La vita nell'Akatsuki!

di Kurai_Chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Akatsuki cerca aiuto! ***
Capitolo 2: *** Le ragazze! ***



Capitolo 1
*** L'Akatsuki cerca aiuto! ***


L'Akatasuki cerca aiuto!



"BASTA! NON NE POSSO PIU'!"

Il grido di Tobi eccheggiò in tutta la sua stridula potenza nel Covo dell'Organizzazione Alba, suscitando solo in pochi membri stupore.
La maschera arancione avanzò nel salotto, dove sul divano stavano spaparanzati Sasori e Kisame, intenti a guardare un documentario sulla vita dei pesci.
Deidara era invece tutto preso dalle sue bombe d'argilla, mentre Itachi osservava un quadro compiaciuto.

"Faccio tutto io in questa casa! Siete degli animali. Non fate nulla per aiutarmi o rendermi il lavoro più facile, scansafatiche che non siete altro! Ma ora basta!"

Nessuno dei presenti badò alla sua tiritera, anzi, Kisame alzò il volume della Tv.
Itachi continuò a guardarsi in quello che per lui era uno specchio e Deidara fece scoppiare un paio di bombe tanto per divertirsi.

"HO DETTO BASTA! VOGLIO UN'AIUTANTE!"

"Prendi una marionetta di Sasori-sama."-disse beffardo il biondo.

"Le mie marionette non si toccano Deidara."-rispose scocciato Sasori.

"Uffa, quanto sei noioso, gli serve qualcuno! Io non vado certo ad aiutarlo."

"Nemmeno io, non vedi che mi sto contemplando? Ma chi è quel bel giovanotto nello specchio? O mio Dio, sono io! "

". . ."-Tobi preferì non proferire parola all'affermazione dell'Uchiha.

"Itachi, primo non ci vedi un ceppa, secondo quello è un quadro che ritrae tuo fratello Sasuke."-lo illuminò Sasori con il suo tono calmo.

"Che cazzo ci sta a fare una foto di Sasuke nel Covo?"-disse Kisame.

"Beh. . . è proprio un bel ragazzo."-confessò Tobi.

"Ma che ti piace mio fratello?"

"Certo che no, ma è bello. Un vero figo!"

Tutti i presenti, compreso Sasori che non stava minimamente dando importanza alle loro parole, all'ultimo affermazione di Tobi sgranò gli occhi.

"Comunque non siamo qui per fare concorsi su chi è più figo, perchè tanto vincerebbe lui, ma vi ho interrotti perchè ho chiesto al Leader di prendere una cameriera che mi aiuti nelle faccende e lui mi ha risposto di sì."

"E a noi interessa perchè...?"

"Perchè ho messo un annuncio sul giornale. Mi dovete aiutare a scegliere le candidate che si presenteranno!"

"Sì, per me va bene, ma non alle 19. Comincia lo special <>."

"Sasori, non mi importa. E comunque verranno domani verso le 9 e mezzo..."

"Io ci sto, basta che non rompi più mentre mi sto vedendo mamma e papà. Domani fanno <>."-aggiunse Kisame felice.

"Ma quella ragazza non va bene?"

Itachi indicò deciso Deidara, suscitando le risate di tutto il covo, compreso Tobi. Il biondo per tutta risposta fece scoppiare una delle sue bombe su Itachi che,
spaventato, prese a scappare via verso la sua camera, non trovandola al primo colpo come suo solito.

L'indomani l'Akatsuki avrebbe dovuto cercare una nuova ragazza per aiutare Tobi... ma l'avrebbero mai trovata?


 

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        Ciao a tutti! Ecco un'idea (malsana) che mi è venuta mentre guardavo la Tv.
Guardavo annoiata un programma dove una donna sclerava con i suoi figli per quello che facevano, anzi, NON facevano in casa. E aveva un greambiule arancione!
Così la signora mi ha cominciato a ricordare Tobi :P
E mi sono messa a pensare... se Tobi fa tutto nell'Aka? Un giorno si stuferà u.u
Gli servirà aiuto... una bella ragazza ci sta, così nasce una storia d'amore!
Beh, forse... forse più di una ;) Vedremo con il tempo.
Come vi sembra come inizio? Questo primo capitolo è più un'introduzione. Nel prossimo verrano a trovarci varie ragazze, anche se vorrei sentire il vostro parere!
Secondo voi è meglio una sola ragazza da introdurci o vanno bene anche due? Avrei già abbozzato il secondo capitolo, ma volevo sapere le vostre opinioni...
Quindi la mia domanda è questa! Grazie per aver letto e recensite in molti, baci!


 

                                                                                                                                                Kurai_Chan 

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Capitolo 2
*** Le ragazze! ***


Le ragazze!



La sveglia di Deidara suonò per tutta la casa e, con grande dispiacere di tutti, segnò la fine del sonno per quella notte. Era ora di alzarsi.

"DEIDARA SPEGNI QUELLA MALEDETTA SVEGLIA!"

"E' L'UNICO CHE NON LA SENTE, EPPURE CE L'HA VICINO!"

"MA SANTO JASHIN LE BOMBE GLI HANNO FRACASSATO L'UDITO!"-sbottò Hidan.

Si alzò dal suo letto e si diresse verso la camera del biondo ancora insonnolito.
Spalancò la porta con foga e vide Deidara dormire ancora beatamente nel suo letto, per nulla disturbato ne del frastuono della sveglia, ne dalle grida e dalle minacce dei suoi compagni.

"Un giorno lo sacrifico a Jashin, lui e la sua dannata sveglia."- pensò l'albino.

Prese la prima cosa che aveva sotto tiro, in questo caso una scarpa, e la tirò verso Deidara che, impaurito, si alzò di scatto e buttò una delle sue bombe addosso all'assalitore.

"KATSU!"-pronunciò Deidara e la bomba scoppiò.

"IO. TI. UCCIDO. E. TI. SACRIFICO. A. JASHIN."-disse a denti stretti e con un impeto di rabbia Hidan, che per poco non ci rimaneva a causa della bomba.

"Scu-scusa, non volevo. Credevo fosse un ladro."

"MA SECONDO TE I LADRI TI TIRANO LE SCARPE???"

Intanto a vedere cosa era successo, accorsero Sasori e Itachi, quest'ultimo con grandissima difficoltà, andando a sbattere un pò dapperutto.

"Smettetela di strillare di prima mattina. Il mio cervello è ancora a letto."

"Perchè Deidara, te hai anche un cervello?"-disse l'Uchiha.

"Sì Itachi. E mi sta ripetendo di ucciderti!"

"Basta voi due. Siete peggio dei bambini. Piuttosto, andiamo a prepararci, stamattina vengono quelle ragazze. Non vorremo dargli subito una brutta impressione!"

"Infatti, quella si dà con il tempo, bravo Danna!"-approvò compiaciuto Deidara.

Sasori se ne andò scocciato in camera sua, ripetendo a se stesso di girarsi e dare un cazzotto ben assestato al suo "amico" Deidara.

Un quarto d'ora dopo circa, erano tutti pronti, seduti nella loro ampia cucina.
Avevano appena finito la colazione e Hidan stava trafficando come suo solito con il sangue. Ormai era risaputo, non faceva più impressione.

Il campanello però in quel momento trillò e un Hidan sporco di sangue da capo a piedi si presentò ad aprire la porta. Una ragazza dai capelli viola non fece in tempo a presentarsi che svenne.

"Buongiorno, io sono Am...AAAAHHH!"-furono le prime e ultime parole della ragazza dai capelli violetti.

Detto questo svenne sui piedi di Hidan, che intanto se la rideva come un matto.

"Ragazzi, è caduta ai miei piedi!"

"Si vede che hai fatto colpo Hidan."-disse Itachi.

"Più che altro le ha fatto prendere un colpo povera ragazza!"-esalò Sasori preoccupato per la salute mentale a rischio di Am...sì, di Am.

Visto che la ragazza senza nome, o forse ce lo aveva, ma purtroppo non aveva fatto in tempo a dirlo, non dava segni di vita, Deidara le si avvicinò curioso e la studiò accuratamente. Come un critico osserva un'opera, lui guardava Am.

"Ma questa ragazza è deboluccia, non può nemmeno sognarsi di lavorare qui."

"Quello che penso io!"-disse il ninja biondo, che intanto aveva smesso di analizzare la ragazza e se ne stava tornando in cucina sconsolato.

"Hidan, portala via se è ancora via."-disse Sasori.

"Sarà fatto!"

Hidan si caricò Am sulle spalle e scomparve chiudendo la porta di casa dietro di se, lasciando tutti i membri dell'Akatsuki con il cuore in gola. Un pò per la salute della ragazza, un pò perchè non vedevano l'ora di ricevere un'altra visita, sperando che questa non si fosse conclusa allo stesso modo di quella precedente.

"Comunque era carina quella ragazza!"-disse Deidara.

"Sì, era davvero graziosa."-sentenziò Itachi sorridendo.

"Ma che ne sai che non ci vedi?"

"Infatti."

"Uffa, era per fare conversazione!"

"Ma non scassate che sto dando da mangiare a Saetta McQueen!"

Tutti i membri si voltarono verso Kisame che, con del mangime per pesci in mano, stava amorevolmente dando la pappa ad un pesce rosso.

"Ma... quello da dove salta fuori???"

"E' mio figlio! Saetta saluta!"

Il pesce, essendo tale, rimase fermo, emettendo solo un paio di bollicine, interpretate dal "padre" come un vero e proprio saluto amichevole.

"Ha detto che non gli andate proprio a genio, ma vi saluta!"-disse Kisame compiaciuto.

Nessuno all'interno della stanza si azzardò a parlare, non volevano rovinare l'unico momento nel quale Kisame non parlava come una scaricatore di porto.
Così non dissero nulla, continuando a mandare occhiate sospette sia al pesce grande che a quello piccolo.

Ad un certo punto la porta si spalancò. I membri dell'Organizzazione si aspettavano il loro compagno Hidan. Invece ad aprire la porta era stata una ragazza bionda, con gli occhi azzurro cielo.
Ino entrò tutta convinta e sculettando di mise al centro della stanza.

"Allora, stavolta non voglio errori. Questo film deve far uscire la vera me, chiaro? Non voglio che Temari oltre che rubarmi Shikamaru riesca a prendersi anche la parte per il film! Quindi, iniziamo l'audizione. Oh Romeo Romeo, perchè sei tu Romeo?"

Sasori e Tobi saltarono sulla sedia per la paura. Una ragazza arriva in casa tua e si mette a parlare di film e ragazze che fregano fidanzati. Poi infine conclude con Shakespeare. Una cosa scandalosa.

"M-Mi scusi signorina... penso che lei abbia sbagliato casa..."-disse Deidara, spaventato e allo stesso tempo scocciato per la vista di una ragazza con un ciuffo e una coda più lunghi e alla moda dei suoi.

"Strada."

"Città."

"Villaggio."

"Terra."

"PIANETA!"-urlò Itachi, cercando di vedere la ragazza con cui stava parlando.

"Scusate, credevo fosse l'audizione per quel film, con permesso!"-disse Ino con dispiacere, avanzando verso la porta.

Così come era entrata, cioè decisa e ancheggiante, se ne andò, cercando invano l'audizione per il suo filmetto girato da chissà quale fuori di testa.

"Deidara, ma cosa...?"

"QUELLA RAGAZZA HA UNO STILE MEGLIO DEL MIO!"-sbottò il biondo, che cominciava a muoversi agitato sul divano.

"Beh... è una donna, ci tiene di più..."-cercò di spiegare Sasori.

"NO, i suoi capelli fanno swish e miei no! NON VA BENE!"

Deidara si alzò dal divano con fare tragico e corse in bagno, dove sarebbe rimasto a contemplarsi la chioma per lunghe ore, lasciando agli altri membri il fardello di scegliere la ragazza.

"E'... è senza speranze."

"Una causa persa in partenza."-si associò Itachi.

Dalla porta, che intanto era rimasta aperta, entrò Hidan ancora sporco di sangue.

"Ehi Hidan! Che ne hai fatto della ragazza con i capelli viola??"

"L'ho portata all'ospedale!"

". . ."

"HIDAN NON ESISTE QUI L'OSPEDALE!"-strillò Sasori.

"Oh, allora non lo so, ma dovunque sia è lì."-concluse Hidan senza note di pentimento nella voce.

"Ma qui manca il cervello!"-disse Sasori ancora più sconvolto di prima.

"Noooooo, sta nel frigo Danna, è tutto tuo se lo vuoi!"-rispose Tobi felice.

Sasori preferì come suo solito rimanere in silenzio.
In quelle situazioni era meglio così, almeno per lui e per la salute mentale dei suoi compagni che non avevano mai visto in tutta la loro vita un Sasori arrabbiato e fuori di sè.

"Bene, sono le 10 e mezzo. E due ragazze, una delle quali ha sbagliato strada, sono state già scartate. Spero che questa sia quella bona."-disse Itachi.

"Intendi quella buona."

"No, spero che questa ragazza sia bona!"

"Ma tanto non ci vedi!"

"Beh, questa è la scusa per capire come è fatta con il tatto!"

"ITACHI FAI SCHIFO!"-gli risposero tutti in coro divertiti.

"Ma perchè? Sono un povero ceco, devo capire come è fatta attraverso le mani..."

Tutti scossero la testa, l'Uchiha aveva sempre voglia di scherzare.

Il campanello suonò due volte nell'arco di 15 minuti, e nessuna delle due ragazze andava bene, una troppo grande, una troppo... troppo racchia secondo Itachi.

Purtroppo, la casa per mezzogiorno era già bella che ridotta un casino.
Quadri per terra, sedie capovolte, bombe un pò dappertutto, Itachi che con un bastone andava sbattendo addosso ai mobili, Sasori che, unico fra tanti, se ne stava composto a guardarsi la sua amata televisione, Kisame che leggeva una storiella per far addormentare il figlio, Deidara ancora in bagno a ispezionarsi il ciuffo, Tobi che cucinava esasperato e Hidan che stava di nuovo trafficando con il sangue, spargendolo un pò da tutte le parti, come fanno i bambini piccoli di due anni quando mangiano per la prima volta cibo solido con le mani.

Le ultime due ragazze arrivarono insieme. La prima aveva dei lunghi capelli biondo cenere, che andavano più sul castano, che le scendevano fino a metà schiena, un pò mossi. Gli occhi azzurri come il mare brillavano felici alla vista della sua meta. La seconda invece portava i suoi capelli di uno strano rosa corti, fino al collo. Gli occhi verde smeraldo spuntavano da dietro qualche ciocca ribelle che le era caduta sugli occhi.

"Buongiorno, siamo qui per quell'annuncio sul giornale..."-disse con timidezza la ragazza dai capelli rosati.

"Cercavate una mano in casa, così è scritto."-intervenne la prima.

I presenti, tutti intenti a combinare qualche guaio, si fermarono all'unisono.
Quelle due bellissime ragazze erano sulla porta, un pò indecise sul varcare la soglia o girarsi e tornare indietro da dove erano venute.

"G-Giorno! Io sono Sa-Sasori."-balbettò il ragazzo avanzando verso le due.

"Giorno... io sono Sakura."-si presentò la rosa, porgendo la mano.

"Io mi chiamo Tsubaki. Piacere di conoscerti."-disse semplicemente la biondina.

"Entrate, non abbiate troppa paura..."

Le ragazze si guardarono indecise sul da farsi.
La prima ad entrare fu Tsubaki, osservando la casa con sguardo sospetto.
Sakura la seguì ed ebbe un sussulto quando video Hidan giocare con il sangue.

"O mio Dio..."-si lasciò sfuggire.

"Il tuo Dio chi è? Il mio Jashin!"-disse felice Hidan, alzandosi e pulendosi le mani con un asciugamano lì vicino.

"Ver-Veramente io sono atea..."

"Bene, sarà più facile convertirti!"

"Hidan non cominciare a spaventarle. Benvenute ragazze, chi ha richiesto il vostro aiuto è Tobi, il ragazzo con la maschera arancione."-intervenne Sasori.

"Giorno belle ragazze, Tobi è felice di vedervi!"-disse Tobi tutto euforico.

"Ma scusa... Tobi non eri tu...?"-chiese confusa Sakura.

"Sì, lui è un pò strano, parla in terza persona a volte... cerca di capirlo."

"Giorno Tobi, io sono Tsubaki."-Tsubaki detto questo porse la mano all'uomo con la maschera che la strinse, felice che almeno una delle ragazze avesse capito.

Itachi arrivò con il suo bastone e sbattè contro Tsubaki, facendola quasi cadere.

"Ma questo mobile ha degli strani bozzi, sono una figata però!"

Una mano dell'Uchiha era andata a finire su un seno della ragazza e lo stavano studiando meglio, con grande disappunto della povera Tsubaki.

"ITACHI SEI CADUTO SU UNA RAGAZZA!"

"Lo dicevo io che ero in paradiso!"

Sasori prese Itachi e lo tolse da sopra la biondina, aiutandola poi galantamente ad alzarsi, con un sorriso che cercava comprensione.

"Non fa niente, posso compatirlo se è ceco pover'uomo."-sorrise a sua volta Tsubaki, affascinata dal sorriso gentile del rosso.

"Per fortuna, grazie molte... sarà difficile lavorare qui, sono tutti un pò fuori di testa... scusalo ancora..."

"Non preoccuparti."-rispose evasiva Tsubaki.

Intanto Sakura stava facendo una piacevole chiacchierata con Tobi su quello che sarebbe stato il loro lavoro all'interno della casa, annuendo felice.

Deidara, sentento l'urlo di Sasori, uscì dal bagno, con un ciuffo più fluente e una chioma curata amorevolmente.

"Cosa è successo? Oh, guarda, ragazze! Non sapevo fossero arrivate..."

"Ti stavi facendo la piastra al ciuffo te Deidara. Ti presento Tsubaki. Itachi le è caduto sopra e... beh... una sua mano... come dire..."

"Mi ha palpata."-suggerì la ragazza con nonchalance.

Deidara sgranò gli occhi. Quella ragazza già le piaceva, era molto diretta.
La squadrò da capo a piedi come aveva fatto con la prima.
I capelli erano a posto, molto belli, ma si vedeva che non le importava più di tanto di come tenerli o apparire. I vestiti erano appariscenti invece. A quello teneva abbastanza. Una minigonna nera lunga fin un pò più sopra del ginocchio lasciava intravedere le gambe snelle ma formose. La maglia bianca a maniche corte era un pò scollata e mostrava bene quello che invece avrebbe dovuto coprire. Il petto della ragazza era spezzato da una collana nera che le scendeva fin sopra la maglia ed era perfetto. Itachi ne aveva già apprezzato un pezzo a quanto pareva.
A completare il suo look erano degli stivaletti neri aperti sul davanti, che mostravano delle unghie laccate di nero a dir poco perfette.

"Ehi, ma che ti sei incantato? Sveglia...!"-lo scosse Tsubaki preoccupata.

"Oh, non funziona. Dagli un cazzotto!"-propose Kisame che intanto si era avvicinato curioso di scoprire l'aspetto di una delle nuove ragazze.

"Non vorrei essere scortese."

"Ma no, dagli un pugno, così ti abitui anche a quello che ti aspetta. Sei autorizzata a picchiarlo, soprattutto quando fa così."

Tsubaki guardò incerta il pesce, non sapendo bene come comportarsi.
Così agì d'istinto, come avrebbe fatto lei in una situazione normale.
Diede un pugno nello stomaco di Deidara, perfettamente al centro, manco avesse preso le misure e avesse posizionato una X lì.

"Cacchiarola che stecca!"-furono le parole di Deidara prima di cadere per terra a peso morto, portandosi una mano sullo stomaco.

"Io sono favorevole a questa ragazza, già mi sta simpatica!"-disse sorridente Kisame, appoggiato da Sasori che cercava di reprimere le risate alla vista del suo compagno di squadra steso dai pugni di una ragazza esile come Tsubaki.

La ragazza in questione si voltò verso la sua nuova conoscente e sorrise a lei e l'uomo mascherato, con sincerità.

"Bene, io e Sakura abbiamo chiacchierato... abbastanza. Vorrei scambiare 5 chiacchiere con Tsubaki!

"Sì dice 4 chiacchiere Tobi."

"Sì, ma io ci voglio parlare di più Danna, qualche problema???"-rispose Tobi convinto a Sasori.

La rosa avanzò vicino a Tsubaki e le fece segno di andare dal moro.
La biondina non se lo fece ripetere e si mise a parlare felice con la maschera che, anche lui a sua volta allegro, la prese sottobraccio e la portò in cucina.

"Ciao Sakura. Io sono Sasori, come ho detto prima. Lui è Kisame, quello che sta parlando con la pianta è Itachi e il biondo qui per terra che si lamenta si chiama Deidara."

Sakura salutò tutti con un segno della mano, sorridendo ad ognuno.

"Ma... Itachi... lui sta parlando con... una pianta. Ma perchè?"-chiese la rosa.

"Devi sapere che non ci vede molto bene... è mezzo ceco. Hai visto come è caduto sulla tua amica no? Beh, spero tu riesca a capirlo..."

"Ma certo, cercherò di abituarmici."-rispose Sakura sempre sorridente.

Sasori guardò la ragazza.
Era molto bella, il suo viso constantemente offuscato da ciocche di capelli ribelli era grazioso, femminile. Gli occhi lo scrutavano con timidezza, aperti sul mondo.
L'abbigliamento era semplice e meno appariscente di quello della sua amica.
Una gonna rosata quasi del tono del colore dei capelli le scendeva giù, corta, ma sotto di essa si notavano dei pantaloncini neri aderenti. La maglietta era stretta e rossa, per niente scollata. Le scarpe erano aperte e basse, lasciando intravedere uno smalto verdino sulle unghie dei piedi, intonato con gli splendidi occhi che aveva.
Sakura ci teneva di più ai capelli, o almeno era questo che appariva, anche se la frangia era sempre d'intralcio nella sua vista. Il petto era più piccolo di quello di Tsubaki e le sue forme ancora un pò acerbe. Ma nel contesto erano bellissima, sembrava un confettino rosa delicato.

Tutte e due le ragazze erano oltre che bellissime molto brava in quasi tutto.
Dove una aveva una lacuna, l'altra eccelleva, così si completavano a vicenda.
Tobi le interrogò molto sul loro passato e, quando decise che andavano tutte e due bene, si ritirò per deliberare un momento sulla questione.

"Allora, giochiamo?"-chiese euforico Kisame.

"Giocare? E a che cosa di preciso?"-chiese a sua volta Sakura.

"Fifa? Tekken??"-rispose Sasori tutto felice.

Sakura guardò spaesata i due. Che giochi le stavano proponendo? Non ne conosceva di svaghi con quegli strani nomi. Fifa. Un gioco di paura forse?
Deidara, vedendo che la ragazza non capiva, le si avvicinò e la prese per mano.

"Sono giochi per la PlayStation."-le spiegò con calma.

"Oh, certo, capisco!"-rispose illuminata da chissà quale pensiero la rosa.

"Io ci sto. Prendo Nina!"-disse euforica l'altra ragazza, seguendo Kisame.

"Sicura? Almeno sai che cos..."

"Nina Williams, specializzata nelle Arti Assassine. Adoro il suo stile di lotta!"

"Secondo me è brava anche Lili..."-s'intromise Sasori.

"Lili Monaco? Lotta da strada. Sì... Penso che prenderò lei allora!"-disse Tsubaki, poi sorrise contenta a Sasori.

Il ragazzo sbarrò gli occhi. Non credeva che una femmina potesse giocare a Tekken, addirittura sapendo i personaggi! E non solo! Conoscendo anche i loro vari stili di lotta. Era davvero impressionato. Li raggiunse in soggiorno, curioso di sapere quale fosse la sua tecnica di lotta.

"Andiamo anche noi?"-chiese Sakura al biondo.

"Mah... se vuoi possiamo fare qualcos'altro. Passeggiata?"-propose Deidara, nel tentativo di non dover passare di nuovo tutto il giorno davanti alla Tv.

"Per me va bene! Tanto Tobi ci darà la risposta domani..."

"E allora andiamo Sakura, ti faccio vedere il Villaggio!"-disse il biondo, prendendo di nuovo per mano la ragazza e sottraendola agli sguardi,
seppur vaghi, di Itachi, che si stava di nuovo specchiando nel quadro di suo fratello.

Raggiunse la porta e la chiuse, lasciando per un pò quel covo di malati.
Lo aspettava una bella giornata, ne era sicuro.

 







 

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Giorno a tutti! Ecco un altro capitolo. Finalmente sono arrivate le ragazze! Le ragazze... è anche il titolo di una canzone di Fabri Fibra e Nesli. La so a memoria, una delle mie preferite... Teste Mobili. In pochi conoscono questo vecchio gruppo! Ok, ora sto divagando. Allora, ho deciso così, di metterci sia una ragazza inventata sia una dell'Anime... Tsubaki e Sakura! Tutti e due nomi di Fiori! Concidenza? Destino? Volontà dell'autrice? BOH! xD Sto proprio male, scusate! Comunque, spero che vi sia piaciuto e la sottoscritta, più il pesce Saetta McQuenn, vi saluta! Alla prossima!


 

Kurai_Chan

 
 

 




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