Malchik Gay

di BloodyCandy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caramelle all' arancia ***
Capitolo 2: *** Auto-invito ***
Capitolo 3: *** Ricatti ***
Capitolo 4: *** Sogno ***
Capitolo 5: *** Invito ***
Capitolo 6: *** Festa ***
Capitolo 7: *** Luce ***
Capitolo 8: *** Birra ***
Capitolo 9: *** Luna Park ***
Capitolo 10: *** Uscita a quattro e confusione ***
Capitolo 11: *** Scissione ***



Capitolo 1
*** Caramelle all' arancia ***


 

Caramelle all'arancia

 

Ormai si conoscevano da anni, fin dall' inizio delle superiori.

Nonostante fossero così diversi si erano piaciuti da subito, dal momento stesso in cui Sasori aveva messo piede in classe. Probabilmente Deidara era stato l'unico ad accorgersi della sua presenza, l'aveva visto andare in fondo alla classe e sedersi da solo, nell' unica coppia di banchi liberi. In fondo non poteva fare altrimenti: tutti i ragazzi avevano già un compagno di banco. Allora, aveva recuperato le sue cose e si era seduto vicino a quel ragazzo solitario, per poi porgergli la mano e dire sorridendo -Piacere, Deidara Iwa!-. Inizialmente Sasori aveva guardato quella mano affusolata un po' confuso (quasi nessuno gli si presentava con quel modo amichevole, infatti i suoi amici si potevano contare sulle dita di una mano e, forse, non erano nemmeno tanto amici), per poi stringerla e abbozzare un sorriso -Akasuna Sasori.-.

 

Da quel giorno diventarono migliori amici.

 

Stavano camminando fianco a fianco nei corridoi della scuola. Sasori si chiedeva spesso cosa spingesse un figo come Deidara ad andare in giro con uno come lui, insomma...le poche persone che lo notavano preferivano stargli alla larga.

 

-Sasori, sai perché forse nessuno ti caga? Unh?- Chiese il biondo.

Ma che carino...si preoccupa dei miei problemi di socializzazione!

-Perché?- Disse Sasori roteando gli occhi in previsione della risposta dell' amico.

-Perché sei basso e nessuno ti vede!-

Eh, grazie al cazzo...

-Deidara, se stai cercando di essere simpatico, beh, non ci stai riuscendo!-

Sapeva molto bene di essere sia basso che invisibile, non per niente la gente che gli passava davanti gli pestava puntualmente le Converse.

-Ma no! Dai! Sono serio! Cioè, guardati!-

-...vai al sodo.-

-Beh se fossi brutto gli altri ti noterebbero sicuramente,-

-se fossi figo pure.- Lo interruppe.

L'altro si mise una mano fra i capelli e si spostò il ciuffo da davanti gli occhi.

-L'importante è non essere cessi, poi se sei carino va bene lo stesso, unh.-

Ah beh, per lui era facile parlare: aveva la bellezza di Venere, la perfezione di una dollfie. I tratti del suo viso erano delicati e armoniosi quanto lo era il suo corpo: era magro abbastanza, i muscoli appena accennati; per non parlare dei capelli biondissimi e degli occhi azzurri come il cielo che amava incorniciare con l' eyeliner.

-Non sono nemmeno carino...-

-Sì invece! Sei carino e tenero, unh.-

Sasori, più che carino e tenero, si vedeva come uno di quei bambini dei film horror. Secondo lui aveva gli occhi troppo grandi e il corpo, a differenza di quello dell'amico, era troppo infantile, troppo simile a quello di un bambino, non c'era traccia di un muscolo, l'unica cosa di visibile sotto la pelle erano le costole. I capelli rossi, a quanto pare, non erano abbastanza rossi per attirare l'attenzione di qualcuno che sopportasse le cattiverie che continuavano a scappargli di bocca, gli occhi marroni erano scuri abbastanza da farlo sembrare una marionetta senza vita e sicuramente la pelle pallida non lo aiutava a farlo sembrare un ragazzo in salute. Insomma, in poche parole: non si piaceva per niente.

-Non è vero.-

-Sì che è vero e finiscila di contraddirmi perché io ho sempre ragione.- Guardò l'amico e sorrise dolcemente.

A volte pensava che l'unico motivo per cui Deidara stesse con lui era per sembrare ancora più figo di quanto non lo fosse di già, in fondo si sa che il più prezioso e bello dei diamanti assume ancora più bellezza se accostato ad una pietra qualunque.

-E finiscila di farti seghe mentali!-

Il rosso alzò un sopracciglio.

-Ma non sto...-

-Sì invece! Stai pensando così intensamente che riesco a sentire i tuoi pensieri! Unh! Lo vuoi capire che passo gran parte del mio tempo con te perché sei l'unico che non ci prova con me e sei l'unico con cui posso parlare di arte?!...Gli altri non capiscono...niente...- Guardò a terra.

Com'era carino quando faceva così...però, in parte, aveva ragione, ogni volta che tentava di parlare d'arte con qualcuno che non fosse Sasori finiva per arrabbiarsi con l'interlocutore che scoppiava a ridere nel sentire la concezione di “arte” del biondo. Ma per la seconda parte della frase sarebbe stato più giusto dire “Sei l'unico che non mi palpa il culo mentre siamo nei corridoi” perché sì, anche lui ,segretamente, era innamorato dell'angelo che in quel momento gli stava offrendo una caramella all' arancia.

-Cazzo!- Prima di riuscire a prenderne una, qualcuno diede una spallata a Deidara che fece inevitabilmente cadere i confetti a terra.

Il biondo si voltò per vedere chi fosse stato l'artefice di quel disastro.

-Uchiha! Maledetto bastardo! Almeno scusa no, eh? Unh?-

Itachi si voltò e guardò entrambi i ragazzi negli occhi. Quei maledettissimi occhi davano seriamente i brividi...erano talmente profondi che ogni volta che il proprio sguardo incrociava il suo era come cadere in un illusione da cui è impossibile fuggire.

-E tu andare a cagare no, eh? Unh?- Disse sfidando Deidara con lo sguardo.

Quei due si odiavano da quando Itachi aveva deriso davanti a tutti, genitori compresi, la scultura in argilla che Deidara aveva creato per la mostra di fine anno. Il perché l'avesse fatto era un mistero, in fondo, che ci aveva guadagnato da quella carognata, oltre ad un diciassettenne super-mega-ultra figo e sexy che non faceva altro che parlare di lui e che ogni volta che lo vedeva non perdeva occasione di insultarlo e, a volte, mettergli le mani addosso?

-Ora raccogli le robe che hai fatto cadere e torna dalla mamma, babbeo.-

-Itachiii! Se ti metto le mani addosso...!- Allungò le mani verso il collo del nemico ma prima di riuscire nel suo intento qualcuno, di molto fine ed educato, gli diede una generosa palpata al culo che lo fece voltare.

-Vaffanculo stronzo!- Ma quando si girò per continuare l'opera che aveva iniziato si accorse che il rivale non c'era più.

-Grrr, è fuggito!-

Suonò la campanella che indicava la fine dell' intervallo.

Sasori, che nel frattempo aveva raccolto da terra le caramelle, prese la mano dell' amico.

-Dai andiamo, ora hai l'interrogazione di storia.-

Cazzo...se ne era completamente dimenticato...

 

 

 

 

Note:

°-° Oddio ho finito il primo capitolo...bene...ammetto di essere abbastanza soddisfatta, è la prima volta che scrivo una ff e mi sembra abbastanza scorrevole...credo .-. ...vebbé, alcuni chiarimenti:

  1. Sasori in verità non è bruttino come si vede, si vede così perché non si sente all'altezza di Deidara,

  2. Itachi non odia Deidara...semplicemente lo detesta u.u, xD scherzo, non lo odia e non lo detesta,

  3. Ho scelto questo titolo perché mi è venuta in mente mentre ascoltavo “malchik gay” delle t.A.T.u. ù.u,

  4. Alla fine Deidara prende un 2 nell'interrogazione,

  5. Credo di aver finito i chiarimenti ò.o.

Bene, spero vi sia piaciuto il primo capitolo (anche se...non è nemmeno un assaggio della storia vera e propria...muahaha...) e che continuerete a seguire questa storia :D.

Sono ben graditi consigli, critiche e insulti (forse gli insulti un po' meno D:). Alla prossima! ^^. 

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Capitolo 2
*** Auto-invito ***


 

Auto-invito

 

 

Sasori guardò preoccupato il foglio che Deidara stava scarabocchiando.

-Ma che stai facendo?-

-Disegno i vari modi che mi vengono in mente per uccidere Itachi, guarda!- Gli mise il foglio sotto il naso, orgoglioso di quello che aveva appena ideato.

-Vedi? Gli offro da bere della coca-cola e poi, come un buon amico, gli ficco in bocca una mentos, in questo modo il suo stomaco, baang!, esploderà grazie alla reazione chimica che creerà il contatto di questi due elementi e quindi morirà dissanguato.- Sembrava convinto di quello che diceva.

Sasori lo guardò a lungo negli occhi per capire se stesse scherzando o fosse serio. Poi abbassò sconfortato lo sguardo e sospirò. Era serio.

-Caro, caro, caro Deidara,- Iniziò -tu sei un idiota.-

-C-cosa?! Perché?- Accidenti, era davvero convinto che avesse funzionato!

-Beh perché, a parte che il fenomeno delle mentos e della coca-cola ormai lo conoscono tutti e nessuno ci cascherebbe, e poi è una reazione fisica, non chimica ergo, nello stomaco di qualcuno non avverrà lo stesso risultato che si ottiene se metti le mentos direttamente nella bottiglia di coca-cola- L' altro lo guardò confuso come per chiedere il perché, il significato di quella frase, la differenza tra una reazione chimica e una fisica. Meno male che l'ora prima era ,appunto, quella di fisica.

Se avesse avuto voglia gli avrebbe spiegato volentieri tutto.

-Vuol dire che devi andare su internet e informarti meglio prima di sparare minchiate.- Sorrise e gli accarezzò una spalla.

-Ah già, devo chieder...- Iwa venne interrotto dalla professoressa che era stufa di sentire le chiacchiere dei due studenti.

-Alla fine dell' ora vi direte tutto, ora concentratevi e disegnate in silenzio! E se non smettete di parlottare vi metto una nota e non vi valuto il lavoro!-

Deidara mise, sbuffando, da parte gli scarabocchi che aveva fatto e prese un foglio pulito. La traccia era: Contrasto caldo/freddo. Scegli un' immagine e colorala, con la tecnica che preferisci, usando colori dai toni caldi e colori dai toni freddi. É strano pensare a quante cose ci siano nel mondo e non riuscire a trovare qualcosa da disegnare. Che palle!

Guardò il foglio di Sasori sul quale aveva già abbozzato il suo disegno: una bambina che teneva sulle ginocchia una bambola a cui pettinava i capelli. Decisamente una scena dolce, anche se aveva quel non so che di inquietante. Poi guardò il suo foglio immacolato. Avrebbe potuto disegnare una sorta di fuoco d'artificio colorato, oppure lui che lanciava un petardo a Itachi il quale esplodeva in mille pezzettini...mmh...non era niente male come idea. Gli serviva qualche chilo di polvere da sparo e...no, no, no! Deidara concentrati! Possibile che pensi sempre e solo a Itachi?!

-Sasori,-

-Sì?- Rispose l'amico senza alzare gli occhi dal disegno.

-non so cosa disegnare.-

Alzò lo sguardo dal suo foglio e guardò quello ancora bianco dell'altro.

-Beh potresti disegnare...- Guardò la professoressa che stava riprendendo uno dei loro compagni mentre ricalcava un immagine dal libro.

-Un drago che sputa fuoco- Era stata la prima cosa che gli era venuta in mente guardando l'anziana insegnante.

-Oh, Grazie!- Si mise subito all'opera, a quanto pare l' idea era piaciuta.

Sasori tornò ad ammirare il proprio lavoro che aveva già ripassato con la china, ora doveva solo decidere con quale tecnica colorarlo. Aveva bisogno di qualcosa che gli donasse un aspetto morbido, quasi evanescente in modo da non alterare la delicatezza dei tratti e magari accentuare un po' di più quel “retrogusto” inquietante che si celava dietro gli occhi vuoti della bambola. Decise che avrebbe colorato il disegno con gli acquarelli: l'effetto trasparente avrebbe trasformato la bambina in un fantasma o forse l' avrebbe resa più simile ad un ricordo sbiadito nel tempo, magari della professoressa stessa che, ricordando i giorni della sua infanzia, si sarebbe intenerita a tal punto da alzargli, anche di poco, il voto. Scelse i colori caldi per la bambina, che era l' entità viva nell' immagine, in modo da mettere in risalto il calore del corpo, e quelli freddi per la bambola che era l'oggetto inanimato, quello in cui non scorre il sangue nelle vene e che quindi è freddo.

Guardò il fantoccio e sorrise appena. A quanto pare, per quanto ci provasse, non riusciva proprio a nascondere la passione che aveva per le bambole.

Prese il materiale che gli serviva per completare quel piccolo capolavoro e iniziò a colorare.

Nel frattempo Deidara si era messo al pari dell'amico. Aveva già iniziato a colorare il suo dragone con le matite colorare. Per l'animale fantastico aveva scelto i colori dai toni freddi, forse per far emergere l'idea del cuore di ghiaccio che batteva nel petto della bestia, mentre per quelli della fiamma che il drago soffiava verso lo spettatore aveva scelto, per ovvi motivi, i toni caldi.

Non c'era alcun dubbio: erano i più bravi della classe.

 

-Fra due minuti suona.- E infatti, puntuale come sempre, la campanella dell'ultima ora finalmente suonò.

Raccolsero velocemente le loro cose e si fiondarono in fretta e furia verso uscita di quella prigione.

Deidara nel tragitto classe-cancellodellascuola continuava a salutare, con uno stupidissimo sorriso stampato in faccia, gente a destra e a manca, possibile che conoscesse tutti in quella dannata scuola?

-Ciao Hidan!, Ciao Pain!, Ehi Gaa! Come va?, Ooh, Konan! Luce dei miei occhi, ti sono cresciute le tette?- Tutti, tutti i ragazzi di quarta, nessuno escluso.

-Ehi, Dei,- Disse Sasori, a bassa voce per paura di disturbare l'amico.

-Che c'è Saso?-

-prima mi stavi per dire qualcosa.-

-Ah! É vero! Meno male che te ne sei ricordato! Beh ecco...mia madre oggi ha invitato il suo compagno a casa nostra e gli ha anche chiesto di rimanere a dormire.-

A Deidara non piaceva il fatto che sua madre stesse rimpiazzando l'uomo che aveva amato, l'uomo con cui aveva avuto due bellissimi figli, con uno che sembrava uno di quegli animatori dei centri estivi con la faccia da pedofilo che si crede tanto simpatico e quindi si sente in dovere di fare battutine idiote su ogni cosa.

-E quindi?-

-E quindi, posso dormire a casa tua? Ti prego, quello proprio non lo sopporto!Giuro che non darò fastidio e dormirò sul balcone!- Era decisamente disperato.

-Beh, oggi i miei genitori non ci sono, quindi non rischi di essere un peso. Ok, vieni.-

L'altro fece un salto di gioia da cui si riuscì a capire chiaramente quanto non sopportasse quel soggetto.

-Ci divertiremo taaanto tanto, Sasori!- Disse allegramente.

Gli piaceva renderlo felice, lo faceva sentire...felice!

-E dormiremo insieme!- Aggiunse.

Dormire...i-insieme?! Ma non doveva dormire sul balcone?!

 

 

Note:

Eeccomi...allora per prima cosa dico che...questo secondo capitolo non mi piace ç.ç l'ho scritto di fretta e non ho assolutamente voglia di riscriverlo ma vi prometto che non scriverò mai più una schifezza del genere, dal prossimo capitolo tutta roba scritta bene :D.

Ok poi...vi devo dare una notizia buona (che in questo preciso istante non ricordo -.-) e una brutta, ma ve le dirò alla fine delle note perché sono cattiva >:D.

Deidara in questo capitolo sembra un po' stupido O.o, giuro che non avevo intenzione di farlo così tonto.

Ora mi sembra giusto rispondere alle recensioni che mi avete scritto perché sì ù,u:

LoveLaw93: grazie mille della recensione :3 purtroppo questo è stato un altro capitolo noioso, ma dal prossimo inizia il divertimento °w° (<--faccia da fattona).

RyuzakiYagamiProduction: ciau nee! Grazie! >.< come vedi non è passata tutta l'estate! =D. ti voglio bene anche io =*.

RyugaHidekiProduction: Solo una cosa: e chi ti dice che ci sarà il tuo amato pesciolino blu? u.u E poi sì fai bbbene ad avere paura! Trema! Muahahahaha!!

KonataChan: posso dire di aver paura a pubblicare 'sta merda di capitolo? XD tutto questo per colpa tua! ç.ç buuu. Beh, comunque mi fa piacere che ci sia qualcuno più esperto di me che corregge i miei errori, ma ti prego! Sii gentile xD se mi demoralizzi potrei abbandonare tutto! Ti faccio un regalo e la nota OOC la metto, anche perché non sapevo se metterla o no (sì, sono una deficente, e allora?). Credo di aver detto tutto. Ciao :3.

 

Perfetto, ora la notizia buona. La notizia buona è che dal prossimo capitolo ci si inizia a divertire u.u (l'avevo già detto? O.o)

Quella cattiva è che non è vero! >:D. Mi spiego meglio. Fra pochi giorni andrò in vacanza, dove sarò ospitata da un orso in una caverna, quindi non avrò nè computer per scrivere né internet per pubblicare. La mia vacanza durerà due lunghi mesi. Quindi non aggiornerò per due mesi. Quindi non pubblicherò il capitolo “figo” prima di agosto. Questo non perché non farò in tempo a scrivere un nuovo capitolo, ma perché non voglio ^^. Sì, esatto sto facendo la stronza >:3. Ora odiatemi dai. Se avrò voglia di scrivere al massimo farò un capitolo extra. XP è tutto. Alla prossima!

 

P.s. Si è capito che l' inizio del capitolo l'ho scritto solo per riempire la pagina? .-.

P.s.2. Vi prego non guardate l'ortografia e la grammatica delle note T-T...sono stanca! 

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Capitolo 3
*** Ricatti ***


 

Ricatti

 

 

-Itachi, tesoro, devo dirti una cosa.-

Il ragazzo alzò gli occhi dalla cena e guardò la madre negli occhi. Quella frase non gli piaceva.

-Cosa?-

-Beh, io e tuo padre abbiamo deciso di concederci una vacanza.-

-Oh, buon per voi, divertitevi. Quando partite?-

-Fra cinque giorni. Faremo una crociera e staremo via una settimana-

Perfetto, una settimana di svago! Avrà avuto per un'intera settimana la casa solo per lui. Avrebbe potuto organizzare una festa e invitare tutti i ragazzi della scuola che conosceva e gli avrebbe detto di invitare i loro amici, che avrebbero invitato altri amici ancora. E poi sarebbe stata un' ottima occasione per avvicinare lui.

-e quindi dovrai badare a Sasuke.-

Finita la pacchia. La cosa brutta era che non era nemmeno iniziata.

-Non lo portate con voi?-

-Nii-chan, non mi vuoi?!- Il fratellino mise un muso talmente lungo da finire nel piatto in cui stava mangiando.

Scusa ma no, non ti voglio.

-Ho detto che la vacanza era per me e per tuo padre, tu e Sasuke dovete andare a scuola.- Sorrise la madre.

Piuttosto dì che non volete avere rompiscatole tra i piedi. Cazzo.

-Ok, va bene, ho capito- Finì di mangiare e andò in camera sua, seguito dal “caro” fratellino.

-Ehi! ehi, nii-chan! Perché non mi vuoi?-

-Non è che non ti voglio, è che volevo fare una cosa.- Ecco, aveva parlato anche troppo.

Sul volto del bambino si dipinse un sorrisone, uno di quelli che compaiono sui fratelli più piccoli quando trovano qualcosa da raccontare ai genitori per far sgridare il più grande.

-Cosa?-

Avrebbe potuto ricattarlo, in fondo gli avrebbe fatto comodo un cameriere che portava aperitivi gratis agli invitati.

-Te lo dico solo se non fai la spia.-

-Non faccio la spia solo se mi dai i soldi.-

Ecco perché i bambini non dovrebbero passare interi giorni davanti alla televisione. Bastardo, da quale film aveva imparato a ricattare così?

-I soldi mi servono, non posso darteli-

-MAAAAAM...- Il fratello maggiore gli tappò la bocca prima che la madre riuscisse a sentire la sua voce.

-Va bene! Ok! Quanto vuoi?- Bastardo.

-600 yen- Sorrise. Lo stronzo. Per lo meno non erano tanti.

-Te li darò, ma solo dopo che avrai svolto un lavoretto per me.-

Sasuke si sedette sul letto del fratello per essere più comodo.

-Sentiamo.-

-Ho intenzione di organizzare una festa, una di quelle con tanti invitati.-

-Come quelle dei telefilm americani!- Disse eccitato il più piccino.

-Sì esatto, come quelle. Ho intenzione di servire anche dei cocktail e ho bisogno di un cameriere.-

-E qui entro in scena io, giusto?-

-Quanto sei sveglio otouto, si vede che sei mio fratello.- Lo strinse a sé. Lo chiamava così solo quando faceva comodo a lui.

-Ok! Però mi devi dare il doppio dei soldi!-

Maledetto pezzo di...

 

Quando finalmente Itachi riuscì a mettere il fratellino a letto chiamò il suo amico, Hidan. Doveva dirgli della festa.

-Pronto?- Rispose una voce assonnata. Probabilmente l'aveva svegliato.

-Disturbo?-

-Abbastanza, che vuoi?- Dalla voce si sentiva che era abbastanza seccato, chissà che tipo di sogno aveva interrotto con quella telefonata. Doveva dirgli tutto e in fretta.

-Fra una settimana farò una festa a casa mia.-

-Auguri, ciao!- Stava per mettere giù, non aveva voglia di sentire nessuno. Ma la voce dell'altro attirò la sua attenzione.

-Ho trovato la preda giusta per te, però se vuoi averla devi aiutarmi.-

-...Continua.-

-Devi spargere la voce, devi far sapere a tutti di questa festa.-

-Dove vuoi arrivare?- Per quanto fosse addormentato aveva capito che c'era uno scopo dietro quello stupido party. Forse era stata la notizia della “preda” a farlo svegliare.

-Devi dirlo a Deidara, lo voglio a casa mia.-

L'albino sorrise. Ora aveva capito tutto, tutto quanto.

-Ok, lascia fare a me...ora però fammi dormire. A Lunedì-

-Ciao.- Schiacciò il tasto rosso del cellulare e si distese sul letto.

Finalmente, aveva trovato il modo di far entrare quel ragazzo in casa sua. Abbracciò il cuscino e fece finta che fosse il biondo. Era una sensazione stupenda anche solo fingere che fosse lì, fra le sue braccia e sentire il suo profumo riempire la stanza.

Aah...Deidara...

 

Note:

Non ce l'ho fatta...l'ho dovuto scrivere y.y e vabbè, a quanto pare non so resistere alla tentazione.

Credo che da questo capitolino si sia capito cosa prova davvero Itachi per Deidara =D.

E da qui entra in scena anche Hidan u.u. Io adoro Hidan .-. lo amo, davvero xD E cosa intenderà Itachi con “preda”? u.u boh, chi lo sa.

Mmh, comunque nel capitolo precedente ho scritto che Dei ha una sorella. Bene questa sorella è sua sorella gemella che, ovviamente, è Ino. Sì lo so, ho inventato una cosa proprio nuova -.-, mai sentita prima. Mentre Sasuke qui ha 9 anni -w- caruccio.

 

LoveLaw93: Queste tue due recensioni mi hanno fatto tanto piacere, quindi smettila di dire che fai schifo xD e sono davvero felice che ti sia piaciuto il disegno di Sasori °w° sinceramene pensavo di essere diventata noiosa in quel punto perché ho scritto tutto quello che mi usciva dalla testa, come se stessi facendo io quel disegno, e, lo ammetto, i miei pensieri a volte mi annoiano xD shao, alla prossima recensione =3.

ryuga hideki production: grassie, grassie cara u.u il nome pEin mo te lo tieni fin quando non avrò voglia di cambiarlo xD e poi dai, si scrive in entrambi i modi e hai capito di chi parlavo ù.u eheh. Per Kisame...te l'ho detto, u.u non gli farò niente...io voglio bene ai pesci! =D

 

Il prossimo capitolo lo pubblicherò dopo le vacanze, e voglio anticiparvelo un po', così magari riesco ad incuriosirvi. LoL.

Capitolo n° 4: Siamo a casa da soli, Deidara non fa altro che toccare tutto in camera mia, a volte è peggio di un bambino e se prova a rompere qualcosa giuro che gli faccio saltare in aria le mani. Finalmente è sera e ci prepariamo per andare a dormire, ah cavolo...è vero gli ho promesso che avremmo dormito insieme...che imbarazzo. Mi sdraio sul letto, vicino a lui ma...e-ehi Dei che fai? Q-quello è mio e posso toccarlo solo i-...d-DEIDARA!

 

Ok non si capisce niente...Eccellente! =D


 

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Capitolo 4
*** Sogno ***


 

Sogno

 

Si stavano dirigendo a casa di Sasori e il biondo camminava d'avanti all'altro.

-Che bello! È da una vita che non vengo a casa tua! Unh!-

-Già.-

-Saranno più di due mesi! Unh!-

-Già.-

-Sasoriii! Ma mi stai ascoltando?! Sembri un po' distratto.-

-Già.-

-Già?! Che risposta è già?! Allora non mi stai ascoltando veramente!-

E come poteva ascoltarlo in quel momento? Era troppo impegnato ad osservare il perfetto lato b dell' amico che da quella distanza riusciva a scorgere sotto i pantaloni che lo fasciavano perfettamente. Era così sodo, così rotondo, sembrava che urlasse al mondo, all' insaputa del padrone, “Ti prego, palpami!”. Ma Sasori, che in quel momento sentiva chiaramente quella vocina, cercava di resistere alla tentazione che il leggero sculettare gli induceva di compiere e lo costringeva a stringere nei pantaloni qualcosa di duro e, come se non bastasse, il solo pensiero di dormire con il ragazzo amato lo faceva agitare di più.

-Sei tutto rosso, unh.-

Il rosso scostò lo sguardo dal fondo schiena dell' amico e il fatto di essere stato scoperto in flagrante lo fece arrossire di più.

-Sicuro di stare bene?- Disse il biondo con un faccino triste.

-Si, sono solo un po' accaldato.-

-Sicuro?- Si mise vicino al rosso per guardarlo meglio.

-Sì.- Guardò giù per assicurarsi che l'erezione non fosse troppo evidente e poi tornò a guardare davanti a sé per non far cadere anche l'attenzione dell'altro sul suo pacco.

Sasori si fermò davanti a casa sua, estrasse le chiavi dalla borsa della scuola ed aprì la porta.

 

Finirono di fare i compiti a pomeriggio tardi.

-Ho fame!- Esclamò Deidara -Ho voglia di qualcosa di dolce, tipo...crepes! Facciamo le crepes? E poi le mangiamo insieme! Unh!-

-Non mi piacciono le crepes.-

-Non credo alle mie orecchie!- Disse quasi disgustato da quell' affermazione -Le hai mai assaggiate almeno?!-

-No, i dolci non mi piacciono.- Arrossì imbarazzato dai suoi gusti: a chi non piacciono i dolci?

-Vedrai che come le fa zio Deidara ti piaceranno tantissimo, fidati! E se non ti piacciono le mangio tutte io!-

Non capitava spesso che Sasori si fidasse di qualcuno ma con Deidara era diverso, non sapeva nemmeno lui il perché, in fondo non aveva la faccia di qualcuno di cui ci si può fidare. Si era sempre fidato di lui, anche se la maggior parte delle volte che l'aveva fatto se ne era quasi pentito. Ma ogni volta che quegli occhioni azzurri gli chiedevano di farlo Sasori non poteva far altro che dire “ok”.

-Ok.- E fu così anche questa volta. -Cosa ti serve?-

Deidara fece un salto di gioia. Ecco, forse gli piaceva accontentarlo per vederlo felice.

-Farina, uova, zucchero e latte!- Sorrise.

Sasori gli diede tutto quello di cui aveva bisogno e si sedette a guardare l'amato mentre univa gli ingredienti, lavorava l'impasto e toglieva i grumi. Era bellissimo guardarlo cucinare, gli ricordava sua nonna quando preparava le torte.

Il biondo mise l'impasto nel frigorifero e si sedette vicino a Sasori.

-Cosa vuoi dentro?-

Ci pensò un po' su. -Cosa consigli?-

-Beh, le fanno con la marmellata ma così non mi piacciono, quindi Nutella?-

-Sei tu l'esperto, decidi tu.- Spostò lo sguardo sul tavolo, un po' abbattuto per essere stato così inutile.

Dopo mezz'ora di chiacchiere il biondo prese l'impasto è si mise al lavoro.

Fece tante crepes perfettamente rotonde e sottili facendo roteare velocemente la padella. Le mise in un piatto e iniziò a farcirle di crema al cioccolato, per poi finire il capolavoro con una generosa spruzzata di panna spray.

-Ecco a te! Assaggia e dimmi quanto sono bravo a cucinare!-

Sasori prese in mano, un po' titubante, quella robetta che riusciva a malapena a contenere tutto quel condimento e diede un morsetto.

-...Buona!- Divorò la crepes leccandosi anche le dita biancastre e dolci per la panna sciolta dal calore della cialda.

-Te l' avevo detto che era bravo, no? Unh!- Sorrise più che soddisfatto e prese anche lui una crepes.

 

La sera arrivarono con lo stomaco più che pieno e con un po' di nausea dovuta al troppo cioccolato e alla troppa panna.

-Mi viene da vomitare.- Disse il biondo mettendosi una mano sulla bocca.

-Ecco perché non mi piacciono i dolci: riempiono troppo!-

-Però sono stato bravo vero? Unh?- Lo guardò negli occhi sorridendo per godersi appieno la risposta.

-Sì, molto.-

-Grazie!- Lo abbracciò forte facendo arrossire l'altro.

-Ora andiamo a dormire!- Sasori si staccò dal biondino prima di ricreare la rivoluzione nei boxer.

-Ok, capo! Unh!-

E si fiondò in bagno, lasciando l'amico fuori dalla porta, facendolo aspettare per ben tre quarti d'ora come un perfetto fesso.

 

Quando anche lui uscì dal bagno con i denti lavati e l'alito che profumava di menta, raggiunse Deidara, che già dormiva, sul letto. Si sentiva imbarazzatissimo a stare quasi nudo, in un letto minuscolo vicino al ragazzo più figo della scuola. Sarebbe potuto andare nel letto dei suoi genitori, ma gli sembrava che se l'avesse fatto, in qualche modo, avrebbe tradito l'amico. In fondo gliel'aveva promesso.

Appoggiò la testa al cuscino, cercò di non pensare a cose sconce e improbabili che sarebbero potute succedere quella notte e si addormentò, quasi tranquillo.

 

Notte fonda, Sasori si sentì toccare il braccio. Si girò e vide Deidara sveglio.

-Non stai bene?-

-Sto bene, che ore sono?-

Il rosso allungò la mano e prese la sveglia con lucetta incorporata in mano per guardare meglio l'ora.

-Le due e quarantotto.-

-Grazie.-

-Di niente.-

Si rimise giù aspettando di ricadere fra le braccia di Morfeo.

Ma non appena chiuse gli occhi si sentì toccare una coscia. Una mano fredda, la stessa di prima, quella di Deidara.

-Che c'è ancora?-

-Niente! Uhn!- Rispose, quasi divertito l'altro.

Che aveva da essere così divertito?

-Prima ce l'avevi bello duro!-

Oh no, se ne è accorto!

-Prima quando?-

-Dopo scuola, sciocchino! Mentre mi guardavi il culetto! Unh!-

Ma a che diavolo pensava la notte questo tizio?!

-Davvero? Non ricordo.-

-Oh certo come no.-

La mano si spostò più verso il centro sfiorandogli con le dita la virilità e facendo sussultare il rosso.

-C-che fai Deidara?- Balbettò cercando di non eccitarsi.

-Voglio divertirmi un po'. Tanto lo so che ti piaccio e che hai sempre desiderato scoparmi.-

Come faceva a saperlo?! In quel momento Deidara gli stava facendo seriamente paura, talmente tanta che Sasori non riuscì a comporre una frase di senso compiuto. Però era vero, l'aveva sempre desiderato, allora perché, ora che finalmente quel sogno si stava realizzando, si stava tirando indietro?

-Ok, Fai quello che vuoi.- Lo disse un po' ansimando e arrossì.

Deidara sorrise, felice di averlo convinto, gli abbassò i boxer e gli toccò l'erezione.

L'oscurità che li circondava rendeva la prossima mossa imprevedibile e rendeva tutto ancora più eccitante.

Sasori al tocco di quella mano gelata sulla sua virilità bollente rabbrividì facendo uscire dalla bocca un sussulto. Ma quando il biondo strinse con forza le dita, il rosso non riuscì a trattenere un gemito di piacere. Aveva sempre immaginato di stare sopra ma anche così non gli dispiaceva.

L'altro iniziò a muovere la mano mentre l'altro tentava, inutilmente, di soffocare quei gemiti che lo facevano imbarazzare di più.

Dopo qualche minuto Deidara ritrasse la mano. Sasori odiò quel gesto, gli stava piacendo da matti il lavoro che gli stava facendo e non sapere quale sarebbe stato il prossimo posto ad essere toccato lo faceva impazzire. Ma qualche secondo dopo, secondi che per il rosso sembrarono interminabili, percepì le labbra morbide dell'altro sfiorargli il membro e la lingua calda leccargli il glande. Poi sentì le labbra schiudersi e avvolgere la punta. Sasori strinse le lenzuola con una mano e con l'altra gli strinse i capelli costringendolo ad accogliere nella bocca il suo pene. Il biondo iniziò a succhiare e a dare dei piccoli colpi di lingua sul glande che fecero impazzire l'amico.

Pochi minuti dopo Sasori si era svuotato nella bocca dell'altro che aveva ingoiato quel liquido biancastro.

-Buono, meglio delle crepes.- Avvicino le labbra a quelle dell'amico e...

...Driiiiiiiiiiiiiiiin!

La sveglia suonò facendo cadere Sasori dal letto per lo spavento. Si rialzò massaggiandosi la testa.

Possibile che ho sognato tutto?!

Si toccò là. Era bagnato.

Nemmeno se avessi avuto 13 anni!

Si affrettò a prendere un paio di boxer puliti e si cambiò, prima che Deidara potesse svegliarsi e accorgersi di quello che era successo.

Aprì la finestra e il biondo si svegliò.

-'giorno Sasori.-

-Buon Giorno-

-Che hai sognato di bello?- Sorrise, curioso di sapere cosa avesse creato la mente contorta dell' altro.

-Niente.- Disse, guardando il sorriso dell'amico diventare un'espressione di delusione.

Eh, sapessi...

 

 

Note:

Buooon Giorno ragazzi! Ecco il nuovo capitolo!

Allora, prima di tutto dico che...non è venuto come speravo T-T Forse è perché non mi sono ancora ripresa del tutto dalle vacanze o forse...perché non sono mai soddisfatta di come scrivo .-. quindi lascio valutare a voi che forse è meglio.

Oh già, l'anticipazione nell'altro capitolo, a quanto pare non corrisponde molto con il capitolo vero e proprio .-. ma vabbè, alla fine quella roba serviva solo per incuriosirvi ò.o.

 

Ryuga hideki: ciaao! Prima di tutto ti dico, anzi ti ordino, di continuare a seguire questa ff altrimenti mi offendo xD. Non so cosa stava sognando Hidan, oppure sì ma non voglio dirlo u.u. Concludo dicendo...niente u.u ciao!

LoveLaw93: ciao cara =3! Beh posso spoilerarti che Dei alla festa ci va u.u bene, ora inizia a mangiarti il cervello pensando a cosa potrebbe succedere (-.- se come no, è prevedibilissimo ma vabbè). Un bacione =).

_NeKoGiRl_: ehilà, ciao! Sono felice che ti piaccia *-* Sì, a Itachi piace Deidara u.u ma alla fine, a chi non piace xD? Per quanto riguarda alla preda...eheh non voglio spoilerare nulla u.u (o almeno ci provo, visto che ogni tanto gli spoiler mi scappano D:). Alla prossima e spero ti piaccia il seguito p.s. Annoiata? XD per niente!

ChibyLilla: Ciao anche a te! Rispondo subito alle tue domande: 1. Niente spoiler u.u ci arriverò a quel punto. 2. Sasuke piccolo e stronzo piace un sacco anche a me -w-. 3. La famiglia di Itachi è felice e contenta perché...beh perché...>.> Itachi è importante per alcuni aspetti, ma non è uno dei protagonisti di questa ff .-. cioè... ç.ç cazzo, non mi so spiegare! La famiglia di Itachi se comparirà farà solo qualche comparsa >.< ma ti prometto che in un altra ff avrà una famiglia del piffero ç.ç. 4. Non te lo dico u.u ma...puoi immaginarlo -.- purtroppo sono prevedibile. 5. Ecco il continuo ç.ç (e sapendo che hai un debole per le ItaDei oserei dire che non ti è piaciuto xD) Ciaoo! Al prossimo capitolo!


 

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Capitolo 5
*** Invito ***


 

Invito

 

Sasori quella mattina si svegliò più presto del solito, fece una doccia più lunga del solito, si preparò una colazione più abbondante del solito, si vestì meglio del solito e riuscì comunque ad uscire di casa prima del solito, arrivando a scuola più in anticipo del solito (n.d.a. Beato lui che riesce a farlo -.-). Prese posto nell' ultimo banco vicino alla finestra, ormai quello era diventato il suo posto e lo sapevano molto bene anche i suoi compagni di classe che, dopo che il rosso aveva fissato con aria omicida tutto il giorno uno che gli aveva soffiato il banco, glielo lasciavano sempre libero, anche quando si assentava. Mise la borsa per terra e appoggiò la testa sul banco, aspettando che arrivasse qualcuno per scambiare quattro parole. Oggi si sentiva stranamente socievole!

 

La sveglia di Deidara quel giorno non suonò, infatti sua sorella ,che non vedendolo uscire dalla camera credeva fosse morto la notte, andò a svegliarlo preoccupata. Il biondino, rendendosi conto di essere in super-ritardo, non fece la doccia, per colazione mangiò un biscotto al volo, si mise le prime cose che trovò nell' armadio e si dimenticò anche di mettere l' eyeliner. E non si pettinò. Uscì di casa correndo, inciampò nel barboncino del vicino, che lo maledisse, perse l'autobus e decise di fare la strada a piedi. La giornata, per lui, non era iniziata decisamente bene. Arrivò a scuola poco prima che la campanella suonasse, si asciugò il sudore dalla fronte e si fiondò dritto in classe.

 

Sasori nel vederlo trattenne a stento una risata. Ma che aveva fatto ai capelli?!

-Delle cicogne li hanno usati per farci il nido?-

-Di cosa stai parlando?-

-Dei tuoi capelli Deidara, e senza trucco sei strano.- Disse, ovviamente senza peli sulla lingua come era nel suo stile.

-Sasori, chiudi quella bocca che oggi non è proprio giornata.- Si sedette. -Unh.-

-Ok, scusa.- Gli guardò di nuovo i capelli. -Ma seriamente, non si possono guardare.-

Deidara si specchiò nella finestra e l'unica cosa che riuscì a fare fu urlare di orrore e scappare in bagno a cercare di dare una forma a quelli che in quel momento sembravano tutto eccetto capelli.

 

Le lezioni prima dell' intervallo passarono lentamente come sempre, soprattutto per Deidara che stava morendo di fame e non vedeva l' ora di addentare un succulento panino pieno delle più strane salse. E a pensarci gli veniva ancora più fame.

La campanella suonò, il biondo prese sottobraccio l'amico e insieme andarono a prendere il panino che Deidara aveva tanto sognato. La fila che c'era davanti al bar era come sempre interminabile ma riuscirono comunque a prendere l'ordinazione e ad essere serviti prima che l'intervallo finisse.

Andarono in cortile dove il biondo iniziò a salutare tutti, come faceva più o meno tutti i giorni. Sasori in quei momenti si sentiva messo in disparte, preferiva stare in classe da solo con l'amico a parlare di quello che era successo la sera prima, di consolarlo quando la madre accennava un probabile matrimonio con il nuovo compagno e di farsi dare consigli quando litigava col padre e non trovava la forza di chiedergli scusa.

Si avvicinò a loro Hidan, un ragazzo albino, poco più alto di Deidara,dall'inconfondibile stile dark e con i capelli accuratamente ingellati all'indietro.

-Ciao Deidara.- Disse sorridendo.

-Ciao Hidan! È da tanto che non ci si vede! Unh!-

-Oh, già.- Spostò lo sguardo su Sasori che si perse in quegli occhi malva dall'espressione un po' malinconica. -Comunque, l'hai sentito?-

-Cosa?- Chiese Deidara incuriosito.

-Uchiha Itachi ha organizzato una festa a casa sua e si terrà fra quattro giorni. Dovresti venire, ci sarà da divertirsi.-

Sasori si chiedeva cosa faceva credere a quel tizio che a Deidara potesse interessare una simile notizia, era ovvio che non avrebbe mai accettato, perché avrebbe dovuto partecipare a quella stupida festa organizzata da quel tipo snob che aveva ferito il suo migliore amico? Era fuori discussione, si sarebbe messo a ridere e avrebbe rifiutato quell'assurda offerta. Ormai lo conosceva fin troppo bene, prevedeva ogni sua mossa.

-Certo che vengo!-

-COSA?!- Sasori si mise una mano davanti alla bocca e fece finta di non aver detto niente. Impossibile! Non aveva accettato per davvero!

-Finalmente avrò la mia vendetta! E tu, Sasori, verrai con me!-

Odiava da morire quando lo metteva in mezzo a cose a cui preferiva stare lontano. Ma non aveva il coraggio di rifiutare per paura di rovinare la loro amicizia.

-Era ora! Qualcosa di buono in questa orribile giornata!- Disse soddisfatto Deidara.

Che palle era iniziata così bene questa giornata! Pensò sconfortato Sasori.

-Perfetto allora vi aspettiamo sabato!- L'albino sorrise un ultima volta ai due ragazzi, si girò e tornò dal suo amico strano che come passatempo contava i soldi.

La giornata, dopo che la campanella di fine intervallo suonò, passò abbastanza velocemente e come sempre e al suono dell' ultima ora tutti gli alunni scapparono verso l'uscita lasciando il professore da solo nell'aula mentre stava finendo di spiegare la lezione di storia dell'arte.

-Sasori, forse domani non vengo.- Abbassò lo sguardo per non vedere il faccino fra il confuso e il dispiaciuto che l'altro aveva assunto.

-Perché?- Non gli piaceva quando si assentava, non si faceva problemi a scambiare qualche parola con gli altri ragazzi ma quando mancava Deidara si sentiva triste e non vedeva l'ora che la giornata finisse.

-Mia madre vuole andare da una parte con quel tipo e ovviamente sia io che Ino dobbiamo andare con loro, che palle! Se riesco faccio in modo di non andarci! Preferisco una giornata di scuola piuttosto che stare con quel coso! Uhn.-

-Ok. Se ti annoi chiamami.- Gli accarezzò un braccio.

-Certo! Ora vado altrimenti mia madre mi da per disperso, ciao!- Gli diede un bacino sulla guancia e si allontanò.

-Quanto sei gay, Iwa!-

La voce di Itachi fu l'ultima cosa che Sasori sentì prima di perdersi nella dolce melodia di Breathe you in.

 

 

Note:

La fine di questo capitolo è pessima ma mi piace xD... .-. oook...>.> Salve a tutti! =D finalmente nuovo capitolo u.u eee già non aggiornavo da un po' (penso xD a me sembra un eternità) ero troppo impegnata a giocare a the sims e a leggere Il Ritratto di Dorian Gray e sinceramente me lo aspettavo più bello...anzi diverso ò.o boh, comunque, chi se ne frega xD.

Ammetto che Hidan in vesti dark lo trovo bellissimo °w° sisisi. Poi, la canzone alla fine è dei Thousand Foot Krutch che, sinceramente non conosco xD ho solo una loro canzone.

Una cosa che mi fa seriamente imbestialire è che prima di scrivere ste cavolo di note penso a un sacco di roba da metterci dentro -.- e poi dimentico tutto quello che avevo pensato! Ufff xp.

Ah ecco .-. volevo dire che...ho notato che le persone che commentano si dividono in due categorie, la prima è quella a cui preferisce le ItaDei e l'altra quella che predilige le SasoDei. Alloooora...Giuro che vorrei fare felici tutti ç.ç ma non posso...oppure sì .-. (Oggi continuo a dire cose senza senso :D Bzuul. No, la verità è che ho voglia di parlare e in questo momento sono schifosamente sola -.-).Beh...vabbè -.- basta, dico solo un'ultima cosa: io faccio parte di una terza categoria .-. quella a cui piacciono le coppie mai (o quasi mai) sentite :D Si, alcune sono ripugnanti :3.

 

Sho Saru: Sono felice che ti sia piaciuto xD avevo paura che facesse schifo -.- . Ciao =3

ChibyLilla: Dirmi che scrivo bene mi fa sentire bene xD grazie! E per la nuova fic sto già pensando ad una trama :3 muahahahahh. Al prossimo commento C= ciao!

Ryuga Hideki: Ma dai non c'è da soffrire in 'sta ff u.u o forse sì >=D. See yaa anche a te =))

_NeKoGiRl_: Ciaooo! E no, Deidara così non ce lo vedo nemmeno io xD solo Sasori può immaginarlo così. Come sempre non do spoiler u.u e chi lo sa se ci saranno ItaDei...Magari ci saranno OroIta :D conoscendo i miei gusti è probabile non credi :3? Oppure una stupendissima Madara x Deidara u.u i vecchi rugosi che si danno da fare con i giovincelli mi hanno sempre fatta eccitare... -.- che schifo...ok basta, prima che me li sogno stanotte D: . Comunque alla fine della ff penso che dovrò scappare da una mandria di lettrici a cui ha fatto schifo la fine. Kiss :3.  

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Capitolo 6
*** Festa ***


 

Festa

 

Itachi quella mattina aveva aiutato i suoi genitori a caricare le valige in auto, aveva promesso di badare al fratellino, di andare a prenderlo a scuola e di aiutarlo a fare i compiti, li aveva salutati e li aveva guardati salire in macchina per poi sparire dietro l'angolo.

Le sue labbra si piegarono in un sorriso di gioia. Finalmente il giorno era arrivato.

-Quando tornano glielo dico che eri felice che se ne andavano.- Sorrise il più piccolo.

-Diglielo, non me ne frega niente.-

-Non è vero che non te ne frega niente!-

Basta che gli dico che ti sei inventato tutto e quelli credono a me, che ti credi?

-Ora vieni dentro e aiutami a mettere a posto per la festa.-

-Ma perché devi fare una festa, fratellone? É il compleanno di qualcuno?-

-No, devo festeggiare la mia vittoria che si compierà questa sera.-

 

-Allora, com'è andata la gita con il paparino?-

Deidara non era riuscito a chiamare l'amico perché quel coso, quello che avrebbe dovuto chiamare “papà”, era stato tutto il tempo appiccicato a lui e a sua sorella e gli aveva riempito la testa di barzellette deprimenti che facevano ridere solo lui e la madre ed ogni volta che Deidara cercava di prendere il cellulare per chiedere aiuto a Sasori l'uomo lo accusava di essere un maleducato.

-Sasori, non mi ricordare che ho fatto una gita con quell'affare! E non chiamarlo paparino, non mi sorprende che sia rimasto solo per tutti questi anni! Unh!-

-Oddio, ma è così terribile?- Rise, perché sapeva che la madre del biondo aveva dei gusti fin troppo raffinati e non avrebbe mai scelto un uomo così terrificante. Sicuramente a Deidara stava così tanto antipatico perché era molto legato al suo vero padre.

-No, è più che terribile! È deprimente!-

-Ma dai, hai sempre detto che fa tante battute e si diverte a raccontare barzellette...come può essere deprimente?-

Sasori rimase in silenzio aspettando la risposta dell'altro che arrivo dopo qualche secondo.

-Sì, anche sta volta ne ha raccontate tante, di barzellette. Una mi è rimasta particolarmente impressa. Com'è che era? Ah sì, “Un bambino cade, si sbuccia un ginocchio e se lo mangia.”-

Altri secondi di silenzio da parte di entrambi, l'unica cosa che si sentì fu la risata della sorella in lontananza.

-Ma Deidara...è deprimente!-

-Non dirlo a me, e tu Ino finiscila di ridere! Non è divertente!- Dalla voce si sentiva che anche lui si stava per mettere a ridere, più che altro per la disperazione e in sottofondo Ino si giustificava spiegando che rideva per non piangere.

Ok, si era convinto: quell'uomo era un mostro.

-Comunque non ho niente da mettermi per la festa quindi mi sa che non vengo.- Non aveva proprio voglia di andare a quella cavolo di festa, in fondo non conosceva di sicuro nessuno e si sarebbe annoiato a morte, soprattutto perché non aveva idea di come si sarebbe dovuto comportare.

-Oh, allora vieni a casa mia! Ti presto qualcosa io! Unh!-

Vabbè, forse era destino che ci dovesse andare.

-Ok sono da te tra venti minuti.- Chiuse la telefonata, si vestì e andò dall'amico.

 

-Wooow, Sasori! Vestito così sei sexy!-

-Non mi sento a mio agio.- Disse alzandosi i pantaloni facendo in modo che non si vedessero i boxer che indossava.

-Però stai davvero bene! E non ti permetto di cambiarti! Unh.- Gli abbassò di nuovo i pantaloni facendo rispuntare fuori l'elastico verde fluo delle mutande che Sasori fece sparire di nuovo tirando giù la maglietta.

-E poi quei boxer sono bellissimi! Non dovresti coprirli. Unh.-

-Farò la figura dell'idiota.-

-Io non penso, e ora fammi vestire.-

 

La festa era iniziata da qualche minuto, la musica house sparata a tutto volume si sentiva a metri di distanza e gli invitati iniziavano ad arrivare.

Deidara guardò affascinato la casa del nemico.

-Wow, è enorme! Si è sistemato bene lo stronzetto, unh!-

-Allora, hai preparato la tua “vendetta”?-

-Ovvio, Sasori, altrimenti non sarei qui, unh.-

-E cosa farai per vendicarti? Metterai nelle bottiglie di cola delle mentos?- Sorrise appena.

-Ahahah, no. Fiale puzzolenti, lassativo nel cibo e robe così. Vedo già la festa rovinata.- Guardò in alto immaginandosi lunghe file per il bagno che non si liberava mai e gente che vomitava sulla moquette nuova per colpa della puzza di uovo marcio. Dopo la festa avrebbe fatto intendere a Itachi che era stato lui l'artefice di quel disastro e finalmente avrebbe iniziato a rispettarlo.

All'entrata li accolse un bambino che somigliava in un modo inverosimile all' Uchiha, sia per gli occhi scuri e profondi sia per l'aria di superiorità che lo circondava.

-Deidara! Finalmente sei arrivato!- Davanti ai due amici era comparso un Hidan spettinato e con un boccale di birra in una mano.

-Ciao Hidan, a quanto pare ti stai divertendo.-

-Ovvio è bellissima 'sta festa! Musica a parte s'intende, e la cosa fica è che non è nemmeno iniziata!-

-Ahah! No, hai ragione. Non è ancora iniziata.- Scoccò a Sasori un'occhiata di intesa, il quale però posò lo sguardo da un'altra parte.

-Mmh, pagherei per sapere cos'hai in mente Deidara, ma purtroppo non ho soldi e anche se li avessi non mi andrebbe di starti ad ascoltare, ci si becca!- Detto questo sparì tra la folla.

-Sasori, se vuoi mangiare qualcosa fallo subito perché fra un oretta inizia la vera festa.-

-Sei sicuro di volerlo fare? E se ti vede qualcuno?-

-Ho fatto le prove a casa! Non mi vedrà nessuno tranquillo!-

Le prove a casa?!

Sasori guardò sconcertato l'amico che si comportava come se avesse detto la cosa più normale del mondo. E poi era lui quello strano!

 

Un' ora e mezza dopo Deidara era sparito tra gli invitati ed era andato a compiere la sua vendetta, lasciando Sasori da solo.

-Ehi, Sasori!- Una voce conosciuta, ma che non era quella di Deidara lo fece girare. -Dov'è Deidara?- Hidan era davanti a lui, a petto nudo e con i capelli ancora più spettinati di prima. -É già andato a mettere il lassativo nelle pietanze?-

-Lassativo? Nooo!-

L'albino scoppiò a ridere.

-Oh certo, guarda che lo so! Deidara è prevedibile.-

Sasori si guardò i piedi. Allora forse era l'unico a non riuscire a prevedere le sue mosse.

-Sai, mi affascini.-

Il rosso lo guardò confuso.

-Ti affascino?-

-Sì, sei misterioso. Parli poco, non ti fai sfuggire mai nulla sulle tue cose personali, non ci sono mai chiacchiere sul tuo conto e probabilmente il 99% delle persone che sono qui dentro non sanno nemmeno il tuo nome e non ti hanno mai visto.-

Grazie per avermi ricordato che non sono nessuno, stronzo!

-Raccontami un po' di te, voglio conoscerti meglio! So solo come ti chiami e che hai diciassette anni. Almeno penso.-

-Giusto.-

-Poi? Che musica ascolti? Il tuo gruppo preferito?-

-Thousand Foot Krutch.- Voleva seriamente solo conoscerlo meglio?

-Ecco, vedi? Abbiamo qualcosa in comune!- Sorrise. -Anche io li ascolto, quando ho voglia di qualcosa di più soft, ma preferisco gruppi come Cannibal Corpse e Shadows Falls.-

-Che ovviamente conosco.- Disse ironico.

-Sai gay?-

A Sasori gli si gelò il sangue nelle vene, diventò rosso come i suoi capelli e iniziò a sudare freddo.

-No, certo che no.-

Ecco cosa voleva! Omofobo bastardo!

L'altro rise di gusto. A Sasori iniziava a stare seriamente sulle palle.

-Sei rossissimo!-

-Sono le luci.-

-Guarda che non devi vergognarti. Anzi, sentiti pure a tuo agio, qui dentro la maggior parte dei ragazzi è gay o bisessuale.-

-Perché me l'hai chiesto?- Chiese, tornando del suo colore naturale.

-Per conoscerti meglio.- Sorrise di nuovo. -Anzi voglio farti vedere una cosa.- Si mise vicino a lui, gli mise un braccio intorno alle spalle e si abbassò un po' per essere alla stessa altezza di Sasori. -Lo conosci quello?- Indicò un ragazzo con i capelli corti e neri che accentuavano la carnagione bianca e che in faccia aveva stampato un sorriso falsissimo.

-Si chiama Sai se non sbaglio.-

-Esatto, lui è gay.-

-Chi se ne importa.- In fondo non gli importava davvero.

-Ma lo sai che sei simpatico?- Strinse la presa. -Quello invece? Quello con i capelli rossi.-

-Mmh...Gaara?-

-Sì anche lui è gay, te lo saresti aspettato?-

-No, non lo da a vedere.-

-E anche Uzumaki Naruto. Anzi lui è il peggiore di tutti, è capace di farsi tutta la scuola. Oibò, Sempre se non ci è già riuscito.-

-Non ci credo!- Esistevano davvero persone così nella sua scuola?

-Beh credici, amico.- Gli accarezzò i capelli.-Anche il professore Kakashi è gay, anche io lo sono, anche Itachi e anche Deidara.-

-Forse fai prima a dire chi è etero, sai?-

Hidan rise e si rimise dritto massaggiandosi la schiena, indolenzita dalla scomoda posizione.

-Pain non lo è.-

 

Deidara si era divertito a guardare quei poveri sfigati che facevano la fila davanti alla porta dei due bagni, quando all'improvviso si ricordò di avere in tasca le fiale maleodoranti.

Ohoh, la festa non è ancora finita!

Stava per scendere le scale, quando si ricordò che tra gli invitati c'era anche il suo migliore amico, e di certo non voleva rendergli la serata ancora più orrenda. Si era accorto che non era felice di partecipare alla festa, ma gli avrebbe soltanto fatto bene fare amicizia con qualcun altro.

Decise che avrebbe nascosto le fialette della camera del nemico.

Senza farsi vedere dagli invitati che facevano la fila per il bagno aprì una porta. Vide un letto matrimoniale e capì che era la stanza dei genitori. A meno che quel ragazzo non era talmente viziato da aver preteso il letto matrimoniale in camera sua. Passò alla porta successiva: la camera era piena di macchinine giocattolo e robottoni in stile mazinga, inoltre le pareti erano ricoperte di una carta da parati blu con le stelline gialle. Che schifo. Rise, immaginando Itachi seduto per terra che giocava con le macchinine e i robot. Chiuse la porta ed aprì l'ultima rimasta. Entrò.

Le pareti erano ricoperte di pagine di giornali, i libri sparsi un po' per terra e un po' sulla scrivania dove sopra c'era posizionato un computer portatile attaccato a quattro hard disk, tutti sicuramente pieni di film pornografici amatoriali.

Tirò fuori dalla tasca una delle fiale quando all'improvviso si sentì agguantare una spalla.

-Io non lo farei, se fossi in te.-

La voce inconfondibile di Itachi gli sibilò in un orecchio.

-Dammi quella roba.-

Deidara eseguì senza dire niente. Sapeva di essere più debole dell'altro, combattere non sarebbe servito a nulla.

-Allora sei stato tu a creare quelle file interminabili davanti ai bagni, vero?-

-Eheh, mi hai scoperto.- C'erano un sacco di frasi da figo che avrebbe potuto dire, possibile che proprio quella più sfigata doveva uscirgli fuori?!

-Non è stato difficile, Deidara.- Lo girò, costringendolo a guardalo negli occhi. -Sei prevedibile lo sai? Sapevo che saresti venuto per rovinarmi la festa.- Lo spinse facendolo cadere sul letto.

Ora mi violenta, ci fa un filmino e lo mette su uno di quegli hard disk e quando l'avrà sistemato per bene lo metterà sul sito della scuola in modo che tutti lo vedano e ridano di me.

L' Uchiha si mise sopra di lui bloccandogli i polsi con le mani, in modo da non farlo scappare.

Deidara lo guardò con quasi le lacrime agli occhi. Aveva perso, aveva capito che Itachi era quello più forte e lui quello che non è nemmeno degno di pulirgli le scarpe, Sarebbe diventato il suo servitore e lo avrebbe violentato tutte le volte che voleva.

-Se devi violentarmi fallo subito, testa di rapa!-

Itachi lo guardo sconcertato.

-Ma per chi mi hai preso, testa di cazzo?! Non voglio violentarti!-

Deidara assunse un' espressione confusa e stupita al tempo stesso.

-Allora che ci fai sopra di me, stupido?!-

-Devo parlarti, coglione!-

-E c'è bisogno di stare così, pezzo di cacio?!-

-Si, perché altrimenti scappi, pezzo di merda!-

I due si fissarono negli occhi per secondi che sembrarono interminabili.

-Ti prometto che non scappo, però alzati.-

Un po' titubante Itachi si alzò mettendosi a sedere sul bordo del letto.

-Allora, che dovevi dirmi, Itachi?-

Prima di iniziare a parlare si schiarì la voce.

-Non sei stufo di odiarmi?-

-Come scusa?- Aveva capito bene?

-Insomma, è da tre anni che cerchi di uccidermi, non sei stufo?-

-Ah, no. Per niente. Devo ancora vendicarmi per quello che mi hai fatto.-

-Oggi non ti sei vendicato abbastanza? Gli invitati pensano che sia stato io a mettere il lassativo nel cibo.-

-Ahah! Ti sta bene!-

-Allora? Non sei stufo?-

Ci pensò un attimo. Era stufo di pensare a come torturare quel bellissimo ragazzo? Era stufo di escogitare delle quasi perfette imboscate che non funzionavano mai? Forse no, alla fine si divertiva un mondo quando lo faceva. Ma poi gli sorse spontanea una domanda.

-Perché me lo stai chiedendo?-

Deidara lo guardò spostare lo sguardo da una parte all'altra della stanza mentre si mordeva distrattamente il labbro inferiore.

-Perché...- Si schiarì la voce. -ti amo Deidara.-

Ok lo stava prendendo in giro e ora ne aveva abbastanza.

-Hai finito di prendermi per i fondelli?-

-Non ti sto prendendo per il culo, Deidara! Ti amo, davvero.- Gli accarezzò la schiena, facendo rabbrividire il biondo.

Deidara lo guardò a lungo negli occhi, aspettando che l'altro si facesse scappare un sorriso, una qualunque qualcosa che lo tradisse. Nulla di ciò accadde. O era serio o era un ottimo attore.

-I-itachi io...- Abbassò lo sguardo, non riusciva più a sostenere quello dell' Uchiha.

-Pensaci. Ti do tutto il tempo che vuoi, ma pensaci. Ti amo, ti voglio fare mio e non ho intenzione di farlo con la forza come credi tu, non sono quel genere di ragazzo. Ora se vuoi puoi andare.-

Deidara si alzò, continuando a guardare a terra. Era la prima volta che qualcuno gli si dichiarava e la sensazione che provava era tutt'altro che bella. Non si era mai sentito così confuso in tutta la sua vita.

Uscì dalla stanza con i pugni serrati, andò da Sasori che rideva e scherzava con Hidan.

-Sasori...-

Sasori lo guardò preoccupato.

-Ehi, Dei, tutto bene?- Gli accarezzò una guancia.

-Ti prego, andiamo via da qui.- Cercò di trattenere le lacrime che, ahimè, nonostante gli sforzi, iniziarono a rigargli il viso.

-Ti senti male?- Lo strinse a sé, cercando di consolarlo.

L'altro annui e nascose il viso fra l'incavo della spalla dell'altro.

-Hidan, noi andiamo.-

-Ok, ci si vede a scuola!- Li salutò con un gesto da figo e scomparve nuovamente fra i pochi invitati che erano rimasti.

Sasori portò fuori Deidara che continuava a singhiozzare. A vederlo così gli si spezzava il cuore.

Non osò chiedergli niente durante il tragitto, non aveva intenzione di peggiorare la situazione. Prima o poi gli avrebbe detto tutto.

Anche Deidara non aveva la minima intenzione di parlare. Era troppo impegnato a pensare alle parole di Itachi, troppo impegnato a trovare una risposta a quella domanda.

Lui mi ama, ma io? Io lo amo?

 

Note:

Questo capitolo rispetto agli altri è davvero lunghissimo xD ho superato me stessa e devo ammettere che sono anche abbastanza soddisfatta u.u. Come vedete il capitolo che avete tanto aspettato è arrivato =3 (no, ma per curiosità...lo aspettava qualcuno? xD).

Ora, per curiosità. Prima di questo capitolo volevo scriverne altri due però...non riuscivo a scriverli ç.ç mi bloccavo, scrivevo una parola al giorno xD poi mi sono rotta e ho cancellato tutto quello che avevo scritto e fanculo alla suspense. Sì, perché uno era il capitolo dove spiegavo il rapporto fra Sasori e la sua nonnina e l'altro era la gita di Deidara, insomma nulla di utile. Entrambi sarebbero venuti cortissimi e...boh non mi andava di scriverli -.-

 

_NeKoGiRl_: Eccoti di nuovo qui *-* Apprezzo davvero tanto quando, tu ma anche le altre mi dite che vi è piaciuto tutto il capitolo, o anche una parte ♥ Per le coppie di questa ff...vabbè tranquillizzo tutti, qui non ci sarà nulla di strano =) (è uno spoiler? O.o). Per la ItaDei...Ehm .-. non penso ci sia nulla da dire ^^. Alla prossima =*.

Ryuga Hideki: Ed eccoti di nuovo anche tu *-*. Se sei arrivata fino a questo punto vuol dire che l'hai letto u.u eheh. Deidara da questo capitolo inizierà ad essere più gay xD. Mentre scrivevo questo capitolo sbavavo per Hidan senza maglietta e spettinato lo ammetto*w* uhuhuh. W le KisaSaso u.u \m/ spacca. Commenta pure neutro xD i commenti mi fanno sempre piacere. Ciao =).

 

Grazie a tutti quelli che hanno aggiunto questa fanfiction tra le seguite, tra le ricordate e soprattutto tra le preferite >.< anche a quelli che l'hanno solo aperta incuriositi e l'hanno bocciata subito perché gli faceva schifo xD e un bacione sbavoso a quelli che la commentano *w* (sarà mica presto per i ringraziamenti? XD Massì dai mi andava) 

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Capitolo 7
*** Luce ***


 

Luce

 

Il lunedì Deidara non era andato a scuola e aveva lasciato Sasori da solo, anzi in compagnia di Hidan. In quei pochi minuti che erano rimasti insieme Sasori si era accorto che Hidan non era così rompipalle come sembrava, anche se parlava tantissimo ed era volgare come uno scaricatore di porto.

 

Il giorno dopo, quando Sasori entrò in classe vide Deidara seduto al solito posto, quello vicino al suo.

Appena Deidara si accorse della presenza dell'amico lo guardò e gli sorrise. Un sorriso distratto che tradiva il fatto che stesse pensando ad altro.

-Ciao Deidara. Stai meglio?- Disse Sasori mentre si sedeva.

-Si...- Abbassò gli occhi sul banco.

-Non è vero. E se magari mi dicessi che cos'hai potrei provare ad aiutarti.-

Deidara lo guardò a lungo negli occhi, indeciso se dirgli o no quello che era successo alla festa. Sapeva che Sasori avrebbe fatto di tutto per aiutarlo ma aveva paura di confondersi ancora di più le idee.

-Va bene, non importa. Non dirmelo, tanto so che per te non servo a nulla e che non potrei aiutarti in nessun modo, giusto?-

-No! Non è per quello!-

-Allora perché non vuoi dirmelo?-

Il professore Hatake entrò in classe, in ritardo come tutti i giorni, mentre inventava scuse ridicole per giustificarsi.

-Perché...dopo te lo dico ok?!-

Forse l'aveva fatto arrabbiare ma almeno avrebbe potuto provare ad aiutarlo. Non gli piaceva vedere Deidara in quello stato.

 

Le ore di matematica passarono lentamente come sempre, soprattutto per Sasori che non vedeva l'ora di sapere cosa tormentasse il suo migliore amico.

Al suono della campanella il rosso guardò Deidara in attesa di spiegazioni.

Deidara deglutì e poi lo guardò negli occhi.

-Itachi.-

-Itachi? Cosa?-

-Mi ha detto che...mi ama.-

Forse avrebbe preferito non saperlo. Aveva una vaga voglia di andare dall' Uchiha e divorarlo vivo.

-Oh.-

-Sasori, aiutami! Non so che fare! Il giorno prima mi da del gay e il giorno dopo mi dice che mi ama! Non capisco più niente!- Si mise le mani fra i capelli e probabilmente si fece scappare qualche lacrima.

Sasori gli accarezzò la schiena. Una parte di lui gli diceva di fargli ricordare quanto quel ragazzo lo avesse fatto soffrire, in modo da avere via libera con Deidara, mentre l'altra parte voleva aiutare l'amico a fare chiarezza su quello che realmente provava per l'altro rischiando di fargli capire che il sentimento era ricambiato.

-Quando te l'ha detto cosa hai provato?-

-Pensavo mi stesse prendendo in giro.-

-E quando ti sei accorto che diceva sul serio?-

-Mi sono sentito strano...sentivo una cosa allo stomaco.-

Possibile che Deidara non era mai stato innamorato?!

La professoressa di storia dell'arte entrò in classe e, non ancora arrivata alla cattedra, iniziò a spiegare la nuova lezione (n.d.a. La professoressa che tutti vorrebbero avere ù.u).

 

All'intervallo scesero in cortile. Hidan cercò di unirsi ai due ma Sasori lo rispedì da dove era venuto.

-Allora, stavi dicendo?-

-Ho sentito fastidio qui, nello stomaco! E poi...-

Quando mi ha toccato la schiena sono rabbrividito...

-E poi?! Odio quando non finisci le frasi! Mi lasci sulle spine!-

-Sasori, sei mai stato innamorato?-

Sasori arrossì.

-Si, certo.-

-Di chi?-

-Non cambiare discorso! Stiamo parlando di te, non di me!- Prima o poi, però, glielo avrebbe dovuto dire che era lui quello di cui era innamorato.

-Allora dimmi, come ci si sente quando si vede la persona amata?-

-Beh...- Gli bastava dire quello che stava provando lui in quel momento. -ti batte forte il cuore e vorresti stringere forte quella persona, spesso si perde l'appetito e non riesci a non pensare a lui.-

Deidara stava guardando da tutt'altra parte. Di sicuro non aveva ascoltato una parola di quello che aveva detto.

Si girò nella direzione in cui l'amico guardava.

Itachi stava parlando con degli altri amici, chissà di cosa, e non si era nemmeno accorto del biondo che lo guardava.

-Hai capito?-

-Scusa.-

Sasori lo guardò camminare lentamente nella direzione di Itachi che si accorse di lui solo quando gli fu a due centimetri dal volto.

Riuscì a vedere l'espressione confusa di Itachi e le labbra della persona che amava poggiarsi delicatamente su quelle dell'altro.

Interruppero quel dolce contatto, si sorrisero, un sorriso che Sasori non aveva mai visto sulle labbra dell amico, e si ribaciarono, con più amore di prima.

Sasori sentì due mani appoggiarsi sulle sue spalle.

-Non sono carini?-

No, Hidan, mi fanno solo rabbia.

E guardare le loro lingue che si incontravano non lo faceva sicuramente sentire meglio.

-Ti amo Itachi.-

-Anche io, Deidara.-

 

 

Note:

Non sono morta!! >.< mi dispiace davvero tanto di non aver pubblicato nulla per tutto questo tempo ç.ç ma la scuola mi stanca tantissimo, arrivo a casa e dormo T-T e così non ho molto tempo per scrivere...anche se questo capitolo è pronto da un sacco di tempo -.- non lo pubblicavo perché non mi convinceva la fine...e non mi convince tuttora u.u ma vabbè.

Itachi e Deidara si sono messi insieme e Sasori odia Itachi perché si è dichiarato prima di lui.

Cosa succederà nel prossimo capitolo? ù.u Sasori tenterà di uccidere Itachi per accalappiarsi Deidara? O proverà di dimenticarlo? Continuate a leggere la ff e lo scoprireteeee :D.

 

Ryuga Hideki: Ehm...>.> beh mi dispiace per Deidara xD ma non potresti aspettare la fine della fanfic per mettere in atto la tua vendetta? XD te ne sarei grata. Ciao, al prossimo cappi =)

_NeKoGiRl_: A quanto pare la battuta è piaciuta xD °-° a me, per quanto mi possano piacere gli splatter, ha disgustato alquanto xD. Spero che questo capito ti sia piaciuto :). Ciao! 

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Capitolo 8
*** Birra ***


 

Birra

 

Era da più o meno una settimana che Itachi e Deidara si erano messi insieme e Sasori faceva finta di essere contento per loro.

Vederli insieme lo distruggeva ma almeno Deidara sembrava felice e per un certo senso lo faceva stare bene.

Ad ogni intervallo i due fidanzatini si incontravano sotto alle fronde di un salice piangente ricco di foglie che garantivano la giusta privacy, così i due potevano scambiarsi dolci baci senza che occhi indiscreti li vedessero. E ovviamente Sasori rimaneva solo, ma in fin dei conti lo era sempre stato prima di incontrare Deidara quindi la cosa non gli pesava tanto.

 

-Sasori mi accompagneresti in cortile?-

-Certo!- Da quando il biondo si era messo insieme ad Itachi non erano più andati in cortile insieme, anche perché Deidara non gli chiedeva se voleva scendere con lui. A quanto pare oggi glielo aveva chiesto perché Itachi non c'era e voleva, dopo tutto quel tempo, stare un po' solo con il suo migliore amico.

Andarono in cortile.

-Non c'è Itachi oggi?- Gli chiese il rosso.

-Sì, c'è. Voglio fartelo conoscere meglio.-

Come se gli importasse di conoscerlo meglio. Lo conosceva già abbastanza e gli stava sulle palle e non aveva voglia di parlargli per paura di farselo piacere. Odiarlo non gli dispiaceva.

-Non voglio. Mi sentirei di troppo. Anzi lo sarei.-

-Non dire cazzate! E poi voglio far conoscere il mio migliore amico al mio ragazzo! Quasi quasi non sa nemmeno il tuo nome! Unh!-

-Come il 99,9999% delle persone qui. Non voglio Deidara. Almeno non oggi.-

Il biondo sbuffò.

-Va bene, come vuole lei, principessina.- Si allontanò scomparendo fra le braccia dell' Uchiha.

Gli faceva male vederli uniti in quel modo, era come se gli avessero rubato una parte importante del corpo. Ogni volta che li vedeva insieme sentiva un peso al petto e un groppo alla gola talmente denso da impedirgli di ingoiare, gli veniva voglia di piangere, ma non era da lui farlo. E non aveva intenzione di farlo. Tanto quella storia sarebbe durata poco, lo sapeva. Deidara non sembrava il tipo capace di impegnarsi per più di un mese. E Itachi era il classico stronzo “Ti faccio credere di amarti, ti scopo e ti mollo”. Sì, ne era convinto. Doveva essere così, per forza.

-EHI! SASORIII!-

Si voltò dalla parte da cui proveniva la voce e vide Hidan che lo salutava da lontano e gli faceva segno di andare da lui. Era in compagnia del tizio pieno di cicatrici fissato con i soldi.

Non aveva molta voglia di parlargli ma non poteva certo andare via facendo spudoratamente finta di non averlo visto, e anche se l'avesse fatto l'albino l'avrebbe seguito. Andò da lui.

-Ciao Hidan.-

-Oggi solo? Che fine avevi fatto? È da quando quei due si sono messi insieme che non ti vedo più!-

-Ho...avuto molto da fare.- Mentì.

-Capisco, comunque lui è Kakuzu. Penso sia il mio migliore amico, ma non ne sono pienamente sicuro.-

Sasori gli porse la mano.

-Piacere, Sasori.-

-Piacere.- Non si degnò di alzare lo sguardo dalle banconote che stava contando e di stringergli educatamente la mano.

-Maleducato.- Lo ammonì Hidan che come risposta ottenne un grugnito da parte dell'altro.

-Non importa Hidan.-

-Comunque, come va?- Sorrise. -Mi sei mancato.-

-Potrei stare meglio ma non mi lamento.- Avrebbe dovuto dirgli che andava tutto benissimo, ora l'avrebbe sicuramente riempito di domande.

-Problemi di cuore?- Disse indicando il salice.

-No! Anzi sono felicissimo per lui, mi sento solo un po' solo.-

-Ti va di venire a casa mia a pomeriggio?-

Kakuzu alzò lo sguardo dai soldi e guardò l'albino.

-Hidan.-

-Stai zitto, Kakuzu. Allora, ti va?- Sorrise.

Lo avvolse una sensazione di pericolo. Cosa aveva in mente Hidan? Di sicuro qualcosa che l'amico sapeva. L'aveva incuriosito e un po' di avventura non gli avrebbe fatto male.

-Ok, dopo scuola?-

-Sì, ci metteremo quasi un ora per arrivare, ma tanto oggi usciamo presto, e dopo se vuoi ti accompagno in macchina!-

-Guidi tu?-

-Ovvio! Ho preso la patente da poco.-

-Allora scordatelo.-

 

-Sasori come mai tutta questa fretta?-

La campanella era appena suonata e il rosso si trovava già sulle scale che portavano all'uscita.

-Hidan mi ha invitato a casa sua.-

-E ci vai? O cerchi di scappare perché non vuoi?- Che domanda stupida.

-Mi pare ovvio che voglio andarci! E mi muovo così arrivo prima!-

-Sasori, stai attento però.-

Si fermò.

-Perché?- Non vedeva l'ora di mettere piede in casa di Hidan. La curiosità lo stava uccidendo anche se non lo dava a vedere.

-Hidan è un po' strano. Qualche amico mi ha detto che venera un dio...penso che si chiami Yashin* o qualcosa del genere...e fa sacrifici umani e robe simili. Non so se è vero o se se lo sono inventato ma...stai attento comunque.-

Che tenero, si sta preoccupando per me! ♥

-Tranquillo, andrà tutto bene.-

La mano bianca di Hidan gli si posò sulla spalla.

-Andiamo?- Gli sorrise dolcemente.

-Sì.- Disse Sasori ricambiando il sorriso e salutando Deidara che in tanto si era rifugiato fra le braccia di Itachi.

 

Il viaggio in treno fu lungo e noioso, tanto che Sasori si addormentò appoggiando la testa sulla spalla di Hidan.

Scesi dal treno camminarono per pochi minuti ed entrarono nell'appartamento dove il ragazzo abitava.

La zona faceva abbastanza schifo, era in periferia e la gente che ci abitava aveva un aspetto tutt'altro che rassicurante.

-Questa è casa mia!- Disse soddisfatto Hidan.

-No, questa è una discarica.- Lo corresse Sasori indicando delle bottiglie di birra buttate per terra.

-Quelle servono a non fare entrare i ladri, vedono che è tutto in disordine e pensano sia già entrato qualcuno.- Lo guardò e sorrise.

-Sei pazzo.- Si guardò in torno.

-Lo so, e ne vado fiero!- Rise di gusto. Sì, era seriamente pazzo.

-Vivi da solo?-

-Si vede vero? Sì, abito da solo. Tanto sono maggiorenne, non ci sono problemi.-

-Come mai? In cerca di nuove esperienze?- Il personaggio di Hidan iniziava davvero a renderlo curioso quanto non lo era mai stato.

-Ma che cazzo dici? No. Mio padre...non andiamo d'accordo. È da quando sono piccolo che metto da parte i soldi per andare a vivere lontano da mio padre.-

-Capisco. Mi dispiace. Come mai non andate d'accordo?-

-Beh...non sono il tipo di figlio che si aspettava di avere. Sono la pecora nera della famiglia, una vergogna insomma. Ma mi va bene così. Sono felice di essere quello che sono.- Sorrise. Era bellissimo quando sorrideva, lo faceva sentire tranquillo.

-É vero che veneri un dio...Yashin* o qualcosa del genere?-

-Sì, ma si chiama Jashin. E finiscila di interrogarmi!- Rise.

-Scusa, è che mi sono appena accorto di trovarti interessante. Perché mi hai voluto qui oggi?- Voleva fargli tante, tante, tante domande, voleva conoscerlo meglio.

-Perché mi stai simpatico. Ora te la faccio io una domanda: ti piace Deidara?-

Sasori cercò di mantenere la calma, cosa che gli venne molto bene.

-No, è solo un amico, nulla di più.-

-Bene! Allora posso dirtelo!- Si avvicinò di più al rosso.

-Cosa?- Si allontanò.

-Sasori, ti amo! Voglio che tu sia il mio ragazzo!-

Sasori arrossì violentemente, sentiva caldo dappertutto.

-Come puoi dirlo?! Quasi nemmeno ci conosciamo!-

-Ho diciotto anni e so quello che voglio! E io voglio te.-

Non credeva di poter ricambiare pienamente il sentimento dell'altro ma aveva bisogno di distrarsi. Non poteva continuare a rodersi il fegato perché con Deidara era arrivato tardi, anzi non era proprio arrivato. In fondo Hidan era carino, e non sembrava nemmeno cattivo come aveva detto il biondo, anzi. Provare non costava nulla.

-Ok, mettiamoci insieme. Facciamo questa prova.-

Hidan, felicissimo, lanciò un urletto di gioia, poi lo prese dalla vita e lo alzò da terra.

-Grazie! Sono felicissimo!- Lo mise giù, lo strinse e lo baciò, facendo arrossire Sasori.

Già, provare non costa nulla.

Ricambiò il bacio lasciandosi trasportare dalla dolcezza delle coccole dell'altro.

 

Note:

*w* Sono felicissima di aver scritto questo capitolo in così poco tempo u.u e non è venuto nemmeno male. *Deidara al posto di Jashin dice Yashin, gli Yashin sono un band u.u. Mancano più o meno 9 capitolo alla fine della ff. Non ho idea di che scrivere qua °-° anche perché ho sonno e voglio andare a dormire xD.

 

Ryuga Hideki: Calma calma u.u Anche Sasori si sente così xD solo che è troppo sfigato per esternarlo >.> Comunque ti consiglio di rileggere il regolamento delle recensioni...non vorrei che qualcuno ti b******e...scrivi delle belle fanfic...ciao =)

_NeKoGiRl_: =_= Dì la verità, sei qualcuno che mi sta vicino a cui ho spoilerato tutta la fic xD perché non è possibile che azzecchi sempre quello che succederà nel capitolo dopo! Vediamo se indovini anche il contenuto del prossimo capitolo! xD ciao!

ChibyLilla: aggiornato prestissimo oserei dire ù.u. Eheh, chissà se Hidan e davvero come sembra >=). Per quanto riguarda Sasori...mi piace farlo soffrire xD. Ciao!

Sho Saru: Vorrei dire tante cose, peccato che sono tutti spoiler :3 e quindi non dico niente xD Ecco cos' hanno fatto Hidan e Sasori u.u ma è solo l'inizio...muahahahahahhah =) ciao anche a te!

 

Gli ultimi due titoli che ho messo non hanno senso xD ma ci stanno O.o. Notte a tutti =* 

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Capitolo 9
*** Luna Park ***


Luna Park

 

-Vi siete messi insieme?!-

Deidara sembrava sorpreso dalla notizia che Sasori gli aveva appena dato ed effettivamente non aveva tutti i torti: le volte in cui Hidan e il suo nuovo ragazzo si erano parlati non erano molte.

-Sei sicuro di quello che hai fatto? Insomma, non si può dire che Hidan sia un bravo ragazzo...-

-Lo dici perché non lo conosci bene. Non ha mai fatto del male a nessuno.-

O almeno credo...

-Si scusa. Non dovrei preoccuparmi, alla fine sei grande abbastanza da sapere cosa è giusto per te, unh.-

Sasori odiava quando Deidara lo trattava come si tratta un un bambino. Solo perché era sette mesi più piccolo di lui non significava che era lui il più piccolo anche mentalmente. Era più maturo di Deidara e lo sapeva, lo sapevano tutti. Bastava guardarli per capire chi dei due fosse più maturo. Cazzo.

-Comunque che fai oggi, Sasori?-

-Perché me lo chiedi?- Se gli avrebbe detto che era perché voleva presentarlo ad Itachi e che gli sarebbe piaciuto invitarlo in uno dei loro appuntamenti pucciosi dove gli sarebbe toccato guardarli mentre si scambiavano effusioni amorose gli avrebbe risposto che doveva studiare per la verifica di domani...ma, a pensarci bene non erano state programmate verifiche per tutta la settimana...allora gli avrebbe detto che la madre della zia di suo cugino si era rotta una gamba e quindi suo padre lo costringeva ad andarla a trovare. Era una scusa perfetta.

-Beh, hanno aperto un luna park vicino a casa mia. Non voglio chiede ad Itachi di accompagnarmi perché ho paura di distrarlo dallo studio, e poi avevo voglia di uscire con te, unh.- Sorrise dolcemente, come non faceva più da tempo. Almeno, con lui.

-Va bene.- E senza accorgersene sorrise anche lui.

 

-Sasori, guarda quant'è alto quello scivolo!-

Sasori alzò lo sguardo e fece quello che l' amico gli aveva detto di fare.

-Ma non siamo un po' grandi per queste cose?- Però non gli sarebbe dispiaciuto farci un giro.

-Mmh, no! Comunque questa è la parte per i piccoli! Più in là c'è la casa della paura, gli ottovolanti e bla bla bla! Unh!-

Effettivamente forse preferiva stare nella sezione bimbi. Non amava gli ottovolanti, né le case della paura e nemmeno i luna park in generale. Ma allora perché aveva accettato di accompagnarlo?

-Dai Sasori, andiamo!- Lo prese per mano e trascinò letteralmente l' amico verso le alte montagne russe.

La coda durò meno di mezzora, “fortunatamente” non c'era troppa gente e riuscire a salire sulle attrazioni non richiedeva troppo tempo. Avrebbero fatto in tempo a provarle TUTTE.

Ai due capitarono proprio i posti in prima fila (n.d.a. :D). Deidara non vedeva l' ora che iniziasse il giro e continuava a ridere facendo innervosire, e non poco, il rosso che era diventato rigido per la paura. Ma tanto, se non avesse sopportato la velocità o il giro della morte situato a pochi metri dall' inizio della ferrovia, avrebbe slacciato le cinture di sicurezza e si sarebbe buttato sul morbido prato sottostante. No, ok, si stava facendo prendere fin troppo dalla paura, tanto che non si accorse che il vagone iniziava a muoversi...

 

Mai più! Non salirò MAI più su una cosa del genere!

-Sasori, facciamo un altro giro?- A quanto pare a lui era piaciuto, e nemmeno poco.

-Saliamo su qualche altra giostra, altrimenti non riusciamo a farle tutte.- Cercò di non far tremare la voce mentre parlava, non voleva che Deidara si accorgesse che, nonostante fossero scesi dalla giostra da un paio di minuti, tremava ancora dalla paura.

-Ok, però se finiamo presto la rifacciamo!-

Si, sto cazzo.

-Dove vuoi andare ora?- Chiese il rosso mentre con lo sguardo cercava qualche giostra che non somigliava ad uno strumento di tortura.

-Non so. Volevo andare nella casa della paura ma...ho paura.-

-Pensa, che roba.-

-Non sfottere! Antipatico! Per te è facile parlare, non hai paura di niente!-

A quanto pare allora stava nascondendo bene i brividi che gli percorrevano la schiena. In più il biondo lo vedeva come un...un eroe! Pensava che non lo spaventasse nulla. E la cosa gli piaceva abbastanza. Non gli era difficile nascondere le emozioni, quindi se lo avrebbe accompagnato nella casa magari avrebbe fatto colpo sull' amico. Già si immaginava Deidara stringergli il braccio mentre sensualmente gli sussurrava all' orecchio “Grazie, mio eroe ~♥”, e completare l' opera con una appassionata leccata di lobo.

-Va bene. Andiamo.-

-Davvero?!- Quell' espressione ebete che si dipingeva sul volto del biondo, ogni volta che Sasori lo accontentava anche contro voglia, era semplicemente adorabile.

-Si, dai entriamo!- Prese la mano dell' amico e si precipitò sul vagone, sempre in prima fila, ovviamente.

 

Avevano fatto almeno un giro su tutte le attrazioni del parco ed ora si stavano riposando, dalle troppe emozioni provate, dondolando sulle altalene nel parchetto per i più piccini.

-Allora, come va con Itachi?-

-Bene. Anche se non mi dispiacerebbe se qualche volta, al posto di studiare, uscisse con me. Non usciamo quasi mai insieme. Unh. Tu invece, con Hidan?-

-Beh, boh. Stiamo insieme da poco più di una settimana, quindi non saprei dire. Comunque per ora bene.-

Ci furono alcuni secondi di silenzio, in cui si sentivano solo le urla lontane delle persone sull' ottovolante che affrontavano il giro della morte. Poi Deidara ruppe il silenzio.

-Avete fatto sesso?-

Sasori non poté fare a meno di sussultare, arrossire e a pensare che razza di domanda gli avesse appena fatto.

-N-no.- Abbassò lo sguardo e sperò che il tramonto nascondesse il rossore che aveva sulle guance.

-Quindi sei vergine?-

Odiava parlare di sesso, soprattutto con Deidara.

Annuì.

-Tu invece? Hai...con Itachi?-

-Non ancora. Però spero capiti presto.-

Il rosso fermò l'altalena. Immaginarlo fra le braccia di un altro gli dava fastidio.

-Perché non gli chiedi di farlo?- Lo sussurrò quasi. Tanto che anche l'altro si fermò e gli chiese di ripetere quello che aveva detto.

-Non ho detto niente, Deidara. É tardi, devo andare a casa.-

-Va bene. Ti accompagno alla stazione.-

 

Deidara guardò l' ora sul cellulare e decise di andare a trovare Itachi, visto che non lo vedeva da due giorni.

Suonò il campanello ed aprì, come ogni volta Sasuke.

-Itachi sta studiando.-

-Lo so, ma ha detto che voleva vedermi.- Marmocchio.

Il fratellino aprì di più la porta e permise al futuro cognato di entrare in casa, lo scortò davanti la porta della camera del fratello e bussò, per poi tornare a giocare alla play station.

Dall' interno della stanza si sentì la voce calda dell' Uchiha che dava il permesso di entrare.

Deidara aprì la porta e, appena vide che il suo amato lo guardava, gli sorrise.

-Ciao.-

-Ciao. Come mai a quest'ora?- Mise via i libri. Aveva ripassato anche abbastanza.

-Ho appena accompagnato Sasori alla stazione. Siamo andati al luna park vicino a casa mia.-

Itachi lo guardò interrogativo.

-Perché con Sasori e non con me?- Dalla voce sembrava anche un po' arrabbiato.

-É da tanto che non uscivamo insieme e poi tu stavi studiando e non volevo disturbarti.-

-Non mi disturbavi.- Spostò lo sguardo dagli occhi cerulei del biondo, al desktop pieno di cartelle del suo computer. -Ti avrei accompagnato anche se avessi dovuto studiare a memoria tutti il libro de “I promessi sposi”.-

-Scusa ma pensavo che...-

-La scuola non è più importante di te, Deidara!- Era la prima volta che lo vedeva arrabbiato e lo faceva sentire tremendamente in colpa.

-Scusa...- Guardò a terra e si asciugò una lacrimuccia che stava per rigargli la guancia.

Itachi lo abbracciò e gli baciò la fronte per consolarlo.

-Sono geloso. La prossima volta dimmelo.- Lo baciò sulle labbra e lasciò che l'altro ricambiasse il gesto che presto si trasformò in qualcosa di più profondo.

Deidara si appoggiò sul letto mentre l' altro continuava a giocare con la sua lingua e con le mani esplorava il corpo perfetto del biondo, seguendo con le dita le linee dei muscoli appena accennati. Gli tolse la maglia e, interrotto il dolce contatto delle loro lingue, prese a leccargli un capezzolo, facendo uscire un gemito strozzato dalla bocca dell'amato che nel frattempo, con la mano che aveva intrufolato nei boxer del compagno, gli stringeva e massaggiava l'erezione. Si tolsero i vestiti, rimanendo completamente nudi davanti agli occhi dell' altro. Itachi aprì le esili gambe di Deidara e con un dito lo accarezzò fra le natiche rendendo il suo respiro più affannoso. Ma ben presto quegli ansiti si trasformarono in gemiti, proprio nel momento in cui l' Uchiha lo penetrò prima con un dito, poi con due e, dopo averlo fatto abituare al fastidio che il biondo stava provando, lo mise a carponi e lo penetrò (n.d.a. Senza lubrificante e senza preservativo. Mi sembra giusto u.u). Iniziò a muoversi, lentamente, per assicurarsi di non fare male al passivo; poi gli strinse le natiche e le palpò energicamente, cosa che fece scappare un gemito di piacere dalle labbra del biondo che intanto si accarezzava il sesso e tremava leggermente per l'eccitazione. Qualche minuto dopo aumentarono il ritmo delle penetrazioni, fin quando i due vennero insieme gemendo.

Si sdraiarono vicini e Itachi fece appoggiare la testa di Deidara sul suo petto umido di sudore.

-É stato bellissimo.- Disse il biondo ansimando ancora.

-Già.- Rispose l'altro accarezzandogli i capelli lisci e morbidi.

-Itachi...-

-Sì?-

-Ti amo.-

Itachi sorrise.

-Anche io.-

E si baciarono ancora una volta.

 

Note:

Il tutto è stato fatto con la porta aperta e con Sasuke nei paraggi .-. e vabbè.

Beeene, dopo solo tre mesi di attesa sono tornata -.- Mi dispiace davvero un sacco di non aver aggiornato per tutto questo tempo ç.ç giuro che ogni giorno penso che devo scrivere...se non lo faccio non è colpa mia...l'ho già detto, la scuola mi sta uccidendo, in più penso che nel primo quadrimestre avrò qualche 4 (faccio schifo, lo so) -.- quindi devo dimenticare il pc (sese...certo come no) e iniziare a studiare (pffff...ahahah). Oggi c'è stato il terremoto mentre ero a scuola e vedere la prof che si è buttata sotto la cattedra e che ci ordinava di metterci sotto i banchi è stato bellissimo.

Comunqueeeeeee, tralasciando 'ste cose che non importano a nessuno...voi chi pensate sia più maturo fra Sasori e Deidara, e perché? u.u. Spero che questo capitolo, alle fan della itadei sia piaciuto...almeno un po'.

Ho riletto i vecchi capitoli e...c'è...boh xD non mi piace come sono scritti...quindi probabilmente quando finirò la ff, ne scriverò un altra: “malchik gay remix” che sarà identica a questa solo scritta meglio xD poi perché remix? O.o bah...sono matta.

Oh, quasi dimenticavo: la mia amica ryuga hideki mi ha dato le idee per questo capitolo u.u altrimenti io avrei scritto la scopata e basta xD -.- c'ho poco da ridere.

 

Ryuga hideki: Ciao! Per primo, grazie per avermi aiutata xD poi, grazie per aver recensito come ogni volta … e poi se devo essere sincera nemmeno io vedo Deidara così “appiccicoso” O.o ...ma allora perché l'ho fatto così?!

D a g g e r: Ciao anche a te! Purtroppo sta volta non sono riuscita ad aggiornare subito T-T mi spiace....sono felice che ti piacciano Hidan e Sasori insieme, anche perché li trovo vagamente carini anche io xD.

_NeKoGiRl_: Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo per la Itadei u.u anche se non so scrivere quel tipo di scene -.- e vabbò imparo. Il ruolo di Kakuzu...bah non ce l'ha un ruolo xD fa solo qualche comparsa. Fra Sasori e Hidan l'uke è Sasori u.u. Ciao :3

B A L A L A I K A: *-* grazie per averla inserita fra le seguite...non avrei mai pensato che questa ff sarebbe piaciuta così tanto xD. E grazie per i complimeti *-* Ciaoo.

Amaimon: Ecco il nuovo capitolo xD beh il ragazzo fisso a cui Naruto fa le corna è...nessuno u.u a Naruto non piace fare coppia fissa...magari più in là si innamora di qualcuno e si mette con lui u.u bah chi lo sa. Ciao =3=


 

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Capitolo 10
*** Uscita a quattro e confusione ***


Uscita a quattro e confusione

 

Mentre Hidan e Sasori, durante l'intervallo, parlavano dei fatti loro, Deidara ed Itachi si avvicinarono a loro.

-Hei! Sasori!-

Il rosso guardò l'amico e lo salutò con la mano, poi guardò il tizio che gli aveva portato via la persona che amava e fece spudoratamente finta di non averlo visto.

-Ciao Deidara.-

-Volevamo chiedervi se vi andava di uscire con noi domani, unh.-

-Un uscita a quattro?- chiese Hidan.

Un uscita a quattro? Ovvero anche con quell' obbrobrio di nome Uchiha Itachi?

-No, non posso. Vedi, la madre della zia di mio cug...-

-Ma certo che va bene!- Interruppe l' albino, facendo strozzare le parole in bocca al moroso. -Ci divertiremo un sacco! Vero Sasori?- disse scompigliandogli i capelli.

-Bene, perfetto! Allora ci vediamo domani alle tre del pomeriggio in centro! E l'ultimo che arriva paga la cena a tutti!- Prese per mano Itachi e sparirono fra gli altri studenti.

 

L' indomani Itachi, Hidan e Sasori si ritrovarono in centro ad aspettare Deidara.

-Penso che oggi mangerò l' intera pizzeria.- Disse felice l' albino mentre guardava l' ora sul cellulare. -Anche i muri e le persone.-

Sasori non poté fare a meno di guardarlo sconcertato. -Ma che cazzo dici?-

Hidan si mise a ridere e gli scompigliò i capelli. -Tesoro, sto scherzando! Come faccio a mangiare i muri? E poi tanto i danni li dovrà pagare Deidara- Sorrise, senza badare troppo all' espressione confusa e quasi disgustata di Sasori.

-Veramente Deidara ha detto che l'ultimo che sarebbe arrivato avrebbe pagato la cena a tutti. I danni te li paghi da solo, buffone.-

Sasori sentì le interiora contorcersi. Quanto gli dava sui nervi sentire quel tono di superiorità accompagnato dalla voce di quel ragazzo. Aveva una voglia matta di tirargli un pugno nello stomaco tanto forte da fargli vomitare l' anima, ma se l' avesse fatto le persone lì intorno l'avrebbero preso per matto.

Hidan fece il verso a Itachi e avvicinò la bocca al suo orecchio, in modo che solo lui sentisse cosa stava per dirgli.

-Vedi di fare meno l' arrogante, sbruffone. Non vorrei fare cose spiacevoli davanti a così tanta gente.- Alzò lo sguardo e vide Deidara che attraversava la strada per raggiungerli. Si allontanò da Itachi e tornò vicino a Sasori che, fino ad un secondo prima, stava guardando i due con espressione interrogativa. -Benarrivato, dolcezza! Sei giusto un po' in ritardo, lo sai?-

-Fanculo! Non trovavo l' eyeliner! Sono giustificato! Poi sono inciampato per l'ennesima volta nel cane del vicino e oggi si è pure messo ad inseguirmi!

-Deidara...il cane del tuo vicino è un barboncino.- Disse Sasori, quasi sussurrandolo per non mettere in imbarazzo l' amico che, poverino, probabilmente aveva scambiato quel cagnolino per un dobermann con la rabbia.

-Lo so! Ma è cattivo ed è veloce!- Si giustificò il biondo.

-Allora saresti dovuto arrivare prima di noi, visto che hai corso!- Aggiunse Hidan.

-Mi sono arrampicato su un albero e ho chiamato mia sorella che è venuta a salvarmi!-

-Sì, certo, mi sa che stai inventando un po' tutto.- Rise Hidan.

-Itachii!!! Si sono messi contro di me!! Tu mi credi, vero?!?- Urlò Deidara, quasi piangendo.

-Ehm...ssssi, certo. Però ora andiamo, altrimenti oggi non facciamo niente.- Gli sorrise dolcemente, il bastardo, che una manciata di minuti fa faceva il presuntuoso lontano dagli occhi del suo tesorino. -Allora, dove volete andare?-

-A me basta andare in pizzeria.- Rispose l'albino.

-Ma non puoi mangiare pizza alle 16.45!- lo ammonì Itachi.

-Oh, si che posso. Potrei mangiare pizza tutto il giorno.- Ribatté.

-ALLORAAA! Andiamo al cinema? Unh?- Interruppe Deidara, stufo di sentir parlare di pizza.

 

-Hidaaan! É finito il film, puoi svegliarti!- Sasori cercava di svegliarlo, inutilmente, dandogli pacchette sulla spalla.

-Che antipatico! Come ci si fa ad addormentare vedendo un film d'amore?!- Disse Deidara mentre tirava un pugno sul braccio ad Itachi che aveva sorpreso a sbadigliare.

-Ok che il film faceva schifo, però come cazzo fai a dormire così?! HIDAN!- Sasori era quasi spaventato, il suo ragazzo sembrava morto!

-Aaaah, so cosa devi fare per svegliarlo.- Il biondo mise una mano sulla spalla del rosso. -Devi baciarlo.- E gli fece l' occhiolino.

Baciarlo?! Davanti a metà cinema e soprattutto davanti alla persona che amava realmente?!

-Può anche morire, non me ne frega un cazzo.- No, non poteva averlo detto seriamente. Anche perché non lo pensava seriamente! In fondo gli voleva bene.

-Ahah! Il tuo sarcasmo mi fa sempre ridere!- Deidara spinse l' amico addosso all'albino facendogli quasi fare una collisione di teste, una di quelle che ti fanno venire su il vomito (n.d.a. Presente? O.o).

Sasori guardò le labbra pallide e un po' screpolate dell' amante e, dopo essere arrossito, dopo aver deglutito a vuoto e dopo aver respirato profondamente un paio di volte appoggiò delicatamente le labbra su quelle della principessa svenuta, morta, quel cazzo che era. O forse era lui la principessa che salvava il principe?

Ma porno zio, a che diamine sto pensando?!

Fatto sta che il ragazzo dormiente si svegliò e lo strinse talmente forte da impedirgli di allontanare quel tanto che bastava le labbra per interrompere il contatto.

-Oh, mio eroe! Hai sciolto l'incantesimo che mi aveva lanciato quel brutto film di merda!-

Deidara roteò gli occhi.

-Siete voi che avete gusti del piffero!-

-Si, si, certo, ovviamente. Però se non fosse stato per lui scommetto che non ci saresti arrivato, giusto, Sasori?- Hidan guardò il suo salvatore leggermente deluso. -Intendo, se Deidara non ti avesse consigliato di baciarmi per farmi svegliare tu non l'avresti fatto, vero?-

Non è di mia consuetudine baciare la gente per svegliarla! Ma...aspetta un secondo!

-Bastardo! Hai sentito tutto! Allora eri sveglio!- Aveva voglia di distruggergli la faccia per averlo fatto imbarazzare in quel modo ma l' unica cosa che riuscì a fare fu arrossire, un po' per l'imbarazzo e un po' per la rabbia.

-Ahah! Non ti arrabbiare! Anche se sei carino quando arrossisci.- Sorrise e guardò Itachi che in quel momento aveva avvicinato Deidara a sé e lo teneva stretto per la vita, come se avesse paura che qualcuno glielo portasse via. -Iniziamo ad andare in pizzeria? Così dopo abbiamo tutta la serata libera.-

-Ok, ci sto.- Rispose l'interlocutore, con la sua solita aria di superiorità. Riusciva a sembrare superiore agli altri anche pronunciando solo tre parole. Maledetto...

 

Uscirono dalla pizzeria.

-Però non è giusto! Avrebbe dovuto pagare Deidara le due pizze e mezza che ho mangiato!-

-Bla bla bla! Non è colpa mia se sono arrivato in ritardo! Quindi mi rifiuto di pagare! Unh!-

-Baah, che checca che sei! Ora sparisci, devo parlare con Itachi in p-r-i-v-a-t-o.- Disse, l'albino, mentre con il braccio stringeva amichevolmente la presa intorno al collo dell' Uchiha. -Sciò! Sparisci biondino.- E lo spinse verso l'amico.

 

-Chissà di che parlano, unh.-

-Sono fatti loro, Deidara.-

-Allora? Che ne pensi?- Il biondo guardò Sasori sorridendo.

-Di cosa?- Chiese l'altro, pensando di aver perso un pezzo di conversazione per strada.

-Di Itachi! Diamine! Sono arrivato in ritardo sperando che vi sareste scambiati quattro parole!-

-Hai fatto apposta ad arrivare in ritardo?!- Probabilmente il suo subconscio tentava di fargli cambiare discorso, che avrebbe fatto Deidara se avesse saputo cosa pensava veramente del suo ragazzo?

-Sì, Sasori. Non sono stupido come potrei sembrare. Però non dirlo ad Hidan, altrimenti mi fa pagare la cena di tutti quelli che erano al ristorante.- Lo disse a bassa voce per non farsi sentire dall' albino. - Comunque non cambiare discorso, che ne pensi di Itachi? Dimmi la verità-

Sasori abbassò lo sguardo, poi guardò i capelli neri che ricadevano sulla schiena della persona che camminava qualche metro più avanti di lui. Doveva davvero dirlo che cosa pensava di lui? Guardò gli occhi impazienti dell' amico che gli supplicava di dirgli la verità. La verità...voleva la verità? Ok, gliela avrebbe detta.

-È carino, magari ha qualità che con gli altri non mostra ma...non mi piace. Fa troppo lo sbruffone. E non mi sembra affidabile.- Ora gli sarebbe arrivato un calcio volante nello stomaco da parte del biondo, lo sapeva. Non avrebbe avuto nemmeno tutti i torti per farlo, alla fine il suo migliore amico aveva appena offeso la persona che amava. Era così convinto del fatto che l' avrebbe colpito che preparò l'addome a ricevere il calcio contraendo il più possibile i pochi muscoli che aveva.

-In che senso non ti sembra affidabile?-

- Nel senso che...mi sembra uno di quelli che...- Non riusciva a trovare le parole. Non aveva intenzione di ferirlo. -Beh...che ti tradiscono quando possono. O-ovviamente è solo un' impressione! Magari è colpa del suo modo di essere troppo presuntuoso e strploshbmmmmh...- Ok, era meglio se chiudeva la bocca.

Sotto gli occhi increduli del rosso, il biondo sbottò in una risata, non una risata di pigliata per il culo, ma una vera risata, una risata divertita.

-Sì, hai ragione! Unh. Fa il presuntuoso, sbruffone, stronzo e chi ne ha più ne metta con gli altri, ma ti assicuro che quando siamo soli è dolcissimo. Ci tiene davvero a me.- Gli sorrise. -Sono in buone mani, tranquillo!-

No, non riusciva a stare tranquillo! Stava iniziando a vedere il suo acerrimo nemico sotto un' altra luce, non voleva farselo piacere! No, cazzo! Non voleva rinunciare a Deidara così! Non aveva intenzione di cedere così la persona che amava!

-Comunque, ci sono novità fra te e Hidan?-

-Ehm, no. Come sempre. Voi, invece?-

-Eheh, finalmente abbiamo avuto la nostra prima volta.- Arrossì lievemente ricordando quegli attimi di intimità.

Strinse i pugni. Fanculo. Aveva voglia di urlarlo a squarcia gola. FANCULO!.

-Oh. Sono felice per voi- Di nuovo quel fottutissimo groppo alla gola che gli impediva di deglutire. Ma non avrebbe pianto, nemmeno questa volta.

-Ragazzi devo andare.-

Senza accorgersene i due avevano raggiunto l'altra metà del gruppo.

-Di già, Itachi?- Chiese Deidara con un faccino dispiaciuto.

-Sì, mia madre è stata chiamata a lavoro e mio fratello sta male.-

-Allora vengo con te, così non ti senti troppo solo! Unh- Il biondo prese la mano al suo tesoro e, dopo aver salutato gli altri due, se ne andarono.

-Bah, che maleducati!- Sbottò Hidan.

-É giusto quello che hanno fatto.- Guardò il suo ragazzo: alto, i pettorali messi in risalto dalla canottiera nera aderente che lasciava scoperte le braccia nervose, i capelli che iniziavano a ricadergli sulla fronte perché il gel stava allentando la presa, quei maledettissimi occhi violacei e dall' espressione costantemente triste. Era bellissimo.

Lo voleva.

-Potevano trovare una scusa migliore se volevano rimanere soli!-

Lo voleva.

-E poi, Jashin! Che rabbia che mi fa Itachi quando fa il superiore!-

Doveva distrarsi e lo voleva.

Lo voglio.

-Ti voglio.-

Ci fu silenzio, soli pochi secondi, ma fu il silenzio più silenzioso che Sasori avesse mai sentito. L'aveva detto davvero?

-Cosa, scusa?-

-Andiamo a casa tua, ti prego.- Lo strinse appoggiando la testa sul petto del più grande. In più iniziava a sentire freddo.

-Vaaa bene...- Gli prese la mano, nonostante sapesse che il piccoletto odiava quando gli prendeva la mano, e lo portò a casa sua.

 

Hidan uscì dal bagno con addosso i boxer e una maglia troppo larga per lui, prese una bottiglia di birra e si sedette vicino al rosso che era rimasto, per tutto il tempo che l'albino aveva usato per fare la doccia, seduto sul divano mezzo rotto a fissare il vuoto.

-Tutto bene?- Ruppe il silenzio, bevendo un sorso di birra.

-Mmh.- Forse doveva dirgli di nuovo che lo voleva. Anche se non ne era più così tanto sicuro.

-Cos' hai detto prima?-

-Niente...- Si strinse per scaldarsi. Diamine! Da quanto faceva così freddo?! E da quanto tempo era così mogio? Cazzo, doveva distrarsi! Ne aveva abbastanza di pensare a quei due.

Hidan prese il pile che stava appallottolato vicino al divano, lo avvolse intorno al corpo tremante del più piccolo e, dopo aver preso un altro sorso di birra lo baciò teneramente.

-Hai detto che mi vuoi. Nel senso che vuoi fare l' amore con me?-

No, nel senso che voglio mangiarti il cervello.

-Secondo te?- Disse facendo tremare un po' la voce e arrossendo, di nuovo.

Sì sentì sollevare e non ci mise troppo per capire che Hidan lo aveva preso in braccio e lo stava portando sul letto, messo non troppo meglio del divano.

Lo adagiò delicatamente sul materasso e si mise sopra di lui.

-Il divano è scomodo.- Sorrise.

-Il letto invece è meglio? Ho una molla nella schiena.-

-Smettila di lamentarti e rilassati.- Detto questo gli infilò una mano sotto la maglia e prese ad accarezzargli il petto mentre con le labbra gli sfiorava il collo.

Stare così lo faceva sentire quasi al sicuro e stava iniziando a rilassarsi sul serio. Se non fosse stato per quella molla che gli si era piantata fra le ossa. Cercò di spostare un po' il busto per trovare una posizione più comoda ma la situazione non cambiò molto.

L' albino lo fece sedere e gli sfilò la maglietta di dosso.

-Sei troppo magro. Ti si vede lo sterno!-

Sasori si guardò il petto.

-Non si vede, si intravede.-

-E delle costole allora che mi dici? Dovresti mangiare più schifezze.-

-Ho provato ad ingrassare e non ci sono riuscito.- Gli mise le braccia intorno al collo e avvicinò le labbra alle sue. - E poi che ti importa delle mie costole? Non stavi facendo qualcos' altro?- Gli leccò le labbra e l'altro, dopo essersi tolto a sua volta la t-shirt, lo fece sdraiare di nuovo adagiandosi nuovamente sul corpo magro del compagno. Riprese ad accarezzargli il petto, mentre con la lingua cercava di farsi strada fra le labbra socchiuse dell' altro. Non si erano mai baciati così prima, per Sasori era la prima volta che qualcuno lo baciava alla francese e la sensazione che provava non gli dispiaceva affatto. Era così preso che quasi non sentiva nemmeno più la molla che gli stava traforando la zona lombare. Hidan si e lo spogliò dei pantaloni poi avvicinò le labbra al suo orecchio.

-É la prima volta che baci qualcuno così?-

Sentire la sua voce sibilante così vicina ai timpani lo fece rabbrividire.

-S-sì- Balbettò. Si sentiva fottutamente sottomesso. Gli dava fastidio ma allo stesso lo trovava estremamente eccitante.

-Niente male come inizio, ma hai bisogno di pratica.- Senza lasciargli nemmeno il tempo di pensare gli infilò di nuovo la lingua in bocca facendolo quasi soffocare e con la mano prese ad accarezzarlo fra le gambe, cosa che in poco tempo fece eccitare il rosso che chiedeva di più ansimando e alzando il bacino facendolo aderire di più alla mano di Hidan.

Gli aprì di più le gambe e si adagiò in mezzo ad esse iniziò a muoversi violentemente su quello del più piccolo facendogli uscire un gemito dalle labbra che più di piacere sembrava essere di dolore.

-Che c'è?- Chiese, quasi scocciato.

-La molla, cazzo!- Forse sarebbe stato più comodo fare tutte quelle porcate a terra.

In un attimo l'albino ribaltò le parti facendolo scivolare sopra di lui.

-Ora va meglio?-

No, ora stava sopra e non aveva la minima idea di che cosa avrebbe dovuto fare. Forse la molla fra i fianchi non era male.

-Che diavolo devo fare?-

-Perché non mi togli i boxer? Iniziano a darmi fastidio, sai?- Sembrava un po' seccato ma allo stesso tempo impaziente.

Si vergognava a farlo. Non voleva farlo. E nessuno lo costringeva a farlo.

Guardò Hidan negli occhi.

-Daaai mi sta tornando moscio!-

Ok, l'avrebbe fatto.

Si mise a cavalcioni sulle gambe del ragazzo sotto di lui e con due dita pizzicò l'elastico dei boxer.

-Non ti spaventare, eh.-

Ahahah, spiritoso!

Lentamente glieli abbassò del tutto e per imbarazzo guardò altrove mentre l'altro, senza farsi troppi problemi, glieli strappò di dosso e gli strinse forte fra le dita il membro, facendolo gemere ancora una volta.

Bene, ora erano nudi e lui era ancora sopra senza sapere che diavolo doveva fare.

-Penetrati.-

Cosa?!

-Sei matto?! Non dovresti prima infilare un dito e farmi abituare o qualcosa del genere? Cazzo! È la prima volta per me!-

L'altro sbottò in una risata. Un pugno in piena faccia non glielo negava nessuno.

-Se la mettiamo così allora ti aiuto.- Senza preavviso intrufolò un dito dentro e stette a guardare sorridendo maligno la reazione dell'altro che si mordeva il labbro inferiore per non urlare bestemmie. Quando sembrava che si fosse abituato al fastidio ne infilò un altro facendogli conficcare i denti più dentro alla carne che iniziò a pulsare dal dolore, ci mancava poco per farle sanguinare. Tolse le dita e fece entrare il proprio sesso e, a quel punto, nulla impedì a Sasori di imprecare e di conficcare le unghie nel petto di Hidan che aveva schiuso le labbra e ansimava piano per non gemere, probabilmente anche lui di dolore, sia per la traforazione che stava subendo al petto, sia per la presa che gli stringeva forte il membro.

-Muoviti.-

Si, cazzo, per lui era facile dire “Muoviti”, per il rosso, che era quasi immobilizzato dal dolore era un po' più complicato farlo.

-N-non riesco. Fa male, Hidan.-

L'altro ghignò di nuovo e invertì le parti facendolo cadere di nuovo sotto il suo peso. -Ti stai lamentando troppo.-

Com'era possibile che un attimo prima sembrava essere così dolce e tenero mentre ora non faceva altro che ghignare soddisfatto tutte le volte che lo vedeva contorcersi per il dolore?!

Appena il più piccolo si abituò al dolore, l'albino prese a muoversi nel ventre dell' altro facendolo gemere ad ogni spinta, un po' per il piacere, che finalmente iniziava a provare, e un po' per il dolore che ancora percepiva.
Qualche minuto dopo entrambi arrivarono all' apice. Sasori non ci credeva nemmeno di esser riuscito a venire. Vide Hidan alzarsi dal suo corpo e scomparire dal suo campo visivo che in quel momento sembrava più ristretto del solito, chiuse gli occhi e ci appoggiò sopra un braccio, concentrandosi sul proprio respiro affannoso.

Pochi attimi dopo si sentì come pizzicare le cosce, pizzicori che iniziarono a bruciare lievemente. Spostò il braccio e guardò cosa gli provocava quel fastidio.

-Cosa stai facendo?- Chiese, preoccupato dopo aver sorpreso la testa di Hidan in mezzo alle sue gambe.

-Oh, niente. É solo un piccolo rito.-

Rito?

Sentì di nuovo quella sottospecie di pizzicotto e finalmente capì cosa stava succedendo.

-Hidan, che è quella roba?!- Si alzò sui gomiti per vedere meglio.

-Sssh, tranquillo, non è niente.-

-Hidan, quella è una lametta! Mi stai tagliando le cosce!-

-Sssssh.- Leccò il poco sangue che usciva dai tagli facendoli bruciare di più.

Se non fosse stato così stanco gli avrebbe tirato i capelli fin quando non si sarebbe staccato o lui o i capelli stessi, peccato, però, che non aveva nemmeno la forza di urlargli contro, quindi si lasciò cadere sdraiato, lasciando che il compagno leccasse il sangue che usciva sempre più copioso dalle ferite, sussultando ogni tanto.

 

-Dai, vestiti.- Gli tirò una pacca sulla gamba e gli passò i vestiti. -Ti accompagno a casa, inizia a diventare tardi.-

Sasori raccattò gli indumenti e si vestì, avrebbe fatto volentieri una doccia, ma come prima non vedeva l'ora di arrivare a casa del moroso, ora non vedeva l' ora di andarsene via.

Non aveva mai visto Hidan così...così...malvagio. Sì, malvagio era la parola giusta.

Che cosa intendeva dire con “rito”? Gli tornarono in mente le parole di Deidara: “Hidan è un po' strano. Qualche amico mi ha detto che venera un dio...penso che si chiami Jashin o qualcosa del genere...e fa sacrifici umani e robe simili. Non so se è vero o se se lo sono inventato ma...stai attento comunque.

Forse, avrebbe fatto bene a stare attento sul serio.

 

Note:

Bene, dopo essere sparita per...3 mesi O.o? Ed essere tornata con un capitolo scritto male perché altrimenti non aggiornavo più, vi do il permesso di venire a cercarmi e lapidarmi, linciarmi, uccidermi come preferite u.u. Non vi chiedo nemmeno di perdonarmi perché non voglio essere perdonata :D non me lo merito.

Questo è il capitolo più lungo che io abbia mai scritto D: quasi 6 pagine. Wow! :D.
Per i prossimi capitoli, che spero di scrivere in fretta, eccheccazzo, aspatevi qualcosa di più sentimentale u.u più...introspettivo. Spero .-. .

ryuga hideki: No, -.- ti assicuro che la scena di sesso è la cosa più bleeeeah che io abbia mai scritto... meglio per te se non l'hai letta xD “se un giorno scriverò cosi cadrà la terra...” -.- non esagerare...devo ancora imparare un sacco di cose... A presto :).
Lady H: Pensare che stai leggendo senza essere una fan mi onora xD vuol dire che ti piace davvero *-* Giusto? Finalmente il nuovo capitolo è arrivato -.- mi spiace ma sono così...scrivo una parola al giorno o non scrivo nulla per giorni e giorni...sono un' autrice poco affidabile D: Al prossimo capitolo u.u
D a g g e r: Ecco, hai detto bene, tralasciando quella scena -.- mi vergogno di averla scritta e pubblicata. Bene, hanno fatto anche loro u.u anche se forse non è stato proprio come ci si aspettava :3 (dalla regia mi urlano che sono prevedibile D:). E grazie per il sempre più brava *^*.
Amaimon: Eheh >_> e ho detto tutto u.u. Ciao :3
_NeKoGiRl_: é inutile che cerchi di tirarmi su il morale dicendo che non è andata male come parte ç.ç perché più la rileggo e più mi vien voglia di cancellarla...ma VABBè! Uso come scusa che sto ancora imparando :3 Alla prossima, Kiss.
 

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Capitolo 11
*** Scissione ***


Scissione

 

-Sasori, tutto bene?-

Deidara e l'amico erano seduti sul treno, uno di fronte all'altro. Deidara era composto, nemmeno una principessa sarebbe riuscita a sedersi così elegantemente, mentre l'altro stava con l'osso sacro appoggiato dove si dovrebbe appoggiare il sedere, la testa appoggiata dove si dovrebbe appoggiare la schiena e i piedi buttati rozzamente sul sedile di Deidara.

-Sì, mai stato meglio!- Rispose seccato, cercando di assumere una posizione più comoda per permettere all'ormai intorpidita zona lombare di riposarsi.

-Mio Dio! Sasori! Smettila di fare così e appoggia bene il culo sulla sedia!- Sbottò, Spingendogli i piedi giù dal suo posto. E che cazzo! Gli costava tanto sedersi in modo ordinato e composto come qualunque persona civile e con un minimo di rispetto per gli altri?!

-Cazzo! Non riesco, Deidara!- Ok, aveva parlato anche troppo, come ogni fottuta volta in cui era meglio non dire una parola se voleva evitare di essere sommerso da mille domande a cui preferiva non rispondere.

-Ti fa male il cul...- E finalmente capì. -Oooh! Com'è stata la tua prima volta?- Sorrise come un bambino, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e il viso fra le mani, aspettando che l'amico gli raccontasse tutto quello che era successo la notte prima.

-Dolorosa. Stop.-

-Dai, Sasori! Voglio sapere!- Gli prese il braccio e iniziò a scrollarglielo, incitandolo a raccontargli tutto nel dettaglio.

-Che vuoi che ti dica?! Quella cosa si fa sempre nello stesso modo e nel mio caso ha fatto male, punto.- Forse avrebbe dovuto parlargli dei tagli che Hidan gli aveva procurato nel post-coito ma preferiva tenerselo per se, almeno fin quando avrebbe scoperto di che tipo di “rito”, come l'aveva chiamato lui, si trattasse. Una parte del suo cervello gli diceva di lasciarlo, prima che fosse stato troppo tardi, mentre l'altra era attratta dall'albino, voleva scoprire cosa nascondeva, soprattutto il perché della scelta di suo padre di rinnegarlo.

l treno arrivò in stazione mentre il biondo protestava contro la scelta dell'amico di non raccontare nulla, percorsero a piedi il tratto di strada fra la stazione e la scuola e, arrivati davanti all'edificio maledetto, si fermarono per aspettare le loro dolci metà.

Hidan arrivò per primo, mentre discuteva animatamente con Kakuzu che si limitava a rispondere con dei distratti “mh”, segno evidente che non lo stava ascoltando.

-Oh, ciao Sasori, non ti avevo visto!- Esclamò mentre appoggiava le labbra su quelle dell'interlocutore. -E ciao anche a te Deidara.- Sorrise, uno dei suoi bellissimi e angelici sorrisi.

Che fine ha fatto l'Hidan di ieri sera...?

-Siete appena arrivati?- Chiese dopo che Deidara rispose al suo saluto.

-Sì, da pochi minuti e fra poco andiamo in classe.- Il biondino si guardò intorno per controllare se Itachi fosse arrivato. -Oggi alla prima ora abbiamo la professoressa Mitarashi ed è capace di farci fare dieci giri di corsa della scuola se arriviamo in ritardo.- Fece una piccola pausa, per controllare se la prof. era nei paraggi e cercando nuovamente con lo sguardo il suo ragazzo. -E, così, giusto per dire, corro già abbastanza la mattina per scappare dal cane dei vicini e per provare a prendere in orario il treno.- E di nuovo, guardò verso il cancello della prigione.

-Che stai cercando, Deidara?- Hidan avvicinò a lui Sasori che, come sempre, tentò inutilmente di sradicarsi dalla stretta del suo amante: odiava quando faceva il pucci-pucci davanti a tutti!

-Itachi...ieri sera sono andato via subito da casa sua perché aveva paura che Sasuke mi attaccasse la febbre e poi diceva che era troppo tardi e se avessi aspettato ancora la strada sarebbe diventata troppo pericolosa.-

-E tanto non avreste potuto fare niente dal momento che non eravate soli a casa! Ha fatto bene a rispedirti dalla mammina, checca!- Disse l'albino con fare scherzoso.

-Ma questo non giustifica il fatto che oggi non sia ancora arrivato e che non mi abbia avvisato che non sarebbe venuto!- Alzò un po' la voce, tanto che le ragazze che sghignazzavano vicino a lui si zittirono e voltarono per vedere chi fosse il pazzo che urlava.

-Calmati Deidara, magari i suoi genitori sono ancora a lavoro e deve badare a suo fratello, o forse si è ammalato anche lui.- Cercò di tranquillizzarlo Sasori. -Magari entra alla seconda ora.-

-Sì, hai ragione, scusa.- Guardò l'ora dal suo nuovissimo Iphone. -Andiamo? Non ho voglia di correre sotto questo sole.-

I due, dopo aver salutato Hidan e il suo amico, corsero in classe dove, per puro miracolo, la professoressa non era ancora arrivata. Si sedettero ai loro posti, Sasori nel banco in fondo a sinistra vicino alla finestra e Deidara nel posto vicino a quello del rosso.

La professoressa entrò in classe e, senza salutare gli studenti, disse: -Akasuna, interrogato!-

Bene! Perfetto! Non sarebbe potuto essere più felice! Nonostante la sera prima fosse tornato a casa tardi ed era stravolta era riuscito comunque a ripassare storia dell'arte ed era più che preparato, in più il culo gli faceva ancora male: stare in piedi gli avrebbe fatto solo bene.

Prese il libro dalla cartella e andò alla cattedra, davanti alla prof. Che lo guardava sadicamente.

-Allora, parlami di Canova. Voglio sapere tutto sulla sua vita, anche con chi andava a letto!-

-Beh, quello sul libro non c'è scritto.-

-Ecco perché vi dico sempre di informarvi anche su internet! Ora sono costretta a toglierti un voto.- Disse, nascondendo un sorriso da...da stronza! Sì, stronza era l'aggettivo più azzeccato in questo momento!

-Dai, muoviti.-

Sasori si schiarì la voce e iniziò ad esporre quello che aveva studiato.

-Antonio Canova fu il massimo scultore esponente del Neoclassicismo, è anche considerato l'ultimo grande artista della scultura italiana. Nacque il il primo novembre 1757 a Possagno. Svolse il suo apprendistato a Venezia dove scolpì le sue prime opere a carattere classicheggiante rappresentanti...- Oh, sì, quanto gli piaceva sapere le cose! Avrebbe potuto parlarle per ore di Canova! -...nelle sue sculture Canova ricerca la bellezza ideale cioè La Venere italica, quella bellezza che nasce dall'idea dell'artista sulla perfezione che non è possibile ritrovare in natura. Per raggiungere la rappresentrazione della bellezza ideale sono necessarie la conoscenza e l'imitazione della scultura classica, nonchè una grande padronanza della materia scultorea e...- Vedere il sorrisetto della professoressa che mutava in uno sguardo di sfida lo faceva sentire superiore. -Nel 1798 il duca Alberto di Sassonia-Teschen commissiona ad Antonio Canova il Monumento funebre a Maria Cristina d'Austria. In quest'opera rappresenta il sepolcro in forma piramidale, ispirato probabilmente dalla piramide Caio Cestio a Roma che è un'edificio del I secolo a.C.- Finalmente, dopo un quarto d'ora dall'inizio dell'interrogazione la signorina Mitarashi lo fermò.

-Ok, con la biografia ci siamo, ora passiamo alle opere. Descrivimi le “Tre grazie”.-

Non poteva chiedergli “Amore e Psiche”?! No! Quella più inculata voleva sapere! Quella a cui il libro aveva dedicato giusto tre righe! Voleva sfidarlo? E va bene! Non avrebbe perso e non le avrebbe permesso di vincere! Avrebbe allungato il brodo aggiungendo proprie considerazioni e cazzate varie!

-Nella scultura le tre figure femminili sono le tre figlie di Zeus, che in genere accompagnano Venere. Esse simboleggiano lo splendore, la gioia e la prosperità. Queste sono cinte da un velo, rafforzando il senso di unione dettato dall'abbraccio della figura centrale; da notare la presenza di una colonna, una sorta di altare, su cui è posta una ghirlanda, posta per motivi di staticità che...- Parlò, parlò e parlò fin quando l'interlocutrice non ne ebbe abbastanza e lo rispedì al suo posto.

-Bravo, ti do otto e mezzo. Hai studiato ma quando parli fai annoiare abbastanza! Se non fossi stato così noioso magari avrei potuto chiederti qualcos'altro senza aver paura di collassare sulla cattedra e magari saresti anche riuscito ad arrivare ad un nove.-

Strooooonzaaaa...

Deidara sì complimentò con lui per l'ottima performance e gli disse di non dare peso alle parole della professoFessa che era solo gelosa delle sue capacità.

La campanella suonò e indicò l'inizio dell'ora di matematica e come sempre -per fortuna di Deidara che voleva sapere se Itachi fosse arrivato- il professor. Hatake era in ritardo.

Prese il cellulare e sparì dietro alla porta dell'aula per ricomparire pochi minuti dopo con un espressione delusa dipinta in volto.

-Non risponde.-

-Starà dormendo. Quando vedrà che lo hai chiamato ti richiamerà.- Certo però che era davvero un gran maleducato quel ragazzo! Quanto gli sarebbe costato mandargli un messaggio dove esponeva le ragioni dell'assenza?! Fosse stato in Deidara l'avrebbe lasciato! ...Fosse stato in Deidara l'avrebbe lasciato per poter mettersi con se stesso, non per altro.

L'attenzione dei ragazzi si spostò sulla porta da cui fece irruzione il professore che raccontò una balla per giustificare il ritardo e si sedette al suo posto.

-Comunque, bando alle ciance! Oggi devo interrogare per forza, l'anno sta per chiudersi e c'è gente che non ha ancora il sei.- Aprì il registro e, dopo aver imprecato contro la professoressa dell'ora prima perché non aveva fatto l'appello e dopo aver, malvolentieri, annotato gli assenti, fece scorrere velocemente su e giù il dito sui nomi stampati sul foglio per poi fermarsi e dire ad alta voce il nome del malcapitato che il dito gli aveva indicato.

-Haruno Sakura.- Sì grattò il mento continuando a guardare il registro. -Però hai già otto...- Si sentì un sospiro di sollievo, molto probabilmente proveniente dalla ragazza che aveva evitato per un soffio l'interrogazione. -Akasuna, hai cinque e mezzo, che ne dici di farci vedere come si risolvono le disequazioni fratte?- Disse, con un sorriso smagliante spiaccicato su quella faccia da schiaffi che si ritrovava.

Akasuna si alzò, di nuovo, fra le risatine dei compagni divertiti dalla sua sfiga, questa volta controvoglia dato che di matematica sapeva poco o niente, sospirò, e andò alla lavagna.

Questa giornata inizia a starmi sul cazzo...

 

Odiava avere le mani piene di gesso, non gli importava nulla del sette che aveva preso e che gli aveva salvato la media, voleva solo togliersi quella schifezza polverosa dalle mani! Andò in bagno, con il permesso del prof. che nel frattempo dettava i compiti per casa agli altri studenti.

Sì, si sarebbe lavato le mani se non fosse stato per quei...gemiti che gli arrivarono alle orecchie.

-Mmh...nooo, staccatiii~.-

Si udirono degli ansimi.

-N-non staccarti! Continua a succhiare! P-più forte!-

Oddio! Lo...lo stavano facendo in bagno! E la voce era vagamente familiare.

Si affacciò, stando attento a non farsi vedere. Si sentiva una specie di spia in questo momento!

Oddio!

Si fece scappare un sussulto di sorpresa e torno dietro al muro. No! Non ci poteva credere! Uchiha Itachi era appoggiato al muro, con i pantaloni calati abbastanza per far uscire...quella cosa e con una mano stringeva i corti capelli neri di Shisui e lo incitava a succhiarglielo! E quello la faceva!

Oddio...si sentiva male. Doveva dirlo a Deidara!

Si pulì le mani sui pantaloni e corse in classe.

-Deidara! Ho visto una cosa sconvolgente!-

La campanella era appena suonata e il prof. Iniziava a raccattare le sue cose per andare nella prossima classe in cui avrebbe dovuto tenere la lezione.

Il biondo ripose il telefono in tasca, probabilmente aveva riprovato a chiamare quello stronzo! Beh, era ovvio che non gli rispondeva! Era troppo impegnato a farselo succhiare! Dio...gli veniva il voltastomaco solo a pensarci.

-Dev'essere qualcosa di davvero sconvolgente! Non ti ho mai visto scomporti a quel modo!-

Aveva appena assistito al tradimento del suo migliore amico da parte del suo ragazzo! Se socchiudeva gli occhi riusciva addirittura ad intravedere un paio di corna sulla testolina gialla dell'amico.

-I-Itachi...era in bagno e...e se lo faceva succhiare- Quella parola la disse sottovoce, per evitare che mezza scuola lo sentisse. -da quel tipo, quello che l'altro giorno gli ha portato la merenda! Shisui!- Aveva il fiatone e probabilmente aveva anche le pupille dilatate come un fattone.

-Che ti sei fumato, Sasori?-

-Dico davvero Deidara! L'ho visto! E...devi credermi...-

L'amico lo guardò disgustato e sull'orlo di piangere.

-Devo crederti...? DEVO CREDERTI?!-

In classe calò il silenzio e una ventina di teste si girarono a guardare la scena.

-COSA STAI CERCANDO DI FARE?! Prima mi dici che ti sembra uno di quelli che ti tradiscono alla prima occasione e dopo nemmeno dodici ore da quando hai sparato questa immensa cazzata mi vieni a raccontare che l'hai visto in bagno con un altro! Vuoi farci lasciare vero? VERO?! HO RAGIONE?!

-D-Deidara io...- Sì, in fondo aveva ragione. Voleva che si lasciassero e aveva sfruttato quell'occasione per provarci. Era stato un coglione.

-Vai a fanculo, Sasori...ti odio, non voglio più parlarti, e quando finirà la scuola non vorrò più vederti.- Si morse il labbro inferiore e le lacrime iniziarono a rigargli le guance, lacrime nere dovute all'eyeliner che davano un tocco di teatralità alla scena.

Si alzò e andò in bagno, dove molto probabilmente quei due pezzi di merda avevano finito di scopare ed erano andati nelle rispettive classi.

Avevano davvero rotto un'amicizia che durava da ben quattro anni? Era davvero tutto finito, in quel modo? Finito tutto per colpa dell'amore che Sasori provava per il suo migliore amico? Poteva seriamente fare ciò l'amore?

Non ci credeva, non ci voleva credere! Non poteva essere successo per davvero...

Si sentiva morire dentro, sentiva il cuore chiuso in una morsa d'acciaio, in gola aveva il solito nodo che compariva quando aveva voglia di piangere ma non lo faceva, perché lui era forte, anzi...lui voleva far credere di essere forte. Già, perché in verità era solo una merda, una merda che pensa solo a se stessa, che non ha tatto e non gli importa nulla di ferire i sentimenti degli altri! Si faceva schifo da solo, aveva voglia di aprire la finestra e di buttarsi, voleva morire e voleva togliersi di dosso gli occhi dei suoi compagni che lo guardavano ancora increduli dall'accaduto.

Tornò seduto, continuando a mantenere apparentemente la calma.

Mi dispiace, Deidara...

 

Note:

Ok, la fine l'ho scritta di corsa perché domani (no, sono le 00.17, quindi è oggi °-°) parto e non avendo la connessione ad internet non potrò pubblicare D: e non volevo farvi aspettare altri tre mesi. Scusate il ritardo ma ho iniziato, molto furbamente, a scrivere un'altra ff che non ha nulla a che fare con Naruto e non so se pubblicherò mai.

Non ho riletto, quindi immagino faccia schifo :D.

Stavolta risponderò direttamente sotto le vostre recensioni, per questioni di tempo -.-

Faccio schifo.

Ciao, alla prossima :3.


 

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