Kuolema Tekee Taiteilijan

di Edelweiss_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oman taivaan tänne loin ***
Capitolo 2: *** makea persikkaa kukkivat ***
Capitolo 3: *** Princess of lust ***



Capitolo 1
*** Oman taivaan tänne loin ***


Ero in una stanza d’ospedale seduta vicino a un lettino nel reparto di pediatria, stringendo una manina che, sapevo, non avrei potuto stringere per molto altro tempo. Era la manina del mio fratellino. Aveva un tumore ai polmoni, non potevano fare niente per salvarlo, ormai si era diffuso troppo, i medici gli avevano dato un mese di vita o forse di meno. Lui era nato 10 anni dopo di me, da una madre troppo vecchia e un padre troppo ubriaco, avevamo la stessa madre ma padri differenti ( entrambi dei gran bastardi), lui era un’esserino di dodici anni troppo piccolo e troppo magro e ora con il cancro, non era mai stato felice o forse solo le rare volte che io gli telefonavo o lo andavo a trovare, anche se da quando si era ammalato passavo molte più ore ospedale insieme a lui, si chiamava Johannes, nome che avevo deciso io poiché a entrambi i genitori non interessava una beneamata minchia di lui: tantoché non lo andavano mai a trovare in ospedale. Le giornate si facevano sempre più buie a Helsinki, la neve cadeva soffice sulla strada, sulle case e sulle persone, gli alberi erano spogli, l’inverno era alle porte e ormai mancavano solo due giorni a Natale: la prima volta che gli avevo chiesto cosa desiderava in occasione della festività mi aveva risposto “ non voglio morire “ … successivamente avevo scoperto che voleva un Nintendo Ds, possibilmente con Pokemon, con il mio stipendio da barista sarebbe stato difficile, ma il mio capo mi aveva preso davvero a cuore e aveva deciso di aiutarmi. Vivevo in una villetta che avevo ricevuto in eredità da mio nonno, e lo benedicevo tutte le sere per averlo fatto, altrimenti sarei stata costretta a vivere con i miei pazzi genitori o in un appartamento piccolo e malsano: anche se quella villetta era un po’ grande per una persona, a volte mi sentivo persa … - tesoro devo andare … tra un po’ inizia il mio turno al bar .. - non puoi rimanere? - no, mi spiace tanto … altrimenti stasera non mangio … ci vediamo domani, mangia tutto e riposa bene … domani è la vigilia … Dopo avergli dato un bacino sulla fronte mi rimisi il cappotto presi la borsa e uscì dalla stanza. In strada faceva freddo, ma non avevo una macchina, quindi potevo andare a lavoro solo a piedi, non era tanto distante, ma la neve mi arrivava alla caviglia e io avevo un paio di stivali con il tacco alto, beccai una lastra di giaccio, scivolai e … due mani mi presero al volo, confusa cercai di rialzarmi e i guardare in faccia il mio salvatore, lui mi rimise in piedi - ehm .. Grazie … - si figuri, non potevo mica lasciarla cadere! Doveva avere circa 29 anni, anche se … io l’avevo già visto da qualche parte … lui era … Alexi Lahio … - scusa, ma sai ho un po’ la testa fra le nuvole in questo periodo … ma tu non sei … no, impossibile - sì … sono Alexi dei CoB … vuoi che ti accompagni a … dove stai andando? - oh, io lavoro in un bar qui vicino … vieni con me che ti offro qualcosa Lui mi seguì fino al bar dove gli diedi una birra - grazie, hai una faccia stravolta … c’è qualcosa che non va? Oh … scusa, non è affar mio … - no, non importa … ecco mio fratelli sta male … - mi dispiace … è grave? - ha un tumore ai polmoni incurabile … Dissi queste ultime parole con le lacrime che mi rigavano il volto, dirlo era più terribile che saperlo … - ha solo un mese di vita … Lui inaspettatamente mi abbracciò e iniziò a accarezzarmi i capelli e a cullarmi … era strano vedere quel cantante che aveva tanto l’aria da duro con un atteggiamento così premuroso … sembrava mamma chioccia … ma era proprio quello di cui avevo bisogno, qualcuno che capisse i miei problemi e che non mi scaricasse addosso i suoi - su, su … non fare così … vieni, siediti … parliamo un po’ Ci sedemmo a un tavolino un po’ appartato - non mi hai detto come ti chiami … - giusto! Io sono Arja … e ne sto passando di tutti i colori … Lui fece un sorriso dolce - ascolta, dopodomani è Natale, io non ho intenzione de ubriacarmi a una festa fra amici … credi che potranno dimetterlo il tuo fratellino per un giorno? Gli organizzo qualcosina … così avrà un buon ricordo della vita … - sì, credo che potranno permettermi di portarlo a una festa … grazie … è da tanto che qualcuno non mi aiuta, e poi dicono che i metallari sono cattivi … Si mise a ridere e mi diede un bacio su una mano - bene signorina, io dovrei andare, le porgo i miei saluti .. Ma prima mi dia il suo numero di telefono … ci mettiamo d’accordo stasera - certamente messere … Scoppiammo a ridere, dopodiché gli scrissi il mio numero di cellulare su un tovagliolo e glielo consegnai, lui mi salutò di nuovo e io rimasi a guardarlo mentre se ne andava. Fine del 1° capitolo …. Cosa ne pensate?

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Capitolo 2
*** makea persikkaa kukkivat ***


closure_uid_mp3hry="108">Quella sera mi chiamò proprio mentre stavo facendo la doccia, corsi fuori dal bagno e risposi al telefono
- pronto?
- sono Alexi … ho trovato un locale che domani organizza una festa per bambini, non è tanto lontano dall’ospedale …
- perfetto! Quando inizia la festa?
- verso le 10, troviamoci dopodomani davanti all'ospedale ... passo a prendervi in macchina e vi porto lì ...
l'ospedale diede il consenso di far uscire Johannes per un giorno, poichè era stato per quasi un anno in ospedale e questa era la prima uscita che richiedevo.
Era la vigilia di natale e io, insieme alla madre del compagno di stanza di mio fratello, decoravo la porta con addobbi nataizi mentre aspettavo l'infermiera che sarebbe arrivata con il pranzo, che era speciale il giorno della vigilia: invece del solito purè di patate e minestra c'era il purè di piselli e la bistecca impanata. Johannes era nella stanza giochi a costruire un puzzle con disegnato un cagniolino che gli avevo portsto per il suo compleanno. Era costretto a muoversi  con la sedia a rotelle e a portarsi ingiro la flebo, lui era un bambino triste, anche se era molto simpatico e voleva aiutare tutti gli altri bambini, anche se lui era il caso più grave del reparto di pediatria, il suo migliore amico era il suo compagno di stanza: lui era arrivato il mese dopo ed era un ottimo conversatore e un bravissimo giocatore di poker, aveva insegnato a giocarci anche a me e a mio fratello, il piccolo Eljas aveva un tumore alle ossa, ma lui aveva una prospettiva di vita di circa due mesi.
Quando l'infermiera portò il ranzo io andai a prendere mio fratello e lo feci sedere alla scrivania che c'era in camera dopodichè gli servì il pranzo.
Subito dopo pranzo andai al bar a avorare dove trovai anche Alexi che beveva una birra insieme agli altri membri della band senza pensarci due volte dissi loro che le loro birre erano gratis e che Alexi sapeva il perchè
- dì un po' Alexi, te la sei portata a letto e ora lei non si scolla più di dosso?
- no, suo fratello ha un tumore e io domani lo porto a una festa ...
- oh! scusa ... poverino ... ma, quanti anni ha?
- 9, credo, e ha meno di un mese di vita ....
- sì, ma come l'hai conosciuta ?
- mi è caduta addosso scivolando ... per ringraziarmi mi ha offerto una birra e noi abbiamo iniziato a chiacchierare  .. sapete come sono fatto.. non sono capace di farmi i fatti miei
- hai intenzione di fartela?
- ehi! Lei una una ragazza simpaticissima ma non penso che.... beh, forse sì ... Ma devo rendere conto a te!
- certo che no! Ma tu sei il membro più giovane e io sono il più vecchio ... cerco di darti il buon esempio!
- sì ... come no ...


Fine del 2° capitolo ... sono riuscita a mettere apposto il codice HTML ... date il vostro parere ^^

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Capitolo 3
*** Princess of lust ***


style="font-family: Times New Roman;"> Il giorno dopo andai a prendere Johannes all'ospedale, lo feci vestire e lo portai nel parcheggio dove aspettammo Alexi per cinque minuti buoni.
- Eccomi, scusate il ritardo ... ehi, ciao piccolo! Tu devi essere Johannes, il fratellino di Arja ... io sono Alexi
- lo so, ti ho riconosciuto ....
- tu ascolti le nostre canzoni? non sei un po' piccolo?
- forse .... ma a me piacete molto ...
- ok ... meglio, un fan in più! dai salite in macchina
ci portò in un locale in cui c'erano già alcuni bambini che giocavano con una palla di stoffa rossa, entrammo e, mentre il mio fratellino si dirigeva verso gli altri per giocare, io e Alexi ci sedemmo al bancone del bar e prendemmo due birre
- grazie per tutto quello che fai per me ...
- non mi devi ringraziare ... per me è, come dire .... un dovere .... mi fa piacere aiutare le belle ragazze ...
- lo prendo come un complimento....
- è un complimento ... tu sei una ragazza fantastica ... e, non sei solo bellissima, sei anche intelligente e responsabile e simpatica e ....
prima di finire la frase mi prese dolcemente il viso e posò le sue labbra sulle mie
- io ... io credo ... credo di amrti, Arja ...
rimasi per dieci secondi a fissare il suo viso, i suoi occhi dolci,le sue labbra ancora socchiuse che aspettavano una risposta
- non so cosa dire ... il mio mito mi ha appena detto che mi ama ....
Un uomo vestito da Babbo Natale si avvicinò a me affannosamente
- Signora è lei la madre del piccolo Johannes?
- sono sua sorella ... mi dica pure ...
- corra, il suo fratellino è svenuto
mi diressi di corsa verso il corpicino del piccolo che stava disteso per terra, lo presi in braccio e lo portai verso la macchina dove, insieme a Alexi, riportammo in ospedale.
L'infermiera mi disse che appena si riprese ebbe un'attacco epilettico, seguito da epistassi, ora stava dormendo, ma era andato in ipotermia, quindi era coperto da una coperta (scusate il gioco di parole ...) termica. La sua prrospettiva di vita si era ridodda a una settimana. Ero distrutta, la mia famiglia stava andando a puttane, certo, Alexi aveva detto di amarmi, ma non avevo voglia di pensare a me, alla mia vita ... che valeva ben poco senza il mio fratellino ...
Alexi mi stava abbracciando, anche se non volevo essere compatita, non ne avevo bisogno, o forse sì.
L'infermiera di prima uscì con un viso scuro e si rivolse a noi
- lui ... è ... morto ... mi dispiace tanto ....
caddi a terra, la fine.
Mio bimbo caduto, dormi in pace.
Cessa il dolore, nessuna mano guaritrice per la tua malattia
una luce per ogni lacrima ....Nato nel silenzio e morto in esso.
Il funereale si svolse due giorni dopo, ero in prima fila, stringevo la mano di Alexi ... la cosa che mi faceva più rabbia era che i suoi genitori non erano nemmeno venuti ... probabilmente erano sdraiati sul divano a trombare ....
Quella sera avevo voglia di fare una pazzia ... non mi interessavano le conseguenze ... dovevo farlo ... mi tolsi i vestiti, rimasi in reggiseno e mutande, guardai Alexi
- facciamolo ...
lui annuì, si tolse i vestiti e mi distese sul letto, si mise sopra di me ...nudo e grazioso tormento, io sono solo una bambina senza favole, sono la piccola fiammiferaia che congelava nella neve e che viene riscaldata dalla tua passione ... sono oscura ... ma è così bello!  Vieni a coprirmi con te, per il brivido, finchè non ti immergerai in me ... Novembre si veste di Maggio sul tuo volto .... Corpo di una vergine, anima della famiglia del diavolo ...le mie membra nude riflettono la luce lunare ... Una venere per le anime mortali, visione virginea che gioca a nascondino in ruoli lascivi .... caduta in disgrazia è la mia verginità, la morte ha tessuto il mio vestito nuziale ....
tutto fu finito in pochi minuti ... forse ero rimasta incinta ... o forse no, non mi interessava ... soffrivo troppo.
Voglio stare da sola ... voglio morire ... lasciatemi stare ... abbandonatemi, come una bambola vecchia, come un gioco in disuso .... lasciate il mio corpo cadere nel fango.... mi paragonavano al bambino dagli occhi sognanti, dicevano che ero la preda fra i lupi , la mano che prima stringeva una corda per saltare ora è premuta sui miei occhi lacrimanti ... dicevano che ero stolta ... ma ero solo innocente ... il mio cuore puro ucciso dalla lussuria, logorato dal dolore.

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