la luce argentea della notte

di saundersery
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Soli ***
Capitolo 2: *** separazione ***
Capitolo 3: *** La cerva d'argento ***
Capitolo 4: *** Le apparenze ingannano ***



Capitolo 1
*** Soli ***


Hermione pianse tutte le sue lacrime, si sentiva devastata, non poteva credere che Ron li avesse abbandonati così, che avesse voltato le spalle al suo amico fraterno di sempre, non riusciva a guardare Harry negli occhi, immaginava il dolore che provasse, l'ennesima ingiustizia che aveva dovuto subire il bambino sopravvissuto,

Ron aveva tradito tutti quegl'anni insieme, tutte le promesse, le avventure, tutto quello che erano stati.

Harry dal canto suo oltre ad essere deluso e furente si sentiva in colpa, sapeva che Ron aveva ragione, non era un leader, non lo era mai stato e non avrebbe mai voluto esserlo, era come se Ron adesso fosse dall'altra parte della barricata, e da lì lo guardasse col dito puntato nella sua direzione insìeme a persone che non lo avevano mai capito ma presto giudicato.

 

"Metto su del tè anche per te?" La voce flebile di Hermione lo riscosse da quei pensieri cupi, era seduto su una sedia scompostamente, curvo in avanti coi gomiti appoggiati sulle ginocchia e fissava un angolo buio della tenda, si accorse di stare tremando solo quando sentì la voce dell'unica persona che gli era rimasta accanto.

"Si ti ringrazio... senti Hermione dobbiamo parlare, dobbiamo essere sempre sinceri io e te ti prego e ... ecco si insomma se tu volessi andare via... beh io lo capirei hai lasciato tutto per..."

"non iniziare a dire sciocchezze anche tu Harry James Potter, ne ho sentite anche troppe nelle ultime due ore va bene?" Capì di essere stata brusca e quando vide le mani del mago ondeggiare di tremore lasciò andare la pentola e si accucciò davanti a lui.

"Harry ascoltami, io non andrò da nessuna parte, io ho voluto essere qui, io ho scelto di starti accanto, questa cosa non riguarda solo te, io sono babbana... questa è anche la mia guerra, io e te siamo le vittime, i maghi dal sangue puro possono scegliere se schierarsi oppure no... noi non possiamo farlo e..." Harry afferrò quelle mani piccole e fredde e le strinse, vi poggiò la fronte pesantemente e si lasciò andare, Harry pianse come quando aveva undici anni.

"Sh adesso calmati va tutto bene" Lo rassicurò Hermione intenerita

"mi dispiace sono un'egoista, anche tu sei a pezzi, dovrei essere io a consolare te non il contrario ma c'è una cosa che mi ronza in testa da ore, la sera prima del matrimonio io ho cercato di lasciare la tana di notte" La faccia di Hermione divenne incredula

"cosa hai fatto?"

"si lo so scusami è che non volevo coinvolgervi, ero già nel cortile quando... Ron mi ha fermato" Prese un largo respiro cercando di calmarsi un pò e rendere comprensibile quelle parole miste di pianto,

" lui mi ha detto che questa non era solo la mia guerra, che non riguardava solo me e che era una cosa più grande che dovevamo restare uniti... insomma siamo tornati in casa e io non mi sono mai sentito così fortunato come quella notte ma... ma adesso "

Non riuscì a continuare, Hermione ricacciò indietro altre lacrime e prese il viso del prescelto tra le mani

"Non conosco nessuno meno egoista di te, lui non ha capito niente, lui è cresciuto meno di noi due, non gliene faccio una colpa, ma ha scelto... un'altra direzione, e noi dobbiamo andare avanti da soli... non avrebbe resistito, lui non è come noi due... faccio il tè" Concluse con voce ferma alzandosi,

pensava davvero quello che aveva detto, Ron aveva sempre avuto una famiglia felice, era sempre stato protetto e più al sicuro degli altri, era vero lei e Harry erano diversi, erano simili, erano legati.

Harry la guardava armeggiare con pentole e fuoco, forse la vedeva per la prima volta in tutta la sua meraviglia, Hermione era la sua famiglia più di tutti gli altri , lei c'era sempre, in tutto quello che lo riguardava, non si stancava mai di lui, delle sue paranoie, delle sue mancanze, delle sue debolezze e colpi di testa, era indulgente e comprensiva e le voleva davvero bene.

La rabbia per la fuga di Ron però era un peso che nemmeno lei poteva alleggerire ed Harry avrebbe dovuto conviverci.

 

 

"Weasley se l'è data a gambe, non che mi stupisca, forse adesso potranno concentrarsi su quello che devono fare"

La voce mellufla del preside Piton riecheggiò nello studio circolare che era stato di Silente che ora lo guardava da una grande cornice dorata appesa alla parete di pietra.

"Si lo so, sapevo che prima o poi sarebbe successo qualcosa e ahimè non posso dire di esserne stupito neanche io, il signor Weasley vuole bene ad Harry e a miss Granger e forse è proprio questo il problema in fondo"

Piton sospirò: "grifondoro! Sempre la solita storia, amore, sentimenti, tutto questo adesso è solo un punto debole" Replicò duro

"ma è anche un punto di forza Severus e lo sai che tu"

"solo un'idiota come Ron Weasley poteva capire così tardi il legame di Potter e Granger, comunque meglio così ora non avranno più distrazioni inutili" Concluse il nuovo preside stringendosi il mantello

"Per fortuna miss Granger ha portato il dipinto del preside Dippet con sè e non credo per caso" Sospirò Silente


"Non so se si renda conto di aver lasciato aperto un canale di comunicazione così prezioso ma devo ammettere che mi ha stupito" Silente mostrò un largo sorriso benevolo a quell'affermazione prima di vedere il mago davanti a lui lasciare il suo ufficio.

 

 

Qualche notte dopo, Harry ed Hermione si smaterializzarono sulle rive di un ruscello gallese, in fretta avevano fatto gli incantesimi di protezione e sistemato la tenda, la radio taceva, nessuno dei due aveva avuto il coraggio di riaccenderla nonostante avessero voluto entrambi farlo, ma era come far entrare di nuovo Ron nella tenda con loro.

Harry uscì in cerca di legna mentre Hermione cercava di creare qualche fiamma per scaldarsi, si accucciò su una poltrona sfondata e attese, dopo circa un'ora e mezza iniziò a preoccuparsi non vedendo tornare Harry, e se lo avessero preso? Cosa avrebbe fatto lei? Ancora una volta l'assenza di Ron glielo fece odiare, aveva girato le spalle ad entrambi, uscì all'aperto ma nulla si muoveva nel buio poi una luce argentea catturò la sua attenzione.

 

UN GRAZIE PARTICOLARE A DANIEL_THE WHITE PER IL COMMENTO...

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Capitolo 2
*** separazione ***


La notte aveva inghiottito di nuovo la tenda consunta che proteggeva Harry, Hermione e Ron ormai da settimane.

Il freddo iniziava a farsi sentire anche quell'anno, solo che stavolta non c'erano i caldi fuochi di Hogwarts a scaldare, non c'erano i meravigliosi pasti degli elfi domestici del castello a riempire lo stomaco e nemmeno i caldi letti dei dormitori a dare un riposo decente;

c'erano ansia e preoccupazione e impotenza e paura, la paura di Hermione per aver lasciato tutto per aiutare in quella guerra, lo studio, i suoi genitori,

c'era la paura di Ron di non rivedere più la sua famiglia o di essere catturato e torturato dai mangiamorte, o peggio di scoprire Hermione tra le braccia dell'eroe,

e c'era la paura prepotente di Harry di deludere ancora o di essere di nuovo lasciato solo da chi amava perchè da settimane ormai nulla sembrava andare verso una direzione soddifacente.

La radio gracchiava come al solito anche quella sera quando la prima neve cominciò a scendere fitta su quello sperduto altopiano scozzese, Ron raggomitolato su una branda fissava i lenti e titubanti movimenti di Hermione che tagliava i capelli ad Harry,

il suo migliore amico si era dimostrato tutto tranne che un leader, non sapeva cosa fare, dove cercare i maledetti Horcrux e lui cominciava addirittura a temere che non esistessero, che fossero solo un chimera o che Harry avesse magari frainteso Silente.

Il suo amico, il prescelto, lo faceva andare su tutte le furie come non mai, il suo scarso sapere lo irritava, Ron voleva essere guidato, pretendeva che Harry Potter si comportasse come tale, che sapesse più di loro, che non avesse sempre quello sguardo insicuro e poco certo, Ron non lo voleva vicino ad Hermione perchè quello che vedeva era una cosa sola.

Era immerso in questi soliti ingombranti pensieri da non essersi accorto che i suoi amici non erano più davanti a lui, mise a fuoco e li sentì parlare poco più distante, isolati dietro un drappeggio di quella squallida casa disperata

"ma certo la spada di Grifondoro assorbe solo ciò che la fortifica, quindi può distruggere gli Horcrux... tu ... tu sei un... genio Hermione davvero... io non so... cosa farei senza di te!".

Si alzò sentendo ancora i complimenti di Harry, poteva quasi immaginare le gote arrossate di Hermione che balbettava qualcosa in risposta, una furia accecante si impossessò di lui, basta, era stanco di essere ignorato, stanco di non essere più rassicurato e stanco di vedere come quei due si intendessero a meraviglia.

Sputò fuori tutto il suo rancore, rovesciando su Harry tutte le sue colpe e le sue mancanze, si, si sentiva meglio, non più prigioniero di quel torpore ora che riusciva ad urlare la verità, neanche le lacrime di Hermione lo fecero vacillare ora che teneva lo zaino con un piede già fuori dalla tenda pronto a lasciarla per sempre dopo l'invito di Harry ad andarsene.

"Tu cosa fai? Resti o vieni?" Lo chiese senza cerimonie e quando la strega davanti a lui balbettò la sua risposta negativa tutto il suo orrore si rafforzò e prese ad essere reale nella sua testa

"bene capito scegli lui!" Concluse sparendo poco dopo.

 

BENE ECCOMI QUI CON UN'IDEA CHE MI FRULLA IN TESTA DA UN PO', SPERO MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE.

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Capitolo 3
*** La cerva d'argento ***


Alla tana si consumava l'ennesima cena della famiglia Weasley, quella sera erano presenti anche alcuni membri dell'ordine.

Hagrid, Minerva, Lupin e Tonks erano riuniti in giardino assieme ai gemelli e Arthur, in attesa che Molly lì chiamasse per mangiare.

"Come se la staranno cavando quei tre là fuori?" Esclamò sospirando Hagrid,

"Chi può saperlo? Spero solo che tutto finisca presto" Replicò decisa Ginny che era uscita per annunciare la cena.

Tutti si alzarono per entrare quando un rumore familiare fece voltare tutti, molte bacchette vennero sfoderate nello stesso istante e quando Ron comparve davanti a loro, tutti sussultarono sorpresi e spaventati. Aveva un'espressione indecifrabile, sembrava stravolto

"Ron! Ron figliolo stai bene?" Gridò suo padre andandogli incontro per abbracciarlo, tutti erano attoniti, tutti aspettavano una spiegazione, che non venne.

"Vi hanno trovati?" Lo incalzò Lupin e quando il mago in risposta scosse il capo si affrettò a spiegare il necessario

"Sono vivi stanno bene" Disse duramente abbassando la testa e marciando verso l'entrata, intercettò un'occhiata di Ginny ma finse di ignorarla

"Ronald! Oh Merlino stai bene? Cosa è successo? Dove sono Harry e Hermione?" Ma Ron non riuscì a rispondere a sua madre, aveva abbandonato i suoi amici e soprattutto Hermione e sapeva che non sarebbe più riuscito a trovarli, sapeva che ora, erano soli, questo pensiero non lo faceva quasi respirare.

Guardò sua madre e tutti gli altri prima di prendere un bel respiro e parlare "me ne sono andato!"

"come sarebbe te ne sei andato? Vuoi dire che li hai mollati di tua spontanea volontà?" Chiese incredulo Fred

" esatto, proprio così, ero... ero stanco e stufo di non concludere niente... forse sarò più utile qui" Tentò

"non provarci Ron deve esserci dell'altro, avete litigato ammettilo... perchè? Dimmelo" Lo aggredì Ginny ansiosa, suo fratello la guardò truce, non avrebbe messo in piazza i suoi sentimenti

"Tu lo sai già...loro... avanti Ginny non dirmi che non te ne sei mai accorta!" Soffiò sarcastico prima di salire la scale per rifugiarsi nella sua stanza.

Tutti si guardarono confusi mentre il cuore di Ginny mancò un battito, Ron era stato chiaro e lei non poteva dire di esserne esattamente sorpresa ma era decisa ad avere una spiegazione soddisfacente con le buone o con le cattive, lo seguì ignorando il consiglio di sua madre di lasciar stare suo fratello per un pò.

 

 

 

"Harry sei tu?" Sussurrò Hermione spaventata, nella sua mente balenarono mille pensieri, quella luce sembrava un patronus, sembrava il patronus di Harry, la paura dei dissennatori la fece fremere, poi guardò meglio, era una cerva femmina, non era il patronus di Harry di certo.

La luce scomparve appena pochi istanti dopo e lei si ridestò dai suoi pensieri quando vide di nuovo la cerva tornare, sembrava volerla guidare da qualche parte, sembrava aspettare che la seguisse, sembrava davvero una trappola ma il suo istinto le diceva che non era pericolosa.

Si strinse nel suo maglione e iniziò a camminare, la guardava rapita galleggiare tra la neve, si fermò e scomparve di nuovo lasciando gli occhi di Hermione mettere a fuoco una figura seminuda vicino ad una pozza di ghiaccio.

Corse con la bacchetta in pugno e quando riconobbe Harry il suo cervello si ghiacciò anche lui,

"Harry Harry svegliati ! Harry parlami" Urlava disperata, sembrava svenuto e aveva dei grossi lividi intorno al collo, doveva portarlo al caldo, fece un paio di incantesimi per sollevarlo quando uno scintillio la mise in allerta, tese le orecchie ma non arrivarono rumori, qualcosa giaceva nella neve, una spada grande e colma di rubini.

 

Entrò nella tenda con Harry che galleggiava dietro di lei, lo mise a letto, era assiderato, evocò qualche fiamma e senza pensarci troppo iniziò a spogliarsi.

 

 

 

 

"Ronald Bilius Weasley non pensare di cartela così, dimmi cosa è successo o non arriverai a domani" Le urla di ginny non sconvolsero nè preoccuparono Ron che era seduto sotto la finestra e guardava fuori. La strega parve calmarsi appena, si avvicinò con cautela

"Li ho piantati Ginny, non è chiaro forse? "


"E' chiarissimo!!! Ciò che mi sfugge è PERCHE'!" Ron la guardò un attimo prima di tornare a fissare l'oscurità

"E' inutile tentare di mettersi in mezzo tra quei due Ginny, sono inseparabili, sono fusi insieme, io non potevo sopportarlo" Sapeva che avrebbe distrutto anche sua sorella ma non riuscì a mentire in quel momento, lei non disse nulla, lasciò la stanza senza fiatare, col cuore gonfio di delusione.

 

 

 

Harry si svegliò che era ancora buio, era in un letto, come ci era arrivato non lo sapeva, si sentiva stordito e febbricitante, cercò di realizzare dove fosse e i ricordi tornarono vividi,

tentò di muoversi ma non ci riuscì, era come se qualcuno fosse aggrovigliato al suo corpo, era come se avesse una persona che emanva una caldo tepore attaccata a lui, si voltò e restò di sale

"Hermione! Herm svegliati!" la strega aprì gli occhi

"Harry finalmente come ti senti?"

"Stò... bene adesso ma... " Non terminò la frase poichè si accorse che entrambi avevano addosso solo la biancheria intima, Hermione balzò dal letto cercando di coprirsi come poteva e cercando di abbozzare una spiegazione

"ecco io ti ho trovato svenuto e assiderato là fuori, dovevo scaldarti velocemente e... a proposito ma cosa ti è saltato in testa Harry Potter? Ti ha dato completamente di volta il cervello forse?" Il suo tono era cambiato repentinamente

" Ti rendi conto che sei sparito per quasi due ore, ho pensato di tutto, potevi morire, potevi essere catturato, se non fosse stato per quella cerva non ti avrei mai trovato... e poi la spada di grifondoro cosa...come"

"L'hai vista anche tu? La cerva l'hai vista anche tu?" La interruppe Harry incredulo, Hermione lo guardò meno duramente e con maggiore curiosità

"stavo cercando legna quando è apparsa e mi ha portato fino a quel laghetto, è sparita sotto il ghiaccio ed è lì che ho visto la spada, nel fondo del lago ghiacciato" Si alzò senza smettere di parlare, iniziando a camminare avanti e indietro

"Capisci, mi ha guidato lei... così mi sono tuffato ma quando ho afferrato la spalla il medaglione ha iniziato a stringermi la gola, ho perso conoscenza fino a quando tu mi hai tirato fuori, sarei annegato se tu non fossi...." Hermione scattò in piedi

"Harry io non ti ho tirato fuori... non sono stata io... io ti ho trovato svenuto vicino alla spada, la cerva è venuta qui da me e mi ha portata al lago".

Calò il silenzio per un attimo, tutti e due realizarono che qualcuno li stava sicuramente aiutando, entrambi pensarono a Ron per un momento

"pensi sia stato Ron?"

"Ron se n'è andato Harry, no, non penso sia stato lui" Rispose la strega arrossendo e gettando un maglione ad Harry che solo in quell'istante si accorse di essere in mutande davanti a lei, si vestì in fretta e abbracciò forte la strega all'improvviso

"scusami dovevo chiamarti" Sussurrò al suo orecchio

"Non lasciarmi mai più Harry promettimelo" Singhiozzò

"lo prometto Herm... lo prometto e grazie per avermi... scaldato"

in una lontana Hogwarts spazzata dalla neve due occhi neri incorniciavano un sorriso di sollievo e soddisfazione.

ALLORA GRAZIE PER LE VOSTRE RECENSIONI, FATEMI SAPERE COME SEMPRE. SERY.

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Capitolo 4
*** Le apparenze ingannano ***


 

Per molti giorni Harry ed Hermione non fecero che parlare della cerva d'argento, la consapevolezza che qualcuno li stesse aiutando era di enorme conforto, addirittura l'assenza di Ron passò in secondo piano, si sentivano meno smarriti di prima e sempre più indispensabili l'uno per l'altra, adesso potevano perfino pensare di distruggere il medaglione.

Severus Piton faceva del suo meglio per non destare sospetti, doveva ammettere che Potter e Granger erano davvero una grossa sorpresa, non era facile aiutare quei due senza farsi scoprire, sperava solo che si tenessero lontano dai guai per un pò.

Spesso arrivavano notizie della loro cattura e ogni volta il pozionista si precipitava nel suo studio per avere smentite o conferme da Silente che spediva i vecchi presidi residenti nei quadri in ogni angolo del paese per avere informazioni più precise.

 

Alla tana si respirava un'aria surreale, nessuno aveva più osato chiedere nulla a Ron che si comportava come se non fosse mai partito, a volte sembrava che non conoscesse nessun Harry Potter e nessuna Hermione Granger, tutti sapevano o immaginavano cosa lo avesse fatto tornare.

Una sera Lupin lo trovò da solo in cortile


"come stai?" Chiese gentilmente

"una meraviglia... so cosa pensate tutti, mi credete un vigliacco, lo leggo negli occhi di Fred e George, vedo la delusione di mio padre... di tutti voi" Lupin si sedette sospirando

"vedi Ron io non credo affatto che tu sia un vigliacco, non so perchè li hai lasciati ma posso immaginarlo e non mi permetto di giudicare nessuno tantomeno te, stai soffrendo lo vedo e mi dispiace perchè credo che tu ti senta in colpa... vedo la loro mancanza in ogni tuo gesto e forse anche ... pentimento" Ron balzò in piedi come una molla

"Non sono pentito! Loro... loro sono così... oh non lo so, mi hanno escluso dal primo giorno, Harry non sà dove sbattere la testa, lui... lui non ha idee, non abbiamo trovato altro dopo il medaglione che non sà come distruggere, è così incerto, ha sempre paura e lei gli stà continuamente appiccicata, è chiaro come il sole che ero di troppo... tu non hai visto come si guardano" Era un fiume in piena e ben presto tutti udirono quelle parole alla tana

" stanno solo girando intorno al nulla rischiando inutilmente la vita... tantovale smettere e tornare a casa senza cercare di fare gli eroi" Si accorse di ansimare, Lupin era rimasto calmo invece e sorrise amaramente

"Ti sei dimenticato un piccolo particolare Ron, Harry non ha una casa dove tornare, non ha un posto sicuro dove nascondersi, non può semplicemente... tornare e far finta di niente perchè è il prescelto" Ron sbuffò sarcastico

"si sò che non ti è mai piaciuta questa parola ma sò che anche Harry la odia perchè non l'ha scelta... è stato tu sai chi a farlo e questo gli ha distrutto la vita cancellando la sua infanzia e la sua famiglia, sò che ti fà infuriare vederlo così legato a lei ma giudicalo per questo e non per ciò che non ha avuto" Concluse Remus alzandosi e lascicando Ron da solo a respirare per calmarsi.

Ginny si asciugò gli occhi lasciando la cucina dove tutti restarono a contemplare quelle parole.

 

 

 

"PORTATELO DA ME VIVO, MORTO, TORTURATO LO VOGLIO QUI " Hermione balzò dal letto e svegliò Harry che smise di agitarsi

"Oh Merlino Herm scusa ero... di nuovo nella sua testa, parlava di... me, non è colpa mia stavo dormendo è successo"

"lo so stà tranquillo è passato fammi posto... sono vestita" Aggiunse sorridendo e vedendo l'espressione stupita di Harry che la imitò.

Si accucciarono l'uno vicino all'altra quella notte e ltutte quelle che seguirono, si rifugiavano in quell'abbraccio di protezione e bisogno, si aggrappavano l'uno all'altra per sentirsi meno soli, meno disperati, per sentirsi insieme.

 

 

"Devi intervenire Severus non si può fare altrimenti, non possono più fare troppo da soli, si muovono alla cieca adesso, mezzo mondo magico li cerca e so che sono molto vicini a scovarli, devono sapere cosa non fare o non dire, inoltre hanno bisogno di sostegno e di qualcuno su cui contare, non sarà facile dovrai essere molto convincente"

"Albus sai che non mi faranno neanche parlare non si fidano di me soprattutto Potter"


"lo so ma non preoccuparti ho un piano" Concluse Silente sparendo dalla sua cornice.

 

 

Il rumore curioso che Hermione sentì provenire dalla sua borsetta di perline la mise in allarme, svegliò Harry e tirò fuori la grossa cornice che aveva portato con sè da Grimmault Place, l'espressione che si dipinse sui volti dei giovani maghi fu di assoluto stupore quando videro Albus Silente sorridere dal quadro appoggiato su una sedia.

"Pre... preside cosa... come? "


"Harry ragazzo mio è un piacere vederti, miss Granger complimenti ad entrambi per quello che state facendo"

Harry era totalmente imbambolato, avrebbe voluto rivolgere un milione di domande al vecchio caro professore ma non una sola sillaba uscì dalla sua bocca mentre Hermione, superato lo stupore iniziale, aspettava di sapere l'importante ragione di quella visita

"non ho molto tempo quindi sarò chiaro e breve, vi prego di non interrompermi: non nominate il nome di tu sai chi, è un nuovo modo per trovare la gente il nome è stregato, evitate le zone troppo vicine ad Hoqwarts per il momento sono troppo battute, inoltre non siete soli c'è qualcuno che vi stà aiutando credo ve ne sarete già accorti" Harry ed Hermione si guardarono sorridenddo

"questa persona stà rischiando molto, questo mago Harry ti protegge da quando sei nato, veglia su di te anche se tu non te ne sei mai reso conto... non sempre ciò che sembra è la verità ricordalo"

"ma.. ma chi è?" Incalzò Harry sorpreso

"un uomo coraggioso che ha cercato di riparare ai suoi errori e presto lo incontrerete... ora vi lascio e aspettatevi delle visite presto" Concluse sparendo e lasciando entrambi i maghi confusi.

"Oh Harry hai sentito? E' meraviglioso, sono sicura che la cerva ha a che fare con questa persona, ce 'ha mandata lui e ci ha fatto trovare la spada" Hermione era fuori di sè dalla gioia, finalmente qualcosa di logico, finalmente sapevano di essere sulla strada giusta, si voltò per cercare gli occhi di Harry

"che ti prende non sei felice?" Chiese vedendo il prescelto strofinarsi la fronte con forza

"si certo solo mi chiedevo... perchè non ci ha detto chi è? Mi protegge da quando sono nato..." Ripetè il prescelto immerso in pensieri e congetture, per un solo, folle, insensato istante pensò e desiderò che si trattasse di Sirius, ma sapeva bene che era impossibile, Remus era un altro candidato ma perchè non dirlo?

"Non ci resta che aspettare e... " poi un dolore straziante si piantò nel cranio di Harry che cadde sulle ginocchia prendendosi la testa tra le mani

"Harry! Harry concentrati chiudi la mente non lasciarlo entrare" Gridò Hermione spaventata mentre cercava di aiutarlo a stendersi sul letto, ma il mago era in preda ad un dolore accecante, vedeva immagini confuse si aggrappò ad Hermione prima di vomitare con violenza

"Non... ci... riesco... aiutami Hermione... non ... ce.. la faccio" In quell'istante Severus Piton si materializzò vicino l'apertura della tenda, si allarmò immediatamente, si avvicinò sperando di non trovarsi nel mezzo di un approccio amoroso dei due grifondoro, quando sentì la voce di Hermione pronunciare una controfattura rarissima per spezzare incantesimi oscuri ruppe ogni indugio e si affacciò nella tenda

"Granger che succede?" Hermione si voltò di scatto spaventata e afferrò la bacchetta

"NON SI AVVICINI O GIURO CHE LA UCCIDERO' LEI NON TOCCHERA' HARRY" Piton alzò gli occhi al cielo e le mani in segno di resa

"signorina Granger siete stati già avvertiti del mio arrivo poco fà, non sono venuto per... oh togliti di mezzo prima che il cervello già lesionato di Potter frigga" La spostò con poche cerimonie lasciandola a bocca aperta, possibile che fosse lui l'uomo che proteggeva Harry e che li stava aiutando?

"Aiutami a spogliarlo presto" La incalzò Piton che si tolse il mantello "dobbiamo sparire da qui non è sicuro" Hermione obbedì sperando di non pentirsi di assecondare il mago che sembrava stesse riuscendo a calmare la crisi di Harry, non perse comunque di vista la sua bacchetta per sicurezza.

ECCOMI SCUSATE PER IL RITARDO CLAMOROSO SPERO VI PIACERA' FATEMI SAPERE. GRAZIE SERY.

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