All In A Chain Of Songs

di Andy14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


NOTE INIZIALI: Salve a tutti! Bene, sono di nuovo qui per presentarvi una nuova storia su Glee. Una long, molto long aggiungerei. Per ora sono pronti i primi due capitoli, il terzo è circa a metà. Inizio subito a mettere le mani avanti dicendo che io il 7 Luglio dovrò fare gli esami orali per la maturità... quindi sono so quanto potrò scrivere fino ad allora. Tuttavia, per questo capitolo e per il secondo, ho preparato un piccolo trailer. Le scene sono prese appunto dalle puntate del letefilm, ma a grandi linee è quello che succedera in questo e nel prossimo capitolo. Ah, vorrei anche aggiungere una cosa. Ho creato una Pagina Facebook, dedicata esclusivamente alle mie fanfiction. Nella pagine scriverò quando ci sarà il nuovo aggiornamento, anteprime e anche questi piccoli trailer. Ebbene si, dopo la maturità non ho nulla da fare e rompo le scatole a voi. Se volete fateci un salto: Andy In Fanfictionland

Trailer Chap. 1 &2

I

 

Kurt appoggiò la cartella ricolma sul letto, sedendosi poi a sua volta sul materasso. Con sguardo impaziente controllò nuovamente l’ora. Le 8 e 20. Aveva appuntamento con Blaine alle 8 e 30, per poi andare a scuola insieme. Era rimasto sorpreso quando il suo ragazzo, ancora non gli sembrava vero poterlo chiamare così, invece di arrabbiarsi alla sua decisione di tornare nella sua vecchia scuola, lo aveva seguito. Blaine gli aveva raccontato che si era trasferito alla Dalton a causa dei bulli che lo infastidivano nella sua vecchia scuola, e Kurt era rimasto sia perplesso che in un certo modo lusingato da quella decisione. Blaine sapeva che seguendo Kurt sarebbe andato nuovamente in contro a forme di bullismo, ma pareva non importargli. Finn lo chiamò dalla cucina, intimandogli di muoversi a scendere le scale. Si alzò dal letto, afferrano l’iPhone lasciato sul comodino. Notò una chiamata persa da parte di Blaine che, talmente perso nei suoi pensieri, non aveva sentito arrivare. Si mise la cartella in spalla, scendendo di corsa le scale. Finn lo aspettava appoggiato al muro, gli occhi ancora pesti di sonno.

-Il tuo ragazzo si rifiuta di entrare- gli disse, passandogli le chiavi della macchina. Kurt inarcò le sopracciglia curate, raggiungendo in pochi passi la porta di ingresso. La aprì rivelando Blaine, appoggiato alla sua macchina.

-Hey- lo salutò, raggiungendolo poco dopo. Blaine gli sorrise, avvolgendolo con un braccio intorno alla vita, quando gli fu davanti. Gli lasciò un piccolo bacio sulle labbra sottili, mentre l’altra mano andava a posarsi sulla sua guancia. Quando si separarono, entrambi i loro visi erano illuminati da un sorriso. Finn tossicchiò, facendoli voltare verso di sé. Burt guardava quella scena imbarazzato, massaggiandosi il collo con una mano.

-Oh papà… ehm…-

-Passate una buona giornata ragazzi… Buongiorno Blaine- salutò, guardando l’ex Warbler con fare intimidatorio. Blaine deglutì rumorosamente.

-Buongiorno, Signor Hummel- riuscì ad articolare, tormentandosi le mani. Kurt sorrise, posando sulla guancia rasata del suo ragazzo un tenero bacio, che lo fece arrossire ancora di più. Burt fece un altro cenno con la mano, prima di tornare in casa. Finn ridacchiò, salutando Blaine con una pacca sulla spalla.

-Signori, guido io- decretò il quarterback, rubando letteralmente le chiavi dalle mani di Blaine.

-Finn, perdonami, chi ti dice che ti farò guidare la mia macchina?-

-La faccia di Kurt che non vede l’ora di salire sul sedile posteriore con te- Finn sorrise imbarazzato al suo fratellastro. Stava cercando di sciogliersi, contento che finalmente Kurt avesse trovato una persona a cui stare accanto in quel senso. Kurt divenne bordeaux sedendosi, come aveva suggerito Finn, sui sedili posteriori. Blaine si sedette al suo fianco, circondandogli le spalle con un braccio. Non passarono tutto il tempo a baciarsi, come probabilmente Finn pensava. Kurt guardava il sedile di fronte a se con sguardo perso, i pensieri che gli scorrevano veloci nella mente. Aveva paura. Paura di entrare a scuola e vedersi arrivare contro una granita prima che chiunque potesse dirgli “Bentornato Kurt”. Blaine, sentendolo irrigidirsi contro il suo fianco, lo abbracciò più forte posandogli un bacio sui capelli perfettamente acconciati. Kurt non gli strillò contro, come avrebbe fatto con qualsiasi altra persona avesse osato toccargli i capelli. Gli sorrise, baciandogli le labbra per la seconda volta quella giornata. Finn parcheggiò troppo presto per Kurt, che abbandonando le labbra del suo ragazzo si accorse che si, erano arrivati. Fece un lungo sospiro, e dopo un altro bacio a Blaine scese dalla macchina. Il suo ragazzo prese al volo le chiavi che Finn gli stava lanciando, mettendole nella borsa.

-Andiamo?- gli chiese, prendendogli una mano tremolante. Kurt annuì, ricambiando la stretta dell’altro. Non dovettero camminare molto dato che Mercedes e Rachel, vedendoli avvicinarsi, avevano cominciato a correre verso di loro. Le due li travolsero, abbracciando stretto Hummel. Blaine gli lasciò la mano, lasciandolo nelle braccia delle amiche.

-Sei davvero qui! Non ci posso credere…- Mercedes versò qualche lacrima, proprio come aveva fatto quando Kurt aveva deciso di andare via.

-Non cominciare a piangere sennò inizio anche io- le disse lui, abbracciandola ancora. Rachel non sapeva se ridere o piangere, ma quando Kurt la abbracciò, optò per ridere. Contenta che il loro amico fosse di nuovo lì.

-Blaine, ciao!- salutò Mercedes, abbracciando brevemente anche lui. Rachel gli sorrise soltanto.

-Ciao ragazze-

-Ragazze, vi devo dire una cosa- annunciò Kurt, prendendo di nuovo la mano di Blaine nella sua, così che fosse visibile alle sue amiche. Entrambe sgranarono gli occhi prima di saltargli nuovamente a dosso, questa volta abbracciando entrambi.

-Era ora!- esclamò Mercedes, staccandosi. –Io lo avevo detto che sareste finiti insieme. E tu che ti facevi tanti problemi mentali quando ha fatto quel “Gap Attack”-

-Ti sei fatto dei problemi mentali?- gli chiese Blaine, con tono quasi malizioso. O forse solo Kurt lo aveva interpretato così.

-Si, va bene? Ricordi quello che ti dissi da Starbucks? Ecco, moltiplica quei pensieri per dieci- Blaine sorrise, dandogli un bacio sulla guancia. Le ragazze sospirarono intenerite, mentre Kurt si voltava per baciare il ragazzo sulle labbra. Poi fu il gelo. Non seppe con esattezza da dove arrivò, se dall’alto, o da davanti, o da dietro. O da tutte e tre le parti. Sentì solo gelo, e odore di fragola. E un eco di “Bentornata Lady”. Inspirò dal naso, togliendosi un po’ di granita dagli occhi per poterli aprire. Si voltò verso il moro, che lo guardava incredulo. Da dove diavolo erano arrivati? Kurt notò sulla propria spalla un pezzo di granita ancora intero. Girandosi, vide i suoi assalitori in attesa della sua reazione. Con un piccolo sorriso prese il pezzo di granita, mettendolo in bocca. Masticò per un po’, facendo poi una faccia schifata.

-La prossima volta se proprio volete lanciarmi una granita, lanciatemela all’uva. Mi piace di più- Mercedes rise, attingendo anche lei alla granita sulla giacca dell’amico. –O alle ciliegie… no, no uva. Meglio uva- decise Kurt, voltandosi verso Blaine che lo guardava con un misto di dispiacere, rabbia e sconforto.

-Tesoro? Vieni qui fatti abbracciare!- cercò di abbracciare il ragazzo, che ripresosi cominciò a correre. –Non mi vuoi? Potrei offendermi!-

-Oh, vatti a togliere quello schifo da dosso e poi ne riparliamo!- entrambi risero, quasi dimentichi dell’intera scuola che li guardava con occhi sgranati. Kurt continuava a rincorrere Blaine finchè quest’ultimo venne raggiunto da Hummel. Kurt lo abbracciò stretto, impiastricciandolo di bibita appiccicosa.

-Ah Kurt! Sei tutto… appiccicoso!- rise Blaine abbracciandolo a sua volta, ormai consapevole di doversi sporcare.

-Ora che stiamo insieme dobbiamo condividere tutto no? Ecco, condividiamo l’appiccicume della granita alla fragola- l’ex Warbler fece una faccia schifata, sorridendo poi quando Kurt posò le labbra sulle sue.

-Credo mi piaccia la fragola sai?- gli sussurrò in un orecchio, anche quello appiccicoso. –Ora penso dovresti darti una lavata…-

-Sì, ho anche i vestiti di cambio. Sapevo mi avrebbero tirato addosso la granita.-

-Ah grazie per non aver avvertito anche me! Dovrò stare tutto il giorno con questa roba addosso!-

-Oh non ti lamentare fringuello, devi imparare a sopportare!-

-Sopportare? Vieni qui ti faccio vedere io che devi sopportare!- ricominciarono a rincorrersi, mentre la campanella li informava che era ora di andare in classe. Mercedes e Rachel risero, vedendo la neo coppia rincorrersi qualche altro attimo, prima di decidere che era meglio entrare.

 

***

 

Dave camminava tranquillamente per i corridoi, lo zaino sulle spalle. Sentì delle risate dietro di lui, che lo portarono inevitabilmente a girarsi. Kurt Hummel era tornato. Ma non era solo. Si era portato dietro il suo amico hobbit, e per giunta camminavano abbracciati. Dave sentì una strana fitta a quella vista, senza saperne la ragione. Fitta che divenne insopportabile quando il ragazzo riccioluto posò un bacio sulla guancia ancora appiccicosa dell’altro, facendolo ridacchiare.

 

***

 

-Senti non è che la dentro hai una camicia anche per me?- chiese Blaine al suo ragazzo, dall’altro lato della porta del gabinetto dove Kurt si stava cambiando di abiti.

-Aspetta, ora guardo. Blaine levati dalla porta che non riesco ad aprire!- il moro si allontanò, lasciando Kurt uscire dall’angusto spazio dove si era chiuso poco prima. Ora indossava un maglioncino blu leggero, con lo scollo a V. I jeans erano sempre gli stessi dato che fortunatamente non erano stati inzaccherati dalla granita. Si tirò su le maniche della maglia, sciacquandosi le mani delicate. Se le asciugò, cominciando a rovistare nella borsa che aveva tirato fuori dall’armadietto di Finn. Conteneva dei vestiti di ricambio, che il più grande aveva portato il giorno prima, sotto ordine del fratellastro. Kurt tirò fuori una polo nera, sorridendo soddisfatto. Gli passò l’indumento, facendogli segno di entrare nel gabinetto e cambiarsi. Blaine eseguì, sfilandosi la sua maglia chiazzata di rosso. Si infilò la polo, notando la lunghezza eccessiva.

-Kurt, mi sa che mi sta un po’ troppo grande…-

-Esci, fa vedere- uscì, allargando le braccia eseguendo poi una piccola giravolta. Kurt lo guardò pensoso, poi annuì.

-E’ di Finn, hai le spalle troppo larghe per metterti una delle mie magliette. Di maniche va bene, per la lunghezza non ti sta male dai- gli sorrise. Blaine ricambiò, baciando il suo ragazzo sulle labbra.

-Grazie-

-Figurati- Kurt prese la maglia dell’altro, riponendola in una busta di plastica insieme ai suoi abiti zuppi. –Te la lavo- gli disse, chiudendo la borsa e facendo per prenderla. Blaine fu più veloce, mettendosi la borsa in spalla per portarla al suo posto. Il castano sorrise ancora, uscendo dal bagno con l’altro ragazzo al suo fianco.

NOTE FINALI: Non la metto un'anticipazione del prossimo capitolo... Massì la metto.

[...] Un leggero bussare interruppe la risposta che Mercedes stava per dare al professore, mentre la porta della choir room si apriva. David Karofsky entrò, senza la solita giacca che portava con sé. -Scusatemi- disse, guardando poi Kurt –Posso parlare un attimo con te?- chiese, mantenendo un tono gentile. Kurt guardò Blaine che lanciò un occhiata al difensore dei Titans. [...]

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


NOTE INIZIALI: Si lo so, avevo detto che avrei aggiornato non prima del 7... ma il bacio Klaine di ieri sera mi ha dato un motivo in più per postare *^* godetevi il capitolo, le canzoni in questo capitolo sono quelle che ho usato per il trailer che ho postato nel capitolo precedente ;D


II

 

Il Glee Club accolse Kurt e Blaine con grande entusiasmo, come se fossero sempre stati lì. Kurt vide che la sedia occupata da lui solitamente era stata lasciata vuota, come quella di fianco. Kurt sapeva che non era stato un caso, infatti voltandosi verso Mercedes la vide sorridere.

“Grazie”, mimò con le labbra, mentre mano nella mano con Blaine si sedeva. Santana li fissò per un po’ lanciando un paio di occhiatacce malevole a Blaine, ma ne il diretto interessato ne Kurt se ne accorsero.

-Bene ragazzi, settimana scorsa vi ho lasciato liberi di scegliere una canzone per esibirvi ovvi. Chi vuole cominciare?- senza nemmeno aspettare che il professore avesse finito di parlare, Rachel si alzò in piedi, dirigendosi verso il pianoforte con uno stereo.

-Dato che non c’era un tema specifico per questo compito, la scelta è stata ardua. Credo tuttavia di aver scelto la canzone giusta- disse, lanciando un occhiata a Finn, che si mosse agitato sulla sedia.

Le prime note della canzone riempirono la stanza, ed i ragazzi cominciarono ad agitarsi sule sedie a ritmo di musica. Blaine prese Kurt per mano coinvolgendolo, non senza proteste, in un tango improvvisato. Vennero imitati subito da Brittany e Mike, che si esibirono in una performance decisamente migliore. Kurt rideva, specialmente dopo che il suo ragazzo gli fece fare un disastroso caschè, mentre Rachel aveva cominciato a cantare. 

It's not her fault that she's so irresistible 
But all the damage she's caused is unfixable 
Every twenty seconds you repeat her name 
But when it comes to me you don't care 
If I'm alive or dead, so 

Objection 
I don't want to be the exception 
To get a bit of your attention 
Love is for free and 
I'm not your mother 
But you don't even bother 
Objection 
I'm tired of this triangle 
Got dizzy dancing tango 
I'm falling apart in your hands again 
No way 
I've got to get away 

In quello stesso istante, Dave attraversò il corridoio per raggiungere il suo armadietto. Aveva dimenticato il libro di matematica. Sentendo la musica si fermò, sbirciando dentro quella che era l’aula canto. Sobbalzò, vedendo Kurt e Blaine, ma soprattutto Blaine, improvvisare quello strano balletto ridendo come due ubriachi. 

Next to her cheap silicone I look minimal 
That's why in front of your eyes I'm invisible 
But you've got to know small things also count 
Better put your feet on the ground 
And see what it's about, so 

Objection 
I don't want to be the exception 
To get a bit of your attention 
Love is for free and 
I'm not your mother 
But you don't even bother 
Objection 
­ The angles of this triangle 
Got dizzy dancing tango 
I'm falling apart in your hands again 
No way 

I wish there was a chance for 
You and me 
I wish you could find our 
Place to be 
Away from here 

Dave, senza accorgersene, aveva cantata a sua volta quell’ultimo pezzo di canzone, rendendosi conto troppo tardi di ciò che aveva effettivamente cantato. Nessuno pareva aver sentito, e con un sospiro di sollievo si allontanò, lasciandosi alle spalle la musica e la voce di Rachel.  

This is pathetic 
And sardonic 
And sadistic 
And psychotic 
Tango is not for fun 
Was never meant to be 
But you can try it 
Rehearse it 
Or train like a horse 
But don't you count on me 
Don't you count on me boy.


Objection 
I don't want to be the exception 
To get a bit of your attention 
Love is for free and 
I'm not your mother 
But you don't even bother 
Objection 
I'm tired of this triangle 
Got dizzy dancing tango 
I'm falling apart in your hands again 
No way 
I've got to get away.

Mentre la canzone volgeva al termine, ormai tutti membri del Glee Club erano intenti a scatenarsi intorno a Rachel, ballando passi senza senso. Senza nemmeno sapere come, Kurt si ritrovò a strillare aggrappato alla spalla di Puck che lo aveva tirato su di peso, mettendoselo in spalla come un sacco di patate.

-Puckerman mollami! Mettimi giù! Blaine, fa qualcosa!- Blaine, piegato in due dalle risate, gli si avvicinò con gli occhi lucidi di lacrime dal troppo ridere. Diede una pacca sulla spalla a Puck, che ridendo divertito, gli fece posare di nuovo i piedi a terra. Kurt si volto verso il suo assalitore, propinandogli un piccolo schiaffo sul braccio.

-Dai Kurt, eri troppo divertente!- gli disse Blaine, abbracciandolo diventando anche lui vittima dei colpi del castano. Kurt, dopo aver sfogato la sua rabbia, si lasciò abbracciare. Gli altri li guardarono contenti, poi commenti come “basta amoreggiare” e “prendetevi una stanza”, li costrinsero a dividersi.

-Ragazzi, calmatevi! Rachel, molto bene. Non so cosa ti abbia fatto reagire così, ma sei stata brava. Ora, a chi tocca?-

***

Juliet si sistemò la giacca dei Titans che Dave le porgeva per coprire il corpo coperto solo dall’intimo, asciugandosi le lacrime che le erano scese sulle guance. Il ragazzo le posò una mano sulla spalla, sciogliendole poi i lunghi capelli mori dalla coda in cui erano costretti. Glieli spettinò, facendola ridere.

-Ecco, ora ti sei tolta da dosso anche l’ultima costrizione. Adesso, niente ti lega più a quella vita- lei annuì, sistemandosi la folta chioma. Dave si alzò, porgendole una mano.

-Almeno ora potrò offrirti un gelato e vederti accettare l’invito-

-Mangiamoci un Cheese Burger ti prego. E patatine, tante patatine.- rise lei, chiudendo la zip della felpa. Dave le si avvicinò, stringendola poi in un forte abbraccio. –Grazie, Dave-

-Figurati. Ora resta qui. Io esco e ti faccio portare dei vestiti da mettere.- Juliet annuì, e il ragazzo uscì circospetto dal bagno femminile dove si erano rintanati. Si tirò su da terra, guardandosi al grande specchio posto sopra i lavandini. Si toccò i capelli che non vedeva sciolti quasi da un anno, se non raramente. Il corpo una volta fasciato perennemente dalla divisa delle Cheerios, ora era coperto da quella felpa molto più grande di lei. Dando le spalle allo specchio, si mise le mani in tasca. Ne tirò fuori l’iPod di Dave. Si infilò le cuffiette, sedendosi nuovamente a terra con le spalle al muro. Lo accese, selezionando la riproduzione casuale. The Ballad Of Monna Lisa dei Panic! AT The Disco iniziò. Juliet sorrise, iniziando inconsapevolmente a cantare.

She paints her fingers with a close precision 
He starts to notice empty bottles of gin 
And takes a moment to assess the sin 
She's paid for 

A lonely speaker in a conversation 
Her words are spinning through his ears again 
There's nothing wrong with just a taste of what you've paid for 

Say what you mean 
Tell me I'm right 
And let the sun reign down on me 
Give me a sign 
I want to believe 

Woah, Mona Lisa, 
You're guaranteed to run this town 
Woah, Mona Lisa, 
I'd pay to see you frown 

La porta del bagno si aprì, interrompendo il piccolo assolo della ragazza.

-Ciao- la salutò un ragazzo castano, che entrò senza problemi con una grande borsa a tracolla.  

***

-Ragazzi, calmatevi! Rachel, molto bene. Non so cosa ti abbia fatto reagire così, ma sei stata brava. Ora, a chi tocca?- un leggero bussare interruppe la risposta che Mercedes stava per dare al professore, mentre la porta della choir room si apriva. David Karofsky entrò, senza la solita giacca che portava con sé.

-Scusatemi- disse, guardando poi Kurt –Posso parlare un attimo con te?- chiese, mantenendo un tono gentile. Kurt guardò Blaine che lanciò un occhiata al difensore dei Titans.

-Posso?- Blaine annuì, dandogli un bacio sulla guancia prima che Kurt si allontanasse per seguire Dave fuori dall’aula. Quando la porta si chiuse alle sue spalle, entrambi poterono sentire distintamente i membri del Glee Club parlottare a bassa voce.

-Allora?- chiese Kurt, incrociando le braccia al petto.

-Mi serve un favore, un grande favore. Lo so che non ho il diritto di chiederti niente, ma per favore. È importante.- Dave gli aveva detto quelle parole con estrema sincerità negli occhi verdi, e Kurt non poté dirgli di no.

-Ok, ok. Che cosa ti serve?- Dave gli sorrise, spiegandogli la situazione.

-Sei l’unico che può aiutare Juliet ora come ora. Non conosco nessun’altro che si porti dei vestiti a scuola…-

-Bhé devi organizzarti quando sei mira dei giocatori di football. Oggi mi hanno tirato tre granite. Nello stesso momento.-

-Sì Azimio me l’ha raccontato, mi dispiace davvero-

-Comunque, sorvoliamo su questo punto. Dimmi dov’è che le porto qualche vestito. Poi, ci vediamo fuori la choir room-

***

-Ciao- la salutò ancora Kurt, poggiando la borsa piena di abiti di scena in terra. Juliet si strinse la felpa di Dave addosso, facendola aderire completamente alla pelle. –E’ stato Dave a dirmi di venire. Ti ho portato qualche vestito, spero ti vadano bene. Li ho presi dai camerini- spiegò, aprendo la sporta e tirandone fuori qualche indumento. C’erano due paia di jeans, canotte in tinta unita viola e rossa, e un vestitino azzurro. Juliet si inginocchiò vicino alla borsa prendendo uno dei jeans e la canotta rossa.

-Grazie- sussurrò lei. Poi si alzò, chiudendosi in uno dei cubicoli per cambiarsi. Ne uscì poco dopo, la felpa ancora sulle spalle ma aperta, con sotto i nuovi abiti.

-Ti stanno a pennello, menomale-

-Tu sei Kurt, vero?- Juliet si specchiò, sistemandosi la chioma corvina sulle spalle. Aveva i capelli lunghi, le arrivavano sin sotto il seno, senza frangia. Non le era mai servita, dato che la maggior parte del tempo i suoi capelli erano stretti in una coda di cavallo.

-Sì… come…?-

-Me l’ha detto Dave. Gli dispiace davvero molto per quello che ti ha fatto passare. Credimi, lui non è così- gli disse, Juliet, guardandolo per la prima volta negli occhi. Quelli di lei verde scuro, quelli di lui azzurri. Kurt annuì, sorridendole.

-Ora andiamo, ci starà aspettando fuori l’aula del Glee-.

I due si diressero verso l’aula canto in silenzio, si sentiva solamente il leggero rumore che le scarpe di entrambi producevano sul pavimento lucido dei corridoi. Dave era appoggiato al muro, con le mani dietro la schiena, e si dondolava piano in avanti. Sentendo i passi dei due si mise dritto, stringendo Juliet a sé una volta che gli fu vicina.

-Grazie- disse Dave, guardando Kurt con occhi sinceri. Kurt annuì sorridendo, facendogli segno di entrare nella choir room. Le esibizioni erano andate avanti, e Mercedes si era appena alzata per cantare il suo pezzo. Brittany e Santana, dopo essersi guardate un attimo, li raggiunsero quasi di corsa.

-Juliet!- chimarono entrambe, per poi stringere la ragazza in un abbraccio. Nel sentire quel nome, anche Quinn si alzò, raggiungendo il piccolo gruppetto. Will li raggiunse all’entrata fermando per un momento la lezione.

-Kurt! Che cosa è successo?-

-La Sylvester ha cacciato questa ragazza dai Cheerios, dicendole di togliersi la divisa. In quel preciso istante. Allora Dave è venuto a chiedermi se potevo portarle qualche vestito.- sia Juliet, appena rilasciata da quel grande abbraccio, che Dave annuirono.

-Cosa… per quale motivo Sue ha fatto una cosa del genere?-

-Mi ha sentito dire che mi mancavano le mie compagne di squadra, e che mi pareva di vederle più… felici da quando erano entrate nel Glee. Me la sono ritrovata davanti che mi urlava che se mi piaceva tanto il Glee Club potevo anche entrare a farne parte, ma che mi sarei dovuta togliere in quel momento la divisa. E io l’ho fatto. Per fortuna che c’era Dave dall’altra parte del corridoio e mi ha dato la sua felpa.- raccontò Juliet, scrollando le spalle.

-Bhé, l’importante è che ora sei qui. Se vuoi ancora far parte del Glee, sei la bene accetta.- Juliet sorrise, annuendo. Poi prese una mano di Dave fra le sue.

-Resta con me- gli disse, guardandolo seria. Lui sospirò teso, annuendo poi.

-Se a loro sta bene…-

-Ti dobbiamo perquisire per accertarci che tu non abbia granite, poi vieni a sederti e non scocciare!- Puck si sistemò sulla sedia, incrociando le braccia al petto.

-Tranquillo Puckerman, niente granite- Dave e Juliet seguirono Kurt a sedere. Hummel prese posto accanto al suo ragazzo, che gli diede subito dopo un leggero bacio sulle labbra. Gli altri due gli si sedettero dietro, e Juliet guardò dispiaciuta Dave quando il ragazzo, alla vista di quel bacio, le aveva stretto spasmodicamente la mano.

-Mr. Schuester, posso?- chiese Mercedes, indicando il piano. Il professore annuì, mettendosi a sedere.

La ragazza si mise al centro della sala, lasciando che la musica iniziasse. I ragazzi esultarono, riconoscendo la canzone già dalle prime note. Si ritrovarono di nuovo tutti in piedi, incapaci di stare fermi. Kurt, ormai avendo capito di non potersi astenere da quel siparietto, si unì agli altri. Blaine gli ballava vicino, facendogli nascondere il viso rosso nell’incavo del collo.

You lookin' just a little too hard at me 
Standin' just a little too close to me 
You sayin' 'Not quite in love' to me 
You sippin' just a little too slow for me 
No doubt you're playin' real cool homey 
Got me thinkin' what is it you do for me 
Trippin' (trippin') a little more than I should be 
So let yourself go and get right with me! 

I'm about to sign you up 
We can get right before the night is up 
We can get right, get right 
We can get right, get right 
We can get right 

Kurt sentì quei sussurri, direttamente nell’orecchio, dato che il suo ragazzo cantava insieme a Mercedes, come d’altronde faceva Rachel.

I'm about to fill your cup 
We can get right before the night is up 
We can get right, get right, tonight 
We can get right 

Your lips talkin' about I play too much 
Can't a woman take advantage of what she wants? 
My hips movin' oh so slow (so slow) 
Bar tab lookin' like a car note (car note) 
All I need is you here right by my side 
Take whatever you want baby let's ride 
And whatever you want you let me decide 
Just put your name on the dotted line 

I'm about to sign you up 
We can get right before the night is up 
We can get right, get right 
We can get right, get right 
We can get right 

I'm about to fill your cup 
We can get right before the night is up 
We can get right, get right, tonight 
We can get right 

So much we got to say, but so little time 
And if tonight ain't long enough, don't leave love behind 
Baby take my hand I'll show you why 

Mercede e Juliet si erano prese a braccetto, cantando insieme quell’ultima strofa prima di attaccare di nuovo con il ritornello. Non male fu il pensiero generale, nonostante avessero ascoltato la nuova arrivata cantare ben poco. La canzone finì, lasciando i ragazzi esausti. Si stravaccarono sulle sedie della choir room, applaudendo.

-Mercedes! Wow! Fantastica. Semplicemente fantastica. Ragazzi, non c’è più tempo per oggi. Ci rivediamo domani. Kurt, Blaine, Juliet, se volete potete preparare un pezzo anche voi. A domani ragazzi!- si salutarono tutti fra loro, uscendo in gruppo dalla scuola. Kurt, mentre salutava nuovamente gli altri, vide Juliet e Dave allontanarsi insieme verso la macchina del ragazzo. Con un piccolo sorriso prese la mano  che Blaine gli porgeva, avviandosi verso la macchina.



NOTE FINALI: Aspetto i vostri commenti ;D Ah, non so quando posterò il capitolo 3 poichè prima del 7 non scriverò, ed il capitolo è ancora a metà... apero di fare presto ;D Baci, Andy14

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


III

-Move your body, shake it out… Feel the rhythms, lose the doubt…-
-Che stai cantando?- chiese Blaine, sedendosi accanto al suo ragazzo ad uno dei tavoli della mensa con il vassoio in mano. Lo posò sul piano, notando che Kurt aveva nelle orecchie le cuffiette dell’Ipod. Con un sorriso gliene sfilò una facendolo sobbalzare.
-Ohi…-
-Che stai cantando?- chiese nuovamente il moro, mettendosi lui stesso la cuffietta.
-Juliet e Mercedes mi hanno chiesto di esibirmi con loro per il Glee. Hanno scelto questa canzone- spiegò Kurt dopo aver bevuto un sorso d’acqua. Blaine annuì, mangiando una crocchetta di patate mentre ascoltava la canzone attentamente.
-Non è male- concesse, dopo averla sentita. –Tu devi fare l’inizio?- Kurt annuì, mentre consumava il suo pranzo.
-Devo dire che avrei preferito qualcosa della Gaga, ma almeno non hanno scelto qualcosa di orrendo… Blaine!- sbottò il controtenore, indicando il vassoio dell’altro.
-Che c’è?- chiese Blaine con ancora la bocca piena.
-Tu stai mangiando crocchette! Fritte! Sai quante calorie hanno quelle cose? Non voglio vederti diventare obeso.- disse, prendendo le crocchette e buttandole poi nel cestino vicino al tavolo.
-Grazie per avermi buttato il pranzo- commento il moro, mentre Mercedes, Juliet e Rachel si univano a loro.
-Ciao ragazzi, Kurt hai sentito la canzone?- chiese Juliet, baciando entrambi i ragazzi sulla guancia.
-Si, la stavo ascoltando prima. Non è male, solo pensavo dovremmo fare qualcosa di un po’ diverso… BLAINE MOLLA QUELLA CROCCHETTA!- Blaine sussultò, così come Mercedes, che stava dando al povero ex Warbler una delle sue amate crocchette.
-Signorina dovresti smetterla di gridare così, ti si rovinerà la voce- si sentì dire il controtenore,  mentre una mano gli appiattiva i capelli. Kurt lo fulminò con lo sguardo, facendo scoppiare a ridere i commensali. David Karofsky era cambiato. Niente più insulti. Niente più battutacce. I soprannomi rimanevano ma venivano pronunciati in modo totalmente diverso. Ora erano come semplici frecciatine amichevoli, che potevano essere benissimo paragonate a quelle che gli lanciava Puck. La cosa che più aveva sorpreso Kurt era il repentino allontanamento di Dave da Azimio e dalla sua vecchia banda di bulli. Semplicemente, una mattina, li aveva visti incrociarsi per i corridoi ed ignorarsi come se non si conoscessero. Inoltre, da un bel po’ il bullismo verso di lui era svanito. L’unica granita che gli era stata lanciata risaliva al giorno del suo ritorno a scuola.
-David, finiscila!- la voce di Juliet riportò Kurt alla realtà, mentre David si accomodava insieme a Finn e Puck.
-Primo, fossi in te scapperei. MI HAI APPIATTITO I CAPELLI! Secondo, NON CHIAMARMI SIGNORINA. Terzo, BLAINE MOLLA LE CROCCHETTE!- disse Kurt senza eccessivo timore, poi si allungò sul tavolo prese il piatto di Mercedes e buttò il contenuto nel secchio.
-HEY! Ma sei fuori di testa? quelle erano mie!-
-Tesoro credimi, non ti fanno bene-
-Dove si comprano i popcorn?- chiese sarcastico Dave a Finn, facendolo ridere.
-A casa fanno così tutto il tempo. Sai quanti MIEI pacchetti di patatine sono volati nella pattumiera?-
-Finn, la roba fritta vi fa male. Specialmente questa pre congelata. Non solo vi fa ingrassare, ma ostruisce anche le arterie tutto il colesterolo che nasce per quella roba- concluse Kurt, mettendo in bocca una forchettata di insalata.
-Bene signori, fossi in voi, io una grattatina me la darei. Karofsky, Anderson muoviamoci o faremo tardi- disse Puck, alzandosi in piedi. –Hudson anche tu! Se arriviamo tardi la Beaste ci ammazza.-
-Dove andate?- chiese Kurt, mentre Blaine gli posava un bacio sulla guancia.
-Football!- rispose gasato il ragazzo riccioluto. Kurt inarcò le sopracciglia, spostando lo sguardo da uno all’altro.
-Eh?-
-La Beaste ha scoperto che Anderson era kicker nella squadra della sua vecchia scuola, e visto che il nostro fa schifo vuole fargli fare una prova- spiegò Puck, cominciando ad avviarsi.
-Inutile dirvi di fare attenzione, ma non ammazzatevi. Alle cinque dobbiamo andare in centro e mi serve qualcuno che mi porti le buste!- gli gridò dietro Kurt, sospirando. –Si ammazzeranno- decretò, mentre Juliet gli picchiettava una spalla per confortarlo.
 
***
 
Kurt si sedette sugli spalti, mentre sul campo da Football i Titans si stavano allenando. Sorrise nel vedere Blaine infagottato in quell’uniforme che una volta era stata la sua. Si muoveva saltellando intorno a Puck e Finn, scatenando le loro risate. Kurt scoppiò a ridere a sua volta quando la coach Beaste lo sgridò, urlando “nanetto, smettila di saltellare!”.
-Non riesce a stare un attimo fermo, dannazione a lui- Kurt trasalì, voltandosi. Dave gli si sedette accanto, il braccio destro fasciato e stretto al collo con una benda.
-Che diavolo ti è successo?-
-Per buttare giù Puckerman con la palla sono caduto male. Devo stare fermo minimo una settimana- spiegò, scrollando le spalle.
-Mi dispiace- sussurrò Kurt, tornando a guardare il campo. Nonostante le cose fra loro fossero cambiate, non riusciva ancora ad affrontare Dave come un suo pari. Sentiva sempre quel briciolo di paura nel sentirlo troppo vicino a sé.
-Scusami-
-Cosa?- chiese il controtenore voltandosi nuovamente.
-Ho detto scusami. Non penso di avertelo ancora detto di persona-
-No, infatti- Kurt incrociò le gambe, mettendosi in grembo la borsa di Blaine.
-Mi sono comportato male. Ma ora ho capito, e spero che tu possa perdonarmi un giorno. Se mai potrai farlo- Kurt si voltò verso di lui spalancando gli occhi nel vedere quelli di Karofsky. Erano lucidi, e pieni di rancore verso se stesso.
-Credo di poterlo fare- sussurrò, portando nuovamente gli occhi sul campo da football –Eri spaventato e, forse, rendermi difficile la vita ti aiutava ad affrontare i tuoi problemi. Oppure non avevi nulla da fare e infastidirmi ti divertiva- Kurt si voltò nuovamente verso di lui con un piccolo sorriso. Anche Dave sorrise, appoggiandosi con le spalle sui sedili dietro di lui.
-Devo ammettere che era divertente tirarti le granite addosso. Fai delle facce assurde quando succede sai? Un misto di terrore e rabbia. Davvero esilarante- Kurt spalancò la bocca indignato, poggiando la borsa di Blaine sul sedile lasciato libero fra lui e Karofsky, per poi voltarsi di lato e puntargli contro un dito.
-Tu. Non credere che ti lascerò passare liscia quest’affermazione solo perché sei infortunato. Anzi, questo mi da un netto vantaggio contro di te!-
-Oh mamma, tremo di paura. Guarda, mi trema anche l’orlo della fasciatura per quanto mi hai spaventato… Ahia! Ma ti sei bevuto il cervello?- Kurt sorrise soddisfatto, richiudendo la borsa di Blaine, mentre il dizionario di tedesco del suo ragazzo giaceva qualche fila sotto di loro, precipitato dopo aver colpito la spalla sana di Dave. Il controtenore si alzò, decidendo che forse sarebbe stato meglio recuperare il povero dizionario. Quando tornò sulla gradinata, Finn, Puck e Blaine erano seduti attorno a Dave raccontandogli dell’allenamento.
-Quel Marcus non è proprio capace ti dico. Infatti mi chiedo perché diavolo il coach l’abbia messo in squadra- stava dicendo Puck scuotendo la testa.
-Com’è andata?- chiese Kurt, salutando Blaine con un bacio sulle labbra.
-Uno schifo- rispose Finn, passandosi una mano sui capelli umidi. –Il difensore che la Beaste ha chiamato al posto suo- indicò Dave – è totalmente incapace-
-Dai Hudson rilassati, pensa che massimo due settimane e torno a giocare. Anche prima se trovo una qualche specie di tutore per la spalla. Il campionato è quasi alla fine, e arrivati fin qui non perderete a causa mia-
-Non perderete- commentò Kurt, sedendosi in braccio a Blaine –Me lo sento- i ragazzi sorrisero, alzandosi pronti per tornare ognuno a casa propria.
-Posso chiederti una cosa?- disse Blaine al suo ragazzo, prendendogli la mano nella sua. Kurt annuii prendendo la sua borsa prima che l’altro lo facesse per lui. –Perché hai in mano il mio dizionario?-
 
***
 
-Allora, sei pronto per il ballo?- Kurt guardò Juliet con le sopracciglia aggrottate mentre prendeva il libro di francese per la lezione successiva.
-Di che parli?- chiese, chiudendo il suo armadietto ed iniziando ad incamminarsi.
-Kurt è fine maggio, sabato prossimo c’è il ballo- disse lei camminandogli affianco. –Non mi dire che non lo sapevi-
-No, lo sapevo ma non credo che io Blaine verremo-
-E perché no scusa?-
-Non mi pare il caso. Due settimane fa mi hanno lanciato tre granite*. Contemporaneamente. Non credo che venire al ballo scolastico sia una buona idea- Juliet lo guardò confusa, prendendolo a braccetto.
-Oh andiamo Kurt, se tutto va bene l’anno prossimo ci diplomiamo. E comunque il prossimo anno saremo troppo impegnati con gli esami per pensare al ballo. È il nostro ultimo ballo- cercò di convincerlo facendo persino gli occhi dolci.
-Oh no cara, gli occhi dolci con me non funzionano. Facciamo così, stasera nel parlerò con Blaine. Se lui vorrà, verremo. Contenta?- Juliet sorrise, annuendo.
-Sì, molto-
 
***
 
Kurt scarabocchiò sull’orlo del suo libro si francese, annoiato. Sia chiaro, il francese gli piaceva, ma se si parlava della parte storica quella no, non gli piaceva per niente. Si era appoggiato al banco: la testa retta dalla mano sinistra, mentre con la destra era impegnato a perfezionare una delle gambe della K che stava scarabocchiando. B + K. Sorrise, disegnando anche un piccolo cuore vicino alle due iniziali. Il vibrare del suo iPhone lo riscosse. Si mise una mano in tasca tirando fuori il cellulare. Un nuovo messaggio da Blaine. Sorrise, aprendo l’sms.
 
Ho una proposta per te. Spero che tu dica di si e mi renda un uomo felice. B-
 
Una proposta per me? Wow sembra interessante. Dovrò davvero valutare tutte le opportunità prima di dirti di sì. Ma tu non segui mai le lezioni? K-
 
Prova tu a seguire senza addormentarti quando ti spiegano la Weimar Republik in tedesco. Già è tanto se non sono caduto con la testa sul banco. B-
 
Kurt represse una risata, mordicchiandosi il labbro inferiore con le labbra. Guardò l’orologio che portava al polso, notando che solo dieci minuti li dividevano dal suono della campanella.
Ci vediamo al mio armadietto alla fine dell’ora? Così puoi farmi la tua proposta. A dopo K-

A dopo <3 B-

 

* Precisiamo: facendo un blando calcolo Kurt e Blaine si trasferisco al Mc Kinley due settimane prima del ballo di fine anno

NOTE DELL'AUTRICE: 

Eccoci quaaaaa! Scusate per il ritardo ma prima ero in fase esame di maturità (78 wooooo! xD) e poi ero in vacanza xD  piccole note necessarie:

1- Il capitolo è corto ed è un capitolo di transizione. Nel prossimo conto di mettere i preparativi per il ballo e forse anche un pezzo del ballo stesso;

2- Come già scritto prima, Kurt e Blaine si trasferiscono al Mc Kinley due settimane prima del ballo, quindi dopo che Dave ha fatto il discorso al Glee Club tutta via è voluto il fatto che Santana non si sia messa in mezzo. Si è limitata a minacciare Dave senza relazioni di copertura, visto che quello è un punto che non mi è piaciuto per niente xD;

3- Dave è gay e presto accetterà totalmente la sua omosessualità (questo è più uno spoiler che una precisazione xD);

4- Mi sono dimenticata di mettere OOC agli avvertimenti, ma provvederò quanto prima;

5- Basta i punti sono finiti xD recensite e mi renderete una donna felice! Uh ho fatto la rima **

A prestooo! ;)

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Capitolo 4
*** AVVISO ***


Avviso: Non iniziate a disperare, non abbandono la FF xD volevo solo avvertire che per un pò ancora non potrò aggiornare perchè voglio portarmi un pò avanti con i capitoli. Purtroppo in questo periodo di assenza non mi sono divertita per niente. Sono stata male, non mi hanno preso all'università e il mio hard disk si è fritto, facendomi perdere tutti i miei file fra cui le mie Fanfiction. Ne ho recuperate giusto 4 che fortunatamente avevo mandato a terzi da far leggere. Spero davvero di aggiornare presto, il quarto capitolo è già a metà... a presto e scusatemi...

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