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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Prologo *** Capitolo 2: *** La strana vita di lei...La nuova vita di lui *** Capitolo 3: *** Friends *** Capitolo 4: *** Una *** Capitolo 5: *** Giornata tipo di uno studente dal pianeta Otto *** Capitolo 6: *** Mother is the first other *** Capitolo 7: *** Mother is the first other - Insicurezza *** Capitolo 8: *** Mother is the first other - Odio, rancore *** Capitolo 9: *** School life *** Capitolo 10: *** Campeggio!! *** Capitolo 11: *** Evoluzione dei sentimenti ***
Erano passati tredici anni
da quel giorno…no, non fraintendete: non il giorno in cui ha avuto inizio la
storia, ma il giorno in cui due innamorati si sono ritrovati dopo mille
avvenimenti, incertezze, dubbi.
Miyu: -Kanata! Sbrigati!
Arriveremo tardi alla cerimonia, lo sapevo!
-Sta calma! Sono pronto!
Miu, dove sei?!
-Sto arrivando papà! Sto
mettendo le scarpe!
-Mamma mia, che famiglia
disastrata!
Kanata:-Zitta e corri!
Dalle scale del tempio
scesero tre persone: un ragazzo, sui trent’anni.Scendeva agilmente, e incitava la moglie e la figlia a sbrigarsi.
Aveva folti capelli castani, e due occhi talmente profondi da potersi perdere
dentro. La moglie, aveva la stessa età del marito. Dei capelli biondissimi le
cadevano sulle spalle, e due grandi occhi verdi osservavano sorridente la
figlia. La ragazza in questione, aveva quasi quattordici anni. Gli occhi erano
dello stesso colore della madre, mentre i capelli che le coprivano la schiena
erano castani, come quelli del padre. Correvano tutti e tre, sino a raggiungere
una macchina, che li avrebbe portati a scuola della ragazza alla cerimonia di
inizio del nuovo anno. Arrivarono appena in tempo per l’inizio del discorso del
preside (preside operaio come chiamo io quello della mia scuola ndMisato), e si
separarono. Miu andò a sedersi nei posti riservati alla sua classe. Non
conosceva nessuno, era stata sino ad allora in America. Si era trasferita solo
qualche mese fa, perché i suoi genitori avevano deciso di tornare a vivere in
Giappone.
Miyu e Kanata non erano
entrati in palestra.
Miyu: -Incredibile, non
avevo mai visto tanta gente in questo istituto! Quando ci venivamo noi c’era un
altro direttore. L’anno in cui sono stata qui non ha fatto il discorso, vero?
-Veramente sei tu che sei
arrivata a metà trimestre, e poi da quando l’istituto comprende anche le
superiori il discorso è d’obbligo!
-Hai ragione, me ne ero
dimenticata!…Kanata?
-Si?
-Ti ricordi, quante cose
sono successe qui?
-Come potrei dimenticarle.
-Già, anche tutte le persone
che abbiamo conosciuto qui…
Miyu si riferiva ai loro
vecchi amici. Da quando erano tornati a vivere al tempio, avevano ripreso
contatti con tutti, l’unica che non vedevano da quattordici anni era Chris.
Entrambi si rattristarono ricordando quello che era successo, chissà se era
tornata in Giappone. Avevano provato a cercarla in quegli anni, ma ogni ricerca
era stata un insuccesso. Quattordici anni prima, quando Kanata raggiunse Miyu a
New York, era iniziata la loro nuova vita. Quel pomeriggio, Miyu e Kanata lo
trascorsero parlando con i genitori della ragazza. Inizialmente con il padre
dovettero far riprendere Miki dallo svenimento. Una volta svegliata, spiegarono
cosa fosse successo. I genitori proposero subito un matrimonio, ma i ragazzi che
erano molto più seri uscirono per parlare da soli. Per le strade di Manhattan
discussero sul loro futuro. Il loro figlio, anzi, la loro figlia come
scoprirono in seguito sarebbe nata in autunno; non avevano molto tempo per
organizzarsi, ma bastò. Kanata tornò in Giappone per terminare il liceo, ma
quando Miyu partorì era accanto a lei, e il primo anno rimase ad aiutarla. Dopo
aver terminato gli studi si trasferì in America dove frequentò l’università e
aiutò la ragazza a preparare gli esami a casa, visto che non poteva frequentare
i corsi. Lui divenne avvocato, mentre Miyu voleva utilizzare la laurea in
giurisprudenza per lavorare come PR. Nel frattempo, la loro bambina aveva già
cinque anni, e Miyu e Kanata entrarono subito nel mondo del lavoro. Kanata iniziò
a lavorare in uno studio legale, mentre Miyu aveva ottenuto l’incarico di PR
alla Nasa. Un anno dopo si sposarono, e ora assieme a Miu erano una vera
famiglia. Trascorsero altri anni, e entrambi iniziarono a sentire mancanza dei
vecchi amici. Dopo un ulteriore anno, Miyu riuscì ad ottenere il trasferimento
in Giappone, e Kanata aveva la possibilità di aprire un suo studio. Siamo
arrivati ad oggi, dopo due mesi circa dal trasferimento.
Decisero di tornare a casa,
dovevano aiutare Hosho a preparare i bagagli per un nuovo pellegrinaggio.
Arrivati al tempio non trovarono nessuno, solo un biglietto del padre di Kanata
che li avvertiva che aveva fatto da solo, e presto avrebbe fatto avere loro sue
notizie. In quel momento sentirono un forte rumore provenire dal giardino:
Miyu:-Ma cosa sta succedendo
fuori?
-Aspetta qui, vado a vedere
io –Kanata uscì e si trovò davanti quello che non avrebbe mai immaginato: suo
figlio.
-Lou?!
-Ciao papà!- Kanata stentava a riconoscerlo, certo, il viso era sempre quello del suo
bambino, ma ora era, era cresciuto! Davanti a se aveva un ragazzo alto,
biondissimo con due grandi occhi blu.
-Lou, ma quanti anni hai?
-Diciassette, ma…papà cos’è
quella faccia? Non mi riconosci?
-Sei…sei cambiato, sei grande.
Vieni qui! –Si abbracciarono, e Lou ricordò a Kanata che la madre aveva
mantenuto la promessa che gli aveva fatto. Poco dopo uscì di casa Miyu:
-Kanata, ma cosa…Lou?! –Miyu
corse ad abbracciare il figlio, quasi lo strangolò.
-Mamma! Ah…
-Ah, scusa Lou. Ma cosa…
come hai fatto a tornare? Come mai sei tornato?
-Ora ho diciassette anni, ho
preso la patente spaziale. Grazie a quella posso viaggiare nello spazio, e sono
venuto subito a trovarvi. Come state? Siete cambiati, nelle foto che Baumiao mi
ha fatto vedere siete molto più piccoli!
Kanata: -Sono passati
diciassette anni anche per noi, ma Baumiao non è con te?
-Gli sarebbe piaciuto venire, e vi saluta, ma ora è l’aliensitter
della mia sorellina, che ha cinque anni. Doveva rimanere con lei.
Miyu piangeva per la
felicità, cercando di parlare disse: -Quanto…quanto hai intenzione di
trattenerti?
-Quanto volete, i miei
genitori vi chiedono di sopportarmi per un po’!
Miyu lo riabbracciò e lo
baciò sulla fronte: -Puoi restare finché vorrai. Lou, non puoi capire quanto
sia felice di vederti!
Kanata:-Ok, ok, ora però
rientriamo.
-Kanata,sei un insensibile!
Mi dispiace anche per Miu che deve sopportarti!
Lou: -Ma chi è Miu?
Miyu: -Ah, tu non lo puoi
sapere. E’ nostra figlia.
-Vostra figlia?!
Kanata e Miyu si
guardarono:-Perché, cosa c’è di strano?
-No, niente, sono solo
sorpreso. Quanti anni ha?
-Quattordici.
Lou fece un piccolo calcolo
a mente:-Ma allora è nata quando voi avevate diciassette anni?!
Miyu arrossì leggermente:-Si
–Poi lei e Kanata raccontarono al ragazzo tutta la storia, che li ascoltava
attentamente e li guardava con uno sguardo incredulo. Arrivò l’ora di pranzo, e
mentre Miyu preparava un pranzo speciale, Kanata e Lou portarono i bagagli
nella stanza degli ospiti.
Lou: -Era questa la mia stanza?
-No, quella che era tua ora
è occupata da Miu. E’ in fondo al corridoio, valla a vedere. Io nel frattempo
vado da Miyu, avrà bisogno di una mano in cucina, imbranata com’è!
Lou sorrise divertito, poi
si avviò verso la camera. Era rimasto colpito dai suoi “genitori”. Il loro
rapporto era diverso da quello che Baumiao gli aveva descritto. Secondo i suoi
racconti quei due non facevano che bisticciare, mentre ora erano addirittura
sposati! Certo, da quello che aveva visto qualche battibecco c’era ancora, ma
era tra innamorati, niente di strano. Entrato nella camera, rimase deluso:
“Che schifo! Tipica stanza
femminile! E io avrei dormito in una stanza del genere? Certo, diciassette anni
fa non era così, però fa una strana impressione”
La stanza era arredata in
stile occidentale, il che stonava un po’ con il resto della casa, però era
logico. La ragazza aveva vissuto per quattordici anni in America, non la si
poteva abituare da un giorno all’altro a dormire su un futon! Oltre al letto
c’era un armadio in legno sullo stesso stile della scrivania e un divanetto.
Poi nell’angolo vicino alla finestra una specchiera. Le pareti erano ricoperte
da una carta da parati con motivo floreale, ma anche da poster di vari cantanti
e attori, e da fotografie. Lou si avvicinò alle fotografie, nella speranza di
riconoscere la figlia di Miyu e Kanata, ma non riuscì a vederle perché una voce
lo richiamò:
-Ehi! Tu chi sei, e che ci
fai in camera mia?
Lou
si voltò, una ragazzina lo osservava attendendo una risposta esauriente. Lou la
riconobbe subito come figlia di Miyu e Kanata, infatti aveva gli occhi identici
a quelli della madre, e i capelli erano dello stesso colore del padre.
Lou:-Sei Miu vero?
-Si, e tu chi saresti?
Entrarono nella camera i
genitori.
Miyu:-Ah Miu, sei rientrata,
non ti avevamo sentita.
-Mamma! Lui chi è?
Kanata:- E’ Lou, te ne
abbiamo parlato no?
La ragazza puntò il dito
verso Lou:-E questo qui sarebbe Lou?
Lou:-Perché, qualcosa non
va?
Miu si voltò ancora verso la
madre: -Ma era poco più di un poppante!
-Poppante a chi?!
Intervenne Kanata (non per
niente è un avvocato ndMisato): -Miu, lo vedi anche tu. Sono trascorsi
diciassette anni, non poteva rimanere un lattante per sempre!
A quel punto Lou alzò la
voce: -Papà! Ti ci metti anche tu?! E tu, grazie per il poppante.
Miu:-Di niente, dovuto.
Miyu:-Vi volete calmare?!
Miu chiedi scusa a Lou, e tu Lou si può sapere cosa ci facevi in camera di Miu?
-Volevo vedere la mia
stanza.
-Ma che stai dicendo?!Questa è la mia stanza!
Kanata:-Ragazzi, calmatevi!
Andiamo a pranzare.
-Si papà!- Risposero in
coro, dopo si fulminarono con lo sguardo. Durante il pranzo Miyu e Kanata
cercarono di far riappacificare i due, impresa non semplice. Ad un certo punto
Miu si alzò da tavola.
Kanata:-Che c’è Miu?
-Ho un appuntamento con i
miei amici tra un quarto d’ora. Devo andare.
-Non finisci di pranzare?
-Non ho molta fame, vado. Ci
vediamo stasera.
-Ciao.
Lou osservava Miu, sembrava
ancora arrabbiata. Poi la ragazza venne fermata dalla madre:
-Miu, perché non fai venire
anche Lou?
-Cosa?! Stai scherzando
vero?
-No, a te Lou non andrebbe?
Miu:-Mamma! Credo che ti
sfugga un piccolo dettaglio. Prima di tutto neanche lo conosco, poi esco con i miei
amici, lui non c’entra assolutamente niente!
Lou: -Lascia perdere mamma…
Miu: -E smettila di
chiamarla mamma, non è tua madre!- Poi scappò via, lasciando tutti a bocca
aperta.
Miyu:-Perdonala Lou, non so
cosa le possa esser preso. Di solito non si comporta così. Appena rientra a
casa le faccio vedere!
-No mamma, ha ragione.
Lasciala stare.
Kanata: -Lou, non dare peso
a quello che ha detto. Noi ti vogliamo bene come se fossi nostro figlio.
Lou sorrise, poi si alzò
anche lui dicendo che era stanco e aveva bisogno di riposare. Il pomeriggio
trascorse velocemente. Verso le sei, Lou che si era svegliato, avvertì i
genitori che sarebbe andato a fare un giro. Uscì e andò in centro. Per le
strade di Shibuya, si divertì ad osservare i terrestri, e le vetrine di alcuni
negozi di elettronica. Poi in un bar vide Miu da sola. Ma non era uscita con i
suoi amici? Rifletté un secondo, doveva andarle incontro o far finta di non
vederla? Era certamente arrabbiata con lui, forse era meglio parlarle prima di
rientrare a casa. Entrò nel bar e si avvicinò al suo tavolo mentre la ragazza
leggeva attentamente un volantino. Non si accorse di lui.
-Miu?
Lei si voltò con uno scatto:
-Ah, sei tu. Cosa vuoi?
-Ero uscito e ti ho visto
qui da sola. Non eri con i tuoi amici?
-Non credo siano fatti tuoi-
Prese la borsa e fece per alzarsi, ma Lou la bloccò con i suoi poteri –Ehi, ma…Sei
tu vero? Mi lasci andare?!
-Stai tranquilla, sono
entrato solo per chiederti scusa- Miu smise di dimenarsi –Non sarei dovuto
entrare nella tua camera.
-Cosa…- Si sedette
nuovamente –Non ti preoccupare, non è per quello che sono arrabbiata. Anzi, forse
non sono neanche arrabbiata. Solo un po’ triste.
-Non era per quello?
-No, anzi, scusami per
quello che ti ho detto. Sono un po’ impulsiva.
-Ti va di parlarne?
-Cosa?
-Dai, ti offro qualcosa…
Miu lo interruppe: -Non dire
cretinate. Non hai neanche un soldo terrestre, vero?
Lou rise per nascondere
l’imbarazzo per la figuraccia, quella ragazzina non era certo stupida!
Miu:-Lo sapevo. Però visto
che ti sei offerto di ascoltarmi ora rimani. Ti offro io qualcosa. Cosa prendi?
-Non lo so, non conosco
nessuno di questi cibi. Tu che prendi?
-Io una fetta di dolce al
cioccolato, la vuoi anche tu?
-Ok.
Poco dopo Miu tornò con due
piattini nelle mani.
-Grazie.
-Di niente.
-Allora?
-Allora cosa?
-Qual è il problema?
Miu sorrise: allora voleva ascoltarla
davvero! Poi ritornò seria: -I miei genitori.
-Miyu e Kanata?! A me
sembrano due normalissimi genitori, certo litigano spesso, però…
-Non è per i litigi, a
quello sono abituata, e comunque non litigano spesso. E’ per oggi. Forse, anzi,
sicuramente non te ne hanno parlato, oggi era il mio primo giorno di scuola
superiore, per di più in Giappone.
-Hai avuto problemi con la
lingua?
-No, i miei a casa hanno
sempre parlato giapponese. Quando sono arrivata a casa, mi aspettavo una marea
di domande, di attenzioni, invece eri arrivato tu. Non l’avrai notato, ma non
mi hanno chiesto niente. Le attenzioni di tutti erano focalizzate su di te. E’
per questo che a pranzo sono esplosa: quando tu l’ hai chiamata mamma mi sono
sentita esclusa, come se non facessi parte di quella famiglia.
Lou aveva capito
perfettamente il problema: -Non ti preoccupare, sono sicuro che stasera ti
chiederanno qualcosa.
-Non credo proprio,
conoscendoli! E poi penseranno di sicuro a chiedere tue notizie, sono anni che
non vi vedete! Mi sembra ovvio che il mio primo giorno di scuola passi in
secondo piano!
-Pensa quello che ti pare,
però secondo me la loro reazione è stata dovuta allo smarrimento iniziale: non
si aspettavano certo di rivedermi! Passato il momento, ti chiederanno di sicuro
informazioni! Ah, buono questo dolce!
Miu si stupì della velocità
con cui quel ragazzo aveva cambiato espressione. Un attimo prima parlava con
espressione seria, mentre ora decantava sorridendo la bontà del dolce. Rimase
un attimo ad osservarlo, non era affatto brutto quando sorrideva! Poi scosse
con decisione la testa, come per togliersi dalla mente certe considerazioni.
Lou: -Che hai?
Miu arrossì vistosamente:-No
niente, niente!
-Sei diventata rossa mentre
mi guardavi…non è che ti sei innamorata di me, vero?
-Cosa…cosa stai insinuando?!
Non ti far venie in testa strane idee, come potrebbe piacermi uno come te?!
Lou sorrise
maliziosamente:-Non lo so, dimmelo tu. Non sono io che arrossisco guardando un
ragazzo!
-Ma sei stupido? (frase
famosa…W EVA! ndMisato) Ma guarda questo, e io che credevo di aver parlato con
uno che aveva un po’ di cervello! Come non detto…
-Ehi! Calmati. Non mi faccio
strane idee su una ragazzina di quattordici anni, per di più una che dopo aver
visto un fusto come me nella sua camera mi ha dato del poppante!
-Non ti gasagonfiare troppo!
(ndRanKotobuki) A me sembra che ti calzi a pennello, e poi nessuno ti aveva
dato il permesso di entrare nella mia stanza! Probabilmente eri alla ricerca di
chissà cosa, sei solo un maniaco!
-Cosa cosa? Tu credi che sia
entrato nella tua stanza alla ricerca di biancheria?! Ti stai sopravvalutando
troppo- poi abbassò per un attimo lo sguardo sul petto di Miu–Porti appena la prima, giusto? Non ne
sarebbe valsa neanche la pena!
Miu era tutta rossa in viso,
incazzata nera (gioco di parole idiota! NdSanachan Non l’ho fatto apposta!
NdMisato). Tirò un ceffone a Lou, talmente forte da far voltare le persone che
erano sedute nei tavoli vicini. Poi si alzò e disse:
-Sei solo un esaltato!
Lou si massaggiò la guancia,
dolorante per il colpo ricevuto, poi mentre la ragazza usciva dal locale le
urlò dietro: -Ci vediamo a casa!
Miu era furibonda. Mai un
ragazzo si era permesso di dirle cose del genere! Tutt’altro, nonostante non avesse
sul serio molte forme, quel giorno a scuola parecchi ragazzi avevano cercato di
fare la sua conoscenza e le avevano chiesto il numero di cellulare.
“Che esaltato! Ma chi si
crede di essere?!”
Tornò a casa prendendo a
calci tutto quello che le capitava sotto i piedi. Davanti alla porta del tempio
esitò: ora avrebbe saputo quanto i suoi genitori la tenessero in
considerazione. Entrò cercando di farsi sentire il più possibile:
-Mamma, papà! Sono a casa!
Miyu:-Ah tesoro, sei
rientrata. Com’era il film?- Miyu era in cucina.
-Ehm…non mi è piaciuto
molto…
-Di cosa parlava?
Miu si trovò in difficoltà:
cosa si inventava ora? Poi le venne in mente la conversazione con Lou: -Era la
storia di un ragazzo, borioso e antipatico. Nonostante fosse carino non esitava
a prendere in giro le altre persone.
-Capisco- La madre apparve
sulla porta, mentre con un asciugamano tamponava le mani –Cambiando discorso,
prima nella confusione generale non sono riuscita a chiedertelo…com’è andata a
scuola?
Miu sorrise felice:-Benissimo,
non ho avuto problemi con la lingua, e visto che non ero l’unica a non
conoscere nessuno non mi sono sentita a disagio. Poi ho visto un sacco di bei
ragazzi, molti mi si sono presentati e mi hanno chiesto il numero di telefono,
che bello!
-Sono felice per te, spero
solo che tu non l’abbia distribuito a persone poco raccomandabili…
-Si mamma, lo so.
Si sentì chiudere la porta:
-Sono tornato!
-Ciao papà! Dove sei stato?
-Sono andato un attimo in
studio.
-Kanata, non è che per caso
hai incontrato Lou? Sono preoccupata, è quasi ora di cena…
-Si, mi ha chiamato. Ha
detto che sarebbe rientrato più tardi perché voleva passare a trovare gli
altri.
-Uffa, e io che mi stavo
impegnando in cucina per lui…
Miu e Kanata urlarono in
coro:-Significa che noi non meritiamo di mangiare cibo decente?
Miyu rise, padre e figlia
ragionavano allo stesso modo.
Dopo cena Miu andò in camera
sua. Aveva preparato lo zaino per il giorno dopo, e stremata per tutto quello
che era successo quel giorno, si buttò sul letto. Non pensò a quello che le era
accaduto a scuola, piuttosto pensò a Lou, pentendosene subito dopo:
“Non è ancora tornato,
chissà che fine ha fatto! Oh no, accidenti! Come mi viene in mente anche solo
di pensare a quello stupido? Se penso a quello che mi ha detto…ma magari viene
investito!” (ovviamente non dice sul serio, non ha manie omicide come la
sottoscritta…ndMisato).
Non riuscendo a prendere
sonno, Miu andò in cucina per prendere un bicchiere d’acqua. Guardò l’orologio,
era l’una, e i suoi genitori erano già in camera.
“Tsk, se fossi stata io a
non essere rientrata a quest’ora, chissà cosa mi avrebbero fatto!”
Poi sentì qualcuno
nell’ingresso, e cercò di fare il minor rumore possibile. Dal corridoio Miu
intravide Lou:
-Ti sembra orario per
rientrare?
-Ah scu…Ehi, Pensavo fosse
mamma!
-Spiacente, mamma è già a
letto.
Lou prese la palla al
balzo:-Sei rimasta ad aspettarmi? Eri preoccupata?
A Miu quasi andò di traverso
l’acqua: -Sei proprio uno stupido, mi stavo per strozzare! Ero semplicemente venuta
a prendere un bicchiere d’acqua! Incredibile, ritardatario e anche ostinato!
-Forse cara miss perfezione
ti sfugge che sono rientrato più tardi solo per farti un favore! Se fossi
tornato prima, sai che bella conversazione avresti fatto a cena con i tuoi?!
Miu non sapeva cosa dire,
era l’ultima cosa che si sarebbe aspettata da un tipo come lui.
Lou:-Ora vado a dormire,
sono stanchissimo!
-Ah…-Lou era già tornato in
corridoio. Miu rimase con il bicchiere in mano per qualche minuto, non sapeva
cosa fare. Poi silenziosamente, prima di rientrare in camera passò davanti alla
stanza di Lou. Socchiuse leggermente la porta, ma tutte le luci erano spente
Capitolo 2 *** La strana vita di lei...La nuova vita di lui ***
Capitolo 3:Ritorno alla vita
Capitolo 1: La strana vita di lei…La nuova vita di lui
Miu si svegliò
chiamata dalla voce della madre: -Miu svegliati! Arriverai in ritardo a scuola!
La ragazza si
stropicciò gli occhi, fosse stato per lei avrebbe dormito ancora tre orette,
(sonno leggero come l’autrice!NdMisato) ma era il suo secondo giorno di scuola,
non se lo poteva permettere. Scostò lentamente le coperte, e guardò la sveglia:
erano le sette e trenta.
Miu: -Le sette e
trenta?! Accidenti, non ce la farò mai!
Uscì dalla
stanza e corse per il corridoio, poi sentì una voce:
-Mamma, ma
secondo te è proprio necessario?
Miu si bloccò:
chi era? Poi si ricordò, era Lou.
“Un momento,
Lou?!” Si guardò le gambe, non aveva i pantaloni! “Accidenti a me e alla mia
stupida mania di togliere il pigiama!”
Tornò in camera
più in fretta che poté, non poteva rischiare che Lou la vedesse seminuda,
altrimenti immaginava già i commenti che avrebbe fatto. Intanto Miyu aveva
ripreso a chiamarla, ma la figlia si era soffermata a guardare la sua immagine
riflessa nello specchio della sua stanza. Aveva tutti i capelli arruffati, le
occhiaie mattutine non se ne erano ancora andate, e aveva le labbra talmente
gonfie da sembrare due canotti.
“Così non va,
come facevo ogni mattina a presentarmi in cucina così? La mamma poteva anche
farmi presente che avrebbe fatto più bella impressione uno zombie!”
Decise di
passare prima dal bagno, almeno avrebbe avuto una faccia presentabile. Fece una
doccia in cinque minuti, di solito ne impiegava quindici (sempre come
l’autrice!NdMisato). Poi si lavò i denti a velocità supersonica, ma mentre
faceva il terzo gargarismo, la porta del bagno si aprì.
-Ah Miu!
Miu si voltò,
non voleva crederci, non lui, non ancora…
Lou: -Che fai,
non sputi più? Hai le guance rosse.
Si sentì uno
sputo d’acqua potentissimo, poi Miu si asciugò la bocca con l’asciugamano e
prese a sbraitare:
-Lou! Che
cavolo…sul pianeta Otto non si usa bussare?!
-Guarda che la
porta non era chiusa a chiave, e poi dovevo rispondere a certi stimoli
naturali!
-Potevi
trattenerteli i tuoi stimoli naturali! Ora mi fai il piacere di uscire?! Non è
certo il modo migliore per iniziare la giornata, e poi sono in ritardo a
scuola!
-Penso che prima
di andare a scuola dovresti vestirti.
-Che…-Miu
abbassò lo sguardo, cacchio, era in asciugamano! Tra l’altro era pure uno di
quelli più corti, le si vedevano tutte le gambe! Diventò rossa come un peperone
-Ahhhhhhhhhhhhhhh! Esci immediatamente da qui!!!!!!!!
-Ok, tanto non
c’è niente da vedere -Lou chiuse la porta velocemente, probabilmente aveva
capito che stava per arrivare una di quelle urla di Miu che ormai gli erano
familiari. Infatti:
-Stupido!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La porta non
bastò ad attutire il suono, era troppo anche per le orecchie di un alieno. Lou
tornò in cucina.
Miyu:-Cos’è
successo? Ho sentito Miu urlare, così sveglierà Kanata. Lou?
-No, niente.
Piuttosto mà, perché non le regalate un accappatoio?
Miyu capì
subito, e iniziò a ridere:
-Ti prego Lou,
già di prima mattina!- risata - Sarà furibonda. E io che volevo dirle che
saresti andato a scuola con lei.
-Devo proprio?
-Certo -Miyu
tornò seria -Non hai ancora deciso quanto trattenerti, per sicurezza è meglio
che tu continui a studiare, sei all’ultimo anno.
-Uffa, per
fortuna qui sulla Terra le materie sono più semplici!
-Allora vedi!
Dov’è il problema?
Lou avrebbe
voluto risponderle che non se la sentiva di andare a scuola con Miu. Di sicuro
era incazzatissima con lui, ma che ci poteva fare? Stavolta era stato sul serio
un caso. Si rincuorò pensando che tanto non sarebbero stati in classe insieme
-E scuola sia.
Devo andare oggi?
-No, forse non
conviene che tu vada a scuola con Miu. Io inizio il mio nuovo incarico domani,
quindi ho ancora una giornata libera. Ti accompagno a fare l’iscrizione quando
Kanata sarà andato in studio.
-Ok.
-Bene, sarà
meglio che vada a ricordare a Miu che se non si sbriga arriverà in ritardo.
Miyu si avviò
verso la stanza della ragazza, rideva ancora. Bussò:
-Miu? Posso
entrare?
La ragazza si
era vestita, stava per prendere lo zainetto: -Ah mamma! Pensavo fosse quello
stupido di Lou.
-Ti ha visto
mentre eri in bagno?
-Si, maledetto bastardo.
-Miu!
-Si mamma. ora
devo andare, speriamo di farcela prima che suoni la campanella. Ciao
La madre era
stupita, pensava che si sarebbe messa a piangere. Si riprese: -Ma non fai
colazione?
-Mi è passata la
fame. Saluta papà.
Uscì dalla
stanza e poco dopo sbatté la porta di casa. Miyu non sapeva come avrebbe dovuto
comportarsi. Nel frattempo, la figlia era arrivata davanti alla fermata
dell’autobus: forse prendendolo ce l’avrebbe fatta. Non vide avvicinarsi un
ragazzo:
-Saionji!
Si voltò, non ci
credeva: che colpo di fortuna!-Ah! Anami, giusto?
-Si- Miu non ci
credeva ancora: Anami, uno dei ragazzi più famosi della scuola prendeva
l’autobus praticamente davanti casa sua, e si era ricordato il suo nome! Il
giorno prima l’aveva notato subito, poi le ragazze della classe con cui aveva
parlato le avevano detto che era famosissimo essendo il playmaker della squadra
di basket dell’istituto. Inoltre, essendo la squadra molto forte, gareggiava
anche con altre scuole, e quindi Anami era famosissimo anche negli altri
istituti per essere oltre che bello, una delle promesse del basket giapponese.
In autobus chiese se si poteva sedere vicino a lei.
Miu: -Certo,
figurati- Il cuore le batteva fortissimo, ma rifiutò l’idea di essersi
innamorata di un ragazzo senza neanche conoscerlo.
-Beh, ieri
quando vi abbiamo portato a visitare la scuola non ci siamo presentati come si
deve: mi chiamo Rei. Se vuoi puoi chiamarmi per nome. Qual è il tuo nome?
-Mi chiamo Miu
-si sentiva un po’ imbarazzata a dirlo -Se vuoi, mi puoi chiamare anche tu per
nome.
-Grazie, non si
conoscono belle ragazze tutti i giorni! -Le sorrise, l’aveva detto senza
malizia, ma Miu arrossì comunque. Poi continuò -Hai uno strano accento, sei
straniera? Dal viso non si direbbe
Miu abbassò lo
sguardo, che figura! Chissà come gli era sembrato il suo accento, evidentemente
si sentiva la pronuncia americaneggiante: -No, sono giapponese, ma ho vissuto
sino a qualche mese fa in America.
Lui non riuscì a contenere il suo
entusiasmo: -Hai vissuto in America?! Beata te, non sai cosa darei per poterci
passare almeno una settimana! La patria del basket, che meraviglia!- Poi
notando il suo sguardo, continuò -Guarda che non devi vergognarti del tuo
accento, è carino!
Miu:
“Accidenti, non fa che spararmi complimenti, sarò di sicuro diventata rossa
come un pomodoro! Però, è veramente carino, quando sorride poi, ha qualcosa di
disarmante”
Dopo
si risvegliò dai suoi pensieri, e di sfuggita diede un’occhiata all’orologio:
-Le
otto?! Come…-Per la prima volta da quando era salita sull’autobus, guardò fuori
dal finestrino- Ma dove siamo?
Osservò
fuori anche Rei: -Merda! Abbiamo perso la fermata!
Miu
si stava facendo prendere dal panico: -Come abbiamo perso la fermata?! Dove
siamo?
-Siamo
in periferia, accidenti!
-In
periferia? E la scuola? La campanella sarà già suonata, che faccio?
-Scusa,
mi dispiace.
-E
di cosa?
-Ti
sei messa a parlare con me, ti ho fatto distrarre. Era il tuo secondo giorno di
scuola…
-Non
me lo ricordare…ma non ti preoccupare, avrei dovuto essere più attenta io.
Però, potremmo entrare alla seconda ora!
-Io
posso entrare alla seconda, ma non lo farò: per oggi passo. Tu sei del primo
anno, senza giustificazione rimani fuori.
-No!!!!!!!…Aspetta,
non potrei entrare con te? Ah scusa, hai detto che non entri.
Miu
si risedette con lo sguardo basso, cosa avrebbe fatto ora? Rei invece ci pensò
un attimo su, poi disse:
-Ok,
è colpa mia e cercherò di rimediare. Entro con te.
Gli
occhi di Miu si illuminarono: -Lo faresti sul serio?
-Certo,
l’ ho detto. In qualche modo devo pur farmi perdonare no?
-Grazie,
grazie veramente.
-Di
niente, però ora scendiamo, altrimenti arriveremo al mare!
-Hai
ragione!
I
due ragazzi scesero velocemente. Attraversarono e aspettarono alla fermata
l’autobus che li avrebbe riportati in città, il quale, per fortuna arrivò pochi
minuti dopo. Tornati in città, mancava ancora mezz’ora allo scadere della prima
ora. Miu si chiese cosa avrebbe fatto nel frattempo, pensava che con Rei si
sarebbe incontrata poco prima di entrare.
Miu:
-Beh, grazie ancora Rei. Sei stato gentilissimo. Pensare che neanche mi
conosci!
-Certo,
non saprò quando sei nata e qual è il tuo gruppo sanguigno, ma ci siamo
conosciuti un po’ in auto no?
-Comunque
mi hai fatto un favore a rinunciare alla tua sega per farmi entrare! Sai, dallo
studente responsabile del terzo anno ,non me lo sarei mai immaginata!
-Forse
hai ragione, non ci conosciamo così tanto! Senti…- Guardò l’orologio -Manca
ancora mezz’ora, ti va di passare a prendere qualcosa in un bar?
-Magari!
Non ho fatto neanche colazione oggi!
-Allora
andiamo!
Si
allontanarono da scuola, prendendo una strada che li avrebbe portati in centro.
Poi Rei si fermò davanti ad un locale.
-Sei
mai stata qui?
-Veramente
no, ma sei sicuro che sia un bar? A me sembra più un locale notturno!
-Diciamo
che è anche un locale notturno. Ti do una dritta: questo è il punto d’incontro
degli studenti del nostro istituto. Vengono qui principalmente dopo scuola, o
nella pausa pranzo, ma di sera ci sono delle band, si canta, si balla…le solite
cose. Nel weekend poi è pieno di gente, c’è la discoteca.
-Deve
essere divertente! Ci vieni?
-Praticamente
mai, la considero una gran rottura. Allora entriamo?
-Ah
si!- A dir la verità, Miu non se l’aspettava. Da quello che aveva saputo di
Rei, sembrava fosse uno di quelli che fuori scuola si scatenano; insomma, uno
di quei ragazzi abbastanza intelligenti da capire che a scuola si decideva il
proprio futuro, poi, in particolar modo nelle scuole giapponesi è richiesto un
impegno costante sin dalle elementari. Meno ti impegni, meno possibilità avrai
di entrare in scuole prestigiose che ti consentano di trovare un buon lavoro.
Probabilmente
- pensò Miu -da sfogo alle sue energie nel basket.
Entrati,
si trovarono in un ampio locale. Era pieno di tavoli, poi davanti all’ingresso
da cui erano entrati Miu e Rei, iniziava una fila di banconi, dove si servivano
varietà incredibili di cibi: dal fast-food alla pizzeria, gelateria,
caffetteria, e pasticceria: c’era di tutto e di più.
Miu:-
Dall’esterno,non sembrava un locale
del genere! Ma dove balli? Non mi sembra che qui ci sia lo spazio.
-Infatti
la discoteca è sotto, ma anche lì c’è una zona in cui sedersi.
-Capisco.
Cosa prendiamo?
-Io
prendo un gelato, tu?
-Ehm…lo
prendo anch’io.
Arrivarono
i due gelati, e un quarto d’ora dopo Rei e Miu si incamminavano verso scuola.
Arrivarono puntuali per l’inizio della seconda ora, e Miu entrò senza problemi.
Dopo aver ringraziato ancora Rei, si avviò tutta contenta verso la suaclasse.
Intanto
al tempio Saionji, Lou aspettava la madre seduto sulle scale. Quando Miyu uscì,
scesero insieme e in macchina si recarono all’istituto.
Miyu:-Ascolta
bene Lou. Prima di uscire ho parlato con Kanata, e mi ha detto che entro domani
riuscirà a preparare dei documenti da falsificare con il tuo nome (un bravo
avvocato non lo fa!NdMisato). Da oggi, ti chiamerai Lou Kozuki. Avrai diciassette
anni, e sei figlio di una mia cugina che vive in America. Ovviamente sei ospite
al tempio, ok?
-Non
sarà difficile da ricordare.
-Meglio
così.
A
causa del traffico, impiegarono mezz’ora per arrivare all’istituto. Lou si
guardava intorno: sul pianeta Otto, le scuole non erano così! Davanti
all’edificio, c’era un grande spiazzo, e ai lati di alcune aiuole delle
panchine. Entrati, vennero guidati dalla segretaria in direzione. Il preside
stava giocando una partita a scacchi su internet, con un avversario islandese,
ma interruppe tutto per parlare con Miyu. Così, pochi minuti dopo, Lou era
iscritto a scuola. Assieme alla madre, si recò poi nel negozio in cui vendevano
uniformi scolastiche. A Lou il dover indossare una divisa scocciò non poco. La
divisa del liceo, era costituita da una camicia bianca, un maglioncino con
scollo a v per l’inverno, una giacca e i pantaloni sempre blu. Per l’attività
fisica, c’erano pantaloni e felpa acetati (rigorosamente blu con una striscia
bianca), e due magliette bianche con stampata la classe di appartenenza. Per la
stagione calda invece, pantaloncini (sempre blu con la striscia biancaNdMisato
Che fantasia eh!NdSanachan). E ovviamente, su ogni capo era impresso il simbolo
della scuola. La commessa lo informò sul fatto che se avesse voluto iscriversi
a qualche club sportivo, sarebbe dovuto tornare a prendere il necessario. Lou
pensò che non sarebbe tornato in quel posto neanche sotto tortura. Mentre
aspettava di provare tutto, osservò anche la divisa femminile: giacca e minigonna
blu, camicia bianca, maglioncino blu per l’inverno, calzettoni che arrivavano
sin sopra il ginocchio, e tuta sportiva che comprendeva felpa e pantaloncini
(anche per l’inverno, poverine!NdMisato). Rifletté sul fatto di non aver mai
visto Miu con la divisa. Certo, durante il loro primo incontro la indossava,
però era una situazione un po’ particolare, e lui non aveva guardato certo
com’era vestita!
Intanto,
a scuola Miu seguiva la lezione di economia domestica. Nel giro di due giorni,
aveva già stretto amicizia con tutta la classe, ma in particolar modo con una
ragazza: Sakura. Era molto egocentrica e aveva un forte senso dell’umorismo.
Miu l’aveva notata subito perché era una kogal. Infatti aveva i capelli
schiariti e una carnagione più scura, ma in seguito venne a sapere da lei
stessa che era naturale, e non aveva fatto nessuna lampada. Sakura riscuoteva
molto successo tra i ragazzi, anche con quelli più grandi. Non sembrava che si
impegnasse molto a scuola, ma due giorni erano comunque pochi per giudicare.
Miu:
-In America non seguivo lezioni di economia domestica!
Sakura:
-Per forza! Solo in Giappone possono farti seguire certi corsi!
Mikage:(altra
compagna di classe con la quale Miu aveva fatto amiciziaNdMisa) -Non vi
lamentate troppo, quando vi sposerete vi tornerà molto utile.
Sakura:-Si
si, come no! Più che a sposarmi, io penso a trovare un fidanzato degno di me
ora!
Miu:-Hai
ragione, ma non è mica semplice!
Sakura:
-Senti chi parla! Tu non hai proprio voce in capitolo!
Miu:-E
perché scusa?
Sakura:-Stamattina
ti ho visto, sei entrata con Anami!
Prof:
-Rokubu, invece di spettegolare, pensa a spostare quella pentola dal bollitore!
Sakura:-Si
prof! …Dunque, stavo dicendo…ero affacciata alla finestra alla fine della
seconda ora, e ti ho vista entrare con lui.
Mikage:-Sei
sicura di non sbagliarti?
Sakura:-Certo!
Riconoscerei Anami tra mille!
Miu
rise, e per poco non fu ripresa anche lei dalla professoressa. Alla fine della
lezione Sakura riprese il discorso: voleva assolutamente sapere come e dove si
erano incontrati, Miu le raccontò la loro conversazione sino al bar, ma si
guardò bene dal dirle che Rei prendeva l’autobus davanti casa sua. Mikage le
pregava di smettere, perché le stava venendo mal di testa, ma Sakura per tutta
risposta le disse che nel pomeriggio l’avrebbe accompagnata a comprare due
tappi per le orecchie. La giornata trascorse veloce, e ad ora di pranzo Miu e
Sakura uscirono da scuola, mentre Mikage si tratteneva al club.
Miu:-Pensi
di iscriverti a qualche club?
Sakura:-Sinceramente,
non ci ho ancora pensato…però mi piacerebbe fare sport.
-Io
pensavo ad atletica, ma non sono sicura, gli allenamenti tolgono un sacco di
tempo allo studio e…mamma?
-Cosa?
-C’è
mia madre davanti al cancello, mi chiedo perché sia…- Si fermò -E no! Cosa
crede di fare portandolo qui?
-Ma
di chi stai parlando?
-Lou.
-
E’ quel ragazzo biondo affianco a tua madre?
-Già.
-Sai
che è proprio carino? Me lo presenti?
-Ma
sei matta? Ti avverto, non ti far ingannare dal visetto d’angelo,è solo uno
stupido e pervertito…
Sakura
non l’ascoltava più: aveva avanzato e si dirigeva verso Miyu e Lou:-Buongiorno
signora Saionji! Mi chiamo Sakura Rokubu e sono un’amica di sua figlia.
-Piacere
Miu:-Sakura,
mamma!
Miyu:-Ciao
Miu! Com’è andata oggi a scuola?
-Bene
sino ad adesso!-Fulminò Lou con lo sguardo.
Sakura:-Miu,
ma lui chi è, tuo fratello?- Miu aveva capito a che gioco stava giocando
Sakura; era proprio testarda!
Lou:-No,
sono il cugino. Mi chiamo Lou Kozuki, ma puoi chiamarmi Lou.
Sakura:-Molto
piacere!Non sei iscritto nella nostra scuola vero?
Lou:-Da
oggi si.
Miu:-Cosa?!
Mamma è uno scherzo!
Lou:-Non
ho ancora capito perché devi sempre mettere in dubbio tutto quello che dico. E’
da ieri che lo fai!
Miu:-Vuoi
sapere il perché?! Dici cose talmente tanto stupide che stento a crederci!
A
Miyu apparve una gocciolina (stile Sailor Moon NdMisato) sulla fronte:-No Miu,
mi dispiace ma è vero. Siccome non ha ancoradeciso quanto rimanere, Lou
frequenterà la tua stessa scuola.
Miu:-Ma
questo è un incubo!
Sakura
capì che la situazione sarebbe degenerata entro poco, perciò si affrettò a dire
qualcosa: -Ah! Signora Saionji, volevo chiederle se Miu può venire a pranzo da
me.
Miu
la guardò stupita, ma la madre non se ne accorse: -Se per te non è un problema,
oggi non hai molti compiti vero Miu?
-No mamma.
Miyu:-Allora
ci vediamo stasera?
Miu:-Si
Miyu:-Beh,
allora ciao Sakura! E comportati bene Miu!
Lou:-Ciao
Sakura! Ci vediamo domani a scuola!- Poi fece una linguaccia a Miu, che stava
per esplodere
-Maledetto
bastardo!
-A
me sembra tanto simpatico! Comunque dovresti ringraziarmi, ti ho portato fuori
casa per un po’!
-Grazie.
Ma i tuoi genitori saranno d’accordo?
-Nessun
problema, vivo sola!
-Sul
serio?!
-Si,
però non mi va di cucinare oggi, ti va se pranziamo fuori?
Miu
dimenticò tutto quello che era successo fino ad allora, con Sakura si sarebbe
divertita di certo!
Dopo pranzo, le due amiche
rientrarono a casa di Sakura.
Sakura:-Ecco qui! Questo è
il mio splendido appartamento. Che te ne pare?
Miu:-Wow! E’ bellissimo!
Anche se è un monolocale sei sicura di viverci sola? E’ gigantesco!
-Certo che ci vivo sola!
-E lo pulisci anche da sola?
-Ehm, per la pulizia di
mobili e stanze tre volte a settimana faccio venire la domestica che sta nella
casa dei miei genitori.
-Ah ecco! Mi sembrava
strano…
-Cosa vorresti insinuare?!
-Beh, visti i tuoi voti in
economia domestica…a questo punto immagino che non saprai neanche cucinare!
-Già. Colpita e affondata!
Poggiamo le cartelle in soggiorno, così ti faccio fare il giro
dell’appartamento.
-Ok.
-Quelli che hai appena visto
erano l’ingresso e il soggiorno, questa è la cucina.
-Carina!
-Non dimenticare che ho
molto gusto!…Questo è il bagno, ho anche la vasca idromassaggio. Ti piace?
-Bello! Ogni tanto posso
venire a fare un idromassaggio da te? Ma…ho notato che tutte le camere sono in
stile occidentale, come mai?
-Mia madre è in parte
europea.
-Ah si? Ecco perché hai gli
occhi così grandi! E precisamente da dove viene?
-Francia. Infatti i piatti
francesi sono gli unici che so cucinare!
-E ti pare poco! Mia madre
c’è stata per lavoro qualche giorno. Ha detto che il cibo era buonissimo. Ha
cercato di cucinarci qualcosa quando è tornata, ma se non fosse intervenuto
papà, chissà cosa sarebbe successo!
Sakura rise, e poi per un
attimo le si oscurò il volto.
Miu:-Sakura che hai? Ho
detto qualcosa che non va?
-No, non ti preoccupare! Va
tutto bene! Ah! Questa è la mia stanza, e questa è per gli ospiti.
-Quanto ti invidio! Hai una
casa bellissima! Io avevo una casa del genere quando vivevo in America. Ora nel
tempio solo la mia camera è occidentale. Non che non mi piaccia l’arredamento
tradizionale giapponese, ma dopo quindici anni in America se ne sente un po’ la
mancanza!
-Credo di capirti. Senti, ti
va se andiamo a fare i compiti in camera mia?
-Ok, abbiamo solo inglese.
-Per fortuna che tu sei così
brava in inglese, senza di te non so come farei!
-Immaginavo che avrei dovuto
farteli copiare.
In camera, le due ragazze si
stendettero sul letto; non appena aperti i libri, Sakura parlò:
-Miu, mi parli della tua
famiglia?
-E i compiti ovviamente
vanno a farsi friggere, vero?
-Su, abbiamo tutto il
pomeriggio per farli!
-Ok, ok. Ti racconto dei
miei genitori?- Sakura annuì interessata -Allora, i miei sono tutti e due
giapponesi, si sono conosciuti all’età di quattordici anni perché i miei nonni
sono andati a lavorare alla NASA in America, lasciando mia madre a casa di un
loro amico, il sig. Saionji, che aveva un figlio di nome Kanata. Poi mio nonno
è partito lasciandoli soli, e…
-E…? Cos’è successo?
Miu: “Cavoli, stavo per
parlarle di Lou” -Poi hanno vissuto insieme per circa un anno, ma non è
successo niente. Erano talmente timidi, e non facevano altro che litigare!
-E poi?
-Una sera, mentre tornava a
casa, mia madre ha rischiato di essere stuprata - l’amica mise una mano davanti
alla bocca. Non se lo aspettava -perciò i miei nonni, per evitare che
succedesse ancora qualcosa di simile decisero di portarla con loro in America.
-Ma…a tua madre non è
successo niente, vero?
-No, mi ha raccontato di
essere riuscita a difendersi, però è stata picchiata talmente tanto da non
riuscire a muoversi. Infatti svenne.
-E come…
-Mio padre, non vedendola
tornare era preoccupato, uscì a cercarla, e una volta trovata la portò al
pronto soccorso. Rimase tutta la notte accanto a lei, sperando che si
svegliasse. Il giorno dopo i nonni avevano già preso la loro decisione, e mio
padre non riuscì a fermarli. Mia madre aveva subito un forte trauma, e non
riusciva a toccare o essere toccata da qualunque individuo di sesso opposto,
persino dal nonno. Fece terapia per un anno, e riuscì a riprendersi.
-…
-Tre anni dopo, ormai
diciassettenne decise di tornare in Giappone. Mi ha detto che già a quattordici
amava mio padre, ma non aveva avuto il coraggio di dirglielo. Tornava per
quello, anche se ora non lo ammetterebbe neanche sottotortura a lui! I miei
nonni erano diventati molto protettivi nei suoi confronti, e perciò decise di
scappare. Prese un aereo e tornò in Giappone. Qui incontrò mio padre, e
chiarirono tutti i malintesi, ma lui aveva già un’altra ragazza.
-No! Che ingiustizia!
-Infatti. Mia madre avrebbe
voluto tornare subito in America, ma non le fu possibile per una serie di
motivi. Poi la ragazza di mio padre, essendo un amica d’infanzia dei miei
genitori li invitò a fare un viaggio alle terme.
-No, che bastarda! E sapeva
che tua madre amava tuo padre?
-Mia madre fece di tutto per
farle credere il contrario, anche perché ai tempi delle medie era la sua
migliore amica. Questa sua amica era innamorata di mio padre sin da allora, e
si era messa con lui nonostante sapesse che amava mia madre. Infatti il loro fu
un rapporto diciamo platonico, limitato solo ai baci; mio padre si rifiutava di
andare oltre.
-Mi hai fatto tirare un
sospiro di sollievo, stavo già per dare del traditore a tuo padre! Questa
storia è meglio di un romanzo…vai avanti dai!
Miu sorrise: -Alle terme i
miei riuscirono a dichiararsi
-Finalmente!
-Non cantar vittoria, mia
madre non voleva tradire la sua migliore amica, perciò disse a mio padre che
avrebbero dovuto finirla lì. Mio padre si oppose con tutte le sue forze, ma
vennero scoperti.
-Lei scappò via, e i miei
assieme agli amici la cercarono dappertutto. Poi li chiamò dicendo che non
voleva più vederli. Mio padre alla fine convinse mia madre a restare con lui, e
trascorsero una notte insieme. Il mattino dopo però mia madre venne chiamata
dalla sua amica, che la convinse ad andar via.
-Ma non è possibile!
-E invece si. Mia madre
tornò in America, e anche questa volta papà non riuscì a fermarla. Poi
rincontrò la sua ex, che gli disse che lo amava e non lo avrebbe mai
abbandonato ecc. Trascorse un mese. Mio padre mi ha raccontato che in quel
periodo non voleva vedere nessuno, tranne i suoi due amici più intimi. Quella
che avrebbe dovuto essere l’ex di mio padre, e che secondo un minimo di
rispetto avrebbe dovuto stargli a distanza almeno per un po’era sempre appiccicata a lui, ma un giorno,
non riuscendo a vederlo ancora in quello stato decise di lasciarlo.
-Oh! Finalmente dimostra un
briciolo di umanità!
-Non dire cosi! Io immagino
quanta sofferenza le sia costato quell’addio. Comunque mio padre partì il
giorno stesso per andare da mia madre. La incontrò mentre rientrava dalla
ginecologa.
-Dalla ginecologa? Non mi
dire che…
-Gia. Quella notte che
avevano passato insieme. A mia madre non era venuto il dubbio per un intero
mese, per fortuna la sua migliore amica le mise la pulce nell’orecchio. Ora è
la mia zia preferita!
-E poi?
-Mia madre era disperata:
aveva promesso a mio padre che non l’avrebbe mai più rivista. Non voleva abortire,
e decise di crescere il bambino da sola. Poi incontrò mio padre, e lui le
raccontò tutto quello che era successo. Lei gli disse di aspettare un figlio da
lui, e finalmente poterono stare insieme.
-I tuoi nonni non sapevano
niente?
-No, quando videro mio padre
in America e seppero che mia madre aspettava un figlio da lui, mia nonna
svenne.
Sakura iniziò a ridere come
una matta, poi lentamente si riprese: -Quindi dopo sei nata tu e tutti vissero
felici e contenti, giusto?
-Diciamo che tutti tranne la
strega cattiva.
-Ah, è vero! Che fine ha
fatto? Dopo quello che ha fatto passare ai tuoi dovrebbe essere morta e
sepolta.
-I miei mi hanno detto di
averla cercata, ma non hanno avuto più sue notizie, come lei aveva detto quando
lasciò mio padre.
-Per fortuna! Sai, la storia
dei tuoi genitori è bellissima. Sono veramente contenta di avere per amica un
frutto del vero amore! -Poi sbottò a ridere.
Miu arrossì: -Ah ah!
Piuttosto, che mi dici dei tuoi?
Sakura smise di ridere
all’istante. Poi sorrise: -Non è una bella storia da raccontare.
-Non ti va di parlarne?
-Non ho problemi a parlarne,
ma tu la vuoi ascoltare?
-Certo.
-Come vuoi. Mia madre ha
vissuto sempre in Giappone, nonostante le origini francesi. Dopo aver raggiunto
la maggiore età si recò in una banca del seme, comprò una provetta. Quella
provetta ero io.
Miu spalancò la bocca, poi
la richiuse quanto bastava per parlare: -Scusa, forse non avrei dovuto
chiedertelo.
-Ti ho detto che non ho
problemi a parlarne. Continuo?
-Si.
-Mia madre ha preso quella
decisione riflettendoci molto bene. Non era stata corrisposta dalla persona
amata e che amava ancora, non voleva conoscere nessun altro uomo. Prima della
mia nascita è partita per andare dai suoi parenti in Francia. Lì ha concluso
gli studi, ed è diventata psicologa. Qualche anno dopo si è innamorata di un
suo collega, e insieme siamo tornati in Giappone. Per me è stato uno shock
scoprire che quello che sino a dieci anni ho chiamato papà in realtà non era
mio padre. Ho iniziato a prendere le distanze. Quest’anno mi hanno proposto di
tornare definitivamente in Francia, ma io mi sono rifiutata. Per questo ora
vivo sola.
Miu aveva ascoltato tutto
molto attentamente, ma aveva una marea di domande da fare all’amica: -Però i
tuoi genitori li senti ancora, vero?
-Si, mi chiamano quasi ogni
giorno- Poi vide l’amica con un’espressione molto seria in viso -Ti avevo detto
che non era una bella storia. Sai…non credevo di poterne parlare con tanta
facilità con qualcuno!
Miu si alzò: -Ma allora non
ne avevi parlato mai con nessuno?!
Sakura sorrise: -Già! Non è
una bella cosa? Ci conosciamo solo da due giorni, eppure ora conosciamo i
nostri più grandi segreti: le famiglie. Di solito non se ne parla con le prime
persone che si incontrano. Io sono felicissima di essere tua amica, e mi fido
moltissimo di te- Fece un grande sorriso.
Miu iniziò a piangere: -Che
dici?! Anch’io sono felice di essere tua amica. Non credevo che qui avrei
conosciuto persone come te!
Sakura l’abbracciò: -Che fai
stupida, piangi? Accidenti, hai la lacrima facile! Il discorso ha preso una
piega troppo seria. Senti, ma tu non mi hai parlato di tutta la famiglia. Tuo
cugino?
Miu si riprese subito:
-Parli di Lou, vero? Quello stupido ottuso pervertito deficiente! Ti ho già
detto di lasciarlo perdere!
-Ma è bellissimo! Poi tra
l’altro mi sembra anche simpatico. Sono doti che è difficile trovare nella
stessa persona, non credi?
-Sarà pure bello, ma non si
può certo dire che è simpatico! Non fa altro che prendermi in giro, ed è anche
un pervertito. Tu non sai cos’è successo da quando è arrivato!
-Allora raccontamelo.
-Ti accontento, così ti farò
cambiare idea!
-Ok. Intanto vuoi qualcosa
da mangiare?
-No, solo il suo pensiero mi
fa chiudere lo stomaco.
Sakura rise, Miu era troppo
divertente.
Miu: -Allora, appena arrivato
si è intrufolato nella mia stanza. Alla ricerca di chissà cosa. Poi i miei
genitori quando sono tornata da scuola non mi hanno chiesto niente, parlavano
solo di Lou. Lou di qua, Lou di là ecc. Sono uscita di casa con la scusa di
andare al cinema. Poi l’ho incontrato mentre ero al bar. Si è seduto con me e…
-E…
-Ecco, voleva sapere
qual’era il problema. Ne ho parlato con lui.
-E questa ti sembra una
brutta cosa?
-No, però subito dopo quando
è tornata fuori la storia della stanza e gli ho dato del pervertito lui mi ha
detto che mi stavo sopravvalutando troppo! Poi, maledetto pervertito mi ha
guardato il seno e mi ha chiesto se portavo la prima -poi imitò la sua voce
-non ne sarebbe valsa neanche la pena!
Sakura non ce la faceva più,
si rotolava sul letto dalle risate
Miu: -E smettila di
ridere!!! Sai cos’è successo stamattina?!
-Se non me le parli!
-Stamattina ero in bagno. Mi
stavo lavando i denti dopo aver fatto la doccia. Ero ancora in asciugamano. Lui
entra tranquillamente, e io gli urlo di uscire. Lui sempre con quel suo
sorrisetto allusivo mi dice che tanto non c’era niente da vedere. Maledetto!
Miu strinse i pugni, Sakura
intanto aveva le lacrime agli occhi. Sakura: -Ma no! E’ troppo forte! Lo devo
assolutamente conoscere meglio! E il mio tipo. Ho deciso, da domani ci proverò
con lui.
Miu non credeva alle sue
orecchie: -Ma come?! Tu hai dei problemi seri! Non ci posso credere…
-Io penso che tu ti senta
solo offesa per quello che ti ha detto. Probabilmente se non ti avesse detto
quelle cose ti piacerebbe. O ti piace già?
-Eh no cara! Dove vuoi
arrivare? Non mi è mai piaciuto e non mi piacerà mai! I ragazzi che mi
piacciono sono di tutt’altro tipo!
-Vogliamo parlare di sempai
Anami? E’ lui il tuo tipo?
Miu arrossì violentemente:
-Beh si, più o meno, ma neanche lui mi interessa.
-Sul serio? Ma se oggi avevi
due occhioni languidi che guardavano nel vuoto! Se questo non è amore!
-Stavo solo pensando!
-Si, ad Anami.
-Ho capito, è inutile.
-Già. Domani ti darò una
mano ad avvicinarlo.
-No! Se ti ci mettessi di mezzo
tu sicuramente la sua attenzione sarebbe puntata su di te!
-Ma allora ti interessa!
-Mi hai ingannato bastarda!
-Sono brava eh?
Iniziarono a ridere e a
prendersi a cuscinate come due deficienti. Poi si fermarono perché suonò il
campanello.
Sakura:-Ma chi sarà a
quest’ora?
-E se fosse Mikage?
-Impossibile, il club di
biologia finisce le attività alle sette. Sono solo le sei.
Sakura si sistemò i capelli
nello specchio dell’ingresso, poi aprì: -Sempai Lou!
Miu che aveva sentito tutto,
si mise a correre per l’appartamento e arrivò nell’ingresso. La scena che vide
le fece rigirare lo stomaco.
-Salve Rokubu. Miu è qui,
vero?
-Si. Comunque puoi chiamarmi
anche per nome.
-Sakura giusto?
-Già, te lo ricordi!
-E’ un bellissimo nome, come
potrei dimenticarlo.
Sakura sorrise, ma
l’atmosfera venne rotta dalla voce di Miu: -Con la memoria che ti ritrovi, non
sarebbe difficile!
-Ah eccoti!Miyu voleva che
ti venissi a prendere, è quasi sera.
Sakura si voltò verso
l’amica. Aveva capito il perché.
Prima di rispondere, Miu si
chiese come mai aveva chiamato sua madre per nome:-Non poteva venire papà?
-Kanata si tratterrà in
studio sino a tardi. Domani ha un’udienza.
-Che pizza! E mamma?
-E’ andata a trovare Akira e
Santa. Ha saputo oggi che Akira aspetta un altro bambino.
-Un momento. Significa che
saremo solo noi due a cenare?
-Si, sbrighiamoci. Dobbiamo
ancora preparare tutto.
-Non hai neppure cucinato?!
-Ovvio, non so come sui
usano le vostre cucine!
Sakura:-Le vostre cucine?
Miu fulminò Lou con lo
sguardo, poi corresse: -No, siccome lui è americano, utilizza un tipo di cucina
differente.
-Ah ecco. Sentite, visto che
non avete preparato niente vi va di restare a cena da me?
Miu guardò l’amica con
disprezzo: non aveva capito proprio niente, ma visto che anche lei preferiva cenare
lì piuttosto che sola con Lou, rispose di si.
Sakura:-Benissimo! Cosa
ordiniamo?
Miu:-Come cosa ordiniamo?!
Non cuciniamo noi?
Lou:-Meglio di no. Non
voglio mangiare composti chimici preparati da te! Rischierei di sentirmi male,
e domani devo andare a scuola.
Miu:-Lou!
Sakura intuì che la cenetta
tra amici sarebbe stata più complessa del previsto: se quei due continuavano
così per tutta la serata, sarebbe stata lei a non andare a scuola il giorno
dopo.
Sakura:-Perché non ordiniamo
del sushi? Qui sotto c’è un ristorante che lo cucina da dio!
Miu.- Mi dispiace Sakura, ma
né io néLou potremmo pagare la nostra
porzione. Non ho uno yen con me!
Sakura ordinò tre porzioni
di sushi. Inizialmente Miu si preoccupò per Lou: non aveva mai mangiato del
sushi, poi l’amica lo avrebbe certamente tempestato di domande alle quali lui
non avrebbe saputo rispondere. Invece lui se la cavò benissimo: mangiò di gusto
il sushi, e per fortuna Sakura non gli chiese qual’era il suo cibo, gruppo
musicale preferito, qual’era il suo gruppo sanguigno, il segno zodiacale e via
dicendo. Certamente la serata procedeva egregiamente per Sakura, benissimo per
Lou -che secondo Miu era gasato per il fatto di trovarsi a cena con una bella
ragazza come Sakura - ma pessimamente per Miu. Sakura cercava continuamente
l’attenzione di Lou, ma ancora a parere di Miu, non ne aveva assolutamente
bisogno. Lou sembrava stranamente preso dalla conversazione con la sua amica, e
scherzava in continuazione. Miu doveva ammettere che certe battute che aveva
fatto erano davvero esilaranti, ma non si sarebbe mai messa a ridere davanti a
lui per una sua battuta. In più Sakura aveva ordinato anche della birra,e Miu
per dar corda sia a lei che a Lou che la bevevano tranquillamente, se ne scolò
diversi bicchieri. Non aveva mai bevuto prima di allora, non le interessava, e
non ci aveva neanche provato. Poi, stufa dei tentativi di entrare in una
conversazione che sembrava un duetto, si alzò in piedi, e avvicinandosi al
posto di Lou, gli tirò le guance.
Lou:-Miu ma che fai?! Ahi!
Sei più stupida di prima o sbaglio?
Miu:-Che belle guance!
-Mi vuoi lasciare?!
-No, no e no!
-Ma che ti prende?!
-Lou, ma io ti voglio tanto
bene!- poi si voltò verso l’amica –Sakura guarda!- e schioccò un bacio sulla
guancia a Lou.
Sakura non credeva ai suoi
occhi, e nel frattempo, Lou era riuscito a liberarsi dalla stretta della
ragazza.
-Ho capito, questa è
completamente sbronza. Sakura, forse è meglio se la riporto a casa.
Sakura:-Si capisco. Non mi
ero accorta che avesse bevuto così…
Miu:-Noooo Louuuuuuuu! Io
voglio rimanere qui con la mia amica! Ci stiamo divertendo così tanto!
-Smettila stupida! Ora
torniamo a casa!
-Ti ho detto di no, torna da
solo.
A quel punto, Lou perse
completamente la pazienza: prese Miu in spalla come un sacco di patate e si
avviò verso l’ingresso.
Miu: -Ahhhh
lasciamiiiiiiiiii! Sakura guarda questo maniaco!!!!!!!! Te lo avevo detto…
Lou si voltò: -Scusa per il
disturbo, questa è proprio brilla!
-No figurati! Ma domani
verrete a scuola, vero?
-Io sicuramente, lei…Miu
smettila di tirare pugni! Dicevo, lei probabilmente no. Beh, meglio che andiamo.
Ciao!
-Ciao
Sakura chiuse la porta, poi
sorridendo allo specchio si disse: “Ho deciso. Lou, sarai mio! Forza, ora
andiamo a dormire”
Poco dopo, Lou e Miu erano
per strada.
Miu:-Lou lasciami! So
camminare da sola!
-Ok ok! Mi hai distrutto la
schiena!
Fece scendere Miu, ma lei
non reggendosi in piedi cadde in ginocchio, sbucciandosi su entrambe le gambe:
-Ahi!
-Visto? Non ti reggi in
piedi! Appoggiati a me, la strada è lunga.
Miu lo osservò torva: -Si,
appoggiati a me. Tanto alla fine sei solo un pervertito!- Lou fece per
ribattere, ma Miu lo interruppe –Ora lo so cosa dirai: sarò anche un
pervertito, ma per te non ne vale proprio la pena!
Lou sorrise: -Hai ragione,
cosa farai allora?
Miu abbassò la testa: -Non
riesco ad alzarmi stupido! Dovrò appoggiarmi per forza!
-Ok, giuro che arriverai
sana e salva a casa- la aiutò ad alzarsi, e lei mise un braccio attorno al suo
collo per avere un appoggio.. Camminarono per un po’, e Miu continuava a
parlare a ruota libera: -Lou, che cosa ne pensi di Sakura? E’ una ragazza
carina no?
-Perchè me lo chiedi?
-Perché tu…fermati un attimo
-Che c…-non fece in tempo a
formulare la domanda, che Miu si piegò reggendosi lo stomaco. Subito dopo
vomitò per terra –Cacchio Miu!
-Bleahrg
-Sei incredibile, solo tu
potevi bere tutta quella birra anche se non avevi mai bevuto- Mentre parlava le
sollevava i capelli (ragazzo dallo spirito forte, quanti ti aiutano a vomitare
invece di commentare “ugh, che schifo!”? NdMisato Parole sante! NdSanachan) e
la reggeva –Perché hai bevuto tutta quella birra?
Miu si voltò, era pallida:
(e grazie, si è vomitata l’anima! NdSanachan) –Ti sembrano domande da fare in
un momento simile?! Giurò che non butterò mai più giù neanche un sorso di birra
in vita mia!
-Sarà meglio!
-Tu piuttosto: ti sei scolato
anche più birra di me. Possibile che tu stia benissimo?
-Certo, ho uno stomaco più
forte del tuo!
-Torniamo a casa.
-Vedo che sei sobria ora, ce
la fai?
-Si, ora sto benissimo.
Andiamo.
-Senti, prima dello
spettacolo gratuito, cosa mi stavi chiedendo?
Miu ci pensò un po’ su:
-Boh, non ricordo. Probabilmente ero in preda alla sbronza. Dimentica qualsiasi
cosa abbia detto o fatto- Lì Lou ricordando quello che era successo a casa di
Sakura iniziò a ridere.
-Che hai da ridere?
-Niente, nie…-Correndo si
avvicinò ad un cassonetto. Miu non capiva :“Ma che sta facendo?”
Si avvicinò anche lei al
cassonetto, poi la testa di Lou riemerse. Era bianco come un cencio.
Miu: -Che hai? –Poi sorrise
maliziosamente –Non è che per caso hai bevuto troppo anche tu?
-Che dici stupida! Sto
benissimo!
-Si si. Vuoi che dia
un’occhiata al cassonetto?
-Ok, ok! Ma lascia perdere
il cassonetto.
-Solo se mi dici una cosa
–Si avvicinò con le mani dietro la schiena, dondolandosi un po’ –Non avevi mai
bevuto neanche tu, eh?
-No, ma se dici quello che è
successo a qualcuno fai una brutta fine.
-Non lo dirò se tu non dirai
quello che è successo a me. Ok?
-Ok, ma andiamo a casa.
Si avviarono verso casa, ma
al rientro li aspettavano una Miyu furibonda e un Kanata nervoso ancora in
piedi a causa della moglie. Dopo la sfuriata andarono a dormire.
Parte B: Mmm, carina la scuola…meglio le uniformi femminili!
Il mattino seguente:
Miyu:-Miu!
Lou! Svegliatevi
o arriverete tardi a scuola!
Lou:-Che sonno! Dovrò
svegliarmi ogni mattina a quest’ora?
Miu: -Mamma…non potevi farmi
dormire altri cinque minuti? Ieri sono arrivata in orario! (bugia! NdMisato)
-Oggi c’è anche Lou, dovrete
andare in bagno a turno.
Lou:-Andrò prima io
Miu:-Meglio, così non ci
saranno intrusioni!
I due si fulminarono
Entrò Kanata già
pronto:-Buongiorno!
Miyu:-Buongiorno tesoro!- Si
baciarono
Miu:-Mamma papà! Per favore!
Lou: -Mi va di traverso la
colazione!
Kanata:-Lou invece di dire
stupidaggini, va in bagno! E tu Miu prepara la divisa!
I due ragazzi uscirono dalla
cucina
Miyu mise le braccia attorno
al collo del marito: -Finalmente soli!
Kanata si avvicinò di più:
-Non ancora –e tirò la ventiquattro ore vicino alla porta, colpendo in faccia
Lou, e scivolando in testa a Miu che li stavano spiando.
Miyu rise:-Sbrigatevi,
altrimenti non farete in tempo!
Mezz’ora dopo Miu e Lou
uscivano di casa.
Miu:-Forza, andiamo alla
fermata.
Lou:-Perché? Possiamo
arrivare anche a piedi.
-Uffa! Non mi va di
camminare.
-Oltre che stupida anche
sfaticata eh?
-Devo chiedere alla mamma se
posso andare a scuola da sola, senza un cafone come te appresso!
-Contribuirò anch’io alla
tua causa, non mi servirà più il tuo aiuto una volta che avrò imparato la
strada!
“Sopportalo Miu! Sopportalo
Miu! E’ per un buon motivo”
Rei: -Miu ciao!
Il volto di Miu si illuminò:
-Rei! Ehm…sempai!
Rei:- Meglio Rei. Ormai ci
conosciamo, no?
-Vero!
Lou aveva osservato
incuriosito la scena, solo allora si decise a parlare:-Ehm, Miu chi è?
La ragazza si voltò
infastidita verso di lui: -E’ Rei Anami. Un mio sempai.
Lou- Piacere. Lou Kozuki
Rei osservò la divisa: -Sei
nuovo? Non ti ho mai visto.
-Si, oggi vengo per la prima
volta.
-In che classe sei?
-Terza C.
-Allora siamo in classe
insieme!
Miu: “No, che sfortuna!
Anzi, forse no! Se diventano amici potrò vederlo più spesso!”
In autobus si sedettero
vicini, e Miu ne approfittò per cercare di farli conoscere: -Sai Rei, mio
cugino è americano.
-Americano come te? Grande,
credo che diventeremo subito amici!
Miu:-Lou, Rei è uno dei
giocatori più importanti del club di basket della nostra scuola.
Lou:-Basket?
Miu:-Si Lou, è quel gioco
con la palla, dove per vincere si deve tirarla in un canestro. Hai presente?
Lou:-Si, credo di si.
Rei ovviamente pensò che Miu
stesse prendendo in giro il cugino, non poteva immaginare che Lou non aveva mai
sentito parlare del basket (ovviamente, sul pianeta Otto si praticano altri
sport. Devo ancora capire quali… NdMisato)
Rei:-Ti piace il basket? Ci
hai mai giocato?
-No, non mi interessa
particolarmente –Miu trattenne a stento una risata: -Si…siamo arrivati.
Il trio scese dall’autobus,
davanti al cancello, Mikage aspettava Miu.
Miu:-Ciao Mikage! Arrivo subito– Strattonò Lou e gli disse a bassa voce –Mi raccomando,
non combinare guai, e soprattutto vedi di non fare brutte figure con il senpai.
Lou:-Giusto, ora devi
chiamare anche me senpai!
-Cretino!
-Balena!
-Guarda, oggi ti lascio
perdere!
-Ok
Con un sorriso a quarantadue
denti, Miu si voltò verso Rei:-Ciao Rei!
-Ciao Miu! –Lou ne
approfittò, e con i suoi poteri si divertì a sollevare la gonna a Miu
Miu, notando eccessiva
pressione dell’aria capì subito che era stato lui, e gli diede dello stupido.
Dopo, velocemente si avviò in classe con Mikage.
Rei:-Come mai ti ha dato
dello stupido?
-E’ pazza, non ci si può
fare niente.
-Uhm…che ne dici di darmi
una mano ad avvicinarla?
Lou lo osservò
attentamente:-Perché, ti interessa?
-Beh, direi di si.
Suonò la campanella, e i due
si decisero ad entrare. Intanto, Miu e Mikage attraversavano il corridoio.
Mikage:-In compagnia di due
bei ragazzi stamattina?
Miu la guardò male, stava
pensando ancora all’incidente provocato da Lou poco prima:-Solo un bel
ragazzoMikage.
-E quale dei due?
-Rei ovviamente!
-Beh, sinceramente neanche
l’altro mi sembra male. Chi è?
-Purtroppo è mio cugino.
-Forse hai una percezione
della sfortuna molto particolare…
-Ah ah! Non conosci i fatti
Mikage, non conosci i fatti!
In quel momento, una furia
corse vicino a loro:-Miu! Mikage!
-Ah
Sakura!
Sakura:-Miu! Allora sei
venuta oggi! Come va?
-Mi sento benissimo, o
meglio stavo bene sino a pochi minuti fa.
-Perché? Cos’è successo?
Solo allora Miu si ricordò
che non doveva parlare dei poteri di Lou con nessuno:-Ehm…
Intervenne Mikage:-Le si è
sollevata la gonna davanti ad Anami e suo cugino.
Sakura iniziò a ridere come
una matta:-Ah ah!!! Incredibile! Davanti a Lou e Anami? E’ proprio il caso di
dirlo, che culo!
Miu:-Non sfottere! Ho fatto
una pessima figura!
Sakura:-Ma che dici, con
quel bel sederino che ti ritrovi!
Miu diventò rossa, ma non
fece in tempo a ribattere che suonò la campanella dell’inizio delle lezioni.
Per tutta la mattinata Sakura inviò bigliettini simpatici a Miu per chiederle
scusa, ma lei non ne voleva sapere. Poco prima della pausa pranzo, chiese di
andare in bagno, in modo da potersi allontanare per non parlare con Sakura. Non
che fosse ancora arrabbiata con lei, ma voleva farla rimanere ancoraun po’ nel pentimento. Non potendo tornare
in classe a recuperare il pranzo, optò per la macchinetta nell’atrio
principale. Neanche a farla apposta, incontrò Lou.
-Ehi Miu!-Lei fece finta di
non sentirlo, e si concentrò sulla scelta del sacchetto di patatine -Miu! Ti ho
chiamato!
Lei si voltò
indispettita:-Si può sapere che vuoi? Ah, grazie per lo scherzetto di
stamattina!
-Dai, stavo solo scherzando!
Possibile che te la prenda tanto per una cosuccia del genere?
-Cosuccia del genere?! Mezza
scuola mi ha visto in mutande!
-Mezza scuola addirittura!
C’era pochissima gente, e non se ne è accorto nessuno tranne me e Anami.
-E ti pare poco? – poggiò le
mani sulle guance, su cui era tornato il colore-Pensa che figura!
Lou non si lasciò sfuggire
l’occasione:-Ti preoccupa che Anami ti abbia visto? Dimmi un po’, non è che ti
piace, vero?
Miu diventò rossa:-Che…che
razza di domande fai?! E anche se fosse non lo verrei certo a dire a te!-Aveva
avuto le patatine della macchinetta, e si voltò per andarsene
-Vuoi che glielo dica?
-Non ti azzardare neppure!
-Allora mi fai un favore?
-Che razza di favore
sarebbe? Diciamo che pare più un ricatto…
-Naaaaa! Ricatto suona male.
Che ne dici farmi fare un giro per visitare la scuola?
-Non ti ci dovrebbe portare
qualcuno della tua classe?
-Il prof non ha detto niente
Miu osservò l’orologio,
aveva mezz’ora prima dell’assemblea pomeridiana. Dopo sarebbe tornata a
casa:-Sei sicuro che sia questo il favore?
-Certo
-…e sia, ho un po’ di tempo.
-Benissimo!
Miu seguì lo stesso tragitto
che aveva visto pochi giorni prima. Portò Lou nei vari androni (tranne quello
della sua sezione), gli fece vedere dove erano l’infermeria e la sala
insegnanti, poi all’ultimo piano dove si trovavano le aule dei club. Infine,
siccome non le andava di camminare troppo, lo portò sul terrazza per fargli
vedere il cortile e le palestre.
Lou:-Ah, da qui si va al
terrazzo. Buono a sapersi. Accidenti quant’è spazioso!
-Ancora per pochi minuti,
all’ora di pranzo parecchi studenti si incontrano qui.
-Immagino soprattutto le
coppiette…
-Praticamente…comunque,
affacciati qui. Sul retro, a sinistra ci sono il campo da calcio, da basket e
pallavolo all’aperto. A destra il tendone con il campo da basket e pallavolo
dei club. Intorno ai campi c’è la pista del club di atletica, e in quell’altro
edificio la piscina.
-Bella! Durante le lezioni
si di ed. fisica si usa la piscina?
-Non sempre, perché ti
interessa?
-Abbastanza.
-Perché non ti iscrivi al
club di nuoto?
-No, non mi interessa
iscrivermi a dei club.
-Peccato, se ti piaceva il
nuoto…-Cominciarono a vedersi i primi studenti.
Miu: “Aveva ragione Lou,
sono per la maggior parte coppie. Un momento! Io e lui qui, già da prima…ci
potrebbero scambiare per una coppia! Oh no! Cosa faccio? Cosa faccio?
-Sai, penso che la divisa
femminile di questa scuola sia davvero carina.
-Cosa? –Miu si stupì.
Cos’era quell’apprezzamento?-Ehm…gr…
-Lascia intravedere buona
parte delle gambe, poi anche la camicia bianca…pensa, riesce a valorizzare
delle forme persino come le tue!-Poi iniziò a ridere
Miu era infuriata, se prima
aveva creduto che per un minimo si fosse pentito, ora non lo sopportava più:
-Ma tu devi essere veramente stupido!–cercò di tirargli uno schiaffo, ma lui
ormai abituato, schivò prontamente. Poi sentirono una voce familiare: -Kozuki!
Miu!
-Rei!
-Anami!
Rei:-Miu, ogni volta che ti
incontro dai dello stupido a Kozuki. Non è incredibile?
Miu arrossì:-Ehm…
Lou:-Vieni a pranzare qui
Anami?
-Veramente sono venuto a
cercare te. Il prof aveva detto che ti dovevo far visitare la scuola, no?
Miu si voltò verso Lou quasi
a chiedere spiegazioni, lui cercò di uscire fuori dall’impiccio:-Beh, me ne ero
dimenticato, e ho chiesto a mia cugina.
-Capisco. Ti ho cercato per
tutta la pausa. Devo ancora pranzare e mancano cinque minuti!
Miu:-Cinque minuti?! Devo
correre all’assemblea! Lou, mi hai fatto perdere un sacco di tempo!
Lou:-Non eri tu che volevi
allontanarti dall’atrio della nostra sezione?
Miu non capì come avesse
potuto saperlo, non le pareva avesse sentito Sakura prenderla in giro per le
sue forme ehm, poco definite. Squadrò Lou per qualche secondo e poi salutò
Anami con un gran sorriso. Quando se ne fu andata, Rei iniziò a mangiare.
Rei:-Kozuki, tu non mangi?
-Già mangiato. Ho scroccato
da mia cugina.
Stettero in silenzio per
qualche secondo, poi Lou continuò:-Anami?
Capitolo 5 *** Giornata tipo di uno studente dal pianeta Otto ***
Capitolo 3:Ritorno alla vita
Come tutte le altre mattine
Lou e Miu presero l’autobus, ma quel giorno Anami non c’era.
Miu:-Che sfortuna! Capitano
tutte a me!
Lou, dopo uno sbadiglio
lunghissimo:-Ti riferisci al fatto che non c’è Anami stamattina?
-Eh? Ma no, certo che no!
Piuttosto mi riferivo a come mai tu venga ancora a scuola con me nonostante
abbia imparato la strada! Allora?
-Mi incontro con un mio
amico prima di entrare a scuola, niente di segreto.
-Ma che stai dicendo! Non ti
vedi proprio con…
-Anami
-E da quando tu e Anami
siete diventati amici?
-Da quando ci hai presentati
-Incredibile, ci si potrebbe
scrivere una storia: il principe e il cafone! Non mi sembrava che ti andasse
particolarmente a genio.
-L’ho rivalutato.
-Chissà perché oggi non è
venuto…
Lou: “Ovviamente non è
venuto per il favore che gli ho chiesto”
-Boh, non lo so.
Infine i due arrivarono a
scuola e si separarono. Lou in classe vide Anami che dormiva sul banco:
-Anami! Svegliati!
-Eh? Che? Ah Kozuki!
-Allora?
Si alzò e osservò Lou con
occhi assonnati: -Tutto ok.
-Si, ma spiegami meglio!
-Prima di tutto vorrei
mettere in chiaro che se sono in questo stato è colpa tua. Faccio di tutto per
evitare gli allenamenti mattutini, altrimenti non reggo a scuola, e oggi per
farti un favore, dopo il capitano mi ha trattenuto.
-Ok, mi dispiace. Ma che ha
detto?
-Ti deve esaminare. Oggi
pomeriggio sei libero?
-Si
-Bene, allora dopo scuola
vieni con me in palestra.
-Quanto ci vorrà?
-Dipende. Sai già giocare?
-Ehm…più o meno.
-Allora osserverà anche il
tuo gioco, e ci vorrà un po’ di più.
Lou: “Ti pareva! Ora vorrei
sapere che cosa gli faccio vedere”
Prof:-Buongiorno.
Tutti gli alunni si
sedettero ai loro posti. Le prime ore erano di fisica. Lou chiuse un attimo gli
occhi per ricordare le immagini che aveva visto in televisione. Era rimasto a
vedere una partita di basket sino a tardi.Non capiva assolutamente niente delle regole, invece
si era concentrato sui movimenti dei giocatori. Si batteva la palla su e giù
ininterrottamente, si saltava vicino al canestro e si buttava la palla dentro.
I giocatori per ogni squadra erano cinque…Si addormentò con la testa sul banco
proprio per il sonno accumulato. Ovviamente:
-Kozuki!
Tutta la classe si voltò
verso di lui, e Anami che si trovava nel banco dietro tirò qualche calcio alla
sedia per farlo svegliare:
-…Eh?
-Lieto di riaverti con noi
Kozuki. Ora, dopo aver notato il tuo interesse per la lezione, che ne dici di
risolvere questo quesito d’esame su quello che ho appena spiegato?
Lou si alzò e si diresse
verso la lavagna, gli occhi di tutta la classe erano ancora puntati su di lui.
Nessuno aveva capito niente di quello che era stato appena spiegato neanche
ascoltando, figurarsi lui che aveva dormito beatamente!
Alla lavagna era scritto un
quesito sulla forza di gravità.
Lou: “Ma che è?” Prese il
gesso “Ah, la gravità. Ma che cazzata!” Senza nemmeno rivolgersi al professore
risolse il quesito nel giro di cinque minuti. Tutti erano rimasti a bocca
aperta, prof compreso, ma per Lou era stata roba per bambini; non erano certo
quelli i problemi che risolveva sul suo pianeta!
-Prof il risultato è esatto?
Il professore controllò sul
libro, ma pensando che fosse stata solo fortuna, fece spiegare a Lou tutto il
procedimento. Lui non fece una piega, rispiegò tutto daccapo con estrema
precisione, talmente bene che molti prendevano appunti e iniziavano a capirci
qualcosa.
-Bene Kozuki. Noto che i
tuoi sensi funzionano anche durante il sonno. Complimentati con i tuoi
genitori.
Molti risero alla battutina,
ma Lou se ne tornò tranquillamente al suo posto. Poco dopo Anami gli scrisse un
biglietto in cui gli chiedeva come avesse fatto. Lou rispose che nella vecchia
scuola erano molto più avanti con il programma. Trascorse il resto della
giornata sino all’ora di pranzo.
Lou:-Anami io vado ad
avvertire mia cugina che non torno con lei.
-Vengo anch’io, così la
saluto
-Lascia perdere, tanto ci
metterò poco– Uscì senza neanche dargli il tempo di ribattere, e fece una corsa
sino al reparto delle prime in modo che non lo raggiungesse.
Sakura:-Miu! Guarda c’è Lou!
Miu:-Che vorrà adesso?
Mikage:-Ribadisco che non mi
sbagliavo, è veramente un bel ragazzo
Miu:-Zitta Mika!
Sakura:-Mi dispiace ma è una
mia preda – E gli corse incontro
Miu e Mikage li osservarono
da lontano per una decina di minuti, chissà che si stavano dicendo. Non erano
però le uniche ad osservare Lou. Tutte le altre matricole (ovviamente la parte
femminile, eh eh! NdMisato) erano rimaste incantate. Poi arrivarono i primi
commentini:
X:-Ehi! Hai visto che bel
ragazzo? Sai chi è?
Y:-No, non l’ho visto alla
cerimonia di inizio anno. Chissà come ho fatto a non accorgermi di uno come
lui!
V:-Hai visto che capelli?
Sono biondissimi, che li abbia tinti?
W:-Perché gli occhi? Sono
bellissimi!
Queste voci arrivarono alle
orecchie di Miu e Mikage. Miu:-Ma si può sapere che vogliono? Neanche avessero
visto Ken dei Mambo! (piccola citazione da “Ccuriosando nei cortili del cuore”,
pardon!NdMisato)
Mikage: -Guarda che non si
incontra un sempai come lui tutti i giorni!
-Mika per favore! Non mi
tradire anche tu! Ehi, se ne sta andando! Che maleducato, non è venuto neanche
a salutarmi!
-Forse era venuto per
Sakura…eccola che torna.
Sakura aveva un sorriso a
quarantadue denti:-Eccomi!
Miu:-Che voleva?
-E’ venuto per salutarci…
-Alla faccia del saluto! Non
si è neanche avvicinato!
-Veramente per te mi ha
chiesto di riferirti un messaggio. Dopo la riunione non torna a casa con te. Ha
da fare.
-Ah…-Miu rimase un po’
delusa, ma non lo diede a vedere -Ti ha detto che deve fare?
-No
Mikage:-E in dieci minuti ha
detto questo?
-Un momento! Se mi fate
finire…mi ha invitato ad uscire uno di questi giorni! Evviva!- Abbracciò Mikage
togliendole il respiro
Mikage:
-Ehm…Sa...Sakura...
-Ah scusa Mika! Ma vi
rendete conto?! Mi ha chiesto dove volessi andare, se mi andava bene il
lunapark…evviva!
Miu:-E tu che hai risposto?
-Ovviamente di si! Poi ci
metteremo d’accordo per il giorno. Miu sono felicissima!
Mikage:-Sta per iniziare la
riunione pomeridiana, entriamo?
Lou era tornato in classe, e
chiacchierava con le nuove compagne assieme ad Anami
-Kozuki, ma è vero che sei
americano?
-Si, sono di New York
-Wow! Beato te che hai
vissuto in America!
Anami:-Glielo dico anche io!
-E’ vero Anami! Tu sei
appassionato di basket, sono sicura che prima o poi ci andrai!
-Lo spero anche io!
-Kozuki, tu che sport
pratichi?
-Per ora nessuno…
-Hai un fisico da vero
atleta!
-Kozuki, ti sei trasferito
qui definitivamente?
-No, a tempo indeterminato
vivo da mia cugina.
Dopo la riunione Rei e Lou
si avviarono verso la palestra.
Rei:-Hai riscosso molto
successo con le ragazze! Persino le matricole appena uscite sono venute a
chiederti di che classe eri!
-Beh, mi fa piacere avere
tutte quelle belle ragazze attorno! Comunque tu sei il mio diretto rivale…
-Ah ah! Hai ragione! Però
potremmo dichiararci gay per toglierci dai piedi tutte le racchie!
-Ma che racchie! Sono sempre
ragazze da poter corteggiare!
-Insomma…mi spezzi il cuore
dicendo di avere altre tendenze! Lou tesoro!
-Parli tu…anche a te vanno
bene le racchie, vogliamo parlare di Miu?
-Guarda che Miu è veramente
carina, sei tu che non conosci la vera bellezza…
-Tendo ad altri tipi!
-Allora mi ami!
- Entrarono in palestra,
dove li attendeva una colonna alta più di due metri: - Eccovi finalmente!
-Kozuki lui è Meji, il
capitano, nonché centro titolare.
Lou:-Piacere Lou Kozuki.
-Avevi ragione Anami, è
veramente alto! Ha anche un buon fisico…non sei giapponese vero?
Anami: -Reggiti forte, è
americano!
-Uhm…domanda scontata, mai
giocato a basket?
-Qualche volta
-Non hai qualcosa per
cambiarti, vero? Anche se hai la divisa, fammi vedere come palleggi e vai a
canestro
-Potrei avere una
dimostrazione?
Sia Anami che Meji lo
guardarono storto, poi il capitano riprese il pallone e andò a canestro.
-Bene così?- Gli chiese poi
-Benissimo- Lou tolse la
giacca e iniziò a palleggiare, (ora che aveva capito a cosa corrispondeva in
quello che aveva visto nella partitaNdMisato) dopo corse a canestro, e con una
grandissima elevazione fece addirittura un dunk.
-Può andare così?
-Complimenti! Per un attimo
avevo pensato che non sapessi cosa significasse palleggiare e andare a canestro…Molto
buona l’elevazione, ora prova a togliermi la palla– Lo guardò con aria di
sfida. Lou non se lo fece ripetere due volte; quasi subito scattò verso Meji e
gli tolse senza fatica la palla.
Anami era sbalordito, quando
era entrato in squadra il primo anno e l’ex capitano gli aveva chiesto la
stessa cosa non ci era riuscito nonostante giocasse già a basket.
-Molto bene, per me sei
perfetto. Tralasciando che ti sei trasferito qui quest’anno, come mai ti
iscrivi al club solo ora?
-Dovevo ambientarmi un po’ a
scuola…
-E’ un peccato, se avessimo
avuto più tempo avresti giocato titolare nell’interscolastico. Dovrai stare in
panchina finché non sei pronto, lo sai vero?
Lou: “Se pensa che rimarrò
in panchina per più di una partita si sbaglia di grosso, gli farò vedere io
appena riuscirò a capire le regole in partita” –Certo, mi sembra ovvio. Tutto
il tempo necessario, sono solo una matricola.
-Vedo che non ti opponi al
contrario di qualcun altro…-Guardò di sfuggita Rei, che fischiettava –Non credo
ci vorrà molto per prepararti, nonostante tu non abbia mai giocato…si vede sai,
haistile. Basterà insegnarti qualche
trucco e sarai pronto. Oggi rimani a vedere gli allenamenti, da domani ti
verrai ad allenare la mattina dalle 6 e 30 e il pomeriggio dopo scuola dalle 15
alle 18 tutti i giorni.
-Tre ore ogni pomeriggio?!
-Esattamente. L’allenamento
durerebbe due ore, ma se vuoi giocare in partita al più presto dovrai
trattenerti per i fondamentali e la teoria. L’allenamento mattutino vale anche
per te Anami, altrimenti ti metto in panchina, chiaro?
-Si si. Domani ci sarò,
contento?
-Per oggi potete andare,
Anami accompagnalo in sartoria per la divisa e tutto il resto.
-Si. Bye!
Usciti dalla palestra
ripresero i loro discorsi:
Lou:-Ti rendi conto?! Tre
ore di allenamento ogni giorno!
-Ha capito che hai talento,
ci servi per il torneo. Sono due anni che la nostra scuola non vince…siccome
questo è l’ultimo anno che Meji ha a disposizione, vuole vincere. Piuttosto, mi
avevi detto di aver già giocato…bella balla!
-Si vedeva così tanto?
-Penso che lui lo abbia
capito perché gli hai chiesto una dimostrazione, ti sei fregato da solo!
“Se sapessi che mi serviva
per capire quello che dovevo fare!”
-Comunque, per essere la
prima volta che provavi, come hai fatto a fare quella schiacciata? E’ stata
stupenda!
-La classe non è acqua!
Aspetta solo che possa giocare, ti manderò in panchina!
-Vedremo, vedremo!
Andarono insieme in
sartoria, e Lou che si era ripromesso di non tornarci mai più, dovette prendere
la tuta, la maglietta e i pantaloncini e la sacca della divisa. Dopo, si
congedò con Anami e tornò a casa.
Lou:-Sono tornato!
Miyu lo raggiunse quasi
correndo:-Lou, ma ti sembra ora di rientrare?! Miu mi aveva detto che non
tornavi con lei, ma dove sei stato tutto questo tempo?
-Dovevo andare in palestra
per parlare con il capitano del club di basket
Miu uscì in quel momento
dalla sua stanza:-Ah Lou! Sei tornato! Stavo per dire alla mamma di darti per
disperso e chiamare la polizia!
-Ah ah!
Miyu:-E di cosa dovevi
parlare con il capitano del club di basket?
Lou:-Ho deciso di iscrivermi
al club, e mi doveva esaminare. La domanda l’ho già consegnata, e sono un
membro ufficiale, mi manca solo il consenso tuo e di papà.
Miu:-Ti sei iscritto al club
di basket?! Ma se fino a due giorni fa non sapevi nemmeno della sua esistenza…e
poi, non sai neanche giocare!
-Ti sbagli, se sono stato
ammesso in squadra, qualcosa avrò dimostrato!
-Si, di essere alto!
Miyu intanto ci aveva
riflettuto:-Per me non ci sono problemi tesoro, e non credo ce ne siano per
Kanata, ma tu non ti troverai in difficoltà?
-No mamma, i poteri li uso
volontariamente, e poi nel basket a cosa mi servirebbero, a far cadere la palla
di mano all’avversario? Siamo seri!
Miu:-Sarà anche vero, ma
secondo me sei avvantaggiato rispetto agli altri giocatori!
-Vieni a vedermi alla prima
partita, ti dimostrerò quanto valgo anche senza poteri!
-Si certo. Ah mamma, visto
che siamo in tema, io e Sakura avevamo pensato di iscriverci al club di nuoto.
Posso?
Lou:-E perché proprio il
nuoto?
-Io ero indecisa tra nuoto e
atletica, poi Sakura mi ha chiesto se volevo andare con lei a fare nuoto… “si,
dopo che le ho detto che a te interessava quello sport!”
Miyu:-Insomma, ho due
sportivi in casa! Appena lo saprà Kanata, dirà che non avete preso niente da
me!
Lou:-Ma ora dov’è papà?
Miyu:-E’ in camera a dormire
sotto sedativi. Mi ha detto che ha passato una brutta giornata, anche se non so
il perché. Comunque, la cena è pronta, andiamo?
Al tempio Saionji quella
mattina c’era qualcosa di diverso: Lou era uscito intorno alle sei per andare
in palestra, Kanata non si era ancora alzato e sembrava non dovesse recarsi a
lavoro, Miyu era abbastanza nervosa, e forse l’unica a mantenere una parvenza
di normalità era Miu.
Miu:-Mamma, ma che hai?
Stamattina sembra ti abbia morso una tarantola!
-Non ho niente, sono solo un
po’ stanca. Tu piuttosto, sbrigati a finire la colazione, altrimenti arriverai
tardi. Ti sei svegliata dopo con la scusa che non c’era Lou, ma se non ti muovi
sarai in ritardo comunque!
-Capito capito. Ecco ho
finito, vado in bagno.
Appena la figlia scomparì
nel corridoio, Miyu aprì un armadietto e da un barattolo prese un paio di
pillole, dopo averle buttate giù con dell’acqua si sedette e con l’aiuto delle
braccia cercò di reggere la testa in posizione eretta. Cosa avrebbe fatto ora?
E Kanata? Sarebbe rimasto tutto com’era prima?
Venti minuti dopo la figlia
ritornò in cucina con la divisa scolastica e la cartella in mano:-Mamma io
vado!
Miyu si sforzò di
sorridere:-Si, ci vediamo più tardi. Oggi rimani al club?
-Si, Sakura ha già preso
anche il mio costume, rientrerò con Lou. Ciao!
Appena la porta si chiuse,
Miyu decise che avrebbe dovuto distrarsi: doveva andare a lavoro, così non
avrebbe pensato a nient’altro.
Poco tempo dopo, Miu era in
classe con le sue due amiche:
Sakura:-Miu, ma stamattina
Lou non è a scuola?
Mikage:-Vero, sei arrivata
da sola. Non c’era neanche Anami!
Miu le osservò divertita:-
Com’è tutto questo interesse?
Sakura:-Voglio sapere dov’è
il mio Lou!
-Ok, ok. Sia Lou che Rei
sono venuti a scuola prima per gli allenamenti del club, da questa mattina
verrò a scuola da sola. Deluse?
Sakura:-Allenamento del
club?! A quale club si è iscritto Lou?
Miu:-A quello di basket
assieme a Rei. Pare che abbiano stretto amicizia…
Mikage:-E la situazione
torna a tuo comodo, o sbaglio?
-Diciamo di si
Sakura:-Noooooooooooo! Mi
avevi detto che a Lou interessava il nuoto! Cos’è questa storia?
-Se tu ascoltassi quello che
ti dico sino in fondo, avresti sentito che mi aveva detto di non volersi
iscrivere al club. Che farai ora, ti iscriverai anche tu al club di basket?
-Non sono ancora così
disperata. Il basket è uno sport troppo violento per la sottoscritta, e poi, a
me è sempre piaciuto il nuoto, se piace anche a Lou tanto meglio. L’unico
rimpianto che ho, è quello di non poter vedere gli allenamenti perché sarò
impegnata anche io. Ma ci sono sempre le partite!
Miu: “E brava Sakura! E io
che pensavo si fosse iscritta a nuoto solo per farsi apprezzare da Lou!”
Le ore di lezione furono
noiosissime come al solito, il tempo sembra non trascorrere mai quando hai
fretta, e Miu voleva iniziare subito l’attività del club. Finirono le lezioni,
e dopo aver salutato Mikage che partiva per un breve periodo, le due amiche si
recarono in piscina.
Sakura:-Sai che oggi arriva
mia madre?
-Tua madre?!
-Si, ha preso qualche giorno
di ferie. Probabilmente verrà anche mia cugina. Che pizza!
-E tuo pad…-Si bloccò
immediatamente, stava per fare una gaffe incredibile
-Lui non viene, altrimenti
dovrebbero chiudere lo studio. Sono loro due gli psicologi, e per ora non
possono lasciarlo agli assistenti. Meglio così!
-…
Dopo essersi cambiate,
raggiunsero le altre matricole sul bordo vasca. La sempai arrivò poco dopo.
Dopo le noiosissime presentazioni, spiegò subito che quell’anno ci sarebbe
stato il torneo con le altre scuole. L’obiettivo dei mesi successivi sarebbe
stato scegliere e preparare dieci ragazze (il club era femminileNdMisato) da
far gareggiare per rappresentare la scuola. Miu notò che Sakura si stava
gasando parecchio. Pensò che non si sarebbe dovuta illudere troppo: era solo
una matricola, e non poteva certo sperare di rientrare tra le dieci
rappresentanti. Sicuramente sarebbero state tutte ragazze più grandi, il club
era composto da trenta membri, di cui le matricole erano solo cinque comprese
loro due. Non ci sarebbe stata storia.Durante il riscaldamento, i sospetti di Miu furono confermati:
Sakura:-Ci pensi? Che
fortuna che quest’anno ci sia il torneo! Non vedo l’ora di partecipare!
-Sakura, anch’io vorrei
partecipare, ma siamo solo matricole. Tra l’altro senza esperienza in
competizioni.
-Parla per te, io ho fatto
diverse gare!
-Si, si!
Stessa ora, palestra del
club di basket.
Le matricole (solo tre) si
erano già presentate. Ora l’allenamento era iniziato, e tutti si allenavano nei
passaggi tranne il nostro eroe.
Lou:-Meji! Si può sapere
cos’è questa storia?!
Meji:-Quale storia?
-Perché non mi posso
allenare con gli altri?
-Ti ho già spiegato che
dovrai apprendere i fondamentali prima di giocare…
Lou alzò la voce:-Ma io
conosco i fondamentali! E poi perché le altre due matricole giocano?
Allora anche Meji rispose
con lo stesso tono:- Si può sapere cos’ hai da urlare?! A differenza di te, le
altre due matricole hanno già giocato a basket! Non sai neanche palleggiare
ininterrottamente per un lasso di tempo significativo, cosa pretendi fare con
gli altri?!
Anami fiutò il
pericolo:-Capitano! Non sarebbe meglio se gli insegnassi io i fondamentali
invece di far allenare il resto della squadra?
Meji:- Anamipensa piuttosto al compito che ti ho dato!
Di Kozuki me ne occupo io!
Lou: “Maledetto bastardo! Se
solo sapessi quello che devo fare ti farei vedere io se ho bisogno dei
fondamentali!”
Anami osservò Lou per un
po’, nonostante la discussione con il capitano non sembrava abbattuto o
demoralizzato, piuttosto dava l’impressione di voler prenderlo a cazzotti.
Sperò che Meji non se ne accorgesse.
A fine allenamento se ne
andarono tutti, tranne Lou e Meji. Anami passò a salutarli, poi se ne andò
anche lui.
Lou:-Ora, dopo due interi
allenamenti ai fondamentali, potrei fare un po’ di teoria?
-E’ da stamattina che rompi
con la teoria. Certo, è importante, ma a te che non sai neanche cos’è un
palleggio a cosa serve?
Lou lo osservò con aria di
sfida:-Tu ora spiegami tutti i colpi che si usano, e prima di tornare a casa ti
farò vedere che li so eseguire perfettamente. Se ne sbaglierò anche solo uno
potrai farmi fare fondamentali per il resto dell’anno. Ci stai?
Meji sospirò sconsolato:-Ma
si può sapere perché ogni anno in questo club mi capitano dei piantagrane? Ora
capisco perché sei tanto amico di Anami!
-Si, ma nel frattempo Anami
è il tuo vice e tu non hai niente da ridire sul suo gioco!
Gli arrivò un cazzotto in
testa: -Per ora tu hai solo l’arroganza di Anami, lui gioca a basket sin dalle
medie, come fai anche solo a paragonarti a lui?
-Allora accetti si o no?
-Ok, ti farò abbassare
quella cresta bionda che ti ritrovi
-Perfetto
I due pensavano che la
palestra fosse vuota, ma non si erano accorti che c’era una ragazza che li
osservava dagli spalti. Era lì da poco prima che finissero gli allenamenti.
Aveva circa vent’anni, e capelli ramati mossi.
La prima giornata di
attività dei club era terminata, e Miu si stava recando verso la palestra. Era
rimasta piacevolmente sorpresa da Sakura: aveva fatto veramente degli ottimi
tempi per essere una matricola, aveva raggiunto quelle del secondo anno. Anche
lei non se l’era cavata male: era la migliore tra le matricole (Sakura
esclusa), e ora aveva iniziato a pensare un po’ anche lei al torneo.
Sakura:-Allora? Sono o non
sono un asso nel nuoto?
-Si, lo ammetto sei brava.
-Ehi! Ma dove stai andando?
Il cancello e di qua!
-Devo tornare a casa con
Lou, quindi vado in palestra.
-Sul serio è ancora lì?! Voglio
venire anch’…
-Sakura tesoro!
-Co…mamma!
Miu si voltò verso
l’ingresso, una donna stava correndo verso di loro. Indossava un elegante
completo blu notte, che faceva risaltare ancora di più la sua carnagione chiara
e i capelli rossi. Le due si abbracciarono.
Sakura:-Mamma! Pensavo
arrivassi stanotte!
-Sorpresa! Come stai?
-Benissimo! Sono appena
uscita dal club di nuoto.
-Allora hai deciso di
iscriverti, hai dimostrato a tutti quanto sei veloce?
-Si! Le ho lasciate a bocca
aperta!
Miu osservava la scena in
silenzio, poi Sakura la chiamò: -Miu vieni che ti presento mia madre!
-Allora è lei la tua nuova
amica? –Si strinsero la mano –Piacere, sono la madre di Sakura, Christine
Rokubu.
-Piacere mio, Miu Saionji
La signora Rokubu aveva
perso momentaneamente il sorriso, era rimasta a bocca aperta:
-Come?…Saionji?
-Si
Miu si chiese perché quella
donna avesse assunto quello sguardo nei suoi confronti: la stava squadrando
dalla testa ai piedi, avrebbe potuto farle una radiografia tanto la osservava.
Sakura non se accorse:
-Mamma andiamo? Ho una fame!
-Si…si Sakura. Ma la tua
amica torna a casa da sola?
Miu: -No signora, torno con
mio cugino.
Sakura.: -A proposito, mamma
lo sai che suo cugino è veramente un ragazzo fantastico? Si chiama Lou, ed ha
diciassette anni…
Christine:-Lou? Diciassette
anni?
Sakura:-Già. Mi piace
tantissimo, credi che sia troppo grande per me?
-Eh? No, però forse ora è
meglio se andiamo…Allora ciao Miu, è stato un vero piacere conoscerti.
Miu esitò a rispondere, era
soprappensiero:-Anche per me. Arrivederci. Ciao Sakura!
-Ciao! Ci vediamo domani!
Miu dopo essersi allontanata
di qualche passo forzando un sorriso, corse in palestra. Dopo che le aveva
detto il suo nome, quella donna aveva cominciato a guardarla in modo strano. I
suoi occhi erano freddi, e sembrava la volessero scuoiare viva. Era una
sensazione che non le piaceva per niente…in palestra salì sugli spalti, c’era
solo una ragazza più grande, che le sembrava stesse osservando insistentemente
Lou. La cosa la infastidì non poco. Sino a qualche minuto prima, Lou aveva
ascoltato con attenzione tutti i tiri e i movimenti che Meji gli aveva spiegato
e fatto vedere. Aveva iniziato a provarli, e ora stava per eseguire un tiro da
tre punti. Il capitano lo guardava con una strana espressione sul viso.
Sembrava incredulo, ma anche piuttosto divertito. Miu notò che era veramente
alto, anche più di Lou. Lui intanto si stava preparando, e poco prima di tirare
rivolse un sorriso beffardo al capitano. Piegò leggermente le ginocchia, poi
saltò e mirando al canestro tirò la palla. Il tiro era perfetto, e infatti andò
a segno. Si sentì una risatina.
Lou:-Eh
eh! Cos’ hai da
dire? Era o non era un tiro perfetto?- Gli fece una linguaccia, e poi si voltò
tirandosi un paio di pacche sul sedere per prendere in giro il suo capitano.
Meji:-Devo ammettere che
impari in fretta.
-Lo so, lo so. Ma ora che
hai perso la scommessa, si farà come dico io! Nel quintetto sin dalla prossima
partita!
Per tutta risposta gli
arrivò un altro cazzotto in testa (pratica molto usata dai capitani…NdMisato):
-Aspetta un secondo, non
starai dicendo sul serio?! Sai solo eseguire i vari tiri e il palleggio, ma per
giocare non basta!
-E cosa dovrei imparare
ancora?!
-Le regole del gioco, mi
sembra ovvio!
-E dille! Ci vuole tanto a
spiegarmele?!
Meji osservò con noncuranza
le sue dita, e con un leggero accento sarcastico:-Beh, l’allenamento extra è
finito…che peccato!
-Eh no! Non puoi lasciarmi
così! Rimarrai qui finché non mi avrai spiegato tutto!
Terzo cazzotto in testa.
-Devo tornare a casa, ho da
studiare per domani, e credo anche tu. Ne parleremo domani, e comunque una
giornata non basterebbe! Inoltre, penso che ci sia qualcuno che ti sta
aspettando…-Si girò verso gli spalti, dove erano sedute Miu e un’altra ragazza.
Lou rivolse subito il suo
sguardo verso l’altra ragazza, e Miu se ne accorse:-Lou ti vuoi muovere?!
Dobbiamo rientrare!
-Zitta Miu! Da quanto sei
qui?
-Quanto basta per dirti che
siamo in ritardo! Sono già le otto e trenta!
-Ok, ok. Vado a cambiarmi.
Aspettami fuori.
Si defilò negli spogliatoi,
e Miu scese sbuffando dagli spalti. Meji stava riordinando alcuni fogli su una
scrivania, e quella ragazza…beh, non la conosceva neanche lui evidentemente.
Pochi minuti dopo Lou uscì dagli spogliatoi, ma si sentì chiamare:
-Lou!
Si voltò. Era la bella
ragazza che sedeva prima affianco a Miu. Che voleva da lui?
-Si? Ci conosciamo?-Che
domanda stupida pensò subito dopo, la ragazza aveva sicuramente due, tre anni
più di lui. Come poteva conoscerla? Lei per tutta risposta gli sorrise:
-Forse.
-Come “forse”?
-Non ne sono sicura…se non
ci conosciamo mi prenderai per matta. Vieni dal pianeta Otto?
Lou sobbalzò, forse il suo
cuore aveva anche perso un battito:-Ma…chi sei?
-Allora sei tu! Che
bello!-Gli saltò al collo abbracciandolo-Ti ho riconosciuto subito! Certo…sei
cambiato, ma ti riconoscerei tra mille, anche se quando eravamo fidanzati avevo
solo tre anni!
-Fidanzati?! Ma tu sei matta
sul serio…non ho ancora capito chi sei…
-Momoka. Ti dice qualcosa
questo nome?
Si staccò da Lou, facendolo
rimanere male:-Momoka. Ho già sentito questo nome…aspetta! Non sarai quella
Momoka! La Momoka di cui mi ha parlato Baumiao…
-Baumiao?! Si ricorda di me,
ti ricorderai anche tu, vero?
-Veramente no, avevo solo
sei mesi…da quel che mi ha raccontato Baumiao tu dovresti essere quella bambina
che veniva sempre al tempio, diceva che eri convinta di essere la mia
fidanzata…
-Dicevo di essere?! Io ero
la tua ragazza!! Ci siamo anche baciati!
Lou: “Baciati?! Quando
Baumiao me l’ ha raccontato non ci credevo…mittttico! Baciato da una ragazza
così bella a soli sei mesi! Sono veramente un bambino prodigio!”
-Quando sei tornato?
-Pochi giorni fa. Un
momento.Tu sapevi che venivo dal pianeta Otto anche se avevi solo tre anni?
-L’ho scoperto per caso…poi
ho saputo che te eri già andato senza neanche poterti salutare. Kanata e Chris
sono stati proprio crudeli!
-Kanata? E Chris chi è?
-E’ mia cugina, la fidanzata
di Kanata. Non lo sapevi?
-Ma se mio padre è sposato
con Miyu Kozuki!
-Ah, si sono sposati…Chris
probabilmente ancora non lo sa.
Lou si stava innervosendo.
Non gli piaceva non capire quello che stava succedendo:-Non sa cosa?
-Che si sono sposati
-Mi potresti spie…
Miu si era stufata di
aspettare fuori, e rientrò:-Lou ma cosa…Ah! Sei in bella compagnia! Io torno a
casa da sola!
-Miu aspetta!
Niente da fare, la porta
della palestra era stata sbattuta.
Lou:-Scusa Momoka, devo
recuperare Miu. Ci vediamo eh!
Corse verso l’uscita.
Momoka:-Lou! Chi è lei?
Lou si fermò con la maniglia
già in mano e la porta semi aperta. Rispose senza neanche voltarsi:-La figlia
di Miyu e Kanata- Dopo corse via lasciando Momoka sola.
Capitolo 7 *** Mother is the first other - Insicurezza ***
Capitolo 3:Ritorno alla vita
Fuori dalla palestra Lou
cercò con lo sguardo Miu.
Lou: “Ma si può sapere dov’è
finita? Quella stupida, a quest’ora non può certo girare per strada da sola!”
Mentre usciva dal cancello correndo, vide l’autobus che svoltava l’angolo
cinquecento metri più giù “Per fortuna ha preso l’autobus…oddio! Se papà e
mamma mi vedono rientrare dopo che diranno?! Meglio farsi una corsetta!”
Corse sino al tempio,
fortunatamente aveva capacità fisiche superiori alla media, altrimenti non
avrebbe retto sino a casa a quella velocità. Infondo alle scale non aveva visto
le auto dei genitori, forse ce la faceva. Salendo, ripensò a quello che gli
aveva detto Momoka: non riusciva a capire. Entrò in casa, e dopo aver poggiato
cartella e borsa nella sua camera, (eh si! Aveva corso sin lì con cartella e
sacca! NdMisatoconammirazione) si avviò verso quella di Miu. Fuori dalla porta
si sentiva musica rock a tutto volume (è proprio quello che ci vuole per
isolarsi dal resto del mondo, ve lo dico io!NdMisato). Lui provò ugualmente a
bussare:
Lou:-Miu, posso entrare?
…
Lou:-Miu! Mi senti?!
Visto che non otteneva
risposta provò ad aprire la porta (e da quando si fa scrupoli?NdMisato
>___
Lou:-Miu cazzo apri!
Ancora nessuna risposta. Ora
Lou era decisissimo a buttare giù la porta, ma sentì le voci di Miyu e Kanata.
Corse da loro con l’intenzione di dirgli di Miu, ma appena li vide cambiò idea:
sembravano due fantasmi, non li aveva mai visti tanto pallidi e sciupati.
Lou:-Mamma, papà che avete?
Miyu:-Niente tesoro. Tu e
Miu avete cenato?
A Lou non sembrò il caso di
farle preparare la cena in quelle condizioni, rispose che avevano già cenato.
Lei non sembrò neanche accorgersi che nel lavandino non c’era traccia di piatti
usati, e che Miu non si era fatta viva. Ci pensò Kanata:
-Lou
dov’è Miu?
-E’ in camera. Penso stia
dormendo, dopo il club era sfinita
Kanata:-Sarai stanco anche
tu, vai in camera.
-Si, buonanotte.
Nessuna risposta. Lì Lou si
rese conto che i suoi genitori avevano davvero qualcosa che non andava. E se
avesse dei collegamenti con quello che gli aveva detto Momoka? Chris non sapeva
che si erano sposati…Baumiao gli aveva raccontato di una certa Chris, la
migliore amica di Miyu da sempre innamorata di Kanata. Decise che avrebbe
dovuto parlare ancora con Momoka.
Casa Rokubu, stessa ora.
Sakura era già nel mondo dei
sogni, la madre le aveva consigliato di andare a dormire presto ogni sera, così
di mattina avrebbe evitato occhiaie troppo vistose. Sakura ovviamente aveva
eseguito subito: tutto quello che diceva la madre, per lei era come manna dal
cielo. In soggiorno seduta sul divano, Momoka (era ospite anche lei da Sakura,
ma era tornata a casa più tardi. Quando Chris era andata a prendere la figlia
lei si era defilata per andare in palestra. Sapeva che c’era un club di basket,
e siccome a lei era sempre piaciuto il basket, aveva sbirciato gli allenamenti,
e riconosciuto LouNdMisato) osservò Chris: era pallidissima, e aveva lo sguardo
perso nel vuoto.
Momoka:-Chris, stai bene?
-Veramente no…sapessi cosa
mi è successo…
-Perché non me ne parli?
Magari ti sentirai meglio.
-Forse hai ragione.
Ecco…dopo che tu sei andata in palestra è uscita Sakura, era con una sua amica,
quella di cui mi parla sempre al telefono.
-E allora?
-Quando l’ho vista, mi ha
ricordato una persona…Miyu.
-Miyu Kozuki?
-Si, il viso aveva gli
stessi lineamenti, ma i capelli erano castani. Forse questo mi ha distratto.
Quando Sak me l’ha presentata, credo che a momenti sarei potuta svenire.
Indovina chi era?
-Non sarà la figlia di Miyu
e Kanata?!
-Già- Il volto di Chris si
rigò con due lacrime, ma lei non fece niente per trattenerle.
Momoka l’abbracciò. Ora Chris
piangeva. Strinse Momoka forte a se, mentre le bagnava la spalla di calde
lacrime, lacrime di dolore.
-Chris, mi dispiace…sai…
l’ho vista anch’io, ma non l’avevo riconosciuta.
-E…non è tutto: da quello
che ho capito, ora è tornato anche Lou.
Momoka le disse con un tono
dolcissimo:-Te ne volevo parlare. Era in palestra. Vedessi com’è cresciuto, è
un ragazzo bellissimo…
-già…Ti rendi conto?! Sono
proprio una stupida…a cosa mi è servito cambiare nome? Partire? Me lo
spieghi?!-Riprese a singhiozzare, più forte di prima –Io…io sono solo…che
diritto ho di tornare nella vita di Miyu e Kanata?…Che sciocca! Lo amo ancora,
mi chiedo come non abbia fatto a pensare che ora fossero sposati, e che
avessero anche una figlia!
-Chris…guardami negli occhi-
Sollevò lo sguardo, aveva gli occhi rossi –Ora sei qui, non puoi più tornare
indietro. Credo che ora sia il momento di chiarire tutto, è una storia che ti
sta lacerando ormai da quattordici anni…
-Ma non ne ho il diritto! Ho
un marito che mi ama tantissimo, e non riesco neanche a ricambiarlo! Che razza
di donna sono?! Io ho sempre pensato a lui, e forse Christopher…forse è stato
solo un ripiego. Io credevo di amarlo…mi faccio pena da sola, vorrei morire!
Momoka le scrollò le spalle
con violenza:-Chris, fa silenzio! Non ripetere mai più una cosa del genere! Io
ti voglio bene, anche Christopher…e Sak? Hai pensato a lei? Ti vuole un bene
dell’anima…non potrebbe stare senza di te
-Non sono degna di essere
amata neanche da lei…tutto il dolore che le ho fatto provare quando ha scoperto
che non era figlia di Christopher, ma di…di una provetta. Che donna ignobile
che sono!
-Chris…ascoltami bene. Sak
non sarà figlia di Christopher, ma è tua figlia a tutti gli effetti. Tutti i
genitori vogliono bene ai figli…indistintamente. E oltretutto, nel tuo caso tu
hai anche trovato un uomo che pur non essendo suo padre le vuole bene
veramente, e ti ama. Ti prego, ora basta. Soffro anch’io nel vederti così.
Chiarisci tutto. Fallo per Sakura e…anche per Christopher. Quando gli hai detto
che vi sareste incontrati?
-Domani…sarei andata al
tempio nel pomeriggio.
-Sei sicura che la lettera
gli sia arrivata?
-Non so…non mi ha risposto.
Forse non vuole neanche vedermi.
-Non importa, sei tu che
devi parlargli, e poi sono sicura che ti ascolterà.
Il mattino dopo Miu era
andata a scuola da sola. Si era svegliata un po’ prima per non dover incontrare
Lou che usciva dalla palestra, così era in classe senza neanche aver fatto
colazione: sola, affamata e triste.
Miu: “Maledettissimo Lou! Lo
odio! Giuro che se si azzarda a venire nella mia classe lo scuoio vivo davanti
a tutti!” Poi urlò:-Io lo ammazzo!!!!!!!!!!!! Poi come se fosse stata punta
improvvisamente si risedette “Ma che dico. A quel deficiente non passerà
neanche per l’anticamera del cervello di venire nella mia classe a chiedermi
scusa. Non è assolutamente il tipo”
Sentì una voce:-Chi è che
ammazzi?
Si voltò verso la porta: era
Sakura. Osservò l’orologio, era l’orario di entrata. Com’era possibile che
Sakura fosse già lì?
-Come mai in orario?
-Mi ha accompagnato mia
madre.
-Già, è vero. Io la mia
neanche l’ho vista stamattina. Forse dormiva ancora- “Quanto avrei voluto
parlare con lei” -Tra l’altro, sono ancora a digiuno.
-Signorina 10 in economia
domestica, per caso non si sa preparare la colazione? Le dovrò abbassare il
voto!
Miu rise:-In realtà avevo
fretta di uscire.
Sakura rispose maliziosa:-E
come mai? Volevi incrociare Lou?
Miu arrossì:-Ma che! L’ho
fatto proprio per evitarlo!
-Che ha combinato stavolta?
Miu stava per raccontarle
che l’aveva visto molto in confidenza con una ragazza più grande, quella della
palestra, ma non le sembrava più il caso. Sakura avrebbe iniziato ad urlare
come una matta che avrebbe assassinato qualunque essere femminile si fosse
avvicinato a Lou, e poi le avrebbe chiesto perché era tanto arrabbiata per
quello. Già, perché era arrabbiata? Sicuramente per il fatto che l’aveva fatta
uscire per poter parlare tranquillamente con quella, e magari provare anche a
rimorchiarla mentre lei lo aspettava come una stupida. Si, era certamente per
quello.
Ad interrompere il discorso
giunse il professore, e tutti si sedettero ai loro posti (che tempismo questi
prof! arrivano sempre al momento giustoNdMisato).
Nel frattempo al tempio:
Kanata:-Miyu?
-…
-Smettila. Non cambierà
niente…-Poi il marito la sentì singhiozzare, istintivamente l’abbracciò
-…E se lei fosse ancora
innamorata di te? Perché ti avrebbe scritto altrimenti?
-Hai mai pensato che magari
vorrebbe solo porre fine a questa storia? Sicuramente lei avrà una vita tutta
sua, e anche se fosse tornata perché è ancora innamorata di me…cosa credi che
farei?
-E’ questo che forse non
voglio sapere. Ho paura che il nostro rapporto non sarà più lo stesso
-Miyu…io ti amo. Non ti
lascerò mai, dovessero tornare cento Christine per cento volte…lo sai.
-E se…-Non riuscì a
continuare perché lui la baciò.
Dopo le prime tre ore Miu
venne interrogata in storia alla lavagna. Fortuna che si era preparata due
giorni prima, altrimenti non avrebbe potuto studiare. La prof era molto
soddisfatta di Miu, la giudicava una ragazza responsabile, e la sua amicizia
con Sakura non poteva che fare bene ad entrambe. Rokubu aveva un utile aiuto
per la scuola, mentre lei non avrebbe perso di vista il concetto che la vita di
un adolescente non gira solo intorno allo studio (voglio anch’io questa
prof!NdMisato). Mentre sfogliava il libro alla ricerca di qualche domanda sugli
argomenti precedenti, Miu si accasciò al suolo. Era svenuta. Venne chiamata
l’infermiera, che con l’aiuto di due compagni di classe la portò in infermeria.
Prof:-Rokubu accompagna la
tua amica. Conosci qualcuno da poter avvertire? Dai all’infermiera il numero
dei genitori.
-Veramente prof Miu ha un
cugino in terza C- Si pentì immediatamente di quello che aveva detto: non era
certo la persona più adatta da chiamare, visto che Miu ci aveva litigato.
-Perfetto, allora chiama
lui.
“E ti pareva!”
Sakura dovette andare nel
reparto delle terze. Inizialmente si maledisse per quello che aveva fatto, ma
poi si consolò dicendo che aveva agito nell’interesse dell’amica. Dopotutto
stava male. In corridoio incontrò Anami con un pacco di circolari in mano.
-Anami!
-Ah Rokubu! Che ci fai qui?
-Devo…-Si bloccò, pensando
che avrebbe potuto rimediare al suo errore.
-Devi?
-Ecco…Miu è svenuta in
classe, e dovrei avvertire Lou.
-Miu è svenuta?! Come sta
ora?
Sakura notò il suo accento
di preoccupazione:-Credo stia ancora dormendo, la devo raggiungere in
infermeria, ma prima mi hanno detto di chiamare Lou.
-Ah, allora te lo chiamo io.
Se entrassi in classe riceveresti apprezzamenti dai più caproni dell’istituto.
-Grazie, ma ci sarebbe un
problemino.
-Sarebbe?
-Stamattina Miu mi ha detto
di aver litigato con Lou, e se venisse a sapere che l’ho fatto chiamare io,
appena ripresa mi ucciderebbe. Non è che potresti andare tu?
-Io?! Beh…vorrei vedere come
sta Miu, ma Kozuki?
-Glielo diremo dopo, quando
lei sarà già in piedi. Ti prego!
-…Ok. Aspetta che chiamo
qualcuno per finire di distribuire queste- Chiamò una ragazza che aveva un
altro mazzo di circolari in mano, e aggiunse anche le sue. Sakura intuì che
quella sua compagna di classe (probabilmente l’altra rappresentante) doveva
essere innamorata di lui. Lei non avrebbe accettato di fare il lavoro di un
altro che si defilava senza dirle il motivo, solo se fosse stato Lou. Per l’appunto
il ragazzo di cui era innamorata.
-Eccomi.
-Allora vai in infermeria.
-E tu?
-Io sono già andata
(bugia!NdMisato). Rimango qui ad aiutare la tua amica a consegnare le
circolari, così perdo l’altra ora di storia.
Rei sorrise, poi corse su
per le scale. All’infermiera disse che il cugino non era potuto venire, e che
aveva mandato lui che era amico della ragazza. L’infermiera che lo conosceva si
fidò di lui.
-Che ha avuto?
-Calo di zuccheri. Ma non si
è ancora svegliata.
Rei scostò la tenda che
divideva il lettino dagli altri, e vide Miu che dormiva beatamente.
“Che carina!” Pensò. Si
sedette accanto al letto, e le accarezzò il viso con una mano. Poi, accurando
di non essere visto dall’infermiera le diede un bacio a fior di labbra. Miu
sorrise, e Rei capì che stava sognando. Poco dopo anche lui si addormentò
(ricordate che prima saltava gli allenamenti mattutini per non addormentarsi a
scuola? Beh, ora che c’è Lou Meji lo ha incastrato ed è costretto ad
andarciNdMisato). Circa mezz’ora dopo Miu si svegliò. Aveva ancora un po’ di
mal di testa. Le venne un colpo quando vide Anami che dormiva pacificamente
poggiato al suo letto. Divenne tutta rossa, e si chiese come facesse a sapere
che era lì. Lou non c’era, e questo oltre che farla arrabbiare la rese triste:
se era venuto a saperlo Rei, Lou ne era certamente al corrente, ma se ne era
fregato altamente.
Davanti alla terza C un
ragazzo era stato cacciato fuori per essersi addormentato (a volte veniva
punito direttamente, senza neanche la possibilità di riscattarsi venendo
chiamato alla lavagnaNdMisa). Vedendo la rappresentante di classe sola le
chiese:-Mazi, Anami non era con te?
La compagna sospirò:-Era qui
sino a tre quarti d’ora fa circa, poi è venuta una ragazza di prima, Rokubu se
ho sentito bene. Ci ha parlato e dopo mi ha detto che doveva andare in
infermeria perché una sua amica era svenuta.
-Una sua amica?! Ti ha detto
il nome?
-No, solo che era una
primina- Lo disse con riluttanza, essere fregata da una del primo anno non le
piaceva per niente, lei che era una rappresentante del terzo (si, ma se sei una
balena…il mio Rei ha altri gusti!NdMisato)
In quel momento svoltò
l’angolo Sakura:-Ho fin…Lou!
-Sakura! E’ vero che Miu è
svenuta?
-Ehm…si.
-E perché non mi hai
avvertito?
-Ho incontrato Anami fuori,
e poi non so se era il caso di chiamarti dopo che avevate litigato
-Litigato?!-Pi si ricordò
che dalla sera precedente lo evitava accuratamente-Non importa, è ancora in
infermeria?
-Già
Andiamo. Corse come un matto
lasciando Sakura indietro, e arrivò in infermeria in meno di un minuto (ha
stabilito un record!NdMisato). Dopo essere entrato, ancora con il fiatone vide
Miu che rideva con Anami mentre mangiava una merendina. Appena i due lo videro
si zittirono.
-Miu che hai avuto? Perché
quando ti sei svegliata non mi hai chiamato?
Miu:-Perché avrei dovuto?
Sbaglio o quando l’hai saputo te ne sei sbattuto altamente?
-Che cosa?! Guarda che io
l’ho saputo meno di due minuti fa!
In quel momento entrò
Sakura:-Miu! Tutto ok?
-Sakura! Fino a pochi minuti
fa…
Quella fu la goccia che fece
traboccare il vaso:-Ah si? Benissimo! Tolgo subito il disturbo, e scusa se
appena ho saputo che eri qui sono venuto a vedere come stavi! Stupida!
Sbattè la porta, e con
un’espressione truce scese sino in cortile, dove avrebbe saltato tutte le
lezioni successive. L’infermiera che l’aveva visto uscire facendo tutto quel
baccano, appena entrata chiese spiegazioni ai tre, che erano rimasti in
silenzio sino ad allora.
Anami si scusò per il
disturbo, affermando che non era successo niente. Dopo salutò le ragazze, e
andò a cercare Lou. L’infermiera tornò alla sua scrivania.
Miu era ancora in silenzio,
osservava la porta.
Sakura:-Miu, mi dispiace, e
tutta colpa mia! Siccome mi avevi detto di aver litigato con Lou e avevo
incontrato Anami nel corridoio, ho detto a lui di venire. Poi per lasciarvi
soli a Lou non ho detto niente.
Miu si voltò verso di
lei:-Non ti preoccupare Sakura. Non hai fatto niente-Poi le sferrò un leggero
pugno in testa
-L’unica colpa che hai e di
avermi lasciata sola con Rei! Che cavolo ti è venuto in mente?! Da quanto era
qui?
-Ahi! L’ho chiamato un’ora
fa ormai.
-Un’ora? Per un’ora è
rimasto qui?! Io mi sono svegliata solo una decina di minuti fa!
Divenne tutta rossa, e
Sakura scoppiò a ridere.
-Ora sto bene. Se penso che
è successo tutto perché non ho fatto colazione! Sono proprio deboluccia!
-Vedi che serve
mangiucchiare qualcosa durante la lezione? Io ti aspetto fuori.
-Ok
Miu si alzò dal lettino;
cavoli, questa volta l’aveva fatta grossa! Lou si era arrabbiato sul serio…Andò
dall’infermiera:
-La ringrazio, ora sto bene.
Posso andare?
-Ah! Certo. Aspetta che ti
do un altro paio di merendine
Mentre frugava nel cassetto,
continuò:-Anami è il tuo ragazzo?
Miu arrossì:-Il mio ragazzo?
-Digli di essere più
prudente quando è a scuola… per questa volta gliela faccio passare, ma dovrebbe
fare attenzione che non vi veda nessuno
-Che non ci veda nessuno?
Riuscì a trovare un paio di
barrette al cioccolato. Poi la guardò:-Ma è ovvio, non do la colpa a te. Stavi
dormendo!
-Scusi ma non la seguo…
-Oh bambina mia! Voglio dire
che dovete evitare di baciarvi a scuola, io sono comprensiva, ma se vi
vedessero i professori…Su ora vai, la giornata non è finita!
Spinse Miu fuori dalla
porta, lasciandola sconvolta (forse era il caso di lasciarla un altro decennio
in infermeriaNdMisato).
“Baciati? Ma che storia è
questa?! Oh no, non vorrà mica dire che Rei mi ha baciato?!” Mise una mano
davanti alla bocca “Ma allora il sogno…solo che non era…Oddio…devo tornare in
classe! Ma Sakura? Sarà già andata?
Capitolo 8 *** Mother is the first other - Odio, rancore ***
Capitolo 3:Ritorno alla vita
Dopo essere uscita
dall’infermeria Miu era tornata in classe, ma invece di seguire la lezione,
guardava fuori dalla finestra:
“Chissà se Rei ha trovato
Lou…vorrei sapere perché se l’è presa tanto! Dopotutto è stato lui a sbagliare!
Se invece di parlare con quella stupida fosse uscito…basta! Ho deciso. non ho
intenzione di chiedergli scusa. Andasse al diavolo, lui e tutte quelle che gli
vanno dietro!”
Anami dopo aver cercato Lou
per tutto l’istituto non l’aveva trovato, e una volta tornato in classe aveva
dovuto coprirlo dicendo che aveva accompagnato a casa la cugina.
“Quello stupido! Speriamo
che venga all’allenamento, altrimenti Meji si scaricherà su di me!”
L’oggetto dei pensieri dei
ragazzi (Sakura compresa, ma ormai è scontato!NdMisato), era uscito da scuola
da un pezzo, e aveva camminato sino ad allora, prendendo a calci tutto quello
che gli capitava vicino. Ormai era arrivato in un parco, e provò a calmarsi
sedendosi su una panchina.
“Maledetta strega! E io che
mi ero pure preoccupato quando c’era quel bellimbusto di Anami!”
Imitò la voce di Miu:-Oh
Rei! Che bello! Ora che sei qui mi sento già meglio! Quanto sei bello!
Si interruppe perché una
voce si rivolgeva a lui:-Ehi! A chi ti riferisci? Ti sei forse dato all’altro
sesso?
Lou si voltò pronto a
riempire di cazzotti la persona che aveva pronunciato quelle parole, poi la
rabbia lasciò spazio allo stupore:-Ma…Momoka!
Momoka sorrise, Lou penso
che aveva proprio un bel sorriso:-Ciao! Che fai qui tutto solo soletto?
-Ti aspettavo
-Sul serio?
-Beh, diciamo che aspettavo
un angelo
-Ah ah!-Si sedette accanto a
lui poggiando tutte le buste con i suoi ultimi acquisti -Devo dedurre che il
motivo è una bella sega a scuola…
-Più o meno. Però è vero che
ti stavo aspettando. Volevo rivederti.
-Ah si? Nostalgia dei vecchi
tempi?
Lou non si fece intimorire,
solo perché aveva un paio di anni in più non significava che poteva trattarlo
come un ragazzino-Sei brava a fare domande…posso fartene qualcuna io?
Momoka che sino ad adesso
aveva guardato dinnanzi a se, si voltò verso di lui. Stava proprio bene vestita
di verde pastello, faceva risaltare ancora di più il colore dei suoi capelli, e
anche degli occhi.
-Vuoi farmi delle domande?
Su cosa?
-Su quello che mi stavi per
dire ieri- Attimo di pausa -Su Miyu e Kanata
-Cosa vuoi sapere?
-Che intenzioni ha
Christine. Ho capito che un tempo è stata fidanzata con Kanata, papà mi ha
raccontato la storia delle terme.
-Beh, dall’episodio delle
terme è trascorso un po’ di tempo…allora, sapevi che Chris lasciò Kanata prima
che lui partisse per l’America?
-Si
-Subito dopo è partita, si è
trasferita in Francia. Ha avuto una bambina e si è sposata. Nonostante tutto ha
continuato ad amare Kanata. Ora aveva deciso di tornare per dirglielo, anche se
immaginava che stesse con Miyu, non pensava che si fossero sposati e avessero
addirittura una figlia. In parole povere è questo.
Lou era perplesso, non era
sicuro di aver capito bene:-Aspetta. Ma ora che ha scoperto che è sposato, non
avrà intenzione di rivederlo lo stesso?!
-Si. Oggi pomeriggio andrà
al tempio.
-Ma non può farlo! Finché al
tempio ci sarò io non entrerà neppure! Cosa crede di fare, distruggere il
matrimonio di Miyu e Kanata?!
-Lou siediti. Ti prego, non
fare niente per impedirglielo. Sta tranquillo, probabilmente sa anche lei che
non ha speranze, ma io in questi anni sono stata con lei, l’ho vista
soffrire…Se vuole rivederli, perché toglierle questa possibilità?
Lou non rispondeva, guardava
per terra
-L’unico problema potrebbe essere
la figlia.
-Chi, Miu? Quella
stupida…che problemi dovrebbe dare? Al massimo inizia a frignare…
-No, non lei. Parlo della
figlia di Christine.
-Perché lo sa?
-No, ma potrebbe venirlo a
sapere. E’ amica di Miu
-Amica?! Momoka mi puoi dire
il suo nome?
-Sakura Rokubu. La conosci?
-Sakura?! E non sa niente di
questa storia?!
-No, non le ha voluto dire
niente. Vedo che la conosci…
-Si, è sempre con Miu.
-Sai, vorrei conoscerla
proprio questa Miu. Me ne hanno parlato tanto…
-Lasciala perdere. Ti
infetterebbe con la sua stupidità
Prima rise Momoka, poi si
unì anche lui:-Poverina! Conoscere un cattivo soggetto come te! Senti…era solo
questo che volevi chiedermi?
-No. Volevo chiederti se sei
libera.
-Libera? In che senso?
-In questo senso- E la baciò
(arghhhhhhhhhhh!!NdFanclubdiLou)
Si baciarono a lungo, Momoka
ricambiò e mise le braccia attorno al collo di Lou, ma poi fu lei a
lasciarlo:-Ehi aspetta! Non corri troppo?-Poi incrociò le braccia al petto
-Però devo dire che sei migliorato dall’ultima volta…
Lou sorrise:-Dici? La
risposta?
-Non ricordo la domanda…
-Certo, come no!
-Ci posso pensare un po’?
-Come vuoi.
-Ok. Ora però devo andare–
Gli schioccò un bacio sulla guancia e dopo aver ripreso pacchi e pacchetti se
ne andò. Lou sospirò, e dopo aver guardato l’orologio si avviò verso scuola,
aveva l’allenamento.
Dopo scuola, né Miu né
Sakura rimasero al club. Miu aveva paura di sentirsi male dinuovo, e Sakura voleva tornare a casa per
passare il pomeriggio con la madre. Non incrociarono Lou che entrava in palestra:
Anami:-Lou! Dove cazzo sei
stato sino ad ora?! Ti ho cercato per tutto l’istituto, e ti ho dovuto anche
coprire con i prof!
-Scusa, ma dovevo vedermi
con una persona (certo, peccato sia stato un incontro puramente
casuale…NdMisato)
-Almeno ringrazia!
-Grazie- Ed entrò nello
spogliatoio senza aspettarlo.
Anami: “Chissà che gli è
preso…ha una faccia!”
Miu nel frattempo era
arrivata a casa:
-Mamma sono a casa!
…
-Papà! Ci siete?
Li trovò seduti al tavolo
della cucina, che sorseggiavano un caffè.
Miu:-Ehi! Sono rientrata!
Kanata:-Miu, smettila di
urlare!
Lei si zittì immediatamente,
pensò che era meglio non insistere, sembravano tutti e due molto tesi.
Miu:-Devo uscire con delle
mie compagne di classe, sono venuta per cambiarmi. Ciao
Cercò di fare il più in
fretta possibile: quando girava quell’aria a casa, lei cercava sempre di
allontanarsi. Non si poteva certo definire una figlia attenta ai problemi dei
genitori. Non che non le importasse, ma preferiva non intromettersi, se
vogliamo trovare un termine che le si addica di più:
“Codarda, sono solo una
codarda!…Cosa mi impedisce di chiedere cos’ hanno? Perché ho sempre paura di
pentirmi di ascoltare quello che potrebbero dirmi?” Passò per salutarli, ma
Miyu la fermò:
-Miu; oggi pomeriggio verrà
a casa una nostra vecchia amica, non sappiamo esattamente l’ora in cui arriverà
e quanto rimarrà. Solo, ti vorrei chiedere un favore.
-…
-Puoi rientrare per ora di
cena? Sai che non voglio che tu rimanga fuori casa la sera, ma oggi sono
costretta. Aspetta che Lou finisca gli allenamenti, e poi tornate insieme. Ok?
-Veramente mamma ho litigato
con Lou. Ho intenzione di non vederlo per tutto il tempo che mi sarà possibile.
Comunque rientrerò stasera per cena. Va bene?
-Miu ti prego…non oggi-
-Mamma che hai? Stai bene? Dimmelo
ti prego!
-Niente piccola. Scusa. Ora
vai, le tue amiche ti staranno aspettando.
-Tornerò con Lou.
-Grazie.
Subito dopo Miu uscì, stava
male. Non aveva mai visto sua madre ridotta così…anzi, non l’aveva mai vista
piangere. Sentì una morsa allo stomaco, ma si convinse che fosse per la fame.
In quel momento, Lou aveva
iniziato gli allenamenti. Ora Meji lo faceva allenare con gli altri, ma quel
giorno, non riusciva a concentrarsi.
“Pomeriggio…pomeriggio…che
cacchio significa pomeriggio?! Potrebbe essere già arrivata a casa…Miyu e
Kanata cosa staranno facendo? Forse era meglio se saltavo gli allenamenti,
tanto non sto concludendo niente!”
Appunto:-Kozuki! Vuoi
svegliarti?! Se ti piace fare il bell’addormentato ti conveniva iscriverti al
club di teatro, non al nostro!
Lou non ribatté, si limitò a
fulminare con lo sguardo il suo capitano. Tra due giorni ci sarebbe stata la
prima partita del campionato, e Meji rompeva più del solito.
Sakura era rientrata a casa,
sicura di trovare sua madre, o almeno Momoka; invece l’appartamento era vuoto.
“Uffa! Dove sarà andata?
Volevo uscire con lei!”
Passò davanti al telefono, e
vide che c’era un messaggio in segreteria. Sperava che il messaggio fosse di
sua madre, che le diceva che sarebbe arrivata in orario. Premette il tasto per
ascoltare.
“Christine! Cosa pensi di
fare?! Sai cos’è arrivata a casa oggi? Una lettera. Indovina un po’ di chi
era?…Saionji. Come ha fatto ad avere il tuo indirizzo? No, non c’è bisogno che
mi rispondi, gliel’hai dato tu! Perché Chris…perché! Perché gli hai
scritto ? Perché gli hai detto che saresti andata a trovarlo? Sai
benissimo anche tu che ormai vivrà con la tua amica d’ infanzia…Probabilmente
saranno anche sposati! Ho sempre saputo che nonostante tutto quello che era
successo continuavi ad amarlo…non è forse per quello che hai deciso di avere un
figlio artificialmente? Hai sofferto tanto in questi anni, e ora vuoi rovinare
tutto? Tuttii sacrifici, tutte le
difficoltà che abbiamo superato insieme…Ti sei mai chiesta perché ti sono stato
sempre vicino nonostante tutto? Prova a pensarci…- Singhiozzi-Io ti amo Chris.
Dovresti saperlo. Anche se sei in casa e non hai voluto rispondere al telefono,
l’importante è che tu mi abbia ascoltato. Torna presto.
Sakura era rimasta in piedi
nell’ingresso. Aveva ancora la gonna aperta, perché si era fermata mentre la
toglieva appena aveva riconosciuto la voce di Christopher. Non riusciva a
formulare dei pensieri coerenti.
“Cosa significa? No, non è
stata la mamma, no, non avrebbe mai potuto fare delle cose tanto terribili ai
genitori di Miu…non ci credo. Non è possibile! Miu mi ha raccontato delle
bugie, no, mamma non è amica dei suoi genitori, non si possono conoscere!” Poi
iniziò a piangere. Cadde in ginocchio, piangeva talmente forte da non avere più
le forze per reggersi in piedi. “No, no!!!!!!” Colpì la porta. Sentì un rumore
di chiavi nella serratura, era Momoka:
-Sak! Che hai fatto?!
Lei neanche le rispose; si
richiuse la lampo della gonna e corse via. Momoka non aveva ancora capito, ma
qualche ora dopo, si sarebbe resa conto che quello che Sakura aveva sentito
avrebbe cambiato radicalmente il rapporto con sua madre.
Christine era arrivata
davanti al tempio, la scalinata si alzava imponente dinnanzi a lei. Respirò
profondamente, poi strinse più forte il manico della sua borsa e iniziò a
salire. In cima vide una ragazza bionda che si accingeva a suonare la campana
del tempio. Una persona qualunque avrebbe pensato: che cosa insolita una
ragazza bionda qui! Ma lei sapeva, avrebbe riconosciuto quella ragazza tra
mille:-Miyu
La bionda si voltò, anche
lei la riconobbe. Sorrise, un po’ stentatamente, ma non lo diede a vedere:
-Chris…Kanata mi ha detto
che oggi saresti venuta. Come sei cambiata…come stai?
Chris si era immaginata una
reazione del genere da Miyu, sapeva che veniva a piantar grane nel suo
matrimonio, ma si comportava gentilmente lo stesso:-Beh, potrei passarmela
meglio.
-Vieni, Kanata è in casa.
La accompagnò dentro, Kanata
si stava preparando un altro caffè (troppa caffeina fa male!NdMisato).
Miyu:-Kanata
Lui si voltò, e vide
Chris:-Christine…sei tornata.
Si sedettero tutti e tre
attorno al tavolo, c’era molta tensione, e nessuno parlava. Il silenzio venne
rotto da Chris:-Così Miyu, ora vivi qui? Siete sposati?
-Già, quindici anni.
-Ho incontrato vostra
figlia…è veramente una bella ragazza
Kanata era perplesso:-E dove
l’hai incontrata?
-Nella sua scuola, quella
che prima era nostra. Ero andata a prendere mia figlia
-Hai una figlia?!
-Si, forse la
conoscete…anzi, ne sono sicura. Sakura Rokubu
Miyu:-Sakura?! Ma non è al
corrente…
-No, non sa niente. Ora lei
vive in Giappone sola, io e mio marito siamo rimasti in Francia
-Ah, ti sei sposata…
-Si, ma Sakura non è figlia
di Christopher
A Miyu cadde la tazza di
mano. Non intendeva dire che…
Kanata cercò di mantenere il
suo sangue freddo che sempre lo aveva contraddistinto:-Di chi è figlia?
-Nessuno. E’ nata attraverso
l’inseminazione artificiale.
Miyu:-Chris…non potevi avere
figli con tuo marito?
-No, è stata una scelta
compiuta prima di incontrare Christopher.
Miyu si scusò, andava a
buttare i pezzi della tazza che aveva rotto. Quando fu di là, Chris continuò:
-Sai Kanata…io ho deciso di
non avere figli con nessuno, perché amavo ancora te. Christopher è stato moltogentile con me e Sakura, si
è occupato di noi, mi ha aiutato ad andare avanti. Ma io ho sempre continuato
ad amarti…è incredibile vero? Che ostinazione, non la voglio proprio smettere
di rovinarti la vita!
-Chris…tu non rovini la vita
di nessuno. Sai benissimo che ti voglio bene, il tuo amore mi ha sorretto anche
quando ero distante da Miyu, forse non hai neanche idea di quanto mi abbia
aiutato, ma…amo Miyu.
-Lo so.
Miyu era tornata, in tempo
per sentire Kanata:-Chris…-Aveva iniziato a piangere come lei-Mi dispiace, io
ci ho provato, non volevo farti soffrire…ho provato a separarmi da Kanata, ma
lo amo, non ci posso fare niente…
Chris si alzò e le tirò uno
schiaffo:-Non dirlo neanche! Non devi assolutamente separarti da Kanata,
dovrete rimanere insieme per sempre! Ora rivedendovi ho capito, ho visto quello
che per anni ho cercato di distruggere, ma non posso farlo, non ne ho il
potere. Spero solo di non essere troppo in ritardo per…
Si sentì suonare alla porta,
Kanata andò ad aprire. Chris continuò:-Miyu, lo sai, io continuerò ad amare
Kanata, probabilmente per sempre, ma non mi intrometterò più. So che con te è
felice, equesto mi basta.
-Chris…-Miyu la abbracciò
Si sentì una corsa nel
corridoio, poi dalla porta che dava nella loro stanza apparve Sakura:
-Mamma!
-Sakura?! Che ci fai qui?
-Tu piuttosto, cosa sei
venuta a fare dai Saionji?
-…Erano miei amici, e
abbassa la voce.
-No! Questa è buona, amici!
Oggi sai cos’ho trovato quando sono tornata a casa? Un messaggio in segreteria
di Christopher, che ti supplicava di non venire al tempio e di non tornare dal
sig. Saionji, era disperato. Questo come me lo spieghi?
-Sakura…cosa diceva il
messaggio?
-Niente di importante,
quello che dovevo sapere lo sapevo già, ma non credevo che fossi stata proprio
tu a fare una cosa tanto spregevole!
-Come facevi a saperlo?
-La storia me l’aveva
raccontata casualmente la mia amica Miu, scommetto che l’altro giorno ti sono
presi i brividi quando l’hai vista, vero?
Kanata:-Te ne ha parlato
Miu?
-Si, quando è venuta da me.
Allora mamma? Cosa vuoi da loro? Ti diverti a distruggere ancora una volta il
loro rapporto? E quel poco di orgoglio che ha quell’essere inutile di
Christopher?
Miyu stava per intervenire,
dicendo che era tutto a posto, ma la mano (oggi non è giornata per quelli che
si trovano vicino a ChrisNdMisato) di Chris fu più veloce, colpì Sakura sulla
guancia destra, in pieno volto:-Puoi dire quello che ti pare su di me, ammetto
i miei errori, ma non ti permetto di insultare Christopher. Lo sai che ti ha
voluto bene come se fosse stato tuo padre…
-Non mi interessa, lui non è
mio padre! Ed è tutta colpa tua se non ce l’ho, tua e del tuo stupido egoismo!
Non hai pensato prima di divertirti con le provette a quello che avrei potuto
provare senza un padre?! No, è ovvio! Non te ne è mai importato niente, hai
pensato sempre a te stessa e alla tua invidia nei confronti dei genitori di
Miu! Sino ad oggi non mi importava se non avevo un padre, ti stimavo, avevo
fiducia in te. Sino ad oggi.
Miyu le si avvicinò e le
posò le mani sulle spalle:-Sakura basta. Vieni un secondo con me di là.
-Non le conviene lasciare
mia madre sola con suo marito, glielo sconsiglio caldamente visti i precedenti.
Chris:-Sakura…-Aveva ripreso
a piangere
Miyu portò Sakura in camera
di Miu:-Sakura, perché hai detto quelle cose orribili a tua madre?
-E’ quello che penso, se lo
merita.
-Non è vero, ha sofferto
moltissimo, non è necessario che tu le infligga altri dispiaceri.
-E quello che ha fatto a me?
A Christopher, a voi?
-So quanto ti possa esser
costato non avere un vero padre, ora vivere sola qui, ma tua madre non ti ha
mai voluto far soffrire, tutti i genitori, vogliono bene ai loro figli. Se poi
sei preoccupata per quello che ha fatto a noi–Sorrise benevolmente-Prima che tu
entrassi come un tornado avevamo sistemato tutto e chiarito i nostri rapporti.
-Sul serio non ci sono più
problemi?
-Si
-Ma mia madre ama ancora suo
marito
-Si, ma ora ha la certezza
che è felice, continuerà ad amarlo senza causare più dispiaceri, né a me né a
Kanata. Lo ama sino a tal punto, purtroppo per lei. Su, ora torniamo di là.
Dovresti parlare con lei ora.
Nel frattempo Kanata aveva
cercato di far calmare Christine, le parole della figlia l’avevano
profondamente ferita. Quando Sakura e Miyu tornarono, non alzò neanche lo
sguardo.
Sakura:-Su mamma, andiamo a
casa.
Chris la guardò, l’aveva
chiamata ancora mamma…
Si congedarono, e Chris
salutò Miyu e Kanata, dicendo che l’indomani sarebbe partita per tornare da suo
marito.
-Quando verrò a trovare
Sakura passerò anche da voi.
Miyu le diede in mano un foglietto:-Se hai bisogno
di qualcosa, anche mentre sei in Francia…beh, chiamami. Ok?
Sorrise:-Lo farò.
-Ci vediamo!
In un altro posto,
esattamente nella palestra della scuola, gli allenamenti erano finiti. Lou si
era cambiato solo la maglia, e di corsa uscì. Non si era neanche accorto della
presenza di Miu.
Miu:-Allora, sono diventata
invisibile?
Lou si voltò:-Miu! Che ci
fai qui? Sei venuta per chiedermi scusa?
-Cosa?! L’unico che dovrebbe
chiedere scusa, qui sei solo tu. Comunque, mamma mi ha chiesto di rientrare ad
ora di cena con te, quindi ti ho dovuto aspettare
-Te l’ ha chiesto mamma?-Poi
ricordandosi il motivo per cui andava di fretta, ricominciò a correre, dicendo
a Miu che dovevano rientrare subito.
Arrivarono a casa
completamente spompati tanto avevano corso veloce, specialmente Miu che doveva
correre alla stessa velocità di un alieno.
Lou:-Mamma, papà dove siete?
Miyu:-Lou siamo qui!
Sbrigatevi, la cena è pronta!
Miu mente lei e Lou andavano
in soggiorno:-E mi hai fatto fare tutta questa corsa solo per la cena?
Kanata e Miyu erano seduti a
tavola, e stavano guardando il telegiornale. Lou non pensava di trovarli così
rilassati:
-Mamma, papà, tutto a posto?
-Si Lou, perché?
-E’ venuta Christine?
-E tu che ne sai?
-Ho le mie fonti. Allora?
-E’ tutto risolto. Miu, lo
sai che la madre di Sakura era una nostra amica?
-Davvero? Non l’avevo mai
vista.
-Ci eravamo persi, ma ora
tornerà a trovarci ogni tanto. Su mangiate che si fredda tutto!
Una nuova giornata stava per
iniziare nell’istituto Miyamura (ma si è già sentito da qualche parte ‘sto nome
o mi è venuto spontaneo? Boh, non ricordo…NdMisato), e Miu era tornata in
classe dopo la pausa pranzo. Sakura non c’era, e aveva pranzato con l’altra sua
amica Mikage.
Mikage:-Così domani i sempai
hanno la prima partita?
-Già, ma possiamo dire che
giocherà solo Rei, figurati se Lou che è in squadra da pochissimo entrerà in
campo!
-Hai intenzione di andarla a
vedere?
-Mmm…il basket mi piace, ma
non so se loro vogliano che io vada e…
-Insomma aspetti un invito?
^___^ -Esattamente!
Dopo le lezioni, Mikage andò
di corsa al suo club, così come Miu, che con quel caldo non aspettava altro che
un bel bagno in piscina. Nello stesso momento, in palestra si lavorava.
Meji:- Yuruke solleva di più
le braccia! Anami invece di dormire datti una mossa! Kozuki ancora 25 tiri!
Lou:-Meji sei agitato? Non
ti preoccupare, con me tra i titolari vinceremo sicuramente!
Meji:-Kozuki se chiudessi
quella ciabatta, forse riusciresti a concentrarti di più in allenamento! E non
ti illudere, non giocherai titolare!
Lou in quei giorni, con i
grandi progressi che aveva fatto credeva di averlo convinto, ora a meno di 24
ore dalla partita il capitano non aveva ancora cambiato idea:-Cosa?! Ma conosco
perfettamente le regole, ho imparato tutte le tecniche basilari, i tiri…Perché
non giocherò?
-Ci sono persone che hanno
la precedenza, si allenano da più di te!
Lou buttò in avanti il
pallone, stava per mandare Meji in quel posto, ma Anami con un gesto gli fece
capire che era meglio cedere. Durante la pausa:
-Anami si può sapere che ti
impicci?!
-Lascialo perdere Meji…prima
di una partita fa sempre così, diventa intrattabile. Credimi, sono due anni che
gioco con lui.
-Ma hai sentito quella
scrofa?! Non mi vuole far giocare!
-Ha detto che non sarai
titolare, non che non giocherai…
-E ti pare lo stesso?! Me la
cavo molto meglio di altri lì dentro, poi mi sono allenato il doppio in questi
giorni! Voglio essere nel quintetto!
-Ah sembri un bambino
capriccioso! Forse hai perso il conto…giochi a basket da una settimana circa, è
già tanto quello che sei riuscito a fare!
-Ti ci metti anche tu?! Vi
farò vedere…-E uscì dallo spogliatoio prendendo a calci le panchine.
-Poveri noi…-____-
Rientrato in campo, vide
sugli spalti una ragazza che conosceva bene…
-Momoka!
Lei lo salutò con gesto
della mano e un sorriso, poi scese dagli spalti per avvicinarsi a lui e gli
schioccò due baci sulla guancia:-Ciao! Come va? Sembri arrabbiato…
-Di merda per
l’esattezza…tutto per colpa di quella scrofa!
Meji starnutì qualche metro
più in là, suscitando le risate di Momoka.
-Domani hai la partita?
-Già, ti va di venire?
-Perché no? Credo che ci
sarà anche mia cugina, diceva che sarebbe venuta con Miu.
In quel momento Lou si
ricordò di Miu, non le aveva ancora chiesto di venire alla partita, aveva solo
accennato qualche giorno prima. Poi la voce di Momoka lo risvegliò dai suoi
pensieri:
-Lou? Mi ascolti?
-Ah scusa, ero
soprappensiero. Cosa dicevi?
Lei sbuffò, ma non era
infastidita:-Che domani ti vorrei parlare, ci possiamo vedere alla fine della
partita? Vincerete, vero?
-Ovvio!- “Sempre se mi fanno
giocare titolare, altrimenti sai che figura ci faccio davanti a lei!”
Meji:-Kozuki! Invece di fare
il playboy vieni qui, si ricomincia!
Momoka riuscì ad
interpretare il sussurro di Lou mentre si avvicinava agli altri, suonava tanto
come “scrofa”…Poi uscì, doveva tornare a casa. Alla fine dell’allenamento, i
ragazzi erano ancora sotto le docce, quando Yuruke attaccò bottone provocando
Lou:-Ehi Kozuki! Chi era la rossa con cui hai parlato durante la pausa?
Lou rispose malizioso:-La
mia preda, no?
-Cavoli! Pensavo me la
potessi presentare…Domani ci sarà alla partita?
-Certo, ma per vedere me,
non un capellone rasta come te!
Sotto le altre docce, tutti
i ragazzi che ascoltavano la conversazione risero, poi Anami:
-Kozuki, hai invitato anche
Miu?
L’espressione di Lou mutò
all’istante, da allegra e sorridente divenne pensierosa e infastidita, ma
nessuno poteva vederlo a causa della tenda:-No, non credo che la inviterò
quella stupida.
-Pazienza, glielo chiederò
io all’uscita. Torna con te vero?
-Si, probabilmente è già
fuori…goditela!
-Cos’è una benedizione?
-Ma va a cagare Anami!
Dopo l’ultima affermazione,
Anami uscì dalla sua doccia e iniziò una lotta a suon di spruzzi, bagnoschiuma
e magliette sudate e puzzolenti (Era necessario il “sudate e puzzolenti”?NdRei
e Lou Beh, ma così si capisce che vi siete impegnati…Potessi averle io le
vostre magliette…^/////^ NdMisato -____-NdRei/Lou). Fuori dalla palestra, era
già appostata Miu. Appena la vide, Anami le corse incontro:
-Miu!
-Rei! Come va?
-Siamo tutti un po’
tesi…domani inizia il campionato interscolastico
-Lou ne ha parlato a casa,
spero che vinciate!
-Speriamo…ti va di venire?
-Ah…davvero posso?
-Certo! Avevi qualche altro
programma?
-No, no! Ci sarò
sicuramente!
-Se vuoi puoi far venire
anche le tue amiche. Sakura e Mikage, giusto?
-Già. Sta arrivando Lou…Beh,
allora ci vediamo domani.
-Ok, ciao!-La baciò su una
guancia, e poi tornò dai suoi compagni di squadra che stavano uscendo in quel
momento. Quando Lou si avvicinò alla “cugina”, si accorse che era
particolarmente allegra e aveva uno sguardo sognante.
Lou:-Anami ti ha invitato
alla partita?
-Certo, sapeva che mi
interessava il basket a differenza di qualcun altro…
Lou fece finta di non capire
l’allusione. Tornarono a casa, e durante la cena non si stuzzicarono
particolarmente. Purtroppo Miyu e Kanata l’indomani sarebbero stati impegnati,
e quindi molto probabilmente non sarebbero riusciti ad andare alla partita.
Il giorno dopo a scuola i
membri del club di basket erano agitatissimi, nessuno seguiva le lezioni, e si
aspettava con trepidazione il pomeriggio. Anche Miu, che aveva invitato le sue
due amiche, era molto agitata. Finalmente avrebbe visto giocare Rei e Lou.
Chissà chi avrebbe vinto la partita…
Alla fine delle lezioni,
tutta la squadra maschile di basket dell’istituto Miyamura si recò in palestra.
Quel giorno non si sarebbero allenati, Meji non li voleva far entrare in campo
già spompati. Invece, vennero ripassati gli schemi che la squadra avrebbe usato
e venne annunciata la tanto attesa rosa dei titolari. Ovviamente Lou non era
tra i cinque, e dopo una bella sfuriata con il capitano, si calmò soltanto quando
lui minacciò dicacciarlo dalla
squadra. Quando entrarono in campo per il saluto, cercò Momoka sugli spalti,
era seduta nelle retrovie. Più in là c’erano Miu e Sakura, assieme ai loro
compagni di classe.Rei salutò Miu
con un gesto della mano, e lei gli rispose con un sorriso imbarazzato. Ora
avevano di fronte la squadra avversaria. Lou non aveva saputo niente riguardo a
loro, anche perché la sua scuola non gli aveva mai affrontati durante le
eliminatorie. Si sedette in panchina, e dal fischio dell’arbitro osservò il
gioco. Ne venne completamente rapito, vedere i suoi compagni tesi, pronti allo
scatto e ad ascoltare i segnali degli altri, i loro movimenti…Anami e Meji
facevano la differenza, il loro gioco era spiccato subito rispetto a quello
degli altri tre nel quintetto, il primo nel ruolo di playmaker era una
scheggia, e a dispetto della sua altezza media che avrebbe potuto creargli
problemi, anche un ottimo realizzatore. Meji invece era possente, stabile.
Creava una vera e propria barriera davanti al canestro con il suo corpo.
Riusciva a impedire ogni tipo di attacco da parte degli avversari, di tutti
tranne dell’ala piccola: era proprio lui che stava dando problemi. A meno di un
minuto dall’inizio era stato il primo giocatore delle due squadre a segnare, e
per tutto il primo tempo era stato così. Era un vero cecchino, ogni palla che
gli finiva in mano andava poco dopo a canestro. Alla fine della prima metà
dell’incontro, il punteggio era 37 a 46 per gli avversari. Nello spogliatoio
del Miyamura, Meji urlava come un dannato: le eliminatorie erano ad esclusione
diretta e quello era il suo ultimo anno in quella scuola, non aveva nessuna
intenzione di uscire dal campionato al primo incontro! Gli altri giocatori lo
ascoltavano in silenzio, erano già stremati. Anche se la punta di diamante era
solo una tra gli avversari, gli altri quattro giocatori venivano contagiati in
maniera incredibile dal suo gioco energico ed aggressivo. E dire che non erano
riusciti a passare in vantaggio neanche una volta! Anami era l’unico che non
stava ascoltando il suo capitano, con il brik in mano guardava dritto davanti a
se, concentrato in chissà quali pensieri.
“Cazzo, sono al limite anche
io!” bevve un altro sorso d’acqua. Certo era veloce, ma doveva scontrarsi
contro il loro asso che era al suo stesso livello, e il solo supporto di Meji
non gli bastava per partire in attacco…Di solito contava su Yuruke, ma quel
giorno lui non sembrava in sé, giocava ma meccanicamente, non riusciva ad
aiutarlo in nessun modo “Che gli è preso a quell’idiota?!” Interruppe i suoi
pensieri Lou che lo provocò:-Anami ma non eravate il famoso tridente del
Miyamura tu, Meji e Yuruke?
-Non adesso Kozuki!
-Che c’è che non funziona?
Yami e Jiro stanno facendo il massimo, è tra voi tre che qualcosa non va…
-Lo so anche io! Io e Meji
siamo apposto, e Yuruke che è fuori fase…merda!
Si guardarono intorno per
cercarlo, ma non lo videro. Entrarono poi nei bagni per cercarlo, e videro che
era vuoto. Sentirono però una catena tirata.
Lou:-Yuruke
te la fai sotto?
Un attimo dopo Yuruke uscì
da un gabinetto:-Y…che c’è? Quel cretino di Meji vi ha detto di cercarmi?
Lou notò che aveva una
strana espressione, sembrava…allucinato! Quella era stata la prima parola che
gli era venuta in testa. Anami l’aveva scansato e aveva riaperto il gabinetto,
dimenticando che il ragazzo aveva già tirato la catena.
Anami:-Yuruke, che cazzo ti
sei sparato?
Nel frattempo Yuruke era
corso via, Lou gli era andato dietro.
Rei non ottenne risposta, e
solo quando si voltò si accorse di essere solo. Corse di nuovo dentro lo
spogliatoio:
- Meji!
Meji:-Anami che è successo?
Attirati dal fracasso che
aveva fatto entrando, tutti i suoi compagni di squadra si erano voltati verso
di lui:-Cazzo, vieni qui!
Meji:-An…
-Yuruke si fa! Non so cosa
si sia sparato, ma doveva essere roba forte, non mi ha neanche riconosciuto!
Meji:-Sei sicuro?
-Certo! Non me le sogno
mica! Che facciamo? Siamo nei guai, senza Yuruke…
-Dobbiamo far entrare
Kozuki…
-Lo farai entrare? Avevi
detto…
-Non abbiamo scelta, dov’è
finito? Dobbiamo rientrare, sta per iniziare il secondo tempo…
^//////////^-E’ corso dietro
a Yuruke…
L’ira di Meji si scaricò
contro una panchina presa a calci. In quel momento rientrò Lou:-L’ho perso, si
deve essere nascosto, altrimenti l’avrei raggiunto!
Anami:-Kozuki devi entrare!
Lou si voltò verso Meji che
fumava ancora: -Eh? O__o
Meji:-Non ho
scelta…-_______-
Lou si riprese subito dalla
corsa:-Yeah! Vi farò vedere come ribaltare il risultato di questa partita!
Quando le due squadre
rientrarono in campo, assieme al fracasso, tra i tifosi del Miyamura si
levarono dei mormorii:-Ma quello chi è? Hanno sostituito Yuruke?!
-E’ Kozuki, del primo anno…
-Ma saprà giocare?
Miu, Sakura e Mikage si
lanciarono un’occhiata stupita.
Prima del fischio, Anami
disse a Lou di marcare il suo giocatore, e non quello che spettava a lui.
-Ma per chi mi hai preso?!
-Per quello che vuole
cercare di fare bella figura mettendo in difficoltà l’asso
avversario…(-______-NdLou)
Al fischio, la palla andò
subito in mano ad Anami grazie ad una stoppata di Meji. Lanciando un’occhiata a
Lou scattò nell’area di attacco, seguito dagli avversari. Due giocatori gli
stavano addosso come pensava, Lou invece era marcato da un terzo, ma sapeva che
con una finta sarebbe riuscito a liberarsi. Gli passò la palla e lo vide
correre a canestro e segnare. Dalla palestra si levò un’ovazione, e i due si
scambiarono il cinque.
Sakura:-L’hai visto?! L’hai
visto?!
Mikage:-Wow! Sicura che non
avesse mai giocato?
Miu era sbalordita:-No…
Il seguito della partita fu
tutto una serie di successi per il Miyamura, con l’entrata in campo di Lou il
gioco era cambiato, era simile al tridente tanto famoso tra gli appassionati di
basket nella scuola, ma diverso per le maggiori qualità di Lou rispetto a
Yuruke: era più veloce, più agile, più alto…il punteggio prese il volo, e a
poco meno di cinque minuti dalla fine si sapeva già il risultato.
Come volevasi dimostrare, la
vittoria fu del Miyamura. Dopo il saluto finale, nello spogliatoio si esultò:
-Kozuki sei un grande!
-Mitico!
Lou salì su una panca per
tirarsela ancora di più:-Lo so ragazzi, lo so…Inchinatevi di fronte alla nuova
stella del Miyamur…STONK!
Cazzottone di Meji, che
scatenò le risate della squadra.
Anami:-Ma capitano! Abbiamo
vinto!
Meji:-E allora? La prossima
settimana abbiamo un altro incontro!
Lou:-E vinceremo anche
quello! Grazie a me, of course! STONK! (ç_____çNdLou)
Più tardi Rei e Lou uscirono
insieme dallo spogliatoio.
Anami:-Kozuki sei stato
grande!
-Alla faccia di quella
scrofa!
-Ah ah! Povero Meji! Durante
la partita l’ho visto, non credeva ai suoi occhi! Se non fossi stato espulso
per i 5 falli li avremmo scavalcati per più di una trentina di punti!
-Acci! Ah! Ma mi vuoi
spiegare che è ‘sta storia dei cinque falli? Io mica ho capito perché sono
uscito! (-____-v NdRei)
-Piuttosto di rallegrarci,
dovremmo scoprire che fine ha fatto Yuruke…
Miu:-Rei!
Lou!
Rei:-Miu!
Miu, Sakura e Mikage vennero
loro incontro, e uscirono da scuola insieme.
Lou:-Allora? Che ne dite?
Sakura:-Lou sei stato
bravissimo, il migliore! (=_____=NdRei)
Lou:-Grazie, grazie!^^
Miu:-Ma non ti montare
troppo! Anche Rei ha giocato benissimo!
Anami le mise un braccio
attorno alle spalle (°////////////°NdMiu):-Grazie Miu!^^ Tuo cugino si sta
montando troppo!
Lou: -Anami tappati la
fogna!>_____<
Appoggiata al cancello c’era
Momoka, che appena li vide andò loro incontro.
Sakura:-Momoka?
Momoka:-Sak!^^
Lou:-Momoka! (??NdMiu/Sak)
Ragazzi andate avanti, Miu ci vediamo a casa!
Momoka:-Ah ma allora è lei
Miu?
Lou la trascinò via:-Sì, è
lei, carina no? Andiamo?
Quando ebbero voltato
l’angolo, Sakura urlò:-Ma che c’entra Momoka?
Miu:-La conosci?
-E’ mia cugina! Da quand’è
che conosce Lou?
Anami:-Viene sempre agli
allenamenti, mi pare che Lou ci abbia provato con lei…
Sak/Miu:-Ehhh?
Qualche strada più in là:-Lou
ma dove mi trascini?
-Come dove ti trascino!
Allora?
-Allora cosa?
-La mia risposta…
^///////////^ -Sai che oggi
hai giocato veramente bene? Sei bravissimo!
-Grazie!^_______^ Ehi! Non
cambiare discorso!
^_____^;;;-Ehm…ecco…-Poi
tornò seria- Domani riparto per la Francia…
-Ah…
-Capisci, vero?
-…
Momoka gli mise un braccio
attorno al collo:-Dai! E su con la vita! Ci sono tante ragazze migliori di me!
-Ma io volevo stare con te!
ç______ç
Poi lei lo mollò e lo guardò
in volto:-Lou, sei serio? Così mi rendi tutto più difficile…
-Ah sì? E perché non me
l’hai detto prima? -______-v
-Ah ehm…mi piaceva stare con
te….se te l’avessi detto probabilmente non ci saremmo più visti…^/////^ Cerca
di capirmi…
-Uhm…
-Ora devo andare, me lo dai
un bacetto d’addio?^^
-Troppo comodo! Paga la
tariffa allora…
-Ma guarda questo! Ok, ti
dirò un segreto!
-Sentiamo, se non sarò
soddisfatto non te lo darò
-Ok…Conosco tante altre
ragazze che vorrebbero stare con te!
-Tipo?
-Come tipo?! Sai benissimo
che sono tra le persone più vicine a te, no?-Poi gli schioccò un bacio sulla
guancia- Questo era un segreto, ora spetta a te svelare l’altro! Ciao! Torna
subito a casa eh! ^___-
Corse via lasciandolo solo
in mezzo alla strada.
Lou mise le mani in tasca e
sbuffando si avviò:-Mi crede ancora un bambino! >____<##
Due settimane
dopo il primo incontro della squadra di basket del Miyamura, Miu, Mikage,
Sakura, Lou, Rei e Jiro erano in viaggio per raggiungere una radura dove
potersi accampare. L’idea era stata di Sakura, che poco tempo prima l’aveva
proposta alle due amiche:
°°FLASHBACK°°
Sakura entrò in
classe di corsa (-_______- Mai una volta in orario, eh!NdMisa :PNdSakura) e
dopo aver lanciato la cartella sul banco si avvicinò alle due amiche:-Ragazze,
stupite di fronte al genio! Ho avuto un’idea fa-vo-lo-sa! Ci ho pensato tutta
la notte, ma credetemi, ne è valsa assolutamente la pena!- Poi annuì convinta
Miu incrociò le
braccia al petto, come Mikage era scettica:-Sentiamo l’idea fa-vo-lo-sa, su!
Sak:-Eh eh…Care
mie, questo weekend si va in campeggio! – Le due amiche la guardarono come se
venisse da Marte, per poi scoppiarle a ridere in faccia, ma lei continuò –
Prima di ridere, sentite fino alla fine! Non saremo solo noi tre, inviteremo
anche tre altre persone, bensì il mio adorato Lou, il tuo adorato Miu, ovvero
Rei, e anche il tuo moroso Mika, Jiro!^^
Miu e Mika:-Ehhhh???!!! O____O
-Sono o non sono
un genio?
Miu:-Si vede che
stanotte non hai dormito, si vede…
Mika:-E da
quando io sarei innamorata di Jiro? °/////////°
Prima che Sakura
potesse parlare rispose Miu:-Ma dai Mika! Su questo ha ragione! Chi è che
accompagna ogni giorno Sakura all’uscita degli allenamenti?
-Ma quello lo
fai anche tu!
-Sì, ma io devo
aspettare Lou per tornare a casa!^^
-Allora è ok,
Miu tu avvertirai Lou che lo dirà agli altri due…-Poi sospirò soddisfatta-Ah!
Finalmente potrò conquistare il mio Lou!
Miu:-Ma chi ha
deciso che siamo d’accordo??!!
°°FLASHBACK°°
Alla fine erano
partiti sul serio, perché quando Sakura si metteva qualcosa in testa non era
facile farle cambiare idea, e Lou quando era stato invitato non aveva fatto una
piega, anzi! Aveva proposto alla cugina il modo per parlarne ai genitori senza
che si facessero strane idee…Anche Anami e Jiro erano stati subito entusiasti
dell’idea e avevano accettato.
Così, ora erano
in pullman per andare fuori città. Si erano seduti in fondo, e da un paio d’ore
stavano disturbando gli altri passeggeri facendo un casino della madonna con la
chitarra di Jiro. Miu, che non sapeva cantare, si era portata il lettore cd e
ascoltava musica classica. Nel frattempo rifletteva: “Alla fine quella stupida
di Sakura mi ha convinto, devo ancora capire come!!!” Le lanciò un’occhiata di
sfuggita: si era seduta accanto a Lou e ora stava cantando-recitando l’ultimo
singolo della sua pop idol preferita. Gli altri stavano ridendo come matti,
perché Sakura aveva anche un grande senso dell’umorismo e fantasia, e
sostituiva le parole della canzone con le parole più assurde. Anche Lou e Rei
ridevano notò. “Certe volte la invidio…Come fa ad essere così spigliata e
tranquilla anche quando è con il ragazzo che le piace? Io non ci riuscirei
mai…” Abbassò lo sguardo, e Lou che l’aveva vista fece cambio posto con Mikage
e si sedette accanto a lei cogliendola alla sprovvista.
Lou:-Ehi! Che
ascolti?
Miu si affrettò
a riprendere la cuffia che lui le aveva tolto:-Niente!
Lui la riprese e
se la mise in un orecchio:-Ma come niente? Questo è Ciaikowski! (ma l’avrò
scritto bene?? O__o NdMisa)
Miu non credeva
alle sue orecchie, quel ragazzo la sorprendeva ogni giorno di più:-E tu come
fai a conoscerlo?
Lui scosse la
testa:-Miu, Miu, piccola Miu! Dovresti sapere ormai che sono un uomo dalle
mille risorse, no?
Lei lo
squadrò:-Certo, come potrei dubitarne?
-Dicevo io!^^
Già, incredibile
ma vero, negli ultimi tempi il loro rapporto era cresciuto moltissimo, non
litigavano più, ora si limitavano solamente a stuzzicarsi, da buoni amici.
Sakura e Rei avevano notato questo cambiamento, e avevano deciso di darsi da
fare velocemente; il campeggio era per loro un occasione d’oro.
Quando
arrivarono nella località di montagna scelta fecero un paio di chilometri in
salita e dopo la sosta per il pranzo, nel pomeriggio erano arrivati in una
radura dove decisero di accamparsi. I ragazzi montarono le tende e le ragazze
girarono lì intorno per raccogliere legna.
Sakura:-Ragazze,
tenevi pronte perché entro il ritorno io e Lou ci saremo messi insieme!^^
Miu:-Non esserne
così sicura, non puoi mai sapere cosa ne pensa lui…
Sakura si
rialzò, e per un attimo abbandonò il sorriso:-Tu invece pensi di saperlo?
L’amica sentendo
quel tono di voce si voltò a guardarla, e la vide seria, anzi la fissava con
sguardo truce. Miu però finì di dirle quello che pensava, era da giorni che le
dava fastidio tutta quella sicurezza che Sakura ostentava:-No che non lo so, ma
sicuramente non puoi decidere per conto tuo una cosa che riguarda anche Lou…
Sakura la
fulminò, però Miu non era certo una codarda e reggeva il suo sguardo con occhi
di ghiaccio. Mikage che aveva capito la malparata, cercò di riportarle alla calma
e per fortuna le diedero retta. Quando tornarono dagli altri, tutti si
accorsero che c’era tensione tra le due, ma non capirono il perché.
Per tutta la
serata, nonostante gli altri si divertissero, ubriacassero e cantassero a
squarciagola davanti al falò, Miu non partecipò a niente e scaricò il suo
nervosismo su tutti. Dopo un po’, stufa delle continue richieste di
partecipazione, rispose male anche a Mikage (povera, non c’entrava
niente!NdMisa) e alzandosi, si allontanò verso il bosco. Nel pomeriggio, mentre
raccoglieva la legna aveva visto un po’ lontano il corso di un fiume, e decise
di tornarci. Era incazzata nera: “Ma maledizione, si può sapere perché non mi
lasciano in pace??!!”
Si sedette su un
masso particolarmente grosso, e notò che sull’acqua si rifletteva la luna; alzò
lo sguardo per osservarla meglio, e rimase a guardarla per molto tempo non
pensando al resto.
Un’ora più
tardi, iniziarono ad avvertirsi i primi segni di tensione nella compagnia:
-Ma Miu non
torna più?
Sak:-Ma sì che
torna, lasciatela sbollire! Quando gli gira male a quella…
Rei e Lou si
lanciarono un’occhiata, ma Lou fu più veloce e si alzò:-Ragazzi, io vado a
cercarla!
Rei:-Kozuki
aspetta, vengo anch’io!
Lou:-No, è
meglio non disperderci in troppi, mi basterà avere una torcia!-E corse via
senza lasciar possibilità di ribattere, come era nel suo genere
Nel bosco ormai
completamente impraticabile a causa del buio, Lou chiamò più volte la ragazza
senza ottenere alcuna risposta, finché giunto nei pressi del fiume la vide,
ancora intenta ad osservare la luna piena.
Le andò incontro
abbastanza alterato, e la scrollò con un braccio:-Ehi stupida!
Lei parve
riscuotersi dallo stato di torpore nel quale si trovava:-Lou? Che ci fai qui?
Lui alzò gli
occhi al cielo:-Ma ti pare possibile che debba aver a che fare con un elemento
del genere?! Sono venuto a cercarti cara mia!
Lei si alzò e si
avvicinò all’acqua:-Allora puoi anche andartene!
-Ma si può
sapere che hai?! Smettila di fare la stupida e vieni con me, gli altri sono
preoccupati!
Lei lo guardò
con fare ironico:-Ma davvero? Immagino che Sakura non veda l’ora che io
torni…Non ha detto niente quando sei venuto a cercarmi?
Lou la guardò
incerto:-Ma cosa stai blaterando? Forza, vieni!-La prese per un braccio e le
fece fare due passi, quando lei rendendosi conto di quello che stava succedendo
oppose resistenza:-Lou lasciami!
-Smettila di
fare la cretina, non sono tuo padre che ti viene a prendere dal parco giochi!
Miu si
divincolava inutilmente, non riusciva a staccarsi e iniziò a ad urlargli contro
le frasi più sconnesse, poi in un tentativo disperato:-Perché non avete mandato
qualcun altro??!!
Lou si fermò
improvvisamente, e lei gli sbatté contro:-Ehi!
Lui mollò la
presa:-Perché non è venuto qualcun altro? - Poi si voltò e l’afferrò per i polsi,
era furioso:-Hai proprio ragione Miu, me ne sarei potuto rimanere
tranquillamente di là a farmi i cavoli miei, forse avrei dovuto mandare Anami,
eh? Che dici?
Miu dopo lo
stupore per la suo improvviso cambiamento ricominciò a lottare per essere
lasciata libera:-Lou ti ho detto di lasciarmi!
Ma lui
continuava:-Sì, probabilmente sarebbe dovuto venire Anami, lui si che ti
avrebbe riportata di là! O forse no…forse vi sareste imboscati da qualche parte
qui intorno, vero? -Sorrise maligno, e Miu lo fissò spaventata, non aveva mai
visto Lou con quell’espressione…le sembrò a tutti gli effetti un pazzo…
-Sta zitto! Chi
ti da il diritto di dirmi queste cose??!!
Lou rise, ma non
accennò minimamente a mollare la presa:-Ma sentila! Aspetta, ho un’idea
migliore! Forse dovrei far venire Jiro, lui si! Ti andrebbe bene anche lui, no?
Dai, in fondo non è così brutto, mi ha detto anche che gli interessavi, perché
non te lo porto qui? - Poi finalmente la lasciò - Vado a chiamarlo, tu aspetta
qui e preparati…
Prima che si potesse
allontanare, Miu che finalmente aveva i polsi liberi gli tirò uno schiaffo
sulla guancia sinistra:-Ti ho detto di stare zitto!
Lou si massaggiò
la guancia colpita, poi le si avventò addosso buttandola per terra. Ora era
sopra di lei, le bloccava le braccia con le sue mani, e la fissava ansioso. Miu
non credeva ai propri occhi: cosa stava facendo? Istintivamente si dimenò
urlando come una pazza, ma non poteva certo competere con la forza del ragazzo,
che la teneva bensalda sull’erba
sottomessa al suo corpo.
Urlò ancora, e
udì appena le parole di Lou:-Ma no dai! Non mi dire che io non vado bene, non
sono neanche tuo cugino!-Per bloccarle le grida la baciò violentemente, e lei
dopo un po’, lentamente abbandonò le gambe e le braccia che opponevano resistenza.
Quando Lou risollevò il viso, soddisfatto di essere riuscito a fermarla e la
guardò, la vide piangere. Miu aveva il volto rigato di lacrime, ora era voltata
di lato e non proferiva parola. I capelli erano sparsi attorno alla sua testa,
e alcune ciocche le coprivano il viso bagnate dalle lacrime. Dopo degli istanti
che sembrarono durare un’eternità finalmente parlò, con una voce distaccata,
priva di singhiozzi nonostante le lacrime:-…Sei soddisfatto o hai intenzione di
proseguire?
Al suono di
quelle parole Lou parve risvegliarsi dallo stato di “trance” nel quale era
caduto, e immediatamente si sollevò. Miu rimase ferma, non aveva la forza di
muoversi, e probabilmente neanche voleva. Nel vederla in quello stato, in
lacrime, e con la consapevolezza di essere stato lui a provocare quella
situazione assurda, Lou indietreggiò lentamente, passo dopo passo, sino a
fissarla per l’ultima volta e poi girarsi per scappare. “Cos’ ho fatto?! Cos’
ho fatto?! Maledizione, è finita…”
Corse così forte
che prima di rendersene conto era già arrivato alle tende. Si rese conto di
essere lì solo dopo aver sentito le voci dei ragazzi che lo chiamavano. Rei
addirittura gli andò incontro:-Allora? L’ hai trovata?
Lou neanche lo
guardò e passo oltre:-No…valla a cercare…
Anami era troppo
in ansia per rendersi conto che in realtà l’aveva trovata eccome, e corse verso
il bosco.
Poco dopo la
fuga di Lou, Miu si rialzò, o meglio tentò di sollevarsi per poi rimanere in
ginocchio. Aveva i vestiti tutti scomposti, e la camicia addirittura sbottonata…Come
un’ automa che faceva tutto senza pensare, si massaggiò la testa con una mano,
e lentamente si avvicinò all’acqua, dove poté vedere il suo terribile riflesso
nell’acqua. Sempre lentamente si scostò i capelli dal viso e lo sciacquò.
Qualche minuto
più tardi, giunse Anami che la trovò ancora china verso l’acqua:-…Miu!
Lei non si
voltò, e Anami si avvicinò piano, chiamandola nuovamente. Ad un nuovo silenziò
si abbassò anche lui, e Miu finalmente si voltò. Quando lo vide scoppiò in
lacrime lasciandolo esterrefatto:-Miu…Miu che hai?! Cos’è successo?! - Lei
chinò il viso stretto tra le mani sulle sue ginocchia, e Rei non poté fare a
meno di abbracciarla, sentiva che doveva rassicurarla, doveva farle capire che
era al sicuro. Miu pianse, pianse tutte le lacrime che aveva, e quando il suo
corpo smise di essere sconvolto dai singulti, Rei, con tutta la dolcezza della
quale era capace le parlò. La tranquillizzò stringendola nel suo abbraccio, e
le carezzò dolcemente la testa finché stremata si addormentò tra le sue
braccia. Quella notte dormirono abbracciati in riva al fiume, illuminati da una
splendida luna piena.
Il mattino
seguente quando tornarono dagli altri mano nella mano, tutti stavano ancora
dormendo. O meglio, così credevano visto che Lou, dopo che Anami se ne era
andato si era inventato delle scuse e si era allontanato nuovamente. Miu ora si
sentiva bene. Rei era riuscito a calmarla e tranquillizzarla e ora non pensava
minimamente a quello che era successo con Lou. Quando si erano svegliati, Rei
le aveva chiesto se volesse diventare la sua ragazza, e felicissima aveva
accettato. Ora, mentre preparavano la colazione per tutti, si lanciavano
occhiate furtive, e quando i loro sguardi si incrociavano sorridevano
dolcemente.
Poco alla volta
anche gli altri si svegliarono attirati dal profumo della colazione, e li
raggiunsero. Sakura fu la prima, e man mano che passavano i minuti si rendeva
conto che tra l’amica e Anami qualcosa erano cambiato. Più tardi tornò anche
Lou, che per tutta la notte aveva vagato senza chiudere occhio. Quando vide Miu
scherzare tranquillamente con gli altri, il suo cuore si tranquillizzò, lenendo
il tormento che l’aveva accompagnato per tutta la notte. Lei si accorse della
sua presenza, e invece sbiancò. Continuò a fissare la pentola sul fuoco, e
intanto cercava di capire cosa avrebbe dovuto fare. Fu Lou che le si avvicinò
per primo, e quando la chiamò, Miu sussultò spaventata.
Miu:-L…Lou…
Lou non ebbe
però il coraggio di guardarla negli occhi, e parlò fissando il fuoco:-Miu…io
vorrei parlarti, devo spiegarti perché ho fatto quello che ho fatto, ma non
qui…
Miu lo
interruppe:-Sì, capisco. Vorrei delle spiegazioni, ma sono convinta tu me le
possa dare anche qui, no?
Lou finalmente
alzò lo sguardo:-Però…
Allora si
avvicinò Anami, e mise un braccio attorno alle spalle della ragazza, ma senza
alcuna malizia, non aveva intenzione di provocare Lou, era semplicemente
felice:-Kozuki!
Miu sorrise
rilassata al suo ragazzo, l’aveva salvata da quel confronto:-Rei!
Rei:-Mi
raccomando Kozuki, ora che io e Miu ci siamo fidanzati sappi che i vostri
momenti di intimità saranno molto ridotti, ok?
Fu la volta di
Lou di sbiancare, però diede subito voce alla sua paura:-…State insieme?
Miu si voltò per
non guardarlo, sapeva che incrociando il suo sguardo con quello azzurro di Lou
avrebbe avuto dei rimorsi, insensati dopotutto, non ne valeva la pena.
Anami:-Eh già!
Non ti dispiace vero se mi prendo la tua cuginetta?
Lou si sforzò di
sorridere:-Ma figurati, mi chiedo piuttosto se lei si sia resa conto di che
razza di elemento si è scelta!-Poi si alzò, e pulendosi i jeans con delle
pacche si allontanò. Miu lo seguì con lo sguardo, e le sembrò di stare per
mettersi a piangere: “Perché ho come la sensazione che da ora in poi non sarà
più lo stesso tra di noi? Sono sicura che ci allontaneremo fino a perderci, ma
allora perché non ti sto fermando?”
Tornato dagli
altri, Lou scoprì che stavano organizzando un bagno nel fiume.
Sakura:-Lou sarà
divertente! Vieni con noi? Dai dai! Se non vieni anche tu saremo solo in tre!
Lui capì che
quel tre significava che non ci sarebbero stati Miu e Anami, e decise di
accettare.
Poco dopo,
indossati i costumi, Lou, Sakura, Jiro e Mikage si tuffarono in acqua. L’acqua
era ghiacciata, ma faceva talmente tanto caldo che sembrava piacevolmente
fresca. Nonostante l’intenzione di svagarsi con gli altri, Lou finì per
allontanarsi a nuoto, e arrivò sotto alla cascata che aveva visto la notte
precedente. Si avvicinò ancora e vi passò attraverso, trovando una specie di
cavità nella quale si sedette per riprendere fiato.
“Sono finito di
nuovo qui, ma come ho fatto?…Accidenti, si può sapere che mi prende? Arrivo
anche a fare l’asociale in un campeggio, non è da me!”Scosse la testa sconsolato, e allontanò
finalmente quel falso sorriso che si era costretto addosso “Perché mi da così
fastidio che quei due stiano insieme?? E’ naturale, si sapeva fin dall’inizio
che sarebbe finita così, no? Miu andava dietro ad Anami da quando è entrata al
liceo, e ad Anami lei è piaciuta appena l’ha conosciuta…naturale, no?
Eppure…c’è qualcosa che non mi torna…non posso essere geloso di Miu, è mia
cugina!…No…non è mia cugina, e quello che ho cercato di farle ieri notte ne è
la prova…Non so nemmeno che mi è preso…sono un pazzo” Poggiò la testa sulle
ginocchia, non sapeva davvero cosa fare…
Sakura:-Lou sei
qui allora!
-Sakura? Come ci
sei arrivata fin qui?
-Beh, a nuoto,
no? Pensi di farcela solo tu?
Poi anche lei si
sedette affianco a lui. Si scostò piano i biondi capelli dal viso:-…Perché sei
qui?
Lou sorrise
guardando l’acqua che scorreva dinnanzi a lui:-Per caso. Mi sono messo a
nuotare, ed eccomi qui!
Sakura lo
guardò, quanto avrebbe voluto che lui diventasse il suo ragazzo! Attese che si
voltasse, e a sorpresa lo baciò. Lui dopo il primo attimo di stupore corrispose
il bacio, in quel momento ne sentiva proprio il bisogno! Forse gli piacque
credere che fosse Miu a baciarlo in quel momento, ma tant’è che rispose al
bacio con inconsueta passione da parte sua. Quando si allontanarono, Sakura lo
guardò ancora con il viso arrossato e il fiato corto, non ci poteva
credere:-Lou…ma tu allora…
Lui invece
continuava a guardare l’acqua della cascata, come se niente fosse successo.
Sakura però non si rese conto di quello che era successo veramente, come
avrebbe potuto? Non se ne era reso conto Lou stesso, figurarsi…lei…
Sakura:-Lou…io…sono
innamorata di te dalla prima volta che ti ho visto…vorrei essere la tua
ragazza…
Lou si voltò
subito: Sakura innamorata di lui? Pensava si trattasse solo di un capriccio,
l’aveva considerata sempre una ragazza facile… “Ma non è forse maligno pensare
così senza nemmeno conoscerla? Che stupido” Poi le sorrise:-Sei sicura?
La prese alla
sprovvista e la fece arrossire ancora di più se possibile:-Eh…certo che sono
sicura!…E tu?
Lou le sorrise
ancora dolcemente, a Sakura parve di impazzire, non l’aveva mai visto così…:-E
allora dai, proviamoci…-Poi si avvicinò e la baciò.
Nel primo
pomeriggio tutti tornarono all’accampamento (sì, indiano! XXD NdMisa
-_____-NdLettors), era ora di tornare indietro. Tutti raccolsero le loro cose
con molta lentezza, l’idea di tornare a casa, e quindi a scuola, non li
attirava minimamente…Rimanendo indietro rispetto agli altri, Sakura raggiunse
Miu:
-Miu!
-Sakura!
-Ti sei
divertita?
A Miu sembrò
stranissimo parlare ancora con Sakura, sembrava che non lo facessero da
un’eternità…:-Certo, è stata veramente una bella idea!
Sakura annuì;
poi dopo qualche secondo di silenzio riprese a parlare:-Miu…ma…è successo
qualcosa con Anami?
L’amica sgranò
gli occhi, poi le sorrise:-Uhm…si vede così tanto?^^
-Allora??
-Ci siamo messi
insieme…
-Ehhh???!!!!
–Sakura abbracciò l’amica- Miu è bellissimo!!! Ce l’ hai fatta finalmente!!
-Hai visto??
Anche le imbranate come me ogni tanto ce la fanno…^^
Sakura aveva le
lacrime agli occhi, era doppiamente felice: sia perché la sua amica finalmente
aveva coronato il suo sogno, sia perché significava che non considerava Lou
qualcosa più di un cugino.
Miu:-Sak ma che
fai?? Ti metti a piangere al posto mio?
-Sono contenta
per te…
-Ora tocca a te
però, ok?
Sakura la guardò
raggiante:-E’ già successo…
Miu sgranò gli
occhi, pensava di aver capito male:-Eh??!!
Sakura alla
reazione dell’amica arrossì, ma era così strano che fosse successo anche a
lei??
-Stamattina…Miu,
io e Lou ci siamo fidanzati!!
Poi le saltò di
nuovo al collo, felicissima di averlo detto a qualcuno, quasi per dare la
conferma a se stessa che non si trattasse solo di un sogno…Miu si sentì tutt’un
tratto debole, come se qualcosa dentro le si fosse rotto…Ora aveva sul serio il
timore che tra lei e Lou non sarebbe più stato lo stesso…Deglutì
silenziosamente, e poi dopo aver risposto all’abbraccio dell’amica, raggiunsero
il resto del gruppo.
Dall’autrice: Hola!^^Come va, lettorucci belli?
Eccomi tornata, ma sono
troppo lenta! -______-
Chiedo umilmente
perdono…u___u e’ che ho pochissimo tempo questo periodo, e ho una marea di fic
da portare avanti e correggere, mi va in pappa il cervello…@___@ Questo qui è
il penultimo capitolo, contenti? Volevo (prima che mi dimentichi ^/////^)
segnalare due cose. La prima, riguardante il capitolo precedente, è un errore
del quale mi sono accorta rileggendolo solo da pochissimo: ovvero, ho scritto
che Lou frequentava il primo anno delle superiori. Non è assolutamente vero, se
lo fosse lui avrebbe la stessa età di Miu, invece ha due anni in più e
frequenta il terzo e ultimo anno, ok? Probabilmente non ve ne sarete nemmeno
accorti leggendo, ma per correttezza era meglio segnalarlo!^^
E poi, in questo capitolo,
avete notato un espressione che ho usato anche in “Dopo quel giorno…qualcosa
cambio?” Vediamo se ci riuscite!! :P
Uhm…mi sono resa conto di
essere ripetitiva, sia a Miyu che a Miu faccio vivere quasi le stesse
esperienze, non vi pare? Ma dopotutto sono madre e figlia, no? E poi si tratta
sempre dalle vite di adolescenti…(Misa che cerca di redimersi)
Beh, fatemi sapere che ve ne
pare come sempre, no? Scrivetemi!!!!
Era passato un
mese e mezzo dal campeggio dei ragazzi, ora il Giappone era agli sgoccioli di
giugno ed erano iniziate le vacanze estive. Dopo gli esami di fine trimestre i
ragazzi si erano dedicati ai vari club: Miu e Sakura, con il loro club di nuoto
avevano partecipato ai campionati interscolastici. Miu era stata eliminata il
turno prima della semifinale, Sakura invece aveva proseguito ed era arrivata
tra le cinque finaliste della prefettura. Il club maschile di basket invece era
partito per il campionato nazionale, ed erano una dozzina di giorni che i
quattro non si incontravano. C’erano state molte telefonate, tra Miu e Rei e
tra Sakura e Lou, poche e brevi tra Miu e Lou. Il loro rapporto dopo i
rispettivi fidanzamenti si era congelato; era arrivato ai minimi storici, tanto
che era stato quasi impossibile organizzare delle uscite a quattro.
Quel giorno
Sakura stava disputando le finali del torneo, e Miu assieme al resto del club
di nuoto era andata a vedere la gara. Avevano appena gareggiato nei 75m delfino
e l’amica era arrivata terza. Il prossimo turno sarebbe stato lo stile libero,
dove certamente Sakura avrebbe trionfato. Mentre le gareggianti rientravano
negli spogliatoi, Miu si stava lamentando con le altre per il caldo terribile.
Sciolse i lunghi
capelli castani dalla coda che aveva e ne fece una ancora più alta. Appena ebbe
finito si sentì posare due mani sugli occhi.
-Ehi, chi è??
Sentì una voce
ormai familiarissima:-Indovina un po’?
-Rei!
Poi ridendo lui
le lasciò liberi gli occhi, lei raggiante si voltò e si baciarono.
-Ehi ehi!
Andateci piano!
Lou si era
seduto accanto a Miu ed aveva osservato tutta la scena.
Rei:-Kozuki
sempre tra i piedi!
Miu, un po’
imbarazzata lo salutò:-…Ciao
Lui le regalò
uno dei suoi sorrisi più belli, dei quali l’aveva privata per tanto tempo. Miu
si sentì avvampare, ma non per il caldo…Sembrava che tutto fosse come quasi due
mesi fa…
Rei:-Allora?
Come va questo torneo?
Miu:-Sakura sta
disputando le finali, nella prima batteria – quella 75delfino -è arrivata terza, ma le farà fuori tutte
nello stile…
Lou:-Che brava!
Tu invece?
Miu
arrossì:-Ehm…eliminata ieri prima della semifinale…^//////^
Lou:-Ma che
vergogna! -______-
Miu:-Ma che
vuoi, non sono mica un fenomeno!
Rei:-Beh, è
stato già un bel traguardo arrivare lì, no? Per una del primo anno…
Miu fece una
linguaccia a Lou:-Ecco, appunto! Voi invece?
Lou gonfiò il
petto:-Cara Miu, hai davanti a te i vincitori del campionato nazionale!
Miu rimase a
bocca aperta:-E perché non me l’avete detto per telefono ieri?
Rei:-Perché
volevamo vedere che faccia avresti fatto, no? Allora…vi lascio un attimo per
fare una telefonata…-Poi strizzò l’occhio all’amico senza farsi vedere dalla
ragazza
Quando rimasero
soli, Miu, ancora entusiasta per la notizia chiese:-Allora??
-Allora cosa?
-Dai, com’è
stato vincere il campionato??
Lou rise:-Come
vuoi che sia stato…
Miu mise il
broncio:-E che ne so io…sono stata eliminata prima…
Lou le carezzò
la testa prendendola in giro:-Ma poverina…su, non hanno compreso il tuo
talento…
-Grazie!
-_______-v
Poi lui si fece
dolce:-Sai, non l’avrei mai detto, ma mi sei mancata…
Miu che stava
osservando l’acqua della piscina, si voltò di scatto verso di lui:-Eh?
Ma lui era già
rivolto verso i gradoni in basso, che Sakura stava risalendo velocemente:
-Louuuuuuuuuu!
Lui si alzò e
allargò le braccia sorridente:-Eccola qui la nostra nuotatrice!
Sakura si butto
tra le sue braccia:-Sei tornato!!!!!!!!!!!!!!!
Poi si
baciarono. Miu aveva osservato tutta la scena dal suo posto, ci era rimasta
male.
“Allora tutta
quella dolcezza di prima…non era rivolta solo a me…”
Ritornò Rei, e
dopo aver salutato anche Sakura diede la notizia:-Dunque, io e Lou avevamo
pensato visti i rispettivi risultati ottenuti nelle competizioni e che non ci
vediamo da un po’, di andare a festeggiare, che ne dite?
Miu e Sakura
risposero in coro:-Sìììì!
Sak:-Allora,
dove si va??
-Al Bronze, che
ne dite? (ovviamente il nome di questo locale è una mia invenzione…^^””””NdMisa
Ceeerto, come no! -____- NdTutti Ma reggetemi il gioco, no? -.- NdMisa)
Poi, Sakura
tornò in piscina per prepararsi alla gara, mentre i suoi amici si sedettero per
guardare. Si classificò al secondo posto, dietro ad una di terza di un’altra
scuola.
Quella sera,
Miu, Sakura, Lou e Rei, intorno alle nove si erano incontrati davanti al
Bronze, il locale vicino al loro istituto tanto in voga fra i ragazzi della
loro età, dove Rei aveva prenotato un tavolo per quattro. Cenarono al primo
piano, poi attorno a mezzanotte scesero in discoteca. C’era un casino di gente
e con il passare del tempo le due coppie si persero. Più tardi, quando ci fu un
po’ di calma per il tempo di un lento, Miu e Rei riuscirono a parlarsi.
Miu era un po’
pensierosa:-Rei…non mi avevi detto che questo locale non ti piaceva e che
quelli che ci venivano ti infastidivano?
-Ah già…te lo
ricordi, eh? Te l’ho detto la prima volta che ci siamo parlati se non
sbaglio…quella volta che ti ho fatto sbagliare fermata…
-Come che “mi
hai fatto sbagliare” fermata?
Rei si grattò la
nuca leggermente imbarazzato:-Ehm… io mi ero accorto che eravamo arrivati, ma
visto che volevo conoscerti meglio…- Miu lo guardava allibita - Ma non te la
sarai mica presa, no?
Lei si affrettò
a smentire:-No, no, e perché avrei dovuto?
Poi il lento
finì, la musica tornò nuovamente house. I due si spostarono in fondo alla sala
dove c’erano dei mini-salottini. Si sedettero e ordinarono qualcosa da bere.
Poco dopo vennero raggiunti da Lou e Sakura.
Sakura sprizzava
energia da tutti i pori:-Anami, è stata un’idea fantastica! – Poi guardò di
sbieco Lou –scommetto che se te l’avessi proposto io non ci saresti venuto!
Lui sorrise
ironicamente:-E perché scusa?
Rei:-Dici?
Kozuki da quand’è che hai iniziato a darmi retta?
-Veramente non
l’ho mai fatto…
-Appunto-______-
Risero, ma a Miu
quelle risate arrivarono in lontananza. Sorseggiava il suo drink lentamente,
non voleva prendersi un’altra sbronza. (brutti ricordi, eh?NdMisa Lasciamo
perdere…=__= NdMiu) Ripensava ancora a quello che le aveva detto Rei, le aveva
dato MOLTO fastidio…come dire, non tanto per il gesto in sé che era una
semplice dimostrazione del suo interesse per lei, ma il fatto che fosse stato
tutto in qualche modo architettato…Lei fino ad allora aveva pensato sorridendo
a quell’episodio, pensando quasi ad un segno del destino, ad una caratteristica
di Anami che le era sembrata dolce e simpatica, e forse che li accomunava, la
sbadataggine…invece non era stata una cosa spontanea, Anami l’aveva fatta
apposta a non vedere la fermata…
“Con Lou sarebbe
stato diverso…lui non calcola certe cose…è più naturale…ma che mi viene in
mente??!!” Si rimproverò mentalmente per gli stupidi pensieri che si faceva
venire in mente, ma venne riportata alla realtà dalla voce di Sakura:
-Sei d’accordo
Miu? Oppure ti disturba?
-Cosa?
Sakura fece una
delle sue facce super deformed:-Ma non hai sentito una parola di quello che ho
detto?
-Ero
soprappensiero, pardon! ^///^
-Dicevo…visto
che Anami al Bronze è un evento più unico che raro, me lo presteresti per
provarlo? Voglio vedere come balla!
Rei:-Ma che
razza di discorso è?? “Provarlo” poi, neanche fossi un giocattolo…
Lou:-Su
Anami…non mi dire che rifiuti così l’invito di una bella ragazza…
Rei si alzò:-Non
sia mai! :P
Fece scoppiare
tutti a ridere, Miu compresa.Poi i due
si allontanarono mischiandosi nella folla.
Lou:-E se
andassimo anche noi?
-Eh?
Lou si alzò e le
tese la mano:-Cogliamo la palla al balzo, no? Vediamo come balli!
-Cos’è, mi metti
alla prova?
Lui si finse
indignato:-Rifiuti un mio invito?
Miu ridacchiò e
afferrò la mano del ragazzo, e insieme entrarono nella mischia. Pochi secondi
dopo venne messo un lento, e i due si fermarono. Lei gli lanciò un’occhiata
imbarazzata, ma lui le tese nuovamente la mano per invitarla, esternando un bel
sorriso, ma in realtà timoroso di un rifiuto.
Miu deglutì, era
agitatissima e non capiva il perché: “Ma che mi prende? Perché mi agita tanto
ballare un lento con lui? Neppure con Rei mi sono agitata a questo modo…”
Entrambi si
mossero lentamente, a tempo…Miu si sentiva stranamente impacciata, e dire che
non ballava neanche male…insomma, i lenti li sanno ballare anche i più
imbranati! (non ci sono riferimenti, vero?NdMiu E perché, hai la coda di
paglia?XXDNdMisa) Lou le stringeva la mano, e con l’altra le cingeva la
vita…lei tenne sempre lo sguardo basso, non voleva incrociarlo, altrimenti
sarebbe morta di vergogna…Chiuse gli occhi e si abbandonò alla musica,
percependo solo il tocco delle mani del ragazzo. Venne svegliata dall’incanto
dalla voce del suo partner:-Ehi, ma ti faccio così schifo che non riesci
neppure a guardarmi in faccia??
Lei alzò di
scatto il viso, e si sentì avvampare. Lou non aveva capito proprio niente…:-Ma
che dici! Stupido, sto controllando che tu non mi possa pestare i piedi! :P
Lou avvicinò
pericolosamente il viso all’orecchio di lei, sussurrandole:-Veramente quella
che sta toppando alla grande tutti i passi sei tu, o no?
Miu tremò di
piacere “No, non è possibile, mi rifiuto di crederlo…devo essere ancora
sbronza, per forza…”
-Non è vero…
Lou rise:-Ma
come!
-Senti, se mi
devi prendere in giro posso anche tornarmene di là, ok?
Alla prospettiva
di chiudere l’esperienza lì Lou si fece serio:-Ok ok, che acidità! Ma cosa hai
bevuto prima?
-Niente, era un
drink alla frutta…(-_____- NdLou)
Lou si fermò e
la osservò attentamente: era rossa in viso, e sembrava che gli occhi le si
stessero per chiudere:-E allora perché sei così rossa…chissà che ci hanno messo
dentro! Vuoi che ti accompagno al tavolo?
Lei strinse più
forte la presa e poggiò la testa sul petto di lui:-No!! Rimaniamo ancora un po’
qui…
Lou la strinse
più forte a sé e sospirò. Probabilmente non l’avrebbe più potuta tenere così
tra le braccia…Per tutto il resto del tempo non dissero più una parola, ma
continuarono a ballare. L’incanto finì con la fine del brano, e a malincuore i
due si dovettero staccare. Si guardarono negli occhi per pochi istanti, e
infine lasciarono anche le mani. Tornarono a sedersi e trovarono solo Sakura,
anche lei un po’ brilla:-Miu, Rei balla da dio, devo ritenermi onorata di
essere riuscita a ballare qui con lui!
Lou scosse la
testa:-Anche tu hai alzato il gomito, eh?
Sak:-Gno gno!
^///////^
Rei tornò in
quel momento, ma alla vista delle due ragazze, diede un’occhiata all’orologio e
disse:-Ok, per stasera direi che ne abbiamo abbastanza, usciamo?
Lou: -Sono le
tre, meglio avviarsi…
Così sorressero
le due e le portarono fuori. Con la fresca aria notturna sembrarono
riprendersi.
Miu:-Ma che ore
sono??!!
Rei:-Le tre,
stiamo andando a casa…
Miu si agitò:-Ma
papà mi ammazzerà!!
Lou:-L’ho
chiamato un paio di ore fa, dovrebbe essersi tranquillizzato…
Sakura:-Fortuna
che io non ho problemi di questo tipo…^^
Lou:-E a partire
tra un paio di giorni invece?
Sak:-Ehh?
Rei:-Kozuki ti
avevo detto che ne avremmo parlato domani, non lo vedi che non capiscono
neppure dove si trovano?!
Miu:-Partire??
Rei rise
scotendo la testa:-Ok, ormai è andata…Tra due giorni noi della squadra di
basket partiremo per qualche giorno per festeggiare la vittoria del campionato.
Ci siamo organizzati per conto nostro senza la scuola, così potremo portare chi
vogliamo!^^
Lou:-E siete
state estratte per accompagnarci come fidanzate ufficiali!
Sak:-Vengo
vengo! *_*
Miu:-Anch’io,
dove si va? *_*
Lou:-Al mare!^^
Miu e Sakura si
guardarono a bocca aperta, grazie alla notizia ormai si erano completamente riprese.
Parte B: Non commetterò lo stesso errore
Così pochi giorni
dopo tutto il club di basket partì assieme a rispettivi amici, parenti e
fidanzate. Si formò una compagnia di una quarantina di persone, che occupò
l’intera pensione “Del lungo riviera”. (ma mettici un po’ di fantasia
almeno!NdClubdibasket Gno, gnon mi va! :P NdMisa) Per convincere gli anziani
proprietari a lasciare tutta la pensione ad un gruppo di liceali mandarono Rei,
che con il suo bel faccino-ispira fiducia non avrebbe potuto ricevere un no
come risposta. Infatti la trattativa durò un po’, ma alla fine Rei riuscì anche
ad ottenere le terme e un pezzo di spiaggia (grande!!! Ma come hai fatto??
O_ONdMisa Eh eh!NdRei Io lo so, si è fatta la vecchia!NdLou SBONKNdMeji che
stende Lou con un pugno =__=Non è vero, vero??NdMiu a Rei Ma stai
scherzando??NdRei) Nel frattempo, visto che le cose stavano andando per le
lunghe, il gruppo si era disperso in giro, e Sakura e Lou erano in riva al
mare.
Sak:-E’ veramente bellissimo
qui!!
-Già, Meji ha scelto bene la
località per fortuna…
Sak:-Non l’avete scelta
voi???!!!
-Purtroppo no, quel demente non
si fidava di noi…=__=
-Povero…- Sakura lo abbracciò di
lato e gli diede un bacino sulla guancia - E dimmi, a camere come siamo messi?
Lou si voltò
stupito, mala guardò
malizioso:-Perché, cos’ hai intenzione di fare?
-Ehhh…secondo
te?-Poi iniziò a baciarlo appassionatamente, e lui non si sottrasse.
Davanti alla
pensione, Miu era una dei pochi ad essere rimasta ad aspettare Rei, ma visto
che non si decideva ad uscire, dopo un quarto d’ora decise di fare una
passeggiata. Non incontrò nessun compagno, e alla fine intorno all’ora di cena
tornò alla pensione.
Dopo cena si
proposero le alternative per la notte:
1 bagno di
gruppo alle terme
2 disco in paese
3 festa in paese
4 ovviamente,
utilizzo della camera per scopi ehm…privati
Meji e Anami,
come capitano e vice si preoccuparono di indicare strade e direzioni, e
ovviamente di ricordare che loro non avevano nessuna responsabilità delle
azioni di ognuno, quindi: libertà!!
La nuova
condizione piacque molto a tutti, ma non si riuscì ad organizzare niente tutti
insieme. Si era troppi, e sarebbe stato impossibile mettere tutti d’accordo.
Lou e Sakura,
senza farsi notare da nessuno, quatti-quatti optarono peruna soluzione alternativa: soli in riva al
mare. Così abbandonarono la pensione lasciando gli altri alla loro decisione.
Ridendo come
pazzi e mezzi ubriachi (e diciamocelo, questi non fanno altro che bere!NdMisa
Sono degli alcolisti, è scandaloso alla loro età!!NdLettors Ma su, come siete
pesanti! Addirittura alcolisti!NdMisa Senza vergogna, siamo sicuri che anche
l’autrice fa parte della stessa combriccola!NdLettors che scuotono la
testaO_O Ma non è vero!NdMisa) corsero
tenendosi per mano sino al lungo mare. Lì si tolsero le scarpe e i pantaloni ed
entrarono in acqua, che a quell’ora raggiungeva una temperatura veramente
piacevole. Scherzarono per un po’, poi Sakura forse incoraggiata dall’alcol,
dalla notte e dalla situazione in generale, baciò Lou con grande passione,
lasciandolo spiazzato. Fu lui a fermarla e a chiederle se fosse veramente
sicura di quello che voleva fare. Sakura, con un cenno del capo annuì, e
insieme decisero di tornare sul lungo mare.
Nel frattempo,
in pensione Miu si era data alla ricerca di Rei, Lou e Sakura, che sembravano
essere spariti. Non sapeva che Rei era stato buttato in acqua delle terme dai
suoi compagni di squadra e ora stava faticosamente cercando di uscire per
raggiungerla, e non immaginava nemmeno che Sakura e Lou avessero altri programmi
per la serata, programmi per loro due solo…(ah!! Questa è proprio una sagoma,
beata ingenuità!!XXDNdMisa >___
“Beh, sarà
meglio che continui a cercarli da un’altra par…” Si interruppe perché sentì una
risatina conosciuta, quella di Sakura. Così rizzò le orecchie (XXDNdMisa) per
cogliere altri rumori, e sentì una voce maschile. Non ebbe bisogno di
ascoltarla ancora, Sakura se era con un ragazzo era sicuramente con Lou. Solo
che non riusciva a vederli! Sentì un’altra risata dell’amica, e finalmente capì
da che parte proveniva. Fece qualche altro passo, poi riuscì a vedere due
sagome stese e abbracciate vicino alla riva. Fu come una pugnalata in petto,
mai si sarebbe immaginata una scena del genere davanti ai suoi occhi…Così sul
viso iniziarono a scivolare due lacrime, le prime di quella nottata che sarebbe
stata lunghissima. Senza far rumore, com’era venuta tornò indietro.
Appena lontana
dalla spiaggia iniziò a correre il più veloce possibile, e tornò alla pensione.
Cercando di attirare l’attenzione su di sé il meno possibile – anche se non
sarebbe servito visto che quasi tutti erano in giro, e pochissimi erano ancora
per i corridoi della pensione – per andare in camera e piangere quanto voleva.
“Tanto” Si disse “Sakura quella notte non sarebbe tornata” Salendo le scale
però incontrò la persona che meno di tutte avrebbe voluto vedere:
-Ehi Miu
finalmente! E’ da una vita che ti cerco, dov’e…Miu che hai?
Lei scostò la
mano del ragazzo continuando a salire:-Niente Rei, voglio solo andare in
camera…
Lui si voltò e
la trattenne per un braccio:-Miu! Mi vuoi dire cos’è successo?
Miu lo guardò
dritto negli occhi, era preoccupato sul serio per lei…In lacrime gli si buttò
addosso abbracciandolo “Perché, perché?? Si può sapere perché non riesco a
pensare solo a Rei? Com’è possibile, che io con un ragazzo così non riesca ad
essere contenta?? Io sono innamorata di lui…”
Mentre rifletteva
su queste cose, Rei la portò nella sua stanza; vuota perché Meji era uscito con
un gruppo. La fece sedere su un letto e prese un fazzoletto, dopo gli si
sedette a gambe incrociate davanti.
Rei:-Ecco, ora
che sei qui e che ti ho anche portato un fazzoletto sei obbligata a dirmi che
hai!
Miu singhiozzava
ancora, ma a quelle parole accennò una risatina.
Rei ridendo e
fingendosi arrabbiato si alzò e la scrollò:-Beh?? Che fai, ora ridi?! Guarda
che me lo devi dire, sai??? Acc…
Con una spinta
un po’ più forte, forse involontaria, Rei scivolò cadendo addosso a Miu. Lei
smise di ridere, e lo guardò seria. Anche il sorriso di Rei sparì, ora la
guardava terribilmente serio, e i suoi occhi brillavano di un ardore che lei
non gli aveva mai visto. Lentamente, abbassò il viso per baciarla…Finalmente.
Alla fine non era arrivata la situazione che voleva sin dalla prima volta che
l’aveva vista? Ma quando fu vicinissimo al suo volto, lei si girò di lato. Rei
si alzò subito:-Miu…si può sapere che hai?
Miu si sollevò
lentamente, mettendosi seduta. Sempre guardando da un’altra parte:-Non ho
niente, te l’ ho detto prima…
Rei la guardò
ancora:-Ma credi di darmela a bere?? –Poi iniziò a camminare gesticolando per
la stanza, con sarcasmo nella voce- Su, cosa sarà successo stavolta?? Non hai
trovato il cuginetto? Oppure l’hai visto che si faceva la Rokubu??
Miu sgranò gli
occhi e paonazza gli inveì contro:-Ma ti rendi conto di quello che stai
dicendo??!! Non ho visto proprio nessuno!!
Rei alzò la
voce, per la prima volta con lei:-Piuttosto, TU ti rendi conto che stai
prendendo in giro sia me che te stessa?? E’ chiaro come il sole che ami Kozuki,
smettila di dire il contrario!!
Miu si alzò in
piedi e gli si mise davanti. Per la prima volta si accorse di tutto quello che
aveva fatto, delle sue reazioni; forse credeva di passare inosservata, ma certi
cambiamenti d’umore non possono non essere notati da una persona innamorata.
Rei, cosa aveva provato?-Cosa??!! Rei non è vero, io non sto prendendo in giro
nessuno, se sto con te ci sarà un motivo, no??
Rei alzò le
braccia al cielo scocciato:-Ah già! E’ vero, un motivo ci sarà, ma chissà qual
è! Posso avere l’onore di conoscerlo anch’io?
A quelle parole
lei tremò di rabbia, ma allo stesso tempo di vergogna per le sue azioni. Lui
aveva ragione, aveva ragione su tutto.
Rei era
impaziente:-E allora?
Miu gli tirò uno
schiaffo in pieno viso:-E allora cosa??!! Cosa credi, che a me piaccia questa
situazione??!! Non ti è mai passato per la testa che ci potrei soffrire io
stessa?? Oppure mi credi tanto malvagia da far soffrire di proposito altre
persone per me?? –Poi si allontanò a grandi passi verso la porta- Hai ragione
su una cosa però: non lo so il motivo per cui sto con te. Credevo di averlo
sempre saputo, ma in realtà non è mai stato così. Chiudiamola qui.
Mentre premeva
la maniglia per uscire però, Rei la abbracciò alle spalle:-Miu…perdonami Miu,
dimentichiamo tutto. Questa discussione non è mai esistita, va bene?
Miu ricominciò a
piangere:-No Rei…ormai c’è stata, e ci ha fatto capire che non possiamo
continuare a stare insieme -Poi si voltò e gli carezzò la stessa guancia dove
poco prima lo aveva colpito – Vorrei anch’io continuare a stare insieme come
abbiamo fatto sino ad oggi, ma non posso più. Ho capito che c’è una persona che
amo veramente, ma non sei tu. E anche se questa non mi accetterà mai, se sta
già con un’altra e io non interferirò mai perché lei è una mia amica, comunque
non è giusto che io continui a stare con te…
Dopo quelle
parole, si spostò e uscì dalla stanza. Non volle guardare neppure il ragazzo in
faccia, capiva benissimo come si sentiva in quel momento. Arrivata davanti alla
sua camera, lentamente girò la chiave nella serratura ed entrò, per poi
richiudere la porta poggiandosi sopra.
Contemporaneamente,
in spiaggia:
-Sak fermiamoci
qui
Sakura guardò il
suo ragazzo come se le avesse chiesto di portarle un marziano. Poi visto che
lui si era alzato e camminando velocemente stava raggiungendo la strada, Sakura
raccolse la camicetta e provò a rimettersela alla meglio mentre lo raggiungeva
di corsa.
Riuscì a
fermarlo trattenendolo per la maglia:-Lou!! Si può sapere che t’è preso??
Perché ti sei fermato??
Poi lui si voltò
e la guardò. Anche se erano illuminati dalla luce lunare, Sakura notò nel suo
sguardo del dispiacere. Poi lui le fece mollare la presa e si sedette sul
muretto tenendo la testa tra le mani:-Non posso, mi sono fermato prima che
fosse troppo tardi…
Sakura non
capiva: stava andando tutto così bene sino a pochi minuti fa…O almeno, questa
era stata l’impressione che aveva avuto lei…-Ma troppo tardi per cosa??
Lou:-Sak mi
dispiace…io non posso restare con te…
Lei, spaventata
da quelle parole lo abbracciò:-No Lou, cosa stai dicendo…non c’è niente che ci
impedisce di stare insieme…come abbiamo fatto finora, no?
Lou la spostò:-No
Sakura. Dobbiamo chiudere qui, ed ora, prima che non riesca più a fermarmi e ti
ferisca inutilmente.
-Ma Lou…
Lui le mise un
dito sulle labbra:-Fammi finire. Tu sei una ragazza fantastica, sei bella – non
carina – sei proprio bella, sei simpatica, sei intelligente…la ragazza che ogni
ragazzo vorrebbe avere, però…
Gli occhi di
Sakura diventarono lucidi, aveva capito quello che stava per dirgli:-Qualunque
ragazzo, tr…-Le parole però le morirono in gola, non riusciva a pronunciarle.
Non riuscendo a parlare espresse quello che provava abbracciandolo ancora. Lou
questa volta corrispose l’abbraccio, e la baciò sulla testa:-Qualunque
ragazzo…ovviamente qualunque, tra i sani di mente! E come tu ben sai, visto che
io ho dei seri problemi, penso di essermi innamorato di un'altra…
Sakura alzò la
testa e lo fissò con occhi di fuoco:-Di Miu, vero?
Lou annuì
-Ma non ti rendi
conto che è innamorata di Anami?! –Dicendo così sperava di farlo desistere,
anche se da tempo non era più sicura dei sentimenti dell’amica – Stanno
insieme,sono uno innamorato
dell’altra. Cosa pensi di fare?
-Non lo so.
Forse proverò a parlarle.
-Come
forse???!!!
-Devo ancora
decidere.
Sakura si morse
il labbro:-E se lei ti rifiutasse? Avrei una possibilità?
Lou le sorrise e
la accarezzò ancora:-Perché no…
Lei però scoppiò
ancora a piangere tra le sue braccia. Sapeva benissimo che non ci sarebbero
state altre possibilità.
Poi, Sakura
chiese a Lou un favore, l’ultimo: poter passare tutta la notte in giro con lei.
Poi disse, l’avrebbe lasciato per sempre in pace. Lou l’accontentò, e tornarono
alla pensione in mattinata, per la colazione.
Quando
entrarono, quasi tutti erano seduti ai tavoli, e chiacchieravano allegramente.
Anche Rei, era seduto accanto al capitano e scherzava con gli altri . Ma Sakura,
passandogli davanti si accorse che aveva delle occhiaie spaventose, e
probabilmente quella notte non aveva chiuso occhio. Miu però non c’era, e
quando Lou le chiese di andarla a chiamare, che orso polare com’era
probabilmente era ancora in letargo, lei scosse la testa e gli fece capire che
era lui a dover andare.
Lou salì le due
rampe di scale velocemente, e quando imboccò il corridoio se la trovò davanti.
-Miu!
Aveva un pessimo
aspetto, probabilmente anche lei non aveva dormito per niente. Lo fissò un attimo,
poi come se non lo conoscesse passò avanti e iniziò a scendere. Lou con un
lungo passo la riavvicinò:
-Ehi! Ti ho
chiamata!
Miu era un
fascio di nervi. Per tutta la notte aveva pianto come una matta, sperando nel
rientro di Sakura che non era mai avvenuto, e ora era convinta che i due
avessero portato a compimento quello che li aveva visti iniziare. Ora,
trovarselo qui davanti, così allegro, le stava lacerando il cuore, e se
l’avesse guardato ancora si sarebbe sentita malissimo.
-Lasciami in
pace, non mi vedi che sto scendendo??!!
Lui la lasciò
andare, poi credendo fosse scocciata perché stava ritardando il suo incontro
con Anami la prese in giro:-Cos’è, dopo ieri notte tu e Anami siete diventati
inseparabili?
Lei a quelle
parole si fermò dov’era, tra due gradini e rivolse lo sguardo verso l’alto, ma
non rispose.
Cosa significava
il suo silenzio? Lou andò nel panico; significava forse che aveva indovinato?
Si sentì bruciare dentro, e per vendetta la insultò pesantemente:-Ma come Miu??
Se lo sapessero Miyu e Kanata che la loro bambina fa queste cose così, di
nascosto, in viaggio…no no, non va mica bene…
Miu ascoltava
ogni parola che le arrivava come una freccia, la trapassava e non faceva in
tempo a soffrire per quella che ne arriva un’altra. Poi non ce la fece più:-Lou
si può sapere cosa vuoi da me?? Della mia vita faccio quello che voglio! Tu
piuttosto, ti sei divertito con Sakura?? Te la sei scopata a dovere? Sarete
contenti, spero vi siate divertiti quanto me e Rei! E ora, se mi lasci andare,
vorrei andare a fare colazione.
Lou non fiatò,
la vide scendere strafottente le scale, con un sorriso di scherno dipinto in
volto. Sorriso che si spense non appena fu fuori dalla sua vista, falsissimo.
Ma lui questo non avrebbe mai potuto saperlo.
Così quella mattina
nessuno dei quattro ragazzi si parlò, anzi, ognuno cercava di evitare gli
altri, convinto di chissà quali sentimenti e sensazioni, pensieri provati dagli
altri. Sakura si sentiva una pezza da piedi, usata da un ragazzo che non
l’amava, che forse non l’aveva mai amata; Rei idem: era stato mollato dalla
ragazza che l’aveva fatto innamorare come nessuna mai, con la quale ricorda di
aver pensato di poter trascorrere la propria vita; Miu avrebbe voluto ferirsi
con qualunque cosa le fosse capitata sottomano: un bicchiere, un coltello, una
bottiglia. Aveva avuto la conferma dei suoi tormenti notturni, e si sentiva
completamente sola; Lou fu l’unico che si allontanò dagli altri ragazzi,
ferito, sentendosi uno stupido, e pronto a rispondere al suo dolore con un colpo
basso.
Così, quella
sera, quando tutti ancora si divisero per andare a divertirsi, cercò Miu e la
trovò che stava tornando in stanza.
“Strano” Pensò
“Perché lei ed Anami non escono?”
Lei quando lo
vide, per cercare di soffrire il meno possibile fu dura anche con sé stessa:-E
ora che vuoi?
Lou si staccò
dalla parete alla quale era appoggiato:-Ti ruberò solo due minuti del tuo
preziosissimo tempo, tranquilla. Ti volevo solo avvertire, visto che sei qui,
prima di parlarne a tua madre e a tuo padre. Ho deciso che appena torneremo da
qui io ritornerò sul pianeta Otto.
Miu rimase in
silenzio, incapace anche solo di formulare un pensiero coerente che non fosse
“non andartene” Non riuscì a pronunciare una parola, e si stupì di sé stessa
per non essergli caduta davanti visto che non si sentiva più le ginocchia.
Lou:-Solo
questo. Ora puoi andare – Si voltò e scese le scale, angosciato, visto che ora
che l’aveva detto, non gli restava che farlo.
Anche quella
notte Miu non chiuse occhio. Ufficialmente perché si riteneva troppo nervosa
anche solo per provarci, ma in realtà attendeva il ritorno di Sakura. La stava
aspettando nonostante immaginasse che in quel momento fosse con Lou, che lui le
stesse parlando della sua decisione. Si chiedeva almeno ogni trenta secondi
perché Lou avesse deciso di partire visto che stava con Sakura e tra loro
andava tutto bene. Perché tra loro andava tutto bene, vero? Per forza – si
disse -ieri notte sono stati insieme,
come potrebbe andare male?
Mentre
rifletteva su questo, la porta della camera si aprì, ed entrò Sakura
completamente ubriaca. Dopo aver ciondolato un po’, si buttò sul letto
dell’amica.
-Ehi Sak, guarda
che il tuo letto è quell’altro!
Lei poggiò la
testa su un gomito e iniziò a parlarle:-Ciao Miu! Come stai? (-_____-NdMiu)
perché non sei venuta con me stasera? Ti sareeeesti diiiiiivertiiiiiiita da
matti, credimi! C’erano un saaaaaaacco di figoni in giro per i locali, altro
che quell’Anami!
A quelle parole
in Miu s’insinuò il dubbio:-Sak, ma tu non eri con Lou??
-Ehhh??!! Lou??
Ma cosa mi diiici mai! Quello lì non lo vedo da stamattina! Chissà dov’è
finito…
Miu iniziò ad
agitarsi:-Come da stamattina??!!!
-Sì! Proprio da
stamattina, e poi, che sei stupida?? Scusa eh, mi ha lasciato per stare con te,
e tu te ne stai qui da sola come una zitellaccia???? Cretina!
L’amica non
credeva alle sue orecchie:-Ti ha lasciata?? –Ma neanche le diede il tempo di
rispondere che era già fuori per i corridoi e sfrecciava verso la stanza di
Lou. Le aprirono i suoi amici che la invitarono ad entrare al loro festino, ma
Lou non c’era. Era passato ore prima per cambiarsi, poi era uscito di nuovo.
Corse giù nella hall, fece il giro delle terme e del parco, poi prima di andare
a cercarlo giù in paese, le venne il dubbio che potesse trovarsi in spiaggia, o
quanto meno nei pareggi visto che stava albeggiando. Corse sino al lungomare, e
in lontananza, sulla riva, vide un ragazzo steso sulla sabbia. Riconobbe il
caschetto biondo, e gli corse incontro. Stava dormendo, lei gli si sedette
accanto svegliandolo.
Lou quando la
vide, credette di essere in un sogno e la fissò in silenzio, passando lo
sguardo sui suoi capelli lunghi che si muovevano appena per il venticello che
c’era, gli occhi verdi, il piccolo naso all’insù, la bocca socchiusa…fu la sua
voce a svegliarlo dall’incanto
-Ehi! Mi fissi e
non dici niente?
Lui sbatté gli
occhi, poi capì di essere sveglio:-Ah, ma allora non era un sogno…
Miu rise:
l’aveva scambiata per un sogno?
Lou:-Beh, che ci
fai qui?
Miu si fece
seria:-Sono venuta a cercarti.
-Uhm. Non sei
più incazzata, com’è?
-Guarda che io
non sono mai stata incazzata (ahahahahaha!!XXD Nobel per l’umorismo a questa
ragazza, per favore!NdMisa/Tutti=______=NdMiu)
Lou si mise
seduto:-Ah no? Mi era sembrato così fino a poche ore fa…
Miu
arrossì:-…Scusami per prima, ero completamente fuori di me…
Poi, visto che
Lou restava in silenzio e continuava a guardare il mare, continuò:-Lou…mi ha
detto Sakura che vi siete lasciati…come mai?
-…Semplicemente,
tra noi due non poteva funzionare.
-Ma Sak è
innamoratissima di te!- Si rendeva benissimo conto di star parlando contro i
suoi interessi, ma in quel momento le era uscito spontaneo pensare all’amica
che quella notte si era ubriacata sicuramente per cercare di dimenticare
-E io non sono
innamorato di lei, ci vuole tanto? Piuttosto, pensa alla tua storia con Anami,
dovresti essere contenta che vada bene!
Miu abbassò lo
sguardo:-…Ma quale andare bene…ci siamo lasciati
Lou si voltò e
la guardò come se avesse visto un alieno:-Cosa??!! Ma stai scherzando??!! E
perché?
-Non poteva
funzionare! (=__=NdLou :PNdMiu) Mi sono accorta che in realtà ero innamorata di
un altro ragazzo…
Il primo
pensiero che Lou formulò fu “e adesso chi è quest’altro??!!” Poi si ributtò giù
incrociando le braccia dietro alla testa, e chiuse gli occhi:-E chi è? Sta qui
in vacanza?
Miu se lo guardò
così =______________=non credeva alle
sue orecchie, possibile che non l’avesse capito?
-Ovviamente si
tratta di un deficiente, me li scelgo nel mazzo io!
-Oh oh oh! Più
deficiente del sottoscritto? Dev’essere un caso da ricovero allora…
-Idiota, più
deficienti di te non ne esistono!
-Allora è meno
deficiente?
A quel punto,
Miu scocciata si alzò e fece per tornarsene indietro:-Ma ti viene così naturale
mettermi in imbarazzo??!! Cretino! :P
Lui sentendo i
movimenti si alzò velocemente e in poco tempo la raggiunse ridendo:-Dai Miu!
Non te la sarai mica presa? Stavo scherzando! – Poi si fece serio -Dai, dimmi
chi è così mi metto il cuore in pace!
Miu lo guardò a
bocca aperta prima sconvolta per la sua ottusaggine (licenza poetica! ;P
NdMisa), infine gli scoppiò a ridere in faccia, ridendo così forte che non
riuscì a reggersi in piedi e si inginocchiò sulla sabbia. Aveva veramente le
lacrime agli occhi:-Ok, la prossima volta ti invio la richiesta formale con il
bollo allegato, va bene? XXD
Lou si sentì un
idiota (l’ho sempre detto io!NdMiu) talmente accecato dalla gelosia da non
essersi reso conto che il ragazzo del quale parlava era lui. Si abbassò per
vederla in viso, stava ridendo anche lui:
-Guarda che io pensavo
si trattasse di un altro sul serio!
Miu si asciugò
le lacrime, non ce la faceva più dal ridere:-Allora non stavi fingendo?? Nooo
dai, ottuso sul serio!!
Poi lui le tirò
un colpetto sulla testa:-Ehi basta! Abbiamo capito tutti!
Poi a Miu venne
in mente che solo lei gli aveva detto chi era il ragazzo di cui era
innamorata:-Ehi Lou!
-Che c’è adesso?
Hai smesso di ridere di colpo!
-E la ragazza
della quale sei innamorato chi è?
-Ma come chi
è?!-Lì fu Lou che iniziò a ridere come un matto rotolandosi nella sabbia
-Stupido mi vuoi
rispondere??!!
-Mi sa che da
Kanata e Miyu arriveranno due carte bollate, che dici? –Poi non riuscì a dire
altro perché continuò a ridere
Miu rifletté su
quello che aveva detto, non era sicura di aver capito bene:-Ma allora…-Ridendo
anche lei per la sua stupidità gli si avvicinò e iniziò a fargli il solletico;
Lou non si fece attendere e si vendicò subito sulla poverina, perché il
solletico era uno dei suoi punti deboli.
Quando sfiniti
si fermarono, restarono l’uno abbracciato all’altro, guardando l’alba. Fu Miu
la prima a parlare:-Lou…ma ora partirai lo stesso?
-Certo
Miu si sollevò e
lo guardò con tanto di occhi: come faceva a lasciarla così:-Ma come?? E io?
Lui si girò su
un fianco poggiando la testa su un braccio:-Tu ovviamente vieni con me!^^
Miu lo guardò a
bocca aperta, fu lui che le chiuse la bocca con la mano:-Chiudi qui, altrimenti
entrano le mosche!
Lei tolse la
mano e solo dopo avergli dato del demente lo abbracciò ancora.
Fine
Dall’autrice: noooooooooooooooooooo! Non
ci posso credere!!!!!! ç_____ç GIOIA ET TRIPUDIO!!! Sono riuscita a finire
questa fic, ancora non ci credo! Ma l’ ho finita veramente??? E’ passato quasi
un anno, chi l’avrebbe mai detto…Miei fedeli lettori, vi rendete conto?? Dopo
quasi un anno siete riusciti a leggere questo finale, non siete commossi?? Io
tanto tanto… T^T Allora, che ve ne pare??^^ Questa è la seconda fic che
concludo, quindi non sono abituata a concludere…^///////////////^ Che dire?
Beh, innanzitutto ringrazio te, si proprio te! Tu che hai continuato a leggere
questa fic nonostante tutti i ritardi nel postare i capitoli, anche se non hai
mai recensito! Poi ringrazio tutti i lettori sul sito di Erika che mi hanno
scritto delle recensioni e i lettori di manga.it che mi hanno scritto al fermo-posta,
nonché tutti quelli che mi hanno contattato privatamente. A tutti dico: grazie
mille! ç__ç Ogni volta le vostre parole mi hanno riempito di gioia! Credo che
la cosa più bella che ci sia nello scrivere fan-fiction sia il rapporto con i
lettori, quello che ti dicono, anche le critiche, sono la cosa più bella che
possa capitare ad uno scrittore! ^_______^
Anche questa volta sono
curiosa di conoscere la vostra opinione, e se volete ancora leggere dei miei
lavori rimanete sintonizzati e controllate le mie storie ogni tanto. Potreste
trovare delle novità! ^_____- Per ora, posso solo consigliarvi di leggere la
fic che ho in corso: “The Big Dunk”. La trovate nella sezione Slam Dunk, e ora
che ho concluso qui la aggiornerò molto più spesso, promesso!^O^
Mi pare sia tutto, no?
Uhm…ah! Devo dire che in molti mi hanno chiesto del titolo. Ovvero: che cavolo
significa “Azzurro come cielo Verde come terra”??? Ebbene qui, a storia
conclusa svelerò l’arcano…Ehi, ma non vi aspettate grandi cose, la mia mente
non può concepire cose troppo complesse!^^””” Allora, il titolo è riferito agli
occhi dei due protagonisti, azzurri quelli di Lou e verdi quelli di Miu. Come
cielo e come terra si riferiscono alla loro natura: Lou è un alieno, e quindi
proviene dal cielo (che fino a prova contraria è azzurro, proprio come i suoi
occhi^^) e Miu è una terrestre, che vive sulla Terra (che mi piace definire
verde, anche in questo caso come gli occhi della ragazza). Sono stata chiara
oppure mi sono spiegata male?? ^___^”””””
Ora è veramente tutto. Vi
ringrazio per l’ultima volta con un inchino e vi saluto. Alla prossima!