Your lips on mine for not to go away.

di novalee_ack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -chapter I ***
Capitolo 2: *** -chapter II ***
Capitolo 3: *** -chapter III ***
Capitolo 4: *** -chapter IV ***



Capitolo 1
*** -chapter I ***


Your lips on mine for not to go away.
 

«Olive, inizia apreparare le valigie. Tra una settimana si parte.» la ragazza sbuffò e si affacciò dalle scale della sua camera, che davano sulla cucina. «Mica andiamo in crociera?» guardò sua madre in cagnesco. «No tesoro. -ridacchiò- Ho ricevuto una nuova offerta di lavoro. Ci trasferiamo.» sorrise, mentre continuava a tagliare le carote. «Traferiamo? Dove?» chiese poi curiosa, mentre scendeva le scale. «So che non ti piacerà e che molto probabilmente mi odierai dopo che te lo dir-» «Los Angeles?!» «Esatto -sospirò- è proprio questo che mi piace di te, capisci al volo.» «C'era da aspettarselo che prima o poi ti avrebbero mandata laggiù.» sbuffò, lasciandosi cadere sulla poltrona. «Lo so che per te è difficile dopo quello che è successo con Nick, ma Olive non ho potuto proprio rifiutare. Mi pagheranno il triplo di quello che mi pagano qui a Madrid.» sospirò, posando il coltello e si lavò le mani. «Lo so mamma, lo so.» sussurrò rassegnata chiudendo gli occhi. «Cercherò di sopportare.» «Grazie amore.» si avvicinò e la baciò sulla testa. «Vado a comprare alcune cose. Finisci tu?» chiese indicando la cucina. «Si, non preoccuparti, finisco io.» ancora sbuffando, si alzò e continuò quello che sua madre stava finendo. «Torno presto. Te quiero mucho, mi única razón para vivir.» Olive sorrise, scuotendo la testa. «Mamà, vuelva pronto.» le mandò un bacio con la mano, poi la madre uscì di casa.

 
«Lo so che per te è difficile dopo quello che è successo con Nick...»

 
Vi starete sicuramente chiedendo cosa sia successo con Nick, bene. 
Tutti sappiamo che le relazioni a distanza non durano mai, per loro due sembrava voler fare un eccezione, ma non tutto è andato secondo i piani.
Le loro vite si erano ufficialmente divise quando avevano rimesso piede sulla terra ferma, lo stesso anche per i loro cuori.
La Red Arrow li aveva tenuti uniti fino a quando l'incantesimo non si ruppe. Tutto finì; l'estate, la crociera... e con loro cessò d'esiste anche la coppia Olive&Nick. 
Le loro vite avevano ripreso starde diverse e troppo lontane anche per l'impossibile. Avevano cercato di incontrarsi, ma gli impegni di Nick non lo permettevano. Olive andava a scuola e così non poteva spostarsi al di fuori della Spagna. Si sentivano quotidianamente, via telefono, e-mail, social network... ma questo non era sufficiente. Giravano sul web già da tempo delle voci riguardanti una presunta nuova coppia di Hollywood, e dulcisinfundo,
Nick sembrava esseresi fidanzato con la famosa e bellissima Delta Goodrem. Un tesorino insomma.
Le voci furono smentite svariate volte, poi uscirono fuori quelle foto. 
Le telefonate diminuirono sempre di più, fino a quando Olive e Nick persero tutti i contatti, decidendo poi di rimanere amici. 
"Amici" per modo di dire eh. Non ripresero a parlarsi più da quel giorno.  


 
Ma ora sembra che qualcosa si stia per scatenare... Siete pronte per vivere un altra avventura insieme a me e ai nostri protagonisti?
Cosa succederà dopo un anno se Olive dovesse improvvisamente ripiombare nella vita di Nicholas? Cosa diranno i media, cosa fotograferanno i paparazzi?
I nostri ragazzi sono cambiati, cresciuti... E non aspettano altro che essere protagonisti di una nuova storia.
Tutto questo, solo in "Your lips on mine for not to go away".
 
*



 
-
Sera :3
Inizio chiedendovi la stessa cosa che vi chiesi quando pubblicai il primo capitolo di Red Arrow: quanto fa schifo da uno a dieci questo inzio? 
Sono ritornata, come promesso, con il sequel di Red Arrow. Non avrei lasciato tutto in sospeso u_u 
Ora sono proprio curiosa di sapere quante persone mi seguiranno e cosa pensate di tutto ciò. 
Quindi... non mi rimane che andare e ritornare domani, sperando di trovare qualche recensione. uu
Vi avverto, non credo che posterò molto spesso. Ora ho in corso un altra ff (Upper East Side), quindi sarò un pò più lenta negli aggiornamenti.
Un enorme bacio.
Vostra,

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Capitolo 2
*** -chapter II ***


Your lips on mine for not ot go away.
 

«Olive?» mormorò la madre all'orecchio della figlia. La ragazza mugugnò qualcosa, senza però aprire gli occhi. Era stanca, e voleva dormire. «Che c'è?» riuscì a farfugliare con la voce impastata dal sonno. «Siamo arrivate.» Olive si raddrizzò per bene sul sedile e sbadigliò rumorosamente. «La mano!» la riprese la madre mentre si alzava e prendeva il suo bagaglio a mano. «Si si, certo.» la dileguò con quelle tre parole. Prese la sua tracolla e ne tirò fuori gli occhiali da sole, li indossò e imitò tutte le persone attorno a lei, che erano già all'impiedi, pronte per scendere. «Los Angeles, California. La città degli angeli. Wow... mi sento una rockstar. Grazie mamma, mi hai resa tanto felice.» disse ironicamente, non appena furono fuori dall'aereoporto. La madre sospirò, ma stette in silenzio. «Amavi questo posto da bambina.» disse all'improvviso, risvegliando Olive dai suoi pensieri. «Si mamma, avevo sette anni e non avevo ancora avuto a che fare con gli uomini.» disse l'ultima parte della frase con disprezzo.  «Ti ho iscritta anche a scuola. L'ultimo anno... » lei almeno era contenta. «Fantastico» era evidente che non le andava di parlare, quindi lasciò cadere il discorso lì.

 

 
«No, ti prego. Dimmi che è un sogno.» esclamò la mora con la bocca aperta. «No, non lo è. -sorrise- Vivremo qui per i prossimi... bhe, non so ancora per quanto tempo resteremo qui. Ti piace?» chiese poi voltandosi alla sua destra, dove poco prima c'era sua figlia. Vide Olive correre su per le scale e spuntò poco dopo dall'enorme balcone che dava su tutto il giardino. «MAMMA IO TI AMO!» urlò ridendo come una pazza. La madre non riuscì a trattenere un sorriso, ed una lacrima forse scivolò via. La asciugò in fretta e raggiunse sua figlia.
Era da tempo che Olive non era così felice, e sperava davvero con tutto il cuore che ciò durasse a lungo.  «Puoi sceglierti la stanza che vuoi, a patto che mi lasci quella con il balcone!» disse non appena l'affiancò. «No! te lo scordi. Quella con il balcone è la mia.» risero entrambe. «Lo so amore, perciò ho voluto stuzzicarti. La mia è in fondo al corridoio, sulla sinistra. Ed è la più grande!» «No! però non è giusto mamma. Mi hai tentata con il balcone» la madre rise ancora, poi le circondò le spalle con un braccio e la strinse forte a se. «Ti voglio bene piccola mia.» «Anche io mamma.» rimasero in quella posizione per un bel pò.
Erano arrivate giusto in tempo per godersi il tramonto a Los Angeles. Era tutto perfetto, e chissà se lo sarebbe stato per molto. «A proposito mamma, quale stupidissimo milionario americano hai sedotto per riuscire ad ottenere tutto ciò?» si guardò ancora una volta intorno. «Nessuno stupido milionario americano, tutto questo era dei nonni.» inspirò profondamente. «L'hanno ristrutturata loro?» la donna annuì piano. «Me l'hanno lasciata nel testamento dopo la loro morte.» Olive non disse niente. «Oh, basta parlare! Chi ha voglia di un delizoso sandwich?» la ragazza le sorrise e dopo aver preso la mano di sua madre si avviarono in cucina al piano di sotto.
 
*
 




-
Buonasera donzelle mie belle :3
Ho fatto anche la rima, visto? u_u
Anyway, vorrei ringraziarvi tutte quante, davvero. Non immaginavo che foste così numerose, e questo non fa altro che rendermi ancora più felice. <3
Spero che non mi picchierete a sangue per questo capitolo, ma ce ne saranno delle belle nei prossimi v.v Parola mia!
Ora vi lascio.
Goodnight people. 
Vostra,

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Capitolo 3
*** -chapter III ***


Your lips on mine for not to go away.


«Sei pronta Olive? E' tardi, dobbiamo andare» sbuffò la donna con le braccia incrociate al petto. «Si, ho quasi finito... Ancora un minuto e scendo» Olive al piano di sopra era ancora in accappatoio e si muoveva su e giù per la stanza alla velocità della luce. «Perfetto!» si guardò ancora una volta allo specchio, sorridendo soddisfatta, poi raggiunse la madre in salotto che l'aspettava impaziente. «Credo che con quelle ti stancherai parecchio» disse la madre, indicando le sue scarpe. «E perchè mai? Hai detto che andavamo a cenare in un ristorante, non a fare jogging» «Quando arriveremo capirai» uno strano sorrisetto prese forma sulle sue labbra. Prese la borsa e le chiavi dal tavolino e insieme uscirono di casa. 

 
*

«Amore, dove se-» il ragazzo si bloccò sull'uscio della porta. «Oh, sei bellissima...» le guance gli si colorarono di rosso. Lei sorrise. «Dove vai?» si poggiò con la schiena contro la porta. «Dove andiamo, Nick. Hanno aperto un nuovo ristorante in città, l'ho letto questa mattina sul giornale. Dicono che la chef è una donna dalle mani d'oro. Cucinano specialità italiane e spagnole» si passò il rossetto rosa e ripose tutto il trucco al solito posto. «Ma non mi hai detto niente. Insomma, devo ancora farmi la doccia» «Ti do venti minuti Nick, non uno di più» lo baciò dolcemente sulle labbra, per poi scendere al piano di sotto. «Sbrigati!» urlò non appena fu in cucina. 
Nick sorrise e scosse la testa. Si sfilò tutti i vestiti e si tuffò sotto alla doccia.
Era sempre così con Delta. Quella donna era piena di soprese e di tanta voglia di ridere e divertirsi. In un certo senso erano uguali loro due, forse è per questo che stavano così bene insieme. Con lei aveva deciso di mettere la testa a posto.
Impiegò quindici minuti esatti per farsi la doccia e cinque per vestirsi. Un tempo da record! 
«Eccomi qui. Pronto in quindici minuti. Dove lo trovi un altro come me?» allargò le braccia per accogliere la sua ragazza in un tenero abbraccio. «In realtà hai impiegato diciassette minuti» «Gli altri due minuti li ho dedicati al mio amante; lo specchio» Delta sorrise e gli diede un piccolo schiaffo sul braccio. «Andiamo uomo della mia vita» intrecciò le sue dita a quelle del ragazzo. «Ci sono i fotografi fuori?» chiese Nick prima che la ragazza potesse aprire la porta. «No, non credo. Perché?» lui fece spallucce. «Così» «Ok, andiamo?» lui annuì. Delta aprì la porta di casa, la loro casa già da un anno, e salirono sulla BMW nuova di zecca di Nick. 

 
*
 
«Mamma?» chiese Olive, con voce tremolante. «Si tesoro?» «Perché sull'insegna di questo ristorante c'è scritto il tuo nome?» «Sorpresa!» esclamò la donna sorridendo a trentadue denti. Abbracciò forte Olive, che in primo momento rimase abbastanza perplessa, ma poi realizzò tutto. Ricambiò l'abbraccio e gli occhi le si gonfiarono di lacrime.
Da quanto tempo lei e sua madre non erano così felici? I giorni così per loro erano finiti esattamente quando il loro uomo se n'era andato. Ma ora stava ritornando tutto alla normalità. Sua madre aveva realizzato il suo sogno più grande e Olive ne era più che fiera.
Scesero dalla macchina e la ragazza dai lunghi capelli marroni non riusciva a distogliere lo sguardo dalla grande insegna illuminata da centinaia di luci colorate. "Charlotte", questo c'era scritto sull'insegna. 
Furono accolte da un grande e caloroso applauso e tanti bei festoni di inaugurazione del ristorante. Era enorme, ed elegante. C'erano tantissimi camerieri e cameriere vestiti di tutto punto. C'erano cinque chef che Olive riconobbe dai grandi cappelli bianchi che indossavano. 
«Allora, ti piace?» chiese la donna sorridendo. «Mi piace? Mamma è fantastico. Sei la mamma migliore del mondo» l'abbracciò ancora una volta. «Ti andrebbe di lavorare con noi, -indicò tutti i presenti- fino a quando non inizia la scuola? Una cassiera farebbe molto comodo» «Dici davvero?» «Dico davvero» «Ti ho mai detto che ti amo?» la madre la spintonò con il braccio. «Forza gente, a lavoro!» Olive posò la borsa sullo sgabello dietro alla cassa, mentre tutti iniziarono a svolgere i propri compiti, assegnati dalla madre della ragazza che non riusciva a smettere di sorridere. 
Ma quel sorriso sarebbe durato a lungo?
 
*

 
-
Buonasera ladies **
Prima di tutto, vorrei ringraziarvi una ad una per le stupende recensioni che mi avete lasciato. <3
Ci sono affezionata a Olive e a Nick, perchè in un certo senso io mi rivedo un po in lei. (:
Quindi vi ringrazio davvero tutte, soprattutto alla mia Gìgì alla quale voglio tanto tanto bene çwç <3
Un enorme bacio, Lee.

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Capitolo 4
*** -chapter IV ***


Your lips on mine for not to go away.


«Olive, tesoro. Potresti servire tu quel tavolo? Abbiamo un sacco da fare qui in cucina» la ragazza mora annuì e si spostò dalla sua postazione, prendendo un piccolo bloc-notes ed una penna. Si avviò al tavolo indicatogli dalla madre e senza alzare la testa dalla piccola paginetta bianca parlò.
«Buonasera, benvenuti nel nostro ristorante. Cosa prendono i signori?» chiese, cercado di essere il più cordiale possibile.
Era tardi ormai, e i piedi le dolevano in una maniera allucinante.
«Io prendo i ravioli ai funghi e le patate arrosto» concluse la donna, a giudicare dalla sua voce e dalla sua folta chioma bionda che Olive intravide di sottecchi. 
Scrisse tutto in perfetta calligrafia. «E il signore?» si girò verso l'uomo seduto di fronte alla ragazza, tenendo sempre la testa bassa. «Io prend-» non ebbe modo di continuare il ragazzo. Non era un uomo adulto, ma un ragazzo che Olive conosceva bene, e anche troppo.
Rimasero a guardarsi con gli occhi spalancati senza spiccicare parola.
Al ragazzo gli si gelò il sangue nelle vene, mentre il piccolo cuoricino di Olive riprese a battere freneticamente dopo tanto tempo. «Amore,» la ragazza, carezzò delicatamente la mano del suo fidanzato. «tutto bene?» chiese poi, dolcemente.
«S-si, tutto bene» il ragazzo distolse lo sguardo dal viso di quella ragazzina e tornò a sorridere alla sua donna.
«Io prendo quello che ha preso lei» disse poi gentilmente. «Vi conoscete?» chiese ancora la bionda, sorridendo. «No, mi dispiace» Olive abbozzò un sorriso. 
Anche se un pò titubante si allontanò da quel tavolo e ritornò alle cucine.
Si aggrappò alla prima cosa che gli capitò a tiro ed inspirò profondamente, cercando di non piangere. Non lì, non per lui, non più. 
«Olive?» rieccolo, quel gelo improvviso che ti attraversa tutto il corpo, ogni singolo muscolo si contrae e tutto quanto sembra fermarsi intorno a te. 
Si volta verso di lui, cercando di apparire il più rilassata possibile. «Ciao» disse. 
«Non mi aspettavo di vederti. Cosa ci fai qui?» chiese lui. «Ci lavoro» un altro sorrisetto schifato ed Olive entrò in cucina, sbattendo forte le porte,
lasciando un Nick Jonas da solo con i suoi piccoli sensi di colpa.
 
 
Si svegliò di soprassalto, sbarrando gli occhi e respirando faticosamente. Si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore e poi si massaggiò la nuca altrettanto sudata. 
Era da una settimana che faceva sempre lo stesso sogno o meglio, incubo. Non riusciva a toglierseli più dalla mente quegli occhi, i suoi. Era stato dannatamente doloroso rivederlo dopo un lunghissimo anno, in compagnia della sua nuova fidanzata. Tanto doloroso che avrebbe preferito mille volte un coltello conficcato nello stomaco. 
Si era promessa che non avrebbe versato neanche più una lacrima per lui; inutile le sussurrò il cuore. Scoppiava in lacrime ogni sera, con la paura di addormentarsi e sognarlo. 
«Olive è tardi. Oggi hai scuola» sussultò all'udire la voce di sua madre e riemerse dai suoi pensieri. 
Scrollò le spalle e si liberò da quelle fastidiose lenzuola. Prese dei vestiti dall'armadio e della biancheria. Andò in bagno e si lasciò andare ad una calda e rilassante doccia di inizio giornata. Indossò tutto e si passò un leggero filo di trucco. Lasciò i capelli diventati ormai troppo lunghi, lisci, al naturale. 
Scese velocemente le scale e salutò la madre con un tenero bacio sulla guancia, prima di uscire di casa. 
Arrivò a scuola, giusto in tempo, cinque minuti prima che la campanella suonasse. Non voleva essere in ritardo il primo giorno di scuola, così si affrettò a raggiungere la segreteria dove ritirò un fogliettino con tutti gli orari delle lezioni. Fortunatamente la giornata sarebbe iniziata con una piacevole lezione di musica. 
«Ciao!» una vocina squillante arrivò alle orecchie di Olive, che si voltò di scatto. 
Una ragazzina bassa, con un enorme cespuglio di capelli ricci sulla testa e gli occhi color del mare, sorrideva cordialmente. «Oh, ehm.. Ciao» disse Olive, passandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio. «Tu devi essere quella nuova giusto? Mi avevano avvertita questa mattina in segreteria che saresti arrivata oggi» Olive abbozzò un sorriso, imbarazzata. «Dai vieni, ti farò da guida per tutta la giornata» la prese sottobraccio e un pò titubante, Olive si lasciò guidare per i corridoi di quell'immensa scuola. «Comunque io sono Emma» le porse la mano la ragazzina dai riccioli d'oro. «Olive» rispose afferrandole la mano, sorridendo. «Aspetta io ti conosco...» mormorò portandosi l'indice al mento. Gli occhi le si ridussero in due piccole fessure e corrucciò il labbro. "Impossibile" pensò Olive. «Non eri tu la misteriosa ragazza che l'estate scorsa è stata fotografata in crociera con Nick Jonas?» improvvisamente l'aria le mancò nei polmoni. «No, mi dispiace. Hai sbagliato persona» bisbigliò chinando la testa. Cercò di apparire il più rilassata possibile. «Oh, bhe, allora scusami» sorrise debolmente e continuò a camminare in silenzio.
Forse Olive aveva iniziato la giornata con il piede sbagliato.

 
*
 
-
Buonasera ladies **
Non mi sembra vero, sono ritornata dopo un sacco di tempo çç
Avevo terminato l'altra ff e mi sono presa una breve pausa prima di ricominciare. <3
Spero mi perdoniate con il passare dei giorni e soprattutto con il passare dei capitolo. uu
Ora vi lascio babies. 
Ho un capitolo da scrivere insieme a Gabrielle. uù
loge u all. 
xx Lee.

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