Don't be afraid to love.

di itsmartyx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Cap.1 - I'm not ready. ***
Capitolo 3: *** Cap.2 - He will take revenge. ***
Capitolo 4: *** Cap.3 - I don't want to hurt you, ***
Capitolo 5: *** Cap. 4 - We need to talk. ***
Capitolo 6: *** Cap.5 - What are you? ***
Capitolo 7: *** Cap.6 - I can do it. ***
Capitolo 8: *** Cap.8 - Ashley. ***
Capitolo 9: *** Cap.7 - It's a girls night. ***
Capitolo 10: *** Cap.9 - She is in town. ***
Capitolo 11: *** Cap.10 - Katherine. ***
Capitolo 12: *** Cap.11 - Stefan asked me to control you. ***
Capitolo 13: *** Cap.12 - A backup plan. ***
Capitolo 14: *** Cap.13 - This is not Damon. ***
Capitolo 15: *** Cap.14 - What is happened?! ***
Capitolo 16: *** Cap.15 - Wear a bikini. ***
Capitolo 17: *** Cap.16 - The moonstone. ***
Capitolo 18: *** Cap.17 - Klaus is here. ***
Capitolo 19: *** Cap.18 - Damned bloodsucker. ***
Capitolo 20: *** Cap.19 - The only choice. ***
Capitolo 21: *** Cap.20 - Tonight. ***
Capitolo 22: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Quel giorno così indesiderato era purtroppo arrivato molto in fretta.                                                                                             
Ero sveglia già da molto prima che la mia sveglia suonasse, ero molto in ansia e non avrei mai voluto lasciare quella città tanto amata, ma ora ne ero costretta. Le cose qui non andavano bene, la mia famiglia aveva molti problemi economici e forse abbandonare questa meravigliosa città era davvero la scelta giusta. Rimasi a letto, pensando a quanto sarebbe stato difficile costruire forti rapporti di amicizia, a come le cose sarebbero cambiate…

-ALZATI SIAMO IN RITARDO !-  una voce urlò dal piano inferiore, distraendomi dai miei pensieri, mi limitai a sbuffare.  Andai in bagno per vestirmi e lavarmi, feci tutto automaticamente .. Come un robot.                                                          
-Dobbiamo proprio?-   Chiesi a mia madre, che mi guardò rincuorante.  
- Ne abbiamo già parlato, sai che è meglio per tutti - .   
Meglio per tutti .. Certo !
                                                                                                                                                    
Io e la mia famiglia uscimmo di casa per avviarci all’aereoporto. I vari scali mi avevano stremata, così mi ritrovai in men che non si dica a dormire sull’ aereo.
- Chris, siamo arrivati. -    una voce mi svegliò delicatamente.                                                                                                         
Aprii gli occhi, mi trovavo nel giardino di una villetta. Aprii la portiera dell’auto e mi diressi alla porta, ma una signora, dall’interno, mi precedette.  
- Salve, io sono Jenna. -    La signora sorrise.
                                                                                                                                        
Era giovane e molto carina, doveva avere attorno ai 29-30 anni, i capelli ramati ed una voce dolce.                                          
- Salve, io sono Margaret, lei è mia figlia Christie –disse mia madre, indicando prima me - e lui è mio marito, Daniel –e poi mio padre-                                                                                                                                                      
La giovane donna ci invitò ad entrare facendoci fare il giro della casa. Non era né troppo piccola, né troppo grande, ma era semplicemente adatta ad una famiglia di 3 persone. Quella giovane signora, Jenna, ci raccontò che quella era la sua vecchia abitazione e ci raccomandò di non far entrare nessuno, dato che ultimamente si erano verificati vari omicidi.                                                                                                                                           
“Fantastico !” pensai.  I miei genitori e Jenna stavano firmando i vari documenti.- Bene, ora siete i nuovi proprietari di questa casa !-  Jenna sorrideva come una bambina.
 - Abito a pochi isolati da qui, se avete bisogno di qualcosa ecco qui il mio numero-    aggiunse, porgendoci un bigliettino con il suo numero sopra.                                                                 
Ero molto stanca e il fuso orario mi aveva procurato forti mal di testa, così decisi di andar a dormire.                                     
Indossai il mio pigiama e sollevai le coperte per entrare nel letto.
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Martì:   Mi presento .. Sono Martì e questa è la mia prima FF.
I primi capitolo saranno un po’ morti .. però la situazione incomincerà a smuoversi :3

Ecco come più o meno immagino Christie.  :3    (Kaley Cuoco).
Ecco un altro paio di foto.
Margaret.   –Lauren Grahm
Daniel.-  Brian Krause. 

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Capitolo 2
*** Cap.1 - I'm not ready. ***


*Driiiiin*
Mi allungai per spegnere quella maledetta sveglia. Non avevo voglia di alzarmi ma dovevo, era il primo giorno di scuola e volevo fare una buona impressione. Non sono una di quelle vanitose che fanno di tutto per attirare l’attenzione, però mi piace stare bene per non sfigurare. Andai in bagno e dopo un lunga doccia mi diressi verso l’armadio per vestirmi. Scelsi di indossare una semplice shirt nera, un jeans e le mie immancabili converse nere. Scesi giu in cucina per fare colazione e dopo averla consumata presi il mio zaino e uscii di casa.                                                                                                                                                                               
Jenna mi aveva spiegato circa una decina volte la strada per arrivare a scuola e nonostante avessi capito alla perfezione, avevo difficoltà ad arrivarci. Camminavo sempre diritto, non sapendo dove andare e dopo un po’ ecco la mia salvezza: Due ragazze, una bionda e una mora, che uscivano da un enorme villa, così decisi di seguirle, forse avevo fortuna. Dopo poco capii che quelle ragazze frequentavano la mia stessa scuola e in men che non si dica mi ritrovai fuori l’edificio circondato da auto.  Mi sentivo gli occhi di tutti puntati addosso.. Comprensibile, dopo tutto ero la “novità” . Finalmente sentii il suono della campanella, così entrai subito senza esitare. Mi diressi in segreteria per prendere l’orario delle mie lezioni: prima ora, storia ..  “mh, niente male come primo giorno di scuola” pensai .. Adoravo la storia !

-Buongiorno ragazzi-    il professore entrò in classe. - Oh, vedo che abbiamo una nuova alunna, devi essere Christie Turner, io sono il professor Alaric Saltzman -     l’uomo mi sorrise. - Bene, iniziamo la lezione -  Cercai con tutte le forze di rimanere attenta, ma la noia aveva ormai preso il sopravvento. Ed ecco, di nuovo la campanella.

Le prime ore passarono in fretta e mi ero anche accorta che le ragazze di stamattina erano nella mia stessa aula di storia.

Mi diressi in giardino per la pausa pranzo, era davvero orribile starsene da sola senza conoscere nessuno. Ero seduta ad un tavolo intenta a consumare il mio pranzo, quando mi accorsi che una delle due ragazze di stamattina, quella mora precisamente, stava venendo verso di me. Avevo fatto qualcosa di sbagliato forse? Avevo occupato il tavolo delle “star” della scuola?
                                                            
- Ciao, io solo Elena -  la ragazza mi sorrideva, porgendomi la sua mano. Probabilmente voleva solo fare amicizia. Era davvero carina: i capelli castani perfettamente lisci, gli occhi scuri, la pelle olivastra. 

-Io sono Chris -    ricambiai il sorriso, stringendole le mano.
                    
- Sei nuova in città vero? E devi aver già conosciuto mia zia Jenna, è lei che ha concluso il vostro affare. So che ora abitate nella nostra vecchia casa -   .  -Non sapevo fosse tua zia-    le sorrisi. Che strano, abitava con la zia..Per evitare figuracce evitai di chiederle dei suoi genitori.

-Che ne dici di sederti al tavolo con me e i miei amici?-  Annuii. Mi alzai e seguii Elena, che mi fece posto accanto a lei.
                                                                                                                                              
-Loro sono Stefan, Caroline e Bonnie-     me li presentò uno ad uno. Stefan era un bel ragazzo a dir la verità, era molto pallido e i suoi occhi verdi attiravano l’attenzione, ma capii subito che tra lui ed Elena c’era qualcosa. -Allora, Chris, da dove vieni?-   fu proprio lui a parlare. Mi girai in direzione del ragazzo -Sono italiana, mi sono trasferita qui ieri-   Il suono della campanella interruppe le nostre chiacchiere così ognuno di noi si diresse in classe.

Finalmente anche l’ultima ora terminò.  Mi diressi verso l’uscita scolastica per incontrare gli altri. Elena mi salutò con la mano e mi fece cenno di andare da lei. Con lei e Stefan c’era un ragazzo, di cui non vedevo altro che la schiena. Raggiunsi i due,  il ragazzo si girò di scatto. Era un figo da paura, due occhi azzurri brillanti, i capelli neri e un fisico scolpito.. e pure c’era qualcosa in lui che mi spaventava terribilmente. Sentii come un brivido che mi percosse la schiena e poi .. ansia.  -Lui è Damon, mio fratello –mi disse Stefan- E lei è Chris–disse poi al fratello--    Così quei due erano fratelli.. Non si assomigliavano affatto, se non per la carnagione chiarissima.  Damon mi sorrise e io feci lo stesso, anche se il suo era un sorriso .. Ironico.                
-Okay, piccolini è ora di ritornare a casa-    Disse, scompigliando i capelli a Stefan e guardando Elena. Aspetta .. Piccolini? Questo significa che Elena andava con loro e che sarei dovuta tornare a casa da sola.
                                                            
-Oh, Chris, quasi dimenticavo ! Stasera a scuola c’è una festa, c’è ne sempre una alla fine di ogni semestre .. Ti va di venire?-  mi disse Elena.  Ero incerta su cosa rispondere, ma poi mi decisi .. infondo una festa poteva aiutarmi a conoscere nuove persone, no?  -Daccordo, ci sarò-   Le sorrisi.
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-Sono a casa !-  Urlai sbattendomi la porta alle spalle.
                                                                                                                       
- Chris ! Com’è andata il primo giorno di scuola? >> disse mia madre, in preda alla curiosità.
 
-Tutto bene-
                                                                                                         
-Vuoi una tazza di tè? Me l’ha portato Jenna oggi, è tipico del posto- .   -D’accordo..- risposi.
   
-Oh, a proposito. Stasera non ci sono, vado ad una festa a scuola-    dissi a mia madre, mentre bevevo il mio tè e salivo in camera mia. 

Ed ecco un nuovo problema: cosa indossare alla festa? Chiamai Elena per informarmi sull’orario e tutto il resto, mi consigliò di indossare un vestito semplice ma carino, non era una festa a tema. Così decisi di mettere un vestitino nero e bianco. Nella parte superiore era stretto, poi scendeva a palloncino.
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Arrivai a scuola. Erano già tutti lì, vidi Caroline che mi raggiungeva  -stai benissimo ! mi disse.      
-Anche tu, sei stupenda! -   le risposi in piena onestà. 

Tra la folla intravidi Elena e Stefan e dietro di loro anche Damon con una ragazza. Mi avvicinai alla mia nuova amica   -Ehi Elena ! Stai benissimo !-   le dissi.   Mi abbracciò    -Grazie, anche tu.-    Decisi di lasciarli da soli, mi sentivo di troppo.
    
Alla mia destra c'erano Jeremy, il fratello di Elena, con Bonnie e alla mia sinistra Caroline con Tyler, mi pare si chiamasse in questo modo quel ragazzo. Fantastico, erano tutti fidanzati ! Decisi di sedermi, i tacchi mi facevano male.
                                                  
-Ehi, nanetta bionda-    sentii una voce alle mie spalle. Nanetta bionda? Mi voltai per vedere chi fosse ed ecco di nuovo quei meravigliosi occhi azzurri. -Damon..- dissi.
                        
- Vedo che ti ricordi il mio nome. Cosa ci fai qui tutta sola? -    .   -Cosa ci fai tu qui, dato che non frequenti questa scuola?-    gli risposi con lo stesso suo tono.  -Mmh, ottima domanda.-    mi disse, porgendomi la sua mano. Capii subito che tipo era: un donnaiolo, un buffone e uno stupido.. eppure decisi di accettare la sua non esplicita proposta di ballare. Era il mio primo giorno di scuola, volevo solo divertirmi .. Cosa c’è di male in questo?
                                                                                                                                      
Iniziammo a ballare sulla canzone messa dal “DJ Jeremy”. Era davvero uno stupido, ma le sue battute mi facevano ridere ugualmente. Ballavamo vicini e stranamente non ero intimidita dal ragazzo.. Questo era strano dato che sono sempre stata una tipa molto introversa.
                                                                                                                                                                                    
- Potresti accompagnarmi in un posto?-    disse Damon improvvisamente.
 
- Dove? - 
- Mh.. Ho lasciato il cellulare in macchina, mi accompagneresti a prenderlo? -
                                                            
Anche se sapevo che era una cattivissima idea, decisi di seguirlo .. Non so perché, ma mi fu semplicemente dettato dall’ istinto.
                                                                                                                        
Camminavamo uno di fianco all’altro, senza mai sfiorarci, ora si che ero terribilmente in ansia. La paura mi assaliva.

-Dov’è la macchina? -   dissi, una volta arrivati nel retro della scuola.
                                                                
Mi girai per guardare Damon, ma lui non c’era.

Sentivo la schiene premere forte, così forte che iniziai ad urlare per il dolore. Mi ritrovavo scaraventata conto il muro. Damon era di fronte a me, il suo viso era cambiato: aveva delle grandi vene sotto gli occhi, questi da azzurri erano divenuti più scuri ed attorno ad essi era tutto rosso. Aprì la bocca e potei notare dei grossi canini. Ero terrorizzata, sentivo che il cuore aveva smesso di battere. Ho sempre saputo che le leggende sui vampiri, non erano semplici leggende.. Sapevo che un giorno ne avrei incontrato uno, ma non ora .. Non ero pronta.
 
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Martì:  
Ed ecco qui anche il primo capitolo ! Ho deciso di postarlo dopo poco, dato che dal Prologo si capisce poco a niente.
Come ho gia detto, i primi capitoli saranno un po’ morti .. Però si capisce già che Chris non è una semplice ragazza. Cosa sarà maiii?
Alla prossima, spero di leggere almeno qualche recensione.


Vestito Chris.

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Capitolo 3
*** Cap.2 - He will take revenge. ***


                                                                            He will take revenge.



 

Il vampiro mi si avvicinava sempre di più, fino a quando i suoi canini non perforarono la mia pelle. Erano come due enormi punture, mi facevano male. Il dolore mi stava indebolendo anche se sentivo che non aveva ancora bevuto il mio sangue. Sentii i denti uscirmi dalla carne. Damon era steso a terra, tossiva ed era debole. Cos’era successo? Cosa gli aveva provocato quella reazione? Questo non era importante, ora avrei potuto ucciderlo. Mi guardai in giro, cercando qualcosa con cui avrei potuto farla finita, ma nulla. Mi inginocchiai di fianco al vampiro, portai la mia mano destra alla sua gola. Stringevo sempre di più, sentivo che Damon non l’avrebbe sopportato ancora molto, presto avrebbe ceduto. Eppure mi sentivo debole, la mia forza era come diminuita. Portai anche l’altra mano al collo del vampiro per farmi più forza.
Qualcosa mi staccò da lui, mi ritrovai seduta a terra a qualche metro di distanza. Non mi ero fatta male, non avevo nessuna ferita, se non quella precedete che mi aveva procurato Damon.  
- Dobbiamo portarlo a casa -    mi sembrava di aver riconosciuto quella voce. Mi avvicinai alla scena per vedere chi fosse seduto di fianco al vampiro. Notai Elena, che guardava la scena senza fare niente. Spostai lo sguardo verso la voce che aveva parlato poco prima..Stefan.  Erano entrambi vampiri. Avrei dovuto capirlo subito.
I due vampiri si alzarono, io li imitai.

 -Dobbiamo portarlo a casa.-     disse il fratello più piccolo alla propria ragazza in totale naturalezza, come se io non ci fossi.    -Dovresti venire con noi … -    aggiunse poi, accorgendosi che io ero lì.
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Arrivammo a casa Salvatore, Stefan portò al fratello una specie di sacca contenente del sangue. Damon,dopo averla bevuta, incominciò a stare meglio e capii che forse era meglio ucciderlo, ora si sarebbe voluto vendicare.                                                                                                                                                                     
- Verbena.-    disse, una volta riprese tutte le forze.  Lo guardammo tutti senza capire.
                                                                                                                        
Damon era seduto di fronte ad Elena, Stefan al suo fianco. Io stavo in piedi vicino alla poltrona dove era seduta la ragazza.                                                    
-Ha preso della verbena-     disse indicandomi con lo sguardo, come fosse una cosa ovvia.
  
Ed ecco perché non mi sentivo in forza. Poi mi si accese una lampadina, oggi pomeriggio, il tè che mia madre mi ha fatto bere .. Doveva essere stato quello.
                                                              
- Ascolta.. - questa volta fu Stefan a parlare. -Una semplice ragazza non avrebbe avuto tutta quella forza e poi..Dove hai preso la verbena? -                                                                                                                                 
-Ti stai sbagliando, sono una semplice ragazza e sono riuscita ad avere abbastanza forza. Riguardo la verbena .. Sarò onesta, forse l’avrò bevuta involontariamente-    in realtà non sapevo perché stavo rispondendo alle domande di quel vampiro, non gli dovevo assolutamente spiegazioni.

- Hai fatto una domanda tu, ora tocca a me-      .     -Devo saperne di più-     continuai.                                                  
- Tu non hai il diritto di sapere un bel niente -    Damon si alzò, era visibilmente molto arrabbiato e si stava avvicinando a me.
                                                                                        
-Oh .. Invece credo che voi mi dobbiate delle risposte-     guardai entrambi i Salvatore. Stefan fece cenno a Damon di sedersi, come per fargli capire che non ero un pericolo .

 - E’ normale che tu sia un po’ scossa -     fece Stefan in modo molto gentile.
                                                            
-Comunque è vero, ti dobbiamo delle risposte. Sì, io e Damon siamo due vampiri. Ci nutriamo di sangue, ma io non uccido .. Bevo sangue animale.. - Damon fece una faccia schifata nel sentire quella frase, Stefan lo fulminò con lo sguardo, poi riprese a parlare.     -Siamo vampiri da molto, moltissimo tempo e ovviamente non siamo gli unici al mondo-
                                                            
- Quanti altri c’è ne sono in città? -   lo interruppi.  Stefan guardò Elena, come se non sapesse se rispondere o meno.

 -Anche Caroline lo è-    .    Fu la ragazza a parlare.
 
Non mi sorpresi più di tanto. Non era tanto difficile da intuire, dato la carnagione chiarissima.. anche se devo ammettere che Caroline lo nascondeva in modo perfetto. 
                                                            
Tutti mi guardavano, aspettavano che io parlassi.
            
-Ho capito .. -    mi limitai a dire.
                                                          
-Niente più domande? Non ci chiedi come facciamo a camminare alla luce del sole, perché siamo indeboliti dalla verbena? O altre cose di questo genere?-     disse Damon col suo solito tono ironico.
                                                                
Conoscevo già le risposte a quelle domande, ma loro non lo sapevano .. Così cercai di improvvisare.                   
- Ho notato il vostro anello appena vi ho visti. Inizialmente mi chiedevo perché due ragazzi dovessero portare un gioiello così ingombrante, poi ho collegato le cose. -     ero calma, nonostante ci fossero due vampiri di fronte a me.
  
Mi guardarono incerti.   -Cos’altro indebolisce i vampiri?-     continuai, per alimentare i loro sguardi insicuri. - Un paletto di legno nel cuore e fai fuori chiunque-    anche se conoscevo Stefan da poco, devo ammettere che non l’avevo mai visto ridere o scherzare ... se non ora.  
-A meno che questo non sia un antico!-        continuò la fidanzata del vampiro, sempre con lo stesso tono scherzoso.                              
Un antico? Questa mi era nuova
                                                            
-Un antico?-                                       
-Esattamente. Gli antichi sono i primi vampiri comparsi sulla terra, è da loro che sono nati tutti gli altri. Sono immuni alla verbena e ai paletti nel cuore-      .

Compresi ogni singola parola pronunciata da Elena, ma non capii perché mi stavano dicendo questo. Non mi conoscevano, sarei potuta andare a raccontare tutta la storia in giro, ma nonostante ciò mi stavano raccontando la verità. Non mentivano, ne ero sicura.
                 
–Come vi siete conosciuti?-     mi riferii ad Elena.

–Beh, a dir la verità l’ho pedinata per quattro mesi prima di conoscerla-    mi rispose Stefan, scherzando sulla faccenda. Lo guardai dubbiosa.
                                                                                                                        
–Si, proprio così. Elena è uguale ad una nostra ex ragazza –guardò Damon- così decisi di scoprire se era davvero lei o no- .
                                                                   
–Come si chiamava?- 
 
-Katherine- 
               
Katherine. Rabbrividii al sentir pronunciare quel nome. Personalmente non mi aveva commesso nessun torto, ma la conoscevo.
                                                            
Dopo quella frase Damon lasciò la stanza, non ci feci caso e sinceramente non mi importava. Volevo solo sentire il resto della storia. 

–Hai poi scoperto perché sono uguali?- 
-Elena è la doppelganger di Katherine, quest’ultima è una sua antenata. La doppleganger nasce per spezzare una maledizione, anche se non conosciamo ancora quale sia.-
 
Ero sorpresa. Pensare che questa minuscola città nascondeva così tanti segreti.

–Stefan.. Perché mi stai dicendo tutto questo, insomma .. non ci conosciamo nemmeno.-  decisi di porgli quella domanda, volevo saperlo.
       
–So che non andrai a dire nulla a nessuno, perché questo comprometterebbe anche te.-
 
mi meravigliai di quella frase.

–e anche perché, una volta che ci hai scoperti, tanto vale che tu sappia tutta la verità, no?-
 
Continuammo a parlare a lungo, sentivo che di loro mi potevo fidare. Stefan era diverso, non era come gli altri vampiri .. lui era buono. Anche Elena lo era .. con loro stavo bene, con Damon un po’ meno.       
                                                                 --------------------------------------
Il mattino successivo, a scuola, ci comportammo come se la sera precedente non fosse successo nulla. Chiarii la faccenda anche con Caroline, che mi raccontò tutta la storia. La vampira era davvero gentile con me, si comportava come se non fosse mai stata uccisa, per lei era tutto normale e la stimavo per questo.
     
Mentre la faccenda di Damon era un po’ differente. All’uscita da scuola il vampiro era venuto, di nuovo, a prendere il fratello. Continuava a lanciarmi occhiatacce, prima o poi si sarebbe vendicato.
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Martì:
Ecco qui anche il secondo capitolo ! Anche se questo non mi soddisfa abbastanza..
Da qui capiamo già che Christie è a conoscenza di qualcosa..
Cooomunque ci terrei a ringraziare _AlysVampire_ per la recensione. Spero di leggerne altre! Grazie anche a tutti quelli che stanno semplicemente seguendo la mia FF, grazie.

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Capitolo 4
*** Cap.3 - I don't want to hurt you, ***


                                                                                                    I Don't Want To Hurt You.




I giorni passavano tranquilli, continuavo a vedermi normalmente con Elena, con Stefan e con Caroline.

Avevo legato moltissimo con le ragazze, ormai eravamo inseparabili. Erano magnifiche, sin dal primo giorno erano state gentilissime con me e il nostro legame andava a fortificarsi man mano.
                                                                     ------------------------------------               
                                                            

Avevo appuntamento con Elena a casa di Stefan, come sempre.                                                      
*Toc toc*    bussai alla porta della pensione.

Ad aprimi fu Damon, che sbuffò appena mi vide.

–Che cosa vuoi?-    mi guardò male.

–Buongiorno anche a te Damon ! Si, sto bene .. Grazie per averlo chiesto !- sorrisi ironica.
  
–Elena e Stefan sono qui?-  dissi, guardando oltre le sue spalle per cercare i ragazzi.
   
Si spostò dalla porta per lasciarmi entrare e la richiuse alle sue spalle.

Elena e Stefan erano visibilmente molto preoccuparti, si guardavano intorno. 

–E’ successo qualcosa?-                          
 -Qualcuno è stato qui -    mi rispose il vampiro.
                                                      
 –Come fai a saperlo?-

-Lo sento.  Sono entrati nella mia stanza e in quella di Damon, cercavano qualcosa-

-Okay .. Ma cosa?- 
                  
-E soprattutto, chi è entrato?- continuò Elena.

Ci ragionai su ..

–Doveva essere qualcuno che vi conosce, altrimenti come poteva sapere dove abitate?-
                  
-Questo restringe il campo Biondina, dato che siamo conosciuti in tutto il mondo- disse Damon, vantandosi della loro popolarità. Stefan guardò male il fratello, poi continuò.
                           
–O qualcuno che è stato soggiogato-        annuii.    

Colui che era entrato non aveva lasciato nessuna traccia, niente che avrebbe potuto aprirci qualche porta.
                                                  
–Posso vedere la vostra stanza?-     mi rivolsi ai Salvatore. Forse in questo modo avrei trovato qualche indizio. 
                                                                                                                          
Elena e Stefan mi condussero di sopra, nella camera del fratello più piccolo.

Qualcuno era stato qui, lo sentivo.

Sentii come una scossa al petto, abbassai la testa per vedere cosa fosse. Portai una mano sulla collana. Si era mossa.  Non doveva essere stato un semplice vampiro .. Non avevo mai provato quella sensazione. La paura prese il sopravvento.

Stefan iniziò a guardarmi stranito.

–Va tutto bene?- iniziò a guardare la mia collana.

–Si va tutto bene-      sorrisi disinvolta, cercando di tranquillizzarmi poi uscii dalla stanza.
                                   
Eravamo tutti giu in salotto, discutevamo di cosa –o chi- potrebbe essere entrato.

–Deve essere stato qualcuno di molto potente.. -     a parlare fui io.
  
–E’ inutile star qui a cercare di risolvere questo indovinello. Se avrebbe voluto farsi vedere, l’avremmo visto. -   disse il vampiro, con mano il suo solito bicchiere pieno di qualche super alcolico.
 
- Si, Damon ma ..-

-Ha ragione.-    intrerruppi i due fratelli.    –Se quel “qualcuno” avrebbe voluto farsi vedere, ora non saremo qui a scervellarci.-
                      
-Già-  Elena mi appoggiò.
                                                                       ----------------------------------------
 
Dopo il pomeriggio passato a casa dei Salvatore a scervellarci, decisi di tornare a casa.

Non trovavo le chiavi di casa, così fui costretta a bussare.

Ad aprirmi fu mia madre. Dietro di lei, seduti sul divano, c’erano mio padre e un uomo .Parlavano di lavoro, la voce alta di mio padre me lo fece capire.. forse doveva essere qualche collega.

–Christie, entra. – mia madre sorrise.

Entrai in casa, mio padre e quell’uomo si alzarono.

–Lui è un mio collega di lavoro.- 
            
Strinsi la mano all’ospite. Ed è ecco di nuovo quella sensazione, la stessa che provai la prima volta che vidi Damon. Un brivido lungo la schiena, ero in ansia. Sentii la collana muoversi, come qualche ora prima nella stanza di Stefan. La fermai subito con la mano, prima che qualcuno potesse vedere.

–Piacere ..Vedo che sei agitata, non preoccuparti .. Non mordo mica !-   rise della sua stessa battuta.

Doveva avere attorno i 34-35 anni. I capelli castano chiarissimi/biondo scuro, gli occhi altrettanto scuri.
Salii in camera mia, ero troppo spaventata.
                                                                       ---------------------------------------                                                 
 
Il giorno successivo raccontai ad Elena, Stefan, Caroline e Bonnie quello che mi era successo la sera precedente.

–Forse poteva essere un vampiro .. Siete sicuri che non ce ne siano altri in città, oltre a voi?-      mi riferii a Caroline e Stefan.

 –No, non siamo più sicuri di nulla ormai. Dopo quella “visita” di ieri.. -     il vampiro sembrò preoccupato.

–D’accordo, ricolleghiamo i fatti. -    stavolta fu Elena a parlare.     –Ieri, qualcuno è entrato alla pensione poi l’uomo di ieri sera..-

-Deve per forza esserci un vampiro di mezzo.-    ero sicura delle mie parole. Se la sensazione che provai la sera precedente, era la stessa che provai quando vidi Damon l’uomo doveva essere sicuramente un vampiro. Infondo raramente mi sbagliavo.

–Beh, allora non ci resta che scoprire chi è-        la voce di Damon e il suo immancabile sorriso sarcastico spuntarono da dietro le spalle di Stefan.
 
Ora che ci pensavo, mi ero appena accorta che Damon non aveva fatto nulla per “vendicarsi”. Insomma, avevo cercato di ucciderlo e non fare nulla non era assolutamente nel suo stile. Dovevo stare attenta, il vampiro avrebbe potuto agire da un momento all’altro.

–Beh, questo nuovo ospite non si farà vivo solamente perché lo decidiamo noi. Staremo a vedere la sua prossima mossa-    la voce dolce di Elena mi riportò con i piedi sulla terra.

–E nel frattempo noi cosa faremo?-      sempre il solito “Super Stefan” se non salvava qualcuno, allora non era contento.
                            
–Nulla-       sorrisi al vampiro.
                                                                        --------------------------------------

Ero in camera mia. Decidemmo che per il momento saremo stati a vedere la prossima mossa del nuovo vampiro, o qualsiasi altra cosa fosse.

Provai un freddo improvviso, una folata di vento mi arrivò alla spalle. Qualcuno aveva aperto la finestra ed era entrato. Mi voltai di scatto, per vedere chi fosse.

Quel “collega” di lavoro di mio padre. Ero sicura fosse un vampiro .. Ma cosa voleva da me? 

Mi ritrassi indietro. Ero contro la scrivania e distrattamente con la mano cercavo qualcosa per potermi difendere.

Presi la prima cosa che capitò: una matita.  Di certo non sarebbe bastata, ma avrei avuto il tempo necessario per urlare.

Stavo per puntargliela contro, quando la sua mano mi bloccò. 

–Non voglio farti del male. -                                                                           
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Martì:
Ecco qui anche il terzo capitolo !   
La situazione inizia un pochiiino a smuovesi. Chi sarà mai costui?! Lo conoscete molto bene ! u.u
Comunque, ringrazio _AlysVampire_ che continua a recensire, grazie !
Ma ci tengo a ringraziare anche tutti coloro che stanno semplicemente leggendo la mia FF, grazie !                                
                                         

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Capitolo 5
*** Cap. 4 - We need to talk. ***


                                                                                                           We Need To Talk.
 



L’uomo era immobile dinanzi a me. Ero terrorizzata, non sapevo cosa fare. Iniziai a fissarlo diritto negli occhi, avrei potuto provocargli dei forti mal di testa, così sarei potuta scappare. Quella era una delle poche cose che mi era stata insegnata. Non stava funzionando, continuavo a sforzami ma non funzionava.

–Non puoi farmi nulla-     mi guardava diritto negli occhi, era agghiacciante.
                                  
–Chi sei tu?-    continuavo ad indietreggiare, nonostante lo spazio fosse terminato.
 
–Il mio nome è Elijah. Sono un antico, i Salvatore te ne hanno parlato. Questi trucchetti non funzionano con me.-     il suo sguardo improvvisamente cambiò: da arrogante e malvagio divenne tranquillo e rassicurante.. in un certo senso.
       
–Non sono qui per farti del male, né a te né alla tua famiglia, né a nessuno. Volevo solamente avvertirvi, se avete la pietra di luna dovete darmela, prima che sia troppo tardi.-
Improvvisamente una folata di vento si alzò, lasciando davanti ai miei occhi solo la finestra spalancata.
Troppo tardi per cosa? La pietra di luna?Avvisarci di cosa? Tantissimi dubbi mi affollavano la mente.
Dovevo assolutamente parlarne con i Salvatore, non potevo aspettare domattina. Uscii silenziosamente dalla finestra, senza disturbare i miei genitori.          
                                                                 ---------------------------------------------
 
-Così Elijah è venuto da te?-   la voce di Damon risuonava nell’enorme stanza.

In casa c’erano solo i due vampiri .. e me. 
Avevano ascoltato attentamente le mie parole, senza rimanere sorpresi. Solamente Stefan lasciava intravedere un briciolo di preoccupazione.
–Così lo conoscete?-

-Già .. in un certo senso- 

-Vado a chiamare Elena-    l’ ansia sul volto di Stefan aumentò, era evidentemente molto preoccupato per la fidanzata.

In un batter d’occhio salì di sopra, rimanendo me e Damon da soli.
  Ero seduta, lui era in piedi di fronte ad un tavolino con gli alcolici.
                           
Continuavo a guardarlo, era disinvolto .. Come se si fosse dimenticato che ero lì. Continuava a bere qualcosa dal suo bicchiere di vetro. 
                     
–Perché continui a fissarmi? E’ inquietante. -   puntò i suoi occhi azzurri nei miei.

–Nulla .. Pensavo solo a .. Ti ricordi il ballo a scuola?-   lo guardavo. Non avevo paura, da un momento all’altro avrebbe potuto uccidermi, ma.. Non ero spaventata.

–Non avresti dovuto ricordarmi che stavi per uccidermi.-    mi sorrise ironico.
 
Provai un forte dolore alla schiena. Ero contro il muro, Damon di fronte a me, proprio come quella sera. La sua mano sinistra premeva sulla mia gola, mentre la destra era poggiata al muro. Forse sarei potuta scappare, ma non volevo farlo. Continuavo ad essere tranquilla.

–Perché non mi uccidi?-   pronunciai quelle parole con lo stesso tono ironico che lui usava solitamente. 

–Non sarebbe molto intelligente, dato che mio fratello è al piano di sopra-     mi sussurrò quelle parole all’orecchio, avvicinando sempre di più il suo viso al mio.
                                     
E boom, un tonfo al cuore. Persi un battito, ne ero certa. Portai la mia mano sulla sua mano sinistra per liberarmi, ma prima che potessi fare qualsiasi mossa Stefan spinse il fratello lontano da me.

–Che sta succedendo qui?!-   guardava Damon, era arrabbiato. 
      
–Nulla Stefan, sta tranquillo.-    mi avvicinai al più piccolo dei Salvatore, posizionandogli una mano sulla spalla. 
                                                               --------------------------------------------                            

Ero a casa, sul mio letto.Pensavo a quello che era successo oggi, e nei giorni precedenti. Ricapitolando:  mi ero trasferita in città da circa un mese. La prima sera un vampiro aveva cercato di uccidermi, o quanto meno di mordermi. Questo vampiro era il fratello del ragazzo della mia nuova migliore amica. Ora vuole vendicarsi. Poi, scopro che un “collega di lavoro” di mio padre è un antico e che è venuto a cercare una certa “pietra di luna”. Quest’ ultimo, è così forte sarebbe capace di uccidere tutti i cittadini di Mystic Falls senza neppure sforzarsi un po’.

Beh, ormai la mia vita stava diventando una telenovela.

Stavo per addormentarmi, ma qualcosa me lo impediva. Qualcuno mi stava osservando.

Alzai la testa dal cuscino. Davanti a me vedevo una figura nera, che mi sembrava riconoscere. Spostai la coperta per alzarmi, quell’”ombra” si stava avvicinando. Ed ecco che intravedevo quegli occhi azzurri. Non avevo mai conosciuto nessuno che avesse gli occhi di quel colore, erano unici.

-Damon-    pronunciai quel nome senza neppure accorgermene.

–Cosa ci fai qui?-  

-Abbiamo un conto in sospeso, ricordi?-    probabilmente si riferiva ad oggi.
 
Ormai eravamo abbastanza vicini, entrambi fermi. 
Si mosse, mi spinse contro il muro. Sbatteva la mia testa ripetutamente sulla parete, poi si fermò. Sentivo il capo sanguinare. Un urlo mi si era bloccato in gola, non riuscivo a pronunciare parola. Dovevo fare qualcosa. Il dolore aumentava, e se non mi fossi mossa probabilmente il vampiro avrebbe sgretolato la mia testa contro il muro.

Fissai Damon negli occhi. Si accasciò a terra, le mani alla fronte. Continuavo a guardarlo. Le sue strilla svegliarono i miei genitori.

–Cosa sta succedendo qui?!-   mio padre entrò nella stanza.

–Solo un brutto sogno-    sorrisi. 

Mio padre mi guardò torvo, poi uscì dalla mia camera.

Il vampiro era scappato via. Mi precipitai alla finestra per chiuderla, in questo modo non sarebbe potuto entrare. Anche se .. pensandoci, io non l’avevo invitato in casa.
                                                            -------------------------------------------------     
 
Per fortuna oggi non sarei dovuta andare a scuola, era sabato.
            Avevo appuntamento a casa di Elena, per andare a fare shopping.
Bussai alla porta di casa Gilbert, ad aprirmi fu Damon.
                     
Aspetta .. Damon? Cosa ci faceva a casa di Elena? E soprattutto, perché provavo una strana sensazione di .. fastidio?

-Io e te dobbiamo parlare-   Damon si decise a rivolgermi la parola.
Ero impalata davanti alla porta, poi man mano il mio cervello iniziò ad elaborare le parole del vampiro.

–Dov’è Elena?-    guardavo altre le sue spalle, per cercare la ragazza.
 
–Ehi, Chris !-   la voce sua voce arrivò melodiosa da dietro il ragazzo, che la copriva completamente.

–Elena, puoi darci un momento?-  Damon si rivolse ad Elena.
 
Prima che la mia amica potesse rispondere, il vampiro mi trascinò dietro la residenza dei Gilbert.
                                                            
Eravamo fermi, Damon era seduto su un muretto, io in piedi di fronte a lui. Sembrava piuttosto tranquillo, probabilmente non aveva intenzione di attaccarmi.
-Cosa mi hai fatto ieri sera?- Eh?    non capivo di cosa stesse parlando, sul serio. Ci pensai su .. poi capii.

–Cosa sei? Un strega per caso?-
 
-No, certo che no !-
       
-E allora? Cosa sei?-  
 
-E’ una storia molto lunga.-

-Ho tempo.-   Damon fece spallucce.

–Beh, io no.-       mi girai e arrivai di fronte la porta della casa di Elena, dove quest’ultima mi aspettava proprio all’entrata.

–Andiamo?Caroline ci aspetta !-  la ragazza mi sorrise.

–Certo !-   ricambiai il sorriso.

Sinceramente, credevo che Damon mi avrebbe fermata ..o che ci avrebbe almeno provato.
                                                                 ---------------------------------------------
-Andiamo Caroline !E’ il quindicesimo negozio! Possiamo fermarci?-    Io ed Elena chiedevamo pietà.
Assolutamente no! La festa a casa dei Lockwood è tra tre settimane e dobbiamo essere perfette!- la vampira sorrise entusiasta.
  Ero stremata, stavamo camminando da circa due ore e i piedi mi facevano male. Mancava ancora tantissimo tempo per quella stramaledetta festa, perché Caroline era così elettrizzata?
Stavamo entrando nell’ennesimo negozio.
Davamo degli sguardi agli stendi. Nonostante tutto, avevo proprio bisogno di una giornata normale.

–Ehi Caroline! Perché non provi questo?- la voce di Elena risuonava dietro le mie spalle.

Aveva in mano un vestitino giallo/dorato, decisamente adatto a Caroline. Aveva un fascione nero sotto il seno, era stretto e senza spalline.
–Vado a provarlo !-   la Barbie Vampira, così soprannominata da Damon, sorrise.
Damon. Perchè quel nome continuava ad occupare i miei pensieri?

-Ehi Chris, prova questo !-    Elena mi mostrava un vestitino nero, senza spalline e stretto, come quello di Care. Aveva varie striscette argentate che si incrociavano sul vestito. Nell’altra mano ne aveva uno blu.

–D’accordo, andiamo a provarli! – sorrisi.

Uscimmo tutte e tre dai camerini. Guardai entrambe le mie amiche: erano magnifiche.

–Mi piace, lo compro !-    disse Car.
–Questo significa che non gireremo più i negozi?!-  la voce di Elena supplicava pietà.
Risi, guardando le facce delle ragazze.
Uscimmo dal negozio con le buste in mano, finalmente saremo tornate a casa !                     
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------             
 
 
Martì:
Ecco il quarto capitolo ! :D
Allooora, in questo capitolo capiamo che Chris non è una strega, anche se ha dimostrato di esserlo. Cosa sarà mai? ò.ò
Comunque, ringrazio TUTTI quelli che stanno leggendo la mia storia e in particolare SiSomerhalder che ha commentanto lo scorso capitolo. Grazie a tutti. Alla prossima!         
 
Vestitino Chris.                   
Vestitino Caroline. (quello centrale.)
Vestitino  Elena.

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Capitolo 6
*** Cap.5 - What are you? ***


                                                                                                                 What Are You?



Finalmente dopo la stressante giornata con le mie due migliori amiche ero tornata a casa.
Quanto adoravo dirlo, migliori amiche. Quando stavo per trasferirmi non avevo idea di quello che mi sarebbe successo. Sono stata così fortunata a trovare ragazze come loro, nonostante tutto.                                                                                            
Ero in camera mia, sistemavo i miei bracciali sulla scrivania. C’era qualcuno dietro di me.. lo sentivo. Chi poteva mai essere?
-Damon-       mi girai. Eravamo uno di fronte all’altro.
Il vampiro si mise seduto sul mio letto, io feci lo stesso, però  mantenendo uno certa distanza.
–Abbiamo un discorso in sospeso.-    mi sorrise.
Ero così tranquilla, mi sentivo così terribilmente bene. Sentivo che non avrebbe fatto nulla per uccidermi.
-Cosa sei? -    mi guardò, puntando i suoi occhi azzurri nei miei.
Non sapevo se fidarmi o meno. Infondo era Damon Salvatore.  Non ci si poteva fidare di lui.
Ma in quella situazione ero costretta a raccontare la verità.
-Beh .. Vedi la mia collana?-   toccai il ciondolo.
Damon annuì.
-Mi fu tramandato da mia nonna. Questo ha il potere di renderti più forte e .. non solo.-  presi un piccola pausa, poi continuai.
-Prima .. della sua morte, mia nonna mi insegnò una paio di incantesimi. In questo ciondolo è contenuto il potere di una strega. Quando a possederlo era mia nonna, il potere all’interno era quello della mia bisnonna. Ora che a possederlo sono io, il potere all’interno è quello di mia nonna.-
Non credevo sarei riuscita a dire tutte quelle cose. Damon continuava a guardarmi, si aspettava che io continuassi. Il vampiro non aveva molto chiara la situazione, lo capivo dal suo sguardo.
-D’accordo, ricordi .. La sera al ballo?-    iniziai a gesticolare con le mani.
Damon annuì. In ogni conversazione fatta con quel vampiro, c’era sempre almeno un accenno a quella serata.
-La verbena indebolisce la forza del ciondolo .. -
-Quindi.. Tua nonna era una strega?- mi disse, ancora incerto.
-Esatto.-
-E anche tua mamma lo è?- 
-No.. Vedi .. La storia della mia famiglia è molto lunga. Lo scopo delle femmine Turner è riuscire a diventare un strega, ma mia madre ha fallito.-    
-E .. perché Elijah è venuto da te? Poteva andare da .. Elena o Caroline.. -
-Non ne ho idea .. – abbassai lo sguardo.
Quella conversazione mi aveva riportato con la mente ai vecchi tempi, quando mia nonna era ancora viva.

-Ehì ?! Ci sei?-   Damon sventolava la sua mano davanti ai miei occhi.
Dovevo avere lo sguardo perso nel vuoto.
-Si, sono qui !-  sorrisi.
-Credo sia venuta l’ora di andare-    il vampiro si alzò dal mio letto, io non mi mossi.
Mi limitai a sorridere, mentre lui lasciava la mia stanza.
                                                                     ---------------------------------------------
Il mattino seguente, Elena era venuta a trovarmi.
-Chris ! Damon ci ha detto tutto!-   la ragazza era visibilmente agitata.
Quel vampiro non sapeva tenere la bocca chiusa, sapevo che avrei fatto male a fidarmi.
-Scusa Elena.. Mi dispiace che tu sia venuta a saperlo in questo modo .. Volevo almeno dirtelo io ..-
Dirglielo io? Probabilmente se non fosse stato per lui ora nessuno sarebbe a conoscenza di questa faccenda.
-Chris, non preoccuparti !-  mi abbracciò.
Infondo era così tenera e dolce, ero stata molto fortunata a conoscerla.
Si sciolse dall’abbraccio.
-A chi altro l’ha detto Damon?-   roteai gli occhi.
-A nessuno, solo a me e Stefan.- 
-Quanto tempo credi che impiegherà per dirlo a tutta Mystic Falls?-  ridemmo entrambe.
Poi ritornammo serie.
-Sai, non so come abbia fatto ad entrare. Io non l’ho invitato !-   guardai la ragazza.
-Si invece ! L’ha fatto tua mamma. L’altro giorno venni con Damon e Stefan e tua mamma ci ha invitati.- 
Ora era tutto più chiaro. Le avevo detto di far attenzione a chi invitava ad entrare !
-Mia mamma ! E’ sempre lei. -   sbuffai.
-Comunque, Stefan ci aspetta alla pensione .. –
                                                                      ------------------------------------------
Arrivammo alla pensione Salvatore, dove ad aspettarci c’erano proprio i due fratelli.
Entrammo. Mi diressi subito verso Damon.
-Hai già spifferato il mio “segreto” a tutta la città?!-    sorrisi ironica e nervosa, facendo segno delle virgolette con le dita.
-Oh, andiamo. Che bisogno c’è di scaldarsi tanto?-   il vampiro mi si avvicinò.
Roteai gli occhi.
C’era tensione tra me e Damon.
-Sedetevi.-     ci ordinò Stefan nervoso.
Sbuffai.
Il più piccolo dei Salvatore iniziò a guardami curioso.
-Sì, tutto quello che vi ha detto è la verità-    dissi al vampiro, riferendomi alle cose che avevo raccontato a Damon.
-Non stai mentendo vero?-    Stefan si decise a parlare.
-Perché dovrei?-    gli risposi.
Mi alzai dal divano dove ero seduta, dirigendomi in cucina. Mi servii un bicchiere d’acqua.
Ormai c’era abbastanza confidenza tra me e i Salvatore. 
Damon mi seguì a ruota, ma io non me ne accorsi.
Quando mi girai e vidi il vampiro in piedi di fronte a me, per poco non mi veniva un colpo.
-Mi hai spaventata-   mi rigirai per posare il bicchiere.
Mi bloccava il passaggio, la grossa statura, in confronto alla mia, mi impediva di passare.
 -Cos’altro ci nascondi?-   mi guardò.
-Che senso avrebbe mentire?-   girai attorno al vampiro, uscendo dalla stanza.
Ritornai in salotto, dove Stefan ed Elena parlavano tranquillamente.
-Andiamo al Grill, vi va di venire?-    Elena si riferì a me e a Damon.
-Ci state proponendo una specie di uscita a quattro?-   Stefan fulminò il fratello con lo sguardo.  
Andai a prendere il mio cappotto e mi avviai all’uscita con la coppietta.
-Non vieni?-   mi girai verso l’unico vampiro rimasto in salotto, che mi seguì.
                                                                       ------------------------------------------ 
Arrivammo al Grill. Damon si diresse subito verso il bancone, mentre Elena e Stefan erano indirizzati verso il tavolo di biliardo. Decisi di seguire il maggiore dei Salvatore.
Mi sedetti su uno sgabello di fianco quello del vampiro.
-Due Mojito-   ordinò al cameriere. 
Aspetta .. Due? Io non avevo la minima intenzione di bere !
Il cameriere portò l’ordinazione. Senza neppure pensarci bervi d’un sorso il liquido del bicchiere. Inizialmente ardeva la gola, ma poi il bruciore passò.
-Altri due.-
-No, solo uno-   interruppi il vampiro.
-Non lo reggi, vero Piccolina?-    lo guardai male.
Era ormai al quarto bicchiere, ed iniziava ad essere ubriaco. Nessuno dei due proferiva parola, c’era un silenzio che mi metteva terribilmente in imbarazzo.
-Cos’altro ci nascondi?-   interruppe la tensione che si era creata, porgendomi un bicchiere.
-Cosa ti fa credere che nasconda qualcosa?-  afferrai il bicchiere, bevendone il contenuto.
-D’accordo, basta .. Non ho intenzione di ubriacarmi !-   iniziai a ridere.
Damon continuava ad essere serio, ed io lo imitai.
Eravamo in silenzio ormai da mezz’ora, ed iniziavo ad innervosirmi. Non sapevo cosa dire, ero a disagio.. Poi mi voltai in direzione di Damon.
Il vampiro guardava con fastidio qualcosa oltre le mie spalle. Seguii lo sguardo di Damon.
Osservava Stefan ed Elena.  Cosa c’era di strano in questo?
-Perché continui a fissarli?-   gli chiesi.
-Fatti gli affari tuoi.-    mi rispose, ormai ubriaco.
Poi mi si accese una lampadina. Ma .. era un’ ipotesi troppo assurda ! Damon non provava sentimenti, tanto meno per la ragazza di suo fratello.
Il vampiro continuava a guardare la scena con disgusto.
-Damon .. va tutto bene?-  
-Ho detto di farti gli affari tuoi-    iniziava ad essere nervoso.  Non sapevo se il motivo ero io, oppure lo erano la coppietta felice dietro le mie spalle.
-Me ne torno a casa-   gli sorrisi. Ormai si era fatto abbastanza tardi e mia mamma sicuramente era preoccupata.
-Ti accompagno.-    quell’affermazione mi spiazzò.  Mi limitai a sorridere.
Prima di uscire dal locale, Damon guardò male il fratello e la sua ragazza.
Eravamo in macchina. Fino ad ora nessuno si era deciso a parlare.
-Damon.. Ho notato che .. Insomma .. -  non sapevo come esprimermi, volevo almeno usare un po’ di tatto.
- Che cosa stai cercando di dire? -   mi guardò scocciato.
-Ehi, guarda che non ti ho chiesto io ti accompagnarmi !-   dissi nervosa.
-Comunque .. Provi qualcosa per Elena?-   ed ecco che la mia intenzione di essere delicata svaniva nel nulla.
 Il vampiro sbarrò gli occhi.
-Sembri una fidanzata in preda ad una scenata di gelosia-   disse, con il suo solito tono ironico.
Mi accorsi che aveva fermato la macchina.
-Sono seria, Damon .. - 
Aprii lo sportello della macchina e mi diressi verso casa. Quando mi dirai, la macchina non c’era più.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 
Martì:  eccomi qui con il quinto capitolo !
Ora capiamo cos’è Christie. Direi che il termine migliore per definirlo sia “strega apprendista”.
Comunque, come sempre, ringrazio _AlysVampire_  che recensisce, e tutti gli altri che leggono la mia storia. Vi ringrazio.
Collana Chris.

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Capitolo 7
*** Cap.6 - I can do it. ***


                                                                                                            I Can Do It.                                                                                           
 



Ripensavo a quella scena.
Damon, che guardava con così tanto .. odio il fratello a la sua ragazza. Probabilmente non era odio .. era invidia, ma fatto sta che la questione mi dava fastidio. Perché?
*Driiiiin*
-Maledetta sveglia.-    quella notte non avevo chiuso occhio.
A malincuore iniziai a prepararmi per la scuola. Il weekend era passato troppo in fretta, purtroppo.
Ora non solo rimaneva in sospeso la questione di Elijah, ma dovevamo vedercela anche con la scuola.
Andai in bagno per lavarmi e vestirmi.
-AAAAH !-  urlai, per poco non mi veniva un infarto.
-Dannazione Damon ! Cosa ci fai qui?!-   urlai, rimettendomi la maglietta.
-Elena è scomparsa.-   disse serio.
-Cosa?! E cosa sono io? Un detective?!-    continuavo ad urlare furiosa, per lo spavento di prima.
Uscii dal bagno, Damon mi seguì a ruota.
-Non potresti fare qualche “abra cadabra” per trovarla?-  
-Non sono una strega.- 
-Ma sei qualcosa di simile.-
-D’accordo..-    la mia rabbia cessò.  
Girovagavo avanti e indietro per la stanza, frugando tra i cassetti.
-Cosa cerchi?-    fece il vampiro, curioso.
-Qualcosa di Elena. - 
Ed ecco qui. L’altra sera la ragazza aveva dimenticato il suo orologio, avrei dovuto riportarglielo stamattina. Posai l’oggetto sul letto, per poi prendere una cartina geografica.
-Una cartina geografica? Stai scherzando spero.-    Damon mi guardò torvo.
-Lascia fare a me.-  
Mi misi seduta sul letto.
D’accordo, le probabilità che avrebbe funzionato non erano molte, ma valeva la pena provare.
Mi tolsi la collana, per poi agganciarla all’orologio della ragazza. Posizionai la cartina sul letto, in direzione della finestra, dove i raggi del sole potevano colpirla.
Avevo la collana in mano, mantenendola a mezz’aria. Chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi sul volto di Elena. Il ciondolo iniziava a girare intorno, per poi fermarsi su un punto preciso della cartina.
-Si trova qui.-   dissi, mostrando un punto preciso del foglio a Damon.
-Las Vegas?! Sei sicura che quest’affare funzioni?! -    alzò un sopracciglio.
Lo guardai male. Il vampiro sbuffò.
-Andiamo.-  mi disse.
-Andiamo?! Credevo fossi l’unico protagonista di quest’avventura.-  
-Lo ripeto per l’ultima volta, andiamo.-
-Che antipatico- replicai.

                                                           -------------------------------------------
-Siamo arrivati?!-   sbuffai.
-La smetti di lamentarti? Sei insopportabile-
-Sei tu che mi hai costretta a venire !-     poggiai la testa sul finestrino, esausta.
Eravamo in macchina da circa due ore. Non ne potevo più di stare seduta immobile su quel sedile, mi annoiavo ed inoltre dovevo fare pipì.
-Ci vuole ancora molto?-   continuavo a lamentarmi.
-Se non la smetti ti faccio scendere qui.-   fece Damon, serio.
-Possiamo fermarci cinque secondi? Ho fame !- 
-Se ci fermiamo, la smetti di lamentarti?!-   sorrisi.
Il vampiro fermò la macchina.
-Vai, ti aspetto qui.-
Scesi dall’auto e mi diressi verso l’Autogrill. Comprai due buste di patatine, un cornetto a cioccolata e due lattine di coca cola. Dopo aver pagato mi diressi in bagno, stavo scoppiando.
Mi stavo sciacquando le mani di fronte allo specchio.
Vidi un ombra dietro di me. Mi voltai, non c’era nulla. Doveva essere la fame che mi provocava queste “allucinazioni”. Ritornai ad asciugarmi la mani.
Lo specchio non mostrava più il mio riflesso, ma mostrava una casa .. forse un magazzino, la figura era sfocata. L’immagine diventava sempre più grande, fin quando non mi mostrò l’interno dell’edificio.
Elena era seduta su un letto, legata, imbavettata e impaurita. Era lì che si trovava.
Uscii di corsa dal bagno, dirigendomi verso la macchina.
-So dove si trova Elena.-   dissi seria a Damon, che parve non ascoltarmi.
-Guarda che non dobbiamo viaggiare per un mese.-    disse il vampiro, guardando le patatine e le bevande che avevo in mano.
-Hai sentito quello che ho detto?!-  chiesi nervosa, quel ragazzo riusciva a farmi uscire fuori dai gangheri, eppure sono sempre stata un tipa calma.
-Si ti ho sentita, significa che ci porterai da lei quando saremo arrivati.-  quel sorrisetto ironico non voleva proprio andare via dal suo volto. Questo mi dava fastidio.
-La prossima volta ci penserò due volte prima di venire con te.-   guardai Damon, poi ritornai a mangiare il mio cornetto.
-Sei tutta sporca!-   il vampiro rideva, indicando la mia faccia.
Divenni rossa. Oltre a farmi venire i nervi, riusciva anche a mettermi in imbarazzo .. Maledizione.
-Torna a concentrarti sulla strada, se non vuoi che facciamo qualche incidente.-  dissi, girando la faccia per pulirmi.
-Sai che m’importa.-
-Oh davvero? E dopo chi ti porta dalla tua amata Elena?-   non lo sopportavo, mi innervosiva troppo.
Il volto di Damon tornò serio, come se avessi detto qualcosa di sbagliato.
                                                            --------------------------------------------
-Sveglia, siamo arrivati.-
Sbadigliai, mentre aprivo lo sportello dell’auto.
-Allora? Dove si trova?-  Damon era in piedi di fianco a me, guardandomi con aria disperata.
-Non sono mai stata in questa città, non conosco le strade. So solo che si trova in un grosso magazzino .. o una grossa casa.-
-Oh mio dio .. Sei più inutile di mio fratello quando cerca di costringermi a fare qualcosa.-   lo guardai male.
-Non potresti fare quella specie di giochetto di oggi?-
-Non ho nulla con me che appartenga ad Elena.- 
Iniziai a camminare, seguita dal vampiro. Chiedevamo informazione alle varie persone che incontravamo, ma nulla.
-Seguimi.-   presi Damon per mano, costringendolo a seguirmi.
-E’ questo?-   mi guardò deluso, indicando la grande casa marrone di fronte a noi.
-Shh.-  mi portai l’indice alla bocca, ordinandogli di star zitto.
Ci allontanammo dall’edificio, in modo da poter parlare tranquillamente.
-Come facciamo ad entrare?-   Damon continuava a guardarmi. Era disposto a tutto per Elena, lo leggevo nel suo sguardo.
-Posso pensarci io.-
-Non sei neppure una strega ! Non sappiamo chi, o cosa ci sia là dentro.- il vampiro fece una smorfia di disapprovazione.
-Ma posso sempre provarci !-  iniziai ad alzare la voce.
Finiva sempre così. Tutti che mi dicevano “non sei abbastanza forte” o “non ce la farai mai”. Potevo riuscirci! Perché nessuno mai si fidava di me?
-D’accordo, ammettiamo che te lo lascerò fare.. Dopo come faccio io ad entrare?-  fece Damon calmo, evidentemente non voleva litigare.
-Ci penserò io-   ero sicura di me stessa, ne ero capace.
-Non abbiamo altra scelta..-  avanzai di un passo verso il vampiro, facendo l’espressione più dolce del mondo.
-Vabbene .. Ma se dovesse succederti qualcosa, io non sono responsabile !- 
Sorrisi.
 Bussai a quella porta.
-Lei chi è?-   dopo  10 minuti un ragazzo si decise ad aprirmi.
Era abbastanza alto, muscoloso e anche carino, a dirla tutta.
-Oh .. Io mi sono persa .. Potrei usufruire del bagno?-  cercai di recitare al meglio.
-Certo-  disse il ragazzo, scontroso.
Per fortuna prima di entrare, Damon mi aveva dato un paletto di legno da nascondere nella manica del giubbotto.
Camminavo per il corridoio, il ragazzo mi seguiva.. Sentivo i passi.
Mi girai di scatto verso di lui, puntandogli il paletto al petto, senza il colpire il cuore. Doveva essere un vampiro da poco, non era molto veloce e nemmeno molto furbo.
-Non ti uccido solamente perché devi invitarlo ad entrare.-  dissi, mettendo un piede sul ragazzo che ormai era steso a terra.
Non si decideva a parlare, faceva il duro. Ma non lo era, in realtà.
-Ho detto invitalo .. SUBITO !-  gli urlai contro, muovendo il paletto sempre più vicino al cuore.
-D’accordo.. Smettila ! Entra pure.- disse stremato, riferendosi al vampiro che era sulla soglia della porta.
-Grazie.-  disse Damon, estraendo il pezzo di legno dal petto del ragazzo seduto a terra, per poi puntarglielo al cuore.
-Sei crudele ! Ci sarebbe potuto tornare utile..- dissi, disgustata da quella scena.
-Dov’è Elena?-
Diedi un calcio ad una porta, aprendola.
La ragazza era stesa su un letto, vicino a lei c’era una ragazza con i capelli rossi, in lacrime.
-AVETE UCCISO ZACK !- ci urlava contro.
Si avventò contro Damon, ma essendo più forte la buttò a terra.
-Portala via, mentre io faccio due chiacchiere con lei.- 
-Andiamo..- dissi, sciogliendo le corde che Elena aveva ai polsi.
-ELENA!- ci abbracciammo, quasi il lacrime.
-Cosa ti hanno fatto, cosa volevano?-  
-Non lo so, non mi hanno detto nulla .. Ho solamente sentito che lavorano per qualcuno, ma non ho capito chi !-  la ragazza era ormai in lacrime.
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Martì:    Eccomi qui ! Scusate se ieri non ho aggiornato, ma non ne ho avuto tempo!
Personalmente mi piace questo capitolo.. è un po’ più attivo degli altri e Chris si dimostra forte e determinata.
Voi cosa ne pensate? Commentate in tanti u.u
E OVVIAMENTE ringrazio _AlysVampire_ che recensisce. GRAZIE.

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Capitolo 8
*** Cap.8 - Ashley. ***


                                                                                                               Ashley.




Continuavo a correre per il bosco, senza meta.
Dovevo trovare Ashley. Mi era stata portata via sotto i miei occhi e prima che qualcuno potesse farle del male dovevo trovarla.
Correvo, correvo, senza mai fermarmi. Riuscivo a schivare gli alberi a stento e le tempie andavano a fuoco. La gambe mi facevano male, non riuscivo più a fare nemmeno un passo. Il terreno sotto i miei piedi diventava sempre più duro e mi era difficile continuare. Ma non importava, il mio unico obbiettivo era trovarla.
E poi finalmente la vidi, qualcuno la teneva in braccio, ma essendo entrambi di spalle non riuscii a vederne il volto.
-ASHLEY !- urlai. La ragazza sembrava non ascoltare. Decisi di avvicinarmi ai due, ma una specie di barriera invisibile mi spinse via.
L’uomo che la teneva in braccio abbassò la testa verso il suo collo.. Era un vampiro.
-ASHLEY !- urlai di nuovo,disperata, senza poter fare niente. Mi sentivo così terribilmente inutile. Il succhiasangue alzò la testa. Sentivo che qualcuno mi stava chiamando, ma non vedevo nessuno.
-Chris! Chris ! Christie!-    piano piano l’uomo iniziava a girarsi.
-CHRISTIE !-

-O MIO DIO CHRIS ! Finalmente sei sveglia!-  
-Elena...- 
La ragazza mi abbracciava, quasi in lacrime. Ero nel suo letto. Ora capivo: era stato tutto un sogno. Elena aveva scelto il momento peggiore per svegliarmi, non ero riuscita a vedere in faccia l’assassino di Ashley.
-Chris, tu.. hai iniziato ad urlare, ho provato di tutto ma tu non riuscivo a svegliarti! Poi hai incominciato a dimenarti !- disse la ragazza, in preda ad una crisi di panico.
Effettivamente mi accorsi di essere tutta sudata.
-E’ stato solo un incubo..- la rassicurai, eravamo entrambe sconvolte.
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-Ragazze, ragazze, ragazze!-   una voce stridula si avvicinava sempre di più alla stanza di Elena.
-Mmmhh- fu l’unica cosa che riuscii a dire.
-Su suuu sveglia ! – la voce diventava sempre più forte.  Mi girai leggermente, per vedere chi ci fosse nella camera oltre a me ed Elena. Avevo la vista appannata dal sonno, così intravidi solo una figura dai capelli biondi.
-Caroline- farfugliai, lanciandole un cuscino.
-Oh , andiamo.. Non volete sapere cos’ho da dirvi?-  si lamentò la vampira.
Elena piano piano iniziò a mettersi seduta, ancora mezza addormentata. Io feci lo stesso, una volta seduta mi spostai i capelli dal lato destro.
-D’accordo.. Sapete che ieri sono uscita con Tyler?-   io e la ragazza annuimmo, iniziando a svegliarci man mano.
-Mi ha baciata !-  disse Caroline, scoppiando di felicità. Elena sbarrò gli occhi, mentre io non mi meravigliai più di tanto.
-Oh andiamo, Care.. Era ovvio che prima o poi l’avrebbe fatto-  feci calma. La bionda sorrise, continuando a raccontarci ogni particolare della serata trascorsa.
-Oh a proposito .. Ricordi quando mi parlasti di Elijah? La pietra di luna?-
-Si..- guardai torva la vampira.
-Ho raccontato tutto a Tyler.-  con lo sguardo la incitai a continuare. Eravamo tutti a conoscenza della natura di Tyler, e il fatto che glielo avesse detto non mi disturbava affatto.
-Gli ho parlato della pietra di luna.. – si mise comoda.
-Mi ha detto che anche Mason, suo zio, la cercava. Qualche mese prima della sua morte, si era deciso a dargliela.. Era lui è possederla, ma ora che non c’è più non sappiamo dove questa si trovi..-
 -Caroline.. Il tuo ragazzo è uno stupido. Comunque, vado a fare una doccia e poi riferisco il tutto a Stefan.- Elena, che non aveva aperto bocca fino ad ora, si era decisa a parlare. Nella stanza rimanemmo solo io e la vampira.
-Sai che dobbiamo trovarla, vero?-  dissi seria. Caroline annuì.
-Dovremmo anche contattare Elijah..- fece la bionda, abbassando lo sguardo.
-E come lo troviamo? Non credo che il suo  numero sia sull’elenco telefonico.- sorridemmo entrambe.
Elena uscì dal bagno, interrompendo le nostre chiacchiere.
-Ragazze vado alla pensione, ci vediamo a scuola.- ci salutò entrambe, poi scese giu. Lo sbattere della porta ci fece capire che la ragazza era uscita.
-Vado a prepararmi, che ne dici se ce ne andiamo insieme?-
-Certo.-
                                                                       --------------------------------
“Alaric è molto più simpatico quando cerca di ammazzare i vampiri, mi sto annoiando a morte.” Lessi il bigliettino che Elena mi aveva passato.
-Puoi dirlo forte!- mi girai verso di lei, scandendo quelle parole senza emettere suono.
Tornai a fissare Alaric. Provai a mettermi nei suoi panni.. Scoprire che la propria moglie era diventata un vampiro non doveva essere stato così facile. Era un uomo forte e lo stimavo per questo.
-Christie !- fu proprio la sua voce a distrarmi dai miei pensieri.
-Allora?- continuò.
Capii che doveva avermi posto qualche domanda di storia.
-Oh .. si.. Ehm.. 1963?-
Tutta la classe scoppiò a ridere.
-No.. Non fu il 1963 ad uccidere Francesco Ferdinando.. Stai più attenta- le ultime parole quasi me le sussurrò, rassicurandomi con lo sguardo.
Finalmente la giornata era finita. Io, Elena e gli altri dovevamo incontrarci nel giardino della scuola. Mi avviai verso il luogo stabilito, c’erano quasi tutti tranne Stefan.
-Ehi!- sorrisi ai miei amici, avvicinandomi verso di loro.
-Ragazzi, scusate il ritardo!- alle mie spalle la voce di Stefan sembrò preoccupata, mi girai per guardarlo. Con lui c’era anche Damon.
-Abbiamo saputo la faccenda di Tyler.- disse il maggiore dei Salvatore, bevendo da una bottiglia d’acqua.
Dopo la visita di Elijah, i fratelli mi avevano spiegato le varie cose riguardanti la pietra di luna.
-Sappiamo che Mason stava con Katherine.- disse Stefan, appoggiandosi ad un albero di fianco al fratello.
-Beh, mio zio era asfissiante riguardo quella pietra. Non passava giorno in cui non me la chiedesse.- con noi c’era anche Tyler, che ovviamente era attaccato a Caroline.
-Potrebbe esserci Katherine dietro tutto questo.- a parlare fu Damon, stavolta.
-Oh, andiamo. Perché deve essere sempre lei?!- disse Elena, infastidita. Stefan la guardò, per poi poggiarle un braccio un braccio sulla spalla.
-Non essere stupida Elena, sai benissimo che potrebbe avere lei la pietra di luna.-  Prima che la ragazza potesse ribadire, il fidanzato parlò al posto suo.
-Se non andremo da lei, non lo sapremo mai.-
                                                                  --------------------------------
Erano circa le 9, dopo la riunione nel giardino della scuola, io ed Elena eravamo andate alla Pensione.
I due fratelli insistevano per andar a cercare la vampira, ma io e la mia amica continuavamo ad opporci.
-Sono tornata.- strillai, per farmi sentire da mia madre.
Salii di corsa le scale, ero molto stanza e l’unica cosa che desideravo fare era stendermi sul mio letto e rilassarmi.
-Christie.-
-Oh mio Dio Damon ! Sei impazzito o cosa?!- urlai. Il vampiro ero steso sul mio letto. Le braccia dietro la testa e i piedi incrociati. Indossava una maglietta nera con lo scollo a V e i suoi immancabili pantaloni neri. L’oscurità della stanza mi impediva di vederlo, difatti l’avevo notato solo dopo aver acceso la luce.
-Cosa ci fai qui?-
-Ho intenzione di andare a cercare Katherine.-
-D’accordo, quando la trovi fammi uno squillo.- sorrisi ironica.
-Sono serio, Chris.-
-Oh andiamo, Damon. Rischieresti la vita solo per cercare uno stupido sasso?-
-Tu non capisci.. Finchè non la troveremo e non la daremo ad Elijah, la vita di Elena è in pericolo.-
-Vabbene, cosa dovrei fare io?.-
-Potresti aiutarmi a cercarla.-
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Martì:    
eccomi qui con un nuovo capitolo !
Alloooora, abbiamo un nuovo personaggio, anche se non si presentato personalmente: Ashley.
Chi sarà mai la ragazza? E chi sarà il vampiro che l’ha uccisa?
Coooomunque, ringrazio di cuore _AlysVampire_   e   Kikka 97 per aver recensito, e ovviamente anche tutti quelli che leggono la mia storia ! Alla prossimaaa.

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Capitolo 9
*** Cap.7 - It's a girls night. ***


                                                                                                 It's a girls night.

   

“Caro Diario.
E’ da molto, moltissimo tempo che non ti scrivo, ma come già sai lo faccio solo quando ne sento il bisogno. Ora, ho bisogno di sfogarmi con qualcuno. Sono successe così tante cose da quando sono arrivata a Mystic Falls .. Ho incontrato dei vampiri, finalmente ! Ieri Elena è stata rapita, io e Damon siamo corsi a salvarla. Ho quasi ucciso un vampiro e questo mi rende fiera. Finalmente sono riuscita a dimostrare a me stessa che sono abbastanza forte da compiere certe azioni. Non ti ho mai parlato di Elena e Damon vero?
Beh .. Elena e Caroline sono le mie nuove migliori amiche .. La prima è la fidanzata di Stefan, il fratello di Damon, la seconda è una vampira. Sono entrambe adorabili e sono, forse, l’unica cosa che mi trattiene in questa città. Poi c’è Damon .. E’ così strano quel ragazzo ! Un momento prima quando mi si avvicina mi sento scoppiare, un momento dopo mi fa venire i nervi a fior di pelle. Non so come comportarmi con lui .. "

Riposi il mio diario in un cassetto, coperto da una decina di libri, in modo che nessuno potesse vederlo.
Mi ero offerta di andare a dormire da Elena, probabilmente ci sarebbe stata anche Caroline con noi. Avevamo tutte bisogno di una serata tra amiche.
                                                                ----------------------------------
Bussai alla porta di casa Gilbert. Ad aprirmi fu Stefan.
STEFAN?! Cosa ci faceva qui?!
-Ehm .. Ciao Stefan ..-    guardai curiosa il vampiro, inarcando le sopracciglia.
Il ragazzo si spostò dalla porta per farmi entrare. Mi avviai verso la cucina, dove avrei trovato la ragazza.
-Elena, credevo fosse una serata tra ragazze.-   le sussurai, dimenticando il fatto che il vampiro nell’altra stanza mi avrebbe sentita.
-Non preoccuparti Chris, sto per andare via !-   urlò il ragazzo dal salotto.
Risi.
-Credevo sarebbe venuta anche Caroline.- dissi alla ragazza.
-Aveva un impegno con Tyler.-   sorrisi, alla nostra amica era sempre piaciuto, e mi faceva piacere il fatto che avesse un appuntamento con lui.
Stefan entrò in cucina.
-Io vado.-   baciò delicatamente la ragazza, poi mi salutò.
-Ci vediamo domani.-  sorrisi.
*Dlin Dlon* il campanello stava suonando.
-Vado io.- sbuffò il ragazzo, notando che nessuna delle due aveva intenzione di scomodarsi.
-Allora? Avete organizzato questo festino senza invitarmi?-   la voce di Damon arrivò da dietro la porta.
Mi bloccai. Per un momento scollegai la testa dal corpo, il sangue aveva smesso di circolare, non riuscivo a muovermi. Perché?
-Cosa ci fai qui?!-  la voce di Elena mi riportò con i piedi per terra.
-Ho portato da mangiare !-  sorrise ironico il vampiro, mostrando le pizze che aveva in mano.
-Oh andiamo ! Non sapete divertirvi !-  disse, guardando le nostre facce contrarie alla sua presenza.
-D’accordo..- il fratello si tolse il cappotto, riposandolo sull’attaccapanni.
-Ho una fame !-  brontolai, apparecchiando la tavola.
-Tu hai sempre fame !-  fece Elena, posando i piatti che aveva in mano.
Il più piccolo dei Salvatore stava tagliando la pizza, mentre il maggiore era poggiato sulla soglia della porta della cucina.
Mi sedetti a tavola, vicino alla mia amica, i due vampiri di fronte a noi. Presi un trancio di pizza ed iniziai a mangiare.
-Ho ancora fame !- dissi, mentre accartocciavo il cartone.
Tutti risero. Non era una battuta, avevo davvero fame !
-Che film vediamo?-  urlò Elena, dal salotto.
Raggiunsi la ragazza, inginocchiandomi accanto a lei per scegliere il DVD.
-Non uno di paura, ti prego.-
-Non hai paura dei vampiri, ma temi i film dell’orrore?- Damon si accomodò sul divano, aggiustandosi la coperta sulle gambe.
-Si, esatto.-   feci scontrosa.
-Sei una fifona.-
-Non sono una fifona.-
-Si che lo sei.-
-Fatti gli affari tuoi!-  iniziavo ad innervosirmi. Ogni volta che il vampiro apriva bocca, riusciva a farmi uscire fuori dai gangheri.
-Allora vediamo un film di paura.-
-Vaffanculo.- gli dissi, mentre gli lanciavo addosso il DVD di The Ring, il vampiro l’afferrò al volo.
Quello era il film che più “temevo”, non l’avevo mai visto ed anche solo pronunciarne il nome mi faceva venire i brividi. Solo la locandina mi terrorizzava.  Non mi erano mai piaciuti i film horror, la notte dopo averli visti non riuscivo mai a dormire.
Elena mise il DVD nel video registratore, mentre io mi sedevo sul divano, cercando di stare il più lontano possibile dal vampiro. Dopo averlo fatto partire, la ragazza e il fidanzato si misero seduti sul tappeto, ai piedi del divano, avvolti da una calorosa coperta.
Misi una mano sulla fronte, in modo da potermi coprire gli occhi. Stefan ed Elena erano abbracciati strettissimi, anche la ragazza aveva paura.
Damon mi si avvicinò, poggiando un braccio sullo schienale del divano. Dapprima guardai male il vampiro poi tornai al film. Ero terrorizzata. Avrei preferito essere in una stanza piena zeppa di vampiri che non si nutrono da un mese, piuttosto che star lì a vedere quel film.
Mi avvicinai a Damon, coprendomi gli occhi con la mano.
-Hai paura?!-   mi sussurrò quella frase all’orecchio, per non disturbare gli altri due presenti in quella stanza.
-Si !- risposi secca.
Lasciò cadere il braccio che aveva sulla spalliera del divano attorno alla mia spalla. Senza pensarci due volte mi avvicinai a lui. Avevo la testa stretta al suo petto, il suo braccio mi avvolgeva tutta. Poteva essere un grande errore, ma decisi di concentrarmi sul vampiro piuttosto che sul film. Forse non era stata una cattiva idea mettere quel DVD. La situazione iniziava a piacermi, ed iniziava a piacermi anche il fatto di essere tra le braccia di Damon. Sentivo il suo cuore, morto, battere, mentre il mio si era nettamente fermato. Mi strinsi ancora di più a lui, continuando a fissarlo. Era davvero bello, non gli ero mai stata così vicina.
-Torna a guardare il film.-  mi disse ad un orecchio. Divenni subito tutta rossa e, come mi aveva detto lui, ritornai al film.
Per fortuna era quasi finito. Tenevo le mani sulle orecchie e gli occhi chiusi, in modo da non poter ne vedere e ne sentire.
-Guarda che è finito.-   non mi ero accorta che le luci erano accese e neppure che Stefan ed Elena erano seduti di fianco a noi. Io e Damon non ci eravamo mossi un millimetro, eravamo nella stessa posizione di prima e non avevo intenzione di muovermi.
-Giuro che non vedrò mai più un film del genere !- dissi prendendo un cuscino tra le mani, riferendomi soprattutto a Damon, che scoppiò a ridere.
L’unica cosa che mi rassicurava era che stasera avrei dormito con Elena, quindi non sarei stata da sola.
-Chi vuole un po’ di gelato?!- urlò la ragazza, alzando la mano. Ovviamente la imitai.
I fidanzatini uscirono dalla stanza lasciandomi da sola con Damon.
-Se non riuscirò a dormire, sarà solo colpa tua !-  dissi, iniziando a scherzare. Il vampiro rise.
Dopo cinque secondi i due rientrarono in salotto, non potevano metterci un po’ di più?
Elena mi porse il cucchiaio, che affondai subito nella vaschetta colma di gelato al cioccolato.
-Sai, quando mangio il gelato prima di andare a letto dopo non riesco mai a dormire-  dissi, con la bocca piena.
-Oppure è il film che non riesce a farti dormire?- fece la ragazza. Le feci la linguaccia e lei ricambiò il gesto.
Parlavamo del più e del meno, senza tener conto dell’orario. Era così divertente stare con loro.
-Damon, credo sia venuta l’ora di andare.- disse Stefan, guardando l’orologio dietro le spalle del fratello.
-Perché devi sempre fare il guastafesta?-  lo incolpò il vampiro, mentre toglieva la mano dalla mia spalla. I Salvatore di alzarono ed io ed Elena facemmo lo stesso. Ci avviammo all’entrata,mentre i due stavano indossando i capotti.
-Ci vediamo domani-  Stefan stampò un bacio sulle labbra della ragazza.
-Ci vediamo domani-  ripetè il maggiore del Salvatore, baciandomi la guancia. Il mio viso andò a fuoco, ma cercai di nascondere l’imbarazzo.
-A domani.- sorrisi.
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Ero nel letto di Elena, non riuscivo a prendere sonno. Sia per il film , che per quello che era successo con Damon. Quello non era il vampiro che conoscevo, perché si era comportato così?
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Martì:  questo capitolo è diverso dagli altri.. Christie, che fino ad ora si era dimostrata una tipa dura, inizia ad esternare i suoi sentimenti. Inoltre, dato che questa dovrebbe essere una storia Chrimon/Damstie ho iniziato a mettere scene proprio di questi due.
Spero MOLTO VIVAMENTE di leggere qualche recensione in più ç.ç Alla prossima.

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Capitolo 10
*** Cap.9 - She is in town. ***


                                                                      
                                                                                                             She is in town.




Ripensavo alle parole che Damon mi aveva detto ieri sera. Doveva cercare Katherine, Elena era in pericolo. Cosa ci perdevo io se l’aiutavo? Assolutamente nulla, ma era rischioso per lui. Mi avevano parlato della vampira, e da quanto avevo capito non era molto pacifica. Inoltre le possibilità che avrebbe funzionato erano più o meno 5 su 100. Comunque, decisi che ci avrei provato, così mi avviai alla Pensione Salvatore.
*Toc toc* bussai alla porta.
-Ehi Chris, cosa ci fai qui?-  Stefan mi sorrideva.
-Nulla.. C’è Damon?- ricambiai il sorriso.
-Ha fatto qualcosa di sbagliato?- inarcò le sopracciglia, preoccupato.
-No, no.. Non preoccuparti!- dissi, trattenendo un risolino.
-Comunque è in salotto, entra pure.-  si spostò dalla porta per farmi passare.
Mi avviai verso la stanza dove si trovava il vampiro. Damon era seduto sul divano, bevendo del sangue da un bicchiere di vetro.
-Damon..- il vampiro si girò per guardarmi, per poi tornare nella stessa posizione di prima, a fissare la TV spenta.
-Ho ripensato alla faccenda di Katherine.- il ragazzo di volto verso di me, guardandomi negli occhi. Mi misi seduta sul divano, vicino a lui.
-Ho deciso di aiutarti.-  sorrise.   –Però devo avvisarti.. Ci sono pochissime possibilità che funzioni.  Con Elena era diverso. Elena è umana, Katherine è una vampira di oltre 500 anni, le due non si equivalgono.-
-Ma dobbiamo provarci.- il vampiro era determinato.
-D’accordo..- feci spallucce.
-Hai qualcosa di Katherine?-
-Ho una sua foto..-
-Andrà bene.-
Damon salì in camera del frattelo e senza che me ne accorgessi neppure era di nuovo di fianco a me. Posò una cartina geografica sul tavolino poco lontano dal divano, e mi porse la foto di Katherine.
Mi tolsi la collana, per poi avvicinarla alla foto della vampira. Mi inginocchiai al tavolino, tenendo entrambi gli oggetti nella mano destra. La collana penzolava dalla mia mano, senza fare alcun movimento. Chiusi gli occhi per concentrarmi maggiormente. Ultimamente avevo letto dei libri di magia che Bonnie mi aveva mostrato, alcuni erano davvero interessanti, ma in particolare uno. Su di esso c’erano scritti vari incantesimi e pozioni, di fatti le avevo chiesto di prestarmelo. Ma nonostante in ambito di magia iniziavo a migliorare, non riuscivo a trovare Katherine. Rimasi immobile concentrata su di lei per circa mezz’ora, ma nulla.
-Mi dispiace Damon..- Alzai gli occhi, porgendogli la foto.
-Non importa, la troveremo prima o poi.- disse, prendendo l’oggetto dalla mia mano.
Mi alzai, diregendomi verso l’uscita.
-Ci vediamo..- lo guardai, prima di uscire dalla Pensione.
Con il sangue della doppelganger le possibilità che funzionasse erano maggiori, ma non volli mettere in pericolo ne Elena e ne Damon.
                                                                     ----------------------------------
Dopo la visita a casa dei Salvatore, me ne tornai a casa. Mia mamma era uscita e mio padre era a lavoro, quindi ero sola. Decisi di approfittarne. Misi la musica a tutto volume, circondata da caramelle mentre le leggevo il libro che Bonnie mi aveva prestato. Ero stessa sul letto, quando, a mia sorpresa, bussò il campanello. Scesi giu ad aprire la porta.
-Ehi Caroline, cosa ci fai qui?.- 
-Dimentichi che è stasera la festa a casa dei Lockwood?- la vampira sbuffò.
La festa ! Me ne ero completamente scordata !
-Si, giusto.. E allora? Sono soltato le tre del pomeriggio. Non pretendi che mi inizi a preparare da ora?.-
-No!- rise, notando la mia faccia preoccupata.
-Sono solo venuta per sapere se c’erano novità sulla faccenda della pietra di luna..- disse, sedendosi su una sedia attorno alla tavola.
-In realtà no.. Io e Damon abbiamo provato a cercare Katherine, ma non è servito a nulla.- Caroline mi guardò.
-C’è dell’altro, vero?- la vampira ormai mi conosceva benissimo, riusciva subito a capire quando qualcosa non andava.
-Beh, si.. Diciamo che non ho fatto “del mio meglio” per cercarla..- abbassai lo sguardo, poi continuai.
-Con il sangue della Doppelganger le possibilità di trovarla sono maggiori.-
-Oh, e allora perché non hai preso una goccia di sangue da Elena?- disse la vampira, alzando le spalle dubbiosa.
-Non conosco personalmente Katherine, ma credo di aver capito com’è fatta. Se Damon la trovasse e la vampira ritornasse in città, saremo tutti in pericolo, specialmente Elena.. però..-
-Però?- Caroline mi incitò a continuare.
-Però la curiosità di sapere dove questa si trovi è troppo forte.-  la mia amica mi guardò rassicurante.
-E dov’è il problema?- disse. La guardai male, come se la risposta fosse ovvia.. ma in realtà non la conoscevo nemmeno io.
-Beh.. Sarebbe scorretto ! E poi ho bisogno della foto che ha Stefan!- scossi la testa, in disapprovo.
-Ascoltami.. Va da Elena, io vi raggiungo con la foto.-
-Aspetta, Care..- ma prima che potessi dire qualunque cosa era già uscita.
Quando decideva qualcosa, era irrevocabile, così decisi di fare come aveva deciso. Salii sopra a prendere il telefono e poi mi diressi verso la residenza Gilbert.

                                                                       -----------------------------
-Ehi, Chris! Cosa ci fai qui?-  fu proprio la ragazza ad aprirmi la porta.
-Nulla.. Dovrei solo dirti una cosa.- le sorrisi.
Elena mi face entrare, poi ci accomodammo sul divano. Le raccontai tutto, da quando ero andata alla pensione, fino a cinque minuti fa. Elena mi sembrò, a mia sorpresa, contenta di quello che volevo fare.
-Sei sicura?- le dissi.
-Certo che si !- sorrise.
-Ragazze, sono qui !-  sentimmo la porta sbattere, Caroline era arrivata.
-Vado a prendere l’occorrente !- Elena salì di sopra, mentre la vampira prendeva posto sul divano, porgendomi la foto.
-Come hai fatto?-
-Alla Pensione non c’era nessuno, così ho fatto una fotocopia sostituendo l’originale con il doppione.- sorrise, fiera di sé.
Dopo poco Elena si sedette di fianco a noi, posizionando la cartina sul tavolino.
Mi tolsi la collana porgendola alla ragazza, che si punse un dito con una spilla. Caroline voltò la testa, coprendosi la bocca e il naso con la mano. Elena mi restituì la collana, dopo aver fatto cadere una goccia del suo sangue su di essa. Avvicinai gli oggetti, mantendoli a mezz’aria dalla cartina.
La collana iniziò a girare, per poi fermare su un punto preciso. Aveva funzionato.
Aprii gli occhi, per vedere dove si fosse posato il gioiello.
-Oh mio Dio.- dissi, riuscendo a malapena a scandire quelle parole.
-Dove si trova..?- disse la vampira, preoccupata.
-E’ in città.- guardai le ragazze alla mie spalle, spaventata.
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Martì:
Finalmente sono riuscita a postare ! Scusatemi se non l’ho fatto prima, ma quest’ anno ho l’esame e sono impegnatissima con lo studio !
Coooomunque.. Abbiamo visto che la nostra Katerina è in città, nel prossimo capitolo la vedremo all’opera !
E come sempre, ringrazio TUTTI quelli che stanno leggendo la mia storia, alla prossima !                            

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Capitolo 11
*** Cap.10 - Katherine. ***


                                                                                                              Katherine.
 






Dopo il pomeriggio da Elena con Caroline, ritornai a casa per prepararmi alla festa dei Lockwood. Se davvero Katherine era in città si sarebbe fatta vedere al più presto, anche se, avendo fatto “l’incantesimo” con il sangue di Elena il mio ciondolo avrebbe potuto rintracciare lei, piuttosto che la vampira. Non avevamo detto nulla ai Salvatore, per non allarmarli.
-Ma che cazzo !!- urlai, in preda ad una crisi di nervi.
Mia madre salì in fretta e furia le scale, preoccupata.
-Cos’è successo?!-  spalancò la porta, affannatta per la corsa.
Le  mostrai il mio vestito.
-Che devo mettere qua sopra?! Non ho nulla che vada bene! - strillai.
Il vestito era senza bretelle ed essendo una serata molto fresca, uno scaldaspalle sarebbe stato l’ideale.
-Che bisogno c’è di arrabbiarsi?!- disse mia madre, cercando di calmarmi.
-E’ che.. sono nervosa..- mi lasciai cadare sul letto.
-C’è qualche ragazzo di mezzo?-  mia madre alzò entrambe le sopracciglia, curiosa.
-Mamma!-  le lanciai un cuscino, affettuosamente.
-Va a vedere se nel mio armadio trovi qualcosa.- disse, lasciando la mia stanza.
Effettivamente la mia reazione era stata eccessiva, ma mi sentivo così tesa. Volevo essere perfetta. Erano le sette e non avevo ancora iniziato a prepararmi. Ed ecco che la tensione saliva, perché?! Ero eccitata e terrorizzata allo stesso tempo. Una parte di me non vedeva l’ora di varcare la soglia di casa Lockwood, l’altra parte mi tratteneva qui. Cosa mi succedeva? Comunque, dopo la mia piccola crisi ormonale, andai FINALMENTE in bagno per vestirmi. Il vestito mi andava leggermente stretto, in quei giorni avevo mangiato moltissimo. Questo significava che alla festa non avrei toccato cibo. Mi guardai allo specchio: il vestito mi stava davvero bene, dovevo ammetterlo, nonostante la mia autostima fosse sotto zero. Poi passai al trucco. Scelsi l’ombretto nero, abbinato al vestito. Verso la parte interna dell’occhio più chiaro, mentre all’esterno più scuro e dopo, la mia immancabile matita nera.
Uscii dal bagno, una volta aver finito di truccarmi. Aprii l’armadio per prendere le scarpe e dopo andai in camera di mia madre per prendere lo scaldaspalle. Finalmente ero pronta. Dovevo andare con Elena, ma avendo fatto tardi la chiamai per dirle di avviarsi, così chiesi a mio padre di darmi uno strappo.
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Chris! Sei arrivata ! Non ci speravo più !-  mi voltai, per vedere chi aveva parlato.
-Caroline! Si, ecco.. Ho avuto un imprevisto !- le sorrisi, poi continuai.
-Dov’è Elena?-
-Credo con Stefan, non l’ho ancora vista !-
-Ehi Chris!- una voce arrivò da dietro le spalle della vampira.
-Tyler !-  mio Dio, quanto era bello. La mia amica aveva davvero degli ottimi gusti.
-Vi lascio soli !- sorrisi ai due, per poi andare a cercare Elena.
Mi alzai sulle punte, per vedere meglio. Mi sembrava di averla vista, ma non indossava il vestito comprato con me e Caroline. Mi avvicinai a lei, per salutarla.
-Elena !-  la ragazza mi scrutò da capo a piedi, per poi alzare gli angoli della bocca in un mezzo sorriso.
-Christie.-  guardava la mia collana come fosse un gioiello da miliardi di dollari. Era stranissima, quasi non sembrava lei.
-Va tutto bene?-  le toccai la spalla, cercando il suo sguardo.
-Certo!-  nemmeno i suoi occhi erano gli stessi. Mi si accese una lampadina. Katherine era città, quindi..
-Oh, Ehm.. io .. vado a cercare Damon!- le dissi nel modo più naturale possibile, cercando di nascondere la mia tensione.
Mi incamminai a passo veloce verso qualsiasi parte del giardino, dove si teneva la festa.
Qualcuno, da dietro, mi prese per le spalle. Mi girai.
-Balla con me.-  mi ordinò Damon.
Una volta arrivati al centro della pista da ballo, il vampiro mi strinse a lui, avvicinando la sua bocca al mio orecchio.
-Katherine è qui.- mi disse, dalla sua voce pareva preoccupato.
-Lo so, me ne sono accorta !- sorrisi ironica.
Ci eravamo mimetizzati tra la folla, in questo modo nessuno si sarebbe accorto di noi. Continuavamo ad ondeggiare, fingendoci presi dalla musica.
-Dov’è Elena?! Sai com’è.. Due ragazze identiche non passano inosservate, soprattutto se indossano due vestiti diversi.-
-Dovrebbe essere con Stefan, so che lui la passava a prendere.-
-Vado a cercarla.- mi sciolsi dalle braccia del vampiro.
-Stai attenta.- ignorai ques’ultima frase, continuando a camminare.

               
Camminavo a passo svelto tra la gente, senza meta. Avevo avvisato Caroline della presenza di Katherine, e mi aveva promesso di tenere gli occhi aperti. Mi diressi verso l’interno della casa, dove la festa continuava anche qui.
-O mio Dio Elena, ti ho trovata!-  la ragazza si girò, era lei. A farmelo capire non era solo il vestito che aveva scelto di mettere, ma anche i suoi occhi dolci.
-Che succede?!-  mi guardò preoccupata.
-Katherine è qui. Ti conviene nasconderti.-  la ragazza sbarrò gli occhi, sorpresa dalla mia affermazione.
-Come è qui?! E Stefan?! Vado a cercarlo !- si stava allontanando, ma io la fermai per un braccio.
-Elena non puoi stare qui! Cosa penseranno le persone?! Siete identiche !-
-Hai ragione.. Ma cosa posso fare io?! Nascondermi sotto un tavolo?-
-Sarebbe un’idea.- dissi, facendo spallucce. La ragazza mi guardò male.
-D’accordo… Vado a cercare Stefan.. Tu non muoverti per nessuna ragione da qui ! E cerca di non attirare l’attenzione.-  le dissi, per poi lasciarla sola nell’atrio di casa Lockwood.
Uscii dall’entrata principale,e andai a cercare il vampiro.
-Va tutto bene?-  mi girai. Katherine.
-Certo ! Oh, Elena.. Hai visto Stefan?- 
-No..Perchè?-  mi guardò.
-Devo dirgli una cosa.-  le sorrisi, per poi allontanarmi.    
Ormai avevo fatto il giro del giardino una decina di volte.
-Stefan! Dove ti eri nascosto?!-  gli dissi, con un briciolo di nervosismo.
Discuteva con Damon di qualcosa, probabilmente della presenza della vampira.
-Ascolta.. Porta subito Elena a casa, io ti raggiungo con Damon.- gli sussurai quasi quella frase. La vampira avrebbe potuto sentirci, anche se le voci delle altre persone la confondevano.
-D’accordo.-   si avviò verso l’interno.
-Andiamo?- Damon sventolava le chiavi della sua macchina davanti ai miei occhi.
-Ricordi l’ultima festa?! Non dovrei venire con te.-  mi portai le mani ai fianchi, guardandolo con disprezzo.
-Già.. Ma ora che so cosa sei non sono così sciocco da morderti.-
-Lo spero.- dissi, prendendogli le mani da mano e avviandomi verso il parcheggio.
                                                                   -----------------------------------
Il vampiro aprì di colpo la porta.
Mi sopresi della scenetta che mi ritrovai davanti. Stefan era spalle al muro, letteralmente, e Katherine aveva entrambe le mani sulla sua gola. Elena era stesa a terra con la fronte che sanguinava.
Senza pensarci due volte, Damon sbattè la vampira lontana dal fratello, mentre io corsi verso Elena.
Serata sbagliata per mettere i tacchi? Credo proprio di si.
-Va tutto bene?!-  dissi, toccandole la fronte, che man mano si stava riemarginando grazie a me.
Mi voltai in direzione dei tre vampiri. Katherine era davvero forte.. riusciva a tenere testa ad entrambi, dovevo fare qualcosa.
Arrivai alle spalle della vampira, puntandole una mano contro. Spinsi via Katherine, senza toccarla. Si rialzò piano piano, poggiando una mano sul fianco destro, senza muoversi.
-Così tu sei la famosa Christie Turner. Sei abbastanza forte, nonostante la tua nonnina ti abbia insegnato così poche cose.-  disse, fingendo una faccia triste.
Come faceva a sapere così tante cose sul mio conto? Mi girava attorno, guardandomi come fossi un animale da circo. Mossi piano la mano, puntanto ad un pezzo di legno per terra, poi spostai il braccio verso la vampira. Il legno le era entrato nella parte destra del petto.
-Oh, non avresti dovuto farlo !-  disse, correndo via dalla finesta.
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Martì:
Ecco un nuovo capitolo. Devo dire che non sono per niente soddisfatta, ma è stato il massimo che sono riuscita a trarre dalla mia fantasia.
Comunque, la nostra manipolatrice è entrata in scena finalmente ! La vedremo in azione anche più avanti !
Beh, come sempre ringrazio TUTTI coloro che leggono la mia storia e soprattutto _Alys_Salvatore_ che recensisce, sai che ti adoro, vero? :3
Cooomunque, mi piacerebbe leggere anche qualche altra opionione, commentare non costa nulla L
Alla prossimaaa !
 
Trucco Chris. (immaginatelo un po’ più scuro)
Vestito Chris.
Vestito Elena.

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Capitolo 12
*** Cap.11 - Stefan asked me to control you. ***


                                                                             Stefan asked me to control you.





-Stefan io non passerò la notte qui !-  dissi, alzandomi dal divano. Il vampiro insisteva per farmi rimanere a dormire alla Pensione, ma io non volevo !
-Chris..Sarai al sicuro !- si alzò anche lui, avvicinandosi a me.
-Stefan, non capisci ! In casa mia Katherine non può entrare! E poi io so benissimo difendermi da sola!- sbuffai.
-Difenderti da sola?! Christie, quella vampira è sulla terra da molto più tempo di te! E’ furba, e vuole fartela pagare!- mio Dio, quanto mi innervosiva.
-Ma hai visto poco fa?! Sono riuscita a tenerle testa ! E comunque ti ripeto che a casa non corro nessun pericolo!-  dissi, ormai accecata dalla rabbia.
-Si, ma..-
-BASTA !- urlò Elena, interrompendo la lite tra me e il suo ragazzo.
-Chris ha ragione, a casa non corre pericolo.. Ed inoltre potrei andare con lei, è abbastanza forte da proteggerci entrambe.-  disse la ragazza in modo calmo, cercando di convincere il vampiro.
-D’accordo.. Ma appena sentite, o notate, qualcosa di sospetto chiamatemi.- ci lasciò andare, poco convinto della sua scelta.
-Vi accompagno.- disse poi.
-Non c’è ne bisogno.- Elena sorrise.
-Si, invece..Non voglio che corriate altri pericoli.-
Sbuffammo entrambe, poi uscimmo di casa.
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-Mamma, sono tornata! Elena dorme qui!-  urlai, per farmi sentire da mia madre che era nell’altra stanza.
-Com’è andata la festa?-  uscì dal salotto, sorridente.
-Benissimo ! E’ stata molto..piacevole!- io e la ragazza ci guardammo divertite da quella domanda.
-Mi fa piacere.- disse, ritornando in salotto.
Elena ed io salimmo le scale velocemente, per poi tuffarci sul letto.
-Non è strana tutta questa faccenda?- le dissi, mettendomi seduta piano piano.
-Beh.. Ormai questa è la mia vita da molto tempo, e non mi sono ancora abituata..Immagino per te.-
Feci spallucce, non sapendo cosa rispondere.
-Vado a mettermi il pigiama!- mi sorrise.
La ragazza tornò dopo pochi minuti, indicando qualcosa alle mie spalle.
-Cos’è quello?-  fece, spostandosi i capelli da un lato.
-Oh.. Ehm.. Si, ecco.. E’ un libro che mi ha prestato Bonnie.- le risposi, stranamente imbarazzata.
-Cosa c’è scritto?- si mise seduta sul letto, allungandosi per prendere il libro.
-Vari incantesimi e pozioni.. -
-Ne proviamo qualcuno?!-  mi disse, elettrizzata all’idea.
-Sei impazzita?! E’ pericoloso!- chiusi velocemente il libro.
-Oh, andiamo.. Cosa c’è di male? Qualcosa per divertirci !- fece una faccia da cucciolo bastonato.
-Elena, la magia non è fatta per divertirsi..-
-Ti prego !- mi si avvicinò, mantenendo sempre la stessa espressione.
-Va bene..- sbuffai.
-Grazie, grazie, grazie!- mi abbracciò, contenta.
-Che ne dici di questo?- aprì il libro ad una pagina precisa, indicando un incantesimo.
-Mettersi in contatto con i defunti?! Menomale che dovevamo fare qualcosa “per divertirci”- gesticolai con le mani, facendo segno delle virgolette con le dita.
-Oh, andiamo.. Sai che i miei genitori sono morti, se funzionasse..- ritornò seria, ma prima che potesse continuare la fermai.
-Va bene.- dissi.
Guardai il libro per un po’, leggendo le parole che c’erano scritte.
-E’ una pozione da bere, dovrei avere tutti gli ingredienti.- alzai lo sguardo verso la ragazza.
-Quali sono?-
-C’è bisogno di un bicchiere di vetro, acqua, la cera sciolta di una candela bianca, cannella, uno spicco d’aglio e un petalo di rosa bianca e poi dobbiamo recitare un incantesimo.-  le lessi le parole scritte sul libro.
-Ma che schifo! E poi come beviamo un petalo di rosa?!-  fece una faccia disgustata.
-Non preoccuparti!- dissi, lasciandola sola nella stanza per andare a prendere in cucina l’occorrente.
Dopo 10 minuti ritornai nella mia camera.
 Iniziai il “rituale”, seguendo alla lettera le indicazioni del libro.
-Wow..- disse Elena, stupita, guardando il petalo di rosa che si scioglieva in acqua.
Dopo aver finito, le porsi un bicchiere.
-Devo berlo?!- odorò il contenuto.
-Bevilo, e recitiamo insieme queste parole.- le indicai una parte del foglio. Entrambe mandammo giu il liquido, poi ci prendemmo per mano.
-Voglio rivederti, voglio rincontrarti, non voglio più abbandonarti.-
Provai delle strane sensazioni, poi nella mia mente apparse la figura di mia nonna. Eravamo in una stanza grigia, illuminata da una luce soffusa, solo io e lei. Corsi ad abbracciarla.
-Chris, mi sei mancata!-
-Nonna!- dissi, stringendomi a lei.
-Come mai hai voluto incontrarmi?-
-Vedi nonna.. L’altra notte ho sognato Ashley. E’ stata uccisa da un vampiro, ma non so chi questo sia..-
-Quindi vorresti sapere chi è?- la donna di fronte a me mi guardò rassicurante, annuii con la testa.
-Tesoro, lo saprai.. Ma non ora, non da me.-
La sua figura man mano scompariva, fin quando non ritornai alla realtà.
Ero stesa sul letto, mi alzai di scatto.
-Ha funzionato.- dissi ad Elena, leggermente spaventata.
-Si.. anche io ho rivisto i miei genitori..- mi sorrise.
In fretta e furia posai il libro, dove nessuno sarebbe mai andato a cercarlo.
-Va tutto bene?- la ragazza mi posò una mano sulla spalla.
-Certo!- dissi, nascondendo la mia preoccupazione. 
-Ma.. E’ meglio andare a dormire, sono stanca!- continuai, mettendomi sotto le coperte. Elena mi imitò.
-Buonanotte..- disse.
Erano circa le quattro del mattino, non riuscivo a dormire. Mi alzai per andare a chiudere la finestra, faceva molto freddo.
-Oh mio Dio! Damon !- sussurai, in preda ad un infarto, per non svegliare la ragazza.
-Ssshhhhhh!- si portò l’indice alla bocca, ordinandomi di stare zitta.
-Cosa ci fai qui?!- abbassai maggiormente il tono della voce.
-Stefan mi ha chiesto di controllarvi-
Disapprovai con la testa, sedendomi sul davanzale della finestra. Nessuno dei due parlava, guardavamo entrambi la ragazza stesa sul mio letto.
-Le vuoi bene, vero?- guardai il vampiro al mio fianco.
-Certo.. E’ mia cognata !- sorrisi leggermente.
-Non è quello che intendevo, lo sai..-
-Perché non te ne torni a nanna?!- disse, spingendomi verso il letto.
-Come vuole, Signor Salvatore, ma lei sa che io conosco la verità !- gli sorrisi, scherzosa.
-Buonanotte..- mi sussurò, baciandomi la fronte, per poi lasciare la mia stanza.
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Martì:
Rieccomi qui. In questo capitolo non succede nulla di interessante, ma “riappare”  in un certo senso, di nuovo questa Ashley. Comunque, come sempre ringrazio TUTTI coloro che leggono e recensiscono la mia FF. Alla prossima !

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Capitolo 13
*** Cap.12 - A backup plan. ***


                                                                                                A Backup Plan.





-Sveglia, sveglia, svegliaaa !-  urlai, lanciando un cuscino addosso ad Elena che dormiva beata nel mio letto.
-Chris..Sei pazza?-  farfugliò nel sonno, girandosi dall’altro lato.
-Alzati, il tuo asfissiante ragazzo è giu che ti aspetta!- le dissi, mettendomi in ginocchio di fianco a lei. La ragazza sbuffò, alzandosi con fatica. Dopo aver inciampato un paio di volte, riuscì a raggiungere il bagno.
-Si può?- la testa di Stefan spuntò da dietro la porta della mia camera.
-Certo, la tua ragazza è in bagno.- gli sorrisi
-Oh, Stefan.. Comunque.. Mi fa davvero piacere che tu ti fidi così tanto di noi, da mandare Damon a controllarci.-  continuai, ironica.
-Oh.. si, lo so.. Mi dispiace...- abbassò lo sguardo.
-Che succede?- disse Elena, sbadigliando mentre usciva dal bagno.
-Siamo in ritardo per la scuola.- fece Stefan, fingendo un sorriso.
Sbuffai scocciata. Non ne potevo più di andare a scuola, la mia “doppia vita” iniziava a stancarmi. Era molto più interessante e divertente essere la preda di una vecchia, vecchissima vampira piuttosto che stare ore ed ore a studiare.
                                                                 -----------------------------                       
Io, Elena e Stefan camminavamo vicini verso l’entrata scolastica.
-Ma quello non è…?-  dissi, voltandomi da un altro lato.
Mi era sembrato di vedere qualcuno di familiare, ma probabilmente era solo una svista.  I due ragazzi non sentirono la frase appena pronunciata, così entrammo a scuola.
Per mia fortuna le ore passarano in fretta, non ne potevo più di stare chiusa in quella maledetta aula.
Stranamente Damon non era venuto a prenderci.. Fa nulla. Ci dirigemmo alla Pensione.
La porta era chiusa e Stefan non aveva le chiavi, così bussò.
*dlin dlon* passarono all’incirca 10 minuti..Nulla. Poi finalmente sentimmo il rumore della maniglia.
-Damon, finalmente hai…- Stefan iniziò a parlare, ma prima che potesse continuare Damon si portò l’indice sulle labbra, ordinandogli di stare zitto.
Entrammo.
Quella di oggi non era solo una svista, era davvero Elijah. Se ne stava comodamente seduto sul divano in pelle dei fratelli, sorseggiando un liquido rosso da un bicchiere, con la sua solita elaganza.
-Elijah..Da quanto tempo !- ironizzai. Infondo era davvero da molto che non lo vedevo.. più o meno un mese. Da quando entrò dalla mia finestra chiedendomi la pietra di luna. L’antico sorrise, assecondandomi.
Elena ed io posammo i nostri zaini di fianco una poltrona, mentre Stefan si sedeva sul divano difronte Elijah. Rimasi in piedi, all’erta.
-Cosa ti spinge qui?- sorrisi ironica all’antico.
-Era l’unico posto dove ero sicuro di trovarti.- disse, posando il bicchiere su un tavolino.
-Cosa vuoi?- ritornai seria.
-Non ho intenzione di farvi del male, ma dovete essere a conoscenza di alcune cose.-
-E.. Perché dovresti dirle proprio a noi?- intervenì Damon. Elijah lo ignorò del tutto, continuando a parlare.
- Volevo parlarvi della Maledizione. So che Katherine è tornata in città e se le vostre ipotesi sono giuste, dovete portarmi la pietra di luna.- disse con il suo solito tono altezzoso.
-Ci spii per caso?-  fu Damon a parlare, che ricevette un’occhiataccia dal fratello.
-Quale maledizione?- fece Stefan.
-La maledizione riguardante Klaus. E’ una storia molto lunga e non ho tempo ora per raccontarvela, ma lo farò. Comunque, bisogna impedire che lui la spezzi.-
-Klaus?! Perché non dovrebbe spezzarla?!E..Quali sono gli elementi per farlo?!- dissi, invasa dai dubbi.
-Klaus è mio fratello, la mia famiglia di antichi è molto vasta.- fece una smorfia, poi continuò.
-Gli elementi per spezzare la maledizione sono, come già sapete, la doppelganger, la pietra di luna, un vampiro, un licantropo..E, colpo di scena, la collana dell’immortalità.-  disse, guardando il mio ciondolo.
Tutto questo era PAZZESCO. Collana dell’immortalità?! Dov’eramo finiti?Assurdo!
Mi indicai la collana, dubbiosa. L’antico annuì. Scoppiai a ridere,nervosa.
-La mia collana non dona nessun immortalità ! -
-Non a te, di certo. Sei una specia di “aspirante strega” non può funzionare con te.- sbuffò scocciato.
-Perché ti serve la pietra di luna?- dissi, seria.
- L’unico modo per evitare che la maledizione venga spezzata è eliminare uno degli elementi..oppure uccidere Klaus, ma dato che la seconda opzione è un po’ azzardata, sceglierei la prima.-
-E’ perché proprio la pietra di luna?-
-Se la tua collana viene rotta appositamente da un vampiro, sei a rischio di perdere la vita. Io non ho problemi a farlo, volevo solo essere gentile.-
Mi immobilizzai. Era tutto troppo complicato e strano ! Dove ero finita?!
-Comunque, mi sembra di avervi detto quasi tutto.- disse Elijah, dirigendosi verso la porta.
-Non mi aspetto che mi salutiate.- uscì dalla casa.
Non riuscivo a reggere quella situazione. Come era possibile tutto questo? Sentivo il cuore scoppiarmi all’impazzata e il sangue scorrere nelle vene più velocemente del solito. Avevo la vista appannata, così per evitare di cadere mi sedetti sul divano. Ero preoccupata, se non fossimo riusciti a trovare la pietra di luna, questo Klaus ci avrebbe uccisi tutti?!
                                                                              -------------------------
Pov Damon.
Sorseggiavo il mio solito bicchiere di bourbon, dopo che tutti lasciarono la stanza.
Notai la faccia terrorrzata di Chris. Quella ragazza era davvero strana, ma nonostante tutto mi era simpatica. Aveva subito capito quello che provavo per Elena, come aveva fatto? Stava imparando a conoscermi, anche se non eravamo poi così amici.
Comunque, ripensando alle parole di Elijah ero giunto ad una conclusione. Se non dovessimo trovare la pietra, distruggerò la collana di Chris. L’avrei avvicinata finchè il mio piano non si sarebbe compiuto. Anche se Elena mi odierà, le avrò pur sempre salvato la vita.
Okay, dovevo ammettere che mi dispiaceva farle quel torto, ma non potevo mettere a rischio la vita di Elena. Mi sentivo diviso in due: una parte di me mi supplicava di non farlo, un’altra parte diceva il contrario. Mi sarebbe piaciuto spegnere di nuovo i sentimenti, non provare più nulla.. Ma ormai quel pulsante si era rotto. Promisi a me stesso che avrei ucciso, se così di può dire, Chris solo in situazione estrema, ma era comunque un bene avvicinarla. Se, spero non sia così, non troveremo la pietra, avrò comunque un piano di riserva. 
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Martì:
Per prima cosa, mi scuso per aver postato il capitolo con ritardo, ma quest'anno ho gli esami ç.ç
Coooomunque, in questo capitolo capiamo MOLTE cose che riguardano la maledizione, anche se ancora non sappiamo quale essa sia ! 
Come sempre, ringrazio tutti coloro che hanno recensito. GRAZIE GRAZIE GRAZIE.

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Capitolo 14
*** Cap.13 - This is not Damon. ***


                                                                                                    This is not Damon.



Ero a casa mia, stesa sul mio letto con le cuffie nelle orecchie e la musica a tutto volume. Tutta quella situazione, stranamente, non mi spaventava affatto. Anzi, man mano la faccenda diventava sempre più intrigante.
-Chris.. C’è una persona per te.-  la testolina di mia madre comparve da dietro la porta della mia camera.
Instintivamente mi tolsi una sola cuffietta dall’orecchio.
-Okay… - dissi dubbiosa.
-Ciao.-  sulla soglia della porta la figura di un ragazzo muscoloso e dagli occhi azzurri si sostituì a quella mia madre.
Damon. Cosa voleva da me?  Man mano mi si avvicinava, fermandosi di fronte il mio letto.
-Cosa vuoi?- 
-Anche io sono felice di vederti!- ironizzò. Lo assecondai con un sorriso sarcastico.
Mi misi seduta piano piano.
-Sul serio.. Cosa vuoi?-  dissi seria, guardandolo negli occhi.
-Un vampiro ultracentenario non può andare a trovare una sua cara amica?-  continuava a scherzare.
-No.- risposi secca.
Mi si avvicinava, fin quando non si fermò per mettersi seduto di fronte a me.
-Elena e Stefan stasera hanno organizzato un’uscita, e mi hanno chiesto di andare con loro, ma dato che mi sentirei solo il terzo incomodo mi chiedevo se volessi venire anche tu.-
Oh mio Dio. Quello non era Damon. Ero quasi sicura al cento per cento che un alieno era sceso sulla terra per impossessarsi del suo corpo.
-Okay…-  fu l’unica cosa che riuscii a dire.
Il vampiro si alzò dal mio letto per poi dirigersi verso la porta.
-A stasera, allora.-
Non risposi, continuavo a guardarlo torvo. Le cose erano due: l’ipotesi dell’alieno, oppure Stefan l’aveva costretto ad invitarmi. Optai per la seconda, così senza pensarci due volte chiamai Elena.
Presi il cellulare dall’altra parte del letto e digitai il suo numero.
-Pronto?-
-Elena sono io, Chris.-
-Ehi Chris ! Dimmi !-
-Damon è appena venuto da me.. Sai se è stato Stefan a mandarlo?-
-No, Stefan è da ieri sera con me.. Perché?! Ha fatto qualcosa che non va?!- il suo tono improvvisamente diventò preoccupato.
-No no, nulla non preoccuparti !- staccai la chiamata, senza nemmeno salutarla.
Quel dannato vampiro riusciva a sorprendermi, sempre. Cosa voleva veramente da me? Lui non era così, dovevo stare attenta. Il mio istinto mi ha sempre portata a non fidarmi delle persone e doveva continuare ad essere così. Forse l’aveva fatto solo per essere gentile, per sdebitarsi dei favori che gli avevo fatto, come salvare Elena o cercare Katherine.. Ma lui non era così. Dovevo tenere gli occhi aperti. Beh, comunque poteva essere una serata divertente e non mi dispiaceva uscire con lui, nonostante tutto.
                                                                         -------------------------
Ero seduta da ore di fronte l’armadio per decidere cosa indossare. Alla fine decisi di mettere una maglietta nera, calava su una spalla e scendeva morbida, un jeans chiaro e le mie immancabili scarpe nere col tacco.
Damon doveva passarmi a prendere, ma conoscendolo era meglio iniziare ad incamminarmi da sola. Il suono del campanello mi lasciò sorpresa. Per non farmi false illusioni mi affacciai alla finestra per vedere se fosse lui o no. Dall’alto vidi i suoi capelli neri, e notai che indossava una camicia nera e un jeans. Era davvero venuto, quindi non scherzava.
-Scendi!-  urlò mia madre dal salotto.
Ero stranamente nervosa, nonostante tutto questo poteva essere una trappola. Stavo iniziando a legare con lui e questo era un grosso errore.
Mi guardai per l’ultima volta allo specchio, prima di dirigermi verso la porta.
Damon era immobile dinanzi a me. Continuava a fissarmi, ma il suo volto non lasciava trasparire emozioni.
Salutai mia madre, per poi entrare in macchina del vampiro.
Continuava a guidare, nessuno dei due si decideva a parlare.
-Dove ci aspettano Stefan ed Elena?-  spezzai quel silenzio con una domanda qualsiasi.
-In un locale qui vicino.-  disse, con lo sguardo fisso sulla strada.
Poggiai la testa sul finestrino, rimanendo il silenzio.
Tutta quella situazione mi metteva pressione e sentivo che se nessuno dei due si fosse deciso a parlare, sarei esplosa.
-Siamo arrivati.- disse il vampiro, parcheggiando la macchina. Dopo averla fermata, aprì la portiera della macchina ed io lo imitaii. Scesi piano, per non inciampare nei tacchi.
Un brivido mi percorse la schiena: era una serata fredda.
Il vento mi scuoteva i lunghi capelli biondi e senza pensarci, misi entrambe le mani nelle tasche del jeans.
Damon si posizionò davanti a me, aprendo la porta. Abbassai lo sguardo e gli sorrisi leggermente, come per ringraziarlo.
-Siete arrivati, finalmente! – Elena sorrideva a 32 denti, avvicinandosi a noi.
Non avevo mai visto quel locale. C’erano delle scale che portavano al piano inferiore, da dove proveniva la musica.
-Andiamo?-  la ragazza continuava a sorridermi, porgendomi la mano. Annuii.
Mi trascinò giù, a seguirci c’erano i Salvatore.
Era una sala piena di gente. Ballavano a ritmo di una musica messa dal DJ. Non era proprio una discoteca, dato che al piano superiore era una pizzera.
-Abbiamo ordinato anche per voi, spero non vi dispiaccia.- disse Stefan con la sua solita voce tranquilla.
-Non ci dispiace.- fece Damon con un sorriso sghembo.
Ci sedemmo tutti: io ed Elena vicine, mentre i Salvatore erano di fronte a noi.
Quella musica così alta mi faceva rimbombare la testa.
Dopo nemmeno 5 minuti ci portarono da mangiare, e dopo altrettanto tempo consumai tutto. Avevo una fame da lupi, e a pranzo non avevo mangiato.
-Andiamo a ballare?!-  disse Elena elettrizzata, posando la sua forchetta nel piatto.
-Certo !-  sorrisi !
Ci alzammo entrambe, dirigendosi al centro della pista da ballo.
Ci stavamo scatenando sulle note di “Who’s that chick” di Rihanna, mi sentii prendere per i fianchi, mentre notai la figura di Stefan dietro quella della ragazza. Mi girai istintivamente, ritrovandomi di fronte degli occhi azzurro ghiaccio, nonostante probabilmente mi si bloccò il sangue nelle vene, continuavo a ballare. Amavo quella canzone! 
Ci muovevamo vicini, sentivo la schiena di Elena sfiorare leggermente la mia ogni tanto e questo mi rassicurava.
Ballavamo da ore ormai ed ero sfinita. Andai a sedermi, per bere un bicchiere d’acqua.
-Stanca?- riconobbi all’istante quella voce.
-Abbastanza!- dissi, senza muovermi minimamente.
Damon si mise seduto di fianco a me.
-Vuoi andare a casa? Sono le due del mattino, tua mamma sarà preoccupata.-
-D’accordo !- dissi prendendo la mia borsa e lasciando un messaggio sul cellulare ad Elena, per avvertirla.
Entrammo in macchina.
In strada non c’era nessuno, se non la nostra auto. Ero stanca morta, mi sarei addormentata a momenti.
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Martì:
Capitolo estremamente noioso, lo so.. Ma sono lieta di annunciarvi che nel prossimo farà ingresso in scena la Petrova !
Comunque, nei prossimi capitoli ho intenzione di approfondire un po’ la situazione tra Chris e Damon.. Insomma, questa dovrebbe essere una storia Chrismon u.u
Allo scorso capitolo non ho ricevuto nessuna recensione, e non potete immaginare quanto mi dispiace L Ma, come biasimarvi? Nemmeno a me a piaciuto xD
Comunque, spero di leggere almeno qualche piccolo commentino! Baci, Martì.
Vestiti Chris.

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Capitolo 15
*** Cap.14 - What is happened?! ***


                                                                                                           What is happened?!




Un urlo, fu la prima cosa che sentii. Mi misi seduta di scatto: ero macchina di Damon, ma al mio fianco lui non c’era. Lo sportello della macchina era aperto. L’auto era ferma in una strada solitaria, di fronte a me solo qualche albero.
-Aaaaaah- di nuovo un urlo.
Il corpo di Damon era schiacciato contro quello di una donna e le sue mani sulla sua gola. Dalla sua forza doveva essere un vampira. Stavo per scendere dalla macchina, ma sentii prendermi da dietro per il collo e sbattermi contro il sediolino.
Delle mani femminili facevano forza sulla mia gola e facevo molta fatica a respirare.
-Finalmente ci rivediamo.-  difficile non riconoscere quella voce. La voce malvagia di una vecchia vampira.
-Katherine.-  sussurrai appena, non riuscendo a parlare.
Cosa voleva quella stronza da me? Probabilmente vendetta.
Dovevo fare qualcosa, stavo per soffocare, la vista diventava sempre più offuscata ed iniziavo a sudare. Ormai avevo perso quasi tutte le forze, ma cercai, invano, di liberarmi.
-Lasciala !- sentii urlare. La vista appannata non mi permetteva di vedere chi aveva parlato, ma riconobbi la voce di Damon.  Piano piano Katherine lasciò la presa dal mio collo. Iniziai a tossire, ancora confusa.
I due vampiri era ormai fuori dall’auto, sentivo il rumore degli schianti dei loro corpi. Katherine era molto più forte di Damon ed infatti riusciva a tenergli testa. Dovevo intervenire.
Scesi dalla macchina.. Faceva davvero freddo ! Guardavo la scena davanti i miei occhi: Katherine era troppo forte per il Salvatore. Mi avvicinai ai due, con la mano puntata contro la vampira, con un solo gesto riuscii a sbatterla lontana da Damon, corsi subito verso di lui.
-Stai bene?- gli dissi, preoccupata.
Non rispose, guardava Katherine con dispezzo, mentre con la mano si pulì la goccia di sangue che gli colava dalla bocca.
Qualcuno mi prese per le spalle e sentii venire meno la terra sotto i miei piedi. Il mio corpo urtò in modo davvero brusco ai piedi di un albero, poco lontano dai due. Avevo sbattutto la testa e i pezzi di vetro di una bottiglia rotta mi avevano leggermente tagliato la mano sinistra. Mi guardai attorno, cercando qualcosa per medicarmi, ma in posto del genere cosa potevo mai trovare di utile?!
-Oh mio Dio.- fu l’unica cosa che riuscii a dire dopo essermi ripresa dall’enorme spavento. Affianco a me era disteso il corpo senza vita di una donna, quella che prima combatteva con Damon. Mi alzai di scatto, ancora in preda alla paura. La ferita bruciava, ma non potevo lasciare Damon solo nelle grinfie di quella bastarda. Con fatica mi avvicinai ai due. Il ginocchio mi faceva male, dato il forte urto. Katherine lasciò cadere Damon per terra. Mi si stava avvicinando pian piano..Mi stava studiando.
-Andiamo.. Non sei nelle condizioni adatte di combattere.. Lascia fare a me..- disse, mostando i canini poco lontani dal mio collo.
In quel preciso momento tutta la mia vita mi passò davanti agli occhi. Sentivo che ero davvero vicina alla morte. Non riuscivo a muovermi, volevo fare così tante cose.. ma ero completamente bloccata. Ormai la sua bocca era a qualche millimetro dal mio collo.
Un brivido di adrenalina mi attraversò la schiena. Sbattei velocemente la vampira contro un albero, prendendola per la gola.
-Perché sei venuta in città?- dissi, sputandole addosso quelle parole.
-Credi davvero che una ragazzina come te possa essere più forte di me?- inclinò la testa da un lato, per poi ribaltare le posizioni. In quel millesimo di secondo in cui ci muovemmo, Damon le comparve dietro, con un pezzo di legno in mano. In una mossa tanto veloce da essere invisibile all’occhio umano glielo puntò alla schiena, la vampira si accasciò a terra.
-Ci vedremo presto.- disse, prima di fuggire via.
Santo Cielo, quella maledetta donna non sapeva fare altro che scappare? Cos’era un passatempo, per caso?
-Andiamo via.- mi disse il vampiro, poggiandomi una mano sulla spalla, mentre zoppicava.
-Ce la fai a guidare?-
-Nei sedili posteriori ho un kit di pronto soccorso, medicati quella ferita.- indicò con lo sguardo il taglio nella mia mano, con disprezzo.
Feci come mi disse ed avvolsi la garza attorno la mia mano.
-Serata tranquilla, no?- scherzai. Quell’aria di drammaticità non mi piaceva
-Dobbiamo tenere gli occhi aperti. Possiamo aspettarci di tutto da quella psicopatica.- disse serio, il mio umorismo non era riuscito a scioglierlo.
Non risposi. Mi lasciai andare contro lo schienale.. Volevo solo tornare a casa.
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-Cos’è successo?!-  urlò mia madre in preda ad una crisi isterica.
Ah.. Casa dolce casa, peccato che ad aspettarmi c’era mia madre. Erano le quattro del mattino e lei era FURIOSA. Damon poco prima mi aveva chiesto di entrare, ma gli avevo risposto di no.. Mia madre si sarebbe solo preoccupata ulteriormente.
-E cos’è quella?!-  disse, indicando con lo sguardo la mia mano ferita.
-Nulla.- risposi, andando in cucina per cercare di liberarmi di lei.
-Christie Mariana Turner, cos’è successo stanotte?- appoggiò un braccio sul tavolo, guardandomi con disapprovo.
Mio Dio, quanto odiavo quando mi chiamava per il mio nome intero. Cosa le importava di quello che era successo?  Lei non era una strega, non poteva fare assolutamente nulla. Ma era pur sempre mia mamma.. E lei aveva il diritto di sapere. Sospirai, sedendomi su una sedia.
-Damon ed io siamo stati attaccati.-
L’espressione di mia madre dal fuorioso divenne preoccupata.
-Com’è successo? Chi è stato? E… Cosa facevi con Damon?!- mi guardò torva, sedendosi di fianco a me. Trattenni un risolino.
-Nulla.. Mi stava accompagnando a casa.. Io mi ero addormentata, poi ho sentito delle urla.. Lui era fuori dall’auto a combattere con un’altra vampira e Katherine ha cercato di strozzarmi.. Poi lui l’ha pugnalata alla schiena, nel vero senso della parola, e..-  ma prima che potessi continuare, mia madre mi interruppe.
-Katherine? Quella stronza è tornata in città?!- disse, battendo un pugno sul tavolo.
-La conosci?- le domandai sorpresa.
-E chi non la conosce? Tempo fa perseguitava tua nonna.. Per la collana. Voleva distruggerla, per poi uccidere qualcuno.. Ma ero poco più di una bambina e non riuscivo a comprendere la situazione..-
-Klaus?.-
-Io..Io non lo so..-  si portò una mano alla testa, confusa.
-Comunque, quello che posso dirti per certo è: sta lontana da Katherine.-
Annuii. Ormai mi ero scavata la fossa da sola, la vampira non avrebbe smesso di cercarmi.
-Ti conviene disinfettare quella ferita, di sopra c’è dell’acqua ossigenata..-
Le sorrisi. Era fantastica, nonostante il suo perenne nervosismo riusciva sempre a comprendermi.. Era una mamma magnifica.
-Grazie.-  le dissi.

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Capitolo 16
*** Cap.15 - Wear a bikini. ***


                                                                    Wear a bikini.




-Come va la mano?-
Una voce mi svegliò dal mio sonno. Quella notte non avevo chiuso occhio. I raggi del sole entravano dalla finestra, colpendomi il viso.  Mi davano fastidio, così allungai la coperta fino sopra la mia testa.
-Damon.- farfuglai, girandomi dall’altro lato.
-Come va la mano?- ripetè.
Si sedette sul mio letto, sentii il suo peso sprofondare sul materasso.
-Ma che ore sono?- dissi, scoprendomi il volto velocemente a causa di una mancanza di ossigeno. Mi portai una mano alla fronte, come per placare quell’enorme mal di testa.
-Le 11.50.-
-Lasciami dormire !- misi la testa sotto il cuscino.
Il sonno mi affuscava i pensieri, e in quella preciso momento non mi ero resa conto della situazione. Damon Salvatore era sul mio letto.
-Che cosa vuoi?- dissi, iniziando a prendere lucidità.
Non rispose. Si trascinò verso lo schienale del letto, mettendosi più comodo. Senza pensarci mi allontanai da lui, posizionandomi di fronte.
-Perché sei venuto qui?- ancora mezza addormentata mi spostai i capelli che mi ricadevano tutti davanti agli occhi.
-Vestiti, andiamo a fare un giro.- non si scompose di una virgola, mantenendo sempre la sua espressione dura.
-Se è questo il modo con cui chiedi le cose, non otterrai mai nulla.- incrociai le braccia al petto, guardandolo con aria di sfida. Sbuffò.
-Ti va di andare a fare un giro?-
-Meglio !- sorrisi, alzandomi dal letto.
-Oh Chris..-
-Sì?- mi girai verso di lui.
-Indossa un bikini.- mi fece l’occhiolino.
Lo guardai con aria interrogativa, per poi entrare in bagno.
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Eravamo in macchina di Damon da quasi un’ora e .. lui non scherzava affatto riguardo il bikini. Mi aveva detto solo che eravamo diretti verso il mare, senza spiegarmi il perché. Sapevo benissimo che non mi avrebbe risposto, così non gli feci domande. Ormai lo conoscevo e dovevo dire che iniziavo anche a fidarmi di lui.
-Siamo arrivati.-  la sua voce mi distrasse dai miei pensieri.
Non eravamo a Mystic Falls. Non conoscevo questo posto, non l’avevo mai visto.
-Dove siamo?- gli dissi, ormai fuori dall’auto.
Non rispose. Mi guardò.. Ma non rispose. Certo che era strano. 
“mai nessuno riuscirà a capirti.” Pensai in quell’instante.
Scendemmo una serie di gradini, per poi ritrovarci su una spiaggia enorme. Era magnifica: i lettini e gli ombrelloni bianchi mi ricordavano le spiagge di Miami, che avevo visto solo in foto.
-Perché mi hai portata qui?- gli dissi, mentre continuavamo a camminare sulla sabbia, alla ricerca di un posto tranquillo.
Non rispose, ovviamente.
Non c’erano molte persone, affatto. Qualche vecchietto e qualche coppietta qua e là.
La sabbia tiepida mi entrava nelle scarpe, adoravo quella sensazione di morbidezza.
-Mettiamoci qui.- mi disse, posando la maglietta che si era già tolto sotto l’ombrellone.
Non mi piaceva stare molto tempo al sole, mi dava un fastidio enorme; mentre adoravo stare all’ombra, mi rilassava.
Si sfilò anche i pantaloni, posandoli di fianco alla maglia. Mio Dio. Aveva un fisico mozzafiato, sembrava scolpito da uno dei più grandi scultori del mondo.
-Hai intenzione di prendere il morbillo con quei vestiti adosso?- disse, mentre sistemava al sua asciugamano sulla sabbia. In quel momento dovevo aver avuto un espressione da ebete, la cosa positiva erano gli occhiali da sole che mi coprivano gli occhi.
Gli avevo chiesto di prendere i lettini, ma mi aveva detto che li odiava. Non avevo mai conosciuto qualcuno che odiasse i lettini.. E’ una cosa assurda !
Iniziai a levarmi la shirt. Damon continuava a fissarmi, mi metteva in soggezione.
-La smetti?- gli dissi, girandomi dall’altro lato. Sentii il vampiro ridere leggermente. Levai anche i pantaloni, sentendo sempre gli occhi del ragazzo addosso.
-Hai un bel fisico.- si stese a terra, portando entrambe le mani dietro il capo.
Arrossii all’istante, non mi piaceva ricevere complimenti. Anche se in effetti, dovevo ammettere che avevo scelto un costume appositamente per quell’occasione: il push-up mi faceva sembrare il seno più grande.
Stesi la mia asciugamano poco lontana da Damon, avevo bisogno di abbronzarmi.
-Credevo odiassi il sole.-
-Mi hai vista? Un altro po’ e brucio anch’io !- gli dissi, indicando il mio braccio pallido.
Mi stesi.
Il sole scottava sulla mia pelle ed iniziavo a sudare. Nonostante il calore, adoravo quella sensazione di relax. C’eravamo solo io e Damon, nessun altro. Niente vampire psicopatiche, niente maledizioni.. niente.
Sentii il Salvatore spostare l’asciugamano e farsi più vicino a me.
-Non ti manca l’abbronzatura?- dissi, per spezzare il silenzio che si era creato. Rise.
-Sai.. Le cose ai miei tempi non erano come oggi.-  si girò a pancia un giù, con il viso verso di me.
Non so perché.. Ma in quel momento provai il forte desiderio di toccargli il sedere.
-Andiamo a fare il bagno?- mi voltai verso di lui, guardandolo negli occhi.
Non mi rispose, si alzò solamente, porgendomi la mano. La presi, e mi aiutò ad alzarmi.
Ero sul bagnasciuga, l’acqua del mare mi bagnava i piedi: era gelata ! Damon sembrò non importarsene della temperatura dell’acqua, e prese la rincorsa buttandosi di testa. Mi arrivano alcuni schizzi, e in quel momento maledii il vampiro.
-Andiamo, buttati !- disse con le mani in aria.
-E’ fredda!- gli risposi. Mi sorrise in modo.. Malefico?
Corse subito verso di me, stringendomi per i fianchi e buttandomi sott’acqua. Sentii il gelo avvolgermi tutta la pelle.
-STRONZO !- urlai, stropicciandomi gli occhi, per mandare via le gocce.
Un vecchietta che nuotava poco lontana da noi, mi guardò male, come se avessi detto chissà cosa.
Vedendo quella scenetta, Damon scoppiò a ridere.
Gli corsi incontro, schizzandogli l’acqua, ma il vampiro sembrava non muoversi di una virgola.
Le sue braccia avvolsero la mia schiena, attirandomi al suo petto.
-Credi davvero che qualche goccia possa dare fastidio ad un vampiro di 145 anni?- mi sussurrò all’orecchio. Gli sorrisi, avvolgendogli il collo con le braccia.
Era così strana quella situazione.. Non avevo mai avuto così tanta confidenza con Damon, eppure eravamo abbracciati.
-Mi fai fare un tuffo?- gli dissi. Il vampiro scoppiò a ridere.
-Sembri una bambina !.. Sali..- si abbassò sott’acqua, ed io gli salii sulle spalle.
Non mi importava delle conseguenze, non mi importava di quanto mi sarebbe costato caro affezionarmi a lui.. Volevo solo divertirmi.
Si alzò, ed io mi ritrovai ad urlare come una matta. Ero seduta sulle spalle di un vampiro ultracentenario.. non erano cose di tutti i giorni.
Mi sporsi indietro, buttandomi di schiena.
-Vogliamo nuotare fino laggiù?- mi disse, indicando col dito gli scogli ai margini della spiaggia.
-E’ troppo lontano.. Non ne ho la forza!-
-Ti porto io!- alzò un sopracciglio.
Si stese ed io mi feci lo stesso sulla sua schiena, con le mani gli stringevo il petto, per non scivolare via.
Nonostante fossimo in acqua, il suo odore dolce riusciva ad avvolgermi. Chiusi gli occhi, per godermi al meglio quel momento: mi piaceva tantissimo stare con lui.
-Siamo arrivati.- riaprii gli occhi.. avevo del tutto perso la cognizione del tempo. Eravamo ai piedi della scogliera, Damon iniziò a salire.
-Vuoi uccidermi per caso?!- gli dissi.
-Perché?-
-Io non ci salgo ! Non voglio rompermi la testa !- scoppiò a ridere, poi mi porse la mano.
Dopo aver perso l’equilibrio circa una decina di volte, riuscii a salire sullo scoglio dove stava il vampiro.
Ci stendemmo entrambi vicini.
Ripensavo a quanto mi era piaciuta quella giornata, a quanto era bello trascorrere del tempo con lui. Forse era stata solo una mia impressione, ma era diverso dal vampiro che tutti conoscevano.
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Martì:
E rieccomi qui. Nonostante agli ultimi tre capitoli non abbia ricevuto recensioni, continuerò lo stesso per due motivi:
1. Ho già scritto tutti i capitoli da settimane, ne sono 20 più l’epilogo e cotinuerò a postare.
2. Per tutte coloro che hanno aggiunto la storia tra le ricordate e seguite. <3
Comunque, l’arrivo di Klaus è molto vicino e anche nel prossimo capitolo darò una spinta tra la storia di Chris e Damon. Mi farebbe comunque piacere cosa ne pensate, baci, la vostra Martì. <3

Costume Chris.

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Capitolo 17
*** Cap.16 - The moonstone. ***


                                                                  The Moonstone.




Pov Damon.

Seduto sul divano, guardavo il camino spento davanti ai miei occhi. Dovevo ammettere che la giornata trascorsa con Chris mi era piaciuta. Le mie intenzioni nei suoi confronti erano davvero cattive, forse avrei dovuto riguardare un po’ il piano. Se le cose fossero andate male, e non avessimo trovato la pietra di luna, l’idea di rompere la collana della ragazza non mi sembrava così geniale. Chris riusciva a farmi divertire, era una delle pochissime persone che riusciva a farmi stare bene. Quest’oggi mi sono del tutto dimenticato sia di Elena, che di Katherine. Non volevo farle del male, non se lo meritava.
Avevo deciso: sarei andato a casa sua.
Mi alzai dal divano, dirigendomi verso la porta.
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Ed eccomi di nuovo sotto casa di Chris. Questa situazione iniziava a stancarmi, mi ricordava i tempi di Shakespeare. La finestra per fortuna era aperta, così non ebbi difficoltà ad entrare.
La ragazza era stesa sul suo letto, ascoltando musica con il suo inseparabile ipod. Girò piano la testa verso di me, sentendomi arrivare.
-Damon.. Cosa ci vai qui?- disse, levandosi entrambe le cuffiette dalle orecchie. Mi avvicinai verso di lei, mettendomi seduto sul suo letto. Si mise seduta di scatto, emettendo strani gemiti di dolore. Inarcai la sopracciaglia, non capendo a cosa fossero dovuti.
-Per colpa tua sono tornata a casa bruciata.- disse, indicando il suo braccio rosso. Sorrisi.
-Perché sei venuto qui?- mi domandò. In realtà non lo sapevo nemmeno io. Feci spallucce.
-Avevo bisogno di qualcuno con cui parlare.-
-Dimmi allora.- mi sorrise. Non le risposi.
Sempre il solito Damon. Avrei voluto dirle così tante cose, ma le parole mi si bloccavano in gola. Una parte di me mi supplicava di parlare con lei, di dirle tante cose. Un’altra parte, invece, mi irrigidiva, faceva di tutto per mostrarmi agli altri come una persona crudele e masochista. Questa, era la parte di me che più non sopportavo. Quella che mi faceva odiare da tutti, quella che mi aveva distaccato da mio fratello.
La ragazza di fronte a me continuava a guardami, con i suoi dolcissimi occhi verde acqua.
-Che ti succede? Problemi di donne?- scherzò. Ormai iniziavo a conoscerla: questo era il suo modo per iniziare un argomento. Mi rispecchiavo molto in lei, sotto certi aspetti mi somigliava.
-Stavo pensando.. Se non dovessimo trovare la pietra di luna? Se arrivasse nelle mani sbagliate?- quello che parlava non era Damon Salvatore. No.. quel vampiro sapeva sempre cosa fare.
Chris mi guardò rincuorante, prendendomi entrambe le mani.
-Beh.. se Klaus provasse a spezzare la maledizione.. Per prima cosa, nascondiamo Elena –rise- . E poi.. Io e Bonnie lo uccideremo.-
-Tu e Bonnie?- le dissi dubbioso.
-Io e Bonnie. Lei è una strega potentissima, ed io inizio a migliorare.-   non so perché, ma le sue parole mi rassicurarono. Quello che aveva appena detto era vero.. avrebbero potuto farcela.
-Ti preoccupi per Elena, vero?-  cercò il mio sguardo, ma io voltai la testa. Non volevo parlare di Elena, ma Chris aveva ragione.. lo ero.
-Chi non lo sarebbe?- gli risposi distaccato. Le sue mani continuavano a giocare con le mie.
-Beh.. Tu lo sei un po’ troppo.- mi guardò male, come se le desse fastidio. Non le risposi, abbassai gli occhi, per evitare di guardarla.
-Posso dirti la mia?-
-Certo.- inarcai le sopracciglia.
-So che probabilmente ti arrabbierai.. Ma io credo che per te Elena sia solo un rimpiazzo di Katherine.. Insomma, non voglio mettermi a fare la psicologa, ma pensaci: non è strano che ti sia “innamorato” di una ragazza uguale a quella da cui sei stato ossessionato per 145 anni?-  quelle parole mi colpirono come uno schiaffo. D’istinto, tirai indietro le mani.
-Cosa ne sai tu?!- mi alzai dal letto, rivolgendomi a lei in tono duro e scontroso. Dentro di me, la mia reazione non era stata quella, ma quello era l’unico modo in cui riuscivo ad esprimermi.
-Damon.. aspetta…-  mi bloccò per un braccio, la forza che le conferiva la sua collana mi costrinse a fermarmi.
Mi voltai.
-Mi dispiace, non avrei dovuto dirtelo in questo modo.. Probabilmente non avrei nemmeno dovuto dirtelo, ma questo è quello che penso !-  aveva gli occhi lucidi. Sempre con la stessa espessione da duro, le accarezzai il viso.
-Non preoccuparti.- le dissi.
-Ti squilla il telefono.- alzò leggermente gli angoli della bocca in un mezzo sorriso.
Presi frettolosamente il cellulare dalla tasca per leggere il nome: Stefan.
-Pronto?-
-Damon… Puoi venire a casa?-
-Certo.-  staccai la chiamata. Cosa voleva mio fratello?
Chris ed io ci avviamo alla porta, diretti alla Pensione.
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Pov Chris.
Damon aprì la porta lasciandomi passare per prima.
Indietreggiai istintivamente, vedendo Katherine seduta sul divano di pelle dei Salvatore. Stefan era in piedi, all’erta.
-Cosa ci fa lei qui?!- Damon si riferì al fratello con tono rigido.
-Oh, andiamo Damon.. Che bisogno c’è di scaldarsi tanto?- la vampira si avvicinò a lui, toccandogli il petto delicatamente con l’indice.
-E’ disposta a collaborare con noi.- intervenì Stefan.
-Beh, chi dice che NOI vogliamo collaborare con lei?- dissi, in modo strafottente.
Katherine mi si avvicinò, portando entrambe le mani sui fianchi.
-Quante cose sapete voi di Klaus? E.. Quante sono invece le possibilità che lo sconfiggiate?- inclinò la testa da un lato, alzando il sopracciglio.
La psicopatica aveva ragione. Non sapevamo assolutamente nulla di lui, non avevamo possibilità.
-E invece tu quante possibilità hai?- disse Damon.
La vampira si girò verso di lui.
-Sicuramente molte più di voi.-
-Perché vorresti collaborare con noi?- le chiesi, in totale naturalezza.
Katherine si versò un bicchiere di qualche super-alcolico, per poi lasciarsi cadere sul divano.
-Klaus mi cerca da 500 anni, l’ho “tradito” e bla bla bla…-
Né io e néi Salvatore riuscivamo a capire.
-Qual è la maledizione legata a lui?- disse Stefan, posando il bicchiere da cui la vampira aveva bevuto poco prima.
-E’ una storia molto, molto, molto lunga. L’immortalità di Klaus è legata alla discendenza delle streghe Stewart. Né sono rimaste poche, oramai.- mi guardò, poi continuò.
-Non vi sembra strana la storia di questa “collana dell’immortalità”? Quando tutte le streghe saranno morte, l’incantesimo che garantisce la vita eterna a Klaus..Sarà spezzato.-
In quel momento dovevo aver un grosso punto interrogativo disegnato sulla fronte.
-Klaus.. Non è immortale?- le chiese Stefan.
-Sbagliato, ora lo è ancora.-
-E tu non potresti continuare a scappare per qualche altro anno?-
-Klaus sa dove sono, mi ha trovata.- la vampira fece una smorfia che, personalmente, non riuscii ad interpretare.
-Perché dovremmo collaborare con te?- le chiesi, con il solito tono che lei utilizzava.
-Sono molto più forte, so più cose di voi.. e..- mise una mano in tasca, per poi estrarne una specie di sasso.
La pietra di luna?
Damon la corse incontro, ma lei scansò la mano.
-Ed inoltre.. Potreste convincere Elijah a collaborare.-
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Martì:
Non so se mi sono spiegata bene riguardo la maledizione.. In pratica.. Klaus è nato da un vampiro e un licantropo, giusto? I licantropi non sono immortali, ed essendo lui mezzo licantropo.. E’ protetto da un incantesimo legato ad una discendenza di streghe, ma quando tutte queste moriranno l’incantesimo sarà spezzato, dato che non ci sarà nessuno a proteggerlo. Se invece lui spezzasse la maledizione con la collana di Chris diverrebbe immortale e sarebbe ancora più diffile sconfiggerlo.
Comuuunque, grazie a tutti quelli che hanno recensito, vi voglio bene :3
Ps: ho scritto una One-Shot, la leggereste? I was in love with him.

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Capitolo 18
*** Cap.17 - Klaus is here. ***


                                                                                                Klaus is Here.





“Caro diario..
Sei l’unica “persona” con cui riesco realmente a sfogarmi. Non so cosa mi sta succendo. Si tratta di Damon.. insomma, è così strano. Mi piace stare con lui, mi piace quando me lo ritrovo nella mia stanza, mi piace quando mi prende le mani, mi piace quando mi accarezza il viso.. non so cosa fare, sono confusa. Lui è innamorato di Elena, ed io non voglio ASSOLUTAMENTE mettermi in mezzo. Ogni volta che mi sono affezionata ad un ragazzo.. sono finita col soffrire. Ma chi, meglio di te, potrebbe saperlo?”

Riposi frettolosamente il mio diario in un cassetto.
Dovevo chiedere a mio padre informazioni su Elijah, dovevamo trovarlo. Scesi le scale, dirigendomi verso il salotto. Seduto sul divano c’era mio padre, che guardava in tutto relax la tv.
-Papà..possiamo parlare?- mi misi seduta di fianco a lui.
-Certo, tesoro. Dimmi.-
-Lavori ancora con quell’.. Elijah? Sai dove potrei trovarlo?-
-Beh.. in realtà non lo vedo da tempo.. Perché?- disse, inarcando le sopracciglia e abbassando il volume della tv.
-Oh..perchè.. ecco.. Jenna voleva saperlo.- non sapendo cosa rispondere, improvvisai
-Jenna?- mi guardò dubbioso.
-Beh vedi.. Anche Elijah è un nuovo abitante di Mystic Falls e .. Poteva aver bisogno di aiuto..Comunque, vado a chiamare Elena!- corsi di sopra, per evitare che mi facesse altre domande. Buttai lì la prima cosa che mi era venuta in mente. 
Il telefono squillava, lessi il nome sullo schermo.. Stefan. Strano, di solito non chiamava mai.
-Stefan? Va tutto bene?-
 -Certo ! Novità su Elijah?-
-No.. mio padre non sa dirmi nulla..- sbuffai.
-Oh, d’accordo..- staccò la chiamata senza neppure salutare, come ero solita fare io, d’altronde.
Presi le chiavi di casa, per uscire e dirigermi alla pensione.
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Bussai alla porta.. ad aprirmi fu Damon.
-Sono andato dallo sceriffo. Elijah è passato da Liz ieri.-  mi disse, senza nemmeno salutare.
-Anche io sono felice di vederti!- ironizzai, con un finto sorriso.
-Comunque.. perché è andato da Liz?- continuai.
-Lo sceriffo mi ha detto che era allarmato, spaventato a morte.. e le ha detto che aveva assistito ad una morte provocata da un vampiro. Probabilmente deve aver ucciso stesso lui la vittima.-
Risi, portandomi una mano alla fronte.
-Non sapeva proprio inventare di meglio?-
-Intanto lo sceriffo ci è cascato.-
-Se è stato visto ieri.. Significa che è ancora in città?- dissi, senza avere risposta.
Entrai nel salotto, c’era anche Elena. Alle sue spalle Katherine, che continuava a fissarla.
Era davvero impressionante vederle vicine.. erano totalmente identiche. Quasi non distinguevo la mia amica.
-Se Klaus mi ha trovata, credetemi.. Sa assolutamente dove siete, e conoscendolo credo che tra poco si farà vivo.- disse la vampira.
-Beh.. noi andiamo a fare un giro..- disse Elena, prendendomi per il braccio. La guardai come per chiederle spiegazioni, ma come risposta ebbi solo un occhiolino. Con la testa, fece segno a Stefan di seguirci.
-Non ne potevo più di stare nella stessa stanza con la psicopatica..- sussurrò una volta fuori, spaventata dal fatto che Katherine avrebbe potuto sentirla.
Le sorrisi, comprendendo il suo disagio. Anche io sarei stata sotto pressione con una ragazza identica a me che continuava a fissarmi, è agghiacciante.
-Andiamo al Grill?- disse Stefan. A seguirlo c’erano Damon e Katherine.. probabilmente la vampira andava a caccia.
-Oh.. non preoccupatevi, non distuberò la vostra piccola riuniuone familiare !-disse in tono ironico, gesticolando con le mani.
                                                                    ---------------------------
Arrivati al Grill, io, Elena, Damon e Stefan ci avviammo verso un tavolo.
Questo era uno dei pochi posti dove potevamo stare tranquilli, data la presenza di Katherine.
Una cameriera si avvicinò a noi.
-Il solito.- gli ordinò Damon.
-Voi invece?- sorrise la ragazza.
-Due caffè.- le risposi, ordinando anche per Elena.
I due fratelli erano seduti di fronte a noi e il volto di Damon lasciava intravedere la noia che iniziava ad assalirlo.
-Andiamo a fare un giro?- il vampiro puntò i suoi occhi ghiaccio nei miei, ponendomi quella domanda.
In realtà, anche io iniziavo ad annoiarmi terribilmente, e andare a far un giro con Damon non mi sarebbe dispiaciuto.
-D’accordo !- gli sorrisi, alzandomi.
Prese le chiavi della macchina dalla tasca del suo jeans scuro.
-Dove vuoi andare?- mi chiese Damon, una volta entrati in auto.
-Per me anche un film a casa va bene, meglio di stare con quel palloso di tuo fratello!- scherzai, accuccialondami sul sedile. Il vampiro rise leggermente, senza rispondere.
Non sentivo più i battiti del mio cuore, e qualcosa svolazzava nel mio stomaco. Non ero abituata a queste sensazioni e sicuramente non erano nulla di buono.
Senza che neppure me ne accorgessi, eravamo arrivati fuori la Pensione.
-Hai intenzione di trascorrere la notte in macchina?- la testa di Damon entrò dal finestrino.. Avevo del tutto perso la cognizione del tempo.
Scesi dall’auto, dirigendomi verso la porta, il vampiro era già entrato in casa.
Era una serata fredda.. strano per essere fine giugno. Si alzò una folata di vento improvvisa, avvolgendomi tutta e scompigliandomi i capelli. Un brivido di freddo mi attraversò la schiena, così senza esitare entrai in casa.
Damon era inginocchiato a terra, frugando in un mobiletto sotto il televisore. Mi misi seduta di fianco a lui.
-Siamo soli a casa… Sicura vuoi guardare un film?- mi si avvicinò, alzando entrambe le sopracciglia.
-Damon !- urlai, dandogli un schiaffo sulla spalla.
-Che film guardiamo?- sbuffò.
-Scegli quello che vuoi, io vado a bere un bicchiere d’acqua.- mi alzai dirigendomi in cucina.
Aprii il frigorifero, prendendo una bottoglia d’acqua minerale e bevendo direttamente da questa.
Quando mi girai, mi ritrovai di fronte a due magnifici occhi azzurri. Ma per lo spavento, quasi rischiavo un infarto !
-Sei impazzito o cosa?!- dissi al vampiro.
-Scusa!- disse in tono scherzono, poggiandosi con un braccio sul tavolo.
Posai di nuovo la bottiglia d’acqua.
-Ho messo il film.- mi disse Damon, avvicinandomi a me.
In un momento sentii il cuore uscirmi fuori dal petto, ma prima che Damon mi si potesse avvicinare maggiormente, sentimmo il campanello suonare.
-Vado io.- disse sbuffando.
Uscii dalla cucina, dirigendomi il salotto.
-Oh, prego.. Entrate pure !- Sentii dire.
Sulla soglia della porta, Katherine ed Elijah. La prima aveva un’espressione scocciata, il secondo, invece, non lasciava trasparire la minima emozione.
-Ti stai godendo il vecchio Damon, eh?- la vampira mi si avvicinò, toccandomi il mento con un dito.
Le spinsi via la mano, nervosa.
-Cosa ci fate qui?- mi rivolsi ad Elijah.
-Klaus è in città.-
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
 
Martì:
Ricapitolando.. Klaus ha trovato Katherine, e anche se non è scritto ha preso la pietra di luna.
Lo so, questo capitolo fa schifo >.<
Comunque, alla prossima, baci !

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Capitolo 19
*** Cap.18 - Damned bloodsucker. ***


                                                                                Damned Bloodsucker.                                                                  
 



-Sicura non vuoi che entri?- il viso di Damon era a pochissima distanza da me.
Dopo aver saputo che Klaus era in città si era offerto di accompagnarmi a casa. Infondo era così dolce. Tutti lo consideravano una persona spregevole e masochista, e probabilmente lo era, ma non per me. Era sempre gentile con me, o almeno la maggior parte delle volte lo era.
-Non preoccuparti.. Grazie per avermi accompagnata.- gli sorrisi.
-A domani.- mi disse.
Aprii piano la maniglia della mia porta, Damon non era ancora andato via. Era strano, preoccupato.
Entrai il cucina.
Per poco non svenivo. Il pavimento della cucina era tutto sporco di sangue, i miei genitori a terra con diversi segni di pugnalate alle braccia e alle gambe.
-Oh mio Dio. DAMON !- strillai, nella speranza che il vampiro fosse ancora fuori casa mia. Per fortuna era così, in batter d’occhio si sedette vicino a me, sul pavimento.
-Cos’è successo?!- urlai, con le lacrime agli occhi.
Spostai subito i capelli di mia madre, per vedere se ci fosse stato qualche morso. Era così, ad attaccarli era stato un vampiro.
Damon stava chiamando l’ambulanza.
-Ha detto di dirti che presto arriverà a te.- mio padre voltò la testa, sussurrando quelle parole.
-Chi l’ha detto?- urlai come una matta.
-Klaus.-
Quel maledetto. Poteva fare del male a me, ma non alla mia famiglia.. non gliel’avrei mai permesso.
-DAGLI DEL SANGUE !- dissi arrabbiata a Damon, che controllava le ferite sui corpi dei miei genitori.
Senza ribadire fece come gli dissi.  Si morse il polso, per poi fai bere il suo sangue prima a mia madre, poi a mio padre.
Nello stesso momento arrivò l’ambulanza, corsi ad aprire la porta. Quando ritornai in cucina, Damon aveva fatto giusto in tempo a ripulirgli la bocca.
Misero i miei genitori sulla barella.
-Lei non può venire. – mi disse un medico.
-Io ho il diritto di venire!-
-Mi dispiace.- disse, caricandoli nel mezzo. L’ambulanza sfrecciò via.
Continuavo a piangere, disperata.
Sentii le braccia di Damon avvolgermi lungo la pancia. Mi voltai, con la faccia sul suo petto. I singhiozzi non avevano intenzione di terminare, e più pensavo a quello che era successo, più il nervoso faceva aumentare la lacrime. Ormai la maglia del vampiro era zuppa.
-Va tutto bene, non li ha uccisi.- mi disse, accarezzandomi i capelli per tranquillizzarmi.
-Ma avrebbe potuto farlo! Come finirà questa faccenda?- pronunciai quella frase con il poco fiato che mi era rimasto in gola.
Non avrei mai voluto che Damon mi vedesse in quelle condizioni.. gli dovevo sembrare una stupida ! Ma anche lui era stato umano, anche lui avrà sofferto. Ed io ora stavo soffrendo, non volevo perdere le persone che amavo per colpa di uno stupido succhiasangue.
-Ascolta..- mi prese il viso tra le mani, asciugandomi le lacrime con i pollici.
-Andrà tutto bene, okay? Uccideremo quel dannato prima che possa commettere qualche altro crimine.-
Abbassai lo sguardo, per non incontrare i suoi occhi.
Le sue parole mi avevano stranemente rincuorata e i singhiozzi pian piano cessavano.
-Te lo prometto.- mi disse, abbracciandomi.
Mi lasciai andare, portando le braccia dietro il suo collo.
-Vuoi che rimanga un altro po’ con te?-  disse, staccandosi piano piano, ma continuando a mantenermi per i fianchi. Annuii.
Entrammo in casa.
Mi diressi subito in camera mia, seguita da Damon. Il vampiro senza pensarci due volte, si stese sul mio letto. Io lo imitaii, prendendo posto affianco a lui. La mia schiena era contro il suo petto e le sue mani fredde mi stringevano la pancia.
Sarei potuta rimanere in quella posizione per l’eternità. Chiusi gli occhi, per godermi maggiormente quel momento.
 
Aprii piano piano gli occhi. Muovevo la mano sulle lenzuola, ma Damon non c’era. Mi sentii improvvisamente vuota, ma era già stato molto gentile ad aver trascorso la notte qui.
Mi alzai piano, per non inciampare. I miei piani per oggi erano semplicemente fare una doccia e andare all’ospedale.  Mi diressi un cucina, per prepararmi qualcosa da mangiare.
-Buongiorno.- sorrisi a quella visione. Damon era di fronte a me e mi porgeva una tazza di caffè fumante.
-Buongiorno.- dissi, prendendo la tazza e bevendone con calma il contenuto.
-Sai stato tutto il tempo qui?- gli chiesi, poggiandomi al tavolo. Non rispose, ma come si dice? Chi tace acconsente.
-Va a cambiarti, ti porto io all’ospedale.-
-Grazie !- gli dissi, posando la tazza nel lavandino.
Corsi di sopra diregendomi in bagno.
Una volta uscita dalla doccia, andai in camera per vestirmi: solito abbigliamento, canotta grigia, pantalone nero e converse grigie.
Una volta pronta, scesi giù. Damon mi aspettava sulla soglia della porta di casa, con le chiavi in mano.
                                                                     ----------------------
                                                                                                                                                                Ospedale.
I miei genitori erano stati messi nella stessa camera, per fortuna.
-Ti aspetto qui.- disse Damon, facendomi segno con la testa di entrare nella stanza.
Entai piano, per non fare non troppo rumore.
Stavano entrambi bene, erano svegli e guardavano la TV di fronte a loro.
Presi una sedia, e mi misi seduta affianco a mia madre, dato che mio padre era in una fase di dormiveglia.
Le accarezzai il volto con delicatezza.
-Le ferite si sono rimarginate in pochissimo tempo, ho dovuto inventare una stupidissima scusa !- disse mia madre. Le sorrisi.
-Vuoi raccontarmi cos’è successo?- le dissi.
-Conosceva tuo padre, si è finto suo amico. Io, gentilmente, l’ho invitato ad entrare. Mi ha chiesto di te, mi ha chiesto perché non eri in casa. A quel punto ha iniziato ad arrabbiarsi, ci ha detto di dirti che presto sarebbe arrivato a te, avrebbe preso la tua collana, avrebbe spezzato la maledizione e poi ti avrebbe uccisa. Poi ha iniziato a pugnalarci.. Ascoltami, non voglio che tu faccia parte di questa storia, d’accordo?- mia mamma mi prese le mani, guardandomi con sicurezza.
-Ormai ne faccio già parte..- le dissi.
-Ehm.. Signorina, devo chiederle di uscire, devo visitare i pazienti.- mi voltai, per vedere chi fosse stato a parlare. Di fronte a me una dottoressa bassa e in carne, pelle scura e occhi scuri.
-Certo !-
Uscii dalla camera.
-Andiamo alla Pensione?- mi chiese Damon, che fino ad allora mi aveva aspettato fuori.
-D’accordo.- annuii.
                                                
 
 
Marti:
Saaalve a tutti !
Capitolo un po’drammatico, ma anche romantico *-* AHAHA.
Ormai siamo agli sgoccioli, mancano solo due capitoli e il prologo.
Comunque, ovviamente ringrazio coloro che hanno recensito il precedente.
Baciiiii.

Ps: sto scrivendo una nuova FF, quando la posterò la leggerete, vero?*occhidolci*
 
Abbigliamento Chris.

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Capitolo 20
*** Cap.19 - The only choice. ***


                                                                                                    The Only Choice.




Io e Damon eravamo fuori la porta della pensione.
Prese le chiavi dalla tasca e aprì la porta.
C’era un silenzio totale, come se in casa non ci fosse stato nessuno. Il vampiro entrò in salotto, per controllare se davvero il fratello non fosse rincasato.
-Stefan!- sentii urlare.
Entrai di corsa nella stanza, preoccupata.
Stefan era steso a terra, con un paletto di legno nella pancia. In un solo colpo Damon glielo staccò via.
-Finalmente ci incontriamo.-  una voce maschile e profonda alle mie spalle.
Mi voltai piano.
-Klaus?- dissi, indietreggiando.
-Esattamente.-
Il cuore batteva così forte che per poco non usciva fuori dal petto. Il sangue mi si gelò nelle vene. Ero spaventata a morte.
Volevo solo porre fine a tutta questa faccenda, non volevo facesse del male a qualcun’altro. Aveva quasi ucciso i miei genitori e Stefan, chi sarebbe stata la prossima vittima? Damon? Elena? No.. io questo non potevo, e non dovevo, permetterlo. C’era solo una decisione da prendere, quella che avrebbe messo fine a tutto. Elijah aveva detto che ero a rischio di morire solo se un vampiro avesse rotto la mia collana, non ha specificato altri esseri soprannaturali. Dovevo romperla, dovevo vedere quel ciondolo diventare mille pezzettini. Questo avrebbe cambiato tutto, non avrei più avuto i miei poteri, non sarei più diventata una strega.. Sarei stata una semplice ragazza, cosa c’è di male in questo? Era l’unica opzione, la cosa giusta da fare.
Senza proferire parola mi portai le mani dietro al collo, per slacciarla.
-No..- sentii sussurrare.
Il corpo di Damon si materealizzò di fronte a me in un attimo, mettendomi una mano sul petto.
-Non farlo..- sussurrò.
-Ho già ucciso tua sorella, non costringermi a fare lo stesso con te.- disse Klaus.
Quelle parole mi arrivarono al cervello piano piano, ma quando ne realizzai il senso si accesse qualcosa dentro di me.
-Tu.. Hai ucciso Ashley?- dissi, avvicinandomi a lui con sguardo di sfida. Ormai la paura era del tutto cessata.
-Sì.. ed era deliziosa !-fece, porgendo il viso in avanti.
Quelle parole mi fecero scattare.
Mi mossi di colpo, per saltargli addosso, ma delle braccia marmoree mi fermarono.
Gli azzurri di Damon erano puntati nei miei, ma non ci feci caso. In quel momento sarebbe potuta succedere qualsiasi cosa, non mi sarebbe importato. La mia mente era offuscata, provavo un senso di odio nel profondo dello stomaco.
Girai attorno a Damon, per posizionarmi faccia a faccia con Klaus.
-Apri bene le orecchie, brutto pezzo di merda. Hai ucciso mia sorella, e questa non te la farò passare liscia, potrei giurartelo sul sangue Turner, me la pagherai.- 
Volevo vendetta. QUELLA era l’unica cosa che desideravo. Quel maledetto aveva fatto del male ai miei genitori, a Stefan .. ed aveva ucciso mia sorella. No.. quello era troppo. Christie Turner si sarebbe vendicata, fosse stata l’ultima cosa che avessi fatto.
                                                                      -----------------------------
Ero a casa mia, c’erano tutti: Stefan, Damon, Elena, Caroline, Bonnie, Tyler, Elijah e Katherine.
Volevamo tutti la stessa cosa: Uccidere Klaus, quindi la nostra decisione era stata quella di collaborare. Strano, vero? Collaborare con Katherine? Già, è proprio così.
Sfogliavo velocemente il libro che Bonnie mi aveva prestato, cercando qualcosa che si sarebbe rivelato utile ad uccidere Klaus. Ma nulla, continuavo a girare le pagine.. Ma nulla.
-Chris calmati.. troveremo il modo per farlo fuori..- disse Bonnie, cercando, invano, di tranquillizzarmi. Non le risposii.. quasi non feci caso alle sue parole. Non mi importava più nulla ormai.
-Christie, tu e Bonnie potreste canalizzare abbastanza potere da ucciderlo. Se a farlo fosse solo Bonnie, c’è il rischio che perda la vita.. Ma se invece ci siete entrambe..- Elijah lasciò la frase in sospeso.
-Potremmo? Io voglio certezze, Elijah. Quel bastardo deve morire e nessuno deve rimetterci !- dissi, arrabbiata. Ormai quello era l’unico tono con cui riuscivo ad esprimermi.
-Ma questa è una certezza. Insieme ci riuscirete.-
Lo guardai, chiudendo il libro.
-Oh, andiamo !Secondo te, Klaus non è a conoscenza della tattica che useremo?- Katherine fece una smorfia, dimostrando la propria esperienza.
- Katherine ha ragione.- dissi. Ed era così: la psicopatica aveva ragione. Quel dannato era sulla terra da troppo tempo per riuscire ad ingannarlo.
-E’ riuscito a prendere la pietra di luna, gli manca solo la collana e avrà tutti gli elementi per spezzare la maledizione.- intervenne Caroline, esasperata.
-Dobbiamo entrare in scena prima che la maledizione avrà inizio, non dobbiamo permettergli di mettere le mani su Elena, Caroline o Tyler.- disse Stefan.
-Tic toc il tempo scorre, la maledizione avverrà domani sera!- fece Katherine spavalda.
-Dobbiamo prederlo alle spalle. Quando cercherà di prenderti la collana, tu lo attaccherai. A quel punto arriverò io, accompagnato da Damon, Stefan e Katherine. Tenteremo di bloccarlo, e dal lato opposto entrarà in scena Bonnie.. Dobbiamo prenderlo di sorpresa.- Disse Elijah in tono tranquillo.
Sospirai. Quella era l’unica scelta, doveva funzionare. Nulla doveva andare storto, una piccola complicazione e avrebbe mandato tutto all’aria. Klaus era molto più forte di noi, non ci sono dubbi, ma noi eravamo molti di più, avremmo potuto farcela. 

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Capitolo 21
*** Cap.20 - Tonight. ***


                                                                                                           Tonight.



Il sacrificio avrebbe avuto luogo stanotte. Diversi “discepoli” di Klaus mi avevano avvisato in modi.. come dire.. bruschi, di essere presente. L’unico elemento che gli mancava era proprio la collana.
Ero in camera mia, mi stavo preparando. Mi attrezzai di paletti di legno da mettere nelle tasche, coperti dalla maglia, e negli stivaletti. Tutto doveva funzionare, e nulla doveva andare storto. Probabilmente a quest’ora Elena, Caroline e Tyler erano appena arrivati alla miniera: dovevo affrettarmi. Per non far sospettare Klaus, Damon sarebbe venuto con noi.
                                                                     --------------------------
-Preoccupata?- mi disse Damon, distogliendo per un solo secondo lo sguardo dalla strada.
-Un po’..-
Se la preoccupazione fosse stata una persona, probabilmente avrebbe avuto il mio aspetto.
Elijah aveva spiegato in ogni dettaglio la cronologia della Maledizione. Prima avrebbe ucciso il licantropo, poi il vampiro, avrebbe gettato la collana nel sangue di questi due ed infine avrebbe ucciso la doppelganger.
-Siamo arrivati.- disse Damon.
Scendemmo dall’auto, l’aria fredda  era piena di tensione.
Girai attorno alla macchina per avvicinarmi al vampiro e dirigerci nel luogo. Mi prese la mano, e devo dire che quel gesto mi sorprese. Sulla mia faccia spuntò un invisibile sorriso. Le nostre dita incrociate e i nostri corpi vicini erano l’unica cosa che mi mettevano allegria di tutta quella giornata.
Dopo circa 10 minuti di cammino arrivammo al posto. Tutti in posizione, Caroline, Tyler e al centro Elena. Un brivido mi percorse la schiena.
Klaus era di fronte a loro e accanto a lui una ragazza dalla carnaggione scura, gli occhi e i capelli neri.
-Sei arrivata, finalmente.- mi disse, guardandomi da lontano e facendomi segno con la mano di andare da lui.
Piano piano lasciai la mano di Damon, posizionandomi davanti a lui. Mi prese il volto tra le mani, guardandomi fisso negli occhi con la sua solita faccia da duro.
-Fa attenzione.- sussurò, per poi baciarmi la fronte.
M’incamminai a passo lento verso l’antico. C’era la luna piena ed io avevo una paura tremenda per tutti i vampiri lì presenti.. apparte per Klaus, ovviamente.
Ed eccomi, affianco a quello stronzo.
Ero terrorizzata a morte. Le sue mani si posizionarono sul mio collo, per togliermi la collana. Era il momento, dovevo muovermi. Ma ero come bloccata, la tensione giocava brutti scherzi. Stava quasi per togliermela: dovevo intervenire.
Mi mossi di scatto, e il vampiro quasi sembrò sopreso. Lo spinsi contro l’albero più vicino: ore le mie mani erano sul suo collo. A questo punto dovevano intervenire gli altri, ma non vedevo nessuno. Sentii solo un urlo di dolore provenire alle mie spalle. Mi voltai instintivamente: mossa sbagliata. L’ibrido invertì le posizioni, ora ero io contro l’albero. Da dietro la sua testa riuscii a vedere Damon steso a terra e la ragazza che prima era di fianco a lui fissarlo. Era una strega.. questa non ci voleva. L’antico mi bloccava le spalle, ma avendo le mani libere riuscii a spingerlo via. Non persi l’occasione per correre da Damon.
-Va tutto bene?- gli toccai la fronte sanguinante. La strega si era fermata, ma era comunque dietro di lui. Con la coda dell’occhio vidi che continuava a guardare Damon, poi posò il suo sguardo su di me. Con la mano in avanti stava per attaccarmi, ma io la precedetti. La spinsi via in solo gesto e Damon altrettanto velocemente si avvicinò a lei, dovevamo ucciderla, non avevamo bisogno di un altro problema. Dall’altra parte del “campo” Stefan, Tyler e Caroline combattevano contro Klaus.
Mi avvicinai anch’io alla strega, che era stesa a terra sanguinante. Continuava a provocare dolore a Damon, nonostante le sue forze fossero minime. Sempre con la mano, l’alzai da terra e la feci sbattere contro un albero, aveva perso molto sangue ed ora era il momento di ucciderla. Lasciai fare al vampiro, mentre io attaccai alle spalle Klaus.
-Oh piccolina, vuoi giocare?- esclamò in tono ironico.
Sentii la schiena urtare forte contro qualcosa. Un pezzo di legno affilato, attaccato all’albero, per poco non mi trafiggeva la gamba.
L’antico era davvero troppo forte. Tantavo invano di liberarami, e lui intanto aveva i denti ben in mostra: voleva mordermi.  Ma fu qualcun altro a mordere lui sulla spalla, invece. Klaus spinse via Caroline, ma grazie a quel gesto inaspettato riuscii ad invertire le posizioni, ora dovevano intervenire gli altri. E fu così, da dietro la corteccia dell’albero, spuntarono le mani di Elijah, che tenevano fermo il fratello. Ad aiutarlo, Katherine e Damon.
-Ci rivediamo.- disse Elijah, in tono strafottente. Klaus rise leggermente. Mentalmente iniziai a pronunciare l’incantesimo, come per riscaldarmi.
-Credi davvero che riuscirai ad uccidermi da sola?- mi disse l’antico.
-Chi ha detto che sono sola?- alzai un sopracciglio.
Un’improvvisa folata di vento si alzò intorno a noi. Alle mie spalle arrivò Bonnie: il braccio in avanti e la mano aperta, mentre sussurrava l’incantesimo.Io la imitaii.
Una piccolo fuoco iniziava ad alzarsi della terra, avvolgendo il vampiro che urlava dal dolore. Ma era comunque troppo forte, avrebbe resisto a lungo. Al contrario, io sentivo le forze venire meno. Le gambe mi tremavano e facevo fatica e rimare concentrata, ma non dovevo per nulla al mondo mollare. Nel frattempo le fiamme diventavano sempre più alte, ormai mancava poco. Anche la mia amica non riusciva quasi più a risistere, lo sentivo. Intanto le urla di Klaus divenivano sempre più forti, era quasi fatta. Dovevamo resistere solo un altro po’, poi sarebbe finita per sempre.
Improvvisamente le urla cessarono. Aprii gli occhi, ma intorno a me non vidi nulla, tutto divenne nero.
                                                                   -------------------------------
Sbattei due volte le palpebre, per mettere a fuoco l’immagine dinanzi a me. Ero su un divano nero in una stanza totalmente buia. La testa mi scoppiava e le mie forze erano ridotte al minimo.
-Ti sei svegliata, finalmente.- sentii una voce che mi sembrava riconoscere.
Stefan si mise seduto di fianco a me, ma prima accese la luce.
-Cos’è successo?- dissi, toccandomi la fronte.
-Ce l’avete fatta. E’ finita.-  quelle parole mi sorpreso.
-Vuoi dire che..?-
-Esatto… E’ morto.- sorrise.





Martì: 
Ecco quì, penultimo capitolo. Grazie per tutte le recensioni, a tra poco col prossimo :3 

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Capitolo 22
*** Epilogo. ***


                                                                                              The End.
 



Quella serata, Stefan si era offerto di riaccompagnarmi a casa. Era stato davvero gentile.
Ero in camera mia, nel mio letto. La mia unica intenzione era quella di chiudere gli occhi e sprofondare in un sonno profondo, ma prima che potessi addormentarmi sentii lo squillo del mio telefono: un messaggio. Lo aprii.
Ti aspetto domani alla pensione. Damon.”
Erano scritte testuali parole.
Sorrisi improvvisamente. Mi aveva messaggiato, questo significava che anche per un solo istante aveva pensato a me. Santo Cielo, mi ero bevuta il cervello per caso? Cosa mi importava di Damon?
Aprii gli occhi di colpo, un pensiero improvviso mi attraversò la mente: il messaggio di Damon. Di fretta e furia mi alzai dal letto, correndo in bagno per vestirmi e lavarmi. Nel giro di 10 minuti ero pronta.
Guardai l’orario, preoccupata del fatto che fosse troppo tardi.. le 8.45, semmai, era troppo presto. Non me ne preoccupai, uscii frettolosamente di casa. Una forte sensazione mi pugnalava allo stomaco. Volevo solamente sapere cosa Damon aveva da dirmi, era la mia unica preoccupazione.
Arrivai di fronte casa Salvatore in un batter d’occhio, avevo corso per tutto il tempo. Esitando, bussai il campanello, ma ad aprirmi fu Stefan.
-Ehi, Chris.- sorrise.
-C’è Damon?- gli dissi, guardando oltre le sue spalle.
-In realtà no.. non è in casa.-
-Oh.. va bene.- finsi un sorriso, lasciando l’abitazione.
Dovevo aspettarmelo, probabilmente la sera prima mi aveva scritto quel messaggio per pura noia, cosa mi aspettavo?
                                                                          ----------------------
Me ne ritornai a casa. I miei progetti per quella giornata non erano molti, volevo solo rilassarmi. Ero ancora scombussolata da tutta la storia della maledizione.
Mi misi seduta sul mio letto. Presi dei fogli e una penna. Iniziai a scrivere parole alla rinfusa, ma che lette insieme avevano un senso; parole che sarebbero potute diventare il testo di una canzone.
Lei non può vedere il modo in cui i tuoi occhi
Si illuminano quando sorridi.
Lei non si accorgerà mai di come ti fermi e la fissi
Ogni volta che ti passa accanto.

Quasi facevo fatica a trattenere le lacrime, non capivo cosa mi stava succendendo.
E non riesci a vedere che io voglio te come tu vuoi lei
Ma tu sei tutto per me.

Ormai non controllavo più i movimenti della mia mano, la penna scriveva automaticamente e irrefrenabilmente quelle parole.
E voglio solo farti vedere
Che lei nemmeno ti conosce
Non ti amerà mai come voglio fare io
E tu vedi solo attraverso me, ma se solo mi conoscessi
Potremmo essere un bellissimo miracolo, indescrivibile
Invece che solo invisibile.*

Mi bloccai improvvisamente, iniziando a canticchiare quelle parole dandogli una melodia
Cantare non era una passione, ma adoravo farlo. Mi aiutava a scaricare tutte le tensioni.
 
Pov Damon.
Da dietro al finestra, riuscivo a sentire ogni singola parola che quella ragazza pronunciava. Mi sentii chiamato in causa in quella canzone. Potrebbe rappresentare il nostro triangolo: me, Chris ed Elena.
Elena.. Ero DAVVERO innamorato di quella ragazza? Le parole che Chris mi disse quella sera, ormai non fanno che nuotare nella mia mente:
Credo che per te Elena sia solo un rimpiazzo di Katherine.. Insomma, non voglio mettermi a fare la psicologa, ma pensaci: non è strano che ti sia “innamorato” di una ragazza uguale a quella da cui sei stato ossessionato per 145 anni?“
Fin da subito in quelle parole riconobbi un briciolo di verità.  Chris.. quella ragazza mi aveva davvero cambiato la vita, si potrebbe dire. Dire che per lei non provo nulla, sarebbe solo una stronzata.
Le parole di quella canzone.. Mi sono arrivata al petto come un freddissimo getto d’acqua in una mattina di Dicembre.
Mi sarebbe piaciuto premere quel tasto, quel tasto che tanto amavo.. Ma ormai era scomparso, non riuscivo più a trovarlo.
Presi un respiro ed entrai nella camera della ragazza, il coraggio era l’unica cosa che non mi aveva mai abbandonato.
La vidi riporre frettolosamente i fogli sparsi sul suo letto, come volesse nascondere qualcosa. Senza pensarci, mi misi seduto di fronte a lei..  Come quella sera.
-Cosa c’è?- mi disse in tono piuttosto freddo. La guardai con la mia solita espressione da duro: le sopracciglia inarcate e gli occhi fissi nei suoi.
-Non sapevo cantassi.- le dissi.
-Infatti non canto.- fece scivolare piano i fogli sotto il cuscino.
Calò improvvisamente il silenzio tra noi. Non sapevo più cosa dire, quindi era meglio ritornare a casa. Senza dire niente mi alzai da letto, dirigendomi verso la finestra aperta.
-Damon, aspetta…-
mi voltai e me la ritrovai in piedi di fronte a me.
-Oggi.. sono passata alla pensione, ma non c’eri..Ieri sera ho letto il tuo messaggio.-
Giusto. Me ne ero totalmente scordato. Ero stato un idiota, provavo il desiderio di vederla e decisi di mandarle quel messaggio, non mi sono MAI comportato così con una ragazza.
-Sono andato alla banca del sangue.-mi limitai a rispondere.
Chris si lasciò cadere sul letto, poggiandosi sulla spalliera del letto.
-Vorresti rimanere qui?- pronunciò quelle parole tutto d’un fiato, quasi avesse paura della mia reazione. Dovevo ammettere che la sua domanda mi fece piacere, molto. Erano circa le sette di sera, e non mi sarebbe dispiaciuto restare lì con Chris. Senza rispondere mi stesi vicino a lei. Con un braccio le cinsi i fianchi e lei appoggiò la sua testa sul mio petto. Con la punta del naso iniziai a sfiorare i suoi capelli, facendo in modo che non se ne arcogesse. Il suo profumo di rose mi inebriava la mente.
 
Pov Chris.
Ormai ero sicura di me stessa. Amavo quel ragazzo. L’ho amato la prima volta che l’ho visto, e lo amo ancora adesso. Tutte le bellissime sensazioni che mi procava..era solo amore. Ed io dovevo dirglielo, non potevo vivere con questo peso. A costo di cambiare per l’ennessima volta città, ma dovevo farlo. Alzai piano la testa, guardandolo negli occhi.
-Damon .. io..- ma prima che potessi dire qualsiasi cosa mi fermò.
 
Pov Damon.
La fermai. Sapevo quello che voleva dire, le stesse cose che volevo dirle io. Erano mesi che pensavo a lei costantemente, pensavo a tutta questa situazione, ma solo ora ero arrivato ad una conclusione. Quella ragazza mi ha aperto gli occhi, mi ha aperto il cuore. In Elena ho trovato solo un rimpiazzo, se così si può chiamare. Elena mi ricordata la Katherine di una volta, la donna che ormai non amavo più.
Avvicinai piano il mio viso a quello di Chris. Volevo che quella ragazza diventasse mia, DOVEVO farla diventare mia. La verità era che avevo paura, nel mio petto il mio cuore morto batteva all’impazzata. Avevo paura, ecco. Non volevo essere deluso di nuovo. Abbassai la testa, come per rassegnarmi. Chris porto un dito sotto il mio mento, costrigendomi a guardarla.
-Non aver paura di amare.- sussurò. Le nostre facce si avvicinarono, le sue labbra toccarono le mie, le nostre lingue danzavano insieme. Ora ero davvero felice, avevo tutto quello di cui avevo bisogno.
 
Fine.
 
Martì:
Ed eccoci qui. Questo è l’ultimo capitolo, e devo ammettere che mi dispiace lasciare questa FF. Comunque, vorrei passare subito ai ringraziamenti:

_Alys_Salvatore_  a te devo dire solo un grande GRAZIE. Hai commentato la maggior parte dei miei capitoli, fin dall’inizio. Mi hai incitata a continuare e se non fosse stato per te non so se l’avrei fatto. Grazie.
Nada650 anche tu hai commentato la maggior parte dei miei capitoli, le tue recensioni mi hanno quasi fatta piangere. Grazie. Ps: aspetto un aggiornamento delle tue FF u.u
SìloveSmolder anche se hai commentato un solo capitolo, significa che hai letto la mia FF e questo mi fa DAVVERO piacere. Grazie, grazie, grazie.
Kikka 97 per te lo stesso, nonostante la tua recensione sia stata solo una, mi ha fatto davvero piacere e mi ha incitato a continuare.
Flower_moon grazie anche a te, per i complimenti e per tutto, grazie.
Dark Moon Grazie mille anche a te, sia per aver aggiunto tra le seguite, che per le recensioni. GRAZIE.
Imhaunted vabbè, ovviamente ti RINGRAZIO per aver recensito la maggior parte dei miei capitoli. Senza le tue recensioni non sarebbe stato lo stesso, lo sai.
Ed infine.. GRAZIE MILLE a te:
Alessiait hai recensito quasi tutti i miei capitoli e senza di te non so se avrei continuato. Sei stata sempre dolcissima e gentilissima. L’unica cosa che ti posso dire è GRAZIE.
 
E ovviamente ringrazio le 15 persone che hanno aggiunto la storia tra le seguite, le 8 che l’hanno aggiunta tra le preferite e tutti coloro che hanno letto la mia storia silenziosamente. GRAZIE.
Baci, Martì.

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