Ti odio,Ti amo,Ti...accetto anche se sei un licantropo

di purple benny
(/viewuser.php?uid=89560)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Andiamo a vivere in America!!!! ***
Capitolo 2: *** Italia-America biglietto si sola andata ***
Capitolo 3: *** La Push ***
Capitolo 4: *** Serena e Sophie ***
Capitolo 5: *** Barbie contro l'Italiana ***
Capitolo 6: *** Leggende ***
Capitolo 7: *** Il ballo in maschera ***
Capitolo 8: *** Imprinting ***
Capitolo 9: *** Una notte con Jake ***
Capitolo 10: *** Segreto quasi svelato ***
Capitolo 11: *** Edward e Bella Cullen ***
Capitolo 12: *** Lacrime e Confusione ***
Capitolo 13: *** Un invito da parte di Edward ***
Capitolo 14: *** Vampiri e Licantropi ***
Capitolo 15: *** Grazie Edward ***
Capitolo 16: *** E' stato Edward! ***
Capitolo 17: *** Mi serve un consiglio di un vampiro! ***
Capitolo 18: *** Jake e Bea due bimbi teneri ***
Capitolo 19: *** Nelle mani di Alice ***
Capitolo 20: *** Consiglio per un Cane ***
Capitolo 21: *** Mi mancano le cose da mangiare ***
Capitolo 22: *** Posso dormire con te? ***
Capitolo 23: *** Di nuovo amiche ***
Capitolo 24: *** Attenzione Vampiri! ***
Capitolo 25: *** Il telefono squilla ma nessuno risponde ***
Capitolo 26: *** Strani comportamenti ***
Capitolo 27: *** Quattro Vampiri! ***
Capitolo 28: *** Questa è la mia paura! ***
Capitolo 29: *** Si va a Seattle ***
Capitolo 30: *** Soph ed Ena e il loro strano imprinting ***
Capitolo 31: *** Preda Perfetta! ***
Capitolo 32: *** Vai via mostro! ***
Capitolo 33: *** Quell'idiota di cane non gli ha raccontato nulla ***
Capitolo 34: *** E' tutta colpa mia! ***
Capitolo 35: *** Tutti mi odiano ***
Capitolo 36: *** Finalmente l'ho trovato ***
Capitolo 37: *** Compleanno Horror ***
Capitolo 38: *** Un brusco risveglio ***
Capitolo 39: *** La fine di tutto ***



Capitolo 1
*** Andiamo a vivere in America!!!! ***


Era il 18Dicembre 2008 quando mia madre mi diede la notizia più brutta della mia vita.
Ero nella mia camera e stavo studiando, ormai erano le vacanze di natale, e anche se odiavo studiare, sapere che tra un po’ ci sarebbero state le vacanze mi rendeva felice, ma la mia felicità stava per finire.
Quando mia madre e mio padre entrarono con uno strano sorriso stampato in faccia, così parlai per prima.
-Che succede mamma?-
-Ehm Beatrice, io e tuo padre dobbiamo dirti una cosa. -
-Dimmi mamma, qualcuno sta male?Che cosa è successo?-
-No, niente di grave anzi, è una cosa che ti piacerà molto.-
-E cioè?-
-Bé vedi il 2 gennaio andremo in America.-
A quelle parole cominciai a saltare di gioia, era sempre stato il mio sogno farmi una bella vacanza lì,ma non riuscivo a capire perché mia madre fosse così triste.
Poi parlò di nuovo.
-Ehm ma non è tutto.-
-Cosa ci può essere di più bello di una vacanza in America?-
-Bé vedi non è una vacanza.-
-Ah no?-
-No, perché noi andremo a vivere lì!-
Nello stesso istante cui finì la frase tutta la felicità di un momento prima svanì, lasciando posto a rabbia e tristezza.
Senza dire una parola scappai in bagno e mi chiusi dentro.
Mia madre mi seguì.
-Bea su dai non fare così.-
-Non fare così? Ma vi rendete conto di cosa mi avete appena detto?-
La mia voce tremava e le lacrime uscivano con forza dagli occhi.
-Vedrai che ti troverai bene.-
-Tu non capisci, io qua ho la mia vita, i miei amici, i miei cugini!-
-Lì ti farai ancora più amici lì,vedrai.-
-Sì certo e come parlerò loro? Parlano l'inglese e sai benissimo che io sono un disastro!-
-Oh su, non dire così.-
-Certo, a voi che importa, tanto avete già deciso, perché non me lo dicevate il giorno prima di partire!-
-Perché non sarebbe stato giusto, devi salutare tutti i tuoi amici e compagni di scuola, e poi così potevi decidere anche tu stessa se partire o meno.-
-Come se non l’aveste già deciso, e se io dico di no?-
mia madre stava per rispondermi ma arrivò mio padre e la bloccò
-Tu non puoi dire no, chiaro? Tu vieni in America con noi! BASTA, discussione chiusa!-
I miei genitori si allontanarono e io per la rabbia diedi un pugno alla porta; non sentiineanche il dolore, ma poco dopo le mie nocche cominciarono a sanguinare, così misi la mano sotto l'acqua e poi la fasciai; uscii dal bagno e andai in camera mia.
Dopo un paio di ore mia madre bussò alla porta e mi disse che la cena era pronta.
Io non risposi, al contrario restai sempre immobile sul letto fino ad addormentarmi.


Il giorno dopo mi alzai, credevo che la brutta notizia di andare a vivere in America fosse solo un sogno, poi guardai la mia mano fasciata e capii che mi ero sbagliata, così sempre di malumore mi preparai per la scuola, e senza salutare nessuno uscii di casa.
Per tutto il giorno fui molto silenziosa, cosa che fece preoccupare i miei compagni, ma io non li degnai di uno sguardo, così la giornata trascorse molto lentamente.
Tornai a casa e mia madre mi salutò con un bacio, ma io non ricambiai, restando immobile.
Per di più non dissi una sola parola e così facendo mi rinchiusi in camera.
Mi buttai sul letto e cominciai a pensare.
"Come può mia madre pensare che io possa essere felice per tutto questo? Perché non hanno chiesto il mio parere? E ora che cosa faccio? Tentare la fuga non mi servirebbe a niente...e poi domani é l'ultimo giorno di scuola e devo salutare la mia adorata classe...Con che coraggio gli e lo dico?Inoltre dovrò dirlo ai miei amici...che strazio."
Ero letteralmente distrutta, e per di più avrei passato il Natale più brutto della mia vita, senza gioia e felicità, ma solo tristezza e dolore.
Così la giornata la passai chiusa in camera; uscivo solo per andare al bagno e ogni volta mia madre e mio padre cercavano di parlarmi ma io non rispondevo poi verso mezzanotte uscii dalla mia camera e andai in cucina a sgranocchiare qualcosa, visto che era dalla sera precedente che non toccavo cibo.
Così mi feci un panino, ma già al secondo morso lo stomaco mi si chiuse e i pensieri della mia partenza rientrarono nella mia testa, facendomi passare l'appetito, così rimisi a posto e cose e tornai in camera. Mi misi a letto e mi addormentai.
La mattina seguente feci la stessa cosa del giorno prima e uscii di casa senza salutare.
Appena arrivata a scuola vidi che in classe c’erano tutti e la prof ancora non era arrivata, così cercai di richiamare il silenzio, e poi con voce tremante parlai.
-Ehm ragazzi,avrei una cosa da dirvi.-
Una mia compagna vide che ero strana, così si avvicinò a me.
-Ehi Bea che cosa ti succede??-
Non riuscii a trattenere le lacrime e cominciai a piangere; ad un tratto anche chi stava chiacchierando a bassa voce tacque, poi Vanessa parlò di nuovo.
-Ehi, ma cos'è successo?-
Mi feci coraggio e parlai.
Bé vedete ragazzi, oggi è il mio ultimo giorno di scuola qui.-
A quelle parole una decina di perché riecheggiarono nella classe.
-Cosa? E in che scuola andrai?-mi chiese Francesca.
-Non lo so come si chiama, ma non è in questo continente.-
Alzai lo sguardo e vidi la faccia confusa dei miei compagni e continuai.
-Andrò a vivere in una stupida città Americana.-
Appena le mie compagne compreso la situazione scoppiarono in lacrime e mi abbracciarono.
Nel frattempo arrivò la prof e vedendoci in quello stato chiese cosa fosse successo.
Dopo aver compreso la situazione mi venne ad abbracciare anche lei.
Poi ripresero le lezioni fino alle 11 perché da allora in poi si poteva fare festa visto che era l'ultimo giorno di scuola. Le mie compagne provarono in tutti i modi a tirarmi su di morale, ma fu tutto inutile.
Così anche quella giornata era andata e il mio umore peggiorava, ma con la mia classe due giorni dopo avrei avuto una pizzata di classe e quindi dovevo diventare un po’ più allegra.
Inoltre mi sarebbe toccato dire della mia partenza ai miei amici.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Italia-America biglietto si sola andata ***


Da quando avevo annunciato alla mia classe, la mia partenza erano passati due giorni, ed era la sera della pizzeria di classe, così mi preparai e andai in pizzeria.
La serata trascorse molto velocemente ed io cercai di essere il più allegra possibile,e ci riuscii perché tra scherzi, chiacchiere e foto che avrei portato per sempre nel cuore, mi divertii molto.
-Dai su che c'è MSN, così ci teniamo in contatto-disse una mia compagna abbracciandomi
e, in effetti, aveva ragione, ma non sarebbe stata la stessa cosa.
Passarono altri due giorni e quella sera avrei avuto una giocata a carte con la mia comitiva e avrei dovuto dire loro della mia partenza, così io e le mie tre cugine andammo alla serata tra amici.
Anche lì cercai di divertirmi il più possibile, ma ormai mancava quasi mezz'ora all'arrivo di mio padre, così mi feci di coraggio e parlai.
-Ehm gente ho una cosa importante da dirvi.-
Il mio amico Fabio mi interruppe e scherzando disse : -Cos'è te ne vai? Che bello! Così stiamo tutti più tranquilli!-
A quelle parole tutti scoppiarono a ridere -persino io- però poi diventai seria
-Bravo Fabio ci hai azzeccato! Me ne vado a vivere in America, e non è uno scherzo.- dissi visto che qualcuno rideva.
Poi mia cugina Benny parlò:
- Ma non può essere tua madre non ha detto niente.-
-Invece si, già tutti i grandi lo sanno e siccome io l’ho saputo il diciotto mia mamma ha chiesto di non dirvi niente-
-No,non può essere non è vero,tu non puoi andartene!-
-Lo so Deny, ma è così, parto il tre Gennaio. Questo è il mio ultimo Natale con voi.-
-Ma verrai qualche volta vero?-disse Denise in lacrime -Non lo so, se verrò, sarà solo una volta all'anno credo.-
-No! Non puoi lasciarci di nuovo Bea, è già la seconda volta che ci lasci!-
Già vero! mia cugina Roberta aveva ragione: io non ero nata là, ma in una città a un'ora di viaggio da quel paesino e anche se la distanza era poca io non lo frequentavo molto.
Restai in quella città fino all'età di sei anni e poi mi trasferii nel piccolo paesino; quel trasferimento per me fu molto difficile perché avevo lasciato i miei amici, però ogni estate ci ritornavo quindi non era poi così male.
E pensare che ora sarei tornata sì e no una volta l'anno mi faceva ancora più male.
Poi il campanello suonò: era mio padre che ci era venuto a prendere così salutai tutti eccetto uno, la persona che amavo e aveva deciso di non parlarmi più. Non perché non eravamo più fidanzati o avessi fatto qualcosa di male, eravamo amici, anche se lui sapeva che per me non era una semplice amicizia, quando un giorno via sms mi aveva detto che non mi voleva parlare più.
Così da quel giorno erano passate due settimane e ormai mi veniva facile non salutarlo, ma quella sera avrei voluto stringerlo a me, pur non potendo.
Dopo quella sera arrivarono tutte le feste e le trascorsi in famiglia e con gli amici; purtroppo arrivammo a Gennaio, mancavano due giorni alla mia partenza e il mio umore peggiorava, anche se avevo ripreso a parlare un po’ con mia madre.
Quella sera uscii con gli amici, mentre chiacchieravo, mi sentii chiamare:
-Bea posso parlarti?-
Avevo subito riconosciuto la sua voce, bassa e calda. Mi voltai e risposi annuendo, così ci allontanammo dal gruppo, sapevo perché lui mi voleva parlare: lo stava facendo solo perché io di lì a poco sarei partita, perchè fino al giorno in cui aveva saputo della mia partenza aveva detto a Benny che per adesso non se la sentiva di fare pace, ma non m’ importava; ero felice perché almeno sarei partita con un peso in meno.
Si bloccò dopo un paio di metri e si girò verso di me.
-Senti Bea mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare, sono stato un bastardo lo so, ma non so cosa mia sia preso. Ti chiedo scusa, so che stai pensando che io ti dica tutto questo perché stai partendo ma non è così, ti chiedo scusa.-
-Senti Peppe ormai è inutile pensare al passato perché tanto non ha più importanza, non m’ importa se tu mi stai dicendo queste cose solo perché dopodomani parto; mi fa piacere sapere che con te è tutto risolto così ho un peso in meno -
appena finii di parlare Peppe mi abbracciò. Ah! Quanto mi mancava il suo abbraccio... sarei voluta rimanere così per sempre.
Affondai la testa sul suo petto e inspirai il suo dolce profumo, cominciai a piangere e appena lui se ne accorse mi prese il viso tra le sue mani.
-Ehi piccola perché piangi?-
-Mi sei mancato Peppe,mi sono mancati momenti come questi...scusami se piango ma non riesco a trattenermi-
-Anche tu mi sei mancata,e mi mancherai ancora di più appena te ne andrai-
-A chi lo dici- dissi asciugandomi gli occhi-Sai però è stato meglio che io e te non ci siamo messi insieme perché se a quest'ora fossimo fidanzati sarebbe ancora più difficile per me lasciarti-
-Questo è anche vero ma mi mancherai, sarà dura stare senza vederti e sentirti.-
-Non è vero finalmente potremmo sentirci visto che ti sei messo internet.-
-Si ma non sentirò la tua voce...quindi come faccio?-
quelle parole erano bellissime ma mi arrivavano al cuore come frecce che lo trafiggevano; ripresi a piangere e lui mi strinse ancora di più a sé.
Poi salutai tutti e abbracciai per ultimo lui.
Gli ultimi due giorni passarono più in fretta di quanto non fossero passati tutti gli altri e sfortunatamente arrivò il giorno X.
Erano le undici di mattina del tre Gennaio. Avevo già passato mezza giornata tra un parente l'altro per gli ultimi saluti e adesso mi toccava salutare i mie amici.
Avevo già gli occhi gonfi per tutti i pianti che mi ero fatta, ma quando vidi tutti i miei amici ripresi a piangere come una fontana.
Salutai tutti uno per uno e promisi di tenermi in contatto con loro e che avrei fatto di tutto per convincere i miei a passare l'estate di nuovo a casa.
Così tornai a casa, mangiammo e poi dissi addio al mio tanto odiato amato paesino.
Prima di dirigerci all'aeroporto andammo a salutare i parenti da parte di mio padre e poi come se il tempo fosse volato mi ritrovai già seduta sull'aereo pronta per la partenza.
Facemmo uno scalo a Roma, poi a Parigi e poi dritti fino agli Stati Uniti.
Arrivammo all'aeroporto di Seattle e prendemmo un taxi. I miei ancora non mi avevano detto come si chiamava la città, così salii sul taxi e sentì mio padre dire:
-A Forks per favore- in perfetto inglese.
"Eh?E da quando mio padre sa parlare inglese?Non sto sognando vero?" pensai, ma sembrava che il tassista avesse capito perfettamente così mi misi comoda, presi il mio mp3 e cominciai a fantasticare.
"Forks?Mai sentita nominare, speriamo che sia una bella città...ma ora come faccio a parlare?A scuola me la cavavo perché la prof parlava lentamente, ma qui è tutto diverso e poi nessuno capisce l'italiano...che cavolo! Ma non potevano scegliere un posto dove si parla italiano?"così pensando non mi accorsi che eravamo arrivati.
Appena scesi dal taxi mi guardai intorno. Era un piccolo paese dove da un lato c'erano tante case e dall'altro un bellissimo bosco.
Faceva un freddo assurdo però quel giorno c'era il sole.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La Push ***


Dopo che il taxi si allontanò mi voltai verso la mia nuova casa...era come l'avevo sempre sognata.
Io adoravo le case americane,avevo sempre desiderato vivere in una casa così,
era bellissima!
c'era un piccolo vialetto centrale con a sinistra un bel prato e vicino una cassetta per le lettere,e a destra un vialetto più largo che terminava con un garage.
Mi avviai verso il vialetto,la porta era già aperta,pensavo di trovare la casa piena di scatoloni e mobili imballati e invece no! tutto era apposto,la casa iniziava con un bellissimo ingresso con uno specchio e un'attaccapanni tutto in legno.
Ero a bocca aperta!subito dopo l'ingresso c'era un immenso salotto e a destra le classiche cucine,amavamo già quella casa.
Così dopo aver perlustrato il piano terra salì al primo piano,salivo le scale con calma mentre osservavo tutto con attenzione,poi mi ritrovai davanti a cinque porte:cominciai dalla prima,ed era la camera dei miei poi c'era una stanza per gli ospiti,il bagno, e infine la mia.
Sulla porta c'era una targhetta con il mio nome,vedendo quella targhetta mi riaffiorarono i ricordi della gita di secondo superiore avevo preso quella targhetta a Venezia insieme alle mie compagne,così spinsi la porta molto lentamente e rimasi sbalordita per la bellezza della mia camera,aveva le pareti viola con varie sfumature tutto era da un colore che variava dal viola al rosa,visto che amavo quei colori!
Mi avvicinai al letto,bellissimo e morbidissimo!di fronte c'era una scrivania con sopra un computer nuovo,sparse per la stanza c'erano varie mensole con tutti i miei peluche
"Come può essere che già la casa sia arredata?i miei di sicuro non sono venuti,perchè me ne sarei accorta,ma allora chi è stato?"stavo continuando a riflettere su chi avesse arredato la casa quando mia madre mi chiamò così corsi fuori dalla stanza e scesi di sotto.
Mia madre mi aspettava in cucina sorridente,stavo per chiederle una cosa quando mi bloccò
-Bea io e tuo padre abbiamo una sorpresa per te,vieni seguimi-così dicendo si avviò verso una porta e io la seguì,scendemmo della scale e arrivammo in garage,era molto grande,
mi guardai intorno e vidi che c'erano due macchine,una era la macchina di mia madre e poi l'altra era coperta da un telo,guardai mia madre e chiesi
-Che cosa significa?-
Non capisci?allora alza il telo-
e così feci,alzai il telo e li sotto c'era una bellissima mini-couper tutta viola con gli interni neri,ero sbalordita quella macchina era favolosa.
Poi mio padre mi fece penzolare delle chiavi davanti gli occhi e poi parlò
-Questa macchina è tua!-
-Mia?ma ho ancora 17anni-
-Ti sei dimentica che qui siamo in America?qui si è maggiorenni a 16anni e quindi tu lo sei,ed è ora che ti prendi la patente-
-Cosa?davvero?non ci posso credere,ma è bellissima grazie-dissi abbracciando i miei genitori
-Spero che il colore vada bene-disse mia madre facendomi l'occhiolino
-Ohh si è perfetta-
-Bene allora vai a studiare perchè tra due settimane hai gli esami-
-Cosa? ma non so guidare!-
-E io che ci sto a fare qui?oggi pomeriggio iniziamo-
-Ohh che bello,vado a studiare-dissi correndo in camera mia.
Arrivai in camera e accesi il computer,chattai un pò con mia cugina Deny che fu molto contenta di sentirmi e felice che mia sarei presa la macchina,poi lei staccò perchè doveva andare a dormire,
"mi ero dimenticata che lì è sera quando qui è giorno"
poi cominciai a studiare su un libro per la patente,che per fortuna era in italiano,dopo un pò mia madre mi chiamò e scesi per andare a mangiare,tutto il mio malumore era sparito quella casa mi metteva felicità poi quando mio padre mi disse che era ora della scuola guida la mia felicità salì alle stelle.
Così mi diede le chiavi-Piccola adesso si comincia-
-Cosa?credevo che prima guidassi tu e poi quando saremmo arrivati in un posto più lontano dalle strade avrai guidato io?-
-Nono guidi tu da subito-così un pò titubante mi sedetti al posto di guida mi misi la cintura e accesi il motore,
-Bene adesso prima di partire spero che tu sappia a cosa corrispondono quei tre pedali?-
-Emm si sono frizione,freno e acceleratore-dissi mentre li toccavo con il piede
-Bene allora andiamo-così partimmo.
E anche se ogni tanto la macchina si spegneva la mia prima guida non era stata proprio disastrosa e poi le strade erano libere quindi non avevo rischiato di andare addosso contro qualcuno, tornammo a casa e i miei genitori mi dissero che sarebbero andati a Port Angeles per comprare qualcosa e fare altre cose ma io non avevo molta voglia così restai a casa.
Era passata più di mezz'ora da quando i mei erano usciti e siccome io non sapevo cosa fare deicisi di farmi una bella passeggiata così presi giubotto e chiavi e uscì,cominciai a camminare quando vidi un sentiero che si addentrava nel bellissimo bosco che c'era un pò più avanti casa mia,così presa della curiosità mi incamminai verso il sentiero.
Mi sembrava di aver fatto un paio di metri,ma forse avevo fatto qualcosa di più perchè la vegetezione era molto fitta,ma non mi importava ero completamente ipnotizzata da quel posto pieno di alberi secolari,fiori di vario genere,e un profumo di muschio che riempiva tutta l'aria;
ormai non seguivo più il sentiero da un pezzo perchè mi ero addentrata tra la vegetezione e quando mi resi conto che era quasi buio entri nel panico
"è ora come faccio a tornare a casa?qui è peggio di un labirinto,ohh mamma se non torno prima dei miei genitori si preoccuperanno visto che non ho neanche il cellulare!ohhh cavolo è il primo giorno che sto qui e già conbino guai"poi notai un sentiero,
"vabbè prendo questa strada vediamo dove mi porta"così mi incamminai tra gli alberi fino a quando arrivai a una spiaggia,
"ma che razza di posto è questo?si passa dal bosco al mare come se niente fosse,però è molto suggestivo come cosa e anche molto strano"pensai guardando la spiaggia a forma di mezzaluna,poi guardai verso il mare,un mare impetuoso che si infrangeva su scogli altissimi e in lontananza una palla di fuoco stava sparendo.
Così lascia il bosco alle mie spalle e mi avvicinai alla riva del mare e li vidi seduto su un'albero bianco usato ormai come panchina naturale un ragazzo,un bellissimo ragazzo,dalla carnagione color bronzo che stava osservando il mare quindi non si accorse di me"meglio"pensai,così ne approfittai per guardarlo,seppure fosse Gennaio,questo ragazzo aveva solo un paio di bermuda e una maglietta a maniche corte che metteva in risalto la sua bellissima muscolatura,aveva i capelli neri corti un pò scompigliati,e un nasino un pò all'insù,mentre finivo di scrutarlo quel ragazzo si girò verso di me,scese dall'albero e si incamminlò verso la mia direzione.
Io cominciai ad arrossire"ecco,mi mancava solo fare brutte figure e poi il mio arrivo qui sarà perfetto",quel ragazzo parlò,con una voce bassa e calda
-Emm scusami ti serve aiuto?-
le mie guance divennero sempre più rosse e con un filo di voce e guardando a terra risposi
-Emm si-
Sei nuova di qui vero?-
-Si mi sono appena trasferita-
-Capisco,per questo ti sei persa?-
-Si,stavo facendo una passeggiata quando mi sono persa-
lui rise,io alzai lo sguardo e rimasi imbambolata,quel ragazzo era stupendo,il suo sorriso mi fece sentire sempre meno a mio agio,poi parlò
-Di dove sei di preciso?-
-Emm sono italiana!-
-Ahh si avevo sentito che qui si stavano per trasferire degli italiani-
"noooo non può essere!e come quando vivevo in Italia,nel mio pease se stava per arrivare qualcuno già lo sapevano tutti e qua era la stassa cosa!nooo!"
,poi quel ragazzo parlò di nuovo
-Vabbè sarà meglio che adesso tu torna a casa-
-Emm si,si sta facendo buoi,emm non è che potresti indicarmi la strada per uscire dal bosco?-
-Si certo,basta che segui questo sentiero e sarai fuori in un batter d'occhio-disse indicando un sentiero con il dito
-Emm grazie,allora ciao-
-Ciao, ci si vede-
disse strizzandomi l'occhio e sfoggiando uno splendido sorriso,così presi il sentiero e arrivai a casa,i miei era già a casa ma quando mi videro non erano molto preoccupati evidentemente erano appena tornati.

-Mamma,papà sono a casa-
mia madre spuntò dalla cucina-Dove sei stata?-
-Ho fatto una passeggiata-
-Ahh ok,vatti a lavare le mani che la cena è quasi pronta-e tornò in cuina
,io andai in bagno e poi scesi per aiutare mia madre,infine cenammo e mentre chiacchieravamo chiesi
-Mamma ma come può essere che già la casa è tutta arredata?-
-Ho chiesto a tua cugina se per favore si occupava della casa,così lei ha accettato e gli ho inviato tutto il necessario-
-Quale cugina?-
-Come non te la ricordi?è Francesca,abita proprio al confine,in una città del Canada-
-Ahh si adesso ricordo-
-Anzi ora che mi ci hai fatto pensare devo telefonargli per ringraziarla a fatto un bel lavoro-
-E si hai ragione,la mia stanza è stupenda-
-Sono contenta,bene adesso vai a letto,domani ti inizia la scuola-
-Ok,salutami Francesca-
-Si certo,notte Bea-
-Notte mamma notte papà-
così salì le scale e andai a letto.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Serena e Sophie ***


Quella notte non chiusi occhio ero molto agitata e la notte sembrava non passare mai,poi finalmente il cielo si schiarì non c'era il sole perchè era coperto da grosse nuvole nere ma almeno arrivò la mattina.
Così mi alzai presi alla rinfusa dal mio armadio una maglietta e un paido di jeans e poi corsi in bagno,scesi in cucina dove mi aspettava una bella colazione ma avevo lo stomaco chiuso e non riuscì a mandare giù niente,così dopo aver salutato mia madre uscì di casa.
Fuori soffiava un vento leggero e delle goccie cominciarono a cadere dal cielo,ma non mi importava non avrei accelerato il mio passo per arrivarre prima a scuola,avrei fatto qualsiasi cosa pur di non arrivare a destinazione,così presi il mio fidato mp3 misi le cuffie nelle orecchie e cominciai a camminare.
Ero talmente presa dalla mia musica che non mi accorsi che una macchina aveva quasi rischiato di mettermi sotto visto che stavo attraversndo la strada senza guardare,non avevo capito chi c'era dentro la macchina ma appena la portierà si aprì e vidi uscire il bellissimo ragazzo del giorno prima comincia ad arrossire,questa volta il ragazzo non sorrideva il suo volto era nero di rabbia,poi parlò
-Ehi italiana stai attenta-la sua voce non era più calda e tranquilla,ma tesa e fredda
io risposi con un filo di voce-Emm scusami-
-Guarda che qui non siamo in Italia,apri gli occhi bambinetta-
"cosa?bambinetta a me?lui deve ringraziare il cielo che non mi conosce se nò sarebbe già per terra"
pensai stringendo i pugni,e senza più dire una parola e degnarlo di uno sguardo attraversai la strada e mi lasciai il bel ragazzo alle mie spalle.
Mentre camminavo ripensavo a cosa mi aveva detto quel ragazzo
"come si è permesso a chiamarmi bambinetta?e poi anche se la colpa era la mia poteva semplicemente dirmi di stare più attenta,perchè se le presa così tanto?che cavolo va!è vero che l'apparenza inganna,lui sembrava così carino è invece è uno sbruffone"
e infatti i miei pensieri erano fondati.
Perchè un paio di minuti dopo che ero arrivata a scuola e mi ero seduta su una panchina,visto che ancora mancava un pò all'inizio delle lezioni,arrivò quel ragazzo in sella ad una moto seguito da altri due amici,non belli come lui,ma altrettanto muscolosi,e cominciò a pavoneggiarsi davanti a tutti,mentre ero seduta sentivo che tutti quelli che mi guardavano sussurravano che ero Italiana,
"ohhh perfetto,adesso qui sarò etichettata come l'italiana,già che ne avevo pochi soprannomi"
pensai strappando un pezzo di libro che stavo leggendo.
Poi a due passi di distanza da me si piantarono tre ragazze,vestite benissimo e bellissime,appena le vidi mi misi a ridere
"noooo non ci credo,mi sembra di essere in un telefilm,dove ci sono le classiche fighette della scuola che tutte le ragazze temono e vogliono imitare e che tutti i ragazzi vogliono come fidanzate"
ma quella non fu certo una bella mossa perchè le tre si voltarono verso di me,la bionda,probbabilmente la capa,sussurrò alla bruna qualcosa,che secondo lei non avrai sentito,e lei rispose che ero l'italiana,ma io non riuscivo a smettere di ridere era troppo assurda come situazione così la bionda mi lanciò uno sguardo assassino e poi si voltò a guardare il ragazzo sulla moto e cominciò a commentare quanto era bello,muscoloso,e che presto lui sarebbe diventato il suo ragazzo,a quelle parole non riuscì a trattenere le risate e per evitare altre schermaglie il primo giorno di scuola mi allontanai e mi incamminai verso il palazzo scolastico.
Mentre camminavo qualcunò mi chiamò o meglio disse il mio già tanto odiato soprannome
-Ehi Italiana!-
io mi voltai e vidi chi mi aveva chiamato
"è adesso che vuole questo?"
pensai vedendo che a chiamarmi era stato tutto muscoli e niente cervello,ero molto infastidita da quel soprannome e così rispose con acidità a quel ragazzo
-Guarda che ho un nome!-
-Purtroppo non lo so,e così ti ho chiamato come ti chiamano tutti,allora visto che ci siamo me lo dici il tuo nome?il mio è Jacob-
-Non mi interessa il tuo nome,e tanto meno non ho intenzione di dirti il mio-
-Perchè è così brutto che ti vergogni bambinetta?-
a quelle parole non riuscì più a contenermi ed esplosi,così comincia ad urlare
-Ma TU CHI TI CREDI DI ESSERE?SEI SOLO UNO SBRUFFONE TUTTO MUSCOLI E SENZA CERVELLO,E POI SEI PREGATO DI NON CHIAMARMI PIù BAMBINETTA-
-Ehi sei un pò agitata?calmati piccola e poi cosa vorresti farmi bambinetta?-
non mi trattenni più,e partì alla carica pronta a picchiarlo con tutte le mie forze ma poi un braccio mi bloccò,mi volti e vidi due ragazze dall'aria simpatica che mi dissero che era meglio stare ferma,io mi calmai e senza dire più una parola me ne andai,poi in lontananza sentì qualcuno che disse ad alta voce qualcosa
-Ehi Jake aggressiva la ragazza!-
Hai ragione Quil,sai mi sono sempre piaciute le tipe come lei-
così entrai a scuola e andai in segrateria mi feci dare l'orario delle lezioni.
Mi diressi nell'aula del prof Orizonti che insegnava storia,per fortuna ancora il prof non c'era ma appena entrai calò il silenzio e gli occhi di sedici ragazzi erano tutti puntati su di me,guardando per terra andai nell'ultima fila,dopo che mi sistemai una ragazza mi rivolse la parola
-Ehi ciao io sono Serena per gli amici Ena-
poi accanto a Serena parlò un'altra ragazza-E io sono Sophie o Soph]-
io sorrisi e risposi-Emm ciao io sono...-stavo per dire il mio nome quando le due ragazze dissero all'unisono
-L'Italiana-
io arrossì,ma stavolta quel nome non mi diede fastidio anzi mi fece sorridere e poi risposi
-Ehh si sono italiana ma preferisco essere chiamata Beatrice o Bea se non vi dispiace-
-Ohh che bel nome,Bea-mi disse Serena facendomi l'occhiolino
,poi arrivò il prof e la nostra conversazione finì.
Dopo la lezione Serena e Sophie mi fecero fare un rapido giro della scuola e fecero in modo che fossimo tutte e tre insieme nelle lezioni,ero al mio primo giorno di scuola è già mi ero fatta delle amiche ero meravigliata di me stessa,però qui le cose sembravano tutte più semplici,così per quel giorno le lezioni erano finite.
Mentre io Serena e Sophie uscivamo chiacchierando sentì di nuovo il mio odiato soprannome pronunciato da qualcuno che ormai conoscevo.
Jacob.
Feci finta di niente e continuai a camminare ma poi Jacob mi richiamò,ma io niente fino a quando non mi si presentò davanti
-Ehi Italiana sei sorda?-
stavo per girargli intorno insieme al Serena e Sophie quando lui mi prese per un braccio
-Sei così arrabbiata con me che non vuoi parlarmi?-
-Per favore mi potresti lasciare il braccio?-dissi cercando di liberarmi ma fu tutto inutile
-Su dai non fare il broncio-
-Senti si può sapere cosa vuoi da me?non so nemmeno chi tu sia,ti conosco da appena un giorno e già ti odio-dissi facendo comparire un sorriso malefico sul mio volto
-Se non mi conosci come fai a dire che mi odi?-disse avvicinando il suo volto al mio
li il mio cuore cominciò a battere e balbettando risposi-T...ti odio perchè ti credi un figo,sei solo uno sbruffone,adesso mi lasci?-
-No,non ti lascio fino a quando non mi dici il tuo nome-
avevo i nervi a fior di pelle ma il mio cuore era tutt'altro che arrabbiato.
Visto la situazione Serena e Sophie e vennero in mio aiuto
-Senti Jake che ne dici adesso di finirla?hai già fatto il tuo spettacolo sta mattina,basta tormentare Beatice-
Jacob sorrise e mi guardò-Ahh è così che ti chiami?Beatrice?che bel nome-
-Si grazie,ma adesso posso andare?-dissi diventando rossa
-Ummm fammi pensare...no!-disse sfoderando il suo sorriso smagliante
"noooo oddio qua ci rimango secca"pensai mentre il mio cuore schizzava fuori dal petto,poi Sophie parlò
-Adesso basta Jake-disse spingendo Jacob e liberando il mio braccio
-Sei un cretino,andiamo Bea-disse Serena prendomi a braccietto.
Ma lui ricomparve davanti-Sentite voi due,adesso mi avete rotto,non sono affari vostri-
io ero paralizzata,non avevo più la forza di reagire,poi Serena parlò
-Senti Jake non credere di metterci paura o cosa,e poi tu perchè non sei a scuola?-
-Non sei mia madre-
-No ma siamo tue cugine-rispose Sophie,
io restai a bocca aperta,"cosaaa?Ena e Soph erano cugine di quel cretino?",poi guardai Jacob e vidi che era diventato teso e arrabbiato
-Ohhh scusaci Jake se ci siamo fatte scappare che siamo tue parenti,ma tranquillo la tua reputazione di certo non fallirà,per questo tu sai perfettamente come metterti in ridicolo-disse Serena sorrideno e poi senza più dire una parola io le ragazze uscimmo dalla scuola e ci incamminammo.
-Bea tutto ok?-
-Emm si Ena-
-Sicuro?sei strana-
-No tranquilla,tutto ok e che non capisco cosa volesse da me Jacob-
-Ahh lascialo perdere Jake è uno stupido,vuole fare il figo con te perchè è convito che anche tu come tutte quelle smorfiose cada ai suoi piedi-disse Serena sorridendo.
Intorno a noi si alzò una leggere folata di vento che ci sconbinò i capelli,e in quel momento vidi la bellezza delle due ragazze,avevano entrambi la pelle color bronzo come Jacob,erano abbastanza alte e magre e avevano delle braccia muscolose anche se non erano esagerati,dei bellissimi capelli lunghi a boccoli,Ena li aveva tra il biondo e il castano,invece Soph li aveva neri,entrambi avevano gli occhi color nocciola un pò a mandorla e proprio come Jacob avevano il naso all'insù.
Poi Soph parlò
-Ehi Bea ma perchè sei diventata rossa quando Jake si avvicinato a te?-
-Emm non lo so,non mi piace essere osservata-
-Si come no,non è che ti piace Jake,d'altronde è un bel ragazzo,anche se è scemo-
-No ma cosa dici Soph,si certo è carino ma lo odio-
-Mha a me non mi convinci-
-Nemmeno a me-disse Ena,nel frattempo eravamo arrivate davanti a casa mia
-Emm ragazza io sto qui...voi dove abitate?-
-Vedi quel sentiero tra gli alberi?-disse indicando il sentiero che avevo preso io il girono prima
-Si
-Be noi abitiamo li-
-Wowww che bel posto,ieri ho fatto una passeggiata e poi mi sono persa ma poi ho incontrato Jake-
le ragazze mi guardarono incuriosite
-Sentite venite da me così studiamo e chiacchieriamo-
-Si buona idea,così ci dici cosa è successo ieri-
-Si ok-dissi girando gli occhi al cielo,così entrammo a casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Barbie contro l'Italiana ***


Così io Ena e Soph entrammo a casa e dopo aver salutato mia madre e averla presentata alle ragazze salimmo nella mia camera, poggiammo gli zaini per terra e ci sedemmo sul letto.
-Allora da cosa iniziamo a studiare?-chiesi guardando le ragazze.
Soph sorrise.
-Studiare Bea? Ma sei matta? Tu devi raccontarci cos'è successo ieri. -
-Ma niente sono andata nel bosco, mi sono persa, sono arrivata in una spiaggia e ho incontrato Jacob. Ho chiesto le indicazioni per uscire dal bosco e basta. E poi oggi mi stava per mettere sotto con la macchina perché ho attraversato la strada senza neanche guardare lo stop!-
-Si certo. – disse in tono ironico.
-Cosa sarebbe dovuto succedere?-
-Bhu chi lo sa!-
-Ma adesso ho io una domanda. -
-Spara! -
-Perché nessuno deve sapere che voi due e Jake siete cugini?-sia Serena sia Sophie risero e poi Ena rispose.
-Bhe vedi noi e Jake non siamo in buoni rapporti e non lo siamo mai stati sin da piccoli. –
-Ma perchè nascondere la vostra parentela?-chiesi sempre più curiosa.
-Bhe due anni fa è successo un piccolo disastro e noi per proteggere Jake lo abbiamo detto a suo padre e lui non ce lo ha mai perdonato, ma tanto è scemo lascialo perdere.-disse Soph ridendo.
Mia madre bussò alla porta, ed entrò con un pacco di patatine in mano.
-Bea vi ho portato queste, così avete da sgranocchiare qualcosa-
-Ok grazie mamma. –
Serene si avventò sulle patatine-Ehm Ena è una golosona!-disse Soph strappando dalle mani di Ena il pacchetto delle patatine.
-Ma vedo che lo sei anche tu Soph.-dissi ridendo -Ok adesso studiamo?-
-Nha! raccontaci qualcosa di più su di te.-
"no vi prego basta con l'interrogatorio."pensai disperata, odiavo parlare di me ma non potevo fare altro.
-Bhe cosa volete sapere?-
-Umm non so il motivo perchè ti sei trasferita qui. –
-Se hai un ragazzo! -continuò Soph, io cominciai ad arrossire.
-Cos'e abbiamo toccato un tasto dolente?-disse Soph ridendo -Ehm dunque mi sono trasferita qui perché mio padre ha trovato un buon posto di lavoro.-
-Che lavoro fa?-
-Poliziotto.-
-Ahh bene. –
-Perché?-
-Perchè se Jake ti infastidisce lo puoi fare arrestare.-tutte e tre scoppiammo a ridere.
Poi Soph parlò.
-Ma adesso parliamo di cose più scottanti: hai un ragazzo? C'è qualcuno che ti piace?-stavo per rispondere quando su msn mi contattò lui che salutandomi mi chiamò amore; appena le ragazze lo lessero cominciarono a saltare.
-No ragazze non esultate, non è come credete.-
-Ahh no e com'è allora? E' normale che un ragazzo ti chiami amore?-
-Ehm bhe è lui il ragazzo che mi piace però per fortuna o sfortuna non siamo mai stati insieme ma ormai non ha più importanza. Lui è dall'altra parte del mondo-dissi con gli occhi lucidi.
Appena le ragazze videro la mia faccia corsero ad abbracciarmi.
-No Bea su non fare così, scusaci-disse Ena abbracciandomi. -No tranquille non potevate sapere.-nel frattempo Peppe continuava a trillarmi, io mi liberai dall'abbraccio delle ragazze e andai a spegnere il computer poi guardai le ragazze.
-Ehm scusate ma non avevo voglia di parlargli.-mi giustificai.
-Tranquilla Bea, adesso sarà meglio studiare.-disse Soph prendendo un libro.
Così il pomeriggio passò in fretta e verso le sette mia madre salì di nuovo in camera mia.
-Ehm ragazze volete fermarvi qui a cena?-
-No grazie signora, ma dobbiamo andare, grazie lo stesso-dissero le ragazze, mia madre uscì sorridendo dalla stanza ed Ena e Soph misero i libri nello zaino e andarono via.
Così io andai in cucina da mia madre.
-Allora com'è andato il primo giorno di scuola?-
-Grazie a Serena e Sophie bene, mi hanno aiutato molto.-
-Hai visto che ti sei ambientata subito?-
-Si avevi ragione mamma.-cosi cenammo e poi dopo che ebbi finito andai un po’ al computer, chattai con chiunque anche con lui, e mentre scrivevo le parole le mie guance venivano rigate da calde lacrime.
Mi levai dal pc e mi misi alla finestra a guardare il boschetto, era una visione bellissima! La pioggia picchiava forte sui grandi alberi mentre questi si muovevano in sincronia come se stessero ballando, poi ad un tratto notai che una macchina si era fermata sotto la mia finestra ma non mi preoccupai molto così andai a dormire.
Quella notte sognai Jacob nella spiaggia che mi parlava con la sua voce calda come quel giorno che lo avevo visto per la prima volta e proprio mentre parlavo con lui apparve Peppe che mi aspettava al limite del bosco; non sapevo cosa fare poi ad un tratto tutto sparì.
Mi svegliai con tutto il cuscino bagnato e il volto pieno di lacrime, mi ripresi un attimo e poi mi andai a vestire; Mangiai velocemente e uscii di casa.
Stavo camminando sul vialetto quando una piccola macchina nera si fermò davanti di me vidi subito chi c'era all'interno: erano Sophie e Serena, così montai in macchina e ci dirigemmo a scuola.
Scendemmo dalla macchina ridendo come tante pazze e ci incamminammo in classe; mentre camminavamo vidi le tre Barbie del giorno prima così chiesi a Soph, visto che era la più informata su tutto, chi fossero.
-Ehi Soph chi sono quelle tre Barbie?-Soph e Ena scoppiarono a ridere.
-Ehi bella questa Bea, comunque la bionda è Jennifer, la bruna alla sua sinistra è Carla e quella con i capelli neri è Blair. Loro si fanno chiamare le Divine però penso che il tuo nome sia molto più bello-disse Soph ridendo come una matta.
-Una cosa: se non vuoi avere a che fare con loro evitale. – -Di certo non mi mettono paura. –
-Non sto parlando di questo, per evitarti di parlare con galline!-disse Ena ridendo.
Eravamo quasi davanti la nostra classe quando arrivò Jacob con i suoi soliti compari, loro non degnavano di uno sguardo gli altri ragazzi ma poi furono bloccati dalle Divine e Jennifer visto che era la capa si fermò davanti Jake e con la sua solita vocina da smorfiosa parlò.
-Ciao Jacob come stai?-
Jacob cominciò a pavoneggiarsi e rispose-Tutto bene Jenny.-
Io e le ragazze eravamo a un paio di metri di distanza e Soph buttò una battuta.
-Perfetto oggi c'è un convegno di intellettuali!- scoppiamo a ridere ma per fortuna nessuno sentì nulla, poi Jenny parlò nuovamente.
-Senti visto che tra due settimane ci sarà un ballo in maschera, che naturalmente sarà organizzato da me!-disse gesticolando con le mani.-Mi chiedevo visto che siamo entrambi i più popolari della scuola, sarebbe bello andarci insieme che ne dici?-
Jake sorrise e poi rispose.-Bhe Jenny non lo so, non so se vengo capisci?-Jennifer ci restò malissimo, girò i tacchi e andò via.
Mentre passava vicino a me Ena e Soph ci guardò malissimo perchè noi ridevamo, ma poi non riuscii a trattenermi e dalla mia bocca scappò qualcosa.
-Povera Barbie non ti preoccupare tu comunque non hai bisogno di vestirti hai già la maschera messa.-Jennifer lo sentì si fermò e mi si presentò davanti.
-Cosa hai detto Italiana?-
-Quello che hai sentito, sei sorda?-
-Tu sai chi sono io?-
-Si certo che lo so, sei una Barbie- disse ridendo.
Jenny scoppiò dalla rabbia e senza dire più una parola andò via, Soph cominciò a esultare e a ridere come una matta e anche Ena facendomi i complimenti per la bella risposta.
Dopo che noi tre finimmo di ridere sentii un applauso non lontano da dove ero io, mi voltai e vidi che era Jacob che applaudiva e sorrideva, il mio cuore era come se avesse finito di battere e cominciai ad arrossire.
Lui si avvicinò, io istintivamente presi la mano di Ena e la strinsi forte lei mi guardò e poi tornò a guardare il cugino, Jake si muoveva con leggerezza anche se era tutto tranne che leggero.
Sorrideva ed era seguito dai due suoi amici anche loro divertiti da ciò che era successo, Jake si fermò davanti a me e parlò.
-Brava Bea complimenti, sei al tuo secondo giorno di scuola è già ti sei messa contro Jenny?-
Risposi con la voce tremante anche se non capivo perchè mi sentissi così, ieri ero riuscita a controllare quella strana sensazione ma oggi niente, ero paralizzata, il cuore mi batteva a mille ed ero rossa peggio di un peperone.
-Ehm sai com'è! Mi è venuta spontanea.-
-Brava ci vuole qualcuno che faccia tornare sulla terra Jenny-disse il ragazzo alla sinistra di Jacob.
-Si Quil hai ragione, comunque Bea mi dispiace per come mi sono comportato ieri sono stato uno stupido!-
-No! Non ci credo te ne sei reso conto!-disse Sophie sorridendo.
Lì notai che Jake si infastidì così parlai.-Ehm dai Soph! comunque devo essere io a chiederti scusa non avrei dovuto gridare in quel modo.-
-Ahh allora ritiro le mie di scuse!-disse Jacob sogghignando.
In quel momento ripresi lucidità, come potevo sperare che Jacob fosse una persona con un cuore?
La rabbia mi assalì nuovamente, lasciai la mano a Serena e puntai un dito contro Jacob che mi guardava divertito.
-Tu sei...sei un mostro, sparisci da davanti ai miei occhi!- entrai in classe seguita da Soph e Ena lasciando Jacob e i suoi amici davanti la porta.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Leggende ***


Per tutta la giornata sia Serena sia Sophie cercarono di calmarmi ma senza alcun risultato e per fortuna non incontrai più Jacob per il resto delle lezioni.
Appena uscimmo da scuola telefonai a casa e dissi a mia madre che sarei andata a casa di Ena, così salimmo in macchina e ci avviammo verso casa; adesso ero un po’ più tranquilla ma la rabbia mi ribolliva ancora dentro e sarebbe uscita fuori se avessi incontrato Jacob. Mentre viaggiavamo la macchina si riempì di note malinconiche che mi entrarono in testa scacciando Jacob e facendo arrivare i miei amici, la mia casa in Sicilia ma stavolta nessuna lacrima rigò il mio volto anzi un piccolo sorriso increspò le mie labbra: d'altronde erano bei ricordi, non dovevo piangere. Sapevo che quei ricordi non li avrebbe mai toccati nessuno, poi la macchina si fermò e scesi dall'auto.
C'era un leggero vento che faceva salire al mio naso un odore di muschio ancora più forte di quando lo avevo sentito l'ultima volta, e gli alberi giganteschi circondavano una piccola casa. Sembrava di essere in una favola mancavano solo gli animaletti e poi saremmo state le tre principesse nel bosco.
-Ehi Bea vieni oppure vuoi restare ancora fuori?-
-Oh si arrivo e che qui è tutto stupendo, ero rimasta incantata.-
-Impressionante vero?-
-Sì sì Ena.-
Così entrammo in casa.
Era tutta in legno sia dentro sia fuori, arredata molto semplicemente ma con gusto, inoltre notai molti oggetti antichi e diverse sculturine di lupi e quadri con scene molto suggestive di lotte di guerrieri.
Dopo che Ena e Soph mi presentarono sua Madre andammo nella loro camera.
-Tutto ok Bea?-mi chiese Ena guardandomi.
-Si tranquilla e scusatemi se oggi sono state praticamente assente ma ero così...così.-sospirai.
-Lascia perdere abbiamo capito bisogna stare sempre all'erta con Jacob.-disse Soph spostando dei libri che erano sul letto.
-Si ok ma perché è così con me?-
-Questo non lo sappiamo.-disse Ena senza guardarmi.
-Sicuro che non sapete niente?-
-Si certo tranquilla Bea.-disse Soph.
Poi cambiò discorso.
-Ma senti perché anche stavolta sei diventata rossa?-
-Ehm, non lo so... mi sento in imbarazzo davanti a lui.-
-A te piace Jake!-
-No, ma cosa dici Soph!-
-Eh dai, a noi puoi dirla la verità.-
-Ve l’ho detta la verità...non mi piace.-
-Meglio così, Jake non è un ragazzo adatto a te.-disse Ena chiudendo la discussione con Sophie; sorrise e continuò a parlare.
-Dai poi ne parliamo facciamo Filosofia e poi andiamo in spiaggia ok?-
-Oh si che bello su studiamo!-dissi allegra.

Arrivammo in spiaggia e per me era sempre uno spettacolo meraviglioso che mi faceva scordare che a un paio di metri di distanza ci fosse una città; camminammo lentamente e poi ci sedemmo sulla panchina d'albero bianco.
-Ragazze ma questa zona come si chiama?-
-La Push.-
-E perché non ci abita tanta gente anche qui?-
-Beh vedi è un po' complicato é come se tutta questa zona fosse della nostra famiglia.-
-In che senso Ena?-
-Eh in questa zona ci abitano Jacob, Quil, e noi: insomma tutti i Quilleute.-
-Chi?-
-La nostra famiglia si chiama così.-
-E quindi è da generazioni che ci abita qui la vostra famiglia.-
-Si esatto.-
-Wow che figata!-dissi pensando a qualche vecchio parente di Ena e Soph che sicuramente aveva passato parecchio tempo su quella spiaggia.
-Sai quante belle leggende ci sono sulla nostra famiglia?-disse Soph allegra ma Ena la fulminò con lo sguardo, forse non doveva parlare di queste leggende,ma perché?
Però io feci finta di niente e cercai di convincere Soph a parlare.
-Ah davvero? Dai raccontamene una!-
Soph si accorse dell'errore e cercò di dissuadermi ma io volevo sapere.
-Ok ti racconto qualcosa.-
Serena non fu molto d'accordo però Sophie iniziò il racconto.
-Beh c'è una leggenda che parla dei nostri antenati che dice che potevano trasformarsi in lupi.-
interruppi Soph.-Perché?-
-Perché dovevano proteggere questa zona e gli umani dai freddi.-disse Soph facendo una smorfia,
anche stavolta interruppi Soph.-Chi?-
-I vampiri.-prese fiato e continuò.
-Prima i nostri antenati non avevano questo potere però quando qui a Forks comparvero i freddi, i Quilleute svilupparono questo potere ma solo alcuni potevano trasformarsi in lupi.-
-E perché?-
-Perché era una cosa che si tramandava di padre in figlio.-
- Incredibile !-
-Aspetta ancora non è finita, poi un giorno qui arrivarono dei vampiri buoni.-
-Buoni? In che senso?-
-Loro non uccidevano umani come facevano tutti gli altri ma bevevano sangue animale, e così i freddi e i Quilleute stipularono un patto che stabiliva che i freddi potevano spostarsi nella foresta entro un certo punto; se superavano il confine o se avessero ucciso un umano sarebbe scattata una guerra e lo stessa valeva per noi...emmm per loro. Adesso capisci perché qui ci abitiamo solo noi?-
Sophie finì e io ero in trance e feci un semplice cenno con la testa.
-Mamma come sei carina ! Sembri una bimba piccola.-disse Soph abbracciandomi forte.
Io mi ripresi e ricambiai sorridendo-Scusami è che mi affascinano queste cose.-dissi guardando le ragazze e lì notai che anche Ena si era rilassata un po'.
Poi ad un tratto una voce ruppe la nostra tranquillità.
-Eh si Soph è proprio carina.-
Noi facemmo finta di niente ma lui si avvicinò e mi abbracciò, il suo forte braccio mi avvolse e sentii la sua pelle bruciare; quel contatto fu troppo per me il mio cuore smise di battere e il mio respiro si fece più veloce, così mi scostai bruscamente da Jacob e ripresi a respirare regolarmente.
-Cosa vuoi Jake?-disse Soph scorbutica.
-Da te proprio niente ! Comunque volevo passare un po' di tempo con voi giusto Quil, Embry?-i due omoni accanto a lui annuirono sorridenti.
-Bhe non abbiamo bisogno della vostra compagnia.-disse Ena scendendo dall'albero.-Andiamo ragazze.-così anch'io e Soph scendemmo dalla panchina ma i tre ragazzi ci bloccavano la strada.
Stavolta parlò Embry, lo capii perché era l'unico che fino ad ora non aveva mai parlato e ormai conoscevo Quil. Si fermò davanti Soph e le prese il viso fra le mani.
-Ehi pupa perchè sei così scontrosa?-
Soph si liberò il volto e fece una specie di ringhio.
-Forse saremmo un po' più gentili se ci trovassimo davanti persone intelligenti.-
-Oh dai non fate le difficili.-disse Quil sbuffando, poi mentre gli altri quattro discutevano Jacob mi prese in braccio e mi tappò la bocca e ci allontanammo dal gruppo, io cercai di liberarmi ma fu tutto inutile mi poggiò a terra solo quando fummo dietro un albero.
Ero rossa ma riuscì a controllarmi e cominciai a gridare.
-Ma sei impazzito? Questo è sequestro di persona!-
Jacob rise poi si avvicinò a me e posò un dito sulle mie labbra zittendomi.
-Shhh Bea non farti sentire; su dai ti riporto subito dalle mie cugine se fai la brava.-
Ero immobile il mio cervello era in stand by. Sospirai per riprendermi un po' e poi parlai.
-Ok Jake forse abbiamo iniziato col piede sbagliato ma tu sei...sei così insopportabile.-
-E non ti sei chiesta perché mi comporto così?-
-Perché sei uno scemo?-
sorrise-No, è il mio modo di conquistare.-
-Ah che bel modo !-
-E' che non so, con te è tutto più difficile.-
-Forse perché io non sono la tipica barbie che cade ai tuoi piedi?-dissi con sarcasmo.
-Giusto per questo mi piaci! Tu sei diversa!-
Adesso stavo veramente male, le gambe mi tremavano e le sue parole mi rimbombavano nella testa.
"Mi piaci, mi piaci, mi piaci."
Scrollai la testa così da poter cacciare quelle parole e guardai Jacob: lo vidi arrossire per la prima volta.
"Ma cosa sta succedendo? Io odio Jake non mi piace e io non piaccio a lui." cercai di dirmi ma i fatti parlavano chiaro e sembrava tutto il contrario, poi ad un tratto comparvero Sophie e Serena.
-Sei qui ! Sono tre ore che ti chiamiamo.-
-Ehm scusate stavo ehm.-
-Stava parlando con me, problemi?-disse Jacob tornando severo.
Soph mi prese per mano e mi trascinò via, poi si girò e rispose.
-Si perché tu devi stare lontano da lei !-
-Non sarai tu a impedirmelo !-
-Stai lontano Jake.-disse Serena.
-Non ho paura di voi.-
Stavamo per andarcene quando Jacob parlò.
-Bea vieni al ballo con me?-
-Per quale motivo?-
-Perché sono il più bello.-disse sfoderando il suo solito sorriso.
-Tu..tu...io...io, ahh basta me ne vado.-mi liberai da Soph e cominciai a camminare, poi anche Quil ed Embry chiesero alle ragazze di andare al ballo con loro,non risposero subito, poi Soph disse.
-Ok va bene veniamo.-
io mi fermai. "CHE? Come, e adesso??
-Bene Soph.-disse Embry.
-E tu Ena?-disse Quil guardando la ragazza ma rispose Soph.
-Si veniamo tutte e tre ma a una condizione.-
io intervenii -No, io non ci vengo mi dispiace !-
Sophie guardò Serena e poi me, Ena annui probabilmente aveva capito cosa stava progettando Soph ma io no ma nessuno diede peso alla mia considerazione.
-Quale condizione?-disse Jacob.
-Che dopo questo ballo voi non romperete più.-
Jake storse il naso.-Io ho un'altra idea.-
-Scusate ! Nessuno tiene conto della mia opinione?-
Ena si voltò verso di me.-Bea zitta, lascia fare a noi.-
Io mi sedetti su una roccia e misi il broncio.
-Quale idea?-disse Serena.
-Se noi tre non riusciamo a combinare niente, cosa veramente difficile, vi lasceremo in pace se no poi si vedrà.-le ragazze si guardarono per un po’ poi riposero.
-Ok va bene.-
Io ero scioccata, cosa avevano in testa?
"Ma tu guarda cosa mi tocca fare." Pensai.
Così i tre bei fusti tutti contenti stavano per andare via, poi Serena parlò.
-Presto avrete nostre notizie su alcuni dettagli.-
-Ok belle fanciulle.-disse Quil.
Poi Jacob si avvicinò a me e mi sussurrò.
-Sarai ai miei piedi piccola !-mi diede un bacio e andò via, io ero furiosa contenta e altre mille emozioni che mi stavano facendo impazzire.
Mi alzai e gridai contro Jacob.
-Non ci sperare mostro.-Jacob mi sorrise e poi andò via con Quil ed Embry, poi mi voltai verso le due Quilleute e cominciai a sbraitare.



Salve gente scusatemi se è la prima volta che vi ringrazio ma le altre volte ho avuto sempre poco tempo...comunque prima di tutto mi dispiace se ci sono errori ma per adesso non posso disporre di un beta appena sarà possibile la ff sarà più corretta.Ma adesso passiamo alla cosa più importante è cioè i ringraziamenti a tutti quelli che leggono questa ff ma sopratutto a mary96twilight per aver la mia fiction nei preferiti e poi a Nana_Osaki saradaley e YesYes per aver messo la ff nelle seguite vi ringrazio di cuore al prossimo capitolo

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il ballo in maschera ***


-Cosa vi è preso a voi due? Prima li odiate è adesso accettate di andare al ballo con loro?-dissi nera di rabbia.
Le due ragazze cominciarono a ridere.
-Perché ridete? Lo trovate così divertente?-
Ena finì di ridere e rispose.
-Non hai capito Bea?-
-No, mi spiegate?-
-Allora Bea, è tutto molto semplice. Hai presente le tre Barbie?-io annuii cercando di capire l'idea di Soph.
-Bene, dobbiamo scoprire come si vestiranno, così diciamo ai tre babbei come siamo vestite e gli diciamo che li aspettiamo all'ingresso... ma non ci saremo noi ma le tre pupe, capito?-
-E come diciamo a Jenny di farsi trovare all'ingresso della scuola?-
-Gli mandiamo un biglietto.-disse Soph ridendo.
Quell'idea era stupenda ma una parte di me non voleva fare uno scherzo del genere a Jake.
"Ma cosa dico! Io odio Jake quindi questo piano è perfetto."
Così cominciai a ridere anche io con le ragazze.
La settimana passò velocemente e io e le ragazze scoprimmo che le tre ragazze per il ballo si sarebbero messe dei vestiti di ballerine can can con delle maschere di felini, però decidemmo di non dare notizie ai ragazzi, dovevamo essere sicure di ciò che si sarebbero messe le vipere.
Nel frattempo arrivò venerdì, il giorno degli esami per la patente; erano le cinque di pomeriggio, ed ero pronta per il mio esame. La guida andò a meraviglia e già alle sette di sera ero con la mia bella macchina in giro con le ragazze. Era la settimana del ballo, che si sarebbe tenuto sabato nella palestra della scuola; Soph disse a Embry che noi li avremmo aspettati alle 21:00 all'ingresso vestite da ballerine can can con una maschera e loro abboccarono in pieno; spedimmo quindi i tre biglietti a Jenny, Carla e Blair e anche loro abboccarono.
-Ehm ragazze ma noi andiamo a questo ballo?-
-Certo Bea! Sono curiosa di vedere la faccia di quei babbei.-disse Soph pensando chissà che.
-Ma come ci vestiamo?-
-Questo è un problema perché non dobbiamo farci riconoscere!-disse Ena.
-Fatemi pensare.-dissi pensando a qualche vestito di carnevale, poi una lampadina si accese nella mia mente.
-Ci sono!-dissi facendo sobbalzare Soph e Ena-Ci vestiamo da dame dell’500, con dei lunghi vestiti e le tipiche maschere.-
-Bella idea!-disse Soph.
-Ma dove li prendiamo i costumi?-
-Non ti preoccupare Bea, a questo ci pensiamo noi.-disse Ena, così ci salutammo e tornammo ognuno a casa. Il ballo era sempre più vicino e tutti erano elettrizzati, ma nessuno come Jenny e le sue amiche, che ogni volta che vedevano Jake, Quil ed Embry sorridevano tutte allegre lasciando Jacob e amici perplessi da tale comportamento.
Il giorno prima del ballo io e le due Quileute ci trovavamo a casa di nonna Betany, una vecchietta tutto pepe che aveva in casa diversi costumi di carnevale, così ci portò in una stanza piena di vestiti e ci lasciò sole.
-Wow ! Ma dove ha preso tutti questi costumi?-
-Quando nostra nonna era più giovane andava sempre in Italia, precisamente a Venezia a vedersi il carnevale.-
-Si, lì è bellissimo !-
-Tu lo hai visto?-chiese Ena.
-Si una volta.-
-Quanto mi piacerebbe andarci!-
-Vi prometto che ci andremo.-dissi alle ragazze.
-Vabbè ma adesso basta fantasticare, cerchiamo i vestiti.-disse Soph e così partimmo alla ricerca del nostro vestito per il ballo.
Provammo centinaia di costumi e dopo diverse ore trovammo i giusti vestiti: io trovai un bellissimo vestito lilla con la schiena tutta scoperta, Ena scelse un vestito blu, e Soph un vestito rosso, così ringraziammo nonna Betany e io tornai a casa; dissi quindi a mia madre che l'indomani sarei andata a dormire da Soph e Ena.
Finalmente era arrivata la sera del ballo e le ragazze sarebbero venute da me alle otto in punto, ero già pronta e mentre mio padre mi riempiva la testa di raccomandazioni, mentre mia madre scattava foto a ogni mio cambio di posizione; finalmente il campanello suonò e io corsi alla porta, rischiando di cadere per terra. Appena aprii la porta Ena e Soph esultarono come matte.
-Siete bellissime !-
-Anche tu Bea ! Ma adesso andiamo !-
-Si certo.-stavo per uscire quando mia madre ci bloccò.
-Ferme vi voglio fare una foto.-
-No dai mamma !-dissi sbuffando.
-Dai su facciamoci una bella foto.-disse Soph, così ci mettemmo in posa e poi scappammo al ballo con la mia macchina. Eravamo nel parcheggio della scuola e per nostra fortuna non incontrammo Jacob, Quil ed Embry, e posteggiammo la macchina in un posto buio. Erano quasi le nove così ci mettemmo le maschere e ci avviammo verso la palestra.
Avevamo quasi raggiunto la palestra e davanti la porta vedemmo Jenny e le altre che stavano per salutare Jacob e i suoi amichetti: scoppiammo a ridere e così, con diversi occhi puntati su di noi, entrammo in palestra.
-Wow ! Raga hanno abboccato.-disse Soph alzando la voce per superare il volume della musica nel tentativo di farsi sentire.
-E sarà ancora più bello a mezzanotte.-
-Perché?-
-Ah vero tu non lo sai, comunque a mezzanotte tutti ci leveremo le maschere.-disse Ena ridendo.
-E noi pure?-
-Certo ! Ci metteremo lì sopra la scala così ci facciamo vedere per bene.-
-Si mi piace questo piano.-dissi ridendo con le ragazze. La serata passò tra chiacchiere e balli ma sopratutto risate, visto che ancora nessuno si era accorto dello scambio, ma finalmente arrivò la mezzanotte, il Dj calò la musica e gridò.
-GIU' LE MASCHERE !-
Io Ena e Soph eravamo sulla scala principale, e noi e tutti gli altri ragazzi li dentro ci levammo la maschera... la facce di Jake e degli altri alla vista delle Barbie erano sconvolte ma anche arrabbiate, e così cominciarono a cercarci ma senza risultati; poi il Dj parlò di nuovo.
-E adesso diremo le maschere più belle! Eeeeeee rullo di tamburi! Sono loro!-
Una luce accecante illuminò me e le ragazze e più di duecento occhi si voltarono a guardarci.
-Fate un bell'applauso a queste tre fanciulle.-tutti cominciarono ad applaudire, mentre Jenny cercava spiegazioni tra la giuria che non le diede ascolto.
-Su ragazze scendete per fare il vostro ballo e per la vostra incoronazione !-disse il Dj.
Io e le ragazze scendemmo le scale, stavamo per incamminarci quando Jacob ci si presentò davanti accompagnato da Quil ed Embry.
-Ti sembra divertente?-mi chiese Jacob, io non riuscii a rispondere.-Non ti avevo chiesto la luna !-lo guardai in faccia, era arrabbiato ma sopratutto deluso, poi Soph come sempre parlò.
-Devo dire che mi sono divertita molto; adesso scusateci, abbiamo una corona da prendere e un ballo da fare, e comunque spero che abbiate capito che dovete finirla di rompere.-detto ciò si fece largo tra la folla e andò verso il palco; Ena mi prese per mano e raggiungemmo il Dj.
Salimmo sul palco e tra mille applausi prendemmo la nostra corona, poi fummo invitate da tre ragazzi a ballare, ma io cercavo con lo sguardo Jake; evidentemente era andato via...al pensiero del suo sguardo pieno di delusione e tristezza il mio stomaco si attorcigliò e mi sentii una schifezza.
"Perché siamo arrivate a tutto questo? Perché Soph ha deciso di fargli quello scherzo? Ma sopratutto perché io ho accettato?"
Pensai stringendo i pugni, poi la musica finì, ringraziai il ragazzo e poi io e le ragazze, più allegre che mai per la bella serata tornammo a casa.


Salve lettori finalmente sono ritornata con un nuovo capitolo. Prima di tutto devo ringraziare molto ma molto la mia beta Raim che con molta pazienza e bravura ha corretto tutti i capitoli che avevo già postato e inoltre le chiedo scusa per quello che è successo. quindi GRAZIE 100000000 XD poi vorrei ringraziare kucciolottathebest,mary96twilight per aver aggiunto la storia tra le preferite, poi cesarina89,Nana_Osaki,YesYes per aver aggiunto la mia ff tra le seguite. e infine ringrazio tutti quelli che hanno letto semplicemente...
Al prossimo capitolo!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Imprinting ***


Tempo venti minuti mi trovai a casa di Soph ed Ena; dopo esserci messe a letto cominciammo a chiacchierare un po’.
-Ehm Soph mi spieghi perché non abbiamo semplicemente accettato l'invito di Jake e gli altri?-
Soph sbuffò.
-Tu saresti voluta andare al ballo con Jake?-
-Magari se avessimo accettato ci avrebbero lasciato in pace.-
-Sì come no, quello che di cui parli tu è solo un bellissimo sogno.-disse Ena sdraiandosi vicino a me.
-Io sono del parere che se noi non avessimo fatto le bastarde ci avrebbero lasciato in pace.
-Ah! Stai delirando mia piccola Bea, chiudi gli occhi e dormi.-disse Soph rimboccandomi le coperte.
Quella notte sognai Jacob, il suo volto triste ed io che non potevo fare niente; poi la scena cambiò: questa volta ero tra le braccia di Jacob. La scena cambiò nuovamente e mi trovavo nel bosco di La Push: correvo perché qualcuno mi stava inseguendo ma poi aprii gli occhi e tutto sparì.
Restai sdraiata e notai che né Ena né Soph erano a letto poi sentii qualcuno che litigava; cercai di distinguere le voci ed erano Ena, Soph e...e Jacob? Che ci faceva qui? Perché stavano litigando? Cercai di ascoltare la discussione.
-Voi due dovete starne fuori!-disse Jacob.
-Non capisci? Sarebbe solo in pericolo con te!-
Perché con voi due no?-
No! perché noi ancora siamo normali e poi ci vediamo poche volte.-
-Poche volte? Lei è nella vostra camera!-
-Non c'entra lei non è la nostra ragazza.-disse Soph urlando.
-Ma vi considera le sue migliori amiche.-
-E per noi è lo stesso.-
-Non è vero! Non è lo stesso se fosse così gli aveste già detto la verità.-
-Tu non capisci!-
-Siete voi che non capite, io su di lei ho avuto l'imprinting!-disse Jacob sbuffando di rabbia e andò via.
Ormai ero sveglia anche se erano le otto di mattina, e appena Ena e Soph tornarono in camera cominciai con le domande.
-Perché Jacob era qui? Cos'è che non mi avete detto?-
-Buon giorno anche a te Bea.-disse Ena meravigliata di vedermi sveglia.
-Sì, buon giorno ...e allora?-
-Niente è venuto qui per urlarci un po’ contro.-disse Soph tranquilla.
-Perché? E perché ha detto che voi non siete le mie migliori amiche? Cos'è l'imprinting?-dissi come una bimba piccola.
La faccia di Ena era terrorizzata per le domande che avevo appena fatto, invece Soph era tranquillissima.
-Te l’ho detto è venuto qui per sgridarci di quello che è successo ieri, e poi delirava per il sonno, non capisce che noi siamo veramente tue amiche e poi l'altra cosa non esiste.-
-Non ci credo, l’ho sentito dire a Jake è ha detto che su di me aveva avuto l'imprinting.-
-No ma cosa dici? Ha detto che di te si è innamorato.-
-Io ho sentito imprinting.-
-Ma non esiste questa parola.-
-Sicuro che non mi nascondiate qualcosa?-chiesi guardando attentamente le due ragazze.
-Si Si tranquilla, però adesso perché non cerchi di dormire?-
-E voi due?-
-Anche noi se non fosse stato per Jake non ci saremmo svegliate.-
-Ok allora ci vediamo tra un paio d'ore!-
Così mi riaddormentai, ma le ragazze uscirono di casa.
Mentre io dormivo le due Quileute si trovavano nel bosco di La Push e chiamarono Jacob, quando un lupo gigante dal pelo folto e rossiccio si presentò davanti a loro.
-Torna umano Jake.- disse Ena nera di rabbia, il grosso lupo fece cenno di “si” con la testa e come se niente fosse il lupo lasciò il posto a Jacob.
-Cosa volete ancora?-
-Per colpa tua Bea ha sentito tutto!-disse Ena urlando.
Jacob rise.
-Meglio no? Così potete spiegarletutto.-
-Ma lei non deve sapere nulla!-
-Fate come credete, ma non contate su di me.-
-Invece ti sbagli, tu devi essere nostro complice.-
-E cosa dovrei fare?-
-Non rivolgerlepiù la parola!-disse Ena calmandosi.
-Mai! Non potete chiedermi questo.-disse Jacob alzando la voce.
-Vuoi metterla in pericolo? Vuoi ucciderla?-disse Soph.
-No mai! Non ho ucciso Bella, figuriamoci lei.-
-Tu già avevi sbagliato con lei perché non era della tribù, adesso non ti daranno di nuovo il permesso.-
-Ma con lei ho avuto l'imprinting lo volete capire? Non posso stare lontano da lei!-
-E invece devi!-disse una voce profonda alle spalle di Jacob.
-Ma Sam...?-disse Jacob voltandosi verso il ragazzo che aveva appena parlato.
-Le tue cugine hanno ragione, metteresti questa ragazza in pericolo.-
-Parli proprio tu!-disse Jacob ringhiando.
Sam si irrigidì e poi parlò.
-Non fare paragoni Jake!-
Li faccio eccome, perché non capite?-
-Sei tu che non capisci.-disse Ena disperata.
-Grazie ragazzi per il vostro appoggio! Ma sappiate che farò di testa mia.-
Così dicendo andò via, lasciando Soph Ena e Sam nel bosco.
br> Dopo il ballo Jacob non mi rivolse più la parola, ogni volta che mi vedeva cambiava direzione.
"devo andare a chiedere scusa, non avrei dovuto. Forse se gli chiedessi scusa tutto si risolverebbe, e se poi lui non mi vorrà più parlare? Ma perché mi sto creando questi problemi? Era quello che volevo e allora perché mi sento male se lui non mi saluta?"
Pensai dopo la millesima volta che mi aveva evitata. Ma poi la cosa cominciò a non convincermi più dal momento che ogni volta che incontravamo Jacob e gli altri, Quil ed Embry prendevano di forza Jacob, invece Ena e Soph con scuse assurde mi facevano cambiare strada.
E così il mese di Gennaio passò tra un cambio di strada e l'altra per non incontrare Jacob. La sera del nove Febbraio pioveva a dirotto; avevo già cenato ed ero seduta vicino alla finestra con il PC sulle gambe mentre stavo chattando, quando vidi la solita macchina ferma sotto la mia finestra, ma quella sera oltre alla Volkswagen rossa c'era qualcuno. Misi a fuoco il volto dell'uomo e vidi che era Jacob! Cosa diamine ci faceva sotto la pioggia alle dieci di sera? Istintivamente aprii la finestra e gridai.
-Che cosa ci fai qui?-
Lui vedendomi non rispose, ma si incamminò sopra il prato, si arrampicò sulla grata attaccata al muro dove cresceva l'edera di mia madre che portava alla mia finestra, ed entrò in camera mia. Era tutto bagnato eppure sembrava non importagli tanto, del resto nemmeno a me importava: ero felice di vederlo senza nessuno tra i piedi.
-Che succede Jake? Che ci fai qui?-
Non rispose, era immobile in silenzio con gli occhi lucidi.
-Jake che succede?-dissi alzando un po’ la voce senza curarmi che i miei potessero sentirmi.
Lui non rispose, io spazientita dal suo comportamento stavo per colpirlo con una sberla, quando bloccò la mia mano e cominciò ad avvicinarsi sempre più; il mio cuore cominciò a battere così forte da farmi male. Jacob si avvicinava sempre di più e poi le sue labbra si unirono alle mie, un bacio pieno di passione...era come se avesse aspettato secoli per un bacio così. Lasciò la mia mano e mi strinse i fianchi per avvicinarmi a sé. Io mi irrigidii, ma alla fine mi feci travolgere da quel bacio, le gambe cominciarono a tremarmi mentre una vocina dentro di me mi diceva che non avrei , che quella era la conferma che io amavo Jacob, ma non le diedi ascolto. Poi il bacio terminò in maniera brusca: Jacob aveva sentito qualcosa ;si avvicinò al mio orecchio e mi disse:
-Appena i tuoi dormono vengo, aspettami.- e poi sparì.



Allora come prima cosa spero che la storia vi piaccia e sappiate che da adesso le cose si faranno ancora più interessanti quindi spero che continuerete a leggerla. Comunque comincio con il ringraziare Raim per la sua correzione come al solito perfetta, poi ringrazio kucciolottathebest,mary96twilight per aver inserito la mia ff tra le preferite e ringrazio per aver inserito la storia tra le seguite a cesarina89, Nana_Osaki, YesYes e infine ma non per meno importanti ringrazio che legge solamenteXD.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Una notte con Jake ***


Ero ancora imbambolata con la finestra aperta.
-Bea ma sei matta?-
Sobbalzai, mia madre era appena entrata in camera mia.
-Ah! Ehm no stavo chiudendo.-così molto lentamente chiusi la finestra.
-Tutto ok? Ti ho sentito parlare.
-No niente mi era caduto il cellulare per terra e...-
-Va beh ho capito, adesso vai a letto domani devi svegliarti.-
-Si adesso vado, notte ma'.-
Mia madre uscì e chiuse la porta dietro di sé. Il silenzio calò su casa mia, i miei nel giro di dieci minuti dormivano, ma io no, il sonno che avevo un paio di minuti prima era sparito e nella mia testa c'era sempre la stessa scena, la scena del bacio.
"Perché Jake mi ha baciato? Perché era qui? Cos'è successo?"
Pensavo, quando qualcuno picchiettò alla mia finestra; io scattai dal letto come una molla e corsi alla finestra, fuori pioveva sempre più forte e Jacob era bagnato fradicio, così mentre lui entrava io corsi a prendere un asciugamano.
Jacob lo prese e in silenzio si diede una veloce asciugata mentre io aspettavo con impazienza che parlasse.
-Adesso mi spieghi che ci fai qui? Che significa quel bacio?-dissi sottovoce.
Lui si sedette sul letto e mi osservò poi si lasciò scappare una risata.
-E adesso perché ridi?-dissi guardandolo storto.
Poi finalmente parlò.
-Devo dire che sei molto carina in pigiama.-
Io arrossì e osservai il mio pigiama rosa con gli orsetti, così guardando a terra mi infilai sotto le coperte, lui si sdraiò accanto a me e io cominciai ad arrossire sempre di più.
-Devo dire che questo letto è molto comodo.-disse facendomi l’occhiolino.
-Si lo so ma tanto tu non resterai a lungo.-
-E chi te lo dice?-
-Io!-
-E come farai a farmi andare via?-disse avvicinandosi sempre di più.
-Ti picchio.-
-Sì, come hai fatto prima?-disse ridendo.
-Mi hai colta di sorpresa adesso sono più attenta.-dissi diventando rossissima, fortuna che c'era solo una misera luce sulla mia scrivania.
-Davvero?-
Stavo per rispondere ma mi ritrovai nuovamente le labbra di Jacob che si muovevano insieme alle mie. Lui si staccò con un sorriso che andava da un orecchio all’ altro.
-Non eri più attenta?-
Non risposi, ero paralizzata.
-Ehi, sei ancora sulla terra?-
-Ehm si...ma adesso mi dici che ci fai qui?-
Si fece serio.
-Dovevo parlarti e l'unico modo per farlo era questo.-
-Senti ti chiedo scusa non avremmo dovuto farvi quello scherzo, volevo venire da te per parlarti ma quando ho visto che tu mi evitavi ho lasciato perdere.-dissi tutto d'un fiato.
-Non ero io che non volevo parlarti! Non mi permettevano di farlo.-
-Perché?-
-È complicato da spiegare ora non c'è tempo.-
-Quando mi spiegherai?-
-Domani pomeriggio.-
-Ok però solo una cosa.-dissi abbassando lo sguardo.
-Dimmi.-
-Ehm perché...-
Lui mi prese il volto tra le mani in modo che potessi guardarlo.
-Odio chi non mi guarda negli occhi quando mi parla.-
-E' che mi sento a disagio quando parlo di certe cose.-
-Non mi importa, guardami!-mi lasciò il viso e io alzai gli occhi, guardai i suoi occhi così piccoli e neri ma così profondi e pieni di felicità.
-Perché mi hai baciata?-
Rise.
-Non hai capito ancora? Ti facevo più sveglia.-
-Tu per me sei come in libro chiuso! Quando credo di aver capito una cosa tu fai qualcos'altro e le mie idee crollano.-
-Perché, cosa faccio?-
lo guardai male.
-Lo sbruffone per esempio, ti odio quando fai così.-
-Ma mi diverto.-
-Sì ma sei anche odioso; però io non ti ho chiesto questo.-
Lui mi prese la mano e la chiuse tra le sue, quelle mani scottavano come se avesse la febbre, liberai la mano e la misi sulla sua fronte.
-Ehi ma tu hai la febbre, scotti!-
-No tranquilla sto benissimo.-
-Ma come può essere? Scotti! Certo vai in giro come se fosse agosto, guarda hai solo un paio di bermuda.-dissi mentre i miei occhi si posavano sui suoi pettorali perfetti, mi bloccai poi scrollai la testa per scacciare qualsiasi fantasia.
Lui parlò.-Poi ti spiegherò tutto promesso.-
-Si ok ma mettiti questa coperta sulle spalle mi stai facendo venire il freddo solo a guardarti.-dissi porgendogli un plaid, lui sbuffò però obbedì.
Poi riprese la mia mano e parlò.
-Senti Bea so che mi sono comportato male ma tu mi hai sconvolto.-
Sbarrai gli occhi.
-In senso buono, in questo momento ogni volta che ti ho vicino ho le farfalle allo stomaco, ci sono rimasto malissimo quando non sei venuta al ballo con me.-
-Scusami non avrei dovuto!-dissi bloccandolo.
-Tranquilla però adesso voglio dirti quello che non hai ancora hai capito.-
-Forse si ma voglio sentirlo dire da te.-
Prese anche l'altra mano e le strinse.
-Non so come spiegartelo!-
-Non mi importa provaci, ho avuto brutte esperienze in passato con cose solo intuite e non dette.-
-Io non voglio che ci siano malintesi.-
-Quindi?-
-Quindi tu mi piaci e anche tanto.-
Sapevo che stava per dirmi qualcosa di simile ma appena quelle parole uscirono dalla bocca di Jacob mi cominciò a mancare il respiro.
-Tutto ok?-
-Si più o meno.-dissi riprendendo a respirare, poi Jacob guardò la sveglia sul mio comodino, ed erano le quattro del mattino.
-Sarà meglio che vada, dormi piccolina.-
Mi accarezzò una guancia.
-Come facciamo per domani?-chiesi triste, non volevo che Jake se ne andasse, volevo che restasse con me, ma non poteva.
-Domani pomeriggio alle cinque all'ingresso di La Push.-
-Ok, notte.-
Si avvicinò e mi diede un piccolo bacio.
-Notte Bea.-e poi sparì.



Salve lettriciiiiiiiiiiiii sono ritornataaaaaXD contenti?? spero di si^^.
Allora come prima cosa ringrazio Raim la mia fantastica beta^^ poi ringrazio Bonannina94, harmon8y9, kucciolottathebest, mary96twilight, Melody Potter, twilightfans__s per aver inserito questa fan fiction tra le preferite, grazie ragazze sono davvero felice.
Poi ringrazio cesarina89, Katia24, kekka cullen, Nana_Osaki, vanessita_sma, YesYes per aver inserito la mia storia tra i seguiti. E infine ringrazio kekka cullen per aver lasciato un commentino...grazie veramente sono felice che ti piacciaXD.
Alla prossima...baci
Benny^^

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Segreto quasi svelato ***


Non ebbi il tempo di chiudere gli occhi che già mi dovevo alzare, così mi trascinai in bagno, mi lavai la facci e ripensai alla notte appena trascorsa.
"Cosa mi doveva dire Jake? Perché tutto questo mistero?"
Riflettei, il solo pensiero di aver baciato Jacob mi mandava in pappa il cervello ma sapere che c’era un segreto e che per potermelo dire dovevamo vederci di nascosto mi faceva preoccupare; poi scrollai la testa per scacciare quei pensieri e mi diressi a scuola. Quella mattina a scuola non si videro né Ena e Soph né tanto meno Jake e compagni.
"Dove sono andati tutti? Che sta succedendo? Odio tutto questo schifoso mistero."
Finalmente arrivarono le cinque di pomeriggio, uscii di casa e man a mano che mi avvicinavo diventavo sempre più nervosa -odiavo i segreti- poi all'ingresso di la Push vidi Jake che mi sorrideva e appena fummo abbastanza vicini mi salutò con un bacio, ma io non ricambiai.
-Ehi che ti prende?-
-Ehm ciao Jake.-
-Tutto ok?-
-Non lo so.-
Era sempre così, ogni volta che ero nervosa per qualcosa diventato fredda e schiva con le persone ma non potevo farci niente.
Jake mi abbracciò.
-Ehi tranquilla quello che devo dirti non è una cosa brutta almeno spero.-disse un po’ titubante.
Io lo guardai incuriosita.
-E dai su non fare quella faccia, se non mi dai un bacio come si deve non ti dico nulla.-disse mettendo un finto broncio.
-Non crederai che io ceda ai tuoi ricatti?-Dissi incrociando le braccia sul petto.
Ma a Jacob non importava nulla o meglio voleva avere a tutti i costi il suo bacio così mi prese per i fianchi, i nostri volti erano così vicini che potevo sentire il soffio caldo del suo respiro, il mio cuore cominciò a battere sempre più forte, le mani mi tremavano e non c'era verso di farle stare ferme.
-E dai dimmi che hai voglia di baciarmi...-
-Cosa te lo fa pensare?-
-Il fatto che tu non la smetta di tremare.-
-E cosa c'entra?-
-Adesso zitta.-
In meno di un secondo le labbra calde e carnose di Jake si attaccarono alle mie piccole labbra, gettai le braccia intorno al suo collo, mentre le nostre lingue si intrecciavano e si muovevano all'unisono.
Quando ci staccammo Jake stava sorridendo a causa della mia espressione, infatti durante il nostro bacio non mi ero accorta che lui mi avesse sollevato un paio di centimetri da terra: ero così presa e avida delle labbra del ragazzo che non avevo capito nulla. Poi parlai.
-Allora soddisfatto?-
-Uhm no, forse ce ne vorrebbe un altro.-
Mi stava per baciare nuovamente ma io gli tappai la bocca.
-No, niente baci fino a quando non mi dici tutto.-
Mi posò per terra e si fece serio.
-Vedi Bea quello che sto per dirti, forse può farti un po’ di paura ma non devi preoccuparti, vedi io..-
Jake si voltò di spalle, io mi avvicinai a lui.
-Dai Jake.-
-Io sono...-
-In guai seri-
Mi voltai nella direzione da dove proveniva la voce e a un paio di metri di distanza c'era un ragazzo alto, dallo sguardo profondo e anche molto arrabbiato, era sicuramente della tribù di Jacob era molto simile a lui: stesso color di pelle, taglio degli occhi, colore dei capelli. Jacob alla vista di quel ragazzo di irrigidì e cominciò ad innervosirsi.
-Ciao, tu devi essere Bea, ho sentito molto parlare di te.- Io lo guardai curiosa poi continuò a parlare.
-Piacere di conoscerti io sono...-
-Un rompi palle.-disse Jake guardandolo storto.-Cosa vuoi Sam?-
-Devo parlarti, adesso!-
-Mi dispiace prima devo chiarire una cosa con lei.-
-Credo che lei abbia cosa più importanti a cui pensare.-
-Tipo?-disse Jacob in tono di sfida.
Sam si voltò verso di me. -Sarà meglio che tu vada all'ospedale.-
-Cosa!? Perché?-
-Ho saputo che tuo padre ha avuto un incidente.-
-Quando? Jake scusami ma non posso restare devo andare.- dissi con voce tremante.
-Ti accompagno.-disse Jacob incamminandosi ma Sam lo bloccò con un braccio.
-No, tu resti.-
Jake sbuffò poi guardandomi mi disse che ci saremmo rivisti dopo.
Io annuii semplicemente e corsi a casa a prendere la macchina. Arrivai all'ospedale e chiesi informazioni, l'infermiera mi disse che mio padre stava bene e che si trovava nella stanza numero 26, così mi incamminai e quando arrivai davanti la camera di mio padre trovai due uomini che discutevano, uno era un dottore giovane, molto bello e affascinante, e invece l'altro uomo era il signor Swan un poliziotto all'incirca dell'età di mio padre. Appena mi videro entrambi si voltarono verso di me, mi sorrisero poi il dottore parlò.
-Ciao Piccola.-
-Ehm salve, sono la figlia di..del…-
Non capivo perché non riuscissi a parlare, avevo la bocca paralizzata era come se il mio cervello fosse in stand by, era molto strano.
Il dottore sorrise.
-Sei la figlia del signor Siviglia?-io annuii. -Beh stai tranquilla stavo giusto dicendo al capitano Swan che tuo padre si riprenderà presto, si è rotto una gamba ma dovrà stare solo un po’ a riposo.-
-Ma com'è successo?-chiesi distogliendo lo sguardo dal volto perfetto del dottore.
Stavolta parlò il Signor Swan. -Eravamo di pattuglia con tuo padre quando una macchina è uscita di botto da un vicolo e noi non abbiamo fatto in tempo a frenare.-
Osservai meglio il signor Swan e solo ora mi accorgevo che aveva un cerotto sulla fronte e una mano fasciata.
-Ah capisco, ma posso vederlo?-
-Si certo.-
Mi disse il dottore e si spostò per farmi passare.
-Ehm grazie sig…-
-Carlisle, Carlisle Cullen.-disse porgendomi la mano.
-Grazie signor Cullen, è un piacere, io sono Beatrice.-
Dissi notando che la mano del dottore era particolarmente fredda ma non ci feci caso più di tanto e così entrai nella camera da mio padre.





Salve ragazze rieccomi con un nuovo capitolo, che spero vi piaccia, se vi state chiedendo se nel prossimo Jake dirà che è un licantropo a bea vi sbagliate di grosso ma non voglio anticiparvi nienteXD ma adesso passiamo ai ringraziamenti.
GRAZIE A:
Bonannina94. harmon8y9, kekka cullen, kucciolottathebest, mary96twilight, Melody Potter, twilightfans__s per aver messo questa storia tra le preferite^^

MaxVax, saradm21 per aggiunto tra le ricordate questa ff.

cesarina89, CuLlEn_AdOtTiVa, Katia24, kekka cullen, LaIKa_XD, LAZIONELCUORE, meryj, Nana_Osaki, Raim, vanessita_sma, YesYes

kekka cullen tranquilla quando si parla di Jake tutte vanno fuori di testa, cmq ho come già detto Jacob ancora non dirà nnt a Bea ma.....^^
LAZIONELCUORE sono contenta che ti piaccia questa storia!!!XD


E infine ma non perchè sia la meno importante la mia grandissima e bravvissima beta Raimmmmmmmmmm grazie davvero tantoXD

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Edward e Bella Cullen ***


Mio padre fu dimesso dall'ospedale dopo un paio di giorni, e gli fu detto di restare a riposo per un mese.
Quel giorno ero a casa nella mia camera e stavo studiando quando sentii una voce familiare, mi affacciai alla finestra e vidi che Jacob stava entrando a casa del signor Swan insieme ad altri due ragazzi. Dall'ultima volta che avevo visto Jacob erano passati quattro giorni, inoltre non si era visto neanche a scuola e tanto meno si erano viste Ena e Soph, così pensai di chiamarle per poi aspettare che Jake uscisse da casa Swan.
Presi il telefono e telefonai a casa delle due ragazze; rispose la madre e mi disse che sia Ena che Soph stavano male e fino a lunedì non sarebbero uscite. Inoltre mi disse che era meglio che non andassi da loro perché la malattia che avevano le ragazze era contagiosa, nonostante ciò quella strana malattia non mi convinceva tanto... in quel periodo c'erano troppe cose che non mi quadravano, ma non ci pensai più di tanto perché vidi Jake uscire di casa, così mi fiondai fuori. Jacob appena mi vide fece il suo solito sorriso e poi mi salutò.
-Ehi ciao Bea.-mi diede un piccolo bacio sulla guancia.
Io arrossii.
-Ciao Jake.-
La ragazza che era accanto a Jacob parlò.
-Ehi Jake cos'è ti sei scordato le buone maniere? Non mi presenti la tua deliziosa amica?-
Mi voltai verso la ragazza e restai abbagliata dalla sua bellezza: lunghi capelli cioccolato che delicati circondavano il viso, bianco come la neve, impreziosito da due occhi color miele. Jacob alla parola deliziosa digrignò i denti e chissà perché qualcuno rise, spostai gli occhi e vidi che accanto alla ragazza c'era un ragazzo stupendo: alto, bello, capelli color bronzo e occhi dorati. Anche lui era molto pallido e in braccio teneva una bimba, anche lei bellissima.
-Scusami Bella, lei è la mia mmm…-
-Amica.-mi affrettai a dire.
-Sì, la mia amica Beatrice, Bea loro sono Bella e Edward Cullen e lei- disse indicando la bambina -è la piccola Renesmee, loro figlia.-
Loro sorrisero e io ricambiai, poi porsi una mano.
-Ehm piacere.-
-Il piacere è tutto nostro.-disse Edward e anche lui mi porse la mano.
Appena le nostre mani si toccarono un brivido mi percorse la schiena, la mano di quel ragazzo era gelata. Fortunatamente Jake ruppe il silenzio.
-Sai Bea lui è il figlio del Dottor Cullen, lo stesso che ha curato tuo padre.-
Io senza staccare gli occhi da Edward risposi.
-Lo avevo notato.-
Edward rise di nuovo, io distolsi lo sguardo arrossendo.
"Come mi è venuto in mente di fissarlo? Ma sono pazza?" Guardai di sfuggita Jacob e vidi che era diventato teso e nervoso, al contrario della famiglia Cullen che sorrideva, sopratutto Edward.
-Bene sarà meglio che andiamo.-disse Bella.
-Sì Bella andiamo, sennò chi la sente Alice.-disse Edward.
Bella fece una specie di sbuffo.
-Ci vediamo Jake.-
-Si ok Bella, ciao Succhia..emm Edward, ciao piccola.-disse cupo, segno che era un po’ arrabbiato.
La piccola bimba fece CIAO con la manina e Edward fece un cenno con la testa, poi si rivolsero a me.
-Ciao Beatrice, è stato un vero piacere conoscerti, spero di rivederti.-mi disse Edward sfoggiando un sorriso mozzafiato.
Io risposi balbettando.- Ar..r..rivederci Signor Cullen, piacere di avervi conosciuto.-
-No no dacci pure del tu, non siamo così vecchi.-disse Bella sorridendo.
Sorrisi e poi i tre andarono via.
Io e Jacob eravamo rimasti sul marciapiede, lui aveva ancora il broncio, ma per adesso non mi importava, ero felice di vederlo e poi avevamo ancora una discussione in sospeso, così mi voltai verso di lui.
-Beh?!-
-Beh cosa?-disse Jake mantenendo il broncio.
-Cosa? Sono passati quattro giorni dall'ultima volta che ci siamo visti, non ti sei fatto né vedere né sentire e l'unica cosa che mi dici è cosa?-stavolta mi stavo per arrabbiare io.
Lui sbuffò e si voltò di spalle, adesso stavo veramente per esplodere, cosa voleva dire questo? Girai intorno a lui fino a trovarmici faccia a faccia.
-Che ti succede? O meglio, cos'è successo?-
Lui mi guardò storto.-Dimmi una cosa, però voglio la verità.-
-Dimmi Jake, cos'è successo?-
-Ti piace Edward Cullen?-
Lo guardai sbigottita, e adesso cosa c’entrava Edward Cullen? Poi capii e scoppiai a ridere.
-Ma Jake cosa dici? L'ho appena conosciuto.-
-Ma lo guardavi in modo strano.-
-Certo, è un bel ragazzo.-
-Allora ti piace!-
-Ma cosa dici? Perché, vorresti dirmi che non è bello?-
-Per me è brutto.-disse sbuffando e incrociò le braccia.
-E poi scusami, che fastidio ti dà, noi siamo amici quindi mi dovresti assecondare.-dissi con un sorriso.
Lui strinse i pugni e tacque.
-Oh dai Jake, finiscila di fare lo stupido.-
Jacob girò i tacchi e si incamminò verso la strada che portava a La Push. Io rimasi sbalordita. È possibile che fosse così geloso del fatto che io trovassi carino Edward? Poi vedendo che si era allontanato gli corsi dietro, era molto veloce così cominciai a correre e appena lo raggiunsi lo afferrai per un braccio, lui si voltò, lo guardai attentamente e vidi che aveva gli occhi lucidi.
-Jake che ti prende? Che succede?-
-Scusami Bea ma non posso..-non finì la frase.- Ti chiedo scusa ci vediamo.-
-Dai Jake stavo scherzando poco fa, scusami se te la sei presa.-
Adesso anche io avevo gli occhi lucidi, che cosa stava succedendo? Perché Jacob era così strano? Perché non mi spiegava tutto? Troppe domande e zero risposte.
Jacob si mise di fronte a me e mi abbracciò forte, sentivo la sua pelle bruciare ma non mi importava, avrei tanto voluto che quel momento si fermasse poi avvicinò le sue labbra al mio orecchio e sussurrò.
-Scusami Bea, credimi, non è colpa mia.-
Poi dal bosco di La Push si alzò una specie di ululato e Jacob si irrigidì.
-Scusami ma adesso devo andare, ciao Bea.-
Mi diede un piccolo bacio sulle labbra e poi andò via.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Lacrime e Confusione ***


Io rimasi sul marciapiede con le mani sul volto; avrei voluto seguire Jacob ma non ne avevo la forza e, anche se lui non mi aveva detto niente di importante, il pensiero che fosse fuggito così mi faceva male. Dopo un po' di tempo tornai a casa a passo lento.
Nel frattempo Jacob era nella foresta di La Push.
-Cosa vuoi Seth?-disse Jacob rivolgendosi a un grosso lupo color cenere.
Il lupo gli fece cenno di seguirlo così Jake sbuffò, e poi due grandi lupi si addentrarono nella foresta.
"Mi dispiace Jake." pensò Seth dopo aver visto le immagini che ancora fluttuavano nella mente di Jacob.
"Lascia perdere Seth.” “Secondo me non è giusto quello che ti stanno facendo è come se ti stessero privando del diritto di vivere." "Basta Seth, fatti i cazzi tuoi!" Così Jacob chiuse la discussione silenziosa e affrettò il passo, sapeva dove doveva andare, lo aveva visto nella mente di Seth.
In cinque minuti i due arrivarono a casa dei Cullen; si ritrasformarono e si avviarono alla porta che era già aperta. Seth, il piccolo ragazzo, entrò nel grande salone e salutò tutti calorosamente, mentre Jacob fece solo un piccolo cenno con la testa.
-Che hai cane, oggi non hai avuto l'osso?-
-Vattene Rosalie, oggi non sono in vena.-
Rosalie sorrise, felice che almeno quel giorno Jacob non avesse niente da ridire, e uscì dalla stanza.
-Ehi Jake che ti è successo?-
-Ciao Bella.-disse Jacob monocorde senza alzare lo sguardo da terra.
-Su dai parla!-disse Bella posando la sua mano gelida sul corpo rovente di Jacob. Lui al contatto ebbe un brivido e si allontanò bruscamente da Bella, buttandosi su una poltrona. Bella guardò storto Jacob.
-Te lo dico io che cosa ha il tuo amichetto.-
-Vattene succhia sangue leggi pensieri.-
-Perché non le hai detto la verità?-disse Edward dopo aver letto nella mente di Jake cosa era successo.
-Non sono affari tuoi-
-Stai sbagliando, non puoi reprimere certe cose.-
Jacob strinse i pugni per la rabbia.
-Jake tu sei un'Alfa, hai già fatto cose peggiori, ti sei scordato cosa hai fatto per noi un paio di anni fa?-disse Edward rispondendo a qualche pensiero di Jacob.
-Non capisci Edward, non ho paura di Sam o altri! La mia paura è il rischio di metterla in pericolo. E se lei mi respingesse dopo aver saputo la verità?- disse Jacob tremando.
Edward si accovacciò accanto al ragazzo e gli posò una mano sulla spalla mentre Bella guardava in silenzio la scena.
-In pericolo? Non lo hai mai fatto con Bella, figuriamoci con lei, e poi non scapperà; ti ama, anche se è ancora un po’ titubante su questo suo sentimento. e' molta confusa e tu con i tuoi misteri le stai facendo venire seri dubbi.- Jacob sbuffò e si mise la testa fra le mani.
Bella a quella reazione sbottò.
-Ok adesso mi dite cosa sta succedendo? Che ti succede Jake?-
Jacob tacque in balia dei suoi nervi e incertezze.
-Allora? Mi volete spiegare?-disse Bella alterandosi.
-Stai calma Bella, adesso ti spiego.-disse Edward sedendosi vicino a sua moglie.
-Beh ti ricordi di Beatrice, quella ragazza che abbiamo conosciuto oggi?- Bella annuì.-Jacob su di lei ha avuto l'Imprinting.-
Bella guardò Jacob che arrossì, poi aprì la bocca e la richiuse, incredula di quello che aveva sentito.
-Jake ma è stupendo! Finalmente hai trovato la tua anima gemella.-disse Bella sorridente.
Jacob scosse la testa in segno di no.
-No Bella, è una pessima cosa.-
-Perché? Adesso potrai essere felice.-
-No, non potrò mai!-
-Ti sbagli Jake.-disse Edward severo.
-Scusami qual é il problema?-
-Bella è tutto un problema.-disse Jacob alzandosi e guardando fuori dalla grande vetrata che si trovava nel salotto dei Cullen.
-Non capisco, tu hai avuto l'Imprinting cosa c'è di male?- Jacob non rispose, era totalmente distrutto da quella faccenda che non riusciva a parlarne, ma per sua fortuna o sfortuna Edward spiegò tutto a Bella.
-Bella quello di cui lui ha paura è il fatto di poterla mettere in pericolo per colpa della sua natura, come è successo a Sam ed Emily.-
Bella sbuffò.-Io sono sopravvissuta a te e tutti gli altri.- Poi Edward continuò.
-Ma la cosa che tormenta di più Jacob è un rifiuto da parte di Beatrice, nonostante lui non debba avere paura perché Bea è molto presa da lui, anche se è molto confusa. Crede che Jacob sia l'ennesima delusione, ho letto nella sua mente parecchie cose, tra cui molte delusioni.-
-Di certo non la riceverà da me.-
-Appunto, quindi dille la verità.
-Ha ragione Edward, Jake tu stesso mi hai detto che dopo che qualcuno ha l'Imprinting non può fare a meno di quella persona e tu cosa vuoi fare? Allontanare quella ragazza?- Jake non aveva più la forza di rispondere, tremava in maniera incontrollata e delle lacrime cariche di rabbia rigarono il suo volto, Bella si stava per avvicinare ma lui la bloccò poi attraversò velocemente la stanza e uscì.
La ragazza lo stava per seguire, ma Edward la bloccò.
-Lascialo andare, ha bisogno di stare solo.-



Salve ragazze scusate ma sn di fretta vi ringrazio per i commenti sn commossaXD come al solito ringrazio Raim che stavolta ha corretto due capitoli, questo perchè io non ci sarò per tutta l'estate quindi la mia ff continuerà a settembre. GRAZIE 10000 A TUTTE

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Un invito da parte di Edward ***


Era una mattina buia e fredda di Febbraio, ed io ero nel mio letto cercando di fermare le lacrime; avevo pianto per tutta la notte e adesso mi ritrovavo con un fortissimo mal di testa. Mia madre venne a chiamarmi, ma le dissi che stavo male e dopo un paio di spiegazioni su cosa avessi, chiuse la porta e mi lasciò sola.
Non riuscivo a capire perché stessi così male in fondo Jacob non mi aveva detto niente, anzi mi nascondeva troppe cose, forse non aveva la forza per dirmele, però quel suo comportamento di ieri mi aveva devastata. Presi il cellulare e guardai l'ora: erano ancora le 08:30 ma non potevo più aspettare, dovevo parlare o con Jacob o con Ena e Soph. Così corsi in bagno mi feci una doccia, presi una tuta e uscii di casa tranquilla perché sapevo che i miei non sarebbero tornati a casa prima delle 16:00.
Quel giorno non presi la macchina, avevo voglia di camminare anche se il tempo non era dei migliori; ero quasi vicina all'ingresso di La Push, quando una macchina si accostò e dal finestrino apparve il bellissimo volto di Edward Cullen che mi sorrideva.
-Ciao Beatrice.-
-Buongiorno Signor Cullen.-
-Ah, ti ho già detto di darmi del tu! Come mai non sei a scuola?-
-Oggi non mi sento molto bene.-
Edward cominciò a ridere.
-Bella scusa per restare a casa.-
-No, veramente.-
-E allora che ci fai qui?-
-Volevo andare a casa di Serena e Sophie, le cugine di Jacob, perché sono malate e volevo andarle a trovare.-
-E da Jake non ci vai?-
Io arrossii.
-Non credo sia una buona idea, ieri...-
Tacqui, non c'è la facevo a continuare, il solo pensiero della scena di ieri mi faceva stare male.
-Senti, ti va di venire con me a fare una passeggiata?-
Io alzai lo sguardo, sbalordita.
-Ehm.-
-Dai su, non ti mangio mica!- disse facendo un sorriso da togliere il fiato.
-Ok, va bene.-
-Allora andiamo.-
Io girai intorno alla bellissima Volvo griggia metallizzata e montai in macchina.
-Allora, Bea - posso chiamarti così vero?-
-Si certo signor...ehm Edward.-
-Allora, come ti trovi qui??-
-Devo dire benissimo, non pensavo che mi sarei ambientata così presto.-
-Prima vivevi in Italia, giusto?-
-Si, più precisamente in Sicilia. -
Adesso che ero dentro la macchina mi sentivo più rilassata e il mio mal di testa cominciava a essere meno doloroso.
-Bea, ti dispiace se passiamo un attimo da casa mia? Devo portare una cosa a Bella.-
-Oh no, tranquillo.-
Così schiacciò il piede sull'acceleratore e ci avviammo verso casa Cullen.
Appena la macchina si fermò io rimasi a bocca aperta: quella casa oltre ad essere grandissima era favolosa, e quello era solo l'esterno! Sentii qualcuno chiamarmi.
-Ehi Bea vieni.-
-Ah, cosa??-
-Su dai vieni!-
-Ok!-
Così, con passo incerto, mi avviai verso la porta. Appena entrai, un profumo di rose mi salì al naso, e nel frattempo scrutai la stanza, rimanendo sbalordita dalla sua bellezza; era grandissima, arredata con grande gusto e stile. I miei occhi si posarono sul grande divano bianco dove c'era seduta Bella, sempre stupenda, e un'altra ragazza altrettanto affascinante. Appena ci videro sorrisero, e Bella venne a salutarmi.
-Ciao Beatrice, come va?-
-Salve.-
-Anche a lei puoi dare del tu.-disse Edward.
-No puoi, devi darmi del tu.-
-Ok.-
Bella mi cinse le spalle e mi trascinò vicino al divano.
-Beatrice questa è Alice, Alice questa è Beatrice, un'amica di Jake.-
-Piacere di conoscerti.-disse la ragazza porgendomi la mano. Io ricambiai e, come quando avevo stretto la mano ad Edward e Bella il giorno prima, ebbi un brivido di freddo al contatto con la mano di Alice.
-Piacere.-dissi sorridendo.
-Allora, come va Beatrice?-
-Per favore, chiamatemi Bea.-
-Ok.-
-Comunque benino.-
-Perché, che ti è successo?-
-No, niente, è che ho mal di testa, e per questo non sono andata a scuola.-
-Oggi avevi un'interrogazione?-
-No, no, ieri notte non ho dormito molto.-
-Incubi?-
-No, semplicemente non avevo sonno.-
Nonostante Bella mi riempisse di domande non mi dava fastidio, anzi ero molto a mio agio, e questa era una cosa strana visto che io non ero mai così con le persone che conoscevo da poco.
-Allora andiamo?-disse Edward entrando nella stanza.
-Andare dove??-chiese Bella.
-Vado a farmi una passeggiata con Bea.-
-Ok, ma non tornate tardi.-
-Bella non ho due anni.-disse Edward sorridendo.
-No, ma è come se li avessi.-disse Bella avvicinandosi verso il marito. Lo baciò delicatamente e poi si voltò verso di me.
-Allora ci vediamo Bea.-
-Ok ciao Bella, ciao Alice, piacere di averti conosciuto.-
-Il piacere è stato tutto mio.-disse sorridendomi, così uscimmo.
-Edward dove stiamo andando?-
-Nella foresta, suppongo che tu non ci sia mai stata e poi devo parlarti di una cosa.-
Io non risposi.
Di cosa mi dovrà parlare? Può essere che sia successo qualcosa a Jake?
Pensai guardando i grandi alberi.
-No tranquilla, Jake sta bene.-disse Edward tranquillo.
-Cosa? Ma io non ho parlato.-chiesi stupita da quella frase.
-No, ma lo hai pensato.-
Io strabuzzai gli occhi.
-Non è vero.-
Lui si fermò e si voltò verso di me.
-Pensa a un numero.-
Dodici.
Lui sempre molto tranquillo disse.
-Dodici.-
Io rimasi a bocca aperta.
Ma sto sognando? Come può essere?
Edward mi diede un pizzicotto.
-Ahi! Ma sei scemo?-
-Ti ho dimostrato che non stai sognando, io leggo nel pensiero veramente.-
Io aprii la bocca e poi la richiusi, ma non ne uscì nemmeno una parola, poi scrollai la testa.
-Ma come è possibile? Come ci riesci?-
-Vedi Bea, devo dirti tante cose, quindi devi stare attenta perché ti aiuteranno a capire molti segreti.
-Ok.-
-Però ti avverto, le cose che sto per dirti devono restare segrete e ,cosa più importante, non devi aver paura.-
Io non riuscivo a capire cosa volesse dire Edward ma annuii, mentre lui rallentava il passo e cominciava a parlare.


Salve carissimi lettori sono tornata, dopo 3mesi di assoluto silenzio rieccomi con un bel capitolo, spero che tutte le lettrici dei capitoli precedenti e nuovi lettori arrivino per leggere la mia storia ma adesso passiamo hai ringraziamenti. Come al solito ringrazio Raim che è stat un vero lampo a corregere questo capitolo, meno male xk nn vedevo l'ora di postareXD poi ringrazio tutte le ragazze che hanno messo la mia storia tra i preferiti, seguiti e ricordareXD ma adesso passiamo alle ragazze che hanno recensito la storia.
InfatuazioneCronicaLetale: come vedi sono tornata e le cose si stanno sitemando o quasi!!!.
fede_94 : vedi fede non ho messo una descrizione di bra perchè voglio che ogni lettrice la immagina come vuole, io ad esempio immagino bea come una ragazza magra, capelli lunghi neri e ricci e occhi castani con labbra piccole ma carnose e una pelle bianca.XD
GRAZIE ANCORA A TUTTE E ALLA PROSSIMA.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Vampiri e Licantropi ***


Eravamo circondati da alberi e il vento soffiava forte, ma in quel momento non mi preoccupavo del freddo.
-Allora Bea tu credi nelle creature leggendarie?-disse Edward con un piccolo sorriso sul viso.
-In che senso?-
-Credi nei vampiri, licantropi e altro?-
Come possono esistere, mi prendi per una bimba piccola?
-Non ti prendo per una bambina ma da questa tua risposta deduco di no.-
-Senti Edward eviteresti di entrarmi in testa??- chiesi un po' infastidita.
-Non posso, leggo nella mente di tutti tranne in quella di Bella.-
-Perché?-
-E' come se lei avesse uno scudo che la protegge.-
Ma allora lui ha letto nella mia mente quando lo ho incontrato, pensai disperata.
Lui rise.
-Si è ovvio, ah grazie per il bel complimento.-
Io arrossii.
-Ehm prego.-
-Non ti preoccupare, ne ho sentite di peggio.-
Io rimasi in silenzio, poi Edward si sedette su una pietra e parlò di nuovo.
-Dunque torniamo al nostro discorso, credi nelle creature leggendarie?-
-Beh non saprei, sarebbe fico interessante, in un certo senso.-
Lui rise divertito.
-Bene allora credo che ti piacerà tutto ciò che sto per raccontarti.-
Io lo guardai curiosa, lui si alzò.
-Dai, sali sulle mie spalle.-
-Cosa?
-Vuoi capire determinate cose, sì o no?-
-Sì, ma non capisco cosa c'entra tutto questo.-
-Tu sali e vedrai.-
Così un po' turbata e imbarazzata mi aggrappai alle spalle di Edward. Lui sorrise e poi scattò in una corsa velocissima: era impossibile che un uomo potesse correre così, eppure lui era umano, no?
Gli alberi ci sfrecciavano di lato e l'aria fredda mi sbatteva in faccia tanto da farmi lacrimare gli occhi, ma Edward rallentò fino a fermarsi e mi fece scendere.
-Ti è piaciuto il giretto?-chiese il ragazzo tutto contento.
-E' stato fantastico! Ma come ci riesci?-dissi euforica.
Edward si scurì in volto.
-Ho forse detto qualcosa di male?-chiesi vedendo la sua faccia.
-No, è che sei l'unica che non si è spaventata dopo un giro simile.-
-Beh, è stato bellissimo! Io amo la velocità! Certo, non è la stessa cosa come andare in macchina anzi, forse è addirittura più bello!-
-Bene, questo rende le cose ancora più facili.- rise-Adesso però arriva la parte più difficile, Bea io...ehm come dire non sono umano.-
-Come sarebbe a dire che non sei umano?-
-Non sono umano perchè, è un po' difficile da spiegare ma...-
-Senti Edward sto cominciando a perdere la pazienza, ti vuoi muovere!-
-Ok, Ok calmati. Bea io sono un Vampiro!-
Appena finì la frase io scoppiai a ridere.
-Ahah bella questa!-
-Tu come ti spieghi che un uomo possa correre così veloce o fare questo!-disse alzando un grosso masso.
Io rimasi a bocca aperta.
-Allora?-
-Ma non può essere i Vampiri hanno denti affilati e non escono di giorno.-
Questa volta fu Edward a scoppiare a ridere.
-Quelle sono storielle che gli umani si inventano.-
-Ma allora perché tu non mi uccidi?-
-Perché sono vegetariano.-
-Cosa?-
-Bevo, anzi io e tutta la mia famiglia beviamo- sangue animale.-
-Cosa? Quindi anche Bella, Alice e quella piccola bimba...-
-Si però Nessie è per metà umana, Bella ha avuto lei quando ancora era umana.-
-Ma non può essere!-
-E’ la verità.-
-Ma allora tutte quelle leggende?-
-Come ti ho detto sono tutte cavolate.-
-Siamo sicuri che non sto sognando?-
-No è tutto vero.-
-Ma allora anche il dottor Calisle è...-
Non riuscivo a pronunciare quella parola, era troppo irreale come cosa.
-Si lo è.-
-Ma come fa a resistere alla vista del sangue?-
-Anni e anni di esperienza o meglio secoli.-
-Secoli? Scusa quant'è vecchio?-
-Ha trecentosessantanove anni!-
Io rimasi a bocca aperta.
-E tu?-chiesi con voce tremante.
-Cento otto-disse tutto contento.
-Poi Rosalie ne ha novantadue, Alice cento otto, Jasper centosessantasei, Emmett novanta, Esme centodieci, e Bella è la più piccola, ha un anno e mezzo.-
Io rimasi in silenzio, scioccata dalle notizie appena apprese, poi con molta lentezza mi sedetti per terra.
-Ok poniamo il caso che io creda a ciò che mi stai dicendo.-
-Ancora non mi credi? Allora come ti spieghi che siamo così freddi?-
-Infetti é strano però non credevo fosse per questo motivo; però non capisco ancora cosa c'entri tutto questo con Jacob... perché mi hai svelato questo tuo segreto?-
-Con calma, adesso ci arrivo è tutto collegato.-
-Anche Jake è un vampiro?-
-No affatto, lui è un Licantropo o meglio un muta-forma.-disse disinvolto.
Rimasi in silenzio e lui continuò.
-Sai mezzo uomo mezzo lupo, pelo folto.-
-So cos'è un Licantropo ma...-
-Se stai per chiedere se si trasforma con la luna piena la risposta è no, si trasforma quando vuole e anche le sue cugine Serena e Sophie, Quil, Embry e Sam sono tutti licantropi.-
Quelle parole mi entrarono in testa come fulmini che presero i miei pensieri e li scombinarono.
Perché nessuno mi ha detto niente? Adesso capisco molte cose.
-Non ti hanno detto niente perché non possono, persino io adesso ho commesso una sorta di reato perchè nessuno deve sapere della nostra esistenza. Quindi adesso ti dovrei uccidere o trasformarti in un vampiro-
Io lo guardai storto.
-Tranquilla, non farò nessuna delle due cose.-
-Ancora non capisco ti prego spiegami.-
-Ok adesso che abbiamo messo in chiaro di che razza è Jacob, devo spiegarti una cosa.-
Lui si accovacciò vicino a me e mi guardò negli occhi poi continuò.
-Allora nei licantropi succede una cosa molto bizzarra, chiamata Imprinting.-
-Cosa? Io ho già sentito questa parola.-
-Lo so, ho visto quella scena nella tua mente.-
Io strabuzzai gli occhi.
-Fammi capire: quante cose sai su di me?-
-Parecchie, comunque l'Imprinting è come un colpo di fulmine che un ragazzo-lupo ha su una ragazza, e una volta che l’ha avuto non può fare a meno di starle lontano dalla ragazza, non può fare a meno di amarla e proteggerla con tutto se stesso... e qui entri in campo tu.-
-Io? Perché?-
-Perché? Penso che appena lo saprai sarai felice.-
-Ti vuoi muovere?- chiesi spazientita.
-Jake ha avuto l'Imprinting su di te!-disse sorridendomi.
Mi sentii mancare, ma dopo un bel respiro profondo mi ripresi.
-Ma come? Perché? Non può essere.-
-Jacob non poteva decidere.. appena ti ha visto si è innamorato di te.-
Cominciai a piangere singhiozzando rumorosamente, tremando come una foglia.
-Non piangere Bea, se Jake ha reagito così ieri è perché la sua tribù non vuole che ti dica niente di tutto quello che ti ho raccontato.-disse rispondendo ad un mio pensiero.
-Però la cosa che lo preoccupava di più era un tuo rifiuto, credeva che saresti scappata appena avessi saputo la verità.-
I singhiozzi si placarono, ma le lacrime no.
-Edward perché mi hai detto tutto questo? Mi conosci da appena un giorno e già mi ha detto una cosa che non potevi dirmi.-
-Beh vedi Bea anche se tra vampiri e licantropi non scorre buon sangue, Jake ci ha sempre aiutati e, siccome lui sta troppo male, è il minimo che potessi fare.-disse Edward alzandosi.



E signori e signore rieccomiXD ecco a voi un bel capitolo, la storia adesso si fa sempre più intrigante e quindi spero che le lettrici presenti restino e ne arrivino delle altre. Ma adesso andiamo avanti e cominciamo con i ringraziamenti.
In primis ringrazio la mia fantastica beta Raim che nonostante tutto continua ad aiutarmiXD poi ringrazio tantissimo fede_94,harmon8y9,Jake_ele_love, kekka cullen, kucciolottathebest, MartinaBea, misspopolare, Zanna 97, __siddy__Lol per aver inserito la mia ff nelle preferite XD
Poi ringrazio martyvax,nikiblak,saradm2 per aver messo la storia tra quelle da ricordare e poi,le nove persone che hanno messo questa storia tra le seguite.
Grazieeeeeeeeee cesarina89,elendil78,LaIKa_XD,LazioNelCuore 1711, meryj,Nana_Osaki,Pheonix Red,tamakisskiss,TerryDreamy 93
carissima fede94 intanto tanti auguri in ritardissimooooooooooXD poi devo dire che hai capito tutto già della mia ff ma come hai fatto??? uff non è giusto!!! va bè spero lo stesso che ti piaccia il capitolo alla prossima XD
baci benny

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Grazie Edward ***


Ormai il sole era alto nel cielo, o almeno avrebbe dovuto esserlo visto che per quel giorno non si era visto anzi stava cominciando a piovere.
-Dai Bea, ti riporto a casa.-
-No, voglio restare qui!-
-Cosa vuoi fare?-mi chiese il ragazzo guardandomi.-Non è una buona idea!-disse Edward rispondendo al piano che avevo silenziosamente formulato in testa.
-Per favore, potresti evitare di entrare nella mia testa?-
-Ti ho detto che non posso. Dai forza, andiamo.-disse mentre delle grosse gocce cominciavano a bagnare il terreno.
Io non mi mossi, così Edward mi prese in braccio senza alcuno sforzo cominciando correre, e si fermò solo quando arrivammo dentro casa.
-Ciao Edward.-
-Ciao Carlisle.-
-Oh ciao, tu sei la figlia del signor Siviglia vero?-chiese il giovane dottore biondo.
Io annuii.
Carlisle mi guardò di traverso.
-Edward cos'è successo?-
-Le ho detto tutto.-
Carlisle sgranò gli occhi, preoccupato.
-Tranquillo ho dovuto farlo, diciamo che ho fatto un favore a Jacob.-disse Edward avvicinandosi al divano.
-Edward non credo che tu gli abbia fatto un favore.-
-Non mi import,a ormai quel che è fatto è fatto.-
Io ero immobile davanti alla porta, quando una mano gelida mi toccò la spalla. Sobbalzai e mi voltai, ritrovandomi a guardare una donna bellissima dai lunghi capelli castani che mi porgeva un asciugamano.
-Ah Bea, lei è Esme.-disse Edward voltandosi.
- Grazie, piacere di conoscerla.-dissi prendendo l'asciugamano e porgendole una mano.
-Il piacere è mio piccola.-così dicendo la donna uscì dalla stanza e calò un fastidioso silenzio.
Ormai eravamo rimasti solo io e Edward, quando entrò la piccola Nessie che corse ad abbracciare il padre. Gli posò una mano sul volto e dopo un paio di secondi Edward parlò.
-Tranquilla Nessie, Jake si riprenderà!-
Preoccupata in volto, parlai.
-Cos'è successo?-
Edward fece un cenno alla piccola che correndo si avvicinò a me, poi alzò le mani verso l'alto - segno che voleva venire in braccio- io la guardai con espressione interrogativa.
-Prendila Bea, deve farti vedere una cosa.-io lo guardai storto.
-Dai su.-
Così in silenzio presi la piccola in braccio, lei mi posò una mano sul volto e...ad un tratto vidi Jacob seduto. con il volto in lacrime. La visione sparì, e guardai la piccola un po' spaventata.
-Non avere paura io non ti faccio niente.-disse Nessie.
-Che cosa significa?-chiesi avvicinandomi a Edward con la piccola in braccio.
-Cosa?-disse Edward.
-Quella strana visione.-
-Nessie ha il potere di poter comunicare anche con queste visioni, basta un contatto con lei per farti vedere ciò che vuole.-
-Ma è vero o no?-
-Certo che sono vere, sono cose che lei vede.-
Lasciai la piccola Nessie per terra e strinsi i pugni, gli occhi cominciarono a pizzicarmi; Edward sembrava sul punto di dire qualcosa.
-No zitto! Non voglio sentire nulla.-
Il ragazzo bisbigliò qualcosa all'orecchio della figlia, lei si avvicinò e mi toccò una mano e ad un tratto sentii una vocina dentro di me.
Ciao Beatrice ci vediamo, non piangere.
Abbassai lo sguardo e le sorrisi, poi la piccola andò via.
Calò nuovamente il silenzio, Edward era a tre passi di distanza da me immobile. Il silenzio fu interrotto da Jacob e Bella che entrarono nella stanza. Jake appena mi vide si avvicinò.
-Ciao Bea cosa ci fai qui?-disse con tono preoccupato.
Io alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi rossi e gonfi di lacrime, sospirai e una lacrima calda e veloce scivolò sul mio volto.Guardai Bella e poi Edward e senza dire una parola mi incamminai verso l'uscita.
-Bea dove vai?-disse Jake venendomi dietro.
Non mi voltai, aprii la porta e uscii fuori tra la pioggia. Jacob si voltò nero di rabbia verso Edward.
-Cosa le hai fatto?-
-A lei niente, a te un favore.-
-Che cosa intendi dire?-
-Le ho detto tutto, ormai sa la verità.-
Jacob stava per scattare verso il vampiro quando Bella si mise in mezzo.
-Dovresti ringraziarlo per quello che ha fatto!-
Jake tremava di rabbia.
-Ringraziarlo? Non mi ha rivolto la parola!-
-E' normale, non puoi pretendere che ti salti addosso dopo una cosa del genere.-disse Bella prendendo una mano di Jacob.
-Tranquillo tornerà a parlarti, non ce l'ha con te, ma con le tue cugine, si è sentita tradita da loro.-
Jake smise di tremare e si calmò.
-Devo andare da lei.-
-No! Lasciala stare, almeno per oggi.-
Jacob si avvicinò a Eward e gli tese una mano.-Grazie Edward.-
Il ragazzo strinse la mano del licantropo e gli sorrise.


Camminavo lungo il sentiero, ormai pioveva a dirotto ed ero bagnata fradicia ma non mi importava, dovevo arrivare a casa di Serena e Sophie a qualsiasi costo. Avevano parecchie cose da spiegarmi e non mi importava dove fossero: le avrei aspettate.
Ormai ero in zona di La Push e con passo svelto mi avviai verso la casa delle due Quileute. Dopo un paio di minuti arrivai davanti alla piccola casa di legno, le luci all'interno erano tutte spente ma provai lo stesso a bussare. La prima volta non rispose nessuno, ma la seconda volta la porta si aprì e......



salve lettrici ecco un nuovo capitolo che la mia fantastica beta Raim ha corretto in tempo record...sono così feliceXD cmq ringrazio tutti quelli che hanno inserito la mia ff tra le preferite, seguite e da ricordare.
e inoltre ringrazio le ragazze che hanno commentato.
scusate se nn vi ringrazio ad uno ad uno ma sn di fretta alla prossima...un bacio
benny

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** E' stato Edward! ***


Capitolo betato da Raim

grazie mille per le tue correzzioni e scusami se continuo a fare gli stessi errori ma sono un po' dura di comprendorio. spero mi perdoneraiXD

Dall'altra parte della soglia c'era Serena ancora in pigiama nonostante fosse mezzogiorno passato; la ragazza strabuzzò gli occhi e rimase immobile e senza dire una parola mi fece segno di entrare.
Mi condusse in salotto guardandomi di traverso.
Né io né Ena parlavamo, io ero troppo arrabbiata per farlo e lei troppo scioccata per poter proferire anche solo una parola.
Poi il silenzio fu rotto dalla voce ancora assonnata di Sophie.
-Ehi ma chi er....-non riuscì a finire la frase vedendomi.-C..c...ciao Bea e tu che ci fai qui?-
-Voi non eravate malate?- -Si ma siamo guarite, domani torniamo a scuola.-disse Soph cercando di giustificarsi.
-Ah davvero? Allora perché vostra madre ieri mattina mi ha detto che stavate ancora malissimo.-
-Sicuramente hai capito male.-
-Credete? Come ho capito male la parola Impriting?- Le due ragazze sbiancarono in viso.
-So tutto. So cosa siete, perché non me lo avete detto?-
-E' stato Jake vero?-
-No! Ma non è questo il punto, io vi credevo le mie migliori amiche.-
-Ma lo siamo!-aggiunse Soph avvicinandosi ma io mi spostai.
-Visto che siete mie amiche perché non mi avete detto niente?-
-Non potevamo!-
-Ma perché? Tanto lo avrei saputo lo stesso visto che Jake su di me ha avuto l'Impriting.-
-Lo so ma, noi...cioè tutta la tribù ha chiesto a Jake di starti lontano.- disse Ena in un sussurro.
-Voi cosa? Non so bene che effetto fa avere l'Impriting ma io senza Jacob non posso stare e voi volevate tenermelo lontano?-
-Bea ci dispiace-disse Soph poggiandomi una mano sulla spalla.
-Scusaci Bea ma non potevamo, avremmo voluto ma...-
-Ma cosa Ena? Adesso basta non voglio più vedervi!-così uscii sbattendo la porta e tornai a casa.
Le due Quileute nere di rabbia si avviarono verso il bosco e in men che non si dica al posto delle due ragazze c'erano due grosse lupe che cominciarono a correre fino a raggiungere casa Cullen.
Appena arrivate fecero dei piccoli ululati così Jacob uscì di casa e le due lupe si trasformarono.
-Che succede?-chiese Jacob preoccupato.
-Come che succede?-disse Soph sarcastica.
-Ragazze non scherzate, che succede?-
Sophie rise in maniera nervosa.
-Vuoi dirmi che non sai che Bea sa tutto di noi?-
-Ah, beh si lo so ma...- Le due ragazze stavano per parlare ma Jake le bloccò.
-Ma non sono stato io.-
-Cosa? Che cosa vuoi dire?-
-Che non sono stato io, ma è stato Edward.-
-Adesso basta! Questi vampiri mi hanno rotto.-disse Ena tremante di rabbia.
Le ragazze erano furiose e stavano per dirigersi dentro casa Cullen, ma Jake le fermò.
-No Stavolta Edward ha fatto una cosa buona, lo avrei fatto io ma avevo paura del suo giudizio di Bea.-
-Tu non capisci, lei non vuole più vederci.-
-Lo so e di questo mi dispiace ma le passerà però voi sapete che io non posso stare lontano da lei e lei...-
-Lei cosa?-ringhiò Sophie pronta a scattare verso il cugino.
-No! Ha ragione, anche Bea, ci ha detto che lo ama.-disse Serena bloccando la sorella.
Jacob arrossì a quelle parole e il suo viso si riempì di gioia.
-Sentite ragazze adesso ci parlo io tranquille le passerà.-
-Tutto questo non sarebbe dovuto accadere.-
-Ormai non possiamo farci più niente, sapevamo che sarebbe successo.-disse Soph rassegnata.
-Non sto dicendo che non sarebbe successo ma perché non è successo con una della tribù?-disse Ena quasi in lacrime.
-Sai benissimo che noi non possiamo decidere su chi avere l'Impriting.-
-Lo so Jacob, ma adesso lei non si fiderà più di noi.-
-Questo non è vero.- La voce calma e pacata di Edward entrò nella discussione.
-Cosa vuoi succhia sangue?-disse Serena disgustata. -Dirvi soltanto che Beatrice vi perdonerà, dovete darle solo un po' di tempo.-
-Grazie, ma non mi fido di te!-
-Ena basta! Dovresti ringraziare Edward, adesso tutto sarà più semplice.- sbottò Jake.
-E lui cosa ne sa se Bea ci parlerà più?-
-Si dà il caso che io legga nel pensiero e Alice veda il futuro.-Edward finì la frase e rientrò in casa.
-Su, tornate a casa e state tranquille.-
-Ok Jake, facci sapere qualcosa.-
-Si certo Soph.-
Così Serene e Sophie sparirono nella foresta e Jacob rientrò in casa Cullen.





salve lettrici rieccomi con un altro capitoloXD bene le cose si stanno movimentando e presto succederanno tante cose e spero che voi continuerete a leggere per sapere il seguito ma come sempre passiamo ai ringraziamenti:

faitytale, fede_94, harmon8y9, Jake_ele_love, kekka cullen, kucciolottathebes, MartinaBea, misspopolare, Zanna 97, __siddy__


martyvax, Marziolina92, nikiblak,saradm21


cesarina89, chantal sonzogni, elendil78, KatiaLee, kekka cullen, LaIKa_XD, LazioNelCuore 1711, meryj, Nana_Osaki, Pheonix Red, tamakisskiss, TerryDreamy 93

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Mi serve un consiglio di un vampiro! ***


Capitolo betato da Raim



Era lunedì mattina e mi trovavo a scuola seduta all'ultimo banco accanto a Jhon, un ragazzo logorroico fino allo sfinimento; purtroppo non c'erano altri posti, o meglio ce n’era uno, ma era accanto a Serena e Sophie, tuttavia io ero ancora troppo arrabbiata per stare con loro, infatti le evitavo continuamente, nonostante tentassero in tutti i modi di parlarmi.
Invece di Jake non se ne vedeva l'ombra, speravo che stesse bene e che non gli fosse successo niente, inoltre non vedevo nemmeno da un po' i Cullen, questo era normale visto che da quando avevo scoperto tutta la verità non avevo fatto altro che chiudermi nella mia stanza a pensare.

Un freddo pomeriggio non avendo meglio da fare decisi di prendere la macchina e andare a casa Cullen. Appena arrivai corsi alla porta per evitare che mi bagnassi, bussai, e dall'altro lato della porta comparve una bellissima donna bionda; mi guardò storto, ma poi si voltò in silenzio lasciando il posto ad Edward che appena mi vide mi sorrise.
-Ehi ciao Bea, come va?-
-Ciao Edward, disturbo?-
-No, vieni.-e mi fece segno di entrare.
Entrai nel bellissimo salone e vidi che davanti alla tv c'erano due ragazzi, uno di corporatura esile e biondino e l'altro muscolo e moro.
-Sarà meglio che andiamo in un'altra stanza.-disse Edward.
-Chi sono loro?-
-Quelli sono Jasper ed Emmet-
-E' la ragazza che mi ha aperto la porta chi era?-
-Quella è Rosalie.-
Edward mi condusse in una stanza da letto bellissima: aveva un letto a baldacchino da un lato e dall'altro scaffali e scaffali pieni di cd.
Wow è questa cos'è?
-Questa è la mia camera da letto.-
-Ma se voi non dormite!-
-Con una figlia mezza umana bisogna avere un bel letto, se voglia dormire con i genitori.-
-Ah vero, dimenticavo Nessie.-dissi sorridente.
Così mi sedetti sul grande letto quando la porta si aprì ed entrò Bella.
-Ciao Bella.-
-Ciao Bea, come mai qui? E' successo qualcosa?-
-No e che avevo bisogno di parlare con qualcuno e voi mi sembravate le persone più adatte.-
Bella ed Edward risero.
-Lo so, siete vampiri però mi fido di voi.-
-Grazie per la tua fiducia.-
-No grazie a te Edward, se tu non mi avessi detto la verità chissà adesso come sarei ridotta.-
-Bene, cosa devi dirci Bea?-chiese Bella sedendosi accanto a me.
-Ehm....-
-Ho capito me ne vado, io non ne capisco niente di queste cose.-disse Edward uscendo dalla stanza.
-A volte credo che il potere di Edward sia una buona cosa.-disse Bella sorridendo.
Io annuii.
-Allora di cosa mi vuoi parlare?-
-Beh...di Jake, non so come comportarmi!-dissi arrossendo.
-Scusami ma non capisco.-
-E'più di quattro giorni che non lo vedo e sto letteralmente impazzendo.-
-Figurati lui, mi stressa ogni santo giorno.-
-Davvero?-
-Si! Vorrebbe venire da te però non sa se sei ancora arrabbiata con lui.-
-No, ma ho paura di incontrarlo, non è che io ho paura, non lo so cosa.-
-Stai tranquilla, tu con Jacob devi essere te stessa e basta.-
-Con le persone che mi piacciono non riesco a essere me stessa, mi blocco.-appena finii la frase la porta si aprì e sulla soglia della porta, accanto a Edward, c'era Jacob con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
-Gli ho detto che stavate parlando ma non mi ha dato ascolto.-disse Edward ridendo.
Jacob lo guardò storto, infine Bella si alzò.
-Ho capito, vi lascio da soli.-
Io afferrai la mano di Bella e la guardai disperata, lei si avvicinò al mio orecchio e sussurrò.
-Resta te stessa.-
E poi andò via, lasciando me e Jacob in silenzio.





Bene è adesso passiamo a soliti ringraziamenti:faitytale,harmon8y9, kekka cullen, kucciolottathebest, MartinaBea, misspopolare, Zanna 97, __siddy__Lol, cullen_miri, martyvax, Marziolina92, nikiblak, saradm21,cesarina89, elendil78, ellytvb95, Jake_ele_love, KatiaLee, LaIKa_XD, LazioNelCuore 1711, meryj, Nana_Osaki, Pheonix Red, tamakisskiss, TerryDreamy 93, ogni volta che vedo sempre più gente che segue o mette la mia storia tra i preferti o da ricordare mi commuovo grazieeeee ^_^



Inoltre ringrazio BallerineNere, chantal sonzogni, Genny92 per aver commentato il capitolo. Sono contenta che vi piaccia la mia storia e vedrete presto si farà più interessante almeno spero XD.
rispodno a Fede__94 che una relazione con una ragazza della riserva sarebbe molto più facile xk loro sanno cosa capita ai ragazzi e ragazze e quindi non c'era il pericolo di un rifiuto.



Bene adesso è arrivato il momento dei saluti e vi auguro di passare un buon e sereno anno!!! e mi raccomando festeggiateeeeeeee...AUGURIII

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Jake e Bea due bimbi teneri ***


Capitolo betato dalla fantastica Raim XD




Ero ancora seduta sul letto e senza guardare Jacob lo salutai.
-Ciao Jake.-
-Ciao Bea, come va? Come mai qui?-
-Avevo bisogno di parlare con Bella.-
-Tutto ok?-disse Jacob poggiando una mano sulla mia spalla.
Alzai lo sguardo.
-Si certo, invece io non ti vedo da un po' a scuola.-
Si sedette accanto a me e parlò con voce bassa, come se fosse in imbarazzo -Tutto è ok non sto venendo a scuola perchè sono di guardia.-
Lo guardai incuriosita.
-Ah vero tu non sai proprio tutto.-
-Questo vuol dire che adesso mi spieghi tutto quello che devo sapere?-chiesi sorridendo.
-Ok.- Fece un bel respiro e cominciò a raccontare.
-Devi sapere che noi della tribù controlliamo tutta la zona del bosco e visto che io sono l'Alfa.-
-Chi?-
-Il capo!-disse tutto fiero e mostrando i pettorali, come se già non fossero abbastanza grossi.
Scoppiai in una fragorosa risata.
-Tu, con quel cervello, il capo?-
Jacob mi guardò male e poi si buttò addosso a me bloccandomi le braccia.
-Cosa hai detto?- I nostri visi erano talmente vicini che riuscivo a sentire il soffio leggero del respiro di Jake e, anche se stavo letteralmente morendo di imbarazzo, mi piaceva.
-Ho detto che sei uno stupido e che come tale non puoi fare il capo.-
-Davvero?-chiese con uno strano sorriso stampato in faccia.
-Sì e poi ti comunico che mi stai schiacciando.-
-Non mi importa, fino a quando non mi chiedi scusa non ti libero.-
-Allora possiamo stare qui in eterno.-dissi girando il volto in modo da non doverlo guardare in faccia.
-Per me va bene-disse facendo ancora più peso sul mio corpo.
-Ahi idiota! levati sto soffocando.-sussurrai con poca voce.
-Chiedimi scusa.-
-Mai!-
-Bene.-
Fece ancora più pressione, praticamente mi stava schiacciando ma non credo che si rendesse conto del suo reale peso, così alle fine cedetti.
-Ok ok, ti chiedo scusa, adesso però levati.-così dicendo fui liberata dal grosso corpo di Jacob.
-Allora pensi ancora che io sia uno stupido.-
Scattai in piedi e mi diressi versi la porta.
-Sì è ovvio!-
spalancai la porta e corsi giù per le scale, salutai velocemente Edward e Bella, corsi fuori sotto la pioggia seguita da Jacob.
Entrai dentro la foresta correndo e ridendo come una matta, seguita sempre da Jake - nonosante sapessi benissimo che, se avesse voluto, avrebbe potuto raggiungermiosenza problemi- quando ad un tratto qualcuno mi prese in braccio, ma non erano braccia umane anzi, non erano proprio delle braccia; era stato Jake o quello che credevo fosse lui ma invece era qualcosa di più grosso prima che con il muso mi aveva tirato su e adesso mi trovavo in groppa a un enorme lupo che correva velocissimo, poi ad un tratto il lupo rallentò fino a fermarsi, lasciò che scendessi per terra, e poi cominciò a fissarmi.
Ero un po' spaventata, questo non lo nego, non ti capita tutti i giorni di trovarti davanti un lupo gigante, ma ero come dire abbastanza tranquilla perchè ero consapevole che quel lupo fosse Jake e che non mi avrebbe fatto male.
-Sai che sei più bello così che da umano!-dissi toccando il suo morbido pelo.
Il lupo fece come un piccolo ringhio e poi sparì dietro un cespuglio e subito dopo apparve Jacob in bermuda.
-No! Eri più bello prima.-dissi piagnucolando come una bimba piccola.
Jacob velocissimo si avvicinò a me mi strinse i fianchi e fece uno dei suoi soliti sorrisi mozzafiato poi chiuse gli occhi e mi baciò. Per la prima volta il nostro bacio non fu interrotto da niente e nessuno; per la prima volta mi sentivo felice, avevo il cuore che scoppiava di gioia, le mani che tremavano e gli occhi pieni di lacrime che si mescolavano con le grosse gocce di pioggia.
La pioggia e il freddo aumentarono e avrei dovuto sentire freddo, ma il corpo bollente di Jacob mi avvolgeva in un forte abbraccio; non so per quanto tempo restammo lì a baciarci e a coccolarci ma, sinceramente non me ne importava proprio nulla, per me saremmo potuti restare lì anche tutto il giorno.
-Bea?-
-Mmm- -Non credi che sia ora che tu torni a casa?-
-Perché? Io non voglio.-
-Sei tutta bagnata e poi ormai è tardi.-
-Non ho freddo, tu sei una stufa vivente, quindi..!-
-Sì, ma sono le nove passate.-
-Cosa? Come può essere? Devo scappare!-dissi alzandomi in piedi.
Jacob rise.
-Beh, sbrigati!-dissi tirandolo per un braccio.
Lui si alzò.
-E pensare che prima non ti interessava niente.-
-Però adesso sì...dai andiamo.-
-Va bene dai, vieni in braccio.-
-Come scusa?-
-Vuoi arrivare in fretta a casa Cullen?-
-Sì certo.-
-Allora muoviti.-
Così ancora un po' incerta mi avvicinai a Jake che mi prese in braccio e poi si trasformò, e in men che non si dica mi trovai davanti casa Cullen.




Salve gente rieccomi qui con questo nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto anche se è un po' troppo sdolcinato secondo me...Comunque ringrazio la mia beta che ha corretto il capitolo in un lampo XD e poi ringrazio tutti i lettori che seguono e leggono la mia ff...scusate se non vi ringrazio ad uno ad uno ma ho pochissimo tempo quindi...vi auguro un bel sabato e ci vediamo alla prossima

benny XD

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Nelle mani di Alice ***


La pioggia era sempre più forte ed io sempre più bagnata, ma ormai ero arrivata davanti la mia macchina quando una mano fredda e gelida mi tirò via e mi condusse dentro casa.
-Vuoi tornare a casa così?-
-Forse dovrei asciugarmi un po'-
-Un po'? Guardati-disse Bella indicandomi.
-E che.....-dissi un po' imbarazzata.
-Ah per favore tieni per te queste scene così smielate.- disse Edward entrando nella stanza con due asciugamani.
Io arrossii.
-Se non vuoi vedere, fatti i fatti tuoi.- disse Jacob sfilando dalle mani del vampiro un asciugamano.
Ad un tratto mi squillò il telefono, era mia madre,
Oh mamma adesso mi ammazza.
-No tranquilla sopravvivrai-disse Edward sorridendomi.
Io gli feci la smorfia e poi risposi.
-Pronto?-
-Bea ma dove sei?-
-Mamma scusami sono a casa di amici.-
-E' una giornata che ti chiamo e poi è tardi che intenzioni hai?-
-Ehm e che qui non prende bene il cellulare.-
-Adesso mando papà dimmi dove sei.-
-No no mamma ho la macchina.-
-Sei pazza! Tu sola con la macchina non torni piove troppo forte- strillò mia madre dall'altra parte del telefono.
Ad un tratto Bella mi fece cenno di passargli il telefono.
-Mamma un attimo che ti passo la mia amica che non so cosa deve dirti.- così passai il telefono a Bella.
-Buona sera signora sono Bella Cullen.-
-Ciao Bella come stai?-
-Molto bene, lei? Suo marito?-
-Adesso sta molto meglio.-
-Sono contenta.-
Rimasi scioccata.
Mia madre conosce Bella?
-Si conosce anche me!-disse Edward
-E' quando vi siete conosciuti?-
-Un paio di giorni fa.-
-Capisco.-
-Tieni Bea.- disse Bella porgendomi il cellulare.
La guardai interrogativa.
-Che cosa dovevi dire a mia madre?-
-Che dormirai qui.- disse passandomi davanti.
-Ah!- risposi stupita.
-Bene io sto uscendo a comprare qualcosa.- disse Edward prendendo le chiavi della macchina.
-Vengo anche io.- disse Jacob alzandosi.
-Dove state andando?-chiesi.
-A comprare qualcosa da mangiare.- disse Edward aprendo la porta.
-Ma se voi non mangiate!-
-Loro no ma noi si.- disse Jacob avvicinandosi, mi diede un piccolo bacio e poi uscì con Edward.
Guardavo ancora la figura invisibile di Jacob vicino alla porta quando Bella mi chiamò.
-Ehi Bea vieni sopra così ti fai una bella doccia e ti metti dei vestiti asciutti.-
Annuii in silenzio e seguii Bella per la grande casa fino a un gigantesco bagno, mi diede delle asciugamani e poi mi lasciò sola. Mi feci una doccia veloce anche se controvoglia perchè avrei tanto voluto rilassarmi nella bellissima vasca ma rinunciai.
Ero appena uscita dalla doccia quando la porta del bagno si spalancò, per poco non caddi per terra, sentì qualcuno gridare, mentre un grosso ragazzo bruno mi dava le spalle.
-Ehm scusami pensavo fosse libero.- disse Emmet imbarazzato.
Io ero rossa come un peperone e con poca voce risposi.
-Ehm tranquillo.-
Poi senza dire una parola andò via e lasciò il posto ad Alice che rideva, mi guardò e poi disse.
-Vieni con me.-
Sempre più rossa in viso mi incamminai con l'accappatoio addosso verso un'altra stanza.
-Ma sei stata tu a urlare?-chiesi mentre camminavamo.
-Si scusami e perchè avevo avuto una visione di quella scena e stavo cercando di non fare entrare Emmet ma ho fallito.- disse ridendo.
Alice mi fece entrare in una stanza che più di una camera da letto sembrava un salone di bellezza, la guardai incuriosita e lei con un sorriso disse.
-Lo vuoi un pigiama si o no?-
-Mi basta anche un paio di jeans e una maglietta.-
-No meglio il pigiama e poi dopo ti sistemo i capelli.-
-No grazie ma, ci penso da sola.-
-Uh ti prego fammi sistemare i tuoi capelli.- disse Alice facendo gli occhi dolci, difficile resistere.
-Ok ok. - risposi sbuffando.
Alice sorrise e cominciò a saltellare come una bimba a cui hanno dato troppe caramelle, mi spinse dentro la stanza chiuse la porta e cominciò a vestirmi e svestirmi.




Salve lettori scusate la lunga attesa ma anche questa volta la mia beta mi ha abbandonato T.T così visto che sono stufa ho pubblicato il capitolo, cercando di fare meno errori possibili quindi chiedo in anticipo scusa se ci sono errori ma è più di un'anno che ho qst ff da finire e ogni volta per colpa delle beta rimango ferma. Cmq spero che questo capitolo vi piacerà.
Alla prossima
benny

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Consiglio per un Cane ***


-Bea…Bea dove sei?-urlava Bella girovagando per casa. -Bea dov…-
Bella non finì la frase quando aprì la porta della stanza di Alice, appena mi vide la ragazza scoppiò in un fragorosa risata.
-Che c'è?-dissi guardando curiosa Bella.
-Ahaha Bea dovresti vederti. Ahahah.-
Cominciai ad arrossire e con un po’ di timore mi voltai verso lo specchio. Mentre Bella era piegata in due dalle risate e Alice la guardava male; osservai la mia esile figura allo specchio coperto da un pigiama un po’ troppo scollato e i miei capelli che erano acconciati come se dovessi andare a un matrimonio, cominciai ad arrossire pericolosamente e scappai in bagno.
Bella finì di ridere e corse alla porta.
-Bea vieni, dai scusami eri molto carina.-
-No non è per questo, e che io non mi sentirò mai a mio agio così.- dissi appoggiandomi alla porta del bagno.
-Dai aspetta che ti prendo un bel pigiama.- così dicendo andò a prendermi un pigiama, così mi infilai il pigiama e uscii dal bagno; adesso mi sentivo a mio agio, non avevo né merletti né pizzi né tanto meno scollature vertiginose, anzi tutto il contrario, avevo proprio un bel pigiama largo e comodo.
Ritornai vicino allo specchio e vidi riflessa nello specchio il volto triste di Alice.
-Ehm Alice scusami e che io non sono il tipo per quelle cose. Ti ringrazio però non mi sentivo a mio agio, ma se vuoi mi puoi sistemare i capelli.- dissi sparando che la vampira non mi facesse di nuovo un’acconciatura da matrimonio.
Il viso di Alice si illuminò.
-Ma aspetta! Puoi sistemarmeli ma non farmi acconciature da matrimonio.-dissi sedendomi su una sedia.
Alice annuì contenta così cominciò a trafficare con i miei capelli.
-Ho capito va, Bea quando avete finito scendete in salone.-disse Bella chiudendo la porta alle sue spalle.

Dopo un paio di minuti Alice aveva finito e per fortuna non mi fece niente di troppo vistoso così scendemmo in salone dove trovai tutta la famiglia Cullen al completo, sinceramente mi sentivo un po’ a disagio in mezzo a tutti quei vampiri così belli e immortali e avevo anche un po’ di paura ma penso che sia normale visto che mi trovavo in una stanza con otto vampiri. Ad un tratto qualcuno mi chiamò.
-Ehi piccola vieni non stare lì impalata.- disse Esme con voce pacata.
Scrollai la testa e un po’ rossa in viso mi avviai verso il divano.
-E’ così tu sei la povera ragazza che è costretta a stare con Jake?-disse una voce fredda alle mie spalle.
Mi voltai e mi trovai ad osservare il volto bellissimo di Rosalie, sorrisi un po’ intimorita da tanta bellezza.
-Vieni siediti qui, così do qualche consiglio su come addestrare il tuo cane.-disse la ragazza facendomi posto sul divano.
-Rosalie ti prego.- la rimproverò Esme.
La ragazza sorrise e poi prese a parlare.
-Allora per il tuo cane come prima cosa ci vuole un bell'osso!-disse la vampira con un ghigno stampato in faccia.
-Come sempre molto spiritosa succhiasangue.-disse Jacob entrando in casa seguito da Edward.
-Ti prego datti una lavata cane!-disse la bionda tappandosi il naso.
-Pensa per te.- ribatté Jacob.
-Basta voi due!-disse Bella interrompendo la discussione tra il ragazzo e la ragazza, poi si alzò.
-Vieni Bea così metti qualcosa sotto i denti.- mi disse seguendo in cucina suo marito e Jacob, così mi alzai e mi diressi in cucina.
Appena entrai in cucina c'era un buonissimo odore di hamburger e patatine.
-Mmm buono!-dissi fiondandomi al tavolo.
-Ah Jake! Questi pensieri tieniteli per te. Capisco che lei è bella ma...e poi siete ancora troppo piccoli per certe cose.-disse Edward rimproverando il lupo.
Sia io che Bella guardammo Jacob che diventò rosso come un peperone.
Aspetta siamo troppo piccoli? Ha usato il plurale? Cosa stava pensando quell'idiota!
Pensai sgranando gli occhi.
-Meglio non saperlo Bea.-
In quell'istante capii, presi una bottiglia e la lanciai a Jake.
-Ahi ma che ca....-
-Così impari a fare certi pensieri.- dissi guardandolo male.
-Ben detto Bea.-dissero all'unisono Bella e Edward.




Rieccomi cari lettori... come ha detto Jake love visto che era da ttanto che non postavo dovevo farmi perdonare e così eccomi con un altro capitolo XD spero che anche qui non ci siamo troppi orrori e che la storia vi piaccia. Inoltre ringrazio tutti quelli che la leggono, chi a messo qst ff tra i preferito o tra i seguiti.
Alla prossima
Benny

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Mi mancano le cose da mangiare ***


-Ma quante cose hai preso Edward!-dissi guardando i tre sacchetti posati sul tavolo.
-Dillo a lui.- disse indicando Jacob.
-E....ghe....tio...mangio anto.- disse con la bocca piena.
-Sai mi sa che mi devo fare dare qualche consiglio da Rosalie.- dissi sorridendo.
Jake sbuffò e si girandosi mi diede le spalle.
-Oh dai Jacob non fare il bimbo.- dissi prendendomi un bel panino.
Ero seduta che mangiavo tranquillamente quando notai lo strano sguardo di Bella.
-Ehi che hai?-
-Ah? No niente, com'è buono il panino?-
-Si si vuoi?- chiesi porgendogli il panino.
-No grazie, non mangio più queste cose.-
-Ah vero, a volte dimentico cosa siete ma, scusa perché non provi? Non muori mica.-
Bella stette a guardare le buste piene di leccornie poi prese un panino e le diede un morso e....
-Niente! Non sento niente....uff mi mancano certe cose.-disse Bella piagnucolando.
In quel momento Edward la guardò con occhi tristi e con passo lento uscì dalla stanza, Bella se ne accorse e lo seguì, anche perchè si sentì uno strano rumore provenire dall’altra stanza, molto probabilmente Nessie aveva combinato qualcosa.
Jacob era ancora imbronciato con me, per tutto quel tempo era stato in silenzio e girato verso il muro, mi avvicinai e abbracciandolo da dietro gli diedi un piccolo bacio sulla guancia.
-Ancora con il broncio devi stare?-
-Tu mi tratti sempre male! Disse imitando un bimbo piccolo.
-Io? Ma cosa dici sei tu che fai delle stupidaggini.-dissi mettendomi davanti a lui.
Lo guardai con gli occhi dolci.
-Ah ti prego non mi fare quella faccia.- disse abbracciandomi.
Ci guardammo negli occhi in silenzio e poi ci baciammo, un bacio breve ma intenso.
Finito di mangiare tornammo in salotto.
La serata trascorse tranquillamente e tutti chiacchieravano, tutti tranne me che stavo in silenzio a contemplare quella famiglia così strana, ad un tratto una mano gelida mi toccò la spalla, ormai mi ero quasi abituata al loro tocco gelido, mi voltai e vidi Emmet vicino a me, si avvicinò al mio orecchio e sussurrò.
-Ehm scusami Beatrice giusto?-
Io annuì.
-Potresti venire un momento?-
Annuì nuovamente e alzandomi mi allontanai con Emmett tra le faccie scioccate di Jacob e Rosalie. Ci fermammo davanti le scale e nessuno dei due parlava, la cosa che mi fece sbalordire fu il grandissimo imbarazzo di Emmet, eppure non mi sembrava così timido. Ma stanca di aspettare parlai.
-Ehm devi dirmi qualcosa?-
-Si...ehm ti devo chiedere scusa per poco fa.-
-Tranquillo.- dissi sorridendo.
-Quindi tutto risolto?- chiese agitato.
-Si certo!-
-Senti promettimi una cosa.- continuò guardandosi attorno con aria preoccupata.
-Sì dimmi.-
-Non devi dirlo a nessuno perchè se lo sa Rosalie mi ammazza, lei è molto gelosa!-
-Tranquillo però non credi che adesso che tu mi hai chiamato lei si insospettirà?-feci notare al ragazzo.
Emmet sgranò gli occhi.
-Porca miseria! Vero! Mi sa che le dovrò dire la verità!-
-Mi sa di sì, però adesso è meglio che torniamo di la sennò ci uccideranno a tutti e due- dissi alludendo a Jacob e Rosalie.
Così tornammo dagli altri.




Salve lettori vi posto velocemente un capitolo prima di andare a dormire. Grazie a tutti.
Buona notte alla prossima
BennyXD

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Posso dormire con te? ***


La serata trascorse tra chiacchiere e risate ma il sonno cominciò a farsi sentire, quando ormai stavo praticamente dormendo Jacob mi prese in braccio e io mi accoccolai tra quelle braccia bollenti come una bimba piccola, Jake mi portò in una stanza mi posò delicatamente sul letto e mi diede un piccolo bacio sulle labbra.
Io mi svegliai.
-Scusami non volevo ma non ho resistito!- disse Jacob con occhi dolci.
Sorrisi.
-Sta notte non sei di guardia?-
-No domani vengo a scuola con te.-
-Allora vai a dormire.-
Jacob mi guardò mentre si mordeva il labbro poi si sedette accanto a me e con voce un po’ tremante parlò.
-Ehm posso dormire con te? Ti prometto che farò il bravo.-
Risi, mi sembrava di essere mia madre quando io le chiedevo di dormire con lei, così senza pensarci due volte feci spazio a Jacob e dissi.
-Vieni cucciolotto mio.-
Jake fece un sorriso che andava da un orecchio all'altro e poi si buttò sul letto rischiando quasi di farlo rompere.
Jacob mi abbracciò e io mi appoggiai al suo dorso nudo e bollente, feci un respiro profondo e il mio naso fu invaso dal suo inebriante profumo di terra; stavo quasi per addormentarmi quando Edward con la piccola Nessie che dormiva in braccio passò davanti la porta.
-Mi raccomando voi due.- disse sorridendo.
Presi un cuscino e lo tirai in direzione di Edward ma lui era già sparito.
La mattina seguente mi svegliai all'alba anche se avevo dormito poco ero tutt'altro che stanca, così mi alzai e lasciai Jacob dormire tranquillamente ma, restai cinque minuti in silenzio ad ascoltare il suo respiro, era così bello stare lì e osservare Jake mentre dormiva, era sereno si vedeva e questo mi rendeva felice; ad un tratto sentii una risata mi voltai verso la porta e vidi Alice che rideva così mi avvicinai.
-Che hai da ridere?-
-Niente ti stavo guardando.-
-E quindi?-
-La tua faccia era buffa.-
Girai gli occhi verso il tetto ma sorrisi aveva ragione, ogni volta che mi fermavo ad osservare Jacob assumevo l’espressione da pesce lesso ma non potevo farci niente!
-Ehm Alice mi daresti dei vestiti da mettere? Poi te li restituisco.- chiesi mentre chiudevo la porta della camera.
Ad Alice gli si illuminò il volto, la guardai spaventata.
-No Alice non mi farai niente mi dispiace, l'unica cosa che devi fare e darmi dei vestiti.- disse incrociando le braccia.
-Oh ti prego.-
-No Alice!-
-Ti prego, ti prego.-piagnucolò la vampira.
-No Alice mi dispiace ma stavolta non cederò alle tue preghiere.-
Alice sbuffò e mise il broncio.
-Però ti prometto una cosa.-
-Cosa?-chiese riprendendo a sorridere.
-Ho bisogno di qualche vestito e venerdì vorrei andare a Seatlle a fare un po’ di compere, ci verresti con me?-
-Sì certo!-urlò Alice allegra poi mi prese per mano e mi portò nella sua stanza.




Rieccomi qui con questo capitolo un po' romantico, forse, comunque spero vi piaccia e che continuate a seguire la mia storia. Vi ringrazio tutti da quelli che hanno aggiunto la ff tra i preferiti a quelli che leggono solamente.
Alla prossima.
Benny XD

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Di nuovo amiche ***


Io e Jacob arrivammo a scuola con la mia macchina e appena scendemmo dall'auto Jake mi abbracciò sotto gli occhi sbalorditi degli altri ragazzi, arrossii leggermente ma cercai di fare finta di niente.
Entrammo a scuola e ci dirigemmo in classe e mentre camminavamo vidi le tre Barbie che mi lanciavano sguardi assassini così per farle infuriare ancora di più dieid un veloce bacio a Jacob; eravamo quasi davanti l'aula di biologia quando vidi Serena e Sohpie.
Mi bloccai.
-Ti prego vagli a parlare stanno molto male per tutto questo casino.-mi sussurrò Jake all'orecchio.
Sospirai.
Infondo loro non hanno fatto niente e poi non potevano dirmi la verità. Inoltre solo dio sa quanto mi mancano! Ok basta vado da loro!
Così pensando mi allontanai da Jake e mi diressi verso le due ragazze.
-Ehm Serena Sophie potrei parlarvi un attimo?-
Le ragazze si voltarono sorprese e poi mi seguirono in un angolo un po’ più appartato, mi fermai e le guardai negli occhi.
-Ragazze devo chiedervi scusa, non avrei dovuto comportarmi così e che ero incazzata con voi. Però so che ho sbagliato e vi chiedo immensamente scusa.- dissi abbassando lo sguardo.
Le ragazze si guardarono e dopo scoppiarono a ridere e mi abbracciarono.
-Ci sei mancata Bea!-disse Serena sorridente.
Entrammo in classe e anche se Jacob mise un po’ il broncio mi sedetti vicino a Ena e Soph.
-Allora come va con quell'idiota di nostro cugino?-
-Non è un'idiota.-
-Poverina sei propria cotta se dici una cosa di queste!-disse Soph con voce drammatica.
-E che Jacob è così carino.-dissi facendo gli occhi dolci.
-Che sei carina! Mi ero scordata di questi tuoi atteggiamenti.-disse Ena scompigliandomi i capelli.
Così la lezione passò tra le nostra risate e chiacchiere sottovoce e anche qualche rimprovero come al solito da parte del prof.
Io Ena e Sohp uscimmo dall'aula sottobraccio quando mi ritrovai un paio di centimetri sollevata da terra.
-Scusate cuginette ma ho bisogno d'affetto a dopo!-
Così mentre cercavo di liberarmi dalla stretta del mio ragazzo notai con mio grande stupore che Quil aveva dato un bacio a Ena, quando finalmente Jacob mi posò per terra mi accorsi che ci trovavamo in teatro.
-Ehi ma perché mi hai portato qui?-
-Perchè questo posto mi piace parecchio e poi è un posto tranquillo per stare soli io e te!-
-Oh ma sai che questo tuo lato così dolce mi piace proprio!- Ammisi sorridente.
Jacob mi strinse le mani e mi guardò negli occhi, quegli occhi così profondi dove potevi perderti, quegli occhi lucidi pieni di lacrime.
-Bea?-mi strinse di più la mano.
-Si Jake?- dissi con voce tremante.
-Ti Amo! E ti amerò per sempre e non voglio perderti per niente al mondo.-
Appena finì quella frase scoppiai a piangere e affondai il mio volto tra il suo petto, sebbene lui mi avesse detto cose veramente belle sentivo in me qualcosa di strano come se io e lui non potessimo stare insieme.
-Ehi perchè piangi?-
-Ho paura! Ho paura di perderti, ho paura che presto succederà qualcosa.-dissi tra le lacrime.
Jake mi prese il volto e mi asciugò una grosse lacrime.
-Non devi avere paura, nessuno ci dividerà, tu sei la sicuro con me.-mi strinse ancora più forte e poi mi baciò.
Ad un tratto sentimmo la campanella, dovevamo tornare in classe ma, non potevo farmi vedere così dalle ragazze così corsi in bagno e mi diedi una sistemata e poi andai in classe.
-Ehi Bea dove eri finita?-mi chiese Soph.
-Ah? Scusa non ho capito?-
-Ti ho chiesto dove sei stata?-
-Ehm in bagno.-dissi sedendomi.
Le due giovani Quileute mi guardarono preoccupate.
-Tutto ok Bea?-
-Sì tranquille.-dissi sforzandomi a fare un piccolo sorriso.
-Le signorine Black e Siviglia vogliono fare silenzio.-disse il Prof acido.
-Scusi Prof.- ripetemmo in coro io e le ragazze.
Così il prof continuò a spiegare quando a un certo punto mi arrivò un messaggio, era Jacob, mi voltai verso di lui interrogativa, Jake fece segno di leggere il messaggio così presi il mio telefono e lessi il messaggio.
Bea cos’hai?
Mi voltai nuovamente verso di lui e vidi che era preoccupato così risposi.
Tranquillo Jake non ho niente.
Non ti credo e da quando siamo tornati dal teatro che sei così.
Te ‘ho detto ho paura ma non so bene di cosa, su dai tranquillo adesso mi passa.

Poi suonò la campanella dell'ultima ora e senza salutare nessuno corsi alla macchina e tornai a casa.




Buona sera anzi buona notte visto che è 1.07 ma fa niente XD allora rieccomi qui con un nuovo capitolo come potete notare voi stessi la storia si infittisce o forse no, chissà adesso cosa succederà XD
Cmq come al solito vi ringrazio tutti di cuore perchè leggete la mia ff XD
Inoltre rispondo a Chantal dicendo che so che i miei capitoli sono un po' cortina ma questa storia lo scritta tempo fa e lo pubblicata su un forum e adesso non riesco a modificarla più di tanto perchè mi piace così >_< sorry spero lo stesso che continuerai a seguire la mia storia.
Buona notte
benny XD

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Attenzione Vampiri! ***


Ero nella mia camera, seduta sul letto a pensare perchè avevo quella strana sensazione di paura, eppure non c'era niente e nessuno che ostacolava la mia storia con Jacob o forse sì?
Chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi, con le mani cercai il telefonino che continuava a squillare, lo presi e lo spensi, dopo un paio di minuti mi addormentai; quel pomeriggio sognai qualcosa di strano vedevo Jacob sorridente come sempre però più mi avvicinavo più lui spariva poi la scena cambiò e vidi una pozza rossa come se fosse sangue, ad un tratto tutto sparì e mi svegliai.
Ancora con quella strana sensazione in corpo mi alzai e andai in bagno a darmi una rinfrescata alla faccia e infine ancora un po’ stordita andai a studiare.
(Jacob pov)
Ma perchè ha spento il telefono?
Pensai buttando il cellulare sul letto dopo la ventesima chiamata a Bea, mi tolsi la maglietta e scesi in cucina a prendermi qualcosa da mangiare quando qualcuno bussò alla porta, con molta lentezza mi avviai alla porta e quando l'aprii mi ritrovai a guardare Quil ferito per terra.
Lo presi in braccio e lo portai dentro, subito chiamai il Dottor Calisle, quelle non erano semplici ferite Quil era stato attaccato da uno o più vampiri; un minuti dopo bussarono nuovamente alla porta e corsi ad aprire e come mi ero immaginato era il Dottor Carlisle seguito da Edward.
-Cos'è successo Jacob?-disse Carlisle cominciando a medicare Quil.
-Non lo so, Quil è arrivato qui ferito.-
-Dov'era di pattuglia?-mi chiese Edward preoccupato.
-Credo che fosse a Port Angeles.- risposi un po’ incerto.
-Era solo?-
-Sì Embry è qui nei paraggi.-
-Bene, Jacob avverti il tuo branco, io chiamo Emmet e Jasper e mi dirigo a Port Angeles.-disse Edward uscendo di casa.
Annuì ancora un po’ confuso su cosa fosse successo però prima di uscire mi accertai sulle condizioni di Quil.
-Allora?-
Carlisle non rispose.
-Ehm Dottor Carlisle come sta?-
Niente Carlisle non mi rispondeva, e adesso cominciavo a spazientirmi.
-Carlisle come sta Quil?-dissi alzando un pò la voce.
Carlisle si fermò mi guardò e poi con voce pacata rispose.
-Sicuramente è stato morso da più vampiri, non so bene quanti,ma per sua fortuna non è stato colpito in punti vitali e il veleno sono riuscito a prelevarlo tutto prima che lo uccidesse.- Concluse dandogli un’ultima occhiata.
Tirai un sospiro di sollievo e mi calmai un po’.
Carlisle parlò nuovamente.
-Però stavolta deve stare fermo e non può trasformarsi almeno per un mese, ha rischiato di morire e quindi il suo corpo non può sopportare la vostra trasformazione per via delle ferite-
Restai in silenzio poi presi il telefono e chiamai mio padre e gli dissi di venire a casa.
-Carlisle io vado ,per favore può spiegare lei cos'è successo a mio padre?-
Anche se Carlisle era un po’ contrariato annuì.
Speriamo che mio padre si comporti bene.
Pensai un po’ preoccupato mentre uscivo di casa.




Salve gente oggi ho deciso di postare un altro capitolo, ho seguito il consiglio di chantal, e anche perchè poi sarò empre più impegnata con gli esami di maturità quindi non avrò tanto tempo quindi cercherò di postare il più possibile per adesso. Spero che la storiavi desti un po' di curiosità anche xk adesso finalmente vedremo un po' d'azione.
Alla prossima
BennyXD

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Il telefono squilla ma nessuno risponde ***


(Jacob pov)
Mi trovavo nel bosco così mi trasformai e chiamai il resto del branco.
Ragazzi Quil è stato ferito da vampiri!
Cosa?
Disse la voce di Ena dentro la mia testa, poi calò il silenzio e tutto il branco vide le immagini di Quil ferito.
Io vado da Quil
Pensò Serena preoccupata, stava per avviarsi ma Sam la fermò.
No! dobbiamo dividerci e controllare la zona, e alla svelta.
Tutti annuimmo e così partimmo al setaccio della zona, cercammo in ogni angolo di Forks e oltre ma dei vampiri ormai c'era solo l'odore anzi la puzza, verso le nove di sera andai a casa Cullen per vedere se Edward era tornato.
Entrai in casa e vidi Edward che parlava con Bella, mi avvicinai e dissi.
-Avete scoperto qualcosa?-
-No niente, voi?-
-Niente, dove si saranno cacciati?- domandai arrabbiato.
-Sono ancora qui, non hanno ancora lasciato l'America.-disse Jasper tranquillo
-Bene io vado se ci sono novità fatemi sapere.-così mi avviai alla porta.
-Non andare da solo in cerca di quei vampiri, rischieresti di farti uccidere.-disse Edward capendo cosa avevo in mente.
-Non ti preoccupare Edward.- dissi sorridendo.
-Io non mi preoccupo per te ma per Bea, se ti accadesse qualcosa ne soffrirebbe molto.
-Tranquillo so badare a me stesso-così dicendo tornai a casa per vedere come stava Quil.
(Bea pov)
Avevo appena finito di cenare ed ero nella mia camera, adesso ero molto più rilassata, sembrava che quella strana sensazione fosse scomparsa.
Chissà perchè ero così preoccupata, sarà meglio che chiamo Jake a quest'ora mi avrà fatto mille chiamate.
Presi il telefono e l’accesi e dopo cinque minuti mi arrivarono una serie di messaggi di Jacob e alcuni di Ena e Soph.
Così composi il numero e chiamai Jacob, il telefono squillava ma non rispondeva.
Che cosa sta combinando? vabbè proverò dopo vediamo se rispondono quelle pazze nel frattempo.
Così posai il cellulare e prendendo il telefono di casa chiamai le due ragazze,ma la madre mi disse che erano uscite.
Probabilmente ci sarà qualche riunione.
Pensai mentre chiudevo il telefono, e così per ammazzare il tempo mi misi al computer sperando che di lì a poco Jacob mi chiamasse ma, non fu così, rimasi sveglia fino all'una ma niente nessuno telefonava e nessuno rispondeva alle chiamate così mi addormentai.
La mattina dopo mi svegliai un po’ tardi e per questo arrivai in ritardo in classe ma per mia fortuna il prof non era ancora arrivato, così mi andai a sedere al mio posto e notai con tristezza che quel giorno non c'era nessuno della famiglia Black e nemmeno Quil o Embry.
Forse sono stati di guardia.
Pensai tranquilla, anche se mi dispiaceva che non c’erano i miei amici adesso che sapevo la verità ero molto più serena.
Quella giornata sembrava non finire mai, le lezioni erano più noiose del normale senza Ena o Soph ma finalmente la campanella suonò.
Uscita da scuola decisi di andare da Alice per vedere se l'indomani sarebbe venuta con me a Seattle così presi la macchina e mi diressi verso casa Cullen.




E buona sera gente rieccomi nuovamente con un nuovo capitolo... inutile ripetervi che le cose si stanno per movimentare un po' credo che l'abbiate capito da soli quindi vi lascio e vi dico alla promassima.
Ahh grazie chantal per il tuo commento sono contenta che la mia storia ti piaccia.
Benny XD

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Strani comportamenti ***


Appena arrivai a casa Cullen vidi Alice e Jasper che stavano entrando in casa così la chiamai.
-Ehi Alice aspetta un attimo.-
I due si fermarono sorridenti e li raggiunsi e insieme entrammo in casa.
-Ciao Bea come va?-
-Tutto bene tu invece? Non mi sembri molto in forma.- ammisi osservandola.
-Ah no tranquilla, sto benissimo.-disse facendomi un debole sorriso, poi conrinuò.-Allora come mai da queste parti? E’ successo qualcosa?-
-No, no, tranquilla e che ti ricordi quando l'altra volta ti avevo chiesto se venivi con me a Seattle?-
Lei annuì.
-Bhè volevo sapere se eri ancora disponibile e come ci dobbiamo organizzare.-
-Si certo che ci vengo, però ci andiamo con la sua macchina, spero non ti dispiaccia.-disse indicando Jasper.
-No non ci sono problemi.-risposi sorridendo.
-Comunque visto che la mia ragazza non mi presenta lo faccio da solo. Piacere io sono Jasper.-disse il ragazzo porgendomi la mano.
Ricambiai la stretta di mano.
-Piacere io sono Bea.-
-Oh mamma scusami amore se mi sono scordata di presentarti-disse Alice abbracciando il ragazzo.
Jasper sorrise e poi disse.
-Io vado da Emmet, ci vediamo domani Bea.-
-Ok ciao Jasper.-
Così il ragazzo lasciò me e Alice sole.
-Allora come va Bea?-chiese Alice.
-Tutto ok-dissi guardando la ragazza, sembrava nervosa e agitata, era successo qualcosa e non mi voleva dire cosa.
-Ehi ma che hai Alice? Sei strana!-
-Ehm no tranquilla, scusami ma adesso devo andare.-così uscì dalla stanza lasciandomi sola.
Che cosa aveva Alice? Non è da lei un comportamento del genere.
Pensai poi qualcuno mi toccò la mano e in un attimo vidi: Jacob, Bella e Edward che parlavano e tutti avevano facce preoccupate, tranne Jake che era nero di rabbia; la visione finì e mi sedetti sul divano.
-Ehi Nessie non farlo mai più mi ha fatto prendere un colpo.- dissi cercando di far sembrare quelle parole un rimprovero, ma con scarsi risultarti.
La piccola Nessie fece un tenero sorriso.
-Come mai mi hai fatto vedere quella scena? Cos'è successo?-chiesi ancora un po’ turbata da quello che avevo appena visto.
-Non ho capito bene però papà a rimproverato lo zio Jake.-Disse tranquilla la bambina.
-Cosa ha combinato? Ha fatto il monello?-
-Non lo so, però mi ricordo che papà ha detto il tuo nome.-
Il mio nome? E perché mai?
Pensai guardando la stanza.
-Mmm capisco.-dissi facendo una carezza a Nessie, poi restai in silenzio.
Cos'è successo? Perchè Jake era così nervoso? Adesso sto cominciando a preoccupare seriamente.
I mei pensieri furono interrotti da una voce.
-Ah eccoti Nessie ma dove ti eri cacciata?-disse Rosalie entrando nella stanza.
-Ciao Bea come mai qui?-
-Ciao Rosalie, ehm ero venuta qui perchè dovevo dire una cosa ad Alice poi lei è scappata via.-
-Capisco.-disse Rosalie sedendosi vicino a me, come al solito vicino a lei mi sentivo in imbarazzo, lei era troppo bella e nessuno era al suo pari.
-Senti Rosalie ma ieri è successo qualcosa?-chiesi curiosa.
-Mmm no perchè?-
-Perchè Nessie mi ha fatto vedere una cosa e mi ha detto che Edward ha diciamo rimproverato Jacob.-
Rosalie guardò Nessie che stava giocando.
-Ehm no niente, tranquilla sai che ogni tanto si litigano quei due.-disse un po’ incerta.
-Ah ok, comunque io vado. Ciao piccola.-dissi alzandomi e salutando Nessie.
-Ok ciao Bea ci si vede.-
-Salutami Bella e Edward.-
-Contaci.-
Così uscii di casa e andai alla macchina.
Mentre facevo la strada per il ritorno ripensai a quella visone e al comportamento strano dei Cullen.
Questa situazione non mi piace, Jacob era troppo arrabbiato, di sicuro non stava così per una battuta di Edward, chissà perchè tutto questo mistero eppure io so tutta la verità o credo di saperla. Qui mi nascondono tutti qualcosa.
Ero quasi arrivata a casa quando vidi Jacob che usciva dal mio vialetto.




Ehilà gente come va? anche voi siete stressati e stanchi della scuola? io si è al pensiero che ne ho ancora per un mese intero mi sento male >_<. Comunque ringraziare tutti voi lettoeri che leggete la mia ff anche se non commentate vedo quando persone leggono la mia storia e sono contentissima di questo.
Inoltre sono felicissima di leggere il commento che mi ha lasciato chantal e devo dire che ti ringrazio anche per avermi spronato a postare piiù spesso. Perchè voglio finire questa ff visto che ne ho altre incomplete e alcune nuove in progetto quindi meglio sbrigarsi XD.
Alla prossima.
BennyXD

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Quattro Vampiri! ***


Fermai la macchina e di corsa scesi dall’auto.
-E’ tu che ci fai qui?-dissi un po’ arrabbiata.
-Ehm ero venuto da te visto che è da ieri mattina che non ci vediamo.-
-Oh si certo ma una chiamata potevi farla!-
-Ma se ieri ti ho fatto mille chiamate! Se tu spegni il cellulare non è colpa mia.- adesso anche lui si stava scaldando.
-Ieri sera ti ho chiamato ma tu niente, dove sei stato?- chiesi infischiandomene se lui si stava per arrabbiare.
-Ero di guardia.-
-Fino adesso sei stato di guardia?-non riuscivo a capire perchè mi stavo arrabbiando così tanto con lui, infondo sapevo che era di guardia però le notizie di quel pomeriggio mi avevano fatto venire molti dubbi, sul fatto che lui ancora continuasse a mentirmi.
-Si ho finito adesso-disse Jacob sbuffando.
-Non ti credo è impossibile! Non può essere che tu e tutti gli altri eravate di guardia a meno che non è successo qualcosa!-dissi cercando di far parlare il ragazzo.
Jacob stava per rispondere ma poi tacque.
-Allora? Rispondimi!-
-Ehm Quil non è venuto perchè sta male,Embry era di guardia.-borbottò Jake
-E le tue cugine?-
-Non lo so! Non le ho viste.-concluse il ragazzo.
Sbuffai rumorosamente e montando di nuovo in macchina entrai in garage.
Salii in casa e Jacob bussò alla porta.
-Che vuoi?-
-Mi spieghi cos'hai?- chiese Jacob guardandomi negli occhi.
-Niente, sono calmissima! Adesso scusami ma ho da fare.-chiusi la porta sbattendola.
(Jacob pov)
Ma porca miseria, adesso che le prende!
Pensai tornando a casa.
Chissà perchè era così nervosa sapeva che sarei potuto essere di guardia!
Presi le chiavi di casa ed entrai.
-Papà sono a casa.-
-Di già? Cos'è successo?-
-No niente tranquillo! Quil come sta?-
-Bene bene, si è appena svegliato e già ci ha svuotato il frigo.-disse mio padre entrando in cucina.
Andai nella mia camera e trovai Quil che stava letteralmente divorando un panino.
-Vedo che ti stai riprendendo.-
-Oh si! Già mi sento meglio, credo che entro domani sarò in forma.-
Oh perfetto mio padre non gli ha ancora detto che non si potrà trasformare per un mese, che palle!
Pensai buttandomi sulla poltrona.
Sospirai.
-Ehm Quil il Dottor Carlisle ha detto che non puoi trasformarti per un mese.-
Quil per poco non soffocava.
-Che? Perchè?-chiese sbalordito.
-Perchè stavi quasi per morire brutto idiota.-sbottai, poi continuai.
-Comunque tu non ti ricordi niente?-
-Mi ricordo solo che sono stato attaccato da quattro vampiri.-
Quel numero cominciò a rimbombami nella testa, doveva andare dai Cullen.
-Ehm ti ricordi anche come erano fatti?-
-Non molto bene, mi ricordo però che erano due femmine e due maschi niente di più.-disse il ragazzo riprendendo a mangiare.
-Ok grazie ci vediamo dopo.-dissi alzandomi in piedi.
-Dove vai?-
-Dai Cullen>>-dissi uscendo dalla stanza.
Mi trasformai e di corsa feci la strada che separava casa mia da quella dei vampiri, quando arrivai trovai già Edward fuori dalla porta.
Cos'è successo Jacob?
Quil mi ha detto che è stato attaccato da quattro vampiri, due maschi e due femmine.
Bene non è molto ma comunque un indizio in più.
Si sono rivisti per caso?
Chiese mentalmente.
No niente e come se fossero spariti.
Rispose scoraggiato Edward.
Meglio no?
Si ma è sempre meglio stare attenti.
Ad un tratto la nostra conversazione silenziosa fu interrotta dalle urla di Bella che stava sgridando qualcuno e alzai la testa per vedere dentro chi fosse, ma non vidi nessuno.
Con chi parla Bella?
Chiesi al vampiro.
Con Nessie.
Perchè la sta sgridando?
Perchè ha fatto vedere a Bea quello che è successo ieri sera.
Cosa? Allora per questo era così arrabbiata con me, perchè sa che gli sto nascondendo qualcosa. Porca miseria è ora che si fa?
L'unica cosa che devi fare e convincerla che non c'è niente.
Si ti sembra facile a te.
Pensai guardandolo storto.
Bhè devi riuscirci.
Disse Edward con uno strano sorrisino stampato in faccia.
Ok vado ci si vede, se avete notizie fatemi sapere.

Così ripresi la strada del bosco e tornai a casa mentre cercavo di inventare qualcosa di credibile per Bea.




Posto velocemente questo capitolo prima di andare a dormire, spero vi piaccia alla prossima.
Notte
bennyXD

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Questa è la mia paura! ***


(Jacob pov)
Erano già le nove di sera ed io dovevo parlare assolutamente con Bea, stavo impazzendo così presi la moto e andai a casa sua.
Appena arrivai bussai alla porta.
Fa che non mi apra suo padre.
Pensai mentre la porta si apriva e per mia sfortuna era il padre di Bea che con sguardo torvo.
-Buona sera signor Siviglia sono Jacob Black un amico di Bea, sua figlia è in casa?-dissi un po’ imbarazzato.
Suo padre mi diede un'ultima occhiata e poi senza dirmi una sola parola andò a chiamare Bea.
Rimasi ad aspettare davanti la porta e pochi minuti dopo eccola arrivare, e con sguardo minaccioso parlò.
-E tu che vuoi? Che ci fai qui?-
-Ciao anche a te Bea.-dissi un po’ infastidito dal suo comportamento.
-Si ciao che cosa vuoi?-
-Devo parlati!-dissi guardandola in viso.
-Bene fallo!-
-Ehm non potremmo andare altrove? lo sguardo di tuo padre mi mette ansia- ammisi guardando la finestra dove il signor Siviglia ci osservava come un falco.
Bea abbozzò un sorriso alle mie parole poi entrò in casa e prese una giacca.
(Bea pov)
Quella sera faceva parecchio freddo così presi una giacca e mi incamminai con Jake poi lui quando fu sicuro che mio padre non ci vedeva più mi prese per mano e mi portò vicino alla sua moto in un posto un po’ buio.
Lasciai la sua mano e con tono brusco dissi.
-Allora mi devi parlare?-
-Bea mi spieghi perchè sei così arrabbiata?-
-Perchè tu non mi dici la verità. Adesso sai che non c’è più bisogno di mentire, eppure tu lo continua a fare. –
Jacob sbuffò.
-Sai che non posso dirti tutto.-
-Si ok ma almeno fammi capire qualcosa, sai che odio non sapere le cose e poi sto in pensiero.-
Jake mi avvolse in uno dei suoi abbracci, affondai la testa tra il suo petto e inspirai il suo bellissimo profumo di terra, in quella posizione riuscivo persino a sentire il suo cuore battere forte e quello mi fece calmare un po’.
Poi Jacob parlò.
-Senti Bea in questi giorni c'è un po’ di scompiglio perchè si sono avvicinati dei vampiri però adesso se ne sono andati per questo nessuno si è fatto sentire perchè non potevamo.-
-Ah capisco. Mi dispiace non so cosa mi è preso, e che forse mi sto affezionando troppo a te.-
Jacob sciolse l'abbraccio e mi guardò male.
-Forse? Che vuol dire?-
-Ehm vedi sto cercando di rimanere con i piedi per terra perchè non vorrei che tutto questo sia solo un bel sogno però non ci riesco.-dissi senza guardare Jacob, sapevo che quelle cose lo avrebbero ferito ma era la verità e non potevo fare finta di niente.
Jake cominciò a tremare in una maniera che non avevo mai visto prima d'ora, mi prese con una mano il volto e mi costrinse a guardarlo.
Piangeva.
I suoi occhi erano rossi e pieni di lacrime.
-Senti Bea non so quante delusioni tu abbia avuto e non mi interessa perchè se ci penso vorrei uccidere quel bastardo che ti ha fatto soffrire ma,io Ti Amo veramente e io non sto piangendo per una qualunque ma per la persona che amo e che amerò per sempre. Porca troia questo non è un sogno, cazzo Bea come te lo devo fare capire. Tu sei la mia vita!-disse con voce tramante, mi lasciò e mi continuò a guardare.
Non c'è la facevo a sostenere il suo sguardo, e adesso mi sentivo un vera e propria schifezza dopo quello che aveva detto così con poca voce dissi.
-Domani vado a Seattle con Alice e Jasper. Buona notte.-mi girai e cominciai a camminare.
A quel punto Jacob diede un calcio alla moto che cadde per terra facendo un rumore assurdo poi mi corse dietro, era in uno stato pietoso non avevo mai visto un ragazzo ridotto in quello stato.
-Bea ti prego non farmi soffrire perchè non capisci!-
-Non voglio vivere con la preoccupazione che tu possa morire da un momento all'altro, soffrirei troppo e non voglio. Adesso scusami ma devo andare.-così comincia a correre, rientrai in casa e filai in camera mia.
Non avevo mai pensato a quelle parole che avevo detto a Jacob un minuto fa però adesso stavano cominciando a prendere forma ed era questa la mia sensazione di paura che avevo provato per tutta la giornata, stare con l'acqua alla gola ogni volta che c'era un pericolo no non potevo sopportare un fardello del genere, forse ero un egoista perchè stavo pensando solo a me ma non potevo farci niente.




Salve lettori eccomi con questo capitolo molto triste devo dire, perchè quando l'ho scritto tempo fa era come dire un po' scombussolata a causa di un ragazzo -.- e rileggendolo mi ha fatto intristire perchè ricordo quel periodo della mia vita. Non so se sono riuscita a far traplerare dalle parole questa sensazione di tristezza e infelicità...provate a dirmelo con un commentino XD
Cmq adesso vi lascio al prossimo capitolo.
benny XD

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Si va a Seattle ***


(Jacob pov)
Ero ancora immobile in mezzo alla strada, la mia più grande paura si era avverata, Lei aveva paura di me e della mia natura, non potevo biasimarla sicuramente non era piacevole aspettare qualcuno con la paura che potrebbe morire da un momento all'altro però credevo che fosse tutto risolto è invece non c'era niente di risolto.
Ad un tratto sentii degli ululati, mi ero scordato che quella sera avevo una riunione così presi la moto un po’ a pezzi e mi addentrai verso la foresta.
Arrivato a casa posai la moto e raggiunsi gli altri ma quando arrivai trovai solo Seth.
Dove sono gli altri?
Pensai. Già avevo poca pazienza non ero in vena di fare niente, figuriamoci se dovevo restare solo con il piccolo rompi palle Seth.
Ehi se sei incazzato per i fatti tuoi non è colpa mia, comunque la riunione è saltata.
Pensò il giovane lupo. Perchè? Cos'è successo?
Niente. Visto che per adesso i vampiri non si sono visti alcuni si sono presi la serata libera.
Capisco. Chi c'è di guardia?
Sam, io e Leah.
Ok allora io vado.

Così mi incamminai verso casa e dopo essermi trasformato entrai in casa.
Senza salutare mio padre che si trovava in cucina andai in camera mia a vedere come stava Quil, come al solito dormiva però stavolta non era solo, lì a guardarlo in silenzio c'era mia cugina Serena.
-Ehi ciao Jake!-disse lei sorridente.
Io risposi con un cenno della testa.
-Tutto bene?-chiese Ena.
Altro cenno di testa.
-Ehi smettila di parlare perchè sei pesante.-disse lei sbuffando.
Sorrisi.
-Finalmente un sorriso, ehi ma cos’ hai?-
-No niente.- dissi cercando di essere credibile.
-Problemi con Bea.-
Sentire quel nome mi fece venire una fitta al cuore e il mio viso divenne ancora più triste, Serena capì che era successo qualcosa di grave così mi portò in camera di mio padre per parlare tranquillamente.
-Allora?-
-Allora è tutto un disastro! Quello che temevo si è avverato, Bea ha paura di me!-dissi disperato.
-E tu che ne sai?-
-Me l’ha detto lei, mi ha detto che non vuole stare con la paura che io possa morire che in poche parole significa non voglio un mostro accanto a me!-dissi nuovamente in lacrime. Ena mi abbracciò forte.
-Oh dai su vedrai che tutto si sistemerà, forse è un po’ confusa. Le hai detto per caso il fatto dei vampiri?-
-Solo in parte perchè Nessie le aveva fatto vedere una scena dove io e Edward discutevamo.-dissi asciugandomi gli occhi.
Mi sentivo uno stupido a piangere ma le lacrime scendevano incontrollate.
-Allora per questo è così spaventata vedrai tranquillo.-
Ad un tratto si sentii una voce provenire dalla mia camera.
-Amore? Amore dove sei?-
Ena arrossì.
La guardai, era la prima volta che la vedevo così felice, feci un sorriso e poi alzandomi dissi.
-Bene, io mi faccio una doccia, tu va dal malato altrimenti rompe.-
-Ehm ok.-
-Ehm Ena grazie.-dissi uscendo dalla stanza.
Lei mi sorrise e poi andai in bagno.
(Bea pov)
Ero ancora nella mia camera e nonostante fosse l'una passata non riuscivo a dormire continuavo a pensare a quello che era accaduto quella sera, era stata una cosa difficile ma era quello che volevo penso; poi finalmente riuscii ad addormentarmi ma dopo trenta minuti mi suona la sveglia, mi ero scordata che quel giorno non aveva scuola così la spensi ma visto che ormai ero sveglia mi alzai.
Mi feci una bella doccia, diedi una riordinata alla camera e cercai qualcosa da mettere visto che alle dieci sarebbero venuti Jasper e Alice, dopo una paio di minuti presi dei jeans e una felpa e scesi di sotto a fare colazione. Erano le dieci spaccate quando qualcuno bussò alla porta.
Andai ad aprire e salutai Alice che mi sorrideva raggiante.
-Ciao Bea pronta?-
-Ciao Alice, si prontissima. Ciao mamma.-così presi la borsa e uscii di casa.
Arrivati davanti la macchina vidi che mancava Jasper.
-Ma dov'è Jasper?-
-Ehm è andato a caccia!-disse Alice sottovoce.
-Dove?-
-Sali in macchina che te lo spiego.-così senza dire una parola salii in macchina e partimmo.
-Vedi Jasper aveva fame quindi è andato a caccia con Emmet.-spiegò rapidamente Alice.
-Capisco.-
La macchina andava veloce e dopo venti minuti di silenzio Alice sbuffò.
-Ehi Bea che hai?-
-Ah? No niente e che sta notte non ho dormito.-
-E’ successo qualcosa con Jake vero?-
-No tranquilla-dissi facendo un sorriso forzato.
La vampira mi guardò e mi sorrise.
-Ho avuto una visione o meglio non so cos'è successo ma ho visto che eri arrabbiata con Jacob e poi niente.-
-Che vuoi dire?-
-Che quando tu sei con Jacob io non riesco a vedere niente.-
-E perché?-chiesi curiosa.
-Mi succede solo con i licantropi non so il perché.- Ammise Alice.
-Capisco.-dissi monocorde.
-Allora?-
-Niente ho lasciato Jacob, non gliel’ho detto ma penso che l'abbia capito.-dissi abbassando lo sguardo.
-Che vuoi dire?-
-Ho detto che non voglio vivere con la paura che lui possa morire da un momento all'altro.-
-Perchè gli hai detto così?-
-Mi ha detto che ci sono stati dei vampiri nei paraggi e che lui era stato di guardia e non aveva potuto chiamarmi.-
Sapevo che anche se avevo spiegato ad Alice la metà di quello che dovevo dire lei avrebbe capito, o almeno spero.
-Bea ma che combini? Lo sai che lui ti ama, perhchè gli ha fatto questo?-mi disse Alice guardandomi male.
-Per favore non ne voglio parlare ti prego.-
-Ok ok- disse con poca convinzione Alice.
Così per il resto del viaggio restammo in silenzio ad ascoltare la musica.
Dopo penso due ore di viaggio finalmente arrivammo a Seattle, ero ancora un po’ assonnata, visto che mi ero addormentata ma, l'aria fresca di quella città mi arrivò in faccia e mi fece riprendere.
-Allora Bea da dove vuoi iniziare?-
-Uhm non lo so decidi tu.-
Alice non se lo fece ripetere due volte, mi afferrò per una mano e mi trascinò per negozi.
Per tutto il pomeriggio non pensai a niente, Alice era fantastica, mi portò in mille posti bellissimi e mi comprò centinaia di vestiti, aveva detto.
-Posa il tuo portafoglio e conservati i soldi, sai che i soldi per me non sono un problema e poi considerali un regalo.-
Infetti non aveva tutti i torti con il fatto che lei era una vampira chissà quanti soldi aveva messo da parte; poi dopo una giornata di compere ci fermammo a mangiare o meglio mangiai solo io, così presi una bella pizzetta e ci andammo a sedere su una panchina.
-Ehm Alice posso farti una domanda?-
Adesso ero molto più tranquilla, per la testa non avevo più pensieri, ma sapevo che ben presto sarebbero tornati a tormentarmi.
-Si dimmi Bea.-
-Quando sono venuta a casa tua perchè ti sei comportata in quel modo?-
-Come scusa?-
-Eri agitata e poi sei scappata via.-
-Ah sì scusami e che avevo fame e siccome tu hai un profumino davvero invitante.-
Sgranai gli occhi spaventata.
-No tranquilla, adesso ho mangiato sono a posto.-
-Ma senti com'è essere un vampiro?-
-Bhè ci sono dei lati positivi e dei lati negativi, ma perchè mi chiedi questo?-
-Così per chiedere, penso che mi piacerebbe essere un vampiro.-
Alice rise di gusto.
-Ahah Bea come ti ho detto ci sono aspetti positivi e alcuni negativi. Comunque aspettami arrivo subito.-così dicendo si allontanò.
Erano passati cinque minuti da quando Alice si era allontanata, e da cinque minuti un tipo un più distante da dove ero io mi stava fissando, mi sentivo in imbarazzo così iniziai a giocherellare con il cellulare, quando a un certo punto una voce vellutata e calda mi parlò.
-Buona sera signorina.-
Alzai lo sguardo e mi ritrovai a fissare un bellissimo ragazzo biondo, alto e muscolo, aveva un non so che di misterioso ma era molto affascinante, solo una cosa aveva che era un po’ strana, e cioè aveva gli occhi di uno strano rosso.
No non può essere forse è la luce.
Ma i miei pensieri furono interrotti di nuovo dalla voce di quel ragazzo.
-Piacere io mi chiamo Adam, Adam Bell-mi porse la mano.
Arrossii e con un sorriso porsi la mano e mi presentai.
-Ehm piacere io mi chiamo Beatrice Siviglia però chiamami Bea.-




Salve salvino miei cari lettori, rieccomi con questo capitolo lungoooooooo, e spero che visto che è così lungo vi piaccia e non vi annoi. Comunque come al solito ringrazio tutti voi che leggete e ringrazio chantal per la sua recensione XD
Buona notte
Benny

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Soph ed Ena e il loro strano imprinting ***


(Alice Pov)
Ero andata a comprare in gioielleria due bracciali dell'amicizia che avevo visto un paio d'ore prima, e quando tornai da Bea la trovai che parlava con un ragazzo, mi avvicinai tranquilla ma appena sentii il suo odore capii che era un vampiro; mi irrigidii, avevo paura ma sapevo che non dovevo fare capire niente a Bea così cercai di rilassarmi.
-Allora Bea andiamo?-
-Ah eccoti Alice, ma dove ti eri cacciata?-
-Ehm scusami ero andata a comprare una cosa.-appena parlai il ragazzo si voltò verso di me sorridente ma due secondi dopo il suo volto era diventato rigido e scuro, aveva capito chi ero ma dovevo mantenere la calma così dissi.
-Ehm Bea andiamo si è fatto tardi.-così dicendo andai via.
(Bea Pov)
-Si ok, ah Alice lui è...ma dov'è andata?-dissi guardandomi intorno e non vedendo più Alice.
-Si è già allontanata.-disse Adam tranquillo.
-Chissà che le è preso, comunque è stato un piacere conoscerti ciao-
Così raggiunsi Alice.

-Ehi Alice mi spieghi perchè te ne sei andata così? Ti stavo presentando quel ragazzo.-
-Ehm scusami e che non mi sento molto bene.-
-Che hai? Ti...ti è venuta fame?-dissi un po’ spaventata.
Anche se volevo bene ad Alice era pur sempre un vampiro e io avevo leggermente paura.
Alice rise.
-No sciocchina e che ho un po’ di mal di testa.-
-I vampiri possono averlo?-domandai sbalordita.
-Bhè no, ma io con le mie visioni sì, mi confondo.-
-Capisco, comunque mi dici dove sei stata?-
-Sono andata a comprare una cosa, prendila è dietro il sedile.-
Così mi girai e presi un pacchetto, guardai Alice.
-Su dai aprilo.-mi incitò la giovane vampira.
Così aprii quel pacchetto, e dentro trovai due bracciali: uno rosso con un cuore e uno viola con due punte che sembravano due denti affilati.
-Wow che sono belli, posso prendere quello viola?-dissi con occhi luccicanti.
-Certo quello è tuo, quello con il cuore è mio-
-Ma come facevi a sapere che il viola è il mio colore preferito?-
-Non lo sapevo ma sono contenta che ti piaccia.-disse Alice facendomi un sorriso a trentadue denti.
Mi misi il braccialetto e l'osservai più attentamente sembrava fosse incastonato di diamanti viola era bellissimo, molto raffinato, forse un po’ troppo per una persona sbadata come me ma era impossibile non mettere quel bracciale; poi la macchina si fermò.
-Bea siamo arrivate.-
-Di già? Sembra che al ritorno ci siamo state di meno.-
-Forse sono andata un pochetto più veloce-disse lei colpevole di aver schiacciato un po’ troppo l’acceleratore.
-Ehm Alice ma cosa sono queste due punte nel mio bracciale?-
-Ah si vero mi stavo scordando.-prese il suo bracciale e lo mise al polso destro, poi parlò.
-Allora questi sono due bracciali dell'amicizia, il signore che me li ha venduti a detto che uno avrei dovuto regalarlo a una persona a cui volevo molto bene e così ho pensato a te.-
-A me?-chiesi stupita.
-Si anche se ci conosciamo da poco ti voglio già un gran bene e poi ho sempre desiderato di dividere una cosa del genere con qualcuno. E’ Bella non è di certo il tipo che mette un bracciale del genere.-disse facendo un piccola sforfia.
Non è che io sia tanto meglio.
Pensai sorridendo, però appena Alice finì la frase l’abbracciai con tutte le mie forze, ero davvero commossa, nessuno aveva mai fatto una cosa simile per me.
-Ah e poi guarda-disse sciogliendo l'abbraccio.
-Il cuore che c'è nel mio bracciale rappresenta te, invece le due punte nel tuo bracciale rappresentano me.-
Risi.
-Quindi quelle due punte sono i tuoi denti?-
-Esatto.-
Io e Alice scoppiammo a ridere.
Così presi tutte le mie cose e stavo per andarmene quando la luce del lampione sbatté sul bracciale e creò per terra un'arcobaleno.
-Ehi guarda Alice-
-Eh si i diamanti fanno sempre questo effetto.-
-Cosa diamanti?-chiesi a bocca aperta.
Alice annuì.
-Ma ma..-
-Niente ma, adesso vai.-
-Ok buona notte Alice e grazie ancora di tutto.-così salutai Alice e rientrai in casa.

La mattina seguente mi svegliali verso le undici e mi preparai, volevo andare da Ena e Soph, presi le chiavi della macchina e uscii.
Durante il tragitto incontrai Adam.
Chissà che ci fa qui.
Pensai mentre mi fermavo per salutarlo.
-Ciao Adam-
-Ciao Bea-mi disse con quella sua voce così vellutata.
-E tu che ci fai qui?-chiesi incuriosita.
-Mi sono appena trasferito-
-Capisco, bhè se hai bisogno parla pure-
-Grazie, allora ne approfitto...ti va un caffè?-disse sorridendomi.
Per poco non svenino, aveva un sorriso stupendo, scrollai la testa e poi risposi.
-Ehm mi dispiace ma sto andando da delle amiche sarà per la prossima volta.-
-Peccato, va bè allora ciao.-
-Ciao Adam.-così partii di nuovo e arrivai a casa delle due ragazze.
Posteggiai la macchina e mi avvicinai alla porta e notai che era aperta così cominciai a chimare Soph ed Ena.
-Ragazze? Ehi siete in casa?-
Nel frattempo entrai e non trovando nessuno al piano di sotto salii a quello superiore e andai in camera delle ragazze; appena aprii la porta trovai Sophie ed Embry che si baciavano, loro vedendomi caddero dal letto, mi voltai imbarazzata.
-Ehm scusate ragazzi e che ho trovato la porta aperta, ho chiamato ma vabbè io vado.-
-No no Bea aspetta un attimo, aspettami in salone che arrivo.- disse Soph.
Così senza dire una parola scesi in salone e mi sedetti sul divano in attesa di Sophie.
Dopo cinque minuti scese Embry che mi salutò velocemente e poi finalmente arrivò Soph imbarazzatissima, scoppiai a ridere e poi misi un finto broncio.
-Quando intenzione avevi di dirmi che stai con Embry?-
-E che non c'è stato il tempo.-
-Bhè adesso c'è quindi racconta!-dissi prendendo per una mano Soph e facendola sedere accanto a me.
-Bhè vedi io su di lui ho avuto l’imprinting, e lui su di me.-
-Cosa? Ma può succedere?-
-Fino a poco tempo fa credevamo di no ma adesso...-
-Ma scusa allora stavate già insieme quando sono arrivata io.-
-No è successo quando noi ci siamo litigate.-
-Ma voi mi avete detto che Jacob.-mi bloccai, pronunciare quel nome mi faceva stare male però non volevo e non dovevo pensarci così continuai a parlare.
-Che Jacob quando ha avuto l'imprinting su di me si è subito innamorato, tu ed Embry vi conoscete da più tempo.-dissi un po’ confusa.
-Lo so, ma come ti ho detto è la prima volta che succede.-
Poi fummo interrotte dalla voce di Ena che era appena rientrata in casa.
-Soph sono a casa, ah ciao Bea.-
-Ciao Ena-
-Dove sei stata?-chiese la sorella più grande.
-Da Quil- sussurrò a male pena Ena.
- Ena cominciò ad arrossire come un peperone.
Sorrisi.
-Sono molto contenta per voi.-
-Volete qualcosa da mangiare? Ho portato dei cornetti-disse Serena andando in cucina.
Io e Sophie la seguimmo, ci sedemmo a tavola e cominciammo a chiacchierare.
-Allora Bea quando la facciamo un'uscita a sei?-disse Sophie dopo aver addentato il suo cornetto.
-Ehm come scusa?-dissi quasi strozzandomi con il cornetto.
-Dico quando dobbiamo uscire io, tu, Jake...-
La bloccai.
-Ehm credo mai.-
-Perché?-
Guardai Ena e vidi che era diventata triste, sicuramente sapeva tutto, poi parlai.
-Ho lasciato Jake-
-Che?-disse Soph strabuzzando gli occhi.
-Bea ti prego ripensaci, Jacob sta malissimo.-
Io scossi la testa.
-Vi prego non ne voglio parlare, Jake non è l'unico che sta male.-vidi che Serena stava per parlare.
-Ma non mi importa, parliamo d'altro-dissi chiudendo il discorso e cercando di sorridere.
Ma perchè mi devono fare sempre pensare a quell'idiota.
Pensai sospirando, ad un tratto qualcuno entrò di corsa e chiamò Soph ed Ena.
-Ragazze dove siete?-
-Leah siamo in cucina che succede?-
Nella cucina entrò una bellissima ragazza molto simile a Sophie e Serena, ed era molto agitata.
-Ragazze dovete venire subito.-disse frettolosamente Leah.
Soph ed Ena si guardarono e poi si alzarono.
-Ehm Bea ci siamo scordate che avevamo una riunione, torniamo subito.-
Così le tre ragazze uscirono e io rimasi in cucina ad aspettarle.



Salve lettori, premettendo che il capitolo non mi piace molto, spero che non vi annoiate, ma mi serviva un capitolo per inserire il nuo personaggio di Adam che diventerà diciamo importante,  poi lo strano imprinting delle due sorelle non chiedetemi da dove mi sia uscito perchè non ne ho la più pallida idea. Comunque spero che non vi annoiate e continuate a seguirmi.
Alla prossima
Benny XD

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Preda Perfetta! ***


(Sophie Pov)
Correvamo velocissime per la foresta, persino le mie zampe da lupo mi facevano male.
Che è successo Leah?
Chiesi tramite il pensiero.
La vampira Alice ha delle notizie da darci.
Così affrettammo il passo, e quando arrivammo c'era già tutto il branco; Sam era un po’ nervoso chissà cosa era successo, poi la voce del Capo branco entrò nelle nostre teste.
Ragazzi dobbiamo stare attenti, la vampira Alice ieri ha incontrato un vampiro a Seattle.
Seattle?

La voce di Jake tuonò dentro di noi.
Si perchè?
Chiese Sam.
Ieri a Seattle insieme ad Alice c'era Bea!
Bea? Chi è questa?

Disse Paul.
Guardai il lupo rossiccio davanti di me e notai che anche lui nel pronunciare il nome di Bea diventava triste e capii che era successo qualcosa di veramente grave, così risposi io per Jacob.
Bea è la ragazza di Jake, comunque Jake tranquillo, lei sta bene.
Lui mi guardò e poi abbassò lo sguardo.
Comunque adesso il problema è che non sappiamo niente di questo vampiro. Però Alice ha detto che Bea sa il suo nome quindi Jacob indaga.
Ehm ci paliamo noi.

Disse Ena.
Sam annuì un po’ confuso.
Ok potete andare, Jared Paul con me di ronda.
Così tutti tornammo a casa.
Io, Leah e mia sorella arrivammo a casa.
-Bea siamo tornate!-
-Allora cos'è successo?-
-No niente, c'eravamo scordate che avevamo una riunione.-dissi cercando di sviare il discorso, non era il momento di far preoccupare Bea con il discorso vampiro.
-Capisco.-
-Ah Bea lei è Leah-dissi mentre Leah entrava in cucina.
-Piacere Bea.-disse porgendo la mano.
Leah fece lo stesso e poi si sedette.
-Ma Bea dove hai comprato questo bracciale è bellissimo!-disse mia sorella notando un magnifico bracciale che era al polso di Bea.
-Me lo ha regalato ieri Alice, ah mi sono scordata di dirvi che ieri sono andata a Seattle con Alice e mi sono comprata milioni di cose.-disse Bea sorridente, poi continuò.-E poi ho conosciuto un ragazzo troppo ma troppo bello.-
Guardi mia sorelle e Leah, anche loro avevano capito che Bea stava per parlare del famoso Vampiro.
-Si chiama Adam Bell è indovinate?-Disse Bea sorridente.
-Cosa?-chiesi avida di sapere più informazioni possibili.
-Si è appena trasferito a Forks, me lo ha detto sta mattina.-
-L’hai incontrato?-chiese Ena preoccupata.
-Si prima di venire qui, mi aveva invitato a bere un caffè ma ho rifiutato perchè dovevo venire qui, sapete è molto simpatico.-
Leah si alzò di scatto, e un po’ imbarazzata parlò.
-Ehm mi sono ricordata che devo andare a fare la spesa. Ciao è stato un piacere conoscerti Bea, ci si vede.-
-Anche per me Leah-
Così la ragazza uscì di casa, sicuramente stava andando da Sam ha riferirgli tutto.
Poi squillò un cellulare, era quello di Bea.
-Pronto? Ah ciao mamma sono da Serena e Sophie. Ok arrivo.-chiuse il telefono.
-Che succede?-chiese Ena.
-Stanno arrivando dei parenti da Seattle! Fino a ieri sapevo nemmeno di averli.-
-E come mai questa visita improvvisa?-chiesi curiosa.
-Perchè a Seattle è da un paio di giorni che ci sono una serie di omicidi e proprio ieri ci sono stati trovati due morti vicino a dove abitano loro, e siccome si sono spaventati staranno un po’ da noi. Che palle!-disse sbuffando la ragazza.
-Omicidi? Che vuol dire?-chiesi preoccupata.
-Non so, mio padre sta mattina è andato lì con il capitano Swan forse per questo. Comunque adesso vado ciao ragazze.
-Ciao Bea-
Così Bea andò via e noi andammo da Sam.
(Adam Bell Pov) -Mi chiedo quando la smetterai!-mi disse Joe alle mi spalle.
-Di fare cosa?-
-Per colpa tua Jessica si stava facendo scoprire.-
Sbuffai.
-Al diavolo tu è la tua mania della preda perfetta, ieri avevamo un bel banchetto e tu non hai toccato niente.-dissi Joe scocciato.
-Sai come sono fatto, voglio sangue perfetto, pelle perfetta, tutto deve essere perfetto non voglio degli avanzi-dissi calmo.
Joe sbuffò nuovamente e uscì dalla stanza.
Poi sentii qualcuno che gridava.
Ah ogni volta la stessa storia.
Pensai avvicinandomi alla camera di Jessica, aprii la porta e vidi che Jess aveva dato libero sfogo alla sua rabbia.
-Tesoro anche se questa casa è vecchia non è giusto che la distrugga-dissi con un ghigno stampato in faccia.
-Tu! Lurido..-disse Jess con la sua voce stridula.
-Ehm Francy puoi lasciarci soli un'attimo.-la ragazza che era seduta su una sedia senza fiatare dopo avermi guardato male uscì.
-Jessica basta! Ogni volta la stessa storia.-
-No tu ogni volta la stessa storia! Ieri c'erano più di quaranta persone di quel palazzo e tu niente, nada. E poi perchè una ragazza? Mi avevi promesso che d'ora in poi avresti cercato solo maschi.-disse incrociando le braccia.
-Lo so ma quella ragazza a un odore così delizioso e poi le ragazze sono più facili da prendere, ma tu lo sai che io amo solo te.-dissi abbracciandola.
Lei ricambiò.
-Ehm scusate devo pre....-Francy entrò nella stanza e ci guardò.-Avete già fatto pace?-disse meravigliata.
Sorrisi.
Francy mi guardò di nuovo storto e dopo insieme a Jessica tornammo in salotto.
-Allora stavolta quanto tempo ci fermeremo qui?-mi chiese Joe.
-Bhè non so di preciso forse un po’ di più di una settimana.-
-Che cosa?-dissero all'unisono i tre vampiri.
-Bhè sì quella ragazza è amica con una vampira e quando eravamo a Seattle ha capito chi ero.-
-Sei un'idiota Adam vuoi farci ammazzare?-adesso Joe stava per perdere le staffe.
-Per di più questa zona è piena di licantropi.
-Lo so Joe per questo devo andarci piano.-
-Non puoi cambiare preda vero?-chiese Francy contrariata da quella situazione.
-No Francy, sai che quando lo trovata non la mollo fino a quando non la uccido-dissi tranquillo.
Joe sbatté i pugni su un vecchio tavolo che finì in mille pezzi e uscì dalla stanza seguito da Francy.




Salve lettori qua un altro capitolo, come avete visto stiamo conoscendo piano piano questo Adam Bell e i suoi amici. Comunque come al solito ringrazio tutti voi che leggete solamente e ringrazio quelli che hanno recensito.
Adesso per rispondere alle due recensioni dico a Chantal... sapevo che era noioso ma a volte capita e poi non posso svelarti niente ma Adam è un tipo che ci sa fare XD
Invece per quando riguarda Laura non ci avevo mai pensato che il titolo potesse far intendere cose di questo genere XD forse sarà meglio stare attenta con i titoli XD e poi per il resto non dico nulla però finisce a lieto fine ;).
Adesso vi saluto vado a studiare per gli esami XD
Ciauuu
benny

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Vai via mostro! ***


(Bea Pov)
Era domenica mattina e anche se fossero le nove casa mia era un manicomio, la sera prima erano arrivati i miei cugini con i loro due figli, due piccole pesti che mi avevano smontato la camera. Quella mattina si doveva andare a Port Angeles ma io non ne avevo voglia, così dissi a mia madre che sarei rimasta a studiare che non era una bugia, perchè ero rimasta un po’ indietro con i compiti e si stava avvicinando la fine della scuola quindi dovevo recuperare.
Così dopo che tutti uscirono, presi una briosce e andai nella mia camera, diedi una leggera sistemata alla stanza e visto che quel giorno c'era una bella giornata aprii le due finestre della mia camera e poi iniziai a studiare.
Erano già passate due ore e io stavo per finire quando qualcuno entrò nella mia stanza, mi voltai spaventata quando vidi che era Jacob!
Un groppo mi si fermò alla gola e mi venne da piangere ma trattenni le lacrime, poi parlò.
-Bea senti io sto impazzando non ce la faccio più!-la voce di Jacob era sempre calda e bellissima ma questa volta era spezzata da singhiozzi.
Lo guardai ricacciai via le lacrime e restai in silenzio.
-Bea ti prego ripensaci.-
-Vattene Jacob-dissi con la voce tremante.
Lui sbuffò, poi sul mio comodino vide delle foto di me e Alice, le prese e le guardò.
-Certo di loro non hai paura! Di loro non ti preoccupi! Mi stanno portando via tutto, prima Bella e adesso tu!-poi mi guardò.-Allora dimmi di loro hai paura?-urlò con tanta rabbia.
Non ce la facevo più le lacrime premevano forti contro i miei occhi così mi voltai e quelle scesero veloci e calde sul mio viso.
-Ehm scusami non volevo.-
Una mano bollente mi toccò la spalla.
-Basta VATTENE MOSTRO, NON VOGLIO PIU’ VEDERTI!-gridai con tutte le mie forze è anche se non era la verità lo avevo fatto per far andare via Jacob, sapevo che non era giusto ma non volevo stare più con lui.
La faccia di Jake era sconvolta, tremava fortissimo e piangeva, sembrava che stesse per trasformarsi poi si voltò di scatto e uscì dalla mia stanza lasciando per terra le foto.
Appena se ne fu andato buttai tutte le cose per aria, libri, vestiti, cose di vetro erano sparse per terra, mi ero perfino ferita a una mano e mi scorreva molto sangue ma per quanto tentassi di fermarlo quello non cessava di uscire fuori dalla ferita, ad un tratto mi cominciò a mancare il respiro, tremavo.
Sentii una voce, chi era? E poi delle mani fredde mi presero in braccio e poi il silenzio.
Quando aprii gli occhi mi trovavo sul mio divano e accanto a me c'era tanta gente, troppa, e tante voci; appena si accorsero che ero sveglia si avvicinarono, mia madre cominciò a piangere. Mi sentivo confusa, cercai di alzarmi ma niente.
-Ma che succede?-dissi con un pizzico di voce.
-Vorrei saperlo io che succede! Se non ti avesse trovato Alice non so cosa ti sarebbe accaduto.-disse mio padre serio
. -Ma io...-mi bloccai la mente fu invasa dalle immagini di quel pomeriggio e ricordai quel dolore, quelle lacrime, dovevo allontanarmi da tutti avevo bisogno di stare da sola. Mi alzai di scatto.
-Dove vai Bea?
-Ehm nella mia camera.-
-Tua cugina la sta mettendo a posto.-
-Allora faccio due passi-così senza ascoltare nessuno uscii.
(Jacob Pov)
Correvo veloce per la foresta, non mi ero ancora trasformato non ne avevo la forza, gli occhi mi bruciavano ed erano pieni di lacrime; ad un tratto mi fermai, non potevo credere a quello che avevo sentito, Bea mi aveva dato del mostro, quella era la cosa più brutta che mi poteva accadere.
Basta devo andarmene! Non ce la faccio più a stare così.
Pensai mentre riprendevo a correre per tornare a casa.
Volevo salutare mio padre ma lui non c'era, c'erano solo Ena e Quil.
-Che succede Jake?-mi chiese Ena venendomi incontro.
Per evitare che mia cugina mi vedesse in quello stato pietoso tornai davanti la porta d’ingesso.
-Jake? Jake che ti prende?-
-Ciao Ena, salutami mio padre.-dissi aprendo la porta.
-Che vuol dire Jake?-mi prese per un braccio e mi costrinse a guardarla.-Perchè stai piangendo? Che succede?-disse alzando la voce.
Mi liberai e senza dire una parola uscii di casa sbattendo la porta.
Mi trasformai e cominciai a correre.
Stai scappando di nuovo? Complimenti.
Mi ero dimenticato che il branco potesse leggermi nel pensiero.
Che vuoi Seth sparisci!
Bea si è sentita male e tu scappi? Bea cosa?

Mi fermai di botto.
Bea si è sentita male ma adesso sta meglio. Non mi importa è colpa sua. Certo però perchè scappi? Ho bisogno di stare solo Si certo come l'ultima volta vero? Hai paura ad affrontare i problemi.
Quel ragazzino nonostante fosse piccolo riusciva a capire le cose prima di tutti, è per questo che era così fastidioso.
Non sono affari tuoi. Giusto ma io non scappo davanti hai problemi. Ma tu che ne sai? Non sei tu quello che è stato chiamato MOSTRO, non sei tu quello che la donna della sua vita non lo vuole più. No questo non è vero! Io aspetterei un po’, Bea sarà confusa tutto questo per lei è una novità. Non mi importa per adesso voglio andarmene, tanto ha i suoi amici vampiri! Ciao Seth.
Così ripresi a correre il più veloce possibile.




Salve gente rieccomi con questo capitolo un po' caotico XD Allora per un po' il nostro amato Jake sarà fuori dalle scene ma nel frattempo le cose si faranno più interessanti tra due nostri personaggi...per caso avete capito chi sono?
Non so perchè ma anche questo capitolo non mi è piaciuto molto ma fatemi sapere cosa ne pensati voi con un commetino magari.
Adesso vi lascio vado a studaire.
Benny

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Quell'idiota di cane non gli ha raccontato nulla ***


(Bea Pov)
-Ehi Bea posso parlarti?-
-Ah cosa Edward? Ehm si vieni-dissi vedendo Edward.
Sapevo che qualcuno della famiglia Cullen mi avrebbe trovato, d'altronde ero dietro casa loro.
Il vampiro si sedette vicino a me.
-Allora mi dici cos'è successo?-
-Devo proprio? Non puoi leggerlo nella mia testa?-
-Già fatto!-sorrise.
-Allora perchè me lo chiedi?-dissi guardandolo storto.
-Perchè fa bene parlare.-
-Si lo so ma non ne ho voglia-dissi guardando il tramonto, era bellissimo però i brutti ricordi mi fecero diventare triste e ricominciai a piangere, quando due braccia fredde mi avvolsero, feci lo stesso, avevo bisogno di un abbraccio, avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse ed Edward era la persona adatta.

Da quel giorno passò una settimana, ormai non facevo niente che non fosse andare a scuola e tornare a casa e la sera parlavo con Edward, si era rivelato un vero amico, mi capiva con un solo sguardo; un pomeriggio ero uscita a comprare una cartellone per la scuola quando ferma a un semaforo incontrai Adam.
-Ehi ciao Bea come va?-
-Ciao Adam benino e tu?-
-Ah benissimo dove stai andando?-
-A casa-risposi monocorde.
-E se invece andassimo a prenderci un gelato?-
-Mmm ok, dai Sali.-
Così Adam salì in macchina e andammo in una gelateria, passai tutto il pomeriggio con lui a chiacchierare e poi dopo averlo accompagnato ritornai a casa.
Entrai nella mia camera e trovai Edward.
-Sei impazzito? Vuoi farmi morire?-
-Dove sei stata?-era teso e arrabbiato.
-Ehm con un amico, perché? Cos'è successo?-
-Ehm no niente e che mi ero preoccupato per te.-
-Oh be tranquillo io sto bene.-dissi abbozzando un sorriso.
-Ehm bene allora io vado.-
-Ok ciao.-
Così Edward andò via e dopo mi misi a letto.
Lo strano comportamento di Edward mi aveva lasciata un po’ turbata.
Era troppo teso, chissà che gli sarà preso! Chiusi gli occhi: rividi la scena di una settimana fa, Jacob che piangeva, le sue parole, le mie parole, tutto era un vortice di immagini; quando ad un tratto mi svegliai, ero sudata e avevo gli occhi bagnati, avevo pianto.
Poi vidi Edward seduto sulla mia finestra.
-Tutto bene Bea?-
-Ehm si credo. Ma come mai sei qui?-chiesi un po’ stupita visto che era andato via mezz’ora fa.
-Avevo dimenticato il cellulare.-disse prendendo l’oggetto dal mio comodino.
Poi calò il silenzio, sapevo che Edward stava leggendo i mei pensieri però dovevo fargli una domanda.
-Ehm Edward posso farti una domanda?-
Lui si avvicinò a me e annuì.
-Bhè quando io...c'è insomma.-
-Ho capito Bea vai avanti.-
Respirai.
-Ha detto che voi vampiri gli stavate portando via tutto, prima Bella e adesso io, ma che vuol dire?-
-Devi sapere che prima Jac...ehm lui.-
Edward stava per pronunciare il nome di Jacob ma gli avevo chiesto di non farlo mai più, sentire quel nome riapriva ferite che non erano visibili all'occhio umano, così continuò.
-Lui era molto innamorato di Bella però lei non ricambiava perchè amava me e non è riuscito a farle cambiare idea; E quando non gli hai risposto perchè non avevi paura di noi, lui si è sentito sconfitto per la seconda volta, ma adesso mi chiedo perchè? Perchè non hai risposto?-
Sapevo che prima o poi sarebbe arrivata questa domanda ma credevo che sarebbe passato più tempo però dove rispondere. -Bhè sinceramente non lo so, forse perchè so che voi non mi fareste mai del male-Edward stava per parlare.
-Si lo so nemmeno lui, ma voi morite solo se vi bruciano e vi fanno a fettine e quindi non c'è rischio invece loro…-mi bloccai.
Invece loro come morivano? Come gli umani o no?
-lo sapevo quell'idiota di cane non ti raccontato tutto.-
Sgranai gli occhi.
-Ah Bea i licantropi sono sì più vulnerabili di noi ma muoiono solamente con il nostro veleno, loro sono immortali e se si feriscono le loro ferite guariscono tempo due secondi.-
Non potevo credere alle mie orecchie, perchè Jacob non mi aveva detto niente?
Poi Edward si alzò.
-Devo andare ci sentiamo>>-e sparì.
Dopo che Edward se ne fu andato mi alzai e mi feci una doccia e chiamai Soph ed Ena ma mi dissero che erano impegnate con una specie di festa e non potevano venire così fui costretta a restare a casa con i miei cuginetti; mentre le due pesti giocavano io mi guardai un po’ di tv, quando sentii la notizia di altri omicidi a Seattle e adesso il killer anzi i killer si erano spostati a Port Angels e pure a Forks, quella notizia mi scombussolò un pochetto ma non ebbi il tempo di rifletterci due volte che mi squillò il cellulare, era Adam così risposi.
-Pronto? Ciao Adam...ehm veramente non posso uscire sto facendo la guardia a due pesti, se vuoi vieni tu! Ok ti aspetto, ciao.-così chiusi il telefono e diedi una riordinata in giro, tempo cinque minuti e bussarono alla porta.
Andai ad aprire e bellissimo come sempre c'era Adam.
-Ciao Adam entra.-
-Ciao Bea-disse lui sorridente.
lo portai in salone e ci sedemmo a chiacchierare, eravamo seduti vicino e vedevo che lui cominciava ad avvicinarsi forse un po’ troppo quando per mia fortuna squillò il telefono.
-Ehm scusami...pronto? Ah ciao ragazze...si sono a casa...si certo che potete venire...si così mi faccio conoscere Adam.-
Manco il tempo di pronunciare il suo nome che avevano chiuso, guardai Adam e gli sorrisi.
-Stanno venendo due amiche che abitano qui nella riserva spero non ti dispiaccia.-
Adam si irrigidì poi guardò l'orologio e si alzò.
-Ehm Bea scusami ma mi sono scordato che ho da fare delle cose, scusami ciao.-detto questo andò via.




Giorno anche se forse dovrei dire vuon pranzo visto l'ora XD Ma comunque come sempre vi ringrazio per il fatto che ancora così numerosi seguite la mia storia...me felicissima...Inoltre come vedete il nostra vampirozzo a cercato di prosciugare la nostra Bea ma il tempismo delle amiche è stato perfetto.
Cmq adesso vi saluto.
Baci
benny

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** E' tutta colpa mia! ***


(Bea Pov)
Cinque minuti dopo che Adam era andato via arrivarono Serena e Sophie, avevano il fiatone ed erano molto preoccupate.
-Bea stai bene?-disse Soph scrutandomi attentamente.
-Si certo Soph-dissi meravigliata da quel comportamento, e mi incamminai in salotto ma Ena mi spinse via ed entrò prima lei.
-Dov'è Adam?-chiese quasi ringhiando.
-Ehi ragazze calmatevi! Adam è dovuto andare via, ma si può sapere cosa avete?-chiesi arrabbiata.
Le due ragazze tirarono un sospiro di sollievo e si sedettero sul divano.
-Allora che vi prende?-
-No niente e che hai sentito dei killer?-disse Soph.
Annuii.
-Bhè ci eravamo preoccupate-
Sbuffai e andai in cucina e tornai in salotto tornai con due bicchieri d'acqua e li diedi alle ragazze, poi mi sedetti sulla poltrona di mio padre, la sua preferita.
-Allora che stavate combinando?-
-Ah si! Eravamo venute per invitarti alla nostra festa di compleanno. Tieni-disse Sophie porgendomi un biglietto.
Lo presi e l’osservai.
-Ci verrai vero?-
-Ehm non lo so Ena, non me la sento.-
-Cosa? Spero che tu stia scherzando! Tu ci vieni punto e basta!!>>-disse Soph senza accettare obiezioni.
Così mi rassegnai e accettai, poi Soph ed Ena mi salutarono e andarono via.
Quel giorno sembrava un manicomio, del resto era così da una settimana, ad un tratto mi ricordai dei miei cugini.
Oh cazzo dove sono finiti?
Pensai cominciando a cercarli per tutta la casa ma per fortuna li trovai che dormivano sul grande tappeto della mia stanza, così li presi in braccio e li misi a letto.
Dopo tornai nella mia camera, accesi il computer e spedii un po’ di email ad amici e parenti, misi un po’ di musica e cercai qualcosa da mettere per il compleanno di Soph ed Ena. Aprii l'armadio e fui letteralmente travolta dai vestiti così cominciai a dare una sistemata.
Finalmente avevo finito e avevo trovato pure dei vestiti per l'indomani quando ad un tratto trovai la coperta di Jake, o meglio quella che gli avevo dato la prima volta che era venuto nella mia camera, la presi e sentii il profumo di terra di Jacob, quell'odore fece scattare in me tutti i ricordi di quei mesi passati; cominciai a piangere, feci cadere la coperta e guadai la mia cicatrice nella mano che mi ero fatta poco tempo fa, sembrava che mi bruciasse appena pensavo a Jacob.
Ma cosa stavo facendo? Finalmente avevo trovato una persona che mi amava veramente e io l'avevo lasciata?
-Sono un'idiota! Devo andare da lui-dissi prendendo le chiavi della macchina, ero davanti la porta quando mi bloccai.
E i bambini? Non posso lasciarli soli!
Poi la porta si aprì i miei erano tornata, sorrisi e senza dare spiegazioni presi la macchina e andai a casa di Jacob.
Arrivai a casa di Jake, scesi dalla macchina e mi avvicinai alla porta, sospirai e poi bussai; ad aprirmi la porta fu un uomo sulla sedia rotelle, lo guardai , era uguale a Jacob era sicuramente suo padre.
Sorrisi e poi parlai.
-Ehm salve sono Bea un'amica di Jacob è in casa?-
Il signor Black fece un piccolo sorriso poi diventò triste.
-Jacob è scappato di casa.-
Cosa? Jake se ne era andato?
Improvvisamente mi sentii io il mostro, ero stata io la causa della fuga di Jacob, non me lo sarei mai perdonato se gli fosse successo qualcosa si grave; poi una voce o meglio un ringhio mi riportò sulla terra.
-Tu! Sei tu quella che ha fatto scappare Jacob? Quella che gli ha detto mostro?-
Quil si avvicinò a me, era molto arrabbiato e tremava.
-Stai calmo ragazzo mio ancora non puoi trasformarti e poi non è colpa sua.-
Il ragazzo si voltò verso il signor Black.
-Ma Billy è colpa sua se tuo figlio è scappato.-
-No Quil-il signor Black stava per continuare quando lo bloccai.
-No ha ragione Quil è per questo vi chiedo scusa.-detto questo ritornai in macchina e andai via.
Continuavo ad asciugarmi le lacrime, non riuscivo a guidare dovevo fermarmi, così mi andai a sedere su una panchina del parco.
-Bea? -sentii una voce alle mie spalle, mi voltai.
-Ciao Adam-dissi con voce tramante.
-Bea che ti succede?-disse lui avvicinandosi.
-No niente-
-Se non è niente perchè piangi?-
lo guardai negli occhi, li aveva ancora rossi, però in lui non c'era niente che ti potesse far pensare a qualcosa di strano o forse volevo credere così, d'istinto mi venne la voglia di abbracciarlo, e così feci, all'impatto con lui ebbi un brivido lungo la schiena ma non mi soffermai molto a pensarci. Adam ricambiò l'abbraccio, restammo così per una decina di minuti, poi mi staccai.
-Ehm ti chiedo scusa Adam-
-E per cosa?-
-Uno perchè ti ho bagnato tutta la camicia e poi perchè penerai che sono matta-dissi mentre mi sfregavo gli occhi.
-Ma no tranquilla, adesso mi dici cos'è successo?-mi chiese sorridente.
Annuì e partii con il racconto, tralasciando la parte che Jake fosse un licantropo. Appena finii Adam mi abbracciò nuovamente.
-Mi dispiace Bea-
-E si lo so sono un caso disperato!-dissi ridendo.
Poi salutai Adam e tornai a casa.
Appena tornata a casa andai in camera mia e provai a chiamare Edward ma il telefono era spento, così scesi a cenare e poi andai a letto. La mattina seguente mi svegliai presto, presi il cellulare e mandai un messaggio di auguri alle ragazze e poi provai di nuovo a telefonare ad Edward ma niente così telefonai ad Alice ma neanche lei rispose.
Chissà dove saranno, forse sono a caccia.
Pensai mentre scendevo a fare colazione.
-Oh porca miseria!-dissi facendo cadere il cucchiaino dalla tazza.
Mi madre mi guardò preoccupata.
-Che succede Bea?-
-Non ho comprato niente a Soph ed Ena-
-Tranquilla, vestiti e andiamo a Port Angeles-disse mia cugina entrando in cucina.
-Grazie Karen, arrivo subito-
Così finii di mangiare e mi andai a vestire e partimmo per Port Angeles.
Passammo il resto della mattinata a Port Angeles e riuscii a trovare il regalo per le ragazze e in più mi divertii molto con mia cugina Karen, perchè anche se era già madre e tutto il resto sembrava un'adolescente proprio come me, così tornammo a casa e corsi a prepararmi e quando ero pronta presi la macchina e andai a casa delle ragazze.



Salve faccio un breve ringraziamento a tutti voi e un piccolo salutino.
Notte
BennyXD

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Tutti mi odiano ***


(Bea Pov)
Arrivata a casa delle ragazze non c'era ancora nessuno così aiutai Soph ed Ena a finire di sistemare e verso le nove arrivarono gli invitati, tutti mi guardavano male e c'era tensione nell'aria, non potevo dargli torto avevo fatto scappare Jacob.
-Ehm guardate che è un compleanno non un funerale!-disse Soph scocciata.
-Se siamo così e tutta colpa sua!-disse Embry indicandomi.
-No non vi permetto di dire una cosa del genere, Bea non c'entra!-
-Ah no Ena! Allora perchè Jacob è scappato?-
Ena stava per rispondere quando risposi io.
-No Ena aspetta, voi avete ragione e mi dispiace non pensavo che fosse capace di fare una cosa del genere ma ero confusa avevo bisogno di tempo è successo tutto troppo velocemente.-
-L’avevo detto io che portava solo guai-disse Leah guardandomi con disprezzo.
Sinceramente ci rimasi male per il commento di Leah, non mi aspettavo che mi trattasse così.
-Sta zitta Leah!-disse un ragazzo accanto a Sam.
Guardai tutti i presenti.
-Scusatemi-
Così dicendo mi incamminai verso la foresta.
Correvo nella foresta quando inciampai.
Maledetti tacchi!
Pensai rannicchiandomi sotto un albero, poi una voce calda mi chiamò.
-Bea?-
Sembrava la voce di Jacob.
-Jacob?-dissi alzando lo sguardo ma purtroppo non era lui era il ragazzo di prima.
-No non sono Jacob, ma non avere paura ti capisco e mi dispiace di tutto questo.-disse lui avvicinandosi, anche se non lo vedevo bene a causa del buio, il ragazzo aveva capelli corti corvini e degli occhi scuri. Mi sorrise, aveva lo stesso sorriso di Jacob, bellissimo e ammaliante.
-Comunque io sono Seth, il fratello di quella strega di Leah-
Feci mezzo sorriso.
-Tu lo sai dov'è Jacob?-gli chiesi.
-Purtroppo no, era molto dispiaciuto per quello che era successo.-
Abbassai di nuovo lo sguardo.
-Tornerà?-
-Si tranquilla non è la prima volta che scappa.-
Guardai Seth interrogativa.
-Che vuoi dire?-
-Bhè hai presente Bella?-
Annuii
-Bene lo ha fatto anche per lei però dopo è tornato quindi tranquilla, e poi lui sa cavarsela.-
Non credevo che Jake era così innamorato di Bella, ma infondo io di Jake non so nulla!
Pensai intristendomi, poi Seth mi tese una mano.
-Dai andiamo-
Strinsi la sua mano bollente e mi alzai.
-Ehm senti vorrei stare un altro po’ qui a passeggiare, tu vai se vuoi-
-Non se ne parla, e poi se ti accadrebbe qualcosa Jake non me lo perdonerebbe mai!-
Risi e poi ci incamminammo.
Non so bene da quanto tempo vagavamo per la foresta ma stavo bene, Seth era di buona compagnia, quando ad un tratto il ragazzo si zittì, e mi fece segno di stare in silenzio. Seth si mise in una strana posizione, era come una posizione d'attacco.
-Bea nasconditi li dietro e non muoverti per nessun motivo-mi sussurrò Seth indicandomi un cespuglio.
Guardai il ragazzo e andai a nascondermi, cercai di sentire qualche rumore ma tutto quello che sentivo era il frusciare delle foglie poi sentii Seth parlare.
-Ah sei tu Rosalie-
-Ciao Seth.-disse Rosalie un po’ schifata.
-Bea puoi uscire-
Così mi alzai e tornai dai due.
-E tu che ci fai qui?-
-Ehm ciao Rosalie, niente stavo facevo una passeggiata-
-Alle undici di sera in un bosco?-chiese stupita.
-Bhè si!-dissi sapendo che era una follia tutto questo.
-Ehm scusami Rosalie ma tuo fratello Edward dov'è finito?-
-Edward?-per la prima volta vedevo Rosalie in imbarazzo.
-Ah si Edward! E’ andato in Alaska da delle nostre cugine-disse cercando di essere il più convincente possibile.
-In Alaska? A fare cosa?-
-Non ho capito bene è partito all'improvviso-
-Ah capisco però poteva avvisarmi!-dissi un po’ irritata.
-Ehm bhè come ti ho detto è partito all'improvviso, comuque io vado a caccia ciao ragazzi.-
-Ciao Rosalie.-ripetemmo io e Seth all'unisono.
Poi tornammo a casa delle ragazze.
-Seth grazie io vado, salutami Serena e Sophie-
-Non vuoi entrare?-
-Non credo sia il caso.-
Così dicendo tornai a casa.
L'indomani andai a scuola, erano gli ultimi giorni quindi quel giorno mi feci interrogare in due materie, poi finalmente arrivò la pausa pranzo.
-Ehi Bea!-
-Ehi ragazze ma dove siete state?-
-Ehm scusaci ma avevamo delle cose da fare con la prof di mate-disse Soph posando pesantemente i libri sul tavolo.
-Capisco! Ah vi sono piaciuti i regali?-
-Oh si anzi grazie e scusaci per ieri e che-
-No tranquilla Ena, però io non pensavo che potesse scappare di casa!-
-Ah lascialo perdere, è solo un'idiota-
-No Soph l'idiota sono io!-
Poi Ena fece segno a Quil di avvicinarsi ma lui ed Embry vedendo me cambiarono direzione.
-Ragazze andate da Quil ed Embry non voglio che litighiate per me.-
-No tranquilla, sono due stupidi e che sono delle teste calde come Jake.-
Finì la pausa pranzo e poi anche la scuola.
Meno male.
Per tutta la settimana sperai che Jacob tornasse, ma purtroppo non fu così e nemmeno Edward si faceva vedere però il suo posto lo prese Adam, che mi teneva sempre compagnia, era un piacere stare con lui e poi con Adam non pensavo a niente e per me fu un tocca sana perchè ero tranquilla e rilassata e così riuscì pure a studiare e finire così tranquillamente la scuola.




salve gente scusate l'attesa ma con il sito chiuso e con l'avvicinarsi degli esami sono sempre più incasinata. Come vedete Adam si sta facendo amica Bea m a sarà un vero amico? lo saprete a breve.
Comunque vi ringrazio tutti perchè continuate a leggere la mia storia e ringrazio binca che ha commentato XD
buona serata
benny

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Finalmente l'ho trovato ***


(Bea Pov)
Si avvicinava sempre di più il mio compleanno e tutti mi chiedevano cosa volessi ma non volevo niente o meglio volevo qualcosa e cioè che Jacob tornasse, volevo un suo abbraccio o un suo bacio, volevo sentire la sua voce ma ormai era più di un mese che Jacob era andato via e io mi sentivo sola, per di più Edward era ancora in Alaska, avevo provato a chiedere informazioni a Bella o agli altri ma ogni volta dicevano che non lo sentivano da tempo.
Ero seduta sul divano dei Cullen quando pensavo a tutto questo mentre Alice mi faceva un'altra delle sue ramanzine: non devi stare con Adam, non mi piace, di qua e di la ma, lei non capiva, lui mi stava aiutando.
Dicevo ad Adam che lo avrei chiamato all'improvviso così Alice non lo poteva prevedere che stessi uscendo con lui, certo il perchè telefonavo ad Adam all'improvviso non gli avevo mica spiegato, non ero così stupida, ma loro non si fidavano e non capivano che per me Adam era diventato un buon amico, anche se Seth e le altre ragazze non erano da meno.
Poi sbuffando mi alzai.
-Ok Alice ho capito adesso vado, se sentite Edward fatemi sapere.-così schioccai un bacio alla piccola Nessie e tornai a casa.
Ormai era quasi luglio anche se a Forks non si notava tanto visto che il caldo era una rarità e le piogge erano continua, quel pomeriggio andai a lavoro, bhè si mio cugino aveva deciso di trasferirsi a Forks, aveva detto che era molto più sicura di Seattle anche se ancora i killer non erano stati catturati e si stavano avvicinando a Forks.
Si era aperto un piccolo bar-pub e visto che io d'estate non avevo niente da fare lo aiutavo come cameriera.
-Ciao Matt.-
-Oh ciao Bea, giusto in tempo c'è un tavolo da servire.-
Così mi diede un vassoio e andai a servire il tavolo, quando vidi Adam con altri tre amici, due ragazze bellissime e un ragazzo mozzafiato.
-Ciao Adam-
-Ciao Bea come va?-
-Bene bene, tu? Scusami se non ti ho chiamato in questi giorni e che ho avuto da fare con il lavoro e altro-dissi sorridente.
-Tranquilla tanto sono stato in compagnia, loro sono dei miei vecchi amici. Sono Jessica, Joe e Frency-disse indicandoli.
Sorrisi e porsi la mano a ognuno di loro.
-Piacere Bea-poi mi sentii chiamare.
-Oh scusatemi ma devo andare ci sentiamo Adam e piacere di avervi conosciuto-dissi voltandomi.
Prima di andare via mi sembrò che la ragazza accanto ad Adam guardò in cagnesco prima me e poi Adam ma forse fu solo un illusione.
Mentre servivo hai tavoli nella mia mente apparvero le figure degli amici di Adam che come lui avevano gli occhi rossi, certo ormai ci avevo fatto l'abitudine con Adam ma chissà forse era una nuova moda, però anche loro come Adam erano molto freddi e io conoscevo solo una famiglia così ed erano i Cullen.
Possibile che Adam fosse un...Naaa non può essere, se lo fosse già mi avrebbe uccisa e se invece è vegetariano?
Ma purtroppo non ebbi altro tempo per pensarci visto che avevo fatto cadere il vassoio per terra e adesso dovevo ripulire tutto.
(Edward Pov)
Erano già tre settimane che cercavo Jacob ma non riuscivo a trovarlo ma, la cosa che mi faceva innervosire di più e che avevo lasciato Bella e Nessie da sole e poi c'era Bea e Adam, quel lurido vampiro.
Basta se non lo trovo entro oggi torno a casa.
Pensai fermandomi accanto ad un albero.
Trovare chi?
Una voce tuonò nella mia mente era Jacob, l'avevo trovato o meglio lui aveva trovato me, mi voltai e osservai il grosso lupo dal pelo rossiccio davanti di me.
Jake ritrasformati devo parlarti e non voglio farlo con un cane.
Ehi attento a come parli succhiasangue e poi non so se ti sei dimenticato ma se mi trasformo sono nudo.
Presi lo zaino che avevo dietro la schiena e presi un paio di bermuda.
-Ho pensato anche a questo tieni.-dissi mettendo in bocca al grosso lupo i bermuda.
Jake scomparve e apparve un minuto dopo, aveva grandi occhiaie sotto gli occhi, capelli lunghi e arruffati ed era dimagrito.
Forse anche un po’ troppo.
-Allora cosa vuoi?-disse Jacob brusco.
-Devo parlarti è importante.-
-Avanti forza-
-Si tratta di Bea-
Appena finii la frase Jacob si irrigidì.
-Cosa le è successo? Sta bene?-
-No-dissi piano.
Jacob stava per correre ma lo bloccai.
-Cioè volevo dire si-
-Decidi amico si o no?-disse infastidito il lupo.
-Si sta bene, almeno quando lo lasciata stava bene adesso non so, ma non è questo il punto.- sospirai e cercai di non urlare per la rabbia.
-Mi spieghi perchè non hai detto a Bea che tu muori solo con il nostro veleno?-
Lui mi guardò storto.
-Allora?-chiesi impaziente.
-Credevo non fosse importante a cosa le serviva.-
Una risata nervosa uscii dalle mia labbra.
-Non era importante? A cosa serviva?-alzai la voce e avanzai verso Jacob, il mio proposito di non perdere la calma era andato a farsi fottere.
-Ma dico ti sei rincitrullito? La paura di Bea è quella che tu possa morire e tu non gli dici che sei immortale? Complimenti idiota. Per poco non moriva per questo piccolo particolare.-
Jacob rimase basito dalle mie parole, forse perché solo ora si rendeva conto della grande cavolata che aveva fatto.
Così si sedette per terra raggomitolando le gambe verso il petto.
-Io non pensavo...-sussurrò
-Non pensavi cosa? Che lei non ti amasse?-
-Si visto come mi ha trattato, urlandomi che sono un mostro.-
Di nuovo quella risata nervosa.
-Ok adesso ho la piena convinzione che sei un cretino. Ti ha detto mostro? Oh povero cucciolo-dissi scimmiottando una donna che parla con un bimbo piccolo, Jake alzò lo sguardo e mi ringhiò contro.
-Tu non sai che signi...-lo zittii.
-Lo so che vuol dire ma non per questo crederei che la donna che amo non mi amasse più.-
-Mi ha detto che non voleva affezionarsi a me per non rimanere delusa, nonostante le avessi detto dell'imprinting e tutto il resto.-disse tristemente Jake.
-Non mi pare che tu gli abbia detto tutto, ti sei scordato di un piccolo particolare importante.-
Jacob affondò la testa tra le sue braccia e cominciò a piangere singhiozzando rumorosamente.
Sbuffai e mi accovacciai vicino a lui.
-Su andiamo non è il momento per piangere. Dobbiamo tornare a casa in tempo per il suo compleanno.-
-E se non mi vuole più?-disse con sguardo basso.
Gli mollai uno schiaffo dietro la nuca.
-Ma sei allora sordo! Bea ti ama ancora e non spetta altro che tu ritorna e poi c'è ancora quel vampiro-
Jacob si alzò di scatto.
-Cosa? Ancora?-
-Si e per di più si frequenta con Bea e la situazione non mi piace-
Jacob cominciò a tremare e a ringhiare.
-Tranquillo ho chiesto ad Alice di controllarla e se fosse successo qualcosa gli ho detto di avvisarmi ma fino ad ora...-dissi bloccandomi, presi il mio cellulare e lo trovai spento.
-Oh merda!-
-Che c'è?-disse Jake preoccupato.
-Mi sono scordato di accendere il cellulare-
-Sei un coglione!- disse Jacob.
Gli lanciai un’occhiata fulminante, e accessi il cellulare dopo un po’ arrivarono dei messaggi, li lessi erano tutti di Bea. Infine chiami Alice.
-Pronto Alice tutto bene? Bea, Bella e Nessie stanno bene?-Alice rispose che era tutto apposto e perchè fossi così preoccupato ma gli dissi che gli avrei spiegato tutto dopo e chiusi la telefonata.
-Allora?-
-Tutto apposto sta bene.-
Entrambi tirammo un respiro di sollievo.
-Andiamo che è meglio-disse Jacob incamminandosi.
-Non se ne parla, tu non ti presenti così da Bea, andiamo in uno Hotel, ti dai una lavata e ti sistemi, mentre io vado a cercargli un regalo.-
-Ma...-cercò di replicare il ragazzo.
-Niente ma andiamo, puzzi come una capra.-
Così sbuffando presi Jake per un braccio e lo trascinai in città, adesso mi toccava fare pure da balia, dovevo farmi pagare per tutto ciò.




Salve lettori eccomi qui, che tra un po' di studio e l'altro posto questo capitolo. Non ho molto tempo quindi ringrazio lilly67 che anche se non compare il commento a me arrivava via posta privata e binca ;) Inoltre ringrazio tutti quelli che leggono.
Buona serata ci vediamo alla prossima.
Benny

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Compleanno Horror ***


(Bea Pov) Era arrivato il giorno del mio compleanno è il mio umore peggiorava sempre di più, per di più non si vedeva nè il lupo nè il vampiro e questo mi rendeva molto triste.
Appena mi svegliai mia madre mi riempì di coccole e regali, e mi disse che aveva invitato tutti i miei amici e parenti a pranzo, quindi dovevo cercare di essere felice.
Fu dura ma ci riuscii, il pranzo con Soph Ena e tutti gli altri era andato bene, verso le cinque di pomeriggio tutti erano andati via così presi la macchina e andai all'appuntamento con Adam che come al solito era stato deciso un minuto prima.
Arrivai davanti il parco e li ad aspettarmi c'era Adam bello e sorridente come sempre, scesi dall'auto e andai a salutarlo, da un paio di giorni a questa parte Adam tentava sempre di baciarmi sulle labbra e come gli altri giorni ci provò e stavolta ci riuscii, un brivido mi percosse la schiena e le mie gambe si rammollirono, solo con un'altra persona mi sentivo così ma purtroppo lui non c'era.
Volevo che il bacio finisse ma Adam mi stringeva forte a se e premeva forte contro le mie labbra come se non volesse staccarsi ma poi allentò la presa e riuscii a liberarmi.
Avevamo entrambi il respiro corto, ma lui mi preoccupava perchè tremava e mi dava le spalle.
-Adam ma che combini, cosa ti salta in mente?-dissi arrabbiata.
-Bea scusami non volevo, adesso andiamo devo darti il tuo regalo-la sua voce era roca come se dentro di lui ci fosse qualcun altro inoltre era anche piuttosto agitato, così velocemente salimmo in macchina e ci dirigemmo a casa sua.
Per tutta la durata del viaggio non volò una mosca, il silenzio rotto solo dal respiro forte di Adam sembrava eccitato ma non riuscivo a capire il motivo. Quando scendemmo dalla macchina mi fermai ad osservare la casa di Adam, era vecchia e aveva persino qualche vetro rotto, stavo cominciando ad avere paura, quando Adam mi tirò per un braccio fino a trascinarmi dentro casa.
L'interno di quella casa era ancora peggio dell'esterno, sembrava una casa infestata dai fantastmi.
-Adam se questo è uno scherzo sappi che non è divertente-dissi con voce tremante.
Adam non mi rispose, chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò verso di me.
-Ok Adam adesso basta, andiamocene-Dissi avvicinandomi alla porta.
-Perchè Bea? Sai che con me puoi stare tranquilla-Disse lui guadandomi con uno strano sguardo, come se fossi un piatto di carne al sangue.
-Lo so ma adesso usciamo da qui-cominciavo ad avere sempre più paura ma sembrava che Adam non se ne rendesse conto.
-Vieni Bea devo farti vedere una cosa-disse afferrandomi per un polso, ma lo strinse talmente forte che si spezzò.
Comincia ad urlare per il dolore e persi i sensi ma, mi risvegliali subito perchè ancora mi trovavo in quella brutta stanza con Adam che mi teneva fra le sue braccia, alzai lo sguardo e vidi dei strani denti che spuntavano dalla bocca perfetta del ragazzo e i suoi occhi erano rosso fuoco, in più il suo sguardo era cattivo e maniacale, cominciò a baciarmi il collo quando ad un tratto mi ritrovai per terra, sulla soglia della porta c'era Edward e quello che si stava rialzando da terra era...era Jacob!
-Jake Jake!-
Inizia a strillare, ma non so bene il perchè era come un sogno e urlare mi aiutava a rendere reale ciò che vedevo, quando ad un tratto delle braccia calde mi avvolsero, cominciai a piangere e toccavo il corpo di Jacob con mani tremanti.
-Jake mi dispiace, io non volevo, io ti amo!-affondai il volto nel suo petto e lui strinse l'abbraccio.
Nel frattempo Adam si era rialzato.
-Ciao Adam tutto bene?-
-Non ci posso credere Bea è amica di Edward Cullen-Disse Adam con una nota di paura nella voce.
Edward sorrise beffardo.
-Com'è piccolo il mondo vero? Ma dove sono i tuoi amichetti?-Chiese Edward guardandosi intorno.
-Ci cercavi Edward?-
-Oh ciao Jessica vedo che siete tutti in forma-
Jessica si asciugò una goccia di colore rosso che aveva vicino al labbro e sorrise.
-Bhè qui ci sono buone vittime ma, tu invece ti vedo un po’ deboluccio e soprattutto solo-
-Tranquilla Jessica che non è solo. Scusateci per il ritardo-disse Rosalie spuntando dalla porta con tutta la famiglia Cullen, Seth Serena e Sophie.
Jacob mi lasciò in un angolo e prima di andarsene mi diede un piccolo bacio sulla fronte, e poi cominciò una battaglia.
Purtroppo non vidi molto, erano tutti molto veloci e i miei sensi non erano al pari con i loro, quando ad un tratto mi sentii afferrare per i fianchi, non ebbi il tempo di vedere chi fosse perchè due denti affilati erano affondati sul mio collo, subito dopo altri due denti furono affondati sul mio polso rotto e infine sul mio fianco. Un dolore lancinante cominciò a pervadermi dalla testa hai piedi, la mia vista cominciava ad annebbiarsi e mi sentivo bruciare, quando ad un tratto vidi Jacob in lacrime che mi accarezzava il viso, quando si chinò vicino al mio collo e l'ultima cosa che sentii fu la voce di Alice che gridava.
-No Jacob non farlo!-
Poi chiusi gli occhi.



Salve gente ecco qui un altro capitolouzzo..ormai mancano solo due capitoli alla fine. Vi ringrazio ancora per i commenti e tutto.
Un bacione alla prossima

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Un brusco risveglio ***


Bea Pov
Mi trovavo distesa su un letto e sentivo qualcuno parlare o meglio farugliare, provai ad aprire gli occhi ma non ci riuscii erano troppi pensanti. Che cosa cavolo mi era successo? Perchè mi trovavo lì? Anzi dove mi trovavo? Perchè ero piena di dolori?
Troppe domane e nessuna risposta.
Non so per quanto tempo cercai di aprire gli occhi fatto sta che alla fine ci riuscii, mi trovavo in una stanza bianca ed ero attaccata a tre o quattro macchinari, sembrava che fossi all'ospedale ma ero sicura di non esserci.
Poi la porta si aprii e qualcuno entrò, ma non capivo chi fosse finché non si avvicinò.
-Bea ti sei svegliata!-
Quella voce tuonò forte nella mia testa tanto da farmi male e per questo feci una smorfia.
-Si sono sveglia ma dove mi trovo Dottor Carlisle?-
-Sei a casa mia. Ti ricordi quello che è successo?-
Scossi la testa.
-Capisco, non preoccuparti adesso stai bene, presto qualcuno ti spiegherà tutto-disse mentre mi controllava il battito cardiaco.-Bene! Adesso vado a dire agli altri che ti sei svegliata, sono tutti in pensiero per te-
-Dottor Carlisle da quanto sono qui?-
-Quattro giorni-
Rimasi a bocca aperta, cosa cavolo mi era successo da restare per quattro giorni lì.
-Oh mio dio mia madre sarà preoccupatissima!-dissi sbarrando gli occhi.
-Tranquilla lei è di sotto, adesso vado-così Carlisle uscì dalla stanza.
Sentii i passi del Dottore scendere al piano di sotto e poi di nuovo quel farfugliare, poco dopo altri passi e poi qualcuno entrò, era mia madre.
-Oh Bea, figlia mia, come stai?-disse correndo ad abbracciarmi mentre il suo volto si riempiva di lacrime.
-Ciao mamma sto...-
Come stavo? Avevo qualche dolore ma meglio non farla preoccupare
-Sto bene tranquilla-
Mentre mia madre continuava ad abbracciarmi vidi entrare mio padre, tutta la famiglia Cullen e Serena e Sophia.
Mia madre sciolse l'abbraccio e lasciò il posto a mio padre che anche lui mi abbracciò, tutti avevano facce stanche come se fossero stati svegli ad aspettare il mio risveglio, dopo cinque minuti Edward disse.
-Ehm potete lasciarmi solo con Bea devo parlargli-tutti annuirono in silenzio e uscirono ed Edward si avvicinò al letto.
Ero molto arrabbiata con Edward e per questo quando si avvicinò mi girai dall'altro lato, ci fu un minuto di silenzio poi Edward parlò.
-Senti Bea mi dispiace per tutto-
-Edward io non so cosa mi sia capitato, ma so che tu sei sparito per un sacco di tempo nel momento in cui io avevo più bisogno.-dissi quasi in lacrime.
-Lo so Bea ma adesso voglio spiegarti tutto se me ne dai la possibilità-disse sedendosi sul mio letto.
Vedendo che non replicavo iniziò a parlare.
-Io me ne sono andato per cercare Jake, perchè lui aveva sbagliato e mi dispiaceva vederti in quel modo, per questo sono sparito-
-Ma perchè non mi hai detto niente?-
-Perchè non volevo che stessi con la speranza che lui tornasse se io non sarei riuscito a trovarlo.-
-E io invece sono stata in pensiero per te che per quell'idiota!-dissi alzando un po’ la voce.
Poi mi tranquillizzai.
-Ma allora è tornato?-chiesi speranzosa.
A quella domanda il ragazzo si irrigidì e divenne teso, io vedendo la sua reazione mi rattristii.
-Quindi non è tornato!-
-Si no! Aspetta devo spiegarti prima cosa ti è successo-chiuse un attimo gli occhi e poi riprese.
-Allora ti ricordi di Adam?-
-Si certo-
E chi se lo scordava.
-Bene, lui non era esattamente come dire umano-
-Che vuol dire non era umano?-
-Lui era un vampiro!-
Edward finii la frase e nella mia mente comparvero delle immagini di Adam, dei suoi occhi della sua pelle.
-Lui non era come noi, lui uccideva persone per vivere e così voleva fare con te, perchè aveva la mania della preda perfetta e quella preda perfetta eri tu!-
-Adesso capisco perchè non volevate che io stessi con lui. Voi lo sapevate e non mi avete detto niente?-
-Bhè è complicato-disse Edward giustificandosi.
Ero sempre più arrabbiata , non sopportavo più tutte quelle bugie, non volevo più sentire nulla.
-Basta Edward non voglio più sentirti-
-No Bea aspetta c'è una cosa importante che devi sapere-
-Cos'altro c'è?-dissi con la voce che mi tremava.
-Prima che noi riuscissimo ad uccidere Adam, lui ti ha morso. Guarda il tuo polso sinistro-
Osservai il mio polso ma purtroppo era coperto dal gesso.
-Ah vero hai polso rotto, allora guarda il tuo collo-
Prese uno specchio e me lo porse, lo presi e guardai il mio collo, e li sull'incavo del collo vicino l'osso c'era una piccola mezzaluna, la toccai con due dita ed era fredda; la guardai un'altra volta e poi guardai il vampiro.
-Vuoi dire che sono anche io un vampiro adesso?-Chiesi spaventata.
-No non sei un vampiro-
-Ma non si diventa vampiri se qualcuno di morde?-
-Si ma per tua fortuna Jacob ti ha salvato-Disse quasi in un sussurro.
-Jake? Allora è tornato! Dov'è? Perchè non era qui?-chiesi sorridente.
-E’ qui però ti ricordi con che cosa muoiono i licantropi?-
Cominciai a riflettere sulla discussione fatta tra me ed Edward un paio di mesi prima.
I licantropi sono si più vulnerabili di noi ma muoiono solamente con il nostro veleno.
Quella frase cominciò a ronzarmi in testa.
-No non dirmi che Jake è morto!-dissi con gli occhi lucidi.
-No ma ti ha estratto il veleno ed è in gravi condizioni-disse infine Edward abbassando lo sguardo.
Cominciai a piangere silenziosamente, poi mi levai di dosso i tubi che mi tenevano attaccata alle macchine e mi alzai.
-Dove stai andando?-
-Edward portami subito da Jacob-
-Senti aspetta un altro po’-
-Edward portami da Jacob-dissi nera di rabbia-Adesso!-
Il vampiro annuì e mi portò nella stanza di Jacob.
Entrai in una stanza simile alla mia li sul quel letto immobile c'era Jacob, mi avvicinai lentamente a lui e gli presi la mano, la strinsi forte per sentire il suo calore ma la sua mano non era più calda come prima ma era fredda e il suo volto era triste. Cominciai a singhiozzare e tremare in maniera incontrollabile quasi come faceva Jake quando era furioso di rabbia quando una mano fredda mi toccò la spalla.
-Bea vieni torna nella tua camera Jake ha bisogno di riposo-
-Dimmi perchè Bella, perchè lo ha fatto?-
-Credo che il motivo tu lo sappia meglio di me, adesso vieni-Disse tirandomi leggermente per un braccio.
-No voglio restare qui, i…io sto bene-Dissi tra le lacrime.
-Mi dispiace Bea ma ancora tu non stai bene e poi non puoi restare qui-disse il Dottor Carlisle entrando nella stanza.
-Cos'ho ancora?-Chiesi sgarbatamente.
-Vieni nella tua stanza che ti spiego, Jacob ha bisogno di silenzio e noi con il nostro chiacchierare lo stiamo disturbando-
Così ritornai nella mia stanza.



Salve gente ecco il penultimo capitolo della mia storia, finalmente sta per finire.  Come sempre vi ringrazio per il fatto che non avete abbandonato la mia ff XD inoltre ringrazio Jake Love e Wrath_Cassandra_Black per aver recensito.
e dico che ancora di saranno delle sorprese.
Adesso vi saluto.
Benny

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** La fine di tutto ***


Rientrai nella mia camera e mi sedetti sul letto incrociando le braccia.
-Allora cos'ho ancora?-
-Vedi mentre tu dormivi ho fatto delle ricerche-cominciò il Dottor Carlisle.
-Che ricerche?-br> -Ho cercato di capire se avevi avuto diciamo degli effetti collaterali dopo che sei stata morsa-
-E’ allora? Cos'ha scoperto?-Chiesi guardandolo confusa.
-Che sei cambiata-disse con voce calma Carlisle, poi uscì dalla stanza.
Appena il dottore fu fuori dalla stanza sentii i suoi passi fino a giù e poi di nuovo quel farfugliare ma non ci badai molto stavo pensando a dove fosse andato il Dottor Cullen quando poi rientrò in camera.
-Allora sentito niente?-
lo guardai storto.
-In che senso?-
-Non hai sentito neanche una parola?-
-No solo i suoi passi fino a giù e poi qualcuno che farfugliava, ma non è la prima volta, anche quando mi sono svegliata ho sentito le stesse cose.-
Sul volto di Carlisle comparve un sorriso.
-Bene è proprio questo che intendevo, tu hai ereditato da Adam e forse anche da Jake un super udito. Bhè forse super no perchè non senti chiaramente cosa diciamo ma hai l'udito più sviluppato di un semplice umano e inoltre, questa cosa l'hai presa da Jacob, quando ti arrabbi fai proprio come un licantropo-Carlisle finì di parlare e io ero ancora scioccata per quello che mi aveva appena detto.
Ero diventata una specie di…Cos’è ero di preciso?
Pensai corrugando la fronte.
-Ma com'è possibile?-
-Non so rispondere a questo è come dire sei stata contaminata ma poco quindi non è niente. Adesso sarà meglio che riposi verrò più tardi per un piccolo controllo-
-Ma Dottor Cullen-
-Carlisle-mi interruppe lui.
-Jake si riprenderà?-
-Lo spero!-dissi avvilito dopo di che uscì dalla stanza.
Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi e come se fossi al cinema rividi tutto quello che mi era capitato, era orribile e per di più Jacob era fin di vita per colpa mia.
Perchè non mi hanno detto niente, perchè ogni volta tutto questo mistero!
Poi qualcuno bussò alla porta ,era mia madre.
-Bea preparati che ti porto a casa-
Annuii in silenzio e mi vestii, presi la mia roba e dopo aver buttato un'occhiata alla stanza di Jacob scesi al piano di sotto, salutai tutti e ringraziai il Dottor Cullen e finalmente tornai a casa.
Ogni giorno andavo a casa Cullen per andare a trovare Jacob ma ogni volta mi veniva proibito, per di più non mi dicevano nulla sul suo conto, li odiavo tutti.
Un giorno finalmente riuscii a vedere Jake, ed era come lo avevo lasciato cinque giorni prima, immobile e freddo, ero sempre più arrabbiata tutto questo era colpa mia.
-No Bea tu non c'entri-
-Cosa vuoi Edward, smettila di leggermi i pensieri-dissi seccata.
-Finiscila di dire che è colpa tua perchè non è vero-
-Allora di chi è la colpa? O meglio se non è mia perchè non mi avete detto niente?-
Edward restò in silenzio.
-Allora perché?-
-Te lo spiego io!-disse Bella spuntando da dietro le spalle del marito.-Però andiamo in un'altra stanza-
Lasciai la mano di Jake e seguii Bella.
-Vedi Bea il motivo per cui non ti hanno detto niente e perchè una volta io ho rischiato la mia vita e messo in pericolo gli altri perchè sono caduta in una trappola di un vampiro, per questo non ti abbiamo detto niente temevamo che si ripetesse la stessa situazione.-
Sbuffai.
-Non capisco se già era successo una cosa simile mi potevate dire tutto e dirmi di stare attenta perchè adesso per colpa vostra e del vostro dannato silenzio Jake è il quel letto che lotta tra la vita e la morte!-dissi alzando la voce.
-Bea smettila di dare la colpa a tutti e di fare la vittima della situazione, non sei l'unica che soffre per Jake c'è gente che lo conosce prima di te quindi stai zitta!-disse Bella urlando.
Era la prima volta che vedevo Bella così, era sempre stata molto tranquilla e diplomatica, invece adesso era nervosa e preoccupata e questo mi fece molta paura, restammo in silenzio guardandoci negli occhi quando poi arrivarono Serena e Sophie.
-Ciao Bella, ciao Bea che succede?-chiesero guardandoci.
-Niente stavo parlando con Bea, adesso scusatemi devo andare-così Bella uscì dalla stanza.
Sprofondai sul divano, quei pochi attimi con Bella erano stati carichi di tensione e per me fu troppo, ancora ero troppo debole per riuscire a tenere teste a tutte queste emozioni, poi guardai le ragazze ancora sulla porta e gli sorrisi e mi avvicinai a loro.
-Allora ragazze come state?-
-Noi bene, tu invece che hai? Sembri sconvolta-disse Ena guardandomi in faccia.
-No niente e che ancora non mi sono ripresa del tutto e sono preoccupata per Jake-
-Senti Bea che ne dici di farti una bella passeggiata e rilassarti un po’-
-Mmm ok!-così uscimmo di casa e andammo nel bosco.
Le ragazze cominciarono a raccontarmi quello che facevano in quel periodo ma io non c'ero con la testa, ripensavo a quello che aveva detto Bella.
Forse ha ragione ma che ci posso fare se loro non mi dicono le cose, io poi non so cosa devo pensare, odio la mia vita è tutto un casino adesso più di prima. Voglio andarmene per un po’ devo riposarmi e qua non posso farlo, però se Jake si sveglia e io non ci sono? Crederebbe che me ne sono andata per sempre! Oddio basta!
Pensai fermandomi di colpo, le ragazze si voltarono verso di me.
-Tutto bene?-
-Ehm si certo, ma dove stiamo andando?-chiesi guardandomi intorno.
-Questa è una parte del bosco che non hai mai visto, qui noi di solito facciamo le nostre riunioni e più avanti c'è un posto che vorremmo farti vedere-disse Soph sorridendomi. Così continuammo a camminare per altri cinque minuti tra alberi giganti e cespugli di ogni tipo, quando arrivammo in una piccola radura dove c'era un grande salice piangente, e tutto intorno era pieno di alberi secolari, il sole filtrava dalle fessure dei rami, era un posto bellissimo ma non capivo cosa ci facevamo in quel posto.
Guardai le ragazze con aria interrogativa, loro sorrisero ed Ena parlò.
-Questo è il posto in cui viene sempre Jake quando ha bisogno di stare solo e poi guarda-disse trascinandomi sotto l'albero: lì dentro una piccola fessura dell'albero c'erano vari oggetti tra cui una statuina ancora incompleta di un lupo abbracciato da una ragazza e sotto c'era il nome di Jacob.
-Questa statuina ha cominciato a farla prima di conoscerti perchè sperava di regalarla alla sua ragazza, ma prima la ragazza non c'era quindi non sapeva come fosse, poi sei arrivata tu e a cominciato a inagliarlo a tua immagine e somiglianza guarda>>-io presi la statuina e l'osservai attentamente, Ena aveva ragione quella ragazza assomigliava a me, Jake aveva intagliato persino il bracciale che mi aveva regalato Alice, strinsi forte quella statuina al petto e cominciai a piangere.
-Ragazze lasciatemi sola qui, ci vediamo dai Cullen, non preoccupatevi per me la strada la ritrovo da sola-
Così le due ragazze senza replicare andarono via.
Mi sedetti per terra e ripensai al mio primo incontro con Jacob, il brutto scherzo che gli avevamo fatto, lui tutto bagnato nella mia camera e a tutti i bei momenti insieme, continuai a pensare a tutti ciò fino ad addormentarmi; non so per quanto tempo restai li ma fui risvegliata da una mano gelida e da una voce soave.
-Bea svegliati dai su-
Aprii gli occhi e c'era Edward, mi stiracchiai.
-Bea, Jacob si è svegliato!-disse sorridendomi.
Sbarrai gli occhi.
-Che cosa?-
-Dai andiamo, Jake si è svegliato-
Senza farmi muovere Edward mi prese il braccio e corremmo fino a casa Cullen.
Mi lasciò solo quando fummo davanti la porta della stanza di Jake.
-Vai, lui ti sta aspettando-mi disse sottovoce poi sparì.
Aprii la porta e entrai.
E’ finalmente Jake era li fermo, che mi sorrideva, i miei occhi si riempirono di lacrime e corsi ad abbracciarlo, cominciai a singhiozzare e cercavo di abbracciarlo il più forte possibile, poi lui mi avvolse tra le sue braccia e sentii di nuovo il suo calore, il suo dolcissimo profumo.
-Oh Jake scusami, scusami, scusami tu non sei un mostro, sono io il mostro scusami-
Lui mi zittì e dopo che mi guardò negli occhi mi baciò, finalmente di nuovo quella bellissima sensazione dove il cuore mi schizzava via dal petto, di nuovo quel suo abbraccio caloroso, di nuovo le nostre bocche si muovevano in sincrono, di nuovo eravamo insieme.
Jake si staccò dal bacio e con il fiato corto mi sussurrò.
-Ti Amo Bea e non ti lascerò mai più-
Mi strinsi di più a lui e restammo così, poi qualcuno distrusse letteralmente la porta ed entrò, era stato Embry e dietro a lui c'era tutto il branco.
-Jake amico mio finalmente-disse Embry avvicinandosi.
-Ciao Embry, salve ragazzi-disse sfoderando il suo sorriso mozzafiato.
Finalmente era tornato è adesso nessuno poteva separaci.




-Jake sbrigati o arriverai in ritardo-dissi urlando a Jacob che come al solito era in ritardo.
-Mamma Edward non mi da la mia bambola!-disse una voce cristallina alle mie spalle.
-Edward smettila e preparatevi che sta arrivare il pulman-dissi finendo di preparare la colazione.
Erano passati parecchi anni da quell'incubo e orami io e Jacob eravamo marito e moglie, ormai non abitavamo più a Forks ma in California e inoltre avevamo due bambini, Edward 6anni e Alice 2,i nomi dei loro rispettivi padrini che venivano a trovarci ogni sera e ogni volta che pioveva.
-Ciao Amore-disse Jake schioccandomi un bacio sulle labbra.-Ci vediamo sta sera, ciao Seth e Serena.-disse accarezzandomi la pancia.- Edward Alice andiamo c'è il bus-così prese i due piccoli e uscì.
Ah dimenticavo adesso Jake era diventato un campione di motociclismo e si stava per aprire un’officina tutta sua e in più aspettavo due gemelli, Seth e Serena che sarebbero nati a maggio, certo c'erano stati un po’ di litigi tra i vampiri e i Quileute per chi avesse la meglio sui nomi.
E io ogni volta dovevo cercare di far calmare le acque ma, ormai la mia vita era perfetta e non c'era niente che andava storto.




Salve cari lettori eccoci arrivati alla fine finalmente! Spero che vi piaccia quest'ultimo capitolo e non prendetemi per pazza per questa fine ma l'ho sognata così XD
Vi ringrazio di cuore per avermi seguito e per essere restiti sino alla fine! VI RINGRAZIOOOOOOOOOOOOOOOOO.
Alla prossima ff
Benny

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=447883