Ballando guancia a guancia

di Chasing Laughter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Ricominciamo ***
Capitolo 2: *** 2. Resta con me stanotte ***
Capitolo 3: *** 3. Proprio come sei stasera ***
Capitolo 4: *** 4. Vola con me verso la luna ***
Capitolo 5: *** 5. Come un albero amazzonico ***
Capitolo 6: *** 6. Da quando sei in giro ***
Capitolo 7: *** 7. Prova ancora ***
Capitolo 8: *** 8. Un' eternità senza ***
Capitolo 9: *** 9. Nella ressa ***
Capitolo 10: *** 10. E' qui ***
Capitolo 11: *** 11. I cuori si rompono spesso ***
Capitolo 12: *** 12. Per parole non dette ***
Capitolo 13: *** 13. Sono così felice di averti trovato ***
Capitolo 14: *** 14. Lo fai facile come 1234 ***
Capitolo 15: *** 15. Mi piaci proprio come sei ***
Capitolo 16: *** 16. Come una cometa trainata da un'orbita ***
Capitolo 17: *** 17. Camminando verso il tuo profumo ***
Capitolo 18: *** 18. Mi lasci senza parole ***
Capitolo 19: *** 19. Io, te e tutti gli altri ***
Capitolo 20: *** 20. Farei qualunque cosa per te ***
Capitolo 21: *** 21. Noi possiamo restare così per sempre ***
Capitolo 22: *** 22. Ma non posso averti con me oggi ***
Capitolo 23: *** 23. Annegando nei tuoi occhi ***



Capitolo 1
*** 1. Ricominciamo ***


1 1. Ricominciamo

Uno di fronte all'altro, si stavano fissando.
"Potter," disse lei, ancora scioccata. "Tu sei un Caposcuola?"
Lui sorrise pigramente, gli occhi nocciola seri e pieni di malizia allo stesso tempo.
"Non c'è bisogno di suonare così sorpresa, Evans."
Lei sorrise. "Perchè non ridai quel distintivo a Remus?"
"In realtà, è mio." Lui rise forte, e lei realizzò che la sua risata era contagiosa.
"Non ci credo."
La sua risata si fermò improvvisamente. "Sono cambiato, Evans, non lo vedi? Sono cambiato davvero. Ho smesso di lanciare incantesimi alle persone senza motivo,  ho smesso di tormentare Piton, ho ridotto al minimo gli scherzi, diavolo, sto persino studiando ora!"
Sembrava così addolorato della sua ultima affermazione che lei rise.
Lui posò la mano sulla sua spalla. "Guarda, so che non abbiamo iniziato il nostro anno ad Hogwarts esattamente come i migliori degli amici, e so che sono stato un grande idiota, ma speravo che potessimo ricominciare. Fingi che tutte le orribili cose che sono successe in passato non siano mai accadute. Dimentica tutto."
Lei lo guardò, valutandolo. "Chi sei tu e cosa ne hai fatto di James Potter?"
Lui ridacchiò. "Sono cambiato, Evans. Per te."

Quelle due frasi erano state dette con un'emozione che lei non poteva comprendere completamente, e rabbrividì, leggermente spaventata dall'intensità del suo sguardo.
Lentamente, annuì. "Va bene," disse solennemente. Poi, sorrise. Gli porse la mano. "Sono Lily."
Lui guardò la sua mano, confuso.
Lei roteò gli occhi. "Se dobbiamo ricominciare, allora ci chiameremo per nome. Sono Lily."
Le strinse la mano, sorridendo. "Io sono James. Felice di conoscerti, Lily."
Lei ritirò la mano, e gli regalò un grande sorriso.
"Piacere mio, James."




Questa è la prima di una lunga raccolta di drabble. Non mi appartengono, sono la sola traduzione, autorizzata, di quelle in inglese, pubblicate su Fanfiction.net da una ragazza filippina.
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Capitolo 2
*** 2. Resta con me stanotte ***


vg 2. Resta con me stanotte
Sono nato per dirti che ti amo
e sono diviso nel fare quello che devo fare
per farti mia
resta con me stasera
(Your Call; Secondhand Serenade)
Lily aprì la porta senza far rumore, spiando dentro la stanza. Poteva vedere un ciuffo di capelli neri steso sul suo cuscino, sul letto più vicino alla porta. Entrò nel dormitorio, chiudendo silenziosamente la porta dietro di lei. Seduta sul bordo del suo letto, gli spostò esitante la frangia dalla  fronte. Lui si mosse.
"Lily?" Mormorò.
Lei lo zittì, posando una mano sul suo braccio.
Lui sbadigliò, cercando gli occhiali. "Lily?" Disse ancora, sedendosi, con gli occhi nocciola pesanti a causa del sonno. "Che succede?"
"Niente," disse lei. "Non so nemmeno perchè sono venuta qui; non riuscivo a dormire. Mi dispiace di averti svegliata, me ne vado subito."
Lei si stava alzando per andarsene, quando la mano di lui le afferrò il polso.
"Non andare," disse tranquillo. "Resta con me stanotte."

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Capitolo 3
*** 3. Proprio come sei stasera ***


33. Proprio come sei stasera

"Tutto bene, Lily?"
Lily grugnì, riconoscendo la voce di James Potter. "Potter, ho un tremendo raffreddore, il mio naso è rosso, i miei capelli sembrano il nido di un uccello, e mi sento malissimo. Ti sembro una a cui va tutto bene?"
"In realtà, Lily," disse James, guardandola calorosamente. "Penso che sei bellissima, come sempre."
E ti amo proprio come sei stasera.

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Capitolo 4
*** 4. Vola con me verso la luna ***


4 4. Vola con me verso la luna

"Sirius?"
"Sì?"
Esitò, indecisa se fare o meno la domanda.
"Andiamo, Evans, non ho tutto il giorno."
"James mi ama davvero?"
Lui rilasciò una fragorosa risata che riecheggiò e rimbalzò sui muri del corridoio.
"Mi stai prendendo in giro? Parla di te come se tu mettessi le stelle in cielo."

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Capitolo 5
*** 5. Come un albero amazzonico ***


5 5. Come un albero amazzonico

"Lily?"
"Cosa c'è ora, Potter? E' un altro metodo di abbordaggio?"
Lui ridacchiò. "Una specie."
Lei sospirò. "Non ho intenzione di fare pace finchè non l'avrò sentito, l'hai detto per caso?"
"No."
"Bene, sentiamo. Fai veloce, devo ancora finire questo saggio per Vitius."
"Mi sono innamorato di te come un albero amazzonico."
Lei lo guardò sconcertata.
Lui sorrise.
"Intensamente, velocemente, e, anche se inosservato dalla popolazione mondiale, non senza grandi conseguenze."

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Capitolo 6
*** 6. Da quando sei in giro ***


6 6. Da quando sei in giro

"Dove mi stai portando?"
James sorrise, continuando a condurla lungo il corridoio, tenendola per mano. "Stiamo andando a fare un giro sulla mia scopa."
Lei si fermò. "Sei matto, James? E' l'una di mattina!"
"Lily," disse, girandosi a guardarla. "Tra un mese avremo finito la scuola, lasciato la sicurezza di Hogwarts, ci saremo uniti all'Ordine della Fenice e staremo combattendo contro Voldemort."
Le baciò lievemente la fronte.
"Passiamo questa notte in cima al mondo."

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Capitolo 7
*** 7. Prova ancora ***


7 7. Prova ancora

Lui stava ridendo ancora.
La sua risata era così fragorosa e così roca e così piena di vita, che era difficile non notarla.
Infatti, lei pensava che bisognasse essere sordi per non sentirlo quando rideva.
Alzò lo sguardo dal suo tema di Incantesimi per guardarlo, seduto davanti al fuoco con i suoi compagni, giocavano a Spara Schiocco. Gli occhi di lui incontrarono quelli di lei e lui le fece l'occhiolino. Lei arrossì ed abbassò lo sguardo, ignorando il suo saluto.
Qualche giorno dopo, dopo che lei gli aveva urlato di lasciarla maledettamente sola e farsi una vita, e lui sembrava realmente a pezzi, lei pensò che avrebbe voluto rispondere ad ogni saluto e risata, ad ogni stupido scherzo lui avesse fatto, finchè lui non avrebbe riso di nuovo.

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Capitolo 8
*** 8. Un' eternità senza ***


8 8. Un' eternità senza

Lei stava ridendo ancora.
La sua risata era una tortura per lui. Era alta, e melodiosa, e così semplicemente spensierata, che avrebbe potuto sollevare il morale a chiunque l' avesse ascoltata.
Lui pensava che se avesse sentito la risata di un angelo, sarebbe stata esattamente come la sua.
Alzò gli occhi dal suo toast per ammirarla parlare animatamente con le sue amiche, faceva sembrare mangiare le uova strapazzate un'arte. Gli occhi di lei incontrarono quelli di lui, e lei abbassò lo sguardo con aria colpevole. Lui la guardò, la ragazza che gli aveva spezzato il cuore l'anno precedente e che ora stava male per questo.
Pochi giorni dopo, dopo che i suoi genitori morirono per un incidente d'auto, e sembrava che il suo mondo fosse finito, lui pensava che non l'avrebbe più guardata per il resto della sua vita finchè non avrebbe riso di nuovo.

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Capitolo 9
*** 9. Nella ressa ***


9 9. Nella ressa

La guardò incredulo mentre si sedeva negli anelli del Quidditch, le gambe penzolanti. Lei lo vide e si agitò, sorridendo felice. Lui si chiese se era ubriaca.
"Lily!"  Gridò, prendendo la sua scopa. "Sto venendo da te; potresti cadere - "
Le parole si bloccarono nella sua bocca quando la vide gettarsi dall'anello. Lui si staccò dal suolo, correndo per bloccare la sua caduta. Non importa quanto fosse bravo a volare, comunque, lui era troppo lontano da lei e lei troppo vicina al suolo.
Lei atterrò leggermente sui suoi piedi. Lui rimase a bocca aperta. Lei gli sorrise innocentemente.
Aveva sempre saputo che era dotata, se non una piccola pazza.

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Capitolo 10
*** 10. E' qui ***


10 10. E' qui

Lily Evans stava indossando calzini spaiati alti fino al ginocchio.
Nella noia di Storia della Magia, James Potter stava fissando, affascinato, i suoi piedi. Il suo calzino sinistro era scarlato, quello destro era dorato. Lei sembrava percepire il suo sguardo su di sé, e alzò gli occhi, i loro sguardi si incrociarono.
Lui indicò i suoi calzini. Lei rise.
"Non riuscivo a trovarne due uguali," sussurrò, ammiccando. "La mia scusa è che è per l'orgoglio della mia Casa."
A pranzo, quel giorno, tutti videro che le ragazze Grifondoro entrarono nella Sala Grande indossando calzini spaiati. Nessuo notò Lily Evans ridere e baciare James Potter sulla guancia.

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Capitolo 11
*** 11. I cuori si rompono spesso ***


11 11. I cuori si rompono spesso

Lei stava parlando di nuovo con lui.
Lei parlava sempre con quell'idiota Tassorosso di Malcom, ora. Mai con lui, James.
Quindi lui smise di guardarla. Smise di parlarle. Smise di scriverle biglietti in classe. Smise di sorriderle. Smise di averla a cuore.
(Anche se, in segreto, lo faceva ancora.)
Non pensava che l'avrebbe notato.
Lei lo notò.

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Capitolo 12
*** 12. Per parole non dette ***


12 12. Per parole non dette

Di nuovo, lui non la stava guardando.
Lui non la guardava mai ora. Non più.
Quindi lei smise di truccarsi. Smise di alzare la mano in classe. Smise di guardare il Quidditch. Smise di andare ad Hogsmeade. Smise di averlo a cuore.
(Anche se, in segreto, lo faceva ancora.)
Non pensava che l'avrebbe notato.
Lui lo notò.

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Capitolo 13
*** 13. Sono così felice di averti trovato ***


13 13. Sono così felice di averti trovato

"Lily"
Lei gemette, spingendo lontano la persona che l'aveva svegliata.
"Va via."
"Lily."
Lei si stropicciò stancamente gli occhi. "James, voglio dormire."
"Ma Lils, come puoi dormire in un momento del genere?"
"E' - " rotolò e guardò la sveglia. "Mezzanotte; penso che sia pienamente nei miei diritti dormire ora. Specialmente visto che abbiamo una verifica di Storia della Magia tra qualche ora."
Lui le prese la mano e la sollevò. "Non quando io ho appena scoperto una stazione radio che trasmette i Beatles!"
Lei sepolse la testa nel cuscino. "Per quanto io ami i Beatles, loro possono aspettare, James -"
"Lily." Smise di provare a farla uscire dal letto, mettendo una mano sulla sua schiena. "Smettila di pensare. Limitati a vivere."
Lei esitò, girandosi sulla schiena per guardarlo.
Poi, mentre stavano cantando e ballando sulla Torre di Astronomia, ringraziò Merlino di aver incontrato James Potter.

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Capitolo 14
*** 14. Lo fai facile come 1234 ***


14 14. Lo fai facile come 1234

There's only 1 way 2 do
Those 3 words 4 you
I love you
~ 1234, Plain White Ts







"Cinque punti se gli colpisci il naso."

Sirius ghignò e lanciò una palla spiegazzta di pergamena a Ruf, poi mise il braccio dietro la testa. Guardarono come la palla andava dritta sul suo naso. Il professore fantasma non la notò, come chiunque altro nella classe.
"Facile. Dieci se gli colpisci l'orecchio."
"Ci sto."
James prese un'altra palla di pergamena e mirò a Ruf. Mentre muoveva il polso per lanciare, Sirius gli diede dei colpetti sul fianco, facendolo trasalire. James guardò con un senso d'impotenza la palla virare a sinistra e colpire una famigliare testa di capelli rosso scuro.
Imprecò sottovoce mentre Sirius si lasciò andare ad una risata, simile ad un latrato.
"Sei nei guai, Felpato."
Appuntandosi mentalmente di maledire Sirius prima possibile, James deglutì mentre Lily Evans si girava sula sedia, gli occhi verdi impassibili.
Portando nervosamente la mano nei capelli le inviò un disarmante - o almeno, lui sperava che fosse disarmante - sorriso. Lei sbattè lentamente le palpebre e tornò a guardare la lavagna. Lui sospirò, di sicuro stava per alzare la mano e dirlo.
Fu sorpreso quando un foglietto di carta volò verso di lui. Lo aprì e sorrise mentre lo leggeva.
Quindici punti se riesci a colpire il neo che ha sul lato del collo.

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Capitolo 15
*** 15. Mi piaci proprio come sei ***


15 15. Mi piaci proprio come sei

"Pronta per la grande entrata, Lils?"
Lily girò su se stessa per vedere il suo ragazzo sul vano della porta, elegante nel suo abito blu.
"Sì," rispose, andandogli vicino. "Nervosa, ma -"
Si fermò a metà frase e tornò indietro per guardarlo meglio, stupita.
"James," disse lentamente. "I tuoi capelli sono davvero in ordine?"
Lui ghignò orgoglioso. "Ci ho messo un'ora per farli stare giù, ma ci sono riuscito."
"E' fantastico, ma..." Si avvicinò e mise la mano tra i suoi capelli neri, alzandoli. "Mi piacciono di più così. Ti fanno sembrare più te stesso."

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Capitolo 16
*** 16. Come una cometa trainata da un'orbita ***


16 16. Come una cometa trainata da un'orbita

Qualcosa è cambiato, pensi, guardandoti intorno nella noia della Sala Comune. I tuoi occhi verdi si fermano su una familiare zazzera di capelli neri.
Ricurvo su un grosso libro, sta sfogliando le pagine logore. Ha le sopracciglia corrugate, gli occhi nocciola sono concentrati mentre copia qualcosa su un rotolo di pergamena. I suoi amici, tranne Remus, stanno giocando a scacchi, ignorando le occhiate cupe che vengono lanciate loro (soprattutto da parte tua) per via delle loro chiassose risate. Lo vedi alzare lo sguardo e sorridere a Sirius e Peter, che stanno gridando ai loro pezzi degli scacchi.
Ti aspetti che metta via la pergamena e chiuda il libro.

Non lo fa.
Invece, lo senti zittire i suoi amici e dirgli di fare meno rumore.
Ammiri, affascinata dalla sua nuova maturità, il suo lato responsabile.
Lui alza lo sguardo e ti vede guardarlo.
Verde incontra nocciola.
Ti sorride istantaneamente.

Lentamente, rispondi al suo sorriso.

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Capitolo 17
*** 17. Camminando verso il tuo profumo ***


17 17. Camminando verso il tuo profumo

Lui è vagamente a conoscenza del corpo di lei sotto il suo braccio, le loro gambe sono aggrovigliate tra loro. Sbadigliando, sfiora con le labbra l'orecchio di lei.
Lei si stiracchia, e lui seppellisce il viso tra i suoi capelli, inalando l'odore di pioggia e gigli che è così suo.
"Torna a dormire," sussurra lui.
Lei afferra la sua mano, stringe le dita nelle sue, e gli si avvicina.
Lui sorride debolmente mentre preme le labbra sui suoi capelli.
In quel momento, non c'è nessuna guerra.
I mangiamorte non esistono.
Voldemort non è nessuno.

In quel momento, tutto è perfetto.

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Capitolo 18
*** 18. Mi lasci senza parole ***


18 18. Mi lasci senza parole.


Camminiamo in silenzio.

Sfiorando timidamente le nostre dita.
Scambiandoci degli sguardi.

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Capitolo 19
*** 19. Io, te e tutti gli altri ***


19. Io, te e tutti gli altri

Il campo di Quidditch era una forma indistinta di rumori e colori.

Lei stava ridendo immersa nel mare rosso e oro mentre la mano del loro Cercatore si chiudeva intorno al Boccino. Stava gelando, ma lei e i suoi compagni Grifondoro non ci facevano caso mentre urlavano e applaudivano e ballavano.
Cantando la ridicola canzone di vittoria creata da Sirius, guardava il mucchio di persone nelle divise di Quidditch rosse sospese a mezz'aria, cercando la familiare testa di capelli neri.
Come in risposta ad un segnale, lui voltò la testa verso di lei, incontrò i suoi occhi e sorrise. Con un gesto della mano rivolto ai suoi compagni di squadra, partirono in quarta dal centro del campo per un nuovo giro di acclamazioni e applausi dalle tribune. Lei battè le mani insieme alla folla, salutando James che conduceva la squadra di Grifondoro in un giro di vittoria.
Si sorprese quando si diresse verso di lei, nel punto più alto delle tribune, fermando la scopa a pochi pollici da lei. Le porse la mano, con il sorriso dei Malandrini in viso.
" Salta su, " le disse.
Lei lo guardò incredula.
Lui rise.
" Davvero, Lils. " Afferrò la sua mano. " Credevi davvero che volessi fare il giro della vittoria senza la mia vera vittoria di quest'anno? "

Non è importante chi sei per il mondo, ma chi sei per me.
 Non è importante quante volte ti ho detto Ti amo, ma quanto intensamente Ti amo.

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Capitolo 20
*** 20. Farei qualunque cosa per te ***


2020. Farei qualunque cosa per te

Lei gli sorrise dolcemente e lui le porse una tazza di gelato al cioccolato.
" Grazie per aver preso questo dalle cucine per me, " disse, prendendo il cucchiaino che le aveva portato. " Adoro il gelato. "
" Qualunque cosa per te, Lily, " replicò lui con un sorriso, prima di raccontarle l'ultimo guaio di Sirius. La condusse fuori dal castello e intorno al lago, chiacchierando e ridendo.
Finì velocemente il gelato e lo gettò in un bidone della spazzatura. James urlò mentre faceva centro.
" Saresti davvero dovuta essere un cacciatore, " disse malinconicamente.
Lei sbuffò. " E svegliarmi presto per i tuoi maledetti allenamenti di Quidditch e schivare paventose palle nere? Non credo."
" E' divertente, " insistette lui.
" Se lo dici tu, " lo canzonò, roteando gli occhi. Lei si strofinò le spalle e rabbrividì.
" Le mie mani sono fredde ora. "
Lui le tolse le mani dalle spalle, sfregando i pollici sopra le sue nocche.
" Sì, " disse seriamente, guardandola negli occhi. " Sì, sono fredde."
Più tardi, mentre rientravano ad Hogwarts, non le aveva ancora lasciate andare.

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Capitolo 21
*** 21. Noi possiamo restare così per sempre ***


2121. Non possiamo restare così per sempre

Erano in una stanza angusta e polverosa. Doveva essere stata uno stanzino per le scope un tempo, pensò Lily. Ora era poco più grande di un armadio, dimenticato e pieno di ragnatele, in un magazzino abbandonato. Lei scosse piano la testa, cercano di pulirla. Non sapeva nemmeno perchè la proposta di utilizzarlo come loro nascondiglio le aveva attraversato la mente in un primo momento.
Dietro di lei, James cercava di restare in silenzio. Di sicuro era un compito difficile per lui, pensò ironicamente. James non sarebbe riuscito a restare così molto a lungo. Nel momento in cui lo pensò, lui cominciò a giocare con i suoi capelli, le sue dita scivolarono nelle ciocche rosso scuro. Sorrise a quel gesto familiare, prima di realizzare che poteva essere l'ultima volta che le dita del suo fidanzato le toccavano i capelli.
" James, " sussurrò, improvvisamente spaventata. Strano, erano stati in pericolo molte volte prima di allora. Pensò che non era mai stata così spaventata come in quel momento.
" Lily. " Un mormorio che formò brividi lungo la sua schiena. Dopo tutto questo tempo, lui aveva ancora lo stesso effetto su di lei. Lei si spostò leggermente indietro, poandola testa sulla sua spalla.
Lui disse ancora il suo nome, questa volta con un tono di apprensione. " Lily... non possiamo essere presi impreparati. "
Lei strinse la bacchetta talmente forte che le sue nocche divennero bianche. Almeno, pensva fossero diventate bianche. Non poteva vedere niente in quella stanza buia e polverosa.
" Non lo saremo. " Disse con un tono di ferma convinzione che non provava, anche se lo voleva disperatamente. " Usciremo di qui vivi, proprio come abbiamo fatto prima d'ora. "
Poteva sentire la sua tensione. "  Non abbiamo mai dovuto affrontare Voldemort da soli e in meno di loro, amore. "
" Non m'importa! " Sussurrò ferocemente, dolorosamente consapevole del pericolo che si trovava fuori dal loro rifugio momentaneo. " possiamo farcela, James. In due, possiamo farcela. Dobbiamo. "
Il suo respiro accellerò mentre lei afferrava la mano che ancora stringeva i suoi riccioli e la portava sull'anello che aveva sulla mano sinistra, la mano che stringeva la bacchetta. Lui strinse tra le dita il semplice anello che le aveva dato pochi mesi prima. Lei voltò silenziosamente la testa, premendo le labbra contro quelle di lui.
" lily, " sospirò, e lei potè sentire la preoccupazione e la frustrazione e la paura e l'amore tutto incanalato in quella sola parola. Lo baciò di nuovo, dicendogli di non preoccuparsi e che tutto si sarebbe sistemato con un semplice gesto.
Lui aprì la bocca per parlare quando sentirono pesanti passi venire da fuori. Veloce come un lampo, le loro mani si lasciarono. Lei poteva sentire il suo corpo fremere. Anche se era una delle cose più stupide da fare in quel momento, quando il tempo era cruciale, lei premette rapidamente le labbra contro le sue ancora una volta. Assaporò il momento, imprimendolo per sempre nela sua mente, sapendo che potrebbe essere l'ultima volta che ha baciato James Potter.

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Capitolo 22
*** 22. Ma non posso averti con me oggi ***


2222. Ma posso averti con me oggi.

Lei portò la sua mano al semplice anello d'oro che lui le aveva regalato pochi mesi prima, la notte in cui  le aveva fatto la proposta. Non poteva vederlo, quindi si accontentò di sentirlo, sentire il simbolo fisico del suo amore per questa ardente ragazza con gli occhi verdi brillanti seduta davanti a lui. Lei voltò la testa verso di lui, i suoi capelli rossi gli sfiorarono la guancia, e lo baciò dolcemente.
Lily. Il suo nome gli uscì dalle labbra in un lieve mormorio. Amava dire il suo nome. Di solito, era così chiaro e confortante e naturale sulle sue labbra. In quel momento, almeno, non c'era niente di chiaro e confortante, e Lily lo sentì. Lui poteva immaginarla nel buio, gli occhi verdi brillanti di paura e preoccupazione, la mano che indossava il suo anello stringere forte la bacchetta.
Un altro sfiorarsi di labbra. Lui sapeva che non avrebbero dovuto farlo, abbandonarsi ai baci nel mezzo di un covo di Mangiamorte probabilmente imbattibile. Non gli importava, comunque. Sapeva che poteva esse l'ultima volta che baciava Lily Evans, e quei dannati Mangiamorte potevano andare all'inferno con Voldemort se lui non poteva sfruttare l'opportunità di sentire le labbra di lei sulle sue per l'ultima volta. Aprì la bocca, provando a dire qualcosa, qualunque cosa, per provare ad esprimere l'immensità dei suoi sentimenti per lei in parole.
Passi dall'altro lato della porta. Lasciò la sua mano, preparandosi a lanciare una maledizione se la porta si fosse aperta. Diversi incantesimi si affacciavano alla sua mente mentre decideva quale usare se fossero stati scoperti. I passi erano sempre più pesanti, più forti, più vicini. Era sempre più teso, quando sentì i capelli di Lily contro la sua spalla. Lei posò le sue labbra sulle sue ancora una volta.
Cosa diavolo sta facendo? Stava per spingerla via  - c'era un dannato mangiamorte proprio dietro la porta, per la barba di Merlino - quando lei sussurrò contro le sue labbra.
Ti amo, James.
E il suo cuore si gonfiò, provava così tanto amore per lei che sarebbe potuto bruciare; e tornò a pensare a tutte le ragioni per cui aveva deciso di combattere Voldemort, tutte le ragioni per cui aveva offerto i suoi servizi all'Ordine della Fenice, tutte le ragioni per cui lui e Lily sarebbero dovuti uscire da quell'orribile posto pieno di miseria e morte.
Ti amo, Lily.
Se qualcuno gliel'avesse chiesto, avrebbe detto che stava facendo questo, combattere contro Voldemort, perchè era la cosa giusta da fare. Era vero, ma se avesse dovuto essere completamente onesto, non era la vera ragione per cui combatteva.
Combatteva per i suoi amici. Per Sirius, che aveva perso la sua famiglia a causa della guerra. Non letteralmente, ovvio, loro erano ancora vivi - ma erano morti per Sirius. Per Remus, che non poteva trovare un lavoro a causa di tutti i pregiudizi e della sfiducia e dell'odio che c'era verso i licantropi da quando la guerra era cominciata. Per Peter, che da allegro e ottimista era diventato paranoico e spaventato, a guardarsi costantemente le spalle dovunque fosse.
Stava combattendo per i suoi genitori. L'avevano cresciuto perchè non disprezzasse i Nati Babbani, perchè trattasse tutti allo stesso modo, senza guardare il sangue. L'aveva sostenuto sempre, con tutte le lettere di Silente, in tutti i guai in cui lui e Sirius si erano cacciati, nella sua decisione di diventare Auror. Avevano trattato Lily come una figlia sin da quando l'aveva portata a casa per la prima volta quel Natale.
E, naturalmente, stava combattendo per Lily. Dal loro primo anno ad Hogwarts, la guardava stare con gli altri Nati babbani - e anche, per qualche ragione che non poteva capire, con il suo amico Severus Piton - e provare al mondo che i Nati babbani era buoni, se non migliori, quanto i purosangue. Vide Piton chiamarla Sanguesporco al loro quinto anno, e la vide trattenersi e non lasciar vedere agli altri quanto fosse realmente ferita. La confortò al settimo anno quando si sciolse in lacrime e gli disse di come sua sorella si rifiutasse di parlare con lei e di come i suoi genitori fossero spaventati per la guerra che era in corso.
Stava combattendo per il suo cugino Magonò. Stava combattendo per Mary McDonald che, al quinto anno, sotto le mani dei Mangiamorte aveva passato cose che nessuno dovrebbe mai passare. Stava combattendo la per cugina preferita di Sirius, Andromeda, che era dovuta fuggire e restare nascosta, solo perchè era con l'uomo che amava. Stava combattendo per tutti coloro che stavano soffrendo a causa della guerra.
I passi si fermarono dietro la porta. Baciò Lily ancora una volta, e puntò la bacchetta verso la porta. Sentì la maniglia della porta che veniva ruotata, e l'imprecazione del Mangiamorte mentre ci riprovava. James sapeva che era solo questione di tempo prima che il Mangiamorte usasse la sua bacchetta per farla esplodere.
Il rantolio della maniglia cessò.Poteva sentire Lily tesa davanti a lui. Voleva rassicurarla, voleva confortarla, voleva baciarla, ma sapeva che il modo migliore per uscire vivi da lì era far restare il mangiamorte ignaro di tutto.
Stava immaginando il mangiamorte allontanarsi da loro, brontolare, puntare la bacchetta verso la porta, quando il mormorio di Lily lo distolse dai suoi pensieri.
James, sono incinta.
La porta si staccò dai cardini. Con una nuova determinazione, lanciò una maledizione al mangiamorte e corse furi dall'armadio, portando Lily con se. E mentre correva verso un gruppo di mangiamorte nel corridoio e cominciava un duello, pensò, Adesso ho una nuova ragione per combattere.

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Capitolo 23
*** 23. Annegando nei tuoi occhi ***


23 23. Annegando nei tuoi occhi

Lui si appoggiò al bordo della Torre di Astronomia, fissando la miscela di colori nel cielo mentre il sole tramontava. Dietro di lui la porta di legno si aprì con un cigolio, e poi si chiuse. Sorrise mentre sentiva qualcuno camminare verso di lui.
"James." La sua voce solitamente dolce era tesa. Era comprensibile. Il suo miglior amico era appena stato ucciso dai Mangiamorte. Si girò verso di lei, abbracciandola. Lei seppellì il viso sulla sua spalla, e lui respirò il profumo dei suoi capelli, il profumo di gigli, pioggia ed erba. Le stava strofinando distrattamente la schiena quando lei lo scacciò improvvisamente.
"Non posso più farlo."
"Puoi" le disse James con decisione, cercando la sua mano. "Possiamo farlo, Lily. Vinceremo la guerra. La faremo finire, lo giuro."
Non sapeva che pensare mentre lei spingeva via la sua mano ed evitava i suoi occhi. La guardò, tentando di capire cosa stesse pensando.
"Lily, cosa -"
"James." Stava solo dicendo il suo nome, ma lui poteva sentire qualcosa nella sua voce, qualcosa che non era sicuro di voler sentire. "Non è quello che intendevo. Si tratta - si tratta di noi."
Lui la guardò disperatamente. Si sentiva come se stesse affondando. Non stava lottando per restare a galla; invece, la stava guardando, chiedendole, pregandola, supplicandola di riportarlo in superficie. Infine, lei puntò gli occhi nei suoi.
"Non possiamo più farlo."
Stava affondando ancora più velocemente ora. Provò a dire qualcosa, ma era bloccato. Non poteva più sentire niente.
"Puoi ripetere?" Magari aveva sentito male. Era un pensiero stupido. Lui sapeva, e lei sapeva, che aveva sentito perfettamente.
"Sto rompendo con te."
Lottò per restare a galla, calciando e dibattendosi e nuotando.
"Si tratta di Dorcas," disse lei, e lui poteva sentire la distanza tra loro diventare sempre più grande. "E' vuota. Con la morte di Mark, lei -" Sospirò. "Non posso farle questo. Questi ultimi tre mesi sono stati così fantastici, e non sono mai stata più felice in vita mia, ma non posso più farlo. Mi sento terribile, essere così felice che mi sento come se potessi volare, quando lei si sentiva allo stesso modo, aveva Mark che la guardavo come tu guardi me, e l'ha perso in un istante. Non posso entrare in dormitorio, sorridendo perchè ho passato la giornata con te, e vederla piangere su una foto di lei e Mark. Non posso farlo, non posso, non ora."
Era così vicino all'annegare, annegare per l'amore che provava per la ragazza che aveva davanti. Diede un ultimo calcio, un ultimo tentativo di tornare in superficie.
"Io ti amo."
Le parole uscirono dalle sue labbra prima che potesse fermarle, ma le disse con tutto il cuore. Lui l'amava, l'amava davvero, l'amava più della sua stessa vita. (Ma lei era la sua vita, quindi non era sicuro che fosse vero.)
"Lo so," disse con calma. "Ti amo anch'io."
Cominciò a galleggiare. Lei lo amava.
"Ma è per questo che non posso più farlo."
Stava affogando di nuovo, ancora più veloce.
"Io ti amo James, ma so che potrei innamorarmi di te ancora di più. Non voglio svegliarmi una mattina e scoprire che sei morto. Non voglio essere come Dorcas, non voglio avere tutto un momento e non avere nulla quello dopo. Sono un' egoista stronza vigliacca. Voglio finirla invece che andare avanti."
Era così vicino all'annegare, così vicino, ma era arrabbiato, e questo riuscì a riportarlo a galla per pochi minuti.
"Non dire così," disse con decisione, perchè Lily non egoista, né stronza, né vigliacca, e anche se era arrabbiato e scioccato e distrutto, lui la difendeva, come aveva sempre fatto, come avrebbe sempre fatto, anche quando saranno vecchi e grigi. (Aveva sempre pensato che sarebbero stati vecchi e grigi insieme, ma adesso era solo un sogno lontano, stava svanendo come l'ultima sfumatura di rosso nel cielo.)
Lei sorrise tristemente, portando le dita sulla sua faccia, chiudendo le sue guance nelle mani. Lui si appoggiò al suo palmo, assaporandolo, assaporando la sensazione della sua mano sulla sua guancia, assaporando Lily Evans, perchè questi erano gli ultimi momenti che avrebbe avuto con lei. Lei si allonanò e camminò verso la porta di legno. La aprì, e si fermò con la mano sulla maniglia.
"Addio, James,"
La porta si chiuse con un ciglio.
Era annegato.

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