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di SoulSEARCHER
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Drawing ***
Capitolo 2: *** Snow ***
Capitolo 3: *** Ice Cream ***
Capitolo 4: *** Sleepover ***
Capitolo 5: *** Fight ***
Capitolo 6: *** Sickness ***
Capitolo 7: *** Cookie ***
Capitolo 8: *** Birthday ***
Capitolo 9: *** Patologies ***
Capitolo 10: *** Are you busy? ***



Capitolo 1
*** Drawing ***


Titolo: Drawing

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce.

Genere: Generale, Commedia.

Rating: Verde.

Avvertimenti: Raccolta, Oneshot.

Disclaimer: Nope, questi personaggi non sono miei, ma appartengono al malefico trio RIB. Sono mesi che prego per avere Brittany e Santana, ma nessuno sembra ascoltarmi. Dovrebbero esserci delle loro versioni tascabili. Yep.  

 

Drawing

 

 

Alle 18.20 del 24 Marzo 1994 Maria e Guillermo Lopez diventarono genitori di una simpatica bimba dalla carnagione ambrata e gli occhietti corvini e vivaci, la chiamarono Santana. Volendo essere precisi Guillermo aveva letteralmente implorato la moglie finchè la povera donna, esasperata, aveva ceduto, perchè desse quel nome alla loro primogenita perchè, diamine, Moonflower era il suo album preferito e Dio solo sa quante sere aveva speso ascoltando e strimpellando alla chitarra I'll be waitingEd ora eccola lì, la sua piccola Santana. Con gli occhietti spalancati, mentre agitava i pugnetti chiusi e le gambette paffute in attesa della sua poppata.

 

Esattamente un mese e tre giorni dopo, il 27 Aprile, nello stesso ospedale, con un pianto a pieni polmoni e mostrando delle bellissime gengive, un pulcino con gli occhi azzurri e la testolina spelacchiata su cui campeggiavano pochissimi capelli biondi, annunciava la sua presenza al mondo. Ellen Pierce, sorridendo con aria stanca ma contenta al giovane Hernan, cullando il suo frugoletto addormentato avvolto in una copertina rosa, mormorò piano: “Brittany”.

 

Circa tre anni dopo la piccola Santana camminava mano nella mano con il suo papà mentre stringeva forte a sé un coniglio di peluche bianco mostrando tutta tronfia e orgogliosa il suo zainetto rosa che si abbinava perfettamente al suo bellissimo vestitino a fiori, con le maniche a palloncino che le arrivava poco sotto il ginocchio.

Era il suo primo giorno d'asilo e Santana, che ormai si sentiva grande, si guardava intorno con gli occhi luccicanti, affascinata da tutti quei colori e quei bambini che giocavano contenti. Poco dopo si trovarono davanti ad una grossa porta verde spalancata al cui interno la piccola Santana vedeva piccoli tavoli attorno al quale sedevano tanti bimbi della sua età concentrati a scarabocchiare sui loro fogli con i pastelli colorati.

La bimbetta si strinse di più al suo coniglietto e tirando suo padre per la manica della camicia lo costrinse ad entrare. Fatto il suo ingresso nella classe il suo sguardo allegro si posò su una giovane donna alta con i capelli rossi che, avendola notata, le si avvicinò piegandosi sulle ginocchia per guardarla negli occhi. Le poggiò un dito sul naso e le sorrise

Ciao, piccolina. Io sono Miss Watson. Come ti chiami?”

..ntana”

Rispose quel cucciolo d'uomo nascondendosi dietro la gamba del suo papà e perdendo tutta la sua adorabile spavalderia. La donna le scompigliò i capelli ricci e scuri e si riportò all'altezza del padre di Santana. La bimba li sentì mormorare qualcosa che non colse perchè si lasciò distrarre da quei pesciolini appesi al soffitto ma quando udì la donna alta dai capelli rossi dire a suo padre “Può andare” posò il suo sguardo, nel quale saettò una vena di terrore, sull'omone al suo fianco che la prese in braccio, le diede un grosso bacio sulla guancia e le sussurrò:

Papà deve andare, amore. Mi raccomando fai la brava” e con un ultimo bacio in fronte la poggiò a terra mentre la salutava con la mano prima di girare i tacchi e sparire dietro la porta.

La piccola ispanica guardava la schiena del suo papà con gli occhietti lucidi mentre fremeva di nervosismo, con la paura che nessuno sarebbe tornato a riprenderla.

 

Nel giro di qualche minuto Santana scoppiò a piangere seduta in un angolino della classe, su una di quelle piccole sedie a misura di bimbo, mentre abbracciava il suo Mr. Puffy.

Una bimba con le treccine, che l'ispanica aveva visto giocare poco prima insieme ad altri bimbi, le si avvicinò e la bimba dagli occhietti scuri non poté fare a meno di notare che era tanto bionda. Le si sedette di fianco e piegò la testolina di lato guardandola con aria curiosa.

Sai che il tuo pupazzo mi piace tanto? E anche il tuo zaino” asserì la bimbetta dagli occhi azzurri annuendo convinta e sorridente.

Santana si asciugò le lacrime e tirò su col naso rumorosamente.

Vuoi giocare con me?” continuò la biondina con quel suo sorriso bellissimo.

Santana senza dire niente si alzò e la trascinò con sé vicino alla scatola del pongo e un quarto d'ora dopo il rossore era scomparso dagli occhi della bimba dai capelli corvini, portando via con sé le lacrime e quell'ombra che le adombrava gli occhietti neri, ora sorridenti.

 

Passarono tutta la giornata a modellare il pongo, giocare nel piccolo giardino dell'asilo e a rotolarsi sull'erba, ottenendo il prevedibile risultato di sembrare due piccole reduci di guerra. Quando Guillermo entrò nella classe di Santana, quel pomeriggio, si aspettava che la sua figlioletta gli corresse incontro impaziente di abbracciarlo, ma le sue aspettative vennero incredibilmente deluse quando, apparendo sulla soglia, Santana nemmeno lo notò. Era infatti tutta impegnata a disegnare mentre al suo fianco sedeva una bambina poco più alta di lei con i capelli biondi che la guardava interessata ed ammirata.

Guillermo così decise di avvicinarsi alla maestra per chiedere come fosse andata la giornata.

Giudichi lei, signor Lopez” rispose la maestra divertita, mentre con un cenno del capo indicava le due bambine ora concentrate a fare uno strano giochetto con le loro manine paffute. Poco dopo le sentì scoppiare a ridere mentre guardavano tutte contente i loro mignoli uniti.

Quando Santana finalmente alzò lo sguardo notò la figura del suo papà che si stagliava vicino alla porta e lasciando il mignolo della sua nuovissima amica corse ad abbracciarlo, mentre lui, orgoglioso della sua piccolina la sollevava in alto facendola ridere.

 

Dopo poco però l'ispanica sembrò ricordarsi di qualcosa, iniziò a scalciare perchè suo padre la mettesse a terra e quando i suoi piedini toccarono il suolo schizzò verso la bimba dagli occhi azzurri, che nel frattempo stava scrivendo qualcosa sul disegno di Santana, e la trascinò vicino al suo papà che si inginocchiò e le chiese chi fosse. Santana corrugò le sopracciglia confusa. Poi guardò la sua amica e disse:

Ma tu.. Come ti chiami?”

Brittany” rispose lei

Io sono Santana” fece l'altra, sorridendo.

 

E mentre stava andando via, mano nella mano con suo padre, Brittany la chiamò. Santana si girò e la guardò con aria interrogativa mentre questa le correva incontro portandole il disegno che aveva fatto poco prima.

Il disegno” disse l'altra ansimando leggermente per la corsa

Santana lo guardò.

Te lo regalo” disse poi, facendo illuminare lo sguardo della più alta.

Grazie!” esclamò Brittany piazzandole un bacetto sulla guancia paffuta e correndo di nuovo in classe.

 

 

Papà vero che domani mi ci porti ancora?”

 

Note:

Boh, stamattina mi sono svegliata ed ho avuto un momento eureka. Mi sono detta “perchè non andare a infestare il fandom di Glee con una raccolta senza un briciolo di senso logico?” e così fu. Niente, penso che qui ci metterò le radici perchè il Brittana Glee è fenomenaaaale! Ho intenzione di scrivere una storia per ogni anno assieme di B e S. Una faticaccia, già lo so. Sono ragionevolmente convinta che un gran bel “duh” alla Cordelia Chase vi stia lampeggiando in fronte. “Non potevi leggerti un libro ed evitare di ammorbarci i cosiddetti” direte voi? “Nope” rispondo io, mi piace infastidire la gente, mi diverto davvero un sacco. Per questo tutti quelli che mi stanno intorno mi odiano. u_ù

[Giuro che ci provo ad evitare di sembrare una demente. Ma ci sto ancora lavorando. Sorry me.]

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Capitolo 2
*** Snow ***


Titolo: Snow

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce.

Genere: Generale, Commedia.

Raiting: Verde.

Avvertimenti: Raccolta, Oneshot.

Disclaimer: Nope, questi personaggi non sono miei, ma appartengono al malefico trio RIB. Sono mesi che prego per avere Brittany e Santana, ma nessuno sembra ascoltarmi. Dovrebbero esserci delle loro versioni tascabili. Yep.  

 

Snow

 

 

Era il pomeriggio del 27 Dicembre 2001 quando Santana stava aspettando impazientemente la bionda a casa propria per giocare un po' insieme e fare una bella merenda.

 

La mora aspettava la sua amica fissando fuori dalla finestra e guardando la neve che aveva iniziato a scendere sulla città accompagnata dalle prime ore del mattino. Nel giro di poco tempo, la ridente cittadina di Lima, era ricoperta da centimetri e centimetri di neve.
A Santana piaceva la neve, le piaceva uscire protetta dal suo giaccone pesante, le piaceva sentire la neve sfrigolare sotto i piedi per poi tornare a casa certa che ad aspettarla ci sarebbe stato un fuoco scoppiettante e del latte caldo.

Stufa di aspettare, però, si mise a gironzolare agitata per tutta casa, saltellando contenta di rivedere la sua amica dopo le vacanze di Natale. Non si vedevano da un paio di settimane, durante le quali Santana era andata a trovare la nonna a Porto Rico e Brittany i suoi parenti nel Montana.

 

Dopo aver sistemato la camera due volte e aver fatto controllare a sua madre che i biscotti fossero pronti e che ci fosse abbastanza latte per la loro cioccolata, qualcuno suonò alla porta. Santana si lanciò di corsa verso l'entrata di casa sua aprendo la porta e ritrovandosi di fronte una Brittany che fece la sua comparsa avvolta in un'enorme sciarpa di lana, un cappellino, dei paraorecchie pelosi [che Santana trovava bellissimi] e un giubbotto grandissimo. Da quel fagotto spuntavano solo dei bellissimi occhioni azzurri. Mentre si levava di dosso tutta quella stoffa che le faceva sentire un gran caldo nonostante fuori fosse tutto gelato, i suoi occhietti brillavano contenti alla vista della sua amica preferita. Le si buttò addosso con ancora mezza sciarpa arrotolata sul collo e un guanto infilato, abbracciandola.

Ciao, San!” disse tutta contenta la bimba dai biondissimi capelli.

Ciao Britt.” rispose Santana felice di averla finalmente lì e, afferratala per un polso, la trascinò in camera sua. Subito la biondina di sbarazzò delle scarpe e tirò fuori dalla tasca un piccolo pacchettino con una confezione che era il risultato di un maldestro tentativo di Brittany di incartare il regalo per la sua migliore amica.

Santana faceva saettare lo sguardo dall'amica al pacchetto rosso e verde, senza dire niente.

L'altra allora glielo spinse sotto il naso, invitandola ad aprirlo.

L'ispanica iniziò a scartarlo velocemente, ma si interruppe a metà, appoggiando il regalo sul letto e tuffandosi nell'armadio alla ricerca del regalo per Brittany.

Estrasse quindi un bel pacchetto rosa, con un fiocco fucsia e lo porse imbarazzata all'altra.

Poi dedicò nuovamente la sua attenzione al proprio regalo, strappando con impazienza la carta.

 

E' il bracciale più bellissimo del mondo, Britt!” disse Santana, dall'alto dei suoi sette anni mentre osservava adorante quel bracciale dal quale pendeva un ciondolo a forma di farfalla.

Brittany la guardò sorridendo per poi tornare a scartare il suo regalo.

Quando tirò fuori dalla scatola un coniglietto identico a Mr. Puffy, Brittany si lanciò con ben poca delicatezza sulla migliore amica riempendola di “grazie” e baci.

 

Dopo aver giocato per ore con i loro pupazzi identici, aver bevuto la famosa cioccolata di Maria Lopez [con la quale Brittany era riuscita a scottarsi la lingua e sporcarsi tutta la faccia] Santana decise che era giunto il momento di armarsi di carota e bottoni ed uscire a fare il loro primo pupazzo di neve insieme.

 

Quando Brittany la vide armeggiare in cucina alla ricerca della carota arricciò il naso e disse

A me non piace il minestrone, San!”

Santana la guardò con un'espressione interdetta non capendo esattamente a cosa si riferisse l'amica.

Britt, la carota ci serve per fare il naso al pupazzo”

Ma Mr. Puffy ce l'ha già il naso” disse l'altra indicando il suo nuovo coniglietto eloquentemente.

Il pupazzo di neve” spiegò pazientemente l'altra ma fu solo quando notò la confusione sul viso della bionda che chiese incredula:

Ma tu non hai mai fatto un pupazzo di neve?”

 

D'accordo, non aveva mai nevicato molto a Lima, ma un paio d'anni prima c'era stata una nevicata da scrivere negli annali. Santana aveva passato tutte le vacanze natalizie a costruire pupazzi e a fare battaglie di palle di neve con suo padre. Com'era possibile che la sua amica non ne avesse mai fatto uno?

 

No, mamma dice che la neve è fredda e bagnata e non ci posso giocare, altrimenti mi ammalo.” mormorò imbarazzata l'altra.

Beh, ma ora tua mamma non è qui!” saltò su felice l'altra, afferrandola per un polso e trascinandosela nel giardino di casa propria.

 

Santana iniziò subito a raccogliere la neve in un piccolo mucchio, per fare il corpo del pupazzo mentre Brittany la guardava estasiata. Era tutto bianco [eccetto Santana che, a causa di tutto quello che aveva addosso e della faticaccia che stava facendo, era diventata tutta rossa] e morbido tant'è che la bionda, per paura di rovinare quel manto perfetto, se ne stava appollaiata sulla soglia di casa Lopez fino a quando una Santana con il fiatone e il naso ghiacciato la chiamò.

Che fai lì? Dammi una mano!”

Ma Britt non era dello stesso parere. E prima che Santana potesse accorgersene una palla di neve enorme la centrò dritta sulla nuca.

Quando si riebbe da quello shock, dopo aver tolto un quantità non indifferente di neve che le era finita dentro la maglietta puntò Brittany, che nel frattempo si stava rotolando per terra tra le risate, e le dichiarò guerra.

 

La battaglia finì con la vittoria schiacciante di Brittany che aveva letteralmente sommerso di neve la povera Santana che, punta nell'orgoglio, si diresse a passo di marcia verso il suo mucchietto di neve per riprendere a fare il pupazzo, questa volta con l'aiuto della bionda. Dopo un paio d'ore l'opera era completa. O quasi.

 

Mi piace questo mostro di neve”
“Pupazzo, Britt”

Mi piace questo mostro-pupazzo di neve”

 

Si ammalarono entrambe il giorno dopo e il pupazzo di neve rimase senza braccia e con un occhio solo, ma a loro non importava molto, perchè per loro era il pupazzo più bello di tutti e in fondo, quel pomeriggio era stato il più bello di tutte le vacanze natalizie.

 

Note:

Ooook, questa shot fa schifo. Non sapevo cosa scrivere e nessuna idea geniale è venuta in mio soccorso. Peto veniam. ç___ç

Scriverlo è stato un parto, ma è colpa mia che sono disordinata e disorganizzata [infatti l'epilogo è già praticamente scritto, ma i capitoli in mezzo sono ancora da fare].

L'”ispirazione” [ho una gran bella faccia tosta a chiamarla così, lo riconosco. u_ù] mi è venuta guardando una carota in frigo mentre affondavo sempre di più nella mia felpa alla ricerca di calore, dal momento che qui a Milano si gela ed è il primo Giugno. -___-

La smetto, la smetto. Have fun!

 

Oh, e graziegraziegraziegrazie a Paola, LittleTwilightLove, La_Ari [il tuo foursome Faberrittana è amore, sallo. *____*] e ValeLenee.

 

Recensioni = amore.  

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Capitolo 3
*** Ice Cream ***


Titolo: Ice Cream

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce.

Genere: Comico, Commedia.

Raiting: Verde.

Avvertimenti: Raccolta, Oneshot.

Disclaimer: Nope, questi personaggi non sono miei, ma se mi appartenessero sarebbe decisamente una cosa figa [e una tragedia per l'umanità].

 

Ice Cream

 

L'estate del 2005 a Lima, fu la più calda che Santana potesse ricordare. Ma in fondo, lei aveva solo undici anni.

 

Sentiva le gocce di sudore scivolarle lungo il collo e la schiena, nonostante fosse a meno di due metri dalla sua unica fonte di fresco e salvezza eterna: il ventilatore.

Sua madre le aveva letteralmente imposto di stare ad una certa distanza da quella trappola a motore, altrimenti sarebbe finita con l'ammalarsi, e sapeva quanto Santana diventasse tragica con un po' di febbre. Soprattutto se le fosse venuta con quell'ondata di calura che imperversava molto poco simpaticamente sulla cittadina.

 

Santana odiava l'estate.

Era tutto appiccicaticcio e caldo. C'era sudore ovunque e l'afa non le permetteva di respirare e il fatto che fosse cresciuta le impediva di girovagare per casa in mutande, come faceva quand'era piccola.

 

Quando la temperatura superava la soglia dei trenta gradi, la latina diventava quasi insopportabile, estremamente irritabile e pericolosamente taciturna.

 

Nel momento in cui sentì suonare il campanello Santana pregò perchè fosse l'inverno venuto a farle visita, ma quando diede un'occhiata allo spioncino pensò che anche la sua amica Brittany, con quel suo sorrisone e una lunga coda di cavallo non era male.

Dopo aver aperto la porta lasciando entrare la bionda [e quel caldo disumano] l'ispanica se ne tornò di corsa vicino a quello che sembrava essere diventato il suo unico amico, senza braccia o gambe, ma con delle pale rotanti che alla ragazzina piacevano tanto.

 

La bionda entrò e la raggiunse al trotto per poi abbandonarsi contro la sua spalla ed esclamare con un tono abbattuto: “Fa caldo”

Lo so” rispose con ovvietà l'altra.

 

Usciamo” propose poi la ragazzina dagli occhi azzurri.

Santana, di rimando, la guardò con uno sguardo che in genere si riserva ai pazzi e la ignorò.

 

Dai, voglio un gelato”

 

Brittany, fa tanto tanto caldo.” piagnucolò la latina.

La bionda la guardò implorante.

 

 

~~~~~~

 

 

Papà io e Brittany usciamo” cinguettò la mora.

Un brivido percorse la schiena dell'uomo.

No, non avrebbe osato contraddire la figlia quel giorno. Non se gli si rivolgeva con quel tono che rasentava l'isteria, almeno.

 

L'altra ghignò soddisfatta mentre si dirigevano alla gelateria in fondo alla strada e Santana borbottava qualcosa riguardo al caldo e al fatto che fosse diventata una pappa molle.

Appena misero piede nel negozio Santana sorrise melliflua e socchiuse gli occhi godendosi quella sensazione di fresco che le pervase il corpo.

È il paradiso” pensò.

 

Quando riaprì gli occhi l'immagine di una Brittany, appollaiata sulla vetrina nella quale erano esposti tutti i gusti di gelato, con la fronte corrugata e un'aria pensosa le si dipinse davanti al volto.

Si avvicinò e le chiese che gusti volesse prendere, ma l'altra non accennava ad abbandonare la sua aria corrucciata.

 

Non lo so. Penso che li prenderò tutti”

Santana la guardò, con quel suo adorabile modo di apparire allibita e sconvolta allo stesso tempo.

Ho paura che se ne scegliessi due gli altri si offenderebbero” spiegò poi la bionda.

 

Nonostante non avesse la benchè minima voglia di sorridere, Santana si ritrovò a scuotere la testa sogghignando.

 

Tranquilla, non si offenderà nessuno. Gli altri saranno contenti per i loro amici” commentò serafica Santana sotto lo sguardo sottile della gelataia che annuiva lentamente, quasi terrorizzata.

 

Ma Brittany non riusciva a decidersi. Tutti quei colori erano così belli, non sapeva quale scegliere. Così la mora propose una soluzione.

Facciamo così, te lo compro io, così gli altri gusti non si arrabbieranno con te”

La bionda acconsentì, sorridendo ed annuendo convinta, essendo grata all'amica.

E se poi se la prendono con te?” chiese allarmata Brittany.

Non ti preoccupare, ci parlerò io e gli chiederò scusa” disse convincendola.

A me piacciono la panna e il cioccolato” mormorò la ragazzina più alta.

 

Santana si rivolse poi alla gelataia chiedendo un cono per sé e per l'amica e quando quella glieli porse ne avvicinò uno a Brittany che lo afferrò assaggiandolo diffidente per poi ritrovarsi a mangiarlo soddisfatta.

 

E' buono” commentò poi una nuvola di panna e cioccolato con i capelli biondi e gli occhietti azzurri e luminosi, suscitando l'ilarità della mora che scoppiò a ridere rischiando di spiaccicare al suolo il suo agognato gelato.

 

Sei tutta sporca, Britt!”

L'altra si passò con grazia e leggiadria una mano sul musetto peggiorando la situazione, tanto che Santana dovette intervenire porgendole un fazzoletto.

 

Grazie San” sorrise Brittany schioccando un bacio sulla guancia di Santana e sporcando anche quest'ultima, che si mise a ridere divertita.

 

 

Inutile dire Brittany non comprò mai più un gelato se non in compagnia di Santana.

 

 

 

Note:

Lo so che probabilmente passerò per una pazza bipolare e so anche che avevo detto che avrei scritto una shot per ogni anno di vita insieme delle due adorabili tizie sopracitate maaa mi sono resa conto che non sono abbastanza brava e paziente.

Voglio dire, scrivere di loro da piccole è una faticaccia, soprattutto dal momento che non mi piace scadere nella banalità e andando avanti di questo passo sarebbe inevitabile.

 

Così ho deciso di saltare qualche anno, mi perdonate, vero? ç____ç

 

Evito di commentare questa shot altrimenti finisco di nuovo a recitare i mea culpa nell'angolino. [cit.] u_ù

 

Ri-graziegraziegraziegrazie a Tem_93, sery_90, ValeLenee, SC_Swami, La_Ari e Breath_Less. Vi adooooro. *__________*

 

Oh, ripeto:

Recensioni = amore. 


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Capitolo 4
*** Sleepover ***


Titolo: Sleepover

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce.

Genere: Generale, Commedia.

Raiting: Verde.

Avvertimenti: Raccolta, Oneshot.

Disclaimer: No, per Diana. Questi personaggi non sono miei. Vorrei che lo fossero, so badly.

 

Sleepover

 

 

La sera del 21 settembre 2007, Santana si vide piombare in casa una Brittany con gli occhi gonfi e l'aria abbattuta.

Aveva pianto.

Appena se ne accorse l'ispanica pensò che, nel giro di un'ora, l'unica cosa ad essere abbattuta sarebbe stata la causa di tutta quella tristezza. Qualunque essa fosse.

 

 

Così la latina la lasciò entrare accompagnandola in camera propria, ma non prima di essersi armata della solita confortante vaschetta di gelato e di due bicchieri di succo alla pera.

[la signora Lopez non si spiegava perchè la figlia pretendeva che le comprasse il succo alla pera sapendo perfettamente quando lei lo odiasse. Ciò che non sapeva, però, è che quello era il preferito di Brittany].

 

 

Dopo essersi accomodate sul letto di Santana presero a mangiare il gelato mentre Brittany raccontava l'accaduto ad un'interessatissima Santana che esprimeva il suo enorme disappunto a suon di sopracciglia corrugate e scuotimenti di testa.

 

La bionda, però, avrebbe potuto giurare di aver visto l'ombra di un sorriso sul volto della mora quando le aveva detto che quello stronzo di Ryan Brody l'aveva lasciata, ma pensò che probabilmente la sua migliore amica sorrideva a causa del gelato che – cavolo – era davvero buono.

A Santana non dispiaceva che si fossero lasciati.

O meglio, avrebbe preferito che fosse stata la sua biondissima amica a sbarazzarsi di quello stomachevole ragazzino rachitico con dei capelli al limite della legalità, perchè insomma, nessuno poteva fare stare male Britt, ma del resto sapeva che lei era troppo buona per mollare un ragazzo su due piedi.

Meglio così, si disse.

 

 

Dopo meno di un'ora,  durante la quale parlarono di quanto fosse stato idiota quel debosciato di Brody e quanto facesse schifo quella sciacquetta che ora si portava appresso, ciò che rimaneva dei disperati pianti di Brittany era solo un leggero fastidio agli occhi, che ancora pizzicavano per le lacrime versate appena qualche ora prima.

 

 

Santana non se la sentì di mandarla a casa quella sera, sapeva che avrebbe potuto fare qualcosa di sconsiderato, come permettere a Lord Tubbington di fumare o provare ad accendere un computer, così fece una telefonata e in dieci minuti Ellen Pierce sostava allegra sulla porta con in mano un sacca contenente il pigiama di Brittany, il suo spazzolino e la cartella per il giorno dopo.

 

 

***

 

 

Risero come non avevano mai fatto, quella sera. Santana non stava zitta un attimo e cercava in tutti i modi di distrarre la bionda.

[Non che fosse particolarmente difficile, la ragazzina si distraeva spesso e facilmente per un'allegra passeggiata nel suo mondo, tra gnomi, orchetti e fatine.]

 

Qualche ora dopo dormivano entrambe placidamente, quando all'improvviso la bionda iniziò ad agitarsi, svegliando la mora.

Santana accese la luce chiedendosi perchè, posto che una catastrofe nucleare non stesse per abbattersi su Lima, fosse stata svegliata, ma quando vide l'amica rigirarsi nel letto con un espressione corrucciata capì.

Stava sognando.

O meglio, da come si lamentava quello doveva essere un incubo in piena regola.

 

 

Decise che svegliarla sarebbe stata la soluzione migliore, così scuotendola appena fece in modo che la bionda si destasse, ma quando aprì gli occhi, la bionda scoppiò a piangere rifugiandosi tra le coperte del letto di Santana.

La mora sapeva che quando Brittany aveva gli incubi si rifiutava di tornare a dormire per paura di averne altri, ma sapeva anche quanto fosse stata lunga e pesante quella giornata per la bionda, così la abbracciò e iniziò a raccontarle la storia del Ragnetto Poe.

 

 

Quella sera, Brittany si riaddormentò.

 

 

La mattina Santana era stanchissima, aveva dormito con un occhio aperto tutta la notte, per paura che Brittany potesse svegliarsi da un momento all'altro, ma la bionda, dal canto suo, aveva riposato benissimo al fianco dell'amica.

 

 

Sedevano entrambe al tavolo della cucina di casa Lopez, mangiucchiando i loro cereali ormai ridotti in poltiglia quando si resero conto che avrebbero fatto tardi a scuola.

Afferrate le cartelle, uscirono di corsa dalla porta, ma prima che potessero varcare la staccionata dei Lopez, Santana intrecciò il suo mignolo con quello di Brittany, che sorrise arricciando il suo nasino.

 

 

E Santana è contenta quando vede quel naso arricciarsi, perchè sa che Brittany è felice. Più di quanto non lo sia mai stata.

 

 

 

 

 

Note:

Ma buonasera, gente.

Che dire di questa cosa? L'ho scritta, non mi piace, non ho abbastanza pazienza per riscriverla, tenetevela com'è. u_ù

Giuro, le prossime saranno meno noiose. ç______ç

E' che, davvero, scrivere di loro da piccole è di una difficoltà immane, per me, che sono abituata a vedere una Santana cinica e sarcastica e una Brittany ingenua, sì, ma anche tremendamente geniale.

Avevo fretta di postare perchè ho voglia di farle crescere, così se scrivo di loro da grandi magari riesco a dare un attimino di credibilità alle varie storie, ecco. u_ù

 

 

Intanto grazie mille a chi recensisce, chi segue, legge, mette tra i preferiti e tutto il resto.

Vi amo, lo sapete? *_______*

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Capitolo 5
*** Fight ***


Titolo: Fight

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce.

Genere: Romantico Commedia.

Raiting: Verde.

Avvertimenti: Raccolta, Oneshot. Amount of fluff. u_ù

Disclaimer: i personaggi non sono miei. Oddio, non sono miei? ç____ç

 

Fight

 

 

Saaan! Dai, sono stanca”

Brittany, mia piccola dolce Brittany. Potrei sapere, di grazia, quale sarebbe la causa di cotanta stanchezza dal momento che – come tutti i benedettissimi giorni – i compiti li sto facendo io?”

 

Era tutto il pomeriggio che Brittany si impegnava con tutta se stessa per disturbare Santana che, dal canto suo, se ne stava china sulla scrivania nel disperato tentativo di risolvere almeno uno degli esercizi di matematica assegnati per compito.

La bionda non ci capiva mai niente. Insomma, che senso aveva usare tutte quelle lettere durante matematica?

La cosa la confondeva, così, qualche anno prima, scelse molto diplomaticamente di lasciar perdere algebra e affini.

 

 

Ma io voglio le coccole!” piagnucolò la figura longilinea spalmata sul letto.

Oh. Questo era ciò che la mora classificava alla voce “colpo basso”.

Con un grugnito la latina si impose di resistere a quegli occhietti azzurri, così belli.. Luminosi.. Particolari..

 

 

 

 

Mi piace quando mi fai i grattini” trillò una Brittany su di giri.

Santana si sporse a posare un castissimo ed innocentissimo bacio sul collo della bionda quando avvertì un odore strano. Non apparteneva a lei e neanche alla sua amica.

 

 

Cos'è questo odore? Profumo da uomo..?” azzardò poi.

Oh, deve essere il profumo di Jake”

Jake chi?”

Jake, il mio ragazzo”

Il tuo cosa?”

L'abbiamo fatto”

Scusa?” squittì Santana con un'espressione che definire sconvolta sarebbe oltremodo riduttivo.

Avevano solo 14 anni!

Già si immaginava con drammaticità la scena. La sua pura, casta, illibata ed altrettanto nuda amica che.. “Oh mio dio” pensò.

 

E' stato bellissimo” sospirò la bionda mentre lo sguardo schifato della mora scorreva sulla sua pelle diafana. Insomma, un ragazzetto brufoloso e alto come una lattina aveva osato toccare la sua amica. La sua amica!

 

Sì insomma, ti spiego” iniziò la ballerina “stavo andando a dare da mangiare a quei pesci con il becco..”

Papere, Britt”

..A quei pesci con le papere e lui era lì, mentre portava a spasso il suo cagnolino. Si chiama Rocky, sai?”

Buongiorno, banalità!” disse ironica la mora

Sono Brittany ed è sera” puntualizzò l'altra.

Lascia perdere, continua” sbuffò Santana mentre guardava la bionda che gesticolava mentre proseguiva il suo racconto concitato.

 

Il tutto contribuiva ad un clima di tensione - se non altro da parte di Santana.

 

..E poi è successo. Ci siamo baciati!” concluse una Brittany alla quale sorridevano perfino le orecchie.

 

E poi?”

Poi cosa?”

Quello.. quando è successo?” chiese mentre si sforzava di mantenere un'aria distaccata e neutrale, ma allo stesso tempo vagamente interlocutoria.

Te l'ho detto, al parco, dopo che il suo cane aveva fatto quella grossa”

Eh?” fece molto saggiamente Santana.

La cacca, San” spiegò con pazienza la bionda.

No, Santo Cielo!” gracchiò mentre Brittany aggrottava le sopracciglia confusa.

Ok, respira con me, B. Facciamo un po' di ordine, vuoi?” chiese un'isterica Santana.

Cosa hai fatto con James?”

Jake”

Come ti pare.”

Ci siamo baciati.”

E basta?”

Basta. Vuoi che ti faccia vedere come?”

Cosa diav..”

 

 

Non sarebbe mai stata capace di descrivere un bacio di Brittany, non ci avrebbe neanche mai provato, in realtà.

Sarebbe inevitabilmente caduta in stupidi cliché – E, senza dubbio, non sarebbe stato credibile pronunciare le parole “Brittany” e “cliché” in una stessa frase – niente farfalle nello stomaco [davvero, non capiva cosa ci fosse di piacevole o sensato nell'avere animaletti svolazzanti nella cavità addominale] o cori angelici. Era una sorta di musica. E non una di quelle cose smielate da principi azzurri e giovani principesse in pericolo, no.

Un'armonia perfetta di labbra, lingue, morsi e carezze.

 

Santana pensava che le labbra di Brittany fossero morbide, davvero tanto morbide, e mentre si baciavano la bionda le aveva messo una mano tra i capelli, muovendola lentamente. Decise che le piaceva. I ragazzi non facevano mai queste cose.

 

Quando si staccarono, svariati minuti dopo – ci avevano preso la mano, sì – Santana si rese conto che intorno a lei esisteva il mondo. Ebbene sì, lo stesso mondo, che fino ad allora era stavo relativamente tranquillo e che da qualche minuto era stato sconvolto, ribaltato da una personcina adorabile e dal bellissimo sorriso.

 

Tu sei più buona, sai di pesca. Lui aveva uno strano sapore, sembrava un hamburger gigante” disse Brittany con la fronte corrugata in un espressione vagamente confusa.

 

Santana invece sembrava improvvisamente interessata alla trama della tappezzeria della camera, perciò la fissava concentrata mentre tutto il sangue le affluiva alle guance ed evitava lo sguardo dell'amica.

Le era piaciuto. E anche tanto. Insomma, B aveva ragione, tutti i ragazzi che aveva baciato avevano uno strano sapore, lei sapeva di vaniglia. Tra i suoi spasimanti c'erano quelli che sapevano di hamburger o quelli che avevano un vago retrogusto di patatine fritte, ma aveva sempre pensato che fosse normale. Ora, a dire il vero, la cosa un po' la disgustava.

 

 

 

San? Santana?”

Dimmi..”

Possiamo farlo ancora?” chiese una Brittany sorridente e felice.

Sì! Cioè, suppongo di sì.. Se vuoi, ok.”

 

La loro era una lotta in piena regola. Santana era troppo orgogliosa per lasciare vincere la bionda e quest'ultima, invece, si divertiva troppo per lasciar all'altra la vittoria.

Dopo pochi minuti e un paio di bacetti assestati nei punti giusti Brittany si ritrovò sopra Santana, bloccandole i polsi.

La latina se ne stava sdraiata inerme e sorridente mentre i lunghi capelli dell'altra le solleticavano il viso.

Brittany 1 – Santana 0

 

 

La miglior sconfitta di tutta la sua vita.

 

 

 

 

 

Note:

Saaalve a tutti. Che dire di questa shot? Non ho ancora deciso se mi faccia schifo o se invece possa ritenermi soddisfatta, ma tant'è.

 

All'inizio pensavo che farle baciare a quattordici anni sarebbe stato magari un filo affrettato, ma poi ho realizzato che entrambe a 15/16 già dicevano di averlo fatto con chiunque senza ritegno, quindi che volete che sia un bacio? u_ù

 

Come al solito ringrazio Tem_93 che recensisce ogni capitolo e ValeLenee, sempre troppo carina. Thank you sooo much! *________*

Eeee tutti gli altri che seguono, mettono tra i preferiti e leggono. Siete ammòre.

 

Recensioni = amore, come al solito. Fill me with sweet sugary goodness. *___*

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Capitolo 6
*** Sickness ***


Titolo: Sickness

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce. Santana centric.

Genere: Generale, Introspettivo.

Raiting: Verde.

Avvertimenti: Raccolta, Oneshot.

Disclaimer: No, i personaggi non sono miei. Provvedete a darmeli o vi rubo la giovinezza e tutti i pupazzi. u_ù

 

Sickness

 

 

Buongiorno”

Non c'è niente di buono nel mattino”

Non sai cosa ti perdi.”

Ore di sonno, Man Hands”

Penso che tu sia una delle persone più odiose che abbia mai incontrato, Santana.”

In uno slancio di generosità lo prenderò come un complimento.”

 

La Berry e il suo essere così costantemente irritante. Si chiedeva se esistesse una soluzione per farla tacere per sempre. Qualcosa che escludesse l'omicidio, possibilmente. Rovinarsi unghie e vestiti non era nei suoi piani.

Mentre faceva rotolare gli occhi all'indietro, lo sguardo le cadde per errore – un terribile, disgustoso errore – sulla cosa più orrenda che avesse mai visto.

Brittany se ne stava placidamente avvinghiata al collo di quel dannato cantante con le ruote - se era questo ciò di cui la sua Britt aveva bisogno le avrebbe comprato un juke box, bastava chiedere! - mentre lui le appoggiava una mano sulla coscia.

Poi d'improvviso, mentre la bionda avvicinava le labbra a quelle del robot, lo sentì. Un rumore sordo ma distinto, un pugno ben assestato nel bel mezzo del suo stomaco. Portò lo sguardo di fronte a lei alla ricerca del mittente di quel colpo al fine di torturarlo fino alla morte, ma non vide nessuno. Se l'era immaginato.

Stava diventando pazza.

Scosse la testa e riprese a pensare al perchè fosse giusto odiare quell'elfo logorroico dalla voce d'angelo e ai centoquarantasette modi per ucciderla.

Centoquarantotto.” pensò malefica mentre l'immagine di una Rachel appesa a testa in giù e mangiucchiata da uno stormo di uccelli rapaci le si dipingeva nella mente.

Poi di nuovo riversò gli occhi indietro, quando vide i signori due-cuori-e-una-capanna che si sorridevano melensi e il suo stomaco di contorceva in preda alla gelosia, non opponendo alcuna resistenza.

D'improvviso s'irrigidì, in preda ad un orrore misto a certezza assoluta. Gelosia.

 

Stai bene, Santana?”

Certo”

In effetti sembri..” intervenne il solito elfo malefico, ma Santana fu più veloce.

Perfetta, come al solito” sentenziò con un sorriso.

Io penso che tu debba..” di nuovo. Sul serio, Santana non sarebbe stata capace di trattenersi ancora per molto.

Ok, punto primo non mi interessa. Punto secondo, continua a non interessarmi.”

Lo sguardo di nuovo su quei due.

Ok, penso che andrò in infermeria”

 

Si portò una mano alla fronte, mentre camminava. “Febbre” si disse.

Poi sospirò, era da sola, doveva smetterla. Non era più nemmeno il caso di dondolarsi in quell'arrogante superficialità.

 

Si chiedeva quando fosse successo. Quando avesse iniziato ad essere.. Gelosa.

Da quando Brittany le piaceva, evidentemente.

Si sorprese lei stessa del candore con cui quel pensiero prese forma. Che poi si chiedeva se davvero fosse possibile.

Insomma, non era una cosa fattibile. Brittany era una ragazza – due braccia, due gambe, capelli lunghi e biondi e un simpatico paio di tette: decisamente una ragazza.

 

Passò le due ore successive a fissare il soffitto e a tormentare una ciocca di capelli – in realtà a lei parvero un paio di settimane, quando Brittany non si trovava nel suo raggio d'azione non si sentiva tranquilla e il tempo pareva distendersi. Si sentì solidale nei confronti del vecchio filosofo di cui non ricordava il nome e comprendeva la sua, fino ad all'ora assurda, teoria del distensio animi. Al suono della campanella, che segnava la fine della penultima ora, una testolina bionda fece capolino dalla pesante e polverosa tenda – sicuramente insolita per un'infermeria - che divideva il letto su cui riposava dal resto della stanza.

 

 

Ehi, come stai?”

Una favola.”

Che ne dici di Cappuccetto Rosso?”

Scusa?”

La favola..”

Lascia stare”

Che hai?”

Niente.”

 

La bionda non riusciva a dedurre nulla da quelle risposte lapidarie, soprattutto dal momento che non riusciva a guardarla negli occhi.

Forse Brittany non aveva ancora imparato a leggere i libri, ma sapeva sicuramente come leggere lo sguardo delle persone – o se non altro quello di Santana.

 

 

Stai male.” non era una domanda.

No, sono solo un po' stanca”

Non era una domanda.” appunto.

Brittany, davvero. Lascia perdere.”

 

La biondina scosse la testa con malcelato fastidio, poi girò i tacchi e sparì dietro la tenda.

Ci vollero meno di due minuti perchè gli occhi della mora si velassero di lacrime.

Tutta quella confusione, quel suo sguazzare in quella poltiglia di sentimenti le faceva pulsare le tempie e bruciare gli occhi. Forse si stava ammalando davvero e tutto quel casino in cui si era andata ad infilare non era altro che un delirio da febbre.

 

Oh, avrebbe voluto che fosse vero.

Non riusciva a capire. Si trovava fuori dal tempo era priva di ricordi, fatta eccezione di quelli in cui la presenza della migliore amica era indispensabile, o almeno presupposta. Restava solo il rumore di un'inevitabile solitudine, il suono dei ricordi che sfregavano tra loro.

 

Pensare ai sentimenti, per Santana, era la trasposizione mondana di un neonato alle prese con i primi vocalizzi.

 

Forse non l'avrebbe ammesso tanto presto, forse non l'avrebbe fatto mai, ma da qualche parte tra le risate, le lunghe discussioni, i pomeriggi persi e tutte quelle gelosie, Santana Lopez si era innamorata.

 

 

 

 

Note:

Lo so, non guardatemi così. ç_______ç

Questo capitolo è venuto fuori proprio dal “distensio animi” del buon Agostino. E non chiedetemi cosa c'entri tutto quello che ci ho costruito intorno perchè non ne ho la benchè minima idea, so solo che era mio dovere inserircelo. In ogni caso, rifatevela con il mio professore di filosofia. Se mi scrivete in privato vi do nome, cognome e indirizzo di casa sua. u_ù

 

Io Santana è così che la vedo senza Brittany. Sola. E penso che tutta la faccenda dell'essere innamorata, l'abbia affrontata da sola.

Ah, chiariamo. Io adoro Rachel, davvero. Solo che il Pezberry e il loro rapporto d'ammmmòre amore-odio è esilarante. Quindi tenetevelo com'è. (:

 

As usual grazie mille ai recensori del mio guòr: sery_90, Tem_93, La_Ari, LittleTwilightLove, ValeLenee e Paola. *___*

 

 

Reviews = love. [Sono poliglotta, visto? u_ù]

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Capitolo 7
*** Cookie ***


Titolo: Cookie

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce.

Genere: Generale, Commedia.

Raiting: Verde.

Avvertimenti: Raccolta, Oneshot.

Disclaimer: Nein. I personaggi non sono miei. Questa sconvolgente verità mi ha provocato un crollo nervoso. Fate un'opera di carità e donatemi una Brittany e una Santana.  

 

Cookie

 

 

Santana Lopez scappava da quando era nata. Tendeva a definirsi una fuggitiva. Perchè sostanzialmente lo era. Quando affrontare ciò che non aveva la forza di affrontare diventava quasi inevitabile, prendeva la sua coda di cavallo, la sua divisa dei Cheerios e il suo sguardo altezzoso e spariva in una nuvola di profumo dolciastro lasciando dietro di sé affari irrisolti, cuori calpestati e ingenue cheerleader bionde deluse.

Che poi magari sarebbe tornata, ma aveva bisogno dei suoi spazi e Brittany questo lo sapeva bene. Per questo la lasciava andare.

Santana invece sapeva che per quanto potesse aver bisogno d'ossigeno, l'aria migliore che respirava era quella profumata di cocco. Come il bagnoschiuma di Brittany.

 

Il 21 ottobre 2011 , in preda ad un'indicibile lucidità, Santana, stufa di non poter avere Brittany come voleva, aveva fatto coming out davanti al Glee Club e a tutta la scuola esplorando con la propria lingua davanti al suo armadietto e senza troppi complimenti, la cavità orale di quella che in seguito avrebbe presentato al mondo come la sua ragazza.

Le piaceva poterla prendere orgogliosamente per mano senza problemi – le piaceva anche terrorizzare chiunque osasse posare lo sguardo sulla figura longilinea di Brittany, ma questo alla bionda non l'avrebbe mai detto.

 

 

 

La sera stessa di quel benedettissimo 21 ottobre Santana se ne stava sdraiata sgraziatamente sul suo letto facendo finta di leggere un libro con espressione imperturbabile, mentre il sorriso di una biondina a caso le saltellava tra le sinapsi.

Non si preoccupò nemmeno di muovere un muscolo quando qualcuno bussò alla porta di ingresso – Brittany fu accolta dalla soave voce di Maria Lopez “Guillermo, la porta!” e dal volto, su cui era dipinto un sommo disappunto, del signor Lopez - , ma quando la sua bionda amica si presentò a casa Lopez, e più precisamente alla porta di camera sua, in abiti succinti e palesemente provocatori, mandando a farsi friggere il cervello di Santana e i suoi propositi di castità, la mora trasalì e quello che fino ad allora era stato oggetto delle sue attenzioni finì per giacere sul pavimento, con le pagine spiegazzate.

 

Trovarsi Brittany a casa senza preavviso le faceva presagire il peggio.

E di solito aveva anche ragione.

 

Poco dopo sedevano sul letto della mora a gambe incrociate, guardandosi negli occhi senza sapere cosa dirsi.

Santana sorrideva come una squilibrata mentre Brittany la guardava – fissava – studiandone l'espressione.

O più probabilmente cercava di capire se un orchetto si fosse impossessato di lei.

 

San” cominciò Brittany afferrando una mano della latina e disegnando cerchi immaginari sul suo dorso.

 

Ma Santana, probabilmente in presa ad una crisi mistica iniziò:

Senti, lasciami parlare. Io ti amo. Ti amo da.. Non lo so neanche io da quando, però Britt, credimi, sono innamorata di te. Sono sempre stata schifosamente gelosa. Ryan, Jake, Artie.. Io giuro che li avrei uccisi tutti a mani nude. E anche Rachel, lo so che lei non ci ha provato con te. E' un istinto che non riesco a reprimere.. Ad ogni modo, io ho bisogno che tu stia con me, perchè.. Perchè io senza di te non riesco neanche a immaginarmi e-”

 

Stai zitta.” Brittany stessa si stupì del tono deciso con cui quelle parole riempirono l'aria.

Santana, sai benissimo che ti amo. Aspettavo solo che anche tu ti amassi un po' e oggi, quando mi hai baciato davanti a tutti e non sei scappata via come io faccio davanti agli orchetti e i pupazzi a forma di topo, ho capito che forse un po' ti vuoi bene e visto che sono irrimediabilmente innamorata di te – qualunque cosa irrimediabilmente voglia dire – voglio essere la tua fidanzata.”

 

Credeva di essere morta. Già si vedeva davanti il suo necrologio:

In questo triste giorno Lima ricorda e omaggia Santana Lopez, sexy cheerleader e quasi fidanzata di Brittany Pierce, stroncata prematuramente da un attacco di cuore.

 

Poi però si riebbe e, rendendosi conto di essere il ritratto della salute, riacquistò il dono della parola.

 

Oh. Quindi ora io e te stiamo insieme?” chiese con sguardo indagatore andando dritto al sodo.

Sì” rispose decisa Brittany.

Santana si illuminò per un istante per poi assumere un'espressione tra il corrucciato e l'allarmato quando Brittany riprese a parlare.

Però, ti spiace se ci andiamo piano?”

Certo, come vuoi” asserì con un tono conciliante abbandonando ogni progetto che comprendesse lei e la bionda nude. Magari una sopra l'altra.

 

 

***

 

 

Dopo aver messo in chiaro alcune cose e stabilito regole ferree, [“Oh, sia chiaro. Non inizierò a chiamarti zuccherino o tesoro. Non esiste” affermò decisa la mora, riacquistando un po' della sua recentemente perduta dignità.

Va bene, biscottino.” rispose l'altra sorridendo canzonatoria.

Brittany era seccante quando faceva l'intelligente.] la stanza piombò in un silenzio irreale.

 

Quindi.. Che facciamo?” chiese un'imbarazzatissima Santana, per niente avvezza a quella situazione.

 

Dopo aver escluso varie proposte di Brittany – tra cui saltare la corda, catturare fatine e trovare una dieta per Lord Tubbington – si ritrovarono a fare le parole crociate.

 

Quindici sdraiato – che nel linguaggio di Brittany stava a significare orizzontale –: l'autore di Espiazione”

Di quante lettere è?” chiese annoiata la mora.

Sei”

Aspetta, ce l'ho sulla punta della lingua..”

Fammi leggere, allora” rispose la bionda tuffandosi senza preamboli sulla latina.

 

A volte Santana si chiedeva ancora per quale motivo avesse questa smodata passione per l'ingenuità altrui, ma quando, con sguardo malizioso, la bionda leccò le labbra della mora, schiudendole alla ricerca della famigerata lingua, la latina capiva perfettamente le sue ragioni.

Mentre Brittany la baciava, tutto ciò che Santana riusciva a vedere erano unicorni ed arcobaleni – e cose decisamente meno caste, ma questa è un'altra storia.

 

Santana si stupiva ogni volta della capacità di Brittany di capire perfettamente quali fossero i punti del suo corpo che trasformavano la sua risata divertita in un sorriso ben più malizioso. Infatti, mentre la ballerina baciava la sua ispanica, andò a sfiorarle il collo con una mano. Subito dopo, la mora rabbrividì.

 

 

Tutta la faccenda dell'andiamoci piano durò circa quindici minuti, ma Santana poteva giurare che quelli fossero stati i quindici minuti più lunghi di tutta la sua vita.

 

 

 

 

Note:

 

Pffff. Salve a tutti.

Avete ragione, ho perso la capacità di scrivere in italiano. ç___ç

A causa di questa recenterrima dipartita ho deciso che questa raccolta non si protrarrà ancora per molto, infatti ho stabilito che, oltre a questa, scriverò altre tre shot, di cui una sarà l'epilogo. Sì, mi levo dalle balle. Felici? u_ù

 

Riguardo a questa, francamente, non so che dire. XD

Ah, il titolo fa ovviamente riferimento al nomignolo che la mia BrittBritt affibbia all'altrettanto mia Santana. u_ù

 

Millemila volte grazie a chi recensisce: Jele_23, Tem_93, Paola, sery_90, ValeLenee, Micio_Mao e SC_Swami. Io penso di amarvi smisuratamente. *___*

 

Recensioni = ammmmòre.

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Capitolo 8
*** Birthday ***


Titolo: Birthday

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce, Rachel Berry.

Genere: Generale, Commedia.

Raiting: Verde.

Avvertimenti: Raccolta, Oneshot.

Disclaimer: No, i personaggi non sono miei, non vi pare ovvio? Ma stai pur certo, Murphy, che un giorno ti ruberò tutti i cappellini gialli e allora la mia vendetta sarà compiuta.

 

 

 

Birthday

 

 

 

 

Mancava una settimana esatta al diciottesimo compleanno di Santana e il pomeriggio del 17 Marzo 2012 Brittany sonnecchiava appolipata al braccio della sua fidanzata mentre la latina si rigirava un sigaro tra le mani, morendo dalla voglia di fumarlo.

 

Mentre la mora fissava annoiata i disegni sulla porta della camera della bionda, questa si aprì cigolando e un Lord Tubbington in piena forma fece il suo ingresso trionfante nella stanza. Santana lo guardava disgustata, il suo stomaco toccava quasi terra.

Il gattone si avvicinò pericolosamente al letto, cercando con uno sforzo non indifferente di salirci e ignorando lo sguardo confuso della sua acerrima nemica che, notando l'estrema vicinanza dell'animale al suo sigaro, lo colpì appena sulla zampetta con la punta del piede e rese vani tutti i tentativi del felino che scivolò giù dal letto e si posò al suolo con un sono pop.

Lord Tubbington la guardò con superiorità e riprese la sua scalata.

Che diamine vuoi, gatto?”

 

Amore..” biascicò la padroncina della bestiaccia rivolta all'ispanica.

Ehi, hermosa..”

San, cosa vuol dire hermosa? E guarda che ti ho sentita. Smettila di litigare con Lord Tubbington” fece la bionda d'un tratto risvegliatasi dal suo sonno.

 

Vuol dire che sei bella” fece la latina sorridendo colpevole e scoprendo una fila di denti bianchissimi. Brittany, che ancora cercava di destreggiarsi tra i cambi d'umore dell'altra, arrossì.

 

E.. San? Cosa vuol dire besame?” riprese Brittany per rimanere in tema.

Dove l'hai sentito?” chiese curiosa la mora.

Tu canti sempre nella doccia qualcosa come besame, besame mucho.. Però io non ci capisco mai niente”

Oh.. Vuol dire 'baciami'” sentenziò Santana saziando la sete di sapere di Brittany che però pareva non essere ancora soddisfatta.

Saaaan..”

Dimmi Britt.” Santana ignorò il gatto che le stava mordicchiando un piede da sopra il calzino e si voltò verso la bionda. Non era il caso di litigare con la sua fidanzata per una palla di pelo.

 

Besame”

 

E la latina non se lo fece ripetere due volte, avvicinandosi piano a quelle labbra perfette, passando prima la punta della lingua su di esse, per poi prendere tra i denti il labbro inferiore e succhiarlo piano. Quando la bionda schiuse le sue labbra la lingua di Santana scivolò in quell'antro umido e accogliente che era la bocca di Brittany, mentre le dita della latina andavano, leggere ed esperte, a solleticare i fianchi della ballerina che si lasciò andare ad un sorriso nella bocca di Santana.

 

Proprio mentre le cose si facevano interessanti, Rachel Berry apparve sulla porta, sfoggiando il suo maglioncino con la renna e un paio di calze al ginocchio che fecero rabbrividire la mora - che se non fosse stato per Brittany avrebbe già colpito lo gnomo in gonnella, come le piaceva definirla, con un corpo contundente.

 

Elfo, ora tu mi spieghi cosa diamine ci fai qui.” scandì Santana con uno sguardo furente e indagatore allo stesso tempo, mentre la biondina cercava di calmarla piazzandole leggeri baci sulla linea della mandibola.

Mr. Schue ha detto che dobbiamo preparare una canzone, io e te.” la moretta si guardò intorno con fare vago mentre Brittany, abbandonato il ruolo di pacificatore, si infilava le scarpe, pronta ad andarsene.

Ehi tu, dove pensi di andare?” chiese allarmata l'ispanica.

Devo provare una coreografia con Mike”

E pensi di lasciarmi sola con questo barattolo con le gambe? Non se ne parla.”

Non chiamarla così, non ha neanche il tappo. Dai, amore.. Solo un'ora. Stasera saprò come ripagarti” sussurrò lascivamente la ballerina all'orecchio della sua ragazza che arrossì improvvisamente.

Cercherà di uccidermi e avrai sulla coscienza la mia morte, lo sai vero?”

Divertitevi!” trillò una Brittany su di giri stampandole un bacio sulle labbra e sparendo di corsa con in braccio il suo gatto. Santana non sarebbe mai riuscita a spiegarsi come diavolo facesse a sollevare quel bestione.

 

 

Senti, dimmi che vuoi oppure giuro che cambierò i connotati a quel tuo bel faccino” disse minacciosa Santana facendo roteare un dito attorno al viso della Berry.

Ooooh, pensi che abbia un bel faccino!” sorrise melensa la star del Glee Club.

Berry!” squittì l'altra.

Rachel intanto sogghignava ripensando al motivo per cui si trovava in balìa della sua miglior nemica: Quinn l'aveva ingaggiata per tenere occupata Santana.

 

Te l'ho detto. Schuester mi ha chiesto di preparare un duetto con te, vuole provare tutte le combinazioni possibili in vista delle Nazionali. Dovresti essere contenta, Santana. L'illustre sottoscritta ti sta offrendo la possibilità di fare da spalla ad una futura celebrità, perchè vedi.. Io canterò a Broadway e diventerò una star mondiale e-” un cuscino la prese in pieno volto.

La latina si godette il momentaneo silenzio dovuto allo shock subito dalla Berry.

Non guardarmi così, sai? Non è colpa mia se sei come la polvere pruriginosa. Inutile e irritante.” rispose alla muta lamentela di Rachel.

 

Le due passarono il pomeriggio provando diverse canzoni, mentre Rachel tentava di impedire a Santana di commettere un omicidio. La latina infatti, approfittando dell'assenza di Brittany, aveva escogitato un piano perfetto per uccidere il felino malefico facendo sembrare tutto un incidente. Ciò che sembrò trattenerla fu l'amore per la ballerina che sicuramente sarebbe caduta in depressione per la morte del gattone.

 

Dobby, io direi che possiamo andare. Brittany ancora non si vede e i suoi arriveranno tra poco.”

Ok. Ti accompagno a casa.” fece una Rachel che era tutta un sorriso.

Certo, così se scopri dove abito potrai entrare dalla finestra e uccidermi nel sonno. Astuta, Berry. Ma io lo sono di più”

Senti, Detective Conan, non farei mai una cosa del genere. Cioè, lo farei se solo non rischiassi di rompermi l'osso del collo nell'impresa.” disse indignata la Berry.

Andiamo. Ma se non stai zitta giuro che ti faccio mangiare dalle piante carnivore di mia madre.”

 

 

Arrivata a casa sua, Santana trovò la porta aperta. Subito si allarmò afferrando la lacca dalla borsa e spalancando l'uscio con circospezione.

Quando finalmente aprì la porta, si accesero le luci e una piccola folla saltò fuori da ogni anfratto urlando “Sorpresa!” mentre Santana prese a spruzzare lacca come un'ossessa.

 

Biscottino, auguri!” una Brittany raggiante si avvicinò a Santana prendendo a baciarla mentre questa, sotto shock, fissava la gente intorno a sé.

Per cosa?”

Per i tuoi diciotto anni!”

Il mio compleanno è tra una settimana” riuscì a biascicare con aria confusa.

La bionda le sorrise imbarazzata.

Sì, lo so, ma volevo che fosse una sorpresa, se l'avessi fatta il giorno del tuo compleanno l'avresti scoperto perchè Lord Tubbington è uno spione. E poi non riuscivo ad aspettare ancora una settimana. Sei arrabbiata?”

No, amore, no. Solo.. Sconvolta. Ti amo, lo sai?”

Sì, lo so!” trillò la bionda contenta.

 

Poco dopo la latina era sommersa da una montagna di carte colorate e fiocchi, tutto ciò che rimaneva degli involucri dei suoi regali. Puck - “il solito porco” aveva commentato Santana – le aveva regalato un paio di manette che, sosteneva, sarebbero servite alla felice coppia.

Dopo nemmeno mezz'ora dall'inizio della festa Brittany afferrò risoluta il braccio di Santana e la trascinò di sopra, in camera sua, per decidere se e quanto il regalo di Puck fosse utile, per farle finalmente i suoi auguri personali e darle il suo regalo speciale.

 

Santana non scoprì mai come andò di sotto, ma era sicura che la festa al piano superiore fu indubbiamente la migliore.

 

 

Note:

No, lo so. Avete ragione. ç______ç

Non sono riuscita a trattenermi. Troppo Pezberry, forse. E anche troppo Tubbingtana (WTF?). La cosa grave sapete qual è? E' che mentre scrivevo queste cagate me la ridevo da sola! Io davvero sono uscita di testa [e sono preoccupata perchè ancora non mi sono ritrovata. ç___ç]

 

La pianto, giuro.

Millantabue volte grazie ai recensori del mio guorazòn: Atelo_Phobos, Jele_23, La_Ari, LittleTwilightLove, Tem_93, Paola, Micio_Mao, ValeLenee, willow11 e locisvu82.

 

Reviews = love. *__*

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Capitolo 9
*** Patologies ***


Titolo: Patologies

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce.

Genere: Generale, Commedia.

Raiting: Verde.

Avvertimenti: Raccolta, Oneshot.

Disclaimer: No, i personaggi non sono miei. Cioè, in realtà lo sono. Nel mio mondo, in cui esistono fiumi di latte al cioccolato, broccoli che ospitano famiglie di orsetti gommosi e la radice di 4 è rainbooooows.


 

 

 

Patologies

 

 

 

 

Brittany Susan Pierce non si ammalava mai. Questo era un dato di fatto, anche sua madre e Santana avrebbero potuto testimoniare a favore di questa affermazione e ad avvalorare la sopracitata tesi c'era il fatto che, nonostante andasse in giro a maniche corte in pieno inverno a causa della sua poco spiccata capacità di leggere i calendari, Brittany non aveva preso un singolo raffreddore da almeno tre anni, il che l'aveva fatta arrivare all'assurda conclusione di possedere super poteri ed essere invincibile, o qualcosa del genere.

Quando la mattina del 12 ottobre 2013 si svegliò nel letto della sua fidanzata in preda al caldo e un insopportabile mal di testa, la vivace biondina strizzò le palpebre confusa per poi alzarsi dal letto e raggiungere a grandi falcate la cucina in cui Santana, che si era svegliata poco prima di lei, era intenta a preparare la colazione.

 

San” disse con tono grave

Ehi, mi hai fatto prendere un colpo, cos-”

Non mi sento bene” tagliò corto la bionda. L'ispanica studiò attentamente l'altra con sguardo preoccupato, notando le occhiaie sul volto più pallido del solito della sua Brittany.

 

Che hai?” domandò apprensiva avvicinandosi pur mantenendo una certa cautela.

Mi fa male la testa” affermò poi grattandosi il collo e la pancia piatta.

La mora la guardava sospettosa mentre la testolina bionda aveva preso a strofinare le braccia tra loro alla disperata ricerca di un momentaneo sollievo. Santana si grattò una tempia per poi sollevare i lembi della maglia di Brittany con due mani.

Biscottino, davvero non ho voglia di-Oh mio dio!” disse Brittany mentre si guardò l'addome scolpito costellato da tanti puntini rossi che le provocarono parecchio fastidio quando la mora ci passò sopra la mano delicatamente.

Oddio, San, cos'è? Sono stata avvelenata?” disse mentre gli occhietti azzurri le si velavano di lacrime. Santana intanto continuava il suo esame scandagliando ogni lembo di pelle della sua ragazza e, una volta terminatolo emise la sua sentenza.

Britt, hai la varicella” constatò serafica, continuando a squadrare con svogliata curiosità il corpo a pois dell'altra. Le abbassò i pantaloni per controllare lo stato in cui versavano le sue gambe e quando calò la stoffa gli arti inferiori di Brittany si rivelarono oltremodo ricoperti da piccole macchiette di una non troppo ingente dimensione.

Decisamente” concluse poi con un sopracciglio inarcato che dava vita ad un'espressione vagamente irrisoria, rialzando i pantaloni – cosa che la fece stranire un po' dal momento che di solito, una volta tolti, la bionda non li avrebbe indossati più per qualche ora.

Sto per morire?” azzardò poi Brittany in preda al panico.

Amore, certo che no. Ora però fila a letto, io ti porto la colazione e poi chiamiamo il dottore” affermò risoluta da brava padrona di casa – i suoi genitori erano andati a trovare la nonna per qualche giorno.

L'altra le afferrò un polso guardandola con occhi colmi di terrore.

Mi farà una puntura? Lo sai che ho paura! E se poi mi dice che devo andare in ospedale? Anche gli ospedali mi fanno tanta paura” piagnucolò la più alta.

Nessuna puntura e nessun ospedale. Ti darà solo una medicina e ti dirà di stare a riposo” sentenziò Santana con aria saggia, come ogni medico improvvisato che si rispetti.

 

L'altra allora imboccò la salita delle scale aggrappandosi al corrimano in modo da non cadere. La sua temperatura corporea era salita considerevolmente, visto anche il capogiro che l'aveva colpita poco prima di accingersi a salire il primo gradino. Faticava perfino a mettere un piede davanti all'altro.

 

 

Quando Brittany sentì il campanello suonare si agitò notevolmente, mentre Santana si precipitava ad aprire la porta e mostrare la via per la sua camera al dottore.

Mentre il medico, che vista la sua altezza pareva essere uno stretto parente di Rachel Berry, ispezionava l'eruzione cutanea che aveva preso possesso del corpo scolpito della bionda, Santana se ne stava placidamente appollaiata sull'uscio della camera, tenendo d'occhio l'omino basso e rugoso che visitava Brittany, con aria sospettosa e indagatrice, pronta ad intervenire se si fosse permesso di allungare le mani. Quando il vecchiaccio sollevò maggiormente la maglia di Brittany per esaminarne il petto, i muscoli della latina si tesero mentre questa allungava il collo indispettita, per tenere la situazione sotto controllo.

Una volta finita la visita il dottor Riley si tolse gli occhialetti tondi e con aria saccente proclamò il verdetto, identico a quello di Santana

E' varicella”

Ah! L'avevo detto io” saltò su soddisfatta la mora, ottenendo in risposta uno sguardo inceneritore che il dottore le aveva scoccato poco garbatamente.

Signorina, ora le prescrivo un antivirale, non si gratti e rimanga a riposo per almeno una settimana, mi raccomando” si rivolse con fare cordiale a Brittany mentre il sorriso trionfante di Santana venne sostituito velocemente da uno sguardo sottile colmo di odio.

Il dottore sbuffò suscitando la muta ira dell'ispanica che si trattenne a stento dal cacciarlo a suon di pedate bene assestate sul suo vecchio sedere rugoso.

 

Dopo aver accompagnato il dottore alla porta, una Santana vagamente contrariata fece ritorno in camera agitando un termometro, per poi avvicinarsi a Brittany, che con gli occhietti liquidi e scintillanti di febbre seguiva ogni passo della mora, e infilarle delicatamente il termometro in bocca.

Le orecchie della bionda erano diventate rosse e la fronte scottava. Santana le sfilò dolcemente il termometro da sotto la lingua, diede una celere occhiata all'oggetto e corse in bagno tornando armata di una salvietta bagnata che appoggiò sulla fronte di Brittany.

 

Mi dai un bacio prima che muoia?” mugugnò la biondina.

Per l'ultima volta B, non stai morendo” disse la latina con un sorriso prima di avvicinare le proprie labbra a quelle di Brittany.

Sicura? Non vuoi darmi un altro bacio, per sicurezza?” chiese con espressione vaga e innocente.

Santana si limitò a sorriderle e a baciarla di nuovo.

Il fatto che stessero insieme da ormai due anni non aveva alterato la meravigliosa abilità di Brittany, che era ancora capace di sorprendere la mora in qualsiasi occasione.

 

 

 

Un paio di settimane dopo una Brittany rinata sostava sulla soglia di casa Lopez in attesa che qualcuno aprisse la porta. Ad accoglierla ci fu la madre di Santana che non appena la vide, schiuse le labbra in un sorriso radioso e con la testa le fece cenno di raggiungere l'altra nella sua stanza.

Quando aprì la porta l'immagine di una Santana che si grattava insistentemente dietro ad un orecchio – ricordandole moltissimo Lord Tubbington, tra l'altro – le si dipinse davanti agli occhi.

 

Non ti grattare, Santana. Tra un po' le crosticine cadranno da sole” dichiarò Brittany con l'aria di chi la sa lunga.

Ciò che ricevette in risposta fu uno sbuffo e un cuscino volante che evitò abilmente spostandosi di lato.

E' tutta colpa tua se ho la varicella”

 

La risata canzonatoria e cristallina di Brittany riempì la stanza.

 

 

Note:

Eeeeccoci qua! Salve, bella gente. Pubblico alla velocità della luce e me ne compiaccio. u_ù

 

Alloooora, questa è la penultima shot. Un po' mi dispiace che finisca questa raccolta, ma tant'è. Devo dire che sono fiera di me, sono riuscita a portare a compimento qualcosa. * si fa i complimenti *

Non ho mai avuto un buon rapporto con fanfiction e affini, sono troppo pigra per finirle. u_ù

 

Aaaanyway, che dire di questa. E' un po' autobiografica dal momento che l'anno scorso, di questi tempi, ero sotto la poco raccomandabile influenza della febbre alta e di un prurito immondo. Non mi dispiace neanche tanto la shot.

 

Come al solito grazie a chi recensisce: Rob_94, La_Ari, stillarockstar, ValeLenee, Tem_93, LittleTwilightLove, Jele_23 e Micio_Mao. Tanto ammòre e cuori per voi. *____*

 

Recensioni = amore [e per ogni recensione ci guadagno in salute mentale, sappiatelo. u_ù]

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Capitolo 10
*** Are you busy? ***


Titolo: Are you busy?
Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce. [Accenni Faberry e Samcedes]
Genere: Generale, Commedia.
Raiting: Verde.
Avvertimenti: Raccolta, Oneshot. Fluff, fluff, fluff, fluff, fluff. Like, a lot.
Disclaimer: Sì, i personaggi sono miei. troll!Murphy, go fuck yourself! Scherzo, non è vero. Tutti suoi. ç___ç
 
 
 
—Are you busy?
 
 
 
 
 
 
Nel 2020 Santana e Brittany avevano 26 anni, una casa loro, un buon lavoro ed erano ancora follemente innamorate l'una dell'altra. Fondamentalmente non era cambiato nulla dai tempi del liceo. Santana aveva conservato bellezza e sarcasmo, e Brittany era rimasta lo stesso genio incompreso – e incomprensibile – di sempre. 
 
Santana era diventata un avvocato di successo – da quando aveva fatto coming out era diventata una specie di paladina che si ergeva in difesa dei gay e dei più deboli – e aveva aperto uno studio tutto suo, cosa che le permetteva di tornare a casa sempre prima della biondina. Quella sera gironzolava per casa annoiata mentre aspettava che Brittany tornasse a casa dal lavoro. Sapeva quanto le piacesse insegnare danza, ma era anche consapevole che le lezioni la sfiancavano, per questo motivo si preoccupava che la bionda trovasse un bagno caldo e la cena sempre pronti al suo ritorno. 
Mentre se ne stava appollaiata sul divano fingendo di leggere un libro vide la testolina bionda della sua fidanzata – non si stancava mai di chiamarla in quel modo – fare capolino nella stanza, esordendo con aria allegra:
“Ehi, amore sono a casa!”
“Emily? Ah no, sei tu. Hai fatto presto. Devo chiamare un paio di amanti e disdire degli appuntamenti, se non ti spiace.” disse Santana noncurante sollevando gli occhi dal libro che stava leggendo mentre un sorriso sornione le si dipingeva sul volto.  “Vieni qui” commentò aprendo le braccia, vedendo un'espressione tra lo sconvolto e l'arrabbiato sul volto della donna della sua vita – le piaceva chiamarla anche così. 
Brittany si stese al suo fianco e le poggiò la testa sulle gambe
“Hai cucinato?” chiese poi
“Certamente. Ho messo Lady Tubbington nel forno, sarà pronta a minuti” disse seria riferendosi all'erede di Lord Tubbington, morto qualche anno prima – per infarto o intercessione divina, sosteneva Santana. 
Brittany alzò lo sguardo divertita conscia del fatto che Santana adorava il loro gatto, anche se qualche volta si guardavano in gattesco e fingevano di non sopportarsi, e le piazzò un bacio sulle labbra.
“Mi sei mancata, oggi”
“Oh, lo so. Faccio quest'effetto. Mi dispiace, amore.”
“Sei fastidiosa”
“Bugiarda, mi ami”
“Da una vita. E ancora non me lo spiego.”
“Sono bella, intelligente, affascinante,  dannatamente simpatica, sexy e un fenomeno sotto le lenzuola. Sono l'emblema della perfezione, Pierce. Fattene una ragione.”
La bionda stette zitta, fingendosi infastidita.
“Lo so che fingi spudoratamente di essere arrabbiata, ma essendo io generosa ed inenarrabilmente adorabile ti dirò che ti amo e che anche tu mi sei mancata”
“Davvero?” chiese la bionda, consapevole di quanto fosse retorica quella domanda.
“Come se non lo sapessi” rispose infatti Santana.
“Mi manchi sempre quando non ci sei” concluse con aria vaga.
“Sei diventata una rammollita, Lopez”
“Sempre dolcissima, mio raggio di sole” disse l'altra con una nota di sarcasmo neanche troppo velata.
“Ho imparato dalla migliore” replicò con tono canzonatorio Brittany.
 
“Biscottino, ti spiace se vado a farmi un bagno?”
“Muoviti prima che l'acqua si freddi” disse Santana fingendo indifferenza. Sapeva benissimo che alla bionda piaceva da morire il fatto che le preparasse un bagno caldo praticamente ogni sera.
“Ti amo”
“Sì, sì.. Idem.”
“Piantala di fare la donna tutta d'un pezzo, sei un orsetto coccoloso e lo sanno tutti”
“Dio, Brittany, ma cosa vai dicendo?” la guardò inorridita e sdegnata mentre l'altra trotterellava verso il bagno ghignando.
 
Mentre finiva di affettare le zucchine per la cena, Santana avvertì quelli che sembravano i capelli di Brittany posarsi sul suo collo e il suo respiro caldo sulla pelle..
“Meow” 
La latina voltò il capo con uno scatto fulmineo trovandosi faccia a faccia con un paio di baffi oltre ai quali si nascondeva la loro gatta che con espressione compiaciuta si leccava allegramente una zampa. Dietro di lei Brittany era scoppiata a ridere.
 
“Ok, ho un coltello. Un coltello! Ricordatevelo” disse brandendo l'arma e puntandola  contro le due.
“Corri Lady T, corri!” disse la bionda mentre, con il gatto sotto braccio, sparì in salotto.
Santana scosse la testa sorridendo. 
Brittany continuava a portare nella sua vita l'inaspettato. Con una frase, uno sguardo, un gesto, sapeva sempre come spiazzarla e Santana non aveva mai idea di quello che l'aspettasse, con quello scricciolo biondo intorno. Ogni giorno si innamorava di lei. Per motivi diversi e in modi differenti. Ciò che le piaceva di più in quella relazione era il suo essere totalmente illogica, senza un briciolo di senso, vissuta alla giornata. Solo loro due: Santana e Brittany. Tuttavia non erano mai scese a compromessi. Non tanto da compromettere se stesse, almeno. Ognuno aveva conservato i propri sogni, quelli che presupponevano la presenza dell'altra e quelli strettamente personali.
 
Qualche sera prima, mentre chiacchieravano con Sam e Mercedes, quest'ultima – in preda ai fumi dell'alcol – aveva chiesto quale fossero i migliori ricordi che Santana aveva di Brittany. Non aveva saputo rispondere. La stessa sera, a letto, pensò che in realtà non aveva un ricordo particolare, con lei. Si conoscevano da tutta la vita, Brittany era diventata una costante, una presenza che Santana non dava mai per scontata ma che se non ci fosse stata probabilmente non sarebbe la donna che è ora. Quando pensava a Brittany non esistevano punti, solo virgole. I ricordi preferiti che aveva con la sua fidanzata doveva ancora costruirli, ecco la risposta che riuscì a darsi. Pensare ad un futuro con Brittany era ciò di cui erano fatte le sue giornate.  
 
 
 
Dopo aver cenato Santana si sedette sul divano, al fianco della sua compagna, che le appoggiò la testa in grembo. Mentre guardavano una trasmissione stupidissima, mentre Brittany rideva, mentre il mondo fuori continuava a vivere placido nella sua imperturbabilità, Santana ruppe il silenzio.
 
“Ehi, senti.. Hai da fare?”
“Quando?”
“Per il resto della tua vita”
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
“Rach, è arrivata la posta” disse Quinn mentre smistava le lettere che le erano state recapitate poco prima dal postino.
 
“E questa cos'è?” chiese Rachel mentre osservava una busta bianca con i loro nomi scritti a penna. La calligrafia tondeggiante ma ordinata.
“Non lo so” constatò confusa la bionda mentre si rigirava la lettera fra le mani. 
“Aprila, no?”
“Smetterai un giorno di essere così odiosa?” sbuffò Quinn mentre un sorrisetto spingeva agli angoli della bocca.
“Piantala. Dimmi cos'è.” sbottò la ragazza più bassa fingendosi offesa.
Quinn sorrise, mostrando la lettera alla sua ragazza.
 
“Pare che siamo invitate ad un matrimonio.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
Oddio è finita, mi viene da piangere. ç________ç
Non chiedetemi perchè ci abbia infilato questo Faberry nel finale è che non sapevo come concludere e boh, il lasciare le cose in sospeso per metà mi sembrava carina. Si capisce che sono Britt e San a sposarsi, sì? u_ù
[Poi ci ho messo anche il Samcedes che mi piace un sacco. *___*]
 
 
Ringrazio ancora una volta chi ha recensito questa storia: willow11, Tem_93, Jele_23, Rob_94, La_Ari, sery_90, locisvu82, Micio_Mao, SC_Swami e lud0s. Mi fa sempre piacere sapere cosa pensiate. Grazie mille anche a chi l'ha inserita nelle preferite/seguite/ricordate. 
 
Eeeee recensioni = amore. :P

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