New entry ad Hogwarts di _chan_ (/viewuser.php?uid=10236)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo zio Hagrid ***
Capitolo 2: *** Ormoni in subbuglio! ***
Capitolo 3: *** Babbana! ***
Capitolo 4: *** Canapa ***
Capitolo 5: *** Attrazione fatale ***
Capitolo 6: *** Ai piedi dell'albero ***
Capitolo 7: *** Innamorato di nessuno ***
Capitolo 8: *** Palline da golf ***
Capitolo 9: *** Buonasera, misteriosa fanciulla ***
Capitolo 10: *** Nella tana delle serpi ***
Capitolo 11: *** Stesso posto, stessa ora? ***
Capitolo 12: *** A cavallo di una scopa! ***
Capitolo 13: *** Faccia da idiota ***
Capitolo 14: *** Labbra indegne ***
Capitolo 15: *** Tempo di raccolta ***
Capitolo 16: *** Sole e stelle ***
Capitolo 17: *** Le confessioni di Ron ***
Capitolo 18: *** Apri il tuo cuore, Ron! ***
Capitolo 19: *** Introspezione di un Malfoy ***
Capitolo 20: *** Nella tana delle serpi 2 ***
Capitolo 21: *** Ora o mai più ***
Capitolo 22: *** Il risveglio ***
Capitolo 23: *** Rivelazioni ***
Capitolo 24: *** Anche malfoy piange ***
Capitolo 25: *** Chiacchiere da salotto ***
Capitolo 26: *** Sotto effetto ***
Capitolo 27: *** Baci da dimenticare ***
Capitolo 28: *** Baci da dimenticare 2 ***
Capitolo 29: *** Qualcuno scomodato dall'alto ***
Capitolo 30: *** The mission ***
Capitolo 31: *** Amicizie tese ***
Capitolo 32: *** Amicizie tese 2 ***
Capitolo 33: *** Quando la luce si spegne ***
Capitolo 34: *** Hermione ha sempre ragione ***
Capitolo 35: *** Riappacificazione ***
Capitolo 36: *** Cos'è successo ***
Capitolo 37: *** How he feels ***
Capitolo 38: *** Un imprevisto ***
Capitolo 39: *** Prima di ripartire ***
Capitolo 40: *** Destini ***
Capitolo 1 *** Lo zio Hagrid ***
New entry ad Hogwarts
LO ZIO HAGRID
“Bene ragazzi, la lezione di oggi è terminata, vi consiglio di ripassare sui vostri libri i metodi di utilizzo della canapa che stiamo coltivando, così che vi troviate avvantaggiati alle prossime lezioni del professor Piton dove la userete per preparare nuove pozioni…buon pomeriggio a tutti!”
Le lezioni ad Hogwarts, quel giorno, erano appena finite, la professoressa Sprite stava dando congedo ai suoi alunni mentre questi uscivano dalle serre.
“Ron, Hermione, vi va di andare a trovare Hagrid?”disse Harry Potter.
“Sì, dovevo proprio passare da lui per mostrargli un libro che mi ha spedito Charlie dalla Romania!” rispose Ron, scostandosi, con un gesto repentino della testa, i capelli rossi da davanti agli occhi.
“Tu Herm? Che fai?” domandò nuovamente Harry.
“Mmm…io avrei degli appunti da sistemare…e poi devo cercare qualche libro in biblioteca.”,
“Dai Hermione, solo mezz’oretta…” la supplicò Ron.
“…Ok…30 minuti precisi, intesi?”sentenziò la ragazza.
“Come ti pare…Ma, 30 minuti da adesso o da quando mettiamo piede in casa di Hagrid?”la prese in giro il rosso, mentre si incamminavano verso la non lontana capanna del guardiacaccia.
Toc-toc….. “Avanti,”gridò un vocione dall’interno, “la porta è aperta…..Oooh, ciao ragazzi! Accomodatevi, il tè è già sul fuoco! Allora…come sono andate le lezioni?”. Ormai il tè da Hagrid dopo le lezioni era diventato un rituale del venerdì pomeriggio.
“Ciao Hagrid, guarda che ti ho portato!” .Ron estrasse da sotto la manica uno dei libri che teneva in mano: “Storia e leggende del Dorsorugoso di Normandia, me lo ha spedito Charlie, se vuoi te lo presto!” disse Ron entusiasta. “Oh,grazie del pensiero ma…” Disse Hagrid vistosamente imbarazzato, “ non ho molto tempo per leggere e poi…ci metterei ore per finire una pagina, eh eh!”.
“Ah, ok…comunque dentro Charlie ha messo una cosa per te che vorrai tenere senz’altro: è dietro la copertina, dai un’occhiata!” lo esortò Ron. Hagrid estrasse la foto di un drago da sotto la copertina…
“Oh…non sarà mica…sì…lo riconosco…è… il mio piccolo Norberto!!!!!” ad Hagrid vennero i lucciconi agli occhi “Come è cresciuto…sono passati già due anni da quando l’ho fatto nascere, vi ricordate?…Chissà se si ricorda ancora della sua mamma…” e si soffiò il naso nel suo enorme e chiazzato fazzolettone, commosso.
“Bene, il tè è pronto!”, si alzò dal tavolo a cui erano tutti seduti e si diresse (diresse…in realtà fece solo un passo e c’era già arrivato!) verso la credenza, da dove tirò fuori 5 tazze sbeccate.
“Ehm…Hagrid?” intervene Hermione col suo ben noto tono saccente, “Perchè hai messo sul tavolo 5 tazze? Noi siamo solo in 4!”. “Mia cara, in realtà c’è un’ altro ospite, dovrebb…”
“Zio! Zio!” una voce dall’esterno lo interruppe. I tre ragazzi si guardarono senza capire: “Zio?!?!”
Ciao a tutti! Questa è la mia seconda fan fiction, che ho deciso di scrivere in capitoli per creare più suspance e raccogliere più pareri e commenti. Ovviamente per ora non me ne aspetto, visto che questo capitolo è solo introduttivo, ma ne approfitto per fare propaganda alla mia prima fan fiction, che giace “inrecensita” nelle pagine più remote di questo fantastico sito: è una tragica storia d’amore che ho postato apposta (scusate il gioco di parole) il giorno di San Valentino. Quella è completa e secondo me è abbastanza discreta per una che aveva scoperto il magico mondo delle fan fic solo qualche giorno prima, su quella mi aspetto molte recensioni,e ne aspetto ancora di più sui prossimi capitoli di questa. Intanto non mi offendo se mi fate notare errori di ortografia o fatti erroneamente descritti, tipo se ho sbagliato qualche nome ecc…
RICORDATEVI CHE LA CHAN VI AMA TUTTI, FANFICCARI!!! BESITOS TO YOU ALL!
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Capitolo 2 *** Ormoni in subbuglio! ***
ORMONI IN SUBBUGLIO!
La porta della capanna si spalancò e dalla luce emerse una ragazza. “Zio,c’è bisogno di altro cibo per Fierobecco, si sta innervosendo…oh…non mi avevi detto di avere visite in programma!”
Harry, Hermione e Ron la guardarono a bocca aperta, sicuramente tutti e tre per la sorpresa, ma probabilmente gli ormoni di Harry e Ron erano in delirio perché lei era veramente…bellissima: lunghissimi capelli castani e lucenti le ricadevano su una pesante camicia a quadrettoni rossi aperta su un collo lungo e sensuale; due grandi occhi luminosi, del colore che hanno i gusci delle nocciole, o delle castagne, e il sorriso più bello che i due ragazzi avessero mai visto.
“Ragazzi, vi presento Phebe, la mia unica e adorata nipotina!” Fu la voce di Hagrid a rompere quel momento di inebetimento totale dei due adolescenti emotivamente sconvolti; Phebe strinse la mano a Ron, Hermione ed Harry, mentre lo zio li presentava.
“Harry Potter…Zio, è lui il ragazzo di cui tanto parlavi?”
“Sì cara, proprio lui, in carne ed ossa!” rispose entusiasta Hagrid.
“Be’, allora, Harry, non ti assillerò con frasi imbarazzanti del genere: è un grande onore per la mia umile persona conoscervi, signor Potter… e cose simili…a meno che a te non faccia piacere…”disse Phebe. “Ti ringrazio…Phebe, a volte è davvero imbarazzante…”(in realtà a Harry faceva abbastanza piacere sentirsi fare i complimenti, perché lo aiutavano a sentirsi un po’ meno insicuro, ma in quel momento gli sarebbe andata a meraviglia anche se Phebe lo avesse scaraventato a terra e gli avesse camminato sopra!).
“Oh, ciò non significa che io non ti stimi per quello che hai fatto…sei davvero un eroe…”aggiunse in fretta la ragazza, e lui annuì in preda a pensieri non trascrivibili in una fanfiction.
Scese il silenzio, così Phebe ruppe il ghiaccio: “Zio, ti dicevo che non c’è più cibo per Fierobecco, sarà il caso che tu vada a caccia di qualche donnola…o talpa…perché, sia chiaro: io non ammazzo niente di niente, anche se è per Fierobecco!”. “Non, c’è problema,” ribattè lo zio,”ragazzi, scusate la maleducazione, ma avete già avuto modo di conoscere Fierobecco, è molto irritabile quando ha fame!…E poi non credo ci siano problemi se vi lascio da soli a fare conoscenza, vero?”. Harry e Ron prontamente risposero ”No,no!”, “Figurati!”.
Perciò Hagrid finì di sorseggiare il suo tè e uscì.
I 4 giovincelli rimasero seduti al tavolo: Hermione e Phebe, a differenza di Harry e di Ron, non trovavano alcun motivo di imbarazzo, e si miserò subito a chiacchierare:
He: “Così tu sei la nipote di Hagrid. Non ce ne aveva mai accennato.”
Ph: “Già…”
He: “ E sei sua nipote da parte materna o paterna?”
Ph: “Paterna: mio padre, Rufus Grop Hagrid, e lo zio Rubeus sono fratelli.”
Allora intervenne Ron: “Rufus…Rubeus… i tuoi nonni non devono aver avuto una grande fantasia, eh eh!” Phebe accennò un sorriso per fargli capire che aveva apprezzato il suo umorismo, ma in realtà la battuta faceva proprio pena, e Ron in cuor suo sprofondò nella vergogna.
He: “Bene…qual buon vento ti porta qui ad Hogwarts? Tu in quale scuola di magia studi?”
Ph: “Ehm… veramente…in nessuna.”
Bene, e adesso prenderò esempio da una mia grande ispiratrice (jokerina88), e come lei risponderò alle recensioni del capitolo precedente!
X AlissFleur12 : grazie, non so nemmeno come mi è venuta in mente questa cosa della nipote di Hagrid…anche secondo me era molto originale…ho la testa che mi scoppia per tutte le cose che voglio far combinare a lei e gli altri tre!!!!leggerò al più presto le tue storie!
X Darthsteo: ciao! Sai che sono una amica di lalyblackangel? Siamo a scuola insieme dalle medie!una volta ti ho scritto io una sua e-mail con lei che mi dettava al telefono perché non aveva a disposizione il computer!Cmq adesso hai scoperto che la nipotina prediletta di Hagrid è una sventolona babbana!non preoccupatevi, non guasterà le cose tra ron e herm!
VI ASPETTO AL PROSSIMO CAPITOLO! BESITOS TO YOU ALL BY CHAN!
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Capitolo 3 *** Babbana! ***
BABBANA!
“Come sarebbe a dire? Non vai a scuola?!” Harry trovò il coraggio di parlare.
Ph: “Be’, sì, a scuola ci vado. Ma in una comunissima scuola…normale.”
Ha: “Quindi tu sei…”
Ph: “Esatto: sono babbana.”
Ci fu un momento di silenzio. La mezz’ora precisa di Hermione era forse già passata, ma lei aveva ormai cambiato i suoi programmi.
“Babbana?!” disse Ron, “Come è possibile? Quasi tutta la famiglia di Hagrid è composta da maghi…tuo padre forse non lo è?”
Ph: “Oh, sì, lui lo è, ma mia madre è babbana come me.”
He: “Ok, ma guarda me: io sono strega anche se nella mia famiglia sono tutti babbani, e anche la madre di Harry era come me.Come è possibile che tu non lo sia?”
Ph: “Non lo so…Forse è un fattore genetico…”
“Genetico?” chiesero in coro i 3 maghetti.
Ph: “Sì, sapete…gli alleli recessivi e quelli dominanti…a seconda di come si combinano un dato carattere si manifesta o meno nell’individuo…Secondo me quello dell’essere mago deve essere un allele recessivo e…” ma si accorse che i 3 la guardavano straniti, non capendo una parola. “…Scusate ma, avete mai studiato la genetica?”chiese incredula Phebe…al chè i ragazzi scossero la testa…
He: “Be’, deve essere di sicuro molto utile ed interessante, un giorno ti andrebbe di spiegarmela meglio?”
Ph: “Con piacere!”.
Ha: “Però ancora non mi sono chiare due cose: 1.Come mai una babbana è autorizzata a gironzolare per il mondo dei maghi?
2.Sei qui in vacanza? Perché, se non ricordo male le scuole normali dovrebbero essere già cominciate, in questo periodo.”
Ph: “allora, con calma: io e mia mamma abbiamo firmato un giuramento magico: non possiamo rivelare agli altri babbani l’esistenza di questo mondo, che possiamo visitare per tenerci in contatto coi parenti. In caso spifferassimo qualcosa, il giuramento verrebbe cancellato e noi bandite: non potremmo più mettere piede qui. E figurati se potrei mai rinunciare a questi posti da sogno per raccontare in giro cose per le quali gli altri babbani mi riterrebbero pazza!
Per quanto riguarda la scuola: i miei sono in viaggio per un mese in una specie di seconda luna di miele, e per non lasciarmi da sola mi hanno spedita qui dallo zio Rubeus…Sfortunatamente non si sono dimenticati di farmi avere dai professori tutti i compiti e il programma del prossimo mese di lezioni…”
“Oh” disse tristemente Ron “Allora resterai qui solo un mese…”
Ph: “Sì…purtroppo….”
Hermione intanto aveva trasferito i suoi libri dalle sue ginocchia al piano del tavolo, cosicché Ron si ricordò di chiederle: “Hermione, scusa, prima, mentre la professoressa Sprite spiegava, non ho capito se il nome scientifico della pianta che stiamo coltivando si chiama ‘Cannabis Addiva’ o ‘Cannabis Sadiva’…”
A quelle parole Phebe sgranò gli occhi.
He: “è giusto Sadiva, Ron.”
Ph: “VI FANNO COLTIVARE LA GANJA A SCUOLAAAA?!?!?!?!”
Scusate se questo capitolo è noioso, era solo per aggiungere informazioni che rendessero più credibile e verosimile la vicenda... ho sacrificato un pezzettino del capitolo seguente e lo ho aggiunto qui alla fine per creare un leggero colpo di scena…Avvisatemi se vedete un “gabbana” invece che “babbana”: non voglio fare pubblicità occulta!Ora le risposte alle recensioni, anzi alla recensione, ce ne è solo una perché questi primi 3 capitoli li ho postati uno dietro l’altro:
X DarthSteo: amicA, please…ad ogni modo sono onorata di essere nel tuo olimpo degli autori preferiti!^__^
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Capitolo 4 *** Canapa ***
CANAPA
He: “Ganja!? Perchè la chiami così ?”
Ph: “Perché la chiamiamo tutti così, tra babbani…Ma dai, come possono farvela coltivare in una scuola di magia?Non è illegale?”
Ro: “Da voi sì?”
Ph: “Accidenti se lo è!”
Ro: “Perché mai?”
Ph: “Semplicemente perché se prendi il vizio di fumarla troppo spesso ti ritrovi il cervello in pappa!”
Ha: “Fumarla?!…”
He: “E chi sarebbe mai così stupido da volersi ridurre il cervello in pappa?”
Ph: “Credimi, per molti babbani ne vale la pena, provarla almeno una volta…ti manda alle stelle!”
Ron e Harry pendevano dalle sue labbra…Chi avrebbe mai detto che certi babbani sapessero tante cose interessanti?
He: “E tu hai mai provato a fumarla?”
Ph: “Certo che sì! Anche se cerco di andarci piano: ci tengo al mio cervello!”
Ro: “Mi hai incuriosito: mi piacerebbe provarla!”
Ha: “A te non serve, Ron: il tuo cervello è già in pappa di suo!”
Ph: “Se riuscite a procurarmene un po’ vi insegno come fare.”
Ro: “Possiamo andare subito! Non ci sono incantesimi sulle porte delle serre della professoressa Sprite, e lei è di sicuro al consiglio dei professori.”
Ph: “Mmm…In realtà è un po’ presto…di solito il momento ottimale per raccogliere la Maria è in autunno, tra poche settimane”
Ha: “Maria?!”
Ph: “Altro nome comune della Cannabis…”
He: “Ma come fai a conoscere così tanto su questa pianta? Nei nostri libri non è spiegato nulla del genere…Che ne sai che non possiamo raccoglierla adesso?”
Ph: “Dai, non hai mai sentito la canzone?”
He: “Quale?”
Ph: “A marzo la pianti e aspetti che spunti, ad aprile la bagni e cresce, a maggio le femmine dai maschi separi, a giugno si riempie di fiori…ma a ottobre mese di raccolta….. … .. . Ragazzi…non l’avete mai sentita?” gli altri 3 cadevano dalle nuvole, e Phebe si chiese se forse era più conveniente rimanere babbana, piuttosto che desiderare ardentemente di diventare una strega.
Quella sera cenò nella Sala Grande al tavolo dei Grifondoro.
Era seduta di fianco ad Hermione, e osservava Ron scostarsi i capelli dagli occhi muovendo la testa di lato ogni minuto.
Ph: “Non trovi anche tu che Ron sia davvero carino?” bisbigliò all’orecchio della vicina, “è decisamente sexy quando si tira via i capelli dagli occhi!…” si girò e si accorse che Hermione aveva assunto un colorito a metà tra il rosso e il porpora…Phebe capì all’istante e le rifilò una gomitatina, ammiccando: “Ti piace, eh?”.
Eh eh , sa il fatto suo, la bella Phebe... Ragazzi ho notato che, nonostante la mia ff l’abbiate letta in molti, sono davvero poche le vostre recensioni… Non mi offendo se i vostri giudizi sono negativi (basta che non siano offensivi, eh!), servono anche quelli a migliorare…PERCIò CERCATE DI RECENSIRE TUTTI QUANTI, ALTRIMENTI SCLERO!
Ora passiamo a rispondere alle poche recensioni del capitolo precedente:
X Darthsteo: grazie per essere un costante lettore di questa fanfic!
X … : grazie, recensore del mistero, per le tue informazioni: potrai già notare che ho apportato una piccola modifica al secondo capitolo, a proposito del nome del fratello di Hagrid. Inoltre mi fa piacere notare che apprezzi i particolari, perciò ti dirò che molto probabilmente, l’essere babbana non è l’unica cosa che Phebe ha erditato solo dalla madre. Spero che tu continuerai a seguire le mie avventure.
CONCLUDO FACENDO NUOVAMENTE PUBBLICITà ALLA MIA FANFIC “L’ultimo ballo” E SPERO DI RICEVERE MOLTE RECENSIONI ANCHE PER QUELLA, PERCHè PER UNO SCRITTORE NON C’è NULLA DI PIù GRATIFICANTE DEI COMMENTI E DEI PARERI DEGLI ALTRI.
BESITOS TO YOU ALL BY CHAN!
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Capitolo 5 *** Attrazione fatale ***
ATTRAZIONE FATALE
He : « Cosa ?! Figurati... eh, eh… perché mai dovrebbe?”cercò di negare Hermione, imbarazzatissima .
Ph: “Dai, non fare finta di niente, l’ho capito, sai?”
He: “Be’…sì…forse un pochino…ma non farne parola, ti prego…”
Ph: “Un pochino?! A giudicare dal colore della tua faccia io direi un pochino troppo!Non glielo hai mai detto?”
He: “Certo che no!” si guardò intorno per assicurarsi che nessun’altro la stesse ascoltando, e sussurrò: “Lui mi considera una secchiona rompiscatole, saccente e ficcanaso, immagina se lo sapesse, mi eviterebbe, mi deriderebbe…non mi calcolerebbe proprio…”
Ph: “Come fai a saperlo? Lo ha detto lui?”
Ph: “No…ma…”
Ph: “E allora!!!!”
He: “ NON-UNA-PAROLA…ti prego!…”
Ph: “…come vuoi…”
He: “Grazie…”
Ph: “Ad ogni modo, se qui dentro c’è una percentuale abbastanza alta di ragazzi carini come lui, io mi ci trasferisco a vita!”
L’indomani, quando non vi erano lezioni, Phebe si aggirava indisturbata per il parco del castello. Notò un ragazzo dai capelli biondissimi che la osservava.
Lei si sedette tranquilla ai piedi di un albero continuando a seguire le sue mosse con la coda dell’occhio, quando questo sollevò la schiena dal pilastro a cui era appoggiato e si incamminò a passo sicuro verso di lei. **
“Disturbo? Posso sedermi?”
Phebe dapprima lo scrutò con aria insospettita, poi si scostò di poco per permettere al bel ragazzo di accomodarsi accanto a lei. E non le aveva tolto gli occhi di dosso per un solo secondo: “Devo essere proprio stupido per non essermi mai accorto di te, in passato. Posso sapere il tuo nome?”
Ph: “Di grazia, tu chi saresti?”
“Chiunque tu vuoi che io sia”***
Phebe assunse un’aria leggermente seccata, così il ragazzo si rese conto che con lei era meglio cambiare tattica: “Che scemo,scusa…hai ragione,non mi sono nemmeno presentato:
Io mi chiamo Draco, Draco Malfoy…
**: alcuni elementi di questa immagine sono presi dal sito www.lucyfantasy.it
***: battuta spudoratamente copiata dalla prima puntata di “O.C.”
Ormai credo che tutti abbiano capito la mia tattica, capitoli cortissimi e pieni di informazioni e fatti lasciati in sospeso per costringere il lettore a seguire la puntata successiva se vuole sapere come si va a finire(chi tutti i giorni a pranzo è costretto dalla propria mamma a subirsi beautiful sa perfettamente di che tattica si tratta…).
Allora?Cosa ve ne pare? Sta venendo su bene? Voi come vorreste che continuasse la storia? Vorreste che la nostra sfrontata Phebe si inciuci col bellissimo e maledetto Draco o che amoreggi con l’ingenuo Ron sotto gli sguardi d’odio e di invidia della bella Hermione? O ancora che si faccia affascinare dall’inconsapevole Harry? Fatemi sapere cosa ne pensate, io intanto rispondo alle ultime recensioni:
X DarthSteo: mi dispiace deluderti, ma credo proprio che continuerò a scrivere questa storia in capitoli brevissimi. Siccome non sono molto brava a scrivere, devo far leva sulla suspance e lasciare sempre qualcosa in sospeso. I capitoli si accorciano perché, per incatenarli, metto quasi sempre il pezzo iniziale di quello nuovo alla fine di quello precedente.
X _Roby92_: Infatti il nome Phebe lo ho preso dal vocabolario di inglese…controlla le tue e-mail, te ne ho scritta una importante!…Ah, grazie per aver recensito anche l’altra fanfic!
X Angelickall: Ci vorrà ancora un po’ perché le cose tra Ron e Hermione si evolvano… Devo prima mettere nei casini Malfoy. Cmq il personaggio di Phebe è una specie di mio alter-ego (relativamente)negativo: ho immaginato come sarei se non avessi le regole e le morali che normalmente mi impongo, quindi Phebe fuma maria, è completamente disinibita e non si fa remore coi ragazzi…tutto il contrario di me, anche se per un giorno mi piacerebbe essere come lei!
Sono contenta perché stavolta le recensioni, anche se poche, erano “succulente”, RICORDO A TUTTI I LETTORI CHE MI FA INFINITAMENTE PIACERE RICEVERE QUALSIASI TIPO DI CRITICA, POSITIVA E NEGATIVA. QUINDI SE LEGGETE LE MIE FF, FATE UN PICCOLO SFORZO X ME E RECENSITELE…
BESITOS TO YOU ALL BY CHAN.
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Capitolo 6 *** Ai piedi dell'albero ***
AI PIEDI DELL'ALBERO
Dr: “…e tu?”
Ph: “Phebe.”
Dr: “Phebe…?”
Ph: “Sì: Phebe!”
Dr: “Phebe e basta?”
Ph: “Che c’è? Non ti accontenti?”
Dr: “Figurati!… .. . .. …Allora, Phebe…cosa ci fai qui sola soletta?”
Ph: “Mi godo gli ultimi tepori dell’estate… tu, invece?”
Dr: “Eh... io mi facevo una sigaretta...”
Ph: “Ah…interessante…”
*silenzio imbarazzante...*
Dr: “Senti... non sono molto bravo con le parole, perciò andrò subito al sodo: mi hai lasciato senza fiato dal primo istante che ti ho vista…”
Ph: “Wow…. Frena !… E dici di non essere bravo con le parole?!”
Dr: “Be’…avrei voluto dire qualcosa di più poetico…una bellezza come la tua ne è più che degna!”.
Phebe sorrise… Draco non poteva rendersi conto di averle detto le cose più poetiche che lei avesse mai sentito dalle labbra di un qualsiasi ragazzo che in passato ci avesse provato con lei.
“Ehm… Draco?” un ragazzo corpulento richiamò la loro attenzione da sotto i portici, “il professor Piton vuole vederti…”
Dr: “Arrivo, Goyle.”poi si rivolse alla sua bella: “Pare che io debba andare…Spero di avere altre occasioni per conoscerti meglio, Phebe.”. Detto questo si alzò, si dette una rapida spolverata ai vestiti e si allontanò con la stessa decisione con cui pochi minuti prima era entrato nella vita di Phebe.
Eccomi ragazzi, sono tornata prima del previsto, contenti?Oggi a scuola, mentre la prof spiegava Dante, ho sfornato questo più altri due capitoli…ma li pubblicherò un po’ alla volta…per tenervi sulle spine! Intanto volevo avvisarvi che tra qualche capitolo il rating salirà , niente di volgare, solo per qualche riga la storia si farà un po’ più …scottante, giusto per aggiungere un po’ di pepe qua e là.
Ora, risponderò alle vostre recensioni:
X Angelickall: grazie per seguire assiduamente la mia ff!
X loryrocker: grazie dei complimenti! Leggerò le tue ff appena possibile, spero di ricevere altre tue recensioni!
ALLA PROSSIMA! BESITOS TO YOU ALL BY CHAN!
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Capitolo 7 *** Innamorato di nessuno ***
INNAMORATO DI NESSUNO
La settimana era ricominciata. Phebe aspettò nel chiostro la fine dell’ultima lezione della giornata per incontrare i suoi nuovi amici, ma arrivò solo Harry. Aveva con sé la sua scopa, e mentre si faceva accompagnare all’allenamento, spiegò a Phebe che Hermione era misteriosamente sparita, forse in biblioteca, e Ron era rimasto in punizione dalla Mc Grannit.
Camminando sotto il portico un ragazzetto venne incontro ad Harry, e gli chiese timidamente: “Ehm… Scusa… non è che potresti volare fin lassù a prendere la mia ricordella? Uno stupido Serpeverde l’ha lanciata sul tetto… e noi del primo anno possiamo usare le scope solo alle lezioni di volo…”. A Harry tornò in mente quando alla sua prima lezione aveva rischiato grosso per recuperare la ricordella del suo amico Neville, lanciata sul tetto da quel deficiente di Malfoy, e la Mc Grannit, al posto di punirlo, lo presentò al capitano della squadra di Quidditch come cercatore. Poi pensò che non vi erano motivi, in quel momento, per rischiare l’espulsione come la volta precedente, così disse al piccoletto:
“Non c’è problema!”e poi, a Phebe: “Puoi reggermi questa roba?” le porse i libri che teneva in mano e il mantello che nel frattempo si era tolto.
Intanto che lui vagava alla ricerca della pallina trasparente, in Phebe era nato un irrefrenabile desiderio: si infilò il soprabito e, mentre il profumo caldo di Harry la avvolgeva, si guardò riflessa in una delle grandi finestre che davano sul chiostro, immaginandosi una delle tante studentesse di Hogwarts.
Proprio in quell’istante vide da lontano Draco, con al seguito il ragazzone della volta prima ed un altro del tutto simile a quest’ultimo. Davano la netta impressione di essere le guardie del corpo del bel biondo, che allargò le labbra in un lieve sorriso verso di lei. Phebe ricambiò, e in risposta Draco le fece l’occhiolino…
“Chi è quella sventola???”
Dr: “Non parlare di lei a quel modo!”
“Ok…Chi è quell’incantevole fanciulla?”
Dr: “Non lo so, Tiger…”
Go: “Non è quella con cui parlavi l’altro giorno? Come puoi non sapere chi è?”
Dr: “Non lo so e basta.” Sbottò seccato… Pensava solo che i libri che Phebe teneva in mano avevano nascosto lo stemma della sua divisa, che lo avrebbe di certo aiutato a scoprire qualcosa di più su quella misteriosa e bellissima ragazza. Come era possibile che una perfetta sconosciuta fosse in grado di suscitare in lui sentimenti così forti in grado di attanagliare e tormentare il suo animo?
X Angelickall:è stata una faticaccia creare l'immagine di Draco e Phebe...ci ho messo un paio d'ore...
RAGAZZI NON DIMENTICATEVI DI RECENSIRE!
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Capitolo 8 *** Palline da golf ***
Palline da golf
Harry atterrò pochi istanti dopo che Draco era scomparso dalla visuale della ragazza. Restituì la ricordella al primino e tornò da lei. La guardò con aria interrogativa.
Ph: “Perdonami! Volevo solo vedere che effetto faceva. Sai, certe volte sogno ancora che ci sia stato un tremendo errore e che io sia destinata ad essere una strega…”.
Harry le sorrise. Pensò che era davvero un peccato.
Un peccato non poterla vedere tutti i giorni per un intero anno scolastico.
Un peccato avere così poco tempo a disposizione per offrirle il lato migliore di sé…
Che bella che era con la sua divisa…
Provò un brivido caldo lungo la schiena quando i lunghi capelli di lei gli accarezzarono una mano mentre si sfilava il soprabito per renderglielo. Si incamminarono silenziosamente verso il campo.
A Phebe piaceva il quidditch… Era una novità interessante, anche se conosceva solo poche delle centinaia di regole che aveva; Harry si allenava con semplici palline da golf alle quali il capitano Oliver Baston aveva fatto un incantesimo: allenarsi col vero boccino era troppo rischioso, a volte ci volevano giorni per trovarlo, e gli allenamenti non duravano mai più di due ore, due ore e mezza.
Potter sperava ardentemente che le palline non volassero troppo in alto: teneva sempre d’occhio quelle losche figure nere, penzolanti e sbrindellate sospese a mezz’aria, le guardie di Azkaban…non avrebbe certo voluto che si ripetesse lo spiacevolissimo episodio del treno…
Finito l’allenamento dei Grifondoro, Phebe salutò con un cenno Harry che andava verso gli spogliatoi. Lei voleva restare sugli spalti per assistere anche all’allenamento dei Serpeverde. Si stupì nel vedere Draco entrare in campo, come lui si stupì di vedere lei… Ora aveva un motivo in più per dare il meglio di sé e sfoggiare le sue doti di cercatore, infondo la ferita al braccio non gli faceva più tanto male. Aveva cercato di sfruttare le sue bende per fare tenerezza ai prof, ma dopo due giorni,quando si era reso conto di non riuscire a fregarli, dato che tutti sapevano che nel giro di poche ore le cure di Madama Chips facevano miracoli, si era disfato dell'antiestetico fazzoletto bianco che teneva il braccio sospeso, per tenere solo una fasciatura sotto la manica.
Quasi si spaventò, Phebe, quando la mano di Draco afferrò una pallina a venti centimetri dal suo orecchio… “Heylà!” le gridò lui con un sorriso malizioso, e si lanciò subito verso la parte opposta del campo ad acchiappare un’altra pallina stregata.
Phebe era incerta su ciò che iniziava a provare per quello strano Draco: emanava un fascino incredibile, ma era il fascino del bastardo. Aveva l’aria di essere uno sbruffone pieno di arie…eppure…si era rivelato più gentile di tutti i suoi precedenti ragazzi messi insieme.
Lo vide tirare fuori la bacchetta dalla tasca in attesa di un istante in cui nessuno lo guardasse. Quando si presentò l’occasione, puntò la bacchetta su una pallina che subitò si diresse verso le tribune dove Phebe era seduta. Mentre la prendeva al volo, Malfoy disse all’incredula spettatrice:
“Alla fine dell’allenamento, aspettami dietro la rimessa delle scope”. E volò via.
Ciao ragazzi!!!! Vi sono mancata?Vi piacciono le immagini? Presto inserir dei disegni fatti da me, e la fanfic diventerà ancora più bella!Intanto mi domando perché siete sempre così pochi a recensire…
X LalyBlackangel: facciamo i conti a scuola…
X _Roby92_: Mi dispiace deluderti, ma scrivere al computer non è esattamente la mia passione. I capitoli sono corti perché è tutto quello che riesco a fare prima di sclerale e prendere a martellate la tastiera…Spero comunque che tu non perda la voglia di leggere la mia fanfic!
X Angelickall: ?!?! Scusa… ma non l’ho già messa l’immagine Draco + Phebe?
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Capitolo 9 *** Buonasera, misteriosa fanciulla ***
Buonasera, misteriosa fanciulla
E così fu. Non appena i giocatori furono usciti dal campo, Phebe scese dagli spalti e si diresse verso il retro del capannone dove gli studenti solitamente lasciavano i loro manici di scopa. Non dovette aspettare molto per sentire dei rumori dall’interno e una voce che diceva: “Ci vediamo dopodomani, ragazzi. Mi raccomando, non mancate assolutamente, il campionato ricomincia tra un mese, ma anche i Grifondoro hanno avuto la nostra stessa idea di ricominciare da subito gli allenamenti, perciò...non rilassatevi!".
Pochi secondi dopo: “Hey!”, una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.
Dr: “Buonasera, misteriosa fanciulla!”
Ph: “Buonasera a lei, gentile messere!” gli rispose Phebe, canzonandolo.
Si misero a ridere.
Ci fu silenzio per qualche istante: si guardavano ancora sorridenti cercando, l’uno negli occhi dell’altra, chissà quali importanti risposte…
Dr: “Senti…avresti voglia di stare un po’ con me? Stasera, un oretta prima del coprifuoco… per conoscerci meglio…”
Ph: “Ecco…avevo in programma di studiare, stasera…”
Draco fece gli occhi tristi da cerbiatto nel tentativo di convincerla.
Ph: “…ripensandoci…” rise alla sua buffa espressione “…non è così urgente…non mi interrogano mica, domani… Va bene, Draco.”
Dr: “Fantastico.” Disse compiaciuto…anche se in verità stava per esplodere dalla contentezza…insomma…era già un buon passo!…
Ph: “Dove ci troviamo?”
Dr: “Davanti alla biblioteca, ok?”
Ph: “Ok…”
Dr: “Benissimo…a stasera, allora!”
Ph: “A stasera.”. Si sporse leggermente, gli diede un piccolo bacio su una guancia e se ne andò tranquillamente mentre dietro di lei Draco rimase imbambolato per un ben lungo istante, prima di dirigersi nella direzione opposta.
Ciao amori miei!!!! Questo è forse il capitolo più corto di tutta la ff?Sì, forse lo è…ma mi piace troppo la parte del bacino….dai ve lo immaginate Draco completamente inebetito da una sciocchezza simile????Cercherò di aggiornare al più presto, avrò sicuramente un po’ più tempo per farlo, dato che è finita la maratona di 12 compiti in classe in due settimane….uno al giorno!!! O___o’’’.Bene, ora rispondo alle recensioni:
X CHIHIRO: in realtà non lo so nemmeno io…devo vedere come far evolvere i fatti…una mezza idea già ce l’ho…aspetta e vedrai!
X marochan: mi dispiace tanto…non l’ho fatto apposta!Come vedi ho già risolto!
X christalmalfoy: grazie dei complimenti, comunque sì, è il terzo anno…in effetti volevo ambientarlo un po’ più avanti, perché è improbabile che dei ragazzuoli di 13 anni combinino certi casini…ma metterli al quarto anno era improbabile, dato che il torneo dei 3 maghi impegna a Harry tutto l’anno scolastico, e dal 5° in poi non ho abbastanza informazioni…continua a seguirmi e recensire!
X Angelickall: sono queste le soddisfazioni, persone che continuano a seguirti e a recensire ogni capitolo!!! Grazie ang! Comunque può essere che l’immagine di Draco e Phebe venga fuori dopo un po’, visto che è grande. Comunque è nel capitolo 5….mi dispiace che tu non possa vederla dopo tutta la fatica che ho fatto!
RECENSITE QUESTA E “L’ULTIMO BALLO”, MI RACCOMANDO!
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Capitolo 10 *** Nella tana delle serpi ***
Nella tana delle serpi
Poche ore dopo Phebe arrivò davanti all’ingresso della biblioteca dove Draco la stava già aspettando da almeno dieci minuti.
Ph: “Sono in ritardo?” chiese cercando l’orologio sotto la manica.
Dr: “Oh, no. Tranquilla, ho finito presto I compiti così sono venuto un po’ in anticipo…”. Menzogna spudorata: quel pomeriggio non aveva aperto un libro; era rimasto tutto il tempo in bagno a lavarsi, profumarsi e imbellettarsi per l’occasione…
Ph: “Ah. Be’, allora… Qual è l’itinerario della nostra serata?”…
Phebe e Draco percorsero in lungo e in largo tutto il parco e buona parte delle rive del Lago Nero che rientravano nei possedimenti di Hogwarts. A differenza dei loro precedenti incontri, quella passeggiata fu un fiume di parole. Chiacchierarono delle cose più futili e discussero sugli argomenti più seri, risero parlando di cose passate e si scambiarono speranze e preoccupazioni per il futuro.
Mentre parlavano, Draco si rese conto di non essersi mai aperto in tal modo con nessuno, prima di quel momento: aveva detto più cose a lei in un’ora che ai suoi “amici” Serpeverde in tre anni. Si sentiva a suo agio, con quella mezza sconosciuta, così a suo agio che non si accorse di quanto in fretta fosse volato il tempo, e quando Phebe gli fece notare che la loro oretta era trascorsa, gli sembrò come doversi svegliare da un bellissimo sogno.
“Sai, ” gli disse lei mentre rientravano, “il mio senso dell’orientamento è pessimo e in tutto questo tempo non ho ancora capito dove si trova la vostra Casa, ti va se ti accompagno?”.
Dr: “Veramente…”
Veramente lo aveva battuto sul tempo: avrebbe voluto essere lui ad accompagnarla , in effetti per capire a quale Casa appartenesse. Ma infondo non gliene fregava più di tanto, ormai. Che differenza faceva? Era ad ogni modo la ragazza più…elettrizzante che egli avesse mai conosciuto.
Ph: “Veramente…cosa?”
Dr: “No, dicevo, veramente non hai mai visto dov’è?!”
Phebe scosse il capo, sorridendogli.
Dr: “Seguimi, allora.”
Salirono varie rampe di scale fino a fermarsi davanti a un quadro.
Dr: “Eccoci.” Pronunciò la parola d’ordine e il quadro si spostò per farlo passare. Draco guardò all’interno: la Sala Comune era buia e deserta. “Devono essere già tutti a dormire.” Ritorno da Phebe “Ti farei entrare ma se gli altri si svegliassero sarebbe una tragedia…”
Ph: “Mai svegliare una serpe che dorme, hai ragione!”
Draco le sorrise: “In effetti…”
Poi un rumore li fece girare di scatto verso l’interno della sala. Sembrava uno strano ringhio…gutturale, costante…Forse proveniva dal camino. Draco tirò fuori la sua bacchetta e si avvicinò guardandosi attorno circospetto. Il rumore cessò. Poi ricominciò, più forte di prima.
Era dietro di lui. Si voltò e…
Sospirò scuotendo la testa. Phebe lo guardava e non capiva. Lui le fece segno di avvicinarsi, così potè vedere anche lei: era solo un ragazzo addormentato sul divano sommerso dai libri. Risero in silenzio. Il biondo disse alla ragazza: “Questo fine settimana potrai vedere meglio la nostra Casa, se vorrai, visto che un sacco di studenti tornano a casa…”
Ph: “Buono a sapersi…Adesso mi conviene andare…”
Dr: “Già…”
Ph: “Buonanotte.”
Dr: “Buonanotte.”
Phebe uscì e il quadro scivolò dietro di lei a chiudere l’apertura.
Dr: “Hey, svegliati, genio!”disse al ragazzo sul divano.
“Mmmmh… .. . Eh? Sì! No! Non stavo dormendo… .. . Riposavo gli occhi… .. . Stavo studiando!”
Dr: “Al buio e russando? E…dimmi: funziona come metodo di studio?”Lo guardò dall’alto, dopodiché si diresse verso il suo dormitorio.
Quella notte Draco si addormentò come non succedeva da molto tempo: col sorriso sulle labbra…
CIAO BELLISSIMI!!! Come va?Avete visto che luuuuungo che lo ho fatto questo capitolo??? È un record x me! Sono contenta che stiate cominciando a recensire in tanti!!!
X Angelickall: Evviva! Finalmente!Sai, ho fatto anche un disegno di Draco imbambolato ma non ho lo scanner, così ho fatto una foto al disegno ma è gigantissima!
X ginnygio: Finalmente qualcuno che apprezza i mini-capitoli!
X shumi95: In realtà Ridge ha già scelto da secoli: ha scelto Taylor ma poi si sono separati…che pare assurde…comunque le immagini le prendo dal sito che ho indicato, anche se la seconda ( draco + phebe sotto l’albero) ho dovuto rielaborarla…vieni a leggere più spesso, eh!
X DarthSteo: Ah, sei vivo, allora… Cominciavo a preoccuparmi!
X Chihiro: Faccio più in fretta che posso!
X Samy: Non mi pare di essere l’unica a farlo!Quindi dillo anche a tutti gli altri, ok?
LEGGETE E RECENSITE “L’ULTIMO BALLO”
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Capitolo 11 *** Stesso posto, stessa ora? ***
Stesso posto, stessa ora?
Ph: “Sapete, sto pensando che se volete provare a fumare la ganja non possiamo aspettare fino ad ottobre…”
Ro: “Uh… Perché?” le rispose Ron, in realtà interessato, ma senza staccare gli occhi dal libro di pozioni che teneva in grembo: era seduto a gambe incrociate sull’erba, i gomiti sulle ginocchia e le mani tra i capelli… Accidenti… non ci capiva una beneamata mazza!
Lui, Hermione ed Harry avevano deciso di studiare all’aperto, quel giorno, dato che c’era ancora tanta luce ed era una bella giornata, il che era molto raro, in quei luoghi così umidi e piovosi. Phebe si era unita a loro, studiando però materie completamente differenti… chimica… non era così lontana da pozioni, in fin dei conti…
Ph: “Perché io verso i primi di ottobre me ne vado, e non faremmo in tempo a raccoglierla e farla essiccare…”.
He: “Che cosa intendi fare, allora?”
Ph: “Possiamo raccoglierla uno di questi giorni… In fondo siamo nel mondo dei maghi, i vostri concimi saranno sicuramente più efficaci e veloci dei nostri!”
Ro: “Concimi? Che roba sono?”
Ha: “Ehm… lasciamo perdere…” disse sghignazzando lo sfregiato.
Ph: “Be’… Io per oggi con chimica ho finito… Vado a cercare qualcosa di non troppo noioso da fare…”
Gli altri la salutarono ancora assorti in quei rompicapi.
Mentre attraversava il parco, vide Draco. Lui le corse incontro: “Phebe! Speravo di incontrarti…”
Ph: “Mi fa piacere… anch’io avevo voglia di vederti.” Arrossirono leggermente entrambi.
Dr: “Stasera ti va se ci rivediamo? Come ieri…”
Ph: “Sì, volentieri!” gli rispose sorridendo, e altrettanto fece Draco, felice di quella risposta.
Dr: “Allora…Stesso posto, stessa ora?”
Ph: “Stesso posto, stessa ora.”
Dr: “A dopo.”
Ph: “Ciao.” E Draco tornò sui suoi passi.
Harry aveva finito i suoi compiti(prima di Hermione?!?! A lei il fatto non sarebbe andato giù facilmente!) e decise di lasciare soli Ron e Herm (magari era la volta buona che succedeva qualcosa!) per andare a cercare Phebe.
La trovò non lontana dalla capanna di Hagrid, intenta a spazzolare Fierobecco. Accidenti se era bella…Harry non riusciva a staccare gli occhi dal suo fondoschiena che ondeggiava mentre carezzava la lunga schiena dell’ippogrifo… destra…sinistra…destra…sinistra…destra…sin…
Ph: “Attento, Harry!”
Ciao ragazzi!VOLEVO SCUSARMI CON TUTTI X IL MIO COMPORTAMENTO SCORRETTO: HO VISTO ALCUNE PERSONE CHE AGIVANO INDISTURBATE E HO PENSATO DI APPROFITTARNE ANCH’IO…MI DISPIACE E PROMETTO CHE NON RICAPITERà.
RINGRAZIO TUTTI VOI CHE MI AVETE RECENSITO SIA QUESTA FF CHE “L’ULTIMO BALLO”
SPERO CONTINUIATE A SEGUIRMI NONOSTANTE LA GRANDE CAZZZATA CHE HO FATTO
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Capitolo 12 *** A cavallo di una scopa! ***
A cavallo di una scopa!
Ha: “Eh?!” prontamente distolse lo sguardo da quella visione paradisiaca.
Ph: “Ricordati l’inchino, prima di avvicinarti!”
Giusto. Distratto com’era se lo era scordato. Non doveva più accadere, a meno che non volesse finire in infermeria come quell’ipocondriaco di Malfoy.
Ha: “Hai ragione.” Fece l’inchino e aspettò che Fierobecco ricambiasse per accostarsi a lei, “sta già passando dei guai per quello che è successo…”
Ph: “Sì, ho sentito dire che ha beccato un ragazzo alla prima lezione.”
Ha: “Secondo me se lo meritava, lo ha istigato.”
L’argomento morì lì. Per qualche secondo ci fu silenzio. Tutti e due cercarono nelle loro testoline qualcosa di sensato da dire per rompere l’imbarazzo. E siccome le donne sono più sveglie degli uomini (n.d.a.!), fu Phebe la prima ad intervenire: “Ti va di fare un giro?”
Ha: “Come? Su Fierobecco?”
Ph: “Eh, no… A cavallo di una scopa!” disse ridendo con una punta di sarcasmo. Poi si accorse che quel modo di dire, assurdo tra i babbani, era fattibilissimo ad Hogwarts…
Ha: “Va bene… La vado a prendere.”
Ph: “No, scusa, intendevo su Fierobecco.”
Ha: “Ma due secondi fa hai detto…”
Ph: “Ehm… lascia stare quello che ho detto!”
Harry la guardò confuso.
Ph: “Allora? Vuoi salire?”
Harry fece spallucce e salì, poi tenne per mano Phebe e la fece sedere davanti a sé.
Inspirò a fondo e sentì il profumo fresco dei suoi capelli pervadergli i polmoni…
Ph: “Sei pronto?”
Ha: “Sì!…Phebe, un secondo…”
Ph: “Qualcosa non va?” disse voltandosi a guardare l’espressione preoccupata dell’amico.
Ha: “Cerca di non far volare Fierobecco troppo lontano…”
Ph: “I dissennatori…”
Harry annuì.
Ph: “Fidati di me.”
Ha: “Lo farò.”
Ph: “Hai sconfitto tre volte il Signore Oscuro…” gli prese una mano ed egli tremò,” Un galeotto fuori di testa non può essere più pericoloso di lui…”.
Si guardavano profondamente negli occhi. In quelli azzurri Phebe poteva leggere una grande inquietudine,quelli marroni di lei infondevano ad Harry coraggio e una certa tranquillità. Il cuore gli batteva forte.
Ph: “Andiamo?” sussurrò.
Ha: “Sì!”
Ph: “Tieniti forte!”.
Detto questo, Phebe speronò coi talloni i fianchi di Fierobecco, che partì al galoppo e dopo pochi metri spiegò le sue grandi ali e spiccò il volo.
Ciao ragazzi! In questo capitolo non succede granché, ma ho già pronto da scrivere il prossimo, quindi non dovrete attendere molto… Come prevedevo, non potendo più ripostare a vuoto la storia, mi ritrovo a rispondere ad una sola recensione:
X Angelickall: semplicemente ho postato più volte a vuoto le mie storie per farle comparire sempre in prima pagina…Comunque non puoi giudicare Harry un pervertito perché guarda il culo a Phebe…è normalissimo, è un adolescente in piena tempesta ormonale! Grazie per la fedeltà!
LEGGETE E RECENSITE ANCHE “L’ultimo ballo”, GRAZIE!
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Capitolo 13 *** Faccia da idiota ***
Faccia da idiota
Quello, per Harry, fu forse più bello del suo primo volo su Fierobecco:’sta volta, oltre alla grandiosa sensazione di libertà che gli dava il vuoto controllato sotto di lui, provava un mucchio di altre emozioni provocate dalla ragazza che da pochi giorni a quella parte gli aveva fatto battere il cuore così veloce da temere che scoppiasse quando solo la vedeva da lontano…Sentiva sul suo collo i morbidi ciuffi castani di Phebe che, mossi dal vento prepotente, gli facevano solletico.
Phebe allargò le braccia quasi ad imitare le ali dell’ippogrifo, e Harry fece scivolare le sue attorno alla vita di lei e la attirò a sé, appoggiando il mento sulla sua spalla.
Quando Fierobecco decise di scendere in picchiata, Harry strinse ancora più forte Phebe, azzerando ogni distanza tra i loro corpi, mentre con grida liberatorie si avvicinavano sempre di più a terra. L’impatto fu un po’ brusco, Fierobecco decelerò la sua corsa fino a fermarsi poco distante da dove era partito.
Ph: “Wow!”
Ha: “Già…wow!” ridevano senza fiato per quanto avevano urlato.
Harry scese per primo, prese per i fianchi Phebe che mise le mani sulle spalle di lui e saltò giù.
La guardava sorridendole dolcemente…solo che…non si staccava!
Ph: “Ehm…Harry…sono a terra, adesso: puoi lasciarmi andare…” disse leggermente imbarazzata.
Ha: “Oh, sì…perdonami…” che figura di m… era rimasto a fissarla con una faccia da idiota completo…voleva sprofondare…diventò viola per la vergogna e si affrettò a dire: “Ok…io…ehm…devo andare…ciao.” E corse via maledicendosi verso il castello.
Phebe ci rimase di stucco: l’aveva mollata li da sola senza motivo e con un “ciao” che forse un sasso avrebbe pronunciato con più espressione…
Ma infondo non aveva tempo di preoccuparsene: era impaziente che le ore passassero in fretta e arrivasse il momento di incontrarsi con Draco!
Ciao belli! Eccomi tornata con un nuovo micro-capitolo…a proposito, ma perchè chiamarli “chap”…è una parola oscena…a parte questo, mi dispiace avervi illuso che stessi iniziando ad allungare i capitoli…ma non posso permettere che i nuovi lettori si scoraggino a dover leggere ben 13 capitoli di seguito. Perché è così che succede: se c’è un titolo che mi intriga ma la ff ha tipo 15 capitoli…mi passa la voglia!Invece io sono furba e faccio i capitoli corti apposta…scusate se blatero ma scrivere con mio fratello che rompe e gli articolo31 nelle orecchie non è molto semplice…passiamo a rispondere alle recensioni:
X Angelickall: credo che le ultime righe abbiano chiarito il tuo dubbio…ma non credere di avere capito tutto…non so nemmeno io cosa far combinare a quella pazza di Phebe…il triangolo no…non lo avevo considerato…
RAGAZ NON C’ENTRA NIENTE, MA IO QUANDO HO VISTO HP1 AL CINEMA, NELLA SCENA DOVE PITON ENTRA IN CLASSE SBATTENDO LA PORTA, MI SONO MESSA A GRIDARE: “IL TRIANGOLO NO…” E TUTTI GIù A RIDERE…DAI SEMBRA TROPPO RENATO ZERO…
Chiusa la parentesi, Phebe potrebbe piacere anche a Ron…oltre che a Harry e Draco…è tutto da vedere…
X Miss Trent: mi fa piacere aver trascinato una nuova lettrice in questo abisso di cretinaggini…comunque i capitoli di Dan Brown non mi sembrano così corti…continua a seguirmi!
X shumi95: aggiungo al volo la risposta alla tua recensione che ho appena letto: anche per te penso che valga ciò che ho detto ad Angelickall: x adesso sembra che le piaccia Draco...ma non si sa mai e non so nemmeno io...
CONCLUDO INVITANDO I LETTORI TIMIDI (SO CHE SIETE IN TANTI!)A FARSI SENTIRE LASCIANDO QUALCHE TRACCIA DEL LORO PASSAGGIO
LEGGETE E RECENSITE “L’ULTIMO BALLO”
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Capitolo 14 *** Labbra indegne ***
Labbra indegne
A Draco un’ora sola non bastava di certo: sognava Phebe la notte e la pensava tutto il giorno. Faceva fatica a seguire le lezioni, la sera dedicava pochissimo tempo ai suoi compiti, aveva persino preso un votaccio nella materia che solitamente gli riusciva meglio, pozioni, perché Piton lo aveva colto impreparato sugli ultimi argomenti spiegati. Ultimamente non trovava il tempo nemmeno per tormentare lo Sfregiato e i suoi amici pezzenti o per maltrattare i compagni di Casa.
Attendeva con ansia il suo angelo davanti alla biblioteca. Gli sembrava troppo perfetta per essere vera: non gli era mai capitato di conoscere una ragazza in cui risiedessero contemporaneamente bellezza e intelligenza. Tutte le tipe sessualmente attraenti con cui aveva a che fare erano grandi oratrici soltanto in tema di cosmetici e vestiti, e quelle simpatiche e con un po’ di cervello…ghhh…non le avrebbe sfiorate nemmeno con un dito, temendo di far esplodere qualche brufolo purulento o di ricoprirsi di sputacchi-da-apparecchio.
Quand’ecco arrivare lei… Lei…gli camminava incontro come stesse galleggiando sull’aria…gli sorrideva…gli occhi le brillavano come lune nelle loro sfere… i capelli rimbalzavano sulle spalle e svolazzavano leggeri intorno al suo corpo…
Ph: “Hey!”
Dr: “Ciao Phebe!” Lei lo abbracciò calorosamente, lui avvampò all’istante.
Ph: “Dai, vieni, ho un sacco di cose da raccontarti!”
Così uscirono in giardino e un’altra ora passò discorrendo e ridendo del più e del meno…
Si diedero congedo nel luogo dell’incontro.
Ph: “Io ti lascio qui, Draco, voglio cercare qualche libro che mi possa interessare, prima di andarmene a dormire e poi…”
Dr: “Phebe…” la interruppe lui.
Ph: “Sì?”
Dr: “Mi piace da matti stare con te…pensi che potremmo replicare anche domani sera?…E dopodomani? E dopo dopodomani ancora?”
Phebe rise: “In effetti volevo chiederti la stessa cosa…ma credevo che sarei diventata assillante…”
Dr: “No! Assolutamente!”
Ph: “Bene, così mi sono tolta il pensiero di dovertelo chiedere!”
Dr: “Allora…ci vediamo domani.”
Ph: “A domani, Draco…”
Fu un attimo. Lei avvicinò il suo volto a quello di lui che non ebbe il tempo di rendersi conto e arrossire.
Solo si sentì posare sulle labbra un bacio gentile e delicato…fuggevole…e le gambe che gli diventavano molli…
L’istante dopo Phebe era già sparita oltre la soglia sotto gli improperi della bibliotecaria che stava per andarsene.
E per l’ennesima volta Draco rimase di stucco per un gesto da nulla: ormai lui era un baciatore professionista, un esperto limonatore ma…quel bacio a fior di labbra lo aveva scombussolato completamente, giusto per poco non era svenuto…
Se solo avesse saputo quanto quelle dolci labbra di cui era bramoso fossero indegne delle sue…
Amici! Ahrahraaa! Come state? Uttobbene?Vi piace il capitolo? Non preoccupatevi , sesso,droga&rock’n’roll arriveranno presto, ecco le risposte alle recensioni:
X fragolina92: benvenuta nel mondo dell’oblio!
X shumi95: ASPETTA; HO SBAGLIATO; NON HO URLATO: “IL TRIANGOLO NO…”; MA “MI VENDO…”…
X Miss Trent: grazie per aver fatto pubblicità alla mia ff!la tua “Da un caso…” è bellissima(ho appena fatto pubblicità anch’io, così siamo pari!)
INOLTRE RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO E RECENSITO E CHE LEGGERANNO E RECENSIRANNO LA MAI FIC “L’ULTIMO BALLO”
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Capitolo 15 *** Tempo di raccolta ***
Tempo di raccolta
Ha: “Phebe, Phebe!” L’indomani, dopo le lezioni, Harry Potter correva verso casa di Hagrid.
Phebe, che aveva sentito l’amico urlare, era già sulla porta: “Hey, calmati, che succede?”
Ha: “Vieni, Ron ed Hermione ci aspettano alle serre. La professoressa Sprite è nell’ufficio di Silente. Abbiamo abbastanza tempo per prendere qualche piantina?”
Ph: “Qualche piantina?! Vuoi mettere su un’industria di spinelli?” disse mentre chiudeva l’uscio e si incamminava dietro Harry.
Ha: “No… che cavolo ne so di quanta te ne seve?”
Phebe scosse la testa sconsolata.
Ha: “Da questa parte!”
Phebe si ritrovò davanti ad una selva in miniatura rinchiusa in una enorme serra di vetro. Ron ed Hermione stavano davanti all’entrata.
Ro: “Oh, ce l’hai fatta! Ti davamo per disperso…”poi, con un sorriso 28 denti (quelli del giudizio esclusi!n.d.a.)si rivolse alla ragazza che lo seguiva: “Ciao Phebe!!!”
Ph: “Ciao!”
He: “ Forza, facciamo in fretta, magari la prof ha dimenticato qui qualcosa e sta per tornare…”
Ha: “Aspetta e spera! Silente è capace di tenerla dentro per ore!”
Ph: “Ci vorrà un minuto, non preoccuparti Herm!”
Quindi entrò nella serra seguita a ruota dagli amici.
Ph: “Bene, bene… Dove si trova l’erbavoglio?”
Ro: “Eccola, là in fondo!”
I quattro si avvicinarono ad una distesa di piantine profumate. Phebe inspirò soddisfatta l’aroma inconfondibile:
“E il settimo giorno Dio creò la ganja!”…
Poi, accorgendosi di non avere nulla di tagliente con sé, si rivolse agli altri: “Non è che per caso avete un coltellino?” Harry e Ron scossero la testa, Hermione invece si guardò intorno alla ricerca di qualcosa che potesse somigliare ad un coltello, fin quando il suo sguardo si posò su un paio di forbicione da potatura appoggiate ad un piano di legno. Le porse a Phebe: “Queste vanno bene?”
Ph: “Sì…un po’ eccessive, forse… ma possono andare!”. Le prese e tagliò, un po’ qua e un po’ là, le foglie che le sembravano migliori…
Ph: “Harry, passami un libro.”
Ha: “Quale?”
Ph: “Uno qualsiasi, il primo che trovi, possibilmente bello grosso…”
Harry frugò nella borsa ed estrasse il mattone di Divinazione: “Questo è abbastanza grande?”
Ph: “Perfetto!”.
Lui le passò il libro che Phebe aprì per disporre le foglie in bell’ordine su una pagina. Lo richiuse ed annunciò: “Fatto!”
Ro: “Forza usciamo di qui!”.
Allora si diressero verso la capanna. Hagrid non era ancora tornato.
Una volta dentro, Phebe prese un suo libro e ci trasferì delicatamente il prezioso tesoro.
“Non tutti la fanno seccare così: me lo ha insegnato un mio amico. In questo modo ci mette molto meno tempo e rimane lontana da occhi indiscreti…”
Ro: “Ma se tuo zio ti becca?”
Ph: “Scherzi?! Mio zio non ha idea di come la utilizzerò… penserà che mi sia messa a far collezione di foglie secche!”
Restituì il tomo di Divinazione a Harry e sistemò il suo su un tavolino vicino al caminetto.
Ciao! Come promesso la droga sta arrivandooo!!!sesso più avanti…rock’n’roll non ci azzecca nulla con HP…ecco le risp alle recensioni:
X Angelickall: Non temere riuscirà a mettere tutti nei casini prima di andarsene!
X shumi95: il classico fascino del bastardo….
X Miss Trent: quando aggiorni la tua ff????mi piace troppissimo!
RAGAZ CHE LEGGETE E NON COMMENTATE: VI AMMAZZOOOOO!!!!
NON DIMENTICATE DI LEGGERE E RECENSIRE ANCHE “L’ULTIMO BALLO”
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Capitolo 16 *** Sole e stelle ***
SOLE E STELLE
Altra seratina con Draco. Era sorprendente come dopo tanto tempo passato a chiacchierare, le conversazioni tra lui e Phebe non cadessero mai in punti morti. Dal “che hai fatto di bello oggi?” quella ragazza riusciva a trarre gli argomenti più disparati, così questa volta il loro discorso era progredito più o meno a questo livello:
Ph: “…Così per Epicuro è più facile ottenere la felicità se ci si accontenta di poco.”
Dr: “Secondo me era uno sfaticato e basta. Cercare di ottenere il meglio non è affatto spregevole come sosteneva lui.”
Ph: “Anche questo è vero, ma la maggior parte delle volte è solo fonte di grande insoddisfazione…”
Dr: “…Toglimi una curiosità: questo Epicuro, era un babbano?”
Ph: “Sì.”
Dr: “Tsè…Ti pareva…” borbottò con una risatina di disprezzo. Ora capiva il perché di tutte quelle scemenze. Ma quando si voltò vide che Phebe non era più lì ad ascoltarlo.
Mentre sul suo volto appariva un’espressione interrogativa e confusa, si sentì tirare dal basso una gamba dei pantaloni.
Ph: “Hey! Sono qui.” Phebe era comodamente sdraiata sul cemento della stradina che stavano percorrendo. Draco si “affacciò” su di lei: “Ehm… Ti è percaso dato di volta il cervello o non ti senti bene?”
Ph: “Levati di mezzo!” disse ridendo, “… mi togli la visuale!”.
Perciò Draco alzò il naso e vide la ragione di quel gesto inusuale: il cielo senza luna era bombardato, sì, è questo il termine giusto, letteralmente bombardato di stelle.
“Uau…” gemette Draco col fiato mozzato in gola.
Ph: “Erano mesi che non assistevo ad un tale spettacolo, in città il cielo è sempre confuso dai fumi e dalle luci…”
Draco si distese di fianco a lei, senza parlare.
Ph: “Sono bellissime, non trovi?”
Lui non rispondeva: si sentiva a disagio.
Ph: “Non ti senti infinitamente piccolo?”
Dr: “Già…” In realtà era questo il motivo per il quale da molto tempo evitava di guardare le stelle: lo facevano sentire inferiore, insignificante e meschino rispetto a qualcosa la cui grandezza non si poteva eguagliare, ne’ tantomeno superare. E questo, a un Malfoy, non piaceva affatto.
Epicuro non aveva del tutto torto, infondo.
Ph: “Draco…” un suono gutturale la avvisò che era in ascolto “Queste ore che passiamo insieme sono davvero bellissime. Mi è capitato di rado di trovare qualcuno che non assecondasse semplicemente i miei discorsi. Tu non solo ti dimostri interessato, hai anche un cervello dotato di idee proprie e in grado di esprimerle…non sai quanto lo apprezzi!”
Draco proruppe in una risata.
Phebe, leggermente offesa, gli chiese: “Che c’è adesso? Perché ridi?”
Dr: “Nulla, nulla… Solo che noi ce ne stiamo qui a guardare questo capolavoro d’ Iddio e tu te ne vieni fuori con queste parole…”
Ph: “Be’, scusa tanto, intendevo farti un complimento…”
Dr:”Lo so, ma sembrava di più il commento di una professoressa ad un compito andato molto bene…Hey…” disse girandosi verso di lei e iniziando a giocare con una ciocca dei suoi capelli “Ti sei offesa?…guarda che scherzavo, anche a me piace da matti pssare la sera a parlare con te…”
Dopo qualche minuto di silenzio, Draco riprese: “Sarà meglio andare, si è fatto tardi…”
Si alzarono e si spolverarono i vestiti. Draco rimase a guararla negli occhi per un po’.
Ph: “Starei ore a guardare le stelle, senza rendermi conto del tempo che passa…tu no?”
Lui le sorrise dolcemente. Come mossa da una forza subconscia, le sue dita andarono a sfiorare la guancia di lei.
Phebe arrossì violentemente; Draco al buio non potè accorgersene, ma percepì distintamente sul suo viso il calore che aumentava…
Dr: “Le stelle spariscono, quando c’è il Sole…”
Fu lì, quella sera, su quel sentiero che si arrampicava contorto su per un pendio, che le loro labbra si unirono in un primo, vero, dolcissimo bacio…
Ciao a tutti!!!! Finalmente sono tornata, con un capito al miele, anche se non è esattamente come lo volevo io. Dovete sapere che l’estate scorsa al caposcuola(il primo della mia vita) mi sono davvero sdraiata anch’io in mezzo ad una stradina di montagna per vedere le stelle… stavamo facendo un gioco a squadre di notte…è stato bellissimo, ci dicevamo cose del tipo ke nell’universo contiamo quanto la caccola di una caccola…ma bando alle ciance!
Ero davvero preoccupata che il sito non riaprisse più…come farei senza di voi che recensite le mie insulse storielle???
E quindi adesso è ora di rispondere alle recensioni:
X Miss Trent: Hai aggiornato la tua ff? Non vedo l’ora di leggerla!
X Jokerina88: Sei troppo perspicace, al posto di darmi consigli hai fatto una chiara anticipazione del seguito della storia…uffa…e io che volevo che fosse una sorpresa…ma non è ancora detta l’ultima parola!!!MUAHAHAHAHAHAHAAAAH!
X tomokachan: corro a leggereeee!
X shumi95: hai ragione: è TRISTISSIMO LEGGERE LE STORIE E NON RECENSIRLE, AVETE CAPITO VOI ALTRI???? Cmq manca ancora tanto, siamo solo alla prima settimana! I prossimi capitoli parleranno del sabato della prima settimana…e ci sarà da leccarsi i baffi, uhm…
X alex53: di nulla, penso davvero quello ke ho scritto, per l’età che hai, hai davvero talento!
NON PERDETEVI IL PROSSIMO CAPITOLO, SI INIZIA A “VIAGGIARE”…E CHI HA CAPITO HA CAPITO!
BESITOS BY _CHAN_
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Capitolo 17 *** Le confessioni di Ron ***
LE CONFESSIONI DI RON
Quel Sabato, entrando nel bagno in disuso della torretta nord, sarebbe stata questa la scena che vi si sarebbe presentata: infondo alla fila di sanitari e divisori rotti, da qualche parte seduti per terra, avreste trovato una bella ragazza e un ragazzo dai capelli color carota a ridere a crepapelle, il tutto avvolto da una densa nebbiolina dal dubbio odore.
Phebe aveva deciso di iniziare Ron prima degli altri, aveva qualcosa in mente, ma serviva che lui fosse completamente disinibito e sincero; perciò aveva approfittato del fatto che Harry avesse da allenarsi per le amichevoli prima del campionato e che Hermione, come oramai di consueto, fosse misteriosamente scomparsa, probabilmente inghiottita da una valanga di libri, per trascinare il bel rosso in un luogo appartato dove potesse lavorarselo per bene.
Weasley non si fece supplicare quando Phebe gli porse uno spinello acceso. Così, dopo poci minuti svanì lo stordimento iniziale e lui cominciò a sentire la testa sempre più leggera, e a trovare ogni cosa attorno a lui estremamente esilarante.
Lei fece solo un paio di tiri: doveva rimanere lucida per mettere in atto i suoi piani. Intanto Ronald aveva preso la tangenziale…
Ro: “Perché le mattonelle sono quadrate? Non ci starebbero meglio rotonde?…hey, Phebe, hai mai pensato di farti bionda?
Ph: “No, sinceramente no…Perché così non ti piaccio? Come starei?
Ro: “Non lo so…Possiamo provare!” tirò fuori la sua bacchetta e la puntò davanti al naso di lei.
Ph: “Ma sei fuori????” e si gettò contro di lui per disarmarlo.
Ro: “ih, ih…fuori? Be’, direi proprio di sì!”
Ph: “…senti…per caso sai che fine ha fatto Hermione?…” chiese sperando di aver pizzicato le corde giuste.
Ro: “Eh, già…Hermione…” d’un tratto ritornò serio, quasi triste…
Ph: “Perchè quella faccia?”
Ron sospirò: “Non si capisce?….Pensavo se ne fossero accorti tutti, tranne lei…ovviamente…”
Ph: “Accorti…di cosa?” naturalmente aveva già afferrato, ma voleva che fosse proprio lui a dirlo.
Ro: “Be’…mi piace! Mi piace da impazzire…la penso sempre…vorrei che capisse…capisce sempre tutto, quella lì…ma di quanto mi piace, di quello sembra non rendersene conto…”
Ph: “Perché non ti fai avanti? Cosa c’è che non va?”
Ron, con un sorriso malinconico: “Forse è meglio così, che lei non sappia…Come reagirebbe?Mi riterrebbe più stupido di quello che crede adesso… E ha ragione: come posso pensare che a lei interessi uno sfaticato come me?” e poi, pomposo: “ A lei serve uno intelligente…colto…ricco…”
Ph: “E tu che ne sai?”
Ro: “Non ci vuole un genio per capirlo!”
Ph: “Anche i geni possono sbagliare, Ron” gli disse sorridendo” Inoltre non sei assolutamente stupido.”
Ro: “Tsè…in tutte le materie i miei voti superano di poco la sufficienza…”
Ph: “E allora???” replicò scandalizzata, “ Non è solo quella l’intelligenza che serve nella vita…E poi anche Einstein prendeva 4 in matematica!”
Ro: “Ein…chi?”
Ph: “Non importa…” rise.
Ro. “ Senza contare quel Grattastinchi! Ci si doveva mettere anche lui in mezzo… ora io ed Herm passiamo tutto il tempo a litigare… Quello stupido gatto vuole ammazzare Crosta!” detto ciò estrasse il topo dalla sua tasca e lo mise a terra…" Non credo che vivrà ancora a lungo, guarda com'è conciato!"lo guardò malinconico mentre barcollava stordito. Ph: “Non preoccuparti, Ron...dev'essere l'effetto della ganja...Sono sicura che sta immaginando di farsi un idromassaggio nel formaggio fuso..."
Ciao a tutti! Come ve la passate? Scusate il ritardo, ma quella che è appena iniziata sarà x me una settimana di fuoco: domenica scorsa tutto il giorno prove x lo spettacolo della scuola, ieri compito di filosofia, prove x lo spettacolo della scuola e prova generale x il concerto gospel in fiera. Oggi tutto il giorno prove x spettacolo scuola,domani 2 spettacoli x gli studenti, giovedì 3° spettacolo x il pubblico esterno, venerdì concerto gospel in fieraaaaa…aiuuuutooooo!!!!
X Lizzyluna: non mi offendo se un’esperta come te mi da qualche consiglio!
X Miss Trent: assurde idée naziskin sui babbani… hai reso bene il concetto, cmq in seguito scoprirai che non è esattamente così!
X shumi95: “viaggiare” non si è mai riferito a cose maliziose…parlavo di droga!
X tomokachan: mi dispiace, anke secondo me è un po’ eccessivo ma inevitabile…
AI NUOVI ARRIVATI: LEGGETE E RECENSITE ANKE “L’ULTIMO BALLO”.
AVVISO CHE STO PER SFORNARE UNA NUOVA FF SUI GEMELLI WEASLEY…DA LEKKARSI I BAFFI!
BESìTOS TO YOU ALL BY CHAN!
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Capitolo 18 *** Apri il tuo cuore, Ron! ***
APRI IL TUO CUORE, RON!
Ph: “Sta di fatto, Ron” continuò dopo le risate “che non puoi continuare a far finta di niente, non puoi lasciarti stare così male per Hermione…”
Ro: “Lo so, ma che altro posso fare?…”
Ph: “Apri il tuo cuore, Ron! Come hai fatto adesso con me: devi dirle quello che provi.”
Ro: “Sembra facile, a te. Tu sei bellissima, simpatica, intelligente… Non c’è una cosa di te che possa non piacere ad un ragazzo, Phebe…” si alzò carponi e si risedette di fianco a lei, appoggiando la testa sulla sua spalla e passandole lo spinello “che ne sai di cosa si prova ad essere rifiutati…Non voglio rovinare tutto. Quello che c’è ora tra me e lei, lo so, non è molto, ma se lei mi rifiutasse…andrebbe tutto…in fumo…giusto per rimanere in tema…”
Ph: “Ron…è difficile, me ne rendo conto…a me è successo…”
Ro: “Sì…come no…”
Ph: “Mettila così: se ti dice no all’inizio ci sarà un po’ di tensione ma piano piano recupererete l’amicizia di sempre… e se invece ti dice di sì il gioco è fatto! Giusto?”
Ro: “Giusto…”guardò il fumo davanti a lui e lo divise con le dita…poi se ne venne fuori: “E se poi non funzionasse tra noi due? Il risultato sarebbe lo stesso…”
Ph: “Ehm…Ron…inizi ad essere un po’ troppo confuso, forse è meglio smettere con questa roba… come prima volta hai fumato già troppo…”
Ro: “Noooooo, dai!”
Ph: “Forza, andiamo. Ah, farai meglio a cambiarti i vestiti!”
Ron raccolse Crosta e se lo ficcò in tasca uscendo dal bagno abbandonato della torretta Nord.
RAGAAAA!!!è STATA LA SETTIMANA Più ECCITANTE DELLA MIA VITA: C’ERA TRL QUI A PADOVA E…LUNEDì HO CANTATO SUL PALCO E MARTEDì MI HANNO FATTO CONOSCERE TIZIANO FERRO!!!!!KE FIGO!!!WOW…POI CON LA SCUSA CHE MI SONO INTASCATA IL PASS HO PASSATO TUTTE LE ULTIME PUNTATE NEL BACKSTAGE COI VIPS!MA ADESSO è TUTTO FINITO…MI MANCHERANNO UN CASINO…BWAHAHAAAAA…FRIGN FRIGN…SE VOLETE VEDERE LE MIE FOTO COI VIPS ANDATE PURE SUL MIO BLOG, L’INDIRIZZO è: www.spaces.msn/thecinciasalvisworld
MAGARI LASCIATECI QUALCHE COMMENTINO!
X schumi95: la mia nuova ff sta prendendo lentamente forma, non preoccuparti, ora che arriva l’estate avrò sicuramente tempo di postarla!
X _Roby92_: finalmente una nuova intervista!!!! Riesci a farne una harry/allock? Devi sapere che quello che fa gilderoy (kenneth branagh) è il mio attore preferito!
X tomokachan: raga io vorrei tanto vedere il nuovo gufetto di Ron…nel 4° film non ce n’era traccia…
MI RACCOMANDO NON ANDATEVENE SENZA AVER LASCIATO UNA RECENSIONE, CAPITO????? BESìTOS!
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Capitolo 19 *** Introspezione di un Malfoy ***
INTROSPEZIONE DI UN MALFOY
In quegli stessi momenti, solo nel dormitorio maschile del terzo anno di Serpeverde, Draco pensava. Disteso sul suo letto, le mani intrecciate dietro la nuca e le gambe distese e incrociate, ciuffi di capelli biondi sugli occhi si muovevano ogni qualvolta lui sbattesse le palpebre. E sorrideva.
Pensava alla settimana incredibile che stava per finire e che aveva portato tante novità nella sua vita, tutte dovute ad una sola persona che ora considerava la più importante: Phebe.
Quel nome ormai gli martellava il cervello giorno e notte. Si sentiva incredibilmente fortunato.
Quando c’è qualcosa che si desidera ardentemente, con tutte le proprie forze e si è disposti a tutto pur di averla, spesso si tratta di qualcosa di difficilmente raggiungibile (altrimenti non la si vorrebbe così dannatamente per sé), perfino per il ricco e viziato Draco Malfoy.
E ora lui aveva ciò che più agognava al mondo. Il bacio ricevuto la sera prima ne era la conferma… O forse no? Forse per Phebe era una cosa normalissima, forse lui era il centesimo ragazzo caduto ai suoi piedi che s’illudeva di essere importante per lei quanto lei lo fosse per lui… Forse, forse, forse… Il suo ragionamento non era infondato: Phebe era così bella… Per non parlare poi della sua straordinaria intelligenza, la simpatia, la dolcezza ma allo stesso tempo la determinazione… perfetta… Chissà quanti altri si erano fatti abbindolare dal suo fascino…
Diamine! Lui era Draco Malfoy! Non c’era una sola Serpeverde dal terzo anno in giù, e anche un paio di più grandi, che non avesse fantasticato su di lui, specie da quando aveva cominciato a non farsi remore a girare per la Sala Comune, dopo la doccia, con solo l’asciugamano attorno alla vita. Nemmeno Phebe gli avrebbe potuto resistere!
Be’… Su questo non era molto sicuro. Se lei era così diversa dalle altre, allora c’era un’alta percentuale di probabilità che non lo vedesse come lo vedevano loro…
A questo punto il sorriso gli era sparito dal volto, lasciando spazio ad un’espressione di grande inquietudine e disagio.
Non sapeva nemmeno chi fosse; il suo cognome, da dove venisse, a che Casa appartenesse… In realtà non è che lei non glielo volesse dire: lui non si era mai curato di chiederle informazioni che in fin dei conti avrebbero solo portato via una parte del loro tempo insieme, che già era poco. Phebe era Phebe e basta.
“Tic tic tic”
Draco si alzò di scatto.
“Tic tic tic”
Una civetta grigia e lucente bussava al vetro della finestra.
“Tic tic tic”
Lui si avvicinò e le aprì. Quella si posò sul davanzale: aveva una piccola pergamena arrotolata legata alla zampa. Draco la prese delicatamente, diceva:
“ Avevi promesso di farmi visitare la tua Casa, stasera, ricordi? Quando posso venire? Phebe”
In effetti, se ne era scordato, e si chiese come diavolo avesse fatto. Prese un rotolo di pergamena dal cassetto del suo comodino e ne strappò cautamente un pezzo, poi scese nella Sala Comune e si diresse ad un tavolo. Intinse una penna nel calamaio e scrisse accuratamente:
“Troviamoci al solito davanti alla biblioteca, alle sette e mezza, quando tutti saranno a cena. Possiamo stare da soli nel mio dormitorio, gli altri ragazzi sono a casa per il fine settimana. Ti aspetto, non fare tardi. Draco.”
Una volta arrotolato il messaggio, lo portò di corsa alla civetta di Phebe: quella era immobile dove l’aveva lasciata pochi minuti prima. Le consegnò il rotolino e lei riprese il volo.
Richiusa la finestra, Draco si avviò lentamente verso il bagno a prepararsi per la serata.
UFFI…SOLO UNA RECENSIONE NELLO SCORSO CAPITOLO…AH, IN CASO NON VE NE FOSTE ACCORTI, IL CAPITOLO 17 è STATO LEGGERMENTE MODIFICATO ALLA FINE, IN Più HO AGGIUNTO UN’IMMAGINE. SE NON ALTRO HO LA CONSOLAZIONE CHE LA RECENSIONE SIA DELLA MITICA LIZZYLUNA…STRANO CHE UNA SCRITTRICE DI FF DEL SUO LIVELLO SI ABBASSI A LEGGERE LE MIE E OLTRETUTTO CHE NE SEGUA GLI SVILUPPI…LO RIBADISCO, IL SUO NOME è UNA GARANZIA: RAGA VI CONSIGLIO CALDAMENTE DI LEGGERVI LE SUE STORIE MA…NON PRIMA DI AVER LETTO E RECENSITO LE MIE!!!!
baci da neko_chan
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Capitolo 20 *** Nella tana delle serpi 2 ***
NELLA TANA DELLE SERPI 2
Ore 19.30. Draco camminava avanti e indietro davanti alla porta della biblioteca.
Era lì da almeno un quarto d’ora, aveva saltato la cena: non provava fame di cibo, di lì a poco si sarebbe nutrito dei baci e delle parole della sua amata, e solo quelli avrebbero potuto placare i suoi bisogni.
Quando si voltò per passare l’ennesima volta davanti all’entrata, la vide venirgli incontro sorridente. A quanto pare anche lei aveva passato un’infinità di tempo a prepararsi, e Draco pensò che era uno sforzo inutile cercare di apparire più bella di quanto non lo fosse già. Tuttavia apprezzò molto l’impegno: Phebe indossava un maglioncino rosa pallido che seguiva dolcemente ogni sua curva, e una gonna a pieghe grigia, corta abbastanza da far venire le palpitazioni al biondo.
Il cuore di Draco prese a battere ancor più forte quando lei, senza alcuna esitazione, gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò appassionatamente. Passato lo stupore, lui ricambiò calorosamente il bacio stringendola forte a sé.
“Hey!” disse Draco staccandosi da lei, senza fiato, “sembra che tu non mi abbia visto per anni!”
Phebe sorrise: “Scusa…”
Dr: “No, anzi…”
Ph: “Andiamo?”
Lui allora la prese per mano e la condusse alla sua Casa.
Draco sedeva su un divano di pelle nera, osservando Phebe. Lei si guardava intorno:
Ph: “Come fai a vivere qua dentro? Questo posto è…spettrale.”
Dr: “Misterioso, più che spettrale.”
Ph: “Lugubre, più che misterioso…”
Dr: “Non è così male viverci, te lo assicuro.”
Ph: “Contento tu…”
Phebe si diresse verso un’enorme libreria piena di volumi disposti in bell’ordine sugli scaffali.
“Dunque, vediamo…” afferrò un tomo a caso, “Vocabolario di pozioni… be’, mi sembra giusto… De potionibus…per carità! Latino… Pozioni di primo livello… Una collezione alquanto… monotematica”
Dr: “Sì, be’, Piton vuole sempre che le noste ricerche siano più approfondite di quelle degli studenti delle altre Case, immagino sia per smentire le voci sui suoi favoritismi”
Ph: “Probabile…” andò a sedersi di fianco a lui, “ho una domanda.”
Dr: “Spara.”
Ph: “Perché voi Serpeverde avete una piccola biblioteca privata se la scuola è dotata della più grande e fornita che io abbia mai visto in vita mia?”
Dr: “Diciamo che a noi snob Serpeverde piace concederci qualche piccolo lusso in più degli altri.”
Ph: “Tu non sei affatto snob.”
Dr: “Ehm… molte persone potrebbero considerarti pazza per quello che hai appena detto”
Ph: “Si vede che molte persone non ti conoscono come ti conosco io”
Dr: “E tu mi conosci da meno di una settimana…”
Ph: “Oppure potrebbe essere che tu abbia voluto mostrarti a me diversamente dagli altri”
Dr: “Non lo so… ci sono tanti pregiudizi sul mio conto… ma mi sono mostrato di più a te in pochi giorni che a quelli che mi conoscono da una vita”
Ph: “allora ti ringrazio… Ti dirò, non sono brava a giudicare le persone a prima vista, insomma: anche a me all’inizio sei sembrato uno snob antipatico, sbruffone e pieno di arie...”
Dr: “Ah, grazie tante!”
Ph: “Dai, basti pensare a come ti sei presentato: -Chiunque tu vuoi che io sia…-” lo scimmiottò, “Guardati anche adesso, il modo in cui sei seduto: le gambe accavallate, il gomito sul bracciolo, il mento tra il pollice e l’indice…Non che ci sia nulla di male, ma sembri voler urlare al mondo: -Guardatemi: sono raffinato!!!-”
Draco ci pensò su un istante, poi assunse la posa più stravaccata possibile: “Così va meglio?”
Phebe rise: “Quello che intendo dire è che sei completamente diverso da come ti mostri fuori…Ed è un peccato che nessuno lo sappia, davvero…”
Lui cercò di sdrammatizzare subito la situazione: “Sai, io invece credo di essere molto bravo a giudicare le persone al primo impatto. Ad esempio tu: tutte le impressioni che ho avuto vedendoti la prima volta hanno avuto conferma conoscendoti.”
Ph: “Quali impressioni?”
Dr: “Phebe, tu…sei speciale.”
“No, non lo sono” rispose lei dopo qualche istante di silenzio.
Dr: “Avanti…non stavo scherzando!”
Ph: “Non sono speciale: sono solo me stessa e non mi vergogno di esserlo, con tutti i miei difetti. Credo di sembrare migliore degli altri perché non riescono ad accettare i loro…”
Draco rimase perplesso, per tutto ciò che lei gli aveva spiattellato in pochi secondi… Come faceva a non accorgersi della sua saggezza?
Ph: “Hey, la cena deve essere finita, sarà meglio salire prima che inizino ad arrivare i tuoi compagni. Lui si destò dai suoi pensieri: “Sì, vieni…”
Una volta davanti alla scala a chiocciola, le disse: “Prego, prima le signore! (“Eh, eh! Scala a chiocciola + ragazza stupenda con una gonna cortissima… L’accoppiata vincente…”)
Ph: “Non fare il furbo, vai avanti tu e fammi strada!”
Dr: (“Accidenti…la prossima volta ricordarsi che la ragazza oltre tutto deve essere anche ingenua!”)…
X ACQUITRINO: Thanks!
X Shumi95: Grazie della priorità!
X Lizzyluna: I complimenti sono tutti meritati… Comunque, povero Draco, in fondo è un gran bel ragazzo, a parte i capelli color polenta…
RAGAZZI DOVRESTE RECENSIRE TUTTI! L’AVETE LETTA IN Più DI 600 LA MIA FF, E SONO TUTTE QUI LE RECENSIONI? VERGOGNA!!!!
ANDATE A LEGGERVI ANCHE L’ULTIMO BALLO!
AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Capitolo 21 *** Ora o mai più ***
ORA O MAI PIù
Draco aprì gli
occhi. La sveglia sul suo comodino segnava le tre di notte passate. Le candele
nella stanza erano ancora accese. Phebe dormiva con la testa appoggiata al suo
petto. avevano parlato talmente a lungo che alla fine si erano addormentati.
Dr: "Phebe..." le sussurrò
dolcemente all'orecchio, accarezzandola, "Phebe... Si è fatto tardi, vuoi
che ti riaccompagni al tuo dormitorio?".Phebe
si svegliò lentamente: pensò che non aveva alcuna voglia di tornarsene nel
dormitorio degli ospiti vuoto e desolato, quando accanto a lei c'era Draco.
Ph: "No..."rispose in un
sussurro, "lascia che io resti con te, per questa notte..." e si
riaccoccolò tra le sue braccia. Lui si spostò affinché i loro volti fossero
alla stessa altezza. Le prese il mento tra le dita e posò le labbra sulle sue.
Dr: "Hey...Sei sicura? Sai cosa rischi
a restare da sola con me?" chiese con un pizzico di malizia.
Ph: "Sono una ragazza coraggiosa"
disse lei con la voce impastata dal sonno. Lui la baciò un'altra volta, e
un'altra ancora. Phebe, nel suo stato di semi-incoscenza, sentì quei baci
accendersi sempre di più. Allora gli mise le mani dietro al collo passandole in
mezzo ai suoi bellissimi capelli biondi. Lui interpretò quel gesto come un
invito, così si sdraiò sopra di lei, puntellandosi sui gomiti per non
schiacciarla sotto il suo peso. Con le labbra e la lingua si cimentò in un
intricato gioco sul suo collo. Intanto la sua mano destra era scesa lungo i
fianchi di lei, poi sulle gambe, e ora risalivano: dietro le ginocchia,
provocandole piccoli brividi di piacere, poi sempre più su, ma non fece in
tempo ad arrivare sotto la gonna che lei lo fermò.
"Draco..." fu a fatica che si
distaccò da lui, "non pensi che stiamo accelerando un po' troppo le cose?
Insomma... Ci siamo conosciuti una settimana fa..."
Dr: "Phebe...Lo so...Ma devi credermi
se ti dico che è stata la settimana più felice della mia vita...Non
scherzo...Hai sconvolto molte cose, da quando ti ho incontrata..." lei
distolse lo sguardo ma Draco non cessò di cercarlo col suo.
Phebe pensò a quello che sarebbe successo
dopo: come avrebbe reagito Draco venendo a sapere che non avrebbero più potuto
vedersi così spesso?
Draco, invece, pensò a tutte le cose che
Phebe non sapeva. Come avrebbe reagito conoscendo i suoi più loschi segreti?
Poi si disse che non voleva assolutamente perderla. Lei era l'unica via d'uscita
che aveva da quella sua esistenza squallida e troppo pesante sulle spalle di un
adolescente che più d'ogni altra cosa sognava di essere normale...buono. Voleva
un po' di sole in mezzo a tutto quel grigio piombo che gli si rifletteva negli
occhi.
Dr: "Non farò niente che a te non
vada." disse mesto, rimettendosi a sedere di fianco a lei, "Non voglio
rovinare tutto. Solo, ti prego, resta con me... Dormiremo e basta...".
Phebe annuì. lui prese allora la bacchetta che giaceva sul comodino e spense
tutte le candele. Si coricò, Phebe con la testa che ora stava sulla sua pancia.
L'unica luce era quella dei raggi della
falce di luna crescente fuori dalla finestra.
"Phebe..." aggiunse infine lui,
"mi sa che mi sono innamorato di te..." e chiuse gli occhi.
Passarono pochi secondi, e Draco sentì una
mano, che non era certo la sua, sfilargli la camicia da dentro i pantaloni e
iniziare a sbottonarla dal basso.
"Phebe! Che fai?!"
"Shhhh... Ho cambiato idea..."
gli sussurrò, baciandogli il ventre man mano che veniva scoperto, per risalire
alla sua bocca.
"Ma...Un minuto fa non hai detto
che..." la sua frase fu interrotta da un bacio mozzafiato, la cui carica
erotica avrebbe attizzato anche un vecchio di ottant'anni. Draco sentì una
stretta allo stomaco che negli ultimi giorni gli era diventata familiare. i suoi
sensi, fino ad allora intorpiditi dal sonno e dall'atmosfera surreale, si
ridestarono violentemente.
Le sue preoccupazioni si tramutarono in un
solo pensiero: "ora o mai più".
La rovesciò accanto a sé sul letto per
riprenderne i controllo, e lei gli tolse definitivamente la camicia; la luce
della luna risaltava il candore della sua pelle e le bende attorno al braccio
che portava ormai da un po' di tempo. La stessa luce illuminava Phebe, facendole
brillare gli occhi e disegnando ombre sul suo corpo ancora costretto dai
vestiti, rendendolo ancora più seducente... a Draco pareva bella da impazzire,
e ormai gli mancava quasi il fiato dal desiderio. Le sue mani ricominciarono a
viaggiare su di lei, che stavolta non oppose alcuna resistenza, così dopo pochi
minuti i loro indumenti giacevano sparsi sul pavimento intorno al letto, e i
loro corpi nudi sotto le lenzuola di seta (di cos'altro potevano essere le
lenzuola di Draco Malfoy?)
Quella notte non ci furono parole, solo una
silenziosa ricerca del piacere da condividere con la persona che amavano.
Draco tenne a bada i suoi istinti più
animaleschi per dare prova di tutta la tenerezza e la premura di cui anche un
Serpeverde era capace. si muoveva lento e gentile, con quella stretta allo
stomaco che prova chi ama con passione, cercando di non perdersi nulla di quei
momenti di "vera" magia.
Il ritmo dei loro respiri e della loro
danza accelerarono fino a sincronizzarsi con quello martellante dei loro cuori.
Poi, tra glia ansiti e i sospiri, Draco si
avvicinò al viso di lei, tanto che le fronti e i nasi si scontravano, e Phebe
udì le sue parole sommesse: "Ti amo Phebe...ti amo..." e chiuse gli
occhi...
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Capitolo 22 *** Il risveglio ***
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IL
RISVEGLIO
Draco
fu presto sveglio, la mattina seguente. Indugiò prima di alzarsi, crogiolandosi
sotto le coperte. Phebe dormiva sul bordo del letto, dandogli le spalle. La
osservò a lungo, mentre fuori albeggiava: guardava le sue candide spalle nude
alzarsi ed abbassarsi ai suoi respiri, e giocava con i lunghi capelli che
ricadevano attorno a lei sul cuscino. La sua mente era sgombera da qualsiasi
pensiero.
Dopo
un po' scese dal letto, non curandosi di mettersi nulla addosso, e si diresse
verso il bagno. Quando ne uscì era profumato e vestito di tutto punto. Si
avvicinò alla sponda del letto dove Phebe era sporta. Carezzò le sue guance
col dorso delle dita: al tatto sembravano petali di rosa.
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Quando
Phebe si svegliò, il mattino seguente, il sole era già alto ed entrava
prepotentemente dalla finestra. La sua mente, appena ne fu in grado, la riportò
alla notte appena trascorsa. Lei si mise a sedere stiracchiandosi, poi andò
tentoni alla ricerca della pelle del suo ragazzo, ma tastò solo le lenzuola
vuote accanto a sé. Allora si girò da quella parte e ciò che vide fu una
bellissima rosa bianca, posata sul cuscino.
Perplessa
entrò nel bagno, dove si concesse una doccia. Per asciugarsi utilizzò un
asciugamano impregnato del profumo di Draco, e tornò nella stanza per
rivestirsi. Si sarebbe cambiata una volta nel suo dormitorio e poi avrebbe
cercato lui. Prima di uscire prese la rosa, che giaceva ancora sul letto.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Quando
Ron si svegliò, quel mattino, il primo pensiero che il suo cervello formulò
fu: "Ho fame".Lo evidenziò al suo migliore amico Harry, quando lo
incontrò nel bagno che si lavava i denti.
H:
"A chi lo dici..." farfugliò quello con la bocca piena di
dentifricio.
R:
"Tu dovresti stare solo zitto: ti basta fingere di star male che subito
Lupin ti corre appresso: Mangia la cioccolata, Harry, mangia la cioccolata!"
lo scimmiottò con un tono da nonnetta apprensiva.
Harry
si fece sfuggire una risata sputacchiando schiuma in giro.
Nel
tempo che impiegò a lavarsi quegli strabenedetti denti, Ron si lavò e vesti a
velocità sonica: "Io vado a fare colazione!"
H:
"Scemo, aspettami: sono ancora in pigiama!"
R:
"Allo stomaco non si comanda!!!" gridò il rosso dalla scala a
chiocciola.
Ron
raggiunse il chiostro che lo separava dalla Sala Grande a falcate, e vide dalla
parte opposta Phebe sbucare da dietro un pilastro. Fece per accelerare e
raggiungerla, ma si fermò all'improvviso:
Phebe
si girò come per aspettare qualcuno che la raggiungesse, e notò che sfoggiava
un sorriso smagliante. Fin qui tutto bene, ma quello che vide in seguito gli
tolse completamente l'appetito: la persona che sbucò dietro la colonna subito
dopo di lei era un ragazzo (vabbè, a lui che gliene fregava? A Harry,
piuttosto, delle cui paranoie su di lei aveva piene le...tasche, a lui si che
sarebbe fregato...), ma il ragazzo aveva un'aria sgradevolmente familiare: alto,
snello, caschetto biondo platino... Santo Merlino...era MALFOY! E ora lei LO
STAVA BACIANDO!
In
pochi secondi, una miriade di pensieri affollarono la sua testa.
Ciao a tutti! Bentornati! Vedo che la mia ramanzina ha
avuto effetto, infatti mi ritrovo ben 9 recensioni (un record in questa ff!)
ringrazio tutti!
Questa recensione all'ultimo capitolo ha attirato
particolarmente la mia attenzione; ve la propongo per rendervi partecipi della
mia risposta e magari farvi prendere una posizione:
RunaChaos
|
Come
fanfiction è buona, la trama molto semplice e scorrevole, l'Italiano
scritto in modo corretto, ti consiglio però di non centrare tutta la
storia solamente su Phebe (anche quando non compare tutti non fanno che
pensare a lei) cerca di includere anche i personaggi principali della saga
che da un po' di capitoli non hai più nominato (Harry Ron e Hermione)
lasciando spazio solo a Phebe e a Draco e dargli un po' più spessore,
senza farli diventare delle comparse fantasma che recitano solo qualche
battuta insieme alla protagonista per poi volatilizzarsi nel nulla. Detto
questo ho la sgradevole sensazione che Phebe sia una Mary Sue, cioè un
personaggio femminile (a volte anche maschile chiamato Gary Stu) che
solitamente irrompe nella vita dei personaggi del libro in modo
inaspettato; questa creatura si nota fin da subito perchè è sempre
bellissima, gentilissima, intelligentissima, perfetta, insomma. Fin dal
primo momento tutti la trovano simpatica, e il protagonista della vicenda
e l'antagonista lottano per conquistarla (Harry e Draco in questo caso)
perciò cerca di dare anche a lei un po' più di spessore e di difetti,
altrimenti alla lunga rischierà di diventare un personaggio piatto e
noioso, comunque se vuoi sapere qualcosa di più sulle Mary Sue vai al
link che trovi qui sopra con scritto "redazionale" e poi vai su
"fenomeno Mary Sue", Spero di esserti stata d'aiuto. Ciao!
|
Uuuuuh! Mi piacciono le recensioni toste! Allora: hai
ragione a dire che Phebe sembra tanto una Mary Sue, ma forse dovresti leggere un
po' più accuratamente la storia. Certo, è vero che si tratta di indizi
piccolissimi, ma Phebe afferma di avere un grosso disagio interiore, quello di
non avere poteri magici. Inoltre ha un grande problema: è affetta da una grave
sindrome di LOGORREA (diarrea di parole) ACUTA! Draco sopporta la sua parlantina
solo perché, come lei, ha bisogno di qualcuno con cui sfogarsi e condividere
idee, gioie e dolori. Dice lei stessa di non essere perfetta, ma di sembrarlo
agli altri perché, mentre loro si crucciano dei propri, lei accetta i suoi
difetti e ne fa punti di forza del suo carattere. Il mio scopo in quel punto
della storia era di lanciare un messaggio ai lettori, forse non ti è arrivato e
me ne rammarico. Per quanto riguarda il fatto di aver trascurato il trio
protagonista, non ti biasimo assolutamente, me ne sono resa conto anch'io:
questa fanfiction è l'intreccio di due storie con la medesima protagonista, e
avevo bisogno di far evolvere la parte Phebe/Draco prima di reinserire quella
Phebe/trio protagonista. Questo è il motivo per cui ho lasciato temporaneamente
nell'ombra Harry, Ron e Hermione; non preoccuparti, ho in programma vari
battibecchi tra i quali Ron vs. Draco, Draco vs. Lucius, ed Hermione vs. Phebe!
Ti ringrazio moltissimo di questa recensione, solitamente
commentano solo quelli a cui la storia è piaciuta, mentre quelli che hanno
qualcosa da ridire lasciano perdere perché non ne vale la pena! Ti invito a
farti sentire se ti accorgessi di altre cose che non vanno!
HEY VOI! LEGGETEVI ANCHE "LA GRIFONDORO DAI CAPELLI
ROSSI" & "L'ULTIMO BALLO", MI RACCOMANDO!
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Capitolo 23 *** Rivelazioni ***
RIVELAZIONI
RIVELAZIONI
"Quel viscido
serpente a sonagli! Come osa mulinare la sua lingua
biforcuta nella bocca di Phebe? Come osa solo sfiorarla? O guardarla!... E poi
non era proprio lui ad odiare a morte i mezzosangue? Be' , non mi sembra molto
convinto dei suoi ideali, adesso! Brutto verme schifoso!". Strinse i pugni
e il labbro inferiore tra i denti in un moto di rabbia indicibile.
Improvvisamente gli divenne
chiara l'idea delle intenzioni di Malfoy:
"Maledetto stronzo! Sta
ingannando Phebe per farle qualcosa di brutto! Magari le farà del male!
Bastardo ignobile falso doppiogiochista del cazzo! Devo fermarlo!" pensò
Ron.
Così si nascose dietro un
pilastro, deciso a seguire le sue mosse.
Quando Phebe si fu congedata da
Draco, lui uscì dai portici e si andò a sedere su una larga panca di pietra
nel piccolo giardino in mezzo al chiostro. Aprì il libro che aveva con sé e,
non troppo convinto, prese a leggerlo. Ma ben presto quella lettura fu
interrotta da una voce seria alle sue spalle.
"Che intenzioni hai,
Malfoy?"
Draco si voltò appena, ancora
assorto nei suoi pensieri, per andare a riconoscere, solo con la coda
dell'occhio, l'immagine del rosso.
"Weasley?" disse
atono "di cosa stai parlando?"
"Di chi sto
parlando: parlo di Phebe! Quali sono i tuoi piani, eh? Vuoi umiliarla? Vuoi
ingannarla per poi farla soffrire? Eh? Rispondi! Vuoi ucciderla?" La
collera di Ron era al culmine, gli si poteva sentire il sangue ribollire nelle
vene.
Draco chiuse di scatto il suo
libro. Si alzò e si girò verso di lui, per raggiungerlo scuotendo la testa. Il
cielo si era ricoperto in poco tempo di una spessa coltre di nuvole grigio
piombo. Quando i due furono faccia a faccia, Ron pensò che così il suo
avversario era molto più difficile da affrontare.
"Lenticchia... Mi
stupisci: tutta la scuola pensava che andassi dietro alla Granger..."
"E...E tu che ne
sai?" ribatté il rosso mentre l'imbarazzo si mischiava all'ira dentro di
lui.
"Avanti... lo sanno tutti!
Oh! Tranne lei, a quanto pare. La ragazza è mezzosangue ma mica stupida: avrà
capito che per crearsi una minima reputazione non può certo farsela con un
pezzente come te! Ma da quel che vedo il pezzente ora ha ben altre mire..."
"Non tirare in mezzo
Hermione!" sbottò Ron nuovamente accecato dall'astio."Piuttosto,
rispondi alla mia domanda!"
"Weasley, io non ho
intenzione di mangiare Phebe, ne' di farla a pezzettini..."
"Non mi meraviglierei
affatto del contrario. Cosa c'è? I tuoi ideali da purosangue vanno scemando
improvvisamente, alla vista di un bel culo?"
Draco corrugò la fronte:
"Cosa...Cosa stai blaterando Weasley?"
"Smettila di fare il finto
tonto!" Ormai il tono di Ronald era diventato un grido isterico."Tu
odi tutti quelli che non sono ricchi e purosangue come te. Be', Phebe ne è
l'apoteosi! O forse pensavi che il suo cognome Hagrid fosse una pura
coincidenza? Senza contare che non possiede nemmeno poteri magici. Perciò non
illuderti che io possa credere che tu sia cambiato all'improvviso per
innamorarti di una maganò mezza babbana!"
"Weasley...Ma che cazzo
stai dicendo?" L'incredulità aveva preso il posto della beffardaggine.
"Fai ancora finta di non
capire, eh? Io ti avverto: torcile un solo capello, uno solo, e te la farò
pagare cara, lo giuro su Merlino. Te ne farò pentire amaramente. CAPITO?"
Gli soffiò in faccia.
Draco fissò con sguardo
glaciale prima il pugno che il rosso gli teneva avanti al naso, poi i suoi
occhi, poi lo superò e si allontanò sotto i portici, visto che iniziava a
piovere pesantemente.
Ron lo osservò confuso mentre
se ne andava.
Ringrazio
infinitamente miss trent,
fly irma,
aeris90,
nina,
lizzyluna
e master romy
x le loro recensioni!
invito tutti i nuovi
lettori ad andare a leggere le altre mie storie:
L' ultimo
ballo
One-shot:
tragica storia d'amore tra Cedric e...
&
La
Grifondoro dai capelli rossi
I gemelli
Weasley alle prese con una ragazza...
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Capitolo 24 *** Anche malfoy piange ***
ANCHE MALFOY PIANGE
ANCHE MALFOY PIANGE
Draco si allontanò da quel posto
cercando di dare un ordine ai mille pensieri che gli aveva evocato grazie alle
ultime rivelazioni. Intanto la pioggia aveva preso a scrosciare rumorosamente
sui muri e i prati perennemente umidi di quel castello. Decise di rientrare
nella sua Sala Comune per riflettere sul da farsi: per quanti sforzi facesse,
non riusciva a calmarsi e levarsi quella confusione dalla testa. Non uscì per
il resto del pomeriggio e della sera.
Il giorno dopo, un lunedì, alla fine delle lezioni, mentre percorreva uno degli innumerevoli corridoi del
piano terra per dirigersi nei sotterranei, decise di mettere in atto quella che per il momento gli si
presentava come la migliore soluzione: parlare con Phebe, chiarirsi... magari il
Pezzente lo aveva spudoratamente preso in giro.
Phebe era lì davanti a lui, seduta con le gambe distese
sull'ennesimo davanzale dell'ennesima ampia vetrata che dava sull'ennesimo
chiostro. Aveva iniziato a piovere a dirotto in pochissimi minuti, proprio come
la mattina precedente.
Draco, nonostante la situazione, non poté fare a meno di
ammirare l'agilità con cui probabilmente la ragazza si era arrampicata su quel
davanzale alto molto più della sua testa, visto che non era in grado di
eseguire un pur semplice incantesimo levitante.
Ph: "Hai visto? Come è cambiato velocemente il
tempo, senza che ce ne rendessimo conto...è così anche nella vita, a volte:
per quanto repentini siano certi cambiamenti, si realizza di essere un po'
diversi solo dopo molto tempo..."
Era questo che lo faceva impazzire di lei: questo suo
atteggiarsi a grande filosofa. Gli dava un leggero senso di fastidio ma insieme
lo stuzzicava...Però in quel momento non era in vena di tenerezze: voleva
capire.
"Dobbiamo parlare." Disse lui serio mentre la
raggiungeva e si sedeva dalla parte opposta, le mani incrociate e le gambe a
penzoloni. Phebe percepì la preoccupazione di quello che ormai avrebbe voluto
definire il suo ragazzo: "Di cosa si tratta?".
Dr: "Di noi due." In un attimo lo sguardo di lei
si rabbuiò. Che volesse scaricarla, dopo aver ottenuto ciò che voleva?
"Ci sono problemi di cui non sono a conoscenza?" Disse sospettosa, ma
infinitamente angosciata, quasi sicura della risposta da aspettarsi che invece
non arrivò.
Dr: "Perché non me lo hai detto?" chiese
guardando un punto imprecisato davanti a sé .
Ph: "Detto cosa?" chiese spaesata.
Dr: "Che sei...babbana..."
Ph: "Cosa c'entra?"
Dr: "Non me lo hai mai detto, perché?" ora con
gli occhi di ghiaccio, che esigevano risposte, la guardava dritta nei suoi
perplessi color cioccolato.
Ph: "Io...Tu non me lo hai mai chiesto..."
Dr: "Lo so, e dovevo ma... Avresti comunque potuto
dirmelo, è un dettaglio importante!"
Ph: "No che non lo è! Non cambia niente!"
Dr: "E invece sì che cambia, accidenti!" si
stava alterando.
PH: "Fammi capire come?"
Dr: "Questo complica enormemente le cose!" La
voce gli tremava, strozzata da un nodo in gola. Saltò giù dal davanzale in
modo che Phebe non potesse vedere le sue lacrime. Mettere le proprie debolezze
sul tavolo non è mai facile, figurarsi per Draco Malfoy. Voleva andarsene in un
posto dove nessuno lo avrebbe visto piangere, Phebe si accorse di tutto, e scese
per seguirlo:
"Draco..."
"Vorrei restare da solo per un po'... " e corse
fuori.
Lei rimase lì immobile, la mano protesa per posarsi sulla
spalla del ragazzo ricadde lungo il fianco. Cosa intendeva dire con "per un
po' "? Qualche ora? O qualche giorno? Forse troppo tempo perché potessero
riappacificarsi prima della sua partenza...mancavano due settimane...che fossero
sufficienti?
Draco si fermò solo dopo aver raggiunto l'estremità del
piccolo molo che si stendeva sulle acque, frastagliate dal diluvio, del Lago
Nero.
Era fradicio.
Meglio così.
Almeno, il suo pianto poteva confondersi con la pioggia.
Ciao raga! scusate il
ritardo!
X Master Romy & Fly
Irma: Grazie, ma non esagerate coi complimenti, infondo non sono sta gran
scrittrice, cerco solo di rendere l'idea della storia!
X Miss Trent: Ho letto il
quinto capitolo della tua storia...Ma non doveva essere l'ultimo? Ora devo
aspettare il prossimo...
X aeris90 & Shumi95:
Bentornate!
X Lizzyluna: ci saranno, le
litigate, ci saranno!
EvEs |
Ebbene, che dire?? Personalmente ho trovato ke qst fic
abbia un personaggio non un po' MARY SUE, ma TROPPO MARY SUE. Hai parlato
del disagio interiore di Phebe riguardo al fatto che non ha poteri magici,
però nonostante tutto la fai apparire come SUPER-DONNA amata dai più
"fighi" della scuola... inoltre vorrei farti notare qualche
piccolo ma notevole errore: pensa a Draco. se hai letto il libro o visto
il film avrai sicuramente capito ke lui non è tipo da stare cn persone
qualunque (in questo caso addirittura una BABBANA), anche se l'amore è
cieco, è un bel po' inverosimile... Comunque tengo a precisare che era
solo un commento costruttivo e non offensivo... e potresti anke fare dei
capitoli più lunghi. |
X EvEs: L'unica
caratteristica di Phebe che si possa attribuire a uno stereotipo Mary Sue è
la bellezza, per il resto è normalissima.
A Harry piace solo
per il fisico, mentre Draco si è innamorato di lei per altre qualità oltre
quella, non sapendo fino allo scorso capitolo che fosse babbana.
Per quanto riguarda
lui pensavo fosse ormai chiaro che in questa fan fiction ho voluto
sottolineare la sua entità di personaggio a due facce: in mezzo alla folla
porta la maschera del Malfoy viscido e bastardo di sempre, quello che tutti
conosciamo, consapevole e orgoglioso del suo destino.
Ma quando la sera se
la toglie si rende conto di non voler diventare quello che sarà costretto ad
essere, e che vorrebbe vivere come tutti gli altri.
Phebe riveste in un
certo senso il ruolo della voce della sua coscienza.
Spero che
continuerai a leggere la storia visto che questi aspetti verranno trattati
molto più ampiamente.
Baci a tutti e grazie x le
recensioni, _chan_
|
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Capitolo 25 *** Chiacchiere da salotto ***
CHIACCHIERE DA SALOTTO
CHIACCHIERE DA SALOTTO
Intanto le voci avevano raggiunto
un po' le orecchie di tutti: quella stessa sera ebbe luogo un animato scambio di
pettegolezzi sui divani della Sala Comune dei Grifondoro.Due ragazze del secondo
anno, tali Viola e Griselda, confabulavano concitatamente sugli ultimi
fatti.
V: "Hey, hai sentito di
Malfoy? Pare che se la faccia con una babbana!"
G: "Sì, ho sentito dire che
è la nipote di Hagrid!"
V: "Dicono anche che Ronald
Weasley abbia fatto a cazzotti con lui..."
G: "Con chi? Con Hagrid?"
V: "Macché, scema, con
Malfoy."
G: "Ma per la babbana?"
V: "Sììì!"
G: "Ma se è parente di
Hagrid non dev'essere sto granché..."
"Scherzi?!" si
intromise Dean Thomas che aveva origliato l'intera conversazione, "Ma
l'avete mai vista?"
V&G: "No..."
D: "Be', vi dico solo che...
lo capisco Harry Potter se ultimamente passa così tanto tempo chiuso in
bagno!"
V: "Cioè?"
D: " -.-''...Lascia
perdere..."
G: "Ma lei piace anche a
Potter?"
D: "Ma va? Non perde
occasione per starle appiccicato!"
V: "Tornando a prima: allora
cosa c'entra Weasley in tutto questo? Perché ha litigato lui con Malfoy?"
D: "E' il suo migliore
amico, per lui si beccherebbe un'avada kedavra..."
G: "Sì ma Harry Potter ha
sconfitto...Voi-sapete-chi...perchè dovrebbe mandare Weasley a parargli il
sedere?"
D: "Hai ragione..."
V: ".. Hey! Potrebbe essere
che la tipa piaccia anche a lui!"
"Nooo, a Ron piace Hermione,
lo sanno tutti!" questo era Neville.
D: "Senza offesa per lei,
Nev, ma la ragazza in questione è mille volte meglio..."
V: "Comunque Malfoy si dev'
essere proprio rincitrull..."
Viola fu interrotta da una
gomitatina di Colin Canon: l'apertura del quadro della Signora Grassa era
spalancata e ne stavano entrando Harry, Ron e Hermione. Furono accolti da un
silenzio imbarazzato; qualcuno era tornato di corsa a farsi gli affari propri,
ma il resto del gruppetto si trovava ormai in una situazione troppo equivoca
perché si potesse far finta di niente...
Qualche sporadico colpetto di
tosse...
Hermione che alza un
sopracciglio...
E Dean che se ne viene fuori:
"Dicevamo, sarà dura che i nostri battano i Tedeschi agli Europei di
Quidditch, ho notato che hanno delle tecniche di difesa davvero
infallibili!"...La tensione si scioglie e tutti lo assecondano...
Il trio si era riunito attorno a
un tavolo in disparte, scaricando sul ripiano il bottino frutto di una
scorribanda in biblioteca.
"Credete che stessero
parlando di noi?" chiese Harry aprendo in un punto a caso il libro di
Storia della Magia.
"Non lo credo, ne sono
certa." puntualizzò Hermione.
R: "Vorrei sapere a che
proposito..."
H: "Sicuramente sarà per
via di Black e dei dissennatori."
"Già..." gli fece eco
il rosso, non troppo convinto. Non ne era sicuro, ma pensava che tutto quel
vociferare non riguardasse affatto Sirius Black. La mattina prima si era reso
conto che, nonostante le buone intenzioni, era andato fuori di testa, e aveva
urlato come un ossesso in mezzo a un chiostro dove girava un numero di studenti
esiguo, ma ad ogni modo sufficiente a far partire delle dicerie.
R: "Harry...Avrei qualcosa
da dirti...In privato..."
Harry lo guardò interrogativo,
ma decise di seguirlo: "Scusaci, Herm."
I due si alzarono e salirono nel
loro dormitorio vuoto. si sedettero sul letto di Ron.
R: "Senti...So che
ultimamente sembri nutrire un certo interesse per Phebe, perciò mi sento in
dovere di raccontarti una cosa..."
Harry annuì, incuriosito
dall'argomento.
R: "Ieri ho avuto una
discussione abbastanza accesa..."
H: "Con Phebe?"
R: "No...Con Malfoy..."
H: "Che c'entra
Malfoy?"
R: "Ecco: è questo il
punto...vedi... So che non ti farà piacere sentirlo, però devo proprio
dirtelo: ieri io...ho visto quello con Phebe e...si stavano... baciando."
Ron poté chiaramente vedere il
disappunto montare negli occhi dell'amico.
H: "Ma lei?
Ci...stava?"
R: "Schietto schietto?"
H: "Sì!"
R: "Ha cominciato
lei..."
Harry sospirò.
R: "Ascolta, Harry, C'è un
motivo per cui te lo ho detto, ne avrei fatto a meno, credimi! Ma rifletti:
Draco con una mezzosangue senza poteri? Mi puzza! Secondo me vuole farle
qualcosa di male, magari per vendicarsi di Fierobecco. Lo sai che ne sarebbe
capace, quel bastardo. E' per quello che ci ho quasi fatto a botte, volevo
cavargli qualcosa di bocca..."
H: "E ci sei riuscito?"
R: "No, ha fatto finta di
non capire!"
H:"Devo fare qualcosa!"
Harry si alzò dal letto e uscì spedito dalla stanza.
§§§§§§§§§§§§§§§
Non aveva la minima idea di dove
trovare Malfoy, e intanto che correva poteva prepararsi una serie di insulti di
certo non utili a risolvere la situazione, ma molto liberatori.
Decise che per prima cosa avrebbe
perlustrato la Sala Grande dove molti studenti si riunivano alla fine dello
studio. Aveva raggiunto l'ampio atrio d'ingresso e la fortuna volle che Draco
rientrasse proprio in quel momento. Bagnato fino all'osso, con un'espressione
truce.
H: "Malfoy!"
Il biondo sbuffò. A rompere le
scatole era arrivata l'ultima persona che aveva voglia di vedere.
H: "Cos'è quella faccia
incazzata?...Litigato con la ragazza?"
In un lampo Draco gli fu addosso:
scaraventò Harry a terra e gli si mise sopra a cavalcioni, stringendo forte una
mano intorno al collo dello sfregiato, spingendo col pollice il pomo d'adamo, e
l'altra mano chiusa in aria pronta a spaccargli il naso con un pugno.
D: "Un'altra parola, Potter,
e ti rovino quella faccia di merda che già ti ritrovi!" gli sibilò con
rabbia. Una goccia cadde dai suoi capelli fradici sul naso dell'altro. Harry con
un colpo di reni si liberò dalla presa del Serpeverde e si rialzò in piedi.
Così fece anche Draco.
Si fissarono con odio. Harry si
massagiò il collo. Un naso rotto non era esattamente in cima alla lista dei
suoi desideri.
H: "Non è alla tua altezza,
Malfoy? In un certo senso tu non sei alla sua, no?"
Draco strinse i pugni con una
smorfia d'ira, frenando l'impulso di saltare una seconda volta su di lui.
"Ah," continuò
quello,"vedo che il braccio non ti fa più male. Se vuoi portare quella
fasciatura ancora per un po' ti converrà fingere che ti serva almeno un
pochino!"
Harry si incamminò verso la Sala
Grande, stupendosi di ciò che aveva appena fatto. Sbeffeggiare Malfoy era stata
una mossa decisamente stupida.
Avrebbe risolto il problema con
Phebe, almeno non gli avrebbe dato fastidio se fosse stata lei a metersi a
cavalcioni sopra di lui!
Eccomi tornata dopo una lunga
assenza. In realtà non ho ancora terminato la storia, ma ho scritto un bel po'
di capitoli così ho deciso che se ne pubblicavo uno non succedeva niente!
Ho avuto anche un'idea: se volete
sapere quando esce il prossimo capitolo potete mandarmi una e-mail, così io vi
avviso non appena l'ho pubblicato, e non perdete tempo ogni volta a venire a
vedere se ci sono novità! Se non sapete come fare basta cliccare sul mio nick
name qui in cima alla pagina (vicino al titolo!), verrà fuori il mio profilo e
vicino a _chan_ dovrete cliccare su contatta...tutto qui!
Ringrazio Fly Irma, Lizzyluna,
aeris90, EvEs, Applausi x giga, giga...;) e Roxane!
X Miss Trent: mi dispiace che
questo capitolo non abbia soddisfatto la tua curiosità, ma ti garantisco che
presto arriverà il momento!
X Master Romy: appena avrò un
po' di tempo farò un salto a leggere la tua nuova storia!
X maxie: leggerò e commenterò
anche le tue, prima o poi!
X KATIE: come fai a giudicare
male la storia se hai letto solo il primo capitolo???
AI NUOVI RICORDO LE ALTRE MIE
STORIE E RACCOMANDO I COMMENTI! CIAOOOOO!!!
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Capitolo 26 *** Sotto effetto ***
SOTTO EFFETTO
SOTTO EFFETTO
Ronald si recò nel bagno sotto
la soffitta dove la Cooman teneva le sue lezioni. Come si aspettava lo trovò
immerso in una densa nebbiolina dall'odore inconfondibile.
P: "Heylà, Ron! Che ci fai
qui?" disse allegra Phebe.
R: "Io...Ero venuto a
cercarti, volevo parlare con te..."
P: "Riguardo a ...?"
R: "Malfoy."
Hermione iniziò a ridere. Ron si
voltò a guardarla stranito, però venne richiamato dalla sua interlocutrice.
P: "Senti...Non so come tu
faccia a sapere di questa storia. Ma adesso è l'ultima cosa di cui voglio
parlare."
H: "Perciò o ti siedi con
noi o te ne vai!".Hermione
era completamente fumata: "Però se te ne vai è davvero un peccato:
dovresti davvero provarla questa roba!"
R: "Per tua informazione
l'ho già provata prima di te!"
H: "Davvero??? Phebe! Mi
ritengo offesa!"
Ron fece spallucce, quello non
era sicuramente il momento più consono ad una ramanzina; quindi si lasciò
andare alla tentazione del tetraidocannabinolo.
R: "Siamo proprio sotto
l'aula di Divinazione. Credete che la Cooman si sia accorta di noi con il suo
"terzo occhio" ?"
Hermione riprese a ridere;:
"Ma sì...Che importa? In ogni caso non credo disapproverebbe: secondo me
deve fumarsene un bel po', di questa roba, per avere tutte quelle
visioni!". Ora ridevano tutti e tre.
Ron pensò di non aver mai visto
Hermione così allegra e spensierata, da quando si erano sconosciuti, era
davvero bello vederla rilassata e libera dall'onere della scuola.
R: "Hai capito la secchiona?
Sempre tanto indaffarata a studiare, tutta presa dai suoi libri e poi,
invece..."
Lei si rabbuiò all'istante.
"Ron," Phebe lo
strattonò a terra e gli mise lo spinello in mano. "sta buono e fuma,
almeno avrai un motivo per dire idiozie!"
R: "Che ho detto di
male?"
Phebe gli indicò l'espressione
imbronciata di Hermione.
R: "Andiamo, non ti sarai
mica arrabbiata?"
Quella non rispose.
R: "Insomma...Io
scherzavo!"
H: "Sei venuto a rovinarci
la serata, Ron?" sbottò lei seccata.
R: "Scusa..." poi,
sarcastico: "Mi ero dimenticato di quanto fossi permalosa!"
P: "Ok, stop! Time
out!" Phebe li interruppe sventando l'inizio di una lite. "Cambiamo
argomento...Allora, parlavamo della Cooman, giusto?"
Aveva preso la mano di Ron che
reggeva la canna e gliel'aveva portata alla bocca: "E tu sbrigati, che si
consuma!"
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Nel giro di pochi
minuti l'atmosfera nel bagno si era notevolmente rasserenata.
"Phebe, sei
qui?" una voce che non apparteneva a nessuno di loro interruppe le risate.
P: "Sì...Chi
sei?"
Dalla nebbia
apparvero gli occhialetti tondi e i capelli arruffati seguiti dal loro
proprietario.
R: "Ciao Harry!!!"
lo accolse Ron calorosamente.
Ha:
"Ciao...Ragazzi, che facce! Avete gli occhi rossissimi!...Cos'è questo
fumo puzzolente?"
He: "A marzo la
pianti e aspetti che spunti..." iniziò a canticchiare Hermione, ma poi,
non ricordandosi le parole, proruppe in una risatina isterica seguita a ruota da
Ron.
Ha: "No...Vi
siete fumati quella roba senza dirmi niente?"
P: "E che
problema c'è? Dammi il tempo di prepararla e ne accendiamo subito
un'altra!" detto ciò estrasse da una tasca dei jeans una scatoletta di
latta. e il famigerato trio assistette meravigliato alla creazione di una canna
perfetta, opera delle sapienti mani della nipote del custode delle chiavi e dei
luoghi di Hogwarts.
P: "Harry, a te
l'onore!" Phebe gli porse lo spinello appena acceso, " Vacci piano se
non hai mai fumato!"
Come non detto:
Harry aspirò e la sua faccia assunse un colorito verdastro, prima che iniziasse
a tossire convulsamente. Ron rise dandogli pacche sulla schiena: "Sei
ancora vivo?"
P: "Ti avevo
detto piano!"
Quando anche il
secondo spinello venne fumato fino in fondo, Ron e Hermione sembravano aver
dimenticato i loro dissapori e se la stavano raccontando; Harry evidentemente
non se ne doveva essere accorto, perciò Phebe gli disse: "Oh, no! Harry,
ci siamo dimenticati di fare quella cosa..."
Ha: "Quale
cosa?"
Ph: "Lo sai,
quella cosa..."
Ha: "Phebe, non
capisco: ma di che diavolo stai par...Augh!" Lei gli diede una
gomitata."Ok, Ok! Ti seguo..."
Lei lo trascinò
fuori...
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
H: "Che ti è
preso?" liberò il braccio dalla sua presa.
P: "Volevo
lasciare Herm e Ron da soli, per una volta che si parlano senza
litigare..."
H: "Ah..."
P: "La
marijuana è altamente disinibitoria: chissà che stanotte non sbocci
l'amore..."
H: "Altro che
marijuana...Ci vorrebbe un miracolo per quei due!"
Si trovavano davanti
ad una finestra alta e stretta. Il cielo buio era coperto a una spessa coltre di
nuvole.
P:
"Accidenti...fa freddo, qui fuori..."
Harry si sfilò il
maglione e glielo porse,
P: "Grazie,
Harry..." Lo indossò e di nuovo venne avvolta dal suo profumo caldo,
mischiato al buon odore di fumo.
Lui appoggiò la
testa al vetro per godersi il panorama. Guardare le luci del castello dall'alto
di una torre non era certo come da un manico di scopa...ma sotto l'effetto della
droga poteva essere altrettanto suggestivo. E proprio perchè la marijuana è
altamente disinibitoria, il ragazzo non si fece scrupoli a dare aria a ciò che
pensava...
Ciao! Oggi, varcando
la soglia della mia scuola, ho provato l'irrefrenabile impulso di correre alla
stazione e buttarmi sotto il primo treno in corsa! Ho un po' di timore di non
piacere alla mia nuova classe...eh, sì, alla fine i miei sforzi non sono stati
ricompensati e sono stata bocciata, almeno ho ancora due della vecchia classe,
inchiappettati anche loro: uno non ha fatto che sparare cavolate a raffica per
tutte le tre ore, l'altro con una sola battuta ha conquistato tutti...Pk, ma
perchè sto qui a parlare di me? Voi volete sapere della storia!!!
X Applausi x giga,
giga...;) : thanks!!! basta però, sennò arrossisco!
X Fly Irma: eccoti
accontentata!
X Bambola: grazie
dei complimenti. Anch'io mentre scrivo mi accorgo che i personaggi non li faccio
parlare come esseri umani nella vita reale, ma rifletti: nel film lo fanno? E
nel libro? Io mi sono allargata già troppo utilizzando qualche parolaccia... E
facendoli giacere in amplessi e fumare spinelli! Perciò non chiedermi di
allontanarmi dai personaggi originali(Ai quali in effetti quel tipo di
linguaggio pulito si addice perfettamente, perché sono ragazzini per bene!)
più di così!!!!
X _Roby92_ : sono
contenta che non ti sia scoraggiata!
Arrivederci al
prossimo capitolo! Non dimenticate di recensire!
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Capitolo 27 *** Baci da dimenticare ***
BACI DA DIMENTICARE
BACI DA DIMENTICARE
Ha: "Senti, Phebe..."
Ph: "Mh?"
H: "Non per farmi gli affari tuoi
ma.........Che stai combinando con Malfoy?"
Phebe sbuffò incredula: "Ma cosa volete
tutti da noi due? E perché tutti sapete tutto?"
H: "Tutto cosa? - Phebe non rispose - Io non
ho idea di cosa facciate o abbiate fatto tu e Malfoy. Ma vorrei che stessi alla
larga da lui....E' pericoloso..."
Ph: "Pericoloso?! Ok, allora...io non sarò la
persona più brava del mondo ad inquadrare da subito le persone, non sono
nemmeno la più matura, ma mi pare che nemmeno tu lo sia, e scusa, ma non intendo
proprio farmi dire da te chi devo o non devo frequentare!"
Ha: "Phebe...- si prese tempo per pensare a
cosa dire, - non sto scherzando...Gli hai mai chiesto cosa si è fatto al
braccio per portare quella fasciatura per così tanto tempo, per esempio? be'
hai presente che Fierobecco sarà processato per aver aggredito uno studente?
Indovina un po' chi è, quello studente! Quell'idiota di Malfoy lo ha istigato e
Fierobecco gli ha dato quel che si meritava. Ovviamente quella serpe non ha
perso l'occasione di far andare nei casini tuo zio e Silente!" negli occhi
gli si leggeva la rabbia.
Phebe lo guardò sbalordita: "Non immagini
neanche lontanamente come sia Draco..." Harry rabbrividì nel sentire
con quanta intimità chiamava quel viscido per nome.
H: "E tu non immagini che gente sia quella
della sua famiglia.- la prese per le spalle - Perché non vuoi capire? Cerco
solo di proteggerti..." la fissò negli occhi.
Improvvisamente si chinò a baciarla.
Ma fu un bacio serrato: Harry la teneva stretta a
sè in una morsa inscindibile. Cercò di schiuderle le labbra con la lingua, ma
quello che ottenne fu uno spintone e, prima che potesse accorgersene, un sonoro
schiaffo sulla guancia sinistra.
Phebe si sfilò il maglione e glielo gettò
addosso.
"Vattene." disse fredda, facendo vagare
lo sguardo sul pavimento.
Harry scosse la testa e si incamminò verso la
scala.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Phebe rimase sola per poco. D'un tratto la porta
del bagno si spalancò e ne uscì una Hermione infuriata. Non appena la vide le
si avventò contro.
He: "Gli hai detto tutto, non è vero?"
Ph: "Di che parli?" chiese confusa.
H: "Hai detto a Ron quello che provo per
lui!"
P: "Io...No..."
H: "La prossima volta baderò bene di
tenerti lontana dagli affari miei!"
P: "Aspetta, aspetta...Cos'è
successo?"
Hermione rispose con la voce strozzata: "Ron
mi ha appena fatto una dichiarazione!"
Phebe, non capiva: "E perché te la prendi
tanto? Non era quello che desideravi?"
H: "No! Assolutamente! non conta niente per
lo stato in cui era quando me lo ha detto. Poteva anche essere una presa in
giro!"
Senza aggiungere nulla si incamminò.
P: "Dove vai adesso?"
H: "In biblioteca, - rispose tra il mesto e
l'arrabbiato,- a cercare un incantesimo per fargli dimenticare quello che ha
detto..."
P: "Ma credevo..."
"Se tutto va bene - Hermione non le fece
finire la frase, -domani mattina non ricorderà nulla. Perciò non farne parola,
intese?"
DOPO UN' ETERNITà ECCO IL TANTO
SOSPIRATO ( E UN PO' CORTINO) CAPITOLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
VI PREANNUNCIO CHE IL SEGUITO NON
SARà PER NIENTE ROSE E FIORI... FORSE QUALCUNO RESTERà DELUSO DALLO
SVOLGIMENTO DEI PROSSIMI AVVENIMENTI...STATE A VEDERE!
GRAZIE A TUTTI DELLA PAZIENZA E
DELLE RECENSIONI!
RICORDO A CHI NON LO AVESSE
ANCORA FATTO DI LEGGERE E RECENSIRE L'ULTIMO BALLO E LA GRIFONDORO DAI CAPELLI
ROSSI CHE PRESTO AGGIORNERò!
BACI DA _CHAN_
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Capitolo 28 *** Baci da dimenticare 2 ***
BACI DA DIMENTICARE 2
BACI DA DIMENTICARE 2
Hermione conosceva a memoria tutte le sezione
della biblioteca che era possibile consultare, comprese sottosezioni e
categorie. Quindi, nonostante la scarsa lucidità dovuta agli eccessi della
serata, gli ci vollero poco più di dieci minuti per trovare il volume che
faceva al caso suo: "Mille incantesimi di memoria".
H: "Cancellare conoscenze...cancellare
avvenimenti passati... eventi isolati...traumi infantili...ecco: cancellare
fatti avvenuti negli ultimi 60 minuti. Perfetto!"
Non aveva tempo di esercitarsi, scrisse la
formula su un angolo della pagina che strappò andando contro ad ogni suo valore, e se lo mise in tasca pregando che la sua grande predisposizione alle
arti magiche non venisse a mancare proprio in quell'occasione.. Ripose in fretta
il manuale al suo posto sullo scaffale e si incamminò spedita fuori da lì.
Assicuratasi che nessuno l'avesse notata (mancava
ancora mezz'ora al coprifuoco che quell'anno era stato anticipato a causa del
timore della presenza di Serius Black nei paraggi del castello), si rifugiò
sotto la scalinata dell'atrio d'ingresso ed estrasse da sotto il maglioncino il
suo Giratempo.
Gli diede un giro e vide alcune persone muoversi
velocemente e diventare sempre più numerose rientrando all'incontrario nella
Sala Grande -quasi sicuramente tutti primini che si sono intrattenuti dopo la
cena non avendo molto da studiare...- pensò Hermione sconsolata rimpiangendo i
bei vecchi tempi dove non aveva bisogno di giorni di 32 ore per stare al passo
col programma...
Quando il Giratempo rallentò e si fu fermato, la
ragazza si accertò di essere sola, dopodiché uscì allo scoperto e ripercorse
il più furtivamente possibile il tragitto che la riportava alla toilette della
Torre Nord. Una volta ai piedi della scala di questa, consapevole che in cima
non avrebbe disposto di alcun buon nascondiglio, si rannicchiò dietro una
grande armatura che aveva l'aria di non essere spolverata da secoli (era molto
probabile) e attese.
***
Aveva incontrato Phebe mentre scendeva in Sala
Grande per la cena dopo l'abituale maratona di studio pomeridiano. Le era parsa
turbata e alla ricerca di qualcuno con cui sfogarsi.
"Ho bisogno di rilassarmi per un po' e di
non pensare a niente. Ti va di farmi compagnia dopo cena o hai da studiare?
Magari possiamo provare 'quella cosa che sappiamo noi '..." le aveva detto.
In realtà non era molto convinta di volerlo fare
( le parole "illegale" e "mandare in pappa il cervello" non
erano delle più rassicuranti...), ma nella sua situazione le occasioni di svago
durante l'anno sarebbero state ben poche. Portare avanti gli studi col suo
piccolo segreto richiedeva scaltrezza e doppia razione di fatica: la scuola era
cominciata da poco e già sentiva il bisogno di staccare la spina.
Così se ne stavano nel bagno a parlare del più
e del meno quando arrivò Ron...cercava Phebe...c'era da aspettarselo: lei era
molto più bella e non aveva un vecchio gatto che cercava di ammazzargli il topo
domestico... e già c'era rimasta male per questo, ma poi quella
osservazione...l'aveva fatta andare su tutte le furie.
-tutta presa dai suoi libri...e poi, invece...-
"Perché tutti si aspettano che io sia
impeccabile? Non c'è niente di male nel voler essere una studentessa diligente,
e non vuol dire certo che non possa essere capace di divertirmi o andare fuori
dagli schemi come tutti gli altri, ogni tanto!"
Poi per fortuna Phebe aveva sdrammatizzato la
situazione, era arrivato anche Harry e se ne stavano lì a fare gli stupidi...Finché
lei si era portata via Harry lasciandola da sola con Ron, che continuava a dire
stupidate.
Non sapeva esattamente come fosse successo, solo
che stavano seduti per terra parlando di Piton e dei suoi capelli unticci,
e lei aveva detto, stropicciandosi le palpebre:
"Che facce stravolte abbiamo! Domani mattina
sarò impresentabile!"
R: "Macché! Sarai bellissima..." e con
voce roca, guardandola negli occhi: "Come sempre, del resto..."
Forse quelle parole gli erano scappate, o forse
erano dettate dalle sostanze che aveva in corpo. Ma non sembrò rimpiangerle
quando si appoggiò con la schiena al muro e guardando in alto nel vuoto
sospirò dicendole: "Cavoli Herm ...mi piaci da impazzire..."
Si girò a guardarla nuovamente, in attesa di una
reazione, con gli occhi rossi e i vestiti impregnati di fumo.
Non ricevendo risposta l'aveva baciata.
Lei ci era rimasta così di sasso che le ci
volle un po' prima di realizzare l'accaduto e intervenire: lo respinse e gli
diede un ceffone. Si era alzata e se ne era andata lasciandolo lì esterrefatto,
senza avere l'accortezza di notare la lacrima che gli era scesa sulla guancia...
***
Le girava la testa e non era sicura di sentirsi
bene; i suoi pensieri furono interrotti dal rumore di passi frettolosi sui
gradini: era Harry che scendeva le scale con espressione torva. Teneva il
maglione in mano (pazzo, con quel freddo...). Sparì infondo al corridoio. Dopo
pochi minuti vide scendere se stessa che correva verso la biblioteca, seguita da
Phebe che se ne andava decisamente più tranquilla, ma più pensierosa di prima.
E adesso? Quanto avrebbe dovuto aspettare? Sperò
non più del tempo limite del suo incantesimo.
Fortunatamente Ron non ritenne opportuno
rimanersene la da solo. Scese le scale con le mani nelle tasche e il suo solito
andamento sgraziato accentuato dalle condizioni psicofisiche in cui versava.
"O la va o la spacca!" pensò Herm tra
sé e sé.
Uscì allo scoperto e si fermo ai piedi della
scalinata, in penombra rispetto alla fioca luce che proveniva dalle candele al
muro.
Se lo trovò davanti.
"Hermione...- le si rivolse lui sconsolato,
-mi dispiace per prima...Non sapevo quello che dicevo..."
Questa fu l'ultima goccia. un nodo salì alla
gola della ragazza mentre gli puntava addosso la bacchetta:
"Memoria morerit!"
Eh eh! Non abituatevici,
aggiorno così presto solo perché sono uscita molto prima da scuola e non
sapevo come ammazzare il tempo!
Grazie a tutti x non avermi
abbandonato! Recensite mi raccomandoooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
_chan_
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Capitolo 29 *** Qualcuno scomodato dall'alto ***
QUALCUNO SCOMODATO DALL
QUALCUNO SCOMODATO DALL'ALTO
Un altro martedì era cominciato tra le mura di
Hogwarts.
Un'altra lezione di pozioni volgeva al termine.
Harry Potter e Ronald Weasley, per l'intera durata di questa, avevano lanciato
sguardi di fuoco verso Draco Malfoy, ai quali il biondo aveva risposto con la
più totale indifferenza: aveva già una grossa gatta da pelare, senza che gli
venissero tra i piedi tutti i gattini.
Serpeverde e Grifondoro rimescolavano annoiati
ambigui intrugli nei loro calderoni, quando d'un tratto bussarono alla porta
dell'aula. Il professor Piton sibilò uno scocciato "Avanti..." e ad
entrare fu Mastro Gazza con i suoi denti giallastri e i vestiti squallidi:
"Perdoni l'interruzione. Il signorino
Malfoy è atteso nella Sala Colloqui all'intervallo."
P: "Grazie, Mastro Gazza."
MG: "Buona lezione...E voi, mostriciattoli...
vedete di non insudiciare il pavimento!" e uscì.
Mentre nelle menti di molti il pensiero comune
era: "Hanno lo stesso parrucchiere...e non lo vedono da secoli!" Draco
pensò a chi mai avesse così urgenza di incontrarlo.
Silenzioso tornò ai suoi alambicchi finché la
campanella suonò. Per niente ansioso di conoscere chi lo stava aspettando,
raccolse le sue cose nella borsa a tracolla di cuoio scuro, salvo il calderone
che avrebbe portato a mano, e ne richiuse il raffinato fermaglio d'ottone con
incise le sue iniziali.
Mentre i novellini scorrazzavano nei cortili, e
gli studenti più anziani ripassavano per le lezioni seguenti seduti sui muretti
dei chiostri, Draco entrava nella Sala Colloqui, una comune aula del piano terra
simile a quella di Difesa contro le arti oscure, ma più grande;
all'interno erano disposte tante piccole scrivanie a distanza di
cortesia, dietro le quali, alla fine di ogni trimestre, i professori
ricevevano i genitori degli studenti ("Suo figlio è intelligente ma non si
applica...", per intendersi).
Il ragazzo si accomodò, con poca dell'eleganza
che lo distingueva solitamente, su una sedia e appoggiò con noncuranza borsa e
calderone sul piano del tavolo che aveva davanti. Dava le spalle alla porta per
guardare fuori dalla finestra: era nuvoloso, ma il riverbero del sole era
accecante. Così quando sentì lo scatto della porta che si chiudeva dietro di
lui e si voltò per vedere chi fosse, gli ci volle qualche secondo per mettere a
fuoco la figura.
"Ebbene. Una maganò..." le parole
severe e strascicate gli tolsero ogni dubbio:
D: "Papà..." disse disincantato.
"E per di più mezzosangue..." Lucius
Malfoy era una di quelle persone che preferivano saltare i convenevoli. Era
anche uno di quelli a cui la collera e l'indignazione raramente alteravano il
tono della voce...
"Senza contare poi che quel poco di sangue magico che ha nelle
vene è quello di rozzi giganti bifolchi..." L'unica nota percepibile era
quella del disgusto. Avanzò elegantemente di qualche passo. Draco fissava un
punto imprecisato a mezz'altezza, suo padre intanto era arrivato a sedersi di fronte
a lui.
D: "Vedo che le notizie corrono
veloci..." gli si rivolse sbruffone.
L: "Ti stupisce, forse? Cosa ti aspettavi,
sono un membro del Consiglio: tutto quello che accade qui dentro giunge alle mie
orecchie. Soprattutto quando si tratta di te." si tolse i guanti di drago
neri e insieme al suo bastone da passeggio li ripose di fianco agli oggetti del
figlio.
D: "Sei venuto fin qui per dirmi che dovrei
lasciar perdere una cotta adolescenziale?"
L: "Non mi sarei di certo scomodato tanto se
quella che tu chiami ' cotta adolescenziale ' non mettesse a repentaglio la mia
e la tua reputazione...- parlava con una calma esasperante, strascicando le
parole, tanto che uno che non fosse abituato a sentire quella cantilena,
sarebbe uscito pazzo dopo pochi minuti, - Che idea si farebbe il resto del
Consiglio se scoprisse che, mentre io faccio l'impossibile per dare il ben
servito a uno smidollato preside filobabbano e al suo fidato guardacaccia, che
non sa nemmeno impugnare una bacchetta, mio figlio intraprende una futile
relazioncina con sua nipote? Senza contare i pettegolezzi che prego non
abbiamo già cominciato a circolare tra le altre famiglie...dell'alta
società..."
D: "Tsé..." Draco sorrise scuotendo la
testa al modo in cui suo padre aveva evitato di dire "Famiglie di
mangiamorte".
Quello, che si era alzato e, raccolte le sue
cose, si stava dirigendo verso l'uscio, gli disse: "Ti invito a smettere di
ridere, e iniziare seriamente a pensare al tuo futuro: hai delle grosse
responsabilità ad attenderti. Vale veramente la pena di perdere la faccia per
una ' cotta adolescenziale '?"
D: "Fosse la mia...è la faccia che mi hai
imposto tu..." borbottò tra sé e sé.
Il padre si girò, e se era sorpreso non lo diede
certo a vedere: "Prego? Noto un certo accento di ribellione?... Se non
prenderai provvedimenti sarò io a farlo. Provvedimenti seri...credimi. Ricorda
che per un Malfoy l'onore va prima di tutto." Si chiuse la porta alle
spalle.
Così era sempre stato: l'onore era venuto prima
della serenità di una famiglia, del futile affetto e delle amicizie di suo
figlio. Draco aveva ormai da qualche tempo l'impressione di essere nato e
cresciuto apposta per essere la continuazione di suo padre.
Ecco cosa pensava il ragazzo, la testa fra le
braccia appoggiate al tavolo.
Sospirò.
Sapeva cosa voleva fare: correre da Phebe,
baciarla, stringerla a sé, sentire la sua voce, giocare coi suoi capelli,
respirare il suo buon odore...scappare lontano da quella situazione portandosi
via l'unica cosa che andava bene.
Sapeva cosa doveva fare: dimenticarla.
Quando suo padre diceva "provvedimenti seri" non scherzava, era
un mangiamorte.
Sapeva cosa non poteva fare: raccontare a
Phebe tutta la verità. Avrebbe potuto spiegarle a grandi linee la situazione,
ma non sufficientemente perché capisse...
Driiiiiiiiiin.
L'intervallo era finito. Draco in un lampo
decise. Per prima cosa avrebbe seguito il suo cuore...
Avete visto? Non vi ho fatto
aspettare molto stavolta!!! Non abituatevici però!
Prima di tutto volevo dire ad
OffSet che se mi recensisci il primo capitolo io credo che tu abbia letto solo
quello. E COME PUOI GIUDICARE UNA FF UNA SCEMATA ASSURDA SE LEGGI SOLO LE PRIME
RIGHE???? Tra l'altro io credo di aver migliorato molto il mio stile da quando
iniziai a scrivere questa storia.
Poi volevo aggiungere:
Ho detto e ripetuto migliaia
di volte che i protagonisti sono lei e Draco, le vicissitudini tra lei e il Trio
sono parte di un intreccio secondario che serve ad alleggerire la pesantezza
della vicenda principale con un po' di allegria e comicità.
Phebe ha il ruolo fondamentale
di FAR SCOPRIRE AL PUBBLICO L'ALTRO LATO DI DRACO MALFOY, che è anche lo scopo
di questa storia.
Per dimostrarvi che non è una
Mary Sue presto farò succedere a Phebe una cosa che farà felice chi la odia
(ingiustamente).
Ok, ora ritorno gentile e
razionale e dico a Fenix di essere paziente perchè di capitoli ce ne saranno
ancora un po'...Ma ne succederanno di cotte e di crude...
Ringrazio tutti per le recensioni
sia belle che brutte! Continuate a seguirmi!
_chan_
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Capitolo 30 *** The mission ***
Muahahahahaaaaaaaaa
Muahahahahaaaaaaaaa....
Oh con questa storia del dibattito "PHEBE é O NO UNA MARY SUE?" la
storia ha fatto il record di recensioni....Potrei continuare su questa scia e
fare della mia ff la più letta e combattuta del sito, ma siccome sono onesta...
Ok, dai, se proprio
tutti siete così convinti di questo fatto cercherò di dare voce ai pensieri di
Mary S...ehm...di Phebe...
è che mi sembrava ovvio
tutto quello che pensava senza che fosse necessario scriverlo...evidentemente mi
sbagliavo...però vi siete dati da soli la mazzata sui maroni visto che questo
significa.....
capitoli in piùùùùù muahahahahaaaaaaaaa!!!
THE MISSION
Angus Mallock stava appoggiato al muro con aria
strafottente. Mentre i suoi compagni Serpeverde del primo anno gli sfilavano
davanti per raggiungere la loro Casa, il ragazzo non poteva fare a meno di
pensare a quanto schifo gli facesse quella gente: tutti ricconi snob con la
puzza sotto il naso. Si chiedeva perché mai quel cappellaccio pulcioso avesse
deciso di condannarlo a sette anni di inferno in mezzo a gente simile. Odiava
quello stupido cappello, odiava i suoi compagni, odiava quella maledetta scuola
decrepita. Odiava anche quel ragazzo biondo, dall'aria strafottente quanto la
sua, che lo stava puntando. Lo guardò accigliato: che diavolo voleva da lui?
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Draco si guardava intorno alla ricerca di un
primino a cui affidare la sua mansione in cambio di denaro. Aveva optato per uno
dei 5 nuovi Serpeverde: sicuri di sé tanto da non avere timore di uno studente
più grande , ma non abbastanza per osare fregarlo. Sapeva che un ragazzino di
un'altra casa non avrebbe accettato di mettersi al suo servizio nemmeno per
tutti i galeoni d'oro del mondo, per paura o forse per disprezzo. Sapeva anche
che i ricchi più soldi hanno e più vogliono averne. Vagando, il suo sguardo si
posò su un bambinetto dall'aria incazzosa con le mani in tasca. Si diresse
deciso verso di lui.
D: "Hey." lo salutò con un cenno del
mento, come faceva ogni qualvolta dovesse dare sfoggio di tutta la sua
spacconeria.
A: "Hey..." rispose quello sullo stesso
tono. Ora anche Draco teneva le mani in tasca.
D: "Ti va di guadagnarti qualche
galeone?"
Angus lo guardò con sospetto: "Tu non sei
Malfoy, quello che se la fa con la babbana?"
A Draco sfuggì una risatina. Quel ragazzetto
bastardo...Un vero Serpeverde!..." Sì...Vedo che la mia fama mi
precede."
A: "Quanti galeoni?"
Draco estrasse dalla tasca un sacchetto di
velluto verde. Glielo lanciò addosso. Angus fu veloce a tirare fuori una mano e
ad afferrarlo prima che cadesse. Diede un colpo di reni e si stacco dal muro; il
sacchetto era abbastanza pesante: slacciò il cordino che lo teneva chiuso e
contò mentalmente le monete al suo interno.
A: "Cosa dovrei fare?" chiese
diffidente vedendosi offrire una tale cifra.
Il biondo si guardò intorno e gli fece segno di
seguirlo in un luogo più appartato. Una volta che si furono rifugiati in un
corridoio deserto, iniziò a spiegare:
"Bene...Hai presente la babbana di cui
parlavi prima?"
Angus annuì facendo ondeggiare i suoi capelli
rosso rubino quasi innaturale, che di certo insieme alla sua bastardaggine
avevano già fatto perdere la testa a più di qualche ragazzina.
D: "Dovrai consegnarle questa...- disse
prendendo da una tasca nella fodera del soprabito una busta da lettere, -
diciamo entro stasera, e senza farti vedere da nessuno."
A: "Tutto qui? Mi dai così tanti soldi per
una stupidata simile?"
L'altro fece spallucce: "Posso sempre
chiedere a qualcun'altro!"
A: "Ok, come vuoi: lo farò...Pagamento
anticipato?"
D: "Sì... Ma fa' attenzione: se tenterai di
aprirla, o di disfartene e tenerti i soldi senza compiere il tuo dovere...io lo
saprò. A tuo rischio e pericolo." Girò i tacchi e lasciò Angus Mallock
alla sua commissione.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Phebe sedeva su una panca di pietra sotto
un'enorme quercia. Il cielo minacciava pioggia e lei stava ancora lì a leggere con poco entusiasmo un libro di letteratura inglese. Aveva alzato lo
sguardo dalle pagine quando aveva sentito dei passi sull'erba umida: un ragazzo
dai capelli quasi violacei le si era seduto accanto con un ghigno beffardo.
Dimostrava la sua età, ma quando sentì la sua voce da bambino desistette da
quell'ipotesi. Phebe lo guardò con aria interrogativa.
A: "Disturbo?". Phebe aveva
l'impressione che anche se gli avesse detto di sì, quello sarebbe rimasto,
perciò scosse la testa.
"Bene...-riprese il tipo, - Che leggi? Roba
babbana?"
P: "Potrei sapere chi sei?" chiese un
po' acida.
A: "A che scopo? Tanto non ci rivolgeremo
mai più la parola!" A questo punto lei era davvero perplessa.
"Perdonami, posso?- le chiese Angus indicando con la testa il volume che
lei teneva in grembo. Per precauzione, Phebe fece una piega all'angolo della
pagina che stava studiando, e glielo porse. Lui prese a sfogliarlo.
A: "Ecco una cosa che odio di voi babbani:
le copertine di carta...Così i libri si rovinano subito." Detto questo aveva
preso una busta da sotto la divisa e l'aveva fatta scivolare tra le pagine del
libro, prima di chiuderlo e restituirlo a Phebe:"Farai meglio a non farti
vedere da nessuno, mentre lo leggi." Si alzò e, come era venuto, se ne
andò.
Phebe intuì che l'ultima frase non alludeva al
libro. Aspettò qualche minuto prima di alzarsi anche lei e dirigersi, divorata
dalla curiosità, verso il dormitorio degli ospiti.
Silente le aveva offerto, in via del tutto
eccezionale, una spaziosa camera singola dotata di ogni genere di comodità, ma
suo zio aveva detto che con un evaso che si aggirava intorno al castello,
avrebbe preferito se la sua unica nipotina fosse stata il più possibile
abilitata a fuggire. Così il preside l'aveva sistemata in una delle camerata
dove sporadicamente alloggiavano gli studenti esterni giunti ad Hogwarts per
svolgere esami o importanti tornei.
Sedeva sul letto con la lettera tra le mani. Era
di carta spessa, venata ed ingiallita ad arte, ed era chiusa con un sigillo di cera. Fece
un profondo respiro e si voltò a guardare la rosa bianca nel vasetto di vetro
sul comodino: iniziava già a sfiorire, alcuni petali giacevano già ai suoi
piedi sul piano di metallo. Pensò che avrebbe voluto farle un incantesimo per
non farla appassire mai...
Si decise ad aprire la lettera: fece saltare il
sigillo con un'unghia e la aprì. Dentro c'era piegato un foglio della stessa
carta. Lo sfilò dalla busta e lo dispiegò. Sopra, poche semplici righe:
"Vieni alla stanza delle
necessità giovedì sera dopo cena. Ho bisogno di vederti, e dobbiamo parlare.
Prego che tu non sia arrabbiata con me per come ti ho trattata ieri
pomeriggio...Avevo dei buoni motivi per farlo. Se lo sei ti capisco, e spero che
potremo chiarirci. Non cercarmi prima del nostro appuntamento.
Ti
amo,
Draco "
Non appena Phebe ebbe finito di leggerlo, il
messaggio saltò via e insieme alla busta si sgretolò in mille coriandoli che
svanirono in una nuvola di fumo verde.
Sentiva il cuore scoppiarle di gioia, una
sensazione di immenso calore le pervase il corpo...Quel "ti amo" secco
e sincero riecheggiava ancora sussurrato nella sua mente. Aveva di colpo
spazzato via tutta la tristezza e i dubbi dal suo cuore.
Non poté fare a
meno di sorridere. Voleva correre da Hermione e farsi accompagnare per vedere
dove fosse questa stanza delle necessità, ma poi si ricordò di come fosse
impossibile scollarla dai libri fino all'ora di cena. Sarebbe sicuramente morta,
prima di giovedì sera!
Per la cronaca, non
credo che risponderò più alle recensioni a fine capitolo, se volete che lo
faccia basta scrivermelo alla fine del commento e io vi manderò una
mail...sempre se non vi dichiarate anonimi.
Un'altra cosa:
ribadisco che non sono , non ero e non sarò mai arrabbiata con chi mi da dei
giudizi negativi (fondati), ma ho cercato, come farebbe chiunque, e cercherò sempre di difendermi, mi sembra
normale...
VI
VOGGLIO BBèNE
!!!!
_chan_
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Capitolo 31 *** Amicizie tese ***
CIAO
CIAO....SONO ARRABBIATISSIMA PERCHE'
AVEVO GIA' BATTUTO 4 PAGINE DI QUESTO CAPITOLO QUANDO IL COMPUTER MI SI E'
RIAVVIATO PER "UN ERRORE GRAVE" ! UFFAAAAA ERA DALLE 3 CHE SCRIVEVO E
ORA SONO QUASI LE 6!!!!!!!!!!!!!!!!!!!CHE RABBIA!!!!! DOPO AVERVI FATTO
ASPETTARE TANTO TEMPO VOLEVO COMPENSARVI UN CAPITOLO BELLO LUNGO, MI MANCAVA
SOLO MEZZA PAGINA!!!!!!!!!é_è
ADESSO SIATE BUONI E ACCONTENTATEVI DI QUESTO PERCHE' POTREI USCIRE DAL PC E
PICCHIARVI!
AMICIZIE
TESE
"Hermione!Hermione!"
chiamò Phebe mentre questa saliva una rampa di scale che l'avrebbe portata
davanti al quadro della Signora Grassa. Phebe aspettò che la sua si muovesse
per permetterle di raggiungerla. Hermione
si era voltata facendo ondeggiare i riccioli castani, poi era salita fino al
pianerottolo per evitare che la scalinata la portasse altrove. Finalmente
l'altra riuscì a raggiungerla e aveva un po' di fiatone:
"Ero al tavolo
dei Corvonero e ti ho tenuta d'occhio tutta la serata...ma mi sono distratta un
attimo e tu sei sparita!"
H: "Che
succede?"
P:"Puoi
mostrarmi la strada per la Stanza delle Necessità?".
Hermione corrugò le
sopracciglia: "Veramente avevo intenzione di studiare, adesso...ho un sacco
di cose da fare, ancora..."
P:"Oh...-mormorò
delusa-...capisco..."
H:
"Scusami..." cercò di giustificarsi.
P:" No, non fa
niente...chiederò a qualcun'altro" la tranquillizzò recuperando il
sorriso.
In quel momento
sopraggiunse Harry, ma appena vide Phebe abbassò lo sguardo e serrò le
mascelle tanto forte da far stridere i denti. Superò le ragazze senza proferire
saluto, disse la parola d'ordine e sparì nel buco prima ancora che fosse aperto
del tutto. Hermione riportò lo sguardo su Phebe: anche lei non sorrideva
più...
H:"E' successo
qualcosa di cui non sono al corrente?"
P: "Diciamo che
ora io sono troppo felice e tu troppo occupata per parlarne..."
"UUUUUH! PENE
D'AMORE....LE MIE PREFERITE!" esclamò la Signora Grassa, richiudendosi
sull'apertura.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Harry entrò come
una furia nel dormitorio, spaventando tutti i presenti, e si buttò all'indietro
sprofondando nel letto. Ron aveva lasciato la partita di scacchi indetta sul
letto di Seamus lasciando il posto a Dean per andare dall'amico: si sedette di
fianco a lui:
"Ehm...non per
fare l'impiccione ma...è tutto il giorno che sei nervoso:che ti succede?"
H:
"Niente..."
Ron sbuffò e
alzandosi chiuse le tende del baldacchino per poi infilarcisi dentro e sedersi a
gambe incrociate di fronte all'amico. Attese.
H: "E va
bene....c'è che il mio primo bacio è stato uno schifo!"sibilò stizzito.
Ron lo guardò
stupito: "Chi hai baciato?"
H:
"Phebe..."
R: "Ma...uno
schifo in che senso? Cioè tipo non sapevi come fare o tipo le hai sbavato
addosso?"
H: "Macché....Mi
ha dato uno schiaffo...."
R: "Oh...Be'...se
ti può consolare anch'io ho ricevuto uno schiaffo ieri sera, da
Hermione...credo. Insomma non mi ricordo molto bene quello che è successo, solo
che cercavo Phebe e quando l'ho trovata era con Hermione e mi hanno fatto
provare quella roba, poi buio totale fino a quando mi sono ritrovato in un
corridoio un piano più sotto con Herm, e mi bruciava una guancia....lei ha
detto che ero svenuto e mi ha schiaffeggiato x farmi rinvenire...ma veramente se
fa quell'effetto non fumerò mai più nien..."
H: "Al diavolo
Ron! Io ti parlo dei miei problemi e tu invece di aiutarmi mi racconti le tue
idiozie?"
Ron boccheggiò
scioccato alcuni istanti, prima di rispondere con un filo di voce:
"I...idiozie?!Harry....pensi
che tu sia l'unico ad avere dei casini? O che siano più gravi di quelli altrui perché
tu sei il bambino sopravvissuto?!". Harry si rese conto di quanto era stato
egoista e tentò di rimediare: "Ron..."
R: "No, niente
Ron...Questa non è una cosa che si risolve con delle semplici scuse e basta!-
si alzò dal letto aprendo la tenda di velluto rosso scuro e consumato,-Sai,
adesso che mi ci fai pensare:nei fumetti babbani che mi porta ogni tanto mio
padre ho notato una cosa: gli eroi non li fanno mai egocentrici come sono nella
realtà!" . Uscì sbattendo leggermente la fragile porta di legno della
camera. Harry vide allora le espressioni esterrefatte dei due sull'altro letto:
ovviamente avevano sentito ogni parola!
_chan_
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Capitolo 32 *** Amicizie tese 2 ***
AMICIZIE TESE 2
Ciao! sono tornata! Ecco il nuovo
capitolo, perdonatemi se è un po' corto (come al solito!) ma non ho molto
tempo....spero di pubblicarne almeno un'altro durante questa settimana di
vacanza... Godetevelo!
AMICIZIE TESE 2
Hermione vide Ron attraversare
spedito la Sala Comune e uscire attraverso l'apertura, e capì al volo cos'era
successo: non era il primo e certo non sarebbe stato l'ultimo litigio tra lui ed
Harry. Ormai aveva imparato che il rosso perdeva le staffe solo per tre motivi:
-Se gli si toccavano gli affetti;
-Se Grattastinchi dava noie a
Crosta;
-Se il suo migliore amico in
situazioni di nervosismo mostrava ampie manie di protagonismo.
Chiuse il libro aperto pochi secondi
prima e, rassegnata, si diresse verso la scala a chiocciola e salì fino al
dormitorio dei maschi.
"Harry? Possiamo parlare un
secondo?" chiese senza troppi preamboli.
Nessuna risposta. Lei esasperata si
rivolse agli altri: "Ragazzi, sareste così gentili..." Senza
lasciarle finire la frase, Seamus e Dean, consapevoli della disperata necessità
di uno strizzacervelli per l'amico, si alzarono recuperando la scacchiera.
Uscendo, Dean sospirò all'altro: "Povera Herm..."
S: "Già...a 13 anni le tocca
già fare da mamma a quei 2 bambinoni..." si chiusero la porta dietro.
Hermione si avvicinò al letto di
Harry: "Be'? Che vi siete detti stavolta?"
Silenzio di tomba.
Lei sbuffò, scostando completamente
le tende e sedendosi di fianco a lui: "Vorrei farti presente che sto
sprecando del tempo prezioso per stare dietro alle tue paranoie..."
Ancora nulla.
"Fammi indovinare allora...Si
tratta di Phebe?"
Harry storse il naso e lei capì di
aver fatto centro: "Avete litigato per lei?" chiese tentando di
nascondere il tuffo al cuore.
"No...- si sciolse Harry
finalmente- ...Phebe è il mio problema: stavo parlando con Ron dei casini che ho
avuto con lei ultimamente e lui mi ha interrotto per parlare degli affari
suoi...Scusa, ma che mi chiede a fare cos'ho che non va se poi non gli
interessa? Glielo ho fatto notare e lui è schizzato!"
He: "Harry...conosco abbastanza
bene entrambi per poter intuire cos'è successo:eri troppo occupato a lamentarti
che ti seccava enormemente che Ron ti parlasse dei suoi, di problemi. Magari lo
ha fatto perché tu ti distraessi, o per dimostrarti che certe situazioni ce le
hanno tutti..."
Ha: "Sì, come no! Difendi pure
il tuo Principe Azzurro! Cazzo, vi sembra facile restare calmi con un assassino
pazzo che vuole la mia testa?" stava pressochè urlando, mentre Herm gli si
rivolse con voce ferma:
"Forse non è facile, come dici
tu, ma non puoi sempre nasconderti dietro la tua gloria e giustificarti con il
suo peso ogni volta che fai qualcosa di sbagliato."Lo fissò severa. Harry
non aveva risposte, e non riuscendo a sostenere quello sguardo, abbassò gli
occhi. A quel punto Hermione si alzò e tranquilla tornò ai suoi studi.
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Phebe vagava per i
corridoi, ancora discretamente affollati, alla ricerca di qualcuno che
conoscesse in grado di accompagnarla verso la Stanza delle Necessità. Mentre si
guardava intorno qualcuno le venne addosso, mormorando uno "scusa" di
circostanza.
"Ron!Ciao!" quello si voltò, e accorgendosi a chi era
andato addosso, scrollò le spalle:
"Senti, per ora hai già fatto
abbastanza danni. Lasciameli sistemare, prima di crearne altri!" e se ne
andò.
Era visibilmente infuriato.
"Wow..." pensò Phebe tra sé e sé
"dei nuovi amici che mi sono fatta qui, già due non vogliono più
vedermi..."
Poi focalizzò una
testa dai lucenti capelli neri dietro la quale stava un ragazzo alto e molto
carino: "Cho! Cedric!" li chiamò. La ragazza si girò e insieme le
sorrisero: "Ciao Phebe!"
Cho:"Dov'eri
finita? Dopo cena sei scappata via!"
P: "Sì, cercavo
una persona...Ti posso chiedere un favore?"
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Capitolo 33 *** Quando la luce si spegne ***
Ecchime
Ecchime! So di aver promesso che
avrei aggiornato entro la scorsa settimana...ma sono stata molto mondana
ultimamente. Ma che importa ora sono qui....Ho notato che questa storia non ha
più molto successo, date le poche recensioni riscosse...
Ah, il titolo di questo capitolo è
totalmente metaforico, non è un'allusione a qualcosa di poco casto, anche perché questo passo del
racconto è abbastanza triste... buona lettura...
QUANDO LA LUCE SI
SPEGNE
Giovedì sera. Phebe si era
preparata meticolosamente per l'appuntamento con Draco. Ad essere sinceri, si
sentiva un po' nervosa: impaziente, certo, di incontrare il ragazzo, che non
aveva visto negli ultimi, interminabili quattro giorni; eppure non riusciva ad
immaginare per quale motivo dovesse parlarle così in segreto, come a
nascondersi da qualcuno... Ricordava come se ne era andato via all'improvviso,
l'ultima volta: totalmente sconvolto... Voleva essere ottimista, ma non poteva
scacciare quell'ansia insisente...
Trasse un lungo respiro, guardandosi
un'ultima volta allo specchio, poi spense la luce del bagno. Raggiunse la sponda
del letto alla quale era appoggiato il maglione che indossò; con le mani
estrasse i lunghi capelli gettandoli indietro, prima di lasciare il dormitorio,
silenzioso e vuoto.
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Draco camminava su e
giù, davanti a un fuoco acceso, passandosi nervosamente le mani tra i capelli..
Sospirò, si fermò, poi andò verso il caminetto, si appoggiò al ripiano di
marmo con un avambraccio, la fronte su questo, l'altra mano in tasca,
leggermente chino per osservare le fiamme. Ma neanche quella luce scoppiettante
e il piacevole tepore sul volto riuscivano a distoglierlo dall'amarezza dei suoi
pensieri.
Sarebbe stata la prima
persona a cui l'avrebbe detto. Nemmeno coi suoi compagni Serpeverde, seppur
perfettamente consapevoli e complici, ne parlava mai. Ma Phebe come l'avrebbe
presa? Il suo era un segreto terribile, eppure la riteneva capace di
comprenderlo, e accettarlo, per quanto potesse essere difficile...in nome del
sentimento che li legava...lei era la sua luce: non l'avrebbe abbandonato ora.
Il rumore della porta
che si chiudeva lo riscosse. Si girò di scatto ...eccola...
P: "Hey..."
esordì la ragazza, incerta. Mosse qualche passo verso il divano che li
divideva, lentamente.
D: "Hey..."
le fece eco lui, dolcemente ma con voce roca. Tese una mano verso di lei, che
più convinta si avvicinò per afferrarla. Allora lui prese anche l'altra, e se
le portò entrambi dietro la schiena, avvicinando il suo viso a quello di lei, i
nasi che si sfioravano.
In silenzio le accarezzò le gote , e per qualche istante, di quelli
interminabili, rimasero così. Lui sorrise mestamente, prima di chiudere gli
occhi, e posare le labbra sulle sue. Nello stesso istante in cui si toccarono
realizzò quanto male fosse stato tutto quel tempo in sua assenza. Lei andò ad intrecciare le dita
dietro la sua nuca, tra i capelli lambiti d'oro dalla luce tremula del fuoco, e lui la cinse ai fianchi,
stringendola fortissimo, quasi volesse fonderla a sé, perché non si staccasse
più...Approfondì dolcemente il bacio, senza fretta: gli era mancato il suo
sapore...
Non riusciva a
lasciarla, ogni secondo che la sentiva così vicina la voleva ancora di più. Di
malavoglia si staccò dalla sua bocca. Trasse un'altro sospiro. Lei gli prese
delicatamente il viso tra le mani, e gli sussurrò: "Qual'è il
problema?" . Lo guardò negli occhi...erano tristi...lo erano sempre stati,
velati da una malinconia persistente...Chissà per quale motivo, poi. Però
stasera il suo sguardo era ancora più cupo, pensieroso...disperato...
D:
"...é...difficile. Non saprei da dove cominciare."
Phebe, comprensiva, lo
prese per mano e lo accompagnò a sedersi accanto a sé, sul sofà,
rigorosamente rivestito di velluto verde scuro: "Non c'è fretta...ma mi
preoccupi...sei così triste...", intanto gliela teneva stretta ancora,
quella mano.
Lei voleva tante
risposte, risposte urgenti...ma non voleva forzarlo...allora provò a rompere il
ghiaccio: "Per caso c'entra...con quello che mi hai detto l'ultima
volta?...Sul fatto che io non ho poteri magici e ...che per questo non puoi
stare con me e tutto il resto?"
L'ennesimo sospiro:
"...Se ne avessi
il coraggio me ne andrei all'istante il più possibile lontano da
qui...portandomi solo te...ma ci sono cose...enormemente più grandi di me, al
quale vorrei sottrarmi con tutte le mie forze...ma io sono un vigliacco, sai?
Niente a che vedere con quello per cui mi spaccio di essere... e il bello è che
io ci credevo, in quelle cose...ma è servito che arrivassi tu, per rendermi
conto che in effetti ero stato condizionato solo dalle persone con cui volevo
fare bella figura...Ma cosa posso farci? " la voce iniziò a tremargli.
Phebe lo abbracciò stretto, lui abbandonò la testa sulla sua spalla: Poteva
sentire le sue ciglia, imperlate di fredde lacrime, sfiorargli il collo.
"Sono nato e cresciuto- continuò - per essere l'ombra di mio padre, la sua
continuazione- ripetendo le parole che troppe volte aveva pensato, nel bene e
poi nel male-...Non sono altro che il suo erede...ma mi vuole trasmettere
qualcosa che per me è solo un fardello pesante...troppo pesante... e non posso
oppormi...stupido vigliacco che sono!Non sarei in grado di affrontarne le
conseguenze..."
P: "Draco..."
lui alzò la testa. "Tu non sei affatto un vigliacco!...Ti serve solo il
tempo di trovare la soluzione migliore...Ma non ti capisco...di cosa parli?
Cos'è questo fardello di cui parli? Cosa può esserci di così grave da non
poter rimediare...e cosa c'entra tuo padre?"
D: "Oh...Phebe...-
tentò di ingoiare il rancore che gli era salito alla gola, e gli impediva di
respirare-..............il mio destino è....io...............sono un
Mangiamorte!..." esplose alla fine. Rimase lì, così, in attesa di qualche
reazione...
Ma lei lo guardava con
gli occhi sbarrati...Improvvisamente, senza che lo volesse, una lacrima scese a
rigarle la guancia, poi subito un'altra, e un'altra ancora, senza che nessuna
espressione mutasse i suoi lineamenti. Draco si sentì morire:
"Phebe..."
Lei distolse lo
sguardo, e si lasciò sfuggire un singhiozzo, sommesso. Smarrita, si guardò
attorno, senza motivo, poi si alzò: ".....Capisco........-disse con un
filo di voce-...perdonami..........."
Draco la vide andarsene
in fretta, chiudendosi dietro la porta. In quell'attimo la sua mente ricadde nel
buio più totale.
Si lasciò andare...
Non doveva più fare l'uomo...pianse senza fare rumore, lasciando che le lacrime
lo inondassero riflettendo i barlumi del fuoco, che andava lentamente
spegnendosi sulle sue braci, adagiato sul divano...pianse così tanto, e così a
lungo, da perdere i sensi....
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Capitolo 34 *** Hermione ha sempre ragione ***
HERMIONE HA SEMPRE RAGIONE
adcb
HERMIONE HA SEMPRE
RAGIONE
Era il secondo giorno che Harry e
Ron non si parlavano. Era anche la sera precedente al fatidico compito di
Pozioni (tutti i compiti di Pozioni erano fatidici!) e Piton era stato
particolarmente bastardo: avrebbe chiesto la composizione di 25 pozioni e 25
antidoti compresi alcuni dell'anno precedente, il tutto nel tempo limite di 1
ora.
Harry era seduto al tavolo rotondo
nell'angolo della Sala Comune affollata ma abbastanza silenziosa, ed Hermione di
fronte a lui. Ron invece si era dissociato andandosi a sedere sul divano
bordeaux davanti al caminetto spento. Da un paio di minuti il moro aveva preso a
sfogliare le pagine con più veemenza, sbuffando di tanto in tanto. Aveva
guardato con aria seccata in direzione dell'altro un paio di volte, e la ragazza
se ne era accorta. Non riuscendo a concentrarsi per il baccano che faceva, lo
stava fissando con aria infastidita: "Hai finito?!"gli chiese calma ma
con un tono ben chiaro.
"Che c'è???" sibilò lui.
Hermione scosse la testa: "Stai facendo innervosire anche me con questo
atteggiamento- parlava concitatamente ma a voce non troppo alta, per evitare che
qualcuno di indesiderato si facesse gli affari loro- continui a controllare
quello che fa! Non potresti semplicemente andarci a parlare così risolvete le
vostre faccende e possiamo studiare in santa pace?"
"Non lo sto controllando!"
si difese lui, chino sulle pagine. Hermione alzò un sopracciglio."e
poi...non abbiamo proprio niente da dirci!". Hermione a quelle parole
scrollò le spalle e appoggiò pesantemente la fronte alle pagine del suo libro:
"Ti prego Harry...- rialzò gli occhi grandi e severi sui suoi- metti da
parte l'orgoglio. Pensa al compito: non riuscirai mai a prepararti decentemente
in queste condizioni!"
Improvvisamente Harry ebbe una
visione: l'immagine di una ghigliottina dalla lama sporca di sangue: il suo
corpo esanime sdraiato dietro di essa, e il professor Piton che con un ghigno
soddisfatto faceva penzolare la sua testa tenendola per i capelli. Con
decisione si riscosse da quel raccapricciante pensiero, e si alzò alla volta
del divano.
Ron aveva seguito le sue mosse con
la coda dell'occhio, ma fece finta di niente finché questo non gli si parò
davanti:
"Possiamo parlare?" chiese
coinciso, stringendosi nelle spalle. Ron asserì sedendosi più composto, così
Harry si accomodò sul bracciolo della poltrona lì davanti: "mmm...-cercò
le parole adatte- ...ecco, volevo chiederti scusa per come ti ho trattato
l'altro giorno, sono stato... uno stronzo...."
A quelle parole il rosso si
rilassò: "e va bene...scuse accettate...sono stato anch'io un po'
idiota..." disse senza guardarlo.
Il moro sorrise sollevato, in fondo
era bastato davvero poco. "Allora, la vogliamo prendere questa sufficienza
in Pozioni?". Ron ricambiò il sorriso, alzandosi per raggiungere il tavolo
coi suoi libri. Nel farlo, rivolse un timido sorriso di gratitudine ad Hermione.
adcb
Quando Draco si
svegliò, era già mattina inoltrata. Il cielo era plumbeo fuori dalla finestra,
e nella Stanza delle Necessità faceva freddo. La prima cosa che vide fu il
camino, ormai spento, e i tizzoni completamente inceneriti. Questa immagine
rievocò immediatamente il ricordo di ciò che era successo la sera prima,
proprio lì. Lo colse una fortissima emicrania. Si portò una mano alla fronte,
e mentre cercava di riprendere la cognizione del tempo, gli venne in mente
un'altra cosa: "Oh, cazzo!...-mormorò- ...il compito di Pozioni!" si
alzò di scatto, ma la testa gli girava terribilmente, e quasi ricadde.
Facendosi forza e reggendosi a qualsiasi appiglio trovasse, iniziò il lungo
cammino verso l'infermeria, che per sua sfortuna si trovava dall'altra parte
della scuola, sperando di trovare qualcuno per i corridoi che potesse aiutarlo.
Ma a quell'ora
tutti erano nelle aule e i corridoi erano deserti, e quando, nello sconforto
più totale, arrivò a destinazione, stava peggio di prima per l'enorme e
prolungato sforzo.
Si appoggiò allo
stipite della porta. "Ragazzo mio, che faccia stropicciata!" esclamò
Madama Chips, abbandonando lo straccio sul comodino di metallo che stava pulendo
per soccorrerlo. Lo scortò fino al letto più vicino, dove lui si lasciò
cadere, perdendo nuovamente i sensi.
adcb
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Capitolo 35 *** Riappacificazione ***
No
No, mi dispiace, le cose prenderanno
una piega che a molti non piacerà...ma che ci volete fare, lo sapete che a me
non piacciono i finali tutti rose e fiori! Ma ho detto solo
"finali"....hehe..
Ringrazio StoryGirl per l'entusiasmo
col quale mi fa da beta! E mi raccomando, recensite!
acbd
RIAPPACIFICAZIONE
Il suono di una campanella
riecheggiò tra le mura di pietra. Pochi secondi e nei corridoi di tutto il
castello le porte si aprirono, gli studenti che a frotte ripopolavano l'ambiente
dapprima silenzioso.
Ronald Weasley uscì dall'aula di
Pozioni col nodo della cravatta rosso-oro allentato, i capelli spettinati e
un'espressione sconvolta in viso. Lo seguiva un Harry Potter in condizioni
simili.
"Che fine ha fatto
Hermione?" chiese il moro mettendogli una mano sulla spalla, ma l'altro
scosse la testa ignaro. Allora Harry si voltò indietro per controllare meglio
se la ragazza fosse ancora in classe. Quando, non scorgendola, ritornò a
guardare davanti a sé, le sue iridi incontrarono quelle di Phebe. Apparsagli
davanti all'improvviso, sarebbe volentieri passato oltre facendo finta di non
vederla. Ma non riusciva a non guardare quegli occhi tristi senza chiedersi
perché mai fossero così.
"Harry..." lo chiamò con
un filo di voce, roco e supplichevole. Poi, senza più riuscire a trattenersi,
scoppiò in singhiozzi. Gli si avvicinò, sperando con tutto il cuore di non
essere respinta L'ostinata durezza abbandonò il volto del ragazzo, lasciando
posto a un sentimento di protezione che si era sforzato, vanamente, di non
provare mai più per lei. Cercando comunque di mantenere un minimo distacco
psicologico, le avvolse le spalle con un braccio: "Cos'è successo?"
"Avevi ragione...- rispose lei
tra le lacrime, senza alzare la testa appoggiata al petto di lui- ...Scusami per
non averti creduto..."
Harry cercò Ron, che si era
fatto bonariamente da parte e li osservava taciturno, poi si concesse qualche
secondo per comprendere quelle parole : "Parli di Malfoy, vero?"chiese
tranquillo. La ragazza annuì. Allora le sollevò il viso, togliendole con cura
le ciocche bagnate di lacrime dalle guance : "Ti ha fatto del male?",
lei scosse la testa. "Va bene, piccola...-la strinse a sé, mandando al
diavolo il distacco psicologico,- Questo è l'importante, il resto
dimenticalo..."
acbd
Il biondo aprì a
fatica gli occhi. La corsia era luminosa, fin troppo per lui che era stato nel
buio fino a un secondo prima. Aveva perso nuovamente la condizione del tempo. Si
alzò a sedere sul letto. "Buon giorno!" esordì allegra e un po'
sarcastica Madama Chips, mentre sistemava le lenzuola del letto di fronte.
Purtroppo l'umore del Serpeverde non era altrettanto alle stelle: "Che ore
sono?" chiese acido, suo malgrado.
"Le 5 e 30 del
pomeriggio. Sei arrivato qui circa sei ore fa, sei svenuto, sei rinvenuto, ti
sei addormentato...Nemmeno il tempo di spiegarmi cosa ti è successo!"
"Avrò studiato
troppo...- azzardò Draco creandosi un alibi- ...Sono stato parecchio sotto
stress negli ultimi giorni..." doveva essere bravo a mentire, perché
Madama Chips non obiettò nulla, ritenendo il tutto una possibile causa del
drastico calo di zuccheri che aveva colto il ragazzo.
"Ho ricevuto delle
visite?"
"Sì...è venuto
il professor Piton dopo la fine delle lezioni, che poi ha mandato 2 ragazzoni a
portarti la tua roba."
Draco si guardò
intorno, sconsolato. Dall'altra parte della stanza una Tassorosso più piccola
di lui, in convalescenza, aveva un capannello di compagni attorno venuti a
portarle regalini e biglietti augurali. Patetici, pensò, ma pur sempre amici...
"Ah!-continuò
l'infermiera- è venuta anche una ragazza, piccolina, coi capelli scuri...-
Il biondo si girò di
scatto, rianimato, in attesa di maggiori informazioni...che fosse Phebe?... -..ha portato quello.
" Madama Chips indicò il comodino di fianco a Draco. Lui si voltò a
guardare in quella direzione: sul piano metallico troneggiava un cartoncino
verde, piegato in due e chiuso da un nastro argentato. Lo afferrò senza troppi
complimenti: sul frontespizio non c'era alcuna scritta, così trafficò con il
cordino fino a riuscire a liberarsene. Il biglietto era vergato da una scrittura
che conosceva fin troppo bene. Scrollò le spalle:
Ma
che ti è successo?
Ci
hai fatti preoccupare...
Guarisci
presto!
Pansy
acbd
"-.- Sì, sì, lo so...è inammissibile...ma siate un po'
pazienti! Ah mi raccomando StoryGirl, una bella recensione di quelle lunghe
lunghe è proprio quello che mi ci vuole per tirarmi su il morale! E voi
altri....perché non mi dite cosa pensate ...... é_è
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Capitolo 36 *** Cos'è successo ***
COS
COS'è SUCCESSO
"Cosa le è successo?" chiese Hermione servendosi delle patate.
R:"Non lo so, ma c'entra con Malfoy; non ne ha parlato con me,
comunque...Harry?"
Ha: "...ha scoperto una cosa sulla sua famiglia che l'ha...be'...sconvolta."
He: "Oh...intendi quella cosa?"
Harry annuì con lo sguardo basso
sul suo piatto.
"Che rabbia" sibilò il
rosso. "Tutti sanno ma nessuno può far niente..."
"In realtà- puntualizzò
Hermione- sono solo sospetti e voci che girano...Non c'è nessuna prova
schiacciante..."
R: "Ma fammi il piacere! Di che
prove c'è bisogno?"
La ragazza si zittì, mortificata.
"Allora, che si fa con Phebe?-
proseguì Harry, ancora preso dalle sue preoccupazioni - Non è scesa nemmeno
per mangiare..." Controllò per l'ennesima volta lungo tutto il suo tavolo,
e l'angolo dei Corvonero dove lei ogni tanto andava a sedersi.
"Perché non provi a parlarci
tu, Herm?" propose Ron a bocca piena.
Ha: "Già...magari con te si
sfoga..."
Hermione sospirò, giocherellando
con la forchetta: "Come al solito tocca a me risolvere la situazione!"
"Grazie!" sorrise di
rimando Harry, certo che fosse un assenso.
ababababababababababababababababababab
Phebe sedeva sul
muricciolo che, tra una colonna e l'altra di un alto porticato dava su uno
spiazzo di erba rigogliosa e curata, di un verde brillante e continuo, senza che
si interrompesse nel colore di alcun fiore. Nel mezzo del piccolo giardino si
ergeva un bell'albero, di medie dimensioni, le cui foglie ingiallite giacevano
in parte al suolo sottostante. Phebe non sapeva dire che specie di pianta fosse:
ricordava soltanto che, seduta là sotto, un paio di settimane addietro, aveva
conosciuto Draco. I suoi occhi erano socchiusi al riverbero del sole dietro le
nuvole metalliche.
"Hey,
Phebe..." La ragazza sussultò. Hermione era in piedi dietro di lei.
"Ciao"
rispose fievolmente. La maga le si sedette affianco.
"Che
succede?"
Phebe alzò le spalle.
Non in un gesto di chiusura, stava solo pensando da dove cominciare. Dopo alcuni
istanti fu Hermione a incoraggiarla a continuare: "So che c'entra
Draco...In realtà ho sentito qualcosa...Ma preferirei sentire la tua
versione...Se ne hai voglia. Sfogarti ti farà bene..."
Aspett ancora alcuni
istanti, poi:"Non è giusto,
Hermione...." esordì, con un filo di voce.
"Cosa?"
"Il
destino...Prima il fatto di essere diversa...e poi perdere una persona speciale
a causa di questo..." guardava avanti a sé, mentre parlava.
L'altra tirò un
profondo respiro: "Sai bene quello che penso di lui...Per quanti sforzi
possa fare non riuscirò mai a trovarci niente di buono in quel ragazzo...Ma per
un istante farò finta che non si tratti del Draco Malfoy che conosco
io..."
"Che conosci
tu?!" la interruppe allora Phebe, con voce roca. "Non credo affatto
che tu lo conosca...Lui aveva bisogno di me!...Non mi ha ripudiato per le mie
condizioni, come un qualsiasi ragazzo come lui avrebbe fatto...Aveva bisogno di
me...Ma io non posso dargli l'aiuto che cerca..."
"Non...non ti
capisco Phebe..."
"Lui non vuole
essere ciò che è...ma io non so che fare...Non posso nemmeno stargli
accanto!" una lacrima scappò traditrice dai suoi occhi.
"Perché?"
insistette Hermione.
"Non so se posso
dirtelo..."
"Non sei
obbligata... Però di me ti puoi fidare, lo sai."
Phebe sospirò: "I
miei genitori...Non sono in luna di miele come vi ho raccontato quando arrivai
qui: mia madre...è nei servizi segreti inglesi...mio padre è uno degli agganci
che i babbani hanno col Ministero della Magia. Lavorano al caso di Black...E
adesso che la situazione è così critica mi hanno affidato a mio zio per
potersi dedicare completamente al lavoro.."
"Ma perché così
vicina al pericolo? Sanno tutti che è la testa di Harry quella che vuole!"
esclamò contrariata la maga.
"Per via di
Silente...si fidano ciecamente di lui...Ad ogni modo, tutto questo adesso non
c'entra...Il fatto è che i miei genitori normalmente danno la caccia...alle
persone come il padre di Draco...capisci? Capisci perché non posso stare con
lui, adesso?"
Sì. Hermione capiva
perfettamente. I pezzi del puzzle lentamente si componevano. Rimasero in silenzio alcuni secondi...
"Mi dispiace per
te, Phebe...davvero. L'unico rimedio ora è il tempo...e la lontananza.- le
cinse le spalle con un braccio- Quando partirai ti lascerai tutto alle spalle:
tornerai nella tua scuola piena zeppa di amici e di ragazzi carini, e
dimenticherai quello che è successo...Oh, ovviamente non ti dimenticherai di
me, Ron ed Harry, vero?"
Phebe scosse la testa,
abbozzando un sorriso. Una parte di lei non voleva affatto dimenticare quel
ragazzo meraviglioso...ma l'altra, quella razionale, le urlava quanto fosse
necessario.
"Dai, vieni!- la
distrasse l'amica - facciamo un salto nelle cucine, non hai nemmeno
pranzato!"
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Capitolo 37 *** How he feels ***
HOW HE FEELS
Non so cosa mi sia preso, ma mi piaceva
il titolo in inglese. Non vedo l'ora di finire questa storia, perché ormai non
la calcola più nessuno. Ma mi sono ripromessa di andare fino infondo, tanto
manca poco, un paio di capitoli, credo. Ringrazio infinitamente lily_ai l'unica
che ha recensito questo capitolo, sperando che la mia storia recuperi un po' di
fama col seguito...
HOW HE FEELS
Draco, quel pomeriggio, lasciò
definitivamente l'infermeria. Non appena arrivato nella sua Sala Comune, riuscì
a schivare le domande di tutti i curiosi. Quella che non si arrese fu Pansy:
"Draco! Come stai?"
Il biondo alzò le spalle, come se
nulla fosse: "Meglio."
"Ci hai fatto prendere un
colpo...Si può sapere che ti è successo?"
"Non mi va di parlarne.
Piuttosto...Che compiti ha dato Piton?"
La corvina scrollò le spalle ed
estrasse dalla sua cartella, distesa sul tavolo di mogano, un foglio di
pergamena che porse al ragazzo.Lui lo prese e lo lesse attentamente, noncurante
dello sguardo indagatore di una compagna in attesa di risposte.
"Allora? Blaise ha detto che da
un po' sei strano, stai sempre sulle nuvole...E poi questo improvviso
malessere...Insomma che ti prende?"Draco alzò lo sguardo dal foglio che
teneva tra le dita: "è proprio ora che mi rimetta al passo con
Pozioni." la freddò atono, per poi incamminarsi alla volta del dormitorio.
Pansy scosse la testa, incredula.
hghghghghghghghghghghghghghghghghghghghghghghghghghghghg
Passò i giorni seguenti immerso nei
libri. Studiava ogni minuto che poteva, infrangendo le raccomandazioni di Madama
Chips, che gli aveva imposto il riposo. I libri gli tenevano la mente occupata,
che altrimenti vagava a ricordi che si erano fatti poco piacevoli. Di tempo per
riflettere ne aveva avuto abbastanza, sdraiato nel letto dell'infermeria. Infine
era giunto alle sue conclusioni: Phebe era una stronza. L'aveva mollato nel
momento del bisogno, nonostante lui si fosse dimostrato disposto ad accettarla
così com'era, seppure in segreto. Ma lei non aveva accettato lui...Non meritava
tanta pena. La miglior cosa era dimenticarla. Tutta questa faccenda, se non
altro, aveva alimentato le sue vecchie convinzioni da purosangue. L'amore è
solo un' illusione, una stupida illusione che rende deboli.
Non voleva più pensarla: non stava
più da solo, se non per studiare. Era disposto a tal proposito a gradire
perfino la compagnia di Tiger e Goyle. E odiava infinitamente quella manciata di
minuti che precedevano il sonno. Ricordarla nel suo letto lo faceva star male,
gli faceva stringere i pugni intorno alle lenzuola, e digrignare i denti.
Ma il vero inferno era la notte. La
sognava. E lì non poteva distogliere il pensiero, non poteva farci proprio
niente...Solo svegliarsi la mattina con una rabbia ardente nel cuore.
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Capitolo 38 *** Un imprevisto ***
UN IMPREVISTO
UN IMPREVISTO
Erano passate da poco le 5 del pomeriggio.
Hagrid, nella sua capanna ai limiti della Foresta Proibita, si accingeva a
mettere sul fuoco un grosso bollitore per il tè. I ragazzi sarebbero arrivati a
momenti. Phebe era in giro per il parco, e aveva Thor con sé. Il sole
cominciava ad arrossarsi e a calare dall'altra parte della collina ricoperta da
alberi che parevano in fiamme, con le foglie gialle illuminate dalla luce
intensa.
D'improvviso si sentì riecheggiare nella
valle la voce del suo fido coinquilino. Il gigante si affacciò alla
finestrella, e vide 5 figure trotterellare giù per il sentiero lungo il pendio.
Uscì ad accogliere i suoi ospiti sulla porta.
"Ciao Hagrid!" dissero Harry,
Hermione e Ron in tempi diversi.
"Ciao!- replicò lui calorosamente -
Entrate, forza!"
Thor andò ad accucciarsi nel suo angolino,
mentre Phebe e il magico trio prendevano posto attorno al tavolo rotondo. Tutti
quanti chiacchierarono amabilmente per un'oretta buona. Il sole calò del tutto
lasciando solo una strisciolina rosata all'orizzonte, che sfumava nel cobalto e
poi nel blu intenso picchiettato di stelle...L'estate era proprio finita...
"Sarà meglio andare adesso, prima che
si faccia del tutto buio!" osservò Harry.
"Phebe vieni con noi?" le chiese
Ronald. Lei annuì.
"Bene..." esordì Hermione
indossando il soprabito della divisa "...Allora andiamo...Ci vediamo a
cena, Hagrid!"
Si scambiarono gli ultimi convenevoli,
dopodiché uscirono illuminando le cime delle loro bacchette che risalirono il
pendio come lucciole in volo.
cdcdcdcdcdcdcddcdcdcdcdcdcdcdcdcdcddcdcdcdcdcdcdcdcdcdcc
Quella sera a cena successe qualcosa di
insolito, che raramente accadeva durante i pasti serali, se non i situazioni
urgenti:
un gufo marrone scuro volò sotto il soffitto
stellato per tutta la lunghezza della Sala Grande, arrivando fino al tavolo dei
professori. Atterrò pesantemente davanti ad Hagrid, che arrossì per tutta
l'attenzione che aveva attirato su di sé. Prese la lettera che portava a una
zampa, e lo ripagò con un gustoso pezzo di pane e un buffetto sulla testa.
Finito di mangiare, l'uccello si rialzò in volo uscendo di scena. Il professore
e custode lesse la missiva senza dare nell'occhio, tenendola bassa vicino al suo
piatto.
Phebe lo tenne d'occhio dalla sua postazione,
vicino ad Hermione al tavolo dei Grifondoro, visibilmente curiosa e anche
abbastanza preoccupata. Appena finito di mangiare sarebbe corsa dallo zio per
vedere se quella lettera avesse qualcosa a che fare anche con lei.
Si sentiva a disagio... Sentiva due occhi di
ghiaccio che da qualche parte la fulminavano...Sapeva a chi appartenessero...Ma
non aveva intenzione di alzare lo sguardo e incrociarli. Guardava in
continuazione Ron ed Harry, davanti a lei, non curandosi dello scenario
retrostante alle loro teste.
cdcdcdcdcdcdcddcdcdcdcdcdcdcdcdcdcddcdcdcdcdcdcdcdcdcdcc
Draco non toccò cibo. Si limitò a rigirarlo
nel piatto con la forchetta, glissando sgarbatamente i tentativi di dialogo dei
Serpeverde lì attorno al suo stesso tavolo, finché non lo lasciarono a
rimuginare sui suoi pensieri.. Ogni tanto i suoi occhi vagavano per la sala, e
andavano a posarsi sempre sullo stesso punto: Lì, tra i capelli arruffati dello
Sfregiato e quelli color carota del Pezzente. Lo faceva senza rendersene conto,
ma non tentava nulla per evitarlo. Lo faceva senza un motivo preciso, senza
pensare a niente. Era la forza dell'abitudine che esercitava ancora un
rimasuglio di effetti su di lui. E basta. La sua anima era tornata fredda.
Rimase a girovagare per la scuola, dopo cena,
volendo godersi il freddo e la luce fioca dei corridoi di sera. Sostò alcuni
minuti al bagno maschile del secondo piano. Quando ne uscì, percorse un lungo e
ampio corridoio affiancato da finestre alte e strette. A un certo punto una
striscia di luce gialla attraversava orizzontalmente il pavimento irregolare.
Proveniva da una porta a doppio battente, semiaperta. Dall'interno provenivano
alcune voci. Gli sembrava di riconoscerle. Solo per questo motivo si accostò
all'apertura.
Eccoci tornati al
nostro consueto appuntamento! Ringrazio calorosamente vernita, Giuly_B, JiuJiu91
e StoryGirl per le loro recensioni.
X StroryGirl: mi
dispiace molto ma dal momento che faccio già aspettare molto le altre lettrici,
preferisco non perdere altro tempo a mandarla a te che poi la correggi e me la
rimandi, prima di pubblicarla. Spero che non me ne vorrai per questo! Ma sono
davvero molto disorganizzata!
E poi se notate
un'incongruenza o un errore non esitate a farmelo notare! Correggerò appena
possibile!
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Capitolo 39 *** Prima di ripartire ***
ultimo capitolo neah
PRIMA DI RIPARTIRE
"...Perciò, tra quanto partirai?"
" 2 giorni." Era lei.
"Ma...è successo qualcosa di grave?" Questa sembrava la voce
di Potter.
"No, no! I miei hanno solo deciso di anticipare il rientro dal loro
viaggio, a quanto pare il tempo era pessimo..."
"Che peccato..."
"Già, mi stavo affezionando a questo posto..."
Ci furono alcuni momenti di silenzio..
"Andrai con l'Hogwarts Express?"
"Mmm...una carozza mi accompagnerà alla stazione,
lì dovrebbero aspettarmi i miei."
"Insomma, - esordì con un battito di mani la voce della
Mezzosangue - non vorremo certo passare questi ulimi
momenti insieme senza goderceli! Dobbiamo festeggiare per lasciarti un
bel ricordo di questa vacanza!"
"Non so che insetto l'abbia morsa, ma ha ragione, forza! Andiamo."
Sentendo i passi farsi più vicini alla porta, Draco si
nascose in fretta in un angolo buio. Li guardò allontanarsi.
Quando sparirono, ritornò sui suoi passì; le luci
nella stanza erano rimaste accese, e decise di dare un'occhiata:
due file di letti immacolati si fronteggiavano, solo uno portava i
segni della vita quotidiana; il penultimo a sinistra era coperto da una
trapunta dai colori caldi, e ai suoi piedi stava un baule. Fece qualche
passo all'interno, con le mani in tasca, ad osservare: sul comodino
straripante di oggetti in disordine, tra libri e cianfrusaglie c'era un
vasetto di vetro, nell'angolino, e da quello spuntava un fiore
avvizzito, i petali ormai rugosi e marroni. Gli occhi vitrei non fecero
trapelare alcuna emozione. Impassibile il biondo distolse lo sguardo e
se ne andò.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Hermione, Ron, Harry e Phebe fecero un piccolo banchetto quella sera,
nel dormitorio maschile del 3° anno di Grifondoro, a
base di cioccorane ed altre prelibatezze incantate. Comodamente seduti
sui letti di Ron ed Harry, lasciarono perdere lo studio per un'oretta o
due. Poi, per un moptivo o per l'altro, Harry ed Hermione furono
chiamati dai compagni in Sala Comune, e Ron e Phebe si ritrovarono da
soli. Ron era tremendamente imbarazzato, e per non darlo a vedere
cercava una posizione comoda, seduto a gambe incrociate sul proprio
letto, mentre vedeva la ragazza completamente a suo agio. Lui
provò a dire qualcosa: "Mi dispiace che tu te ne vada...oh,
non fraintendermi, è che ormai ti consideravo come una
compagna di classe...".Phebe sorrise: "Non sai quanto mi piacerebbe
studiare qui con voi...Mi scriverete, ogni tanto?"
"Certo!..........Come, come stai? Sei ancora triste?"
Lei scosse la testa e alzò le spalle, rassicurandolo...
"Hey....- lo abbracciò- Mi mancherai un sacco, sei un vero
amico!"
In quel momento nella camera entrò Hermione. Li vide
abbracciati, sul letto, e arrossì violentemente. Con la mano
ancora sulla maniglia della porta scricchiolante, boccheggiò
e fece un passo indietro. Anche Ron era diventato viola.
"Scusate..." disse quasi impercettibilmente la ragazza sulla soglia.Si
girò chiudendosela alle spalle. Phebe guardò Ron:
pochi istanti e la faccia gli cadde tra le mani: "Accidenti!"
"Mi dispiace, Ron..." si scusò Phebe...
"Non è colpa tua, è stato un caso..."
cercò di convincere più se stesso che l'amica.
Lei si alzò con decisione e uscì.
"Herm, tutto bene?" chiese Harry girandosi sul divano, vedendo la
compagna attraversare di volata la Sala. Quella non proferì
parola, e attraversò l'apertura del quadro della Signora
Grassa.
"Hermione! Fermati!" la chiamò Phebe. Lei si
arrestò e si voltò di scatto a guardarla furente,
facendo ondeggiare i capelli.
"Non stavamo facendo niente di male...Ti prego non guardarmi
così...Non sarei mai così stronza da farti una
cosa simile..."
I lineamenti della maga mutarono in un momento in un'espressione di
tristezza e si sciolse in lacrime: "Scusa, - mormorò tra i
singhiozzi, - è che...non so che fare: voi sembrate
così affiatati e vi conoscete da meno di un mese...io in due
anni ancora non sono nemmeno riuscita a stargli simpatica...so che a
volte non c'è niente da fare tra due persone, ma non voglio
che accada proprio con lui..."
"Ma che dici! - la rassicurò l'amica, accarezzandole i
capelli, - Lui ti vuole bene, è solo che ti sei creata un
muro di ghiaccio per nascondere i tuoi veri sentimenti...è
vero, a volte litigate, ma sei comunque la sua migliore amica, forse ve
lo dimostrate in un modo un po' strano, ma ti assicuro che l'amicizia
tra me e lui non vale un decimo della vostra..."
Hermione si asciugò il volto rigato guardando per terra.
"Che è successo realmente ai tuoi genitori?"
Phebe sorrise sollevata, era di nuovo tutto a posto.
"Sollevati dall'incarico,- bisbigliò,- il Ministero ritiene
le loro teorie assurde e vuole che mi portino via di qui in un posto
più sicuro...."
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Capitolo 40 *** Destini ***
.o0o.o0o.oOo.o0o.o0o.
Avrebbe
potuto dirle tutto, Phebe, quella volta :
“Guarda che lui è innamorato di te!
Sveglia!”. Però non lo fece. Ci aveva
riflettuto, e le occasioni per farlo erano state moltissime…
Ma era un compito
che non spettava a lei; così sarebbe uscita di scena
lasciando il destino a
fare il suo corso.
Era
arrivato il momento di partire, tornare alla babbana
normalità.
Così
Ron, volenteroso, la stava aiutando a caricare il
suo baule sul retro della carrozza sulla quale sarebbe partita alla
volta della
stazione. Apprezzava molto che quella mattina fossero accorsi i suoi
amici,
saltando la colazione, per venirla a salutare. Li abbracciò
uno per uno,
un’ultima volta: Ron, Harry, Hermione, Cho, Colin, Cedric, e
per ultimo suo zio
: “Grazie dell’ospitalità!”
gli disse abbracciandolo alla vita, “è stato un
piacere, torna presto a trovarmi!” rispose lui, con gli occhi
lucidi e tirando
su col naso. Harry allora guardò Colin eloquentemente.
Questo gli consegnò un
piccolo libricino che aveva tutta l’aria di contenere delle
fotografie.
“Abbiamo
chiesto a Colin di fare questo per te.” Disse a
Phebe avvicinandosi per porgerglielo; lei sorridendo lo prese e lo
aprì: come
volevasi dimostrare era un album, e le foto ritraevano alcuni momenti
passati
con loro negli ultimi giorni.
“Ti
giuro, non mi sono mai accorta che ci stessi
spiando!”
“è
un paparazzo professionista!” scherzò Ron dandogli
una pacca sulla spalla.
“Grazie…-
richiuse l’album,- grazie mille…è stato
bellissimo stare qui con voi…- Hagrid si soffiò
il naso, - è meglio che vada,
ora, prima che inizi a piangere…”
“Mi
raccomando, scrivici!” le disse Cho, mentre lei
saliva sulla carrozza, sporgendosi per salutarli tutti con la mano
mentre il
mezzo iniziava a muoversi lungo il sentiero battuto costeggiando la
collina che
colava poi a picco sul lago. Dopo una curva non li vide
più…era finita.
Si
affacciò allora dall’altro lato, osservando
malinconicamente le acque calme del Lago Nero. Ma sul ciglio della
strada,
prima che si inoltrasse tra gli alberi di un piccolo bosco poco
più avanti,
un’altra figura attendeva il suo passaggio.
.o0o.o0o.oOo.o0o.o0o.
Draco era
uscito presto quel mattino in cui la nebbia
gli pizzicava il volto. Aveva passeggiato fino al campo di quidditch.
Presto
avrebbe ripreso gli allenamenti, gli mancava giocare. Poi aveva
raggiunto la
via che portava alla stazione.
Voleva
vederla andare via, assaporare il momento del
distacco totale, quello della sua partenza. Non l’avrebbe
più rivista, lei, la
sua unica debolezza, e sarebbe presto potuto ritornare ad essere il
Malfoy di
sempre, glaciale e spietato. L’amore lo aveva reso
smidollato, lo aveva fatto
sbandare e mandato fuori strada, ora i suoi obbiettivi erano tornati ad
essere
nitidi nella sua mente: mai più avrebbe amato,
l’amore è da stupidi e fa
soffrire inutilmente. Suo padre aveva ragione. E voleva essere come
lui: niente
poteva scalfire quell’uomo che mettendo da parte ogni
sentimento era diventato
intoccabile. Che idiota era stato a non dargli retta…
Era ormai
giunto al limite del bosco quando sentì il
rumore delle ruote avanzare sul terreno dissestato e roccioso: ecco la
carrozza. La osservò attentamente passargli davanti. Quando
questa lo ebbe
superato velocemente, una testa si sporse dalla finestrella, un viso
incorniciato da lunghi capelli che presero a svolazzare coprendolo a
tratti.
Phebe. Si guardarono…. ma un muro di vetro freddo era sceso
davanti agli occhi
di lui, impermeabile ormai ad ogni emozione.
Prima che
lei sparisse nell’ombra cupa degli alberi, una
stilla d’acqua gli cadde sulle labbra. Draco la
assaporò…No, non era pioggia:
era calda, amara e salata. Era una lacrima, ma non era stato lui a
piangerla…
era sua…
D’improvviso,
per un istante, un millesimo di secondo,
il suo cuore si sciolse, di nuovo.
FINE
.o0o.o0o.oOo.o0o.o0o.
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