Hottest Sexiest Ronnie.

di Miza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo. ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quarto. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quinto. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sesto. ***
Capitolo 7: *** Capitolo settimo. ***
Capitolo 8: *** Capitolo ottavo. ***
Capitolo 9: *** Capitolo nono. ***
Capitolo 10: *** Capitolo decimo. ***
Capitolo 11: *** Capitolo undicesimo. ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodicesimo. ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredicesimo. ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordicesimo. ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo. ***




Hottest Sexiest Ronnie



Capitolo primo.





-Ok, Zonko. Tu dici che funziona veramente?-
Il proprietario del noto negozio di Hogsmeade annuì con convinzione.
-Non c'è alcun dubbio, ragazzi. Ve l'ho detto. Una spruzzatina e diventerete irresistibili.-
I gemelli Weasley scoppiarono a ridere.
-Oh, ma noi non ne abbiamo alcun bisogno- spiegò Fred con un sorriso ammiccante -Non è mica per noi! Siamo già irresistibili!-
-Hai detto bene, Fred!- continuò George alzando un sopracciglio.
Zonko si grattò la nuca, confuso.
-Ah, dunque immagino che sia un regalo?- tentò aggrottando la fronte.
Fred ridacchiò.
-Non esattamente. Io la chiamerei piuttosto... una sorpresa!-
-Oh sì, una magnifica sorpresa!- intervenne George -Una splendida sorpresa per il nostro amico Potter!-
Zonko sorrise.
-Ah, Harry Potter! E' da un po' che non lo vedo! Salutatemelo moltissimo!-
George annuì -Puoi contarci! Allora sono 15 Galeoni, giusto?-
Zonko allungò una mano, e il ragazzo vi lasciò cadere dentro le monete scintillanti.
-Ecco qua il vostro acquisto, ragazzi!- esclamò il negoziante allungandogli la boccetta di profumo.
Fred fece per afferrarla, ma Zonko la ritrasse all'ultimo istante.
-Ricordate assolutamente- disse lentamente, facendo ondeggiare la luccicante boccetta blu davanti agli occhi dei due Weasley
-Non più di una spruzzata. Al massimo due. Non di più, sono stato chiaro?-
I gemelli fissarono incantati il liquido fosforescente che sciabordava nella bottiglietta.
Poi si lanciarono uno sguardo e annuirono.

*

-Dai George sbrigati! Non dobbiamo farci trovare qui!-
Fred osservava il fratello che, con una lentezza esasperante, posava la boccetta di profumo sul comodino di Harry.
-Ecco fatto!- esclamò George soddisfatto, sgranchiendosi le dita -Ora dobbiamo solo aspettare che lo metta!-
Raggiunse Fred ed uscirono dal dormitorio, ridacchiando.
-Ci sarà da divertirsi! Non vedo l'ora di vedere Harry diventare un fascinoso macho piacione!-
-Chissà se si metterà a fare anche il latin lover!-
Entrambi scoppiarono a ridere.
-Spero che Ginny non se la prenda! Insomma, è il suo ragazzo, magari non le va a genio che diventi un seduttore...- osservò Fred.
George gli diede una piccola gomitata.
-Naaa, figurati! Dovrebbe ringraziarci... lo facciamo diventare un figo! E poi tanto l'effetto dura solo un giorno!-
Fred annuì, sollevato dalla risposta del fratello.
-Già, perchè preoccuparsi? Sarà estremamente divertente!- esclamò sorridendo sornione.
-Che cos'è che sarà divertente?-
Fred e George si lanciarono un'occhiata eloquente, per volgere poi lo sguardo alla figura che era appena apparsa ai piedi delle scale.
-Oh, Ronnie, fratellino adorato!- cinguettò George con un ghigno stampato sul viso -Parlavamo della tua prossima interrogazione!-
Ron fece un grugnito indistinto e salì qualche gradino.
-Come sempre siete simpaticissimi!- borbottò passando accanto ai due gemelli.
Fred ridacchiò.
-Eddai fratellino! Come siamo diventati permalosi!- esclamò dandogli un buffetto sulla nuca.
Ron accennò un sorriso e rispose con un piccolo pugno.
-Dove te ne stai andando? Sul letto a ronfare, tanto per fare una cosa nuova?- lo canzonò George lasciandolo passare.
-Non è vero che dormo sempre!- protestò Ron -E poi sto andando a posare i libri... ci vediamo giù in sala comune!-
I gemelli scoppiarono a ridere -Ma sì, fai con calma! Buone ninne Ronnie!-
Ron li fissò in cagnesco fin quando non furono spariti ai piedi della scalinata.
Poi con un sospiro, raggiunse la porta del dormitorio e la aprì.
Gli ultimi raggi di sole illuminavano il suo baldacchino, che sembrava più invitante che mai.
-Perdonami lettuccio, ma quei due mi prenderebbero in giro fino alla morte!- disse sconfortato, buttando i libri dentro al baule.
Si sfilò il maglione dell'uniforme scolastica e ne indossò uno bordeaux fatto da sua mamma, quando lo sguardo gli cadde sul comodino di Harry.
Una boccetta blu straordinariamente brillante spiccava tra le cianfrusaglie dell'amico.
-E questo che diavolo è?- borbottò prendendo in mano la bottiglietta.
La stappò e annusò a fondo: Aveva un buonissimo odore.
-Bè, Harry non me ne vorrà a male se ne metto un po'.- pensò puntando l'erogatore sul collo.
Fece una spruzzata.
Poi un'altra.
Un'altra ancora.
E un'ultima sul polso.
Sorrise compiaciuto, posò la boccetta e scese in sala comune.

*

-Ehi, il bell'addormentato ha fatto presto, oggi!-
Ron fece una smorfia al fratello, si fece largo fino al caminetto e si buttò sul divano.
-Eddai, lasciatelo stare!- intervenne Harry ridendo -Oggi abbiamo avuto una giornataccia! L'ha detto addirittura Hermione!-
George alzò un sopracciglio -Caspita, la signorina Granger inizia a dare segni di cedimento?- ridacchiò voltandosi a guardarla.
Hermione, che sedeva a gambe incrociate su una poltrona e carezzava Grattastinchi, storse il naso e sospirò.
-Non do nessun segno di cedimento. Ma oggi è stata veramente una giornata da dimenticare!-
Harry annuì convinto. -Avreste dovuto vedere Piton! Era più noioso che mai! Si è anche arrabbiato con Ron, vero Ron?-
Dal divano provenne il più assoluto silenzio.
Ron si sedette di scatto, gli occhi spalancati, il viso pallidissimo.
-Ehm... Ron, va tutto bene?- domandò Hermione titubante, sporgendosi a guardarlo.
Ron deglutì.
Harry, Hermione, Fred e George (e Grattastinchi) aspettavano in silenzio, le fronti aggrottate.
Rivolse un'occhiata vaga al caminetto.
Poi parlò con voce gracchiante.
-Non mi sento troppo bene...- borbottò.
E cadde a terra con un tonfo, le braccia spalancate.
-Oh Merlino!- strillò Hermione balzando in piedi, facendo fuggire Grattastinchi a tutta velocità.
Harry e i due gemelli si chinarono accanto a lui.
-Ma che cos'ha?- domandò l'amico preoccupato, scrutandolo in viso.
Ron giaceva in terra senza dare cenni di coscienza.
Fred si grattò la nuca.
-Magari è solo stanchezza... l'avete detto che è stata una giornataccia...-
-Forse dovremmo chiamare Madama Chips!- esclamò George preoccupato.
Harry annuì convinto, alzandosi in piedi.
-Sì, restate qui con lui! Vado io!-
Non appena fece un passo in direzione del ritratto della Signora Grassa, Ron si mosse leggermente.
-Si è mosso!- soffiò Hermione, portandosi una mano al petto.
Trattennero tutti il fiato e lo osservarono muoversi lentamente.
Poi aprì gli occhi e, in tutta tranquillità, si tirò su a sedere.
-Oh Ronald, per l'amor del cielo!- sospirò Hermione -Ti senti bene?-
Ron battè le palpebre un paio di volte.
Poi, lentamente, si rimise in piedi.
Con sommo stupore di tutti, si passò una mano nei capelli con fare suadente, e fece un sospiro teatrale.
-Caspita, spero di non essermi tutto scompigliato!-
Lasciò vagare lo sguardo sui visi attoniti dei quattro amici.
Finchè non incontrò lo sguardo di Hermione.
La osservò per qualche istante.
Poi alzò un sopracciglio, si schiarì la voce e le lanciò un sorrisone seducente.
-Ehilà, Grangy!-
I tre ragazzi strabuzzarono gli occhi, increduli.
Hermione deglutì.
-G...Grangy???-
Ci fu qualche istante di silenzio, nel quale Ron continuò a fissarla e a sorridere sornione.
-Oh Merlino... che...che cosa gli prende?- sussurrò Hermione, cercando lo sguardò di Harry.
Harry, a sua volta, fissava Ron con attenzione.
-Ron, le tue spalle, ehm... Le tue spalle sono sempre state così larghe?-
George, Fred ed Hermione puntarono gli occhi sulle spalle di Ron.
-Per l'amor del cielo- mormorò Hermione dopo un pò -Perchè...perchè è più alto? Più muscoloso? Perchè è più bello?!?-
Alla parola bello, Ron scoppiò a ridere.
-Oh Grangy, non dirmi che non te ne eri mai accorta prima!- gongolò, facendole l'occhiolino.
Hermione divenne paonazza.
Lui ridacchiò soddisfatto.
-Oh, a proposito, Harry... quel tuo nuovo profumo è davvero sensazionale, amico!-
Harry battè le palpebre, perplesso.
-Profumo?-
-Profumo?!- ripetè Hermione, isterica -Quale profumo? Di che cosa sta parlando???-
Ron spalancò gli occhi (incredibilmente azzurri e brillanti) e assunse un'espressione sorpresa.
-Ma sì, dai Harry! Quel tuo nuovo profumo! Quello blu, sul tuo comodino!-
In quel momento Fred emise un gemito strozzato, e George si battè una mano sulla fronte.
Harry ed Hermione si voltarono di scatto.
-Voi due... di che cosa diamine sta parlando?-
I due gemelli si lanciarono un'occhiata rassegnata.
Sospirarono.






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Maaaa salve salve salve genteeee!
Come potete vedere, sono già tornata ^^ L'idea per questa nuova storia mi è venuta durante un delirio serale con la mia amata cuginetta Ada Wong!
DEVO FARE UN APPUNTO: Il nome con cui Ron/latin lover chiama Hermione durante questa storia, Grangy, è il modo in cui mi chiamano i miei amici più stretti! (Si, dicono che sono uguale ad Hermione -_-)
Perciò ne sono molto gelosa, e vi prego di non rubarmelo ^^
Ora, spero che questo inizio vi abbia soddisfatti, e spero di avere presto le vostre opinioni ^^
Al prossimo capitolo belli miei! <3
Minnieinlove




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Capitolo 2
*** Capitolo secondo. ***




Capitolo secondo.





-Ma sì, dai Harry! Quel tuo nuovo profumo! Quello blu, sul tuo comodino!-
In quel momento Fred emise un gemito strozzato, e George si battè una mano sulla fronte.
Harry ed Hermione si voltarono di scatto
-Voi due... di che cosa diamine sta parlando?-
I due gemelli si lanciarono un'occhiata rassegnata.
Sospirarono.



Hermione Granger incrociò le braccia al petto e ridusse gli occhi a due fessure.
-Allora?- sbottò, rivolta a Fred e George -Si può sapere che cosa sta succedendo?-
George si schiarì la voce. -Bhe, ehm... in realtà è abbastanza semplice...-
-Oppure non lo è affatto...- lo interruppe Fred.
-Ecco, diciamo che dipende dai punti di vista....-
-PARLATE!- abbaiò Hermione facendoli trasalire.
Nuovamente, George si schiarì la voce.
-Ok, mettiamola così. Esiste la possibilità che Ron abbia utilizzato un prodotto di Zonko.-
Hermione gemette.
-Ed esiste la possibilità che questo prodotto sia un profumo che rende terribilmente affascinanti e sicuri di se!-
Stavolta fu Harry a gemere.
Ci fu qualche istante di silenzio, nel quale tutti e quattro osservarono Ron che si sbottonava la camicia e fissava con orgoglio i propri addominali perfettamente scolpiti, sbucati fuori da chissà dove.
-D'accordo, d'accordo!- esclamò in fretta Hermione, voltandosi velocemente e colorandosi di rosso sul viso.
-Il danno è fatto. Quello però che vorrei capire è perchè gli avete dato questo profumo!-
-Mmmh, non era proprio per lui- iniziò Fred, studiandosi con interesse l'unghia del pollice -Era indirizzato ad un'altra persona.-
-Ad Harry, per la precisione.- aggiunse George, evitando accuratamente di guardare l'amico.
Le sopracciglia di Harry si inarcarono all'inverosimile.
-Per me? E perchè diamine avreste dovuto regalarmi una cosa del genere?- domandò stupito.
George tossicchiò.
-Era uno scherzo, giusto per farci due risate, ecco. E' una cosa innocua, davvero!-
-Bè, a me tanto innocua non sembra!- osservò Harry lanciando uno sguardo a Ron che, sempre con la camicia sbottonata, lanciava sorrisi abbaglianti al proprio riflesso nel vetro della finestra.
Fred sospirò. -Oh, coraggio ragazzi, non è tanto grave. E' solo un pò più scemo del solito!-
-Già!- ridacchiò George -E poi l'effetto dura solamente un giorno!-
Hermione, che per un pò era rimasta in silenzio, tossicchiò sommessamente.
-E così... in termini di quantità...quanto avrebbe dovuto spruzzarne, tanto per sapere?- domandò inarcando un sopracciglio.
George si grattò la nuca, riflettendo.
-Una spruzzata!- esclamò alla fine.
-Massimo due!- aggiunse Fred.
-Massimo due, eh? Ronald!- chiamò Hermione, voltandosi verso l'amico -Quanto ne hai messo, del profumo di Harry?-
Ron smise di rimirarsi nella finestra e si passò una mano nei capelli rossi e lucidi.
-Mmh... non ricordo con precisione, Grangy! Direi quattro spruzzate! Forse una in più!- annunciò allegro.
Hermione tornò lentamente a guardare Harry e i gemelli.
-Quattro spruzzate.- disse con la tipica calma che precede un'esplosione.
Per un po' nessuno parlò.
Poi Fred prese coraggio.
-Bè, ehm... magari non è tanto grave...-
La bomba-Hermione esplose.
-NON E' TANTO GRAVE?- urlò spalancando gli occhi -PER L'AMOR DEL CIELO, FRED! TI RENDI CONTO DI COSA AVETE COMBINATO? COME FACCIAMO ADESSO?-
Harry si schiarì la voce. -Dai Hermione, non ti agitare. Cerchiamo di riflettere.-
-Riflettere? Su cosa? Posso esservi utile, ragazzi?- esclamò Ron allegro, avvicinandosi.
George sospirò affranto.
-Dovrà pur passargli... prima o poi.-

*

-Ok Harry, ascolta. Dobbiamo fare in modo che si dia un contegno perlomeno durante le lezioni.-
Hermione mescolava istericamente la propria tazza di tè, facendolo schizzare dappertutto.
La Sala Grande era gremita di studenti intenti a fare colazione, e Ron ancora non era sceso.
Harry imprecò a bassa voce quando una goccia bollente lo colpì sulla mano.
-D'accordo Hermione, faremo attenzione, ma ti sarei grato se non tentassi di uccidermi!- ridacchiò schivando una nuova pioggia incandescente.
Hermione smise immediatamente di mescolare il tè.
-Oh, scusami Harry! E' che ci mancava solo questa! Detesto queste situazioni che non riesco a tenere sotto controllo!-
Harry annuì comprensivo, tagliandosi una fetta di torta di melassa.
-Vedrai che ce la faremo... Oh, eccolo che arriva!-
All'ingresso di Ron, parecchie teste si erano voltate a guardarlo, soprattutto teste femminili.
Sfilò attraverso il corridoio tra il tavolo di Grifondoro e quello di Tassorosso, regalando sorrisi a tutti.
Poi, individuati Harry ed Hermione, li raggiunse e si lasciò cadere accanto a quest'ultima.
-'Giorno, Granger...Harry...-
-Granger!- sussurrò Hermione scioccata, riprenderndo a mescolare il tè con forza inaudita.
Harry rispose con un cenno della mano, e lo osservò afferrare un toast e morderlo con i suoi denti bianchi e perfetti.
-...Senza strozzarsi nè macchiarsi.- mormorò sovrappensiero, sbattendo le palpebre.
Ron gli rivolse un'occhiata divertita. -Hai detto qualcosa, amico?-
-Uh?- si riscosse Harry -N-no... riflettevo ad alta voce sul fatto che non ti sei...ehm...-
-Strafogato?- consigliò Hermione.
Ron scoppiò a ridere di gusto, versandosi un bicchiere di succo di zucca.
-Ah, siete uno spasso ragazzi! Oggi mi sento in formissima!-
-E si vede!- trillò una voce femminile.
Ron, Harry ed Hermione si voltarono: Calì e Lavanda ridacchiavano, rosse in viso, coi libri stretti al petto.
-Ti trovo molto bene, Ron!- cinguettò Calì.
-Molto, molto, molto benissimo!- aggiunse Lavanda.
Ron regalò loro un sorrisone splendente.
-Ah, troppo buone, belle fanciulle! Cosa dovrei dire io di voi, allora?- domandò, con tono da adulatore.
Le due ragazze ridacchiarono, e corsero via arrossendo.
-Eeeh, le donne!- sospirò Ron, osservando con con interesse i loro fondoschiena ben torniti -Cosa faremmo senza di loro!-
Harry, che trattenne miracolosamente una risata, lanciò uno sguardo di sottecchi ad Hermione:
La ragazza fissava Ron, livida di rabbia, coi capelli crepitanti di elettricità.
-Io vado a lezione!- annunciò stizzita, alzandosi in piedi e afferrando la propria borsa.
-Se hai Trasfigurazione, l'abbiamo tutti e tre.- le ricordò gentilmente Harry.
Lei si limitò ad agitare una mano e ad avviarsi verso il portone.
-Però!- ridacchiò Ron, seguendola con Harry a qualche metro di distanza -Anche la nostra Hermione non è messa male!-
Harry si voltò a guardarlo, confuso.
Quando seguì lo sguardo di Ron, non potè trattenersi dall'avvampare.
Ron scoppiò a ridere.
-Ahahah, e dai, Harry! Ah, buongiorno Malfoy!- esclamò allegro, sventolando la mano in direzione del Serpeverde.
Draco rimase talmente di stucco da non riuscire a spiccicare parola.
Si limitò a versarsi addosso la propria zuppa di Porridge e a fissare Ron con la bocca spalancata.

-Mettete via le bacchette, prego!-
La professoressa McGrannit richiamò l'attenzione dei ragazzi schioccando le dita.
-Via le bacchette. Oggi lezione teorica!-
Un coro di lamentele si levò dagli studenti, che senza troppo entusiasmo tirarono fuori i libri.
-Molto bene, grazie. Ora... Ah, Potter e Weasley! Sempre in ritardo!-
Decine di teste si voltarono verso la porta, mentre i due Grifondoro entravano di gran carriera.
-Ci scusi, professoressa!- esclamò Ron mortificato -Ho avuto un piccolo contrattempo! Voglia perdonare questa inattenzione!-
La McGrannit spalancò gli occhi.
-Bè...io... certo, certo. Ehm... adesso accomodatevi, grazie, Weasley!- balbettò incerta.
Molti studenti ridacchiarono: Era raro vedere la McGrannit in difficoltà.
Harry prese posto accanto a Neville, e Ron si posizionò accanto ad Hermione.
-Bene, andate a pagina 154, per favore!-
Hermione prese a sfogliare febbrilmente il libro, tentando di ignorare il gemito che provenne da Ron.
-Ehi, Grangy!- sussurrò dopo qualche secondo -Mi lasceresti seguire dal tuo libro?-
Lentamente, Hermione alzò lo sguardo.
-Ma non mi dire, hai dimenticato il tuo!- mormorò sarcastica, rivolgendogli uno sguardo pungente.
Ron si scompigliò i capelli, con un sospirò melodrammatico.
-Bè, sì. Sai, stamattina mi sono distratto...-
-Già. Mi domando quali saranno mai queste tue mille distrazioni, Ronald.-ribattè lei piccata, spingendo il libro al centro del banco.
Ron le fece un sorrisone riconoscente.
-Bè, anzitutto tu, sei una distrazione!- aggiunse poi con aria casuale.
Hermione gli lanciò uno sguardo di sfuggita, sentendosi avvampare, e poi puntò gli occhi sui propri appunti.
-...E come abbiamo detto la scorsa lezione, non vi è stato un solo secolo nella storia dei maghi nel quale la trasfigurazione...-
-Bla, bla, bla- mormorò Ron, imitando la voce della McGrannit -Sempre le solite cose!-
Hermione si voltò a guardarlo.
-Io invece lo trovo molto interessante!- sussurrò acida -E sei pregato di lasciarmi seguire!-
Ron ridacchiò divertito, e lei tornò ai suoi appunti con tanta foga, che la piuma le sfuggì di mano.
-Lascia, faccio io!- le sorrise Ron.
Si chinò sotto il banco e raccolse la piuma e, tirandosi su, sfiorò con disinvoltura la gamba di Hermione.
La ragazza lanciò un piccolo strillo, che non passò inosservato.
-E' tutto a posto, signorina Granger?- domandò la McGrannit leggermente infastidita.
Hermione, paonazza in volto, annuì con foga.
-S-sì professoressa, mi scusi professoressa!- mormorò.
La McGrannit le lanciò un'occhiata perplessa e riprese con la spiegazione.
-Per l'amor del cielo, Ronald!- sussurrò Hermione, evitando accuratamente di guardarlo.
Ron, dal canto suo, spalancò gli occhi con innocenza.
-Ma non l'ho fatto apposta!- mormorò convincente.
Hermione si allontanò impercettibilmente di qualche centimetro.

*

-Hermione! Ehi, Hermione, aspetta!-
Ansimando, Harry raggiunse l'amica sotto il porticato del cortile interno.
-Dove scappi così di fretta?-
La ragazza si passò una mano nel cespuglio di capelli.
-Ho un'altra lezione Harry, devo sbrigarmi!- spiegò continuando a marciare.
Harry le tirò un braccio. -Aspetta, solo un secondo.-
Con un sospiro, Hermione si voltò a guardarlo.
Lui le scrutò il viso. -Perchè diavolo hai urlato, durante la lezione?-
Mordicchiandosi l'unghia del pollice, la ragazza lo fissò.
-Nulla... è stato... un momento di sconforto!-
Harry aggrottò la fronte. -Un momento di sconforto?-
-Sì...io... Oh, ecco Ron!-
Approfittando della situazione, Hermione trascinò Harry verso la colonna sulla quale era poggiato Ron.
Solo quando furono abbastanza vicini si accorsero che stava chiacchierando con un gruppetto di Corvonero ridoline.
-...Veramente possiamo venire a vedere i tuoi allenamenti di Quidditch?- domandò emozionata una moretta lentigginosa.
-Naturalmente, ragazze! Ora, da brave, andate, o farete tardi a lezione!-
Le congedò con un occhiolino che le fece arrossire, e le piccole Corvonero si allontanarono mandandogli baci.
Hermione si schiarì la voce.
-Allora, hai finito di fare il cascamorto?- domandò acida, incrociando le braccia.
Ron ridacchiò.
-Sei gelosa, Hermione?-
Lei spalancò gli occhi, boccheggiando.
-Io... cosa?!Non essere ridicolo!- trillò istericamente.
Il ragazzo rise ancora di più.
Poi le afferrò un polso, la tirò a se e le stampò un bacio sulle labbra.
-Tranquilla, Grangy!- esclamò sorridendole sulla bocca -Lo sai che tu sei speciale!-
Poi si rivolse ad Harry.
-Ti aspetto da Hagrid, amico!-
Detto questo, si allontanò fischiettando.
Hermione rimase immobile, le guance in fiamme, gli occhi fissi davanti a se.
Harry deglutì rumorosamente.
-Ehm... Forse la situazione potrebbe essere peggiore del previsto.-










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Secondo il mio modesto parere, questo capitolo è una cagata.
Comunque.
GRAAAAAAAAAZIEEEEEEEEEEE *-*
MA COME DEVO RINGRAZIARVI??? 35 RECENSIONI PER UN CAPITOLO??
MA IO VI AMO!!!! <3
No davvero, siete stupendi, i lettori più cari che io abbia mia avuto ^^
Un grazie di cuore a tutti voi!
Bon, come sempre aspetto con ansia la vostra opinione!
Un abbracciccio enorme cari! *_*



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Capitolo 3
*** Capitolo terzo. ***


hp3


Capitolo terzo.





Se c'era una cosa che Hermione non riusciva proprio a concepire, era il Quidditch.
Mentre si recava verso lo stadio, attraversando il giardino stretta nel proprio cappotto grigio, si ritrovò a rifletterci su.
Cosa diavolo c'era di così bello nel volare a metri e metri di altezza sorretti solamente da un esile manico di scopa?
E poi, cos'era quella fissa di giocare anche con la temperatura sotto lo zero, o con la pioggia battente?
Per non parlare della mania di lucidare il manico quasi tutte le sere!
No, decisamente la Quidditch-mania non l'aveva mai compresa.
Ma si dava il caso che i suoi due migliori amici giocassero nella squadra ormai da diversi anni, e che Harry, cercatore nonchè capitano,
le avesse chiesto di assistere agli allenamenti di quel pomeriggio.
-Sai, per un parere esterno!- le aveva detto.
Così, Hermione si ritrovò suo malgrado a salire i gradini di legno che conducevano agli spalti.
-Oooh, ma non lo trovate meraviglioso?-
Un coro di risatine la fece voltare: Un nutrito gruppetto di elementi di sesso femminile era appollaiato sulle tribune, e ridacchiava senza sosta, additando il campo.
Sorridendo sommessamente, Hermione sedette a qualche metro di distanza.
Dovevano essere le solite fan di Harry, che venivano a spiarlo durante gli allenamenti.
Si sistemò meglio il cappello bianco, in modo che le coprisse anche le orecchie, e tirò fuori il proprio libro di Antiche rune.
-E' così sexy!- trillò una delle ragazze.
-Oh, sì!- rispose un'altra portando le mani al petto -E guardate con che classe monta la scopa!-
Hermione ridacchiò, pensando suo malgrado all'ambiguità dell'esclamazione appena udita.
-E i suoi occhi?!- continuò un'altra.
-Oooh, non parlarmene!- sospirò una bionda -Di quell'azzurro così intenso!-
-Sono verdi, sceme!- pensò Hermione continuando a sfogliare il libro.
-E i suoi muscoli?!- incalzò una castana formosa -Così irresistibili?-
-E I CAPELLI?- cinguettò un'altra, ormai in estasi - Di quel rosso così... caldo!-
Il cuore di Hermione mancò un colpo.
Capelli rossi?
Lentamente alzò lo sguardo dal libro.
Harry non aveva i capelli rossi, decisamente.
-Non c'è niente da fare!- concluse una piccoletta coi capelli neri -Quel Ronald Weasley è veramente uno schianto!-
Il gruppetto si sciolse in sospiri di consenso.
Dallo shock, Hermione lasciò cadere il libro.
Da quando in qua Ron era uno schianto!?
Ok, era sempre stato molto carino e il profumo di Fred e George lo aveva reso ancor più... appetibile.
Ma certo non era mai stato circondato da sciami di ragazze innamorate.
Con una fitta di fastidio, Hermione raccolse il libro e si ritrovò a fissare in cagnesco il gruppetto, che continuava a ridacchiare.
Si riscosse solamente quando una di queste urlò -Oh! Hanno finito! Presto, andiamo all'uscita degli spogliatoi!-
Le vide schizzare via e si ritrovò a battere le palpebre, imbambolata.
Guardò il campo, vide la squadra atterrare e Harry agitare il braccio in segno di saluto.
Agitando appena la mano, si alzò in piedi e prese a scendere le scale per raggiungerli.
-Ehi, sei venuta!- esclamò Harry sorridendole raggiante, andandole incontro con la scopa in spalla.
Hermione fece un sorrisetto tirato.
-Allora?- domandò Harry apprensivo -Come pensi che sia andata?-
La ragazza si schiarì la voce, a disagio.
-Oh, ehm... Bene! Mi è piaciuta molto la tua... la tua...-
Si guardò attorno in cerca d'aiuto.
-La... L'azione di Ginny!- esclamò sollevata, indicando l'amica che era appena smontata dalla scopa.
-L'ho trovata molto... puntuale!-
Scrutò il viso di Harry, preoccupata.
Il ragazzo riflettè per qualche secondo, poi le fece un sorrisone.
-Sì, hai ragione. E' stata davvero brava!- decretò, lanciando uno sguardo tenero alla propria ragazza.
Hermione si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, che le si mozzò in gola quando vide Ron avvicinarsi.
Aveva i capelli scompigliati dal vento, e la divisa da Quidditch gli rivestiva il corpo in maniera perfetta.
-Ehi Harry, dove hai detto che devo mettere la... Ah, ma c'è anche Grangy!-
Le fece un sorrisone scintillante.
La ragazza rispose con una risatina isterica, poi guardò Harry in cerca di sostegno.
-Ah, devo restare a sistemare tutto ciò che abbiamo utilizzato. Mi dai una mano, Hermione?- le domandò con non curanza.
Un sorriso grato si dipinse sul volto della ragazza, arrossato dal freddo.
-Oh, sicuro, Harry!- esclamò allegra.
Ron aggrottò la fronte.
-Ma Harry, amico, resto io! Ho sentito che prima Ginny ti chiedeva di accompagnarla in biblioteca!-
Harry deglutì.
-Ma no! Voglio dire, non...non c'è fretta! Posso accompagnarla anche dopo!-
Ron scoppiò a ridere.
-Oh, andiamo Harry! Non vorrai mica dirmi che non hai capito che quella della biblioteca era solo una scusa? E' più che ovvio che mia sorella non vede l'ora di passare un pò di tempo con te per pastrugnarvi!-
Gli fece l'occhiolino e rise di nuovo.
Harry spalancò gli occhi dallo stupore.
Ron, che aveva sempre storto il naso davanti alla relazione tra lui e Ginny, ora lo incitava a pomiciare selvaggiamente con sua sorella.
-Su su!- esclamò allegro, dandogli una spintarella. -Andate e divertitevi!-
Harry lanciò uno sguardo rassegnato ad Hermione, poi si allontanò verso gli spogliatoi.
-Allora, Grangy!- esclamò Ron raccogliendo i Bolidi -Hai visto che parate spettacolari ho fatto?-
Hermione sospirò sommessamente.
-Ron, non ho guardato la partita. Mi sono portata il libro di Antiche rune e ho studiato.- ammise.
Il ragazzo, che normalmente si sarebbe offeso, ridacchiò e fece spallucce.
-Bè, c'era da aspettarselo!- disse saggiamente -E' così tipico di te!-
Hermione, che si era chinata per raccogliere la Pluffa, alzò lo sguardo.
-In che senso, scusa?- domandò inarcando le sopracciglia.
Ron sorrise.
-Bè, è abbastanza risaputo che non sei una fan sfegatata dello sport!-
La ragazza posò la Pluffa nella cassa con un pò troppa forza.
Poi si voltò a guardarlo, le braccia incrociate.
-Senza che tu faccia troppi giri, Ron!- esclamò -Che cosa vuoi dire?-
-Ma nulla, nulla!- replicò lui chiudendo le cinghie attorno ai Bolidi -Solo che, sai, quella di preferire i libri potrebbe essere una scusa!-
Alle sue spalle, Hermione fece un urletto indignato.
Ron ghignò, soddisfatto.
-Ronald Weasley!- esclamò lei con foga -Stai forse dicendo che odio il Quidditch perchè non sarei capace di praticarlo?!-
Voltandosi a guardarla, Ron si grattò la nuca.
-Bè- tentennò, fingendo di riflettere -Diciamo di sì!-
Hermione spalancò la bocca, pronta a ribattere.
Poi la richiuse.
In effetti, era sempre stata una frana negli sport.
Specialmente quelli che includevano il restare sospesi su una scopa ad altezze vertiginose.
Ma non avrebbe mai potuto ammetterlo.
Soprattutto non con Ron.
Soprattutto, non con QUEL Ron.
-Ah sì, eh?- sbottò offesa -Adesso ti faccio vedere io!-
Ignorando il sopracciglio alzato di Ron, si recò a passo di carica verso una delle scope abbandonate sul prato.
La afferrò, passò una delle gambe dall'altra parte del manico e attese.
Non aveva la più pallida idea di come si facesse per decollare.
-Ehm- mormorò, fissando il manico -Vola!-
Ron scoppiò a ridere, e lei diventò fucsia.
-Per Merlino, ti ordino di volare, maledetto pezzo di legno!- imprecò a denti stretti.
Il ragazzo dovette fare un notevole sforzo per non cadere a terra dalle troppe risa.
-Ok, ok!- ansimò dopo un po', asciugandosi le lacrime -Abbiamo constatato che il decollo non è il tuo forte!-
Hermione lo fissò in cagnesco.
Si sentiva una perfetta cretina, lì in piedi, con il manico di scopa in mano e le gambe aperte.
Ron si avvicinò sorridendo.
-Con permesso, signorina!- disse piano.
Si posizionò alle sue spalle, mise una gamba alla destra del manico e l'altra alla sinistra, e si sporse in avanti.
-Ora- spiegò, cingendola con le braccia e afferrando la parte del manico davanti a lei -Ti farò vedere come si vola.-
Hermione era combattuta.
L'orgoglio le imponeva di sentirsi arrabbiata, ma la voce di Ron nell'orecchio e il suo petto marmoreo alle sue spalle le davano i brividi.
-Pronta?-
La ragazza non fece in tempo ad aprire la bocca che Ron si slanciò verso l'alto, e la scopa si librò nell'aria.
-Per l'amor del cielo!- strillò Hermione terrorizzata.
Il campo da Quidditch diventava sempre più piccolo sotto di loro, e presto iniziarono a sfrecciare sui campi attorno ad Hogwarts.
-Ronald!- urlò lei, arpionandosi con la mani al manico e stringendosi contro la schiena di Ron -Rallenta!-
Ma Ron rise, si chinò in avanti e iniziarono a scendere in picchiata ad una velocità folle.
Hermione strinse gli occhi e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, finchè non sentì la scopa volare di nuovo in orizzontale.
-Allora- le sussurrò Ron in un orecchio -Pensi di poter fare di meglio, Grangy?-
La ragazza aveva la pelle d'oca, per il freddo e per la vicinanza di Ron.
Scosse la testa lentamente.
-Perfetto!- sorrise Ron. Sospinse la scopa verso l'alto e planò fino alla torre di Astronomia.
-Siamo arrivati, Signorina Granger!-
Hermione sussultò quando i propri piedi urtarono il pavimento.
Barcollando scese dalla scopa, e si poggiò ad una delle pareti di pietra grezza.
-Oh, Merlino!- gemette tenendosi lo stomaco -Sei... sei un idiota, Ronald!-
Ron, che era appena smontato con agilità dalla scopa, le sorrise.
-Ah, ma smettila, stai sempre a lamentarti! Dovresti ringraziarmi!-
-Ringraziarti!- esclamò Hermione isterica, togliendosi il cappello e passando una mano tra i capelli, più scompigliati che mai.
-Ringraziarti di cosa, di grazia?!-
Ron sbuffò.
-Se ti volti, lo capirai. Scommetto che nessuno ti aveva mai portata a vedere il tramonto da quassù!-
Le afferrò le spalle, costringendola a voltarsi verso il paorama.
Hermione rimase senza fiato.
Il Lago Nero, le guglie delle torri di Hogwarts, gli alberi della Foresta Proibita.
Tutto scintillava nella luce rossa e dorata del tramonto.
Ricacciando indietro il nodo che le si era creato in gola, Hermione si voltò a guardare Ron.
-Come...- balbettò -Come sapevi che i tramonti...-
-Me l'avrai detto un milione di volte, Grangy- la interruppe Ron con un sorriso -Che i tramonti e le stelle sono tra le poche cose che ti commuovono. Vedi che ti sto a sentire, ogni tanto?-
Hermione non potè fare a meno di sorridere, gli occhi enormi e scintillanti nella luce calda.
Lasciò che Ron le scansasse un ricciolo ribelle dal viso, e si sentì avvampare.
-Sei bella quando arrossisci- disse lui tranquillo, sorridendole.
La ragazza abbassò lo sguardo, le gote in fiamme.
-Perchè non mi guardi?- domandò lui gentilmente.
Hermione si morse il labbro inferiore.
Come poteva spiegargli tutto ciò che le montava dentro in quel momento?
La gioia, la confusione, lo stordimento, l'emozione.
Come poteva spiegargli i brividi che la attreversavano?
Come poteva motivare gli spasmi che la percuotevano quando la guardava negli occhi?
Lentamente alzò il viso, e trattenendo il respiro lo guardò.
Lui sorrise di nuovo, facendole mancare un battito cardiaco.
-Ron...- disse piano, torturandosi una ciocca di capelli -Io penso proprio che dovremmo andare.-
Il sorriso di Ron si spense un pò.
Le lanciò uno sguardo deluso, sospirando.
Ma poi drizzò le spalle, riprendendo subito vigore.
-D'accordo, Piccola Granger. Immagino che tu sia in crisi d'astinenza dai tuoi libri!- ridacchiò, passadosi una mano tra i capelli.
Hermione gli assestò un colpetto sulla pancia e fece una smorfia.
-Dai, monta su!- esclamò lui allegro afferrando la scopa.
Ma Hermione sorrise e scosse il capo.
-Sai- disse, alzando un sopracciglio- temo che dovrai fare il viaggio di ritorno da solo. Ne ho avuto abbastanza, di Quidditch!-
Ron scoppiò a ridere e salì sulla scopa.
-D'accordo Grangy, usa pure le scale. Ci vediamo a cena, Madame!-
Le lanciò un ultimo sorriso e si librò nell'aria.
Hermione lo osservò volare via, nel cielo che da rosso stava sfumando in azzurro scuro.
Posò la mano sulla maniglia della porticina scura, pronta a rientrare nel calore e nella solennità del castello.
Poi cambiò idea, sorrise, e si lasciò scivolare fino a sedere per terra, la schiena posata alla porta.
Abbracciandosi le ginocchia e sorridendo, pensò che quella sera sarebbe scesa più tardi a cena.
Aveva urgente bisogno di riflessioni e stelle.






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Io...io non so che cosa dire!
84 recensioni per 2 capitoli! ._.
Non mi è mai successa una cosa del genere!
Sono... Emozionata è dir poco!
Non so!
GRAZIE, GRAZIE DI CUORE!
E' una cosa tanto bella quanto gravosa: E' una grossa responsabilità soddisfarre così tante persone!
Vi irngrazio, e spero di non avervi delusi con questo capitolo!
A me è piaciuto molto scriverlo ^^
Ne approfitto per drivi che da oggi abbandono il mio nick da dodicenne, Minnieinlove, e divento Miza ^^
Perciò, sarò sempre io, ricordatevelo xD
Bene, di nuovo Grazissime, un bel bacio e a presto ;)
Attendo pareriiiiii :D
Minneinlove/Miza xD





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Capitolo 4
*** Capitolo quarto. ***




Capitolo quarto.






-Ehi ehi ehi, buongiorno fanciulli!-
Harry Potter si beccò uno scappellotto in piena nuca, rischiando di perdere gli occhiali.
Era un tranquillo sabato mattina, e gli studenti ancora assonnati facevano colazione senza fretta.
La mano di George Weasley, che aveva appena schiaffeggiato la testa di Harry, afferrò una grossa fetta di crostata di mirtilli.
-Allora, che si racconta?-
Harry, Ron ed Hermione lo fissarono senza troppo entusiasmo.
-Woooh, ok, scusate, non sapevo foste a lutto!- esclamò il ragazzo con una smorfia.
-Bè, sai com'è, mi hai appenna rifilato un ceffone in piena nuca!- osservò Harry massaggiandosi il punto colpito.
George ridacchiò, dando un grosso morso al suo dolce.
Poi si voltò a guardare Ron.
-Tu, fratellino? Tutto a posto?-
Ron, intento a mescolare il proprio porridge, alzò lo sguardo, confuso.
-Uh? Hai detto qualcosa, George?- domandò con voce vacua.
George sospirò e alzò gli occhi al cielo.
-Per le mutande di Merlino, ma che vi prende stamattina a tutti quanti? Un pò di entusiasmo, su!-
Hermione gli lanciò un'occhiata fulminante.
-Sentiamo, George. Dammi un solo buon motivo per essere entusiasta!-
George si grattò il mento, con aria pensierosa.
-Allora, vediamo un po'. Primo, è una splendida giornata di sole! Secondo, questa è marmellata di mirtilli, Granger, non so se mi spiego!-
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-E, terzo- continuò  -Dopodomani  iniziano le vacanze di Pasqua!-
-...Che significano una sola cosa: Studiare studiare studiare!- concluse Hermione cupa.
George rise, scuotendo il capo.
-Sei proprio una fatalista, Hermione. Non c'è niente da fare!-
-Ehi, a proposito di Pasqua!- esclamò Harry versandosi un pò di succo di zucca -Restiamo qui ad Hogwarts, vero?-
-Ovviamente!- disse subito Hermione -Sono anni che non andiamo via a Pasqua. E' meglio restare qui, meno distrazioni, più concentrazione, maggior rendimento!-
Ron si schiarì la voce.
-E se invece andassimo via? Voglio dire, ce lo meritiamo un po' di riposo...-
George annuì con foga. -Ehi, per una volta sono d'accordo con te, Ron! E dai, venite alla Tana! Mamma sarà felicissima di rivedervi! E io e Fred pensavamo comunque di tornare!-
Hermione scosse la testa con convinzione.
-Assolutamente no! Andare alla Tana per le vacanze equivale a non aprire libro! Ed Harry è d'accordo con me, non è vero?-
Harry si grattò una guancia a disagio, gli occhi di Hermione puntati addosso.
-Bè... Sarebbe davvero fantastico andare via, in realtà. Però Hermione non ha torto...-
-Ginny torna alla Tana.- buttò lì George con finta disinvoltura.
La testa di Harry scattò all'insù.
-Io vado con loro!- affermò con convinzione, gettando un'occhiata ad Hermione.
La ragazza sbuffò e incrociò le braccia.
-Sei una bandiera al vento, Harry!- esclamò contrariata -Ti facevo più fermo sulle tue posizioni!-
-Ah, piantala di tentare di persuaderlo con la psicologia inversa!- ridacchiò George -Dai vieni anche tu!-
Il mento di Hermione si sollevò di parecchi centimetri.
-Ho detto no ed è no! Non mi smuoverete!-
Ron sospirò, allungando il busto verso la ragazza.
-E dai, Grangy. Te ne rimani qui tutta sola? Senza nulla da fare se non studiare?-
-Esattamente!- lo rimbeccò lei -Ed è quello che dovresti fare anche tu, Ronald!-
Il ragazzo rise.
-Ah, mi stai invitando a restare qui con te? Sapevo che morivi dalla voglia di rimanere da sola con me...-
Hermione divenne paonazza, e si voltò a guardarlo con gli occhi sbarrati.
-I-io non ho detto questo!- boccheggiò isterica -Intendevo dire... Oh, basta! Vengo con voi alla Tana!-
Mise il broncio, aggrottò la fronte e si dedicò alla contemplazione del proprio toast.
Ron si stiracchiò sorridendo, guadagnandosi gli sguardi colpiti e sorpresi di Harry e George.
-Dammi un pizzicotto, Harry- mormorò quest'ultimo -Perchè Ron che convince Hermione non può che essere un sogno!-


-Bene!- annunciò Ron soddisfatto, finendo il proprio porridge e alzandosi in piedi -Io inizio ad andare a preparare il baule!-
Hermione gli lanciò un'occhiata di sottecchi, che a lui non sfuggì.
-Vuoi venire con me, Grangy? Sai, vado in dormitorio...- domandò sornione.
Hermione afferrò il proprio toast e glielo lanciò, mentre George scoppiava a ridere.
-Come sei suscettibile!- ridacchiò Ron schivando il toast, che finì dritto dritto in testa ad un Corvonero del settimo anno.
-Ehi!- urlò il biondo, voltandosi di scatto -Chi diamine è stato?-
Hermione arrossì e si morse il labbro inferiore.
-A-ehm. Scusami William, non volevo colpire te...- iniziò, con tono sommesso.
Il Corvonero si sciolse immediatamente in un enorme sorriso.
-Oh, non preoccuparti Granger, nulla di male. Verrai alla festa dei Capo Scuola, il primo giorno di vacanza?- domandò speranzoso.
Hermione aprì la bocca per rispondere, ma Ron tossicchiò.
-No amico, scusala tanto, ma verrà a casa mia durante le vacanze di Pasqua.-
William spalancò gli occhi per lo stupore, mentre Ron con un ghigno cingeva i fianchi di Hermione con un braccio.
-Oh!- esclamò il Corvonero, mortificato -Certo, scusami Weasley. Non sapevo che steste insieme!-
-Ora lo sai!- rispose Ron, nell'esatto momento in cui Hermione esclamava -Infatti non stiamo insieme!-
William spostò lo sguardo dall'uno all'altra, con espressione confusa.
Poi fece spallucce e tornò alla propria colazione.
-Per l'amor del cielo, Ron!- esclamò Hermione indignata, divincolandosi dal suo braccio -Che accidenti ti prende?!-
Il ragazzo ridacchiò e alzò le spalle.
-Nulla Grangy, mi da fastidio quando invadono il mio territorio!-
-IL TUO TERRITORIO???- strillò Hermione, il volto in fiamme.
Parecchie teste si voltarono a guardarli.
Ron sospirò.
-Non urlare così Grangy, e non far finta di non essere compiaciuta.-
Le stampò un bacio sui capelli e uscì fischiettando dalla Sala grande.
-Io impazzisco!- dichiarò Hermione, fissando Harry e George con occhi spiritati -Non posso andare avanti così!-
George camuffò una risata con un colpetto di tosse.
-Dai Hermione, quanto vuoi che duri ancora? E poi, insomma, non puoi nascondere che tutte queste attenzioni del piccolo Ronnie ti facciano piacere... ti si legge in faccia!-
Hermione divenne paonazza e fece un urlo strozzato.
-POTREI SCHIANTARTI, GEORGE WEASLEY! QUINDI ME NE VADO PRIMA DI COMPIERE GESTI AVVENTATI!-
Puntò il naso in aria e se ne andò come una furia, l'enorme massa di capelli ballonzolante.
-Sai George.- mormorò Harry, lo sguardo fisso davanti a se -Penso che anche io vorrei schiantarti, al suo posto.-
George ridacchiò.
-Io dico che non mi schianterà Harry, vedrai. Dalle ancora qualche giorno, e poi sarà troppo impegnata a pomiciare con mio fratello.-


*

Un lungo fischio sibillante, seguito da uno sbuffo di fumo candido, annunciò la partenza dell'espresso per Hogwarts.
-Sapete-sospirò Hermione, guardando le campagne che scorrevano attorno a loro -Ogni volta che andiamo via da Hogwarts mi sento triste, anche se solo per pochi giorni.-
Harry annuì, sistemando il proprio baule con una spinta.
-E' vero!- annunciò, buttandosi sul sedile di fianco a Hermione -C'è sempre un'aria malinconica!-
Hermione posò la fonte sul vetro freddo del finestrino.
Amava quel treno quasi quanto amava Hogwarts.
La luce soffusa, i suoni attutiti, il dondolio.
E poi il calore, l'odore di chiuso e dei dolci della Signora col carrello, i paesaggi che scorrevano fuori...
-Ehi, giochiamo a scacchi?-
La voce di Ron la riportò bruscamente alla realtà.
Si voltò a guardare i due amici, e fece un piccolo sospiro.
-Sapete che non mi piacciono gli scacchi- disse -Giocate voi due. Vado a cercare la signora col carrello, volete qualcosa?-
Harry prese a frugare nelle proprie tasche.
-Mi prenderesti qualche liquirizia?- domandò, porgendole delle monete -E una cioccorana!-
Hermione sventolò la mano -Tranquillo Harry, ho abbastanza monete. Tu vuoi qualcosa, Ron?-
Il ragazzo sorrise, accingendosi a preparare la scacchiera.
-Qualunque cosa prenderai andrà bene Grangy, mille grazie. Allora Harry, iniziamo?-
Hermione tornò poco dopo e prese posto accanto a Ron, distribuendo gelatine, cioccorane, api frizzole e quant'altro.
Si accoccolò contro il vetro e osservò per un pò i due amici giocare, mangiucchiando cioccalderoni.
-Cavallo in B5!- esclamò Harry, la fronte aggrottata per la concentrazione.
La sua pedina si mosse, ma fu trinciata da quella di Ron.
-Ah, non hai speranza, amico!- rise orgoglioso, infilando in bocca una gelatina.
Ad Hermione sfuggì un grosso sbadiglio.
-Ehi, Grangy!- disse Ron, voltandosi a guardarla -Ti stai annoiando?-
Hermione diede un morso all'ennesimo cioccolatino, e scosse il capo.
-No, continuate pure... sono solo un po' stanca...- spiegò, stropicciandosi gli occhi.
Quando li riaprì, Ron le teneva il mento con due dita.
-Sei sporca qui.- spiegò.
Le sorrise, sporse il viso in avanti e la baciò sulle labbra.
Hermione ci mise qualche secondo per realizzare, e si scostò proprio nel momento in cui Ron le stava schiudendo le labbra con la lingua.
-Ron!- protestò, allontanandolo con una piccola spinta -Ma mi prendi in giro?! Per l'amor del cielo!-
Il ragazzo rise, notando che le gote di Hermione erano diventate di un rosso acceso.
-No, eri sporca veramente!- spiegò con un sorrisetto -Sulle labbra! Ti ho pulita, no?-
Hermione borbottò qualcosa che si avvicinava molto ad un insulto, diede le spalle a Ron e si rannicchiò.
-E non urlate!- esclamò -Perchè voglio dormire!-
Harry sospirò, morse una Cioccorana e torno a guardare la scacchiera.
-Credi che si sia addormentata?- sussurrò Ron poco dopo.
Il ragazzo lanciò un'occhiata ad Hermione e alzò le spalle.
-Non lo so. Sembrerebbe che...-
La frase di Harry fu interrotta da uno scossone del treno, che fece rovesciare la scacchiera e gettò Hermione all'indietro.
-Che... che succede?- biascisò, spalancando gli occhi.
Si guardò intorno, e quando si accorse di essere stesa sulle ginocchia di Ron fece per tirarsi su.
-Sta giù Grangy, puoi restare. Il treno farà parecchie curve, non vorrai ruzzolare giù ogni volta?-
Un pò diffidente, Hermione lanciò un'occhiata dal basso al viso sorridente di Ron.
Poi si rannicchiò, posò la testa sulle sue gambe e chiuse gli occhi.
Ron attese qualche minuto, poi iniziò ad accarezzarle i capelli.
-Lo sai, Harry- bisbigliò, alzando lo sguardo sull'amico -Erano anni che desideravo farlo.-
Harry li guardò in silenzio per qualche secondo.
Hermione lì rannicchiata, qualche ciuffo a coprirle il viso.
Ron che la guardava e le carezzava i capelli.
Si sentì strano, come se fosse di troppo, come se si trovasse in una situazione troppo intima.
-Mi sento così sicuro di me, ultimamente- continuò Ron -Come se potessi fare tutto ciò che voglio, come se fossi invincibile!-
Harry deglutì.
-Ron... non hai bisogno di uno stupido profumo per essere sicuro di te.-
Il rosso alzò di nuovo lo sguardo su di lui.
-Ah, a proposito. Prima di partire ne ho messo un'altro po'. Qualche spruzzata. Mi riempie di energia!-
Sorrise e voltò il viso verso il finestrino.
Harry si maledisse in tutte le lingue, serpentese compreso, per non aver buttato il profumo.
Guardò Hermione, che dormiva tranquilla con le labbra socchiuse.
Decise che era meglio non dirle nulla.




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Hi to everybody! ^^
Non so bene cosa sia venuto fuori, perchè in questo periodo non sono completamente in me!
Anzi direi che una pazza furiosa, isterica, acida, iper emotiva e iper cattiva si è impossessata di me.
Quindi, non siate troppo severi nei confrotni di questo vomito che mi è esploso da dentro xD
Vi devo ringraziare di cuore perchè siete tantissimi, e tutti gentilissimi e sinceri.
Mi riempite di gioia, davvero, e non posso che dirvi GRAZIE. Mi smebra smepre troppo poco!
Se potessi, che so, vi regalerei mille mila caramelle! *-*
Un abbraccio gigante che vi circondi tutti!
E al prossimo capitolo, per vedere cosa combineranno i nostri beniamini alla tana ;)
Miza

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Capitolo 5
*** Capitolo quinto. ***



Capitolo quinto.





-Oh Merlino... Oh Merlino! Arthur, corri! I ragazzi sono qui!-
Molly Weasley, avvolta in una vestaglia multicolore, sbirciò per l'ennesima volta dalla finestra.
Quattro teste rosse, una testa nera, e una chioma folta e bruna attraversavano il prato in direzione della Tana.
Molly battè le mani eccitata, e si voltò per chiamare di nuovo il marito.
-ARTHUUUUUR!-
-Eccomi cara, eccomi!- esclamò il signor Weasley, scendendo di corsa le scale.
Molly lo sospinse verso la finestra e corse ai fornelli.
-Oh, devo preparargli la colazione, saranno affamati! Dici che le frittelle andranno bene? O preferiranno altro?...-
Il signor Weasley scrutava fuori dalla finestra, gli occhiali in bilico sul naso.
-...Forse vorranno del thè? Potrei preparare dei biscotti...ARTHUR MI STAI ASCOLTANDO?!-
Il signor Weasley agitò una mano in direzione della moglie e si diresse verso la porta.
Al primo scampanellìo, la spalancò con un sorrisone stampato sul volto.
-Papà!-
Ginny abbracciò forte il padre, che le posò un bacio sulla testa.
-Bentornati, miei Weasley! Bentornati! Harry, Hermione, che piacere!-
Arthur abbracciò i figli e diede pacche affettuose agli altri due.
-Entrate, entrate! Molly stava giusto per...-
-OoOOoOoh Freddie, Georgie!-
La signora Weasley si fiondò sui due gemelli, avvolgendoli in un abbraccio stritolante.
-Mi siete mancati così tanto! Lasciatevi abbracciare!-
-Mamma ci stai uccidendo!- bofonchiò Fred tentando di divincolarsi.
Con una risatina, Molly li lasciò andare per dedicarsi a Hermione e Ginny.
-Allora Harry, è tutto a posto? A scuola procede bene?- domandò il signor Weasley sorridendo.
Harry annuì e sorrise a sua volta -Splendidamente signor Weasley, grazie!-
-IL MIO PICCOLO RONNIE!-
La signora Weasley interruppe il dialogo tra Arthur ed Harry, strattonò Ron per un braccio e lo strinse a se.
-Oh Ronnino, come stai? Ti trovo un pò sciupato tesoro, mangi a sufficienza?-
Senza dargli il tempo di rispondere gli stampò un bacio su una guancia.
E immediatamente dopo corrugò la fronte, confusa.
Anzichè pulirsi e fare smorfie di disgusto, Ron fece un grande sorriso alla madre e le diede un buffetto su di un braccio.
-Hai... Hai messo su un po' di muscoli, tesoro?- domandò Molly perplessa, osservando le spalle larghe e definite del figlio.
Ron rise e si toccò gli addominali.
-Ah, mamma, sei adorabile! Ti accorgi sempre di tutto ciò che mi riguarda!-
Le stampò un bacio in fronte, afferrò una frittella e si allontanò verso il salone.
Molly, che era arrossita, battè le palpebre parecchie volte.
-Merlino. Che cosa è successo a Ron?!- domandò incredula.
Ci fu qualche istante di silenzio teso, nel quale gli occhi di Harry, Hermione, Fred, George e Ginny si incontrarono diverse volte.
-Ecco- iniziò Ginny -Diciamo che...-
-...Che non ha assolutamente nulla!- si affrettò ad intervenire George -E' solo molto...come dire...contento?-
-Contentissimo!- continuò Fred annuendo -Sta avendo successo nel Quidditch... a scuola...-
-...E con le ragazze!- concluse George con una risatina, lanciando un'occhiata a Hermione, che arrossì.
Molly rimase in silenzio per qualche istante.
Poi annuì.
-Bè... bè sono contenta, ovvio. Se mi dite che è tutto a posto...-
-Assicurato!- esclamò Fred stiracchiandosi -Ora, sbaglio o ho visto dei biscotti?-
-Oh, ma certo cari! Ecco, prendete tutto quello che volete, c'è anche del succo di zucca...-
Tutti presero a mangiucchiare biscotti e a chiacchierare, eccetto Ginny, che si avvicinò ad Hermione.
-Sai già che la mamma cercherà di estrapolarti ogni sorta di informazione su Ron, vero?- le bisbigliò.
Hermione annuì proprio nel momento in cui la signora Weasley cinguettava: -Questa sera potremmo fare una bella cena in giardino, si sta così bene! Che ne dici Arthur?-
Il signor Weasley annuì con foga.
-Oh sì! Ho comprato uno stupefacente attrezzo babbano, si chiama barbecue, potremmo usarlo! Mi daresti una mano, Harry?-
-Certamente, signor Weasley!-
Molly annuì soddisfatta.
-Molto bene! Ed Hermione mi aiuterà con le pietanze, d'accordo cara?-
Hermione sospirò e si voltò verso Ginny.
-Credo proprio che il primo interrogatorio avverrà presto. Molto presto.-
Ginny alzò gli occhi al cielo.

*

Un ravanello galleggiava pigro nella ciotola d'acqua posata sul tavolo della cucina.
Hermione lo fissava da quelle che le sembravano ore, aspettando che Molly tornasse con le verdure dell'orto.
Era stanca e decisamente non in vena di dissimulare, soprattutto con la signora Weasley, che sapeva essere furba come una volpe.
E la volpe Molly entrò pochi istanti dopo dalla porta posteriore della Tana, con le braccia cariche di ceste.
-Uff, che fatica! Ne avremo di lavoro da fare, cara!- annaspò sorridendo, posando tutto sul tavolo.
Hermione la aiutò a svuotare le ceste e rimboccò le maniche della propria t-shirt.
-Posso iniziare a fare qualcosa?- domandò gentile, osservando la signora Weasley che tirava giù ciotole e tegami.
-Oh, sì cara! Due cose, anzitutto! Prima cosa!- Le depositò davanti un vassoio e una pagnotta -Saresti così gentile da tagliarmi il pane? Sai, vorrei preparare delle bruschette con le melanzane, Arthur ne va matto...-
-Certo, nessun problema!- rispose Hermione afferrando il coltello.
-E, seconda cosa.- disse lentamente Molly -Mi spiegheresti che cosa succede a Ron?-
Hermione si sentì avvampare.
Lentamente sollevò lo sguardo dal pane, fino ad incontrare gli occhi azzurri della signora Weasley, ridotti a due fessure.
-Ma, signora Weasley!- iniziò, con quello che le sembrava un tono ragionevole -E' tutto a posto, davvero! Anche Fred e George le hanno detto che...-
-E quando mai mi sono potuta fidare di Fred e George?- domandò Molly alzando un sopracciglio.
Hermione deglutì a fatica.
-Io... Signora Weasley, mi creda, non c'è nulla di cui preoccuparsi...-
La signora Weasley sospirò.
-D'accordo, è chiaro che non parlerai, Hermione. Ma ricordati una cosa, cara.- mormorò, sporgendosi in avanti -Prima o poi io scopro tutto. Tutto quanto!-
Hermione fece una risatina isterica e prese ad affettare il pane con foga.
-Mamma, hai bisogno di una mano?-
Ron fece capolino dalla porta, vestito di una t-shirt verde e un paio di jeans.
Hermione, che dava le spalle alla porta, evitò accuratamente di voltarsi.
-Oh Ron, caro, potresti aiutare Hermione, così io inizio a sistemare di fuori?- domandò la signora Weasley con un sorriso tiratissimo.
Ron alzò le spalle e sorrise a sua volta. -Certo, nessun problema!-
Molly lanciò uno sguardo strano ad Hermione ed uscì canticchiando.
La ragazza sentì Ron avvicinarsi alle sue spalle, e prese ad affettare il pane sempre più velocemente.
-Ciao.-
La voce roca di lui, così vicina al suo orecchio, la fece trasalire.
-Ron... Ascolta, ti prego. E' stata una giornata pesante. Fammi il favore di prendere questi- esclamò, mollandogli in mano un cestino di pomodorini con una strana sfumatura violacea -e lavarli. Ok?-
Le sopracciglia di Ron si sollevarono.
-Ehi, sei diventata autoritaria, Grangy!-
Hermione sospirò e prese una nuova pagnotta da affettare.
Ron, ridacchiando, andò al lavandino per sciacquare i pomodorini.
Fece scorrere l'acqua fresca tra le mani e nel cestino, infilò un pomodoro in bocca e si voltò a guardare Hermione.
Era tutta intenta a scegliere la pagnotta migliore, i riccioli scomposti che le ricadevano davanti al viso, una spalla lasciata scoperta dalla t-shirt a righe troppo larga.
Ron sentì il bisogno impellente di esserle vicino fisicamente.
La guardò affondare il coltello nel pane e farsi aria con una mano.
Lentamente tornò verso il tavolo, posò i pomodori, e si mise alle sue spalle.
-Hai caldo Grangy?- domandò sottovoce.
Hermione spalancò gli occhi, le guance tinte di un rosa acceso.
Avrebbe voluto dire qualcosa, ma rimase paralizzata.
-Forse dovresti raccogliere i capelli...-
Con una mano ancora bagnata, Ron afferrò delicatamente la cascata di capelli bruni e la sollevò.
Hermione sentì le gocce d'acqua fredda scorrerle lungo il collo e lungo la spina dorsale.
Il respiro le si mozzò in gola, e rabbrividì.
Sentì Ron che rideva piano.
Poi, il ragazzo le posò un piccolissimo bacio sul collo niveo, proprio all'altezza della nuca.
Hermione sentì una scossa percorrerle tutto il collo.
Tremò violentemente, tanto che il coltello le cadde di mano.
Si voltò a guardare Ron con gli occhi spalancati, quasi spiritati, e indietreggiò velocemente.
-IO...IO NON CREDO DI SENTIRMI BENE!- urlò.
Dopo pochi secondi era già sparita in cima alle scale.

*

Quando Hermione scese a cena e si accorse che l'unico posto libero era di fronte a Ron dovette fare uno sforzo inumano per non scoppiare a piangere.
Evitò di guardarlo per gran parte del tempo, simulando allegria e normalità, chiacchierando con tutti e mangiando con gusto.
-E' delizioso questo sformato, signora Weasley!- disse Harry allegro, prendendone un grosso boccone.
La signora Weasley sorrise compiaciuta.
L'aria era fresca e il cielo di un blu chiaro, ancora illuminato dal sole tramontato da poco.
Hermione si abbandonò contro lo schienale, attenta alla conversazione tra Fred e il signor Weasley.
-Andiamo papà, non puoi davvero dire che l'Irlanda l'anno scorso abbia fatto un bel campionato!- si lamentava Fred -Hanno perso quasi tutte le partite!-
-Ma conta la qualità Fred, non la quantità!- lo interruppe Arthur -Hanno fatto un ottimo lavoro di squadra, devi ammetterlo!-
Le sopracciglia di Hermione si aggrottarono.
Qualcosa le aveva sfiorato una gamba.
O forse se l'era solo immaginato.
-Ma a prescindere dal gioco di squadra!- si accalorò Fred -Il cercatore era un vero incapace e...-
No, qualcosa le aveva sfiorato davvero la gamba.
Con una certa insistenza.
-Ma non era incapace, era solo inesperto!-
Che fosse stato uno degli gnomi del giardino dei Weasley? Probabilmente ce n'era uno sotto il tavolo...
-Inesperto equivale a incapace!-
Ok, gnomo o meno iniziava ad essere veramente insistente.
Hermione prese un sorso di succo di zucca e si chinò a guardare sotto il tavolo.
E il succo le andò di traverso.
A sfiorarle la gamba con insistenza era il piede di Ron, nella sua scarpa da ginnastica.
Hermione sentì tutto il sangue affluirle verso il volto, e rialzò la testa, boccheggiando.
Quando incontrò gli occhi blu di Ron, lui le fece un sorrisetto malizioso.
-Ronald smettila!- bisbigliò lei a denti stretti, le guance in fiamme.
Ron ridacchiò.
-E di fare cosa? Non sto facendo niente!-
-Lo sai benissimo che cosa stai facendo! Falla finita!-
-Ma Grangy, non essere bacchettona!-
-Ronald ti avverto!-
-Di che cosa state parlando voi due?-
La voce del signor Weasley zittì tutti, e tutte le teste si voltarono a guardare Hermione e Ron.
Hermione aprì e chiuse la bocca.
Ron invece sorrise.
-Stavo dicendo ad Hermione che è bellissima. I capelli raccolti in questo modo le donano davvero molto. Non trovate anche voi che sia bellissima?-
Un silenzio irreale avvolse la tavolata, interrotto solo dal gracidio delle cicale.
La signora Weasley aveva gli occhi spalancati.
La mandibola del signor Weasley toccava praticamente la tovaglia.
Fred si riscosse dopo pochi istanti, e scattò in piedi.
-EHM...UN BRINDISI! A NOI TUTTI!- urlò.
George, Harry e Ginny si affrettarono a fare lo stesso, riuscendo a ricatturare l'attenzione di Arthur e Molly.
Anche Ron alzò il proprio bicchiere, e fece l'occhiolino a Hermione.
Lei si immerse nel proprio calice di succo di zucca, sperando di non riemergere.





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Il mio cuore è pieno di gioia perchèèèèèèè finalmente oggi ho dato l'esame che mi ha dannato l'anima per mesi!
Yahuuuuuuuuuuuuuuuu! *_*
E per festeggiare degnamente, eccovi un nuovo capitolo ^^
A me è piaicuto moltissimo scriverlo, è stata una di quelle scritture piacevoli:
Luce soffusa, tazza di thè, biscotti al cioccolato, musica....
Perciò, spero vi piaccia e vi trasmetta qualcosa ^^
Vi mando un megasuperiper bacione e grazie di cuore a tutti voi <3

Miza






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Capitolo 6
*** Capitolo sesto. ***


hplaghetto

Capitolo sesto.



Farò finta che non ci sia niente
che saltella nel mio cuore quando penso a Te.
Dammi qualcosa di divertente da fare,
come una vita per amarti.
Baciami ora, veloce.
C'è qualcosa nell'acqua
che fa si che io ti ami in questo modo.

                                                  -Brooke Fraser.





Quando Hermione aprì gli occhi, quella mattina, la Tana era ancora immersa nel silenzio.
Raggomitolata sotto le coperte si mise ad osservare i granelli di polvere vorticare nei raggi di luce che filtravano dalla finestra.
Si perse ad osservare quella danza elegante e ripetitiva, accompagnata dal respiro regolare di Ginny, che dormiva ancora.
Con un sospiro si tirò su a sedere.
La situazione con Ron stava diventando sempre meno gestibile.
Continuando così, i signori Weasley avrebbero certamente capito tutto, e Fred e George avrebbero avuto sicuramente ben più di una bella ramanzina.
Ci impiccheranno per gli alluci! , aveva detto Fred.
Ma la cosa che più la turbava, erano le reazioni a dir poco spropositate del proprio cuore e del proprio corpo che lei si trovava ad affrontare ogni qual volta Ron si relazionasse con lei.
Il pomeriggio prima, quando le labbra di Ron si erano posate sul suo collo, Hermione aveva seriamente pensato di morire.
Erano brividi mai sperimentati, sensazioni mai conosciute, un calore che si espandeva in tutto il corpo anche solo pensandolo...
Con un piccolo sussulto, Hermione si diede una pacca sulla fronte, incandescente come tutto il resto del viso.
Questo nuovo Ron l'avrebbe mandata al reparto di igiene mentale del San Mungo, senza dubbio.
E inoltre, il vecchio Ron iniziava a mancarle.
Le scappò una risatina che tentò di coprire con la mano.
Chi l'avrebbe mai detto che un giorno avrebbe rimpianto quel disastro scontroso di Ron.
Quel dolcissimo, affascinante, irresistibile disastro scontroso di Ron.
-Ehi, Hermione!-
Una voce impastata dal sonno, appartenente a Ginny, la fece voltare verso il letto dell'amica.
Una testa rossa arruffatissima fece capolino dalle coperte, subito seguita da un viso imbronciato e lentigginoso.
-Scusami Ginny... ti ho svegliata?- domandò Hermione sdraiandosi sul fianco, il viso posato sulla mano.
Ginny fece un grosso sbadiglio e scosse la testa.
-No no... mi sono svegliata da sola... anche se devo ammettere che le tue risatine mattutine sono un tantino inquietanti!-
Hermione arrossì, e Ginny rise.
-Allora!- esclamò la rossa stiracchiandosi -Quali entusiasmanti avventure ci aspettano oggi?-
Hermione rise e le tirò un cuscino.
-Entusiasmanti avventure accademiche, oserei dire! Ci aspetta una ricerca dettagliata sugli Avvincini...-
Un gemito sfuggì dalle labbra di Ginny.
-Oh, no! Me n'ero completamente dimenticata! Accidenti ad Hagrid e a quando ha deciso di assegnarlo come compito delle vacanze per tutti gli studenti!-
-E dai, poteva andare peggio! Essendo agli ultimi anni abbiamo già parecchie conoscenze accumulate! Pensa piuttosto agli studenti del primo anno... non vorrei essere nei loro panni...-
-Già, tipo il bimbetto Serpeverde che l'ultima lezione mi ha buttato la terra negli occhi. Spero che un esercito di Avvincini lo trascini nello stagno di casa sua...-
-Ginny!- protestò Hermione ridendo -Sei un Prefetto! I Prefetti non possono dire certe cose!-
-E tu sei un Capo Scuola- ghignò Ginny -Eppure di notte mormori il nome dell'ex Prefetto Ronald Weasley!-
Hermione avvampò e si alzò di scatto, farfugliando senza controllo.
-Non...non è vero! Non è assolutamente vero... Stavi scherzando, eh, non è vero Ginny?-
Ginny scoppiò a ridere.
-Chissà Hermione, chissà! Ora vestiti su, non vorrai mica scendere a far colazione in t-shirt e mutande?-


Ronald Weasley fece uno sbadiglio enorme, senza preoccuparsi di nasconderlo con la mano.
-Merlino, che sonno. Qualcuno mi spiega perchè ci siamo dovuti svegliare così presto?- domandò afferrando un toast.
Harry aprì la bocca per rispondere proprio nel momento in cui Hermione e Ginny entrarono in cucina.
-Presto? Non è poi così presto!- esclamò Hermione prendendo posto -La tua concezione di presto è un tantino errata, Ronald!-
Afferrò una fetta di pane tostato e prese a spalmarlo di burro, osservando Ginny che stampava un bacio frettoloso sulle labbra di Harry.
-Le nove per me equivalgono all'alba, Grangy!- sbadigliò Ron stiracchiandosi -Perchè non mi dai un bacino anche tu, così mi sveglio?-
In tutta risposta, Hermione conficcò il coltello nel burro con un pò troppa forza.
-Usa la bocca per mangiare, Ronald, e sbrigati. Gli Avvincini si nascondono quando la luce del sole inizia ad essere troppo intensa!-
-Avvincini!- gemette Harry -L'ultima volta hanno tentato di strozzarmi!-
-Stavolta andrà bene!- disse Hermione con semplicità, mordendo il suo pane.
-Certo che andrà bene! Vi aiuteremo noi!-
Harry, Ron, Hermione e Ginny si voltarono verso la porta.
Fred e George fecero il loro ingresso trionfale, muniti di retina da pesca e fogli di carta.
-Non c'è nessuno, e ripeto nessuno- esclamò Fred con enfasi -che conosca i nascondigli degli Avvincini meglio di noi due!-
-E non vorrete mica lasciarvi sfuggire questa occasione?- domandò George strizzando l'occhio.
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Sia chiaro: Io non ho alcuna intenzione di perder tempo! Perciò se...-
-Perder tempo, Granger?- ridacchiò Fred passandole un braccio attorno alle spalle -E chi ha parlato di perder tempo! Avrai una ricerca da Oltre ogni Previsione!-
Ron storse il naso. -Ehi, e perchè voi due non dovete farla?-
George sorrise -E' semplice, fratellino. Hagrid è stato così gentile da abbonarci quella dello scorso anno!-
-Ma se siete ad Hogwarts perchè l'anno avete dovuto ripeterlo!- protestò Hermione.
Fred scosse il capo -Poche storie, non siate invidiosi e fate il vostro dovere! Indossate qualcosa di comodo ora, ci vediamo tra poco per andare al laghetto ai margini del bosco... E non fare quella faccia, Hermione! Sorridi alla vita!-


*

-Tutto questo è disgustoso!-
Ginny arricciò il naso osservando la propria scarpa affondare nel fango.
-Un pò di pazienza, su!- esclamò George con entusiasmo -Siamo quasi arrivati! Vedrete che ne varrà la pena!-
Camminarono per qualche minuto, tra versi disgustati e buffi di protesta, fino ad arrivare nei pressi del laghetto.
-Eccoci qua!- bisbigliò Fred additando il pontile -Adesso non fate confusione o fuggiranno! Restate nell'erba alta!-
Harry, Ron, Hermione e Ginny si accucciarono dietro il canneto.
In silenzio, osservarono Fred e George avvicinarsi adagio alla sponda del laghetto.
Poi sentirono un urlo e uno gran sciacquettio.
-PRENDILO, GEORGE! PRENDILO!-
-CI STO PROVANDO!- urlò George in risposta -MA E' VISCIDISSIMO! NON RIESCO...-
-Merlino! Ma cosa stanno facendo?- Domandò Hermione preoccupata, allungando il collo.
-L'HO PRESO! CORRETE, RAGAZZI, VENITE QUI!-
Harry, Ron, Hermione e Ginny corsero sulla riva terrosa.
George brandiva il proprio retino, all'interno del quale si dimenava una creatura verdastra con gli arti palmati.
-Oh, poverino, non starà soffrendo?- sospirò Hermione coprendosi la bocca.
Fred alzò gli occhi al cielo.
-Credimi Granger, farà più male lui a te, se non ti sbrighi! Prendete i fogli, forza!-
In tutta fretta, Ron distribuì fogli e matite, e si misero a scarabbocchiare a grandi linee la fisionomia dell'Avvincino.
-Ehm, Ron, credo che quella sia la testa. E dubito che la testa ce l'abbia tra le gambe...- osservò Harry.
Ron aggrottò la fronte e osservò il proprio disegno.
-Tu dici?- domandò incerto -Perchè a me sembrava proprio il suo...-
-AHIA!-
Con un urlo George lasciò andare il retino e si portò il dito indice, sanguinante, alla bocca.
L'Avvincino si dimenò nella rete e schizzò in acqua a tutta velocità.
-OH, NO!- strillò Hermione affacciandosi dal pontile -Stanno fuggendo tutti quanti!-
In un insieme di schizzi e luccichii, gli Avvincini si agitarono nell'acqua e sparirono.
Hermione si volto a guardare gli altri con espressione desolata.
-Come facciamo adesso? Io non ho finito!-
Harry osservò il proprio disegno, grattandosi la nuca.
-Bè, il mio ce l'ha una forma, più o meno. Possiamo terminarli ad Hogwarts, cercandoli sui libri. Vanno comunque integrati con la ricerca scritta...-
-Già!- intervenne Ron -Intanto possiamo dedicarci a quella!-
Hermione incrociò le braccia.
-Non voglio fare il disegno copiandolo dai libri! Non è giusto!- protestò.
George smise di succhiarsi il dito per qualche istante e le lanciò un'occhiataccia.
-Bè, saresti anche potuta essere più veloce! Mi sarei risparmiato un morso e tu avresti avuto il tuo disegno!-
-Ma ero concentrata sugli occhi!- esclamò, brandendo il proprio foglio.
-Ma perchè, hanno gli occhi?- bisbigliò Ron ad Harry.
Il ragazzo fece spallucce.
-Bè, io me ne vado!- disse Ginny -Sono tutta fradicia e sporca, voglio cambiarmi e mangiare qualcosa!-
Hermione sedette a gambe incrociate sul pontile e alzò il mento di parecchi centimetri.
-Io non mi muovo di qua finchè non riesco a vedere un altro Avvincino!-
Fred rise -E allora temo che dovrai aspettare fino a domattina, Hermione!-
Si allontanò tra l'erba, seguito da George e Ginny.
Harry e Ron la guardarono per qualche istante.
-Hermione dai, vieni!- la chiamò Harry -Non usciranno mai!-
Hermione scosse il capo -Io resto qua!-
Harry sospirò, afferrò Ron per un braccio e si allontanarono.
Per qualche istante, Hermione rimase immobile.
Effettivamente non pensava che se ne sarebbero andati tutti per davvero.
Sospirò e si alzò in piedi.
Tanto valeva cercare quelle creaturine malefiche.
Prese a scrutare attentamente l'acqua, ma era talmente piatta che sarebbe potuta sembrare una lastra di vetro.
Nessuna traccia della presenza di qualcosa, e nessuna increspatura ad indicare movimenti sotto la superfice.
Dopo qualche minuto, uno scalpiticcio nell'erba la constrinse a voltarsi.
Qualcuno stava camminando nella sua direzione.
-Ronald!-
Osservò sorpresa la testa rossa che fece capolino dal canneto.
Sorridendo, Ron la raggiunse e sedette accanto a lei.
-Che cosa ci fai qui?- domandò Hermione aggrottando le sopracciglia.
Ron ridacchiò.
-Vengo a farti compagnia, Grangy. E a tentare di convincerti a venire a casa.-
La osservò incrociare le braccia.
Sembrava così minuta con quei pantaloncini e quel maglioncino.
-Non mi muovo da qua!- annunciò lei con determinazione.
Ron sospirò.
-E dai! Tra poco sarà ora di pranzo! mamma sta preparando le Patate Pepate...- tentò.
Hermione mise il broncio.
Dopo qualche altro minuto di silenzio, Ron si alzò in piedi con un sospiro.
-E va bene, visto che devo restare qui...-
Avvertendo le guance andarle in fiamme, Hermione lo vide sfilarsi la maglietta e i jeans.
-Che... che cosa stai facendo?!- domandò isterica, evitando accuratamente di osservare i suoi boxer neri e gli addominali scolpiti.
Ron le fece un sorrisone.
-Il bagno!- disse con innocenza. Poi si tuffò.
Hermione balzò in piedi, senza riuscire a schivare qualche schizzo gelido.
-Ron!- urlò -Sei matto??? Ci saranno sì e no 10 gradi! Esci subito!-
La testa rossa di Ron riaffiorò in superfice.
Scansò i capelli dagli occhi e le sorrise.
-Perchè non entri tu, invece? Magari riesci a beccare qualche Avvincino...-
Hermione mise le mani sui fianchi.
-Non se ne parla proprio!- Sbraitò -Esci immediatamente!-
Ron sbuffò sonoramente.
-Come sei noiosa. Scommetto che non hai il coraggio. E' un pò come con il Quidditch!-
Sorridendo sotto i baffi, Ron le lanciò un'occhiata vaga.
La vide arrossire e spalancare la bocca, sconcertata.
Poi, a passo di carica, scese dal pontile e andò sulla riva.
-GIRATI E NON MI GUARDARE!- strillò voltandosi di schiena.
Con la coda dell'occhio, Ron la vide sfilare il maglioncino grigio e i pantaloncini di jeans.
Poi, in canottiera e slip neri, fece un lungo sospiro e corse in acqua.
-Oh Merlino!- strillò quando riemerse, i capelli gocciolanti e gli occhi sbarrati -Oh Merlino è gelida! Oh, oh per l'amor del cielo!-
Agitando freneticamente le braccia e le gambe si avvicinò a Ron, che rideva come un matto.
-Non ridere, Ronald!- strillò lei battendo i denti -Morirò assiderata, e sarà tutta colpa tua!-
-Oh, andiamo!- ridacchiò Ron avvicinandosi a nuoto -La colpa sarà solo tua, che sei un'orgogliosa pazzesca!-
Sorridendo, allungò un braccio e cinse i fianchi di Hermione.
Lei gli si raggomitolò addosso automaticamente, tentando di proteggersi dal freddo.
-E sei anche bassa!- rise Ron -Nemmeno tocchi!-
Hermione gli schizzò un po' d'acqua sul viso.
-Piantala, Ronald!- protestò -Non sono bassa, e taci!-
Ron rise di nuovo e la cinse con entrambe le braccia.
Hermione restò accoccolata contro il suo petto per qualche minuto, fin quando il sangue non riprese a circolarle nelle vene.
Fu in quel momento che si rese conto di quanto lei e Ron erano vicini.
Lui la stringeva al proprio petto, e lei aveva circondato il suo bacino con le proprie gambe.
Sentendo il viso andarle a fuoco, Hermione alzò lo sguardo su di lui.
Erano perfettamente e completamente appiccicati l'uno all'altra.
Ron le sorrise.
-Ehi... va un po' meglio, Hermione?-
Il cuore della ragazza mancò un colpò.
Lo fissò per un istante.
Poi, senza quasi rendersene conto, Hermione gli lanciò le braccia al collo e lo baciò.
Forse era colpa del freddo, forse erano i suoi occhi così azzurri, erano le sue lentiggini sul naso.
Forse erano le ciocche di capelli fulvi che gli nascondevano un pò lo sguardo.
O forse era perchè, dopo tanto tempo, l'aveva chiamata di nuovo con il suo vero nome.
Hermione aveva sentito qualcosa montarle dentro, una scossa elettrica incontrollabile.
Lo baciò come se ne fosse andato della propria vita, aggrappandosi a lui e respirando a fatica.
Ron, dal canto suo, la strinse a se il più possibile.
Le infilò le mani nei capelli, le toccò il viso, la schiena, le gambe, ogni cosa che riusciva a toccare.
Rimasero così avvinghiati nell'acqua a lungo, fino quasi a perdere la sensibilità degli arti.
Quando Hermione si staccò aveva il respiro affannato.
-Io... non so cosa mi sia preso, scusami, io....
Ron non le diede il tempo di finire la frase che le catturò di nuovo le labbra.
Con le braccia attorno ai suoi fianchi, la tirò delicatamente verso riva.
Continuarono a baciarsi anche fuori dall'acqua, continuarono a baciarsi fino a crollare a terra, tra la ghiaia polverosa e i fili d'erba verde.
Hermione si staccò con dolcezza e aprì gli occhi.
Avere Ron sopra di se le provocava dei brividi irrefrenabili.
-Ehi- le sorrise Ron, scansandole un ricciolo bagnato dal viso.
Hermione sorrise, ma lo spinse via con dolcezza.
Ron si sdraiò vicino a lei e la osservò.
-Sai cosa ho sempre pensato?- le domandò prendendole la mano -Che è questa la vera Hermione.-
Hermione osservava le nuvole distrattamente. -In che senso?- gli domandò.
Ron sorrise.
-Questa qui. Questa con i capelli bagnati e disordinati, con le guance arrossate dal sole, con i fili d'erba addosso. Questa che non si preoccupa di fare il bagno con l'acqua ghiacciata e che si butta per terra. E' questa qui la vera Hermione.-
Hermione avvertì una piccola fitta al petto.
Sfilò gentilmente la propria mano da quella di Ron e si voltò a guardarlo.
-E dov'è il vero Ron?- gli domandò con voce incerta.
Ron strinse gli occhi azzurri, perplesso.
-In che senso? Ron è sempre Ron!- le disse, sfiorandole il naso con un dito.
Hermione sospirò e si tirò su.
-Vorrei che fosse vero. Non immagini quanto.-
Spolverò via l'erba e la polvere dalle mutandine, afferrò i propri abiti e guardò Ron.
-Rivestiti, dai. Ci staranno aspettando per pranzo.-
Senza dire più nulla si allontanò verso la Tana.
Ron osservò le nuvole per qualche istante.
Ce n'era una che somigliava ad un cuore, e si stava sfilacciando lentamente, trasportata dal vento.
Sospirò.





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Scrivendo questo capitolo non ho potuto fare a meno di pensare a Te.
A Te e a Me.
A Noi.
A quello che eravamo, a quello che saremmo potuti essere.
E a quello che non saremo mai.
Questo capitolo è per Te.
Per Noi due.
Perchè nonostante tutto, Tu sarai per sempre il Mio Ron.
E io sarò sempre la Tua Hermione.

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Capitolo 7
*** Capitolo settimo. ***


hppasqua

Capitolo settimo.





La mattina di Pasqua la signora Weasley era un uragano.
Correva da una parte all'altra della cucina, con abili colpi di bacchetta faceva in modo che decine di tegami si auto mescolassero, saltellava per infilarsi le scarpe, correva allo specchio per sistemarsi i capelli.
-Per la barba di Merlino, che diavolo succede?- domandò Ron entrando in cucina sbadigliando.
La signora Weasley lo fulminò con lo sguardo e prese a guarnire un uovo di cioccolato.
-Succede che tra un'ora arrivano tutti i nostri ospiti! Un'ora, capisci?! E il pranzo non è pronto! E non c'è nessuno che mi dia una mano!-
Lanciò un'occhiata rapida alla felpa bucata di Ron.
-E FILA A CAMBIARTI, RONALD!-
Ron fece spallucce, afferrò uno Zuccotto di Zucca e tornò in camera sua.
Quando una mezz'ora dopo tutti i giovani Weasley più Harry scesero di nuovo, la situazione sembrava esser migliorata.
La grande tavola era apparecchiata a buon punto punto, con un piccolo uovo di cioccolato per ciascun commensale, utilizzato come segnaposto.
Quasi tutte le pietanze erano ben disposte sui ripiani, e qualche pentola finiva di ribollire.
La signora Weasley li accolse con un sorriso entusiasta. 
Indossava un eccentrico abito viola con stampati conigli pasquali di tutti i colori, e un grande fiocco sui capelli coronava il tutto.
-Oh santa pace!- borbottò Ginny osservando l'abito della madre.
-Allora?- domandò apprensiva Molly, facendo un giro su se stessa -Come sto?-
I figli si affrettarono ad allontanarsi con ogni tipo di scusa plausibile.
-Ehm... sta molto bene, signora Weasley!- tossicchiò Harry, a disagio -Un abito delizioso!-
Molly arrossì compiaciuta.
-Oh Harry caro, sei un tesoro! Anche tu sei splendido, la tua giacca verde è strepitosa, si intona ai tuoi occhi!-
Harry le fece un sorrisino riconoscente.
-Su, aiutatemi a piegare i tovaglioli! Lupin, Tonks e Percy saranno qui a breve!-
Fred si lasciò sfuggire un gemito.   -Viene anche Percy?!-
La signora Weasley posò le mani sui fianchi e ridusse gli occhi a due fessure.
-Fred Weasley- sibilò -Come puoi essere così villano con tuo fratello?! Non lo vediamo da mesi, è sempre a Londra a lavorare!-
-Per fortuna!- bisbigliò George, strappando a Ron una risatina.
-Ma io sono contento di vedere Perce!- protestò Fred -Il problema sono i suoi interminabili discorsi sul mondo babbano e...-
-Bè, hai qualcosa contro il mondo babbano?-
I Weasley si voltarono giusto in tempo per vedere Hermione entrare in cucina.
Lanciò a Fred uno sguardo torvo e poi scoppiò a ridere.
-Stavo scherzando, Fred! Buongiorno a tutti!-
Entrò in cucina e la signora Weasley le afferrò le mani.
-Ooooh Hermione, tesoro, sei splendida!-
Osservò con ammirazione l'abito svolazzante della ragazza, con una fantasia di minuscoli fiori, e il giacchino verde bottiglia, abbinato alle ballerine.
Hermione arrossì e le sorrise.
-Grazie signora Weasley... è un regalo di mamma e papà...-
Molly annuì con foga.
-E' splendido! Ginny, cara, ti farò un vestito come questo, che ne dici?-
Ginny sospirò e annuì.
-Sì mamma, come vuoi.-
Hermione abbassò lo sguardo, a disagio, e si affrettò ad andare a prendere le forchette.
-Buongiorno, signorina Granger.-
Con un piccolo brivido, avvertì la presenza di Ron accanto a lei.
Si voltò a guardarlo, splendido nella sua camicia grigio chiaro.
-Allora- continuò Ron sorridendo -A quanto pare questo vestito ha avuto grande successo!-
Hermione sospirò e tornò a frugare nel cassetto delle posate.
-Mi dispiace tanto!- sussurrò mortificata -Forse ho esagerato... Non volevo mettere a disagio tua madre, o Ginny, io...-
Ron ridacchiò e scosse il capo.
-Ma quale disagio. Lo sai che la mamma è sempre così... entusiasta. Soprattutto quando si tratta di te.-
Hermione spalancò i grandi occhi nocciola, fissandolo.
-Dici davvero?- domandò, imbarazzata e compiaciuta.
Ron rise di nuovo.
Annì, e le depositò un bacio minuscolo su una tempia.
-Sei bellissima.- le sussurrò in un orecchio.
Poi si allontanò per piegare i tovaglioli.
Hermione non si accorse nemmeno dell'arrivo degli ospiti.

-Ooooh benvenuti, benvenuti a tutti! Percy tesoro fatti abbracciare!-
La signora Weasley accolse i tre nuovi arrivati in mille cerimonie e convenevoli, abbracciandoli e baciandoli.
Prese i mantelli da viaggio di Lupin e Percy e li rifilò a George, spedendolo ad attaccarli in salone, e poi si dedicò a Tonks.
-Tonks, cara, cos'hanno i tuoi capelli?- domandò storcendo il naso.
Tonks si passò una mano nei capelli verde fluorescente, cortissimi e sparati verso l'alto.
-Perchè, Molly? Non ti piacciono?- domandò mortificata.
Ginny fece un sospiro di ammirazione. -Io li trovo stupendi!- esclamò.
Tonks le sorrise, ma la signora Weasley fu irremovibile.
-Oh, andiamo cara, non hai qualcosa di più consono per l'occasione?-
Tonks sospirò, poi chiuse gli occhi e si concentrò.
In pochi secondi i capelli crebbero fin sotto le spalle, e divennero biondi, boccolosi e brillanti.
La signora Weasley annuì soddisfatta. -Ora si che ci siamo!- esclamò.
Appena si voltò, Tonks chiuse di nuovo gli occhi.
Un caschetto asimmetrico, di tutte le sfumature del viola, prese il posto della cascata di boccoli d'oro.
Fece l'occhiolino a Hermione e Ginny, che scoppiarono a ridere.
Qualche minuto dopo, tutti si stavano abbuffando, chiacchierando del più e del meno.
-Il mio capo si è congratulato con me- stava dicendo Percy al signor Weasley -Ha detto che sono il collaboratore più responsabile che abbia mai avuto!-
George fece finta di vomitare.
-Psss, Hermione!- sussurrò Fred, sporgendosi verso la ragazza.
Hermione alzò il viso e gli lanciò uno sguardo interrogativo.
-Dopo mangiato dobbiamo andare ad Hogsmeade, e dobbiamo trascinarci anche Ron.-
La ragazza aggrottò le sopracciglia.
-E perchè?- domandò in un sussuro.
Fred sospirò.
-Alla faccia del tuo acume, Granger, non ti facevo così ottusa! Dobbiamo portarlo da Zonko, no? Magari lui può fare qualcosa per aiutarci!-
-Ron, tesoro, prenderesti i dolci?- trillò la signora Weasley.
Ron si alzò, ed Harry, Ginny e George si avvicinarono a Hermione e Fred.
-Fred mi stava dicendo di portare Ron da Zonko, dopo pranzo- disse piano Hermione -Per fargli dare un'occhiata.-
George si grattò il mento.
-Sì, magari ha qualche antidoto, una cosa del genere... penso proprio che sia un'ottima idea!-
Ron posò due vassoi al centro del tavolo.
-Che splendore, Molly! Quante cose buone! Che cos'è questo?-
Tonks indicò curiosa quello che sembrava un ramo glassato.
La signora Weasley sorrise.
-Si chiama Tronchetto della felicità, si dice che porti fortuna!-
Le due si misero a parlare degli ingredienti, ed Harry si sporse verso gli amici.
-Siete sicuri che sia una buona idea? Secondo me gli sta passando, sembro molto più tranquillo og...-
-Ehi, Grangy!- urlò Ron -Lo vuoi il mio Tronchetto della felicità?-
Poi scoppiò a ridere da solo per la sua splendida battuta.
Nella cucina calò un silenzio di tomba.
Hermione divenne viola.
-Per favore, uccidetemi!- sussurrò sprofondando sulla sedia.
La signora Weasley si guardava intorno, incredula, quasi più imbarazzata di Hermione.
-F-forse avete ragione... sarà meglio andare ad Hogsmeade.- sussurrò Harry -Sarà molto meglio.-


*
-Ok, statemi bene a sentire. Ho spedito Ron a prendere delle Burrobirre per poter parlare in pace, ma abbiamo poco tempo.-
George, Harry, Ginny ed Hermione guardarono Fred, in attesa.
Quel giorno i negozi ad Hogsmeade erano rimasti aperti, ma c'erano poche persone in giro.
-Molto bene- continuò lui -Faremo così: Hermione trascinerà Ron da Zonko con una scusa, e cercherà con molta discrezione di fargli capire il problema.
Ginny ed Harry andranno in biblioteca. Potrebbero trovare qualche informazione utile!
-E tu e Geroge?- domandò Ginny.
Fred si grattò il mento.
-Uhm... bè, io e George andremo a comprare qualcosa di buono per festeggiare la vittoria della missione!-
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Ok, ecco Ron che ritorna. Mi raccomando Hermione! Andiamo, ragazzi.-
Si allontanarono lungo la via principale, lasciandola sola.
Hermione sospirò, tirò su il cappuccio della felpa e mordicchiò il suo lecca lecca di Mielandia.
Poi si voltò ad affrontare ciò che la attendeva.
-Avevano finito le Burrobirre, Grangy! Ehi, ma dove sono andati tutti quanti?-
Ron si avvicinò, la fronte aggrottata.
Hermione cercò velocemente una risposta da dargli.
-Sono andati, uhm... in bagno. Fred e George. Entrambi.-
Ron arricciò il naso -Da quando in qua vanno al bagno insieme? E Ginny ed Harry dove sono?-
-Passeggiata!- rispose in fretta Hermione.
Ron riflettè per qualche istante.
Poi sorrise.
-Bè, poco male Grangy. Non mi dispiace affatto stare un pò con te.-
Le sfilò il lecca lecca dalle labbra e lo infilò tra le proprie.
-E' buono!- disse, facendole un sorrisetto malizioso  -A che gusto è?-
Hermione sospirò. -Uva Fragola, Ronald. Adesso saresti così gentile da restituirmelo?-
Ron ridacchiò e le mise di nuovo il lecca lecca tra le labbra.
Hermione arrossì.
-Ti va di accompagnarmi da Zonko?- domandò guardandolo -Volevo dare un'occhiata a delle cose...-
Ron spalancò gli occhi.
-Tu da Zonko? Sei sicura di sentirti bene?- domandò allarmato.
Hermione lo prese per un braccio e lo trascinò.
-Sto benissimo!- sbottò -E ora andiamo!-

Ron gironzolava tra gli scaffali, osservando con interesse le creazioni di Zonko.
Il proprietario del negozio lo osservava in silenzio, attentamente.
Hermione osservava a sua volta Zonko, mangiucchiandosi nervosamente un'unghia.
Rimasero in silenzio per parecchi minuti.
-Allora???- esplose Hermione dopo un pò, spalancando gli occhi.
Zonko si voltò a guardarla, scuotendo lentamente il capo.
-Non so davvero come aiutarla, signorina. Sono un fabbricante di scherzi, non un genio di pozioni. Avevo avvertito i due Weasley di fare attenzione.-
Hermione gemette.
-La prego signor Zonko, la prego! Non so più come fare!-
Zonko si grattò la fronte, a disagio.
-Mi dispiace davvero molto, ma non ho nulla che possa aiutarla. Dovete solo aspettare. Passerà prima o poi.-
-PRIMA O POI QUANDO?- stillò Hermione quasi in lacrime.
Zonko le diede una pacca su una spalla.
-Abbia pazienza. Passerà.-
Hermione sospirò, rigraziò, e trascinò Ron fuori dal negozio.
-Cosa avevi tanto da urlare?- domandò lui, osservandola.
Hermione non rispose.
Vide da lontano Harry e Ginny e si affrettò a raggiungerli.
-Eccola!- esclamò subito Harry, guardandola speranzoso.
Ginny si torceva le mani, agitatissima.
Lanciò all'amica uno sguardo angosciato, domandandole -Allora?! Te l'ha dato???-
Ron scoppiò a ridere e si passò una mano nei capelli.
-Eh, io avrei voluto, ma oggi la piccola Granger fa un pò la sostenuta!-
Harry camuffò una risata con un colpo di tosse.
Hermione era talmente affranta che non riuscì nemmeno a dargli una rispostaccia.
-ACQUAVIOLA PER TUTTI!!!-
Fred e George erano di ritorno, carichi di liquori.
Quando videro le espressioni di Ginny ed Hermione smisero di ridere.
-Che cosa diamine è successo?- domandò Fred allarmato, spalancando gli occhi.
Ginny sospirò.
-Niente antidoto.-
Un gemito sfuggì ai due gemelli.
-Antidoto? Di quale antidoto state parlando?- domandò Ron curioso.
Hermione si passò una mano sul viso, e sibilò, sul punto di esplodere -Un antidoto per farmi crepare in maniera rapida e indolore!-
Poi, a passo di carica, si allontanò sulla via del ritorno.
Gli altri pensarono bene di mantenere parecchi metri di distanza.
Quella sera, dal nervoso, le venne un febbrone da cavallo.




-------------------------------------------------*

Siete liberi di uccidermi.
Mi assento a lungo, e con cosa torno?
Con questo capitolo di merda.
Impoloro perdono, ma mi serviva un capitolo di transito.
Ne approfitto anche per ringraziarvi. Siete splendidi, e la volta scorsa siete stati carinissimi a preoccuparvi per me e per la mia dedica strappalacrime.
Mi avete quasi commossa.
Vi adoro!
P.S: Ho letto da più di qualcuno che GUARDACASO, PROPRIO ORA,il vostro soprannome è Grangy. Ve lo giuro, mi altero di brutto. Ve l'avevo detto all'inizio della storia che sono legatissima al soprannome Grangy perchè è il MIO soprannome, perciò siete pregati di non usarlo nè per le vostre storie nè per farvici chiamare. O per lo meno fatevici chiamare ma non scrivete su EFP che è il VOSTRO soprannome -___- GRAZIE. Xoxo.

Miza

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Capitolo 8
*** Capitolo ottavo. ***



Questo capitolo è per Janis J.
Grazie per il tuo essere una bravissima scrittrice che sa emozionarmi.
E per essere la più grande lettrice che io abbia mai avuto.
Grazie perchè non basterebbero tutti i capitoli di questo mondo per farti sentire la mia gratitudine.
Grazie per essere sempre così attenta, entusiasta, dolce e simpatica.
Basta con i grazie, perchè mi sembrano sempre così riduttivi.
Questo è per te.
E spero che lo apprezzerai :)





Capitolo ottavo.




-Hermione, posso entrare?-
Una testa con una folta chioma ramata fece capolino nella stanza.
Hermione sfilò lentamente la mano da sotto le coperte e fece cenno di avvicinarsi.
-Ti senti un pò meglio?- domandò Ginny, avanzando cauta verso il letto dell'amica.
Con un grugnito sommesso, Hermione scosse il capo.
Aveva le guance arrossate e doveva essere bollente. Emanava calore anche a distanza.
Ginny sospirò, posandole una mano sulla fronte.
-Direi proprio che non puoi venire a cena da zia Muriel!- dichiarò con convinzione.
Hermione si tirò su a sedere e la fissò.
-Oh Ginny, mi dispiace così tanto!- disse piano -Lo so che tua mamma ci teneva, ma non riesco nemmeno ad alzarmi...-
-Ma figurati, sta tranquilla!- la interruppe Ginny spalancando gli occhi castani -Anzi, beata te che scampi a questa tortura!-
Arricciando il naso indicò il proprio abito giallo a balze.
-Mamma vuole che lo indossi perchè me lo ha regalato mia zia- sospirò disgustata.
Hermione rise e posò di nuovo la testa sul cuscino.
-Bè, vado allora. Hai tutto? Acqua, medicinali, fazzoletti... ti serve altro?-
Hermione scosse il capo. -Sono a posto, grazie. Divertiti!- disse ridacchiando.
Ginny fece una smorfia ed uscì dalla stanza.

-Allora? Come sta Hermione?-
La signora Weasley balzò davanti alla figlia non appena mise piede in cucina.
Ginny le diede una pacchetta sulla spalla.
-Non bene mamma, ha la febbre molto alta. Si scusa ma non se la sente proprio di venire!-
-Oh, povera cara!- esalò Molly portando le mani al petto -Dev'essere stato tutto il cioccolato di ieri... Forse non è abituata ai pranzi di Pasqua Weasley...-
-Molly, cara, noi siamo pronti!- chiamò il signor Weasley dall'ingresso.
Le due Weasley  raggiunsero Ron, Harry, Fred, George e Arthur.
-Caro, Hermione non sta bene!- sospirò Molly -Mi dispiace così tanto lasciarla a casa da sola...-
-Resto io con lei!- si propose immediatamente Ginny, guardando la madre con un'espressione implorante.
La signora Weasley scosse il capo.
-Non se ne parla Ginevra, sei stata l'unica che si è assentata al compleanno di tua zia! Stavolta verrai!-
Ginny borbottò qualcosa e andò a prendere il cappotto.
-Ehm, signora Weasley?- tossicchiò Harry -Se vuole resto io con Hermione... Voglio dire, così voi potete andare tutti quanti alla cena... sicuramente zia Muriel avrà piacere di vedere tutta la famiglia...-
-Oh Harry caro!- cinguettò Molly, commossa -E' così gentile da parte tua! Ma credo che zia Muriel ci tenga molto a vedere anche te, sai? Vi incontrare così di rado, e ti adora!-
Grattandosi il mento si guardò intorno.
-Resterà Ron a casa!- esclamò poi dando una spintarella al figlio -Credo sia la cosa migliore!-
Fred, George, Harry e Ginny spalancarono la bocca, shokkati.
-Mh, mamma...- iniziò Fred, cauto.
Ma la signora Weasley incrociò le braccia.
-Ho detto che resterà Ron. Per lui non è un problema, vero caro?-
-Oh no, affatto!- ridacchiò Ron -Proprio per nulla!-
-Molto bene, allora siamo tutti d'accordo!- annunciò felice Molly.
-E a dirla tutta, penso sia meglio che se ne stia a casa. E' parecchio strano ultimamente- aggiunse poi sottovoce, dando le spalle al figlio.
Pochi minuti dopo, la famiglia Weasley ed Harry uscirono.
-Cosa credi che succederà?- sussurrò Harry a Ginny, mentre si dirigevano verso la passaporta.
-Oh, non ne ho idea- sospirò Ginny -Spero solo di non diventare zia prematuramente.-

*

Con un gran sorriso sul volto, Ron fece un passo indietro e osservò la propria creazione.
Una zuppa di zucca fumante, una pagnottella, delle frittelle di mirtillo e un fiore giallo riempivano un vassoietto d'argento.
Fiero di se, Ron riempì fino all'orlo un bicchiere di succo ghiacciato di melograno e lo aggiunse alla sua opera.
Lanciò un'ultima occhiata al tutto, si congratulò con se stesso e afferrò il vassoio.

-Toc toc!- disse piano -Si può?-
Non ricevendo risposta alcuna, aprì la porta ed entrò lentamente.
-Grangy?- chiamò sottovoce.
Nel buio della stanza poteva vedere la sagoma sul letto respirare lentamente.
Si avvicinò e posò il vassoio sul comodino.
Hermione dormiva profondamente, i riccioli sparsi disordinatamente sul cuscino candido.
Sorridendo, Ron osservò le ciglia lunghe, le labbra socchiuse, le gote rosse.
Si chinò e le depositò un bacio sulla fronte.
Hermione contrasse il viso, ma non si svegliò.
Con un sospiro Ron sedette sul bordo del letto, continuando ad osservarla.
-Ehi, Grangy...- chiamò piano, di nuovo -Svegliati...-
Le sfiorò le labbra con l'indice, ed Hermione rabbrividì.
Rimase ferma per qualche istante.
Poi, lentamente, aprì gli occhi.
-...Ron?- mormorò confusa -Che cosa... che ore sono? E' già mattina?-
Ron rise.
-No Grangy, sono le nove di sera. Ti ho portato la cena!-
Hermione battè le palpebre un paio di volte.
Poi spalancò gli occhi.
-Le nove di... aspetta un momento... perchè non sei da tua zia?!-
Scattò a sedere sul letto, guardandosi intorno allarmata.
Ron rise di nuovo e le posò una mano su una gamba.
-Sono rimasto con te, Grangy! Non potevo mica lasciarti da sola tutta malatina, no?-
-Da sola?!- strillò Hermione tirandosi le coperte fin sotto il naso -Come sarebbe a dire? Dove sono tutti?!-
Ron alzò un sopracciglio, preoccupato.
-Grangy, ti sta salendo la febbre? Sono andati da zia Muriel, l'hai detto anche tu!-
Hermione lo fissò per qualche istante.
Poi iniziò a ridere come una pazza.
-Siamo... io e te... siamo soli?!- ghignò istericamente.
Ron annuì -Sì... Grangy mi stai preoccupando, perchè non ti sdrai?- domandò apprensivo.
Hermione continuò a ridere, gli occhi spiritati, finchè non le sfuggì un grosso singhiozzo.
-Ma stai ridendo o piangendo???- domandò Ron, gli occhi spalancati.
Hermione prese a singhiozzare senza ritegno, inzuppando le lenzuola.
-Non lo so!!!- gemette tra le lacrime -Non capisco nulla! Oh, Ron, mi sento così male!-
Con un sospiro, Ron si avvicinò e la circondò con le braccia.
-Va tutto bene, Grangy- le sussurrò, mentre lei singhiozzava nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla -Tutto bene. E' solo la febbre.-
-No!- mugolò Hermione -Non è solo la febbre! Mi sento strana!-
Ron ridacchiò e sciolse l'abbraccio.
-Vedrai che adesso andrà meglio... Ti va di mangiare qualcosa? Ti ho portato la cena!-
Asciugandosi gli occhi nella manica del pigiama, Hermione si abbracciò le ginocchia.
-Non ho molta fame...- borbottò, poggiandosi contro la testiera del letto.
Ron afferrò il vassoio e le sedette di fronte, a gambe incrociate.
-No no, niente scuse. Devi mangiare qualcosa! E poi ho preparato tutto io!-
Sorrise e le depositò il vassoio davanti.
Hermione osservò il cibo per qualche secondo, poi fece un sorrisetto.
-E va bene, ma solo un pochino!-

Nel giro di 5 minuti aveva sbranato zuppa, pane, succo di melograno e due frittelle.
-Sai Ron, sei stato bravo!- rise, finendo l'ultima frittella -Non avrei mai detto che saresti riuscito a preparare qualcosa di commestibile. E sei riuscito addirittura ad appellare le candele ed accenderle con la bacchetta!- esclamò entusiasta, guardando le piccole candele bianche che galleggiavano nella stanza.
Ron rise e si passò una mano tra i capelli.
-Ehi, per chi mi hai preso? Guarda che ho mille talenti nascosti!-
-Ah, sì?- ridacchiò Hermione, posando il vassoio sul comodino -E quali sono? Sentiamo un pò!-
Ron le lanciò un'occhiatina maliziosa.
-Non sfidarmi, Granger, lo sai che perderesti.-
Hermione sollevò le sopracciglia. -Oh, questa è buona! Perdere io? Con te?-
-Bè, vediamo un pò... se la memoria non mi inganna, non sono io quello che ha voluto fare lo spavaldo e poi non è nemmeno riuscito a far decollare una scopa...- disse, grattandosi il mento con fare meditabondo.
Hermione scoppiò a ridere e alzò una mano per dargli una botta in testa.
Ma Ron le bloccò il braccio, le diede una spintarella e la fece sdraiare, stendendosi su di lei.
-Scommettiamo che mi bacerai, Granger?- le sussurrò sulle labbra -Senza che io ti tocchi le labbra?-
La guardò.
Gli occhi spalancati di lei riflettevano lo scintillio delle candele, e le guance erano molto più rosse, non certo per la febbre.
-Che...che diamine ti salta in mente?- balbettò Hermione -Perchè dovrei fare una cosa del genere?-
Ron allontanò un pò il viso dal suo e ridacchiò.
-Se vinci tu, se riesci a non baciarmi, ti lascerò in pace. Niente più battutine, niente di niente. Ma se vinco io, Grangy... Se vinco io, diventi la mia ragazza.-
Hermione sussultò.
-Ron... è quel maledetto profumo che ti fa parlare, io non...-
-Lascia stare il profumo- la interruppe Ron -E rispondimi. Accetti?-
Hermione lo guardò.
-Ho qualche alternativa?- sospirò rassegnata.
Ron sorrise -No, direi di no. A noi due, Granger.-
Lentamente le sfiorò il naso col proprio, guardandola negli occhi.
Poi, con un sorrisetto furbo, prese sfiorarle il collo con le labbra.
-A-avevi detto che tu non avresti fatto nulla!- pigolò Hermione sentendosi avvampare.
-Non esattamente- le sussurrò Ron in un orecchio -Avevo detto che non ti avrei toccato le labbra... ma non il resto.-
Hermione iniziò a protestare, ma dopo qualche istante Ron sentì le sue imprecazioni spegnersi in un gemito.
Sorrise, sentendola serrare le gambe attorno al suo bacino e stringere le mani sulla stoffa della sua t-shirt.
-Stai per perdere, Grangy...- mormorò, mordicchiandole la pelle bianca del collo.
-Non ci giurerei!- sussurrò Hermione.
Ma lei stessa non avrebbe giurato il contrario.
Iniziava ad avere caldo, molto caldo.
Il cervello le si stava annebbiando e aveva brividi ovunque.
Forse le stava salendo la febbre.
O forse no.
-Oddio...- gemette piano, quando lui la baciò dietro l'orecchio.
Ron ridacchiò.
-Hai detto qualcosa, Grangy?- le sussurrò sulle labbra.
Hermione evitò accuratamente di guardarlo negli occhi.
-Dicevo... Oddio che... che caldo!- balbettò, avvampando.
Ron sorrise e le infilò una mano sotto la maglietta del pigiama, carezzandole la pancia.
La sentì tremare forte.
-Allora, Grangy?- le domandò con un sorrisetto, sfiorandole la pelle fresca -E' tutto sotto controllo?-
Hermione fece l'errore di sollevare lo sguardo.
Incontrò i suoi occhi blu, enormi nella penombra, e sentì una scossa attraversarle il corpo.
-Non esattamente...- mormorò, tirandolo a se.
Ormai le loro labbra si sfioravano. Sarebbe bastato un respiro a colmare la distanza tra i due.
Ma fu Ron a cedere.
Il suo profumo, la sua pelle morbida, le sue braccia e le sue gambe che lo stringevano gli fecero perdere il controllo.
Inizialmente le diede un minuscolo morso sul labbro inferiore.
Ma quando la sentì fremere sotto di lui, prese a divorarle le labbra.
Gliele schiuse in un attimo, freneticamente.
Poi prese a giocare con la sua lingua, a cercarla come ossigeno.
Si stringevano e si baciavano come due amanti che per anni erano stati tenuti lontani.
Hermione tremava forte, Ron sentiva l'eccitazione crescere dentro di se.
Respiravano a fatica, quasi annaspavano, ma continuavano a baciarsi, ad aggrapparsi l'uno all'altra.
Ron si staccò dopo parecchio tempo, ma soltanto per un istante.
Poi infilò il viso tra i suoi capelli ribelli e prese a sfiorarle, baciarle, leccarle il collo.
Hermione si aggrappò alla sua schiena e gemette.
-Ron!- disse piano, in un momento di pseudo lucidità -Ron, ho la febbre... Verrà anche a te...-
-E che mi venga- sussurrò Ron, baciandola -Che mi vengano tutte le malattie di questo mondo...-
Si liberò della propria t-shirt, ed Hermione sentì la sua schiena tremare sotto le sue mani.
Senza accorgersene, sentì la propria voce esclamare chiaramente -Ti voglio.-
Ron smise di baciarle il collo e la guardò.
-Che... che hai detto?- domandò emozionato.
Hermione respirava con evidente affanno.
-Niente... io... Ti voglio, Ron. Ti voglio, ti voglio tantissimo, ma è tutto sbagliato!-
Con una fitta al cuore, Ron vide i grandi occhi scuri di Hermione riempirsi di lacrime.
-E' tutto sbagliato!- mormorò -Tu non sei in te! Non sei tu! E io sto male, mi sento così stordita, io...-
Ron la azzittì con un minuscolo bacio sulle labbra.
Hermione smise di parlare, ma non riuscì a bloccare i piccoli singhiozzi che le salivano in gola.
-Scusami, Grangy. Scusami davvero.-
Ron le asciugò le lacrime e le diede un bacio in fronte.
Poi si alzò e recuperò la propria maglietta.
-E' meglio se riposi, adesso.- le disse dolcemente.
Hermione tirò su col naso e si voltò a guardarlo.
-Ron... mi dispiace tanto, io...-
-Tu devi riposare- la interruppe Ron -E io non dovrei nemmeno essere qui. Buonanotte, Grangy.-
Uscì in silenzio.
Hermione si sdraio e affondò il viso nel cuscino.
Quella notte pianse, pianse tantissimo, in quel letto che sapeva di loro due.





-------------------------------------------------*

Ma buonasera ^^
Stavolta ho due cose da farmia perdonare:
1-La lunga assenza. Scusatemi! :( Non volevo! Ma sono stata nella mia amata Inghilterra, cercate di capirmi! :)
2-Non ho risposto alle vostre recensioni! Sono stata impegnatissima e col cervello in pappa, ma vi irngrazio di cuore come sempre e mi impegno a ricominciare a rispondere già da questo capitolo!
Detto ciò, vi abbraccio forte e spero che il cap vi sia piaciuto :)
A presto ciccini! <3

Miza


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Capitolo 9
*** Capitolo nono. ***




Capitolo nono.




Il trambusto che c'era quel giorno alla Tana era il tipico trambusto che precede una partenza.
L'ingresso di casa Weasley era occupato da bauli, mantelli da viaggio e uniformi ben stirate, e gli abitanti della casa correvano su e giù sistemando le ultime cose.
-Sbrigatevi! Ragazzi insomma fate in fretta!- strillò Molly verso la scala -L'espresso per Hogwarts partirà tra un'ora!-
L'aria che si respirava era la tipica aria da fine delle vacanze: Musi lunghi, sospiri insofferenti, bauli stracolmi. Persino il sole sembrava non aver voglia di fare il suo lavoro, quel giorno.
-Mamma!- piagnucolò Ginny spingendo con forza il coperchio del proprio baule -Non si chiude! All'andata era quasi vuoto!-
La signora Weasley si avvicinò alla figlia, con un sospiro d'impazienza -Via Ginny, lascia fare a me! Possibile che siate così disordinati?-
-Disordinata io?- esclamò Ginny piccata, osservando la madre armeggiare col proprio bagaglio -Ma se ti ho detto che all'andata... mamma cos'è quello?!-
Arrossendo vistosamente, la signora Weasley tentò di nascondere dietro la schiena un barattolo di sottaceti che aveva estratto dal baule.
-Mamma!- la rimproverò Ginny alzando un sopracciglio -Quante volte ti devo dire che non devi mandarmi sottaceti, o torte, o...o... o tutti gli altri miliardi di cose che tenti di infilarmi a forza nel baule?!-
Con un ultima botta secca, Molly chiuse il baule.
-Non essere sciocca, Ginny! E' solo, ehm... per prudenza!-
-Prudenza? Mamma lo sai benissimo che ad Hogwarts ci rimpinzano come tacchini!- sospirò Ginny.
-Oh, insomma! Non sono tanto sprovveduta da mandare in giro i miei figli senza beni primari!- fece un gesto secco con la mano, ad indicare che il discorso era chiuso. Poi si voltò nuovamente verso la scala -RAGAZZI! E' ORA!!!-
Avvolta in una felpa blu decisamente troppo grande, Hermione uscì stancamente dalla propria stanza, trascinando la borsa di cuoio nella quale aveva infilato tutto ciò che non era riuscita a far entrare nel baule.
La febbre l'aveva fatta dimagrire, e coi capelli in disordine, il viso stanco e quel felpone sembrava più esile che mai.
Sentimenti contrastanti la investivano quando pensava alla notte prima.
Un senso di emozione e disperazione accompagnava il ricordo dei momenti passati con Ron.
I baci, le carezze, i brividi. Ma soprattutto il suo abbandono.
-Non si può andare avanti così- borbottò la ragazza tra sé e sé -Devo prendere di petto la situazione!-
E la sua richiesta fu esaudita prima del previsto, dato che non appena svoltò l'angolo si scontrò con un trafelato Ron.
-R-Ronald!- esclamò sgranando gli occhi, mentre la borsa le cadeva dalle braccia -Non ti avevo visto!-
-Sì, l'avevo intuito!- ridacchiò Ron massaggiandosi il petto -Lascia lascia!- esclamò poi, mentre lei si chinava a raccogliere le sue cose - Faccio io, Hermione.-
Stupefatta, Hermione lo guardò raccoglierle la borsa, le piume e un paio di libri.
-Mi...Mi hai chiamata Hermione.- affermò poco convinta, quando lui si rialzò e le porse tutto con un sorriso.
Ron alzò le sopracciglia. -Ah sì? Pensa, non ci avevo nemmeno fatto caso... Credo che l'effetto di quella diavoleria sia svanito!- esclamò con convinzione.
Si lanciò un'occhiata alla pancia e poi annuì.
-Sì...- disse, scrutandosi anche le braccia -Non vedo più muscoli da culturista. Credo proprio di essere tornato in me.-
Gli occhi e la bocca di Hermione sembravano fare a gara per chi dovesse essere più spalancato.
-C-credi di essere tornato in te?- balbettò sconvolta, fissandolo -Così, svegliandoti una mattina? Tutto qui?-
Ron si fece serio per qualche istante. Poi scoppiò a ridere.
-Bè, cosa ti aspettavi, i fuochi d'artificio? Certo che è tutto qui!-
Fece un grosso sbadiglio e si voltò per scendere le scale.
-Oh, a proposito Hermione!- esclamò, voltandosi a guardarla.
-Scusami se ti ho importunata per tutto questo tempo. Capisci, ehm... non ero in me!-
Fece un sorrisetto imbarazzato e scese in cucina.
Hermione lasciò cadere di nuovo la borsa.
Questa volta ci mise molto più tempo per chinarsi a raccoglierla.

-Fate buon viaggio, ragazzi!- urlava la signora Weasley sbracciandosi -Scrivetemi non appena arrivate!-
-Ti manderemo un gufo ancor prima di scendere dal treno, mamma!- la prese in giro Fred.
Tutti gli altri risero, e la signora Weasley alzò gli occhi al cielo.
-Comportati bene, Freddie! E mangiate i panini che vi ho dato!-
Mandando baci a tutto spiano, la signora Weasley scomparve all'orizzonte, mentre l'espresso per Hogwarts lasciava King's Cross in uno sbuffare di fumo bianco.
Immediatamente i gemelli partirono alla ricerca di Lee Jordan, col quale spettegolare sulle ultime novità.
Harry, Ginny, Ron ed Hermione sedettero nel loro scompartimento.
-Allora Ron... bentornato tra noi!- esclamò Harry sollevato.
Ron ridacchiò. -Già... è il caso di dirlo. Ho come l'impressione di aver combinato un pò di macelli, non è vero?-
-Non immagini quanto!- borbottò Hermione fissando con risolutezza fuori dal finestrino.
Ron battè le palpebre e fissò Harry.
-Miseriaccia, ma che le prende?- sussurrò perplesso.
Harry deglutì -Ehm... magari ne parliamo bene dopo... Ehi Hermione!- esclamò con forzato entusiasmo -Hai visto che domani non abbiamo lezione di pomeriggio?-
-Non vedo perchè la cosa dovrebbe rallegrarmi- rispose lei atona.
Harry decise di lasciar perdere.
-Sapete- riflettè Ron -Mi ha reso molto più sicuro di me questa esperienza. Cioè, sono tornato io, non sono più un adone presuntuoso e pieno di sé... però sono molto più sciolto, capite insomma? Non è splendido?!-
-Fantastico!- esclamò Harry.
-Favoloso!- acconsentì Ginny con un sorrisetto tirato.
Hermione sospirò.
Per un pò ognuno rimase in silenzio, pensando alle proprie cose.
Harry stava per prendere sonno quando la porta dello scompartimento si spalancò, rivelando un George sovreccitato.
-C'è una nuova studentessa!!!- quasi urlò, gli occhi spiritati.
Quattro facce incuriosite lo osservarono.
-Una nuova studentessa a metà anno, capite?! Si è trasferita dalla Scuola di Magia italiana! Viene dall'Italia, ci pensate??-
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Per l'amor del cielo George, sembra che tu non abbia mai visto una ragazza!- esclamò infastidita.
George scosse il capo.
-Tu non capisci, Hermione... E' ITALIANA! Adoro le italiane! Ed è nuova! UNA NUOVA STUDENTESSA ITALIANA!-
-Sì George, credo che il concetto sia chiaro, grazie!- disse Ginny aggrottando le sopracciglia.
Il ragazzo sbuffò.
-Ho capito, me ne vado... Cercavo sostegno maschile, ma finchè ci siete voi due che fate le acidone nemmeno i maschietti mi danno corda... Ah, ma tanto vedrete!-
Ridacchiò e chiuse la porta.
-Bha. Tanto caos per una nuova studentessa.- esclamò Ginny lanciando un'occhita eloquente ad Harry.
Lui rise -Non fare la gelosona, lo sai che non m'importa nulla delle altre!-
La risposta sembrò tranquillizzarla. Fece un sorrisone al ragazzo e gli schioccò un bacio su una guancia.
-Allora, qualcuno vuole panini?-
Ginny ne distribuì uno a testa, ma Ron scosse il capo.
-Credo che ne assaggerò giusto un pezzetto da qualcuno, non ho molta fame...-
Hermione sospirò e gli porse il proprio panino.
-Sì Ronald, puoi assaggiarlo, tieni, prima che tu me lo chieda...-
Ron guardò il panino. Poi le lanciò uno sguardo perplesso.
-Ehm, veramente non avevo alcuna intenzione di chiedertelo... casomai lo avrei assaggiato da Harry.-
Le guance di Hermione si colorarono di un bel porpora, e lei abbassò lo sguardo, delusa.
Ginny fissò la scena per qualche istante.
Poi si schiarì la voce.
-Ehi Hermione, credo proprio di dover andare in bagno! E credo proprio di aver bisogno del tuo aiuto!-
-Per andare in bagno?- domandò Hermione perplessa.
Ginny si alzò e le prese la mano.
-Proprio così! Andiamo!-
La trascinò fuori dallo scompartimento, percorse un breve tratto di corridoio e poi si voltò a fronteggiarla.
-Allora, vuoi spiegarmi che cosa sta succedendo?-
Hermione evitò accuratamente lo sguardo dell'amica.
-Io... non lo so! Dovrei essere felice del fatto che Ron sia "tornato"... e lo sono, non fraintendermi... è solo che è tutto così strano!-
Ginny sospirò.
-E' vero, hai ragione. E' successo tutto così in fretta. Dobbiamo solo aspettare un pochino. Aspettare che si reinstauri l'equilibrio...-
-Già- sospirò Hermione -L'equilibrio...-
-E comunque- concluse Ginny -Non sei contenta di non avere più mio fratello appiccicato come una piattola?-
Hermione si studiò con fin troppo interesse l'unghia del mignolo.
-Mmmh, certo! Ovviamente!-
Ginny ebbe la buona creanza di aspettare che l'amica si voltasse di schiena per lanciarle un'occhiatina sarcastica.

*

-Ron! Ehi Ron aspetta!-
Il ragazzo si voltò alla ricerca dell'origine di quella voce, e vide Hermione arrancare nella folla.
-Scusate... permesso... Ron!- chiamò di nuovo, individuandolo davanti al portone della Sala Grande.
Lo raggiunse con un sorrisone stampato sul volto.
-Non vi trovavo più... non so dove siano Harry nè Ginny, poi per fortuna ho visto te e...-
-Ah, non sono con te?- domandò Ron allungando il collo.
Hermione dovette contenere un'espressione infastidita.
-No, non sono con me- disse, mentre venivano trascinati in Sala Grande dalla folla affamata -E, ascolta Ron, riguardo all'altra sera...-
Ron si voltò a guardarla.
-E' tutto a posto Hermione. Te l'ho detto, ero un tantino su di giri. E tu avevi la febbre.-
Sedette al tavolo dei Grifondoro e continuò.
-Mi dispiace davvero, so di essere stato insopportabile. Prometto che non ti infastidirò più! Amici come prima?-
Le sorrise e le porse la mano.
Hermione la fissò, senza reagire.
Fu salvata dall'arrivo di Harry e Ginny.
-Che fine avevate fatto?!- domandò Harry infilandosi tra i due -Non vi trovavamo più!-
Sedette accanto a Ron e lanciò un'occhiata ad Hermione, che era rimasta in piedi, lo sguardo fisso davanti a se.
-Hermione è tutto ok?-
-Come?... Oh sì sì certo! Stavo... mh... mi siedo!-
Fece il giro del tavolo, rossa in viso, e sedette di fronte ad Harry.
Un tintinnìo cristallino richiamò l'attenzione degli studenti.
-Bentornati a tutti quanti, cari ragazzi!- tuonò Silente alzandosi in piedi -Spero che abbiate avuto delle giornate piacevoli!-
Un mormorìo si diffuse nella sala.
-Ora, senza togliere troppo tempo alla cena. Solitamente non tengo alcun tipo di discorso al ritorno dalla pausa didattica per le vacanze pasquali. Volevo solamente informarvi che avrete una nuova compagna! Una deliziosa signorina che arriva da una delle Scuole di Magia più prestigiose, situata sulle Alpi italiane! Diamo il benvenuto a Lorena Barone!-
Una ragazza minuta, molto carina, con lunghi capelli color cioccolato e grandi occhi scuri raggiunse timida il tavolo degli insegnanti, accompagnata dall'applauso della folla.
-Però!- esclamò Ron allungando il collo -Le fanno tutte così in Italia?-
Hermione gli lanciò uno sguardo omicida.
-Ora, cara, verrai smistata in una delle nostre Case. Accomodati prego!-
La Professoressa McGrannit la fece sedere su uno sgabello e le posò con grazia il Cappello Parlante sul capo.
Quest'ultimo parlottò tra sé e sé per qualche istante. Poi lo strappò che era la sua boccà si spalancò ed urlò -GRIFONDORO!-
-MERAVIGLIOSO!!!- ruggì George.
Il tavolo dei Grifoni accolse con calore la nuova studentessa, che sedette con grazia e rivolse un grande sorriso ad Harry, Ron, Hermione e Ginny.
-Ehilà!- esclamò Ron contento, porgendole la mano -Io sono Ronald Weasley, vedrai che ti troverai benissimo con noi!-
-Oh, lo spero proprio!- rispose Lorena con un sorriso gentile -E' tutto così nuovo per me!-
Ron le sorrise -Ah, sarà fantastico! E se non lo sarà, ci penserò io a far sì che lo diventi!-
La ragazza arrossì e lo ringraziò con una splendida risata argentina.
Hermione conficcò la forchetta nel pollo con tanta foga che questo schizzò fuori dal piatto.
-Scusate!- borbottò, tenendo lo sguardo basso.
-Oh, non è niente!- sorrise Lorena ripulendosi dalle carote -Allora non sono l'unica ad essere sbadata!-
-IO NON SONO SBADATA!- abbaiò Hermione fissandola con aria truce -E IL POLLO NEMMENO MI PIACE!-
Si riempì il piatto di patate e si mise a mangiare in silenzio.
-Harry?- sussurrò Ron, fissandola spaventato -Non è che la febbre le ha fatto saltare qualche rotella?-
Harry deglutì il vuoto, e si avvalse della facoltà di non rispondere.







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Ehm.
Non sono morta lo giuro.
E' che si avvicina la sessione d'esami.
E sto passando un periodo che, a confronto, le peripezie di Ron ed Hermione sono una scampagnata.
MI SIETE MANCATIIIIIIIIIIII *_*
Scusatemi per questo ritardo indecente!
Vi devo ringraziare tutti per la pazienza che avete <3
Siete favolosi, vi adoro, mi riempite sempre di ocnsigli e complimenti splendidi! Ma li meriterò? xD
Volevo dire un grazie particolare alla mia Cuginetta Ada Wong, che sopporta le mie millemila avventure e disavventure xD
E grazie anche a Hally Silver Comet per tutte le recensioni! Benvenuta cara! ^^
Comuqnue, come avete potuto vedere ci sono parecchie novità nella storia. Chissà che ne pensate...
Un bacione enorme ciccini miei, vi aspetto!

Miza

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Capitolo 10
*** Capitolo decimo. ***





Capitolo decimo.



A un passo dal possibile, a un passo da Te.
Paura di decidere, paura di Me.
Di tutto quello che non so. Di tutto quello che non ho.
Eppure sentire, nei fiori, tra l'asfalto, nei cieli di cobalto c'è
un senso di Te.

                                                  -Elisa.





-Io proprio non capisco per quale motivo dobbiamo seguire pozioni!-
Borbottando più che mai, Ron uscì dall'aula trascinando la propria borsa.
-E' per ampliare il tuo bagaglio culturale, Ron. Devi avere una conoscenza completa delle arti magiche se vuoi ambire ad un futuro lavorativo nel mondo dei maghi!-
Ron fissò Hermione battendo le palpebre diverse volte.
-E chi l'ha detto che ambisco ad un futuro nel mondo lavorativo e bla bla bla?- osservò.
Hermione inarcò le sopracciglia.
-Oh bè, se vuoi finire a fare lo spazzino per le vie di Hogsmeade non sarò certo io a fermarti!-
Gli lanciò un'occhiata di sbieco e si allontanò in direzione della biblioteca.
Ron fece un grosso sospiro.
-Mi sa tanto che questa situazione va chiarita...-
-Già- assentì Harry -Direi che dovete parlarvi. Da persone mature!- si sbrigò ad aggiungere.
Ron si grattò la nuca.
-E' che è sempre così complicato con Hermione!- disse piano -Non la capisco proprio! Guarda come mi tratta adesso!-
Harry si schiarì la voce, preso tutto ad un tratto dal proprio stemma di Grifondoro appuntato sul petto.
-Be', Ron. Diciamo che non ti sei comportato esattamente bene con lei. Non ti incolpo, so che era quell'accidenti di profumo!- aggiunse in fretta quando vide l'espressione contrariata dell'amico. -Solo che, voglio dire, è normale che se la sia un po' presa.-
Ron abbassò lo sguardo, a disagio.
-Lo so.- ammise alla fine. -E adesso voglio solo che le cose tornino com'erano prima. Cioè... ho esagerato con Hermione. Anche se non posso nascondere che sia stato bello...- tossicchiò con le orecchie in fiamme.
Harry fissò l'amico, riflettendo.
-Sai- azzardò -Magari potreste provarci. Potrebbe funzionare, senza che tu sia un insopportabile culturista...-
-No!- lo interruppe Ron scuotendo il capo -No Harry, non può esserci null'altro tra noi se non amicizia. Il modo in cui si ritraeva nei giorni passati ne è stata la prova.-
Si interruppe e arrossì di botto. -E poi scusa, cosa diamine ti fa pensare che io voglia stare con Hermione?!?-
Harry gli lanciò un'occhiatina sarcastica.
-Allora va bene! Siate amici! Basta che vi chiarite!- esclamò in tono rassegnato.
Ron aprì la bocca per rispondere, ma la voce che si udì fu decisamente più cristallina e femminile.
-Ciao Ron! Ciao Harry!-
Lorena si avvicinò con un gran sorriso stampato sul viso delicato, i libri nuovi tra le braccia.
I due amici le fecero un sorrisetto incerto, stupiti.
-Perdonatemi se vi ho interrotto!- esclamò mortificata spalancando gli occhioni scuri -E' solo che ho visto due visi amici, e avrei proprio bisogno di un favore!-
-Certo... ti ascoltiamo!- sorrise Harry.
La brunetta si schiarì la voce -Mi domandavo, Ron... visto che sei stato così gentile l'altra sera... magari ti andrebbe di farmi vedere la Scuola, oggi pomeriggio? E' tutto così immenso, e non la conosco per nulla!-
Stupito, Ron spalancò gli occhi.
-Oh... io? Certo, volentieri... puoi contarci!-
La ragazza sorrise riconoscente.
-Oh, grazie, sapevo di poter contare su di te! Ci vediamo più tardi, allora!-
Harry lanciò un'occhiata rapida all'amico.
Ron annuì.
-D'accordo Lorena- sospirò -Dammi solo il tempo di sistemare una questione.-


*

Hermione chiuse il libro di Aritmanzia e sospirò.
Forse non era stata una buona idea mettersi a studiare in cortile, dal momento che quel giorno gli studenti sembravano particolarmente rumorosi.
Posò il libro accanto a sé e rabbrividì: Il marmo della panchina era veramente gelido.
Chiuse gli occhi, stropicciandosi il viso con le mani.
Era stanca, nervosa e assolutamente infelice.
Se avesse potuto avrebbe passato tutte le giornate rintanata sotto le coperte, senza mai uscire dalle coltri del suo baldacchino.
-Non essere sciocca, Hermione!- pensò immediatamente -Avresti prima o poi la necessità di mangiare o di andare in bagno, e dovresti alzarti. Anche se potrei studiare un modo per cadere in una specie di letargo che...-
Aprì le palpebre e per poco non cadde dalla panchina:
Ron la osservava, perplesso.
-Per l'amor del cielo, Ronald!- strillò, balzando in piedi -Che... che cosa diamine stai facendo?!-
-Aspettavo che finissi di meditare!- rispose Ron con un sorrisetto -E' tutto ok?-
Hermione raccolse le sue cose, rossa in viso. -Sì, più o meno. Stavo solo... Oh, non importa.-
Ron ridacchiò.
-Allora!- Disse, schiarendosi la voce -Sei molto impegnata o posso parlarti per qualche minuto?-
Hermione fece spallucce.
-Non ho fretta. Dimmi pure.-
Si incamminarono verso i portici del chiostro, e Ron sedette sotto uno di questi.
-Ascolta, Hermione- iniziò serio. -Non mi piace affatto questa situazione che si è creata. Io... so di non essermi comportato bene con te, e questo mi dispiace veramente. Però... io non voglio che il nostro rapporto si rovini.-
Hermione, in piedi davanti a lui, fissava ostentatamente il pavimento.
-Il nostro rapporto.- ripetè dopo un po', lentamente.
-Bene, non gliene importa nulla di quello che è successo.- pensò, arrabbiata -Che razza di idiota! Be', non ho alcuna intenzione di fare la figura della disperata che gli piagnucola dietro e che elemosina le sue attenzioni!-
La ragazza si schiarì la voce e lo fissò.
-Per quel che mi riguarda, Ron, è come se nulla fosse accaduto. Definiamoli... spiacevoli errori e non parliamone più, d'accordo?-
-Spiacevoli errori!- pensò Ron, arrabbiato -Miseriaccia, non gliene importa niente di niente di quello che c'è stato tra noi? Be', non ho certo intenzione di fare la figura del dispiaciuto nè dell'illuso che si aspettava qualcosa!-
-Bene!- borbottò Ron alzandosi in piedi -Allora è risolto! Tra noi non ci sono problemi!-
-Assolutamente!- rispose Hermione con stizza, sollevando il mento.
-Splendido!- ribattè Ron -Allora io andrei, ho promesso a Lorena di farle fare il giro della...-
Hermione sgranò gli occhi.
-LORENA???- urlò.
Ron sollevò un sopracciglio. -Lorena, sì. C'è qualche problema?-
-Figurarsi!- sibilò Hermione con un sorriso tiratissimo -Anzi, divertitevi mi raccomando!-
-Ehi, ragazzi!-
Scapigliato e con la camicia fuori posto, Dean Thomas li raggiunse di corsa, con un sorriso enorme stampato sul viso.
-Come ve la passate? Vi ricordate, vero, che questo sabato è il mio compleanno?-
-M-ma certo!- balbettò Ron, le orecchie paonazze.
-Ci stavo pensando proprio stamattina!- esclamò Hermione, la voce stranamente acuta.
Dean battè la mano sulla schiena di Ron e rise.
-Ah! Meraviglioso, meraviglioso! E adesso, sentite qua! I miei mi hanno affittato I Tre Manici di Scopa per il prossimo sabato sera! Non è fantastico??? Avremo il locale tutto per noi Grifondoro! Ho già chiesto alla McGrannit il permesso e lei è d'accordo! Verrete non è vero?! Ci saranno montagne di cose buone, e fiumi di Burrobirra, e...-
-Non mancherò, Dean!- sorrise Hermione -Anzi, credo proprio che chiederò a Cormac McLaggen di accompagnarmi!- aggiunse poi, voltandosi a guardare Ron con aria di sfida.
Il ragazzo, dal canto suo, strinse gli occhi fino a ridurli a due fessure.
-SARA' UNA GRANDIOSA SERATA, DEAN!- urlò, fissando Hermione -SOPRATTUTTO PERCHE' VERRO' CON LORENA!-
Dean spostò lo sguardo dall'uno all'altra, preoccupato.
Buttò lì un -Mmmh... d'accordo... ci vediamo in Sala comune più tardi...- e si affrettò ad andarsene.
Ron ed Hermione continuarono a fissarsi in cagnesco.
-Molto bene, Ronald!- abbaiò lei con sguardo truce -Non vorrai far aspettare la tua bellezza latina!-
-E tu non vorrai che Cormac vada con qualcun'altra, ti conviene invitarlo subito!- ringhiò Ron.
Si fissarono ancora per qualche istante.
Poi Ron le voltò le spalle e si allontanò.
-E MI RACCOMANDO, STATE ATTENTI ALLE CREPE NEL PAVIMENTO!-
Gli urlò dietro Hermione.
-State attenti a beccarle tutte e cercate di farvi più male possibile!- aggiunse tra sé e sé, coi pugni stretti.


*

I giorni seguenti, Ron passò molto tempo con Lorena.
E ciò che fece più saltare i nervi ad Hermione fu il fatto che, spesso, se la trascinava dietro anche quando stava con lei ed Harry.
-Non esiste al mondo che diventi parte del gruppo!- sibilò un giorno ad Harry mentre facevano colazione.
Harry sospirò.
-E dai Hermione, da quando in qua sei così poco propensa a conoscere nuove persone?-
-Sono sempre stata poco propensa a conoscere nuove persone! Anzi sono poco propensa ai rapporti umani!-
-Ma non è vero!- disse Harry con pazienza -Di solito sei gentile con tutti! E poi dai, è simpatica!-
-Come no, simpaticissima! Come un Asticello nelle mutande!!!-  sbottò lei.
Harry soffocò una risata e scosse il capo.
-C'è stata solamente un'altra persona con la quale sei stata così ostile. Ed è stata Lavanda.- buttò lì Harry con noncuranza.
Hermione lo fissò stringendo gli occhi.
-Che cosa vorresti insinuare?- domandò cruda.
-Ma no, nulla...- rispose Harry con tranquillità, spalmando del burro su una fetta di pane tostato -E' che magari sei un po' gelosa...-
-AHAH, QUESTA E' BUONA!- urlò Hermione facendo voltare parecchie teste -Ma fammi il favore, Harry!-
Afferrò con foga La Gazzetta del Profeta e vi sprofondò dentro la testa.
Harry alzò gli occhi al cielo.

Fu la sera del martedì che successe.
Perchè le notizie, belle o brutte che siano, arrivano quasi sempre di sera.
-Merlino, sono esausta... ma che ore sono?- domandò Ginny con uno sbadiglio.
Lei, Harry ed Hermione stavano studiando in Sala Comune da quelle che sembravano ore.
-Abbiamo quasi finito!- esclamò Hermione, sfogliando febbrilmente il proprio libro di Astronomia -Devo solo trovare la parte in cui parla... Ah, eccola!-
Intinse la piuma nell'inchiostro, si chinò sulla pergamena, e con un movimento fluido della mano concluse la propria ricerca.
-Ecco fatto!- esclamò soddisfatta, mettendo il punto.
Harry si stiracchiò e arrotolò il proprio lavoro.
-Ho finito anche io... spero che la professoressa Sinistra sia soddisfatta, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto...-
-Oh, vedrai che ne sarà entusiasta!- disse Hermione con un sorrisone, il naso macchiato d'inchiostro.
-Quando dovete consegnarla?- domandò Ginny chiudendo il proprio libro di Storia della Magia e rannicchiandosi sulla poltrona.
Harry si grattò il mento, pensieroso.
-Mi sembra fosse dopodomani... Era per giovedì, giusto?- chiese ad Hermione.
La ragazza annuì e Ginny li guardò con la fronte aggrottata.
-E perchè Ron non l'ha fatta con voi? L'ha già finita?- Poi battè le palpebre -A proposito, dov'è Ron?-
Hermione incrociò le braccia e fece una risatina sprezzante.
-E' con la sua nuova fantastica amica, ovviamente. Dove vuoi che sia.- rispose stizzita.
Harry aprì la bocca per dire qualcosa, ma il ritratto della Signora Grassa si aprì per lasciare entrare due persone.
Due persone che ridevano felici, due persone che quella sera sembravano più belle che mai.
Lui alto, i capelli rossi ricchi di sfumature, gli occhi blu brillanti, un maglione blu che gli calzava perfettamente.
Lei piccola, i capelli una cascata di seta scura e lucidissima, un sorriso smagliante e candido, una gonna lunga in stoffa scozzese.
Ron e Lorena si avvicinarono al tavolo degli amici.
Tenendosi per mano.
-Ciao ragazzi!- salutò lei felice -Avete finito di studiare?-
Il silenzio fu rotto da Harry che, con gli occhi spalancati, si schiarì la voce.
-Quelle, ehm... quelle sono due mani?- domandò lentamente, accennando con la testa alle dita intrecciate dei due.
Lorena scoppiò a ridere e si strinse a Ron, arrossendo.
Ron fece un sorrisone imbarazzato.
-Be' sì, ecco... Io e Lorena ci siamo messi insieme!- disse.
Ginny trattenne il fiato.
Harry spalancò la bocca.
Hermione, con uno sguardo da pazza, scoppiò in una risata isterica.










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Eeeeeee rieccoci qua!
Salve miei prodi ^^ Visto, stavolta sono stata un pò più rapida del solito ;)
Allora, sono abbastanza soddisfatta di questo capitolo, anche se sono convinta che riceverò parecchie minacce di morte xD
Ma voi non dovete dubitare di me ;) Credo che ormai sappiate benissimo che la mia mente perversa alla fine devia verso l'happy ending. Quasi sempre xD
Colgo l'occasione per ringraziare di cuore tutti voi lettori, i nuovi e i vecchi :)
Siete deliziosi come sempre, amo le vostre recensioni, i commenti, le critiche, le risate, tutto *____*
Vi adoro!
Aspetto di sapere cosa ne pensate e nel frattempo vi lascio un abbraccione stritolante! :D

Miza










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Capitolo 11
*** Capitolo undicesimo. ***


hpb


Capitolo undicesimo.




Era una bella giornata primaverile ad Hogwarts, quelle giornate in cui non vorresti far nulla.
L'aria tiepida e i colori dei fiori avevano spinto molti studenti ad abbandonare il castello per gozzovigliare in giro per Hogsmeade, o per riposare in giardino e in riva al lago.
E tra questi c'erano Harry Potter e Ginny Weasley, che se ne stavano pigramente sdraiati all'ombra di un grande pino.
-Quanto tempo dici che è trascorso, da quando siamo qui a impiegarci nel nostro dolce far niente?- domandò Ginny con un sorriso.
Harry si stiracchiò e si voltò a guardarla.
-Io dico che ne è trascorso troppo poco, signorina!-
Le prese una mano e la portò alle labbra, lasciandole un piccolo bacio sul palmo.
La ragazza ridacchiò, lanciandogli un'occhiatina.
-Io dico che la squadra di Quidditch non sarebbe particolarmente contenta di sapere che abbiamo rimandato gli allenamenti per studiare, ed invece siamo qua a rotolarci come gatti!-
-Io invece dico di sì!- rispose Harry con un sorriso, tirandosi su e chinandosi su di lei -E dico anche che dovremmo goderci questa pace!-
La baciò sulle labbra e lasciò che le mani della ragazza gli scompigliassero i capelli corvini.
-Oh-oh!- esclamò Ginny dopo qualche minuto, alzandosi sul gomito e volgendo lo sguardo in un punto a qualche metro da loro.
-Temo che la nostra pace stia per finire!-
A passo di carica, coi capelli al vento e la divisa scolastica non particolarmente in ordine, Hermione marciava nella loro direzione.
-Ehi, Hermione!- la salutò Harry quando fu abbastanza vicina.
-Mh... va tutto bene?- esclamò Ginny quando notò l'espressione dell'amica.
In tutta risposta, la ragazza si lasciò cadere a terra e strappò un ciuffetto d'erba.
-Volete sapere l'ennesima bella notizia?- disse col tono più controllato che le riusciva.
Harry e Ginny la fissarono, in attesa.
-Verrò alla festa di Dean da sola!- sospirò Hermione, gli occhi bassi -E a dirla tutta non so neanche se ci verrò!-
-Oh, Hermione!- disse piano Ginny, stringendo il braccio dell'amica -Certo che devi venirci! Cos'è successo, perchè da sola?-
La ragazza strappò un altro grosso ciuffo d'erba.
-Perchè quell'idiota di McLaggen ci va con un'altra!- sbottò.
I due amici le lanciarono uno sguardo perplesso.
-Ma scusa, Hermione...- domando Harry cauto -Per quale motivo saresti dovuta venire con Cormac?-
In quel momento, a qualche metro di distanza da loro, passarono Ron e Lorena, ridendo e tenendosi per mano.
Hermione li guardò con rabbia, e non appena Harry seguì lo sguardo dell'amica sospirò.
-Ah. Capisco.-
-Cosa?- domandò Hermione, riscuotendosi -Non c'è nulla da capire. Non è... Oh, lasciamo stare!-
Strappò via un nuovo ciuffo d'erba con tanta foga che si ritrovò una zolla di terra in mano.
-Coraggio, Hermione!- esclamò Ginny alzandosi -Andremo alla festa e ci divertiremo! E non sarai affatto sola, ci saremo noi con te!-
Sorrise all'amica, baciò Harry e annunciò che andava a studiare in biblioteca.
-Tu dimmi una cosa, Harry.- iniziò Hermione quando furono rimasti soli -Per quale motivo stai ancora qua a sopportarmi?-
Harry scoppiò a ridere e le diede un buffetto sul braccio.
-Per lo stesso motivo per il quale tu sopporti me da anni ed anni!- le disse sorridendo.
-Andrà tutto bene, Hermione. Passerà anche questa.-
La ragazza gli rivolse un sorriso triste ma riconoscente.
-Per le mutande logore di Merlino, che cos'è questo mortorio?-
Harry ed Hermione alzarono lo sguardo: Fred Weasley li fissava, perplesso.
-Che ti prende Granger, hai preso un voto mediocre?- ridacchiò sedendo accanto alla ragazza.
Hermione gli lanciò un'occhiataccia e alzò il mento di qualche centimetro.
-Io non prendo voti mediocri, Fred, dovresti saperlo.- esclamò acida.
Il ragazzo le fece una smorfia.
-E allora cosa bolle in pentola? Sparate!-
-L'unico a cui bisognerebbe sparare è quell'idiota di tuo fratello.- borbottò lei.
Fred la fissò per qualche istante.
Batté le palpebre.
E poi, un sorriso molto più simile ad un ghigno, gli si dipinse in faccia.
-Ho capito tutto.- disse lentamente.
Hermione fece per aprire la bocca, ma lui fu più rapido.
-Non iniziare con le scuse, Hermione. E stammi a sentire. L'amorevole fratellino si prende l'italiana, giusto? E se la sbaciucchia in giro per il castello. Ora, non per vantarmi, ma questa scena mi sembra di averla già vista l'anno scorso con la cara signorina Lavanda. Quindi... NON INTERROMPERMI HERMIONE! Dicevo, quindi non ti resta che ripagarlo con la sua stessa carta. E sai cosa devi fare, vero?-
Hermione scosse il capo, lentamente.
-Aaah, andiamo! Ti facevo più arguta!- sbuffò Fred. -Devi andare alla festa di Dean con qualcun' altro, no?!-
La ragazza emise un verso a metà tra un gemito e un ringhio.
-Ehm, il qualcun' altro in questione ci va già con qualcun'altra.- tradusse Harry.
Fred si grattò il mento, pensieroso.
-Bè, non è un gran problema. Esistono tantissimi "Qualcun'altro"! Potresti... Ehi!- esclamò illuminandosi -Potresti venirci con me!-
Hermione alzò la testa di scatto e lo fissò, la bocca spalancata.
-Con... con te?!- gracchiò, isterica.  -E per quale motivo dovrei venirci con te???-
Anche Harry sembrava piuttosto sorpreso.
Fred alzò gli occhi al cielo.
-Merlino, possibile che debba sempre spiegarti tutto? Punto primo, a Ron verrà un colpo. Si aspetterebbe di vederti con chiunque, ma mai con me. Lo manderebbe fuori dai gangheri! E, punto secondo, mi prenderei anche io la mia piccola rivincita personale, considerato che avevo puntato l'italiana molto prima di lui!-
Hermione si prese il capo tra le mani.
-Io... non lo so, Fred. E' una cosa strana! E poi ho paura che possa degenerare, insomma, non voglio far litigare anche voi due, e...-
-Troppi "e" e troppi "ma"!- la interruppe Fred, scuotendo il capo. -O è sì o è no. Ci stai, Granger?-
Le porse la mano con aria solenne.
Hermione la fissò.
Poi guardò Fred. Poi Harry. Poi di nuovo la mano.
E infine, senza troppo entusiasmo, gliela strinse.
-Splendido!- ridacchiò Fred -Che l'operazione "Sabotaggio Ron" abbia inizio!-


*

-Harry, Hermione! Ehi ragazzi, aspettatemi!-
Coi capelli più spettinati del solito, Ron corse dietro ai due amici, trascinando la propria tracolla piena di libri.
-Che fine avete fatto? Non vi ho visti per tutta la mattinata!- ansimò, la mano sulla milza dolorante.
Hermione sollevò le sopracciglia, stizzita.
-Strano, potremmo dire la stessa cosa!- disse tranquilla, prendendo posto a tavola.
Ron arricciò il naso, perplesso.
-E' nervosa, oggi?- sussurrò ad Harry, lasciandosi cadere sulla panca.
Il ragazzo si limitò ad alzare le spalle e a sedere accanto ad Hermione.
-Be', cosa c'è di buono oggi?- esclamò Ron, tornando allegro -Muoio di fame! Spero che Lory si sbrighi ad arrivare...-
Hermione strinse gli occhi.
-Chi sarebbe Lory, di grazia?- domandò, la voce malferma.
Ron continuava ad allungare il collo in direzione dell'ingresso della Sala Grande.
-E' Lorena, ovviamente, no? Oh, eccola lì!-
La moretta si avvicinò di corsa, un sorrisone disteso sul viso, e stampò un bacio sulla guancia di Ron.
Hermione era livida.
-Scusatemi per il ritardo, ragazzi! Non riuscivo a legare i capelli! E' che sono troppo lisci, scivolano da tutte le parti! Non sai come ti invidio, Hermione!-
Le fece un sorrisone e si servì una porzione di sformato.
Hermione fece una risatina sarcastica e scosse il capo.
-Allora, come avete passato la mattinata? Io e Ronald siamo andati a parlare con la professoressa McGrannit del mio inserimento qui ad Hogwarts, sembra che le cose stiano andando piuttosto bene!-
-Quale gioia e tripudio!- rispose Hermione tra i denti, martoriando una patata nel piatto.
Lorena non la sentì, ma Ron le lanciò un'occhiata strana.
-E poi dovrei iniziare a pensare a cosa mettermi domani sera! Dean è stato così carino ad invitarmi, anche se non mi conosce! Verrete anche voi, non è vero?- domandò la moretta con interesse, versandosi del succo di zucca.
-Direi proprio di sì!- rispose Hermione fissandola -Sai, noi e Dean siamo amici da anni. Molti anni. D'altronde sono molti anni che siamo qui ad Hogwarts! Ci siamo cresciuti, è la nostra scuola...-
Lorena le fece un sorrisetto tirato, al quale lei rispose con un ghigno.
-Bè... sì certo, scusate, che domanda sciocca. Io e Ronald pensavamo...-
-Per l'amor del cielo, per quale motivo lo chiami Ronald???- sbottò Hermione senza riuscire più a controllarsi.
Lorena la fissò con gli occhioni neri spalancati.
Harry aveva un'espressione preoccupata.
E Ron sembrava confuso e arrabbiato.
-Ecco, io...- pigolò Lorena -Io penso che Ronald sia un bellissimo nome. Non capisco perchè tutti lo abbreviate in Ron. Ronald mi piace molto di più, e quindi lo chiamo così.-
Tacque per qualche istante, ma poi sembrò rinvigorirsi, e fissò Hermione in cagnesco.
-Perchè scusami, c'è qualche problema? Non posso chiamarlo Ronald?-
Hermione pensò bene di non degnarla di uno sguardo e si cacciò in bocca una forchettata di carote.
Era furiosa.
Solamente la signora Weasley chiamava suo figlio Ronald.
E lei, quando era arrabbiata o stizzita.
E adesso arrivava questa tipa dal nulla e non solo si impadroniva di Ron, ma anche del suo nome.
-Hermione, ti prego cerca di star calma- le sussurrò Harry -Sembri un'isterica!-
La ragazza si chiuse nel mutismo più assoluto.
Ron continuava a lanciarle delle occhiate strane.


*


Quel sabato sera la strada principale di Hogsmeade era affollatissima.
Tutti i Grifondoro si accalcavano davanti alla porticina del Tre Manici di scopa, in attesa dell'inizio della festa di Dean.
-Tra quanto apriranno, secondo voi?- domandò Ginny ad Harry ed Hermione, stringendosi nel suo abito blu -Inizia a far freddo!-
Harry allungò il collo, nel tentativo di scorgere qualcosa, ma riuscì solamente a beccarsi una gomitata nelle costole.
Si piegò in avanti, ansimando.
-Direi proprio che questa serata inizia male!- borbottò
-Ma quale male! Ora che ci siamo noi, sarà magnifica!-
La voce di George arrivò nelle loro orecchie un attimo prima che i due gemelli, sorridenti ed eleganti, li raggiungessero.
-Ehi, che eleganza!- esclamò Ginny colpita, osservando i completi rigati dei fratelli.
Fred le fece un sorrisone compiaciuto.
-Anche tu sei uno schianto, sorellina! E tu Hermione, cavoli, faresti invidia ad una Veela!-
-Ma smettila, stupido!- ribattè lei, colpendolo sulla spalla. Ma era arrossita, e stava sorridendo.
Quando finalmente aprirono le porte, i Grifondoro si fiondarono dentro, festanti.
-Però, si sono dati da fare!- disse Fred ad Hermione.
La ragazza non poté non dargli ragione.
Il locale era stato decorato di tutto punto, ed era davvero grazioso.
Mille fili di lucine colorate si arrampicavano lungo le scale, le porte, le finestre e le travi del soffitto.
Vicino al tavolo del buffet troneggiavano tre fontane: Una spruzzava cioccolato, una Burrobirra, ed una Whisky Incendiario.
Le solite sedie di legno erano state sostituite da cuscini giganteschi o divanetti di velluto, e al centro della sala c'era una pista da ballo che era stata evidentemente stregata, in quanto su di essa piovevano ininterrottamente petali di rosa profumatissimi.
-Allora, Hermione!- esclamò Fred guardandosi intorno -Sei pronta alla nostra rivincita?-
Hermione deglutì a fatica.
-Sì... spero proprio di sì!- rispose incerta -Nel frattempo vogliamo andare a prenderci da bere?-
-Certamente!- sorrise Fred -Ma io fossi in te aspetterei qualche istante: Fratello in avvicinamento!-
La ragazza aggrottò la fronte e si voltò.
Quando Hermione vide Ron, il cuore le mancò un colpo.
Era bellissimo in jeans e camicia, con gli occhi blu che brillavano e un sorriso abbagliante sul volto.
E accanto a lui, Lorena.
Hermione non poté non constatare che fosse molto carina, coi lunghi capelli sciolti e un abitino bianco a balze, che metteva in risalto la sua carnagione ambrata.
-Oh, per l'amor del cielo Fred, dici che ci hanno visti?- domandò agitata, strattonandolo per un braccio.
Fred scoppiò a ridere.
-Be', lo spero bene visto che è questo il nostro obiettivo!-
Nel frattempo, Lorena aveva intrecciato la sua mano con quella di Ron.
-Non riesco proprio a capire dove siano gli altri!- borbottava lui guardandosi intorno.
Aveva perso di vista Harry e Ginny, e ancora non aveva nemmeno intravisto Hermione.
E anche Fred e George ancora non si erano manifestati
-Guarda, Ronald!- disse ad un tratto Lorena, indicando la folla -Non è Hermione quella laggiù?-
Il ragazzo allungò il collo.
Quando Ron vide Hermione, il cuore gli mancò un colpo.
Era bellissima, fasciata nel suo abito beige che le lasciava scoperte le spalle diafane e le gambe sottili.
I capelli erano raccolti, e soltanto qualche ricciolo ribelle le sfiorava il collo.
Ed era con Fred.
Probabilmente si erano incontrati e stavano discutendo, come al loro solito.
-Vieni, raggiungiamoli!- disse a Lorena, tirandola per la mano -C'è anche mio fratello!-
Si avvicinò sorridendo, affabile.
-Ehi ragazzi! Vi abbiamo trovati, finalmente! Dove sono Harry e Ginny?-
Fred fece spallucce -Credo che stiano facendo gli auguri a Dean. Forse dovremmo andarci anche noi, Hermione, che dici?-
La ragazza annuì, e Ron aggrottò la fronte.
-E tu dove l'hai lasciato il caro Cormac?- le domandò sarcastico, passando un braccio attorno alla vita di Lorena.
Hermione gli rivolse un sorriso angelico, prendendo Fred sotto braccio.
-Oh, ma io non sono con Cormac, stasera. E ora se non vi dispiace, io e il mio cavaliere vorremmo andare a salutare i festeggiato!-
Si allontanarono nella folla, e a Ron per poco non cadde la mandibola sul pavimento.

-Direi che il piano sta andando benone!- urlò Fred nell'orecchio di Hermione, sulla pista da ballo.
La serata aveva preso il via ormai da un paio d'ore, e i Grifondoro si stavano scatenando.
Hermione scoppiò a ridere.
-Sì!- urlò in risposta -Direi di sì, anche se non sono più riuscita a vederli! Solo di sfuggita!-
-Meglio così!- replicò Fred -Il piccolo Ronnie sarà in un angolo a leccarsi le ferite!-
La canzone finì e tutti applaudirono, entusiasti.
-Cielo, fa caldissimo!- esclamò Hermione facendosi aria con la mano -Ora si che ho veramente sete!-
Lei e Fred si fecero largo nella folla, fino a raggiungere il buffet.
-Ecco a lei, signorina!- sorrise Fred porgendole un bicchiere di punch ghiacciato.
Hermione lo sollevò e sorrise. -Un brindisi alla tua mente diabolica!- esclamò ridendo.
-E alla tua infinita acidità!- aggiunse Fred facendo tintinnare il proprio bicchiere contro quello della ragazza.
Hermione rise e bevve.
-Lo sai Granger- disse Fred dopo aver vuotato il proprio calice -Infondo non sei male. Se Ron la smetterà di fare l'idiota ed entrerai ufficialmente a far parte della famiglia, non mi dispiacerà!-
Hermione sentì gli occhi pizzicarle.
-Oh, Fred!- gemette.
Gli gettò le braccia al collo e lo ringraziò almeno ventimila volta.
-Ehi ehi, vacci piano!- rise il ragazzo assestandole qualche pacca affettuosa sulla schiena -In fin dei conti, chi non desidera una cognata antipatica e saputella?-
Hermione sorrise e lo lasciò andare.
-Puoi andare a cercare George e i tuoi amici, se vuoi. Hai fatto anche troppo per stasera!-
Fred la fissò per qualche istante.
-Sei sicura? Hermione, guarda che non è un problema, non voglio mica lasciarti sola!-
-Ma no!- rise lei -Vai, davvero! Voglio uscire a prendere una boccata d'aria! Vai tranquillo!-
Fred le diede un buffetto sulla nuca e sorrise, riconoscente.
Ridacchiando, Hermione afferrò la propria giacca ed uscì nel fresco della sera.
Non appena si chiuse la porta alle spalle, tutta la confusione sparì, e lei tirò un sospiro di sollievo.
-Ma guarda un po' chi si vede.-
Una voce alla sua destra la fece voltare di scatto.
-Ronald, sei tu! Merlino, mi hai fatto prendere un colpo, cosa...-
-I miei complimenti, Hermione.-
Quando il ragazzo fece un passo verso di lei, Hermione spalancò gli occhi, sorpresa.
Ron aveva un'espressione sul viso che lei non gli aveva mai visto.
Era un'espressione dura, di distaccato disprezzo, di rabbia gelata.
Hermione lo guardò negli occhi, decisa.
-Non capisco proprio cosa tu voglia dire.- disse lentamente.
Ron scoppiò in una risata rabbiosa.
-Ah, non capisci? Strano, tu capisci sempre tutto! Che cosa diavolo ci fai qui con mio fratello?!-
La ragazza inarcò le sopracciglia.
-La stessa identica cosa che stai facendo tu!- ribatté.
Ron si passò una mano sul viso, infuriato.
-Tu... questo è un colpo basso, Hermione! Non avrei mai pensato che tu potessi essere così meschina! E' mio fratello, miseriaccia!-
-Che cosa diamine significa questo, Ron?- sbottò Hermione incrociando le braccia -Cosa c'è di meschino? Invece ciò che stai facendo tu non è meschino?!-
-Cosa cavolo c'è di meschino nello stare insieme a qualcuno, me lo spieghi? E oltretutto, perchè sei così cattiva con Lorena?!-
Hermione spalancò la bocca, incredula.
-Io...Tu... TU MI STAI PRENDENDO IN GIRO, VOGLIO SPERARE!- urlò.
Ron scosse la testa.
-Se c'è qualcuno che sta prendendo in giro qualcun' altro, quella sei tu. Non sono certo io che vado alle feste col fratello del mio... del mio...-
-DEL MIO COSA?- sbraitò lei -IL MIO COSA, RON? COSA DIAMINE SIAMO NOI DUE?-
-AMICI!- urlò Ron, le orecchie in fiamme -E GLI AMICI NON SI COMPORTANO COSI'!-
Hermione tremava per la rabbia.
-AMICI? AMICI?! GLI AMICI SI BACIANO, RON??? SI DICONO SEI BELLISSIMA?!-
Ron era diventato più rosso dei propri capelli.
-Questo... insomma, questo non c'entra niente!- farfugliò -Ne abbiamo già parlato!-
-Parlato?! Tu hai parlato! Io non ho detto una parola! Sei tu che mi hai... MI HAI USATA!- strillò Hermione -MI HAI USATA, FERITA, E BUTTATA VIA QUANDO NON TI SONO PIU' SERVITA! COMPORTI COME SE NON FOSSE SUCCESSO NULLA E POI TI BUTTI SULLA PRIMA CHE ARRIVA?-
-TU MI RESPINGEVI!- sbraitò Ron, i pugni serrati -COME DIAVOLO MI SAREI DOVUTO SENTIRE, EH?-
-Ma non eri in te!- replicò Hermione.
-APPUNTO!- urlò Ron.
Rimasero a guardarsi per qualche istante, il respiro affannato, i volti contratti dalla rabbia.
-Lo sai cosa ti dico?!- sibilò Hermione dopo qualche istante -Che almeno tuo fratello non è uno stronzo!-
Ron barcollò, come se gli avessero mollato un pugno in pieno viso.
-Ah, sì?- mormorò dopo qualche istante. -E sai cosa ti dico io? Che almeno Lorena non è una pazza furiosa!-
-E ALLORA VAI DA LEI!- strillò Hermione, l'acconciatura ormai completamente disfatta -TORNA DENTRO E CONTINUA IL TUO TEATRINO DA BRAVO RAGAZZO!-
-E TU VATTENE A PIANGERE IN BAGNO, SONO SETTE ANNI CHE NON SAI FARE ALTRO!-
Hermione, pallida come uno straccio, in una frazione di secondo estrasse la bacchetta.
Proprio in quel momento la porta si spalancò, ed Harry la afferrò per la vita.
-LASCIAMI HARRY!- urlò lei in lacrime -LASCIAMI O SCHIANTO ANCHE TE!-
Si divincolò con tutte le sue forze, ma Harry la tenne ben stretta.
-Ron, torna dentro!- intimò all'amico -Direi che per stasera avete discusso abbastanza!-
Annuendo, Ron lanciò un'ultima occhiata ai due e rientrò sbattendo la porta.
-IO TI ODIO, RONALD WEASLEY!- strillò Hermione, singhiozzando -TI ODIO!-
Con uno strattone riuscì a liberarsi di Harry e si accasciò a terra, piangendo.
-Hermione- sussurrò Harry, chinandosi accanto a lei e stringendola -Va tutto bene, calmati.-
-No che non va bene, Harry!- singhiozzò lei -Non va bene! Non va bene proprio nulla!-
Senza dire una parola, Harry la tirò su delicatamente e la riaccompagnò al castello.
Per loro, la festa era decisamente finita.







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Allora ormai è inutile che ogni volta vi dica che ho gli esami perchè lo sapete xD
Mi limito quindi a chiedere scusa.
Questo capitolo è più lungo degli altri, e spero sinceramente che non vi abbia annoiati.
Vorrei ringraziare la mia nuova lettrice Butterphil, per tutte le recensioni che mi ha lasciato e per essere stata così carina ^^
Ma, oltre a lei, come sempre ringrazio TUTTI VOI: Lettori nuovi, vecchi, vecchissimi, e lettori anonimi che non si sono mai fatti vivi xD
Grazie davvero, spero vivamente che le vostre aspettative non stiano venendo deluse! ^^
Mancano solo due capitoli, e mi dispiace un sacco staccarmi dalla storia, quindi cercherò di fare del mio meglio ;)
Un abbraccione!

Miza

P.S: RECENSIONCINA? ^^


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Capitolo 12
*** Capitolo dodicesimo. ***


Capitolo dodicesimo.




A furia di ferirci, siamo diventati consanguinei.

                                        -Le Luci della Centrale Elettrica.





Le litigate tra Ron ed Hermione erano una sorta di ubriacatura con tanto di dopo sbornia:
Il peggio non era mai la litigata in sè, ma ciò che ne seguiva.
Ed Harry, ormai, lo aveva imparato.
Come da copione, i giorni successivi alla festa di Dean furono un incubo.
Ron si faceva vedere di rado, sempre accompagnato da Lorena; rispondeva a monosillabi ed in linea di massima evitava ogni sorta di dialogo, ed anche quando restava solo con Harry si chiudeva in silenzi cupi e meditabondi.
Hermione, se possibile, era anche peggio.
Ostentava un buonumore nauseante, fatto di -Non trovi che sia una splendida giornata, Harry?-, sorrisi falsissimi e discorsi lunghissimi, inutili e fastidiosi.
Quando però pensava di non essere vista si perdeva a fissare il vuoto a lungo, e le sue occhiaie facevano presagire ad Harry che non dormisse a dovere.
Nei momenti in cui proprio non potevano evitare di incontrarsi, Ron ed Hermione non si rivolgevano la parola e facevano molta attenzione a non voltarsi in direzione l'uno dell'altra.
E uno di cui momenti fu lo svolgimento dei compiti in Sala Grande in un pomeriggio nuvoloso e per nulla entusiasmante.
-Miseriaccia.- borbottò Ron voltando febbrilmente le pagine del proprio libro di Trasfigurazione -Dove diavolo è il capitolo sull'evanescenza?!-
Harry, seduto accanto a lui, si sporse a guardare il libro dell'amico.
-Ron!- ridacchiò sottovoce, chiudendo il libro ed indicando la copertina -Non trovi il capitolo perché è sull'altro libro! Questo è il manuale!-
Ron sbuffò e posò la testa sul tavolo.
-Mi daresti il tuo, Harry?- bisbigliò all'amico.
Harry scosse il capo.
-Temo proprio di no! Qui ho soltanto il manuale, la parte sull'evanescenza l'ho già inserita nella ricerca, quindi l'altro libro l'ho lasciato in camera!-
Ron grugnì.
Poi Harry lo vide sporgersi oltre lui.
Seguì il suo sguardo e si ritrovò a guardare Hermione, seduta accanto a sè, concentrata sulla propria pergamena.
-Sei impazzito???- bisbigliò, voltandosi a guardare Ron -Se provi a chiederle qualcosa ti fa fuori!-
-Oh, lo so bene!- disse Ron piano -Ma se glielo chiedi tu, magari...-
-Weasley, Potter, smettetela di spettegolare e lavorate!- tuonò la McGrannit lanciandogli un'occhiataccia.
Ron aspettò qualche secondo prima di voltarsi nuovamente verso Harry e rivolgergli uno sguardo implorante.
-E dai Harry! Per favore! A te lo presta!- bisbigliò.
Harry fece un grosso sospiro e si voltò a guardare la ragazza.
-Ehi, Hermione!- disse piano, richiamando la sua attenzione.
La ragazza fece un cenno col capo, senza alzare lo sguardo dal proprio lavoro.
-Ecco, mi chiedevo- domandò Harry schiarendosi la voce -Saresti così gentile da prestarmi il libr...-
-Se è per te sì Harry, se è per Ronald no.- lo interruppe lei.
Harry battè le palpebre e lanciò a Ron uno sguardo dispiaciuto.
-Ci ho provato...- bisbigliò.
Ron lanciò un'occhiataccia a Hermione e tornò a posare la testa sul banco.
-Gentilissima come sempre!- borbottò tra sé e sé.
Hermione si schiarì la voce.
-Harry, saresti così gentile da informare il tuo amico che ho due orecchie e sento benissimo gli improperi che mi borbotta dietro? E che dovrebbe avere un pò più cura delle sue cose?-
sibillò non troppo piano, cercando una frase sul libro e trascrivendola sulla propria pergamena.
Ron alzò immediatamente la testa e tirò una gomitata ad Harry.
-Dì alla persona tanto simpatica seduta vicino a te che ha ben poco da fare la sostenuta e che il suo è un comportamento infantile!-
Harry deglutì.
-Ehm...-
-Sai cos'altro, Harry?!- disse Hermione -Dovresti informarlo anche che i suoi comportamenti estremamente infantili hanno stufato l'intera scuola, e che non ho intenzione di abbassarmi ai suoi giochetti!-
-Ma quali giochetti?!- sbottò Ron sporgendosi oltre Harry -Sei un'egoista, ecco cosa! E poi...-
-Oh, sento un suono fastidioso ma proprio non capisco da dove provenga!- esclamò Hermione alzando gli occhi al cielo.
Ron serrò la mascella.
-Stammi bene a sentire Hermione, io...-
-Che cosa sta succedendo lì giù?-
La professoressa McGrannit li stava guardando di nuovo, e non era l'unica.
Diverse teste erano rivolte verso di loro.
-Non è nulla, professoressa!- rispose Hermione -Se Weasley la smettesse di importunarmi andrebbe tutto a meraviglia!-
-IMPORTUNARTI!- urlò Ron facendo sobbalzare due compagni seduti a pochi metri da loro -Ma se ho solo...-
-Non mi interessa il vostro argomento di discussione!- disse asciutta la McGrannit alzandosi in piedi -Fate silenzio una volta per tutte, abbiate rispetto di chi sta studiando!-
Entrambi abbassarono lo sguardo e tacquero.
-E' ingiusta- bofonchiò Ron all'orecchio di Harry -Non capisco se...-
-Pssst, Hermione!-
Tutti e tre si voltarono in direzione della fonte della voce: Era Ernie MacMillan, che si sporgeva dal tavolo alle loro spalle.
-Hermione, scusa- bisbigliò sorridendo -Mi presteresti il tuo libro di Trasfigurazione? Temo di aver dimenticato il mio.-
-Oh, ma certo!- sorrise Hermione -Prendilo pure Ernie, fa solo attenzione alle ultime pagine, si stanno staccando!-
Il ragazzo le fece un sorrisone riconoscente.
La mandibola di Ron era talmente spalancata da sfiorare il pavimento.
-Hai visto?- bisbigliò ad Harry, infuriato -Hai visto?! A lui l'ha prestato!-
-Harry, spiega a Ronald- sospirò Hermione -che Ernie, contrariamente a qualcun altro, è una persona ben educata, e può avere il mio libro e tutto ciò che vuole!-
-Ma certo!- sbottò Ron -Allora sposalo no?!-
Hermione si voltò di scatto, gli occhi rivolti a due fessure.
-Non vedo come la cosa ti riguardi!- disse tra i denti.
Ron scosse il capo, incredulo.
-Poi sono io l'infantile, vero? Invece tu che fai le moine ad uno di cui non ti è mai importato nulla solo per...-
-Ehm, ragazzi...- chiamò piano Harry.
-Cosa diamine ne sai di chi mi importa o meno?!- rispose Hermione, furiosa -Non mi pare che tu sia nella posizione di poter parlare!-
-E allora fai come ti pare!- sbottò Ron.
-Non mi serve il tuo permesso!- ringhiò Hermione.
-E' incredibile il modo in cui ti comporti!-
-PERCHE' NON PENSI A TE, RONALD?-
-Ragazzi...-
-Pensi di farmi indispettire prestando libri a chicchessia?! Cosa vuoi che me ne importi, se anche qualcuno ti venisse dietro non...-
-ALMENO NON HO BISOGNO DI UNO STUPIDO PROFUMO STREGATO PERCHE' QUALCUNO MI VENGA DIETRO!-
-IO PERLOMENO CE L'HO QUALCUNO CON CUI STARE!-
-ADESSO BASTA!-
All'urlo della McGrannit, Hermione e Ron trasalirono.
Tutti i presenti li stavano fissando a bocca aperta, Harry compreso.
La professoressa abbandonò la cattedra e marciò nella loro direzione.
-E' un comportamento vergognoso! Ver go gno so! Da lei poi, signorina Granger, proprio non me lo sarei aspettato!-
Hermione si alzò in piedi.
-Ma professoressa, io...-
-Niente ma! Mi vedo costretta a togliervi 10 punti a testa! 20 PUNTI IN MENO A GRIFONDORO!-
Tutti i Grifondoro sbuffarono e borbottarono.
-E fate silenzio tutti quanti adesso! Togliere punti alla mia stessa casa, ah che disonore!-
Col naso in aria, la McGrannit tornò al suo posto, e il silenzio regnò di nuovo nella sala.
Hermione si alzò in piedi, consegnò la propria ricerca e marciò verso l'uscita.
-E comunque- ringhiò passando accanto a Ron -Lo dici tu che non ho nessuno con cui stare!-
E se ne andò impettita, lasciando un Ron furibondo ed un Harry più rassegnato che mai.


*

Era piuttosto raro che Fred Weasley avesse dei momenti liberi.
Solitamente era troppo impegnato ad architettare dispetti, a scorrazzare per la scuola assieme a George, a inventare qualche scherzo per i Tiri Vispi Weasley, o semplicemente, come diceva lui -A godersi il dolce far nulla-.
Ma ogni tanto, in via del tutto eccezionale, doveva starsene tranquillo per qualche ora e tentare di studiare.
Ed era proprio ciò che stava facendo quella sera, nella Sala Comune dei Grifondoro.
C'era un tempo pessimo fuori, e molti studenti si erano riuniti in Sala Grande per i compiti, ma lui aveva scelto la tranquillità e il calore della stanza della propria casata.
Peccato che ogni minima cosa sembrasse mille volte più interessante del proprio libro di Storia della Magia.
Si ritrovò a fissare il caminetto almeno una decina di volte, e venne distratto da una mosca che continuava a ronzare nella tenda di velluto rosso di una delle grandi finestre.
-Ora basta, Fred!- si disse con risolutezza, strizzando gli occhi -Concentrati!-
Abbassò lo sguardo sul proprio libro e lesse qualche frase, le sopracciglia corrugate.
Ma proprio mentre iniziava ad entusiasmarsi della propria capacità di comprensione il ritratto della Signora Grassa si aprì cigolando, e lui si distrasse nuovamente.
-Sia dannato Merlino!- sbottò alzando il viso -Chi diavolo... Oh, Hermione, sei tu!-
Leggermente sorpreso, osservò la ragazza scavalcare il ritratto e richiuderselo alle spalle.
Aveva un'aria piuttosto abbattuta.
-Già finiti i compiti, Granger?- la prese in giro con un sorrisetto.
Hermione si limitò ad alzare le spalle e a buttarsi sulla poltrona accanto alla sua.
-Sono esausta- dichiarò, passandosi una mano sul viso.
Fred annuì febbrilmente.
-E' piuttosto evidente, direi. Dovresti riposarti un po', sai? E soprattutto lasciar perdere quell'idiota di mio fratello.-
Hermione aprì la bocca per dire qualcosa, ma dopo pochi istanti cambiò idea.
La richiuse e guardò intensamente Fred, una luce strana negli occhi.

-Lo sai, Fred...- disse lentamente, alzandosi in piedi -Credo proprio che tu abbia ragione.-
Stupito, la vide alzarsi e andargli incontro.
E quando si chinò su di lui continuando a guardarlo, Fred non potè trattenere un piccolo verso strozzato.
-He...Hermione che cosa stai facendo?- domandò sconvolto, il viso della ragazza pericolosamente vicino al suo.
Hermione sorrise.
-Nulla di cui preoccuparsi, Fred- sussurrò con voce roca.
Fece un piccolo respiro, come volesse trattenere il fiato, e sfiorò le sue labbra con le proprie.
Fred spalancò gli occhi, sconvolto, e balzò in piedi.
-Hermione, fermati.- sussurrò incredulo.
La afferrò per le spalle e la fissò negli occhi.
Hermione era diventata di un rosso acceso, e aveva gli occhi lucidi.
-Fred- pigolò -Io...-
Il ragazzo sospirò, comprensivo.
Lasciò che Hermione abbassasse lo sguardo e iniziasse a piangere in silenzio, confortandola con qualche pacchetta affettuosa sulle braccia.
-Dai, è tutto ok- le spiegò con un sorriso -Non è successo niente. Sei arrivata proprio all'esasperazione, eh?-
-Oh, Fred!- esalò lei, le guance bagnate di lacrime -Scusami! Mi vergogno così tanto!-
Nascose il viso tra le mani e prese a singhiozzare senza controllo.
-Ehi, Hermione, dai!- ridacchiò lui facendole una carezza sui capelli -E' stato un gesto avventato, sono cose che succedono!-
-No, non succedono!- bofonchiò lei tra le mani -Non dovrebbero succedere! Per l'amor del cielo Fred, sono così mortificata, io...-
Ricominciò a piangere e Fred le afferrò delicatamente i polsi, in modo che non potesse più nascondere il volto.
-Hermione- esclamò deciso -Ho detto che non è nulla. L'ho già dimenticato, ok? Non devi commiserarti così. Non stai bene in questo periodo, è evidente, e non potrei mai colpevolizzarti per una sciocchezza del genere!-
Lei tirò su col naso, fissando il pavimento.
-E' che...- pigolò liberando le mani dalla presa di Fred -E' che lui mi ha detto che non ho nessuno con cui stare e...-
-Ooh, andiamo Hermione!- rise il ragazzo, fissandola incredulo -Ancora gli dai ascolto? Sai benissimo anche tu che Ron non è assolutamente capace di esprimere i propri sentimenti, e che si comporta come i bambini in ambito amoroso: Più è preso e più fa lo scemo. Ma lo sanno tutti che Ronnino Piccino è innamorato perso di te da anni!-
Hermione arrossì di botto e alzò il viso fino ad incontrare lo sguardo divertito di Fred.
-Pensi...- balbettò -Tu credi?-
-Non credo, garantisco!- esclamò Fred mettendosi una mano sul cuore.
-Ha i suoi tempi e i suoi modi Hermione, ed è un idiota, ma è pazzo di te.-
La ragazza si mordicchiò il labbro inferiore, le gote di un rosso acceso.
-Credo proprio che tu ti stia sbagliando, Fred.- decretò alla fine, gli occhi bui.
-In ogni caso, ti chiedo ancora scusa.-
-Figurarsi!- rise lui dandole un colpetto -E' stato un onore, madame! Ed ora, non so lei, ma io muoio di fame!-
Hermione annuì senza troppo entusiasmo.
-Sì- sospirò -Scendiamo per la cena.-



-Ronald, tesoro, è tutto ok?-
Lorena osservò con una certa apprensione il proprio ragazzo: le teneva la mano, ma aveva un'aria completamente assente.
Fissava il vuoto davanti a sè e sembrava non avere idea di dove stesse andando.
-La Sala Grande è di là- disse lei con dolcezza, tirandolo leggermente nella giusta direzione.
Ron batté le palpebre un paio di volte prima di girarsi a guardarla.
-Hai... scusami, stavi dicendo qualcosa?- domandò perplesso.
Lorena sospirò.
-Nulla Ron, nulla. Stavi solo andando dalla parte sbagliata.-
Gli fece un sorrisetto, aggrappandosi più saldamente alla sua mano.
Ron guardò la ragazza e scosse il capo.
-Ehi- mormorò carezzandole una guancia -Scusami se mi vedi distratto ultimamente. E' che...-
Nel bel mezzo della frase, dei passi li costrinsero a voltarsi:
Fred ed Hermione stavano discendendo la grande scalinata di marmo, diretti in Sala Grande.
Si fissarono tutti e quattro per qualche secondo.
Poi Fred diede una piccola gomitata ad Hermione, borbottando un -Dai, andiamo.-
Ma la ragazza rimase immobile al suo posto, gli occhi fissi su Ron, ancora per qualche istante.
Poi abbassò lo sguardo e si voltò per andar via.
-Bene bene bene, ma che scenetta toccante!-
Voltandosi di scatto, Ron si ritrovo faccia a faccia con Draco Malfoy.
Il Serpeverde ghignava divertito, un paio di suoi scagnozzi al seguito.
-Gira a largo, Malfoy- borbottò Ron -Non è proprio aria.-
-Invece mi pare ci sia proprio un'aria entusiasmante- biascicò il biondo inarcando un sopracciglio -La tua espressione da fesso è come sempre impagabile!-
Scoppiò a ridere, immediatamente imitato dagli altri Serpeverde.
Ron era furioso, le orecchie in fiamme.
-Ti ho detto di toglierti di torno, Malfoy- ringhiò, schiacciando il naso contro quello del ragazzo.
Malfoy si allontanò, un'espressione disgustata dipinta sul volto.
-Non ti permettere mai più di avvicinarti così a me, Weasley- sibilò, gli occhi ridotti a due fessure -Non ho alcuna intenzione di essere contagiato dalle tue orribili lentiggini o dalla tua stupidità!-
Col volto contratto per la rabbia, Ron si girò, afferrò Lorena per un braccio e fece per allontanarsi.
-A proposito!- ridacchiò Malfoy -Sei piuttosto ridicolo, lo sai? Buttarti sulla straniera perchè non sei riuscito ad abbindolare la tua schifosa Mezzosa...-
In una frazione di secondo, Ron si voltò, il viso tramutato dalla collera.
Afferrò con foga la bacchetta, la puntò contro Malfoy e urlò -
Exulcero!-, proprio mentre il Serpeverde, spaventato, brandiva la propria e urlava -Conjunctivitis!-
I due incantesimi si scontrarono a metà strada.
Ci fu un'esplosione, e i due furono scaraventati a metri di distanza l'uno dall'altro.
Hermione, che aveva sentito l'esplosione e si era voltata a guardare, lanciò un urlo spaventato.
-Ronald!- strillò, correndo verso il ragazzo.
Lo trovò disteso sul pavimento, Lorena quasi in lacrime accovacciata accanto a lui.
-Oh, per l'amor del cielo!- esclamò preoccupata, scrutandolo: Aveva il viso coperto in buona parte da brutte escoriazioni simili a bruciature, un pezzo di maglione strappato, e un occhio gonfio e giallognolo.
Dall'altra parte della stanza, Malfoy si lagnava come se fosse sul punto di morire, il che faceva presagire che fosse più o meno nelle stesse condizioni di Ron, forse anche meno malconcio.
-Che cosa facciamo adesso?!- domandò Lorena terrorizzata, gli occhi neri spalancati puntati su Hermione.
-Dobbiamo portarlo in infermeria- decretò Hermione, osservando il ragazzo scosso da uno spasmo.
Afferrò un braccio di Ron, lo fece passare attorno alle proprie spalle e tentò di tirarlo su.
-Aiutami, Lorena!- ansimò spalancando gli occhi -E' troppo pesante, non ce la faccio!-
La ragazza parve riscuotersi.
Afferrò l'altro braccio di Ron e imitò Hermione.
-Bene!- esclamò questa -Portiamolo da Madama Chips!-
Ci volle davvero uno sforzo notevole da parte di entrambe per riuscire a trasportare Ron, considerando che il ragazzo si teneva in piedi a stento e non sembrava essere mentalmente lucido.
Quando finalmente giunsero davanti all'infermeria, Hermione si sbracciò in direzione della strega col grembiule bianco.
-Madama Chips!- urlò -La prego, faccia qualcosa!-
La strega corse verso i tre, la bacchetta in mano.
-In nome di Merlino!- esalò osservando Ron -Che cosa gli è successo?-
-Credo... credo sia stata l'azione di un incanto Exulcero combinata a quella di un...-
-So benissimo quali sono gli incantesimi che procurano queste ferite, signorina Granger!- disse asciutta Madama Chips sventolando una mano -Intendevo come se le è procurate!-
-Uno scontro! Un duello nell'atrio!- ansimò Lorena sotto il peso di Ron.
Hermione le lanciò un'occhiataccia.
-Non era necessario che si sapesse!- le sussurrò velocemente, per poi voltare il viso verso Madama Chips.
-Diciamo che c'è stato un, ehm... imprevisto!- spiegò velocemente -E che a breve potrebbe arrivare anche Malfoy. Ad ogni modo... Potrebbe fare qualcosa?!-
La sua richiesta suonava più come una supplica. Praticamente era piegata in due per sostenere Ron.
Madama Chips rifletté qualche secondo e poi sventolò la bacchetta.
Immediatamente, Ron venne sollevato in aria e deposto delicatamente su di un letto con un leggero
puff.
Hermione e Lorena sospirarono, le spalle doloranti.
-Domani all'ora di pranzo sarà in perfetta forma.- annunciò Madama Chips iniziando ad armeggiare con delle boccette -E adesso andate.-
-Andate?- domandò Lorena battendo le palpebre -Come sarebbe a dire?!-
-Sarebbe a dire- sbuffò l'infermiera -Che fino a domattina non sono concesse visite! Ed ora fuori, su!-
Sospinse le due ragazze oltre l'uscio e, con un colpo di bacchetta, chiuse loro la porta in faccia.
Le due rimasero zitte per qualche secondo, prima di voltarsi l'una verso l'altra.
-Sarà meglio che io vada ad avvertire Harry, Ginny e i due gemelli.- esclamò Hermione mordicchiando l'unghia del mignolo.
-Sì- sospirò Lorena -Vuoi che venga con...-
Hermione scosse il capo.
-No- rispose risoluta -Va pure a riposare e poi a mangiare qualcosa. Me ne occupo io.-
Lorena le lanciò un'occhiata tra il grato e lo stizzito.
Poi alzò le spalle.
-Be', grazie allora.- disse incerta.
Hermione annuì di rimando.
Si scrutarono per qualche istante.
Poi, ognuna si incamminò nella propria direzione.






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 HO UNA BUONA NOTIZIA PER VOI.
Sarà che ho visto quanto amate questa storia, sarà che mi ci sono troppo affezionata, sarà che mi gira così, ma ho deciso di aggiungere un capitolo alla storia ^_^
Perciò, il prossimo non sarà l'ultimo, ma a partire da ora ne mancano due! ;)
Veniamo a noi.
State sopravvivendo al caldo infernale? Siete in vacanza?
BEATI VOI! Io ho dato il mio sudatissimo esame beccandomi un bel 30 e lode (OHOHOHOH! *_*) e ora sto preparando l'ultimo che darò il 6 luglio. Non ne posso più :(
Bhè, bando alle ciance.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e non vi siate annoiati ^^
Aspetto come sempre il vostro parere eeeeeeeee vi do appuntamento al prossimo! ;)
P.S: Se avete qualche idea per una nuova storia, qualche suggerimento o spunto, sarò felicissima di accoglierlo! :D
Un abbraccio enormissimo, e grazie di cuore per tutto quello che fate e che siete per me <3

Miza




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Capitolo 13
*** Capitolo tredicesimo. ***


Capitolo tredicesimo.






Hermione si era svegliata molto presto quel mattino.
Aveva passato la notte in una sorta di agitato dormiveglia, nervosa al pensiero di come stesse Ron, e non appena la sveglia aveva segnato le sette era scattata in piedi.
Aveva impiegato pochissimo tempo ad indossare la propria uniforme, e solo quando era già nella Sala d'Ingresso si era resa conto che era sabato, e quel giorno non avevano lezione.
In quel momento stava osservando la grande porta dell'infermeria, titubante.
Ci mise qualche minuto a convincersi ad abbassare la maniglia e sbirciare dentro.
Ron dormiva profondamente, la testa rossa abbandonata sul guanciale candido.
E seduta accanto al letto,  gli occhi stanchi, c'era Lorena.
Hermione ipotizzò di andar via e ripassare dopo colazione, ma non fece in tempo a ritirare la testa oltre la porta che Lorena la vide.
-Oh, Hermione, buongiorno!- la chiamò piano -Vieni!-
Un pò controvoglia, abbozzando un sorrisetto, Hermione entrò.
-Hai l'aria stanca- osservò Lorena, guardandola sedersi sulla sedia dall'altro lato del letto.
Hermione si stropicciò gli occhi.
-Sì , diciamo che ho avuto nottate migliori. Anche tu non sembri in forma smagliante, comunque.-
Lorena fece sorrise ed alzò le spalle.
Poi gettò un'altra occhiata perplessa ad Hermione.
-Ma come mai indossi l'uniforme?- domandò agitata -Credevo di aver capito che fosse obbligatoria solo nei giorni di lezione, e oggi non...-
-Mi sono confusa!- tagliò corto Hermione, chinandosi a guardare Ron.
Il ragazzo non era più pallido come la sera prima; le ferite si erano tutte riemarginate, lasciadogli solo qualche crosticina, ed anche il suo occhio sembrava star bene.
-Come sta?- domandò piano Hermione, un' ombra di preoccupazione negli occhi scuri.
Lorena fece un sorrisetto.
-Credo stia molto meglio, sai? Madama Chips prima gli ha spalmato una pomata sull'occhio, ma ha detto che tra qualche ora sarà come nuovo.-
Guardò Ron sorridendo,  e gli scansò i capelli dalla fronte.
Hermione dovette reprimere l'istinto di staccarle la mano a morsi.
-Solo che c'è una cosa che mi preoccupa- aggiunse la moretta tormentandosi una ciocca liscissima.
-Mi sembri che non respiri tanto bene... fa un pò fatica, senti?-
Ammiccò con la testa verso la bocca socchiusa di Ron, ed Hermione avvicinò l'orecchio per ascoltare.
Dopo qualche istante scoppiò a ridere, facendo trasalire Lorena.
-Che cosa c'è da ridere?!- domandò sconvolta, gli occhi spalancati per lo spavento.
Hermione si affrettò a soffocare la risata tra le mani, temendo di svegliare Ron.
-Oh, nulla, scusami, è che...- dovette interrompersi a causa di un nuovo scoppio di risatine.
-E' che sta benone, Lorena. Sta solo russando!-
Abbassò il viso a guardare Ron, e non potè reprimere un sorrisone.
Lorena sembrava ancora scossa.
-Sei sicura?- domandò battendo le palpebre -Insomma, è un suono proprio strano...-
In quel momento Ron russò fortissimo, e si voltò a pancia in giù, bofonchiando.
-Oh sì, sono sicurissima- confermò Hermione sorridendo -Riconoscerei quel ruggito ovunque...-
Alzò lo sguardo su Lorena e vide che la ragazza sembrava un tantino contrariata.
Hermione arrossì vistosamente, e mise fine alla conversazione con un improvviso attacco di tosse.
Dopo qualche minuto Lorena si alzò in piedi.
-Credo che andrò a vedere se c'è già qualcosa per colazione- dichiarò stracchiandosi -Ti porto un toast, Hermione?-
La ragazza scosse il capo.
-Non preoccuparti, ci penso dopo, ora non ho molta fame...-
-Ho capito ho capito, niente toast, ti porto dei biscotti!-
Senza dare ad Hermione il tempo di replicare la moretta uscì dall'infermeria sbadigliando.
Hermione sospirò e si abbandonò sulla sedia.
Stava giusto per perdersi nelle proprie riflessioni su quanto le cose fossero complicate, quando Ron grugnì e aprì piano gli occhi.
Guardò Hermione senza vederla, si tirò lentamente su a sedere e battè le palpebre diverse volte.
Solamente quando lei si schiarì la voce si voltò a guardarla nuovamente.
Stavolta la vide.
E urlò.
-Ron!- esclamò lei spaventata, trasalendo -Per l'amor del cielo, non urlare! Ronald smettila!-
Ron si tirò il lenzuolo fin sotto il mento, osservandola con gli occhi sgranati e il respiro affannato.
-Sei...- domandò spaesato -Sei qui? Sei tu? Voglio dire... Che cosa ci fai qui?-
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Sono venuta a trovare Malfoy! Ma secondo te?!- domandò impaziente.
Ron non sembrava essersi ancora del tutto calmato.
-V-Vuoi picchiarmi?- domandò incerto, le orecchie in fiamme.
Hermione non potè trattenere un sorriso.
-No Ron, non voglio picchiarti, anche se ora che mi ci fai pensare non sarebbe una cattiva idea.-
Un pò rincuorato, il ragazzo si lasciò andare ad una risatina e piombò di nuovo sui cuscini.
-Come ti senti?- domandò Hermione scutandosi le mani.
Ron arricciò il naso, pensieroso.
-Bene, credo. Mi pulsa un pò l'occhio, ma penso sia a posto.-
La ragazza annuì senza alzare lo sguardo.
Ron sospirò.
-Hermione- esclamò teso -Ti prego, scusami. Ti ho detto delle cose cattivissime, a partire dalla festa di Dean fino a ieri, ma io non...-
-Mi hai detto...- bisbigliò Hermione con voce mal ferma -Mi hai detto che non so fare altro che piangere in bagno.-
Ron si passò una mano sul viso, a disagio.
-Lo so. Non è vero Hermione, e lo sai. Senza di te saremmo stati persi fin dal primo anno, io e Harry.-
Tossicchiò, e le orecchie gli si tinsero nuovamente di rosso -Io, soprattutto.-
Hermione sentì le guance accalorarsi, e alzò lo sguardo.
-Ron...- disse piano -Perchè sei scattato così, ieri, con Malfoy?-
Ron digrignò i denti, arrabbiato.
-Quello schifoso!- sbottò guardando verso il fondo dell'infermeria, dove il letto di Malfoy era nascosto dalle consuete tendine verdi.
-Ancora non ha imparato la lezione! Continua a prendersi la presunzione di chiamarti Mezzosangue, e...-
Hermione fece un balzo sulla sedia, la bocca spalancata.
-E' stato... è stato per quello che lo hai attaccato?-
Il viso di Ron si accese di un bel porpora.
-Be'... ecco, immagino di sì. Sai quanto mi dà fastidio quando...-
Hermione non gli diede modo di terminare la frase.
Si precipitò sul letto e gettò le braccia al collo di Ron, rischiando di mandare in frantumi la lampada sul comodino.
-Mi dispiace tanto, Ron!- gli bisbigliò lei senza riuscire a mandar giù il groppo in gola -Mi dispiace per tutto!-
Il ragazzo rimase immobile per un istante, imbarazzato, ma poi la strinse forte a sé.
-Va tutto bene- le rispose in un sussurro -E' passato, va tutto bene...-
In quel momento la porta dell'infermeria si aprì, e Lorena rientrò con un vassoio di biscotti, chiacchierando con Harry.
Ron ed Hermione si mollarono di scatto, imbarazzatissimi.
-Oh, ehm... ciao Harry!- esclamò Hermione, cercando di ignorare le occhiate assassine che Lorena le lanciava.
Harry si avvicinò con un sorriso, rifilando a Ron una pacca su una spalla.
-Bel lavoro, amico! Ho sentito che Malfoy è ridotto peggio di te! Come ti senti?-
Mentre Ron si lanciava in una descrizione dettagliata della propria impresa, Lorena mollò il vassoio in mano ad Hermione.
-Buon appetito!- le ringhiò contro con uno sguardo strano.
Hermione sentì la gola seccarsi.
-Mmmh, Harry!- gracchiò tirandolo per un braccio -Che ne dici di andare, adesso? Possiamo fare colazione in Sala Grande e...-
-Ma io ho già fatto colazione!- rispose il ragazzo aggrottando la fronte. - E Ron mi sta...-
-Harry!- esclamò Hermione risoluta, lanciandogli uno sguardo che non ammetteva repliche.
Il ragazzo parve cogliere, perchè si limitò ad esclamare -Ron, Hagrid ci aspetta per un thè, oggi pomeriggio! Ha detto che gliene hanno mandata una fornitura dal Brasile...-
Ron fece una smorfia. -Speriamo non sia come le tisane del Tibet! Sono andato in bagno per 5 ore filate!-
Hermione e Harry risero e si defilarono, lasciando Ron con una Lorena piuttosto imbronciata.


*





E tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore.
Tra un mese, tra un anno, scordate le avrai.
Amore che fuggi, da me tornerai.

                                        -Fabrizio De Andrè.




-E COSI' IO CI HO DETTO "BRUTTA VECCHIA BEFANA, TI AVEVO SCAMBIATA PER IL MIO MANICO DI SCOPA!!!"-
Hagrid ruggì dalle risate per la propria battuta, mollando una poderosa pacca sulle spalle di Harry.
Erano nella capanna da un'oretta, ed erano tutti in preda ad una inspiegabile allegria.
Harry, al colpo di Hagrid, per poco non cadde dalla sedia, ma stava ridendo troppo forte per accorgersene.
-Sai Hagrid!- esclamò Ron reggendosi la pancia dal gran ridere -E' poderoso questo thè!-
Ne bevve un'altra lunga sorsata, buttandosene addosso la metà.
Hagrid rise forte e riempì nuovamene le tazze.
-E' un regalo, è un regalo!- esclamò entusiasta -Ma la lettera era scritta mezza in brasiliano e non ho capito nulla!-
Scoppiarono a ridere tutti e quattro.
Hermione cadde dalla sedia.
-Oh, Hagrid!- ansimò tirandosi su -Mi sto divertendo tantissimo! Che bel pomeriggio!-
Hermione si sentiva euforica e adrenalinica, piena di energia e di voglia di fare.
Era da tanto tempo che non stava così  bene!
Sentiva la testa un pò ovattata e la lingua un tantino addormentata, ma le sensazioni di rilassamento e di felicità superavano di gran lunga quei piccoli inconvenienti.
Sorrise a Ron, sentendosi particolarmente affettuosa.
Ron rispose con un sorriso beato e un pollice alzato.
-E dicci un pò, Hagrid!- biascicò Harry con gli occhi arrossati  -Chi te lo ha mandato questo thè?-
Hagrid ne buttò giù una bella sorsata, poi si asciugò la barba nella manica.
-Un mio amico stregone. L'ho conosciuto tanto tempo fa! Pensa che stavo quasi per ammazzarlo, la prima volta!-
E di nuovo tutti giù a ridere.
-Che poi- ansimò Hagrid tra le risate -Poi non è nemmeno un thè! E' una specie di  erba medica che usano per le meditazioni! Ma infuso in acqua calda è delizioso, non trovate?!-
I tre ragazzi annuirono con entusiasmo, scolandosene un bel pò.
-E come hai detto che si chiama, questa erba?- domandò Ron con la lingua impastata.
Hagrid si grattò il testone cespuglioso, meditabondo.
-Erba di Erugal!- esclamò poi illuminato.
Harry e Ron si congratularono per l'ottima memoria, battendo le mani entusiasti, ma Hermione sembrò avere un momento di lucidità.
-Hagrid!- esclamò sconvolta, gli occhi spalancati -L'erba di Erugal è una sostanza illegale! E'... è una droga! Ci siamo drogati!!!-
Hagrid, Harry e Ron la fissarono in silenzio, per qualche istante.
Poi scoppiarono a ridere più forte che mai.
-La droga!- urlava Harry euforico -La droga! Ci siamo drogati!-
Ron si alzò e corse ad abbracciare Hermione.
-E' un'esperienza di vita!- Le urlò in un orecchio, stringendola -Pensa Hermione! Droga! Che emozione!-
Hermione piombò di nuovo nel dolce oblio dell'Erba di Erugal.
Abbracciò Ron e rise forte anche lei, urlando -Oh, finiremo nei guai...! Sarà da brivido!!!-
I tre ragazzi si alzarono in piedi e presero a saltellare felici, abbracciandosi.
Hagrid intanto li osservava e rideva entusiasta, ma dopo qualche istante parve tornare in sé.
Scossa forte la testa e si stropicciò gli occhi, poi gettò un urlo.
-VI HO DROGATI!- ruggì incredulo, facendoli sobbalzare tutti e tre. -CHE RAZZA DI PERSONA SONO! VI HO DROGATI! SIAMO MEZZI DROGATI!-
Hermione, sorridendo beata, corse ad abbracciarlo.
-Oh, via Hagrid, siamo solo tutti molto allegri! Non è poi così grave...-
Hagrid balzò in piedi, spalancando gli occhi.
-E' TREMENDO INVECE!- urlò -TERRIBILE! D0VETE TORNARE SUBITO AL CASTELLO! VIA, FORZA!-
Sollevò Harry, Ron ed Hermione, cosa che li fece ridere ancora di più, e li mise alla porta.
-Vi accompagno!- bofonchiò trafficando con la porta.
Ma Ron lo tirò per un braccio con insistenza.
-Ma noooo Hagrid, resta tranquillo, torniamo da soli! Non è nemmeno il tramonto, non c'è bisogno che...-
Non fece in tempo a finire la frase che Hagrid gli fece un sorriso inebetito e crollò a terra addormentato-
-Bene!- ridacchiò Harry punzecchiandolo con un piede -Ora possiamo andare!-
Si avviò barcollando per i prati, seguito dagli altri due, quando Hermione si attaccò ad un  braccio di Ron e lanciò uno strillo.
-Che cosa c'è?- domandarono i due preoccupati.
Hermione fece una risatina, malferma sulle gambe.
-Voglio le fragole!-  cantilenò tirando Ron -Ho voglia di fraaaaagole, tante fragole!-
Ron rise entusiasta, rischiando di far cadere entrambi, ma Harry assunse un'espressione imbronciata.
-Io sono stanco!- piagnucolò -E voglio Ginny!-
Hermione fece uno strilletto di protesta, e Ron lanciò uno sguardo di rimprovero ad Harry.
-Non preoccuparti Hermione!- disse poi con accondiscendenza -Ti ci porto io! Andiamo a cercare le fragole qui sul limite della Foresta!-
Hermione prese a saltellare felice, trascinando Ron verso la Foresta.
-Vi perdono solo perchè siamo amici!- urlò Harry  con la lingua impastata.
Poi li salutò con la mano ed un sorrisone, aggiungendo -Ci vediamo in Sala Comune, CARI!-



-ECCOLE RON! Guarda, ecco le fragole!-
Hermione, felice come una Pasqua, indicò le piccole fragole selvatiche che sbucavano tra  l'erba verde della radura .
Si chinò a raccoglierne qualcuna e le mise in bocca, soddisfatta.
Ron sedette sul prato, sorridendo.
Si sentiva felice, spensierato ed in pace con sé stesso, anche se aveva la mente un tantino annebbiata.
-Tu non le mangi?-
Hermione lo stava fissando, gli occhi nocciola un pò tristi.
Il ragazzo le fece un sorrisone e le fece cenno di sedersi accanto a lui.
-Ma certo che le mangio! Vieni qui che le mangiamo insieme!-
Hermione non se lo fece ripetere due volte.
Si fiondò sul ragazzo, ridendo come una matta, e gli infilò una fragolina tra le labbra.
Stettero zitti per qualche minuto a mangiare fragole, Hermione seduta sulle gambe di Ron, entrambi con lo sguardo perso nel vuoto.
Poi la ragazza si voltò a guardarlo con un'occhiatina maliziosa.
-Ronald...- biascicò divertita -Mangia la fragola!-
Con un sorrisetto furbo prese una fragola rossa e lucida tra le labbra, e si sporse verso il viso di Ron.
Il ragazzo rise, le orecchie rosse.
Poi le mise una mano sulla nuca e mangiò la fragola dalle sue labbra.
-Tu mi sottovaluti- le disse alla fine, depositandole un minuscolo bacio veloce sulla bocca.
Hermione ridacchiò e fece per rispondere, ma Ron piombò su di lei ridendo, il peso tutto sulle braccia per non gravare sul corpo della ragazza.
-Ron!- rise lei divincolandosi -Così mi schiaccerai!-
Il ragazzo scosse il capo, sorridendo.
Poi la fissò negli occhi.
In quel momento, Hermione smise di ridere.
Si sentiva stordita.
Sentiva il calore e il profumo di Ron, il succo delle fragole che iniziava a penetrarle nella stoffa della camicetta, l'odore e l'umido dell'erba.
Il respiro del ragazzo le faceva il solletico sul viso, e il cuore le batteva fortissimo.
-Ron...- mormorò incerta.
Ma lui le catturò le labbra con le proprie, e prese a baciarla con una tale intensità da lasciarla senza fiato.
Dopo un primo momento di spaesamento, Hermione rispose al bacio con trasporto, catturando i capelli rossi del ragazzo tra le dita.
-Sai di fragola- gli sussurrò dopo un po', col respiro affannato.
Ron sorrise.
-E ti dispiace?- le domandò fingendosi offeso.
Hermione lo tirò per il colletto.
-Niente affatto.-
Si baciavano con foga, in un crescendo di passione, fregandosene delle fragole che stavano macchiando la loro pelle e i loro abiti.
Con la mano libera dai capelli di Hermione, Ron prese a slacciarle lentamente la camicetta.
La ragazza sentì il viso andarle a fuoco, ma non disse niente.
Anzi, in uno slancio di sfacciataggine dovuto quasi totalmente all'Erba di Erugal, sfilò la T-shirt a Ron.
Coi respiri affannati e le guance in fiamme, restarono a guardarsi per qualche istante.
I capelli bruni di Hermione erano sparsi sull'erba verde; la camicetta bianca, sbottonata, lasciava scoperto il ventre piatto e il reggiseno candido.
Ron aveva un'espressione rapita sul viso lentigginoso, e i muscoli delle spalle e dell'addome erano contratti per lo sforzo di equilibrare il peso sulle braccia.
I loro sguardi si incontrarono.
Gli occhi di Ron erano enormi nell'ombra degli alberi, e il solito blu del suo sguardo era diventato talmente intenso da risultare quasi nero.
Il ragazzo aveva il respiro irregolare.
-Hermione- sussurrò rauco -Sono innamorato di te.-
Hermione sentì il cuore sbattere violentemente contro la propria gabbia toracica.
Sentì montarle dentro un'emozione enorme, tanto che temette di esplodere.
Aprì la bocca per dire qualcosa.
C'era così tanto da dire.
Ma si sentiva troppo stordita per poter parlare.
Decise di sorridergli solamente, con gli occhi pieni di lacrime.
Poi lo tirò a se e lo bacio di nuovo, e di nuovo e di nuovo, per quelle che sembrarono ore.
Ron prese a morderle piano la pelle bianca del collo, e la ragazza si lasciò sfuggire un gemito sommesso.
Con un coraggio che le arrivava da chissà dove, prese a trafficare con la fibbia della cintura di Ron, fino a slacciarla.
Il ragazzo sollevò il viso per guardarla,  un'espressione tra il sorpreso e l'eccitato dipinta sul viso.
Hermione arrossì ma gli fece un sorrisetto, e  con la punta della lingua gli schiuse le labbra.
Il respiro di Ron si fece più veloce ed irregolare, rotto dall'eccitazione che il ragazzo sentiva crescergli dentro.
Strappandole un gemito, si posizionò meglio tra le gambe della ragazza, tanto che il proprio bacino aderiva perfettamente a quello di lei.
Si guardarono di nuovo, sconvolti per le sensazioni che quegli sfioramenti causavano in loro.
Ron affondò di nuovo il viso nel collo della ragazza, e lei si ritrovò presto ad aggrapparsi alla sua schiena muscolosa.
Senza quasi rendersene conto prese ad agitarsi, desiderosa di avvertire il più possibile il contatto del corpo di Ron.
-Hermione!- esclamò lui sorpreso con voce roca, quando lei alzò il bacino spasmodica.
La ragazza lo baciò con foga, poi gli sussurrò in un orecchio -Ti desidero tantissimo, Ron.-
Ron sentì lo stomaco aggrovigliarsi ed il resto del corpo andare a fuoco per l'eccitazione.
La fissò bramoso e le catturò le labbra.
Poi, sentendola trattenere il respiro sotto di lui, scese con la mano fino a sfiorarle l'elastico delle mutandine...
-STUPEFICIUM!!!-
Una luce rossa volò oltre la testa di Ron, spettinandogli i capelli.
Hermione lanciò uno strillo.
-NON-SFIORARLA-NEMMENO-RONALD-WEASLEY!-
Sobbalzando spaventato, Ron si guardò intorno, gli occhi spalancati:
Ginny arrancava tra i cespugli, la bacchetta tesa davanti a sé, i capelli rosso fiamma crepitanti di elettricità.
-TOGLITI SUBITO DI LI'! TI SCHIANTO RON, LO GIURO!-
Sconvolto, Ron balzò in piedi e tentò di ricomporsi.
Mentre si infilava la maglietta al contrario fissava Ginny attonito.
Hermione, dal canto suo, spalancò la bocca per protestare mentre tentava di riallacciare la camicetta.
-NON UNA PAROLA HERMIONE!- sbraitò Ginny incrociando le braccia -E SBRIGATEVI TUTTI E DUE!-
A passo di carica marciò verso Ron, e gli puntò un dito sul petto.
-Tu!- sibilò furiosa -Dopo tutto quello che le hai fatto passare adesso ti permetti di saltarle addosso??? Questo è il colmo Ronald!-
Ron la fissò con uno sguardo vacuo.
Poi fece un sorriso da ebete.
-Sorellina adorata!- biascicò lanciandosi ad abbracciare Ginny.
-Aaah, sta zitto!- gli intimò lei tentando di scrollarselo di dosso -Adesso è inutile farti la ramanzina, tanto non capite una parola di quello che dico! Ma cosa diavolo avete fatto?!-
Hermione, che aveva finito di allacciarsi la camicetta completamente macchiata di fragole, diede in una risatina furba.
-Abbiamo bevuto una cosa buona!- soffiò -Ed eravamo felici, ma poi sei arrivata tu e...-
Ginny li sospinse via dalla radura, borbottando tra sé e sé.
-Ci mancava questa... litigano, si ubriacano, un fratello mezzo molestatore... oh se lo sapesse la mamma... RONALD SMETTILA DI ABBRACCIARE HERMIONE! E CAMMINATE PIU' VELOCEMENTE!- gli intimò.
Quando erano a metà dei prati, diretti al castello, Hermione le lanciò un'occhiata arrabbiata, sbottando: -Ma uffa, come hai fatto a trovarci?-.
-Intuito femminile!- rispose Ginny sospingendola gentilmente.
Magari quando si sarebbe ripresa le avrebbe raccontato che Harry si era gettato ai suoi piedi, le aveva abbracciato le ginocchia e, ridendo, aveva urlato -RON E' ANDATO A MANGIARE LA FRAGOLA DI HERMIONE NELLA FORESTA!-






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 E buonasera a voi!
505 recensioni per 12 capitoli. Ma quanto follemente vi amo? *____*
I grazie non basteranno mai! GRAZIEEEEEEEEE! (15000 VOLTE XD)
Io sto ancora studiando per gli esami e mi auguro di cuore che la vostra estate vada meglio, così come mi auguro che questo penultimo capitolo vi sia piaiciuto.
Ahahahah, ridevo da sola! L'erba di Erugal, ma come mi vengono xD
Sono tristissima che il prossimo sia l'ultimo capitolo :( Spero di fare un buon lavoro.
Ora vi saluto prima di sciogliermi nell'afa estiva, e vi invito, se non avete nulla di meglio da fare e se non l'avete già fatto, a trastullarvi nella lettura delle mie one shot ^_^
Un abbraccio enorme e un miliardo di baci e di grazieeeeeeeeeeeeeeeeeee <3

Miza



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Capitolo 14
*** Capitolo quattordicesimo. ***


hp14

Capitolo quattordicesimo.





E stavo attento a non amare, prima di incontrarti.
E confondevo la mia vita con quella degli altri.
Non voglio farmi più del male adesso, amore.
Amore dato, amore preso, amore mai reso.
Amore grande come il tempo che non si è arreso.
Amore che mi guarda coi tuoi occhi qui di fronte:
Sei tu il regalo mio più grande.

                                        -Tiziano Ferro.






Era tutta la mattinata che lo evitata.
Non l'aveva degnato di uno sguardo, di una parola, di un minimo d'attenzione.
A colazione si era seduta da sola, in fondo al tavolo.
E durante Incantesimi, addirittura, aveva superato il banco nel quale solitamente si esercitava con lui e con Harry per andare a sedersi con Dean e Seamus.
Se avesse continuato a tenere lo sguardo fisso sul pavimento, la testa le si sarebbe staccata dal collo, prima o poi.
Sapeva ignorarlo con una abilità spaventosa.
Anni di pratica, senza dubbio.
Ma era venuto il momento di finirla con quei giochetti esasperanti.
L'avrebbe costretta a chiarire, una volta per tutte.
Durante la lezione di Pozioni, l'avrebbe incastrata.


-Posso sedermi qui?-
Hermione trasalì, battendo il ginocchio sul banco: Ron la guardava dall'alto, con aria interrogativa.
Senza aspettare una risposta lasciò cadere la propria borsa sul pavimento e prese posto accanto a lei, sulla sedia alla sua destra.
-Allora, hai intenzione di ignorarmi ancora a lungo?-
Hermione fissò ostinatamente la propria pergamena pulita.
-Non ti sto ignorando.- dichiarò, sentendo il volto andarle in fiamme -E' che... sono stata molto occupata.-
Ron emise un suono a metà tra uno sbuffo e una risatina.
-Certo, immagino che fare colazione occupi parecchio tempo...-
Hermione spalancò la bocca, ma furono interrotti dall'arrivo di Harry.
Senza dire una parola, si lasciò cadere nel posto vuoto alla sinistra di Hermione e li fissò.
Aveva un'aria decisamente rintontita.
-Dite un pò- esclamò con uno sbadiglio -Ma voi non vi sentite ancora un pò... strani?-
-Io sono esausto- dichiarò Ron strofinandosi il viso -E ho ancora un pò il cervello annebbiato.-
Harry annuì con foga.
-A proposito- disse piano, sporgendosi verso i due amici -Ma che cosa è successo quando vi ho lasciati nel parco?-
Hermione diventò fucsia.
Lanciò uno sguardo terrorizzato a Ron, che sembrava altrettanto imbarazzato, e poi si mise a lisciare la pergamena con fare maniacale.
-Perchè, sapete- continuò Harry -Io temo proprio di aver combinato qualche guaio nel bagno del secondo piano...-
Ron scoppiò a ridere, ma Hermione si voltò come una furia.
-Volete star zitti?!- sbottò -Sta arrivando il professor Piton!-
Difatti in quel momento, in uno svolazzo di mantello nero, Piton entrò nell'aula.
-Silenzio...- biascicò, e il chiacchiericcio si spense immediatamente.
Con un colpo di bacchetta, sulla lavagna comparvero gli ingredienti e le dosi per la pozione che dovevano eseguire quel giorno.
-Vado a prendere le Unghie di Drago- disse Harry, e si alzò in silenzio.
-Ehm. Allora- riattaccò Ron, arrossendo in zona orecchie -Perchè non parliamo di ieri?-
-Perchè non c'è niente da dire!- rispose Hermione secca, martoriando una ghianda col proprio coltello.
Ron la fissò perplesso per qualche istante.
-Io invece credo che ci sia molto da dire...- iniziò, tentennante.
Hermione sospirò e si voltò a guardarlo.
-Ron, ascoltami bene!- sbottò, sbattendo il coltello sul tavolo.
-Non ho nessuna voglia di parlare, anzi mi faresti un favore se cambiassi tavolo!-
-E perchè mai?- domandò Ron accigliato.
-Perchè... Oh, insomma!-
Hermione, spazientita, tornò a dedicarsi ai propri ingredienti.
Nel frattempo Harry era tornato, depositando sul tavolo una gran quantita di Unghie di Drago.
-Hermione- disse paziente, osservandola con la fronte aggrottata -Hai tagliato via la parte che serve per la pozione!-
-E ti sei anche tagliata un dito!- decretò Ron, indicandole il polpastrello dal quale affiorava una goccia di sangue.
Hermione chiuse gli occhi e respirò a fondo, richiamando a sé tutta la pazienza che possedeva.
-Allora- disse, tentando di mantenere la voce ferma -Ve lo dirò una sola volta. Stamattina non sono in vena, ok? Perciò, lasciatemi in pace! Non mi parlate, fate come se non esistessi, non...-
-Ma ti sei tagliata un dito!- protestò Harry.
-Non mi interessa!- disse Hermione alzando la voce -Se anche volessi tagliarmi un braccio, voi non...-
Ron sbuffò.
-Hermione, adesso non fare la psicopatica solo perchè non vuoi parlarmi!-
La ragazza scattò in piedi.
Puntò un dito contro Ron, facendolo sobbalzare.
-TU!- urlò, facendo voltare parecchie teste -NON DIRMI QUELLO CHE DEVO O NON DEVO FARE, RONALD WEASLEY! COME TI PERMETTI DI POTER ANCHE SOLO...-
-Ma che simpatico teatrino.-
Una voce melliflua li fece voltare.
Piton li osservava con un sorrisetto cattivo stampato sulle labbra.
-Per quanto possa trovare estremamente stupide le sue pene d'amore, signorina Granger, non posso certo ignorarle.-
Hermione abbassò lo sguardo, il viso in fiamme.
-Punizione per lei, e 20 punti in meno a Grifondoro.-
Draco Malfoy sembrava sul punto di alzarsi in piedi e battere le mani dalla gioia.
Ma fu Ron ad alzarsi.
-Ehi, non è giusto!- protestò.
Piton gli lanciò un'occhiata vacua, il sopracciglio alzato.
-Se ha messo in punizione Hermione deve metterci anche me!-
Malfoy  non seppe più trattenersi e scoppiò a ridere.
-Ma come siamo diventati tutto a un tratto galanti, Signor Weasley...- sibilò Piton -Peccato che sia io a decidere, e non lei. Altri 50 punti in meno a Grifondoro. E adesso sta zitto.-
Ron sedette, furibondo.
Per il resto della lezione, nessuno dei tre parlò.
Ma quando suonò la campanella ed Hermione corse fuori, Ron aveva un piano.
Un piano semplice e coinciso,  per incastrarla davvero.
Per non farle avere via di fuga.
Si sarebbe fatto mettere in punizione.
E mentre ci pensava, non potè trattenere un ghigno soddisfatto.


*


Nel primo pomeriggio il corridoio adiacene all'ufficio della McGrannit era sempre molto popolato.
Gli studenti passavano di lì per raggiungere le aule o, i più fortunati che avevano delle ore libere, il cortile interno.
Ron sporse la testa rossa oltre una colonna.
Un nutrito gruppetto di studenti, che dalle dimensioni non sembravano avere più di dodici anni, si avvicinava in quella direzione.
-Ancora pochi secondi...- pensò Ron, gli occhi stretti per la concentrazione -Ci siamo... Tre... due... uno...-
Urlando come un forsennato, saltò fuori dalla colonna.
I piccoli Tassorosso si fermarono di botto, gli occhi spalancati.
-SCAPPATE!!!- urlò Ron , brandendo una vecchia t-shirt sapientemente macchiata di Ketchup.
-E' QUI! UN ORRIBILE  DOXY DI DIMENSIONI GIGANTESCHE! STA MORDENDO TUTTO CIO' CHE GLI CAPITA A TIRO!-
Gli  occhi blu spalancati e il respiro affannato, fissò i ragazzini.
Loro si scambiarono qualche occhiata perplessa.
Poi guardarono Ron.
E urlarono.
-ANDATE, ANDATE!- incalzò lui, agitando le braccia -CORRETE PIU' VELOCI CHE POTETE!-
Una ragazzina bionda scoppiò in lacrime e balzò in braccio ad un ragazzino minuscolo.
Urlando come matti, fecero dietro front e scapparono via.
-Ma cosa diavolo sta succedendo???-
In un fruscio di stoffa scozzese, la professoressa McGrannit sbucò dal proprio ufficio.
-Weasley, ma che cosa stai... Q-quello è sangue?- esalò, notando la maglietta.
Ron le rivolse un sorriso smagliante.
-Ketchup, professoressa!-
La McGrannit sbattè le palpebre diverse volte.
-Ketchup? Cosa... Tu... Weasley, in nome di Merlino!- strappò la maglietta dalle mani di Ron e lo guardò storto -Che cosa diamine stai combinando?!-
Ron fece spallucce.
-Mi annoiavo- spiegò -E così volevo fare uno scherzo  a qualcuno, e poi sono sbucati fuori quei mocciosetti e...-
-Mocciosetti?- ripetè la McGranit, le narici sottili frementi.
-Weasley,  a cosa devo questa brusca somiglianza con i tuoi due fratelli maggiori?- domandò poi alludendo a Fred e George.
Ron ridacchiò.
-Non so, sarà  il caldo... Allora, sono in punizione?- domandò speranzoso.
La McGrannit gli lanciò uno sguardo perplesso.
-Punizione? Niente affatto, Weasley. Ma fossi in te farei un salto in infermeria, non mi sembri star troppo bene.-
Ron abbassò la testa, deluso.
-Ah, e tra l'altro!- aggiunse la McGrannit, avviandosi lungo il corridoio -Trascorrerei il mio tempo in maniera più fruttuosa, ad esempio studiando in biblioteca!-
Ron alzò la testa di scatto.
-In biblioteca?!- boccheggiò -Ah, questa sì che è un'idea! Grazie Professoressa!-
La McGrannit lo osservò correre via.
Poi scosse la testa, borbottando qualcosa che somigliava molto a -Bha... giovani!-


-Madama Pince!!!-
Ron entrò in biblioteca con uno scivolone, destando la curiosità di tutti i presenti.
-Madama Pince, devo chiederle una cosa!- urlò, cercandola tra le alte librerie.
La bibliotecaria si affacciò da una mensola, stizzita, una gran quantita di volumi tra le braccia.
-Che cosa diavolo hai da urlare, ragazzo?!- sbottò -Non esiste più rispetto, assolutamente!-
Ron respirava a fatica, una mano sulla milza.
-E' che... mi chiedevo...- ansimò, sporgendosi verso la strega -...mi chiedevo, cosa succede se si fa confusione in biblioteca?-
Madama Pince strinse gli occhi, sospettosa.
-Ci si becca una bella punizione, ovviamente... ma che cosa stai...-
Strappandole uno strillo terrorizzato, Ron balzò su un tavolo e lanciò in aria tutti i libri che trovò sotto mano.
-EVVIVA I CANNONI DI CHUDLEY!- urlò entusiasta, saltellando.
Gli studenti lo guardavano con gli occhi spalancati.
Qualcuno rideva, altri sembravano preoccupati.
Madama Pince aveva l'aria di una che sta per avere un infarto.
-Tu... cosa... SCENDI IMMEDIATAMENTE DI LI'!!!- sbraitò, diventando tutta rossa -CHE COSA DIAVOLO PENSI DI FARE, EH???-
Agitò la bacchetta e Ron  si sentì trascinare giù dal tavolo.
Cercò di sedersi, nella caduta, ma era troppo alto e battè la testa contro la libreria.
-FUORI DI QUI!- ruggì Madama Pince, strattonandolo -E SEI IN PUNIZIONE!-
Ron bazlò in piedi, euforico.
-Oh, grazie! E' fantastico!- urlò.
La strega lo scortò fino alla porta.
-Parlerò col direttore della tua Casa! Ti leveranno tantissimi punti! Come diavolo ti chiami???-
-Ro... Draco!- rispose Ron -Draco Malfoy, Serpeverde!-
Madama Pince gli lanciò un'ultima occhiata.
-Fila alle Serre, Malfoy, sconterai lì la tua punizione! Sono sicura che la Professoressa Sprite ha bisogno di una mano con i nuovi Bubotuberi!-
E gli sbattè la porta in faccia senza troppe cerimonie.


*


-Oh, è disgustoso!-
Hermione non riuscì a trattenere una smorfia: Un Bubotubero le era appena scivolato dalle mani e si era spiaccicato al suolo con un sinistro Splat.
Immediatamente la serra si riempì dell'odore acre di benzina tipico del pus dei Bubotuberi, e lei trattenne a stento le lacrime.
Non aveva mai preso una punizione.
Ed invece eccola lì, al settimo anno, a maneggiare Bubotuberi nel caldo soffocante e umido della serra.
Fece un respiro profondo e si voltò a prendere un sacchetto di terriccio.
E per poco non le venne un colpo:
Qualcuno bussava con insistenza alla porta vetrata della serra.
Qualcuno molto alto, col viso lentigginoso e i capelli rossi.
Ron.
-E tu che cosa ci fai qui?- domandò stupita, aprendo la porta e lasciandolo entrare trafelato.
Ron la fissò, il respiro affannato, con le mani poggiate sulle ginocchia.
-Sono...- ansimò, passandosi una mano tra i capelli -Sono in punizione!-
Hermione arricciò il naso sporco di terriccio, perplessa.
-In punizione?- domandò - E perchè?-
Il respiro di Ron stava tornando pian piano regolare.
-Mi ci sono fatto mettere!- spiegò, tastandosi il petto dolorante.
Hermione assunse un'espressione ancor più perplessa.
Ron fece un respiro profondo e la guardò negli occhi.
-Devo parlare con te.- disse alla fine, stringendosi nelle spalle.
Hermione spalancò gli occhi scuri.
-Aspetta, fammi capire- disse lentamente, facendo il giro del tavolo per versare un pò di terra in un grosso vaso.
-Ti sei fatto mettere in punizione... per venire qui... a parlare con me?-
Ron annuì, sentendosi un pò stupido.
-Ehm... in effetti detta così la cosa perde un pò il suo fascino...-
Ad Hermione scappò da ridere, ma si trattenne e fece un lungo sospiro.
-Ron... che cos'altro abbiamo da dirci?- domandò, triste -E' tutto un casino, io non...-
Ron fece un passo avanti e le tappo la bocca con una mano.
Hermione spalancò gli occhi, sorpresa.
-Mettiamola così: Io devo parlarti!- annunciò, senza spostare la mano -Ora sta a te decidere. Devo per forza tenerti ferma e zitta per tutto il tempo?-
Hermione scosse il capo, e qualche ciuffo di capelli le sfuggì dalla lunga treccia.
-Molto bene- disse Ron con semplicità -Allora sta soltanto zitta e ascoltami.-
Le liberò la bocca e fece un passo indietro, osservandola.
-Non possiamo continuare a far finta di niente per sempre, Hermione.-
Non appena ebbe pronunciato quelle parole, le orecchie gli divennero di un bel rosso pomodoro.
Ma si schiarì la voce e continuò.
-Voglio dire, ieri è stato la riprova che...-
-Oh, Ron- lo interruppe lei con un sospiro -Eravamo drogati!-
-Questo non c'entra niente!- protestò Ron con forza -Quello che abbiamo... quello che ti ho detto ieri... insomma, anche se non fossimo stati drogati...-
Il viso di Hermione si tinse di un rosso acceso.
-Mi hai detto...- pigolò, abbassando lo sguardo -Mi hai detto di essere innamorato di me.-
Ron rimase in silenzio per qualche istante.
Il rossore gli si era espanso a tutto il viso, e sentiva un grosso nodo in gola.
Dopo qualche istante di doloroso conflitto interiore si schiarì la voce.
-I-io... Io lo penso veramente.- dichiarò.
Il cuore di Hermione mancò un colpo.
Alzò lo sguardo, molto lentamente, fino ad incontrare quello imbarazzato di Ron.
-Che cosa hai detto?- sussurrò.
Ron deglutì.
-Ho detto... ho detto che è vero che sono innamorato di te.-
Rimasero in silenzio per qualche istante.
Si sentivano solo il fruscio del vento e il canto degli uccelli fuori dalla serra.
Molto lentamente, Hermione si avvicinò a Ron, un passo dietro l'altro.
Gli occhi le brillavano di una luce strana.
Ron aprì le braccia e fece un passo in avanti, speranzoso.
Hermione sollevò un braccio...
E colpì Ron alla testa con tutta la forza che possedeva.
-Ahia!- gridò lui ritraendosi -Hermione! Ma che cosa...-
-BRUTTO IMBECILLE CHE NON SEI ALTRO!- urlò spingendolo -PENSI CHE DOVREI ESSERE CONTENTA?! SEI INNAMORATO, EH?!-
Fece una risata sprezzante che preoccupò molto Ron.
-Se tu fossi innamorato- continuò lei, minacciosa -Non ti saresti messo con un'altra! Non mi avresti usata come una bambola sotto effetto di quel cavolo di profumo per poi non filarmi più! Non avresti...-
-Non è stata tutta colpa mia, però!- protestò lui massaggiandosi la testa -Anche tu sei sempre così... indecifrabile!-
Hermione gli lanciò un'occhiata talmente malevola che per un attimo Ron temè che lo avrebbe colpito di nuovo.
-Oh, e così adesso è colpa mia!- disse lei sarcastica, incrociando le braccia -Certo, sono indecifrabile, capisco!-
Rimasero a guardarsi in cagnesco per qualche istante.
Poi Ron sospirò.
-Senti Hermione... mi dispiace, davvero. E' che io... lo sai, non sono mai stato bravo con queste cose. Però... però io ci tengo davvero tanto a te.-
Fece un passo in avanti, cauto.
-E se tu... se tu ci tieni un minimo a me, perdonami Hermione.-
La ragazza parve riflettere per qualche istante.
-Per prima cosa- disse poi, evitando lo sguardo di Ron -Dov'è Lorena?-
Ron fece una risatina, che interruppe subito quando intercettò lo sguardo di  Hermione.
-L'ho mollata, stamattina. Prima di colazione. Non aveva alcun senso.... sono stato cattivo, lo so, ma stavo con lei solo per... solo...- la frase gli morì in gola, e arrossì vistosamente.
-Hermione ascolta- bisbigliò poi, gli occhi fissi sulle proprie scarpe da ginnastica -Sono circa sette anni che sento qualcosa per te. Anzi no, all'inizio non ti sopportavo- si corresse sorridendo -Ma poi... ogni volta che qualcuno ti è vicino... ogni volta che qualcuno ti sfiora... io impazzisco.-
Restarono di nuovo in silenzio.
Hermione lo guardava con gli occhi spalancati.
-Be'... è tutto. Lo capisco se non vuoi più ascoltarmi, nè parlami, nè... Insomma, io ho finito.-
Alzò un pò il viso, scrutandola timidamente con quei suoi occhi azzurri.
Hermione sentiva gli occhi pizzicarle.
-Tu, Ronald Weasley...- bisbigliò, facendo un passo in avanti -Sei proprio uno scemo.-
Poi gli afferrò il collo della felpa, lo tirò a se e lo bacio.
A Ron si mozzò il fiato.
Restò fermo per un istante, spaesato.
Ma poi sorrise sulle sue labbra e la strinse a sé, baciandola dolcemente.
Restarono lì a baciarsi a lungo, carezzandosi i capelli, il viso, stringendosi tra le braccia e aggrappandosi agli abiti.
Fu solo dopo molto tempo, quando il cielo, fuori, iniziava a tingersi di violetto e blu cobalto, che Ron si staccò con un sorriso.
-Be'...- balbettò con voce roca -Questo, mmmh... direi che è un responso positivo, no?-
Hermione aprì la bocca per replicare, ma sentì una goccia sul naso e fu costretta ad alzare lo sguardo.
-Ma che cosa...-
Non fece in tempo a concludere la frase che una gran quantità di gocce d'acqua presero a scendere copiosamente dal soffitto trasparente della serra.
-Oh, no!- esclamò lei coi capelli appiccicati alla fronte -E' partito l'impianto d'irrigazione! La professoressa mi aveva avvertita di uscire entro le...-
Le parole le morirono in gola, perchè Ron la afferrò e la bacio di nuovo, scansandole i capelli zuppi dal viso.
-Sta zitta, Hermione Granger- le sussurrò sulle labbra, sorridendo, i capelli rossi negli occhi -Per una volta nella tua vita, sta zitta.-
Hermione lo guardò male per un istante.
Poi sorrise.
E fu uno dei sorrisi più belli che lui le avesse mai visto, il cielo violetto riflesso nei suoi occhi grandi e belli.
Hermione si alzò in punta di piedi e colmò di nuovo la distanza tra le loro labbra.
-I Bubotuberi moriranno- sussurrò dopo un pò, staccandosi controvoglia dalle labbra calde di Ron -Non ce ne siamo affatto occupati...-
-E tu lasciali morire- rispose lui, depositandole un bacio sulla bocca per ogni parola pronunciata -Chi se ne importa, no?-
Hermione ridacchiò.
-Oh, insomma, hai ragione. Chi se ne importa!-
Lo bacio di nuovo, infilandogli una mano nei capelli zuppi.
Ron, dentro di sé, rideva.
Voleva dirle che era bellissima, così tutta in disordine e bagnata.
Voleva dirle che era proprio irresistibile quando si infuriava.
Voleva dirle che sarebbe rimasto lì sotto a zupparsi per tutta la vita, se c'era lei accanto a lui.
Ma non disse niente.
Forse glielo avrebbe rivelato in futuro.
Avevano così tanto tempo, ora.
O forse, pensò carezzandole il viso, non glielo avrebbe detto mai.
Perchè alcune volte, non c'è assolutamente bisogno di parlare.







Ricorderai di avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

                                                                 -G. Ungaretti.



























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E così anche stavolta è arrivato il momento dei saluti.
Ma prima devo fare un piccolo sfogo, e lo faccio qui con voi.
Dopo 13 anni, è finita davvero.
A me è sempre importato motlo poco dei film di HP, perchè per me il vero Harry Potter, i veri Ron ed Hermione, le loro vere storie, sono quelle dei libri.
Ma questo film ha sancito la fine di tutto.
La fine della mia infanzia, della mia adolescenza.
La fine di qualcosa di bello e magico da aspettare.
Mi sento molto triste, è come se una parte di me se ne fosse andata per sempre.
E non so come fare per star meglio.

Ora, perdonate questo mio sfogo da stupida ma ne avevo bisogno, perchè credo che possiate capirmi.
E, a proposito di fini, dopo sei mesi siamo arrivati anche alla fine di questa storia.
Che dirvi... mi avete riempita di gioia con la vostra compagnia, le vostre recensioni, i vostri pensieri.
Siete fantastici e io vi ringrazio dal più profondo del mio cuore.
Grazie per esservi legati così alla mia storia.
Grazie perchè amate così tanto Ron e Hermione.
Grazie perchè siete stati con me, e non mi avete lasciata.

[Non so se avete notato, ma in alto accanto al mio nome, nella pagina autrice, ho aggiunto la possibilità di cliccare il tasto mi piace su facebook.
Insomma, se vi fa piacere sponsorizzarmi un pò.... ^___^]

Ho tantissime idee che mi frullano in testa per una nuova storia, e fremo dalla voglia di iniziarla.
Perciò, penso che ben presto mi rimetterò all'opera ;)
Fossi in voi, quindi, di tanto in tanto verrei a dare un'occhiata alla mia pagina ;)
Ci troverete qualcosa di nuovo ^_^
Un abbraccio grande grande, che vi avvolga tuttituttitutti.
E che avvolga Harry, Ron, Hermione e tutti gli altri.
E zia Jo.
Perchè senza di lei nulla di tutto ciò sarebbe possibile.

Miza.


























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