re di cuori... due di picche

di BlueMoon1996
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questo sono io ***
Capitolo 2: *** I nuovi arrivati ***
Capitolo 3: *** Hogwarts è casa mia! ***
Capitolo 4: *** Sacri inviti ***
Capitolo 5: *** la gita a Hogsmeade ***
Capitolo 6: *** la festa di Halloween ***
Capitolo 7: *** sei capace di amare James? ***
Capitolo 8: *** Qualcosa di... invisibile ***
Capitolo 9: *** Per Merlino Ev! ***
Capitolo 10: *** La festa di Natale ***
Capitolo 11: *** Capodanno... a casa Potter ***
Capitolo 12: *** Il risveglio e l'Espresso ***
Capitolo 13: *** fredde giornate di gennaio... ***
Capitolo 14: *** il campeggio ***
Capitolo 15: *** crisi di identità ***
Capitolo 16: *** Arrivi, partenze e... pesce d'aprile! ***
Capitolo 17: *** segreti d'estate ***
Capitolo 18: *** Se solo... ***
Capitolo 19: *** Riunioni di famiglia ***
Capitolo 20: *** Gelosie e incomprensioni ***
Capitolo 21: *** Gelosie e incomprensioni (parte due) ***
Capitolo 22: *** una settimana da incubo ***
Capitolo 23: *** Il ballo della Vittoria ***
Capitolo 24: *** Un dolce risveglio ***
Capitolo 25: *** Maggio fatti coraggio! ***
Capitolo 26: *** I G.U.F.O ***
Capitolo 27: *** Estate a casa Potter ***
Capitolo 28: *** bentornati a Hogwarts ***
Capitolo 29: *** Il quadro del quinto piano ***
Capitolo 30: *** Grifondoro contro serpeverde ***
Capitolo 31: *** Natale alla Tana ***
Capitolo 32: *** Fiocco rosa ***
Capitolo 33: *** Valentine's competition ***
Capitolo 34: *** il galà della Vittoria ***
Capitolo 35: *** sole, mare e... Francia ***
Capitolo 36: *** L'ultimo bentornati ***
Capitolo 37: *** i thestral ***
Capitolo 38: *** Natale a Hogwarts ***
Capitolo 39: *** Il compleanno di James e Rose ***
Capitolo 40: *** i M.A.G.O ***
Capitolo 41: *** Freedom in California ***
Capitolo 42: *** Il lato buono della fine ***



Capitolo 1
*** Questo sono io ***


 Questo sono io!

 

James Potter si svegliò di soprassalto. Aveva fatto un sogno terribile, non che questo lo spaventasse no, d'altronde lui era uno di quelli che credono che i sogni non centrino niente con la realtà, che facciano parte di un mondo diverso, messo lì da qualcuno per far scappare gli esseri umani dalla monotonia. Convinto di riuscire a prendere sonno si girò dall'altra parte per essere spinto direttamente nelle braccia di Morfeo, ma, a quanto pareva, il sonno non arrivava e James, decise quindi di fare una passeggiata notturna per andare a sgraffignare qualcosa dalle cucine con il solito mantello che gli aveva regalato suo padre il suo primo anno ad Hogwarts.

Dopo una bella scorpacciata, cominciò a fare i compiti per il giorno seguente anche se... no aspettate un momento, James Potter che fa i compiti? “Mah il mondo è strano” avrebbe pensato chiunque lo avesse visto nella sala comune di Grifondoro alle 3 di notte con in mano il libro di pozioni. Ma se c'è di mezzo James Sirius Potter una spiegazione ci deve essere per forza. Infatti, il ragazzo, aveva fatto una scommessa con sua cugina Rose secondo la quale lui non sarebbe riuscito a fare i compiti di pozioni senza dare una sbirciata a quelli dei suoi compagni se non addirittura copiandoli. Lui non ci aveva badato più di tanto ma dato che non riusciva a prendere sonno nel cuore della notte si era detto “Cosa c'è di più soporifero di un tema di pozioni?” e così avrebbe preso due piccioni con una fava, anzi tre: la scommessa, un voto discreto e forse il tanto atteso sonno che gli faceva pesare la testa. Dopo circa un'ora aveva finito e tranquillamente si lasciò andare tra le braccia di Morfeo.

 

< James? Jamie? JAMEES!! > < Che c'è? Chi urla di prima mattina? >. James aprì gli occhi, appena in tempo per vedere una testa bionda e un visino angelico chiamarlo indispettito, con le braccia incrociate, e lì il povero grifondoro non ebbe più dubbi: sua cugina Dominique lo stava strattonando tentando di farlo svegliare e ricordandogli che aveva un compito di trasfigurazione e la McGranitt se lo sarebbe mangiato vivo se non si fosse sbrigato. Così il poveretto tra strattoni e secchiate di acqua gelida si alzò, alla volta dell'aula di trasfigurazione. Non aveva mai avuto problemi con la materia, nonostante non fosse proprio uno studente modello, diciamo che era più un tipo... ribelle come dicevano tutti era proprio il nipote di suo nonno! A James non dispiaceva sentirsi chiamare così, anche se non aveva conosciuto il nonno era fiero di portare il suo nome, consapevole che James Potter era stato veramente un uomo valoroso. Ritornando alla sua condotta, beh non si poteva dire che era impeccabile... una punizione a settimana vi basta come spiegazione? Eh si perchè lui, insieme a suo cugino Fred e sua cugina Roxane ne combinavano di tutti i colori e a volte anche la sua sorellina Lily veniva a dargli manforte.

La vita a Hogwarts era sempre monotona ovviamente ma James sapeva come divertirsi, passando... come si suol dire di fiore in fiore (ossia da una ragazza ad un'altra) questo non tanto per il suo cognome, anche se contribuiva, ma per il suo affascinante aspetto: alto, muscoloso, occhi color nocciola scurissimi, sorriso furbo ed un naso un po' pronunciato ma che stava a pennello sul suo viso. Così tutte ( e dico tutte ) le ragazze della scuola speravano sempre in un suo invito, che sia a Hogsmeade o semplicemente a pranzo in Sala Grande, e questo è tutto dire! Era un donnaiolo, si, ma qualcuno, di lì a momenti, avrebbe potuto sconvolgere per sempre la fatidica monotonia che James viveva tutti i giorni e che tentava, a volte invano, di spezzare.

 

*

Rose Weasley camminava nervosa per il corridoio: di lì a poco si sarebbe tenuta la prima ora di pozioni dell'anno, e lei, nonostante fosse dotata in tutte le materie, pozioni proprio non la capiva. Aveva ereditato sicuramente il talento da sua madre Hermione, ma l'ignoranza in pozioni probabilmente gliela aveva donata suo padre Ronald. Comunque Rose se la cavava sempre perchè un accettabile o un oltre ogni previsione riusciva a strapparlo. Allora voi vi chiederete “ ma di cosa si lamenta?” ma io ho detto che aveva ereditato il talento di sua madre e con questo anche la sua ossessione a prendere i voti più alti. Alla fine, mentre Rose si decideva ad entrare nell'aula un ragazzo urtò contro di lei facendola precipitare direttamente nella segreta. Mentre la ragazza si chiedeva chi fosse stato ad urtarla la risposta le giunse subito: Scorpius Malfoy, il bellissimo ragazzo dai capelli biondo platino le sorrideva sprezzante dall'alto del suo metro e ottantacinque e neanche le tese una mano per farla rialzare. Rose si alzò quindi da sola e guardò sprezzante il giovane rampollo di casa Malfoy, il quale rispose all'occhiataccia con un ghigno ancora più largo. Finalmente la professoressa di pozioni (Lumacorno era andato in pensione, ora c'era una professoressa, Calì Patil, molto gentile e anche giovane, ma anche molto preparata) entrò e tutti si misero a lavorare. Alla fine Rose era soddisfatta della sua O, e anche se non era Eccezionale, non aveva di che lamentarsi a parte il fatto che le era toccato dividere il calderone nientemeno che con il pomposo occhi grigi ghiaccio. Quella giornata era cominciata bene, pensò Rose, dopo che si era sistemata i lunghi capelli rosso fuoco (marca Weasley) e aveva riposto gli occhiali sulla faccia, incamminandosi verso la prossima lezione.

 

*

Rose si scontrò con suo cugino Albus, il quale le fece un sorriso e scappò alla lezione di Incantesimi, che poi, pensava il ragazzo, non gli era mai piaciuta più di tanto la materia, perchè doveva studiarla? Poi si ricordò che se aveva ancora l'ambizione a diventare Medimago, quella era una scelta obbligata. Entrò nell'aula e notò gli sguardi interessati di parecchie ragazze di Corvonero, chissà che volevano... beh magari cercavano James, si suo fratello riscuoteva un successo a dir poco spaventoso con le ragazze mentre lui... si non aveva mai detto di essere brutto, ma non aveva tutto il fascino di James e a dirla tutta non gli interessavano le relazioni, voleva concentrarsi solo sullo studio. Ah ecco che arrivava il suo migliore amico: Scorpius Malfoy, bello, biondo, alto, insomma un Malfoy, a suo padre gli era venuto un colpo quando aveva scoperto quest'amicizia!

  < ciao Al! >

< Allora, alla fine l'hai invitata la Cooper a Hogsmeade? >

 < non ho avuto l'occasione! Ma lo farò presto tu invece? Non inviterai nessuna? >

< no, sai che non mi interessa Scorp! >

Scorpius guardava il volto dell'amico, non riusciva a capire perchè non volesse uscire con nessuna se metà della popolazione femminile avrebbe fatto carte false per uscire con lui. Cioè non montiamoci la testa, lui, Scorpius Hyperon Malfoy era ovviamente il più figo, ma anche Al sarebbe potuto uscire con qualcuna insomma era alto, abbastanza muscoloso (per via degli allenamenti da Quidditch) occhi verdi e una massa di capelli neri ribelli, come quelli di suo fratello James, che d'altronde Scorpius non sopportava, sempre con quell'aria da strafottente che se ne va in giro con tutto il clan Weasley e i suoi due fratelli, anche se a volte Al stava in sala comune con lui, beh diciamo quasi sempre. Eh si perchè contrariamente a tutto il resto della famiglia fatta eccezione per due, Albus Severus Potter era un Serpeverde, e coi fiocchi avrebbe aggiunto. Ma mentre faceva queste acute riflessioni, una ragazza le si avvicinò e cominciò a flirtare con lui, il quale, per niente infastidito, ricambiava con entusiasmo fino al suono della campanella.

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Capitolo 2
*** I nuovi arrivati ***


I Nuovi Arrivati

 

Era una freddissima mattina di settembre, il che era strano, dato il fatto che a settembre di solito l'aria era ancora un po' estiva, quasi autunnale, ma quel freddo proprio non andava a genio agli studenti, soprattutto al nostro caro James, che si lamentava di non poter portare la sua nuova fiamma Sarah Kennory al lago nero, meta indiscussa di chi vuole.. come dire stare un po' in pace con il suo o la sua innamorato/a anche se il ragazzo non aveva mai una ragazza fissa.

< Ehi James, James!! > < Ciao Hugo, dimmi cosa ha fatto tua sorella? Si sta lamentando perchè ha preso una O in pozioni, o ha litigato con Malfoy? >

< niente di tutto ciò fortunatamente, volevo semplicemente avvertirti che la McGranitt sta mandando un comunicato a tutti i prefetti in questo momento, manchi solo tu! > < Oh cavolo!! l'appuntamento con la preside! L'avevo dimenticato! Grazie Hugo sei il mio salvatore! > e così dicendo salutò il cugino ed iniziò a correre alla volta della presidenza. Lo so, James Potter prefetto? Beh la McGranitt non si era ubriacata quando aveva deciso a chi dare il distintivo ma sperava solo che questo nuovo titolo (e anche il fatto che l'altro prefetto era sua cugina Dominique, la quale aveva un bel caratterino) avrebbe portato James sulla retta via, ma dato che in due settimane che portava il distintivo si era cacciato nei guai ben quattro volte, la povera preside non poté fare a meno di constatare che il grifondoro era irrecuperabile.

Giunto davanti alla porta della presidenza entrò come un fulmine, e la povera Dominique alzò gli occhi al cielo, come a dire perchè mai il destino le aveva affidato un cugino così sconsiderato ed oltretutto prefetto.

< Bene > sentenziò la McGranitt. < Dato che ci siete tutti > e qui scoccò un'occhiataccia a James che non passò inosservata perché il ragazzo chinò la testa dissimulando. < sono qui per avvertirvi che lunedì, quindi fra due giorni, faranno ingresso a Hogwarts due nuovi studenti, Evelyne e Alex Cliffer, quindi vi prego di accoglierli calorosamente e di procedere, insieme a me in una stanza privata per il loro smistamento, verranno poi presentati ufficialmente per la cena. Entrambi hanno già fatto l'esame per l'ammissione al quinto anno e spero che nessuno di voi li faccia sentire e disagio... > e qui ci fu un'altra occhiataccia a James, in quanto era famoso per il suo modo singolare di dare il benvenuto ai nuovi arrivati.

< Detto ciò > continuò la preside, < dovete essere all'entrata del castello alle ore 10.00 di lunedì, ecco i permessi per le lezioni > e così dicendo porse a tutti un foglio che gli avrebbe concesso di saltare le lezioni per quel lunedì. < arrivederci ragazzi, spero di non rivedervi prima di lunedì! > altra frecciatina a James.

Con questo li congedò e i ragazzi uscirono incuriositi, parlottando e discutendo sui nuovi arrivati e sulle loro origini.

 

Qualche ora dopo, James era seduto in sala comune con tutta la famiglia compreso Al (serpeverde),

Rose (corvonero) e Lucy (tassorosso), per comunicare ai cugini k (o fratelli) quello che la McGranitt gli aveva detto.

< Allora James, racconta, cosa c'è di tanto interessante? > Lily fu la prima a parlare.

< Dai, sicuramente dovrà dirci qualcosa riguardo alle sue ragazze,che mai avrà detto la McGranitt, avranno parlato dei turni di ronda da prefetti! > intervenne un ragazzo molto bello, dell'età di James, dagli occhi ghiaccio e i capelli dorati, molto simile a Dominique, infatti era Louis, suo fratello gemello.

< No tonto, io e Dom abbiamo notizie molto interessanti > tra i ragazzi calò un silenzio, misto di noia ma anche curiosità. < Jamie se non parli uso la legimanzia e non sto scherzando! > ok questa era sicuramente Rose. < Va bene Rose, non ti scaldare. Dunque stavo dicendo che a Hogwarts arriveranno due nuovi studenti! > tra i presenti la curiosità era palpabile, volevano saperne di più.

< E chi sarebbero questi due nuovi? > chiese Roxanne < Non lo sappiamo Roxy, l'unica informazione che abbiamo è che sono due gemelli, un ragazzo ed una ragazza del quinto anno di nome ehm.. non ricordo, James tu ricordi i nomi? > < certo Dom, sono Evelyne e Alex Cliffer! >

e il tempo passò, inesorabile tra pettegolezzi e ipotesi, o vari piani di benvenuto, che i cugini Wesley-Potter avevano intenzione di riservare ai nuovi arrivati, chissà, forse perchè era strano che due ragazzi si trasferissero da un'altra scuola, non era mai successo, bah, fatto sta che ormai tutta Hogwarts era venuta a sapere della notizia, e non aspettava altro che vedere i volti di coloro che avrebbero messo piede a Hogwarts quel lunedì di settembre, forse freddo come il sabato, avvolti in un mix di paura ed eccitazione.

 

Oh finalmente, il fatidico lunedì, James aveva preparato uno scherzetto con i suoi cugini e sua sorella per i Cliffer: Fred avrebbe lanciato la polvere buiopesto mentre James avrebbe tirato due caccabombe e tre fuochi di artificio, tutto rigorosamente dal negozio Tiri Vispi Weasley!

Tutti infatti si svegliarono alla buon ora e James in particolar modo era curioso. Scese giù a fare colazione, diede un bacio a quella che attualmente era la sua ragazza ( era cambiata, non era più Sarah ma una certa Fiamma ) e cominciò a trangugiare le sue uova e il suo bacon con estrema tranquillità. Alle 10.00 in punto si ritrovò al portone di entrata e fece l'occhiolino a Fred, che aveva preso una pasticca vomitosa per andare via dalle lezioni. Così per ingannare il tempo Jamie si era messo a discutere con Dom, quando, ad un certo punto il portone si aprì lasciando entrare una delle ragazze più belle che James avesse mai visto (e ne aveva viste tante!), seguita a ruota da suo fratello. Evelyn Cliffer non era bella, era bellissima: morbidi ricci neri le ricadevano sulle spalle con un'eleganza quasi innaturale, un nasino all'insù si vedeva sul suo bel viso a forma di cuore e due occhioni viola, ma non di un viola scuro quasi lilla si facevano strada osservando, vispi e attenti le persone intorno a loro. James penso che erano dolci quegli occhi si, ma quanto furbi, poi spostò lo sguardo sul fratello, che Dom aveva già adocchiato: alto, in forma, occhi viola come la sorella, capelli rosso scuro un po' scompigliati ed un paio di occhiali in equilibrio sul naso non molto prorompente. Insomma i gemelli Cliffer erano un vero schianto, sia Evelyne che Alex.

James, però non si era dimenticato dello scherzo, che tra risate e strilli vari era riuscito alla perfezione perchè la cara Minerva McGranitt non aveva avuto modo di vedere chi fosse il delinquente, anche se nutriva fortissimi sospetti. James si presentò sia alla ragazza che a suo fratello, molto divertiti dallo scherzo, un po' imbarazzati però, soprattutto lei, quando vide James, diventò subito rossa sul suo viso chiaro, quasi di porcellana, molto simile a quello del gemello.

Mentre si avviavano nella sala prevista per lo smistamento dei due la McGranitt annunciò

< Potter? Si dico a te è inutile che fai quella faccia da “non sono stato io” questa volta è solo perchè non ho le prove capito? Comunque Potter sarai tu stasera a presentare i Cliffer alla scuola, te la senti? > < Professoressa, lei lo sa io sono nato pronto ovvio che me la sento! >
Evelyne pensò che quel ragazzo era davvero presuntuoso quanto bello da far svenire, i suo primo giorno a Hogwarts non avrebbe voluto essere accolta con uno scherzo, ma tuttavia si era divertita. Ora era un po' ansiosa e da quanto vedeva anche suo fratello Alex non era da meno. A scuola, in America era tutto diverso, l'edificio era modernissimo e... sicuramente non era un castello! Ma Hogwarts aveva qualcosa di magico, che l'aveva fatta innamorare all'istante.

< Allora ragazzi! > trillò la professoressa che si era presentata come insegnante di trasfigurazione e preside di Hogwarts, Minerva McGranitt, risvegliando Evelyne dai suoi pensieri. < sedetevi su quello sgabello e mettete in testa il cappello che vedete lì! >. Il primo a sedersi fu Alex, visibilmente nervoso, mai quanto sua sorella. Quel cappello prese vita ed iniziò a parlare < mmm... vedo che sei intelligente si, molto coraggio anche, uh e voglia di difendere le persone che ami, tuttavia, dato il tuo cervello niente male verrai smistato a.... Corvonero! > e tutti applaudirono. Quelli che dovevano essere prefetti di Corvonero lo salutarono e cominciarono a parlare con Alex. Fu il turno di una Evelyn decisamente nervosa ma anche curiosa. Il cappello, riprese la sua cantilena < si, una bella testa, potrei mandarti con tuo fratello, o forse no, è davvero ciò che vuoi o forse no? Beh Serpeverde ti renderebbe brillante, ma non credo sia il posto per te, Corvonero, beh aumenterebbe solo le potenzialità che già possiedi, Tassorosso, no, non mi sembra il luogo adatto, credo che per te ci voglia un posto dove imparare ad essere coraggiosa, e sicura di te, quindi verrai smistata a... Grifondoro! > e di nuovo applausi ma questa volta ad abbracciarla fu quel tale James Potter e quella che doveva essere una sua parente perchè gli somigliava moltissimo. Suo fratello le si avvicinò

< Ehi Ev! > < Ciao Alx, beh credo che dovremmo dividerci, anche se ci vedremmo comunque, a Bredxly, la nostra scuola non c'erano smistamenti, quindi... > < beh ci vediamo in giro Ev > < ci vediamo in giro Alx! >.

E si salutarono, uno con i prefetti di Corvonero verso la sua sala comune, l'altra con quelli di Grifondoro con i quali arrivò davanti al ritratto di una signora grassa. Fu a quel punto che James Potter disse < Felix! > e il ritratto si aprì, permettendo ai ragazzi di entrare nel dormitorio di Grifondoro. Era, tutto sommato accogliente, con enormi poltrone rosse e un camino enorme. Il ragazzo di nome James si voltò e cominciò a darmi alcune spiegazioni sull'organizzazione a scuola < Allora Evelyne, la scala a sinistra porta ai dormitori femminili, ma non preoccuparti per quello ci sarà mia cugina Dominique dato che sarai in stanza con lei > ah erano cugini Evelyne se ne era accorta in un modo o nell'altro si somigliavano < poi il coprifuoco è alle 10.00 di sera, questa sera tu e tuo fratello verrete presentati e domani mattina la preside passerà per darti gli orari. Bene credo che questo sia tutto, Dom vuoi accompagnarla i tuoi bagagli sono già di sopra > e le strinse la mano < Ciao a domani > disse, allontanandosi.

< Bene > cominciò Dominique. < io sono Dominique Weasley prefetto e cugina di quel decelebrato che hai visto andare via adesso! > Evelyne non riuscì a trattenere una risata e capì che la ragazza, sarebbe presto diventata sua amica.

 

Intanto James Potter pensava a quell'incredibile ragazza che era appena arrivata, ma l'istinto gli disse che non voleva fosse solo una ragazza passeggera come le altre, voleva fosse sua amica, per ora. E così mentre sorrideva tra sé pensava al suo caro fratellino e a che cosa stava combinando in quel momento, forse era con una ragazza? Nah, suo fratello non uscirebbe mai con una ragazza, forse inviterebbe un libro ad uscire si, ne era più che convinto: Albus stava studiando. E come al solito non si sbagliava, Albus Potter era in biblioteca con sua cugina Rose, cercando di studiare una difficilissima pagina di trasfigurazione, quando, a complicare la faccenda arrivò il suo migliore amico; Scorpius Malfoy, che la cugina proprio non poteva vedere ed infatti Rose non mancò di fare una battuta sarcastica al bel biondino < Che c'è Malfoy, la tua amichetta ti ha scaricato? >

< No, gelosa Weasley? > ribatte lui < Neanche un po', c'è davvero da piangere se qualcuno vuole stare con un biondo platinato buono a nulla come te! > commentò tagliente Rose

< ragazzi basta! Un minimo di rispetto per chi studia insomma siamo in biblioteca! Ma quando la smetterete di litigare? > < Mai! > dissero all'unisono, Rose arrossì ma non si scompose e continuò a studiare mentre Scorpius era un po' divertito un po' imbarazzato da quell'unica parola su cui lui e Rose Weasley erano mai stati d'accordo.

 

*

Dominique Weasley sedeva tranquilla sul suo letto a baldacchino, mentre osservava la nuova arrivata disfare il baule e sdraiarsi sfinita.

< Ehi Evelyne! > < chiamami pure Ev! Evelyne è troppo lungo! > < ah beh, se la metti così tu chiamami Dom! Anche Dominique non è un nome molto corto giusto? > e le due iniziarono a ridere.

< senti Ev io non so praticamente nulla di te, e se io ti racconto un po' di me tu... mi racconteresti un po' di te? > non era strano per Dominique aprirsi con le persone, lei era molto solare e socievole, come suo fratello Louis , nonché dannatamente affascinante, anche perché era in parte Veela, ma quell'aria da furbetta e gli occhi li aveva sicuramente ereditati da suo padre, che era un Weasley.

< d'accordo Dom, anche se non c'è molto da dire. Io e mio fratello siamo nati in America, più precisamente in Ohio. Lì c'era una scuola di magia ma era molto diversa. Cioè noi tornavamo a casa il pomeriggio! > Dominique sgranò gli occhi, era così strano passare tutto l'anno in casa! < poi mio padre, beh ha ricevuto una promozione e ci siamo trasferiti in Inghilterra, così abbiamo trovato Hogwarts e.. beh ecco tutto. Adesso raccontami di te. > < Sicuramente non posso raccontarti di tutto il mio albero genealogico, siamo veramente in troppi, poi i miei cugini li conoscerai mano mano, James per esempio e il figlio di mia zia Ginny, sorella di mio padre e di Harry Potter di cui sicuramente avrai sentito parlare! > Evelyne annuì, non ci aveva pensato... ma certo Potter aveva conosciuto il figlio di Harry Potter e sua nipote wow! < io ho un fratello gemello Louis e una sorella più grande, Victoire, che ha finito Hogwarts da due anni, che dire, vivo in una villetta fuori Londra sul mare e basta credo che sia tutto > . Le due ragazze si sorrisero cominciando a chiacchierare del più e del meno, come se si conoscessero da tempo, e per loro, fu un segno che erano davvero destinate a diventare amiche.

 

Si era ormai fatta sera e James Potter passeggiava con Evelyne e Alex Cliffer in attesa che la professoressa McGranitt li chiamasse e li facesse presentare. Circa due minuti dopo la preside entrò e chiese a James di procedere con la presentazione. I tre si avvicinarono al tavolo dei professori, il grifondoro minimamente preoccupato, i gemelli beh... molto di più.

James Potter attirò l'attenzione dei ragazzi che si azzittirono subito chiedendosi dove fossero i nuovi arrivati. < Buonasera compagni > e tutti cominciarono a ridere per il tono autoritario e serio che aveva usato ma sopratutto perchè anche lui ghignava mentre lo diceva < con molto piacere vi presento due nostri nuovi compagni, direttamente dall'Ohio, America che si sono trasferiti qui a Hogwarts questa mattina e sono: Alex Cliffer! > Alex entrò e subito le ragazze cominciarono a darsi gomitate e a scambiare occhiate maliziose al ragazzo il quale arrossì e sorrise appena, voltandosi verso James che stava continuando a parlare < Alex è stato smistato nella casa di Corvonero questa mattina quindi, Alex ti prego di accomodarti al tuo tavolo > il ragazzo annuì e si sedette al tavolo dei Corvonero tra gli applausi della sala e i gridolini eccitati delle ragazze. < E con lui vorrei presentarvi sua sorella Evelyne Cliffer! > non appena Evelyne fece il suo ingresso, la popolazione maschile del castello era in subbuglio: ragazzi che si stropicciavano gli occhi altri che facevano finta di svenire per poi rimettersi in piedi, altri ancora con le bocche spalancate, sotto gli occhi infastiditi delle loro ragazze, d'altronde che si aspettavano? Se Alex era uno schianto, sua sorella lo sarebbe stata lo stesso no? Intanto James continuava a parlare < Evelyn, come suo fratello > e i corvonero lanciarono un'occhiata speranzosa in direzione di James < E' stata smistata questa mattina ma la sua casa è... Grifondoro! > e mentre Evelyne si sedeva fu accompagnata da fischi di ammirazione e parecchi commenti, sotto lo sguardo un po' deluso del tavolo dei Corvonero, Tassorosso e Serpeverde e sotto quello estasiato dei ragazzi di Grifondoro.

Finita la presentazione James fece un inchino con fare teatrale e tornò al suo posto, fiero di come era appena apparso in pubblico. Finita la cena Evelyne salutò suo fratello Alex, e andò a dormire, accompagnata da Dominique, sperando che quella di domani sarebbe stata una giornata altrettanto bella e piena di emozioni.

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Capitolo 3
*** Hogwarts è casa mia! ***


Hogwarts è casa mia!

Evelyne si era svegliata decisamente di buon umore quella mattina del 15 settembre. La giornata di ieri era stata entusiasmante e quella mattina la professoressa le avrebbe affidato l'orario e quindi avrebbe potuto cominciare le lezioni. Ad un certo puntò sentì un mugolio provenire dal letto accanto al suo. Dominique si stava svegliando. Ieri sera, al rientro dalla cena Evelyne aveva avuto modo di conoscere le altre compagne di stanza: Jessica Thomas, Alice Paciock e Fiamma Wilson. Sia Jessica che Fiamma non l'avevano considerata nemmeno dato il fatto che si credevano le regine della scuola solo perchè la prima era riuscita a flirtare e a baciare il famigerato Scorpius Malfoy (che ancora Evelyne non conosceva) e la seconda perchè usciva con quel “decelebrato” come lo aveva chiamato Dominique di James Potter. Solo Alice sembrò molto simpatica ed essendo amica di Dom, presto legò anche con lei. Evelyne provò a svegliare la compagna di stanza ma non ci riuscì così... < Aguamenti! > formulò lei e la povera Dominique Weasley era fradicia dalla testa ai piedi. Dopo un paio di imprecazioni e maledizioni le due insieme ad Alice scesero a colazione, e come aveva detto James la professoressa McGranitt venne verso di lei per comunicarle l'orario.

< Buongiorno signorina Cliffer, dormito bene? > < si grazie professoressa, è venuta per l'orario? >

< Si dunque, ne avevamo già discusso quindi... ah già Incantesimi, Erbologia, Difesa contro le Arti Oscure, Trasfigurazione, Pozioni, Antiche Rune, Aritmanzia e credo basti, ecco il tuo orario compilato > e le diede un foglio bianco che all'istante si riempì di orari e materie < Grazie professoressa >.

< Sai che hai le mie stesse materie? > affermò Dominique addentando un pezzo di bacon. < Davvero? Beh io studiavo queste lo scorso anno quindi ho deciso di prenderci il G.U.F.O. >

< già anch'io > < tu Alice quali materie segui? > < oh beh, le stesse pressapoco solo che io non seguo Aritmanzia ma seguo Babbanologia > < Ah capisco > .

E dopo aver chiacchierato un po' le tre varcarono la soglia pronte ad andare a lezione, rallentate da James che non le aveva neanche viste e quasi gli era andato addosso per quanto correva.

< corre perchè c'è Fiamma lì e vuole vederla prima di andare a lezione, o meglio vuole farsi tirare su il morale con qualche bacio prima di andare a lezione! > sentenziò Dominique tra le risate delle altre due.

Ed infatti la giovane Weasley non aveva torto. James Sirius Potter era avvinghiato alla sua ragazza del momento sotto gli occhi infastiditi di non poche ragazze. Lui non ci badava, di lì a due settimane ne avrebbe già avuta un'altra. James non sapeva perchè ma non voleva impegnarsi davvero, beh è una parola grossa per un ragazzo di quindici anni ma comunque non voleva una ragazza fissa, lo spaventava la cosa. Ogni qual volta che con una ragazza le cose si facevano troppo serie lui la mollava andandosi a consolare tra le braccia di un'altra. Era un Don Giovanni, e le poche ragazze che non gli andavano dietro per la sua bellezza mozzafiato, erano o sue cugine, o sua sorella oppure ragazze studiose o con un briciolo di cervello che pur notando l'avvenenza del €grifondoro lo reputavano superficiale e arrogante, fra quelle, appunto, c'era proprio lei: Evelyne. Ma queste ragazze che ne sapevano di James? Se lo avessero conosciuto non lo avrebbero giudicato di sicuro, perchè lui poteva anche essere superficiale, spaccone, presuntuoso, ma era anche simpatico, intelligente, furbo, dolce e se era necessario difendeva a spada tratta le persone che amava a cui donava la sua piena fedeltà.

 

*

Rose Weasley stava camminando col solito carico di libri quando “BUM”, cadde a terra rovinosamente, doveva essere andata a sbattere contro qualcosa, o meglio contro qualcuno.

< Ah, sempre tu la mia rovina Malfoy, possibile che mi fai sempre cadere? >

< Sarà che io e te siamo due calamite Weasley, ci avviciniamo, ma non troppo, ci allontaniamo, ma non troppo e rimaniamo sempre fermi là come, alla fine, fanno due magneti >

< ma fammi il piacere! Io non mi avvicinerei a te neanche per tutto l'oro del mondo! >

< Ne sei sicura? > chiese lui avvicinandola a sé stesso e guardandola negli occhi. Per un momento gli occhi di lei si erano fusi dentro quelli di lui e sembravano una cosa sola ma poi...

< tu non sei niente Malfoy, niente! > gridò Rose Weasley, visibilmente scossa, e corse via.

Scorpius rimase lì, immobile, quel contatto lo aveva scombussolato gli era sembrato di vedere davvero l'anima della ragazza, ma fu solo una sensazione, che tuttavia ignorò, come faceva sempre quando guardava quegli occhi celesti, caratteristici della famiglia Weasley. Dopo aver riflettuto un secondo, Scorpius se ne andò, alla ricerca di una nuova conquista per il ragazzo quasi più popolare della scuola.

 

*

< Dom, Dom, uffa ma dove è finita quella ragazza! Dominique! Dove sei? > Evelyne scese in sala comune per cercare la sua amica, ma non trovò lei, bensì suo cugino James-decelebrato-Potter come lo chiamavano lei Alice e Dominique.

< Ehi Potter! > salutò lei. < Ah buon pomeriggio Cliffer, andato bene il primo giorno di scuola? > si interessò il ragazzo. < Certo, benissimo, senti non è che per caso hai visto Dom qui in giro, la stavo cercando e... > < si, scusa oggi Louis è stato messo in punizione, io l'ho scampata perchè la McGranitt non mi ha visto, comunque Dom è su nel dormitorio di Louis e mio a fargli la paternale, dai vieni, andiamo a sentire che si dicono! > propose James < mah... io... non sono... sicura che... >

ma non fece in tempo a finire la frase che James l'aveva già portata vicino alla porta dove si sentivano con chiarezza le urla di Dominique. < Toc toc, Dom io e Evelyne possiamo entrare? > sentirono la voce di Dominique venire da dietro la porta < certo entrate! > così i due ragazzi entrarono. Evelyne vide un ragazzo che doveva essere il gemello di Dom perchè le somigliava tantissimo. Era molto carino, anzi carino è un eufemismo, ma perchè in quella famiglia erano tutti dannatamente belli? Il ragazzo si girò e si presentò a Evelyne come Louis Weasley, poi tornò a sedersi ascoltando le urla della sorella. Infatti Dom stava decisamente urlando < TU STUPIDO INCOSCIENTE! TI SEI FATTO METTERE IN PUNIZIONE UN'ALTRA VOLTA? LO SAI CHE PAPA' SI ARRABBIERA' TANTISSIMO E SE POSSIBILE MAMMA ANCORA DI PIU' SEI UN DEFICIENTE ECCO COSA SEI! OH MA PERCHE' DEVI ESSERE MIO FRATELLO! MAMMA E PAPA' MI AVEVANO RACCOMANDATO DI TENERTI D'OCCHIO SCEMO DI UN LOUIS! >

e con questo Dominique terminò, prese sottobraccio la sua amica Evelyne che fece appena in tempo a salutare i due ragazzi, e se ne andò continuando a sbraitare dicendo che lanciare caccabombe proprio nell'aula di trasfigurazione dove insegna la preside era da veri incoscienti e la povera Ev, vedendo la sua mica infuriata non poté far altro che darle ragione.

 

Quel pomeriggio Evelyne aveva conosciuto tutti i parenti di Dom: Roxanne e Fred, figli di George e Angelina Weasley, Hugo e Rose Weasley figli di Ronald e Hermione Weasley, Lucy Weasley figlia di Percy e Audrey Weasley che aveva una sorella, Molly, ormai grande ed infine Albus e Lily Potter figli di Ginny e Harry Potter, fratelli di James. Insomma una bella famiglia no? A lei piacevano molto le famiglie così allargate, nella sua purtroppo i nonni le erano morti tutti e aveva solo uno zio da parte di madre che però viveva con moglie e figli in America. Infine aveva conosciuto il fatidico Scorpius Malfoy, amico di Albus, nemico di Rose. Così, con l'albero genealogico di Dom in testa stava facendo un giro quando “BUM” cadde ecco, come Rose ( che le aveva raccontato di avere la predisposizione a cadere sempre) era caduta, scivolata su una pozza d'acqua. Poi però vide che qualcuno le porgeva la mano, così lei la prese e si rialzò mugugnando un < Grazie >, ma quando si alzò sembrò che il cuore le scoppiasse: un ragazzo non molto alto (anche se lo era più di lei), dalla carnagione un po' scura che le ricordava i fratelli Roxane e Fred Weasley, occhi verdi profondi ed espressivi e un bellissimo fisico, con un viso niente male. Insomma nel complesso il ragazzo era molto carino. < Ti sei fatta male? > Evelyne si accorse che lo stava fissando e si destò, stavolta ponendo uno sguardo incuriosito che non sfuggì al ragazzo < Già scusa non mi sono presentato, io sono Frank Paciock, anche io di Grifondoro, solo del sesto anno e tu devi essere Evelyne giusto? > la ragazza annuì < Si, mia sorella Alice mi ha parlato molto di te > < Ah tu sei il fratello di Alice? >

< Si sono io, sono anche molto amico di James Potter, so che tu lo conosci, ma dato che io lo conosco evidentemente meglio di te permettimi di darti un consiglio > < vai ti ascolto > rispose curiosa la ragazza < ok, beh stagli lontana > Evelyne sgranò gli occhi. Certo non sopportava James ma a volte era simpatico e perfino piacevole parlargli. Probabilmente Frank notò l'espressione confusa di Evelyne e si spiegò < vedi James è un donnaiolo, un Don Giovanni. Fa la corte a tutte e sicuramente vorrà provarci anche con te ma poi ti scaricherà subito, e io ho capito che tu non sei come le altre nonostante io ti conosca da circa cinque minuti, guardandoti negli occhi capisco che tu davvero non sei come le altre > < se per come le altre intendi che mi piaccia James, no, non lo sono, lui è solo un potenziale amico per me nient'altro davvero comunque grazie Frank per il consiglio lo terrò a mente > < di nulla, dovere > Frank stava per voltarsi quando... < Ehi! > lo chiamò Ev < Si? >

< potrei sapere come hai fatto a capire che io non ero come le altre? > chiese < semplicemente perchè ho dato questo consiglio ad altre ragazze e mi hanno risposto che James era il più bello e che non dovevo dire cattiverie su di lui! Per questo credo che tu sia speciale! > a queste parole Evelyne arrossì e ringraziò Frank. I due si salutarono e Evelyne corse subito a cercare Dominique consapevole, che quel Frank le aveva davvero scombussolato la giornata.

Non aveva ancora trovato l'amica, ma si ritrovò sola a pensare. Hogwarts era davvero un bellissimo castello, non poteva immaginare un altro posto dove stare in quel momento, proprio no. Era pochissimo che viveva lì appena due giorni ma già ricordava le risate delle persone con cui aveva legato, il profumo della colazione nella Sala Grande di mattina, gli scherzi della solita banda di grifondoro, le sue due nuove compagne, i modi strampalati per far svegliare Dom. le litigate tra vari cugini e fratelli, le aule, la torre, il parco, dove non aveva ancora avuto occasione di andare ma che avrebbe visitato volentieri con qualcuno dei suoi nuovi compagni. Così si chiese cosa stesse facendo suo fratello ora e se lui provava le stesse cose, ma il suo radar gemellare le diceva che si, era così. Così lo andò a cercare per scrivere insieme una lettera ai genitori.

Pochi minuti dopo, era nella camera del fratello, rileggendo la lettera da dare al gufo, indirizzata ai suoi genitori:

 

Cari mamma e papà,

qui stiamo entrambi bene. A Hogwarts ci sono delle case quindi io e Alx non dormiamo nella stessa stanza come speravate voi, ma lui sta da una parte del castello nel dormitorio di Corvonero, mentre io dall'altra sulla torre del dormitorio di Grifondoro! Non preoccupatevi non ci contorciamo dal dolore per il fatto che non siamo nella stessa casa anzi io sto cominciando a farmi delle amiche ed anche Alex. Sono solo due giorni che siamo qui e nonostante ci manchiate tantissimo devo dire che questo castello è mitico! Le lezioni sono fantastiche anche se quest'anno ci saranno gli esami! Ma a dirla tutta non sono preoccupata, me la caverò direi che non vado male a scuola e nemmeno Alx quindi non preoccupatevi! Anche se ho passato poco tempo in questo castello posso dire con fermezza che... Hogwarts è casa mia! Si qui mi sento a casa molto più che in America.

Con grandissima felicità e affetto

i vostri figli Ev e Alx

 

aveva riletto più volte la lettera sempre più convinta che fosse perfetta perchè... era tutto vero:

Hogwarts era casa sua!

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BENE LETTORI, SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO. DOMANI METTERO' IL QUARTO DAL TITOLO "SACRI INVITI". SE VI PIACE LA MIA STORIA VI INVITO A RECENSIRE GRAZIE, E SE NON VI PIACE LO STESSO! A DOMANI! BACI

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Capitolo 4
*** Sacri inviti ***


Sacri Inviti

 

Rose stava camminando beatamente alla volta della Sala Grande, chiacchierando con la sua amica Kelly Martin, dello stesso suo anno (4°) di Corvonero.

< Ehi Kels, tu non hai intenzione di invitare qualcuno ad Hogsmeade per la prima uscita dell'anno? >

< No Rose, sai che non è da me, perchè tu vorresti invitare qualcuno? > lo sguardo di Rose saettò istintivamente al tavolo dei Serpeverde ma lei non si scompose, anzi si ridestò subito e continuò a parlare tranquillamente.

< E se ti dicessi che qualcuno mi ha già invitata? > < Davvero? E chi è avanti parla >

< Beh, in realtà è quello nuovo, Alex Cliffer, lui è un anno più grande ma... ecco... ho avuto modo di conoscerlo perchè quando è arrivato in ritardo ad una lezione una volta la McGranitt mi ha incaricato di fargli fare un giro della scuola e così.. tra una chiacchiera e l'altra ci siamo rivisti e lui mi ha detto se volevo accompagnarlo a Hogsmeade e io ho accettato, insomma è davvero carino e poi è simpatico! > < Wow Rosie sono davvero contenta per te! > le due si sorrisero ed entrarono in Sala per la colazione dove i Grifondoro stavano parlando animatamente.

< No James, non possono non prenderti come cercatore, sei il migliore! > disse per la centesima volta una scocciata Fiamma Wilson < Si, ma ce ne sono altri come me! > ribatté James < senti, mi stai annoiando, quando tornerai in te chiamami d'accordo? > e detto questo la ragazza se ne andò lasciando James a discutere con i cugini sulla sua possibile ammissione nella squadra di Quidditch di Grifondoro.

 

Intanto Evelyne, che stava entrando in Sala Grande con Dominique e Alice fu raggiunta dal fratello di quest'ultima che le chiese se poteva parlare con lei in privato. La ragazza acconsentì.

< Allora Frank cosa volevi dirmi? > chiese lei curiosa < Mah in realtà, beh...ecco.... insomma cioè.... si i-io> .Evelyne cominciava a preoccuparsi. < niente volevo chiederti se tu volevi venire a Hogsmeade con me... ma se non vuoi non preoccuparti > < no, certo che vengo mi farebbe piacere passare del tempo con te a Hogsmeade mi hanno detto che c'è un locale che fa dell'ottima burrobirra! > < Si, è il locale di mia madre, I tre Manici di Scopa! >

< ah davvero? Non lo sapevo comunque facciamo alle 10.00 davanti al portone? > < d'accordo alle 10.00, beh allora ci vediamo sabato no? > < Si a sabato! >

E la ragazza si voltò andando a raccontare tutto alle sue amiche! Aveva un appuntamento! Ad appena una settimana dal suo arrivo ad Hogwarts aveva già un appuntamento! Che sia stato anche l'ultimo? Probabilmente no, infatti, proprio mentre si andava a sedere al tavolo, un ragazzo di Tassorosso la fermò.

< Ehi tu sei Evelyne vero? > < Si, sono io >rispose lei < Ah io sono Jake Corner di Tassorosso, niente volevo semplicemente chiederti se per Hogsmeade hai già un compagno e se non è così se vuoi venirci con me, ti andrebbe? > la ragazza arrossì era in imbarazzo ma rispose comunque con fermezza < Mi dispiace ma un altro ragazzo me lo ha chiesto circa un minuto fa, quindi ho deciso che andrò con lui magari sarà per un'altra volta no? > < Ah si certo, potrei sapere chi ti ha invitata? >

< Certo, Frank Paciock! > e detto questo si allontanò facendo un cenno al ragazzo e sperando di poter essere lasciata in pace e di riuscire a mangiare qualcosa, ma i suoi desideri non furono esauditi, ed infatti quel giorno ricevette più di venti inviti, che lei, con molto garbo e gentilezza, declinò uno ad uno.

 

*

< Al? > < che vuoi Scorp? Sto studiando! > Scorpius non potè fare a meno di pensare che il ragazzo studiasse davvero troppo! < Le vedi quelle ragazze laggiù? > e indicò un manipolo di ragazze dall'aria alquanto superficiale che ridevano e si scambiavano battutine guardando nella loro direzione. < E allora? > < non guardano me, perchè sanno che ci vado già con una ad Hogsmeade, guardano te, perchè non ne inviti una? > < no, Scorp, lo sai che non voglio pensarci! >

< Diamine Al, hai quattordici anni, è normale che tu voglia uscire con qualcuna invece per te no! Sei davvero assurdo! > < Ok, inviterò una ragazza > fece Al rassegnato, < ma la decido io >

Detto ciò si guardò intorno e notò una ragazza non poco distante da dove era seduto lui in biblioteca, china sui libri, che per lo sforzo e la concentrazione si mordeva il labbro. Era carina pensò Al: capelli biondi quasi ramati lisci, un paio di occhiali in equilibrio sul naso all'insù la bocca non troppo carnosa e due profondissimi occhi neri. Sotto lo sguardo incredulo di Scorpius che reputava la ragazza una secchiona, Albus andò a parlarle, un po' imbarazzato ma deciso. Dalla divisa, capì che la ragazza era Corvonero.

< Ciao, io sono Albus Severus Potter, tu? > la ragazza lo guardò, davvero quel Potter stava dando confidenza a lei? Cosa c'entrava una ragazzina del quarto anno di Corvonero, con quello schianto di Albus Potter, comunque, arrossendo un po', la ragazza rispose < C-ciao io sono Camilla Carter >

< Ah, senti io, beh... vorrei invitarti a studiare con me a Hogsmeade sabato, sai sono bravo a scuola ma non me la cavo bene in incantesimi, forse tu potresti darmi una mano? > ecco, di nuovo, Camilla lo sapeva che la cercavano solo per cose riguardanti lo studio, ma, approfittando accettò anche se non sapeva che quello di Albus era solo un pretesto per invitarla ad uscire. < D'accordo io vado molto bene ad incantesimi! > < splendido, ti aspetto all'ingresso alle 10.00 di sabato ok? > < A sabato Albus! > < A sabato Cami! >. E detto ciò sparì, lasciando la ragazza in preda al panico e all'emozione di cosa sarebbe successo, quel fatidico sabato ad Hogsmeade.

 

*

James era sdraiato sul divano della Sala Comune, con un libro in mano, o meglio sul viso, profondamente addormentato quando...

< James! Potter! Ehi Potter ma che cosa stai facendo? > < Eh, chi è stato? Chi ha ucciso il mio orso di peluche? > < Ehm.... Potter ti senti bene? > James ci mise un po' a capire che non stava sognando e che il volto davanti a lui non era quello del suo orsetto di peluche decapitato da Albus quando aveva quattro anni, ma era il volto sorridente di una bellissima ragazza dagli occhi viola: Evelyne Cliffer.

< Oh, mamma Cliffer, perchè mi hai svegliato? Stavo sognando! > < E che cosa Potter, l'omicidio del tuo orsetto di peluche? > chiese la ragazza tra una risata e l'altra mettendosi a sedere proprio vicino a James. < Ah, Ah, spiritosa, piuttosto, ho sentito che ti hanno invitata in molti a Hogsmeade, alla fine hai scelto con chi andare? > < si, il primo ad invitarmi è stato Frank Paciock, quindi andrò con lui! >

< Frank? Il mio amico Frank? Non pensavo fosse così intraprendente! > < forse perchè lui le chiede con gentilezza le cose non come fai tu, noncurante di quello che provano gli altri. Dico ma urlare da un capo ad un altro del corridoio ti sembra un modo normale per invitare una ragazza? >

< Ah quindi mi hai sentito? Sei gelosa che ci porto Jane invece che te? > e si avvicinò malizioso alla ragazza, sempre con fare scherzoso perchè sapeva che Evelyne non era come le altre e voleva esserle amico < Ti piacerebbe Potter! > e detto ciò se ne andò salutando il ragazzo con un bacio sulla guancia, come erano soliti fare da quando si conoscevano. Intanto lui, si incamminò per i corridoi di Hogwarts per andare a fare la passeggiata pomeridiana. Quando all'improvviso sentì qualcuno piangere. E scoprì che era l'amica di Rose, Kelly, che piangeva a dirotto e vide che anche con le lacrime era molto carina: capelli castano chiaro lisci ma scalati, occhi blu, degli occhiali sul naso non molto grande che stavano bene sul suo viso e un fisico niente male. Ma James non pensava a questo, bensì a capire cosa le era successo.

< Kelly? > Al suono di una voce che chiamava il suo nome Kelly si alzò, si asciugò le lacrime e rispose < Si? > cercando di non far trasparire la tristezza nei suoi occhi, compito arduo dato che erano tutti rossi. < Perchè piangi? > < Io non sto piangendo James > < Ti vedo, inutile che menti, giuro che non dirò niente a nessuno >. Kelly non sapeva il perchè ma in quel momento sentiva di potersi fidare del ragazzo così si mise seduta e cominciò a raccontare, con James al suo fianco che la ascoltava un po' curioso, un po' preoccupato. < Vedi... un ragazzo mi aveva invitato a Hogsmeade questa mattina, ed io ero contentissima perchè lui era molto carino e beh... in realtà mi era sempre piaciuto. Poi però dopo è venuto da me dicendomi che non potevamo andare a Hogsmeade insieme perchè lui si era trovato un'altra ragazza e che io non avrei dovuto pensare neanche per un momento che lui potesse interessarsi a me e se ne è andato sghignazzando come se non fosse successo nulla! > e la ragazza riprese a piangere mentre in James nasceva sempre più la convinzione che avrebbe dovuto aiutarla. < Ehi non piangere, facciamo così. Per fargliela vedere a quel cretino tu verrai con me a Hogsmeade! > < No James tu hai la tua ragazza ed io non voglio che tu comprometta la tua storia per aiutare una come me! > disse Kelly stupita ma anche lusingata del fatto che James la volesse aiutare. < io! Compromettere cosa? Sai che tanto l'avrei lasciata di lì a due giorni quindi questo non è un problema ti voglio alle 10.00 all'ingresso e niente storie. Piuttosto chi è il cretino in questione? > < Marcus Finnigan, ma sei davvero sicuro? > < certo > rispose fiero James < Marcus Finnigan impazzirà quando capirà che nessuno deve fare un torto alle persone a cui voglio bene! > lei lo guardò con gli occhi lucidi e lo abbracciò. Entrambi sentirono qualcosa di speciale in quell'abbraccio ma lei si stacco e se ne andò ringraziando James e sfoderando uno di quei sorrisi dolci alla Kelly a cui nessuno e dico proprio nessuno, può resistere, lasciando il ragazzo un po' confuso, un po' sorpreso, ma stranamente felice.

 

*

Evelyne era in camera con Dom e Ali e si stavano raccontando degli inviti ricevuti per quel fine settimana e tutte erano interessate mentre Dom raccontava del suo invito.

< Jake Corner era lì seduto ma quando mi ha visto il tassorosso è completamente impazzito, è venuto verso di me dicendo “credo che tu sia una ragazza così bella da essere quasi innaturale” io mi sono girata e l'ho guardato con sufficienza, poi però abbiamo iniziato a parlare e lui mi ha invitata oh è così carino! > Evelyne decise di non rivelare all'amica che quella stessa mattina la stessa persona ci aveva provato con lei così sorrise e ascoltò il racconto di Alice.

< Il mio non è stato un invito specialissimo io e Mark stiamo già insieme però è stato molto carino. Mi ha dato una rosa, ha detto che ero bellissima e mi ha chiesto di andare a Hogsmeade con lui! Non è dolce? > < Siiiiii > risposero in coro le altre due, mentre Evelyne raccontava come era andata con Frank, ma questo voi, già lo sapete.

 

 

*

I giorni che precedettero la gita ad Hogsmeade furono molto eccitanti per i ragazzi di Hogwarts ed era strano perchè mai una gita aveva fatto questo effetto, forse perchè era la prima, o forse, l'ipotesi più plausibile era perchè quasi ogni ragazzo o ragazza di Hogwarts aveva un appuntamento e non vedeva l'ora di sapere come sarebbe andata la giornata, se sarebbe nata un'amicizia o qualcosa di più, se avrebbe provato quelle sensazioni che alla loro età gli erano ignote, se invece avrebbe ricevuto una delusione. Ma tutto ciò faceva parte di un mix di sentimenti: paura, eccitazione, curiosità e un pizzico di ansia tutto condito dalla nemica degli adolescenti: l'incertezza.

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Capitolo 5
*** la gita a Hogsmeade ***


La gita a Hogsmeade

Finalmente era arrivato il fatidico sabato alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e tutto il castello era in fermento: Dominique Weasley aveva fatto venire i capelli blu (e non è un modo di dire) alla sua compagna Jessica, Evelyne Cliffer si guardava ormai da due ore davanti allo specchio sotto lo sguardo divertito di Alice Paciock la loro dolce e tranquilla compagna di stanza.

Nel dormitorio maschile regnava la calma: James dormiva placidamente nel suo letto a baldacchino, Louis lo stesso ma... < James!Jameeeeees! > Il più grande dei fratelli Potter si destò di soprassalto < Che succede Frank? Possibile che sei venuto a svegliarmi anche alle quattro di stanotte? che ore sono adesso? > < sono le nove imbecille alzati forza che tra un ora ci aspettano le ragazze giù e dato che il tuo amico Frank non vuole arrivare in ritardo ti ha portato la colazione qua e anche a quel rimbambito di tuo cugino Louis. Louis!! LOUIS! > < Che diamine vuoi? Oh no, mi tocca alzarmi sennò la mia ragazza mi uccide perchè arrivo in ritardo > e con fare annoiato Louis Weasley si alzò dal letto. < Possibile che sei così agitato Frank? > chiese James tutto d'un tratto < E' che Ev è bellissima, stupenda, e poi è diversa dalle altre ragazze, ha come un'aura intorno capisci, e non so se sono alla sua altezza! > < sicuramente no fratello! > < Grazie Louis davvero confortante! > e tra le risate di Louis e James e le preoccupazioni di Frank scesero giù in attesa delle loro ragazze. Erano vestiti in modo semplice, jeans e felpa, mentre le loro ragazze erano un po' più eleganti: Dominique si avvicinava a Jake con i capelli raccolti in uno chignon jeans attillati, tacchi e un velo di trucco, Kelly era semplice con quella gonna e quella camicetta ma carina, Evelyne, beh la ragazza già era bella ma così lo era ancora di più: i boccoli neri le ricadevano dolcemente sul viso e il suo corpo era fasciato perfettamente da un vestitino di lana blu accompagnato da una bellissima collana e un paio di stivaletti scamosciati.

Dopo essersi salutati i ragazzi partirono alla volta di Hogsmeade.

*

Rose Weasley stava camminando felice con il suo accompagnatore, parlando con lui animatamente. Alex Cliffer si era rivelata una persona veramente piacevole, era un po' introverso a volte ma sicuramente molto simpatico. Quindi la giornata della Weasley stava andando bene fino a che...

Scorpius Malfoy camminava mano nella mano con Stella Cooper e grazie tante. Se non fosse stato perchè lo odiava ( e Rose lo odiava ) non lo avrebbe mai schernito.

< Ehi Malfoy guarda che la tua amichetta non scappa se non le stai avvinghiato tutto il tempo eh? >

Scorpius si accorse della ragazza e ribatté tagliente < Non sono affari tuoi Weasley, gira a largo tu e quel patetico del tuo amichetto! > < Ah, che gentile, davvero, sai noi almeno ci stiamo divertendo normalmente come persone civili > e con questo fece un bellissimo sorriso al ragazzo che ricambiò e che non passo inosservato al giovane di casa Malfoy, il quale si allontanò con la sua ragazza stringendo i pugni e pensando che avrebbe forse venduto la sua villa per ricevere da lei uno di quei sorrisi, non che gli piacesse, Rose Weasley era una secchiona, ma era una ragazza abbastanza interessante. Ma ad un certo punto una vocina dentro di lui gli ricordò che non sarebbe stato così male se non avesse visto Rose sorridere ad un altro, ma alla fine Scorpius non ci badò e riprese a flirtare con la Cooper. Rose dal canto suo, stranamente avrebbe voluto rivolgere quel sorriso a quello strafottente di un biondo platinato, forse per farlo vacillare, forse per motivi a lei ancora ignoti.

 

*

< Kelly? > < Mmh? > < Niente volevo dirti che sei davvero carina oggi! > < grazie James! >.

James Potter stava passeggiando con la sua accompagnatrice, nonché migliore amica di sua cugina Rose. Era strano per lui non avere voglia di divertirsi solo con lei, al contrario, voleva conoscerla, voleva scoprirla. Voleva che lei gli rivelasse ciò che era veramente, che togliesse quella maschera di imbarazzo e si aprisse a lui che era molto contento di averla come compagna per Hogsmeade, così cercò di intraprendere un discorso, proponendo un gioco. < Allora, ti va un gioco? >

< Dipende, di cosa si tratta James? > Kelly era davvero curiosa. < allora: io dico un mio difetto e tu dici un tuo pregio, poi io dico un mio pregio e tu un tuo difetto, per conoscerci meglio, sei d'accordo? > < va bene ci sto > acconsentì la ragazza.

< ok allora io sono.... presuntuoso! > < oh si ci puoi giurare! Io invece sono una persona fedele! >

< in fondo sono un ragazzo dolce! > < molto in fondo vorrai dire? > < ahaha, no davvero lo sono, se non mi credi potresti uscire con me un'altra volta no? > la ragazza arrossì ma rispose comunque < vedremo, vedremo, comunque io sono... testarda! > < davvero? Non avrei mai detto che fossi testarda sembri così... non so.. > < facilmente convincibile? > < Già... comunque un mio difetto... sono impulsivo! > < Oh si da quello che mi ha detto Rose devi esserlo di sicuro! > i due cominciarono a ridere e a scherzare sui loro difetti, a volte tessendo le lodi dei loro pregi, mentre qualcosa, tra loro nasceva, e questo lo percepivano entrambi.

 

*

< Come hai fatto a togliere gli occhiali? > chiese Albus a Camilla mentre erano insieme ai Tre Manici di Scopa. < ho messo due affari babbani, credo si chiamino lenti a contatto, mi permettono di vedere e aderiscono all'occhio > < ingegnoso > commentò lui mentre lei sorrideva.

< Allora raccontami un po' di te! > disse Albus cercando di smorzare un silenzio un po' imbarazzante

< Beh non c'è molto da dire, i miei genitori hanno frequentato entrambi Hogwarts ma mia madre era una nata babbana. Vengo dalla Scozia, non sono Inglese, è solo che lì non ci sono scuole di magia così... eccomi qua! La mia migliore amica si chiama Rebecca Sheron di corvonero del mio anno, e beh è tutto qui! Non ti chiedo nulla, tutti sanno la tua storia e quella di tuo padre! > rispose lei

< E poi se mi dovessi mettere qui a spiegarti il mio albero genealogico penso che faremmo notte! > e tutti e due cominciarono a divertirsi davvero. Ad un certo punto Camilla bevve un sorso di burrobirra e si sporcò il naso, così Albus con dolcezza le tolse la schiuma e la guardò teneramente sorridendo, lei arrossì ma rispose al dolce sorriso di Albus Potter che in quel momento era solo per lei, unicamente suo. < Incantesimi? > chiese lei d'un tratto < per ora è l'ultima cosa che mi interessa! > rispose il serpeverde, e poi prendendole la mano pagò e la portò a fare un giro per Hogsmeade, lui lei e l'alone di tenerezza che c'era fra loro.

 

*

Dominique Weasley era estasiata dalla compagnia di Jake Corner e mentre passeggiavano fu lui ad intraprendere il discorso. < bella Hogsmeade è? > < si, hai ragione Jake, è un paesino davvero incantevole! > i due ragazzi cominciarono a parlare così un po' svogliati, un po' imbarazzati e quando finalmente raggiunsero Mielandia furono sollevati: avevano qualcosa da fare oltre che fare apprezzamenti sul paese! Ma quando avevano fatto scorta di dolci, dovettero uscire dal negozio e il pesante silenzio tornò ad insidiarsi tra loro. Questa volta fu Dominique a parlare per prima

< ti piace il Quidditch? > chiese, sicura della risposta. < Si, molto sono nella squadra di Tassorosso >

ecco appunto, non si sbagliava. Così cominciarono a parlare un po' del loro sport preferito perchè anche Dominique era nella squadra di Grifondoro. Finite le parole decisero di tornare al castello, e dopo che si furono salutati, capirono che probabilmente non si sarebbero più visti. L'imbarazzo fra loro era stato troppo!

*

Ed eccoci arrivati, all'appuntamento, se possibile, più interessante di tutti!

Evelyne parlava fitto fitto con Frank del più e del meno e le cose tra loro andavano a gonfie vele. Avevano moltissime cose in comune e adoravano stare in compagnia dell'altro/a. In questo momento stavano parlando riguardo alle litigate di Rose e Scorpius

< No, davvero Frank non sto scherzando! L'altro giorno in sala comune Rose ha tirato una fattura a Malfoy e quello è diventato tutto rosso quando, schivandola ha fatto un ruzzolone giù per le scale dell'ingresso! > i due ormai ridevano a crepapelle! Evelyne si stava divertendo un mondo! E anche Frank non si era mai divertito così in vita sua! < Allora, passiamo alle cose serie > fece lui.

Lei si fece un po' più seria ma non abbandonò il sorriso sulle labbra.

< hai mai avuto un ragazzo? > chiese lui. Lei arrossì leggermente ma Frank non se ne accorse

< Beh, in America avevo un ragazzo, si chiamava Jason. Stavo davvero bene con lui ci divertivamo e ci volevamo bene. Non dico che lo amavo anche perchè l'amore è un sentimento complicato alla nostra età, ma quasi. Era come se fosse la mia anima gemella. E poi. Io mi sono trasferita. I miei mi avevano proposto di restare in America con mio zio ma io non ho voluto. Sentivo una vocina in me che mi diceva di andare. E sono andata. Forse perchè mi sarebbero mancati troppo i miei genitori, o più semplicemente la vita lì era troppo monotona fatto sta che ora sono qua! > concluse Evelyne.

< e io sono molto contento che tu abbia lasciato l'America, mi dispiace per il tuo ex ma sarà stato il destino a portarti fin qui no? > e detto ciò i due si avvicinarono, un po' rossi in viso, con un sorriso sulle labbra e gli occhi incatenati gli uni dentro quelli dell'altro. Erano a pochi centimetri di distanza quando...

< Ev! Ev !Frank! > un Alice in lacrime molto scossa veniva verso di loro, i quali adesso erano davvero imbarazzati, ma l'intrusa non sembrò farci caso.

< Cosa è successo Alice? Racconta! Perchè piangi così? > chiese Evelyne < E'-è- che m-mi s-sono lasciata c-con M-Mark! > confessò Alice tra un singhiozzo e l'altro < Ma perchè cosa è successo? > intervenne suo fratello. < Noi s-stavamo camminando per Hogsmeade quando ad un certo punto, lui si ferma e mi guarda ma non col suo solito sguardo, ma era freddo distaccato, non lo riconoscevo più. Poi mi dice che lui si era innamorato di un'altra ragazza e mi lascia lì in mezzo alla strada di Hogsmeade ad interrogarmi su cosa avevo sbagliato nella nostra relazione. Allora provo a seguirlo cercando di capire se la causa ero io e lo trovo avvinghiato a Fiamma Wilson che era arrabbiatissima con James perchè l'aveva scaricata e quindi lui l'ha consolata! >

< Oh Alice mi dispiace moltissimo. Ho visto Dominique prima e mi ha detto che neanche a lei stava andando tanto bene, ma tu davvero devi soffrire molto. Forza vieni. Andiamo in camera così ci facciamo raccontare anche da Dom cosa le è successo. Vieni con me > sentenziò Evelyne ed Alice annuì < a te non dispiace Frank? > disse Frank quasi urlando mentre Evelyne lo chiamava invano, perchè il ragazzo già era uscito come una furia dal locale, sotto lo sguardo sbigottito di Rose Weasley che parlava beatamente con Alex Cliffer e intanto lanciava occhiate al tavolo dove Malfoy sbaciucchiava la sua ragazza. Ma all'improvviso fu distratta da un'affermazione di Alex

< Ehi Rose, io vado ad ordinare ok? > la ragazza annuì distrattamente mentre osservava l'accompagnatrice di Malfoy avviarsi verso il bagno.

Fu proprio in quel momento che Scorpius Malfoy le si avvicinò sedendosi di fronte a lei

< Che vuoi Malfoy! Sparisci Alex mi è andato a prendere da bere! >

< davvero? Ah beh io volevo solo chiacchierare un po' con te Weasley cara, dimmi ti piace tanto quel tale Alex? >

< Non sono affari tuoi, lasciami in pace! >

< io non ne sarei così sicura! > disse lui prendendole il mento con le mani e avvicinandola al suo viso.

< scommetto che hai una voglia matta di darmi un bacio rossa! >

< Forse sei tu che ne hai voglia e ti comporti così è Malfoy? >

La ragazza aveva colpito nel segno perchè il giovane serpeverde lasciò andare il viso di lei e rispose tagliente < non ti bacerei per nulla al mondo Weasley > e si avvicinò malizioso, sempre di più, i loro visi erano a pochi centimetri. Quasi nulla li separava. Sembravano in perfetta simbiosi persi entrambi negli occhi dell'altro. Finché Malfoy non fece una deviazione e le diede un leggero bacio sulla guancia, succeduto da moltissimi brividi e sensazioni che non solo Rose Weasley provò e che fecero pensare ad entrambi che forse era meglio evitarsi, cercare anche di non litigare perchè nelle loro menti in quel momento c'era la stessa domanda. “Perchè proprio tu, mi fai quest'effetto?” e poi che effetto era? Era quello delle calamite come aveva spiegato inconsapevolmente Malfoy quella mattina di settembre dopo che Rose gli era andata addosso?

Il serpeverde se ne andò e Rose continuò ad aspettare Alex per avere una nuova e semplice conversazione con il ragazzo.

*

Nel dormitorio femminile del quinto anno di Grifondoro c'erano tre ragazze di cui due deluse da ciò che era successo lo stesso giorno.

< allora Dom, vuoi dirci cosa è successo e perchè non vuoi più uscire con Jake? >

< Beh, ho capito che non siamo fatti l'uno per l'altra, cioè non parlavamo tra noi calavano continuamente silenzi imbarazzanti. Come avrei potuto stare con una persona con cui non ho niente in comune. Che avrei dovuto fare? Accertare la sua corte solo per pomiciare con lui? No, tu sai che non sono il tipo di ragazza, forse la Wilson lo è! > e in quel momento Alice riprese a piangere

< Oh scusa Ali Mark ti ha tradita proprio con lei! >. Pianto ancora più forte. Occhiataccia di Evelyne

< Che c'è? È la verità! > e questa volta la povera Ev alzò gli occhi al cielo. Possibile che Dom non capiva che così faceva stare peggio Alice?

< beh, potresti anche raccontarci come è andata col fratellino di Alice è Ev, almeno le tiri su il morale! > continuò Dominique. < si dai racconta, così mi distraggo un po'! > concluse Alice.

< Beh non c'è molto da dire, lui mi piace, è simpatico, dolce e... >Evelyne ripensò che si stavano per baciare e a quel pensiero arrossì violentemente, cosa che non passò inosservata agli occhi delle amiche. < tu ci nascondi qualcosa! > sentenziò Dom. < Vi siete baciati? > chiese Alice.

< Beh, ecco, noi stavamo per darci un bacio però... si insomma.... è che.... >Evelyne era davvero imbarazzata. < Oddio non mi dire che vi ho interrotti col mio pianto e la storia di Mark! > gridò Alice. Ev annuì. < Oh mi dispiace, va bene tanto prima o poi vi bacerete no? > Evelyne fece spallucce. Sperava tanto che quel momento arrivasse con Frank, lui le piaceva davvero tanto, era l'unico che aveva guardato aldilà del suo aspetto e dei suoi bellissimi occhi viola.

 

Più tardi, per i corridoi Evelyne incontra Frank.

< Ciao! > < Ciao! >

< allora gliel'hai fatta vedere a Greudy? > chiese Evelyne < non l'ho trovato ma appena lo scovo.... giuro che... > < non devi fare nulla Frank! Alice non lo vorrebbe è una storia tra loro. Tu non c'entri giusto? > < lo so è che odio vedere Alice soffrire! > < anche a me dispiace ma non penso che picchiare il suo ex sia la cosa giusta per tirarle su il morale, la farebbe stare peggio >

< già. Probabilmente hai ragione tu. Comunque sei stata bene oggi in mia compagnia? >

< certamente, mi sono divertita tantissimo e... > la ragazza si avvicinò a Frank arrossendo un po'

< tu sei davvero una bella persona. Insomma io quando vivevo in America avevo qualche amico, un fidanzato, ma nessuno era stato com... > e qui non terminò perchè Frank le diede un bacio. Un bacio dolce ma che sapeva di loro. Non c'era amore perchè ancora non si amavano. Ma c'era tenerezza, dolcezza e anche interesse. Entrambi sapevano che quel loro piccolo sentimento man mano, sarebbe diventato qualcosa di più.

 

 

 

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Capitolo 6
*** la festa di Halloween ***


La festa di Halloween

Era passato poco più di un mese da quella famigerata gita a Hogsmeade e tutto il castello si preparava per l'imminente festa di Halloween. Gli inviti percorrevano interi corridoi prima di arrivare ai destinatari: o zucche di carta volanti che recitavano con la voce del mittente “vuoi venire alla festa con me?” o semplici inviti fatti di persona con un po' d'imbarazzo e un pizzico di eccitazione nella voce. L'unica cosa anomala era che nessuno aveva ancora sentito James Potter urlare da una parte ad un altra di un corridoio per invitare una ragazza. Eh già era il suo singolarissimo e unico modo di invitare le ragazze, in qualsiasi occasione. E questo la dice lunga su di lui. La verità era che il grifondoro, quella volta aveva deciso di invitare una ragazza in modo romantico. Ah ah ah! Verrebbe da ridere a chiunque. James Potter e romanticismo erano due cose completamente incompatibili, come il giorno e la notte, il nero e il bianco, Rose Weasley e Scorpius Malfoy. Aspettate quest'ultimo paragone è un po' azzardato. Eh si perchè i due da quel famigerato giorno ad Hogsmeade non si parlavano più e neanche si insultavano cosa che aveva fatto insospettire Albus che aveva chiesto spiegazioni ottenendo solo risposte vuote o mezze verità. Comunque le cose andavano a gonfie vele per lui. Si vedeva sempre più spesso con Cami e aveva intenzione di invitarla alla festa di Halloween e magari anche di mettersi con lei.. chissà tra qualche spettro o testa mozzata... beh non è sicuramente un'aria romantica ma fa lo stesso. Quando provi qualcosa poco importa ci siete solo tu, il sentimento e la persona per cui lo provi. Ma so cosa vi state chiedendo. E la nostra Evelyne? Beh ha una felice e spensierata storia con Frank Paciock e sono tutti e due soddisfatti. Evelyne credeva infatti di aver trovato la sua anima gemella. Perchè credeva? Perchè forse non era proprio così ma di questo adesso non preoccupiamocene.

 

§

 

James era nervoso quella mattina. Non lo era mai stato quando doveva invitare una ragazza, ma questa volta era diverso. Lei era diversa. Non avrebbe mai pensato di invitare Kelly Martin ad una festa, ma poco importava perchè lui lo voleva. Quello che desiderava era invitarla e l'avrebbe fatto. Oh eccola che arriva!si disse quando la vide entrare nella Sala Grande. Fortuna che era sola e che Rose era da qualche parte a chiacchierare con Alex, strano che non stavano ancora insieme quei due. Bah!.

< ehi Kelly!Kelly aspetta! > < Si? > < Ciao, niente volevo chiederti se hai un minuto per me >

< certo, dimmi pure James! > < solo... vorrestivenireallafestaconme? > in quel momento, sembrava proprio suo padre quando aveva chiesto a Cho Chang di accompagnarlo al Ballo del Ceppo!

< Ehm.. scusa non ho capito quello che hai detto > rispose confusa Kelly. < volevo chiederti se avresti voglia di venire alla festa con me? Io e te alla festa!insomma hai capito no? > < si si ho capito, accetto volentieri James > < O-ok allora alle nove davanti al portone d'ingresso? > < Alle nove! Ci vediamo! > e con questo la ragazza se ne andò, lasciando James più confuso e nervoso di prima.

 

§

 

Rose stava andando verso la Sala Grande un po' preoccupata. Alex non l'aveva ancora invitata, ma forse la ragazza era una veggente perchè il corvonero la salutò subito appena la vide e le chiese di parlare.

< Allora Alex, dimmi > chiese lei con un pizzico di malizia nella voce sicura di quello che il ragazzo le avrebbe chiesto, ed infatti... < Niente, beh mi chiedevo se avevi qualcuno per il ballo >

in quel momento Scorpius Malfoy passava di lì e Rose per dargli fastidio rispose così

< Certo Alex, mi farebbe davvero piacere andare al ballo con una persona splendida come te, se ne trovano pochi così! > e sorrise lanciando uno sguardo di fuoco al Malfoy che la guardava un po' ferito, un po' indifferente per cercare di nascondere ciò che provava e così si allontanò nella Sala Grande diretto al tavolo dei serpeverde mentre faceva il verso a Rose ancora incollata al sorriso di Alex Cliffer.

§

Evelyne, Dominique e Alice erano alla lezione di incantesimi ma in realtà chiacchieravano tra loro.

< inutile chiederlo a te Ev, sappiamo entrambe che ci vai con Paciock, il fratello della qui presente! > Evelyne, infatti, annuì ma chiese a Dominique < tu invece? Ti ha invitata qualcuno? >

< Oh si, almeno una quindicina di ragazzi ma ho scelto Carter Canon, un tassorosso del sesto anno! È carino e molto gentile, spero ci si possa parlare! Altro che Corner! invece Alice con chi andrai? > < Beh, dopo che Fiamma Wilson si era stufato di lui Mark mi ha chiesto di andare insieme alla festa ma io ho rifiutato! > disse decisa Alice < Brava ragazza! Fagliela scontare! > si complimentò Dominique tra le risate delle altre due. < comunque > continuò Alice < ci vado con Derek Zabini > Dominique fece cadere il cuscino che stava cercando di appellare ed Evelyne fece rovesciare il bicchiere con l'acqua che avrebbe dovuto trasformare in vino.

< diamine Ali è un serpeverde! > se ne uscì Dominique con aria scandalizzata < e sai che non portano nulla di buono! > aggiunse Evelyne < Beh, Al è serpeverde no? > la povera Alice stava cercando di giustificarsi < che c'entra, oh va bene lasciamo stare tanto sei una causa persa, spero solo non ti faccia soffrire! > disse infine Dominique alzando gli occhi al cielo, addolcita dal sorriso di Alice che sembrava veramente felice.

< Cliffer?Weasley? Cos'è questo disordine? Stavate chiacchierando? > chiese il neo professor Thomas. < Ehm... no professore assolutamente! > rispose pronta Dominique < va bene ma per sicurezza... Cliffer vai vicino a Potter e Louis Weasley vicino a Paciock e niente storie > aggiunse il professore sotto le facce scocciate dei ragazzi. Così avvenne lo scambio di posti e James e Evelyne cominciarono a parlare un po'.

< Allora Cliffer, vai alla festa con Paciock? > chiese lui con interesse mentre la ragazza annuiva.

< e tu Potter, ho sentito che hai invitato Kelly Martin, come mai? > il grifondoro arrossì ma Evelyne non se ne accorse così rispose con fermezza < beh abbiamo un bel rapporto, poi è una ragazza molto carina! > < si ma non è come quelle con cui esci di solito, forse è diversa? >

< taci Cliffer! > disse lui con fare scherzoso mentre insieme cominciarono a ridere come se si conoscessero da tempo. Come se lei non si fosse trasferita da un paese lontano come l'America e fosse sempre stata lì a ridere con lui. Come due amici d'infanzia che si rubavano i giocattoli da piccoli. In quel momento i due pensarono di essere complici da prima che si conoscessero e anche se erano appena due mesi sapevano che il loro legame era qualcosa di invisibile, ma percepibile, qualcosa di unico, quasi innato.

 

§

 

Erano quasi le nove. James, Frank, e con riluttanza sue e degli altri due Derek Zabini aspettavano al portone d'ingresso le loro ragazze. La prima a scendere fu proprio Alice,che suo fratello Frank guardava di sbieco perchè la ragazza era molto più carina del solito e non gli andava che uscisse con quel “viscidone” come lo chiamava lui, di Derek Zabini. Alice prese per mano il suo accompagnatore e si avviò con lui in Sala Grande tirando appena su il vestito da strega cattiva a palloncino accompagnato da unghie finte e un trucco pesante ma che faceva intravedere i suoi dolci lineamenti e gli occhi marroni, diversi da quelli del fratello, ma con la stessa profondità ed espressività. La seconda a scendere fu Kelly, che si era travestita da vampira, ma manteneva quell'espressione tenera in volto ed era molto carina anche se nascosta dal travestimento. La ragazza prese sotto braccio James e si avviò anche lei in Sala Grande. L'ultima a scendere fu Evelyne e la ragazza era indescrivibile, sembrava brillasse di luce propria. Era vestita da sposa cadavere, ma un cadavere attraente e decisamente vivo anche se sembra impossibile. La pelle era ancora più diafana del normale, il trucco era leggero e la matita gocciolava un po' per dare l'effetto che piangesse. Il vestito da sposa era lucente con tutti brillantini e le stava d'incanto. I capelli raccolti in un'acconciatura sicuramente fatta da Dominique Weasley , un bellissimo chiama angeli, e un meraviglioso solitario al dito in segno di fidanzamento. Frank era folgorato come tutti i ragazzi lì intorno che la osservavano abbagliati sotto gli occhi infastiditi delle loro ragazze.

 

§

Evelyne era seduta con Frank a prendere un'aquaviola quando Dominique Weasley entrò col suo accompagnatore, in perfetto ritardo. Era vestita anche lei da strega ma in versione... come dire... sexy! Infatti la ragazza aveva un tubino nero strettissimo che e arrivava sotto il ginocchio. I capelli biondi arricciati perfettamente più del solito, e in testa un cappello da strega. A completare il tutto un paio di tacchi da capogiro. Non soffermiamoci sull'abbigliamento dei ragazzi, tutti vestiti o da vampiro, o da fantasma o... beh tutte le solite cose che si vedono ad Halloween, ma quest'anno le ragazze avevano fatto colpo per il loro modo fantasioso di interpretare la festa con gli abiti.

L'unica che mancava all'appello era Rose Weasley e si notava perchè il giovane Malfoy stava ripercorrendo con lo sguardo tutta la Sala invano. Che stesse pomiciando con quell'odioso di Cliffer? Scorpius scansò il pensiero appena la vide entrare con Alex sottobraccio: corpino stretto ma con una gonna che poi si apriva e ricadeva perfettamente sulle sue gambe, un po' strappata per renderla un po' più in tema di Halloween, trucco abbastanza pesante e due occhi azzurri vispi che sorridevano insieme alle sue labbra.

§

 

Qualche minuto dopo erano tutti in pista. Dominique ballava con una grazia quasi soprannaturale, probabilmente proveniente da quel suo ottavo Veela; Frank dava delicati baci ad Evelyne mentre volteggiavano; Alice era un po' imbarazzata ma parlava animatamente con Derek su un divanetto adiacente alla pista. James sorrideva radioso a Kelly che quasi non credeva che stava ballando con lui per quanto era bello il ragazzo. Rose ballava appoggiata al petto di Alex: i due si erano messi insieme prima della festa ecco perchè avevano fatto ritardo, lei ricordava ancora cos'era successo. Alex le si era avvicinato e le aveva detto che era bellissima, lei lo aveva ringraziato e tra un complimento ed un altro si erano baciati e avevano deciso di avere una storia. Sarebbe durata? Mah! Vi dico solo che lei stava lanciando occhiate a un certo serpeverde che ballava con la sua ragazza del momento e la baciava! E quello non era un bacio casto!

E il nostro Albus? No, non me ne sono dimenticata! Albus Potter (e qui potete anche non credermi se volete) stava baciando la sua ragazza! Eh si in pista i due sembravano veramente felici dato il fatto che il serpeverde aveva avuto il coraggio di dichiararsi pochi minuti prima ed ora volteggiavano spensierati come se non ci fosse nessuno oltre che loro.

 

§

 

Rose stava tornando dal bagno perchè era andata ad incipriarsi il naso quando una mano fredda e bianca la prese e la trascinò in un'aula vuota. Lei tentò di urlare ma la mano le tappò la bocca, ma le permise di girarsi per farle capire chi era. Scorpius Malfoy. Il giovane la stava guardando in un modo strano, e anche se lei non se ne accorgeva stava facendo lo stesso. Per la terza volta i loro occhi si fusero e capitava sempre quando si guardavano intensamente. C'era un silenzio pesante tra loro ma non imbarazzante, i due ragazzi erano a loro agio l'una negli occhi dell'altro, finché Scorpius non spezzò il silenzio.

< Weasley! > < perchè mi hai portata qui Malfoy? > < non ci arrivi da sola? > chiese sprezzante il ragazzo. < mi dispiace ma è difficile capire quello che c'è nella tua testa! > rispose Rose, sull'orlo delle lacrime. Non sapeva perchè ma quel contatto le faceva anche male, non fisicamente, no, ma la sua pelle, sempre fredda, al suo tocco sembrava calda, quasi bollente e Rose non lo voleva ammettere ma quasi piacevole. < volevo chiederti se ti sei veramente fidanzata con quella nullità di Alex Cliffer! > chiese il ragazzo un po' curioso, un po' preoccupato per la risposta. < Non sarebbero affari tuoi Malfoy ma se ci tieni così tanto... la risposta è si stiamo insieme! > qualcosa sembrò spezzarsi dentro l'anima del serpeverde ma lui non batté ciglio, anzi aumentò la stretta sulla sua mano < Io non ci tengo a te capito? Sei solo una traditrice del tuo sangue! Nient'altro! > urlò lui sotto lo sguardo sbigottito di lei, a quel punto quasi in lacrime ma con la forza di rispondere < se davvero non tieni per niente a me Malfoy > cominciò lei liberandosi dalla stretta e aprendo la porta < Allora noi non saremmo mai stati qui > e detto ciò se ne andò sbattendo la porta alle spalle, alla volta del bagno, in lacrime, cercando di cancellare gli ultimi dieci minuti della sua vita.

Scorpius era scosso. Quello che aveva detto la Weasley era vero? Lui ci teneva a lei? Forse si perchè sennò non sarebbe morto dentro al solo pensiero che lei baciasse un altro. Ma a lui non poteva piacere la Weasley. Cosa avrebbe detto suo padre? Lui era un Malfoy, un purosangue, avrebbe dovuto dimenticare l'accaduto e andare avanti sia pur soffrendo, ma avrebbe dovuto dimenticare. E con questo pensiero se ne andò, probabilmente la sua ragazza lo stava ancora aspettando.

 

§

 

si poteva dire che la festa era andata bene per tutti, o meglio quasi, a parte per un certo serpeverde e una certa corvonero, che avevano dovuto nascondere la tristezza sotto un velo si sorrisi e bugie. Per gli altri la serata era stata alquanto interessante: Jake Corner, ubriaco, aveva picchiato Carter Canon dicendo che lui aveva visto per primo Dominique e se non fosse stato perchè la preside aveva proibito le bacchette il duello alla babbana non si sarebbe tenuto, bensì ce ne sarebbe stato uno magico e quindi James e Frank non sarebbero potuti intervenire e il grifondoro più bello della scuola non avrebbe potuto fare una delle sue solite battutine sarcastiche tipo “ti stai divertendo eh Dom?” oppure “certo Corner che una mentina! La burrobirra sarà anche buona ma se ne bevi in eccesso! Bleah che puzza!” tra le risate di tutta la sala. A chiudere in bellezza l'evento? Roxane, Fred e Lily avevano acceso quattro fuochi d'artificio provenienti direttamente dai Tiri Vispi Weasley

sotto gli occhi divertiti di tutta la Sala, e quelli infuriati di una McGranitt in vestaglia!

Alla fine della serata i ragazzi si salutarono per andare a dormire nei loro letti a baldacchino, minimamente preoccupati, perchè in fondo uno dei pregi dell'essere adolescente è che a volte si è proprio spensierati!

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Capitolo 7
*** sei capace di amare James? ***


Sei capace di amare James?

La festa di Halloween era... tutto sommato andata bene. Jake Corner aveva chiesto scusa sia a Dominique che al suo ragazzo. Eh già alla fine la nostra Dom si era messa con Carter Canon perchè secondo la bionda lui “era stato valoroso a battersi per lei” e bla bla bla. D'altronde Dominique amava essere corteggiata e il fatto che due ragazzi avessero litigato per lei non le dispiaceva affatto. Comunque coloro che erano rimasti più scossi dalla festa erano sicuramente Rose Weasley e Scorpius Malfoy. Rose cercava di non pensarci più, stava bene con Alex, anche se sentiva che c'era qualcosa che mancava, qualcosa che quando era in compagnia del serpeverde riempiva l'aria ma cercava di non curarsene e fino ad ora le era riuscito bene. Scorpius dal canto suo si era ripromesso di non pensare più ai bellissimi sorrisi della ragazza né a nient'altro che potesse riguardarla e anche lui si era consolato con altre ragazze anche se un po' gli mancava la Weasley e anche solo punzecchiarla lo avrebbe reso felice. James non aveva avuto ancora il coraggio di affrontare i suoi sentimenti per Kelly nonostante i vari incitamenti di Evelyne, la quale viveva ancora la sua rosea e felice storia con Frank Paciock. Alice era molto contenta del suo rapporto con Zabini e anche se per ora erano solo amici a lei piaceva e sperava potesse nascere qualcosa tra loro. Albus, come Evelyne era felice con Camilla, mentre Roxanne, Fred e Lily continuavano a fare scherzi anche con i gemelli Scamandro: Lysander e Lorcan (figli di Luna Lovegood e Rolf Scamandro) perchè quest'ultimo era il ragazzo di Roxy.

Insomma la vita a Hogwarts era tranquilla. Per ora.

 

§

 

James era sdraiato sull'erba davanti al lago nero, che nonostante il freddo di novembre aveva un fascino irresistibile: una distesa d'acqua nera, vegetazione rigogliosa e gli alberi sembravano raccontare storie ignote a tutti tranne che ai protagonisti, perchè quel luogo, di storie ne avrebbe avute da raccontare. Potrebbe dire dei fugaci baci scambiati da due giovani amanti, di amicizie pure, di malandrini scanzonati, e nonostante Hogwarts era una scuola di Magia, quel luogo ne aveva una tutta sua di magia, come fosse incantato. Ed era per questo che era il luogo preferito di James Potter. E quel giorno non lo avrebbe condiviso da solo.

< Ehi! > disse una voce dietro di lui: Kelly Martin si stava avvicinando con un sorriso sulle labbra, se possibile ancor più bello di quello che aveva sfoderato a Hogsmeade quando si erano dati appuntamento per la prima volta.

< Ehi! > rispose lui, un po' sorpreso, un po' felice di vederla.

< Allora tutto bene? > chiese lei < Si, certo tu? > < anche. Vedo che vieni spesso qui, ti piace questo posto? > < si, è da quando sono bambino che mio padre mi parla di questo luogo e dice che è magico, più di tutta Hogwarts messa insieme e io sono d'accordo! > rispose lui. < anch'io, dà pace > disse Kelly sedendosi accanto a lui. Per un attimo non parlarono, si guardarono solamente e si sorrisero.

< Allora Potter, stanco di avere sempre le ragazze intorno? > chiese Kelly, con un pizzico di malizia nella voce. < Perchè me lo chiedi? > < perchè è parecchio che non stai con una ragazza e la cosa mi pare alquanto sospetta. Non è che ti sei rammollito? > rise lei. < no, Martin è che probabilmente qualcosa in me è cambiato, o qualcuno mi ha fatto cambiare... > rispose imbarazzato lui, girando la testa e cominciando a strappare dei ciuffi d'erba distrattamente. < Ehi, James Potter si è forse innamorato? > chiese lei con un po' di malinconia nella voce, credendo che un'altra ragazza avesse fatto breccia nel cuore del bellissimo grifondoro. < e se ti dicessi di si? > lei arrossì e i due continuarono a parlarsi normalmente ridendo e scherzando insieme, fino a che a James non toccò andar via, alla volta della lezione di Difesa contro le Arti Oscure.

 

§

< Buongiorno ragazzi! >. Il professor Rauf era entrato nell'aula, come al solito in ritardo.

< bene, questa lezione sarà un po' speciale! > spiegò il professore sotto gli occhi stupiti e curiosi dei suoi alunni. < Vi dividerò a coppie e dovrete andare in biblioteca a fare una ricerca d'accordo? >

i ragazzi annuirono, un po' delusi, speravano in qualcosa di più, ma tanto meglio: non avrebbero fatto lezione! O meglio, si però da soli quindi sarebbe stato più divertente.

< Bene > continuò il professore. < la ricerca è sui patronus. So che non è programma di quest'anno ma fa lo stesso. Ora vediamo un po' le coppie. Dunque... Weasley? > Dominique e Louis alzarono entrambi lo sguardo. < oh, fatela insieme e pacificamente d'accordo? > i due Weasley sbuffarono ma si alzarono e si diressero entrambi verso la biblioteca. < Paciock, tu con Wilson > Alice lanciò un'occhiataccia a Fiamma che fece l'indifferente, e nonostante la richiesta di cambiare compagno da parte di Alice (ignorata più volte) le due si diressero, come i Weasley, in biblioteca.

< Vediamo un po'... Cliffer con... Potter! > i due si sorrisero e anche loro, come gli altri andarono a fare la ricerca.

 

§

POCO DOPO, IN BIBLIOTECA....

< James hai trovato qualche libro? > chiese Evelyne. < si vieni qui Ev! > rispose il grifondoro. Evelyne si avvicinò quando... < Ehi! > < cosa è successo Ev? Stai bene? > < si, mi era sembrato di sentire una pietra muoversi > rispose lei < sarà stata un'impressione > . James fece spallucce. Ma non era esattamente così. Infatti un minuto dopo Evelyne venne scaraventata dentro una porta segreta, apertasi improvvisamente, e cercando di aggrapparsi a qualcosa, si era portata dietro anche James.

I due ragazzi stavano per tornare indietro ma la porta si richiuse improvvisamente. Tentarono ogni tipo di incantesimo ma non riuscirono ad aprirla, così cercarono di chiamare aiuto ma nessuno sembrava sentirli. Ad un certo punto James propose < Ehi, mio padre mi ha insegnato a far parlare i patronus, se vuoi ne possiamo mandare uno alla McGranitt! > < si, magari dicendole che eravamo nel reparto proibito? James ma che ti salta in mente? >. Infatti i due, approfittando della distrazione di Madama Pince, si erano intrufolati nel reparto proibito per approfondire la ricerca, cercando qualche incantesimo oscuro che il patronus era in grado di annientare, per prendere un voto in più. Ma a quanto pare questo gli era costato un po'. < mandalo a Rose! > propose Evelyne dopo un po' < lei saprà sicuramente tirarci fuori di qui! > < Hai ragione. Expecto Patronum! > disse James e un cervo uscì dalla punta della sua bacchetta diretto da sua cugina Rose.

Rose stava camminando per andare ad un esame quando vide il cervo di James davanti ai suoi occhi che gli spiegava ciò che era successo al grifondoro. “ma che incoscienti!” si ritrovò a pensare Rose sapeva il modo per tirarli fuori ma non poteva perchè aveva un esame importantissimo, così spedì a James il patronus dicendo che sarebbe potuta andare a tirarli fuori di lì

non prima di un'ora e mezza dopo.

James e Evelyne ricevettero il messaggio e dopo aver imprecato un po' e aver fatto uno o due sbuffi, si misero a chiacchierare per ingannare il tempo.

< Allora Potter... come mai non esci con nessuna in questo periodo? > chiese Evelyne. < sai che mi ha fatto la stessa domanda Kelly, questa mattina? > < davvero? sicuramente perchè è strano per James Potter non avere una ragazza per più di una settimana e tu è un mese che non esci più con nessuna, anzi quasi due ora che ci penso! Non è che c'è qualcosa che devi dirmi? Avanti sono tua amica, a me puoi dire tutto lo sai! > < beh... il mio rapporto con Kelly mi sta confondendo parecchio... diciamo che, si siamo amici, ma io sento che c'è qualcos'altro tra noi... è un sentimento che non avevo mai provato prima d'ora non so spiegarlo > rispose lui un po' rosso in viso. < Beh, provaci... prova a dirmi cosa senti quando la guardi... o quando le sfiori la mano... > lo incoraggiò lei. < è come se sentissi una morsa nello stomaco, qualcosa di strano come se il mondo intorno a noi non ci fosse. Quando siamo insieme siamo... solo io e lei. Una cosa sola. Mi piace perdermi nei suoi occhi e nei suoi sorrisi e sento che per lei è lo stesso. Io... non so cosa mi sta succedendo... lei.. io... >

< Sei capace di amare James? > lo interruppe lei, d'un tratto, e gli fece questa domanda così, semplicemente, senza imbarazzo o nient'altro. Come a chiedere se si è capaci di nuotare. Fece una domanda che lasciò spiazzato il giovane Potter, che rispose, come se non ce ne fossero altre di risposte, guardandola negli occhi < Si > e con questo concluse, osservando l'espressione di lui, ancora assorto nei suoi pensieri, un po' confuso, un po' indeciso. < i-io non sono sicuro di essere proprio innamorato di lei, forse è solo un'infatuazione > rispose James < da come me l'hai descritta sembra molto di più di un'infatuazione > disse lei decisa. Non era gelosa. no. Ma forse un po' la disturbava il pensiero che il suo migliore amico si fosse innamorato... avrebbe avuto meno tempo per lei. < Grazie Ev io... > ma non fece in tempo a finire la frase che una Rose scocciatissima aprì la porta segreta e li aiutò ad uscire. < ma dico siete scemi? Mah, fortuna che non ho pensato che eravate rinchiusi qua, sennò addio esame! > affermò acida Rose. < grazie cugina! > rispose James sarcastico. E mentre Evelyne rideva divertita dai battibecchi dei cugini si avviarono verso la Sala Grande per il pranzo. Rose, però, fece una deviazione perchè voleva andare a posare i suoi libri. Una deviazione, che le avrebbe sconvolto la giornata.

 

< Weasley! > La corvonero si sentì gelare al suono di quella voce. La sua voce. Ma cercò di non scomporsi e si girò malvolentieri. < Malfoy. Che ci fai qui? Hai perso la tua amichetta? >

< sempre gentile è Weasley! No in realtà ti ho vista e ti ho salutata > rispose lui. < e perchè? Io mica ti piaccio no? > chiese lei < No, Weasley, come io non piaccio a te > e detto ciò si avvicinò alla ragazza, che a quella vicinanza fece cadere i libri che aveva in mano, ma né lei né il serpeverde ci badarono, erano troppo impegnati a guardarsi. < smettila Malfoy, così peggiori la situazione! > disse lei d'un tratto triste. E i suoi sentimenti non sfuggirono a Scorpius perchè il ragazzo cambiò espressione, che si fece più... umana. Lei lo osservò e una miriade di sentimenti si inoltrarono nella sua anima. Cercò di cacciarli, ma il tentativo faceva troppo male ed una lacrima solcò il viso della bella corvonero. < perchè piangi? > chiese Scorpius senza ottenere risposta. < Non devi piangere > continuò scansando quella lacrima dal viso di Rose. Lei rabbrividì a quel tocco e le emozioni tornarono. Ma lei doveva essere forte. Le doveva mandar via finché... altre lacrime scesero, e Malfoy, devastato dal vederla così triste la baciò. In un primo momento tutti e due cercarono di scansarsi e farla finita ma alla fine si abbandonarono alle emozioni, e anche l'equilibrata e sapientona Rose Weasley si lasciò andare, e tra una lacrima e l'altra rispose al bacio, prima incerta, poi più decisa, finché la ragione tornò ad insinuarsi nella sua mente e lei maledì i geni di sua madre che erano così.... ragionevoli ecco. Si staccò con decisione e ancora in lacrime gridò < Perchè non mi lasci in pace? Cosa ti ho fatto di male? Voglio solo vivere la mia vita io, non doveva succedere, tu... non avresti dovuto complicarmela! > e detto questo se ne andò, lasciando il serpeverde stupito di quello che era successo ma anche ferito dalla reazione di colei che, ormai lo aveva capito, era sempre al centro dei suoi pensieri.

 

§

 

Roxanne Weasley era veramente felice in quel periodo, nulla avrebbe potuto sconvolgere la sua perfetta vita da scapestrata. Che si sbagliasse? Non so, questo dovete deciderlo voi scoprendo cosa sarebbe successo di lì a poco, dopo che Roxy ebbe finito il pranzo.

La nostra Weasley camminava spensierata quando sentì due voci provenire dal corridoio adiacente. Non era mai stata un'impicciona, di solito se ne fregava degli altri, ma questa volta aveva deciso di ascoltare, chissà cosa avrebbe scoperto. E quello che vide non le piacque affatto.

Il suo ragazzo, Lorcan Scamandro, baciava delicatamente la sua dodicenne cuginetta Lily Potter, ovvio che non potevano baciarsi proprio, come dire... intensamente per via della giovane età della grifondoro ma comunque i loro occhi erano pieni di dolcezza. A Roxanne salirono subito le lacrime agli occhi, quando una voce dietro di lei la fece sobbalzare.

< Ehi bellezza! > < Lorcan! > la ragazza era sollevata ed infatti si accorse subito che il ragazzo che era con Lily era Lysander, fratello gemello del suo fidanzato. Ma come aveva fatto a non accorgersene: Lorcan aveva la divisa da Grifondoro, mentre Lysander quella da Corvonero! Che stupida che era stata. Comunque le lacrime ancora le occupavano il viso e Lorcan se ne accorse.

< Ehi, Roxy ma perchè piangi? > chiese lui. < non preoccuparti Lorc, sono solo una stupida, ricordati che tengo veramente a te >. E detto questo baciò il ragazzo. Un bacio normale, semplice, come quello di due tredicenni.

 

§

 

Albus Potter vagava per i corridoi con un sorriso stampato in faccia. Aveva appena visto la sua bella: Camilla Carter, e questo dice tutto. I due erano così affiatati che non servivano quasi parole tra loro per capirsi. Solo che il fatto di stare sulle nuvole fece distrarre Al che andò a sbattere direttamente contro la povera Alice Paciock, ma subito dopo la aiutò a rialzarsi, resosi conto che le aveva fatto cadere la boccetta d'inchiostro cambia colore.

< scusa Ali! > disse Albus un po' preoccupato per la ragazza. < Oh non preoccuparti Al, sto bene, ma credo che la mia boccetta sia andata persa! Proverò ad aggiustarla > lo rincuorò lei. < eh aspetta ci provo io, sono un po' una frana in incantesimi ma questo mi riesce bene > Alice gli sorrise e lui formulò < reparo >. La boccetta si aggiustò all'istante e Alice la riprese tra le mani. < non mi sembra tu sia proprio una frana Al! > < beh, a volte me la cavo con qualche incantesimo. Oh ehi scusa devo andare! > disse lui guardando l'orologio < sai, James mi sta aspettando, dobbiamo scrivere una lettera a papà! > < ok, ci vediamo in giro ciao Al! > < Ciao Ali > e detto ciò se ne andò correndo, ma nel mentre inciampò e cadde, poi si alzò e continuò a correre. Come era goffo quel ragazzo! Pensò Alice, però era molto carino, disponibile e anche simpatico, e, inconsapevolmente, un sorriso si allargò sul dolce viso della ragazza.

 

§

 

James Potter si era deciso: avrebbe confessato a Kelly ciò che provava. Ma perchè Evelyne ha una capacità di persuasione quasi pari a quella di Lily (e la sorellina ne aveva perchè ogni volta che voleva ottenere qualcosa suo padre si scioglieva e gli concedeva quello che voleva!). Se non fosse stato per Evelyne lui non si troverebbe in quel pasticcio. Ma ormai era lì. Kelly era seduta sulle sponde del lago nero dove poche ore prima avevano parlato.

< Ehi Kels! > < Ciao James! > < Allora, vedo che ti sei innamorata di questo posto eh? >

< si, sarà per la sua magia no? O forse perchè evoca bei ricordi! > rispose la corvonero.

< senti io... vorrei parlarti, hai un po' di tempo per me? > chiese James. < certo dimmi pure! >

< ok, la faccio breve: tu mi piaci. Ecco, l'ho detto. Però se non vuoi... cioè non sei costretta...io... >

ma non fece in tempo a finire la frase che lei lo aveva già baciato. E lui non poteva che essere felice e abbandonarsi completamente alle labbra di quella che ora era la sua ragazza.

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Capitolo 8
*** Qualcosa di... invisibile ***


Qualcosa di... invisibile!

James Potter era ormai schiavo della solita routine! Eh già sarebbe toccata anche a lui prima o poi no? Con una ragazza fissa che si aspettava? Comunque era felice, viveva felicemente nella monotonia. Ma il nostro caro grifondoro doveva fare i conti con i geni Potter che erano calamita per i guai e da qui inizia la nostra avventura.

 

§

 

James, Fred, Evelyne, Dominique, Alice e Rose stavano chiacchierando tranquillamente mentre passeggiavano per il corridoio del settimo piano, quando qualcosa catturò l'attenzione di James.

< Ehi, venite qui c'è qualcosa di strano! > disse agli altri. < strano James? Siamo in una scuola di magia è ovvio che ci sono cose strane! > rispose Rose con fare sapiente. < strano nel senso... più del solito ecco > ribatte James. Ed infatti non aveva torto: dietro un quadro molto grande si notava appena un pezzo di una maniglia. I ragazzi si avvicinarono e James, molto cautamente tolse il quadro dal muro e lo poggiò per terra. Non si sbagliava. Dietro quel quadro c'era una porta.

< entriamo? > chiese. Gli altri annuirono, un po' curiosi un po' spaventati. James aprì la porta e quello che c'era dietro era un semplice corridoio con tante aule, proprio come quelle dove i professori tenevano le lezioni, solo che queste sembravano abbandonate, come se non ci fosse più passato nessuno da circa cinquant'anni: le ragnatele coprivano soffitti e mobili delle aule, tutto era ricoperto da uno spessissimo strato di polvere e l'aria che si respirava era intrisa di tristezza e abbandono. < non mi piace questo posto Jamie, andiamo via > chiese Dominique molto spaventata. Ma James non la ascoltò, era troppo occupato a scoprire che posto era quello, così entrò in un'aula.

< Guardate! > disse non appena ebbe trovato qualcosa. I ragazzi si avvicinarono e Evelyne lesse “le lezioni sono sempre una noia... uffa ma perchè il professor Vitious deve sempre farci fare gli stessi incantesimi?” < quindi questa... > cominciò Evelyne < Già, era un'aula in funzione ragazzi e questa scritta ne è la prova > concluse James. < ma perchè questo corridoio e le aule sono state chiusi? >

< questo non lo so Rosie ma ho la sensazione che lo scopriremo presto > disse il cugino, un po' eccitato, un po' spaventato. E la risposta non tardò ad arrivare. Dalla fine del corridoio arrivò alle orecchie dei sei ragazzi un rumore sinistro, come una specie di grugnito, che li spaventò a tal punto che i ragazzi lasciarono immediatamente il corridoio e tornarono dov'erano prima, chiudendo la porta e rimettendo il quadro apposto.

< Cos'era quello? > fece ad un tratto Fred,con la voce mozzata dal fiatone mentre cercava di riprendersi dalla corsa che aveva appena fatto. < non lo so Fred, ma non promette nulla di buono >. E detto ciò i ragazzi andarono a lezione, con la promessa di rivedersi in Sala Grande per il pranzo: dovevano discutere di ciò che avevano visto.

 

§

 

< Secondo me dovremmo lasciar perdere > proposte uno spaventato Fred. < E se lo dicessimo ai professori? > propose Rose. < no Rosie, non possiamo, non capisci che ci direbbero di lasciar perdere e di vivere tranquillamente? > rispose James. < E io sarei d'accordo > annuì Fred convinto.

< no ragazzi, c'è qualcosa in quel corridoio e dobbiamo scoprire cos'è! > decise James < Secondo me ha ragione Jamie ragazzi! Non possiamo vivere sapendo che c'è un mostro o chissà cosa nascosto al settimo piano. Io non ci riuscirei! > acconsentì Evelyne < Io si! > < Piantala di fare il fifone Fred! > esclamò Dominique. < io ci sto > concluse la ragazza. < bene. Chi è con me? > chiese James e tutti, (Fred con molta riluttanza), misero la mano su quella del grifondoro.

Era deciso. Avrebbero scoperto cosa c'era di misterioso in quel corridoio. Si sarebbero fiondati nell'avventura come avevano fatto alcuni dei loro genitori (specialmente quelli di James e Rose) quando andavano a Hogwarts. Il mistero e l'ignoto li attendevano. Cosa sarebbe successo a quei sei ragazzi? Avrebbero avuto successo nella loro missione? O avrebbero lasciato stare l'avventura per tornare alla monotonia? Se continuerete a leggere sicuramente lo scoprirete

 

§

 

I sei ragazzi protagonisti dell'avventura di quella mattina camminavano a passo svelto verso la biblioteca che, secondo Rose, avrebbe fornito informazioni preziose per risolvere il mistero.

Arrivati, si misero subito a cercare sotto gli occhi un po' curiosi di Madama Pince, che conosceva quello sguardo nei loro occhi, lo avevano avuto anche Harry, Ron e Hermione ai loro tempi a Hogwarts e tutti sappiamo quante ne avevano combinate quindi la povera bibliotecaria non poteva non essere sospettosa.

< Ehi ragazzi venite qua ho trovato qualcosa! >. Rose Weasley aveva appena trovato un libro interamente dedicato alla struttura di Hogwarts e a tutti i suoi corridoi, le sue aule ecc... ma quello che interessava loro era il settimo piano, ed era proprio la pagina giusta quella che Rose stava leggendo in quel momento agli altri cinque compagni d'avventura < Il corridoio del settimo piano, come tutti gli altri fornito di aule, è molto famoso in quanto qui si può trovare (per chi è fortunato) la Stanza delle Necessità > < Ma questo già lo sappiamo! > intervenne Fred che si azzittì dopo uno sguardo di fuoco da parte di Rose che in quel momento somigliava tantissimo a sua Zia Hermione nei momenti in cui non bisognava contraddirla. < come dicevo > continuò Rose, < questo piano è famoso anche per la storia del corridoio serrato > e qui la ragazza si fermò dando il tempo a tutti di scambiarsi occhiate di interesse ed eccitazione. < questo corridoio fu costruito per dare spazio ad alcune aule: incantesimi, trasfigurazione e Difesa contro le Arti Oscure. L'unica pecca fu che a vent'anni dalla costruzione qualcosa andò storto: si racconta che un certo mostro abbia invaso il corridoio e ferito più di uno studente. I professori non poterono fare nulla in quanto il mostro in questione era invisibile, così decisero di chiudere il corridoio sperando che il mostro non uscisse mai da lì utilizzando il quarto piano (che doveva essere usato a scopo ricreativo) come sostituto per le aule > < che ingiustizia ci hanno negato il quarto piano come spazio ricreativo! > < Vuoi smetterla Fred? Questa è una cosa seria! > intervenne Dominique < Ma io... va bene lascio stare > sentenziò Fred dopo aver ricevuto varie occhiatacce. Così tutti fecero cenno a Rose di continuare e così fece la ragazza < stavo dicendo > riprese lei < che alla fine il mostro non si fece più vivo e i professori decisero di non cercarlo più certi che non avrebbe disturbato se avesse avuto un posto dove stare. E si dia il caso che questo posto sia proprio parte del settimo piano del castello di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Ecco tutto > concluse Rose.

< Beh, questo spiega parecchie cose non credete? > intervenne Alice. < Hai ragione, ma quello che non riesco a capire è come hanno fatto i professori a stare tranquilli quando c'era e c'è tuttora un mostro al settimo piano, questo non vuol dire mettere a rischio la vita degli studenti? >chiese James. < E' vero Jamie, ma è anche vero che il mostro non si era più fatto vivo e a quanto pare gli anni coincidono con il periodo in cui Voldemort era in voga no? Quindi probabilmente gli studenti sarebbero stati al sicuro più a Hogwarts che fuori o almeno credo > disse Rose. < Già ma adesso che facciamo? > chiese Fred. < io propongo di andare su a cercare qualche indizio non credete? > propose Evelyne. < ma sei matta con un mostro in agguato? > chiese Fred terrorizzato. < E' l'unica cosa da fare > rispose James < si ma dopo aver fatto i compiti. Anzi credo sia meglio occuparcene nel week-end non credete? > < hai ragione Rosie > disse Dom < Vediamoci davanti al quadro del settimo piano alle 8.00 di sabato, la maggior parte degli studenti sta dormendo a quell'ora. D'accordo? > chiese James. < D'accordo > risposero tutti in coro e se ne andarono verso i vari dormitori con mille dubbi che gli frullavano in testa.

 

§

 

Alle 8.00 di quel sabato di dicembre i sei avventurieri erano davanti al quadro in attesa che qualcuno di loro dicesse o facesse qualcosa. < dobbiamo essere pazzi ad immischiarci in questa faccenda! > continuava a ripetere Fred mentre Dominique alzava gli occhi al cielo < certo che sei proprio un fifone è Fred? > lo provocò Rose. < Io non sono un fifone, se lo fossi non sarei qui, tu credi? > rispose lui < forse, ma di sicuro avresti la paura che hai ora! > lo canzonò Dominique mentre lui le guardava amareggiato e loro ridevano.

< Bene ragazzi > li interruppe James, e tutti iniziarono ad ascoltarlo. < credo che la cosa migliore sia restare uniti, bacchette pronte e niente urla mi raccomando! > i ragazzi annuirono e seguirono James dentro a porta.

Tutto sembrava silenzioso, fin troppo per i loro gusti. Ogni tanto un ragnetto camminava sulle pareti e Rose lo guardava terrorizzata: aveva la fobia dei ragni, probabilmente l'aveva ereditata dal padre. Il corridoio si faceva sempre più buio e la tensione sempre più palpabile, ogni rumore era un sussulto, ogni respiro troppo profondo, era motivo di preoccupazione. I ragazzi erano davvero tesi finché...

< Ragazzi! Guardate là! > esclamò Rose indicando delle impronte sul pavimento. < stranissimo! > disse James dopo averle osservate meglio: erano fluorescenti. Gialle ma fluorescenti. Ed era strano che un creatura invisibile potesse lasciare impronte. E che impronte. Sembravano quelle di un cane gigante ma con gli artigli di un gatto, erano davvero strane.

< Ehi! E quello cos'è? > chiese Dominique mentre qualcosa si scorgeva chiaramente dietro una lavagna vecchissima. Alice si avvicinò. < E' pus di bobotubero, me lo ha detto papà, è molto comune in Erbologia e lui è il nostro professore quindi.. > < hai ragione Alice è proprio pus. Ma che ci fa qui? E poi perchè si trova nei barili, qualcuno deve averceli messi non trovate? > disse Rose. Ma non fece in tempo a finire la frase che i ragazzi udirono di nuovo il grugnito che avevano sentito la prima volta e corsero via, questa volta trovando l'uscita più facilmente perchè c'erano già stati.

< Un'altra volta quel grugnito, dev'essere del mostro! > osservò Fred < ma guarda un po', quanto sei perspicace! Ovvio che è del mostro no? > rispose sprezzante Rose. < Beh ragazzi qui gatta ci cova, penso che dovremmo fare un altro giro in biblioteca, per sapere di più su questo coso invisibile ok? Ma non ora, ho bisogno di una doccia e di un po' di relax. Facciamo domani a mezzogiorno davanti la biblioteca d'accordo? > i ragazzi annuirono e andarono a studiare nei rispettivi dormitori.

 

§

 

James stava ripensando a quello che era successo poco prima mentre si dirigeva al dormitorio con l'intento di trovare un po' di pace quando due mani gli coprirono gli occhi. Lu istintivamente tirò fuori la bacchetta sotto lo sguardo sbigottito della sua ragazza.

< Ehi ma che fai ? > chiese lei. < Kelly sei tu! Pensavo fosse... niente lascia stare come stai? > cercò di fare l'indifferente James. < pensavi fossi chi? > chiese la ragazza, per niente intenzionata a lasciar perdere il discorso. James rispose un po' vago < ma niente mi hai messo solo paura! >

< James Sirius Potter! A me non la fai! Tu mi stai nascondendo qualcosa e io lo scoprirò con le buone o con le cattive! > esclamò lei mentre James era un po' in imbarazzo < senti, non posso dirti nulla, è qualcosa che non riguarda solo me ed ho promesso di non dire niente ok? > disse James sperando che lei lasciasse stare. Ma a quanto pareva la ragazza non era intenzionata a mollare. < va bene, per questa volta passa, ma la prossima giuro che mi dirai cosa sta succedendo! E se scopro che mi tradisci saranno affari tuoi ok? > disse Kelly quasi urlando mentre si allontanava. < Ma Kels! Torna qua! Ehi! Dove stai andando fermati! > ma era tropo tardi la ragazza fece un cenno con la mano e se ne andò. Ecco, pensò James, ci mancava solo Kelly che pensa che la stia tradendo! Il mondo è ingiusto certe volte!

 

§

 

Domenica: ore 12.00, biblioteca. I sei ragazzi si erano riuniti per cercare un libro sul mostro del settimo piano, utilizzando gli elementi che avevano, e come al solito, fu Rose a trovarlo.

< venite qua! > esclamò la ragazza. < credo di averlo trovato ! >. E all'improvviso si strinsero tutti intorno a Rose che con fare sapiente cominciò a leggere il libro < Il mostro invisibile, così chiamato perchè ha la capacità di rendersi tale, è una creatura singolare. Infatti, quando la sua quiete viene disturbata, rilascia una sostanza giallo fluorescente dai piedi. Inoltre, per lui è nocivo il pus di bobotubero. Se qualcuno gliene getta un po' addosso o semplicemente lui lo tocca, si mostra e muore. L'unico suono che riesce ad emettere sono grugniti continui, e lo fa solo se percepisce la presenza di qualcosa nel luogo che abita > i ragazzi si guardarono sbigottiti.

< Non c'è dubbio è lui! > affermò Fred < Sempre perspicace è? Ovvio che è lui tutto coincide. La prima volta che siamo entrati nel corridoio lui ci ha sentiti e dato che lo abbiamo disturbato ha rilasciato la sostanza dai piedi che noi abbiamo definito come Impronte > < e fino a qua ci sono, ma la storia del pus Rosie? > chiese Fred. < mi pare evidente! > intervenne James < per non farlo scappare dal corridoio i professori hanno sbarrato la strada con barili di pus di bobotubero così lui ha la strada sbarrata! Ricordate cosa ha detto il libro? Quel pus per lui è nocivo! > concluse il grifondoro < Quindi? Cosa hai intenzione di fare James? > chiese Evelyne < questo non lo so Ev. credo che dovremmo affrontarlo no? Cioè io non voglio vivere con la consapevolezza che un mostro gira libero due piani sopra la mia testa voi? > < No, neanche > risposero in coro gli altri. < quindi è deciso andiamo a dare una lezione al mostro! > esclamò James!

 

§

 

Dieci minuti dopo i ragazzi erano di nuovo nel corridoio. La paura si sentiva come i respiri di ognuno di loro. Di lì a qualche minuto avrebbero affrontato qualcosa che nemmeno loro conoscevano. Dominique era visibilmente terrorizzata. Sembrava sua madre al Torneo Tre Maghi; lei glielo aveva raccontato cos'era successo ed è stato proprio in quel torneo che aveva conosciuto suo padre. Ma lei si ripromesse di non farsi prendere dal panico. Lei non era sua madre. Era Dominique. Così serrò la stretta sulla bacchetta con ancora più vigore.

Non c'era alcun rumore. Tutto era nella calma più assoluta, quasi innaturale. Si sentivano solo i battiti dei ragazzi, troppo impauriti per parlarsi, troppo eccitati per andarsene. A quel punto volevano che il mostro venisse fuori per farla finita una volta per tutte. E il loro desiderio venne esaudito.

Tutto d'un tratto si udì un grugnito provenire da una delle aule. Nessuno si mosse. Il mostro stava arrivando.

< Ahi! > gridò James, e quando si girò una ferita non molto profonda era visibile sul suo braccio. Era lì con loro.

< STUPEFICIUM! > gridò invano Dominique < Dom non puoi schiantare qualcosa di invisibile! > < forse no James, ma se riesco a prenderlo forse sarà più facile non credi? > < Attenta! > e Dominique fece appena in tempo a spostarsi che qualcosa bucò il pavimento dove un attimo prima c'era lei che guardava il punto terrorizzata: quel coso, qualunque cosa fosse era lì a due passi da lei.

 

La battaglia infuriava e molti di loro si erano procurati non poche ferite e nell'aula si sentivano le loro voci che formulavano vari incantesimi, invano. Ad un certo punto James vide qualcosa muoversi, appena dietro Evelyne e fissava il punto impietrito. < Ev, è dietro di te, attenta! > gridò!

Evelyne si girò. Fu questione di secondi. James tirò qualcosa al mostro che si mostrò per un secondo prima di accasciarsi a terra. Poi il buio.

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Capitolo 9
*** Per Merlino Ev! ***


Per Merlino Ev!

< Ev? Ev? > Evelyne Cliffer aprì gli occhi, quanto bastava per vedere il volto di James Potter sorriderle dall'alto, un po' stralunato con la solita massa nera di capelli in testa.

< Cos'è successo? > chiese Evelyne, alzandosi e massaggiandosi la testa. Non si trovavano più nel corridoio del settimo piano ma in un luogo molto bianco, troppo bianco per gusti di Evelyne ed infatti quella era l'infermeria, e cinque facce un po' scarmigliate (di cui una era quella sopracitata) la guardavano un po' preoccupati, un po' divertiti.

< certo Ev che sei resistente tu eh? > disse una voce che riconobbe come quella di Fred. < sta zitto scellerato, non vedi che non sta bene? Avrei voluto vedere te al posto suo. Non starlo a sentire Ev > quella era sicuramente Dominique.

< ragazzi mi spiegate cos'è successo, io... non ci sto capendo niente... perchè sono qui? L'ultima cosa che ricordo è James che tira qualcosa... > chiese Evelyne.

< Allora, la faccenda è lunga. Mentre tu ti giravi perchè io ti avevo detto che avevo visto qualcosa muoversi dietro di te, ne ho approfittato e con un'arguta mossa ho lanciato il pus di bobotubero sulla bestiaccia invisibile! > disse fiero James mentre Fred rideva per i toni usati dal cugino e Rose e Dominique alzavano gli occhi al cielo. < ma quanto sei teatrale James-decelebrato-Potter! > lo canzonò Dom, mentre lui si interrogava sull'appellativo con cui la cugina gli si era appena rivolta.

< continuo a raccontare io > < no Rose, lascia stare faccio io > disse Fred, e cominciò a parlare.

< Allora il mostro si è mostrato: era una bestia tutta bitorzoluta grigia sembrava un troll solo che molto più brutto... e i troll sono brutti quindi ti lascio immaginare. Comunque è morto e tu sei svenuta perchè puzzava troppo! > e detto ciò si mise a ridere mentre Rose riprendeva seria il discorso. < non lo ascoltare > disse < il mostro ha rilasciato una sostanza soporifera e nociva a noi esseri umani che ti ha mandato in coma per diverse ore. Ma non preoccuparti non ha crea conseguenze. > terminò la corvonero.

< ma se, io sono svenuta, perchè voi no? > chiese Evelyne < perchè tu eri quella più vicina mentre noi abbiamo fatto in tempo a coprirci la faccia > intervenne Alice.

< qui arriva la parte divertente! > Fred scoppiò a ridere. < i professori avevano sentito il baccano e sono saliti su! Ah la faccia della McGranitt! Impagabile, avresti dovuto vederla. Ah ah ah! Poi ha detto che eravamo degli incoscienti ficcanaso mocciosi che non sanno a cosa vanno incontro! Tutto questo mentre aveva gli occhi che saettavano da me a James. Sembrava che le avessero lanciato un esercito di caccabombe per quanto era infuriata! > e detto ciò Fred scoppiò in una sonora risata che contagiò tutti quanti anche la stessa Evelyne. < alla fine però ci ha regalato venti punti ciascuno perchè ha detto che avevamo avuto fortuna e che eravamo stati coraggiosi e poi ha anche detto che avevamo liberato la scuola da una bestia che si aggirava lì da oltre quarant'anni e che nessuno mai era riuscito a trovare > concluse Alice.

< Voi state bene? > chiese Evelyne istintivamente. < a parte qualche taglio e graffio qua e là si, stiamo benone > confermò James

< signorini! Siete stati più del dovuto, la signorina Cliffer deve riposare! Forza smammare! > disse una Madama Chips abbastanza arrabbiata. E dopo vari mugolii e proteste i ragazzi si trascinarono fuori.

Avevano appena avuto la loro prima avventura ad Hogwarts e già ne avrebbero voluta affrontare un'altra. Ma le occasioni sicuramente non sarebbero state molte per quei sei ragazzi, che ora si preoccupavano di vivere solo sogni tranquilli e di non pensare più a ciò che era successo.

 

§

 

Rose stava studiando pozioni in biblioteca. Quell'avventura le era servita un po' da lezione. Era stato davvero terrificante dover affrontare il mostro si ritrovò a pensare, ma fu interrotta da un certo serpeverde platinato che le si avvicinò un po' preoccupato.

< Weasley stai bene? > le chiese con un po' di nervosismo nella voce.

< si sto bene Malfoy, come se te ne fregasse qualcosa > rispose lei tagliente

< ho saputo quello che è successo, non è che sei ferita vero? > chiese lui ancora più preoccupato.

< e se anche fosse? Cosa ti importerebbe? Comunque no, non sono gravemente ferita sennò non starei qui a studiare beatamente, non credi? > rispose Rose sarcastica.

< con gravemente, intendi che però sei ferita perchè... > < senti Malfoy falla finita ok? Io non mi interesso di te e tu non ti interessi di me d'accordo? Facciamo come se non fosse successo nulla, tanto per me non ha significato niente quel bacio. > disse fredda, ma con una nota di malinconia nella voce, mentre Malfoy le rispondeva pacato ma un po' alterato.

< A me non è sembrato che non te n'è importato nulla Weasley è? Dato che piangevi e dicevi che io ti aveva complicato la vita. Se non ha significato nulla allora perchè ti avrebbe dovuto complicare la vita? > < perchè sto con Alex forse? > disse lei alzandosi e andandosene sperando di non essere seguita, ma questo suo desiderio non fu esaudito.

< chissà che ci trovi in quel Cliffer eh Weasley, me lo spieghi? > chiese Scorpius sprezzante.

< lui è premuroso, dolce, gentile, simpatico non è come te! > rispose lei.

< perchè io come sarei Rose? >

la corvonero si sentì gelare al suono del suo nome pronunciato da lui.

< tu sei un...subdolo...freddo...calcolatore. E-ecco cosa sei! Alex invece... lui ci tiene a me come io tengo a lui > concluse Rose.

< Ah si? E perchè vai a baciare gli altri se ci tieni al tuo Alex? Perchè sei una poco di buono, ecco cosa sei! > esclamò lui, mentre le lacrime cominciarono a solcare il viso di Rose. Di nuovo. Lei gli diede uno schiaffo e disse < non permetterti mai più Malfoy! Capito? Non permetterti più di dirmi una cosa del genere! > e detto ciò scappò, in lacrime mentre lui tentava invano di chiamare il suo nome. Perchè doveva andare così? Si chiese Rose. Perchè doveva fare così male? Le piaceva forse quella subdola serpe? Non ne era sicura. L'unica cosa che sapeva era che aveva avuto ragione lui quando, quella volta gli era andata addosso. Loro erano due magneti. Cercavano di respingersi ma in realtà si avvicinavano sempre di più e alla fine però tutto scoppia. Quel misero ritaglio di pace che aveva trovato con Alex era scoppiato. Ma Rose non si sarebbe arresa. Non avrebbe lasciato Alex solo perchè non lo amava. Avrebbe continuato a provare a stare bene. Perchè, come gli aveva detto sempre quel giorno, lui non era niente, Scorpius Malfoy non era assolutamente niente.

 

§

 

< James! Jameeeeees! > il grifondoro si sentì chiamare da una voce che conosceva molto bene.

< Ehi Kelly! Ma non ero un traditore! > chiese lui < scusa se ho dubitato di te, non avrei dovuto. Però potevi anche dirmelo! > disse Kelly. < lo so. Ma vedi non ero coinvolto solo io in questa faccenda > spiegò lui < hai ragione è colpa mia. Tu sei sempre così premuroso e io ti ripago così. Sono proprio una stupida. È che a volte ho paura che tu ritorni alle tue vecchie abitudini poi io ci sto mal... > ma non fece in tempo a finire che James le stampo un delicato bacio a fior di labbra < stavi parlando troppo! > rise lui e i due si allontanarono, sorridendo. Felici.

 

§

 

Evelyne poteva finalmente uscire dall'infermeria. Aveva appena visto Frank e il ragazzo era decisamente preoccupato, ma dopo averlo rassicurato, sembrava essersi calmato.

Aveva avuto un'avventura ad Hogwarts. In America non si sarebbe mai sognata di averne una. Lì era tutto così moderno, quasi babbano verrebbe da dire. Era soddisfatta e orgogliosa di sé stessa. Aveva trovato un posto dove stare bene, in compagnia. Dove aveva degli amici e delle persone che la adoravano. Di lì, pensò Evelyne probabilmente non se ne sarebbe andata.

 

§

 

< Jamie? > Lily Potter si stava avvicinando a suo fratello, il quale, dopo essere uscito con la sua ragazza, era in sala comune a godersi la tranquillità.

< che vuoi Lily? > chiese il grifondoro. < la McGranitt ha mandato un gufo a papà e gli ha detto quello che è successo > disse Lily tutto d'un fiato mentre James si alzava dal divano. Suo padre lo avrebbe ucciso. Ma perchè la McGranitt doveva sempre rovinare tutto. Lily notò l'espressione del fratello e lo tranquillizzò. < non preoccuparti lui è venuto qui e.. > < papà è stato qui? > < si James, mi ha anche salutata ed ha salutato anche Albus. Ha detto che dovevi stare tranquillo e che non ti avrebbe disturbato ma non era arrabbiato, no. Si è messo a parlare di una certa camera e poi blaterava cose sul Ministero dicendo che lui di avventure ne aveva affrontate e che non ti avrebbe fatto nulla. Non preoccuparti >. James tirò un sospiro di sollievo. Quando suo padre si metteva a ricordare i vecchi tempi era innocuo, l'unico tasto dolente era... sua madre. Lily notò l'espressione del fratello e lo rassicurò una seconda volta < ah , ha detto anche che non ne avrebbe parlato alla mamma! > e James ringraziò Merlino per avergli concesso di vivere ancora e di non morire in tenera età. Detto ciò Lily se ne andò.

< Ehi Potter! Non abbracci la malata? > James si girò: Evelyne era uscita dall'infermeria e la convalescenza non aveva danneggiato la bellezza della ragazza. Lui andò da lei e l'abbracciò sollevandola da terra. Poi i due andarono a sedersi insieme sui divanetti della sala comune.

< Allora James! Dimmi un po' ti ho fatto preoccupare eh? > chiese lei divertita.

< altroché. Dopo che ce ne siamo andati Madama Chips aveva detto che saresti rimasta per un'ora soltanto invece ne sono passate tre e tu ancora non tornavi. Per Merlino Ev! Ero spaventato a morte > esclamò lui < allora... un po' a me ci tieni > < tantissimo. Non so cosa avrei fatto se ti fosse capitato qualcosa, sarei morto credo. Noi, ci conosciamo da così poco tempo eppure a me sembra di conoscerti da tanto. Sei davvero la mia migliore amica Ev. ti voglio un bene dell'anima e tu lo sai vero? > chiese lui. < Lo so. Posso confessarti una cosa? > < certo t'ascolto > < beh... all'inizio mi stavi antipatico. Con quell'aria da sbruffone, ogni giorno una ragazza diversa... non so non mi piacevi più di tanto. Poi ho imparato a conoscerti e ho scoperto che dietro quella maschera c'è un'altra persona, una bellissima persona > < lo so Ev. tutti pensano che io sia solo un pallone gonfiato. Ma pochi sanno che non è vero. > e detto ciò James abbracciò l'amica che mise la testa sulla sua spalla, e rimasero così, in silenzio, perchè non c'era bisogno di parole per loro. Si capivano anche senza parlare.

< Ah comunque ho fatto tardi perchè è venuto Frank! > disse lei dopo qualche minuto.

< scommetto che era fuori di sé > < E' vero! Non faceva altro che ripetermi “stai bene? Stai bene?” continuamente! > e i due scoppiarono a ridere, e cominciarono una guerra coi cuscini, lasciandosi tutto alle spalle, come solo due veri amici sanno fare.

 

§

 

Albus stava camminando avanti e indietro per la biblioteca, mentre cercava di memorizzare gli incantesimi! Ma che diamine! Pensava. Certo che quella materia proprio non riusciva ad entrargli in mente e anche con l'aiuto che Cami gli dava era comunque un compito arduo. Ripeteva e ripeteva quando una ragazza si avvicinò a lui. Era Fiamma Wilson. Che voleva? Era anche un anno più grande. Mah, forse voleva chiedere di James?

< Ehi Albus! > disse lei con voce suadente. Il ragazzo rimase impietrito. Pensò che era meglio svignarsela subito, conosceva Fiamma e sicuramente non voleva ripetizioni di trasfigurazione.

< C-ciao Fiamma, scusa ma sono un po' impegnato > disse lui per cercare di levarsela di torno.

< Ah, peccato, sai sei davvero carino! > fece lei passando una mano tra i capelli scompigliati di Albus.

< Fiamma, dillo chiaro e tondo: che vuoi? > chiese lui con voce ferma.

< Niente, solo... beh aiutarti ad aprire gli occhi. Tu sei un Potter non puoi abbassarti al livello di certa gente >. E con questo indicò Camilla che era seduta su un libro a studiare pozioni.

< cosa intendi? > < beh che forse dovresti cercare di meglio no? > disse lei maliziosa. < hai ragione, dovrei cercare altre persone con cui parlare, non gente come te! Sei solo una sciocca opportunista e nessuno e dico nessuno ti vorrà mai bene nella vita! > esclamò Albus

e con questo se ne andò, mentre Albus si diresse verso Camilla, che lo accolse con un sorriso, prima di dirigersi con lui in Sala Grande per la cena.

 

§

 

Insomma, cari lettori, alla fine tutto si sistemò. Il mostro era solo un ricordo. Vivido, certo, ma un ricordo. Ogni momento che noi viviamo è un ricordo, anche se è successo un solo secondo fa lo è, perchè il tempo passa, inesorabile, e nessuno può fermarlo.

Dicono che le foto siano un modo per fermare il tempo. Io credo di no. Secondo me le foto sono lo strumento che ci fa ricordare che il tempo passa. Guardando una foto di un bambino piccolo, ormai grande , capiamo che ormai quel tempo è passato e che non tornerà. Quindi le foto non stoppano il tempo, lo ricordano. Ci ricordano i nostri più bei momenti, o quelli più tristi. Ci ricordano un semplice sorriso di un compagno, o un evento importante, ci ricordano della spensieratezza e della voglia di volare che si ha quando si è adolescenti. Ci ricordano che ogni momento è vita ed ogni vita è tempo, un lungo tempo di solito. A voi è mai capitato di guardare una foto, di una cosa che però non ricordavate? A me si. E questo mi fa capire che nella nostra mente c'è poco spazio per tanti ricordi e che non può entrare tutto. È così strano pensare che in un posto tanto piccolo, come la nostra mente possano esistere tanti ricordi, alcuni vividi, altri meno. In conclusione lettori, vi dico solo di fare tante foto nella vostra vita, perchè il tempo non si può fermare, ma si può ricordare.

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Capitolo 10
*** La festa di Natale ***


La festa di Natale

Ogni anno, a Hogwarts, veniva indetto un ballo di Natale, dove ogni studente (e che se ne dica anche professore) avrebbe potuto dimenticare le lezioni per un po', e dedicarsi a ballare tutta la notte senza preoccupazioni. Ma noi ci occuperemo di quello specifico anno e di quei specifici ragazzi. Ovviamente coloro che erano fidanzati venivano accompagnati dalla loro dolce metà e Fred Weasley quest'anno aveva trovato un'accompagnatrice in una ragazza di tassorosso mentre...

 

 

Louis Weasley camminava tranquillo, solo, e... triste. era sempre stato un ragazzo solare ma... era ormai un periodo che andava avanti così, non sapeva spiegare il perchè, probabilmente si era stufato di vivere così, superficialmente ed infatti, nonostante avesse un manipolo di ragazze dietro ovunque andava e una miriade di cugini nonché due sorelle, si sentiva solo. Forse perchè aldilà della sua famiglia nessuno gli dava corda, forse perchè un po' era il suo carattere, o forse perchè, e credo sia l'opzione più probabile, si sentiva giudicato per la sua provenienza. Tutti lo catalogavano come uno “di quelli popolari” solo per il suo cognome e questo a Louis non piaceva affatto. Nessuno si preoccupava di ciò che sentiva, né di chi era veramente perchè alla gente bastava sapere che era un Weasley. Era per questo che non aveva amici, Louis era solo perchè non voleva al suo fianco una persona che stesse con lui solo perchè portava un cognome importante. Avrebbe voluto un vero amico. Chissà se lo avrebbe trovato proprio quel 20 dicembre, in Sala Grande sotto ghiaccioli finte e ghirlande di agrifoglio? Chissà. Scopriamolo insieme.

 

§

 

20 dicembre, Sala Grande, ore 20.00

La Sala era irriconoscibile: dodici, grandissimi abeti erano stati decorati e posti ai lati della stanza, i tavoli erano stati riposti ai lati per l'occasione, migliaia di ghirlande scendevano dal soffitto insieme ad una finta neve. Piccoli cristalli di ghiaccio simili alle stalagmiti e le stalattiti erano stati incantati per non farli sciogliere mai ed erano stati incastonati nelle fasce di agrifoglio che avvolgevano le scale. Dovunque si sentivano intonare le carole di Natale ed enormi sculture di ghiaccio perenne erano state poste in vari punti della Sala. Nel giardino avevano ricreato un piccolo laghetto ghiacciato e un ponticello anch'esso ricoperto di agrifoglio e ghiaccioli con piccole lanterne che fluttuavano nell'aria per non lasciare buio il passaggio.

 

Gli occhi di Louis saettavano per la Sala. Certo che le ragazze quando si trattava di essere eleganti non mancavano di essere perfette: Dominique era avvolta da mille pizzi e lustrini che scendevano dal suo vestito blu; Alice con quel vestitino corto e i tacchi alti sembrava più grande; Rose era bellissima nel suo vestito arancione degno di una principessa ed Evelyne aveva azzeccato il colore del vestito perchè quel lilla si intonava perfettamente ai suoi occhi. Insomma si vedeva che ci avevano messo impegno per farsi belle, mentre i ragazzi dal canto loro, indossavano tutti lo smoking.

Ad un certo punto Louis venne travolto da un uragano rosso. Si destò dai suoi pensieri e si voltò. Una ragazza, della sua età circa, si stava scusando con lui per essergli andata addosso: era alta, magra, occhi grigi e capelli rossi, con un sorriso imbarazzato ad incorniciarle il volto.

< scusa! >esclamò lei mentre lui rispondeva cortese < Non preoccuparti, non è successo niente.... qual'è il tuo nome? > < Rachel, Rachel Connory e tu sei? > chiese la ragazza. Louis quasi non ci credeva: una persona che non conosceva il suo nome... era quasi tentato dal dirne un altro ma decise che il suo era meglio < Weasley, Louis Weasley > < sei un Weasley? Non lo sembri! > < no, è vero, credo di essere il primo ragazzo ad avere sangue Veela nel corredo genetico! > < sei in parte Veela?>

< Eh già, buffo è?> la ragazza sorrise e i due cominciarono a parlare.

Che Louis avesse trovato un'amica? Pareva di si. Per ora non lo stava giudicando per il suo cognome, né faceva rifermenti alla sua famiglia. Era interessata solo a lui, a Louis.

 

§

 

Rose Weasley ballava col suo ragazzo, un po' assente, assorta nei suoi pensieri. Stava ripensando a cosa era successo quella mattina.

Era in biblioteca (come al solito) quando Scorpius Malfoy si avvicinò. Di nuovo.

< ti piace la biblioteca eh Malfoy? È la seconda volta che ci incontriamo qui! > disse Rose

< Non è un caso se sono qui > rispose lui cupo

< Ah no? Fammi pensare, stai cercando un nuovo posto dove portarti le tue amichette e pensi che gli scaffali della biblioteca siano il luogo ideale? > chiese lei con un finto sorriso sulla bocca.

< sono venuto per chiedere scusa >. C'era una nota di tristezza e pentimento nella voce del ragazzo che per un attimo fece vacillare Rose, che però rimase impassibile senza batter ciglio.

< troppo tardi Malfoy, quello che mi hai detto non potrò mai perdonartelo! E poi perchè vuoi il mio perdono eh? Che te ne fai? Puoi vivere benissimo senza! >

< No non posso! > esclamò lui, abbassando la voce perchè aveva quasi urlato < non posso Rose. A volte quasi non ci dormo. Mi sento uno schifo al pensiero di quello che ti ho detto, sono stato un mostro > concluse Scorpius.

< si lo sei stato. Comunque va bene non importa, non fa niente > acconsentì lei, capendo che il ragazzo era veramente pentito. < quindi mi perdoni? > chiese lui. < si Malfoy ma ora mi lasci in pace? Alex mi sta aspettando devo andare > affermò Rose.

Lei se ne stava quasi andando ma lui la raggiunse. < vieni al ballo con me > le chiese. Rose era rimasta di sasso. < cosa? Ma sei impazzito, io ci vado con Alex al ballo e non voglio nessun altro, tanto meno te. > disse Rose. < Ma.. io... > < Ma niente, adesso devo andare > e mentre si allontanava Scorpius udiva quello che stava dicendo a se stessa < io? Al ballo con lui? Figuriamoci!> e qualcosa gli si spezzò dentro, ma nel profondo sapeva che lei faceva solo finta, che in realtà provavano le stesse cose, lui non sapeva spiegare quali cose, ma sapeva che erano le stesse.

< Rose! Rosie? >. Rose si risvegliò dai suoi pensieri e sorrise al suo ragazzo, ma non potè fare a meno di lanciare uno sguardo a Scorpius, lì vicino, che ballava con una ragazza che non conosceva, e che aveva un ghigno soddisfatto sul viso, mentre lui la guardava con occhi un po' tristi, un po' svogliati, come se non voleva fosse lei, la persona che in quel momento ballava beata tra le sue braccia.

 

§

 

James Potter era appena entrato nella Sala Grande con la sua bellissima fidanzata che per quell'occasione era avvolta da un bellissimo vestito color ambra e sembrava molto felice mentre lo teneva sottobraccio. Apparentemente. Che nascondesse qualcosa? Non so. So solo che gli occhi di lei, che di solito sorridevano con le sue labbra sembravano un po' spenti, e dietro di loro si poteva quasi intravedere un velo di bugie. Ma io sono quella che racconta, li osservo i personaggi, li studio, ma tra di loro questa luce spenta negli occhi di Kelly non si notava, lei era sempre la stessa, o meglio sembrava sempre la stessa. Comunque, se aveva qualcosa che non andava sapeva recitare bene la nostra corvonero, perchè nessuno se ne era accorto, tutti pensavano che la dolce, piccola e ingenua Kelly avesse lo stesso splendido sorriso di sempre. Ma diciamoci la verità, noi la conosciamo questa Kelly? Forse no, ed è per questo che voglio parlarvene ora, perchè sarà di lì a qualche tempo che prenderà sempre più forma, sempre più spazio. Dunque... vediamo... cosa sappiamo di lei? È una corvonero, ha quattordici anni, è la migliore amica di Rose Weasley. Per ora. È fedele, come aveva detto a James nel gioco che avevano fatto durante la gita a Hogsmeade, e testarda. Posso aggiungere che vive con i suoi genitori nel centro di Londra, è purosangue, il padre è un dipendente del Ministero e sua madre lavora come barista da Fortebraccio. È sempre stata un'alunna modello e non ha mai dato problemi a nessuno. Per ora.

Ok se con tutti questi “per ora” vi ho incuriosito non perdetevi ciò che succederà tra lei e James dopo che lei.... ehi non posso mica rivelare tutto! Intanto, godiamoci la festa.

 

§

 

Evelyne e Frank tenevano tanto l'uno a l'altra. Tuttavia la ragazza pensava che ciò che li legava non fosse amore ma qualcosa di più fraterno, un affetto. D'altronde si volevano bene, perchè spezzare questo bellissimo rapporto? Non ce ne era motivo. L'amore alla loro età era un po' complicato no? E innamorarsi non era facile, ma se si trovava la persona con cui stare bene allora perchè farsela scappare solo perchè non si è innamorati? Forse perchè si prova amore per qualcun altro? O forse perchè alla fine si finisce per diventare due amici. Fatto sta che per ora nessuna delle due opzioni sembrava danneggiare la loro felice relazione quindi lasciamo correre. Perchè vi ho parlato della loro relazione? Perchè a volte l'amore (o quello che è) non è proprio roseo....

< Evelyne? > fece ad un certo punto Frank. < Si? > < t-tu ci tieni a me vero? > < certo, perchè mi fai questa domanda? > chiese lei mentre ballava con le braccia intorno al collo di lui e un tenero sorriso le illuminava il volto. < no è solo che vedo che passi molto tempo con James e io... beh volevo sapere che sentimento vi lega > Disse Frank tutto d'un fiato. Era da tempo che si teneva tutto dentro. Non gli andava più di fingere. Evelyne aveva detto che lei e James erano amici e lui le aveva creduto ma non ne era proprio sicuro perchè non le aveva mai chiesto che sentimento provava per lui. < amicizia > rispose lei pacata. Ormai ci era abituata. Tutti pensavano che tra lei e James ci fosse altro oltre l'amicizia ma non era così. Loro si completavano ma non si amavano. Si volevano bene ma non come due fidanzati. Erano amici. Migliori amici.

Frank era un po' incerto ma annuì e i due continuarono a ballare beatamente, come se quella conversazione non fosse mai esistita.

 

§

 

Dominique stava ballando col suo fidanzato, ma l'occhio arguto della ragazza vide in lui una certa irrequietezza, come se ci fosse qualcosa sotto quel finto sorriso, perchè si vedeva che non era vero. Così decise di intraprendere un discorso e i due si misero seduti sul divano.

< Ehi Carter, ti vedo strano... c'è qualcosa che non va? > chiese Dominique sperando di ottenere una risposta abbastanza convincente.< N-no f-figurati cosa dovrebbe esserci che non va? > ecco, come credeva. Lui non le stava dicendo la verità. < ti va di andare fuori al laghetto? C'è un'aria così romantica! > chiese Dominique e il ragazzo annuì.

Non faceva molto freddo e i due ragazzi presero posto sul ponticello dove c'erano le lanterne che fluttuavano indisturbate. Carter sembrava sollevato, probabilmente perchè credeva che il discorso intrapreso prima da Dominique era stato abbandonato, da lei stessa poi, ma evidentemente non conosceva bene la Weasley.

< allora parla! Voglio sapere cos'hai e non te ne andrai da qui finché non mi avrai dato una risposta più che convincente! > ordinò Dominique. < non saprei che dirti. I-io non s-so di che stai parlan... > < parla! A me non la dai a bere! > lo interruppe la ragazza. < Oh, bene... io, cioè tu... lo sai di essere bellissima ma... c'è un'altra ragazza > concluse lui. Dominique non si sarebbe mai aspettata una risposta del genere e cominciò a gridare contro Carter < Ah Si? E' COSI' ALLORA? BENE! IO TI HO DATO SOLO AFFETTO E TANTO BENE E TU COSA? CON COSA MI HAI RIPAGATO? TRADENDOMI? NON AVREI DOVUTO ESSERE IO A CHIEDERTI COSA AVEVI, TU SARESTI DOVUTO VENIRE DA ME A DIRMI QUELLO CHE ERA SUCCESSO, OH ECCO PERCHE' IO SONO GRIFONDORO E TU NO! PERCHE' IO HO IL CORAGGIO DI AFFRONTARE LE COSE TU NO! SEI SOLO UN CODARDO CARTER! TRA NOI FINISCE QUA > e così concluse, lasciando il ragazzo interdetto che provava invano a chiamarla perchè la ragazza stava già scappando via, in lacrime. Sarebbe passata in Sala Grande e poi sarebbe andata al dormitorio e lì avrebbe pianto. Oh si lo avrebbe fatto.

 

§

Alice Paciock si era fidanzata con Derek Zabini. Buffo no? Neanche tanto. Il ragazzo era completamente diverso dal padre e molti si chiedevano perchè un animo dolce come il suo fosse finito a serpeverde.

< Ehi Alice, ti sei pentita di aver scelto una serpe come me? > chiese Derek mentre Alice si stringeva più a lui. < secondo te? > < secondo me no! > e la ragazza fece segno di approvazione e poi diede un delicato bacio sulle labbra al suo fidanzato.

I due stavano parlando amorevolmente quando Alice vide Dominique scappare in lacrime ed ebbe l'impulso di andare a capire cos'era successo. Dominique non piangeva mai!

< scusa Derek, devo scappare! > disse lei < ma dove vai? > chiese lui < ho appena visto Dominique in lacrime ed è strano per lei, a volte sembra che neanche ce le abbia le lacrime quindi penso sia successo qualcosa di brutto. Ti dispiace se vado? > < no vai pure io vado a chiacchierare con Scorpius > e detto ciò la ragazza gli diede un leggero bacio a stampo e corse via.

Mentre correva notò Evelyne congedarsi da Frank. Probabilmente aveva visto anche lei Dominique in lacrime e voleva sapere cosa fosse successo.

 

§

 

In conclusione, la festa di Natale era andata bene: a Louis che alla fine aveva rimediato un appuntamento con Rachel, farneticando sul fatto che non fosse bravo in trasfigurazione e che gli servissero delle lezioni; a James che anche se non si era accorto dello stato d'animo di Kelly si era divertito. Ad Albus di cui non abbiamo parlato, semplicemente perchè la sua festa era stata troppo felice per essere raccontata. Ed in parte ad Evelyne e Alice che erano dovute scappare perchè avevano visto la loro migliore amica in lacrime.

Alla fine di tutto ciò possiamo dire che il vero protagonista di questa festa era il sorriso. Ma cos'è in realtà il sorriso? L'incresparsi delle labbra? Tecnicamente si, ma se andiamo a guardare dietro, un sorriso ti mostra i sentimenti. Ed è strano come solo un gesto possa dire tante cose. Un sorriso può dire sono felice! Oppure sono nervosa! Quando diventa quasi un tic. Un sorriso può dire “mi stai rincuorando” quando le labbra si increspano appena, solo da un lato, come fosse solo metà. Un sorriso può rappresentare sarcasmo o compassione. Dietro un sorriso possono celarsi bugie e quando questo accade è difficile accorgersene. La finzione è un'arte e il sorriso, lo strumento più potente per attuarla. Quindi sorridete! SMILE! Ma non velate mai bugie dietro i vostri sorrisi.

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Capitolo 11
*** Capodanno... a casa Potter ***


Capodanno... a casa Potter!

 

Dopo la festa di Natale le cose andavano pressapoco come prima, solo Dominique era rimasta un po' sconvolta dalla rottura con Carter, ma per gli altri le cose filavano lisce.

I ragazzi erano a casa per le vacanze, ma si sarebbero rivisti per capodanno, in quanto i giovani Potter avevano deciso di dare una festa, approfittando del buon umore dei loro genitori, che avevano acconsentito e per fino aiutato all'organizzazione del party.

D'altronde, casa Potter, era una villa a dir poco bellissima: il giardino era molto curato, e dovunque c'erano fiori e giochi d'acqua; la casa era completamente bianca con splendide vetrate e disponeva di cinque camere: una per Harry e Ginny, una per Albus, una per Lily, una per James ed una per gli ospiti; la cucina era immensa e luminosa così come il salone, e i tre bagni erano spaziosi e confortevoli. Insomma, una casa coi fiocchi è? Comunque, anche se grande, il salone di casa Potter non poteva certo accogliere quaranta persone, così Harry fece un incantesimo per allargarlo e... sembrava proprio una sala da ballo, erano state aggiunte anche delle luci ed un tavolo per il buffet. Gli invitati? I soliti amici, che avevano invitato amici ecc... l'unica preoccupata per questa festa era di sicuro Rose Weasley, la quale, era appena venuta a conoscenza che Scorpius Malfoy era invitato alla festa.

< Cosa? Viene anche lui? Ma come ti salta in mente Jamie? > esclamò Rose, tutt'altro che tranquilla.

< senti Rosie, lo sai che Scorpius è amico di Al, quindi era risaputo che sarebbe venuto no? E poi sono mesi che non vi parlate e che vi ignorate, che fastidio potrà mai darti? > rispose James.

< Ma.. > Rose si interruppe subito, avrebbe voluto dire “tu non sai cosa c'è dietro l'indifferenza!”, ma si trattenne, non avrebbe rivelato a nessuno di quel... piccolo momento con Malfoy. D'altronde, visto con gli occhi del cugino la faccenda prendeva tutta un'altra piega: avrebbe evitato Malfoy. Facile no? Tanto lui non contava niente. Eccome se conta! Disse una vocina nella testa di Rose, ma lei la scacciò subito, supplicando che l'autocontrollo che aveva avrebbe preso il sopravvento sui bellissimi occhi del serpeverde. Per il nervosismo Rose faceva su e giù per le scale ed ogni tanto guardava dalla finestra. Evelyne e Kelly erano già arrivate così come Alex e i cugini Weasley. Ma quello che catturò l'attenzione di Rose fu una testa platinata in lontananza che si avvicinava, anzi due teste. Ma certo! Dato che Scorpius non poteva ancora smateriallizzarsi suo padre lo avrebbe accompagnato. Ed infatti eccolo lì mentre lo saluta. Ma Rose voleva fare uno scherzetto a Malfoy senior. E quindi...

< Papà!! > gridò la ragazza < che c'è Rosie? > rispose Ron. < il tuo amico Malfoy è venuto per una visitina credo! >. E con ciò la ragazza indicò le due teste dalla finestra. Ron rimase di stucco. Erano anni che non vedeva Malfoy, ma una bella bisticciata come ai vecchi tempi non avrebbe fatto male.

< Harry! Hermione! Perchè non andiamo a salutare Dracuccio Malfoy? > chiese Ron. < Perchè, è qui? > chiese Harry stupito. < evidentemente ha accompagnato suo figlio dato il fatto che il ragazzo non può ancora smateriallizzarsi! > spiegò Hermione. < andiamo dai! > propose Ron.

< Ronald io non credo che... > ma i due Auror si erano già fiondati fuori ed Hermione, alzando gli occhi al cielo li seguì.

 

< Ehi Malfoy! > salutarono Harry e Ron. < sei venuto ad accompagnare tuo figlio? > < giusto Weasley e non intendo restare un minuto di più, oh ma guarda c'è anche la Granger > rispose Draco Malfoy

< buonasera Malfoy > salutò garbata Hermione.

Scorpius intanto aveva salutato tutti e si era diretto a casa Potter per cercare Albus.

< non riesco ancora a capire come mio figlio sia potuto diventare amico del tuo Potter, e neanche perchè il tuo secondogenito sia finito a serpeverde! > disse Malfoy aspro.

< non so Malfoy, ma credo perchè serpeverde non è una fabbrica di maghi oscuri e tra le sue qualità non c'è l'attività da mangiamorte non credi? > rispose Harry, lasciando Draco un po' interdetto. < e poi > continuò Harry < credo che i nostri figli siano amici perchè Scorpius mi sembra molto diverso da te... non sembra quasi un Malfoy. È... come dire... più umano > concluse, sotto gli occhi divertiti di Ron e quelli rassegnati di Hermione.

< mio figlio è esattamente come me! Un Malfoy dal sangue puro. E io di certo non ho sposato una mezzosangue > disse lui, rivolgendo uno sguardo di disprezzo a Hermione. Ma quell'insulto aveva suscitato non poco fastidio, perchè Ron, in preda alla rabbia, si era scagliato contro Malfoy e gli aveva puntato la bacchetta al collo < non rivolgerti mai più così a mia moglie capito? > disse mentre Draco lo osservava sprezzante. < Ron non ne vale la pena. Rientriamo andiamo a salutare i ragazzi > e detto ciò lanciarono uno sguardo di fuoco a Malfoy, che si smaterializzò, mentre i tre tornavano in casa.

 

§

 

qualche minuto più tardi Harry, Ron, Ginny e Hermione erano sulla porta di casa, e se fossero stati un minuto di più lì, probabilmente i loro figli li avrebbero cacciati a forza.

< Allora, io e Harry saremo a casa di Ron e Hermione, qualsiasi cosa avvertite, non fate troppo baccano, non uccidetevi, se possibile non demolite la casa com'è successo quando James e Albus avevano litigato per l'orso di peluche decapitato > ilarità generale < non fatevi male, non scordate nulla sul fuoco, non date fuoco a niente, state calmi, non fatevi riprendere dai vicini > < Ginny riprendi fiato > la interruppe Harry < non sc. .> < mamma basta, le sappiamo queste cose! > disse James. E insieme agli altri salutarono i quattro mentre Ginny diceva < che il cielo ce la mandi buona! Per Merlino lo so che distruggeranno la casa! >

 

§

 

La porta si richiuse e... FESTAAAAA!!! dopo un'ora la situazione era più o meno questa:

la musica era a tutto volume, James e Albus stavano litigando di nuovo per la storia rivangata dalla madre dell'orso di peluche, Lily aveva mandato a fuoco una tenda che ora Fred stava tentando di spegnere mentre Louis tranquillizzava la piccola Potter, Roxanne era caduta dalle scale scivolando su una polpetta arrivata lì non si sa come, Rose aveva scordato i pop corn sul fuoco perchè era troppo intenta ad osservare Scorpius che parlava con una sgualdrinella e i vicini avevano chiamato al telefono (strumento babbano che Harry aveva messo così, per non dare nell'occhio se qualcuno glielo avesse chiesto) per dire che stavano facendo troppo baccano. Che dire, in un'ora tutte le raccomandazioni di Ginny erano diventate realtà e questo, ripeto, in un'ora. Cosa sarebbe successo in un'intera notte?

 

§

 

Evelyne era seduta tutta sola sul divanetto di casa Potter quando un certo moro grifondoro le si avvicinò un po' sorpreso.

< non ha un accompagnatore milady? Dov'è il suo regale fidanzato? > chiese James lasciandosi cadere sul divano accanto a lei.

< il mio accompagnatore, milord, è attualmente impegnato in una cena di famiglia nel Galles pertanto stasera non ha potuto essere presente. > rispose Evelyne tra le risate del suo migliore amico, mentre lo seguiva ridendo.

< Allora se vuole potrei essere io ad offrirle un ballo questa sera!> propose lui.

< d'accordo vossignoria, accetto il suo invito > rispose la grifondoro.

E i due cominciarono a volteggiare nel salone di casa Potter, sotto lo sguardo molto infastidito di Kelly, la fidanzata di James, la quale, vedendo i due così felici e tanto affiatati corse via, nel giardino, quasi in lacrime. James la notò e si congedò un attimo da Evelyne, che preoccupata decise di seguirlo a distanza per ascoltare la conversazione, in quanto aveva paura di essere la causa della fuga di Kelly.

 

James corse per il giardino finché non trovò la sua ragazza su una panchina, vicino il muro di cinta.

< che vuoi? Vattene. Ho già chiamato il Nottetempo, sarà qui fra dieci minuti. Tanto tu ti stavi divertendo no? > disse Kelly tagliente, quasi in lacrime.

< ehi ma che ti prende Kels? È perchè stavo ballando con Evelyne? È normale è la mia migliore amica e il suo fidanzato non c'era così io... > < tu hai pensato bene di sostituirlo! > concluse la corvonero. < no, volevo solo che Evelyne ballasse un po' dato che non aveva un accompagnatore, così mi sono offerto io, perchè non volevo che stesse seduta sul divano tutto il tempo! > rispose James, sinceramente colpito dal comportamento della ragazza. < certo perchè io secondo te non volevo ballare? > chiese lei seccata < ma avevamo già ballato, cosa dovevo fare, lasciarla lì sa sola?> esclamò James che ora era decisamente sorpreso, ma non in modo positivo. < a me non importa se avevamo già ballato, tu sei solo un bugiardo! Perchè non è vero che non provi niente per lei! > affermò Kelly, ora praticamente in lacrime. < tu osi dare a me del bugiardo? > iniziò James < tu. Che sono settimane che non sei più la stessa, che sei strana. Ho aspettato un po', mi sono detto “magari lei si aprirà con me, forse mi dirà di sua spontanea volontà quello che le sta succedendo”. Invece no, i giorni passavano, e tu non mi dicevi niente mentre io ancora aspettavo, non volevo costringerti. Ma oggi non ce l'ho più fatta e la tua scenata è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Se avessi davvero tenuto a me mi avresti subito detto quello che avevi. Ma ormai il momento è passato quindi te lo chiedo io. Che cos'hai che non va? Cosa ti succede Kelly? > terminò il ragazzo, visibilmente scosso, in attesa di una risposta. < i-io non ho proprio niente. È lo stress scolastico che dopo un po' mi fa perdere il sorriso > rispose lei < a me non la dai a bere capito Kels? Dimmelo dannazione! Dimmi cosa cavolo ti sta passando per la testa! > urlò James, ormai in preda alla rabbia.

< Non ho niente che non va lasciami in pace! Dovresti credermi! > e detto ciò la ragazza se ne andò sul nottetempo, prima che James potesse richiamarla per chiedere ulteriori spiegazioni.

< Jamie? Tutto ok? > chiese una voce alle sue spalle che il grifondoro, ancora scosso dalla discussione con Kelly, riconobbe come quella di Evelyne.

< si, credo di si, non so Ev è tutto uno schifo!> e per la prima volta la ragazza vide James Sirius Potter piangere. Le lacrime gli rigavano il viso ma anche così manteneva il suo fascino da malandrino, nei suoi occhi si intravedeva molta delusione, ma anche rabbia e voglia di verità. Evelyne non aveva mai visto James così distrutto e l'unica cosa che si sentì di fare fu abbracciarlo e accarezzarlo, quasi come fa una mamma, come fa un'amica speciale che non vuole vederti piangere.

< Dai Jamie, si sistemerà tutto, vedrai che alla fine il segreto di Kelly non sarà niente di grave! >

lo rincuorò James < tu eri lì? Hai sentito tutto? > chiese il ragazzo. < si ma l'ho fatto solo perchè ti voglio bene e non mi andava che se fosse successo qualcosa tra voi tu avresti dovuto raccontare tutto da capo. Avrebbe fatto più male > rispose lei. < quindi tu avevi capito che Kelly aveva un segreto? > la ragazza annuì. < grazie Ev. non so cosa farei senza di te. Forse sarei perso > disse James. Evelyne sorrise e i due si guardarono. Quello non era uno sguardo fra due semplici amici, si percepiva. Loro lo sentivano, e anche se nelle loro menti cercavano la ragione che gli dicesse di non fare cose avventate, il cuore vinse e i ragazzi si avvicinarono, erano a pochi centimetri l'uno dall'altra quando...

< James! Jamie! > Lily veniva verso di loro e fortunatamente sembrava non essersi accorta di nulla, ma i due ragazzi erano molto imbarazzati e dopo essersi allontanati lo erano ancora di più.

< che succede Lils? Fred si è ubriacato? > chiese James, a cui era quasi tornato il buon umore.

< non Fred, Dominique. Va in giro per il salone dicendo che la rottura con Carter le ha dato libertà e che ora può flirtare con chi vuole perchè lui l'ha tradita. Sta importunando tutti i ragazzi in sala. È un disastro! > rispose Lily, un po' divertita, un po' preoccupata.

< va bene arrivo subito. Tu vieni Ev? > la ragazza annuì e i tre si incamminarono verso casa.

 

Quando entrarono si accorsero della gravità della situazione: Dominique era quasi avvinghiata ad un ragazzo e stava dicendo cose quasi senza senso. < Ehi bello igh igh bevi qualcosssinna con me? Igh. Possiamo andare in un bar così ti ubriachi annnnche tuu no? E poi facciamo baaaldoria tutta la notte, andando per le strade di Londra a cantare l'inno di Hogwarts igh igh ti va? > la situazione era alquanto critica ed il ragazzo era un po' divertito e un po' infastidito. < Dominique, cuginetta mia, cuginetta del mio cuore vieni piccola, andiamo a dormire? > disse James prendendo Dominique sotto il braccio e cercando di portarla fuori dalla sala ma lei si ribellò. < lasciami in pace James! Igh igh. Non vedi che mi sto divertendo? Ehi bello! > aveva adocchiato un altro ragazzo ma James la prese e la mise sul divano. < sarà meglio chiamare papà! > disse James dopo che Dominique ci aveva provato con almeno altri tre ragazzi. < credi che si arrabbierà? > chiese Lily. < io credo di no, è stata lei a prendere la bottiglia di whisky incendiario da mobiletto, mica l'abbiamo tirata fuori noi no? > rispose James cercando di convincere sé stesso che suo padre non si sarebbe arrabbiato. Lily annuì e James mandò un patronus al padre che arrivò nell'arco di due minuti con sua madre al seguito.

< Cos'è successo alle mie tende? > chiese Ginny appena entrata in casa mentre Lily arrossiva violentemente. < chi ha dimenticato i pop corn nel microonde? > continuò la donna < e come ci è finita una polpetta sulle scale? Certo che qui si tengono conto delle raccomandazioni eh? Domattina facciamo i conti! > concluse la rossa. < Ginny per favore vieni qui che è più urgente delle tende? > chiese Harry un po' infastidito, ma alla fine lui e la moglie riuscirono a calmare Dominique: Ginny le fece un tè e ci mise un sonnifero e per farglielo prendere lo spacciò per whisky; dopo che si era addormentata Harry la portò nella camera degli ospiti per farla riposare e chiamò Bill dicendo che sua figlia sarebbe rimasta a dormire lì perchè era stanca e non voleva tornare a casa. Harry, dopo molte proteste di Ginny, lasciò di nuovo i ragazzi soli e se ne andò, dovendo quasi trascinare la moglie fuori casa che blaterava ancora qualcosa sulle tende.

 

§

 

< ragazzi mancano trenta secondi alla mezzanotte avete tutti i bicchieri? > chiese James una mezzora dopo, quando tutti si furono ripresi dal passaggio del tornado Dominique. < Siiiiii > risposero tutti in coro. < e allora aspettiamo ancora un attimo e... 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 BUON ANNO!! > e tutti cominciarono a gridare a scambiarsi auguri, i fidanzati si baciavano, gli amici si abbracciavano, Fred salì sul tavolo e annaffiò tutti con lo champagne e James fece uscire dalla bacchetta (la McGranitt gli aveva dato il permesso di poter fare piccole magie solo per quella sera)coriandoli, coccarde e ogni genere di festone. L'allegria era tornata. Ma la notte non era ancora finita no?

 

§

 

Albus ballava un lento con la sua fidanzata, tranquillamente, senza preoccuparsi di nulla, quando ad un certo punto lei spezzò il silenzio beato che c'era tra loro.

< Ehi, ti va di andare a fare un giro fuori, fa caldo qui! > propose Camilla. < certo! > acconsentì Albus. Passarono vicino a Louis che stava baciando Rachel, la sua ragazza (eh si alla fine quello scontro alla festa di Natale aveva dato i suoi frutti perchè i due avevano cominciato a frequentarsi e alla fine avevano deciso di mettersi insieme perchè come diceva Louis, l'amore era scattato subito, bah, contenti loro), e alla fine raggiunsero il giardino.

< bella serata no? > commentò il serpeverde. < Albus devo parlarti > disse Camilla tutto d'un fiato, facendosi seria, ed era visibilmente nervosa. < che c'è Cami, cos'è successo? Mi stati spaventando > chiese lui preoccupato, dopo che il sorriso era svanito dalla sua faccia. < E' che... i-io n-non so p-proprio c-come dirtelo A-al...! > cominciò lei < avanti che così mi spaventi davvero! > esclamò Albus

< E' che... per farla breve... insomma... mi trasferisco, in America, alla fine del prossimo semestre. > la notizia fu come un secchio di acqua gelata per Albus. Non poteva crederci. La sua Cami in America? Avrebbe significato la fine della loro storia, perchè Albus non sopportava i rapporti a distanza. Non l'avrebbe retto, non sarebbe riuscito a capacitarsi che non l'avrebbe più rivista. Poi gli venne un lampo di genio < Non potresti rimanere qui l'inverno e l'estate stare lì? Tanto anche qui a Londra è lo stesso no? > chiese lui speranzoso. < ci avevo già pensato Al, ma la scuola dove andrò non sarà come Hogwarts, sarà come quella che frequentavano Alex ed Evelyne, che il pomeriggio io torno a casa e i miei genitori sono molto contenti di questo fatto e non mi permettono di rimanere qua in Inghilterra pensano che sarebbe una distanza troppo grande secondo loro > A quel punto Albus vide sfumata ogni possibilità di far rimanere Camilla in Inghilterra.

< Io proporrei di stare bene e poi... beh quando sarà il momento dovremmo separarci, ti scriverò Al non preoccuparti ma per ora godiamoci questi momenti no? La festa è ancora dentro > disse Cami, asciugandosi una lacrima e stampando un sorriso sul suo viso. Albus annuì con aria da funerale e disse < Grazie > < di cosa? > < per avermelo detto subito e non all'ultimo momento, grazie per avermi regalato mesi bellissimi e per quelli che mi regalerai prima della partenza, grazie perchè mai nessuna ragazza mi ha mai capito come te, forse neanche mia madre > e qui Cami sorrise < grazie perchè... grazie, perchè sei tu, e sei esattamente quello che ho sempre cercato > concluse il ragazzo. < Oh Albus! > disse lei abbracciandolo. E insieme si diressero alla festa.

 

§

 

Rose era in giardino, seduta sul margine di una piccola fontana, mentre osservava i zampilli d'acqua che scendevano velocissimi, quasi come se si rincorressero, quando sentì l'ultima voce che quella sera avrebbe voluto sentire, o forse no? Forse l'avrebbe voluta sentire invece, perchè anche se lottava con sé stessa non poteva negare di provare qualcosa per quel biondo che adesso le si stava avvicinando.

< Ehi Rose! Tutta sola? > chiese il serpeverde < preferisco che mi chiami Weasley, è più formale e noi non siamo amici, comunque se sono sola sono affari miei, e se lo sono vorrei rimanerci > rispose lei, ma lui non la ascoltò e si sedette vicino a lei, osservando interessato la fontana. < allora dove hai lasciato il tuo Cliffer? > chiese Scorpius. < se né andato con sua sorella pochi minuti fa perchè suo padre li era venuti a prendere > rispose Rose. < ah, capisco >.

Per un attimo rimasero in silenzio, senza guardarsi. Sapevano che se l'avrebbero fatto ci sarebbero ricaduti, si sarebbero di nuovo inabissati l'uno negli occhi dell'altra. Ma ad un certo punto la tentazione fu troppo forte e i loro sguardi si incontrarono. Si incatenarono. Erano di nuovo una cosa sola; come succedeva tutte le volte che erano insieme. Quella sensazione di unità li accompagnava dolcemente, mentre entrambi viaggiavano con la fantasia, e pensavano a come sarebbe stare insieme, pensieri, che venivano subito scacciati dalla ragione, che astuta, si infilava nelle loro menti, proprio quando la lucidità era ormai un ricordo.

Ma questa volta era diverso. Questa volta quello sguardo era più dolce ma più intenso allo stesso tempo, tanto da far scivolare una lacrima sul viso di Rose. Ormai c'era abituata. Il fatto di incontrare gli occhi di Scorpius le faceva questo effetto. La emozionava a tal punto da farla piangere. Come sempre. Solo che Scorpius questa volta non sarebbe restato a guardare, e come quella prima volta nel corridoio, le tolse la lacrima dal viso e la baciò. Loro erano sempre gli stessi, ma questo bacio fu diverso dal primo. Erano talmente sicuri dei loro sentimenti che la ragione ormai aveva rinunciato ad entrare nelle loro menti e le emozioni si potevano quasi vedere, come fossero mille colori diversi che si divertivano a rincorrersi. Rose questa volta non si tirò indietro. Non lo ammetteva ma l'aveva desiderato quel bacio, già da quando lui le aveva dato il primo.

Dopo un qualche secondo, o qualche giorno come parve ai due ragazzi, si staccarono. Si guardarono. Non c'erano imbarazzi solo sorrisi. Quando ad un certo punto Rose interruppe il silenzio.

< perchè ci sta succedendo questo? > < non lo so > rispose lui < so solo che non voglio che finisca mai! > concluse, riprendendo a baciarla. Noncurante che una ragazzina dai capelli rosso fuoco, assisteva alla scena praticamente allibita.

§

 

ed è qui cari lettori che Lily Potter scopre gli scheletri nell'armadio di Rose Weasley, la quale non versava più lacrime. Quella sera di lacrime ne avevano versate tante i nostri giovani protagonisti non credete? Lacrime di gioia, lacrime di tristezza, lacrime di insicurezza. Quanti tipi di lacrime. Una lacrima può essere finta, quando chi la sfrutta è bravo a farla uscire. Può essere vera, quando si è davvero sinceri. Ma le lacrime, come d'altronde i sorrisi, ci mostrano le emozioni. La gioia di una nascita, il dolore di una perdita, il nervosismo di un esame. È buffo come un solo milligrammo d'acqua possa far capire tante cose no? Eppure è cosi cari lettori. Le lacrime non sono una vergogna, anzi, sono la capacità delle persone di essere forti nel mostrare i loro sentimenti. Chi piange non è debole, perchè la vera forza sta nel riuscire a mostrare ciò che si prova. Non vergognatevi a mostrare le vostre lacrime, lasciate che scorrano, che gli altri sappiano quello che c'è dentro di voi.

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Capitolo 12
*** Il risveglio e l'Espresso ***


Il risveglio e l'Espresso

Dominique aprì appena gli occhi. Non vedeva quasi nulla. Non riconosceva neanche la stanza dov'era, infatti quella non era casa sua, né tanto meno la sua camera da letto. Poi la riconobbe: le tende color crema erano adagiate dolcemente sul davanzale della finestra, un armadio in ciliegio era situato proprio davanti al letto dove si trovava lei adesso, le pareti color arancione chiaro davano un senso di pace e suo zio Harry la stava guardando con aria vagamente preoccupata. Un momento suo zio Harry? Ma certo era a casa Potter, cos'era successo la sera prima? Ma la risposta tardò ad arrivare perchè fu suo zio ad iniziare il discorso.

< Allora Dom, ci siamo divertiti ieri è? > chiese Harry posandole in grembo il vassoio della colazione.

< I-io n-non riesco a... > cominciò lei ma lo zio la interruppe < lo so che non ti ricordi nulla ed è per questo che te lo racconterò io quello che è successo ieri sera, cara la mia Dominique > disse lui tra il divertito e l'arrabbiato, lanciandosi in una descrizione dei comportamenti della ragazza la sera prima.

< Davvero ho fatto questo? Cioè mi sono ubriacata e ho cominciato a flirtare con mezza sala? > chiese la ragazza spaventata mentre Harry annuiva. < oddio che vergogna! Ti prego, sotterrami, uccidimi, ma non farmi tornare a scuola! > supplicò Dominique invano < no, a scuola ci devi andare e domani partirai al binario, e ah! Dimenticavo! Ho fatto mandare da Villa Conchiglia le tue cose così potrai restare qui e smaltire la sbornia! Domani partirai con noi > concluse Harry

< non dirmi che hai raccontato tutto a papà! Mi ucciderà me lo sento! > < non preoccuparti non ho detto nulla a tuo padre. Ma tu vuoi spiegarmi come mai ti sei ubriacata Dom? > chiese Harry mentre la ragazza sospirava sollevata dalla notizia che il padre non era a conoscenza di niente. Così guardò lo zio e cominciò a raccontare < vedi... alla festa di Natale io ho rotto col mio ragazzo perchè lui mi ha tradita. Allora io mi sono detta: adesso che sono libera posso fare quello che voglio e ho visto il mobiletto dei liquori mezzo aperto e dato che sapevo che Carter odia l'alcool ho pensato che gli avrebbe potuto dare fastidio se avessi bevuto. L'unico fatto è che lui non era lì e la cosa non aveva assolutamente senso perchè sicuramente non gli sarebbe importato se mi fossi ubriacata ma l'ho fatto lo stesso perchè non ho pensato a questo. Ero semplicemente ferita > concluse Dominique sotto gli occhi comprensivi dello zio, il quale cominciò a parlarle, un po' alterato ma pacato. < vedi Dom, ognuno di noi riceve delle delusioni, più grandi, meno. E ognuno di noi le gestisce come può, e questo dipende anche da che tipo di delusione hai ricevuto. Ma in ogni caso la vendetta o, come nel tuo caso, il tentativo di dare fastidio non sono le armi migliori. Credo che te l'abbiano detto in molti ma te lo dico anch'io: la miglior arma è l'indifferenza. Se tu ignori la delusione, che può essere una persona o qualunque altra cosa, quella si renderà conto di non averti recato danno, e anche se l'ha fatto, non lo saprà e crederà di essere stata inutile. Così tu avrai la tua vittoria, senza ubriacarti o niente del genere. mi capisci Dominique? > spiegò Harry a sua nipote, sperando che comprendesse quello che lui tentava di farle capire. Ma la ragazza annuì e abbracciò lo zio. < grazie, mi sei stato d'aiuto. Farò come mi hai detto, lo ignorerò! > disse Dominique. < brava. e... per un po' vedi di stare lontana dal whisky d'accordo? > chiese Harry dopo averle dato un bacio sulla fronte ed essere scomparso dietro alla porta per recarsi, come tutte le mattine, a lavoro.

 

§

 

Lily era molto nervosa quella mattina. Non sapeva cosa sarebbe successo se avesse raccontato a qualcuno quello che aveva visto la sera prima. Valutò tutte le possibilità: avrebbe potuto parlarne con James, ma eliminò l'opzione perchè il ragazzo era un po' troppo protettivo con le donne della sua famiglia, di qualunque età, così penso che avrebbe preso Scorpius e l'avrebbe attaccato al muro, in una perfetta imitazione di suo zio Ron; pensò di dirlo ad Albus, ma si convinse che non era una buona idea in quanto Al era il miglior amico di Scorpius e non voleva mettere il serpeverde in difficoltà, perchè credeva che avrebbe dovuto essere lui a confidarsi, quando ne avrebbe avuto il coraggio. Così erano rimasti: sua madre, ma sarebbe arrivato tutto alle orecchie di Ron in circa due secondi, suo padre, lo stesso, sua zia Hermione.... non sarebbero stati due secondi ma neanche mezzo. Alla fine Lily decise che forse era meglio parlarne prima con Rose. Solo lei avrebbe potuto spiegare l'accaduto dato che era la diretta interessata. Così era deciso, sul treno avrebbe cercato Rose e le avrebbe parlato. Ora era un po' più tranquilla e scese giù per la colazione, un po' più allegra di prima.

 

§

 

Albus non voleva alzarsi quella mattina: era troppo preoccupato per Camilla. Cosa ne sarebbe stato di loro? Ma non aveva fatto in tempo a farsi questa domanda che un uragano dai capelli neri si fiondò sul suo letto, procurandogli un livido sul braccio non indifferente.

< James? MA SEI IMPAZZITO? MI HAI FATTO MALE RAZZA DI IDIOTA! ORA CAPISCO PERCHE' DOM, EV, E ALI TI DANNO DEL DECELEBRATO PERCHE' E' QUELLO CHE SEI > urlò Albus sotto gli occhi sconcertati di James < le tre streghette mi danno del decelebrato? Questa è nuova, adesso gliene vado a dire quattro a Dominique, mi sentirà! > concluse il grifondoro.

< fermo! Papà ha detto di lasciarla in pace perchè ha passato una bruttissima serata! > ordinò Albus.

< si certo bruttissima! Ma figuriamoci. Secondo me si è divertita un casino! Non credi Al? Al? Ci sei? > ma Albus non lo stava ascoltando aveva ripreso a pensare a Cami.

< pianeta terra chiama Albus! Oi? > < che vuoi? > si destò all'improvviso Albus.

< niente solo chiederti che ti prende non ti scaldare tanto! > rispose James.

< è che Cami, a fine semestre parte, si trasferisce in America e i genitori non la fanno rimanere qui. > disse Albus, con una faccia da funerale < mi dispiace Al! Ma guarda il lato positivo. Avrai di nuovo tutte le ragazze dietro no? > fece James prima di uscire dalla stanza, fulminato da uno sguardo a dir poco assassino del fratello.

Lui scherzava ma Albus non era il solo ad avere problemi con la fidanzata. Il primogenito Potter infatti non aveva dimenticato quello che era successo con Kelly la sera prima e quello che era quasi successo con Evelyne sempre la stessa sera. Ah che confusione! Una bella colazione lo avrebbe rimesso in vita. O perlomeno gli avrebbe di certo migliorato l'umore.

 

§

 

< Forza ragazzi su! Al, Jamie, Lily, Dom, venite giù i bagagli sono in macchina. Ah Al sei qui che cos'è quella faccia da funerale? > chiese Ginny al suo secondogenito che sembrava uscito direttamente dal libro “cime tempestose” per quanto era triste.

< niente la sua ragazza si trasferisce in America a fine semestre e non potranno più vedersi! > lo canzonò James. < Brutto... pezzo di idiota io ti prendo e ti.. >cominciò Al < ragazza? Quale ragazza Al tesoro hai una fidanzata e non mi dici nulla? chi è? > chiese Ginny noncurante degli sguardi di fuoco tra i suoi due figli maschi. < non ora mamma, devo uccidere un fratello impiccione! > e detto questo Albus si buttò a capofitto su James, ma non fece quasi in tempo che Harry li separò con un colpo di bacchetta. < Ragazzi ma insomma! È l'ultima ora che stiamo insieme prima delle vacanze di Pasqua, vogliamo passarla pacificamente? Che cosa succede? > < succede che il nostro Albus ha una ragazza che partirà alla fine del semestre e non ci ha detto niente! > rispose Ginny al marito.

< cosa? Al ha una ragazza? E chi è figliolo? > cominciò Harry mentre tutti uscivano e Albus alzava gli occhi al cielo.

 

§

PIU' TARDI... SUL TRENO.

< Ehi! > qualcosa (o qualcuno) aveva preso James da dietro e ora gli cingeva la vita. Lui si girò e vide il volto sorridente di Evelyne che lo scrutava con aria dubbiosa. < allora, non mi saluti? Pensavo di essere la tua migliore amica? > disse lei, e James l'abbracciò, ma dopo un po' si fece serio. < senti per quanto riguarda l'altra sera... > < facciamo come se non stesse per succedere nulla James. È stato un momento di sbandamento: tu eri triste e io ti ho consolato tutto qui > ma la ragazza non ne era proprio convinta. < e poi > continuò. < io ho il mio rapporto con Frank, tu hai Kelly perchè sicuramente vi riappacificherete e io non voglio compromettere niente, tanto meno la nostra amicizia ok? > chiese Evelyne. James annuì e i due andarono a cercarsi uno scompartimento per chiacchierare tra amici, lasciandosi alle spalle quello che era quasi successo.

 

§

Lily Potter stava scrutando tutti gli scompartimenti del treno per trovare sua cugina Rose, quando la vide in uno scompartimento proprio vicino a quello di Scorpius Malfoy, ma lei probabilmente stava aspettando Alex. Così la giovane grifondoro entrò e si sedette davanti alla cugina, un po' ansiosa un po' curiosa.

< Ehi Lils? Tutto bene? > chiese Rose, in quanto la ragazza che le si era seduta davanti sembrava nervosa. < Ehm... in realtà vorrei parlare con te Rosie. Di una faccenda alquanto... come dire... interessante. > rispose Lily. < Ok, dimmi > < vedi... l'altra sera, alla fontana... insomma io vi ho visti. Ho visto te e Malfoy che vi baciavate! > disse la ragazzina tutto d'un fiato. Rose era diventata di pietra. Qualcuno li aveva scoperti. La ragazza aveva gli occhi sgranati e la bocca era diventata sottile, quasi inesistente, mentre si guardava intorno con fare nervoso. < Muffliato > disse, sotto gli occhi curiosi di Lily. < è un incantesimo utile. Ti permette di parlare senza essere ascoltato > spiegò Rose. < si mio padre me ne ha parlato > disse Lily. < bene. Ora possiamo parlare. Vedi Lils, un po' sono sollevata che tu abbia scoperto quello che è successo perchè avevo proprio il bisogno di sfogarmi con qualcuno. Io... non voglio lasciare Alex ma, non credo di amarlo, anzi ne sono sicura > < e credi di amare Malfoy, Rosie? > chiese Lily. < non lo so. Oh Lils! Sono così confusa che gli Scamandro direbbero che ho i gorgosprizzi in testa. Non so che fare. La ragione mi dice che Alex è una scelta più sicura e che con lui sarei felice e spensierata mentre con Scorpius tutto sarebbe una sorpresa ma non è detto che è un male no? Il cuore infatti mi dice che il sentimento che provo per quel platinato maledettamente carino è molto più intenso ed è speciale, mentre per Alex nutro stima e affetto, nient'altro. > terminò Rose, con lo sguardo basso visibilmente combattuta perchè entrambe le scelte erano valide ma lei da che parte avrebbe deciso di andare? Dalla sicurezza e l'affetto, o dalla sorpresa e un fortissimo sentimento?

< Rose, sta a te decidere e lo so che io non conto nulla nella tua decisione ma posso dirti che secondo me è inutile illudere Alex, perchè è questo che stai facendo. Io credo che tu sia quasi innamorata di Scorpius e faresti soffrire entrambi oltre che te stessa avendo i piedi in due staffe. Non credi? > chiese Lily < lo so, sarebbe meglio se scegliessi ma in questo momento sento che ho bisogno di tempo per capire ma non posso lasciare Alex per dirgli che voglio una pausa perchè so che lo perderei, ma penso che anche Scorpius si scoccerebbe un po' alla fine. Non so proprio cosa fare! Lils aiutami! > la pregò Rose, e Lily, da buona cugina la consolò dicendole che era meglio lasciare tutto com'era e capire cosa voleva prima di prendere qualsiasi decisione e la corvonero acconsentì, ringraziando la cugina e lasciandosi consolare fino a quando...

La porta dello scompartimento si aprì ed entrò un Malfoy a dir poco contento, e quel sorriso gli donava molto perchè era, se possibile, più bello del solito.

< Ehi Potter, Weasley! > disse. < non devi fingere con me Malfoy, io so tutto! > e detto ciò Lily se ne andò, sotto lo sguardo sbigottito di Scorpius < tu.. > iniziò il ragazzo. < lei ci ha visti ieri sera. Non le ho detto niente io! > disse Rose. < scusa Rosie, il fatto è che è un po' complicata la faccenda e non so quali conseguenze porterà! > disse lui, sedendosi vicino a lei e cingendola con un braccio. < ti riferisci a tuo padre? > < si. Crede che io sia uguale a lui. Che diventerò come lui. Ma io sono diverso, come lui lo era da mio nonno. Mio padre non è mai stato cattivo né ha mai tenuto tanto quello a cui teneva il nonno. Ma è stato condizionato, e anche io lo sono ma in minor modo perchè sento quasi di non appartenere alla mia famiglia > concluse il serpeverde. < non preoccuparti, mio padre anche è lo stesso tipo. Ma io penso che questo sia l'ultimo dei problemi, perchè io penso di non voler lasciare Alex > disse Rose. Scorpius la guardò in un modo che fece trasalire la ragazza. Era ferito. < c-come non vuoi lasciarlo? Dannazione Rose! Io mi preoccupo di non essere disconosciuto da mio padre e tu che fai? Rimani col Cliffer? Non ho parole > e detto questo Scorpius se ne andò, mentre Rose cercava invano di richiamarlo.

§

James era in uno scompartimento del treno con Albus, Camilla, Evelyne, Frank, Alice, Dominique e Alex. Stavano aspettando Rose dato che Lily le aveva detto che si erano viste prima quindi loro pensavano che volesse raggiungerli. Ad un certo punto la porta si aprì ed entrò Kelly.

< James, possiamo parlare per favore? > chiese la ragazza e James si rabbuiò ma annuì ed uscì per parlare con la sua ragazza mentre Evelyne li osservava, incuriosita.

< Allora? Cosa devi dirmi? Vuoi per caso spiegarmi che ti ha preso negli ultimi due mesi o vuoi semplicemente dire che è colpa dello studio? > chiese il ragazzo. < voglio dirti la verità. > disse lei. < bene, prego Kelly, sentiamo. > < è cominciato tutto da circa due mesi a questa parte. Io ho mandato un gufo a casa dicendo che ci avevano comunicato che a marzo ci sarebbero stati i colloqui per l'indirizzo professionale. Così ho scritto a casa che speravo di poter ricevere informazioni sul mestiere di medimaga, perchè è quello che voglio diventare ed ero contenta di poterne parlare con i miei genitori. Ma poi è arrivata la lettera di risposta e tutti i miei sogni sono crollati: mio padre diceva che io sarei dovuta entrare al Ministero perchè altrimenti lui non sarebbe stato fiero di me. Così io ho risposto e lui mi ha mandato un'altra lettera e è andata avanti così finché non ce l'ho più fatta e non ho più risposto ai miei, neanche per salutarli, mio padre mi aveva fatto troppo male. > concluse lei. < Oh, scusami Kels, è che io... beh sono rimasto deluso perchè tu non me ne hai mai parlato di questo fatto > rispose James, molto pentito di aver accusato la ragazza. Lei gli sorrise tra una lacrima e l'altra e i due si baciarono, sotto lo sguardo infastidito di Evelyne che li guardava da dietro la porta. Solo che quel bacio fu diverso tra i due: James sentiva che mancava qualcosa, o che non ci fosse mai stata, mentre Kelly, nascondeva, dietro a quel bacio, altre bugie, che non sarebbero passate inosservate.

 

 

§

 

Insomma, vita dura per i nostri personaggi eh? Che ne sarà di Scorpius e Rose? Cosa succederà tra James e Kelly? Dominique si riprenderà dalla rottura con Jake per guardare avanti?

Chi lo sa, tra tutte queste bugie non si può dire che sia facile scoprire davvero i nostri personaggi. Le bugie possono essere innocenti, e la maggior parte delle volte è così, come ad esempio dire che si esce con un'amica quando invece si esce con un ragazzo, oppure omettere di essere stati voi a prendere il barattolo dei biscotti e a rovesciarlo in testa al vicino! Queste sono innocenti bugie. Ma in realtà esistono bugie gravi? si. E quando se ne dice una, tutto diventa una ragnatela. La vostra grande bugia comincia a tessere la tela fatta di altre bugie perchè quando ne dici una questa ne comporta un'altra, che ne comporta un'altra ancora e via dicendo... ma quindi, a questo punto come si fa ad uscire dalla ragnatela? Si dice la verità. La verità che non è mai una cosa sbagliata, che a volte fa soffrire ma è pur sempre verità. È quella che viene sempre a galla no? Ed in un modo o nell'altro è così quindi perchè rimandare se si può dire subito. Dite innocenti bugie si, non fanno male, ma non ditene mai una grossa, perchè comincerà a tessere la sua tela e, alla fine di tutto, sarete voi le vittime.

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Capitolo 13
*** fredde giornate di gennaio... ***


Fredde giornate di gennaio...

Il freddo era ormai pungente e alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts tutti cercavano un angolo al caldo per ripararsi dal gelo. Solo Rose sembrava non accorgersi che era inverno inoltrato e se ne stava lì, su una panca, infreddolita e ferita. Non aveva più parlato con Scorpius da quella mattina sul treno e ogni volta che provava a rivolgere la parola al ragazzo, quello la ignorava e con sguardo duro, girava la testa e andava avanti per la sua strada. Nemmeno Alex, il suo ragazzo riusciva più a consolarla perchè nonostante le sue amabili carezze e i suoi gesti affettuosi lei non l'amava. Ormai ne era più che certa: quel serpeverde dall'aria un po' furba con gli occhi grigi, ma intensi le aveva decisamente rubato il cuore. Si era innamorata. E più si chiedeva come una cosa del genere fosse stata possibile più altre domande le si inoltravano nella mente, lasciando spazio ad una sola risposta: non c'è un perchè. Già. Non c'è una perchè se qualcuno si innamora. Rose infatti credeva di non essersi neanche accorta di quando ciò era avvenuto. Era stato col tempo. Col tempo aveva cominciato ad amare lui ed ogni cosa che lo riguardasse e il passo più importante era stato ammetterlo a sé stessa dato che essendo orgogliosa com'era questa ammissione era stata una rarità. Ma lei lo sentiva. Sentiva il bisogno di parlare con Scorpius altrimenti credeva che sarebbe scoppiata. Così s'alzò e con passo deciso andò a cercare colui che oramai era al centro dei suoi pensieri.

Lo trovò al freddo, ma coperto, molto più di lei che non sembrava neanche avvertire il gelo di quella giornata, seduto sugli spalti del campo da Quidditch, anche lui assorto nei suoi pensieri.

< Scorpius? > sussurrò Rose. < che vuoi Weasley? Non sono in vena di litigare. > disse il ragazzo, che , si notava, aveva fatto uno sforzo a chiamarla per cognome. < non voglio questo. Voglio chiederti scusa > disse la corvonero, sedendosi vicino a lui. < strano. Rose Weasley non chiede mai scusa. Cos'è cambiato? Ti sei forse innamorata di me? > chiese il serpeverde, un po' speranzoso ma quasi sicuro che anche se la ragazza avesse provato amore verso di lui non glielo avrebbe mai detto.

< si > ammise Rose. Ecco tutte le congetture che il ragazzo aveva fatto in attesa di una risposta erano andate in fumo. Lei lo aveva confessato. Aveva detto di amarlo. E anche per lui era lo stesso, ma mantenne il punto, perchè era rimasto ferito da ciò che era successo quella mattina, sul treno. < Ah si? Allora perchè vuoi rimanere con Cliffer? Se mi amassi non staresti ancora con lui no? >

< è che... ho paura Scorpius, tanta > confessò Rose, abbassando lo sguardo, mentre cercava di trattenere le lacrime. Questa volta non avrebbe pianto, si disse, e si convinse che era solo il gelo a pungerle gli occhi e non la paura di provare un sentimento come quello che c'era tra lei e il Malfoy.

< di cosa hai paura? > chiese lui, spostandole una ciocca di capelli dal viso per osservare meglio i suoi occhi. < di me. Di te. Non so, di questa faccenda. Tu non hai paura Scorp? Non hai paura di quello che succederebbe se gli altri venissero a sapere di noi? Ti rendi conto che scandalo sarebbe? E non dico sono per i nostri padri ma anche per i nostri amici. Ho paura di perderli. Ho paura che Evelyne non mi parli più perchè ho lasciato suo fratello per mettermi, come dicono loro, con una serpe. Ho paura che Dominique non mi consideri più come prima, o che Kelly non accetti la mia scelta nonostante sia la mia migliore amica! > e a questo punto scoppiò in lacrime. Era una ragazza fragile Rose, soprattutto quando si trattava di sentimenti e delle persone che amava. Lui non ce la fece a questo punto a restare impassibile e l'abbracciò, riscaldandola dal freddo e consolandola dai brutti pensieri. < Scusa Rose. Hai ragione tu. Per un po' è meglio che tu rimani con Alex e anche se farà male sarà necessario per capire cosa realmente succederebbe. Facciamo così. Noi ci vedremo comunque, in segreto. Non piangere Rose, non sopporto vederti così. Per favore. Sorridimi > e detto ciò lei sorrise e i due rimasero così per un po', finché il freddo era troppo forte per rimanere all'aperto e altri impegni li richiamavano al castello.

 

§

 

Alice stava camminando per il corridoio, molto contenta di come le cose stavano andando in quel periodo. Lei e Derek stavano insieme ufficialmente e anche se lui era un serpeverde era diverso dagli altri quasi non lo sembrava. Che si sbagliasse Alice a giudicare Derek un bravo ragazzo? Io credo di si perchè appena svoltato l'angolo la ragazza sentì una voce che le parve quella del suo fidanzato e si mise dietro ad una colonna per ascoltare.

< Ehi Derek, guarda che non scappo. > stava dicendo una ragazza che Alice riconobbe come Fiamma Wilson. < Lo so Fiammetta mia ma... tu mi fai questo effetto, ho voglia di baciarti e abbracciarti sempre > e quella era la voce di Derek. < e Alice? Lei penso sia contenta di stare con te? > chiese Fiamma. < lo so, ma lei è solo una stupida ragazzina, quella che mi interessa sei tu! > disse il ragazzo. Alice era sbigottita. Non poteva crederci. Il suo Derek che diceva di lei quelle bruttissime cose. Doveva essersi sbagliata, così uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò nel punto dove aveva sentito provenire le voci e la visione che ne seguì fu ancora peggio di quello che immaginava: Derek era avvinghiato a Fiamma Wilson e i due si baciavano con foga. Alice rimase impietrita, fu come se una rabbia innata dentro le montasse e non potè fare altro che sfogarla.

< Allora è così che stanno le cose? > se ne uscì la ragazza in lacrime, mentre i due amanti si staccavano e la guardavano con gli occhi sgranati. Alice corse via e nonostante i continui richiami di Derek filò dritta, correndo sempre di più finché non andò quasi a sbattere contro Albus.

< Ehi Alice, che ti è successo, perchè piangi così? > chiese il ragazzo guardando l'amica in lacrime. Lei non parlò ma lo abbracciò. Lui rispose all'abbraccio e cominciò ad accarezzarle i capelli. Non appena si fu calmata i due ragazzi raggiunsero un'aula vuota e Alice cominciò a parlare.

< E' per Derek. L'ho sentito parlare con Fiamma e dirle che lei era l'unica che voleva, che io ero una sciocca ragazzina. Poi sono andata lì vicino e ho visto che si baciavano e sono corsa via. > spiegò, continuando a piangere mentre Albus la guardava preoccupato. < sta tranquilla Ali, vedrai che ne troverai uno meglio di quello sciocco. Altro che Fiamma Wilson, lui non sa cosa ha perso. Tu sei la ragazza più dolce e sensibile che io abbia mai conosciuto, sei simpatica, carina, solo un decelebrato potrebbe lasciarti andare > concluse il serpeverde. Mentre la consolava pensava che avrebbe voluto spaccare la testa a Zabini perchè l'aveva fatta soffrire e non si sarebbe dovuto permettere perchè lei non lo meritava. I due rimasero un po' così finché Alice non si fu tranquillizzata e volle andare al dormitorio per stare un po' da sola.

Albus si sentiva un po' confuso dopo quello che era successo ad Alice. Non perchè lei sembrava veramente disperata, ma perchè aveva avvertito come un impulso di proteggerla, come se lei fosse una cosa fragile che solo lui poteva tenere illesa. Ma alla fine si convinse che era solo un'impressione e se ne andò a cercare Camilla.

 

§

 

James era seduto davanti al Lago nero, come sempre, non gli importava del freddo, quel posto anche d'inverno dava pace. La superficie d'acqua del lago era ghiacciata, sembrava una pista da pattinaggio ed infatti James notò una ragazza che pattinava non poco distante dalle sponde e non ci mise molto a capire che era Evelyne: il freddo le rigava le guance arrossate per lo sforzo di andare contro vento, la neve sembrava formare dei piccoli cristalli nei boccoli neri della ragazza, ma anche così, molto rossa in viso era stupenda, sembrava fatta di porcellana. Poi si accorse di lui e gli si andò a sedere vicino, togliendo i pattini.

< non sapevo pattinassi > disse James lanciando un sorriso ad Evelyne. < di tanto in tanto... sai è una sensazione bellissima, dovresti provarla > rispose lei < perchè non me lo dici allora? > chiese il grifondoro < cosa? > < quello che si prova pattinando > < è unico. Sembra di volare. Quando sei sul ghiaccio non pensi a nulla ed è come se ti avvolgesse un'aura > e detto ciò fece un gesto con le mani, come a voler disegnare un arcobaleno. < e ti senti libero James. Ti senti libero > concluse Evelyne guardando fisso negli occhi del ragazzo che la osservava rapito, come fosse qualcosa di speciale, una creatura divina. Ma James aveva una ragazza e lei anche aveva un ragazzo quindi scacciò eventuali pensieri sulla sua migliore amica e cominciò a chiacchierare del più e del meno, mentre la ragazza un po' delusa, rispondeva alle sue domande, cercando di celare la delusione per aver interrotto quel momento magico tra loro.

 

§

 

La Sala Grande era l'unico luogo dove chiunque volesse scacciare i pensieri poteva farlo, c'era talmente tanta confusione e talmente tanto ben di Dio sul tavolo che concentrarsi a pensare era praticamente impossibile. Tutti erano occupati in qualcosa: Rose lanciava occhiate e sorrisi al tavolo dei serpeverde, lei e Alex si erano seduti con i grifondoro; Alex parlava fitto fitto con Dominique, Evelyne scherzava con James, Frank e Alice parlavano della nonna del padre, Augusta, che gli aveva fatto tantissimi regali per Natale, mentre la giovane Paciock, oltre a chiacchierare col fratello lanciava occhiate, anche lei, al tavolo dei serpeverde ed infine Fred, Roxanne, Lily, Hugo e Louis (il quale si era aggregato per pura curiosità) tramavano il prossimo piano per poter dar fastidio alle serpi. Solo Kelly sembrava un po' isolata e aveva deciso di rimanere al tavolo dei Corvonero perchè non le andava di chiacchierare. Ma cosa nasconderà mai quella ragazza?

 

< James, non fare lo sciocco! > lo rimbeccò Evelyne dopo che lui le aveva riempito la bocca di panna. < perchè sennò che mi fai? > chiese lui con aria di sfida. E la ragazza divertita prese la panna e gliela spalmò in faccia, ridendo come una matta mentre James cercava di togliersi di dosso tutta quella cosa zuccherosa. Kelly li guardò. Lei si era accorta che quello che c'era fra loro non ci sarebbe mai potuto essere con lei. Loro erano complici, erano amici ma amanti allo stesso tempo e la cosa più grave è che non se ne rendevano conto. Tutti vedevano quello che c'era tra loro ma non lo ammettevano mai i due grifondoro. E James continuava a stare con Kelly. Forse perchè era stato il suo primo amore? O forse perchè era talmente innamorato di Evelyne che non voleva compromettere il loro rapporto e allora si era messo con “la ragazzina corvonero amica di Rose”. Ma d'altronde anche lei era colpevole, non posso ancora dirvi come, ma lo era. Probabilmente perchè era ferita senza che lui avesse fatto niente, solo per quello che il ragazzo provava. Lei sapeva che non l'avrebbe mai tradita perchè James era una persona fedele. E lei si approfittava di questo? Non lo so. Lo scopriremo insieme.

 

Mentre parlava con Alex, Rose vide Scorpius allontanarsi e farle cenno di raggiungerlo. Così lei si scusò con gli altri dicendo che doveva finire i compiti, diede un bacio sulla guancia ad Alex (che restò un po' sorpreso) e andò a raggiungere il suo amore clandestino. Se glielo avessero detto non ci avrebbe creduto che si sarebbe innamorata di Malfoy, per due semplici motivi: uno, era un Malfoy e si sa che con i Weasley non corre buon sangue; 2 Rose non era tipa da fare cose simili, non si sarebbe mai sognata di avere un amore segreto, lei era una ragazza con la testa sulle spalle. Si, era giudiziosa. Ma ahimè era anche innamorata, e questo di certo non giovava alla sua lucidità.

< Ehi! > disse Scorpius, prendendo Rose per un braccio e portandola in un'aula vuota, la stessa dove avevano parlato alla festa di Halloween.

< Ehi! > rispose lei. < Allora ti stai divertendo con Alex? > chiese lui un po' ferito. Lei lo rassicurò, ormai rassegnata che ogni volta che si sarebbero visti lui avrebbe detto sempre la stessa cosa.

< lo sai che non è così > disse Rose < lo so. Ma fa male comunque > < ma se non l'ho neanche baciato. E penso che lui se l'aspettasse ed è rimasto un po' sorpreso quando l'ho baciato sulla guancia > rispose la ragazza. < capisco, ma tu puoi baciare solo me > e detto questo Scorpius e Rose si baciarono. Erano felici insieme. E sarebbe arrivato il momento nel quale tutti avrebbero saputo quello che provavano. Sarebbe arrivato il momento in cui Rose Weasley e Scorpius Malfoy non si sarebbero vergognati a dire che stavano insieme. Ma per ora si limitavano a condividere solo loro due, la felicità che provavano.

 

§

 

Dominique era al tavolo che parlava con Alex. Le era sempre piaciuto quel ragazzo solo che Rose era arrivata prima, e poi c'era stato Carter, del quale la ragazza si stava quasi innamorando. Ma ora che lo guardava gli sembrava davvero carino, oltre che simpatico.

< Dominique? Dom? Ma hai sentito quello che stavo dicendo? > chiese Alex, risvegliando Dominique dalle sue fantasie. < Ehm.. no scusa mi sono distratta dicevi? > si riscosse lei. < Mah, niente ti stavo chiedendo del Quidditch, io non l'ho seguito molto, ma volevo venire alla partita di lunedì, so che James è cercatore ed anche tu sei nella squadra giusto? > chiese il ragazzo.

< si, lo sono anch'io, comunque vieni lunedì vedrai che ti divertirai il Quidditch.... > e qui non vorrei annoiarvi con inutili chiacchiere sullo sport, tanto comunque Dominique avrebbe parlato sicuramente delle sue grandi doti e di quelle della sua famiglia.

 

§

 

Alla fine cari lettori vi lascio con qualche dubbio nella mente. Che succederà nel triangolo Rose-Scorpius-Alex? Quale sarà l'ulteriore segreto di Kelly? Non è che il triangolo si trasforma in un quadrato, con inclusa anche Dominique? Alice, stringerà amicizia con Albus?

Beh aspettate e saprete, d'altronde la base di tutta questa storia è il sentimento no? È bello provare sentimenti, che siano di gioia o di dolore, perchè ci fanno capire che siamo unici nel nostro genere. Ognuno di noi, ha infatti, un suo modo di mostrare ciò che prova ed ogni modo è valido, che sia con una carezza, con una parola o con una lacrima, tutto è lecito quando in gioco ci sono le emozioni, tranne la violenza certo! Non vorrete mica uccidere un amico perchè vi ha rubato la ragazza? No, perchè i sentimenti non devono essere sinonimo di ossessione, perchè quest'ultima non è emozione, né amore, né nessun altro tipo di sentimento, è solo una malattia. Guardatevi dall'ossessione, non c'entra niente con l'amore.

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grazie a tutti coloro che hanno recensito e seguito la mia storia. un saluto, Alla prossima!

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Capitolo 14
*** il campeggio ***


Il campeggio

Era appena passato febbraio e il clima cominciava ad essere meno rigido. Per i nostri protagonisti tutto era normale, come li avevamo lasciati quasi due mesi prima, tra il gelo e la neve di gennaio. Solo che qualcosa (o qualcuno) stava per disturbare la quiete di Hogwarts, senza tener conto delle conseguenze,direi.

 

§

 

Lily, Roxanne e Fred stavano preparando un nuovo scherzo: avrebbero fatto esplodere dieci fuochi d'artificio tra le aule, quella mattina. Così il piano era pronto. L'unico intoppo fu che appena i fuochi partirono scoppiarono in una strana maniera e fecero esplodere gran parte delle aule. Fortunatamente c'era la ricreazione in quel momento e nessuno si fece male. Per eliminare le prove i tre ragazzi artefici dello scherzo raccolsero i resti dei fuochi e li fecero evanescere. La McGranitt arrivò di corsa ma non trovò Lily, Roxanne e Fred lì, solo aule distrutte. Così non potè fare altro che mandare gli studenti a casa per i lavori di ristrutturazione, e quella sera avrebbe dato l'annuncio.

 

< Buonasera studenti! > cominciò la preside sotto lo sguardo un po' curioso dei suoi allievi, in quanto i discorsi venivano riservati principalmente all'inizio e alla fine dell'anno. La professoressa sembrò accorgersene e disse < so che vi starete chiedendo il perchè, ma so anche che siete a conoscenza che questa mattina gran parte delle aule di: trasfigurazione, incantesimi e pozioni è stata distrutta. Suppongo a causa di un incantesimo finito male, ma non chiederò a voi chi sia il colpevole. Pertanto, a causa di questo incidente, mi vedo costretta a chiudere la scuola per due settimane, tempo necessario alla ristrutturazione delle aule in questione! > appena la preside terminò un boato si alzò dai tavoli e tutti erano contentissimi di poter passare due settimane in pace. Solo Rose sembrava dispiaciuta all'idea che la scuola chiudesse e aveva l'aria a dir poco afflitta.

< va bene. Va bene. Basta ora, so che la notizia ha riscosso una certa gioia in voi cari studenti ma non per questo dovete comportarvi come un indisciplinato gregge di pecore! Per cortesia. Allora, se mi è concesso terminare, tutti voi partirete domani con l'Espresso per Hogwarts. Le vostre famiglie sono già state informate. Ora andate a preparare i bagagli e mi raccomando, non voglio feste clandestine per festeggiare d'accordo? Bene buonanotte ragazzi e buon viaggio! > e detto questo la preside concluse il suo discorso, consapevole che quella notte ci sarebbe stata una festa, ma di questo è meglio non parlarne. Passiamo invece all'indomani, sul treno, dove James era in uno scompartimento con i suoi amici e cugini.

< Allora ragazzi! > esordì James. < Oh no Jamie! Non dirmi che stai pensando a qualcosa! Potrei svenire! > disse Rose, tra le risate di tutto lo scompartimento. < Ebbene si Rosie, il vostro James ha un'idea spettacolare per queste vacanze. Rullo di tamburi... oooo.... IL CAMPEGGIO! > urlò il ragazzo mentre tutti lo guardavano con aria a dir poco spaesata. < andiamo ragazzi, non ditemi che non sapete cos'è il campeggio! > esclamò James. < NO! > risposero tutti in coro. < bene, ve lo spiego. Dunque, noi andiamo in un bosco, una foresta, insomma un posto dove c'è verde, piantiamo delle tende, ovviamente magiche, me le farò prestare da nonno Arthur, e restiamo lì tra la natura! > concluse il grifondoro. < ehm.. questo vorrà dire che staremo in un bosco per una settimana con gli animaletti e le zanzare? > chiese Dominique, alquanto terrorizzata. < si Dom! Ma non preoccuparti, non succederà niente. Se ci vanno i babbani, perchè non dovremmo andarci noi? >. Dopo qualche mugolio e protesta tutti (Dominique con sommo disprezzo) acconsentirono a trascorrere una settimana in campeggio. Fin ora i partecipanti erano: James, Lily, Albus, Camilla, Dominique, Louis, Rachel, Alice, Frank, Alex, Evelyne, Scorpius, Rose, Hugo, Fred, Roxanne e i gemelli Scamandro. Kelly aveva detto di aver ricevuto un gufo dai suoi genitori che le dicevano che sarebbe dovuta andare a trovare sua nonna in Florida per quelle due settimane e quindi non sarebbe venuta in campeggio con loro.

 

§

 

La mattina della partenza era limpida. Harry Potter prese i bagagli dei suoi figli e li mise in macchina (per non dare nell'occhio avevano deciso di non smaterializzarsi).

< Allora ragazzi! > disse Ginny sotto gli occhi infastiditi dei suoi figli che sapevano per certo cosa la madre gli stesse per dire < inutile dirvi di stare attenti, di non farvi male, di non perdervi, di portare sempre la bacchetta con voi, che anche se la magia non si può usare fuori da scuola in casi di emergenza sapete che è concesso, non litigate e...ah James, Al, state attenti a Lily che è piccola ancora, capito? E tu Lily non fare sciocchezze > concluse la donna. I tre ragazzi annuirono e andarono a prendere posto in macchina.

 

§

 

Arrivati al campeggio si salutarono tutti ed entrarono nelle loro tende: una per i ragazzi, l'altra per le ragazze (date in prestito da Arthur Weasley), si sistemarono e si ritrovarono davanti a un fuoco che aveva acceso Harry e che gli aveva lasciato in barattolo in modo tale che non si spegnesse.

< Allora, bello il campeggio eh? Ve l'avevo detto io! E domani andiamo anche in giro a fare un'escursione, magari vicino al lago, così ci rilassiamo un po' e ci facciamo il bagno! > disse James, entusiasta del viaggio. < certo Jamie, magari con qualche piovra gigante! Oh no, io mi metto a prendere il sole e basta, non ho intenzione di correre dei pericoli per farmi un bagno al lago! > lo rimbeccò Dominique, abbastanza infastidita dalla situazione ma felice di trovarsi lì con i suoi amici (e con Alex aggiungerei). Così la serata passò, tra battibecchi e risate, tra sorrisi e bugie, tra amori e amicizie, finché arrivò l'ora di andare a dormire e pensare che l'indomani, sarebbe stata una giornata piena di emozioni.... e sorprese.

 

§

 

< Rose, Rosie, ehi svegliati, Rose! >. Una voce chiamava Rose per farla svegliare ma le uniche parole che uscirono dalla bocca della ragazza furono < ancora cinque minuti... > < Rose, sono Scorp svegliati! > < Scorp? Che ci fai qui? Esci immediatamente, se qualcuno ti vede? > disse Rose. < non preoccuparti dormono tutti, ti aspetto qua fuori tra poco, vestiti e andiamo a fare una passeggiata, torneremo prima che si sveglino > rispose Scorpius.

Dopo cinque minuti Rose era pronta e i due si incamminarono nel bosco.

< ma che ore sono? > chiese la ragazza ancora insonnolita. < le sei e mezza del mattino credo perchè? > < come perchè? Scorp è presto! > esclamò Rose indignata. < lo so tesoro mio, però se volevamo vederci questa era l'unica opzione, gli altri si sveglieranno verso le dieci credo! > e detto ciò stampò un leggero bacio sulle labbra della corvonero, dapprima infastidita, poi divertita.

Rose si guardò intorno. Quel posto era davvero stupendo: gli alti alberi arrivavano su, fino quasi a toccare il cielo e le prime luci del mattino trafiggevano le loro altissime chiome, in lontananza si sentiva un ruscello e probabilmente c'era anche una cascata. Il sentiero era stretto ma ben visibile e rocce di ogni tipo ricoperte da muschio e licheni, facevano capolino dietro le querce secolari. Si udivano gli uccelli cinguettare e le cicale cantare, mentre loro, avanzavano in cerca di un posto tranquillo, che trovarono poco dopo. Era come Rose immaginava: c'era un ruscello che ricadeva in una piccola cascata e sembrava proprio che l'acqua si tuffasse dalle rocce che formavano come una caverna sotto il punto di slancio, probabilmente formata dall'erosione dell'acqua. Dei ciottoli erano disposti a mo di ponte lungo il ruscello e i rami di un albero caduto formavano come una panchina, intrecciandosi l'uno all'altro, dove i ragazzi si accomodarono.

< E' bello qui no? > esordì Scorpius mentre Rose annuiva sempre più meravigliata dalla bellezza del posto. < ehi guarda qui! > continuò il ragazzo, tirando fuori una macchina fotografica magica.

I due si strinsero e si fecero molte foto, sulla panchina, sul ruscello, nella grotta sotto la cascata. Erano felici.

< Ehi Rose > < Mmh? > < beh io... volevo dirti che non ho mai provato per nessuna quello che provo per te. Io ti amo, ma tu questo già lo sai credo. Io volevo semplicemente dirti perchè. Ti amo perchè sei diversa dalle altre e non mi giudichi solo per il mio aspetto. Ti amo perchè ogni secondo che passo con te è oro, non solo per me ma per chiunque, beh in modo particolare per me. Ti amo perchè.... ti amo... perchè mi piace guardarti studiare mentre ti mordi il labbro per la concentrazione. Ti amo perchè amo ogni cosa che fai, anche quando ti arrabbi. Ti amo per il solo fatto che esisti e rendi la mia vita bella da morire ogni giorno di più. Ti amo Rosie > concluse Scorpius, mentre Rose era già scoppiata in lacrime ed ora lo stava baciando, un bacio diverso dagli altri, un bacio consapevole, che c'era amore tra loro, semplice e puro amore.

Dopo un ora che stavano lì (ai ragazzi parve sia passato solo un secondo), dovettero andare per non insospettire gli altri, e così mano nella mano si incamminarono verso il campeggio, dove avrebbero tenuto per loro quei piccoli istanti di felicità, rubati, ad un amore difficile, ma non impossibile.

 

§

< Ragazze! > trillò Rose per svegliare le altre che dormivano ancora, appena di ritorno dalla gita con Scorpius. < Ehi! Dom, Ev, Ali, Roxy, Lily, Rachel! Oh vi devo chiamare tutte? Dai in piedi! > e dopo parecchie proteste e porte in faccia (causate dal sonno) le ragazze si sedettero per fare colazione quando...

< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA > un urlo proveniva dalla camera a fianco. < Dominique! Cosa è successo? > chiese Evelyne preoccupata. < Ho un brufolo, un brufolo sul mento! No, non è possibile, proprio adesso, di solito li faccio sparire con la magia ma adesso non so proprio come fare! Per Merlino è bruttissimo! > esclamò Dom, sotto gli occhi minacciosi delle sue compagne. < ma sei matta? Cioè noi ci siamo preoccupate che ti fosse successo qualcosa di grave e tu che fai? Urli per un brufolo oh, per la sottoveste di Morgana! Tu non stai bene! > la rimproverò Roxanne, decisamente infastidita. < non preoccuparti, mia madre è babbana ed io ho una crema per farli andar via senza magia > la interruppe Cami. < tieni! > e porse qualcosa a Dominique. Dopo molte imprecazioni per l'assurda fobia di Dom dei brufoli, qualche mignolo indolenzito (sempre colpa del sonno) e parecchia di quella crema babbana le ragazze uscirono fuori, mentre i ragazzi erano già lì ad aspettarle.

< ma dove eravate finite? È mezzora che aspettiamo! > esclamò James. < dillo a Dom e al suo brufolo! > rispose Evelyne sotto lo sguardo furente di Dominique, che non voleva mostrarsi ridicola davanti ad Alex, che ora teneva sottobraccio Rose, la quale continuava a guardare Scorpius, un po' infastidito ma rassegnato. Dopo circa un quarto d'ora erano tutti al lago. Sembrava il lago di Hogwarts, l'atmosfera era la stessa, c'era la stessa magia, anche, tutto sembrava così... divertente ecco, aveva l'aria di essere un posto divertente.

Le ragazze cominciarono a prendere il sole mentre i ragazzi si buttarono subito in acqua. Evelyne non potè fare a meno di buttare l'occhio su James, Merlino, benedetti allenamenti di Quidditch, il ragazzo aveva un fisico mozzafiato, tanto che anche le altre ragazze (ovviamente che non erano né cugine né sorelle) lo stavano osservando e non gli staccavano gli occhi di dosso.

Dopo un po' di tempo anche loro andarono a bagnarsi, ma l'unica che non si mosse fu Dominique quando... all'improvviso la ragazza vide delle ombre che le coprivano il sole e d'improvviso capì: due mani la stavano afferrando dalle spalle e due dai piedi mentre lei gridava < No, NOOO QUESTA VE LA FACCIO PAGARE, JAMES, FRED, METTETEMI GIU',! > e si divincolava nella stretta di James e Fred. Dopo pochi secondi SPLASH! Dominique era stata buttata di peso in acqua e ora avanzava con un viso talmente arrabbiato da ricordare nonna Molly (e ce ne voleva). L'unico problema era che Dominique non aveva la bacchetta perchè era nella borsa e anche se l'avesse avuta non avrebbe potuto fare nulla quindi si limitò a prendere a calci e pugni i cugini alla babbana, mentre strillava e inveiva contro di loro.

Dopo un po' si calmò e uscì dall'acqua per asciugarsi, sotto lo sguardo, ancora terrorizzato, di James e Fred e quello divertito del resto dei presenti.

Circa qualche ora dopo, i ragazzi decisero di fare un gioco babbano, che si chiamava obbligo o verità, James spiegò le regole (in fatto di giochi babbani ne sapeva una in più del diavolo) e tutti si misero in cerchio, inconsapevoli che quell'innocente gioco babbano (all'apparenza) avrebbe provocato non poche conseguenze.

< Allora, inizio io e faccio una domanda a... Evelyne! > esclamò James. La ragazza rispose con obbligo e James cominciò a pensare...< mmm... devi dare un bacio a stampo a Fred! > disse mentre Frank protestava. < Oh andiamo Frank, è solo un gioco! > rispose Evelyne mentre baciava Fred, visibilmente compiaciuto. < Bene, ora tocca a me perchè ho appena fatto obbligo e scelgo... Dominique! > disse la grifondoro, e la sua amica rispose con verità. < bene... ti sei mai innamorata?> chiese Evelyne e quando Dominique fece segno di no con la testa tutti rimasero un po' sorpresi, ma la bella Weasley non si perse d'animo e puntò il dito contro Rose che scelse verità, sotto gli occhi un po' preoccupati di Scorpius. < bene, bene, Rosie... una domanda facile. Sei innamorata veramente di Alex? > chiese Dom mentre la povera corvonero non sapeva cosa dire. < eh.. beh.. no, non lo sono > rispose in fine mentre tutti la guardavano sbalorditi e Alex se ne andava, arrabbiato. Rose lo rincorse e si allontanò da tutti non prima di sentire James che diceva < Uh, guai in vista.. d'accordo continuiamo! >

< ALEX! ALEX! Fermo dove stai andando? > urlava Rose, mentre Alex si girava verso di lei, scuro in volto. < Alex noi dobbiamo parlare! > < e perchè? Non hai detto forse che non mi ami? Se è così non dovresti stare con me! > < andiamo Alex, non fare il bambino, lo sai che alla nostra età amore è una parola grossa > disse la ragazza, non molto sicura di ciò che aveva detto perchè lei era consapevole di essersi innamorata, si, ma di un altro. Ma il ragazzo non rispondeva così Rose continuò. < dai Alx, lo sai che io ti voglio bene ma... adesso dimmelo tu, sei innamorato di me? > chiese Rose furba, sicura della risposta. Alex parve pensarci un attimo ma poi fece segno di no con la testa. < e allora cosa vuoi da me? Che c'è? Neanche tu sei innamorato! > < no, non lo sono, ma pensavo che tu lo fossi! > rispose lui < e certo, io dovevo essere innamorata di te e tu potevi fare come volevi no? Alex ma in che mondo vivi? E poi diciamocela tutta ci siamo sempre comportati come due amici noi due, meglio esserlo no? > chiese Rose speranzosa. Il ragazzo annuì e l'abbracciò, come amico. < senti non ho finito devo dirti un'altra cosa > continuò la ragazza. < cosa?> < sono innamorata di un altro ragazzo, e va avanti già da qualche mese, io... non volevo ferirti ma non sapevo cosa fare > disse scoppiando in lacrime, come al solito. < Rose, tu mi hai tradito? > la corvonero annuì. < COME HAI POTUTO? NON ESSERE INNAMORATA NON TI DA IL DIRITTO DI TRADIRE! OH MA COME HO FATTO A FIDARMI DI TE! SEI UNA TRADRITRICE ECCO COSA SEI! SEI MESCHINA E BUGIARDA! > e detto ciò il ragazzo se ne andò, mentre Rose tornava dai compagni e tutti decisero che era meglio interrompere il gioco e tornare al campeggio.

 

§

 

I ragazzi erano seduti vicino al fuoco, come tutte le sere del campeggio, solo che questa era speciale, era l'ultima. La settimana era passata bene tutto sommato, i ragazzi si erano divertiti, Rose e Alex non si parlavano e non avevano intenzione di rivelare a nessuno quello che si erano detti circa sei sere prima, a parte questo tutto era filato liscio e il campeggio si era rivelato un'ottima vacanza per staccare dalla routine scolastica e quotidiana.

James sedeva su una roccia, vicino un albero tagliato, immerso nei pensieri, quando Evelyne gli si avvicinò.

< Ehi pensatore! Tutto bene? > chiese. < non lo so Ev, mi sono ritrovato a pensare > disse lui < beh me ne ero accorta ma... posso sapere a cosa? Se non vuoi dirmelo non importa > < a me, a quanto sono cambiato, vedi... credo che tu sia stata un po' l'artefice del mio cambiamento, mi hai parlato, mi hai detto di essere coraggioso, e così non ho avuto paura di innamorarmi. Però, ora mi chiedo, mi aiuterai a sopportare una rottura? > chiese James. < u-una rottura? > Evelyne era un po' sorpresa.

< Già... credo che Kelly mi tradisca.... >

 

§

 

e con ciò concludo cari lettori, mi raccomando dite sempre la verità! Non fate come Rose, o come Kelly, la quale probabilmente ha fatto qualcosa secondo la quale James ipotizza che lo stia tradendo. Dite la verità è l'unica soluzione a parecchi problemi.

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Capitolo 15
*** crisi di identità ***


Crisi di identità

< James non sono sicura che sia la cosa giusta > disse Evelyne mentre si poggiava una mano sulla fronte con fare preoccupato. < certo che lo è! Devo saper Ev, devo assolutamente conoscere la verità su Kelly! > rispose un James un po' trafelato e abbastanza teso. < ma se poi non va bene? Cioè io ho paura che se poi non è come dici tu lei si possa arrabbiare parecchio! E non è nemmeno una cosa tanto sicura, è rischioso Jamie! > ora Evelyne era decisamente tesa pensando a cosa sarebbe dovuto succedere quel martedì, al campo da Quidditch. < non preoccuparti! > rispose James allargando le braccia quasi indifferente e scrollando le spalle. < non mi succederà niente! > < ma... > le parole della ragazza furono interrotte da uno sguardo del grifondoro che in quel momento la stava osservando sottecchi, un po' irritato dalle preoccupazioni che affliggevano la sua migliore amica, in quanto il piano era stato studiato perfettamente, solo che ora, beh... toccava metterlo in atto. Così una Evelyne rassegnata seguì James su per il campo da Quidditch in tempo per l'allenamento.

< non ti colpirà davvero, giusto? > < no Ev sta tranquilla > la rassicurò il ragazzo per l'ennesima volta facendole cenno di andarsi a sedere e di tranquillizzarsi mentre lei obbediva un po' contrariata ma fiduciosa.

Bene, pensava James, Kelly mi ha detto che aveva un impegno, se mi sta tradendo non verrà al mio spero finto capezzale. Questi erano i pensieri del ragazzo mentre cercava di mettere in atto il suo non poco rischioso piano che sua sorella avrebbe giudicato folle.

Così James si alzò in volo, fece due o tre giretti, qualche giro e poi fece cenno al battitore così tre... “speriamo che non lo prende davvero!” pensava Evelyne. Due... “E se lo prende davvero?”. Uno. “per Merlino l'ha preso davvero!”. Tutti urlavano nel campo da Quidditch perchè James aveva perso i sensi e aveva un bernoccolo niente male in testa. Evelyne era china sull'infortunato mentre metà squadra inveiva contro il malcapitato battitore in quanto non erano a conoscenza del piano.

 

 

 

James aprì piano gli occhi, era riuscito il piano? Sembrava di si dato che era in infermeria. Ma ehi! Un momento! Aveva un bernoccolo in testa o si sbagliava? E si era appena svegliato da un mezzo coma o era solo la sua impressione. Una Evelyne preoccupatissima lo guardava come se da un momento all'altro dovesse morire di spruzzolosi, e non appena si accorse che James era cosciente cominciò a sgridarlo a puntino, in un modo che gli ricordava pericolosamente sua madre, Ginny.

< io te l'avevo detto! Non dovevamo mettere in atto questo stupido piano. Beh almeno è servito a qualcosa > disse la ragazza, mordendosi freneticamente il labbro, azione che compiva solo quando era estremamente nervosa. < in che senso è servito a qualcosa? > chiese il grifondoro, a cui non era passata inosservata l'affermazione dell'amica. < niente. Nessun senso. Dimentica! > cercò di svincolare lei, ma c'era qualcosa che non andava ed Evelyne per James era come un libro aperto e non poteva nascondergli nulla. < Oh d'accordo ma non guardarmi così! > lo rimproverò la ragazza dopo che James aveva sfoderato quello sguardo da “so che mi stai nascondendo qualcosa, parla o userò la legimanzia!” così Evelyne, per nulla volente cominciò a parlare < ecco... > disse mentre si torceva le mani, quasi come volesse strangolarsele a vicenda. < credo che avessi ragione > continuò tutto d'un fiato senza neanche guardare in faccia il suo migliore amico. < non l'ho vista con nessuno > lo rassicurò. < ma ha detto che aveva da fare e che non sarebbe venuta in infermeria, io le ho detto che ti eri fatto male, che non eri cosciente e lei ha detto che a maggior ragione avrebbe fatto quello che doveva e poi ti sarebbe venuta a trovare. Io sinceramente se fossi stata la tua ragazza sarei venuta di corsa > e a quest'ultima affermazione Evelyne arrossì lievemente, ma James non se ne accorse, era troppo occupato a pensare. < dobbiamo organizzare un altro piano > concluse infine. < no James, no. Hai visto cosa ti è successo? Io penso che tu debba lasciare le cose come stanno e aspettare finché non ne hai la certezza. La settimana scorsa al campeggio, mi hai detto solo che ti era sembrata sfuggente e sempre meno disponibile a passare del tempo con te, neanche in Sala Grande, però potrebbe anche darsi che abbia ancora problemi con il padre. Tu lascia le cose come stanno! >. Evelyne sembrava un fiume in piena e sputò queste parole come se temesse che se avesse rallentato lui non le avrebbe dedicato del tempo per ascoltarle, ma James, era talmente preoccupato della somiglianza che la sua amica aveva preso di sua madre negli ultimi cinque minuti che annuì debolmente e si rimise a letto, salutando Evelyne che lo baciò delicatamente sulla guancia, per poi tornare in sala comune dove sicuramente Frank, la stava aspettando.

 

*

 

Kelly era seduta in Sala Grande, attendeva Rose che ancora non si vedeva. Pensava. Ma chi era diventata? Lei la dolce, innocua e fedele Kelly, chi era? Non lo sapeva più. Da quando aveva cominciato ad uscire con James era cambiata, ma fino a poco tempo prima non si sarebbe mai sognata di fare quello che aveva fatto. Proprio lei, non sapeva più chi fosse. Si guardava allo specchio continuamente e si chiedeva del perchè un cambiamento così repentino l'aveva trafitta. Poco dopo si rispose. Era stata lei. Non qualcun'altra, lei. Quindi era solo per colpa sua che era successo tutto, d'altronde era possibile che l'essere diventata improvvisamente popolare da quando usciva con il ragazzo più bello della scuola le avesse fatto montare la testa, ed era così che probabilmente era nata tutta quella faccenda dolorosissima per lei e per il suo ragazzo, che ancora non sapeva nulla. Ma lei non si sentiva degna di provare dolore, perchè lo aveva causato a sé stessa e alla sua metà. Non avrebbe continuato, si era ripromessa un giorno, guardandosi allo specchio per l'ennesima volta. Non ce l'aveva fatta, aveva continuato, consapevole che prima o poi la verità sarebbe venuta fuori, come sempre, come quell'acerrima nemica-amica faceva ogni volta che una bugia si celava dietro gli occhi di qualcuno.

 

*

Rose era in ritardo per la cena e sicuramente Kelly la stava aspettando, solo che in quel momento era occupata con il suo ragazzo, e tra un bacio e l'altro lei cominciò a parlare.

< Sai, mi dispiace per Alex, so che non eravamo innamorati ma forse non si meritava che io lo tradissi no? C'è rimasto malissimo > disse la ragazza, tra le braccia di Malfoy, un po' dispiaciuta.

< sei pentita? > chiese Scorpius d'un tratto, preoccupato per la risposta. < no > rispose lei semplicemente mentre lui tirava un sospiro di sollievo. < allora perchè continui a parlarne? > chiese di nuovo il serpeverde che evidentemente aveva deciso di farsi del male quella sera, perchè l'attesa delle risposte di Rose era alquanto snervante, a volte lei era imprevedibile quando parlava.

< beh perchè siamo stati insieme un po' di mesi, e anche se non l'ho mai amato ciò non significa che non mi dispiaccia che soffra, solo che il mio è un affetto fraterno, nulla di più > a quella risposta Scorpius tirò un altro sospiro di sollievo e guardò l'orologio. < O Morgana! La cena è iniziata da un quarto d'ora! Sbrighiamoci Rose! > e detto questo i ragazzi cominciarono a correre a perdifiato, cercando di non perdersi le delizie che gli elfi preparavano apposta per loro.

 

*

 

Albus stava ripassando in biblioteca quando Cami gli si avvicinò.

< Ehi > disse lei < Ehi! > rispose il serpeverde sorridendole radioso, anche se sembrava che la ragazza non fosse tanto contenta. < devo parlarti urgentemente > e questa frase fu pronunciata con una foga tale che sembrava che le parole fossero quasi sputate fuori, come se bruciassero alla lingua della ragazza. < l'ultima volta che hai detto questa frase non mi hai dato una bella notizia, quindi sto cominciando a preoccuparmi seriamente. Cosa è successo? >chiese Albus sinceramente scosso.

< in effetti riguarda il viaggio >. Per un attimo non parlarono. Si riusciva ad intravedere un piccolo lume di speranza negli occhi del giovane Potter, soppressa subito dalla notizia che gli venne data da Cami qualche secondo dopo. < i miei hanno anticipato la partenza. Non sarò presente neanche al ballo della vittoria parto il primo di aprile. >. Fu un brutto colpo per Albus, il ragazzo si sentiva come se non avesse più la terra sotto i piedi, si era gelato. Aveva pensato come sarebbe stato lasciare Cami, ma non più di tanto, infatti aveva cercato di godere ogni minimo istante della sua compagnia. Non poteva sopportarlo, non era pronto, a detta sua avrebbe avuto ancora tre mesi per prepararsi, ora gli rimanevano due settimane. Due settimane che sarebbero volate e che avrebbero lasciato solo un vuoto profondo, tra la tristezza e i sorrisi di ricordi velati e fugaci baci. Che ne sarebbe stato di loro? Nulla solo ricordi. Belli. Ma pur sempre ricordi.

< I-i-i-io n-n-n-non... > furono le uniche sillabe che riuscirono ad insidiarsi tra la bocca e i denti di Albus mentre Camilla lo abbracciava e insieme piangevano per la separazione, oramai prossima.

 

*

 

James era appena uscito dall'infermeria, un po' deluso dall'esito del piano che non solo gli aveva provocato un bernoccolo e un terribile mal di testa, ma non aveva neanche ricevuto l'informazione che gli serviva, un po' determinato a scoprire la verità su ciò che Kelly nascondeva.

Chissà, forse aveva bevuto involontariamente la felix felicis, o forse perchè il fato era dalla sua parte quel giorno, ma subito, mentre tornava in sala comune, scoprì la verità: Kelly parlava con Marcus Finnigan, quello che l'aveva fatta soffrire e in gran parte motivo della loro relazione. Non era un colloquio, come si potrebbe definire.. ordinario, così James restò ad ascoltare, abbassandosi sulle scale.

< Senti basta ok? Ne abbiamo parlato non voglio più far soffrire James! > stava urlando la ragazza arrabbiata, che evidentemente si era accorta aveva usato un tono di voce alto e le ultime parole le aveva pronunciate sottovoce.

< Soffrire? Kelly ma se nemmeno lo sa? > rispose il ragazzo prendendo Kelly per la vita e cercando di attirarla a sé. James era arrabbiato, si , stava soffrendo, ma in fondo si rese conto di averlo sempre saputo.

< E spero che non lo sappia mai? Senti il mio con te è stato un errore, non voglio più ripeterlo! >

< A si? Non mi sembrava mentre ci divertivamo al lago ieri mattina e mentre ci baciavamo è Kels? Non puoi mollarmi così! > esclamò Marcus.

< che vuoi che faccia, dovrei lasciare James? > chiese la corvonero, ma una voce interruppe la risposta di Marcus.

< Io credo che non ce ne sia bisogno è Kels! > ed infatti il suo ormai ex ragazzo si era alzato dalle scale e si era avvicinato ai due, sotto gli occhi impietriti di Kelly e quelli divertiti e soddisfatti di Marcus.

< Marcus vai via per favore, lasciaci soli. > disse la ragazza con fermezza e quello obbedì senza troppe storie.

< Allora. Sto aspettando > disse James dopo due minuti di imbarazzante silenzio.

< Jamie, io... scusa è che lui mi è sempre piaciuto e ci sono caduta.. però stavo per finirla i-io ero stressata per mio padre! > cominciò lei. < NON DIRE CAZZATE KELS! Ormai non ti crede più nessuno, tanto meno io >. Era la prima volta che James Potter si lasciava sfuggire una parolaccia così alla leggera, sua madre non glielo avrebbe perdonato se fosse stato a casa.

< tu.. io... beh io ero anche gelosa di Evelyne, e tu certo non mi aiuti! > sbottò la ragazza.

< Ah si? Beh vediamo un po'... ti ricordi Kels, quel gioco che abbiamo fatto la nostra prima uscita ad Hogsmeade? Bene, che cosa hai detto come tuo primo pregio? > chiese James sarcastico e fintamente curioso della risposta. < che ero fedele > rispose lei ferma, lo sguardo basso, il mento che tremava appena. < Esatto, eri, o forse non lo sei mai stata. “oh James, Marcus è cattivo, mi ha fatto soffrire” è così che dicevi no? È così che tessevi la tua tela per farci cadere le prede più succulente, traditrice! E ringrazia che non ti dica di peggio! > James non aveva urlato. Credeva che urlare non fosse una buona soluzione in quel caso, avrebbe solo complicato le cose. Così se ne andò lasciando Kelly a sfogarsi in un pianto liberatorio, pieno di bugie rivelate, consapevolezza della verità, rabbia e stupore. Non era arrabbiata con James. Lo era con sé stessa.

 

Nei bui corridoi di Hogwarts, James vagava, senza meta, attanagliato da una sensazione mista di rabbia, disgusto e consapevolezza, perchè anche se sapeva in fondo, la verità, era stato un colpo molto duro per lui e sapeva anche che l'unica persona che sarebbe riuscita a calmarlo era Evelyne, e mentre la cercava pensava. Come si era ridotto così? Lui James, Sirius Potter, che soffriva per una ragazza, era una cosa inconcepibile, già..., fino a qualche minuto prima. La sua vita era cambiata da quando stava con Kelly: non aveva visto nessuna all'infuori di lei, era più sensibile alle emozioni degli altri, si preoccupava per quello che gli altri provavano. Non che prima non lo facesse, ma sicuramente lo faceva di meno. Ed ora cosa sarebbe successo? Dopo che Kelly sarebbe uscita definitivamente dalla sua vita, cosa avrebbe fatto? Avrebbe cercato un nuovo amore? Avrebbe ripreso le vecchie abitudini? Insomma non sapeva più chi fosse, perchè il cambiamento era stato strettamente legato alla ragazza ed ora? Ora che lei non c'era più per lui? Era ad un bivio: scegliere se rimanere così, come era cambiato, oppure tornare com'era prima. Per il momento non sapeva chi fosse, se il James dolce e fedele o il James donnaiolo e presuntuoso.

Una voce interruppe i suoi pensieri.

< Jamie? Ti vedo strano cos'è successo? Non dirmi che stai pensando ad un nuovo piano perchè se è così io... > < non ce ne sarà bisogno! > disse James all'amica quasi urlando. < non ce ne sarà bisogno Ev, ho visto con i miei stessi occhi! > e le lacrime solcarono, forse per seconda volta seriamente, il viso di James Potter, mentre Evelyne si portava le mani alla bocca con fare stupito e osservava l'amico piangere, mentre gli accarezzava i capelli e ascoltava il racconto di quello che era successo.

< E' terribile. Quella piccola, sudicia, megera... è peggio di una banshee quella là, non posso credere che ti abbia fatto una cosa del genere > e detto questo la ragazza guardò l'amico, con lo sguardo duro, stavolta non glie l'avrebbe perdonata a Kelly, doveva parlarle. E mentre James annuiva, la giovane grifondoro, cercava un piano per parlare con la Martin, e a quel punto si che gliene avrebbe dette quattro, o cinque, o... beh gliele avrebbe cantate! Perchè era un angioletto Evelyne, ma se si trattava dei suoi migliori amici, o delle persone a cui teneva di più, mai fargli un torto, non era conveniente mettersela contro...

 

§

 

E qui, troviamo Evelyne intenta a escogitare chissà quale piano per farla pagare a Kelly, non che non se lo meritasse, certo che si, ma forse la vendetta non è la cosa giusta in certe situazioni. Le vendette sono come le bugie, a catena. Se io faccio un torto ad una persona e quella si vendica, io mi vendicherò per il torto subito e così si andrebbe avanti a vita. Quando non ne sentite il bisogno impellente non vendicatevi, potrebbe ritorcervisi contro. E con questo vi saluto. Al prossimo capitolo con il piano di Evelyne e tante, tante sorprese.

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grazie ancora per le recensioni e le visite. Oggi ho tardato un pò perchè ieri sono andato a vedere Harry Potter e i doni della morte, quindi ho la testa fra le nuvole questi giorni, penso continuamente al film e a quanto ho pianto XD. ma non badate a me, un salutone ed un ringraziamento da Moon1996

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Capitolo 16
*** Arrivi, partenze e... pesce d'aprile! ***


Partenze, Arrivi e... Pesce d'aprile!

Il fatidico 1 aprile era ormai arrivato, inconsapevole del vuoto che avrebbe lasciato. Albus non lasciava in pace la cravatta, si stava quasi sgozzando e la sua uniforme non gli sembrò mai così stretta perchè pensava di essersi gonfiato dall'angoscia. Camilla era vicina a lui e gli teneva la mano. Buffo eh? Era lei in fondo che se ne doveva andare e lui era sull'orlo delle lacrime, come un bambino piccolo al quale stanno per togliere il suo giocattolino preferito, solo che in questo caso il ragazzo perdeva molto di più.

I genitori di Camilla si sarebbero trovati all'ingresso per le undici ed in quel momento erano le dieci e quarantacinque. La ragazza aveva deciso che era meglio che lui non incontrasse i suoi genitori, li avrebbe fatti sentire in colpa ed Albus accettò questa decisione. Così trascorsero quel quarto d'ora insieme. Finché con un bacio suggellarono l'addio e una lacrima prepotente scese sul viso di entrambi. < Ti scriverò! > fu l'ultima frase che Albus disse alla sua Camilla, prima di vederla scomparire per sempre dietro la porta della Sala Grande.

L'unica pecca, a parte il fatto che Camilla fosse partita, era che quel giorno era il primo di aprile e questo significava cosa? Pesce d'aprile! Fred, Roxanne e Lily avrebbero sicuramente organizzato qualcosa con i gemelli Scamandro e tutti erano sicuri che la McGranitt era all'erta come non mai.

 

< Ehi Fred! Allora qual'è il piano quest'anno? > chiese la piccola Lily al cugino. < Ho in mente un bello scherzetto a Gazza per primo. Mio padre mi ha detto che al loro settimo anno, lui e zio Fred avevano dato al vecchio una scatola di cioccolatini che gli avevano fatto venire dei bubboni di pus enormi! Penso che sarebbe un buon piano. Mi ha anche detto che potevo farlo e mi ha mandato i cioccolatini direttamente dal negozio dei Tiri Vispi > e detto questo ghignò insieme alla cugina, mentre andavano a cercare Roxanne e i gemelli.

 

§

 

< Evelyne, vuoi calmarti? > chiese Dominique preoccupata, vedendo l'amica fare avanti e indietro per la stanza, mentre ripeteva di mandare al rogo Kelly Martin. < calmarmi? Calmarmi? Non posso calmarmi Dom, tu... tu... lei... non puoi sapere quella vipera come va in giro con Marcus noncurante dei sentimenti di James!> urlò la ragazza, decisamente in preda alla rabbia. < Beh, ma tu che ci puoi fare? Non è che ti piace mio cugino il decelebrato? > chiese di nuovo Dominique, un po' incuriosita dalla risposta. < sai già che James è il mio migliore amico e quella sgualdrina non doveva azzardarsi a farlo soffrire... appena la vedo io... grrr > e continuò così per le due ore successive, finché nel bagno delle ragazze non incontrò davvero Kelly Martin.

< Proprio te stavo cercando! > disse Evelyne chiudendo la porta, mentre Kelly inarcava un sopracciglio, abbastanza sorpresa. < A si? Perchè, sentiamo! > rispose la ragazza con freddezza.

< lo sai benissimo perchè! Per quello che hai fatto a James ma non ti vergogni? Prima dici che sei fedele, poi lo tradisci! Col ragazzo che ti ha fatta soffrire per di più! Ma che razza di persona sei?> Evelyne pronunciò queste parole con una tale rabbia da far spaventare anche un troll, ma la corvonero non si scompose e rispose, se possibile, più tagliente di prima. < Ah si? Davvero? Beh non fare la santarellina Evelyne! Lo so che sei sempre stata innamorata di James, e se ci siamo lasciati è anche colpa tua perchè io non sarei andata tra le braccia di Marcus, se tu non avessi ammaliato James e lui non si fosse innamorato di te! Perché io l'ho capito sai? L'ho capito che lui non voleva me ma te, ed è per questo che ho fatto quello che ho fatto > < tu straparli!> rispose la grifondoro con un tono così indignato che ogni lettera sembrava far trasparire un'emozione diversa. < io non sono mai stata innamorata di James, Kelly! Mai! E neanche lui è stato mai innamorato di me! Noi siamo migliori amici. Tutto qui! Sei tu che sei solo una ragazzina, un'opportunista che capita nelle braccia del primo che passa, versando due lacrime e facendo gli occhioni dolci. Non è così? Non è forse così che James è caduto ai tuoi piedi? “Oh James, sto soffrendo perchè Marcus mi ha illusa” non è forse questo che hai detto a James quando lui ti ha invitata ad Hogsmeade? E scommetto che anche con Marcus hai fatto lo stesso vero? “Marcus, James non mi ama!” sei solo una sgualdrina, ecco che sei Kelly, e non sei degna neanche di essere definita una persona. Sgualdrina! > Kelly non potè resistere e diede uno schiaffo ad Evelyne. La grifondoro si porto le mani sulla guancia e successivamente le portò istintivamente sulla bacchetta, la tirò fuori, ma Kelly fu più veloce di lei e gliela puntò contro gridando < Non volevo darti quello schiaffo! Ma tu non mi hai lasciato alternative! Non dovevi chiamarmi sgualdrina perchè non lo sono! > Evelyne era furiosa, così tanto che i suoi occhi viola erano diventati colmi di rabbia e sembravano quasi neri, come se chiunque li guardasse potesse sprofondarvici all'istante. Alla fine però, abbassò la bacchetta e disse in un sussurro appena percettibile < Non ne vale la pena con gente come te! >. lanciò un ultimo sguardo di fuoco a Kelly e se ne andò, lasciando la corvonero impietrita ed incapace di proferir parola.

 

§

 

Quella mattina Fred, Lily, Roxanne e i gemelli Scamandro ne avevano combinati di disastri! Alla fine il povero Gazza era stato vittima dello scherzo dei cioccolatini ed ora vagava per il castello con delle enormi pustole sulla faccia, agguerrito come non mai a scovare il responsabile; Lily aveva messo una strana sostanza nel beauty-case di Dominique, la quale si era ritrovata la faccia rossa applicando semplicemente il mascara ed ora andava in giro urlando < Questa me la paghi Lily! Lo so che sei stata tu! Quando ti prendo... anzi no credo chiamerò lo zio Harry! > . uno scherzo che aveva fatto ridere a crepapelle tutti coloro che si erano imbattuti nella furia della bella Weasley; a tutti avevano lanciato caccabombe e diavolerie di tutti i generi provenienti dai Tiri Vispi Weasley, tutto fornito da George. Gli mancava solo uno scherzo: quello di James. Eh già, tutti coloro che provavano a fare qualche pesce d'aprile al giovane Potter ne rimanevano delusi perchè lui era sempre pronto. In questo caso, però, i ragazzi si erano organizzati bene: avrebbero detto a James che Evelyne era finita in infermeria, probabilmente lui ci avrebbe creduto, quando si trattava della sua migliore amica tutto poteva essere vero, così lui sarebbe andato in infermeria e loro lo avrebbero chiuso dentro. Ovviamente lui si sarebbe liberato subito e... ma il resto del piano lo saprete tra poco, vediamo se convincono il grifondoro a raggiungere il luogo prestabilito.

< James! Meno male che ti ho trovato! È successa una cosa terribile ad Evelyne! > disse Hugo (avevano ingaggiato il giovane Weasley per non destare sospetti) < C-come una cosa terribile? Dimmi cos'è successo? > chiese James sinceramente preoccupato, dopo la rottura con Kelly niente sarebbe potuto più essere uno scherzo per lui. < non lo so l'hanno trovata svenuta! > rispose il cugino che oltretutto recitava la sua parte davvero bene! < d'accordo io vado, grazie Hug! > e il rosso non fece in tempo a rispondere che James si era già catapultato all'infermeria.

Arrivato lì la trovò deserta, non c'era neanche Madama Chips. Entrò e sentì subito la porta chiudersi. Cosa stava succedendo? Ma ad un certo punto capì che doveva essere uno scherzo. Aprì di slancio la porta e... vide il peluche decapitato da Albus quando erano piccoli, ma sembrava intero. Era un po' confuso. Andò verso l'animaletto di pezza e sussurrò < Arnold! Come sei finito qui? Sei il fantasma di Arnold o sei Arnold? > il ragazzo non la smetteva di ripetere il nome del peluche, quando ad un certo punto qualcosa decapitò l'orsetto e James rimase di sasso, non poteva sopportare la perdita di Arnold un'altra volta! < mi senti? Ti hanno ucciso forse? Arnold! Svegliati > . il ragazzo era davvero ridicolo, probabilmente perchè era stato il suo primo gioco ed era un po' come se fosse tornato bambino. Poi una decina di caccabombe lo accerchiarono e lui non potè scansarsi, così fu ricoperto di melma dalla testa ai piedi, mentre Lily, Fred, Roxanne e i gemelli non la smettevano di ridere.

< Pesce d'aprile! Oh Merlino mi sto sentendo male! Arnold! > disse Fred a singhiozzi tra le lacrime mentre rideva e davvero si stava sentendo male come tutti lì d'altronde. < questa la racconterò a casa! > diceva Lily mentre James se ne andava arrabbiato. Non gli era mai capitato di soccombere ad uno scherzo, Kelly gli aveva fatto troppo male e si era rammollito? Chissà, ora il grifondoro pensava solo che aveva bisogno di una doccia, e in fretta!

 

§

 

Rose e Scorpius camminavano mano nella mano, nel parco, ad un certo punto lei si fece seria. < Devo parlarti, è una cosa seria > disse Rose mentre sul viso le si dipingeva un'espressione molto dura. < tesoro, mi stai spaventando, cos'è successo? Non è uno scherzo vero? > chiese Scorpius < ti sembra che stia scherzando? > ribatté lei arrabbiata < no, scusa ehm... continua > disse il serpeverde un po' preoccupato. < ho intenzione di tornare con Alex, non voglio problemi con mio padre e tu me li creeresti Scorpius > il suo tono era freddo e distaccato, tanto che il ragazzo indietreggiò e cominciò a sbraitare. < tu cosa? Sai quanto ci ho messo a rivelare i miei sentimenti? È stata dura per me.. io.. tu... >. era davvero ferito, sorpreso ma... ferito, ed aveva un'espressione così afflitta che Rose decise di finirla lì, così sorrise e gli sussurrò nell'orecchio < certo Malfoy che è facile prenderti in giro... pesce d'aprile! > e detto ciò la ragazza scoppiò in una sonora risata mentre Scorpius si rilassava e la faceva cadere sul prato. < Questa me la paghi Weasley! > diceva mentre le faceva il solletico e lei rideva a crepapelle.

 

§

 

Evelyne era sul divano con Fred e lui le stava mostrando le foto che aveva fatto a James durante lo scherzo mentre lei rideva come una matta, e aveva le lacrime agli occhi.

< brava ridi alle mie spalle eh? > disse una voce dietro di lei che riconobbe come quella del suo migliore amico. < non sono stata io che mi sono fatta mettere nel sacco dai miei cugini, Potter! > rispose. < Ah,Ah, molto divertente! > finse lui mentre si sedeva sul divano, ripulito da ogni residuo di caccabomba. < a proposito Evelyne... > e qui James si fece serio. < Beh... io volevo dirti che mi sono rimesso con Kelly! > disse lui un po' imbarazzato, dato il fatto che l'amica gli aveva detto di stare lontano dalla “sgualdrina” perchè portava solo guai, e ora lui ci si rimetteva? Evelyne era a dir poco furibonda. < Come hai potuto? QUELLA RAGAZZA E' MESCHINA, CRUDELE, UN'ARPIA E TU TI CI RIMETTI?> intanto James si era fatto piccolo piccolo, e dato che Evelyne ( e non era la prima volta) aveva assunto un'espressione simile a quella della madre si affrettò a dire < pesce d'aprile! Ci sei cascata! Dopo quello che mi ha fatto credi che tornerei con lei? > Evelyne stava tornando al suo colorito naturale e cominciò a picchiare l'amico per finta, mentre Fred rideva.

 

§

 

L'unico che non aveva ricevuto uno scherzo era Albus, stava troppo giù e nessuno avrebbe potuto tirargli su il morale, i compagni l'avevano capito e non avevano infierito. Albus stava davvero male. Ad un certo punto notò una figura mentre camminava verso la torre di astronomia, dato che era l'unico posto dove poteva sentirsi libero, si avvicinò e vide che quella figura era Alice, fece qualche altro passo prima di ritrovarsi quasi accanto a lei. < Pesce d'aprile! > gridò il ragazzo e Alice sussultò e si girò, lanciando un sorriso al serpeverde < Non molto originale Potter! > disse. < che ci fai qui? Vieni a pensare? Sai questo è il mio posto preferito, credo che sia come una specie di pensatoio, ti fa perdere nei ricordi > commentò Albus, guardando oltre l'enorme terrazza della torre. < si, sono d'accordo con te Albus. E anche io vengo qui a pensare. Solo che ho un brutto ricordo....> e si incupì. < quale? Posso chiedertelo Alice? > lei annuì e spiegò finì la ragazza. < ma è terribile!> esclamò il serpeverde. < già lo è ma... pesce d'aprile Albus! Mio zio è vivo e vegeto e non fa altro che scocciare mio nonno che non lo sopporta più! > rise Alice mentre Albus era un po' scosso. < però non ti facevo una brava attrice Paciock! > < anche io ho i miei segreti. Ah.. Albus, mi dispiace per la partenza di Camilla > lui si incupì ma cominciò a parlare. < mi mancherà, ma non potevamo vivere un rapporto a distanza, non voglio dare la colpa a nessuno, neanche ai suoi genitori, ma con qualcuno devo prendermela così me la prendo col mondo e questo non mi è di aiuto perchè i miei amici ormai mi trovano davvero strano, solo Scorpius sembra capirmi, ma da un po' è strano anche lui, mi sento solo > terminò il ragazzo.

< tu non sei solo > disse lei a sorpresa e gli prese la mano. Insieme si girarono a guardare il panorama che quell'altitudine gli regalava, ognuno perso nei suoi pensieri

 

§

 

James era nell'atrio a chiacchierare con Evelyne quando entrambi scorsero una figura non poco lontana dal portone che si avvicinava. Appena entrò loro la videro: bionda, occhi azzurri, fisico mozzafiato, aria da snob presuntuosa stampatale in faccia da quando era bambina per come si atteggiava. Ma Evelyne non si curò di lei, guardò James che si era improvvisamente impietrito e la guardava con odio quasi. < ciao Jamie, allora non si salutano i vecchi amici? > disse la ragazza misteriosa con aria da strafottente. < Che ci fai qui Rebecca? > rispose il grifondoro, lasciando Evelyne di stucco. Quei due si conoscevano? Come?

 

§

 

Bene lettori, è entrata nella storia anche la misteriosa Rebecca, scopriremo di più su di lei nel prossimo capitolo. Ora ci sorge un dubbio, come quelli di Evelyne d'altronde come non porsi delle domande su chi è, da dove viene ma soprattutto che cosa c'entra con James. Vi lascio dicendovi che il pesce d'aprile è sinceramente un'invenzione un po' cattiva, un po' divertente, ma è ben accolta se si accettano gli scherzi, non siate mai troppo duri, se vi si fa uno scherzo, non prendetela sul personale, alla fine è ben accetta ogni cosa che ci fa ridere no? Eh già ridere. Gli studiosi dicono che ridere fa bene, quando lo si fa col cuore. A volte facciamo quelle risate isteriche, quando siamo nervosi, che a mio avviso sono patetiche; c'è la risata malvagia, a volte un po' ridicola anche quella, la risata di un bambino, che ride solo perchè gli dai un buffetto sul naso, la risata imbarazzata, quella finta, e poi c'è quella risata, la risata fatta col cuore, quando si scherza con gli amici magari, quando qualcuno fa una battuta, quando ti vengono le lacrime agli occhi e tutto il mondo intorno a te sembra essere perfetto, non ci sono paure, né preoccupazioni, non c'è il pericolo di fare qualcosa di sbagliato, c'è solo l'incresparsi delle labbra e l'emettere quei suoni a noi famigliari che ci estraniano da ogni cosa per catapultarci in un mondo nuovo, diverso, dove tutto è più bello. Quindi ridete, non abbiate paura di farlo, anche se non vi sembra il momento ridete, perchè nei momenti più bui è così che si ritrova la felicità, ridendo, talvolta delle cose più semplici.

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Capitolo 17
*** segreti d'estate ***


SCUSATE! HO SBAGLIATO CAPITOLO, QUESTO E' QUELLO GIUSTO!

 

Segreti d'estate

Erano passati tre giorni ormai, dall'arrivo di Rebecca e James non accennava a proferir parola, neanche per chiedere a lei o ai suoi amici e cugini di passargli il sale. Infatti Evelyne era alquanto seccata dal comportamento del suo migliore amico, e ciò non giovava nemmeno alla curiosità della ragazza che cresceva sempre di più, malandrina, desiderosa di scoprire qualcosa sul passato di “ quella nuova “ come la chiamavano tutti ad Hogwarts. Tuttavia nessuno conosceva quella Rebecca, si era scoperto solo che il suo cognome era Sheldon, e che proveniva da Beauxbatons ma era nata in Inghilterra e passava ogni estate nella madre patria. Dal suo arrivo nulla era cambiato, era stata smistata a Serpeverde, non suscitando sorprese perchè coloro che la conoscevano (i Weasley e i Potter) sapevano che tipo di persona era.

 

§

 

< Allora, la pelle di ghirlacco viene usata per produrre la pozione polisucco e... James? Ma mi stai ascoltando? > chiese Evelyne un po' alterata mentre James alzava la testa e la guardava con la solita aria da cucciolo bastonato che aveva quando doveva farsi perdonare qualcosa, solo che stavolta era diverso, sembrava triste, un po' scosso a dire il vero. < scusa Ev, non ti stavo ascoltando dicevi? >

< senti sono tre giorni che va avanti così, da quando è arrivata quella Rebecca, vuoi dirmi cosa succede? Sto cominciando seriamente a seccarmi a dirla tutta! > chiese la ragazza, con tono abbastanza duro. < senti Evelyne, non so cosa tu voglia che io ti dica, ma questa storia è un fatto personale e non voglio condividerlo! Se sei mia amica dovresti capirlo! > rispose James, alterato mentre Evelyne chiudeva i libri con un tonfo sonoro, li metteva nella borsa con violenza e rispondeva a James arrabbiata. < dato che sono tua amica, vorrei capire ciò che ti passa per la testa da giorni perchè mi sembra che stai male, e questo non mi fa bene James, sono solo preoccupata, ma se non vuoi capirlo non c'è problema, me ne vado, chiederò alla professoressa Calì di farmi cambiare compagno! Ci si vede! > e detto ciò se ne andò sull'orlo delle lacrime, lasciando James un po' pentito ma anche consapevole di aver fatto la cosa giusta: non era ancora pronto a rivelare cioò che era successo con Rebecca, l'estate precedente.

 

§

 

Rose era contenta di stare con Scorpius, lo amava davvero. L'unica pecca, e si sa è sempre la stessa, era come avrebbe reagito la sua famiglia e quella del suo ragazzo alla notizia che la bella e intelligente figlia di Ron Weasley, Auror e nemico dei serpeverde in particolare dei Malfoy da quando aveva messo piede ad Hogwarts, si era innamorata proprio di uno di loro, nonché figlio dei Draco Malfoy, suo nemico giurato (anche di Harry e Hermione) dal primo anno. Solo a quel pensiero Rose rabbrividiva, ma si tranquillizzava quando Scorpius le diceva che sarebbe andato tutto bene, lei si fidava di lui, e lui anche, quindi tra loro andava tutto a gonfie vele se non fosse per...

< Rose? > chiese un ragazzo che si avvicinava alla corvonero con un sorrisetto sul viso che non prometteva nulla di buono. < si sono io, e tu saresti? > chiese la ragazza un po' perplessa.

< Mi chiamo Johan Loster, di Tassorosso, sono del tuo stesso anno, e la McGranitt mi ha indicato te, dato che non vado molto bene in trasfigurazione, non è che potresti aiutarmi? > spiegò lui con fare un po' malizioso < io.. ehm.. c-certo con piacere Johan, allora ehm... cos'è che non hai capito? >

Rose era davvero imbarazzata, quel ragazzo la metteva a disagio. < beh, non so in realtà tutto! > rise lui < questa materia non riesco a farmela entrare in testa! > continuò sempre ridendo, mentre Rose invece faceva una risatina isterica e girava gli occhi dall'altra parte. Aveva capito che quel ragazzo cercava guai ed infatti...

< Ehi Rosie! > Scorpius era appena entrato in biblioteca, dove era sicuro che avesse incontrato la sua ragazza, ma appena vide anche Johan con lei, d'improvviso la sua espressione si fece dura, era davvero verde di gelosia.

< ciao Scorp, ehm.. lui è Johan Loster, lo sto aiutando in trasfigurazione, lo ha detto la McGranitt! > si affrettò a spiegare Rose, prima che Scorpius esplodesse.

< Si beh... noi studiamo trasfigurazione, però se ti va di uscire con me... > disse Johan, mentre Scorpius lo inceneriva con lo sguardo e Rose spiegava imbarazzata che non sarebbe stata una buona idea. Quel ragazzo assomigliava terribilmente a McLaggen, il giovane che ci aveva provato con sua madre, come le aveva raccontato suo padre, mentre loro erano al sesto anno.

< sparisci Loster, Rose è già impegnata! > rispose Scorpius visibilmente irritato e anche arrabbiato.

< e con chi? Ho sentito che si è lasciata col Cliffer no? Vorresti dire che sei tu il suo fidanzatino Malfoy? > chiese il tassorosso sprezzante. < taci rammollito e vatti a fare un giro! > rispose il serpeverde, mentre Rose si scusava pacata < mi dispiace Johan, credo sia meglio che ripetizioni te le faccia qualcun altro, prova con Kelly Martin, lei è brava. Ci vediamo. > e detto ciò il ragazzo sparì, ma sicuramente non era intenzionato a lasciar perdere la bella corvonero.

< vuoi farmi morire Rosie? > chiese il serpeverde

< Lo sai che sei carino quando sei geloso? > rispose lei, dandogli un buffetto sul naso e tornando a studiare per il tema di incantesimi.

< non scherzare con me Weasley, potrei essere molto cattivo! >

< Ah si, e come? > chiese Rose ridendo.

< Così > disse lui mentre iniziava a farle il solletico e lei rideva a crepapelle

< Signorina Weasley, siamo in una biblioteca! > esclamò indignata Madama Pince, mentre Rose si ricomponeva facendosi seria, non voleva buttare al vento la sua reputazione da visitatrice tranquilla della biblioteca. < Mi scusi Madama Pince, comunque avevo finito! > e la ragazza si trascinò dietro Scorpius, mentre lo accusava, tra un sorriso e l'altro, di averle fatto fare una brutta figura!

Ma dietro la colonna del corridoio dove i due stavano passando, scambiandosi sorrisi tutt'altro che amichevoli, c'era proprio Johan Loster, al quale si stava istradando il dubbio, sempre più fondato che Rose Weasley e Scorpius Malfoy, avessero una relazione già da parecchio tempo.

 

§

 

Quella giornata era stata scritta, probabilmente, per non essere una delle migliori per James Potter, infatti il ragazzo aveva litigato con la sua migliore amica, la sua ex era tornata in Inghilterra, e stavolta pensava di rimanere parecchio, e il suo orsetto era stato decapitato per la seconda volta, ma quest'ultimo non era un fatto rilevante. no. Quello che gli bruciava di più era rivangare i ricordi di quell'estate infernale, causa del suo comportamento a Hogwarts. Infatti James, aveva detto una bugia dicendo che cambiare ragazza ogni due giorni era il suo stile di vita, c'era qualcosa dietro, e Albus, suo fratello stava per scoprirla.

< dannazione James! È tornata! Ma... tu non mi hai mai detto cosa ti ha fatto quella ragazza per ridurti in quello stato pietoso, sei stato veramente male la scorsa estate. Jamie, sono tuo fratello, a me puoi dirlo, prometto che non lo dirò a nessuno neanche a mamma o papà se non vuoi! > Albus guardava il fratello come a scovare qualcosa che non andasse in lui, qualche malattia rara oppure qualche strano tic. < Grazie Al, ho bisogno di qualcuno a cui rivelare questa storia. Ma è una storia lunga, e per niente piacevole. > rispose James, un po' sollevato di potersi confidare con qualcuno. < allora dai, racconta, ti prego James, si vede che non stai bene, sfogati. > concluse Albus, un po' preoccupato. < d'accordo, ma non interrompermi! > il serpeverde annuì e James cominciò il suo racconto. < come tu sai, la scorsa estate, sono venute le amiche della zia Fleur, ed una di loro ha portato sua figlia, che è appunto Rebecca, che ha un padre inglese giusto? > Albus annuì di nuovo e James continuò, questa volta senza interrompersi. < bene, io conobbi quella ragazza e mano mano che ci passavo del tempo insieme, io... mi innamorai, forse per la prima volta >. il grifondoro si bloccò un secondo per vedere se suo fratello fosse sorpreso, ma notando lo sguardo di Albus che lo spingeva a continuare, riprese il racconto. < dopo un po' lei disse che mi amava ed io feci lo stesso. L'unico problema fu che a me lei sembrava tanto dolce e premurosa, ma appena arrivò il suo ragazzo dalla Francia, a sorpresa di botto cambiò. Era diventata snob, altezzosa, proprio come la vedi ora. Io le chiesi perchè mai avesse intrapreso una storia con me se aveva già un ragazzo e lei mi rispose con sufficienza, dicendo che semplicemente, mi aveva preso in giro. Il suo ragazzo, però, ascoltò la conversazione. Una sera, dopo cena, uscii con degli amici e lui mi trovò. Lei era lì. Il ragazzo, di cui non ricordo il nome, cominciò a sbraitare sul fatto che Rebecca era sua e che nessuno avrebbe dovuto toccarla. Lì per lì non mi smossi, non pensavo avrebbe fatto nulla. Ma lui era maggiorenne, e... quella notte... > James si fermò, lo sguardo fisso, quasi vuoto, intriso di un dolore impercettibile. < cos'è successo quella notte Jamie, avanti dimmelo! > Albus aveva quasi urlato, ma non aveva mai visto James in quello stato, così, vuoto, così... impaurito. Il grifondoro prese forza e continuò. < lui... beh... era lì e...> chiese il serpeverde. < mi ha inflitto la maledizione cruciatus >. Albus era lì, bloccato. James aveva detto quelle ultime parole come a volerle sputare fuori a forza, e lui non poteva credere che a suo fratello avessero fatto una cosa del genere. < per quanto? Per quanto tempo Jamie? > < un'ora, credo, si un'ora circa. > .

Il secondogenito Potter non sapeva cosa fare. Abbracciò il fratello maggiore e lo portò in Sala Grande a fargli mangiare qualcosa, per poterlo tranquillizzare. Nel frattempo, lui gli raccontò anche che Rebecca rideva mentre lo torturavano e quella, fu forse la cosa che gli fece più male.

 

§

 

Dominique stava ripassando trasfigurazione sull'erba, vicino alla quercia del lago nero. O almeno credeva. Già, perchè dopo poche pagine tutto si offuscò e lei vide tanti prati e immensi oceani e...

< Dom? Dominique? Ma che fai dormi? > la voce di Alex Cliffer riportò alla realtà Dominique, che si era addormentata proprio con la faccia nel libro di trasfigurazione.

< non mi sono accorta di essermi appisolata! > disse lei.

< ovvio, con un libro della McGranitt in mano la noia è assicurata! > i due risero e si guardarono complici.

< allora come va? Intendo.. dopo la rottura con Rose > chiese la bionda

< sebbene non fossi innamorato di lei... beh mi ha fatto male sapere che stava con un altro, e vorrei capire chi è, comunque io sto bene, vado avanti. Lei un po' mi manca ma... troverò qualcun'altra che mi ami > rispose lui, mentre Dominique, speranzosa, gli faceva una domanda un po' spinosa.

< qual'è il tuo tipo di ragazza? Cioè Alex Cliffer preferisce un tipo ad un altro? >

< non credo ci siano tipi Dom, se sei innamorato, non pensi a che tipo di ragazza stai dando il cuore, lo fai e basta. Ovviamente ci sono alcuni che dicono “non è il mio tipo”, e lasciano perdere amori che sarebbero potuti diventare importanti e solidi, è solo una stupidaggine > rispose Alex

< sono d'accordo, l'amore non guarda ai tipi no? > e gli sorrise, mentre cominciarono a parlare di amori e lei si ritrovava un po' imbarazzata perché lui le piaceva davvero mentre lui... beh era incuriosito e un po' ammaliato da quella bellissima ragazza dai capelli biondi e gli occhi ghiaccio.

 

§

 

James e Albus erano nella sala comune di Grifondoro. Non capitava spesso che Albus andasse dai grifondoro, ma in quell'occasione era più che normale. Evelyne, intanto, osservava i due fratelli seduti sul divanetto che chiacchieravano fitto fitto. Da quello che James le aveva detto, il rapporto con suo fratello era buono, ma non proprio come due amici, d'altronde litigavano parecchio, perciò, se Albus si trovava lì doveva essere successo qualcosa.

Ad un certo punto il ritratto si aprì e lasciò passare Rebecca, con Fiamma Wilson. Le due erano diventate amiche e anche se la francese era Serpeverde, a volte si incontravano nella sala comune di Fiamma, e quella volta per un motivo in particolare. Infatti, Rebecca, si avvicinò subito dove James e Albus stavano parlando e i due la guardavano gelidi, uno sguardo, che Evelyne non aveva mai visto nei loro volti, così la ragazza si alzò e andò vicino ai tre, che stavano intraprendendo una conversazione che aveva tutta l'aria di non essere amichevole.

< allora Jamie, ti stai divertendo qui a Hogvarts? > la ragazza parlava un inglese molto buono, ma a volte il suo accento francese si faceva sentire.

< perchè sei tornata Rebecca? > chiese James, tagliente. < ah, adesso sono Rebecca, non mi chiamavi Rebbì la scorsa estate, o te la sei dimenticata? >

< chiudi quella bocca arpia! > aveva urlato James.

< calma tesoro. Comunque sono qui perchè mio padre è dovuto tornare, e ci rimarrò ancora per i prossimi due anni, dovrai sopportarmi Jemiè! >

< non chiamarmi così! Per te sono James nient'altro! > disse il grifondoro

< La facciamo finita e mi spiegate cosa è successo quell'estate una volta per tutte? > si intromise Evelyne.

< Ev, restane fuori! > la pregò Albus < no Al, vediamo un po'... tu sei Evelyne giusto? E chi saresti, la nuova fidanzatina di Jemiè? La sua nuova ragione di vita? > chiese la francese

< sono la sua migliore amica >

< oh, che dolce la sua migliore amica! > commentò Rebecca, con tono fintamente zuccheroso, un tono che lasciava trasparire parecchia cattiveria.

< senti arpia io non so tu chi sia, ma vorrei sapere cosa è successo quell'estate! > gridò Evelyne, oramai quasi fuori di sé

< bene, se è questo che vuoi Evelì, te lo dirò > acconsentì l'arpia.

< no! Non voglio che lei lo sappia! > intervenne James < perchè no Jamie? Che cosa c'è? Non ti fidi di me? Voglio saperlo e lei me lo dirà! > e detto ciò Evelyne tese le orecchie, per ascoltare ciò che Rebecca aveva da dire.

< disciamo che... il tuo amichetto, Jemiè, ha avuto una relazione con moi, quest'estate. Solo che... io l'ho preso in giro, e quando è arrivato il mio ragazzo dalla Franscia, beh... lui ha torturato Jemiè, perchè è un po' permaloso e non conviene contraddirlo > spiegò la francese con qualche difficoltà, le frasi lunghe non erano proprio il suo forte in inglese ed il suo accento si faceva sentire.

< con torturato intendi... > cominciò Evelyne, ma fu James a rispondere < la maledizione cruciatus >. nella sala era calato il silenzio, nessuno parlava, i ragazzi che studiavano o giocavano a sacchi si erano fermati, Evelyne era immobile, pensando a quello che era successo al suo migliore amico e Rebecca sorrideva beffarda. Ad un certo punto la francese se ne andò lasciando i ragazzi interdetti e James, venne abbracciato dall'amica, che non sapeva proprio cosa fare, in quella terribile situazione.

 

§

 

Bene, qui abbiamo scoperto il segreto di James e Rebecca. Terribile no? Nel prossimo episodio vedremo che fine farà la nostra francese, e se, a causa di questa storia, non sarà costretta ad una ritirata...

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Capitolo 18
*** Se solo... ***


Se solo....

Albus si stava recando al lago nero per incontrare Alice. Da quando i due si erano visti sulla torre di astronomia, il loro legame si era rafforzato. Erano amici, niente di più, e si divertivano insieme, a prendere in giro Fiamma Wilson per il suo atteggiamento da oca, o a scherzare insieme sui disastri di Pix. Albus era ancora assorto in questi pensieri, quando si rese conto di essere arrivato nel posto prestabilito, e che Alice era lì, col suo solito, dolce, sorriso.

< Ehi Potter! > chiamò Alice < Ehi Paciock! > rispose Albus.

< allora? Tutto bene oggi, è qualche giorno che ti vedo strano! > disse lei con aria un po' preoccupata.

< niente di serio, beh, si ma... non riguarda me, è per James! > disse il serpeverde mentre la sua amica lo guardava comprensiva.

< è perchè ormai tutta la scuola sa quello che ha subito? > chiese Alice

< già, e l'avere un manipolo di ragazze che lo segue dicendogli quanto gli dispiace per quello che ha dovuto passare, quando in realtà vorrebbero solo uscire con lui non lo aiuta > rispose Albus.

< e scommetto che c'è anche la Wilson fra queste no Al? >. lui annuì un po' triste.

< quell'oca giuliva > cominciò Alice < è proprio una smorfiosa, già mi ha tolto due ragazzi e dico due, non uno, e adesso va a fare la finta con James, oltretutto è diventata amica anche di quell'arpia della francese snob, “ Rebecca io vengo dalla Francia e sono stupida Sheldon! > Albus rise dell'appellativo che la sua amica aveva dato a Rebecca e rispose con un sorrisetto < non ti facevo così cattiva Paciock! > < ed io non ti facevo così rammollito Potter! Andiamo, non c'è qualcosa che potresti fare all'arpia? Siete entrambi serpeverde no? > chiese la ragazza, mentre il suo amico assumeva un'espressione pensierosa < e cosa potrei fare? > chiese infine, girandosi a guardarla.

< non so... uno scherzetto? Fatti aiutare da Fred e Lily no? Dai Al, pensa a qualcosa, con quella benedetta testa che ti ritrovi! >

< era un complimento Paciock? Mi stai dicendo che sono intelligente? > chiese lui

< e chi l'ha mai negato! > rispose lei con un sorrisetto malizioso sul volto mentre ridevano insieme ed escogitavano qualcosa a danno di “Rebecca vengo dalla Francia e sono stupida Sheldon”.

 

§

 

< Ehi Ev! > la voce di Frank risuonò nel corridoio e la ragazza si fermò, corse incontro al suo fidanzato e lo baciò.

< però che accoglienza! > commentò lui mentre Evelyne sorrideva.

< ah si? Beh sono una persona molto accogliente! > disse lei, ma lui d'un tratto si fece più serio.

< posso parlarti Ev? >

< adesso avrei lezione Frank, con la McGranitt... non so se... va bene, se è importante allora accetto > . Frank si rilassò un po' e la portò in un'aula vuota.

< non so se ti farà piacere ciò che sto per dirti Evelyne > disse lui tutto d'un fiato. < ma ho bisogno di dirtelo > e detto ciò cominciò a parlare, mentre la ragazza assumeva un'espressione un po' ansiosa. Cosa voleva Frank di così urgente?

< vedi, tu sei la mia ragazza Evelyne, ed io non riesco a sopportare che tu stia troppo tempo con un altro, anche se è il tuo migliore amico, questa cosa sta iniziando a stancarmi, dovresti capire che io non ce la faccio più >. La grifondoro rimase impietrita, non poteva aver detto quelle cose, ora l'unica cosa da fare era porgli quella domanda, che avrebbe cambiato le cose.

< vuoi chiedermi di scegliere tra te e James? > lui annuì. Vuoto. Ecco cosa Evelyne sentiva di provare per colui che le stava di fronte. Vuoto. Non c'erano quasi più sentimenti. Come aveva potuto chiederle una cosa del genere? Se l'aveva fatto significava solo che non teneva a lei abbastanza, sennò avrebbe capito.

< tu... io... non riesco a credere che tu mi imponga di prendere una decisione di questo tipo! Come credi che io possa scegliere tra il mio ragazzo e il mio migliore amico? > chiese lei.

< non so ma dovrai farlo Evelyne, io sono stanco > e detto ciò Evelyne fece una sfuriata di quelle che Frank non avrebbe di sicuro dimenticato < COME OSI? IO... NON HO PAROLE! SEI MESCHINO LO SAI? JAMES STA PASSANDO UN BRUTTISSIMO PERIODO E TI CI METTI ANCHE TU? DOVRESTI CAPIRE CHE NON POSSO FARE UNA SCELTA DEL GENERE MA SE CI TIENI LO FARO' > e smise di urlare mentre Frank la guardava rapito, cercando in lei una risposta. Ma in fondo sapeva cosa avrebbe scelto, e si pentì subito di aver fatto quella domanda, ma ormai era andata, non poteva più tornare indietro.

< dai allora! AVANTI DILLO! > urlò il ragazzo. < James, lui non mi avrebbe mai messo in questa situazione, e se tu sei stato così stolto da farmici finire dentro allora non sei degno di essere chiamato fidanzato, altrimenti mi avresti capita > e detto ciò se ne andò piangendo, mentre Frank rimuginava su ciò che aveva fatto e su ciò che aveva perso.

 

Evelyne intanto continuava a correre, imperterrita, con lo sguardo dritto, borbotto la parola d'ordine del suo dormitorio e ci si catapultò dentro, correndo tra le braccia del suo migliore amico

< Ev, cos'è successo? Perchè sei in queste condizioni? Chi ti ha fatto piangere? >.

Ed Evelyne raccontò la litigata con Frank e la loro rottura.

< quel ragazzo non capisce nulla! È proprio ottuso! > commentò James alla fine del racconto.

< grazie Jamie, tu sai che non avrei potuto scegliere lui, perchè tu sei il mio migliore amico, e anche se tengo a Frank, non era quello giusto se non sapeva accettare la nostra amicizia >. lui sorrise, e rimasero così in silenzio, finché lui non lo spezzò.

< Ev, mi prometti che la nostra amicizia non finirà mai, neanche per qualcuno più bello di me? > disse James mentre lei sorrideva. < sei modesto eh? Comunque si, te lo prometto James, sei la miglior cosa che mi sia successa, vicino a Dominique e Alice > < non sono al primo posto? > e mise un finto broncio. I due risero ma si fecero improvvisamente seri. Si stavano avvicinando. Ogni centimetro di distanza che spariva tra loro, pensavano che stavano facendo la cosa sbagliata, ma non smisero di avvicinarsi finché... le loro labbra si toccarono, e quello fu un bacio dolce, intriso di emozioni. Niente che nessuno dei due aveva mai provato prima. Era come se ci fossero mille colori nelle loro menti e il cuore gli batteva fortissimo, sembrava che scoppiasse. Dopo un po' si staccarono. Fortunatamente erano soli in sala comune ( o almeno credevano di esserlo ).

< James io.... > cominciò Evelyne, ma l'amico la interruppe. < no senti prima io. Cioè io beh, ti stavo consolando e... noi siamo amici, non vorrei compromettere quel legame che c'è tra noi io... non so tu... > < è la stessa cosa che credo io >. i due si sorrisero, ma erano consapevoli che nulla sarebbe mai stato come prima, che quando si sarebbero visti avrebbero ricordato sempre quel bacio, con la voglia, a volte, di averne un altro. Ma i ragazzi sapevano cosa sarebbe successo e continuarono a parlare normalmente, un po' imbarazzati ma più tranquilli.

 

§

 

Rebecca Sheldon era furiosa, tornò al dormitorio della sua amica Fiamma, avendo appena visto Evelyne e James che si baciavano. La sua migliore amica? Phf, come se ci credesse, c'era qualcosa tra loro e prima di tornare nella sua sala comune avrebbe parlato con la sua amica.

< Fiammet! > (come la chiamava lei) < dimmi Rebbi, c'è qualche problema ? > chiese la Wilson

< problema? Problema? Ovio che scè un problema! Ho appena visto Jemiè che si basciava con quella piccola sudicia ragazzina! Che cosa injusta! > disse Rebecca, abbastanza arrabbiata, dato che non si era curata di perfezionare la sua pronuncia. < e allora? Non è che lo rivuoi indietro vero? Oddio io ci ho provato ma non mi ha ascoltata, affari suoi, ne trovo mille con cui pomiciare un po' in santa pace! > rispose Fiamma, con fare distratto. < tu non capisci! Lo rivolio, io non perdo mai! E non perderò questa volta Fiammet! > < se lo dici tu Rebbi > concluse la Wilson un po' indifferente.

< tu mi devi aiutare Fiammet! je... volio avere di nuovo una storia d'amour con Jemiè! > disse Rebecca. < va bene, allora vediamo... intanto potremmo scoprire cosa è successo veramente, magari sono stati solamente presi dalla foga del momento ma hanno deciso di rimanere amici, e conoscendo quei due non comprometterebbero la loro amicizia, secondo me non ti dovresti preoccupare, se proprio lo rivuoi, devi mostrarti gentile e pentita Rebbi, altrimenti non potrai riconquistare James Potter > e con questo la francese si morse un labbro e pensò alle parole dell'amica: per prima cosa non avrebbe più fatto la snob, poi sarebbe stata dolce con James e così lo avrebbe avuto di nuovo in pugno. O meglio questo è quello che credeva lei.

 

§

 

In quei giorni Dominique passava sempre più tempo con Alex, il quale sembrava aver dato segni di interesse verso la ragazza. Quel giorno erano nella sala comune di Corvonero, su un divano di un blu cobalto bellissimo, e chiacchieravano tranquillamente.

< si, e poi è uscita la McGranitt in vestaglia! > stava dicendo Dominique, riferendosi all'ennesimo scherzo che Fred aveva escogitato. < Oh Merlino! Che ridere! > commentò lui, facendosi improvvisamente serio, notando l'espressione della ragazza, che aveva smesso di ridere.

< Ehi Alx, beh volevo chiederti come stai... cioè dopo la rottura con Rose, stai meglio? > chiese lei.

< sai, io non amavo Rose, come ti ho già detto, noi beh... ne abbiamo già parlato Dom, l'altro giorno in Sala Grande e... si sto un po' meglio, ma non mi aspettavo che mi tradisse > rispose lui.

< beh ma l'amore è imprevedibile no? > disse lei avvicinandosi con fare malizioso, cosa che non sfuggì al corvonero. < ehm.. allora dove eravamo rimasti? > disse il ragazzo, aprendo il libro di incantesimi che Dominique richiuse subito con un sonoro tonfo. < io credo non ci siamo mai arrivati > rispose la ragazza, poggiando le sue labbra su quelle di Alex, lui si scansò dopo poco dicendo < ehi Dom, cioè... non è che tu non mi piaccia è che... >

< c'è un'altra? > lo interruppe lei

< no, assolutamente no... è che io non sono ancora pronto, sono rimasto scottato e poi io... beh ancora mi piace Rose... poco ma mi piace... > riuscì a terminare il ragazzo.

< beh, se le cose stanno così! Guarda che sei tu che me lo hai fatto credere comunque! Non sei un santarellino Alex! E non credo che noi ci parleremo mai più! > e così dicendo Dominique scappò dalla sala comune, mentre Alex rimuginava su ciò che aveva appena fatto. Ma come l'aveva potuta far scappare? Dominique gli era sempre piaciuta ma per lui sembrava inarrivabile! Era forse perchè aveva paura di non essere alla sua altezza? Probabilmente si, ma se solo.... avesse avuto più coraggio forse ora starebbe con lei!

 

§

 

James era rilassato sul divanetto della sala comune, un'ora prima aveva baciato Evelyne, era stato indescrivibile, non aveva provato nulla di tutto ciò con Kelly. Quando le loro labbra si erano toccate, si erano incastrate alla perfezione, come se fossero nate per incontrarsi e al grifondoro questo non era sfuggito. Ma una vecchia conoscenza, venne a turbare i beati pensieri di James Potter.

< Jemiè, sei qui! La tuoa amichetta se né è andata? > chiese Rebecca, che in quel momento si stava sedendo accanto a lui.

< a quanto so tu sei una serpeverde Sheldon, non dovresti essere qui giusto? E sinceramente quello che faccio io, o che fa Evelyne non ti riguarda > commentò James tagliente.

< io... vorrei parlarti Jemiè.. di tuto quelo che è suscesso l'estate scorsa! > esclamò la francese, con un sorriso fintamente pentito.

< parla allora, sentiamo. > la incoraggiò il grifondoro

< beh... io non sono più la ragazza di alora Jemiè, io.. non so cosa mi aveva preso quel'estate, quando è suscessa quella bruta cosa... je so che tu hai soferto tonto, ma credimi, sono veramente pentita! > sussurrò Rebecca.

< quello che è successo non si può cancellare Rebbi, lo sai, è stato orribile, non sono stato più lo stesso per mesi, e fortunatamente ne sono uscito. E quando ritrovo la felicità che succede? Arrivi di nuovo tu! > disse James, quasi urlando le ultime sillabe.

< lo sciò, è stata tuta colpa mia... > annuì lei, posando una mano sulla spalla del suo ex. A quel contatto James rabbrividì ma non si scosse, rimase impassibile, finché lei non portò le sue labbra sulle sue e, anche se lui si era scansato subito aveva capito che era davvero tutto finito. Non provava niente baciandola. Niente.

< ma che fai? > una voce risuonò, quasi rotta dal pianto, dall'altro lato della sala comune. Evelyne aveva fatto cadere i libri ed ora guardava il suo ormai ex migliore amico baciare colei che lo aveva distrutto.

< Ev... io... non.. è stata lei... io... > cercò di spiegarsi James ma Evelyne lo interruppe.

< prima mi dici che è stata la tua rovina, poi la baci, mi prendi in giro? Mi fa male vederti fare queste cose, perchè a volte sembra che sei tornato il James di quando ti ho conosciuto! Mi fa male perchè allora vuol dire che ciò che mi racconti sono solo frottole! Mi fa male perchè nonostante tu non te ne sia accorto ho sempre provato qualcosa per te! Anche se cercavo di reprimerlo convincendomi che eri solo il mio migliore amico e che fra noi non ci sarebbe mai potuto essere nulla! >. Evelyne aveva pronunciato queste parole, ora con la voce rotta dal pianto, in lacrime, lasciando sconcertato James e chiunque gli fosse vicino, tranne Rebecca, lei sorrideva beffarda...

Evelyne raccolse le sue cose e uscì dal buco del ritratto. Fu vano il tentativo di James di andarla a cercare. Ma ora capiva. Se solo... avesse intuito ciò che Evelyne provava per lui, ed era un sentimento ricambiato, le cose sarebbero potute andare diversamente. Ma non era stato così ed ora James rimpiangeva di quella mancanza, nel capire proprio la sua migliore amica. Continuava a ripetersi: se solo....

 

§

 

Eh già, cari lettori, svelato l'arcano di un'amicizia che celava amore. Eh si. Ma scopriremo di più ne prossimo capitolo. Se solo... Forse.... Se avessi... quante volte ci ripetiamo queste domande? E quante volte non riusciamo a capire la risposta? Beh posso darvene una io. Il rimpianto non è per forza qualcosa di brutto, molti potrebbero dire che il rimpianto è una conseguenza di una scelta sbagliata, potrebbe esserlo, oppure, più semplicemente la scelta di una carriera al posto di un'altra ad esempio, ma ciò non deve essere sempre negativo no? Ecco... quello che mi dà da pensare è che ogni scelta che noi facciamo, in futuro ci porterà a dire una di quelle frasi. Ma allora qual'è il modo per evitarlo, per evitare i dubbi? Non lo so, credo quelli ci saranno sempre, l'immaginare come la vostra vita sarebbe stata se aveste preso strade diverse credo non ci sia un modo per eliminarlo, ma perchè farlo? Ogni scelta ha le sue conseguenze, vero, ma basti pensare, che una scelta dettata dal cuore non è mai una scelta sbagliata. Potrà sembrarvi, in futuro, ma in quel momento, nel momento in cui l'avete fatta, era la cosa giusta, perchè sentivate che lo era, e quindi non fatevi prendere dal rimpianto, siamo noi gli artefici del nostro destino, perchè il fato non può prevedere le vostre scelte.

Quello che posso dirvi è di scegliere col cuore, sarà sempre la cosa giusta.

 

E come dice un saggio di mia e vostra conoscenza < spesso, non sono le nostre capacità a dirci chi siamo, sono le nostre scelte > .

- Silente, Harry Potter e la camera dei segreti.

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Capitolo 19
*** Riunioni di famiglia ***


Riunioni di famiglia e... capelli azzurri

Erano ormai due settimane che Evelyne non parlava più con James e mancava una settimana solamente al ballo della vittoria, indetto il 2 maggio. I due ragazzi avevano litigato furiosamente quel giorno, in sala comune e si erano resi conto anche dei loro sentimenti. Rebecca Sheldon, dal canto suo, era contenta: nonostante James l'avesse rifiutata era riuscita a togliere di mezzo quella sciacquetta della Cliffer ed era decisa ad andare al ballo con lui, non sapeva ancora come, ma avrebbe raggiunto il suo obbiettivo.

Inoltre, il grifondoro, continuava a cercare Evelyne per parlarle, ma lei sembrava evitarlo. Non lo salutava per i corridoi, non diceva niente quando lui era nella stessa stanza con lei e Dominique, non lo guardava neanche quando le si sedeva di fronte per la cena in Sala Grande. La situazione per James era diventata insostenibile, e come si dice? A mali estremi, estremi rimedi; così James si nascose in uno sgabuzzino, con la porta socchiusa, aspettando il passaggio dell'amica, di ritorno dal bagno. Appena Evelyne passò di lì, lui la trascinò dentro e le tappò la bocca.

< Ev sono io! > esclamò James sottovoce, per non farsi sentire dagli altri in corridoio.

< ma che Merlino... > ma non fece in tempo a finire la frase che il ragazzo accese la luce della sua bacchetta ed Evelyne capì con chi era in quel momento.

< non voglio parlare con te! > esclamò e fece per uscire ma James la bloccò. < lasciami! >

< non gridare Evelyne, ci sentiranno! >

< che sentano almeno mi tireranno fuori da qui! > concluse lei, ma non si mosse osservando il ragazzo che le era di fronte, assumere un'espressione molto cupa.

< non è stata colpa mia, davvero. È stata lei che mi ha baciato, sai com'è fatta, dovresti credermi > disse James, guardando per terra, con una voce un po' dura, un po' dolce, che fece letteralmente vacillare la grifondoro.

< i-io... non so cosa.... > ma non terminò la frase che James la baciò. Di nuovo. E questa volta entrambi erano più decisi, non più timidi, come se gli era impossibile stare lontani.

< no James! io... non so, questa cosa... meglio rimanere amici! > sentenziò Evelyne. James sbuffò e chiese: < perchè? Io rispetterò la tua scelta se tu mi dici il perchè! >

< perchè tra noi c'è qualcosa di speciale, e non voglio rovinarla Jamie, credo sia meglio per noi crescere, prima di intraprendere qualcosa di più serio. Non credi che dovremmo aspettare un po'? Per capire? Non lo pensi? > chiese lei speranzosa che lui la capisse e fu così. < credo tu abbia ragione, ma non so se riesco a comportarmi normalmente >

< proviamoci. Proviamo ad essere due amici tranquillamente, se poi... ci sarà qualcosa che farà vacillare questo rapporto allora, beh... la accoglieremo. Ma proviamoci James. Non ho mai avuto un amico come te, e non voglio perderlo! >. James annuì e i due uscirono dallo sgabuzzino.

< comunque Vitious ci ha messo in coppia insieme per la ricerca e quindi dobbiamo sbrigarci se non vogliamo prendere una T, e non voglio essere paragonato ad un troll! > disse il ragazzo, tentando di ristabilire la normalità! E a quanto pare ci riuscì perchè lei rispose ridendo < ehi Potter! Non serve paragonarti ad un troll, già lo sei! > e detto questo corse via mentre James la rincorreva e gridava che gliela avrebbe fatta pagare, con un sorriso sul volto, un po' più spento del solito. Un sorriso d'attesa, quell'attesa, che gli avrebbe rivelato il destino di quei due amici, ormai consapevoli di non essere solo più tali.

 

§

 

< Al? Albus? Sei qui? Dai, Al! > Alice era andata sulla torre d'astronomia, dove aveva appuntamento con Albus. Ad un certo punto due mani le si pararono davanti agli occhi e lei sorrise. < indovina chi sono Alice! >

< sempre originale è Potter? > commentò lei mentre rideva.

< allora novità? > chiese Albus, mentre si sedeva su una delle scalette che portava al telescopio.

< nulla tu? > disse Alice sedendosi vicino a lui.

< neanche. Avevo sentito che per il ballo della vittoria sono invitati anche i genitori quest'anno. Oh Merlino! Non avrò un attimo di pace! > disse Al, poggiandosi una mano sulla fronte.

< come mai? > chiese lei.

< come mai? Ma tu non sai quanta gente c'è nella mia famiglia? E poi i litigi tra mio padre e quello di Scorpius? E gli occhi di mia madre che mi guardano mentre ballo con la mia accompagnatrice? >

Alice ascoltò tutto ma quello che la colpì di più fu l'ultima affermazione.

< ehi Al! Hai un'accompagnatrice e non me lo hai detto? Cattivo Potter! Dimmi chi è! > lui arrossì e chinò la testa. < Oh Merlino non sarà mica la Wilson? > chiese lei mentre faceva uno scatto, quasi come si fosse scottata con un'espressione inorridita sul volto, ma lui scosse la testa e lei si rilassò. < allora chi è? > chiese di nuovo mentre lui si accingeva a rispondere. < è... è... >

< andiamo Al, non è così terribile far venire fuori un nome no? > lo incoraggiò Alice, così lui prese forza e rispose < ci vado con Natasha Keldon, quarto anno, serpeverde >

Alice sbiancò, e guardò l'amico pietrificata. < quella Natasha? La mangia uomini di serpeverde? Paragonata alla Wilson? Anche se più piccola e se possibile più perfida? > lui annuì.

< Albus Severus Potter! Sei uno sciocco! Lei di sicuro non ti farà del bene! E credo che tua madre non sarà contenta! E farà bene a sorvegliarti! > continuò, tutta d'un fiato, mentre Albus si faceva piccolo piccolo. < dai Ali, mi serviva un'accompagnatrice e l'ho trovata! Non devo mica sposarmela! > si giustificò il serpeverde, terrorizzato dalla sfuriata dell'amica.

< d'accordo, ma promettimi una cosa! > cominciò Alice. < qualunque cosa! > rispose lui, assumendo un'espressione da angioletto con un sorriso smagliante sul volto, ma si ricompose notando il cipiglio arrabbiato dell'amica. < solo che non la rivedrai dopo, è un'arpia quella ragazza! > lui annuì e lei si rilassò.

 

§

 

< Jameeeeees! > qualcuno stava chiamando James dall'altro lato del corridoio e lui sapeva bene di chi era quella voce. Infatti la ragazzina si avvicinò e il ragazzo chiese < che c'è Lils? Cos'è successo? > < raduna gli altri Jamie, c'è una notizia bomba > rispose Lily, andandosene subito, senza lasciare spiegazioni.

 

Un'ora dopo ( tempo necessario a cercare e riunire la famiglia ) tutti i Weasley-Potter erano in Sala Grande, al tavolo dei grifondoro, mezz'ora prima della cena, aspettando che Lily desse la notizia.

< bene. Dominique, vuoi dirci cos'è questa notizia? > chiese la ragazzina, sotto gli occhi stupiti degli altri, che credevano che lei avesse la risposta, invece, gli unici due che sembravano a conoscenza della novità erano Dominique e Louis, e fu quest'ultimo proprio a spiegare ai ragazzi l'avvenimento speciale. < il fatto è che Victoire e Teddy verranno a Hogwarts, per un mese perchè la McGranitt li ha chiamati, in qualità di studenti migliori mai usciti da questa scuola, per aiutare coloro che hanno difficoltà nei M.A.G.O e dato che hanno ormai le carriere avviate non è stato un problema per loro venire qua. > concluse Louis, sotto gli occhi deliziati dei suoi cugini.

< ma... ecco... beh... quei due si odiano! > intervenne Roxanne, un po' imbarazzata al solo pensiero di dover assistere ad una delle loro litigate. Eh già. Come contrariamente si potrebbe pensare di due ragazzi cresciuti insieme e compagni ( lo si può concedere ) costretti di giochi, non si sopportavano. Lei diceva che lui era solo un ragazzino, lui invece diceva che lei se la tirava. Insomma erano incompatibili, nonostante fossero coetanei.

< ma ragazzi, che ne dite di sfruttare questa occasione per fargli fare ehm.. amicizia? Se così si può definire! > propose Fred. < a che scopo Fred? > chiese Lucy < beh allo scopo di appacificare due membri della nostra famiglia, e si sa, Teddy ormai è uno di noi, anzi lo è sempre stato. >.

Tutti furono d'accordo sull'idea di Fred e decisero che avrebbero fatto qualcosa per portare la pace fra quei due. < quando arriveranno? > chiese Lily < domani mattina Lils, alle 11.00 credo, e si aspettano che li andiamo a salutare dato che è domenica, ma c'è un solo problema.... > e qui Louis si fece un po' imbarazzato. < che succede Lou? > chiese Lucy. < è che... loro non sono a conoscenza che saranno in due ad aiutare gli studenti cioè... non sanno che verrà anche l'altro! > rispose Louis.

< vuoi dirmi che Victoire non sa che ci sarà anche Teddy e neanche Teddy sa che ci sarà Victoire? > chiese James sconcertato mentre il cugino annuiva. Ok, ci sarebbe stata una bufera a Hogwarts

 

§

 

Era la fatidica mattina. Victoire Weasley era eccitata all'idea di tornare a Hogwarts dopo ben due anni. Avrebbe aiutato gli studenti e la McGranitt aveva detto che un altro ragazzo l'avrebbe affiancata, chissà che non fosse un bel ragazzo! Pensò Victoire, mentre si smaterializzava davanti al castello, per farsi aprire alle 11.00 in punto, e dato che mancavano 10 minuti avrebbe potuto conoscere il fusto che aveva il suo stesso compito se era già arrivato. Ma non appena vide il cancello le sue speranze di trovare un bel ragazzo erano sfumate: c'era Teddy Lupin, con la sua solita massa di capelli azzurri, che aspettava come lei di entrare. La ragazza sentì la rabbia ribollirle dentro, lei non sopportava Teddy, lo trovava solo un ragazzino, credeva che non fosse maturo e che avesse un bruttissimo carattere, d'altronde il sentimento era ricambiato e questa era l'unica cosa su cui andavano d'accordo.

< che ci fai qua Lupin? > chiese con poco garbo, ahi lei consapevole della risposta.

< sempre gentile è Weasley? > rispose lui, con la sua solita voce morbida e profonda.

< non sono gentile con le persone che non lo meritano, e non hai risposto alla mia domanda! > ribatté lei tagliente.

< va bene non scaldarti! Sono qui perché la McGranitt me lo ha chiesto, immagino tu sappia il motivo, dato che fai parte anche tu di questo progetto! >

Victoire annuì ed insieme si fecero strada nell'atrio, dopo essere entrati (il cancello si era finalmente aperto) e aver preso le carrozze. Subito furono travolti da una massa di cugini e fratelli, mentre la McGranitt arrivava, giusto dopo l'ultimo saluto di Lucy.

< oh, salve signorina Weasley, salve signor Lupin, spero sia andato tutto bene dopo Hogwarts! > disse garbatamente la professoressa.

< oh si, professoressa, io sono diventata una medimaga e sto facendo il tirocinio al San Mungo > rispose Victoire, e subito dopo Teddy disse < io invece sto facendo l'allenamento per diventare Auror, come i miei genitori >. Quel guizzo era quasi impercettibile ma Victoire avrebbe giurato di aver visto una nota di tristezza negli occhi di Teddy.

< bene allora, queste sono le istruzioni: vi è stato preparato un letto nella casa dove eravate stati smistati quando eravate qui, quindi per entrambi Grifondoro, abbiamo deciso di collocarvi insieme ai vostri parenti, quindi tutti e due sarete nel dormitorio del quinto anno, successivamente, cioè da domani, vi darò gli orari delle ripetizioni. Ora andate a sistemarvi e... bentornati a Hogwarts > concluse la McGranitt.

I due ragazzi si avviarono verso il dormitorio, senza i cugini che si erano improvvisamente volatilizzati. Così Teddy ruppe il silenzio.

< allora è vero? > chiese. < è vero cosa? >

< che Hogwarts non la lasci mai. In un modo o nell'altro ci ritorni. Come fosse un punto di partenza, e si sa, ai punti di partenza ci si ritorna sempre, per piacere o per costrizione non credi? > disse lui. Lei non rispose e sbuffò, come a sottolineare che non gradiva la sua presenza, poi allungò il passo, e a Teddy parve di vedere un sorriso farsi strada sul viso della bella Victoire.

 

 

§

 

Dominique si era appena sciolta dalla compagnia Weasley-Potter, e aveva salutato sua sorella, quando si imbatté nella persona che meno avrebbe voluto incontrare al mondo: Alex Cliffer.

< ehi Dominique. In realtà ti cercavo. Possiamo parlare? > chiese lui, ma lei rispose vaga. < mi dispiace Alex, ora non posso perchè è appena tornata mia sorella e devo aiutarla a disfare i bagagli. Scusa. > e detto questo se ne andò, sciogliendo l'espressione dura che aveva dipinto durante la conversazione con Alex, lasciando il ragazzo un po' confuso e dirigendosi al dormitorio, dove avrebbe parlato con sua sorella, forse l'avrebbe tirata un po' su, dato che le due avevano un ottimo rapporto.

< allora sorellina! > esclamò Victoire, appena sua sorella entrò nella camera.

< che si dice qui a Hogwarts? >

< sai... niente di interessante Vic, le solite cose. Raccontami di te invece! > la incoraggiò Dominique.

< va bene ma poi dovrai raccontarmi qualcosa > e sua sorella annuì così lei potè proseguire.

< beh, il lavoro è fantastico, sai che mi piace e poi... beh ho conosciuto un ragazzo e... noi beh.. usciamo insieme! > raccontò Victoire, mentre la sorella si faceva sempre più interessata e con lo sguardo la spingeva a continuare, e così fece lei. < si chiama Casper, lavora con me. Una sera mi ha chiesto se volevo andare a cena con lui per riprenderci un po' dai turni estenuanti e così fu. Poi cominciammo a frequentarci eh beh... ora stiamo insieme! Ma davvero è così carino. Guarda ho una foto > e detto ciò mostrò a Dominique una foto di un ragazzo alto, coi capelli neri, fisico da palestrato occhi verdi, ma non belli quanto quelli dello zio Harry o di Albus, quelli sembravano un po' più... spenti, quasi privi di emozione. Nel complesso era un bel ragazzo però.

< sono contenta per te Vic! > si congratulò Dominique, mentre la sorella la invitava a raccontare quello che succedeva ad Hogwarts e così lei raccontò tutto, ma proprio tutto di tutti, da James a Evelyne a Camilla, tutto ciò che era accaduto a Hogwarts quell'anno.

Dopo un po' decisero che era ora di pranzo, e passarono una bella giornata in compagnia degli altri. Ma quando venne la notte, Victoire Weasley sognò una massa di scompigliati capelli azzurri, e di nero, non c'era proprio niente.

 

§

 

Bene lettori. Qui entrano in scena altri due personaggi della famiglia più allargata che io abbia mai avuto il piacere di conoscere! ( sulla carta s'intende ). chissà quali sorprese riserveranno i due nuovi arrivati, con tutti i piani della loro famiglia! Eh già, la famiglia. Io penso che sia un tassello importante della nostra esistenza, qualcosa che ti sorregge e tu neanche te ne rendi conto. Ci sono quelle famiglie allargate, come i nostri Weasley, che passano pranzi e cene insieme. Ecco in questo tipo di famiglia qualcuno potrebbe sentirsi oppresso, magari bisognoso di tempo per sé stesso. Ma quando poi ti ritrovi lì in mezzo, a ridere e scherzare con le persone a te più care ti dimentichi di tutto e lasci che sia la felicità della compagnia a sopraffare la voglia di libertà. Ci sono poi quelle famiglie fredde, dove lì di libertà ce né tantissima, ma manca l'affetto, l'amore, la dimostrazione di questo. Poi ci sono quelle famiglie, come la mia, che sono una via di mezzo, dove si ti diverti e sei in compagnia, ma riesci comunque a ritagliare uno spazio per te, non dico sia il tipo di famiglia perfetta. Dico solo che ognuno di noi è abituato a vivere in un proprio ambito famigliare, allargato o ristretto che sia, ma è quando ti trovi con le persone che ami, quando sai che potrai sempre contare su qualcuno quando sei giù, quando la tristezza passa con un solo sorriso, allora lì sai, lì capisci, che non esiste una famiglia perfetta, perchè ogni famiglia, nel suo genere lo è. Basta solo che ti faccia sentire a casa.

E con questo vi congedo lettori. Alla prossima!

 

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Capitolo 20
*** Gelosie e incomprensioni ***


Gelosie e incomprensioni.

Teddy Lupin era veramente contento di aver rimesso piede a Hogwarts. Certo il fatto che ci fosse Victoire la vamp (come la chiamava lui, anche se la ragazza era vamp solo in sua presenza perchè altrimenti era una ragazza semplice), lo incupiva un po', ma avrebbe imparato a non curarsene, d'altronde, l'invito che aveva mandato alla sua ragazza (sotto consenso della McGranitt ovviamente), che era stato accettato, lo aveva messo di buon umore, ed ora era più contento.

Chissà come avrebbe reagito Victoire vedendolo con un'altra, si sarebbe ingelosita? In cuor suo Teddy sperava di si... ma la lucidità tornò e si ritrovò a pensare “ma che diavolo mi sta succedendo? Non mi importa ciò che prova la vamp”. Ma di questa affermazione, lui non ne era proprio convinto. Qualcosa, o meglio qualcuno, lo riscosse dai suoi pensieri, ed infatti l'oggetto dei suoi pensieri era proprio lì ad un passo da lui.

< ehi Lupin? Dormito bene? Spero di no! > esclamò seccata Victoire. < sempre gentile come il tuo solito eh Weasley? Non ti smentisci mai! > commentò Teddy, consapevole che quella ragazza lo odiava davvero, e la cosa non potè fare a meno che rattristarlo.

< allora che lezione abbiamo per prima? > chiese Victoire, mentre prendeva la sua borsa (che aveva accuratamente adagiato a terra) e lo fissava con un'espressione di astio dipinta in volto.

< difesa credo... già è così! Oh sai che ho invitato la mia ragazza a stare qui una settimana? > affermò Teddy dopo aver consultato l'orario, la sua compagna annuì distrattamente, ma dopo le ultime parole pronunciate dal ragazzo sentì una rabbia montargli dentro, e non sapeva spiegare perchè! Ora Teddy aveva una ragazza? E chi era? Lui era davvero innamorato? E lei? Victoire gettò via subito quei pensieri stranissimi (era diventata quasi verde) e borbottò un < non mi interessa cosa fai né con chi ti vedi > mentre i due si incamminarono in Sala Grande, dove avrebbero fatto ripetizioni ai poveri studenti sotto esame. In quel silenzio, carico di indifferenza, nessuno era intenzionato a parlare, ma l'ex grifondoro, decise che non poteva essere poi così male la vamp, così intraprese un discorso.

< sai Vic, > cominciò, mentre la ragazza fu percorsa da un brivido ascoltando il suo nome detto proprio da lui, la persona che odiava, o forse no? < non ho mai capito perchè mi odi tanto. Sei stata tu la prima ad odiarmi ed io ho corrisposto subito dopo. Potresti togliermi questa curiosità? > chiese infine Teddy, ansioso di ricevere una risposta. < sai Lupin > e qui la ragazza sottolineò l'uso del cognome < probabilmente è una cosa innata, o forse è perchè ti trovo talmente arrogante e pieno di te che non potrei sopportarti > concluse Victoire.

< sai Weasley, tutti dicono che sono la persona più umile che abbiano mai conosciuto. Probabilmente sei solo tu che mi credi un arrogante pieno di me, ma in fondo so che non lo pensi >

lei gli rivolse uno sguardo sprezzante e filò dritto, ringraziando Merlino di essere finalmente arrivata in Sala Grande. In fondo era vero, pensò Victoire. Lui non era pieno di sé, ma lei doveva trovare una scusa per quell'astio, che proveniva da ben altra causa.

 

§

 

Rose e Scorpius erano felici insieme. L'unica pecca era che i due dovevano stare nascosti e sinceramente questa situazione cominciò a stancare Rose, che si confidò col suo fidanzato, mentre lui giocava con i suoi riccioli rossi.

< Scorpius > sussurrò la ragazza. < Mmh? > rispose lui. < beh ecco volevo dirti che... beh... sono un po' stufa di questa situazione, il dovermi nascondere, mentire ai miei amici, ai miei parenti, non mi piace, potremmo... beh... dire che stiamo insieme! > propose Rose, mentre lui prendeva un cipiglio assai scettico e preoccupato. < Rosie. Io... non vorrei deluderti ma non credo di essere pronto > affermò il ragazzo.

< come? Sono mesi che ti chiedo di far sapere questa cosa ed io ho sopportato abbastanza non credi? > chiese Rose, abbastanza irritata, mentre lui indietreggiava, consapevole che sarebbe arrivata la bufera.

< calmati Rosie, è che mi vergogno > disse Scorpius. Quelle parole trafissero l'anima della fragile Rose, che, ormai in lacrime (per l'ennesima volta) si rivolse verso il suo ormai ex fidanzato e gli disse, con voce ferma, che vibrava appena e un labbro tremante < bene. Se le cose stanno così, meglio che tra noi finisce qui, tanto ufficialmente non è mai cominciata no? Quindi non prenderla troppo male. > e così uscì dall'aula dove erano entrati per stare soli, con il viso rigato dalle lacrime e Scorpius che tentava invano di richiamarla. Ma quando il serpeverde capì che la ragazza era sparita dietro il corridoio, non potè fare altro che mettere la testa fra le mani e piangere anche lui. Non lo aveva mai fatto. Non aveva mai pianto Scorpius. Ed era lì, in lacrime. Questa volta si era davvero innamorato. E aveva rovinato tutto! Stupido!

 

§

 

Alice Paciock, era ormai la migliore amica di Albus Severus Potter, e i due andavano molto d'accordo, sembravano fatti per essere amici, quindi nulla tra loro si sarebbe potuto incrinare...

< sai Potter, vorrei confidarti una cosa, ma non so se dirtela o no! > se ne uscì lei, mentre erano sulla torre di astronomia, ormai il loro luogo d'incontro, e lui la guardava un po' incuriosito, osservando i tenui raggi di sole che giocavano con i capelli di lei.

< ehi Alice, sai che a me puoi dire tutto, ti ascolto. Basta che non mi parli né di Dom, né di Rose, perchè sinceramente ne ho abbastanza di loro > . alice sorrise appena e cominciò a parlare, un po' più tranquilla. < ho conosciuto un ragazzo fantastico. È Oliver Jacobs, di Tassorosso, e mi ha chiesto di uscire con lui a Hogsmeade > concluse la ragazza, cercando nell'amico, qualcosa simile ad un incoraggiamento, ma quello le sembrò inerme e solo Merlino sapeva quello che gli passava per la testa. In realtà ad Albus non faceva piacere che Alice uscisse con qualcuno, soprattutto dopo le due batoste che aveva preso sia con Mark, che con Derek, quindi sperava che Fiamma Wilson trovasse un'altra occupazione, ma nello stesso tempo sperava che qualcuno le portasse via questo Jacobs, perchè lui se ne era accorto: era da tempo che aveva capito di provare qualcosa per la sua amica; ma lei aveva il suo nuovo ragazzo, e carina com'era Albus non poteva aspettarsi che rimanesse sola. Così assunse una finta espressione felice e disse, con voce atona < Wow, sono contento per te Ali! Spero che non ti faccia soffrire! > e l'abbracciò, ma mentre lei da un lato, appoggiata col mento sulla sua spalla sorrideva, lui si incupiva, e oramai sappiamo tutti il motivo.

 

§

 

Dominique Weasley aveva deciso che Alex Cliffer era solo un fannullone e così, dopo molte insistenze da parte di Jake Corner (il famoso ragazzo dell'uscita a Hogsmeade), aveva accettato di uscire di nuovo con lui, e ne stava appunto discutendo con Evelyne, che era sorpresa dalla notizia.

< ma non avevi detto che quell'appuntamento era stato disastroso Dom? >

< si, beh... ma in qualche modo mi dovrò pur dimenticare di tuo fratello no? E poi, beh, vorrei solo essere felice, e se conoscessi meglio Jake magari mi piacerebbe >

< è un idiota Dominique, e tu lo sai bene >

< non è vero! > rispose stizzita la grifondoro. < è solo un po'... ingenuo? > disse con una strana smorfia sul viso, che fece comprendere ad Evelyne che la sua amica non era sicura di quello che diceva.

< comunque, io sto bene sola > affermò Evelyne pensando a James.

< se se... come no! E James? Lo so che ti piace ancora! >

< si, ma... è il mio migliore amico, non potrebbe funzionare, e poi... oh-oh, pericolo Corner in vista > si interruppe

< come sto Ev? >

< divina come sempre Dom > e poco dopo furono raggiunte da un ragazzo coi capelli neri, dall'aria un po' trafelata, che evidentemente aveva corso per venire lì.

< ciao Dom, Evelyne! > quest'ultima fece un cenno con la testa in segno di saluto e si congedò con una scusa, lasciandoli soli.

< allora Jake? Per caso volevi parlarmi? > chiese lei con l'aria di chi la sa lunga, e infatti..

< beh volevo confermare l'uscita a Hogsmeade per questo sabato > disse lui. Per una fortunata, (o sfortunata, dipende dai punti di vista) coincidenza, Alex passava di lì, così Dominique rispose che le avrebbe fatto piacere andare a Hogsmeade con lui, mentre il ragazzo sopracitato, stringeva i pugni e serrava la mascella, pronto a scattare qualunque cosa succedesse. Ed infatti, dopo che Jake ebbe scoccato un bacio sulle labbra della bella Veela, lui non ci vide più e gli sferrò un pugno in pieno viso, mentre Dominique si portava le mani alla bocca e imprecava contro Alex.

< ma sei un idiota? Sparisci prima che ti affatturi! > e quello se ne andò, con il pugno ancora teso, mentre la ragazza portava in infermeria Corner.

 

Due ore dopo Dominique si sdraiò stremata sul letto a baldacchino del dormitorio mentre sua sorella rideva ancora.

< certo che ci stai prendendo gusto a far picchiare i ragazzi per te eh Dom? > chiese Victoire, mentre la sorella le tirava un cuscino. < comunque > continuò < secondo me tu piaci ad Alex, altrimenti non avrebbe reagito così! > concluse.

< non lo so Vic. A te invece come è andata la giornata? > chiese Dominique.

< uno schifo. > rispose l'altra, senza pensarci quasi. In effetti la giornata non era andata male ma la notizia che Teddy avrebbe portato a Hogwarts la sua fidanzata le dava non poco fastidio, ma lei credeva fosse perchè voleva stare col suo Casper, loro due, soli, tra le meraviglie che il castello aveva da offrire. Per un attimo si immaginò lei che camminava con Teddy per i corridoi, ma scacciò subito l'immagine e raccontò tutto alla sorella.

< non è che sei gelosa Vic? > chiese infine questa, con gli occhi pieni di curiosità.

< di chi? Di Lupin? Niente affatto, è che vorrei anche io avere la possibilità di invitare Casper > rispose lei poco convinta. Ma Dominique parve crederle e le suggerì.

< mandagli un gufo >. Victoire pensò che sarebbe stata una follia, perchè Casper aveva tanti di quei turni che gli sarebbe stato impossibile. Ma poi pensò: il suo fidanzato aveva un periodo di pausa proprio quella settimana e gli occhi le se illuminarono. Avrebbe fatto vedere lei a Teddy Lupin, cosa vuol dire avere un fidanzato veramente.

 

§

James e Evelyne erano seduti in sala comune, chiacchierando placidamente sull'ultimo esame di pozioni e la E che James aveva preso in trasfigurazione.

< sei stato bravissimo, eccellente no? È un bellissimo voto Jamie, non capisco di cosa tu ti lamenti! > disse Evelyne sbuffando, mentre il suo migliore amico la guardava storto.

< non mi sto lamentando Ev, è che secondo me la prof ha fatto favoritismi e non mi ha dato la lode! > rispose lui seccato.

< Potter! > esordì lei alquanto irritata. < la professoressa McGranitt ha dato eccellente solo a te! Come puoi dire che abbia fatto favoritismi? >.

James la guardò e aprì la bocca per ribattere, ma un ragazzo dall'aria un po' smilza, con gli occhi azzurri e i capelli biondi, lo interruppe, rivolgendosi ad Evelyne.

< ciao, tu sei Evelyne vero? > chiese il ragazzo.

< si sono io. >

< beh, ecco... vorresti venire a Hogsmeade con me? > chiese lui.

< verrei volentieri, ma sai, vorrei prima conoscere il tuo nome! > rispose Evelyne, un po' divertita, un po' intenerita dalla timidezza del ragazzo.

< oh, certo, scusa > disse lui arrossendo < sono Kyle Oghford, grifondoro del sesto anno >.

< a me non sembri tanto grifondoro dato che hai paura a chiedere ad una ragazza di uscire > si intromise James, che tacque quando l'amica gli lanciò un'occhiataccia. Kyle diventò ancora più rosso ma Evelyne lo rassicurò.

< non fare caso a lui > disse < verro a Hogsmeade con te sabato, alle dieci davanti al portone >. il ragazzo annuì e se ne andò, mentre James sbuffava sonoramente.

< si può sapere che fai? > chiese lei tutto d'un tratto.

< che faccio? Quel ragazzo è più timido di mia cugina Lucy! E questo è tutto dire! Ti pare che uno come lui possa stare a grifondoro? > rispose James, decisamente infastidito.

< oh beh, a me hanno raccontato storie sulla guerra, ti dice niente il nome Neville Paciock? Era esattamente come è lui, e poi si è dimostrato un grifondoro coraggioso quanto tutti gli altri no? > spiegò Evelyne, con gli occhi che lanciavano fiamme. James aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse e assunse un'espressione un po' ferita, lei se ne accorse e s'addolcì.

< scusa. Ma ne avevamo già parlato Jamie. Per favore non complichiamo le cose >

< ehi rogazzi!! > Rebecca Sheldon era appena scesa dal dormitorio femminile di grifondoro. Chissà perchè non stava mai a serpeverde!

< non dovresti essere nel covo di vipere, Rebecca? > chiese Evelyne tagliente e sprezzante.

< si cara, lo sciò, ma sono venuta por dire a Jemiè, se per caso vuole venire con moi a Hogsmeade, coscì ci chiariamo un po' > rispose Rebecca altezzosa. James, che per quei due minuti che era stato zitto, annuì e sorrise alla francese, che se ne andò soddisfatta, salutandole con < au revoir! > in pieno accento francese.

< ma sei impazzito, non ricordi cosa ti ha fatto? > chiese Evelyne dopo che lei se ne fu andata.

< si, ma vuole chiarire, mica me la devo sposare! > rispose James.

< non mi importa io... > ma lui la interruppe < hai detto tu di non complicare le cose, ti stai comportando da bambina! > . questa volta fu lei a rimanere senza parole.

< per favore Ev, lasciamo tutto così > finì James, lei annuì e lui si allontanò per andare a sgraffignare qualcosa nelle cucine.

 

§

 

Ah, la gelosia. Avete mai provato gelosia? Quel sentimento che si prova vedendo la persona che vi piace con un altro/a? Se si, sicuramente non ne avrete fatto una ragione per picchiare qualcuno spero! Eh eh ! Può essere pericolosa a volte la gelosia, ma solitamente non lo è, e la maggior parte delle volte diverte gli amici del geloso, guardando come si comporta no? Beh, il mio consiglio è: fatevi avanti prima che questo sentimento vi invada, oppure succederà che diventerete verdi di gelosia!

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Capitolo 21
*** Gelosie e incomprensioni (parte due) ***


Gelosie e incomprensioni (parte 2)

Era arrivato il sabato e sia Teddy che Victoire, erano all'ingresso per aspettare i loro fidanzati.

< che ci fai qui Weasley? > chiese lui, vedendola arrivare.

< sto aspettando il mio ragazzo, tu? >. Teddy parve per un attimo sorpreso, poi si rabbuiò, ma alla fine fece un sorriso smagliante.

< per lo stesso motivo > rispose.

In quel momento entrarono due ragazzi: il primo era alto, capelli neri, muscoloso, con degli occhi verdi spenti, ma ugualmente belli, anche se quasi inespressivi. La seconda pareva una modella: fisico mozzafiato, tacchi altissimi, occhi marroni penetranti e capelli castani, con una carnagione un po' scura. Sia Victoire che Teddy corsero incontro ai rispettivi fidanzati e si scambiarono uno sguardo truce. Dopo aver fatto le presentazioni, ( Victoire aveva baciato sulle guance con un po' troppa forza Sophie, la ragazza di Teddy, e quest'ultimo aveva stretto troppo la mano di Casper, il ragazzo di Victoire, facendolo diventare quasi viola), si incamminarono, Victoire e Casper al lago, e Teddy e Sophie, al dormitorio di grifondoro, sotto gli occhi di fuoco della Weasley.

 

§

 

James era a Hogsmeade con Rebecca e i due parlavano animatamente, sotto gli occhi infastiditi di Evelyne che li guardava da due tavoli più in là, nascosta dietro una pianta per non farsi vedere, mentre Kyle la osservava un po' disorientato.

< tutto bene Ev? > le chiese; e lei rispose con un debolissimo < si, certo >, e tornò a guardare il tavolo più in là, dove Rebecca rideva di gusto e James sembrava compiaciuto. < quella... >

< hai detto qualcosa Evelyne? > chiese lui, che sembrava aver sentito qualcosa uscire dalla bocca della ragazza che assomigliava a caramella. Lei scosse la testa e lui, credendo di aver sentito giusto le chiese < andiamo da Mielandia? Lì ci sono le caramelle! >

< che... ? Oh! Si, ci sono le caramelle certo.. ehm.. perchè non rimaniamo qui, fuori fa freddo! > rispose lei distrattamente.

< ma siamo in aprile non può fare freddo! > commentò lui sapientemente, mentre Evelyne continuava a lanciare occhiate a James. Lui ad un certo punto si voltò e lei decise di prendere la palla al balzo.

< sai mi piaci tanto > disse Evelyne, prima di baciare Kyle, sotto gli occhi furenti di James.

 

< che ti succede Jamie? >. Due tavoli più in là, James aveva appena visto Evelyne baciare quello smidollato di Oghford, e lui era a dir poco furente.

< niente Rebecca, stavamo dicendo? > chiese, cercando di non far notare le occhiate che mandava al tavolo 12, dove erano seduti i due “criminali”.

< discevo, che noi potremmo... non sciò... come dire... riprovarsci, non credi? > disse Rebecca.

< Aha > rispose lui con aria distratta.

< questo significa che stiamo insieme? > chiese di nuovo la francese.

< ehm.. cosa? Come? Ah ehm... non so proprio cosa dirti > rispose lui e intanto si girava per l'ennesima volta.

< Jemiè! Mi stai ascoltando? Io ti ho apena fatto una proposta seria! Ti chiedo di ricominsciare! Mi dovresti stare a sontire! >. Ma dato che lui sembrava non accorgersi di lei, Rebecca lo baciò prima che potesse respingerla ed Evelyne, che da lontano osservava la reazione di James a quel bacio che aveva dato a Kyle, chiese a quest'ultimo di andare da Mielandia e lui, tutto sorridente, acconsentì saltellandole al seguito.

< ma sei impazzita? > chiese James dopo che Rebecca lo ebbe baciato. Non vedeva più Evelyne, non sapeva dove fosse ed era seccato dal bacio della sua ex.

< tu non mi ascoltavi! Dovevo fare qualcoscia! > si giustificò lei.

< senti Rebecca, te lo dico una volta per tutte: noi non torneremo mai insieme hai capito? Mai? > e detto ciò se ne andò, alla volta del castello, lasciando Rebecca interdetta e arrabbiatissima. Il suo piano per riconquistare James era fallito, aveva perso. Ma non si sarebbe data per vinta.

§

 

Rose Weasley non usciva dalla sua stanza per nessuna ragione che non fosse lo studio o il mangiare (anche se a volte saltava i pasti), in molti le avevano chiesto il perchè di tutta quella tristezza e delle lacrime che versava puntualmente ogni giorno ma lei era stata sempre vaga, evasiva, senza mai rispondere davvero. La rottura con Scorpius le aveva causato non poco dolore, ora sapeva che lui si vergognava di lei, e nonostante il serpeverde avesse provato a parlare con la bella corvonero, non ci era mai riuscito perchè lei correva via, spesso in lacrime.

Quel sabato, però, anche se non era andata ad Hogsmeade, doveva fare una ricerca in biblioteca, e ne approfittò, dato il fatto che il castello era praticamente vuoto.

Appena arrivò nel suo luogo preferito capì che aveva ragione, la biblioteca era vuota, a parte per un suo compagno corvonero che lei salutò con garbo, prima di andare a cercare il libro che voleva.

Dopo un'ora che studiava, il compagno che aveva salutato prima le venne incontro e cominciò a parlare con lei.

< Ehi Rose? >

< si Jason, devi chiedermi qualcosa? > chiese lei con gentilezza.

< beh ecco... come sai non sono bravo in pozioni... > e qui le orecchie di lui divennero scarlatte, ma continuò comunque a parlare. < non è che potremmo fare i compiti della Patil insieme? > terminò. Rose sorrise e annuì.

Dopo poco tempo i due finirono di studiare e cominciarono a chiacchierare, quando Scorpius Malfoy entrò in biblioteca per cercare la Weasley, ma non la trovò da sola.

< Rose? Dove sei? So che sei qui >

A quella voce, Rose si impietrì ma continuò a parlare con Jason, finché non si ritrovò il volto di Scorpius che la guardava furente.

< che vuoi Malfoy? > chiese lei tagliente, sotto lo sguardo curioso di Jason Parker.

< parlarti > rispose il biondo.

< parlarmi? > disse lei facendo un sorriso tirato < noi non abbiamo più niente da dirci >

< Rose per favore! > continuò il serpeverde, ma Jason lo interruppe.

< ehm.. io vado d'accordo? > disse alla ragazza, ma lei lo fermò.

< no aspetta, vengo anche io in sala comune > e detto ciò cercò di andarsene, ma Malfoy la trattenne con una mano e fece cenno a Parker di andarsene. Dopo che anche Rose acconsentì il corvonero se ne andò, dicendo che avrebbe aspettato Rose in sala comune.

< a che gioco stai giocando? > chiese Scorpius dopo essersi accertato che Jason se ne fosse davvero andato. Lei alzò un sopracciglio e la guardò un po' confusa ma non rispose, così lui continuò.

< con quello intendo, vuoi farmi ingelosire? Perchè se è così sappi che ci stai riuscendo, mi stai facendo impazzire Rosie! > terminò. Lei lo guardò un po' arrabbiata, un po' addolcita. Stava quasi per cedere, ma la sua ineccepibile lucidità la precedette e così rispose.

< non mi interessa ciò che vuoi tu Malfoy, lasciami andare! > e detto ciò se ne andò, mentre Scorpius malediva sé stesso il giorno che si era fatto uscire quella frase.

 

§

 

Dominique Weasley stava passeggiando con Jake Corner. Di nuovo. Come l'ultima volta nessuno dei due sembrava aver qualcosa da dire, così lei interruppe il silenzio, prendendo coraggio, come una grifondoro, affrontò Jake e il loro rapporto.

< senti Jake, mettiamo in chiaro le cose> prese fiato e continuò. < tra noi non può funzionare, speravo che questa volta sarebbe stato diverso ma guardaci, non riusciamo neanche a parlare com due amici, figuriamoci stare insieme e condividere i sentimenti, non credo che potremmo andare avanti. Magari possiamo provare ad essere amici > e quando lei terminò pensò che Jake avrebbe fatto una sfuriata, ma non si scompose e sospirò.

< credo che tu abbia ragione Dom, noi non funzioneremmo > lei tirò un sospiro di sollievo e lui continuò a parlare. < però a me puoi dire anche il secondo motivo >. Lei lo guardò interrogativa e lui spiegò < non è solo questo vero? Quello che ti impedisce di stare con me? > finì. Lei abbassò lo sguardo e gli raccontò che era innamorata di un altro ( ma non disse il nome ) e anche se l'aveva trattata male lei lo amava ancora. Lui le sorrise e cominciarono a chiacchierare, stavolta si erano sbloccati, ma come amici.

 

§

 

Alice era appena stata ad Hogsmeade con Oliver Jacobs e l'appuntamento era stato a dire il vero catastrofico. I due avevano parlato un po', ma poi lui aveva cominciato a fare congetture sui nati babbani dicendo che non c'erano più persone di sangue puro in giro, e che i mezzosangue non dovevano stare ad Hogwarts. Dato che parecchie sue compagne erano nate babbane, questo discorso infastidì molto Alice, la quale disse ad Oliver che non era d'accordo e che doveva solo vergognarsi di quello che diceva. Questo non piacque al ragazzo e i due si mollarono prima ancora che tra loro potesse nascere qualcosa. Lei dopo era tornata ad Hogwarts ed ora cercava Albus ma non lo trovò da solo: Natasha Keldon gli stava appiccicata e i due si baciavano con foga. Quando Alice vide la scena non potè fare a meno di arrabbiarsi e di interromperli, schiarendosi la gola, con le mani sui fianchi. Albus si staccò da Natasha e le fece cenno di andare, lei annuì e i due si ritrovarono soli.

< ehi Ali! Volevi dirmi qualcosa? > chiese lui un po' imbarazzato da quello che gli era successo poco prima con la serpeverde.

< io? no.. cosa vai a pensare! > rispose lei con fare teatrale, prima di sbottare < Albus Severus Potter! Ti avevo detto di guardarti da quella là è una serpe! > cominciò lei mentre il ragazzo si faceva piccolo piccolo, e sgranava gli occhi. < ti avevo detto o no di starle alla larga? > chiese Alice mentre lui annuiva terrorizzato. < ecco e allora perchè le stavi attaccato come una sanguisuga? È capace solo di far soffrire quella ragazza! > concluse Alice, e cercò di ricomporsi, mentre anche Albus scrollava la testa e tornava in sé.

< scusa Ali, ma beh... non è che me la devo sposare! Era solo un bacio! > si giustificò.

< solo un bacio? Al sembrava che vi stavate mangiando la faccia! Oh Merlino, poi dici che non saprai la reazione di tua madre quale sarà. Beh sappi che sarà così, solo amplificata, dato che Lily, in passato, le aveva fatto un resoconto delle serpi e aveva citato Natasha e le aveva detto che persona era, c'ero anch'io l'estate scorsa! > disse Alice, ancora un po' turbata dalla visione dei due che si baciavano.

< hai ragione... ma ormai io beh... non è che sto con lei ma... noi ecco... > tentò di spiegare Albus, ma l'amica fece cenno di aver capito e lui chiese, un po' curioso, con una strana voce acuta.

< com'è andata con Jacobs? >. Alice rimase un po' stordita ma rispose pacata < tutto bene, ci intendiamo >.

Lei non sapeva perchè gli avesse detto una bugia, ma era quasi certa che il motivo fosse quel bacio tra i due serpeverde che l'aveva scossa talmente tanto, da non volere che lui sospettasse, che il suo incontro era andato male. Così non sarebbe stato geloso no? “ Oh Merlino Alice ma cosa vai a pensare?” si disse la ragazza mentre lei ed Albus si avviavano per il pranzo.

§

Lily era seduta sul davanzale del dormitorio femminile del secondo anno. Hogwarts per lei era come una seconda casa, e questo la rasserenava più di ogni altra cosa, nelle fredde giornate d'inverno, mentre in primavera, era bello passare la giornata sdraiata sul prato, sotto l'ombra degli alberi, o osservare il limpido cielo azzurro e il bellissimo panorama, che Hogwarts aveva da offrire. I suo pensieri furono interrotti da Rose che entrò come un fulmine nella sua stanza.

< Lily devo parlarti, sei l'unica che sa di me e Scorpius, ed è successo un casino! >.

Lily annuì preoccupata, e sua cugina si sedette vicino a lei.

< quindi, adesso lui vorrebbe che voi tornaste insieme, dopo aver detto che si vergognava di te? > chiese la giovane Potter, mentre Rose annuiva.

< non so che fare Lils, mi manca da morire, e poi te l'ho detto, oggi era furente quando mi ha vista parlare con Jason, non so... >

< secondo me dovresti metterlo alla prova, cioè tipo... chiedergli di darti una dimostrazione del suo amore, così capirai che è pentito >.

Rose si illuminò e ringraziò sua cugina, poi uscì dalla stanza, lasciando Lily, a contemplare di nuovo le bellezze del parco e del lago della scuola, bellezze, di cui solo loro, estremamente fortunati, avrebbero potuto godere.

 

§

 

Era appena terminata la gita a Hogsmeade, e quel sabato era stata indetta una dimostrazione di Difesa, per tutti gli studenti di Hogwarts. Victoire e Teddy erano nervosi, perchè la professoressa McGranitt, approfittando della presenza dei loro rispettivi fidanzati, aveva deciso che la Weasley avrebbe dovuto avere come compagna di dimostrazione (o meglio avversaria) Sophie, la ragazza di Teddy e quest'ultimo avrebbe avuto come compagno di dimostrazione Casper, il ragazzo di Victoire, e tutti e due sapevano che non si sarebbero trattenuti per molto.

Le prime furono appunto Victoire e Sophie. Alla bionda non stava simpatica la mora e viceversa, per entrambe non era solo una dimostrazione.

< bene > annunciò la professoressa McGranitt < cominciate! >. Entrambe fecero un inchino e la prima a lanciare un incantesimo fu Victoire.

< STUPEFICIUM! > . Il colpo era andato a segno, ma Sophie si rialzò gridando < EXPELLIARMUS! > ma Victoire fu pronta < PROTEGO > gridò.

Il sortilegio scudo fu talmente forte che l'incantesimo rimbalzò e la mora fu travolta, cadendo a terra rovinosamente. In men che non si dica Teddy andò al suo fianco, mentre Victoire alzava gli occhi al cielo gridando < che mai si sarà fatta! Non è colpa mia se non è capace a duellare!> . Teddy non la guardò, ma andò sul palco della dimostrazione appena la sua fidanzata si fu ripresa, strinse la mano a Casper un po' più del dovuto e si posizionò per cominciare.

< STUPEFICIUM! > gridò Teddy e il ragazzo fu atterrato subito, senza neanche proteggersi. Victoire lo guardò male ma lui si difese < che mai si sarà fatto! Non è colpa mia se non sa duellare!> . Ma Casper si rialzò e disse.

< Vic, non sono bravo con le battaglie > e qui Teddy sbuffò. < ma voglio sinceramente che tu sia con me per sempre > e detto ciò tutti trattennero il fiato.

Casper tirò fuori una scatolina e prima che potesse fare qualcosa, Teddy, lanciò un incantesimo reductor, al lampadario che gli stava proprio sopra, ovviamente non verbalmente, così il Medimago finì sotto un lampadario enorme, sotto lo sguardo compiaciuto dell'ex grifondoro e quello terrorizzato di Victoire.

 

§

 

Ah, gelosie. Ma Teddy avrà realmente impedito le intenzioni di Casper? Se no, come reagirà Victoire? Scorpius saprà dimostrare amore a Rose? Ed Evelyne e James, riporranno l'orgoglio insieme alle bacchette e alla paura, e cercheranno di instaurare un rapporto? Scopritelo nel prossimo capitolo.

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Capitolo 22
*** una settimana da incubo ***


oggi mi sento particolarmente magnanima. aggiungo un altro capitolo!

Una settimana da incubo

Ormai era risaputo: la settimana che precedeva balli o qualsiasi tipo di evento sociale scolastico autorizzato dalla presidenza era un incubo. Da ogni dove sbucavano inviti che volavano da soli verso i destinatari, alcuni che cantavano musiche romantiche e a dir poco smielate, oppure le ragazze, avevano trovato divertente accerchiare il povero James Potter tra una lezione e l'altra, in quanto il sottoscritto (dopo che Evelyne aveva accettato l'invito di Oghford) non aveva ancora invitato una ragazza, con sommo e ahimè perverso dispiacere della cara Rebecca Sheldon. L'unico consiglio che mi sarebbe venuto da dare al povero Potter in quel momento era solo quello di trovarsi una ragazza, e in fretta. Così forse i manipoli di divertenti oche avrebbero smesso di dargli la caccia, anche se questa è una cosa che dubito fortemente.

Il povero e afflitto Scorpius Malfoy non poteva che passarsela ugualmente no? Era il più... come dire... apprezzato della scuola da parte del pubblico femminile, quasi alla pari di James ed era seguito anche lui, da papere starnazzanti tutto il giorno. Ok, il consiglio che invece mi premeva di dargli era di farsi perdonare da Rose, e subito, altrimenti le ragazze non avrebbero fatto altro che piantonarlo tutti i santi giorni e non contente, lo avrebbero aspettato, magari anche con un compagno, davanti alla Sala Grande la sera del ballo, sperando che lui le conducesse sulla pista e le facesse ballare (ovviamente non curandosi del povero stoccafisso che avrebbero lasciato per seguire il Malfoy, ma questo per loro, era un dettaglio irrilevante).

Una che se la passava male era Alice, che, dopo aver certamente scoperto che quello che provava quando Albus baciava un altra era gelosia, aveva spudoratamente mentito riguardo al fatto che l'appuntamento con un certo Jacobs fosse andato bene, quando in realtà era stato un totale disastro. Quindi ora: avrebbe dovuto trovare un nuovo compagno, e mentire di nuovo al suo amico (?), riguardo il cambio di ragazzo per il ballo della Vittoria.

Ma so cosa vi starete chiedendo. Victoire? Che appunto porta questo nome perchè nata lo stesso giorno del maledetto ballo ecc... ecc.. Se volete saperlo ha chiesto a Casper dl tempo per pensare e il Medimago rammollito l'ha presa abbastanza bene, mentre il nostro Teddy sospirava gioioso per chissà quale ragione.

In conclusione, la vita a Hogwarts (nei canoni possibili) proseguiva bene, ma come noi oramai, sappiamo bene, qualsiasi cosa avrebbe potuto turbare l'apparente calma tra quelle placide mura e ahimè (di nuovo) qualcosa stava per succedere.

 

§

 

James Potter vagava per i corridoi con un manipolo di civette al seguito (e non sto parlando di gufi) ormai rassegnato che la sua idea di poter invitare Evelyne al ballo della Vittoria era sfumata. Ma poi, pensava lui, era così necessario indire tutti questi balli? Tra Halloween, Natale e Vittoria, non c'era studente di Hogwarts a cui non fosse venuta una crisi in almeno una delle tre occasioni. Vagando tra pensieri assai poco profondi arrivò alla conclusione che almeno una ragazza per il ballo l'avrebbe dovuta scegliere, almeno (così lui sperava) sarebbe lasciato in pace dalle sopracitate civette baldracche. Così fece mente locale: bene... Oh Merlino! Ma perchè metà della popolazione femminile doveva essere Weasley o nel caso di sua sorella Potter? Ma quanti erano?

Comunque, si riscosse dalla tentazione di dover invitare una parente solo per non andare da solo e fece davvero mente locale: Kelly non se ne parlava, aveva penato troppo per lei, e anche se la principessina aveva provato a riconquistarlo lui non c'era stato; Alice? No, la considerava come una delle sue innumerevoli cugine, sarebbe stato imbarazzante; Rebecca? No, probabilmente non avrebbe capito nemmeno quello che diceva, tanto si pavoneggiava con il suo francese e poi non c teneva a ricevere un'altra visitina dal suo fidanzato, l'estate prima gli era bastata; Fiamma? Beh lei ci sarebbe stata, ma quella ragazza voleva solo stargli attaccata come una sanguisuga, quindi la serata sarebbe stata imbarazzante davvero, con i suoi genitori presenti. Uffa! Ma trovare una ragazza era così difficile per uno come lui che ne aveva un manipolo dietro dovunque andava? Si, perchè lui voleva solo Evelyne, ma lei aveva accettato l'invito di un altro e quindi...

< Jessica? > chiese James. Jessica Thomas era una ragazza alta, slanciata, occhi grigi e penetranti, dalla carnagione scura, mora, non particolarmente bella ma comunque carina. Lei si girò un po' sorpresa. Aveva avuto la fama di uscire e baciare Scorpius Malfoy, e adesso James Potter la stava salutando, e magari l'avrebbe invitata al ballo, se solo lei ci avesse provato, così avrebbe avuto l'appellativo di Miss Fortuna. Vi chiederete cos'è. E bene si. Con mio sommo rammarico e disgusto, molte delle ragazze di Hogwarts (e con molte intendo tre quarti, a parte le Weasley, la Potter e qualcuna con sale in zucca) avevano indetto una specie di concorso, cioè: chi sarebbe riuscita a baciare i due più fighi della scuola, avrebbe ricevuto il titolo di Miss Fortuna, e una corona, appositamente disegnata dalle civette, con sopra due finestrelle che si aprivano e mostravano le foto dei due ragazzi in questione. Disgustoso. Patetico. Raccapricciante. Ma ahimè c'è gente che le fa queste cose, quindi torniamo a vedere se James ha davvero il coraggio (da bravo grifondoro) di invitare la possibile futura Miss Fortuna, in quanto lei, a quanto pareva, era solo poco meno appiccicosa della Wilson, ma il giovane Potter pensava che prima ne avrebbe invitata una meglio sarebbe stato.

< si? > chiese lei con fare fintamente innocente e sorpreso sbattendo le palpebre come una bambola di porcellana con gli occhi rotti che non fanno altro che girare a vuoto.

< beh, mi chiedevo se hai un accompagnatore per il ballo, insomma... > cominciò lui, ma la porcellana lo interruppe < Accetto, voglio dire, vorrei venire davvero al ballo con te! > . James era quasi spaventato dalla ragazza ma annuì, balbetto un < ci vediamo in giro > e se ne andò, pensando a come aveva fatto a leggergli la mente. Oh, liberazione, finalmente lo avrebbero lasciato vivere. Aveva parlato troppo presto come al solito, loro erano lì, agguerrite come sempre, tanto che un pranzetto col vecchio e caro zio Voldy, ormai deceduto grazie alle nobili gesta del suo adorato padre, sarebbe stato meno terrificante.

 

§

 

Alice era in crisi: cosa avrebbe fatto? Doveva trovare un accompagnatore come prima cosa, poi inventare una scusa decente per il cambio di ragazzo in un tempo tanto ristretto perchè sicuramente Albus glielo avrebbe chiesto. Ma la risoluzione (o meglio salvezza) dei suoi problemi si stava dirigendo in quel momento verso di lei: David Goyman, grifondoro, sesto anno, avanzava con fare deciso, intenzionato (sperava Alice) ad invitare al ballo la Paciock, e così fece.

< ciao Alice, sono David, David Goyman, ma tu mi conosci no? Sono in dormitorio insieme a tuo fratello! >. La ragazza annuì e lui continuò il suo discorso. < beh... sai, se non hai un accompagnatore per il ballo potremmo andare insieme ti va? > chiese lui speranzoso < certo, con molto piacere, ci vediamo in Sala Grande sabato prossimo! > disse Alice cercando di nascondere il sollievo. David le sorrise e lei ricambiò. Ok, un problema risolto, ora, cosa diavolo avrebbe detto ad Albus? Ma era meglio che usasse una buona scusa, perchè il suo amico si stava avvicinando a lei come David aveva fatto poco prima, ma non voleva invitarla al ballo, pensò Alice amaramente.

< ehi Ali! Cosa voleva Goyman? > le chiese, non appena si fu seduto al tavolo dove lei studiava (o cercava di studiare) pozioni. < mah, invitarmi al ballo > rispose lei distrattamente, mordendosi il labbro e cercando di nascondere il nervosismo. < e tu ovviamente hai rifiutato no? > lei scosse la testa così lui continuò < non andavi con Jacobs? >. Ecco, lo sapeva, Alice non aveva idea di cosa dire, ma le parole le vennero, anche se un po' banali, quasi subito e così disse < non era ehm... il tipo giusto per me, noi beh... ci siamo rivisti ma non è andata bene, comunque Goyman non è male no? > Albus la guardò e scrollò le spalle, celando il fastidio. < se lo dici tu >. Alice tirò un sospiro di sollievo, e poi chiese < Al, posso farti una domanda? > lui annuì. < beh ecco... stare con Natasha, dopo beh... poco tempo dalla partenza di Camilla non ti fa sentire... > aveva sempre voluto fare quella domanda all'amico, ma non era sicura di come la prendesse. Fortunatamente fu lui a finire la frase < in colpa? > chiese e lei annuì, ma si affrettò a chiarire < non dico che dovresti esserlo Al, Camilla è partita, e tu sei libero di fare ciò che vuoi ma... > e fu interrotta da Albus < so cosa vuoi dire. Capisco il tuo dubbio. Non mi sento in colpa perchè non amo Natasha. Ho scelto lei per questo, perchè non c'è un legame, alla fine tra noi, dopo il ballo sarà tutto finito, ed è questo che mi consente di non sentirmi in colpa, non credo che potrò innamorarmi facilmente dopo la batosta con Camilla > rispose lui pazientemente. < oh > commentò lei un po' delusa dall'ultima affermazione di Albus, ma lui continuò a parlare tranquillamente delle cose di tutti i giorni, mentre Alice rispondeva distrattamente, con un sorriso un po' tirato, finché con una scusa, che convinse l'amico, si ritirò nel dormitorio.

 

§

 

Dominique aveva deciso che lei e Jake sarebbero rimasti solo amici, ma adesso non aveva nessuno con cui andare al ballo, a meno che, non decidesse di parlare con Alex, ma era fuori discussione, lui l'aveva ferita, facendole credere che tra loro potesse esserci qualcosa e aveva anche picchiato Jake! No, non poteva funzionare, era irremovibile. Ma le sue certezze vacillarono quando l'oggetto dei suoi pensieri sbucò fuori dal corridoio, e sembrava stesse cercando proprio lei, perchè quando la vide un sorriso gli illuminò il volto e Dominique non potè far a meno di pensare quanto fosse bello quando sorrideva. “No Dominique, mano ferma, freddezza”, continuava a ripetersi, sempre meno convinta dopo ogni passo che il corvonero faceva verso di lei.

< ehi Dom, posso parlarti? > chiese Alex speranzoso, lei annuì con freddezza e lui continuò, un po' scoraggiato dal suo atteggiamento ma contento che non lo avesse respinto.

< vedi, io sono stato uno sciocco Dom, quel giorno, nella sala comune, io volevo davvero baciarti, ma... beh... la verità è che ho paura di soffrire capisci? Sono rimasto scottato una volta, non gradirei rimanerci una seconda > lui la osservò e lei rispose con una domanda < quindi non ti fidi di me? >

< non è questo, ho... ecco... un po' paura. Con Rose non avevo provato nulla di più forte di un affetto, con te è diverso, la posta in gioco è più alta, per favore, dammi una possibilità, vieni al ballo della Vittoria con me! > lei lo guardò per un momento, poi annuì e se ne andò maledicendosi per non essere stata abbastanza lucida in presenza del ragazzo.

Finalmente! Mi verrebbe da dire. Questi due si corrono dietro da secoli! Bah, tutto è bene quel che finisce bene e Dominique, dopo poco tempo era in camera con sua sorella, la quale le stava raccontando della dimostrazione, della fidanzata di Teddy e della proposta di Casper, mentre la minore, si portava le mani alla bocca esclamando < e tu che gli hai risposto Vic? >

< che avevo bisogno di tempo > rispose Victoire. < non mi va di impegnarmi così seriamente Dom, sinceramente credo che quando lui mi metterà alle strette sarò costretta a rifiutare e non so come le cose andranno tra noi, ma per ora mi godo quello che abbiamo anche se... > e qui la Weasley maggiore arrossì. < anche se cosa? > le domandò sua sorella.

< credo di essere gelosa di Teddy Lupin! > esclamò, indignata quasi di quello che diceva, ma sapeva che poteva aprirsi con la sua sorellina. Questa, d'altro canto, spalancò la bocca e l'unica cosa che riuscì a dire fu < di nuovo? Sappiamo solo io e te che lo odiavi perchè in realtà ti piaceva da bambina e tu non sopportavi questa cosa perchè pensavi fosse antipatico, e adesso ci ricaschi? >

< Dominique > rispose Victoire < adesso siamo grandi, sono cambiate un po' di cose e... Oh mamma che casino! > affermò, sdraiandosi sul letto e sbuffando spazientita, mentre si mordeva un labbro per la tensione. Non sapeva cosa fare: da una parte c'era Casper, giovane e abbastanza attraente Medimago, suo collega, dall'altra Teddy, giovane, ma scanzonato e sicuramente molto avvenente Auror del Ministero, i cui allenamenti avevano contribuito alla formazione di un fisico statuario. Cosa avrebbe scelto, stabilità e affetto, oppure sorpresa ed emozione? Era così confusa!

 

§

 

Rose camminava tranquillamente, di ritorno dalla cena, quando incontrò Scorpius. Subito un brivido le percorse la schiena ma lei non ci fece caso, era intenzionata a proseguire col piano di Lily.

< Rose... per favore, ascoltami > disse Scorpius disperato ma lei lo interruppe < ho preso una decisione. Diciamo che, per perdonarti, dovrai davvero dimostrarmi che mi ami, alt > rispondendo ad una tacita domanda del serpeverde che non era stata ancora formulata ma che Rose sapeva bene stava per essere detta < non posso dirti come, ti dico solo che hai tempo fino a sabato, tre ore prima del ballo, altrimenti, ci andrò con Jason Parker, invito del quale ho già accettato > e detto questo fece per andarsene ma lui la bloccò. < se faccio ciò che vuoi mi perdonerai Rose? > chiese e lei rispose, con un furbo sorriso < probabile! > prima di andarsene.

 

§

 

Victoire Weasley, dopo aver parlato a lungo con sua sorella, sperava solo di non incontrare Teddy, ma dato che la McGranitt doveva darle un annuncio, probabilmente ci sarebbe stato anche lui. Ed infatti eccolo, nella sua solita bellezza scanzonata e i suoi particolarissimi capelli blu, mentre saliva nello studio della preside, e da buon cavaliere, essendosi accorto di lei, la fece passare con un gesto teatrale, indicandole la porta mentre lei sbuffava e alzava gli occhi al cielo, anche se era divertita dal suo comportamento. In un minuto si ritrovarono davanti alla preside e lei li fece accomodare.

< buonasera ragazzi > si rivolse a loro in torno pratico, mentre anche i due ricambiavano il saluto.

< vi ho convocati qui, per chiedervi di allungare la vostra permanenza ed essere esaminatori ai M.A.G.O, per come dire... aiutare gli studenti ulteriormente, facendoli sentire a proprio agio con persone che gli sono state affianco per più di un mese no? Ovviamente sempre gli studenti con difficoltà ad impegnarsi che seguite. Sareste d'accordo? > chiese infine.

< io si, ovviamente, la mia carriera da medimaga, fa sì che questa esperienza sia anche aggiunta sul curriculum, quindi il mio capo mi incoraggerebbe > rispose Victoire, posando, come la McGranitt uno speranzoso sguardo a Teddy. < certo professoressa, anche per me è lo stesso, sarei lieto di fermarmi > rispose lui. Entrambe le donne, fecero un sospiro di sollievo, ognuna per motivi diversi, così la McGranitt li congedò e i due si ritrovarono fuori dal suo ufficio.

< allora dovremmo sopportarci per più del dovuto eh Weasley? > chiese lui.

< temo di si Lupin, ma credo che conviveremo pacificamente no? Se tu non fai cadere lampadari in testa al mio fidanzato, si ti ho visto! > lui arrossì ma rispose < e tu non atterri la mia ragazza alla prima occasione, si ti ho visto! > stavolta fu lei ad arrossire e i due si incamminarono nei rispettivi dormitori.

 

§

 

Bene lettori, il prossimo capitolo sarà il fatidico ballo della Vittoria, vedremo cosa accadrà. Teddy e Victoire scopriranno di non odiarsi in fondo? Scorpius riuscirà a farsi perdonare da Rose? Cosa succederà tra Evelyne e James? Albus si troverà bene con Natasha o preferirà Alice alla sua compagnia? Ed infine, cosa scatenerà, l'arrivo dei genitori dei ragazzi a Hogwarts? Ci saranno battibecchi come ai vecchi tempi? Lo scoprirete col prossimo capitolo. Intanto, mi auguro non stiate passando una settimana da incubo come i nostri protagonisti!

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Capitolo 23
*** Il ballo della Vittoria ***


Il ballo della Vittoria

< Cosa?!? sei impazzito? Ma come è successo, come ho fatto a non accorgermene! >.

Albus Potter stava gridando per tutta la sala comune dei serpeverde, ormai vuota dato che tutti si erano andati a preparare per il ballo. Aveva appena scoperto che il suo migliore amico e sua cugina avevano una relazione da dicembre, e lui non ne sapeva nulla.

Scorpius, d'altro canto, era preoccupatissimo: poco prima era scaduto il tempo nel quale lui avrebbe dovuto dimostrare il suo amore a Rose e la ragazza, al loro appuntamento, aveva urlato in lacrime < bastava solo un album con le nostre foto o qualcosa del genere! Un semplice gesto Scorp! Non ti ho chiesto la luna! > mentre se ne andava e lui rimaneva lì più sconcertato di prima.

< Ehi Al, calmati. Sono io quello in difficoltà a prova contraria, e... sono un cretino vero? > chiese Scorpius al suo migliore amico, mentre quello rifletteva sulla rivelazione di poco prima.

< si lo sei. Ma perchè diavolo hai detto che ti vergognavi di lei? > chiese Albus, un po' indignato.

< beh, l'ho detto. In realtà mi vergognavo più di me stesso, perchè avevo paura di quello che poteva dire la gente. Sono un codardo ecco perchè sono serpeverde! > ammise lui.

< no, sei un Malfoy e questa è una tua caratteristica > lui l guardò torvo ma Albus non ci fece caso e chiese < Comunque una ragazza per il ballo la trovi no? > chiese, dopo essersi calmato, finalmente.

< già trovata, è l'amica della tua, Patrisha Frendon! > rispose Scorpius.

< però che fantasia! > commentò il suo amico.

< che intendi Al? >

< no dico... Patrisha, Natasha, certo che dovevano essere amiche due con dei nomi così simili? Chissà se non si sbagliano a chiamarsi! > e con questo rise, mentre l'amico gli tirava un cuscino in faccia divertito, ma preoccupato per la sua Rose, che sarebbe andata al ballo con Jason Parker.

 

§

 

Mancava un quarto d'ora all'inizio del ballo ed i ragazzi erano tutti in fila per accogliere i loro genitori. Quelli di Evelyne non sarebbero venuti perchè non erano riusciti a liberarsi dagli impegni, e neanche quelli di Natasha, Patrisha e degli accompagnatori delle ragazze. In conclusione, erano venuti solo i genitori dei nostri protagonisti e quelli che avevano preso parte alla seconda guerra. C'erano: i Malfoy, i Potter, i Weasley (tutti con rispettivi compagni) , i Thomas, i Finnigan, i Paciock, gli Scamandro ecc...

Così, i rispettivi genitori conobbero gli accompagnatori o le accompagnatrici dei loro figli e si avviarono in Sala Grande.

 

§

 

Dopo soli cinque minuti la situazione era più o meno questa: James non guardava per niente Jessica, molto irritata, perchè lanciava occhiate furtive a Evelyne, che stava facendo lo stesso; Scorpius era inquieto mentre osservava Rose volteggiare con Jason Parker e Albus non toglieva gli occhi da Alice, che quando lui non guardava, sbirciava cosa faceva con Natasha.

Insomma, nessuno (Dominique a parte) voleva stare con la persona con cui stava ballando, ma bensì con un'altra presente in sala. La tensione era alle stelle.

 

§

 

< James? Potter? Mi ascolti? James! > Jessica sbraitava mentre ballava con James, perchè lui, era troppo occupato a vedere dove Oghford teneva le mani...

Dopo un po', però, la ragazza cominciò a farsi insistente e lui dovette, di malavoglia, girarsi.

< che c'è Jess? > chiese distrattamente. < noi siamo qui al ballo insieme! Non puoi continuare ad ignorarmi come se non esistessi e non stessimo ballando insieme! >.

Lui brontolò una scusa un po' tirata e ricominciò a guardare Evelyne, mentre Jessica alzava gli occhi al cielo, osservando suo padre che parlava con il padre di James.

< allora Harry! > esordì Dean Thomas, osservando sua figlia, e il figlio del suo ex compagno di dormitorio volteggiare sulla pista. < come ti va la vita? Ho sentito che i nostri figli sono in buoni rapporti... > concluse, mentre Harry beveva un cocktail che sputò subito. < ma che roba è questa! > si lamentò, mentre Ginny gli spiegava che era un acquaviola. < ah, ecco perchè, odio questa bevanda. Comunque Dean, io sto benissimo, certo la mancanza dei miei figli si fa sentire, ma in compenso c'è parecchia tranquillità in casa > e lanciò uno sguardo alla moglie, che lei ricambiò, ma che Dean sembrò non vedere. < tu invece? Tutto bene il lavoro da insegnante? > chiese Harry, questa volta. < si tutto bene. Tu Ron? Ron? >. Ronald Weasley osservava sua figlia mentre ballava col suo accompagnatore. Un momento? Quello non era il figlio del furetto? Stava parlando con Rose? Pensava Ron, mentre Scorpius si avvicinava a sua figlia.

 

< Rose, posso parlarti? > chiese il serpeverde, guardando la sua bellissima ex (lui sperava non per molto) avvolta da un morbido, abito, color nocciola. < non vedi che sto ballando Malfoy? > disse lei , mentre Jason li guardava sinceramente preoccupato, infatti si congedò da loro dicendo < io vado a prendere qualcosa da bere eh? > e Scorpius aveva commentato < beh, c'è un motivo perchè è corvonero, ha intuito che doveva sloggiare! >

< vai al punto Malfoy! > disse lei in tono pratico.

< beh ho scoperto come posso dimostrarti che ti amo davvero > affermò lui tranquillamente.

< ah si? E come sentiamo? > chiese lei con le mani sui fianchi (tutta sua madre eh!)

< così > rispose il serpeverde, con un ghigno sul viso, mentre le dava un bacio mozzafiato, che convinse Rose, perchè lei lo ricambiava con entusiasmo, mentre tutta la Sala li guardava sbigottita. Infatti il gesto di Scorpius era quello di far vedere a tutti che si amavano e lei aveva apprezzato, ma il povero Malfoy non aveva fatto i conti col padre dell'interessata. Infatti, quando si stavano per staccare, udirono uno schiarirsi di una voce, non normale, aveva un tono... infuriato?

I due ragazzi si girarono: tutte le persone in Sala avevano smesso di ballare e avevano formato un ampio cerchio, all'interno del quale c'erano Rose, Scorpius, Ron, Hermione, Harry, Draco e Astoria.

Quindi, il povero giovane Malfoy era spacciato perchè dalla faccia di Ronald Weasley, non si poteva dire che avrebbe vissuto tanto a lungo, forse un minuto, o due se era fortunato.

< COSA STAVATE FACENDO? > urlò l'uomo, mentre la moglie cercava di calmarlo dicendogli < andiamo Ron, sono solo ragazzi! > ma lui, ancora più arrabbiato le rispose < SOLO RAGAZZI? LE STAVA MANGIANDO LA FACCIA! > così Hermione si mise le mani sui fianchi (come poco prima aveva fatto sua figlia) e rinfacciò a suo marito < beh, non era quello che facevate tu e Lavanda Brown al sesto anno? > e lui arrossì di botto in zona orecchie, ma riprese la furia < IO TI UCCIDO FURETTO JUNIOR! > disse rivolto a Scorpius, ma Draco intervenne < Weasley! Prova solo a toccare mio figlio e te la vedrai con me! >

< TACI FURETTO SENIOR! TUO FIGLIO STAVA BACIANDO MIA FIGLIA, O VUOI FARMI CREDERE CHE LE STAVA FACENDO UNA LASTRA ALL'UGOLA? > Draco rispose < beh potrebbe essere, magari le faceva male la gola... > ma Astoria intervenne < andiamo Draco, non dire assurdità! > < magari beh... ehi sto cercando di difendere mio figlio e l'onore della mia famiglia, la tua bambina dovrebbe essere onorata di aver baciato un Malfoy! > Ron lo guardò male e si rivolse a Rose < come hai potuto? Un Malfoy! Ti rendi conto Rose? Cosa ti è successo? Ti ho detto di stare lontana da questo qui > e indicò Scorpius. < e tu che fai? Lo baci? Ma chi sei diventata? > e detto ciò scrutò il viso della figlia, in lacrime, e anche se gli si stringeva il cuore a vederla piangere, mantenne il punto. Fu Harry ad abbracciare Rose e a rimproverare suo padre. < senti Ron, non è colpa sua capito? Se si vogliono bene qual'è il problema? > chiese, tentando di difendere la nipote. Ron guardò torvo Draco e indicò i tre Malfoy. < ecco qual'è il problema Harry! Non capisci? I Weasley e i Malfoy sono fatti per odiarsi! > spiegò l' Auror , con la faccia, se possibile, più rossa di prima. < andiamo Ronald > lo rimbeccò Hermione. < non c'è motivo di fare questa sceneggiata! Non mi pare sia una tragedia! >. Fu come se Hermione avesse detto che Percy era un uomo spiritoso perchè Ron si girò di scatto e disse < NON E' UNA TRAGEDIA? NON E' UNA TRAGEDIA, TI RENDI CONTO CHE STIAMO PARLANDO DEL FIGLIO DEL FURETTO? IO LO AMMAZZO! >

< ehi Weasley, vacci piano con le parole e tu non ammazzi nessuno capito? > disse Draco, pacato ma alterato. < andiamo Rosie, ti porto fuori dalla Sala! > sentenziò Ron, ma la ragazza non si mosse e disse, con voce rotta dal pianto. < nessuno pensa cosa provo io? O Scorpius? Non ti interessa papà, quello che voglio io? Per una volta metti da parte l'orgoglio e i pregiudizi e lascia che viva la mia vita in pace! Sai, ho sempre pensato che vivere in una famiglia come la nostra fosse davvero una cosa bellissima: le riunioni, il Natale, i regali, le feste, i compleanni, gli scherzi, le risate, l'allegria. Ma sto seriamente pensando che manca qualcosa, specialmente a te papà: il buonsenso. Si mi hai sentito bene! Non potresti cercare di calmarti e capire cosa voglio io? Per te non conta nulla la mia opinione? Cosa sono io, un oggetto, credi che non abbia sentimenti? > a quelle parole Ron indietreggiò. Aveva capito che la figlia aveva ragione. Lui non doveva permettersi di non considerare i suoi sentimenti. L'abbracciò e lei pianse stretta al suo petto, mentre Scorpius cercava il consenso del padre e lui, da buon genitore, sorrise e annuì, prima di abbracciare suo figlio.

< credo > esordì Ron, dopo aver lasciato Rose, < che sia possibile una tregua. Siamo adulti Malfoy, è inutile comportarsi da ragazzini >. Lui annuì e i due si strinsero la mano guardandosi torvi, stringendo un po' più del dovuto, ma ritirando subito le loro mani, come si fossero scottati. Rose abbracciò anche la madre e lo zio, e tutto tornò come prima, ma a Ron, anche se aveva approvato, quella cosa non andava proprio giù e difficilmente avrebbe lasciato perdere, come Draco, d'altronde.

 

§

 

Dopo la sfuriata in perfetto stile Ronald Weasley, la pace era tornata in Sala, ma tutti discutevano sulla nuova coppia e i cugini di Rose, si erano ripromessi, anche secondo consiglio dello zio, di non dare alla coppia vita facile. Jason Parker si era ritrovato a ballare con Patrisha Frendon, e da bravo corvonero, aveva avuto l'intelligenza di capire che un'altra sfuriata non sarebbe servita, e la delicatezza di lasciare che i due neo riappacificati fidanzatini ballassero insieme e si godessero la festa. In pista, Harry conduceva Ginny e le diceva che quello era il ballo che avevano mancato al quarto anno,quando stavano quasi per andarci insieme, se non fosse stato per l'invito di Neville; Ron e Hermione ballavano come due sedicenni, rimpiangendo anche loro lo stesso ballo, dove la donna era andata col bulgaro Krum e Ron era diventato furiosamente geloso, ma non mancavano le occhiatine a Rose e Scorpius lì vicino e le frecciatine dell' Auror che diceva < ehi vedi di tenere le mani a posto Malfoy! > mentre sua figlia alzava gli occhi al cielo. Ma non ci stiamo dimenticando di qualcuno? Victoire e Teddy forse? I due erano andati al ballo accompagnati dai rispettivi fidanzati, e ora si erano seduti tutti e quattro ad un tavolo, mentre i due sopracitati, si guardavano torvi.

< allora Weasley ti diverti? > esordì Teddy, dopo che era riemerso dal bacio strappa tonsille che aveva dato a Sophie e Victoire per tutta risposta aveva baciato, con non meno passione Casper, e tutti e due erano usciti fuori dai gangheri.

< vuoi provocarmi Lupin? > chiese lei scontrosa.

< ti ho solo fatto una domanda, potresti evitare di essere così scorbutica! >

< beh mio caro, sono scorbutica con le persone che me ne danno motivo! > rispose lei indispettita.

< e io che ti ho fatto? > chiese Teddy assumendo un'aria da innocente.

< oh, sapessi, beh il solo fatto che esisti mi innervosisce Ted! >. Era la prima volta che lo aveva chiamato per nome. Lui si stupì ma lei stessa si portò le mani alla bocca come se avesse detto qualcosa di sbagliato.

< puoi pronunciarlo il mio nome, non è un tabù > disse lui, accortosi del gesto.

< si, ma mi da fastidio! > rispose lei. < allora perchè l'hai detto? > chiese l'altro incuriosito.

< mi sarò sbagliata! >.

Intanto Sophie e Casper si scambiavano sguardi complici, consapevoli che la loro litigata sarebbe durata secoli, quindi Sophie esordì < beh, noi andiamo a prendere qualcosa da bere! > e Casper annuì vigorosamente. I due litiganti fecero appena un cenno d'assenso e tornarono alla loro occupazione. Poco dopo la McGranitt si avvicinò a loro, chiedendogli di ballare, per dare un supporto agli studenti, anche se loro credevano che ci fosse ben altro motivo dietro, perchè era impossibile che un ballo avrebbe rassicurato gli studenti prossimi ai M.A.G.O. Infatti era stata la comitiva Weasley-Potter a chiedere quel favore alla professoressa McGranitt, e lei aveva accettato, con uno strano sorriso dipinto in volto. Comunque i due cominciarono a volteggiare per la sala molto infastiditi da quella situazione.

< odio essere qui a ballare con te! > disse Victoire dopo un quarto d'ora, che non si erano staccati gli occhi di dosso.

< a me non sembra.... > rispose lui malizioso e lei gli diede uno scappellotto sulla nuca.

< ahi e questo perché? >

< perchè hai insinuato che io mi stia divertendo con te Lupin! Comunque, perchè non andiamo a cercare Casper e Sophie? Magari in due facciamo prima! >.

Lui annuì massaggiandosi la nuca e i due si incamminarono per i corridoi, finché non sentirono delle voci provenire dallo stanzino.

< E se ci scoprono Casper? > disse una voce che i due identificarono come quella di Sophie. Si guardarono. Non volevano crederci. Aprirono la porta e...

Casper e Sophie erano avvinghiati nello stanzino delle scope, lui aveva la cravatta sciolta e la camicia sbottonata e a lei si era tolta la gonna del vestito, che ora le arrivava poco sopra il ginocchio. I quattro si guardarono, attoniti, ma né Victoire, né Teddy parlarono. Si limitarono solo a chiarire che non volevano più avere a che fare con loro e i due ragazzi se ne andarono.

 

§

 

James si era stufato di ballare: voleva osservare Evelyne, ma anche lei era stanca probabilmente perchè si sedette al tavolo accanto al suo. Jessica se n'era andata indignata a ballare con un suo compagno, perchè il grifondoro era stato taciturno e triste tutta la sera. Notò Kyle che si alzava dalla sedia accanto a quella di Evelyne e prese lui posto lì.

< allora, come ti sta andando la festa? > chiese lui mentre lei lo guardava un po' più intensamente del solito.

< bene > rispose pacatamente. < e a te? > .

< anche > . Rimasero in silenzio per un po', finché Jessica non si presentò al loro tavolo.

< James! > chiamò e lui si girò appena, per poi tornare a guardare l'amica.

< James! > chiamò di nuovo, e questa volta si girò veramente per vedere cosa voleva la sua “accompagnatrice”.

< che vuoi Jess? >

< santo cielo James! Questo! > e detto ciò baciò il ragazzo che rimase basito, mentre Evelyne si allontanava piangendo, nel giardino.

< ma sei impazzita? > urlò il grifondoro e scappò mentre Jessica urlava a tutta la Sala < sono Miss Fortuna! Dov'è la corona! Datemi la mia corona! >

 

Intanto James aveva raggiunto Evelyne nel giardino, addobbato similmente alla Sala Grande: era tutto in tema della primavera, dell'allegria, ed ogni tanto c'era qualche fascia nera, appesa qua e là a simboleggiare i caduti in battaglia, come suo zio Fred.

Il laghetto che era stato messo a Natale aveva riscosso successo e c'era di nuovo, ma non con agrifogli e ghiaccioli, bensì con rampicanti e fiori dappertutto. Ed era proprio lì, che Evelyne stava piangendo. Era seduta su una scaletta del ponticello, mentre le farfalle le svolazzavano attorno, gli occhi gonfi arrossati dal pianto, il trucco un po' colato, le labbra, tanto simili a petali di rosa, celate da un leggero lucidalabbra, mentre il turchese vestito, le ricadeva con morbidezza sul corpo, e la pelle diafana si notava ancora di più, in contrasto con quegli occhioni viola e quei bellissimi boccoli neri.

< non devi piangere > le sussurrò James, non appena fu tanto vicino da toccarla.

< scusami. Sono una sciocca io... > ma il ragazzo le pose un dito sulle labbra e lei restò a fissare per un momento quegli intensi occhi nocciola e quel sorriso, che farebbe traballare chiunque.

< non è giusto > continuò, dopo aver fatto l'enorme sforzo di evitare gli occhi di lui. < noi non siamo giusti > finì mentre James la guardava con aria interrogativa. Lei sembrò notare la sua espressione e continuò. < noi siamo amici Jamie, basta >. Lui sbuffò e cominciò a parlare.

< noi non siamo amici Ev, e lo sappiamo entrambi. > ma lei fu irremovibile < non voglio rovinare il nostro rapporto io... > ma non fece in tempo a finire che James si era alzato e aveva cominciato a parlare con un tono molto più alto di voce.

< sai che c'è Ev? Che sono stanco! Basta! Non vuoi ammettere a te stessa che provi qualcosa per me, perchè sarebbe come dare ragione a tutte quelle persone che sono state scettiche quando gli dicevamo che eravamo solo amici! Non vuoi dirlo a me, perchè sarebbe come mostrarti debole e tu non vuoi questo, perchè tu sei quella forte no? Non è forse così? > lei lo guardò ma non rispose, così James continuò < sono stanco di sentirti dire e di dire a me stesso che siamo solo amici e sai perchè? Perchè se fosse così, io non sarei quasi morto dentro vedendoti baciare Oghford! Se fosse così non sarei stato contento quando ti sei lasciata con Frank! Se fosse così, non avrei provato quelle cose baciandoti, cose che neanche con Kelly, nonostante provavo un sentimento forte erano mai uscite fuori! Se fosse così > e qui lui si avvicinò e le tolse una lacrima dal viso illuminato dalla luna < tu non saresti qui a piangere per avermi visto baciare un'altra > e terminò, aspettando una risposta. Quella venne dopo qualche minuto, tempo, nel quale Evelyne aveva pensato che lui aveva ragione, che erano innamorati e che non sarebbero riusciti a scappare da quel sentimento per tanto tempo.

< hai ragione > fu l'unica cosa che la ragazza riuscì a dire e lui la guardò interrogativo. < tutto qui quello che hai da dire? > chiese e lei annuì.

< sono stata una sciocca James. Ho creduto che uscendo con altri, comportandomi da amica, avrei represso il sentimento che ci legava, che provavo per te. Ma non ha funzionato. Il nostro rapporto non è stato preservato > concluse lei. Lui le rispose, dolcemente < hai ragione sai, il nostro rapporto non è stato preservato > e lei alzò la testa rassegnata. < ma ha lasciato il posto ad uno più bello no?> Evelyne sorrise, era da tanto che voleva esternare i suoi sentimenti e non era facile per lei, ma con James tutto era diverso, tutto era più semplice. Lui le se avvicinò e la baciò. Un bacio che sapeva di emozioni represse, d'amore, di dolcezza. Poi si incamminarono per mano, verso la Sala, dove trovarono Ginny, intenta a fare una lavata di capo ad Albus, e così si avvicinarono per saperne di più.

 

Ginny e Harry Potter erano davanti al loro secondogenito e lui era alquanto irritato. Motivo? Semplice l'accompagnatrice di Albus. Harry era in imbarazzo, non avrebbe voluto intromettersi in questi affari, ma sua moglie gli aveva detto di accompagnarla, e quando Ginny comandava era meglio starla a sentire, oppure ti saresti potuto ritrovare a faccia in giù, con le mutande fin sopra alla testa, appeso al palo della luce. L' Auror si inorridì a quel ricordo: gli era successo quando sua moglie era incinta di James e lui era svenuto per l'emozione, ma lei credeva che non voleva farsene carico e aveva deciso di punirlo, ma Harry, per quanto le mutande sulla testa glielo consentivano, le aveva pazientemente spiegato il motivo del suo svenimento e lei era tornata dolce come prima.

Fatto stava, che Ginny era in preda alla collera, e anche se questa non era una novità, era comunque una cosa da non sottovalutare.

< mamma, mi lasci in pace! Ah sapevo che sarebbe andata così! Alice me lo aveva detto! > commentò Albus, mentre la madre faceva commenti poco carini su Natasha, che li guardava accigliata dall'altro lato della Sala, senza riuscire a sentirli però.

< come Alice? Stai anche con lei? Sei forse una specie di playboy? Ma non stavi con una ragazza che sarebbe dovuta partire? > chiese Ginny. Albus si irrigidì al pensiero di Camilla, e suo padre parve aver colto il suo stato di inquietudine e si affrettò a dire < Ginny, cara, Albus non è un bambino sa cosa fare no? Probabilmente è successo qualcosa con la sua ragazza e poi lui e Alice sono come fratelli, è venuto al ballo con la signorina Keldon, adesso basta >. Lo sguardo di fuoco che gli riservò la moglie bastò a farlo tacere per il resto della discussione.

< senti mamma, sono venuto al ballo con Natasha, ma tra noi non è una cosa seria, beh è solo per il ballo, Alice è una mia amica e... la mia ex è partita prima del previsto, già da un mese! > e detto ciò se ne andò un po' rabbuiato al pensiero di Camilla mentre Harry guardava la moglie un po' torvo.

< spero tu sia soddisfatta Ginny. Non dovresti intrometterti negli affari di cuore dei tuoi figli! > finì lui sperando che lei non gli facesse nulla, data la sua affermazione, ma la donna si limitò a sbuffare e a dire < il mio Al! Albus! Anche lui con le ragazze! Passi James ma Al! > e suo marito con pazienza, le spiegò che c'era un momento per tutti e che quello di Albus era arrivato e che non poteva essere lei ad impedire al figlio di frequentare le ragazze, a meno che non volesse portarlo via da Hogwarts.

 

§

 

Victoire e Teddy erano seduti uno di fronte all'altra, con una bottiglia di whisky incendiario davanti e l'aria più che afflitta.

< la vita fa schifo > commentò Teddy buttando giù l'ennesimo bicchierino di whisky.

< la vita fa più che schifo Lupin! > lo corresse Victoire, anche lei mandando giù un bicchierino, tanto oramai erano più che ubriachi.

< andiamo a fare un giro igh! > chiese Teddy dopo un po' e lei annuì.

I due si ritrovarono ben presto nel corridoio del settimo piano, mentre cantavano l'inno di Hogwarts. Ad un certo punto lui la baciò. Prima lei si scansò ma poi rispose al bacio, ubriaca com'era non capiva ciò che faceva. La stanza delle Necessità si mostrò e i due si guardarono con aria interrogativa.

< devo essere stata io, ho chiesto igh! Un posto per dormire igh! Non riesco ad arrivare in sala comune, semplicemente perchè non mi ricordo neanche igh dov'è! >

così i due, decisamente ubriachi, entrarono nella stanza...

 

§

 

Albus era appena reduce dalla strigliata da parte della madre quando gli si avvicinò Alice, terrorizzata.

< ehi Ali! Che ti è successo? > chiese lui guardando strano l'amica.

< quel ragazzo è un viscido, mio padre direbbe che è una pianta tentaculum, e meno male che non ci ha visti perchè David mi ha baciato con una tale forza da farmi quasi cadere a terra e credo che se mio padre ci avesse visti, non so quanto la sua reazione sarebbe potuta essere diversa da quella di tuo zio Ron > .

Albus era molto infastidito dal fatto che David avesse baciato Alice, ma non commentò, perchè Neville Paciock si stava dirigendo verso di loro.

< ehi ragazzi! > disse < dove sono i vostri accompagnatori? >. Loro si guardarono e risposero insieme < sono andati a prendere da bere! >. Neville parve credere a quella scusa (Natasha era andata a pomiciare con un tassorosso perchè si era stufata di aspettare e David probabilmente stava cercando Alice dopo il bacio che le aveva dato) e cominciò a chiacchierare.

< certo che i tuoi non sono cambiati molto Albus! Sempre la splendida coppia di un tempo! >

< beh, si mantengono in forma. Neanche tu Neville sei messo male sai? Sei in forma anche tu! > fuori dalle lezioni Neville era come un amico per i ragazzi Weasley-Potter, ed effettivamente Albus non aveva torto. Il professore aveva mantenuto quel tono coraggioso che aveva conquistato al suo settimo anno, cambiando improvvisamente, la barba gli dava un non so che di fascinoso e gli occhi erano ancora vispi e combattivi come un tempo, anche se non aveva perso un po' del suo carattere da timido, infatti arrossì e ringraziò Albus per i complimenti, poi si congedò dai due ragazzi, andando a chiacchierare con Seamus Finnigan. Alice si girò verso l'amico e i due ripresero la conversazione interrotta.

< come faccio Al? Devo scrollarmelo di dosso! Oh Merlino sta arrivando, Al aiutami! se mi vedesse papà > Alice tremò al solo pensiero e l'unica cosa che Albus si sentì di fare fu di baciarla. Così fece, ma si staccò subito. Aveva provato un'emozione fortissima, ma volle mettere a tacere i suoi sentimenti, lui , dopo Camilla, era rimasto molto deluso da quest'ultimi. Il piano, nel complesso aveva funzionato, infatti David, dopo aver fatto una piccola sfuriata se ne era andato e tra i due ragazzi era calato il silenzio, carico di imbarazzo.

< ehm... scusami Alice, è stata l'unica cosa che mi sono sentito di fare, beh almeno ha funzionato no? Ti sono stato d'aiuto! > disse lui lei annuì e lo ringraziò < già, grazie Al >

< per gli amici questo e altro! > rispose lui, non molto convinto dell'ultima affermazione. Lei annuì e i due andarono a salutare i rispettivi genitori.

 

§

dopo aver salutato i genitori, i ragazzi tornarono ai rispettivi dormitori stravolti. Quel ballo era stato davvero stancante, specialmente per le innumerevoli discussioni che lo avevano caratterizzato.

 

§

Bene cari lettori, vi lascio chiedendovi quali cose succederanno e facendovi i miei più vivi saluti.

I nostri cari protagonisti ne hanno avute di discussioni eh? E sembrava che alla base di tutto ci fossero i così detti pregiudizi. Personalmente non amo questo genere di riflessione, una persona dovrebbe conoscere a fondo colui o colei che sta giudicando, e non farlo prima di aver scoperto almeno un po' di lui/lei. D'altronde è abbastanza comune l'avere dei dubbi o degli scrupoli verso magari delle persone etichettate no? Però bisogna pensare che quelle etichette vengono messe dalla gente che sparla, e di certo loro non conoscono le persone a cui le mettono no? Si basano su pettegolezzi e chiacchiere, e talvolta, anche gli innocenti ci vanno di mezzo. Guardate Scorpius ad esempio: ha per caso a che fare con ciò che faceva suo nonno, o quello a cui è stato costretto il padre? No, eppure è sempre stato etichettato come un mangiamorte praticamente, da alcuni. Tutto fa parte di quella che noi chiamiamo reputazione, qualcosa che le persone faticano a far diventare buona e rispettabile, ma che se le si toglie solo un piccolo tassello, potrebbe crollare, rovinosamente. Non date troppo retta a ciò che dicono gli altri, coloro che possono giudicarvi siete solo voi stessi, solo voi sapete conoscervi a fondo.

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Capitolo 24
*** Un dolce risveglio ***


Un dolce risveglio

La luce filtrava dalla grande finestra, illuminando l'enorme stanza, al centro della quale c'era un grandissimo letto, dove stavano due ragazzi, profondamente addormentati, che sembravano non essersi accorti neanche di dov'erano. Sognavano beati, incuranti di ciò che era successo solo poche ore prima.

Ad un certo punto, il ragazzo, si mosse appena, ma quel piccolo movimento aveva fatto svegliare l'altra, accoccolata, fino a quel momento vicino a lui.

Lei aprì gli occhi: non capiva dov'era. Sussurrò < buongiorno > al ragazzo che le stava di fianco e lui rispose < buongiorno a te >.

Molte immagini attraversarono la mente di Victoire Weasley mentre cercava di capire dov'era e chi era la persona che le dormiva affianco. D'improvviso vide la Sala Grande, il suo fidanzato avvinghiato alla ragazza di Teddy Lupin, lei e Teddy che entravano nella stanza...

Un momento? Non sarà mica... lei si voltò e lui sembrava che avesse avuto lo stesso pensiero perchè si girò come lei. Si guardarono per un momento, negli occhi. Poi urlarono.

Erano stati lì insieme? Come era potuto succedere? Erano entrambi imbarazzati, confusi e furiosi con sé stessi. Senza parlare si rivestirono, e poi, come al solito cominciarono a litigare.

< cosa è successo Lupin? > chiese lei.

< a me pare ovvio Victoire non credi? > chiese lui sarcastico. Lei fece una risatina isterica e lo guardò male. Ora ricordava, lui l'aveva baciata e poi erano entrati nella Stanza delle Necessità.

< ah, è stata tutta colpa tua Teddy! Come al solito! È sempre colpa tua! > affermò lei.

< ah sentiamo adesso! Cosa avrei fatto io? Guarda che sei stata tu a desiderare la stanza cara la mia Victoire! > la canzonò lui, sconvolto da quel patetico, ma per lui insolitamente dolce risveglio.

< Ah si! Beh, magari non sarebbe successo nulla se tu non mi avessi baciata non credi Lupin? >

< no, non credo cara mia! Sai perchè? Perchè ubriachi come eravamo, appena abbiamo trovato una stanza volevamo dormire no? Eravamo stanchi. Ma dopo beh... io non ricordo precisamente il motivo per cui è successo! Non so neanche se c'è un motivo! > lui arrossì e lei si mise le mani nei capelli, mentre si accasciava sul letto.

< fatto sta > continuò Teddy, dato che Victoire non parlava < che è successo e non possiamo tornare indietro! > esclamò infine.

< tornare indietro! Ma certo! Una giratempo! > disse lei tutta convinta di aver trovato una soluzione per rimediare al danno.

< si certo, andiamo al Ministero e diciamo “ci da una giratempo?” e la tizia che se ne occupa dice “a cosa vi serve?” e noi le rispondiamo “a cancellare l'errore di una notte!” e quella non solo non ce la darà ma ci caccerà e ci farà bandire dal Ministero! Beh, forse ho esagerato ma non è bene mentire in questi casi. Poi è rischioso, sai cosa dice sempre Hermione “cose terribili accadono ai maghi che si intromettono nel tempo” > la smontò Teddy. Victoire lo guardò: i capelli non erano azzurri, ma di un rosso intenso, probabilmente era in imbarazzo, indossava ancora gli abiti della sera prima, ma erano molto più sgualciti, e la cravatta era slacciata. Era un bellissimo ragazzo, pensò Victoire, per la prima volta in vita sua. E lei lo aveva capito solo in quel momento. Lui ricambiò lo sguardo e a lei sembrò, per un assurdo momento, che anche lui la trovasse bella, avvolta nel suo bellissimo abito da sera, con i capelli un po' scompigliati. Lei si ricompose. Non doveva pensare quelle cose di Teddy Lupin, così disse con fermezza < meglio non parlarne a nessuno allora. Non trovi? > lui annuì ed entrambi si avviarono verso la torre di Grifondoro, dove si sarebbero cambiati, ma strada facendo, incontrarono Dominique, in ritardo per la colazione, così Victoire spinse Teddy dietro una colonna e salutò sua sorella raggiante.

< ehi Dom! >

< Victoire! Ma dove sei stata ieri notte? Non c'eri alla torre e sei vestita come ieri! Dimmi, eri con Casper ? > Teddy strinse i pugni ma Victoire raccontò pacatamente quello che era successo e poi aggiunse < beh, quando li abbiamo visti io sono andata al lago e mi sono addormentata lì, si stava così bene. Teddy non so dove sia andato >

< James ha detto che non era in dormitorio > spiegò Dominique.

< D-davvero? Sarà andato... beh... > Victoire era in crisi, così Teddy fece finta di venire da un altro corridoio e di imbattersi “per caso” contro le sorelle Weasley.

< ah eccolo! > esclamò la più grande < perchè non lo chiedi a lui! Io mi vado a cambiare! > e così salì su, in direzione della torre, mentre Teddy spiegava di essere andato nella Stanza delle Necessità perchè voleva stare un po' da solo, e Dominique annuiva convinta.

 

§

 

Rose si svegliò piano piano quella mattina, assaporando ogni attimo del bellissimo sogno che aveva fatto quella notte: lei e Scorpius in riva al lago nero, di notte, mentre abbracciati, si stringevano e si baciavano. Sorrise nel sonno, e la sua compagna di stanza, Kathe, alzò gli occhi al cielo e la scosse, prima piano, poi più forte perchè la ragazza non sembrava accennare a svegliarsi.

Dopo un po' di imprecazioni e qualche fattura, Rose si infilò la divisa, si mise gli occhiali e andò in Sala Grande per la colazione. In fondo quello, era stato un dolce risveglio. C'era già una gran confusione quando scese: Dominique parlava con Alex, Victoire aveva una faccia sconvolta e sembrava non voler mangiare nulla; Teddy, come Victoire sembrava abbastanza scosso, James e Evelyne, abbracciati (finalmente!) si imboccavano l'un l'altra, e facevano venire il diabete a chiunque passasse di lì; Alice era inquieta e non smetteva di fissare il tavolo dei serpeverde ed infine Scorpius le sorrideva, e le faceva cenno di andarsi a sedere vicino a lui, lei annuì e si incamminò verso il tavolo verde-argento.

< buongiorno > le disse, salutandola con un bacio, lei sorrise e si sedette vicino a lui.

< allora Scorp, diciamo che l'abbiamo, anzi l'hai passata liscia no? > chiese Rose, guardando il fidanzato con aria apprensiva, che sgranava gli occhi, sicuramente ripensando alla sera prima.

< tuo padre sembrava pronto a sgozzarmi Rosie, non so se te ne sei resa conto? >

lei rise e lui la guardò di sbieco, ma poi si unì alla risata. Vicino a loro, Albus li guardava un po' strani, e ad intervalli regolari fissava il tavolo dei grifondoro.

< ehi Al! Non sapevo fossi innamorato di tuo fratello! > esclamò Rose, pensando che suo cugino stesse fissando James. ( in realtà fissava Alice, seduta accanto a lui, mentre faceva le smorfie più assurde guardando i due neo fidanzatini vicino a lei ).

Albus scosse la testa e disse < beh, almeno io non avrò il diabete come Alice che ci sta vicino. E comunque non fissavo James, fissavo... > ma a questo punto arrossì e abbassò la testa.

Rose, che era avvinghiata a Scorpius riemerse dopo quest'ultima affermazione e il suo ragazzo si chiese come aveva fatto ad ascoltarlo se stava baciando lui...

< in che senso Al? Chi fissavi? > chiese lei, puntandogli una forchetta contro, dalla quale schizzarono due pezzi di uova, che andarono dritti nell'occhio di Scorpius, che cercava di riprendere la vista. < nessuno Rose, nessuno, torna alla tua occupazione > disse un po' infastidito, indicando l'amico. Per ora la corvonero lasciò andare, perchè voleva davvero tornare alla sua occupazione, ma si ripromise di scoprire, chi stava fissando Albus, quella mattina, un po' strana per tutti, perchè la sera prima aveva portato non poche novità.

 

§

 

Evelyne e James erano seduti insieme al tavolo dei grifondoro, contenti come non mai. Erano stati due stupidi, pensavano, a farsi tanti scrupoli. Beh, in realtà era stata lei a fare tutte quelle congetture e a mettere in ballo la storia degli amici, ma anche James non aveva insistito ed era d'accordo con lei. Comunque ora si imboccavano come due sposini e facevano venir voglia di vomitare per quanto erano dolci, infatti le persone accanto a loro, si giravano immediatamente appena riprendevano a sbaciucchiarsi o a scambiarsi moine e alzavano gli occhi al cielo, pregando Merlino che non riempissero la sala di zucchero. Loro, invece, sembravano deliziati dall'affetto e l'amore che si scambiavano e non sembravano preoccuparsi degli altri.

< James... > chiese lei ad un tratto.

< si? >

< mi chiedevo... adesso... beh, cosa succederà? >

< in che senso Ev? >

< nel senso, beh... come possiamo considerarci? Come faremo quest'estate? >

< io credo che possiamo dire che stiamo insieme no? Dato che tutta la sala ci sta guardando disgustata, e credo che tu non piaccia a quelle ragazze laggiù > e indicò un gruppetto di ragazzine del quarto anno di tassorosso che guardava Evelyne come fosse Salazar in persona! Lei abbassò lo sguardo imbarazzata, e fece per replicare ma lui la precedette.

< e per quanto riguarda l'estate... beh ci penseremo più in là no? >.

Lei annuì e si accoccolò sulla spalla di James assonnata. Non aveva dormito molto, era rimasta in piedi a pensare a lui e a loro. La mattina dopo Dominique (per vendicarsi del primo giorno in cui lei l'aveva fatto) le aveva lanciato un secchio d'acqua, ma nonostante quello, col pensiero di James, era stato un... dolce risveglio.

 

§

 

Albus si era alzato dal tavolo non appena aveva visto Alice lasciare la Sala Grande indignata, e aveva deciso di seguirla. Non appena vista la sua direzione aveva preso la parallela ed era sbucato “per caso” alla fine del corridoio che lei stava percorrendo.

< ehi, che casualità! > disse Albus mentre lei sorrideva e gli chiedeva < stai andando in Sala Grande, perchè sennò hai preso la strada sbagliata! > solo adesso il ragazzo si accorse che, essendo sbucato alla fine del corridoio, le aule erano dalla parte opposta e si giustificò dicendo < ehm.. sono andato in bagno > Alice sembrò crederci e i due cominciarono a parlare del ballo.

< allora ti sei divertito? >

< per niente, non puoi immaginare mia madre mi ha fatto una ramanzina e un questionario su Natasha, non mi lasciava in pace! > spiegò lui, mentre lei si tratteneva dal ridere.

< mi dispiace Al, ma a me non è andata meglio, Goyman è davvero un polpo! Fortuna che mio padre non ha visto il bacio che mi ha stampato sulla bocca! Altrimenti credo che non sarebbe sopravvissuto. Non che la cosa mi sarebbe dispiaciuta ma si sa, non è mai bello assistere ad una morte. > Albus rise di gusto e lei lo guardò torva prima di unirsi a lui.

< beh Alice, scusa ancora per ieri... mi sembrava l'unico modo per... > e qui arrossì, ripensando al bacio che le aveva dato per toglierla dalle grinfie di Goyman e diciamocelo, anche perchè gli avrebbe fatto piacere!

< non preoccuparti Al! Davvero! Mi sei stato d'aiuto! E poi noi siamo amici no? > disse Alice.

< già... > rispose Albus poco convinto.

< hai visto Evelyne e James? Sono dovuta scappare! Troppo miele per i miei gusti >

< hai ragione, non ho mai visto mio fratello così prima d'ora! >

< si amano... > fu l'unica cosa che disse Alice, prima di proporre di avviarsi a lezione, così lui andò a trasfigurazione e lei a incantesimi, sperando di non dover stare vicina ai due fidanzatini.

 

§

 

Victoire Weasley si affrettò a raggiungere Stephan, il ragazzo che aiutava per i M.A.G.O, consapevole che lì ci sarebbe stato Teddy.

Ma come aveva fatto ad essere così stupida? Quell'errore era stato clamoroso. Però... quando si era svegliata con Teddy accanto si era sentita... speciale, stranamente bene, come se fossero giusti il posto, il momento e la persona anche. Ma non sapeva spiegare come quella strana felicità fosse arrivata. No, era comparsa all'improvviso, come se non dovesse essere lì. Ma c'era. Ed ora Victoire si chiedeva se davvero odiava Teddy Lupin.

Entrò in biblioteca e trovò Stephan ad aspettarla, gli rivolse un sorriso che lui ricambiò, attenta a non guardare dove Teddy stava spiegando trasfigurazione ad una certa Eloise che non la smetteva di fagli gli occhi dolci e Victoire non la smetteva di pensare che l'avrebbe polverizzata all'istante se solo ci avesse provato con lui. Ma no! Lei non doveva pensare quelle cose! Scosse la testa, come a voler cacciare via i pensieri e i sentimenti e, mentre spiegava incantesimi a Stephan, sentì lo sguardo di Teddy su di lei...

All'uscita della biblioteca si incontrarono, entrambi erano molto imbarazzati.

< tutto bene? > chiese lui uscendo dalla porta.

< s-si certo, perchè non dovrebbe? > rispose Victoire, con la testa bassa.

< non so... sono circa tre ore che non mi insulti, è un record non credi Vic? >

< ok, arriva al punto. Che vuoi? > chiese lei spazientita.

< ehi, volevo solo chiacchierare un po' con te... non preoccuparti non avevo intenzione di parlare di stanotte, o stamattina, ancora peggio! > rispose Teddy seccato. Lei lo guardò male, e ricacciò dentro le lacrime, che chissà per quale ragione spingevano per uscire.

< n-no, non parliamo di questo! Anzi non parliamo affatto! È stato il più grosso errore della mia vita Ted! Il più grosso in assoluto! >

Lui parve offeso e se ne andò, non prima di aver detto < mi hai detto di tutto Vic, ma da qui ad arrivare a dire che sono proprio un errore... >

< non voglio dire che tu sei un errore ma quello che... > si interruppe, lui non c'era più e a quel punto pianse, non sapeva il perchè, o forse si. Le faceva male quella situazione, le faceva male che nonostante tutto, lei fosse felice di quello che era successo e non lo considerava un errore e faceva soffrire perchè forse per lui non era lo stesso, e perchè non avrebbe dovuto lasciarlo andare dicendogli che era un errore. Non avrebbe dovuto farlo.

 

§

 

Bene lettori, vi lascio con il dubbio dei sentimenti di Victoire, e beh... diciamo anche che ci sono molti aspetti positivi no? Alla prossima!

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Capitolo 25
*** Maggio fatti coraggio! ***


Maggio fatti coraggio!

Hogwarts era bellissima in quei giorni di maggio: il sole batteva sulle lucide pietre delle mura del castello, la Sala Grande era illuminata dai suoi raggi che filtravano dall'enorme finestra e gli studenti si riversavano, nel tempo libero, nel parco immenso della scuola, dove giocavano a schizzarsi con l'acqua, oppure ripassavano freneticamente in vista degli esami. Ed è proprio quello che stavano facendo Evelyne, James, Dominique, Alice, Louis e Alex in vista dei G.U.F.O.

< ragazzi non ce la faccio più! > disse Louis affondando la testa nei libri, mentre Alice cercava di rialzarlo e lui mugugnava qualcosa di incomprensibile.

< Ehi Lou! Sono solo dieci minuti che abbiamo iniziato a studiare! Sei proprio come zio Ron! > rispose James, mentre poggiava la testa sulle gambe della sua ragazza.

< comodo? > chiese lei

< si milady! > rispose lui.

< beh io no! >

< però io si! Dai per favore Ev! > lei sbuffò e lo lasciò perdere.

< dobbiamo mettercela tutta, quindi non scoraggiamoci, capito Lou? Lou? Ma guarda, si è addormentato! Che sfacciato! > disse Alice scocciatissima, alzando gli occhi al cielo e dandogli una gomitata per farlo svegliare.

< sono già finiti gli esami? > chiese Louis stupidamente mentre tutti ridevano.

< no Lou, probabilmente te lo sei sognato! > rispose Alice. < a proposito biondo! Dov'è la tua ragazza? > chiese.

< Rachel intendi? >

< no guarda! Perchè ne hai altre? > rispose Alice.

< ah, ah, molto divertente Paciock! Comunque lei è andata a ripassare con le sue amiche >

< d'accordo >

E tutti rificcarono la testa nei libri, completamente assorti (o almeno era quello che sembrava, quando in realtà chissà a cosa pensavano) nei libri che giacevano aperti e traditori davanti a loro, mentre i proprietari cercavano di impararci qualcosa!

 

§

 

Victoire non aveva più parlato con Teddy da quel giorno fuori alla biblioteca, e non aveva detto niente neanche a sua sorella di quello che era successo. I due si rivolgevano a malapena un saluto e poi tornavano alle loro occupazioni. La ragazza aveva cercato di parlargli una o più volte ma lui non aveva intenzione di ascoltarla, doveva fare sempre qualcosa di più importante, e come se non bastasse quella Eloise ci provava sempre con lui, e Victoire, un giorno, quasi non l'affatturava per quanto gli sbavava dietro. Certo, come negarglielo, Teddy era davvero un bel ragazzo, con quella carnagione un po' scura, gli occhi nocciola che ridevano col suo sorriso, i capelli solitamente azzurri ma che potevano cambiare colore a seconda del suo stato d'animo e un fisico scolpito dal Quidditch, che aveva praticato quando era a scuola, e un po' provato dagli allenamenti da Auror. Victoire non si accorse che stava sorridendo al pensiero di Teddy, così scosse la testa e si mise sui libri, finché non fu proprio l'interessato che si sedette vicino a lei su una roccia davanti il lago, dove la ragazza stava studiando medimagia.

< ma tu non la smetti mai di studiare eh Weasley? > chiese, mentre si accomodava vicino a lei.

< neanche tu se è per questo > disse lei indicando i libri che aveva in mano.

< touche! > e rise.

< senti Ted, scusami per l'altro giorno. Non volevo dire che tu sei un errore, ma che quello che abbiamo fatto lo è! > queste parole uscirono dalla bocca di Victoire, anche se lei quasi non le aveva pensate.

< beh, non preoccuparti, anche io non sono stato da meno, non dovevo infierire. Comunque, credo che potremmo stabilire una tregua non credi? > chiese lui.

< in che senso una tregua?>

< beh dai nostri litigi! >

< ma se a malapena ci parliamo? Lupin, non vorrò mai stabilire una tregua con te, adoro stuzzicarti!> rispose lei, con un sorriso compiaciuto sul volto: aveva ricominciato a parlarle.

< perchè ridi? > chiese lui accortosi della sua espressione.

< non sto ridendo sto... sorridendo! >

< e che differenza c'è? > Victoire sbuffò e spiegò a Teddy.

< la differenza che la risata e qualcosa che, beh ti viene quando ascolti o vedi qualcosa di particolarmente divertente, il sorriso anche, ma con minor intensità, o più semplicemente può essere un saluto, una bugia, un sentimento, capisci? >

< credo di si. Non pensavo che un sorriso potesse essere tutto questo > commentò lui.

< beh, a volte sono i piccoli gesti che ci fanno capire le vere emozioni, non quelli in grande stile! >

< vorresti dire Vic, che il fatto che Casper ti abbia chiesto di sposarlo così presto voleva dire che non ti amava? Ma come era possibile? Beh a parte il fatto che ti ha tradito, e questo l'abbiamo saputo dopo, se ti voleva in moglie così presto allora ti amava no? Tanto che non voleva aspettare >

< sai Lupin, a volte sai essere davvero ingenuo > lui la guardò perplesso e lei spiegò.

< quello che mi ha fatto capire che quella proposta non era sincera è appunto il fatto che me l'abbia chiesto troppo presto. Questo vuol dire, non che mi ama, ma che non mi conosce a fondo per capire che io non avrei accettato. Se ci fossimo conosciuti meglio, e non mi avrebbe chiesto di sposarlo e beh non mi avrebbe tradito, (conseguenza, credo, del fatto che avevo chiesto tempo) oppure se avessi accettato subito, di sicuro ora starei ancora con lui >.

< beh, meglio così no? > i due si guardarono e sorrisero.

< sai Lupin > disse lei guardandolo negli occhi < credo proprio che te la concederò quella tregua >

e detto ciò si allontanò, lasciando Teddy esterrefatto ed estremamente confuso.

 

§

 

Rose e Scorpius camminavano mano nella mano per i corridoi di Hogwarts. Ormai la gente aveva smesso di chiacchierare sul loro conto, anche se le ragazze, specialmente le serpeverde, guardavano Rose con sguardo assassino e la ragazza non poteva fare altro che girare la testa e sgranare gli occhi, imbarazzata, mentre il suo fidanzato, al suo fianco, rideva.

< non è divertente! > gli aveva detto lei, un giorno, quando una ragazzina di tassorosso le aveva spruzzato dell'inchiostro multicolore sul viso, e per toglierlo le ci erano volute ore.

< oh si che lo è Rosie! > aveva risposto lui, mentre si rotolava dalle risate, guardando la faccia della sua amata, ancora un po' sporca, che cambiava colore all'impazzata, a causa dell'inchiostro.

< ok, allora me ne vado > aveva deciso lei stizzita, mentre si alzava e si lisciava la gonna, in una perfetta imitazione di sua madre quando si arrabbiava o meglio, rimaneva infastidita da suo padre (se sua madre si arrabbiava era un'altra storia), e faceva per andarsene, ma lui l'aveva bloccata e l'aveva fatta rotolare insieme sul prato dove erano seduti, mentre le sussurrava che stava scherzando e che non avrebbe potuto ridere di lei malignamente.

Fatto stava che i cugini di Rose non accolsero la notizia come la ragazza aveva sperato, e non mancarono le battutine e i commenti sprezzanti. Infatti, quando i due si avvicinavano al solito gruppo del quinto anno che stava studiando per i G.U.F.O. Le cose sembravano non andare per il verso giusto...

< ehi James > disse Rose, sedendosi con Scorpius sull'erba, vicino agli altri. Lui fece una smorfia e si limitò ad emettere un grugnito, prima di continuare a studiare con aria vagamente assente.

< potresti anche salutare > continuò la corvonero, senza però ricevere risposta così disse < mi vuoi spiegare qual'è il problema? Che c'è? Ti si è annodata la bacchetta? >

< non c'è niente che non va Rosie, se non te ne fossi accorta, stiamo cercando di studiare, tu hai ancora un anno per pensarci, anche se sono sicuro che stai già facendo i piani di studio, conoscendo te e zia Hermione, per quanto siete simili, non ho dubbi. > rispose James sprezzante.

< Dominique! > esclamò lei, tentando un appoggio, ma quest'ultima scrollò le spalle e Rose prese Scorpius per la divisa e lo trascinò via, imbufalita. Mentre i ragazzi commentavano quello che era appena successo.

< perchè hai reagito così Jamie? > chiese Dominique, già sapendo, in cuor suo, qual'era la risposta.

< sai il perchè Dom, non mi piace Malfoy, ho un brutto presentimento >. rispose lui.

< chissà perchè ma tu hai sempre un brutto presentimento quando si tratta di Malfoy! > intervenne Alice, dall'altra parte del gruppo, mentre tentava di mandare a memoria dei difficilissimi appunti di trasfigurazione.

< no Alice, questa volta è diverso. Vi rendete conto una Weasley, con un Malfoy? Roba da matti, specialmente se si tratta di Rose >. spiegò James.

< in che senso, specialmente? Anche io sono una Weasley, non sarebbe stata la stessa cosa? > chiese Dominique.

< no Dom, sai che zio Ron e Draco, il padre di Scorpius si odiano, è come un affronto questo! È sfidarli, capisci? > disse il grifondoro.

< sfidarli? Ma se zio Ron alla fine ha accettato la cosa! > intervenne Louis.

< zio Ron ha detto così Lou? Ma sei sicuro che manderà giù questa storia? Lo sai come è fatto! >

Louis e gli altri tacquero alle parole di James. Il ragazzo aveva ragione. Ron Weasley aveva detto che accettava la cosa, ma sicuramente non li avrebbe lasciati in pace.

< ragazzi, io vado a fare un giro! Devo sgranchirmi le gambe! > annunciò Alice e si incamminò verso il castello. A metà strada incontrò Albus.

< ciao Al, che ci fai in giro? > chiese lei.

< oh, beh... in realtà non sapevo cosa fare, tu? >

< vengo dal parco, stavo ripassando per gli esami insieme agli altri, ma sinceramente non riesco a concentrarmi, tra Louis che si lamenta della scuola e James che scoccia per la storia tra Rose e Scorpius, mentre fantastica sull'uccisione di quest'ultimo da parte di tuo zio Ron >.

Albus rise, ma commentò: < davvero? Beh non c'è da stupirsi Ali, mio zio è davvero geloso della sua bambina, e oltretutto lui è un Malfoy! >

< già... >

< allora Paciock! Preoccupata per gli esami? > chiese lui dopo una pausa di silenzio, che la ragazza usò per scrutare i lineamenti dolci ma definiti di Albus, e quegli occhi verdi che tanto le piacevano.

< oh, beh... non so, in realtà non credo che saranno così terribili.. insomma ho studiato tutto l'anno! Poi beh... mio padre è professore, e mi ha detto che gli esaminatori non sono così male, li ha già conosciuti. > rispose Alice

< bé meglio no? Almeno sai con chi hai a che fare! >

< si Al, è vero. >

Per un attimo si guardarono. Albus si decise che doveva prendere coraggio e invitarla per quell'estate. Non era un grifondoro, ma questo non doveva impedirgli di farsi coraggio, così, in un momento, che sembrava fortunato (o era lui che si auto convinceva che lo fosse) fece il suo invito.

< ehi Alice, quest'estate, se vuoi, potresti passare qualche giorno a casa mia. Voglio dire, io inviterò Scorpius e ci sarà anche Dominique, sarete in camera insieme. Oh anche Rose, sempre che zio Ron la faccia venire data la presenza di Scorp. Bah, staremo a vedere. Che ne dici? >

< mi farebbe piacere! Almeno ho un pensiero che mi distragga da quello degli esami! A proposito! Ho dimenticato un tema importante che devo rivedere. Ci vediamo Al! A presto > e sparì dietro il corridoio mentre Albus si rilassava e andava verso cena, un po' più allegro.

 

§

 

Quella sera, a cena, Victoire era seduta vicino a Dominique, e sembrava avere davvero fame, dato che si era già riempita il piatto quattro volte.

< ehi Vic? La smetti di mangiare! Vuoi diventare grassa? > le chiese Dominique, guardando la sorella riempirsi il piatto per la quinta volta.

< lo sai Dom! Gli esami mi mettono fame! >

< si, ma non sei tu a doverli fare stavolta no? > chiese la sorella, logicamente.

< si, bé hai ragione... ma sono comunque esami, e mi mettono fame lo stesso >.

Dominique le rivolse uno sguardo perplesso ma non accennò più all'argomento. Più in là Teddy parlava con James animatamente.

< si è vero, gli allenamenti sono duri, ma ne vale la pena Jamie! Si imparano un sacco di cose utili e molto interessanti! Inoltre è il lavoro che ho sempre voluto fare, sai, i miei genitori erano Auror, ed intraprendere la loro stessa carriera me li fa sentire più vicini. Voglio combattere anche io per un mondo migliore, come hanno fatto loro! > stava dicendo l'ex grifondoro ad un James interessatissimo che lo guardava un po' triste però, per l'accenno ai suoi genitori.

< lo so Ted, posso capire che tu abbia voluto... onorarli diciamo no? > Teddy annuì, e anche se la tristezza era svanita, parlare dei suoi genitori lo faceva sentire molto strano. Lui avrebbe solo voluto conoscerli, anche un solo minuto per parlargli, sentire la loro voce, farsi abbracciare dalla madre o farsi insegnare a cavalcare una scopa dal padre, anche se sospettava che Remus Lupin non fosse molto incline all'uso delle scope. Teddy cercò di sviare ai brutti pensieri sulla morte dei suoi genitori e pensò che mai e poi mai, quando ne avesse avuti, avrebbe lasciato i suoi figli da soli, non perchè i suoi lo avevano fatto di proposito, lui non ce l'aveva con loro per non essergli rimasto affianco quella notte, sapeva che era giusto che andassero, ma perchè non voleva che loro rimanessero senza una guida fondamentale, e non voleva che soffrissero come aveva sofferto lui.

 

§

 

Bene lettori, siamo arrivati ad un punto abbastanza decisivo. Il prossimo capitolo parlerà dei G.U.F.O e poi ce ne sarà un altro sull'estate a casa Potter, successivamente vedremo... ma i capitoli del sesto e settimo anno saranno molti di meno, poi, ci sarà il due anni dopo e l'epilogo. Bene, dopo queste indicazioni vi congedo. Alla prossima!

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Capitolo 26
*** I G.U.F.O ***


I G.U.F.O

Hogwarts non era mai stata così caotica: dappertutto c'erano studenti in preda a vere e proprie crisi di nervi che mandavano a memoria incantesimi ed ingredienti per pozioni, mentre i compagni più giovani li guardavano terrorizzati al pensiero che si sarebbero ridotti anche loro così. Era giunta voce che Jake Corner aveva vomitato quattro volte e Madama Chips accoglieva più studenti in quel periodo dell'anno che nella stagione del Quidditch, il che era tutto dire dato che era frequente la rottura di ossa da parte di bolidi rabbiosi.

Come se non bastasse, i professori sembravano divertirsi a ricordare agli studenti di ripassare e studiare e li caricavano di compiti, nella speranza che quello “ gli fosse d'aiuto per imparare meglio”. Già, come se non avessero abbastanza da fare. L'unica che sembrava non essere in crisi era Alice, che sfoggiava un delizioso sorriso, sotto gli occhi invidiosi dei suoi compagni che le bisbigliavano dietro frasi del tipo “ ma come fa?” oppure “ io non riesco ad essere così tranquillo”. Ma il segreto di Alice Paciock era quello di non mostrare agli altri il suo nervosismo. Infatti ho detto sembrava non essere in crisi, ma non che non lo era. Quando era sicura di essere sola, anche Alice sbraitava e aizzava creature invisibili contro il libro di trasfigurazione, con la speranza venisse distrutto e avesse una scusa per andare male agli esami. Tutti erano terrorizzati ed alla fine, la settimana dei G.U.F.O., arrivò, e su Hogwarts incombeva una sorta di aurea carica di nervosismo.

 

§

 

James, Alice, Dominique, Evelyne, Louis, Rachel e Alex aspettavano nervosamente di entrare all'esame pratico di trasfigurazione, quello più temuto. La mattina avevano fatto quello teorico, e tutti se l'erano cavata, chi meglio, chi un po' meno, ma mentre cercavano di ricordarsi i complicatissimi appunti sulla trasfigurazione animale in oggetti inanimati e viceversa, si rilassavano, consapevoli di aver ripassato decine di volte quell'argomento. (a parte Louis, che se l'era cavata solo perchè Alice gli aveva recitato gli stessi appunti poco prima dell'inizio). Fatto stava che l'esame pratico era un altro paio di maniche. Non dovevano imparare qualcosa a memoria, dovevano dimostrare di saper fare qualcosa, il che era diverso. Per prima fu chiamata Evelyne, che aveva un aspetto terreo, ma si calmò appena entrò. Il suo esaminatore era un mago basso e mingherlino e l'accolse con un sorriso, chiedendogli di trasfigurare un corvo in una lampada, cosa al quanto semplice, così la ragazza uscì dalla Sala sollevata, ma non guardò in faccia a nessuno, si diresse subito alla torre di grifondoro a ripassare per l'esame del giorno dopo.

Dopo di lei fu chiamato Alex, che se la cavò un po' meno egregiamente della sorella, in quanto il gatto che doveva trasfigurare si trasformò in una bacinella, come richiesto, ma stranamente dalla plastica usciva una coda. Successivamente fu il turno di Rachel, che da brava corvonero superò l'esame senza difficoltà. Dopo di loro Alice (che superò brillantemente l'esame) e James, che, anche se il suo calderone aveva i baffi, cercò di strapparli senza farsi notare, e ci riuscì! Perchè la strega che lo esaminava era un po' cieca e si complimentò con lui non smettendola di lodarlo finché non fu uscito. Dominique, perse pochissimi punti per una coda che spuntava dalla sua sedia e Louis fece spuntare addirittura gli occhi al tavolo che aveva trasfigurato, ma tutto sommato era andato bene e i sette si ritrovarono in Sala Grande per studiare incantesimi per il giorno dopo.

< allora > stava dicendo Alice < l'incantesimo di appello serve per far...> ma si interruppe perchè Louis, al quale stava ripetendo gli appunti si era addormentato. < Louis! > aveva gridato e lui si era svegliato per ascoltarla.

< questi esami mi uccideranno, anzi ci uccideranno! > disse James mentre ripeteva le formule degli schiantesimi e suo cugino non poteva non essere d'accordo.

 

L'esame di incantesimi del giorno dopo fu quello più semplice secondo i ragazzi. La mattina ebbero l'esame teorico e dato che la materia non era proprio complicata, persino Louis non ebbe problemi. Il pomeriggio, all'esame pratico, gli esaminatori rimasero molto impressionati dall'abilità di Alice, un po' meno da quella di Alex, che si era bloccato e aveva sbagliato incantesimo, facendo la doccia al suo esaminatore, che con un colpo di bacchetta si era asciugato e aveva detto < non preoccuparti ragazzo! Al mio esame schizzai inchiostro al mago che mi esaminava non acqua! Succede! È l'emozione > ed Alex era uscito un po' più tranquillo.

 

L'esame del giorno dopo era difesa contro le arti oscure. Nessuno si preoccupava, questa volta, dell'esame pratico, ma bensì di quello teorico. Non era facile mandare a mente incantesimi, fatture, maledizioni e contromaledizioni e poi ricordarseli tutti, solo Rose o Hermione ci sarebbero riuscite ma loro erano un caso a parte no?

Tuttavia l'esame teorico non era poi così difficile: le domande erano incentrate su come riconoscere i lupi mannari e come schiantare gli avversari in battaglia, se non si contava qualche domandina extra un po' fastidiosa.

Per l'esame pratico, invece, James era sicuro di prendere Eccezionale, aveva eseguito tutto alla perfezione, sotto i gridolini eccitati del mago che lo stava esaminando, mentre diceva < il degno figlio di tuo padre Potter! Ricordo che fui proprio io ad esaminarlo quando fece i G.U.F.O ragazzo ed eseguì alla perfezione tutti gli incantesimi! Mi fece anche vedere il suo patronus corporeo! E so che sai produrlo anche tu vero ragazzo? E che ha la sua stessa forma! È vero? >

James non rispose, si limitò a formulare < EXPECTO PATRONUM! > ed uscì il cervo, mentre il mago era ancora più eccitato di prima, e ricordava come suo padre lo avesse fatto alla stessa maniera. Rachel e Alex non andarono egregiamente a quell'esame, ma comunque furono bravissimi.

 

§

 

dopo l'esame di Astronomia, che si era tenuto quella notte, dove tutti avevano zoppicato un po', persino Rachel che amava quella materia, i ragazzi si prepararono per l'esame di pozioni, dove erano sicuri, non avrebbero preso il massimo dei voti.

< allora > ripeteva Dominique stavolta < i bezoar sono delle pietre...>

< bezoar? > la interruppe Alex < Dom, tesoro, è il programma del primo anno! > esclamò sorpreso.

< lo so Alex! Ma non è mai abbastanza! > lui alzò gli occhi al cielo e tornò sul suo libro.

 

L'esame teorico di pozioni era stato quello più difficile: le infinite combinazioni di peli di unicorno, vermicoli, e Merlino sa quali tipi di ingredienti che creavano determinate pozioni erano sicuramente impossibili da imparare, infatti parecchi studenti erano entrati in crisi, tanto che la professoressa Calì, si era attrezzata con un bibitone di pozione tranquillante per i suoi allievi.

Passata la tempesta e la confusione tra uova di rana e code di topo, ci fu l'esame pratico, e le pozioni non erano poi così difficili da preparare, d'altronde non avevano neanche molto tempo.

 

§

 

La prova di Erbologia fu una passeggiata specialmente per Alice, non perchè suo padre era professore ed era favorita, ma perchè sembrava aver ereditato quella passione da quest'ultimo. Era stato un po' faticoso imparare i vari tipi di piante, le loro proprietà e in alcuni casi come annientarle, ma i nostri protagonisti ce l'avevano fatta e quindi per la teoria tutto ok. Per la pratica dovevano solo rinvasare le mandragole e annientare un tranello del diavolo, e loro erano ferrati sull'argomento.

Successivamente ci fu l'esame di storia della Magia, e dato che ognuno di loro seguiva corsi diversi, non fecero gli stessi: alcuni facevano Divinazione, altri Cura delle creature Magiche, oppure Antiche Rune, o Babbanologia, o magari Aritmanzia, e dopo di questi, finalmente potevano potevano godersi una settimana ed un'estate in pace.

Infatti ora erano tutti sdraiati sull'erba, con le cravatte slacciate e le maniche delle camicie tirate su godendosi il sole caldo e la fine degli esami.

< non è stato così terribile no? > disse Louis mentre gli altri sonnecchiavano beati.

< non era quello che dicevi la settimana scorsa, quando ti arrovellavi nella colpa per non aver studiato di più mi sembra, no? > chiese Dominique mentre lui la guardava sprezzante, e Rachel lo consolava dicendogli che comunque era andato tutto bene e non dovevano più preoccuparsi.

< hai detto bene Rachel, ora pacchia! > commentò James facendo ridere tutti.

§

 

Anche per Victoire e Teddy la settimana era stata dura: gli allievi che seguivano per aiutarli nei M.A.G.O avevano avuto bisogno d'aiuto e quindi i due ragazzi non facevano che correre da una parte all'altra del castello per cercarli ed aiutarli il più possibile. Nel complesso la professoressa McGranitt si era dimostrata soddisfatta del progetto, in quanto quegli studenti avevano ottenuto ottimi risultati, e li aveva premiati con un attestato che gli sarebbe stato molto utile per il lavoro.

Proprio di questo i due discutevano, con il pezzo di carta in mano, appena fuori dall'ufficio della preside.

< beh, utile no? Per il lavoro intendo? > cominciò Teddy.

< si utile. Anche se ce lo siamo sudato non credi? Ripetizioni a parte, questa settimana è stata terrificante, gli esami non hanno penalizzato solo gli studenti, ma anche noi, sono stan.. > ma la ragazza non fece in tempo a finire la frase che svenne. Fortunatamente Teddy la prese in tempo e cercò di svegliarla, così dopo due Aguamenti e qualche scossone, il ragazzo, preoccupatissimo e terreo in volto riuscì a svegliare la bella Victoire.

< Vic? Oh sei sveglia, Merlino mi hai fatto prendere un colpo! Ma che ti è successo? > chiese Teddy, che riprendeva un po' di colore in viso.

< i-io non lo so > rispose Victoire ancora un po' scossa < probabilmente la stanchezza, sai sotto esame sono terribilmente stressata, ma non sono mai svenuta. Sarà la conseguenza dei turni estenuanti dell'ospedale e il pensiero che dovrò ricominciare a farli > .

< può darsi, si, dev'essere così. Ma non è meglio che vai da Madama Chips a farti controllare? > chiese lui, ancora un po' preoccupato ma lei lo rassicurò e gli chiese di accompagnarla in Sala Grande per la cena.

Così i due andarono a cena e Victoire si sedette vicino a sua sorella, ancora bianca in volto.

< ehi Vic? Che ti è successo? Merlino sembri un fantasma! > esclamò Dominique appena la vide.

< lascia perdere! > disse lei cominciando a riempirsi il piatto spropositatamente, ma ormai la sorella non ci faceva più caso.

 

Dopo la cena, le due sorelle Veela, si rintanarono nella camera della sala comune e Victoire sembrava un tantino preoccupata. Come se non bastasse era bianca come un lenzuolo.

< senti Vic! Ma non è che sei malata? Perchè... > ma non finì la frase perchè sua sorella corse in bagno a vomitare.

< Victoire! > strillò Dominique. Lei riemerse dal bagno e si chiuse la porta dietro.

< te l'ho detto che mangi troppo! Ma ora gli esami sono finiti no? > concluse.

< non credo sia colpa degli esami > disse Victoire, e tirò fuori un piccolo bastoncino di plastica che assomigliava terribilmente ad un test di gravidanza. Dominique si portò le mani alla bocca e indicò il bastoncino. < i-i-o n-non... Vic! Come è possibile? >.

A quel punto Victoire raccontò della notte con Teddy e del suo sospetto di essere incinta.

< oh Morgana, Merlino, Salazar e Godric! T-tu e Teddy Lupin? Ok, manteniamo la calma sorella, vai a fare quel dannato test, togliti il dubbio > disse Dominique, letteralmente scossa.

Sua sorella annuì e andò.

Mancava un minuto al risultato.

< e se fosse positivo? > chiese Victoire afflitta.

< papà ti ucciderà Vic >

< grazie del conforto Dom! Oh Merlino... dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno... > dalla torre si levò un grido e Victoire svenne di nuovo. Sua sorella guardò il test positivo e gridò anche lei. James accorse subito, ma Dominique lo congedò dicendo che aveva trovato un brufolo e lui ci credette perchè non era la prima volta che la ragazza sbraitava per un foruncolo. Richiuse la porta e andò da sua sorella, che era in lacrime, ormai rinvenuta.

< che farò Dom? Non è possibile! Che stupida che sono stata! Come farò! >

< devi dirlo a Teddy per prima cosa > sentenziò Dominique e Victoire annuì, asciugandosi le lacrime, al pensiero di dover affrontare questa nuova avventura, anche se non era proprio un avventura, ma sicuramente qualcosa di nuovo, meraviglioso e spaventoso al tempo stesso, per la dolce Veela.

 

§

 

I bauli erano già sul treno, e quest'ultimo fischiava rumoroso. In uno scompartimento tutti i Weasley-Potter meno Lucy, Roxanne e Lily, più Teddy, stavano chiacchierando tranquillamente, mentre Dominique e Victoire si scambiavano occhiate preoccupate. Quest'ultima, infatti, non aveva ancora detto a Teddy di essere incinta, voleva fare una visita e poi.... aveva paura di come avrebbe reagito.

< allora ragazzi chi viene da noi quest'estate? > stava dicendo James rivolto allo scompartimento.

< Io e Roxanne no cugino, sai che dobbiamo andare in Spagna! > disse Fred, eccitato all'idea di conoscere un nuovo paese.

< io no Jamie, sono stato invitato da Frank! > disse Louis questa volta.

< io si! Non voglio avere Louis per casa! > gridò Alice scatenando l'ilarità generale e lanciando uno sguardo furtivo ad Albus. < ed Evelyne? > chiese dopo pochi secondi.

< è partita oggi col nottetempo, con Alex e i suoi, vanno in America quest'anno, mi pare normale >

rispose James.

< io e Vic veniamo! > disse Dominique e dopo che anche Teddy confermò la sua presenza, Victoire fu costretta a fare un bel respiro per calmarsi.

< io non so Jamie, non so se papà mi ci manda se c'è anche Scorp! > affermò Rose pensando a Scorpius, che i genitori erano venuti a prendere per portarlo subito in vacanza in Francia per due settimane.

< bene, staremo a vedere > concluse James, mentre il treno partiva, lasciando ai ragazzi un'ultima, fugace visione di Hogwarts, a cui stavano dando un arrivederci, non un addio e nella quale Victoire e Teddy erano sicuri di tornare. Il castello scomparve e appena arrivati i ragazzi salutarono i genitori e si avviarono verso casa, pregustando, le emozioni di quell'estate.

 

§

 

Eccoci qua lettori, gli esami sono finiti, con questi anche la scuola. Cosa li aspetterà d'estate? Lo scopriremo nel prossimo capitolo, dedicato appunto alle vacanze, prima del ritorno ad Hogwarts.

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Capitolo 27
*** Estate a casa Potter ***


Estate a casa Potter

La scuola era finita. Gli esami erano un ricordo. James Sirius Potter aspettava davanti la porta di casa sua, gli ospiti che aveva invitato, approfittando dell'assenza dei genitori, in vacanza a trovare la zia Gabrielle con il resto degli adulti. Gli era costato al povero ragazzo convincere i suoi (più la madre si sa, Harry non era poi così rigido), e dopo lunghe e fastidiose ore di sfuriate anche Ron aveva acconsentito a lasciare andare Rose. James ricordava ancora le urla.

< VOGLIO ANDARE! E' MIO CUGINO JAMES E MI HA INVITATA! > diceva Rose.

< MA CI SARA' ANCHE IL FURETTO JUNIOR! NON LO ACCETTO! QUELLO NON MI PIACE! > aveva ribattuto suo padre, in preda alla rabbia.

< NON ERI FORSE TU QUELLO CHE HA STRETTO L A MANO A DRACO MALFOY? QUELLO CHE HA PROPOSTO UNA TREGUA! >

Uh! touche Ron, ha vinto lei! Eh già. Alla fine la lasciò andare, il ricordo di aver stretto la mano al furetto era ancora troppo vivido per il suo orgoglio, ed inoltre aveva una Rose raggiante per casa.

Così, James la stava aspettando, insieme a: Dominique, Victoire, Teddy, Alice, Scorpius e Lucy.

Dopo cinque minuti di attesa, li vide spuntare tutti insieme, dato che avevano usato una passaporta, pronti per essere smistati nelle varie camere. Dopo i saluti, e l'arrivo di Lily, un po' delusa dal fatto che i gemelli Scamandro erano partiti con i genitori alla ricerca di chissà quali animali strani, James smistò il gruppo.

< allora > disse < io e Teddy dormiremo nella mia camera > e Teddy si mise vicino a lui, cominciando a lamentarsi del fatto che russava < ma io non russo! > aveva commentato James, indignato prima di ricominciare l'assegnazione. < poi, Lily Lucy e Rose in camera di Lily > e le tre si avviarono a sistemare le valigie non prima che Rose avesse baciato il suo fidanzato sotto gli occhi spazientiti delle altre due. < Dominique, Victoire e Alice nella camera degli ospiti che è più grande > e anche loro si avviarono,. < infine Al e Scorp in camera di Al > e dato che erano rimasti solo loro si avviarono anche loro a sistemare le valigie.

 

§

 

Nella camera degli ospiti erano rimaste solamente Dominique e Victoire, le altre erano scese, mentre loro si erano attardate.

< Vic! Per Merlino! Non è possibile! Devi dirglielo, e subito > aveva urlato Dominique alla sorella.

< non è facile sai? Non sono sicura neanche io di quello che mi sta succedendo > disse l'altra.

< io si invece! E devi darti una mossa! Devi dirlo a Teddy! >

< cos'è che deve dirmi? > Teddy Lupin era entrato nella stanza con tono sospettoso, anche curioso e Victoire si era pietrificata e il sangue le si era gelato nelle vene, il suo cuore perse un colpo appena lo vide.

< d-dirti? A te? C-che assurdità! P-perché d-dovrei parlare c-con te? > aveva balbettato la Veela più grande.

< non so ho sentito Dominique che urlava che dovevi dirmi qualcosa! > aveva risposto lui mentre la Veela più piccola si era dileguata all'istante.

< no! Che h-hai capito! No, no, no. Non ha detto “ devi dirlo a Teddy”, ma ha detto “ hai gli occhi spenti!” > Victoire non sapeva da dove era uscita quella frase ma assomigliava vagamente a quella incriminante e poteva andare, dato che in casa c'era una confusione tale da far invidia alla Sala Grande al banchetto iniziale. Anche se la ragazza non aveva l'aria convinta Teddy alzò le spalle e la salutò dicendo che doveva sistemare le sue cose. La Veela si rilassò e ricominciò a tirare fuori gli abiti per quella settimana, mentre Dominique rientrava.

< ma sei impazzita Dom? Fortuna che me la sono cavata! >

< Victoire > aveva cominciato l'altra sedendosi accanto alla sorella < devi farlo prima o poi, perchè sarà inequivocabile tra poco > ed indicò il suo ventre. Victoire sospirò e disse < lo farò Dominique, ma dopo questa settimana, non me la sento di scombussolargli la vacanza qui >. L'altra annuì e l'abbracciò.

 

§

< Ehi Ali > disse Dominique, dopo che era finalmente scesa con la sorella.

< si? > rispose l'amica, che mentre beveva il succo, su una delle sdraie davanti la piscina di Casa Potter, osservava Albus che, in costume, stava facendo il bagno (wow! Aveva pensato, si, il Quidditch fa davvero bene).

< non è che stai fissando un po' troppo mio cugino? > continuò Dominique.

< Aha > rispose Alice, ma poi, accortasi di quello che aveva detto, quasi non cadde dalla sdraia.

< ma che vai a pensare? Io? Ma figurati! > disse infine con aria fintamente indignata. L'altra fece un sorrisetto e tornò a guardare gli altri che facevano il bagno, mentre la povera Alice arrossiva violentemente.

Dopo circa mezz'ora che la ragazza si era appisolata sulla sdraia, due mani la presero e la adagiarono su qualcosa di più morbido. Aprì gli occhi e scoprì di trovarsi sul divano,ma si alzò subito.

< scusa, non volevo svegliarti, è che mi sembrava scomoda la sdraia per dormire e ti ho portata

qui > disse Albus. Cosa? Lui l'aveva presa in braccio? Era stato lui? Il cuore di Alice perse un colpo.

< oh, ehm... grazie, ma tanto sono sveglia. Il fatto è che ci siamo alzati presto per prendere la passaporta e quindi ho un po' sonno > biascicò. Con Albus davanti ancora in costume, non era facile rimanere concentrata sulle parole. Con sua grande gioia (o forse no) il ragazzo si mise una maglietta, e lei riacquistò lucidità. Poi, con un piccolo gesto, si sedette di fianco a lei.

< allora, Louis e Frank se la passano bene? > chiese Albus.

< c-certo! Si divertono con le piante di papà! Non a curarle... > si affrettò a dire in risposta dello sguardo interrogativo dell'amico < a torturarle. Ma papà sembra non accorgersene. Quando è a casa, stacca completamente il cervello! > disse mentre sorrideva, e lui ricambiava.

< ieri Camilla mi ha scritto > disse il ragazzo. Ecco. Pensava Alice. Ci risiamo. Camilla torna, e lui si mette di nuovo con lei. Era troppo bello per essere single il giovane Potter.

< mi ha detto che verrà in visita a Hogwarts per settembre > concluse lui con l'aria malinconica.

Ecco, appunto. Come? In visita? Ah, meno male, era solo una visita. Ma si sentì egoista perchè Albus non era rimasto bene di quella cosa.

< come ti senti Al? Dico... al pensiero di poterla rincontrare > chiese.

< non lo so. Avrei preferito non venisse >

< posso capire, meno la vedi, meno ne soffri >

< ma non è tutto Ali. C'è un'altra ragazza in questo periodo e... non so se... > arrossì mentre Alice sprofondava. Doveva immaginarlo. Se non Camilla qualcun'altra lo avrebbe accalappiato no? Non poteva rimanere solo sempre! Ma la ragazza si ricompose e continuò ad ascoltarlo.

< beh dico... secondo me sarebbe meglio aspettare non credi? Cioè... dico, prima di intraprendere una qualsiasi altra storia, meglio dopo la fine della sua visita > concluse. Lei annuiva ma ad un certo punto non ce la fece. Si congedò con la scusa delle valige ancora sfatte e lasciò li Albus perplesso.

 

§

 

Erano passati due giorni dall'arrivo dei ragazzi, e per il terzo giorno, James aveva proposto un barbecue, ed ora erano tutti davanti alla griglia con salsicce e wurstel in mano, mentre ridevano e scherzavano beati. Solo Victoire sembrava tesa, e lo era da un mese a quella parte, nessuno di loro sapeva il motivo, ma noi si giusto?

Rose e Scorpius, invece, parlottavano in un angolo del giardino, controllati a vista da James.

< quindi? Pensi che non ci lascerà in pace? > chiese Scorpius quando Rose gli aveva spiegato cosa aveva dovuto fare per convincere suo padre a lasciarla venire.

< credo di no Scorp. Cioè, se ha reagito così solo per farmi venire qui, e ho dovuto usare la carta della stretta di mano. No, per le vacanze, nei prossimi anni sarà un delirio, in quanto non ho più carte a mo favore, a meno che non si scambino altre strette di mano, o scopra che sta facendo qualcosa che la mamma non approva, come mangiare cornetti o cose del genere, lei vuole fargli seguire la dieta. Non è grasso mio padre, ma mangia parecchio, non si può negare, e male, a quanto dice la mamma >. Ma non appena ebbe finito di parlare, sei allocchi planarono vicino al barbecue e sparpagliarono penne ovunque. Dopo qualche imprecazione, James, diede lettere ai proprietari: Dominique, lui stesso, Alice, Scorpius, Rose e Albus e tutte portavano impresso il blasone di Hogwarts. Dominique, Alice e James avevano ricevuto i risultati dei G.U.F.O ! i ragazzi aprirono le buste tremanti ma ad ogni voto sospirarono. James era stato bocciato solo in divinazione, materia che avrebbe lasciato l'anno seguente, in compenso era stato promosso con Eccellente a difesa contro le arti oscure, suo padre sarebbe stato orgoglioso. Le altre due avevano ottenuto ottimi voti, ma Dominique vacillava un po' in trasfigurazione perchè non si sapeva come, la coda dell'animale che doveva trasfigurare, non accennava a scomparire, ma nel complesso era andata molto bene, meglio di Louis sicuramente, pensò. Ma se a loro erano arrivati i risultati degli esami, perchè allora anche altri avevano ricevuto una lettera? La risposta arrivò dopo che Rose urlò.

< Rosie? Cosa è successo? > chiese James.

< la professoressa McGranitt, ha detto che io, Albus e Scorpius, a settembre, possiamo fare i vostri stessi esami, in qualità di studenti migliori, e passare al sesto anno! >

Dopo ovazioni generali, i tre decisero che avrebbero fatto gli esami e chiesero aiuto per superarli. Alice, ovviamente, si offrì di aiutare Albus, mentre James aiutava Scorpius (sotto implorazione della cugina) e Dominique Rose, che era la più eccitata, tanto che mandò subito un gufo alla madre e al padre.

 

§

 

James e Scorpius erano di sopra a prendere i libri che sarebbero serviti a quest'ultimo per gli esami, quando James parlò.

< ehi, testa bionda! > si rivolse all'altro.

< però Potter, nessuno mi aveva mai chiamato così, che originalità! > rispose il serpeverde sarcastico.

< non fare tanto lo spiritoso, vorrei solo sapere che intenzioni hai con mia cugina, sai che mio zio è un'arma letale, quindi ti conviene darmi un motivo convincente >.

< vedi Potter, non vorrei ammetterlo, perchè davanti a te sarebbe inutile, ma mi sono innamorato di Rose, come tu lo sei di Evelyne, e per niente o nessuno la lascerò, fidati > Scorpius disse queste parole col solito tono un po' arrogante che aveva quando si rivolgeva a James o Louis o qualcuno della famiglia Weasley-Potter che non fosse Albus o Rose, ma nella sua voce c'era comunque quella nota d'affetto diversa che non lo rendeva uguale al resto della famiglia Malfoy. James si convinse.

< va bene testa bionda, stavolta passa, ma tu fai soffrire mia cugina e te la vedrai con me! >

< ah, come se avessi paura di te! >. In quella frase però, somigliava terribilmente a suo padre, e Rose, che aveva ascoltato pensò, ah ecco! Il carattere dei Malfoy si fa comunque sentire. Poi entrò nella stanza e trascinò via il fidanzato.

< allora? Certo che fra te e James non corre buon sangue eh? > disse.

< no Weasley, proprio no! > lei non sembrò offesa dall'uso del cognome, era comunque un loro gioco.

 

§

 

Anche Alice ed Albus avevano deciso di controllare i libri per gli esami.

< ah, dovrebbero essere in quella scatola! > disse Alice, mentre cercava di andare dall'altra parte della stanza, ma si trovò il passaggio bloccato da Albus, che si scostò, ma nel frattempo si scostava anche lei, sembravano due sciocchi, finché fu proprio lui a metterle le mani sulle spalle e a girarsi insieme a lei per farla passare, mentre lei arrossiva.

< avevo ragione! Eccoli > esclamò Alice mentre Albus si avvicinava, si sedeva vicino a lei e chinava la testa sullo stesso libro, tanto che erano vicinissimi, e Alice era davvero imbarazzata, ma anche contenta. Albus anche non sembrava tranquillissimo.

< sembrano interessanti > disse, mentre Alice notava che aveva alzato la testa dal libro.

< già, lo sono. Non sono poi così terribili come si crede gli esami sai? Non farti prendere dal

panico > gli consigliò Alice.

< sai che io non mi faccio mai prendere dal panico Paciock >.

Infatti Albus era un ragazzo con una calma ultraterrena, anche se a volte anche a lui i nervi schizzavano, era un essere umano dopotutto.

I due si stavano avvicinando, ma erano ancora lontani, fortunatamente, quando Dominique aprì la porta.

< ehi ragazzi! > ma si interruppe, aveva notato che i due erano un po' tesi. < scusate, ho interrotto qualcosa? > tipico di Dominique, infatti la sua amica le stava lanciando un'occhiata assassina.

< no, tempismo perfetto! Stavo spiegando ad Albus di non preoccuparsi degli esami! > trillò Alice con una vocetta acuta, non da lei.

Dominique non era molto convinta, ma si sedette e li osservò bene: erano entrambi molto rossi in volto, e sembrava che non stessero molto a loro agio.

Ma Dominique decise di parlare con l'amica non appena Albus se ne fosse andato, e quando quello andò da Scorpius, la tartassò.

< lo so Alice, so che voi due non siete solo amici, e so anche che prima stava per succedere qualcosa non è vero? > chiese.

< ehm... ma che cosa vai dicendo... > poi notando lo sguardo dell'amica sbottò < oh, va bene! Quel ragazzo mi sta facendo veramente impazzire! Mi piace davvero tanto! >.

< lo sapevo! Ah, ti piace il mio cuginetto, ho già in mente....>

< no Dom! Non farlo, a settembre Camilla verrà per una visita, e prima di allora non voglio succeda nulla, perchè non voglio che lui si senta a disagio! >

< Alice! A maggior ragione prima! E se poi Camilla se lo riprende? > chiese l'amica.

< no, tornerà in America, ma prima non fare nulla. Dominique > e la guardò con sguardo severo

< non te lo perdono se fai qualcosa contro la mia volontà > concluse Alice.

< va bene...>

 

§

 

Victoire era seduta in giardino, seduta con le braccia intorno alle ginocchia, e i capelli biondi che si muovevano al vento, e che sembravano avere riflessi argentati, alla luce della luna, che illuminava anche il suo volto.

< tutta sola fiorellino? > disse Teddy, dietro di lei, sedendolesi accanto.

< fiorellino? Da quando in qua mi chiami fiorellino Ted? > chiese lei, mentre sulla sua espressione triste si dipingeva un sorriso.

< da quando cerco di farti sorridere > vedendo che non otteneva risposta continuò. < sai quando mi hai detto che i sorrisi possono significare tante cose? Bugie, sentimenti, emozioni? > lei annuì. < beh, cosa significa il tuo sorriso Victoire? Cosa c'è dietro quel sorriso quando mi guardi e mi fai capire che c'è qualcosa che non va? Per favore. Dimmelo. Ho fatto qualcosa di sbagliato io? O stavolta non c'entro? > lei lo guardò, gli occhi velati di lacrime.

< sono incinta Ted. Io e te avremmo un bambino > e scoppiò in lacrime. Teddy si alzò di scatto, gli occhi sgranati, la bocca spalancata in un'espressione di puro stupore. Sarebbe diventato padre? Si mise le mani nei capelli. Era giovane per essere padre. Lei si accorse di quel gesto.

< non vuoi prendertene cura? Vuoi abbandonarmi? > lui si accorse solo adesso che stava piangendo e le andò subito vicino.

< no, non dirlo neanche per scherzo! Non potrei mai abbandonarti io... credo di beh... essermi innamorato di te Victoire > lei lo guardò spiazzata. < si, beh, non credevo fosse possibile, ma lo è. Quando Casper ti ha chiesto di sposarlo ero geloso marcio, non puoi capire, poi c'è stata quella notte, non ho mai creduto fosse un errore e mi faceva male pensare che per te lo era > Victoire lo guardò di nuovo e rispose < non lo è stato neanche per me sai? Anche io ero gelosa, infatti ho schiantato la tua ex alla dimostrazione! > e i due risero. < poi, ho capito che non ti odiavo. Non ti ho mai odiato. Sai perchè dicevo così? > lui scosse la testa e lei parlò < perchè quando eravamo bambini mi ero presa una cotta per te, ma tu non mi guardavi nemmeno, così ho detto che ti odiavo ma non era vero, avevamo circa sette anni > Teddy rise. < oh Merlino! E hai portato rancore per tutto questo tempo? > chiese e lei annuì.< e io che pensavo chissà cosa avevo fatto! >.

< senti Ted. Sarà difficile. Primo, dirlo a mio padre, poi col lavoro e tutto il resto io... beh non so. Sono confusa. Sei sicuro della scelta che vuoi prendere? > gli chiese Victoire.

Lui le diede un delicato bacio sulle labbra e disse < sicuro. Ora tu, anzi voi, siete la cosa più importante per me Vic, non potrei abbandonarvi. E poi, anche se lo facessi, con tutti i parenti che hai, non resteresti sola no? > lei rise e lui la seguì dopo averla osservata un po': le lacrime rigavano le sue guance. Aveva paura. Come Teddy, aveva paura di quello che le avrebbe riservato il futuro, di quello che sarebbe successo dopo che il suo angelo fosse nato. Sarebbe stato meraviglioso, ma anche difficile. E rimasero così abbracciati alla luce della luna, pensando al futuro e a quello strano, ma bellissimo evento.

 

§

 

Alla fine della settimana, Teddy e Victoire avevano deciso di non dire nulla ai ragazzi, solo che ora stavano insieme, così tutti avevano festeggiato con lo champagne (Harry avrebbe di certo ucciso suo figlio, data anche la bottiglia a capodanno) anche perchè la loro missione era riuscita più che bene e con gli interessi. Ma Victoire bevve succo di frutta e tutti si stupirono dato che lo champagne le piaceva molto, ma lei si giustificò dicendo che non si sentiva bene.

Alla fine tutti si salutarono e i genitori di James, Albus e Lily, tornarono, rilassati della vacanza e contenti di non aver trovato la casa distrutta al loro ritorno, e anche della notizia di Albus e dei voti di James, tanto che fecero passare il fatto della bottiglia di champagne dicendo che un po' di divertimento serviva a tutti. Pian piano l'estate passò e i ragazzi erano prossimi a tornare a Hogwarts.

 

§

 

Bene lettori, siamo arrivati alla fine dell'estate e quindi anche il ritorno ad Hogwarts. I capitoli che riguarderanno il sesto anno saranno sette più uno per l'estate. Poi ci saranno circa sei capitoli sul settimo anno, il due anni dopo e l'epilogo. Spero vi sia piaciuto quest'anno dei nostri protagonisti. Ci vediamo a Hogwarts, o sul binario nove e tre quarti, vi aspetto il primo di settembre. Naturalmente, i capitoli saranno aggiornati giornalmente, quindi riprenderò domani con il sesto anno. Buon anno scolastico a Hogwarts!

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Capitolo 28
*** bentornati a Hogwarts ***


Bentornati a Hogwarts!

Quella mattina precedeva una bellissima giornata. I Potter si avviarono sul marciapiede e raggiunsero il binario nove e tre quarti. Lì incontrarono anche tutti gli altri famigliari e dopo saluti, baci, e le solite lacrime, salirono sul treno soddisfatti. Albus, Rose e Scorpius avevano brillantemente superato gli esami ed ora frequentavano il sesto anno come i compagni. Non erano neanche indietro, perchè con delle menti come le loro (Scorpius veniva un po' aiutato dagli altri, perchè era bravo, ma non brillante come gli altri due), non potevano certo non essere al passo con il programma.

Sul treno, Evelyne e James, dal ritorno delle vacanze, si stavano dando un saluto.. ehm.. come dire, non verbale, mentre Fred raccontava la vacanza in Spagna e Roxanne annuiva. < si! I tori! > stava dicendo. < in realtà siamo andati lì perchè papà non c'era ancora stato, e lui deve prendere spunti per il negozio.... ha in mente qualcosa, non sono riuscito a scoprirlo ma sono sicuro che riguarda i tori in qualche modo. Forse ha scoperto come utilizzare le loro corna! Non lo so. Ma lo scoprirò! Comunque quel paese è fantastico ragazzi. Cioè è davvero stratosferico. I maghi spagnoli sono così diversi da noi. Anche loro hanno una specie di Diagon Alley, che però si chiama.... aspetta come si chiamava Roxy? > ed intervenne sua sorella ad aiutarlo < si chiamava “ Isla por arte de Magia!” che tradotto significa qualcosa come “ isola per arte cioè creata dalla magia” ingegnoso no? > Lily annuì interessata e il viaggio procedette con il racconto dei gemelli Weasley, ancora col volto infiammato dall'emozione.

 

Era bello tornare ad Hogwarts. Questo era quello che pensava ogni studente quando vedeva di nuovo le mura di quel castello. Dava pace, era tranquillo, tenebroso ma allo stesso tempo gioioso.

Il banchetto in Sala Grande fu sontuoso come al solito, così sazi e insonnoliti gli studenti si rifugiarono nei loro dormitori.

 

§

 

Per l'inizio del nuovo anno, tutti i Weasley-Potter si erano riuniti in una riunione speciale, per fare comunicazioni o spettegolare sugli amori tormentati dello zio Charlie in Romania.

< allora ragazzi, qualcuno di voi ha novità? > chiese Lucy, ancora un po' stordita dal viaggio.

< io si! > disse Dominique, che aveva intenzione di rivelare la gravidanza della sorella, dato che l'annuncio era già stato fatto agli adulti, ma avevano aspettato a raccontarlo anche ai ragazzi.

< dai Dom, è qualcosa di importante? > chiese Roxanne.

< si lo è > rispose la Veela tutta eccitata.

< allora dai, non farci stare sulle spine > la esortò Lily.

< Victoire e Teddy aspettano un bambino, cioè tecnicamente è lei che lo aspetta, ma il figlio è di tutti e due! > tutti rimasero a bocca aperta, e in segreto, Dominique raccontò a James, Alice, Rose e Albus della notte al ballo della Vittoria, in quanto gli altri non voleva lo sapessero.

< Ehi cosa avete da confabulare! > chiese Lucy guardando Dominique spiattellare qualcosa ad alcuni dei suoi cugini.

< niente Lu! Non preoccuparti > rispose James.

< beh, quando nascerà? > chiese Fred

< a febbraio > rispose Dominique.

E la compagnia si sciolse, ognuno ad occuparsi delle proprie faccende.

 

§

 

Albus era molto nervoso. Quel pomeriggio Camilla sarebbe venuta in visita ad Hogwarts e lui non sapeva cosa avrebbe provato, e cosa sarebbe successo con Alice, perchè era confuso riguardo i suoi sentimenti. Ma forse qualcuno, avrebbe potuto chiarirli...

< ehi Al, nervoso? > chiese Alice avvicinandosi al ragazzo.

< molto > rispose lui. Era come quando Camilla era partita, la stessa sensazione, quella di doverla lasciar andare.

< non preoccuparti > disse Alice prendendogli la mano. Lui a quel tocco si sentì più calmo, ma al tempo stesso più irrequieto. Qualcosa dentro di lui si muoveva quando Alice era accanto a lui o lo sfiorava, qualcosa di ancora più forte di quando lo faceva Camilla, e d'un tratto capì. Era innamorato della ragazza che aveva davanti e anche se erano cresciuti come fratello e sorella, non poteva fare a meno di amarla.Amava la sua passione per le piante, ereditata dal padre; i riflessi del sole che giocavano con i suoi capelli castani; il suo sorriso dolce e i suoi occhi che ridevano con le sue labbra. Camilla era stata importante per lui, ma non provava per lei quello che provava per Alice, ed era sicuro che anche lei provava lo stesso.

< ehm... Alice > ma non fece in tempo a parlare che lei lo abbracciò mentre una voce risuonava dall'ingresso.

< ehi Al? Tutto bene? > era la voce di Camilla, ed era un po' ferita, un po' rassegnata. Lui si stacco malvolentieri dalla presa di Alice e andò ad abbracciare la sua ex, rosso in volto, come Alice, per la figura di poco prima. Le due si sorrisero ed Albus ruppe il silenzio.

< allora? Ti trovo bene? Ti piace l'America? >

< si molto e... Al, ho conosciuto un ragazzo: stiamo insieme. Ma dato che vedo che anche tu non hai perso tempo, non devo preoccuparmi che ci rimani male no? > disse lei. Lui rimase un po' spiazzato, ma poi disse imbarazzato < no, e comunque io e Alice non stiamo insieme, siamo solo amici >

< ah > fece lei poco convinta < pensavo... >

< quando dovrai andare via? > chiese Albus.

< fra cinque minuti e... Al? >
< si? Dimmi? >

< posso chiederti un ultimo bacio d'addio? > lui rimase un po' interdetto, anche perchè dietro c'era Alice, e pensava che Camilla l'avesse fatto apposta. Ma rispose comunque con un < c-certo > e si baciarono. Si accorsero entrambi che non provavano nulla, ma Alice se n'era comunque andata, in lacrime.

I due si dissero addio. Stavolta per sempre.

Albus cercò Alice, ma non la trovò, e dato che era molto impegnato con il programma del sesto anno, decise che l'avrebbe cercata più tardi.

 

§

 

Evelyne e James erano molto felici insieme, e si notava: quando qualcuno era insieme a loro non poteva far altro che girare la testa e alzare gli occhi al cielo sconsolato, mentre i due si baciavano o si scambiavano moine.

< Ev? > la chiamò James, mentre insieme stavano sdraiati al sole sull'erba, davanti al lago nero.

< Mmh? >

< tu mi ami? >

Lei si alzò e lo guardò meglio, poi sorrise.

< certo > disse.

< ah, pensavo che non mi amassi >

< come hai potuto pensarlo? Perchè tu non mi ami? > stavolta fu James a sorridere e a rispondere.

< certo, come hai potuto pensare il contrario? >

si sorrisero e ripresero a guardare il lago, mentre si tenevano per mano, con gli ultimi raggi del sole, ad illuminargli il volto.

 

§

 

Victoire e Teddy erano appena tornati dalla visita al San Mungo, sia la mamma che il bambino stavano bene. Entrambi stavano ricordando quando lo avevano detto alla famiglia.

Era una giornata assolata, in quell'occasione e i due entrarono a Villa Conchiglia, sotto gli occhi sbalorditi di Bill che aveva esclamato < ah, state insieme? > i due avevano annuito e lui e Fleur si erano congratulati con loro. Poi Victoire, durante la cena si era alzata e aveva detto alla famiglia.

< mamma, papà, Louis, Dominique, io e Teddy volevamo dirvi che... > prese un bel respiro e continuò < che aspettiamo un bambino. Sono incinta >.

Bill cadde dalla sedia, Fleur si strozzò col vino, Louis sputò l'acqua che stava bevendo mentre Dominique guardava la scena divertita.

< Vic > aveva mormorato Bill, riaffiorato dal pavimento, con gli occhi sgranati ed un bernoccolo dolorante. < come? Come è successo? > aveva sussurrato. Lei era arrossita e aveva esclamato

< papà! Non farmi spiegare come nascono i bambini! > molto imbarazzata.

Bill li aveva guardati male (specialmente Teddy), ma poi si era calmato dicendo < sto diventando vecchio >. E si era accasciato inerme sulla sedia, mentre Fleur, molto scossa aveva detto < non mi va che un bombino mi chiami nonna! Non sciono coscì vecchia io! > e poi si era messa ad imprecare in francese, ma poi tutti si erano calmati.

Ora, Teddy e Victoire, avevano scoperto che era una bimba! E usciti dall'ospedale andavano dritti a Villa Conchiglia, discutendo sul nome da poter dare alla piccola, e parlando col ventre gonfio di lei.

< perchè non la chiamiamo come tua madre Ted? >

< no Vic, sai che mia madre odiava il suo nome, me lo dice sempre la nonna >

< beh, potremmo sempre fare in modo che non sia un nome completo, invece di Ninfadora, la chiamiamo Dora, semplicemente >.

< questo potrebbe andare, va beh, poi ci penseremo >

E così si avviarono abbracciati.

< chi l'avrebbe immaginato eh? > aveva esclamato Teddy

< hai ragione, fino a qualche mese fa ti odiavo Lupin, ora stiamo per diventare genitori >.

< ah, senti un po'! Com'era quella storia di Casper? No perchè se si è rifatto vivo giuro che lo distruggo! >

Victoire alzò gli occhi al cielo ed insieme andarono a Villa Conchiglia, mentre Teddy ancora borbottava qualcosa su Casper.

 

§

 

A Hogwarts, invece, le cose erano molto movimentate: c'era una novità! Eh già, tutti gli studenti sgomitavano davanti al portone d'ingresso, dove sulla bacheca c'era un annuncio:

 

APERTURA NUOVO GIORNALINO SCOLASTICO:

La presidenza, è lieta di comunicare che la richiesta di avere un giornalino scolastico

per comunicazioni ufficiali e non, è stata accolta. Le due dirette interessate, che, con

diligenza, dirigeranno il giornale, sapranno spiegarvi tutto, quindi, per informazioni

sulla pubblicazione o su come entrare a far parte della redazione, rivolgetevi a Fiamma

Wilson, oppure a Kelly Martin, oppure a Rebecca Sheldon, le nostre direttrici. Con la

speranza che la notizia abbia suscitato gioia e curiosità fra di voi.

Minerva McGranitt

preside di Hogwarts

 

Tutti rimasero molto colpiti dalla notizia, ma coloro che lo furono di più erano sicuramente James e Evelyne, infatti i due ne stavano discutendo con gli altri in Sala Grande.

< ci massacreranno! > disse James.

< scusa Jamie, ancora non capisco cosa c'è che non va. Un giornalino! Eccitante no? >

< no Dominique, se a dirigerlo sono la Wilson, la Martin e, forse la peggiore la Sheldon > intervenne Evelyne.

< e perchè? > chiese Lucy.

< Lu, è semplice: io e Evelyne stiamo insieme tutte e tre loro hanno un passato con me capisci? Vorranno vendicarsi sia di me sia di Ev! > rispose James, mentre Lucy annuiva convinta.

< beh, ancora non sappiamo cosa succederà, non preoccupiamocene no? > disse Louis mentre tutti annuivano.

 

§

 

Beh, cari lettori, parecchie sorprese no? La nascita della bambina di Teddy e Victoire, ormai prossima, la creazione di un giornalino scolastico che, secondo me, causerà non poche conseguenze, ritorni che fanno soffrire. Voi cosa pensate dei ritorni? A volte sono semplicemente ritorni da un luogo, altre volte anche, ma possono portare con loro amarezza. Ritorni semplici, ritorni amari, ritorni al sapore dell'amore, altri dell'amicizia. Ritorni che fanno battere il cuore, ritorni che invece fanno soffrire, ritorni non graditi ma ricevuti. Insomma ritorni, buoni o cattivi, sono sempre ritorni no? Accettateli, se questo non fa troppo male.

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Capitolo 29
*** Il quadro del quinto piano ***


Buongiorno! devo dare un avvertimento: questa è un'avventura, ma è un pò impicciato come discorso. se vi interessa sapere qualcosa riguardo questo capitolo, potete chiedere a me, o con una recensione, o con un messaggio.

 

Il quadro del quinto piano

Erano ormai passati due mesi ad Hogwarts, e la situazione era rimasta più o meno invariata: James e Evelyne erano sempre più stucchevoli; Dominique e Alex sembravano usciti da una rivista sugli addobbi per San Valentino; Rose e Scorpius erano più uniti che mai; mentre Albus si rifiutava categoricamente di parlare con Alice in quanto era troppo timido. Si lo so a cosa state pensando: “ ma quando si da una mossa?” ecco. Me lo sto chiedendo anch'io, magari Halloween, che si sarebbe tenuto di lì a poche ore, avrebbe cercato di dargli la giusta carica, anche se dubito che scheletri e fantasmi possano essere d'aiuto in una dichiarazione d'amore! Comunque, a giudicare della placida e insolita calma che regnava a Hogwarts, tutto era normale, per ora. Ok, so che mi odiate perchè dico sempre per ora, ma d'altronde non posso fare a meno di dire che questa non è una scuola normale ragazzi! Quindi è impossibile che accadano cosa vagamente simili al normale no?

 

§

 

James, Evelyne, Rose, Scorpius (con sommo dispiacere di James), Albus, Alice e Fred, avevano deciso di avviarsi al banchetto di Halloween, dato che quell'anno non si sarebbe tenuta la festa, ma solo una cena, contornata comunque, da deliziose decorazioni e gustose leccornie.

Fu ad un certo punto che Rose si accorse, mentre passavano per il quinto piano, di un quadro che non aveva mai visto, così si avvicinò e lo osservò bene: era un villaggio in fiamme, e la gente strillava come non mai, con le lacrime agli occhi, mentre dietro alle capanne incendiate, si ergeva una montagna, ed una cupa e fitta foresta.

< ehi Rose? Che guardi? > disse James mentre si avvicinava alla cugina.

< non ti pare strano Jamie? Non vedi come se... fossero vive le persone all'interno del quadro? >

lui lo osservò con più attenzione ed infatti la cugina aveva ragione: il quadro non era animato come gli altri, ma c'era qualcosa di strano... come se fosse vivo, come se i colori emanassero una luce tale ed un'intensità così forte da sembrare reali, e prima che potessero dire qualcos'altro i sette, scomparvero, in un buio vortice, senza neanche sapere il motivo né il luogo dove stavano andando.

 

§

 

James tastò il suolo sotto di lui: esisteva, come esisteva anche lui e le persone che gli erano affianco. Ma dove si trovavano? Al limitare della foresta proibita a Hogwarts?

Lentamente si guardò intorno: c'era una foresta dietro di loro, ma sembrava addirittura più cupa e triste di quella del parco della scuola. Inoltre dietro si stagliavano montagne troppo grandi per appartenere al paesaggio che Hogwarts riservava, ed inoltre, non c'era traccia del castello. Poi lo vide: un villaggio in fiamme e la popolazione che urlava e strepitava. Erano finiti nel quadro. Ma come? Cosa era successo? Con uno scatto si girò per vedere se anche gli altri stessero bene. Pareva di si.

< dove siamo? > mormorò Fred, abbastanza intimorito.

< nel quadro > disse Rose.

< n-nel quadro? Sei s-sicura Rosie? Voglio dire, è tecnicamente impossibile essere in un quadro, a meno che qualcuno non ci abbia dipinti, e non credo che nessuno l'abbia fatto >.

< non so Fred, sinceramente non so come siamo finiti qui > affermò lei, con aria un po' afflitta.

< io proporrei di andare al villaggio, magari lì ci danno una spiegazione > tutti annuirono e si precipitarono all'ormai distrutto villaggio.

Spensero le ultime fiamme rimaste e si guardarono intorno, in cerca di qualcuno. Ma stranamente tutti sembravano essersi dileguati. Ad un certo punto, scorsero molte figure incappucciate che venivano verso di loro, e si nascosero tutti dietro una capanna distrutta.

< sembra si siano nascosti, possiamo tornare. Sono stati sciocchi a mettersi contro di lui > aveva affermato uno degli uomini incappucciati, prima di fare segno ai suoi compagni di seguirlo, e quelli avevano obbedito, lasciando ormai soli i ragazzi.

< chi erano quelli? > chiese Albus.

< non so, ma dai racconti di mio padre assomigliavano terribilmente a mangiamorte! > rispose Scorpius, che cingeva Rose con un braccio, intimorito sia per lui che per lei a causa di quella storia.

< ma come è possibile testa bionda? > aveva esordito James, che anche in casi di estremo pericolo non avrebbe rinunciato a chiamare Malfoy con l'appellativo che aveva inventato quell'estate.

< i mangiamorte non esistono più > aveva concluso.

< no, qui c'è qualcosa di strano. Guardate i villaggi, devono appartenere almeno a sessanta anni fa, lo si capisce dalle strutture ancora poco chiare > aveva detto Rose.

< quindi, coincide col periodo della prima ascesa di Voldemort giusto? > aveva chiesto James mentre la sua saccente cugina annuiva.

< e come facciamo a saperne di più? Dico... in qualche modo bisogna raccogliere informazioni per tornare indietro non credete? > chiese Fred.

< non lo so >. ammise Rose con tono sconsolato.

I ragazzi rimasero così per un po', quando udirono delle voci provenire da poco lontano e fu allora che scoprirono dove tutti si fossero rifugiati: c'era un piccolo pub nascosto completamente nel verde, che sarebbe stato impossibile da individuare se la gente che vi era dentro stava in silenzio. Così aprirono la porta e subito le persone al loro interno si irrigidirono, ma con loro sorpresa si rilassarono subito e li fecero accomodare con aria soddisfatta.

Uno di loro, un uomo dall'apparenza burbero, con una folta barba e gli occhi vispi, diede loro una strana bevanda, che i ragazzi furono troppo cortesi per rifiutare, ma che non bevvero, osservandola con l'aria disgustata. L'uomo si sedette davanti a loro e si presentò.

< sono Brutus Gereman > disse e la sua voce era come un grugnito, molto profonda e dura.

< oh > disse Rose prendendo coraggio < salve signor Gereman, noi siamo Rose, Scorpius, James, Albus, Evelyne, Alice e Fred > e così dicendo indicò uno per uno i suoi compagni.

< vi stavamo aspettando > disse l'uomo, lasciando, se possibile, i ragazzi ancora più perplessi di prima.

< scusi, con “ vi stavamo aspettando” cosa intende dire? Siete stati voi a farci venire qui? > chiese Rose, che ormai aveva preso coraggio. L'uomo non rispose ma si limitò ad annuire.

< e.. > continuò un po' incerta. < potrei.... insomma.... potrei sapere come? > concluse.

Il signor Gereman li squadrò uno ad uno, poi sbuffò e cominciò a parlare.

< è una cosa complicata ragazzi! Non so se riuscirete a capirla, ma ve la spiego comunque.

Circa un anno fa, lui, salì al potere. Fu terribile. Non c'era più libertà, né per maghi, né per babbani, così, noi della popolazione magica fummo costretti a ritirarci in piccoli villaggi... > ma Rose lo interruppe. < mi scusi > disse un po' intimidita, temendo che interrompendolo avesse fatto un madornale errore < quando intende lui, a chi si riferisce? >. L'uomo la scrutò per un po', poi spiegò. < un pazzo, un folle. Con la mania del sangue puro. Tutte balle! Vorrei sapere quanto sangue puro ha in quelle vene! È terribile come riesca ad uccidere a sangue freddo, per non parlare dei suoi seguaci. Siamo rimasti in pochi ormai ad opporre resistenza piccola, sono tutti passati dalla sua parte > Rose sgranò gli occhi e chiese < questo... questo mago, per caso corrisponde al nome di Voldemort? > concluse.

< sei perspicace eh? > osservò Gereman, ma vedendo che non giungeva risposta continuò < si, proprio lui. Ora torniamo a voi. È successo, come dicevo prima, tutto un anno fa, o meglio per voi circa sessant'anni fa. > e qui fece una pausa per assicurarsi che tutti avessero capito, poi riprese.

< il nostro, come dire... pezzo di terra ecco. Non so come spiegarlo. Diciamo che è come se una parte dell'Inghilterra, e si dia il caso che sia proprio questa, fosse rimasta bloccata nel tempo, riuscite a capirmi? > Rose annuì ma gli altri no. Così il signor Gereman si spiegò meglio. < sono sicuro che ora, nel vostro universo, voi-sapete-chi è morto giusto? > i ragazzi annuirono.

< ecco qui no > e tutti quanti rabbrividirono, e spalancarono gli occhi.

< si ragazzi. Voi-sapete-chi, aveva sparpagliato troppa magia. Mi spiego meglio. Tutte le morti, gli incantesimi, e le catastrofi che aveva provocato qui, erano state innumerevoli, molto di più che in altri luoghi. Non so perchè si fosse accanito con noi, fatto sta che tutta quella magia, aveva... come dire... in qualche modo interferito col tempo, ecco. Non chiedetemi com'è stato possibile > aggiunse, in risposta alla tacita domanda dei ragazzi. < so solo che successe una cosa strana, ma al tempo stesso terribile. Le nostre terre si staccarono dall'ordine logico-cronologico del resto del mondo. Se voi cercate le nostre terre nel vostro mondo, non le troverete, ma al loro posto ci sarà qualcos'altro, non so cosa, ma di sicuro non questo. Con questo terribile avvenimento, fummo estraniati dal resto del mondo. E da allora si ripete sempre lo stesso ciclo. Ogni volta che moriamo, rinasciamo, e la storia ricomincia di nuovo. Io credo di essere morto circa sei volte, vuol dire che il ciclo si è ripetuto sei volte. Qui, non c'è futuro, né passato, né presente, c'è solo un segmento di tempo che si ripete continuamente. > il signor Gereman concluse e calò il silenzio. Sicuramente tutti stavano riflettendo su quanto appena aveva detto, ma Rose spezzò il silenzio quasi subito.

< signor Gereman > chiese con un filo di voce. < e noi che c'entriamo? Voglio dire... cosa e come vi ha fatto arrivare a noi? > lui sorrise forzatamente e riprese a raccontare.

< mia figlia, studia a Hogwarts nel mio tempo, e ripete continuamente il quarto anno. Fu quando lei venne a casa per le vacanze che ebbi l'idea. Feci posizionare a Marina (così si chiama mia figlia) il quadro del villaggio in fiamme che mia madre aveva fatto quando ero bambino. Era una veggente lei, aveva predetto sarebbe successo qualcosa del genere. Fatto sta che mia madre prese questo quadro e lo impregnò di una potente magia, dicendomi che poteva viaggiare nel tempo. Quindi Marina mise il quadro al quinto piano e.... > < e poi ci siamo capitati noi > concluse Fred funereo.

< esattamente ragazzo > annuì Gereman.

< possibile che capitano sempre a noi? > chiese Fred, terreo in volto.

< forse abbiamo ereditato il talento dei nostri genitori per metterci nei guai > disse Rose.

< signor Gereman? > chiese timidamente James.

< si? >

< beh volevo chiedere... se lei ci ha fatti venire qui, significa che possiamo fare qualcosa per voi no? Qualcosa che vi possa aiutare a uscire da questa situazione no? >

Gereman bevve un sorso della strana sostanza e sospirò amaramente, mentre tutti lì lo guardavano impietriti.

< in realtà un modo ci sarebbe > disse infine, battendo il pugno sul tavolo di legno.

< ma è complicato > concluse. Sembrava un abitudine lì dire che le cose erano complicate, anche se effettivamente lo erano.

< provi a spiegarci > disse timidamente Alice.

< e va bene. Diciamo che... beh se voi uccideste quel sadico tutto tornerebbe alla normalità, perchè la fonte della magia che aveva staccato le nostre terre dal tempo, non esisterebbe e noi verremmo catapultati nel nostro mondo, e potremmo scoprire se nel frattempo siamo morti o no! >

< in che senso scoprire? > chiese Rose < beh, se tutto tornerà alla normalità, ci sarà uno spazio anche per noi no? E solo dopo potremmo scoprire quello che ne sarà di noi. L'unica cosa triste è non poter fare delle scelte > concluse Gereman < quindi, voi è come se... come se qualcuno scrivesse per voi? > l'uomo annuì < e per fare questo bisogna ammazzare Voldemort > concluse Rose.

< già. Come se fosse facile. Quello è un pazzo sadico! Già mi faceva paura crederlo morto, figuriamoci vivo! >

< andiamo James, tuo padre è colui che lo ha sconfitto in futuro no? > cercò di confortarlo Rose.

< e che c'entra? Quando sono nato il maniaco era già morto! >

< un momento > li interruppe Gereman, mentre il volto gli si illuminava < tu sei figlio di quello che l'ha ammazzato nel futuro? > James annuì e indicò Albus. < siete i due figli di quello che l'ha ammazzato nel futuro. Quindi c'è una speranza! > concluse, ma loro, conoscendo James, sapevano che non si poteva contare su di lui quando si trattava di Voldemort, dato il fatto che era semplicemente terrorizzato.

Dopo due ore di piani e ingegni (gestiti per lo più da Rose e dal signor Gereman), arrivarono alla conclusione di dover andare a spiare i mangiamorte. Così, dopo aver saputo dov'era il loro ritrovo si accucciarono dietro la vecchia baracca che usavano per non destare sospetti. Appena gli fu possibile lo videro, e il sangue gli si gelò nelle vene: Tom Riddle era ancora umano, anche se i suoi lineamenti si stavano allungando, per raggiungere la forma da serpente, gli occhi rossi.

Con un sussurro Albus chiese < ma se loro sono intrappolati qui, come mai voi-sapete-chi non lo è rimasto anche lui ? >

< hai presente gli Horcrux? Probabilmente i pezzi della sua anima lo hanno tirato fuori da lì, ma comunque una parte di lui rimaneva, ma era come una comparsa, una specie di attore del proprio corpo, che ripete sempre le stesse cose > spiegò Rose, Albus annuì e i ragazzi si accostarono di più alla finestra per sentire meglio.

< così sono scappati > stava dicendo Voldemort con una voce un po' da serpente ma non completamente ultimata. < bene > continuò. < tanto non sapranno dove andare con il villaggio in fiamme > e così rise, freddamente, mentre i suoi seguaci ridevano con lui. Poi accadde tutto in fretta: Evelyne pesto un piede a Fred, il quale strillò < Ahia! > i mangiamorte più Voldemort uscirono e li trovarono lì; la battaglia cominciò.

Fred schiantò due mangiamorte molto alti, ma anche stupidi; Rose ne pietrificò uno basso, ma abile, Albus e Alice atterrarono una ragazza che doveva avere la loro stessa età; Evelyne e Scorpius fecero annegare un mangiamorte enorme mentre James resisteva a stento dagli attacchi di Voldemort. Poi di nuovo successe tutto in fretta, in quel lasso di tempo non aveva Horcrux, era mortale, perchè quelli erano andati distrutti nell'altro mondo, e un mangiamorte, riemerso dall'acqua, lanciò una maledizione che James schivò, ma che prese in pieno petto Voldemort.

Poi di nuovo il buio e un senso di vuoto.

Erano di nuovo nel corridoio del quinto piano, ma il quadro non c'era. Al suo posto, c'era un biglietto :

 

vi ringraziamo di tutto, viviamo una vita felice ora.

Abbiamo scoperto che dopo la guerra ci siamo trasferiti

in Italia ed ora stiamo bene. Gli altri mangiamorte

sono rimasti uccisi non so dove. La nostra

gratitudine è profonda.

Con affetto. Il signor Gereman e Marina

 

I ragazzi sorrisero, e si guardarono perplessi, pensando che magari erano spariti per ore, ma la risposta arrivò subito. Una trafelata Dominique Weasley arrivava brandendo in mano una forchetta.

< eccovi! Il banchetto sta per iniziare! > esclamò. Loro si misero a ridere sotto gli occhi sconcertati di Dominique. Era davvero strano, a volte, il tempo!

 

§

 

Bene lettori, spero di avervi almeno un po' appassionato con questo capitolo. Sinceramente il ragionamento è un po' contorto ma nel complesso credo sia abbastanza chiaro no? Avrei voluto farlo più lungo ma poi la storia sarebbe stata messa come in pausa a causa di questa avventura, e le loro non sono avventure a lungo termine però...

Sapete, ho intenzione di scrivere qualcosa ispirato a questo capitolo, però che non riguardi Harry Potter, chissà che non mi venga un lampo di genio!

Vi congedo dicendovi che vi ho già fatto il discorso sul tempo e non credo vogliate risentirlo, e ora mentre guardo le foto delle persone a me più care che mi evocano i più cari ricordi, non posso fare altro che dirvi di ricordare il tempo, perchè non fa mai male sentirselo dire! Una cosa così complicata come il tempo, sarà sempre qualcosa di ignoto all'animo umano.

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Capitolo 30
*** Grifondoro contro serpeverde ***


Scusate il ritardo! non ho avuto il pc!

Grifondoro contro Serpeverde

L'avventura del quadro era stata come... come non fosse mai esistita, e questo, i ragazzi sospettavano, fosse causa dello stordimento temporale. Comunque il banchetto era stato ottimo ed ora tutti si preparavano per l'inizio della stagione del Quidditch. Come era ovvio, James Potter era capitano della squadra di grifondoro, mentre suo fratello della squadra di serpeverde. Questo era il guaio. James e Albus non erano mai andati particolarmente d'accordo, ma, nelle settimane che precedevano la partita, erano più in conflitto che mai. Quando si incontravano per i corridoi si lanciavano sguardi di fuoco, e quell'anno, in vista della prima partita tra serpeverde e grifondoro, avevano avuto quasi un duello nell'atrio perchè James aveva detto a suo fratello:

< ehi Al? Chi avete pagato stavolta per farvi vincere la partita? > e quell'altro aveva risposto con le solite frasi come “ non abbiamo bisogno di pagare nessuno, semmai voi dovreste farlo” e da lì era cominciata la lite, ed infatti avevano sguainato le bacchette, ma dato che Rose aveva minacciato di scrivere a suo zio Harry se fosse successo qualcosa, i due avevano lasciato perdere, anche se la ragazza, preoccupata perchè non si erano mai comportati così, almeno non così esageratamente, aveva comunque scritto a suo zio, e questa fu la risposta dell'uomo, ormai rassegnato alle liti continue dei suoi figli:

Cara Rosie,

ti ringrazio di avermi informato, comunque qui va tutto bene.

Non spaventarti riguardo Albus e James, non si farebbero mai

male a vicenda, io li conosco si vogliono molto bene. So che

ora starai inarcando un sopracciglio con aria scettica ma ti

posso assicurare che è la verità. Quando erano piccoli, ed uno

di loro stava male, l'altro non riusciva a dormire se suo fratello

non guariva. So che starai dicendo che ormai sono grandi, ma

queste cose neanche Albus e James le dimenticherebbero.

Tuttavia, sono un po' preoccupato dal fatto che abbiano sguainato

le bacchette, non lo avevano mai fatto prima, cercherò di parlare

con loro, magari tramite metropolvere. Grazie ancora per l'informazione.

Qui stiamo tutti bene e ti mandiamo un bacio enorme, a te e a tutti gli altri,

salutali da parte nostra.

Con affetto

zio Harry

 

La ragazza sospirò rileggendo la lettera. Forse suo zio non aveva preso la cosa tanto seriamente. Ma lui non aveva visto gli sguardi di fuoco che si mandavano James e Albus, da mettere i brividi.

Era un po' scossa, così decise di andare a cercare Scorpius per parlarne con lui.

< mah, è tutta scena > disse il serpeverde non appena Rose gli rivelò le sue preoccupazioni.

< vedrai che dopo la partita torneranno normali e pacifici come sempre. Beh, pacifici non lo sono mai stati, intendo nel limite del concesso! >.

Rose sbuffò. Perchè nessuno la prendeva sul serio?

< questa volta mi sembra diverso Scorp! Sembra si odino >

< è perchè si odiano Rosie! Davvero, non preoccuparti, per loro odiarsi e di routine. >

Decise di lasciar perdere. D'altronde i suoi cugini avevano litigato così tante volte. Ma non li aveva visti così ai ferri corti, da quando Albus aveva decapitato il peluche di James, e questo è tutto dire perchè ci erano voluti sei strilli alla zia Ginny per calmarli, ed uno strillo solo di quella donna faceva tremare. Comunque, anche se si sarebbero uccisi, il mondo sarebbe stato migliore senza di loro, no? No, la verità è che Rose adorava i suoi cugini, e non si preoccupava realmente solo perchè non c'era mai stato da preoccuparsi veramente. Ma ora c'era. Così si congedò da Scorpius e andò a cercare James.

 

Lo trovò su un divanetto della sala comune, mentre Evelyne, proprio come voleva fare lei, cercava di farlo tornare in sé.

< e dai James! Non capisco, tutta questa euforia per il Quidditch! > sbottò.

Rose si avvicinò e lei se ne andò, capendo che i due cugini dovevano parlare da soli.

< adesso tu mi ascolti > esordì la rossa. Lui emise un grugnito d'assenso, anche se quella di Rose non era una domanda, e lei continuò.

< la dovete smettere. Intendo tu ed Albus. Siete solo due ragazzini. Possibile che dovete quasi uccidervi per una cosa futile come il Quidditch? > fu come se avesse detto che Voldemort era tornato, perchè James la guardò con aria truce, ma lei continuò imperterrita. < so che per te lo sport non è una cosa futile. Ma questo non ti da il diritto di sguainare la bacchetta contro Albus. Merlino siete fratelli! >

James la guardò per un attimo, e la sua espressione era un misto di rabbia e consapevolezza.

< forse hai ragione. Ma sai che dopo la partita tornerà tutto com'era no? > disse.

< spero sia così Jamie. Nel frattempo, non voglio vedere altri sguaini di bacchette capito? O sarò costretta a scrivere di nuovo a zio Harry. A proposito, credo che vi voglia parlare per metropolvere >

concluse.

< aspetta? Tu hai scritto a mio padr...> ma Rose se ne era già andata.

 

§

 

Lucy Weasley, si era messa d'accordo con sua cugina Rose: lei avrebbe parlato con Albus, mentre l'altra con James, riguardo a quello che era successo nell'atrio quella mattina.

Lucy trovò Albus sulla torre di Astronomia. Sapeva che amava quel luogo ed era certa di trovarlo lì. Lo conosceva bene, era il suo cuginone preferito.

< ehi Al? > chiamò, mentre si sedeva accanto a lui.

< ciao Lu. >

< allora.... >

< se vuoi parlare di James, non preoccuparti, non è colpa sua si mi sono afflitto in questa maniera. Gli voglio bene. Non gli farei mai del male > disse lui prima che Lucy potesse dire o fare qualcosa.

< beh... oggi sembrava diverso dal solito > commentò la ragazzina.

< no Lu. È solo che siamo cresciuti e questo rende il fatto che litighiamo, un po' più amplificato, la rabbia, che poi non credo sia tale, credo sia solo una forma di rivalità, svanisce subito >. rispose Albus.

< capisco. Ma se non è per James che stai così, allora per che cosa? > chiese Lucy.

< dovunque sono seguito da manipoli di ragazze urlanti. Mi vogliono per loro solo perchè sono un Potter. Non potrei piacere a nessuna io. Sono brutto, timido, imbarazzante e goffo. Non so perchè Camilla si sia innamorata di me.... > rispose il cugino.

Lei lo guardò con aria comprensiva, poi sorrise.

< Albus... > sussurrò < tu non potresti mai essere brutto. Dico, ti sei guardato allo specchio? Eh? Cosa hai visto? Io vedo un bellissimo ragazzo dagli occhi verdi e i capelli neri scompigliati, il sorriso dolce, i lineamenti marcati ma armoniosi. Sei bello Al, davvero, sei l'ultima persona, insieme a James, o Louis, della popolazione maschile di Hogwarts, che dovrebbe farsi problemi. >

< davvero pensi che non sono brutto? > chiese Albus, mentre sua cugina alzava agli occhi al cielo, poi tirò fuori uno specchio e ci si specchiarono dentro entrambi.

< vedi? Te l'ho detto che sei un bel ragazzo. Ma io, guardando nello specchio, non vedo solo questo Al. Vedo un ragazzo sensibile, ma forte quando deve proteggere chi ama, intelligente e ambizioso, che vuole avere il posto che gli spetta nel mondo che vorrebbe. Sei timido si, ma questo a volte ti rende dolce, e alle ragazze piace sai? Non crucciarti Al, so che è per la tua timidezza, non per il tuo cognome, che hai paura delle ragazze. A proposito, ce n'è una in particolare? > concluse Lucy. Lui non parlò ma arrossì. < dai spara cugino >

< ok. So che a te non posso mentire rossa dalle lentiggini. Ehi sai, che neanche tu sei brutta! Anzi! Se vedo qualcuno in giro che ti ronza intorno io...> < Al! Non sviare, voglio il nome! > esclamò Lucy. < d'accordo, ma non scherzavo sulla storia di prima. Va bene. È Alice > Lucy si portò le mani alla bocca per lo stupore. < no! > disse < si! Invece, non so come, ma credo di provare qualcosa di più forte anche di quello che provavo con Camilla > disse Albus.

< perchè non glielo dici? > chiese sua cugina. Lui si limitò ad arrossire e lei parlò di nuovo.

< oh, Albus, Albus, devi dirglielo! >.

Ed insieme continuarono a parlare di come Albus si sarebbe potuto dichiarare.

 

§

Il sabato della partita era finalmente arrivato: James era cercatore della squadra di grifondoro e quell'anno aveva messo su un bel team: Dominique, Louis e Frank Paciock, come battitori; David Goyman e Sarah Cole, come battitori e Hugo come portiere (che aveva ereditato il talento dal padre, evidentemente, perchè non ne faceva entrare uno di goal ). Albus, dal canto suo, giocava come cacciatori insieme a Natasha Keldon e Patrisha Frendon, le due amiche del cuore; aveva scelto Scorpius come cercatore e due ragazzi del sesto anno di serpeverde molto robusti Geremy Flitt e Jesse Kaldren. Per il portiere c'era un suo compagno di corso, bravo, ma di cui non ricordava il nome.

I giocatori scesero in campo, e i due capitani si strinsero la mano guardandosi torvi.

Madama Bumb fischiò e la partita cominciò. Al microfono, c'era Stephan Jordan, figlio del celebre Lee Jordan, famoso cronista delle partite, ai tempi dei loro genitori.

Così Stephan cominciò la radiocronaca .

< ecco che cominciano. La pluffa viene passata a Dominique Weasley, che la passa a suo fratello, Weasley avanza ma viene bloccato da Flitt che a sua volta viene bloccato da Paciock che schiva Keldon, è prossimo a tirare... ce l'ha quasi fatta e si! Grifondoro segna! Dieci a zero. Bene, la pluffa viene rilanciata, e … oh! Quel colpo di bolide che ha disarcionato la Frendon deve aver fatto male! Comunque la pluffa viene presa da Weasley, che passa.. sempre a Weasley, che viene intercettato da Potter, che riceve un bolide sulla scapola e lascia andare la pluffa, che viene presa da Dominique Weasley prontamente e che... oh! Grifondoro segna di nuovo! Adoro le persone dai capelli rossi! Ecco che la pluffa viene rilanciata, Paciock scatta in avanti... no! Il portiere serpeverde di cui non ricordo il nome para! Potter ha la pluffa, svia e sguscia evitando i cacciatori della squadra avversaria e... Oh! Hugo Weasley para! ma... cosa è successo! Che schifo! Kaldren ha tirato un bolide che ha disarcionato Hugo! Senza motivo! Fallo! Fallo! Viene assegnato un rigore a grifondoro che la Weasley manda a segno, ma nel frattempo serpeverde ha segnato quattro punti, tutti grazie a Potter ma ... James Potter ha visto il boccino? Si perchè sta scendendo in picchiata mentre Scorpius Malfoy cerca di seguirlo, si stanno per schiantare oh! No! Potter riesce a fare una virata spettacolare e ! mi venga un colpo! Ha preso il boccino! Ha preso il boccino! Grifondoro vince per centocinquanta a cinquanta! GRIFONDORO VINCE! VINCE! > dagli spalti di grifondoro si alzò un boato assordante mentre quelli di serpeverde lanciavano insulti ai rosso-oro.

 

Alla fine della partita, James e Albus si ritrovarono a parlare.

< scusa Jamie > disse in fretta Albus. < mi sono fatto prendere dal gioco, non dovevamo litigare in quella maniera e... devo riconoscerlo sei davvero il miglior cercatore di Hogwarts sicuramente James > sospirò mentre il fratello lo scrutava sospettoso. < solo di Hogwarts? Di che sono il miglior cercatore del mondo Al! > disse.

< non ti allargare fratello! > rise Albus.

< comunque anche io mi devo scusare Al e tu sei un bravo cacciatore > affermò James.

< grazie! >.

< perchè io sono fidanzato Al, ma da te verranno manipoli di ragazze a non finire! > disse James, mentre Albus rabbrividiva. Poi pensò alle parole di Lucy e si rilassò un po'.

< ehi Rose! > sentì James gridare. < te l'avevo detto io! >

< va bene! > rispose Rose < ora ci credo! Manderò un gufo a zio per avvertirlo.

 

§

 

Rose si rilassò a vedere Albus e James di nuovo amici, nel limite del possibile certo. Così mandò subito un gufo a suo zio.

 

Caro zio Harry,

per quanto fossi scettica, devo dire che avevi ragione tu,

Albus e James sono tornati ad odiarsi pacificamente come prima.

Sono stata una sciocca a dubitare del loro affetto reciproco ma a guardarli

penso l'avresti fatto anche tu. Grazie zio. Devo dirti grazie, perchè mi hai fatto

capire che non esiste affetto più grande, a parte l'amore, di quello in famiglia, e

me lo ha fatto capire il modo in cui eri sicuro che non si sarebbero fatti male. Grazie

ancora. Sapete, mi mancate già! Anche solo dopo due mesi e mezzo, perchè di solito

la vostra mancanza si fa sentire più in là. Magari sto crescendo, ed è per questo che sento

il bisogno, vicino a quello di essere indipendente, di essere anche supportata da qualcuno che

ha già avuto esperienza nella vita e che mi possa indirizzare. Ti voglio bene zio, e anche a tutti gli

altri, ovvio. Vorrei che mi salutassi tutti, beh, quando ti sarà possibile, siamo così tanti!.

 

Con molto affetto

tua Rosie.

 

Rose lesse la lettera più volte, ma seppe che era perfetta, così la inviò. Dopo qualche giorno ricevette la risposta.

 

Cara Rosie,

ti avevo detto di non preoccuparti, sai come sono quei due.

Comunque, sono rimasto molto sorpreso e sinceramente contento

di averti insegnato una lezione di vita tanto importante. Tu sei molto

intelligente, ma a volte non basta nella vita, e come dici tu, l'esperienza

è sempre l'insegnante migliore. Sai, l'adolescenza è un periodo molto difficile,

e mi rallegra sapere che hai capito di non doverlo affrontare da sola.

Anche tu mi manchi tanto, e anche a tutti gli altri. Li ho salutati uno ad uno sai?

Mi hanno preso quasi per pazzo, ma ho rispettato il tuo desiderio. Beh, ora credo

sia ora di salutarci, ma ti scriverò presto, appena avrò un momento. Zia Ginny dice

che lavoro troppo. Forse è così, ma a me piace.

Tanti saluti

Con affetto e amore

zio Harry.

 

§

 

Bene cari lettori, ho pensato di mettere un capitolo in più tra Halloween e Natale, per spezzare un po', e quale cosa migliore del Quidditch? Spero di non avervi annoiato troppo con le lettere, ma mi piace scriverle e dato che Rose ed Harry hanno un rapporto particolare, molto bello, ho pensato di sottolinearlo un po', anche grazie ai litigi di quei due mascalzoni di James e Al.

Alla prossima col Natale!

 

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Capitolo 31
*** Natale alla Tana ***


Natale alla Tana

Era passato un mese e mezzo, o forse più, dalla fatidica partita di Quidditch e gli studenti erano stati mandati a casa per Natale. Quell'anno, come al solito sarebbero stati alla Tana, ma non erano tutti quanti. Louis, infatti era andato con Frank e la sua famiglia a sciare in montagna, mentre Alice si era fermata alla Tana. Inoltre Charlie, il secondogenito Weasley, aveva detto che avrebbe passato il Natale con la famiglia della sua nuova fiamma, e sua madre era rimasta a dir poco sconcertata. Comunque, tutti erano esaltati all'idea del Natale, e delle prelibatezze che Molly avrebbe preparato per l'occasione. I regali erano sempre un problema per loro, ma ad ogni modo ognuno aveva i propri, anche se facevano uscire di testa tutti.

 

§

 

La sera del 24 dicembre, tutti i Weasley più Teddy e Alice (con sommo piacere di Albus) erano in salotto, in attesa di venire chiamati per la cena.

< allora George > esordì Percy, con tono pomposo < come va il negozio? Con tutto quello che abbiamo da fare non parliamo mai >.

< mio egregio fratello > cominciò George imitando Percy, mentre lui si stupiva del tono del fratello, e non capiva che lo stava prendendo in giro, ignorando le risatine dei presenti.

< il mio negozio va alla perfezione. Mentre tu? Credo che ti diletterai a diventare Ministro se non vado errato > concluse George, mentre gli altri scoppiavano letteralmente a ridere, compreso quest'ultimo, e fu allora che Percy si accorse dello scherzo.

< già, già molto divertente. Era troppo bello per essere vero! Rimarrai sempre lo stesso! >

< anche tu Perce, non ti farebbe male fare qualche battuta per sdrammatizzare un po'! > disse George, mentre rideva ancora.

< cosa dovrei sdrammatizzare? > chiese il fratello.

< ogni cosa che dici. Perchè quando parli sembra di stare in un cimitero, o peggio ancora, nel tuo ufficio! > e rabbrividì, mentre gli altri ridevano sempre di più e Percy se ne andava indignato.

< a tavola! > la voce della signora Weasley (quella più anziana) echeggiò nel salotto e tutti si accomodarono a tavola.

Mentre si servivano di ogni cosa, chiacchieravano animatamente. Percy era ancora accigliato, ma parlava tranquillamente con sua moglie, Ginny, Angelina, George, Teddy, Dominique, James, e chi più ne ha più ne metta, parlavano della partita imminente di Quidditch che sarebbe stata un evento; Albus ed Alice parlottavano tra loro; Hugo e Rose litigavano come al solito mentre Ron e Hermione stranamente no, ma cercavano di calmare i loro figli, supportati da Harry e Lily ; Arthur tentava di farsi spiegare da Molly (quella giovane,) come facevano a stare su gli aerei, ma più quella cercava di dire che non ne aveva idea, più lui faceva ipotesi; Lucy e Molly (la Molly anziana), parlavano di cucina mentre Victoire, Bill e Fleur parlavano al pancione della prima, sembrando davvero degli idioti facendo ridere Roxanne e Fred.

 

< ehi Roxy! > esordì Fred, mentre mangiavano a più non posso. < dove ha passato il Natale Lorcan? Il tuo ragazzo? > e sottolineò le ultime parole scandendole, cercando di farsi sentire dal padre. Roxanne gli lanciò un occhiataccia perchè il padre non sapeva che avesse un ragazzo.

George si girò di scatto, mentre Angelina gli andava vicino, annusando l'aria di pericolo.

< c-come? > disse l'uomo. < niente pa' ho chiesto a Roxanne dov'era il suo ragazzo > rispose Fred.

< ho capito! > disse George secco. < non mi avevi detto di avere un ragazzo Roxy! > sbottò infuriato. < è-è da poco che stiamo insieme > cercò di giustificarsi la figlia, ma Fred, che proprio non ne voleva sapere di vedere sua sorella che se la cavava, disse < da poco? Ma se è più di un anno? >. A quel punto George si accasciò sulla sedia, avvilito e Fred lo guardava sorpreso: non si era arrabbiato? Sua madre intanto stava sventolando il marito con aria preoccupata mentre Roxanne si era avvicinata a lui, che sembrava aver ripreso l'uso della parola.

< la mia bambina. Ha già un ragazzo. Sei troppo piccola Roxy, papà deve essere il tuo unico

uomo! > disse.

< andiamo George! > sbottò Angelina < tutta questa faccenda per niente! È solo un amore adolescenziale! >

< ma è un anno! > rispose lui molto, ma molto, afflitto. Sua moglie sbuffò e quando sua figlia gli si mise imbraccio, come faceva quando era bambina, lui si rilassò.

< ho sempre pensato che avresti reagito così papà. Per questo non te l'ho detto. Ma ti confido un segreto. > e detto ciò si avvicinò all'orecchio del padre in modo che solo lui poteva sentirla < tu rimarrai sempre il mio unico uomo! > lui sorrise e l'abbracciò forte, poi la cena continuò e George era un po' più allegro, ma fu James a turbare la quiete. < tu Lils? Non devi dire niente a papà? > chiese alla sorella. Quella arrossì mentre Harry la guardava con aria interrogativa.

< n-non mi pare > rispose la ragazzina

< a me si > concluse James < sai papà, Lorcan Scamandro è il ragazzo di Roxy, ma il suo gemello Lysander, è quello di Lily! > Harry quasi cadde dalla sedia, Ginny alzò gli occhi al cielo e la famiglia si preparò per un teatrino simile a quello di prima, ma che finì pressapoco alla stessa maniera.

 

§

 

Albus era seduto nel giardino della Tana, addobbata a festa, mentre osservava uno gnomo che usciva fuori da un cespuglio, e fu lì che Alice lo raggiunse.

< ehi Potter! Tuo zio e tuo padre momenti morivano stasera! >

< già... sono molto protettivi, questo è risaputo > disse Albus. Poi calò il silenzio.

 

< ieri Goyman è venuto a parlarmi > disse Alice dopo un po', mentre il suo amico la guardava incuriosito e lei continuò < dopo quel bacio che io e te ci siamo scambiati al ballo della Vittoria > e qui arrossì di botto < beh, lui si è accorto che non stavamo insieme e quindi mi ha detto se volevo ripensarci riguardo allo stare con lui. E poi beh, era ovvio che se ne accorgesse, che non stiamo insieme con tutte quelle sciacquette che ti vanno dietro ovunque vai > e pronunciò le ultime parole con un po' di isteria nella voce.

< non è mica colpa mia! Mi seguono! Comunque tu che gli hai risposto? > disse Albus col cuore in gola. Se non si fosse dato una mossa era ovvio che gli altri ci avrebbero provato no?

< di no. Perchè sono innamorata di un altro > Albus sprofondò. C'era un altro. Si trattenne dal piangere.

< ah. > fu l'unica cosa che disse.

< ah? Tutto qui? Ah? Io ti dico che sono innamorata di un altro e tu mi dici ah? > sbotto Alice.

< i-io che dovrei dirti? > chiese lui, molto scosso.

< sono stata una sciocca Al! Come ho potuto pensare di piacerti! > questa volta il cuore di Albus fece una capriola era di lui che si era innamorata? < Alice... > provò ma la ragazza continuò il suo monologo. < certo, chi sono io in confronto a Natasha Keldon? Uno sgorbio >

< Alice... > niente da fare lei continuava < se solo avessi evitato di innamorarmi di te! Ma non posso farlo perchè.... > fu interrotta perchè Albus l'aveva baciata. Lei si portò le mani alla bocca mentre indicava lui e poi sé stessa. < era l'unico modo per farti stare zitta! Sai, anche io mi sono innamorato di te. Non so quando. Tutto è cominciato da quella boccetta di inchiostro multicolore, poi Zabini che t'ha fatta piangere, poi le nostre chiacchierate le nostre risate, la luce del sole che giocava coi tuoi capelli, il tuo dolce sorriso. Ho cominciato ad amarti Ali, quando ho cominciato a conoscerti >. Lei era ormai in lacrime e lui si preoccupò < ho detto qualcosa di sbagliato? > chiese. Ma lei scosse la testa e gli buttò le braccia al collo, e i due si baciarono.

Finalmente! Penserete voi. Dopo che quei due scellerati di James e Evelyne avevano deciso a farsi avanti, ci mancavano solo loro!

 

§

 

La mattina dopo, Albus e Alice avevano detto di stare insieme, e tutti molto contenti (soprattutto Ginny, a cui piaceva Alice e non sopportava Natasha) si congratularono con loro.

Come al solito, dopo aver scartato i regali erano in cucina a gustare l'ottimo pranzo di nonna Molly.

< ottimo come sempre mamma > commentò George, lei arrossì e fece un segno che significava “suvvia, non adularmi” quando invece era visibilmente compiaciuta.

Ad un certo punto Teddy si mise in ginocchio a Victoire e sia a lei che a Bill gli prese un colpo, intuendo quello che stava per accadere.

< Victoire > disse Teddy < se qualche mese fa mi avessero detto che avrei vissuto tutto questo, non ci avrei creduto. Fatto sta che è reale, ed io sono felice come non mai, fidati. Ti amo Vic, e non potrei immaginare nessun'altra vicino a me, per tutta la vita. Quindi... mi vuoi sposare? > Victoire e tutte le donne lì, specialmente Molly e Fleur scoppiarono a piangere, e poi l'interessata disse < si, amore certo che lo voglio! > e baciò il suo futuro, marito, mentre Bill tossicchiava rumorosamente, e dopo le congratulazioni, George commentò sarcastico < bah, che smielato. Ci hai fatto venire il diabete! E in tutti questi anni con le prelibatezze di mamma non ci era ancora venuto! > ma sua moglie lo rimbeccò < ah, George, tesoro, non ti ricordi quando mi hai chiesto di sposarti? Mi hai continuamente ripetuto quanto mi amavi e quanto adoravi i miei capelli alla luce della luna, e mi hai quasi supplicato, mettendoti in ginocchio. Non credo che tu possa criticare > al tavolo tutti risero, e George sbuffò, ma aveva le orecchie scarlatte.

< ah, ve lo immaginate George in ginocchio? Che supplica Angelina di sposarlo, senza neanche fare una battuta, tutto mieloso? Sarebbe come dire che Draco Malfoy è un tipo coraggioso! > esordì Percy e il tavolo si zittì mentre George guardava il fratello con ammirazione.

< P-Percy? > disse.

< che c'è? Che ho detto di male? >

< ti rendi conto che tu, tu hai fatto appena una battuta?> chiese con aria sconvolta.

< e allora? >

< e allora? Dopo anni e anni a sfotterti perchè non eri in grado di farlo, tu lo fai? Se continui così non potrò più prenderti in giro! A parte per gli occhiali ridicoli che hai! >

tutti risero, anche per la battuta di Percy, infatti Harry disse. < Oh, Perce! Hai assolutamente ragione, Draco Malfoy è solo un furetto pauroso! Avresti dovuto vederlo al quarto anno, mentre si dimenava perchè aveva paura di Moody! O al terzo, quando Hermione gli ha dato un cazzotto in faccia! Questa è davvero buona Perce! > concluse.

 

< io ho un annuncio da fare! > esordì Dominique, dopo un po'.

< Merlino Dom! Non vorrai dirmi che sei incinta anche tu? > chiese Bill. Lei guardò suo padre inarcando un sopracciglio, con aria scettica ma continuò.

< no, papà, volevo dire che la zia Gabrielle, ha acconsentito a lasciar venire me e i miei amici in Francia quest'estate! Chi viene con me? > i ragazzi alzarono tutti le mani ma Fleur interruppe l'ovazione generale.

< ragazzi, mi sombra un po' presto por descidere cosa fare questa estate no? Porchè non sci pensate un po' prima di organizzarvi? > i ragazzi annuirono e gli adulti furono grati a Fleur di non dover discutere con i loro figli a Natale, per le vacanze estive.

 

§

 

Le vacanze durarono troppo poco per i gusti dei ragazzi, che dovettero recarsi al binario nove e tre quarti, come non fossero passati dieci giorni, ma solo uno. In compenso, James presentò Evelyne ai suoi e viceversa ed entrambe le coppie dei genitori rimasero soddisfatte dei fidanzati dei figli.

Rose salutava Scorpius mentre Ron li guardava cupo, ed Hermione gli stringeva la mano in segno di conforto, ma questo non bastava a togliere la delusione dal cuore dell' Auror.

< Rose! > chiamò < avrai tutto il tempo per stare col platinato! Potresti passare gli ultimi dieci minuti con la tua famiglia dato che non ci rivedrai presto no? > chiese Ron, un po' irritato, ma a ragione. Rose sarebbe stata molto tempo con Scorpius mentre la sua famiglia l'avrebbe rivista dopo parecchio. Così si congedò dal fidanzato e tornò tra le braccia dei genitori e degli zii.

< scusa papi. Hai ragione > disse < non preoccuparti Rosie, vieni qui > disse Ron, abbracciando la figlia, poi la moglie e il figlio tutti insieme. Poi si separarono e videro, da lontano Lily correre tra le braccia del padre gridando che James le aveva dato un pizzicotto e il fratello se la rideva di gusto mentre affermava, con aria poco convinta di non essere stato lui. Così Harry diede uno scappellotto al figlio, ma poi li abbracciò tutti e tre e loro salirono sul treno. Intanto George guardava furtivo Roxanne, in piedi davanti a lui, che salutava Lorcan con la mano.

< così quello è Lorcan > chiese, e aveva tutta l'aria di saperla lunga.

< si papà, non ricominciare > disse Roxanne. Lui alzò le braccia con fare innocente e salutò i figli, mentre loro si accingevano a salire sul treno, e quello, partiva, e dopo un minuto, non era più visibile, anche se i genitori avevano ancora le mani alzate in segno di saluto.

 

§

 

Bene lettori, non so a voi ma a me ha messo molta allegria questo capitolo no? Il clima del Natale, le feste, la famiglia, l'amore, i regali, le risate, Percy che fa una battuta! Allegro no? Come dovrebbe essere il Natale. Il mio lo è sempre stato. Certo non come quello dei Weasley e se devo dirla tutta non mi dispiacerebbe assaggiare le prelibatezze di Molly e stare in loro compagnia, a ridere e scherzare, con quell'enorme famiglia. A voi? Beh com'è il vostro Natale? Il mio bello, a tratti un po' noioso ma non mi lamento. Mentre voi? Ve la passate bene nel periodo festivo?

Con queste domandine vi congedo, alla prossima!

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Capitolo 32
*** Fiocco rosa ***


Dato che oggi è il compleanno sia di Harry che della nostra amata J.K. Rowling, colgo l'occasione per fargli gli auguri, e per questo, vi ho postato un altro capitolo, dato che sono già arrivata a scrivere il 39 e mancano quattro capitoli per finire la fanficion!


Fiocco Rosa.

Ormai, a Hogwarts era già febbraio e tutta la famiglia Weasley-Potter, era molto eccitata, in vista della nascita della bambina di Teddy e Victoire, che erano sicuramente molto emozionati e anche un po' spaventati da questa nuova vita, che insieme, avrebbero creato.

Dominique non la smetteva di lanciare gridolini eccitati, ogni volta che si accennava alla famiglia Lupin ( i due ragazzi avevano deciso di sposarsi in una cappella, al riparo dai matrimoni in grande stile marca Weasley), ma non aveva fatto i conti col trio delle malefatte: Wilson, Martin e Sheldon. Quella mattina infatti, sul giornalino della scuola (che si era occupato di materia scolastica per due settimane prima di lasciare spazio al gossip), era apparso un articolo proprio sul conto dei Lupin.

 

Amore o menzogna?

Da alcune fonti attendibili, ci è giunta voce, alla nostra redazione, che una certa e un certo aiutanti dei ragazzi per i M.A.G.O stiano per avere un bambino, e che si siano sposati. Ora, questo sembra a tutti normale, ma scopriamo dall'inizio cosa è successo.

A quanto pare, i due ragazzi, non erano in buoni rapporti a Hogwarts, quando la frequentavano, ed è inutile dire che le cose non sono cambiate quando ci sono tornati. Dire che non si stavano simpatici è poco. Ma a quanto dicono le mie fonti, dopo aver invitato i loro rispettivi fidanzati, li hanno trovati insieme! Probabilmente stanchi delle loro continue litigate. Successivamente, in Sala Grande, per la festa della Vittoria, non sono stati attenti all'alcool, e si sa, da cosa nasce cosa....

Infatti dopo un mese, la nostra Victoire Weasley scopre di aspettare un bambino. Poi i due si dichiarano amore e si sposano. Non trovate strano che proprio quando hanno commesso il solito “ errore di una notte” si dichiarino amore eterno? Sarà vero che si amano? O sono giunti alla conclusione che per non far suscitare uno scandalo, era meglio ricorrere ad un matrimonio riparatore?Sta a voi decidere.

Rebecca Sheldon

 

Dominique sbuffò e sbatté il giornale sul tavolo, con una tale forza da far cadere i cereali per la colazione.

< quell'arpia > commentò imbufalita.

< lo sai Dom, è così che ci vuoi fare? > disse Hugo, che sicuramente aveva ereditato la fame del padre, perchè stava mangiando davvero tanto, peggio di Victoire, mentre Dominique lo guardava disgustata.

< possibile che mangi sempre così tanto Hugo? > chiese.

< che vuoi? Se mi viene fame mangio! > rispose lui, mentre la cugina diceva qualcosa come

“ povera zia Hermione”.

< comunque > iniziò James, che aveva ascoltato la conversazione < potremmo fare ricorso alla McGranitt non credete? > concluse.

< si Jamie, ma l'ufficio è aperto solo in settimana per questo genere di cose, ed è sabato, quindi si aspetteranno che andiamo a lamentarci, e in questi due giorni ci rovineranno > rispose Dominique.

< sapete, mi è venuta un idea! > esclamò James eccitato.

 

Quella sera, lui e Dominique si intrufolarono nella redazione del giornalino scolastico.

< Alohomora > e la porta scattò.

< certo che con gli incantesimi di protezione sono una frana queste qui ! > disse James.

< Jamie, sono una frana in tutto, non mi sembrano streghe molto dotate > gli rispose la cugina da dietro.

< andiamo > lei annuì e si misero davanti alla stampante magica.

< hai l'articolo Dom? >

< si eccolo > affermò lei e glielo porse.

James infilò l'articolo nella stampante e quello si aggiunse agli articoli del giornalino, che i due non guardarono per non avere la tentazione di strapparli e quindi mandare a monte il piano. Uscirono di soppiatto e andarono a dormire.

 

Il mattino seguente, come di consueto, trovarono il giornalino sul tavolo, ma stavolta la gente non indicava loro ridendo, indicava le tre direttrici del suddetto giornale.

Il motivo era semplice: un articolo su di loro.

 

Direttrici... tocche?

Come al nostro solito, da fonti attendibili cioè noi stesse, vogliamo rivelare che non siamo streghe molto dotate, e che quindi abbiamo deciso di fondare il giornalino per vendicarci di coloro che hanno un po' di sale in zucca e che sanno almeno aprire le porte con la magia. È vero. Non siamo neanche in grado di far lievitare gli oggetti momenti. Siamo qui, solo per dar fastidio ai nostri compagni, e la nostra presenza non è necessaria al mondo magico. Inoltre, dal punto di vista sentimentale, non stiamo messe meglio. La direttrice Kelly Martin, dopo aver fatto soffrire il povero James Potter ( che ora sta felicemente insieme ad Evelyne Cliffer, la ragazza che ha sempre amato), ha cercato in tutti i modi di riconquistarlo, anche grazie ad un filtro d'amore, riuscito male, perchè non solo James non l'ha accettato, ma lei per provarlo è finita in infermeria per “ la scarsa qualità dell'infuso”. Rebecca Sheldon, non è altro che una folle sadica. Infatti, come sapete, sempre James Potter, è stato sottoposto alla maledizione cruciatus, mentre la suddetta rideva e se la spassava, e la colpa era sua. Fiamma Wilson, invece, passa di ragazzo in ragazzo una volta a settimana, ma questo lo sapete già. L'unica cosa che non sapete è che è sempre stata innamorata di Albus Potter, ma non lo ammette per fare la parte della ragazza figa. Per questo motivo, ha cercato di affatturare Alice Paciock, l'attuale ragazza del secondo Potter, ma senza che la povera Alice se ne accorgesse. Però non ha preso lei, bensì sé stessa, perchè con le scarse abilità che ha, l'incantesimo le è rimbalzato addosso. Insomma, le nostre direttrici sono un po' tocche, non credete?

 

Rebecca Sheldon, Kelly Martin,

Fiamma Wilson

 

Dal tavolo dove erano sedute le tre si alzò un grido, mentre il clan Weasley-Potter se la rideva di gusto, e loro li guardavano con aria assassina, così si avvicinarono.

< so che è opera vostra! > esordì Fiamma.

< provalo > intervenne Albus e lei arrossì di botto, mentre Alice stringeva sempre di più il suo ragazzo. Stavolta la Wilson non gliene avrebbe portato via un altro.

< grrr. Vi odio! Siete una massa di deficienti! > urlò Kelly Martin

< taci gallina! > esclamò Evelyne in preda alla furia.

< io, credo, che potremo, non sciò, stabilire una pousa > disse Rebecca.

< una che? > chiese Lucy, che era lì ma non aveva capito quello che aveva detto.

< una pausa > tradusse James mentre Lucy scrollava le spalle, prendendo in giro l'accento della francese.

< comunque > disse Albus alzandosi. < Fiamma, sono anche io innamorato di te > Alice per poco non sveniva, ma lui le fece l'occhiolino, e mise un finto cipiglio arrabbiato. Tutta la Sala li stava guardando. < davvero Al? Oh! > e provò a baciarlo ma lui si scansò e gridò < no! Ti ho preso in giro! È quello che ti meriti arpia dei miei stivali! > lei scoppiò in lacrime ed uscì dalla Sala.

< ehi Al > esordì James mentre anche le altre due uscivano seguendo l'amica.

< non ti facevo così combattivo > concluse.

< a volte anche io so sorprendere e vincere la timidezza > e strizzò l'occhio a Lucy. < ma come avete fatto a scoprire queste cose? > chiese.

< ho un mantello dell'invisibilità no? >

§

 

Tutti i Weasley-Potter, dopo lo scherzo al giornale (che era stato immediatamente rinnovato, mettendo come direttrici delle ragazze di corvonero, più serie e disciplinate), si stavano godendo la vittoria nel tepore della sala comune di grifondoro, dove avevano deciso di riunirsi quando...

< RAGAZZI!! > urlò Dominique scendendo le scale a chiocciola.

< ehi Dom? Cosa è successo? > chiese Hugo.

< Victoire! Sta avendo la bambina! La McGranitt ci ha detto di scendere nell'atrio e prendere la passaporta delle cinque > esclamò eccitatissima.

 

Dopo qualche minuto, si ritrovarono tutti al San Mungo, insieme a tutta la famiglia, aspettando notizie di Victoire, la bambina e... Teddy, che non sembrava avere un bel colorito quando era entrato.

< come la chiameranno? > chiese James al resto della famiglia.

< Dora > rispose sua nonna. < sai caro, Ninfadora era un nome che la povera Tonks odiava, quindi hanno convenuto di mettere un nome che la ricordasse, ma che non fosse proprio quello intero, perchè a sua nonna non sarebbe piaciuto > concluse la donna, con le lacrime agli occhi.

< vi va un tè ragazzi? > chiese Angelina, dopo qualche minuto. Alcuni annuirono altri no, ma anche se parecchi erano andati con lei, rimaneva comunque una bella folla davanti al reparto maternità.

 

Passò un ora, prima che quella porta si aprisse, e la medimaga che si occupava di Victoire annunciò la nascita della bambina. Tutti si riversarono nella stanza, che la povera sopracitata medimaga aveva ingrandito, per farceli stare tutti. Appena entrarono, la luce della stanza li accecò. C'erano delle tendine bianche che ricadevano pigre e anonime sulla finestra non molto grande. Molti mazzi di fiori erano stati poggiati sui comodini e al centro c'era un grosso letto, dove Victoire, teneva stretto un fagottino rosa, e Teddy, che le stava vicino lo accarezzava. La famiglia si avvicinò sempre di più e fece le congratulazioni ai ragazzi, mentre la neo mamma, mostrava loro la bambina. Dora Lupin, aveva un ciuffo di capelli viola sulla testa, proprio come spesso era il colore di quelli di sua nonna. Le sue manine piccole e paffute erano richiuse in dei pugnetti e i piedini si muovevano quando il padre li toccava. Ad un certo punto la piccola sbadigliò e aprì gli occhi blu, scrutando, quasi senza vederlo, ciò che gli stava attorno. Poi sorrise. Un sorriso che riempì il cuore di tutti i presenti, alcuni in lacrime che osservavano quella bambina deliziati, come fosse qualcosa di splendido. Era splendida in effetti.

< somilia a te, bambina mia > disse Fleur mentre piangeva, commossa e accarezzava la testa di sua nipote. < non posso credere di essere divontata nonna! >

< andiamo Fleur! > iniziò George < prima o poi sarebbe successo no? E poi io vedo qualche capello bianco qua > e toccò divertito i capelli della cognata, sotto le risate di tutti e il cipiglio arrabbiato di lei che continuava a ripetere che non era vecchia.

 

Dopo una mezz'oretta, Teddy, stanchissimo, si ritrovò a parlare con Harry su una sedia dell'ospedale, mentre gli altri erano ancora dentro, a piangere per l'emozione.

< allora Ted > cominciò Harry guardando il suo figlioccio con aria contenta, ma anche un po' triste.

< sei diventato padre > concluse.

< già. È vero zio Harry, ma non so da dove cominciare, non so come fare il papà > disse l'altro, un po' preoccupato ma emozionato.

< ah. Dilemma > disse suo zio, guardandolo comprensivo. < nessuno può dirti come fare il padre Ted, ma posso dirti come è stato per me > Teddy annuì e lui continuò < vedi, quando Ginny mi disse che aspettava un bambino io... sono stato contento, come mai nella mia vita, ma avevo paura, non sai quanta. In quel momento, fu come se tutta la vita che avevo vissuto mi fosse passata davanti per ricordarmi che non c'è cosa più bella di viverla, e dare la possibilità a qualcun altro di venire al mondo, è una cosa bellissima. D'improvviso, rividi il mio primo anno a Hogwarts, le prime amicizie, le prime avventure, poi il primo amore, il primo bacio, il mio matrimonio. E pensavo, Ted, che mai mi sarebbe potuto capitare qualcosa di più bello che quello. Se mi avessero detto, quando avevo undici anni, chi avrei sposato e quanti figli avrei avuto o come sarebbe stato emozionante crescerli e vederli crescere, non ci avrei mai creduto, sai? Quando crebbi, e Voldemort tornò, nessuno osava parlare con me di futuro, perchè nessuno sapeva se ce ne sarebbe stato uno. E invece c'è stato. E sai, a volte mi sento così male, così egoista, nel pensare che altri sono morti, e un futuro non lo hanno potuto avere, nel pensare che non ci sono più né Fred, né i tuoi, né tante altre persone, ed invece io sono sopravvissuto, di nuovo. Loro sono morti per un mondo migliore Ted, e sai, nessuno può dirti come fare il genitore, ma posso dirti di mettercela tutta, come ho fatto io, perchè tu un futuro ce l'hai e ce l'avrai, tienilo stretto ragazzo mio, tienilo stretto. Poi, anche se ce l'ho messa tutta è uscito fuori James, ma io che posso farci? Almeno Albus e Lily sono meglio. > ma si sbagliava di grosso, perchè vide subito i suoi due ultimi figli fare a botte per entrare nella stanza e sospirò, pensando che nessuno era perfetto e neanche i genitori potevano esserlo no?

< grazie zio > sussurrò Teddy.

< sarai un ottimo padre > disse Harry commosso < e ora andiamo, non vorrei stare qui a dare consigli ancora, per sentirmi davvero troppo vecchio, e non credo di esserlo no? > Teddy rise e i due rientrarono nella stanza, dove Dora si era addormentata nelle braccia di George, che ora porgeva la bambina a suo padre, che la guardava rapito e, ricordandosi delle parole dello zio, le disse:

< benvenuta nel mondo, Dora Lupin a te, abbiamo regalato la vita >.

 

§

 

I ragazzi, dopo qualche ora, tornarono a Hogwarts e raccontarono tutto ad un insolitamente curiosa McGranitt, poi salirono sfiniti e fu li che trovarono una lettera.

 

Cari nipoti miei,

è lo zio Charlie che vi scrive! Quant'è che non ci vediamo vero?
Spero stiate bene. Io si, a parte qualche bruciatura qua e là, ma non posso lamentarmi,

è quello che ho scelto. Comunque, vorrei chiedervi come vanno le cose lì. So benissimo

che tutto procede nella solita routine: Bill e Fleur faranno i nonni tutto il tempo, Ron e Hermione

litigheranno al solito, tutti i giorni, George e Angelina anche, mentre lei imprecherà ogni volta che

lui porterà in casa un nuovo scherzo, Harry sarà ancora succube di Ginny (povero ragazzo!) Percy e Audrey vivranno la loro solita e monotona vita e voi ne combinerete di tutti i colori. Vi sfido a dire che almeno una di queste cose non è vera, perchè so che lo è ragazzi. Tuttavia, il motivo per cui vi scrivo è un altro: verrò a trovarvi! Si! Per la giornata della Vittoria di quest'anno è stato indetto un galà ufficiale e siete tutti invitati! Compreso me. Otterrete un servizio speciale per uscire dal castello e non passerete la festa a Hogwarts. Eccitante no? Beh, ora devo andare io e Samantha andiamo al ristorante.

Con la speranza che stiate bene, e

con tanto, tantissimo affetto

vostro, zio Charlie

 

< forte! Usciamo dal castello per la Vittoria! > commentò Louis, appena Rose aveva finito di leggere la lettera.

< già... ma... > cominciò questa, mentre rileggeva con furia il pezzo di carta. < Samantha? > chiese < ma non stava con una di nome Helena? >

Tutti si guardarono con aria rassegnata ed esclamarono in coro, ridendo: < Zio Charlie! >

 

§

 

Bene lettori, è nata la piccola Dora! Ho deciso che le avrebbero dato questo nome perchè a Tonks, Ninfadora non piaceva, ma in qualche modo dovevo comunque ricordarla. Fra poco, conosceremo lo zio Charlie eh? Chissà che invece di Samantha non presenterà Katia o qualcun'altra eh? Eh, eh, il nostro caro vecchio Charlie è un birbante con le donne!

Con questo capitolo vi congedo, alla prossima lettori!

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Capitolo 33
*** Valentine's competition ***


Scusate il piccolo ritardo, ma questa mattina mi sono svegliata presto (aspettando di fare l'iscrizione a pottermore) e il sito delle fanfiction non funzionava, è stato riabilitato poco fa.





Valentine's competition!

Oh, ragazzi San Valentino è nell'aria! Ed Hogwarts era piena di idioti con delle facce da ebeti che non facevano altro se non spiegare quanto era bello il loro amore, quanto fossero soffici i suoi capelli e bla bla bla. Ma dico, sinceramente, che cosa avrà di speciale questa festa? Non so. So solo che la McGranitt quell'anno aveva deciso di mettere una Valentine's competition! Cioè una gara di San Valentino, dove le coppie si sarebbero sfidate su tre punti: conoscenza reciproca; fiducia e verità. Ci sarà da divertirsi signori e signore, perchè sta per cominciare il giorno più scemo e melenso dell'anno: il 14 febbraio!

 

§

 

Erano tutti pronti per la grande serata. Che poi, grande serata, non è che lo era più di tanto. Avrebbero fatto un giochino fra coppie, e poi avrebbero ballato, sarebbe stato veramente sciocco pensare che quello fosse un evento grandioso. Ma si sa, per le ragazze, che erano eccitatissime, era un giorno importante. Si sapeva che in realtà ambivano al premio della coppia vincitrice ( una giornata gratis in un incantevole luogo magico, al di fuori di Londra ), e anche ai ragazzi avrebbe fatto piacere un po' di svago. Così, si ritrovarono tutti nella Sala Grande, che così addobbata, sembrava la riproduzione di uno di quei film troppo melensi, dei quali non si può parlare a causa dell'improvviso attacco di diabete che potrebbe prenderti. Non che io non sia una tipa romantica, ma quando è troppo è troppo, e diciamocelo quello era troppo:

dal soffitto ricadevano cuori, cuori, cuori, cuori e ancora cuori. Era tutto un enorme cuore. I tavoli a forma di cuore, i divani a forma di cuore, il palco per la gara a forma di cuore, tutto un cuore. Adorabile, ma anche un po' patetico. Ok, lascio perdere il mio disprezzo per la festa di San Valentino ( che non mancherò di farvi notare dopo) e continuo lasciandolo godere a chi piace.

Comunque, la stanza sembrava un po' come, al secondo anno di Harry Potter, il professor Allock (diciamocelo, Allock di nome e di fatto) la aveva fatta decorare per lo stesso motivo.

 

I partecipanti erano 10, quindi erano cinque coppie: Scorpius Malfoy e Rose Weasley, Evelyne Cliffer e James Potter, Frank Paciock e la sua nuova fidanzata, Jessica Thomas (non fate domande, non so neanche io come quei due siano finiti insieme), Derek Zabini e Natasha Keldon ed infine Roxanne Weasley e Lorcan Scamandro (se George li avesse visiti penso che la povera Luna si sarebbe ritrovata con un figlio in meno).

La McGranitt, con aria insolitamente raggiante (chissà che non si fosse innamorata anche lei! Uh, spero di no!), accompagnò i ragazzi sul palco, e cominciò a spiegare le regole.

< miei cari alunni > disse. < vi spiegherò le regole di questo semplicissimo, ma divertentissimo gioco > aspettò di aver ottenuto il silenzio e poi continuò < il primo gioco, si intitola “ tu mi conosci?” e consiste nel fare domande prima ad uno e poi all'altro componente della coppia. Le domande saranno cinque ed ogni domanda varrà dieci punti, mentre gli altri stanno facendo il quiz, il resto dei partecipanti avrà un incantesimo insonorizzante, in modo da non fargli sentire le domande. Il secondo gioco si intitola “ fidarsi è bene non fidarsi è meglio”, sarà un percorso ad ostacoli, nel quale, ogni volta che se ne supera uno, si prendono cinque punti e gli ostacoli saranno cinque. Il terzo gioco, si intitola “ verità”. Uno dei due verrà sottoposto a veritaserum > e tutti rimasero un po' sbalorditi da questa affermazione ma non batterono ciglio, perchè il primo gioco stava per iniziare.

 

< bene > affermò la McGranitt, dopo aver raccolto dalle coppie Rose e Scorpius che sarebbero stati i primi. < cominciamo. Prima ho fatto ovviamente le domande ai diretti interessati, e quindi so le risposte, non potete ingannarmi! > e con questo sorrise, ma non sembrava quasi più lei!

< bene. Farò tre domande alla signorina Weasley e due al signor Malfoy > concluse.

< mi scusi, ma perchè io una in più? > chiese Rose.

< perchè il numero era dispari quindi non ho avuto altra scelta. Bene, se non ci sono altre critiche cominciamo. Signorina Weasley, qual'è il colore preferito del signor Malfoy? > Scorpius pensò che quella era una domanda fin troppo facile, Rose stessa a Natale gli aveva regalato una felpa del suo colore preferito solo per quel motivo.

< blu > rispose lei e la McGranitt annuì, mentre il tabellone segnava i primi dieci punti.

< signor Malfoy, qual'è il luogo di Hogwarts che piace di più alla signorina Weasley? >

< professoressa, la biblioteca naturalmente > e tutti scoppiarono a ridere, tranne Rose, che continuava a ripetere quanto la biblioteca fosse un posto così interessante, e sul tabellone venivano segnati altri dieci punti.

< signorina Weasley, qual'è la cosa che più disturba il signor Malfoy? >

< quando lo chiamano furetto junior! > e anche lì la sala scoppiò a ridere e Scorpius si imbronciava leggermente, ma la risposta era giusta, quindi altri dieci punti.

< signor Malfoy, qual'è, per la signorina Weasley, l'unico parente con cui si apre, e che lei pensa la capisca di più? >

< ehm... > Scorpius era in difficoltà, ma poi si ricordò della litigata di Albus e James e delle lettere che aveva scritto quel giorno quindi disse < suo zio Harry, se non sbaglio >

< non non sbagli > e guadagnarono altri dieci punti.

< signorina Weasley > chiese infine la McGranitt < qual'è la cosa che diverte di più il signor Malfoy? >

< il Quidditch naturalmente > disse, mentre la sala applaudiva e loro erano fieri di aver conquistato il massimo dei punti.

Evelyne e James conquistarono quaranta punti: lui aveva detto bene quando aveva azzeccato che il colore preferito di Evelyne era il viola, e lei anche quando aveva detto che il luogo preferito di James era il lago nero; poi lui aveva sbagliato dicendo che la cosa che la infastidiva di più era quando lui la prendeva in giro, ma in realtà era quando suo fratello la chiamava con l'appellativo di “ piccola pluffa”. Nel compenso lei ci aveva visto giusto dicendo che James si apriva solo con suo zio George, e lui aveva detto che la cosa che la divertiva di più era pattinare.

Frank e Jessica guadagnarono solamente dieci punti e tutti avevano il forte sospetto che non uscissero neanche insieme ma che si fossero trovati un partner all'ultimo momento.

Derek Zabini e Natasha Keldon totalizzarono trenta punti, mentre Lorcan e Roxanne cinquanta, dato che stavano insieme da molto tempo.

 

Il secondo gioco fu molto più divertente del primo. Gli ostacoli erano cinque: una transenna,(che i ragazzi dovevano aiutare le ragazze a superare) una vasca piena d'acqua e bolle,( che le ragazze avrebbero dovuto evitare) una fossa,(che avrebbero dovuto saltare) una lastra di ghiaccio (che i ragazzi avrebbero dovuto aiutare le ragazze a scoprire come reggersi dato che intorno c'erano delle maniglie per non cadere) ed infine una specie di labirinto dal quale le ragazze sarebbero dovute uscire con l'aiuto dei loro fidanzati.

I primi furono Rose e Scorpius. Lei fu bendata, come le altre, per non far vedere e il gioco iniziò.

Superò bene la transenna, mentre il suo fidanzato sbraitava nel microfono < devi alzare più le gambe Rosie! Sennò non lo superi quel pezzo di ferro! > ; evitò la vasca piena d'acqua, ma cadde nella fossa, perchè Scorpius, troppo impegnato ad osservarla, non le aveva ricordato quando saltare; riuscì a farle capire dove reggersi sulla lastra di ghiaccio e le diede le giuste indicazioni per superare il labirinto. Totalizzarono, quindi venti punti.

Evelyne e James furono un po' tocchi (scusate ma non ho resistito): la transenna venne superata, ma James continuava ad urlare < no a destra! Aspetta qual'è la destra? Oddio che confusione, non sarà mica la tua sinistra quella che intendo per mia destra? Ok ci sono.... > ma non aveva fatto in tempo perchè la ragazza era fradicia e piena di bolle dalla testa ai piedi. La McGranitt l'aveva asciugata, ma poi si era ricoperta di fango, perchè James, come Scorpius non le aveva ricordato di saltare, ma nel compenso aveva superato sia la lastra di ghiaccio che il labirinto. Totale punti: 15

Frank e Jessica furono un totale disastro. Lui non le diede informazioni su dove stava andando bendata, e la poverina si prese, prima un bel bernoccolo cadendo dalla transenna, dicendo < ma sei imbecille? Mi vuoi dire dove Merlino sto andando? > ma lui si era curato poco di quello che diceva, sembrava troppo occupato a guardarsi le unghie delle mani, e quando, ad un certo punto disse < oh, attenta c'è la vasca > lei era già caduta dentro, e dopo aver ruzzolato nel fango e dopo essere scivolata sul ghiaccio velocemente, come una goccia d'acqua su una finestra (perchè l'effetto era stato quello) sotto lo sguardo divertito di tutta la sala, e le risate represse per non ferire i suoi sentimenti, si era persa nel labirinto, e aveva dovuto sparare scintille rosse per andarsi a far ripescare. Non avevano avuto nessun punto.

Derek e Natasha avevano totalizzato dieci punti, perchè lui aveva pensato bene che sarebbe stato divertente farle fare un bagnetto nelle bolle e poi nel fango, e non era stato in grado di darle le indicazioni giuste per reggersi sul ghiaccio. In compenso la poveretta aveva superato sia la transenna che il labirinto.

Roxanne e Lorcan, fecero tutto perfettamente, probabilmente perchè Lorcan, essendo corvonero, non si distraeva e rimaneva concentrato al massimo. Quindi totalizzarono 25 punti.

 

La terza prova, fu abbastanza tremenda. Rose e Scorpius, la superarono brillantemente perchè erano sempre stati sinceri l'uno con l'altra e ottennero i dieci punti massimi (cinque domande, due punti a domanda). Derek e Natasha anche, perchè quando lui aveva detto che non era innamorato di lei, questa aveva semplicemente scrollato le spalle dicendo che neanche lei lo era di lui. Frank e Jessica furono un totale disastro, mentre Roxanne e Lorcan, beh, inutile dire che presero anche qui il massimo, e vinsero. Ma quella che vi voglio raccontare, è la prova di James e Evelyne, che non prese una bella piega...

La professoressa McGranitt sottopose James al veritaserum e cominciò con le domande.

< sei realmente innamorato della signorina Cliffer? > lui annuì e tutta la sala applaudì.

< sei sempre stato sincero con lei? > lui annuì e la sala applaudì di nuovo.

< hai mai pensato ad altre ragazze, dopo che vi siete messi insieme? > lui negò, di nuovo applausi.

< sei felice con lei? > annuì di nuovo e come al solito, ecco gli applausi.

Poi si arrivò all'ultima domanda...

< provi ancora qualcosa per la signorina Martin? > lui annuì e la sala rimase sbigottita, Evelyne uscì, prima che la McGranitt finisse di formulare la domanda.

Lui la inseguì e le chiese.

< che ti ha preso? >

< hai detto che provi qualcosa per Kelly ancora! > rispose lei, in lacrime

< già, ma se tu facessi finire di parlare le persone prima di scappare come una bambina Evelyne, queste cose non succederebbero! Potevi almeno aspettare che la McGranitt finisse di formulare la domanda, perchè poi mi ha chiesto, cosa provavo per lei ed io ho risposto rancore > James era abbastanza arrabbiato e deluso dall'impulsività di Evelyne.

< i-io, dici davvero? >

< Ev? Sono sotto effetto del veritaserum, ricordi? La pozione della verità più potente al mondo! >

lei sgranò gli occhi e capì.

< scusa Jamie, scusa! >

< va bene, ora torniamo dilla >

 

I due ritornarono in Sala, mentre Lorcan e Roxanne venivano premiati, e gli altri applaudivano, ma non erano invidiosi del premio (beh, la Keldon e la Thomas si però).

Dopo il ballo, successivamente al gioco, si ritirarono tutti in sala comune.

< mi aspettavo che giocassi Dom, sai? > disse Fred, dopo un po' di rilassante silenzio.

< volevo, ma ad Alex non andava > e sbuffò, approfittando dell'assenza del ragazzo.

< ora che ci penso non abbiamo neanche commentato la nascita di Dora, che zii snaturati che

siamo > affermò Fred con un po' d'amarezza nella voce.

< è vero. Ma non penso che quella bambina abbia bisogno di essere commentata. Voglio dire, si commenta da sola! Con quel ciuffetto viola, gli occhi vispi e sorridenti, le manine paffute e il sorriso sdentato. È bellissima > disse Hugo.

< mi sorprendi Hug, non pensavo avessi un cuore tenero, o che semplicemente conoscessi l'esistenza di alcune parole > commentò Rose, mentre gli altri ridevano, e Hugo la guardava un po' strano. < credo di aver ripreso da papà sai > continuò, come non fosse mai stato interrotto < lui, beh... è un po'... orso a volte, mangione, ma anche timido e a volte introverso, ci ha messo tempo prima di dichiarare amore alla mamma. Però... quando alla fine si scioglie capisci che può essere l'uomo più buono del pianeta, e tira fuori parole, come sto facendo io adesso, che magari neanche conosceva, solo per dimostrare che non è poi una zucca vuota >. tutti rimasero basiti dal discorso di Hugo, dato che il ragazzo era sempre stato abbastanza semplice ed essenziale nei discorsi, non si dilungava mai, né cercava di spiegare attentamente quello che pensava. Invece si era aperto.

< ehi ridatemi il mio Hugo! Il mio fratellino > esclamò Rose, molto colpita e sorpresa, come tutti in quella stanza. Ma si sa, le apparenze ingannano e a volte è facile poggiare maschere sui nostri volti, ma non lo è altrettanto toglierle.

 

§

 

Bene lettori, ho pensato che in questo anno a Hogwarts le cose debbano essere più semplici e sciolte, in quanto non è raccontato a fondo. Come vi ho già accennato prima, io odio il San Valentino, ma non ho nulla in contrario se ad alcuni piace! Ognuno è liberissimo di dire la sua. Fatto sta che questa giornata non è che mi vada proprio a genio. Non per chissà quale ragione, semplicemente perchè a volte la trovo un po' troppo zuccherosa, e forse anche... dolorosa. Ecco, pensate a qualcuno a cui invece importa di questa festa, e non riceve nulla, neanche un segno della persone che le/gli piace. Se non gliene importasse, sarebbe un giorno come un altro, ma se invece le/gli importa soffrirebbe di più no? Ed è questo quello che mi fa arrabbiare, perchè ho visto molte persone soffrire per questa festa, in quanto avevano aspettative diverse riguardo a fatti che si sono rivelati poi essere gli stessi di tutti i giorni. Ora vi chiederete, perchè mai ho fatto un capitolo di San Valentino se non sopporto questa festa? Bene ci sono tre motivi: 1- nella scaletta dello scorso anno non accenno a questo e neanche al Natale, così ho ritenuto opportuno inserirli. 2- molti potevano rimanere delusi dal fatto che venisse saltato 3- credo proprio che ai nostri protagonisti piaccia questa festa...

Lettori, vi congedo e vi ringrazio di seguirmi e di leggere la mia storia, quando sarà finita, ho altri progetti, ma per ora, godiamoci questa!

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Capitolo 34
*** il galà della Vittoria ***


Il galà della Vittoria.

Erano passati tre mesi, dal giorno di San Valentino, e a James era finalmente passata l'arrabbiatura che si era preso con Evelyne, dopo che lei aveva dimostrato di non fidarsi di lui, ma si era fatta perdonare accettando il suo invito al galà della Vittoria, dove la ragazza non voleva andare, ma quello era l'unico modo perchè tutto tornasse come prima.

Quella sera, Harry e Ginny, sembravano due ragazzini: lei era bellissima con il suo vestito rosso, mentre lui era molto elegante nel suo smoking. Evelyne, era sempre stupenda, avvolta nel suo tubino nero, mentre Alice aveva optato per un vestito tutto svolazzi color ambra. Lily, invece, sarebbe andata al galà con la famiglia Scamandro, come Roxanne.

La sala dove si sarebbe tenuta la festa era grandissima, sembrava un enorme bosco: c'era una pista da ballo, al centro, che sembrava recintata dai rami degli alberi, un ruscello scorreva pigro tra le rocce, e ogni tanto si tuffava da queste ultime, formando cascate e deliziosi paesaggi naturali. Tutto intorno c'erano alberi di ogni genere e molte panchine qua e la. Fu solo in quel momento che Harry, Ron e Hermione, riconobbero il luogo: la foresta di Dean. Era stato organizzato lì in onore della battaglia, e del tempo trascorso in quella foresta con la paura di morire. Fu allora che Harry notò che all'entrata c'era una grande lastra, sulla quale erano incisi tutti i nomi dei caduti in guerra, ognuno, scritto con lettere d'oro, in onore del colore che rappresentava il valore di quelle persone.

Appena si ritrovarono, tutti i Weasley-Potter si salutarono allegramente, ma solo Harry, Ron ed Hermione, ( e l'organizzatore della festa che era stata la professoressa McGranitt che si era presa un congedo dalla scuola, e conosceva tutto quello che era successo ai tre ragazzi, durante la loro avventura per gli Horcrux) sapevano che importanza aveva quel luogo. Per gli altri, era solo una semplice foresta, bella, ma normalissima.

 

§

 

Rose e Scorpius erano arrivati (con riluttanza dei Weasley) con i Malfoy, e fecero il loro ingresso, suscitando non poco stupore tra i maghi adulti. Alcuni sapevano della loro storia, magari i figli gliene avevano parlato, ma altri no, perchè erano stati assenti al ballo della Vittoria l'anno precedente. Fatto stava, che si ragazzi non sembrava importare dei mormorii che gli arrivavano alle orecchie, anzi, cominciarono a ballare tranquillamente, appena le danze furono aperte. Draco e Ron, dal canto loro, erano parecchio imbarazzati da quella situazione, e speravano di uscirne il prima possibile, così si avvicinarono ai figli.

< oh! Non di nuovo > commentò Rose appena li vide arrivare. < che c'è? Non si può ballare? > chiese.

< certo ma... ehm... ci chiedevamo se... ecco... > cominciò Ron.

< Weasley voleva dire se per questa sera potevate ballare con qualcun'altro, sapete, per evitare mormorii inconsulti > spiegò Draco pacatamente.

< non mi sembra una buona idea > commentò Scorpius freddo.

< come? Scorpius, credo che invece sia una cosa ragionevole! > esclamò suo padre.

< ehm... mi scusi signor Malfoy > si intromise Rose < sono d'accordo con Scorpius. Noi non dobbiamo nasconderci, non mi sembra il caso, dato che molti già sanno che stiamo inseme >

Ron sbuffò e lei continuò arrabbiata.

< che c'è papà? Che vuoi? Mi sembra ne avevamo già parlato! >

< si Rosie, ma dai, una cotta adolescenziale non può certo voler dire che state insieme, siete solo infatuati, tutto qui > disse Ron, mentre indietreggiava pericolosamente osservando la figlia che assumeva un cipiglio arrabbiato così simile a quello di sua moglie Hermione, nei momenti di calma, che precedevano la bufera.

< sei incorreggibile! > gridò Rose fuori di sé < certo che sei ipocrita eh? Perchè, tu non ti eri innamorato della mamma già dal quarto anno, se non prima? E io non potrei essermi innamorata? > chiese, ma non urlando come l'altra volta, perchè la sala li guardava incuriosita, ma non si era fermata ad osservare quello che succedeva.

< senti Rose, io ho accettato questa cosa ma... >

< come? Tu hai accettato? E perchè, mi serviva il permesso per innamorarmi forse? > chiese, ancora più alterata.

< di lui si! > a quel punto Rose stava per scoppiare, ma non fu lei, bensì sua madre a far ritornare in sé Ron.

< Ronald Bilius Weasley! > gridò la donna, arrivando a passo svelto, ed era risaputo che quando Hermione Granger, chiamava il marito con il nome completo, c'era da preoccuparsi.

< lascia in pace Rose e vieni a ballare con me! E tu Malfoy > disse indicando Draco < mi faresti la cortesia di lasciare in pace questi due ragazzi? O vuoi che ti ritrasformi in un furetto come fece il vecchio Moody al quarto anno? > chiese lei arrabbiata, mentre Draco indietreggiava e borbottava

< va bene Mezzosangue, non ti scaldare tanto >. Ron quasi lo uccideva ma Hermione lo aveva già trascinato in pista e lui era andato da sua moglie, mentre Rose lanciava occhiate di gratitudine alla madre, anche se Ron non aveva rinunciato a borbottare ed infatti si stava lamentando proprio mentre ballava...

< smettila Ron! > gridò Hermione ad un certo punto.

< non posso sopportare la vista di mia figlia fra le braccia di un Malfoy! > ribadì Ron.

< se fai così mentre ballano, pensa cosa farai quando si sposeranno o avranno dei figli! >

< cosa? Pensi che si sposeranno? E... oh no! Nessuno toccherà mai mia figlia con un dito! Tanto meno un Malfoy! >

< andiamo Ronald, sai che succederà ! > disse Hermione.

Lui la guardò avvilito e lei le diede un bacio sulle labbra, per farlo stare un po' più allegro.

< lo sai che anche se sono passati parecchi anni, ti amo ancora come quando, al ballo del Ceppo, ho rimpianto di non averti invitata, e ho quasi maledetto Krum? > lei sorrise e capì che un po' si era calmato.

 

§

 

Evelyne e James si stavano divertendo al galà, anche se la festa era un troppo formale per i loro gusti, e Harry non faceva che presentare loro gente che non conoscevano, solo perchè volevano conoscere il figlio del salvatore del mondo magico. Ma non si impressionavano molto quando vedevano James, lui era più simile a sua madre. Si impressionavano quando vedevano Albus. Il ragazzo era talmente somigliante al padre che quasi sembravano due cloni, se non fosse per il fisico e l'altezza, perchè Harry era più alto e robusto, essendo già un adulto.

D'un tratto, dopo che suo padre gli ebbe presentato l'ennesimo dipendente del corpo Auror, James notò qualcuno che non avrebbe dovuto esserci... Rebecca Sheldon, nel suo elegantissimo tubino argento, entrava leggiadra dall'ingresso intagliato in legno, e li stava salutando con la mano. In pochi minuti si avvicinò e cominciò a chiacchierare con loro.

< allora rogazzi! Belissima festa no? > chiese, mentre l'unica domanda che venne in mente a James fu < che cosa ci fai tu qui? >. Lei butto la testa indietro e scoppiò a ridere, mentre Evelyne la guardava sospettosa.

< ti sto salvando naturalmonte! > rispose.

< salvando? Salvando da cosa? >

< da una brutta figura Jemiè. Con quella strassciona di Evelì, non ne farai una bela ! > disse come fosse la cosa più naturale del mondo.

< come osi? Come osi dare ad Evelyne della stracciona? >

< James, tesoro, per favore, andiamocene da qui > si intromise la mora.

< no, adesso restiamo e ci facciamo spiegare da “ Miss vengo dalla Francia e sono stupida Sheldon”, quale dote pensa di avere lei! Sentiamo! > Rebecca lo guardò altezzosa, prima di rispondere.

< è ovio Jemiè. Io ho majore elegonza e portamento. Inoltre io sono molto più bela di Evelì, e la mia, è una delle miliori familie che sci sono in Francia! >

< tu mi disgusti! Vattene! Vattene! > urlò James, guadagnando l'attenzione di parecchi invitati.

< per ora me ne vado Jemiè, ma ricorda que un jorno, noi due sci sposeremo! > e detto ciò se ne andò, lasciando James in preda alla rabbia.

< ehi, calmati dai, non è altro che un'arpia > disse Evelyne.

< Ev, voglio che tu sappia che non ti lascerò mai, specialmente per una come “ Rebecca vengo dalla Francia e sono stupida Sheldon” ! > disse James.

< lo so > le rispose lei e continuarono a ballare beati.

 

§

 

Alice ed Albus erano seduti su una panchina a chiacchierare tranquillamente, non avevano voglia di ballare, stavano commentando la sfuriata di Ron, dicendo che James, stranamente, aveva ragione sul fatto che lasciarli in pace, non era una frase accettabile per Ronald Weasley.

< si, infatti la povera Rose momenti scoppiava > commentò Alice.

< eh già, ma si sa, i padri sono iper protettivi, e il tuo ci sta osservando da mezz'ora, mentre tua madre cerca di distrarlo > disse Albus sorridendo.

< oh, mi dispiace per lui > si scusò lei.

< non preoccuparti, so di piacergli e poi... > si interruppe, Fiamma Wilson, veniva verso di loro a passo svelto, senza neanche curarsi del fatto che aveva quasi buttato giù una vecchietta.

< ehi Al > disse. < tu balli con me > e detto ciò lo prese per il braccio, ma lui si divincolò e tornò a sedersi sulla panchina con la sua ragazza, che guardava Fiamma, come fosse un orrendo brufolo il giorno di una festa importante.

< che vuoi? > chiese Albus sprezzante.

< ti ho detto di ballare con me. Ho già spiegato a mio padre che sei il mio ragazzo, e mi ha chiesto perchè stavi parlando con lei > e indicò una Alice sbalordita < e gli ho detto che è tua cugina >.

< cosa? Ma tu sei fuori come un mestolo dal paiolo! Come ti è venuto in mente di dire una cosa del genere? Sei impazzita? Adesso non so proprio cosa dirti, né ti aiuterò Fiamma > concluse Albus.

< senti non so perchè l'ho fatto, ma l'ho fatto, quindi adesso mi aiuti > sentenziò l'altra, ma prima che lui potesse rispondere Alice si alzò in piedi e le urlò contro.

< Eh no carina! Tu non hai capito un bel niente! Tornatene dal buco da dove sei venuta strisciando, serpe che non sei altro! Saresti dovuta stare tra i serpeverde, brutto insetto! Non sei neanche tanto bella, e se ti sei innamorata di Albus, fatti tuoi! Perchè lui è innamorato di me, come lo sono io di lui e se non vuoi fare una fine come quella di gazza il primo aprile > e detto ciò indicò la bacchetta < ti conviene sparire! > concluse, mentre il fidanzato la guardava ammirato e quell'altra se ne andava indispettita.

< Wow Paciock, non ti facevo così audace e combattiva! > commentò Albus.

< tu non sai parecchie cose di me, Potter > e lo baciò, mentre Neville, nel vederli, quasi non si strozzò con il vino che aveva appena bevuto, ma, legato dalla moglie, lasciò perdere.

 

§

 

Tutto procedeva tranquillo e ad un certo punto, la McGranitt, si alzò e andò sul banchetto, posizionato sul palco dove poco prima stavano suonando i musicisti.

< buonasera maghi e streghe > e qui calò il silenzio < sono molto contenta di essere riuscita ad organizzare qualcosa di diverso quest'anno, anche se a Hogwarts, la maggior parte degli studenti, sta festeggiando la Vittoria con il consueto ballo, alcuni fortunati > e qui scoccò uno sguardo a James e compagnia < possono essere qui con noi. Comunque, a parte questo, vorrei chiedere ad uno tra Harry Potter, Ronald Weasley ed Hermione Weasley di venire qui a dire qualche parola > e detto ciò indicò il trio, dal quale Harry si stava già congedando, per andare a fare un discorso.

Salì sul palco e cominciò a parlare.

< buonasera. Ehm... credo che alcuni di voi mi conoscano, se non tutti, comunque mi presento lo stesso. Sono Harry James Potter, e sono molto contento di essere qui stasera, con i miei amici, la mia famiglia e tutti voi. Per chi non lo sapesse, questo luogo è la foresta di Dean. Bello non trovate? Ecco, mentre eravamo alla ricerca degli Horcrux > e qui fece un cenno a Ron e Hermione. < siamo venuti qui. Non potete immaginare quanto questo posto mi abbia affascinato. Era bellissimo e lo è tuttora. Ma in cuor mio, sapevo di non potermi godere le meraviglie che aveva da offrirmi, perchè avevo una missione. E non sapete quanto mi abbia fatto piacere tornare qui, a godermi il panorama. Ora, dovrei quindi essere contento. Non lo sono. Io non ricordo questo giorno come quello di una Vittoria, ma lo ricordo come quello di una sconfitta. Vi chiederete perchè. Beh, il motivo è semplice, per tutte le persone che hanno combattuto valorosamente ma che non sono sfuggite alla furia di quel pazzo scatenato. Perchè questo era Voldemort, un pazzo. Molti di voi penseranno che sono io il pazzo a reputarlo tale, ma come definireste voi qualcuno che ha spezzato centinaia di vite? Qualcuno che ha scelto una vita dannata? Qualcuno che aveva troppa paura della morte, da avvicinarcisi sempre di più. Perchè è questo che accade quando si cerca di sfuggire a qualcosa ormai prossima. E ciò che rende ancora più valoroso il sacrificio dei caduti, e il fatto di non aver tentato con niente, con nessun arma, nessun rimedio, di scappare dalla morte. Credetemi, se vi dico che non è un giorno di festa per me questa, ve lo dico col cuore >

La sala applaudì fragorosamente ed Harry fece un cenno, per poi scendere dal palco e andare a stringere altre mani, e a farsi abbracciare da Ron e Hermione, e dalla signora Weasley (la più grande) che era in lacrime.

 

§

 

La festa era già terminata e dopo essersi salutati con amici e fidanzati, i Weasley-Potter, andarono alla Tana, dove avrebbero aspettato Charlie, che aveva annunciato il ritardo e l'impossibilità per arrivare al galà.

< allora zio George? Alla fine ce l'hai mandata Roxanne, in gita con Lorcan > chiese Hugo divertito. George emise un grugnito, e sua figlia era raggiante, significava che si, ci era andata.

< a chi è mancato lo zio Charlie? > chiese una voce dall'atrio e tutti si precipitarono all'ingresso ad abbracciare lo zio avventuriero.

Dopo un po' si ritrovarono, tutti pieni di strani regali, nel salotto della Tana.

< ma zio, perchè non hai portato Samantha? > chiese Molly, incuriosita.

< Samantha? Ah, beh, noi ci siamo lasciati già un mese fa! > esclamò Charlie, per niente turbato.

< quindi vuol dire che sei stato con lei poco più di due mesi figliolo? > chiese la signora Weasley, abbastanza irritata dal fatto che il figlio non avesse una compagna fissa.

< si mamma, e non ti arrabbiare, sai come sono fatto. Scappano perchè amo più i draghi che loro > tutti risero, tranne la signora Weasley che sbuffò e si sedette su una poltrona.

Sentirono piangere dal piano di sopra e Victoire sprofondò nel divano ancora di più. Teddy sbuffò ed esclamò < va bene Vic, vado io! Non ti scomodare!>

< ma andiamo! Se vado sempre io! > lui stava per ribattere ma Dora prese a piangere più forte, così Teddy andò a prenderla, per presentarla allo zio.

< vedete perchè non voglio avere figli? E tu Vic, tesoro mio, non sei un po' giovane per essere mamma? > chiese Charlie.

< probabilmente lo sono, ma fatto sta che Dora è figlia mia, e anche se è faticoso starle dietro, è la cosa più bella che mi sia capitata > disse Victoire, mentre Teddy portava giù la bambina, che quel giorno aveva i capelli verdi, e la mise nelle braccia di Charlie.

< ehi frugoletto > disse lui, mentre le faceva il solletico e lei rideva. < è deliziosa Vic. Come la sua mamma. Ma mi sembra che abbia ereditato le doti da trasformista del padre > tutti risero e passarono la fine della serata a godersi la compagnia, sempre più rara, dello zio Charlie.

 

§

 

Bene lettori, così finisce l'anno a Hogwarts dei nostri protagonisti, in quanto il prossimo capitolo sarà dedicato all'estate in Francia, che passeranno dalla sorella di Fleur, Gabrielle.

Vi congedo così! Alla prossima!

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Capitolo 35
*** sole, mare e... Francia ***


Sole, mare e... Francia!

Era arrivato finalmente, il giorno della partenza per alcuni dei nostri protagonisti. Dominique, aveva invitato i suoi parenti da sua zia Gabrielle, in Francia ed ora loro si apprestavano a partire. ( avevano accettato lei, James, Louis, Albus, Lily, Rose, Hugo, Lucy, Fred e Roxanne). Molly, non era andata perchè avrebbe passato le vacanze ad uno strano campus per lo studio (che noia!); Victoire e Teddy avevano convenuto che era ancora un po' presto per far viaggiare Dora, anche se Gabrielle avrebbe tanto voluto conoscerla, mentre gli adulti, anch'essi invitati, avevano deciso di lasciare liberi i ragazzi.

 

La mattina della partenza era limpida e molto assolata. La compagnia Weasley-Potter, arrivò su un altura in tempo perfetto per prendere la passaporta che avrebbe portato i giovani in Francia.

< fate i bravi! > stava dicendo Ginny, sotto gli occhi rassegnati dei figli.

George, invece, sembrava molto contento.

< ehi caro? Perchè quel ghigno sulla faccia? Non starai tramando qualcosa! > aveva chiesto una sospettosa Angelina al marito.

< no. Sono semplicemente contento che la vacanza con gli Scamandro sia stata annullata > rispose lui, mentre Angelina sbuffava. In effetti, Roxanne e Lily erano state invitate dalla famiglia Scamandro, a trascorrere l'estate con loro, ma i genitori di Lorcan e Lysander, erano stati avvertiti di un avvistamento del ricciocorno schiattoso, vicino Algeri, in Algeria. Così, i gemelli e i genitori erano partiti alla volta del luogo, e la vacanza era saltata.

< Lucy, mi raccomando non dare noia a Gabrielle > disse Audrey un po' più distante, mentre Fleur diceva < oh Audrey, mia sorela ama i rogazzi! Sarà feliscissima di averli in casa! >. Osservando la zia con aria riconoscente, Lucy salutò la madre e il padre e raggiunse gli altri vicino alla passaporta.

< non comportarti come al tuo solito! Oh Merlino, so che lo farà! Sei incorreggibile James! > gridò Harry prima che il figlio sparisse, inghiottito dalla passaporta.

Furono risucchiati da una morsa, e fecero appena in tempo a riaprire gli occhi che la zia Gabrielle gli veniva incontro eccitatissima. Dopo tanti saluti, presentò ai nipoti suo marito Albert, un uomo alto, con i capelli neri e gli occhi marroni, non troppo robusto; e sua figlia Chanel, una ragazzina di quattordici anni, che non faceva altro che ammiccare a James e Albus (se l'avessero vista Evelyne o Alice!) , ma che era molto bella, si vedeva che aveva ereditato l'ottavo Veela, da come mulinava i suoi capelli biondi e dagli occhi magnetici azzurri, che rapivano con un solo sguardo.

< solve a tutti > disse la ragazzina, in un terribile inglese. < io non parlo molto bien inglese, però mi fascio capire! > concluse con una risatina, più isterica che sincera.

Dopo che tutti si fossero sistemati nelle loro stanze ( James con Albus, Louis, Fred e Hugo, in un enorme stanza, mentre Dominique, Rose, Lucy, Roxanne e Lily in una stanza ancora più grande), la zia Gabrielle, volle che Dominique, le raccontasse un po' di Dora.

< oh è bellissima zia > disse la ragazza, con gli occhi che le brillavano, al pensiero della nipote.

< è sicuramente Veela, ma meno di un ottavo, perchè somiglia moltissimo al padre, infatti è una metamorfomagus, e ha gli occhi blu, non ghiaccio, marca Delacour> spiegò.

< capisco, ma hai portato una foto Domi? > chiese la zia.

< oh certo > rispose la nipote, tirando fuori una piccola foto. Raffigurata c'era una bambina che sorrideva, con solo due dentini, gli occhi blu ridenti anche loro, i pugnetti e i piedini che si muovevano freneticamente, mentre una mano, quella del padre, le faceva appena appena il solletico sul pancino con un dito. Gli occhi di Gabrielle si velarono di lacrime.

< oh! È tolmente bella! Sombra ieri che Victoire stringeva i pugni coscì, ed ora lo fa la sua bambina! Oh! > e scoppiò a piangere, mentre Roxanne le si sedeva vicino.

< su, non fare così Gabrielle, si sa il tempo passa > disse.

< hai rajon, Roxy, il tempo possa! > ripeté la donna, con le lacrime ancora agli occhi.

< bene. Andiamo al mare? > chiese Dominique.

 

§

 

Il giorno dopo l'arrivo, i ragazzi, decisero di passare una giornata al mare. Si sarebbero fermati in Francia cinque giorni, in quanto dopo Gabrielle sarebbe partita per l'Australia, a trovare i parenti di Albert.

Quel giorno la spiaggia non era molto affollata, ma faceva caldissimo, e i ragazzi provarono sollievo a mettersi in costume e gettarsi in acqua. Questa volta anche Dominique si fece il bagno.

 

Erano nell'acqua fresca e giocavano a pallavolo (un gioco babbano che gli aveva suggerito Hermione, e mentre Fred buttava Roxanne sott'acqua, James prendeva Lily e le faceva fare un tuffo all'indietro, Hugo si divertiva a stuzzicare Rose, e Louis era rimasto a palleggiare con Lucy, Dominique e Albus. Si stavano divertendo un mondo, e stare al mare, come facevano i babbani, non era poi così male, in fondo loro si divertivano benissimo senza magia!

 

La sera, la zia Gabrielle, aveva deciso di fare un barbecue e sua figlia, Chanel, che aveva capito che con James non c'era storia, voleva buttarsi a capofitto su Albus anche se erano parenti, perchè in fondo non c'era un legame di sangue.

< sciao Albus > disse, mentre quello stava mangiando una salsiccia dall'aria succulenta.

< oh, Chanel > si limitò a dire lui, con la bocca piena.

< mi chiedevo... beh... se magari avevi volia di fare una passegiata con moi, al chiar di louna sai, potremo smaterialisarsci a Parigi, so che tu fai il settimo anno > propose lei, con fare suadente, che lasciò Albus un po' perplesso.

< oh., si, frequento il settimo anno Chanel, ma ho sedici anni, perchè la preside, ha fatto saltare a me, Rose e al suo fidanzato nonché mio migliore amico, il quinto anno, facendoci fare i G.U.F.O, gli esami, direttamente al quarto. Però James si può smaterializzare e anche Dominique e Louis, potremmo chiedergli di portarci, già potremmo andare a Parigi. Ehi James! > e si allontanò, lasciando Chanel interdetta, in quanto voleva andare sola con Albus. Beh, meglio di niente.

 

§

 

Un'ora dopo erano tutti nella capitale francese, e che dire, era una città magnifica: la torre Eiffel si stagliava altissima sul panorama di un turbinio di luci e colori. La notte era appena iniziata a Parigi.

< che ne dite di andore in un posto carino che conosco? > chiese Chanel, sforzandosi di sembrare più inglese possibile.

< ok, guidaci tu > rispose James.

Si fecero strada fra vicoli e strade strette, fino a che non arrivarono davanti ad un portone di legno, intagliato con cura, che si trovava su un antico edificio, ricoperto da edera e fiori, in una stradina solitaria, dove per terra c'erano delle pietre.

< ontriamo si o no? > tutti annuirono e la ragazza aveva ragione: il pub era molto carino. Qua e là erano appese ghirlande e fiori, i tavoli erano intagliati in legno e sembravano provenire direttamente dalla corteccia degli alberi, il bancone era sempre di legno, ma più scuro. Ordinarono tre burrobirre e si fecero strada tra il pub affollato, andandosi a sedere su un tavolo un po' riparato dalla confusione.

< allora Chanel > esordì Lucy. < ci porti a vedere la torre Eiffel? Ci sono stata con i miei l'anno scorso e... > ma si interruppe subito e arrossì di botto.

< certo > rispose Chanel che sembrava non essersi accorta dell'espressione della ragazza. Ma a Lily, non era passata inosservata.

< che hai Lu? È successo qualcosa in Francia che non vuoi dirci? Dai a noi puoi dire tutto! > disse.

Lucy sospirò e cominciò a raccontare < la scorsa estate, quando sono venuta qui, una sera, mentre papà si era allontanato, conobbi un ragazzo, Pierre. Da quel giorno lui mi disse come rintracciarlo e ci vedemmo più volte, a insaputa dei miei genitori. Era molto carino e molto simpatico, così beh... tra una cosa e l'altra, quando mi portò a vedere la torre Eiffel... ci siamo baciati > tutti gli altri trattennero il fiato, perchè non pensavano che Lucy avesse già avuto una storia con qualcuno.

< e poi Lu? > incalzò Lily.

< e poi niente Lils, non ci siamo più sentiti, tutto qua, davvero. Allora ci andiamo a questa torre? >

 

Dopo una mezz'oretta, decisero di smaterializzarsi sulla torre, e li il panorama era magnifico: il fiume scorreva lento e pigro in mezzo alla città, sotto di loro c'era un enorme lago con fontane e giochi d'acqua e da quell'altezza e luci sembravano piccole lucciole che giocavano nell'ombra della notte, a rincorrersi all'infinito, mentre tutta la città era in movimento, e niente sembrava dormire.

< Wow! >

< magnifica! >

< è-è superba! >

< indescrivibile >

< indimenticabile >

Questi furono solo cinque dei molti commenti, tutti positivi, riguardanti quel momento.

Dopo quelle che sembrarono ore, dovettero smaterializzarsi ancora, perchè si era fatto tardi, e così andarono a dormire, mentre i ricordi di quella giornata erano ancora, nitidamente impressi nelle loro giovani menti.

 

§

 

Il giorno dopo, si ritrovarono in spiaggia, come al solito.

< Dominique! Aiuto! Dom svegliati andiamo! > Lucy scuoteva la cugina a più non posso e aveva un'aria eccitata e preoccupata allo stesso tempo.

< Merlino Lu! Stavo dormendo! Cos'è successo? > chiese la cugina sbadigliando.

< beh ecco... io... > cominciò Lucy, ma Rose finì la frase per lei:

< stavamo camminando quando lei ha indicato un ragazzo dicendo che era Pierre, quello della scorsa estate >

< davvero? >

< davvero Dom. Ora, cosa dovrei fare? Parlargli o far finta di nulla? Perchè se gli parlo non so... magari non mi riconosce, oppure pensa che io sia stata solo una cosa estiva, però se non gli parlo magari lui... >

< deciditi presto Lu, perchè sta venendo qui > mormorò Fred, appena uscito dall'acqua indicando un ragazzo biondo e bellissimo, dal fisico scultoreo, gli occhi azzurri e un sorriso da far girare la testa. Le ragazze rimasero a bocca aperta. Dominique si tolse gli occhiali e assunse un'espressione di stupore sul volto mentre borbottava: < q-quello, dico quello là è Pierre? Oh Godric! >

< Pierre! > gli andò incontro Lucy abbracciandolo forte. < quanto tempo! >

< mi sei moncata mon amour > disse lui, in pieno accento francese.

< anche tu! Ma dimmi come stai? > ma non fece in tempo a finire che le sue cugine corsero a presentarsi. Lui riemerse e continuò a parlare con Lucy.

< alora, petit, tuto bien? Non ti ho più sentita! Pensciavo che ci saremmo scritti!>

< lo so Pierre, ma sai, tantissimi impegni... poi la scuola... a proposito, come va a Beauxbatons? >

< oh bien. Io devo ancora fore un anno lì >

< scusami > si intromise Dominique < ma quanti anni hai? >

< sedisci mademoiselle Weasley! > lei arrossì, ma lì i ragazzi erano tutti così estremamente galanti?

Ma rimase comunque a bocca aperta. Lucy aveva solo tredici anni quando aveva baciato un ragazzo di quindici, se l'avesse saputo zio Percy...

< quanto starai qui Lulu? > chiese Pierre a Lucy, che arrossì per come era solito chiamarla.

< solo cinque giorni, sono in vacanza qui, dalla zia di Dominique, Gabrielle >

< Gabrielle? Gabrielle Delacour? > chiese lui.

< si beh, ora si è sposata, comunque è lei, perchè? > chiese Lucy.

< petit! La mia maman, è la miliore amica di Gabrielle! Oggi andiamo a prendere un tè da lei! >

< fantastico allora ci vediamo dopo >

 

§

Quel pomeriggio, Pierre e sua madre, erano a casa Stevans (cognome del marito di Gabrielle), e il ragazzo era seduto su un divano a parlare animatamente con Lucy, mentre Albus li guardava curioso, perchè era un po' geloso della sua cuginetta.

< sciao Al > disse Chanel, sedendosi accanto a lui.

< ciao > la salutò Albus.

< alora, a Hogvarts sono tutti carini come te? > chiese lei sfacciatamente.

< cosa? Oh ehm... grazie del complimento > disse arrossendo. < comunque ci sono molti ragazzi avvenenti, guarda James, è il più ambito, ma è fidanzato quindi niente, poi c'è il mio amico Scorpius, il ragazzo di Rose, che anche lui è molto ambito ma... Rose è parecchio gelosa e loro, come James e la sua ragazza, Evelyne, sono davvero innamorati > concluse lui.

< interessonte. Tu invesce? Hai la ragazza? > Albus quasi non sputò il tè a quella domanda. Era lui che sbagliava, o quella ragazza ci stava davvero provando con lui? Beh, perdeva tempo.

< in realtà si! Si chiama Alice, ed è... lei è... tutto per me... sono davvero innamorato cotto, anche

io >. Chanel parve turbata da questa affermazione e leggermente infastidita, ma non si perse d'animo.

< e.. c'è qualcosa che fa vacillare la vostra relazione? > chissà perchè, il suo accento francese era quasi del tutto scomparso, e Albus ebbe la vaga idea che quella conversazione stava diventando davvero imbarazzante

< no, è più solido che mai. E ora scusa, devo andare di sopra >.

Dopo un po', Pierre e Lucy si salutarono definitivamente con un leggero bacio, e lei era parecchio triste a lasciare lì il suo petit.

Fatto stava che, dopo tre giorni, i bagagli erano sulla porta e tutti salutarono e ringraziarono Gabrielle, Albert e Chanel per la loro ospitalità, anche se quest'ultima era sorpresa e arrabbiata, perchè nessuno l'aveva mai rifiutata, neanche i ragazzi fidanzati, ma Albus si, era davvero strano.

I ragazzi presero la passaporta e tornarono a casa, molto contenti dei cinque, bellissimi giorni, passati sulle meravigliose coste della Francia meridionale.

 

§

 

Bene lettori, devo dire che questo capitolo non mi entusiasma granché, specialmente la prima parte. All'inizio proprio non mi soddisfa, ma alla fine penso di essermi ripresa, inserendo un po' di peperoncino diciamo. Mi dispiace, ma non ho proprio trovato idee. Probabilmente perchè erano comunque tutti parenti, ma la vera vacanza con gli amici, la faranno il prossimo anno, quindi da quella, non resterete delusi.

E con questo vi congedo, al prossimo anno a Hogwarts!

 

 

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Capitolo 36
*** L'ultimo bentornati ***


L'ultimo bentornati

Quella mattina, James Potter e Albus Potter (insieme ad amici e parenti) si sarebbero ritrovati alla stazione di Kings Cross, sul binario nove e tre quarti, alle 11.00 in partenza per Hogwarts per l'ultima volta. Era strano, pensare che quel primo di settembre non sarebbe mai stato più come quello. Da quando avevano iniziato Hogwarts, i due ragazzi non facevano altro che pensare a come sarebbe stato essere grandi, e poter definire quel castello come casa loro, e non avere più la possibilità di essere appellati come bambini. Ma in quel momento, qualcosa era cambiato, era come se, per un assurdo paradosso del destino, avrebbero voluto tornarci, bambini. Si, tornare ai loro undici anni, quando, per la prima volta avevano goduto delle meraviglie di Hogwarts, e non stare lì, come stoccafissi, a guardare la locomotiva scarlatta, che, come sempre, sbuffava vapore. Anche quello gli sarebbe mancato, anche solo guardare il vapore prendere forme nuove e divertenti, o magari il correre a perdifiato perchè il treno stava per partire e la mamma ancora non li voleva lasciar andare. Si guardarono, e sorrisero. Era la prima volta che provavano la stessa cosa, la stessa identica emozione. Ognuno di loro aveva sempre reagito in modo differente agli eventi passati, come ad esempio la nascita di Lily, ma in quel momento, erano legati dallo stesso sentimento, dagli stessi pensieri, dallo stesso legame. Quel legame, che, come un filo invisibile aveva per un'estremità loro, e per l'altra Hogwarts. Dopo aver inspirato profondamente, salutarono i genitori e salirono sul treno, quel primo di settembre alla stazione di Kings Cross, sul binario nove e tre quarti, alle 11.00.

 

§

 

Dominique, Evelyne, James, Albus, Alice, Alex, Louis, Rose, Scorpius e Rachel si ritrovarono in uno scompartimento, senza nessuno per il quale quello non fosse stato l'ultimo anno a Hogwarts. Erano silenziosi, ed evitavano accuratamente di guardarsi.

< allora > esordì Louis un po' imbarazzato da quel silenzio opprimente. < passata bene l'estate? > gli altri annuirono, ma non diedero segno di voler continuare la conversazione, così, il pesante silenzio tornò su di loro. Era fastidioso, si, quello stare zitti, ma loro lo reputavano necessario. Ad un certo punto, la porta dello scompartimento si aprì ed entrò Lily, con il viso infiammato dall'eccitazione per un nuovo anno.

< allora ragazzi? Cosa sono questi musi lunghi? > ma non ottenendo risposta, la giovane Potter, li guardò con fare inquisitore, prima di rispondersi da sola. < ah, ho capito! Essendo il vostro ultimo viaggio in treno per l'andata, dato che avete deciso di passare il Natale a Hogwarts, siete tristi no? > alcuni di loro annuirono, altri non risposero affatto.

< beh, questa mi sembra una cosa stupida > continuò imperterrita Lily. < andiamo ragazzi! Dato il fatto che è l'ultimo viaggio, godetevelo! Guardatevi intorno, assaporate ogni attimo e ogni visione di questo momento, non sciupatelo restando in silenzio. Divertitevi, come sempre, perchè il solito viaggio, si passa così, ed è così che voi lo dovreste ricordare! Come uno normale! Non come l'ultimo. Andiamo, le cose abituali e semplici sono quelle impresse meglio nella nostra memoria, perchè sono ricorrenti, a lungo andare i ricordi svaniscono, imprimete nella vostra mente, bei ricordi, di risate e chiacchiere, non di silenzi e tristezza. > concluse il suo discorso, capendo di aver centrato nel segno, ma gli altri continuarono imperterriti a guardare il soffitto, o fuori dal finestrino, o a fissare Lily come fosse un'aliena. Lei sbuffò e uscì dallo scompartimento, lasciando quell'abitacolo pieno di silenzio. Dopo quelle che parvero ore, ma che in realtà erano minuti, finalmente qualcuno parlò.

< Lily ha ragione > disse Albus, con la voce un po' roca, come se quello stare in silenzio l'avesse messa in disuso.

< prego? > chiese Rose, un po' stupita.

< ho detto che Lily ha ragione > ripeté il cugino.

< questo l'ho capito, vorrei sapere perchè > continuò Rose.

Gli altri li fissavano un po' arrabbiati, in quanto avevano interrotto il silenzio che li rassicurava, o meglio, che evitava di fargli pensare a quell'anno.

< perchè dovremmo avere un bel ricordo del nostro ultimo viaggio, non uno brutto non credete? > chiese Albus, un po' triste, ma fu James a rispondere, non Rose.

< te ne penti Al? > chiese.

< c-come, di cosa? >

< potresti essere contento come gli altri. Potrebbe essere il tuo sesto anno. Potresti non avere la nostra stessa tristezza, e neanche voi > disse rivolto a Rose e Scorpius.

< no > rispose Albus, mentre James lo guardava sorpreso

< no? > chiese.

< no > ripeté il fratello. < perchè, se fossi al sesto anno, non avrei potuto condividere né con te, né con gli altri questo momento, e dato che noi, già non condividiamo nulla, da una parte sono contento di poter stare, anche solo in silenzio, vicino a mio fratello, senza litigare o scambiare battute, e prima o poi, questo momento sarebbe arrivato comunque no? > concluse Albus.

< grazie Al > disse James.

< di cosa? >

< beh, di essermi sempre accanto > poi un sorriso gli si dipinse sul volto. < d'altronde me lo devi, hai decapitato il mio peluche! > nello scompartimento tutti scoppiarono a ridere, e si resero conto, che la piccola Lily aveva ragione, che col senno di poi, avrebbero rimpianto di non essersi divertiti, che avrebbero avuto bei ricordi.

< al viaggio d'andata passi pure, ma non credo che riuscirò a ridere a quello di ritorno > disse Rachel, funerea.

< andiamo Rachel! Non pensiamoci ora! > esclamò Alex, un po' più allegro, dopo la battuta di James.

 

§

 

Il banchetto, fu ottimo come al solito, e dopo una bella mangiata, si recarono tutti nei loro letti a baldacchino. Si, pensavano, quello che gli sarebbe mancato di più, sarebbero stati i banchetti di Hogwarts!

 

La mattina dopo, sarebbero iniziate le lezioni, e a trasfigurazione, la McGranitt, cominciò con un discorso, davvero disarmante, sui M.A.G.O.

< agli esami del quinto non aveva dato così peso alla loro importanza. Si vede che ci reputava davvero capaci > ridacchiò James, facendo ridere Dominique, che gli era seduta affianco.

< Potter, Weasley? Oh, quante volte ho pronunciato questi nomi, ovviamente i proprietari erano diversi ma... > e le sfuggì un sorriso, probabilmente al ricordo di Harry e Ron < ciò non vi da la facoltà di non ascoltare > e detto questo riprese il suo discorso. < come stavo dicendo, questi esami sono i più importanti, segnano la vostra entrata nel mondo del lavoro, nel reale mondo magico. Ora, quello che voglio dirvi io, è che fuori da Hogwarts, la vita è ben diversa. Nessuno vi toglierà il peso delle responsabilità dalle spalle, sarete solo voi a decidere del vostro futuro. Ricordatevi che dovete essere sempre prudenti nelle scelte che farete, e dovrete cercare di fare quelle giuste. Gli errori, non sono mai irreparabili, ma, come dice un detto babbano, sempre meglio prevenire che curare. Scegliete bene quello che volete fare, non fate qualcosa che non vi piace, ve ne pentirete per tutta la vita > scrutò gli studenti che la osservavano, come se dietro di lei ci fossero tutte le risposte alle domande che gli frullavano in testa riguardi i loro futuri < detto ciò, cominciamo la lezione. Abbiamo imparato a far evanescere gli oggetti, parecchio tempo fa no? Bene, oggi, parleremo di come evocarli, cioè, del processo inverso. Badate bene, è molto complicato > .

E così cominciarono la lezione. Al termine, tutti i professori gli fecero la ramanzina sugli esami, e gli spiegarono il programma per quell'anno.

 

§

 

< saranno difficilissimi, mi ha detto > stava raccontando Louis in sala comune, agli altri.< tanto per non mettermi sotto pressione eh? Cioè, Rauf si diverte a farmi innervosire ancora di più per questi stupidissimi esami > concluse il ragazzo con aria da funerale.

< non sono stupidissimi sono...>

< il passaporto per il vero mondo magico. Bla bla bla. Lo so Alice! Me lo ripeti venti volte al giorno! > disse Louis, lasciando Alice indispettita.

< comunque > esordì Evelyne < secondo me non dovremmo preoccuparci. Voglio dire, la dinamica già la sappiamo, abbiamo affrontato i G.U.F.O! E poi, sarà pressapoco lo stesso, solo con gli argomenti più difficili... > e assunse un cipiglio preoccupato, perdendo l'aria da ragazza sicura, nel giro di circa dieci parole.

< basta! I M.A.GO sono fra circa nove mesi ragazzi, nove! > disse Jamie.

< lo so Jamie, ma nove mesi passano in fretta > commentò Dominique.

< ecco, appunto, ce ne preoccuperemo a tempo debito, ora godiamoci il nostro ultimo anno! >

 

§

 

< Oh, no! > sbottò Dominique, la mattina, a colazione, lanciando un'occhiata al pezzo di carta che la sua compagna, Jessica Thomas, teneva in mano.

< ebbene si > rispose quella < dato il fatto che ho flirtato con uno dei redattori del giornalino scolastico, Jake Corner, di corvonero, adesso ho una rubrica insieme a Kelly e Rebecca, siamo tre amiche inseparabili >

< io direi che siete tre galline detestabili! > commentò la bionda, che con aria afflitta guardava il giornale.

< non ti conviene offendere Weasley, potresti pagarne le conseguenze > sentenziò Jessica indicando il giornalino, e sparendo a braccetto con le altre tre decelebrate.

< cos'è successo Dom? > chiese Alice, sedendosi accanto a lei insieme a James, Albus ed Evelyne.

< guardate lì > e indicò una copia del pezzo di carta traditore, lasciata sul tavolo.

< no, non è possibile! Dobbiamo dirlo alla McGranitt! >

< non possiamo fare nulla Ali, lei non è direttrice, non dirà chi le consente di scrivere, e la McGranitt non potrà mandare via Jake Corner, il traditore > rispose Dominique.

< giusto. Beh, diamo un occhiata > disse Alice, prendendo il giornale. Dopo qualche minuto, fissò Evelyne e James, dicendo < Oh-oh >

< che cosa? > ma James non fece in tempo a finire la frase, e lesse l'articolo.

 

Abilità da pozionista.

Ebbene si, cari lettori, il vostro Jake Corner, vi rivelerà tutti i segreti della coppia più “bella” (tra virgolette perchè non lo è) di Hogwarts. Vi chiederete come mai non ne abbiamo mai parlato. Beh, alcun idioti hanno mandato via le tre direttrici più in gamba del nostro giornale, non c'è stato modo di parlarne, ma adesso, chiariremo alcuni punti bui della nostra cara coppietta.

Mi è giunta voce, che la nostra cara Evelyne Cliffer, fidanzata ufficiale di James Potter, sia un abile pozionista. Ora, quello che mi viene da pensare, data la sua mediocre bellezza l'avvenenza del suo ragazzo, è che magari lei, ha fatto cadere una certa pozioncina nel succo di zucca mattutino dell'ignaro James. Come infatti avevano ripetuto più volte, i ragazzi erano solo amici, talmente amici, che anche se ci fosse stato qualcosa tra loro non avrebbero voluto comprometterlo. Allora, cari amici, non vi fa pensare il fatto che d'un tratto, siano diventati qualcosa di più?

Chiunque avesse informazioni al riguardo, può rivolgersi direttamente a me.

 

Jake Corner.

 

Evelyne era rimasta impietrita e James, finiva di leggere, disgustato.

< sarà stata sicuramente Rebecca > commentò.

< non ci aiuta scoprire chi è stato James! > rispose Evelyne sarcastica.

< ok, ma non scaldarti tanto >

< scusa > disse lei.

< Dom, dove vai? > chiese James mentre vedeva sua cugina avviarsi al tavolo dei corvonero.

< a scuoiare un corvonero! > rispose l'altra imbestialita.

 

< CORNER! > gridò Dominique, mentre quello si faceva piccolo piccolo.

< c-che vuoi? > chiese, tentando di dimostrare un minimo di coraggio di fronte agli occhi infiammati di lei, e di tutta la Sala che li stava osservando curiosa.

< VOGLIO SAPERE, PERCHE' AIUTI MISS FORTUNA E QUELLE ALTRE DUE OCHE GIULIVE SENZA CERVELLO A SCREDITARE ME', O LA MIA FAMIGLIA O I MIEI AMICI! DIMMELO > gridò la ragazza, mentre lo prendeva per la cravatta e lo tirava con aria minacciosa, brandendo una forchetta con attaccato un pezzo di bacon.

< i-io, non so cosa stai dicendo > disse lui, cercando di mostrarsi calmo.

< no? Allora te lo spiego io > disse lei, girandogli intorno, con la cravatta in mano e per poco non lo strozzava.

< bene, io voglio sapere PERCHE' OGGI QUELL'IDIOTA OSSIGENATA DELLA THOMAS, MI HA DETTO CHE AMMALIANDOTI, TU LE HAI FATTO SCRIVERE QUELL'ARTICOLO? CHE RAZZA DI PERSONA SEI? > urlò, mentre lui deglutiva spaventato.

< i-io s-sono un ragazzo per bene >

< io sono un ragazzo per bene gne gne gne > ripeté lei, facendo l'imitazione con una vocina stridula, urlando sempre di più < I RAGAZZI PER BENE NON SI LASCIANO ABBINDOLARE DA UNA CASTANA SENZA CERVELLO! I RAGAZZI PER BENE, SONO PIU' INTELLIGENTI DEI TIPI COME TE! Pensavo fossimo amici Jake! > concluse, sussurrando le ultime parole, lasciando la cravatta del ragazzo, inspirando profondamente e lisciandosi la gonna. < bene > disse < mi sono sfogata. E tu! > e si avvicinò pericolosamente a Jake < vedi di non far uscire più un articolo del genere o te la vedrai con la famiglia al completo, e non siamo pochi! > e detto ciò se ne andò, lasciando il ragazzo impietrito.

Da quel giorno in poi, non ci furono più scoop o gossip su quel giornalino, solo notizie scolastiche.

 

§

 

Bene lettori, direi che stavolta sono abbastanza soddisfatta del capitolo, e a dire la sincera verità, mi sono sentita anche io un po' triste per loro. Il prossimo capitolo sarà... una sorpresa, e riguarderà qualcosa che voi già avete letto, non scritto da me, ma dalla nostra amata J.K. Rowling. Alla prossima!

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Capitolo 37
*** i thestral ***


I thestral

Erano passati un paio di mesi dal banchetto iniziale, e la preparazione per i M.A.G.O risultò essere abbastanza complicata, tanto che gli studenti erano più in crisi dell'anno dei G.UF.O. Le lezioni erano sempre più difficili e i professori stressavano gli studenti con carichi di compiti e discorsi demotivanti. Albus, in tutta quella confusione, sembrava l'unico tranquillo, forse perchè quel ragazzo era dotato di una calma ultraterrena e cercava di calmare anche Alice, che questa volta era scoppiata e non era riuscita a dimostrarsi tranquilla.

 

§

 

Albus era, come al solito, sulla torre di Astronomia, stavolta solo. Guardò fuori dalla finestra, quando vide delle strane creature in lontananza, che volavano, sembravano dei cavalli neri scheletrici, che avevano la pelle attaccata alle ossa. Possibile che fossero...

Poi d'un tratto Albus ricordò: possono essere visti solo da chi ha visto la morte.

E lui aveva visto qualcuno morire. Non l'aveva mai detto a nessuno, ma nell'avventura del quadro, aveva visto un uomo morire. Il fatto che poi non sia stato male per questo, perchè lì la vita veniva ripetuta all'infinito, era irrilevante, perchè comunque aveva visto la morte. Ebbe paura. Non lo seppe spiegare, forse era il fatto che non sapeva se quegli esseri, che erano legati così tanto alla morte, potessero essere innocui, erano comunque creature che ricordavano la scomparsa di qualcuno. Poi, ricordò di nuovo: non devi preoccuparti per i thestral, sono creature gentili, non c'è niente di spaventoso in loro. E comunque non arriverai a scuola in carrozza, ci andrai in barca.

Suo padre gli aveva assicurato che non erano animali pericolosi e lui li vedeva. Ma allora perchè non li aveva visti prima? Perchè non li aveva visti trainare le carrozze?

Divorato dal dubbio, decise di far visita alla professoressa McGranitt.

 

Quando entrò nello studio della preside, non la trovò, ma la sua attenzione fu attirata da un ritratto proprio dietro la poltrona del preside: la barba argentea ricadeva brillante sul petto e due occhi azzurri lo osservavano dietro gli occhiali a mezzaluna.

< sei proprio uguale a tuo padre > disse l'uomo, che intanto si era messo seduto meglio.

< mi scusi, lei è il professor Silente vero? > chiese Albus.

< oh, si caro ragazzo e io so che tu sei il figlio di Harry, e non sai quanto gli somigli > rispose Silente.

< me lo dicono tutti. Quindi io porto il suo nome? >

< si, ragazzo, hai il mio stesso nome, e a quanto mi dice la professoressa McGranitt, sei anche molto intelligente, come lo sono io > Albus arrossì a quel complimento, poi chiese.

< professore? Potrei chiederle una cosa? >

< oh, certo caro ragazzo, evidentemente hai ereditato la gentilezza da tuo padre, che a sua volta la aveva ereditata da sua madre, comunque chiedi pure > disse Silente

< io, beh, per alcune circostanze, vedo i thestral, ma me ne sono accorto solo oggi, e non riesco a capire perchè non li vedo trainare le carrozze >

Silente ridacchiò e lo guardò con i suoi occhi azzurri che sembravano divertiti.

< scommetto che quelle circostanze facciano parte di un evento successo al quinto piano, e abbia a che fare con il signor Gereman e sua figlia Marina, dico bene? >

< si professore, ma lei come fa a saperlo? > chiese Albus che era arrossito un'altra volta.

Silente rise di nuovo.

< sono un ritratto, ricordi? Posso spostarmi! > allora il ragazzo capì che evidentemente il professore si era spostato di quadro in quadro fino ad arrivare al quinto piano.

< comunque > riprese Silente < per la tua domanda c'è una semplice risposta. La professoressa McGranitt ha preferito fare un incantesimo alle carrozze piuttosto che mettere i thestral alla loro guida, lei dice che lo ha fatto per ragioni di sicurezza, ma io credo che sia un po' spaventata da quelle creature, anche se non ce n'è motivo > concluse, mentre ridacchiava di nuovo.

< grazie professore, ora capisco mio padre parlava di lei a cosa si riferiva, e sono d'accordo con lui nel constatare che è un uomo veramente straordinario, come non manca mai di ripetermi, e sono fiero di portare il suo nome >.

Silente non parlò, ma Albus giurò di aver visto una lacrima scendere sul volto dell'ex preside.

< come fai a dirlo? Abbiamo parlato così poco! > chiese poi l'uomo.

< lo so, ma è incredibile come scambiare poche parole con lei, mi abbia rassicurato, ed essendo io, un po' paranoico, a me basta perchè possa giudicarla un grand'uomo. Non solo per questo certo, ma per tutte le cose che ha fatto, e mio padre mi ha raccontato di come si era affezionato a lui, e di come lui si era affezionato a lei > rispose Albus.

< Grazie a te, Albus, mi hai fatto rivedere Harry per un momento. Siete molto simili voi due, ma lui non era proprio così pacato come lo sei tu >.

Silente sorrise e il ragazzo non potè fare a meno di sorridere anche lui.

< Potter? Che ci fai qui? > era la professoressa McGranitt che era entrata nell'ufficio in quel momento.

< mi scusi professoressa, avrei voluto parlare con lei, perchè avevo un dubbio, ma ho già risolto grazie > e detto ciò fece un occhiolino al professor Silente, che ricambiò e dopo aver fatto un breve inchino alla professoressa McGranitt uscì dalla stanza.

Silente sospirò.

< cosa voleva il ragazzo, Albus? > chiese la McGranitt.

< aveva un dubbio, Minerva, e quel ragazzo, mi ha fatto trovare qui, con Harry, un'altra volta, come quando, insieme, parlavamo del passato, o di quell'universo ignoto, che chiamiamo futuro >

Minerva annuì, abituata ormai ai discorsi un po' particolari dell'ex preside.

 

§

 

Dominique era seduta nella sala comune di corvonero, con il suo ragazzo, Alex. Si erano rincorsi per parecchio tempo, ma adesso, finalmente, potevano stare insieme in pace. Nonostante questo, Dominique aveva un dubbio, riguardo ad una cosa importante.

< ehi Alex >

< Mmh? >

< beh ecco... > si interruppe un attimo, per incontrare gli occhi del ragazzo. < cosa succederà? >

< in che senso cosa succederà? > chiese lui perplesso.

< voglio dire dopo. La fine della scuola. io.. vorrei entrare al Ministero, e studiare Magisprudenza >

< ehm... quindi? Dominique non so dove tu voglia arrivare sinceramente! >

< io intendo tra noi Alex! Cosa succederà tra noi! Io vorrei terminare gli studi prima di, beh, intraprendere come dire... una convivenza! > disse lei rossa in volto.

< certo che si Dom! Anche io voglio entrare al ministero, e anche io credo sia meglio terminare gli studi prima di cominciare qualcosa di più serio. Sei più tranquilla ora? > lei annuì e si rilassò un po' di più.

 

§

 

I ragazzi si trovavano alla lezione di trasfigurazione, e l'unico che non aveva avuto problemi, come al solito, era James. Il ragazzo era davvero portato per la materia, anche per difesa contro le arti oscure ma la capacità di poter trasfigurare gli oggetti lo attirava di più.

La campanella suonò, e tutti si alzarono, ma la McGranitt chiamò < Potter? > Albus e James si girarono, la professoressa alzò gli occhi al cielo e poi disse < perchè Harry doveva fare più di un figlio! Con tutti questi Potter in giro! Comunque mi riferivo al Potter più grande >

Albus salutò, e nell'aula c'erano solo la McGranitt e James.

< voleva parlarmi? > chiese quest'ultimo, sperando che l'argomento non riguardasse le caccabombe nel bagno di Mirtilla Malcontenta, opera sua e di Fred. Doveva lasciare il segno no?

< James > cominciò lei in tono più dolce del normale, e lui si stupì che l'aveva chiamato per nome.

< tu devi sapere, che oramai per insegnare, io beh... non ci riesco più, e avrei deciso di prendere solo l'incarico di preside > adesso si che cominciava a sentirsi confuso il ragazzo, perchè stava dicendo quelle cose a lui? Ma la McGranitt sembrava aver notato la perplessità del ragazzo, così, in tono sbrigativo, disse < vorrei che al mio posto venisse un degno successore James e tu lo saresti. Avrei pensato di proporti, appena uscito dai M.A.G.O, un tirocinio qui a Hogwarts, con me, per tre anni, poi prenderai pieno possesso della cattedra, so che ne sei all'altezza >.

A James brillarono gli occhi. Un lavoro? Ancor prima di lasciare la scuola un offerta di lavoro? Per di più la cosa che gli piaceva di più?

< grazie professoressa McGranitt, è ovvio che accetto! Amo questa materia e non avrei potuto immaginare di meglio! Sono... contentissimo, grazie ancora! > e detto questo salutò la professoressa, che si ritrovò a pensare. Harry Potter non era mai stato tanto ferrato in trasfigurazione, ma comunque era un ottimo studente, solo che suo figlio... era un altro paio di maniche, James era il suo degno successore, e aveva tutte le carte per diventare un ottimo, anzi stupefacente insegnante! Era giovane, ma aveva talento e capacità di concentrazione quando ci si metteva, e lei sapeva, in cuor suo, che, nonostante non facesse favoritismi, era il suo studente preferito. Sorrise al pensiero di dover lasciare tutto in mano a quel ragazzo, ma si rassegnò, il tempo per fare l'insegnante era finto. Largo ai giovani!

 

James, intanto era corso in sala comune dove aveva dato la notizia alla famiglia e gli amici.

< ma è fantastico! > esclamò Evelyne dandogli un bacio sulla bocca.

< bravo fratellino! > lo abbracciò l'uragano Potter, che era sua sorella Lily e un turbinio di capelli rossi lo avvolse completamente.

< complimenti fratello! > disse Albus dandogli una pacca sulla spalla. Dopo un po', Lily si irrigidì.

< che hai Lils? > chiese James.

< Jamie, quando tu diventerai professore, io sarò ancora ad Hogwarts, il che vuol dire che sarai il mio insegnante di trasfigurazione! > esclamò inorridita.

James rise e tutti lo guardarono stralunati.

< vi pare possibile? No! La McGranitt mi farà fare tre anni di tirocinio, giusto in tempo perchè voi tutti lasciate la scuola no? Anche perchè se non l'avrebbe fatto, glielo avrei chiesto io. Ma ti immagini? Mi avresti dovuto dare del lei! Ah ah ah, Merlino! > Lily si rilassò un po', poi disse.

< sai che non ti avrei mai dato del lei, ma sarebbe stata comunque una situazione assurda, non trovi. E poi, se ci pensi, i nostri nipoti e figli dovranno comunque darti del lei anche se sei loro zio, o padre! Beh, Alice fa così, non è un po' strano Ali? >

< all'iniziò si > cominciò Alice < non riesci ad abituarti all'idea che devi trattare tuo padre come un professore, quindi con distacco, poi io e mio padre abbiamo sempre avuto un rapporto speciale, io sono la sua piccolina! Ma poi ci si fa l'abitudine, e lui mi ha aiutata! > concluse la ragazza, che stava comodamente seduta sulle gambe di Albus.

< non preoccuparti Lils! Ci sarà tempo! > esclamò James.

< perchè non facciamo un gioco? > propose Evelyne

< che tipo di gioco? > chiese Hugo.

< ognuno di noi, deve dire la carriera che gli piacerebbe intraprendere. Dimentichiamo qualsiasi cosa detta in passato, anche se avete cambiato idea fa lo stesso, ditelo. Va bene? >

chi altri annuirono e lei cominciò con il giro di domande.

< Dominique? > chiese.

< Magisprudenza >

< Alex? >

< vorrei lavorare all'Ufficio di Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, sapete che seguo Cura delle Creature Magiche no? >

gli altri annuirono ed Evelyne continuò il giro.

< Fred? >

< ovviamente io e Roxanne lavoreremo al negozio di papà, vero Roxy? > la sorella annuì e il giro riprese.

< Lucy? >

< non ci ho pensato bene ancora, ma credo di voler aprire un locale, un giorno >

< ambizioso! > disse Evelyne prima di ricominciare le domande. < Albus? >

< medimagia >

< Alice? >

< io lavorerò come ricercatrice, nel campo dell'Erbologia, ma quando mio padre vorrà andare in pensione, prenderò il suo posto come insegnante >

< Lily? >

La ragazzina arrossì, poi disse < vorrei entrare nella nazionale di Quidditch >

James per poco non cadde dalla sedia < c-come? >

< vorrei entrare nella squadra il prossimo anno >

< siamo fieri di te Lily> intervenne Albus, seguito da James, un po' meno convinto.

< bene, continuiamo > disse Evelyne < Hugo? >

< beh, anche io vorrei entrare nella nazionale di Quidditch >

< Louis? > tutti attendevano la risposta di Louis, erano quasi sicuri che optasse per il Quidditch anche lui, ma evidentemente si sbagliavano.

< voi... forse non lo sapete, ma sono il migliore della classe in Aritmanzia, anche se non lo do vedere e la professoressa Paygan, che insegna la materia, ha chiesto anche a me di fare il tirocinio > nella stanza calò il silenzio, se non fosse per Dominique che cadde dalla sedia con un sonoro tonfo non si muoveva niente, fissavano tutti Louis e lui, per tutta risposta fissava il pavimento.

Nel silenzio, dopo essersi ripresa, fu Dominique a parlare.

< perchè non ce l'hai detto Lou? > chiese.

< perché? Probabilmente mi avreste preso in giro, avreste riso, vi sareste burlati di me, come fate sempre quando c'è un esame e la prima volta che vado bene in qualcosa, non mi sento di condividerla per poi farmi sentir dire che sono un bugiardo! > esclamò Louis rabbioso.

Gli altri rimasero in silenzio, ma con sorpresa di tutti fu Rose a parlare, e dato che lei non si intrometteva mai nelle litigate, era una cosa strana.

< sai che ti dico Lou? Hai ragione! Noi ti abbiamo trattato come uno sciocco. Ma ti dico anche un'altra cosa: tu ce lo hai fatto credere! Tu stesso facevi battute sul fatto che andavi male a scuola, e non prendertela con noi! Perchè sei stato tu il primo a definirti una capra, anche se io non l'ho mai pensato > concluse.

< no? > chiese Louis

< no Lou. Sai come la penso. Sai che credo che ognuno di noi a parte la Wilson, la Sheldon e la Martin, abbiamo un cervello, ed ero e sono sicura che ne hai uno anche tu, e che sei intelligente, ma che non lo vuoi far vedere per non far trasparire la tua vera forza, in quanto non vuoi che gli altri ti considerino un secchione > disse Rose tutto d'un fiato.

< come fai ad avere sempre ragione, me lo spieghi? > chiese Louis sorridendo.

Rose lasciò perdere la ramanzina e abbracciò il cugino.

< sono figlia di Hermione Granger non ricordi? > chiese.

< ok ragazzi, dato che mancano poche persone, riprendiamo il giro, e spero che nessuno si meraviglierà della volontà di intraprendere determinate carriere.... bene... ah ecco! Rose? > chiese Evelyne.

< Magisprudenza, anche io come Dom >

< Scorpius? >

< entrerò all'ufficio trasporti, ho sempre odiato quelli che non mi facevano aprire i camini per andare dagli amici, quando mio padre non lo sapeva, voglio vendicarmi! >

tutti risero ed Evelyne continuò.

< bene, chi è rimasto? Ah Rachel >

< in realtà anche io, come Albus vorrei intraprendere la carriera da medimaga >

< senti Ev > cominciò James < perchè non ce la dici tu, adesso, la carriera che vorresti intraprendere? >

< oh ehm... mancano i gemelli Scamandro, oh, non sono qui > disse Evelyne nervosa.

< Lorcan e Lysander dirigeranno il Cavillo, non appena la madre vorrà lasciargli le redini, nel frattempo la aiuteranno in questo > disse Roxanne.

< sei in trappola Evelyne! Devi dirci cosa vuoi fare della tua vita! > disse James.

< io... ehm... in realtà... Oh bene! Lo dirò, voglio diventare un Auror >

Silenzio. Ma questa volta nessuno cadde dalla sedia. James si limitò ad uscire furioso ed Evelyne gli corse dietro, mentre in sala comune, appena i due ragazzi la ebbero lasciata, cominciò ad infuriare la discussione.

 

< Jameeeeees! > gridò la ragazza, cercando di seguire il fidanzato. Lo cercò ed infine non fu sorpresa di trovarlo davanti al lago. Piangeva. A lei le si strinse il cuore a vederlo così.

< perchè? > chiese lui, prima che Evelyne potesse aprire bocca. < perchè vuoi farmi questo? > alzò gli occhi gonfi mentre lei lo fissava perplessa.

< venticinque anni fa > cominciò < io non ero ancora nato, ma ci fu una terribile guerra. Non devo essere io a raccontartela perchè già la conosci credo > lei annuì e lui continuò < persero la vita persone che la morte mi ha privato il piacere di conoscere. Mio zio Fred, i genitori di Teddy... >

< James > provò Evelyne ma lui la interruppe < no, lasciami finire per favore. Sono sicuro che ti chiederai perchè io provi tanto dolore per persone che non ho mai conosciuto e per una guerra che non ho mai combattuto né vissuto. È questo il punto. Il fatto di non aver conosciuto quelle persone, mi fa stare peggio, mi fa provare rabbia, perchè non ho avuto la possibilità di avere la loro compagnia, e fa male. Per quanto riguarda la guerra, quello che invece mi fa soffrire sono le continue allusioni a questa. I sopravvissuti ne parlano spesso, e fa male non capire cosa si prova, fa male non sapere come fare a consolare tua madre quando le vengono gli occhi lucidi al solo pensiero della morte di suo fratello, fa male quando tuo padre, a volte, fissa il vuoto e tu vedi passare nei suoi occhi un impercettibile nota di dolore, fa male, perchè non sai cosa vuol dire, né la guerra, né la morte, né tanto meno la vera sofferenza. È il non riuscire a capirla che mi fa star male Evelyne. Ora tu, mi vieni a dire che vuoi diventare Auror. E ho paura. Perchè nonostante non sappia cosa vuol dire, ho paura di soffrire. So che può sembrare un controsenso, ma la voglia di capire il dolore, è ben diverso dalla paura di provarlo. Vorrei solo sapere ciò che provano i miei genitori o i miei zii, ma non vorrei provarlo. E mi sento strano da solo, perchè nella mia testa c'è una confusione assurda. Ho semplicemente paura, credo, dato che non sono più sicuro dei miei sentimenti, che la morte, possa negarmi la possibilità di viverti Evelyne, come mi ha tolto quella di conoscere alcune persone. Riesci a capirmi? > per un attimo James pensò che Evelyne se ne sarebbe andata, perchè i suoi pensieri erano troppo complicati, ma la ragazza sorrise e gli disse.

< tu non mi perderai James. La sofferenza che c'era un tempo, ormai non c'è più e il lavoro da Auror non è pericoloso come prima. Tu dici di essere complicato, ma io ho capito il tuo discorso e quello che provi, nonostante non sappia cosa significhi, perchè non ho genitori né parenti reduci dalla guerra. Io ti amo James, e se non fossi sicura di non correre rischi estremi, rinuncerei alla carriera per non separarmi da te. Fidati di me > concluse. James annuì e ricominciò a piangere sulla spalla di Evelyne.

 

§

 

Bene lettori, come capitolo mi sembra molto riflessivo questo no? Ma credo che ormai abbiate capito che io stessa sono un tipo riflessivo. Spero che abbiate capito il ragionamento di James, e la differenza tra il voler capire la sofferenza, anche solo per consolare i propri cari e avere paura di provarla, vedendoli stare male. Vi congedo cari lettori, vi ho già annoiato abbastanza no? Alla prossima con il Natale a Hogwarts!

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Capitolo 38
*** Natale a Hogwarts ***


Natale a Hogwarts

Dai mormorii eccitati che echeggiavano nei corridoi, era palese, che la fine del trimestre era alle porte. Il freddo era pungente, ma agli studenti non importava andare in giro imbacuccati dalla testa ai piedi, erano troppo contenti dell'arrivo del Natale, da poter badare a cose come il freddo.

Hogwarts era in festa in quei giorni, e in quel periodo dell'anno era più splendida che mai: dovunque era stato appeso il vischio da cui i ragazzi si tenevano alla larga, mentre le ragazze ci si nascondevano sotto furtive; splendide ghirlande di agrifogli e ribes rossi scendevano dai soffitti, tutt'intorno alle scale c'erano metri e metri di festoni, per lo più piante innevate con ghiaccioli appesi; mentre la Sala Grande era un trionfo perchè i dodici alberi di Natale erano stati adagiati ai lati dell'enorme salone e decorati con quanta più minuzia possibile, e dal soffitto incantato cadeva neve asciutta e calda.

 

§

 

Albus e James entrarono nella sala comune di grifondoro correndo, con l'aria terrorizzata.

Alice ed Evelyne gli andarono incontro.

< cos'è successo? > chiese Alice mentre tranquillizzava il fidanzato.

< cos'è successo? > rispose lui < cos'è successo? C'è che le ragazze sono pazze ecco cos'è successo> ma notando l'espressione perplessa delle ragazze continuò < ci placcano. A me e James, nei corridoi, vogliono farsi baciare e fanno apparire il vischio sopra le nostre teste e dobbiamo sbrigarci a scappare! Come se non ce ne fosse già abbastanza di quell'odiosa pianta! > terminò.

< cosa? Se qualcuno prova a baciarti dovrà vedersela con me! > esclamò Alice indignata, mentre Evelyne, astuta, propose.

< e se vi accompagniamo noi per i corridoi, quando possiamo? Così non sarete costretti a scappare sempre! Dai andiamo a fare una prova! > gli altri annuirono e si avviarono verso i corridoi.

Subito la popolazione femminile, avvistando i due Potter, andò in subbuglio, ma appena notavano le loro fidanzate accanto a loro, non potevano fare a meno di lanciare a quest'ultime, occhiate di fuoco.

Ad un certo punto, notarono il vischio sopra di loro e le due ragazze baciarono i fidanzati con tanto entusiasmo, da far girare tutto il corridoio. Ma la missione era riuscita: le oche si erano rassegnate e li avevano lasciati perdere, almeno fino a che ci fossero state Evelyne e Alice tra i piedi, ma alcune non sembravano perdersi d'animo...

< Jemiè! > Rebecca Sheldon chiamava James a gran voce, dall'altro lato del corridoio e lui, alzando gli occhi al cielo, riprese a camminare, fingendo di non sentirla, ma la ragazza si mise a correre e fu davanti a lui in meno di un minuto.

< Jemiè, volevo parlarti in privato > disse.

< mi dispiace, se vuoi parlarmi devi farlo qui > ribatté James. Rebecca lanciò uno sguardo di disgusto ad Evelyne che teneva stretto il braccio del ragazzo e continuò.

< volevo invitorti a casa mia por Natale. Nointe di che, una scenetta con i miei, me lo hanno chiesto loro > disse Rebecca spudoratamente. James scoppiò a ridere contagiando anche gli altri, mentre lei assumeva un cipiglio contrariato.

< scusa ma è troppo divertente > disse il ragazzo togliendosi le lacrime dagli occhi < tu credevi davvero che io avrei accettato? Dato che questo è il mio ultimo anno ad Hogwarts ed io non ti sopporto! Ma vedi di andare va! E non farti più vedere! > concluse.

Rebecca gli lanciò un ultimo sguardo di fuoco per poi alzare i tacchi ed andarsene, lasciando gli altri quattro, che ancora si rotolavano dalle risate.

 

§

 

Era finalmente arrivato l'inizio delle vacanze, e gli studenti si apprestavano a partire, tranne quelli del settimo anno, che volevano rimanere per godersi l'ultimo Natale ad Hogwarts. James, Albus, Dominique, Louis e Rose salutarono Lily, Hugo, Lucy, Fred, Roxanne, che avevano deciso di tornare per le vacanze.

< ah Lily! > disse James

< si? >

< vorrei che dicessi a papà le tue intenzioni per il futuro! > concluse.

Lily arrossi ma gli lanciò comunque uno sguardo di fuoco. Era meglio non contraddirla la piccola Potter, era una bambina sempre dolce ma non era bene farla arrabbiare, i suoi fratelli e suo padre lo sapevano! In quanto alla madre era un po' come lei, quindi erano un'ottima squadra.

 

< ah, meno male, niente più piccoletti. Quest'anno avremmo un Natale più tranquillo del solito > commentò Louis, lasciandosi cadere su una poltrona.

< eh, già, non sarà male stare qui! > disse Albus.

La professoressa McGranitt, data l'assenza di molti grifondoro, aveva dato il permesso a lui, Rose, Scorpius e Rachel di alloggiare tutti nella torre di grifondoro.

< Puah! Rosso e oro! Ma chi me lo ha fatto fare! > disse Scorpius entrando dal ritratto con una faccia disgustata ed un borsone in mano.

< io! > gli rispose Rose, da dietro, che come lui aveva in mano una borsa < sarà una settimana stupenda! >

< certo Weasley, con i grifondoro! Io dovevo passare il Natale con i grifondoro! Ma che mondo è questo! > la rimbeccò Scorpius, salendo su nel dormitorio maschile.

< ehi testa bionda > gridò James in modo che potesse sentirlo < nessuno ti ha imposto di stare qui, puoi anche andartene! >

L'altro, per tutta risposta sbuffo e dal rumore di una porta che si chiuse, ne dedussero che era entrato in stanza.

< gli passerà > commentò Rose imbarazzata.

< allora? > esordì Rachel < domani è Natale! Il nostro ultimo Natale qui! Emozionati? >

< si > risposero tutti in coro, e non sapendo cosa dire, cominciarono una partita a spara schiocco.

 

§

 

Era la mattina di Natale. Tutti coloro che erano rimasti ad Hogwarts, appena svegli, sentirono il profumo della colazione arrivargli alle narici come non aveva mai fatto, o forse era perchè quel profumo, molti di loro, non l'avrebbero sentito più.

Scesero tutti insieme nella Sala Grande, alcuni vestiti, alcuni in pigiama, ma i professori sembravano non notare il loro abbigliamento, erano troppo intenti a parlottare e scherzare tra loro per curarsi degli studenti, d'altronde era Natale anche per loro!

< Oh! > esclamò Alex < quanto mi mancheranno questi banchetti! Penso sarà la cosa più dura lasciarli! >

tutti risero, ed Evelyne si guardò tristemente intorno.

< ehi Ev? Non buttarti giù! A tutto c'è una fine, e prima o poi deve arrivare! > osservò saggiamente James.

< si, ma tu tornerai ad Hogwarts no? >

lui fece spallucce e si limitò ad addentare una succulenta salciccia dall'aria invitante, mentre Alice sembrava non voler mangiare.

< che hai Ali? > chiese Albus.

< è che non mi sento bene, penso di avere l'influenza >

< come? Proprio a Natale! > commentò Louis guardandola come fosse morta.

Ad un certo punto comparvero i dolci e il viso di Alice si illuminò, cominciò ad abbuffarsi di torta al cioccolato, mentre Albus la osservava sconcertato.

< non avevi detto di stare male? > chiese.

< non contraddire mai una ragazza davanti ad un dolce! > sbraitò lei < potrebbe essere l'ultima cosa che fai! >

< va bene, non ti scaldare > commentò lui, assumendo un aria da cucciolo bastonato che fece ridere tutti, e che fece intenerire Alice, che gli scoccò un bacio sulla bocca.

< Mmh > commentò Albus < sai di cioccolato! >

 

§

 

Il pomeriggio fecero una gara a palle di neve, ma poi, stanchi di sfidarsi, cominciarono a costruire un pupazzo di neve.

< ok, il corpo lo abbiamo fatto.... adesso... i bottoni! > esclamò James guardando Rose, che aveva sempre la soluzione pronta. Lei aggrottò la fronte pensierosa, poi il suo volto si illuminò.

Andò verso il lago nero, che era una lastra ghiacciata, e dieci minuti dopo tornò con cinque bottoni neri lucidissimi.

< ma come hai fatto? > chiese Rachel.

< semplice. Ho trovato cinque scarafaggi e li ho trasfigurati! > commentò Rose compiaciuta.

< no, io dicevo come hai fatto a trovarli! Di solito in questa stagione stanno sotto le rocce >

< oh... eh... beh in realtà ho distrutto due rocce enormi e un paio un po' più piccole per trovarle ma... sembrano detriti naturali >

< detriti naturali? Sei impazzita Rosie? Oh Merlino! Fortuna che nessuno ti ha visto > commentò Scorpius sarcastico.

Dopo aver poggiato i bottoni sul corpo del pupazzo, andarono in cucina per procurarsi una carota per il naso. Poggiarono l'ortaggio bitorzoluto sulla faccia dell'uomo neve e Rose trasfigurò altri due scarafaggi per gli occhi.

< bene, ora mancano le braccia, ma non è un problema > disse Louis avvicinandosi ad un albero e puntando la bacchetta contro il ramo più robusto.

< diffindo! > formulò e il ramo si ruppe in tanti piccoli rametti. Louis ne prese due e li mise come braccia.

Infine, i ragazzi presero un berretto e una sciarpa fatti da Hermione per gli elfi e li misero sul pupazzo.

< ecco > disse Dominique < adesso è più fashion, anche se i berretti di zia Hermione sono orribili >.

Poi, come se non fosse mai terminata, ripresero la battaglia di neve, che la squadra delle ragazze, con molta umiliazione di quella dei ragazzi, vinse.

 

Al calar del sole, stanchi e infreddoliti, rientrarono al castello per la cena.

Enormi tacchini, pudding, salsicce, maialini arrosto, patate lesse, al forno, fritte, dolci, un infinità di insalate e contorni, cosce di pollo, e chi più ne ha più ne metta.

Si ritrovarono un'ora dopo, nella sala comune di grifondoro, con le pance piene, insonnoliti ma determinati a scartare i regali.

Quella mattina si erano fatti gli auguri ma erano troppo eccitati di vedere quello che Hogwarts offriva per Natale, che avevano convenuto di scartare i regali la sera, tutti insieme. Ed infatti in quel momento scartavano contenti le enormi pile di pacchi davanti a loro.

James aveva ricevuto dalla famiglia (regalo in comune) un set per la manutenzione della sua firebolt e dal resto della famiglia una maglietta della sua squadra del cuore di Quidditch, un pacco di scherzi dei Tiri Vispi Weasley direttamente dal negozio di zio George, il solito maglione di nonna Molly, un pacco di gelatine tutti i gusti+1, uno strano oggetto che non sapeva cosa fosse da zio Charlie, ed infine una torta fatta in casa che James riconobbe come la torta più buona al mondo: si chiamava “ paradiso degli angeli” e la faceva zia Fleur.

Dominique, come richiesto, aveva ricevuto in dono dalla famiglia al completo, che aveva contribuito, una firebolt nuova di zecca, che ora lei sfoggiava tutta contenta. Evelyne ed Alex avevano ricevuto strani cibi ed oggetti provenienti dall'America. Alice una bellissima pianta, i cui fiori si aprivano e dentro c'era un uccellino che cantava allegramente. Albus e Rose, la solita mole di libri da leggere; Louis la divisa completa dei Cannoni di Chudley, e un nuovo set per il Quidditch con boccino, pluffa e bolidi.

Soddisfatti, si ritirarono nei loro dormitori, e sprofondarono in un sonno profondo.

 

§

 

Le vacanze trascorsero tranquillamente, e l'otto di gennaio, tornarono gli studenti che erano andati a casa.

< allora Lils > esordì James, quando la sorellina fu rientrata dalle vacanze < hai detto a papà che vuoi entrare nella squadra di Quidditch ? > chiese.

Lily, che tutti si aspettavano che arrossisse o che inveisse con fatture contro suo fratello, stranamente fece un sorrisetto sarcastico e si mise seduta sul bracciolo della poltrona dove James era seduto.

< sai, ho seguito il tuo consiglio ed ho parlato con papà > disse.

James scoppiò a ridere < scommetto che si è arrabbiato! >

Lily allargò ancora di più il suo sorriso.

< al contrario, ha detto che sarebbe stato fiero di me se fossi entrata nella squadra, e che mi avrebbe appoggiata, qualunque decisione avessi scelto per il mio futuro >

James la guardò torvo, poi si alzò e borbottò qualcosa come < la passa sempre liscia! Solo perchè è l'unica femmina e papà stravede per lei! > mentre Lily e gli altri ridevano a crepapelle.

L'atmosfera era sicuramente felice ad Hogwarts, e poi, ci sarebbero stati ancora cinque mesi per pensare agli esami no?

 

§

 

Bene, ecco le vacanze ad Hogwarts. Ho deciso di fare questo capitolo molto sereno e allegro, come è il Natale! Alla prossima, con il compleanno di James e Rose!

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Capitolo 39
*** Il compleanno di James e Rose ***


Scusate per il ritardo ma sono partita! in realtà contavo sul fatto che avrei potuto postare domenica, ma ho fatto tutto di corsa e non ho avuto tempo, comunque questo è il capitolo 39! buona lettura!




il compleanno di James e Rose.

Erano passati tre mesi dal Natale e tutto filava liscio ad Hogwarts. La tensione per l'arrivo degli esami si faceva via via più strada nelle menti dei ragazzi del quinto e settimo anno, ma ancora c'era tempo per divertirsi. Infatti, di lì a due giorni ci sarebbe stato il compleanno di James e Rose, nati entrambi il 27 di marzo.

 

§

 

< è assurdo > commentò James, nella sala comune dei serpeverde mentre Albus alzava gli occhi al cielo per l'ennesima volta.

< James, sai che non è stato possibile per te, non puoi prendertela con Rose >.

L'altro sbuffò e si accasciò su una poltrona davanti al fuoco.

< senti, io avrei voluto festeggiare, ma avevo l'influenza! Ti rendi conto che sfortuna? Il giorno dei miei diciassette anni, mi ammalo? Invece Rose può festeggiarlo >

< oh Merlino James! Possibile che devi essere così melodrammatico? Insieme alla maggiore età di Rose, festeggeremo il tuo compleanno ok? Facciamo finta che compi diciassette anni e non

diciotto! > esclamò Albus.

< si, ma tu non capisci! Il tuo compleanno è in estate e potrai festeggiarlo ad agosto > ribatté James.

< a proposito, l'hai già chiesto a mamma e papà? Sono sicuro che non ci danno il permesso perchè Lily resterebbe a casa > commentò Albus cupo.

< non preoccuparti, dopo mando un gufo a papà, vedrai che riuscirà a convincere la mamma >

Albus alzò un sopracciglio, scettico ma riprese a consolare il fratello sul suo mancato compleanno della maggiore età.

 

§

 

< allora Rose? Che farai per il tuo compleanno? > chiese Kathe, la compagna di stanza di Rose.

< ah! James ed io abbiamo organizzato una festa nella Stanza delle Necessità! Sarà fantastico, ci sarà tutta la scuola! E abbiamo vietato l'ingresso ai professori con un desiderio preciso! > commentò la rossa tutta eccitata.

< wow! E quindi ci sarà anche Albus oltre a James vero? > Rose annuì. < oh, mamma mia com'è bello, come sono belli! Se solo avessi qualche speranza...>

< sai che non ce l'hai! James ed Evelyne sembrano due stupidi insieme, tanto amore tanto zucchero e... >

< si certo Rose! Perchè tu no? Guarda che ti ho visto ieri con Scorpius! > Rose arrossì ma continuò

< va bene, d'accordo, fatto sta che James proprio no. Albus... > Kathe guardò l'amica speranzosa.

< peggio > così si afflosciò avvilita sulla sedia.

< devi capire Katy, che Albus e Alice si sono rincorsi per quasi un anno! Un anno! E adesso che hanno gettato la timidezza, sono più uniti che mai! > disse Rose.

< ok, ma devo trovarmi un ragazzo! Tuo cugino Louis? > chiese Kathe.

< impegnato >

< uffa! Poi tu quest'anno te ne vai e mi lasci sola > disse l'altra, mettendo il broncio < non potevi rifiutare la proposta? >

< ci ho pensato > ammise Rose < ho pensato che così avrei passato un anno in più a Hogwarts, ma poi mi sono detta che no, era meglio accettare, anche perchè sono sicura che Albus l'avrebbe fatto per Alice e Scorpius gli sarebbe andato dietro. È tutta una reazione a catena >.

Kathe sbuffò e commentò < beh, so di non essere proprio una secchiona come te > occhiata infuocata < ma non sono poi così male, la McGranitt poteva darmela una possibilità! >

< Oh andiamo! > esclamò Rose < sono sicura che non l'avresti accettata. Ami troppo Hogwarts per rinunciarci solo un anno >

< è vero > ammise Kathe < questo castello significa troppo per lasciar perdere solo un momento qui dentro >

 

§

 

Era arrivato il giorno della festa, e tutta Hogwarts era eccitata per il compleanno stratosferico organizzato nella stanza delle Necessità. Ovviamente la professoressa McGranitt non era a conoscenza di suddetta festa, ignorava il fatto che i suoi studenti fossero così eccitati per un motivo ben diverso da quello che immaginava, ovvero gli esami. Comunque, i ragazzi speravano di non farsi scoprire, ma avendo espresso dei desideri talmente precisi alla stanza, da non far entrare neanche un topo, la serata sarebbe dovuta andare bene, o almeno speravano che andasse bene.

Fred si presentò con l'ennesima ragazza diversa, un po' come faceva James due anni prima, mentre gli altri erano accompagnati dai rispettivi fidanzati o da persone che, come Fred, avevano conosciuto e invitato poco prima della festa.

La Stanza delle Necessità (per opera e desiderio di Rose) era sul tema del blu marino, ed infatti sembrava proprio un fondale! Ovunque c'erano bolle e pesci di tutti i tipi (non propriamente veri) che galleggiavano come fosse nulla nella stanza, i tavoli erano conchiglie e le sedie erano coralli. Il palco era un enorme roccia tempestata di perle e conchiglie, e tutto intorno fluttuavano bolle e colori nella stanza, che aveva fatto davvero un ottimo lavoro. La pista da ballo, davanti al palco, era un parquet rovinato anch'esso tempestato di conchiglie e coralli, sembrava il pavimento di una nave pirata affondata.

La festa iniziò, e ogni minuto entravano dalla porta fiumi e fiumi di persone che si disponevano nell'enorme sala. In effetti, nonostante ci fossero centinaia di invitati, la sala (sempre come Rose aveva espresso) sembrava calzare a pennello per loro, né troppo grande e dispersiva, né troppo piccola e stretta. Sul palco una band (composta da pesci formato cartone che erano come veri, ma in realtà non lo erano, ma potevano suonare di tutto) stava suonando un lento.

Tutti i fidanzatini ballavano a ritmo di musica e alcuni si baciavano. Ad un lato, su un enorme ostrica, erano stati posizionati i regali di compleanno dei due festeggiati.

 

§

 

Dopo circa mezz'ora, la quiete dei lenti era svanita. Ora c'era una vera e propria discoteca sottomarina e James, per non far sentire il rumore, aveva chiesto alla stanza di insonorizzarsi, per dar loro modo di ballare e scatenarsi tutta la notte.

< Adesso! > annunciò una voce che tutti riconobbero come quella di Fred, un po' alterata. Si era quasi ubriacato. < facciamo igh, gli auguri ai nosssssssstri festeggiati. V-venite sul palco canaglie! > esclamò, tra le risate generali, mentre i due interessati si scioglievano dall'abbraccio dei loro fidanzati e prendevano due microfoni. Fu James a parlare, e nessuno se ne stupì.

< allora! > disse, dopo aver consegnato Fred a Roxanne, perchè si era addormentato ed era caduto dal palco. < buonasera, anzi buonanotte a tutti! Fra circa un minuto Rose diventerà maggiorenne, ed io compirò diciotto anni! Ma dato che l'anno scorso avevo l'influenza e non ho potuto festeggiare la maggiore età, facciamo come se avessi anche io ancora sedici anni. Pronti? > dopo un urlo di assenso, James e Rose cominciarono il conto alla rovescia. < dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno Yeaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! Ci siamo! Ci siamo! Auguri Rose/James! >

scoppio un applauso talmente fragoroso, da far rimbombare tutta la sala e nessuno si sarebbe stupito se fosse crollato il soffitto.

 

§

 

Ormai la festa era incontrollabile: gente ubriaca a causa di bottiglie di whisky incendiario prese da chissà chi (forti sospetti su Fred); gente che faceva a pugni perchè uno ubriaco aveva flirtato con la sua ragazza; gente che ballava sui tavoli bagnata dall'alcool dalla testa ai piedi; gente che invece, guardava la scena sbigottita, indecisa se la situazione valesse una punizione da parte della McGranitt, in quanto stava diventando insostenibile.

Ad un certo punto, però, James ebbe un idea: radunò tutti quelli sobri ed insieme salirono sul palco, sotto lo sguardo irritato dei pesci, che al loro ordine, smisero di suonare.

< ok > disse James < al mio tre. Uno due tre >

< SILENCIO! > la sala si ammutolì. I ragazzi sobri avevano lanciato un incantesimo silenziatore, insieme, per renderlo così potente da azzittire circa duecento persone.

< bene > continuò James, ancora con la bacchetta alzata per bloccare la voce agli invitati < tutti coloro che hanno intenzione di continuare ad ubriacarsi e fare casino, vengano qui, l'incantesimo sarà tolto e voi ve ne andrete. Altrimenti, siate più calmi ok? O non servirà neanche il potentissimo e dico il più potente incantesimo che ci possa essere di insonorizzazione della Stanza delle Necessità, e questo è tutto dire. Datevi una calmata. >

< FINITEM INCANTATEM! > gridarono i sobri, in modo che agli altri tornasse la voce, ma la sfuriata di James doveva aver fatto effetto, perchè adesso le cose si erano calmate.

 

§

 

Dopo la scatenata ora, prima dell'intervento di James, ai pesci era stato cortesemente chiesto di suonare i lenti per un po', giusto per far calmare le acque, poi si sarebbe ripreso a ballare un po' più rumorosamente. Le bottiglie di whisky incendiario, sotto desiderio di Rose, alla stanza, erano sparite e tutto continuava per il meglio. Fu l'ora di aprire i regali. Per fare prima, i ragazzi avevano fatto un solo regalo per ogni casa di Hogwarts, anche se i parenti e gli amici, ne avevano fatti di extra.

Dalla casa di Corvonero, James ricevette un libro intitolato “ Le magie del Quidditch, 1000 trucchi per un allenamento infallibile” e dato che era un libro veramente raro e che lui cercava da tanto, ringraziò tantissimo i Corvonero. Rose, dalla sua casa, ricevette anche lei un libro rarissimo sulle rune, e mentre lo guardava con occhi adoranti non la smetteva di ringraziare.

I serpeverde, non furono proprio pessimi: regalarono a Rose una scatolina di lenti a contatto babbane, da usare nelle grandi occasioni per non tenere gli occhiali e a James, uno speciale dentifricio che faceva venire i denti bianchissimi, ma lui, senza farsi sentire da nessuno, aveva sibilato a denti stretti < non so se usarlo, chissà che non ci abbiano messo un po' di distillato di morte vivente! >.

La casa dei tassorosso, fu molto gentile: a James regalarono una serie di oggetti, come registri, cartelline ecc... per quando fosse diventato insegnante (dato che Dominique si era lasciata sfuggire

“ per caso” che lo sarebbe stato di lì a tre anni, mentre a Rose regalarono un bellissimo gufo dalle piume nere come la pece, che lei chiamò “ Safira” dato che era una femmina.

I grifondoro esagerarono un po': James ricevette un regalo speciale: avevano chiesto alla McGranitt di mettere i suoi trionfi da cercatore su una lastra d'oro e di poggiarla vicino a quella di suo nonno e di suo padre, e così fu, e adesso James stava osservando la foto della teca, che l'indomani sarebbe andato a vedere nella sala dei trofei. A Rose, regalarono una delle enciclopedie più utili e rinomate del mondo magico, cosa che la fece molto contenta, dato che avrebbe dimezzato il tempo impiegato per le ricerche in biblioteca sui libri per i temi.

 

Dopo balli, baci, risate, litigate e quant'altro, la festa terminò, ed erano circa le cinque di mattina. Fortunatamente il giorno dopo sarebbe stato sabato, quindi avrebbero dormito, ma arrivati in sala comune di grifondoro, dove tutti i Weasley-Potter si erano riuniti, vollero che Rose e James scartassero un ultimo regalo: il loro.

E allora l'aprirono ed entrambi ricevettero la stessa cosa.

Era una foto grande, a tre scomparti. Nel primo, il più grande c'era una foto del Natale alla Tana, dove c'erano tutti, al completo più Teddy ovviamente, ma era come fosse parte della famiglia.

Ma le foto che c'erano sotto, fecero scendere una lacrima a tutti.

Fred Weasley, il gemello di George Weasley, sorrideva da una delle due foto in basso, e indicava qualcosa di molto divertente, perchè un secondo dopo aveva il dito puntato chissà dove e rideva come un matto. L'altra foto ritraeva due giovani sposi: la ragazza aveva un bellissimo vestito bianco, i capelli viola e gli stessi occhi nocciola di Teddy, mentre l'uomo che le era affianco aveva l'aria un po' stanca ma era felicissimo anche con qualche taglio sul viso, ed elegantissimo nel suo smoking. Erano Ninfadora e Remus Lupin, i genitori di Teddy.

I due ragazzi abbracciarono i famigliari, e ancora in lacrime, ma sorridenti, salirono ai dormitori per dormire una notte, lo sapevano, piena di sogni su quelle tre persone, scomparse ma in qualche modo ancora con loro, come fossero presenze indistinte, come avessero la capacità di far sognare beatamente le persone, solo con il loro sorriso, da una vecchia foto, in una giornata di fine marzo.

 

§

 

Bene lettori, questo è il compleanno di James e Rose, che, come sappiamo, sono nati lo stesso giorno, il ventisette di marzo. Diciamo che è stata una festa allegra ma non mi sono voluta soffermare sulle singole persone, ho preferito rimarcare il tema di festa. Poi, l'ultima parte è un po' triste, ma penso che anche a me, se fossi stata in loro, sarebbe piaciuto ricevere in regalo quella foto, solo per osservare i volti di coloro che se ne sono andati, ma che in qualche modo, come ho detto, resteranno con noi e con loro. Sempre.

Alla prossima, con i M.A.GO! Uh, che paura, poveri ragazzi, gli esami! Peggio di qualsiasi mostro invisibile o quadro in fiamme!

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Capitolo 40
*** i M.A.G.O ***


I M.A.G.O

Ricordate quando i nostri protagonisti hanno conseguito i G.U.F.O? La tensione che c'era? Beh, dimenticatelo. Perchè? Semplice! Non c'era più quella tensione per i M.A.G.O c'era delirio puro. Questa volta, Jake Corner, non si era limitato a vomitare, ma per lo stress gli erano uscite delle orribili pustole su tutto il viso e Madama Chips dovette dargli tre dosi di tranquillante e una pozione per attutire il vomito. Alice sembrava allegra, ma per qualche strana ragione, nel bel mezzo di una conversazione se ne usciva con frasi del tipo “oh Merlino! Ho dimenticato di ripassare il capitolo uno di Trasfigurazione Oggi!” e si dileguava alla volta della biblioteca. James, era la prima volta che era evidentemente nervoso, tanto che Evelyne, in più di un'occasione, dovette mandarlo in infermeria insieme a Corner, a prendere il tranquillante.

< mi uccideranno! > aveva detto un giorno James, ad una settimana dall'inizio degli esami.

< ma no, dai, hai affrontato i G.U.F.O! Non eri tu quello che diceva che non c'era da preoccuparsi?> gli aveva risposto Evelyne, ma non aveva fatto in tempo a finire la frase che lui aveva ricominciato con i deliri, e quindi aveva cercato di calmarlo con scarsi risultati.

Tuttavia, anche se Hogwarts era praticamente sottosopra, gli esami arrivarono e la scuola fu avvolta da una tale cappa ti tensione, che gli studenti avrebbero barattato un tè con Voldemort e Bellatrix, piuttosto che sottoporsi alle tanto attese prove.

 

§

 

< cosa abbiamo oggi? > chiese Louis con la bocca piena di salsiccia.

Alice alzò lo sguardo disgustata dai pezzetti di carne che erano usciti dalla sua bocca, ma rispose comunque < pozioni Lou, alle 10.00 esame di pozioni teorico e nel pomeriggio quello pratico, tieni, ecco l'orario degli esami > e detto ciò passo a Louis un pezzo di carta dove c'era una tabella con materie ed orari:
lunedì:
ore 10.00, pozioni (teoria)

ore 15.00, pozioni (pratica)

 

martedì:

ore 10.00, incantesimi (teoria)

ore 15.00, incantesimi (pratica)

 

mercoledì:

ore 10.00, erbologia

ore 24.00, astronomia

 

giovedì:

ore 10.00, trasfigurazione (teoria)

ore 15.00, trasfigurazione (pratica)

 

venerdì:

ore 10.00, difesa contro le arti oscure (teoria)
ore 15.00, difesa contro le arti oscure (pratica)

 

lunedì:

ore 10.00, storia della Magia

ore 15.00, materia a scelta

ore 17.00, materia a scelta

 

< che significa materia a scelta? > chiese Louis, dopo aver consultato l'orario e averlo riconsegnato ad Alice.

< non tutti seguiamo le stesse materie, quindi non può esserci scritto dettagliatamente, però puoi consultare la bacheca, lì scriveranno, domenica, gli orari delle materie a scelta > spiegò Alice pacata. Louis sbuffò e tornò ad occuparsi della sua colazione.

 

§

 

Quel lunedì gli studenti del quinto e settimo anno, furono invitati ad entrare nella Sala Grande, che era stata privata dei quattro tavoli delle case e al suo posto, erano stati aggiunti dei banchetti per ogni studente.

La prova di quella mattina (pozioni) non fu facilissima, e molti andarono in crisi perchè non ricordavano dove le radici di asfodelo andassero messe e che cosa ne venisse fuori, ma molti esclamarono “roba da primo anno” ed infatti quello era il programma del primo anno, giusto per non metterli in difficoltà eh?

Usciti dalla Sala Grande andarono a ripassare (di nuovo) per l'esame del pomeriggio, che si sarebbe tenuto di lì a tre ore.

< non penso sarà facile! > commentò Rachel, stretta al braccio di Louis

< grazie Rachel, mi sei d'aiuto! > ribatté James sarcastico, ma tremava anche lui.

Dopo che Rachel fu chiamata, Louis si accasciò sulla sedia, del tutto privo di forze.

< andiamo Lou > disse Evelyne < non è poi una tragedia! >

< Evelyne Cliffer? > chiamò la professoressa dalla stanza, e la ragazza lanciò un gridolino ed una faccia orripilante a James che la guardava ancora più allucinato di lei. Infine si decise ad attraversare la stanza, e dopo poco fu chiamato anche suo fratello.

Uscirono molto allegri ma corsero di filato alla torre per ripassare incantesimi.

< ma cosa avranno da ridere? > chiese Albus perplesso.

< oh, probabilmente la prova non sarà stata così diffic... >

< Alice Paciock? >

Alice si guardò intorno terrorizzata, e strinse forte la mano di Albus. Dopo pochi secondi, che parvero ore, entrò nella stanza, ma ne uscì, mezz'ora dopo, come non avesse mai dovuto affrontare un esame.

< ma cosa gli fanno là dentro? > chiese James vedendo Scorpius che usciva con aria soddisfatta.

< non so, forse gli lanciano un rictusempra > commentò Albus, cercando di non guardare Rose che si torceva le mani, e si stupì che quelle non fossero ancora sparite per quanto la ragazza le stava stritolando.

< Albus Severus Potter? > disse l'insegnante, e Albus entrò, senza esitazione.

Dopo quella che parve un'oretta, anche se era passata solo mezz'ora, Albus uscì, con la solita faccia trionfante che avevano tutti quelli che uscivano dalla stanza dell'esame.

Poco dopo fu chiamato James, il quale, più curioso che spaventato, entrò finalmente nella sala.

Era come quella dei G.U.F.O, un'aula non molto grande, con due paioli al centro, uno dei quali occupato da una ragazza china su una pozione.

< buongiorno signor Potter > disse un mago abbastanza alto, con i capelli bianchi e la barba che gli ricadevano fin sopra il petto e due occhietti neri e vispi, sorridenti.

< b-buongiorno > rispose James, un po' preoccupato.

< oh, non si preoccupi! È solo un esame! Deve semplicemente fare un antidoto a questo veleno > e gli porse una fialetta. Poi James capì. Era ovvio che erano usciti con quel sorrisetto sulla faccia, e istintivamente sorrise anche lui. Il motivo era semplice: avevano ripassato le formule degli antidoti per ore, sotto la grande quercia, perchè sentivano che l'avrebbero chiesti. E così era stato. James conseguì un ottimo esame e quando uscì, il mago che lo esaminava disse < ha visto signor Potter? Non bisogna aver paura delle cose che non si conoscono! La maggior parte delle volte, ci fanno ricredere >. Un po' perplesso, il ragazzo salutò il mago e andò insieme agli altri a ripassare per il giorno dopo.

 

§

 

Per l'esame di incantesimi nessuno era molto preoccupato. Nessuno, a parte Albus.

< oh, dai Al, non preoccuparti, hai ripassato mille volte gli appunti! > sbottò Alice la sera prima dell'esame, in sala comune dei grifondoro.

< oh, Ali, lo so, è che quella materia non mi piace proprio! > rispose Albus funereo.

Il giorno dopo, l'esame di incantesimi teorico andò bene a tutti, e il giovane Potter era un po' più tranquillo. Ora lo aspettava quello pratico, ma non era poi così preoccupato.

E non ne aveva motivo. Il suo esaminatore, un mago basso e tarchiato, gli chiese semplicemente di fare un incantesimo di appello, e di eseguirne uno anti-appello ad un cofanetto, impresa, in cui lui riuscì, non senza difficoltà, ma alla fine ce la fece.

 

§

 

Il mercoledì si sarebbe tenuto l'esame di erbologia, la mattina, e dopo che Alice fu uscita dalla serra con aria raggiante, James entrò con aria sconsolata. Non gli era mai piaciuto particolarmente infilare le mani nella terra o armeggiare sacchi di sterco di drago per fertilizzare le piante, e quando entrò gli piacque ancora meno: una serie di banchetti, ciascuno con una tentacula velenosa, era disposto a file ed uno era vuoto. James prese posto davanti a quest'ultimo e si ritrovò vicino ad una strega dall'aria abbastanza amichevole che gli rivolse un sorriso prima di spiegargli ciò che doveva fare.

< devi riuscire a prendere cinque foglie > spiegò < ogni foglia un punto e... beh se vieni colpito c'è l'antidoto, e ricevi tanti punti quante sono le foglie che hai preso. Tutto chiaro? > il ragazzo annuì e si tuffò a capofitto sulla pianta, che muoveva minacciosa i tentacoli. All'inizio schivò un tentacolo particolarmente vivace, che non ne voleva sapere di star fermo, ma poi riusci a prendere una foglia, e fece appena in tempo a scattare all'indietro che la pianta cominciò ad agitarsi all'impazzata. Fu così con le prime tre foglie, alla quarta, un dentino particolarmente aguzzo della tentacula, gli si conficcò nel dito e lui svenne.

Si risvegliò e si trovò davanti il volto sorridente della strega che lo stava esaminando.

< sei svenuto per pochi minuti > gli disse < ma ti ho dato l'antidoto. Non preoccuparti, tornerai come nuovo fra un'oretta, ora puoi andare. Hai totalizzato tre punti, non male, arrivederci Potter! >

lui salutò un po' stordito e si avviò con gli altri (aspettando che terminassero) in Sala Grande per la cena, un po' rincuorato dalla scoperta che anche Albus, Rachel, Scorpius e Alex erano stati morsi dall'infima pianta.

 

Quella sera, alle 24.00 precise, i ragazzi si ritrovarono sulla torre di Astronomia, su delle sedie reclinabili, armati di telescopio e mappa stellare muta. Dovevano inserire almeno tutti i pianeti e le lune di questi, quanti più nomi inserivano, tanto più il voto aumentava.

< pss > fece James a Rose, cercando di non farsi scoprire. Lei girò lievemente la testa, come a voler controllare la sua mappa, ma in realtà si voltò verso il cugino < che vuoi? > chiese irritata.

< Mercurio sta prima di Venere? > chiese James terrorizzato. L'altra sgranò gli occhi, come se il cugino l'avesse appena offesa, poi controllò che nessuno la stesse guardando e sussurrò < si zuccone, sta prima. Questa è roba del terzo anno! Sei proprio una frana! > queste ultime parole furono pronunciate un po' più a voce alta, e il mago esaminatore si girò e li guardò con aria di rimprovero, ma Rose non si scompose e finse di nuovo di controllare la mappa.

Alle due di notte, gli studenti si ritirarono per andare a dormire, o, nella maggior parte dei casi, a ripassare trasfigurazione.

 

§

 

L'esame teorico di trasfigurazione fu abbastanza semplice, ma, mentre tutti erano in attesa a preoccuparsi di quello pratico, James sembrava l'unico tranquillo.

< beato te > commentò Evelyne, osservando Rachel che entrava e guardandosi intorno freneticamente, capendo che sarebbe stata la prossima.

< beato me Ev? Non è colpa mia se sono tremendamente bravo in trasfigurazione! > osservò l'altro con un sorriso compiaciuto sul volto.

< Evelyne Cliffer? > lei lo guardò terrorizzata ma lui la rassicurò con uno dei suoi meravigliosi sorrisi.

 

Quando fu il suo turno, James, minimamente preoccupato, spinse allegramente la porta della stanza dell'esame.

< buongiorno > disse la strega che lo esaminava. Aveva un'aria severa, parecchio contrariata, evidentemente non voleva stare lì. Il suo viso era magro e il suo sguardo, più duro che mai, avrebbe fatto una sincera concorrenza alla McGranitt, qualche anno prima, dato che la vecchiaia un po' l'aveva addolcita.

< buongiorno > rispose educatamente James.

< bene signor Potter > cominciò la strega < gli incantesimi di evocazione sono complicatissimi, e devo avvertirla che nessuno mai è riuscito a soddisfare le mie richieste riguardo quest'ultimi > e qui abbozzò un mezzo sorriso e gli chiese di evocare un tavolo. Un tavolo? Non era mica una cosa da niente! Avevano fatto apparire sedie e oggetti non proprio enormi ma un tavolo?

James era visibilmente preoccupato e la strega sembrava bearsi della sua espressione corrucciata. Lui si accorse di questo e, con aria di sfida, sorrise. Lei per un momento sembrò turbata ma continuò imperterrita ad osservare il ragazzo, che ora si stava concentrando più che poteva.

Dopo qualche secondo, davanti a James Potter, apparì un magnifico tavolo in mogano, intagliato perfettamente lungo almeno tre metri, con la superficie in vetro. Aveva davvero superato sé stesso.

La strega lo guardò sbigottita ma non disse nulla, si limitò a congedarlo. La McGranitt, che aveva assistito all'esame, corse incontro a James.

< oh Potter! > esclamò < sono così orgogliosa di te! Sapevo di aver fatto la scelta giusta! Hai impressionato Clarissa Oshevon, un'impresa impossibile! > concluse, concedendo al ragazzo uno dei suoi rari, ma sempre più frequenti sorrisi.

 

§

 

L'esame di difesa contro le arti oscure non fu particolarmente difficile, ma neanche tanto facile. Tanto per cominciare, la mattina, per la teoria, era richiesta una relazione dettagliata della maggior parte degli argomenti di tutto l'anno, compresi i patronus, che loro avevano già studiato anche al quinto anno. L'esame pratico, invece, fu meno terribile, ma Alex e Alice ebbero comunque qualche problema.

< è che io sono una tipa un po' più da erbologia, Babbanologia, queste cose qui, non molto da incantesimi, pozioni e quant'altro, ecco perchè Difesa contro le arti oscure non mi riesce bene. Probabilmente ho preso da mia madre, mio padre era una vera forza in questa materia > aveva commentato Alice, dopo il suo esame. < comunque non mi lamento, non sono andata poi così

male! >

 

James, al contrario di Alice, superò, come ai G.U.F.O, brillantemente la prova. Appena entrato, notò subito che il suo esaminatore era quello che lo aveva esaminato anche al suo quinto anno.

< ci rivediamo Potter! > disse il mago eccitato, e James non escluse che aveva esplicitamente chiesto di essere il suo esaminatore. Il ragazzo lo guardò un po' perplesso, poi si girò per un momento e vide suo fratello Albus evocare il suo patronus. Non lo aveva mai visto. Era una cerva. Come quella di sua nonna, come quella di uno dei due presidi di cui portava il nome. Sorrise e tornò al suo esame.

< allora Potter > esordì il mago ancora eccitatissimo < riesci a schiantare quel manichino? Ci sono anche i segnapunti! >

In effetti, alla sua sinistra c'era un manichino alquanto brutto, in pietra, ma non sembrava pesante. Dietro a questo, c'era una linea magica, e ad ogni metro c'era una tacchetta con scritto un voto, quindi più lontano si schiantava il suddetto povero manichino, più il voto saliva.

James raccolse tutta la concentrazione e la forza possibile, poi gridò < STUPEFICIUM! >

la violenza dell'incantesimo fu tale, che il manichino non solo andò oltre la tacca con scritto eccellente, ma sfondò la parete e andò a finire nell'aula adiacente, per fortuna vuota. L'esaminatore non la smetteva di emettere gridolini eccitati, mentre James, un po' imbarazzato, rimise tutto apposto. Guardò Albus che stava uscendo dalla stanza, ma il mago che stava esaminando James lo richiamò e il ragazzo si mise vicino al fratello, che aveva, se possibile, un'espressione ancora più perplessa dell'altro.

< i fratelli Potter! > esclamò e allora capirono che quello doveva essere per forza un fan del padre, o che era così onorato di averli tutti e due, da interrompere addirittura un esame.

< vorrei, Potter grande, che tu, per la fine dell'esame, anche se l'ho già visto, evocassi un patronus, insieme a tuo fratello > i due Potter i guardarono perplessi, poi si sorrisero e si misero l'uno di fronte all'altro.

< EXPECTO PATRONUM! > gridarono all'unisono e dalla punta delle loro bacchette, uscirono un cervo ed una cerva che si rincorrevano e giocavano allegramente. L'esaminatore si asciugò una lacrima e poi spiegò < esaminai i vostri nonni, e i loro patronus erano esattamente questi >.

Poi li congedò. Da quel momento, tra Albus e James, il legame si rafforzò. Sapevano che i loro patronus avevano la stessa forma di quelli dei nonni ma non ci avevano mai pensato seriamente, a quanto quello fosse importante, e non avevano neanche fatto caso agli occhi lucidi del padre, la prima volta che avevano pronunciato l'incantesimo. Ma ora sapevano. Ora sapevano che l'amore di un padre, di una madre, di un fratello, non ti lascia mai. La famiglia è qualcosa di talmente prezioso, che è importante preservarla. Le risate, gli scherzi, le emozioni, tutto, alla fine, si condivide in famiglia, o perlomeno ci si rifugia. Albus e James, uscirono da quella stanza abbracciati, ridendo e scherzando. Non che prima non lo facessero, ma adesso lo facevano, con una nuova consapevolezza. La consapevolezza, che nulla li avrebbe mai divisi.

 

§

 

Gli esami di storia della Magia e delle materie scelte, passarono in fretta e ben presto, i nostri protagonisti si ritrovarono a guardare Hogwarts per l'ultima volta (per alcuni).

Albus chiuse lo sportello della carrozza che li avrebbe portati ad Hogsmeade, e lanciò un ultimo sguardo al castello, che silenzioso, si ergeva in tutta la sua bellezza. Non avrebbe più percorso i corridoi, freneticamente, cercando di non fare tardi e non far arrabbiare la McGranitt, non avrebbe più mangiato in sala Grande, con Hugo che si ingozzava peggio di zio Ron. Non avrebbe più visto le magnifiche decorazioni e la bellezza di Hogwarts a Natale. Non avrebbe più giocato a Quidditch in quello stadio, cercando di battere James, o non avrebbe neanche più osservato la foresta proibita, mentre era in volo, con le cime che ondeggiavano silenziose, nell'ombra della notte. Non avrebbe più riso con Scorpius in sala comune, né si sarebbe incontrato con Alice sulla torre di Astronomia, osservando il panorama che il castello aveva da offrire, e volando immaginariamente, con la fantasia, sul parco e il lago ghiacciato d'inverno. Non avrebbe più sfidato i cugini e i fratelli a palle di neve, e non avrebbe neanche più sentito l'odore della colazione proveniente dalla Sala Grande la mattina. Andava verso una nuova vita. Lasciare Hogwarts, era come lasciare un pezzo di sé, un piccolo tassello della sua esistenza. Quel castello lo aveva visto crescere, sbagliare, maturare, innamorarsi e scegliere, ma lui non avrebbe abbandonato quel luogo. Lo avrebbe cercato, nei meandri più nascosti dei suoi ricordi. Prese una macchinetta fotografica magica che aveva con sé e scattò una foto alla figura, ormai sempre più lontana, di Hogwarts. Ecco, si disse. Così avrebbe ricordato quel tempo, assaporato di nuovo quei momenti, camminato per i corridoi di Hogwarts un'altra volta. Una lacrima cadde sul suo volto e lui la scostò. Poi fece un sorriso, triste ma fiducioso. Sorrise perchè ricordò i bellissimi momenti passati lì, le passeggiate nel parco, la torre che gli piaceva tanto, i baci rubati alla sua innamorata sotto le radici di una quercia ormai troppo vecchia per poter solo protestare. Era lì, un piccolo pezzo della sua anima. In quel castello. Era come quando un pezzo dell'anima di Voldemort si attaccò a suo padre, quel 31 ottobre. Ma non era esattamente così, perchè lui aveva volutamente attaccato parte della sua anima a Hogwarts, lui voleva questo, lui voleva sentire dentro di sé quel castello. Si voltò, per avere un'ultima, fugace visione di Hogwarts e poi si girò verso i suoi compagni di viaggio, che probabilmente stavano pensando le stesse cose che pensava lui, perchè erano silenziosi e malinconici. Ma non era un addio, si disse Albus. Come diceva Teddy, era vero, ai punti di partenza ci si ritorna sempre. In un modo o nell'altro Hogwarts, non la lasci mai. Sia nel cuore, nell'anima, nella mente, rimarrà sempre con te, non la lascerai mai. Le carrozze si fermarono, e Albus, riscosso dai suoi pensieri scese.

Il viaggio di ritorno fu molto silenzioso, ognuno cercava di catturare ogni ricordo del panorama che sfrecciava accanto a loro ed Albus fece parecchie foto. Questa volta, quando Lily entrò, non disse nulla, capiva che era impossibile ridere e scherzare, pensando di lasciarsi Hogwarts alle spalle, però chiese a James e Louis.

< voi due non dovreste essere tristi, tornerete ad Hogwarts giusto? >

James sorrise e guardò la sorellina dolcemente, poi rispose.

< non è il fatto di tornarci fisicamente Lily è come ci torni. Ormai i nostri giorni da studenti sono finiti e tornare a Hogwarts da insegnante, non sarà uguale come tornarci da studente. Quando si impara, si è spensierati, si capisce a malapena la parola responsabilità. Quando si insegna, tutto è visto da un'altra angolazione, perfino Hogwarts. Il castello, sarà diverso ai nostri occhi, il prossimo anno, quando varcheremo quella soglia da uomini. Non sarà più il luogo di scherzi e scorribande, non sarà più il luogo dove ridevamo come matti in sala comune, o giocavamo a Quidditch spensieratamente. Capisci Lils? Hogwarts sarà diversa ai nostri occhi > la ragazzina annuì e il viaggio continuò in silenzio.

Quando il treno si fermò, i ragazzi trassero un profondo respiro e scesero, andando a salutare i genitori, che evidentemente capivano il loro stato d'animo, in quanto li abbracciarono forte.

Harry si avvicinò a James e Albus e gli disse < so che è difficile ora. Ha rappresentato una parte importantissima, anzi, fondamentale della vostra vita. Ma posso dirvi una sola cosa per il futuro, non i soliti consigli > aggiunse, in risposta allo sguardo scocciato dei figli < buona fortuna. Per tutto quello che verrà, per quando diventerete adulti anche voi, e so che accadrà a breve. Buona fortuna ragazzi miei > e detto ciò abbracciò nuovamente i figli, seguito a ruota da Lily e Ginny.

 

§

 

Bene lettori, mi viene quasi da piangere, anche io se fossi stata nei loro panni sarei distrutta! Comunque, questo era un arrivederci, perchè come non mancherò mai di ripetere, Hogwarts non la lasci mai, in un modo o nell'altro ci ritorni, come un punto di partenza e si sa, che ai punti di partenza, alla fine, ci si ritorna sempre, come diceva Teddy, no? Lasciate che quello che deve accadere, accada, non tentate di venir meno al futuro, perchè quello, è una parte irrimediabilmente obbligatoria, della vostra vita e non c'è mai un addio, ma sempre un arrivederci, niente è mai perduto per sempre.

Con enorme affetto, la vostra Moon1996, che vi attende di nuovo qui, domani, a leggere il capitolo riguardante la scanzonata estate dei nostri scanzonati protagonisti, che si lasceranno per un po', la tristezza alle spalle, prima, dell'epilogo. Alla prossima!

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Capitolo 41
*** Freedom in California ***


Freedom in California

< andiamo papà! E dai! Ho diciotto anni! Sono maggiorenne ed ho anche finito la scuola, non puoi negarmelo! > urlò James, nel salotto di casa Potter, mentre Harry lo fissava arrabbiato.

< e Lily? Non pensi che vorrà venire anche lei? > chiese l' Auror.

< Lily? Me la sono sempre portata appresso Lily! Al campeggio, dalla zia, sempre! Penso che lei debba capire che io sono cresciuto e che non posso rinunciare a divertirmi solo perchè poi si arrabbia perchè vuole venire. Senti papà, è chiaro che Lily è la tua preferita e che stravedi per lei e non vuoi che stia male, ma passerà l'estate con i suoi amici, e non puoi negarmi la vacanza solo perchè dovrà rimanere a casa! > disse James, ma non urlò. Harry intanto aveva lo sguardo che saettava da James ad Albus, alla moglie, e alla fine si rivolse al suo secondogenito.

< tu Al? Andrai con tuo fratello mi immagino? E cosa pensi? Sei d'accordo con lui? >

< si papà, James ha ragione > rispose Albus tranquillamente.

Harry si aggrappò alla sua unica speranza: Ginny. Ma lei, stranamente, non stava litigando con i suoi figli, guardava la scena rassegnata.

< dovresti darmi manforte Gin! Non possono andare! >. Sembrò che Ginny fosse diventata una palla rossa per quanto era gonfia dalla rabbia dopo quell'affermazione. Harry indietreggiò preoccupato finché non sbatté contro il muro.

< HARRY JAMES POTTER! > gridò Ginny < COME OSI? I TUOI FIGLI HANNO IL DIRITTO DI DIVERTIRSI, COME LO HAI AVUTO TU QUANDO AVEVI LA LORO ETA'! POI IL FATTO CHE ERI REDUCE DA UNA GUERRA E' UN ALTRO CONTO! MA LORO POSSONO ESSERE FELICI! NON E' PER LILY! E' PERCHE' NON VUOI LASCIARLI ANDARE! >

Era vero. Mandare in vacanza da soli James ed Albus era come lasciarli andare, come capire che erano ormai indipendenti. Erano stati soli a casa, o dalla zia Gabrielle, ma era diverso, non erano adulti, erano ancora ragazzi, mentre adesso avevano finito la scuola, e si stavano preparando per una nuova vita. Harry si sedette sul divano con l'aria afflitta. Poi guardò i figli, si alzò e li abbracciò.

< andate a preparare le valigie > disse e loro, felici, corsero al piano di sopra.

< hai fatto la cosa giusta > gli sussurrò Ginny. Lui annuì e si lasciò cadere di nuovo sul divano.

 

§

 

 

Tutti i ragazzi che avevano superato i M.A.G.O quell'anno, di nostra stretta conoscenza (Weasley, Potter, Malfoy, Cliffer, Paciock e Connory) si ritrovarono alle ore 9.00 del 13 luglio, sul col dell'Ermellino, per prendere una passaporta che li avrebbe portati alla residenza dei Malfoy, quella in California, insomma, una delle tante.

I ragazzi si salutarono e salutarono frettolosamente i genitori che non mancarono di gridare raccomandazioni a tutto spiano, anche quando, cinque minuti dopo il loro arrivo, la passaporta si illuminò e i nostri protagonisti si ritrovarono davanti ad una reggia: la scala, fatta di almeno 30 gradini, portava ad un portico immenso, perfettamente lavorato in marmo, con delle bellissime aiuole. Il giardino era meraviglioso, c'era anche un laghetto, oltre le innumerevoli piante e le bellissime fontane. Piano piano entrarono, ancora estasiati da quella meraviglia e dentro la reggia era ancora meglio: il salone, immenso, aveva al centro dei bellissimi divani grandi e bianchi dove ci sarebbe stata al completo tutta la casa dei grifondoro; la cucina era grande, e c'erano due elfi che vennero loro incontro.

< salve padroncino Malfoy > dissero all'unisono mentre Scorpius li salutava allegramente

< buongiorno Nife, buongiorno Dusty > e detto ciò diede una pacca sulla spalla dell'elfo Dusty, che sorrise serenamente. I due elfi condussero ognuno nelle proprie stanze: la camera di Dominique ed Alice era magnifica, tutta lilla ed un letto intagliato in mogano con un armadio dello stesso colore; quella di James ed Albus era uguale solo che celeste e le altre erano analoghe, lilla per le femmine e celeste per i maschi. Rose, Rachel ed Evelyne condividevano la stessa stanza, mentre Scorpius ne aveva una tutta sua e Louis ed Alex erano in camera insieme.

 

§

 

Dopo essersi sistemati, e aver mandato un gufo ai genitori, decisero di rimanere a casa per quel giorno, il primo della settimana, e di andare al mare l'indomani.

Il giorno dopo, infatti, erano tutti armati di borse mare e creme solari e si avviarono alla volta della spiaggia. C'erano già un sacco di persone, e quella era una spiaggia speciale, solo per i maghi, quindi non dovevano preoccuparsi di non dare nell'occhio. Si sistemarono con i loro asciugamani vicino al bagnasciuga e stettero un po' lì, aspettando di digerire l'ottima, quanto abbondante, colazione che Nife aveva preparato per loro.

Dopo circa una mezz'ora, un gruppo di ragazze si avvicinò a loro.

< ciao! > dissero.

< ehm... salve! > rispose Scorpius un po' turbato, mentre sia Rose, che le altre cominciavano a spazientirsi, in quanto le ragazze erano davvero carine.

< ma come Scorp? Non mi riconosci? > lui si alzò in piedi ed inforcò gli occhiali da sole e Rose fece lo stesso.

< Brianna? > la ragazza che aveva parlato annuì < ma che sorpresa! > esclamò Scorpius abbracciandola; poi, accorgendosi che Rose era leggermente infastidita le presentò.

< oh, Rose, lei è una mia amica, Brianna e... Brianna lei è la mia ragazza, Rose! > le due si strinsero la mano, e Brianna fece un sorrisetto alquanto finto.

< la tua ragazza? > disse < non mi sembra il tuo tipo > continuò lanciando un'occhiata a Rose, che portava un bikini viola, e al sole le sue lentiggini si vedevano ancora di più, ed inoltre, aveva un libro in mano. < di solito preferisci i tipi come me > concluse ammiccando a Scorpius.

Lui fece per ribattere ma Rose lo interruppe < che intende? >

< oh, beh, io e Brianna siamo stati insieme l'estate del mio terzo anno, circa quattro anni fa o giù di lì > rispose lui, un po' preoccupato dalla situazione.

< si, l'unica cosa che non andava era la lontananza vero? Però credo che se non fosse stato per tuo padre, tu avresti fatto carte false per rimanere con me in California, noi ci amavamo > rispose Brianna beffarda.

< oh, che cosa triste. Beh, non preoccuparti, adesso sembra siate felici tutti e due no? > rispose Rose abbastanza arrabbiata. Scorpius era in totale allarme sfuriata Rose Weasley.

< ehi Rosie che ne dici di andare a fare un bagno? Vieni anche tu Scorp? > chiese Albus, mentre l'amico lo guardava riconoscente, ma Dominique si intromise. < ehi Brianna perchè non venite stasera? Diamo una festa! > il povero Malfoy la stava fissando con aria assassina mentre quella congedava il gruppo di ragazze che intanto non la smettevano di ammiccare ad Albus e James, mentre Alice e Evelyne gli lanciavano occhiate non molto benevole e tenevano stretti i loro fidanzati.

< si può sapere che ti ha preso Dom? > chiese Scorpius infuriato.

< più siamo meglio è no? > rispose quella, ma prima che lui potesse ribattere, Louis e Albus lo avevano già scaraventato in acqua e le ragazze li stavano raggiungendo, non prima di chiedere a Dominique < hai qualcosa in mente vero? >

< ovvio Rose, non l'ho mica invitate per niente. Stasera, ti prenderai una bella rivincita su quella lì > e ghignando entrò in acqua trascinandosi dietro anche James, che sembrava voler rimanere sull'asciugamano ancora per molto.

 

§

 

James ed Evelyne erano abbracciati su un asciugamano, nel giardino di villa Malfoy, sotto una quercia che somigliava un po' a quella di Hogwarts.

< Dominique sta tramando qualcosa vero? > chiese James, ed Evelyne rise.

< è ovvio, sai com'è, nessuno deve fare un torto alle persone a cui tiene > rispose.

Calò di nuovo il silenzio, ma non un silenzio imbarazzante. I due ragazzi si sdraiarono, per poter osservare il cielo. Le nuvole formavano strane forme, ed ognuno in quelle nuvole poteva vederci ciò che voleva. Nessuno vedeva mai la stessa cosa, era come una specie di fantasia personale, un rifugio dove nessun altro può arrivare. Ricordava un po' il vapore e le forme che prendeva, quando, alla stazione di Kings Cross prendevano il treno per andare a Hogwarts. Era bello sapere che c'era qualcosa che potesse rievocare i ricordi. Che questi non fossero solo stampati nella loro mente, ma che un odore, un sapore, un oggetto, persino una nuvola, ricollegassero la memoria a parchi, laghi e magie. Era confortante. Dopo un po', Evelyne spezzò il silenzio.

< cosa credi che ci riserverà il futuro? > chiese.

< non lo so. So solo che ti vedo insieme a me, nel mio futuro > rispose lui. Lei lo baciò e rimasero così, abbracciati, finché una domanda, di James questa volta, spezzò di nuovo il silenzio.

< tu invece? Cosa vedi? >

< mmm... > lei chiuse gli occhi e sorrise, poi rispose, senza riaprirli < vedo che diventerò un Auror> < a si? E poi? >

< poi... vedo un bellissimo vestito bianco e un bellissimo sposo >

James sorrise e poi chiese < sono forse io? >

< no >

< come no? >

< no, sei cresciuto, sei più maturo >

Lui si rilassò e poi disse < non sarò mai maturo Ev! > lei riaprì gli occhi e gli diede un buffetto sulla spalla. < allora io non ti sposerò Potter! >

lui sospirò e disse < vedrò di diventare maturo! > lei rise, poi chiuse gli occhi di nuovo.

< non ho finito >

< continua allora. Vedi altro? >

< si, vedo un bambino con i capelli neri scompigliati e gli occhi nocciola. Poi vedo un'altra bambina, con i capelli neri e lunghi, ma gli occhi viola e un bellissimo sorriso furbo sul volto > Evelyne concluse e guardò il suo fidanzato < ti amo sai? >

< anche io Ev. ma non sono sicuro di volerti sposare, e chi ti sopporterebbe? >

Evelyne parve offesa e mise il broncio, poi lui la cinse da dietro le spalle e disse < ho una macchina fotografica, facciamo qualche foto? > lei annuì e così passò il pomeriggio.

 

§

 

Quella sera, si sarebbe tenuta una festa a villa Malfoy, organizzata da Scorpius, che aveva chiamato tutti i suoi vecchi amici della California. Un'ora prima dell'inizio, Dominique aveva rapito Rose nella sua camera e da allora non si erano più viste.

Gli invitati cominciarono ad entrare e dopo poco, anche Dominique scese. Il salotto era meraviglioso: i festoni scendevano dal soffitto e c'era un tavolo per il buffet riccamente decorato davanti alla pista da ballo che l'elfo Dusty aveva evocato per l'occasione. Tutto era perfetto. Mancava solo Rose. Le ragazze si erano vestite bene e si erano truccate erano tutte bellissime. Scorpius, però, cominciava a preoccuparsi perchè Rose non era mai in ritardo. Ad un certo punto gli si avvicinò Brianna.

< ehi ciao! Allora dov'è la tua amichetta? > chiese lei.

< oh, ehm... sarà qui fra poco > rispose lui cercandola tra la folla.

< secondo me è nella sua camera a piang... > si interruppe. Rose stava scendendo la scala, ma non sembrava neanche più lei. Aveva un tubino nero stretto senza spalline e corto che le avvolgeva il corpo; due scarpe nere con i tacchi non troppo alti, ma che lei, stranamente riusciva a gestire (era sempre stata un po' goffa); i capelli erano legati dietro con uno chignon e due ciocche ribelli le ricadevano davanti agli occhi; le lentiggini erano state fatte sparire con il fondotinta e un leggero ombretto era stato messo sopra gli occhi azzurri, mentre le labbra erano state velate da un rossetto rosso un po' intenso ma che le facevano sembrare due petali di rose. La ragazza scese, un po' imbarazzata, sotto lo sguardo ammirato dei ragazzi presenti, quello sbalordito di Scorpius, quello infastidito di Brianna e quello trionfante di Dominique.

Rose andò incontrò al suo fidanzato e a Brianna.

< ciao > disse con disinvoltura.

< R-Rose? Sei Rose? > chiese Scorpius scrollando la testa per evitare di non perdersi di nuovo a fissarla imbambolato.

< ciao > rispose Brianna furiosa.

< allora, non ti dispiace se rubo Scorpius dalla vostra conversazione vero? Vorrei andare a ballare! > < Rose tu odi ballare! > ribatté il suo ragazzo sempre più sorpreso.

< beh adesso mi va. Ti dispiace Brianna? >

< no di certo > rispose quella stizzita, mentre Rose trascinava Scorpius in pista, dove Dominique e Alex stavano ballando e lei rideva sotto i baffi.

< non dirmi che c'entri qualcosa! > esclamò lui, ma sorrideva.

< ovvio che c'entro qualcosa Alex. Sono io la creatrice di quella meraviglia > e detto ciò indicò Rose.

< ti è riuscita proprio bene > commentò Alex guardandola

< tu devi guardare solo me è chiaro? > sbottò Dominique.

< certo, sei bellissima >

< ora va meglio >

 

 

La festa procedeva benissimo, la ex di Scorpius sembrava essersi rassegnata al fatto che ormai lui si era innamorato. Non per l'aspetto di lei quella sera, ma per come si comportava, gentile, amorevole, con lei non l'aveva mai fatto. Comunque, non voleva dargliela proprio vinta, qualcosa voleva combinare e aspettò di essere sola con Scorpius per agire.

< non dirmi che ti sei innamorato! > gli disse.

< ehm... credo proprio di si > rispose lui.

< oh, che peccato, magari potevamo, non so, rievocare i vecchi tempi >

Il volto di Scorpius divenne improvvisamente duro. < non capisco dove tu voglia arrivare >

< io penso proprio di si > rispose lei suadente, avvicinandoglisi sempre di più. Lui si scostò, ma lei lo prese per un polso. Allora Scorpius cercò di dileguarsi dalla sua presa ma non ci riuscì, non per nulla aveva preso lezioni di karate Brianna, sapeva come trattenere qualcuno, anche un ragazzo in forma come lui. < lasciami in pace >

< non credo che lei sia il tipo giusto per te > rispose lei ammiccando.

< non sono affari tuoi Brianna >

A quel punto lei lo baciò. Lui si scansò praticamente appena le loro labbra si toccarono ma si accorse che la sala si era fermata e che tutti stavano osservando una ragazza dai capelli rossi, con una lacrima che le colava sul viso.

< Rose > sussurrò, ma lei scappò via. Lui la rincorse e la trovò seduta sul bordo di una fontana, un luogo analogo a quello nel quale si erano dichiarati.

< finiamo sempre sul bordo di una fontana noi > disse Scorpius, sedendolesi vicino. Lei lo guardò, gli occhi rossi, gonfi, con le lacrime nere a causa della matita, sul viso. Lui le accarezzò il viso e sussurrò < Rose >

< lasciami stare! > gridò lei improvvisamente, alzandosi in piedi di scatto < non mi toccare >

< Rose non è stata colpa mia, l'hai visto io... >

< ho visto solo che vi baciavate Scorpius > rispose lei.

< allora non mi crederesti se ti dicessi che non è stato assolutamente nulla e che è stata lei? >

< io... non so >

< Non mi credi Rose? Credo che tu ormai abbia capito com'è fatta Brianna! Non te ne sei accorta? Non è vero che l'amavo! L'ho lasciata anche prima di tornare a casa perchè non volevo stare con lei. È una persona meschina Rosie! > esclamò Scorpius tutto d'un fiato.

Rose si sedette di nuovo e Scorpius fece lo stesso.

< a volte ho paura > cominciò lei, lasciando il ragazzo perplesso < paura che io sia solo un errore per te. Che pensi che ti abbia complicato la vita. Paura che tu potresti ricominciare la tua vecchia vita amorosa di una ragazza al giorno, da un momento all'altro. Paura che... che non sono fatta per te, di non riuscire ad essere com tu mi vorresti. Per questo stasera mi sono conciata così > e dettò ciò indicò disgustata l'abito che aveva addosso, asciugandosi una lacrima. Scorpius sorrise.

< Rose, stiamo insieme da quasi tre anni giusto? > lei annuì < beh, posso dirti che fino a tre anni fa non avrei immaginato mai di trovare una ragazza da amare per così tanto tempo. Poi sei arrivata tu. È stato bello, ma mi ha anche spaventato, non sapevo come comportarmi, ero un po' titubante. Però poi mi sono detto. Io la amo. E questo mi ha tolto più dubbi di quanto tu possa immaginare. Non ti amerei se non passassi gran parte del tuo tempo libero in biblioteca, non ti amerei se non litigassimo per cose futili un giorno si e l'altro pure, non ti amerei nemmeno se non avessi quelle lentiggini che io trovo estremamente dolci. Non devi preoccuparti di questo e neanche di Brianna, quella è solo un'arpia velenosa! La versione californiana di Rebecca Sheldon. > Rose sorrise e i due si baciarono. Finalmente lei aveva capito che non doveva preoccuparsi, che sarebbero rimasti insieme.

 

§

 

Dopo la festa, la settimana passò in fretta, e presto fu l'ora di tornare a casa. Si salutarono e andarono tutti alla volta delle loro case, restando ancora un po' in pace, prima di dover affrontare il mondo adulto, la vita vera. Il futuro, a loro ancora ignoto, avrebbe riservato a tutti parecchie sorprese ancora non sapevano quali, ma non sarebbero state poche.

Bene lettori, con questo vi congedo, alla prossima! Con l'epilogo, il finale di questa storia.

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Capitolo 42
*** Il lato buono della fine ***


Buongiorno cari lettori! Oggi, giovedì, giorno della settimana nel quale è nato Harry, posto l'ultimo capitolo di questa storia.

spero che vi sia piaciuta, con immenso piacere, ora, lascio a voi l'epilogo.


 

Il lato buono della fine

James e Evelyne Potter, ormai trentenni, avanzavano lungo la stazione di Kings Cross, tenendo per mano due bambini. Il primo era un maschio, aveva circa undici anni, abbastanza alto con i capelli neri scompigliati e gli occhi color nocciola. La seconda era una bambina, di non più di cinque anni, che saltellava vicino al padre con i boccoli neri che le ricadevano sulle spalle, i grandi e sognanti occhi viola intenti a scrutare tutto, ed una bambola di pezza con una S ricamata sopra. La famiglia si avvicinò ad una parete tra i binari nove e dieci e con molta disinvoltura (per quanto il carrello con l'enorme baule e il magnifico esemplare di civetta lo permetteva) sparirono, inghiottiti dal muro.

Si ritrovarono dall'altra parte, sul binario 9 e tre quarti, mentre scrutavano le sagome nel vapore, tentando di individuarne qualcuna famigliare. Quell'anno, per il primo giorno del giovane Potter, la famiglia al completo sarebbe stata sul binario. Fu solo quando intravidero una massa di capelli rossi che capirono di aver fatto centro. C'erano quasi tutti: i suoi, Albus, Alice, Ron, Hermione, ecc... con i nipoti e i figli.

< allora, piccolo ometto? È il tuo primo anno, sei eccitato? > chiese Harry al nipote, che lo guardava allegramente. Il bambino annuì ed Harry sorrise.

< Sam, non fare il coraggioso sorridendo, so che hai paura > disse James al figlio, ricevendo un'occhiataccia dalla moglie.

< papà! > trillò la bambina ancora attaccata alla mano di James < che c'è Stella? >

< mi mancherà Sam! > e detto ciò andò ad abbracciare il fratello che la strinse forte.

< beh, di sicuro non siete come i vostri zii! > disse Harry alludendo agli altri suoi due figli.

In quel momento il fumo si diradò e apparirono Lily e Lysander con il piccolo Carter in braccio, di appena un anno, salutarono i parenti e poi si inserirono nella conversazione.

< no Celeste! No! Non puoi andare con Sam, no! > stava dicendo Albus a sua figlia, una bambina di circa sei anni, con degli occhi verdissimi, caratteristici degli Evans, che lei aveva ripreso dal padre, e motivo di felicità per Harry, mentre Alice rideva divertita dalla scena.

< Dominique e Alex non sono ancora arrivati? Volevo vedere se Jessica si era abbronzata alla fine, come voleva al mare! > disse Alice, ma non fece in tempo a finire la frase che un piccolo uragano rosso la abbracciò. < si, mi sono abbronzata! > disse la bambina, mentre i genitori la guardavano divertiti.

 

Dopo qualche minuto, poco lontano da loro, notarono un bambinetto dai capelli viola aggrappato alla gamba del padre.

< Remus! Smettila! Dai saluta sua sorella! Vic, per favore fa qualcosa! > gridava l'uomo.

< Remus! Basta vieni qui a salutare Dora! > il bambino si staccò e andò vicino alla madre, che stava salutando una ragazzina di circa tredici anni, con i capelli viola come il fratello, gli occhi blu e una bellezza che poteva essere solo paragonata a quella delle Veela. Il bambino, pur avendo circa sette anni, era bello come sua sorella, ma aveva gli occhi ghiaccio, marca Delacour.

La famiglia Lupin sparì tra le nuvole di vapore, mentre chi aveva assistito alla scena rideva di gusto.

< oh povero Ted! Ho l'impressione che Remus sia una vera peste! > esclamò Evelyne.

< puoi dirlo forte > disse una voce alle loro spalle.

< Louis, Jeremy! Sarah! > disse Evelyne eccitata.

Louis Weasley e Rachel Connory si erano lasciati qualche anno prima perchè non andavano d'accordo, poi Louis incontrò Sarah e con lei funzionò, quattro anni dopo si sposarono e nacque Jeremy, che aveva, anche lui, sangue Veela nel corredo genetico, ma i bellissimi occhi verdi della mamma, una donna alta, slanciata dai capelli castani e gli occhi verdi appunto.

Subito dopo l'arrivo di Louis fu la volta di Rose, Scorpius e Jake. Il bambino era un perfetto incrocio Weasley-Malfoy in quanto aveva i capelli biondo platino, ma gli occhi azzurri molto intensi e ridenti. I lineamenti non erano molto duri come quelli che caratterizzavano i Malfoy, ma erano una via di mezzo. I tre si fecero strada tra la folla, Rose con un po' più di difficoltà in quanto aspettava il fratellino di Jake, un altro maschio.

< questo lo voglio con i capelli rossi! > esclamò Ron abbracciando la figlia.

< allora? Dov'è Sam? Ci siamo riuniti tutti qui per vederlo salire sul treno! > esclamò quest'ultima.

< eccomi! > disse prontamente il bambino. La donna gli scompigliò ancora di più i capelli e gli scoccò un sonoro bacio sulla guancia.

< diventeremo sempre di più > commentò James guardando la riunione della famiglia Weasley-Potter-Malfoy ecc... < dobbiamo smetterla di fare figli! > concluse, scatenando l'ilarità generale e l'approvazione di non poche persone.

 

§

 

Mancavano solo dieci minuti alla partenza del treno e i famigliari salutarono Sam in anticipo, poi se ne andarono, per lasciare al bambino la possibilità di stare un po' con i suoi e la sorella.

James si guardò intorno e osservò sua moglie. D'improvviso gli rivenne in mente il giorno del loro matrimonio.

 

Era molto nervoso quel giorno James, non si sa cosa temesse. Forse che Evelyne non si presentasse all'altare? Beh, sembrava difficile dato il suo stato. Si, era incinta. Avevano appena diciannove anni ma stavano già per diventare genitori e per sposarsi, ma a loro non sembrava una cosa anormale, tra i maghi era molto comune sposarsi presto e avere presto anche dei figli. In realtà quando James aveva scoperto che Evelyne era incinta quasi non cadeva dalla sedia del tavolo della cucina della Tana, dove stavano passando il Natale. Comunque non sembrava che la notizia avesse turbato più di tanto il resto della famiglia, a parte Ginny. Continuava a ripetersi, come aveva fatto Fleur a suo tempo, che era troppo giovane per diventare nonna. Comunque, col tempo accettò la cosa, e tre mesi dopo eccoli lì, su una bellissima spiaggia della Francia (Molly aveva protestato per la location, voleva la Tana, ma poi aveva ceduto) a celebrare il loro matrimonio.

James con un vestito bianco, sempre bello come al solito, aveva visto Evelyne entrare ed era rimasto folgorato. Il vestito bianco le ricadeva perfettamente su tutto il corpo, era semplice, né stretto, né largo, e non lasciava intravedere il ventre leggermente gonfio. Il corpetto era ricamato con delle roselline di raso e al centro di ognuna c'era un brillantino. Il bouquet era bianco con alcune rose color del cielo. Il trucco leggero e i capelli legati in una bellissima acconciatura, che faceva ricadere davanti al viso due boccoli morbidi.

Il padre d Evelyne aveva messo la mano della figlia su quella di James (aveva preso abbastanza bene la notizia) e James l'aveva accolta. Avevano pronunciato il si, sicuri di loro come non mai, tra la leggera brezza marina, e il lieve infrangersi delle onde. Erano rimasti legati fino a quel momento, e lo sarebbero stati sempre.

 

James tornò alla realtà e salutò suo figlio. Lo guardò salire sul treno e pensò. Lo stava accompagnando a Hogwarts come, diciannove anni prima, suo padre l'aveva fatto con lui. Ed era strano, tornare con la mente al suo primo anno, quando, con il volto emozionato osservava il padre dal finestrino della locomotiva, al quale era scappata una lacrima e guardava suo fratello ridere e scherzare con una Lily infuriata perchè non poteva andare ad Hogwarts. Eccolo lì, diciannove anni dopo, sul binario nove e tre quarti, ad accompagnare suo figlio, strana la vita. Fu solo allora che scoprì che suo padre non se ne era andato, che era ancora lì, ad osservare il treno in partenza. Sam salutò i genitori che avevano le lacrime agli occhi e salì sul treno, emozionatissimo, cercando uno scompartimento dove magari avrebbe trovato proprio un amico.

Evelyne si allontanò con Stella che stava piangendo, mentre James andò verso suo padre.

< perchè non te ne sei andato? > chiese.

< non volevo perdermi l'emozione di vedere di nuovo questo treno partire > gli rispose Harry.

< non dirmi che vieni qui ogni primo di settembre papà? >

Harry sorrise e guardò il figlio intensamente.

< Sempre >

< e perchè? >

< non credo che ci sia mai un motivo valido per alcuni gesti, alcune azioni James. Sai, la prima volta che vidi questo binario avevo undici anni e non sapevo neanche bene chi fossi. Sul treno incontrai quelli che poi sarebbero stati i miei due migliori amici, e prima vidi anche tua madre di sfuggita. Il secondo anno, tornai su questo binario, con un po' più di conoscenza di me stesso, ma ancora ero ben lontano dall'essere cosciente della mia vita. Il terzo anno, avevo aggiunto un tassello in più e avevo finalmente imparato a vivere nel mondo che mi spettava, e poi conobbi Sirius, e tutta la storia della morte dei miei genitori. Il quarto anno, un pezzo importante della mia esistenza era stato messo apposto, ma fu un periodo particolarmente difficile per me, tra il torneo e beh... il ritorno di Voldemort. Il quinto anno tornai spaventato, ma determinato ed ora credevo di sapere la maggior parte delle cose che mi riguardavano. Non sai quanto mi sbagliavo. Il sesto anno, infatti tornai ancora più arricchito di prima, finalmente sapevo la verità. Ero in errore di nuovo. L'anno dopo non presi questo treno, non tornai ad Hogwarts ma ricostruii pian piano pezzi della mia vita. È ad Hogwarts che ho finito di scoprire realmente il mio passato e presente. Ad Hogwarts ho cominciato a scoprire me stesso e ad Hogwarts ho finito di farlo, ho saputo l'intera verità, lì mi è piaciuta la fine, in quel caso, perchè così ho finito di scoprire me stesso. Ma questo binario, è il simbolo dei tasselli che ho messo da parte per parecchi anni, prima di giungere alla conclusione. Non lo nego, è anche il simbolo della liberazione dai Dursley, qui avrei preso il treno che mi avrebbe cambiato la vita. Ogni anno vengo qui, per ricordarmi che la vita è un enorme muro fatto di mattoni. Quei mattoni, sono i tasselli della nostra esistenza che mano mano vengono presi e messi insieme. Ogni anno vengo qui per ricordarmi dei miei undici anni, di quando ero solo un bambino che aveva voglia di sognare, di quando non avevo preoccupazioni, di quando potevo ancora dire di essere piccolo, per non avere responsabilità. Vedere te, diciannove anni fa, salire su quel treno, mi ha dato pressapoco la stessa sensazione. Ho capito che stavi cominciando a raccogliere i tuoi tasselli, i tuoi mattoni. Mi sono sentito felice, ma anche triste, te ne stavi andando verso una nuova avventura, della quale io non sarei stato partecipe. E oggi tu accompagni tuo figlio qui, su questo binario ed io provo la stessa identica sensazione, di nuovo. Lui sta cominciando ad aggiungere pezzi alla propria vita. Ha spiccato il volo. Ricorda James, niente e tutto è per sempre. Ti sembrerò pazzo, forse lo sono. Niente e tutto perchè le cose possono essere apparentemente per sempre, ma a volte non è così, ma tutto, alla fine, rimane nella nostra mente, per sempre, ed è per questo che ti dico, adesso, di preservare i ricordi, anche quelli brutti, di non cercare di cancellarli perchè saranno sempre parte di te >.

James aveva ascoltato il padre in silenzio. Ad ogni parola cresceva in lui la consapevolezza che suo figlio era ormai sulla strada di intraprendere un'avventura senza di lui. Suo padre aveva ragione.

< non ti facevo un tipo riflessivo sai papà? > disse. Harry rise.

< lo sono sempre stato, forse con me stesso, magari non lo davo a vedere, ma nella mia mente c'erano pensieri che non potresti immaginare. Comunque per te sarà un po' diverso, tu insegni a Hogwarts>

James sorrise e guardò il padre con aria afflitta.

< non sarà lo stesso. Io lì sarò il professore e lui l'alunno, ci vedremmo solo a lezione e ai pasti credo, Sam è un tipo abbastanza espansivo, si farà subito degli amici e non lo vedrò più! > disse un po' divertito un po' rabbuiato.

< non preoccuparti, andrà tutto bene! > rispose Harry.

Rimasero in silenzio per un po', osservando i maghi e le streghe che si affaccendavano ad andarsene, alcuni in lacrime, altri più allegri, probabilmente non era il primo anno per i loro figli.

Quando furono rimasti solo loro due sul binario, con Evelyne e Stella che parlavano poco distanti da loro, si guardarono, sorrisero, poi si abbracciarono, chiamarono le altre due e si smaterializzarono a Casa Potter, dove Ginny li stava aspettando insieme a figli, nuore, generi e nipoti. Non ci sarebbe potuto essere finale più felice di quello, dove l'amore trionfava, dove c'era pace.

 

§

 

Salve lettori! Questo è l'epilogo, la fine. Ho quasi pianto scrivendolo perchè mi ha ricordato l'epilogo del settimo capitolo di Harry Potter, dove sia quando ho letto il libro che quando ho visto il film ho pianto. Ero abbattuta. Era la fine. Ma sapete, la fine non deve sempre essere qualcosa di troppo brutto, qualcosa di orribile. È ovvio che quando questa causa dolore, (e lo fa la maggior parte delle volte) non può essere una cosa buona. Eppure c'è, qualcosa di buono nella fine. C'è che è un punto, e i punti talvolta devono essere messi, non si possono mettere sempre virgole, dopo un po bisogna dire basta, e fare un punto su un foglio di carta. Se dovessimo scrivere la nostra vita su un quaderno, occuperebbe solo una pagina, scriveremmo i nostri tre momenti più belli e quelli significherebbero tutto, anche tutto l'arco degli anni che abbiamo vissuto, e poi metteremmo quel punto, che non deve essere necessariamente la nostra morte, che può essere anche la fine di qualcosa di veramente importante. Mettere i punti non è facile. Ma ora voi vi chiederete, cosa c'è di buono in tutto questo? C'è che perdersi troppo nelle cose non serve a niente e a volte, la fine di qualcosa, è necessaria per capirne a fondo l'essenza, altrimenti si andrebbe sempre avanti, senza mai comprendere il significato che state cercando. Mentre invece, mettendo la fine, tutto avrebbe un senso, non ci sarebbero dubbi perchè tutto finisce lì e dopo una lunga storia, una lunga vita, una lunga pagina di diario, è meglio mettere la parola fine, per evitare di lasciare dei dubbi e continuare un racconto, che non saprebbe più dove andare a finire. Infine, ho scritto i pensieri di Harry, mettendomi un po' nei suoi panni, ma non sono certa che sia la verità, solo la Rowling può sapere ciò che gli passa per la testa! Eh! Comunque, siamo arrivati all'epilogo, un saluto.

 

La vostra Moon1996, e si augura che abbiate gradito la storia e l'abbiate seguita, e che abbiate capito ciò che gli frulla per la testa! Io ho messo un punto, ma stavolta ricomincerò daccapo, con una nuova storia, un'altra pagina o un altro quaderno, un'altra avventura.

 

Con affetto e un perchè no, un po' di pazzia

Moon1996. Grazie a tutti!

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