Azzurro come cielo Verde come terra

di misato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La strana vita di lei...La nuova vita di lui ***
Capitolo 3: *** Friends ***
Capitolo 4: *** Una ***
Capitolo 5: *** Giornata tipo di uno studente dal pianeta Otto ***
Capitolo 6: *** Mother is the first other ***
Capitolo 7: *** Mother is the first other - Insicurezza ***
Capitolo 8: *** Mother is the first other - Odio, rancore ***
Capitolo 9: *** School life ***
Capitolo 10: *** Campeggio!! ***
Capitolo 11: *** Evoluzione dei sentimenti ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Capitolo 3:Ritorno alla vita

 

Erano passati tredici anni da quel giorno…no, non fraintendete: non il giorno in cui ha avuto inizio la storia, ma il giorno in cui due innamorati si sono ritrovati dopo mille avvenimenti, incertezze, dubbi.

Miyu: -Kanata! Sbrigati! Arriveremo tardi alla cerimonia, lo sapevo!

-Sta calma! Sono pronto! Miu, dove sei?!

-Sto arrivando papà! Sto mettendo le scarpe!

-Mamma mia, che famiglia disastrata!

Kanata:-Zitta e corri!

Dalle scale del tempio scesero tre persone: un ragazzo, sui trent’anni.  Scendeva agilmente, e incitava la moglie e la figlia a sbrigarsi. Aveva folti capelli castani, e due occhi talmente profondi da potersi perdere dentro. La moglie, aveva la stessa età del marito. Dei capelli biondissimi le cadevano sulle spalle, e due grandi occhi verdi osservavano sorridente la figlia. La ragazza in questione, aveva quasi quattordici anni. Gli occhi erano dello stesso colore della madre, mentre i capelli che le coprivano la schiena erano castani, come quelli del padre. Correvano tutti e tre, sino a raggiungere una macchina, che li avrebbe portati a scuola della ragazza alla cerimonia di inizio del nuovo anno. Arrivarono appena in tempo per l’inizio del discorso del preside (preside operaio come chiamo io quello della mia scuola ndMisato), e si separarono. Miu andò a sedersi nei posti riservati alla sua classe. Non conosceva nessuno, era stata sino ad allora in America. Si era trasferita solo qualche mese fa, perché i suoi genitori avevano deciso di tornare a vivere in Giappone.

Miyu e Kanata non erano entrati in palestra.

Miyu: -Incredibile, non avevo mai visto tanta gente in questo istituto! Quando ci venivamo noi c’era un altro direttore. L’anno in cui sono stata qui non ha fatto il discorso, vero?

-Veramente sei tu che sei arrivata a metà trimestre, e poi da quando l’istituto comprende anche le superiori il discorso è d’obbligo!

-Hai ragione, me ne ero dimenticata!…Kanata?

-Si?

-Ti ricordi, quante cose sono successe qui?

-Come potrei dimenticarle.

-Già, anche tutte le persone che abbiamo conosciuto qui…

Miyu si riferiva ai loro vecchi amici. Da quando erano tornati a vivere al tempio, avevano ripreso contatti con tutti, l’unica che non vedevano da quattordici anni era Chris. Entrambi si rattristarono ricordando quello che era successo, chissà se era tornata in Giappone. Avevano provato a cercarla in quegli anni, ma ogni ricerca era stata un insuccesso. Quattordici anni prima, quando Kanata raggiunse Miyu a New York, era iniziata la loro nuova vita. Quel pomeriggio, Miyu e Kanata lo trascorsero parlando con i genitori della ragazza. Inizialmente con il padre dovettero far riprendere Miki dallo svenimento. Una volta svegliata, spiegarono cosa fosse successo. I genitori proposero subito un matrimonio, ma i ragazzi che erano molto più seri uscirono per parlare da soli. Per le strade di Manhattan discussero sul loro futuro. Il loro figlio, anzi, la loro figlia come scoprirono in seguito sarebbe nata in autunno; non avevano molto tempo per organizzarsi, ma bastò. Kanata tornò in Giappone per terminare il liceo, ma quando Miyu partorì era accanto a lei, e il primo anno rimase ad aiutarla. Dopo aver terminato gli studi si trasferì in America dove frequentò l’università e aiutò la ragazza a preparare gli esami a casa, visto che non poteva frequentare i corsi. Lui divenne avvocato, mentre Miyu voleva utilizzare la laurea in giurisprudenza per lavorare come PR. Nel frattempo, la loro bambina aveva già cinque anni, e Miyu e Kanata entrarono subito nel mondo del lavoro. Kanata iniziò a lavorare in uno studio legale, mentre Miyu aveva ottenuto l’incarico di PR alla Nasa. Un anno dopo si sposarono, e ora assieme a Miu erano una vera famiglia. Trascorsero altri anni, e entrambi iniziarono a sentire mancanza dei vecchi amici. Dopo un ulteriore anno, Miyu riuscì ad ottenere il trasferimento in Giappone, e Kanata aveva la possibilità di aprire un suo studio. Siamo arrivati ad oggi, dopo due mesi circa dal trasferimento.

Decisero di tornare a casa, dovevano aiutare Hosho a preparare i bagagli per un nuovo pellegrinaggio. Arrivati al tempio non trovarono nessuno, solo un biglietto del padre di Kanata che li avvertiva che aveva fatto da solo, e presto avrebbe fatto avere loro sue notizie. In quel momento sentirono un forte rumore provenire dal giardino:

Miyu:-Ma cosa sta succedendo fuori?

-Aspetta qui, vado a vedere io –Kanata uscì e si trovò davanti quello che non avrebbe mai immaginato: suo figlio.

-Lou?!

-Ciao papà!- Kanata stentava a riconoscerlo, certo, il viso era sempre quello del suo bambino, ma ora era, era cresciuto! Davanti a se aveva un ragazzo alto, biondissimo con due grandi occhi blu.

-Lou, ma quanti anni hai?

-Diciassette, ma…papà cos’è quella faccia? Non mi riconosci?

-Sei…sei cambiato, sei grande. Vieni qui! –Si abbracciarono, e Lou ricordò a Kanata che la madre aveva mantenuto la promessa che gli aveva fatto. Poco dopo uscì di casa Miyu:

-Kanata, ma cosa…Lou?! –Miyu corse ad abbracciare il figlio, quasi lo strangolò.

-Mamma! Ah…

-Ah, scusa Lou. Ma cosa… come hai fatto a tornare? Come mai sei tornato? 

-Ora ho diciassette anni, ho preso la patente spaziale. Grazie a quella posso viaggiare nello spazio, e sono venuto subito a trovarvi. Come state? Siete cambiati, nelle foto che Baumiao mi ha fatto vedere siete molto più piccoli!

Kanata: -Sono passati diciassette anni anche per noi, ma Baumiao non è con te?

 -Gli sarebbe piaciuto venire, e vi saluta, ma ora è l’aliensitter della mia sorellina, che ha cinque anni. Doveva rimanere con lei.

Miyu piangeva per la felicità, cercando di parlare disse: -Quanto…quanto hai intenzione di trattenerti?

-Quanto volete, i miei genitori vi chiedono di sopportarmi per un po’!

Miyu lo riabbracciò e lo baciò sulla fronte: -Puoi restare finché vorrai. Lou, non puoi capire quanto sia felice di vederti!

Kanata:-Ok, ok, ora però rientriamo.

-Kanata,sei un insensibile! Mi dispiace anche per Miu che deve sopportarti!

Lou: -Ma chi è Miu?

Miyu: -Ah, tu non lo puoi sapere. E’ nostra figlia.

-Vostra figlia?!

Kanata e Miyu si guardarono:-Perché, cosa c’è di strano?

-No, niente, sono solo sorpreso. Quanti anni ha?

-Quattordici.

Lou fece un piccolo calcolo a mente:-Ma allora è nata quando voi avevate diciassette anni?!

Miyu arrossì leggermente:-Si –Poi lei e Kanata raccontarono al ragazzo tutta la storia, che li ascoltava attentamente e li guardava con uno sguardo incredulo. Arrivò l’ora di pranzo, e mentre Miyu preparava un pranzo speciale, Kanata e Lou portarono i bagagli nella stanza degli ospiti.

Lou: -Era questa la mia stanza?

-No, quella che era tua ora è occupata da Miu. E’ in fondo al corridoio, valla a vedere. Io nel frattempo vado da Miyu, avrà bisogno di una mano in cucina, imbranata com’è!

Lou sorrise divertito, poi si avviò verso la camera. Era rimasto colpito dai suoi “genitori”. Il loro rapporto era diverso da quello che Baumiao gli aveva descritto. Secondo i suoi racconti quei due non facevano che bisticciare, mentre ora erano addirittura sposati! Certo, da quello che aveva visto qualche battibecco c’era ancora, ma era tra innamorati, niente di strano. Entrato nella camera, rimase deluso:

“Che schifo! Tipica stanza femminile! E io avrei dormito in una stanza del genere? Certo, diciassette anni fa non era così, però fa una strana impressione”

La stanza era arredata in stile occidentale, il che stonava un po’ con il resto della casa, però era logico. La ragazza aveva vissuto per quattordici anni in America, non la si poteva abituare da un giorno all’altro a dormire su un futon! Oltre al letto c’era un armadio in legno sullo stesso stile della scrivania e un divanetto. Poi nell’angolo vicino alla finestra una specchiera. Le pareti erano ricoperte da una carta da parati con motivo floreale, ma anche da poster di vari cantanti e attori, e da fotografie. Lou si avvicinò alle fotografie, nella speranza di riconoscere la figlia di Miyu e Kanata, ma non riuscì a vederle perché una voce lo richiamò:

-Ehi! Tu chi sei, e che ci fai in camera mia?

Lou si voltò, una ragazzina lo osservava attendendo una risposta esauriente. Lou la riconobbe subito come figlia di Miyu e Kanata, infatti aveva gli occhi identici a quelli della madre, e i capelli erano dello stesso colore del padre.

Lou:-Sei Miu vero?

-Si, e tu chi saresti?

Entrarono nella camera i genitori.

Miyu:-Ah Miu, sei rientrata, non ti avevamo sentita.

-Mamma! Lui chi è?

Kanata:- E’ Lou, te ne abbiamo parlato no?

La ragazza puntò il dito verso Lou:-E questo qui sarebbe Lou?

Lou:-Perché, qualcosa non va?

Miu si voltò ancora verso la madre: -Ma era poco più di un poppante!

-Poppante a chi?!

Intervenne Kanata (non per niente è un avvocato ndMisato): -Miu, lo vedi anche tu. Sono trascorsi diciassette anni, non poteva rimanere un lattante per sempre!

A quel punto Lou alzò la voce: -Papà! Ti ci metti anche tu?! E tu, grazie per il poppante.

Miu:-Di niente, dovuto.

Miyu:-Vi volete calmare?! Miu chiedi scusa a Lou, e tu Lou si può sapere cosa ci facevi in camera di Miu?

-Volevo vedere la mia stanza.

-Ma che stai dicendo?!  Questa è la mia stanza!

Kanata:-Ragazzi, calmatevi! Andiamo a pranzare.

-Si papà!- Risposero in coro, dopo si fulminarono con lo sguardo. Durante il pranzo Miyu e Kanata cercarono di far riappacificare i due, impresa non semplice. Ad un certo punto Miu si alzò da tavola.

Kanata:-Che c’è Miu?

-Ho un appuntamento con i miei amici tra un quarto d’ora. Devo andare.

-Non finisci di pranzare?

-Non ho molta fame, vado. Ci vediamo stasera.

-Ciao.

Lou osservava Miu, sembrava ancora arrabbiata. Poi la ragazza venne fermata dalla madre:

-Miu, perché non fai venire anche Lou?

-Cosa?! Stai scherzando vero?

-No, a te Lou non andrebbe?

Miu:-Mamma! Credo che ti sfugga un piccolo dettaglio. Prima di tutto neanche lo conosco, poi esco con i miei amici, lui non c’entra assolutamente niente!

Lou: -Lascia perdere mamma…

Miu: -E smettila di chiamarla mamma, non è tua madre!- Poi scappò via, lasciando tutti a bocca aperta.

Miyu:-Perdonala Lou, non so cosa le possa esser preso. Di solito non si comporta così. Appena rientra a casa le faccio vedere!

-No mamma, ha ragione. Lasciala stare.

Kanata: -Lou, non dare peso a quello che ha detto. Noi ti vogliamo bene come se fossi nostro figlio.

Lou sorrise, poi si alzò anche lui dicendo che era stanco e aveva bisogno di riposare. Il pomeriggio trascorse velocemente. Verso le sei, Lou che si era svegliato, avvertì i genitori che sarebbe andato a fare un giro. Uscì e andò in centro. Per le strade di Shibuya, si divertì ad osservare i terrestri, e le vetrine di alcuni negozi di elettronica. Poi in un bar vide Miu da sola. Ma non era uscita con i suoi amici? Rifletté un secondo, doveva andarle incontro o far finta di non vederla? Era certamente arrabbiata con lui, forse era meglio parlarle prima di rientrare a casa. Entrò nel bar e si avvicinò al suo tavolo mentre la ragazza leggeva attentamente un volantino. Non si accorse di lui.

-Miu?

Lei si voltò con uno scatto: -Ah, sei tu. Cosa vuoi?

-Ero uscito e ti ho visto qui da sola. Non eri con i tuoi amici?

-Non credo siano fatti tuoi- Prese la borsa e fece per alzarsi, ma Lou la bloccò con i suoi poteri –Ehi, ma…Sei tu vero? Mi lasci andare?!

-Stai tranquilla, sono entrato solo per chiederti scusa- Miu smise di dimenarsi –Non sarei dovuto entrare nella tua camera.

-Cosa…- Si sedette nuovamente –Non ti preoccupare, non è per quello che sono arrabbiata. Anzi, forse non sono neanche arrabbiata. Solo un po’ triste.

-Non era per quello?

-No, anzi, scusami per quello che ti ho detto. Sono un po’ impulsiva.

-Ti va di parlarne?

-Cosa?

-Dai, ti offro qualcosa…

Miu lo interruppe: -Non dire cretinate. Non hai neanche un soldo terrestre, vero?

Lou rise per nascondere l’imbarazzo per la figuraccia, quella ragazzina non era certo stupida!

Miu:-Lo sapevo. Però visto che ti sei offerto di ascoltarmi ora rimani. Ti offro io qualcosa. Cosa prendi?

-Non lo so, non conosco nessuno di questi cibi. Tu che prendi?

-Io una fetta di dolce al cioccolato, la vuoi anche tu?

-Ok.

Poco dopo Miu tornò con due piattini nelle mani.

-Grazie.

-Di niente.

-Allora?

-Allora cosa?

-Qual è il problema?

Miu sorrise: allora voleva ascoltarla davvero! Poi ritornò seria: -I miei genitori.

-Miyu e Kanata?! A me sembrano due normalissimi genitori, certo litigano spesso, però…

-Non è per i litigi, a quello sono abituata, e comunque non litigano spesso. E’ per oggi. Forse, anzi, sicuramente non te ne hanno parlato, oggi era il mio primo giorno di scuola superiore, per di più in Giappone.

-Hai avuto problemi con la lingua?

-No, i miei a casa hanno sempre parlato giapponese. Quando sono arrivata a casa, mi aspettavo una marea di domande, di attenzioni, invece eri arrivato tu. Non l’avrai notato, ma non mi hanno chiesto niente. Le attenzioni di tutti erano focalizzate su di te. E’ per questo che a pranzo sono esplosa: quando tu l’ hai chiamata mamma mi sono sentita esclusa, come se non facessi parte di quella famiglia.

Lou aveva capito perfettamente il problema: -Non ti preoccupare, sono sicuro che stasera ti chiederanno qualcosa.

-Non credo proprio, conoscendoli! E poi penseranno di sicuro a chiedere tue notizie, sono anni che non vi vedete! Mi sembra ovvio che il mio primo giorno di scuola passi in secondo piano!

-Pensa quello che ti pare, però secondo me la loro reazione è stata dovuta allo smarrimento iniziale: non si aspettavano certo di rivedermi! Passato il momento, ti chiederanno di sicuro informazioni! Ah, buono questo dolce!

Miu si stupì della velocità con cui quel ragazzo aveva cambiato espressione. Un attimo prima parlava con espressione seria, mentre ora decantava sorridendo la bontà del dolce. Rimase un attimo ad osservarlo, non era affatto brutto quando sorrideva! Poi scosse con decisione la testa, come per togliersi dalla mente certe considerazioni.

Lou: -Che hai?

Miu arrossì vistosamente:-No niente, niente!

-Sei diventata rossa mentre mi guardavi…non è che ti sei innamorata di me, vero?

-Cosa…cosa stai insinuando?! Non ti far venie in testa strane idee, come potrebbe piacermi uno come te?!

Lou sorrise maliziosamente:-Non lo so, dimmelo tu. Non sono io che arrossisco guardando un ragazzo!

-Ma sei stupido? (frase famosa…W EVA! ndMisato) Ma guarda questo, e io che credevo di aver parlato con uno che aveva un po’ di cervello! Come non detto…

-Ehi! Calmati. Non mi faccio strane idee su una ragazzina di quattordici anni, per di più una che dopo aver visto un fusto come me nella sua camera mi ha dato del poppante!

-Non ti gasagonfiare troppo! (ndRanKotobuki) A me sembra che ti calzi a pennello, e poi nessuno ti aveva dato il permesso di entrare nella mia stanza! Probabilmente eri alla ricerca di chissà cosa, sei solo un maniaco!

-Cosa cosa? Tu credi che sia entrato nella tua stanza alla ricerca di biancheria?! Ti stai sopravvalutando troppo- poi abbassò per un attimo lo sguardo sul petto di Miu  –Porti appena la prima, giusto? Non ne sarebbe valsa neanche la pena!

Miu era tutta rossa in viso, incazzata nera (gioco di parole idiota! NdSanachan Non l’ho fatto apposta! NdMisato). Tirò un ceffone a Lou, talmente forte da far voltare le persone che erano sedute nei tavoli vicini. Poi si alzò e disse:

-Sei solo un esaltato!

Lou si massaggiò la guancia, dolorante per il colpo ricevuto, poi mentre la ragazza usciva dal locale le urlò dietro: -Ci vediamo a casa!

Miu era furibonda. Mai un ragazzo si era permesso di dirle cose del genere! Tutt’altro, nonostante non avesse sul serio molte forme, quel giorno a scuola parecchi ragazzi avevano cercato di fare la sua conoscenza e le avevano chiesto il numero di cellulare.

“Che esaltato! Ma chi si crede di essere?!”

Tornò a casa prendendo a calci tutto quello che le capitava sotto i piedi. Davanti alla porta del tempio esitò: ora avrebbe saputo quanto i suoi genitori la tenessero in considerazione. Entrò cercando di farsi sentire il più possibile:

-Mamma, papà! Sono a casa!

Miyu:-Ah tesoro, sei rientrata. Com’era il film?- Miyu era in cucina.

-Ehm…non mi è piaciuto molto…

-Di cosa parlava?

Miu si trovò in difficoltà: cosa si inventava ora? Poi le venne in mente la conversazione con Lou: -Era la storia di un ragazzo, borioso e antipatico. Nonostante fosse carino non esitava a prendere in giro le altre persone.

-Capisco- La madre apparve sulla porta, mentre con un asciugamano tamponava le mani –Cambiando discorso, prima nella confusione generale non sono riuscita a chiedertelo…com’è andata a scuola?

Miu sorrise felice:-Benissimo, non ho avuto problemi con la lingua, e visto che non ero l’unica a non conoscere nessuno non mi sono sentita a disagio. Poi ho visto un sacco di bei ragazzi, molti mi si sono presentati e mi hanno chiesto il numero di telefono, che bello!

-Sono felice per te, spero solo che tu non l’abbia distribuito a persone poco raccomandabili…

-Si mamma, lo so.

Si sentì chiudere la porta: -Sono tornato!

-Ciao papà! Dove sei stato?

-Sono andato un attimo in studio.

-Kanata, non è che per caso hai incontrato Lou? Sono preoccupata, è quasi ora di cena…

-Si, mi ha chiamato. Ha detto che sarebbe rientrato più tardi perché voleva passare a trovare gli altri.

-Uffa, e io che mi stavo impegnando in cucina per lui…

Miu e Kanata urlarono in coro:-Significa che noi non meritiamo di mangiare cibo decente?

Miyu rise, padre e figlia ragionavano allo stesso modo.

Dopo cena Miu andò in camera sua. Aveva preparato lo zaino per il giorno dopo, e stremata per tutto quello che era successo quel giorno, si buttò sul letto. Non pensò a quello che le era accaduto a scuola, piuttosto pensò a Lou, pentendosene subito dopo:

“Non è ancora tornato, chissà che fine ha fatto! Oh no, accidenti! Come mi viene in mente anche solo di pensare a quello stupido? Se penso a quello che mi ha detto…ma magari viene investito!” (ovviamente non dice sul serio, non ha manie omicide come la sottoscritta…ndMisato).

Non riuscendo a prendere sonno, Miu andò in cucina per prendere un bicchiere d’acqua. Guardò l’orologio, era l’una, e i suoi genitori erano già in camera.

“Tsk, se fossi stata io a non essere rientrata a quest’ora, chissà cosa mi avrebbero fatto!”

Poi sentì qualcuno nell’ingresso, e cercò di fare il minor rumore possibile. Dal corridoio Miu intravide Lou:

-Ti sembra orario per rientrare?

-Ah scu…Ehi, Pensavo fosse mamma!

-Spiacente, mamma è già a letto.

Lou prese la palla al balzo:-Sei rimasta ad aspettarmi? Eri preoccupata?

A Miu quasi andò di traverso l’acqua: -Sei proprio uno stupido, mi stavo per strozzare! Ero semplicemente venuta a prendere un bicchiere d’acqua! Incredibile, ritardatario e anche ostinato!

-Forse cara miss perfezione ti sfugge che sono rientrato più tardi solo per farti un favore! Se fossi tornato prima, sai che bella conversazione avresti fatto a cena con i tuoi?!

Miu non sapeva cosa dire, era l’ultima cosa che si sarebbe aspettata da un tipo come lui.

Lou:-Ora vado a dormire, sono stanchissimo!

-Ah…-Lou era già tornato in corridoio. Miu rimase con il bicchiere in mano per qualche minuto, non sapeva cosa fare. Poi silenziosamente, prima di rientrare in camera passò davanti alla stanza di Lou. Socchiuse leggermente la porta, ma tutte le luci erano spente

Miu:-Lou…grazie- Poi richiuse e andò a dormire.

 

 

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Capitolo 2
*** La strana vita di lei...La nuova vita di lui ***


Capitolo 3:Ritorno alla vita

Capitolo 1: La strana vita di lei…La nuova vita di lui

 

Miu si svegliò chiamata dalla voce della madre: -Miu svegliati! Arriverai in ritardo a scuola!

La ragazza si stropicciò gli occhi, fosse stato per lei avrebbe dormito ancora tre orette, (sonno leggero come l’autrice!NdMisato) ma era il suo secondo giorno di scuola, non se lo poteva permettere. Scostò lentamente le coperte, e guardò la sveglia: erano le sette e trenta.

Miu: -Le sette e trenta?! Accidenti, non ce la farò mai!

Uscì dalla stanza e corse per il corridoio, poi sentì una voce:

-Mamma, ma secondo te è proprio necessario?

Miu si bloccò: chi era? Poi si ricordò, era Lou.

“Un momento, Lou?!” Si guardò le gambe, non aveva i pantaloni! “Accidenti a me e alla mia stupida mania di togliere il pigiama!”

Tornò in camera più in fretta che poté, non poteva rischiare che Lou la vedesse seminuda, altrimenti immaginava già i commenti che avrebbe fatto. Intanto Miyu aveva ripreso a chiamarla, ma la figlia si era soffermata a guardare la sua immagine riflessa nello specchio della sua stanza. Aveva tutti i capelli arruffati, le occhiaie mattutine non se ne erano ancora andate, e aveva le labbra talmente gonfie da sembrare due canotti.

“Così non va, come facevo ogni mattina a presentarmi in cucina così? La mamma poteva anche farmi presente che avrebbe fatto più bella impressione uno zombie!”

Decise di passare prima dal bagno, almeno avrebbe avuto una faccia presentabile. Fece una doccia in cinque minuti, di solito ne impiegava quindici (sempre come l’autrice!NdMisato). Poi si lavò i denti a velocità supersonica, ma mentre faceva il terzo gargarismo, la porta del bagno si aprì.

-Ah Miu!

Miu si voltò, non voleva crederci, non lui, non ancora…

Lou: -Che fai, non sputi più? Hai le guance rosse.

Si sentì uno sputo d’acqua potentissimo, poi Miu si asciugò la bocca con l’asciugamano e prese a sbraitare:

-Lou! Che cavolo…sul pianeta Otto non si usa bussare?!

-Guarda che la porta non era chiusa a chiave, e poi dovevo rispondere a certi stimoli naturali!

-Potevi trattenerteli i tuoi stimoli naturali! Ora mi fai il piacere di uscire?! Non è certo il modo migliore per iniziare la giornata, e poi sono in ritardo a scuola!

-Penso che prima di andare a scuola dovresti vestirti.

-Che…-Miu abbassò lo sguardo, cacchio, era in asciugamano! Tra l’altro era pure uno di quelli più corti, le si vedevano tutte le gambe! Diventò rossa come un peperone -Ahhhhhhhhhhhhhhh! Esci immediatamente da qui!!!!!!!!

-Ok, tanto non c’è niente da vedere -Lou chiuse la porta velocemente, probabilmente aveva capito che stava per arrivare una di quelle urla di Miu che ormai gli erano familiari. Infatti:

-Stupido!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

La porta non bastò ad attutire il suono, era troppo anche per le orecchie di un alieno. Lou tornò in cucina.

Miyu:-Cos’è successo? Ho sentito Miu urlare, così sveglierà Kanata. Lou?

-No, niente. Piuttosto mà, perché non le regalate un accappatoio?

Miyu capì subito, e iniziò a ridere:

-Ti prego Lou, già di prima mattina!- risata - Sarà furibonda. E io che volevo dirle che saresti andato a scuola con lei.

-Devo proprio?

-Certo -Miyu tornò seria -Non hai ancora deciso quanto trattenerti, per sicurezza è meglio che tu continui a studiare, sei all’ultimo anno.

-Uffa, per fortuna qui sulla Terra le materie sono più semplici!

-Allora vedi! Dov’è il problema?

Lou avrebbe voluto risponderle che non se la sentiva di andare a scuola con Miu. Di sicuro era incazzatissima con lui, ma che ci poteva fare? Stavolta era stato sul serio un caso. Si rincuorò pensando che tanto non sarebbero stati in classe insieme

-E scuola sia. Devo andare oggi?

-No, forse non conviene che tu vada a scuola con Miu. Io inizio il mio nuovo incarico domani, quindi ho ancora una giornata libera. Ti accompagno a fare l’iscrizione quando Kanata sarà andato in studio.

-Ok.

-Bene, sarà meglio che vada a ricordare a Miu che se non si sbriga arriverà in ritardo.

Miyu si avviò verso la stanza della ragazza, rideva ancora. Bussò:

-Miu? Posso entrare?

La ragazza si era vestita, stava per prendere lo zainetto: -Ah mamma! Pensavo fosse quello stupido di Lou.

-Ti ha visto mentre eri in bagno?

-Si, maledetto bastardo.

-Miu!

-Si mamma. ora devo andare, speriamo di farcela prima che suoni la campanella. Ciao

La madre era stupita, pensava che si sarebbe messa a piangere. Si riprese: -Ma non fai colazione?

-Mi è passata la fame. Saluta papà.

Uscì dalla stanza e poco dopo sbatté la porta di casa. Miyu non sapeva come avrebbe dovuto comportarsi. Nel frattempo, la figlia era arrivata davanti alla fermata dell’autobus: forse prendendolo ce l’avrebbe fatta. Non vide avvicinarsi un ragazzo:

-Saionji!

Si voltò, non ci credeva: che colpo di fortuna!-Ah! Anami, giusto?

-Giusto. Aspetti anche tu l’autobus?

-Si, oggi sono in ritardo.

-Capirai, io esco ogni mattina a quest’ora!

-E arrivi puntuale?

-Praticamente sempre. E’ arrivato l’auto, andiamo?

-Si- Miu non ci credeva ancora: Anami, uno dei ragazzi più famosi della scuola prendeva l’autobus praticamente davanti casa sua, e si era ricordato il suo nome! Il giorno prima l’aveva notato subito, poi le ragazze della classe con cui aveva parlato le avevano detto che era famosissimo essendo il playmaker della squadra di basket dell’istituto. Inoltre, essendo la squadra molto forte, gareggiava anche con altre scuole, e quindi Anami era famosissimo anche negli altri istituti per essere oltre che bello, una delle promesse del basket giapponese. In autobus chiese se si poteva sedere vicino a lei.

Miu: -Certo, figurati- Il cuore le batteva fortissimo, ma rifiutò l’idea di essersi innamorata di un ragazzo senza neanche conoscerlo.

-Beh, ieri quando vi abbiamo portato a visitare la scuola non ci siamo presentati come si deve: mi chiamo Rei. Se vuoi puoi chiamarmi per nome. Qual è il tuo nome?

-Mi chiamo Miu -si sentiva un po’ imbarazzata a dirlo -Se vuoi, mi puoi chiamare anche tu per nome.

-Grazie, non si conoscono belle ragazze tutti i giorni! -Le sorrise, l’aveva detto senza malizia, ma Miu arrossì comunque. Poi continuò -Hai uno strano accento, sei straniera? Dal viso non si direbbe

Miu abbassò lo sguardo, che figura! Chissà come gli era sembrato il suo accento, evidentemente si sentiva la pronuncia americaneggiante: -No, sono giapponese, ma ho vissuto sino a qualche mese fa in America.

Lui non riuscì a contenere il suo entusiasmo: -Hai vissuto in America?! Beata te, non sai cosa darei per poterci passare almeno una settimana! La patria del basket, che meraviglia!- Poi notando il suo sguardo, continuò -Guarda che non devi vergognarti del tuo accento, è carino!

Miu: “Accidenti, non fa che spararmi complimenti, sarò di sicuro diventata rossa come un pomodoro! Però, è veramente carino, quando sorride poi, ha qualcosa di disarmante”

Dopo si risvegliò dai suoi pensieri, e di sfuggita diede un’occhiata all’orologio:

-Le otto?! Come…-Per la prima volta da quando era salita sull’autobus, guardò fuori dal finestrino- Ma dove siamo?

Osservò fuori anche Rei: -Merda! Abbiamo perso la fermata!

Miu si stava facendo prendere dal panico: -Come abbiamo perso la fermata?! Dove siamo?

-Siamo in periferia, accidenti!

-In periferia? E la scuola? La campanella sarà già suonata, che faccio?

-Scusa, mi dispiace.

-E di cosa?

-Ti sei messa a parlare con me, ti ho fatto distrarre. Era il tuo secondo giorno di scuola…

-Non me lo ricordare…ma non ti preoccupare, avrei dovuto essere più attenta io. Però, potremmo entrare alla seconda ora!

-Io posso entrare alla seconda, ma non lo farò: per oggi passo. Tu sei del primo anno, senza giustificazione rimani fuori.

-No!!!!!!!…Aspetta, non potrei entrare con te? Ah scusa, hai detto che non entri.

Miu si risedette con lo sguardo basso, cosa avrebbe fatto ora? Rei invece ci pensò un attimo su, poi disse:

-Ok, è colpa mia e cercherò di rimediare. Entro con te.

Gli occhi di Miu si illuminarono: -Lo faresti sul serio?

-Certo, l’ ho detto. In qualche modo devo pur farmi perdonare no?

-Grazie, grazie veramente.

-Di niente, però ora scendiamo, altrimenti arriveremo al mare!

-Hai ragione!

I due ragazzi scesero velocemente. Attraversarono e aspettarono alla fermata l’autobus che li avrebbe riportati in città, il quale, per fortuna arrivò pochi minuti dopo. Tornati in città, mancava ancora mezz’ora allo scadere della prima ora. Miu si chiese cosa avrebbe fatto nel frattempo, pensava che con Rei si sarebbe incontrata poco prima di entrare.

Miu: -Beh, grazie ancora Rei. Sei stato gentilissimo. Pensare che neanche mi conosci!

-Certo, non saprò quando sei nata e qual è il tuo gruppo sanguigno, ma ci siamo conosciuti un po’ in auto no?

-Comunque mi hai fatto un favore a rinunciare alla tua sega per farmi entrare! Sai, dallo studente responsabile del terzo anno ,non me lo sarei mai immaginata!

-Forse hai ragione, non ci conosciamo così tanto! Senti…- Guardò l’orologio -Manca ancora mezz’ora, ti va di passare a prendere qualcosa in un bar?

-Magari! Non ho fatto neanche colazione oggi!

-Allora andiamo!

Si allontanarono da scuola, prendendo una strada che li avrebbe portati in centro. Poi Rei si fermò davanti ad un locale.

-Sei mai stata qui?

-Veramente no, ma sei sicuro che sia un bar? A me sembra più un locale notturno!

-Diciamo che è anche un locale notturno. Ti do una dritta: questo è il punto d’incontro degli studenti del nostro istituto. Vengono qui principalmente dopo scuola, o nella pausa pranzo, ma di sera ci sono delle band, si canta, si balla…le solite cose. Nel weekend poi è pieno di gente, c’è la discoteca.

-Deve essere divertente! Ci vieni?

-Praticamente mai, la considero una gran rottura. Allora entriamo?

-Ah si!- A dir la verità, Miu non se l’aspettava. Da quello che aveva saputo di Rei, sembrava fosse uno di quelli che fuori scuola si scatenano; insomma, uno di quei ragazzi abbastanza intelligenti da capire che a scuola si decideva il proprio futuro, poi, in particolar modo nelle scuole giapponesi è richiesto un impegno costante sin dalle elementari. Meno ti impegni, meno possibilità avrai di entrare in scuole prestigiose che ti consentano di trovare un buon lavoro.

Probabilmente - pensò Miu -da sfogo alle sue energie nel basket.

Entrati, si trovarono in un ampio locale. Era pieno di tavoli, poi davanti all’ingresso da cui erano entrati Miu e Rei, iniziava una fila di banconi, dove si servivano varietà incredibili di cibi: dal fast-food alla pizzeria, gelateria, caffetteria, e pasticceria: c’era di tutto e di più.

Miu:- Dall’esterno,  non sembrava un locale del genere! Ma dove balli? Non mi sembra che qui ci sia lo spazio.

-Infatti la discoteca è sotto, ma anche lì c’è una zona in cui sedersi.

-Capisco. Cosa prendiamo?

-Io prendo un gelato, tu?

-Ehm…lo prendo anch’io.

Arrivarono i due gelati, e un quarto d’ora dopo Rei e Miu si incamminavano verso scuola. Arrivarono puntuali per l’inizio della seconda ora, e Miu entrò senza problemi. Dopo aver ringraziato ancora Rei, si avviò tutta contenta verso la suaclasse.

Intanto al tempio Saionji, Lou aspettava la madre seduto sulle scale. Quando Miyu uscì, scesero insieme e in macchina si recarono all’istituto.

Miyu:-Ascolta bene Lou. Prima di uscire ho parlato con Kanata, e mi ha detto che entro domani riuscirà a preparare dei documenti da falsificare con il tuo nome (un bravo avvocato non lo fa!NdMisato). Da oggi, ti chiamerai Lou Kozuki. Avrai diciassette anni, e sei figlio di una mia cugina che vive in America. Ovviamente sei ospite al tempio, ok?

-Non sarà difficile da ricordare.

-Meglio così.

A causa del traffico, impiegarono mezz’ora per arrivare all’istituto. Lou si guardava intorno: sul pianeta Otto, le scuole non erano così! Davanti all’edificio, c’era un grande spiazzo, e ai lati di alcune aiuole delle panchine. Entrati, vennero guidati dalla segretaria in direzione. Il preside stava giocando una partita a scacchi su internet, con un avversario islandese, ma interruppe tutto per parlare con Miyu. Così, pochi minuti dopo, Lou era iscritto a scuola. Assieme alla madre, si recò poi nel negozio in cui vendevano uniformi scolastiche. A Lou il dover indossare una divisa scocciò non poco. La divisa del liceo, era costituita da una camicia bianca, un maglioncino con scollo a v per l’inverno, una giacca e i pantaloni sempre blu. Per l’attività fisica, c’erano pantaloni e felpa acetati (rigorosamente blu con una striscia bianca), e due magliette bianche con stampata la classe di appartenenza. Per la stagione calda invece, pantaloncini (sempre blu con la striscia biancaNdMisato Che fantasia eh!NdSanachan). E ovviamente, su ogni capo era impresso il simbolo della scuola. La commessa lo informò sul fatto che se avesse voluto iscriversi a qualche club sportivo, sarebbe dovuto tornare a prendere il necessario. Lou pensò che non sarebbe tornato in quel posto neanche sotto tortura. Mentre aspettava di provare tutto, osservò anche la divisa femminile: giacca e minigonna blu, camicia bianca, maglioncino blu per l’inverno, calzettoni che arrivavano sin sopra il ginocchio, e tuta sportiva che comprendeva felpa e pantaloncini (anche per l’inverno, poverine!NdMisato). Rifletté sul fatto di non aver mai visto Miu con la divisa. Certo, durante il loro primo incontro la indossava, però era una situazione un po’ particolare, e lui non aveva guardato certo com’era vestita!

Intanto, a scuola Miu seguiva la lezione di economia domestica. Nel giro di due giorni, aveva già stretto amicizia con tutta la classe, ma in particolar modo con una ragazza: Sakura. Era molto egocentrica e aveva un forte senso dell’umorismo. Miu l’aveva notata subito perché era una kogal. Infatti aveva i capelli schiariti e una carnagione più scura, ma in seguito venne a sapere da lei stessa che era naturale, e non aveva fatto nessuna lampada. Sakura riscuoteva molto successo tra i ragazzi, anche con quelli più grandi. Non sembrava che si impegnasse molto a scuola, ma due giorni erano comunque pochi per giudicare.

Miu: -In America non seguivo lezioni di economia domestica!

Sakura: -Per forza! Solo in Giappone possono farti seguire certi corsi!

Mikage:(altra compagna di classe con la quale Miu aveva fatto amiciziaNdMisa) -Non vi lamentate troppo, quando vi sposerete vi tornerà molto utile.

Sakura:-Si si, come no! Più che a sposarmi, io penso a trovare un fidanzato degno di me ora!

Miu:-Hai ragione, ma non è mica semplice!

Sakura: -Senti chi parla! Tu non hai proprio voce in capitolo!

Miu:-E perché scusa?

Sakura:-Stamattina ti ho visto, sei entrata con Anami!

Prof: -Rokubu, invece di spettegolare, pensa a spostare quella pentola dal bollitore!

Sakura:-Si prof! …Dunque, stavo dicendo…ero affacciata alla finestra alla fine della seconda ora, e ti ho vista entrare con lui.

Mikage:-Sei sicura di non sbagliarti?

Sakura:-Certo! Riconoscerei Anami tra mille!

Miu rise, e per poco non fu ripresa anche lei dalla professoressa. Alla fine della lezione Sakura riprese il discorso: voleva assolutamente sapere come e dove si erano incontrati, Miu le raccontò la loro conversazione sino al bar, ma si guardò bene dal dirle che Rei prendeva l’autobus davanti casa sua. Mikage le pregava di smettere, perché le stava venendo mal di testa, ma Sakura per tutta risposta le disse che nel pomeriggio l’avrebbe accompagnata a comprare due tappi per le orecchie. La giornata trascorse veloce, e ad ora di pranzo Miu e Sakura uscirono da scuola, mentre Mikage si tratteneva al club.

Miu:-Pensi di iscriverti a qualche club?

Sakura:-Sinceramente, non ci ho ancora pensato…però mi piacerebbe fare sport.

-Io pensavo ad atletica, ma non sono sicura, gli allenamenti tolgono un sacco di tempo allo studio e…mamma?

-Cosa?

-C’è mia madre davanti al cancello, mi chiedo perché sia…- Si fermò -E no! Cosa crede di fare portandolo qui?

-Ma di chi stai parlando?

-Lou.

- E’ quel ragazzo biondo affianco a tua madre?

-Già.

-Sai che è proprio carino? Me lo presenti?

-Ma sei matta? Ti avverto, non ti far ingannare dal visetto d’angelo,è solo uno stupido e pervertito…

Sakura non l’ascoltava più: aveva avanzato e si dirigeva verso Miyu e Lou:-Buongiorno signora Saionji! Mi chiamo Sakura Rokubu e sono un’amica di sua figlia.

-Piacere

Miu:-Sakura, mamma!

Miyu:-Ciao Miu! Com’è andata oggi a scuola?

-Bene sino ad adesso!-Fulminò Lou con lo sguardo.

Sakura:-Miu, ma lui chi è, tuo fratello?- Miu aveva capito a che gioco stava giocando Sakura; era proprio testarda!

Lou:-No, sono il cugino. Mi chiamo Lou Kozuki, ma puoi chiamarmi Lou.

Sakura:-Molto piacere!Non sei iscritto nella nostra scuola vero?

Lou:-Da oggi si.

Miu:-Cosa?! Mamma è uno scherzo!

Lou:-Non ho ancora capito perché devi sempre mettere in dubbio tutto quello che dico. E’ da ieri che lo fai!

Miu:-Vuoi sapere il perché?! Dici cose talmente tanto stupide che stento a crederci!

A Miyu apparve una gocciolina (stile Sailor Moon NdMisato) sulla fronte:-No Miu, mi dispiace ma è vero. Siccome non ha ancoradeciso quanto rimanere, Lou frequenterà la tua stessa scuola.

Miu:-Ma questo è un incubo!

Sakura capì che la situazione sarebbe degenerata entro poco, perciò si affrettò a dire qualcosa: -Ah! Signora Saionji, volevo chiederle se Miu può venire a pranzo da me.

Miu la guardò stupita, ma la madre non se ne accorse: -Se per te non è un problema, oggi non hai molti compiti vero Miu?

 -No mamma.

Miyu:-Allora ci vediamo stasera?

Miu:-Si

Miyu:-Beh, allora ciao Sakura! E comportati bene Miu!

Lou:-Ciao Sakura! Ci vediamo domani a scuola!- Poi fece una linguaccia a Miu, che stava per esplodere

-Maledetto bastardo!

-A me sembra tanto simpatico! Comunque dovresti ringraziarmi, ti ho portato fuori casa per un po’!

-Grazie. Ma i tuoi genitori saranno d’accordo?

-Nessun problema, vivo sola!

-Sul serio?!

-Si, però non mi va di cucinare oggi, ti va se pranziamo fuori?

Miu dimenticò tutto quello che era successo fino ad allora, con Sakura si sarebbe divertita di certo!

 

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Capitolo 3
*** Friends ***


Capitolo 3:Ritorno alla vita

Dopo pranzo, le due amiche rientrarono a casa di Sakura.

Sakura:-Ecco qui! Questo è il mio splendido appartamento. Che te ne pare?

Miu:-Wow! E’ bellissimo! Anche se è un monolocale sei sicura di viverci sola? E’ gigantesco!

-Certo che ci vivo sola!

-E lo pulisci anche da sola?

-Ehm, per la pulizia di mobili e stanze tre volte a settimana faccio venire la domestica che sta nella casa dei miei genitori.

-Ah ecco! Mi sembrava strano…

-Cosa vorresti insinuare?!

-Beh, visti i tuoi voti in economia domestica…a questo punto immagino che non saprai neanche cucinare!

-Già. Colpita e affondata! Poggiamo le cartelle in soggiorno, così ti faccio fare il giro dell’appartamento.

-Ok.

-Quelli che hai appena visto erano l’ingresso e il soggiorno, questa è la cucina.

-Carina!

-Non dimenticare che ho molto gusto!…Questo è il bagno, ho anche la vasca idromassaggio. Ti piace?

-Bello! Ogni tanto posso venire a fare un idromassaggio da te? Ma…ho notato che tutte le camere sono in stile occidentale, come mai?

-Mia madre è in parte europea.

-Ah si? Ecco perché hai gli occhi così grandi! E precisamente da dove viene?

-Francia. Infatti i piatti francesi sono gli unici che so cucinare!

-E ti pare poco! Mia madre c’è stata per lavoro qualche giorno. Ha detto che il cibo era buonissimo. Ha cercato di cucinarci qualcosa quando è tornata, ma se non fosse intervenuto papà, chissà cosa sarebbe successo!

Sakura rise, e poi per un attimo le si oscurò il volto.

Miu:-Sakura che hai? Ho detto qualcosa che non va?

-No, non ti preoccupare! Va tutto bene! Ah! Questa è la mia stanza, e questa è per gli ospiti.

-Quanto ti invidio! Hai una casa bellissima! Io avevo una casa del genere quando vivevo in America. Ora nel tempio solo la mia camera è occidentale. Non che non mi piaccia l’arredamento tradizionale giapponese, ma dopo quindici anni in America se ne sente un po’ la mancanza!

-Credo di capirti. Senti, ti va se andiamo a fare i compiti in camera mia?

-Ok, abbiamo solo inglese.

-Per fortuna che tu sei così brava in inglese, senza di te non so come farei!

-Immaginavo che avrei dovuto farteli copiare.

In camera, le due ragazze si stendettero sul letto; non appena aperti i libri, Sakura parlò:

-Miu, mi parli della tua famiglia?

-E i compiti ovviamente vanno a farsi friggere, vero?

-Su, abbiamo tutto il pomeriggio per farli!

-Ok, ok. Ti racconto dei miei genitori?- Sakura annuì interessata -Allora, i miei sono tutti e due giapponesi, si sono conosciuti all’età di quattordici anni perché i miei nonni sono andati a lavorare alla NASA in America, lasciando mia madre a casa di un loro amico, il sig. Saionji, che aveva un figlio di nome Kanata. Poi mio nonno è partito lasciandoli soli, e…

-E…? Cos’è successo?

Miu: “Cavoli, stavo per parlarle di Lou” -Poi hanno vissuto insieme per circa un anno, ma non è successo niente. Erano talmente timidi, e non facevano altro che litigare!

-E poi?

-Una sera, mentre tornava a casa, mia madre ha rischiato di essere stuprata - l’amica mise una mano davanti alla bocca. Non se lo aspettava -perciò i miei nonni, per evitare che succedesse ancora qualcosa di simile decisero di portarla con loro in America.

-Ma…a tua madre non è successo niente, vero?

-No, mi ha raccontato di essere riuscita a difendersi, però è stata picchiata talmente tanto da non riuscire a muoversi. Infatti svenne.

-E come…

-Mio padre, non vedendola tornare era preoccupato, uscì a cercarla, e una volta trovata la portò al pronto soccorso. Rimase tutta la notte accanto a lei, sperando che si svegliasse. Il giorno dopo i nonni avevano già preso la loro decisione, e mio padre non riuscì a fermarli. Mia madre aveva subito un forte trauma, e non riusciva a toccare o essere toccata da qualunque individuo di sesso opposto, persino dal nonno. Fece terapia per un anno, e riuscì a riprendersi.

-…

-Tre anni dopo, ormai diciassettenne decise di tornare in Giappone. Mi ha detto che già a quattordici amava mio padre, ma non aveva avuto il coraggio di dirglielo. Tornava per quello, anche se ora non lo ammetterebbe neanche sottotortura a lui! I miei nonni erano diventati molto protettivi nei suoi confronti, e perciò decise di scappare. Prese un aereo e tornò in Giappone. Qui incontrò mio padre, e chiarirono tutti i malintesi, ma lui aveva già un’altra ragazza.

-No! Che ingiustizia!

-Infatti. Mia madre avrebbe voluto tornare subito in America, ma non le fu possibile per una serie di motivi. Poi la ragazza di mio padre, essendo un amica d’infanzia dei miei genitori li invitò a fare un viaggio alle terme.

-No, che bastarda! E sapeva che tua madre amava tuo padre?

-Mia madre fece di tutto per farle credere il contrario, anche perché ai tempi delle medie era la sua migliore amica. Questa sua amica era innamorata di mio padre sin da allora, e si era messa con lui nonostante sapesse che amava mia madre. Infatti il loro fu un rapporto diciamo platonico, limitato solo ai baci; mio padre si rifiutava di andare oltre.

-Mi hai fatto tirare un sospiro di sollievo, stavo già per dare del traditore a tuo padre! Questa storia è meglio di un romanzo…vai avanti dai!

Miu sorrise: -Alle terme i miei riuscirono a dichiararsi

-Finalmente!

-Non cantar vittoria, mia madre non voleva tradire la sua migliore amica, perciò disse a mio padre che avrebbero dovuto finirla lì. Mio padre si oppose con tutte le sue forze, ma vennero scoperti.

-Lei scappò via, e i miei assieme agli amici la cercarono dappertutto. Poi li chiamò dicendo che non voleva più vederli. Mio padre alla fine convinse mia madre a restare con lui, e trascorsero una notte insieme. Il mattino dopo però mia madre venne chiamata dalla sua amica, che la convinse ad andar via.

-Ma non è possibile!

-E invece si. Mia madre tornò in America, e anche questa volta papà non riuscì a fermarla. Poi rincontrò la sua ex, che gli disse che lo amava e non lo avrebbe mai abbandonato ecc. Trascorse un mese. Mio padre mi ha raccontato che in quel periodo non voleva vedere nessuno, tranne i suoi due amici più intimi. Quella che avrebbe dovuto essere l’ex di mio padre, e che secondo un minimo di rispetto avrebbe dovuto stargli a distanza almeno per un po’  era sempre appiccicata a lui, ma un giorno, non riuscendo a vederlo ancora in quello stato decise di lasciarlo.

-Oh! Finalmente dimostra un briciolo di umanità!

-Non dire cosi! Io immagino quanta sofferenza le sia costato quell’addio. Comunque mio padre partì il giorno stesso per andare da mia madre. La incontrò mentre rientrava dalla ginecologa.

-Dalla ginecologa? Non mi dire che…

-Gia. Quella notte che avevano passato insieme. A mia madre non era venuto il dubbio per un intero mese, per fortuna la sua migliore amica le mise la pulce nell’orecchio. Ora è la mia zia preferita!

-E poi?

-Mia madre era disperata: aveva promesso a mio padre che non l’avrebbe mai più rivista. Non voleva abortire, e decise di crescere il bambino da sola. Poi incontrò mio padre, e lui le raccontò tutto quello che era successo. Lei gli disse di aspettare un figlio da lui, e finalmente poterono stare insieme.

-I tuoi nonni non sapevano niente?

-No, quando videro mio padre in America e seppero che mia madre aspettava un figlio da lui, mia nonna svenne.

Sakura iniziò a ridere come una matta, poi lentamente si riprese: -Quindi dopo sei nata tu e tutti vissero felici e contenti, giusto?

-Diciamo che tutti tranne la strega cattiva.

-Ah, è vero! Che fine ha fatto? Dopo quello che ha fatto passare ai tuoi dovrebbe essere morta e sepolta.

-I miei mi hanno detto di averla cercata, ma non hanno avuto più sue notizie, come lei aveva detto quando lasciò mio padre.

-Per fortuna! Sai, la storia dei tuoi genitori è bellissima. Sono veramente contenta di avere per amica un frutto del vero amore! -Poi sbottò a ridere.

Miu arrossì: -Ah ah! Piuttosto, che mi dici dei tuoi?

Sakura smise di ridere all’istante. Poi sorrise: -Non è una bella storia da raccontare.

-Non ti va di parlarne?

-Non ho problemi a parlarne, ma tu la vuoi ascoltare?

-Certo.

-Come vuoi. Mia madre ha vissuto sempre in Giappone, nonostante le origini francesi. Dopo aver raggiunto la maggiore età si recò in una banca del seme, comprò una provetta. Quella provetta ero io.

Miu spalancò la bocca, poi la richiuse quanto bastava per parlare: -Scusa, forse non avrei dovuto chiedertelo.

-Ti ho detto che non ho problemi a parlarne. Continuo?

-Si.

-Mia madre ha preso quella decisione riflettendoci molto bene. Non era stata corrisposta dalla persona amata e che amava ancora, non voleva conoscere nessun altro uomo. Prima della mia nascita è partita per andare dai suoi parenti in Francia. Lì ha concluso gli studi, ed è diventata psicologa. Qualche anno dopo si è innamorata di un suo collega, e insieme siamo tornati in Giappone. Per me è stato uno shock scoprire che quello che sino a dieci anni ho chiamato papà in realtà non era mio padre. Ho iniziato a prendere le distanze. Quest’anno mi hanno proposto di tornare definitivamente in Francia, ma io mi sono rifiutata. Per questo ora vivo sola.

Miu aveva ascoltato tutto molto attentamente, ma aveva una marea di domande da fare all’amica: -Però i tuoi genitori li senti ancora, vero?

-Si, mi chiamano quasi ogni giorno- Poi vide l’amica con un’espressione molto seria in viso -Ti avevo detto che non era una bella storia. Sai…non credevo di poterne parlare con tanta facilità con qualcuno!

Miu si alzò: -Ma allora non ne avevi parlato mai con nessuno?!

Sakura sorrise: -Già! Non è una bella cosa? Ci conosciamo solo da due giorni, eppure ora conosciamo i nostri più grandi segreti: le famiglie. Di solito non se ne parla con le prime persone che si incontrano. Io sono felicissima di essere tua amica, e mi fido moltissimo di te- Fece un grande sorriso.

Miu iniziò a piangere: -Che dici?! Anch’io sono felice di essere tua amica. Non credevo che qui avrei conosciuto persone come te!

Sakura l’abbracciò: -Che fai stupida, piangi? Accidenti, hai la lacrima facile! Il discorso ha preso una piega troppo seria. Senti, ma tu non mi hai parlato di tutta la famiglia. Tuo cugino?

Miu si riprese subito: -Parli di Lou, vero? Quello stupido ottuso pervertito deficiente! Ti ho già detto di lasciarlo perdere!

-Ma è bellissimo! Poi tra l’altro mi sembra anche simpatico. Sono doti che è difficile trovare nella stessa persona, non credi?

-Sarà pure bello, ma non si può certo dire che è simpatico! Non fa altro che prendermi in giro, ed è anche un pervertito. Tu non sai cos’è successo da quando è arrivato!

-Allora raccontamelo.

-Ti accontento, così ti farò cambiare idea!

-Ok. Intanto vuoi qualcosa da mangiare?

-No, solo il suo pensiero mi fa chiudere lo stomaco.

Sakura rise, Miu era troppo divertente.

Miu: -Allora, appena arrivato si è intrufolato nella mia stanza. Alla ricerca di chissà cosa. Poi i miei genitori quando sono tornata da scuola non mi hanno chiesto niente, parlavano solo di Lou. Lou di qua, Lou di là ecc. Sono uscita di casa con la scusa di andare al cinema. Poi l’ho incontrato mentre ero al bar. Si è seduto con me e…

-E…

-Ecco, voleva sapere qual’era il problema. Ne ho parlato con lui.

-E questa ti sembra una brutta cosa?

-No, però subito dopo quando è tornata fuori la storia della stanza e gli ho dato del pervertito lui mi ha detto che mi stavo sopravvalutando troppo! Poi, maledetto pervertito mi ha guardato il seno e mi ha chiesto se portavo la prima -poi imitò la sua voce -non ne sarebbe valsa neanche la pena!

Sakura non ce la faceva più, si rotolava sul letto dalle risate

Miu: -E smettila di ridere!!! Sai cos’è successo stamattina?!

-Se non me le parli!

-Stamattina ero in bagno. Mi stavo lavando i denti dopo aver fatto la doccia. Ero ancora in asciugamano. Lui entra tranquillamente, e io gli urlo di uscire. Lui sempre con quel suo sorrisetto allusivo mi dice che tanto non c’era niente da vedere. Maledetto!

Miu strinse i pugni, Sakura intanto aveva le lacrime agli occhi. Sakura: -Ma no! E’ troppo forte! Lo devo assolutamente conoscere meglio! E il mio tipo. Ho deciso, da domani ci proverò con lui.

Miu non credeva alle sue orecchie: -Ma come?! Tu hai dei problemi seri! Non ci posso credere…

-Io penso che tu ti senta solo offesa per quello che ti ha detto. Probabilmente se non ti avesse detto quelle cose ti piacerebbe. O ti piace già?

-Eh no cara! Dove vuoi arrivare? Non mi è mai piaciuto e non mi piacerà mai! I ragazzi che mi piacciono sono di tutt’altro tipo!

-Vogliamo parlare di sempai Anami? E’ lui il tuo tipo?

Miu arrossì violentemente: -Beh si, più o meno, ma neanche lui mi interessa.

-Sul serio? Ma se oggi avevi due occhioni languidi che guardavano nel vuoto! Se questo non è amore!

-Stavo solo pensando!

-Si, ad Anami.

-Ho capito, è inutile.

-Già. Domani ti darò una mano ad avvicinarlo.

-No! Se ti ci mettessi di mezzo tu sicuramente la sua attenzione sarebbe puntata su di te!

-Ma allora ti interessa!

-Mi hai ingannato bastarda!

-Sono brava eh?

Iniziarono a ridere e a prendersi a cuscinate come due deficienti. Poi si fermarono perché suonò il campanello.

Sakura:-Ma chi sarà a quest’ora?

-E se fosse Mikage?

-Impossibile, il club di biologia finisce le attività alle sette. Sono solo le sei.

Sakura si sistemò i capelli nello specchio dell’ingresso, poi aprì: -Sempai Lou!

Miu che aveva sentito tutto, si mise a correre per l’appartamento e arrivò nell’ingresso. La scena che vide le fece rigirare lo stomaco.

-Salve Rokubu. Miu è qui, vero?

-Si. Comunque puoi chiamarmi anche per nome.

-Sakura giusto?

-Già, te lo ricordi!

-E’ un bellissimo nome, come potrei dimenticarlo.

Sakura sorrise, ma l’atmosfera venne rotta dalla voce di Miu: -Con la memoria che ti ritrovi, non sarebbe difficile!

-Ah eccoti!Miyu voleva che ti venissi a prendere, è quasi sera.

Sakura si voltò verso l’amica. Aveva capito il perché.

Prima di rispondere, Miu si chiese come mai aveva chiamato sua madre per nome:-Non poteva venire papà?

-Kanata si tratterrà in studio sino a tardi. Domani ha un’udienza.

-Che pizza! E mamma?

-E’ andata a trovare Akira e Santa. Ha saputo oggi che Akira aspetta un altro bambino.

-Un momento. Significa che saremo solo noi due a cenare?

-Si, sbrighiamoci. Dobbiamo ancora preparare tutto.

-Non hai neppure cucinato?!

-Ovvio, non so come sui usano le vostre cucine!

Sakura:-Le vostre cucine?

Miu fulminò Lou con lo sguardo, poi corresse: -No, siccome lui è americano, utilizza un tipo di cucina differente.

-Ah ecco. Sentite, visto che non avete preparato niente vi va di restare a cena da me?

Miu guardò l’amica con disprezzo: non aveva capito proprio niente, ma visto che anche lei preferiva cenare lì piuttosto che sola con Lou, rispose di si.

Sakura:-Benissimo! Cosa ordiniamo?

Miu:-Come cosa ordiniamo?! Non cuciniamo noi?

Lou:-Meglio di no. Non voglio mangiare composti chimici preparati da te! Rischierei di sentirmi male, e domani devo andare a scuola.

Miu:-Lou!

Sakura intuì che la cenetta tra amici sarebbe stata più complessa del previsto: se quei due continuavano così per tutta la serata, sarebbe stata lei a non andare a scuola il giorno dopo.

Sakura:-Perché non ordiniamo del sushi? Qui sotto c’è un ristorante che lo cucina da dio!

Miu.- Mi dispiace Sakura, ma né io né  Lou potremmo pagare la nostra porzione. Non ho uno yen con me!

-Ma di che ti preoccupi! Offro io!

-Sicura?

-Certo, per una volta che ho ospiti a cena!

 

 

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Capitolo 4
*** Una ***


Capitolo 3:Ritorno alla vita

Parte A: quello che succede dopo la sbronza

Sakura ordinò tre porzioni di sushi. Inizialmente Miu si preoccupò per Lou: non aveva mai mangiato del sushi, poi l’amica lo avrebbe certamente tempestato di domande alle quali lui non avrebbe saputo rispondere. Invece lui se la cavò benissimo: mangiò di gusto il sushi, e per fortuna Sakura non gli chiese qual’era il suo cibo, gruppo musicale preferito, qual’era il suo gruppo sanguigno, il segno zodiacale e via dicendo. Certamente la serata procedeva egregiamente per Sakura, benissimo per Lou -che secondo Miu era gasato per il fatto di trovarsi a cena con una bella ragazza come Sakura - ma pessimamente per Miu. Sakura cercava continuamente l’attenzione di Lou, ma ancora a parere di Miu, non ne aveva assolutamente bisogno. Lou sembrava stranamente preso dalla conversazione con la sua amica, e scherzava in continuazione. Miu doveva ammettere che certe battute che aveva fatto erano davvero esilaranti, ma non si sarebbe mai messa a ridere davanti a lui per una sua battuta. In più Sakura aveva ordinato anche della birra,e Miu per dar corda sia a lei che a Lou che la bevevano tranquillamente, se ne scolò diversi bicchieri. Non aveva mai bevuto prima di allora, non le interessava, e non ci aveva neanche provato. Poi, stufa dei tentativi di entrare in una conversazione che sembrava un duetto, si alzò in piedi, e avvicinandosi al posto di Lou, gli tirò le guance.

Lou:-Miu ma che fai?! Ahi! Sei più stupida di prima o sbaglio?

Miu:-Che belle guance!

-Mi vuoi lasciare?!

-No, no e no!

-Ma che ti prende?!

-Lou, ma io ti voglio tanto bene!- poi si voltò verso l’amica –Sakura guarda!- e schioccò un bacio sulla guancia a Lou.

Sakura non credeva ai suoi occhi, e nel frattempo, Lou era riuscito a liberarsi dalla stretta della ragazza.

-Ho capito, questa è completamente sbronza. Sakura, forse è meglio se la riporto a casa.

Sakura:-Si capisco. Non mi ero accorta che avesse bevuto così…

Miu:-Noooo Louuuuuuuu! Io voglio rimanere qui con la mia amica! Ci stiamo divertendo così tanto!

-Smettila stupida! Ora torniamo a casa!

-Ti ho detto di no, torna da solo.

A quel punto, Lou perse completamente la pazienza: prese Miu in spalla come un sacco di patate e si avviò verso l’ingresso.

Miu: -Ahhhh lasciamiiiiiiiiii! Sakura guarda questo maniaco!!!!!!!! Te lo avevo detto…

Lou si voltò: -Scusa per il disturbo, questa è proprio brilla!

-No figurati! Ma domani verrete a scuola, vero?

-Io sicuramente, lei…Miu smettila di tirare pugni! Dicevo, lei probabilmente no. Beh, meglio che andiamo. Ciao!

-Ciao

Sakura chiuse la porta, poi sorridendo allo specchio si disse: “Ho deciso. Lou, sarai mio! Forza, ora andiamo a dormire”

 

Poco dopo, Lou e Miu erano per strada.

Miu:-Lou lasciami! So camminare da sola!

-Ok ok! Mi hai distrutto la schiena!

Fece scendere Miu, ma lei non reggendosi in piedi cadde in ginocchio, sbucciandosi su entrambe le gambe: -Ahi!

-Visto? Non ti reggi in piedi! Appoggiati a me, la strada è lunga.

Miu lo osservò torva: -Si, appoggiati a me. Tanto alla fine sei solo un pervertito!- Lou fece per ribattere, ma Miu lo interruppe –Ora lo so cosa dirai: sarò anche un pervertito, ma per te non ne vale proprio la pena!

Lou sorrise: -Hai ragione, cosa farai allora?

Miu abbassò la testa: -Non riesco ad alzarmi stupido! Dovrò appoggiarmi per forza!

-Ok, giuro che arriverai sana e salva a casa- la aiutò ad alzarsi, e lei mise un braccio attorno al suo collo per avere un appoggio.. Camminarono per un po’, e Miu continuava a parlare a ruota libera: -Lou, che cosa ne pensi di Sakura? E’ una ragazza carina no?

-Perchè me lo chiedi?

-Perché tu…fermati un attimo

-Che c…-non fece in tempo a formulare la domanda, che Miu si piegò reggendosi lo stomaco. Subito dopo vomitò per terra –Cacchio Miu!

-Bleahrg

-Sei incredibile, solo tu potevi bere tutta quella birra anche se non avevi mai bevuto- Mentre parlava le sollevava i capelli (ragazzo dallo spirito forte, quanti ti aiutano a vomitare invece di commentare “ugh, che schifo!”? NdMisato Parole sante! NdSanachan) e la reggeva –Perché hai bevuto tutta quella birra?

Miu si voltò, era pallida: (e grazie, si è vomitata l’anima! NdSanachan) –Ti sembrano domande da fare in un momento simile?! Giurò che non butterò mai più giù neanche un sorso di birra in vita mia!

-Sarà meglio!

-Tu piuttosto: ti sei scolato anche più birra di me. Possibile che tu stia benissimo?

-Certo, ho uno stomaco più forte del tuo!

-Torniamo a casa.

-Vedo che sei sobria ora, ce la fai?

-Si, ora sto benissimo. Andiamo.

-Senti, prima dello spettacolo gratuito, cosa mi stavi chiedendo?

Miu ci pensò un po’ su: -Boh, non ricordo. Probabilmente ero in preda alla sbronza. Dimentica qualsiasi cosa abbia detto o fatto- Lì Lou ricordando quello che era successo a casa di Sakura iniziò a ridere.

-Che hai da ridere?

-Niente, nie…-Correndo si avvicinò ad un cassonetto. Miu non capiva :“Ma che sta facendo?”

Si avvicinò anche lei al cassonetto, poi la testa di Lou riemerse. Era bianco come un cencio.

Miu: -Che hai? –Poi sorrise maliziosamente –Non è che per caso hai bevuto troppo anche tu?

-Che dici stupida! Sto benissimo!

-Si si. Vuoi che dia un’occhiata al cassonetto?

-Ok, ok! Ma lascia perdere il cassonetto.

-Solo se mi dici una cosa –Si avvicinò con le mani dietro la schiena, dondolandosi un po’ –Non avevi mai bevuto neanche tu, eh?

-No, ma se dici quello che è successo a qualcuno fai una brutta fine.

-Non lo dirò se tu non dirai quello che è successo a me. Ok?

-Ok, ma andiamo a casa.

Si avviarono verso casa, ma al rientro li aspettavano una Miyu furibonda e un Kanata nervoso ancora in piedi a causa della moglie. Dopo la sfuriata andarono a dormire.

 

Parte B: Mmm, carina la scuola…meglio le uniformi femminili!

Il mattino seguente:

Miyu:-Miu! Lou! Svegliatevi o arriverete tardi a scuola!

Lou:-Che sonno! Dovrò svegliarmi ogni mattina a quest’ora?

Miu: -Mamma…non potevi farmi dormire altri cinque minuti? Ieri sono arrivata in orario! (bugia! NdMisato)

-Oggi c’è anche Lou, dovrete andare in bagno a turno.

Lou:-Andrò prima io

Miu:-Meglio, così non ci saranno intrusioni!

I due si fulminarono

Entrò Kanata già pronto:-Buongiorno!

Miyu:-Buongiorno tesoro!- Si baciarono

Miu:-Mamma papà! Per favore!

Lou: -Mi va di traverso la colazione!

Kanata:-Lou invece di dire stupidaggini, va in bagno! E tu Miu prepara la divisa!

I due ragazzi uscirono dalla cucina

Miyu mise le braccia attorno al collo del marito: -Finalmente soli!

Kanata si avvicinò di più: -Non ancora –e tirò la ventiquattro ore vicino alla porta, colpendo in faccia Lou, e scivolando in testa a Miu che li stavano spiando.

Miyu rise:-Sbrigatevi, altrimenti non farete in tempo!

Mezz’ora dopo Miu e Lou uscivano di casa.

Miu:-Forza, andiamo alla fermata.

Lou:-Perché? Possiamo arrivare anche a piedi.

-Uffa! Non mi va di camminare.

-Oltre che stupida anche sfaticata eh?

-Devo chiedere alla mamma se posso andare a scuola da sola, senza un cafone come te appresso!

-Contribuirò anch’io alla tua causa, non mi servirà più il tuo aiuto una volta che avrò imparato la strada!

“Sopportalo Miu! Sopportalo Miu! E’ per un buon motivo”

Rei: -Miu ciao!

Il volto di Miu si illuminò: -Rei! Ehm…sempai!

Rei:- Meglio Rei. Ormai ci conosciamo, no?

-Vero!

Lou aveva osservato incuriosito la scena, solo allora si decise a parlare:-Ehm, Miu chi è?

La ragazza si voltò infastidita verso di lui: -E’ Rei Anami. Un mio sempai.

Lou- Piacere. Lou Kozuki

Rei osservò la divisa: -Sei nuovo? Non ti ho mai visto.

-Si, oggi vengo per la prima volta.

-In che classe sei?

-Terza C.

-Allora siamo in classe insieme!

Miu: “No, che sfortuna! Anzi, forse no! Se diventano amici potrò vederlo più spesso!”

In autobus si sedettero vicini, e Miu ne approfittò per cercare di farli conoscere: -Sai Rei, mio cugino è americano.

-Americano come te? Grande, credo che diventeremo subito amici!

Miu:-Lou, Rei è uno dei giocatori più importanti del club di basket della nostra scuola.

Lou:-Basket?

Miu:-Si Lou, è quel gioco con la palla, dove per vincere si deve tirarla in un canestro. Hai presente?

Lou:-Si, credo di si.

Rei ovviamente pensò che Miu stesse prendendo in giro il cugino, non poteva immaginare che Lou non aveva mai sentito parlare del basket (ovviamente, sul pianeta Otto si praticano altri sport. Devo ancora capire quali… NdMisato)

Rei:-Ti piace il basket? Ci hai mai giocato?

-No, non mi interessa particolarmente –Miu trattenne a stento una risata: -Si…siamo arrivati.

Il trio scese dall’autobus, davanti al cancello, Mikage aspettava Miu.

Miu:-Ciao Mikage! Arrivo subito– Strattonò Lou e gli disse a bassa voce –Mi raccomando, non combinare guai, e soprattutto vedi di non fare brutte figure con il senpai.

Lou:-Giusto, ora devi chiamare anche me senpai!

-Cretino!

-Balena!

-Guarda, oggi ti lascio perdere!

-Ok

Con un sorriso a quarantadue denti, Miu si voltò verso Rei:-Ciao Rei!

-Ciao Miu! –Lou ne approfittò, e con i suoi poteri si divertì a sollevare la gonna a Miu

Miu, notando eccessiva pressione dell’aria capì subito che era stato lui, e gli diede dello stupido. Dopo, velocemente si avviò in classe con Mikage.

Rei:-Come mai ti ha dato dello stupido?

-E’ pazza, non ci si può fare niente.

-Uhm…che ne dici di darmi una mano ad avvicinarla?

Lou lo osservò attentamente:-Perché, ti interessa?

-Beh, direi di si.

Suonò la campanella, e i due si decisero ad entrare. Intanto, Miu e Mikage attraversavano il corridoio.

Mikage:-In compagnia di due bei ragazzi stamattina?

Miu la guardò male, stava pensando ancora all’incidente provocato da Lou poco prima:-Solo un bel ragazzo Mikage.

-E quale dei due?

-Rei ovviamente!

-Beh, sinceramente neanche l’altro mi sembra male. Chi è?

-Purtroppo è mio cugino.

-Forse hai una percezione della sfortuna molto particolare…

-Ah ah! Non conosci i fatti Mikage, non conosci i fatti!

In quel momento, una furia corse vicino a loro:-Miu! Mikage!

-Ah Sakura!

Sakura:-Miu! Allora sei venuta oggi! Come va?

-Mi sento benissimo, o meglio stavo bene sino a pochi minuti fa.

-Perché? Cos’è successo?

Solo allora Miu si ricordò che non doveva parlare dei poteri di Lou con nessuno:-Ehm…

Intervenne Mikage:-Le si è sollevata la gonna davanti ad Anami e suo cugino.

Sakura iniziò a ridere come una matta:-Ah ah!!! Incredibile! Davanti a Lou e Anami? E’ proprio il caso di dirlo, che culo!

Miu:-Non sfottere! Ho fatto una pessima figura!

Sakura:-Ma che dici, con quel bel sederino che ti ritrovi!

Miu diventò rossa, ma non fece in tempo a ribattere che suonò la campanella dell’inizio delle lezioni. Per tutta la mattinata Sakura inviò bigliettini simpatici a Miu per chiederle scusa, ma lei non ne voleva sapere. Poco prima della pausa pranzo, chiese di andare in bagno, in modo da potersi allontanare per non parlare con Sakura. Non che fosse ancora arrabbiata con lei, ma voleva farla rimanere ancora  un po’ nel pentimento. Non potendo tornare in classe a recuperare il pranzo, optò per la macchinetta nell’atrio principale. Neanche a farla apposta, incontrò Lou.

-Ehi Miu!-Lei fece finta di non sentirlo, e si concentrò sulla scelta del sacchetto di patatine -Miu! Ti ho chiamato!

Lei si voltò indispettita:-Si può sapere che vuoi? Ah, grazie per lo scherzetto di stamattina!

-Dai, stavo solo scherzando! Possibile che te la prenda tanto per una cosuccia del genere?

-Cosuccia del genere?! Mezza scuola mi ha visto in mutande!

-Mezza scuola addirittura! C’era pochissima gente, e non se ne è accorto nessuno tranne me e Anami.

-E ti pare poco? – poggiò le mani sulle guance, su cui era tornato il colore-Pensa che figura!

Lou non si lasciò sfuggire l’occasione:-Ti preoccupa che Anami ti abbia visto? Dimmi un po’, non è che ti piace, vero?

Miu diventò rossa:-Che…che razza di domande fai?! E anche se fosse non lo verrei certo a dire a te!-Aveva avuto le patatine della macchinetta, e si voltò per andarsene

-Vuoi che glielo dica?

-Non ti azzardare neppure!

-Allora mi fai un favore?

-Che razza di favore sarebbe? Diciamo che pare più un ricatto…

-Naaaaa! Ricatto suona male. Che ne dici farmi fare un giro per visitare la scuola?

-Non ti ci dovrebbe portare qualcuno della tua classe?

-Il prof non ha detto niente

Miu osservò l’orologio, aveva mezz’ora prima dell’assemblea pomeridiana. Dopo sarebbe tornata a casa:-Sei sicuro che sia questo il favore?

-Certo

-…e sia, ho un po’ di tempo.

-Benissimo!

Miu seguì lo stesso tragitto che aveva visto pochi giorni prima. Portò Lou nei vari androni (tranne quello della sua sezione), gli fece vedere dove erano l’infermeria e la sala insegnanti, poi all’ultimo piano dove si trovavano le aule dei club. Infine, siccome non le andava di camminare troppo, lo portò sul terrazza per fargli vedere il cortile e le palestre.

Lou:-Ah, da qui si va al terrazzo. Buono a sapersi. Accidenti quant’è spazioso!

-Ancora per pochi minuti, all’ora di pranzo parecchi studenti si incontrano qui.

-Immagino soprattutto le coppiette…

-Praticamente…comunque, affacciati qui. Sul retro, a sinistra ci sono il campo da calcio, da basket e pallavolo all’aperto. A destra il tendone con il campo da basket e pallavolo dei club. Intorno ai campi c’è la pista del club di atletica, e in quell’altro edificio la piscina.

-Bella! Durante le lezioni si di ed. fisica si usa la piscina?

-Non sempre, perché ti interessa?

-Abbastanza.

-Perché non ti iscrivi al club di nuoto?

-No, non mi interessa iscrivermi a dei club.

-Peccato, se ti piaceva il nuoto…-Cominciarono a vedersi i primi studenti.

Miu: “Aveva ragione Lou, sono per la maggior parte coppie. Un momento! Io e lui qui, già da prima…ci potrebbero scambiare per una coppia! Oh no! Cosa faccio? Cosa faccio?

-Sai, penso che la divisa femminile di questa scuola sia davvero carina.

-Cosa? –Miu si stupì. Cos’era quell’apprezzamento?-Ehm…gr…

-Lascia intravedere buona parte delle gambe, poi anche la camicia bianca…pensa, riesce a valorizzare delle forme persino come le tue!-Poi iniziò a ridere

Miu era infuriata, se prima aveva creduto che per un minimo si fosse pentito, ora non lo sopportava più: -Ma tu devi essere veramente stupido!–cercò di tirargli uno schiaffo, ma lui ormai abituato, schivò prontamente. Poi sentirono una voce familiare: -Kozuki! Miu!

-Rei!

-Anami!

Rei:-Miu, ogni volta che ti incontro dai dello stupido a Kozuki. Non è incredibile?

Miu arrossì:-Ehm…

Lou:-Vieni a pranzare qui Anami?

-Veramente sono venuto a cercare te. Il prof aveva detto che ti dovevo far visitare la scuola, no?

Miu si voltò verso Lou quasi a chiedere spiegazioni, lui cercò di uscire fuori dall’impiccio:-Beh, me ne ero dimenticato, e ho chiesto a mia cugina.

-Capisco. Ti ho cercato per tutta la pausa. Devo ancora pranzare e mancano cinque minuti!

Miu:-Cinque minuti?! Devo correre all’assemblea! Lou, mi hai fatto perdere un sacco di tempo!

Lou:-Non eri tu che volevi allontanarti dall’atrio della nostra sezione?

Miu non capì come avesse potuto saperlo, non le pareva avesse sentito Sakura prenderla in giro per le sue forme ehm, poco definite. Squadrò Lou per qualche secondo e poi salutò Anami con un gran sorriso. Quando se ne fu andata, Rei iniziò a mangiare.

Rei:-Kozuki, tu non mangi?

-Già mangiato. Ho scroccato da mia cugina.

Stettero in silenzio per qualche secondo, poi Lou continuò:-Anami?

-Si?

-Pensi che potrei iscrivermi al club di basket?

-Eh?

 

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Capitolo 5
*** Giornata tipo di uno studente dal pianeta Otto ***


Capitolo 3:Ritorno alla vita

Come tutte le altre mattine Lou e Miu presero l’autobus, ma quel giorno Anami non c’era.

Miu:-Che sfortuna! Capitano tutte a me!

Lou, dopo uno sbadiglio lunghissimo:-Ti riferisci al fatto che non c’è Anami stamattina?

-Eh? Ma no, certo che no! Piuttosto mi riferivo a come mai tu venga ancora a scuola con me nonostante abbia imparato la strada! Allora?

-Mi incontro con un mio amico prima di entrare a scuola, niente di segreto.

-Ma che stai dicendo! Non ti vedi proprio con…

-Anami

-E da quando tu e Anami siete diventati amici?

-Da quando ci hai presentati

-Incredibile, ci si potrebbe scrivere una storia: il principe e il cafone! Non mi sembrava che ti andasse particolarmente a genio.

-L’ho rivalutato.

-Chissà perché oggi non è venuto…

Lou: “Ovviamente non è venuto per il favore che gli ho chiesto”

-Boh, non lo so.

Infine i due arrivarono a scuola e si separarono. Lou in classe vide Anami che dormiva sul banco:

-Anami! Svegliati!

-Eh? Che? Ah Kozuki!

-Allora?

Si alzò e osservò Lou con occhi assonnati: -Tutto ok.

-Si, ma spiegami meglio!

-Prima di tutto vorrei mettere in chiaro che se sono in questo stato è colpa tua. Faccio di tutto per evitare gli allenamenti mattutini, altrimenti non reggo a scuola, e oggi per farti un favore, dopo il capitano mi ha trattenuto.

-Ok, mi dispiace. Ma che ha detto?

-Ti deve esaminare. Oggi pomeriggio sei libero?

-Si

-Bene, allora dopo scuola vieni con me in palestra.

-Quanto ci vorrà?

-Dipende. Sai già giocare?

-Ehm…più o meno.

-Allora osserverà anche il tuo gioco, e ci vorrà un po’ di più.

Lou: “Ti pareva! Ora vorrei sapere che cosa gli faccio vedere”

Prof:-Buongiorno.

Tutti gli alunni si sedettero ai loro posti. Le prime ore erano di fisica. Lou chiuse un attimo gli occhi per ricordare le immagini che aveva visto in televisione. Era rimasto a vedere una partita di basket sino a tardi. Non capiva assolutamente niente delle regole, invece si era concentrato sui movimenti dei giocatori. Si batteva la palla su e giù ininterrottamente, si saltava vicino al canestro e si buttava la palla dentro. I giocatori per ogni squadra erano cinque…Si addormentò con la testa sul banco proprio per il sonno accumulato. Ovviamente:

-Kozuki!

Tutta la classe si voltò verso di lui, e Anami che si trovava nel banco dietro tirò qualche calcio alla sedia per farlo svegliare:

-…Eh?

-Lieto di riaverti con noi Kozuki. Ora, dopo aver notato il tuo interesse per la lezione, che ne dici di risolvere questo quesito d’esame su quello che ho appena spiegato?

Lou si alzò e si diresse verso la lavagna, gli occhi di tutta la classe erano ancora puntati su di lui. Nessuno aveva capito niente di quello che era stato appena spiegato neanche ascoltando, figurarsi lui che aveva dormito beatamente!

Alla lavagna era scritto un quesito sulla forza di gravità.

Lou: “Ma che è?” Prese il gesso “Ah, la gravità. Ma che cazzata!” Senza nemmeno rivolgersi al professore risolse il quesito nel giro di cinque minuti. Tutti erano rimasti a bocca aperta, prof compreso, ma per Lou era stata roba per bambini; non erano certo quelli i problemi che risolveva sul suo pianeta!

-Prof il risultato è esatto?

Il professore controllò sul libro, ma pensando che fosse stata solo fortuna, fece spiegare a Lou tutto il procedimento. Lui non fece una piega, rispiegò tutto daccapo con estrema precisione, talmente bene che molti prendevano appunti e iniziavano a capirci qualcosa.

-Bene Kozuki. Noto che i tuoi sensi funzionano anche durante il sonno. Complimentati con i tuoi genitori.

Molti risero alla battutina, ma Lou se ne tornò tranquillamente al suo posto. Poco dopo Anami gli scrisse un biglietto in cui gli chiedeva come avesse fatto. Lou rispose che nella vecchia scuola erano molto più avanti con il programma. Trascorse il resto della giornata sino all’ora di pranzo.

Lou:-Anami io vado ad avvertire mia cugina che non torno con lei.

-Vengo anch’io, così la saluto

-Lascia perdere, tanto ci metterò poco– Uscì senza neanche dargli il tempo di ribattere, e fece una corsa sino al reparto delle prime in modo che non lo raggiungesse.

Sakura:-Miu! Guarda c’è Lou!

Miu:-Che vorrà adesso?

Mikage:-Ribadisco che non mi sbagliavo, è veramente un bel ragazzo

Miu:-Zitta Mika!

Sakura:-Mi dispiace ma è una mia preda – E gli corse incontro

Miu e Mikage li osservarono da lontano per una decina di minuti, chissà che si stavano dicendo. Non erano però le uniche ad osservare Lou. Tutte le altre matricole (ovviamente la parte femminile, eh eh! NdMisato) erano rimaste incantate. Poi arrivarono i primi commentini:

X:-Ehi! Hai visto che bel ragazzo? Sai chi è?

Y:-No, non l’ho visto alla cerimonia di inizio anno. Chissà come ho fatto a non accorgermi di uno come lui!

V:-Hai visto che capelli? Sono biondissimi, che li abbia tinti?

W:-Perché gli occhi? Sono bellissimi!

Queste voci arrivarono alle orecchie di Miu e Mikage. Miu:-Ma si può sapere che vogliono? Neanche avessero visto Ken dei Mambo! (piccola citazione da “Ccuriosando nei cortili del cuore”, pardon!NdMisato)

Mikage: -Guarda che non si incontra un sempai come lui tutti i giorni!

-Mika per favore! Non mi tradire anche tu! Ehi, se ne sta andando! Che maleducato, non è venuto neanche a salutarmi!

-Forse era venuto per Sakura…eccola che torna.

Sakura aveva un sorriso a quarantadue denti:-Eccomi!

Miu:-Che voleva?

-E’ venuto per salutarci…

-Alla faccia del saluto! Non si è neanche avvicinato!

-Veramente per te mi ha chiesto di riferirti un messaggio. Dopo la riunione non torna a casa con te. Ha da fare.

-Ah…-Miu rimase un po’ delusa, ma non lo diede a vedere -Ti ha detto che deve fare?

-No

Mikage:-E in dieci minuti ha detto questo?

-Un momento! Se mi fate finire…mi ha invitato ad uscire uno di questi giorni! Evviva!- Abbracciò Mikage togliendole il respiro

Mikage: -Ehm…Sa...Sakura...

-Ah scusa Mika! Ma vi rendete conto?! Mi ha chiesto dove volessi andare, se mi andava bene il lunapark…evviva!

Miu:-E tu che hai risposto?

-Ovviamente di si! Poi ci metteremo d’accordo per il giorno. Miu sono felicissima!

Mikage:-Sta per iniziare la riunione pomeridiana, entriamo?

 

Lou era tornato in classe, e chiacchierava con le nuove compagne assieme ad Anami

-Kozuki, ma è vero che sei americano?

-Si, sono di New York

-Wow! Beato te che hai vissuto in America!

Anami:-Glielo dico anche io!

-E’ vero Anami! Tu sei appassionato di basket, sono sicura che prima o poi ci andrai!

-Lo spero anche io!

-Kozuki, tu che sport pratichi?

-Per ora nessuno…

-Hai un fisico da vero atleta!

-Kozuki, ti sei trasferito qui definitivamente?

-No, a tempo indeterminato vivo da mia cugina.

Dopo la riunione Rei e Lou si avviarono verso la palestra.

Rei:-Hai riscosso molto successo con le ragazze! Persino le matricole appena uscite sono venute a chiederti di che classe eri!

-Beh, mi fa piacere avere tutte quelle belle ragazze attorno! Comunque tu sei il mio diretto rivale…

-Ah ah! Hai ragione! Però potremmo dichiararci gay per toglierci dai piedi tutte le racchie!

-Ma che racchie! Sono sempre ragazze da poter corteggiare!

-Insomma…mi spezzi il cuore dicendo di avere altre tendenze! Lou tesoro!

-Parli tu…anche a te vanno bene le racchie, vogliamo parlare di Miu?

-Guarda che Miu è veramente carina, sei tu che non conosci la vera bellezza…

-Tendo ad altri tipi!

-Allora mi ami!

- Entrarono in palestra, dove li attendeva una colonna alta più di due metri: - Eccovi finalmente!

-Kozuki lui è Meji, il capitano, nonché centro titolare.

Lou:-Piacere Lou Kozuki.

-Avevi ragione Anami, è veramente alto! Ha anche un buon fisico…non sei giapponese vero?

Anami: -Reggiti forte, è americano!

-Uhm…domanda scontata, mai giocato a basket?

-Qualche volta

-Non hai qualcosa per cambiarti, vero? Anche se hai la divisa, fammi vedere come palleggi e vai a canestro

-Potrei avere una dimostrazione?

Sia Anami che Meji lo guardarono storto, poi il capitano riprese il pallone e andò a canestro.

-Bene così?- Gli chiese poi

-Benissimo- Lou tolse la giacca e iniziò a palleggiare, (ora che aveva capito a cosa corrispondeva in quello che aveva visto nella partitaNdMisato) dopo corse a canestro, e con una grandissima elevazione fece addirittura un dunk.

-Può andare così?

-Complimenti! Per un attimo avevo pensato che non sapessi cosa significasse palleggiare e andare a canestro…Molto buona l’elevazione, ora prova a togliermi la palla– Lo guardò con aria di sfida. Lou non se lo fece ripetere due volte; quasi subito scattò verso Meji e gli tolse senza fatica la palla.

Anami era sbalordito, quando era entrato in squadra il primo anno e l’ex capitano gli aveva chiesto la stessa cosa non ci era riuscito nonostante giocasse già a basket.

-Molto bene, per me sei perfetto. Tralasciando che ti sei trasferito qui quest’anno, come mai ti iscrivi al club solo ora?

-Dovevo ambientarmi un po’ a scuola…

-E’ un peccato, se avessimo avuto più tempo avresti giocato titolare nell’interscolastico. Dovrai stare in panchina finché non sei pronto, lo sai vero?

Lou: “Se pensa che rimarrò in panchina per più di una partita si sbaglia di grosso, gli farò vedere io appena riuscirò a capire le regole in partita” –Certo, mi sembra ovvio. Tutto il tempo necessario, sono solo una matricola.

-Vedo che non ti opponi al contrario di qualcun altro…-Guardò di sfuggita Rei, che fischiettava –Non credo ci vorrà molto per prepararti, nonostante tu non abbia mai giocato…si vede sai, hai  stile. Basterà insegnarti qualche trucco e sarai pronto. Oggi rimani a vedere gli allenamenti, da domani ti verrai ad allenare la mattina dalle 6 e 30 e il pomeriggio dopo scuola dalle 15 alle 18 tutti i giorni.

             -Tre ore ogni pomeriggio?!

-Esattamente. L’allenamento durerebbe due ore, ma se vuoi giocare in partita al più presto dovrai trattenerti per i fondamentali e la teoria. L’allenamento mattutino vale anche per te Anami, altrimenti ti metto in panchina, chiaro?

-Si si. Domani ci sarò, contento?

-Per oggi potete andare, Anami accompagnalo in sartoria per la divisa e tutto il resto.

-Si. Bye!

Usciti dalla palestra ripresero i loro discorsi:

Lou:-Ti rendi conto?! Tre ore di allenamento ogni giorno!

-Ha capito che hai talento, ci servi per il torneo. Sono due anni che la nostra scuola non vince…siccome questo è l’ultimo anno che Meji ha a disposizione, vuole vincere. Piuttosto, mi avevi detto di aver già giocato…bella balla!

-Si vedeva così tanto?

-Penso che lui lo abbia capito perché gli hai chiesto una dimostrazione, ti sei fregato da solo!

“Se sapessi che mi serviva per capire quello che dovevo fare!”

-Comunque, per essere la prima volta che provavi, come hai fatto a fare quella schiacciata? E’ stata stupenda!

-La classe non è acqua! Aspetta solo che possa giocare, ti manderò in panchina!

-Vedremo, vedremo!

Andarono insieme in sartoria, e Lou che si era ripromesso di non tornarci mai più, dovette prendere la tuta, la maglietta e i pantaloncini e la sacca della divisa. Dopo, si congedò con Anami e tornò a casa.

Lou:-Sono tornato!

Miyu lo raggiunse quasi correndo:-Lou, ma ti sembra ora di rientrare?! Miu mi aveva detto che non tornavi con lei, ma dove sei stato tutto questo tempo?

-Dovevo andare in palestra per parlare con il capitano del club di basket

Miu uscì in quel momento dalla sua stanza:-Ah Lou! Sei tornato! Stavo per dire alla mamma di darti per disperso e chiamare la polizia!

-Ah ah!

Miyu:-E di cosa dovevi parlare con il capitano del club di basket?

Lou:-Ho deciso di iscrivermi al club, e mi doveva esaminare. La domanda l’ho già consegnata, e sono un membro ufficiale, mi manca solo il consenso tuo e di papà.

Miu:-Ti sei iscritto al club di basket?! Ma se fino a due giorni fa non sapevi nemmeno della sua esistenza…e poi, non sai neanche giocare!

-Ti sbagli, se sono stato ammesso in squadra, qualcosa avrò dimostrato!

-Si, di essere alto!

Miyu intanto ci aveva riflettuto:-Per me non ci sono problemi tesoro, e non credo ce ne siano per Kanata, ma tu non ti troverai in difficoltà?

-No mamma, i poteri li uso volontariamente, e poi nel basket a cosa mi servirebbero, a far cadere la palla di mano all’avversario? Siamo seri!

Miu:-Sarà anche vero, ma secondo me sei avvantaggiato rispetto agli altri giocatori!

-Vieni a vedermi alla prima partita, ti dimostrerò quanto valgo anche senza poteri!

-Si certo. Ah mamma, visto che siamo in tema, io e Sakura avevamo pensato di iscriverci al club di nuoto. Posso?

Lou:-E perché proprio il nuoto?

-Io ero indecisa tra nuoto e atletica, poi Sakura mi ha chiesto se volevo andare con lei a fare nuoto… “si, dopo che le ho detto che a te interessava quello sport!”

Miyu:-Insomma, ho due sportivi in casa! Appena lo saprà Kanata, dirà che non avete preso niente da me!

Lou:-Ma ora dov’è papà?

Miyu:-E’ in camera a dormire sotto sedativi. Mi ha detto che ha passato una brutta giornata, anche se non so il perché. Comunque, la cena è pronta, andiamo?

 

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Capitolo 6
*** Mother is the first other ***


Capitolo 3:Ritorno alla vita

Al tempio Saionji quella mattina c’era qualcosa di diverso: Lou era uscito intorno alle sei per andare in palestra, Kanata non si era ancora alzato e sembrava non dovesse recarsi a lavoro, Miyu era abbastanza nervosa, e forse l’unica a mantenere una parvenza di normalità era Miu.

Miu:-Mamma, ma che hai? Stamattina sembra ti abbia morso una tarantola!

-Non ho niente, sono solo un po’ stanca. Tu piuttosto, sbrigati a finire la colazione, altrimenti arriverai tardi. Ti sei svegliata dopo con la scusa che non c’era Lou, ma se non ti muovi sarai in ritardo comunque!

-Capito capito. Ecco ho finito, vado in bagno.

Appena la figlia scomparì nel corridoio, Miyu aprì un armadietto e da un barattolo prese un paio di pillole, dopo averle buttate giù con dell’acqua si sedette e con l’aiuto delle braccia cercò di reggere la testa in posizione eretta. Cosa avrebbe fatto ora? E Kanata? Sarebbe rimasto tutto com’era prima?

Venti minuti dopo la figlia ritornò in cucina con la divisa scolastica e la cartella in mano:-Mamma io vado!

Miyu si sforzò di sorridere:-Si, ci vediamo più tardi. Oggi rimani al club?

-Si, Sakura ha già preso anche il mio costume, rientrerò con Lou. Ciao!

Appena la porta si chiuse, Miyu decise che avrebbe dovuto distrarsi: doveva andare a lavoro, così non avrebbe pensato a nient’altro.

 

Poco tempo dopo, Miu era in classe con le sue due amiche:

Sakura:-Miu, ma stamattina Lou non è a scuola?

Mikage:-Vero, sei arrivata da sola. Non c’era neanche Anami!

Miu le osservò divertita:- Com’è tutto questo interesse?

Sakura:-Voglio sapere dov’è il mio Lou!

-Ok, ok. Sia Lou che Rei sono venuti a scuola prima per gli allenamenti del club, da questa mattina verrò a scuola da sola. Deluse?

Sakura:-Allenamento del club?! A quale club si è iscritto Lou?

Miu:-A quello di basket assieme a Rei. Pare che abbiano stretto amicizia…

Mikage:-E la situazione torna a tuo comodo, o sbaglio?

-Diciamo di si

Sakura:-Noooooooooooo! Mi avevi detto che a Lou interessava il nuoto! Cos’è questa storia?

-Se tu ascoltassi quello che ti dico sino in fondo, avresti sentito che mi aveva detto di non volersi iscrivere al club. Che farai ora, ti iscriverai anche tu al club di basket?

-Non sono ancora così disperata. Il basket è uno sport troppo violento per la sottoscritta, e poi, a me è sempre piaciuto il nuoto, se piace anche a Lou tanto meglio. L’unico rimpianto che ho, è quello di non poter vedere gli allenamenti perché sarò impegnata anche io. Ma ci sono sempre le partite!

Miu: “E brava Sakura! E io che pensavo si fosse iscritta a nuoto solo per farsi apprezzare da Lou!”

Le ore di lezione furono noiosissime come al solito, il tempo sembra non trascorrere mai quando hai fretta, e Miu voleva iniziare subito l’attività del club. Finirono le lezioni, e dopo aver salutato Mikage che partiva per un breve periodo, le due amiche si recarono in piscina.

Sakura:-Sai che oggi arriva mia madre?

-Tua madre?!

-Si, ha preso qualche giorno di ferie. Probabilmente verrà anche mia cugina. Che pizza!

-E tuo pad…-Si bloccò immediatamente, stava per fare una gaffe incredibile

-Lui non viene, altrimenti dovrebbero chiudere lo studio. Sono loro due gli psicologi, e per ora non possono lasciarlo agli assistenti. Meglio così!

-…

Dopo essersi cambiate, raggiunsero le altre matricole sul bordo vasca. La sempai arrivò poco dopo. Dopo le noiosissime presentazioni, spiegò subito che quell’anno ci sarebbe stato il torneo con le altre scuole. L’obiettivo dei mesi successivi sarebbe stato scegliere e preparare dieci ragazze (il club era femminileNdMisato) da far gareggiare per rappresentare la scuola. Miu notò che Sakura si stava gasando parecchio. Pensò che non si sarebbe dovuta illudere troppo: era solo una matricola, e non poteva certo sperare di rientrare tra le dieci rappresentanti. Sicuramente sarebbero state tutte ragazze più grandi, il club era composto da trenta membri, di cui le matricole erano solo cinque comprese loro due. Non ci sarebbe stata storia.  Durante il riscaldamento, i sospetti di Miu furono confermati:

Sakura:-Ci pensi? Che fortuna che quest’anno ci sia il torneo! Non vedo l’ora di partecipare!

-Sakura, anch’io vorrei partecipare, ma siamo solo matricole. Tra l’altro senza esperienza in competizioni.

-Parla per te, io ho fatto diverse gare!

-Si, si!

 

Stessa ora, palestra del club di basket.

Le matricole (solo tre) si erano già presentate. Ora l’allenamento era iniziato, e tutti si allenavano nei passaggi tranne il nostro eroe.

Lou:-Meji! Si può sapere cos’è questa storia?!

Meji:-Quale storia?

-Perché non mi posso allenare con gli altri?

-Ti ho già spiegato che dovrai apprendere i fondamentali prima di giocare…

Lou alzò la voce:-Ma io conosco i fondamentali! E poi perché le altre due matricole giocano?

Allora anche Meji rispose con lo stesso tono:- Si può sapere cos’ hai da urlare?! A differenza di te, le altre due matricole hanno già giocato a basket! Non sai neanche palleggiare ininterrottamente per un lasso di tempo significativo, cosa pretendi fare con gli altri?!

Anami fiutò il pericolo:-Capitano! Non sarebbe meglio se gli insegnassi io i fondamentali invece di far allenare il resto della squadra?

Meji:- Anami  pensa piuttosto al compito che ti ho dato! Di Kozuki me ne occupo io!

Lou: “Maledetto bastardo! Se solo sapessi quello che devo fare ti farei vedere io se ho bisogno dei fondamentali!”

Anami osservò Lou per un po’, nonostante la discussione con il capitano non sembrava abbattuto o demoralizzato, piuttosto dava l’impressione di voler prenderlo a cazzotti. Sperò che Meji non se ne accorgesse.

A fine allenamento se ne andarono tutti, tranne Lou e Meji. Anami passò a salutarli, poi se ne andò anche lui.

Lou:-Ora, dopo due interi allenamenti ai fondamentali, potrei fare un po’ di teoria?

-E’ da stamattina che rompi con la teoria. Certo, è importante, ma a te che non sai neanche cos’è un palleggio a cosa serve?

Lou lo osservò con aria di sfida:-Tu ora spiegami tutti i colpi che si usano, e prima di tornare a casa ti farò vedere che li so eseguire perfettamente. Se ne sbaglierò anche solo uno potrai farmi fare fondamentali per il resto dell’anno. Ci stai?

Meji sospirò sconsolato:-Ma si può sapere perché ogni anno in questo club mi capitano dei piantagrane? Ora capisco perché sei tanto amico di Anami!

-Si, ma nel frattempo Anami è il tuo vice e tu non hai niente da ridire sul suo gioco!

Gli arrivò un cazzotto in testa: -Per ora tu hai solo l’arroganza di Anami, lui gioca a basket sin dalle medie, come fai anche solo a paragonarti a lui?

-Allora accetti si o no?

-Ok, ti farò abbassare quella cresta bionda che ti ritrovi

-Perfetto

I due pensavano che la palestra fosse vuota, ma non si erano accorti che c’era una ragazza che li osservava dagli spalti. Era lì da poco prima che finissero gli allenamenti. Aveva circa vent’anni, e capelli ramati mossi.

 

La prima giornata di attività dei club era terminata, e Miu si stava recando verso la palestra. Era rimasta piacevolmente sorpresa da Sakura: aveva fatto veramente degli ottimi tempi per essere una matricola, aveva raggiunto quelle del secondo anno. Anche lei non se l’era cavata male: era la migliore tra le matricole (Sakura esclusa), e ora aveva iniziato a pensare un po’ anche lei al torneo.

Sakura:-Allora? Sono o non sono un asso nel nuoto?

-Si, lo ammetto sei brava.

-Ehi! Ma dove stai andando? Il cancello e di qua!

-Devo tornare a casa con Lou, quindi vado in palestra.

-Sul serio è ancora lì?! Voglio venire anch’…

-Sakura tesoro!

-Co…mamma!

Miu si voltò verso l’ingresso, una donna stava correndo verso di loro. Indossava un elegante completo blu notte, che faceva risaltare ancora di più la sua carnagione chiara e i capelli rossi. Le due si abbracciarono.

Sakura:-Mamma! Pensavo arrivassi stanotte!

-Sorpresa! Come stai?

-Benissimo! Sono appena uscita dal club di nuoto.

-Allora hai deciso di iscriverti, hai dimostrato a tutti quanto sei veloce?

-Si! Le ho lasciate a bocca aperta!

Miu osservava la scena in silenzio, poi Sakura la chiamò: -Miu vieni che ti presento mia madre!

-Allora è lei la tua nuova amica? –Si strinsero la mano –Piacere, sono la madre di Sakura, Christine Rokubu.

-Piacere mio, Miu Saionji

La signora Rokubu aveva perso momentaneamente il sorriso, era rimasta a bocca aperta:

-Come?…Saionji?

-Si

Miu si chiese perché quella donna avesse assunto quello sguardo nei suoi confronti: la stava squadrando dalla testa ai piedi, avrebbe potuto farle una radiografia tanto la osservava. Sakura non se accorse:

-Mamma andiamo? Ho una fame!

-Si…si Sakura. Ma la tua amica torna a casa da sola?

Miu: -No signora, torno con mio cugino.

Sakura.: -A proposito, mamma lo sai che suo cugino è veramente un ragazzo fantastico? Si chiama Lou, ed ha diciassette anni…

Christine:-Lou? Diciassette anni?

Sakura:-Già. Mi piace tantissimo, credi che sia troppo grande per me?

-Eh? No, però forse ora è meglio se andiamo…Allora ciao Miu, è stato un vero piacere conoscerti.

Miu esitò a rispondere, era soprappensiero:-Anche per me. Arrivederci. Ciao Sakura!

-Ciao! Ci vediamo domani!

Miu dopo essersi allontanata di qualche passo forzando un sorriso, corse in palestra. Dopo che le aveva detto il suo nome, quella donna aveva cominciato a guardarla in modo strano. I suoi occhi erano freddi, e sembrava la volessero scuoiare viva. Era una sensazione che non le piaceva per niente…in palestra salì sugli spalti, c’era solo una ragazza più grande, che le sembrava stesse osservando insistentemente Lou. La cosa la infastidì non poco. Sino a qualche minuto prima, Lou aveva ascoltato con attenzione tutti i tiri e i movimenti che Meji gli aveva spiegato e fatto vedere. Aveva iniziato a provarli, e ora stava per eseguire un tiro da tre punti. Il capitano lo guardava con una strana espressione sul viso. Sembrava incredulo, ma anche piuttosto divertito. Miu notò che era veramente alto, anche più di Lou. Lui intanto si stava preparando, e poco prima di tirare rivolse un sorriso beffardo al capitano. Piegò leggermente le ginocchia, poi saltò e mirando al canestro tirò la palla. Il tiro era perfetto, e infatti andò a segno. Si sentì una risatina.

Lou:-Eh eh! Cos’ hai da dire? Era o non era un tiro perfetto?- Gli fece una linguaccia, e poi si voltò tirandosi un paio di pacche sul sedere per prendere in giro il suo capitano.

Meji:-Devo ammettere che impari in fretta.

-Lo so, lo so. Ma ora che hai perso la scommessa, si farà come dico io! Nel quintetto sin dalla prossima partita!

Per tutta risposta gli arrivò un altro cazzotto in testa (pratica molto usata dai capitani…NdMisato):

-Aspetta un secondo, non starai dicendo sul serio?! Sai solo eseguire i vari tiri e il palleggio, ma per giocare non basta!

-E cosa dovrei imparare ancora?!

-Le regole del gioco, mi sembra ovvio!

-E dille! Ci vuole tanto a spiegarmele?!

Meji osservò con noncuranza le sue dita, e con un leggero accento sarcastico:-Beh, l’allenamento extra è finito…che peccato!

-Eh no! Non puoi lasciarmi così! Rimarrai qui finché non mi avrai spiegato tutto!

Terzo cazzotto in testa.

-Devo tornare a casa, ho da studiare per domani, e credo anche tu. Ne parleremo domani, e comunque una giornata non basterebbe! Inoltre, penso che ci sia qualcuno che ti sta aspettando…-Si girò verso gli spalti, dove erano sedute Miu e un’altra ragazza.

Lou rivolse subito il suo sguardo verso l’altra ragazza, e Miu se ne accorse:-Lou ti vuoi muovere?! Dobbiamo rientrare!

-Zitta Miu! Da quanto sei qui?

-Quanto basta per dirti che siamo in ritardo! Sono già le otto e trenta!

-Ok, ok. Vado a cambiarmi. Aspettami fuori.

Si defilò negli spogliatoi, e Miu scese sbuffando dagli spalti. Meji stava riordinando alcuni fogli su una scrivania, e quella ragazza…beh, non la conosceva neanche lui evidentemente. Pochi minuti dopo Lou uscì dagli spogliatoi, ma si sentì chiamare:

-Lou!

Si voltò. Era la bella ragazza che sedeva prima affianco a Miu. Che voleva da lui?

-Si? Ci conosciamo?-Che domanda stupida pensò subito dopo, la ragazza aveva sicuramente due, tre anni più di lui. Come poteva conoscerla? Lei per tutta risposta gli sorrise:

-Forse.

-Come “forse”?

-Non ne sono sicura…se non ci conosciamo mi prenderai per matta. Vieni dal pianeta Otto?

Lou sobbalzò, forse il suo cuore aveva anche perso un battito:-Ma…chi sei?

-Allora sei tu! Che bello!-Gli saltò al collo abbracciandolo-Ti ho riconosciuto subito! Certo…sei cambiato, ma ti riconoscerei tra mille, anche se quando eravamo fidanzati avevo solo tre anni!

-Fidanzati?! Ma tu sei matta sul serio…non ho ancora capito chi sei…

-Momoka. Ti dice qualcosa questo nome?

Si staccò da Lou, facendolo rimanere male:-Momoka. Ho già sentito questo nome…aspetta! Non sarai quella Momoka! La Momoka di cui mi ha parlato Baumiao…

-Baumiao?! Si ricorda di me, ti ricorderai anche tu, vero?

-Veramente no, avevo solo sei mesi…da quel che mi ha raccontato Baumiao tu dovresti essere quella bambina che veniva sempre al tempio, diceva che eri convinta di essere la mia fidanzata…

-Dicevo di essere?! Io ero la tua ragazza!! Ci siamo anche baciati!

Lou: “Baciati?! Quando Baumiao me l’ ha raccontato non ci credevo…mittttico! Baciato da una ragazza così bella a soli sei mesi! Sono veramente un bambino prodigio!”

-Quando sei tornato?

-Pochi giorni fa. Un momento.Tu sapevi che venivo dal pianeta Otto anche se avevi solo tre anni?

-L’ho scoperto per caso…poi ho saputo che te eri già andato senza neanche poterti salutare. Kanata e Chris sono stati proprio crudeli!

-Kanata? E Chris chi è?

-E’ mia cugina, la fidanzata di Kanata. Non lo sapevi?

-Ma se mio padre è sposato con Miyu Kozuki!

-Ah, si sono sposati…Chris probabilmente ancora non lo sa.

Lou si stava innervosendo. Non gli piaceva non capire quello che stava succedendo:-Non sa cosa?

-Che si sono sposati

-Mi potresti spie…

Miu si era stufata di aspettare fuori, e rientrò:-Lou ma cosa…Ah! Sei in bella compagnia! Io torno a casa da sola!

-Miu aspetta!

Niente da fare, la porta della palestra era stata sbattuta.

Lou:-Scusa Momoka, devo recuperare Miu. Ci vediamo eh!

Corse verso l’uscita.

Momoka:-Lou! Chi è lei?

Lou si fermò con la maniglia già in mano e la porta semi aperta. Rispose senza neanche voltarsi:-La figlia di Miyu e Kanata- Dopo corse via lasciando Momoka sola.

 

 

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Capitolo 7
*** Mother is the first other - Insicurezza ***


Capitolo 3:Ritorno alla vita

Fuori dalla palestra Lou cercò con lo sguardo Miu.

Lou: “Ma si può sapere dov’è finita? Quella stupida, a quest’ora non può certo girare per strada da sola!” Mentre usciva dal cancello correndo, vide l’autobus che svoltava l’angolo cinquecento metri più giù “Per fortuna ha preso l’autobus…oddio! Se papà e mamma mi vedono rientrare dopo che diranno?! Meglio farsi una corsetta!”

Corse sino al tempio, fortunatamente aveva capacità fisiche superiori alla media, altrimenti non avrebbe retto sino a casa a quella velocità. Infondo alle scale non aveva visto le auto dei genitori, forse ce la faceva. Salendo, ripensò a quello che gli aveva detto Momoka: non riusciva a capire. Entrò in casa, e dopo aver poggiato cartella e borsa nella sua camera, (eh si! Aveva corso sin lì con cartella e sacca! NdMisatoconammirazione) si avviò verso quella di Miu. Fuori dalla porta si sentiva musica rock a tutto volume (è proprio quello che ci vuole per isolarsi dal resto del mondo, ve lo dico io!NdMisato). Lui provò ugualmente a bussare:

Lou:-Miu, posso entrare?

Lou:-Miu! Mi senti?!

Visto che non otteneva risposta provò ad aprire la porta (e da quando si fa scrupoli?NdMisato >___

Lou:-Miu cazzo apri!

Ancora nessuna risposta. Ora Lou era decisissimo a buttare giù la porta, ma sentì le voci di Miyu e Kanata. Corse da loro con l’intenzione di dirgli di Miu, ma appena li vide cambiò idea: sembravano due fantasmi, non li aveva mai visti tanto pallidi e sciupati.

Lou:-Mamma, papà che avete?

Miyu:-Niente tesoro. Tu e Miu avete cenato?

A Lou non sembrò il caso di farle preparare la cena in quelle condizioni, rispose che avevano già cenato. Lei non sembrò neanche accorgersi che nel lavandino non c’era traccia di piatti usati, e che Miu non si era fatta viva. Ci pensò Kanata:

-Lou dov’è Miu?

-E’ in camera. Penso stia dormendo, dopo il club era sfinita

Kanata:-Sarai stanco anche tu, vai in camera.

-Si, buonanotte.

Nessuna risposta. Lì Lou si rese conto che i suoi genitori avevano davvero qualcosa che non andava. E se avesse dei collegamenti con quello che gli aveva detto Momoka? Chris non sapeva che si erano sposati…Baumiao gli aveva raccontato di una certa Chris, la migliore amica di Miyu da sempre innamorata di Kanata. Decise che avrebbe dovuto parlare ancora con Momoka.

 

Casa Rokubu, stessa ora.

Sakura era già nel mondo dei sogni, la madre le aveva consigliato di andare a dormire presto ogni sera, così di mattina avrebbe evitato occhiaie troppo vistose. Sakura ovviamente aveva eseguito subito: tutto quello che diceva la madre, per lei era come manna dal cielo. In soggiorno seduta sul divano, Momoka (era ospite anche lei da Sakura, ma era tornata a casa più tardi. Quando Chris era andata a prendere la figlia lei si era defilata per andare in palestra. Sapeva che c’era un club di basket, e siccome a lei era sempre piaciuto il basket, aveva sbirciato gli allenamenti, e riconosciuto LouNdMisato) osservò Chris: era pallidissima, e aveva lo sguardo perso nel vuoto.

Momoka:-Chris, stai bene?

-Veramente no…sapessi cosa mi è successo…

-Perché non me ne parli? Magari ti sentirai meglio.

-Forse hai ragione. Ecco…dopo che tu sei andata in palestra è uscita Sakura, era con una sua amica, quella di cui mi parla sempre al telefono.

-E allora?

-Quando l’ho vista, mi ha ricordato una persona…Miyu.

-Miyu Kozuki?

-Si, il viso aveva gli stessi lineamenti, ma i capelli erano castani. Forse questo mi ha distratto. Quando Sak me l’ha presentata, credo che a momenti sarei potuta svenire. Indovina chi era?

-Non sarà la figlia di Miyu e Kanata?!

-Già- Il volto di Chris si rigò con due lacrime, ma lei non fece niente per trattenerle.

Momoka l’abbracciò. Ora Chris piangeva. Strinse Momoka forte a se, mentre le bagnava la spalla di calde lacrime, lacrime di dolore.

-Chris, mi dispiace…sai… l’ho vista anch’io, ma non l’avevo riconosciuta.

-E…non è tutto: da quello che ho capito, ora è tornato anche Lou.

Momoka le disse con un tono dolcissimo:-Te ne volevo parlare. Era in palestra. Vedessi com’è cresciuto, è un ragazzo bellissimo…

-già…Ti rendi conto?! Sono proprio una stupida…a cosa mi è servito cambiare nome? Partire? Me lo spieghi?!-Riprese a singhiozzare, più forte di prima –Io…io sono solo…che diritto ho di tornare nella vita di Miyu e Kanata?…Che sciocca! Lo amo ancora, mi chiedo come non abbia fatto a pensare che ora fossero sposati, e che avessero anche una figlia!

-Chris…guardami negli occhi- Sollevò lo sguardo, aveva gli occhi rossi –Ora sei qui, non puoi più tornare indietro. Credo che ora sia il momento di chiarire tutto, è una storia che ti sta lacerando ormai da quattordici anni…

-Ma non ne ho il diritto! Ho un marito che mi ama tantissimo, e non riesco neanche a ricambiarlo! Che razza di donna sono?! Io ho sempre pensato a lui, e forse Christopher…forse è stato solo un ripiego. Io credevo di amarlo…mi faccio pena da sola, vorrei morire!

Momoka le scrollò le spalle con violenza:-Chris, fa silenzio! Non ripetere mai più una cosa del genere! Io ti voglio bene, anche Christopher…e Sak? Hai pensato a lei? Ti vuole un bene dell’anima…non potrebbe stare senza di te

-Non sono degna di essere amata neanche da lei…tutto il dolore che le ho fatto provare quando ha scoperto che non era figlia di Christopher, ma di…di una provetta. Che donna ignobile che sono!

-Chris…ascoltami bene. Sak non sarà figlia di Christopher, ma è tua figlia a tutti gli effetti. Tutti i genitori vogliono bene ai figli…indistintamente. E oltretutto, nel tuo caso tu hai anche trovato un uomo che pur non essendo suo padre le vuole bene veramente, e ti ama. Ti prego, ora basta. Soffro anch’io nel vederti così. Chiarisci tutto. Fallo per Sakura e…anche per Christopher. Quando gli hai detto che vi sareste incontrati?

-Domani…sarei andata al tempio nel pomeriggio.

-Sei sicura che la lettera gli sia arrivata?

-Non so…non mi ha risposto. Forse non vuole neanche vedermi.

-Non importa, sei tu che devi parlargli, e poi sono sicura che ti ascolterà.

 

Il mattino dopo Miu era andata a scuola da sola. Si era svegliata un po’ prima per non dover incontrare Lou che usciva dalla palestra, così era in classe senza neanche aver fatto colazione: sola, affamata e triste.

Miu: “Maledettissimo Lou! Lo odio! Giuro che se si azzarda a venire nella mia classe lo scuoio vivo davanti a tutti!” Poi urlò:-Io lo ammazzo!!!!!!!!!!!! Poi come se fosse stata punta improvvisamente si risedette “Ma che dico. A quel deficiente non passerà neanche per l’anticamera del cervello di venire nella mia classe a chiedermi scusa. Non è assolutamente il tipo”

Sentì una voce:-Chi è che ammazzi?

Si voltò verso la porta: era Sakura. Osservò l’orologio, era l’orario di entrata. Com’era possibile che Sakura fosse già lì?

-Come mai in orario?

-Mi ha accompagnato mia madre.

-Già, è vero. Io la mia neanche l’ho vista stamattina. Forse dormiva ancora- “Quanto avrei voluto parlare con lei” -Tra l’altro, sono ancora a digiuno.

-Signorina 10 in economia domestica, per caso non si sa preparare la colazione? Le dovrò abbassare il voto!

Miu rise:-In realtà avevo fretta di uscire.

Sakura rispose maliziosa:-E come mai? Volevi incrociare Lou?

Miu arrossì:-Ma che! L’ho fatto proprio per evitarlo!

-Che ha combinato stavolta?

Miu stava per raccontarle che l’aveva visto molto in confidenza con una ragazza più grande, quella della palestra, ma non le sembrava più il caso. Sakura avrebbe iniziato ad urlare come una matta che avrebbe assassinato qualunque essere femminile si fosse avvicinato a Lou, e poi le avrebbe chiesto perché era tanto arrabbiata per quello. Già, perché era arrabbiata? Sicuramente per il fatto che l’aveva fatta uscire per poter parlare tranquillamente con quella, e magari provare anche a rimorchiarla mentre lei lo aspettava come una stupida. Si, era certamente per quello.

Ad interrompere il discorso giunse il professore, e tutti si sedettero ai loro posti (che tempismo questi prof! arrivano sempre al momento giustoNdMisato).

 

Nel frattempo al tempio:

Kanata:-Miyu?

-…

-Smettila. Non cambierà niente…-Poi il marito la sentì singhiozzare, istintivamente l’abbracciò

-…E se lei fosse ancora innamorata di te? Perché ti avrebbe scritto altrimenti?

-Hai mai pensato che magari vorrebbe solo porre fine a questa storia? Sicuramente lei avrà una vita tutta sua, e anche se fosse tornata perché è ancora innamorata di me…cosa credi che farei?

-E’ questo che forse non voglio sapere. Ho paura che il nostro rapporto non sarà più lo stesso

-Miyu…io ti amo. Non ti lascerò mai, dovessero tornare cento Christine per cento volte…lo sai.

-E se…-Non riuscì a continuare perché lui la baciò.

Dopo le prime tre ore Miu venne interrogata in storia alla lavagna. Fortuna che si era preparata due giorni prima, altrimenti non avrebbe potuto studiare. La prof era molto soddisfatta di Miu, la giudicava una ragazza responsabile, e la sua amicizia con Sakura non poteva che fare bene ad entrambe. Rokubu aveva un utile aiuto per la scuola, mentre lei non avrebbe perso di vista il concetto che la vita di un adolescente non gira solo intorno allo studio (voglio anch’io questa prof!NdMisato). Mentre sfogliava il libro alla ricerca di qualche domanda sugli argomenti precedenti, Miu si accasciò al suolo. Era svenuta. Venne chiamata l’infermiera, che con l’aiuto di due compagni di classe la portò in infermeria.

Prof:-Rokubu accompagna la tua amica. Conosci qualcuno da poter avvertire? Dai all’infermiera il numero dei genitori.

-Veramente prof Miu ha un cugino in terza C- Si pentì immediatamente di quello che aveva detto: non era certo la persona più adatta da chiamare, visto che Miu ci aveva litigato.

-Perfetto, allora chiama lui.

“E ti pareva!”

Sakura dovette andare nel reparto delle terze. Inizialmente si maledisse per quello che aveva fatto, ma poi si consolò dicendo che aveva agito nell’interesse dell’amica. Dopotutto stava male. In corridoio incontrò Anami con un pacco di circolari in mano.

-Anami!

-Ah Rokubu! Che ci fai qui?

-Devo…-Si bloccò, pensando che avrebbe potuto rimediare al suo errore.

-Devi?

-Ecco…Miu è svenuta in classe, e dovrei avvertire Lou.

-Miu è svenuta?! Come sta ora?

Sakura notò il suo accento di preoccupazione:-Credo stia ancora dormendo, la devo raggiungere in infermeria, ma prima mi hanno detto di chiamare Lou.

-Ah, allora te lo chiamo io. Se entrassi in classe riceveresti apprezzamenti dai più caproni dell’istituto.

-Grazie, ma ci sarebbe un problemino.

-Sarebbe?

-Stamattina Miu mi ha detto di aver litigato con Lou, e se venisse a sapere che l’ho fatto chiamare io, appena ripresa mi ucciderebbe. Non è che potresti andare tu?

-Io?! Beh…vorrei vedere come sta Miu, ma Kozuki?

-Glielo diremo dopo, quando lei sarà già in piedi. Ti prego!

-…Ok. Aspetta che chiamo qualcuno per finire di distribuire queste- Chiamò una ragazza che aveva un altro mazzo di circolari in mano, e aggiunse anche le sue. Sakura intuì che quella sua compagna di classe (probabilmente l’altra rappresentante) doveva essere innamorata di lui. Lei non avrebbe accettato di fare il lavoro di un altro che si defilava senza dirle il motivo, solo se fosse stato Lou. Per l’appunto il ragazzo di cui era innamorata.

-Eccomi.

-Allora vai in infermeria.

-E tu?

-Io sono già andata (bugia!NdMisato). Rimango qui ad aiutare la tua amica a consegnare le circolari, così perdo l’altra ora di storia.

Rei sorrise, poi corse su per le scale. All’infermiera disse che il cugino non era potuto venire, e che aveva mandato lui che era amico della ragazza. L’infermiera che lo conosceva si fidò di lui.

-Che ha avuto?

-Calo di zuccheri. Ma non si è ancora svegliata.

Rei scostò la tenda che divideva il lettino dagli altri, e vide Miu che dormiva beatamente.

“Che carina!” Pensò. Si sedette accanto al letto, e le accarezzò il viso con una mano. Poi, accurando di non essere visto dall’infermiera le diede un bacio a fior di labbra. Miu sorrise, e Rei capì che stava sognando. Poco dopo anche lui si addormentò (ricordate che prima saltava gli allenamenti mattutini per non addormentarsi a scuola? Beh, ora che c’è Lou Meji lo ha incastrato ed è costretto ad andarciNdMisato). Circa mezz’ora dopo Miu si svegliò. Aveva ancora un po’ di mal di testa. Le venne un colpo quando vide Anami che dormiva pacificamente poggiato al suo letto. Divenne tutta rossa, e si chiese come facesse a sapere che era lì. Lou non c’era, e questo oltre che farla arrabbiare la rese triste: se era venuto a saperlo Rei, Lou ne era certamente al corrente, ma se ne era fregato altamente.

Davanti alla terza C un ragazzo era stato cacciato fuori per essersi addormentato (a volte veniva punito direttamente, senza neanche la possibilità di riscattarsi venendo chiamato alla lavagnaNdMisa). Vedendo la rappresentante di classe sola le chiese:-Mazi, Anami non era con te?

La compagna sospirò:-Era qui sino a tre quarti d’ora fa circa, poi è venuta una ragazza di prima, Rokubu se ho sentito bene. Ci ha parlato e dopo mi ha detto che doveva andare in infermeria perché una sua amica era svenuta.

-Una sua amica?! Ti ha detto il nome?

-No, solo che era una primina- Lo disse con riluttanza, essere fregata da una del primo anno non le piaceva per niente, lei che era una rappresentante del terzo (si, ma se sei una balena…il mio Rei ha altri gusti!NdMisato)

In quel momento svoltò l’angolo Sakura:-Ho fin…Lou!

-Sakura! E’ vero che Miu è svenuta?

-Ehm…si.

-E perché non mi hai avvertito?

-Ho incontrato Anami fuori, e poi non so se era il caso di chiamarti dopo che avevate litigato

-Litigato?!-Pi si ricordò che dalla sera precedente lo evitava accuratamente-Non importa, è ancora in infermeria?

-Già

Andiamo. Corse come un matto lasciando Sakura indietro, e arrivò in infermeria in meno di un minuto (ha stabilito un record!NdMisato). Dopo essere entrato, ancora con il fiatone vide Miu che rideva con Anami mentre mangiava una merendina. Appena i due lo videro si zittirono.

-Miu che hai avuto? Perché quando ti sei svegliata non mi hai chiamato?

Miu:-Perché avrei dovuto? Sbaglio o quando l’hai saputo te ne sei sbattuto altamente?

-Che cosa?! Guarda che io l’ho saputo meno di due minuti fa!

In quel momento entrò Sakura:-Miu! Tutto ok?

-Sakura! Fino a pochi minuti fa…

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso:-Ah si? Benissimo! Tolgo subito il disturbo, e scusa se appena ho saputo che eri qui sono venuto a vedere come stavi! Stupida!

Sbattè la porta, e con un’espressione truce scese sino in cortile, dove avrebbe saltato tutte le lezioni successive. L’infermiera che l’aveva visto uscire facendo tutto quel baccano, appena entrata chiese spiegazioni ai tre, che erano rimasti in silenzio sino ad allora.

Anami si scusò per il disturbo, affermando che non era successo niente. Dopo salutò le ragazze, e andò a cercare Lou. L’infermiera tornò alla sua scrivania.

Miu era ancora in silenzio, osservava la porta.

Sakura:-Miu, mi dispiace, e tutta colpa mia! Siccome mi avevi detto di aver litigato con Lou e avevo incontrato Anami nel corridoio, ho detto a lui di venire. Poi per lasciarvi soli a Lou non ho detto niente.

Miu si voltò verso di lei:-Non ti preoccupare Sakura. Non hai fatto niente-Poi le sferrò un leggero pugno in testa

-L’unica colpa che hai e di avermi lasciata sola con Rei! Che cavolo ti è venuto in mente?! Da quanto era qui?

-Ahi! L’ho chiamato un’ora fa ormai.

-Un’ora? Per un’ora è rimasto qui?! Io mi sono svegliata solo una decina di minuti fa!

Divenne tutta rossa, e Sakura scoppiò a ridere.

-Ora sto bene. Se penso che è successo tutto perché non ho fatto colazione! Sono proprio deboluccia!

-Vedi che serve mangiucchiare qualcosa durante la lezione? Io ti aspetto fuori.

-Ok

Miu si alzò dal lettino; cavoli, questa volta l’aveva fatta grossa! Lou si era arrabbiato sul serio…Andò dall’infermiera:

-La ringrazio, ora sto bene. Posso andare?

-Ah! Certo. Aspetta che ti do un altro paio di merendine

Mentre frugava nel cassetto, continuò:-Anami è il tuo ragazzo?

Miu arrossì:-Il mio ragazzo?

-Digli di essere più prudente quando è a scuola… per questa volta gliela faccio passare, ma dovrebbe fare attenzione che non vi veda nessuno

-Che non ci veda nessuno?

Riuscì a trovare un paio di barrette al cioccolato. Poi la guardò:-Ma è ovvio, non do la colpa a te. Stavi dormendo!

-Scusi ma non la seguo…

-Oh bambina mia! Voglio dire che dovete evitare di baciarvi a scuola, io sono comprensiva, ma se vi vedessero i professori…Su ora vai, la giornata non è finita!

Spinse Miu fuori dalla porta, lasciandola sconvolta (forse era il caso di lasciarla un altro decennio in infermeriaNdMisato).

“Baciati? Ma che storia è questa?! Oh no, non vorrà mica dire che Rei mi ha baciato?!” Mise una mano davanti alla bocca “Ma allora il sogno…solo che non era…Oddio…devo tornare in classe! Ma Sakura? Sarà già andata?

 

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Capitolo 8
*** Mother is the first other - Odio, rancore ***


Capitolo 3:Ritorno alla vita

Dopo essere uscita dall’infermeria Miu era tornata in classe, ma invece di seguire la lezione, guardava fuori dalla finestra:

“Chissà se Rei ha trovato Lou…vorrei sapere perché se l’è presa tanto! Dopotutto è stato lui a sbagliare! Se invece di parlare con quella stupida fosse uscito…basta! Ho deciso. non ho intenzione di chiedergli scusa. Andasse al diavolo, lui e tutte quelle che gli vanno dietro!”

 

Anami dopo aver cercato Lou per tutto l’istituto non l’aveva trovato, e una volta tornato in classe aveva dovuto coprirlo dicendo che aveva accompagnato a casa la cugina.

“Quello stupido! Speriamo che venga all’allenamento, altrimenti Meji si scaricherà su di me!”

 

L’oggetto dei pensieri dei ragazzi (Sakura compresa, ma ormai è scontato!NdMisato), era uscito da scuola da un pezzo, e aveva camminato sino ad allora, prendendo a calci tutto quello che gli capitava vicino. Ormai era arrivato in un parco, e provò a calmarsi sedendosi su una panchina.

“Maledetta strega! E io che mi ero pure preoccupato quando c’era quel bellimbusto di Anami!”

Imitò la voce di Miu:-Oh Rei! Che bello! Ora che sei qui mi sento già meglio! Quanto sei bello!

Si interruppe perché una voce si rivolgeva a lui:-Ehi! A chi ti riferisci? Ti sei forse dato all’altro sesso?

Lou si voltò pronto a riempire di cazzotti la persona che aveva pronunciato quelle parole, poi la rabbia lasciò spazio allo stupore:-Ma…Momoka!

Momoka sorrise, Lou penso che aveva proprio un bel sorriso:-Ciao! Che fai qui tutto solo soletto?

-Ti aspettavo

-Sul serio?

-Beh, diciamo che aspettavo un angelo

-Ah ah!-Si sedette accanto a lui poggiando tutte le buste con i suoi ultimi acquisti -Devo dedurre che il motivo è una bella sega a scuola…

-Più o meno. Però è vero che ti stavo aspettando. Volevo rivederti.

-Ah si? Nostalgia dei vecchi tempi?

Lou non si fece intimorire, solo perché aveva un paio di anni in più non significava che poteva trattarlo come un ragazzino-Sei brava a fare domande…posso fartene qualcuna io?

Momoka che sino ad adesso aveva guardato dinnanzi a se, si voltò verso di lui. Stava proprio bene vestita di verde pastello, faceva risaltare ancora di più il colore dei suoi capelli, e anche degli occhi.

-Vuoi farmi delle domande? Su cosa?

-Su quello che mi stavi per dire ieri- Attimo di pausa -Su Miyu e Kanata

-Cosa vuoi sapere?

-Che intenzioni ha Christine. Ho capito che un tempo è stata fidanzata con Kanata, papà mi ha raccontato la storia delle terme.

-Beh, dall’episodio delle terme è trascorso un po’ di tempo…allora, sapevi che Chris lasciò Kanata prima che lui partisse per l’America?

-Si

-Subito dopo è partita, si è trasferita in Francia. Ha avuto una bambina e si è sposata. Nonostante tutto ha continuato ad amare Kanata. Ora aveva deciso di tornare per dirglielo, anche se immaginava che stesse con Miyu, non pensava che si fossero sposati e avessero addirittura una figlia. In parole povere è questo.

Lou era perplesso, non era sicuro di aver capito bene:-Aspetta. Ma ora che ha scoperto che è sposato, non avrà intenzione di rivederlo lo stesso?!

-Si. Oggi pomeriggio andrà al tempio.

-Ma non può farlo! Finché al tempio ci sarò io non entrerà neppure! Cosa crede di fare, distruggere il matrimonio di Miyu e Kanata?!

-Lou siediti. Ti prego, non fare niente per impedirglielo. Sta tranquillo, probabilmente sa anche lei che non ha speranze, ma io in questi anni sono stata con lei, l’ho vista soffrire…Se vuole rivederli, perché toglierle questa possibilità?

Lou non rispondeva, guardava per terra

-L’unico problema potrebbe essere la figlia.

-Chi, Miu? Quella stupida…che problemi dovrebbe dare? Al massimo inizia a frignare…

-No, non lei. Parlo della figlia di Christine.

-Perché lo sa?

-No, ma potrebbe venirlo a sapere. E’ amica di Miu

-Amica?! Momoka mi puoi dire il suo nome?

-Sakura Rokubu. La conosci?

-Sakura?! E non sa niente di questa storia?!

-No, non le ha voluto dire niente. Vedo che la conosci…

-Si, è sempre con Miu.

-Sai, vorrei conoscerla proprio questa Miu. Me ne hanno parlato tanto…

-Lasciala perdere. Ti infetterebbe con la sua stupidità

Prima rise Momoka, poi si unì anche lui:-Poverina! Conoscere un cattivo soggetto come te! Senti…era solo questo che volevi chiedermi?

-No. Volevo chiederti se sei libera.

-Libera? In che senso?

-In questo senso- E la baciò (arghhhhhhhhhhh!!NdFanclubdiLou)

Si baciarono a lungo, Momoka ricambiò e mise le braccia attorno al collo di Lou, ma poi fu lei a lasciarlo:-Ehi aspetta! Non corri troppo?-Poi incrociò le braccia al petto -Però devo dire che sei migliorato dall’ultima volta…

Lou sorrise:-Dici? La risposta?

-Non ricordo la domanda…

-Certo, come no!

-Ci posso pensare un po’?

-Come vuoi.

-Ok. Ora però devo andare– Gli schioccò un bacio sulla guancia e dopo aver ripreso pacchi e pacchetti se ne andò. Lou sospirò, e dopo aver guardato l’orologio si avviò verso scuola, aveva l’allenamento.

 

Dopo scuola, né Miu né Sakura rimasero al club. Miu aveva paura di sentirsi male di  nuovo, e Sakura voleva tornare a casa per passare il pomeriggio con la madre. Non incrociarono Lou che entrava in palestra:

Anami:-Lou! Dove cazzo sei stato sino ad ora?! Ti ho cercato per tutto l’istituto, e ti ho dovuto anche coprire con i prof!

-Scusa, ma dovevo vedermi con una persona (certo, peccato sia stato un incontro puramente casuale…NdMisato)

-Almeno ringrazia!

-Grazie- Ed entrò nello spogliatoio senza aspettarlo.

Anami: “Chissà che gli è preso…ha una faccia!”

 

Miu nel frattempo era arrivata a casa:

-Mamma sono a casa!

-Papà! Ci siete?

Li trovò seduti al tavolo della cucina, che sorseggiavano un caffè.

Miu:-Ehi! Sono rientrata!

Kanata:-Miu, smettila di urlare!

Lei si zittì immediatamente, pensò che era meglio non insistere, sembravano tutti e due molto tesi.

Miu:-Devo uscire con delle mie compagne di classe, sono venuta per cambiarmi. Ciao

Cercò di fare il più in fretta possibile: quando girava quell’aria a casa, lei cercava sempre di allontanarsi. Non si poteva certo definire una figlia attenta ai problemi dei genitori. Non che non le importasse, ma preferiva non intromettersi, se vogliamo trovare un termine che le si addica di più:

“Codarda, sono solo una codarda!…Cosa mi impedisce di chiedere cos’ hanno? Perché ho sempre paura di pentirmi di ascoltare quello che potrebbero dirmi?” Passò per salutarli, ma Miyu la fermò:

-Miu; oggi pomeriggio verrà a casa una nostra vecchia amica, non sappiamo esattamente l’ora in cui arriverà e quanto rimarrà. Solo, ti vorrei chiedere un favore.

-…

-Puoi rientrare per ora di cena? Sai che non voglio che tu rimanga fuori casa la sera, ma oggi sono costretta. Aspetta che Lou finisca gli allenamenti, e poi tornate insieme. Ok?

-Veramente mamma ho litigato con Lou. Ho intenzione di non vederlo per tutto il tempo che mi sarà possibile. Comunque rientrerò stasera per cena. Va bene?

-Miu ti prego…non oggi-

-Mamma che hai? Stai bene? Dimmelo ti prego!

-Niente piccola. Scusa. Ora vai, le tue amiche ti staranno aspettando.

-Tornerò con Lou.

-Grazie.

Subito dopo Miu uscì, stava male. Non aveva mai visto sua madre ridotta così…anzi, non l’aveva mai vista piangere. Sentì una morsa allo stomaco, ma si convinse che fosse per la fame.

 

In quel momento, Lou aveva iniziato gli allenamenti. Ora Meji lo faceva allenare con gli altri, ma quel giorno, non riusciva a concentrarsi.

“Pomeriggio…pomeriggio…che cacchio significa pomeriggio?! Potrebbe essere già arrivata a casa…Miyu e Kanata cosa staranno facendo? Forse era meglio se saltavo gli allenamenti, tanto non sto concludendo niente!”

Appunto:-Kozuki! Vuoi svegliarti?! Se ti piace fare il bell’addormentato ti conveniva iscriverti al club di teatro, non al nostro!

Lou non ribatté, si limitò a fulminare con lo sguardo il suo capitano. Tra due giorni ci sarebbe stata la prima partita del campionato, e Meji rompeva più del solito.

 

Sakura era rientrata a casa, sicura di trovare sua madre, o almeno Momoka; invece l’appartamento era vuoto.

“Uffa! Dove sarà andata? Volevo uscire con lei!”

Passò davanti al telefono, e vide che c’era un messaggio in segreteria. Sperava che il messaggio fosse di sua madre, che le diceva che sarebbe arrivata in orario. Premette il tasto per ascoltare.

“Christine! Cosa pensi di fare?! Sai cos’è arrivata a casa oggi? Una lettera. Indovina un po’ di chi era?…Saionji. Come ha fatto ad avere il tuo indirizzo? No, non c’è bisogno che mi rispondi, gliel’hai dato tu! Perché Chris…perché! Perché gli hai scritto ? Perché gli hai detto che saresti andata a trovarlo? Sai benissimo anche tu che ormai vivrà con la tua amica d’ infanzia…Probabilmente saranno anche sposati! Ho sempre saputo che nonostante tutto quello che era successo continuavi ad amarlo…non è forse per quello che hai deciso di avere un figlio artificialmente? Hai sofferto tanto in questi anni, e ora vuoi rovinare tutto? Tutti  i sacrifici, tutte le difficoltà che abbiamo superato insieme…Ti sei mai chiesta perché ti sono stato sempre vicino nonostante tutto? Prova a pensarci…- Singhiozzi-Io ti amo Chris. Dovresti saperlo. Anche se sei in casa e non hai voluto rispondere al telefono, l’importante è che tu mi abbia ascoltato. Torna presto.

Sakura era rimasta in piedi nell’ingresso. Aveva ancora la gonna aperta, perché si era fermata mentre la toglieva appena aveva riconosciuto la voce di Christopher. Non riusciva a formulare dei pensieri coerenti.

“Cosa significa? No, non è stata la mamma, no, non avrebbe mai potuto fare delle cose tanto terribili ai genitori di Miu…non ci credo. Non è possibile! Miu mi ha raccontato delle bugie, no, mamma non è amica dei suoi genitori, non si possono conoscere!” Poi iniziò a piangere. Cadde in ginocchio, piangeva talmente forte da non avere più le forze per reggersi in piedi. “No, no!!!!!!” Colpì la porta. Sentì un rumore di chiavi nella serratura, era Momoka:

-Sak! Che hai fatto?!

Lei neanche le rispose; si richiuse la lampo della gonna e corse via. Momoka non aveva ancora capito, ma qualche ora dopo, si sarebbe resa conto che quello che Sakura aveva sentito avrebbe cambiato radicalmente il rapporto con sua madre.

 

Christine era arrivata davanti al tempio, la scalinata si alzava imponente dinnanzi a lei. Respirò profondamente, poi strinse più forte il manico della sua borsa e iniziò a salire. In cima vide una ragazza bionda che si accingeva a suonare la campana del tempio. Una persona qualunque avrebbe pensato: che cosa insolita una ragazza bionda qui! Ma lei sapeva, avrebbe riconosciuto quella ragazza tra mille:-Miyu

La bionda si voltò, anche lei la riconobbe. Sorrise, un po’ stentatamente, ma non lo diede a vedere:

-Chris…Kanata mi ha detto che oggi saresti venuta. Come sei cambiata…come stai?

Chris si era immaginata una reazione del genere da Miyu, sapeva che veniva a piantar grane nel suo matrimonio, ma si comportava gentilmente lo stesso:-Beh, potrei passarmela meglio.

-Vieni, Kanata è in casa.

La accompagnò dentro, Kanata si stava preparando un altro caffè (troppa caffeina fa male!NdMisato).

Miyu:-Kanata

Lui si voltò, e vide Chris:-Christine…sei tornata.

Si sedettero tutti e tre attorno al tavolo, c’era molta tensione, e nessuno parlava. Il silenzio venne rotto da Chris:-Così Miyu, ora vivi qui? Siete sposati?

-Già, quindici anni.

-Ho incontrato vostra figlia…è veramente una bella ragazza

Kanata era perplesso:-E dove l’hai incontrata?

-Nella sua scuola, quella che prima era nostra. Ero andata a prendere mia figlia

-Hai una figlia?!

-Si, forse la conoscete…anzi, ne sono sicura. Sakura Rokubu

Miyu:-Sakura?! Ma non è al corrente…

-No, non sa niente. Ora lei vive in Giappone sola, io e mio marito siamo rimasti in Francia

-Ah, ti sei sposata…

-Si, ma Sakura non è figlia di Christopher

A Miyu cadde la tazza di mano. Non intendeva dire che…

Kanata cercò di mantenere il suo sangue freddo che sempre lo aveva contraddistinto:-Di chi è figlia?

-Nessuno. E’ nata attraverso l’inseminazione artificiale.

Miyu:-Chris…non potevi avere figli con tuo marito?

-No, è stata una scelta compiuta prima di incontrare Christopher.

Miyu si scusò, andava a buttare i pezzi della tazza che aveva rotto. Quando fu di là, Chris continuò:

-Sai Kanata…io ho deciso di non avere figli con nessuno, perché amavo ancora te. Christopher è stato molto gentile con me e Sakura, si è occupato di noi, mi ha aiutato ad andare avanti. Ma io ho sempre continuato ad amarti…è incredibile vero? Che ostinazione, non la voglio proprio smettere di rovinarti la vita!

-Chris…tu non rovini la vita di nessuno. Sai benissimo che ti voglio bene, il tuo amore mi ha sorretto anche quando ero distante da Miyu, forse non hai neanche idea di quanto mi abbia aiutato, ma…amo Miyu.

-Lo so.

Miyu era tornata, in tempo per sentire Kanata:-Chris…-Aveva iniziato a piangere come lei-Mi dispiace, io ci ho provato, non volevo farti soffrire…ho provato a separarmi da Kanata, ma lo amo, non ci posso fare niente…

Chris si alzò e le tirò uno schiaffo:-Non dirlo neanche! Non devi assolutamente separarti da Kanata, dovrete rimanere insieme per sempre! Ora rivedendovi ho capito, ho visto quello che per anni ho cercato di distruggere, ma non posso farlo, non ne ho il potere. Spero solo di non essere troppo in ritardo per…

Si sentì suonare alla porta, Kanata andò ad aprire. Chris continuò:-Miyu, lo sai, io continuerò ad amare Kanata, probabilmente per sempre, ma non mi intrometterò più. So che con te è felice, e  questo mi basta.

-Chris…-Miyu la abbracciò

Si sentì una corsa nel corridoio, poi dalla porta che dava nella loro stanza apparve Sakura:

-Mamma!

-Sakura?! Che ci fai qui?

-Tu piuttosto, cosa sei venuta a fare dai Saionji?

-…Erano miei amici, e abbassa la voce.

-No! Questa è buona, amici! Oggi sai cos’ho trovato quando sono tornata a casa? Un messaggio in segreteria di Christopher, che ti supplicava di non venire al tempio e di non tornare dal sig. Saionji, era disperato. Questo come me lo spieghi?

-Sakura…cosa diceva il messaggio?

-Niente di importante, quello che dovevo sapere lo sapevo già, ma non credevo che fossi stata proprio tu a fare una cosa tanto spregevole!

-Come facevi a saperlo?

-La storia me l’aveva raccontata casualmente la mia amica Miu, scommetto che l’altro giorno ti sono presi i brividi quando l’hai vista, vero?

Kanata:-Te ne ha parlato Miu?

-Si, quando è venuta da me. Allora mamma? Cosa vuoi da loro? Ti diverti a distruggere ancora una volta il loro rapporto? E quel poco di orgoglio che ha quell’essere inutile di Christopher?

Miyu stava per intervenire, dicendo che era tutto a posto, ma la mano (oggi non è giornata per quelli che si trovano vicino a ChrisNdMisato) di Chris fu più veloce, colpì Sakura sulla guancia destra, in pieno volto:-Puoi dire quello che ti pare su di me, ammetto i miei errori, ma non ti permetto di insultare Christopher. Lo sai che ti ha voluto bene come se fosse stato tuo padre…

-Non mi interessa, lui non è mio padre! Ed è tutta colpa tua se non ce l’ho, tua e del tuo stupido egoismo! Non hai pensato prima di divertirti con le provette a quello che avrei potuto provare senza un padre?! No, è ovvio! Non te ne è mai importato niente, hai pensato sempre a te stessa e alla tua invidia nei confronti dei genitori di Miu! Sino ad oggi non mi importava se non avevo un padre, ti stimavo, avevo fiducia in te. Sino ad oggi.

Miyu le si avvicinò e le posò le mani sulle spalle:-Sakura basta. Vieni un secondo con me di là.

-Non le conviene lasciare mia madre sola con suo marito, glielo sconsiglio caldamente visti i precedenti.

Chris:-Sakura…-Aveva ripreso a piangere

Miyu portò Sakura in camera di Miu:-Sakura, perché hai detto quelle cose orribili a tua madre?

-E’ quello che penso, se lo merita.

-Non è vero, ha sofferto moltissimo, non è necessario che tu le infligga altri dispiaceri.

-E quello che ha fatto a me? A Christopher, a voi?

-So quanto ti possa esser costato non avere un vero padre, ora vivere sola qui, ma tua madre non ti ha mai voluto far soffrire, tutti i genitori, vogliono bene ai loro figli. Se poi sei preoccupata per quello che ha fatto a noi–Sorrise benevolmente-Prima che tu entrassi come un tornado avevamo sistemato tutto e chiarito i nostri rapporti.

-Sul serio non ci sono più problemi?

-Si

-Ma mia madre ama ancora suo marito

-Si, ma ora ha la certezza che è felice, continuerà ad amarlo senza causare più dispiaceri, né a me né a Kanata. Lo ama sino a tal punto, purtroppo per lei. Su, ora torniamo di là. Dovresti parlare con lei ora.

Nel frattempo Kanata aveva cercato di far calmare Christine, le parole della figlia l’avevano profondamente ferita. Quando Sakura e Miyu tornarono, non alzò neanche lo sguardo.

Sakura:-Su mamma, andiamo a casa.

Chris la guardò, l’aveva chiamata ancora mamma…

Si congedarono, e Chris salutò Miyu e Kanata, dicendo che l’indomani sarebbe partita per tornare da suo marito.

-Quando verrò a trovare Sakura passerò anche da voi.

Miyu le diede in mano un foglietto:-Se hai bisogno di qualcosa, anche mentre sei in Francia…beh, chiamami. Ok?

Sorrise:-Lo farò.

-Ci vediamo!

 

In un altro posto, esattamente nella palestra della scuola, gli allenamenti erano finiti. Lou si era cambiato solo la maglia, e di corsa uscì. Non si era neanche accorto della presenza di Miu.

Miu:-Allora, sono diventata invisibile?

Lou si voltò:-Miu! Che ci fai qui? Sei venuta per chiedermi scusa?

-Cosa?! L’unico che dovrebbe chiedere scusa, qui sei solo tu. Comunque, mamma mi ha chiesto di rientrare ad ora di cena con te, quindi ti ho dovuto aspettare

-Te l’ ha chiesto mamma?-Poi ricordandosi il motivo per cui andava di fretta, ricominciò a correre, dicendo a Miu che dovevano rientrare subito.

 

Arrivarono a casa completamente spompati tanto avevano corso veloce, specialmente Miu che doveva correre alla stessa velocità di un alieno.

Lou:-Mamma, papà dove siete?

Miyu:-Lou siamo qui! Sbrigatevi, la cena è pronta!

Miu mente lei e Lou andavano in soggiorno:-E mi hai fatto fare tutta questa corsa solo per la cena?

Kanata e Miyu erano seduti a tavola, e stavano guardando il telegiornale. Lou non pensava di trovarli così rilassati:

-Mamma, papà, tutto a posto?

-Si Lou, perché?

-E’ venuta Christine?

-E tu che ne sai?

-Ho le mie fonti. Allora?

-E’ tutto risolto. Miu, lo sai che la madre di Sakura era una nostra amica?

-Davvero? Non l’avevo mai vista.

-Ci eravamo persi, ma ora tornerà a trovarci ogni tanto. Su mangiate che si fredda tutto!

 

 

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Capitolo 9
*** School life ***


Capitolo 3:Ritorno alla vita

Una nuova giornata stava per iniziare nell’istituto Miyamura (ma si è già sentito da qualche parte ‘sto nome o mi è venuto spontaneo? Boh, non ricordo…NdMisato), e Miu era tornata in classe dopo la pausa pranzo. Sakura non c’era, e aveva pranzato con l’altra sua amica Mikage.

Mikage:-Così domani i sempai hanno la prima partita?

-Già, ma possiamo dire che giocherà solo Rei, figurati se Lou che è in squadra da pochissimo entrerà in campo!

-Hai intenzione di andarla a vedere?

-Mmm…il basket mi piace, ma non so se loro vogliano che io vada e…

-Insomma aspetti un invito?

^___^ -Esattamente!

Dopo le lezioni, Mikage andò di corsa al suo club, così come Miu, che con quel caldo non aspettava altro che un bel bagno in piscina. Nello stesso momento, in palestra si lavorava.

Meji:- Yuruke solleva di più le braccia! Anami invece di dormire datti una mossa! Kozuki ancora 25 tiri!

Lou:-Meji sei agitato? Non ti preoccupare, con me tra i titolari vinceremo sicuramente!

Meji:-Kozuki se chiudessi quella ciabatta, forse riusciresti a concentrarti di più in allenamento! E non ti illudere, non giocherai titolare!

Lou in quei giorni, con i grandi progressi che aveva fatto credeva di averlo convinto, ora a meno di 24 ore dalla partita il capitano non aveva ancora cambiato idea:-Cosa?! Ma conosco perfettamente le regole, ho imparato tutte le tecniche basilari, i tiri…Perché non giocherò?

-Ci sono persone che hanno la precedenza, si allenano da più di te!

Lou buttò in avanti il pallone, stava per mandare Meji in quel posto, ma Anami con un gesto gli fece capire che era meglio cedere. Durante la pausa:

-Anami si può sapere che ti impicci?!

-Lascialo perdere Meji…prima di una partita fa sempre così, diventa intrattabile. Credimi, sono due anni che gioco con lui.

-Ma hai sentito quella scrofa?! Non mi vuole far giocare!

-Ha detto che non sarai titolare, non che non giocherai…

-E ti pare lo stesso?! Me la cavo molto meglio di altri lì dentro, poi mi sono allenato il doppio in questi giorni! Voglio essere nel quintetto!

-Ah sembri un bambino capriccioso! Forse hai perso il conto…giochi a basket da una settimana circa, è già tanto quello che sei riuscito a fare!

-Ti ci metti anche tu?! Vi farò vedere…-E uscì dallo spogliatoio prendendo a calci le panchine.

-Poveri noi…-____-

Rientrato in campo, vide sugli spalti una ragazza che conosceva bene…

-Momoka!

Lei lo salutò con gesto della mano e un sorriso, poi scese dagli spalti per avvicinarsi a lui e gli schioccò due baci sulla guancia:-Ciao! Come va? Sembri arrabbiato…

-Di merda per l’esattezza…tutto per colpa di quella scrofa!

Meji starnutì qualche metro più in là, suscitando le risate di Momoka.

-Domani hai la partita?

-Già, ti va di venire?

-Perché no? Credo che ci sarà anche mia cugina, diceva che sarebbe venuta con Miu.

In quel momento Lou si ricordò di Miu, non le aveva ancora chiesto di venire alla partita, aveva solo accennato qualche giorno prima. Poi la voce di Momoka lo risvegliò dai suoi pensieri:

-Lou? Mi ascolti?

-Ah scusa, ero soprappensiero. Cosa dicevi?

Lei sbuffò, ma non era infastidita:-Che domani ti vorrei parlare, ci possiamo vedere alla fine della partita? Vincerete, vero?

-Ovvio!- “Sempre se mi fanno giocare titolare, altrimenti sai che figura ci faccio davanti a lei!”

Meji:-Kozuki! Invece di fare il playboy vieni qui, si ricomincia!

Momoka riuscì ad interpretare il sussurro di Lou mentre si avvicinava agli altri, suonava tanto come “scrofa”…Poi uscì, doveva tornare a casa. Alla fine dell’allenamento, i ragazzi erano ancora sotto le docce, quando Yuruke attaccò bottone provocando Lou:-Ehi Kozuki! Chi era la rossa con cui hai parlato durante la pausa?

Lou rispose malizioso:-La mia preda, no?

-Cavoli! Pensavo me la potessi presentare…Domani ci sarà alla partita?

-Certo, ma per vedere me, non un capellone rasta come te!

Sotto le altre docce, tutti i ragazzi che ascoltavano la conversazione risero, poi Anami:

-Kozuki, hai invitato anche Miu?

L’espressione di Lou mutò all’istante, da allegra e sorridente divenne pensierosa e infastidita, ma nessuno poteva vederlo a causa della tenda:-No, non credo che la inviterò quella stupida.

-Pazienza, glielo chiederò io all’uscita. Torna con te vero?

-Si, probabilmente è già fuori…goditela!

-Cos’è una benedizione?

-Ma va a cagare Anami!

Dopo l’ultima affermazione, Anami uscì dalla sua doccia e iniziò una lotta a suon di spruzzi, bagnoschiuma e magliette sudate e puzzolenti (Era necessario il “sudate e puzzolenti”?NdRei e Lou Beh, ma così si capisce che vi siete impegnati…Potessi averle io le vostre magliette…^/////^ NdMisato -____-NdRei/Lou). Fuori dalla palestra, era già appostata Miu. Appena la vide, Anami le corse incontro:

-Miu!

-Rei! Come va?

-Siamo tutti un po’ tesi…domani inizia il campionato interscolastico

-Lou ne ha parlato a casa, spero che vinciate!

-Speriamo…ti va di venire?

-Ah…davvero posso?

-Certo! Avevi qualche altro programma?

-No, no! Ci sarò sicuramente!

-Se vuoi puoi far venire anche le tue amiche. Sakura e Mikage, giusto?

-Già. Sta arrivando Lou…Beh, allora ci vediamo domani.

-Ok, ciao!-La baciò su una guancia, e poi tornò dai suoi compagni di squadra che stavano uscendo in quel momento. Quando Lou si avvicinò alla “cugina”, si accorse che era particolarmente allegra e aveva uno sguardo sognante.

Lou:-Anami ti ha invitato alla partita?

-Certo, sapeva che mi interessava il basket a differenza di qualcun altro…

Lou fece finta di non capire l’allusione. Tornarono a casa, e durante la cena non si stuzzicarono particolarmente. Purtroppo Miyu e Kanata l’indomani sarebbero stati impegnati, e quindi molto probabilmente non sarebbero riusciti ad andare alla partita.

 

Il giorno dopo a scuola i membri del club di basket erano agitatissimi, nessuno seguiva le lezioni, e si aspettava con trepidazione il pomeriggio. Anche Miu, che aveva invitato le sue due amiche, era molto agitata. Finalmente avrebbe visto giocare Rei e Lou. Chissà chi avrebbe vinto la partita…

Alla fine delle lezioni, tutta la squadra maschile di basket dell’istituto Miyamura si recò in palestra. Quel giorno non si sarebbero allenati, Meji non li voleva far entrare in campo già spompati. Invece, vennero ripassati gli schemi che la squadra avrebbe usato e venne annunciata la tanto attesa rosa dei titolari. Ovviamente Lou non era tra i cinque, e dopo una bella sfuriata con il capitano, si calmò soltanto quando lui minacciò di cacciarlo dalla squadra. Quando entrarono in campo per il saluto, cercò Momoka sugli spalti, era seduta nelle retrovie. Più in là c’erano Miu e Sakura, assieme ai loro compagni di classe. Rei salutò Miu con un gesto della mano, e lei gli rispose con un sorriso imbarazzato. Ora avevano di fronte la squadra avversaria. Lou non aveva saputo niente riguardo a loro, anche perché la sua scuola non gli aveva mai affrontati durante le eliminatorie. Si sedette in panchina, e dal fischio dell’arbitro osservò il gioco. Ne venne completamente rapito, vedere i suoi compagni tesi, pronti allo scatto e ad ascoltare i segnali degli altri, i loro movimenti…Anami e Meji facevano la differenza, il loro gioco era spiccato subito rispetto a quello degli altri tre nel quintetto, il primo nel ruolo di playmaker era una scheggia, e a dispetto della sua altezza media che avrebbe potuto creargli problemi, anche un ottimo realizzatore. Meji invece era possente, stabile. Creava una vera e propria barriera davanti al canestro con il suo corpo. Riusciva a impedire ogni tipo di attacco da parte degli avversari, di tutti tranne dell’ala piccola: era proprio lui che stava dando problemi. A meno di un minuto dall’inizio era stato il primo giocatore delle due squadre a segnare, e per tutto il primo tempo era stato così. Era un vero cecchino, ogni palla che gli finiva in mano andava poco dopo a canestro. Alla fine della prima metà dell’incontro, il punteggio era 37 a 46 per gli avversari. Nello spogliatoio del Miyamura, Meji urlava come un dannato: le eliminatorie erano ad esclusione diretta e quello era il suo ultimo anno in quella scuola, non aveva nessuna intenzione di uscire dal campionato al primo incontro! Gli altri giocatori lo ascoltavano in silenzio, erano già stremati. Anche se la punta di diamante era solo una tra gli avversari, gli altri quattro giocatori venivano contagiati in maniera incredibile dal suo gioco energico ed aggressivo. E dire che non erano riusciti a passare in vantaggio neanche una volta! Anami era l’unico che non stava ascoltando il suo capitano, con il brik in mano guardava dritto davanti a se, concentrato in chissà quali pensieri.

“Cazzo, sono al limite anche io!” bevve un altro sorso d’acqua. Certo era veloce, ma doveva scontrarsi contro il loro asso che era al suo stesso livello, e il solo supporto di Meji non gli bastava per partire in attacco…Di solito contava su Yuruke, ma quel giorno lui non sembrava in sé, giocava ma meccanicamente, non riusciva ad aiutarlo in nessun modo “Che gli è preso a quell’idiota?!” Interruppe i suoi pensieri Lou che lo provocò:-Anami ma non eravate il famoso tridente del Miyamura tu, Meji e Yuruke?

-Non adesso Kozuki!

-Che c’è che non funziona? Yami e Jiro stanno facendo il massimo, è tra voi tre che qualcosa non va…

-Lo so anche io! Io e Meji siamo apposto, e Yuruke che è fuori fase…merda!

Si guardarono intorno per cercarlo, ma non lo videro. Entrarono poi nei bagni per cercarlo, e videro che era vuoto. Sentirono però una catena tirata.

Lou:-Yuruke te la fai sotto?

Un attimo dopo Yuruke uscì da un gabinetto:-Y…che c’è? Quel cretino di Meji vi ha detto di cercarmi?

Lou notò che aveva una strana espressione, sembrava…allucinato! Quella era stata la prima parola che gli era venuta in testa. Anami l’aveva scansato e aveva riaperto il gabinetto, dimenticando che il ragazzo aveva già tirato la catena.

Anami:-Yuruke, che cazzo ti sei sparato?

Nel frattempo Yuruke era corso via, Lou gli era andato dietro.

Rei non ottenne risposta, e solo quando si voltò si accorse di essere solo. Corse di nuovo dentro lo spogliatoio:

- Meji!

Meji:-Anami che è successo?

Attirati dal fracasso che aveva fatto entrando, tutti i suoi compagni di squadra si erano voltati verso di lui:-Cazzo, vieni qui!

Meji:-An…

-Yuruke si fa! Non so cosa si sia sparato, ma doveva essere roba forte, non mi ha neanche riconosciuto!

Meji:-Sei sicuro?

-Certo! Non me le sogno mica! Che facciamo? Siamo nei guai, senza Yuruke…

-Dobbiamo far entrare Kozuki…

-Lo farai entrare? Avevi detto…

-Non abbiamo scelta, dov’è finito? Dobbiamo rientrare, sta per iniziare il secondo tempo…

^//////////^-E’ corso dietro a Yuruke…

L’ira di Meji si scaricò contro una panchina presa a calci. In quel momento rientrò Lou:-L’ho perso, si deve essere nascosto, altrimenti l’avrei raggiunto!

Anami:-Kozuki devi entrare!

Lou si voltò verso Meji che fumava ancora: -Eh? O__o

Meji:-Non ho scelta…-_______-

Lou si riprese subito dalla corsa:-Yeah! Vi farò vedere come ribaltare il risultato di questa partita!

Quando le due squadre rientrarono in campo, assieme al fracasso, tra i tifosi del Miyamura si levarono dei mormorii:-Ma quello chi è? Hanno sostituito Yuruke?!

-E’ Kozuki, del primo anno…

-Ma saprà giocare?

Miu, Sakura e Mikage si lanciarono un’occhiata stupita.

Prima del fischio, Anami disse a Lou di marcare il suo giocatore, e non quello che spettava a lui.

-Ma per chi mi hai preso?!

-Per quello che vuole cercare di fare bella figura mettendo in difficoltà l’asso avversario…(-______-NdLou)

Al fischio, la palla andò subito in mano ad Anami grazie ad una stoppata di Meji. Lanciando un’occhiata a Lou scattò nell’area di attacco, seguito dagli avversari. Due giocatori gli stavano addosso come pensava, Lou invece era marcato da un terzo, ma sapeva che con una finta sarebbe riuscito a liberarsi. Gli passò la palla e lo vide correre a canestro e segnare. Dalla palestra si levò un’ovazione, e i due si scambiarono il cinque.

Sakura:-L’hai visto?! L’hai visto?!

Mikage:-Wow! Sicura che non avesse mai giocato?

Miu era sbalordita:-No…

Il seguito della partita fu tutto una serie di successi per il Miyamura, con l’entrata in campo di Lou il gioco era cambiato, era simile al tridente tanto famoso tra gli appassionati di basket nella scuola, ma diverso per le maggiori qualità di Lou rispetto a Yuruke: era più veloce, più agile, più alto…il punteggio prese il volo, e a poco meno di cinque minuti dalla fine si sapeva già il risultato.

 

Come volevasi dimostrare, la vittoria fu del Miyamura. Dopo il saluto finale, nello spogliatoio si esultò:

-Kozuki sei un grande!

-Mitico!

Lou salì su una panca per tirarsela ancora di più:-Lo so ragazzi, lo so…Inchinatevi di fronte alla nuova stella del Miyamur…STONK!

Cazzottone di Meji, che scatenò le risate della squadra.

Anami:-Ma capitano! Abbiamo vinto!

Meji:-E allora? La prossima settimana abbiamo un altro incontro!

Lou:-E vinceremo anche quello! Grazie a me, of course! STONK! (ç_____çNdLou)

 

Più tardi Rei e Lou uscirono insieme dallo spogliatoio.

Anami:-Kozuki sei stato grande!

-Alla faccia di quella scrofa!

-Ah ah! Povero Meji! Durante la partita l’ho visto, non credeva ai suoi occhi! Se non fossi stato espulso per i 5 falli li avremmo scavalcati per più di una trentina di punti!

-Acci! Ah! Ma mi vuoi spiegare che è ‘sta storia dei cinque falli? Io mica ho capito perché sono uscito! (-____-v NdRei)

-Piuttosto di rallegrarci, dovremmo scoprire che fine ha fatto Yuruke…

Miu:-Rei! Lou!

Rei:-Miu!

Miu, Sakura e Mikage vennero loro incontro, e uscirono da scuola insieme.

Lou:-Allora? Che ne dite?

Sakura:-Lou sei stato bravissimo, il migliore! (=_____=NdRei)

Lou:-Grazie, grazie!^^

Miu:-Ma non ti montare troppo! Anche Rei ha giocato benissimo!

Anami le mise un braccio attorno alle spalle (°////////////°NdMiu):-Grazie Miu!^^ Tuo cugino si sta montando troppo!

Lou: -Anami tappati la fogna!>_____<

Appoggiata al cancello c’era Momoka, che appena li vide andò loro incontro.

Sakura:-Momoka?

Momoka:-Sak!^^

Lou:-Momoka! (??NdMiu/Sak) Ragazzi andate avanti, Miu ci vediamo a casa!

Momoka:-Ah ma allora è lei Miu?

Lou la trascinò via:-Sì, è lei, carina no? Andiamo?

Quando ebbero voltato l’angolo, Sakura urlò:-Ma che c’entra Momoka?

Miu:-La conosci?

-E’ mia cugina! Da quand’è che conosce Lou?

Anami:-Viene sempre agli allenamenti, mi pare che Lou ci abbia provato con lei…

Sak/Miu:-Ehhh?

 

Qualche strada più in là:-Lou ma dove mi trascini?

-Come dove ti trascino! Allora?

-Allora cosa?

-La mia risposta…

^///////////^ -Sai che oggi hai giocato veramente bene? Sei bravissimo!

-Grazie!^_______^ Ehi! Non cambiare discorso!

^_____^;;;-Ehm…ecco…-Poi tornò seria- Domani riparto per la Francia…

-Ah…

-Capisci, vero?

-…

Momoka gli mise un braccio attorno al collo:-Dai! E su con la vita! Ci sono tante ragazze migliori di me!

-Ma io volevo stare con te! ç______ç

Poi lei lo mollò e lo guardò in volto:-Lou, sei serio? Così mi rendi tutto più difficile…

-Ah sì? E perché non me l’hai detto prima? -______-v

-Ah ehm…mi piaceva stare con te….se te l’avessi detto probabilmente non ci saremmo più visti…^/////^ Cerca di capirmi…

-Uhm…

-Ora devo andare, me lo dai un bacetto d’addio?^^

-Troppo comodo! Paga la tariffa allora…

-Ma guarda questo! Ok, ti dirò un segreto!

-Sentiamo, se non sarò soddisfatto non te lo darò

-Ok…Conosco tante altre ragazze che vorrebbero stare con te!

-Tipo?

-Come tipo?! Sai benissimo che sono tra le persone più vicine a te, no?-Poi gli schioccò un bacio sulla guancia- Questo era un segreto, ora spetta a te svelare l’altro! Ciao! Torna subito a casa eh! ^___-

Corse via lasciandolo solo in mezzo alla strada.

Lou mise le mani in tasca e sbuffando si avviò:-Mi crede ancora un bambino! >____<##

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Capitolo 10
*** Campeggio!! ***


Capitolo 9: Campeggio

Capitolo 9: Campeggio!!

 

Due settimane dopo il primo incontro della squadra di basket del Miyamura, Miu, Mikage, Sakura, Lou, Rei e Jiro erano in viaggio per raggiungere una radura dove potersi accampare. L’idea era stata di Sakura, che poco tempo prima l’aveva proposta alle due amiche:

°°FLASHBACK°°

Sakura entrò in classe di corsa (-_______- Mai una volta in orario, eh!NdMisa :PNdSakura) e dopo aver lanciato la cartella sul banco si avvicinò alle due amiche:-Ragazze, stupite di fronte al genio! Ho avuto un’idea fa-vo-lo-sa! Ci ho pensato tutta la notte, ma credetemi, ne è valsa assolutamente la pena!- Poi annuì convinta

Miu incrociò le braccia al petto, come Mikage era scettica:-Sentiamo l’idea fa-vo-lo-sa, su!

Sak:-Eh eh…Care mie, questo weekend si va in campeggio! – Le due amiche la guardarono come se venisse da Marte, per poi scoppiarle a ridere in faccia, ma lei continuò – Prima di ridere, sentite fino alla fine! Non saremo solo noi tre, inviteremo anche tre altre persone, bensì il mio adorato Lou, il tuo adorato Miu, ovvero Rei, e anche il tuo moroso Mika, Jiro!^^

Miu e Mika:-Ehhhh???!!! O____O

-Sono o non sono un genio?

Miu:-Si vede che stanotte non hai dormito, si vede…

Mika:-E da quando io sarei innamorata di Jiro? °/////////°

Prima che Sakura potesse parlare rispose Miu:-Ma dai Mika! Su questo ha ragione! Chi è che accompagna ogni giorno Sakura all’uscita degli allenamenti?

-Ma quello lo fai anche tu!

-Sì, ma io devo aspettare Lou per tornare a casa!^^

-Allora è ok, Miu tu avvertirai Lou che lo dirà agli altri due…-Poi sospirò soddisfatta-Ah! Finalmente potrò conquistare il mio Lou!

Miu:-Ma chi ha deciso che siamo d’accordo??!!

°°FLASHBACK°°

Alla fine erano partiti sul serio, perché quando Sakura si metteva qualcosa in testa non era facile farle cambiare idea, e Lou quando era stato invitato non aveva fatto una piega, anzi! Aveva proposto alla cugina il modo per parlarne ai genitori senza che si facessero strane idee…Anche Anami e Jiro erano stati subito entusiasti dell’idea e avevano accettato.

 

Così, ora erano in pullman per andare fuori città. Si erano seduti in fondo, e da un paio d’ore stavano disturbando gli altri passeggeri facendo un casino della madonna con la chitarra di Jiro. Miu, che non sapeva cantare, si era portata il lettore cd e ascoltava musica classica. Nel frattempo rifletteva: “Alla fine quella stupida di Sakura mi ha convinto, devo ancora capire come!!!” Le lanciò un’occhiata di sfuggita: si era seduta accanto a Lou e ora stava cantando-recitando l’ultimo singolo della sua pop idol preferita. Gli altri stavano ridendo come matti, perché Sakura aveva anche un grande senso dell’umorismo e fantasia, e sostituiva le parole della canzone con le parole più assurde. Anche Lou e Rei ridevano notò. “Certe volte la invidio…Come fa ad essere così spigliata e tranquilla anche quando è con il ragazzo che le piace? Io non ci riuscirei mai…” Abbassò lo sguardo, e Lou che l’aveva vista fece cambio posto con Mikage e si sedette accanto a lei cogliendola alla sprovvista.

Lou:-Ehi! Che ascolti?

Miu si affrettò a riprendere la cuffia che lui le aveva tolto:-Niente!

Lui la riprese e se la mise in un orecchio:-Ma come niente? Questo è Ciaikowski! (ma l’avrò scritto bene?? O__o NdMisa)

Miu non credeva alle sue orecchie, quel ragazzo la sorprendeva ogni giorno di più:-E tu come fai a conoscerlo?

Lui scosse la testa:-Miu, Miu, piccola Miu! Dovresti sapere ormai che sono un uomo dalle mille risorse, no?

Lei lo squadrò:-Certo, come potrei dubitarne?

-Dicevo io!^^

Già, incredibile ma vero, negli ultimi tempi il loro rapporto era cresciuto moltissimo, non litigavano più, ora si limitavano solamente a stuzzicarsi, da buoni amici. Sakura e Rei avevano notato questo cambiamento, e avevano deciso di darsi da fare velocemente; il campeggio era per loro un occasione d’oro.

Quando arrivarono nella località di montagna scelta fecero un paio di chilometri in salita e dopo la sosta per il pranzo, nel pomeriggio erano arrivati in una radura dove decisero di accamparsi. I ragazzi montarono le tende e le ragazze girarono lì intorno per raccogliere legna.

Sakura:-Ragazze, tenevi pronte perché entro il ritorno io e Lou ci saremo messi insieme!^^

Miu:-Non esserne così sicura, non puoi mai sapere cosa ne pensa lui…

Sakura si rialzò, e per un attimo abbandonò il sorriso:-Tu invece pensi di saperlo?

L’amica sentendo quel tono di voce si voltò a guardarla, e la vide seria, anzi la fissava con sguardo truce. Miu però finì di dirle quello che pensava, era da giorni che le dava fastidio tutta quella sicurezza che Sakura ostentava:-No che non lo so, ma sicuramente non puoi decidere per conto tuo una cosa che riguarda anche Lou…

Sakura la fulminò, però Miu non era certo una codarda e reggeva il suo sguardo con occhi di ghiaccio. Mikage che aveva capito la malparata, cercò di riportarle alla calma e per fortuna le diedero retta. Quando tornarono dagli altri, tutti si accorsero che c’era tensione tra le due, ma non capirono il perché.

Per tutta la serata, nonostante gli altri si divertissero, ubriacassero e cantassero a squarciagola davanti al falò, Miu non partecipò a niente e scaricò il suo nervosismo su tutti. Dopo un po’, stufa delle continue richieste di partecipazione, rispose male anche a Mikage (povera, non c’entrava niente!NdMisa) e alzandosi, si allontanò verso il bosco. Nel pomeriggio, mentre raccoglieva la legna aveva visto un po’ lontano il corso di un fiume, e decise di tornarci. Era incazzata nera: “Ma maledizione, si può sapere perché non mi lasciano in pace??!!”

Si sedette su un masso particolarmente grosso, e notò che sull’acqua si rifletteva la luna; alzò lo sguardo per osservarla meglio, e rimase a guardarla per molto tempo non pensando al resto.

 

Un’ora più tardi, iniziarono ad avvertirsi i primi segni di tensione nella compagnia:

-Ma Miu non torna più?

Sak:-Ma sì che torna, lasciatela sbollire! Quando gli gira male a quella…

Rei e Lou si lanciarono un’occhiata, ma Lou fu più veloce e si alzò:-Ragazzi, io vado a cercarla!

Rei:-Kozuki aspetta, vengo anch’io!

Lou:-No, è meglio non disperderci in troppi, mi basterà avere una torcia!-E corse via senza lasciar possibilità di ribattere, come era nel suo genere

Nel bosco ormai completamente impraticabile a causa del buio, Lou chiamò più volte la ragazza senza ottenere alcuna risposta, finché giunto nei pressi del fiume la vide, ancora intenta ad osservare la luna piena.

Le andò incontro abbastanza alterato, e la scrollò con un braccio:-Ehi stupida!

Lei parve riscuotersi dallo stato di torpore nel quale si trovava:-Lou? Che ci fai qui?

Lui alzò gli occhi al cielo:-Ma ti pare possibile che debba aver a che fare con un elemento del genere?! Sono venuto a cercarti cara mia!

Lei si alzò e si avvicinò all’acqua:-Allora puoi anche andartene!

-Ma si può sapere che hai?! Smettila di fare la stupida e vieni con me, gli altri sono preoccupati!

Lei lo guardò con fare ironico:-Ma davvero? Immagino che Sakura non veda l’ora che io torni…Non ha detto niente quando sei venuto a cercarmi?

Lou la guardò incerto:-Ma cosa stai blaterando? Forza, vieni!-La prese per un braccio e le fece fare due passi, quando lei rendendosi conto di quello che stava succedendo oppose resistenza:-Lou lasciami!

-Smettila di fare la cretina, non sono tuo padre che ti viene a prendere dal parco giochi!

Miu si divincolava inutilmente, non riusciva a staccarsi e iniziò a ad urlargli contro le frasi più sconnesse, poi in un tentativo disperato:-Perché non avete mandato qualcun altro??!!

Lou si fermò improvvisamente, e lei gli sbatté contro:-Ehi!

Lui mollò la presa:-Perché non è venuto qualcun altro? - Poi si voltò e l’afferrò per i polsi, era furioso:-Hai proprio ragione Miu, me ne sarei potuto rimanere tranquillamente di là a farmi i cavoli miei, forse avrei dovuto mandare Anami, eh? Che dici?

Miu dopo lo stupore per la suo improvviso cambiamento ricominciò a lottare per essere lasciata libera:-Lou ti ho detto di lasciarmi!

Ma lui continuava:-Sì, probabilmente sarebbe dovuto venire Anami, lui si che ti avrebbe riportata di là! O forse no…forse vi sareste imboscati da qualche parte qui intorno, vero? -Sorrise maligno, e Miu lo fissò spaventata, non aveva mai visto Lou con quell’espressione…le sembrò a tutti gli effetti un pazzo…

-Sta zitto! Chi ti da il diritto di dirmi queste cose??!!

Lou rise, ma non accennò minimamente a mollare la presa:-Ma sentila! Aspetta, ho un’idea migliore! Forse dovrei far venire Jiro, lui si! Ti andrebbe bene anche lui, no? Dai, in fondo non è così brutto, mi ha detto anche che gli interessavi, perché non te lo porto qui? - Poi finalmente la lasciò - Vado a chiamarlo, tu aspetta qui e preparati…

Prima che si potesse allontanare, Miu che finalmente aveva i polsi liberi gli tirò uno schiaffo sulla guancia sinistra:-Ti ho detto di stare zitto!

Lou si massaggiò la guancia colpita, poi le si avventò addosso buttandola per terra. Ora era sopra di lei, le bloccava le braccia con le sue mani, e la fissava ansioso. Miu non credeva ai propri occhi: cosa stava facendo? Istintivamente si dimenò urlando come una pazza, ma non poteva certo competere con la forza del ragazzo, che la teneva ben  salda sull’erba sottomessa al suo corpo.

Urlò ancora, e udì appena le parole di Lou:-Ma no dai! Non mi dire che io non vado bene, non sono neanche tuo cugino!-Per bloccarle le grida la baciò violentemente, e lei dopo un po’, lentamente abbandonò le gambe e le braccia che opponevano resistenza. Quando Lou risollevò il viso, soddisfatto di essere riuscito a fermarla e la guardò, la vide piangere. Miu aveva il volto rigato di lacrime, ora era voltata di lato e non proferiva parola. I capelli erano sparsi attorno alla sua testa, e alcune ciocche le coprivano il viso bagnate dalle lacrime. Dopo degli istanti che sembrarono durare un’eternità finalmente parlò, con una voce distaccata, priva di singhiozzi nonostante le lacrime:-…Sei soddisfatto o hai intenzione di proseguire?

Al suono di quelle parole Lou parve risvegliarsi dallo stato di “trance” nel quale era caduto, e immediatamente si sollevò. Miu rimase ferma, non aveva la forza di muoversi, e probabilmente neanche voleva. Nel vederla in quello stato, in lacrime, e con la consapevolezza di essere stato lui a provocare quella situazione assurda, Lou indietreggiò lentamente, passo dopo passo, sino a fissarla per l’ultima volta e poi girarsi per scappare. “Cos’ ho fatto?! Cos’ ho fatto?! Maledizione, è finita…”

Corse così forte che prima di rendersene conto era già arrivato alle tende. Si rese conto di essere lì solo dopo aver sentito le voci dei ragazzi che lo chiamavano. Rei addirittura gli andò incontro:-Allora? L’ hai trovata?

Lou neanche lo guardò e passo oltre:-No…valla a cercare…

Anami era troppo in ansia per rendersi conto che in realtà l’aveva trovata eccome, e corse verso il bosco.

Poco dopo la fuga di Lou, Miu si rialzò, o meglio tentò di sollevarsi per poi rimanere in ginocchio. Aveva i vestiti tutti scomposti, e la camicia addirittura sbottonata…Come un’ automa che faceva tutto senza pensare, si massaggiò la testa con una mano, e lentamente si avvicinò all’acqua, dove poté vedere il suo terribile riflesso nell’acqua. Sempre lentamente si scostò i capelli dal viso e lo sciacquò.

Qualche minuto più tardi, giunse Anami che la trovò ancora china verso l’acqua:-…Miu!

Lei non si voltò, e Anami si avvicinò piano, chiamandola nuovamente. Ad un nuovo silenziò si abbassò anche lui, e Miu finalmente si voltò. Quando lo vide scoppiò in lacrime lasciandolo esterrefatto:-Miu…Miu che hai?! Cos’è successo?! - Lei chinò il viso stretto tra le mani sulle sue ginocchia, e Rei non poté fare a meno di abbracciarla, sentiva che doveva rassicurarla, doveva farle capire che era al sicuro. Miu pianse, pianse tutte le lacrime che aveva, e quando il suo corpo smise di essere sconvolto dai singulti, Rei, con tutta la dolcezza della quale era capace le parlò. La tranquillizzò stringendola nel suo abbraccio, e le carezzò dolcemente la testa finché stremata si addormentò tra le sue braccia. Quella notte dormirono abbracciati in riva al fiume, illuminati da una splendida luna piena.

 

Il mattino seguente quando tornarono dagli altri mano nella mano, tutti stavano ancora dormendo. O meglio, così credevano visto che Lou, dopo che Anami se ne era andato si era inventato delle scuse e si era allontanato nuovamente. Miu ora si sentiva bene. Rei era riuscito a calmarla e tranquillizzarla e ora non pensava minimamente a quello che era successo con Lou. Quando si erano svegliati, Rei le aveva chiesto se volesse diventare la sua ragazza, e felicissima aveva accettato. Ora, mentre preparavano la colazione per tutti, si lanciavano occhiate furtive, e quando i loro sguardi si incrociavano sorridevano dolcemente.

Poco alla volta anche gli altri si svegliarono attirati dal profumo della colazione, e li raggiunsero. Sakura fu la prima, e man mano che passavano i minuti si rendeva conto che tra l’amica e Anami qualcosa erano cambiato. Più tardi tornò anche Lou, che per tutta la notte aveva vagato senza chiudere occhio. Quando vide Miu scherzare tranquillamente con gli altri, il suo cuore si tranquillizzò, lenendo il tormento che l’aveva accompagnato per tutta la notte. Lei si accorse della sua presenza, e invece sbiancò. Continuò a fissare la pentola sul fuoco, e intanto cercava di capire cosa avrebbe dovuto fare. Fu Lou che le si avvicinò per primo, e quando la chiamò, Miu sussultò spaventata.

Miu:-L…Lou…

Lou non ebbe però il coraggio di guardarla negli occhi, e parlò fissando il fuoco:-Miu…io vorrei parlarti, devo spiegarti perché ho fatto quello che ho fatto, ma non qui…

Miu lo interruppe:-Sì, capisco. Vorrei delle spiegazioni, ma sono convinta tu me le possa dare anche qui, no?

Lou finalmente alzò lo sguardo:-Però…

Allora si avvicinò Anami, e mise un braccio attorno alle spalle della ragazza, ma senza alcuna malizia, non aveva intenzione di provocare Lou, era semplicemente felice:-Kozuki!

Miu sorrise rilassata al suo ragazzo, l’aveva salvata da quel confronto:-Rei!

Rei:-Mi raccomando Kozuki, ora che io e Miu ci siamo fidanzati sappi che i vostri momenti di intimità saranno molto ridotti, ok?

Fu la volta di Lou di sbiancare, però diede subito voce alla sua paura:-…State insieme?

Miu si voltò per non guardarlo, sapeva che incrociando il suo sguardo con quello azzurro di Lou avrebbe avuto dei rimorsi, insensati dopotutto, non ne valeva la pena.

Anami:-Eh già! Non ti dispiace vero se mi prendo la tua cuginetta?

Lou si sforzò di sorridere:-Ma figurati, mi chiedo piuttosto se lei si sia resa conto di che razza di elemento si è scelta!-Poi si alzò, e pulendosi i jeans con delle pacche si allontanò. Miu lo seguì con lo sguardo, e le sembrò di stare per mettersi a piangere: “Perché ho come la sensazione che da ora in poi non sarà più lo stesso tra di noi? Sono sicura che ci allontaneremo fino a perderci, ma allora perché non ti sto fermando?”

 

Tornato dagli altri, Lou scoprì che stavano organizzando un bagno nel fiume.

Sakura:-Lou sarà divertente! Vieni con noi? Dai dai! Se non vieni anche tu saremo solo in tre!

Lui capì che quel tre significava che non ci sarebbero stati Miu e Anami, e decise di accettare.

Poco dopo, indossati i costumi, Lou, Sakura, Jiro e Mikage si tuffarono in acqua. L’acqua era ghiacciata, ma faceva talmente tanto caldo che sembrava piacevolmente fresca. Nonostante l’intenzione di svagarsi con gli altri, Lou finì per allontanarsi a nuoto, e arrivò sotto alla cascata che aveva visto la notte precedente. Si avvicinò ancora e vi passò attraverso, trovando una specie di cavità nella quale si sedette per riprendere fiato.

“Sono finito di nuovo qui, ma come ho fatto?…Accidenti, si può sapere che mi prende? Arrivo anche a fare l’asociale in un campeggio, non è da me!”  Scosse la testa sconsolato, e allontanò finalmente quel falso sorriso che si era costretto addosso “Perché mi da così fastidio che quei due stiano insieme?? E’ naturale, si sapeva fin dall’inizio che sarebbe finita così, no? Miu andava dietro ad Anami da quando è entrata al liceo, e ad Anami lei è piaciuta appena l’ha conosciuta…naturale, no? Eppure…c’è qualcosa che non mi torna…non posso essere geloso di Miu, è mia cugina!…No…non è mia cugina, e quello che ho cercato di farle ieri notte ne è la prova…Non so nemmeno che mi è preso…sono un pazzo” Poggiò la testa sulle ginocchia, non sapeva davvero cosa fare…

Sakura:-Lou sei qui allora!

-Sakura? Come ci sei arrivata fin qui?

-Beh, a nuoto, no? Pensi di farcela solo tu?

Poi anche lei si sedette affianco a lui. Si scostò piano i biondi capelli dal viso:-…Perché sei qui?

Lou sorrise guardando l’acqua che scorreva dinnanzi a lui:-Per caso. Mi sono messo a nuotare, ed eccomi qui!

Sakura lo guardò, quanto avrebbe voluto che lui diventasse il suo ragazzo! Attese che si voltasse, e a sorpresa lo baciò. Lui dopo il primo attimo di stupore corrispose il bacio, in quel momento ne sentiva proprio il bisogno! Forse gli piacque credere che fosse Miu a baciarlo in quel momento, ma tant’è che rispose al bacio con inconsueta passione da parte sua. Quando si allontanarono, Sakura lo guardò ancora con il viso arrossato e il fiato corto, non ci poteva credere:-Lou…ma tu allora…

Lui invece continuava a guardare l’acqua della cascata, come se niente fosse successo. Sakura però non si rese conto di quello che era successo veramente, come avrebbe potuto? Non se ne era reso conto Lou stesso, figurarsi…lei…

Sakura:-Lou…io…sono innamorata di te dalla prima volta che ti ho visto…vorrei essere la tua ragazza…

Lou si voltò subito: Sakura innamorata di lui? Pensava si trattasse solo di un capriccio, l’aveva considerata sempre una ragazza facile… “Ma non è forse maligno pensare così senza nemmeno conoscerla? Che stupido” Poi le sorrise:-Sei sicura?

La prese alla sprovvista e la fece arrossire ancora di più se possibile:-Eh…certo che sono sicura!…E tu?

Lou le sorrise ancora dolcemente, a Sakura parve di impazzire, non l’aveva mai visto così…:-E allora dai, proviamoci…-Poi si avvicinò e la baciò.

 

Nel primo pomeriggio tutti tornarono all’accampamento (sì, indiano! XXD NdMisa -_____-NdLettors), era ora di tornare indietro. Tutti raccolsero le loro cose con molta lentezza, l’idea di tornare a casa, e quindi a scuola, non li attirava minimamente…Rimanendo indietro rispetto agli altri, Sakura raggiunse Miu:

-Miu!

-Sakura!

-Ti sei divertita?

A Miu sembrò stranissimo parlare ancora con Sakura, sembrava che non lo facessero da un’eternità…:-Certo, è stata veramente una bella idea!

Sakura annuì; poi dopo qualche secondo di silenzio riprese a parlare:-Miu…ma…è successo qualcosa con Anami?

L’amica sgranò gli occhi, poi le sorrise:-Uhm…si vede così tanto?^^

-Allora??

-Ci siamo messi insieme…

-Ehhh???!!!! –Sakura abbracciò l’amica- Miu è bellissimo!!! Ce l’ hai fatta finalmente!!

-Hai visto?? Anche le imbranate come me ogni tanto ce la fanno…^^

Sakura aveva le lacrime agli occhi, era doppiamente felice: sia perché la sua amica finalmente aveva coronato il suo sogno, sia perché significava che non considerava Lou qualcosa più di un cugino.

Miu:-Sak ma che fai?? Ti metti a piangere al posto mio?

-Sono contenta per te…

-Ora tocca a te però, ok?

Sakura la guardò raggiante:-E’ già successo…

Miu sgranò gli occhi, pensava di aver capito male:-Eh??!!

Sakura alla reazione dell’amica arrossì, ma era così strano che fosse successo anche a lei??

-Stamattina…Miu, io e Lou ci siamo fidanzati!!

Poi le saltò di nuovo al collo, felicissima di averlo detto a qualcuno, quasi per dare la conferma a se stessa che non si trattasse solo di un sogno…Miu si sentì tutt’un tratto debole, come se qualcosa dentro le si fosse rotto…Ora aveva sul serio il timore che tra lei e Lou non sarebbe più stato lo stesso…Deglutì silenziosamente, e poi dopo aver risposto all’abbraccio dell’amica, raggiunsero il resto del gruppo.

 

 

Dall’autrice: Hola!^^  Come va, lettorucci belli?

Eccomi tornata, ma sono troppo lenta! -______-

Chiedo umilmente perdono…u___u e’ che ho pochissimo tempo questo periodo, e ho una marea di fic da portare avanti e correggere, mi va in pappa il cervello…@___@ Questo qui è il penultimo capitolo, contenti? Volevo (prima che mi dimentichi ^/////^) segnalare due cose. La prima, riguardante il capitolo precedente, è un errore del quale mi sono accorta rileggendolo solo da pochissimo: ovvero, ho scritto che Lou frequentava il primo anno delle superiori. Non è assolutamente vero, se lo fosse lui avrebbe la stessa età di Miu, invece ha due anni in più e frequenta il terzo e ultimo anno, ok? Probabilmente non ve ne sarete nemmeno accorti leggendo, ma per correttezza era meglio segnalarlo!^^

E poi, in questo capitolo, avete notato un espressione che ho usato anche in “Dopo quel giorno…qualcosa cambio?” Vediamo se ci riuscite!! :P

Uhm…mi sono resa conto di essere ripetitiva, sia a Miyu che a Miu faccio vivere quasi le stesse esperienze, non vi pare? Ma dopotutto sono madre e figlia, no? E poi si tratta sempre dalle vite di adolescenti…(Misa che cerca di redimersi)

Beh, fatemi sapere che ve ne pare come sempre, no? Scrivetemi!!!!

 

Misa

 

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Capitolo 11
*** Evoluzione dei sentimenti ***


Capitolo 9: Campeggio

 

Parte A: Evoluzione dei sentimenti

Era passato un mese e mezzo dal campeggio dei ragazzi, ora il Giappone era agli sgoccioli di giugno ed erano iniziate le vacanze estive. Dopo gli esami di fine trimestre i ragazzi si erano dedicati ai vari club: Miu e Sakura, con il loro club di nuoto avevano partecipato ai campionati interscolastici. Miu era stata eliminata il turno prima della semifinale, Sakura invece aveva proseguito ed era arrivata tra le cinque finaliste della prefettura. Il club maschile di basket invece era partito per il campionato nazionale, ed erano una dozzina di giorni che i quattro non si incontravano. C’erano state molte telefonate, tra Miu e Rei e tra Sakura e Lou, poche e brevi tra Miu e Lou. Il loro rapporto dopo i rispettivi fidanzamenti si era congelato; era arrivato ai minimi storici, tanto che era stato quasi impossibile organizzare delle uscite a quattro.

 

Quel giorno Sakura stava disputando le finali del torneo, e Miu assieme al resto del club di nuoto era andata a vedere la gara. Avevano appena gareggiato nei 75m delfino e l’amica era arrivata terza. Il prossimo turno sarebbe stato lo stile libero, dove certamente Sakura avrebbe trionfato. Mentre le gareggianti rientravano negli spogliatoi, Miu si stava lamentando con le altre per il caldo terribile.

Sciolse i lunghi capelli castani dalla coda che aveva e ne fece una ancora più alta. Appena ebbe finito si sentì posare due mani sugli occhi.

-Ehi, chi è??

Sentì una voce ormai familiarissima:-Indovina un po’?

-Rei!

Poi ridendo lui le lasciò liberi gli occhi, lei raggiante si voltò e si baciarono.

-Ehi ehi! Andateci piano!

Lou si era seduto accanto a Miu ed aveva osservato tutta la scena.

Rei:-Kozuki sempre tra i piedi!

Miu, un po’ imbarazzata lo salutò:-…Ciao

Lui le regalò uno dei suoi sorrisi più belli, dei quali l’aveva privata per tanto tempo. Miu si sentì avvampare, ma non per il caldo…Sembrava che tutto fosse come quasi due mesi fa…

Rei:-Allora? Come va questo torneo?

Miu:-Sakura sta disputando le finali, nella prima batteria – quella 75delfino -  è arrivata terza, ma le farà fuori tutte nello stile…

Lou:-Che brava! Tu invece?

Miu arrossì:-Ehm…eliminata ieri prima della semifinale…^//////^

Lou:-Ma che vergogna! -______-

Miu:-Ma che vuoi, non sono mica un fenomeno!

Rei:-Beh, è stato già un bel traguardo arrivare lì, no? Per una del primo anno…

Miu fece una linguaccia a Lou:-Ecco, appunto! Voi invece?

Lou gonfiò il petto:-Cara Miu, hai davanti a te i vincitori del campionato nazionale!

Miu rimase a bocca aperta:-E perché non me l’avete detto per telefono ieri?

Rei:-Perché volevamo vedere che faccia avresti fatto, no? Allora…vi lascio un attimo per fare una telefonata…-Poi strizzò l’occhio all’amico senza farsi vedere dalla ragazza

Quando rimasero soli, Miu, ancora entusiasta per la notizia chiese:-Allora??

-Allora cosa?

-Dai, com’è stato vincere il campionato??

Lou rise:-Come vuoi che sia stato…

Miu mise il broncio:-E che ne so io…sono stata eliminata prima…

Lou le carezzò la testa prendendola in giro:-Ma poverina…su, non hanno compreso il tuo talento…

-Grazie! -_______-v

Poi lui si fece dolce:-Sai, non l’avrei mai detto, ma mi sei mancata…

Miu che stava osservando l’acqua della piscina, si voltò di scatto verso di lui:-Eh?

Ma lui era già rivolto verso i gradoni in basso, che Sakura stava risalendo velocemente:

-Louuuuuuuuuu!

Lui si alzò e allargò le braccia sorridente:-Eccola qui la nostra nuotatrice!

Sakura si butto tra le sue braccia:-Sei tornato!!!!!!!!!!!!!!!

Poi si baciarono. Miu aveva osservato tutta la scena dal suo posto, ci era rimasta male.

“Allora tutta quella dolcezza di prima…non era rivolta solo a me…”

Ritornò Rei, e dopo aver salutato anche Sakura diede la notizia:-Dunque, io e Lou avevamo pensato visti i rispettivi risultati ottenuti nelle competizioni e che non ci vediamo da un po’, di andare a festeggiare, che ne dite?

Miu e Sakura risposero in coro:-Sìììì!

Sak:-Allora, dove si va??

-Al Bronze, che ne dite? (ovviamente il nome di questo locale è una mia invenzione…^^””””NdMisa Ceeerto, come no! -____- NdTutti Ma reggetemi il gioco, no? -.- NdMisa)

Poi, Sakura tornò in piscina per prepararsi alla gara, mentre i suoi amici si sedettero per guardare. Si classificò al secondo posto, dietro ad una di terza di un’altra scuola.

 

Quella sera, Miu, Sakura, Lou e Rei, intorno alle nove si erano incontrati davanti al Bronze, il locale vicino al loro istituto tanto in voga fra i ragazzi della loro età, dove Rei aveva prenotato un tavolo per quattro. Cenarono al primo piano, poi attorno a mezzanotte scesero in discoteca. C’era un casino di gente e con il passare del tempo le due coppie si persero. Più tardi, quando ci fu un po’ di calma per il tempo di un lento, Miu e Rei riuscirono a parlarsi.

Miu era un po’ pensierosa:-Rei…non mi avevi detto che questo locale non ti piaceva e che quelli che ci venivano ti infastidivano?

-Ah già…te lo ricordi, eh? Te l’ho detto la prima volta che ci siamo parlati se non sbaglio…quella volta che ti ho fatto sbagliare fermata…

-Come che “mi hai fatto sbagliare” fermata?

Rei si grattò la nuca leggermente imbarazzato:-Ehm… io mi ero accorto che eravamo arrivati, ma visto che volevo conoscerti meglio…- Miu lo guardava allibita - Ma non te la sarai mica presa, no?

Lei si affrettò a smentire:-No, no, e perché avrei dovuto?

Poi il lento finì, la musica tornò nuovamente house. I due si spostarono in fondo alla sala dove c’erano dei mini-salottini. Si sedettero e ordinarono qualcosa da bere. Poco dopo vennero raggiunti da Lou e Sakura.

Sakura sprizzava energia da tutti i pori:-Anami, è stata un’idea fantastica! – Poi guardò di sbieco Lou –scommetto che se te l’avessi proposto io non ci saresti venuto!

Lui sorrise ironicamente:-E perché scusa?

Rei:-Dici? Kozuki da quand’è che hai iniziato a darmi retta?

-Veramente non l’ho mai fatto…

-Appunto  -______-

Risero, ma a Miu quelle risate arrivarono in lontananza. Sorseggiava il suo drink lentamente, non voleva prendersi un’altra sbronza. (brutti ricordi, eh?NdMisa Lasciamo perdere…=__= NdMiu) Ripensava ancora a quello che le aveva detto Rei, le aveva dato MOLTO fastidio…come dire, non tanto per il gesto in sé che era una semplice dimostrazione del suo interesse per lei, ma il fatto che fosse stato tutto in qualche modo architettato…Lei fino ad allora aveva pensato sorridendo a quell’episodio, pensando quasi ad un segno del destino, ad una caratteristica di Anami che le era sembrata dolce e simpatica, e forse che li accomunava, la sbadataggine…invece non era stata una cosa spontanea, Anami l’aveva fatta apposta a non vedere la fermata…

“Con Lou sarebbe stato diverso…lui non calcola certe cose…è più naturale…ma che mi viene in mente??!!” Si rimproverò mentalmente per gli stupidi pensieri che si faceva venire in mente, ma venne riportata alla realtà dalla voce di Sakura:

-Sei d’accordo Miu? Oppure ti disturba?

-Cosa?

Sakura fece una delle sue facce super deformed:-Ma non hai sentito una parola di quello che ho detto?

-Ero soprappensiero, pardon! ^///^

-Dicevo…visto che Anami al Bronze è un evento più unico che raro, me lo presteresti per provarlo? Voglio vedere come balla!

Rei:-Ma che razza di discorso è?? “Provarlo” poi, neanche fossi un giocattolo…

Lou:-Su Anami…non mi dire che rifiuti così l’invito di una bella ragazza…

Rei si alzò:-Non sia mai! :P

Fece scoppiare tutti a ridere, Miu compresa.  Poi i due si allontanarono mischiandosi nella folla.

Lou:-E se andassimo anche noi?

-Eh?

Lou si alzò e le tese la mano:-Cogliamo la palla al balzo, no? Vediamo come balli!

-Cos’è, mi metti alla prova?

Lui si finse indignato:-Rifiuti un mio invito?

Miu ridacchiò e afferrò la mano del ragazzo, e insieme entrarono nella mischia. Pochi secondi dopo venne messo un lento, e i due si fermarono. Lei gli lanciò un’occhiata imbarazzata, ma lui le tese nuovamente la mano per invitarla, esternando un bel sorriso, ma in realtà timoroso di un rifiuto.

Miu deglutì, era agitatissima e non capiva il perché: “Ma che mi prende? Perché mi agita tanto ballare un lento con lui? Neppure con Rei mi sono agitata a questo modo…”

Entrambi si mossero lentamente, a tempo…Miu si sentiva stranamente impacciata, e dire che non ballava neanche male…insomma, i lenti li sanno ballare anche i più imbranati! (non ci sono riferimenti, vero?NdMiu E perché, hai la coda di paglia?XXDNdMisa) Lou le stringeva la mano, e con l’altra le cingeva la vita…lei tenne sempre lo sguardo basso, non voleva incrociarlo, altrimenti sarebbe morta di vergogna…Chiuse gli occhi e si abbandonò alla musica, percependo solo il tocco delle mani del ragazzo. Venne svegliata dall’incanto dalla voce del suo partner:-Ehi, ma ti faccio così schifo che non riesci neppure a guardarmi in faccia??

Lei alzò di scatto il viso, e si sentì avvampare. Lou non aveva capito proprio niente…:-Ma che dici! Stupido, sto controllando che tu non mi possa pestare i piedi! :P

Lou avvicinò pericolosamente il viso all’orecchio di lei, sussurrandole:-Veramente quella che sta toppando alla grande tutti i passi sei tu, o no?

Miu tremò di piacere “No, non è possibile, mi rifiuto di crederlo…devo essere ancora sbronza, per forza…”

-Non è vero…

Lou rise:-Ma come!

-Senti, se mi devi prendere in giro posso anche tornarmene di là, ok?

Alla prospettiva di chiudere l’esperienza lì Lou si fece serio:-Ok ok, che acidità! Ma cosa hai bevuto prima?

-Niente, era un drink alla frutta…(-_____- NdLou)

Lou si fermò e la osservò attentamente: era rossa in viso, e sembrava che gli occhi le si stessero per chiudere:-E allora perché sei così rossa…chissà che ci hanno messo dentro! Vuoi che ti accompagno al tavolo?

Lei strinse più forte la presa e poggiò la testa sul petto di lui:-No!! Rimaniamo ancora un po’ qui…

Lou la strinse più forte a sé e sospirò. Probabilmente non l’avrebbe più potuta tenere così tra le braccia…Per tutto il resto del tempo non dissero più una parola, ma continuarono a ballare. L’incanto finì con la fine del brano, e a malincuore i due si dovettero staccare. Si guardarono negli occhi per pochi istanti, e infine lasciarono anche le mani. Tornarono a sedersi e trovarono solo Sakura, anche lei un po’ brilla:-Miu, Rei balla da dio, devo ritenermi onorata di essere riuscita a ballare qui con lui!

Lou scosse la testa:-Anche tu hai alzato il gomito, eh?

Sak:-Gno gno! ^///////^

Rei tornò in quel momento, ma alla vista delle due ragazze, diede un’occhiata all’orologio e disse:-Ok, per stasera direi che ne abbiamo abbastanza, usciamo?

Lou: -Sono le tre, meglio avviarsi…

Così sorressero le due e le portarono fuori. Con la fresca aria notturna sembrarono riprendersi.

Miu:-Ma che ore sono??!!

Rei:-Le tre, stiamo andando a casa…

Miu si agitò:-Ma papà mi ammazzerà!!

Lou:-L’ho chiamato un paio di ore fa, dovrebbe essersi tranquillizzato…

Sakura:-Fortuna che io non ho problemi di questo tipo…^^

Lou:-E a partire tra un paio di giorni invece?

Sak:-Ehh?

Rei:-Kozuki ti avevo detto che ne avremmo parlato domani, non lo vedi che non capiscono neppure dove si trovano?!

Miu:-Partire??

Rei rise scotendo la testa:-Ok, ormai è andata…Tra due giorni noi della squadra di basket partiremo per qualche giorno per festeggiare la vittoria del campionato. Ci siamo organizzati per conto nostro senza la scuola, così potremo portare chi vogliamo!^^

Lou:-E siete state estratte per accompagnarci come fidanzate ufficiali!

Sak:-Vengo vengo! *_*

Miu:-Anch’io, dove si va? *_*

Lou:-Al mare!^^

Miu e Sakura si guardarono a bocca aperta, grazie alla notizia ormai si erano completamente riprese.

 

Parte B: Non commetterò lo stesso errore

Così pochi giorni dopo tutto il club di basket partì assieme a rispettivi amici, parenti e fidanzate. Si formò una compagnia di una quarantina di persone, che occupò l’intera pensione “Del lungo riviera”. (ma mettici un po’ di fantasia almeno!NdClubdibasket Gno, gnon mi va! :P NdMisa) Per convincere gli anziani proprietari a lasciare tutta la pensione ad un gruppo di liceali mandarono Rei, che con il suo bel faccino-ispira fiducia non avrebbe potuto ricevere un no come risposta. Infatti la trattativa durò un po’, ma alla fine Rei riuscì anche ad ottenere le terme e un pezzo di spiaggia (grande!!! Ma come hai fatto?? O_ONdMisa Eh eh!NdRei Io lo so, si è fatta la vecchia!NdLou SBONKNdMeji che stende Lou con un pugno =__=Non è vero, vero??NdMiu a Rei Ma stai scherzando??NdRei) Nel frattempo, visto che le cose stavano andando per le lunghe, il gruppo si era disperso in giro, e Sakura e Lou erano in riva al mare.

Sak:-E’ veramente bellissimo qui!!

-Già, Meji ha scelto bene la località per fortuna…

Sak:-Non l’avete scelta voi???!!!

-Purtroppo no, quel demente non si fidava di noi…=__=

-Povero…- Sakura lo abbracciò di lato e gli diede un bacino sulla guancia - E dimmi, a camere come siamo messi?

Lou si voltò stupito, ma  la guardò malizioso:-Perché, cos’ hai intenzione di fare?

-Ehhh…secondo te?-Poi iniziò a baciarlo appassionatamente, e lui non si sottrasse.

 

Davanti alla pensione, Miu era una dei pochi ad essere rimasta ad aspettare Rei, ma visto che non si decideva ad uscire, dopo un quarto d’ora decise di fare una passeggiata. Non incontrò nessun compagno, e alla fine intorno all’ora di cena tornò alla pensione.

Dopo cena si proposero le alternative per la notte:

1 bagno di gruppo alle terme

2 disco in paese

3 festa in paese

4 ovviamente, utilizzo della camera per scopi ehm…privati

Meji e Anami, come capitano e vice si preoccuparono di indicare strade e direzioni, e ovviamente di ricordare che loro non avevano nessuna responsabilità delle azioni di ognuno, quindi: libertà!!

La nuova condizione piacque molto a tutti, ma non si riuscì ad organizzare niente tutti insieme. Si era troppi, e sarebbe stato impossibile mettere tutti d’accordo.

Lou e Sakura, senza farsi notare da nessuno, quatti-quatti optarono per  una soluzione alternativa: soli in riva al mare. Così abbandonarono la pensione lasciando gli altri alla loro decisione.

Ridendo come pazzi e mezzi ubriachi (e diciamocelo, questi non fanno altro che bere!NdMisa Sono degli alcolisti, è scandaloso alla loro età!!NdLettors Ma su, come siete pesanti! Addirittura alcolisti!NdMisa Senza vergogna, siamo sicuri che anche l’autrice fa parte della stessa combriccola!NdLettors che scuotono la testa  O_O Ma non è vero!NdMisa) corsero tenendosi per mano sino al lungo mare. Lì si tolsero le scarpe e i pantaloni ed entrarono in acqua, che a quell’ora raggiungeva una temperatura veramente piacevole. Scherzarono per un po’, poi Sakura forse incoraggiata dall’alcol, dalla notte e dalla situazione in generale, baciò Lou con grande passione, lasciandolo spiazzato. Fu lui a fermarla e a chiederle se fosse veramente sicura di quello che voleva fare. Sakura, con un cenno del capo annuì, e insieme decisero di tornare sul lungo mare.

 

Nel frattempo, in pensione Miu si era data alla ricerca di Rei, Lou e Sakura, che sembravano essere spariti. Non sapeva che Rei era stato buttato in acqua delle terme dai suoi compagni di squadra e ora stava faticosamente cercando di uscire per raggiungerla, e non immaginava nemmeno che Sakura e Lou avessero altri programmi per la serata, programmi per loro due solo…(ah!! Questa è proprio una sagoma, beata ingenuità!!XXDNdMisa >___

“Beh, sarà meglio che continui a cercarli da un’altra par…” Si interruppe perché sentì una risatina conosciuta, quella di Sakura. Così rizzò le orecchie (XXDNdMisa) per cogliere altri rumori, e sentì una voce maschile. Non ebbe bisogno di ascoltarla ancora, Sakura se era con un ragazzo era sicuramente con Lou. Solo che non riusciva a vederli! Sentì un’altra risata dell’amica, e finalmente capì da che parte proveniva. Fece qualche altro passo, poi riuscì a vedere due sagome stese e abbracciate vicino alla riva. Fu come una pugnalata in petto, mai si sarebbe immaginata una scena del genere davanti ai suoi occhi…Così sul viso iniziarono a scivolare due lacrime, le prime di quella nottata che sarebbe stata lunghissima. Senza far rumore, com’era venuta tornò indietro.

 

Appena lontana dalla spiaggia iniziò a correre il più veloce possibile, e tornò alla pensione. Cercando di attirare l’attenzione su di sé il meno possibile – anche se non sarebbe servito visto che quasi tutti erano in giro, e pochissimi erano ancora per i corridoi della pensione – per andare in camera e piangere quanto voleva. “Tanto” Si disse “Sakura quella notte non sarebbe tornata” Salendo le scale però incontrò la persona che meno di tutte avrebbe voluto vedere:

-Ehi Miu finalmente! E’ da una vita che ti cerco, dov’e…Miu che hai?

Lei scostò la mano del ragazzo continuando a salire:-Niente Rei, voglio solo andare in camera…

Lui si voltò e la trattenne per un braccio:-Miu! Mi vuoi dire cos’è successo?

Miu lo guardò dritto negli occhi, era preoccupato sul serio per lei…In lacrime gli si buttò addosso abbracciandolo “Perché, perché?? Si può sapere perché non riesco a pensare solo a Rei? Com’è possibile, che io con un ragazzo così non riesca ad essere contenta?? Io sono innamorata di lui…”

Mentre rifletteva su queste cose, Rei la portò nella sua stanza; vuota perché Meji era uscito con un gruppo. La fece sedere su un letto e prese un fazzoletto, dopo gli si sedette a gambe incrociate davanti.

Rei:-Ecco, ora che sei qui e che ti ho anche portato un fazzoletto sei obbligata a dirmi che hai!

Miu singhiozzava ancora, ma a quelle parole accennò una risatina.

Rei ridendo e fingendosi arrabbiato si alzò e la scrollò:-Beh?? Che fai, ora ridi?! Guarda che me lo devi dire, sai??? Acc…

Con una spinta un po’ più forte, forse involontaria, Rei scivolò cadendo addosso a Miu. Lei smise di ridere, e lo guardò seria. Anche il sorriso di Rei sparì, ora la guardava terribilmente serio, e i suoi occhi brillavano di un ardore che lei non gli aveva mai visto. Lentamente, abbassò il viso per baciarla…Finalmente. Alla fine non era arrivata la situazione che voleva sin dalla prima volta che l’aveva vista? Ma quando fu vicinissimo al suo volto, lei si girò di lato. Rei si alzò subito:-Miu…si può sapere che hai?

Miu si sollevò lentamente, mettendosi seduta. Sempre guardando da un’altra parte:-Non ho niente, te l’ ho detto prima…

Rei la guardò ancora:-Ma credi di darmela a bere?? –Poi iniziò a camminare gesticolando per la stanza, con sarcasmo nella voce- Su, cosa sarà successo stavolta?? Non hai trovato il cuginetto? Oppure l’hai visto che si faceva la Rokubu??

Miu sgranò gli occhi e paonazza gli inveì contro:-Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo??!! Non ho visto proprio nessuno!!

Rei alzò la voce, per la prima volta con lei:-Piuttosto, TU ti rendi conto che stai prendendo in giro sia me che te stessa?? E’ chiaro come il sole che ami Kozuki, smettila di dire il contrario!!

Miu si alzò in piedi e gli si mise davanti. Per la prima volta si accorse di tutto quello che aveva fatto, delle sue reazioni; forse credeva di passare inosservata, ma certi cambiamenti d’umore non possono non essere notati da una persona innamorata. Rei, cosa aveva provato?-Cosa??!! Rei non è vero, io non sto prendendo in giro nessuno, se sto con te ci sarà un motivo, no??

Rei alzò le braccia al cielo scocciato:-Ah già! E’ vero, un motivo ci sarà, ma chissà qual è! Posso avere l’onore di conoscerlo anch’io?

A quelle parole lei tremò di rabbia, ma allo stesso tempo di vergogna per le sue azioni. Lui aveva ragione, aveva ragione su tutto.

Rei era impaziente:-E allora?

Miu gli tirò uno schiaffo in pieno viso:-E allora cosa??!! Cosa credi, che a me piaccia questa situazione??!! Non ti è mai passato per la testa che ci potrei soffrire io stessa?? Oppure mi credi tanto malvagia da far soffrire di proposito altre persone per me?? –Poi si allontanò a grandi passi verso la porta- Hai ragione su una cosa però: non lo so il motivo per cui sto con te. Credevo di averlo sempre saputo, ma in realtà non è mai stato così. Chiudiamola qui.

Mentre premeva la maniglia per uscire però, Rei la abbracciò alle spalle:-Miu…perdonami Miu, dimentichiamo tutto. Questa discussione non è mai esistita, va bene?

Miu ricominciò a piangere:-No Rei…ormai c’è stata, e ci ha fatto capire che non possiamo continuare a stare insieme -Poi si voltò e gli carezzò la stessa guancia dove poco prima lo aveva colpito – Vorrei anch’io continuare a stare insieme come abbiamo fatto sino ad oggi, ma non posso più. Ho capito che c’è una persona che amo veramente, ma non sei tu. E anche se questa non mi accetterà mai, se sta già con un’altra e io non interferirò mai perché lei è una mia amica, comunque non è giusto che io continui a stare con te…

Dopo quelle parole, si spostò e uscì dalla stanza. Non volle guardare neppure il ragazzo in faccia, capiva benissimo come si sentiva in quel momento. Arrivata davanti alla sua camera, lentamente girò la chiave nella serratura ed entrò, per poi richiudere la porta poggiandosi sopra.

 

Contemporaneamente, in spiaggia:

-Sak fermiamoci qui

Sakura guardò il suo ragazzo come se le avesse chiesto di portarle un marziano. Poi visto che lui si era alzato e camminando velocemente stava raggiungendo la strada, Sakura raccolse la camicetta e provò a rimettersela alla meglio mentre lo raggiungeva di corsa.

Riuscì a fermarlo trattenendolo per la maglia:-Lou!! Si può sapere che t’è preso?? Perché ti sei fermato??

Poi lui si voltò e la guardò. Anche se erano illuminati dalla luce lunare, Sakura notò nel suo sguardo del dispiacere. Poi lui le fece mollare la presa e si sedette sul muretto tenendo la testa tra le mani:-Non posso, mi sono fermato prima che fosse troppo tardi…

Sakura non capiva: stava andando tutto così bene sino a pochi minuti fa…O almeno, questa era stata l’impressione che aveva avuto lei…-Ma troppo tardi per cosa??

Lou:-Sak mi dispiace…io non posso restare con te…

Lei, spaventata da quelle parole lo abbracciò:-No Lou, cosa stai dicendo…non c’è niente che ci impedisce di stare insieme…come abbiamo fatto finora, no?

Lou la spostò:-No Sakura. Dobbiamo chiudere qui, ed ora, prima che non riesca più a fermarmi e ti ferisca inutilmente.

-Ma Lou…

Lui le mise un dito sulle labbra:-Fammi finire. Tu sei una ragazza fantastica, sei bella – non carina – sei proprio bella, sei simpatica, sei intelligente…la ragazza che ogni ragazzo vorrebbe avere, però…

Gli occhi di Sakura diventarono lucidi, aveva capito quello che stava per dirgli:-Qualunque ragazzo, tr…-Le parole però le morirono in gola, non riusciva a pronunciarle. Non riuscendo a parlare espresse quello che provava abbracciandolo ancora. Lou questa volta corrispose l’abbraccio, e la baciò sulla testa:-Qualunque ragazzo…ovviamente qualunque, tra i sani di mente! E come tu ben sai, visto che io ho dei seri problemi, penso di essermi innamorato di un'altra…

Sakura alzò la testa e lo fissò con occhi di fuoco:-Di Miu, vero?

Lou annuì

-Ma non ti rendi conto che è innamorata di Anami?! –Dicendo così sperava di farlo desistere, anche se da tempo non era più sicura dei sentimenti dell’amica – Stanno insieme,  sono uno innamorato dell’altra. Cosa pensi di fare?

-Non lo so. Forse proverò a parlarle.

-Come forse???!!!

-Devo ancora decidere.

Sakura si morse il labbro:-E se lei ti rifiutasse? Avrei una possibilità?

Lou le sorrise e la accarezzò ancora:-Perché no…

Lei però scoppiò ancora a piangere tra le sue braccia. Sapeva benissimo che non ci sarebbero state altre possibilità.

Poi, Sakura chiese a Lou un favore, l’ultimo: poter passare tutta la notte in giro con lei. Poi disse, l’avrebbe lasciato per sempre in pace. Lou l’accontentò, e tornarono alla pensione in mattinata, per la colazione.

Quando entrarono, quasi tutti erano seduti ai tavoli, e chiacchieravano allegramente. Anche Rei, era seduto accanto al capitano e scherzava con gli altri . Ma Sakura, passandogli davanti si accorse che aveva delle occhiaie spaventose, e probabilmente quella notte non aveva chiuso occhio. Miu però non c’era, e quando Lou le chiese di andarla a chiamare, che orso polare com’era probabilmente era ancora in letargo, lei scosse la testa e gli fece capire che era lui a dover andare.

Lou salì le due rampe di scale velocemente, e quando imboccò il corridoio se la trovò davanti.

-Miu!

Aveva un pessimo aspetto, probabilmente anche lei non aveva dormito per niente. Lo fissò un attimo, poi come se non lo conoscesse passò avanti e iniziò a scendere. Lou con un lungo passo la riavvicinò:

-Ehi! Ti ho chiamata!

Miu era un fascio di nervi. Per tutta la notte aveva pianto come una matta, sperando nel rientro di Sakura che non era mai avvenuto, e ora era convinta che i due avessero portato a compimento quello che li aveva visti iniziare. Ora, trovarselo qui davanti, così allegro, le stava lacerando il cuore, e se l’avesse guardato ancora si sarebbe sentita malissimo.

-Lasciami in pace, non mi vedi che sto scendendo??!!

Lui la lasciò andare, poi credendo fosse scocciata perché stava ritardando il suo incontro con Anami la prese in giro:-Cos’è, dopo ieri notte tu e Anami siete diventati inseparabili?

Lei a quelle parole si fermò dov’era, tra due gradini e rivolse lo sguardo verso l’alto, ma non rispose.

Cosa significava il suo silenzio? Lou andò nel panico; significava forse che aveva indovinato? Si sentì bruciare dentro, e per vendetta la insultò pesantemente:-Ma come Miu?? Se lo sapessero Miyu e Kanata che la loro bambina fa queste cose così, di nascosto, in viaggio…no no, non va mica bene…

Miu ascoltava ogni parola che le arrivava come una freccia, la trapassava e non faceva in tempo a soffrire per quella che ne arriva un’altra. Poi non ce la fece più:-Lou si può sapere cosa vuoi da me?? Della mia vita faccio quello che voglio! Tu piuttosto, ti sei divertito con Sakura?? Te la sei scopata a dovere? Sarete contenti, spero vi siate divertiti quanto me e Rei! E ora, se mi lasci andare, vorrei andare a fare colazione.

Lou non fiatò, la vide scendere strafottente le scale, con un sorriso di scherno dipinto in volto. Sorriso che si spense non appena fu fuori dalla sua vista, falsissimo. Ma lui questo non avrebbe mai potuto saperlo.

 

Così quella mattina nessuno dei quattro ragazzi si parlò, anzi, ognuno cercava di evitare gli altri, convinto di chissà quali sentimenti e sensazioni, pensieri provati dagli altri. Sakura si sentiva una pezza da piedi, usata da un ragazzo che non l’amava, che forse non l’aveva mai amata; Rei idem: era stato mollato dalla ragazza che l’aveva fatto innamorare come nessuna mai, con la quale ricorda di aver pensato di poter trascorrere la propria vita; Miu avrebbe voluto ferirsi con qualunque cosa le fosse capitata sottomano: un bicchiere, un coltello, una bottiglia. Aveva avuto la conferma dei suoi tormenti notturni, e si sentiva completamente sola; Lou fu l’unico che si allontanò dagli altri ragazzi, ferito, sentendosi uno stupido, e pronto a rispondere al suo dolore con un colpo basso.

Così, quella sera, quando tutti ancora si divisero per andare a divertirsi, cercò Miu e la trovò che stava tornando in stanza.

“Strano” Pensò “Perché lei ed Anami non escono?”

Lei quando lo vide, per cercare di soffrire il meno possibile fu dura anche con sé stessa:-E ora che vuoi?

Lou si staccò dalla parete alla quale era appoggiato:-Ti ruberò solo due minuti del tuo preziosissimo tempo, tranquilla. Ti volevo solo avvertire, visto che sei qui, prima di parlarne a tua madre e a tuo padre. Ho deciso che appena torneremo da qui io ritornerò sul pianeta Otto.

Miu rimase in silenzio, incapace anche solo di formulare un pensiero coerente che non fosse “non andartene” Non riuscì a pronunciare una parola, e si stupì di sé stessa per non essergli caduta davanti visto che non si sentiva più le ginocchia.

Lou:-Solo questo. Ora puoi andare – Si voltò e scese le scale, angosciato, visto che ora che l’aveva detto, non gli restava che farlo.

 

Anche quella notte Miu non chiuse occhio. Ufficialmente perché si riteneva troppo nervosa anche solo per provarci, ma in realtà attendeva il ritorno di Sakura. La stava aspettando nonostante immaginasse che in quel momento fosse con Lou, che lui le stesse parlando della sua decisione. Si chiedeva almeno ogni trenta secondi perché Lou avesse deciso di partire visto che stava con Sakura e tra loro andava tutto bene. Perché tra loro andava tutto bene, vero? Per forza – si disse -  ieri notte sono stati insieme, come potrebbe andare male?

Mentre rifletteva su questo, la porta della camera si aprì, ed entrò Sakura completamente ubriaca. Dopo aver ciondolato un po’, si buttò sul letto dell’amica.

-Ehi Sak, guarda che il tuo letto è quell’altro!

Lei poggiò la testa su un gomito e iniziò a parlarle:-Ciao Miu! Come stai? (-_____-NdMiu) perché non sei venuta con me stasera? Ti sareeeesti diiiiiivertiiiiiiita da matti, credimi! C’erano un saaaaaaacco di figoni in giro per i locali, altro che quell’Anami!

A quelle parole in Miu s’insinuò il dubbio:-Sak, ma tu non eri con Lou??

-Ehhh??!! Lou?? Ma cosa mi diiici mai! Quello lì non lo vedo da stamattina! Chissà dov’è finito…

Miu iniziò ad agitarsi:-Come da stamattina??!!!

-Sì! Proprio da stamattina, e poi, che sei stupida?? Scusa eh, mi ha lasciato per stare con te, e tu te ne stai qui da sola come una zitellaccia???? Cretina!

L’amica non credeva alle sue orecchie:-Ti ha lasciata?? –Ma neanche le diede il tempo di rispondere che era già fuori per i corridoi e sfrecciava verso la stanza di Lou. Le aprirono i suoi amici che la invitarono ad entrare al loro festino, ma Lou non c’era. Era passato ore prima per cambiarsi, poi era uscito di nuovo. Corse giù nella hall, fece il giro delle terme e del parco, poi prima di andare a cercarlo giù in paese, le venne il dubbio che potesse trovarsi in spiaggia, o quanto meno nei pareggi visto che stava albeggiando. Corse sino al lungomare, e in lontananza, sulla riva, vide un ragazzo steso sulla sabbia. Riconobbe il caschetto biondo, e gli corse incontro. Stava dormendo, lei gli si sedette accanto svegliandolo.

Lou quando la vide, credette di essere in un sogno e la fissò in silenzio, passando lo sguardo sui suoi capelli lunghi che si muovevano appena per il venticello che c’era, gli occhi verdi, il piccolo naso all’insù, la bocca socchiusa…fu la sua voce a svegliarlo dall’incanto

-Ehi! Mi fissi e non dici niente?

Lui sbatté gli occhi, poi capì di essere sveglio:-Ah, ma allora non era un sogno…

Miu rise: l’aveva scambiata per un sogno?

Lou:-Beh, che ci fai qui?

Miu si fece seria:-Sono venuta a cercarti.

-Uhm. Non sei più incazzata, com’è?

-Guarda che io non sono mai stata incazzata (ahahahahaha!!XXD Nobel per l’umorismo a questa ragazza, per favore!NdMisa/Tutti  =______=NdMiu)

Lou si mise seduto:-Ah no? Mi era sembrato così fino a poche ore fa…

Miu arrossì:-…Scusami per prima, ero completamente fuori di me…

Poi, visto che Lou restava in silenzio e continuava a guardare il mare, continuò:-Lou…mi ha detto Sakura che vi siete lasciati…come mai?

-…Semplicemente, tra noi due non poteva funzionare.

-Ma Sak è innamoratissima di te!- Si rendeva benissimo conto di star parlando contro i suoi interessi, ma in quel momento le era uscito spontaneo pensare all’amica che quella notte si era ubriacata sicuramente per cercare di dimenticare

-E io non sono innamorato di lei, ci vuole tanto? Piuttosto, pensa alla tua storia con Anami, dovresti essere contenta che vada bene!

Miu abbassò lo sguardo:-…Ma quale andare bene…ci siamo lasciati

Lou si voltò e la guardò come se avesse visto un alieno:-Cosa??!! Ma stai scherzando??!! E perché?

-Non poteva funzionare! (=__=NdLou :PNdMiu) Mi sono accorta che in realtà ero innamorata di un altro ragazzo…

Il primo pensiero che Lou formulò fu “e adesso chi è quest’altro??!!” Poi si ributtò giù incrociando le braccia dietro alla testa, e chiuse gli occhi:-E chi è? Sta qui in vacanza?

Miu se lo guardò così =______________=  non credeva alle sue orecchie, possibile che non l’avesse capito?

-Ovviamente si tratta di un deficiente, me li scelgo nel mazzo io!

-Oh oh oh! Più deficiente del sottoscritto? Dev’essere un caso da ricovero allora…

-Idiota, più deficienti di te non ne esistono!

-Allora è meno deficiente?

A quel punto, Miu scocciata si alzò e fece per tornarsene indietro:-Ma ti viene così naturale mettermi in imbarazzo??!! Cretino! :P

Lui sentendo i movimenti si alzò velocemente e in poco tempo la raggiunse ridendo:-Dai Miu! Non te la sarai mica presa? Stavo scherzando! – Poi si fece serio -Dai, dimmi chi è così mi metto il cuore in pace!

Miu lo guardò a bocca aperta prima sconvolta per la sua ottusaggine (licenza poetica! ;P NdMisa), infine gli scoppiò a ridere in faccia, ridendo così forte che non riuscì a reggersi in piedi e si inginocchiò sulla sabbia. Aveva veramente le lacrime agli occhi:-Ok, la prossima volta ti invio la richiesta formale con il bollo allegato, va bene? XXD

Lou si sentì un idiota (l’ho sempre detto io!NdMiu) talmente accecato dalla gelosia da non essersi reso conto che il ragazzo del quale parlava era lui. Si abbassò per vederla in viso, stava ridendo anche lui:

-Guarda che io pensavo si trattasse di un altro sul serio!

Miu si asciugò le lacrime, non ce la faceva più dal ridere:-Allora non stavi fingendo?? Nooo dai, ottuso sul serio!!

Poi lui le tirò un colpetto sulla testa:-Ehi basta! Abbiamo capito tutti!

Poi a Miu venne in mente che solo lei gli aveva detto chi era il ragazzo di cui era innamorata:-Ehi Lou!

-Che c’è adesso? Hai smesso di ridere di colpo!

-E la ragazza della quale sei innamorato chi è?

-Ma come chi è?!-Lì fu Lou che iniziò a ridere come un matto rotolandosi nella sabbia

-Stupido mi vuoi rispondere??!!

-Mi sa che da Kanata e Miyu arriveranno due carte bollate, che dici? –Poi non riuscì a dire altro perché continuò a ridere

Miu rifletté su quello che aveva detto, non era sicura di aver capito bene:-Ma allora…-Ridendo anche lei per la sua stupidità gli si avvicinò e iniziò a fargli il solletico; Lou non si fece attendere e si vendicò subito sulla poverina, perché il solletico era uno dei suoi punti deboli.

Quando sfiniti si fermarono, restarono l’uno abbracciato all’altro, guardando l’alba. Fu Miu la prima a parlare:-Lou…ma ora partirai lo stesso?

-Certo

Miu si sollevò e lo guardò con tanto di occhi: come faceva a lasciarla così:-Ma come?? E io?

Lui si girò su un fianco poggiando la testa su un braccio:-Tu ovviamente vieni con me!^^

Miu lo guardò a bocca aperta, fu lui che le chiuse la bocca con la mano:-Chiudi qui, altrimenti entrano le mosche!

Lei tolse la mano e solo dopo avergli dato del demente lo abbracciò ancora.

 

Fine

 

Dall’autrice: noooooooooooooooooooo! Non ci posso credere!!!!!! ç_____ç GIOIA ET TRIPUDIO!!! Sono riuscita a finire questa fic, ancora non ci credo! Ma l’ ho finita veramente??? E’ passato quasi un anno, chi l’avrebbe mai detto…Miei fedeli lettori, vi rendete conto?? Dopo quasi un anno siete riusciti a leggere questo finale, non siete commossi?? Io tanto tanto… T^T Allora, che ve ne pare??^^ Questa è la seconda fic che concludo, quindi non sono abituata a concludere…^///////////////^ Che dire? Beh, innanzitutto ringrazio te, si proprio te! Tu che hai continuato a leggere questa fic nonostante tutti i ritardi nel postare i capitoli, anche se non hai mai recensito! Poi ringrazio tutti i lettori sul sito di Erika che mi hanno scritto delle recensioni e i lettori di manga.it che mi hanno scritto al fermo-posta, nonché tutti quelli che mi hanno contattato privatamente. A tutti dico: grazie mille! ç__ç Ogni volta le vostre parole mi hanno riempito di gioia! Credo che la cosa più bella che ci sia nello scrivere fan-fiction sia il rapporto con i lettori, quello che ti dicono, anche le critiche, sono la cosa più bella che possa capitare ad uno scrittore! ^_______^

Anche questa volta sono curiosa di conoscere la vostra opinione, e se volete ancora leggere dei miei lavori rimanete sintonizzati e controllate le mie storie ogni tanto. Potreste trovare delle novità! ^_____- Per ora, posso solo consigliarvi di leggere la fic che ho in corso: “The Big Dunk”. La trovate nella sezione Slam Dunk, e ora che ho concluso qui la aggiornerò molto più spesso, promesso!^O^

Mi pare sia tutto, no? Uhm…ah! Devo dire che in molti mi hanno chiesto del titolo. Ovvero: che cavolo significa “Azzurro come cielo Verde come terra”??? Ebbene qui, a storia conclusa svelerò l’arcano…Ehi, ma non vi aspettate grandi cose, la mia mente non può concepire cose troppo complesse!^^””” Allora, il titolo è riferito agli occhi dei due protagonisti, azzurri quelli di Lou e verdi quelli di Miu. Come cielo e come terra si riferiscono alla loro natura: Lou è un alieno, e quindi proviene dal cielo (che fino a prova contraria è azzurro, proprio come i suoi occhi^^) e Miu è una terrestre, che vive sulla Terra (che mi piace definire verde, anche in questo caso come gli occhi della ragazza). Sono stata chiara oppure mi sono spiegata male?? ^___^”””””

Ora è veramente tutto. Vi ringrazio per l’ultima volta con un inchino e vi saluto. Alla prossima!

 

Misato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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