Black Laugh

di _Mary
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo ***


DISCLAIMER: i personaggi non mi appartengono, blabla, la fic non ha scopo di lucro. Tutte le citazioni sono debitamente creditate.




Black Laugh

 

Capitolo primo.

 

Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.

Franz Kafka, Diari.

 

 

Era un’invasione di luce: a Regulus facevano quasi male gli occhi, per tutto il sole che investiva il giardino quel giorno.

Il vociare distante degli ospiti della festa lo stordiva, gli annebbiava la mente. Sapeva solo di essere lì seduto ad aspettare che finisse tutto, per poter tornare nella sua stanza e togliersi quell’abito elegante che lo metteva a disagio.

Si era allontanato dagli altri, andandosi a sedere in disparte: non gli piacevano le feste, non sapeva mai come comportarsi.

E neanche Sirius lo sapeva.

«Una palla, eh?»

Regulus alzò lo sguardo si scatto, storcendo la bocca.

«Sirius» disse, guardando verso la piccola folla distante. «Pensa se ti sentisse la mamma».

Sirius rise, sedendosi vicino a lui.

«Anche fosse? Non potrebbe sgridarmi troppo severamente in pubblico».

Regulus abbassò gli occhi. No, probabilmente lì non avrebbe potuto.

Ma a casa l’avrebbe sicuramente fatto, e Regulus era stanco di quelle grida di lei e dei borbottii di suo padre.

Sirius sbuffò.

«Mi annoio» brontolò, appoggiandosi allo schienale della sedia ed incrociando le braccia al petto.

«Anche io» rispose Regulus in un soffio.

Sirius si guardò intorno.

«Bene. Allora facciamo qualcosa».

Regulus alzò gli occhi al cielo. Azzurro pallido, uniforme, senza una nuvola.

«E cosa?» chiese, storcendo la bocca.

Aveva imparato che non era facile divertirsi in quel mondo di adulti.

Sirius gli diede una spallata che quasi lo fece cadere per terra, ghignando.

«Tu scappa, io ti prendo» rispose, alzandosi in piedi.

Regulus sgranò gli occhi, seguendo i movimenti del fratello mentre si stiracchiava e si rimboccava le maniche.

«Sei scemo? Se mamma ci vede...» cominciò, agitato.

«Mamma è lontana» lo interruppe Sirius, prendendogli le mani per farlo alzare. «Avanti, scappa!»

Regulus rimase al suo posto, puntando i piedi e mugugnando. Sirius sospirò, lasciando la presa.

«Va bene, ma mi ci hai costretto tu: sei una palla tale...».

Sirius si sporse verso di lui, pizzicandogli la pancia. Regulus sussultò, cercando di difendersi, ma non poté non scoppiare a ridere mentre il fratello gli faceva il solletico.

«B-basta! Smettila!» esclamò, piegandosi in due e quasi piangendo dal ridere.

Sirius sorrideva, e Regulus pensò che fosse bello vederlo così, divertito, invece che con il solito broncio che metteva a Grimmauld Place.

«Va bene, io la smetto. Ma tu scappa».

 

 

*

 

 

Piccola raccolta da tre capitoli scritta per l’Alpha Leonis Contest indetto da malandrina4ever e Lellas92 molto, molto tempo fa. La sfida consisteva nello scegliere un prompt – nel mio caso, ‘Risata’ – e nello scrivere una fanfiction su Regulus Black basata su di esso.
Il prossimo aggiornamento arriverà dopodomani. Ringrazio quelli che sono arrivati a leggere fin qui <3

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Capitolo 2
*** Capitolo secondo ***


Capitolo secondo.

 

Bisogna ridere prima di essere felici, per paura di morire senza avere riso.

Jean de La Bruyère, I caratteri.

 

 

«Feccia».

Regulus alzò lentamente lo sguardo. Se non avesse saputo che quella parola era stata appena pronunciata da sua cugina, avrebbe potuto crederla una statua: era immobile, una mano stretta alla poltrona, la veste stropicciata, i capelli neri sciolti sulle spalle.

Ma, a guardarla bene, non avrebbe mai potuto crederla inanimata: il suo sguardo sembrava illuminato da una luce furiosa, e le nocche della mano erano sbiancate, tanta era la forza con cui le dita stringevano il bracciolo.

«Feccia» ripeté, quasi sputandolo tra i denti.

Si alzò, avvicinandosi al camino e incrociando le braccia al petto, nervosamente.

«Guardati intorno, Regulus. Guarda i tuoi vicini di casa Babbani. Guarda la gente che cammina per strada, e dimmi cosa vedi».

Regulus non rispose, ma tanto Bellatrix non voleva sentire le sue parole. Cominciò a tamburellare nervosamente sul braccio, impaziente. Perché quel giorno fosse venuta a Grimmauld Place era un mistero, per lui.

Il ragazzo si versò dell’altro vino elfico. Il tintinnio del vetro della bottiglia contro il cristallo del bicchiere fu coperto dal rumore dei passi dell’altra, che si diresse verso la finestra e scostò una tenda.

«Feccia» sibilò nuovamente. «Ma il Signore Oscuro ripulirà il mondo, Regulus. Lo purificherà».

Regulus aveva sempre trovato quasi infantile la fiducia di Bella nei confronti del suo signore, come se quel Marchio che lui le aveva messo addosso potesse essere una garanzia di raggiungimento di tutti gli ideali malati che aveva rincorso fin da quando aveva potuto. Era un timbro che la rendeva sua, nient’altro. Nessun impegno da parte di lui – tranne quello di usarla per i suoi scopi –, nessun sospetto o nessuna reticenza da parte di lei, che aveva bramato quel riconoscimento con ogni fibra del suo essere.

Bellatrix era folle: non si rendeva conto di essersi messa nelle mani di qualcuno che l’avrebbe distrutta.

D’altronde, non lo erano tutti, folli, ad ostinarsi a giocare, a tirare i dadi quando la partita era persa?

Regulus la vedeva intorno a sé, la follia: non aveva vesti dai colori sgargianti, ma la maschera subdola di un ideale o di un valore, che prendeva e accecava, e aveva accecato anche lui.

Sorrise tra sé, sfiorando il calice.

«Allora, al Signore Oscuro» brindò, alzandolo verso sua cugina. «Che possa restituirci la vista».

Lo vuotò d’un sorso. Ringraziò quel vino che gli permise di ridere e di essere creduto ubriaco, quando vide l’espressione sgomenta di Bellatrix, dalla parte opposta della stanza.



Secondo capitolo, pubblicato ora che fa più... fresco.
Ringrazio le anime pie che hanno letto il precedente, e ringraziamenti con gelato a coloro che lo hanno recensito.
A domani, con l’ultima flash!

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo terzo ***


Capitolo terzo.

Il derubato che ride, ruba qualcosa al ladro; e se stesso deruba colui che spende un dolore inutile.
William Shakespeare, Otello.

La pioggia cadeva fitta. Un ticchettio sottile scandiva il tempo della stanza, granelli di sabbia che passavano da una parte all’altra della clessidra lenti ed inesorabili.
Regulus rifletteva, la piuma in mano.
Non c’era abbastanza luce: era notte fonda, e Regulus si faceva bastare quella di uno dei lampioni sulla strada, quella giallognola e malata che arrivava oltre la coltre di nebbia, oltre la pioggia, oltre una delle tende che copriva parte della finestra.
Regulus pensava. Si schiarì la voce, quasi che essere pronto ad affrontare un discorso potesse prepararlo anche solo in minima parte ad una prova del genere – o forse lo fece solo per interrompere quel ticchettio.
Lisciò un’ultima volta la piuma, prima di fermarsi, aggrottando le sopracciglia.
Scosse la testa, sfregandosi gli occhi, e si lasciò andare sullo schienale della sedia.
Il letto era sfatto, le coperte buttate da un lato, e la boccetta d’inchiostro, rovesciandosi, aveva quasi macchiato il tappeto.
Regulus rise.
Rise tra sé, portando una mano alla faccia, in silenzio, scuotendo le spalle. Rise di nuovo, stavolta con un po’ di voce, asciugandosi una lacrima.
Rise perché non c’era nient’altro da fare, ormai.
Intinse la piuma nel calamaio, e scrisse.

Al Signore Oscuro.






Tempo di aggiornamenti!
Con questa flash si conclude la raccolta: io non posso che ringraziare di nuovo coloro che sono arrivati qui.
Mi scuso in anticipo se non risponderò subito alle recensioni, ma mi aspetta una vacanza di un paio di settimane in un luogo sperduto senza connessione. Vi ringrazio in anticipo <3
Detto ciò, allego i giudizi:





SECONDA CLASSIFICATA A PARIMERITO
BLACK LAUGH-_Mary:

Giudizio di Lellas92

Grammatica:9.6/10
Stile:10/10
Originalità:10/10
Caratterizzazione:10/10
Utilizzodelprompt:10/10
Gradimento personale: 5/5
Totale: 54.6/55

Grammatica quasi perfetta eccetto qualche errore di distrazione, brava^^ Lo stile mi è veramente piaciuto, ho letto con facilità e piacere la storia, hai reso benissimo l’atmosfera e le emozioni dei personaggi, insomma un ottimo lavoro ^^ Poi non so se sia una cosa da evidenziare nell’ambito dello stile, ma poco importa, mi sono molto piaciute le citazioni che hai utilizzato per questi tre capitoli, azzeccate e hanno avuto un bellissimo effetto nel complesso finale. La storia è originale, si riesce a sentire il tocco “personale”, fondamentale in situazioni come questa, dove è facile cadere nel banale, quindi non posso altro che complimentarmi =). La caratterizzazione è di nuovo fatta benissimo, hai descritto benissimo il personaggio, bravissima ^^. Il prompt è utilizzato in maniera ampia ed è anche veramente bello il modo in cui si evolve la risata nel corso della storia, anche questa una cosa che mi ha piacevolmente colpita. Ormai arrivo a parlare del gradimento in maniera futile, potrei toglierlo dal giudizio e non cambierebbe niente, tanto non faccio che ripetermi XD Storia davvero bella, complimenti ;)

Giudizio di malandrina4ever

Grammatica: 9.6/10
Stile: 9/10
Originalità: 9.5/10
Caratterizzazione: 10/10
Utilizzo del prompt: 10/10
Gradimento personale: 5/5
Totale: 53.1/55

Allora, la grammatica è quasi perfetta, però ho trovato qualche errore di distrazione: “Regulus alzò lo sguardo si scatto” e “Regulus aveva sempre trovato quasi infantilela fiducia”, per cui ho tolto 0.2 ciascuno; per il resto va tutto bene. Lo stile è abbastanza semplice, ma è riuscito a trascinarmi letteralmente all’interno della storia, i miei complimenti ^^ Regulus è stupendo. Okay, Regulus è sempre stupendo secondo la mia modesta opinione, ma intendo il tuo Regulus: è perfetto, l’ho adorato. Così come ho adorato quella risata finale, che mi ha ricordato tanto la risata di Sirius quando viene arrestato. Dopotutto erano fratelli, no? Mi è piaciuto molto come hai inserito il prompt, mostrando i vari ‘tipi’ di risata: quella vera, quella falsa e l’ultima...io la definirei da Black. Mi sono piaciuti molto anche Bellatrix e Sirius: credo che il loro carattere sia emerso perfettamente anche in poche righe, i miei complimenti. Anche per quanto riguarda l’originalità credo che tu sia stata brava: avresti potuto fare meglio, ma anche così credo che ci siano alcuni elementi davvero originali (come la risata che io considero ‘di Sirius’ su Regulus, alla fine…**). Ins
omma bravissima^^
TOTALE: 107.7

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