Robsten

di Tati Saetre
(/viewuser.php?uid=70304)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'hanno chiamata Joy! ***
Capitolo 2: *** Quella maglietta trasparente. ***
Capitolo 3: *** Forse ti amo anch'io. ***



Capitolo 1
*** L'hanno chiamata Joy! ***


L’hanno chiamata Joy!
 
 
 
Note e spiegazioni a fine capitolo :)
 
“CORRI! CORRI!” Lo chiamo sempre più eccitata, davanti allo schermo del PC.
“Cos’ai letto, ora?” Sbuffa, asciugandosi le mani sul panno che ha legato intorno alla vita.
E’ sempre così: quando torniamo dal lavoro lui si occupa della cucina, ed io delle faccende domestiche.
Visto che sono una vera frana, in cucina.
Si avvicina, sporgendosi verso di me per mettere il viso nell’incavo della mia spalla.
Anche lui sta fissando il computer come me, soltanto che io lo sto facendo da tre ore buone.
“Abbiamo una figlia!” Batto tutte e due le mani, euforica.
Il suo sguardo vacilla, mentre arcua le sopracciglia e si volta di qualche centimetro per fissarmi. “L’hanno chiamata Joy.” Spiego poi, indicando il testo.
Poi, guarda nuovamente lo schermo ed inizia a leggere.
Legge una delle tante fanfictions che ho trovato giorni fa, e dove mi sono cimentata in tutta me stessa.
Inizialmente era stata Stephenie a parlarmene.
A dirmi che i suoi fans si cimentavano in storie create di tutto punto, pubblicandole poi su internet. A lei non dispiaceva affatto, e si divertiva a leggere di come i suoi Edward e Bella venivano trasformati.
Da ragazzini adolescenti che si conoscevano a Liceo e finivano per sposarsi, a depravati che non facevano altro che fare sesso ventiquattro ore su ventiquattro.
Gironzolando su questi siti, un giorno ho visto una categoria: Cast Twilight.
Da allora ho iniziato a leggere delle cose assurde su di me e Rob.
Di come ci siamo conosciuti, e del nostro futuro.
E proprio una storia che sto leggendo ora, parla del nostro futuro.
Di noi due sposati, e con una figlia.
E l’hanno chiamata Joy.
Un nome corto, carino e perfetto.
Joy Pattinson.
Suona anche bene, ecco.
Una risata mi va voltare dalla parte di Rob.
Sta scuotendo la testa, con un sorrisino stampato in volto.
“Non hanno niente da fare, eh?” Domanda poi, indicando lo schermo e continuando a scuotere la testa.
“Perché, scusa? Sono così carine! Scrivono su di noi, ti rendi conto? Non su Bella e Edward, ma su Robert e Kristen!”
Ho gli occhi a cuoricino, è vero.
Ed è anche vero che dovrebbe infastidirmi questo accanimento verso noi, ma non ci riesce.
Al pensiero che certe fan ci supportano così tanto, mi fa venire i brividi.
“Ma non eri tu quella restia ad ogni tipo di bacio in pubblico?” Chiede, avvicinandosi per stamparmi un bacio sulla bocca.
Ma io mi scosto, proprio come quella sera.
La sera della premiere di Water for Elephants, e della sua ‘uscita’ con quel bacio.
Non poteva starsene fermo? No, certo che no.
Lui deve fare sempre tutto di testa sua.
Tutto.
Peccato che anche quella sera non ha ottenuto nulla. Neanche lo sfioramento di labbra che ha cercato di strapparmi nella macchina.
Ride di nuovo, alzandosi in piedi.
“Perché continui? Ormai lo sanno tutti, che stiamo insieme. Anche queste.
Nel nominare ‘queste’ indica il PC.
Queste scrivono storie su di noi.” Preciso, incrociando le braccia al petto.
Lui continua ad andare in giro per la casa con quel sorrisino stampato sulla faccia.
“Sì, eh? E secondo te da dove le prendono tutte queste idee?” Mette su la sua solita faccia da schiaffi, per poi voltarsi e andare verso la cucina.
Bene, meglio che se va!
Intanto io continuo a leggere storie su di noi, con gli occhi che sono tornati in modalità ‘cuoricino’ ed il labbro inferiore sporto fuori.
 
Dieci minuti dopo…
 
“ROB! CORRI! CORRI!”
Con il panno fra le mani viene di nuovo da me, quasi con il fiatone.
“Hey, non dir-” Ma non finisce di parlare, quando mi vede in lacrime.
Si avvicina subito, asciugandole con le sue mani. “Kikì, che succede?” Domanda, posandomi un bacio sulla fronte per cercare di fermare le convulsioni.
“L’hanno rapita!” Soffio, facendo un cenno del capo verso il PC.
Lui si volta impaurito, guardando la stessa pagina di poco prima.
Peccato che nel tempo che ha trascorso in cucina io sia andata un po’ avanti.
“Chi ha rapito chi, Kristen?” Questa volta assottiglia gli occhi, aspettando che un’enorme cazzata esca dalle mie labbra.
“Joy! Hanno rapito Joy!” Le lacrime non scendono più, ma gli occhi continuano a bruciare.
Nostra figlia?” Sembra quasi arrabbiato, ora.
“S-sì?” Tentenno, cercando di essere quantomeno convincente.
“Fammi capire.” Prende un bel respiro, prima di continuare. “Ti mi hai chiamata in lacrime, perché stai leggendo una stupida fanfiction e perché hanno rapito nostra figlia? Che per giunta, neanche esiste!” Sbotta infuriato, girando per l’enorme salone.
“Hey, non c’è mica bisogno che ti scaldi tanto!” Mi alzo anche io, per fronteggiarlo. “E non è una stupida fanfiction! Almeno, prova a leggerla!” Dico, alzandomi in punta di piedi per arrivargli almeno al viso.
“Ah, no? Eh? Tu non ci stai con la testa, Kris!” Sbatte entrambe le mani, e se ne va di nuovo in cucina, lasciandomi sola.
Con un sonoro sbuffo io mi risiedo, per continuare a leggere.
 
Venti minuti dopo…
 
“Kristeeeen.” Ennesima lamentela, mentre scorro con il mouse quella dannata pagina.
“Che c’è?”
“Sono dieci minuti che la cena è pronta!” Si siede sul divano dietro di me, fissandomi la schiena.
“Cena.” Dico soltanto, persa nella lettura.
Neanche i lamenti di Bear mi hanno smossa, e di certo non ci riuscirà lui.
“Ho preparato il tuo piatto preferito.” Continua, credendo di convincermi.
“Lasciami qualcosa.” Niente, sono impassibile.
“Oh, va al diavolo va!”
Una  volta mi sarei arrabbiata per questa esclamazione, ma ora non ci faccio più caso.
Joy è tornata a casa, ed io DEVO sapere come finirà.
 
Trenta minuti dopo…
 
Entro in cucina, stiracchiandomi e con un sorriso a trentadue denti.
Ma rimango di sasso, quando vedo Rob davanti al suo PC portatile.
“Me l’hai lasciata la cena?” Domando soltanto, aprendo il piccolo fornetto per controllare se ci sia qualcosa.
“Shhh.” Risponde solo, indicandomi il frigorifero.
Lo apro, notando che è tutto intatto.
“Potevi benissimo cenare.”
“Shhh.” Ripete nuovamente, con lo sguardo fisso davanti al suo Netbook.
Esasperata vado dietro di lui, per vedere cosa sta combinando.
Questa volta non rimango di sasso, ma pietrificata.
Sono le stesse identiche pagine che ho sfogliato io ore prima, soltanto che ora le sta leggendo lui.
“Cosa diam-”
“Mi hai incuriosito, va bene? Ora me la lasci leggere in santa pace, per favore?” Mormora, continuando a tenere lo sguardo fisso davanti al PC.
Senza dire niente prendo Bear, dirigendomi sul divano.
E con un po’ di coccole al nostro cagnolino ed un sonoro sbadiglio, cado nel Mondo dei sogni.
 
Sei ore dopo…
 
Intorpidita mi volto verso destra, mentre delle carezze sul collo mi fanno svegliare.
Che sia Bear? No, impossibile.
Non ha il permesso di salire sui mobili.
E quindi… nella penombra cerco di individuare quella sagoma, quando vedo perfettamente i capelli spettinati di Rob.
“Perché non dormi?” Domando, con la voce impastata dal sonno.
“Perché ho finito ora di leggere.” Spiega, continuando quella lenta tortura.
Io rido di gusto, trattenendomi la pancia.
“Non eri tu quello che le definiva ‘stupide fanfiction?’” Chiedo innocentemente, avvicinandomi per stampargli un bacio sulla bocca.
“Mmmh…” Mormora, scendendo con la mano verso la mia maglia, e tirandola su fino al seno.
“Cosa vuoi fare?”
So benissimo cosa vuole fare, ma so anche che fra meno di poche ore dovremo stare tutti e due sul set.
Sorride, artigliandomi un seno e posando la sua bocca sul collo.
“Facciamo una figlia.”
Mi blocco, ossessionata da quelle parole.
“Mi stai forse prendendo in giro?” Sbarrò entrambi gli occhi, fissandolo con un cipiglio curioso. “E la chiameremo Joy.” Aggiunge qualche minuto dopo ridendo, mentre io mi unisco a lui.
 
**
 
NOTE:
 
Joy mi ha ossessionata. Sono arrivata a sognarmela la notte, grazie alle bellissime fanfiction di Fiorels, Cloe e di tutte le altre che hanno scritto di Joy. Non so chi di loro l’ha creata, ma questa persona ha tutta la mia stima.
La fanfiction a cui mi sono ispirata per i miei demenziali Rob e Kris è Qui dove batte il cuore. Se non l’avete letta, CORRETE!
Diciamo che mi sono cimentata in questa cazzata demenziale perché è l’una e venti, e sto delirando.
Spero che vi sia piaciuta, questa pagina è dedicata ad una raccolta di fanfiction Robsten, che posterò ogni volta mi verrà un’idea :D
Notte :**
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Quella maglietta trasparente. ***


Quella maglietta trasparente
 
“Capito… voi siete già arrivati?”
“Sì, sono nella Jeep con Nikki. Tra poco scendiamo e andiamo a firmare gli autografi ai fan che si sono accampati.”
Ebbi un brivido, sentendo quelle parole.
Fan che si sono accampati.
Beh, dopo ben tre anni ero abituato a vedere fan dappertutto, e disposte a fare qualsiasi cosa pur di ottenere una foto o un autografo, ma addirittura accamparsi…
“Voi, invece? A che punto state?”
A che punto stavamo?
Bene, io ero arrivato a San Diego la notte precedente e Kris era già lì.
Inutile dire come avevamo passato il nostro tempo, vero? Ci eravamo alzati da poco, e lei era chiusa in bagno a prepararsi.
Da più di un quarto d’ora.
Io invece avevo deciso di chiamare Ashley, per farmi spiegare più o meno come era la situazione .
Al Comic Con.
“Una ventina di minuti e siamo lì.” La butto sul vago, sperando che Ash ci creda.
Cosa inutile, visto che lei ci conosce meglio di chiunque altro.
“Sì sì, ho capito Rob.” Sospira, dall’altro capo del telefono. “Metteteci tutto il tempo che volete, ma ricordati che avete al massimo un ora.”
“Mi ricordo, Ash. Non preoccuparti.”
“Oh, spero solo che se ne ricordi Kristen! Con la memoria che ti ritrovi appena mi attaccherai ti ritroverai con lei a rotolarti sul letto.”
“ASH!”
“Come se non lo sapessi. Ci vediamo dopo, ciao bello.
Non mi da neanche il tempo di controbattere, perché mi ha attaccato praticamente in faccia.
Alzo gli occhi al cielo, bussando alla porta del bagno.
“Sei pronta?”
“Cinque minuti, va bene?”
“Neanche dovessi andare ad un Gala. Mi spieghi cosa stai indossando?”
“Non è un problema tuo. Vattene.”
Ecco, le donne erano davvero insopportabili.
Certo, amo da morire Kristen, ma quando ci si mette sarei capace di commettere un omicidio.
Mi butto a peso morto sul letto disfatto, forse da troppe ore.
Fortuna che abbiamo preso quella camera per due giorni consecutivi, e nessuna cameriera è venuta a romperci.
Sento il rumore della chiave che gira per ben due volte, e subito dopo i passi di Kristen.
Sono ancora sdraiato, con le mani sotto la testa mentre fisso il soffitto bianco.
Poi decido di tirarmi su, trovandola ai piedi del letto.
“Fammi capire… sei stata un quarto d’ora in bagno e neanche ti sei vestita?”
Mi lancia un’occhiataccia, e poi alza le mani al cielo.
“Sono vestita, idiota!”
La guardo meglio, notando che indossa una misera maglietta trasparente, con sotto un reggiseno nero.
Sì, è vestita per me. Non per andare al Comic Con, con mille fotografi e fans pronti ad assalirla.
Neanche per idea.
“Dai che facciamo tardi, Kris! Vai ad infilarti una maglia che andiamo. Ho chiamato Ashley e loro stanno per entrare.”
“Okay.” Con disinvoltura prende la borsa accanto al letto, e la issa sulle sue spalle. Poi, alzando un sopracciglio mi guarda.
“Non hai detto che Ash e gli altri stavano per entrare? Cosa ci fai lì? Su, andiamo!”
No, forse non ha capito.
“Tu così non esci.” Decreto infine, alzandomi del tutto per puntargli un dito contro.
“Come scusa?”
Fantastico! Ora si stava anche arrabbiando!
“Dai… dove credi di andare così?”
Cerco di fargli capire che quel ‘così’ non era per il suo modo di vestire, ma soltanto per la sua maglia trasparente.
“Cosa vorresti dirmi, eh? Che sembro una zingara, così? Vuoi che indossi un vestitino raso fica e metta dei tacchi dodici? Posso farlo benissimo, Rob! Lo sai!”
Metto tutte e due le mani sulle sue spalle, scuotendola un po’.
“Ma la finisci di sparare cazzate, per favore? Quando mai mi sono permesso di discutere sul tuo modo di vestire? Mi sei sempre piaciuta così, Kris! E mi piaci ancora così! Soltanto che in giro con una maglia trasparente non ti ci mando.”
Trasparente.
A guardarla meglio sembra quasi inesistente. Merda, i suoi seni sembrano più grandi della sera prima.
Deglutisco, prima di alzare nuovamente lo sguardo su di lei.
“Oh, Dio! Come sei melodrammatico! Cosa vuoi che mi dica la gente? ‘Oh, Kristen Stewart mezza nuda al Comic Con’!” Fece una mezza sceneggiata, alzando una mano per enfatizzare il gesto.
Beh, come attrice ci prendeva proprio. E non poco.
“Sì.” Schietto, mentre la guardo fisso negli occhi.
“Non dirai sul serio.”
“Dico sul serio. Sei mia, e non voglio che gli occhi di un miliardo di persone si posino su di te, oggi.”
Posa tutte due le mani sulla camicia grigia, tirandomi verso di lei.
“Lo sai che sei un coglione, Pattinson?” Sussurra, a due centimetri dalla mia bocca.
“Di certo tu fai di tutto per ricordarmelo.”
Appunto.
“Allora?” Sospira, e sembra che voglia darmi uno schiaffo dritto in faccia.
“Allora? Dopo quattro anni dubiti ancora? Di certo indossando questa maglietta non vado in giro a dicendo ‘Hey, guardatemi! Sono qui!”
“No. Sono loro che parlano per te.” Con gli occhi indico le sue tette, e lei questa volta mi da uno scappellotto sulla nuca.
Me lo sono meritato, okay.
“Io sono tua, okay? E non rompere più le palle.” Mi stampa un casto bacio sulle labbra, staccandosi immediatamente.
Sa benissimo che se andiamo oltre, ci ritroveremo di nuovo su quel letto.
Si volta verso la porta, aprendola per uscire.
“Dimmi un po’… perché sei così acida stamattina?” Esito, mentre aspettiamo l’arrivo dell’ascensore.
“Niente… mi è arrivato il ciclo.”
“Oh, allora è per questo.”
“Cosa?” Mi guarda, aspettandosi la cazzata dell’anno.
Che puntualmente, arriva.
“Sono gigantesche.” Con un verso strozzato mi spintona, facendomi arrivare alla rampa di scale. Proprio accanto all’ascensore che si sta aprendo.
“Fatti venti piani a piedi. Forse ti schiarirà le idee.”
E non faccio in tempo a correrle dietro, perché le porte si stanno richiudendo.
E l’ultima immagine che vedo è quella di Kikì con un sorriso di vittoria, e il dito medio alzato.
 
*
 
“Domanda per Robert!”
Sbuffo interiormente, mentre le urla dei fan mi assaliscono.
Cazzo, cazzo e cazzo.
In questi momenti dico sempre cazzate, e non so proprio come comportarmi. “Com’è lavorare con un cast così bello?” Beh, mi aspettavo di peggio.
Prendo un respiro, e aspetto che le acque si calmino.
Poi, prendo parola.
“E’ fantastico!” Ennesimo respiro. “E’ bello essere circondato da belle ragazze in ogni momento. E' il motivo per cui sono diventato un attore!” Ed eccoli, in via vai irrefrenabile di schiamazzi e ‘aww’.
Che cosa ho detto?
E un ‘aww’ è mio, quando sento un pizzicotto arrivarmi proprio sulla coscia.
Kristen… come ti sbagliavi!
Le domande continuano, finché Kristen non si avvicina con il viso al mio orecchio.
“Lavorare con tutte belle ragazze, eh?” Ammicca nella mia direzione, e so benissimo a cosa sta pensando.
Al set di Cosmopolis.
A tutte le ragazze che ha conosciuto quando è venuta a trovarmi. Al cazziatone che mi ha fatto quella sera nella mia roulotte, perché io le parlavo solo ed unicamente dell’unica protagonista femminile
Le altre, erano state sepolte.
“Ma tu sei la più bella, amore.”
“’Fanculo, Rob!” Si volta di nuovo, ascoltando quello che sta dicendo Taylor.
Io ci ho capito poco e niente: Imprinting.
“Una domanda per Rob!”
Oh, va beh va beh, ma ci sono solo io in questo cast?
Mi giro, incontrando gli occhi verdi di una bambina di dieci anni. Più o meno.
Le sorrido, più tranquillo.
Cosa mai potrà chiedermi una bambina così innocente? Sicuramente come sarà stato lavorare con Meckenzie, ecco.
“Rob… ti è piaciuto fare un figlio con Bella?”
Cos- Cazz- Merd-
Eh? Sicuramente ho capito male, ecco.
La fisso intensamente, sperando che scherzi. Ma non è così. Anzi, sbatte un piede a terra seccata dal mio silenzio.
“L'espressione che hai fatto mi fa pensare che tu stia chiedendo qualcos’altro.” Ammicco nella sua direzione, maledicendomi.
Cazzo, ha sempre dieci anni!
“No scherzo, mi è piaciuto.” Grazie, Rob.
Ci credo che ti è piaciuto!
Alla fine di quelle riprese ti sei ritrovato con un erezione che non veniva più a fine…
“Mi piacciono molto i bambini. Mi piace anche girare scene con i bambini. E' stato davvero divertente, specialmente con questa serie.” Questa volta le sorrido teneramente, proprio come si fa con una bambina di dieci anni.
Lei con disinvoltura scende, riprendendo il suo posto.
Mi piacciono davvero i bambini? Non ne ho idea.
Mi è piaciuto da morire lavorare con Meckenzie, quello sì. E’ una bambina fantastica.
Stiracchiandomi mi volto, mentre l’intervistatore se ne esce fuori con: “Questa è l’ultima domanda!” Ballo la samba dentro me, guardando Kris che se la ride di gusto, insieme a Bill.
Ottimo, quella donna ce l’ha sempre e solo con me!
 
*
 
Mille flash, gli occhi che si chiudono in continuazione.
Mi chiedo ancora come facciano a venire fuori foto decenti.
Anche l’intervista per MTV è finita, e con Kris ci stiamo dirigendo alla Jeep praticamente oscurata.
“Sono stanca morta.” Esordisce, sgranchendosi le gambe.
“Sì, anche io. Fortuna che non hanno fatto commenti.”
“Che commenti?”
Senza mettere il dito nella piaga, porto lo sguardo sulle sue tette.
Tempo di due minuti, perché un clacson ci suona, facendoci voltare entrambi. Un ragazzo esce praticamente dal finestrino, mentre l’auto è ancora in corsa. Poi, ammicca verso Kristen.
KRISTEN’S BOOBS!” Urla, per poi rientrare in macchina.
I miei occhi sono incollati ancora a quell’immagine, dove poco prima c’era quel delinquente.
Mentre dietro di me, Kristen se la ride di gusto.
Eh no! Te la farò pagare cara mia!
 
**
 
NOTE:
 
Sapete che ero obbligata a scriverla vero? Quando ho visto quelle tette, me ne sono uscita con questa FF XD Avete visto tutti le foto del Comic, vero? Stupende *w* E i robsten sempre perfetti, devo dire!
Preciso che le domande dell’intervista sono vere, le altre cose tutte inventate (anche se ci credo poco, va beh :D)
Spero che questa one-shot che mi ha fatto staccare un po’ dallo studio vi abbia divertite, e vi sia piaciuta.
Un bacione immenso :*
Tatiana.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Forse ti amo anch'io. ***


NOTE INIZIALI: Questa OS si colloca durante le riprese di Twilight.
Buona lettura!
 
Forse ti amo anch’io
 
KRISTEN’S POV
 
Ora…
 
Con una bottiglia di birra in mano, seduta sullo sgabello di quel Pub, guardo Robert.
Siamo entrambi ubriachi. E forse io più di lui.
Ma l’ho capito. Ho capito benissimo quello che mi ha detto, meno di due secondi fa. E’ davanti a me, e intorno a noi c’è metà del Cast. E ovviamente tutti hanno sentito quelle parole.
“Mah, forse ti amo.” Con nonchalance tira su la bottiglia di birra che stringe nella mano, per farla ondeggiare a destra e sinistra.
E’ ubriaco, mi ripeto. Sta vaneggiando, Kristen.
Ma è inutile. Non riesco a togliermi quelle parole dalla testa.
“Lo sai che c’è?” Tira su la testa, con le guance colorate a causa della sbronza. “Non va bene, tutto questo. Non va affatto bene. Non capisco perché tutti dobbiate innamorarvi di me! Perché? Io ho solo diciassette anni, Rob! Non voglio storie serie, non più! Siete tutti carini all’inizio, e poi alla prima occasione cercate di mollarmi per una modella di due metri che è pronta ad aprire le gambe! I-io, non voglio una storia, ecco! Ho diciassette anni, e voglio vivere in pace! Va bene?!” Rossa come un peperone, ho zittito l’intero Pub che ora mi guarda con gli occhi sgranati.
Robert sbatte le palpebre, come se si fosse svegliato da una trance solo in quel momento.
Idiota. Stupido idiota.
Senza pensarci due volte mi alzo, dirigendomi verso una porta di legno.
“Dove vai?” La voce di Nikki mi arriva ovattata, mentre entro.
“A vomitare!” Urlo, accovacciandomi sul water.
 
Sei ore prima…
 
“Non capisco per quale motivo non ci riesci. Abbiamo provato questa scena mille volte, Kris!” Alzo gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente.
C’è un motivo, per il quale non riesco a recitare. Non ora.
“Cath, posso fare una pausa?” Alza entrambe le sopracciglia, annuendo.
Non ho mai chiesto una pausa, da quando abbiamo iniziato le riprese.
Sono sempre stati gli altri a chiederle, oppure era Catherine a concederci dieci minuti liberi.
Senza pensarci due volte mi siedo su un tronco d’albero caduto a terra, e mi accendo una sigaretta.
La dodicesima, di quella giornata. E sono solo le tre del pomeriggio.
Ripenso per la millesima volta alla mattinata che ho trascorso, chiusa nel mio Camper a guardare uno stupido giornale.
Ed eccoli qui, gli scatti shock di questi minuti. Quello è proprio Michael Angarano, con una bionda da mozzare il fiato. Allora, la storia che durava da una vita con Kristen Stewart sarà davvero finita? Beh, dopo che lei è stata trovata più di una volta in atteggiamenti intimi con la sua co-star Robert Pattinson…
Avevo imparato a memoria quel pezzettino dell’articolo, che mi aveva lasciata con l’amaro in bocca.
Atteggiamenti intimi…
Era vero, io e Rob eravamo buoni amici. E non potevo nascondere che aveva un certo fascino. Ma… non avevo mai tradito Michael. Mai.
Sorrisi involontariamente, buttando il mozzicone di sigaretta a terra.
Quindi, dopo quattro anni, era finita così? Con delle foto scandalo, di lui attaccato a quella modella tedesca?
“Hey. C’è qualcosa che non va?” Alzo la testa, incontrando gli occhi dorati di Rob.
“No. Tutto bene.” Scuote la testa, sedendosi accanto a me.
“Sarai anche un’attrice bravissima, ma non sai proprio mentire.”
“Oh, aspettavo te per sentirmelo dire.” Sarcasmo mode-on.
“Allora c’è davvero qualcosa che non va.” Ribatte, assottigliando gli occhi.
Rimango in silenzio, mentre fisso un ramoscello che di interessante non ha proprio niente.
“Forse ho capito.” Dice, posando la sua mano sul mio braccio.
“Cosa?”
“Il giornale nella mensa, no?” Oh, è da lì che l’ho rubato ieri.
“L’avete letto tutti, eh!” Soffoca una risata, ritirando il braccio.
“Io non l’ho letto. Sai che evito il gossip come la peste. Però… le voci girano, qui.”
Ed ecco spiegato il tutto.
L’aria in agonia di chi mi vedeva, e tutti che mi assecondavano.
Diamine, ero solo stata mollata!
“E’ bella, vero?” Non ci mette tanto a capire.
“Beh, brutta non è. Ha le gambe lunghe quanto un’autostrada. Però i suoi capelli non mi sembrano naturali.”
E quando si parla con Robert Pattinson, il tatto è qualcosa da escludere a priori.
“Grazie, Rob.” Sorride di nuovo, scuotendo la testa.
“Kris, tu pensi davvero che quella sia meglio di te? Diamine, tu sei davvero bella. Sei un’attrice bravissima, e una donna fantastica. Hai solo diciassette anni, e ne dimostri molti di più.” Assottiglio gli occhi, schioccandogli un’occhiataccia.
“Com-”
“Hey, hai capito quello che intendevo, no?” Beh, anche se nell’ultima parte del discorso è tornato il solito Rob, me ne ha fatti di complimenti.
“Di certo anche a te non dispiacciono le modelle.” Questa sì che è una frecciatina, Kristen.
Camille Belle. Modella, attrice, cantante… ma quante cazzo di cose può fare una persona nella sua vita?
“Lo sai che è solo un amica.”
“Io sono tua amica.” Dove vuoi andare a parare, Kristen?
“Sì.” Risponde, alzando entrambe le sopracciglia.
“E allora perché a lei la porti a pranzo fuori, e a me no?” E’ ovvio, Kristen.
Lui è un uomo. Tralasciando il QI pari al dieci percento, lui è più grande di me. E ha bisogno di una donna. Non di una diciassettenne che è stata mollata per una modella bionda di due metri.
Abbassa lo sguardo, passandosi una mano fra i capelli.
Colpito e affondato.
“Conosce anche i tuoi amici.” Borbotto a bassa voce. Tutto questo per fargli capire che io lì leggo, i giornali. Che sono sempre a caccia di informazioni.
Che vederlo prima con la Belle a pranzo fuori e poi in un Pub con i suoi amici, mi ha fatto andare il sangue al cervello.
Faccio un attimo mente locale, scuotendo la testa.
Che fine ha fatto la storia di Michael e della sua modella? Perché tutto si è spostato su Rob, e la sua di modella?
“Sei gelosa?” Sbuffo sonoramente, dandogli uno scappellotto in testa.
“Per quale motivo dovrei essere gelosa?”
“Mah, fors-”
“KRISTEN! ROBERT! Ne sono passati venti, di minuti. Quanta pausa volete fare?”
Io odio Catherine.
La odio. 
“Dicevi?” Si alza, dandomi le spalle.
“Niente, Kris. Niente.”
 
Ora…
 
Ennesimo conato di vomito.
Sola come un cane, seduta su un pavimento lercio nel bagno di un Pub.
Appena mollata dal ‘fidanzato storico’, e dopo una dichiarazione di un coglione.
Non faccio in tempo ad alzare gli occhi, quando settanta chili mi piombano addosso.
“Porc-”
“Vacci piano con le parole.”
“Sto per vomitare. Potresti spostarti?” Rob alza le sopracciglia, e portandosi la sua bottiglia di birra dietro si siede accanto a me.
Nello stesso pavimento lercio.
Respiro ed espiro, cercando di rimandare indietro tutta quella schifezza che mi sta venendo su.
“Perché te ne sei andata?”
“Rob… sei ubriaco fradicio.” Bel modo di sviare il discorso, Kris. Ottimo.
“E tu una deficiente. Per quale motivo te ne sei andata?” Sbuffo, cercando di ricacciare indietro le lacrime.
Perché devo piangere? Lui è un idiota, ubriaco che spara cazzate.
Io sono una diciassettenne cornuta.
“Sei… sei… sei così opprimente!”
“Io? Oh, parla la codarda!”
“Invece tu hai avuto un bel modo di fare una dichiarazione, eh! Davanti a tutti! Un po’ di tatto, no?”
“Lo sai che sono ubriaco!” Sbatto le ciglia, dandogli uno spintone.
“Appunto! Come pensi che io prenda sul serio questa… dichiarazione?”  
“Perché è vera, Kristen! E’ dannatamente vera! E perché te lo dirò anche domani, e dopodomani, e anche il giorno dopo! Anche quando il macaco si renderà conto di aver fatto una tremenda cazzata, e tornerà da te con la coda tra le gambe! E tu, ovviamente, sarai lì, pronta a perdonarlo!”
Le sue parole furono un vero e proprio schiaffo in faccia.
Non tanto perché mi amava. Ma perché aveva fottutamente ragione. Qualunque cosa fosse successa, io avrei perdonato Michael. L’avevo già perdonato, quando alla fine delle riprese mi aveva chiamata, sull’orlo delle lacrime. “E io ovviamente non potrò fare niente.” Sussurrò a mezza voce, abbassando la testa. “Però una cosa me la devi dire, Kris. Perché sei scappata?” Puntò i suoi occhi nei miei, lucidi, a causa della mezza sfuriata di cinque secondi prima.
Presi una lunga boccata d’aria, deglutendo rumorosamente.
“Perché, forse, ti amo anch’io.”
 
 
**
 
 
NOTE FINALI: Insomma, so bene che vi ho fatto aspettare parecchio.
Questa è una raccolta di OS, quindi posto quando ho l’ispirazione. Può darsi che posterò la prossima OS domani, come fra due mesi.
Spero che vi sia piaciuta ;)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=751160