Legend

di KaShi
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Lista capitoli:
Capitolo 2: *** Prefazione ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 2
*** Prefazione ***


Nel lontano 15 luglio del 990 nacquero, in un pianeta lontano anni luce dalla Terra, tre principesse; esse con i loro poteri sovrannaturali riuscirono a cambiare l'esito della guerra che era in corso in quegli anni.
I loro poteri consistevano nel parlare perfettamente tutte le lingue sentite nella loro prima settimana di vita, essere immuni a qualsiasi malattia, avere poteri terapeutici e bruciare qualsiasi cosa ed infine avere una forza fuori dal comune.
Dopo la loro morte, non nacquero più discendenti con i loro poteri e la loro storia divenne solo una leggenda, tramandata dai vecchi cantastorie.
Ma nel luglio 1990, precisamente il giorno 15, accadde una cosa strana: nacquero tre bambine che vennero definite le discendenti dirette delle principesse leggendarie, perché furono le prime ad ereditare i loro stessi poteri.
E questa è la mia storia e il mio nome è Hilary, e sono una delle tre discendenti.
Le altre due sono: la mia sorella gemella Ladybug e mia nipote, Noël, figlia della mia sorella più grande e del principe del Regno confinante.
Io e la mia gemella non la chiamiamo mai nipote, sia perché siamo sempre vissute insieme e sia perché ci farebbe sembrare più vecchie di quello che siamo.
Nel nostro pianeta, il pianeta dei Nysa, esistono quattro Regni: quello del Nord, dove abitiamo io e Ladybug, quello dell'Est, dal quale proviene il padre di Noël, quello del Sud ed infine quello dell'Ovest.
Ma ora lasciamo le antiche leggende e la geografia politica del pianeta.
Io abito con le mie sorelle nella città di Sanelle, dove, tre anni fa David, Mark e Andrew, decisero di venire a vivere con noi, le loro ragazze.
Ci fecero conoscere molti loro amici, i quali, stando sempre dentro casa nostra ci si trasferirono, ed alcuni di loro arrivarono al punto di farsi inviare la posta al nostro indirizzo.
Io sono più che contenta di ospitare in casa mia una ventina di ragazzi scalmanati... per fortuna che la casa è grande, e poi, così non è più triste come quando ci abitavamo solo Ladybug, Noël ed io.




Spero che vi sia piaciuto e che vi abbia incuriosito!...
Recensite vi prego... anche se vi fa schifo... DITEMELO!!! non mi offendo...! Anzi! Sono già due anni che Kaze (Ka nel nostro "KaShi") mi dice che devo pubblicarla... quindi... se leggete e recensite farete molto contenta Kaze! :D:D... ha dimenticavo! Io sono Shizen (Shi)... x intenderci... sono dei "soprannomi" in codice che usiamo da anni ormai! kaze vuol dire vento e shizen natura... ci gustavano e ci siamo iscritte con questo nome...
Un grosso bacio!
Shizen!

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Capitolo 3
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1


Oggi è una caldissima giornata di fine maggio e per questo abbiamo aperto la piscina nel giardino.
Il giardino è molto ampio; appena usciti da casa si è investiti dall'odore di erba fresca.
A sinistra si nota una piccola costruzione in legno, ovvero il “laboratorio” dove la mia cara Federica costruisce le sue amatissime marionette. Dalla parte opposta si trova il nostro palco, fatto costruire appositamente per provare canzoni, balli e per farci passare l'emozione di cantare su un palcoscenico, visto che siamo una cover band.
Tra l'area di Fede e il palco si trova la piscina, l'immensa piscina che ci salva da troppo caldo di maggio offrendoci un rifugio fresco e sicuro.
Seduta al suo bordo con i piedi immersi nell'acqua, mi diverto a vedere David, il mio ragazzo, e Steff che cercano di annegarsi a vicenda.
David è un sedicenne abbastanza alto con dei bellissimi capelli castani e degli ipnotici occhi marroni; lo so, sono di parte, essendo la ragazza, però devo ammettere che la sua bronzea abbronzatura fa risaltare i suoi muscoli affusolati.
Una sua caratteristica che mi ha sempre affascinato sono gli occhi. Quando è allegro prendono sfumature color grano e vengono invasi da sottilissimi fili d'oro che si mischiano a quel bellissimo color nocciola; invece, quando è triste, cambiano tonalità, prendendo una sfumatura simile al cioccolato fondente che tanto amo.
Steff, al contrario, è uno di quei sedicenni estremamente alto... estremamente è dire poco visto che sfiora il metro e novantotto! I suoi occhi verdi smeraldo sono delineati da dei capelli ramati che contornano un viso ovale e magro come il resto del suo corpo.
Mi sento chiamare piano e mi giro verso dove ho sentito la voce. Mi trovo puntati addosso gli occhi neri di Von.
Mi sorride cattivo e lancia un urlo alla Tarzan per far girare tutti a guardare il suo lancio dal trampolino più alto; senza aver fatto nessuna acrobazia atterra in acqua schizzando tutti quelli che sono intorno alla piscina.
Von è un ragazzo sul metro e ottanta alto e massiccio: ama portare i capelli cortissimi così, dice lui, da mostrare meglio i sui lineamenti marcati e per far vedere al mondo intero le sue “medaglie”... cioè cicatrici, graffi e lividi, dovuti da continue litigate con la fidanzata.
È uno dei pochi diciassettenni; il suo vero nome è Andy von Justz; quando si stava formando il gruppo, si decise di dare dei soprannomi per consolidare meglio la nostra amicizia. Tony era l'addetto a dare i soprannomi, essendo quello più fantasioso, ma, leggendo il nome del povero Andy sbagliò la pronuncia dicendo “Von” invece di “Fon”. La presa in giro fu pazzesca, ma, alla fine, proprio per questo piccolo errore di pronuncia, fu soprannominato così.
Quando Von si rende conto degli sguardi assassini che David e Steff gli stanno lanciando, si mette a ridere e facendo una linguaccia si avvicina al bordo della piscina.
All'improvviso mi sento chiamare da una voce molto, anzi, identica alla mia; è Lady.
-Hily! Finalmente ti ho trovata!- mi dice con il fiatone per la corsa che aveva fatto, poi dopo aver preso un bel respiro profondo, mi dice arrabbiatissima - Sai che ore sono?-
Io le rispondo tranquilla – Le quattro e mezza, credo.- Vedendo la sua faccia sconvolta sono sicura che Lady, se avesse potuto, mi avrebbe strozzata: lei odia quando la gente non capisce. In questo siamo quasi uguali, abbiamo entrambe un limite di sopportazione molto basso ed è semplice farci arrabbiare, infatti quando vedono che siamo inquiete ci stanno sempre alla larga... chi sa il perché?
Poi mi rendo conto... la scuola! Non che dovessi andarci per studiare ma dovevamo fare una lezione di canto.
Di colpo mi alzo, ma avendo i piedi bagnati, scivolo all'interno della piscina.
David, Steff e Von mi guardano ridendo a crepapelle, io per risposta li fulmino con lo sguardo ma non si spaventano minimamente. Di fretta esco dall'acqua e corro dentro casa dirigendomi nel bagno nella mia stanza.
Guardo la condizione in cui mi ritrovo; situazione penosa! Di corsa mi spoglio e mi infilo l'accappatoio asciugandomi i capelli, fatto questo mi guardo allo specchio pettinando i miei lunghi capelli castani con mesh arancioni qua e là. Sono molto lunghi e per questo devo passare molto tempo a pettinarli e curarli; sono di un colore tutto loro: né castani, né nocciola, né neri. Poi, per renderli ancora più curiosi e particolati ho aggiunto il fatto delle mesh arancioni.
Forse vi state chiedendo: “perché proprio arancioni?” e vi rispondo subito; l'arancio è il mio colore preferito, e se fosse per me mi vestirei e comprerei solo cose di questo colore, e ho anche David dalla mia parte! Il problema sono le mie sorelle... Noel ama il rosso e Lady il giallo.
Esco di corsa dal bagno dirigendomi verso la stanza-armadio, come la chiamo io, ed entro a tutta velocità cercando, tra i manichini, con indosso gli abiti per non farli sciupare, un pantalone ed una maglietta. Alla fine opto per un calzoncino corto di jeans nero con delle scarpe basse e un top color argento.
Uscita dall'armadio, mi ritrovo faccia a faccia con David; lui mi squadra per bene con fare inquisitorio, e guardandomi negli occhi mi chiede -Ma dove hai intenzione di andare conciata così? A scuola forse?- dice accompagnando l'ultima frase con una risata.
Io tranquillamente gli rispondo -Si bravo! Devo andare con Tony e Lady, ed ora se cordialmente ti togli dovrei andare perché sono già in ritardo!-.
Tony è il nostro più caro amico ed è coetaneo di David: è uno dei ragazzi più belli che abbia mai visto. È alto con la pelle del colore del caramello; i capelli e gli occhi sono castani scuri.
Tony e io ci conosciamo da quando avevamo solo tre anni e crescendo avevo previsto che potesse diventare uno sfaticato... ma, contro ogni mia previsione, è un bravissimo violinista di fama mondiale!
David si china su di me e mi dà un bacio all'angolo della bocca e scherzando mi dice di non far addormentare i miei alunni; io gli faccio la linguaccia ed esco di corsa da casa dirigendomi al garage dove già Lady e Tony mi aspettano in sella alle loro motociclette. Per fortuna hanno già tirato fuori la mia così salgo e partiamo spediti verso il conservatorio della nostra città.



Allora... anche se non avete recensito non me ne frega nulla u.u questo era il primo cap... quale tra questi primi personaggi vi stà più simpatico? e quale meno?? :D Recensite vi prego! baci Shi! ^^

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Capitolo 4
*** Capitolo 2 ***




Per tutto il tragitto Lady mi rimprovera della mia dimenticanza, perché, inoltre, ero stata proprio io ad insistere a fare quella lezione.
Quando arriviamo, parcheggiamo le moto nel cortile nella scuola e, arrivati al portone, i professori di canto e di violino si inchinano e ci accompagnano alle aule dove avremmo dovuto tenere le lezioni.
I professori di violino accompagnano Tony da un suo alunno in una stanza vicino al ingresso, ed in seguito, i professori di canto separano me e Lady avendo alunne differenti.
Finite le due ore strazianti di lezione, esco dalla stanza dirigendomi alla mia motocicletta aspettando impaziente mia sorella e Tony; dopo un bel quarto d'ora di esasperante attesa scorgo uscire dal portone Lady. Arrivata difronte a me, vedo che i suoi occhi brillano di una luce strana, cattiva. Conosco quella luce, ce l'ho anch'io quando ho voglia di uccidere qualcuno, il che non è bene per la sorte del mal capitato.
Senza chiederle niente rimaniamo in silenzio fino all'uscita di Tony. Quando ci vede entrambe appoggiate alle moto, fa finta di non conoscerci e, con gesti frettolosi prende la moto e avvia velocemente il motore. Mia sorella ed io lo fulminiamo con lo sguardo e lui, spaventato a morte, si inginocchia chiedendo pietà e, spiegandoci, il motivo del suo ritardo: il suo alunno non sapeva suonare il brano e lui gliel'aveva dovuto insegnate dall'inizio alla fine visto che alla fine della lezione gli si era attaccato alla gamba implorandolo di rimanere per perfezionare il brano.
Intenerite entrambe dalla buona azione di Tony lo salviamo dal castigo “divino”, come lo chiama lui.
Dopo aver lascito le motociclette in garage ci dirigiamo a casa e, dopo aver aperto la porta d'ingressp vengo afferrata da un uragano biondo e sbattuta pesantemente contro la parete.
Il biondino mi si avvicina ed inizia a parlare a macchinetta ma io, intontita, sia dal colpo ricevuto, sia perché sono tonta di mio, capisco la metà di quello che mi dice.
Cercando di bloccare l'onda anomala di parole tento di dirgli – Ehi ehi Nathan fermati e rincomincia dall'inizio perché non ho capito nulla! Ok fratellone?-
Nathan non è mio fratello di sangue perché i mie genitori lo hanno adottato. Viveva nel territorio Jatzu, cioè il luogo dove vivevano e vivono tutt'oggi i mercenari. L'abbiamo conosciuto in un viaggio. Io avevo sette anni, lui otto, ed era al margine di una strada a chiedere l'elemosina.
Mia madre, visto che Nath non aveva genitori, decise di prenderlo con sé; lo portò a casa e se lo fece affidare. Lei lo ha cresciuto come un figlio perché perse il mio terzo fratello al sesto mese di gravidanza: dopo questo episodio mi raccontarono che mamma ebbe un periodo di eccessivo spirito materno. Probabilmente, vedendo Nath senza genitori, lo ha visto come il terzo figlio che non ha mai avuto.
Lui mi guarda un po' stranito -Hily, ma che caspio! Ti sei scordata che oggi viene a trovarci Mahara, Christian e Samhaire?... come stò? Sono abbastanza presentabile?-
Lo guardo con sguardo da vera intenditrice ed inizio a girargli intorno: indossa una camicia bianca, con i primi due bottoni slacciati, ed un paio di jeans neri.
Nathan si potrebbe definire il gemello di David, sia di fisico che di carattere. L'unica cosa che hanno di diverso sono i capelli e gli occhi. Nath è di un biondo cenere, con sfumature castane durante l'estate, e gli occhi sono di un azzurro cielo, limpidi, che fanno trasparire ogni singola emozione come quelli di David; quando è allego gli occhi diventano di un azzurro brillante, mentre quando è triste si scuriscono diventando come il cielo notturno senza neanche una stella a rischiararlo.
Finito di girargli intorno gli rispondo -Abbastanza presentabile? E' dire poco! Perché sei semplicemente splendido. Marpione! Povera Samhaire, così quando ti vede le prende un accidente!- gli dico ridendo. 
Samahire è la ragazza di Nath; Sam e i suoi fratelli, Mahara e Christian, non sono della nostra città, perciò Nathan la vede solo quando viene a dormire a casa mia.
Lui mi dà una pacca sulla spalla e si mette a chiacchierare con David.
Mi dirigo in cucina per fare merenda; davanti alla porta sento uno strano odore. Spaventata apro lentamente la porta e, invece di ritrovarmi in una stanza completamente in disordine e con i mobili coperti di qualche strano impasto, trovo Noël intenta a tirare fuori una teglia di biscotti al cioccolato dal forno. Osservandola attentamente noto che si intona perfettamente all'ambiente della cucina; indossa un paio di jeans, che le arrivano al ginocchio, un paio di scarpe da ginnastica, un top rosso ed una fascia che tiene in ordine i suoi capelli neri con le mesch rosse. I mobili della cucina che la circondano, sono tutti di legno e danno un'aria calda e vissuta alla stanza. Lei mi vede e girandosi mi mostra una teglia con un gran sorriso.
Le chiedo divertita -Brava Noy! Posso fare da cavia? Dai ti prego! L'odore è estremamente invitante e mi sta chiamando... senti... “Hilary... Hilary”- dico parlando piano.
Lei, inizia a ridendo e mi dice -Hy quella che senti tu, non sono i biscotti che ti chiamano, ma sono voci d'oltretomba.- mi risponde divertita, poi mi fa cenno di avvicinarmi e continua – Dai Hily assaggiane uno e dimmi com'è-. Dopo aver assaggiato il biscotto le salto in braccio per averne un altro, ma lei, che doveva tenermi, si sbilancia facendo cadere tutte e due per terra con un sonoro TUM.
Iniziamo a ridere e vediamo sulla soglia della porta Tony, Steff e Von, che, appena ci vedono per terra, iniziano a ridere a crepapelle. Tony si appoggia allo stipite della porta ed inizia a sbattere i pugni contro il muro, Steff si appoggia le mani sulle ginocchia, piegandosi, e continuando a ridere, Von, invece, si accascia per terra sbattendo i pugni sul pavimento e muovendo le gambe, come se stesse nuotando.
Io e Noël ci alziamo ed iniziamo a fargli il solletico; io lo faccio a Tony e Steff e Noël a Von che era ancora sdraiato per terra. Dopo poco ci ritroviamo, non so come, bloccate: Tony prende in braccio me e Von Noël.
Nel frattempo Steff corre in salotto ed io noto con sconforto che ci stiamo avvicinando al giardino e quindi anche alla piscina. Inizio a dimenarmi urlando che avevo già fatto un bagno fuori programma.
Tony ridendo mi risponde -Ma chi ti dice che vi vogliamo lanciare in acqua? Noi vogliamo solo consegnarvi ai vostri fidanzati- Più tranquilla mi lascio trasportare da Tony fino a David che mi prende, anche lui in braccio. Guardo Noël perplessa: perché non ci avevano semplicemente lasciate per terra? La mia domanda la porgo a David che, dopo aver fatto uno strano sorriso, mi risponde -Bhè... lo hanno fatto solo perché così possiamo, così possiamo... guardarci negli occhi, sì, guardarci negli occhi- mi dice iniziandomi a fissare intensamente. Io, dal canto mio, inizio a ridere -Dd non potevi inventarti scusa migliore! Fa schifo! Anche io, che non so mentire, saprei inventare una scusa migliore!- lui mi guarda sconvolto: non avevo mai criticato le sue bugie, anche se scarse.
Dopo l'attimo di smarrimento mi sorride e mi si avvicina come se mi volesse baciare, ma, all'ultimo, sento la presa sotto le mie gambe e la schiena farsi più debole, come se non ci fosse nulla a sorreggermi. Il tempo di incamerare l'informazione mi ritrovo in volo per un secondo bagno fuori programma.
Quando riemergo dall'acqua, vedo accanto a me Noël furiosa, che guarda il suo povero ragazzo, Andrew, con sguardo assassino. And è un ragazzo di sedici anni con occhi e capelli neri. La carnagione, in confronto ai capelli e agli occhi, è molto chiara.
Noël gira verso di me, e dopo aver ammiccato, ci avviciniamo al bordo della vasca e chiediamo, con voce triste, quasi sul punto di un pianto, a David e Andrew di aiutarci a uscire dall'acqua.
Loro, ignori del tranello, si avvicinano e ci porgono una mano: noi, dopo averla afferrata, puntiamo i piedi sull'orlo della piscina e spingiamo verso di noi, i due poveri ragazzi. Appena riemergono, ci guardano con occhi assassini, ma, nel preciso istante in cui ci avevano messo le mani sulla testa per affogarci, Lady si avvicina correndo e sbraitando, con in mano degli asciugamani.

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