Magic Knight Of Sailoon

di Mary_Rose_Crosszeria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un mondo, un ladro e sette eroi ***
Capitolo 2: *** La città degli incontri ***
Capitolo 3: *** La prima pietra ***
Capitolo 4: *** Guai, guai e ancora guai! ***



Capitolo 1
*** Un mondo, un ladro e sette eroi ***


-Driiin ! Driiin ! Driiin, driin !-
Era mattina presto e una sveglia suonava senza sosta da ben dieci minuti, spezzando quel sacro silenzio mattutino che fino a un momento prima aveva regnato incontrastato.
Poi quella stessa sveglia venne scaraventata con non poca violenza contro un muro, spegnendosi definitivamente.
L’artefice di questo gesto, poco ortodosso ma decisivo, era stato una ragazza profondamente addormentata. Dopo un po’ una voce si levò in aria dal piano sottostante; non aveva un aria di rimprovero ma aveva comunque un tono deciso:
-Fly!!! Sveglia. Forza, è ora di alzarsi dormigliona! Dai che devi andare a scuola!!-
Alzandosi di soprassalto, una ragazza dai lunghi capelli castani un po’ arruffati e dagli occhi azzurri con i riflessi del cielo, si trascinò pesantemente fuori dal letto, barcollando un po’ incerta sulle gambe. Guardò assonnata sul comodino in cerca della sveglia, poi la notò a terra in frantumi di fronte alla parete opposta al suo letto, e intuendo cosa potesse essere accaduto aprì un cassetto della scrivania adiacente al comodino e ne tirò fuori un’altra, simile a quella che ora giaceva in terra a pezzi (evidentemente doveva succederle spesso, di scaraventare per aria sveglie e di conseguenza distruggerle, quindi aveva una sua scorta privata), e guardò l’ora: erano le sette e un quarto. C’era tempo, almeno oggi non avrebbe dovuto correre contro il tempo per arrivare in orario alle lezioni. Come ogni giorno si vestì, preparò lo zaino e scese per la colazione…
Una signora sulla quarantina, con un grembiule legato in vita, armeggiava davanti ai fornelli. All’ingresso della castana della stanza si voltò brevemente per darle il buon giorno: -Ah, era ora che ti alzassi! Non dirmi che hai distrutto di nuovo la sveglia!? –notando che Fly non rispondeva cambiò subito argomento- Oggi devi andare in gita, no?! Hai preso tutto il necessario…e i cerotti? Mi raccomando sta volta non ti perdere e stai attenta!-
Fly rispose con aria di chi si ripeteva per la millesima volta, evidentemente averne parlato fino allo sfinimento la sera prima non era bastato: -Si mamma, non preoccuparti! Starò attenta! E poi non andiamo mica a sperderci in un bosco o chi sa dove, andiamo all’orto botanico! Quanto potrà essere difficile perdersi lì?!- domandò retorica
Anche se tutti reputavano Fly una ragazza dolce e responsabile, la madre era sempre costantemente preoccupata per lei, visto che in passato aveva avuto un pessimo senso dell’orientamento e degli episodi medici poco piacevoli. Sin dall’ingresso nella nuova scuola, però, Fly si era sempre rifiutata di raccontare a qualcuno dei suoi amici, o compagni di scuola, o insegnati di ciò, per evitare poi di essere trattata in modo differente se avesse mai rivelato i suoi passati problemi di salute. Tutti ne erano all’oscuro, specialmente Gary che era sempre iper protettivo con tutti, e in particolar modo con lei.
(Anche se non penso che lei se ne sia ancora accorta).
Si infilò i roller e dopo aver preso il pranzo al sacco e aver salutato la madre si avviò verso la scuola. Ogni mattina, faceva la stessa strada, sperando di incontrare lui… Gary, –capelli castano ramati con riflessi bronzei, occhi di un verde smeraldo e un fisco da paura nonostante non facesse nessuno sport- un ragazzo dolce e bellissimo…suo compagno  di classe. Erano amici, e la loro era un’amicizia sincera, ma presto quel sentimento si era trasformato in amore per entrambi. Purtroppo il destino ha voluto giocare con due persone timidissime e quindi nessuno dei due aveva mai avuto il coraggio, fino ad allora, di dichiararsi. Anche quella mattina passò con molta nonchalance di fronte casa sua, sperando anche solo di intravederlo dalla finestra. (Per sua fortuna) Lo incrociò proprio mentre usciva di casa e lo salutò rivolgendogli un timido sorriso, lui ricambiò il saluto mentre montava in sella alla sua Monten bike e la seguiva verso casa di Zoe –capelli biondo miele e occhi castani, una dei componenti del gruppo di Fly -, dove trovarono anche April, –capelli rossicci, occhi castani e qualche accenno di lentiggini sul volto- che aspettava, appoggiata al cancello dell’entrata l’amica.
A completare il gruppo mancava solo quel dormiglione di Eric, –capelli biondi e occhi blu, fidanzato di Zoe - che come al solito era in ritardo perché sicuramente si era svegliato tardi.
April li salutò con aria assonnata vedendoli arrivare, dopo aver sbadigliato per l’ennesima volta: -’giorno stranieri! Zoe arriva subito, ha dimenticato una cosa in camera ed è tornata a prenderla.-
Gary sorrise smontando dalla bici: -Beh…tanto oggi siamo in anticipo.-
Fly dopo averci pensato su pochi secondi esclamò sorpresa: -Già chissà come mai, di solito mi ci vogliono le cannonate per alzarmi! Ma oggi la sveglia è saltata solo una volta…-
Gary ridacchiando, conoscevano tutti i trascorsi di Fly con le sveglie, rispose volgendo lo sguardo al cielo non ancora del tutto azzurro: -E’ vero, oggi c’è qualcosa di diverso nell’aria. -
Eric che era appena arrivato alle spalle dell’amico disse: -Ehi, stavolta non sono stato io, non mettetemi in mezzo, non ho fatto niente!-
Tutti scoppiarono a ridere persino Zoe, che era appena arrivata e stava andando a salutare il suo ragazzo, e che, credo, non avesse capito bene ancora cos’era successo.
Erano un gruppo molto affiatato anche se erano solo pochi anni che si conoscevano. Tutti erano in bici tranne Fly che volteggiava sui suoi roller facendo acrobazie (non molto pericolose, si intende) che tanto piacevano ai suoi amici. Stava girando intorno a loro quasi a formare un cerchio uniforme e all’improvviso ci fu un lampo nel cielo senza nuvole e un varco si aprì sotto i loro piedi.
Vennero scaraventati in un universo di immagini e colori senza senso…era come se galleggiassero nell’aria, erano spaventati questo si, ma tutti avvertirono la sensazione che dopo, quando tutto sarebbe finito, qualcosa in loro e nelle loro vite sarebbe cambiato per sempre…
 
 
Volteggiavamo in un aria densa e fragrante con eccessiva non curanza. Dopo lo spavento iniziale infatti, per la gioia dei nostri timpani, tutti avevano smesso di urlare e di agitarsi: la caduta durava da ben 10 minuti ed eravamo sospesi sempre alla stessa distanza dal suolo senza avvicinarci di mezzo millimetro. Non avevamo paura anzi si può persino azzardare a dire che ci stavamo annoiando.
Poi all’improvviso un uomo in tunica bianca con ricami dorati, col cappuccio calato sul volto apparve davanti a noi che nel frattempo ci eravamo più che ripresi da quella strana caduta senza fine, sperando nostro malgrado di stare soltanto sognando.
Io ero sempre più convinta che quello non fosse un sogno, a conferma di tutto, quest’essere comparso dal nulla riconfermò i miei sospetti e i miei timori.
 
Dopo averli osservati per un po’ si schiarì la gola e cominciò a parlare in tono solenne: -Salve a tutti, io sono Zola e sono il sacerdote guardiano di Sailoon. Mi scuso per il brusco arrivo e che da quando è successo “il fatto” è difficile fare magie complesse, al di fuori dei confini magici di Sailoon, come la dislocazione …-
Fly ancora sbigottita dall’entrata in scena di quello strano tizio, disse conservando espressione stupita sul viso: -Ehi, frena, frena…frena! Aspetti un attimo, vuol dire che non siamo più sulla terra –ad un cenno di assenso di quello strano tipo Fly stava per entrare nel panico- ok, stiamo calmi…tranquilla Fly, tranquilla!- mormorò a se stessa operando una veloce opera di auto convincimento, prima di rivolgersi di nuovo a Zola - Vuole per favore spiegarci cosa è successo, prima che impazzisca ?! Non può portarci qui dirci due parole, aspettarsi che noi capiamo al volo e andarsene come se niente fosse! È pazzesco!-
Gli altri erano troppo sconvolti per dire qualcosa Fly sembrava l’unica in quel momento che potesse mantenere quel po’ di controllo che le permettesse di dare voce ai suoi pensieri e quindi di fare qualcosa per ricevere delle spiegazioni.
Zola sempre in tono solenne: -Mi scuso nuovamente, non era mia intenzione recarvi tanto disturbo. Ora vi spiegherò tutto…vi trovate in un mondo parallelo al vostro…un mondo magico, dove gli incantesimi, la magia e i poteri sono del tutto normali, anzi non averli è un segno distintivo e non il contrario. Ma come in tutti i mondi magici c’è sia la magia bianca rappresentata da streghe, maghi e spiriti della natura sia la magia nera rappresentata dai demoni,gli stregoni e traditori della magia bianca; fortunatamente i malvagi sono stati confinati nella penisola oscura e trattenuti lì da un potente incantesimo fatto dall’ultimo sovrano prima di morire, durante l’ultima guerra per la conquista del potere di questo mondo,naturalmente vinse il bene, altrimenti io non sarei qui a raccontarvelo. Fino a qualche mese fa tutto andava bene, ma qualcuno a tradito nuovamente per sconvolgere l’equilibrio magico dei mondi e far scendere le tenebre su Sailoon, e a portato via i sette cristalli magici fonti di enormi poteri che confinavano i demoni nella penisola e che proteggevano gli esseri buoni. Il cristallo centrale protegge ancora, ma solo in modo parziale, le città più affollate ma bisogna recuperare al più presto gli altri sette prima che anche quello esaurisca il suo potere e su Sailoon regni la completa anarchia. -
April si era ripresa a sua volta e stava ascoltando attenta in rispettoso silenzio; ciò nonostante non riuscì a fare a meno di esclamare: -Ma…perché noi siamo qui? Cosa centriamo con tutto questo? Insomma noi non apparteniamo a questo…mondo cosa potremmo mai fare per voi?-
Zola che non era per niente sorpreso da quella domanda, rispose pronto: -Vi abbiamo osservati a lungo e bene prima di portarvi qui, dovevate essere pronti prima di varcare le porte di questo regno magico. In ognuno di voi c’è una qualità essenziale che vi contraddistingue che attira la magia benefica dei cristalli, quindi voi siete gl’unici in grado di rintracciarli e io non ho mai messo in dubbio le decisioni del gran coniglio magico. Vi hanno scelto perché ritroviate i cristalli che probabilmente ora sono in possesso di qualche demone superiore che vuole distruggere l’equilibrio dei mondi o sparsi in qualche luogo nascosto o raccolti da persone ignare del loro potere e conservati da qualche parte dove e difficile localizzarli con le magie a nostra disposizione e per sconfiggere definitivamente l’artefice di questa catastrofe, ecco perchè voi siete qui .-
Gary era sconcertato, ma si rivolse a Zola con finta indifferenza:
-Ma cosa possiamo fare? Noi non abbiamo poteri e non sappiamo combattere! Siamo dei semplici liceali!-
Zola con tono paziente: -Voi non siete dei comuni adolescenti, altrimenti non sareste di certo qui, solo chi è magico può entrare a Sailoon! Per quanto riguarda i poteri li state risvegliando proprio in questo momento; voi siete sempre stati in grado di fare magie ma non sapendo di essere magici non avete potuto affinare i vostri poteri e scegliere con giudizio quale tipo di potere volevate coltivare; spero inoltre che imparerete ad usarli in modo appropriato. Per quanto riguarda i cristalli, finchè sarete dalla parte del giusto, arrivati a una certa distanza saranno loro a guidarvi verso di loro, ma di questo non sono molto certo. E forse se sarete fortunati vi concederanno anche di usufruire del loro immenso potere.-
Eric si rivolse all’incappucciato con tono sarcastico: -Ma almeno possiamo sapere che tipo di poteri abbiamo o dobbiamo scoprirlo da soli mentre un spirito o qualche altro coso demoniaco cerca di ucciderci o trucidarci?!-
Zola in tono di rimprovero: -Frena la lingua ragazzo non è con me che te la devi prendere io sono solo un messaggero; comunque per rispondere alla tua domanda, si posso dirvi che tipo di poteri avrete: sono stati scelti in base alle vostre caratteristiche e alla vostra radice di potere.
Tu Fly a quanto sembra sei la più adatta ad essere la leader di questo gruppo, sei altruista e sai essere obbiettiva. In te scorre il potere dell’aria e quindi avrai il dominio sui venti e sul clima. Ti è stato inoltre donato uno speciale bracciale e un ciondolo molto potenti, ma dovrai capire da sola come usarli. Per facilitarti il compito di leader il gran consiglio ti ha anche aiutato a sviluppare più velocemente il potere dell’energia, che si apprende in anni e anni di addestramento, cioè può utilizzare la tua essenza magica per scagliare potenti attacchi. –prese una pausa e poi si rivolse prima ad April- Mentre tu April guiderai la terra con la tua concreta forza d’animo, avrai inoltre il potere della telecinesi e potrai spostare gli oggetti a tuo piacimento; Zoe tu sarai amica dell’acqua che ti aiuterà durante questo viaggio, mentre tu aiuterai i tuoi amici con il tuo potere curante. E infine a voi ragazzi, che devo ammettere e stato alquanto difficile trovare dei poteri da associarvi, abbiamo dato: a Eric il potere sul fuoco e grande agilità e doti da combattente, come a Gary che però avrà anche lui il predominio sull’energia, oltre a scagliare potenti attacchi utilizzando la tua energia magica come Fly, potrai anche convertire in invisibilità corporea o congiunta, la tua energia - aggiunse dopo un sguardo interrogativo del ragazzo -…capirai poi come.-
I quattro si guardarono straniti come in cerca di qualche segno di cambiamento su i loro corpi di quanto lo strano personaggio aveva appena detto, ma con scarsi risultati: infatti notarono solamente che a Fly erano spuntati addosso un ciondolo e un bracciale a forma di fiore rosa e un lieve bagliore spuntare dalle mani di Zoe, prima che April avvertisse una leggera fitta alla testa. Silenzio…
Zola interruppe quello strana calma dicendo: -Bene, ora vi devo lasciare. Devo tornare a guardia del cristallo centrale, per trovare i cristalli dovrete solo concentrarvi e avvertire la loro presenza magica. -
Stava per andare ma si accorse di aver scordato una cosa: -Prima che vada…i cristalli sono alimentati dai sentimenti: amore, amicizia, speranza, saggezza, coraggio, altruismo e lealtà. Dopo aver trovato un cristallo sarà lui a decidere chi sarà a custodirlo e quindi ad usufruire dei suoi poteri. L’unica cosa che dovete fare è mantenere vivi quei sentimenti in voi, altrimenti il cristallo vi respingerà e la sua ricerca sarà stata vana. Bene credo sia tutto, buona fortuna, credo ve ne servirà molta per questa impresa, se sarete in difficoltà il ciondolo di Fly sa come contattarmi, a presto allora.-
Fly spiazzata dopo l’ultima affermazione, cercò di fermarlo prima che se ne andasse aveva ancora molte domande da fare a quello strano individuo: -Aspetta…No, maledizione!!-
Ma l’uomo era già sparito e ora non galleggiavano più in aria ben si precipitavano verso il suolo.             
Fly urlò sperando che Zola la potesse ancora sentire: -Come facciamo a salvare il tuo mondo se ci schiantiamo al suolo?-
Una voce si levo nell’aria: “E a me lo chiedi, sei tu che hai il predominio sui venti o sbaglio?! Usalo !!”
Zoe e April urlarono in coro: -Fly ti prego fa qualcosa!-
April che aveva quasi le lacrime agl’occhi tanto che precipitavano velocemente: -Già, perchè non credo che troveremo un ospedale o un reparto rianimazione da queste parti!!-
Gary cercando di sembrare calmo e di tranquillizzare Fly che stava cominciando ad innervosirsi disse: -Concentrati, c’è la puoi fare ne sono sicuro! Urla le parole che ti senti sorgere dal cuore, come a detto Zola, credi in te! È l’unico modo per attivare i tuoi poteri!-
Anche se stavano precipitando altissima velocità Fly chiuse gli occhi cercando di concentrarsi; le sembrava stupido, chiudere gli occhi in un momento del genere, ma si fidava di Gary e poi sentiva che era la cosa giusta da fare in quel momento. Cercò dentro di se qualcosa…un idea, una sensazione…o anche un miracolo le andava bene! Poi le vide: nel buio della sua mente galleggiavano luminose delle parole. Spalancò gli occhi di scatto e urlò: -Come to my aid wind power!!-
Una nuvola invisibile frenò la loro caduta e li posò dolcemente sull’erba fresca di una radura che sarebbe stata persino normale, se in cielo non ci fossero state tre lune in pieno giorno.
Fly sospirò pesantemente: -Meno male che ha funzionato.-
Eric sorpreso, sovraeccitato ma incolume esclamò rimettendosi in piedi: -Wow è stato fortissimo! Dai, ri-fac-cia-mo-lo !!-
Tutti gli’altri gli urlarono contro in coro: -NO !!!-
Poi Zoe esclamò mentre aiutava Fly ad alzarsi da terra: -Ma allora quel tizio aveva ragione, ora abbiamo dei poteri! -
Alzò le mani verso un fiume che scorreva lì vicino e una bolla d’acqua enorme si sollevò in aria ad un suo gesto e infradiciò il povero Eric che stava giocando con una palla di fuoco creata per caso mentre puntava il dito contro un albero provando ad incenerirlo con i suoi nuovi poteri.
Zoe esclamò mortificata: -Scusa non l’ho fatto a posta…mi dispiace tanto!-
Eric fradicio ma sorridente ridacchiò prendendola per mano: -Figurati, tanto ora che ho il potere del fuoco posso asciugarmi i vestiti in un solo secondo.-
E così fu. In meno di un minuto i suoi vestiti erano tornati asciuttissimi. Usare il suo potere gli veniva così naturale…Fly non se lo spiegava, ma era così anche per lei.
April era ancora scettica sulla cosa e mentre si sedeva su un tronco d’albero reciso, chiudendo gli occhi per lo stress: le era venuto improvvisamente un forte mal di testa.
-Io penso ancora che tutto sia frutto di un allucinazione collettiva, vedrete fra poco ci sveglieremo e saremo di nuovo tutti in ritardo per la scuola.-
Fly sbottò ironica: -Allora come te lo spieghi questo mondo, questi abiti strani e tutto il resto?-
April ancora cinica socchiuse gli occhi e lanciò a Fly uno sguardo di sottecchi, prima di dire: -Droghe pesanti. E comunque io non ho ancora provato questi “miei strabilianti poteri” che mi permetteranno di salvare il mondo, che tra parentesi non è nemmeno il mio!-
Allora Zoe disse provocatoria, quasi a volerla stuzzicare: -Ne sei sicura??- poi alzò una mano e con un dito indicò sotto di lei
April aprì gli occhi e si rese conto che il tronco su cui era seduta era cresciuto di tre metri e che stava facendo germogliare fiori e frutti. Saltò giù di colpo dal tronco e la crescita rapida si fermò si colpo.
April ancora un po’ sconvolta e imbarazzata disse: -Bè credo che per stavolta mi dovrò rassegnare all’evidenza…-
Fly richiamando l’attenzione degl’altri gesticolando con vigore: -Bè credo che per tornare a casa dobbiamo per forza trovare questi cristalli, ma suggerisco che per oggi, visto che da quanto ho potuto vedere siamo un pericolo ambulante, sia meglio fare un po’ di pratica con i poteri, prima che… –con un gesto della mano, l’albero che April aveva appena fatto germogliare venne sradicato da una tromba d’aria sbucata dal nulla. Lo sguardo sbalordito dei suoi amici che la fissavano lasciò intuire il resto del discorso -… oh, bè insomma mi avete capito!-
Tutti annuirono fermamente prima di ritagliarsi un angolo di prato e cominciare a colpire alberi o avversari invisibili.
Ci vollero tre giorni prima che tutti riuscissero a padroneggiare al meno un po’ i loro poteri, anche se Fly non era ancora riuscita ad attivare i poteri del suo ciondolo, era venuto il momento di partire alla volta di Alian (il bracciale di Fly funzionava anche come una specie di mappa della zona) la città più vicina dove avrebbero comprato provviste e cercato uno dei cristalli magici o almeno delle informazioni che lo riguardassero.
Il fatto che Fly avesse come alleato l’aria permetteva a lei e a gl’altri di volare e evitare gli ostacoli più complicati, anche se c’era sempre il rischio che Fly perdesse la concentrazione e che il facesse schiantare da qualche parte, come era già successo durante alcuni dei loro allenamenti.
Mancavano pochi chilometri prima della città quando un gruppo di banditi demoni, all’improvviso sbucati dal nulla, li accerchiò.
Non furono di molte parole infatti uno di loro li attaccò subito pensando che fossero gente ricca del luogo, ma grazie a Eric che lo incenerì con una palla di fuoco, nessuno di fece male. Ci fu una breve lotta dalla quale uscirono vincitori, almeno per il momento. Dai demoni restanti il più grosso e più brutto degl’altri si fece largo tra la folla…
Quello che sembrava essere il Demone capo si rivolse con tono beffardo ai nostri: bene, bene! Avete sconfitto i miei scagnozzi ma io sono più potente,a un livello superiore al vostro, non vi basterà quella misera fiammella per togliermi di mezzo.
Si scagliò contro di loro lanciando fiamme smeraldine dalla bocca; Fly non sapeva cosa fare, non riusciva a pensare, era terrorizzata da quell’attacco improvviso, ma allo stesso tempo qualcosa in lei si stava attivando. Il cattivo mise fuori gioco Eric e April con facilità e anche se non riuscì a ferire gravemente nessuno, gl’altri non potevano più combattere, era rimasta solo Fly che tentava di respingere i suoi attacchi malgrado tutte le ferite riportate in precedenza. Ad un certo punto il demone cambiò bersaglio, visto che non riusciva a rompere le difese di lei, si diresse contro Gary che cercava di trovare una via di fuga dallo scontro; lui non si accorse del pericolo ma Fly che non lo perdeva mai di vista cercò di proteggerlo. Utilizzando il potere dell’aria combinato a quello spirituale si teletrasportò di fronte al demone proprio un momento prima dell’attacco.  
Il mostro sembrava non essere sorpreso di questa mossa; si trovava a pochi metri da lei, che però si era nuovamente bloccata…
Gary si accorse di quello che stava per accadere, e malgrado lo shock tento di infondere forza nelle parole che stava per pronunciare:  - Fly, ti prego, reagisci! Non aver paura, tu sei più forte di lui!-
Ormai non c’era più tempo per schivare l’attacco, levò su il braccio come per difendersi e qualcosa al suo polso e al suo collo, il bracciale e il ciondolo, si illuminarono.
La luce accecò il demone e tutti gl’altri…
April che si era ripresa da poco e assisteva inerme allo scontro urlò all’amica: -Fly scappa via, non puoi fare niente per ora, ritirati!-
Fly (spaventata): -Non posso! Uno: non riesco a muovermi;  Due: io non sono mai scappata prima ad’ora e non comincerò di certo adesso; e Tre: lui – riferito a Zola - ha detto che io sono la leader, ho il compito di proteggervi! Non potrò mai farlo se non supero le mie paure!-
Poi si raccolse in posizione di difesa, socchiudendo gli occhi e mettendo in moto il cervello: -Devo trovare una soluzione o malmeno ci devo provare: ma non mi viene in mente niente di niente, cavolo! Non riesco a pensare a niente di coerente…Sento solo come delle parole sulla punta della lingua che provengono dal cuore …- guardò il bracciale e il ciondolo pervasi da una luce aurea e capì, puoi urlo –Ti prego…spero solo di non sbagliarmi… “VIENI A ME ENERGIA DEI 5 ELEMENTI: ARIA, ACQUA, FUOCO, TERRA! –ME-TA-MOR-FO-SI!-”
Fasci di luce uscirono dal ciondolo e dal bracciale illuminati di una luce rosea e la avvolsero per un istante interminabile.
Mentre la luce accecante impediva di vedere cosa stesse accadendo alla loro amica April e Zoe crearono una barriera magica- frutto di numerosi addestramenti –al fine di proteggersi da altri attacchi ad ampio raggio sia di Fly (che come scopriranno essere molto potenti), sia del demone con cui avevano ingaggiato questo tremendo scontro.
La sorpresa fu grande, quando la luce svanì al posto di Fly c’era una bellissima fata vestita in modo un po’ succinto in lilla che aveva tutta l’aria di volerle suonare di santa ragione a quel demone. Anche se aveva un area familiare, nessuno dei suoi amici riuscì a capire subito cosa era successo, ne chi fosse quello strano personaggio e nemmeno dove fosse finita la loro amica.
Lei era più alta e aveva i capelli corti, sempre color lilla, e un paio di ali che le spuntavano dalla schiena. Tra la sorpresa generale, il demone ebbe il tempo di riprendersi dall’attacco precedente e stava per attaccare nuovamente la ragazza.
Tutti, compreso Gary, la guardavano sorpresi e stupiti; lui non riusciva ormai a credere più a niente. Dopo averla intensamente osservata per qualche secondo si soffermò su i suoi occhi, erano stupendi, non c’era dubbio erano quelli di Fly, si svegliò da quello stato catatonico nel momento stesso in cui incrociò il suo sguardo, appena in tempo per avvertirla del nuovo attacco. Anche lei infatti era sorpresa quanto gl’altri, se non di più, di quello che le era appena successo e non riusciva a concentrarsi minimamente sul nemico, pronto a scagliare un nuovo potentissimo colpo su di lei.
Subito Gary le urlò spaventato tentando di metterla in allarme: -Fly riprenditi dai! Girati subito, presto!-
Lei non fece in tempo a girarsi, ma vide con la coda dell’occhio l’ombra del suo assalitore pronto a colpirla.
- Merda e adesso che faccio?! Se salto eviterò il suo attacco e poi potrò colpirlo con un calcio o con una sfera di energia. Si farò così, funzionerà, deve funzionare altrimenti sono spacciata !- pensò
Fece un salto si levò in aria evitando nuovamente la fiamme smeraldine, ma non riuscì a mettere in atto la seconda parte del suo piano e quindi colpire l’avversario, perché le sue ali avevano preso a muoversi da sole istintivamente.
Stava volando!
Ma non c’era tempo per rimirare la sua nuova abilità, aveva un nemico da prendere a calci nel sedere. Infatti non trovando più la sua avversaria si precipitò ad attaccare Zoe, Eric, Gary e April, e Fly doveva fare qualcosa per attirare la sua attenzione ed evitare che abbrustolisse i suoi amici.
Fly planò verso terra raccogliendo una pietra. Prese bene la mira e gli tirò il sasso colpendolo in piena nuca; questo lo fece voltare verso la sua direzione infuriato, ma, essendo Fly ancora sospesa a mezz’aria, il sasso sembrava essere stato lanciato dal nulla…il demone confuso infatti ancora non aveva capito da dove provenisse il colpo. Stanca di aspettare che il suo avversario volgesse lo sguardo al cielo, lei prese un ampio respiro e gli urlò, con falsa strafottenza nella voce e sul viso: -Ehi tu, bruttone, non c’è li hai gli’occhi?! Sono quassù! Ormai hai perso, ora sono nell’aria il mio elemento! Non puoi vincere contro di me!-
Gli scagliò contro tre sfere di energia, creò una tromba d’aria che scaraventò il demone, distratto perché si era preoccupato solo di schivare le sfere, contro una parete rocciosa creando un gigantesco cratere . Pensando di aver vinto o di aver al meno guadagnato un po’ di tempo, si voltò dando le spalle al nemico per controllare la situazione e assicurasi che i suoi amici stessero bene; mossa azzardata e stupida perchè il demone si rivelò più potente e resistente del previsto. Venne infatti colpita alle spalle da molteplici sfere di fuoco che la scaraventarono contro un promontorio roccioso, (N.B.: si trovano principalmente in luoghi costieri visto che in questo mondo ci sono sopratutto isole e un solo continente) facendole perdere i sensi e cadere in acqua.
Demone leccandosi le ferite appena ricevute disse con un sorriso beffardo sulla orribile faccia: -Waaah, la vostra amica non era poi così potente, a preferito proteggere voi invece che se stessa! Sciocca umana solo chi si preoccupa solo della propria sopravvivenza vincerà su tutti! Ora vi distruggerò tutti e assorbirò i vostri poteri e la vostra essenza magica per accrescere i miei poteri!-
A sorpresa di tutti la voce di Fly si levò ansimate da dietro le spalle del demone: -Io non ne sarei così sicura!-
Era mal ridotta e aveva una profonda ferita alla spalla, ma era riemersa dall’acqua.
Fly con voce determinata: -Non ti permetterò di far loro del male, il mio compito è difenderli a ogni costo e non mi tirerò di certo indietro!-
Demone: -Davvero? conciata così non fai paura a nessuno! Ahhh!-
E cominciò a scagliare sfere di fuoco sulla barriera finchè non si infranse lasciando senza protezione i ragazzi .
Fly con sguardo allarmato: -No ! Tu non gli farai del male!- urlò disperata
E cominciò o scagliare sfere auree a ripetizione sul nemico…
Fly era arrabbiata, no a dir poco furiosa: -TU-NON-GLI-TORCERAI-NEMMENO-UN-CAPELLO,QUESTA- è-UNA- PROMESSA!!!-
Ma il demone si beffava di lei e questo Fly non riusciva più a sopportarlo… Fly parlò con tono infuriato: -Vuoi giocare, bene! E allora giochiamo! -volo in alto e alzò le mani al cielo verso il sole; una sfera luminosa si formò fra le sue mani in pochi secondi, era poco più grande di una delle tre lune quando la scagliò contro il nemico che non tentava nemmeno di difendersi, urlando: -ENERGIA SOLARE!-
Quest’ultimo colpo fu fatale perché racchiudeva tutta la rabbia di Fly e disintegrò completamente il nemico lasciando al suo posto un enorme cratere nel terreno e un mucchietto di cenere.
Con quell’ultimo colpo Fly aveva aver esaurito tutte le sue energie; la magia che richiamava la trasformazione si sciolse nel momento stesso in cui lei perse i sensi, poi perse quota, (per lanciare il colpo energia solare doveva avvicinarsi il più possibile al sole e quindi al momento dell’attacco si trovava ad una quota di per lo meno 10.000 piedi) ad dire il vero precipitava senza freno verso terra.
Gary che assisteva alla scena insieme agl’altri: -Oh no, così si schianterà! Pensa,Gary, pensa!!...Ho trovato! Zoe riesci a far galleggiare una massa d’acqua abbastanza consistente sotto Fly?-
Zoe annuendo senza staccare gli’occhi dalla sagoma sfocata di Fly: -Ma cade così velocemente che passerà solo attraverso l’acqua!- lo avvisò dubbiosa lei
Gary stava calcolando quanto gli ci sarebbe voluto per raggiungere il punto in cui stava precipitando Fly: -Non importa servirà solo a frenare un po’ la sua caduta!-
Cercando di mettere in pratica le parole di Gary, Zoe creò come un cuscino d’acqua galleggiante e lo posizionò sotto Fly.
Come previsto l’acqua frenò solo brevemente la sua caduta, ma mentre tutti erano concentrati su Zoe che compiva la sua magia, Gary si era messo a correre a perdifiato per raggiungere la zona dello scontro dove presto sarebbe atterrata Fly. Fece appena in tempo ad arrivare, e con un rapido balzo prese al volo la ragazza del tutto l’ignara del rischi che aveva appena corso, che ora riposava tranquillamente fra la sue braccia.
Eric esclamò dopo che Gary tornò del gruppo con Fly in braccio: -Sei grande Gary! Bella presa, amico!-
Gary con il fiatone lasciandosi cadere per terra: -Grazie, non mi veniva in mente nient’altro…bè almeno è andata bene! Ma non penso correrò più per al meno un mese. -
Nello stesso istante pensò: “Non avrei mai permesso che ti accadesse qualcosa, non me lo sarei mai perdonato…”
Siccome Fly non si svegliava decisero di trovare un  rifugio lontano dai demoni e di aspettare che si riprendesse, e nel frattempo perfezionare la loro tecniche per saper fronteggiare meglio attacchi futuri, non volevano essere di peso a Fly come era successo nell’ultimo scontro; si era ridotta così perché era troppo impegnata a difenderli che a combattere contro il nemico, questo non sarebbe successo di nuovo, non sarebbe accaduto mai più.
 
Per concludere questa prima parte posso solo anticiparvi che Fly dormì tre giorni prima di riprendersi del tutto dal suo primo vero combattimento, e che tra Gary e quest’ultima presto succederà qualcosa di interessante, ma chissà cosa… 
Novità avvincenti, strani incontri, la nascita di un nuovo amore o di un’amicizia e dichiarazioni inaspettate (o quasi) nella seconda parte di “ Magic knight of Sailoon ”! Mi raccomando non mancate, ciao ! 

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Capitolo 2
*** La città degli incontri ***


Era presto, decisamente presto, e mentre sorgeva l’alba su Sailoon, un ragazzo, dai capelli castani scompigliati dal vento e gli’occhi chiusi, era intento a meditare con aria attenta e concentrata sospeso a due o forse più metri da terra.
Dopo l’ultimo scontro che avevano affrontato, i nostri eroi avevano capito di aver preso alla leggera quella strana missione, che tal volta, alcuni di loro, speravano ancora fosse un sogno. Non ci furono feriti gravi visto che Zoe curò tutti, o almeno ci provò, con i suoi poteri; nonostante tutto, dopo l’accaduto, Gary non si era fermato un attimo e appena Fly riprese le forze, le chiese aiuto per uno speciale allenamento (visto che avevano dei poteri molto simili) per sviluppare la radice del suo potere in vista di scontri futuri che si preannunciavano molto duri e pericolosi, visto che non trovava giusto far preoccupare e affaticare Fly­ (l’unica che aveva sviluppato quasi del tutto i propri poteri con una rapidità impressionate, e che già aveva un enorme senso di responsabilità e uno spirito protettivo nei confronti delle persone a cui voleva bene, amplificato ulteriormente da quando Zola l’aveva nominata leader indiscusso del gruppo) durante le battaglie e anche perché così poteva starle vicino senza destare sospetti agl’altri del gruppo (nessuno, si illudeva lui, aveva capito che si era innamorato di Fly). Nel frattempo sia April che Zoe si affrettavano a padroneggiare meglio i loro poteri, visto che April continuava a far cresce piante e alberi in continuazione, anche mentre dormiva, mentre Zoe che era sempre stata impressionabile, soprattutto alla vista del sangue o di ferite profonde, doveva esercitare lo sua forza di volontà per combattere questa sua paura; non serviva a niente un potere medico se chi lo esercita sviene puntualmente ogni volta che vede una goccia di sangue, no?! Tuttavia, Eric era già abbastanza bravo specialmente nella lotta corpo a corpo, segno che anni e anni di cartoni animati di dragon ball e compagnia bella sortivano qualche effetto positivo, oltre la frittura istantanea del cervello; era anche il più bravo di tutti a mimetizzarsi, e siccome odiava restare con le mani in mano ad aspettare che gli’altri finissero gli allenamenti, andava molto spesso in giro fra i boschi in cerca tane di altri demoni per raccogliere delle informazioni sui cristalli. Avevano infatti deciso che prima di entrare nella città, che era protetta del campo energetico del cristallo centrale, di spiare ulteriori demoni nelle vicinanze della grotta dove si erano rifugiati; infatti era molto più probabile che un demone sapesse la collocazione di un cristallo o avesse qualche idea su dove poteva esserne finito uno, che un abitante di Alian che non poteva uscire dalla città per scoprire informazioni, senza correre il rischio di essere attaccato da i briganti di poteri o da altri demoni spietati che si davano al saccheggio dai poveri viaggiatori o dei passanti, com’è successo al nostro gruppo nel loro primo scontro con il “nemico”.
Tornando a noi: era l’alba del giorno in cui si erano prefissati di raggiungere la città senza ripensamenti o altri intoppi, e Gary aveva deciso di fare un po’ di meditazione per rafforzare i suoi poteri. In verità più che i poteri cercava di rafforzare il suo autocontrollo che in quel periodo spesso vacillava tutte le volte che Fly era nelle vicinanze, specialmente quando lei si trasformava in quella deliziosa fata dai capelli lilla. Stava meditando e tutto andava bene, era in pace col mondo e aveva un espressione totalmente beata, troppo beata per essere frutto solo della meditazione; quello che lo faceva andare così in estasi infatti era un’ unica serie di pensieri e fantasie, al cui centro vi era una sola cosa, o meglio una sola persona:… la dolcissima Fly. Non pensava altro che a lei e questo stava complicando la riuscita del suo piano -nessuno deve sapere che mi sono innamorato di lei, nessuno deve saperlo, nessuno !!-, non riusciva a trovare uno straccio di soluzione. A dire il vero una c’è n’era: e cioè dirle tutto e sperare di non essere rifiutato, ma dove trovare il coraggio di parlarle…? Era più probabile che lui trovasse il forza di buttarsi dentro un vulcano attivo in procinto eruttare, o affrontare uno stormo di demoni imbizzarriti da solo, o qualsiasi altra cosa…, che non fosse quello di dirle che gli piaceva da matti.
Era così assorto dai suoi pensieri che non si accorse che proprio Fly, non trovandolo nella grotta al suo risveglio, era uscita a cercarlo per dirgli che presto si sarebbero messi in marcia, ma non era l’unico… a pochi metri da Fly nascosto tra i cespugli c’era Eric, che aveva avuto la stessa idea.
Eric era nascosto e aspettava che Fly uscisse dal suo nascondiglio per filarsela senza farsi vedere (aveva intuito quanto Fly piacesse a Gary e non voleva rovinare uno di quei pochi momenti in cui quei due rimanevano da soli); rimase sconcertato dal vedere che quest’ultima invece di proseguire il percorso per arrivare da Gary, si era fermata e guardava con aria sognate il volto sereno di lui. Non capiva il perché di tutta quella esitazione proprio a pochi passi da lui, ma proprio quando stava per cedere e uscire allo scoperto, lei si decise e uscì dal suo nascondiglio con passo apparentemente deciso.
Fly lo guardò di nuovo, lui non si era accorto che lei era lì a pochi passi da lui, ma doveva per forza attirare la sua attenzione in qualche modo per dirgli dell’anticipazione della partenza o la sua venuta lì sarebbe risultata perfettamente inutile.
Infatti non trovando altro modo, Fly parlò ad alta voce: Gary !!! Ehi ,  Gary sono qui! Per favore, scendi ti devo parlare.
Gary appena senti la voce di Fly, perse la concentrazione e cadde letteralmente dalle nuvole, ma prima che si schiantasse al suolo Fly lo accolse con una leggera brezza attutendo la caduta. Lei in tono mortificato: scusa, ti ho deconcentrato, non volevo. Ero solo venuta a dirti che fra poco avremo deciso di metterci in viaggio per Alian.
Gary cercando di sembrare naturale dopo la caduta a gambe all’aria di 5 secondi prima, disse tra il sorpreso e l’imbarazzato: grazie per l’atterraggio; comunque come mai hai anticipato la partenza a così presto, mi pareva avessimo deciso di partire verso metà mattinata??
Fly lo guardò e arrossì un po’ imbarazzata poi distolse la sguardo da lui prima di dire: preferisco partire presto per evitare il caldo afoso della mattinata e eventuali nemici, sai com’è, dopo l’ultima volta…
Gary vide che Fly stava continuando ad arrossire e si accorse di essere ancora per terra, ancora a gambe all’aria, si alzò di scatto dicendo un po’ rosso in viso: bene, allora sarà meglio che ci sbrighiamo,ora raccolgo le mie cose e vengo. Fly lo aspettò e
insieme si avviarono sul sentiero da cui lei era arrivata, passando a due centimetri da Eric, che non riusciva a capire il perché dello strano comportamento dei suoi due amici; ma non era il momento per perdersi in ragionamenti contorti, avevano una città da raggiungere.
Durante il viaggio la conversazione fu spesso monotona è ripetitiva…
April sbuffando con aria assonnata: quanto tempo impiegheremo per arrivare in questa città??
Fly guardandosi il polso destro che emetteva un lieve bagliore argenteo che lampeggiava ad intermittenze regolari: bè vediamo…circa tre ora di marcia secondo il bracciale, non ci sono molti ostacoli da superare e quasi tutta pianura tranne la parte finale dove dovremo attraversare un boschetto, fortunatamente !
Zoe con aria un po’ scettica: siamo proprio sicure che quel coso sia affidabile come mappa?? Non so, non mi sento molto sicura seguendo le indicazioni di un “braccialetto”!!
Gary che aveva sentito quella domanda almeno tre volte quel giorno rispose con aria scocciata e un po’ esasperata: e con che altro ti vorresti orientare, con la posizione delle tre lune, o con una stella polare di giorno ?!
Eric posando una mano sulla spalla della sua ragazza con aria di chi la sapeva lunga, per evitare che lei ribattesse e si desse vita ad un'altra discussione sull’argomento, disse: già, non abbiamo altro modo per ora di trovare le città, se non quello di affidarci al bracciale di Fly…
Zoe sbuffò rumorosamente per segnalare il suo disappunto, ma poi si dovette rassegnare e passò tutto il resto del viaggio giocando con una sfera d’acqua che aveva fatto comparire dal nulla.
Dopo queste fantomatiche tre ore di viaggio arrivarono davanti a un gigantesco portone di legno antico e segnato dall’intemperie ambientali e magiche, senza maniglia che circondava alte mura.
April con aria perplessa disse rivolta ai suoi compagni fissando ancora il portone: state pensando anche voi quello che penso io?
Ci fu un mormorio di assenso e poi siccome non potevano restare il a fissare quella gigantesca porta tutto il giorno, tentarono di aprirla, ma con scarsi risultati…
Eric un po’ nervoso per il suo quinto tentativo fallito di aprire la porta disse: ma come caspita si apre questa cosa??
Gary che aveva provato altre tante volte: non chiedermelo, non ne ho la più pallida idea !!
Poi all’improvviso il bracciale di Fly si illumino e una voce, che bene conoscevano, cominciò ad uscire da quest’ultimo; questa cosa precedeva l’apparizione, attraverso proiezione astrale, di quello stesso strano uomo in tunica che li aveva accolti tempo addietro quando furono scaraventati senza alcun preavviso a Sailoon.
Zola in tono giovale: salve ragazzi, vedo che siete ancora vivi, questo è un buon segno, anzi ottimo…
Zoe un po’ seccata: perché ne dubitavi?!
Zola in tono docile: niente di simile signorina Zoe, comunque vedo che avete qualche difficoltà ad entrare a Alian o sbaglio?
Fly sarcastica: ma dai…e solo che ci piace fissare le porte, specialmente quelle in legno così antico, sai sono molto belle!
Zola con aria compiaciuta: bene allora vi ho contattati al momento giusto,sempre che non vogliate continuare a fissare il portone… – guardando l’espressioni assassine sul volto delle ragazze continuò ridacchiando…- per entrare a Alian, così come in tutte le altre città protette da magia dovete solo appoggiare la mano sulla porta, il legno, incantato con una magia, leggerà la traccia di magia bianca che c’è nei vostri poteri e vi farà entrare, il meccanismo è lo stesso che è impiantato nel tuo bracciale magico che gli permette di accedere hai tuoi poteri nascosti e di farti trasformare più velocemente.
April con ironia: ma era semplicissimo, c’ero arrivata anch’io, lo sai! Volevo solo sapere se tu lo sapevi !
Ci fu una risatina generale, prima che Fly mettesse in pratica quello che le era stato appena spiegato. La porta si aprì con qualche cigolio mostrando hai nostri amici una città florida e piena di vita con maghi e creature magiche che vivevano il completa armonia.    
Poi Zola disse con aria frettolosa: bene ora vi lascio così poterete darvi ad acquisti pazzi e a girovagare tra i mercati; mi raccomando non mettetevi nei guai e tu, Fly, quando vi sarete sistemati per bene in una stanza d’albergo e vi siate assicurati che nessuno vi spii contattami, vi darò istruzioni per una piccola missione… extra.
- E la proiezione svanì con un leggero crac –
Fly un po’ incazzata parlando rivolta al bracciale: come missione extra, e come faccio a ricontattarti?? Uffa lo odio quando fa così!!
Zoe cercando di cambiare discorso prima che Fly andasse in escandescenza disse: tu ignoralo. Ora che siamo in una città perché non ne approfittiamo per guardarci intorno.
Intuendo l’intenzione della sua ragazza, Eric intervenne dicendo: già perché non cerchiamo una farmacia o un’erboristeria, credo che per malesseri come il mal di testa e mal di stomaco, la nostra Zoe non possa fare gran che…
Fly ci rifletté su qualche istante, poi disse con un tono tra sorpreso e ironico : già è vero, hai ragione…cosa rara del resto, ma avvolte accade.
Eric irritato, ma non offeso sul serio: ehi, non è vero !!!!
E tutti scoppiarono a ridere…Ridevano così forte che molte persone che passeggiavano in strada si voltarono a guardarli. Allora cercarono subito di riprendere un po’ di autocontrollo e si avviarono, seguendo la folla e qualche cartello sparso qua e là, verso la piazza del paese, sorprendendosi di riuscire a capire la lingua del posto, dove presumibilmente avrebbero trovato negozi a volontà. Mentre cercavano un negozio che somigliasse anche solo vagamente a una farmacia, i nostri eroi, si imbatterono in una situazione al quanto strana per loro, del tutto normale per la gente di Alian. Un gruppo di ragazzi si stava fronteggiando nel bel mezzo della piazza e si rincorrevano lanciandosi incantesimi e fatture, distruggendo tutto quello che incontravano sul loro cammino, e uno di loro quasi travolse April. Ma questa non era la cosa più strana, infatti tutto ciò che veniva distrutto veniva subito magicamente riparato dal proprietario, senza neanche troppi rimproveri rivolti a quelli che avevano distrutto i loro negozi appena 5 secondi prima.
I ragazzi tentavano, loro malgrado, di non rimanere a bocca aperta vedendo quella scena. Fly capì presto che la città era leggermente più grande del previsto e quindi decise che era meglio dividersi per esplorare meglio tutta la città e per cercare informazioni sui cristalli. Dovevano anche trovare un’osteria dove passare la notte e altro che sarebbe potuto servire nel corso del viaggio fino alla prossima città.
Zoe e Eric andarono verso i quartieri più affollati nella speranza di trovare qualcuno che gli potesse dirgli se nei paraggi c’era stato qualche fenomeno strano come un demone che all’improvviso era diventato potente, evitando di accennare al fatto che poteva avere un cristallo. Fly e Gary andarono in cerca dei beni di prima necessità, come: acqua, cibo, medicinali e…carta igienica. Infine a April toccò la ricerca di una locanda dove si sarebbero potuti riposare almeno un po’. Quest’ultima era affascinata e allo stesso tempo un po’ spaventata da tutti quegl’esseri magici che le giravano in torno; un po’ disorientata mentre vagava come senza meta nei quartieri più tranquilli, notò un locanda dall’aria apparentemente normale. Prima di entrare la sua attenzione fu catturata da due abitazioni più in là,dove notò lo stesso ragazzo che stava distruggendo il mercato, qualche ora prima, e che l’aveva quasi travolta. Ora però, non stava combattendo per gioco, anzi si trovava in difficoltà contro un altro ragazzo che aveva del tutto l’aria di chi gode a far soffrire la gente. Si stavano scontrando sulla terrazza di un tetto semi distrutto, per difendersi da un colpo scagliato dall’avversario il ragazzo misterioso dovette indietreggiare pesantemente e fini sul bordo della balconata;quando il ragazzo si accorse di ciò tentò invano di rientrare nella parte sicura del balcone, ma questo non gli fu possibile, fu infatti scaraventato fuori dal tetto da un calcio avversario. April era proprio sotto quella balconata e d’istinto fece crescere un enorme albero che freno la caduta del ragazzo facendolo atterrare privo di sensi su un ramo; non ebbe il tempo di fare nient’altro che il crudele avversario dello sconfitto fuggì. Un ragazzo dal viso dolce e capelli di un inteso castano riposava appoggiato a una quercia secolare spuntata nel bel mezzo della strada. Dopo un po’ i raggi del sole che filtravano tra le foglie colpirono in viso questo ragazzo, che lentamente riaprì gl’occhi un po’ stordito. Era un po’ confuso, non riusciva a capire come si fosse salvato e mentre rimuginava su varie ipotesi una voce proveniente da uno dei rami che lo sovrastavano, attirò la sua attenzione: allora non sei morto, bene! Come ti senti? Mi spiace per il brusco atterraggio ma mi hai colto di sorpresa, è stata una magia istintiva…
Lui ancora un po’ incerto su come comportarsi con il suo presunto \a salvatore o salvatrice disse:meglio, confuso…ma meglio. Grazie per avermi salvato, tu…chi sei ?
April scendendo con un agile balzo da un ramo disse: qualcuno che è solo di passaggio, piacere mi chiamo April.
Lui ancora un po’ stranito dall’apparizione di April (si aspettava un vecchio mago o qualcosa di simile) disse: piacere io sono Alex.
Lei gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi; lui aveva ancora lo sguardo un po’ confuso e non sapeva come ricambiare il favore a quella ragazza che, a suo parere, aveva un sorriso meraviglioso, lo aveva salvato. La fisso per qualche secondo senza dire niente, ma lei non aveva molto tempo da perdere, e anche se voleva accertarsi della condizioni di salute di Alex prima di lasciarlo, aveva molte cose da fare prima di rincontrarsi con i suoi amici. Quindi fece cenno a lui di seguirla ed entrarono nella locanda avvistata poco prima da April. La signora che li accolse aveva l’aria amichevole e aperta…
Signora in tono cordiale: salve ragazzi, cosa posso fare per voi?
April: salve siamo 5 persone e vorrei due camere per la notte, una per noi ragazze e una per i ragazzi, se è possibile?
Signora: certo, sono 4 ecunè a stanza.
April rimase un po’ spiazzata, si era completamente dimenticata che oltre a non avere un soldo in tasca, non conosceva la moneta del luogo e non sapeva proprio come cavarsela; poi prima che riuscisse a dire niente, il ragazzo che si era portata dietro e di cui si era completamente dimenticata disse porgendo un sacchetto alla signora: tenga sono 10 ecunè, prendo una singola anch’io.
Lei si voltò di scattò con aria sorpresa, ma si trattenne fino al momento in cui uscirono dalla locanda (a dire il vero lo trascinò fuori quasi di peso) prima di esclamare: perché l’hai fatto? Mi conosci appena. Non fraintendermi sono contenta che tu l’abbia fatto e per questo ti ringrazio di avermi aiutato, ma vorrei capire il perché.
Alex la guardava con aria di chi sta studiando una persona con molto interesse mentre diceva: anche tu, eppure mi hai salvato da morte certa prima. Diciamo che “non” siamo pari, ma sto cercando di ringraziarti in qualche modo.
Il ragazzo cominciò a fissarla dritto negl’occhi e lei non sapeva cosa dire, quindi distolse lo sguardo, così si venne a creare un silenzio alquanto imbarazzante...
April parlò in tono conclusivo cercando di smuovere la situazione: bè grazie di nuovo, allora.
Si voltò e fece per andarsene, ma il ragazzo la bloccò dicendo e  parandosi davanti a lei con le braccia aperte: ehi, dove credi di andare?! Non so chi sei, ma di certo non sei di qui visto che non conosci nemmeno la nostra moneta, il che è strano…come può essere? –domandò più a se stesso che a lei, poi scosse la testa e concentrò di nuovo la sua attenzione sulla misteriosa fanciulla che aspettava impaziente che (suppongo) si togliesse dai piedi- comunque, credo che ti servirà il mio aiuto se vuoi sopravvivere in questa città.
Dopo averci pensato su un po’ April si arrese con uno sbuffo e disse: va bene, forse hai ragione non sono di qui, ma non posso dirti nient’altro finchè non mi consulto con Fly e con gl’altri, chiaro?!
Alex con aria incuriosita per la citazione di quel nuovo nome annuì vigorosamente; aveva la sensazione che quella ragazza fosse un tipo speciale e che era legata a qualcosa di misterioso, glielo diceva il suo istinto e di solito il suo istinto non sbagliava mai, oltre tutto era anche molto carina, il che non gli dispiaceva affatto.
Torniamo ora alla nostra (almeno alla mia) coppia preferita: Fly e Gary si erano presto accorti, come April, che per acquistare cibo e acqua avevano bisogno di soldi, lì chiamati ecunè, quindi passarono quasi tutto il tempo a cercare un lavoro per guadagnarne almeno un po’. Dopo l’ennesimo rifiuto, Gary era fortemente demoralizzato, ma non voleva darlo a vedere a Fly a cui aveva chiesto carta bianca per trovare il modo di guadagnare soldi. Quest’ultima capendo che il ragazzo non  riusciva a trovare soluzione al problema e visto che aveva avuto modo di pensarci su e di trovare varie soluzioni, decise di perdere in mano le redini della situazione dicendo: senti Gary mi è venuto in mente un modo per fare qualche guadagno, che ne dici se
accettiamo quel lavoro di guardie del corpo che ci hanno offerto prima, so che hai rifiutato perché hai paura per me che sono una ragazza, anche se per ora sono la più forte del gruppo, e anche perché quel tizio della proposta aveva l’aria poco affidabile, ma abbiamo assoluta urgenza di soldi, lo sai!
Gary dovette cedere alle ragioni di Fly e anche se di mala voglia l’accompagnò in una specie di agenzia di collocamento per lavori lampo, dove poche ore prima avevano incontrato un individuo dall’aria losca che gli aveva proposto un lavoro come guardie del corpo per tutta la serata, pagato bene e un parte in anticipo.
L’uomo era ancora lì e dopo averli visti, gli fece cenno di seguirlo in un’ altra stanza dove era radunato un gruppetto. Fly disse, con aria decisa ma non insolente, rivolgendosi ad un uomo sulla cinquantina con qualche cicatrice in faccia, che sembrava il capo del gruppo:mi scusi, siamo qui per quel lavoro di guardie del corpo.  
Lui la squadrò da capo a piedi prima di dire con aria beffarda: bene, bene ragazzina tu vorresti farmi credere di essere una guardia del corpo?! Ma chi vuoi prendere in giro, bellezza, cosa o chi vorresti proteggere con quel fisico da barbie!?
-poi rivolgendosi a Gary come se fosse stato l’unico vincitore tra i vinti –tu invece sei a posto, se vuoi puoi lavorare per me!
Fly stava per sbottare e urlagli in faccia al meno un miliardo di epiteti, ma Gary la precedette dicendo con voce ferma ma allo stesso tempo dura e spigolosa: io non lavoro da solo, o predi tutte due o nessuno; e per la cronaca la ragazza che hai definito una barbie è molto più forte di quanto non lo sia io.
Dopo una grassa risata l’uomo disse: va bene allora visto che il tuo fidanzato insiste tanto e non ho ricevuto offerte migliori, se volete il lavoro è vostro, sempre se non avete deciso di tirarvi indietro.
Fly allora disse con calore e con aria po’ in indignata: accettiamo, non sono una codarda, non scapperò ! Le farò rimangiare quello che a detto, è una promessa !
Detto questo un uomo alto dal viso scolpito gli consegnò un sacchetto con l’ecunè e un foglio con le indicazioni da seguire per svolgere appieno il lavoro. Il loro incarico consisteva nel proteggere per tutta la sera la figlia di 8 anni di un magnate di Alian. Era una serata da ballo importante, ma pericolosa molte persone avevano accesso a quella serata, anche se il sistema di sicurezza era alto e ogni personaggio importante aveva le proprie guardie del corpo; ma siccome il loro datore di lavoro aveva ricevuto già in precedenza minacce sull’incolumità della figlia voleva qualcuno forte e sicuro per proteggere la piccola bambina.
Sul foglietto c’era scritto che dovevamo presentarci tra due ore davanti al palazzo municipale dove si sarebbe tenuto il ballo, lì avremmo ricevuto ulteriori dati.
Appena usciti dall’agenzia, mandai un messaggio magico a Zoe e ad April attraverso il potere del vento per aggiornarle sulle ultime novità e per avvertirle che probabilmente avrebbero tardato quella sera e di non preoccuparsi; ci avviammo verso il luogo dell’appuntamento e Gary mi disse con aria incerta: sei sicura di quello che stiamo facendo ?
Dopo avergli scoccato uno sguardo tra il non preoccuparti e il per chi mi hai preso, lui smise di essere titubante sulla cosa e si rassegnò alla mia decisione. Arrivati lì lo stesso uomo che ci aveva dato il foglietto ci accolse…
Guardia del corpo: bene, aveva ragione il mio capo non vi siete tirati in dietro; ora vi guiderò in due stanze dove vi cambierete per la serata, non potete proteggere la piccola Tomi, così vestiti, date troppo nell’occhio.
Ci guidò in due stanze separate; nella mia trovai un vestito da sera lungo e color lilla molto grazioso e quello che sembrava il minimo indispensabile di make up- chi aveva preparato la stanza sembrava avere almeno un po’ di esperienza in capo femminile.- Quando dopo circa 15 minuti uscì, trovai Gary ad aspettarmi vestito di tutto punto. Rimasi sbigottita e affascinata da quella scena, ma mi ripresi in fretta non potevo fami vedere da lui con gli’occhi fuori dalle orbite, sarebbe stato difficile da spiegare. Quando lui mi vide spalancò la bocca estasiato e sconvolto, più sconvolto che estasiato, la richiuse di scatto e cominciò ad arrossire, mentre sul volto dell’uomo alto e pieno di cicatrici spuntò un sorrisetto ironico e malizioso.
Gary cercò di riprendersi da quello stato di sorpresa, con risultati poco apprezzabili, ma intervenne una piccola bambina, vestita in modo impeccabile, sbucata dal nulla da una porta a salvare la situazione e ad evitare che si creasse un silenzio al quanto  imbarazzante.
La piccola Tomi corse verso Fly, si fermò ad un paio di metri da lei e  gli disse mentre la squadrava da capo a piedi: waooo, signorina come sei bella vestita così !!
Fly si chinò verso di lei per accarezzargli dolcemente i capelli: come sei gentile. Grazie, piccola anche tu sei molto elegante.
Allora lo spilungone diede qualche colpetto di tosse prima di dire: Tomi, non ci si comporta così, prima ci si presenta; hai forse dimenticato le buone maniere !?
Allora Tomi assunse un contegno più dignitoso dicendo: scusa Gideon hai ragione. Buona sera, io sono Tomi e per sta sera credo che voi sarete e mie guardie del corpo. Piacere di conoscervi spero che andremo d’accordo.
Vedendo quanto fosse diventata educata e impeccabile, Fly si eresse in tutto il suo splendore accentuato molto dal suo lungo abito e disse con voce dolce e chiara: lo spero anch’io, io sono Fly e lui è Gary, un mio…amico. E, come hai detto tu prima, per sta sera saremo le tue guardie del corpo, per qualsiasi cosa rivolgiti pure a uno di noi due.
Tomi quasi parlando tra se e se disse: allora avevo intuito bene, sei proprio dolce oltre che bella…- e ridacchiò tra se-
Fly arrossì leggermente, poi rivolse alcune ultime parole a Gideon prima di entrare nel salone dove stava per iniziare il ballo: se succede qualcosa, qualsiasi cosa, che possa mettere a rischio la bambina me lo faccia sapere subito, se devo proteggerla devo essere al corrente di tutto quello che succede.
Gideon evidentemente sorpreso, ma compiaciuto, da quel discorsetto disse: va bene, farò come chiedi. Ma attenta, qui non è come da voi, niente e quello che sembra a Sailoon.
Gary che fino a quel momento era rimasto spettatore della vicenda disse con voce interrogativa: ma lei, come fa a sapere di noi e di…
Allora Gideon lo interruppe dicendo: non si incontrano tutti i giorni due dei sei prescelti a diventare cavalieri di Sailoon. Io ne ho viste tante di cose strane nella mia vita, e so riconoscere qualcuno di speciale quando lo vedo.
Nessuno potè aggiungere altro, perché Tomi stanca di essere ignorata ed esclusa dalla conversazione, prese Fly per mano e la trascinò verso l’entrata del salone; d’istinto Gary seguì Fly e tutti e tre si trovarono improvvisamente immersi nella folla festante che danzava nella sala, elegantemente addobbata con ogni sorta di magia.
Se non fosse stato per Tomi, che non me ne lascio il tempo, di certo sarei rimasta a bocca aperta per lo stupore e la meraviglia quando vidi quella sala ghermita di gente importante e vestita in un modo impeccabile e un po’ eccentrico come di solito accade nel nostro mondo nelle occasioni importanti; quindi mi costrinsi a ignorare l’irrefrenabile impulso di darmi un pizzicotto, per capire se stessi sognando o meno, e mi rivolsi a Gary che accanto a me sembrava stesse combattendo anche lui con quell’impulso: ehi senti, Gary, vediamo di non perdere mai d’occhio la bimba, io le starò vicino tutto il tempo mentre tu guardati in torno e avvertimi se qualcuno sembra essere sospetto in alcun modo, ok ?! Dobbiamo essere pronti a qualsiasi cosa, non sappiamo contro chi lottiamo…
Quest’ultima frase la disse quasi fra se e se con aria un po’ preoccupata e Gary dovette fare un grande sforzo per non abbracciarla davanti a almeno un milione di estranei e non tradirsi.  
Va bene farò come mi hai detto.- rispose con aria seria e posata; Fly non potè fare a meno di guardarlo con sguardo adorante mentre si allontanava tra la folla (ma sempre ben visibile alle due ragazze).
La serata trascorse abbastanza tranquilla, per quanto possa essere tranquillo un gran ballo magico, fino al momento del brindisi…
La luci si spensero tutte tranne una che illuminava il centro dalla sala dove un’ uomo occhialuto e con una lunga barba bianca, affiancato dal padre di Tomi annunciava alcune notizie che i nostri non riuscirono a recepire a causa del gran numero di applausi provenienti da ogni parte del salone. Forse fu solo un breve rumore accompagnato dal fruscio del vento, ma Fly cominciò ad innervosirsi: il vento era inquieto e questo per lei era un brutto, anzi bruttissimo, segno quindi prese per mano la piccola Tomi e cominciò a cercare ansiosamente con gli’occhi Gary, che aveva perso di vista al momento dello spegnimento delle luci, ma che era al quanto difficile da individuare con tutto quel buio.
Appena il discorso finì e si riaccesero le luci, tra la folla erano apparsi una moltitudine di loschi individui vestiti di nero, e subito tutti gli invitati cominciarono a scappare urlando e chiamando le loro guardie magiche.
Uno di loro mi indicò e allora capì subito chi erano e soprattutto cosa volevano… Gary che aveva percepito come me il pericolo e che ci aveva avvistato, cercava in tutti i modi di raggiungerci ma la folla continuava a trascinarlo indietro dalla parte opposta da dove eravamo noi. A un gesto di quello che ci aveva avvistate 5 o 6 uomini “ombra” si lanciarono contro di me; li respinsi senza difficoltà, ma Tomi alla vista di un nuovo attacco si spaventò e cerco di nascondersi dietro una colonna allontanandosi da me; io non me ne accorsi subito impegnata com’ero a difendermi da quei continui assalti. Anche se combattevo al massimo, sentivo la mia testa distante e affollata di domane a cui non riuscivo a darmi risposta; continuavo a chiedermi perché, perché volevano rapire la piccola Tomi, è solo una bimba innocente; ma questo non feci in tempo a capirlo, infatti due di quegl’individui si erano accorti che Tomi si era allontanata da me, la sua protezione, e quindi era scoperta. Evidentemente non sapevano che serviva viva perché lanciarono due incantesimi potenti e pericolosi contro di lei seguiti da un urlo all’unisono mio, di Gary, che stava combattendo anche lui non distante da noi, e del capo degl’assalitori.
Volevo proteggerla, ma da due attacchi in contemporanea e così improvvisi, senza trasformazione era quasi impossibile uscirne indenni. Gary capì prima di me cosa aveva intenzione di fare e mi urlò dietro cercando di raggiungermi, ostacolato ancora dai nostri nemici: Fly!! Non farlo, scappa!
Anche se avessi voluto ascoltarlo non avrei potuto comunque dargli retta perché il mio corpo già si muoveva di propria iniziativa verso la piccola Tomi. Mi lanciai verso di lei, non potevo fare altro, venni colpita e fui violentemente scaraventata contro la parete creando un cratere nel muro e alzando una notevole quantità di polvere, poi qualcuno urlò il mio nome.
Ero molto confusa e credo che stessi per perdere i sensi perchè dopo quello non ricordo gran che, so solo che Gary ci raggiunse e si frappose fra me e i nemici, e che fece di tutto per proteggermi. Una cosa sola mi colpì profondamente: in quel breve istante, prima che chiudessi gli occhi, lo guardai e vidi sul suo viso un’espressione furiosa, un’espressione di rabbia profonda…quasi di odio, un’espressione che non gli avevo mai visto prima in volto.
Mi ripresi con fatica e con la testa che mi pulsava violentemente, ma mi costrinsi a riaprire gli’occhi e a reagire; non sapendo quanto tempo fossi stata svenuta, non sapevo nemmeno se la battaglia era finita ne che fine avessero fatto Gary e Tomi; ma quando senti una voce dolce e leggera accanto al mio orecchio che sussurrava il mio nome capì che la piccola Tomi era accanto a me e che la battaglia non era ancora conclusa, si sentivano infatti rumori di esplosioni e altro in sottofondo a quel dolce richiamo forzato alla realtà. Aprì gl’occhi e mi alzai lentamente fra le proteste di Tomi che diceva che ero stata colpita troppo violentemente per poter tornare a combattere, ma Gary era in difficoltà, anche se era magicamente superiore agl’avversari loro erano in molti e lui non avrebbe resistito ancora a lungo. Chiusi gli’occhi di nuovo, sta volta cercando di concentrarmi, di provare a richiamare ancora una volta quell’energia di luce che mi aveva invaso la prima volta, cercando di attivare il bracciale ma non ci riuscii, mancava qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa. Poi un terribile tonfo mi fece riaprire gli occhi e vidi Gary volare per aria sotto una pioggia di colpi, e dentro di me si accese una scintilla; grazie al potere del vento lo feci atterrare dolcemente vicino a Tomi e in quel momento tutti i nemici si riversarono contro di me, unico ostacolo al completamento della loro missione. Qualcuno poterebbe dire che fu una pazzia, ma chiusi gli’occhi di nuovo, mi abbandonai liberando la testa da tutti i pensieri, regolarizzai il mio respiro seguendo il  battito del mio cuore, e poi la sentii, sentii l’energia crescere in me sempre più ingorda di venire alla luce. Pronunciai le parole magiche e mi trasformai in Flymon, la deliziosa fata dai capelli lilla. Dalla mia persona si sprigionò una luce immensa, calda e potente che avvolse tutto e tutti, come in un’esplosione, in pochi secondi; quando questa luce svanii gli uomini ombra erano spariti, la sala era quasi completamente distrutta, ma la gente, capendo che la battaglia era conclusa, stava ricominciando a riaffiorare fra le macerie; poi sentì le forze abbandonarmi all’improvviso e l’incanto della trasformazione che si scioglieva (dovevo aver utilizzato molta energia per quel colpo), essendo sospesa ad alcuni metri da terra stavo per schiantarmi sul pavimento (come al solito) quando sentii le braccia calde e protettive di Gary avvolgermi e sostenermi. Chiusi gli occhi e mi addormentai, la battaglia era finita e Tomi stava bene, anche lui stava bene e si era ripreso. Fra le braccia di Gary mi sentivo felice e al sicuro, andava tutto bene.
 
Quando Fly si svegliò, si rese conto che non si trovava più nel salone dei ricevimenti semi-distrutto,in parte da lei stessa, bensì in una stanza da letto dove si accorse subito di essere stata comodamente adagiata su di un soffice letto. Ad un primo sguardo annebbiato alla lussuosa camera non scorse ne Gary ne Tomi e allarmata si alzò di scatto dal letto. Lo fece così velocemente che le cominciò a girare la testa; si portò una mano alla fronte giusto il tempo di capire che era fasciata prima di cominciare a barcollare pericolosamente in avanti, ma delle braccia stranamente familiari la sorressero e la riportarono a sedere sul letto prima di esclamare con una punta di rimprovero nella voce: ehi ehi, stai attenta sei ancora convalescente, non dovresti alzarti così bruscamente, non vorrai rotolare per terra e farti male di nuovo?!
Riconoscendo quella voce Fly si tranquillizzò subito e rispose con aria docile e mansueta che era solita utilizzare con lui quando la rimproverava: scusa Gary, e che sono ancora leggermente confusa e un po’ disorientata.- poi Fly si concesse un altro, più lento e dettagliato, sguardo alla stanza prima di aggiungere…- Mmh…a proposito dove ci troviamo,Tomi sta bene? Qui non lo vedo, dov’è ora? Da quanto tempo sto dormendo, credo qualche oretta…?
Gary si sedette su una seggiola di fronte a lei e rispose sorridendo in quel modo adorabile che faceva sempre andare il cuore di Fly a mille: ci credo che sei confusa, hai preso una bella botta in testa; comunque ci troviamo in una delle stanze sopra al salone del ricevimento. Tomi sta bene non preoccuparti è con suo padre, e per la precisione non hai dormito qualche oretta, ma un paio di giorni… comunque non ti preoccupare ho avvertito io gli altri, ci raccomandano solo di non combinare altri guai, di non distruggere nessun’altro palazzo e di stare attenti, ed April mi ha detto che qualcosa da dirci, ma non so cosa, ma ha detto niente di preoccupante. - aggiunse velocemente vedendola allarmata.-
Poi le raccontò brevemente quello che era successo dopo che lei aveva perso i sensi: che Gideon e le altre guardie del corpo li avevano raggiunti subito e dopo essersi assicurati che Tomi era tornata sana e salva dal padre, Gideon stesso li aveva accompagnati lì e che sarebbe tornato più tardi per sapere come stavano e per consegnargli un piccolo extra per il lavoro svolto. Finito di parlare, lei si alzò lentamente, sotto lo sguardo vigile di Gary, pronto a prenderla al volo se l’avesse vista barcollare di nuovo, e andò alla finestra, l’aprì lasciando entrare una leggera e piacevole brezza marina, che le scompigliò leggermente i capelli. Poi sempre appoggiata alla finestra, si voltò lentamente verso Gary e gli si rivolse con voce dolce:         A- ascolta Gary, io…io volevo ringraziarti per avermi difeso durante il combattimento e di avermi presa al volo prima che mi schiantassi per terra, di nuovo -qui il suo tono assunse un accento divertito, anche se lo sguardo rimase serio-, e già la terza volta che mi salvi la vita, sai?! Comunque volevo solo dirti…grazie.- che tradotto vuol dire io ti amo ma non ho il coraggio di dirtelo- poi sfoderò un sorriso dolcissimo che fece cadere anche l’ultimo barlume di volontà che impediva a Gary di fiondarsi su di lei e di stringerla a se. Lui si alzò di scatto dalla seggiola, corse verso di lei e l’abbracciò; lei dopo un attimo di sorpresa affondò la testa nel suo petto e, ascoltando il ritmo disordinato del battito del suo cuore, ricambiò l’abbraccio che sembrò durare un istante interminabile (si vedeva che entrambi non volevano che finisse); ma dopo finito l’afflusso di adrenalina al cervello, entrambi si resero conto dell’accaduto e si allontanarono velocemente l’uno dall’altro, distogliendo lo sguardo, imbarazzati.
Tutto rosso in viso Gary disse quasi con un sussurro, continuando a fissarsi le scarpe: sc-scusa non so che mi è preso…
Fly anche lei imbarazzatissima rispose: n-non ti preoccupare…
Poi i loro occhi si incrociarono di nuovo; gli occhi di Fly erano la cosa più meravigliosa che Gary avesse mai visto, l’unica arma in grado di annientarlo e lui non potè più trattenersi, si avvicinò di nuovo a lei, sta volta più lentamente, e con una mano le scostò una ciocca di capelli da volto prima di prenderle il viso tra le mani e baciarla dolcemente ma con trasporto; era caduto di fronte all’unica cosa che sapeva avrebbe potuto sconfiggerlo: i meravigliosi occhi turchesi di lei, ma non se ne pentì minimamente.
Fly non cercò di sottrarsi ne di allontanarsi, era da tanto tempo che entrambi sognavano questo momento; l’avevano sognato, l’avevano immaginato così allungo e così tante volte… ma niente era paragonabile alla realtà, in quel momento. Dopo qualche istante la soglia fu varcata da Gideon che si voltò di scatto dando le spalle hai due innamorati, che si separarono di scatto e cercando velocemente di riprendersi e di assumere un aria presentabile, con scarsi risultati; dopo qualche secondo diede i suoi consueti colpetti di tosse per segnalare la sua presenza, nel caso non lo avessero notato entrare, prima di parlare con tono ironico e un po’ malizioso: ebbene, deduco che state meglio signorina Fly…
Fly con tono imbarazzato: si grazie ora sto benissimo, Gideon, e la piccola Tomi come sta, tutto bene?
Gideon capì da quel brusco cambio di argomento che poteva voltarsi, rispondendo come se li avesse sorpresi a giocare a carte e non baciarsi: bene, bene grazie. Era preoccupata per lei, sarà sollevata di sapere che state meglio. A parte i convenevoli, spero che vi siate ripresa completamente, la piccola Tomi ci ha raccontato quello che è accaduto e di come vi siete messa in pericolo per salvarla, per questo gesto non saprò mai come ringraziarla…
Fly interruppe Gideon con un gesto della mano e disse con sguardo tra il comprensivo e serio: era il mio lavoro, e a parte questo non avrei mai permesso a nessuno di farle del male –poi ci pensò su alcuni istanti prima di esclamare con aria trionfante- spero che adesso il vostro capo si sia ricreduto sulle mie capacità, anche se non è così importante ci tenevo a dimostrare che ero capace di fare qualunque cosa anche se sono una ragazza con un fisco da barbie.
Gideon scoppiò in una grassa risata e porgendo a Fly un sacchetto più grande e più pesante di quanto i due si aspettassero disse sempre sghignazzando: si, ha notato le tue discrete potenzialità e per questo a deciso di premiarti, come puoi ben notare. Comunque se non è indiscreto da parte mia vorrei sapere quanto vi tratterrete ancora con noi, sapete per organizzarci…
Poi gli sguardi di Fly e Gary si incrociarono per un breve istante, poi lei disse con tono di scuse: mi dispiace ma partiremo subito, i nostri amici si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto e poi tra un paio di giorni avremmo comunque dovuto ripartire, sa il viaggio è lungo…
Gideon facendosi di colpo pensoso: si capisco, allora buon viaggio e buona fortuna, credo che voi più di chiunque altro ne avete bisogno per la vostra impresa.
Detto questo fece un inchino e uscì dalla stanza lasciando i due ragazzi il tempo di ultimare il preparativi prima di lasciare la camera. Finchè non furono in strada i due non si riuscirono rivolgere la parola, ma appena si trovarono fra la folla entrambi tirarono come un sospiro di sollievo. Andarono subito a fare le tanto sospirate compere, le quali erano il loro obbiettivo iniziale, nel mercato nelle vicinanze. Durante tutto il giro tra i negozi Fly rimase perennemente in silenzio, apriva bocca solo quando si trattava di parlare con il negoziante e per pagare, ma il suo sguardo sembrava sempre vagamente assente, tranne quando lanciava alcuni brevi sguardi di sottecchi a Gary. Lui tentò di attirare la sua attenzione con vari commenti, ma lei continuava a non prestagli più attenzione del dovuto. Finite le compere si avviarono per una strada meno trafficata per tentare di trovare gli altri attraverso il bracciale di Fly. Il silenzio nel frattempo continuava a incombere, e Gary non sopportava questo mutismo da parte di Fly che era sempre stata schietta e sincera con tutti. E mentre lui rimuginava su questo fatto e su come affrontare di petto la situazione, lei armeggiava con il bracciale per cercare di individuare l’ostello dove alloggiavano April e gli’altri, sempre con la testa fra le nuvole e lo sguardo pensieroso.
Camminarono un po’, poi Gary si decise a parlare e la chiamò con voce fioca e seria: Fly – lei si voltò a quel richiamo, lui la guardò negl’occhi e le parole cominciarono ad uscirgli tutte insieme a velocità inverosimile – senti, se ti ho messa in imbarazzo con il gesto di prima… non era mia intenzione e se per te è meglio possiamo fare finta che non si a accaduto niente. E solo che… io mi sono comportato così solo perché tu mi piaci terribilmente tanto e io non sapevo più come fare a nascondertelo…so che non è una giustificazione ma sono sincero, ti chiedo scusa se sono stato così… impulsivo.
Sentendo quelle parole Fly, che già era in stato comatoso, si paralizzò all’istante senza riuscire a spiccicare sillaba, Gary prese il silenzio e lo sguardo sconvolto di lei per un rifiuto e così continuò senza aspettare una risposta, avrebbe avuto dopo il tempo per farsi sopraffare del dolore, ora doveva comportarsi bene per non rendere a Fly tutto più difficile: ok, se è questo che vuoi continuerò a comportarmi come sempre, non ti disturberò mai più con questi discorsi, promesso. Mi dispiace di averti turbata, scusa.
Detto questo si girò per non mostrare a lei il suo volto che era diventata una maschera di tristezza, e fece per proseguire ma Fly, si svegliò dal suo stato catatonico giusto in tempo, e lo prese per mano costringendolo a voltarsi piacevolmente sorpreso…
Gary tentò di parlare ma dalla bocca non gli uscì nemmeno una vocale, mentre lei lo guadava con immensa dolcezza e comprensione, come se volesse dirgli “si, ci sono passata anche io per questa fase” gli lasciò il tempo di provare ad elaborare una farse di senso compiuto, sempre stringendogli la mano, il che non lo aiutava a concentrarsi. Alla fine lui ritrovò la parola ma riuscì solo a sussurrare:… ma cosa…?
Questo era il preludio a una valanga di parole incoerenti e senza senso, Fly conosceva bene Gary, allora lei gli posò leggero un dito sulle labbra interrompendolo prima che ricominciasse a farneticare; al tocco di Fly il cuore di Gary non potè non reagire se non battendo all’impazzata. Poi lei gli disse, guardandolo con aria sempre più dolce e comprensiva: ah, Gary quando imparerai ad aspettare una risposta prima di giungere a conclusioni affrettate…
Lui la guardava ancora confuso così lei aggiunse distogliendo lo sguardo e arrossendo: anche tu…mi piaci terribilmente; mi piaci così tanto che a volte la notte non riesco a dormire, e se riesco a prendere sonno nella mia mente e nei miei sogni ci sei soltanto tu…Non sai quanto è stato difficile nasconderti i miei sentimenti così a lungo. Avevo paura che tu mi rifiutassi e non volevo soffrire. Mi dispiace se ti ho dato un’impressione sbagliata ma è che stavo cercando di convincermi che anche questo non era un sogno o un frutto della mia fantasia lasciata corre a briglia sciolta, ecco tutto. Stavo cercando di realizzare tutto questo; volevo assolutamente credere alle tue parole ma allo stesso tempo non volevo illudermi. Ma non era mia intenzione ferirti, puoi perdonarmi?
Lui le strinse forte la mano che lei gli aveva preso prima e con l’altra le prese il viso fra le mani costringendola a guardarlo, e disse con voce dolce ma seria allo stesso tempo: non hai niente di cui farti perdonare, sono io che sono un idiota.
- poi ripenso alle sue parole e aggiunse accarezzandole il viso-: Se è un sogno lo stiamo vivendo in due,e…non voglio svegliarmi se poi non ci  sarai tu accanto a me… -prese un profondo respiro e continuò- io ti amo, ti amo più di quanto immagini.
Il volto di lei fu attraversato da un denso rossore prima di dire con tono imbarazzato ma fermo e sincero: Lasciami provare.
Chiuse gli occhi per pochi secondi, poi li riaprì sorridendo e disse: bè anche io ti amo, ormai dovresti averlo capito. 
Chiuse di nuovo gli occhi e si alzò leggermente sulle punte per sfioragli le labbra con un bacio; lui restituì il bacio, poi la sollevò felice da terra prendendola in braccio, come una principessa, e facendole fare una giravolta a mezz’aria prima di rimetterla a terra, poi la prese per mano e insieme si incamminarono per raggiungere gli altri, erano infatti fermamente convinti che se avessero aspettato ancora un po’, li avrebbero dati veramente per dispersi.
Arrivati davanti alla locanda i due ragazzi entrarono un po’ incerti sul da farsi, ma fortunatamente trovarono giù Zoe che li intercettò prima che si imbarcassero in una lunga conversazione con l’oste di turno al bancone che aveva sempre una gran voglia di chiacchierare con tutti quelli di passaggio, che li avrebbe bloccati li per ore.
Anche se non era una delle migliori osservatrici della terra, appena li vide persino Zoe notò che qualcosa fra i due era cambiata: erano più felici, ed entrambi sembravano non essersi accorti di essere rimasti meno nella mano anche dopo che erano entrati nella locanda. Ma non ne fece subito parola, voleva prima consultarsi con April: per non combinare come al solito uno dei suoi pasticci parlando a vanvera e incasinando le cose più di quanto fosse effettivamente necessario.
I tre fecero appena in tempo ad entrare nella stanza delle ragazze che il braccale di Fly brillò intensamente per un instante prima che apparisse, sotto gli sguardi attenti ma comunque stupiti di tutti, la proiezione di Zola, ma sta volta la sua aria non era più così solenne. Era un misto tra preoccupazione e rabbia, ma non si riusciva a capire quali delle due emozioni prevalesse in quel momento sul viso del grande sacerdote. Zola optò per la preoccupazione e chiese quello che avrebbero voluto chiedere anche gli altri del gruppo se ne avessero avuto il tempo e l’occasione: allora volete raccontarci cosa è successo o preferite che rovisti nelle vostre menti in cerca di dettagli su cosa avete combinato in questi 4 giorni…
Fly e Gary optarono per la prima, e alternandosi raccontarono cosa era accaduto, tralasciando ovviamente l’ultima parte che li riguardava personalmente.
Quando il racconto terminò tutti, compreso Zola, erano impietriti ma sollevati. Poi seguì uno strano silenzio, a romperlo fu Zola che si rivolse con tono di rimprovero ai due superstiti: vi avevo avvertito più volte di non fare niente di rischioso, voi siete l’unica speranza di salvezza per Sailoon e per tutti i suoi abitanti. Vi rendete conto di quanto è stata stupida e rischiosa la vostra impresa?! Vedete di non morire per piacere, non ho intenzione di scendere di nuovo sulla Terra a cercare dei nuovi prescelti e perdere un millennio di vita ! – poi fece una pausa e quando parlò di nuovo la sua voce era calma e solenne come al solito – Ora devo andare, ho delle faccende urgenti da sbrigare al più presto e non posso più rimandarle. Ne riparleremo più tardi. Vedete di non far saltare in aria nient’altro nel frattempo.
Detto questo la sua proiezione svanì davanti agli sguardi ancora attoniti di tutti, e il bracciale al polso di Fly smise di brillare, e tornò ad essere un comunissimo bracciale magico dai poteri nascosti, che la nostra eroina non era ancora riuscita a scoprire.
Tutti si guardarono storditi per un interminabile istante, e nel frattempo cercavano di metabolizzare in fretta quella storia per far posto ad’altre domande. La prima a cominciare fu April ma non aveva una domanda fare, almeno non ancora, aveva una notizia da comunicare ai due ritardatari: senti…Fly c’è una cosa che devo dirti, però ti prego promettimi che non ti arrabbierai, ti prego !!
Fly alzò un sopracciglio e rispose con voce sarcastica ripetendo le ultime parole di Zola: non prometto niente, ma cercherò di non far saltare in aria niente… di che si tratta?
April indietreggiò verso una porta comunicante fra la loro e un’altra camera e disse: bè più che di qualcosa volevo parlarti di qualcuno…
E così facendo spalancò la porta e apparve Alex, che quasi cadde a faccia a terra, nella classica posa di chi cerca di origliare una conversazione di nascosto. Prima che Fly riuscisse ad arrabbiarsi April cominciò a spiegarle la situazione parlando a raffica,come solo lei sapeva fare, mentre senza farsi notare Gary prendeva Fly per mano; questo gesto fece cancellare ogni traccia di ira e di istinto assassino sul volto di lei, e April notandola più serena si calmò anche lei e cominciò a parlare più lentamente fino alla fine del racconto.
Ma a sorpresa di tutti, quando April finì di parlare, Fly non si rivolse a lei per sgridarla per aver portato uno sconosciuto a conoscere parte del loro segreto, quello lo avrebbe fatto dopo, ma si rivolse ad Alex con voce calma e autoritaria: allora tu devi essere Alex, piacere io sono Fly e lui è Gary, ti ringrazio per aver aiutato la mia amica e mi dispiace che tu ci abbia aspettato tutto questo tempo inutilmente…
Ma quando Alex sentì l’ultima parola esclamò: come…inutilmente ??
Sempre con aria autoritaria Fly rispose: April ha detto che vuoi unirti alla nostra squadra e viaggiare con noi per aiutarci nella nostra missione…è vero ?
Lui alzò lo sguardo fiero e disse: si, voglio venire con voi.
Lei scosse la testa prima di rispondere con voce più dolce: non puoi, almeno non credo che tu possa, certo non posso impedire che tu ci segua, ma non so bene chi sei, da dove vieni e se stai dalla parte del bene, non so se posso rivelarti il nostro segreto e la nostra missione anche se mi sembri un bravo ragazzo… mi dispiace molto, ma è così che stanno le cose.
Alex quasi urlò quando rispose: ma io sono onesto e…vi servo, non conoscete ne Alian, ne le altre città di Sailoon; non sapete riconoscere i demoni veri e i traditori che si riescono a mescolare tra la folla, ma io si e posso aiutarvi… inoltre sono un mago, vi servirò sicuramente a qualcosa. Per favore, mettimi alla prova, ti mostrerò che sono degnò della tua fiducia…Fly.
Tremò nel pronunciare il suo nome, ma il suo sguardo rimase fermo. Fly rimase colpita da tanta determinazione e cominciò a riflettere sul da farsi; dopo un po’ di minuti disse allontanandosi da Gary e porgendo la mano ad Alex, lui l’afferrò ancora in certo se essere felice o deluso: ok, mi hai convinta vediamo che si può fare.- tutti esultarono di gioia, Alex era risultato molto simpatico al gruppo, specialmente ad April – allora, ho riflettuto e penso che se il mio bracciale può leggere la traccia di magia bianca nelle cose e negli oggetti inanimati, può farlo anche con le persone, no?!
Eric esclamò con voce eccitata: si Fly forse hai ragione, sei un genio!!
Alex rivolto a Fly: cosa devo fare?
Lei cominciando ad armeggiare con il bracciale, disse: niente, basta che stai all’ in piedi di fronte a me, e io farò il resto. Se sei buono come sembra il bracciale brillerà di luce chiara, altrimenti di luce scura… credo funzioni così.
Come era previsto la luce era bianca, quindi non ci furono altri problemi; passarono poi il resto della giornata a spiegare ad Alex la loro missione e i loro rispettivi poteri, così come Alex spiegò loro alcune tra le regole di vita magica nelle città incantate.
La sera arrivò in un baleno e mentre tutti si godevano un rilassante bagno alle terme lì vicino, April si ritrovò a passeggiare da sola sulla balconata del tetto della locanda; nel frattempo Alex non vedendola si era preoccupato e si era allontanato dal resto del gruppo con la scusa che doveva andare al bagno. Quando la trovò sembrava pensierosa, non agitata o preoccupata, ma solo pensierosa. Si mosse piano e adagio cercando di avvicinarla senza spaventarla, ma i riflessi di April erano più pronti di quanto pensasse e non appena lei avvertì la presenza di qualcuno o di qualcosa alle sue spalle si girò di scatto cercando di colpirlo con un calcio rovesciato, mossa che gli era stata insegnata da Fly per casi del genere; si fermò con la gamba a mezz’aria, appena in tempo, quando si accorse che stava per spaccare il naso di Alex a metà, che per la sorpresa non era riuscito a scansarsi in tempo.
Tornando in una posizione più naturale di quella, disse in tono di scuse: oh, sei tu Alex scusa non ti avevo riconosciuto…
Alex sorrise e rispose: e come avresti potuto, non hai mica gli’occhi dietro la testa…comunque, che ci fai qui tutta sola?
April sorrise anche lei e rispose dandogli le spalle e voltandosi a guardare la luna avvolta da un manto di nubi: stavo solo riflettendo…siamo qui già da un paio di settimane e ancora non abbiamo recuperato nessun cristallo, ne scoperto dove si trovano… ho paura che se non facciamo qualcosa alla svelta i demoni potrebbero utilizzare il potere dei cristalli per aprire un varco dimensionale per la terra…così le nostre famiglie e i nostri amici sarebbero in pericolo…non posso, non voglio permetterlo.
Alex avvertì il tono triste e nostalgico nella sua voce e cercò di cambiare argomento con molta non curanza: non preoccuparti i demoni sono molto più stupidi di quanto pensi, vogliono i cristalli solo perché simboleggiano potere, non per utilizzarli… Comunque a proposito di amici, sbaglio o due di quelli ci stanno nascondendo qualcosa? Sono bravi devo ammetterlo ma io so osservare bene e con attenzione…
April ridacchiò a quel tono da pettegolo che aveva assunto lui e disse: si, hai ragione anche io ho notato un’ atteggiamento differente tra quei due, ma se non c’è l’hanno ancora detto e perché forse non si sentono ancora pronti.
Ora comunque è meglio rientrare non vorrei che mi chiudessero fuori, non ho molta voglia di dormire qui sotto le stelle.
E con un gesto teatrale indicò il freddo marmo del balcone; scoppiarono entrambi a ridere mentre si avviavano verso la porta che conduceva alle scale per scendere alle stanze.
I corridoi erano deserti, ma quando però furono abbastanza vicini alle loro camere notarono una figura accovacciata per terra intenta a creare sfere acquatiche; doveva essere lì già da un bel po’, perché di sfere c’è n’erano per un esercito…
April con voce sorpresa e : Zoe che ci fai qui fuori, perché non entri?
Zoe rispose mentre si alzava e faceva scomparire nello stesso tempo le sfere d’acqua dal corridoio: vorrei, ma non posso… non ci riesco proprio a disturbarli…-e sospirò-
Guardando gli sguardi interrogativi dei due fece loro cenno di tacere e di seguirli nella camera senza fare rumore.
Appena i loro occhi si furono abituati all’oscurità, notarono due figure illuminate dalla luce della luna: erano Fly e Gary che dormivano abbracciati, con le mani intrecciate. Uscirono velocemente e in punta di piedi dalla stanza, e dopo aver chiuso accuratamente la porta, April esclamò sottovoce: aaah, che carini, che carinii !!
Alex compiaciuto: avevo ragione allora… bè, buon per loro !
Zoe si unì a lei in quel gorgheggio: si, sono così teneri. Non voglio svegliarli! Però ora, sorge un problema, noi dove dormiamo??
Si guardarono un istante disperate, poi Alex disse in tono incerto: se volete vi cedo la mia camera, per sta notte…io mi arrangerò.
Le due gli rivolsero uno sguardo pieno di gratitudine e, per evitare che dormisse in corridoio corsero a svegliare Eric, e Zoe dovette scatenare tutto il suo fascino per convincerlo ad ospitare Alex, senza dirgli per quale motivo lui non poteva dormire nella sua camera.
Il mattino dopo quando Fly si presentò a colazione senza Gary,
Zoe e April la guardavano raggianti…
Fly un po’ irritata perché continuavano a fissarla con insistenza da ben 10 minuti come se fra poco si sarebbe aperta rivelando una sorpresa come le uova di pasqua, disse: si può sapere che c’è? La smettete di guardarmi come se fossi un cosciotto di agnello !!!
Zoe e April in coro gongolanti ed un tantinello euforiche: Dai diccelo !! Ti prego, Fly!!
Quando Fly realizzò che cosa stavo aspettando disse con voce fioca e arrossendo leggermente: si,è vero; ma,vi prego…non fatene un evento di stato, per favore…
Si levarono urla di gioia e Fly si trovò scaraventa a terra schiacciata dal peso delle sue amiche la stavano abbracciando.
Quando sentirono quelle urla Gary ed Eric si precipitarono di corsa dal piano di sopra convinti che fosse successo qualcosa, ma trovarono solo April a Zoe che saltellavano come delle matte per tutta la stanza. Gary si avvicinò cauto e guardò Fly che gli lanciò uno sguardo eloquente, lui capì e sorrise andandosi a sedere di fianco a lei, prima o poi sarebbe successo comunque.
L’unico ancora confuso era Eric che non capiva il perché di tutto quel baccano: ehi voi due, mi dite che vi è capitato? E a proposito: mi dovete delle spiegazioni, ricordi ?
Disse rivolgendosi a Zoe, lei si avvicinò a lui e gli bisbigliò all’orecchio qualcosa, poi anche lui cominciò a sorridere, si avvicinò a Gary e gli  diede una pacca sulla spalla, prima di esclamare: finalmente c’è l’hai fatta! Congratulazioni ragazzi !
I due sorrisero, ma erano ancora un po’ imbarazzati, quindi non riuscirono a spiccicare sillaba, sembravano essersi pietrificati.
Dopo aver osservato ciò Eric esclamò con una punta di scetticismo nella voce: ma siamo sicuri che vi siete messi insieme, a me sembrate due blocchi di marmo…
Gary si alzò di scatto un po’ irritato ma non arrabbiato sul serio (era un altro di quegli strani antagonismi maschili che caratterizzano ogni ragazzo): c-certo che stiamo insieme…!!
Eric  disse in tono di sfida : allora provatelo.
Gary guardò prima Eric irritato poi Fly in modo supplichevole. Fly non voleva dare spettacolo ma allo stesso tempo non voleva fare la preziosa (non in un’occasione del genere al meno), allora fece un imbarazzato cenno di assenso a Gary, mentre con grazia si alzava lentamente. Lui la prese per mano sorridendo le fece fare una giravolta con un caschè e la baciò con lo stesso trasporto del loro secondo bacio.
Le bocche di presenti si dischiusero tutte a forma di O.
Allora, April e Zoe esclamarono sorprese: caspita, questo si che è un vero bacio…- poi rivolte a Eric - hai visto uomo di poca fede.
Eric fece una linguaccia e si sedette soddisfatto, poi chiese: allora c’è lo dite voi come è successo o aspettiamo l’arrivo delle damigelle d’onore e del corteo di paggetti??
Fly ridacchiò e si sedette sulle ginocchia di Gary,che si era accomodato di fronte all’amico, poi cominciò a raccontare sommariamente quello che era successo: bè è successo tutto dopo le battaglia, siamo rimasti soli: quando mi ha guardata negl’occhi è scattato qualcosa…e all’improvviso mi bacia e io ero talmente sconvolta da non riuscire a reagire- rivolta alle amiche- sapete che mi ci vuole un po’ per metabolizzare questo tipo di cose. Infatti lui all’inizio pensava che lo stessi rifiutando, ma poi ci siamo chiariti e dopo che gli ho rivelato i miei sentimenti,lui mi ha fatto una dichiarazione ufficiale e ci siamo baciati di nuovo…tutto qui. Niente di speciale.  
Gary gli mise le mani attorno alla vita dicendo: forse per loro , ma per me è stato molto importante - disse Fly - comunque l’importante non è ne com’ è successo ne dov’è successo, ma…che finalmente sia successo…ihih.
Tutti risero della franchezza espressa da Gary nell’ultima frase e continuarono la loro colazione senza altri grandi annunci. Aspettarono Alex, che quel giorno era stranamente in ritardo e poi cominciarono a studiare la mappa del territorio circostante alla città: Zoe e Eric avevano infatti scoperto che un gruppo di demoni nei paraggi aveva preso il sopravvento su tutti gli’altri all’improvviso, senza alcuna sommossa apparente… sospettavano tutti che si trattasse di uno dei cristalli e avevano deciso di provare a sottrarlo alla banda di demoni senza cercare la scontro diretto con loro.
Il piano era questo: Il capo di questa tribù era lontano dalla base per una missione, a noi sconosciuta,che vuole svolgere personalmente e noi dobbiamo approfittare di questa occasione, mentre lui è assente e le difese del cristallo più deboli. Così domani all’ ora X: April, Zoe e Alex attireranno con un diversivo la maggior parte delle truppe esterne alla roccaforte dei demoni, che consisteva in un palazzo a più piani nel bel mezzo del deserto,in un boschetto lì nei paraggi; mentre io e Gary entreremo di soppiatto dalle condutture dell’aria, Eric rimarrà a fare il palo all’entrata per eliminare chiunque dei demoni fosse tornato indietro dall’imboscata illusoria preparata dagl’altri e per mantenere aperta una via di fuga nel caso le cose non andassero secondo i piani. Una volta separati da Eric, io e Gary dobbiamo seguire il sistema di areazione fino alla sala che si trovava a nord-est del palazzo; lì usciremo per utilizzare le scale, subito sulla destra dell’ apertura della conduttura, per salire i tre piani che ci sperano dalla stanza centrale del palazzo dove si troverà il cristallo, presumibilmente sorvegliato da guardie che Gary metterà fuori combattimento mentre io recupererò il cristallo senza far scattare nessuna trappola (perché di sicuro ci saranno delle trappole a difendere il gioiello, come ultima spiaggia). Se tutto filerà liscio ci troveremo in viaggio per Eraklion, la prossima città dove si sono verificati sconvolgimenti magici, entro al massimo mezza giornata. Viaggeremo in modo molto pratico, cioè in modo veloce e silenzioso, voglio raggiungere la città prima di notte. Dopo la missione non torneremo ad Alian, è troppo pericoloso, quindi partiremo subito e meglio così credetemi.
Erano state queste le parole di Fly la sera seguente, al gruppo, prima di andare a dormire, e non c’erano state obbiezioni, ma tutti in cuor loro erano scossi da un brivido di terrore ed eccitazione: era la prima volta che si trovavano così vicini alla conquista di un cristallo, ma andare a prenderlo significava mettere in pericolo se stessi e chi si ama… Erano questi i pensieri di Gary, Eric, Alex, Fly, April e Zoe quella notte passata da quasi tutti insonne o agitata da incubi o strane sensazioni. Zoe e Eric andarono a “dormire” quasi subito, mentre Alex e April rimasero alzati un po’ più degli’altri per discutere strategie difensive e altro, prima della battaglia. Nessuno voleva ammettere di essere nervoso, se non addirittura spaventato da quella che si apprestava ad essere la loro prima vera missione.
Quella sera Gary aveva chiesto a Fly se poteva dormire con lei (solo dormire), lei sorpresa da tale richiesta, ma contenta accettò. Si addormentarono abbracciati, ma Gary non riuscì a dormire molto, passando quasi tutta la notte guardare il volto di Fly perso nei sogni, che anche se lui non poteva capirlo, erano tutt’altro che piacevoli. Guardandola pensava che non voleva perderla, si erano appena trovati non era possibile neanche solo immaginare che il giorno seguente, se qualcosa fosse andato storta, lui avrebbe potuto perderla per sempre. Si costrinse a liberare la mente da tutti quei pensieri assurdi, niente sarebbe andato storto, ci sarebbe stato lui pronto a proteggerla in ogni momento e tutto sarebbe finito in fretta e senza complicazioni.
Il mattino seguente, tutti si alzarono prestissimo, ma erano davvero pronti per la missione? In cuor loro speravano di esserlo…
 
Nell’ prossimo capitolo l’avvincente quanto pericoloso recupero del primo cristallo magico; chi sceglierà tra tutti, per essere custodito?
Questo ed altro nel prossimo capitolo di questa strana saga, che è un po’ una via di mezzo tra Sailor Moon, Dragon ball e Digimon, da me ideata. Non perdete Magic knight of Sailoon 3 !!

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Capitolo 3
*** La prima pietra ***


 
Fly forzando l’entusiasmo nella sua voce: -Forza ragazzi, è ora di entrare in azione! Dai!-
-Siii! Operazione cristallo number one, GO, GO, GO! – Esclamò Eric con fin troppo smania.
Zoe lo guardò scettica e con un’ombra di rimprovero nello sguardo disse: -Eric, c’è entusiasmo per la battaglia e c’è giocare all’eroe suicida, quindi o ti calmi o ti lasciamo qui! A te la scelta.-
Eric sbuffò mettendo il broncio: -Va bene, va bene. Ho capito: Allora mi entusiasmerò a bassa voce. -
April, non riuscì a trattenersi e, sbottò alzando gli occhi al cielo: -ecco ci risiamo, basta che si parli di escluderli dalla battaglia, e i ragazzi, tutti i ragazzi nessuno escluso, mettono il muso. Uffa! Che seccatura.-
Fly alzando le spalle con aria rassegnata: -Sacrosanta verità! Ma che ci vuoi fare. Purtroppo, credo sia un tratto genetico del cromosoma Y ineliminabile.-
Gary sbucò all’improvviso al fianco di Fly, e prendendola per mano disse: -Avremo tempo per approfondire l’argomento dopo aver recuperato il cristallo, fino ad allora rimarremo con l’incognita se i maschi vengono o meno da un altro pianeta. Pensate di poter resistere? – chiese con in filo di sarcasmo nella voce-
April ridacchio prima di rispondere: -non sarà un problema.-
Alex intromettendosi nella conversazione: -Non per mettervi fretta però Gary a ragione. Abbiamo letteralmente i minuti contati, quindi: prepariamoci. Fly?-
La chiamò quasi a volerle chiedere conferma di quanto appena detto, lei rispose alzando lo sguardo e fissando il cielo buio pesto che presto si sarebbe man mano schiarito alla comparsa del sole, e disse: -Già, 5 minuti all’ora X. Non ammetto contrattempi, quindi se avete qualcosa da fare, e intendo qualsiasi cosa, fatela ora o mai più.-
La luna era ancora alta nel cielo quando i ragazzi uscirono da Alian; camminarono fino all’alba, poi ad un bivio, come da programma si dovettero separare.
Fly con voce apprensiva: -Vi ricordate il piano?-
Zoe ed April in coro con l’aria di chi si sta ripetendo per la millesima volta dissero: si, lo ricordiamo.
Fly sempre apprensiva: -e…-
April un po’ scocciata: -…e non prenderemo iniziative.-
Fly per concludere: -e…-
Zoe sbuffando: -e se succede qualcosa…-
Alex non c’e la faceva più a sentire quella specie di tarantella quindi  finì per loro, sperando di mettere un freno a questa cosa:-… piano B. Non preoccuparti Fly andrà tutto bene.-
Fly li guardò compiaciuta e preoccupata: -Bene. Ad operazione conclusa riceverete un segnale. In quel momento in qualunque posto vi troviate e qualunque cosa voi stiate facendo, non importa fermatevi e scappate in direzione nord-est, così ci dovremmo incrociare per forza sulla strada per Eraklion.-
Zoe con una scintilla di eccitazione nella voce: -Bene! Ma…dov’è il nord-est?-
Alex notò l’espressione esasperata di Fly e intervenne prima che la situazione si facesse tragica e le venisse una crisi isterica: -non preoccupati di questo. Ci penserò io quando sarà il momento.-
Fly lo guardò con gratitudine: -thank you, Alex. Ok, è il momento dei saluti, buona fortuna a tutti. Andrà bene.-
Zoe aggiunse pronta: -ovvio che andrà bene.-
April imitando alla perfezione Zola: -come potrebbe non andare: “siamo i prescelti”, ricordi ?!-
 
April, Zoe e Alex prepararono la trappola illusionistica, mentre Fly, Gary e Eric si appostarono nei dintorni della porta principale dell’ubicazione del cristallo. Il palazzo alto tre piani era circondato da demoni; poi un esplosione a più di 600 m da loro attirò l’attenzione delle guardie che accorsero a controllare. La trappola era scattata, ora toccava a loro. Misero fuori gioco facilmente le ultime guardie all’interno dell’atrio del palazzo, e mentre Fly e Gary continuarono il percorso, Eric rimase indietro a coprirgli le spalle e a garantirgli una possibile via di fuga, per ogni evenienza.
Seguendo il bracciale di Fly, i due ragazzi entrarono in una sala chiusa, dall’aria cavernosa e con un'unica finestra. Gary continuandosi a guardare le spalle circospetto: -allora Fly, da quale conduttura dobbiamo passare per raggiungere la scale del terzo piano?-
Lei si guardò bene in torno in cerca di ciò che stava cercando e osservando pensierosa il suo bracciale: -mmh, dovendo andare verso nord-est dovremo prendere una di quelle due…- disse indicando due aperture nella parete, poi aggiunse con voce più bassa e riflessiva – quindi dovremo separaci, tu andrai a destra e io a sinistra…
Gary di colpo si accigliò, e la interruppe prima che finisse la frase: -Cosa ?! No, no, no! Assolutamente no. Mi rifiuto categoricamente di lasciarti da sola, anche a costo di litigare, non ho alcuna intenzione di separami da te! Ne ora, ne mai!-
Fly si sorprese di tanta contrariazione, ciò nonostante continuò a cercare di persuadere Gary a darle retta, voleva finire alla svelta così nessuno dei nemici si sarebbe accorto di loro, che avrebbero potuto uscire indenni dal palazzo, disse cercando di suonare risoluta ma con scarsi risultati: - A- ascoltami, è la scelta più sensata. Qui non si tratta di me o di noi, si tratta del cristallo. Dobbiamo sbrigarci altrimenti metteremo in pericolo Eric e gli’altri, oltre che la riuscita del piano…- ma le parole le morirono sulle labbra guardando l’espressione risoluta di lui, e non riuscì a continuare, anche se sostenne il suo sguardo, decisa a non arrendersi.
Infatti Gary l’aveva bloccata nella sua presa d’acciaio e la guardava negl’occhi con tanta intensità da farle perdere il filo del discorso; lei era già a metà della sua brillante arringa che non si ricordava più nemmeno come andava a finire. Sfruttando questo momento di confusione della ragazza, Gary le si avvicinò a un centimetro di distanza e parlò con un tono deciso che non ammetteva repliche: -Me ne frego del cristallo e della missione. Tu sei di gran lunga più importante di tutto il resto. I ragazzi sono in gamba sapranno cavarsela. – così dicendo la tirò a se stringendola forte contro il suo petto, nonostante quello non fosse il momento più adatto per abbassare la guardia in quel modo. - Ciò che conta è che restiamo uniti. Io non ti lascerò mai, ti proteggerò sempre anche a costo di mettere a rischio l’intero mondo di Sailoon. Fly tu sei tutto, e non voglio…non posso…perderti. –riprese fiato facendo un profondo respiro, quindi continuò più calmo- Quindi non ci separeremo e non ammetto obiezioni di alcun tipo! Tutto chiaro?-
Fly era totalmente sconvolta, non aveva mia visto questo lato protettivo e totalmente senza senso di Gary, che gli conferiva un discreto fascino, quindi riuscì solo ad annuire con un filo di voce.
Le ci volle qualche minuto per riprendersi, anche se i suoi pensieri lavoravano a velocità ultra sonica [un esempio dei pensieri di Fly in quel momento: “Mitico, ho un ragazzo fichissimo! Basta, ora mi devo concentrare! Ma quanto è fico Gary…no, concentrazione! Ma…no, concentrazione!”]; poi disse dando le spalle a suo lui, così da concentrarsi senza perdere il filo del discorso come le era successo poco prima: -Bè, vediamo…se riesco a concentrarmi forse…posso amplificare attraverso il potere dell’aria il raggio di azione del bracciale così potrò scoprire la direzione giusta da prendere!-
Gary contento che non avesse più parlato di separarsi annuì compiaciuto della sua opera di persuasione appena riuscita (era difficile dissuadere Fly, quando era con convinta di qualcosa, quasi come far nevicare a giugno): -allora prova! Io…mi apposto vicino alla porta, non si sa mai. Però cerca di non metterci troppo, non abbiamo tutto questo tempo.-
Fly gli lanciò un occhiataccia e rispose acida: -Questo lo so anch’io, grazie tante. Mica sono io quella che fa scenate improvvise.-
Lui stava per ribattere ma lei lo fermò mettendogli un dito sulle labbra, a quel tocco il cuore di Gary reagì mettendosi a martellare all’impazzata [Gary: e te pareva, perché il mio cuore reagisce così tutte le volte che lei mi sfiora?! Cavolo speriamo non se ne sia accorta!], quasi fosse udibile il suo frenetico battito attraverso il suo torace, nel silenzio inquietante che regnava nella stanza.
Fly con tono di chi sa esattamente quello che sta per accadere: ora no, ne riparleremo. Visto che non vuoi che ci separiamo fammi almeno concentrare come si deve, ho del lavoro da fare.
Lui bonfichiò contro il suo dito cercando di suonare sarcastico, ma con risultati scadenti, date le emozioni che gli montavano dentro in quel momento: -va bene vostra altezza, ai suoi ordini.-
Lei alzò gli’occhi al cielo ma evitò alcun altro tipo di commento così da evitare che lui ribattesse, per potersi concentrare in modo decente, avevano davvero troppo poco tempo.
Chiuse gli occhi e concentrò la sua energia tra le sue mani formando un insieme di sfere concentriche, grigie e luminose; poi li socchiuse leggermente e con precisione compresse le sfere nel punto del suo bracciale dove era attaccato il fiore rosa che continua a brillare ad intermittenze regolari.
Appena fece ciò, una sorta di onda d’urto silenziosa proveniente dal bracciale la colpì in pieno, facendole perdere l’equilibrio e cadere all’indietro; Gary si era inconsciamente avvicinato e vedendola precipitare, d’istinto si gettò verso di lei. Fortunatamente la prese appena in tempo, prima che crollasse con un tonfo sul freddo pavimento di pietra della stanza.
Anche se erano al quanto sorpresi dall’accaduto, non riuscirono a voltarsi per discuterne, perchè il bracciale aveva preso a splendere molto più intensamente di prima e quando Fly provò ad dirigerlo nella direzione in cui c’erano le condutture dell’aria, il bracciale si spense, solo un petalo del fiore al suo centro era illuminato, e le indicava quale delle due condutture prendere per arrivare al cristallo.
Si infilarono nell’apertura alla loro destra, camminando carponi…
Fly era un po’ in difficoltà a camminare con una mano alzata per vedere la direzione da prendere, ma riuscì lo stesso a sussurrare imbarazzata: - Gary…mi raccomando non sbirciare!-
Gary anche lui altrettanto imbarazzato aveva la faccia piantata per terra: -si, non ti preoccupare, non guardo. Ma perché ti fai tutti questi problemi? Sei la mia ragazza, non ti dovresti vergognare.-
Fly tutta rossa in viso, sta volta rispose a voce un po’ più alta: -Perché l’ho detto io, e se mi accorgo che hai sbirciato, ti do un calcio e ti spedisco direttamente al punto di partenza! Capito? -
Gary un po’ irritato: - Fly certe volte sei totalmente assurda!-
Fly lo richiamò con tono di rimprovero, non aveva ancora risposto alla sua domanda: -Gary?!-
Gary rassegnato ma anche lui leggermente imbarazzato: -ok,ok…va bene. Ho capito: se guardo…calcio e punto di partenza.-
Fly si voltò appena per lanciargli un mezzo sorriso sghembo, conservando però un ombra di serietà nello sguardo, prima di concludere la discussione dicendo: -esatto.-
Camminarono in silenzio per un po’, ogn’uno immerso nei propri pensieri, poi di colpo Fly si fermò e non potendo alzare la testa per vedere, Gary le finì addosso in pieno.
Gary allora esclamò scocciato: -e ora perché ci siamo fermati?-
Fly, anche lei con tono un po’ seccato, gli rispose dandogli un buffetto sulla testa:
-Perché siamo arrivati! Stupido!-
Poi diede un calcio all’inferriata che bloccava l’apertura di un altro condotto. Fortuna volle che la colpì un po’ più forte del previsto, ma giusto quel tanto per colpire in testa la guardia del corridoio più vicina e tramortirla senza neanche creare troppo scompiglio.
Gary, uscendo dopo di lei dal condotto, dopo aver visto la scena esclamò divertito: -bel colpo, tesoro.-
Lei inclinò leggermente di lato la testa a mo’ di inchino e rispose sardonica: -grazie, darling.-
Trovarono le scale senza difficoltà grazie al potenziamento che Fly aveva impresso al suo bracciale; arrivarono all’entrata di una sala e il bracciale dopo avere emesso un ultimo decisivo bagliore si spense del tutto. Fly lanciò a Gary uno sguardo d’intesa: ora cominciava la vera battaglia, pronti o no dovevano prepararsi all’ imminente scontro.
Sembrava tutto pronto, ma all’ultimo secondo Fly si bloccò e fece qualche passo indietro, poi, dopo aver controllato che fosse vuota, si infilò in una stanza adiacente a quella in cui sarebbero dovuti irrompere. Gary rimase sorpreso dal quel gesto, tanto che reagì solo dopo pochi secondi e la seguì. Le si avvicinò lentamente confuso dall’atteggiamento di lei: era raggomitolata su se stessa con le braccia che le circondavano le ginocchia e il volto nascosto fra si esse colmo di lacrime e di angoscia. Gary non parlò subito, ma le si avvicinò cauto si sedette per terra accanto a lei e la strinse a se in un morbido abbraccio. Solo quando fu al sicuro fra le sue braccia, Fly parlò con voce spezzata dai singhiozzi che le uscivano sommessamente dal petto: -oh Gary! Ho tanta paura che qualcosa possa andare storto!-
Gary accigliandosi, le chiese sorpreso dal suo tono: -E di che cosa? Fino a due secondi fa eri pronta spaccare a metà il mondo, e ora…perché sei così turbata? Non devi aver paura ci sarò io con te.-
Fly rispose con tono un po’ inasprito, delusa dal fatto che Gary non avesse capito subito cosa intendeva, e perciò cercò di separasi da lui, ma Gary non glielo permise stringendo la presa e vanificando i suoi tentativi di allontanarsi da lui: -Sciocco, non è per me che ho paura! – lui la guardava interrogativo così fu costretta a continuare nonostante le lacrime quasi le impedivano di pronunciare le parole correttamente- Vorrei…vorrei che tu non fossi costretto a combattere, vorrei poter fare tutto da sola senza farti correre alcun rischio. So che non sono abbastanza forte da riuscire a resistere se ti perdessi. Ho paura di non essere capace…-
Si interruppe a metà frase e senza riuscire più a continuare nascose il viso contro il petto di lui e continuò a singhiozzare silenziosamente. 
Gary, che le accarezzava la schiena per tranquillizzarla, al suono di quelle parole capì tutto: anche lei aveva una tremenda paura di perderlo, quella orribile sensazione di non essere abbastanza forte per riuscire a proteggerlo\a, così come lui di lei.
Gary la abbracciò con ancora più forza del solito, mentre le sussurrava all’orecchio:
- Fly, tu sei tutta la mia vita adesso e so che non riuscirei mai a stare senza di te, se ti perdessi morirei. Ma devi capire una cosa: non sei l’unica che vuole proteggere una persona cara, e se ti comporti così mi convinci sempre di più a voler distruggere tutto quello che potrebbe portarti a combattere e quindi a essere in pericolo. Ma so benissimo che non rinuncerai mai alla battaglia. Hai un senso smisurato del dovere e non lascerai mai combattere gli’altri senza che tu possa partecipare per aiutarli, se puoi. Quindi ci conviene abituarci all’idea che per un po’ entrambi saremo sempre leggermente in pericolo. Ma ricorda possiamo contare l’uno sull’altro, e anche sui nostri amici. Non saremo mai del tutto soli, quindi non dico non preoccuparti…perché so che è impossibile, ma almeno prova a non preoccuparti troppo, va bene?-
Le parole che uscirono dalla bocca di Fly erano quasi una poltiglia: -va bene, ci proverò. Ma non prometto niente.-
Gary ridacchiò e l’atmosfera si alleggerì di colpo: -ok ora fai un bel respiro, calmati e quando sarai pronta torniamo di là.-
Fly ci impiegò 10 minuti a calmarsi del tutto e quando la paura della “crisi isterica in arrivo” cessò si appostarono di nuovo fuori dalla porta della sala del cristallo pronti a fare irruzione.
Gary le accarezzo con il dorso della mano la guancia dicendo: -bè, allora…buona fortuna.-
Lei sorrise e rispose con voce dolce: grazie ma non ne avrò bisogno. –continuò dopo uno sguardo interrogativo di lui- ho te. Non mi serve nessun altro tipo di fortuna…-lui la prese e posò le sue labbra sulle sue velocemente ma con impeto; poi lei aggiunse con un po’ più di veemenza nella voce preparandosi a sfondare la porta con un calcio - tre, due, uno, pronti…via!-

La porta, sfondata con brutalità, finì contrò una sentinella che cadde all’indietro con violenza scoprendoci la visuale: ed eccolo lì in bella mostra in una teca di vetro su un piedistallo un cristallo rosso rubino che non appena facemmo irruzione nella stanza cominciò ad emettere bagliori rossi e arancioni.
Mi voltai per cercare con gli occhi Gary che metteva definitivamente fuori combattimento con una ginocchiata la sentinella che avevo momentaneamente steso senza troppi complimenti.
Fly rivolgendosi a Gary ma standogli di spalle, per indicargli con gli’occhi il cristallo: ehi, Gary!
Lui, colpendo con una sfera di energia un’altra guardia che gli si stava per fiondare addosso, rispose capendo al volo: l’ho visto. Non ti preoccupare per me! Vai, è tutto sotto controllo.
Nonostante mi fidassi cecamente di lui, non potei fare a meno di dubitare al meno un po’ delle sue parole. Eravamo accerchiati da perlomeno una decina di guardie, e anche se io potevo facilmente evitarle levitando fino alla teca, avrei lasciato scoperto lui, che ora combatteva al mio fianco. Anche se il piano era quello, anche se sapevo che ce l’avrebbe fatta, ero lo stesso preoccupata, e divisa in due. Divisa da ciò che ritenevo etico e ciò che volevo.
Ma lo sguardo fiducioso e comprensivo che Gary mi lanciò quando scorse il timore sul mio viso, mi diede la determinazione necessaria a svolgere il mio compito. Scatenai una “piccola tromba d'aria” nella stanza stando bene attenta a non colpire Gary, e sfruttando lo sgomento degli avversari mi librai in aria e raggiunsi la postazione del cristallo. Per evitare di scoprire la carta del volo, non appena superai anche l’ultima sentinella, scesi a terra e camminai.
Ero a una decina di metri dalla teca, quando una trappola si attivò e palle di fuoco sbucate del nulla cercarono di colpirmi [Fly: porco giuda, perché proprio le palle di fuoco, perché? Ma mi vogliono morta?! Bè effettivamente forse si.]. Per scansarle mi gettai in avanti, mi poggiai sul muro che fece aprire una buca sotto i miei piedi, la evitai facendo una capriola. Poi  in equilibrio sulle mani feci qualche passo in avanti, inciampai in un filo invisibile che fece scattare un’altra trappola che fece uscire uno strano fumo nero, che suppongo fosse velenoso e non aria pura di montagna, ma non mi fermai di certo a constatarlo.
Fortunatamente il nemico non sapeva che potevo volare, quindi lo evitai facilmente, mentre Gary metteva fuori combattimento un’altra guardia in modo distratto, mentre mi osservava un po’ ansioso – e poi ero io quella che non si doveva preoccupare…- .
Avevo capito che se avessi di nuovo toccato il pavimento avrei fatto scattare altre trappole, quindi rimasi sospesa a mezz’aria avvicinandomi con cautela alla teca. Sapevo che non appena avessi sollevato il vetro sarebbe scattato quanto meno un segnale che avrebbe messo il allarme tutto il castello, così presi la decisione avventata di forare il vetro con una lama di vento, cosa che non avevo mai provato a fare prima di allora, e prendere il cristallo senza far scattare altre trappole.

Anche se avrei voluto osservarla con attenzione, non ebbi molto tempo per vedere la mosse che faceva Fly. Ero sicuro che aveva evitato tutte le trappole e che aveva raggiunto il cristallo, ma poi più niente.
Gary ansimando dopo aver steso un altro paio di guardie con un doppio calcio: -cavolo, escono a frotte, ma quante ce ne sono?-
Fly lo senti e gli rispose senza che lui potesse girarsi per guardarla: -Ancora cinque. Dai tesoro, non mi dirai che sei già stanco?!-
Sollevato nel sentire la sua voce risposi: -no di certo. Tu piuttosto, ti manca ancora molto?-
Mi aspettavo una risposta lontana e vaga, ma la sua voce mi giunse chiara e vicina, come se fosse alle mie spalle: -in verità io ho finito da un pezzo. Che dici, ti do una mano così ce ne andiamo prima o per dare retta al tuo ego maschile, vuoi fare tutto da solo?-
Ci pensai un po’ su, ignorando la sua battuta sul mio ego maschile, poi decisi che era meglio darle carta bianca, di sicuro aveva in mente qualcosa: -mmh, ti do campo libero. Divertiti!-
Fly mi affiancò sorridente e dopo aver mollato un calcio rovesciato ad una guardia alle mie spalle, mi lanciò tra le mani un fagotto, dicendo: -grazie, tu nascondi quel “coso” e…bè, stai a guardare.-
Lo infilai in una tasca dei panatoli senza neanche presagli molta attenzione, nascondendolo come mi aveva detto e mi feci da parte un po’ curioso e un po’ preoccupato (come al solito) di cosa si sarebbe inventata sta volta. Poi lei aggiunse:
-Ah, meglio se ti copri gli occhi. E quando ti darò il segnale riaprili, prendimi e buttati dalla finestra. Non preoccuparti, Eric è già stato avvertito, il piano di fuga è cambiato. –la guardai confuso, lei mi sorrise in modo rassicurante- tu fidati.-
Alzai le spalle, poi chiusi gli occhi e tesi le orecchie in attesa del suo segnale. Ripensai alle sue parole: “prendimi e poi buttati dalla finestra”…sarebbe sembrata una proposta suicida se non avessi saputo che Fly aveva un piano; perché aveva un piano, vero?!
Sbirciai un po’ e notai che aveva cerato due enormi sfere di energia in entrambe le mani (in totale quattro), in un attimo le congiunse e le scagliò contro il nemico che abbagliato non riuscì a schivare il colpo. Chiusi gli occhi non appena senti la luce invadere la stanza e avvertito un tonfo leggero sul pavimento, capì che anche se non avevo ricevuto il segnale, il pericolo era passato. Aprì adagio gli occhi e dopo aver visto i miei nemici a terra semi carbonizzati, scorsi il corpo di Fly steso davanti a me.
Come suo solito aveva usato troppa energia per scagliare i suoi colpi in un solo istante, ed era svenuta. La presi in braccio e, senza nemmeno guardare a che altezza fossimo, mi lanciai dalla finestra sicuro che sarebbe andato tutto bene.
Lo ammetto, eravamo un po’ più in alto di quanto avessi previsto e non fingerò di non essermi spaventato al meno un po’, quando mi accorsi di ciò. Avevo entrambe le mani bloccate, visto che reggevo Fly ancora senza conoscenza, e non avevo idea di come atterrare senza rompermi quanto meno una gamba. Ma la mia Fly aveva già pensato a tutto: non appena mi lanciai dalla finestra, infrangendone con fragore il vetro, un albero solido spuntò come appoggio sotto i miei piedi dove potei riprendere l’equilibrio e grazie ad altri arbusti che crescevano all’improvviso, quasi a formare una scala, riuscì ad arrivare tutto intero a terra. Ero quasi certo che quella fosse opera di April ma quando mi guardai in torno in cerca di una chioma rossiccia non scorsi niente. Poi mi ricordai che era in corso una battaglia e che io ero il bersaglio preferito dai cecchini del terzo piano rimasti in vita dopo l’attacco di Fly. Mi defilai, correndo a nascondermi nella foresta; a riparo dagl’alberi mi ricordai di correre in direzione nord-ovest, come da programma. Dopo circa dieci minuti di corsa moderata, qualcuno alle mi spalle mi raggiunse; non mi accorsi chi era, ma detti per scontato che fosse un nemico. Con Fly in braccio era impossibile combattere, quindi feci una cosa di cui probabilmente lei stessa mi avrebbe ucciso se mai lo venisse a sapere: la lanciai con attenzione verso l’alto, senza farle centrare nessun albero e mi voltai per contrastare velocemente l’assalitore prima che lei mi ricadesse fra le braccia. Mi voltai di scattò e dietro di me apparve Eric…
Gary esclamò sorpreso: -Eric?!-
Eric sorpreso quanto me, ma più per il mio gesto che per altro: -Gary? Ma cosa?…attento! Fly!-
In effetti avevo calcolato male i tempi e la mia ragazza stava precipitando verso il suolo, ignara del pericolo che stava correndo. Feci appena in tempo a prenderla prima che si schiantasse al suolo…se le avessi anche solo un graffio mi avrebbe ucciso sicuramente.
Eric mi guardò interrogativo; io gli risposi scuotendo la testa, prima di sussurrare tra il disperato e il divertito: -non chiedere, ti prego.-
Lui alzò le spalle indifferente: -ok. Ora raggiungiamo gli altri, dai.-
Si capiva benissimo che non vedeva l’ora di riabbracciare Zoe, dopo tutto a parte l’insensata smania per i combattimenti, che avevano un po’ tutti i maschi, anche lui era un tipo romantico.
Capendo ciò, Gary sorrise annuendo: -si. Ah, Eric…ti prego, non dire niente a Fly di tutto questo…-e con le mani gesticolai per fargli capire a cosa mi riferivo.-
Lui rise e mi batte una mano sulla spalla divertito: -va bene amico,va bene. Ma ricorda:…mi devi un favore.-
Gary soffiando appena le parole: -non avevo alcun dubbio.-
Eric non mi sentì, ne io mi presi la briga di ripetermi e insieme ci incamminammo per raggiungere i nostri amici.
Quando li raggiungemmo non nascosi la mia curiosità, e dopo aver assicurato più volte a Zoe che Fly era solo svenuta, rivolsi ad April una domanda che mi tormentava: -April senti…dimmi una cosa: sei stata tu, fuori dal castello a far crescere quegli’alberi sotto la finestra del terzo piano?-
April raggiante di soddisfazione: -si, proprio io. Fico, vero!? È stata Fly a mandarmi un messaggio tramite il suo potere dell’aria e io ho provveduto.-
Gary era ancora confuso: -ma come hai fatto? Eri molto, troppo  distante da noi! Come hai potuto estendere i tuo potere in questo modo, e così velocemente poi ?-
Poi una voce alle spalle Gary precedette April nella spiegazione, prima che ella riuscisse ad aprire bocca: -bè, la risposta è molto semplice mio caro: la telecinesi.-
Fly si era ripresa e mi si stava avvicinando con passo leggermente mal fermo mentre l’ascoltavo attento: -ero certa che ne era capace, e sapendo che la via di fuga originale ci avrebbe portato a perdere troppo tempo, ho deciso di rischiare.-
Fece un passo affrettato verso di me e barcollò pericolosamente in avanti, ma la presi al volo: -Attenta. –l’ammonì- Senti Fly…devi-devi smetterla di abusare in questo modo del tuo corpo! Io so quanto pesa la certezza di non averti più e non voglio più correre questo rischio! Non voglio perderti.-
Fly era sorpresa dalla tristezza di quelle parole: -e non mi perderai. È solo che ho fatto troppe magie complicate, di un livello superiore…tutte in una volta.-
Ma io scuotevo la testa, non era questo che intendevo: -non mi riferivo a questo…-lei mi guardava ancora più confusa, lui sospirò e disse rassegnato- Fly, io…so.
Fly piano-piano cominciava a capire, ma voleva la conferma dei suoi timori [Fly: aspetta un momento, no…la mamma non avrà…no, non è possibile. Non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere. Però… ]: tu…sai che cosa?
Parlai rivolgendomi più alle mie scarpe che a lei: -so…dei tuoi precedenti problemi di cuore, so che hai rischiato di…morire.-
Il suo sguardo si fece leggermente vacuo quando pronunciai l’ultima parola, poi distolse lo sguardo da me, cercando di ignorare gl’altri che la guardavano sconcertati, e mormorò arrabbiata: -Quando torno sulla terra giuro che la uccido, mia madre!-
Poi la presi e l’abbracciai, sussurrandole all’orecchio: -ti prego, non prendertela con lei. Era soltanto preoccupata per te e mi ha chiesto solo di tenerti d’occhio.-
Fly ancora un po’ irritata per la libertà che si era presa sua madre di raccontare i fatti suoi a tutti quanti: -ma perché proprio a te?-
Io risi di quella domanda: -bella domanda, forse perché aveva capito prima di noi quello che proviamo l’uno per l’altra.-
Fly ora capiva: -comunque non doveva impicciarsi…-poi si rivolse a tutti i suoi amici che erano rimasti in silenzio attoniti- io volevo solo essere trattata come tutti mi trattavano prima dell’incidente, non volevo premure o attenzioni…volevo solo vivere normalmente.-
April corse ad abbracciarla con le lacrime agl’occhi levandola dalle mie mani: -oh, Fly! Tu sarai sempre la mia migliore amica, non importa quello che ti è successo prima…o meglio mi importa, ma se a te non importa non importa neanche a me. Ma la prossima volta non temere la nostra reazione e raccontaci tutto, ok?-
Lei sorrise con il più adorabile dei suoi sorrisi: -ok.-
Zoe si era avvicinata e anche lei ora stava abbracciando Fly, che sembrava vicina al collasso per mancanza di ossigeno.
Fly tossendo: -va bene, va bene. Calma ragazze o mi farete venire qualcosa…ho bisogno di aria.-
Zoe ed April in coro mortificate: -ok, scusaci.-
Eric scocciato da tutte quelle smancerie: -sono d’accordo con Fly, abbiamo tutti bisogno di aria…che ne dite di cominciare a metterci in cammino verso la prossima città, qui siamo nel bel mezzo del nulla e a me sta venendo anche fame. Dai, ho voglia di un altro po’ di scontri contro i demoni! Siii!-
Alex battendogli il cinque: -Giusto. Oggi sono rimasto in disparte, ma la prossima volta combatterò anche io.-
Tutte le ragazze in coro frustrate: -Noooo! Ancora, ma non ne avete mai abbastanza voi maschi!-
Zoe guardandolo un po’ seccata: -Eric, Eric, Eric. Dacci un taglio o ti inchiodiamo qui e noi proseguiamo.-
Eric sbuffando: -uffa Zoe, sei ingiusta.-
April schierandosi prontamente dalla parte di Zoe, come era ovvio sin dal principio:
-no, è solo obbiettiva…e lo stesso vale per te!-
Disse lei vedendo che Alex stava per ribattere, cercando di venire in aiuto a Eric; nessuno di loro due osò più ritornare sull’argomento perché sapevano di non poter assolutamente vincere contro una così tenace resistenza.  
Io dal mio canto non espressi giudizi, sapendo come la pensava Fly su queste cose e dalle sue brevi ma decisive occhiatacce, che ogni tanto mi lanciava, sono convinto ancora ora di aver fatto bene a tacere.
E su queste note cominciammo ad avviarci verso la prossima città e verso la nostra prossima avventura. 
 
N.B. le parentesi quadre significano che sto scrivendo i pensieri di un determinato personaggio che però non sono riuscita a inserire nel contesto originale.      
 
Nel prossimo episodio…
La nuova città che i nostri eroi si apprestano a visitare non è come Alian: infatti uno scenario desolato si presenta ai loro occhi. Infine come se la caveranno se di punto in bianco un misterioso individuo rubasse il ciondolo magico di Fly e come riscatto chiedesse la sua mano?? Poi una sorpresa che lascerà tutti di stucco…e la presentazione di un nuovo quanto inaspettato personaggio, che penso vi piacerà da morire. Non perdete Magic knight of Sailoon 4 !!
                                                
                                                     

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Capitolo 4
*** Guai, guai e ancora guai! ***



Tutto era accaduto dopo l’acquisizione del cristallo. Era il cristallo  del coraggio che non aveva ancora scelto con chi condividere i propri formidabili poteri; così per tenerlo al sicuro, ognuno di noi lo portava al collo, nascosto da una barriera magica che disperde l’aura magica dell’oggetto (prontamente creata dalle ragazze, noi ragazzi non siamo per niente portati per le magie strutturali), a turni alterni.
Diedi il cambio a Eric, era il mio turno di portare il cristallo e lo sentivo emanare un energia calda e piacevole mentre dondolava appeso al mio collo. Stavamo passando attraverso un fitto, ma breve bosco a pochi km da Eraklion, quando all’improvviso fummo attaccati!
Ero così impegnato a contemplare il cristallo rosso rubino che tenevo fra le mani, che mi accorsi appena che eravamo stati accerchiati da parecchi shinobi. Tutti gli’altri si erano già portati in posizione di difesa e si guardavo attorno con aria sorpresa e allarmata, e Fly vedendomi assente si era parata protettiva di fronte a me. Notai appena questi avvenimenti, ma quando uno degli shinobi si piombò su di lei, quello…quello mi colpì come uno schiaffo in piena faccia.
Glielo levai di dosso con un calcio che avevo potenziato concentrando tutta la mia energia nella gamba destra, ma il fatto che lo scaraventai a più di 30 m da lei e lo mandai a schiantarsi contro un albero, non mi fece sentire meglio.
Poi Fly, che era rimasta a terra, urlò e tutti ci voltammo a guardarla preoccupati e spaventati. Lei era incolume, impolverata, ma incolume; poi si portò una mano al collo, si alzò di scatto e urlò rivolta allo shinobi che l’aveva attaccata: ehi, tu! Ridammi subito il mio ciondolo brutto idiota mascherato!
Lui non sembrava sorpreso da quella reazione, anzi sembrava quasi che non aspettasse altro, ed esclamò in modo insolente e con tono di sfida: perché non vieni a riprendertelo, piccola.
Detto questo si voltò e se la diede a gambe e così fecero anche tutti gli altri shinobi. Fly si mise subito alle calcagna del ladro, lei era la più veloce di tutti noi e anche se le eravamo a pochi metri di distanza non riuscivamo mai a raggiungerla, lei era sempre più avanti.
Arrivammo di fronte ad alte mura diroccate e senza nemmeno fermarci di fronte al portone, che di solito era situato all’entrata delle grandi città magiche, entrammo in buco fatto a pochi metri da esso, nascosto da dalle piante rampicanti e arbusti a fusto basso.
Fly fu la prima a varcarne la soglia e quando la oltrepassammo anche noi altri, sia lei sia gli shinobi, si erano fermati gli uni a pochi metri dagl’altri e si guardavano in cagnesco.
Fly con voce molto arrabbiata: ridammelo, non è tuo! Mi appartiene!
Ma lo shinobi con in mano il suo ciondolo lo fece dondolare un po’ prima di metterselo al collo ignorando le parole della legittima proprietaria. La sua frustrazione e la sua rabbia ebbero la meglio sul buon senso e l’autocontrollo di lei, che senza volerlo scatenò una tempesta terrificante con tanto di tuoni e lampi.
April si avvicinò ad Alex, che le stava accanto, e gli sussurrò allarmata: oh-oh!
Alex la guardò a sua volta, anche lui un po’ allarmato: cosa c’è?
April scosse la testa, per rimuovere il panico che le si era dipinto sul viso e disse preoccupata: non ho mai visto Fly così…così arrabbiata. È la prima volta che le vedo perdere la calma in questo modo. Non è un buon segno, anzi…è un brutto, no, bruttissimo segno!
(N.B.: April non può saperlo perché non era presente, ma Fly perse la calma in un’altra occasione, cioè durante il combattimento al ballo di Alian, quando gli avversari colpirono violentemente Gary che cercava di proteggerla, visto che lei era svenuta in seguito ad un colpo precedentemente ricevuto.)
Fly stava per ricominciare ad urlare, ma lo shinobi alzò una mano e parlò: ti propongo un…patto: se lo accetterai lascerò andare i tuoi amici senza fargli un graffio e ti ridarò il tuo prezioso ciondolo.
Lei lo guardò diffidente, anche se c’era ancora un’ evidente traccia di rabbia omicida sul suo volto, prima di rispondere: che tipo di patto?
Lui si levò la maschera che gli copriva il volto, rivelando un viso dalle fattezze spigolose, ma aperto e privo di lentiggini, che sarebbero dovute essere palesi dato il colore alquanto rossiccio dei sui capelli, e disse sorridendo beffardo: tu…sarai mia.
A quel punto tutto intorno a me cominciò a girare e per la prima volta capì come si faceva a svenire. (XD)                   
Ma non era proprio questo il momento per farsi prendere dal panico, doveva pestare uno shinobi. (è.é)
Feci un passo avanti pronto a massacrare quel tizio, ma Fly che aveva apparentemente ripreso il controllo di se mi poso una mano sulla spalla per fermarmi. Mi guardò con aria dispiaciuta e rassegnata, poi si rivolse con tono freddo e indagatore allo shinobi: Perché?
Lui rispose ghignando: perché doveri risponderti ?!
Mi infastidiva che utilizzasse quel tono sgarbato e insolente con lei; ma proprio lei, che in quel momento sembrava sul punto di perdere i sensi, mi teneva ancora per la spalla, quindi non potevo andare lì e spaccargli la faccia. A quel punto fece scivolare la mano dalla mia spalla fino alla mia mano e io la strinsi forte, poi lei disse sempre con tono freddo: se vuoi che io prenda anche solo in considerazione il tuo patto, ho bisogno di sapere perché lo fai. Cosa ti spinge a comportarti così?
Rise delle sue parole e questo mi fece innervosire ancora di più, Fly se ne accorse e mi strinse ancora più forte la mano. In quel momento capì che lo faceva anche per farsi coraggio e non solo per frenare il mio odio incondizionato verso quel tizio.
Nonostante non volessi allontanare lo sguardo dal volto di Fly, riportai la mia attenzione sullo shinobi che stava per parlare di nuovo: bene, tanto l’avresti scoperto comunque prima o poi…sembri un tipetto piuttosto sveglio.- e rise – Ero in ricognizione e ti ho notata qualche ora fa mentre passavate dal fiume: quando ti ho visto…ho avuto come una fulminazione notando che tu sei quasi identica ad una ragazza che mi spezzò il cuore tempo fa, partì all’improvviso prima che io riuscissi a dichiararmi trasferendosi altrove. Non ho mai smesso ne di amarla ne di cercarla e quando ti ho visto ho capito che se non potevo avere lei, potevo almeno guardare te che le somigli in modo impressionante. Quindi adesso voglio te. Ho preso il tuo ciondolo perché ho notato che non te ne separavi mai e perché ha un’aura magica molto potente, anche se devo ammetterlo molto ben nascosta: quindi ho dedotto che avresti fatto di tutto per riaverlo…e a quanto pare non mi sono sbagliato. Soddisfatta della storia?!
Fly sorrise con disprezzo al suo ricattatore ma con un’ombra di tristezza nello sguardo disse: quasi…e non c’è modo di farti cambiare idea? Qualcosa per convincerti a ridarmi il ciondolo senza che io debba seguirti?
Lui ci pensò su pochi secondi nei quali io e Fly avemmo giusto il tempo di scambiarci un altro inteso e preoccupato sguardo, prima che lui rispondesse a quella domanda che poteva tracciare la nostra rovina o una nuova speranza: bè, dovreste riuscire in quello in cui io ho fallito… cioè portare da me la ragazza che mi rapì il cuore e l’anima, ma è impossibile, quindi perché provarci…?
A quel punto fui io a parlare, anche se il mio cervello risultava del tutto scollegato dalle labbra in quel momento: concedimi tre giorni, sono sicuro di poterla trovare (=.=’ ma quando mai, sapeva bene di star mentendo a lui e a se stesso; ma la speranza di aver trovato una via d’uscita da quella situazione gli fece dire cose, che in quel momento pensava di poter realizzare). Se ti porterò la ragazza che tanto stai cercando, tu…
Il “cattivo” continuo per lui: …io lascerò in pace la tua ragazza e le ridarò il suo adorato ciondolo, certo! Ma la considero un’impresa pressa poco impossibile, ma se vuoi sprecare il tuo tempo cercando di salvare qualcuno che hai già perso, fai pure! Chi sono io per impedirtelo. – poi ci penso su un attimo e continuò: però…finchè non mi porterete l’altra, lei – e indicò Fly con un dito – rimarrà con me! Sarà la mia garanzia!
Stavo per obbiettare, senza Fly trovare la ragazza sarebbe stato veramente un’impresa impossibile, ma Fly mi precedette: d’accordo… va bene rimarrò con te finchè lui non tornerà con l’altra ragazza. Però ad una condizione: loro ti porteranno la ragazza, ma se lei a conti fatto volesse tornare a casa, tu la lascerai andare.
Ancora una volta Fly mi colpì con la sua forza d’animo e il suo coraggio. Le sue ultime parole erano rivolte alla salvaguardia della ragazza che l’aveva messa in quel pasticcio, lei pensava sempre prima agli’altri e poi e se stessa. Io l’amavo anche per questo lato palesemente altruista e molto giustiziero del suo carattere.
Sembrava convinto che avremo fallito, l’idea che forse avremmo potuto trovare la ragazza non lo sfiorava nemmeno, quindi annui con un cenno distratto del capo e disse: sta bene, ma vi conviene sbrigarvi il tempo passa e io non ho la più pallida idea di dove possa trovarsi lei ne di come fare a trovarla, e se non sono riuscito a scoprirlo io in più di tre mesi figuriamoci voi…in tre giorni!
Poi scoppiò in una grassa risata e fece cenno a due dei suoi uomini di affiancare la mia ragazza e a Fly di seguirlo. Lei li ignorò e si voltò verso di me, poggiandomi una mano sulla guancia, guardandomi nonostante tutto con occhi colmi di immensa dolcezza (non riuscivo mai pienamente a comprendere quanto fossi stato sfacciatamente fortunato ad aver trovato una ragazza del genere, ma in questi istanti capivo quanto lei fosse importante per me e io per lei). Guardai il mio volto riflesso nei suo occhi… caspita ero uno straccio! Avevo un espressione afflitta e disperata come non mai prima ad ora.
Lei continuò ad accarezzarmi il viso mentre diceva con voce fiduciosa: non preoccuparti, so che ce la fari. Io mi fido di te.
“Già ma io non molto” pensai, ma invece di dare voce alla mia preoccupazione dissi: ma come…come farò…a trovarla?
Lei mi guardò intensamente negli’occhi, era chiaro che anche lei soffriva molto per quel distacco, prima di rispondere: concentrati, so che ci riuscirai. Ti amo.
Poi ci abbracciammo e dopo aver rivolto un sorriso di scuse ai nostri amici, seguì di mala voglia ma con dignità gli shinobi.
Guardandola andare via ritrovai un po’ della mia grinta e dissi con rabbia rivolto al capo di quei tizi: ci vediamo fra tre giorni, shinobi.
Lui lo guardò con una punta di curiosità sul volto, poi rispose: si, vi aspetto. E a proposito io sono Zabusa; ricorda questo nome, perché sarà l’unica via d’uscita per la tua ragazza. Cerca Shizuka e portala da me. Io nel frattempo ti prometto che mi prenderò cura della tua dolce metà. Detto questo si voltò e sparì tra gli edifici circostanti con Fly e gli altri shinobi a seguito. In quel momento mi sembrò che niente avesse più senso.
 
Solo ora che i nemici erano andati via, i nostri eroi ebbero l’occasione di guardarsi attorno e rendersi conto che la città in cui si trovavano era apparentemente, totalmente deserta.
Alex disse, scrutando curioso la piazza in cui si trovavano: che desolazione! Questa città deve essere stata abbandonata, ma non da molto, qualche cittadino c’è ancora, anche se nascosto. E avverto anche tracce di magia bianca sparse qua e là…
Poi aggrottò le sopracciglia pensieroso, April gli si avvicinò cauta e chiese avvilita e preoccupata, per la sorte della sua migliore amica: cosa c’è Alex? Hai…notato qualcosa di strano?
Lui si voltò a guardarla ancora pensieroso e rispose: a dire il vero si. Benché sia stata abbandonata non vedo tracce di saccheggio, né di sento la presenza di magia oscura. Come se nonostante le difese principali siano crollate, qualcuno o qualcosa, protegge ancora la città; strano, davvero molto strano.
Nel frattempo Gary si era voltato e si stava dirigendo con passo pesante e traballante verso il buco da cui erano entrati poco prima; Eric lo raggiunse e gli diede qualche pacca sulla spalla cercando di rassicurarlo: non preoccuparti, vedrai che riusciremo a salvarla.
Ma lo sguardo del suo amico era vuoto e assente, come se il corpo fosse lì, ma la sua anima se ne fosse andata via con Fly.
Zoe con il solito ottimismo cercò di risollevare la situazione (il morale del gruppo infatti era alto quasi quanto quello che avevano quella volta  che videro l’esorcista 1, 2 e 3, tutti di seguito più gli extra e le scene tagliate dopo essersi abbuffati di pop corn e patatine): avanti muoviamoci! Troviamo questa tizia e liberiamo la nostra amica! Fly ci sta aspettando!
Appena senti il nome di Fly, Gary si riprese un po’ (più o meno): si…hai ragione, ma come la troviamo questa Shizuka?!
Alex cercando di trovare una soluzione ripensò agl’ultimi istanti in compagnia dello shinobi, magari aveva detto inconsciamente qualcosa che poteva portarli alla ragazza, dopo qualche minuto di silenzio disse quasi rivolto più a se stesso che a qualcuno in particolare: ma certo come ho fatto a non capirlo subito…- poi si voltò verso i suoi amici che lo osservavano con sguardi interrogativi e riprese a paralare-…Gary, non ricordi cosa ti ha detto Fly prima di andare via?! “concentrati”, forse se concentri la tua energia su qualcuno puoi provare a individuarne l’aura, l’essenza magica, come faceva Fly. In fondo avete dei poteri quasi uguali.
Eric entusiasta: giusto! Lei doveva saperlo, per questo ha acconsentito a restare con loro come garanzia…sapeva che tu c’è l’avresti fatta comunque.
Gary stava incominciando a reagire, lei si fidava di lui a tal punto da mettersi in pericolo…e anche per questo lui non poteva deluderla. E poi non voleva, anzi non poteva lasciarla nelle mani di quel buzzurro. (Buzzuuuurro XD)
Nell’arco di pochi minuti arrivarono nel centro del bosco dove si trovavano prima del “rapimento”. Poi Gary si sedette per terra a gambe incrociate e cominciò a concentrasi, quindi a meditare; il suo volto era una maschera di determinazione e forza (Intanto nella testa di Gary, il nulla.)…nella raduna piombò il silenzio più totale.
Sapeva che doveva farcela. I minuti passavano e nonostante Gary si concentrasse al massimo, ancora non riusciva a trovare la traccia magica di  questa Shizuka. (è idiota, l’ho detto u.u)
La disperazione si stava impadronendo di lui, quando nella sua mente risuonarono le ultime parole di Fly: so che puoi farcela. Ti amo.> Non poteva deluderla, avrebbe provato finchè sarebbe stato necessario, non si sarebbe arreso, non sta volta.
Allora il cristallo che aveva al collo, e di cui si era completamente dimenticato (complimenti =.=), brillò intensamente per un istante, colorando tutto di un rosso acceso. La pietra cambiò forma venendo ad assumere le sembianze di un bracciale-polsino con al centro il cristallo del coraggio. Tutti erano rimasti di stucco, più di tutti Gary, che proprio non se lo aspettava. Il coraggio era fra le sue virtù solo in momenti sporadici della sua vita (cioè mai) , cioè solo quando c’erano di mezzo Fly o i suoi amici.
Ma le sorprese non erano finite: anche se si era fatto pomeriggio inoltrato, non era ancora il tempo del tramonto, ma una forte scia arancione scaturì dal nuovo bracciale di Gary tracciando un sentiero nella foresta. (Non seguire la luce >.<)
Senza esitazione invaso dall’adrenalina, lui seguì subito questa scia senza alcun timore. (e fu mangiato dal lupo cattivo u.u)
Eric gli urlò dietro: Gary, aspetta! Come fai a sapere che è quella la strada giusta?! Zola non ci ha ancora spiegato come funzionano i poteri dei cristalli, potrebbe essere pericoloso! Non sappiamo cosa potrebbe accadere se seguissimo questa scia!
Gary gli lanciò un’occhiata molto seria e determinata: ora Zola non è qui e noi non abbiamo più tempo. Fly ci sta aspettando, e poi so che è la strada giusta. (e si perdettero…)
Alex si intromise vedendo che Eric stava per ribattere: fidarci del cristallo non è una cosa sbagliata, quando sceglie un possessore fa di tutto per aiutarlo. Quindi visto che salvare Fly e la cosa più importante per Gary in questo momento, il cristallo lo sta aiutando a trovare chi risolverà il suo problema, cioè Shizuka. E poi…
April venne in suo aiuto:…questo è l’unico modo per salvare Fly, non abbiamo più tempo, e questo lo sai anche tu!
Zoe con fervore: già, abbiamo già perso quasi un giorno. Ma non potevi chiedere un settimana, Gary?!
Eric rassegnato ma anche lui già in fermento per la nuova scoperta: va bene, allora che stiamo aspettando?           
Gary, adesso, era la determinazione fatta persona: niente, andiamo. (Te, idiota! =.=)
 
Camminarono più di un giorno intero seguendo questa scia, poi verso il tramonto mentre si avvicinavano ad un fiume la scia all’improvviso si affievolì e di colpo scomparve. (Fottuti!)
Erano nel bel mezzo della foresta, nel nulla più assoluto, non c’era nessuno nei paraggi per quanto ne sapevano loro… April e Zoe si stavano guardando intorno attentamente in cerca di qualcosa; poi April esclamò in tono esasperato senza rivolgersi a qualcuno in particolare: un segno, un indizio, qualsiasi cosa! Deve esserci, altrimenti tutto quello che abbiamo fatto…
Capendo dove voleva arrivare, continuò Gary con voce morta:…sarà stato inutile. (e io avrò dimostrato la mia idiozia)
Poi Eric si irrigidì di colpo prima di parlare a voce bassa ma chiara: ragazzi, attenti. Qualcuno ci sta osservando.
Non aveva nemmeno finito di parlare che vari kunai furono scagliati da tre diverse direzioni; tutti li evitarono facilmente ritrovandosi schiena a schiena nella consueta formazione a cerchio aperto, tutti in posizione difensiva.
Poi April urlò rivolta alla foresta: chi sei e perché ci attacchi?
Pensando – mi serve solo sentire la sua voce per individuarlo, anche solo una sillaba, stupida telecinesi dal cavolo.-
Poi a sorpresa di tutti una ragazza alta dai capelli neri corti scompigliati, che aveva un’aria familiare, uscì dalle tenebre della foresta dicendo: calma,calma. Non c’è bisogno che urli in questo modo. – vedendo la loro posa rigida continuo- Rilassatevi, non sono qui per farvi del male.
Ma nessuno abbandonò la posizione difensiva nemmeno quando la ragazza si avvicinò a loro con le mani alzate in segno di resa.
La ragazza ripeté con tono scioccato: Rilassatevi, non sono io che vi ho attaccato e stato i sistema di difesa automatico del mio villaggio. Quando è scattato l’allarme sono venuta a controllare e vi ho trovati. Non ho nessuna intenzione di attaccarvi visto che non siete demoni, ne di ingannarvi. Voglio solo sapere chi siete e cosa vi porta così lontano dai sentieri battuti, nel bel mezzo della foresta.
Piano, piano tutti abbandonarono la posizione di difesa, mantenendo però ancora i ranghi serrati. La ragazza stava ancora aspettando una risposta. Fu Alex a parlare e quindi a fare da portavoce al gruppo: stiamo cercando una persona…è una questione molto importante e ci hanno detto che lei e l’unica che può aiutarci.
Lei analizzando le parole sue: mmh, capisco.
Poi Eric si avvicinò a Zoe e le parlò all’orecchio: penso che se la scia si sia interrotta nei pressi del villaggio di questa ragazza, magari lei si trova lì, non credi?
Zoe riflettendo: può darsi, è una possibilità da non escludere.
Poi Gary, anche se infondo sapeva che c’erano poche possibilità che fosse lei (non c’era alcuna somiglianza tra lei e Fly), decise di prendere il toro per le corna e si rivolse alla ragazza, prendendo tutti in contro piede, lei compresa: scusa, sei tu Shizuka?
La sorpresa apparve per un attimo sul volto di lei; poi scosse la testa anticipando la sua risposta, prima di parlare con tono meravigliato: no…che cosa volete da mia sorella?
 
Yuki, così si chiamava la ragazza dai capelli corvini, acconsenti ad accompagnarli al suo villaggio e a farli parlare con sua sorella, a patto che loro gli raccontassero tutta la loro storia, compreso il motivo della loro missione (cioè recuperare i cristalli sparsi per Sailoon). Qualcosa nello sguardo di Gary quando glielo chiese le impedì di rispondergli di no.
Dopo che April ebbe finito di raccontarle il motivo per cui stavano cercando proprio sua sorella, disse comprensiva: anche io avrei fatto lo stesso, ma…non sono sicura che Shizuka accetterà di venire con voi…è molto attaccata al villaggio e non lo lascia quasi mai.
-Farò tutto quello che serve per salvare Fly, anche se questo significa cedere alle condizioni di quello shinobi.- le disse Gary serio.
Lei lo guardò per un attimo accigliata, poi scosse la testa lasciando cadere il discorso. Arrivati al villaggio trovarono Shizuka in un campo di erba coltivate (era un’erborista magica), quando la videro tutti rimasero basiti di fronte alla somiglianza della due ragazze; Fly e Shizuka sarebbero state praticamente identiche, se non fosse stato che la seconda aveva occhi scuri e capelli neri plumbei lunghi solo poco più di un qualche centimetro dopo la spalla, mentre la prima occhi azzurri e capelli castano chiaro un po’ mossi e lunghi fino alla fine della schiena.
Appena vide la sorella entrare nel giardino l’apprensione che aveva dipinta sul viso scivolò via in un istante: Yuki, finalmente sei tornata! Come mai ci hai messo tanto? Ero preoccupata.
Poi notò gli altri alle spalle della sorella maggiore, stava per chiedere spiegazioni ma la sorella la precedette: sono amici, più o meno, non preoccuparti. Li ho incontrati nel bosco, si erano persi, sono stati loro ad attivare per errore l’allarme.
Rassicurata da quelle parole, Shizuka si aprì in un sorriso di benvenuto per i nuovi arrivati: oh, benvenuti. Ma…non restiamo qui fuori sta calando la temperatura, entriamo in casa. April colse l’occasione al volo e disse: si grazie, vorremmo parlarti di una cosa.
Lei li guardò sorpresa e confusa: a me?
Eric speranzoso: si, sei l’unica che può aiutarci!
Alex parlò cercando di suonare pratico ma il suo sguardo esprimeva solo sconforto: ora come ora, se non ci aiuti tu, non potrà farlo nessun’altro…
Yuki prese la sorella, che sembrava in coma, sotto braccio e la guidò fuori dall’orto: andiamo in casa, è una questione delicata e loro hanno poco tempo.
 
Una volta in casa, Shizuka ascoltò il problema con attenzione ma senza proferire parola. Quando infine, Zoe finì di esporre la cosa, Shizuka si raccolse in religioso silenzio per due lunghi minuti, prima di dire: ma io cosa poteri fare per la vostra amica? Cosa vuole da me questo shinobi?
April in tono supplichevole disse prendendole le mani: oh, ti prego, ti prego! Vieni con noi, abbiamo assoluto bisogno del tuo aiuto!
Alex parlò con un tono che era a metà tra il concreto e il preoccupato: dobbiamo salvarla a tutti i costi! Non possiamo lasciare Fly nelle mani di uno così… così, così!
Eric in tono implorante: devi aiutarci! Sei l’unica speranza per lei.
Poi Gary fece un gesto che colse tutti di sorpresa… chinò il capo e si inginocchiò di fronte a Shizuka parlando con voce intensa e supplichevole: ti supplico, vieni con noi. Io devo salvarla e tu sei l’unica che puoi aiutarmi.
Shizuka chinò lo sguardo e rispose con voce dispiaciuta: mi dispiace. Ma non vedo cosa poteri fare, non ho proprio idea di come aiutarvi e non me la sento di lasciare il villaggio per andare in contro ad uno così…non me la sento, scusate.
Lui si alzò e rivolse un cenno agl’altri di aspettarlo dentro, non era il tipo a cui piaceva dare mostra del proprio dolore; uscì e si diresse verso un albero vicino: gli diede un pugno talmente potente sulla corteccia che lo tranciò di netto a metà, dicendo, anzi no quasi urlando: Maledizione! Zabusa sappi che io non mi arrendo, riuscirò a riprendermela, vedrai!
Naturalmente gl’atri non l’ho avevano ascoltato e lo avevano seguito fuori, un po’ preoccupati, un po’ intimoriti; ad assistere alla scena c’era anche Shizuka, che quando udii quel nome si illuminò: conosci Zabusa? È lui quello che vuole incontrarmi? Ma perché non lo avete detto subito!
Alex rispose per Gary che, ancora sotto l’influsso di rabbia omicida, non era in grado di risponderle senza urlare contro: ehm, si…lo consci? (ovvio, lo ama u.u)
Lei annuì, poi dopo averci pensato su pochi istanti disse: siamo vecchie conoscenze, mi sorprende però che si sia messo a rapire la gente; era un ragazzo così dolce… comunque se è lui che vuole incontrarmi…va bene, verrò con voi! Devo fargli un discorsetto su cosa accade a rapire le ragazze altrui.
Concluse con sguardo severo, ma evidentemente eccitato all’idea di rincontralo. Poi guardò la sorella, che l’aveva affiancata e le chiese, pur sapendo già la risposta: mi accompagnerai, vero?
Lei fece un cenno di assenso con il capo prima di esclamare: certo, sono proprio curiosa di incontrarlo, questo shinobi che ti sta tanto a cuore, sorellina.
Shizuka arrossì ma non disse niente, evidentemente la sorella aveva fatto centro.
 
Partirono quasi subito, il tempo di una breve sosta di gruppo al bagno di Shizuka che si ritrovò d’un tratto molto affollato.
Senza fermarsi, camminarono senza sosta per tutta la notte e gran parte della mattinata, per poter rispettare gli assurdi limiti di tempo messi da Gary stesso con Zabusa. Ma più si avvicinavano a Eraklion più il cielo era scuro e carico di nuvole poco amichevoli; ad un certo punto Yuki domandò sarcastica: ma il tempo è sempre così soleggiato da queste parti?!
Gary accennò a un sorriso triste e rispose, volgendo anche lui lo sguardo al cielo coperto da un folto manto di nubi: no, questo –e indicò il cielo con lo sguardo- è opera di Fly. Devi sapere che lei ha il potere dell’aria e quando è molto triste, nervosa o arrabbiata il cielo si copre di nuvoloni. Le e mozioni si riflettono sui nostri poteri, succede a tutti. Però è strano, di solito riesce a tenere sotto controllo questo tipo di effetto emotivo su i suoi poteri…
Yuki si fece pensierosa: mmh, la ragazza…ha un discreto potenziale. (Sherlock Yukholmes)
Alex si intromise nella conversazione: e non hai ancora visto niente, dovevi vedere cosa a scatenato quando il tuo amico le ha estorto questo patto con l’inganno…al solo pensiero mi vengono i brividi, stavamo per finire quasi tutti carbonizzati da un fulmine!
Erano arrivati all’entrata del portone, quando lo aggirarono le due ragazze non si mostrarono minimante sorprese, questo insostetti Alex ancora di più sulle strane condizioni della città, che archiviò la cosa per indagini future. (Sherlock Alexholmes)
Una volta entrati la desolazione, che aveva colpito la piazza centrale alla loro prima vista, non era minimamente mutata. Solo una cosa balzò subito agl’occhi di tutti: una violacea pietra squadrata posata della grandezza di un cocomero, per terra nel bel mezzo della piazza.
Tutti le si avvicinarono circospetti, poi Alex esclamò: ah, io so che cos’è! Non preoccupatevi non è niente di pericoloso…
Yuki rilassò la posizione in cui si trovava quando anche lei riconobbe l’oggetto, poi continuò il discorso lasciato in sospeso da Alex, senza però rivolgersi a qualcuno in particolare: è una Stone Vision – poi continuò vedendo che nessuno reagiva- è come un videoregistratore magico. Evidentemente la vostra amica è riuscita non so come a procurasene una, sono molto rare in questo periodo e solo esseri magici dotati di enormi capacità riescono a cerarne, e a mandarvi un messaggio.
April si avvicinò cauta all’oggetto con Alex alle spalle; sfiorò leggermente la superficie della pietra con la punta delle dita. Essa si illuminò evocando un fascio di luce che era uguale al bracciale da proiezione di Fly, solo più sbiadita, e non appena la figura della loro amica apparve tra la luce tutti ebbero la conferma che quel messaggio era destinato a loro. (geniali)
Fly aveva occhiaie profonde e sembrava stanchissima, nonostante fossero solo due giorni e mezzo che non la vedessero, questo fatto non sfuggì a Gary, che quando se ne accorse strinse con forza i pugni.
Proiezione di Fly:
Appena la proiezione svanì tutti si voltarono per scorgere la torre dove si trovava la loro amica. Però…c’è ne erano tre…Panico…
Zoe contò muta con le labbra prima di esclamare: ma sono tre! Non sto sognando, vero?!
Eric si strofinò gli occhi sperando di dimostrare il contrario: non mi pare di essere sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, quindi o ci sono veramente o è un’allucinazione collettiva!
Alex disse sconvolto: e per giunto sono altissime! Cavolo, ci metteremo un secolo a controllarle tutte!
April, vedendo che la situazione stava precipitando, disse risoluta: non importa ci divideremo e le setacceremo tutte da cima a fondo finchè non troveremo Fly!!
Gary approvò senza neanche pensarci il piano di April e dopo essersi portati all’entrata delle torri, fece le ultime consuete raccomandazioni: mi raccomando, se non trovate niente, raggiungete un’altro dei due gruppi. Meglio non restare a lungo separati.
April e Alex presero la torre a destra, Zoe e Eric quella a sinistra e infine a Gary, Yuki e Shizuka (che si erano rifiutate di aspettare al’entrata delle torri) toccò la centrale.
Yuki: solo i grandi anziani sanno quanto adoro fare le scale.-si lamentò sarcastica-
Shizuka in tono di rimprovero: dai sorellona non lamentarti sempre!
Yuki rispose acida: parli bene tu, irritante sorellina! Visto che non sai abituata a grandi sforzi fisici e quindi sei lenta, ti fai portare in spalla da questo poveretto!
Shizuka rispose facendole la linguaccia: e lui che si è offerto, mica l’ho costretto! (Gary cavaliere XD)
Gary rispose in modo brusco alle due sorelle mettendole a tacere: risparmiate il fiato e correte. L’ultimo piano è lontano e io non ho intenzione di sentirvi discutere tutto il tempo quindi ho fate silenzio o tornate indietro e aspettate che vi raggiunga qualcuno.
Le due sorelle non spiccicarono più parola per tutta la fine della salita. Arrivati all’apice delle scale una porta a doppie ante si presentava vecchie e logora ai loro occhi. Gary fece scendere Shizuka dalle sue spalle, poi con potenza sfondò la porta con un calcio. La porta non ebbe nemmeno il tempo di sfracellarsi sul muro adiacente che si sentirono in contemporanea una risata e un sospiro inconfondibile. Non appena entrarono nella stanza, furono subito accerchiati dagli shinobi che avevano preso Fly. Lo sguardo di tutti corse per la stanza, che era arredata con un mobilio antico e logoro quanto la porta, che ora giaceva distrutta a terra ai piedi di Gary, e per la maggior parte in pietra, in cerca di lei.
Zabusa con finta sorpresa nella voce: oh, sei tu! Non mi aspettavo di rivederti così presto. Pensavo te la fossi data a gambe, nonostante la tua ragazza continuasse a ripetermi che “tu” non ti saresti mai arreso. Scommetto che non sei riuscito nemmeno a trovarla e ora sei venuto qui a supplicarmi di ridartela! Niente da fare amico, i patti sono patti.
E rise di nuovo. Fly era seduta per terra di fianco alla finestra, con le ginocchia strette al petto e aveva alzato la testa speranzosa quando Gary aveva buttato giù la porta. Yuki, che si era parata protettiva davanti alla sorella togliendola dalla vista di Zabusa e compagnia bella, esclamò indignata e strafottente: sei proprio un codardo, giocare con i sentimenti di qualcuno in questo modo! Non la capisco mia sorella, cosa ci troverà mai di interessante in te?!
A causa della polvere alzata dalla distruzione della porta Zabusa non si era minimamente accorto di Yuki, e quando sentì la sua voce sobbalzò. Poi parlando con un viso che era un misto tra orrore e speranza disse: Yuki…sei tu? Che si fai qui?
Shizuka spuntando da dietro le spalle della sorella rispose in tono giovale: pensavi davvero che mi avrebbe lasciato venire da sola?! Ne è passato di tempo, eh, Zabusa? Cos’è questa storia che ora rapisci la ragazze degli’altri? Avanti voglio una spiegazione.
Quando  vide la ragazza gli’occhi di Zabusa uscirono fuori dalle orbite. Gli ci volle un minuto buono per realizzare che quei ragazzi gli avevano veramente portato là la sua adorata Shizuka, con un cenno mandò via i suoi shinobi, e finalmente chiese, dopo aver più volte cercato di formulare una frase di senso compiuto, senza risultati apprezzabili: senti Shizuka, possiamo parlare da “soli”, prima che tu sparisca di nuovo nel nulla come l’ultima volta? Così ti spiegherò tutto, promesso. E giuro che non ti faro del male!
Lei fece un passo verso di lui, ma Yuki la bloccò posandole una mano sul braccio. Per la prima volta la sua espressione tradì il panico che provava a lasciare la sorella senza protezione. Lei le fece un sorriso rassicurante e raggiunse Zabusa che le teneva aperta una porta comunicante con un’altra stanza.
Appena la porta si richiuse con un leggero tonfo, Fly si alzò da terra con un solo agile movimento e corse in contro a Gary, che l’aspettava a braccia aperte. Si abbracciarono stretti per 5 lunghi minuti, poi… Gary cominciò a baciala in un modo che dovrebbe essere dichiarato illegale. (XD)
Quando alla fine le loro labbra si separarono entrambi avevano il fiato grosso. Poi Gary le sussurrò all’orecchio: non so in che modo dimostrarti quanto mi sei mancata…
Lei rise, di un riso sommesso e musicale, stringendosi ancora di più a lui: fino ad adesso…questo modo mi piace.
Poi affondò il viso nel suo petto respirando il suo profumo, mentre lui intrecciava le dita tra i suoi capelli, cullandola fra le sue braccia. Nessuno dei due voleva sciogliere l’abbraccio, ma presenza di Yuki che li fissava, rendeva la cosa difficile. Fly si separò lentamente da Gary, quasi per prolungare quel momento, anche se le loro mani rimasero intrecciate; con non poca fatica distolse lo sguardo dal suo lui che sembrava perso nei meandri dei suoi occhi, come lei nei suoi del resto, e si rivolse a Yuki in tono di scuse: scusaci tanto, ma…non…
Yuki la interruppe scuotendo la testa: non devi preoccuparti, è più che legittimo che abbiate il vostro momento dopo tutto quello che avete passato. Sai, il tuo ragazzo era preoccupatissimo e molto spaventato all’idea di non riuscire ad arrivare in tempo.
Fly sorrise alla ragazza e rispose in tono divertito: se è per questo non era il solo ad essere preoccupato. Comunque, piacere io sono Fly. –e le porse la mano libera.-
Yuki la prese e la strinse, rispondendo: Yuki, piacere.
Non ebbero il tempo di aggiungere altro che la porta che li separava da Zabusa e Shizuka si aprì. Si tenevano per mano e questo poteva solo significare che, fortunatamente, tutto si era risolto per il meglio. Mentre scendevano la scale per uscire dalla torre, Shizuka spiegò loro la situazione: è stato soltanto tutto un enorme malinteso. Quando siamo partite e ci siamo trasferite tre mesi fa, lui non sapeva dove fossi finita e a cominciato a preoccuparsi e…-lasciò il discorso in sorpresa lasciando intendere il resto. Poi Zabusa si rivolse in tono estremamente mortificato a Fly e Gary: sentite mi dispiace molto per i guai che vi ho causato. L’ho fatto solo perché ormai avevo tutte le speranze di ritrovarla, e ormai non mi interessava più l’etica e la morale. Non vi chiedo di perdonarmi, ma io lo stesso vi porgo le mie più sentite scuse.
Gary stava per obbiettare, ma Fly lo precedette: certo che ti scusiamo, solo se però prometti di non prendere più in ostaggio nessuno, per nessuno motivo.
A questo punto si intromise Shizuka, lanciando un’occhiata di rimprovero al suo lui: è ovvio. E poi ci sarò io a tenerlo d’occhio, non avete di che preoccuparvi.
Zabusa ridiede il ciondolo a Fly scusandosi ancora. Non appena furono fuori, trovarono gli altri del gruppo ad aspettarli preoccupati e incerti se venire o meno a cercarli. Quando videro Gary (Fly si era nascosta li vicino per fare una sorpresa agli’altri arrivando gli alle spalle) subito Zoe e April cominciarono bombardarlo di domande, ignorando repentinamente Yuki, Shizuka e Zabusa: allora? Dov’è lei? Non mi dire che siamo arrivati troppo tardi? Non la vedo, l’hai trovata?
Gary con aria tranquilla: calma, ragazze, calma. Non so dove sia Fly però vi ho portato un regalo…
April arrabbiata: come fai a pensare ai regali quando la tua ragazza è dispersa chissà dove!? Sei veramente incredibile, sai?!
Poi qualcuno le arrivò alle spalle e le picchiettò leggera con un dito sulla spalla per farla voltare, era Fly…
Fly sorridendo dell’espressione felicemente sconvolta della sua migliore amica: ciao, vi sono mancata?
Gary divertito dalla faccia stupita di April: bè, eccolo…sicura di non aver tempo per pensare ai regali?!
Zoe e April quasi con le lacrime agl’occhi: oh, Fly!!!
Molte urla e abbracci dopo…Gary separò Fly da April e Zoe, che la stavano stritolando in un abbraccio mortale, mettendole un braccio intorno alle spalle e dicendo: ehi basta così rischiate di consumarmela!
Si alzò un coro di risate, interrotto poi da Shizuka che rivolse alla sorella una domanda molto strana: allora hai deciso, vero ?!
Yuki annuì: non avete più bisogno di me, ormai tu sei al sicuro con lui e quindi l’ho è anche il cristallo.
Tutti gli’altri esclamarono in coro sconvolti: il cristallo???
Shizuka lì guardò un po’ accigliata dalla loro reazione, ma quando parlò la sua espressione era mutata ed era comprensivamente comprensiva: si, è per questo che abbiamo lasciato Eraklion: per nascondere il cristallo della saggezza.
Così dicendo tirò fuori dalla tasca un cristallo viola ametista grande quanto un pugno.
Yuki rivolgendosi alla sorella, sta volta con tono scocciato, rimproverandola: sei bene che non è destinato a noi, perchè ti ostini a tenerlo con te?
Shizuka facendole una linguaccia, gesticolando ad ogni parola pronunciata: lo so, lo so. Per te il fatto che si sia “rifugiato” nelle nostre stanze non significa niente, ma secondo me…- vedendo che la sorella scuoteva il capo, lasciò cadere il disco corso.- comunque ora non è più compito nostro tenerlo al sicuro. I prescelti sapranno proteggerlo più che adeguatamente. Solo, volevo fossi tu ad averlo.
Yuki sorrise benevola alla sorella: sei una sciocca, sai bene che è il cristallo a scegliere con chi stare, non il contrario.
Shizuka ora in tono lamentoso: ma…
Yuki scuotendo la testa con fare deciso: niente ma, ho deciso. – poi si rivolse a Fly con uno sguardo inteso- permettimi di venire con voi è l’unica cosa che ti chiedo.
Fly un po’ se lo aspettava, tuttavia non potè fare a meno di sollevare un sopracciglio al suono di quelle parole, prima di dire: bè, siamo in debito con te per il cristallo, oltre al fatto che mi avete salvato e in fondo mi stai simpatica, quindi: perché no?!
Yuki sorrise soddisfatta: grazie, non so dirti se te ne pentirai o meno, ma penso che noi due andremo d’accordo.
Fly esclamò sorridente: lo credo anch’io.
Ridendo si strinsero la mano in segno di amicizia. Nel momento stesso in cui le loro mani si toccarono, il cristallo viola cominciò a risplendere intensamente tra le mani di Shizuka, che colta di sorpresa lo lasciò andare. Quello invece di cadere per terra levitò a mezz’aria per pochi secondi prima di scagliarsi potente contro Yuki. Mentre ciò avveniva la forma del cristallo mutò diventando un bellissimo girocollo, che le si collocò al collo, dove vi era incastonato il cristallo ametista emettendo flebili bagliori viola.
Tutti erano rimasti basiti di fronte quanto appena accaduto.
April esclamò: Waow, adesso non ci sono più dubbi…
Zoe annuendo entusiasta: già, sei una di noi ormai!
Eric cominciò a lamentarsi non appena riacquistò un minimo di presenza di spirito: No! Un'altra femmina !!
Alex gli diede una pacca sulla spalla per confortalo e per farlo smettere di parlare prima che Fly, Zoe e Yuki lo scuoiassero vivo: si, si va bene, ma poteva andarci peggio…
Gary continuò per lui, vedendo che la sua opera era fallita miseramente:…pensa se fosse stata Julia (loro compagna di classe, che rendeva la vita impossibile a tutti i maschi della classe).
Una maschera di terrore scivolò sul viso di Eric così velocemente che cambiò colore, diventando di un leggero blu scuro, scatenando una risata generale.   
Si riavviarono verso il villaggio di Yuki, per riposarsi un po’, erano infatti più di 36 ore che nessuno chiudeva occhio, prima di ripartire per il loro lungo, lunghissimo viaggio. Ma il riposino avrebbe dovuto aspettare; appena furono soli loro sette, il bracciale di Fly brillò intensamente per un istante e Zola apparve, con un’espressione indecifrabile sul volto, o quello che ne riuscivano a vedere attraverso il cappuccio che aveva sempre calato sul viso.
Zola con voce arrabbiata: finalmente, sono ore che cerco di contattarvi! Scommetto che avete bighellonato tutto il tempo invece di concentrarvi sulla ricerca del secondo cristallo. Forse farei meglio ad arrendermi con voi e sostituirvi con un gruppo più capace e tranquillo, che non fa saltare in aria niente ogni volta che va da qualche parte! (è successo nel 2° episodio)
Fly cercò di spiegare ma lui la zittì con un cenno deciso e quasi impercettibile del capo. Stava per ricominciare a sbraitare quando una voce del tutto nuova gli urlò dietro salendo di due ottave sopra la norma: Noi a bighellonare?! Hai una più pallida idea di quello che sia successo in questi tre giorni? Hai idea di cosa abbiamo passato? No, non mi pare tu sia stato con noi tutto il tempo! A meno che tu non fossi invisibile, e questo spiegherebbe la tua assenza costante, non l’idiozia. Quindi non dire scemenze, (XD) caso mai sei tu quello che non ha niente di meglio da fare che martorizzare gli’altri. Quindi finiscila o finirò per perdere la pazienza e allora sarò io a far saltare in aria “qualcuno”, senza neanche troppe cerimonie. (è.é)
Yuki aveva appena finito di urlare e non aveva nemmeno il fiatone, e aveva un espressione indecifrabile sul viso che preoccupò un po’ tutti; Fly, ancora un po’ sconvolta dalla scena a cui aveva appena assistito, le posò una mano sulla spalla come per trattenerla, pur sapendo che se lei avesse tentato di afferrare Zola, sarebbe rimasta a mani vuote.
Zola sconvolto e sorpreso, più sconvolto che sorpreso, disse: e tu chi saresti?      
Yuki si poggiò i pugni sui fianchi e disse con tono pacato e risoluto: sono Yuki, detentrice del cristallo della saggezza(e della passione), piacere! Credo che da oggi ci vedremo spesso, gran sacerdote (voleva dire: del cavolo) dei miei stivali.
Zola sbatte più volte le palpebre, poi si rivolse a Fly come se Yuki non avesse aperto bocca: bene, parleremo più tardi, gli anziani mi chiamano. –lanciò un’occhiata sprezzante a Yuki e aggiunse- …e spiega le regole alla nuova arrivata, non vorrei che vi cacciaste in qualche altro guai per causa sua. Non avete di certo bisogno di aiuto per quello!
E scomparve prima che Yuki potesse ribattere; lei dal suo canto schiumava di rabbia e riuscì soltanto a chiedere con voce spezzata: chi diavolo era quel tizio?
April le rispose, incerta se volesse una risposta e spaventata da una sua possibile reazione: è Zola, il nostro “supervisore” qui su Sailoon…
Alex continuò per lei (avevano preso l’irritante abitudine di finire le une le frasi dell’altro):…ci sorveglia nella raccolta dei cristalli. Di lui sappiamo solo che lo mandano gli anziani.
Yuki ancora furente, rispose con voce arrabbiata: non mi interessa la storia della sua vita!!
Zoe si avvicinò timida tentando di placarla: dai Yuki calm…
Ma lei la interruppe bruscamente:NON DIRMI DI CALMARMI!
Zoe allora intimorita:ok, ok. Va bene, non agitarti. (e non calmarti XD)
Poi con passo fermo e deciso Yuki, attraverso la stanza diretta alla porta, che chiuse sbattendola così violentemente che per poco non si staccò dai cardini. Durante tutta questa operazione si riuscì soltanto a sentire la sua voce che borbottava con tono furioso: -lo odio! Lo odio con tutta me stessa!- (è.é)
 
Nel prossimo episodio…
Bè sinceramente non so assolutamente cosa dirvi sul prossimo episodio, non che non sappia cosa dire, ma è difficile da spiegare…XD Comunque, so per certo che se vi sono piaciuti gli altri, gradirete senz’altro anche questo. Vi aspetto al prossimo commento a fine capitolo, ciao!
 
N.B. Le scritte tra parentesi sono commenti che ha fatto una mia amica sulla prima bozza cartacea della storia, che io ho trovato divertenti e che ho voluto inserire per far divertire anche voi; grazie Chris !! ;)     
                                                 
 

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