New entry ad Hogwarts

di _chan_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo zio Hagrid ***
Capitolo 2: *** Ormoni in subbuglio! ***
Capitolo 3: *** Babbana! ***
Capitolo 4: *** Canapa ***
Capitolo 5: *** Attrazione fatale ***
Capitolo 6: *** Ai piedi dell'albero ***
Capitolo 7: *** Innamorato di nessuno ***
Capitolo 8: *** Palline da golf ***
Capitolo 9: *** Buonasera, misteriosa fanciulla ***
Capitolo 10: *** Nella tana delle serpi ***
Capitolo 11: *** Stesso posto, stessa ora? ***
Capitolo 12: *** A cavallo di una scopa! ***
Capitolo 13: *** Faccia da idiota ***
Capitolo 14: *** Labbra indegne ***
Capitolo 15: *** Tempo di raccolta ***
Capitolo 16: *** Sole e stelle ***
Capitolo 17: *** Le confessioni di Ron ***
Capitolo 18: *** Apri il tuo cuore, Ron! ***
Capitolo 19: *** Introspezione di un Malfoy ***
Capitolo 20: *** Nella tana delle serpi 2 ***
Capitolo 21: *** Ora o mai più ***
Capitolo 22: *** Il risveglio ***
Capitolo 23: *** Rivelazioni ***
Capitolo 24: *** Anche malfoy piange ***
Capitolo 25: *** Chiacchiere da salotto ***
Capitolo 26: *** Sotto effetto ***
Capitolo 27: *** Baci da dimenticare ***
Capitolo 28: *** Baci da dimenticare 2 ***
Capitolo 29: *** Qualcuno scomodato dall'alto ***
Capitolo 30: *** The mission ***
Capitolo 31: *** Amicizie tese ***
Capitolo 32: *** Amicizie tese 2 ***
Capitolo 33: *** Quando la luce si spegne ***
Capitolo 34: *** Hermione ha sempre ragione ***
Capitolo 35: *** Riappacificazione ***
Capitolo 36: *** Cos'è successo ***
Capitolo 37: *** How he feels ***
Capitolo 38: *** Un imprevisto ***
Capitolo 39: *** Prima di ripartire ***
Capitolo 40: *** Destini ***



Capitolo 1
*** Lo zio Hagrid ***


New entry ad Hogwarts

LO ZIO HAGRID

“Bene ragazzi, la lezione di oggi è terminata, vi consiglio di ripassare sui vostri libri i metodi di utilizzo della canapa che stiamo coltivando, così che vi troviate avvantaggiati alle prossime lezioni del professor Piton dove la userete per preparare nuove pozioni…buon pomeriggio a tutti!”
Le lezioni ad Hogwarts, quel giorno, erano appena finite, la professoressa Sprite stava dando congedo ai suoi alunni mentre questi uscivano dalle serre.
“Ron, Hermione, vi va di andare a trovare Hagrid?”disse Harry Potter.
“Sì, dovevo proprio passare da lui per mostrargli un libro che mi ha spedito Charlie dalla Romania!” rispose Ron, scostandosi, con un gesto repentino della testa, i capelli rossi da davanti agli occhi.
“Tu Herm? Che fai?” domandò nuovamente Harry.
“Mmm…io avrei degli appunti da sistemare…e poi devo cercare qualche libro in biblioteca.”,
“Dai Hermione, solo mezz’oretta…” la supplicò Ron.
“…Ok…30 minuti precisi, intesi?”sentenziò la ragazza.
“Come ti pare…Ma, 30 minuti da adesso o da quando mettiamo piede in casa di Hagrid?”la prese in giro il rosso, mentre si incamminavano verso la non lontana capanna del guardiacaccia.

Toc-toc….. “Avanti,”gridò un vocione dall’interno, “la porta è aperta…..Oooh, ciao ragazzi! Accomodatevi, il tè è già sul fuoco! Allora…come sono andate le lezioni?”. Ormai il tè da Hagrid dopo le lezioni era diventato un rituale del venerdì pomeriggio.
“Ciao Hagrid, guarda che ti ho portato!” .Ron estrasse da sotto la manica uno dei libri che teneva in mano: “Storia e leggende del Dorsorugoso di Normandia, me lo ha spedito Charlie, se vuoi te lo presto!” disse Ron entusiasta. “Oh,grazie del pensiero ma…” Disse Hagrid vistosamente imbarazzato, “ non ho molto tempo per leggere e poi…ci metterei ore per finire una pagina, eh eh!”.
“Ah, ok…comunque dentro Charlie ha messo una cosa per te che vorrai tenere senz’altro: è dietro la copertina, dai un’occhiata!” lo esortò Ron. Hagrid estrasse la foto di un drago da sotto la copertina…
“Oh…non sarà mica…sì…lo riconosco…è… il mio piccolo Norberto!!!!!” ad Hagrid vennero i lucciconi agli occhi “Come è cresciuto…sono passati già due anni da quando l’ho fatto nascere, vi ricordate?…Chissà se si ricorda ancora della sua mamma…” e si soffiò il naso nel suo enorme e chiazzato fazzolettone, commosso.
“Bene, il tè è pronto!”, si alzò dal tavolo a cui erano tutti seduti e si diresse (diresse…in realtà fece solo un passo e c’era già arrivato!) verso la credenza, da dove tirò fuori 5 tazze sbeccate.
“Ehm…Hagrid?” intervene Hermione col suo ben noto tono saccente, “Perchè hai messo sul tavolo 5 tazze? Noi siamo solo in 4!”. “Mia cara, in realtà c’è un’ altro ospite, dovrebb…”

“Zio! Zio!” una voce dall’esterno lo interruppe. I tre ragazzi si guardarono senza capire: “Zio?!?!”



Ciao a tutti! Questa è la mia seconda fan fiction, che ho deciso di scrivere in capitoli per creare più suspance e raccogliere più pareri e commenti. Ovviamente per ora non me ne aspetto, visto che questo capitolo è solo introduttivo, ma ne approfitto per fare propaganda alla mia prima fan fiction, che giace “inrecensita” nelle pagine più remote di questo fantastico sito: è una tragica storia d’amore che ho postato apposta (scusate il gioco di parole) il giorno di San Valentino. Quella è completa e secondo me è abbastanza discreta per una che aveva scoperto il magico mondo delle fan fic solo qualche giorno prima, su quella mi aspetto molte recensioni,e ne aspetto ancora di più sui prossimi capitoli di questa. Intanto non mi offendo se mi fate notare errori di ortografia o fatti erroneamente descritti, tipo se ho sbagliato qualche nome ecc…

RICORDATEVI CHE LA CHAN VI AMA TUTTI, FANFICCARI!!! BESITOS TO YOU ALL!

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Capitolo 2
*** Ormoni in subbuglio! ***


ORMONI IN SUBBUGLIO!

La porta della capanna si spalancò e dalla luce emerse una ragazza. “Zio,c’è bisogno di altro cibo per Fierobecco, si sta innervosendo…oh…non mi avevi detto di avere visite in programma!”
Harry, Hermione e Ron la guardarono a bocca aperta, sicuramente tutti e tre per la sorpresa, ma probabilmente gli ormoni di Harry e Ron erano in delirio perché lei era veramente…bellissima: lunghissimi capelli castani e lucenti le ricadevano su una pesante camicia a quadrettoni rossi aperta su un collo lungo e sensuale; due grandi occhi luminosi, del colore che hanno i gusci delle nocciole, o delle castagne, e il sorriso più bello che i due ragazzi avessero mai visto.

“Ragazzi, vi presento Phebe, la mia unica e adorata nipotina!” Fu la voce di Hagrid a rompere quel momento di inebetimento totale dei due adolescenti emotivamente sconvolti; Phebe strinse la mano a Ron, Hermione ed Harry, mentre lo zio li presentava.

“Harry Potter…Zio, è lui il ragazzo di cui tanto parlavi?”
“Sì cara, proprio lui, in carne ed ossa!” rispose entusiasta Hagrid.
“Be’, allora, Harry, non ti assillerò con frasi imbarazzanti del genere: è un grande onore per la mia umile persona conoscervi, signor Potter… e cose simili…a meno che a te non faccia piacere…”disse Phebe.
“Ti ringrazio…Phebe, a volte è davvero imbarazzante…”(in realtà a Harry faceva abbastanza piacere sentirsi fare i complimenti, perché lo aiutavano a sentirsi un po’ meno insicuro, ma in quel momento gli sarebbe andata a meraviglia anche se Phebe lo avesse scaraventato a terra e gli avesse camminato sopra!).
“Oh, ciò non significa che io non ti stimi per quello che hai fatto…sei davvero un eroe…”aggiunse in fretta la ragazza, e lui annuì in preda a pensieri non trascrivibili in una fanfiction.

Scese il silenzio, così Phebe ruppe il ghiaccio: “Zio, ti dicevo che non c’è più cibo per Fierobecco, sarà il caso che tu vada a caccia di qualche donnola…o talpa…perché, sia chiaro: io non ammazzo niente di niente, anche se è per Fierobecco!”.
“Non, c’è problema,” ribattè lo zio,”ragazzi, scusate la maleducazione, ma avete già avuto modo di conoscere Fierobecco, è molto irritabile quando ha fame!…E poi non credo ci siano problemi se vi lascio da soli a fare conoscenza, vero?”. Harry e Ron prontamente risposero
”No,no!”, “Figurati!”.
Perciò Hagrid finì di sorseggiare il suo tè e uscì.

I 4 giovincelli rimasero seduti al tavolo: Hermione e Phebe, a differenza di Harry e di Ron, non trovavano alcun motivo di imbarazzo, e si miserò subito a chiacchierare:
He: “Così tu sei la nipote di Hagrid. Non ce ne aveva mai accennato.”
Ph: “Già…”
He: “ E sei sua nipote da parte materna o paterna?”
Ph: “Paterna: mio padre, Rufus Grop Hagrid, e lo zio Rubeus sono fratelli.”
Allora intervenne Ron: “Rufus…Rubeus… i tuoi nonni non devono aver avuto una grande fantasia, eh eh!” Phebe accennò un sorriso per fargli capire che aveva apprezzato il suo umorismo, ma in realtà la battuta faceva proprio pena, e Ron in cuor suo sprofondò nella vergogna.
He: “Bene…qual buon vento ti porta qui ad Hogwarts? Tu in quale scuola di magia studi?”
Ph: “Ehm… veramente…in nessuna.”


Bene, e adesso prenderò esempio da una mia grande ispiratrice (jokerina88), e come lei risponderò alle recensioni del capitolo precedente!

X AlissFleur12 : grazie, non so nemmeno come mi è venuta in mente questa cosa della nipote di Hagrid…anche secondo me era molto originale…ho la testa che mi scoppia per tutte le cose che voglio far combinare a lei e gli altri tre!!!!leggerò al più presto le tue storie!

X Darthsteo: ciao! Sai che sono una amica di lalyblackangel? Siamo a scuola insieme dalle medie!una volta ti ho scritto io una sua e-mail con lei che mi dettava al telefono perché non aveva a disposizione il computer!Cmq adesso hai scoperto che la nipotina prediletta di Hagrid è una sventolona babbana!non preoccupatevi, non guasterà le cose tra ron e herm!

VI ASPETTO AL PROSSIMO CAPITOLO! BESITOS TO YOU ALL BY CHAN!

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Capitolo 3
*** Babbana! ***


BABBANA!

“Come sarebbe a dire? Non vai a scuola?!” Harry trovò il coraggio di parlare.
Ph: “Be’, sì, a scuola ci vado. Ma in una comunissima scuola…normale.”
Ha: “Quindi tu sei…”
Ph: “Esatto: sono babbana.”
Ci fu un momento di silenzio. La mezz’ora precisa di Hermione era forse già passata, ma lei aveva ormai cambiato i suoi programmi.
“Babbana?!” disse Ron, “Come è possibile? Quasi tutta la famiglia di Hagrid è composta da maghi…tuo padre forse non lo è?”
Ph: “Oh, sì, lui lo è, ma mia madre è babbana come me.”
He: “Ok, ma guarda me: io sono strega anche se nella mia famiglia sono tutti babbani, e anche la madre di Harry era come me.Come è possibile che tu non lo sia?”
Ph: “Non lo so…Forse è un fattore genetico…”
“Genetico?” chiesero in coro i 3 maghetti.
Ph: “Sì, sapete…gli alleli recessivi e quelli dominanti…a seconda di come si combinano un dato carattere si manifesta o meno nell’individuo…Secondo me quello dell’essere mago deve essere un allele recessivo e…” ma si accorse che i 3 la guardavano straniti, non capendo una parola.
“…Scusate ma, avete mai studiato la genetica?”chiese incredula Phebe…al chè i ragazzi scossero la testa…
He: “Be’, deve essere di sicuro molto utile ed interessante, un giorno ti andrebbe di spiegarmela meglio?”
Ph: “Con piacere!”.

Ha: “Però ancora non mi sono chiare due cose: 1.Come mai una babbana è autorizzata a gironzolare per il mondo dei maghi?
2.Sei qui in vacanza? Perché, se non ricordo male le scuole normali dovrebbero essere già cominciate, in questo periodo.”
Ph: “allora, con calma: io e mia mamma abbiamo firmato un giuramento magico: non possiamo rivelare agli altri babbani l’esistenza di questo mondo, che possiamo visitare per tenerci in contatto coi parenti. In caso spifferassimo qualcosa, il giuramento verrebbe cancellato e noi bandite: non potremmo più mettere piede qui. E figurati se potrei mai rinunciare a questi posti da sogno per raccontare in giro cose per le quali gli altri babbani mi riterrebbero pazza!
Per quanto riguarda la scuola: i miei sono in viaggio per un mese in una specie di seconda luna di miele, e per non lasciarmi da sola mi hanno spedita qui dallo zio Rubeus…Sfortunatamente non si sono dimenticati di farmi avere dai professori tutti i compiti e il programma del prossimo mese di lezioni…”
“Oh” disse tristemente Ron “Allora resterai qui solo un mese…”
Ph: “Sì…purtroppo….”

Hermione intanto aveva trasferito i suoi libri dalle sue ginocchia al piano del tavolo, cosicché Ron si ricordò di chiederle:
“Hermione, scusa, prima, mentre la professoressa Sprite spiegava, non ho capito se il nome scientifico della pianta che stiamo coltivando si chiama ‘Cannabis Addiva’ o ‘Cannabis Sadiva’…”
A quelle parole Phebe sgranò gli occhi.
He: “è giusto Sadiva, Ron.”

Ph: “VI FANNO COLTIVARE LA GANJA A SCUOLAAAA?!?!?!?!”



Scusate se questo capitolo è noioso, era solo per aggiungere informazioni che rendessero più credibile e verosimile la vicenda... ho sacrificato un pezzettino del capitolo seguente e lo ho aggiunto qui alla fine per creare un leggero colpo di scena…Avvisatemi se vedete un “gabbana” invece che “babbana”: non voglio fare pubblicità occulta!Ora le risposte alle recensioni, anzi alla recensione, ce ne è solo una perché questi primi 3 capitoli li ho postati uno dietro l’altro:
X DarthSteo: amicA, please…ad ogni modo sono onorata di essere nel tuo olimpo degli autori preferiti!^__^

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Capitolo 4
*** Canapa ***


CANAPA

He: “Ganja!? Perchè la chiami così ?”
Ph: “Perché la chiamiamo tutti così, tra babbani…Ma dai, come possono farvela coltivare in una scuola di magia?Non è illegale?”
Ro: “Da voi sì?”
Ph: “Accidenti se lo è!”
Ro: “Perché mai?”
Ph: “Semplicemente perché se prendi il vizio di fumarla troppo spesso ti ritrovi il cervello in pappa!”
Ha: “Fumarla?!…”
He: “E chi sarebbe mai così stupido da volersi ridurre il cervello in pappa?”
Ph: “Credimi, per molti babbani ne vale la pena, provarla almeno una volta…ti manda alle stelle!”

Ron e Harry pendevano dalle sue labbra…Chi avrebbe mai detto che certi babbani sapessero tante cose interessanti?

He: “E tu hai mai provato a fumarla?”
Ph: “Certo che sì! Anche se cerco di andarci piano: ci tengo al mio cervello!”
Ro: “Mi hai incuriosito: mi piacerebbe provarla!”
Ha: “A te non serve, Ron: il tuo cervello è già in pappa di suo!”
Ph: “Se riuscite a procurarmene un po’ vi insegno come fare.”
Ro: “Possiamo andare subito! Non ci sono incantesimi sulle porte delle serre della professoressa Sprite, e lei è di sicuro al consiglio dei professori.”
Ph: “Mmm…In realtà è un po’ presto…di solito il momento ottimale per raccogliere la Maria è in autunno, tra poche settimane”
Ha: “Maria?!”
Ph: “Altro nome comune della Cannabis…”
He: “Ma come fai a conoscere così tanto su questa pianta? Nei nostri libri non è spiegato nulla del genere…Che ne sai che non possiamo raccoglierla adesso?”
Ph: “Dai, non hai mai sentito la canzone?”
He: “Quale?”
Ph: “A marzo la pianti e aspetti che spunti, ad aprile la bagni e cresce, a maggio le femmine dai maschi separi, a giugno si riempie di fiori…ma a ottobre mese di raccolta….. … .. . Ragazzi…non l’avete mai sentita?” gli altri 3 cadevano dalle nuvole, e Phebe si chiese se forse era più conveniente rimanere babbana, piuttosto che desiderare ardentemente di diventare una strega.

Quella sera cenò nella Sala Grande al tavolo dei Grifondoro.
Era seduta di fianco ad Hermione, e osservava Ron scostarsi i capelli dagli occhi muovendo la testa di lato ogni minuto.
Ph: “Non trovi anche tu che Ron sia davvero carino?” bisbigliò all’orecchio della vicina, “è decisamente sexy quando si tira via i capelli dagli occhi!…” si girò e si accorse che Hermione aveva assunto un colorito a metà tra il rosso e il porpora…Phebe capì all’istante e le rifilò una gomitatina, ammiccando: “Ti piace, eh?”.



Eh eh , sa il fatto suo, la bella Phebe... Ragazzi ho notato che, nonostante la mia ff l’abbiate letta in molti, sono davvero poche le vostre recensioni… Non mi offendo se i vostri giudizi sono negativi (basta che non siano offensivi, eh!), servono anche quelli a migliorare…PERCIò CERCATE DI RECENSIRE TUTTI QUANTI, ALTRIMENTI SCLERO!
Ora passiamo a rispondere alle poche recensioni del capitolo precedente:

X Darthsteo: grazie per essere un costante lettore di questa fanfic!

X … : grazie, recensore del mistero, per le tue informazioni: potrai già notare che ho apportato una piccola modifica al secondo capitolo, a proposito del nome del fratello di Hagrid. Inoltre mi fa piacere notare che apprezzi i particolari, perciò ti dirò che molto probabilmente, l’essere babbana non è l’unica cosa che Phebe ha erditato solo dalla madre. Spero che tu continuerai a seguire le mie avventure.

CONCLUDO FACENDO NUOVAMENTE PUBBLICITà ALLA MIA FANFIC “L’ultimo ballo” E SPERO DI RICEVERE MOLTE RECENSIONI ANCHE PER QUELLA, PERCHè PER UNO SCRITTORE NON C’è NULLA DI PIù GRATIFICANTE DEI COMMENTI E DEI PARERI DEGLI ALTRI.

BESITOS TO YOU ALL BY CHAN!

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Capitolo 5
*** Attrazione fatale ***


ATTRAZIONE FATALE

He : « Cosa ?! Figurati... eh, eh… perché mai dovrebbe?”cercò di negare Hermione, imbarazzatissima .
Ph: “Dai, non fare finta di niente, l’ho capito, sai?”
He: “Be’…sì…forse un pochino…ma non farne parola, ti prego…”
Ph: “Un pochino?! A giudicare dal colore della tua faccia io direi un pochino troppo!Non glielo hai mai detto?”
He: “Certo che no!” si guardò intorno per assicurarsi che nessun’altro la stesse ascoltando, e sussurrò: “Lui mi considera una secchiona rompiscatole, saccente e ficcanaso, immagina se lo sapesse, mi eviterebbe, mi deriderebbe…non mi calcolerebbe proprio…”
Ph: “Come fai a saperlo? Lo ha detto lui?”
Ph: “No…ma…”
Ph: “E allora!!!!”
He: “ NON-UNA-PAROLA…ti prego!…”
Ph: “…come vuoi…”
He: “Grazie…”
Ph: “Ad ogni modo, se qui dentro c’è una percentuale abbastanza alta di ragazzi carini come lui, io mi ci trasferisco a vita!”

L’indomani, quando non vi erano lezioni, Phebe si aggirava indisturbata per il parco del castello. Notò un ragazzo dai capelli biondissimi che la osservava.

Lei si sedette tranquilla ai piedi di un albero continuando a seguire le sue mosse con la coda dell’occhio, quando questo sollevò la schiena dal pilastro a cui era appoggiato e si incamminò a passo sicuro verso di lei.
**
“Disturbo? Posso sedermi?”
Phebe dapprima lo scrutò con aria insospettita, poi si scostò di poco per permettere al bel ragazzo di accomodarsi accanto a lei. E non le aveva tolto gli occhi di dosso per un solo secondo: “Devo essere proprio stupido per non essermi mai accorto di te, in passato. Posso sapere il tuo nome?”
Ph: “Di grazia, tu chi saresti?”
“Chiunque tu vuoi che io sia”***
Phebe assunse un’aria leggermente seccata, così il ragazzo si rese conto che con lei era meglio cambiare tattica: “Che scemo,scusa…hai ragione,non mi sono nemmeno presentato:
Io mi chiamo Draco, Draco Malfoy…



**: alcuni elementi di questa immagine sono presi dal sito www.lucyfantasy.it
***: battuta spudoratamente copiata dalla prima puntata di “O.C.”



Ormai credo che tutti abbiano capito la mia tattica, capitoli cortissimi e pieni di informazioni e fatti lasciati in sospeso per costringere il lettore a seguire la puntata successiva se vuole sapere come si va a finire(chi tutti i giorni a pranzo è costretto dalla propria mamma a subirsi beautiful sa perfettamente di che tattica si tratta…).
Allora?Cosa ve ne pare? Sta venendo su bene? Voi come vorreste che continuasse la storia? Vorreste che la nostra sfrontata Phebe si inciuci col bellissimo e maledetto Draco o che amoreggi con l’ingenuo Ron sotto gli sguardi d’odio e di invidia della bella Hermione? O ancora che si faccia affascinare dall’inconsapevole Harry? Fatemi sapere cosa ne pensate, io intanto rispondo alle ultime recensioni:

X DarthSteo: mi dispiace deluderti, ma credo proprio che continuerò a scrivere questa storia in capitoli brevissimi. Siccome non sono molto brava a scrivere, devo far leva sulla suspance e lasciare sempre qualcosa in sospeso. I capitoli si accorciano perché, per incatenarli, metto quasi sempre il pezzo iniziale di quello nuovo alla fine di quello precedente.

X _Roby92_: Infatti il nome Phebe lo ho preso dal vocabolario di inglese…controlla le tue e-mail, te ne ho scritta una importante!…Ah, grazie per aver recensito anche l’altra fanfic!

X Angelickall: Ci vorrà ancora un po’ perché le cose tra Ron e Hermione si evolvano… Devo prima mettere nei casini Malfoy. Cmq il personaggio di Phebe è una specie di mio alter-ego (relativamente)negativo: ho immaginato come sarei se non avessi le regole e le morali che normalmente mi impongo, quindi Phebe fuma maria, è completamente disinibita e non si fa remore coi ragazzi…tutto il contrario di me, anche se per un giorno mi piacerebbe essere come lei!

Sono contenta perché stavolta le recensioni, anche se poche, erano “succulente”, RICORDO A TUTTI I LETTORI CHE MI FA INFINITAMENTE PIACERE RICEVERE QUALSIASI TIPO DI CRITICA, POSITIVA E NEGATIVA. QUINDI SE LEGGETE LE MIE FF, FATE UN PICCOLO SFORZO X ME E RECENSITELE…

BESITOS TO YOU ALL BY CHAN.

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Capitolo 6
*** Ai piedi dell'albero ***


AI PIEDI DELL'ALBERO

Dr: “…e tu?”
Ph: “Phebe.”
Dr: “Phebe…?”
Ph: “Sì: Phebe!”
Dr: “Phebe e basta?”
Ph: “Che c’è? Non ti accontenti?”
Dr: “Figurati!… .. . .. …Allora, Phebe…cosa ci fai qui sola soletta?”
Ph: “Mi godo gli ultimi tepori dell’estate… tu, invece?”
Dr: “Eh... io mi facevo una sigaretta...”
Ph: “Ah…interessante…”

*silenzio imbarazzante...*

Dr: “Senti... non sono molto bravo con le parole, perciò andrò subito al sodo: mi hai lasciato senza fiato dal primo istante che ti ho vista…”
Ph: “Wow…. Frena !… E dici di non essere bravo con le parole?!”
Dr: “Be’…avrei voluto dire qualcosa di più poetico…una bellezza come la tua ne è più che degna!”.

Phebe sorrise… Draco non poteva rendersi conto di averle detto le cose più poetiche che lei avesse mai sentito dalle labbra di un qualsiasi ragazzo che in passato ci avesse provato con lei.

“Ehm… Draco?” un ragazzo corpulento richiamò la loro attenzione da sotto i portici, “il professor Piton vuole vederti…”
Dr: “Arrivo, Goyle.”poi si rivolse alla sua bella: “Pare che io debba andare…Spero di avere altre occasioni per conoscerti meglio, Phebe.”. Detto questo si alzò, si dette una rapida spolverata ai vestiti e si allontanò con la stessa decisione con cui pochi minuti prima era entrato nella vita di Phebe.



Eccomi ragazzi, sono tornata prima del previsto, contenti?Oggi a scuola, mentre la prof spiegava Dante, ho sfornato questo più altri due capitoli…ma li pubblicherò un po’ alla volta…per tenervi sulle spine! Intanto volevo avvisarvi che tra qualche capitolo il rating salirà , niente di volgare, solo per qualche riga la storia si farà un po’ più …scottante, giusto per aggiungere un po’ di pepe qua e là.
Ora, risponderò alle vostre recensioni:

X Angelickall: grazie per seguire assiduamente la mia ff!

X loryrocker: grazie dei complimenti! Leggerò le tue ff appena possibile, spero di ricevere altre tue recensioni!

ALLA PROSSIMA! BESITOS TO YOU ALL BY CHAN!

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Capitolo 7
*** Innamorato di nessuno ***


INNAMORATO DI NESSUNO

La settimana era ricominciata. Phebe aspettò nel chiostro la fine dell’ultima lezione della giornata per incontrare i suoi nuovi amici, ma arrivò solo Harry. Aveva con sé la sua scopa, e mentre si faceva accompagnare all’allenamento, spiegò a Phebe che Hermione era misteriosamente sparita, forse in biblioteca, e Ron era rimasto in punizione dalla Mc Grannit.
Camminando sotto il portico un ragazzetto venne incontro ad Harry, e gli chiese timidamente: “Ehm… Scusa… non è che potresti volare fin lassù a prendere la mia ricordella? Uno stupido Serpeverde l’ha lanciata sul tetto… e noi del primo anno possiamo usare le scope solo alle lezioni di volo…”. A Harry tornò in mente quando alla sua prima lezione aveva rischiato grosso per recuperare la ricordella del suo amico Neville, lanciata sul tetto da quel deficiente di Malfoy, e la Mc Grannit, al posto di punirlo, lo presentò al capitano della squadra di Quidditch come cercatore. Poi pensò che non vi erano motivi, in quel momento, per rischiare l’espulsione come la volta precedente, così disse al piccoletto:
“Non c’è problema!”e poi, a Phebe: “Puoi reggermi questa roba?” le porse i libri che teneva in mano e il mantello che nel frattempo si era tolto.
Intanto che lui vagava alla ricerca della pallina trasparente, in Phebe era nato un irrefrenabile desiderio: si infilò il soprabito e, mentre il profumo caldo di Harry la avvolgeva, si guardò riflessa in una delle grandi finestre che davano sul chiostro, immaginandosi una delle tante studentesse di Hogwarts.
Proprio in quell’istante vide da lontano Draco, con al seguito il ragazzone della volta prima ed un altro del tutto simile a quest’ultimo. Davano la netta impressione di essere le guardie del corpo del bel biondo, che allargò le labbra in un lieve sorriso verso di lei. Phebe ricambiò, e in risposta Draco le fece l’occhiolino…

“Chi è quella sventola???”
Dr: “Non parlare di lei a quel modo!”
“Ok…Chi è quell’incantevole fanciulla?”
Dr: “Non lo so, Tiger…”
Go: “Non è quella con cui parlavi l’altro giorno? Come puoi non sapere chi è?”
Dr: “Non lo so e basta.” Sbottò seccato… Pensava solo che i libri che Phebe teneva in mano avevano nascosto lo stemma della sua divisa, che lo avrebbe di certo aiutato a scoprire qualcosa di più su quella misteriosa e bellissima ragazza. Come era possibile che una perfetta sconosciuta fosse in grado di suscitare in lui sentimenti così forti in grado di attanagliare e tormentare il suo animo?

X Angelickall:è stata una faticaccia creare l'immagine di Draco e Phebe...ci ho messo un paio d'ore...

RAGAZZI NON DIMENTICATEVI DI RECENSIRE!

BESITOS TO YOU ALL BY CHAN!

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Capitolo 8
*** Palline da golf ***


Palline da golf

Harry atterrò pochi istanti dopo che Draco era scomparso dalla visuale della ragazza. Restituì la ricordella al primino e tornò da lei. La guardò con aria interrogativa.
Ph: “Perdonami! Volevo solo vedere che effetto faceva. Sai, certe volte sogno ancora che ci sia stato un tremendo errore e che io sia destinata ad essere una strega…”.
Harry le sorrise. Pensò che era davvero un peccato.
Un peccato non poterla vedere tutti i giorni per un intero anno scolastico.
Un peccato avere così poco tempo a disposizione per offrirle il lato migliore di sé…
Che bella che era con la sua divisa…

Provò un brivido caldo lungo la schiena quando i lunghi capelli di lei gli accarezzarono una mano mentre si sfilava il soprabito per renderglielo. Si incamminarono silenziosamente verso il campo.

A Phebe piaceva il quidditch… Era una novità interessante, anche se conosceva solo poche delle centinaia di regole che aveva; Harry si allenava con semplici palline da golf alle quali il capitano Oliver Baston aveva fatto un incantesimo: allenarsi col vero boccino era troppo rischioso, a volte ci volevano giorni per trovarlo, e gli allenamenti non duravano mai più di due ore, due ore e mezza.
Potter sperava ardentemente che le palline non volassero troppo in alto: teneva sempre d’occhio quelle losche figure nere, penzolanti e sbrindellate sospese a mezz’aria, le guardie di Azkaban…non avrebbe certo voluto che si ripetesse lo spiacevolissimo episodio del treno…
Finito l’allenamento dei Grifondoro, Phebe salutò con un cenno Harry che andava verso gli spogliatoi. Lei voleva restare sugli spalti per assistere anche all’allenamento dei Serpeverde. Si stupì nel vedere Draco entrare in campo, come lui si stupì di vedere lei… Ora aveva un motivo in più per dare il meglio di sé e sfoggiare le sue doti di cercatore, infondo la ferita al braccio non gli faceva più tanto male. Aveva cercato di sfruttare le sue bende per fare tenerezza ai prof, ma dopo due giorni,quando si era reso conto di non riuscire a fregarli, dato che tutti sapevano che nel giro di poche ore le cure di Madama Chips facevano miracoli, si era disfato dell'antiestetico fazzoletto bianco che teneva il braccio sospeso, per tenere solo una fasciatura sotto la manica.
Quasi si spaventò, Phebe, quando la mano di Draco afferrò una pallina a venti centimetri dal suo orecchio… “Heylà!” le gridò lui con un sorriso malizioso, e si lanciò subito verso la parte opposta del campo ad acchiappare un’altra pallina stregata.

Phebe era incerta su ciò che iniziava a provare per quello strano Draco: emanava un fascino incredibile, ma era il fascino del bastardo. Aveva l’aria di essere uno sbruffone pieno di arie…eppure…si era rivelato più gentile di tutti i suoi precedenti ragazzi messi insieme.

Lo vide tirare fuori la bacchetta dalla tasca in attesa di un istante in cui nessuno lo guardasse. Quando si presentò l’occasione, puntò la bacchetta su una pallina che subitò si diresse verso le tribune dove Phebe era seduta. Mentre la prendeva al volo, Malfoy disse all’incredula spettatrice:
“Alla fine dell’allenamento, aspettami dietro la rimessa delle scope”. E volò via.



Ciao ragazzi!!!! Vi sono mancata?Vi piacciono le immagini? Presto inserir dei disegni fatti da me, e la fanfic diventerà ancora più bella!Intanto mi domando perché siete sempre così pochi a recensire… X LalyBlackangel: facciamo i conti a scuola…

X _Roby92_: Mi dispiace deluderti, ma scrivere al computer non è esattamente la mia passione. I capitoli sono corti perché è tutto quello che riesco a fare prima di sclerale e prendere a martellate la tastiera…Spero comunque che tu non perda la voglia di leggere la mia fanfic!

X Angelickall: ?!?! Scusa… ma non l’ho già messa l’immagine Draco + Phebe?

BESITOS TO YOU ALL BY CHAN!

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Capitolo 9
*** Buonasera, misteriosa fanciulla ***


Buonasera, misteriosa fanciulla

E così fu. Non appena i giocatori furono usciti dal campo, Phebe scese dagli spalti e si diresse verso il retro del capannone dove gli studenti solitamente lasciavano i loro manici di scopa. Non dovette aspettare molto per sentire dei rumori dall’interno e una voce che diceva:
“Ci vediamo dopodomani, ragazzi. Mi raccomando, non mancate assolutamente, il campionato ricomincia tra un mese, ma anche i Grifondoro hanno avuto la nostra stessa idea di ricominciare da subito gli allenamenti, perciò...non rilassatevi!".
Pochi secondi dopo: “Hey!”, una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.

Dr: “Buonasera, misteriosa fanciulla!”
Ph: “Buonasera a lei, gentile messere!” gli rispose Phebe, canzonandolo.

Si misero a ridere.
Ci fu silenzio per qualche istante: si guardavano ancora sorridenti cercando, l’uno negli occhi dell’altra, chissà quali importanti risposte…
Dr: “Senti…avresti voglia di stare un po’ con me? Stasera, un oretta prima del coprifuoco… per conoscerci meglio…”
Ph: “Ecco…avevo in programma di studiare, stasera…”
Draco fece gli occhi tristi da cerbiatto nel tentativo di convincerla.
Ph: “…ripensandoci…” rise alla sua buffa espressione “…non è così urgente…non mi interrogano mica, domani… Va bene, Draco.”
Dr: “Fantastico.” Disse compiaciuto…anche se in verità stava per esplodere dalla contentezza…insomma…era già un buon passo!…
Ph: “Dove ci troviamo?”
Dr: “Davanti alla biblioteca, ok?”
Ph: “Ok…”
Dr: “Benissimo…a stasera, allora!”
Ph: “A stasera.”. Si sporse leggermente, gli diede un piccolo bacio su una guancia e se ne andò tranquillamente mentre dietro di lei Draco rimase imbambolato per un ben lungo istante, prima di dirigersi nella direzione opposta.



Ciao amori miei!!!! Questo è forse il capitolo più corto di tutta la ff?Sì, forse lo è…ma mi piace troppo la parte del bacino….dai ve lo immaginate Draco completamente inebetito da una sciocchezza simile????Cercherò di aggiornare al più presto, avrò sicuramente un po’ più tempo per farlo, dato che è finita la maratona di 12 compiti in classe in due settimane….uno al giorno!!! O___o’’’.Bene, ora rispondo alle recensioni:

X CHIHIRO: in realtà non lo so nemmeno io…devo vedere come far evolvere i fatti…una mezza idea già ce l’ho…aspetta e vedrai!

X marochan: mi dispiace tanto…non l’ho fatto apposta!Come vedi ho già risolto!

X christalmalfoy: grazie dei complimenti, comunque sì, è il terzo anno…in effetti volevo ambientarlo un po’ più avanti, perché è improbabile che dei ragazzuoli di 13 anni combinino certi casini…ma metterli al quarto anno era improbabile, dato che il torneo dei 3 maghi impegna a Harry tutto l’anno scolastico, e dal 5° in poi non ho abbastanza informazioni…continua a seguirmi e recensire!

X Angelickall: sono queste le soddisfazioni, persone che continuano a seguirti e a recensire ogni capitolo!!! Grazie ang! Comunque può essere che l’immagine di Draco e Phebe venga fuori dopo un po’, visto che è grande. Comunque è nel capitolo 5….mi dispiace che tu non possa vederla dopo tutta la fatica che ho fatto!

RECENSITE QUESTA E “L’ULTIMO BALLO”, MI RACCOMANDO!
BESITOS TO YOU ALL BY CHAN!

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Capitolo 10
*** Nella tana delle serpi ***


Nella tana delle serpi

Poche ore dopo Phebe arrivò davanti all’ingresso della biblioteca dove Draco la stava già aspettando da almeno dieci minuti.
Ph: “Sono in ritardo?” chiese cercando l’orologio sotto la manica.
Dr: “Oh, no. Tranquilla, ho finito presto I compiti così sono venuto un po’ in anticipo…”.
Menzogna spudorata: quel pomeriggio non aveva aperto un libro; era rimasto tutto il tempo in bagno a lavarsi, profumarsi e imbellettarsi per l’occasione…
Ph: “Ah. Be’, allora… Qual è l’itinerario della nostra serata?”…

Phebe e Draco percorsero in lungo e in largo tutto il parco e buona parte delle rive del Lago Nero che rientravano nei possedimenti di Hogwarts. A differenza dei loro precedenti incontri, quella passeggiata fu un fiume di parole. Chiacchierarono delle cose più futili e discussero sugli argomenti più seri, risero parlando di cose passate e si scambiarono speranze e preoccupazioni per il futuro.

Mentre parlavano, Draco si rese conto di non essersi mai aperto in tal modo con nessuno, prima di quel momento: aveva detto più cose a lei in un’ora che ai suoi “amici” Serpeverde in tre anni. Si sentiva a suo agio, con quella mezza sconosciuta, così a suo agio che non si accorse di quanto in fretta fosse volato il tempo, e quando Phebe gli fece notare che la loro oretta era trascorsa, gli sembrò come doversi svegliare da un bellissimo sogno.

“Sai, ” gli disse lei mentre rientravano, “il mio senso dell’orientamento è pessimo e in tutto questo tempo non ho ancora capito dove si trova la vostra Casa, ti va se ti accompagno?”.
Dr: “Veramente…”

Veramente lo aveva battuto sul tempo: avrebbe voluto essere lui ad accompagnarla , in effetti per capire a quale Casa appartenesse. Ma infondo non gliene fregava più di tanto, ormai. Che differenza faceva? Era ad ogni modo la ragazza più…elettrizzante che egli avesse mai conosciuto.

Ph: “Veramente…cosa?”
Dr: “No, dicevo, veramente non hai mai visto dov’è?!”
Phebe scosse il capo, sorridendogli.
Dr: “Seguimi, allora.”
Salirono varie rampe di scale fino a fermarsi davanti a un quadro.
Dr: “Eccoci.” Pronunciò la parola d’ordine e il quadro si spostò per farlo passare. Draco guardò all’interno: la Sala Comune era buia e deserta. “Devono essere già tutti a dormire.” Ritorno da Phebe “Ti farei entrare ma se gli altri si svegliassero sarebbe una tragedia…”
Ph: “Mai svegliare una serpe che dorme, hai ragione!”
Draco le sorrise: “In effetti…”
Poi un rumore li fece girare di scatto verso l’interno della sala.
Sembrava uno strano ringhio…gutturale, costante…Forse proveniva dal camino.
Draco tirò fuori la sua bacchetta e si avvicinò guardandosi attorno circospetto.
Il rumore cessò.
Poi ricominciò, più forte di prima.
Era dietro di lui.
Si voltò e…

Sospirò scuotendo la testa.
Phebe lo guardava e non capiva. Lui le fece segno di avvicinarsi, così potè vedere anche lei: era solo un ragazzo addormentato sul divano sommerso dai libri. Risero in silenzio. Il biondo disse alla ragazza: “Questo fine settimana potrai vedere meglio la nostra Casa, se vorrai, visto che un sacco di studenti tornano a casa…”
Ph: “Buono a sapersi…Adesso mi conviene andare…”
Dr: “Già…”
Ph: “Buonanotte.”
Dr: “Buonanotte.”
Phebe uscì e il quadro scivolò dietro di lei a chiudere l’apertura.

Dr: “Hey, svegliati, genio!”disse al ragazzo sul divano.
“Mmmmh… .. . Eh? Sì! No! Non stavo dormendo… .. . Riposavo gli occhi… .. . Stavo studiando!”
Dr: “Al buio e russando? E…dimmi: funziona come metodo di studio?”Lo guardò dall’alto, dopodiché si diresse verso il suo dormitorio.

Quella notte Draco si addormentò come non succedeva da molto tempo: col sorriso sulle labbra…



CIAO BELLISSIMI!!! Come va?Avete visto che luuuuungo che lo ho fatto questo capitolo??? È un record x me! Sono contenta che stiate cominciando a recensire in tanti!!!

X Angelickall: Evviva! Finalmente!Sai, ho fatto anche un disegno di Draco imbambolato ma non ho lo scanner, così ho fatto una foto al disegno ma è gigantissima!

X ginnygio: Finalmente qualcuno che apprezza i mini-capitoli!

X shumi95: In realtà Ridge ha già scelto da secoli: ha scelto Taylor ma poi si sono separati…che pare assurde…comunque le immagini le prendo dal sito che ho indicato, anche se la seconda ( draco + phebe sotto l’albero) ho dovuto rielaborarla…vieni a leggere più spesso, eh!

X DarthSteo: Ah, sei vivo, allora… Cominciavo a preoccuparmi!

X Chihiro: Faccio più in fretta che posso!

X Samy: Non mi pare di essere l’unica a farlo!Quindi dillo anche a tutti gli altri, ok?


LEGGETE E RECENSITE “L’ULTIMO BALLO”

BESITOS TO YOU ALL BY CHAN!

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Capitolo 11
*** Stesso posto, stessa ora? ***


Stesso posto, stessa ora?

Ph: “Sapete, sto pensando che se volete provare a fumare la ganja non possiamo aspettare fino ad ottobre…”
Ro: “Uh… Perché?” le rispose Ron, in realtà interessato, ma senza staccare gli occhi dal libro di pozioni che teneva in grembo: era seduto a gambe incrociate sull’erba, i gomiti sulle ginocchia e le mani tra i capelli… Accidenti… non ci capiva una beneamata mazza!
Lui, Hermione ed Harry avevano deciso di studiare all’aperto, quel giorno, dato che c’era ancora tanta luce ed era una bella giornata, il che era molto raro, in quei luoghi così umidi e piovosi. Phebe si era unita a loro, studiando però materie completamente differenti… chimica… non era così lontana da pozioni, in fin dei conti…
Ph: “Perché io verso i primi di ottobre me ne vado, e non faremmo in tempo a raccoglierla e farla essiccare…”.
He: “Che cosa intendi fare, allora?”
Ph: “Possiamo raccoglierla uno di questi giorni… In fondo siamo nel mondo dei maghi, i vostri concimi saranno sicuramente più efficaci e veloci dei nostri!”
Ro: “Concimi? Che roba sono?”
Ha: “Ehm… lasciamo perdere…” disse sghignazzando lo sfregiato.

Ph: “Be’… Io per oggi con chimica ho finito… Vado a cercare qualcosa di non troppo noioso da fare…”
Gli altri la salutarono ancora assorti in quei rompicapi.

Mentre attraversava il parco, vide Draco. Lui le corse incontro: “Phebe! Speravo di incontrarti…”
Ph: “Mi fa piacere… anch’io avevo voglia di vederti.” Arrossirono leggermente entrambi.
Dr: “Stasera ti va se ci rivediamo? Come ieri…”
Ph: “Sì, volentieri!” gli rispose sorridendo, e altrettanto fece Draco, felice di quella risposta.
Dr: “Allora…Stesso posto, stessa ora?”
Ph: “Stesso posto, stessa ora.”
Dr: “A dopo.”
Ph: “Ciao.” E Draco tornò sui suoi passi.

Harry aveva finito i suoi compiti(prima di Hermione?!?! A lei il fatto non sarebbe andato giù facilmente!) e decise di lasciare soli Ron e Herm (magari era la volta buona che succedeva qualcosa!) per andare a cercare Phebe.

La trovò non lontana dalla capanna di Hagrid, intenta a spazzolare Fierobecco.
Accidenti se era bella…Harry non riusciva a staccare gli occhi dal suo fondoschiena che ondeggiava mentre carezzava la lunga schiena dell’ippogrifo… destra…sinistra…destra…sinistra…destra…sin…
Ph: “Attento, Harry!”


Ciao ragazzi!VOLEVO SCUSARMI CON TUTTI X IL MIO COMPORTAMENTO SCORRETTO: HO VISTO ALCUNE PERSONE CHE AGIVANO INDISTURBATE E HO PENSATO DI APPROFITTARNE ANCH’IO…MI DISPIACE E PROMETTO CHE NON RICAPITERà.

RINGRAZIO TUTTI VOI CHE MI AVETE RECENSITO SIA QUESTA FF CHE “L’ULTIMO BALLO”

SPERO CONTINUIATE A SEGUIRMI NONOSTANTE LA GRANDE CAZZZATA CHE HO FATTO

BESITOS T YOU ALL BY CHAN!

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Capitolo 12
*** A cavallo di una scopa! ***


A cavallo di una scopa!

Ha: “Eh?!” prontamente distolse lo sguardo da quella visione paradisiaca.
Ph: “Ricordati l’inchino, prima di avvicinarti!”
Giusto. Distratto com’era se lo era scordato. Non doveva più accadere, a meno che non volesse finire in infermeria come quell’ipocondriaco di Malfoy.
Ha: “Hai ragione.” Fece l’inchino e aspettò che Fierobecco ricambiasse per accostarsi a lei, “sta già passando dei guai per quello che è successo…”
Ph: “Sì, ho sentito dire che ha beccato un ragazzo alla prima lezione.”
Ha: “Secondo me se lo meritava, lo ha istigato.”
L’argomento morì lì. Per qualche secondo ci fu silenzio. Tutti e due cercarono nelle loro testoline qualcosa di sensato da dire per rompere l’imbarazzo. E siccome le donne sono più sveglie degli uomini (n.d.a.!), fu Phebe la prima ad intervenire: “Ti va di fare un giro?”
Ha: “Come? Su Fierobecco?”
Ph: “Eh, no… A cavallo di una scopa!” disse ridendo con una punta di sarcasmo. Poi si accorse che quel modo di dire, assurdo tra i babbani, era fattibilissimo ad Hogwarts…
Ha: “Va bene… La vado a prendere.”
Ph: “No, scusa, intendevo su Fierobecco.”
Ha: “Ma due secondi fa hai detto…”
Ph: “Ehm… lascia stare quello che ho detto!”
Harry la guardò confuso.
Ph: “Allora? Vuoi salire?”
Harry fece spallucce e salì, poi tenne per mano Phebe e la fece sedere davanti a sé.
Inspirò a fondo e sentì il profumo fresco dei suoi capelli pervadergli i polmoni…
Ph: “Sei pronto?”
Ha: “Sì!…Phebe, un secondo…”

Ph: “Qualcosa non va?” disse voltandosi a guardare l’espressione preoccupata dell’amico.
Ha: “Cerca di non far volare Fierobecco troppo lontano…”
Ph: “I dissennatori…”
Harry annuì.
Ph: “Fidati di me.”
Ha: “Lo farò.”
Ph: “Hai sconfitto tre volte il Signore Oscuro…” gli prese una mano ed egli tremò,” Un galeotto fuori di testa non può essere più pericoloso di lui…”.
Si guardavano profondamente negli occhi. In quelli azzurri Phebe poteva leggere una grande inquietudine,quelli marroni di lei infondevano ad Harry coraggio e una certa tranquillità. Il cuore gli batteva forte.

Ph: “Andiamo?” sussurrò.
Ha: “Sì!”
Ph: “Tieniti forte!”.
Detto questo, Phebe speronò coi talloni i fianchi di Fierobecco, che partì al galoppo e dopo pochi metri spiegò le sue grandi ali e spiccò il volo.



Ciao ragazzi! In questo capitolo non succede granché, ma ho già pronto da scrivere il prossimo, quindi non dovrete attendere molto… Come prevedevo, non potendo più ripostare a vuoto la storia, mi ritrovo a rispondere ad una sola recensione:

X Angelickall: semplicemente ho postato più volte a vuoto le mie storie per farle comparire sempre in prima pagina…Comunque non puoi giudicare Harry un pervertito perché guarda il culo a Phebe…è normalissimo, è un adolescente in piena tempesta ormonale! Grazie per la fedeltà!

LEGGETE E RECENSITE ANCHE “L’ultimo ballo”, GRAZIE!

BESìTOS TO YOU ALL BY CHAN!

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Capitolo 13
*** Faccia da idiota ***


Faccia da idiota

Quello, per Harry, fu forse più bello del suo primo volo su Fierobecco:’sta volta, oltre alla grandiosa sensazione di libertà che gli dava il vuoto controllato sotto di lui, provava un mucchio di altre emozioni provocate dalla ragazza che da pochi giorni a quella parte gli aveva fatto battere il cuore così veloce da temere che scoppiasse quando solo la vedeva da lontano…Sentiva sul suo collo i morbidi ciuffi castani di Phebe che, mossi dal vento prepotente, gli facevano solletico.

Phebe allargò le braccia quasi ad imitare le ali dell’ippogrifo, e Harry fece scivolare le sue attorno alla vita di lei e la attirò a sé, appoggiando il mento sulla sua spalla.
Quando Fierobecco decise di scendere in picchiata, Harry strinse ancora più forte Phebe, azzerando ogni distanza tra i loro corpi, mentre con grida liberatorie si avvicinavano sempre di più a terra.
L’impatto fu un po’ brusco, Fierobecco decelerò la sua corsa fino a fermarsi poco distante da dove era partito.

Ph: “Wow!”
Ha: “Già…wow!” ridevano senza fiato per quanto avevano urlato.
Harry scese per primo, prese per i fianchi Phebe che mise le mani sulle spalle di lui e saltò giù.
La guardava sorridendole dolcemente…solo che…non si staccava!
Ph: “Ehm…Harry…sono a terra, adesso: puoi lasciarmi andare…” disse leggermente imbarazzata.
Ha: “Oh, sì…perdonami…” che figura di m… era rimasto a fissarla con una faccia da idiota completo…voleva sprofondare…diventò viola per la vergogna e si affrettò a dire: “Ok…io…ehm…devo andare…ciao.” E corse via maledicendosi verso il castello.

Phebe ci rimase di stucco: l’aveva mollata li da sola senza motivo e con un “ciao” che forse un sasso avrebbe pronunciato con più espressione…

Ma infondo non aveva tempo di preoccuparsene: era impaziente che le ore passassero in fretta e arrivasse il momento di incontrarsi con Draco!



Ciao belli! Eccomi tornata con un nuovo micro-capitolo…a proposito, ma perchè chiamarli “chap”…è una parola oscena…a parte questo, mi dispiace avervi illuso che stessi iniziando ad allungare i capitoli…ma non posso permettere che i nuovi lettori si scoraggino a dover leggere ben 13 capitoli di seguito. Perché è così che succede: se c’è un titolo che mi intriga ma la ff ha tipo 15 capitoli…mi passa la voglia!Invece io sono furba e faccio i capitoli corti apposta…scusate se blatero ma scrivere con mio fratello che rompe e gli articolo31 nelle orecchie non è molto semplice…passiamo a rispondere alle recensioni:

X Angelickall: credo che le ultime righe abbiano chiarito il tuo dubbio…ma non credere di avere capito tutto…non so nemmeno io cosa far combinare a quella pazza di Phebe…il triangolo no…non lo avevo considerato…

RAGAZ NON C’ENTRA NIENTE, MA IO QUANDO HO VISTO HP1 AL CINEMA, NELLA SCENA DOVE PITON ENTRA IN CLASSE SBATTENDO LA PORTA, MI SONO MESSA A GRIDARE: “IL TRIANGOLO NO…” E TUTTI GIù A RIDERE…DAI SEMBRA TROPPO RENATO ZERO…

Chiusa la parentesi, Phebe potrebbe piacere anche a Ron…oltre che a Harry e Draco…è tutto da vedere…

X Miss Trent: mi fa piacere aver trascinato una nuova lettrice in questo abisso di cretinaggini…comunque i capitoli di Dan Brown non mi sembrano così corti…continua a seguirmi!

X shumi95: aggiungo al volo la risposta alla tua recensione che ho appena letto: anche per te penso che valga ciò che ho detto ad Angelickall: x adesso sembra che le piaccia Draco...ma non si sa mai e non so nemmeno io...

CONCLUDO INVITANDO I LETTORI TIMIDI (SO CHE SIETE IN TANTI!)A FARSI SENTIRE LASCIANDO QUALCHE TRACCIA DEL LORO PASSAGGIO

LEGGETE E RECENSITE “L’ULTIMO BALLO”
BESìTOS TO YOU ALL BY CHAN

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Capitolo 14
*** Labbra indegne ***


Labbra indegne

A Draco un’ora sola non bastava di certo: sognava Phebe la notte e la pensava tutto il giorno. Faceva fatica a seguire le lezioni, la sera dedicava pochissimo tempo ai suoi compiti, aveva persino preso un votaccio nella materia che solitamente gli riusciva meglio, pozioni, perché Piton lo aveva colto impreparato sugli ultimi argomenti spiegati. Ultimamente non trovava il tempo nemmeno per tormentare lo Sfregiato e i suoi amici pezzenti o per maltrattare i compagni di Casa.

Attendeva con ansia il suo angelo davanti alla biblioteca. Gli sembrava troppo perfetta per essere vera: non gli era mai capitato di conoscere una ragazza in cui risiedessero contemporaneamente bellezza e intelligenza. Tutte le tipe sessualmente attraenti con cui aveva a che fare erano grandi oratrici soltanto in tema di cosmetici e vestiti, e quelle simpatiche e con un po’ di cervello…ghhh…non le avrebbe sfiorate nemmeno con un dito, temendo di far esplodere qualche brufolo purulento o di ricoprirsi di sputacchi-da-apparecchio.

Quand’ecco arrivare lei… Lei…gli camminava incontro come stesse galleggiando sull’aria…gli sorrideva…gli occhi le brillavano come lune nelle loro sfere… i capelli rimbalzavano sulle spalle e svolazzavano leggeri intorno al suo corpo…

Ph: “Hey!”
Dr: “Ciao Phebe!” Lei lo abbracciò calorosamente, lui avvampò all’istante.
Ph: “Dai, vieni, ho un sacco di cose da raccontarti!”

Così uscirono in giardino e un’altra ora passò discorrendo e ridendo del più e del meno…

Si diedero congedo nel luogo dell’incontro.
Ph: “Io ti lascio qui, Draco, voglio cercare qualche libro che mi possa interessare, prima di andarmene a dormire e poi…”
Dr: “Phebe…” la interruppe lui.
Ph: “Sì?”
Dr: “Mi piace da matti stare con te…pensi che potremmo replicare anche domani sera?…E dopodomani? E dopo dopodomani ancora?”
Phebe rise: “In effetti volevo chiederti la stessa cosa…ma credevo che sarei diventata assillante…”
Dr: “No! Assolutamente!”
Ph: “Bene, così mi sono tolta il pensiero di dovertelo chiedere!”
Dr: “Allora…ci vediamo domani.”
Ph: “A domani, Draco…”

Fu un attimo.
Lei avvicinò il suo volto a quello di lui che non ebbe il tempo di rendersi conto e arrossire.
Solo si sentì posare sulle labbra un bacio gentile e delicato…fuggevole…e le gambe che gli diventavano molli…

L’istante dopo Phebe era già sparita oltre la soglia sotto gli improperi della bibliotecaria che stava per andarsene.

E per l’ennesima volta Draco rimase di stucco per un gesto da nulla: ormai lui era un baciatore professionista, un esperto limonatore ma…quel bacio a fior di labbra lo aveva scombussolato completamente, giusto per poco non era svenuto…

Se solo avesse saputo quanto quelle dolci labbra di cui era bramoso fossero indegne delle sue…



Amici! Ahrahraaa! Come state? Uttobbene?Vi piace il capitolo? Non preoccupatevi , sesso,droga&rock’n’roll arriveranno presto, ecco le risposte alle recensioni:

X fragolina92: benvenuta nel mondo dell’oblio!

X shumi95: ASPETTA; HO SBAGLIATO; NON HO URLATO: “IL TRIANGOLO NO…”; MA “MI VENDO…”…

X Miss Trent: grazie per aver fatto pubblicità alla mia ff!la tua “Da un caso…” è bellissima(ho appena fatto pubblicità anch’io, così siamo pari!)

INOLTRE RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO E RECENSITO E CHE LEGGERANNO E RECENSIRANNO LA MAI FIC “L’ULTIMO BALLO”

BESìTOS TO YOU ALL BY CHAN!!!

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Capitolo 15
*** Tempo di raccolta ***


Tempo di raccolta

Ha: “Phebe, Phebe!” L’indomani, dopo le lezioni, Harry Potter correva verso casa di Hagrid.
Phebe, che aveva sentito l’amico urlare, era già sulla porta: “Hey, calmati, che succede?”
Ha: “Vieni, Ron ed Hermione ci aspettano alle serre. La professoressa Sprite è nell’ufficio di Silente. Abbiamo abbastanza tempo per prendere qualche piantina?”
Ph: “Qualche piantina?! Vuoi mettere su un’industria di spinelli?” disse mentre chiudeva l’uscio e si incamminava dietro Harry.
Ha: “No… che cavolo ne so di quanta te ne seve?”
Phebe scosse la testa sconsolata.
Ha: “Da questa parte!”

Phebe si ritrovò davanti ad una selva in miniatura rinchiusa in una enorme serra di vetro. Ron ed Hermione stavano davanti all’entrata.
Ro: “Oh, ce l’hai fatta! Ti davamo per disperso…”poi, con un sorriso 28 denti (quelli del giudizio esclusi!n.d.a.)si rivolse alla ragazza che lo seguiva: “Ciao Phebe!!!”
Ph: “Ciao!”
He: “ Forza, facciamo in fretta, magari la prof ha dimenticato qui qualcosa e sta per tornare…”
Ha: “Aspetta e spera! Silente è capace di tenerla dentro per ore!”
Ph: “Ci vorrà un minuto, non preoccuparti Herm!”
Quindi entrò nella serra seguita a ruota dagli amici.

Ph: “Bene, bene… Dove si trova l’erbavoglio?”
Ro: “Eccola, là in fondo!”
I quattro si avvicinarono ad una distesa di piantine profumate. Phebe inspirò soddisfatta l’aroma inconfondibile:
“E il settimo giorno Dio creò la ganja!”…
Poi, accorgendosi di non avere nulla di tagliente con sé, si rivolse agli altri: “Non è che per caso avete un coltellino?” Harry e Ron scossero la testa, Hermione invece si guardò intorno alla ricerca di qualcosa che potesse somigliare ad un coltello, fin quando il suo sguardo si posò su un paio di forbicione da potatura appoggiate ad un piano di legno. Le porse a Phebe: “Queste vanno bene?”
Ph: “Sì…un po’ eccessive, forse… ma possono andare!”. Le prese e tagliò, un po’ qua e un po’ là, le foglie che le sembravano migliori…
Ph: “Harry, passami un libro.”
Ha: “Quale?”
Ph: “Uno qualsiasi, il primo che trovi, possibilmente bello grosso…”
Harry frugò nella borsa ed estrasse il mattone di Divinazione: “Questo è abbastanza grande?”
Ph: “Perfetto!”.
Lui le passò il libro che Phebe aprì per disporre le foglie in bell’ordine su una pagina. Lo richiuse ed annunciò: “Fatto!”
Ro: “Forza usciamo di qui!”.

Allora si diressero verso la capanna. Hagrid non era ancora tornato.
Una volta dentro, Phebe prese un suo libro e ci trasferì delicatamente il prezioso tesoro.
“Non tutti la fanno seccare così: me lo ha insegnato un mio amico. In questo modo ci mette molto meno tempo e rimane lontana da occhi indiscreti…”
Ro: “Ma se tuo zio ti becca?”
Ph: “Scherzi?! Mio zio non ha idea di come la utilizzerò… penserà che mi sia messa a far collezione di foglie secche!”
Restituì il tomo di Divinazione a Harry e sistemò il suo su un tavolino vicino al caminetto.



Ciao! Come promesso la droga sta arrivandooo!!!sesso più avanti…rock’n’roll non ci azzecca nulla con HP…ecco le risp alle recensioni:

X Angelickall: Non temere riuscirà a mettere tutti nei casini prima di andarsene!

X shumi95: il classico fascino del bastardo….

X Miss Trent: quando aggiorni la tua ff????mi piace troppissimo!


RAGAZ CHE LEGGETE E NON COMMENTATE: VI AMMAZZOOOOO!!!!

NON DIMENTICATE DI LEGGERE E RECENSIRE ANCHE “L’ULTIMO BALLO”

BESìTOS TO YOU ALL BY _CHAN_

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Capitolo 16
*** Sole e stelle ***


SOLE E STELLE

Altra seratina con Draco. Era sorprendente come dopo tanto tempo passato a chiacchierare, le conversazioni tra lui e Phebe non cadessero mai in punti morti. Dal “che hai fatto di bello oggi?” quella ragazza riusciva a trarre gli argomenti più disparati, così questa volta il loro discorso era progredito più o meno a questo livello:
Ph: “…Così per Epicuro è più facile ottenere la felicità se ci si accontenta di poco.”
Dr: “Secondo me era uno sfaticato e basta. Cercare di ottenere il meglio non è affatto spregevole come sosteneva lui.”
Ph: “Anche questo è vero, ma la maggior parte delle volte è solo fonte di grande insoddisfazione…”
Dr: “…Toglimi una curiosità: questo Epicuro, era un babbano?”
Ph: “Sì.”
Dr: “Tsè…Ti pareva…” borbottò con una risatina di disprezzo. Ora capiva il perché di tutte quelle scemenze. Ma quando si voltò vide che Phebe non era più lì ad ascoltarlo.
Mentre sul suo volto appariva un’espressione interrogativa e confusa, si sentì tirare dal basso una gamba dei pantaloni.
Ph: “Hey! Sono qui.” Phebe era comodamente sdraiata sul cemento della stradina che stavano percorrendo. Draco si “affacciò” su di lei: “Ehm… Ti è percaso dato di volta il cervello o non ti senti bene?”
Ph: “Levati di mezzo!” disse ridendo, “… mi togli la visuale!”.
Perciò Draco alzò il naso e vide la ragione di quel gesto inusuale: il cielo senza luna era bombardato, sì, è questo il termine giusto, letteralmente bombardato di stelle.
“Uau…” gemette Draco col fiato mozzato in gola.

Ph: “Erano mesi che non assistevo ad un tale spettacolo, in città il cielo è sempre confuso dai fumi e dalle luci…”
Draco si distese di fianco a lei, senza parlare.
Ph: “Sono bellissime, non trovi?”
Lui non rispondeva: si sentiva a disagio.
Ph: “Non ti senti infinitamente piccolo?”
Dr: “Già…” In realtà era questo il motivo per il quale da molto tempo evitava di guardare le stelle: lo facevano sentire inferiore, insignificante e meschino rispetto a qualcosa la cui grandezza non si poteva eguagliare, ne’ tantomeno superare. E questo, a un Malfoy, non piaceva affatto.
Epicuro non aveva del tutto torto, infondo.

Ph: “Draco…” un suono gutturale la avvisò che era in ascolto “Queste ore che passiamo insieme sono davvero bellissime. Mi è capitato di rado di trovare qualcuno che non assecondasse semplicemente i miei discorsi. Tu non solo ti dimostri interessato, hai anche un cervello dotato di idee proprie e in grado di esprimerle…non sai quanto lo apprezzi!”
Draco proruppe in una risata.
Phebe, leggermente offesa, gli chiese: “Che c’è adesso? Perché ridi?”
Dr: “Nulla, nulla… Solo che noi ce ne stiamo qui a guardare questo capolavoro d’ Iddio e tu te ne vieni fuori con queste parole…”
Ph: “Be’, scusa tanto, intendevo farti un complimento…”
Dr:”Lo so, ma sembrava di più il commento di una professoressa ad un compito andato molto bene…Hey…” disse girandosi verso di lei e iniziando a giocare con una ciocca dei suoi capelli “Ti sei offesa?…guarda che scherzavo, anche a me piace da matti pssare la sera a parlare con te…”

Dopo qualche minuto di silenzio, Draco riprese: “Sarà meglio andare, si è fatto tardi…”
Si alzarono e si spolverarono i vestiti. Draco rimase a guararla negli occhi per un po’.
Ph: “Starei ore a guardare le stelle, senza rendermi conto del tempo che passa…tu no?”
Lui le sorrise dolcemente. Come mossa da una forza subconscia, le sue dita andarono a sfiorare la guancia di lei.
Phebe arrossì violentemente; Draco al buio non potè accorgersene, ma percepì distintamente sul suo viso il calore che aumentava…
Dr: “Le stelle spariscono, quando c’è il Sole…”

Fu lì, quella sera, su quel sentiero che si arrampicava contorto su per un pendio, che le loro labbra si unirono in un primo, vero, dolcissimo bacio…



Ciao a tutti!!!! Finalmente sono tornata, con un capito al miele, anche se non è esattamente come lo volevo io. Dovete sapere che l’estate scorsa al caposcuola(il primo della mia vita) mi sono davvero sdraiata anch’io in mezzo ad una stradina di montagna per vedere le stelle… stavamo facendo un gioco a squadre di notte…è stato bellissimo, ci dicevamo cose del tipo ke nell’universo contiamo quanto la caccola di una caccola…ma bando alle ciance!
Ero davvero preoccupata che il sito non riaprisse più…come farei senza di voi che recensite le mie insulse storielle???
E quindi adesso è ora di rispondere alle recensioni:

X Miss Trent: Hai aggiornato la tua ff? Non vedo l’ora di leggerla!

X Jokerina88: Sei troppo perspicace, al posto di darmi consigli hai fatto una chiara anticipazione del seguito della storia…uffa…e io che volevo che fosse una sorpresa…ma non è ancora detta l’ultima parola!!!MUAHAHAHAHAHAHAAAAH!

X tomokachan: corro a leggereeee!

X shumi95: hai ragione: è TRISTISSIMO LEGGERE LE STORIE E NON RECENSIRLE, AVETE CAPITO VOI ALTRI???? Cmq manca ancora tanto, siamo solo alla prima settimana! I prossimi capitoli parleranno del sabato della prima settimana…e ci sarà da leccarsi i baffi, uhm…

X alex53: di nulla, penso davvero quello ke ho scritto, per l’età che hai, hai davvero talento!


NON PERDETEVI IL PROSSIMO CAPITOLO, SI INIZIA A “VIAGGIARE”…E CHI HA CAPITO HA CAPITO!

BESITOS BY _CHAN_

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Capitolo 17
*** Le confessioni di Ron ***


LE CONFESSIONI DI RON

Quel Sabato, entrando nel bagno in disuso della torretta nord, sarebbe stata questa la scena che vi si sarebbe presentata: infondo alla fila di sanitari e divisori rotti, da qualche parte seduti per terra, avreste trovato una bella ragazza e un ragazzo dai capelli color carota a ridere a crepapelle, il tutto avvolto da una densa nebbiolina dal dubbio odore.
Phebe aveva deciso di iniziare Ron prima degli altri, aveva qualcosa in mente, ma serviva che lui fosse completamente disinibito e sincero; perciò aveva approfittato del fatto che Harry avesse da allenarsi per le amichevoli prima del campionato e che Hermione, come oramai di consueto, fosse misteriosamente scomparsa, probabilmente inghiottita da una valanga di libri, per trascinare il bel rosso in un luogo appartato dove potesse lavorarselo per bene.

Weasley non si fece supplicare quando Phebe gli porse uno spinello acceso. Così, dopo poci minuti svanì lo stordimento iniziale e lui cominciò a sentire la testa sempre più leggera, e a trovare ogni cosa attorno a lui estremamente esilarante.
Lei fece solo un paio di tiri: doveva rimanere lucida per mettere in atto i suoi piani. Intanto Ronald aveva preso la tangenziale…
Ro: “Perché le mattonelle sono quadrate? Non ci starebbero meglio rotonde?…hey, Phebe, hai mai pensato di farti bionda?
Ph: “No, sinceramente no…Perché così non ti piaccio? Come starei?
Ro: “Non lo so…Possiamo provare!” tirò fuori la sua bacchetta e la puntò davanti al naso di lei.
Ph: “Ma sei fuori????” e si gettò contro di lui per disarmarlo.
Ro: “ih, ih…fuori? Be’, direi proprio di sì!”

Ph: “…senti…per caso sai che fine ha fatto Hermione?…” chiese sperando di aver pizzicato le corde giuste.
Ro: “Eh, già…Hermione…” d’un tratto ritornò serio, quasi triste…
Ph: “Perchè quella faccia?”
Ron sospirò: “Non si capisce?….Pensavo se ne fossero accorti tutti, tranne lei…ovviamente…”
Ph: “Accorti…di cosa?” naturalmente aveva già afferrato, ma voleva che fosse proprio lui a dirlo.
Ro: “Be’…mi piace! Mi piace da impazzire…la penso sempre…vorrei che capisse…capisce sempre tutto, quella lì…ma di quanto mi piace, di quello sembra non rendersene conto…”
Ph: “Perché non ti fai avanti? Cosa c’è che non va?”
Ron, con un sorriso malinconico: “Forse è meglio così, che lei non sappia…Come reagirebbe?Mi riterrebbe più stupido di quello che crede adesso… E ha ragione: come posso pensare che a lei interessi uno sfaticato come me?” e poi, pomposo: “ A lei serve uno intelligente…colto…ricco…”
Ph: “E tu che ne sai?”
Ro: “Non ci vuole un genio per capirlo!”
Ph: “Anche i geni possono sbagliare, Ron” gli disse sorridendo” Inoltre non sei assolutamente stupido.”
Ro: “Tsè…in tutte le materie i miei voti superano di poco la sufficienza…”
Ph: “E allora???” replicò scandalizzata, “ Non è solo quella l’intelligenza che serve nella vita…E poi anche Einstein prendeva 4 in matematica!”
Ro: “Ein…chi?”
Ph: “Non importa…” rise.
Ro. “ Senza contare quel Grattastinchi! Ci si doveva mettere anche lui in mezzo… ora io ed Herm passiamo tutto il tempo a litigare… Quello stupido gatto vuole ammazzare Crosta!” detto ciò estrasse il topo dalla sua tasca e lo mise a terra…" Non credo che vivrà ancora a lungo, guarda com'è conciato!"lo guardò malinconico mentre barcollava stordito.
Ph: “Non preoccuparti, Ron...dev'essere l'effetto della ganja...Sono sicura che sta immaginando di farsi un idromassaggio nel formaggio fuso..."





Ciao a tutti! Come ve la passate? Scusate il ritardo, ma quella che è appena iniziata sarà x me una settimana di fuoco: domenica scorsa tutto il giorno prove x lo spettacolo della scuola, ieri compito di filosofia, prove x lo spettacolo della scuola e prova generale x il concerto gospel in fiera. Oggi tutto il giorno prove x spettacolo scuola,domani 2 spettacoli x gli studenti, giovedì 3° spettacolo x il pubblico esterno, venerdì concerto gospel in fieraaaaa…aiuuuutooooo!!!!

X Lizzyluna: non mi offendo se un’esperta come te mi da qualche consiglio!

X Miss Trent: assurde idée naziskin sui babbani… hai reso bene il concetto, cmq in seguito scoprirai che non è esattamente così!

X shumi95: “viaggiare” non si è mai riferito a cose maliziose…parlavo di droga!

X tomokachan: mi dispiace, anke secondo me è un po’ eccessivo ma inevitabile…

AI NUOVI ARRIVATI: LEGGETE E RECENSITE ANKE “L’ULTIMO BALLO”.

AVVISO CHE STO PER SFORNARE UNA NUOVA FF SUI GEMELLI WEASLEY…DA LEKKARSI I BAFFI!

BESìTOS TO YOU ALL BY CHAN!

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Capitolo 18
*** Apri il tuo cuore, Ron! ***


APRI IL TUO CUORE, RON!

Ph: “Sta di fatto, Ron” continuò dopo le risate “che non puoi continuare a far finta di niente, non puoi lasciarti stare così male per Hermione…”
Ro: “Lo so, ma che altro posso fare?…”
Ph: “Apri il tuo cuore, Ron! Come hai fatto adesso con me: devi dirle quello che provi.”
Ro: “Sembra facile, a te. Tu sei bellissima, simpatica, intelligente… Non c’è una cosa di te che possa non piacere ad un ragazzo, Phebe…”
si alzò carponi e si risedette di fianco a lei, appoggiando la testa sulla sua spalla e passandole lo spinello
“che ne sai di cosa si prova ad essere rifiutati…Non voglio rovinare tutto. Quello che c’è ora tra me e lei, lo so, non è molto, ma se lei mi rifiutasse…andrebbe tutto…in fumo…giusto per rimanere in tema…”
Ph: “Ron…è difficile, me ne rendo conto…a me è successo…”
Ro: “Sì…come no…”
Ph: “Mettila così: se ti dice no all’inizio ci sarà un po’ di tensione ma piano piano recupererete l’amicizia di sempre…
e se invece ti dice di sì il gioco è fatto! Giusto?”
Ro: “Giusto…”guardò il fumo davanti a lui e lo divise con le dita…poi se ne venne fuori:
“E se poi non funzionasse tra noi due? Il risultato sarebbe lo stesso…”
Ph: “Ehm…Ron…inizi ad essere un po’ troppo confuso, forse è meglio smettere con questa roba… come prima volta hai fumato già troppo…”
Ro: “Noooooo, dai!”
Ph: “Forza, andiamo. Ah, farai meglio a cambiarti i vestiti!”
Ron raccolse Crosta e se lo ficcò in tasca uscendo dal bagno abbandonato della torretta Nord.



RAGAAAA!!!è STATA LA SETTIMANA Più ECCITANTE DELLA MIA VITA: C’ERA TRL QUI A PADOVA E…LUNEDì HO CANTATO SUL PALCO E MARTEDì MI HANNO FATTO CONOSCERE TIZIANO FERRO!!!!!KE FIGO!!!WOW…POI CON LA SCUSA CHE MI SONO INTASCATA IL PASS HO PASSATO TUTTE LE ULTIME PUNTATE NEL BACKSTAGE COI VIPS!MA ADESSO è TUTTO FINITO…MI MANCHERANNO UN CASINO…BWAHAHAAAAA…FRIGN FRIGN…SE VOLETE VEDERE LE MIE FOTO COI VIPS ANDATE PURE SUL MIO BLOG, L’INDIRIZZO è: www.spaces.msn/thecinciasalvisworld
MAGARI LASCIATECI QUALCHE COMMENTINO!

X schumi95: la mia nuova ff sta prendendo lentamente forma, non preoccuparti, ora che arriva l’estate avrò sicuramente tempo di postarla!

X _Roby92_: finalmente una nuova intervista!!!! Riesci a farne una harry/allock? Devi sapere che quello che fa gilderoy (kenneth branagh) è il mio attore preferito!

X tomokachan: raga io vorrei tanto vedere il nuovo gufetto di Ron…nel 4° film non ce n’era traccia…

MI RACCOMANDO NON ANDATEVENE SENZA AVER LASCIATO UNA RECENSIONE, CAPITO?????
BESìTOS!

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Capitolo 19
*** Introspezione di un Malfoy ***


INTROSPEZIONE DI UN MALFOY

In quegli stessi momenti, solo nel dormitorio maschile del terzo anno di Serpeverde, Draco pensava. Disteso sul suo letto, le mani intrecciate dietro la nuca e le gambe distese e incrociate, ciuffi di capelli biondi sugli occhi si muovevano ogni qualvolta lui sbattesse le palpebre. E sorrideva.
Pensava alla settimana incredibile che stava per finire e che aveva portato tante novità nella sua vita, tutte dovute ad una sola persona che ora considerava la più importante: Phebe.
Quel nome ormai gli martellava il cervello giorno e notte. Si sentiva incredibilmente fortunato.

Quando c’è qualcosa che si desidera ardentemente, con tutte le proprie forze e si è disposti a tutto pur di averla, spesso si tratta di qualcosa di difficilmente raggiungibile (altrimenti non la si vorrebbe così dannatamente per sé), perfino per il ricco e viziato Draco Malfoy.

E ora lui aveva ciò che più agognava al mondo. Il bacio ricevuto la sera prima ne era la conferma… O forse no? Forse per Phebe era una cosa normalissima, forse lui era il centesimo ragazzo caduto ai suoi piedi che s’illudeva di essere importante per lei quanto lei lo fosse per lui… Forse, forse, forse… Il suo ragionamento non era infondato: Phebe era così bella… Per non parlare poi della sua straordinaria intelligenza, la simpatia, la dolcezza ma allo stesso tempo la determinazione… perfetta… Chissà quanti altri si erano fatti abbindolare dal suo fascino…

Diamine! Lui era Draco Malfoy! Non c’era una sola Serpeverde dal terzo anno in giù, e anche un paio di più grandi, che non avesse fantasticato su di lui, specie da quando aveva cominciato a non farsi remore a girare per la Sala Comune, dopo la doccia, con solo l’asciugamano attorno alla vita.
Nemmeno Phebe gli avrebbe potuto resistere!

Be’… Su questo non era molto sicuro. Se lei era così diversa dalle altre, allora c’era un’alta percentuale di probabilità che non lo vedesse come lo vedevano loro…

A questo punto il sorriso gli era sparito dal volto, lasciando spazio ad un’espressione di grande inquietudine e disagio.

Non sapeva nemmeno chi fosse; il suo cognome, da dove venisse, a che Casa appartenesse… In realtà non è che lei non glielo volesse dire: lui non si era mai curato di chiederle informazioni che in fin dei conti avrebbero solo portato via una parte del loro tempo insieme, che già era poco. Phebe era Phebe e basta.

“Tic tic tic”

Draco si alzò di scatto.

“Tic tic tic”

Una civetta grigia e lucente bussava al vetro della finestra.

“Tic tic tic”

Lui si avvicinò e le aprì. Quella si posò sul davanzale: aveva una piccola pergamena arrotolata legata alla zampa. Draco la prese delicatamente, diceva:

“ Avevi promesso di farmi visitare la tua Casa, stasera, ricordi? Quando posso venire? Phebe”

In effetti, se ne era scordato, e si chiese come diavolo avesse fatto. Prese un rotolo di pergamena dal cassetto del suo comodino e ne strappò cautamente un pezzo, poi scese nella Sala Comune e si diresse ad un tavolo. Intinse una penna nel calamaio e scrisse accuratamente:

“Troviamoci al solito davanti alla biblioteca, alle sette e mezza, quando tutti saranno a cena. Possiamo stare da soli nel mio dormitorio, gli altri ragazzi sono a casa per il fine settimana.
Ti aspetto, non fare tardi. Draco.”

Una volta arrotolato il messaggio, lo portò di corsa alla civetta di Phebe: quella era immobile dove l’aveva lasciata pochi minuti prima. Le consegnò il rotolino e lei riprese il volo.

Richiusa la finestra, Draco si avviò lentamente verso il bagno a prepararsi per la serata.



UFFI…SOLO UNA RECENSIONE NELLO SCORSO CAPITOLO…AH, IN CASO NON VE NE FOSTE ACCORTI, IL CAPITOLO 17 è STATO LEGGERMENTE MODIFICATO ALLA FINE, IN Più HO AGGIUNTO UN’IMMAGINE.
SE NON ALTRO HO LA CONSOLAZIONE CHE LA RECENSIONE SIA DELLA MITICA LIZZYLUNA…STRANO CHE UNA SCRITTRICE DI FF DEL SUO LIVELLO SI ABBASSI A LEGGERE LE MIE E OLTRETUTTO CHE NE SEGUA GLI SVILUPPI…LO RIBADISCO, IL SUO NOME è UNA GARANZIA: RAGA VI CONSIGLIO CALDAMENTE DI LEGGERVI LE SUE STORIE MA…NON PRIMA DI AVER LETTO E RECENSITO LE MIE!!!!

baci da neko_chan

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Capitolo 20
*** Nella tana delle serpi 2 ***


NELLA TANA DELLE SERPI 2

Ore 19.30. Draco camminava avanti e indietro davanti alla porta della biblioteca.

Era lì da almeno un quarto d’ora, aveva saltato la cena: non provava fame di cibo, di lì a poco si sarebbe nutrito dei baci e delle parole della sua amata, e solo quelli avrebbero potuto placare i suoi bisogni.

Quando si voltò per passare l’ennesima volta davanti all’entrata, la vide venirgli incontro sorridente. A quanto pare anche lei aveva passato un’infinità di tempo a prepararsi, e Draco pensò che era uno sforzo inutile cercare di apparire più bella di quanto non lo fosse già. Tuttavia apprezzò molto l’impegno: Phebe indossava un maglioncino rosa pallido che seguiva dolcemente ogni sua curva, e una gonna a pieghe grigia, corta abbastanza da far venire le palpitazioni al biondo.

Il cuore di Draco prese a battere ancor più forte quando lei, senza alcuna esitazione, gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò appassionatamente. Passato lo stupore, lui ricambiò calorosamente il bacio stringendola forte a sé.
“Hey!” disse Draco staccandosi da lei, senza fiato, “sembra che tu non mi abbia visto per anni!” Phebe sorrise: “Scusa…”
Dr: “No, anzi…”
Ph: “Andiamo?”
Lui allora la prese per mano e la condusse alla sua Casa.

Draco sedeva su un divano di pelle nera, osservando Phebe.
Lei si guardava intorno:
Ph: “Come fai a vivere qua dentro? Questo posto è…spettrale.”
Dr: “Misterioso, più che spettrale.”
Ph: “Lugubre, più che misterioso…”
Dr: “Non è così male viverci, te lo assicuro.”
Ph: “Contento tu…”
Phebe si diresse verso un’enorme libreria piena di volumi disposti in bell’ordine sugli scaffali.
“Dunque, vediamo…” afferrò un tomo a caso, “Vocabolario di pozioni… be’, mi sembra giusto… De potionibus…per carità! Latino… Pozioni di primo livello… Una collezione alquanto… monotematica”
Dr: “Sì, be’, Piton vuole sempre che le noste ricerche siano più approfondite di quelle degli studenti delle altre Case, immagino sia per smentire le voci sui suoi favoritismi”
Ph: “Probabile…” andò a sedersi di fianco a lui, “ho una domanda.”
Dr: “Spara.”
Ph: “Perché voi Serpeverde avete una piccola biblioteca privata se la scuola è dotata della più grande e fornita che io abbia mai visto in vita mia?”
Dr: “Diciamo che a noi snob Serpeverde piace concederci qualche piccolo lusso in più degli altri.”
Ph: “Tu non sei affatto snob.”
Dr: “Ehm… molte persone potrebbero considerarti pazza per quello che hai appena detto”
Ph: “Si vede che molte persone non ti conoscono come ti conosco io”
Dr: “E tu mi conosci da meno di una settimana…”
Ph: “Oppure potrebbe essere che tu abbia voluto mostrarti a me diversamente dagli altri”
Dr: “Non lo so… ci sono tanti pregiudizi sul mio conto… ma mi sono mostrato di più a te in pochi giorni che a quelli che mi conoscono da una vita”
Ph: “allora ti ringrazio… Ti dirò, non sono brava a giudicare le persone a prima vista, insomma: anche a me all’inizio sei sembrato uno snob antipatico, sbruffone e pieno di arie...”
Dr: “Ah, grazie tante!”
Ph: “Dai, basti pensare a come ti sei presentato: -Chiunque tu vuoi che io sia…-” lo scimmiottò, “Guardati anche adesso, il modo in cui sei seduto: le gambe accavallate, il gomito sul bracciolo, il mento tra il pollice e l’indice…Non che ci sia nulla di male, ma sembri voler urlare al mondo: -Guardatemi: sono raffinato!!!-”

Draco ci pensò su un istante, poi assunse la posa più stravaccata possibile: “Così va meglio?”

Phebe rise: “Quello che intendo dire è che sei completamente diverso da come ti mostri fuori…Ed è un peccato che nessuno lo sappia, davvero…”
Lui cercò di sdrammatizzare subito la situazione: “Sai, io invece credo di essere molto bravo a giudicare le persone al primo impatto. Ad esempio tu: tutte le impressioni che ho avuto vedendoti la prima volta hanno avuto conferma conoscendoti.”
Ph: “Quali impressioni?”
Dr: “Phebe, tu…sei speciale.”

“No, non lo sono” rispose lei dopo qualche istante di silenzio.
Dr: “Avanti…non stavo scherzando!”
Ph: “Non sono speciale: sono solo me stessa e non mi vergogno di esserlo, con tutti i miei difetti. Credo di sembrare migliore degli altri perché non riescono ad accettare i loro…”

Draco rimase perplesso, per tutto ciò che lei gli aveva spiattellato in pochi secondi… Come faceva a non accorgersi della sua saggezza?

Ph: “Hey, la cena deve essere finita, sarà meglio salire prima che inizino ad arrivare i tuoi compagni. Lui si destò dai suoi pensieri: “Sì, vieni…”

Una volta davanti alla scala a chiocciola, le disse: “Prego, prima le signore! (“Eh, eh! Scala a chiocciola + ragazza stupenda con una gonna cortissima… L’accoppiata vincente…”)
Ph: “Non fare il furbo, vai avanti tu e fammi strada!”
Dr: (“Accidenti…la prossima volta ricordarsi che la ragazza oltre tutto deve essere anche ingenua!”)…



X ACQUITRINO: Thanks!

X Shumi95: Grazie della priorità!

X Lizzyluna: I complimenti sono tutti meritati… Comunque, povero Draco, in fondo è un gran bel ragazzo, a parte i capelli color polenta…



RAGAZZI DOVRESTE RECENSIRE TUTTI! L’AVETE LETTA IN Più DI 600 LA MIA FF, E SONO TUTTE QUI LE RECENSIONI? VERGOGNA!!!!

ANDATE A LEGGERVI ANCHE L’ULTIMO BALLO!

AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 21
*** Ora o mai più ***



ORA O MAI PIù

Draco aprì gli occhi. La sveglia sul suo comodino segnava le tre di notte passate. Le candele nella stanza erano ancora accese. Phebe dormiva con la testa appoggiata al suo petto. avevano parlato talmente a lungo che alla fine si erano addormentati.

Dr: "Phebe..." le sussurrò dolcemente all'orecchio, accarezzandola, "Phebe... Si è fatto tardi, vuoi che ti riaccompagni al tuo dormitorio?".Phebe si svegliò lentamente: pensò che non aveva alcuna voglia di tornarsene nel dormitorio degli ospiti vuoto e desolato, quando accanto a lei c'era Draco.

Ph: "No..."rispose in un sussurro, "lascia che io resti con te, per questa notte..." e si riaccoccolò tra le sue braccia. Lui si spostò affinché i loro volti fossero alla stessa altezza. Le prese il mento tra le dita e posò le labbra sulle sue.

Dr: "Hey...Sei sicura? Sai cosa rischi a restare da sola con me?" chiese con un pizzico di malizia.

Ph: "Sono una ragazza coraggiosa" disse lei con la voce impastata dal sonno. Lui la baciò un'altra volta, e un'altra ancora. Phebe, nel suo stato di semi-incoscenza, sentì quei baci accendersi sempre di più. Allora gli mise le mani dietro al collo passandole in mezzo ai suoi bellissimi capelli biondi. Lui interpretò quel gesto come un invito, così si sdraiò sopra di lei, puntellandosi sui gomiti per non schiacciarla sotto il suo peso. Con le labbra e la lingua si cimentò in un intricato gioco sul suo collo. Intanto la sua mano destra era scesa lungo i fianchi di lei, poi sulle gambe, e ora risalivano: dietro le ginocchia, provocandole piccoli brividi di piacere, poi sempre più su, ma non fece in tempo ad arrivare sotto la gonna che lei lo fermò.

"Draco..." fu a fatica che si distaccò da lui, "non pensi che stiamo accelerando un po' troppo le cose? Insomma... Ci siamo conosciuti una settimana fa..."

Dr: "Phebe...Lo so...Ma devi credermi se ti dico che è stata la settimana più felice della mia vita...Non scherzo...Hai sconvolto molte cose, da quando ti ho incontrata..." lei distolse lo sguardo ma Draco non cessò di cercarlo col suo.

Phebe pensò a quello che sarebbe successo dopo: come avrebbe reagito Draco venendo a sapere che non avrebbero più potuto vedersi così spesso?

Draco, invece, pensò a tutte le cose che Phebe non sapeva. Come avrebbe reagito conoscendo i suoi più loschi segreti? Poi si disse che non voleva assolutamente perderla. Lei era l'unica via d'uscita che aveva da quella sua esistenza squallida e troppo pesante sulle spalle di un adolescente che più d'ogni altra cosa sognava di essere normale...buono. Voleva un po' di sole in mezzo a tutto quel grigio piombo che gli si rifletteva negli occhi.

Dr: "Non farò niente che a te non vada." disse mesto, rimettendosi a sedere di fianco a lei, "Non voglio rovinare tutto. Solo, ti prego, resta con me... Dormiremo e basta...". Phebe annuì. lui prese allora la bacchetta che giaceva sul comodino e spense tutte le candele. Si coricò, Phebe con la testa che ora stava sulla sua pancia.

L'unica luce era quella dei raggi della falce di luna crescente fuori dalla finestra.

"Phebe..." aggiunse infine lui, "mi sa che mi sono innamorato di te..." e chiuse gli occhi.

Passarono pochi secondi, e Draco sentì una mano, che non era certo la sua, sfilargli la camicia da dentro i pantaloni e iniziare a sbottonarla dal basso.

"Phebe! Che fai?!"

"Shhhh... Ho cambiato idea..." gli sussurrò, baciandogli il ventre man mano che veniva scoperto, per risalire alla sua bocca.

"Ma...Un minuto fa non hai detto che..." la sua frase fu interrotta da un bacio mozzafiato, la cui carica erotica avrebbe attizzato anche un vecchio di ottant'anni. Draco sentì una stretta allo stomaco che negli ultimi giorni gli era diventata familiare. i suoi sensi, fino ad allora intorpiditi dal sonno e dall'atmosfera surreale, si ridestarono violentemente.

Le sue preoccupazioni si tramutarono in un solo pensiero: "ora o mai più".

La rovesciò accanto a sé sul letto per riprenderne i controllo, e lei gli tolse definitivamente la camicia; la luce della luna risaltava il candore della sua pelle e le bende attorno al braccio che portava ormai da un po' di tempo. La stessa luce illuminava Phebe, facendole brillare gli occhi e disegnando ombre sul suo corpo ancora costretto dai vestiti, rendendolo ancora più seducente... a Draco pareva bella da impazzire, e ormai gli mancava quasi il fiato dal desiderio. Le sue mani ricominciarono a viaggiare su di lei, che stavolta non oppose alcuna resistenza, così dopo pochi minuti i loro indumenti giacevano sparsi sul pavimento intorno al letto, e i loro corpi nudi sotto le lenzuola di seta (di cos'altro potevano essere le lenzuola di Draco Malfoy?)

Quella notte non ci furono parole, solo una silenziosa ricerca del piacere da condividere con la persona che amavano.

Draco tenne a bada i suoi istinti più animaleschi per dare prova di tutta la tenerezza e la premura di cui anche un Serpeverde era capace. si muoveva lento e gentile, con quella stretta allo stomaco che prova chi ama con passione, cercando di non perdersi nulla di quei momenti di "vera" magia.

Il ritmo dei loro respiri e della loro danza accelerarono fino a sincronizzarsi con quello martellante dei loro cuori.

Poi, tra glia ansiti e i sospiri, Draco si avvicinò al viso di lei, tanto che le fronti e i nasi si scontravano, e Phebe udì le sue parole sommesse: "Ti amo Phebe...ti amo..." e chiuse gli occhi...

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Capitolo 22
*** Il risveglio ***


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IL RISVEGLIO

Draco fu presto sveglio, la mattina seguente. Indugiò prima di alzarsi, crogiolandosi sotto le coperte. Phebe dormiva sul bordo del letto, dandogli le spalle. La osservò a lungo, mentre fuori albeggiava: guardava le sue candide spalle nude alzarsi ed abbassarsi ai suoi respiri, e giocava con i lunghi capelli che ricadevano attorno a lei sul cuscino. La sua mente era sgombera da qualsiasi pensiero. 

Dopo un po' scese dal letto, non curandosi di mettersi nulla addosso, e si diresse verso il bagno. Quando ne uscì era profumato e vestito di tutto punto. Si avvicinò alla sponda del letto dove Phebe era sporta. Carezzò le sue guance col dorso delle dita: al tatto sembravano petali di rosa.

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Quando Phebe si svegliò, il mattino seguente, il sole era già alto ed entrava prepotentemente dalla finestra. La sua mente, appena ne fu in grado, la riportò alla notte appena trascorsa. Lei si mise a sedere stiracchiandosi, poi andò tentoni alla ricerca della pelle del suo ragazzo, ma tastò solo le lenzuola vuote accanto a sé. Allora si girò da quella parte e ciò che vide fu una bellissima rosa bianca, posata sul cuscino.

Perplessa entrò nel bagno, dove si concesse una doccia. Per asciugarsi utilizzò un asciugamano impregnato del profumo di Draco, e tornò nella stanza per rivestirsi. Si sarebbe cambiata una volta nel suo dormitorio e poi avrebbe cercato lui. Prima di uscire prese la rosa, che giaceva ancora sul letto.

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Quando Ron si svegliò, quel mattino, il primo pensiero che il suo cervello formulò fu: "Ho fame".Lo evidenziò al suo migliore amico Harry, quando lo incontrò nel bagno che si lavava i denti.

H: "A chi lo dici..." farfugliò quello con la bocca piena di dentifricio.

R: "Tu dovresti stare solo zitto: ti basta fingere di star male che subito Lupin ti corre appresso: Mangia la cioccolata, Harry, mangia la cioccolata!" lo scimmiottò con un tono da nonnetta apprensiva.

Harry si fece sfuggire una risata sputacchiando schiuma in giro.

Nel tempo che impiegò a lavarsi quegli strabenedetti denti, Ron si lavò e vesti a velocità sonica: "Io vado a fare colazione!"

H: "Scemo, aspettami: sono ancora in pigiama!"

R: "Allo stomaco non si comanda!!!" gridò il rosso dalla scala a chiocciola.

 

Ron raggiunse il chiostro che lo separava dalla Sala Grande a falcate, e vide dalla parte opposta Phebe sbucare da dietro un pilastro. Fece per accelerare e raggiungerla, ma si fermò all'improvviso:

Phebe si girò come per aspettare qualcuno che la raggiungesse, e notò che sfoggiava un sorriso smagliante. Fin qui tutto bene, ma quello che vide in seguito gli tolse completamente l'appetito: la persona che sbucò dietro la colonna subito dopo di lei era un ragazzo (vabbè, a lui che gliene fregava? A Harry, piuttosto, delle cui paranoie su di lei aveva piene le...tasche, a lui si che sarebbe fregato...), ma il ragazzo aveva un'aria sgradevolmente familiare: alto, snello, caschetto biondo platino... Santo Merlino...era MALFOY! E ora lei LO STAVA BACIANDO!

In pochi secondi, una miriade di pensieri affollarono la sua testa.

Ciao a tutti! Bentornati! Vedo che la mia ramanzina ha avuto effetto, infatti mi ritrovo ben 9 recensioni (un record in questa ff!) ringrazio tutti!

Questa recensione all'ultimo capitolo ha attirato particolarmente la mia attenzione; ve la propongo per rendervi partecipi della mia risposta e magari farvi prendere una posizione:

RunaChaos

Come fanfiction è buona, la trama molto semplice e scorrevole, l'Italiano scritto in modo corretto, ti consiglio però di non centrare tutta la storia solamente su Phebe (anche quando non compare tutti non fanno che pensare a lei) cerca di includere anche i personaggi principali della saga che da un po' di capitoli non hai più nominato (Harry Ron e Hermione) lasciando spazio solo a Phebe e a Draco e dargli un po' più spessore, senza farli diventare delle comparse fantasma che recitano solo qualche battuta insieme alla protagonista per poi volatilizzarsi nel nulla. Detto questo ho la sgradevole sensazione che Phebe sia una Mary Sue, cioè un personaggio femminile (a volte anche maschile chiamato Gary Stu) che solitamente irrompe nella vita dei personaggi del libro in modo inaspettato; questa creatura si nota fin da subito perchè è sempre bellissima, gentilissima, intelligentissima, perfetta, insomma. Fin dal primo momento tutti la trovano simpatica, e il protagonista della vicenda e l'antagonista lottano per conquistarla (Harry e Draco in questo caso) perciò cerca di dare anche a lei un po' più di spessore e di difetti, altrimenti alla lunga rischierà di diventare un personaggio piatto e noioso, comunque se vuoi sapere qualcosa di più sulle Mary Sue vai al link che trovi qui sopra con scritto "redazionale" e poi vai su "fenomeno Mary Sue", Spero di esserti stata d'aiuto. Ciao!

Uuuuuh! Mi piacciono le recensioni toste! Allora: hai ragione a dire che Phebe sembra tanto una Mary Sue, ma forse dovresti leggere un po' più accuratamente la storia. Certo, è vero che si tratta di indizi piccolissimi, ma Phebe afferma di avere un grosso disagio interiore, quello di non avere poteri magici. Inoltre ha un grande problema: è affetta da una grave sindrome di LOGORREA (diarrea di parole) ACUTA! Draco sopporta la sua parlantina solo perché, come lei, ha bisogno di qualcuno con cui sfogarsi e condividere idee, gioie e dolori. Dice lei stessa di non essere perfetta, ma di sembrarlo agli altri perché, mentre loro si crucciano dei propri, lei accetta i suoi difetti e ne fa punti di forza del suo carattere. Il mio scopo in quel punto della storia era di lanciare un messaggio ai lettori, forse non ti è arrivato e me ne rammarico. Per quanto riguarda il fatto di aver trascurato il trio protagonista, non ti biasimo assolutamente, me ne sono resa conto anch'io: questa fanfiction è l'intreccio di due storie con la medesima protagonista, e avevo bisogno di far evolvere la parte Phebe/Draco prima di reinserire quella Phebe/trio protagonista. Questo è il motivo per cui ho lasciato temporaneamente nell'ombra Harry, Ron e Hermione; non preoccuparti, ho in programma vari battibecchi tra i quali Ron vs. Draco, Draco vs. Lucius, ed Hermione vs. Phebe!

 

Ti ringrazio moltissimo di questa recensione, solitamente commentano solo quelli a cui la storia è piaciuta, mentre quelli che hanno qualcosa da ridire lasciano perdere perché non ne vale la pena! Ti invito a farti sentire se ti accorgessi di altre cose che non vanno!

 

HEY VOI! LEGGETEVI ANCHE "LA GRIFONDORO DAI CAPELLI ROSSI" & "L'ULTIMO BALLO", MI RACCOMANDO!

 

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Capitolo 23
*** Rivelazioni ***


RIVELAZIONI

RIVELAZIONI

"Quel viscido serpente a sonagli! Come osa mulinare la sua lingua biforcuta nella bocca di Phebe? Come osa solo sfiorarla? O guardarla!... E poi non era proprio lui ad odiare a morte i mezzosangue? Be' , non mi sembra molto convinto dei suoi ideali, adesso! Brutto verme schifoso!". Strinse i pugni e il labbro inferiore tra i denti in un moto di rabbia indicibile.

Improvvisamente gli divenne chiara l'idea delle intenzioni di Malfoy:

"Maledetto stronzo! Sta ingannando Phebe per farle qualcosa di brutto! Magari le farà del male! Bastardo ignobile falso doppiogiochista del cazzo! Devo fermarlo!" pensò Ron.

Così si nascose dietro un pilastro, deciso a seguire le sue mosse.

Quando Phebe si fu congedata da Draco, lui uscì dai portici e si andò a sedere su una larga panca di pietra nel piccolo giardino in mezzo al chiostro. Aprì il libro che aveva con sé e, non troppo convinto, prese a leggerlo. Ma ben presto quella lettura fu interrotta da una voce seria alle sue spalle.

"Che intenzioni hai, Malfoy?"

Draco si voltò appena, ancora assorto nei suoi pensieri, per andare a riconoscere, solo con la coda dell'occhio, l'immagine del rosso.

"Weasley?" disse atono "di cosa stai parlando?"

"Di chi sto parlando: parlo di Phebe! Quali sono i tuoi piani, eh? Vuoi umiliarla? Vuoi ingannarla per poi farla soffrire? Eh? Rispondi! Vuoi ucciderla?" La collera di Ron era al culmine, gli si poteva sentire il sangue ribollire nelle vene.

Draco chiuse di scatto il suo libro. Si alzò e si girò verso di lui, per raggiungerlo scuotendo la testa. Il cielo si era ricoperto in poco tempo di una spessa coltre di nuvole grigio piombo. Quando i due furono faccia a faccia, Ron pensò che così il suo avversario era molto più difficile da affrontare.

"Lenticchia... Mi stupisci: tutta la scuola pensava che andassi dietro alla Granger..."

"E...E tu che ne sai?" ribatté il rosso mentre l'imbarazzo si mischiava all'ira dentro di lui.

"Avanti... lo sanno tutti! Oh! Tranne lei, a quanto pare. La ragazza è mezzosangue ma mica stupida: avrà capito che per crearsi una minima reputazione non può certo farsela con un pezzente come te! Ma da quel che vedo il pezzente ora ha ben altre mire..."

"Non tirare in mezzo Hermione!" sbottò Ron nuovamente accecato dall'astio."Piuttosto, rispondi alla mia domanda!"

"Weasley, io non ho intenzione di mangiare Phebe, ne' di farla a pezzettini..."

"Non mi meraviglierei affatto del contrario. Cosa c'è? I tuoi ideali da purosangue vanno scemando improvvisamente, alla vista di un bel culo?"

Draco corrugò la fronte: "Cosa...Cosa stai blaterando Weasley?"

"Smettila di fare il finto tonto!" Ormai il tono di Ronald era diventato un grido isterico."Tu odi tutti quelli che non sono ricchi e purosangue come te. Be', Phebe ne è l'apoteosi! O  forse pensavi che il suo cognome Hagrid fosse una pura coincidenza? Senza contare che non possiede nemmeno poteri magici. Perciò non illuderti che io possa credere che tu sia cambiato all'improvviso per innamorarti di una maganò mezza babbana!"

"Weasley...Ma che cazzo stai dicendo?" L'incredulità aveva preso il posto della beffardaggine.

"Fai ancora finta di non capire, eh? Io ti avverto: torcile un solo capello, uno solo, e te la farò pagare cara, lo giuro su Merlino. Te ne farò pentire amaramente. CAPITO?" Gli soffiò in faccia.

Draco fissò con sguardo glaciale prima il pugno che il rosso gli teneva avanti al naso, poi i suoi occhi, poi lo superò e si allontanò sotto i portici, visto che iniziava a piovere pesantemente.

Ron lo osservò confuso mentre se ne andava.

 

 

 

 

 

 

Ringrazio infinitamente miss trent, fly irmaaeris90nina, lizzyluna e master romy x le loro recensioni!

invito tutti i nuovi lettori ad andare a leggere le altre mie storie:

L' ultimo ballo

One-shot: tragica storia d'amore tra Cedric e...

&

La Grifondoro dai capelli rossi

I gemelli Weasley alle prese con una ragazza...

 

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Capitolo 24
*** Anche malfoy piange ***


ANCHE MALFOY PIANGE

ANCHE MALFOY PIANGE

Draco si allontanò da quel posto cercando di dare un ordine ai mille pensieri che gli aveva evocato grazie alle ultime rivelazioni. Intanto la pioggia aveva preso a scrosciare rumorosamente sui muri e i prati perennemente umidi di quel castello. Decise di rientrare nella sua Sala Comune per riflettere sul da farsi: per quanti sforzi facesse, non riusciva a calmarsi e levarsi quella confusione dalla testa. Non uscì per il resto del pomeriggio e della sera.

Il giorno dopo, un lunedì, alla fine delle lezioni, mentre percorreva uno degli innumerevoli corridoi del piano terra per dirigersi nei sotterranei, decise di mettere in atto quella che per il momento gli si presentava come la migliore soluzione: parlare con Phebe, chiarirsi... magari il Pezzente lo aveva spudoratamente preso in giro.

Phebe era lì davanti a lui, seduta con le gambe distese sull'ennesimo davanzale dell'ennesima ampia vetrata che dava sull'ennesimo chiostro. Aveva iniziato a piovere a dirotto in pochissimi minuti, proprio come la mattina precedente.

Draco, nonostante la situazione, non poté fare a meno di ammirare l'agilità con cui probabilmente la ragazza si era arrampicata su quel davanzale alto molto più della sua testa, visto che non era in grado di eseguire un pur semplice incantesimo levitante.

Ph: "Hai visto? Come è cambiato velocemente il tempo, senza che ce ne rendessimo conto...è così anche nella vita, a volte: per quanto repentini siano certi cambiamenti, si realizza di essere un po' diversi solo dopo molto tempo..."

Era questo che lo faceva impazzire di lei: questo suo atteggiarsi a grande filosofa. Gli dava un leggero senso di fastidio ma insieme lo stuzzicava...Però in quel momento non era in vena di tenerezze: voleva capire.

"Dobbiamo parlare." Disse lui serio mentre la raggiungeva e si sedeva dalla parte opposta, le mani incrociate e le gambe a penzoloni. Phebe percepì la preoccupazione di quello che ormai avrebbe voluto definire il suo ragazzo: "Di cosa si tratta?".

Dr: "Di noi due." In un attimo lo sguardo di lei si rabbuiò. Che volesse scaricarla, dopo aver ottenuto ciò che voleva? "Ci sono problemi di cui non sono a conoscenza?" Disse sospettosa, ma infinitamente angosciata, quasi sicura della risposta da aspettarsi che invece non arrivò.

Dr: "Perché non me lo hai detto?" chiese guardando un punto imprecisato davanti a sé  .

Ph: "Detto cosa?" chiese spaesata.

Dr: "Che sei...babbana..."

Ph: "Cosa c'entra?"

Dr: "Non me lo hai mai detto, perché?" ora con gli occhi di ghiaccio, che esigevano risposte, la guardava dritta nei suoi perplessi color cioccolato.

Ph: "Io...Tu non me lo hai mai chiesto..."

Dr: "Lo so, e dovevo ma... Avresti comunque potuto dirmelo, è un dettaglio importante!"

Ph: "No che non lo è! Non cambia niente!"

Dr: "E invece sì che cambia, accidenti!" si stava alterando.

PH: "Fammi capire come?"

Dr: "Questo complica enormemente le cose!" La voce gli tremava, strozzata da un nodo in gola. Saltò giù dal davanzale in modo che Phebe non potesse vedere le sue lacrime. Mettere le proprie debolezze sul tavolo non è mai facile, figurarsi per Draco Malfoy. Voleva andarsene in un posto dove nessuno lo avrebbe visto piangere, Phebe si accorse di tutto, e scese per seguirlo:

"Draco..."

"Vorrei restare da solo per un po'... " e corse fuori.

Lei rimase lì immobile, la mano protesa per posarsi sulla spalla del ragazzo ricadde lungo il fianco. Cosa intendeva dire con "per un po' "? Qualche ora? O qualche giorno? Forse troppo tempo perché potessero riappacificarsi prima della sua partenza...mancavano due settimane...che fossero sufficienti?

Draco si fermò solo dopo aver raggiunto l'estremità del piccolo molo che si stendeva sulle acque, frastagliate dal diluvio, del Lago Nero.

Era fradicio.

Meglio così.

Almeno, il suo pianto poteva confondersi con la pioggia.

 

 

 

Ciao raga! scusate il ritardo!

X Master Romy & Fly Irma: Grazie, ma non esagerate coi complimenti, infondo non sono sta gran scrittrice, cerco solo di rendere l'idea della storia!

X Miss Trent: Ho letto il quinto capitolo della tua storia...Ma non doveva essere l'ultimo? Ora devo aspettare il prossimo...

X aeris90 & Shumi95: Bentornate!

X Lizzyluna: ci saranno, le litigate, ci saranno!

EvEs Ebbene, che dire?? Personalmente ho trovato ke qst fic abbia un personaggio non un po' MARY SUE, ma TROPPO MARY SUE. Hai parlato del disagio interiore di Phebe riguardo al fatto che non ha poteri magici, però nonostante tutto la fai apparire come SUPER-DONNA amata dai più "fighi" della scuola... inoltre vorrei farti notare qualche piccolo ma notevole errore: pensa a Draco. se hai letto il libro o visto il film avrai sicuramente capito ke lui non è tipo da stare cn persone qualunque (in questo caso addirittura una BABBANA), anche se l'amore è cieco, è un bel po' inverosimile... Comunque tengo a precisare che era solo un commento costruttivo e non offensivo... e potresti anke fare dei capitoli più lunghi.

 

X EvEs: L'unica caratteristica di Phebe che si possa attribuire a uno stereotipo Mary Sue è la bellezza, per il resto è normalissima.

 A Harry piace solo per il fisico, mentre Draco si è innamorato di lei per altre qualità oltre quella, non sapendo fino allo scorso capitolo che fosse babbana.

 Per quanto riguarda lui pensavo fosse ormai chiaro che in questa fan fiction ho voluto sottolineare la sua entità di personaggio a due facce: in mezzo alla folla porta la maschera del Malfoy viscido e bastardo di sempre, quello che tutti conosciamo, consapevole e orgoglioso del suo destino.

 Ma quando la sera se la toglie si rende conto di non voler diventare quello che sarà costretto ad essere, e che vorrebbe vivere come tutti gli altri.

 Phebe riveste in un certo senso il ruolo della voce della sua coscienza.

 Spero che continuerai a leggere la storia visto che questi aspetti verranno trattati molto più ampiamente.

 

Baci a tutti e grazie x le recensioni, _chan_

 

 

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Capitolo 25
*** Chiacchiere da salotto ***


CHIACCHIERE DA SALOTTO

CHIACCHIERE DA SALOTTO

Intanto le voci avevano raggiunto un po' le orecchie di tutti: quella stessa sera ebbe luogo un animato scambio di pettegolezzi sui divani della Sala Comune dei Grifondoro.Due ragazze del secondo anno, tali  Viola e Griselda, confabulavano concitatamente sugli ultimi fatti.

V: "Hey, hai sentito di Malfoy? Pare che se la faccia con una babbana!"

G: "Sì, ho sentito dire che è la nipote di Hagrid!"

V: "Dicono anche che Ronald Weasley abbia fatto a cazzotti con lui..."

G: "Con chi? Con Hagrid?"

V: "Macché, scema, con Malfoy."

G: "Ma per la babbana?"

V: "Sììì!"

G: "Ma se è parente di Hagrid non dev'essere sto granché..."

"Scherzi?!" si intromise Dean Thomas che aveva origliato l'intera conversazione, "Ma l'avete mai vista?"

V&G: "No..."

D: "Be', vi dico solo che... lo capisco Harry Potter se ultimamente passa così tanto tempo chiuso in bagno!"

V: "Cioè?"

D: " -.-''...Lascia perdere..."

G: "Ma lei piace anche a Potter?"

D: "Ma va? Non perde occasione per starle appiccicato!"

V: "Tornando a prima: allora cosa c'entra Weasley in tutto questo? Perché ha litigato lui con Malfoy?"

D: "E' il suo migliore amico, per lui si beccherebbe un'avada kedavra..."

G: "Sì ma Harry Potter ha sconfitto...Voi-sapete-chi...perchè dovrebbe mandare Weasley a parargli il sedere?"

D: "Hai ragione..."

V: ".. Hey! Potrebbe essere che la tipa piaccia anche a lui!"

"Nooo, a Ron piace Hermione, lo sanno tutti!" questo era Neville.

D: "Senza offesa per lei, Nev, ma la ragazza in questione è mille volte meglio..."

V: "Comunque Malfoy si dev' essere proprio rincitrull..."

Viola fu interrotta da una gomitatina di Colin Canon: l'apertura del quadro della Signora Grassa era spalancata e ne stavano entrando Harry, Ron e Hermione. Furono accolti da un silenzio imbarazzato; qualcuno era tornato di corsa a farsi gli affari propri, ma il resto del gruppetto si trovava ormai in una situazione troppo equivoca perché si potesse far finta di niente...

Qualche sporadico colpetto di tosse...

Hermione che alza un sopracciglio...

E Dean che se ne viene fuori: "Dicevamo, sarà dura che i nostri battano i Tedeschi agli Europei di Quidditch, ho notato che hanno delle tecniche di difesa davvero infallibili!"...La tensione si scioglie e tutti lo assecondano...

Il trio si era riunito attorno a un tavolo in disparte, scaricando sul ripiano il bottino frutto di una scorribanda in biblioteca.

"Credete che stessero parlando di noi?" chiese Harry aprendo in un punto a caso il libro di Storia della Magia.

"Non lo credo, ne sono certa." puntualizzò Hermione.

R: "Vorrei sapere a che proposito..."

H: "Sicuramente sarà per via di Black e dei dissennatori."

"Già..." gli fece eco il rosso, non troppo convinto. Non ne era sicuro, ma pensava che tutto quel vociferare non riguardasse affatto Sirius Black. La mattina prima si era reso conto che, nonostante le buone intenzioni, era andato fuori di testa, e aveva urlato come un ossesso in mezzo a un chiostro dove girava un numero di studenti esiguo, ma ad ogni modo sufficiente a far partire delle dicerie.

R: "Harry...Avrei qualcosa da dirti...In privato..."

Harry lo guardò interrogativo, ma decise di seguirlo: "Scusaci, Herm."

I due si alzarono e salirono nel loro dormitorio vuoto. si sedettero sul letto di Ron.

R: "Senti...So che ultimamente sembri nutrire un certo interesse per Phebe, perciò mi sento in dovere di raccontarti una cosa..."

Harry annuì, incuriosito dall'argomento.

R: "Ieri ho avuto una discussione abbastanza accesa..."

H: "Con Phebe?"

R: "No...Con Malfoy..."

H: "Che c'entra Malfoy?"

R: "Ecco: è questo il punto...vedi... So che non ti farà piacere sentirlo, però devo proprio dirtelo: ieri io...ho visto quello con Phebe e...si stavano... baciando."

Ron poté chiaramente vedere il disappunto montare negli occhi dell'amico.

H: "Ma lei? Ci...stava?"

R: "Schietto schietto?"

H: "Sì!"

R: "Ha cominciato lei..."

Harry sospirò.

R: "Ascolta, Harry, C'è un motivo per cui te lo ho detto, ne avrei fatto a meno, credimi! Ma rifletti: Draco con una mezzosangue senza poteri? Mi puzza! Secondo me vuole farle qualcosa di male, magari per vendicarsi di Fierobecco. Lo sai che ne sarebbe capace, quel bastardo. E' per quello che ci ho quasi fatto a botte, volevo cavargli qualcosa di bocca..."

H: "E ci sei riuscito?"

R: "No, ha fatto finta di non capire!"

H:"Devo fare qualcosa!" Harry si alzò dal letto e uscì spedito dalla stanza.

§§§§§§§§§§§§§§§

Non aveva la minima idea di dove trovare Malfoy, e intanto che correva poteva prepararsi una serie di insulti di certo non utili a risolvere la situazione, ma molto liberatori.

Decise che per prima cosa avrebbe perlustrato la Sala Grande dove molti studenti si riunivano alla fine dello studio. Aveva raggiunto l'ampio atrio d'ingresso e la fortuna volle che Draco rientrasse proprio in quel momento. Bagnato fino all'osso, con un'espressione truce.

H: "Malfoy!"

Il biondo sbuffò. A rompere le scatole era arrivata l'ultima persona che aveva voglia di vedere.

H: "Cos'è quella faccia incazzata?...Litigato con la ragazza?"

In un lampo Draco gli fu addosso: scaraventò Harry a terra e gli si mise sopra a cavalcioni, stringendo forte una mano intorno al collo dello sfregiato, spingendo col pollice il pomo d'adamo, e l'altra mano chiusa in aria pronta a spaccargli il naso con un pugno.

D: "Un'altra parola, Potter, e ti rovino quella faccia di merda che già ti ritrovi!" gli sibilò con rabbia. Una goccia cadde dai suoi capelli fradici sul naso dell'altro. Harry con un colpo di reni si liberò dalla presa del Serpeverde e si rialzò in piedi. Così fece anche Draco.

Si fissarono con odio. Harry si massagiò il collo. Un naso rotto non era esattamente in cima alla lista dei suoi desideri.

H: "Non è alla tua altezza, Malfoy? In un certo senso tu non sei alla sua, no?"

Draco strinse i pugni con una smorfia d'ira, frenando l'impulso di saltare una seconda volta su di lui.

"Ah," continuò quello,"vedo che il braccio non ti fa più male. Se vuoi portare quella fasciatura ancora per un po' ti converrà fingere che ti serva almeno un pochino!"

Harry si incamminò verso la Sala Grande, stupendosi di ciò che aveva appena fatto. Sbeffeggiare Malfoy era stata una mossa decisamente stupida.

Avrebbe risolto il problema con Phebe, almeno non gli avrebbe dato fastidio se fosse stata lei a metersi a cavalcioni sopra di lui!

 

Eccomi tornata dopo una lunga assenza. In realtà non ho ancora terminato la storia, ma ho scritto un bel po' di capitoli così ho deciso che se ne pubblicavo uno non succedeva niente!

Ho avuto anche un'idea: se volete sapere quando esce il prossimo capitolo potete mandarmi una e-mail, così io vi avviso non appena l'ho pubblicato, e non perdete tempo ogni volta a venire a vedere se ci sono novità! Se non sapete come fare basta cliccare sul mio nick name qui in cima alla pagina (vicino al titolo!), verrà fuori il mio profilo e vicino a _chan_ dovrete cliccare su contatta...tutto qui!

Ringrazio Fly Irma, Lizzyluna, aeris90, EvEs, Applausi x giga, giga...;) e Roxane!

X Miss Trent: mi dispiace che questo capitolo non abbia soddisfatto la tua curiosità, ma ti garantisco che presto arriverà il momento!

X Master Romy: appena avrò un po' di tempo farò un salto a leggere la tua nuova storia!

X maxie: leggerò e commenterò anche le tue, prima o poi!

X KATIE: come fai a giudicare male la storia se hai letto solo il primo capitolo???

AI NUOVI RICORDO LE ALTRE MIE STORIE E RACCOMANDO I COMMENTI! CIAOOOOO!!!

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Capitolo 26
*** Sotto effetto ***


SOTTO EFFETTO

SOTTO EFFETTO

Ronald si recò nel bagno sotto la soffitta dove la Cooman teneva le sue lezioni. Come si aspettava lo trovò immerso in una densa nebbiolina dall'odore inconfondibile.

P: "Heylà, Ron! Che ci fai qui?" disse allegra Phebe.

R: "Io...Ero venuto a cercarti, volevo parlare con te..."

P: "Riguardo a ...?"

R: "Malfoy."

Hermione iniziò a ridere. Ron si voltò a guardarla stranito, però venne richiamato dalla sua interlocutrice.

P: "Senti...Non so come tu faccia a sapere di questa storia. Ma adesso  è l'ultima cosa di cui voglio parlare."

H: "Perciò o ti siedi con noi o te ne vai!".Hermione era completamente fumata: "Però se te ne vai è davvero un peccato: dovresti davvero provarla questa roba!"

R: "Per tua informazione l'ho già provata prima di te!"

H: "Davvero??? Phebe! Mi ritengo offesa!"

Ron fece spallucce, quello non era sicuramente il momento più consono ad una ramanzina; quindi si lasciò andare alla tentazione del tetraidocannabinolo.

R: "Siamo proprio sotto l'aula di Divinazione. Credete che la Cooman si sia accorta di noi con il suo "terzo occhio" ?"

Hermione riprese a ridere;: "Ma sì...Che importa? In ogni caso non credo disapproverebbe: secondo me deve fumarsene un bel po', di questa roba, per avere tutte quelle visioni!". Ora ridevano tutti e tre.

Ron pensò di non aver mai visto Hermione così allegra e spensierata, da quando si erano sconosciuti, era davvero bello vederla rilassata e libera dall'onere della scuola.

R: "Hai capito la secchiona? Sempre tanto indaffarata a studiare, tutta presa dai suoi libri e poi, invece..."

Lei si rabbuiò all'istante.

"Ron," Phebe lo strattonò a terra e gli mise lo spinello in mano. "sta buono e fuma, almeno avrai un motivo per dire idiozie!"

R: "Che ho detto di male?"

Phebe gli indicò l'espressione imbronciata di Hermione.

R: "Andiamo, non ti sarai mica arrabbiata?"

Quella non rispose.

R: "Insomma...Io scherzavo!"

H: "Sei venuto a rovinarci la serata, Ron?" sbottò lei seccata.

R: "Scusa..." poi, sarcastico: "Mi ero dimenticato di quanto fossi permalosa!"

P: "Ok, stop! Time out!" Phebe li interruppe sventando l'inizio di una lite. "Cambiamo argomento...Allora, parlavamo della Cooman, giusto?"

Aveva preso la mano di Ron che reggeva la canna e gliel'aveva portata alla bocca: "E tu sbrigati, che si consuma!"

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Nel giro di pochi minuti l'atmosfera nel bagno si era notevolmente rasserenata.

"Phebe, sei qui?" una voce che non apparteneva a nessuno di loro interruppe le risate.

P: "Sì...Chi sei?"

Dalla nebbia apparvero gli occhialetti tondi e i capelli arruffati seguiti dal loro proprietario.

R: "Ciao Harry!!!" lo accolse Ron calorosamente.

Ha: "Ciao...Ragazzi, che facce! Avete gli occhi rossissimi!...Cos'è questo fumo puzzolente?"

He: "A marzo la pianti e aspetti che spunti..." iniziò a canticchiare Hermione, ma poi, non ricordandosi le parole, proruppe in una risatina isterica seguita a ruota da Ron.

Ha: "No...Vi siete fumati quella roba senza dirmi niente?"

P: "E che problema c'è? Dammi il tempo di prepararla e ne accendiamo subito un'altra!" detto ciò estrasse da una tasca dei jeans una scatoletta di latta. e il famigerato trio assistette meravigliato alla creazione di una canna perfetta, opera delle sapienti mani della nipote del custode delle chiavi e dei luoghi di Hogwarts.

P: "Harry, a te l'onore!" Phebe gli porse lo spinello appena acceso, " Vacci piano se non hai mai fumato!"

Come non detto: Harry aspirò e la sua faccia assunse un colorito verdastro, prima che iniziasse a tossire convulsamente. Ron rise dandogli pacche sulla schiena: "Sei ancora vivo?"

P: "Ti avevo detto piano!"

Quando anche il secondo spinello venne fumato fino in fondo, Ron e Hermione sembravano aver dimenticato i loro dissapori e se la stavano raccontando; Harry evidentemente non se ne doveva essere accorto, perciò Phebe gli disse: "Oh, no! Harry, ci siamo dimenticati di fare quella cosa..."

Ha: "Quale cosa?"

Ph: "Lo sai, quella cosa..."

Ha: "Phebe, non capisco: ma di che diavolo stai par...Augh!" Lei gli diede una gomitata."Ok, Ok! Ti seguo..."

Lei lo trascinò fuori...

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

H: "Che ti è preso?" liberò il braccio dalla sua presa.

P: "Volevo lasciare Herm e Ron da soli, per una volta che si parlano senza litigare..."

H: "Ah..."

P: "La marijuana è altamente disinibitoria: chissà che stanotte non sbocci l'amore..."

H: "Altro che marijuana...Ci vorrebbe un miracolo per quei due!"

Si trovavano davanti ad una finestra alta e stretta. Il cielo buio era coperto a una spessa coltre di nuvole.

P: "Accidenti...fa freddo, qui fuori..."

Harry si sfilò il maglione e glielo porse,

P: "Grazie, Harry..." Lo indossò e di nuovo venne avvolta dal suo profumo caldo, mischiato al buon odore di fumo.

Lui appoggiò la testa al vetro per godersi il panorama. Guardare le luci del castello dall'alto di una torre non era certo come da un manico di scopa...ma sotto l'effetto della droga poteva essere altrettanto suggestivo. E proprio perchè la marijuana è altamente disinibitoria, il ragazzo non si fece scrupoli a dare aria a ciò che pensava...

 

 

 

Ciao! Oggi, varcando la soglia della mia scuola, ho provato l'irrefrenabile impulso di correre alla stazione e buttarmi sotto il primo treno in corsa! Ho un po' di timore di non piacere alla mia nuova classe...eh, sì, alla fine i miei sforzi non sono stati ricompensati e sono stata bocciata, almeno ho ancora due della vecchia classe, inchiappettati anche loro: uno non ha fatto che sparare cavolate a raffica per tutte le tre ore, l'altro con una sola battuta ha conquistato tutti...Pk, ma perchè sto qui a parlare di me? Voi volete sapere della storia!!!

X Applausi x giga, giga...;) : thanks!!! basta però, sennò arrossisco!

X Fly Irma: eccoti accontentata!

X Bambola: grazie dei complimenti. Anch'io mentre scrivo mi accorgo che i personaggi non li faccio parlare come esseri umani nella vita reale, ma rifletti: nel film lo fanno? E nel libro? Io mi sono allargata già troppo utilizzando qualche parolaccia... E facendoli giacere in amplessi e fumare spinelli! Perciò non chiedermi di allontanarmi dai personaggi originali(Ai quali in effetti quel tipo di linguaggio pulito si addice perfettamente, perché sono ragazzini per bene!) più di così!!!!

X _Roby92_ : sono contenta che non ti sia scoraggiata!

 

Arrivederci al prossimo capitolo! Non dimenticate di recensire!

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Capitolo 27
*** Baci da dimenticare ***


BACI DA DIMENTICARE

BACI DA DIMENTICARE

Ha: "Senti, Phebe..."

Ph: "Mh?"

H: "Non per farmi gli affari tuoi ma.........Che stai combinando con Malfoy?"

Phebe sbuffò incredula: "Ma cosa volete tutti da noi due? E perché tutti sapete tutto?"

H: "Tutto cosa? - Phebe non rispose - Io non ho idea di cosa facciate o abbiate fatto tu e Malfoy. Ma vorrei che stessi alla larga da lui....E' pericoloso..."

Ph: "Pericoloso?! Ok, allora...io non sarò la persona più brava del mondo ad inquadrare da subito le persone, non sono nemmeno la più matura, ma mi pare che nemmeno tu lo sia, e scusa, ma non intendo proprio farmi dire da te chi devo o non devo frequentare!"

Ha: "Phebe...- si prese tempo per pensare a cosa dire, - non sto scherzando...Gli hai mai chiesto cosa si è fatto al braccio per portare quella fasciatura per così tanto tempo, per esempio? be' hai presente che Fierobecco sarà processato per aver aggredito uno studente? Indovina un po' chi è, quello studente! Quell'idiota di Malfoy lo ha istigato e Fierobecco gli ha dato quel che si meritava. Ovviamente quella serpe non ha perso l'occasione di far andare nei casini tuo zio e Silente!" negli occhi gli si leggeva la rabbia.

Phebe lo guardò sbalordita: "Non immagini neanche lontanamente come sia Draco..." Harry rabbrividì nel sentire  con quanta intimità chiamava quel viscido per nome.

H: "E tu non immagini che gente sia quella della sua famiglia.- la prese per le spalle - Perché non vuoi capire? Cerco solo di proteggerti..." la fissò negli occhi.

Improvvisamente si chinò a baciarla.

Ma fu un bacio serrato: Harry la teneva stretta a sè in una morsa inscindibile. Cercò di schiuderle le labbra con la lingua, ma quello che ottenne fu uno spintone e, prima che potesse accorgersene, un sonoro schiaffo sulla guancia sinistra.

Phebe si sfilò il maglione e glielo gettò addosso.

"Vattene." disse fredda, facendo vagare lo sguardo sul pavimento.

Harry scosse la testa e si incamminò verso la scala.

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Phebe rimase sola per poco. D'un tratto la porta del bagno si spalancò e ne uscì una Hermione infuriata. Non appena la vide le si avventò contro.

He: "Gli hai detto tutto, non è vero?"

Ph: "Di che parli?" chiese confusa.

H: "Hai detto a Ron quello che provo per lui!"

P: "Io...No..."

H: "La prossima volta baderò bene di tenerti lontana dagli affari miei!"

P: "Aspetta, aspetta...Cos'è successo?"

Hermione rispose con la voce strozzata: "Ron mi ha appena fatto una dichiarazione!"

Phebe, non capiva: "E perché te la prendi tanto? Non era quello che desideravi?"

H: "No! Assolutamente! non conta niente per lo stato in cui era quando me lo ha detto. Poteva anche essere una presa in giro!"

Senza aggiungere nulla si incamminò.

P: "Dove vai adesso?"

H: "In biblioteca, - rispose tra il mesto e l'arrabbiato,- a cercare un incantesimo per fargli dimenticare quello che ha detto..."

P: "Ma credevo..."

"Se tutto va bene - Hermione non le fece finire la frase, -domani mattina non ricorderà nulla. Perciò non farne parola, intese?"

 

DOPO UN' ETERNITà ECCO IL TANTO SOSPIRATO ( E UN PO' CORTINO) CAPITOLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

VI PREANNUNCIO CHE IL SEGUITO NON SARà PER NIENTE ROSE E FIORI... FORSE QUALCUNO RESTERà DELUSO DALLO SVOLGIMENTO DEI PROSSIMI AVVENIMENTI...STATE A VEDERE!

GRAZIE A TUTTI DELLA PAZIENZA E DELLE RECENSIONI!

RICORDO A CHI NON LO AVESSE ANCORA FATTO DI LEGGERE E RECENSIRE L'ULTIMO BALLO E LA GRIFONDORO DAI CAPELLI ROSSI CHE PRESTO AGGIORNERò!

BACI DA _CHAN_

 

 

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Capitolo 28
*** Baci da dimenticare 2 ***


BACI DA DIMENTICARE 2

BACI DA DIMENTICARE 2

Hermione conosceva a memoria tutte le sezione della biblioteca che era possibile consultare, comprese sottosezioni e categorie. Quindi, nonostante la scarsa lucidità dovuta agli eccessi della serata, gli ci vollero poco più di dieci minuti per trovare il volume che faceva al caso suo: "Mille incantesimi di memoria".

H: "Cancellare conoscenze...cancellare avvenimenti passati... eventi isolati...traumi infantili...ecco: cancellare fatti avvenuti negli ultimi 60 minuti. Perfetto!"

Non aveva tempo di esercitarsi, scrisse la formula su un angolo della pagina che strappò andando contro ad ogni suo valore, e se lo mise in tasca pregando che la sua grande predisposizione alle arti magiche non venisse a mancare proprio in quell'occasione.. Ripose in fretta il manuale al suo posto sullo scaffale e si incamminò spedita fuori da lì.

Assicuratasi che nessuno l'avesse notata (mancava ancora mezz'ora al coprifuoco che quell'anno era stato anticipato a causa del timore della presenza di Serius Black nei paraggi del castello), si rifugiò sotto la scalinata dell'atrio d'ingresso ed estrasse da sotto il maglioncino il suo Giratempo.

Gli diede un giro e vide alcune persone muoversi velocemente e diventare sempre più numerose rientrando all'incontrario nella Sala Grande -quasi sicuramente tutti primini che si sono intrattenuti dopo la cena non avendo molto da studiare...- pensò Hermione sconsolata rimpiangendo i bei vecchi tempi dove non aveva bisogno di giorni di 32 ore per stare al passo col programma...

Quando il Giratempo rallentò e si fu fermato, la ragazza si accertò di essere sola, dopodiché uscì allo scoperto e ripercorse il più furtivamente possibile il tragitto che la riportava alla toilette della Torre Nord. Una volta ai piedi della scala di questa, consapevole che in cima non avrebbe disposto di alcun buon nascondiglio, si rannicchiò dietro una grande armatura che aveva l'aria di non essere spolverata da secoli (era molto probabile) e attese.

***

Aveva incontrato Phebe mentre scendeva in Sala Grande per la cena dopo l'abituale maratona di studio pomeridiano. Le era parsa turbata e alla ricerca di qualcuno con cui sfogarsi.

"Ho bisogno di rilassarmi per un po' e di non pensare a niente. Ti va di farmi compagnia dopo cena o hai da studiare? Magari possiamo provare 'quella cosa che sappiamo noi '..." le aveva detto.

In realtà non era molto convinta di volerlo fare ( le parole "illegale" e "mandare in pappa il cervello" non erano delle più rassicuranti...), ma nella sua situazione le occasioni di svago durante l'anno sarebbero state ben poche. Portare avanti gli studi col suo piccolo segreto richiedeva scaltrezza e doppia razione di fatica: la scuola era cominciata da poco e già sentiva il bisogno di staccare la spina.

Così se ne stavano nel bagno a parlare del più e del meno quando arrivò Ron...cercava Phebe...c'era da aspettarselo: lei era molto più bella e non aveva un vecchio gatto che cercava di ammazzargli il topo domestico... e già c'era rimasta male per questo, ma poi quella osservazione...l'aveva fatta andare su tutte le furie.

-tutta presa dai suoi libri...e poi, invece...-

"Perché tutti si aspettano che io sia impeccabile? Non c'è niente di male nel voler essere una studentessa diligente, e non vuol dire certo che non possa essere capace di divertirmi o andare fuori dagli schemi come tutti gli altri, ogni tanto!"

Poi per fortuna Phebe aveva sdrammatizzato la situazione, era arrivato anche Harry e se ne stavano lì a fare gli stupidi...Finché lei si era portata via Harry lasciandola da sola con Ron, che continuava a dire stupidate.

Non sapeva esattamente come fosse successo, solo che stavano seduti per terra parlando di Piton e dei suoi capelli unticci, e  lei aveva detto, stropicciandosi le palpebre:

"Che facce stravolte abbiamo! Domani mattina sarò impresentabile!"

R: "Macché! Sarai bellissima..." e con voce roca, guardandola negli occhi: "Come sempre, del resto..."

Forse quelle parole gli erano scappate, o forse erano dettate dalle sostanze che aveva in corpo. Ma non sembrò rimpiangerle quando si appoggiò con la schiena al muro e guardando in alto nel vuoto sospirò dicendole: "Cavoli Herm ...mi piaci da impazzire..."

Si girò a guardarla nuovamente, in attesa di una reazione, con gli occhi rossi e i vestiti impregnati di fumo. 

Non ricevendo risposta l'aveva baciata.

 Lei ci era rimasta così di sasso che le ci volle un po' prima di realizzare l'accaduto e intervenire: lo respinse e gli diede un ceffone. Si era alzata e se ne era andata lasciandolo lì esterrefatto, senza avere l'accortezza di notare la lacrima che gli era scesa sulla guancia...

***

Le girava la testa e non era sicura di sentirsi bene; i suoi pensieri furono interrotti dal rumore di passi frettolosi sui gradini: era Harry che scendeva le scale con espressione torva. Teneva il maglione in mano (pazzo, con quel freddo...). Sparì infondo al corridoio. Dopo pochi minuti vide scendere se stessa che correva verso la biblioteca, seguita da Phebe che se ne andava decisamente più tranquilla, ma più pensierosa di prima.

E adesso? Quanto avrebbe dovuto aspettare? Sperò non più del tempo limite del suo incantesimo.

Fortunatamente Ron non ritenne opportuno rimanersene la da solo. Scese le scale con le mani nelle tasche e il suo solito andamento sgraziato accentuato dalle condizioni psicofisiche in cui versava.

"O la va o la spacca!" pensò Herm tra sé e sé. 

Uscì allo scoperto e si fermo ai piedi della scalinata, in penombra rispetto alla fioca luce che proveniva dalle candele al muro.

Se lo trovò davanti.

"Hermione...- le si rivolse lui sconsolato, -mi dispiace per prima...Non sapevo quello che dicevo..."

Questa fu l'ultima goccia. un nodo salì alla gola della ragazza mentre gli puntava addosso la bacchetta: 

"Memoria morerit!"

 

 

Eh eh! Non abituatevici, aggiorno così presto solo perché sono uscita molto prima da scuola e non sapevo come ammazzare il tempo!

Grazie a tutti x non avermi abbandonato! Recensite mi raccomandoooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

_chan_

 

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Capitolo 29
*** Qualcuno scomodato dall'alto ***


QUALCUNO SCOMODATO DALL

QUALCUNO SCOMODATO DALL'ALTO

Un altro martedì era cominciato tra le mura di Hogwarts.

Un'altra lezione di pozioni volgeva al termine. Harry Potter e Ronald Weasley, per l'intera durata di questa, avevano lanciato sguardi di fuoco verso Draco Malfoy, ai quali il biondo aveva risposto con la più totale indifferenza: aveva già una grossa gatta da pelare, senza che gli venissero tra i piedi tutti i gattini.

Serpeverde e Grifondoro rimescolavano annoiati ambigui intrugli nei loro calderoni, quando d'un tratto bussarono alla porta dell'aula. Il professor Piton sibilò uno scocciato "Avanti..." e ad entrare fu Mastro Gazza con i suoi denti giallastri e i vestiti squallidi:

"Perdoni l'interruzione. Il signorino Malfoy è atteso nella Sala Colloqui all'intervallo."

P: "Grazie, Mastro Gazza."

MG: "Buona lezione...E voi, mostriciattoli... vedete di non insudiciare il pavimento!" e uscì.

Mentre nelle menti di molti il pensiero comune era: "Hanno lo stesso parrucchiere...e non lo vedono da secoli!" Draco pensò a chi mai avesse così urgenza di incontrarlo.

Silenzioso tornò ai suoi alambicchi finché la campanella suonò. Per niente ansioso di conoscere chi lo stava aspettando, raccolse le sue cose nella borsa a tracolla di cuoio scuro, salvo il calderone che avrebbe portato a mano, e ne richiuse il raffinato fermaglio d'ottone con incise le sue iniziali.

Mentre i novellini scorrazzavano nei cortili, e gli studenti più anziani ripassavano per le lezioni seguenti seduti sui muretti dei chiostri, Draco entrava nella Sala Colloqui, una comune aula del piano terra simile a quella di Difesa contro le arti oscure, ma più grande;  all'interno erano disposte tante piccole scrivanie a distanza di cortesia, dietro le quali, alla  fine di ogni trimestre, i professori ricevevano i genitori degli studenti ("Suo figlio è intelligente ma non si applica...", per intendersi).

Il ragazzo si accomodò, con poca dell'eleganza che lo distingueva solitamente, su una sedia e appoggiò con noncuranza borsa e calderone sul piano del tavolo che aveva davanti. Dava le spalle alla porta per guardare fuori dalla finestra: era nuvoloso, ma il riverbero del sole era accecante. Così quando sentì lo scatto della porta che si chiudeva dietro di lui e si voltò per vedere chi fosse, gli ci volle qualche secondo per mettere a fuoco la figura.

"Ebbene. Una maganò..." le parole severe e strascicate gli tolsero ogni dubbio:

D: "Papà..." disse disincantato.

"E per di più mezzosangue..." Lucius Malfoy era una di quelle persone che preferivano saltare i convenevoli. Era anche uno di quelli a cui la collera e l'indignazione raramente alteravano il tono della voce...

"Senza contare poi che quel poco di sangue magico che ha nelle vene è quello di rozzi giganti bifolchi..." L'unica nota percepibile era quella del disgusto. Avanzò elegantemente di qualche passo. Draco fissava un punto imprecisato a mezz'altezza, suo padre intanto era arrivato a sedersi di fronte a lui.

D: "Vedo che le notizie corrono veloci..." gli si rivolse sbruffone.

L: "Ti stupisce, forse? Cosa ti aspettavi, sono un membro del Consiglio: tutto quello che accade qui dentro giunge alle mie orecchie. Soprattutto quando si tratta di te." si tolse i guanti di drago neri e insieme al suo bastone da passeggio li ripose di fianco agli oggetti del figlio.

D: "Sei venuto fin qui per dirmi che dovrei lasciar perdere una cotta adolescenziale?"

L: "Non mi sarei di certo scomodato tanto se quella che tu chiami ' cotta adolescenziale ' non mettesse a repentaglio la mia e la tua reputazione...- parlava con una calma esasperante, strascicando le parole, tanto che uno che non fosse  abituato a sentire quella cantilena, sarebbe uscito pazzo dopo pochi minuti, - Che idea si farebbe il resto del Consiglio se scoprisse che, mentre io faccio l'impossibile per dare il ben servito a uno smidollato preside filobabbano e al suo fidato guardacaccia, che non sa nemmeno impugnare una bacchetta, mio figlio intraprende una futile relazioncina con sua nipote? Senza contare i pettegolezzi che prego non abbiamo già cominciato a circolare tra le altre famiglie...dell'alta società..."

D: "Tsé..." Draco sorrise scuotendo la testa al modo in cui suo padre aveva evitato di dire "Famiglie di mangiamorte".

Quello, che si era alzato e, raccolte le sue cose, si stava dirigendo verso l'uscio, gli disse: "Ti invito a smettere di ridere, e iniziare seriamente a pensare al tuo futuro: hai delle grosse responsabilità ad attenderti. Vale veramente la pena di perdere la faccia per una ' cotta adolescenziale '?"

D: "Fosse la mia...è la faccia che mi hai imposto tu..." borbottò tra sé e sé.

Il padre si girò, e se era sorpreso non lo diede certo a vedere: "Prego? Noto un certo accento di ribellione?... Se non prenderai provvedimenti sarò io a farlo. Provvedimenti seri...credimi. Ricorda che per un Malfoy l'onore va prima di tutto." Si chiuse la porta alle spalle.

Così era sempre stato: l'onore era venuto prima della serenità di una famiglia, del futile affetto e delle amicizie di suo figlio. Draco aveva ormai da qualche tempo l'impressione di essere nato e cresciuto apposta per essere la continuazione di suo padre.

Ecco cosa pensava il ragazzo, la testa fra le braccia appoggiate al tavolo.

Sospirò.

Sapeva cosa voleva fare: correre da Phebe, baciarla, stringerla a sé, sentire la sua voce, giocare coi suoi capelli, respirare il suo buon odore...scappare lontano da quella situazione portandosi via l'unica cosa che andava bene.

Sapeva cosa doveva fare: dimenticarla. Quando suo padre diceva  "provvedimenti seri" non scherzava, era un mangiamorte.

Sapeva cosa non poteva fare: raccontare a Phebe tutta la verità. Avrebbe potuto spiegarle a grandi linee la situazione, ma non sufficientemente perché capisse...

Driiiiiiiiiin.

L'intervallo era finito. Draco in un lampo decise. Per prima cosa avrebbe seguito il suo cuore...

 

 

 

Avete visto? Non vi ho fatto aspettare molto stavolta!!! Non abituatevici però!

Prima di tutto volevo dire ad OffSet che se mi recensisci il primo capitolo io credo che tu abbia letto solo quello. E COME PUOI GIUDICARE UNA FF UNA SCEMATA ASSURDA SE LEGGI SOLO LE PRIME RIGHE???? Tra l'altro io credo di aver migliorato molto il mio stile da quando iniziai a scrivere questa storia.

Poi volevo aggiungere:

Ho detto e ripetuto migliaia di volte che i protagonisti sono lei e Draco, le vicissitudini tra lei e il Trio sono parte di un intreccio secondario che serve ad alleggerire la pesantezza della vicenda principale con un po' di allegria e comicità.

Phebe ha il ruolo fondamentale di FAR SCOPRIRE AL PUBBLICO L'ALTRO LATO DI DRACO MALFOY, che è anche lo scopo di questa storia.

Per dimostrarvi che non è una Mary Sue presto farò succedere a Phebe una cosa che farà felice chi la odia (ingiustamente).

Ok, ora ritorno gentile e razionale e dico a Fenix di essere paziente perchè di capitoli ce ne saranno ancora un po'...Ma ne succederanno di cotte e di crude...

Ringrazio tutti per le recensioni sia belle che brutte! Continuate a seguirmi!

_chan_

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 30
*** The mission ***


Muahahahahaaaaaaaaa

Muahahahahaaaaaaaaa.... Oh con questa storia del dibattito "PHEBE é O NO UNA MARY SUE?" la storia ha fatto il record di recensioni....Potrei continuare su questa scia e fare della mia ff la più letta e combattuta del sito, ma siccome sono onesta...

Ok, dai, se proprio tutti siete così convinti di questo fatto cercherò di dare voce ai pensieri di Mary S...ehm...di Phebe...

è che mi sembrava ovvio tutto quello che pensava senza che fosse necessario scriverlo...evidentemente mi sbagliavo...però vi siete dati da soli la mazzata sui maroni visto che questo significa.....   capitoli in piùùùùù muahahahahaaaaaaaaa!!!

 

 

THE MISSION

Angus Mallock stava appoggiato al muro con aria strafottente. Mentre i suoi compagni Serpeverde del primo anno gli sfilavano davanti per raggiungere la loro Casa, il ragazzo non poteva fare a meno di pensare a quanto schifo gli facesse quella gente: tutti ricconi snob con la puzza sotto il naso. Si chiedeva perché mai quel cappellaccio pulcioso avesse deciso di condannarlo a sette anni di inferno in mezzo a gente simile. Odiava quello stupido cappello, odiava i suoi compagni, odiava quella maledetta scuola decrepita. Odiava anche quel ragazzo biondo, dall'aria strafottente quanto la sua, che lo stava puntando. Lo guardò accigliato: che diavolo voleva da lui?

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Draco si guardava intorno alla ricerca di un primino a cui affidare la sua mansione in cambio di denaro. Aveva optato per uno dei 5 nuovi Serpeverde: sicuri di sé tanto da non avere timore di uno studente più grande , ma non abbastanza per osare fregarlo. Sapeva che un ragazzino di un'altra casa non avrebbe accettato di mettersi al suo servizio nemmeno per tutti i galeoni d'oro del mondo, per paura o forse per disprezzo. Sapeva anche che i ricchi più soldi hanno e più vogliono averne. Vagando, il suo sguardo si posò su un bambinetto dall'aria incazzosa con le mani in tasca. Si diresse deciso verso di lui.

D: "Hey." lo salutò con un cenno del mento, come faceva ogni qualvolta dovesse dare sfoggio di tutta la sua spacconeria.

A: "Hey..." rispose quello sullo stesso tono. Ora anche Draco teneva le mani in tasca.

D: "Ti va di guadagnarti qualche galeone?"

Angus lo guardò con sospetto: "Tu non sei Malfoy, quello che se la fa con la babbana?"

A Draco sfuggì una risatina. Quel ragazzetto bastardo...Un vero Serpeverde!..." Sì...Vedo che la mia fama mi precede."

A: "Quanti galeoni?"

Draco estrasse dalla tasca un sacchetto di velluto verde. Glielo lanciò addosso. Angus fu veloce a tirare fuori una mano e ad afferrarlo prima che cadesse. Diede un colpo di reni e si stacco dal muro; il sacchetto era abbastanza pesante: slacciò il cordino che lo teneva chiuso e contò mentalmente le monete al suo interno.

A: "Cosa dovrei fare?" chiese diffidente vedendosi offrire una tale cifra.

Il biondo si guardò intorno e gli fece segno di seguirlo in un luogo più appartato. Una volta che si furono rifugiati in un corridoio deserto, iniziò a spiegare:

"Bene...Hai presente la babbana di cui parlavi prima?"

Angus annuì facendo ondeggiare i suoi capelli rosso rubino quasi innaturale, che di certo insieme alla sua bastardaggine avevano già fatto perdere la testa a più di qualche ragazzina.

D: "Dovrai consegnarle questa...- disse prendendo da una tasca nella fodera del soprabito una busta da lettere, - diciamo entro stasera, e senza farti vedere da nessuno."

A: "Tutto qui? Mi dai così tanti soldi per una stupidata simile?"

L'altro fece spallucce: "Posso sempre chiedere a qualcun'altro!"

A: "Ok, come vuoi: lo farò...Pagamento anticipato?"

D: "Sì... Ma fa' attenzione: se tenterai di aprirla, o di disfartene e tenerti i soldi senza compiere il tuo dovere...io lo saprò. A tuo rischio e pericolo." Girò i tacchi e lasciò Angus Mallock alla sua commissione.

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Phebe sedeva su una panca di pietra sotto un'enorme quercia. Il cielo minacciava pioggia e lei stava ancora lì a leggere con poco entusiasmo un libro di letteratura inglese. Aveva alzato lo sguardo dalle pagine quando aveva sentito dei passi sull'erba umida: un ragazzo dai capelli quasi violacei le si era seduto accanto con un ghigno beffardo. Dimostrava la sua età, ma quando sentì la sua voce da bambino desistette da quell'ipotesi. Phebe lo guardò con aria interrogativa.

A: "Disturbo?". Phebe aveva l'impressione che anche se gli avesse detto di sì, quello sarebbe rimasto, perciò scosse la testa.

"Bene...-riprese il tipo, - Che leggi? Roba babbana?"

P: "Potrei sapere chi sei?" chiese un po' acida.

A: "A che scopo? Tanto non ci rivolgeremo mai più la parola!" A questo punto lei era davvero perplessa. "Perdonami, posso?- le chiese Angus indicando con la testa il volume che lei teneva in grembo. Per precauzione, Phebe fece una piega all'angolo della pagina che stava studiando, e glielo porse. Lui prese a sfogliarlo.

A: "Ecco una cosa che odio di voi babbani: le copertine di carta...Così i libri si rovinano subito." Detto questo aveva preso una busta da sotto la divisa e l'aveva fatta scivolare tra le pagine del libro, prima di chiuderlo e restituirlo a Phebe:"Farai meglio a non farti vedere da nessuno, mentre lo leggi." Si alzò e, come era venuto, se ne andò.

Phebe intuì che l'ultima frase non alludeva al libro. Aspettò qualche minuto prima di alzarsi anche lei e dirigersi, divorata dalla curiosità, verso il dormitorio degli ospiti.

Silente le aveva offerto, in via del tutto eccezionale, una spaziosa camera singola dotata di ogni genere di comodità, ma suo zio aveva detto che con un evaso che si aggirava intorno al castello, avrebbe preferito se la sua unica nipotina fosse stata il più possibile abilitata a fuggire. Così il preside l'aveva sistemata in una delle camerata dove sporadicamente alloggiavano gli studenti esterni giunti ad Hogwarts per svolgere esami o importanti tornei.

Sedeva sul letto con la lettera tra le mani. Era di carta spessa, venata ed ingiallita ad arte, ed era chiusa con un sigillo di cera. Fece un profondo respiro e si voltò a guardare la rosa bianca nel vasetto di vetro sul comodino: iniziava già a sfiorire, alcuni petali giacevano già ai suoi piedi sul piano di metallo. Pensò che avrebbe voluto farle un incantesimo per non farla appassire mai...

Si decise ad aprire la lettera: fece saltare il sigillo con un'unghia e la aprì. Dentro c'era piegato un foglio della stessa carta. Lo sfilò dalla busta e lo dispiegò. Sopra, poche semplici righe:

"Vieni alla stanza delle necessità giovedì sera dopo cena. Ho bisogno di vederti, e dobbiamo parlare. Prego che tu non sia arrabbiata con me per come ti ho trattata ieri pomeriggio...Avevo dei buoni motivi per farlo. Se lo sei ti capisco, e spero che potremo chiarirci. Non cercarmi prima del nostro appuntamento.

Ti amo,             

               Draco "     

Non appena Phebe ebbe finito di leggerlo, il messaggio saltò via e insieme alla busta si sgretolò in mille coriandoli che svanirono in una nuvola di fumo verde.

Sentiva il cuore scoppiarle di gioia, una sensazione di immenso calore le pervase il corpo...Quel "ti amo" secco e sincero riecheggiava ancora sussurrato nella sua mente. Aveva di colpo spazzato via tutta la tristezza e i dubbi dal suo cuore.

Non poté fare a meno di sorridere. Voleva correre da Hermione e farsi accompagnare per vedere dove fosse questa stanza delle necessità, ma poi si ricordò di come fosse impossibile scollarla dai libri fino all'ora di cena. Sarebbe sicuramente morta, prima di giovedì sera!

 

Per la cronaca, non credo che risponderò più alle recensioni a fine capitolo, se volete che lo faccia basta scrivermelo alla fine del commento e io vi manderò una mail...sempre se non vi dichiarate anonimi.

Un'altra cosa: ribadisco che non sono , non ero e non sarò mai arrabbiata con chi mi da dei giudizi negativi (fondati), ma ho cercato, come farebbe chiunque, e cercherò sempre di difendermi, mi sembra normale...

VI VOGGLIO BBèNE !!!!                                                                                     _chan_

 

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Capitolo 31
*** Amicizie tese ***


CIAO

CIAO....SONO ARRABBIATISSIMA PERCHE' AVEVO GIA' BATTUTO 4 PAGINE DI QUESTO CAPITOLO QUANDO IL COMPUTER MI SI E' RIAVVIATO PER "UN ERRORE GRAVE" ! UFFAAAAA ERA DALLE 3 CHE SCRIVEVO E ORA SONO QUASI LE 6!!!!!!!!!!!!!!!!!!!CHE RABBIA!!!!! DOPO AVERVI FATTO ASPETTARE TANTO TEMPO VOLEVO COMPENSARVI UN CAPITOLO BELLO LUNGO, MI MANCAVA SOLO MEZZA PAGINA!!!!!!!!!é_è ADESSO SIATE BUONI E ACCONTENTATEVI DI QUESTO PERCHE' POTREI USCIRE DAL PC E PICCHIARVI!

AMICIZIE TESE

"Hermione!Hermione!" chiamò Phebe mentre questa saliva una rampa di scale che l'avrebbe portata davanti al quadro della Signora Grassa. Phebe aspettò che la sua si muovesse per permetterle di raggiungerla. Hermione si era voltata facendo ondeggiare i riccioli castani, poi era salita fino al pianerottolo per evitare che la scalinata la portasse altrove. Finalmente l'altra riuscì a raggiungerla e aveva un po' di fiatone:

"Ero al tavolo dei Corvonero e ti ho tenuta d'occhio tutta la serata...ma mi sono distratta un attimo e tu sei sparita!"

H: "Che succede?"

P:"Puoi mostrarmi la strada per la Stanza delle Necessità?". 

Hermione corrugò le sopracciglia: "Veramente avevo intenzione di studiare, adesso...ho un sacco di cose da fare, ancora..."

P:"Oh...-mormorò delusa-...capisco..."

H: "Scusami..." cercò di giustificarsi.

P:" No, non fa niente...chiederò a qualcun'altro" la tranquillizzò recuperando il sorriso. 

In quel momento sopraggiunse Harry, ma appena vide Phebe abbassò lo sguardo e serrò le mascelle tanto forte da far stridere i denti. Superò le ragazze senza proferire saluto, disse la parola d'ordine e sparì nel buco prima ancora che fosse aperto del tutto. Hermione riportò lo sguardo su Phebe: anche lei non sorrideva più...

H:"E' successo qualcosa di cui non sono al corrente?"

P: "Diciamo che ora io sono troppo felice e tu troppo occupata per parlarne..."

"UUUUUH! PENE D'AMORE....LE MIE PREFERITE!" esclamò la Signora Grassa, richiudendosi sull'apertura.

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Harry entrò come una furia nel dormitorio, spaventando tutti i presenti, e si buttò all'indietro sprofondando nel letto. Ron aveva lasciato la partita di scacchi indetta sul letto di Seamus lasciando il posto a Dean per andare dall'amico: si sedette di fianco a lui:

"Ehm...non per fare l'impiccione ma...è tutto il giorno che sei nervoso:che ti succede?"

H: "Niente..."

Ron sbuffò e alzandosi chiuse le tende del baldacchino per poi infilarcisi dentro e sedersi a gambe incrociate di fronte all'amico. Attese.

H: "E va bene....c'è che il mio primo bacio è stato uno schifo!"sibilò stizzito.

Ron lo guardò stupito: "Chi hai baciato?"

H: "Phebe..."

R: "Ma...uno schifo in che senso? Cioè tipo non sapevi come fare o tipo le hai sbavato addosso?"

H: "Macché....Mi ha dato uno schiaffo...."

R: "Oh...Be'...se ti può consolare anch'io ho ricevuto uno schiaffo ieri sera, da Hermione...credo. Insomma non mi ricordo molto bene quello che è successo, solo che cercavo Phebe e quando l'ho trovata era con Hermione e mi hanno fatto provare quella roba, poi buio totale fino a quando mi sono ritrovato in un corridoio un piano più sotto con Herm, e mi bruciava una guancia....lei ha detto che ero svenuto e mi ha schiaffeggiato x farmi rinvenire...ma veramente se fa quell'effetto non fumerò mai più nien..."

H: "Al diavolo Ron! Io ti parlo dei miei problemi e tu invece di aiutarmi mi racconti le tue idiozie?"

Ron boccheggiò scioccato alcuni istanti, prima di rispondere con un filo di voce:

"I...idiozie?!Harry....pensi che tu sia l'unico ad avere dei casini? O che siano più gravi di quelli altrui perché tu sei il bambino sopravvissuto?!". Harry si rese conto di quanto era stato egoista e tentò di rimediare: "Ron..."

R: "No, niente Ron...Questa non è una cosa che si risolve con delle semplici scuse e basta!- si alzò dal letto aprendo la tenda di velluto rosso scuro e consumato,-Sai, adesso che mi ci fai pensare:nei fumetti babbani che mi porta ogni tanto mio padre ho notato una cosa: gli eroi non li fanno mai egocentrici come sono nella realtà!" . Uscì sbattendo leggermente la fragile porta di legno della camera. Harry vide allora le espressioni esterrefatte dei due sull'altro letto: ovviamente avevano sentito ogni parola!

 

 

_chan_

 

 

 

 

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Capitolo 32
*** Amicizie tese 2 ***


AMICIZIE TESE 2

Ciao! sono tornata! Ecco il nuovo capitolo, perdonatemi se è un po' corto (come al solito!) ma non ho molto tempo....spero di pubblicarne almeno un'altro durante questa settimana di vacanza... Godetevelo!

 

 

AMICIZIE TESE 2

Hermione vide Ron attraversare spedito la Sala Comune e uscire attraverso l'apertura, e capì al volo cos'era successo: non era il primo e certo non sarebbe stato l'ultimo litigio tra lui ed Harry. Ormai aveva imparato che il rosso perdeva le staffe solo per tre motivi:

-Se gli si toccavano gli affetti;

-Se Grattastinchi dava noie a Crosta;

-Se il suo migliore amico in situazioni di nervosismo mostrava ampie manie di protagonismo.

Chiuse il libro aperto pochi secondi prima e, rassegnata, si diresse verso la scala a chiocciola e salì fino al dormitorio dei maschi.

"Harry? Possiamo parlare un secondo?" chiese senza troppi preamboli.

Nessuna risposta. Lei esasperata si rivolse agli altri: "Ragazzi, sareste così gentili..." Senza lasciarle finire la frase, Seamus e Dean, consapevoli della disperata necessità di uno strizzacervelli per l'amico, si alzarono recuperando la scacchiera. Uscendo, Dean sospirò all'altro: "Povera Herm..."

S: "Già...a 13 anni le tocca già fare da mamma a quei 2 bambinoni..." si chiusero la porta dietro.

Hermione si avvicinò al letto di Harry: "Be'? Che vi siete detti stavolta?"

Silenzio di tomba.

Lei sbuffò, scostando completamente le tende e sedendosi di fianco a lui: "Vorrei farti presente che sto sprecando del tempo prezioso per stare dietro alle tue paranoie..."

Ancora nulla.

"Fammi indovinare allora...Si tratta di Phebe?"

Harry storse il naso e lei capì di aver fatto centro: "Avete litigato per lei?" chiese tentando di nascondere il tuffo al cuore.

"No...- si sciolse Harry finalmente- ...Phebe è il mio problema: stavo parlando con Ron dei casini che ho avuto con lei ultimamente e lui mi ha interrotto per parlare degli affari suoi...Scusa, ma che mi chiede a fare cos'ho che non va se poi non gli interessa? Glielo ho fatto notare e lui è schizzato!"

He: "Harry...conosco abbastanza bene entrambi per poter intuire cos'è successo:eri troppo occupato a lamentarti che ti seccava enormemente che Ron ti parlasse dei suoi, di problemi. Magari lo ha fatto perché tu ti distraessi, o per dimostrarti che certe situazioni ce le hanno tutti..."

Ha: "Sì, come no! Difendi pure il tuo Principe Azzurro! Cazzo, vi sembra facile restare calmi con un assassino pazzo che vuole la mia testa?" stava pressochè urlando, mentre Herm gli si rivolse con voce ferma:

"Forse non è facile, come dici tu, ma non puoi sempre nasconderti dietro la tua gloria e giustificarti con il suo peso ogni volta che fai qualcosa di sbagliato."Lo fissò severa. Harry non aveva risposte, e non riuscendo a sostenere quello sguardo, abbassò gli occhi. A quel punto Hermione si alzò e tranquilla tornò ai suoi studi.

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Phebe vagava per i corridoi, ancora discretamente affollati, alla ricerca di qualcuno che conoscesse in grado di accompagnarla verso la Stanza delle Necessità. Mentre si guardava intorno qualcuno le venne addosso, mormorando uno "scusa" di circostanza. 

"Ron!Ciao!" quello si voltò, e accorgendosi a chi era andato addosso, scrollò le spalle: 

"Senti, per ora hai già fatto abbastanza danni. Lasciameli sistemare, prima di crearne altri!" e se ne andò. 

Era visibilmente infuriato. 

"Wow..." pensò Phebe tra sé e sé "dei nuovi amici che mi sono fatta qui, già due non vogliono più vedermi..."

Poi focalizzò una testa dai lucenti capelli neri dietro la quale stava un ragazzo alto e molto carino: "Cho! Cedric!" li chiamò. La ragazza si girò e insieme le sorrisero: "Ciao Phebe!"

Cho:"Dov'eri finita? Dopo cena sei scappata via!"

P: "Sì, cercavo una persona...Ti posso chiedere un favore?"

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Capitolo 33
*** Quando la luce si spegne ***


Ecchime

Ecchime! So di aver promesso che avrei aggiornato entro la scorsa settimana...ma sono stata molto mondana ultimamente. Ma che importa ora sono qui....Ho notato che questa storia non ha più molto successo, date le poche recensioni riscosse...

Ah, il titolo di questo capitolo è totalmente metaforico, non è un'allusione a qualcosa di poco casto, anche perché questo passo del racconto è abbastanza triste... buona lettura...

 

 

QUANDO LA LUCE SI SPEGNE

Giovedì sera. Phebe si era preparata meticolosamente per l'appuntamento con Draco. Ad essere sinceri, si sentiva un po' nervosa: impaziente, certo, di incontrare il ragazzo, che non aveva visto negli ultimi, interminabili quattro giorni; eppure non riusciva ad immaginare per quale motivo dovesse parlarle così in segreto, come a nascondersi da qualcuno... Ricordava come se ne era andato via all'improvviso, l'ultima volta: totalmente sconvolto... Voleva essere ottimista, ma non poteva scacciare quell'ansia insisente...

Trasse un lungo respiro, guardandosi un'ultima volta allo specchio, poi spense la luce del bagno. Raggiunse la sponda del letto alla quale era appoggiato il maglione che indossò; con le mani estrasse i lunghi capelli gettandoli indietro, prima di lasciare il dormitorio, silenzioso e vuoto.

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Draco camminava su e giù, davanti a un fuoco acceso, passandosi nervosamente le mani tra i capelli.. Sospirò, si fermò, poi andò verso il caminetto, si appoggiò al ripiano di marmo con un avambraccio, la fronte su questo, l'altra mano in tasca, leggermente chino per osservare le fiamme. Ma neanche quella luce scoppiettante e il piacevole tepore sul volto riuscivano a distoglierlo dall'amarezza dei suoi pensieri.

Sarebbe stata la prima persona a cui l'avrebbe detto. Nemmeno coi suoi compagni Serpeverde, seppur perfettamente consapevoli e complici, ne parlava mai. Ma Phebe come l'avrebbe presa? Il suo era un segreto terribile, eppure la riteneva capace di comprenderlo, e accettarlo, per quanto potesse essere difficile...in nome del sentimento che li legava...lei era la sua luce: non l'avrebbe abbandonato ora.

Il rumore della porta che si chiudeva lo riscosse. Si girò di scatto ...eccola...

P: "Hey..." esordì la ragazza, incerta. Mosse qualche passo verso il divano che li divideva, lentamente.

D: "Hey..." le fece eco lui, dolcemente ma con voce roca. Tese una mano verso di lei, che più convinta si avvicinò per afferrarla. Allora lui prese anche l'altra, e se le portò entrambi dietro la schiena, avvicinando il suo viso a quello di lei, i nasi che si sfioravano. In silenzio le accarezzò le gote , e per qualche istante, di quelli interminabili, rimasero così. Lui sorrise mestamente, prima di chiudere gli occhi, e posare le labbra sulle sue. Nello stesso istante in cui si toccarono realizzò quanto male fosse stato tutto quel tempo in sua assenza. Lei andò ad intrecciare le dita dietro la sua nuca, tra i capelli lambiti d'oro dalla luce tremula del fuoco, e lui la cinse ai fianchi, stringendola fortissimo, quasi volesse fonderla a sé, perché non si staccasse più...Approfondì dolcemente il bacio, senza fretta: gli era mancato il suo sapore...

Non riusciva a lasciarla, ogni secondo che la sentiva così vicina la voleva ancora di più. Di malavoglia si staccò dalla sua bocca. Trasse un'altro sospiro. Lei gli prese delicatamente il viso tra le mani, e gli sussurrò: "Qual'è il problema?" . Lo guardò negli occhi...erano tristi...lo erano sempre stati, velati da una malinconia persistente...Chissà per quale motivo, poi. Però stasera il suo sguardo era ancora più cupo, pensieroso...disperato...

D: "...é...difficile. Non saprei da dove cominciare."

Phebe, comprensiva, lo prese per mano e lo accompagnò a sedersi accanto a sé, sul sofà, rigorosamente rivestito di velluto verde scuro: "Non c'è fretta...ma mi preoccupi...sei così triste...", intanto gliela teneva stretta ancora, quella mano.

Lei voleva tante risposte, risposte urgenti...ma non voleva forzarlo...allora provò a rompere il ghiaccio: "Per caso c'entra...con quello che mi hai detto l'ultima volta?...Sul fatto che io non ho poteri magici e ...che per questo non puoi stare con me e tutto il resto?"

L'ennesimo sospiro:

"...Se ne avessi il coraggio me ne andrei all'istante il più possibile lontano da qui...portandomi solo te...ma ci sono cose...enormemente più grandi di me, al quale vorrei sottrarmi con tutte le mie forze...ma io sono un vigliacco, sai? Niente a che vedere con quello per cui mi spaccio di essere... e il bello è che io ci credevo, in quelle cose...ma è servito che arrivassi tu, per rendermi conto che in effetti ero stato condizionato solo dalle persone con cui volevo fare bella figura...Ma cosa posso farci? " la voce iniziò a tremargli. Phebe lo abbracciò stretto, lui abbandonò la testa sulla sua spalla: Poteva sentire le sue ciglia, imperlate di fredde lacrime, sfiorargli il collo. "Sono nato e cresciuto- continuò - per essere l'ombra di mio padre, la sua continuazione- ripetendo le parole che troppe volte aveva pensato, nel bene e poi nel male-...Non sono altro che il suo erede...ma mi vuole trasmettere qualcosa che per me è solo un fardello pesante...troppo pesante... e non posso oppormi...stupido vigliacco che sono!Non sarei in grado di affrontarne le conseguenze..."

P: "Draco..." lui alzò la testa. "Tu non sei affatto un vigliacco!...Ti serve solo il tempo di trovare la soluzione migliore...Ma non ti capisco...di cosa parli? Cos'è questo fardello di cui parli? Cosa può esserci di così grave da non poter rimediare...e cosa c'entra tuo padre?"

D: "Oh...Phebe...- tentò di ingoiare il rancore che gli era salito alla gola, e gli impediva di respirare-..............il mio destino è....io...............sono un Mangiamorte!..." esplose alla fine. Rimase lì, così, in attesa di qualche reazione...

Ma lei lo guardava con gli occhi sbarrati...Improvvisamente, senza che lo volesse, una lacrima scese a rigarle la guancia, poi subito un'altra, e un'altra ancora, senza che nessuna espressione mutasse i suoi lineamenti. Draco si sentì morire:

"Phebe..."

Lei distolse lo sguardo, e si lasciò sfuggire un singhiozzo, sommesso. Smarrita, si guardò attorno, senza motivo, poi si alzò: ".....Capisco........-disse con un filo di voce-...perdonami..........."

Draco la vide andarsene in fretta, chiudendosi dietro la porta. In quell'attimo la sua mente ricadde nel buio più totale.

Si lasciò andare... Non doveva più fare l'uomo...pianse senza fare rumore, lasciando che le lacrime lo inondassero riflettendo i barlumi del fuoco, che andava lentamente spegnendosi sulle sue braci, adagiato sul divano...pianse così tanto, e così a lungo, da perdere i sensi....

 

 

 

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Capitolo 34
*** Hermione ha sempre ragione ***


HERMIONE HA SEMPRE RAGIONE

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HERMIONE HA SEMPRE RAGIONE

Era il secondo giorno che Harry e Ron non si parlavano. Era anche la sera precedente al fatidico compito di Pozioni (tutti i compiti di Pozioni erano fatidici!) e Piton era stato particolarmente bastardo: avrebbe chiesto la composizione di 25 pozioni e 25 antidoti compresi alcuni dell'anno precedente, il tutto nel tempo limite di 1 ora.

Harry era seduto al tavolo rotondo nell'angolo della Sala Comune affollata ma abbastanza silenziosa, ed Hermione di fronte a lui. Ron invece si era dissociato andandosi a sedere sul divano bordeaux davanti al caminetto spento. Da un paio di minuti il moro aveva preso a sfogliare le pagine con più veemenza, sbuffando di tanto in tanto. Aveva guardato con aria seccata in direzione dell'altro un paio di volte, e la ragazza se ne era accorta. Non riuscendo a concentrarsi per il baccano che faceva, lo stava fissando con aria infastidita: "Hai finito?!"gli chiese calma ma con un tono ben chiaro.

"Che c'è???" sibilò lui. Hermione scosse la testa: "Stai facendo innervosire anche me con questo atteggiamento- parlava concitatamente ma a voce non troppo alta, per evitare che qualcuno di indesiderato si facesse gli affari loro- continui a controllare quello che fa! Non potresti semplicemente andarci a parlare così risolvete le vostre faccende e possiamo studiare in santa pace?"

"Non lo sto controllando!" si difese lui, chino sulle pagine. Hermione alzò un sopracciglio."e poi...non abbiamo proprio niente da dirci!". Hermione a quelle parole scrollò le spalle e appoggiò pesantemente la fronte alle pagine del suo libro: "Ti prego Harry...- rialzò gli occhi grandi e severi sui suoi- metti da parte l'orgoglio. Pensa al compito: non riuscirai mai a prepararti decentemente in queste condizioni!"

Improvvisamente Harry ebbe una visione: l'immagine di una ghigliottina dalla lama sporca di sangue: il suo corpo esanime sdraiato dietro di essa, e il professor Piton che con un ghigno soddisfatto faceva penzolare la sua testa tenendola per i capelli. Con decisione si riscosse da quel raccapricciante pensiero, e si alzò alla volta del divano.

Ron aveva seguito le sue mosse con la coda dell'occhio, ma fece finta di niente finché questo non gli si parò davanti:

"Possiamo parlare?" chiese coinciso, stringendosi nelle spalle. Ron asserì sedendosi più composto, così Harry si accomodò sul bracciolo della poltrona lì davanti: "mmm...-cercò le parole adatte- ...ecco, volevo chiederti scusa per come ti ho trattato l'altro giorno, sono stato... uno stronzo...."

A quelle parole il rosso si rilassò: "e va bene...scuse accettate...sono stato anch'io un po' idiota..." disse senza guardarlo.

Il moro sorrise sollevato, in fondo era bastato davvero poco. "Allora, la vogliamo prendere questa sufficienza in Pozioni?". Ron ricambiò il sorriso, alzandosi per raggiungere il tavolo coi suoi libri. Nel farlo, rivolse un timido sorriso di gratitudine ad Hermione.

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Quando Draco si svegliò, era già mattina inoltrata. Il cielo era plumbeo fuori dalla finestra, e nella Stanza delle Necessità faceva freddo. La prima cosa che vide fu il camino, ormai spento, e i tizzoni completamente inceneriti. Questa immagine rievocò immediatamente il ricordo di ciò che era successo la sera prima, proprio lì. Lo colse una fortissima emicrania. Si portò una mano alla fronte, e mentre cercava di riprendere la cognizione del tempo, gli venne in mente un'altra cosa: "Oh, cazzo!...-mormorò- ...il compito di Pozioni!" si alzò di scatto, ma la testa gli girava terribilmente, e quasi ricadde. Facendosi forza e reggendosi a qualsiasi appiglio trovasse, iniziò il lungo cammino verso l'infermeria, che per sua sfortuna si trovava dall'altra parte della scuola, sperando di trovare qualcuno per i corridoi che potesse aiutarlo.

 Ma a quell'ora tutti erano nelle aule e i corridoi erano deserti, e quando, nello sconforto più totale, arrivò a destinazione, stava peggio di prima per l'enorme e prolungato sforzo.

 Si appoggiò allo stipite della porta. "Ragazzo mio, che faccia stropicciata!" esclamò Madama Chips, abbandonando lo straccio sul comodino di metallo che stava pulendo per soccorrerlo. Lo scortò fino al letto più vicino, dove lui si lasciò cadere, perdendo nuovamente i sensi.

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Capitolo 35
*** Riappacificazione ***


No

No, mi dispiace, le cose prenderanno una piega che a molti non piacerà...ma che ci volete fare, lo sapete che a me non piacciono i finali tutti rose e fiori! Ma ho detto solo "finali"....hehe..

Ringrazio StoryGirl per l'entusiasmo col quale mi fa da beta! E mi raccomando, recensite!

acbd

RIAPPACIFICAZIONE

Il suono di una campanella riecheggiò tra le mura di pietra. Pochi secondi e nei corridoi di tutto il castello le porte si aprirono, gli studenti che a frotte ripopolavano l'ambiente dapprima silenzioso.

Ronald Weasley uscì dall'aula di Pozioni col nodo della cravatta rosso-oro allentato, i capelli spettinati e un'espressione sconvolta in viso. Lo seguiva un Harry Potter in condizioni simili.

"Che fine ha fatto Hermione?" chiese il moro mettendogli una mano sulla spalla, ma l'altro scosse la testa ignaro. Allora Harry si voltò indietro per controllare meglio se la ragazza fosse ancora in classe. Quando, non scorgendola, ritornò a guardare davanti a sé, le sue iridi incontrarono quelle di Phebe. Apparsagli davanti all'improvviso, sarebbe volentieri passato oltre facendo finta di non vederla. Ma non riusciva a non guardare quegli occhi tristi senza chiedersi perché mai fossero così.

"Harry..." lo chiamò con un filo di voce, roco e supplichevole. Poi, senza più riuscire a trattenersi, scoppiò in singhiozzi. Gli si avvicinò, sperando con tutto il cuore di non essere respinta L'ostinata durezza abbandonò il volto del ragazzo, lasciando posto a un sentimento di protezione che si era sforzato, vanamente, di non provare mai più per lei. Cercando comunque di mantenere un minimo distacco psicologico, le avvolse le spalle con un braccio: "Cos'è successo?"

"Avevi ragione...- rispose lei tra le lacrime, senza alzare la testa appoggiata al petto di lui- ...Scusami per non averti creduto..."

Harry  cercò Ron, che si era fatto bonariamente da parte e li osservava taciturno, poi si concesse qualche secondo per comprendere quelle parole : "Parli di Malfoy, vero?"chiese tranquillo. La ragazza annuì. Allora le sollevò il viso, togliendole con cura le ciocche bagnate di lacrime dalle guance : "Ti ha fatto del male?", lei scosse la testa. "Va bene, piccola...-la strinse a sé, mandando al diavolo il distacco psicologico,- Questo è l'importante, il resto dimenticalo..."

acbd

Il biondo aprì a fatica gli occhi. La corsia era luminosa, fin troppo per lui che era stato nel buio fino a un secondo prima. Aveva perso nuovamente la condizione del tempo. Si alzò a sedere sul letto. "Buon giorno!" esordì allegra e un po' sarcastica Madama Chips, mentre sistemava le lenzuola del letto di fronte. Purtroppo l'umore del Serpeverde non era altrettanto alle stelle: "Che ore sono?" chiese acido, suo malgrado.

"Le 5 e 30 del pomeriggio. Sei arrivato qui circa sei ore fa, sei svenuto, sei rinvenuto, ti sei addormentato...Nemmeno il tempo di spiegarmi cosa ti è successo!"

"Avrò studiato troppo...- azzardò Draco creandosi un alibi- ...Sono stato parecchio sotto stress negli ultimi giorni..." doveva essere bravo a mentire, perché Madama Chips non obiettò nulla, ritenendo il tutto una possibile causa del drastico calo di zuccheri che aveva colto il ragazzo.

"Ho ricevuto delle visite?"

"Sì...è venuto il professor Piton dopo la fine delle lezioni, che poi ha mandato 2 ragazzoni a portarti la tua roba."

Draco si guardò intorno, sconsolato. Dall'altra parte della stanza una Tassorosso più piccola di lui, in convalescenza, aveva un capannello di compagni attorno venuti a portarle regalini e biglietti augurali. Patetici, pensò, ma pur sempre amici...

"Ah!-continuò l'infermiera- è venuta anche una ragazza, piccolina, coi capelli scuri...-

Il biondo si girò di scatto, rianimato, in attesa di maggiori informazioni...che fosse Phebe?... -..ha portato quello. " Madama Chips indicò il comodino di fianco a Draco. Lui si voltò a guardare in quella direzione: sul piano metallico troneggiava un cartoncino verde, piegato in due e chiuso da un nastro argentato. Lo afferrò senza troppi complimenti: sul frontespizio non c'era alcuna scritta, così trafficò con il cordino fino a riuscire a liberarsene. Il biglietto era vergato da una scrittura che conosceva fin troppo bene. Scrollò le spalle:

Ma che ti è successo?

Ci hai fatti preoccupare...

Guarisci presto!

 

Pansy

acbd

 

   "-.-   Sì, sì, lo so...è inammissibile...ma siate un po' pazienti! Ah mi raccomando StoryGirl, una bella recensione di quelle lunghe lunghe è proprio quello che mi ci vuole per tirarmi su il morale! E voi altri....perché non mi dite cosa pensate ...... é_è

 

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Capitolo 36
*** Cos'è successo ***


COS

COS'è SUCCESSO

"Cosa le è successo?" chiese Hermione servendosi delle patate.

R:"Non lo so, ma c'entra con Malfoy; non ne ha parlato con me, comunque...Harry?"

Ha: "...ha scoperto una cosa sulla sua famiglia che l'ha...be'...sconvolta."

He: "Oh...intendi quella cosa?"

Harry annuì con lo sguardo basso sul suo piatto.

"Che rabbia" sibilò il rosso. "Tutti sanno ma nessuno può far niente..."

"In realtà- puntualizzò Hermione- sono solo sospetti e voci che girano...Non c'è nessuna prova schiacciante..."

R: "Ma fammi il piacere! Di che prove c'è bisogno?"

La ragazza si zittì, mortificata.

"Allora, che si fa con Phebe?- proseguì Harry, ancora preso dalle sue preoccupazioni - Non è scesa nemmeno per mangiare..." Controllò per l'ennesima volta lungo tutto il suo tavolo, e l'angolo dei Corvonero dove lei ogni tanto andava a sedersi.

"Perché non provi a parlarci tu, Herm?" propose Ron a bocca piena.

Ha: "Già...magari con te si sfoga..."

Hermione sospirò, giocherellando con la forchetta: "Come al solito tocca a me risolvere la situazione!"

"Grazie!" sorrise di rimando Harry, certo che fosse un assenso.

 

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Phebe sedeva sul muricciolo che, tra una colonna e l'altra di un alto porticato dava su uno spiazzo di erba rigogliosa e curata, di un verde brillante e continuo, senza che si interrompesse nel colore di alcun fiore. Nel mezzo del piccolo giardino si ergeva un bell'albero, di medie dimensioni, le cui foglie ingiallite giacevano in parte al suolo sottostante. Phebe non sapeva dire che specie di pianta fosse: ricordava soltanto che, seduta là sotto, un paio di settimane addietro, aveva conosciuto Draco. I suoi occhi erano socchiusi al riverbero del sole dietro le nuvole metalliche.

"Hey, Phebe..." La ragazza sussultò. Hermione era in piedi dietro di lei.

"Ciao" rispose fievolmente. La maga le si sedette affianco.

"Che succede?"

Phebe alzò le spalle. Non in un gesto di chiusura, stava solo pensando da dove cominciare. Dopo alcuni istanti fu Hermione a incoraggiarla a continuare: "So che c'entra Draco...In realtà ho sentito qualcosa...Ma preferirei sentire la tua versione...Se ne hai voglia. Sfogarti ti farà bene..."

Aspett ancora alcuni istanti, poi:"Non è giusto, Hermione...." esordì, con un filo di voce.

"Cosa?"

"Il destino...Prima il fatto di essere diversa...e poi perdere una persona speciale a causa di questo..." guardava avanti a sé, mentre parlava.

L'altra tirò un profondo respiro: "Sai bene quello che penso di lui...Per quanti sforzi possa fare non riuscirò mai a trovarci niente di buono in quel ragazzo...Ma per un istante farò finta che non si tratti del Draco Malfoy che conosco io..."

"Che conosci tu?!" la interruppe allora Phebe, con voce roca. "Non credo affatto che tu lo conosca...Lui aveva bisogno di me!...Non mi ha ripudiato per le mie condizioni, come un qualsiasi ragazzo come lui avrebbe fatto...Aveva bisogno di me...Ma io non posso dargli l'aiuto che cerca..."

"Non...non ti capisco Phebe..."

"Lui non vuole essere ciò che è...ma io non so che fare...Non posso nemmeno stargli accanto!" una lacrima scappò traditrice dai suoi occhi.

"Perché?" insistette Hermione.

"Non so se posso dirtelo..."

"Non sei obbligata... Però di me ti puoi fidare, lo sai."

Phebe sospirò: "I miei genitori...Non sono in luna di miele come vi ho raccontato quando arrivai qui: mia madre...è nei servizi segreti inglesi...mio padre è uno degli agganci che i babbani hanno col Ministero della Magia. Lavorano al caso di Black...E adesso che la situazione è così critica mi hanno affidato a mio zio per potersi dedicare completamente al lavoro.."

"Ma perché così vicina al pericolo? Sanno tutti che è la testa di Harry quella che vuole!" esclamò contrariata la maga.

"Per via di Silente...si fidano ciecamente di lui...Ad ogni modo, tutto questo adesso non c'entra...Il fatto è che i miei genitori normalmente danno la caccia...alle persone come il padre di Draco...capisci? Capisci perché non posso stare con lui, adesso?"

Sì. Hermione capiva perfettamente. I pezzi del puzzle lentamente si componevano. Rimasero in silenzio alcuni secondi...

"Mi dispiace per te, Phebe...davvero. L'unico rimedio ora è il tempo...e la lontananza.- le cinse le spalle con un braccio- Quando partirai ti lascerai tutto alle spalle: tornerai nella tua scuola piena zeppa di amici e di ragazzi carini, e dimenticherai quello che è successo...Oh, ovviamente non ti dimenticherai di me, Ron ed Harry, vero?"

Phebe scosse la testa, abbozzando un sorriso. Una parte di lei non voleva affatto dimenticare quel ragazzo meraviglioso...ma l'altra, quella razionale, le urlava quanto fosse necessario.

"Dai, vieni!- la distrasse l'amica - facciamo un salto nelle cucine, non hai nemmeno pranzato!"

 

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Capitolo 37
*** How he feels ***


HOW HE FEELS

Non so cosa mi sia preso, ma mi piaceva il titolo in inglese. Non vedo l'ora di finire questa storia, perché ormai non la calcola più nessuno. Ma mi sono ripromessa di andare fino infondo, tanto manca poco, un paio di capitoli, credo. Ringrazio infinitamente lily_ai l'unica che ha recensito questo capitolo, sperando che la mia storia recuperi un po' di fama col seguito...

 

HOW HE FEELS

 

Draco, quel pomeriggio, lasciò definitivamente l'infermeria. Non appena arrivato nella sua Sala Comune, riuscì a schivare le domande di tutti i curiosi. Quella che non si arrese fu Pansy:

"Draco! Come stai?"

Il biondo alzò le spalle, come se nulla fosse: "Meglio."

"Ci hai fatto prendere un colpo...Si può sapere che ti è successo?"

"Non mi va di parlarne. Piuttosto...Che compiti ha dato Piton?"

La corvina scrollò le spalle ed estrasse dalla sua cartella, distesa sul tavolo di mogano, un foglio di pergamena che porse al ragazzo.Lui lo prese e lo lesse attentamente, noncurante dello sguardo indagatore di una compagna in attesa di risposte.

"Allora? Blaise ha detto che da un po' sei strano, stai sempre sulle nuvole...E poi questo improvviso malessere...Insomma che ti prende?"Draco alzò lo sguardo dal foglio che teneva tra le dita: "è proprio ora che mi rimetta al passo con Pozioni." la freddò atono, per poi incamminarsi alla volta del dormitorio. Pansy scosse la testa, incredula.

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Passò i giorni seguenti immerso nei libri. Studiava ogni minuto che poteva, infrangendo le raccomandazioni di Madama Chips, che gli aveva imposto il riposo. I libri gli tenevano la mente occupata, che altrimenti vagava a ricordi che si erano fatti poco piacevoli. Di tempo per riflettere ne aveva avuto abbastanza, sdraiato nel letto dell'infermeria. Infine era giunto alle sue conclusioni: Phebe era una stronza. L'aveva mollato nel momento del bisogno, nonostante lui si fosse dimostrato disposto ad accettarla così com'era, seppure in segreto. Ma lei non aveva accettato lui...Non meritava tanta pena. La miglior cosa era dimenticarla. Tutta questa faccenda, se non altro, aveva alimentato le sue vecchie convinzioni da purosangue. L'amore è solo un' illusione, una stupida illusione che rende deboli.

Non voleva più pensarla: non stava più da solo, se non per studiare. Era disposto a tal proposito a gradire perfino la compagnia di Tiger e Goyle. E odiava infinitamente quella manciata di minuti che precedevano il sonno. Ricordarla nel suo letto lo faceva star male, gli faceva stringere i pugni intorno alle lenzuola, e digrignare i denti.

Ma il vero inferno era la notte. La sognava. E lì non poteva distogliere il pensiero, non poteva farci proprio niente...Solo svegliarsi la mattina con una rabbia ardente nel cuore.

 

 

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Capitolo 38
*** Un imprevisto ***


UN IMPREVISTO

UN IMPREVISTO

Erano passate da poco le 5 del pomeriggio. Hagrid, nella sua capanna ai limiti della Foresta Proibita, si accingeva a mettere sul fuoco un grosso bollitore per il tè. I ragazzi sarebbero arrivati a momenti. Phebe era in giro per il parco, e aveva Thor con sé. Il sole cominciava ad arrossarsi e a calare dall'altra parte della collina ricoperta da alberi che parevano in fiamme, con le foglie gialle illuminate dalla luce intensa.

D'improvviso si sentì riecheggiare nella valle la voce del suo fido coinquilino. Il gigante si affacciò alla finestrella, e vide 5 figure trotterellare giù per il sentiero lungo il pendio. Uscì ad accogliere i suoi ospiti sulla porta.

"Ciao Hagrid!" dissero Harry, Hermione e Ron in tempi diversi.

"Ciao!- replicò lui calorosamente - Entrate, forza!"

Thor andò ad accucciarsi nel suo angolino, mentre Phebe e il magico trio prendevano posto attorno al tavolo rotondo. Tutti quanti chiacchierarono amabilmente per un'oretta buona. Il sole calò del tutto lasciando solo una strisciolina rosata all'orizzonte, che sfumava nel cobalto e poi nel blu intenso picchiettato di stelle...L'estate era proprio finita...

"Sarà meglio andare adesso, prima che si faccia del tutto buio!" osservò Harry.

"Phebe vieni con noi?" le chiese Ronald. Lei annuì.

"Bene..." esordì Hermione indossando il soprabito della divisa "...Allora andiamo...Ci vediamo a cena, Hagrid!"

Si scambiarono gli ultimi convenevoli, dopodiché uscirono illuminando le cime delle loro bacchette che risalirono il pendio come lucciole in volo.

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Quella sera a cena successe qualcosa di insolito, che raramente accadeva durante i pasti serali, se non i situazioni urgenti:

un gufo marrone scuro volò sotto il soffitto stellato per tutta la lunghezza della Sala Grande, arrivando fino al tavolo dei professori. Atterrò pesantemente davanti ad Hagrid, che arrossì per tutta l'attenzione che aveva attirato su di sé. Prese la lettera che portava a una zampa, e lo ripagò con un gustoso pezzo di pane e un buffetto sulla testa. Finito di mangiare, l'uccello si rialzò in volo uscendo di scena. Il professore e custode lesse la missiva senza dare nell'occhio, tenendola bassa vicino al suo piatto.

Phebe lo tenne d'occhio dalla sua postazione, vicino ad Hermione al tavolo dei Grifondoro, visibilmente curiosa e anche abbastanza preoccupata. Appena finito di mangiare sarebbe corsa dallo zio per vedere se quella lettera avesse qualcosa a che fare anche con lei.

Si sentiva a disagio... Sentiva due occhi di ghiaccio che da qualche parte la fulminavano...Sapeva a chi appartenessero...Ma non aveva intenzione  di alzare lo sguardo e incrociarli. Guardava in continuazione Ron ed Harry, davanti a lei, non curandosi dello scenario retrostante alle loro teste.

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Draco non toccò cibo. Si limitò a rigirarlo nel piatto con la forchetta, glissando sgarbatamente i tentativi di dialogo dei Serpeverde lì attorno al suo stesso tavolo, finché non lo lasciarono a rimuginare sui suoi pensieri.. Ogni tanto i suoi occhi vagavano per la sala, e andavano a posarsi sempre sullo stesso punto: Lì, tra i capelli arruffati dello Sfregiato e quelli color carota del Pezzente. Lo faceva senza rendersene conto, ma non tentava nulla per evitarlo. Lo faceva senza un motivo preciso, senza pensare a niente. Era la forza dell'abitudine che esercitava ancora un rimasuglio di effetti su di lui. E basta. La sua anima era tornata fredda.

Rimase a girovagare per la scuola, dopo cena, volendo godersi il freddo e la luce fioca dei corridoi di sera. Sostò alcuni minuti al bagno maschile del secondo piano. Quando ne uscì, percorse un lungo e ampio corridoio affiancato da finestre alte e strette. A un certo punto una striscia di luce gialla attraversava orizzontalmente il pavimento irregolare. Proveniva da una porta a doppio battente, semiaperta. Dall'interno provenivano alcune voci. Gli sembrava di riconoscerle. Solo per questo motivo si accostò all'apertura.

 

 

Eccoci tornati al nostro consueto appuntamento! Ringrazio calorosamente vernita, Giuly_B, JiuJiu91 e StoryGirl per le loro recensioni.

X StroryGirl: mi dispiace molto ma dal momento che faccio già aspettare molto le altre lettrici, preferisco non perdere altro tempo a mandarla a te che poi la correggi e me la rimandi, prima di pubblicarla. Spero che non me ne vorrai per questo! Ma sono davvero molto disorganizzata!

E poi se notate un'incongruenza o un errore non esitate a farmelo notare! Correggerò appena possibile!

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Capitolo 39
*** Prima di ripartire ***


ultimo capitolo neah PRIMA DI RIPARTIRE

"...Perciò, tra quanto partirai?"
" 2 giorni." Era lei.
"Ma...è successo qualcosa di grave?" Questa sembrava la voce di Potter.
"No, no! I miei hanno solo deciso di anticipare il rientro dal loro viaggio, a quanto pare il tempo era pessimo..."
"Che peccato..."
"Già, mi stavo affezionando a questo posto..."

Ci furono alcuni momenti di silenzio..

"Andrai con l'Hogwarts Express?"
"Mmm...una carozza mi accompagnerà alla stazione, lì dovrebbero aspettarmi i miei."
"Insomma, - esordì con un battito di mani la voce della Mezzosangue - non vorremo certo passare questi ulimi
momenti insieme senza goderceli! Dobbiamo festeggiare per lasciarti un bel ricordo di questa vacanza!"
"Non so che insetto l'abbia morsa, ma ha ragione, forza! Andiamo."


Sentendo i passi farsi più vicini alla porta, Draco si nascose in fretta in un angolo buio. Li guardò allontanarsi. Quando sparirono, ritornò sui suoi passì; le luci nella stanza erano rimaste accese, e decise di dare un'occhiata:
due file di letti immacolati si fronteggiavano, solo uno portava i segni della vita quotidiana; il penultimo a sinistra era coperto da una trapunta dai colori caldi, e ai suoi piedi stava un baule. Fece qualche passo all'interno, con le mani in tasca, ad osservare: sul comodino straripante di oggetti in disordine, tra libri e cianfrusaglie c'era un vasetto di vetro, nell'angolino, e da quello spuntava un fiore avvizzito, i petali ormai rugosi e marroni. Gli occhi vitrei non fecero trapelare alcuna emozione. Impassibile il biondo distolse lo sguardo e se ne andò.

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Hermione, Ron, Harry e Phebe fecero un piccolo banchetto quella sera, nel dormitorio maschile del 3° anno di Grifondoro, a base di cioccorane ed altre prelibatezze incantate. Comodamente seduti sui letti di Ron ed Harry, lasciarono perdere lo studio per un'oretta o due. Poi, per un moptivo o per l'altro, Harry ed Hermione furono chiamati dai compagni in Sala Comune, e Ron e Phebe si ritrovarono da soli. Ron era tremendamente imbarazzato, e per non darlo a vedere cercava una posizione comoda, seduto a gambe incrociate sul proprio letto, mentre vedeva la ragazza completamente a suo agio. Lui provò a dire qualcosa: "Mi dispiace che tu te ne vada...oh, non fraintendermi, è che ormai ti consideravo come una compagna di classe...".Phebe sorrise: "Non sai quanto mi piacerebbe studiare qui con voi...Mi scriverete, ogni tanto?"
"Certo!..........Come, come stai? Sei ancora triste?"
Lei scosse la testa e alzò le spalle, rassicurandolo...
"Hey....- lo abbracciò- Mi mancherai un sacco, sei un vero amico!"

In quel momento nella camera entrò Hermione. Li vide abbracciati, sul letto, e arrossì violentemente. Con la mano ancora sulla maniglia della porta scricchiolante, boccheggiò e fece un passo indietro. Anche Ron era diventato viola.
"Scusate..." disse quasi impercettibilmente la ragazza sulla soglia.Si girò chiudendosela alle spalle. Phebe guardò Ron: pochi istanti e la faccia gli cadde tra le mani: "Accidenti!"
"Mi dispiace, Ron..." si scusò Phebe...
"Non è colpa tua, è stato un caso..." cercò di convincere più se stesso che l'amica.
Lei si alzò con decisione e uscì.

"Herm, tutto bene?" chiese Harry girandosi sul divano, vedendo la compagna attraversare di volata la Sala. Quella non proferì parola, e attraversò l'apertura del quadro della Signora Grassa.

"Hermione! Fermati!" la chiamò Phebe. Lei si arrestò e si voltò di scatto a guardarla furente, facendo ondeggiare i capelli.
"Non stavamo facendo niente di male...Ti prego non guardarmi così...Non sarei mai così stronza da farti una cosa simile..."
I lineamenti della maga mutarono in un momento in un'espressione di tristezza e si sciolse in lacrime: "Scusa, - mormorò tra i singhiozzi, - è che...non so che fare: voi sembrate così affiatati e vi conoscete da meno di un mese...io in due anni ancora non sono nemmeno riuscita a stargli simpatica...so che a volte non c'è niente da fare tra due persone, ma non voglio che accada proprio con lui..."
"Ma che dici! - la rassicurò l'amica, accarezzandole i capelli, - Lui ti vuole bene, è solo che ti sei creata un muro di ghiaccio per nascondere i tuoi veri sentimenti...è vero, a volte litigate, ma sei comunque la sua migliore amica, forse ve lo dimostrate in un modo un po' strano, ma ti assicuro che l'amicizia tra me e lui non vale un decimo della vostra..."

Hermione si asciugò il volto rigato guardando per terra.
"Che è successo realmente ai tuoi genitori?"
Phebe sorrise sollevata, era di nuovo tutto a posto.

"Sollevati dall'incarico,- bisbigliò,- il Ministero ritiene le loro teorie assurde e vuole che mi portino via di qui in un posto più sicuro...."

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Capitolo 40
*** Destini ***


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Avrebbe potuto dirle tutto, Phebe, quella volta : “Guarda che lui è innamorato di te! Sveglia!”. Però non lo fece. Ci aveva riflettuto, e le occasioni per farlo erano state moltissime… Ma era un compito che non spettava a lei; così sarebbe uscita di scena lasciando il destino a fare il suo corso.

 

 

Era arrivato il momento di partire, tornare alla babbana normalità.

Così Ron, volenteroso, la stava aiutando a caricare il suo baule sul retro della carrozza sulla quale sarebbe partita alla volta della stazione. Apprezzava molto che quella mattina fossero accorsi i suoi amici, saltando la colazione, per venirla a salutare. Li abbracciò uno per uno, un’ultima volta: Ron, Harry, Hermione, Cho, Colin, Cedric, e per ultimo suo zio : “Grazie dell’ospitalità!” gli disse abbracciandolo alla vita, “è stato un piacere, torna presto a trovarmi!” rispose lui, con gli occhi lucidi e tirando su col naso. Harry allora guardò Colin eloquentemente. Questo gli consegnò un piccolo libricino che aveva tutta l’aria di contenere delle fotografie.

“Abbiamo chiesto a Colin di fare questo per te.” Disse a Phebe avvicinandosi per porgerglielo; lei sorridendo lo prese e lo aprì: come volevasi dimostrare era un album, e le foto ritraevano alcuni momenti passati con loro negli ultimi giorni.

“Ti giuro, non mi sono mai accorta che ci stessi spiando!”

“è un paparazzo professionista!” scherzò Ron dandogli una pacca sulla spalla.

“Grazie…- richiuse l’album,- grazie mille…è stato bellissimo stare qui con voi…- Hagrid si soffiò il naso, - è meglio che vada, ora, prima che inizi a piangere…”

“Mi raccomando, scrivici!” le disse Cho, mentre lei saliva sulla carrozza, sporgendosi per salutarli tutti con la mano mentre il mezzo iniziava a muoversi lungo il sentiero battuto costeggiando la collina che colava poi a picco sul lago. Dopo una curva non li vide più…era finita.

Si affacciò allora dall’altro lato, osservando malinconicamente le acque calme del Lago Nero. Ma sul ciglio della strada, prima che si inoltrasse tra gli alberi di un piccolo bosco poco più avanti, un’altra figura attendeva il suo passaggio.

 

.o0o.o0o.oOo.o0o.o0o.

 

Draco era uscito presto quel mattino in cui la nebbia gli pizzicava il volto. Aveva passeggiato fino al campo di quidditch. Presto avrebbe ripreso gli allenamenti, gli mancava giocare. Poi aveva raggiunto la via che portava alla stazione.

 

Voleva vederla andare via, assaporare il momento del distacco totale, quello della sua partenza. Non l’avrebbe più rivista, lei, la sua unica debolezza, e sarebbe presto potuto ritornare ad essere il Malfoy di sempre, glaciale e spietato. L’amore lo aveva reso smidollato, lo aveva fatto sbandare e mandato fuori strada, ora i suoi obbiettivi erano tornati ad essere nitidi nella sua mente: mai più avrebbe amato, l’amore è da stupidi e fa soffrire inutilmente. Suo padre aveva ragione. E voleva essere come lui: niente poteva scalfire quell’uomo che mettendo da parte ogni sentimento era diventato intoccabile. Che idiota era stato a non dargli retta…

 

Era ormai giunto al limite del bosco quando sentì il rumore delle ruote avanzare sul terreno dissestato e roccioso: ecco la carrozza. La osservò attentamente passargli davanti. Quando questa lo ebbe superato velocemente, una testa si sporse dalla finestrella, un viso incorniciato da lunghi capelli che presero a svolazzare coprendolo a tratti. Phebe. Si guardarono…. ma un muro di vetro freddo era sceso davanti agli occhi di lui, impermeabile ormai ad ogni emozione.

 

Prima che lei sparisse nell’ombra cupa degli alberi, una stilla d’acqua gli cadde sulle labbra. Draco la assaporò…No, non era pioggia: era calda, amara e salata. Era una lacrima, ma non era stato lui a piangerla… era sua…

D’improvviso, per un istante, un millesimo di secondo, il suo cuore si sciolse, di nuovo.

 

 

FINE

 

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