Le stelle di nessuno

di Nihal07
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una festa inaspettata ***
Capitolo 2: *** Un invito? ***
Capitolo 3: *** L'eleganza non è da tutti ***
Capitolo 4: *** Tornare a casa ***
Capitolo 5: *** La mia stella ***
Capitolo 6: *** Dei compagni stupidi ***
Capitolo 7: *** Perché le ragazze hanno il compito di preoccuparsi ***
Capitolo 8: *** Non alla Karin!! ***



Capitolo 1
*** Una festa inaspettata ***





Le stelle di nessuno

 
Una festa inaspettata
 
Sakura sospirò.
Non le sembrava vero tutto questo. Non poteva piacerle uno stupido.
Doveva convincersi che era una cosa temporanea, e che sarebbe scomparsa tra un mese al massimo.
“Sakura.”
“Sensei?”
“Su questo avrei da ridire.”
La ragazza arrossì.
“Kakashi…”
“Bene, posso sedermi? Come mai al Ramen Ichiraku?”
“Nessun motivo in particolare, e non faccia troppe domande. Comunque, questo posto non è occupato da nessuno, quindi credo di si.”
Il jonin si sedette.
“Allora? Come ve la passate tu e Naruto da jonin?”
“Si è dimenticato l’espressione “E da maggiorenni”, comunque bene. Ci sono molti vantaggi, come ad esempio chiamarla Kakashi.”
Sakura sorrise.
“Già, puoi evitare queste formalità. Comunque…”
Kakashi si fermò un attimo, come per dare gravità alla sua pausa.
“Cosa?”
“C’è qualcosa che non va?”
L’Haruno abbassò lo sguardo.
“Potrei dire no, ma lei non ci crederebbe.”
“Credo che tu mi conosca bene ormai.”
Sakura iniziò a parlare a bassa voce.
“Credo che mi piaccia Naruto. Solo che a lui piace Hinata adesso, che però sta fortunatamente con Kiba. Li trovo molto carini assieme.”
Kakashi pensò che le donne erano proprio strane.
“Un amore sincero e mai rivelato risiede sempre in un cuore triste.”
Sakura concretizzò un attimo.
“Da quando sei così romantico Hatake?”
“Potevo passare per il romantico in effetti, ma l’ho letta da un libro.”
“A… Quindi legge anche libri diversi da quelli porno che si porta sempre dietro.”
“Non li definirei porno, ma romanzi d’amore.”
“Ma mi faccia il favore.”
Il corpo di Sakura ebbe un sussulto a sentire quella voce.
“Sakura, come mai qui?”
“Naruto?”
“E c’è anche il vecchio a quanto pare.” Naruto sorrise.
“Vedi? Naruto non si è preoccupato come chiamarmi.”
La rosa diede un pugno in testa al biondo.
“Il tuo tatto fa proprio pena testa quadra.”
“Certo che la tua femminilità con l’andare degli anni, non è salita nemmeno un pochino. Come potrai trovare un ragazzo se ti comporti così?”
Sakura si sentì punta sul vivo.
“Certo, perché Hinata ce l’ha la sua femminilità.”
Naruto arrossì.
“Hey voi due, finitela.”
Kakashi si mise in mezzo.
“Vecchio tu ci vieni alla festa?”
“Di che cosa?”
Il jonin non era molto interessato, ma Naruto glielo avrebbe detto comunque.
“Bè, per la nostra promozione in jonin. Guardi che anche Hinata, Kiba, e gli altri sono diventati jonin.”
Sakura si intromise nel discorso.
“Quando è?”
“Dopodomani.”
“Così presto?”
“Già, e dato che Kiba ha la febbre, e dubito che verrà, chiederò ad Hinata di venire. Ho già organizzato tutto. Glielo chiederò domani, e dato che Hinata non sa che a me lei piace, e sicuramente Kiba la farà andare per non perdersi il divertimento, il piccolo e indifeso Naruto, arriverà al momento giusto. Come amici, logico.”
Peccato che sulla faccia del biondo si era disegnato un sorriso malizioso.
Sakura divenne scura in volto, cosa che Kakashi notò subito.
Le si avvicinò,  sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
“Sembra che il nostro Naruto sia diventato più intelligente.”
La ragazza si girò e sorrise al jonin.
“Hey, che avete da parlare voi due? Comunque, tu inviterai qualcuno Sakura?”
“Cosa? Non credo, forse, praticamente, non lo so. Posso venire anche da sola.”
“Potresti portarti Sasuke.”
“No, in caso Hinata ti rifiutasse, sei tu quello che potrebbe chiederlo a Sasuke.”
“Hinata dirà si.”
“Bè, se ne sei convinto… Comunque io devo andare adesso. Ciao a tutti e due.”
La ragazza si alzò, salutando il biondo e Kakashi.
Chissà a chi l’avrebbe chiesto.
Magari ci sarebbe andata da sola.
Avrebbe trovato un bel ragazzo per strada e per di più vestito elegante con smoking e tutto.
Arrossì. Forse la cotta per Naruto sarebbe scomparsa entro una settimana.
 
Spero vi sia piaciuto questo capitolo come inizio ^^
Un saluto.
Nihal
 
 

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Capitolo 2
*** Un invito? ***




Un invito?
 
 
“Kakashi!!”
Il jonin non si girò subito.
Nemmeno lui era abituato a sentirsi chiamare per nome dalla sua allieva.
“Sakura.”
“Come stai?”
L’Haruno si fermò per prendere fiato.
“Bene, tu?”
“Diciamo bene.”
Kakashi si fermò a pensare un attimo.
Era sempre la solita ragazza matura, ma non molto espansiva, che ha l’abitudine di tenersi tutto dentro. Aveva i capelli corti, come a 16 anni, ma adesso che ne aveva 18, lui la vedeva sotto una luce diversa.
Probabilmente rimaneva la sua allieva, ma solo da una parte. Ora poteva definirla una compagna di squadra, più di quanto potesse definirla in passato.
Non si era mai fermato molto a pensare a lei in questo modo. E doveva ammetterlo, lo metteva un po’ a disagio sapere che su di lei non aveva più quell’autorità da maestro.
La domanda arrivò improvvisa, quando Sakura si mise davanti di lui.
“Mi serve una risposta, e un favore…”
“Se è qualcosa che sono in grado di fare Sakura.”
“Bene. Sensei…”
“Kakashi.”
“Ehm Kakashi… Sei l’unico che sappia che mi piace, circa, Naruto. Secondo te…”
L’Haruno arrossì.
Il jonin pensò che era tremendamente carina quando faceva così, e si accorse subito del pensiero strano che gli era passato per la testa.
“Secondo me?”
“Io sono una ragazza carina?”
Stavolta  fu Kakashi ad arrossire (non si notò molto data la maschera) ed a distogliere lo sguardo.
Non gli avevano mai fatto domande di questo genere.
“Io credo che tu ti stia facendo questa domanda perché a Naruto piace Hinata, ma alla fine la sai la risposta no?”
“Non rispondermi con un’altra domanda. L’avrei chiesto a Ino, ma è la mia migliore amica, e mi avrebbe detto di si, e poi è una ragazza. Però nemmeno tu sei di grande aiuto…”
Un’aura scura si formò intorno a Sakura.
Kakashi le posò una mano sulla testa sorridendole.
“Sai che queste cose non sono il mio forte…”
Sakura arrossì. Quel sorriso la metteva a disagio, ma allo stesso tempo non le dispiaceva affatto.
“Bè, posso chiederle comunque il favore?”
Kakashi annuì.
“Può accompagnarmi alla festa?”
“Cosa? Sakura, sai che odio i posti con troppa gente, e per di più non sono fatto per queste cose.”
Le previsioni di Sakura si ruppero in un istante.
Infondo lei all’inizio aveva previsto che sarebbe andata da sola, o che per strada avrebbe incontrato un ragazzo carino e in smoking, anche se Kakashi non rifletteva molto la seconda ipotesi.
“Per favore… Come maestro e allieva. La prego, non voglio darla vinta a Naruto.”
“Io non sono il tipo di persona che si veste come un pinguino per queste cose Sakura…”
“Guarda il lato positivo. Potresti  trovare una bella ragazza e provarci, non sarebbe tempo sprecato.”
“Questo avrei potuto farlo a 18 anni.”
La rosa lo guardava con occhi dolci, e se avesse potuto si sarebbe messa in ginocchio all’istante.
Kakashi distolse lo sguardo.
“E va bene.”
“Davvero?”
“Si, ma se me lo chiedi ancora potrei cambiare idea.”
La Sakura interiore della ragazza esultò un paio di volte, mentre quella fuori, si limitò a sorridere.
“Ti devo un favore. Sarà una cosa veloce e indolore, promesso.”
“A che ora è?”
“Sta cercando di fare il serio? Magari arriverà pure in ritardo.”
“Ci sto mettendo la buona volontà Sakura. Allora?”
“Alle 8. E grazie ancora.”
La rosa gli sorrise e a quel punto, Kakashi si avvicinò sempre di più fino a sfiorarle l’orecchio.
“Comunque Sakura, non aspettarti che io indossi uno smoking.”
L’Haruno arrossì.
“Questo l’avevo già considerato in partenza.”
 
 
Kakashi continuava a camminare.
La tentazione era quella di tornare indietro e dirle di no, ma per una volta era stato lui a perdere.
“Kakashi!”
“Genma?”
“Indovinato. Domani sera vieni?”
“Teoricamente.”
“Cosa? Stai scherzando?”
“Ti aspettavi un no Genma?”
“A dire la verità si.”
“E allora perché me lo hai chiesto?”
“Bè, perché così avrei potuto convincerti. Comunque ci vai già con qualcuno?”
“Ti aspetti un si o un no?”
“Bè, tu non sei fatto per queste cose, intendo chiedere a una ragazza di venire o altro.”
Peccato che era stata Sakura a chiederlo a lui.
“Anche se fosse, non credo di potertelo dire.”
“Tanto lo scoprirò quando arriverai”
“No, sarai troppo occupato a parlare con Shizune”.
“Come fai a dirlo?”
“Perché è lei che tu hai invitato, e perché lei ti piace. Hai la mia benedizione Genma. Io ci proverei.”
“Tsè. Non vedo l’ora di vederti vestito da pinguino. Guarda che le donne vanno pazze per quelli eleganti.”
Genma sorrise.
“Stai cercando di convincermi a mettere uno di quei cosi?”
“Si.”
“Bè, mi dispiace, ma non ne ho.”
Kakashi sperò di essersi salvato e di finire presto quel dialogo, dove ad ogni parola che il collega diceva, gli tornava sempre in mente l’immagine di Sakura.
“Non vedo che problemi ci siano Kakashi.”
“Che vorresti dire?”
“Eheh. Vieni con me forza.”
 
 
Finito il secondo capitolo ^^
Spero vi sia piaciuto.
Nihal
 
 
 

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Capitolo 3
*** L'eleganza non è da tutti ***




L’eleganza non è da tutti
 
 
Che vestito poteva mettersi?
Mancavano dieci minuti alle 8, e doveva ancora trovare un vestito decente.
Odiava quelli troppo eleganti e appariscenti, quindi sarebbe andata su un colore scuro, e possibilmente non il marrone.
Forse il nero, ma anche il fucsia, per quanto chiaro, non era male.
Che dilemma.
Chissà come si sarebbe vestita Ino. Lei si che aveva gusto per quelle cose.
Pensa Sakura, pensa.
In quelle occasioni, si mettevano vestiti da sera, dato che alla fine, loro erano gli invitati più importanti.
Concretizzò completamente che ormai era una jonin e aveva  ben 18 anni.
Per un attimo esultò, però dovette ricredersi e sedersi sul letto, quando aprì l’armadio e non trovò nemmeno un bel vestito da sera.
Decise per il nero, e dopo essersi presa una gonna, poco appariscente, ma nemmeno quelle stile 800,  lunga come le portava di solito, scelse la maglietta.
Era a maniche corte e abbastanza stretta, anche questa nera.
Girò un paio di volte su se stessa davanti allo specchio del bagno, per poi prendere un giubino appeso alla porta di camera sua. Nero anche quest’ultimo.
Prima di chiudere la porta della camera sperò che la sua figura non sembrasse troppo lugubre.
Decise di scendere e appoggiare il giubino sul divano, anche se dovette ritornare su per provare una cosa.
Si mise davanti allo specchio, sorridendo, e per un attimo pensò di non essere normale.
Provò tutte le prove possibili, per poi ritornare in camera e sedersi.
“Al diavolo Naruto. Stasera mi devo divertire, e di certo quella testa quadra non mi rovinerà la giornata.”
Si ripetè che era solo una cosa temporanea, infatti sembrò quasi che quello che provava per Naruto diminuisse ad ogni frase che diceva.
Quando suonò il campanello, cercò di scendere il più veloce possibile, senza uccidersi naturalmente.
Prima di aprire la porta guardò l’orologio.
Diamine, Kakashi era puntuale. Arrossì. In un certo senso l’aveva costretto, e concretizzò che secondo il suo punto di vista, lui era uno dei ninja più carini di Konoha. Per un attimo si sentì in colpa. Prese il giubino, le chiavi, e aprì la porta.
Quando uscì rimase per un attimo ferma davanti all’entrata di casa.
“Visto Sakura? Sono arrivato in orario.”
La ragazza si stropicciò un attimo gli occhi.
“Kakashi…”
Sakura lo guardò da testa a piedi.
Giacca nera, camicia bianca, pantaloni neri, e perfino la cravatta. (Meglio di quello strano fiocchetto che di solito ci si mette in quelle occasioni. Sakura lo odiava.)
“Ma mi avevi detto che non te lo saresti messo!”
“A… Si, stai parlando del vestito… Bè, è stato Genma a costringermi.”
Il jonin si passò una mano dietro la testa.
La rosa non si mosse.
Arrossì di colpo.
Era estremamente carino. Per un attimo si chiese chi era il più elegante tra loro due.
Quello poteva essere veramente Kakashi? Magari era Naruto con la sua stupida tecnica della moltiplicazione.
“Sakura, mi sento fissato.”
La ragazza si portò le mani agli occhi.
“Si, scusa.” Le tolse e gli sorrise. “Solo che è strano vederti vestito così.”
Kakashi non si era mai sentito così.
Una cosa era sicura. Quella situazione era imbarazzante.
Sakura ruppe il silenzio mettendosi la giacca, e pronunciando un flebile “Andiamo.”
Il jonin annuì, e iniziò a camminare con la ragazza di fianco.
“Sakura?”
“Si?”
 “Stasera stai davvero bene…”
L’Haruno arrossì.
“G-Grazie…”
Oddio, le aveva fatto davvero un complimento.
Non era Naruto, né Kiba, né qualche altro ragazzo pervertito.
Qui era solo con Kakashi.
Certo, non che Kakashi non fosse pervertito, dato quei libri che leggeva.
Sorrise tra sé e sé.
Gli avrebbe voluto dire che anche lui era così elegante, e che probabilmente lei si stava…
Tutto si fermò un attimo.
Sospirò.
Lei si sentiva davvero bene con lui.
 
 
Arrivarono prima del previsto.
Sakura si guardò bene intorno, cercando Naruto, oppure Ino.
Era tremendamente curiosa di vedere come si era vestita quest’ultima.
“Sakura.”
“Si?” La rosa si girò verso Kakashi.
“Meglio che vai a cercare Naruto. Così vedi se è riuscito a convincere Hinata.”
“Ma…”
“Io troverò qualcosa da fare.”
“Va bene. Faccio presto, promesso.”
Il jonin annuì.
“Posso chiederti un altro favore?”
“Dimmi.”
“Dopo puoi accompagnarmi a casa?”
Kakashi abbassò lo sguardo.
“Immagino di si. Sei sotto la mia protezione adesso”.
“Grazie.”
L’Hatake le sorrise, e Sakura scomparve tra la gente.
 
 
Finito il terzo.
u.u Che fatica xD
Grazie a chi segue la storia ^^
Nihal
P.S. Fatemi sapere se è pessima, perché sennò la cancello u.u

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Capitolo 4
*** Tornare a casa ***




Tornare a casa
 
 
Era da un po’ che Sakura girava, ma niente Naruto.
Decise di finirla, e fermarsi in un posto tranquillo. Si sarebbe riposata 5 minuti, ma poi sarebbe andata da Kakashi.
Infondo era stato lui ad accompagnarla, e le era sembrato scorretto non restare. A dire la verità la cosa non le dispiaceva molto.
Si sedette su una panchina lì vicino, e alzò la testa per guardare il cielo.
Si ricordò che al jonin non piacevano i posti affollati, quindi poteva trovarsi in un posto qualsiasi lontano dal caos.
Si alzò e decise di cercarlo, quando incontrò Naruto che la fermò.
“Hey Sakura chan!”
“Naruto, non usare il chan. È così inquietante.”
“Bè trovato il cavaliere?”
La ragazza arrossì.
“Certo, solo che l’ho perso di vista. E Hinata?”
“Non è venuta.”
Il tono di Naruto perse la sua scintilla di allegria.
“Sarà rimasta con Kiba. Devi capire che a lei, lui piace. Se una persona ti piace, non puoi lasciarla da sola, non credi?”
Sakura si fermò sull’ultima frase che aveva detto.
 
Se una persona ti piace, non puoi lasciarla da sola, non credi?
 
“Bè Sakura, ti va di venire a fare un giro con me?”
La rosa si risvegliò a quella domanda.
“Scusa Naruto, ma non posso. Devo cercare una persona, altrimenti quello che ti ho appena detto, sarebbe smentito dalla stessa Sakura, no?”
 
 
Finalmente un posto tranquillo.
Kakashi sospirò.
Chissà se Sakura aveva trovato quella testa quadra.
Doveva essere proprio assorto nei suoi pensieri, per non accorgersi che qualcuno stava per arrivare.
Ad un tratto, Kakashi sentì delle mani appoggiarsi sul suo viso, coprendogli gli occhi.
“Chi sono?”
“Sakura, in questo gioco non si dovrebbe parlare.”
“Ecco perché perdevo sempre.”
La ragazza si mise di fianco al jonin.
“Trovato Naruto?”
“Si, ma Hinata è rimasta a casa con Kiba.”
“Non sei rimasta con lui?”
“Hmm? Nha, non ne valeva la pena, lo vedo sempre, e poi…”
Sakura fece una pausa. “E poi sono sicura che avrà già trovato qualcuno con cui parlare e fare il figo, come ad esempio Sasuke.”
“Sai che non intendevo questo.”
Sakura arrossì.
“Naruto non mi piace. Forse era solo una cosa passeggera, o forse qualcosa a cui davo troppa importanza.”
“Bè, adesso che hai intenzione di fare? Non mi avrai fatto mettere questo smoking per niente spero. Sto perfino morendo dal caldo.”
Per quanto riguardava Sakura, poteva anche togliersi la maggior parte di quello che aveva addosso, ma si accorse subito che quel pensiero non era da lei, quindi lo ricacciò indietro.
L’Haruno si sedette sull’erba fresca.
“A dire la verità, non so minimamente cosa fare.”
“Pensavo che le feste dei giovani d’oggi fossero più movimentate.”
“Stai parlando come se tu avessi 60 anni. Non sei poi così vecchio.”
“Però sulle feste ho ragione. Non mi sembra che tu sia molto entusiasta di tutto questo, o sbaglio?”
“Forse è così.” La rosa si alzò. “Potresti accompagnarmi a casa? Sempre se non hai qualche incontro programmato.”
“Hmm. Dovrei guardare se ho appuntamenti per i prossimi dieci minuti.”
“Che uomo impegnato. Posso tornare a casa da sola sennò, ma potrei incontrare un ragazzo pervertito che cercherebbe di farmi del male, e lei mi avrebbe sulla coscienza per un bel pezzo.”
“Hai vinto Haruno. E comunque te l’avevo promesso. Per questa sera i pervertiti dovranno aspettare.”
“Ma se ne ho uno davanti?”
Kakashi la guardò per un attimo.
“Sto per cambiare idea.”
Sakura sorrise. “Credo che ormai sia troppo tardi.”
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** La mia stella ***




Prima di leggere la storia: Mi volevo scusare per il ritardo e che il prossimo capitolo verrà fuori verso agosto perché vado in campeggio e lì mi risulterebbe difficile usare internet… Quindi… Scusate ancora…
 
La mia stella
 
Sakura guardava il cielo, senza prestare la minima attenzione a quello che aveva davanti.
“Che stai guardando Sakura?”
“Le stelle, ma per colpa di queste luci, non si vedono minimamente.”
L’Haruno abbassò la testa sconfitta.
Che complessi che si faceva quella ragazza.
“Hai il coprifuoco Sakura?”
“Cosa? Stai scherzando? Ormai sono una persona indipendente, e comunque non abito più con i miei genitori.”
“Scusa se faccio domande troppo ovvie.”
L’Haruno rise.
“Perché?”
“Perché faremo uno strappo al tuo orario.”
 
 
“Ma questo è il campo d’addestramento.”
“Guarda su.”
Sakura alzò gli occhi e vide tanti piccoli puntini che sembrava non volessero lasciare minimamente uno spazio di cielo.
La ragazza corse fino ai tre tronchi che si trovavano al centro.
“Come facevi a sapere che qui ce n’erano così tante?”
“Ci vengo qualche volta.”
Kakashi si sedette, con le spalle appoggiate al terzo tronco, a gambe incrociate.
In quel momento Sakura pensò che doveva mettersi dei pantaloni. Faceva troppo freddo, nonostante fosse inizio estate.
“Posso?”
Il jonin annuì, e l’Haruno si sedette davanti a lui, rivolgendogli la schiena, con la testa appoggiata al suo petto, alzata  verso quel cielo che non smetteva di fissare un attimo.
Sentiva due voci in quel momento: quella che continuava a ripeterle di provarci, e una che le dava della stupida per essersi messa in quella situazione.
“Te ne intendi di stelle Kakashi?”
Una domanda tanto per rompere quel silenzio.
“Non molto.”
“Quello è il Carro Maggiore, mentre quello il Minore. C’è anche il Dragone più in là, e lì a forma di W c’è Cassiopea.”
Sakura pensò che come nome non era il massimo, ma era dato dalla leggenda, quindi non poteva discutere.
Cassiopea era una regina che, vantatosi troppo della sua bellezza, aveva fatto infuriare le ninfe del mare che avevano chiesto a Poseidone di mandare un mostro marino sulle coste del suo regno. La regina a quel punto, aveva deciso di dare sua figlia in sacrificio al mostro, anche se alla fine, un eroe si era precipitato a salvarla.
Da bambina aveva fantasticato tremendamente sul fatto che Sasuke la salvasse e la portasse via.
Si fermò un attimo. Fortuna che erano solo vaneggiamenti.
Kakashi non stava veramente ascoltando.
Era perso nei suoi pensieri, sotto quella miriade di stelle.
Lui guardava poche volte il cielo. Lo faceva solo quando era confuso, e in questo momento, ne aveva bisogno.
Gli piaceva stare insieme a Sakura, ma trovava ci fosse qualcosa di estremamente sbagliato e insensato in quello che provava per lei.
“Poi ci sono le stelle disperse ovunque, quelle che io chiamo “Stelle di Nessuno”. Io ne ho scelta una, solo che devo ancora darle un nome. Tu ne hai una?”
“No Sakura, non so quanto potrebbe servirmi.”
“Forse per avere un punto fisso.”
Qualcosa su cui poter riflettere.
Sakura lo sentiva respirare. Calmo, come il battito del suo cuore.
Le era successo altre volte, ma era sempre stato il suo maestro, nulla di più.
Sarebbe rimasta lì per ore, in quel posto, che non sapeva nemmeno fosse così meraviglioso di notte.
Sentì Kakashi scostarla delicatamente, quel poco per potersi alzare.
“Ti va se andiamo Sakura?”
L’Haruno annuì, alzandosi.
“Si, andiamo.” Sorrise.
Chissà se avrebbe trovato il nome alla sua stella.
Anche se da quella sera, aveva assunto una luce diversa.
 
 
Ringrazio chi ha seguito la mia storia fino ad adesso ^^

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Capitolo 6
*** Dei compagni stupidi ***




Dei compagni stupidi

 
“Mi sono divertita stasera e grazie per avermi accompagnato.”
Sakura sorrise.
“Figurati. Ricordati che mi devi un favore.”
“E io che pensavo lo facessi solo per farmi un piacere.”
“Se ci si può guadagnare sulle cose, non vedo perché non approfittarne.”
“E hai già in mente qualcosa?”
Kakashi divenne pensieroso.
“Comunque, mentre pensi, ti va di entrare?”
“No Sakura, tranquilla. Le bambine devono andare a dormire a quest’ora.”
Il jonin sorrise.
“Hmm. Sbaglio o qualcuno non si è messo il copri fronte stasera?”
Kakashi si portò una mano allo Sharingan.
“Non mi sembrava ci stesse molto bene con il resto.”
La ragazza abbassò la mano dell’Hatake avvicinandosi.
E che resto!
“Già, lo penso anche io.” Sorrise.
Era davvero carina quando faceva così.
Kakashi distolse lo sguardo.
Era troppo vicina.
“Che succede?”
“Niente.”
Sembrava che quella ragazza ci prendesse gusto a vederlo così imbarazzato. Magari non lo faceva nemmeno apposta. Kakashi cercò di restare il più calmo possibile.
“Certo che non sai proprio come comportarti con le ragazze Kakashi.”
A dire la verità succedeva con quelle che gli piacevano, cosa quindi rara.
“Adesso parla l’esperta.”
L’Haruno fece l’offesa.
“E poi succede solo con te Sakura, perché…”
Kakashi si fermò subito.
Possibile che quella volta che non pensava prima di parlare gli uscivano parole compromettenti per la sua dignità?
“Perché?”
La rosa si fece attenta.
“Perché…” Inventati qualcosa. “Fino all’altro giorno sei stata la mia allieva no? Non ho più quell’autorità su di te.”
“Davvero? Sarebbe per questo allora…”
“A che cosa pensavi?”
“Il mio intuito femminile pensava ad altro.”
“Il tuo cosa?”
“Quello di cui voi maschi non siete provvisti.”
“Bè, deve funzionare male.”
Sakura diede le spalle al jonin.
“Sai che stai parlando con un ninja medico?”
“Suona come una minaccia Sakura.”
La ragazza si girò avvicinandosi a Kakashi.
“Forse dovrebbe esserlo. Riesco a capire tutto quello che stai provando in questo momento, cosa molto difficile con il grande Hatake.”
“E cosa starei provando? Sentiamo.”
Cosa sbagliata sfidarla in quel modo.
La rosa gli appoggiò una mano sul petto.
“Battito del cuore che aumenta se ti tocco. Rabbia, paura o qualcosa di più profondo?”
Perché lei una volta provava la stessa cosa per Sasuke.
Una volta…
Il jonin le prese la mano sul suo petto abbassandola.
“E se ti stessi sbagliando?”
“Allora avrei fatto la figura più pessima di tutta la mia vita.”
Sakura si avvicinò ancora di più.
Perché a Kakashi sembrava così semplice?
Perché lei era lì, e l’avrebbe voluto, anche se una parte di lui diceva che era meglio andarsene, e arrivederci a tutti.
Una cosa era certa: era stanco di stare là in piedi a non fare niente.
Uno dei due doveva pur fare qualcosa, e secondo la tradizione era l’uomo che doveva farsi avanti.
E l’uomo era lui.  (Io non obbietterei)
Perché fino ad adesso aveva fatto tutto lei.
Con una mano il jonin abbassò la maschera, mentre con l’altra teneva ancora quella di Sakura.
“Sai cosa penso di tutto questo…”
La ragazza sorrise fra sé e sé.
“Potrai darmi la colpa, ma solo dopo.”
Sakura passò una mano sul collo di Kakashi, alzandosi leggermente sulla punta dei piedi.
(E che cavolo, perché doveva essere più alto di lei? Bene, ecco Haruno. Rovinato il momento romantico…)
La ragazza premette le labbra su quelle di lui, ma per sua (Per loro, dato che ci stava anche Kakashi, infondo,infondo) sfortuna, quel momento durò poco.
“Sakura chan!!”
Kakashi si staccò da Sakura e si tirò su la maschera, mentre la rosa diventava rossa in viso.
Ancora quel chan lugubre.
“Guarda chi…”
Naruto li guardò per un attimo.
“Kakashi ci sei anche tu.”
“Si, teoricamente…”
“Bè, guardate chi ho portato!”
Il biondo indicò Sasuke.
“Alla fine hai trovato un patner.” Sakura era evidentemente scocciata.
“Pensavo potesse farti piacere, visto che è da tanto che non vi vedete.”
“Proprio a quest’ora dovevi portarlo? Sai, c’è anche un domani TESTA QUADRA!”
Sasuke si mise in mezzo.
“Hey,hey,hey.  Sei nel tuo periodo Sakura?”
Naruto scoppiò a ridere e Sasuke gli allungò la mano, dove il biondo prontamente gli schiacciò un cinque.
“Ogni giorno diventate sempre più cretini.” Sakura tirò fuori le chiavi di casa.
Kakashi si passò una mano dietro alla testa.
“Tre moschettieri, io vado.”
La rosa si girò, ma non fece a tempo a dire niente perché l’Hatake era già scomparso.
Perché aveva dei compagni così stupidi? Buone intenzioni o meno, non si può disturbare la gente a quest’ora.
Si, perché le bambine a quell’ora vanno a dormire.
 
 
Oddio -.-
Sarà venuto uno schifo questo capitolo…
Spero di no però…
È stato il capitolo più traumatico XD Un blocco unico…
Bè, ditemi…
Nihal
P.S. Mi scuso per il ritardo prolungato e grazie a chi segue e recensisce la mia storia ^^ Thanks



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Capitolo 7
*** Perché le ragazze hanno il compito di preoccuparsi ***





Mi scuso per il ritardo...



Perché le ragazze hanno il compito di preoccuparsi

 
Bene Hatake. Ora?
Kakashi appoggiò la schiena al tronco di un albero.
La ferita al petto faceva un male tremendo e i nemici potevano essere nascosti ovunque. Pessima scelta dividersi, ma quei ninja erano troppi.
Un rumore attirò la sua attenzione.
Poteva definirsi nei guai.
Qualcuno stava venendo avanti: strinse il kunai che aveva in mano, pronto ad attaccare. E pensare che doveva essere una missione poco impegnativa per uno come lui.
 
 
“Per te tutto è avvincente, testa quadra.”
Sakura procedeva svelta, e non sembrava voler aspettare Naruto.
“Certo, Tsunade ha mandato noi due come squadra di soccorso, non è una cosa stupenda? E romantica per di più.”
“Se si poteva evitare, avrei preferito non trovarmi in questa situazione.”
“Eddai, è Kakashi. Non ti sei mai preoccupata così tanto.”
Si, perché lei era quella che pensava sempre a Sasuke.
 
“Sakura!”
“Hmm? Naruto?”
“E chi sennò. Come mai al Ramen Ichiraku?”
“Così, facevo un giro e mi è venuta fame.”
“Senti, scusa per ieri. Ma che ci faceva lì Kakashi?”
“Niente, forse… Cosa? Kakashi? Bè…”
In quel momento una voce attirò l’attenzione dei due.
“Hey ragazzi.”
“Vecchio, anche tu qui?”
Kakashi sospirò. “Si Naruto. Volevo dirvi che vado in missione, quindi non ci alleneremo per un paio di giorni.”
Il biondo si sedette su una sedia e iniziò a deprimersi tra una ciotola di rame, e lo spazio che si era ritagliato lui stesso in un angolino.
Che esagerato…
Sakura fissò Kakashi  per un attimo, con il tipico sguardo: “Prima fai finta di niente e poi vai in missione? Bene, fatti uccidere.”
Sospirò.
Lei e i suoi brutti presentimenti.
 
“Voi maschi non capite niente. Per capire che una ragazza sta male, vi deve scoppiare a piangere in faccia. Figuriamoci se ti viene in mente di chiedermi se sono preoccupata o meno. Secondo te e Sasuke dipende tutto dal fatto che noi donne siamo in periodo ketchup o meno.”
“Non è così?”
“Stupido.”
La ragazza si fermò.
“Sento qualcosa. Tu vai di là, mi sembra che ci siano più persone.”
“Si, ma scusa. Perché devo andarci io?”
“Sono in molti, e se sono tanti, probabilmente ci sono dei nemici. Tu sei molto più dinamico no? Muoviti adesso.”
Naruto annuì poco convinto, prima di vedere la ragazza scomparire.
 
 
In quel momento Sakura sentì un rumore, e una vena sulla sua fronte iniziò a pulsare, mentre in quello stesso istante Kakashi sentiva un dolore atroce allo stomaco.
“Sa-Sakura?”
“Ma dai! Sai che mi stavi per attaccare?”
“Non mi ero… Reso conto che fossi tu… Che serviva tirarmi un pugno allo stomaco?”
“Sai, come sei ridotto non mi basta. Meno male che era una missione facile, eh?”
“Non dire cose che non ho nemmeno… Detto….”
In quel momento Kakashi perse tutte le forze, cadendo fra le braccia della ragazza.
“Potrei lasciarti morire.”
“So che non lo farai…”
Sakura lo aiutò a sedersi.
“Naruto?”
“Non posso essere venuta solo io?”
“No…  Non credo te l’avrebbe permesso…”
La rosa appoggiò le mani al petto di Kakashi, che sussultò per un attimo.
“Fa male?”
Un’aura verde si formò intorno a queste.
“Ora meno.”
La ragazza sospirò.
“Perché l’hai fatto?”
“Devi proprio parlarmene adesso?”
“Si, perché poi eviteresti l’argomento con tutto te stesso.”
Poteva dirle di averlo fatto senza un motivo preciso, per prenderla in giro, e probabilmente si sarebbe fatto odiare in modo da chiudere quella storia, ma non voleva farla stare male.
“Perché… Provoqualcosaperte…”
“Eh?”
“So che hai capito…”
“E va bene… E allora perché adesso fai come se non fosse successo nulla?”
“Perché è estremamente sbagliato.”
E perché lo era?
Avrebbe voluto farsi elencare ogni motivo, così forse avrebbe smesso di stare male, così forse avrebbe accettato una realtà che non vedeva.
Sakura si asciugò con il dorso della mano una lacrima che stava per cadere.
Kakashi sospirò. Perché diamine doveva piangere adesso? Gli rendeva tutto più difficile.
“Quindi sono l’unica stupida che sta male per questo?”
“No.”
Ma probabilmente quando una persona ha provato a perdere i suoi due migliori amici, nonché compagni di squadra, sopporta molte più cose.
Kakashi appoggiò la testa sulla spalla della ragazza.
“Mi dispiace che tu debba stare male per un attimo di debolezza che ho avuto io.”
“Bisogna essere pur sempre in due no?”
Il jonin sorrise tra sé e sé.
“Sakura…”
“Si?”
“Mi credi se ti dico che sono l’ultima persona che vorrebbe farti soffrire in questo momento?”
L’Haruno annuì e Kakashi chiuse gli occhi.
La ragazza lo abbracciò e il jonin si abbandonò a quell’abbraccio. Quando era vicino a lui, il dolore diminuiva, sempre in cerca di quella realtà che non capiva, o forse, voleva solamente sottrarsi ai fatti.
Per quanto riguardava Kakashi, il sonno non tardò ad arrivare. Ora stava meglio, molto meglio. Forse perché quella missione era finita, forse perché lei era lì. L’unica cosa che voleva in quel momento era riposare.
 “Sakura chan!!”
“Naruto…”
“Come sta Kakashi?”
L’Haruno cercò di sorridere.
“Meglio.”
Si, perché lui non poteva morire.
Infondo, non poteva farla stare male.
 
 
Com’è? Il prossimo capitolo sarà la fine…
Finito l’effetto sorpresa…
Alla prossima
Nihal

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Capitolo 8
*** Non alla Karin!! ***


FINITO!!!
Ok, questo è il capitolo che mi è risultato il più difficile di tutta la mia esistenza (x ora)
Quindi spero che come finale vi piaccia =) E SCUSATE PER IL RITARDO!!
*Si inchina umilmente* Se volete prendervela con qualcuno. Prendetevela con la mia prof di fisica =P
 
 
Non alla Karin!!
 
 
Ormai erano le 20.30, e come ogni santo giorno da quando l’estate era agli sgoccioli, iniziava a farsi buio presto. Era da un po’ che era lì seduta a pensare. Al suo campo d’addestramento.
Non aveva il coraggio di andare a trovare Kakashi, ma voleva tremendamente sapere come stava.
Avrebbe potuto chiedere a Tsunade! No. Aveva un brutto presentimento.
Ad un certo punto qualcuno le coprì gli occhi da dietro, e fu costretta a girarsi.
“Naruto io!!”
Si fermò di colpo.
“Sbagliato. Te l’avevo detto che a questo gioco non bisognava parlare.”
“Ka-Kakashi? Non dovresti essere in ospedale?”
“Teoricamente.”
La ragazza si alzò.
“Oh oh, Tsunade ti farà fuori per questo.”
“Sempre se lo saprà mai, e comunque posso sempre tornarci se ti va. Non ero io di certo quello preoccupato per me stesso.”
“Tsè, io non ero preoccupata.”
Sakura si girò dalla parte opposta.
“Si, e io sono immortale.” Kakashi sorrise.
“Primo, non è divertente, e secondo non basterà così poco per farti perdonare.”
“Dovrei anche farmi perdonare? Ricordamelo, ho fatto qualcosa di sbagliato senza saperlo?”
Si, sei entrato nella mia monotona vita, va bene?
“Lascia perdere. Bè, io dovrei andare. Ti va di accompagnarmi?”
“Ho scelta?”
“Non credo”
 
Arrivati davanti casa di Sakura, la ragazza si fermò un attimo dopo aver aperto la porta.
“Ti va di entrare?”
“Non hai altro da fare?”
Sakura fece segno di no con la testa.
“Non è che mi ritrovo Naruto pronto ad uccidermi quando entro, vero?”
La ragazza rise, prima di entrare seguita dal jonin.
“Siediti pure dove vuoi, io vado un attimo di sopra a cambiarmi.”
“Si prospetta una cosa lunga.”
La ragazza corse di sopra senza prestare troppa attenzione alle parole di Kakashi.
Arrivata in camera aprì l’armadio: aveva poco meno di cinque minuti per mettersi qualcosa di decente, (che a quanto sembrava, in quell’istante mancava), e scendere giù, facendo la carina e coccolosa.
Cavolo, le sembrava di essere tornata indietro come quando ci provava con Sasuke.
Hey Sakura, ti pare adatto pensare a Sasuke in questo momento?
Respirò un paio di volte, afferrò una maglietta leggermente scollata, e scese di sotto.
“Eccomi!”
 “Ci hai messo meno di quanto mi aspettassi.” Kakashi però, dovette fermarsi a riflettere un attimo.
Bella maglietta!
“Invece di criticare i miei tempi, non noti niente di nuovo?”
Il jonin cercò di fare il serio.
“Non mi sembra che tu sia diversa da prima.”
“Questa è la risposta più pessima che potessi dare.”
Sakura si fece un posticino sul divano di fianco a lui.
“Eddai, non ti provoca alcuna reazione?”
“Non rendermi le cose complicate Sakura, sto cercando di non guardare…”
Il jonin spostò lo sguardo dall’altra parte.
Sakura si fermò a pensare un attimo.
E va bene. Se doveva provarci, doveva fare una cosa fatta bene.
Con stile, come l’avrebbe definita Ino.
Non come faceva Karin con Sasuke. Le vennero i brividi.
Fece di no con la testa, per poi avvicinarsi a Kakashi.
Gli appoggiò le mani al petto, e le labbra sul collo.
“Sakura che stai facendo?”
“Io… Voglio far parte della tua vita…”
Peccato che lei gli aveva già incasinato la vita un paio di volte, quindi poteva già ritenersi parte di essa.
Per lui era sempre stata la sua unica allieva, insieme a Naruto e Sasuke.
Lei era la bambina che si era ripromesso tante volte di proteggere.
Non riusciva, non voleva, vederla come qualcosa di più, eppure era più forte di lui.
Averla così vicina lo faceva letteralmente impazzire, nonostante cercasse di fare la persona seria e controllata.
O forse doveva solo ammetterlo. Provava qualcosa di forte per quella ragazza.
Kakashi si staccò leggermente.
Era una sua impressione o lì dentro faceva veramente caldo?
“Senti Sakura, io non posso…”
“Avevi detto che non mi avresti mai fatto del male. Ti faccio presente che a stare male siamo in due…”
La ragazza abbassò la maschera del jonin. “Per una volta non pensare…”
Sakura si avvicinò sempre di più, fino a che le sue labbra non toccarono quelle di Kakashi. Era quello che lei voleva, stare con lui. Poteva essere definito il capriccio di una bambina? Al diavolo.
Chiuse gli occhi, sperando che tutto non sparisse sotto di lei.
Non credeva potesse essere vero, ma non voleva pensare il contrario. Sarebbe stato di troppo.
Svegliarsi da un sogno e provare una sensazione di incompiuto, sentirsi vuoti, a causa delle stupende emozioni che si erano provate prima di aprire gli occhi.
La rosa si lasciò cadere all’indietro, e Kakashi si ritrovò sopra di lei.
La baciò teneramente sul collo, scendendo fino alla scollatura della maglietta.
“Ka-Kakashi…”
Il jonin si fermò e si sedette davanti alla ragazza che si era tirata su.
“Io… Io…” Sakura divenne rossa, e per nascondere l’imbarazzo, si mise le mani sul viso. “Non l’ho mai fatto.”
Kakashi divenne rosso a sua volta, e sul suo volto si disegnò la tipica espressione “Non hai altro da dire in questo momento? O ti passa qualche altra cosa di imbarazzante per la testa?”
“Lo so…”
Sakura ritornò seria. “Come lo sai?!”
Attento a quello che dici.
“No, nel senso… Pensavo che se doveva succedere, quello con cui avresti potuto farlo era Sasuke, ed essendo il migliore amico di Naruto… Sai che quando Naruto sa le cose, lo sa mezza Konoha.”
La ragazza tirò un sospiro, per poi avvicinarsi al jonin, appoggiare le mani sul suo petto e spingerlo all’indietro.
“Kakashi…”
“Hmm?”
“Voglio farlo.”
Kakashi la guardò un attimo.
“Che bella battuta… Perché… è una battuta vero?”
“No, sono seria.”
Il jonin arrossì leggermente. “Senti Sakura, non è che devi farlo per forza… Insomma… Io… Tu… Ecco…”
La rosa si mise a ridere. “Sai che sei una frana? Era solo una battuta ma... Sta tranquillo, lascerò a te l’onore.” (Battuta dell’autrice.)
“Allora quando arriverà il momento, sarò più che delicato”. (Battuta dell’amico pervertito dell’autrice)
Sakura si accoccolò sul petto dell’Hatake, e quest’ultimo la baciò sulla fronte.
Il sonno non tardò ad arrivare per l’Haruno, che ormai aveva raggiunto il suo scopo.
Prossimo obbiettivo nella lista? Comprarsi una pianta grassa.
 
 
Sakura contò fino a cinque prima di aprire gli occhi. Aveva troppo sonno, e il suo corpo le ordinava di restare lì, dov’era.
Quando finalmente riuscì a concretizzare dove si trovava, si accorse che mancavano due cose: Kakashi e… Una pianta grassa. Si, quel giorno era felice, e niente le avrebbe rovinato la giornata. Sarebbe andata da Ino, avrebbe comprato quella maledetta pianta e… Cacchio, dov’era Kakashi?
Si alzò in piedi e andò in cucina. Lì trovò un foglio con scritto: “Scusa se non mi hai trovato stamattina. Ci vediamo dopo. Kakashi.”
Che delusione. Nemmeno una parolina dolce? Niente amore ci vediamo dopo?
Sakura sorrise.
Sembrava ritornata adolescente.
Arrossì.
Quanto le piaceva quell’uomo.
 
 
Kakashi sbadigliò un po’ di volte prima di essere interrotto dal bussare continuo di Naruto.
Si, poteva essere solo lui. Cosa dovevano fare oggi? Ah si. Lui, Naruto e Sakura dovevano allenarsi prima della prossima missione. Perché proprio oggi? Per di più Naruto era in anticipo.
Decise di non aprire. Non erano le 11.00 ma solo le 10.00 e stavolta non avrebbe fatto uno strappo alla regola per lui.
Magari prima poteva fare un salto da Sakura no?
Aprì la porta del bagno. Decise di optare per una doccia. Sospirò.
Non pensava potesse succedere. Lui e la sua allieva. Sempre solita storia, noiosa e monotona.
Al diavolo la doccia. Chiuse la porta del bagno e decise di usare la finestra. Si, perché Naruto poteva essere lì ad aspettarlo.
Non aveva bisogno di una stella per capire che voleva solo, ed immensamente stare con Sakura.


MI SCUSO ANCORA  X IL RITARDO =)
RINGRAZIO TUTTI QUELI CHE HANNO SEGUITO E RECENSITO LA MIA STORIA =)
QUESTO CAPITOLO LO DEDICO A SAL, L'AMICO PERVERTITO XD TI VOGLIO BENE =)
NIHAL

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