Effetti collaterali

di _Serendipity_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** UNA SFIDA IDIOTA (E CHI CI POTEVA PARTECIPARE?) ***
Capitolo 2: *** UN'INFLUENZA... IMBARAZZANTE ***
Capitolo 3: *** IL PIANO DEL DOTTORE ***
Capitolo 4: *** NON POSSO FARLO! ***
Capitolo 5: *** IL FUOCO SCIOGLIE L'ACCIAIO? ***
Capitolo 6: *** PUNTO DI FUSIONE ***



Capitolo 1
*** UNA SFIDA IDIOTA (E CHI CI POTEVA PARTECIPARE?) ***


Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa storia non ha alcuno scopo di lucro.





Effetti collaterali




Capitolo primo: UNA SFIDA IDIOTA (E CHI CI POTEVA PARTECIPARE?)



Era la mattina di un giorno come tanti, a Central City.
Gli uccellini cinguettavano, i gatti miagolavano nei vicoli, e due biondi ragazzi in divisa militare percorrevano le strade della città, diretti al loro Quartier Generale.
Il più giovane dei due, corti capelli biondo scuro ed occhi d'oro brunito, ogni tanto lanciava qualche occhiata al fratello, poco più grande di lui (ma discretamente più basso), per poi alzare gli occhi al cielo, esasperato.
Occhiate che il diretto interessato, l'Alchimista d'Acciaio Edward Elric, puntualmente ignorava.
Sbuffando irritato, si passò la destra mano metallica tra i lunghi capelli color miele raccolti in una coda alta e tenne ostinatamente fissi davanti a sè gli ambrati occhi dal taglio ferino, proseguendo deciso per la sua strada.
Le sue labbra, strette in una smorfia d'insofferenza, si schiusero all'improvviso guadagnando ulteriore bellezza, mentre s'arrestava di colpo...
"Eeeet-chì!!!"
Uno starnuto interruppe la quiete circostante con la violenza di una cannonata.
Il fratello sospirò, osservandolo soffiarsi il naso con forza.
"Nii-san...te l'avevo detto di non fare quella prova di coraggio con il Sottotenete Breda" sentenziò Alphonse Elric, diciannove anni, modi gentili che mascheravano una tempra ferrea quanto l'armatura che aveva custodito la sua anima fino a due anni prima.
"Buttarsi nella fontana della Piazza d'Armi, in boxer, a Febbraio, è una cosa da imbecilli...così ti sei pure preso l'influenza!"
Il ventenne proseguì il cammino emettendo un verso molto simile ad un ringhio "Stà zitto, Al! Non ho affatto l'influenza, è solo uno stupido raffreddore."
Detto questo, si fermò nuovamente di colpo, facendo sì che il fratello gli andasse a sbattere contro.
Socchiuse gli occhi, inspirando profondamente. Al si affrettò a mettersi al riparo.
"Eeeetchì! Etchì, etchì, etchì!"
Ed ecco un'altra raffica di starnuti.
"Di stupido qui, non c'è solo il raffreddore" disse sottovoce Alphonse.
"Cosa?"
All'occhiata del fratello, il giovane portò con noncuranza lo sguardo su due grossi gatti dall'aspetto tutt'altro che tenero che si stavano contendendo una lisca di pesce.
Che bei micetti! pensò.
"Niente, Nii-san...dicevo che con questo stupido raffreddore, avrai bisogno di cure" Un luminoso-e falso-sorriso si dipinse sul suo volto.
Ed lo fissò per qualche istante, non molto convinto.
"Bah..." Distolse lo sguardo, soffiandosi nuovamente il naso.
Forse era vero. Accettare quella sfida non era stata una grande idea, dopotutto.
Ma se avesse rifiutato, si sarebbe perso lo spettacolo del Sottotenete Breda in mortale imbarazzo, pensò ghignando.
Già. Quell'imbecille aveva completamente dimenticato di avere addosso un paio di graziosissimi boxer decorati da fette di torta con su scritto" STRAZIAMI MA DI TORTE SAZIAMI." Eheheh...
Meno male che lui ne indossava un paio neri ed aderenti...
E poi, lui era l'Alchimista d'Acciaio, e che diamine! Non poteva fare certo la figura del vigliacco tirandosi indietro.
Inoltre, lo stavano guardando tutti, lo stava guardando il Colonnello...
Un brivido lo colse, violento quanto improvviso, seguito da una vampata di calore.
Aggrottando le sopracciglia, si portò la mano sinistra, quella ancora umana, alla fronte. No...febbre non ne aveva...
"Hai la febbre, Nii-san?"
Ed volse lo sguardo al fratello, che lo fissava preoccupato.
"No, non mi pare...però..." s'interruppe di nuovo, chiudendo gli occhi e buttando la testa indietro.
"Eeeeeeetchìììììì!!!"
"Ora basta!" sentenziò Alphonse "Se non vuoi proprio farti visitare da un medico, andiamo almeno in farmacia, così ti fai dare qualcosa per quest'influenza!"
"Io non ho..." iniziò Ed, bloccandosi però all'occhiata feroce che gli rivolse il fratello.
"Niente storie, ho detto andiamo!"
"Tsk..." Quando il suo caro e gentile fratellino faceva così, c'era veramente da aver paura. Meglio assecondarlo.
In silenzio, lo seguì fino alla farmacia più vicina.

Dopo aver avuto la conferma dalla Farmacista dell'effettivo stato influenzale di Ed, con gran stizza di quest'ultimo e soddisfazione di Al, ne uscirono carichi di medicinali vari tutti indirizzati a rimettere in carreggiata la salute del povero Alchimista.
Edward guardò il fratello sbuffando. "Non era affatto necessario, Nii-chan...lo sai che sono fort...eeetchì!"
Al ricambiò lo sguardo seriamente, l'ombra di un sorriso sulle labbra. "Ah, ma io no! E non voglio di certo beccarmi i tuoi microbi, Nii-san"
"Grazie tante" Ringhiò questi.
"Ora" iniziò il più giovane "Te ne torni dritto filato a casa, e te ne resti lì buono buono a curarti per tutto il resto della settimana"
Ed si fermò di colpo, guardandolo ad occhi spalancati "Cosa?!? Spero tu stia scherzando! Ho un mucchio di lavoro arretrato da terminare, se non sistemo tutto quanto Hawkeye mi fucila. E poi, quel bastardo di un Colonnello non mi darebbe dei giorni di riposo nemmeno se mi vedesse in fin di vita!"
Al pensiero del proprio superiore, avvertì una fitta allo stomaco che gli tolse il respiro per un breve istante. Inspirò bruscamente.
"Quanto la fai tragica, Nii-san. Al Tenente ci penso io. E poi, sappiamo entrambi che il Colonnello Mustang ci tiene a te...ed anche parecchio"
All'occhiata maliziosa indirizzatagli dal fratello, Ed sentì il volto incendiarsi.
"M-ma...CHE CAZZO VAI DICENDO, AL!?! Ti devo forse ricordare che quello stronzo passa il tempo a prendermi per il culo ed a sfruttarmi? Di certo si metterebbe a ballare il tango sul mio cadavere! Anzi, scommetto che sarebbe felice di non avermi tra i piedi per un pò..."
Inaspettatamente, quel pensiero gli lasciò un gran senso d'amarezza e gli procurò una nuova fitta di dolore. Ma al petto.
Distolse lo sguardo. "Forse hai ragione tu, Al...non mi sento molto bene. Lo dici tu a...tutti?"
Alphonse si accigliò. "Certo"
Il fratello gli sorrise debolmente e s'incamminò verso casa.
Al, intanto, lo osservava allontanarsi.
Felice, aveva detto Ed? Alzò nuovamente gli occhi al cielo.
"Seh...come no"

Una volta arrivato all'appartamento che condivideva col fratello, Ed chiuse la porta dietro di sè, e vi si appoggiò contro, chiudendo gli occhi.
Quella sgradevole sensazione che l'aveva colto mentre discuteva con Alphonse non accennava ad abbandonarlo, ed il ragazzo si sentiva sempre più a disagio.
Forse si era preso davvero l'influenza, dopotutto. Questo, almeno, avrebbe spiegato perchè si sentiva così male...
Sospirando, si staccò dall'uscio e si diresse verso la propria camera sbottonandosi la divisa. Era meglio prendere le medicine, dato che ormai le avevano comprate!
Cambiatosi velocemente, si butto sul materasso, deciso almeno a godersi quelle ferie inaspettate.
Uhmmm...avrebbe potuto dormire come un ghiro per quanto...cinque giorni?
Sì. Cinque giorni di assoluto, meraviglioso, giustificato dolce far niente.
Sorrise compiaciuto, sprofondando ancor di più tra le coltri e chiudendo gli occhi.
Dopo qualche attimo di piacevole oscurità, però, un'immagine gli invase la mente con la violenza di un tornado: una folta capigliatura corvina, un sorriso beffardo ed uno sguardo nero e profondo che sembrava prendersi gioco di lui anche in quello stesso istante...
Il Colonnello Roy Mustang.
Aprì gli occhi di scatto, shoccato.
Non era possibile! Quel...quel bastardo non lo lasciava in pace nemmeno in malattia! Era davvero il colmo.
Irritato, si mise su un fianco serrando con forza le palpebre per scacciare quella visione molesta. Quindi le spalancò di nuovo, sempre più inorridito. Niente da fare.
Aaaaaahhhhhh! Quel maledetto gli aveva fatto sicuramente qualcosa! pensò, il cuore che gli batteva più veloce del normale.
Già s'immaginava una bambolina woodoo a sua immagine e somiglianza sulla scrivania di Mustang, e quel bastardo lì, a fissarlo, per molestarlo anche a distanza...
Eh no, adesso ti faccio vedere io chi è il più forte!
Ficcò la testa sotto al cuscino, restando così per cinque, lunghissimi minuti. Quindi riemerse e si scostò le lenzuola dal petto, fissando disperato il soffitto.
"Etchì!" Si strofinò il naso, mesto.
Cinque giorni. Doveva solo resistere cinque dannatissimi giorni...




Note dell'Autrice: Ringrazio e mi scuso con Covianna e Lady_Firiel, che avevano commentato e messo tra le seguite questa storia...mi era riuscito di postarne solo metà e non riuscivo a modificarla, quindi ho preferito cancellarla per ripostarla interamente in seguito.
Se la state leggendo, significa che ci sono riuscita.
Bene! Prima di tutto volevo ringraziare chi ha recensito, messo tra i preferiti o anche solo letto "Under a blood red sky"...sono davvero felice che sia piaciuta  -^__^-.
A qualcuno avevo promesso una Roy/Ed...et voilà, eccola qui!
Ebbene, sarà a più capitoli (l'ho pensata due mesetti fa, durante una bella bronchite...sì, deliravo).
Che dire...spero che piaccia...naturalmente, accetterò eventuali consigli e critiche ^__^.
Al prossimo aggiornamento...(Quando la mia maledetta connessione mi farà postare i capitoli...)

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Capitolo 2
*** UN'INFLUENZA... IMBARAZZANTE ***


ciao


Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa storia non ha alcuno scopo di lucro.





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Capitolo secondo: UN'INFLUENZA... IMBARAZZANTE



Il lunedì seguente un raggio di sole fece capolino nella stanza dove dormiva un ragazzo dai lunghi capelli color del miele, posandosi lieve sul suo viso.
Gli occhi ambrati si schiusero lentamente, ancora assonnati, per poi mettere a fuoco la sveglia posta sul comodino di fianco al letto.
Le sette del mattino.
Gli occhi si aprirono di scatto.

Buttandosi giù dal letto si precipitò nella camera di fianco, dove dormiva il fratello.
"Al! Sbrigati o faremo tardi al lavoro!" disse, con qualche tono di decibel di troppo.
Alphonse sobbalzò violentemente. "Ma che diavolo..." gettò un'occhiata alla propria sveglia. "Nii-san, ma sei impazzito? Guarda che è ancora presto... torna a dormire..." si rigirò su un fianco.
"Suvvia, Al" gli rispose il fratello maggiore "Ormai sei sveglio, quindi tanto vale alzarti, no?"
Rassegnato, il giovane si tirò a sedere e lo guardò ironico "Com'è che sei diventato così mattiniero tutto d'un botto, Ed? Di solito deve intervenire l'esercito per farti alzare... e tutta quest'impazienza di tornare al lavoro, poi..."
Sorrise malizioso "Ti è forse mancato
qualcuno, in questi giorni?"
Ed arrossì di colpo "M-ma che diavolo dici?!? Mi sono annoiato da solo, tutto qui." distolse lo sguardo. "Poi ti vorrei ricordare che non ci sono molte ragazze, soprattutto giovani, al Quartier Generale"
Scoccandogli un'occhiataccia, uscì dalla camera.

Al sospirò. Suo fratello era un genio, certo... ma quando si trattava di fargli ammettere qualcosa che non voleva-perfino con se stesso-non c'era proprio verso di riuscirci. Che testa dura!
Ma poi, perché? Non era certamente una cosa così terribile...
Aggrottò le sopracciglia. Che la vedesse... come l'ennesima azione di un peccatore? Qualcosa per cui provare vergogna?
Scosse la testa, guardando con tristezza la porta del bagno dove s'era rifugiato il fratello.
Se pensava veramente una cosa del genere, era un idiota...

Dopo aver fatto un'abbondante colazione, durante la quale Ed aveva anche solo evitato di soffermarsi con lo sguardo sul proprio atavico nemico, il latte, infilarono i rispettivi soprabiti e lasciarono quindi il loro appartamento, diretti verso il Quartier Generale.
Mentre camminava, Edward ripensò alle parole del fratello.
Gli era mancato qualcuno? Beh, sì. Ormai i ragazzi erano la sua famiglia, insieme ad Alphonse... era naturale che sentisse la mancanza di quel branco di scansafatiche...
Capitanati dal più scansafatiche di tutti.
Il volto del Colonnello gli comparve davanti, com'era successo per troppe volte in quei lunghissimi giorni solitari... e lui, per l'ennesima volta, la scacciò con un gesto della mano. Dannato woodoo.
Il fratello gli rivolse uno sguardo che sarebbe stato riduttivo definire preoccupato.
"Tutto bene, Nii-san?"
"S-sì, Nii-chan, tutto ok... c'era una... ehm... mosca che mi dava fastidio" mentì.
Maledetto. Pure 'ste figure di merda, gli faceva fare...

Alphonse lo guardò scettico. Una mosca, all'aperto con quella temperatura...  seh, come no.
Non insistette per pura pietà.

Una volta arrivati al Quartier Generale, furono accolti da Havoc e da un Breda decisamente giù di corda.
I due ragazzi lo guardarono preoccupati "Sottotenente... si sente bene?" chiese Edward.
L'uomo gli rivolse un'occhiata imbarazzata "Ehi, Ed... mi spiace per la tua influenza. Sono stato un idiota"
"Non è nulla..." il ragazzo gli rivolse un sorriso "E poi ormai sono guarito, no?"
Havoc sorrise sardonico, tirando una boccata di fumo "Bentornato, Ed... non farci caso, è solo che il Colonnello gli ha dato una strigliata coi fiocchi, durante la tua assenza. Avresti dovuto vederlo! Gliele ha proprio cantate, non avrei voluto essere nei suoi panni..."
Guardandolo ammiccante, si avvicinò al ragazzo "Però c'è da capirlo... era davvero preoccupato"
Edward ebbe la terribile sensazione di essere diventato violaceo in volto "P-preoccupato?"
"Eh, sì! Ha detto che è stato davvero un atto da irresponsabili mettere a repentaglio la salute di un Alchimista di Stato per un motivo così stupido"
Il giovane distolse lo sguardo. Cos'era quella sensazione? Era... deluso?
Perché avrebbe dovuto provare delusione per il comportamento del proprio superiore? In fondo, era quello che teneva solitamente.
Quindi, perchè?
Chiuse gli occhi per un istante. No. Dopotutto, non era sicuro di volerlo sapere.
La voce di Havoc lo destò dai propri pensieri.
"Ah, Ed... il Colonnello ti vuole nel suo ufficio"
Ai presenti sfuggì il sorrisetto che si dipinse sulle labbra di Alphonse.
L'Alchimista annuì, volgendosi verso il fratello "Vieni anche tu, Al?"
"Non posso... il Tenente Hawkeye mi aveva chiesto di darle una mano con gli archivi" gli scoccò un'occhiata in tralice "Dovrai andarci da solo"
Ed assottigliò lo sguardo "Ci vado... pensavi che non lo avrei fatto?"
Alphonse gli rivolse un sorriso spudoratamente innocente.
Il ragazzo scollò le spalle, avviandosi verso l'ufficio dell'Alchimista di Fuoco.
Una volta davanti alla porta, esitò, senza saperne il perché.
Dandosi dello sciocco, bussò con decisione.
"Avanti, Fullmetal"
Con le labbra incurvate in un sorrisetto, varcò l'uscio chiudendosi la porta alle spalle.




Note dell'Autrice: Ed ecco il secondo. La mia connessione, unita all'intasamento di Internet, mi fa dannare veramente... per postare una storia ci metto GIORNI, maledizione! Ma lasciamo perdere. Sono felice di essere riuscita ad incuriosire qualcuno...  -^______^-
Ed è proprio un fesso, poverino... meno male che il suo fratellino è più sveglio di lui, su questo frangente!
Ed ora, passiamo ai ringraziamenti.



Covianna: Ti intriga l'idea del woodoo? Oh, ne sono felice... mi propongo per organizzare un tour nell'ufficio del Taisa, ma solo per cercare bambolina e spilli, te lo giuro! (N.d.tutti: Sì... come no!) (Me: Credete a ciò che vi pare)
Chi può dire cosa succederà da qui in poi... (N.d.tutti: Notate che non lo sa nemmeno lei?) (Me: Non è assolutamente vero!)
Eh-ehm... comunque, grazie!

giallofluorescente: Sono felice che ti piaccia, tesoro, e spero che anche questo capitolo ti soddisfi!
E sì... Ed in preda al delirio influenzale è un vero spasso.
Poverino, ancora non sa quello che gli aspetta, buahahahahah!
Il caro RoyBoy lo attende dietro l'angolo... *___*
Io combatterò contro la mia nemica, la connessione internet, e cercherò di aggiornare... abbi fiducia!

Lady_Firiel: Vedo che il woodoo ha il suo seguito, eh? Bene bene. Comunque, non si può mai dire cosa il Colonnello sappia o non sappia fare (Roy: Io so fare tutto) (Me: Lo credo anch'io) (Roy: Visto?) (N.d.tutti: ...)
Roy si diverte sempre e comunque, a molestare Ed! Questo è un dato di fatto.
In quanto ad Al, è proprio vero... queste cose le capisce sempre prima del fratello!

My Pride: Figurati, cara la mia beta... mi hai già aiutato un sacco! E poi, sai che mi fa sempre piacere avere delle tue recensioni ^__^
In quanto a Edward, avere delle disavventure fa parte della sua natura (come noi tutti sappiamo bene)
In effetti, almeno stavolta dovrebbe andare incontro ad una felice conclusione... almeno credo.
Non si sa mai nella vita, ahahah!
Scherzi a parte, come tu ben sai sono ad un punto cruciale... devo decidere cosa fare con questo povero ragazzo!


Red Robin: Sarà a più capitoli, sì... credo cinque o sei, secondo i miei piani. Sei felice? Eheh...
Spero che continuerai a seguirmi nel mio delirio.
Io ce la metterò tutta, nella mia battaglia contro questa connessione di mer... eh-ehm, disgraziata che mi ritrovo.
Grazie per l'incoraggiamento! ^___^


Stars_Daughter: Felice che ti piaccia  ^__^  
Il nostro Ed è convinto di avere l'influenza, poverino... dovrei lasciarglielo credere ancora per molto? Mah, vedremo!
Forse ci penserà il Taisa, a convincerlo che è una fesseria *___*
Grazie per l'augurio, io lotto sempre contro la tecnologia, purtroppo! Ma conto di vincere, alla fine!


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Capitolo 3
*** IL PIANO DEL DOTTORE ***


Effetti collaterali 3


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Capitolo terzo: IL PIANO DEL DOTTORE



Mustang era alla finestra, girato di spalle. Sentendolo entrare, si voltò verso di lui con lieve sorriso sulle labbra.
Ed gli rivolse la solita parodia del saluto militare e si accomodò sulla morbida poltrona davanti alla scrivania dell'uomo.
Senza farsi notare, poi, gettò uno sguardo veloce al piano di lavoro ingombro di carte, cercando tracce di bamboline o di spilli.
Acc... niente da fare. Ed ecco che la sua bella ipotesi andava in fumo.
Il Colonnello si sedette, appoggiandosi coi gomiti sulla superficie di legno lucido e posando il mento sulle mani giunte, osservandolo malizioso.

"Vedo che sei sopravvissuto... ne sono lieto"
Ed ricambiò l'occhiata con una smorfia
.
"Non basta certo una stupida influenza per farmi fuori, ormai dovrebbe saperlo" rispose piccato.

L'uomo rise leggermente, fissandolo ironico "Sì, ma questo è un inverno davvero freddo... ho sentito che sono a rischio anche i raccolti di fagioli"
Una scintilla pericolosa si accese nello sguardo del giovane, facendolo chinare in avanti verso Mustang "Dovrebbe preoccuparsi per la propria salute, piuttosto... di solito non consigliano ai vecchi di stare al caldo ed al riposo, con un clima del genere?"
Il suo superiore, a quel punto, si avvicinò maggiormente a lui, sussurrandogli all'orecchio "Oh, ma ci sono molti modi per stare al caldo anche qui... Edward"
Il respiro dell'uomo sul volto, il proprio nome sulle sue labbra, lo fecero vacillare per un istante, mentre si tirava indietro di scatto, paonazzo. Chiuse gli occhi.
Ma cosa gli stava accadendo? I polmoni sembrava non volessero funzionare a dovere... il cuore, al contrario, non aveva mai palpitato così.
Cercando di scacciare un lieve senso di vertigine, riaprì gli occhi, scoprendo su di sé quelli preoccupati di Mustang.
"Fullmetal! Tutto bene?"
Deglutì a vuoto, distogliendo lo sguardo "S-sì... è tutto ok... credo che questa maledetta influenza non mi sia ancora passata del tutto"
L'uomo si accigliò "Poi sarei io, a trascurare la mia salute..." strinse le labbra "Per oggi è meglio che tu te ne torni a casa"
Ed, per una volta, si trovò d'accordo con il proprio superiore. Con una smorfia di gratitudine, si rialzò ed uscì dalla stanza rivolgendogli un saluto militare un po' più serio del precedente.
Salutò Havoc e Breda e si diresse verso l'uscita dell'edificio, prendendo la strada di casa.

Lungo il tragitto, però, un pensiero gli balenò nella mente... il Dottor Knox!
Ma certo, perché non chiedere consiglio a lui? S'infilò nella prima cabina che trovò per strada e si accinse a digitare il numero di casa del medico.
Al terzo squillo, una voce rispose bruscamente "Pronto!"
"Dottore? Sono Edward Elric... si ricorda? Bene. Senta, avrei bisogno di un parere medico... sì, per me"
"Dimmi pure, ragazzo"
"Dunque... recentemente ho avuto l'influenza, e pensavo di essere guarito... ma all'improvviso ho cominciato a sentirmi di nuovo male, ed i sintomi sembrano peggiori di prima"
"Che cosa hai preso per curarti?"
"Vediamo..." Ed elencò i nomi dei medicinali che aveva acquistato "Ah! Ora che ci penso, sulle indicazioni delle compresse c'erano degli effetti collaterali che coincidono con i miei sintomi!"
"Ah, me li potresti elencare?"
"Certo... crampi addominali, vertigine, rossore, tachicardia, apnea... Dottore, potrebbe dipendere veramente da quello?"
"Potrebbe essere benissimo... hai spesso, di questi sintomi?"
Ed si ritrovò ad arrossire, suo malgrado " Ehm... a dire il vero no. Ho notato che mi capita solo... beh, solo quando sono in compagnia di una certa persona... o anche quando ci penso solamente. Sarà perché mi fa arrabbiare di continuo... potrebbe essere questo, no?"
Una lunga pausa seguì quelle parole.
"E dimmi... chi sarebbe questa persona?"
Il giovane esitò, incerto. Il Dottore ed il Colonnello erano amici di vecchia data, e non sapeva se era il caso di dirgli anche questo.
Deglutì a vuoto "Il... il Colonnello Mustang"
All'altro capo del telefono, il Dottor Knox sentì l'irrefrenabile impulso di farsi una grossa risata.
Questa sì, che era bella! Nella sua lunga carriera di medico ne aveva sentite tante, ma questa... bene bene...
Un'idea gli balenò nella mente, allargando il suo sorriso. Forse avrebbe potuto rendere un bel servizio a qualcuno di sua conoscenza!
Si schiarì la voce "Figliolo... evidentemente la persona in questione ti scatena una reazione allergica. Sai se ha introdotto sostanze nocive nel proprio ufficio?"
Ed non credette alle proprie orecchie. Mustang era un imbecille, ma non poteva esserlo fino a quel punto... casomai, era una cosa che avrebbe potuto fare Havoc!
Aggrottò le sopracciglia "Perché dice questo? C'è qualcosa che dovrei sapere?"
Il medico ridacchiò "No, tranquillo... valutavo solo le possibilità. Potrebbe aver cambiato, non so, tipo di acqua di colonia? Magari quella che usa contiene qualcosa che scatena il tuo malessere"
Il ragazzo fece mente locale per ricordare il profumo del Colonnello. No, era sicuro che fosse il solito... fresco e piacevole.
Sbarrò gli occhi. Fresco? Piacevole? Aveva davvero pensato una cosa del genere?
Appoggiò la fronte accaldata al freddo vetro della cabina. Evidentemente, quei sintomi gli stavano intaccando anche il cervello.
Sospirò "No... è sempre la stessa. Allora cosa mi consiglia di fare, Dottore?"
Sul viso dell'uomo si dipinse un ghigno che non prometteva nulla di buono "Beh, i casi sono due... o eviti la fonte dei tuoi problemi, ma essendo il tuo diretto superiore la cosa non mi sembra fattibile, oppure..."
"Oppure?" lo incalzò Ed.
"Oppure fai in modo di starci a contatto, in modo di... ehm... immunizzarti. Un po' come si fa col veleno di un serpente... questo tipo di trattamento lo rende innocuo per la persona che lo pratica."
Fece una pausa, valutando se fosse il caso di spingersi oltre "La cosa migliore sarebbe senz'altro praticare scambi di... saliva" disse infine.
Si morse le labbra, cercando disperatamente di mantenersi serio.
Ed credette di aver capito male. Doveva essere senz'altro così, il Dottore non poteva avere detto veramente una cosa del genere... scambi di...
Si schiarì la voce "Ha detto sca-scambi di s-saliva?"
"Esattamente. Hai bisogno di uno scambio di liquidi tra voi due... ricordi il veleno?"
"D'accordo, ma... come dovrei fare?"
Knox alzò gli occhi al cielo. Beata innocenza! "Questo lo lascio alla tua discrezione. Ora devo riattaccare, ho delle visite. Mi raccomando, fa' come ti ho detto... e fammi sapere com'è andata" aggiunse malizioso.
"Certamente... la ringrazio, Dottore"
Chiuse la comunicazione ed uscì dalla cabina, appoggiandovisi contro. Cosa doveva fare... poteva sputargli addosso?
In quell'istante, il suo sguardo fu catturato da un manifesto che campeggiava sul muro al di là della strada.
Era la locandina di uno di quei film strappalacrime, dove una coppia era unita in un bacio appassionato, sullo fondo di un tramonto infuocato. Tsk.
Guardò meglio. Una coppia unita in un...
Il ragazzo sentì il volto incendiarsi, i battiti del cuore improvvisamente accelerati mentre realizzava veramente quello che Knox aveva voluto intendere con quel discorso.
Le ginocchia gli cedettero, e lui si ritrovò a terra, shoccato.
Un bacio! Lui e Mustang avrebbero dovuto... baciarsi!




Note dell'Autrice:
 Off... il lavoro mi massacra, e non riesco a concentrarmi su quello che dovrei scrivere. Ma cercherò di darmi da fare e postare regolarmente! Povero Edward... ora che farà? Avrà mai le pal... ehm, il coraggio di seguire i saggi ed assolutamente professionali consigli del caro Dottor Knox? E Roy, Roy come reagirà? Resterà shoccato o renderà onore alla propria fama?
Lo scopriremo nella prossima puntata... (N.di tutti: guarda che così ti fanno internare) (Me: beh, almeno avrete compagnia ^^) (N.di tutti: ...)
Ed ora, i ringraziamenti.



Covianna: Hai visto che Roy è arrivato, alla fine? Ok, c'è rimasto poco, ma direi che la sua parte l'ha fatta! (Roy: ovviamente) (Me: applauso!)
Come si fa a non affezionarsi al "branco di scansafatiche" peggiore di Amestris? Altro che lavoro: stanno tutto il giorno a complottare contro i due fessi che noi tutti conosciamo, sperando che combinino qualcosa. L'unica che lavora, lì, è proprio Riza.
Il mio pc sembra avere recepito le tue minacce, perché va, al momento. Spero che questo stato di grazia continui....

Giallofluorescente: Povero il nostro Ed... l'abbiam lasciato convinto che l'unica preoccupazione del Taisa fosse nei confronti "dell'Alchimista di Stato" e lo ritroviam sotto shoc grazie al fantastico Dottor Knox. Ed il nostro Alchimista non ha ancora capito un cavolo di quello che gira nella sua stessa testolina... Alphonse e tutta la squadra Mustang saranno sull'orlo di una crisi di nervi. Per fortuna c'è il Dottore... anche perché Roy non s'è sbilanciato quasi per nulla, maledizione (N.di tutti: vorremmo ricordarti che sei tu, quella che scrive) (Me: dettagli) ed ancora non si capisce cosa cavolo prova nei confronti di Ed. O.O Cos'accadrà, ora?!?  ^___^

Lady_Firiel:
Eh, sì! Questi due sono dei veri salami... meno male che attorno a loro c'è gente sveglia e pronta all'azione! ^__^
Il loro colloquio è stato breve, ma ha dato dei frutti, no? In che situazione s'è messo, Ed... ahahahah!
Grazie per l'augurio, spero che la mia connessione regga!

My Pride: Bene... onore al Dottor Knox! Per quei due fessi è una fortuna che lui ci sia. Certo che è un vero disgraziato... cattivo, cattivo Dottore, non si fa! Invece sìììì... è il pilastro che sostiene tutta la baracca. Lui e la sua perfidia, eheh. *___*
Il punto cruciale... spero che venga fuori com'è nella mia testa. Speriamo, o riceverò verdura marcia, mi sa. ^__^"

Red Robin: Sì, Roy fa fare sempre delle grandissime figure di merda, a Ed. Ma è giusto che sia così. E lui è proprio un imbecille, poverino.
Ma d'altra parte, anch'io ho contribuito a renderlo tale... oh-oh. Ma sorvoliamo, che è meglio.
Questo capitolo mi pare lungo quanto il precedente, a dire il vero. Ti soddisfa lo stesso? °___°  Spero di sì!

Stars_Daughter: Le connessioni stanno impazzendo tutte quante, vedo... che cosa stressante. Ed è guarito, visto? (...) Sì, almeno lo credeva... poverino. Beh, come vedi il soggiorno nella tana del lupo è stato breve e (quasi) indolore. Ma c'è sempre speranza per il futuro, eheh.
Al è notoriamente più sveglio del fratello, in queste cose. Almeno è l'impressione che dà. Mah... ^___^


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Capitolo 4
*** NON POSSO FARLO! ***


 


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Capitolo quarto:
NON POSSO FARLO!



Inspirò a fondo, imponendosi la calma. Ma no. Il Dottore non gli avrebbe mai proposto una cosa del genere. O forse sì?
Una nuova emozione, che non riusciva a comprendere, gli invase i sensi lasciandolo profondamente turbato.
E ancora una volta, se ne chiese il perché.
Tornò a studiare il manifesto, scuotendo il capo. Non poteva farlo... dopotutto, erano due uomini!
E poi, quel maledetto piromane gli avrebbe dato fuoco, se ci avesse anche solo provato...
D'altra parte, non aveva alternative. Se voleva guarire, l'unica soluzione era quella.
Si rialzò spolverandosi i pantaloni della divisa e tornò con passo deciso verso il Quartier Generale.
Arrivato a destinazione, dato che ormai erano le dieci passate, decise di dare un'occhiata alla mensa degli ufficiali, nel caso il Colonnello fosse andato a fare la sua solita pausa.
Niente da fare. La sala era semi-deserta.
Doveva essere ancora nel proprio ufficio... senza dubbio a dormire su di una pila di documenti da firmare. Al solito.
Quando si ritrovò davanti a quella porta chiusa, però, sentì il coraggio venir meno.
Poteva davvero fare una cosa simile? Mustang l'avrebbe sicuramente carbonizzato... per non parlare poi di quello che avrebbero potuto fargli se la cosa fosse venuta alla luce!
Già si vedeva davanti al Tribunale Militare... l'avrebbero sbattuto in prigione?
La cosa che maggiormente lo preoccupava, però, era un'altra... ma non ebbe il coraggio di pensarci seriamente e l'accantonò in un angolo del cervello.
Facendosi forza aprì l'uscio senza nemmeno bussare, con una delicatezza che non gli apparteneva e che, infatti, lasciò stupefatto l'uomo seduto alla scrivania quando riconobbe il visitatore.
Ricompose in fretta la propria espressione "Fullmetal... non ti avevo forse ordinato di tornartene a casa?"
Il giovane lo guardò deciso "Colonnello di merda, ora non ho proprio tempo per queste sciocchezze"
L'uomo inarcò un sopracciglio, sorpreso, e fece per parlare nuovamente venendo però interrotto dal proprio subordinato.
"Senta... quello che le sto per dire mi è difficile, e mi creda, non sa quanto, in realtà" tacque un istante, cercando di calmare il battito furioso del proprio cuore "Ma io... devo chiederle di fare una cosa per me"
Il lampo di un'emozione che Ed non seppe decifrare, bruciò fulmineo nello sguardo nero dell'uomo.
Quando parlò, la voce era inespressiva.

"Ma come... prima piombi nel mio ufficio insultandomi come al solito, e poi pretendi che io ti faccia un favore?"

Edward si morse la lingua per evitare di rispondergli a tono ed abbassò gli occhi, mentre sentiva l'irritazione nei suoi confronti crescere di minuto in minuto.
Dopo un istante li rialzò, puntandoli in quelli cupi di Mustang.
"La prego" disse solamente, mettendo a tacere l'orgoglio.
La sorpresa per quella preghiera inaspettata fece dilatare le pupille del suo superiore, che per un istante si limitò a fissarlo, smarrito.
Subito, però, si riprese, sfoderando il solito sorrisetto ironico "Beh, se me lo chiedi in questo modo, potrei anche accontentarti... forse"
Alla smorfia del giovane, il sorriso si accentuò. "E va bene... di cosa si tratta, Fullmetal?"
Il giovane Alchimista si allargò il colletto della divisa, diventato improvvisamente stretto "D-dicevo... dovrebbe fare una co-cosa per me..."
Il Colonnello sembrò spazientirsi "Sì, fin qui c'ero arrivato"
"S-sì... beh, ecco io... ho un problema di salute" gli parve di vedere Mustang sussultare leggermente "Ho consultato un medico, e siamo giunti alla conclusione che, per guarire, ho bisogno di aiuto. Del suo, aiuto"
L'uomo si alzò in piedi, andando ad aggirare la scrivania e ponendosi davanti a lui, portando entrambe le mani sulle sue spalle "...stai male, Ed? Ma che ti ha detto quel medico?"
Il ragazzo deglutì, momentaneamente paralizzato da quel gesto. Quindi inspirò a fondo "Colonnello... se vuole davvero aiutarmi, non faccia domande... si fidi di me"
"Hai bisogno di una trasfusione?" gli chiese questi, fissandolo intensamente.
"Cosa le avevo detto!?! Niente-domande, grazie!" sbraitò Edward.
Sospirò, abbassando lo sguardo fino al pavimento "E comunque, non è nulla del genere"
"Allora dimmi cosa dovrei fare e non stare a girarci intorno, Fullmetal" disse perentorio.
Gli occhi del giovane Alchimista tornarono a fondersi con quelli dell'uomo.
L'oro e la pece.
La luce dell'alba e le tenebre della notte.
Per un breve istante, terribile e magnifico, rimasero a fissarsi mentre un profondo silenzio calava nella stanza.
Il rumore di un clacson proveniente dall'esterno, fece sussultare il ragazzo liberandolo da quella sorta di malia in cui era caduto.
Solo in quel momento si accorse di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo.

Distolse lo sguardo da Mustang, espirando piano.
Quello che sentiva... era forse...?
No! Non poteva essere. Non poteva provare un sentimento del genere per un altro uomo... e, soprattutto, non per lui!
Irrazionalmente, sperò che l'allergia al proprio superiore stesse peggiorando in una forma più grave. Forse sarebbe morto.
Meglio morto che innamorato di Roy "donnaiolo" Mustang? chiese una vocina nella sua testa.
Io non sono... interruppe la sparata mentale con cui stava partendo, rendendosi conto di essere intento a litigare con se stesso.
Riportò lo sguardo sull'uomo, rilevando la sua espressione sconcertata.
Si schiarì la voce "A-allora..." prese nuovamente fiato "Deve solo mettersi di nuovo seduto e chiudere gli occhi..." gli disse infine.
Il Colonnello si limitò ad inarcare un sopracciglio senza fare commenti, esaudendo la sua richiesta.
Ed lo fissò. Lì seduto davanti a lui, con la luce del mattino che gli illuminava il volto e gli tingeva i capelli corvini di riflessi infuocati, il suo superiore sembrava un statua, immobile e perfetta.
La statua di uno stronzo, certo, ma pur sempre perfetta.
Deglutì a vuoto, posando entrambe le mani sui braccioli della poltrona dov'era seduto l'uomo, avvicinandosi maggiormente a lui.
Doveva assolutamente scoprire se quelle strane reazioni del suo corpo dipendevano dall'allergia, come sosteneva Knox, o se invece erano dovute a...
Oh, cavolo. Non riusciva nemmeno a finire la frase.
Facendosi coraggio accorciò ulteriormente le distanze tra di loro, avvertendo il respiro di Mustang sul proprio viso interrompersi bruscamente.
Erano così vicini...
Indietro non si torna, pensò.
Chiuse gli occhi ed annullò totalmente lo spazio che divideva i loro volti, posando le labbra su quelle morbide e calde del Colonnello.




Note dell'Autrice:
Eh, sì. L'ho interrotto proprio qui. Sono una disgraziata, lo so, lo so... ma finalmente, vediamo che il nostro Ed ha deciso di seguire la "cura" prescrittagli dal Dottor Knox... bravo! (Roy: chiamatemi "La cura", d'ora in poi) (Tutti: modesto come al solito).
Inoltre, comincia a sospettare che quello che sente non sia un'influenza come le altre... ma non è ancora convinto del tutto.
Eheh... ci penserà il Colonnello a fargli capire che è un'idiozia?
Detto questo, il mio pc fa ancora i capricci... maledetto, maledetto! Con quel tuo funzionare così bene, hai voluto solo illudermi, eh?!?
Meno male che ho potuto approfittare di una connessione altrui! Grazie, Chiara e Ale!
Un abbraccio alle mie sorelle, Chiara e Letizia ^^
Ed ora, i ringraziamenti:



Covianna: Penso anch'io che alla fine di tutto questo, il Dottore si troverà recapitato a casa un bel cesto come ringraziamento da parte del Colonnello... eheheh!
Della serie "per il servizio reso"...
Quella di Ed è una AF spogliabile, dici?!? Uhhh... ecco perché Roy passa così tanto tempo nella propria cameretta!
Ne avrà senz'altro una simile nascosta nel cassetto della propria scrivania, al Quartier Generale...

giallofluorescente: Sì, Ed è veramente imbranato, ahahah! Povero, avrebbe veramente bisogno di ripetizioni, in quel campo... a partire dall'ape e dal fiore.
Chi si offre volontario? (Roy: io! io!) (Me: e ti pareva).
In quanto al Dottor Knox, finalmente un SERIO professionista! Ma quant'è geniale, quell'uomo? Se non ci fosse lui... meriterebbe un Fan Club.
Per gli atteggiamenti sbaciucchiosi... buahahahah! Vedremo come si metteranno le cose... °__°

Lady_Firiel:  Knox è un genio, questo non finirò mai di dirlo. E meno male, perché in quanto a svegliezza, i nostri due impagabili imbecilli non sono proprio tra le prime file.
Quante remore che si fanno, su! Vedremo cos'accadrà, adesso che Ed s'è finalmente deciso per "lo scambio di saliva"... ahahah!

My Pride: Il Dottor Knox DEVE avere una storia tutta per lui. Di questo ne sono assolutamente certa. In quanto ai tuoi intermezzi, mi sarebbe piaciuto postare la storia comprendendoli nel testo! Ahahah! Il capitolo cinque m'è venuto diverso da quello che avevo immaginato... e forse è un bene! Mah, si vedrà... 

Red Robin: Ed è veramente un cretino, ormai questo si sa, eheh! Il dottore è campione nazionale di stronzaggine acuta, e noi dobbiamo adorarlo appunto per questo.
Sai che aspetto la Saga di Jaz con ansia... vedete di non farmi aspettare troppo, tu e la tua compare! ^__^

saku_chan the crazy dreamers: In effetti, avevo pensato che avrebbe potuto sputagli addosso sul serio, a Mustang... peccato.
Ed in versione lama... mi sarebbe piaciuto vederlo! ^^
Però, credo che il Colonnello preferisca essere baciato. Sono contenta che ti piaccia, cara!

Stars_Daughter:  Ed non ci arriva proprio, vero? Sarà perchè è bass... ops, volevo dire, sarà perché è troppo ingenuo?
Eh sì, pur di liberarsi di quella fastidiosa allergia, il Fullmetal farebbe proprio di tutto... *____*

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Capitolo 5
*** IL FUOCO SCIOGLIE L'ACCIAIO? ***


  


Disclaimer:
i personaggi non mi appartengono e questa storia non ha alcuno scopo di lucro.





Effetti collaterali




Capitolo quinto: 
IL FUOCO SCIOGLIE L'ACCIAIO?






La reazione del Colonnello lo prese alla sprovvista.
Dopo un primo istante in cui era rimasto come paralizzato dal suo gesto, lo afferrò improvvisamente per le spalle, stringendolo a sé con un lieve lamento.
Dal semplice sfiorarsi di labbra che era, il contatto si fece improvvisamente infuocato, mentre il ragazzo spalancava lo sguardo sull'uomo che gli era davanti fissandolo sconvolto.
Mustang aveva le palpebre serrate con forza, il volto leggermente arrossato.
Edward non riusciva a capire cosa stesse accadendo, era come se tutti i sintomi che l'avevano tormentato fino a quel momento si stessero scatenando dentro di lui con la forza di un tornado... al tempo stesso, però, gli sembravano sconosciuti e terribili, nella loro violenza.
Avvertiva un calore sempre più intenso che partiva dallo stomaco e saliva verso la testa, privandolo della forza di volontà necessaria per opporsi a quel...  quel...  cosa diavolo gli stava facendo, quel dannato Colonnello?
Al tocco della lingua dell'uomo contro le proprie labbra chiuse Ed sussultò con violenza, posando entrambe le mani sulle sue spalle nel tentativo di allontanarlo da sé.
In risposta, Mustang rafforzò ancora di più la stretta e, alzandosi in piedi, lo costrinse contro il muro col peso del proprio corpo, mordendogli con sensualità il labbro inferiore.
Il giovane chiuse nuovamente gli occhi e si lasciò sfuggire un gemito, socchiudendo le labbra e permettendo così al proprio superiore di addentrarvisi per baciarlo con foga, andando ad accarezzarne la lingua con la propria.
Le mani che il ragazzo aveva posto sulle spalle dell'uomo per respingerlo si portarono alla sua nuca avvicinandolo ancora di più a sé, mentre la vocina che gli sussurrava incessantemente di dargli un pugno per quel terribile affronto al famigerato Alchimista d'Acciaio veniva brutalmente soffocata dai gemiti di entrambi.
La mano sinistra del Colonnello andò a sfiorare con lentezza il petto di Edward, facendogli avvertire il calore bruciante di quel tocco attraverso gli strati di vestiti che li separavano.
Quella stessa mano risalì lungo il torace, insinuandosi per un attimo nel colletto della camicia appena sbottonata,  facendolo fremere con violenza; quindi proseguì il cammino seguendo la linea del collo del Fullmetal, accarezzandone la pelle come se avesse voluto fissarne la morbidezza nella propria mente per l'eternità.
Quando la mancanza di ossigeno li costrinse a separarsi, Ed appoggiò bruscamente il capo contro la parete dietro di sé, osservando il proprio superiore ancora incredulo per quello che era appena avvenuto, il silenzio della stanza rotto solamente dai loro respiri spezzati.

Mustang lo fissava a sua volta, il capo leggermente abbassato verso di lui ed i capelli corvini che sfioravano la fronte lievemente umida di sudore.
Quello che Edward lesse nei suoi occhi, solitamente imperscrutabili e derisori, gli fece rilasciare in un brusco ansimo tutta l'aria che avevano appena riguadagnato i propri polmoni.
Voltò il capo, incapace di sostenere ancora a lungo lo sguardo dell'uomo, talmente nero e profondo da minacciare di annullarlo.
La presa di una mano sul proprio mento, però, lo costrinse a girarsi nuovamente verso di lui. Ma gli occhi restarono puntati a terra.
"Edward"
Il ragazzo si sottrasse alla presa dell'uomo e seguitò a fissare ostinatamente il pavimento, diventato improvvisamente interessantissimo.
Un sospiro profondo riempì il silenzio della stanza, seguito da... una risata?
Alzò la testa di scatto. Quel... quel bastardo stava ridendo?
Sì. La mano sinistra gli copriva il volto, mentre le spalle venivano scosse da quella che, inequivocabilmente, era una risata.
Una risata allegra, spensierata, come Ed non ricordava di aver mai sentito sulle labbra del proprio superiore.
Strinse i denti, sentendo le proprie guance arroventarsi per l'ira e l'imbarazzo "CHE CAZZO SI RIDE, ADESSO?"
Afferrò con l'auto-mail il braccio dell'uomo scostandoglielo dal volto, e lo spinse a sua volta contro il muro.
I suoi occhi incontrarono quelli di Mustang, che lo fissavano pieni d'ironia e di... era dolcezza, 
quella?
Deglutì a vuoto, mentre sentiva la rabbia sciamare sostituita da ben'altra emozione.
L'uomo gli sorrise "Beh... credo proprio che tu ed io abbiamo qualcosa da dirci, Ed"
Il giovane arrossì violentemente "A c-che proposito?"
Questi fece un piccolo sbuffo divertito, alzando gli occhi al cielo "Non so... forse a proposito del bacio con cui mi hai assalito? Qualcuno potrebbe anche vederci delle molestie sessuali"
Edward spalancò gli occhi, shoccato.
"M-ma... IO l'avrei molestata? Ma se è stato lei che mi ha... sbattuto contro il muro! E poi è noto a tutti che è lei, il maniaco, qui"
Mustang gli rivolse un'occhiata piena di malizia "Resta il fatto che sei stato tu a baciarmi per primo"
A quella frase, il ragazzo arrossì furiosamente e indietreggiò liberandolo dalla propria presa, mentre il volto dell'uomo si faceva serio.
"Adesso sarei curioso di sapere perché l'hai fatto" disse lentamente, fissandolo con intensità.
Ed aprì e richiuse la bocca di scatto, improvvisamente senza parole.
Cosa poteva dirgli? Che una fantomatica allergia l'aveva spinto a saltargli addosso?
L'avrebbe presa per una scusa.
Maniaco com'era, il Colonnello era certamente convinto che tutti dovessero essere per forza come lui.
Maledizione al Dottor Knox, era tutta colpa sua!
Ed sentiva nascere dentro di sé il sospetto di essere stato preso per i fondelli, sospetto che diventava man mano certezza ricordando il sogghignare sospetto del medico durante la loro telefonata.
Per non parlare di quel "Fammi sapere com'è andata!" detto in tono così gioviale...
Che idiota, altro che allergia! Contatti intimi... scambi di saliva...
Quell'uomo non avrebbe visto la prossima alba.
Intanto Mustang aveva continuato a fissarlo pazientemente, seguendo il vorticoso rincorrersi delle emozioni che gli si erano susseguite in viso... incertezza, imbarazzo, stupore... vergogna... ed infine rabbia.
Una rabbia che adesso gli scuriva l'oro delle iridi e gli arrossava furiosamente il volto.
Una rabbia che il Colonnello Roy Mustang, prode Alchimista del grande Esercito di Amestris, pregava non fosse rivolta contro di sé.
Altrimenti non sarebbe sopravvissuto, stavolta ne era certo.
Lo vide chiudere gli occhi di scatto serrando con forza le palpebre, come per tentare di riprendere il controllo di sé.
Il cupo rossore del volto pian piano divenne sempre più smorto, tornando a somigliare al colorito di un normale essere umano.
Infine riaprì gli occhi, guardandolo con un miscuglio tra imbarazzo ed irritazione.
"Beh..." si chiarì la voce "Le ho già detto che da un po' di tempo a questa parte ho cominciato ad avere dei disturbi di salute... e che di questo ne ho parlato con un medico"
Mustang annuì, ricambiando serio l'occhiata.
"Quello che non sa, è che la cura consisterebbe in contatti... ehm, intimi con la probabile fonte del mio malessere ed in scambi di... saliva"
L'uomo lo fissò attonito "Scambi... di... saliva?"
Il ragazzo annuì in silenzio, mordendosi nervosamente il labbro inferiore.
Il Colonnello rimase zitto per un lungo istante, con lo sguardo pensieroso.
"Quindi, fammi capire... la fonte del tuo malessere sarei io?" disse infine.
Il Fullmetal deglutì a vuoto "Esattamente..."
"E cosa ti fa supporre che contatti intimi con il sottoscritto possano guarirti da un problema di salute che ti ho scatenato io stesso? A quanto pare pensi che i miei baci facciano miracoli, sono davvero lusingato..."
Edward digrignò violentemente i denti "Se vuole proprio saperlo, è stato il suo amico a convincermi della validità di quest'ipotesi"
Mustang sbattè le palpebre "Quale amico?"
"Il caro Dottor Knox! Quando gli ho esposto i miei sintomi, mi ha detto che quella sarebbe stata l'unica cura possibile!"
Il Colonnello gli scoccò un'occhiata incredula "Ah sì? E che sintomi avrebbero spinto il Dottore a consigliarti una cura del genere, se posso saperlo?"
Il ragazzo arrossì violentemente e distolse lo sguardo " Beh... r-rossore, vertigini, tachicardia, apnea, crampi addominali... che si manifestano s-solamente... quando sono in sua compagnia..."
Fu allora, che l'Alchimista di Fuoco sorrise. Un sorriso ampio, compiaciuto e vagamente diabolico.
Avrebbe dovuto ricordarsi di mandare un cesto di frutta al suo caro amico.
Si staccò dal muro e cominciò a passeggiare avanti ed indietro nella stanza, sotto lo sguardo nervoso del Fullmetal.
"Ricapitolando... da un po' di tempo hai questi sintomi... e li hai solo in mia presenza, non è vero?" gli chiese, fissandolo minaccioso.
Edward ricambiò lo sguardo, stupito "Beh... sì"
Mustang sorrise ironico "Ovviamente... quindi, se ho ben inquadrato la situazione, direi che la conclusione a cui possiamo arrivare è una sola"
"E quale sarebbe, Sherlock?" chiese Ed, sarcastico.
L'uomo interruppe il suo via vai e gli si avvicinò di colpo, facendolo indietreggiare nuovamente contro la parete della stanza.
Il ragazzo deglutì a stento. Il proprio superiore gli era così vicino che avrebbe potuto contargli le ciglia... e, dannazione, quant'erano lunghe?
Il sorriso che andò a disegnarsi sulle labbra di Mustang, a Ed non piacque per nulla.
"Ma è elementare, mio caro Watson... tu mi ami!" 




Note dell'autrice: Scusate il ritardo... i soliti problemi di connessione, che ci volete fare! Ed ha finalmente capito di essere stato preso per i fondelli da Knox... era ora! Inoltre, ha detto al Colonnello dello "scambio di saliva" caldamente consigliato dal medico...
Naturalmente, Mustang s'è fatto una sua opinione, su tutto questo... e bravo il nostro Sherlock (ed ha anche il suo Watson, come potete notare ^^)
Ed ora, i ringraziamenti:



Covianna: Sono stata crudele... lo so, lo so. Spero di essere riuscita a farmi perdonare abbastanza, con questo capitolo! Consideralo un bollettino WWF pagato a favore di tutti quelli che leggono ^^ ... ti va bene una foto di Ed e Roy su Panda News? (la rivista del WWF)
Difendiamo le specie protette! E le RoyEddiste lo sono, senza dubbio.

giallofluorescente: Ed ha preso in mano la situazione, sì... la cosa ti fa piacere, vedo! L'allergia gli passerà, dopotutto i consigli medici di Knox sono certificati dall'Associazione Medici Yaoisti d'Amestris, di cui ne è fondatore.
Sei allergica al Colonnello anche tu? Potresti baciarlo... vediamo vediamo... (sbircia nell'agenda zeppa d'appuntamenti di Mustang)... troppe, troppe donne! Ma stai tranquilla, vedrò di combinarti un appuntamento con Roy. Non posso lasciati così bisognosa di cure, mia cara!

Irene Kirsh: Adesso ha visto cos'è successo! Sei soddisfatta? Spero di sì... il Colonnello potrebbe rimanerci male, se tu non lo fossi...
S'è impegnato così tanto! (Roy: No, mi viene naturale) Vediamo quanto ci metterò a postare il sesto... ^^"
Abbi fiducia...

Lady_Firiel: A Roy, in effetti, non è dispiaciuto neanche un po', come hai potuto vedere... ha decisamente colto la palla la balzo ed ha reso onore alla propria fama (raccoglie soldi delle scommesse) Eh-ehm... comunque... Ed era terribilmente imbarazzato, mentre chiedeva quel picc... ehm, trascurabile favore al Taisa... poverino, non fa tenerezza?
Cosa gli tocca fare, in mano a quella stronza dell'autrice... però, anch'io sospetto che pianificasse di baciarlo da un po'.
Ma sappiamo tutti, che piuttosto di ammetterlo si taglierebbe ciò che sta sotto l'equatore.

My Pride: Hai proprio ragione, Knox è un furbacchione... invece Ed è un idiota. Soltanto lui poteva credere ad una diagnosi così assurda.
Ma Edward è Edward... tanto brillante nelle cose più difficili ed astruse, ecco che ci casca in quelle ovvie.
Chissà Maes come lo avrebbe preso per i fondelli. Detto questo... ^^
Spero di non metterci un'eternità col sesto, carissima... e spero anche di non dover usare i coltelli di chi-sai-tu nell'immediato futuro.

Red Robin: Immaginavo che tu potessi approvare la frase Meglio morto che innamorato di Roy "donnaiolo" Mustang ... non avevo dubbi ^^
Ma povero Colonnello... sempre lì a maltrattarlo. E qui non c'è nemmeno il suo migliore amico a sollevargli il morale con le foto della propria magnifica erede... che sfortuna, eh? ^______^

saku_chan the crazy dreamers: Come hai visto, il Fullmetal tenta ancora di non vedere l'evidenza dei fatti... che povero illuso!
Roy saprà aprirgli finalmente gli occhi? Di certo ce la metterà tutta... (Roy: Naturalmente ci riuscirò) (Io: Vedremo... bwahahahahah)

Stars_Daughter: Edward Elric è Maestro indiscusso della fine arte delle seghe mentali, come ben sappiamo. E qui, puoi notare che il dubbio di essere stato preso per il culo, alla fine ha sfiorato anche lui... era ora.
Il Dottor Knox non si abbasserebbe MAI, in questo modo... o quanto meno, questo è quello che credo io.
Ma con quell'uomo non si può mai sapere, in realtà...
Ho interrotto sul più bello perché sono un'infame. E spero tu mi possa perdonare per quest'ulteriore, mostruoso ritardo... perdonooooo!


Inoltre, grazie a chi ha messo la mia storia tra le preferite, le seguite, quelle da ricordare ed anche a chi si limita a leggerla ^^







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Capitolo 6
*** PUNTO DI FUSIONE ***





Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa storia non ha alcuno scopo di lucro.





Effetti collaterali




Capitolo sesto: 
PUNTO DI FUSIONE






Il Fullmetal quasi si strozzò con la sua stessa saliva "Co-cosa? No!" strillò, sconvolto.
Mustang gli si avvicinò maggiormente, posando la mano destra sulla sua spalla mentre la sinistra andava ad infilarsi tra i lunghi capelli del giovane, disegnando pigri cerchi col pollice sul cuoio capelluto.
Ed sussultò, accorgendosi di essere con le spalle al muro. Non aveva scampo.
Per un istante immaginò l'espressione che avrebbe assunto quel depravato se avesse trasmutato la parete in un pugno... oh, sì...
L'immagine dei cancelli della Corte Marziale che si aprivano davanti a lui, però, scalzò la precedente. Peccato.
"E perché no, di grazia?" chiese l'uomo, inarcando un sopracciglio "Ho forse qualcosa che non va?"
Il giovane distolse lo sguardo "N-non è questo... è che... s-siamo due uomini..."
Mustang ghignò "Sapevo perfettamente che non poteva essere quello, il problema... io sono più che bellissimo"
Edward gli lanciò un'occhiata colma d'irritazione "Sono felice che lei trovi tutto questo divertente, Colonnello dei miei stivali. Peccato che io non ci riesca affatto..."
"Ah, no? Vediamo di porvi rimedio..." sussurrò avvicinandosi maggiormente a lui "Dopotutto, forse è solo perché tu non sei ancora abituato a quest'idea..."
Il Fullmetal arrossì di botto, mentre si appiattiva contro la parete cercando invano di mantenere le distanze "Co-cosa vuole dire? IO non sono... perché, perché lei...?"
Il volto del Colonnello era ormai ad un soffio dal suo quando questi si fermò di colpo, rivolgendogli uno sguardo incerto.
Quando aprì bocca per rispondergli, però, venne interrotto da un cortese bussare alla porta del proprio ufficio.
Chiuse gli occhi sospirando, tenendo sempre Ed costretto contro la parete "Chi è?"
"Havoc, Signore. Le ho portato i documenti che aspettava da parte del Tenente Colonnello Hughes"
Ed impallidì di colpo, all'idea di essere colto in un atteggiamento così compromettente da qualcuno; cercò di liberarsi dalla stretta del proprio superiore, ottenendo però l'effetto contrario.
L'uomo, infatti, rafforzò maggiormente la presa sulla sua spalla e lo guardò ironico, affondando maggiormente la sinistra nei suoi capelli biondi.
"Ora sono alle prese con una questione che richiede tutta la mia concentrazione, Sottotenente. Non posso distrarmi assolutamente."
Edward cercò nuovamente di divincolarsi e nel contempo di dargli un calcio con l'auto-mail, nel chiaro intento di provocargli qualche danno permanente. Purtroppo per lui, il suo superiore schivò il colpo con un'agilità insospettata, facendo balenare nella mente del giovane il sospetto che l'uomo non fosse poi così tanto un pigro bastardo, dopotutto.
Bastardo lo era comunque, però.
"Dannato maniaco..." sibilò, arrossendo furiosamente.
Mustang, per risposta, gli rivolse un sorriso seducente e gli sfiorò lievemente le labbra con le proprie scostandosi giusto in tempo per evitare che il Fullmetal gliele strappasse a morsi.
Si udì un breve colpo di tosse dall'altra parte dell'uscio, e la voce di Havoc si manifestò nuovamente "Ma non erano dei documenti urgenti, Colonnello?"
L'Alchimista di Fuoco rise brevemente "Non preoccuparti, vorrà dire che me li consegnerai più tardi. Tanto dovrai trattenerti più a lungo per aiutare il Tenente Hawkeye a smistare i rapporti delle missioni della scorsa settimana"
Havoc gemette, resistendo per un pelo all'istinto di prendere a capocciate il muro del corridoio per sfogare la propria frustrazione.
Quell'uomo era il Demonio, Edward aveva perfettamente ragione a sostenerlo! Sarebbe dovuto rimanere lì fino a chissà quale ora... Addio a quella bionda da sballo a cui aveva strappato un appuntamento per quella sera stessa... Mandy, o Sandy, come diavolo si chiamava? Ah, no. Candy. Chissà se il sapore di quella ragazza era dolce come faceva presagire il suo nome...
Dopo averle dato buca, Havoc non credeva che in futuro avrebbe mai avuto la possibilità di scoprirlo.
Dannazione.
Inoltre, la questione che richiedeva tutta la sua concentrazione puzzava di balla lontano un miglio.
Probabilmente, la cosa che lo stava tenendo così impegnato era la pila di documenti in arretrato da firmare che usava come cuscino per dormire.
Sbuffò, grattandosi il capo "D'accordo, Colonnello. Ah, e cerchi di non addormentarsi di nuovo, o il Tenente proverà ancora ad usarla come bersaglio" fece una pausa, quindi aggiunse, con un filo d'invidia "E non perda tempo a telefonare a qualche sua fiamma"
Sforzandosi di trovare divertente almeno la propria battuta, visto che la propria situazione era patetica, s'incamminò lungo il corridoio lasciandosi l'ufficio del proprio superiore alle spalle.
Mustang riportò la propria attenzione sul ragazzo che teneva ancora bloccato contro il muro e che durante il colloquio con Havoc aveva assunto una postura sempre più rigida "Allora, dove eravamo rimasti...?"
Edward lo scostò bruscamente da sè, evitando d'incrociare il suo sguardo "Eravamo rimasti che me ne stavo andando, Colonnello"
L'uomo sbuffò leggermente, rivolgendo un'occhiata esasperata al soffitto e lo bloccò nuovamente, frenando la sua fuga precipitosa "Dove credi di andare, ora? Non abbiamo ancora finito, tu ed io"
"Ah, e toccherebbe a lei decidere quando questa conversazione è finita? Non credo proprio, Colonnello. Non ho intenzione di restamene qui a sentire le sue sciocchezze" fece Ed, amaro.
Roy sbattè le palpebre "Cos... sciocchezze?"
Sempre tenendo lo sguardo puntato altrove, il ragazzo ringhiò "Sì, sciocchezze... avanti, non mi faccia credere che stia dicendo sul serio. Questo è solo uno dei suoi stupidi giochi"
Si decise infine a rivolgergli un'occhiata, colma di risentimento "Cos'è, non le basta più prendermi in giro per la mia altezza? Voleva trovare un passatempo più appagante per il suo ego spropositato?"
Ed sentì quasi il bisogno di picchiare qualcuno, o di piangere, ma quest'ultima cosa era tanto assurda quanto vergognosa.

Dannazione... perché si sentiva così male? 

Non poteva essere perché... dannazione, no.
Serrò le labbra in una smorfia dolorosa, mentre ammetteva finalmente dentro di sé la realtà del sentimento che provava.
E così, alla fine aveva perso contro quell'uomo proprio la battaglia più importante... aveva perso il proprio cuore, ed ora l'aveva qualcuno che, forse, non sapeva nemmeno che farsene.
Mustang, da parte sua, era senza parole. Va bene essere considerato un frivolo dongiovanni, ma non credeva che Ed potesse pensare una cosa del genere su di lui...
Strinse i denti, serio in volto "Edward... non sono sciocchezze, come le chiami tu. Io volevo solo..."
Scosse il capo quasi con rabbia, cercando di portare chiarezza nei suoi stessi pensieri.
Quando tornò a guardarlo, nei suoi occhi dorati vide luccicare ira repressa ed un qualcosa che gli fece serrare dolorosamente il fiato.
No. Dio solo sapeva che non era sua intenzione, farlo soffrire.
Portò entrambe le mani sulle spalle del ragazzo, tentando di arginare l'ondata di sconforto che minacciava di sopraffarlo.
"Volevo solo capire cosa provi per me... solo questo" fece, mesto.
"E per quale ragione dovrebbe importarle? Per poterne ridere con le sue fiamme?" chiese, sarcastico.
Roy chiuse gli occhi e si chinò verso di Ed, portando la propria fronte a contatto con la sua e sentendo il ragazzo irrigidirsi, a quel gesto "Credi veramente che farei una cosa del genere?" mormorò, aumentando la stretta come a voler impedire al ragazzo di tentare una nuova fuga.
"Si è sempre divertito alle mie spalle, perché ora dovrebbe essere diverso?"
L'uomo fece un profondo sospiro, si scostò leggermente e riaprì gli occhi, incontrando quelli di Edward.
Era strano poterli osservare così da vicino. Sembrava che tutta la luce del sole si fosse raccolta nel suo sguardo.
"E' diverso per il semplice fatto che sono un idiota, Ed. Un idiota innamorato di un ragazzo ancora più stupido di lui"
Edward, per un istante lo fissò, quasi assente.
Quando le parole del moro raggiunsero il suo cervello, gli occhi gli si allargarono sempre di più, quasi a volergli schizzare fuori dalle orbite. Boccheggiò.
"Ch- che cosa...?" chiese, senza fiato.
Mustang gli rivolse un lieve sorriso "Hai capito benissimo" mormorò.
L'Alchimista d'Acciaio si passò la mano sana sul viso, arrossendo furiosamente, mentre seguitava a fissare incredulo il proprio superiore "Lei sarebbe i-innamorato di me? Non può dire sul serio..."
"E perché non potrei, di grazia?" chiese l'uomo, storcendo le labbra in una smorfia.
Ed lo fissò con gli occhi sempre sbarrati, il rossore sul viso che sfumava in un interessante viola "P-perché... perché... perché no!" biascicò debolmente.
"Oh, molto esauriente, Fullmetal. Complimenti davvero. Adesso perdona la mia incompetenza nel tradurre l'edwardese... " sillabò, come se stesse parlando ad un cretino "... ma ripetimi perché non potrei amarti. E non tirarmi fuori di nuovo il fatto che siamo due uomini, il nostro nuovo Fuhrer se la fa con Hakuro, Hakuro, ci credi?"
Assunse un'espressione inorridita "Immaginare quell'uomo in una situazione anche solo lontanamente sexy é come immaginare Hawkeye che non ha voglia di lavorare"
Alle parole dell'uomo, Edward si lasciò sfuggire un lieve sorriso. Subito, però, abbassò lo sguardo, sentendosi stupidamente in imbarazzo "Lei non può amarmi per il semplice fatto che non ha idea di come io sia realmente"
"Fullmetal, mi sembra di saper beniss..."
Il ragazzo lo interruppe "Quando dico come sono, non parlo solo delle mie cicatrici e degli arti mancanti... anche se lei è abituato ad aver a che fare con dei corpi perfetti" lo guardò duramente "Ci pensi bene"
Mustang rimase in silenzio.
L'Alchimista d'Acciaio distolse lo sguardo, puntandolo verso la finestra. Il vetro rifletteva la luce del sole, e per un istante gli parve di sentire lo stesso calore di quella notte lontana, la notte in cui aveva perso tutto perchè non era riuscito ad afferrarlo, il suo sole.
No. Quasi tutto. Al non l'aveva perso, alla fine.
"So bene di non essere stato l'unico a vedere... a fare quel che ho fatto" s'interruppe, prendendo un respiro profondo "Ma io, al contrario di mio fratello non sono riuscito a... a... "
A perdonarmi.
Deglutì a vuoto, e quando parlò nuovamente la voce gli uscì in un sussurro  "E' come se quella notte io e lui ci fossimo spartiti le due emozioni più forti che abbiamo provato dopo aver visto ciò che avevamo fatto... Alphonse la tristezza ed io la rabbia. Certe volte ho paura di non avere nient'altro, dentro di me"
Si passò la mano auto-mail lungo il braccio di carne, avanti e indietro, meccanicamente, per poi tornare a puntare lo sguardo sul suo superiore sorridendogli amaramente "Come vede, non sono certamente la persona adatta al tipo di rapporto che pretenderebbe uno come lei... perché sono incompleto, dentro e fuori"
"Io credo che ti stia sbagliando"
Ed riportò lo sguardo su di lui, sorpreso "C-come?
Mustang lo fissava, i neri occhi seri e decisi "Ti sbagli. Anche se può non sembrare, io sono piuttosto attento ai miei sottoposti. So che Havoc fa sempre visita a sua zia Goldie, un'ex ballerina di saloon, per portarle i fiori preferiti. Delle margherite, e devono essere solo gialle. So che Hawkeye ha un debole per il gioco d'azzardo, e che è anche dannatamente brava. Ma cerca sempre di smettere, perché dice che è di cattivo esempio per delle persone già così stupide come i suoi colleghi"
Chiuse gli occhi, mentre sulle labbra gli si disegnava una leggera smofia "E so che non c'è un'altra persona al mondo disposta a dare tutto sé stesso più di te, Ed"
Il ragazzo sussultò leggermente, alle parole del proprio superiore.
"Oh, sì, tu fai di tutto per apparire solo come il testardo, brontolone, acido, borioso, basso Fullmetal Alchemist-"
"Se sta cercando di farmi un complimento, sappia che non ci sta riuscendo per nulla, Colonnello di merda" sibilò il biondo.
"-ma se qualcuno ti osserva attentamente, può vedere tutto l'amore che riservi alle persone a cui tieni... e non parlo solo di tuo fratello"
Sorrise "Inutile che tu provi a negare, in questi anni hai cominciato a provare... simpatia... forse affetto, anche, per tutti noi"
Ed ghignò "Anche ammettendo che la sua insinuazione possa non essere del tutto campata in aria, Colonnello" disse, guardandolo con sfida "Cosa la fa essere tanto sicuro di far parte del gruppo di persone che sono, per così dire, nelle mie grazie?"
L'uomo gli si avvicinò lento, con fare seducente "Cosa me lo fa pensare, dici?" chiese, a bassa voce "Direi che il fatto che tu abbia tentato di sedurre me, povero ufficiale innocente, mentre si credeva al sicuro nel proprio ufficio potrebbe essere un indizio, non credi?"
"Lei e la parola innocente non potete esistere insieme nella stessa frase, prima di tutto. E poi, vorrei proprio vedere chi è, qui, quello che ha rischiato il cu-"
Mustang si schiarì rumorosamente la voce "Fullmetal, sei la solita bocca di rosa"
"Se le va bene è così, se no si attacchi, Colonnello. Di certo non mi metterò a sfogliare margherite con lei"
Roy gli diede una leggera scoppola dietro la nuca "Dammi del tu, cretino. Non mi sembra il caso di continuare con questi formalismi, non credi?"
Finse di non sentire quel cretino sarà lei che gli mormorò sottovoce il ragazzo, e gli si avvicinò maggiormente "E poi, vedrai che troveremo delle altre cose da fare insieme, senza dover molestare dei fiori innocenti" soffiò, sensuale.
"Tzé! Il solito maniaco..." fece Ed, placcando le mani dell'uomo che si stavano avventurando lungo il proprio petto, calde e solleticanti "... non crederà sul serio che io mi presti a questo, vero?" aggiunse, scettico.
Il sorriso che gli rivolse Mustang lo fece deglutire un paio di volte, mentre lo osservava protendersi verso di lui.
"Scommettiamo?" mormorò, colmando il breve spazio che divideva le loro labbra.
Mentre chiudeva gli occhi, tra le braccia del suo Colonnello, Ed si ritrovò a pensare fuggevolmente alle scommesse al gioco tanto amate dal Tenente Hawkeye. Chissà perché.
Forse avrebbe dovuto ringraziare il Dottor Knox, dopotutto...
La porta dell'ufficio venne spalancata con irruenza, facendo quasi prendere un colpo ai due.
"Yuhuu, Roy Boy, come ti but... ta?!?"
Un Maes Hughes assolutamente incredulo stava davanti a loro, fissandoli a bocca aperta.
Ed e Roy si separarono di scatto, come se fossero rimasti scottati.
Hughes seguitò a fissarli, mentre i due Alchimisti arrossivano di un impacciato pudore.
L'uomo chiuse la porta alle proprie spalle, appoggiandovisi contro e portando la mancina a coprirsi il volto.
Mustang lanciò un'occhiata d'avvertimento a Edward, ammutolito dall'imbarazzo, dando ad intendergli di lasciar fare a lui.
Portò quindi lo sguardo sull'amico, preoccupato, notandone il leggero tremito delle spalle.
Quel suo silenzio era inquietante, tenendo conto che si trattava di Maes.
Deglutì a vuoto "Maes... senti, capisco che per te sia stato uno shoc, ma vedi, noi-"
Le sue parole, vennero però interrotte da una risata fragorosa.
Entrambi spalancarono gli occhi, mentre il rossore sui loro volti si diffondeva oltre i colletti delle divise che indossavano.
Rimasero a fissarlo muti, senza riuscire a muovere un solo muscolo, mentre l'uomo seguitava a ridere ed a scuotere la testa.
"Roy, Roy, Roy..." disse infine, dopo essersi salvato in extremis dal soffocamento, gli occhi verdi brillanti di malizia "... uno shoc, dici? Non essere idiota, lo sapevamo tutti che tra voi due c'era qualcosa. Solo, non pensavamo che avresti mai avuto il coraggio di dichiararti" lanciò un'occhiata ironica al ragazzo "O che Edward avrebbe superato la fase io odio il mio Comandante per capire finalmente il ruolo che quei simpatici amichetti chiamati ormoni avevano sempre giocato in tutta la faccenda" aggiunse.
Si avvicinò ai due, ancora immobili come statue, e circondò loro le spalle con entrambe le braccia "Ma io avevo fiducia in voi due, l'ho sempre avuta... sapevo che alla fine vi sareste arresi alle frecce di Cupido! E' per questo motivo che ho scommesso sulla nascita del vostro amore! Breda, Havoc, Fallman e Fury mi devono cinquemila cens, ed altrettanti ne devono a tuo fratello, Ed... quel furbacchione mi ha rivelato che durante la tua malattia passavi il tempo a sospirare come una ragazzina al primo amore"
"M-mio fratello?" balbettò Ed, sconvolto.
Maes sospirò drammaticamente "Già. Ma la vera regina delle scommesse è il Tenente Hawkeye... quella donna è una cosa terribile, quando si tratta di scommettere"
Diede a ciascuno una poderosa pacca sulle spalle, sorridendo maggiormente "Beh, andiamo a riscuotere la vincita... così oggi mi fermerò ad acquistare un regalo per la mia piccola Elycia..."
Lasciò la presa e si avviò gioioso verso la porta, quando si sentì afferrare da due mani di diversa grandezza.
Si girò, piano.
Ed lo fissava con uno sguardo che avrebbe potuto far sfigurare i peggiori criminali delle carceri di Central "Lei... lei, cos'ha fatto?" chiese, sibilando come un demonio "Ha osato corrompere il mio fratellino?"
Roy non era da meno, e sembrava che si stesse trattenendo dal carbonizzarlo seduta stante, visto il modo in cui sfregava il pollice e l'indice tra di loro "Sì, Maes... dicci cosa combinate tu ed i tuoi degni compari al posto di lavorare" chiese a sua volta, quasi dimenticando di non essere propriamente uno stacanovista, in campo lavorativo.
Hughes deglutì a vuoto "M-ma... io, ecco... nulla, stavo sche-scherzando" balbettò.
Chissà come, riuscì a sgusciare via dalla presa dei due Alchimisti, fiondandosi verso la porta.
Si girò nuovamente verso di loro, sorridendo amabilmente "Purtroppo vi devo lasciare, amici miei... ma non abbiate paura, ci penserò io a diffondere la notizia!" esclamò, scoppiando in una folle risata.
"HUGHES!!! Se ti prendo questa è la buona volta che ti faccio arrosto!" esclamò Roy, furioso.
Troppo tardi, era già fuggito. Ai due Alchimisti non restò altro da fare che ascoltare la voce esultante del Tenente Colonnello Hughes che, dal corridoio, dava ad alta voce la lieta novella a tutto il gruppo Mustang - in attesa fremente di un qualche sviluppo della faccenda - seguita subito dopo da quelle dei ragazzi che gioivano alla tanto sospirata notizia.
Si guardarono di sottecchi, indecisi sul da farsi.
Mustang gli rivolse un sorriso imbarazzato "Suppongo che adesso siano tutti lì fuori ad aspettare noi due..."
Edward si accarezzò la nuca con la mancina ed abbassò lo sguardo, incerto "Già..."
Silenzio.
"Colonnello?"
"... sì?"
Il biondo gli gettò un'occhiata incuriosita "E' proprio vero, allora, che sa tutto dei propri sottoposti... il Tenente Hawkeye ha davvero la passione per le scommesse"
L'uomo inarcò un sopracciglio, non riuscendo a capire dove il Fullmetal volesse arrivare "Non mi credevi?"
Il ragazzo scosse il capo "Non è questo, l'importante. Piuttosto... mi chiedevo che abitudini nascoste abbia, che so, il Maggiore Armstrong"
Roy Mustang impallidì visibilmente. Deglutì a vuoto, pensando alla volta in cui aveva sorpreso il possente uomo baffuto in un locale nella periferia di Central City, mentre si esibiva in un duetto canoro con un equivoco uomo in slip leopardati.
"Credimi... tu non vuoi saperlo per davvero..."





FINE











Note dell'Autrice: Mi dovrei prorio vergognare, per averci impiegato così tanto tempo a finire questa storia... ebbene sì, mi dichiaro colpevole. Ma la connessione del mio pc, insieme ai miei nuovi orari di lavoro a cui mi devo ancora abituare, non ha giocato molto a favore del tutto. E poi, questo capitolo l'ho rimaneggiato così tanto che mi pareva una Vip dopo il matrimonio con un chirurgo platico.
Vabbè.  Mi sono divertita un sacco, però, a contare gli insulti che sono stati rivolti all'intelligenza dell'Alchimista d'Acciaio! Poveraccio...
Non ho resistito dall'inserire un personaggio che non era previsto, ma che adoro: Maes. Visto che la Arakawa l'ha fatto fuori, bisogna dargli la meritata immortalità. Se non ci fosse lui, chi mai potrebbe rompere le uova nel paniere ai nostri due Alchimisti preferiti? ^^

Ecco i ringraziamenti:



Covianna: Come vedi, Edward ha infine messo in funzione il cervello. E meno male, anche perché tutta la truppa Mustang stava seriamente cominciando a disperare. E suo fratello... arrivare al punto di tramare alle sue spalle! Cose dell'altro mondo.
In effetti, sarebbe stato interessante vedere come il nostro Dottore sarebbe riuscito a convincere Ed a praticare quel tipo di scambio di fluidi... ehhh, peccato. Ma il caro Dottore ha ancora moooolto, da dire... e da fare. Bwahahahahahahah...

giallofluorescente: Cara! Visto quant'è imbecille Ed? Ma in questo capitolo i suoi neuroni si riprendono un po', non credi?
Ma certo che Roy non s'è scomposto, alla dichiarazione di malattia di Ed... dopotutto l'ha anche detto, "sono più che bellissimo", no?
Era ovvio, che Edward fosse pazzo di lui (Roy: non poteva essere altrimenti). Io aspetto fiduciosa le TUE, di RoyEd... e lo sai... non puoi lasciarmi per troppo tempo a bocca asciutta! Mi avresti sulla coscienza.
E comunque è vero... non si può resistere al Flame Alchemist!

Irene Kirsh: Roy è davvero un sarcastico stronzo, ma lo amiamo proprio per questo motivo, vero?
Per catturare un fagiolo come Ed, d'altra parte,  bisogna trattarlo così... lo devi provocare.
Immagino che il Dottor Knox riceverà un graaaande, grandissimo cesto pieno di ogni prelibatezza...
Tranquilla, anche se ti hanno portato in Manicomio, manderò Ed e Roy a liberarti! Li vuoi vestiti da infermieri o da medici?

Lady_Firiel: No, Ed non è rimasto affatto dispiaciuto, dalla dimostrazione del suo Colonnello... (Roy Mustang, soddisfatti o rimborsati). L'impulso di massacrarlo a suon di pugni, però, ce l'ha avuto... ma sotto sotto lo sapeva anche lui, di essere in torto.
Solo che far ammettere una cosa simile a Edward Elric, è quasi impossibile.
Grazie per avermi segnalato l'errore, sono sempre distratta... T__T

My Pride: Oh oh oh! Sai bene che anche io tifo Sherson, e non potevo non mettere questo riferimento!
Voglio la seconda parteeeeee! E Sherlock deve prendere in mano la situazione, stavolta, o mi rimborseranno il biglietto!
Come vedi, il caaaaro Maes è infine arrivato, in tutta la sua gloria... in tempo per far danni, come al solito.
Ma non sarebbe lui, se non avesse fatto così. Maes for President!

Red Robin: Lieta di essere riuscita a farti strozzare col cibo, mon cher! Devo ammettere, però,che immaginare Roy che manda cocomeri e meloni mi fa un po' impressione... ma credo che sia un passaggio obbligatorio, per diventare Comandante Supremo.
Se proprio vuole, io gradirei un'anguria ^^

Stars_Daughter: Sei contenta, che Roy s'è dato da fare immediatamente? Oh oh oh... ma non poteva essere altrimenti, ha pur sempre un'immagine da salvaguardare!  A Ed è andata di traverso la saliva, quasi ce lo giocavamo... povero ragazzo! T__T
Ma alla fine è sopravvissuto, suvvia! E direi che non può nemmeno lamentarsi, di com'è finita tutta la faccenda, per lui... 
Direi proprio di no ^__^


Ringrazio, inoltre, chi ha messo la mia storia tra le seguite, le preferite e chi l'ha anche solo letta  ^__^








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