What if...Hermione point of view

di Mrs_PSYCHO
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un salto da Magie Sinister ***
Capitolo 2: *** Uno Strano Comportamento ***



Capitolo 1
*** Un salto da Magie Sinister ***


Draco Malfoy correva lungo la via, solo. Quando passò davanti ai Tiri Vispi Weasley, si guardò alle spalle. Qualche attimo dopo oltrepassò la vetrina e scomparve alla vista « Chissà dov’è la sua mammina? » osservò Harry accigliato. « È riuscito a liberarsene, a quanto pare » aggiunse Ron. « Ma perché? » si chiese Hermione. Hermione guardò Harry e seppe cosa significava il suo silenzio. Sotto quello sguardo concentrato stava covando uno dei suoi piani. Doveva ammettere, però, che la cosa era sospettosa, tuttavia non le piaceva lo sguardo accigliato del suo migliore amico. « Venite qui sotto, presto » sussurrò Harry, sfilando il mantello dell’invisibilità. Ecco, appunto. « Oh…non so, Harry » mormorò Hermione guardando incerta la signora Weasley. « Andiamo! » la incitò Ron. Hermione esitò ancora un attimo, poi s’infilò sotto il mantello con Harry e Ron. Hermione si sentiva già in colpa. Alla signora Weasley sarebbe preso un colpo se si fosse accorta della loro scomparsa e non voleva farla stare in ansia per nulla. Tuttavia Malfoy era troppo circospetto per i suoi gusti, su questo i suoi amici avevano ragione. Videro Malfoy infilarsi in Notturn Alley e lo seguirono veloci, per non perderlo. « Ci vedranno i piedi » esclamò Hermione preoccupata. « Non importa » rispose Harry impaziente. Hermione si guardò intorno e infine scorse una lucente testa bionda dentro al negozio Magie Sinister. Pizzicò Harry per avvisarlo. « Ahia! » esclamò lui. « Ssst, guarda! È là dentro! » gli sussurrò all’orecchio. Draco dava loro le spalle ed era appena visibile dietro ad un grosso armadio nero. Hermione lo guardò gesticolare, come se stesse parlando animatamente. « Se solo potessimo sentire quello che dicono! » sospirò Hermione. « Possiamo! » rispose Ron eccitato. Qualche istante più tardi reggevano delle Orecchie Oblunghe acquistate poco prima. Hermione si fece un appunto mentale per ringraziare i gemelli quando li avesse visti. Ron intanto aveva avvicinato le orecchie alla porta. Hermione pregò perché non fosse Imperturbabile. Le sue preghiere vennero esaudite quando Ron esclamò: « Ascoltate!| ». «…Sa come aggiustarlo? » « Può darsi » rispose Sinister. « Devo vederlo, però. Perché non me lo porta qui in negozio? ». « Non posso » replicò Malfoy. «Deve stare nascosto. Ho bisogno solo che lei mi dica come fare ». « Beh, senza vederlo, temo che sarà un lavoro molto difficile, forse impossibile. Non posso garantire nulla ». « No? » chiese Malfoy «Forse questo le darà più sicurezza ». Avanzò verso Sinister. Hermione allungò il collo il più possibile per cercare di vedere cosa Malfoy stesse mostrando al negoziante, ma vide solo un Sinister spaventato. La conversazione continuò ancora per poco prima che Malfoy uscisse dal negozio, facendo tintinnare la campanella. Hermione lo guardò passare loro accanto. Guardò l’abito nero, la pelle diafana, i capelli biondi e quegli occhi di ghiaccio che per un istante sembrarono soffermarsi su di lei. Ma fu solo un istante. « Di che parlava? » sussurrò Ron, riavvolgendo le Orecchie Oblunghe. « Non so » rispose Harry, per poi chiedere se fossero riusciti a vedere dentro l’armadio. Hermione scosse la testa assorta in altri pensieri. Stava riflettendo sul rischio di presentarsi come cliente nel negozio. Dopotutto era solo una studentessa, che sospetti poteva suscitare sul vecchio negoziante? « Voi due restate qui » mormorò verso Harry e Ron e velocemente si infilò nel negozio. « Buongiorno, mattina orribile, vero? » esordì vivacemente. Il negoziante non le rispose. Hermione continuò la sua recita avanzando tra gli articoli del negozio. « Questa collana è in vendita? » chiese, fingendo interesse. « Se hai millecinquecento galeoni » rispose Sinister freddo. « Oh… ehm… no, non ho così tanti soldi » rispose Hermione. Continuò la messa in maschera e osò chiedere se tenesse la collana da parte per qualcuno. Il negoziante però non era così stupido come sembrava e la fissò per qualche istante. Hermione si sentì smascherata. « Il fatto è che quel…ehm…ragazzo che è appena stato qui, Draco Malfoy, be’, è un mio amico, e voglio fargli un regalo di compleanno, ma se ha già fatto mettere da parte qualcosa naturalmente non voglio comprargli lo stesso oggetto, quindi ehm…». Sapeva di non essere stata brillante, ma così su due piedi non aveva saputo fare di meglio. Sinister, in effetti, non le credette. « Fuori » le ordinò. « Fuori di qui! » Hermione non se lo fece ripetere, e corse all’uscita con Sinister alle calcagna. Al suo ritorno Ron commentò: «Be’, tentar non nuoce, ma sei stata un po’ ingenua…» « Be’, la prossima volta mi fai vedere tu come si fa, Maestro del Mistero » sbottò lei. Parecchio irritata continuò di questo passo con Ron finché non arrivarono ai Tiri Vispi, dove rientrarono silenziosamente, mentre una preoccupata signora Weasley riaccese il suo senso di colpa. (Capitolo “La Deviazione Di Draco”; pagine 118-123)

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Capitolo 2
*** Uno Strano Comportamento ***


Hermione era seduta al lungo tavolo di Grifondoro, Ron stava di fronte a lei e Ginny al suo fianco. Era passata poco più di una settimana dalla loro visita in Notturn Alley. Per qualche giorno non avevano fatto altro che ipotizzare cosa significava quello che avevano visto, poi sia lei che Ron avevano perso un po’ d’interesse in quanto, per quanto si sforzassero, non potevano andare a capo della faccenda senza altri dettagli, Harry invece non aveva fatto che continuare a scervellarsi. Harry. Proprio ad Harry stava pensando Hermione dopo più di un’ora dal suo arrivo ad Hogwarts, dato che del suo migliore amico non c’era traccia da un pezzo. Lei e Ginny continuavano a guardarsi nervosamente tutt’attorno nella speranza di vedere Harry spuntare fuori da un angolo. Hermione cercava di tranquillizzarsi. “Vedrai che ora sbuca fuori. Vedrai che è solo un brutto scherzo” si diceva. Ma dentro di lei sapeva che stava parlando di Harry Potter e la sua opera di autoconvinzione appariva debole anche ai suoi occhi. Ron davanti a lei continuava a mangiare tutto ciò che gli capitava a tiro. « Piantala di mangiare! Il tuo migliore amico è scomparso, idiota » inveì Hermione in direzione del ragazzo. « Hermione, tu lo sai com’è fatto Harry…tra qualche minuto spunterà fuori e…» in quell’esatto momento lo videro da lontano mentre superava velocemente il tavolo di Tassorosso puntando dritto dritto verso di loro. « Che ti avevo detto? » chiese rotoricamente Ron. Hermione gli lanciò un’occhiataccia. Osservò Harry avvicinarsi e la prima cosa che notò fu il sangue che gli copriva la faccia a partire dal naso. « Sei coperto di sangue! » esclamò non appena Harry fu a portata di voce. « Vieni qui… » disse e levando la bacchetta lo ripulì il viso pronunciando « Tergeo ». Harry la ringrazio. Hermione non diede segno di averlo sentito e continuò a fissarlo per un po’ come a chiedere spiegazioni, ma Harry non recepì il messaggio. « Che cosa è successo?! » chiese infine spazientita dando voce anche ai pensieri di Ron e Ginny. « Ve lo spiego dopo » fu la risposta di Harry. Hermione tentò di replicare. « Non ora, Hermione » tagliò corto Harry. Lo guardò scioccata e lui rispose con gli occhi, accennando velocemente a Ginny, Neville, Dean e Seamus lì vicino. Hermione capì e cambiò discorso « Ti sei perso lo Smistamento, comunque » disse. Segui una breve conversazione giusto per distrarre gli altri. Harry domandò qualcosa e lei rispose senza troppa attenzione. Notò però il suo migliore amico guardare verso il tavolo dei Serpeverde. Seguì lo sguardo del ragazzo. La prima persona che individuò fu Malfoy. Attorno a lui stavano Pansy Parkinson, Vincent Tiger, Gregory Goyle e Blaise Zabini. Hermione notò che tutti parlavano animatamente tra loro, chi più chi meno. L’unico che se ne stava in silenzio era proprio Malfoy. Fissava il piatto vuoto con sguardo corrucciato, sembrava stesse riflettendo intensamente su qualcosa al quale non riusciva a trovare risposta. Le ricordava la faccia di Ron davanti ai compiti di Trasfigurazione. Sorrise allo stupido pensiero e in quel momento si rese conto che Malfoy aveva alzato gli occhi e l’aveva vista sorridere guardandolo. Un brivido le percorse la schiena ricordando il momento in cui a Notturn Alley aveva creduto che gli occhi color ghiaccio si fossero posati su di lei. Le labbra del ragazzo si mossero disgustate. Hermione non sentì quello che disse ma riuscì ad immaginarlo senza difficoltà. Distolse lo sguardo amareggiata e imbarazzata. « Allora, che cosa voleva il professor Lumacorno? » chiese rivolta ad Harry, più per distrarsi dai suoi pensieri che per vero interesse. « Sapere cos’è successo veramente al Ministero » rispose Harry. « Come tutti gli altri » sbuffò Hermione. « La gente ci ha fatto un interrogatorio, sul treno, eh, Ron? ». « Già » confermò Ron. « Volevano tutti sapere se sei davvero il prescelto… » « Si è parlato molto di questo argomento anche tra i fantasmi » li interruppe Nick-Quasi-Senza-Testa. Ma dopo pochi istanti fu interrotto a sua volta da Silente che, alzatosi, aveva cominciato la sua tradizionale Buonanotte di inizio anno. La prima cosa che Hermione vide fu la mano quasi carbonizzata del Preside. Ma fu egli stesso a tranquillizzare tutti gli studenti che, come lei, avevano notato la stessa cosa, mormorando « Niente di cui preoccuparsi » e, dopo di ciò, cominciò con i soliti avvisi. Si perse un pezzo mentre Harry spiegava loro che Silente era già conciato così almeno da quando Harry l’aveva incontrato in estate. Si riallacciò al discorso del professore solo quando realizzò di averlo appena sentito proclamare il nuovo professore di pozioni… « Pozioni? » esclamò in coro con Ron. Quando poi annunciò che la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure era stata assegnata a Piton tutti cominciarono a borbottare tra loro. Il tavolo dei Serpeverde esplose in un applauso e meccanicamente Hermione posò lo sguardo su Malfoy. Ancora una volta era l’unico a starsene per le sue. Non applaudiva, continuava a fissare lo stesso punto con sguardo assente. Un comportamento strano, anche per lui. Distolse lo sguardo. Non appena il Preside finì la Buonanotte, tuttavia, Hermione scattò in aventi, dimenticando tutto ciò che le affollava la testa e raggiungendo il portone della Sala Grande per guidare quelli del primo anno ai dormitori. Ron non la seguì, ma poco importava. Conquistò la postazione a fatica, raggruppandosi attorno i nuovi arrivati che la sballottavano da una parte all’altra cercando di schivare gli studenti più grandi. Finì inevitabilmente addosso a qualcuno, come si aspettava sarebbe successo. Sì voltò per chiedere scusa, ma si ritrovò a fissare i furenti occhi di Draco Malfoy. « Non mi toccare Mezzosangue » sibilò e se ne andò senza lasciarle il tempo di ribattere. Hermione lo guardò per qualche secondo mentre percorreva veloce e leggero il corridoio. Hermione non poté fare a meno di notare che nessun ragazzo del primo anno lo stava seguendo. (Capitolo “Il Trionfo di Piton”; pagine 153 e seguenti)

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