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-Ok, Zonko. Tu
dici che funziona veramente?-
Il proprietario del noto negozio di Hogsmeade annuì con
convinzione.
-Non c'è alcun dubbio, ragazzi. Ve l'ho detto. Una
spruzzatina e diventerete irresistibili.-
I gemelli Weasley scoppiarono a ridere.
-Oh, ma noi non ne abbiamo alcun bisogno- spiegò Fred con un
sorriso ammiccante -Non è mica per noi! Siamo già
irresistibili!-
-Hai detto bene, Fred!- continuò George alzando un
sopracciglio.
Zonko si grattò la nuca, confuso.
-Ah, dunque immagino che sia un regalo?- tentò aggrottando
la fronte.
Fred ridacchiò.
-Non esattamente. Io la chiamerei piuttosto... una sorpresa!-
-Oh sì, una magnifica sorpresa!- intervenne George -Una
splendida sorpresa per il nostro amico Potter!-
Zonko sorrise.
-Ah, Harry Potter! E' da un po' che non lo vedo! Salutatemelo
moltissimo!-
George annuì -Puoi contarci! Allora sono 15 Galeoni, giusto?-
Zonko allungò una mano, e il ragazzo vi lasciò
cadere dentro le monete scintillanti.
-Ecco qua il vostro acquisto, ragazzi!- esclamò il
negoziante allungandogli la boccetta di profumo.
Fred fece per afferrarla, ma Zonko la ritrasse all'ultimo istante.
-Ricordate assolutamente- disse lentamente, facendo ondeggiare la
luccicante boccetta blu davanti agli occhi dei due Weasley
-Non più di una spruzzata. Al massimo due. Non di
più, sono stato chiaro?-
I gemelli fissarono incantati il liquido fosforescente che sciabordava
nella bottiglietta.
Poi si lanciarono uno sguardo e annuirono.
*
-Dai George
sbrigati! Non dobbiamo farci trovare qui!-
Fred osservava il fratello che, con una lentezza esasperante, posava la
boccetta di profumo sul comodino di Harry.
-Ecco fatto!- esclamò George soddisfatto, sgranchiendosi le
dita -Ora dobbiamo solo aspettare che lo metta!-
Raggiunse Fred ed uscirono dal dormitorio, ridacchiando.
-Ci sarà da divertirsi! Non vedo l'ora di vedere Harry
diventare un fascinoso macho piacione!-
-Chissà se si metterà a fare anche il latin
lover!-
Entrambi scoppiarono a ridere.
-Spero che Ginny non se la prenda! Insomma, è il suo
ragazzo, magari non le va a genio che diventi un seduttore...-
osservò Fred.
George gli diede una piccola gomitata.
-Naaa, figurati! Dovrebbe ringraziarci... lo facciamo diventare un
figo! E poi tanto l'effetto dura solo un giorno!-
Fred annuì, sollevato dalla risposta del fratello.
-Già, perchè preoccuparsi? Sarà
estremamente divertente!- esclamò sorridendo sornione.
-Che cos'è che sarà divertente?-
Fred e George si lanciarono un'occhiata eloquente, per volgere
poi lo sguardo alla figura che era appena apparsa ai piedi delle scale.
-Oh,
Ronnie, fratellino adorato!- cinguettò George con un ghigno
stampato sul viso -Parlavamo della tua prossima interrogazione!-
Ron fece un grugnito indistinto e salì qualche gradino.
-Come sempre siete simpaticissimi!- borbottò passando
accanto ai due gemelli.
Fred ridacchiò.
-Eddai fratellino! Come siamo diventati permalosi!- esclamò
dandogli un buffetto sulla nuca.
Ron accennò un sorriso e rispose con un piccolo pugno.
-Dove te ne stai andando? Sul letto a ronfare, tanto per fare una cosa
nuova?- lo canzonò George lasciandolo passare.
-Non è vero che dormo sempre!- protestò Ron -E
poi sto andando a posare i libri... ci vediamo giù in sala
comune!-
I gemelli scoppiarono a ridere -Ma sì, fai con calma! Buone
ninne Ronnie!-
Ron li fissò in cagnesco fin quando non furono spariti ai
piedi della scalinata.
Poi con un sospiro, raggiunse la porta del dormitorio e la
aprì.
Gli ultimi raggi di sole illuminavano il suo baldacchino, che sembrava
più invitante che mai.
-Perdonami lettuccio, ma quei due mi prenderebbero in giro fino alla
morte!- disse sconfortato, buttando i libri dentro al baule.
Si sfilò il maglione dell'uniforme scolastica e ne
indossò uno bordeaux fatto da sua mamma, quando lo sguardo
gli cadde sul comodino di Harry.
Una boccetta blu straordinariamente brillante spiccava tra le
cianfrusaglie dell'amico.
-E questo che diavolo è?- borbottò prendendo in
mano la bottiglietta.
La stappò e annusò a fondo: Aveva un buonissimo
odore.
-Bè, Harry non me ne vorrà a male se ne metto un
po'.- pensò puntando l'erogatore sul collo.
Fece una spruzzata.
Poi un'altra.
Un'altra ancora.
E un'ultima sul polso.
Sorrise compiaciuto, posò la boccetta e scese in sala comune.
*
-Ehi, il bell'addormentato ha fatto presto, oggi!-
Ron fece una smorfia al fratello, si fece largo fino al caminetto e si
buttò sul divano.
-Eddai, lasciatelo stare!- intervenne Harry ridendo -Oggi abbiamo avuto
una giornataccia! L'ha detto addirittura Hermione!-
George alzò un sopracciglio -Caspita, la signorina Granger
inizia a dare segni di cedimento?- ridacchiò voltandosi a
guardarla.
Hermione, che sedeva a gambe incrociate su una poltrona e carezzava
Grattastinchi, storse il naso e sospirò.
-Non do nessun segno di cedimento. Ma oggi è stata veramente
una giornata da dimenticare!-
Harry annuì convinto. -Avreste dovuto vedere Piton! Era
più noioso che mai! Si è anche arrabbiato con
Ron, vero Ron?-
Dal divano provenne il più assoluto silenzio.
Ron si sedette di scatto, gli occhi spalancati, il viso pallidissimo.
-Ehm... Ron, va tutto bene?- domandò Hermione titubante,
sporgendosi a guardarlo.
Ron deglutì.
Harry, Hermione, Fred e George (e Grattastinchi) aspettavano in
silenzio, le fronti aggrottate.
Rivolse un'occhiata vaga al caminetto.
Poi parlò con voce gracchiante.
-Non mi sento troppo bene...- borbottò.
E cadde a terra con un tonfo, le braccia spalancate.
-Oh Merlino!- strillò Hermione balzando in piedi, facendo
fuggire Grattastinchi a tutta velocità.
Harry e i due gemelli si chinarono accanto a lui.
-Ma che cos'ha?- domandò l'amico preoccupato, scrutandolo in
viso.
Ron giaceva in terra senza dare cenni di coscienza.
Fred si grattò la nuca.
-Magari è solo stanchezza... l'avete detto che è
stata una giornataccia...-
-Forse dovremmo chiamare Madama Chips!- esclamò George
preoccupato.
Harry annuì convinto, alzandosi in piedi.
-Sì, restate qui con lui! Vado io!-
Non appena fece un passo in direzione del ritratto della Signora
Grassa, Ron si mosse leggermente.
-Si è mosso!- soffiò Hermione, portandosi una
mano al petto.
Trattennero tutti il fiato e lo osservarono muoversi lentamente.
Poi aprì gli occhi e, in tutta tranquillità, si
tirò su a sedere.
-Oh Ronald, per l'amor del cielo!- sospirò Hermione -Ti
senti bene?-
Ron battè le palpebre un paio di volte.
Poi, lentamente, si rimise in piedi.
Con sommo stupore di tutti, si passò una mano nei capelli
con fare suadente, e fece un sospiro teatrale.
-Caspita, spero di non essermi tutto scompigliato!-
Lasciò vagare lo sguardo sui visi attoniti dei quattro amici.
Finchè non incontrò lo sguardo di Hermione.
La osservò per qualche istante.
Poi alzò un sopracciglio, si schiarì la voce e le
lanciò un sorrisone seducente.
-Ehilà, Grangy!-
I tre ragazzi strabuzzarono gli occhi, increduli.
Hermione deglutì.
-G...Grangy???-
Ci fu qualche istante di silenzio, nel quale Ron continuò a
fissarla e a sorridere sornione.
-Oh Merlino... che...che cosa gli prende?- sussurrò
Hermione, cercando lo sguardò di Harry.
Harry, a sua volta, fissava Ron con attenzione.
-Ron, le tue spalle, ehm... Le tue spalle sono sempre state
così larghe?-
George, Fred ed Hermione puntarono gli occhi sulle spalle di Ron.
-Per l'amor del cielo- mormorò Hermione dopo un
pò -Perchè...perchè è
più alto? Più muscoloso? Perchè
è più bello?!?-
Alla parola bello, Ron scoppiò a ridere.
-Oh Grangy, non dirmi che non te ne eri mai accorta prima!-
gongolò, facendole l'occhiolino.
Hermione divenne paonazza.
Lui ridacchiò soddisfatto.
-Oh, a proposito, Harry... quel tuo nuovo profumo è davvero
sensazionale, amico!-
Harry battè le palpebre, perplesso.
-Profumo?-
-Profumo?!- ripetè Hermione, isterica -Quale profumo? Di che
cosa sta parlando???-
Ron spalancò gli occhi (incredibilmente azzurri e brillanti)
e assunse un'espressione sorpresa.
-Ma sì, dai Harry! Quel tuo nuovo profumo! Quello blu, sul
tuo comodino!-
In quel momento Fred emise un gemito strozzato, e George si
battè una mano sulla fronte.
Harry ed Hermione si voltarono di scatto.
-Voi due... di che cosa diamine sta parlando?-
I due gemelli si lanciarono un'occhiata rassegnata.
Sospirarono.
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Maaaa salve salve salve genteeee!
Come potete vedere, sono già tornata ^^ L'idea per questa
nuova storia mi è venuta durante un delirio serale con la
mia amata cuginetta Ada Wong!
DEVO FARE UN APPUNTO: Il nome con cui Ron/latin lover chiama Hermione
durante questa storia, Grangy, è il modo in cui mi chiamano
i miei amici più stretti! (Si, dicono che sono uguale ad
Hermione -_-)
Perciò ne sono molto gelosa, e vi prego di non rubarmelo ^^
Ora, spero che questo inizio vi abbia soddisfatti, e spero di avere
presto le vostre opinioni ^^
Al prossimo capitolo belli miei! <3
Minnieinlove
-Ma sì, dai Harry!
Quel tuo nuovo profumo! Quello blu, sul
tuo comodino!-
In quel momento Fred emise un gemito strozzato, e George si
battè una mano sulla fronte.
Harry ed Hermione si voltarono di scatto
-Voi due... di che cosa diamine sta parlando?-
I due gemelli si lanciarono un'occhiata rassegnata.
Sospirarono.
Hermione Granger incrociò le braccia al petto e
ridusse gli occhi a due fessure.
-Allora?- sbottò, rivolta a Fred e George -Si può
sapere che cosa sta succedendo?-
George si schiarì la voce. -Bhe, ehm... in realtà
è abbastanza semplice...-
-Oppure non lo è affatto...- lo interruppe Fred.
-Ecco, diciamo che dipende dai punti di vista....-
-PARLATE!- abbaiò Hermione facendoli trasalire.
Nuovamente, George si schiarì la voce.
-Ok, mettiamola così. Esiste la possibilità che
Ron abbia utilizzato un prodotto di Zonko.-
Hermione gemette.
-Ed esiste la possibilità che questo prodotto sia un profumo
che rende terribilmente affascinanti e sicuri di se!-
Stavolta fu Harry a gemere.
Ci fu qualche istante di silenzio, nel quale tutti e quattro
osservarono Ron che si sbottonava la camicia e fissava con orgoglio i
propri addominali perfettamente scolpiti, sbucati fuori da
chissà dove.
-D'accordo, d'accordo!- esclamò in fretta Hermione,
voltandosi velocemente e colorandosi di rosso sul viso.
-Il danno è fatto. Quello però che vorrei capire
è perchè gli avete dato questo profumo!-
-Mmmh, non era proprio per lui- iniziò Fred, studiandosi con
interesse l'unghia del pollice -Era indirizzato ad un'altra persona.-
-Ad Harry, per la precisione.- aggiunse George, evitando accuratamente
di guardare l'amico.
Le sopracciglia di Harry si inarcarono all'inverosimile.
-Per me? E perchè diamine avreste dovuto regalarmi una cosa
del genere?- domandò stupito.
George tossicchiò.
-Era uno scherzo, giusto per farci due risate, ecco. E' una cosa
innocua, davvero!-
-Bè, a me tanto innocua non sembra!- osservò
Harry lanciando uno sguardo a Ron che, sempre con la camicia
sbottonata, lanciava sorrisi abbaglianti al proprio riflesso nel vetro
della finestra.
Fred sospirò. -Oh, coraggio ragazzi, non è tanto
grave. E' solo un pò più scemo del solito!-
-Già!- ridacchiò George -E poi l'effetto dura
solamente un giorno!-
Hermione, che per un pò era rimasta in silenzio,
tossicchiò sommessamente.
-E così... in termini di quantità...quanto
avrebbe dovuto spruzzarne, tanto per sapere?- domandò
inarcando un sopracciglio.
George si grattò la nuca, riflettendo.
-Una spruzzata!- esclamò alla fine.
-Massimo due!- aggiunse Fred.
-Massimo due, eh? Ronald!- chiamò Hermione, voltandosi verso
l'amico -Quanto ne hai messo, del profumo di Harry?-
Ron smise di rimirarsi nella finestra e si passò una mano
nei capelli rossi e lucidi.
-Mmh... non ricordo con precisione, Grangy! Direi quattro
spruzzate! Forse una in più!- annunciò allegro.
Hermione tornò lentamente a guardare Harry e i gemelli.
-Quattro spruzzate.- disse con la tipica calma che precede
un'esplosione.
Per un po' nessuno parlò.
Poi Fred prese coraggio.
-Bè, ehm... magari non è tanto grave...-
La bomba-Hermione esplose.
-NON E' TANTO GRAVE?- urlò spalancando gli occhi -PER L'AMOR
DEL CIELO, FRED! TI RENDI CONTO DI COSA AVETE COMBINATO? COME FACCIAMO
ADESSO?-
Harry si schiarì la voce. -Dai Hermione, non ti agitare.
Cerchiamo di riflettere.-
-Riflettere? Su cosa? Posso esservi utile, ragazzi?- esclamò
Ron allegro, avvicinandosi.
George sospirò affranto.
-Dovrà pur passargli... prima o poi.-
*
-Ok Harry,
ascolta. Dobbiamo fare in modo che si dia un contegno perlomeno durante
le lezioni.-
Hermione mescolava istericamente la propria tazza di tè,
facendolo schizzare dappertutto.
La Sala Grande era gremita di studenti intenti a fare colazione, e Ron
ancora non era sceso.
Harry imprecò a bassa voce quando una goccia bollente lo
colpì sulla mano.
-D'accordo Hermione, faremo attenzione, ma ti sarei grato se non
tentassi di uccidermi!- ridacchiò schivando una nuova
pioggia incandescente.
Hermione smise immediatamente di mescolare il tè.
-Oh, scusami Harry! E' che ci mancava solo questa! Detesto queste
situazioni che non riesco a tenere sotto controllo!-
Harry annuì comprensivo, tagliandosi una fetta di torta di
melassa.
-Vedrai che ce la faremo... Oh, eccolo che arriva!-
All'ingresso di Ron, parecchie teste si erano voltate a guardarlo,
soprattutto teste femminili.
Sfilò attraverso il corridoio tra il tavolo di Grifondoro e
quello di Tassorosso, regalando sorrisi a tutti.
Poi, individuati Harry ed Hermione, li raggiunse e si lasciò
cadere accanto a quest'ultima.
-'Giorno, Granger...Harry...-
-Granger!- sussurrò Hermione scioccata, riprenderndo a
mescolare il tè con forza inaudita.
Harry rispose con un cenno della mano, e lo osservò
afferrare un toast e morderlo con i suoi denti bianchi e perfetti.
-...Senza strozzarsi nè macchiarsi.- mormorò
sovrappensiero, sbattendo le palpebre.
Ron gli rivolse un'occhiata divertita. -Hai detto qualcosa, amico?-
-Uh?- si riscosse Harry -N-no... riflettevo ad alta voce sul fatto che
non ti sei...ehm...-
-Strafogato?- consigliò Hermione.
Ron scoppiò a ridere di gusto, versandosi un bicchiere di
succo di zucca.
-Ah, siete uno spasso ragazzi! Oggi mi sento in formissima!-
-E si vede!- trillò una voce femminile.
Ron, Harry ed Hermione si voltarono: Calì e Lavanda
ridacchiavano, rosse in viso, coi libri stretti al petto.
-Ti trovo molto bene, Ron!- cinguettò Calì.
-Molto, molto, molto benissimo!- aggiunse Lavanda.
Ron regalò loro un sorrisone splendente.
-Ah, troppo buone, belle fanciulle! Cosa dovrei dire io di voi,
allora?- domandò, con tono da adulatore.
Le due ragazze ridacchiarono, e corsero via arrossendo.
-Eeeh, le donne!- sospirò Ron, osservando con con interesse
i loro fondoschiena ben torniti -Cosa faremmo senza di loro!-
Harry, che trattenne miracolosamente una risata, lanciò uno
sguardo di sottecchi ad Hermione:
La ragazza fissava Ron, livida di rabbia, coi capelli crepitanti di
elettricità.
-Io vado a lezione!- annunciò stizzita, alzandosi in piedi e
afferrando la propria borsa.
-Se hai Trasfigurazione, l'abbiamo tutti e tre.- le ricordò
gentilmente Harry.
Lei si limitò ad agitare una mano e ad avviarsi verso il
portone.
-Però!- ridacchiò Ron, seguendola con Harry a
qualche metro di distanza -Anche la nostra Hermione non è
messa male!-
Harry si voltò a guardarlo, confuso.
Quando seguì lo sguardo di Ron, non potè
trattenersi dall'avvampare.
Ron scoppiò a ridere.
-Ahahah, e dai, Harry! Ah, buongiorno Malfoy!- esclamò
allegro, sventolando la mano in direzione del Serpeverde.
Draco rimase talmente di stucco da non riuscire a spiccicare parola.
Si limitò a versarsi addosso la propria zuppa di Porridge e
a fissare Ron con la bocca spalancata.
-Mettete via le bacchette, prego!-
La professoressa McGrannit richiamò l'attenzione dei ragazzi
schioccando le dita.
-Via le bacchette. Oggi lezione teorica!-
Un coro di lamentele si levò dagli studenti, che senza
troppo entusiasmo tirarono fuori i libri.
-Molto bene, grazie. Ora... Ah, Potter e Weasley! Sempre in ritardo!-
Decine di teste si voltarono verso la porta, mentre i due Grifondoro
entravano di gran carriera.
-Ci scusi, professoressa!- esclamò Ron mortificato -Ho avuto
un piccolo contrattempo! Voglia perdonare questa inattenzione!-
La McGrannit spalancò gli occhi.
-Bè...io... certo, certo. Ehm... adesso accomodatevi,
grazie, Weasley!- balbettò incerta.
Molti studenti ridacchiarono: Era raro vedere la McGrannit in
difficoltà.
Harry prese posto accanto a Neville, e Ron si posizionò
accanto ad Hermione.
-Bene, andate a pagina 154, per favore!-
Hermione prese a sfogliare febbrilmente il libro, tentando di ignorare
il gemito che provenne da Ron.
-Ehi, Grangy!- sussurrò dopo qualche secondo -Mi lasceresti
seguire dal tuo libro?-
Lentamente, Hermione alzò lo sguardo.
-Ma non mi dire, hai dimenticato il tuo!- mormorò
sarcastica, rivolgendogli uno sguardo pungente.
Ron si scompigliò i capelli, con un sospirò
melodrammatico.
-Bè, sì. Sai, stamattina mi sono distratto...-
-Già. Mi domando quali saranno mai queste tue mille
distrazioni, Ronald.-ribattè lei piccata, spingendo il libro
al centro del banco.
Ron le fece un sorrisone riconoscente.
-Bè, anzitutto tu, sei una distrazione!- aggiunse poi con
aria casuale.
Hermione gli lanciò uno sguardo di sfuggita, sentendosi
avvampare, e poi puntò gli occhi sui propri appunti.
-...E come abbiamo detto la scorsa lezione, non vi è stato
un solo secolo nella storia dei maghi nel quale la trasfigurazione...-
-Bla, bla, bla- mormorò Ron, imitando la voce della
McGrannit -Sempre le solite cose!-
Hermione si voltò a guardarlo.
-Io invece lo trovo molto interessante!- sussurrò acida -E
sei pregato di lasciarmi seguire!-
Ron ridacchiò divertito, e lei tornò ai suoi
appunti con tanta foga, che la piuma le sfuggì di mano.
-Lascia, faccio io!- le sorrise Ron.
Si chinò sotto il banco e raccolse la piuma e, tirandosi su,
sfiorò condisinvoltura
la gamba di Hermione.
La ragazza lanciò un piccolo strillo, che non
passò inosservato.
-E' tutto a posto, signorina Granger?- domandò la McGrannit
leggermente infastidita.
Hermione, paonazza in volto, annuì con foga.
-S-sì professoressa, mi scusi professoressa!-
mormorò.
La McGrannit le lanciò un'occhiata perplessa e riprese con
la spiegazione.
-Per l'amor del cielo, Ronald!- sussurrò Hermione, evitando
accuratamente di guardarlo.
Ron, dal canto suo, spalancò gli occhi con
innocenza.
-Ma non l'ho fatto apposta!- mormorò convincente.
Hermione si allontanò impercettibilmente di qualche
centimetro.
*
-Hermione! Ehi,
Hermione, aspetta!-
Ansimando, Harry raggiunse l'amica sotto il porticato del
cortile interno.
-Dove scappi così di fretta?-
La ragazza si passò una mano nel cespuglio di capelli.
-Ho un'altra lezione Harry, devo sbrigarmi!- spiegò
continuando a marciare.
Harry le tirò un braccio. -Aspetta, solo un secondo.-
Con un sospiro, Hermione si voltò a guardarlo.
Lui le scrutò il viso. -Perchè diavolo hai
urlato, durante la lezione?-
Mordicchiandosi l'unghia del pollice, la ragazza lo fissò.
-Nulla... è stato... un momento di sconforto!-
Harry aggrottò la fronte. -Un momento di sconforto?-
-Sì...io... Oh, ecco Ron!-
Approfittando della situazione, Hermione trascinò Harry
verso la colonna sulla quale era poggiato Ron.
Solo quando furono abbastanza vicini si accorsero che stava
chiacchierando con un gruppetto di Corvonero ridoline.
-...Veramente possiamo venire a vedere i tuoi allenamenti di
Quidditch?- domandò emozionata una moretta lentigginosa.
-Naturalmente, ragazze! Ora, da brave, andate, o farete tardi a
lezione!-
Le congedò con un occhiolino che le fece arrossire, e le
piccole Corvonero si allontanarono mandandogli baci.
Hermione si schiarì la voce.
-Allora, hai finito di fare il cascamorto?- domandò acida,
incrociando le braccia.
Ron ridacchiò.
-Sei gelosa, Hermione?-
Lei spalancò gli occhi, boccheggiando.
-Io... cosa?!Non essere ridicolo!- trillò
istericamente.
Il ragazzo rise ancora di più.
Poi le afferrò un polso, la tirò a se e le
stampò un bacio sulle labbra.
-Tranquilla, Grangy!- esclamò sorridendole sulla bocca -Lo
sai che tu sei speciale!-
Poi si rivolse ad Harry.
-Ti aspetto da Hagrid, amico!-
Detto questo, si allontanò fischiettando.
Hermione rimase immobile, le guance in fiamme, gli occhi fissi davanti
a se.
Harry deglutì rumorosamente.
-Ehm... Forse la situazione potrebbe essere peggiore del previsto.-
Secondo il mio modesto parere, questo capitolo è una cagata.
Comunque.
GRAAAAAAAAAZIEEEEEEEEEEE *-*
MA COME DEVO RINGRAZIARVI??? 35 RECENSIONI PER UN CAPITOLO??
MA IO VI AMO!!!! <3
No davvero, siete stupendi, i lettori più cari che io abbia
mia avuto ^^
Un grazie di cuore a tutti voi!
Bon, come sempre aspetto con ansia la vostra opinione!
Un abbracciccio enorme cari! *_*
Se c'era una cosa che Hermione non riusciva proprio a concepire, era il
Quidditch.
Mentre si recava verso lo stadio, attraversando il giardino stretta nel
proprio cappotto grigio, si ritrovò a rifletterci su.
Cosa diavolo c'era di così bello nel volare a metri e metri
di altezza sorretti solamente da un esile manico di scopa?
E poi, cos'era quella fissa di giocare anche con la temperatura sotto
lo zero, o con la pioggia battente?
Per non parlare della mania di lucidare il manico quasi tutte le sere!
No, decisamente la Quidditch-mania non l'aveva mai compresa.
Ma si dava il caso che i suoi due migliori amici giocassero nella
squadra ormai da diversi anni, e che Harry, cercatore nonchè
capitano,
le avesse chiesto di assistere agli allenamenti di quel pomeriggio.
-Sai, per un parere esterno!- le aveva detto.
Così, Hermione si ritrovò suo malgrado a salire i
gradini di legno che conducevano agli spalti.
-Oooh, ma non lo trovate meraviglioso?-
Un coro di risatine la fece voltare: Un nutrito gruppetto di elementi
di sesso femminile era appollaiato sulle tribune, e ridacchiava senza
sosta, additando il campo.
Sorridendo sommessamente, Hermione sedette a qualche metro di distanza.
Dovevano essere le solite fan di Harry, che venivano a spiarlo durante
gli allenamenti.
Si sistemò meglio il cappello bianco, in modo che le
coprisse anche le orecchie, e tirò fuori il proprio libro di
Antiche rune.
-E' così sexy!- trillò una delle ragazze.
-Oh, sì!- rispose un'altra portando le mani al petto -E
guardate con che classe monta la scopa!-
Hermione ridacchiò, pensando suo malgrado
all'ambiguità dell'esclamazione appena udita.
-E i suoi occhi?!- continuò un'altra.
-Oooh, non parlarmene!- sospirò una bionda -Di quell'azzurro
così intenso!-
-Sono verdi, sceme!- pensò Hermione continuando a sfogliare
il libro.
-E i suoi muscoli?!- incalzò una castana formosa
-Così irresistibili?-
-E I CAPELLI?- cinguettò un'altra, ormai in estasi - Di quel
rosso così... caldo!-
Il cuore di Hermione mancò un colpo.
Capelli rossi?
Lentamente alzò lo sguardo dal libro.
Harry non aveva i capelli rossi, decisamente.
-Non c'è niente da fare!- concluse una piccoletta coi
capelli neri -Quel Ronald Weasley è veramente uno schianto!-
Il gruppetto si sciolse in sospiri di consenso.
Dallo shock, Hermione lasciò cadere il libro.
Da quando in qua Ron era uno schianto!?
Ok, era sempre stato molto carino e il profumo di Fred e George lo
aveva reso ancor più... appetibile.
Ma certo non era mai stato circondato da sciami di ragazze innamorate.
Con una fitta di fastidio, Hermione raccolse il libro e si
ritrovò a fissare in cagnesco il gruppetto, che continuava a
ridacchiare.
Si riscosse solamente quando una di queste urlò -Oh! Hanno
finito! Presto, andiamo all'uscita degli spogliatoi!-
Le vide schizzare via e si ritrovò a battere le palpebre,
imbambolata.
Guardò il campo, vide la squadra atterrare e Harry agitare
il braccio in segno di saluto.
Agitando appena la mano, si alzò in piedi e prese a scendere
le scale per raggiungerli.
-Ehi, sei venuta!- esclamò Harry sorridendole raggiante,
andandole incontro con la scopa in spalla.
Hermione fece un sorrisetto tirato.
-Allora?- domandò Harry apprensivo -Come pensi che sia
andata?-
La ragazza si schiarì la voce, a disagio.
-Oh, ehm... Bene! Mi è piaciuta molto la tua... la tua...-
Si guardò attorno in cerca d'aiuto.
-La... L'azione di Ginny!- esclamò sollevata, indicando
l'amica che era appena smontata dalla scopa.
-L'ho trovata molto... puntuale!-
Scrutò il viso di Harry, preoccupata.
Il ragazzo riflettè per qualche secondo, poi le fece un
sorrisone.
-Sì, hai ragione. E' stata davvero brava!-
decretò, lanciando uno sguardo tenero alla propria ragazza.
Hermione si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, che le
si mozzò in gola quando vide Ron avvicinarsi.
Aveva i capelli scompigliati dal vento, e la divisa da Quidditch gli
rivestiva il corpo in maniera perfetta.
-Ehi Harry, dove hai detto che devo mettere la... Ah, ma c'è
anche Grangy!-
Le fece un sorrisone scintillante.
La ragazza rispose con una risatina isterica, poi guardò
Harry in cerca di sostegno.
-Ah, devo restare a sistemare tutto ciò che abbiamo
utilizzato. Mi dai una mano, Hermione?- le domandò con non
curanza.
Un sorriso grato si dipinse sul volto della ragazza, arrossato dal
freddo.
-Oh, sicuro, Harry!- esclamò allegra.
Ron aggrottò la fronte.
-Ma Harry, amico, resto io! Ho sentito che prima Ginny ti chiedeva di
accompagnarla in biblioteca!-
Harry deglutì.
-Ma no! Voglio dire, non...non c'è fretta! Posso
accompagnarla anche dopo!-
Ron scoppiò a ridere.
-Oh, andiamo Harry! Non vorrai mica dirmi che non hai capito che quella
della biblioteca era solo una scusa? E' più che ovvio che
mia sorella non vede l'ora di passare un pò di tempo con te
per pastrugnarvi!-
Gli fece l'occhiolino e rise di nuovo.
Harry spalancò gli occhi dallo stupore.
Ron, che aveva sempre storto il naso davanti alla relazione tra lui e
Ginny, ora lo incitava a pomiciare selvaggiamente con sua sorella.
-Su su!- esclamò allegro, dandogli una spintarella. -Andate
e divertitevi!-
Harry lanciò uno sguardo rassegnato ad Hermione, poi si
allontanò verso gli spogliatoi.
-Allora, Grangy!- esclamò Ron raccogliendo i Bolidi -Hai
visto che parate spettacolari ho fatto?-
Hermione sospirò sommessamente.
-Ron, non ho guardato la partita. Mi sono portata il libro di Antiche
rune e ho studiato.- ammise.
Il ragazzo, che normalmente si sarebbe offeso, ridacchiò e
fece spallucce.
-Bè, c'era da aspettarselo!- disse saggiamente -E'
così tipico di te!-
Hermione, che si era chinata per raccogliere la Pluffa, alzò
lo sguardo.
-In che senso, scusa?- domandò inarcando le sopracciglia.
Ron sorrise.
-Bè, è abbastanza risaputo che non sei una fan
sfegatata dello sport!-
La ragazza posò la Pluffa nella cassa con un pò
troppa forza.
Poi si voltò a guardarlo, le braccia incrociate.
-Senza che tu faccia troppi giri, Ron!- esclamò -Che cosa
vuoi dire?-
-Ma nulla, nulla!- replicò lui chiudendo le cinghie attorno
ai Bolidi -Solo che, sai, quella di preferire i libri potrebbe essere
una scusa!-
Alle sue spalle, Hermione fece un urletto indignato.
Ron ghignò, soddisfatto.
-Ronald Weasley!- esclamò lei con foga -Stai forse dicendo
che odio il Quidditch perchè non sarei capace di
praticarlo?!-
Voltandosi a guardarla, Ron si grattò la nuca.
-Bè- tentennò, fingendo di riflettere -Diciamo di
sì!-
Hermione spalancò la bocca, pronta a ribattere.
Poi la richiuse.
In effetti, era sempre stata una frana negli sport.
Specialmente quelli che includevano il restare sospesi su una scopa ad
altezze vertiginose.
Ma non avrebbe mai potuto ammetterlo.
Soprattutto non con Ron.
Soprattutto, non con QUEL Ron.
-Ah sì, eh?- sbottò offesa -Adesso ti faccio
vedere io!-
Ignorando il sopracciglio alzato di Ron, si recò a passo di
carica verso una delle scope abbandonate sul prato.
La afferrò, passò una delle gambe dall'altra
parte del manico e attese.
Non aveva la più pallida idea di come si facesse per
decollare.
-Ehm- mormorò, fissando il manico -Vola!-
Ron scoppiò a ridere, e lei diventò fucsia.
-Per Merlino, ti ordino di volare, maledetto pezzo di legno!-
imprecò a denti stretti.
Il ragazzo dovette fare un notevole sforzo per non cadere a terra dalle
troppe risa.
-Ok, ok!- ansimò dopo un po', asciugandosi le lacrime
-Abbiamo constatato che il decollo non è il tuo forte!-
Hermione lo fissò in cagnesco.
Si sentiva una perfetta cretina, lì in piedi, con il manico
di scopa in mano e le gambe aperte.
Ron si avvicinò sorridendo.
-Con permesso, signorina!- disse piano.
Si posizionò alle sue spalle, mise una gamba alla destra del
manico e l'altra alla sinistra, e si sporse in avanti.
-Ora- spiegò, cingendola con le braccia e afferrando la
parte del manico davanti a lei -Ti farò vedere come si vola.-
Hermione era combattuta.
L'orgoglio le imponeva di sentirsi arrabbiata, ma la voce di Ron
nell'orecchio e il suo petto marmoreo alle sue spalle le davano i
brividi.
-Pronta?-
La ragazza non fece in tempo ad aprire la bocca che Ron si
slanciò verso l'alto, e la scopa si librò
nell'aria.
-Per l'amor del cielo!- strillò Hermione terrorizzata.
Il campo da Quidditch diventava sempre più piccolo sotto di
loro, e presto iniziarono a sfrecciare sui campi attorno ad Hogwarts.
-Ronald!- urlò lei, arpionandosi con la mani al manico e
stringendosi contro la schiena di Ron -Rallenta!-
Ma Ron rise, si chinò in avanti e iniziarono a scendere in
picchiata ad una velocità folle.
Hermione strinse gli occhi e urlò con tutto il fiato che
aveva in corpo, finchè non sentì la scopa volare
di nuovo in orizzontale.
-Allora- le sussurrò Ron in un orecchio -Pensi di poter fare
di meglio, Grangy?-
La ragazza aveva la pelle d'oca, per il freddo e per la vicinanza di
Ron.
Scosse la testa lentamente.
-Perfetto!- sorrise Ron. Sospinse la scopa verso l'alto e
planò fino alla torre di Astronomia.
-Siamo arrivati, Signorina Granger!-
Hermione sussultò quando i propri piedi urtarono il
pavimento.
Barcollando scese dalla scopa, e si poggiò ad una delle
pareti di pietra grezza.
-Oh, Merlino!- gemette tenendosi lo stomaco -Sei... sei un idiota,
Ronald!-
Ron, che era appena smontato con agilità dalla scopa, le
sorrise.
-Ah, ma smettila, stai sempre a lamentarti! Dovresti ringraziarmi!-
-Ringraziarti!- esclamò Hermione isterica, togliendosi il
cappello e passando una mano tra i capelli, più scompigliati
che mai.
-Ringraziarti di cosa, di grazia?!-
Ron sbuffò.
-Se ti volti, lo capirai. Scommetto che nessuno ti aveva mai portata a
vedere il tramonto da quassù!-
Le afferrò le spalle, costringendola a voltarsi verso il
paorama.
Hermione rimase senza fiato.
Il Lago Nero, le guglie delle torri di Hogwarts, gli alberi della
Foresta Proibita.
Tutto scintillava nella luce rossa e dorata del tramonto.
Ricacciando indietro il nodo che le si era creato in gola, Hermione si
voltò a guardare Ron.
-Come...- balbettò -Come sapevi che i tramonti...-
-Me l'avrai detto un milione di volte, Grangy- la interruppe Ron con un
sorriso -Che i tramonti e le stelle sono tra le poche cose che ti
commuovono. Vedi che ti sto a sentire, ogni tanto?-
Hermione non potè fare a meno di sorridere, gli occhi enormi
e scintillanti nella luce calda.
Lasciò che Ron le scansasse un ricciolo ribelle dal viso, e
si sentì avvampare.
-Sei bella quando arrossisci- disse lui tranquillo, sorridendole.
La ragazza abbassò lo sguardo, le gote in fiamme.
-Perchè non mi guardi?- domandò lui gentilmente.
Hermione si morse il labbro inferiore.
Come poteva spiegargli tutto ciò che le montava dentro in
quel momento?
La gioia, la confusione, lo stordimento, l'emozione.
Come poteva spiegargli i brividi che la attreversavano?
Come poteva motivare gli spasmi che la percuotevano quando la guardava
negli occhi?
Lentamente alzò il viso, e trattenendo il respiro lo
guardò.
Lui sorrise di nuovo, facendole mancare un battito cardiaco.
-Ron...- disse piano, torturandosi una ciocca di capelli -Io penso
proprio che dovremmo andare.-
Il sorriso di Ron si spense un pò.
Le lanciò uno sguardo deluso, sospirando.
Ma poi drizzò le spalle, riprendendo subito vigore.
-D'accordo, Piccola Granger. Immagino che tu sia in crisi d'astinenza
dai tuoi libri!- ridacchiò, passadosi una mano tra i capelli.
Hermione gli assestò un colpetto sulla pancia e fece una
smorfia.
-Dai, monta su!- esclamò lui allegro afferrando la scopa.
Ma Hermione sorrise e scosse il capo.
-Sai- disse, alzando un sopracciglio- temo che dovrai fare il viaggio
di ritorno da solo. Ne ho avuto abbastanza, di Quidditch!-
Ron scoppiò a ridere e salì sulla scopa.
-D'accordo Grangy, usa pure le scale. Ci vediamo a cena, Madame!-
Le lanciò un ultimo sorriso e si librò nell'aria.
Hermione lo osservò volare via, nel cielo che da rosso stava
sfumando in azzurro scuro.
Posò la mano sulla maniglia della porticina scura, pronta a
rientrare nel calore e nella solennità del castello.
Poi cambiò idea, sorrise, e si lasciò scivolare
fino a sedere per terra, la schiena posata alla porta.
Abbracciandosi le ginocchia e sorridendo, pensò che quella
sera sarebbe scesa più tardi a cena.
Aveva urgente bisogno di riflessioni e stelle.
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Io...io non so che cosa dire!
84 recensioni per 2 capitoli! ._.
Non mi è mai successa una cosa del genere!
Sono... Emozionata è dir poco!
Non so!
GRAZIE, GRAZIE DI CUORE!
E' una cosa tanto bella quanto gravosa: E' una grossa
responsabilità soddisfarre così tante persone!
Vi irngrazio, e spero di non avervi delusi con questo capitolo!
A me è piaciuto molto scriverlo ^^
Ne approfitto per drivi che da oggi abbandono il mio nick da dodicenne,
Minnieinlove, e divento Miza ^^
Perciò, sarò sempre io, ricordatevelo xD
Bene, di nuovo Grazissime, un bel bacio e a presto ;)
Attendo pareriiiiii :D
Minneinlove/Miza xD
-Ehi ehi ehi, buongiorno fanciulli!-
Harry Potter si beccò uno scappellotto in piena nuca,
rischiando di perdere gli occhiali.
Era un tranquillo sabato mattina, e gli studenti ancora assonnati
facevano colazione senza fretta.
La mano di George Weasley, che aveva appena schiaffeggiato la testa di
Harry, afferrò una grossa fetta di crostata di mirtilli.
-Allora, che si racconta?-
Harry, Ron ed Hermione lo fissarono senza troppo entusiasmo.
-Woooh, ok, scusate, non sapevo foste a lutto!- esclamò il
ragazzo con una smorfia.
-Bè, sai com'è, mi hai appenna rifilato un
ceffone in
piena nuca!- osservò Harry massaggiandosi il punto colpito.
George ridacchiò, dando un grosso morso al suo dolce.
Poi si voltò a guardare Ron.
-Tu, fratellino? Tutto a posto?-
Ron, intento a mescolare il proprio porridge, alzò lo
sguardo, confuso.
-Uh? Hai detto qualcosa, George?- domandò con voce vacua.
George sospirò e alzò gli occhi al cielo.
-Per le mutande di Merlino, ma che vi prende stamattina a tutti quanti?
Un pò di entusiasmo, su!-
Hermione gli lanciò un'occhiata fulminante.
-Sentiamo, George. Dammi un solo buon motivo per essere entusiasta!-
George si grattò il mento, con aria pensierosa.
-Allora, vediamo un po'. Primo, è una splendida
giornata
di sole! Secondo, questa è marmellata di mirtilli, Granger,
non
so se mi spiego!-
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-E, terzo- continuò -Dopodomani iniziano
le vacanze di Pasqua!-
-...Che significano una sola cosa: Studiare studiare studiare!-
concluse Hermione cupa.
George rise, scuotendo il capo.
-Sei proprio una fatalista, Hermione. Non c'è niente da
fare!-
-Ehi, a proposito di Pasqua!- esclamò Harry versandosi un
pò di succo di zucca -Restiamo qui ad Hogwarts, vero?-
-Ovviamente!- disse subito Hermione -Sono anni che non andiamo via a
Pasqua. E' meglio restare qui, meno distrazioni, più
concentrazione, maggior rendimento!-
Ron si schiarì la voce.
-E se invece andassimo via? Voglio dire, ce lo meritiamo un
po' di riposo...-
George annuì con foga. -Ehi, per una volta sono d'accordo
con
te, Ron! E dai, venite alla Tana! Mamma sarà felicissima di
rivedervi! E io e Fred pensavamo comunque di tornare!-
Hermione scosse la testa con convinzione.
-Assolutamente no! Andare alla Tana per le vacanze equivale a non
aprire libro! Ed Harry è d'accordo con me, non è
vero?-
Harry si grattò una guancia a disagio, gli occhi di Hermione
puntati addosso.
-Bè... Sarebbe davvero fantastico andare via, in
realtà. Però Hermione non ha torto...-
-Ginny torna alla Tana.- buttò lì George con
finta disinvoltura.
La testa di Harry scattò all'insù.
-Io vado con loro!- affermò con convinzione, gettando
un'occhiata ad Hermione.
La ragazza sbuffò e incrociò le braccia.
-Sei una bandiera al vento, Harry!- esclamò contrariata -Ti
facevo più fermo sulle tue posizioni!-
-Ah, piantala di tentare di persuaderlo con la psicologia inversa!-
ridacchiò George -Dai vieni anche tu!-
Il mento di Hermione si sollevò di parecchi centimetri.
-Ho detto no ed è no! Non mi smuoverete!-
Ron sospirò, allungando il busto verso la ragazza.
-E dai, Grangy. Te ne rimani qui tutta sola? Senza nulla da fare se non
studiare?-
-Esattamente!- lo rimbeccò lei -Ed è quello che
dovresti fare anche tu, Ronald!-
Il ragazzo rise.
-Ah, mi stai invitando a restare qui con te? Sapevo che morivi dalla
voglia di rimanere da sola con me...-
Hermione divenne paonazza, e si voltò a guardarlo con gli
occhi sbarrati.
-I-io non ho detto questo!- boccheggiò isterica -Intendevo
dire... Oh, basta! Vengo con voi alla Tana!-
Mise il broncio, aggrottò la fronte e si dedicò
alla contemplazione del proprio toast.
Ron si stiracchiò sorridendo, guadagnandosi gli sguardi
colpiti e sorpresi di Harry e George.
-Dammi un pizzicotto, Harry- mormorò quest'ultimo
-Perchè
Ron che convince Hermione non può che essere un sogno!-
-Bene!- annunciò Ron soddisfatto, finendo il proprio
porridge e
alzandosi in piedi -Io inizio ad andare a preparare il baule!-
Hermione gli lanciò un'occhiata di sottecchi, che a lui non
sfuggì.
-Vuoi venire con me, Grangy? Sai, vado in dormitorio...-
domandò sornione.
Hermione afferrò il proprio toast e glielo
lanciò, mentre George scoppiava a ridere.
-Come sei suscettibile!- ridacchiò Ron schivando il toast,
che
finì dritto dritto in testa ad un Corvonero del settimo anno.
-Ehi!- urlò il biondo, voltandosi di scatto -Chi diamine
è stato?-
Hermione arrossì e si morse il labbro inferiore.
-A-ehm. Scusami William, non volevo colpire te...- iniziò,
con tono sommesso.
Il Corvonero si sciolse immediatamente in un enorme sorriso.
-Oh, non preoccuparti Granger, nulla di male. Verrai alla festa dei
Capo Scuola, il primo giorno di vacanza?- domandò speranzoso.
Hermione aprì la bocca per rispondere, ma Ron
tossicchiò.
-No amico, scusala tanto, ma verrà a casa mia durante le
vacanze di Pasqua.-
William spalancò gli occhi per lo stupore, mentre Ron con un
ghigno cingeva i fianchi di Hermione con un braccio.
-Oh!- esclamò il Corvonero, mortificato -Certo, scusami
Weasley. Non sapevo che steste insieme!-
-Ora lo sai!- rispose Ron, nell'esatto momento in cui Hermione
esclamava -Infatti non stiamo insieme!-
William spostò lo sguardo dall'uno all'altra, con
espressione confusa.
Poi fece spallucce e tornò alla propria colazione.
-Per l'amor del cielo, Ron!- esclamò Hermione indignata,
divincolandosi dal suo braccio -Che accidenti ti prende?!-
Il ragazzo ridacchiò e alzò le spalle.
-Nulla Grangy, mi da fastidio quando invadono il mio territorio!-
-IL TUO TERRITORIO???- strillò Hermione, il volto in fiamme.
Parecchie teste si voltarono a guardarli.
Ron sospirò.
-Non urlare così Grangy, e non far finta di non essere
compiaciuta.-
Le stampò un bacio sui capelli e uscì
fischiettando dalla Sala grande.
-Io impazzisco!- dichiarò Hermione, fissando Harry e George
con occhi spiritati -Non posso andare avanti così!-
George camuffò una risata con un colpetto di tosse.
-Dai Hermione, quanto vuoi che duri ancora? E poi, insomma, non puoi
nascondere che tutte queste attenzioni del piccolo Ronnie ti facciano
piacere... ti si legge in faccia!-
Hermione divenne paonazza e fece un urlo strozzato.
-POTREI SCHIANTARTI, GEORGE WEASLEY! QUINDI ME NE VADO PRIMA DI
COMPIERE GESTI AVVENTATI!-
Puntò il naso in aria e se ne andò come una
furia, l'enorme massa di capelli ballonzolante.
-Sai George.- mormorò Harry, lo sguardo fisso davanti a se
-Penso che anche io vorrei schiantarti, al suo posto.-
George ridacchiò.
-Io dico che non mi schianterà Harry, vedrai. Dalle ancora
qualche giorno, e poi sarà troppo impegnata a pomiciare con
mio
fratello.-
*
Un lungo fischio
sibillante, seguito da uno sbuffo di fumo candido, annunciò
la partenza dell'espresso per Hogwarts.
-Sapete-sospirò
Hermione,
guardando le campagne che scorrevano attorno a loro -Ogni volta che
andiamo via da Hogwarts mi sento triste, anche se solo per pochi
giorni.-
Harry annuì, sistemando il proprio baule con una spinta.
-E' vero!- annunciò, buttandosi sul sedile di fianco a
Hermione -C'è sempre un'aria malinconica!-
Hermione posò la fonte sul vetro freddo del finestrino.
Amava quel treno quasi quanto amava Hogwarts.
La luce soffusa, i suoni attutiti, il dondolio.
E poi il calore, l'odore di chiuso e dei dolci della Signora col
carrello, i paesaggi che scorrevano fuori...
-Ehi, giochiamo a scacchi?-
La voce di Ron la riportò bruscamente alla realtà.
Si voltò a guardare i due amici, e fece un piccolo sospiro.
-Sapete che non mi piacciono gli scacchi- disse -Giocate voi due. Vado
a cercare la signora col carrello, volete qualcosa?-
Harry prese a frugare nelle proprie tasche.
-Mi prenderesti qualche liquirizia?- domandò, porgendole
delle monete -E una cioccorana!-
Hermione sventolò la mano -Tranquillo Harry, ho abbastanza
monete. Tu vuoi qualcosa, Ron?-
Il ragazzo sorrise, accingendosi a preparare la scacchiera.
-Qualunque cosa prenderai andrà bene Grangy, mille grazie.
Allora Harry, iniziamo?-
Hermione tornò poco dopo e prese posto accanto a Ron,
distribuendo gelatine, cioccorane, api frizzole e quant'altro.
Si accoccolò contro il vetro e osservò per un
pò i due amici giocare, mangiucchiando cioccalderoni.
-Cavallo in B5!- esclamò Harry, la fronte aggrottata per la
concentrazione.
La sua pedina si mosse, ma fu trinciata da quella di Ron.
-Ah, non hai speranza, amico!- rise orgoglioso, infilando in bocca una
gelatina.
Ad Hermione sfuggì un grosso sbadiglio.
-Ehi, Grangy!- disse Ron, voltandosi a guardarla -Ti stai annoiando?-
Hermione diede un morso all'ennesimo cioccolatino, e scosse il capo.
-No, continuate pure... sono solo un po' stanca...-
spiegò, stropicciandosi gli occhi.
Quando li riaprì, Ron le teneva il mento con due dita.
-Sei sporca qui.- spiegò.
Le sorrise, sporse il viso in avanti e la baciò sulle labbra.
Hermione ci mise qualche secondo per realizzare, e si scostò
proprio nel momento in cui Ron le stava schiudendo le labbra con la
lingua.
-Ron!- protestò, allontanandolo con una piccola spinta -Ma
mi prendi in giro?! Per l'amor del cielo!-
Il ragazzo rise, notando che le gote di Hermione erano diventate di un
rosso acceso.
-No, eri sporca veramente!- spiegò con un sorrisetto -Sulle
labbra! Ti ho pulita, no?-
Hermione borbottò qualcosa che si avvicinava molto ad un
insulto, diede le spalle a Ron e si rannicchiò.
-E non urlate!- esclamò -Perchè voglio dormire!-
Harry sospirò, morse una Cioccorana e torno a guardare la
scacchiera.
-Credi che si sia addormentata?- sussurrò Ron poco dopo.
Il ragazzo lanciò un'occhiata ad Hermione e alzò
le spalle.
-Non lo so. Sembrerebbe che...-
La frase di Harry fu interrotta da uno scossone del treno, che fece
rovesciare la scacchiera e gettò Hermione all'indietro.
-Che... che succede?- biascisò, spalancando gli occhi.
Si guardò intorno, e quando si accorse di essere stesa sulle
ginocchia di Ron fece per tirarsi su.
-Sta giù Grangy, puoi restare. Il treno farà
parecchie curve, non vorrai ruzzolare giù ogni volta?-
Un pò diffidente, Hermione lanciò un'occhiata dal
basso al viso sorridente di Ron.
Poi si rannicchiò, posò la testa sulle sue gambe
e chiuse gli occhi.
Ron attese qualche minuto, poi iniziò ad accarezzarle i
capelli.
-Lo sai, Harry- bisbigliò, alzando lo sguardo sull'amico
-Erano anni che desideravo farlo.-
Harry li guardò in silenzio per qualche secondo.
Hermione lì rannicchiata, qualche ciuffo a coprirle il viso.
Ron che la guardava e le carezzava i capelli.
Si sentì strano, come se fosse di troppo, come se si
trovasse in una situazione troppo intima.
-Mi sento così sicuro di me, ultimamente-
continuò Ron -Come se potessi fare tutto ciò che
voglio, come se fossi invincibile!-
Harry deglutì.
-Ron... non hai bisogno di uno stupido profumo per essere sicuro di te.-
Il rosso alzò di nuovo lo sguardo su di lui.
-Ah, a proposito. Prima di partire ne ho messo un'altro po'.
Qualche spruzzata. Mi riempie di energia!-
Sorrise e voltò il viso verso il finestrino.
Harry si maledisse in tutte le lingue, serpentese compreso, per non aver
buttato il profumo.
Guardò Hermione, che dormiva tranquilla con le labbra
socchiuse.
Decise che era meglio non dirle nulla.
------------------------------------------------*
Hi to everybody! ^^
Non so bene cosa sia venuto fuori, perchè in questo periodo
non sono completamente in me!
Anzi direi che una pazza furiosa, isterica, acida, iper emotiva e iper
cattiva si è impossessata di me.
Quindi, non siate troppo severi nei confrotni di questo vomito che mi
è esploso da dentro xD
Vi devo ringraziare di cuore perchè siete tantissimi, e
tutti gentilissimi e sinceri.
Mi riempite di gioia, davvero, e non posso che dirvi GRAZIE. Mi smebra
smepre troppo poco!
Se potessi, che so, vi regalerei mille mila caramelle! *-*
Un abbraccio gigante che vi circondi tutti!
E al prossimo capitolo, per vedere cosa combineranno i nostri beniamini
alla tana ;)
Miza
-Oh Merlino... Oh Merlino! Arthur, corri! I ragazzi sono qui!-
Molly Weasley, avvolta in una vestaglia multicolore, sbirciò
per l'ennesima volta dalla finestra.
Quattro teste rosse, una testa nera, e una chioma folta e bruna
attraversavano il prato in direzione della Tana.
Molly battè le mani eccitata, e si voltò per
chiamare di nuovo il marito.
-ARTHUUUUUR!-
-Eccomi cara, eccomi!- esclamò il signor Weasley, scendendo
di corsa le scale.
Molly lo sospinse verso la finestra e corse ai fornelli.
-Oh, devo preparargli la colazione, saranno affamati! Dici che le
frittelle andranno bene? O preferiranno altro?...-
Il signor Weasley scrutava fuori dalla finestra, gli occhiali in bilico
sul naso.
-...Forse vorranno del thè? Potrei preparare dei
biscotti...ARTHUR MI STAI ASCOLTANDO?!-
Il signor Weasley agitò una mano in direzione della moglie e
si diresse verso la porta.
Al primo scampanellìo, la spalancò con un
sorrisone stampato sul volto.
-Papà!-
Ginny abbracciò forte il padre, che le posò un
bacio sulla testa.
-Bentornati, miei Weasley! Bentornati! Harry, Hermione, che piacere!-
Arthur abbracciò i figli e diede pacche affettuose agli
altri due.
-Entrate, entrate! Molly stava giusto per...-
-OoOOoOoh Freddie, Georgie!-
La signora Weasley si fiondò sui due gemelli, avvolgendoli
in un abbraccio stritolante.
-Mi siete mancati così tanto! Lasciatevi abbracciare!-
-Mamma ci stai uccidendo!- bofonchiò Fred tentando di
divincolarsi.
Con una risatina, Molly li lasciò andare per dedicarsi a
Hermione e Ginny.
-Allora Harry, è tutto a posto? A scuola procede bene?-
domandò il signor Weasley sorridendo.
Harry annuì e sorrise a sua volta -Splendidamente signor
Weasley, grazie!-
-IL MIO PICCOLO RONNIE!-
La signora Weasley interruppe il dialogo tra Arthur ed Harry,
strattonò Ron per un braccio e lo strinse a se.
-Oh Ronnino, come stai? Ti trovo un pò sciupato tesoro,
mangi a sufficienza?-
Senza dargli il tempo di rispondere gli stampò un bacio su
una guancia.
E immediatamente dopo corrugò la fronte, confusa.
Anzichè pulirsi e fare smorfie di disgusto, Ron fece un
grande sorriso alla madre e le diede un buffetto su di un braccio.
-Hai... Hai messo su un po' di muscoli, tesoro?- domandò
Molly perplessa, osservando le spalle larghe e definite del figlio.
Ron rise e si toccò gli addominali.
-Ah, mamma, sei adorabile! Ti accorgi sempre di tutto ciò
che mi riguarda!-
Le stampò un bacio in fronte, afferrò una
frittella e si allontanò verso il salone.
Molly, che era arrossita, battè le palpebre parecchie volte.
-Merlino. Che cosa è successo a Ron?!- domandò
incredula.
Ci fu qualche istante di silenzio teso, nel quale gli occhi di Harry,
Hermione, Fred, George e Ginny si incontrarono diverse volte.
-Ecco- iniziò Ginny -Diciamo che...-
-...Che non ha assolutamente nulla!- si affrettò ad
intervenire George -E' solo molto...come dire...contento?-
-Contentissimo!- continuò Fred annuendo -Sta avendo successo
nel Quidditch... a scuola...-
-...E con le ragazze!- concluse George con una risatina, lanciando
un'occhiata a Hermione, che arrossì.
Molly rimase in silenzio per qualche istante.
Poi annuì.
-Bè... bè sono contenta, ovvio. Se mi dite che
è tutto a posto...-
-Assicurato!- esclamò Fred stiracchiandosi -Ora, sbaglio o
ho visto dei biscotti?-
-Oh, ma certo cari! Ecco, prendete tutto quello che volete,
c'è anche del succo di zucca...-
Tutti presero a mangiucchiare biscotti e a chiacchierare, eccetto
Ginny, che si avvicinò ad Hermione.
-Sai già che la mamma cercherà di estrapolarti
ogni sorta di informazione su Ron, vero?- le bisbigliò.
Hermione annuì proprio nel momento in cui la signora Weasley
cinguettava: -Questa sera potremmo fare una bella cena in giardino, si
sta così bene! Che ne dici Arthur?-
Il signor Weasley annuì con foga.
-Oh sì! Ho comprato uno stupefacente attrezzo babbano, si
chiama barbecue, potremmo usarlo! Mi daresti una mano, Harry?-
-Certamente, signor Weasley!-
Molly annuì soddisfatta.
-Molto bene! Ed Hermione mi aiuterà con le pietanze,
d'accordo cara?-
Hermione sospirò e si voltò verso Ginny.
-Credo proprio che il primo interrogatorio avverrà presto.
Molto presto.-
Ginny alzò gli occhi al cielo.
*
Un ravanello
galleggiava pigro nella ciotola d'acqua posata sul tavolo della cucina.
Hermione lo fissava da quelle che le sembravano ore, aspettando che
Molly tornasse con le verdure dell'orto.
Era stanca e decisamente non in vena di dissimulare, soprattutto con la
signora Weasley, che sapeva essere furba come una volpe.
E la volpe Molly entrò pochi istanti dopo dalla porta
posteriore della Tana, con le braccia cariche di ceste.
-Uff, che fatica! Ne avremo di lavoro da fare, cara!-
annaspò sorridendo, posando tutto sul tavolo.
Hermione la aiutò a svuotare le ceste e rimboccò
le maniche della propria t-shirt.
-Posso iniziare a fare qualcosa?- domandò gentile,
osservando la signora Weasley che tirava giù ciotole e
tegami.
-Oh, sì cara! Due cose, anzitutto! Prima cosa!- Le
depositò davanti un vassoio e una pagnotta -Saresti
così gentile da tagliarmi il pane? Sai, vorrei preparare
delle bruschette con le melanzane, Arthur ne va matto...-
-Certo, nessun problema!- rispose Hermione afferrando il coltello.
-E, seconda cosa.- disse lentamente Molly -Mi spiegheresti che cosa
succede a Ron?-
Hermione si sentì avvampare.
Lentamente sollevò lo sguardo dal pane, fino ad incontrare
gli occhi azzurri della signora Weasley, ridotti a due fessure.
-Ma, signora Weasley!- iniziò, con quello che le sembrava un
tono ragionevole -E' tutto a posto, davvero! Anche Fred e George le
hanno detto che...-
-E quando mai mi sono potuta fidare di Fred e George?-
domandò Molly alzando un sopracciglio.
Hermione deglutì a fatica.
-Io... Signora Weasley, mi creda, non c'è nulla di cui
preoccuparsi...-
La signora Weasley sospirò.
-D'accordo, è chiaro che non parlerai, Hermione. Ma
ricordati una cosa, cara.- mormorò, sporgendosi in avanti
-Prima o poi io scopro tutto. Tutto quanto!-
Hermione fece una risatina isterica e prese ad affettare il pane con
foga.
-Mamma, hai bisogno di una mano?-
Ron fece capolino dalla porta, vestito di una t-shirt verde e un paio
di jeans.
Hermione, che dava le spalle alla porta, evitò accuratamente
di voltarsi.
-Oh Ron, caro, potresti aiutare Hermione, così io
inizio a sistemare di fuori?- domandò la signora Weasley con
un sorriso tiratissimo.
Ron alzò le spalle e sorrise a sua volta. -Certo, nessun
problema!-
Molly lanciò uno sguardo strano ad Hermione ed
uscì canticchiando.
La ragazza sentì Ron avvicinarsi alle sue spalle, e prese ad
affettare il pane sempre più velocemente.
-Ciao.-
La voce roca di lui, così vicina al suo orecchio, la fece
trasalire.
-Ron... Ascolta, ti prego. E' stata una giornata pesante. Fammi il
favore di prendere questi- esclamò, mollandogli in mano un
cestino di pomodorini con una strana sfumatura violacea -e lavarli. Ok?-
Le sopracciglia di Ron si sollevarono.
-Ehi, sei diventata autoritaria, Grangy!-
Hermione sospirò e prese una nuova pagnotta da affettare.
Ron, ridacchiando, andò al lavandino per sciacquare i
pomodorini.
Fece scorrere l'acqua fresca tra le mani e nel cestino,
infilò un pomodoro in bocca e si voltò a guardare
Hermione.
Era tutta intenta a scegliere la pagnotta migliore, i riccioli
scomposti che le ricadevano davanti al viso, una spalla lasciata
scoperta dalla t-shirt a righe troppo larga.
Ron sentì il bisogno impellente di esserle vicino
fisicamente.
La guardò affondare il coltello nel pane e farsi aria con
una mano.
Lentamente tornò verso il tavolo, posò i
pomodori, e si mise alle sue spalle.
-Hai caldo Grangy?- domandò sottovoce.
Hermione spalancò gli occhi, le guance tinte di un rosa
acceso.
Avrebbe voluto dire qualcosa, ma rimase paralizzata.
-Forse dovresti raccogliere i capelli...-
Con una mano ancora bagnata, Ron afferrò delicatamente la
cascata di capelli bruni e la sollevò.
Hermione sentì le gocce d'acqua fredda scorrerle lungo il
collo e lungo la spina dorsale.
Il respiro le si mozzò in gola, e rabbrividì.
Sentì Ron che rideva piano.
Poi, il ragazzo le posò un piccolissimo bacio sul collo
niveo, proprio all'altezza della nuca.
Hermione sentì una scossa percorrerle tutto il collo.
Tremò violentemente, tanto che il coltello le cadde di mano.
Si voltò a guardare Ron con gli occhi spalancati, quasi
spiritati, e indietreggiò velocemente.
-IO...IO NON CREDO DI SENTIRMI BENE!- urlò.
Dopo pochi secondi era già sparita in cima alle scale.
*
Quando Hermione
scese a cena e si accorse che l'unico posto libero era di fronte a Ron
dovette fare uno sforzo inumano per non scoppiare a piangere.
Evitò di guardarlo per gran parte del tempo, simulando
allegria e normalità, chiacchierando con tutti e mangiando
con gusto.
-E' delizioso questo sformato, signora Weasley!- disse Harry allegro,
prendendone un grosso boccone.
La signora Weasley sorrise compiaciuta.
L'aria era fresca e il cielo di un blu chiaro, ancora illuminato dal
sole tramontato da poco.
Hermione si abbandonò contro lo schienale, attenta alla
conversazione tra Fred e il signor Weasley.
-Andiamo papà, non puoi davvero dire che l'Irlanda l'anno
scorso abbia fatto un bel campionato!- si lamentava Fred -Hanno perso
quasi tutte le partite!-
-Ma conta la qualità Fred, non la quantità!- lo
interruppe Arthur -Hanno fatto un ottimo lavoro di squadra, devi
ammetterlo!-
Le sopracciglia di Hermione si aggrottarono.
Qualcosa le aveva sfiorato una gamba.
O forse se l'era solo immaginato.
-Ma a prescindere dal gioco di squadra!- si accalorò Fred
-Il cercatore era un vero incapace e...-
No, qualcosa le aveva sfiorato davvero la gamba.
Con una certa insistenza.
-Ma non era incapace, era solo inesperto!-
Che fosse stato uno degli gnomi del giardino dei Weasley? Probabilmente
ce n'era uno sotto il tavolo...
-Inesperto equivale a incapace!-
Ok, gnomo o meno iniziava ad essere veramente insistente.
Hermione prese un sorso di succo di zucca e si chinò a
guardare sotto il tavolo.
E il succo le andò di traverso.
A sfiorarle la gamba con insistenza era il piede di Ron, nella sua
scarpa da ginnastica.
Hermione sentì tutto il sangue affluirle verso il volto, e
rialzò la testa, boccheggiando.
Quando incontrò gli occhi blu di Ron, lui le fece un
sorrisetto malizioso.
-Ronald smettila!- bisbigliò lei a denti stretti, le guance
in fiamme.
Ron ridacchiò.
-E di fare cosa? Non sto facendo niente!-
-Lo sai benissimo che cosa stai facendo! Falla finita!-
-Ma Grangy, non essere bacchettona!-
-Ronald ti avverto!-
-Di che cosa state parlando voi due?-
La voce del signor Weasley zittì tutti, e tutte le teste si
voltarono a guardare Hermione e Ron.
Hermione aprì e chiuse la bocca.
Ron invece sorrise.
-Stavo dicendo ad Hermione che è bellissima. I capelli
raccolti in questo modo le donano davvero molto. Non trovate anche voi
che sia bellissima?-
Un silenzio irreale avvolse la tavolata, interrotto solo dal gracidio
delle cicale.
La signora Weasley aveva gli occhi spalancati.
La mandibola del signor Weasley toccava praticamente la tovaglia.
Fred si riscosse dopo pochi istanti, e scattò in piedi.
-EHM...UN BRINDISI! A NOI TUTTI!- urlò.
George, Harry e Ginny si affrettarono a fare lo stesso, riuscendo a
ricatturare l'attenzione di Arthur e Molly.
Anche Ron alzò il proprio bicchiere, e fece l'occhiolino a
Hermione.
Lei si immerse nel proprio calice di succo di zucca, sperando di non
riemergere.
Il mio cuore è pieno di gioia
perchèèèèèèè
finalmente oggi ho dato l'esame che mi ha dannato l'anima per mesi!
Yahuuuuuuuuuuuuuuuu! *_*
E per festeggiare degnamente, eccovi un nuovo capitolo ^^
A me è piaicuto moltissimo scriverlo, è stata una
di quelle scritture piacevoli:
Luce soffusa, tazza di thè, biscotti al cioccolato,
musica....
Perciò, spero vi piaccia e vi trasmetta qualcosa ^^
Vi mando un megasuperiper bacione e grazie di cuore a tutti voi
<3
Farò
finta che non ci sia niente
che saltella nel mio cuore quando penso a Te.
Dammi qualcosa di divertente da fare,
come una vita per amarti.
Baciami ora, veloce.
C'è qualcosa nell'acqua
che fa si che io ti ami in questo modo.
-Brooke Fraser.
Quando Hermione aprì gli occhi, quella mattina, la Tana era
ancora immersa nel silenzio.
Raggomitolata sotto le coperte si mise ad osservare i granelli di
polvere vorticare nei raggi di luce che filtravano dalla finestra.
Si perse ad osservare quella danza elegante e ripetitiva, accompagnata
dal respiro regolare di Ginny, che dormiva ancora.
Con un sospiro si tirò su a sedere.
La situazione con Ron stava diventando sempre meno gestibile.
Continuando così, i signori Weasley avrebbero certamente
capito
tutto, e Fred e George avrebbero avuto sicuramente ben più
di
una bella ramanzina. Ci impiccheranno per gli
alluci! , aveva detto Fred.
Ma la cosa che più la turbava, erano le reazioni a dir poco
spropositate del proprio cuore e del proprio corpo che lei si trovava
ad affrontare ogni qual volta Ron si relazionasse con lei.
Il pomeriggio prima, quando le labbra di Ron si erano posate sul suo
collo, Hermione aveva seriamente pensato di morire.
Erano brividi mai sperimentati, sensazioni mai conosciute, un calore
che si espandeva in tutto il corpo anche solo pensandolo...
Con un piccolo sussulto, Hermione si diede una pacca sulla fronte,
incandescente come tutto il resto del viso.
Questo nuovo Ron l'avrebbe mandata al reparto di igiene mentale del San
Mungo, senza dubbio.
E inoltre, il vecchio Ron iniziava a mancarle.
Le scappò una risatina che tentò di coprire con
la mano.
Chi l'avrebbe mai detto che un giorno avrebbe rimpianto quel disastro
scontroso di Ron.
Quel dolcissimo, affascinante, irresistibile disastro scontroso di Ron.
-Ehi, Hermione!-
Una voce impastata dal sonno, appartenente a Ginny, la fece voltare
verso il letto dell'amica.
Una testa rossa arruffatissima fece capolino dalle coperte, subito
seguita da un viso imbronciato e lentigginoso.
-Scusami Ginny... ti ho svegliata?- domandò Hermione
sdraiandosi sul fianco, il viso posato sulla mano.
Ginny fece un grosso sbadiglio e scosse la testa.
-No no... mi sono svegliata da sola... anche se devo ammettere che le
tue risatine mattutine sono un tantino inquietanti!-
Hermione arrossì, e Ginny rise.
-Allora!- esclamò la rossa stiracchiandosi -Quali
entusiasmanti avventure ci aspettano oggi?-
Hermione rise e le tirò un cuscino.
-Entusiasmanti avventure accademiche, oserei dire! Ci aspetta una
ricerca dettagliata sugli Avvincini...-
Un gemito sfuggì dalle labbra di Ginny.
-Oh, no! Me n'ero completamente dimenticata! Accidenti ad Hagrid e a
quando ha deciso di assegnarlo come compito delle vacanze per tutti gli
studenti!-
-E dai, poteva andare peggio! Essendo agli ultimi anni abbiamo
già parecchie conoscenze accumulate! Pensa piuttosto agli
studenti
del primo anno... non vorrei essere nei loro panni...-
-Già, tipo il bimbetto Serpeverde che l'ultima lezione mi ha
buttato la terra negli occhi. Spero che un esercito di Avvincini lo
trascini nello stagno di casa sua...-
-Ginny!- protestò Hermione ridendo -Sei un Prefetto! I
Prefetti non possono dire certe cose!-
-E tu sei un Capo Scuola- ghignò Ginny -Eppure di notte
mormori il nome dell'ex Prefetto Ronald Weasley!-
Hermione avvampò e si alzò di scatto,
farfugliando senza controllo.
-Non...non è vero! Non è assolutamente vero...
Stavi scherzando, eh, non è vero Ginny?-
Ginny scoppiò a ridere.
-Chissà Hermione, chissà! Ora vestiti su, non
vorrai mica scendere a far colazione in t-shirt e mutande?-
Ronald Weasley fece uno sbadiglio enorme, senza preoccuparsi di
nasconderlo con la mano.
-Merlino, che sonno. Qualcuno mi spiega perchè ci siamo
dovuti
svegliare così presto?- domandò afferrando un
toast.
Harry aprì la bocca per rispondere proprio nel momento in
cui Hermione e Ginny entrarono in cucina.
-Presto? Non è poi così presto!-
esclamò Hermione
prendendo posto -La tua concezione di presto è un tantino
errata, Ronald!-
Afferrò una fetta di pane tostato e prese a spalmarlo di
burro,
osservando Ginny che stampava un bacio frettoloso sulle labbra di Harry.
-Le nove per me equivalgono all'alba, Grangy!- sbadigliò Ron
stiracchiandosi -Perchè non mi dai un bacino anche tu,
così mi sveglio?-
In tutta risposta, Hermione conficcò il coltello nel burro
con un pò troppa forza.
-Usa la bocca per mangiare, Ronald, e sbrigati. Gli Avvincini si
nascondono quando la luce del sole inizia ad essere troppo intensa!-
-Avvincini!- gemette Harry -L'ultima volta hanno tentato di strozzarmi!-
-Stavolta andrà bene!- disse Hermione con
semplicità, mordendo il suo pane.
-Certo che andrà bene! Vi aiuteremo noi!-
Harry, Ron, Hermione e Ginny si voltarono verso la porta.
Fred e George fecero il loro ingresso trionfale, muniti di retina da
pesca e fogli di carta.
-Non c'è nessuno, e ripeto nessuno- esclamò Fred
con
enfasi -che conosca i nascondigli degli Avvincini meglio di noi due!-
-E non vorrete mica lasciarvi sfuggire questa occasione?-
domandò George strizzando l'occhio.
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Sia chiaro: Io non ho alcuna intenzione di perder tempo!
Perciò se...-
-Perder tempo, Granger?- ridacchiò Fred passandole un
braccio attorno alle spalle -E chi ha parlato di perder tempo! Avrai una
ricerca da Oltre ogni Previsione!-
Ron storse il naso. -Ehi, e perchè voi due non dovete farla?-
George sorrise -E' semplice, fratellino. Hagrid è stato
così gentile da abbonarci quella dello scorso anno!-
-Ma se siete ad Hogwarts perchè l'anno avete dovuto
ripeterlo!- protestò Hermione.
Fred scosse il capo -Poche storie, non siate invidiosi e fate il vostro
dovere! Indossate qualcosa di comodo ora, ci vediamo tra poco per andare al
laghetto ai margini del bosco... E non fare quella faccia, Hermione!
Sorridi alla vita!-
*
-Tutto questo è disgustoso!-
Ginny arricciò il naso osservando la propria scarpa
affondare nel fango.
-Un pò di pazienza, su!- esclamò George con
entusiasmo -Siamo quasi arrivati! Vedrete che ne varrà la
pena!-
Camminarono per qualche minuto, tra versi disgustati e buffi di
protesta, fino ad arrivare nei pressi del laghetto.
-Eccoci qua!- bisbigliò Fred additando il pontile -Adesso
non fate confusione o fuggiranno! Restate nell'erba alta!-
Harry, Ron, Hermione e Ginny si accucciarono dietro il canneto.
In silenzio, osservarono Fred e George avvicinarsi adagio alla sponda
del laghetto.
Poi sentirono un urlo e uno gran sciacquettio.
-PRENDILO, GEORGE! PRENDILO!-
-CI STO PROVANDO!- urlò George in risposta -MA E'
VISCIDISSIMO! NON RIESCO...-
-Merlino! Ma cosa stanno facendo?- Domandò Hermione
preoccupata, allungando il collo.
-L'HO PRESO! CORRETE, RAGAZZI, VENITE QUI!-
Harry, Ron, Hermione e Ginny corsero sulla riva
terrosa.
George brandiva il proprio retino, all'interno del quale si dimenava
una creatura verdastra con gli arti palmati.
-Oh, poverino, non starà soffrendo?- sospirò
Hermione coprendosi la bocca.
Fred alzò gli occhi al cielo.
-Credimi Granger, farà più male lui a te, se non
ti sbrighi! Prendete i fogli, forza!-
In tutta fretta, Ron distribuì fogli e matite, e si misero a
scarabbocchiare a grandi linee la fisionomia dell'Avvincino.
-Ehm, Ron, credo che quella sia la testa. E dubito che la testa ce
l'abbia tra le gambe...- osservò Harry.
Ron aggrottò la fronte e osservò il proprio
disegno.
-Tu dici?- domandò incerto -Perchè a me sembrava
proprio il suo...-
-AHIA!-
Con un urlo George lasciò andare il retino e si
portò il dito indice, sanguinante, alla bocca.
L'Avvincino si dimenò nella rete e schizzò in
acqua a tutta velocità.
-OH, NO!- strillò Hermione affacciandosi dal pontile -Stanno
fuggendo tutti quanti!-
In un insieme di schizzi e luccichii, gli Avvincini si agitarono
nell'acqua e sparirono.
Hermione si volto a guardare gli altri con espressione desolata.
-Come facciamo adesso? Io non ho finito!-
Harry osservò il proprio disegno, grattandosi la nuca.
-Bè, il mio ce l'ha una forma, più o meno.
Possiamo terminarli ad Hogwarts, cercandoli sui libri. Vanno comunque
integrati con la ricerca scritta...-
-Già!- intervenne Ron -Intanto possiamo dedicarci a quella!-
Hermione incrociò le braccia.
-Non voglio fare il disegno copiandolo dai libri! Non è
giusto!- protestò.
George smise di succhiarsi il dito per qualche istante e le
lanciò un'occhiataccia.
-Bè, saresti anche potuta essere più veloce! Mi
sarei risparmiato un morso e tu avresti avuto il tuo disegno!-
-Ma ero concentrata sugli occhi!- esclamò, brandendo il
proprio foglio.
-Ma perchè, hanno gli occhi?- bisbigliò Ron ad
Harry.
Il ragazzo fece spallucce.
-Bè, io me ne vado!- disse Ginny -Sono tutta fradicia e
sporca, voglio cambiarmi e mangiare qualcosa!-
Hermione sedette a gambe incrociate sul pontile e alzò il
mento di parecchi centimetri.
-Io non mi muovo di qua finchè non riesco a vedere un altro
Avvincino!-
Fred rise -E allora temo che dovrai aspettare fino a domattina,
Hermione!-
Si allontanò tra l'erba, seguito da George e Ginny.
Harry e Ron la guardarono per qualche istante.
-Hermione dai, vieni!- la chiamò Harry -Non usciranno mai!-
Hermione scosse il capo -Io resto qua!-
Harry sospirò, afferrò Ron per un braccio e si
allontanarono.
Per qualche istante, Hermione rimase immobile.
Effettivamente non pensava che se ne sarebbero andati tutti per davvero.
Sospirò e si alzò in piedi.
Tanto valeva cercare quelle creaturine malefiche.
Prese a scrutare attentamente l'acqua, ma era talmente piatta che
sarebbe potuta sembrare una lastra di vetro.
Nessuna traccia della presenza di qualcosa, e nessuna increspatura ad
indicare movimenti sotto la superfice.
Dopo qualche minuto, uno scalpiticcio nell'erba la constrinse a
voltarsi.
Qualcuno stava camminando nella sua direzione.
-Ronald!-
Osservò sorpresa la testa rossa che fece capolino dal
canneto.
Sorridendo, Ron la raggiunse e sedette accanto a lei.
-Che cosa ci fai qui?- domandò Hermione aggrottando le
sopracciglia.
Ron ridacchiò.
-Vengo a farti compagnia, Grangy. E a tentare
di convincerti a venire a casa.-
La osservò incrociare le braccia.
Sembrava così minuta con quei pantaloncini e quel
maglioncino.
-Non mi muovo da qua!- annunciò lei con determinazione.
Ron sospirò.
-E dai! Tra poco sarà ora di pranzo! mamma sta preparando le
Patate Pepate...- tentò.
Hermione mise il broncio.
Dopo qualche altro minuto di silenzio, Ron si alzò in piedi
con un sospiro.
-E va bene, visto che devo restare qui...-
Avvertendo le guance andarle in fiamme, Hermione lo vide sfilarsi la
maglietta e i jeans.
-Che... che cosa stai facendo?!-
domandò isterica, evitando accuratamente di osservare i suoi
boxer neri e gli addominali scolpiti.
Ron le fece un sorrisone.
-Il bagno!- disse con innocenza. Poi si tuffò.
Hermione balzò in piedi, senza riuscire a schivare qualche
schizzo gelido.
-Ron!- urlò -Sei matto??? Ci saranno sì e no 10
gradi! Esci subito!-
La testa rossa di Ron riaffiorò in superfice.
Scansò i capelli dagli occhi e le sorrise.
-Perchè non entri tu, invece? Magari riesci a beccare
qualche Avvincino...-
Hermione mise le mani sui fianchi.
-Non se ne parla proprio!- Sbraitò -Esci immediatamente!-
Ron sbuffò sonoramente.
-Come sei noiosa. Scommetto che non hai il coraggio. E' un
pò come con il Quidditch!-
Sorridendo sotto i baffi, Ron le lanciò un'occhiata vaga.
La vide arrossire e spalancare la bocca, sconcertata.
Poi, a passo di carica, scese dal pontile e andò sulla riva.
-GIRATI E NON MI GUARDARE!- strillò voltandosi di schiena.
Con la coda dell'occhio, Ron la vide sfilare il maglioncino grigio e i
pantaloncini di jeans.
Poi, in canottiera e slip neri, fece un lungo sospiro e corse in acqua.
-Oh Merlino!- strillò quando riemerse, i capelli gocciolanti
e gli occhi sbarrati -Oh Merlino è gelida! Oh, oh per l'amor
del cielo!-
Agitando freneticamente le braccia e le gambe si avvicinò a
Ron, che rideva come un matto.
-Non ridere, Ronald!- strillò lei battendo i denti
-Morirò assiderata, e sarà tutta colpa tua!-
-Oh, andiamo!- ridacchiò Ron avvicinandosi a nuoto -La colpa
sarà solo tua, che sei un'orgogliosa pazzesca!-
Sorridendo, allungò un braccio e cinse i fianchi di Hermione.
Lei gli si raggomitolò addosso automaticamente, tentando di
proteggersi dal freddo.
-E sei anche bassa!- rise Ron -Nemmeno tocchi!-
Hermione gli schizzò un po' d'acqua sul viso.
-Piantala, Ronald!- protestò -Non sono bassa, e taci!-
Ron rise di nuovo e la cinse con entrambe le braccia.
Hermione restò accoccolata contro il suo petto per qualche
minuto, fin quando il sangue non riprese a circolarle nelle vene.
Fu in quel momento che si rese conto di quanto lei e Ron erano vicini.
Lui la stringeva al proprio petto, e lei aveva circondato il suo bacino
con le proprie gambe.
Sentendo il viso andarle a fuoco, Hermione alzò lo sguardo
su di lui.
Erano perfettamente e completamente appiccicati l'uno all'altra.
Ron le sorrise.
-Ehi... va un po' meglio, Hermione?-
Il cuore della ragazza mancò un colpò.
Lo fissò per un istante.
Poi, senza quasi rendersene conto, Hermione gli lanciò le
braccia al collo e lo baciò.
Forse era colpa del freddo, forse erano i suoi occhi così
azzurri, erano le sue lentiggini sul naso.
Forse erano le ciocche di capelli fulvi che gli nascondevano un
pò lo sguardo.
O forse era perchè, dopo tanto tempo, l'aveva
chiamata di nuovo con il suo vero nome.
Hermione aveva sentito qualcosa montarle dentro, una scossa elettrica
incontrollabile.
Lo baciò come se ne fosse andato della propria vita,
aggrappandosi a lui e respirando a fatica.
Ron, dal canto suo, la strinse a se il più possibile.
Le infilò le mani nei capelli, le toccò il viso,
la schiena, le gambe, ogni cosa che riusciva a toccare.
Rimasero così avvinghiati nell'acqua a lungo, fino quasi a
perdere la sensibilità degli arti.
Quando Hermione si staccò aveva il respiro affannato.
-Io... non so cosa mi sia preso, scusami, io....
Ron non le diede il tempo di finire la frase che le catturò
di nuovo le labbra.
Con le braccia attorno ai suoi fianchi, la tirò
delicatamente verso riva.
Continuarono a baciarsi anche fuori dall'acqua, continuarono a baciarsi
fino a crollare a terra, tra la ghiaia polverosa e i fili d'erba verde.
Hermione si staccò con dolcezza e aprì gli occhi.
Avere Ron sopra di se le provocava dei brividi irrefrenabili.
-Ehi- le sorrise Ron, scansandole un ricciolo bagnato dal viso.
Hermione sorrise, ma lo spinse via con dolcezza.
Ron si sdraiò vicino a lei e la osservò.
-Sai cosa ho sempre pensato?- le domandò prendendole la mano
-Che è questa la vera Hermione.-
Hermione osservava le nuvole distrattamente. -In che senso?- gli
domandò.
Ron sorrise.
-Questa qui. Questa con i capelli bagnati e disordinati, con le guance
arrossate dal sole, con i fili d'erba addosso. Questa che non si
preoccupa di fare il bagno con l'acqua ghiacciata e che si butta per
terra. E' questa qui la vera Hermione.-
Hermione avvertì una piccola fitta al petto.
Sfilò gentilmente la propria mano da quella di Ron e si
voltò a guardarlo.
-E dov'è il vero Ron?- gli domandò con voce
incerta.
Ron strinse gli occhi azzurri, perplesso.
-In che senso? Ron è sempre Ron!- le disse, sfiorandole il
naso con un dito.
Hermione sospirò e si tirò su.
-Vorrei che fosse vero. Non immagini quanto.-
Spolverò via l'erba e la polvere dalle mutandine,
afferrò i propri abiti e guardò Ron.
-Rivestiti, dai. Ci staranno aspettando per pranzo.-
Senza dire più nulla si allontanò verso la Tana.
Ron osservò le nuvole per qualche istante.
Ce n'era una che somigliava ad un cuore, e si stava sfilacciando
lentamente, trasportata dal vento.
Sospirò.
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Scrivendo questo
capitolo non ho potuto fare a meno di pensare a Te. A Te e a Me. A Noi. A quello che eravamo, a
quello che saremmo potuti essere. E a quello che
non saremo mai. Questo capitolo
è per Te. Per Noi due. Perchè
nonostante tutto, Tu sarai per sempre il Mio Ron. E io sarò
sempre la Tua Hermione.
La mattina di Pasqua la signora Weasley era un uragano.
Correva da una parte all'altra della cucina, con abili colpi di
bacchetta faceva in modo che decine di tegami si auto mescolassero,
saltellava per infilarsi le scarpe, correva allo specchio per
sistemarsi i capelli.
-Per la barba di Merlino, che diavolo succede?- domandò Ron
entrando in cucina sbadigliando.
La signora Weasley lo fulminò con lo sguardo e prese a
guarnire un uovo di cioccolato.
-Succede che tra un'ora arrivano tutti i nostri ospiti! Un'ora,
capisci?! E il pranzo non è pronto! E non c'è
nessuno che mi dia una mano!-
Lanciò un'occhiata rapida alla felpa bucata di Ron.
-E FILA A CAMBIARTI, RONALD!-
Ron fece spallucce, afferrò uno Zuccotto di Zucca e
tornò in camera sua.
Quando una mezz'ora dopo tutti i giovani Weasley più Harry
scesero di nuovo, la situazione sembrava esser migliorata.
La grande tavola era apparecchiata a buon punto punto, con un piccolo
uovo di cioccolato per ciascun commensale, utilizzato come segnaposto.
Quasi tutte le pietanze erano ben disposte sui ripiani, e qualche
pentola finiva di ribollire.
La signora Weasley li accolse con un sorriso entusiasta.
Indossava un eccentrico abito viola con stampati conigli pasquali di
tutti i colori, e un grande fiocco sui capelli coronava il tutto.
-Oh santa pace!- borbottò Ginny osservando l'abito della
madre.
-Allora?- domandò apprensiva Molly, facendo un giro su se
stessa -Come sto?-
I figli si affrettarono ad allontanarsi con ogni tipo di scusa
plausibile.
-Ehm... sta molto bene, signora Weasley!- tossicchiò Harry,
a disagio -Un abito delizioso!-
Molly arrossì compiaciuta.
-Oh Harry caro, sei un tesoro! Anche tu sei splendido, la tua giacca
verde è strepitosa, si intona ai tuoi occhi!-
Harry le fece un sorrisino riconoscente.
-Su, aiutatemi a piegare i tovaglioli! Lupin, Tonks e Percy saranno qui
a breve!-
Fred si lasciò sfuggire un gemito. -Viene anche
Percy?!-
La signora Weasley posò le mani sui fianchi e ridusse gli
occhi a due fessure.
-Fred Weasley- sibilò -Come puoi essere così
villano con tuo fratello?! Non lo vediamo da mesi, è sempre
a Londra a lavorare!-
-Per fortuna!- bisbigliò George, strappando a Ron una
risatina.
-Ma io sono contento di vedere Perce!- protestò Fred -Il
problema sono i suoi interminabili discorsi sul mondo babbano e...-
-Bè, hai qualcosa contro il mondo babbano?-
I Weasley si voltarono giusto in tempo per vedere Hermione entrare in
cucina.
Lanciò a Fred uno sguardo torvo e poi scoppiò a
ridere.
-Stavo scherzando, Fred! Buongiorno a tutti!-
Entrò in cucina e la signora Weasley le afferrò
le mani.
-Ooooh Hermione, tesoro, sei splendida!-
Osservò con ammirazione l'abito svolazzante della ragazza,
con una fantasia di minuscoli fiori, e il giacchino verde bottiglia,
abbinato alle ballerine.
Hermione arrossì e le sorrise.
-Grazie signora Weasley... è un regalo di mamma e
papà...-
Molly annuì con foga.
-E' splendido! Ginny, cara, ti farò un vestito come questo,
che ne dici?-
Ginny sospirò e annuì.
-Sì mamma, come vuoi.-
Hermione abbassò lo sguardo, a disagio, e si
affrettò ad andare a prendere le forchette.
-Buongiorno, signorina Granger.-
Con un piccolo brivido, avvertì la presenza di Ron accanto a
lei.
Si voltò a guardarlo, splendido nella sua camicia grigio
chiaro.
-Allora- continuò Ron sorridendo -A quanto pare questo
vestito ha avuto grande successo!-
Hermione sospirò e tornò a frugare nel cassetto
delle posate.
-Mi dispiace tanto!- sussurrò mortificata -Forse ho
esagerato... Non volevo mettere a disagio tua madre, o Ginny, io...-
Ron ridacchiò e scosse il capo.
-Ma quale disagio. Lo sai che la mamma è sempre
così... entusiasta. Soprattutto quando si tratta di te.-
Hermione spalancò i grandi occhi nocciola, fissandolo.
-Dici davvero?- domandò, imbarazzata e compiaciuta.
Ron rise di nuovo.
Annì, e le depositò un bacio minuscolo su una
tempia.
-Sei bellissima.- le sussurrò in un orecchio.
Poi si allontanò per piegare i tovaglioli.
Hermione non si accorse nemmeno dell'arrivo degli ospiti.
-Ooooh benvenuti, benvenuti a tutti! Percy tesoro fatti abbracciare!-
La signora Weasley accolse i tre nuovi arrivati in mille cerimonie e
convenevoli, abbracciandoli e baciandoli.
Prese i mantelli da viaggio di Lupin e Percy e li rifilò a
George, spedendolo ad attaccarli in salone, e poi si dedicò
a Tonks.
-Tonks, cara, cos'hanno i tuoi capelli?- domandò storcendo
il naso.
Tonks si passò una mano nei capelli verde fluorescente,
cortissimi e sparati verso l'alto.
-Perchè, Molly? Non ti piacciono?- domandò
mortificata.
Ginny fece un sospiro di ammirazione. -Io li trovo stupendi!-
esclamò.
Tonks le sorrise, ma la signora Weasley fu irremovibile.
-Oh, andiamo cara, non hai qualcosa di più consono per
l'occasione?-
Tonks sospirò, poi chiuse gli occhi e si
concentrò.
In pochi secondi i capelli crebbero fin sotto le spalle, e divennero
biondi, boccolosi e brillanti.
La signora Weasley annuì soddisfatta. -Ora si che ci siamo!-
esclamò.
Appena si voltò, Tonks chiuse di nuovo gli occhi.
Un caschetto asimmetrico, di tutte le sfumature del viola, prese il
posto della cascata di boccoli d'oro.
Fece l'occhiolino a Hermione e Ginny, che scoppiarono a ridere.
Qualche minuto dopo, tutti si stavano abbuffando, chiacchierando del
più e del meno.
-Il mio capo si è congratulato con me- stava dicendo Percy
al signor Weasley -Ha detto che sono il collaboratore più
responsabile che abbia mai avuto!-
George fece finta di vomitare.
-Psss, Hermione!- sussurrò Fred, sporgendosi verso la
ragazza.
Hermione alzò il viso e gli lanciò uno sguardo
interrogativo.
-Dopo mangiato dobbiamo andare ad Hogsmeade, e dobbiamo trascinarci
anche Ron.-
La ragazza aggrottò le sopracciglia.
-E perchè?- domandò in un sussuro.
Fred sospirò.
-Alla faccia del tuo acume, Granger, non ti facevo così
ottusa! Dobbiamo portarlo da Zonko, no? Magari lui può fare
qualcosa per aiutarci!-
-Ron, tesoro, prenderesti i dolci?- trillò la signora
Weasley.
Ron si alzò, ed Harry, Ginny e George si avvicinarono a
Hermione e Fred.
-Fred mi stava dicendo di portare Ron da Zonko, dopo pranzo- disse
piano Hermione -Per fargli dare un'occhiata.-
George si grattò il mento.
-Sì, magari ha qualche antidoto, una cosa del genere...
penso proprio che sia un'ottima idea!-
Ron posò due vassoi al centro del tavolo.
-Che splendore, Molly! Quante cose buone! Che cos'è questo?-
Tonks indicò curiosa quello che sembrava un ramo glassato.
La signora Weasley sorrise.
-Si chiama Tronchetto della felicità, si dice che porti
fortuna!-
Le due si misero a parlare degli ingredienti, ed Harry si sporse verso
gli amici.
-Siete sicuri che sia una buona idea? Secondo me gli sta passando,
sembro molto più tranquillo og...-
-Ehi, Grangy!- urlò Ron -Lo vuoi il mio Tronchetto della
felicità?-
Poi scoppiò a ridere da solo per la sua splendida battuta.
Nella cucina calò un silenzio di tomba.
Hermione divenne viola.
-Per favore, uccidetemi!- sussurrò sprofondando sulla sedia.
La signora Weasley si guardava intorno, incredula, quasi più
imbarazzata di Hermione.
-F-forse avete ragione... sarà meglio andare ad Hogsmeade.-
sussurrò Harry -Sarà molto meglio.-
*
-Ok, statemi bene a sentire. Ho spedito Ron a prendere delle
Burrobirre per poter parlare in pace, ma abbiamo poco tempo.-
George, Harry, Ginny ed Hermione guardarono Fred, in attesa.
Quel giorno i negozi ad Hogsmeade erano rimasti aperti, ma c'erano
poche persone in giro.
-Molto bene- continuò lui -Faremo così: Hermione
trascinerà Ron da Zonko con una scusa, e cercherà
con molta discrezione di fargli capire il problema.
Ginny ed Harry andranno in biblioteca. Potrebbero trovare qualche
informazione utile!
-E tu e Geroge?- domandò Ginny.
Fred si grattò il mento.
-Uhm... bè, io e George andremo a comprare qualcosa di buono
per festeggiare la vittoria della missione!-
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Ok, ecco Ron che ritorna. Mi raccomando Hermione! Andiamo, ragazzi.-
Si allontanarono lungo la via principale, lasciandola sola.
Hermione sospirò, tirò su il cappuccio della
felpa e mordicchiò il suo lecca lecca di Mielandia.
Poi si voltò ad affrontare ciò che la attendeva.
-Avevano finito le Burrobirre, Grangy! Ehi, ma dove sono andati tutti
quanti?-
Ron si avvicinò, la fronte aggrottata.
Hermione cercò velocemente una risposta da dargli.
-Sono andati, uhm... in bagno. Fred e George. Entrambi.-
Ron arricciò il naso -Da quando in qua vanno al bagno
insieme? E Ginny ed Harry dove sono?-
-Passeggiata!- rispose in fretta Hermione.
Ron riflettè per qualche istante.
Poi sorrise.
-Bè, poco male Grangy. Non mi dispiace affatto stare un
pò con te.-
Le sfilò il lecca lecca dalle labbra e lo infilò
tra le proprie.
-E' buono!- disse, facendole un sorrisetto malizioso -A che
gusto è?-
Hermione sospirò. -Uva Fragola, Ronald. Adesso saresti
così gentile da restituirmelo?-
Ron ridacchiò e le mise di nuovo il lecca lecca tra le
labbra.
Hermione arrossì.
-Ti va di accompagnarmi da Zonko?- domandò guardandolo
-Volevo dare un'occhiata a delle cose...-
Ron spalancò gli occhi.
-Tu da Zonko? Sei sicura di sentirti bene?- domandò
allarmato.
Hermione lo prese per un braccio e lo trascinò.
-Sto benissimo!- sbottò -E ora andiamo!-
Ron gironzolava tra gli scaffali, osservando con interesse le creazioni
di Zonko.
Il proprietario del negozio lo osservava in silenzio, attentamente.
Hermione osservava a sua volta Zonko, mangiucchiandosi nervosamente
un'unghia.
Rimasero in silenzio per parecchi minuti.
-Allora???- esplose Hermione dopo un pò, spalancando gli
occhi.
Zonko si voltò a guardarla, scuotendo lentamente il capo.
-Non so davvero come aiutarla, signorina. Sono un fabbricante di
scherzi, non un genio di pozioni. Avevo avvertito i due Weasley di fare
attenzione.-
Hermione gemette.
-La prego signor Zonko, la prego! Non so più come fare!-
Zonko si grattò la fronte, a disagio.
-Mi dispiace davvero molto, ma non ho nulla che possa aiutarla. Dovete
solo aspettare. Passerà prima o poi.-
-PRIMA O POI QUANDO?- stillò Hermione quasi in lacrime.
Zonko le diede una pacca su una spalla.
-Abbia pazienza. Passerà.-
Hermione sospirò, rigraziò, e trascinò
Ron fuori dal negozio.
-Cosa avevi tanto da urlare?- domandò lui, osservandola.
Hermione non rispose.
Vide da lontano Harry e Ginny e si affrettò a raggiungerli.
-Eccola!- esclamò subito Harry, guardandola speranzoso.
Ginny si torceva le mani, agitatissima.
Lanciò all'amica uno sguardo angosciato, domandandole
-Allora?! Te l'ha dato???-
Ron scoppiò a ridere e si passò una mano nei
capelli.
-Eh, io avrei voluto, ma oggi la piccola Granger fa un pò la
sostenuta!-
Harry camuffò una risata con un colpo di tosse.
Hermione era talmente affranta che non riuscì nemmeno a
dargli una rispostaccia.
-ACQUAVIOLA PER TUTTI!!!-
Fred e George erano di ritorno, carichi di liquori.
Quando videro le espressioni di Ginny ed Hermione smisero di ridere.
-Che cosa diamine è successo?- domandò Fred
allarmato, spalancando gli occhi.
Ginny sospirò.
-Niente antidoto.-
Un gemito sfuggì ai due gemelli.
-Antidoto? Di quale antidoto state parlando?- domandò Ron
curioso.
Hermione si passò una mano sul viso, e sibilò,
sul punto di esplodere -Un antidoto per farmi crepare in maniera rapida
e indolore!-
Poi, a passo di carica, si allontanò sulla via del ritorno.
Gli altri pensarono bene di mantenere parecchi metri di distanza.
Quella sera, dal nervoso, le venne un febbrone da cavallo.
Siete liberi di uccidermi.
Mi assento a lungo, e con cosa torno?
Con questo capitolo di merda.
Impoloro perdono, ma mi serviva un capitolo di transito.
Ne approfitto anche per ringraziarvi. Siete splendidi, e la volta
scorsa siete stati carinissimi a preoccuparvi per me e per la mia
dedica strappalacrime.
Mi avete quasi commossa.
Vi adoro!
P.S: Ho letto da più di qualcuno che GUARDACASO, PROPRIO ORA,il vostro soprannome è Grangy. Ve lo giuro, mi altero di brutto. Ve l'avevo detto all'inizio della storia che sono legatissima al soprannome Grangy perchè è il MIO soprannome, perciò siete pregati di non usarlo nè per le vostre storie nè per farvici chiamare. O per lo meno fatevici chiamare ma non scrivete su EFP che è il VOSTRO soprannome -___- GRAZIE.
Xoxo.
Questo capitolo è per
Janis J. Grazie per il tuo essere
una bravissima scrittrice che sa emozionarmi. E per essere la
più grande lettrice che io abbia mai avuto. Grazie perchè
non basterebbero tutti i capitoli di questo mondo per farti
sentire la mia gratitudine. Grazie per essere sempre
così attenta, entusiasta, dolce e simpatica. Basta con i grazie,
perchè mi sembrano sempre così riduttivi. Questo è per
te. E spero che lo
apprezzerai :)
Capitolo ottavo.
-Hermione, posso entrare?-
Una testa con una folta chioma ramata fece capolino nella stanza.
Hermione sfilò lentamente la mano da sotto le coperte e fece
cenno di avvicinarsi.
-Ti senti un pò meglio?- domandò Ginny, avanzando
cauta verso il letto dell'amica.
Con un grugnito sommesso, Hermione scosse il capo.
Aveva le guance arrossate e doveva essere bollente. Emanava calore
anche a distanza.
Ginny sospirò, posandole una mano sulla fronte.
-Direi proprio che non puoi venire a cena da zia Muriel!-
dichiarò con convinzione.
Hermione si tirò su a sedere e la fissò.
-Oh Ginny, mi dispiace così tanto!- disse piano -Lo so che
tua mamma ci teneva, ma non riesco nemmeno ad alzarmi...-
-Ma figurati, sta tranquilla!- la interruppe Ginny spalancando gli
occhi castani -Anzi, beata te che scampi a questa tortura!-
Arricciando il naso indicò il proprio abito giallo a balze.
-Mamma vuole che lo indossi perchè me lo ha regalato mia
zia- sospirò disgustata.
Hermione rise e posò di nuovo la testa sul cuscino.
-Bè, vado allora. Hai tutto? Acqua, medicinali,
fazzoletti... ti serve altro?-
Hermione scosse il capo. -Sono a posto, grazie. Divertiti!- disse
ridacchiando.
Ginny fece una smorfia ed uscì dalla stanza.
-Allora? Come sta Hermione?-
La signora Weasley balzò davanti alla figlia non appena mise
piede in cucina.
Ginny le diede una pacchetta sulla spalla.
-Non bene mamma, ha la febbre molto alta. Si scusa ma non se la sente
proprio di venire!-
-Oh, povera cara!- esalò Molly portando le mani al petto
-Dev'essere stato tutto il cioccolato di ieri... Forse non è
abituata ai pranzi di Pasqua Weasley...-
-Molly, cara, noi siamo pronti!- chiamò il signor Weasley
dall'ingresso.
Le due Weasley raggiunsero Ron, Harry, Fred, George e Arthur.
-Caro, Hermione non sta bene!- sospirò Molly -Mi dispiace
così tanto lasciarla a casa da sola...-
-Resto io con lei!- si propose immediatamente Ginny, guardando la madre
con un'espressione implorante.
La signora Weasley scosse il capo.
-Non se ne parla Ginevra, sei stata l'unica che si è
assentata al compleanno di tua zia! Stavolta verrai!-
Ginny borbottò qualcosa e andò a prendere il
cappotto.
-Ehm, signora Weasley?- tossicchiò Harry -Se vuole resto io
con Hermione... Voglio dire, così voi potete andare tutti
quanti alla cena... sicuramente zia Muriel avrà piacere di
vedere tutta la famiglia...-
-Oh Harry caro!- cinguettò Molly, commossa -E'
così gentile da parte tua! Ma credo che zia Muriel ci tenga
molto a vedere anche te, sai? Vi incontrare così di rado, e
ti adora!-
Grattandosi il mento si guardò intorno.
-Resterà Ron a casa!- esclamò poi dando una
spintarella al figlio -Credo sia la cosa migliore!-
Fred, George, Harry e Ginny spalancarono la bocca, shokkati.
-Mh, mamma...- iniziò Fred, cauto.
Ma la signora Weasley incrociò le braccia.
-Ho detto che resterà Ron. Per lui non è un
problema, vero caro?-
-Oh no, affatto!- ridacchiò Ron -Proprio per nulla!-
-Molto bene, allora siamo tutti d'accordo!- annunciò felice
Molly.
-E a dirla tutta, penso sia meglio che se ne stia a casa. E' parecchio
strano ultimamente- aggiunse poi sottovoce, dando le spalle al figlio.
Pochi minuti dopo, la famiglia Weasley ed Harry uscirono.
-Cosa credi che succederà?- sussurrò Harry a
Ginny, mentre si dirigevano verso la passaporta.
-Oh, non ne ho idea- sospirò Ginny -Spero solo di non
diventare zia prematuramente.-
*
Con un gran
sorriso sul volto, Ron fece un passo indietro e osservò la
propria creazione.
Una zuppa di zucca fumante, una pagnottella, delle frittelle di
mirtillo e un fiore giallo riempivano un vassoietto d'argento.
Fiero di se, Ron riempì fino all'orlo un bicchiere di succo
ghiacciato di melograno e lo aggiunse alla sua opera.
Lanciò un'ultima occhiata al tutto, si congratulò
con se stesso e afferrò il vassoio.
-Toc toc!- disse piano -Si può?-
Non ricevendo risposta alcuna, aprì la porta ed
entrò lentamente.
-Grangy?- chiamò sottovoce.
Nel buio della stanza poteva vedere la sagoma sul letto respirare
lentamente.
Si avvicinò e posò il vassoio sul comodino.
Hermione dormiva profondamente, i riccioli sparsi disordinatamente sul
cuscino candido.
Sorridendo, Ron osservò le ciglia lunghe, le labbra
socchiuse, le gote rosse.
Si chinò e le depositò un bacio sulla fronte.
Hermione contrasse il viso, ma non si svegliò.
Con un sospiro Ron sedette sul bordo del letto, continuando ad
osservarla.
-Ehi, Grangy...- chiamò piano, di nuovo -Svegliati...-
Le sfiorò le labbra con l'indice, ed Hermione
rabbrividì.
Rimase ferma per qualche istante.
Poi, lentamente, aprì gli occhi.
-...Ron?- mormorò confusa -Che cosa... che ore sono? E'
già mattina?-
Ron rise.
-No Grangy, sono le nove di sera. Ti ho portato la cena!-
Hermione battè le palpebre un paio di volte.
Poi spalancò gli occhi.
-Le nove di... aspetta un momento... perchè non sei da tua
zia?!-
Scattò a sedere sul letto, guardandosi intorno allarmata.
Ron rise di nuovo e le posò una mano su una gamba.
-Sono rimasto con te, Grangy! Non potevo mica lasciarti da sola tutta
malatina, no?-
-Da sola?!- strillò Hermione tirandosi le coperte fin sotto
il naso -Come sarebbe a dire? Dove sono tutti?!-
Ron alzò un sopracciglio, preoccupato.
-Grangy, ti sta salendo la febbre? Sono andati da zia Muriel, l'hai
detto anche tu!-
Hermione lo fissò per qualche istante.
Poi iniziò a ridere come una pazza.
-Siamo... io e te... siamo soli?!- ghignò istericamente.
Ron annuì -Sì... Grangy mi stai preoccupando,
perchè non ti sdrai?- domandò apprensivo.
Hermione continuò a ridere, gli occhi spiritati,
finchè non le sfuggì un grosso singhiozzo.
-Ma stai ridendo o piangendo???- domandò Ron, gli occhi
spalancati.
Hermione prese a singhiozzare senza ritegno, inzuppando le lenzuola.
-Non lo so!!!- gemette tra le lacrime -Non capisco nulla! Oh, Ron, mi
sento così male!-
Con un sospiro, Ron si avvicinò e la circondò con
le braccia.
-Va tutto bene,
Grangy- le sussurrò, mentre lei singhiozzava nell'incavo tra
il suo collo e la sua spalla -Tutto bene. E' solo la febbre.-
-No!- mugolò Hermione -Non è solo la
febbre! Mi sento strana!-
Ron ridacchiò e sciolse l'abbraccio.
-Vedrai che adesso andrà meglio... Ti va di mangiare
qualcosa? Ti ho portato la cena!-
Asciugandosi gli occhi nella manica del pigiama, Hermione si
abbracciò le ginocchia.
-Non ho molta fame...- borbottò, poggiandosi contro la
testiera del letto.
Ron afferrò il vassoio e le sedette di fronte, a gambe
incrociate.
-No no, niente scuse. Devi mangiare qualcosa! E poi ho preparato tutto
io!-
Sorrise e le depositò il vassoio davanti.
Hermione osservò il cibo per qualche secondo, poi fece un
sorrisetto.
-E va bene, ma solo un pochino!-
Nel giro di 5 minuti aveva sbranato zuppa, pane, succo di melograno e
due frittelle.
-Sai Ron, sei stato bravo!- rise, finendo l'ultima frittella -Non avrei
mai detto che saresti riuscito a preparare qualcosa di commestibile. E
sei riuscito addirittura ad appellare le candele ed accenderle con la
bacchetta!- esclamò entusiasta, guardando le piccole candele
bianche che galleggiavano nella stanza.
Ron rise e si passò una mano tra i capelli.
-Ehi, per chi mi hai preso? Guarda che ho mille talenti nascosti!-
-Ah, sì?- ridacchiò Hermione, posando il vassoio
sul comodino -E quali sono? Sentiamo un pò!-
Ron le lanciò un'occhiatina maliziosa.
-Non sfidarmi, Granger, lo sai che perderesti.-
Hermione sollevò le sopracciglia. -Oh, questa è
buona! Perdere io? Con te?-
-Bè, vediamo un pò... se la memoria non mi
inganna, non sono io quello che ha voluto fare lo spavaldo e poi non
è nemmeno riuscito a far decollare una scopa...- disse,
grattandosi il mento con fare meditabondo.
Hermione scoppiò a ridere e alzò una mano per
dargli una botta in testa.
Ma Ron le bloccò il braccio, le diede una spintarella e la
fece sdraiare, stendendosi su di lei.
-Scommettiamo che mi bacerai, Granger?- le sussurrò sulle
labbra -Senza che io ti tocchi le labbra?-
La guardò.
Gli occhi spalancati di lei riflettevano lo scintillio delle candele, e
le guance erano molto più rosse, non certo per la febbre.
-Che...che diamine ti salta in mente?- balbettò Hermione
-Perchè dovrei fare una cosa del genere?-
Ron allontanò un pò il viso dal suo e
ridacchiò.
-Se vinci tu, se riesci a non baciarmi, ti lascerò in pace.
Niente più battutine, niente di niente. Ma se vinco io,
Grangy... Se vinco io, diventi la mia ragazza.-
Hermione sussultò.
-Ron... è quel maledetto profumo che ti fa parlare, io
non...-
-Lascia stare il profumo- la interruppe Ron -E rispondimi. Accetti?-
Hermione lo guardò.
-Ho qualche alternativa?- sospirò rassegnata.
Ron sorrise -No, direi di no. A noi due, Granger.-
Lentamente le sfiorò il naso col proprio, guardandola negli
occhi.
Poi, con un sorrisetto furbo, prese sfiorarle il collo con le labbra.
-A-avevi detto che tu non avresti fatto nulla!- pigolò
Hermione sentendosi avvampare.
-Non esattamente- le sussurrò Ron in un orecchio -Avevo
detto che non ti avrei toccato le labbra... ma non il resto.-
Hermione iniziò a protestare, ma dopo qualche istante Ron
sentì le sue imprecazioni spegnersi in un gemito.
Sorrise, sentendola serrare le gambe attorno al suo bacino e stringere
le mani sulla stoffa della sua t-shirt.
-Stai per perdere, Grangy...- mormorò, mordicchiandole la
pelle bianca del collo.
-Non ci giurerei!- sussurrò Hermione.
Ma lei stessa non avrebbe giurato il contrario.
Iniziava ad avere caldo, molto caldo.
Il cervello le si stava annebbiando e aveva brividi ovunque.
Forse le stava salendo la febbre.
O forse no.
-Oddio...- gemette piano, quando lui la baciò dietro
l'orecchio.
Ron ridacchiò.
-Hai detto qualcosa, Grangy?- le sussurrò sulle labbra.
Hermione evitò accuratamente di guardarlo negli occhi.
-Dicevo... Oddio che... che caldo!- balbettò, avvampando.
Ron sorrise e le infilò una mano sotto la maglietta del
pigiama, carezzandole la pancia.
La sentì tremare forte.
-Allora, Grangy?- le domandò con un sorrisetto, sfiorandole
la pelle fresca -E' tutto sotto controllo?-
Hermione fece l'errore di sollevare lo sguardo.
Incontrò i suoi occhi blu, enormi nella penombra, e
sentì una scossa attraversarle il corpo.
-Non esattamente...- mormorò, tirandolo a se.
Ormai le loro labbra si sfioravano. Sarebbe bastato un respiro a
colmare la distanza tra i due.
Ma fu Ron a cedere.
Il suo profumo, la sua pelle morbida, le sue braccia e le sue gambe che
lo stringevano gli fecero perdere il controllo.
Inizialmente le diede un minuscolo morso sul labbro inferiore.
Ma quando la sentì fremere sotto di lui, prese a divorarle
le labbra.
Gliele schiuse in un attimo, freneticamente.
Poi prese a giocare con la sua lingua, a cercarla come ossigeno.
Si stringevano e si baciavano come due amanti che per anni erano stati
tenuti lontani.
Hermione tremava forte, Ron sentiva l'eccitazione crescere dentro di se.
Respiravano a fatica, quasi annaspavano, ma continuavano a baciarsi, ad
aggrapparsi l'uno all'altra.
Ron si staccò dopo parecchio tempo, ma soltanto per un
istante.
Poi infilò il viso tra i suoi capelli ribelli e prese a
sfiorarle, baciarle, leccarle il collo.
Hermione si aggrappò alla sua schiena e gemette.
-Ron!- disse piano, in un momento di pseudo lucidità -Ron,
ho la febbre... Verrà anche a te...-
-E che mi venga- sussurrò Ron, baciandola -Che mi vengano
tutte le malattie di questo mondo...-
Si liberò della propria t-shirt, ed Hermione
sentì la sua schiena tremare sotto le sue mani.
Senza accorgersene, sentì la propria voce esclamare
chiaramente -Ti voglio.-
Ron smise di baciarle il collo e la guardò.
-Che... che hai detto?- domandò emozionato.
Hermione respirava con evidente affanno.
-Niente... io... Ti voglio, Ron. Ti voglio, ti voglio tantissimo, ma
è tutto sbagliato!-
Con una fitta al cuore, Ron vide i grandi occhi scuri di Hermione
riempirsi di lacrime.
-E' tutto sbagliato!- mormorò -Tu non sei in te! Non sei tu!
E io sto male, mi sento così stordita, io...-
Ron la azzittì con un minuscolo bacio sulle labbra.
Hermione smise di parlare, ma non riuscì a bloccare i
piccoli singhiozzi che le salivano in gola.
-Scusami, Grangy. Scusami davvero.-
Ron le asciugò le lacrime e le diede un bacio in fronte.
Poi si alzò e recuperò la propria maglietta.
-E' meglio se riposi, adesso.- le disse dolcemente.
Hermione tirò su col naso e si voltò a guardarlo.
-Ron... mi dispiace tanto, io...-
-Tu devi riposare- la interruppe Ron -E io non dovrei nemmeno essere
qui. Buonanotte, Grangy.-
Uscì in silenzio.
Hermione si sdraio e affondò il viso nel cuscino.
Quella notte pianse, pianse tantissimo, in quel letto che sapeva di
loro due.
Ma buonasera ^^
Stavolta ho due cose da farmia perdonare:
1-La lunga assenza. Scusatemi! :( Non volevo! Ma sono stata nella mia
amata Inghilterra, cercate di capirmi! :)
2-Non ho risposto alle vostre recensioni! Sono stata impegnatissima e
col cervello in pappa, ma vi irngrazio di cuore come sempre e mi
impegno a ricominciare a rispondere già da questo capitolo!
Detto ciò, vi abbraccio forte e spero che il cap vi sia
piaciuto :)
A presto ciccini! <3
Il trambusto che c'era quel giorno alla Tana era il tipico
trambusto che precede una partenza.
L'ingresso di casa Weasley era occupato da bauli, mantelli da viaggio e
uniformi ben stirate, e gli abitanti della casa correvano su e
giù sistemando le ultime cose.
-Sbrigatevi! Ragazzi insomma fate in fretta!- strillò Molly
verso la scala -L'espresso per Hogwarts partirà tra un'ora!-
L'aria che si respirava era la tipica aria da fine delle vacanze: Musi
lunghi, sospiri insofferenti, bauli stracolmi. Persino il sole sembrava
non aver voglia di fare il suo lavoro, quel giorno.
-Mamma!- piagnucolò Ginny spingendo con forza il coperchio
del proprio baule -Non si chiude! All'andata era quasi vuoto!-
La signora Weasley si avvicinò alla figlia, con un sospiro
d'impazienza -Via Ginny, lascia fare a me! Possibile che siate
così disordinati?-
-Disordinata io?- esclamò Ginny piccata, osservando la madre
armeggiare col proprio bagaglio -Ma se ti ho detto che all'andata...
mamma cos'è quello?!-
Arrossendo vistosamente, la signora Weasley tentò di
nascondere dietro la schiena un barattolo di sottaceti che aveva
estratto dal baule.
-Mamma!- la rimproverò Ginny alzando un sopracciglio -Quante
volte ti devo dire che non devi mandarmi sottaceti, o torte, o...o... o
tutti gli altri miliardi di cose che tenti di infilarmi a forza nel
baule?!-
Con un ultima botta secca, Molly chiuse il baule.
-Non essere sciocca, Ginny! E' solo, ehm... per prudenza!-
-Prudenza? Mamma lo sai benissimo che ad Hogwarts ci rimpinzano come
tacchini!- sospirò Ginny.
-Oh, insomma! Non sono tanto sprovveduta da mandare in giro i miei
figli senza beni primari!- fece un gesto secco con la mano, ad indicare
che il discorso era chiuso. Poi si voltò nuovamente verso la
scala -RAGAZZI! E' ORA!!!-
Avvolta in una felpa blu decisamente troppo grande, Hermione
uscì stancamente dalla propria stanza, trascinando la borsa
di cuoio nella quale aveva infilato tutto ciò che non era
riuscita a far entrare nel baule.
La febbre l'aveva fatta dimagrire, e coi capelli in disordine, il viso
stanco e quel felpone sembrava più esile che mai.
Sentimenti contrastanti la investivano quando pensava alla notte prima.
Un senso di emozione e disperazione accompagnava il ricordo dei momenti
passati con Ron.
I baci, le carezze, i brividi. Ma soprattutto il suo abbandono.
-Non si può andare avanti così-
borbottò la ragazza tra sé e sé -Devo
prendere di petto la situazione!-
E la sua richiesta fu esaudita prima del previsto, dato che non appena
svoltò l'angolo si scontrò con un trafelato Ron.
-R-Ronald!- esclamò sgranando gli occhi, mentre la borsa le
cadeva dalle braccia -Non ti avevo visto!-
-Sì, l'avevo intuito!- ridacchiò Ron
massaggiandosi il petto -Lascia lascia!- esclamò poi, mentre
lei si chinava a raccogliere le sue cose - Faccio io, Hermione.-
Stupefatta, Hermione lo guardò raccoglierle la borsa, le
piume e un paio di libri.
-Mi...Mi hai chiamata Hermione.- affermò poco convinta,
quando lui si rialzò e le porse tutto con un sorriso.
Ron alzò le sopracciglia. -Ah sì? Pensa, non ci
avevo nemmeno fatto caso... Credo che l'effetto di quella diavoleria
sia svanito!- esclamò con convinzione.
Si lanciò un'occhiata alla pancia e poi annuì.
-Sì...- disse, scrutandosi anche le braccia -Non vedo
più muscoli da culturista. Credo proprio di essere tornato
in me.-
Gli occhi e la bocca di Hermione sembravano fare a gara per chi dovesse
essere più spalancato.
-C-credi di essere tornato in te?- balbettò sconvolta,
fissandolo -Così, svegliandoti una mattina? Tutto qui?-
Ron si fece serio per qualche istante. Poi scoppiò a ridere.
-Bè, cosa ti aspettavi, i fuochi d'artificio? Certo che
è tutto qui!-
Fece un grosso sbadiglio e si voltò per scendere le scale.
-Oh, a proposito Hermione!- esclamò, voltandosi a guardarla.
-Scusami se ti ho importunata per tutto questo tempo. Capisci, ehm...
non ero in me!-
Fece un sorrisetto imbarazzato e scese in cucina.
Hermione lasciò cadere di nuovo la borsa.
Questa volta ci mise molto più tempo per chinarsi a
raccoglierla.
-Fate buon viaggio, ragazzi!- urlava la signora Weasley sbracciandosi
-Scrivetemi non appena arrivate!-
-Ti manderemo un gufo ancor prima di scendere dal treno, mamma!- la
prese in giro Fred.
Tutti gli altri risero, e la signora Weasley alzò gli occhi
al cielo.
-Comportati bene, Freddie! E mangiate i panini che vi ho dato!-
Mandando baci a tutto spiano, la signora Weasley scomparve
all'orizzonte, mentre l'espresso per Hogwarts lasciava King's Cross in
uno sbuffare di fumo bianco.
Immediatamente i gemelli partirono alla ricerca di Lee Jordan, col
quale spettegolare sulle ultime novità.
Harry, Ginny, Ron ed Hermione sedettero nel loro scompartimento.
-Allora Ron... bentornato tra noi!- esclamò Harry sollevato.
Ron ridacchiò. -Già... è il caso di
dirlo. Ho come l'impressione di aver combinato un pò di
macelli, non è vero?-
-Non immagini quanto!- borbottò Hermione fissando con
risolutezza fuori dal finestrino.
Ron battè le palpebre e fissò Harry.
-Miseriaccia, ma che le prende?- sussurrò perplesso.
Harry deglutì -Ehm... magari ne parliamo bene dopo... Ehi
Hermione!- esclamò con forzato entusiasmo -Hai visto che
domani non abbiamo lezione di pomeriggio?-
-Non vedo perchè la cosa dovrebbe rallegrarmi- rispose lei
atona.
Harry decise di lasciar perdere.
-Sapete- riflettè Ron -Mi ha reso molto più
sicuro di me questa esperienza. Cioè, sono tornato io, non
sono più un adone presuntuoso e pieno di sé...
però sono molto più sciolto, capite insomma? Non
è splendido?!-
-Fantastico!- esclamò Harry.
-Favoloso!- acconsentì Ginny con un sorrisetto tirato.
Hermione sospirò.
Per un pò ognuno rimase in silenzio, pensando alle proprie
cose.
Harry stava per prendere sonno quando la porta dello scompartimento si
spalancò, rivelando un George sovreccitato.
-C'è una nuova studentessa!!!- quasi urlò, gli
occhi spiritati.
Quattro facce incuriosite lo osservarono.
-Una nuova studentessa a metà anno, capite?! Si è
trasferita dalla Scuola di Magia italiana! Viene dall'Italia, ci
pensate??-
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Per l'amor del cielo George, sembra che tu non abbia mai visto una
ragazza!- esclamò infastidita.
George scosse il capo.
-Tu non capisci, Hermione... E' ITALIANA! Adoro le italiane! Ed
è nuova! UNA NUOVA STUDENTESSA ITALIANA!-
-Sì George, credo che il concetto sia chiaro, grazie!- disse
Ginny aggrottando le sopracciglia.
Il ragazzo sbuffò.
-Ho capito, me ne vado... Cercavo sostegno maschile, ma
finchè ci siete voi due che fate le acidone nemmeno i
maschietti mi danno corda... Ah, ma tanto vedrete!-
Ridacchiò e chiuse la porta.
-Bha. Tanto caos per una nuova studentessa.- esclamò Ginny
lanciando un'occhita eloquente ad Harry.
Lui rise -Non fare la gelosona, lo sai che non m'importa nulla delle
altre!-
La risposta sembrò tranquillizzarla. Fece un sorrisone al
ragazzo e gli schioccò un bacio su una guancia.
-Allora, qualcuno vuole panini?-
Ginny ne distribuì uno a testa, ma Ron scosse il capo.
-Credo che ne assaggerò giusto un pezzetto da qualcuno, non
ho molta fame...-
Hermione sospirò e gli porse il proprio panino.
-Sì Ronald, puoi assaggiarlo, tieni, prima che tu me lo
chieda...-
Ron guardò il panino. Poi le lanciò uno sguardo
perplesso.
-Ehm, veramente non avevo alcuna intenzione di chiedertelo... casomai
lo avrei assaggiato da Harry.-
Le guance di Hermione si colorarono di un bel porpora, e lei
abbassò lo sguardo, delusa.
Ginny fissò la scena per qualche istante.
Poi si schiarì la voce.
-Ehi Hermione, credo proprio di dover andare in bagno! E credo proprio
di aver bisogno del tuo aiuto!-
-Per andare in bagno?- domandò Hermione perplessa.
Ginny si alzò e le prese la mano.
-Proprio così! Andiamo!-
La trascinò fuori dallo scompartimento, percorse un breve
tratto di corridoio e poi si voltò a fronteggiarla.
-Allora, vuoi spiegarmi che cosa sta succedendo?-
Hermione evitò accuratamente lo sguardo dell'amica.
-Io... non lo so! Dovrei essere felice del fatto che Ron sia
"tornato"... e lo sono, non fraintendermi... è solo che
è tutto così strano!-
Ginny sospirò.
-E' vero, hai ragione. E' successo tutto così in fretta.
Dobbiamo solo aspettare un pochino. Aspettare che si reinstauri
l'equilibrio...-
-Già- sospirò Hermione -L'equilibrio...-
-E comunque- concluse Ginny -Non sei contenta di non avere
più mio fratello appiccicato come una piattola?-
Hermione si studiò con fin troppo interesse l'unghia del
mignolo.
-Mmmh, certo! Ovviamente!-
Ginny ebbe la buona creanza di aspettare che l'amica si voltasse di
schiena per lanciarle un'occhiatina sarcastica.
*
-Ron! Ehi Ron
aspetta!-
Il ragazzo si voltò alla ricerca dell'origine di quella
voce, e vide Hermione arrancare nella folla.
-Scusate... permesso... Ron!- chiamò di nuovo,
individuandolo davanti al portone della Sala Grande.
Lo raggiunse con un sorrisone stampato sul volto.
-Non vi trovavo più... non so dove siano Harry nè
Ginny, poi per fortuna ho visto te e...-
-Ah, non sono con te?- domandò Ron allungando il collo.
Hermione dovette contenere un'espressione infastidita.
-No, non sono con me- disse, mentre venivano trascinati in Sala Grande
dalla folla affamata -E, ascolta Ron, riguardo all'altra sera...-
Ron si voltò a guardarla.
-E' tutto a posto Hermione. Te l'ho detto, ero un tantino su di giri. E
tu avevi la febbre.-
Sedette al tavolo dei Grifondoro e continuò.
-Mi dispiace davvero, so di essere stato insopportabile. Prometto che
non ti infastidirò più! Amici come prima?-
Le sorrise e le porse la mano.
Hermione la fissò, senza reagire.
Fu salvata dall'arrivo di Harry e Ginny.
-Che fine avevate fatto?!- domandò Harry infilandosi tra i
due -Non vi trovavamo più!-
Sedette accanto a Ron e lanciò un'occhiata ad Hermione, che
era rimasta in piedi, lo sguardo fisso davanti a se.
-Hermione è tutto ok?-
-Come?... Oh sì sì certo! Stavo... mh... mi
siedo!-
Fece il giro del tavolo, rossa in viso, e sedette di fronte ad Harry.
Un tintinnìo cristallino richiamò l'attenzione
degli studenti.
-Bentornati a tutti quanti, cari ragazzi!- tuonò Silente
alzandosi in piedi -Spero che abbiate avuto delle giornate piacevoli!-
Un mormorìo si diffuse nella sala.
-Ora, senza togliere troppo tempo alla cena. Solitamente non tengo
alcun tipo di discorso al ritorno dalla pausa didattica per le vacanze
pasquali. Volevo solamente informarvi che avrete una nuova compagna!
Una deliziosa signorina che arriva da una delle Scuole di Magia
più prestigiose, situata sulle Alpi italiane! Diamo il
benvenuto a Lorena Barone!-
Una ragazza minuta, molto carina, con lunghi capelli color cioccolato e
grandi occhi scuri raggiunse timida il tavolo degli insegnanti,
accompagnata dall'applauso della folla.
-Però!- esclamò Ron allungando il collo -Le fanno
tutte così in Italia?-
Hermione gli lanciò uno sguardo omicida.
-Ora, cara, verrai smistata in una delle nostre Case. Accomodati prego!-
La Professoressa McGrannit la fece sedere su uno sgabello e le
posò con grazia il Cappello Parlante sul capo.
Quest'ultimo parlottò tra sé e sé per
qualche istante. Poi lo strappò che era la sua
boccà si spalancò ed urlò -GRIFONDORO!-
-MERAVIGLIOSO!!!- ruggì George.
Il tavolo dei Grifoni accolse con calore la nuova studentessa, che
sedette con grazia e rivolse un grande sorriso ad Harry, Ron, Hermione
e Ginny.
-Ehilà!- esclamò Ron contento, porgendole la mano
-Io sono Ronald Weasley, vedrai che ti troverai benissimo con noi!-
-Oh, lo spero proprio!- rispose Lorena con un sorriso gentile -E' tutto
così nuovo per me!-
Ron le sorrise -Ah, sarà fantastico! E se non lo
sarà, ci penserò io a far sì che lo
diventi!-
La ragazza arrossì e lo ringraziò con una
splendida risata argentina.
Hermione conficcò la forchetta nel pollo con tanta foga che
questo schizzò fuori dal piatto.
-Scusate!- borbottò, tenendo lo sguardo basso.
-Oh, non è niente!- sorrise Lorena ripulendosi dalle carote
-Allora non sono l'unica ad essere sbadata!-
-IO NON SONO SBADATA!- abbaiò Hermione fissandola con aria
truce -E IL POLLO NEMMENO MI PIACE!-
Si riempì il piatto di patate e si mise a mangiare in
silenzio.
-Harry?- sussurrò Ron, fissandola spaventato -Non
è che la febbre le ha fatto saltare qualche rotella?-
Harry deglutì il vuoto, e si avvalse della
facoltà di non rispondere.
Ehm.
Non sono morta lo giuro.
E' che si avvicina la sessione d'esami.
E sto passando un periodo che, a confronto, le peripezie di Ron ed
Hermione sono una scampagnata.
MI SIETE MANCATIIIIIIIIIIII *_*
Scusatemi per questo ritardo indecente!
Vi devo ringraziare tutti per la pazienza che avete <3
Siete favolosi, vi adoro, mi riempite sempre di ocnsigli e complimenti
splendidi! Ma li meriterò? xD
Volevo dire un grazie particolare alla mia Cuginetta Ada Wong, che
sopporta le mie millemila avventure e disavventure xD
E grazie anche a Hally Silver Comet per tutte le recensioni! Benvenuta
cara! ^^
Comuqnue, come avete potuto vedere ci sono parecchie novità
nella storia. Chissà che ne pensate...
Un bacione enorme ciccini miei, vi aspetto!
A un passo
dal possibile, a un passo da Te.
Paura di decidere, paura di Me.
Di tutto quello che non so. Di tutto quello che non ho.
Eppure sentire, nei fiori, tra l'asfalto, nei cieli di cobalto
c'è
un senso di Te.
-Elisa.
-Io proprio non capisco per quale motivo dobbiamo seguire
pozioni!-
Borbottando più che mai, Ron uscì dall'aula
trascinando la propria borsa.
-E' per ampliare il tuo bagaglio culturale, Ron. Devi avere una
conoscenza completa delle arti magiche se vuoi ambire ad un futuro
lavorativo nel mondo dei maghi!-
Ron fissò Hermione battendo le palpebre diverse volte.
-E chi l'ha detto che ambisco ad un futuro nel mondo lavorativo e bla
bla bla?- osservò.
Hermione inarcò le sopracciglia.
-Oh bè, se vuoi finire a fare lo spazzino per le vie di
Hogsmeade non sarò certo io a fermarti!-
Gli lanciò un'occhiata di sbieco e si allontanò
in direzione della biblioteca.
Ron fece un grosso sospiro.
-Mi sa tanto che questa situazione va chiarita...-
-Già- assentì Harry -Direi che dovete parlarvi.
Da persone mature!- si sbrigò ad aggiungere.
Ron si grattò la nuca.
-E' che è sempre così complicato con Hermione!-
disse piano -Non la capisco proprio! Guarda come mi tratta adesso!-
Harry si schiarì la voce, preso tutto ad un tratto dal
proprio stemma di Grifondoro appuntato sul petto.
-Be', Ron. Diciamo che non ti sei comportato esattamente bene
con lei. Non ti incolpo, so che era quell'accidenti di profumo!-
aggiunse in fretta quando vide l'espressione contrariata dell'amico.
-Solo che, voglio dire, è normale che se la sia un
po' presa.-
Ron abbassò lo sguardo, a disagio.
-Lo so.- ammise alla fine. -E adesso voglio solo che le cose tornino
com'erano prima. Cioè... ho esagerato con Hermione. Anche se
non posso nascondere che sia stato bello...- tossicchiò con
le orecchie in fiamme.
Harry fissò l'amico, riflettendo.
-Sai- azzardò -Magari potreste provarci. Potrebbe
funzionare, senza che tu sia un insopportabile culturista...-
-No!- lo interruppe Ron scuotendo il capo -No Harry, non può
esserci null'altro tra noi se non amicizia. Il modo in cui si ritraeva
nei giorni passati ne è stata la prova.-
Si interruppe e arrossì di botto. -E poi scusa, cosa
diamine ti fa pensare che io voglia stare con Hermione?!?-
Harry gli lanciò un'occhiatina sarcastica.
-Allora va bene! Siate amici! Basta che vi chiarite!-
esclamò in tono rassegnato.
Ron aprì la bocca per rispondere, ma la voce che si
udì fu decisamente più cristallina e femminile.
-Ciao Ron! Ciao Harry!-
Lorena si avvicinò con un gran sorriso stampato sul viso
delicato, i libri nuovi tra le braccia.
I due amici le fecero un sorrisetto incerto, stupiti.
-Perdonatemi se vi ho interrotto!- esclamò mortificata
spalancando gli occhioni scuri -E' solo che ho visto due visi amici, e
avrei proprio bisogno di un favore!-
-Certo... ti ascoltiamo!- sorrise Harry.
La brunetta si schiarì la voce -Mi domandavo, Ron... visto
che sei stato così gentile l'altra sera... magari ti
andrebbe di farmi vedere la Scuola, oggi pomeriggio? E' tutto
così immenso, e non la conosco per nulla!-
Stupito, Ron spalancò gli occhi.
-Oh... io? Certo, volentieri... puoi contarci!-
La ragazza sorrise riconoscente.
-Oh, grazie, sapevo di poter contare su di te! Ci vediamo
più tardi, allora!-
Harry lanciò un'occhiata rapida all'amico.
Ron annuì.
-D'accordo Lorena- sospirò -Dammi solo il tempo di sistemare
una questione.-
*
Hermione chiuse il libro di Aritmanzia e sospirò.
Forse non era stata una buona idea mettersi a studiare in cortile, dal
momento che quel giorno gli studenti sembravano particolarmente
rumorosi.
Posò il libro accanto a sé e
rabbrividì: Il marmo della panchina era veramente gelido.
Chiuse gli occhi, stropicciandosi il viso con le mani.
Era stanca, nervosa e assolutamente infelice.
Se avesse potuto avrebbe passato tutte le giornate rintanata sotto le
coperte, senza mai uscire dalle coltri del suo baldacchino.
-Non essere sciocca, Hermione!- pensò immediatamente
-Avresti prima o poi la necessità di mangiare o di andare in
bagno, e dovresti alzarti. Anche se potrei studiare un modo per cadere
in una specie di letargo che...-
Aprì le palpebre e per poco non cadde dalla panchina:
Ron la osservava, perplesso.
-Per l'amor del cielo, Ronald!- strillò, balzando in piedi
-Che... che cosa diamine stai facendo?!-
-Aspettavo che finissi di meditare!- rispose Ron con un sorrisetto -E'
tutto ok?-
Hermione raccolse le sue cose, rossa in viso. -Sì,
più o meno. Stavo solo... Oh, non importa.-
Ron ridacchiò.
-Allora!- Disse, schiarendosi la voce -Sei molto impegnata o posso
parlarti per qualche minuto?-
Hermione fece spallucce.
-Non ho fretta. Dimmi pure.-
Si incamminarono verso i portici del chiostro, e Ron sedette sotto uno
di questi.
-Ascolta, Hermione- iniziò serio. -Non mi piace affatto
questa situazione che si è creata. Io... so di non essermi
comportato bene con te, e questo mi dispiace veramente.
Però... io non voglio che il nostro rapporto si rovini.-
Hermione, in piedi davanti a lui, fissava ostentatamente il pavimento.
-Il nostro rapporto.- ripetè dopo un po',
lentamente.
-Bene, non gliene importa nulla di quello che è successo.-
pensò, arrabbiata -Che razza di idiota! Be', non
ho alcuna intenzione di fare la figura della disperata che gli
piagnucola dietro e che elemosina le sue attenzioni!-
La ragazza si schiarì la voce e lo fissò.
-Per quel che mi riguarda, Ron, è come se nulla fosse
accaduto. Definiamoli... spiacevoli errori e non parliamone
più, d'accordo?-
-Spiacevoli errori!- pensò Ron, arrabbiato -Miseriaccia, non
gliene importa niente di niente di quello che c'è stato tra
noi? Be', non ho certo intenzione di fare la figura del
dispiaciuto nè dell'illuso che si aspettava qualcosa!-
-Bene!- borbottò Ron alzandosi in piedi -Allora è
risolto! Tra noi non ci sono problemi!-
-Assolutamente!- rispose Hermione con stizza, sollevando il mento.
-Splendido!- ribattè Ron -Allora io andrei, ho
promesso a Lorena di farle fare il giro della...-
Hermione sgranò gli occhi.
-LORENA???- urlò.
Ron sollevò un sopracciglio. -Lorena, sì.
C'è qualche problema?-
-Figurarsi!- sibilò Hermione con un sorriso tiratissimo
-Anzi, divertitevi mi raccomando!-
-Ehi, ragazzi!-
Scapigliato e con la camicia fuori posto, Dean Thomas li raggiunse di
corsa, con un sorriso enorme stampato sul viso.
-Come ve la passate? Vi ricordate, vero, che questo sabato è
il mio compleanno?-
-M-ma certo!- balbettò Ron, le orecchie paonazze.
-Ci stavo pensando proprio stamattina!- esclamò Hermione, la
voce stranamente acuta.
Dean battè la mano sulla schiena di Ron e rise.
-Ah! Meraviglioso, meraviglioso! E adesso, sentite qua! I miei mi hanno
affittato I Tre Manici di Scopa per il prossimo sabato sera! Non
è fantastico??? Avremo il locale tutto per noi Grifondoro!
Ho già chiesto alla McGrannit il permesso e lei è
d'accordo! Verrete non è vero?! Ci saranno montagne di cose
buone, e fiumi di Burrobirra, e...-
-Non mancherò, Dean!- sorrise Hermione -Anzi, credo proprio
che chiederò a Cormac McLaggen di accompagnarmi!- aggiunse
poi, voltandosi a guardare Ron con aria di sfida.
Il ragazzo, dal canto suo, strinse gli occhi fino a ridurli a due
fessure.
-SARA' UNA GRANDIOSA SERATA, DEAN!- urlò, fissando Hermione
-SOPRATTUTTO PERCHE' VERRO' CON LORENA!-
Dean spostò lo sguardo dall'uno all'altra, preoccupato.
Buttò lì un -Mmmh... d'accordo... ci vediamo in
Sala comune più tardi...- e si affrettò ad
andarsene.
Ron ed Hermione continuarono a fissarsi in cagnesco.
-Molto bene, Ronald!- abbaiò lei con sguardo truce -Non
vorrai far aspettare la tua bellezza latina!-
-E tu non vorrai che Cormac vada con qualcun'altra, ti conviene
invitarlo subito!- ringhiò Ron.
Si fissarono ancora per qualche istante.
Poi Ron le voltò le spalle e si allontanò.
-E MI RACCOMANDO, STATE ATTENTI ALLE CREPE NEL PAVIMENTO!-
Gli urlò dietro Hermione.
-State attenti a beccarle tutte e cercate di farvi più male
possibile!- aggiunse tra sé e sé, coi pugni
stretti.
*
I giorni
seguenti, Ron passò molto tempo con Lorena.
E ciò che fece più saltare i nervi ad Hermione fu
il fatto che, spesso, se la trascinava dietro anche quando stava con
lei ed Harry.
-Non esiste al mondo che diventi parte del gruppo!- sibilò
un giorno ad Harry mentre facevano colazione.
Harry sospirò.
-E dai Hermione, da quando in qua sei così poco propensa a
conoscere nuove persone?-
-Sono sempre stata poco propensa a conoscere nuove persone! Anzi sono
poco propensa ai rapporti umani!-
-Ma non è vero!- disse Harry con pazienza -Di solito sei
gentile con tutti! E poi dai, è simpatica!-
-Come no, simpaticissima! Come un Asticello nelle mutande!!!-
sbottò lei.
Harry soffocò una risata e scosse il capo.
-C'è stata solamente un'altra persona con la quale sei stata
così ostile. Ed è stata Lavanda.-
buttò lì Harry con noncuranza.
Hermione lo fissò stringendo gli occhi.
-Che cosa vorresti insinuare?- domandò cruda.
-Ma no, nulla...- rispose Harry con tranquillità, spalmando
del burro su una fetta di pane tostato -E' che magari sei un
po' gelosa...-
-AHAH, QUESTA E' BUONA!- urlò Hermione facendo voltare
parecchie teste -Ma fammi il favore, Harry!-
Afferrò con foga La Gazzetta del Profeta e vi
sprofondò dentro la testa.
Harry alzò gli occhi al cielo.
Fu la sera del martedì che successe.
Perchè le notizie, belle o brutte che siano, arrivano quasi
sempre di sera.
-Merlino, sono esausta... ma che ore sono?- domandò Ginny
con uno sbadiglio.
Lei, Harry ed Hermione stavano studiando in Sala Comune da quelle che
sembravano ore.
-Abbiamo quasi finito!- esclamò Hermione, sfogliando
febbrilmente il proprio libro di Astronomia -Devo solo trovare la parte
in cui parla... Ah, eccola!-
Intinse la piuma nell'inchiostro, si chinò sulla pergamena,
e con un movimento fluido della mano concluse la propria ricerca.
-Ecco fatto!- esclamò soddisfatta, mettendo il punto.
Harry si stiracchiò e arrotolò il proprio lavoro.
-Ho finito anche io... spero che la professoressa Sinistra sia
soddisfatta, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto...-
-Oh, vedrai che ne sarà entusiasta!- disse Hermione con un
sorrisone, il naso macchiato d'inchiostro.
-Quando dovete consegnarla?- domandò Ginny chiudendo il
proprio libro di Storia della Magia e rannicchiandosi sulla poltrona.
Harry si grattò il mento, pensieroso.
-Mi sembra fosse dopodomani... Era per giovedì, giusto?-
chiese ad Hermione.
La ragazza annuì e Ginny li guardò con la fronte
aggrottata.
-E perchè Ron non l'ha fatta con voi? L'ha già
finita?- Poi battè le palpebre -A proposito,
dov'è Ron?-
Hermione incrociò le braccia e fece una risatina sprezzante.
-E' con la sua nuova fantastica amica, ovviamente. Dove vuoi che sia.-
rispose stizzita.
Harry aprì la bocca per dire qualcosa, ma il ritratto della
Signora Grassa si aprì per lasciare entrare due persone.
Due persone che ridevano felici, due persone che quella sera sembravano
più belle che mai.
Lui alto, i capelli rossi ricchi di sfumature, gli occhi blu brillanti,
un maglione blu che gli calzava perfettamente.
Lei piccola, i capelli una cascata di seta scura e lucidissima, un
sorriso smagliante e candido, una gonna lunga in stoffa scozzese.
Ron e Lorena si avvicinarono al tavolo degli amici.
Tenendosi per mano.
-Ciao ragazzi!- salutò lei felice -Avete finito di studiare?-
Il silenzio fu rotto da Harry che, con gli occhi spalancati, si
schiarì la voce.
-Quelle, ehm... quelle sono due mani?- domandò lentamente,
accennando con la testa alle dita intrecciate dei due.
Lorena scoppiò a ridere e si strinse a Ron, arrossendo.
Ron fece un sorrisone imbarazzato.
-Be' sì, ecco... Io e Lorena ci siamo messi
insieme!- disse.
Ginny trattenne il fiato.
Harry spalancò la bocca.
Hermione, con uno sguardo da pazza, scoppiò in una risata
isterica.
Eeeeeee rieccoci qua!
Salve miei prodi ^^ Visto, stavolta sono stata un pò
più rapida del solito ;)
Allora, sono abbastanza soddisfatta di questo capitolo, anche se sono
convinta che riceverò parecchie minacce di morte xD
Ma voi non dovete dubitare di me ;) Credo che ormai sappiate benissimo
che la mia mente perversa alla fine devia verso l'happy ending. Quasi
sempre xD
Colgo l'occasione per ringraziare di cuore tutti voi lettori, i nuovi e
i vecchi :)
Siete deliziosi come sempre, amo le vostre recensioni, i commenti, le
critiche, le risate, tutto *____*
Vi adoro!
Aspetto di sapere cosa ne pensate e nel frattempo vi lascio un
abbraccione stritolante! :D
Era una
bella giornata primaverile ad Hogwarts, quelle giornate in cui non
vorresti far nulla.
L'aria tiepida e i colori dei fiori avevano
spinto molti studenti ad abbandonare il castello per gozzovigliare in
giro per Hogsmeade, o per riposare in giardino e in riva al lago.
E
tra questi c'erano Harry Potter e Ginny Weasley, che se ne stavano
pigramente sdraiati all'ombra di un grande pino.
-Quanto tempo
dici che è trascorso, da quando siamo qui a impiegarci nel
nostro
dolce far niente?- domandò Ginny con un sorriso.
Harry si
stiracchiò e si voltò a guardarla.
-Io dico che ne è trascorso
troppo poco, signorina!-
Le prese una mano e la portò alle
labbra, lasciandole un piccolo bacio sul palmo.
La ragazza
ridacchiò, lanciandogli un'occhiatina.
-Io dico che la squadra di
Quidditch non sarebbe particolarmente contenta di sapere che abbiamo
rimandato gli allenamenti per studiare, ed invece siamo qua a
rotolarci come gatti!-
-Io invece dico di sì!- rispose Harry con
un sorriso, tirandosi su e chinandosi su di lei -E dico anche che
dovremmo goderci questa pace!-
La baciò sulle labbra e lasciò
che le mani della ragazza gli scompigliassero i capelli
corvini.
-Oh-oh!- esclamò Ginny dopo qualche minuto, alzandosi
sul gomito e volgendo lo sguardo in un punto a qualche metro da
loro.
-Temo che la nostra pace stia per finire!-
A passo di
carica, coi capelli al vento e la divisa scolastica non
particolarmente in ordine, Hermione marciava nella loro
direzione.
-Ehi, Hermione!- la salutò Harry quando fu abbastanza
vicina.
-Mh... va tutto bene?- esclamò Ginny quando notò
l'espressione dell'amica.
In tutta risposta, la ragazza si lasciò
cadere a terra e strappò un ciuffetto d'erba.
-Volete sapere
l'ennesima bella notizia?- disse col tono più controllato
che le
riusciva.
Harry e Ginny la fissarono, in attesa.
-Verrò alla
festa di Dean da sola!- sospirò Hermione, gli occhi bassi -E
a dirla
tutta non so neanche se ci verrò!-
-Oh, Hermione!- disse piano
Ginny, stringendo il braccio dell'amica -Certo che devi venirci!
Cos'è successo, perchè da sola?-
La ragazza strappò un altro
grosso ciuffo d'erba.
-Perchè quell'idiota di McLaggen ci va con
un'altra!- sbottò.
I due amici le lanciarono uno sguardo
perplesso.
-Ma scusa, Hermione...- domando Harry cauto -Per quale
motivo saresti dovuta venire con Cormac?-
In quel momento, a
qualche metro di distanza da loro, passarono Ron e Lorena, ridendo e
tenendosi per mano.
Hermione li guardò con rabbia, e non appena
Harry seguì lo sguardo dell'amica sospirò.
-Ah. Capisco.-
-Cosa?- domandò Hermione, riscuotendosi -Non c'è
nulla da
capire. Non è... Oh, lasciamo stare!-
Strappò via un nuovo
ciuffo d'erba con tanta foga che si ritrovò una zolla di
terra in
mano.
-Coraggio, Hermione!- esclamò Ginny alzandosi -Andremo alla
festa e ci divertiremo! E non sarai affatto sola, ci saremo noi con
te!-
Sorrise all'amica, baciò Harry e annunciò che
andava a
studiare in biblioteca.
-Tu dimmi una cosa, Harry.- iniziò
Hermione quando furono rimasti soli -Per quale motivo stai ancora qua
a sopportarmi?-
Harry scoppiò a ridere e le diede un buffetto sul
braccio.
-Per lo stesso motivo per il quale tu sopporti me da anni
ed anni!- le disse sorridendo.
-Andrà tutto bene, Hermione.
Passerà anche questa.-
La ragazza gli rivolse un sorriso triste
ma riconoscente.
-Per le mutande logore di Merlino, che cos'è
questo mortorio?-
Harry ed Hermione alzarono lo sguardo: Fred
Weasley li fissava, perplesso.
-Che ti prende Granger, hai preso
un voto mediocre?- ridacchiò sedendo accanto alla ragazza.
Hermione
gli lanciò un'occhiataccia e alzò il mento di
qualche
centimetro.
-Io non prendo voti mediocri, Fred, dovresti saperlo.-
esclamò acida.
Il ragazzo le fece una smorfia.
-E allora cosa
bolle in pentola? Sparate!-
-L'unico a cui bisognerebbe sparare è
quell'idiota di tuo fratello.- borbottò lei.
Fred la fissò per
qualche istante.
Batté le palpebre.
E poi, un sorriso molto
più simile ad un ghigno, gli si dipinse in faccia.
-Ho capito
tutto.- disse lentamente.
Hermione fece per aprire la bocca, ma
lui fu più rapido.
-Non iniziare con le scuse, Hermione. E stammi
a sentire. L'amorevole fratellino si prende l'italiana, giusto? E se
la sbaciucchia in giro per il castello. Ora, non per vantarmi, ma
questa scena mi sembra di averla già vista l'anno scorso con
la cara
signorina Lavanda. Quindi... NON INTERROMPERMI HERMIONE! Dicevo,
quindi non ti resta che ripagarlo con la sua stessa carta. E sai cosa
devi fare, vero?-
Hermione scosse il capo, lentamente.
-Aaah,
andiamo! Ti facevo più arguta!- sbuffò Fred.
-Devi andare alla
festa di Dean con qualcun' altro, no?!-
La ragazza emise un verso
a metà tra un gemito e un ringhio.
-Ehm, il qualcun' altro in
questione ci va già con qualcun'altra.- tradusse Harry.
Fred si
grattò il mento, pensieroso.
-Bè, non è un gran problema.
Esistono tantissimi "Qualcun'altro"! Potresti... Ehi!-
esclamò illuminandosi -Potresti venirci con me!-
Hermione alzò
la testa di scatto e lo fissò, la bocca spalancata.
-Con... con
te?!- gracchiò, isterica. -E per quale motivo
dovrei venirci
con te???-
Anche Harry sembrava piuttosto sorpreso.
Fred alzò
gli occhi al cielo.
-Merlino, possibile che debba sempre spiegarti
tutto? Punto primo, a Ron verrà un colpo. Si aspetterebbe di
vederti
con chiunque, ma mai con me. Lo manderebbe fuori dai gangheri! E,
punto secondo, mi prenderei anche io la mia piccola rivincita
personale, considerato che avevo puntato l'italiana molto prima di
lui!-
Hermione si prese il capo tra le mani.
-Io... non lo so,
Fred. E' una cosa strana! E poi ho paura che possa degenerare,
insomma, non voglio far litigare anche voi due, e...-
-Troppi "e"
e troppi "ma"!- la interruppe Fred, scuotendo il capo. -O è
sì o è no. Ci stai, Granger?-
Le porse la mano con aria
solenne.
Hermione la fissò.
Poi guardò Fred. Poi Harry. Poi
di nuovo la mano.
E infine, senza troppo entusiasmo, gliela
strinse.
-Splendido!- ridacchiò Fred -Che l'operazione
"Sabotaggio Ron" abbia inizio!-
*
-Harry,
Hermione! Ehi ragazzi, aspettatemi!-
Coi capelli più spettinati
del solito, Ron corse dietro ai due amici, trascinando la propria
tracolla piena di libri.
-Che fine avete fatto? Non vi ho visti
per tutta la mattinata!- ansimò, la mano sulla milza
dolorante.
Hermione sollevò le sopracciglia, stizzita.
-Strano,
potremmo dire la stessa cosa!- disse tranquilla, prendendo posto a
tavola.
Ron arricciò il naso, perplesso.
-E' nervosa, oggi?-
sussurrò ad Harry, lasciandosi cadere sulla panca.
Il ragazzo si
limitò ad alzare le spalle e a sedere accanto ad Hermione.
-Be',
cosa c'è di buono oggi?- esclamò Ron, tornando
allegro -Muoio di
fame! Spero che Lory si sbrighi ad arrivare...-
Hermione strinse
gli occhi.
-Chi sarebbe Lory, di grazia?- domandò, la voce
malferma.
Ron continuava ad allungare il collo in direzione
dell'ingresso della Sala Grande.
-E' Lorena, ovviamente, no? Oh,
eccola lì!-
La moretta si avvicinò di corsa, un sorrisone
disteso sul viso, e stampò un bacio sulla guancia di Ron.
Hermione
era livida.
-Scusatemi per il ritardo, ragazzi! Non riuscivo a
legare i capelli! E' che sono troppo lisci, scivolano da tutte le
parti! Non sai come ti invidio, Hermione!-
Le fece un sorrisone e
si servì una porzione di sformato.
Hermione fece una risatina
sarcastica e scosse il capo.
-Allora, come avete passato la
mattinata? Io e Ronald siamo andati a parlare con la professoressa
McGrannit del mio inserimento qui ad Hogwarts, sembra che le cose
stiano andando piuttosto bene!-
-Quale gioia e tripudio!- rispose
Hermione tra i denti, martoriando una patata nel piatto.
Lorena
non la sentì, ma Ron le lanciò un'occhiata strana.
-E poi dovrei
iniziare a pensare a cosa mettermi domani sera! Dean è stato
così
carino ad invitarmi, anche se non mi conosce! Verrete anche voi, non
è vero?- domandò la moretta con interesse,
versandosi del succo di
zucca.
-Direi proprio di sì!- rispose Hermione fissandola -Sai,
noi e Dean siamo amici da anni. Molti anni. D'altronde sono molti
anni che siamo qui ad Hogwarts! Ci siamo cresciuti, è la
nostra
scuola...-
Lorena le fece un sorrisetto tirato, al quale lei
rispose con un ghigno.
-Bè... sì certo, scusate, che domanda
sciocca. Io e Ronald pensavamo...-
-Per l'amor del cielo, per
quale motivo lo chiami Ronald???- sbottò Hermione senza
riuscire più
a controllarsi.
Lorena la fissò con gli occhioni neri
spalancati.
Harry aveva un'espressione preoccupata.
E Ron
sembrava confuso e arrabbiato.
-Ecco, io...- pigolò Lorena -Io
penso che Ronald sia un bellissimo nome. Non capisco perchè
tutti lo
abbreviate in Ron. Ronald mi piace molto di più, e quindi lo
chiamo
così.-
Tacque per qualche istante, ma poi sembrò rinvigorirsi,
e fissò Hermione in cagnesco.
-Perchè scusami, c'è qualche
problema? Non posso chiamarlo Ronald?-
Hermione pensò bene di non
degnarla di uno sguardo e si cacciò in bocca una forchettata
di
carote.
Era furiosa.
Solamente la signora Weasley chiamava suo
figlio Ronald.
E lei, quando era arrabbiata o stizzita.
E
adesso arrivava questa tipa dal nulla e non solo si impadroniva di
Ron, ma anche del suo nome.
-Hermione, ti prego cerca di star
calma- le sussurrò Harry -Sembri un'isterica!-
La ragazza si
chiuse nel mutismo più assoluto.
Ron continuava a lanciarle delle
occhiate strane.
*
Quel sabato
sera la strada principale di Hogsmeade era affollatissima.
Tutti i
Grifondoro si accalcavano davanti alla porticina del Tre Manici di
scopa, in attesa dell'inizio della festa di Dean.
-Tra quanto
apriranno, secondo voi?- domandò Ginny ad Harry ed Hermione,
stringendosi nel suo abito blu -Inizia a far freddo!-
Harry
allungò il collo, nel tentativo di scorgere qualcosa, ma
riuscì
solamente a beccarsi una gomitata nelle costole.
Si piegò in
avanti, ansimando.
-Direi proprio che questa serata inizia male!-
borbottò
-Ma quale male! Ora che ci siamo noi, sarà
magnifica!-
La voce di George arrivò nelle loro orecchie un
attimo prima che i due gemelli, sorridenti ed eleganti, li
raggiungessero.
-Ehi, che eleganza!- esclamò Ginny colpita,
osservando i completi rigati dei fratelli.
Fred le fece un
sorrisone compiaciuto.
-Anche tu sei uno schianto, sorellina! E tu
Hermione, cavoli, faresti invidia ad una Veela!-
-Ma smettila,
stupido!- ribattè lei, colpendolo sulla spalla. Ma era
arrossita, e
stava sorridendo.
Quando finalmente aprirono le porte, i
Grifondoro si fiondarono dentro, festanti.
-Però, si sono dati da
fare!- disse Fred ad Hermione.
La ragazza non poté non dargli
ragione.
Il locale era stato decorato di tutto punto, ed era
davvero grazioso.
Mille fili di lucine colorate si arrampicavano
lungo le scale, le porte, le finestre e le travi del soffitto.
Vicino
al tavolo del buffet troneggiavano tre fontane: Una spruzzava
cioccolato, una Burrobirra, ed una Whisky Incendiario.
Le solite
sedie di legno erano state sostituite da cuscini giganteschi o
divanetti di velluto, e al centro della sala c'era una pista da ballo
che era stata evidentemente stregata, in quanto su di essa piovevano
ininterrottamente petali di rosa profumatissimi.
-Allora,
Hermione!- esclamò Fred guardandosi intorno -Sei pronta alla
nostra
rivincita?-
Hermione deglutì a fatica.
-Sì... spero proprio
di sì!- rispose incerta -Nel frattempo vogliamo andare a
prenderci
da bere?-
-Certamente!- sorrise Fred -Ma io fossi in te aspetterei
qualche istante: Fratello in avvicinamento!-
La ragazza aggrottò
la fronte e si voltò.
Quando Hermione vide Ron, il cuore le mancò
un colpo.
Era bellissimo in jeans e camicia, con gli occhi blu che
brillavano e un sorriso abbagliante sul volto.
E accanto a lui,
Lorena.
Hermione non poté non constatare che fosse molto carina,
coi lunghi capelli sciolti e un abitino bianco a balze, che metteva
in risalto la sua carnagione ambrata.
-Oh, per l'amor del cielo
Fred, dici che ci hanno visti?- domandò agitata,
strattonandolo per
un braccio.
Fred scoppiò a ridere.
-Be', lo spero bene visto
che è questo il nostro obiettivo!-
Nel frattempo, Lorena aveva
intrecciato la sua mano con quella di Ron.
-Non riesco proprio a
capire dove siano gli altri!- borbottava lui guardandosi
intorno.
Aveva perso di vista Harry e Ginny, e ancora non aveva
nemmeno intravisto Hermione.
E anche Fred e George ancora non si
erano manifestati
-Guarda, Ronald!- disse ad un tratto Lorena,
indicando la folla -Non è Hermione quella laggiù?-
Il ragazzo
allungò il collo.
Quando Ron vide Hermione, il cuore gli mancò
un colpo.
Era bellissima, fasciata nel suo abito beige che le
lasciava scoperte le spalle diafane e le gambe sottili.
I capelli
erano raccolti, e soltanto qualche ricciolo ribelle le sfiorava il
collo.
Ed era con Fred.
Probabilmente si erano incontrati e
stavano discutendo, come al loro solito.
-Vieni, raggiungiamoli!-
disse a Lorena, tirandola per la mano -C'è anche mio
fratello!-
Si
avvicinò sorridendo, affabile.
-Ehi ragazzi! Vi abbiamo trovati,
finalmente! Dove sono Harry e Ginny?-
Fred fece spallucce -Credo
che stiano facendo gli auguri a Dean. Forse dovremmo andarci anche
noi, Hermione, che dici?-
La ragazza annuì, e Ron aggrottò la
fronte.
-E tu dove l'hai lasciato il caro Cormac?- le domandò
sarcastico, passando un braccio attorno alla vita di Lorena.
Hermione
gli rivolse un sorriso angelico, prendendo Fred sotto braccio.
-Oh,
ma io non sono con Cormac, stasera. E ora se non vi dispiace, io e il
mio cavaliere vorremmo andare a salutare i festeggiato!-
Si
allontanarono nella folla, e a Ron per poco non cadde la mandibola
sul pavimento.
-Direi che il piano sta andando benone!- urlò
Fred nell'orecchio di Hermione, sulla pista da ballo.
La serata
aveva preso il via ormai da un paio d'ore, e i Grifondoro si stavano
scatenando.
Hermione scoppiò a ridere.
-Sì!- urlò in
risposta -Direi di sì, anche se non sono più
riuscita a vederli!
Solo di sfuggita!-
-Meglio così!- replicò Fred -Il piccolo
Ronnie sarà in un angolo a leccarsi le ferite!-
La canzone finì
e tutti applaudirono, entusiasti.
-Cielo, fa caldissimo!- esclamò
Hermione facendosi aria con la mano -Ora si che ho veramente
sete!-
Lei e Fred si fecero largo nella folla, fino a raggiungere
il buffet.
-Ecco a lei, signorina!- sorrise Fred porgendole un
bicchiere di punch ghiacciato.
Hermione lo sollevò e sorrise. -Un
brindisi alla tua mente diabolica!- esclamò ridendo.
-E alla tua
infinita acidità!- aggiunse Fred facendo tintinnare il
proprio
bicchiere contro quello della ragazza.
Hermione rise e bevve.
-Lo
sai Granger- disse Fred dopo aver vuotato il proprio calice -Infondo
non sei male. Se Ron la smetterà di fare l'idiota ed
entrerai
ufficialmente a far parte della famiglia, non mi
dispiacerà!-
Hermione sentì gli occhi pizzicarle.
-Oh, Fred!-
gemette.
Gli gettò le braccia al collo e lo ringraziò
almeno
ventimila volta.
-Ehi ehi, vacci piano!- rise il ragazzo
assestandole qualche pacca affettuosa sulla schiena -In fin dei
conti, chi non desidera una cognata antipatica e saputella?-
Hermione
sorrise e lo lasciò andare.
-Puoi andare a cercare George e i
tuoi amici, se vuoi. Hai fatto anche troppo per stasera!-
Fred la
fissò per qualche istante.
-Sei sicura? Hermione, guarda che non
è un problema, non voglio mica lasciarti sola!-
-Ma no!- rise lei
-Vai, davvero! Voglio uscire a prendere una boccata d'aria! Vai
tranquillo!-
Fred le diede un buffetto sulla nuca e sorrise,
riconoscente.
Ridacchiando, Hermione afferrò la propria giacca ed
uscì nel fresco della sera.
Non appena si chiuse la porta alle
spalle, tutta la confusione sparì, e lei tirò un
sospiro di
sollievo.
-Ma guarda un po' chi si vede.-
Una voce alla sua
destra la fece voltare di scatto.
-Ronald, sei tu! Merlino, mi hai
fatto prendere un colpo, cosa...-
-I miei complimenti,
Hermione.-
Quando il ragazzo fece un passo verso di lei, Hermione
spalancò gli occhi, sorpresa.
Ron aveva un'espressione sul viso
che lei non gli aveva mai visto.
Era un'espressione dura, di
distaccato disprezzo, di rabbia gelata.
Hermione lo guardò negli
occhi, decisa.
-Non capisco proprio cosa tu voglia dire.- disse
lentamente.
Ron scoppiò in una risata rabbiosa.
-Ah, non
capisci? Strano, tu capisci sempre tutto! Che cosa diavolo ci fai qui
con mio fratello?!-
La ragazza inarcò le sopracciglia.
-La
stessa identica cosa che stai facendo tu!- ribatté.
Ron si passò
una mano sul viso, infuriato.
-Tu... questo è un colpo basso,
Hermione! Non avrei mai pensato che tu potessi essere così
meschina!
E' mio fratello, miseriaccia!-
-Che cosa diamine significa questo,
Ron?- sbottò Hermione incrociando le braccia -Cosa
c'è di meschino?
Invece ciò che stai facendo tu non è meschino?!-
-Cosa cavolo
c'è di meschino nello stare insieme a qualcuno, me lo
spieghi? E
oltretutto, perchè sei così cattiva con Lorena?!-
Hermione
spalancò la bocca, incredula.
-Io...Tu... TU MI STAI PRENDENDO IN
GIRO, VOGLIO SPERARE!- urlò.
Ron scosse la testa.
-Se c'è
qualcuno che sta prendendo in giro qualcun' altro, quella sei tu. Non
sono certo io che vado alle feste col fratello del mio... del
mio...-
-DEL MIO COSA?- sbraitò lei -IL MIO COSA, RON? COSA
DIAMINE SIAMO NOI DUE?-
-AMICI!- urlò Ron, le orecchie in fiamme
-E GLI AMICI NON SI COMPORTANO COSI'!-
Hermione tremava per la
rabbia.
-AMICI? AMICI?! GLI AMICI SI BACIANO, RON??? SI DICONO SEI
BELLISSIMA?!-
Ron era diventato più rosso dei propri
capelli.
-Questo... insomma, questo non c'entra niente!- farfugliò
-Ne abbiamo già parlato!-
-Parlato?! Tu hai parlato! Io non ho
detto una parola! Sei tu che mi hai... MI HAI USATA!-
strillò
Hermione -MI HAI USATA, FERITA, E BUTTATA VIA QUANDO NON TI SONO PIU'
SERVITA! COMPORTI COME SE NON FOSSE SUCCESSO NULLA E POI TI BUTTI
SULLA PRIMA CHE ARRIVA?-
-TU MI RESPINGEVI!- sbraitò Ron, i pugni
serrati -COME DIAVOLO MI SAREI DOVUTO SENTIRE, EH?-
-Ma non eri in
te!- replicò Hermione.
-APPUNTO!- urlò Ron.
Rimasero a
guardarsi per qualche istante, il respiro affannato, i volti
contratti dalla rabbia.
-Lo sai cosa ti dico?!- sibilò Hermione
dopo qualche istante -Che almeno tuo fratello non è uno
stronzo!-
Ron barcollò, come se gli avessero mollato un pugno in
pieno viso.
-Ah, sì?- mormorò dopo qualche istante. -E sai
cosa
ti dico io? Che almeno Lorena non è una pazza furiosa!-
-E ALLORA
VAI DA LEI!- strillò Hermione, l'acconciatura ormai
completamente
disfatta -TORNA DENTRO E CONTINUA IL TUO TEATRINO DA BRAVO
RAGAZZO!-
-E TU VATTENE A PIANGERE IN BAGNO, SONO SETTE ANNI CHE
NON SAI FARE ALTRO!-
Hermione, pallida come uno straccio, in una
frazione di secondo estrasse la bacchetta.
Proprio in quel momento
la porta si spalancò, ed Harry la afferrò per la
vita.
-LASCIAMI
HARRY!- urlò lei in lacrime -LASCIAMI O SCHIANTO ANCHE TE!-
Si
divincolò con tutte le sue forze, ma Harry la tenne ben
stretta.
-Ron, torna dentro!- intimò all'amico -Direi che per
stasera avete discusso abbastanza!-
Annuendo, Ron lanciò
un'ultima occhiata ai due e rientrò sbattendo la porta.
-IO TI
ODIO, RONALD WEASLEY!- strillò Hermione, singhiozzando -TI
ODIO!-
Con uno strattone riuscì a liberarsi di Harry e si
accasciò a terra, piangendo.
-Hermione- sussurrò Harry,
chinandosi accanto a lei e stringendola -Va tutto bene, calmati.-
-No
che non va bene, Harry!- singhiozzò lei -Non va bene! Non va
bene
proprio nulla!-
Senza dire una parola, Harry la tirò su
delicatamente e la riaccompagnò al castello.
Per loro, la festa
era decisamente
finita.
------------------------------------------------*
Allora
ormai è inutile che ogni volta vi dica che ho gli esami
perchè lo
sapete xD
Mi limito quindi a chiedere scusa.
Questo capitolo è
più lungo degli altri, e spero sinceramente che non vi abbia
annoiati.
Vorrei ringraziare la mia nuova lettrice Butterphil, per
tutte le recensioni che mi ha lasciato e per essere stata
così
carina ^^
Ma, oltre a lei, come sempre ringrazio TUTTI VOI:
Lettori nuovi, vecchi, vecchissimi, e lettori anonimi che non si sono
mai fatti vivi xD
Grazie davvero, spero vivamente che le vostre
aspettative non stiano venendo deluse! ^^
Mancano solo due
capitoli, e mi dispiace un sacco staccarmi dalla storia, quindi
cercherò di fare del mio meglio ;)
Un abbraccione!
Le
litigate tra Ron ed Hermione erano una sorta di ubriacatura con tanto
di dopo sbornia:
Il peggio non era mai la litigata in sè, ma ciò
che ne seguiva.
Ed Harry, ormai, lo aveva imparato.
Come da
copione, i giorni successivi alla festa di Dean furono un incubo.
Ron
si faceva vedere di rado, sempre accompagnato da Lorena; rispondeva a
monosillabi ed in linea di massima evitava ogni sorta di dialogo, ed
anche quando restava solo con Harry si chiudeva in silenzi cupi e
meditabondi.
Hermione, se possibile, era anche peggio.
Ostentava
un buonumore nauseante, fatto di -Non trovi che sia una splendida
giornata, Harry?-, sorrisi falsissimi e discorsi lunghissimi, inutili
e fastidiosi.
Quando però pensava di non essere vista si perdeva
a fissare il vuoto a lungo, e le sue occhiaie facevano presagire ad
Harry che non dormisse a dovere.
Nei momenti in cui proprio non
potevano evitare di incontrarsi, Ron ed Hermione non si rivolgevano
la parola e facevano molta attenzione a non voltarsi in direzione
l'uno dell'altra.
E uno di cui momenti fu lo svolgimento dei
compiti in Sala Grande in un pomeriggio nuvoloso e per nulla
entusiasmante.
-Miseriaccia.- borbottò Ron voltando febbrilmente
le pagine del proprio libro di Trasfigurazione -Dove diavolo
è il
capitolo sull'evanescenza?!-
Harry, seduto accanto a lui, si
sporse a guardare il libro dell'amico.
-Ron!- ridacchiò
sottovoce, chiudendo il libro ed indicando la copertina -Non trovi il
capitolo perché è sull'altro libro! Questo
è il manuale!-
Ron
sbuffò e posò la testa sul
tavolo.
-Mi daresti il
tuo, Harry?- bisbigliò all'amico.
Harry scosse il capo.
-Temo
proprio di no! Qui ho soltanto il manuale, la parte sull'evanescenza
l'ho già inserita nella ricerca, quindi l'altro libro l'ho
lasciato
in camera!-
Ron grugnì.
Poi Harry lo vide sporgersi oltre
lui.
Seguì il suo sguardo e si ritrovò a guardare
Hermione,
seduta accanto a sè, concentrata sulla propria pergamena.
-Sei
impazzito???- bisbigliò, voltandosi a guardare Ron -Se provi
a
chiederle qualcosa ti fa fuori!-
-Oh, lo so bene!- disse Ron piano
-Ma se glielo chiedi tu, magari...-
-Weasley, Potter, smettetela
di spettegolare e lavorate!- tuonò la McGrannit lanciandogli
un'occhiataccia.
Ron aspettò qualche secondo prima di voltarsi
nuovamente verso Harry e rivolgergli uno sguardo implorante.
-E
dai Harry! Per favore! A te lo presta!- bisbigliò.
Harry fece un
grosso sospiro e si voltò a guardare la ragazza.
-Ehi, Hermione!-
disse piano, richiamando la sua attenzione.
La ragazza fece un
cenno col capo, senza alzare lo sguardo dal proprio lavoro.
-Ecco,
mi chiedevo- domandò Harry schiarendosi la voce -Saresti
così
gentile da prestarmi il libr...-
-Se è per te sì Harry, se è
per Ronald no.- lo interruppe lei.
Harry battè le palpebre e
lanciò a Ron uno sguardo dispiaciuto.
-Ci ho provato...-
bisbigliò.
Ron lanciò un'occhiataccia a Hermione e tornò a
posare la testa sul banco.
-Gentilissima come sempre!- borbottò
tra sé e sé.
Hermione si schiarì la voce.
-Harry, saresti
così gentile da informare il tuo amico che ho due orecchie e
sento
benissimo gli improperi che mi borbotta dietro? E che dovrebbe avere
un pò più cura delle sue cose?-
sibillò non troppo piano,
cercando una frase sul libro e trascrivendola sulla propria
pergamena.
Ron alzò immediatamente la testa e tirò una
gomitata
ad Harry.
-Dì alla persona tanto simpatica seduta vicino a te che
ha ben poco da fare la sostenuta e che il suo è un
comportamento
infantile!-
Harry deglutì.
-Ehm...-
-Sai cos'altro,
Harry?!- disse Hermione -Dovresti informarlo anche che i suoi
comportamenti estremamente infantili hanno stufato l'intera scuola, e
che non ho intenzione di abbassarmi ai suoi giochetti!-
-Ma quali
giochetti?!- sbottò Ron sporgendosi oltre Harry -Sei
un'egoista,
ecco cosa! E poi...-
-Oh, sento un suono fastidioso ma proprio non
capisco da dove provenga!- esclamò Hermione alzando gli
occhi al
cielo.
Ron serrò la mascella.
-Stammi bene a sentire Hermione,
io...-
-Che cosa sta succedendo lì giù?-
La professoressa
McGrannit li stava guardando di nuovo, e non era l'unica.
Diverse
teste erano rivolte verso di loro.
-Non è nulla, professoressa!-
rispose Hermione -Se Weasley la smettesse di importunarmi andrebbe
tutto a meraviglia!-
-IMPORTUNARTI!- urlò Ron facendo sobbalzare
due compagni seduti a pochi metri da loro -Ma se ho solo...-
-Non
mi interessa il vostro argomento di discussione!- disse asciutta la
McGrannit alzandosi in piedi -Fate silenzio una volta per tutte,
abbiate rispetto di chi sta studiando!-
Entrambi abbassarono lo
sguardo e tacquero.
-E' ingiusta- bofonchiò Ron all'orecchio di
Harry -Non capisco se...-
-Pssst, Hermione!-
Tutti e tre si
voltarono in direzione della fonte della voce: Era Ernie MacMillan,
che si sporgeva dal tavolo alle loro spalle.
-Hermione, scusa-
bisbigliò sorridendo -Mi presteresti il tuo libro di
Trasfigurazione? Temo di aver dimenticato il mio.-
-Oh, ma certo!-
sorrise Hermione -Prendilo pure Ernie, fa solo attenzione alle ultime
pagine, si stanno staccando!-
Il ragazzo le fece un sorrisone
riconoscente.
La mandibola di Ron era talmente spalancata da
sfiorare il pavimento.
-Hai visto?- bisbigliò ad Harry, infuriato
-Hai visto?! A lui l'ha prestato!-
-Harry, spiega a Ronald-
sospirò Hermione -che Ernie, contrariamente a qualcun altro,
è una
persona ben educata, e può avere il mio libro e tutto
ciò che
vuole!-
-Ma certo!- sbottò Ron -Allora sposalo no?!-
Hermione
si voltò di scatto, gli occhi rivolti a due fessure.
-Non vedo
come la cosa ti riguardi!- disse tra i denti.
Ron scosse il capo,
incredulo.
-Poi sono io l'infantile, vero? Invece tu che fai le
moine ad uno di cui non ti è mai importato nulla solo per...-
-Ehm,
ragazzi...- chiamò piano Harry.
-Cosa diamine ne sai di chi mi
importa o meno?!- rispose Hermione, furiosa -Non mi pare che tu sia
nella posizione di poter parlare!-
-E allora fai come ti pare!-
sbottò Ron.
-Non mi serve il tuo permesso!- ringhiò
Hermione.
-E' incredibile il modo in cui ti comporti!-
-PERCHE'
NON PENSI A TE, RONALD?-
-Ragazzi...-
-Pensi di farmi
indispettire prestando libri a chicchessia?! Cosa vuoi che me ne
importi, se anche qualcuno ti venisse dietro non...-
-ALMENO NON
HO BISOGNO DI UNO STUPIDO PROFUMO STREGATO PERCHE' QUALCUNO MI VENGA
DIETRO!-
-IO PERLOMENO CE L'HO QUALCUNO CON CUI STARE!-
-ADESSO
BASTA!-
All'urlo della McGrannit, Hermione e Ron
trasalirono.
Tutti i presenti li stavano fissando a bocca aperta,
Harry compreso.
La professoressa abbandonò la cattedra e marciò
nella loro direzione.
-E' un comportamento vergognoso! Ver go gno
so! Da lei poi, signorina Granger, proprio non me lo sarei
aspettato!-
Hermione si alzò in piedi.
-Ma professoressa,
io...-
-Niente ma! Mi vedo costretta a togliervi 10 punti a testa!
20 PUNTI IN MENO A GRIFONDORO!-
Tutti i Grifondoro sbuffarono e
borbottarono.
-E fate silenzio tutti quanti adesso! Togliere punti
alla mia stessa casa, ah che disonore!-
Col naso in aria, la
McGrannit tornò al suo posto, e il silenzio regnò
di nuovo nella
sala.
Hermione si alzò in piedi, consegnò la propria
ricerca e
marciò verso l'uscita.
-E comunque- ringhiò passando accanto a
Ron -Lo dici tu che non ho nessuno con cui stare!-
E se ne andò
impettita, lasciando un Ron furibondo ed un Harry più
rassegnato che
mai.
*
Era piuttosto
raro che Fred Weasley avesse dei momenti liberi.
Solitamente era
troppo impegnato ad architettare dispetti, a scorrazzare per la
scuola assieme a George, a inventare qualche scherzo per i Tiri Vispi
Weasley, o semplicemente, come diceva lui -A godersi il dolce far
nulla-.
Ma ogni tanto, in via del tutto eccezionale, doveva
starsene tranquillo per qualche ora e tentare di studiare.
Ed era
proprio ciò che stava facendo quella sera, nella Sala Comune
dei
Grifondoro.
C'era un tempo pessimo fuori, e molti studenti si
erano riuniti in Sala Grande per i compiti, ma lui aveva scelto la
tranquillità e il calore della stanza della propria casata.
Peccato
che ogni minima cosa sembrasse mille volte più interessante
del
proprio libro di Storia della Magia.
Si ritrovò a fissare il
caminetto almeno una decina di volte, e venne distratto da una mosca
che continuava a ronzare nella tenda di velluto rosso di una delle
grandi finestre.
-Ora basta, Fred!- si disse con risolutezza,
strizzando gli occhi -Concentrati!-
Abbassò lo sguardo sul
proprio libro e lesse qualche frase, le sopracciglia corrugate.
Ma
proprio mentre iniziava ad entusiasmarsi della propria
capacità di
comprensione il ritratto della Signora Grassa si aprì
cigolando, e
lui si distrasse nuovamente.
-Sia dannato Merlino!- sbottò
alzando il viso -Chi diavolo... Oh, Hermione, sei tu!-
Leggermente
sorpreso, osservò la ragazza scavalcare il ritratto e
richiuderselo
alle spalle.
Aveva un'aria piuttosto abbattuta.
-Già finiti i
compiti, Granger?- la prese in giro con un sorrisetto.
Hermione si
limitò ad alzare le spalle e a buttarsi sulla poltrona
accanto alla
sua.
-Sono esausta- dichiarò, passandosi una mano sul viso.
Fred
annuì febbrilmente.
-E' piuttosto evidente, direi. Dovresti
riposarti un po', sai? E soprattutto lasciar perdere quell'idiota di
mio fratello.-
Hermione aprì la bocca per dire qualcosa, ma dopo
pochi istanti cambiò idea.
La richiuse e guardò intensamente
Fred, una luce strana negli occhi.
-Lo sai, Fred...- disse
lentamente, alzandosi in piedi -Credo proprio che tu abbia
ragione.-
Stupito, la vide alzarsi e andargli incontro.
E
quando si chinò su di lui continuando a guardarlo, Fred non
potè
trattenere un piccolo verso strozzato.
-He...Hermione che cosa
stai facendo?- domandò sconvolto, il viso della ragazza
pericolosamente vicino al suo.
Hermione sorrise.
-Nulla di cui
preoccuparsi, Fred- sussurrò con voce roca.
Fece un piccolo
respiro, come volesse trattenere il fiato, e sfiorò
le sue
labbra con le proprie.
Fred spalancò gli occhi, sconvolto, e
balzò in piedi.
-Hermione, fermati.- sussurrò incredulo.
La
afferrò per le spalle e la fissò negli occhi.
Hermione era
diventata di un rosso acceso, e aveva gli occhi lucidi.
-Fred-
pigolò -Io...-
Il ragazzo sospirò, comprensivo.
Lasciò che
Hermione abbassasse lo sguardo e iniziasse a piangere in silenzio,
confortandola con qualche pacchetta affettuosa sulle braccia.
-Dai,
è tutto ok- le spiegò con un sorriso -Non
è successo niente. Sei
arrivata proprio all'esasperazione, eh?-
-Oh, Fred!- esalò lei,
le guance bagnate di lacrime -Scusami! Mi vergogno così
tanto!-
Nascose il viso tra le mani e prese a singhiozzare senza
controllo.
-Ehi, Hermione, dai!- ridacchiò lui facendole una
carezza sui capelli -E' stato un gesto avventato, sono cose che
succedono!-
-No, non succedono!- bofonchiò lei tra le mani -Non
dovrebbero succedere! Per l'amor del cielo Fred, sono così
mortificata, io...-
Ricominciò a piangere e Fred le afferrò
delicatamente i polsi, in modo che non potesse più
nascondere il
volto.
-Hermione- esclamò deciso -Ho detto che non è
nulla. L'ho
già dimenticato, ok? Non devi commiserarti così.
Non stai bene in
questo periodo, è evidente, e non potrei mai colpevolizzarti
per una
sciocchezza del genere!-
Lei tirò su col naso, fissando il
pavimento.
-E' che...- pigolò liberando le mani dalla presa di
Fred -E' che lui mi ha detto che non ho nessuno con cui stare
e...-
-Ooh, andiamo Hermione!- rise il ragazzo, fissandola
incredulo -Ancora gli dai ascolto? Sai benissimo anche tu che Ron non
è assolutamente capace di esprimere i propri sentimenti, e
che si
comporta come i bambini in ambito amoroso: Più è
preso e più fa lo
scemo. Ma lo sanno tutti che Ronnino Piccino è innamorato
perso di
te da anni!-
Hermione arrossì di botto e alzò il viso fino ad
incontrare lo sguardo divertito di Fred.
-Pensi...- balbettò -Tu
credi?-
-Non credo, garantisco!- esclamò Fred mettendosi una mano
sul cuore.
-Ha i suoi tempi e i suoi modi Hermione, ed è un
idiota, ma è pazzo di te.-
La ragazza si mordicchiò il labbro
inferiore, le gote di un rosso acceso.
-Credo proprio che tu ti
stia sbagliando, Fred.- decretò alla fine, gli occhi bui.
-In
ogni caso, ti chiedo ancora scusa.-
-Figurarsi!- rise lui dandole
un colpetto -E' stato un onore, madame! Ed ora, non so lei, ma io
muoio di fame!-
Hermione annuì senza troppo entusiasmo.
-Sì-
sospirò -Scendiamo per la cena.-
-Ronald, tesoro, è
tutto ok?-
Lorena osservò con una certa apprensione il proprio
ragazzo: le teneva la mano, ma aveva un'aria completamente
assente.
Fissava il vuoto davanti a sè e sembrava non avere idea
di dove stesse andando.
-La Sala Grande è di là- disse lei con
dolcezza, tirandolo leggermente nella giusta direzione.
Ron batté
le palpebre un paio di volte prima di girarsi a guardarla.
-Hai...
scusami, stavi dicendo qualcosa?- domandò perplesso.
Lorena
sospirò.
-Nulla Ron, nulla. Stavi solo andando dalla parte
sbagliata.-
Gli fece un sorrisetto, aggrappandosi più saldamente
alla sua mano.
Ron guardò la ragazza e scosse il capo.
-Ehi-
mormorò carezzandole una guancia -Scusami se mi vedi
distratto
ultimamente. E' che...-
Nel bel mezzo della frase, dei passi li
costrinsero a voltarsi:
Fred ed Hermione stavano discendendo la
grande scalinata di marmo, diretti in Sala Grande.
Si fissarono
tutti e quattro per qualche secondo.
Poi Fred diede una piccola
gomitata ad Hermione, borbottando un -Dai, andiamo.-
Ma la
ragazza rimase immobile al suo posto, gli occhi fissi su Ron, ancora
per qualche istante.
Poi abbassò lo sguardo e si voltò per andar
via.
-Bene bene bene, ma che scenetta toccante!-
Voltandosi di
scatto, Ron si ritrovo faccia a faccia con Draco Malfoy.
Il
Serpeverde ghignava divertito, un paio di suoi scagnozzi al
seguito.
-Gira a largo, Malfoy- borbottò Ron -Non è
proprio
aria.-
-Invece mi pare ci sia proprio un'aria entusiasmante-
biascicò il biondo inarcando un sopracciglio -La tua
espressione da
fesso è come sempre impagabile!-
Scoppiò a ridere,
immediatamente imitato dagli altri Serpeverde.
Ron era furioso, le
orecchie in fiamme.
-Ti ho detto di toglierti di torno, Malfoy-
ringhiò, schiacciando il naso contro quello del ragazzo.
Malfoy
si allontanò, un'espressione disgustata dipinta sul volto.
-Non
ti permettere mai più di avvicinarti così a me,
Weasley- sibilò,
gli occhi ridotti a due fessure -Non ho alcuna intenzione di essere
contagiato dalle tue orribili lentiggini o dalla tua
stupidità!-
Col
volto contratto per la rabbia, Ron si girò,
afferrò Lorena per un
braccio e fece per allontanarsi.
-A proposito!- ridacchiò Malfoy
-Sei piuttosto ridicolo, lo sai? Buttarti sulla straniera
perchè non
sei riuscito ad abbindolare la tua schifosa Mezzosa...-
In una
frazione di secondo, Ron si voltò, il viso tramutato dalla
collera.
Afferrò con foga la bacchetta, la puntò contro
Malfoy e
urlò - Exulcero!-,
proprio mentre il Serpeverde, spaventato, brandiva la propria e
urlava -Conjunctivitis!-
I
due incantesimi si scontrarono a metà strada.
Ci fu
un'esplosione, e i due furono scaraventati a metri di distanza l'uno
dall'altro.
Hermione, che aveva sentito l'esplosione e si era
voltata a guardare, lanciò un urlo spaventato.
-Ronald!- strillò,
correndo verso il ragazzo.
Lo trovò disteso sul pavimento, Lorena
quasi in lacrime accovacciata accanto a lui.
-Oh, per l'amor del
cielo!- esclamò preoccupata, scrutandolo: Aveva il viso
coperto in
buona parte da brutte escoriazioni simili a bruciature, un pezzo di
maglione strappato, e un occhio gonfio e giallognolo.
Dall'altra
parte della stanza, Malfoy si lagnava come se fosse sul punto di
morire, il che faceva presagire che fosse più o meno nelle
stesse
condizioni di Ron, forse anche meno malconcio.
-Che cosa facciamo
adesso?!- domandò Lorena terrorizzata, gli occhi neri
spalancati
puntati su Hermione.
-Dobbiamo portarlo in infermeria- decretò
Hermione, osservando il ragazzo scosso da uno spasmo.
Afferrò un
braccio di Ron, lo fece passare attorno alle proprie spalle e
tentò
di tirarlo su.
-Aiutami, Lorena!- ansimò spalancando gli occhi
-E' troppo pesante, non ce la faccio!-
La ragazza parve
riscuotersi.
Afferrò l'altro braccio di Ron e imitò
Hermione.
-Bene!- esclamò questa -Portiamolo da Madama Chips!-
Ci
volle davvero uno sforzo notevole da parte di entrambe per riuscire a
trasportare Ron, considerando che il ragazzo si teneva in piedi a
stento e non sembrava essere mentalmente lucido.
Quando finalmente
giunsero davanti all'infermeria, Hermione si sbracciò in
direzione
della strega col grembiule bianco.
-Madama Chips!- urlò -La
prego, faccia qualcosa!-
La strega corse verso i tre, la bacchetta
in mano.
-In nome di Merlino!- esalò osservando Ron -Che cosa gli
è successo?-
-Credo... credo sia stata l'azione di un incanto
Exulcero combinata a quella di un...-
-So benissimo quali sono gli
incantesimi che procurano queste ferite, signorina Granger!- disse
asciutta Madama Chips sventolando una mano -Intendevo come se le
è
procurate!-
-Uno scontro! Un duello nell'atrio!- ansimò Lorena
sotto il peso di Ron.
Hermione le lanciò un'occhiataccia.
-Non
era necessario che si sapesse!- le sussurrò velocemente, per
poi
voltare il viso verso Madama Chips.
-Diciamo che c'è stato un,
ehm... imprevisto!- spiegò velocemente -E che a breve
potrebbe
arrivare anche Malfoy. Ad ogni modo... Potrebbe fare qualcosa?!-
La
sua richiesta suonava più come una supplica. Praticamente
era
piegata in due per sostenere Ron.
Madama Chips rifletté qualche
secondo e poi sventolò la bacchetta.
Immediatamente, Ron venne
sollevato in aria e deposto delicatamente su di un letto con un
leggero puff.
Hermione
e Lorena sospirarono, le spalle doloranti.
-Domani all'ora di
pranzo sarà in perfetta forma.- annunciò Madama
Chips iniziando ad
armeggiare con delle boccette -E adesso andate.-
-Andate?- domandò
Lorena battendo le palpebre -Come sarebbe a dire?!-
-Sarebbe a
dire- sbuffò l'infermiera -Che fino a domattina non sono
concesse
visite! Ed ora fuori, su!-
Sospinse le due ragazze oltre l'uscio
e, con un colpo di bacchetta, chiuse loro la porta in faccia.
Le
due rimasero zitte per qualche secondo, prima di voltarsi l'una verso
l'altra.
-Sarà meglio che io vada ad avvertire Harry, Ginny e i
due gemelli.- esclamò Hermione mordicchiando l'unghia del
mignolo.
-Sì- sospirò Lorena -Vuoi che venga con...-
Hermione
scosse il capo.
-No- rispose risoluta -Va pure a riposare e poi a
mangiare qualcosa. Me ne occupo io.-
Lorena le lanciò un'occhiata
tra il grato e lo stizzito.
Poi alzò le spalle.
-Be', grazie
allora.- disse incerta.
Hermione annuì di rimando.
Si
scrutarono per qualche istante.
Poi, ognuna si incamminò nella
propria
direzione.
-------------------------------------------------*
HO
UNA BUONA NOTIZIA PER VOI.
Sarà che ho visto quanto amate questa
storia, sarà che mi ci sono troppo affezionata,
sarà che mi gira
così, ma ho deciso di aggiungere un capitolo alla storia ^_^
Perciò,
il prossimo non sarà l'ultimo, ma a partire da ora ne
mancano due!
;)
Veniamo a noi.
State sopravvivendo al caldo infernale? Siete
in vacanza?
BEATI VOI! Io ho dato il mio sudatissimo esame
beccandomi un bel 30 e lode (OHOHOHOH! *_*) e ora sto preparando
l'ultimo che darò il 6 luglio. Non ne posso più :(
Bhè, bando
alle ciance.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e non vi siate
annoiati ^^
Aspetto come sempre il vostro parere eeeeeeeee vi do
appuntamento al prossimo! ;)
P.S: Se avete qualche idea per una
nuova storia, qualche suggerimento o spunto, sarò
felicissima di
accoglierlo! :D
Un abbraccio enormissimo, e grazie di cuore per
tutto quello che fate e che siete per me <3
Hermione si era svegliata molto presto quel mattino.
Aveva passato la notte in una sorta di agitato dormiveglia, nervosa al
pensiero di come stesse Ron, e non appena la sveglia aveva segnato le
sette era scattata in piedi.
Aveva impiegato pochissimo tempo ad indossare la propria uniforme, e
solo quando era già nella Sala d'Ingresso si era resa conto
che
era sabato, e quel giorno non avevano lezione.
In quel momento stava osservando la grande porta dell'infermeria,
titubante.
Ci mise qualche minuto a convincersi ad abbassare la maniglia e
sbirciare dentro.
Ron dormiva profondamente, la testa rossa abbandonata sul guanciale
candido.
E seduta accanto al letto, gli occhi stanchi, c'era Lorena.
Hermione ipotizzò di andar via e ripassare dopo colazione,
ma
non fece in tempo a ritirare la testa oltre la porta che Lorena la vide.
-Oh, Hermione, buongiorno!- la chiamò piano -Vieni!-
Un pò controvoglia, abbozzando un sorrisetto, Hermione
entrò.
-Hai l'aria stanca- osservò Lorena, guardandola sedersi
sulla sedia dall'altro lato del letto.
Hermione si stropicciò gli occhi.
-Sì , diciamo che ho avuto nottate migliori. Anche tu non
sembri in forma smagliante, comunque.-
Lorena fece sorrise ed alzò le spalle.
Poi gettò un'altra occhiata perplessa ad Hermione.
-Ma come mai indossi l'uniforme?- domandò agitata -Credevo
di
aver capito che fosse obbligatoria solo nei giorni di lezione, e oggi
non...-
-Mi sono confusa!- tagliò corto Hermione, chinandosi a
guardare Ron.
Il ragazzo non era più pallido come la sera prima; le ferite
si
erano tutte riemarginate, lasciadogli solo qualche crosticina, ed anche
il suo occhio sembrava star bene.
-Come sta?- domandò piano Hermione, un' ombra di
preoccupazione negli occhi scuri.
Lorena fece un sorrisetto.
-Credo stia molto meglio, sai? Madama Chips prima gli ha spalmato una
pomata sull'occhio, ma ha detto che tra qualche ora sarà
come
nuovo.-
Guardò Ron sorridendo, e gli scansò i
capelli dalla fronte.
Hermione dovette reprimere l'istinto di staccarle la mano a morsi.
-Solo che c'è una cosa che mi preoccupa- aggiunse la moretta
tormentandosi una ciocca liscissima. -Mi sembri che non
respiri tanto bene... fa un pò fatica, senti?-
Ammiccò con la testa verso la bocca socchiusa di Ron, ed
Hermione avvicinò l'orecchio per ascoltare.
Dopo qualche istante scoppiò a ridere, facendo trasalire
Lorena.
-Che cosa c'è da ridere?!- domandò sconvolta, gli
occhi spalancati per lo spavento.
Hermione si affrettò a soffocare la risata tra le mani,
temendo di svegliare Ron.
-Oh, nulla, scusami, è che...- dovette interrompersi a causa
di un nuovo scoppio di risatine.
-E' che sta benone, Lorena. Sta solo russando!-
Abbassò il viso a guardare Ron, e non potè
reprimere un sorrisone.
Lorena sembrava ancora scossa.
-Sei sicura?- domandò battendo le palpebre -Insomma,
è un suono proprio strano...-
In quel momento Ron russò fortissimo, e si voltò
a pancia in giù, bofonchiando.
-Oh sì, sono sicurissima- confermò Hermione
sorridendo -Riconoscerei quel ruggito ovunque...-
Alzò lo sguardo su Lorena e vide che la ragazza sembrava un
tantino contrariata.
Hermione arrossì vistosamente, e mise fine alla
conversazione con un improvviso attacco di tosse.
Dopo qualche minuto Lorena si alzò in piedi.
-Credo che andrò a vedere se c'è già
qualcosa per
colazione- dichiarò stracchiandosi -Ti porto un toast,
Hermione?-
La ragazza scosse il capo.
-Non preoccuparti, ci penso dopo, ora non ho molta fame...-
-Ho capito ho capito, niente toast, ti porto dei biscotti!-
Senza dare ad Hermione il tempo di replicare la moretta uscì
dall'infermeria sbadigliando.
Hermione sospirò e si abbandonò sulla sedia.
Stava giusto per perdersi nelle proprie riflessioni su quanto le cose
fossero complicate, quando Ron grugnì e aprì
piano gli
occhi.
Guardò Hermione senza vederla, si tirò lentamente
su a sedere e battè le palpebre diverse volte.
Solamente quando lei si schiarì la voce
si voltò a guardarla nuovamente.
Stavolta la vide.
E urlò.
-Ron!- esclamò lei spaventata, trasalendo -Per l'amor del
cielo, non urlare! Ronald smettila!-
Ron si tirò il lenzuolo fin sotto il mento, osservandola con
gli occhi sgranati e il respiro affannato.
-Sei...- domandò spaesato -Sei qui? Sei tu? Voglio dire...
Che cosa ci fai qui?-
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Sono venuta a trovare Malfoy! Ma secondo te?!- domandò
impaziente.
Ron non sembrava essersi ancora del tutto calmato.
-V-Vuoi picchiarmi?- domandò incerto, le orecchie in fiamme.
Hermione non potè trattenere un sorriso.
-No Ron, non voglio picchiarti, anche se ora che mi ci fai pensare non
sarebbe una cattiva idea.-
Un pò rincuorato, il ragazzo si lasciò andare ad
una risatina e piombò di nuovo sui cuscini.
-Come ti senti?- domandò Hermione scutandosi le mani.
Ron arricciò il naso, pensieroso.
-Bene, credo. Mi pulsa un pò l'occhio, ma penso sia a posto.-
La ragazza annuì senza alzare lo sguardo.
Ron sospirò.
-Hermione- esclamò teso -Ti prego, scusami. Ti ho detto
delle
cose cattivissime, a partire dalla festa di Dean fino a ieri, ma io
non...-
-Mi hai detto...- bisbigliò Hermione con voce mal ferma -Mi
hai detto che non so fare altro che piangere in bagno.-
Ron si passò una mano sul viso, a disagio.
-Lo so. Non è vero Hermione, e lo sai. Senza di te saremmo
stati persi fin dal primo anno, io e Harry.-
Tossicchiò, e le orecchie gli si tinsero nuovamente di rosso
-Io, soprattutto.-
Hermione sentì le guance accalorarsi, e alzò lo
sguardo.
-Ron...- disse piano -Perchè sei scattato così,
ieri, con Malfoy?-
Ron digrignò i denti, arrabbiato.
-Quello schifoso!- sbottò guardando verso il fondo
dell'infermeria, dove il letto di Malfoy era nascosto dalle consuete
tendine verdi.
-Ancora non ha imparato la lezione! Continua a prendersi la presunzione
di chiamarti Mezzosangue, e...-
Hermione fece un balzo sulla sedia, la bocca spalancata.
-E' stato... è stato per quello che lo hai attaccato?-
Il viso di Ron si accese di un bel porpora.
-Be'... ecco, immagino di sì. Sai quanto mi dà
fastidio quando...-
Hermione non gli diede modo di terminare la frase.
Si precipitò sul letto e gettò le braccia al
collo di
Ron, rischiando di mandare in frantumi la lampada sul comodino.
-Mi dispiace tanto, Ron!- gli bisbigliò lei senza riuscire a
mandar giù il groppo in gola -Mi dispiace per tutto!-
Il ragazzo rimase immobile per un istante, imbarazzato, ma poi la
strinse forte a sé.
-Va tutto bene- le rispose in un sussurro -E' passato, va tutto bene...-
In quel momento la porta dell'infermeria si aprì, e Lorena
rientrò con un vassoio di biscotti, chiacchierando con Harry.
Ron ed Hermione si mollarono di scatto, imbarazzatissimi.
-Oh, ehm... ciao Harry!- esclamò Hermione, cercando di
ignorare le occhiate assassine che Lorena le lanciava.
Harry si avvicinò con un sorriso, rifilando a Ron una pacca
su una spalla.
-Bel lavoro, amico! Ho sentito che Malfoy è ridotto peggio
di te! Come ti senti?-
Mentre Ron si lanciava in una descrizione dettagliata della propria
impresa, Lorena mollò il vassoio in mano ad Hermione.
-Buon appetito!- le ringhiò contro con uno sguardo strano.
Hermione sentì la gola seccarsi.
-Mmmh, Harry!- gracchiò tirandolo per un braccio -Che ne
dici di
andare, adesso? Possiamo fare colazione in Sala Grande e...-
-Ma io ho già fatto colazione!- rispose il ragazzo
aggrottando la fronte. - E Ron mi sta...-
-Harry!- esclamò Hermione risoluta, lanciandogli uno sguardo
che non ammetteva repliche.
Il ragazzo parve cogliere, perchè si limitò ad
esclamare
-Ron, Hagrid ci aspetta per un thè, oggi pomeriggio! Ha
detto
che gliene hanno mandata una fornitura dal Brasile...-
Ron fece una smorfia. -Speriamo non sia come le tisane del Tibet! Sono
andato in bagno per 5 ore filate!-
Hermione e Harry risero e si defilarono, lasciando Ron con una Lorena
piuttosto imbronciata.
*
E tu che con gli
occhi di un altro colore mi dici
le stesse parole d'amore. Tra un
mese, tra un anno, scordate le avrai. Amore
che fuggi, da me tornerai.
-Fabrizio De Andrè.
-E COSI' IO CI HO DETTO "BRUTTA VECCHIA BEFANA, TI AVEVO SCAMBIATA PER
IL MIO MANICO DI SCOPA!!!"-
Hagrid ruggì dalle risate per la propria battuta, mollando
una poderosa pacca sulle spalle di Harry.
Erano nella capanna da un'oretta, ed erano tutti in preda ad una
inspiegabile allegria.
Harry, al colpo di Hagrid, per poco non cadde dalla sedia, ma stava
ridendo troppo forte per accorgersene.
-Sai Hagrid!- esclamò Ron reggendosi la pancia dal gran
ridere -E' poderoso questo thè!-
Ne bevve un'altra lunga sorsata, buttandosene addosso la
metà.
Hagrid rise forte e riempì nuovamene le tazze.
-E' un regalo, è un regalo!- esclamò entusiasta
-Ma la
lettera era scritta mezza in brasiliano e non ho capito nulla!-
Scoppiarono a ridere tutti e quattro.
Hermione cadde dalla sedia.
-Oh, Hagrid!- ansimò tirandosi su -Mi sto divertendo
tantissimo! Che bel pomeriggio!-
Hermione si sentiva euforica e adrenalinica, piena di energia e di
voglia di fare.
Era da tanto tempo che non stava così bene!
Sentiva la testa un pò ovattata e la lingua un tantino
addormentata, ma le sensazioni di rilassamento e di felicità
superavano di gran lunga quei piccoli inconvenienti.
Sorrise a Ron, sentendosi particolarmente affettuosa.
Ron rispose con un sorriso beato e un pollice alzato.
-E dicci un pò, Hagrid!- biascicò Harry con gli
occhi arrossati -Chi te lo ha mandato questo thè?-
Hagrid ne buttò giù una bella sorsata, poi si
asciugò la barba nella manica.
-Un mio amico stregone. L'ho conosciuto tanto tempo fa! Pensa che stavo
quasi per ammazzarlo, la prima volta!-
E di nuovo tutti giù a ridere.
-Che poi- ansimò Hagrid tra le risate -Poi non è
nemmeno
un thè! E' una specie di erba medica che usano per
le
meditazioni! Ma infuso in acqua calda è delizioso, non
trovate?!-
I tre ragazzi annuirono con entusiasmo, scolandosene un bel
pò.
-E come hai detto che si chiama, questa erba?- domandò Ron
con la lingua impastata.
Hagrid si grattò il testone cespuglioso, meditabondo.
-Erba di Erugal!- esclamò poi illuminato.
Harry e Ron si congratularono per l'ottima memoria, battendo le mani
entusiasti, ma Hermione sembrò avere un momento di
lucidità.
-Hagrid!- esclamò sconvolta, gli occhi spalancati -L'erba di
Erugal è una sostanza illegale! E'... è una
droga! Ci
siamo drogati!!!-
Hagrid, Harry e Ron la fissarono in silenzio, per qualche istante.
Poi scoppiarono a ridere più forte che mai.
-La droga!- urlava Harry euforico -La droga! Ci siamo drogati!-
Ron si alzò e corse ad abbracciare Hermione.
-E' un'esperienza di vita!- Le urlò in un orecchio,
stringendola -Pensa Hermione! Droga! Che emozione!-
Hermione piombò di nuovo nel dolce oblio dell'Erba di Erugal.
Abbracciò Ron e rise forte anche lei, urlando -Oh, finiremo
nei guai...! Sarà da brivido!!!-
I tre ragazzi si alzarono in piedi e presero a saltellare felici,
abbracciandosi.
Hagrid intanto li osservava e rideva entusiasta, ma dopo qualche
istante parve tornare in sé.
Scossa forte la testa e si stropicciò gli occhi, poi
gettò un urlo.
-VI HO DROGATI!- ruggì incredulo, facendoli sobbalzare tutti
e tre. -CHE RAZZA DI PERSONA SONO! VI HO DROGATI! SIAMO MEZZI DROGATI!-
Hermione, sorridendo beata, corse ad abbracciarlo.
-Oh, via Hagrid, siamo solo tutti molto allegri! Non è poi
così grave...-
Hagrid balzò in piedi, spalancando gli occhi.
-E' TREMENDO INVECE!- urlò -TERRIBILE! D0VETE TORNARE SUBITO
AL CASTELLO! VIA, FORZA!-
Sollevò Harry, Ron ed Hermione, cosa che li fece ridere
ancora di più, e li mise alla porta.
-Vi accompagno!- bofonchiò trafficando con la porta.
Ma Ron lo tirò per un braccio con insistenza.
-Ma noooo Hagrid, resta tranquillo, torniamo da soli! Non è
nemmeno il tramonto, non c'è bisogno che...-
Non fece in tempo a finire la frase che Hagrid gli fece un sorriso
inebetito e crollò a terra addormentato-
-Bene!- ridacchiò Harry punzecchiandolo con un piede -Ora
possiamo andare!-
Si avviò barcollando per i prati, seguito dagli altri due,
quando Hermione si attaccò ad un braccio di Ron e
lanciò uno strillo.
-Che cosa c'è?- domandarono i due preoccupati.
Hermione fece una risatina, malferma sulle gambe.
-Voglio le fragole!- cantilenò tirando Ron -Ho
voglia di fraaaaagole, tante fragole!-
Ron rise entusiasta, rischiando di far cadere entrambi, ma Harry
assunse un'espressione imbronciata.
-Io sono stanco!- piagnucolò -E voglio Ginny!-
Hermione fece uno strilletto di protesta, e Ron lanciò uno
sguardo di rimprovero ad Harry.
-Non preoccuparti Hermione!- disse poi con accondiscendenza -Ti ci
porto io! Andiamo a cercare le fragole qui sul limite della Foresta!-
Hermione prese a saltellare felice, trascinando Ron verso la Foresta.
-Vi perdono solo perchè siamo amici!- urlò Harry
con la lingua impastata.
Poi li salutò con la mano ed un sorrisone, aggiungendo -Ci
vediamo in Sala Comune, CARI!-
-ECCOLE RON! Guarda, ecco le fragole!-
Hermione, felice come una Pasqua, indicò le piccole fragole
selvatiche che sbucavano tra l'erba verde della
radura .
Si chinò a raccoglierne qualcuna e le mise in bocca,
soddisfatta.
Ron sedette sul prato, sorridendo.
Si sentiva felice, spensierato ed in pace con sé stesso,
anche se aveva la mente un tantino annebbiata.
-Tu non le mangi?-
Hermione lo stava fissando, gli occhi nocciola un pò tristi.
Il ragazzo le fece un sorrisone e le fece cenno di sedersi accanto a
lui.
-Ma certo che le mangio! Vieni qui che le mangiamo insieme!-
Hermione non se lo fece ripetere due volte.
Si fiondò sul ragazzo, ridendo come una matta, e gli
infilò una fragolina tra le labbra.
Stettero zitti per qualche minuto a mangiare fragole, Hermione seduta
sulle gambe di Ron, entrambi con lo sguardo perso nel vuoto.
Poi la ragazza si voltò a guardarlo con un'occhiatina
maliziosa.
-Ronald...- biascicò divertita -Mangia la fragola!-
Con un sorrisetto furbo prese una fragola rossa e lucida tra le labbra,
e si sporse verso il viso di Ron.
Il ragazzo rise, le orecchie rosse.
Poi le mise una mano sulla nuca e mangiò la fragola dalle
sue labbra.
-Tu mi sottovaluti- le disse alla fine, depositandole un minuscolo
bacio veloce sulla bocca.
Hermione ridacchiò e fece per rispondere, ma Ron
piombò su di lei ridendo, il peso tutto sulle braccia per
non gravare sul corpo della ragazza.
-Ron!- rise lei divincolandosi -Così mi schiaccerai!-
Il ragazzo scosse il capo, sorridendo.
Poi la fissò negli occhi.
In quel momento, Hermione smise di ridere.
Si sentiva stordita.
Sentiva il calore e il profumo di Ron, il succo delle fragole che
iniziava a penetrarle nella stoffa della camicetta, l'odore e l'umido
dell'erba.
Il respiro del ragazzo le faceva il solletico sul viso, e il cuore le
batteva fortissimo.
-Ron...- mormorò incerta.
Ma lui le catturò le labbra con le proprie, e prese a
baciarla con una tale intensità da lasciarla senza fiato.
Dopo un primo momento di spaesamento, Hermione rispose al
bacio con trasporto, catturando i capelli rossi del ragazzo
tra le dita.
-Sai di fragola- gli sussurrò dopo un po', col respiro
affannato.
Ron sorrise.
-E ti dispiace?- le domandò fingendosi offeso.
Hermione lo tirò per il colletto.
-Niente affatto.-
Si baciavano con foga, in un crescendo di passione, fregandosene delle
fragole che stavano macchiando la loro pelle e i loro abiti.
Con la mano libera dai capelli di Hermione, Ron prese a slacciarle
lentamente la camicetta.
La ragazza sentì il viso andarle a fuoco, ma non disse
niente.
Anzi, in uno slancio di sfacciataggine dovuto quasi totalmente all'Erba
di Erugal, sfilò la T-shirt a Ron.
Coi respiri affannati e le guance in fiamme, restarono a guardarsi per
qualche istante.
I capelli bruni di Hermione erano sparsi sull'erba verde; la camicetta
bianca, sbottonata, lasciava scoperto il ventre piatto e il reggiseno
candido.
Ron aveva un'espressione rapita sul viso lentigginoso, e i muscoli
delle spalle e dell'addome erano contratti per lo sforzo di equilibrare
il peso sulle braccia.
I loro sguardi si incontrarono.
Gli occhi di Ron erano enormi nell'ombra degli alberi, e il solito blu
del suo sguardo era diventato talmente intenso da risultare quasi nero.
Il ragazzo aveva il respiro irregolare.
-Hermione- sussurrò rauco -Sono innamorato di te.-
Hermione sentì il cuore sbattere violentemente contro la
propria gabbia toracica.
Sentì montarle dentro un'emozione enorme, tanto che temette
di esplodere.
Aprì la bocca per dire qualcosa.
C'era così tanto da dire.
Ma si sentiva troppo stordita per poter parlare.
Decise di sorridergli solamente, con gli occhi pieni di lacrime.
Poi lo tirò a se e lo bacio di nuovo, e di nuovo e di nuovo,
per quelle che sembrarono ore.
Ron prese a morderle piano la pelle bianca del collo, e la ragazza si
lasciò sfuggire un gemito sommesso.
Con un coraggio che le arrivava da chissà dove, prese a
trafficare con la fibbia della cintura di Ron, fino a slacciarla.
Il ragazzo sollevò il viso per guardarla,
un'espressione tra il sorpreso e l'eccitato dipinta sul viso.
Hermione arrossì ma gli fece un sorrisetto, e con
la punta della lingua gli schiuse le labbra.
Il respiro di Ron si fece più veloce ed irregolare, rotto
dall'eccitazione che il ragazzo sentiva crescergli dentro.
Strappandole un gemito, si posizionò meglio tra le gambe
della ragazza, tanto che il proprio bacino aderiva perfettamente a
quello di lei.
Si guardarono di nuovo, sconvolti per le sensazioni che quegli
sfioramenti causavano in loro.
Ron affondò di nuovo il viso nel collo della ragazza, e lei
si ritrovò presto ad aggrapparsi alla sua schiena muscolosa.
Senza quasi rendersene conto prese ad agitarsi, desiderosa di avvertire
il più possibile il contatto del corpo di Ron.
-Hermione!- esclamò lui sorpreso con voce roca, quando lei
alzò il bacino spasmodica.
La ragazza lo baciò con foga, poi gli sussurrò in
un orecchio -Ti desidero tantissimo, Ron.-
Ron sentì lo stomaco aggrovigliarsi ed il resto del corpo
andare a fuoco per l'eccitazione.
La fissò bramoso e le catturò le labbra.
Poi, sentendola trattenere il respiro sotto di lui, scese con la mano
fino a sfiorarle l'elastico delle mutandine...
-STUPEFICIUM!!!-
Una luce rossa volò oltre la testa di Ron, spettinandogli i
capelli.
Hermione lanciò uno strillo.
-NON-SFIORARLA-NEMMENO-RONALD-WEASLEY!-
Sobbalzando spaventato, Ron si guardò intorno, gli occhi
spalancati:
Ginny arrancava tra i cespugli, la bacchetta tesa davanti a
sé, i capelli rosso fiamma crepitanti di
elettricità.
-TOGLITI SUBITO DI LI'! TI SCHIANTO RON, LO GIURO!-
Sconvolto, Ron balzò in piedi e tentò di
ricomporsi.
Mentre si infilava la maglietta al contrario fissava Ginny attonito.
Hermione, dal canto suo, spalancò la bocca per protestare
mentre tentava di riallacciare la camicetta.
-NON UNA PAROLA HERMIONE!- sbraitò Ginny incrociando le
braccia -E SBRIGATEVI TUTTI E DUE!-
A passo di carica marciò verso Ron, e gli puntò
un dito sul petto.
-Tu!- sibilò furiosa -Dopo tutto quello che le hai fatto
passare adesso ti permetti di saltarle addosso??? Questo è
il colmo Ronald!-
Ron la fissò con uno sguardo vacuo.
Poi fece un sorriso da ebete.
-Sorellina adorata!- biascicò lanciandosi ad abbracciare
Ginny.
-Aaah, sta zitto!- gli intimò lei tentando di scrollarselo
di dosso -Adesso è inutile farti la ramanzina, tanto non
capite una parola di quello che dico! Ma cosa diavolo avete fatto?!-
Hermione, che aveva finito di allacciarsi la camicetta completamente
macchiata di fragole, diede in una risatina furba.
-Abbiamo bevuto una cosa buona!- soffiò -Ed eravamo felici,
ma poi sei arrivata tu e...-
Ginny li sospinse via dalla radura, borbottando tra sé e
sé.
-Ci mancava questa... litigano, si ubriacano, un fratello mezzo
molestatore... oh se lo sapesse la mamma... RONALD SMETTILA DI
ABBRACCIARE HERMIONE! E CAMMINATE PIU' VELOCEMENTE!- gli
intimò.
Quando erano a metà dei prati, diretti al castello, Hermione
le lanciò un'occhiata arrabbiata, sbottando: -Ma uffa, come
hai fatto a trovarci?-.
-Intuito femminile!- rispose Ginny sospingendola gentilmente.
Magari quando si sarebbe ripresa le avrebbe raccontato che Harry si era
gettato ai suoi piedi, le aveva abbracciato le ginocchia e, ridendo,
aveva urlato -RON E' ANDATO A MANGIARE LA FRAGOLA DI HERMIONE NELLA
FORESTA!-
-------------------------------------------------------------------------*
E buonasera a voi!
505 recensioni per 12 capitoli. Ma quanto follemente vi amo? *____*
I grazie non basteranno mai! GRAZIEEEEEEEEE! (15000 VOLTE XD)
Io sto ancora studiando per gli esami e mi auguro di cuore che la
vostra estate vada meglio, così come mi auguro che questo
penultimo capitolo vi sia piaiciuto.
Ahahahah, ridevo da sola! L'erba di Erugal, ma come mi vengono xD
Sono tristissima che il prossimo sia l'ultimo capitolo :( Spero di fare
un buon lavoro.
Ora vi saluto prima di sciogliermi nell'afa estiva, e vi invito, se non
avete nulla di meglio da fare e se non l'avete già fatto, a
trastullarvi nella lettura delle mie one shot ^_^
Un abbraccio enorme e un miliardo di baci e di grazieeeeeeeeeeeeeeeeeee
<3
E stavo attento a non
amare, prima di incontrarti.
E confondevo la mia vita con quella degli altri.
Non voglio farmi più del male adesso, amore.
Amore dato, amore preso, amore mai reso.
Amore grande come il tempo che non si è arreso.
Amore che mi guarda coi tuoi occhi qui di fronte:
Sei tu il regalo mio più grande.
-Tiziano Ferro.
Era tutta la mattinata
che lo evitata.
Non l'aveva degnato di uno sguardo, di una parola, di un minimo
d'attenzione.
A colazione si era seduta da sola, in fondo al tavolo.
E durante Incantesimi, addirittura, aveva superato il banco nel quale
solitamente si esercitava con lui e con Harry per andare a sedersi con
Dean e Seamus.
Se avesse continuato a tenere lo sguardo fisso sul pavimento, la testa
le si sarebbe staccata dal collo, prima o poi.
Sapeva ignorarlo con una abilità spaventosa.
Anni di pratica, senza dubbio.
Ma era venuto il momento di finirla con quei giochetti esasperanti.
L'avrebbe costretta a chiarire, una volta per tutte.
Durante la lezione di Pozioni, l'avrebbe incastrata.
-Posso sedermi qui?-
Hermione trasalì, battendo il ginocchio sul banco: Ron la
guardava dall'alto, con aria interrogativa.
Senza aspettare una risposta lasciò cadere la propria borsa
sul
pavimento e prese posto accanto a lei, sulla sedia alla sua destra.
-Allora, hai intenzione di ignorarmi ancora a lungo?-
Hermione fissò ostinatamente la propria pergamena pulita.
-Non ti sto ignorando.- dichiarò, sentendo il volto andarle
in fiamme -E' che... sono stata molto occupata.-
Ron emise un suono a metà tra uno sbuffo e una risatina.
-Certo, immagino che fare colazione occupi parecchio tempo...-
Hermione spalancò la bocca, ma furono interrotti dall'arrivo
di Harry.
Senza dire una parola, si lasciò cadere nel posto vuoto alla
sinistra di Hermione e li fissò.
Aveva un'aria decisamente rintontita.
-Dite un pò- esclamò con uno sbadiglio -Ma voi
non vi sentite ancora un pò... strani?-
-Io sono esausto- dichiarò Ron strofinandosi il viso -E ho
ancora un pò il cervello annebbiato.-
Harry annuì con foga.
-A proposito- disse piano, sporgendosi verso i due amici -Ma che cosa
è successo quando vi ho lasciati nel parco?-
Hermione diventò fucsia.
Lanciò uno sguardo terrorizzato a Ron, che sembrava
altrettanto
imbarazzato, e poi si mise a lisciare la pergamena con fare maniacale.
-Perchè, sapete- continuò Harry -Io temo proprio
di aver combinato qualche guaio nel bagno del secondo piano...-
Ron scoppiò a ridere, ma Hermione si voltò come
una furia.
-Volete star zitti?!- sbottò -Sta arrivando il professor
Piton!-
Difatti in quel momento, in uno svolazzo di mantello nero, Piton
entrò nell'aula.
-Silenzio...- biascicò, e il chiacchiericcio si spense
immediatamente.
Con un colpo di bacchetta, sulla lavagna comparvero gli ingredienti e
le dosi per la pozione che dovevano eseguire quel giorno.
-Vado a prendere le Unghie di Drago- disse Harry, e si alzò
in silenzio.
-Ehm. Allora- riattaccò Ron, arrossendo in zona orecchie
-Perchè non parliamo di ieri?-
-Perchè non c'è niente da dire!- rispose Hermione
secca, martoriando una ghianda col proprio coltello.
Ron la fissò perplesso per qualche istante.
-Io invece credo che ci sia molto da dire...- iniziò,
tentennante.
Hermione sospirò e si voltò a guardarlo.
-Ron, ascoltami bene!- sbottò, sbattendo il coltello sul
tavolo.
-Non ho nessuna voglia di parlare, anzi mi faresti un favore se
cambiassi tavolo!-
-E perchè mai?- domandò Ron accigliato.
-Perchè... Oh, insomma!-
Hermione, spazientita, tornò a dedicarsi ai propri
ingredienti.
Nel frattempo Harry era tornato, depositando sul tavolo una gran
quantita di Unghie di Drago.
-Hermione- disse paziente, osservandola con la fronte aggrottata -Hai
tagliato via la parte che serve per la pozione!-
-E ti sei anche tagliata un dito!- decretò Ron, indicandole
il polpastrello dal quale affiorava una goccia di sangue.
Hermione chiuse gli occhi e respirò a fondo, richiamando a
sé tutta la pazienza che possedeva.
-Allora- disse, tentando di mantenere la voce ferma -Ve lo
dirò
una sola volta. Stamattina non sono in vena, ok? Perciò,
lasciatemi in pace! Non mi parlate, fate come se non esistessi, non...-
-Ma ti sei tagliata un dito!- protestò Harry.
-Non mi interessa!- disse Hermione alzando la voce -Se anche volessi
tagliarmi un braccio, voi non...-
Ron sbuffò.
-Hermione, adesso non fare la psicopatica solo perchè non
vuoi parlarmi!-
La ragazza scattò in piedi.
Puntò un dito contro Ron, facendolo sobbalzare.
-TU!- urlò, facendo voltare parecchie teste -NON DIRMI
QUELLO
CHE DEVO O NON DEVO FARE, RONALD WEASLEY! COME TI PERMETTI DI POTER
ANCHE SOLO...-
-Ma che simpatico teatrino.-
Una voce melliflua li fece voltare.
Piton li osservava con un sorrisetto cattivo stampato sulle labbra.
-Per quanto possa trovare estremamente stupide le sue pene d'amore,
signorina Granger, non posso certo ignorarle.-
Hermione abbassò lo sguardo, il viso in fiamme.
-Punizione per lei, e 20 punti in meno a Grifondoro.-
Draco Malfoy sembrava sul punto di alzarsi in piedi e battere le mani
dalla gioia.
Ma fu Ron ad alzarsi.
-Ehi, non è giusto!- protestò.
Piton gli lanciò un'occhiata vacua, il sopracciglio alzato.
-Se ha messo in punizione Hermione deve metterci anche me!-
Malfoy non seppe più trattenersi e
scoppiò a ridere.
-Ma come siamo diventati tutto a un tratto galanti, Signor Weasley...-
sibilò Piton -Peccato che sia io a decidere, e non lei.
Altri 50
punti in meno a Grifondoro. E adesso sta zitto.-
Ron sedette, furibondo.
Per il resto della lezione, nessuno dei tre parlò.
Ma quando suonò la campanella ed Hermione corse fuori, Ron
aveva un piano.
Un piano semplice e coinciso, per incastrarla davvero.
Per non farle avere via di fuga.
Si sarebbe fatto mettere in punizione.
E mentre ci pensava, non potè trattenere un ghigno
soddisfatto.
*
Nel primo pomeriggio il corridoio adiacene all'ufficio della McGrannit
era sempre molto popolato.
Gli studenti passavano di lì per raggiungere le aule o, i
più fortunati che avevano delle ore libere, il cortile
interno.
Ron sporse la testa rossa oltre una colonna.
Un nutrito gruppetto di studenti, che dalle dimensioni non sembravano
avere più di dodici anni, si avvicinava in quella direzione.
-Ancora pochi secondi...- pensò Ron, gli occhi stretti per
la concentrazione -Ci siamo... Tre... due... uno...-
Urlando come un forsennato, saltò fuori dalla colonna.
I piccoli Tassorosso si fermarono di botto, gli occhi spalancati.
-SCAPPATE!!!- urlò Ron , brandendo una vecchia t-shirt
sapientemente macchiata di Ketchup.
-E' QUI! UN ORRIBILE DOXY DI DIMENSIONI GIGANTESCHE! STA
MORDENDO TUTTO CIO' CHE GLI CAPITA A TIRO!-
Gli occhi blu spalancati e il respiro affannato,
fissò i ragazzini.
Loro si scambiarono qualche occhiata perplessa.
Poi guardarono Ron.
E urlarono.
-ANDATE, ANDATE!- incalzò lui, agitando le braccia -CORRETE
PIU' VELOCI CHE POTETE!-
Una ragazzina bionda scoppiò in lacrime e balzò
in braccio ad un ragazzino minuscolo.
Urlando come matti, fecero dietro front e scapparono via.
-Ma cosa diavolo sta succedendo???-
In un fruscio di stoffa scozzese, la professoressa McGrannit
sbucò dal proprio ufficio.
-Weasley, ma che cosa stai... Q-quello è sangue?-
esalò, notando la maglietta.
Ron le rivolse un sorriso smagliante.
-Ketchup, professoressa!-
La McGrannit sbattè le palpebre diverse volte.
-Ketchup? Cosa... Tu... Weasley, in nome di Merlino!-
strappò la maglietta dalle mani di Ron e lo
guardò storto -Che cosa diamine stai combinando?!-
Ron fece spallucce.
-Mi annoiavo- spiegò -E così volevo fare uno
scherzo a qualcuno, e poi sono sbucati fuori quei mocciosetti
e...-
-Mocciosetti?- ripetè la McGranit, le narici sottili
frementi.
-Weasley, a cosa devo questa brusca somiglianza con i tuoi
due fratelli maggiori?- domandò poi alludendo a Fred e
George.
Ron ridacchiò.
-Non so, sarà il caldo... Allora, sono in
punizione?- domandò speranzoso.
La McGrannit gli lanciò uno sguardo perplesso.
-Punizione? Niente affatto, Weasley. Ma fossi in te farei un salto in
infermeria, non mi sembri star troppo bene.-
Ron abbassò la testa, deluso.
-Ah, e tra l'altro!- aggiunse la McGrannit, avviandosi lungo il
corridoio -Trascorrerei il mio tempo in maniera più
fruttuosa, ad esempio studiando in biblioteca!-
Ron alzò la testa di scatto.
-In biblioteca?!- boccheggiò -Ah, questa sì che
è un'idea! Grazie Professoressa!-
La McGrannit lo osservò correre via.
Poi scosse la testa, borbottando qualcosa che somigliava molto a
-Bha... giovani!-
-Madama Pince!!!-
Ron entrò in biblioteca con uno scivolone, destando la
curiosità di tutti i presenti.
-Madama Pince, devo chiederle una cosa!- urlò, cercandola
tra le alte librerie.
La bibliotecaria si affacciò da una mensola, stizzita, una
gran quantita di volumi tra le braccia.
-Che cosa diavolo hai da urlare, ragazzo?!- sbottò -Non
esiste più rispetto, assolutamente!-
Ron respirava a fatica, una mano sulla milza.
-E' che... mi chiedevo...- ansimò, sporgendosi verso la
strega -...mi chiedevo, cosa succede se si fa confusione in biblioteca?-
Madama Pince strinse gli occhi, sospettosa.
-Ci si becca una bella punizione, ovviamente... ma che cosa stai...-
Strappandole uno strillo terrorizzato, Ron balzò su un
tavolo e lanciò in aria tutti i libri che trovò
sotto mano.
-EVVIVA I CANNONI DI CHUDLEY!- urlò entusiasta, saltellando.
Gli studenti lo guardavano con gli occhi spalancati.
Qualcuno rideva, altri sembravano preoccupati.
Madama Pince aveva l'aria di una che sta per avere un infarto.
-Tu... cosa... SCENDI IMMEDIATAMENTE DI LI'!!!- sbraitò,
diventando tutta rossa -CHE COSA DIAVOLO PENSI DI FARE, EH???-
Agitò la bacchetta e Ron si sentì
trascinare giù dal tavolo.
Cercò di sedersi, nella caduta, ma era troppo alto e
battè la testa contro la libreria.
-FUORI DI QUI!- ruggì Madama Pince, strattonandolo -E SEI IN
PUNIZIONE!-
Ron bazlò in piedi, euforico.
-Oh, grazie! E' fantastico!- urlò.
La strega lo scortò fino alla porta.
-Parlerò col direttore della tua Casa! Ti leveranno
tantissimi punti! Come diavolo ti chiami???-
-Ro... Draco!- rispose Ron -Draco Malfoy, Serpeverde!-
Madama Pince gli lanciò un'ultima occhiata.
-Fila alle Serre, Malfoy, sconterai lì la tua punizione!
Sono sicura che la Professoressa Sprite ha bisogno di una mano con i
nuovi Bubotuberi!-
E gli sbattè la porta in faccia senza troppe cerimonie.
*
-Oh, è disgustoso!-
Hermione non riuscì a trattenere una smorfia: Un Bubotubero
le era appena scivolato dalle mani e si era spiaccicato al suolo con un
sinistro Splat.
Immediatamente la serra si riempì dell'odore acre di benzina
tipico del pus dei Bubotuberi, e lei trattenne a stento le lacrime.
Non aveva mai preso una punizione.
Ed invece eccola lì, al settimo anno, a maneggiare
Bubotuberi nel caldo soffocante e umido della serra.
Fece un respiro profondo e si voltò a prendere un sacchetto
di terriccio.
E per poco non le venne un colpo:
Qualcuno bussava con insistenza alla porta vetrata della serra.
Qualcuno molto alto, col viso lentigginoso e i capelli rossi.
Ron.
-E tu che cosa ci fai qui?- domandò stupita, aprendo la
porta e lasciandolo entrare trafelato.
Ron la fissò, il respiro affannato, con le mani poggiate
sulle ginocchia.
-Sono...- ansimò, passandosi una mano tra i capelli -Sono in
punizione!-
Hermione arricciò il naso sporco di terriccio, perplessa.
-In punizione?- domandò - E perchè?-
Il respiro di Ron stava tornando pian piano regolare.
-Mi ci sono fatto mettere!- spiegò, tastandosi il petto
dolorante.
Hermione assunse un'espressione ancor più perplessa.
Ron fece un respiro profondo e la guardò negli occhi.
-Devo parlare con te.- disse alla fine, stringendosi nelle spalle.
Hermione spalancò gli occhi scuri.
-Aspetta, fammi capire- disse lentamente, facendo il giro del tavolo
per versare un pò di terra in un grosso vaso.
-Ti sei fatto mettere in punizione... per venire qui... a parlare con
me?-
Ron annuì, sentendosi un pò stupido.
-Ehm... in effetti detta così la cosa perde un pò
il suo fascino...-
Ad Hermione scappò da ridere, ma si trattenne e fece un
lungo sospiro.
-Ron... che cos'altro abbiamo da dirci?- domandò, triste -E'
tutto un casino, io non...-
Ron fece un passo avanti e le tappo la bocca con una mano.
Hermione spalancò gli occhi, sorpresa.
-Mettiamola così: Io devo parlarti!- annunciò,
senza spostare la mano -Ora sta a te decidere. Devo per forza tenerti
ferma e zitta per tutto il tempo?-
Hermione scosse il capo, e qualche ciuffo di capelli le
sfuggì dalla lunga treccia.
-Molto bene- disse Ron con semplicità -Allora sta soltanto
zitta e ascoltami.-
Le liberò la bocca e fece un passo indietro, osservandola.
-Non possiamo continuare a far finta di niente per sempre, Hermione.-
Non appena ebbe pronunciato quelle parole, le orecchie gli divennero di
un bel rosso pomodoro.
Ma si schiarì la voce e continuò.
-Voglio dire, ieri è stato la riprova che...-
-Oh, Ron- lo interruppe lei con un sospiro -Eravamo drogati!-
-Questo non c'entra niente!- protestò Ron con forza -Quello
che abbiamo... quello che ti ho detto ieri... insomma, anche se non
fossimo stati drogati...-
Il viso di Hermione si tinse di un rosso acceso.
-Mi hai detto...- pigolò, abbassando lo sguardo -Mi hai
detto di essere innamorato di me.-
Ron rimase in silenzio per qualche istante.
Il rossore gli si era espanso a tutto il viso, e sentiva un grosso nodo
in gola.
Dopo qualche istante di doloroso conflitto interiore si
schiarì la voce.
-I-io... Io lo penso veramente.- dichiarò.
Il cuore di Hermione mancò un colpo.
Alzò lo sguardo, molto lentamente, fino ad incontrare quello
imbarazzato di Ron.
-Che cosa hai detto?- sussurrò.
Ron deglutì.
-Ho detto... ho detto che è vero che sono innamorato di te.-
Rimasero in silenzio per qualche istante.
Si sentivano solo il fruscio del vento e il canto degli uccelli fuori
dalla serra.
Molto lentamente, Hermione si avvicinò a Ron, un passo
dietro l'altro.
Gli occhi le brillavano di una luce strana.
Ron aprì le braccia e fece un passo in avanti, speranzoso.
Hermione sollevò un braccio...
E colpì Ron alla testa con tutta la forza che possedeva.
-Ahia!- gridò lui ritraendosi -Hermione! Ma che cosa...-
-BRUTTO IMBECILLE CHE NON SEI ALTRO!- urlò spingendolo
-PENSI CHE DOVREI ESSERE CONTENTA?! SEI INNAMORATO, EH?!-
Fece una risata sprezzante che preoccupò molto Ron.
-Se tu fossi innamorato- continuò lei, minacciosa -Non ti
saresti messo con un'altra! Non mi avresti usata come una bambola sotto
effetto di quel cavolo di profumo per poi non filarmi più!
Non avresti...-
-Non è stata tutta colpa mia, però!-
protestò lui massaggiandosi la testa -Anche tu sei sempre
così... indecifrabile!-
Hermione gli lanciò un'occhiata talmente malevola che per un
attimo Ron temè che lo avrebbe colpito di nuovo.
-Oh, e così adesso è colpa mia!- disse lei
sarcastica, incrociando le braccia -Certo, sono indecifrabile, capisco!-
Rimasero a guardarsi in cagnesco per qualche istante.
Poi Ron sospirò.
-Senti Hermione... mi dispiace, davvero. E' che io... lo sai, non sono
mai stato bravo con queste cose. Però... però io
ci tengo davvero tanto a te.-
Fece un passo in avanti, cauto.
-E se tu... se tu ci tieni un minimo a me, perdonami Hermione.-
La ragazza parve riflettere per qualche istante.
-Per prima cosa- disse poi, evitando lo sguardo di Ron
-Dov'è Lorena?-
Ron fece una risatina, che interruppe subito quando
intercettò lo sguardo di Hermione.
-L'ho mollata, stamattina. Prima di colazione. Non aveva alcun
senso.... sono stato cattivo, lo so, ma stavo con lei solo
per... solo...- la frase gli morì in gola, e
arrossì vistosamente.
-Hermione ascolta- bisbigliò poi, gli occhi fissi sulle
proprie scarpe da ginnastica -Sono circa sette anni che sento qualcosa
per te. Anzi no, all'inizio non ti sopportavo- si corresse sorridendo
-Ma poi... ogni volta che qualcuno ti è vicino... ogni volta
che qualcuno ti sfiora... io impazzisco.-
Restarono di nuovo in silenzio.
Hermione lo guardava con gli occhi spalancati.
-Be'... è tutto. Lo capisco se non vuoi più
ascoltarmi, nè parlami, nè... Insomma, io ho
finito.-
Alzò un pò il viso, scrutandola timidamente con
quei suoi occhi azzurri.
Hermione sentiva gli occhi pizzicarle.
-Tu, Ronald Weasley...- bisbigliò, facendo un passo in
avanti -Sei proprio uno scemo.-
Poi gli afferrò il collo della felpa, lo tirò a
se e lo bacio.
A Ron si mozzò il fiato.
Restò fermo per un istante, spaesato.
Ma poi sorrise sulle sue labbra e la strinse a sé,
baciandola dolcemente.
Restarono lì a baciarsi a lungo, carezzandosi i capelli, il
viso, stringendosi tra le braccia e aggrappandosi agli abiti.
Fu solo dopo molto tempo, quando il cielo, fuori, iniziava a tingersi
di violetto e blu cobalto, che Ron si staccò con un sorriso.
-Be'...- balbettò con voce roca -Questo, mmmh... direi che
è un responso positivo, no?-
Hermione aprì la bocca per replicare, ma sentì
una goccia sul naso e fu costretta ad alzare lo sguardo.
-Ma che cosa...-
Non fece in tempo a concludere la frase che una gran
quantità di gocce d'acqua presero a scendere copiosamente
dal soffitto trasparente della serra.
-Oh, no!- esclamò lei coi capelli appiccicati alla fronte
-E' partito l'impianto d'irrigazione! La professoressa mi aveva
avvertita di uscire entro le...-
Le parole le morirono in gola, perchè Ron la
afferrò e la bacio di nuovo, scansandole i capelli zuppi dal
viso.
-Sta zitta, Hermione Granger- le sussurrò sulle labbra,
sorridendo, i capelli rossi negli occhi -Per una volta nella tua vita,
sta zitta.-
Hermione lo guardò male per un istante.
Poi sorrise.
E fu uno dei sorrisi più belli che lui le avesse mai visto,
il cielo violetto riflesso nei suoi occhi grandi e belli.
Hermione si alzò in punta di piedi e colmò di
nuovo la distanza tra le loro labbra.
-I Bubotuberi moriranno- sussurrò dopo un pò,
staccandosi controvoglia dalle labbra calde di Ron -Non ce ne siamo
affatto occupati...-
-E tu lasciali morire- rispose lui, depositandole un bacio sulla bocca
per ogni parola pronunciata -Chi se ne importa, no?-
Hermione ridacchiò.
-Oh, insomma, hai ragione. Chi se ne importa!-
Lo bacio di nuovo, infilandogli una mano nei capelli zuppi.
Ron, dentro di sé, rideva.
Voleva dirle che era bellissima, così tutta in disordine e
bagnata.
Voleva dirle che era proprio irresistibile quando si infuriava.
Voleva dirle che sarebbe rimasto lì sotto a zupparsi per
tutta la vita, se c'era lei accanto a lui.
Ma non disse niente.
Forse glielo avrebbe rivelato in futuro.
Avevano così tanto tempo, ora.
O forse, pensò carezzandole il viso, non glielo avrebbe
detto mai.
Perchè alcune volte, non c'è assolutamente
bisogno di parlare.
Ricorderai di avermi atteso
tanto, e avrai negli occhi un rapido
sospiro.
E così anche stavolta è arrivato il momento dei
saluti.
Ma prima devo fare un piccolo sfogo, e lo faccio qui con voi.
Dopo 13 anni, è finita davvero.
A me è sempre importato motlo poco dei film di HP,
perchè per me il vero Harry Potter, i veri Ron ed Hermione,
le loro vere storie, sono quelle dei libri.
Ma questo film ha sancito la fine di tutto.
La fine della mia infanzia, della mia adolescenza.
La fine di qualcosa di bello e magico da aspettare.
Mi sento molto triste, è come se una parte di me se ne fosse
andata per sempre.
E non so come fare per star meglio.
Ora, perdonate questo mio sfogo da stupida ma ne avevo bisogno,
perchè credo che possiate capirmi.
E, a proposito di fini, dopo sei mesi siamo arrivati anche alla fine di
questa storia.
Che dirvi... mi avete riempita di gioia con la vostra compagnia, le
vostre recensioni, i vostri pensieri.
Siete fantastici e io vi ringrazio dal più profondo del mio
cuore.
Grazie per esservi legati così alla mia storia.
Grazie perchè amate così tanto Ron e Hermione.
Grazie perchè siete stati con me, e non mi avete lasciata.
[Non so se avete notato,
ma in alto accanto al mio nome, nella pagina autrice, ho aggiunto la
possibilità di cliccare il tasto mi piace su facebook. Insomma, se vi fa piacere
sponsorizzarmi un pò.... ^___^]
Ho tantissime idee che mi frullano in testa per una nuova storia, e
fremo dalla voglia di iniziarla.
Perciò, penso che ben presto mi rimetterò
all'opera ;)
Fossi in voi, quindi, di tanto in tanto verrei a dare un'occhiata alla
mia pagina ;)
Ci troverete qualcosa di nuovo ^_^
Un abbraccio grande grande, che vi avvolga tuttituttitutti.
E che avvolga Harry, Ron, Hermione e tutti gli altri.
E zia Jo.
Perchè senza di lei nulla di tutto ciò sarebbe
possibile.