Night on the Sun

di _Globulesrouge_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Timebomb ***
Capitolo 2: *** Check to the Queen ***
Capitolo 3: *** Identity ***
Capitolo 4: *** Evil is Going On ***



Capitolo 1
*** Timebomb ***


Night on the Sun



Introduzione e contestualizzazione:Ff Crossover Gossip Girl/Vampire Diaries scritta da più persone per un contest di crossover.La ff sarà composta da 4 capitoli abbastanza brevi. Si colloca temporalmente dopo la fine della seconda stagione di Vampire Diaries tenendo conto di tutti i fatti della serie avvenuti fino a tale punto.
Le coppie su cui si incentra sono Damon/Elena e Chuck/Blair ma appaiono anche altri personaggi come Stefan, Bonnie, Klaus e Serena.






1-Timebomb



“Qualcuno mi aiuti per favore!’’ la voce quasi stridula di una ragazza echeggiò nell’aria tagliando le onde sonore come un coltello. In quel grido di aiuto c’era tutto; panico, disperazione e impotenza.
“Blair!’’ una persona apparve alle sue spalle quasi come un miraggio in mezzo al deserto.
“Chuck non posso perdere Serena!’’ esclamò Blair guardando il suo interlocutore come se i loro disguidi potessero essere finiti in quel preciso istante; come se le piccole vendette e i loro giochi non avessero più importanza adesso, come se la sua migliore amica, che da sempre aveva protetto perfino da se stessa, potesse alzarsi magicamente dalla pozza di sangue in cui giaceva priva di sensi. “Non ti lascio S.’’ farfugliò quasi balbettando mentre prendeva l’esile e perfetto corpo tra le braccia come si fa con un bambino indifeso. Una piccola lacrima le scese dall’occhio, più discreta di quelle versate in camera da letto di fronte a una torta al cioccolato che non avrebbe potuto permettersi. Ormai niente aveva più importanza per Blair; nemmeno i vestiti firmati o la sua borsa di Chanel macchiate del sangue dell’unica amica che avesse mai avuto, del sangue di colei che era più di una sorella; Serena.


Elena non dormì quella notte stesa nel letto accanto a Damon, non pianse rumorosamente, semplicemente fissò nel buio l’inferno che la circondava, strinse la mano ancora sudata del vampiro quasi in preda a una convulsione; sospesa a metà tra la disperazione della sparizione di Stefan e la speranza di una effettiva guarigione di Damon.
“Ti ho sentita’’ le disse Damon all’improvviso interrompendo lo stato di trance in cui Elena si trovava fissandola negli occhi quasi come se avessero potuto parlare soltanto con la forza della mente.
“Sei guarito davvero? Non possiamo fidarci di Katherine, ha detto che Stefan se ne è andato, ha detto che non tornerà…’’ gli disse Elena senza riuscire a finire la frase per via delle troppe parole dette senza nemmeno prendere il respiro.
“Sto bene’’ le disse Damon mostrandole il braccio privo di ferita, “sono davvero guarito’’ continuò aggrottando la fronte ormai priva di sudore e di ogni senso di stanchezza.
“Katherine ha detto la verità’’ affermò la ragazza con una voce che nascondeva la paura sempre più grande che la partenza di Stefan non fosse stata soltanto un frutto del delirio suo e di Damon.
Per un attimo i loro occhi si incastrarono gli uni negli altri come non era mai successo, per la prima volta Damon dimenticò l’eternità trascorsa a raccogliere soltanto ciò che Stefan avesse seminato.
Nulla aveva più senso in quel momento; mai come in quell’istante Damon avrebbe voluto essere ancora una volta l’eterno secondo. Damon non aveva ancora idea del perché Stefan se ne fosse andato, ma era sicuro che l’avesse fatto per lui, che avesse lottato per la loro famiglia ancora una volta. Fissò le iridi cioccolato di Elena un’ultima volta, si perse negli occhi di colei che l’aveva scosso come un ramoscello in preda alla tempesta. Quegli occhi non avrebbero mai più pianto, non dopo quel bacio, non dopo tutto ciò che lei aveva acceso dentro di lui, non dopo l’anima che gli aveva ridato accendendo ancora una volta la scintilla della vita che aveva ormai perso secoli prima. “Te lo riporterò, lo salverò a costo della mia stessa vita’’ le disse stringendo il suo viso tra le mani per sentire ancora una volta il suo calore invadergli la pelle.
Ora più che mai Damon era deciso a salvare il fratello e avrebbe fatto ogni cosa in suo potere per vedere ritornare il sorriso tra le labbra della donna che amava. Elena non rispose, si limitò a fissarlo perdendosi nei suoi occhi ancora una volta, rimanendo di nuovo sospesa tra la gioia e il dolore. “Non ti preoccupare Elena, noi abbiamo Bonnie e lei ci aiuterà … lo troveremo, fosse l’ultima cosa che faccio!’’ disse nuovamente Damon come per volerla risvegliare da quella via di mezzo tra sogno e incubo che ella stava vivendo. Elena rifletté su come Damon con passo leggero e sicuro si fosse avvicinato a lei sedendosi sopra il letto e prendendo tra le sue grandi mani le sue. Avrebbe voluto essere anche lei così fiduciosa, ma da una parte, il suo buon senso le ricordava come Klaus aveva agito; cosa fosse stato capace di fare ed adesso che Stefan era tra le sue mani come un burattino non voleva nemmeno pensare a cosa avrebbe potuto fare.
Annuii tacitamente guardando l’orario che lampeggiava nella sua sveglia. Erano ancora le tre di notte; troppo presto per disturbare Bonnie.
“Damon cercheremo una soluzione domani, voglio che tu dorma ancora, voglio essere sicura che la tua guarigione sia reale; io non voglio perderti’’ le disse nello stesso modo in cui il vampiro le aveva parlato poco prima di costringerla a bere il proprio sangue in quella stessa stanza. Damon annuii cercando di non aggiungere altro. Tutte le discussioni le avrebbero affrontate poi.
Fu una notte tormentata per la ragazza, i suoi sogni furono l’intervallarsi di due figure nella sua mente. Elena sapeva che sebbene non fossero chiare si trattava dei fratelli Salvatore che in quello stesso istante stavano implorando il suo aiuto. Da quei sogni si risvegliò la mattina seguente intrisa di sudore. Si tolse le coperte e scese da quel letto che le sembrava sempre più grande per poi afferrare il telefono e chiamare Bonnie componendo i tasti come in preda alle convulsioni. “Bon devi aiutarmi’’ farfugliò all’amica.
“Elena ho molti problemi, non sai che tuo fratello…’’ le rispose la strega venendo subito interrotta da Elena che le sputò in faccia tutta la paura che avesse dentro: “Stefan è andato via da Mystic Falls con Klaus, Damon e io dobbiamo trovarlo prima che gli succeda qualcosa!”.
Ci fu una breve pausa che la strega si prese prima di parlare: “D’accordo venite qui , penso che ci possa essere qualcosa nei grimori!’’. Elena non se lo fece ripetere due volte e si fiondò di sopra, svegliando Damon in un solo istante.
“Pensavo ti stesse a cuore il mio riposo’’ la piccò il vampiro con la voce ancora impastata e calda come il tepore delle coperte. “Andiamo!’’ le rispose Elena resistendo alle sue battute che le confermarono il fatto che Damon fosse davvero guarito. Trasportata dagli eventi aveva totalmente dimenticato di raccontare sia a Bonnie che a Caroline cosa fosse successo a casa Salvatore nei momenti in cui tutti credevano Damon in fin di vita. Pensò a come lei invece riservava nel suo cuore una cieca speranza che tutto quello che stesse accadendo si aggiustasse quasi per magia. Ed era della magia che adesso aveva bisogno per salvare Stefan.
Elena scese dall’auto di corsa per poi rendersi conto di ciò che stava effettivamente accadendo: “Ma insomma siamo alle solite, mi era sembrato che nell’ultimo periodo aveste fatto fronte comune, e invece eccovi qui a litigare!’’ disse con tono quasi rassegnato Elena.
“Elena tu non capisci io e la qui presente strega avevamo un fronte comune: tenerti in vita. Ora che l’obiettivo è stato raggiunto non vedo il motivo per il quale io debba fingere che tra me e lei ci sia una qualsivoglia simpatia!’’ le rispose Damon con tono pacato facendo roteare la mano mentre una Bonnie inferocita lo guardava con occhi infuocati. Bonnie non rispose limitandosi a guardarlo con disprezzo mentre Elena sospirava sperando che quel diverbio alquanto infantile potesse terminare al più presto. “Stefan è con Klaus chissà dove e quindi sono lieta di annunciarvi che avete un nuovo fronte comune’’ esclamò Elena incrociando le braccia. Bonnie fu la prima a rendersi conto della stupidità che stava esibendo davanti ad un’amica in preda alla disperazione, quindi la strega guardò il vampiro e rassegnata e gli disse “entra pure!’’. Passarono quasi due ore prima che i tre scoprissero qualcosa di interessante che avrebbe potuto aiutarli a trovare Stefan. “Elena l’ho trovato … ho trovato l’incantesimo … ma ho bisogno di più potere, a quanto pare non è così semplice rintracciare un non morto in compagnia dell’essere più forte sino ad ora conosciuto!’’.
L’unica soluzione possibile sembrò quella di recarsi nel luogo dove le streghe erano state uccise. Bonnie sapeva il rischio che stava per correre eppure era pronta a farlo, per Elena; la sua famiglia.
Tuttavia qualcosa nell’incantesimo andò storto, le streghe non vollero rivelare il luogo in cui si trovasse Stefan, ci fu solo un gran trambusto e Bonnie cadde a terra priva di sensi con il naso sanguinante, mentre Damon iniziò ad allontanarsi da loro come mosso da una forza invisibile e misteriosa.




SPAZIO AUTORI:
Questa ff è stata scritta da più persone tra cui io stessa. Le persone che hanno partecipato alla scrittura sono Antonella, Serena, juls93. Ringrazio inoltre per il betaggio e la revisione finale Brown Betty e Gabry
Ringrazio in anticipo chi volesse commentare o leggere la storia nella speranza di sentire i vostri pareri e commenti numerosi.

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Capitolo 2
*** Check to the Queen ***


2-Check to the Queen



Elena giaceva in ginocchio accanto a Bonnie al centro della stanza. Dalla bocca della strega uscirono parole sconosciute che rimbombavano incessantemente per poi infrangersi contro i muri.
Improvvisamente le pareti intorno a loro iniziarono a tremare e a girare. Più la voce di Bonnie si faceva intensa, più il volto dell’altra diventava opaco. Damon allungò la mano verso Elena affinchè potesse trattenerlo, sentiva che qualcosa lo stava portando via ma lui non poteva lasciare Elena sola. Damon non riuscì a sfiorare le sue mani e tutto intorno a lui si fece nero, provò a gridare il suo nome, ma la sua voce non tornò indietro a rassicurarlo che per lo meno Elena stesse bene. Una nuova stanza iniziò a prendere forma poco alla volta, ma il vampiro non si trovava più nello stesso posto e d’avanti a lui non c’era più Elena.
Immediatamente scrutò la stanza in un batter d’occhio in cerca della sua presenza, il suo compito era quello di proteggerla ed aiutarla a cercare suo fratello che aveva sacrificato la sua vita con lei pur di salvargli la vita. Sapeva però che la necessità di proteggerla era in parte una scusa per poterle stare accanto dopo quello che era successo la notte precedente; dopo quel bacio Damon sapeva di essere qualcosa di più di un semplice amico per lei; il bisogno che aveva di lei cresceva sempre più ed era difficile separarsi da Elena anche solo per un secondo. Ora però doveva concentrarsi sul luogo in cui si trovava. Scrutò attentamente la stanza, era molto lussuosa e moderna. Si avvicinò al divano e prese in mano il giornale aperto dal quale capì di essere a New York. Notò in prima pagina la foto di una bellissima ragazza bionda immortalata con uno squarcio sulla gola e si affrettò a leggere l’articolo sottostante stampato a caratteri cubitali. La ragazza sosteneva di essere stata aggredita da due ragazzi bellissimi che avevano cambiato il loro volto dapprima delicato e bello in una secondo completamente mostruoso. La ragazza chiamata Serena Van Der Woodsen si trovava in un centro di riabilitazione; il giornalista sosteneva che avesse fatto un uso esagerato di stupefacenti, ma Damon capì immediatamente che Serena non stava mentendo. Doveva trovarla e chiederle delle informazioni, ma l’indirizzo di quel centro gli parve introvabile. In quell’istante si ricordò nuovamente di Elena e prese il telefono che portava in tasca per avvertirla di ciò che le fosse successo e della rivelazione che aveva appena avuto.
Temporeggiò per qualche istante, pensando che forse la cosa più sensata fosse seguire quella pista da solo per evitare di metterla in pericolo; se anche lei si fosse materializzata in un altro luogo era sicuro che Bonnie l’avrebbe subito localizzata e portata in salvo.
“Chuck sei qui?” una voce femminile preoccupata lo fece trasalire e con uno scatto vampiresco si fiondò di fronte alla porta della camera senza aprirla. “Perché non mi rispondi al telefono? Si tratta di questioni importanti; di Serena, apri questa maledetta porta!”
Damon non se lo fece ripetere due volte e sentendo nominare Serena pensò che quella ragazza sarebbe stata in grado di aiutarlo. “Chi sei?’’ gridarono in coro. Inizialmente Damon cercò di evitare le maniere forti. Gli occhi scuri e caldi della ragazza le ricordarono quelli profondi della ragazza che amava; non sarebbe riuscito a farle del male. “Tutti sanno chi sono a New York’’ lo piccò la ragazza scrutandolo, “dal tuo giacchetto di pelle devo dedurre che Chuck abbia aggiunto anche degli uomini nella lunga lista del suo libretto nero’’ gli disse con una voce estremamente sfacciata.
“Sono qui per Serena Van Der Woodsen, piccola Katherine vestita a festa, dove si trova? Devo parlarle immediatamente!’’
“Katherine? Fa parte del libretto nero anche lei? Chi sei tu? Sei uno di quei mostri vero? Vuoi farle del male? O vuoi farne a me?’’ farfugliò Blair afferrando la sua borsa come per volersi difendere. “Calmati! Sono Damon e sono qui per rintracciare quei simpaticoni che tu chiami mostri, ma per farlo devo prima parlare con la tua amica, se avessi voluto farti del male saresti già stecchita!’’
“Significa che non sono l’unica a crederle? Non ho mai visto Serena così spaventata e così lucida. Lei è la mia migliore amica e capirei se mentisse. Non esce più dalla sua stanza di ospedale, è terrorizzata!’’ concluse Blair arrendendosi di fronte all’unica persona che per prima dopo di lei aveva deciso di credere a ciò che Serena diceva di aver visto.
“Certo che le credo. Ora portami da lei, io potrei risolvere questa situazione’’ la rassicurò Damon. La ragazza però continuava a guardarlo con braccia incrociate e una vaga aria di sospetto negli occhi. “Mi dà gentilmente la mano così da incamminarci verso l’ospedale?’’ le disse Damon ironico, porgendole la mano come un vero cavaliere.
“Vuoi scherzare? Dio ha inventato i taxi per questo motivo! Ma da dove vieni?’’ esclamò basita trascinandolo dentro un taxi ancora più sconvolta che da una conversazione con Vanessa Abrams.
“Senti c’è un problema…’’ affermò Blair di fronte al centro di riabilitazione in cui era ricoverata Serena, “solo i parenti posso andare a far visita a Serena, come facciamo ad entrare? Hai un piano?” Damon sorrise e alzò un sopracciglio divertito, non poteva esserci niente di più semplice per lui.
“Fai venire la direttrice del centro qui all’entrata per il resto ci penso io!’’ le disse Damon con disinvoltura, “Come pensi di convincerla a farci entrare?’’ lo interrogò Blair, “le ho fatto ogni tipo di offerta ma non ha funzionato’’ concluse fissandolo diffidente.
“Invece di fare domande inutili, fai quello che ti ho appena detto, in fretta’’ le disse Damon con tono scocciato. Quella strana ragazzo lo stava facendo innervosire. La lontananza da Elena si stava facendo sentire, lei era l’unica che riuscisse a tenere a freno l’istinto omicida insito dentro di lui.
“Signora direttrice lui è il ragazzo di cui le parlavo prima’’ disse Blair sorridente trascinando la donna dinanzi a Damon. Il vampiro afferrò la mano della signora e la strattonò per guardarla negli occhi “invitami ad entrare e mostraci la camera della signorina Van der Woodsen senza crearci dei problemi’’.
La reazione fu immediata. Blair trasalì. “Prego entrate, seguitemi, la sua stanza è da questa parte.’’ la direttrice fece loro strada lungo il corridoio fino all’ascensore. Blair tentò di attirare l’attenzione di Damon tirandogli un braccio “ma come hai fatto a convincerla così facilmente?’’ bisbigliò al vampiro esterrefatta. “Questo non è il momento di fare domande’’ le rispose lui. Blair continuò a camminare con il volto teso, continuando a scrutarlo con diffidenza.
Damon aprì la porta della stanza di Serena e si fiondò dentro la camera; sdraiata sul letto giaceva la ragazza bionda del giornale con una fasciatura attorno al collo.
Blair si sedette sul letto accanto a lei e la svegliò dolcemente. “Serena… svegliati ho portato un amico che ti può aiutare” le ragazze si sorrisero “cerca di non provarci anche con lui’’ aggiunse per sdrammatizzare. Serena sorrise ancora, dolcemente “Ti ho visto nei suoi occhi’’ affermò guardando Damon in profondità “lui ha fatto tutto questo soltanto per proteggerti’’ continuò per poi rivelare ciò che le era successo.
Serena raccontò che quella sera si trovava ad una delle tante feste organizzata da sua madre. “Al momento dell’aggressione ero in bagno, dallo specchio ho notato due uomini attraenti seduti sul bordo dell’idromassaggio; non ho fatto in tempo a domandargli cosa ci facessero lì che subito uno dei due mi ha attaccata con una velocità incredibile…” Serena disse anche che quando il primo vampiro aveva lasciato la stanza, l’altro aveva sospirato un nome: “Elena”.
Le aveva poi accarezzato il viso prima di squarciarsi il polso e farle bere il suo sangue. Un altro sussurro “Mi dispiace’’ era uscito dalle sue labbra prima che Serena cadesse a terra priva di sensi.
Dopo aver raccontato tutto Serena mostrò loro il suo computer che riportava degli articoli di giornale riguardanti altre recenti aggressioni tutte nei pressi di New York; le vittime erano solo donne giovani e lei era l’unica sopravvissuta. Serena fece notare a Damon anche una mappa in cui aveva disegnato dei puntini rossi, unendoli assieme formavano la lettera S. Damon trasalì; adesso ne era sicuro, quello era Stefan che li implorava di aiutarli a salvarlo da quel mostro.





SPAZIO AUTORI:
Questa ff è stata scritta da più persone tra cui io stessa. Le persone che hanno partecipato alla scrittura sono Antonella, Serena, juls93. Ringrazio inoltre per il betaggio e la revisione finale Brown Betty e Gabry
Ringrazio in anticipo chi volesse commentare o leggere la storia nella speranza di sentire i vostri pareri e commenti numerosi, la storia ha soltanto due capitoletti per la fine quindi se avete gradito leggerla o avete dei commenti da fare sappiate che ne sarei grata e che risponderò ad ognuno di voi.

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Capitolo 3
*** Identity ***


3-Identity



Damon stava entrando nel panico. Stefan dava strani segnali, eppure continuava a non farsi trovare da lui. Probabilmente era normale, visto che era con Klaus. Inoltre stare lontano da Elena lo faceva sentire ancora più in ansia.
“Guarda un po’ qui” disse ad un tratto Blair porgendogli il giornale “ci sono stati altri attacchi, e la maggior parte delle ragazze colpite sono morte” continuò la ragazza sistemandosi il cerchietto in testa.
“Devo riuscire a trovarli in qualche modo!’’urlò Damon alzandosi di scatto dalla sedia in cui era seduto. Si passò una mano nei capelli sospirando.
“Forse…” cominciò la ragazza. Poi anche lei si alzò e corse a prendere il suo cellulare. “Ho un’idea! Chiamiamo Chuck, lui può aiutarci a cercarli. E’ abbastanza bravo in queste cose!”. Prese il cellulare e compose un numero. Damon nel frattempo la guardò stranito. Passarono pochi secondi, ma sembrava non rispondere nessuno. Blair staccò la chiamata e impugnò la sua borsa. “Odio quando non risponde. Forza andiamo, dobbiamo trovarlo”.
Damon roteò gli occhi. “Oh si dai, un’altra persona da cercare, come se non ci fosse già la fila”.
Blair gli lanciò un’occhiata truce “credevo iniziassimo a stimarci a vicenda’’ scherzò avvicinandosi al vampiro, “troviamo Chuck, fidati”.
Arrivati nella suite di Chuck bussarono più volte, ma non rispose nessuno. Blair riprese il cellulare e provò a chiamarlo nuovamente, ma il telefono rimaneva costantemente muto.
“Bene, adesso che non l’abbiamo trovato, possiamo concentrarci a cercare mio fratello prima che diventi nuovamente vegetariano e divori tutte le anatre di Central Park che ami così tanto?!” le disse Damon per intimorirla.
“Non sappiamo da dove iniziare, tanto vale cercare Chuck!” disse Blair incrociando le braccia.
“Si, ma a quanto pare è scomparso anche lui. Inoltre, possiamo iniziare a cercare mio fratello dai punti in cui hanno attaccato le altre vittime” continuò Damon alzando le spalle.
Blair sospirò rassegnata. “Va bene, ma io continuo a chiamarlo”.
“Fai come ti pare” fece Damon dirigendosi verso la limousine che lo stava aspettando.


Chuck si ritrovò in una stranissima casa antica, decisamente enorme. “C’è nessuno?’’ gridò continuando a girare per la casa. Sentì il rumore di una porta che si apriva e corse in quella direzione. Si ritrovò davanti una bellissima ragazza dai capelli scuri.
Elena sgranò gli occhi appena vide il ragazzo. “Chi diavolo sei?” esclamò impaurita brandendo un paletto di legno come arma.
“Mi chiamo Chuck e…’’ Elena non gli fece finire la frase. “E che cosa ci fai qui?”
“Ecco, stavo cercando di dirtelo. Non ho idea di cosa ci faccia qui” fece alzando le spalle.
Bonnie spuntò dietro Elena, che la guardò turbata.
“Che vuol dire che non hai idea di cosa ci fai qui?” chiese Elena ancora più confusa per la strana situazione.
“Un minuto fa mi trovavo nella mia suite a New York e adesso mi ritrovo qui. A proposito, siamo ancora a New York vero?’’ chiese lievemente preoccupato, guardando le due ragazze.
“Credo di aver capito” disse Bonnie sospirando vistosamente “Elena, probabilmente Damon è stato scambiato con questo tipo… o almeno credo” disse lanciandogli un’occhiata di traverso.
“Chi diavolo è questo… Damon?’’ chiese Chuck incrociando le braccia.
“Lui potrebbe sapere chi è la ragazza che è stata aggredita!” disse Elena guardando Bonnie e ignorando completamente il ragazzo.
“Si beh, grazie per la considerazione” disse lui guardando entrambe le ragazze e alzando le braccia al cielo. “Damon è un nostro amico, adesso ti spiegheremo cosa è successo, ma abbiamo bisogno di capire una cosa” disse Bonnie guardandolo con un’espressione serissima. “Conosci questa ragazza?” continuò, porgendogli il giornale con la foto di Serena.
“Certo che la conosco, è mia sorellastra e adesso sono in questa casa senza sapere se sia ancora viva o meno!” rispose il giovane facendogli notare di aver perso la pazienza.
Le due ragazze spiegarono a Chuck dell’esistenza di vampiri e altri esseri sovrannaturali e che probabilmente la sua sorellastra era stata attaccata da uno di loro.
“Volete dirmi che Serena è stata attaccata da un vampiro? Sostenete che io e il vostro amico, che è anche lui un vampiro, siamo stati “scambiati” a causa di un incantesimo riuscito male e che tu” disse indicando Bonnie con l’indice in modo nervoso “sei una strega?”.
Le due ragazze si scambiarono uno sguardo, e annuirono poco convinte. “Siete semplicemente pazze” concluse il ragazzo prendendo il cellulare. Bonnie ed Elena sospirarono rassegnate, riconoscendo lo stato d’animo in cui doveva trovarsi il ragazzo. Chuck estrasse il cellulare dalla tasca, e notò subito le chiamate di Blair. La richiamò immediatamente per spiegarle la situazione.
“Cosa fai?’” chiese Elena, visibilmente confusa. “Chiamo Blair e le chiedo cosa sia successo veramente a Serena” fece lui alzando le spalle, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Dopo qualche secondo che gli parve eterno, qualcuno sembrò rispondere dall’altra parte del telefono. “Blair sono Chuck”.
“Santo cielo, dove diavolo sei finito? Ti sto cercando dappertutto. Mi serve il tuo aiuto” gli rispose la ragazza. “Non posso aiutarti. Non ho idea del come, del quando e del perché, ma mi ritrovo in una strana cittadina chiamata Mystic Falls, in una casa enorme e con un arredamento fin troppo rustico”.
“Oh mio dio” disse Blair.
“Che succede?” le rispose Chuck stranito. Blair gli spiegò praticamente le stesse cose che gli avevano detto Elena e Bonnie, e a quel punto non poté far a meno di credere anche alle altre due ragazze.
Dopo aver finito la conversazione con Blair si voltò verso Elena e Bonnie. “Bene” riuscì semplicemente a dire ancora sconvolto per ciò che gli era stato appena detto.
“Mando subito a chiamare il mio aereo privato. Torno a New York, voi venite?” chiese velocemente rivolto alle due dopo aver chiamato uno dei suoi tanti fedeli uomini di New York.
“Direi proprio di si” gli rispose Elena, affrettandosi a prendere le prime cose che le venivano in mente, “Damon non può farcela senza di noi” continuò cercando di celare il suo entusiasmo e la scossa al cuore che l’aveva attraversata nel sapere che lui stesse bene.





SPAZIO AUTORI:
Questa ff è stata scritta da più persone tra cui io stessa.
Le persone che hanno partecipato alla scrittura sono Antonella, Serena, juls93. Ringrazio inoltre per il betaggio e la revisione finale Brown Betty e Gabry
Ringrazio moltissimo le ragazze che hanno letto e commentato i capitoli precedenti, siete fantastiche ed andrò a rispondere ad ognuna delle vostre recensioni.
Ringrazio anche tutti quelli che hanno letto in silenzio e che hanno apprezzato la storia. Spero che ci farete sapere cosa ne pensate di questo folle crossover visto che manca solo un cap alla fine della fanficion!Avanti RECENSITE!XD

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Capitolo 4
*** Evil is Going On ***


4-Evil is Going On



“Allora hai trovato il tuo amico? E’ lui quello del libretto nero? Sto trovando davvero degli spunti interessanti!” disse Damon lanciando un pezzo di carta verso Blair che stava consultando il sito di Gossip Girl.
“Avvistati: si dice che Queen B. abbia rimpiazzato Chuck con un giovane straniero di bell'aspetto proveniente dal libretto nero di Chuck. Strane voci dicono che sia interessato anche alla piccola Serena. Che il noto triangolo si stia trasformando in un quadrilatero? Xo Xo Gossip Girl!”.
“Maledetta!” esclamò Blair lanciando il computer a terra.
“Cosa è successo adesso?” le chiese Damon portandosi pericolosamente vicino a lei.
“Guarda qui!” gli rispose Blair inviperita mostrandogli il portatile.
Damon la fissò allibito e le disse: “non so come sia questo Chuck ma io sono molto ambito dalle mie parti, dovresti esserne felice!”
“Basta ti prego” disse Blair “è della mia reputazione che stiamo parlando, comunque Chuck sta arrivando con Elena!” disse estremamente scocciata.
“Elena?” disse Damon cambiando del tutto espressione del volto, “sta bene?” esclamò nuovamente scuotendo Blair.
“Vedo che riesco a scalfire la tua maschera da duro soltanto nominandola’’ si soffermò Blair soddisfatta, “io ti ho capito sai? Tu sei come Chuck. Tu non mostri la tua anima alle persone per paura di essere ferito!” concluse avvicinandosi a lui con espressione seria.
“Non dire sciocchezze” avrebbe voluto dirle per poi spezzarle l’osso del collo, ma poteva esistere davvero un’altra persona che come Elena avesse capito la sua vera essenza in così poco tempo? Poteva essere Blair così simile e così diversa da Elena? Damon non ne aveva idea, ma se Chuck era davvero così simile a lui allora poteva scommettere che Elena sarebbe stata al sicuro.
“Sei anche come me” continuò Blair sentendosi sicura ad aprirsi con lui, sentendo che quella persona la stava facendo sentire se stessa nell’unico modo in cui solo Chuck era solito farlo, “siamo gli eterni secondi, ci sarà sempre Serena o Stefan davanti a noi a portarci via il primo posto a un soffio dalla vittoria, ma noi riusciamo ad assaporare ogni attimo della sfida che ci è concesso” concluse perdendosi leggermente negli occhi cerulei del ragazzo.
“Credevo che tu amassi Serena” gli rispose Damon non riuscendo a capire dove Blair volesse arrivare, “credevo che tu ci tenessi a lei”.
“Certo” gli rispose Blair, “lei per me è mia sorella. Potrò odiarla a volte, potrò essere gelosa, potrò volere ciò che ha lei, ma non smetterò mai di volerle bene”.
“Io voglio solo trovare Stefan e proteggere Elena” disse Damon abbassando lo sguardo quasi come se temesse che gli occhi di Blair in quel momento potessero essere più ipnotici dei suoi.
“Io so che mi aiuterai a proteggere anche Serena” gli disse con gli occhi leggermente lucidi.
“Vado un attimo in bagno” continuò Blair spezzando la tensione che si era appena creata tra loro dovuta all’assordante silenzio di Damon.


“Blair sta chiamando Dorota, ha nuove notizie riguardo le aggressioni” disse Damon senza staccare gli occhi dalle mappe che Serena gli aveva fornito in attesa di avere maggiori informazioni su dove si trovasse suo fratello.
Nessun rumore giunse dal bagno per rassicurare Damon, nessun sospiro, niente di niente. Un brivido freddo gli percorse la schiena; una sensazione che aveva già provato, la sensazione di perdere una persona importante.
“Blair!” urlò di nuovo prima di sfondare la porta del bagno, ma di Blair non vi fu nessuna traccia, soltanto una macchia di sangue nel pavimento gli fece notare che lei poteva essere seriamente in pericolo.
Damon iniziò a correre a piena velocità per materializzarsi sul tetto dell’Empire, dove Serena e Blair sedevano sul cornicione della copertura di fronte a un Klaus che rideva a squarciagola guardando Damon, impregnato del loro stesso sangue.
“Tuo fratello è con me! Dieci anni di dissoluzione in cambio della tua guarigione, non avresti dovuto metterti tra me e lui” gli disse l’Originario assaporando ogni singola parola di ciò che aveva appena detto.
Damon rimase fermo a fissare le ragazze in pericolo e il fratello con una espressione provata nel volto. “Avresti dovuto far scegliere me” fu l’unica cosa che riuscì a dire al vampiro Originario.
“Prenderò soltanto una di loro” disse Klaus afferrando Serena per un braccio e minacciando di far volare Blair nel vuoto al di sotto del grattacielo.
“Mi prenderò cura io di Serena” disse Stefan guardando suo fratello con le lacrime agli occhi, “Ho fatto tutto questo per te e per Elena, prendetevi cura l’uno dell’altro, voglio che entrambi stiate bene quando tornerò” concluse allungando la mano verso il fratello quasi a volerlo sfiorare con l’indice delle dita.
“Prenditi cura di lui” affermò Damon rivolgendosi a Serena nella speranza che quella ragazza bionda così simile a Lexie potesse ancora tenerlo aggrappato alla sua anima. “Stefan!” Elena e Chuck apparvero alle loro spalle estremamente sconvolti.
“Mi dispiace Elena” gli rispose Stefan provando a rimanere impassibile, “Non dimenticatevi di me” disse prima di scomparire nuovamente insieme a Klaus e Serena.
“Serena!” urlò Blair in ginocchio nel terrazzo dell’Empire. “Non sono stato in grado di proteggerla” le rispose Damon senza smettere di fissarla.
“Abbiamo perso un fratello” gli disse Blair abbracciandolo sapendo che non avrebbe mai più visto quel vampiro in cui in un solo attimo aveva rispecchiato se stessa e l’unico uomo che avesse mai amato; Chuck.
“Stefan non tornerà tanto presto, ha dato tutto per noi’’ disse Damon rivolgendosi ad Elena con gli occhi fissi nel vuoto incapace di esprimere ciò che in quel momento lo stava devastando.
“Lo aspetteremo, lo faremo insieme!” gli rispose Elena stringendosi a lui per non scoppiare in lacrime.
Damon fissò il vuoto di fronte a lui e guardò Blair un’ultima volta prima che l’incantesimo di Bonnie potesse portarlo di nuovo a Mystic Falls. Blair aveva ragione su di lui e Damon non l’avrebbe mai dimenticato quella ragazza e le sue parole.



## The End.





SPAZIO AUTORI:
Questa ff è stata scritta da più persone tra cui io stessa.
Le persone che hanno partecipato alla scrittura sono Antonella, Serena, juls93. Ringrazio inoltre per il betaggio e la revisione finale Brown Betty e Gabry
La storia è finite, come avevo detto sarebbe stata molto breve; spero che vi sia piciuta e che sia stato piacevole per voi leggerla...XD
Sembrerò ripetitiva ma siccome questo è l'ultimo capitolo se avete letto mi piacerebbe sapere cosa ne avete pensato della storia e se vi è piciuta o meno quindi RECENSITE!
Vorrei segnalarvi altre storie, tutte tranne la prima sono attinenti a Vampire Diaries mie e delle altre ragazze che hanno collaborato con me a scrivere questa piccola storia:

Questo è quanto!Ovviamente spero di leggere tantissimi vostri commenti e che questo breve crossover vi abbia fatto una piacevole compagnia...
Se magari avete voglia anche di leggere qualche OS delena sono sicura che quelle sopra vi piaceranno.
Grazie mille di cuore da tutte noi...risponderemo a tutte le vostre fantastiche recensioni.

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