Il secondo primo giorno di scuola

di angel130294
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo a Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Cominciamo male.... ***
Capitolo 3: *** Il dialogo con Albus Silente ***



Capitolo 1
*** L'arrivo a Hogwarts ***


Eccoci qui,Neville!”-esclamò la prof.ssa McGranitt
Lei e il ragazzo,che aveva appena compiuto 25 anni, scesero dalla carrozza trainata da un Thestral e si avviarono verso la soglia del castello.
Neville era ancora spaventato per ciò che avrebbe dovuto fare; non si aspettava proprio di ricevere una lettera dalla sua ex-professoressa, ora divenuta preside. Si rivolse a lei con tono educato:
“Mi scusi Professoressa ma…”
“Oh ti prego caro, chiamami Minerva”-lo interruppe lei
“D’accordo….Minerva! E’ sicura che io sia la persona adatta per questo compito? Lei mi conosce da tanto tempo ormai! Durante i miei anni a Hogwarts non ho fatto che combinare pasticci e…”
“Sciocchezze Neville!” -lo interruppe ancora- “Va bene,all’inizio eri un ragazzino un po’ pasticcione ma col tempo sei diventato un grande uomo! Ricordo ancora quando otto anni fa, hai tratto la spada dal cappello e l’hai usata per uccidere quel serpente! E poi,la professoressa Sprite è andata in pensione e tu eri il miglior allievo del suo corso! Chi altro,se non tu, avrei scelto come nuovo insegnante di Erbologia?”
A quelle parole Neville fece un debole sorriso e la McGranitt riprese a parlare:
“E poi so che sei stato in India,per approfondire i tuoi studi! Quindi sei la persona più valida per quel ruolo! Vieni ti presento i tuoi nuovi colleghi!”
I due erano entrati nel castello e la preside lo stava accompagnando alla sala insegnanti.Una volta entrati,Neville riconobbe qualche suo vecchio professore,ma anche qualcuno che non aveva mai visto. Seduto su una scrivania c’era il professor Vitious, che stava sistemando alcuni fogli, e su uno sgabello c’era il professor Lumacorno intento a leggere un libro intitolato “Pozioni per esperti-Dalla A alla Z“ . La preside prese  parola:
“Chiedo scusa! Signori, alcuni di voi lo conoscono già, altri invece avranno il piacere soltanto adesso!” -detto questo,indicò Neville- “Vi presento Neville Paciock,il nuovo insegnante di Erbologia!”
I presenti cominciarono ad applaudire. I professori Vitious e Lumacorno gli andarono a stringere la mano esclamando: - “Paciock,ragazzo mio, quanto tempo!”
Neville fece conoscenza di alcuni dei suoi nuovi colleghi; Difesa contro le Arti Oscure veniva insegnata da un certo Stanberg,ex-auror, Trasfigurazione dalla professoressa Dashwood, Storia della Magia non era più insegnata dal Professor Ruf,che aveva deciso di trasferirsi in un castello scozzese, ma dal professor Valemboir,un fantasma francese, Vitious e Lumacorno insegnavano sempre rispettivamente Incantesimi e Pozioni. 
“Bene Neville,ora che hai conosciuto i tuoi colleghi,vieni con me”-esclamò sorridente la McGranitt
“ D’accordo!” -rispose il ragazzo con aria timida
I due attraversarono il castello fino ad arrivare davanti alla statua di un gargoyle.
“Parola d’ordine?”-fece questo
“Ghiacciolo alla fragola!” -rispose la preside
“Prego!” -detto questo si fece da parte e una scala a chiocciola apparve ai loro occhi.
Neville non si fece domande,perché capì dove stavano andando. La prof.ssa McGranitt si avviò per le scale e lui le stette dietro fino a che non arrivarono in una stanza con degli strani oggetti d’argento e piena di quadri di uomini che dormivano.Neville sapeva che questa era l’ufficio del preside.
Minerva andò davanti ad un quadro in particolare. In questo c’era un uomo dai capelli e dalla barba color argento,dagli occhiali a mezzaluna e dal naso lungo e ricurvo.Era Albus Silente.
“Albus! Albus,svegliati!” -fece lei.
“Oh Minerva cara,Buongiorno!” -rispose cordialmente lui,svegliandosi.
“Guarda chi abbiamo qua!” -si fece da parte in modo che l’uomo nel ritratto potesse vedere il ragazzo.
“Oh Neville,ragazzo mio! Alla fine,allora,hai accettato l’incarico! Sai,sono stato io a dire a Minerva di sceglierti come nuovo insegnante! Ricordo come Pomona si vantava di avere uno studente tanto diligente come te!”-disse gentilmente il vecchio preside mentre si lisciava la barba.
“Grazie Signore!” -rispose Neville sorridendo.
“Bene Neville,ora che ti ho fatto vedere ad Albus vieni con me! Ti mostrerò la tua camera!” -disse la McGranitt.
“Ciao Neville e buona fortuna!” -gli disse l’ex preside.
Il ragazzo annuì,sorrise e insieme alla professoressa s’incamminò verso la sua nuova camera. Uscirono dall’ufficio e si diressero verso il quarto piano,fino ad arrivare davanti ad un quadro dove due bambine stavano giocando con una bambola di pezza in quella che pareva essere la loro camera.
“Menta piperita” -disse la preside
“Prego Signora!” -rispose una delle bambine del quadro 
Il quadro si aprì rivelando essere la porta di una camera.Questa era ampia con un grande letto matrimoniale e una grossa scrivania accanto ad esso;la luce che penetrava dalle grandi finestre rendeva quell’ambiente accogliente e luminoso.
“Ecco la tua camera Neville! Spero che ti troverai bene qui!” -detto questo la professoressa gli diede una pacca sulle spalle e uscì. Il ragazzo annuì e le sorrise.
Neville mise a posto le sue cose fino a tarda sera;alla fine era talmente stanco che decise mettersi il pigiama e di andare subito a letto.
Si sdraiò e stava per addormentarsi ma un rumore lo svegliò di soprassalto;si alzò e vide che un gufo,recante una lettera,picchiettava il becco sul vetro della finestra;lo fece entrare e questo,dopo avergli consegnato la lettera,se ne andò. Essa proveniva dalla nonna,Augusta Paciock,e recava il seguente messaggio:
“Caro Neville,
Oggi sono stata a trovare mamma e papà. Ho detto loro che sei stato scelto come nuovo insegnante di Erbologia a Hogwarts. Si vedeva che erano felici, perché avevano un grande sorriso stampato sul volto. Siamo tutti fieri di te,Neville! Hai reso orgogliosa tutta la famiglia.
Con affetto
                                                                                                                                                                                                               Tua Nonna”
 
Due lacrime bagnarono quella lettera;il ragazzo iniziò a pensare ai suoi genitori e a quanto sarebbe stato bello averli con lui in quel momento di grande felicità. Posò la lettera sul comodino e si addormentò con un sorriso sul volto.
Il secondo capitolo a breve! :D

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Capitolo 2
*** Cominciamo male.... ***


Il primo settembre arrivò velocemente portando con sé i primi soffi dei venti autunnali. Dalla finestra della sua camera, Neville poteva vedere Hagrid sulle barche mentre accompagnava i ragazzi del primo anno nel castello. Una volta finito di vestirsi con gli abiti da insegnante,uscì dalle sue stanze e si recò nella Sala Grande,già gremita di ragazzi disposti su quattro tavoli; una volta arrivato al tavolo dei professori si sedette alla sinistra della preside. Tutti aspettavano che entrassero i ragazzi del primo anno e infatti,dopo dieci minuti, questi entrarono guidati dal prof.Lumacorno che li portò davanti ad uno sgabello,sul quale era posto un vecchio capello,tutto rattoppato e raggrinzito: il cappello parlante.
Avvenne così la cerimonia di Smistamento, dopodichè la preside si alzò e fece il discorso iniziale:
“Buonasera a tutti voi! Quest’anno avremo un cambiamento nello staff degli insegnanti; voglio presentarvi il professor Paciock, che sostituirà la professoressa Sprite ad Erbologia!”
Un applauso si levò dal pubblico e Neville,in riposta a questo, si alzò maldestramente dalla sedia,rovesciando il suo bicchiere d’acqua sul tavolo. Dalla folla si poté udire qualche risatina e il neo-professore,rosso in faccia,prese il suo tovagliolo e cominciò ad asciugare.
“Lascia, faccio io!” -disse il prof.Vitious,che,con un colpo di bacchetta, rimise tutto a posto.
Neville lo ringraziò con un mezzo sorriso e si rimise a sedere. La McGranitt continuava con i suoi annunci fino a che non tornò al suo posto e con un gesto delle mani, fece apparire,sui quattro tavoli e su quello dei professori, la cena di quella sera. 
Alla fine del banchetto, i ragazzi furono portati nei dormitori dai prefetti; anche i professori si alzarono e si diressero verso le loro camere.
Neville,arrivato davanti al quadro delle due bambine che giocavano,disse:
“Budino al cacao!” 
Il quadro si aprì e il ragazzo entrò in camera sua; si mise il pigiama e cominciò a studiare il suo programma scolastico. 
“Allora visto che domani,la mia prima lezione sarà con i ragazzi del Secondo anno, direi di cominciare con le Mandragole! Si è perfetto….o almeno credo…” -disse con tono incerto.
Dopo mezz’ora di preparazione e di lettura dei suoi libri,si addormentò col pensiero della giornata che lo aspettava.
I primi raggi del sole filtrarono dalla finestra e svegliarono Neville. Il ragazzo,col cuore in gola, si vestì e uscì dalla sua stanza con una sacca di libri sulle spalle.
“Buona fortuna, Signor Neville!” -dissero le bambine del quadro all’unisono.
“Oh, grazie mille!” -rispose il professore con un sorriso.
Detto questo,si incamminò verso la Sala Grande a fare colazione. Non aveva molta fame, tuttavia prese un piatto e vi mise dentro due cucchiai di Porridge. Cominciò a mangiare e una mano si posò sulle sue spalle; era la professoressa McGranitt.
“Sei pronto Neville?”-gli chiese con tono amorevole
“S-si! Prontissimo!” -rispose 
“Non devi preoccuparti caro! Ho la massima fiducia in te! Tieni,questo è l’elenco dei ragazzi del Secondo anno. Tra mezz’ora iniziano le lezioni. Buona fortuna!”-disse sorridendo dopodichè se ne andò.
Neville finì di mangiare la sua porzione di Porridge e si diresse verso la serra n° 3. Preparò i vasi e accanto ad essi mise un altro, identico, pieno di terra e con una piccola pianta che spuntava da  essa. Prese da una tasca un paio di tappi per le orecchie e se li mise subito,altrimenti era sicuro che se ne sarebbe dimenticato,per evitare di sentire il micidiale pianto della Mandragola. Una lumaca carnivora che stava divorando alcune foglie di Frullobulbo lo distrasse  dai suoi impegni; il professore così andò a cercare un flacone di repellente per mandarla via. Lo trovò in un cassetto, e, una volta preso, versò poche gocce di quell'intruglio sulla lumaca che si dissolse.   Il ragazzo ,soddisfatto per l'opera appena compiuta, si mise a sedere, aspettando l'arrivo degli alunni.
Dopo circa venti minuti, i ragazzi cominciarono ad arrivare e a sistemarsi davanti ai vasi. Neville prese il foglio datogli dalla preside e cominciò a fare l’appello. Una volta finito,depose l’elenco e cominciò la sua lezione:
“ Bene! Allora,io sono il professor Paciock,Neville Paciock! Sarò il vostro nuovo insegnante di Erbologia e -s’interruppe di colpo- Trumpet lasci stare la Signorina Ambherson!”
Un ragazzino paffutello, dai capelli biondi, stava tirando i capelli ad una ragazza, più magra di lui, dai capelli ricci e lunghi. Dopo l’ammonimento del professore, Trumpet si mise a posto le mani e la lezione poté riprendere.
“Allora con voi del secondo anno, ho ritenuto opportuno cominciare con le Mandragole,come la professoressa Sprite aveva fatto con me, quando ero uno studente.” -prese un vaso e lo mise sopra il tavolo- “ Allora, davanti a voi avete un vaso pieno di terra. Vedete quella pianticella? E' una Mandragola. Bene, ora fate come me! Afferrate la pianta e….tiratela su!”
I ragazzi lo imitarono e tirarono dalla terra, cuccioli di Mandragola. Il loro pianto echeggiava su tutta la serra. C’era qualcosa che non andava però; i ragazzi,dopo aver preso le piante antropomorfe, si erano accasciati al suolo, svenuti. Neville, basito, li guardò cadere a terra, privi di sensi, e maledisse sé stesso e la sua distrazione; quella lumaca carnivora era riuscita a fargli dimenticare i paraorecchi per i ragazzi.



*Ecco a voi la seconda parte,spero che vi piaccia! :D
Povero Neville,mi sono sentito una canaglia a scrivere quest’ultima parte…
Dedicata a tutto l’Es! :D
La terza parte a breve!*

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Capitolo 3
*** Il dialogo con Albus Silente ***


Neville aspettò per un’ ora fuori dall’infermeria prima che Madama Chips uscisse per dirgli della situazione dei suoi studenti.
“Come stanno?” -chiese preoccupato.
“Oh non ti preoccupare, Neville! Stanno bene! Quelle mandragole erano troppo piccole e il loro pianto era ancora debole. Tuttavia, ritengo che sia meglio che i ragazzi passino la notte qui.” -esclamò in tono tranquillo.
“Meno male!” -traendo un respiro di sollievo.
“Però ragazzo mio” -e qui il tono dell’infermiera si fece serio- “dovresti stare più attento! Certo, non è la prima volta che un professore sbaglia e manda qualche ragazzo in infermeria…ma tu hai spedito addirittura un’intera classe! Non c’è più un solo lettino libero!”
“Sì, mi scusi!” -disse il professore con tono dispiaciuto.
“Non devi chiedere scusa a me, ma ai ragazzi appena si sveglieranno!”
“Si, ha ragione!” -detto questo si allontanò a testa bassa e senza voltarsi indietro.
La notizia doveva già essere stata diffusa, perché ovunque andasse Neville egli sentiva sempre una risatina o addirittura commenti come “Si può essere più sciocchi?”, “Che idiota!”, “Perché hanno preso lui?!”.
Da ciò, Neville capì che stavano parlando di lui. Il professore, affranto, corse in camera sua e, una volta pronunciata la parola d’ordine, entrò e si sedette sul letto. Si mise una mano tra i capelli e cominciò a piangere, pensando di aver combinato un altro dei suoi guai; prese la lettera che gli mandò sua nonna e la rilesse, sperando che gli desse la forza di continuare; ma era inutile, stavolta l’aveva combinata grossa.
Si alzò dal letto,prese una pergamena che aveva nella borsa e si sedette di fronte alla scrivania, dopodiché prese una piuma e cominciò a scrivere la sua lettera di dimissioni.
Dopo circa mezz’ora finì di scrivere e si alzò; voleva lasciare il castello il prima possibile. Uscì dalla sua stanza con quel foglio in mano, “I bagagli li faccio dopo”- pensò. 
Attraversò il corridoio, sentendo ancora quelle risatine e quei commenti che -sicuramente- erano su di lui. Arrivò davanti al Gargoyle di pietra e ,dopo aver pronunciato la parola d’ordine, salì la scala a chiocciola facendo due gradini alla volta fino ad arrivare all’ufficio del preside.
I presidi nei quadri dormivano beatamente e della McGranitt non c’era neanche l’ombra.
“Chissà dove sarà?” -disse Neville tra sé e sé- “Vabbè,non importa….le lascio la lettera sul tavolo e…quando la leggerà dovrà cercare un altro insegnante! Mi dispiace di averla delusa…”
“Neville?”
Il ragazzo alzò gli occhi e vide che il ritratto dietro alla cattedra del preside,quello di Albus Silente,  gli stava parlando.
“Che cosa stai facendo, ragazzo mio?” -chiese con tono dolce
“Oh Signore…io…mi sto dimettendo!” 
“Spero che non sia per la voce che si è diffusa nell’ultima ora!”
“Se questa voce è quella che dice che ho mandato tutto il secondo anno in infermeria…allora sì, è questa la ragione!” -rispose con tono serio
“Ah Neville! Sei giovane…”
“Si Signore…ma non è possibile che ogni volta che devo fare qualcosa di importante creo sempre qualche guaio!”
“Questo ti sembra un guaio? Ragazzo mio, ne hai di strada da fare ancora!”
“Che intende dire?” -chiese curioso a Silente
“La vita è un lungo percorso,Neville! Io stesso ne sono la prova!” -disse sorridendo- “Ed è un percorso costernato di difficoltà,dolore,guai… ma su questo ci sono anche dei punti di ristoro dove troviamo felicità,amore,amicizia….”
Neville continuò a guardarlo con ammirazione mentre questo riprendeva il discorso.
“ Sicuramente questo incidente che tu consideri un guaio non è il primo della tua vita…e non sarà neanche l’ultimo, fidati!” -disse con un sorriso- “D’accordo, lo ammetto! Sei abbastanza impacciato, ma che importa? Sei un’ ottima persona! Sei riuscito a trovare degli amici che ti vogliono bene, no? Harry, il Sig. Weasley, la Signorina Granger e tanti altri, vero?”
Neville annuì.
“ E poi il numero delle tue gesta eroiche supera ampiamente quello dei tuoi “guai”! Se non ricordo male, è grazie a te se i Grifondoro hanno vinto la Coppa delle Case durante il tuo primo anno!”
“Solamente perché lei mi ha dato 10 punti quella volta!”
“Perché te li meritavi! Un’altra tua caratteristica che ammiro molto è l’altruismo! Non volevi che Harry e gli altri si fossero messi nei pasticci provocando guai a tutti i Grifondoro! Hai agito giustamente, anche se non sapevi perché quella volta loro stessero uscendo di notte!”
Neville accennò a un sorriso.
“Poi ricordo che eri presente alla Battaglia del Ministero durante il tuo quinto anno, ricordo che hai estratto dal Cappello Parlante la spada di Godric Grifondoro-la quale può essere estratta solo da un vero Grifondoro- e che hai ucciso il serpente di Voldemort. Poi Minerva mi ha detto che eri andato in India per approfondire i tuoi studi sull’erbologia e avrei tanti altri aneddoti da raccontare, ma non voglio tediarti!”- disse sorridendo.
Neville fu estremamente contento quando Silente si mise a raccontare i momenti più importanti della sua vita; per lui, questo significava tanto dato che quelli erano stati le occasioni in cui dimostrò di avere coraggio e che non era un sempliciotto come tutti pensavano.
“Neville!” -il tono di Silente si fece leggermente più serio- “Nella mia vita ho fatto tanti errori, di cui mi sono pentito per tantissimo tempo! Però non ho mai voluto farla finita. Mi spingeva il desiderio di aiutare coloro che fossero stati in difficoltà e di aiutarli a non commettere i miei stessi errori!” -fece un sospiro- “Ragazzo mio, non ti arrendere per così poco! I tuoi genitori non lo avrebbero mai voluto!”
Il pensiero dei suoi genitori tormentò Neville per un attimo. Erano finiti al San Mungo perché non avevano rivelato delle informazioni ai Mangiamorte. Lo avevano fatto per proteggere le persone che amavano tra cui lui e i loro compagni.
“Signore…credo che abbia ragione!”
“Bravo, figliolo! Ricordati quello che ti sto per dire! Anche se passerai dei momenti bui e penserai di essere solo, negato da tutto e da tutti, sappi che non è così! Troverai sempre qualcuno disponibile ad aiutarti perché le persone non nascono per rimanere sole; ci sarà sempre qualcuno al tuo fianco a sostenerti nei momenti di difficoltà!”- disse il preside con voce calma, come se stesse insegnando ad un bambino a parlare.
A quelle parole il volto di Neville si illuminò. Era la prima volta che sentiva quelle parole con una tale sincerità; stava per parlare al preside quando qualcuno lo chiamò.
“Neville!”-era la preside- “Ti ho cercata dappertutto!”
Il professore era indeciso sul da farsi. Aveva in mano la lettera di dimissioni ma dopo il discorso avuto con Silente non voleva più andarsene.
“Cos’hai in mano?” -chiese la McGranitt con aria severa
“Bè…ecco…”
“Se per caso quella fosse la tua lettera di dimissioni, sappi che non la accetterei!”
“Da-Davvero?”-balbettò Neville
“Buon Dio ragazzo, certo che no! Se ci fosse stato un reclamo da parte di un solo studente, forse l’avrei preso in considerazione! Ma dato che non è così….”
“Come? Ho sentito che gli studenti si lamentavano di ciò che ho fatto!”
“Lamentarsi? Stai scherzando? Ti considerano una forza della natura per aver mandato un’intera classe in infermeria!”-disse la McGranitt ridacchiando.
“Ma ho sentito che parlavano di un idiota, di uno sciocco, del perché hanno preso lui…”-replicò Neville confuso.
“Non parlavano di te, ma di Steven Grasshate. A quanto pare la squadra di Quidditch dei Serpeverde ha preso lui come portiere dato che è stato l’unico a presentarsi! E dicono che non sia un granché perché non riesce a parare una Pluffa neanche da un metro!” -rispose la McGranitt con un pizzico di soddisfazione.
“Oh ma allora…”
“Si, puoi continuare subito a fare lezione! E sbrigati! Il povero Gazza non riesce più a tenere a bada i ragazzi del Quarto anno!” -disse la McGranitt con un tono scherzoso.
“Si, vado subito Minerva!” 
Il ragazzo sorrise e si voltò verso il quadro di Silente. L’uomo lo guardava con aria felice dai suoi occhiali a mezzaluna con un espressione da ‘Te l’avevo detto no?’. Neville gli sussurrò un ‘Grazie’ e l’ex preside gli rispose con un occhiolino.
Il professore, ora carico di autostima, uscì dall’ufficio con aria soddisfatta. Dette un’occhiata all’orologio e disse tra sé e sé.
“Cavolo, sono davvero in ritardo!” -dopodichè accorse per raggiungere la serra n°6 dove lo aspettavano i ragazzi, ansiosi di cominciare la lezione con quella ‘forza della natura’.



*Ecco a voi la terza parte, scusate se ci ho messo tanto! Per scrivere il pezzo dove Silente fa a Neville il discorso sull' avere sempre qualcuno accanto a sé, mi sono ispirato a quando Sauro dice a Nico Robin che prima o poi avrebbe trovato degli amici (I fan di One Piece capiranno :D)
Anche questo capitolo lo dedico all'ES :D
PS: Thiana, ora ho messo lo spazio dopo i punti e le virgole :P*

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