All In A Chain Of Songs di Andy14 (/viewuser.php?uid=31374)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** AVVISO ***
Capitolo 1 *** Capitolo I ***
NOTE INIZIALI:
Salve a tutti! Bene, sono di nuovo qui per presentarvi una nuova storia
su Glee. Una long, molto long aggiungerei. Per ora sono pronti i primi
due capitoli, il terzo è circa a metà. Inizio
subito a mettere le mani avanti dicendo che io il 7 Luglio
dovrò fare gli esami orali per la maturità...
quindi sono so quanto potrò scrivere fino ad allora.
Tuttavia, per questo capitolo e per il secondo, ho preparato un piccolo
trailer. Le scene sono prese appunto dalle puntate del letefilm, ma a
grandi linee è quello che succedera in questo e nel prossimo
capitolo. Ah, vorrei anche aggiungere una cosa. Ho creato una Pagina
Facebook, dedicata esclusivamente alle mie fanfiction. Nella pagine
scriverò quando ci sarà il nuovo aggiornamento,
anteprime e anche questi piccoli trailer. Ebbene si, dopo la
maturità non ho nulla da fare e rompo le scatole a voi. Se
volete fateci un salto: Andy
In Fanfictionland
Trailer
Chap. 1 &2
I
Kurt appoggiò la cartella ricolma sul
letto, sedendosi poi a
sua volta sul materasso. Con sguardo impaziente controllò
nuovamente l’ora. Le
8 e 20. Aveva appuntamento con Blaine alle 8 e 30, per poi andare a
scuola
insieme. Era rimasto sorpreso quando il suo ragazzo, ancora non gli
sembrava
vero poterlo chiamare così, invece di arrabbiarsi alla sua
decisione di tornare
nella sua vecchia scuola, lo aveva seguito. Blaine gli aveva raccontato
che si
era trasferito alla Dalton a causa dei bulli che lo infastidivano nella
sua
vecchia scuola, e Kurt era rimasto sia perplesso che in un certo modo
lusingato
da quella decisione. Blaine sapeva che seguendo Kurt sarebbe andato
nuovamente
in contro a forme di bullismo, ma pareva non importargli. Finn lo
chiamò dalla cucina,
intimandogli di muoversi a scendere le scale. Si alzò dal
letto, afferrano
l’iPhone lasciato sul comodino. Notò una chiamata
persa da parte di Blaine che,
talmente perso nei suoi pensieri, non aveva sentito arrivare. Si mise
la
cartella in spalla, scendendo di corsa le scale. Finn lo aspettava
appoggiato
al muro, gli occhi ancora pesti di sonno.
-Il tuo ragazzo si rifiuta di entrare- gli disse,
passandogli le chiavi della macchina. Kurt inarcò le
sopracciglia curate,
raggiungendo in pochi passi la porta di ingresso. La aprì
rivelando Blaine,
appoggiato alla sua macchina.
-Hey- lo salutò, raggiungendolo poco
dopo. Blaine gli
sorrise, avvolgendolo con un braccio intorno alla vita, quando gli fu
davanti.
Gli lasciò un piccolo bacio sulle labbra sottili, mentre
l’altra mano andava a
posarsi sulla sua guancia. Quando si separarono, entrambi i loro visi
erano
illuminati da un sorriso. Finn tossicchiò, facendoli voltare
verso di sé. Burt
guardava quella scena imbarazzato, massaggiandosi il collo con una mano.
-Oh papà… ehm…-
-Passate una buona giornata ragazzi…
Buongiorno Blaine-
salutò, guardando l’ex Warbler con fare
intimidatorio. Blaine deglutì
rumorosamente.
-Buongiorno, Signor Hummel- riuscì ad
articolare, tormentandosi
le mani. Kurt sorrise, posando sulla guancia rasata del suo ragazzo un
tenero
bacio, che lo fece arrossire ancora di più. Burt fece un
altro cenno con la
mano, prima di tornare in casa. Finn ridacchiò, salutando
Blaine con una pacca
sulla spalla.
-Signori, guido io- decretò il
quarterback, rubando
letteralmente le chiavi dalle mani di Blaine.
-Finn, perdonami, chi ti dice che ti
farò guidare la mia
macchina?-
-La faccia di Kurt che non vede l’ora di
salire sul sedile
posteriore con te- Finn sorrise imbarazzato al suo fratellastro. Stava
cercando
di sciogliersi, contento che finalmente Kurt avesse trovato una persona
a cui
stare accanto in quel senso. Kurt
divenne bordeaux sedendosi, come aveva suggerito Finn, sui sedili
posteriori.
Blaine si sedette al suo fianco, circondandogli le spalle con un
braccio. Non
passarono tutto il tempo a baciarsi, come probabilmente Finn pensava.
Kurt
guardava il sedile di fronte a se con sguardo perso, i pensieri che gli
scorrevano veloci nella mente. Aveva paura. Paura di entrare a scuola e
vedersi
arrivare contro una granita prima che chiunque potesse dirgli
“Bentornato
Kurt”. Blaine, sentendolo irrigidirsi contro il suo fianco,
lo abbracciò più
forte posandogli un bacio sui capelli perfettamente acconciati. Kurt
non gli
strillò contro, come avrebbe fatto con qualsiasi altra
persona avesse osato
toccargli i capelli. Gli sorrise, baciandogli le labbra per la seconda
volta
quella giornata. Finn parcheggiò troppo presto per Kurt, che
abbandonando le
labbra del suo ragazzo si accorse che si, erano arrivati. Fece un lungo
sospiro, e dopo un altro bacio a Blaine scese dalla macchina. Il suo
ragazzo
prese al volo le chiavi che Finn gli stava lanciando, mettendole nella
borsa.
-Andiamo?- gli chiese, prendendogli una mano
tremolante.
Kurt annuì, ricambiando la stretta dell’altro. Non
dovettero camminare molto
dato che Mercedes e Rachel, vedendoli avvicinarsi, avevano cominciato a
correre
verso di loro. Le due li travolsero, abbracciando stretto Hummel.
Blaine gli
lasciò la mano, lasciandolo nelle braccia delle amiche.
-Sei davvero qui! Non ci posso
credere…- Mercedes versò
qualche lacrima, proprio come aveva fatto quando Kurt aveva deciso di
andare
via.
-Non cominciare a piangere sennò inizio
anche io- le disse
lui, abbracciandola ancora. Rachel non sapeva se ridere o piangere, ma
quando
Kurt la abbracciò, optò per ridere. Contenta che
il loro amico fosse di nuovo
lì.
-Blaine, ciao!- salutò Mercedes,
abbracciando brevemente
anche lui. Rachel gli sorrise soltanto.
-Ciao ragazze-
-Ragazze, vi devo dire una cosa-
annunciò Kurt, prendendo di
nuovo la mano di Blaine nella sua, così che fosse visibile
alle sue amiche.
Entrambe sgranarono gli occhi prima di saltargli nuovamente a dosso,
questa
volta abbracciando entrambi.
-Era ora!- esclamò Mercedes,
staccandosi. –Io lo avevo detto
che sareste finiti insieme. E tu che ti facevi tanti problemi mentali
quando ha
fatto quel “Gap Attack”-
-Ti sei fatto dei problemi mentali?- gli chiese
Blaine, con
tono quasi malizioso. O forse solo Kurt lo aveva interpretato
così.
-Si, va bene? Ricordi quello che ti dissi da
Starbucks?
Ecco, moltiplica quei pensieri per dieci- Blaine sorrise, dandogli un
bacio
sulla guancia. Le ragazze sospirarono intenerite, mentre Kurt si
voltava per
baciare il ragazzo sulle labbra. Poi fu il gelo. Non seppe con
esattezza da
dove arrivò, se dall’alto, o da davanti, o da
dietro. O da tutte e tre le
parti. Sentì solo gelo, e odore di fragola. E un eco di
“Bentornata Lady”. Inspirò
dal naso, togliendosi un po’ di granita dagli occhi per
poterli aprire. Si
voltò verso il moro, che lo guardava incredulo. Da dove
diavolo erano arrivati?
Kurt notò sulla propria spalla un pezzo di granita ancora
intero. Girandosi,
vide i suoi assalitori in attesa della sua reazione. Con un piccolo
sorriso
prese il pezzo di granita, mettendolo in bocca. Masticò per
un po’, facendo poi
una faccia schifata.
-La prossima volta se proprio volete lanciarmi una
granita,
lanciatemela all’uva. Mi piace di più- Mercedes
rise, attingendo anche lei alla
granita sulla giacca dell’amico. –O alle
ciliegie… no, no uva. Meglio uva-
decise Kurt, voltandosi verso Blaine che lo guardava con un misto di
dispiacere, rabbia e sconforto.
-Tesoro? Vieni qui fatti abbracciare!-
cercò di abbracciare
il ragazzo, che ripresosi cominciò a correre. –Non
mi vuoi? Potrei offendermi!-
-Oh, vatti a togliere quello schifo da dosso e poi
ne
riparliamo!- entrambi risero, quasi dimentichi dell’intera
scuola che li
guardava con occhi sgranati. Kurt continuava a rincorrere Blaine
finchè
quest’ultimo venne raggiunto da Hummel. Kurt lo
abbracciò stretto,
impiastricciandolo di bibita appiccicosa.
-Ah Kurt! Sei tutto… appiccicoso!- rise
Blaine
abbracciandolo a sua volta, ormai consapevole di doversi sporcare.
-Ora che stiamo insieme dobbiamo condividere tutto
no? Ecco,
condividiamo l’appiccicume della granita alla fragola-
l’ex Warbler fece una
faccia schifata, sorridendo poi quando Kurt posò le labbra
sulle sue.
-Credo mi piaccia la fragola sai?- gli
sussurrò in un
orecchio, anche quello appiccicoso. –Ora penso dovresti darti
una lavata…-
-Sì, ho anche i vestiti di cambio.
Sapevo mi avrebbero
tirato addosso la granita.-
-Ah grazie per non aver avvertito anche me!
Dovrò stare
tutto il giorno con questa roba addosso!-
-Oh non ti lamentare fringuello, devi imparare a
sopportare!-
-Sopportare? Vieni qui ti faccio vedere io che
devi
sopportare!- ricominciarono a rincorrersi, mentre la campanella li
informava
che era ora di andare in classe. Mercedes e Rachel risero, vedendo la
neo
coppia rincorrersi qualche altro attimo, prima di decidere che era
meglio
entrare.
***
Dave camminava tranquillamente per i corridoi, lo
zaino
sulle spalle. Sentì delle risate dietro di lui, che lo
portarono
inevitabilmente a girarsi. Kurt Hummel era tornato. Ma non era solo. Si
era
portato dietro il suo amico hobbit, e per giunta camminavano
abbracciati. Dave
sentì una strana fitta a quella vista, senza saperne la
ragione. Fitta che
divenne insopportabile quando il ragazzo riccioluto posò un
bacio sulla guancia
ancora appiccicosa dell’altro, facendolo ridacchiare.
***
-Senti non è che la dentro hai una
camicia anche per me?-
chiese Blaine al suo ragazzo, dall’altro lato della porta del
gabinetto dove
Kurt si stava cambiando di abiti.
-Aspetta, ora guardo. Blaine levati dalla porta
che non
riesco ad aprire!- il moro si allontanò, lasciando Kurt
uscire dall’angusto
spazio dove si era chiuso poco prima. Ora indossava un maglioncino blu
leggero,
con lo scollo a V. I jeans erano sempre gli stessi dato che
fortunatamente non
erano stati inzaccherati dalla granita. Si tirò su le
maniche della maglia,
sciacquandosi le mani delicate. Se le asciugò, cominciando a
rovistare nella
borsa che aveva tirato fuori dall’armadietto di Finn.
Conteneva dei vestiti di
ricambio, che il più grande aveva portato il giorno prima,
sotto ordine del
fratellastro. Kurt tirò fuori una polo nera, sorridendo
soddisfatto. Gli passò
l’indumento, facendogli segno di entrare nel gabinetto e
cambiarsi. Blaine
eseguì, sfilandosi la sua maglia chiazzata di rosso. Si
infilò la polo, notando
la lunghezza eccessiva.
-Kurt, mi sa che mi sta un po’ troppo
grande…-
-Esci, fa vedere- uscì, allargando le
braccia eseguendo poi
una piccola giravolta. Kurt lo guardò pensoso, poi
annuì.
-E’ di Finn, hai le spalle troppo larghe
per metterti una
delle mie magliette. Di maniche va bene, per la lunghezza non ti sta
male dai-
gli sorrise. Blaine ricambiò, baciando il suo ragazzo sulle
labbra.
-Grazie-
-Figurati- Kurt prese la maglia
dell’altro, riponendola in
una busta di plastica insieme ai suoi abiti zuppi. –Te la
lavo- gli disse,
chiudendo la borsa e facendo per prenderla. Blaine fu più
veloce, mettendosi la
borsa in spalla per portarla al suo posto. Il castano sorrise ancora,
uscendo
dal bagno con l’altro ragazzo al suo fianco.
NOTE
FINALI: Non la metto un'anticipazione del prossimo
capitolo... Massì la metto.
[...]
Un
leggero bussare interruppe la risposta che Mercedes stava per dare al
professore, mentre la porta della choir room si apriva. David Karofsky entrò,
senza la solita giacca che portava con sé.
-Scusatemi- disse, guardando poi
Kurt –Posso parlare
un attimo con te?- chiese, mantenendo un tono gentile. Kurt
guardò Blaine che
lanciò un occhiata al difensore dei Titans.
[...]
|
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Capitolo 2 *** Capitolo II ***
NOTE INIZIALI: Si lo
so, avevo detto che avrei aggiornato non prima del 7... ma il bacio
Klaine di ieri sera mi ha dato un motivo in più per postare
*^* godetevi il capitolo, le canzoni in questo capitolo sono quelle che
ho usato per il trailer che ho postato nel capitolo precedente ;D
II
Il Glee Club
accolse Kurt e Blaine con grande entusiasmo,
come se fossero sempre stati lì. Kurt vide che la sedia
occupata da lui
solitamente era stata lasciata vuota, come quella di fianco. Kurt
sapeva che
non era stato un caso, infatti voltandosi verso Mercedes la vide
sorridere.
“Grazie”,
mimò con le labbra, mentre mano nella mano con
Blaine si sedeva. Santana li fissò per un po’
lanciando un paio di occhiatacce
malevole a Blaine, ma ne il diretto interessato ne Kurt se ne accorsero.
-Bene
ragazzi, settimana scorsa vi ho lasciato liberi di
scegliere una canzone per esibirvi ovvi. Chi vuole cominciare?- senza
nemmeno
aspettare che il professore avesse finito di parlare, Rachel si
alzò in piedi,
dirigendosi verso il pianoforte con uno stereo.
-Dato che non
c’era un tema specifico per questo compito, la
scelta è stata ardua. Credo tuttavia di aver scelto la
canzone giusta- disse,
lanciando un occhiata a Finn, che si mosse agitato sulla sedia.
Le prime note
della canzone riempirono la stanza, ed i
ragazzi cominciarono ad agitarsi sule sedie a ritmo di musica. Blaine
prese
Kurt per mano coinvolgendolo, non senza proteste, in un tango
improvvisato.
Vennero imitati subito da Brittany e Mike, che si esibirono in una
performance
decisamente migliore. Kurt rideva, specialmente dopo che il suo ragazzo
gli
fece fare un disastroso caschè, mentre Rachel aveva
cominciato a cantare.
It's not
her fault that she's so irresistible
But all the damage she's
caused is unfixable
Every twenty seconds you
repeat her name
But when it comes to me you
don't care
If I'm alive or dead, so
Objection
I don't want to be the
exception
To get a bit of your
attention
Love is for free and
I'm not your mother
But you don't even bother
Objection
I'm tired of this triangle
Got dizzy dancing tango
I'm falling apart in your
hands again
No way
I've got to get away
In quello stesso istante, Dave
attraversò il corridoio per raggiungere il suo armadietto.
Aveva dimenticato il
libro di matematica. Sentendo la musica si fermò, sbirciando
dentro quella che
era l’aula canto. Sobbalzò, vedendo Kurt e Blaine,
ma soprattutto Blaine,
improvvisare quello strano balletto ridendo come due ubriachi.
Next to her cheap silicone
I look minimal
That's why in front of your
eyes I'm invisible
But you've got to know
small things also count
Better put your feet on the
ground
And see what it's about, so
Objection
I don't want to be the
exception
To get a bit of your
attention
Love is for free and
I'm not your mother
But you don't even bother
Objection
The angles of
this triangle
Got dizzy dancing tango
I'm falling apart in your
hands again
No way
I wish there was a chance
for
You and me
I wish you could find our
Place to be
Away from here
Dave, senza accorgersene, aveva
cantata a sua volta quell’ultimo pezzo di canzone, rendendosi
conto troppo
tardi di ciò che aveva effettivamente cantato. Nessuno
pareva aver sentito, e
con un sospiro di sollievo si allontanò, lasciandosi alle
spalle la musica e la
voce di Rachel.
This is pathetic
And sardonic
And sadistic
And psychotic
Tango is not for fun
Was never meant to be
But you can try it
Rehearse it
Or train like a horse
But don't you count on me
Don't you count on me boy.
Objection
I don't want to be the
exception
To get a bit of your
attention
Love is for free and
I'm not your mother
But you don't even bother
Objection
I'm tired of this triangle
Got dizzy dancing tango
I'm falling apart in your
hands again
No way
I've got to get away.
Mentre
la canzone volgeva al termine, ormai tutti membri del Glee Club erano
intenti a
scatenarsi intorno a Rachel, ballando passi senza senso. Senza nemmeno
sapere
come, Kurt si ritrovò a strillare aggrappato alla spalla di
Puck che lo aveva
tirato su di peso, mettendoselo in spalla come un sacco di patate.
-Puckerman
mollami! Mettimi giù! Blaine, fa qualcosa!- Blaine, piegato
in due dalle
risate, gli si avvicinò con gli occhi lucidi di lacrime dal
troppo ridere.
Diede una pacca sulla spalla a Puck, che ridendo divertito, gli fece
posare di
nuovo i piedi a terra. Kurt si volto verso il suo assalitore,
propinandogli un
piccolo schiaffo sul braccio.
-Dai
Kurt, eri troppo divertente!- gli disse Blaine, abbracciandolo
diventando anche
lui vittima dei colpi del castano. Kurt, dopo aver sfogato la sua
rabbia, si
lasciò abbracciare. Gli altri li guardarono contenti, poi
commenti come “basta
amoreggiare” e “prendetevi una stanza”,
li costrinsero a dividersi.
-Ragazzi,
calmatevi! Rachel, molto bene. Non so cosa ti abbia fatto reagire
così, ma sei
stata brava. Ora, a chi tocca?-
***
Juliet
si sistemò la giacca dei Titans che Dave le porgeva per
coprire il corpo
coperto solo dall’intimo, asciugandosi le lacrime che le
erano scese sulle
guance. Il ragazzo le posò una mano sulla spalla,
sciogliendole poi i lunghi
capelli mori dalla coda in cui erano costretti. Glieli
spettinò, facendola
ridere.
-Ecco,
ora ti sei tolta da dosso anche l’ultima costrizione. Adesso,
niente ti lega
più a quella vita- lei annuì, sistemandosi la
folta chioma. Dave si alzò,
porgendole una mano.
-Almeno
ora potrò offrirti un gelato e vederti accettare
l’invito-
-Mangiamoci
un Cheese Burger ti prego. E patatine, tante patatine.- rise lei,
chiudendo la
zip della felpa. Dave le si avvicinò, stringendola poi in un
forte abbraccio.
–Grazie, Dave-
-Figurati.
Ora resta qui. Io esco e ti faccio portare dei vestiti da mettere.-
Juliet
annuì, e il ragazzo uscì circospetto dal bagno
femminile dove si erano
rintanati. Si tirò su da terra, guardandosi al grande
specchio posto sopra i
lavandini. Si toccò i capelli che non vedeva sciolti quasi
da un anno, se non
raramente. Il corpo una volta fasciato perennemente dalla divisa delle
Cheerios, ora era coperto da quella felpa molto più grande
di lei. Dando le
spalle allo specchio, si mise le mani in tasca. Ne tirò
fuori l’iPod di Dave.
Si infilò le cuffiette, sedendosi nuovamente a terra con le
spalle al muro. Lo
accese, selezionando la riproduzione casuale. The Ballad Of Monna Lisa dei Panic! AT The
Disco iniziò. Juliet sorrise, iniziando inconsapevolmente a
cantare.
She paints
her fingers with a close precision
He starts to notice empty
bottles of gin
And takes a moment to
assess the sin
She's paid for
A lonely speaker in a
conversation
Her words are spinning
through his ears again
There's nothing wrong with
just a taste of what
you've paid for
Say what you mean
Tell me I'm right
And let the sun reign down
on me
Give me a sign
I want to believe
Woah, Mona Lisa,
You're guaranteed to run
this town
Woah, Mona Lisa,
I'd pay to see you frown
La
porta del bagno si aprì, interrompendo
il piccolo assolo della ragazza.
-Ciao- la salutò un ragazzo
castano, che entrò senza problemi con una grande borsa a
tracolla.
***
-Ragazzi,
calmatevi! Rachel, molto bene. Non so cosa ti abbia fatto reagire
così, ma sei stata
brava. Ora, a chi tocca?- un leggero bussare interruppe la risposta che
Mercedes stava per dare al professore, mentre la porta della choir room
si
apriva. David Karofsky entrò, senza la
solita giacca che portava con sé.
-Scusatemi- disse, guardando poi
Kurt –Posso parlare un attimo con te?- chiese, mantenendo un
tono gentile. Kurt
guardò Blaine che lanciò un occhiata al difensore
dei Titans.
-Posso?- Blaine annuì,
dandogli un
bacio sulla guancia prima che Kurt si allontanasse per seguire Dave
fuori dall’aula.
Quando la porta si chiuse alle sue spalle, entrambi poterono sentire
distintamente i membri del Glee Club parlottare a bassa voce.
-Allora?- chiese Kurt, incrociando
le braccia al petto.
-Mi serve un favore, un grande
favore. Lo so che non ho il diritto di chiederti niente, ma per favore.
È
importante.- Dave gli aveva detto quelle parole con estrema
sincerità negli
occhi verdi, e Kurt non poté dirgli di no.
-Ok, ok. Che cosa ti serve?- Dave
gli sorrise, spiegandogli la situazione.
-Sei l’unico che
può aiutare
Juliet ora come ora. Non conosco nessun’altro che si porti
dei vestiti a
scuola…-
-Bhé devi organizzarti
quando sei
mira dei giocatori di football. Oggi mi hanno tirato tre granite. Nello
stesso
momento.-
-Sì Azimio me
l’ha raccontato, mi
dispiace davvero-
-Comunque, sorvoliamo su questo
punto. Dimmi dov’è che le porto qualche vestito.
Poi, ci vediamo fuori la choir
room-
***
-Ciao- la salutò ancora
Kurt,
poggiando la borsa piena di abiti di scena in terra. Juliet si strinse
la felpa
di Dave addosso, facendola aderire completamente alla pelle.
–E’ stato Dave a
dirmi di venire. Ti ho portato qualche vestito, spero ti vadano bene.
Li ho
presi dai camerini- spiegò, aprendo la sporta e tirandone
fuori qualche
indumento. C’erano due paia di jeans, canotte in tinta unita
viola e rossa, e
un vestitino azzurro. Juliet si inginocchiò vicino alla
borsa prendendo uno dei
jeans e la canotta rossa.
-Grazie- sussurrò lei. Poi
si
alzò, chiudendosi in uno dei cubicoli per cambiarsi. Ne
uscì poco dopo, la felpa
ancora sulle spalle ma aperta, con sotto i nuovi abiti.
-Ti stanno a pennello, menomale-
-Tu sei Kurt, vero?- Juliet si
specchiò, sistemandosi la chioma corvina sulle spalle. Aveva
i capelli lunghi,
le arrivavano sin sotto il seno, senza frangia. Non le era mai servita,
dato
che la maggior parte del tempo i suoi capelli erano stretti in una coda
di
cavallo.
-Sì…
come…?-
-Me l’ha detto Dave. Gli
dispiace
davvero molto per quello che ti ha fatto passare. Credimi, lui non
è così- gli
disse, Juliet, guardandolo per la prima volta negli occhi. Quelli di
lei verde
scuro, quelli di lui azzurri. Kurt annuì, sorridendole.
-Ora andiamo, ci starà
aspettando
fuori l’aula del Glee-.
I due si diressero verso
l’aula
canto in silenzio, si sentiva solamente il leggero rumore che le scarpe
di
entrambi producevano sul pavimento lucido dei corridoi. Dave era
appoggiato al
muro, con le mani dietro la schiena, e si dondolava piano in avanti.
Sentendo i
passi dei due si mise dritto, stringendo Juliet a sé una
volta che gli fu vicina.
-Grazie- disse Dave, guardando
Kurt con occhi sinceri. Kurt annuì sorridendo, facendogli
segno di entrare
nella choir room. Le esibizioni erano andate avanti, e Mercedes si era
appena
alzata per cantare il suo pezzo. Brittany e Santana, dopo essersi
guardate un
attimo, li raggiunsero quasi di corsa.
-Juliet!- chimarono entrambe, per
poi stringere la ragazza in un abbraccio. Nel sentire quel nome, anche
Quinn si
alzò, raggiungendo il piccolo gruppetto. Will li raggiunse
all’entrata fermando
per un momento la lezione.
-Kurt! Che cosa è successo?-
-La Sylvester ha cacciato questa
ragazza dai Cheerios, dicendole di togliersi la divisa. In quel preciso
istante. Allora Dave è venuto a chiedermi se potevo portarle
qualche vestito.-
sia Juliet, appena rilasciata da quel grande abbraccio, che Dave
annuirono.
-Cosa… per quale motivo Sue
ha
fatto una cosa del genere?-
-Mi ha sentito dire che mi
mancavano le mie compagne di squadra, e che mi pareva di vederle
più… felici da
quando erano entrate nel Glee. Me la sono ritrovata davanti che mi
urlava che
se mi piaceva tanto il Glee Club potevo anche entrare a farne parte, ma
che mi
sarei dovuta togliere in quel momento la divisa. E io l’ho
fatto. Per fortuna
che c’era Dave dall’altra parte del corridoio e mi
ha dato la sua felpa.-
raccontò Juliet, scrollando le spalle.
-Bhé,
l’importante è che ora sei
qui. Se vuoi ancora far parte del Glee, sei la bene accetta.- Juliet
sorrise,
annuendo. Poi prese una mano di Dave fra le sue.
-Resta con me- gli disse,
guardandolo seria. Lui sospirò teso, annuendo poi.
-Se a loro sta bene…-
-Ti dobbiamo perquisire per
accertarci che tu non abbia granite, poi vieni a sederti e non
scocciare!- Puck
si sistemò sulla sedia, incrociando le braccia al petto.
-Tranquillo Puckerman, niente granite-
Dave e Juliet seguirono Kurt a sedere. Hummel prese posto accanto al
suo
ragazzo, che gli diede subito dopo un leggero bacio sulle labbra. Gli
altri due
gli si sedettero dietro, e Juliet guardò dispiaciuta Dave
quando il ragazzo,
alla vista di quel bacio, le aveva stretto spasmodicamente la mano.
-Mr. Schuester, posso?- chiese
Mercedes, indicando il piano. Il professore annuì,
mettendosi a sedere.
La ragazza si mise al centro della
sala, lasciando che la musica iniziasse. I ragazzi esultarono,
riconoscendo la
canzone già dalle prime note. Si ritrovarono di nuovo tutti
in piedi, incapaci
di stare fermi. Kurt, ormai avendo capito di non potersi astenere da
quel
siparietto, si unì agli altri. Blaine gli ballava vicino,
facendogli nascondere
il viso rosso nell’incavo del collo.
You
lookin' just a little too hard at me
Standin' just a little too
close to me
You sayin' 'Not quite in
love' to me
You sippin' just a little
too slow for me
No doubt you're playin'
real cool homey
Got me thinkin' what is it
you do for me
Trippin' (trippin') a
little more than I should be
So let yourself go and get
right with me!
I'm about to sign you up
We can get right before the
night is up
We can get right, get right
We can get right, get right
We can get right
Kurt sentì quei sussurri,
direttamente nell’orecchio, dato che il suo ragazzo cantava
insieme a Mercedes,
come d’altronde faceva Rachel.
I'm
about to fill your
cup
We can get right before the
night is up
We can get right, get
right, tonight
We can get right
Your lips talkin' about I
play too much
Can't a woman take
advantage of what she wants?
My hips movin' oh so slow
(so slow)
Bar tab lookin' like a car
note (car note)
All I need is you here
right by my side
Take whatever you want baby
let's ride
And whatever you want you
let me decide
Just put your name on the
dotted line
I'm about to sign you up
We can get right before the
night is up
We can get right, get right
We can get right, get right
We can get right
I'm about to fill your cup
We can get right before the
night is up
We can get right, get
right, tonight
We can get right
So much we got to say, but
so little time
And if tonight ain't long
enough, don't leave love
behind
Baby take my hand I'll show
you why
Mercede e Juliet si erano prese a
braccetto, cantando insieme quell’ultima strofa prima di
attaccare di nuovo con
il ritornello. Non male fu il
pensiero generale, nonostante avessero ascoltato la nuova arrivata
cantare ben
poco. La canzone finì, lasciando i ragazzi esausti. Si
stravaccarono sulle
sedie della choir room, applaudendo.
-Mercedes!
Wow! Fantastica.
Semplicemente fantastica. Ragazzi, non c’è
più tempo per oggi. Ci rivediamo
domani. Kurt, Blaine, Juliet, se volete potete preparare un pezzo anche
voi. A
domani ragazzi!- si salutarono tutti fra loro, uscendo in gruppo dalla
scuola.
Kurt, mentre salutava nuovamente gli altri, vide Juliet e Dave
allontanarsi
insieme verso la macchina del ragazzo. Con un piccolo sorriso prese la
mano che Blaine gli
porgeva, avviandosi
verso la macchina.
NOTE
FINALI: Aspetto i vostri commenti ;D Ah, non so quando
posterò il capitolo 3 poichè prima del 7 non
scriverò, ed il capitolo è ancora a
metà... apero di fare presto ;D Baci, Andy14
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Capitolo 3 *** Capitolo III ***
III
-Move your body, shake it out… Feel
the
rhythms, lose the doubt…-
-Che stai cantando?- chiese Blaine, sedendosi
accanto al suo
ragazzo ad uno dei tavoli della mensa con il vassoio in mano. Lo
posò sul
piano, notando che Kurt aveva nelle orecchie le cuffiette
dell’Ipod. Con un
sorriso gliene sfilò una facendolo sobbalzare.
-Ohi…-
-Che stai cantando?- chiese nuovamente il moro,
mettendosi
lui stesso la cuffietta.
-Juliet e Mercedes mi hanno chiesto di esibirmi
con loro per
il Glee. Hanno scelto questa canzone- spiegò Kurt dopo aver
bevuto un sorso
d’acqua. Blaine annuì, mangiando una crocchetta di
patate mentre ascoltava la
canzone attentamente.
-Non è male- concesse, dopo averla
sentita. –Tu devi fare
l’inizio?- Kurt annuì, mentre consumava il suo
pranzo.
-Devo dire che avrei preferito qualcosa della
Gaga, ma
almeno non hanno scelto qualcosa di orrendo… Blaine!-
sbottò il controtenore,
indicando il vassoio dell’altro.
-Che c’è?- chiese Blaine con
ancora la bocca piena.
-Tu stai mangiando crocchette! Fritte! Sai quante
calorie
hanno quelle cose? Non voglio vederti diventare obeso.- disse,
prendendo le
crocchette e buttandole poi nel cestino vicino al tavolo.
-Grazie per avermi buttato il pranzo- commento il
moro,
mentre Mercedes, Juliet e Rachel si univano a loro.
-Ciao ragazzi, Kurt hai sentito la canzone?-
chiese Juliet,
baciando entrambi i ragazzi sulla guancia.
-Si, la stavo ascoltando prima. Non è
male, solo pensavo
dovremmo fare qualcosa di un po’ diverso… BLAINE
MOLLA QUELLA CROCCHETTA!-
Blaine sussultò, così come Mercedes, che stava
dando al povero ex Warbler una
delle sue amate crocchette.
-Signorina dovresti smetterla di gridare
così, ti si
rovinerà la voce- si sentì dire il controtenore, mentre una
mano gli appiattiva i capelli. Kurt lo fulminò con lo
sguardo, facendo
scoppiare a ridere i commensali. David Karofsky era cambiato. Niente
più
insulti. Niente più battutacce. I soprannomi rimanevano ma
venivano pronunciati
in modo totalmente diverso. Ora erano come semplici frecciatine
amichevoli, che
potevano essere benissimo paragonate a quelle che gli lanciava Puck. La
cosa
che più aveva sorpreso Kurt era il repentino allontanamento
di Dave da Azimio e
dalla sua vecchia banda di bulli. Semplicemente, una mattina, li aveva
visti
incrociarsi per i corridoi ed ignorarsi come se non si conoscessero.
Inoltre, da
un bel po’ il bullismo verso di lui era svanito.
L’unica granita che gli era
stata lanciata risaliva al giorno del suo ritorno a scuola.
-David, finiscila!- la voce di Juliet
riportò Kurt alla
realtà, mentre David si accomodava insieme a Finn e Puck.
-Primo, fossi in te scapperei. MI HAI APPIATTITO I
CAPELLI!
Secondo, NON CHIAMARMI SIGNORINA. Terzo, BLAINE MOLLA LE CROCCHETTE!-
disse
Kurt senza eccessivo timore, poi si allungò sul tavolo prese
il piatto di
Mercedes e buttò il contenuto nel secchio.
-HEY! Ma sei fuori di testa? quelle erano mie!-
-Tesoro credimi, non ti fanno bene-
-Dove si comprano i popcorn?- chiese sarcastico
Dave a Finn,
facendolo ridere.
-A casa fanno così tutto il tempo. Sai
quanti MIEI pacchetti
di patatine sono volati nella pattumiera?-
-Finn, la roba fritta vi fa male. Specialmente
questa pre
congelata. Non solo vi fa ingrassare, ma ostruisce anche le arterie
tutto il
colesterolo che nasce per quella roba- concluse Kurt, mettendo in bocca
una
forchettata di insalata.
-Bene signori, fossi in voi, io una grattatina me
la darei.
Karofsky, Anderson muoviamoci o faremo tardi- disse Puck, alzandosi in
piedi.
–Hudson anche tu! Se arriviamo tardi la Beaste ci ammazza.-
-Dove andate?- chiese Kurt, mentre Blaine gli
posava un
bacio sulla guancia.
-Football!- rispose gasato il ragazzo riccioluto.
Kurt
inarcò le sopracciglia, spostando lo sguardo da uno
all’altro.
-Eh?-
-La Beaste ha scoperto che Anderson era kicker
nella squadra
della sua vecchia scuola, e visto che il nostro fa schifo vuole fargli
fare una
prova- spiegò Puck, cominciando ad avviarsi.
-Inutile dirvi di fare attenzione, ma non
ammazzatevi. Alle
cinque dobbiamo andare in centro e mi serve qualcuno che mi porti le
buste!-
gli gridò dietro Kurt, sospirando. –Si
ammazzeranno- decretò, mentre Juliet gli
picchiettava una spalla per confortarlo.
***
Kurt si sedette sugli spalti, mentre sul campo da
Football i
Titans si stavano allenando. Sorrise nel vedere Blaine infagottato in
quell’uniforme che una volta era stata la sua. Si muoveva
saltellando intorno a
Puck e Finn, scatenando le loro risate. Kurt scoppiò a
ridere a sua volta
quando la coach Beaste lo sgridò, urlando
“nanetto, smettila di saltellare!”.
-Non riesce a stare un attimo fermo, dannazione a
lui- Kurt
trasalì, voltandosi. Dave gli si sedette accanto, il braccio
destro fasciato e
stretto al collo con una benda.
-Che diavolo ti è successo?-
-Per buttare giù Puckerman con la palla
sono caduto male.
Devo stare fermo minimo una settimana- spiegò, scrollando le
spalle.
-Mi dispiace- sussurrò Kurt, tornando a
guardare il campo.
Nonostante le cose fra loro fossero cambiate, non riusciva ancora ad
affrontare
Dave come un suo pari. Sentiva sempre quel briciolo di paura nel
sentirlo
troppo vicino a sé.
-Scusami-
-Cosa?- chiese il controtenore voltandosi
nuovamente.
-Ho detto scusami. Non penso di avertelo ancora
detto di
persona-
-No, infatti- Kurt incrociò le gambe,
mettendosi in grembo
la borsa di Blaine.
-Mi sono comportato male. Ma ora ho capito, e
spero che tu
possa perdonarmi un giorno. Se mai potrai farlo- Kurt si
voltò verso di lui
spalancando gli occhi nel vedere quelli di Karofsky. Erano lucidi, e
pieni di
rancore verso se stesso.
-Credo di poterlo fare- sussurrò,
portando nuovamente gli
occhi sul campo da football –Eri spaventato e, forse,
rendermi difficile la
vita ti aiutava ad affrontare i tuoi problemi. Oppure non avevi nulla
da fare e
infastidirmi ti divertiva- Kurt si voltò nuovamente verso di
lui con un piccolo
sorriso. Anche Dave sorrise, appoggiandosi con le spalle sui sedili
dietro di
lui.
-Devo ammettere che era divertente tirarti le
granite
addosso. Fai delle facce assurde quando succede sai? Un misto di
terrore e
rabbia. Davvero esilarante- Kurt spalancò la bocca
indignato, poggiando la
borsa di Blaine sul sedile lasciato libero fra lui e Karofsky, per poi
voltarsi
di lato e puntargli contro un dito.
-Tu. Non credere che ti lascerò passare
liscia
quest’affermazione solo perché sei infortunato.
Anzi, questo mi da un netto
vantaggio contro di te!-
-Oh mamma, tremo di paura. Guarda, mi trema anche
l’orlo
della fasciatura per quanto mi hai spaventato… Ahia! Ma ti
sei bevuto il
cervello?- Kurt sorrise soddisfatto, richiudendo la borsa di Blaine,
mentre il
dizionario di tedesco del suo ragazzo giaceva qualche fila sotto di
loro,
precipitato dopo aver colpito la spalla sana di Dave. Il controtenore
si alzò,
decidendo che forse sarebbe stato meglio recuperare il povero
dizionario.
Quando tornò sulla gradinata, Finn, Puck e Blaine erano
seduti attorno a Dave
raccontandogli dell’allenamento.
-Quel Marcus non è proprio capace ti
dico. Infatti mi chiedo
perché diavolo il coach l’abbia messo in squadra-
stava dicendo Puck scuotendo
la testa.
-Com’è andata?- chiese Kurt,
salutando Blaine con un bacio
sulle labbra.
-Uno schifo- rispose Finn, passandosi una mano sui
capelli
umidi. –Il difensore che la Beaste ha chiamato al posto suo-
indicò Dave – è
totalmente incapace-
-Dai Hudson rilassati, pensa che massimo due
settimane e
torno a giocare. Anche prima se trovo una qualche specie di tutore per
la
spalla. Il campionato è quasi alla fine, e arrivati fin qui
non perderete a
causa mia-
-Non perderete- commentò Kurt,
sedendosi in braccio a Blaine
–Me lo sento- i ragazzi sorrisero, alzandosi pronti per
tornare ognuno a casa
propria.
-Posso chiederti una cosa?- disse Blaine al suo
ragazzo,
prendendogli la mano nella sua. Kurt annuii prendendo la sua borsa
prima che
l’altro lo facesse per lui. –Perché hai
in mano il mio dizionario?-
***
-Allora, sei pronto per il ballo?- Kurt
guardò Juliet con le
sopracciglia aggrottate mentre prendeva il libro di francese per la
lezione
successiva.
-Di che parli?- chiese, chiudendo il suo
armadietto ed
iniziando ad incamminarsi.
-Kurt è fine maggio, sabato prossimo
c’è il ballo- disse lei
camminandogli affianco. –Non mi dire che non lo sapevi-
-No, lo sapevo ma non credo che io Blaine verremo-
-E perché no scusa?-
-Non mi pare il caso. Due settimane fa mi hanno
lanciato tre
granite*. Contemporaneamente. Non
credo che venire al ballo scolastico sia una buona idea- Juliet lo
guardò
confusa, prendendolo a braccetto.
-Oh andiamo Kurt, se tutto va bene
l’anno prossimo ci
diplomiamo. E comunque il prossimo anno saremo troppo impegnati con gli
esami
per pensare al ballo. È il nostro ultimo ballo-
cercò di convincerlo facendo
persino gli occhi dolci.
-Oh no cara, gli occhi dolci con me non
funzionano. Facciamo
così, stasera nel parlerò con Blaine. Se lui
vorrà, verremo. Contenta?- Juliet
sorrise, annuendo.
-Sì, molto-
***
Kurt scarabocchiò sull’orlo
del suo libro si francese,
annoiato. Sia chiaro, il francese gli piaceva, ma se si parlava della
parte
storica quella no, non gli piaceva per niente. Si era appoggiato al
banco: la
testa retta dalla mano sinistra, mentre con la destra era impegnato a
perfezionare una delle gambe della K che stava scarabocchiando. B + K.
Sorrise,
disegnando anche un piccolo cuore vicino alle due iniziali. Il vibrare
del suo
iPhone lo riscosse. Si mise una mano in tasca tirando fuori il
cellulare. Un
nuovo messaggio da Blaine. Sorrise, aprendo l’sms.
Ho una proposta per
te. Spero che tu dica di si e mi renda un uomo felice. B-
Una proposta per me?
Wow sembra interessante. Dovrò davvero valutare tutte le
opportunità prima di
dirti di sì. Ma tu non segui mai le lezioni? K-
Prova tu a seguire
senza addormentarti quando ti spiegano la Weimar Republik in tedesco.
Già è
tanto se non sono caduto con la testa sul banco. B-
Kurt represse una risata, mordicchiandosi il
labbro
inferiore con le labbra. Guardò l’orologio che
portava al polso, notando che
solo dieci minuti li dividevano dal suono della campanella.
Ci vediamo al mio
armadietto alla fine dell’ora? Così puoi farmi la
tua proposta. A dopo K-
A dopo <3 B-
* Precisiamo: facendo
un blando calcolo Kurt e Blaine si trasferisco al Mc Kinley due
settimane prima
del ballo di fine anno
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccoci quaaaaa!
Scusate per il ritardo ma prima ero in fase esame di
maturità (78 wooooo! xD) e poi ero in vacanza xD
piccole note necessarie:
1- Il capitolo
è corto ed è un capitolo di transizione. Nel
prossimo conto di mettere i preparativi per il ballo e forse anche un
pezzo del ballo stesso;
2- Come già
scritto prima, Kurt e Blaine si trasferiscono al Mc Kinley due
settimane prima del ballo, quindi dopo che Dave ha fatto il discorso al
Glee Club tutta via è voluto il fatto che Santana non si sia
messa in mezzo. Si è limitata a minacciare Dave senza
relazioni di copertura, visto che quello è un punto che non
mi è piaciuto per niente xD;
3- Dave è gay
e presto accetterà totalmente la sua
omosessualità (questo è più uno
spoiler che una precisazione xD);
4- Mi sono dimenticata di
mettere OOC agli avvertimenti, ma provvederò quanto prima;
5- Basta i punti sono
finiti xD recensite e mi renderete una donna felice! Uh ho fatto la
rima **
A prestooo! ;)
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Capitolo 4 *** AVVISO ***
Avviso: Non iniziate a disperare, non abbandono la FF xD volevo solo avvertire che per un pò ancora non potrò aggiornare perchè voglio portarmi un pò avanti con i capitoli. Purtroppo in questo periodo di assenza non mi sono divertita per niente. Sono stata male, non mi hanno preso all'università e il mio hard disk si è fritto, facendomi perdere tutti i miei file fra cui le mie Fanfiction. Ne ho recuperate giusto 4 che fortunatamente avevo mandato a terzi da far leggere. Spero davvero di aggiornare presto, il quarto capitolo è già a metà... a presto e scusatemi...
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