Anime Esplosive

di MrsBrick
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parigi, ore 23.30 ***
Capitolo 2: *** Lucrezia Martins ***



Capitolo 1
*** Parigi, ore 23.30 ***


Capitolo uno
Parigi, ore 23.30





Crack.
Appena scesa dal treno le scricchiolò la spalla. Era stato un viaggio tremendamente lungo e purtroppo non era ancora finito. Si guardò intorno, la stazione di Parigi era quasi deserta. L'orologio segnava le 23.30.
Doveva aspettare ancora 5 ore prima che partisse il treno per Londra. Era stata costretta a viaggiare in maniera babbana e allora aveva scelto il treno.
I suoi genitori all'inizio erano contrarissimi all'idea di farla viaggiare di notte, da sola, in Paesi stranieri. Ma lei li aveva rassicurati mostrando loro cosa avrebbe fatto esattamente al primo malcapitato che avrebbe avuto l'intenzione di aggredirla, e lì si erano messi l'anima in pace.
Avrebbe preferito di gran lunga anche lei  Smaterializzarsi direttamente a Londra, ma non era il caso. Ovviamente lo sapeva fare, ma non aveva voglia di inaugurare il suo soggiorno in Gran Bretagna con una multa o peggio, un arresto. In fondo aveva ancora sedici anni, e il Ministero inglese era diventato molto fiscale su queste cose. Soprattutto di questi tempi. La notizia del ritorno di Lord Voldemort era arrivata fino a Venezia.
Per questo motivo lei era li. Il Ministero italiano aveva dato tutto l'appoggio necessario a quello inglese e aveva disposto che alcuni membri della Serenissima Accademia delle Arti Magiche fossero inviati lassù per dare sostegno. Cercavano anche uno studente, da mandare alla scuola di Hogwarts.
Si, perchè i maghi dell'Accademia non erano semplici maghi. Infatti per essere ammessi, bisognava dimostrare di avere poteri fuori dal comune. I ragazzi che venivano ammessi erano pochissimi e quella ragazza, che ora era seduta su una scomodissima panchina di marmo, era fra questi.
Non le dispiaceva essersene andata da Venezia e dall'Accademia. Non aveva avuto un briciolo di rimpianto durante il viaggio. Si chiedeva piuttosto se i professori non avevano mandato lei apposta, sperando in un suo incontro direttamente con Lord Voldemort.
Non aveva buoni rapporti con loro. Era contraria alle loro idee antiquate, al loro modo di fare conservatore e alla loro eccessiva serietà.
Lei e alcuni suoi compagni erano considerati dei cataclismi ambulanti, solo perchè si divertivano un po' e non volevano morire dalla noia. Sorrise al loro ricordo. Aveva fatto promettere loro di far ancora più danni dell'anno precendente.
Non osava pensare alle lamentele del Sindaco, che già non accettava molto l'idea di avere una scuola di maghi, e maghi veramente potenti, nella sua città. 
Ma adesso stava andando a Hogwarts. Si augurò che non fosse un mortorio come l'Accademia. Sì,  avrebbe dovuto tenere gli occhi aperti, era pur sempre in missione. Ma aveva pur sempre sedici anni.
I suoi pensieri furono interrotti da due babbani che le si avvicinarono biascicando qualche complimento non troppo fine.
Si limitò a infilare la mano in tasca e fissarli  irritata. Dopo due secondi se ne andarono. Non aveva voglia di farsi notare e si era limitata a un Incantesimo Respingi Babbani, altrimenti avrebbe fatto qualcosa di più spettacolare a quei due cretini.
Già che aveva la mano sulla bacchetta toccò la panchina e la trasformò in un morbido materasso.
Come diavolo facevano i babbani a stare seduti lì sopra? Se l'era chiesto anche anni fa, quando aveva preso per la prima volta il vaporetto babbano e aveva immediatamente deciso di trasformare quelle dannate panche di legno in qualcosa di  più comodo.
Sollevò senza problemi la valigia. Era una valigia piccola, troppo piccola per una ragazza che sarebbe stata lontana da casa un anno. Ma con un piccolo Incantesimo Estensore Irriconoscibile...
Si sistemò meglio, sbadigliò. I babbani le giravano alla larga. Bene, l'incantesimo teneva. "Mai più viaggi Babbani. piuttosto la Metropolvere".





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Bene, ecco la mia prima fic...che dire? ho in mente a grandi linee la trama, ma sicuramente cambierò qualcosa. l'unica cosa certa è che so esattamente come voglio farla finire.
In effetti per pensare questa storia sono partita dalla fine. cioè il capitolo finale è già pronto, rendersi conto. xD
Questa ragazza è il nuovo personaggio che verrà presentato successivamente. uè mica voglio svelare tutto subito.  forse sarebbe meglio precisare che questa storia si svolge al sesto anno...verrà detto anche dopo, ma almeno dò qualche indicazione in più.
Non fate troppi commenti per la sconsideratezza dei genitori che mandano in giro una ragazza di sedici anni per l'europa. ma d'altronde questa non è una ragazza normale xD vabbè meno deliri, lilly.

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Capitolo 2
*** Lucrezia Martins ***


Harry era appena salito sull’Espresso per Hogwarts da solo. Hermione e Ron in quanto prefetti, dovevano andare a ricevere istruzioni qualche vettura più avanti. Ginny, maledizione, se n’era andata pure lei per stare insieme al suo Dean. Cercando di non rovinarsi il fegato per questo, incontrò Neville e Luna.
Che strano. Quei due erano sempre insieme. Un po’ troppo spesso. Possibile che tutti si stessero accoppiando? Li salutò con affetto. Anche loro erano accorsi al Ministero quella notte….. “Cerchiamo un posto vi va?” disse loro.

Cercarono uno scompartimento, ma non ne trovarono di liberi, ad eccezione di uno dove c’era una ragazza che dormiva da sola. Aveva un’aria stanca, da qual poco che si riusciva a vedere del suo viso. Non indossava la divisa di Hogwarts. Aveva un vestito corto color ruggine ed era coperta alla meglio con un mantello. Nessuno di loro si ricordava di averla mai vista a scuola. “Ma chi è ?” disse piano Neville a Harry. “Non ne ho idea”. Luna come al solito aveva una delle sue teorie. “A me sembra una ninfa. Sapete quelle creature che vivono nei boschi, che hanno una voce bellissima che incantano chiunque…” i due ragazzi evitarono di fare commenti.
Passarono il tempo a parlare delle vacanze e di  Quidditch,  finchè non tornarono Ron e Hermione. Anche loro furono incuriositi da quella ragazza che dormiva e pareva non sentire nemmeno le cannonate. Ron non ci badò più di tanto, aveva altri problemi, cioè lo stomaco vuoto e la sua solita guerra con Malfoy. Si erano incontrati alla riunione dei prefetti e come al solito erano volate battute e frecciatine sulle condizioni economiche di uno e l’inclinazione della famiglia alle arti oscure dell’altro. Cosa che durava senza sosta da ormai sei anni.

Invece Hermione sembrava osservare con attenzione la ragazza, soprattutto i suoi abiti per cercare di capire da dove venisse. C’era ricamato qualcosa sul petto della ragazza, ma non riusciva a vedere bene.

In quel momento entrò un ragazzino con tre buste.”Devo consegnare queste a Harry Potter, Neville Paciock e….avete visto una ragazza straniera?” i ragazzi si voltarono verso la signorina che dormiva. Hermione le toccò gentilmente il braccio “Hermione! Ma se non sai nemmeno…” le disse Ron a mezza voce. “Taci Ronald, chi vuoi che sia se non lei?” e continuò a stuzzicarla con gentilezza, finchè finalmente si svegliò. Si passò una mano sugli occhi insonnoliti. “Che succede?” disse in italiano. “Visto?” disse Hermione al ragazzino che le consegnò la terza busta. “Ma cos’è?” disse stavolta in inglese. Si guardava intorno con aria spaesata. “Credo che sia un invito a pranzo” disse Harry che aveva già aperto la busta. 
La ragazza aprì la sua e trovò anche lei un invito del professor Lumacorno. “professor Lumacorno….ma….chi è?”
“Deve essere un nuovo professore di Hogwarts. Non lo conosciamo neppure noi” disse Hermione. “Ma….non vorrei essere maleducata” proseguì “Ma non conosciamo nemmeno te…cioè non ti abbiamo mai vista a scuola”.
La ragazza sorrise e si passò una mano fra i capelli rossi. Non erano rossi come quelli dei Weasley, erano più scuri, ma lunghi quasi quanto quelli di Ginny pensò Harry.
“Bè ci credo. Sono appena arrivata dall’Italia. Sono venuta a studiare un annetto qui da voi, poi me ne ritornerò alla mia scuola” “Ma in Italia non ci sono scuole di magia….” Mormorò Hermione “a meno della…” sgranò gli occhi. “Tu vieni da Venezia?” le disse. “Esatto” replicò l’altra. “Che intuito complimenti” “scusate, ma cosa c’è a Venezia?” s’intromise Ron. “La Serenissima Accademia delle Arti Magiche! Una scuola importantissima!” gli rispose in tono impaziente Hermione.
Tutti i ragazzi la guardarono sconcertati. “Comunque mi sa che dovremmo andare…non vorrei contrariare un nuovo professore ancora prima di arrivare” disse la ragazza per sviare il discorso“Oh, che maleducata. Non mi sono presentata! Mi chiamo Lucrezia, Lucrezia Martins”. Vedendo un po’ di dubbi sui loro volti aggiunse “la famiglia di mio padre è inglese”
“Piacere, io sono Hermione Granger” “Mi chiamo Luna Lovegood. Ma non sei una ninfa?” “Ron Weasley” “Neville Paciock” disse il ragazzo che stava ancora studiano la busta con aria sospetta.
Lucrezia strinse le mani a tutti e, al ragazzo che stava di fronte a lei disse “immagino che tu sia il celebre Harry Potter”. Harry rimase meravigliato. “se te lo stai chiedendo, sei famoso anche dalle mie parti” disse la ragazza stringendogli la mano. “Direi che è il caso di andare”, i due ragazzi annuirono e uscirono in corridoio.
Molti volti al passaggio di Harry si voltarono. “Maledizione” imprecò sottovoce  il ragazzo “se preferivi potevo disilluderti” gli sussurrò Lucrezia. “Non sarebbe stato male” borbottò Harry. Come Lucrezia aveva giustamente intuito dall’imprecazione, Harry era stufo. Stufo di essere sempre additato. Era così da sei anni, da quando era venuto a conoscenza del mondo magico, ma dopo l’avventura al ministero le cose erano peggiorate. E a lui non stava più bene.
“è questo? Chiese Neville. “Direi di si” replicò Harry con poco entusiasmo. Entrarono e trovarono alcuni ragazzi: un grifondoro, Cormac, che aveva un anno in più; un corvonero, che Harry era abbastanza sicuro che si chiamasse Marcus e un serpeverde, un tal Zabini che aveva visto spesso in compagnia di Malfoy. E poi, il suo cuore fece un mezzo balzo, Ginny.  Che accidenti ci faceva li?

Lucrezia entrò per ultima, sinceramente incuriosita. Che diavolo voleva quel professore? Perché aveva invitato quelle persone? Avrebbe capito se avesse convocato lei e basta, magari per discutere della sua posizione, ma così…non riusciva a spiegare. Comunque prese silenziosamente posto accanto a Ginny. Si scambiarono un occhiata interrogativa.
Lumacorno cominciava a sperticarsi in lodi e chiedeva a tutti di un qualche loro parente importante. A Lucrezia fu chiaro cosa voleva. Le persone presenti erano imparentate con qualche pezzo grosso. “E poi dicono che in Italia siamo specializzati in raccomandazioni!” pensò la ragazza, mentre ascoltava le conversazioni.
 Il ragazzo coi capelli scuri era il nipote di un famoso pozionista, quello più grosso coi capelli crespi era il figlio di un capo di no si bene quale ufficio che conosceva il ministro della magia e il ragazzo di colore aveva per madre una strega bellissima che si era sposata un mucchio di volte e i cui mariti erano tutti morti per cause strane. Lucrezia preferì non esprimersi e piuttosto rimase concentrata sul suo piatto. “E qui abbiamo una strega dotata di straordinari poteri”. Era il suo turno.
La sofferenza aveva inizio. Sorrise e disse “non esageri professore…” “No, no, sapete lei è una studentessa della Serenissima Accademia delle Arti Magiche di Venezia, che ammette solo i migliori maghi e streghe, dotati di poteri incredibilmente rari. È difficilissimo essere ammessi..voi attualmente in quanti siete?” ”Una trentina”  “E come venite scelti?” “Di solito sono i genitori ad accorgesene. Se un bambino comincia a manifestare segni magici quando è ancora piccolissimo, oppure se padroneggia da solo la magia, senza alcun aiuto. Si scrive una lettera al Ministero, che manda degli ispettori che faranno dei test al bambino per vedere se è idoneo ad essere ammesso all’accademia” spiegò Lucrezia molto semplicemente. “E il livello di insegnamento?” “Bè è molto alto…per esempio io sto facendo Legilimanzia da un anno” “Sei una Legilimens?” disse stupito Lumacorno.
A Harry si rovesciò lo stomaco. Quella parola, Legilimens, lo riportava all’anno scorso, alle lezioni con Piton, alle interferenze di Voldemort…e a quello che avevano provocato.

“Davvero prodigioso…” stava dicendo Lumacorno quando Harry si riscosse ai suoi cupi pensieri. Ora era il turno di Neville. Dieci minuti molto difficili, visto che Neville non parlava quasi mai dei genitori, che erano stati torturati fino alla pazzia dai Mangiamorte. Mancava solo lui. Lumacorno lo aveva tenuto come gioiellino finale. “Sei rimasto solo tu Harry…o meglio il prescelto” Lucrezia alzò un sopracciglio. Vide che Harry era chiaramente imbarazzato e parlava malvolentieri. “Non ne può più” le disse piano Ginny “sarei stufa anche io di avere i riflettori addosso, soprattutto dopo tutto quello ha passato…” Lucrezia annuì. Povero Harry. Lei sapeva tutto della sua storia e non lo poteva biasimare se voleva essere lasciato in pace….

Ormai il pranzo era finito da un pezzo e Lucrezia si stava addormentando contro il finestrino quando Lumacorno disse “Perbacco, siamo quasi a Hogwarts! È meglio che andiate a cambiarvi” Lucrezia, sollevata, seguì  Ginny. “Io e te non ci siamo presentate degnamente, scusami,” le disse “Mi chiamo Lucrezia Martins” “Ginny Weasley” “Hai un fratello per caso?” “Hai già conosciuto Ron allora” “Si era nel mio stesso scompartimento” Ginny sorrise. “Tu invece devi essere la ragazza straniera” Lucrezia rimase un attimo interdetta “Giravano delle voci sul treno” ammise Ginny “Però che velocità!” “Eh si a Hogwarts le notizie viaggiano come i fulmini” Lucrezia fece una smorfia. Ginny rise e disse “Sono arrivata! Ci vediamo Lucrezia!” “chiamami Lucy” “va bene, ci si becca a Hogwarts Lucy!” “ciao Ginny”.  

Anche Lucrezia era quasi arrivata al suo scompartimento, quando venne urtata da Neville. “ Oh, scusami, non ti avevo vista” “Neville, ma cosa è sucesso?” il ragazzo infatti stava ballando una forsennata tarantella. Lucrezia mosse appena la mano e le gambe si fermarono immediatamente. “Grazie...” mormorò lui “Ma chi è stato?” “I soliti serpeverde” disse lui rabbuiandosi. “Soliti bulli immagino.” Neville annuì “Non ti preoccupare. Conosco alcuni incantesimi molto semplici che sono  perfetti per loro….se vuoi quando saremo a hogwarts te li faccio vedere” neville sorrise “grazie…ehm…non mi ricordo come ti chiami….” “Lucy” “ok, grazie Lucy” e entrarono nello scompartimento dove ad attenderli c’erano Ron, Hermione e Luna. “Finalmente! Ma dove vi eravate cacciati? Che voleva Lumacorno?” chiese Ron. “Ehi dov’è Harry?” chiese invece Hermione. Lucy e Neville si guardarono. “Bo….?”

Intanto il treno stava arrivando a Hogsmeade….


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spero di aver cominciato a risolvere qualche dubbio anche se la storia è praticamente appena iniziata ^_^ già nel prossimo capitolo ci sarà qualcosa.....

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