Unexpected.

di damnslyth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Prima tappa fallita. ***
Capitolo 3: *** Incontro con i Malfoy. ***
Capitolo 4: *** Determinazione: la base di tutto. ***
Capitolo 5: *** Non giudicare il libro dalla copertina. ***
Capitolo 6: *** Nuovi sentimenti. ***
Capitolo 7: *** Un appuntamento sotto la pioggia. ***
Capitolo 8: *** La fine di un'amicizia. ***
Capitolo 9: *** Il nuovo arrivato. ***
Capitolo 10: *** Bisogno di ritrovarsi. ***
Capitolo 11: *** Un altro punto di vista. ***
Capitolo 12: *** Lo vedi anche tu, Silente? ***
Capitolo 13: *** Momenti. ***
Capitolo 14: *** VOLTI DEI PERSONAGGI. ***
Capitolo 15: *** Locus Amoenus: il bacio della luna piena. ***
Capitolo 16: *** Tu mi piaci. ***
Capitolo 17: *** Tutto è bene quel che finisce... male ***
Capitolo 18: *** La fine di un anno scolastico. ***
Capitolo 19: *** L'arrivo in Francia e attrazioni. ***
Capitolo 20: *** Il passato di Scorpius. ***
Capitolo 21: *** Gelosie e sentimenti nascosti. ***
Capitolo 22: *** Unexpected: inaspettata. ***
Capitolo 23: *** Attacco a sorpresa. ***
Capitolo 24: *** La fine di un'estate. ***
Capitolo 25: *** Seconda parte - Un nuovo anno. ***
Capitolo 26: *** Pensatoio e la prima svolta di Alice. ***
Capitolo 27: *** ... SORPRESA! I'M BACK. Note d'autore e conclusione. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


<< Rosie! >>. Lei si voltò: era Albus.

<< Al! >> lo abbracciò.

Il rapporto che avevano era qualcosa di straordinario e indescrivibile, e Rose ne era felice.
Lui era un gran bel ragazzo, alto, corporatura un po' esile ma con accenni di muscoli, gli occhi verdi della nonna e del padre, la pelle chiara, i capelli neri e scompigliati, uguali a quelli di suo fratello James.
Albus era dolce, tenero, simpatico, molto estroverso ma nello stesso tempo 
insicuro e timido. Un carattere tutto suo e unico, che faceva sì che la maggior parte delle ragazze
di Hogwarts impazzissero per lui.
Era dei Serpeverde, e anche se inizialmente non l'aveva presa bene, aveva imparato ad accettarlo. D'altronde portava anche il nome di Severus Piton, Serpeverde e uomo che aveva sempre stimato e ammirato. Il problema era solo uno che avrebbe potuto condurre Albus nei guai: era il migliore amico di Scorpius Malfoy.
Scorpius non era ciò che tipicamente si poteva attribuire a uno che di cognome portava Malfoy. Scorpius era diverso e ciò lo dimostrava nel fatto che aveva un Potter come migliore amico. Era un ragazzo molto bello, uno dei più desiderati di Hogwarts; i capelli biondissimi ma mossi come quelli di sua madre, gli occhi grigi del padre. Era l'opposto di Albus: introverso e poco socievole.
Aveva un' aria misteriosa che lo rendeva molto affascinante, era elegante ma 
nello stesso tempo dall'aria ribelle; pacifico e calmo. Lui selezionava gli amici: molta gente gli
ronzava attorno ma gli bastavano due chiacchiere per capire con chi non sarebbe potuto andare d'accordo e con chi, invece, sì. Albus era stato da subito uno di quelli.
Non faceva differenze di Case o di Sangue, ma si attribuiva comunque alle tradizioni di famiglia, ovvero preferiva la compagnia delle Serpi e non aveva un particolare debole per i Babbani. Suo padre ovviamente non era a conoscenza della sua amicizia con Albus, se l'avesse anche solo sospettato lo avrebbe mandato direttamente a Durmstrang, senza pietà. Per questo cercava di mostrarsi raramente in giro, e su ciò giravano diverse voci... C'era chi sospettava volesse creare anche lui degli Horcrux, chi pensava avesse un talento nascosto e così via. 
Le ragazze amavano inventarsi storie sul fatto che avevano avuto l'onore di trascorrere un'ora parlando con lui, oppure amavano fantasticare sui plausibili modi per come tirarlo fuori dal guscio e conoscerlo veramente. Solo una persona, però, aveva avuto quell'onore, ed era sempre lui, Albus.

La strinse: << C'è Lily che ti cerca... >>.

<< E dov'è? >>.

<< Nella Stanza delle Necessità, con Domi >>.

<< Ok, vado allora! >> sorrise al cugino prediletto e si diresse a destinazione. Rose andava d'accordo con tutti i suoi cugini, la loro famiglia era molto unita, ma con Dominique e Lily formava l'inseparabile trio, nonostante la prima avesse un anno in più e l'ultima due in meno. Aprì la porta tutta allegra, sbattendola più che altro, con la sue “grande” finezza.

<< Senti tesoro, dovresti anche darti una mossa, non credi? >> sbuffò Dominique, scostando con un colpo una ciocca dei suoi capelli lisci e biondo-argento. Era bellissima, dovuto anche al fatto che nel suo sangue scorrevano tracce di Veela. Assomigliava a sua madre, aveva gli occhi di un azzurro chiaro, era alta e magra, la pelle candida e nelle guance qualche spruzzo di chiare lentiggini.
Caratterialmente era più Weasley: testarda, carismatica e affascinante come suo padre, ma anche un po' perfettina come la madre.

L'altra cugina inarcò un sopracciglio, i suoi lunghi capelli lisci e rosso chiaro morbidi sulla sua schiena, gli occhi cioccolato rivolti verso la cugina: << Credi che non lo stia facendo? >>.

<< Secondo me non fai troppo... >>.

<< Potresti aiutarmi! >>.

La bionda sospirò: << E va bene, ma cosa potrei fare questa volta? >>.

<< Ragazze! >> esclamò Rose, entrando.

<< Oh, eccoti, credevamo fossi a corrompere qualche elfo domestico per prendere del cibo! >> ridacchiò Domi.

<< Rose, ero quasi vicina! >> disse Lily, euforica.

<< Nel conoscere Scorpius? >> chiese Rose, guardandola con gli occhi azzurri del padre.

<< Sì! >>.

<< Se per lei essere vicina nel conoscere Scorpius vuol dire scambiarsi un saluto, va bene... >> ironizzò Domi, limandosi le unghie.

<< Eddai! >> piagnucolò Lily. Aveva una cotta per lui da un po' di tempo.

<< Lily, tuo fratello è il suo migliore amico ma non è mai riuscito a far sì che tu e lui vi parlaste almeno una volta... forse dovresti arrenderti >> convenne Rose.

<< MAI >> esclamò decisa. Lily non era affatto un tipo che si arrendeva facilmente.

<< Rose ha ragione >> annuì Dominique, guardandosi le unghie limate. << Ce ne sono altri >>.

<< Ma non mi interessa! Piuttosto, avete detto che mi avreste aiutato, no? >> disse la piccola Potter, guardandole.

<< E come? Trovare Scorpius è peggio di giocare a nascondino per tutto il castello... >>.

<< Nascon che? Ahia, mi si è spezzata un'unghia! Cacchio... >>.

<< Nascondino, un gioco Babbano! Ve l'avevo insegnato da piccole! >>.

<< Ah già! >> piagnucolò la bionda, portandosi l'unghia spezzata alla bocca.

<< Comunque >> si intromise Lily << una di voi due, con l'aiuto di Albus, dovrà cercare di conoscere Scorpius per poi parlargli di me... E' l'unica soluzione >> .

<< Io no! >> esclamò decisa Dominique, scendendo dal tavolo su cui era seduta e andando alla porta. << Condoglianze Rose... >> e uscì.

<< Ehi, non è giusto! >> sbottò, poi guardò Lily. << Mi dispiace, non posso >>.

Sua cugina la fissò abbattuta, con espressione da cane bastonato. Rose cedette, senza pensare a quale impresa aveva appena accettato di compiere: << E va bene, ok! >>.

<< Grazie! >> squittì Lily, abbracciandola.

Come avrebbe mai potuto proprio lei attirare a sé mister NessunoMiSiPuòAvvicinare- VagoPerChissàDove?

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Capitolo 2
*** Prima tappa fallita. ***


Uscì dalla stanza, un po' abbattuta.

<< Forza Rose, mettiti all'opera >> si disse, cercando un po' di determinazione per quell'impresa impossibile.
Se ci sarebbe riuscita, sarebbe stata un mito. Peccato che lei non si considerasse un mito.

<< Da dove inizio? Albus... anzi, no, prima vado a dare due insulti a Dominique >> e con ciò andò a cercarla.
Passò un quarto d'ora a girare per i corridoi, ma di lei nessuna traccia.

<< Ok, forse è meglio che ci penso dopo a insultarla >> e cambiò direzione, alla ricerca, questa volta, di Albus.

Poco dopo si scontrò con una primina che, spaventata, si affrettò a scusarsi: << Mi dispiace, non ti ho vista, mi dispiace! >>.

Rose sorrise: << Tranquilla, è tutto a posto! Come ti chiami? >>.

La bionda bambina disse timidamente: << Violet... Violet Jordan >>.

<< Oh, piacere Violet! >> poi rifletté un attimo. Sospettava fosse la figlia di Lee Jordan, vecchio amico di famiglia, ma per scoprirlo fece a modo suo, per evitarsi figuracce, dato che ne collezionava molte. << Sei una Mezzosangue? >>.

<< Eh? No, io il sangue ce l'ho intero... >>.

<< Ho capito, sei una Nata Babbana >> ridacchiò. << Bene Violet, è stato un piacere. E mi raccomando, stai più attenta! >>. E svoltò l'angolo, comprendendo che quella bambina non era affatto sua figlia.

Poco più avanti, scorse una folta chioma corvina e mossa circondata da numerose ragazze sorridenti ed entusiaste. Era James.

<< Oh sì... ecco vedete? Questa Mappa è fenomenale, considerando che l'hanno creata mio nonno e i suoi amici >> disse con tono fiero. Rose cercò di passare tra le ragazze che parevano spintonarsi per potersi far notare da lui.

<< E' permess... >>.

<< E questo cosa indicherebbe? >> gli chiese una, ammiccando e indicando una zona della Mappa del Malandrino.

<< Questo indicherebbe la Torre di Corvonero... >>.

<< Scusat... >> continuò Rose, invano.

<< E tu hai ereditato questa stupenda Mappa? >> domandò un'altra, sorridendo sensuale.

<< Mi fate passare? >>.

<< E' di tutta la famiglia, ma papà l'ha affidata a me! >>.

<< Oh, Harry Potter l'ha affidata a te... >> annuì un'altra ancora, persa.

<< VI SPOSTATE? >> urlò e finalmente si aprì un varco tra i presenti.

James si accigliò: << Rosie! >>.

<< Ho bisogno di te! >>.

<< Non ora. Ho da fare, come vedi >>.

<< Certo, continuerai a flirtare dopo >> e detto ciò lo prese per un braccio trascinandolo dietro un angolo.

Lui la guardò torvo: << Spero sia qualcosa per cui valga la pena spendere questi minuti >>.

<< Di certo ne vale di più rispetto a quello che stavi facendo >> ribatté.

<< Muoviti >> le disse secco.

<< Ok... dov'è Albus? >>.

James inarcò un sopracciglio: << Mi hai trattenuto per chiedermi dove sia mio fratello? >>.

<< Sì, è importante >> rispose decisa. James era egocentrico, arrogante, sicuro di sé, ma era pure simpatico e con un cuore d'oro, anche se lo mostrava a modo suo. Rose era una delle poche che riusciva a tenergli testa.

<< Che vuoi che ne sappia? Non mi interessa! >>.

<< Almeno l'hai visto? Hai qualche idea? >> chiese speranzosa.

<< Ma che ne so! >> sbottò, poi stette per un po' in silenzio. << Mi è sembrato di vederlo al Lago Nero, prima >>.

<< Ok grazie! >> esclamò veloce per poi correre verso l'esterno. Sentì solo un “mah” di James, prima di scendere in fretta le scale. Chissà se con una fava avrebbe acchiappato due piccioni, ovvero Albus e Scorpius insieme.

Si diresse verso destinazione, assaporando il profumo della primavera alle porte. Evitò i soliti sguardi curiosi della gente e, con grande stupore, scorse entrambi in lontananza.

Si affrettò a raggiungerli.

<< Rosiee! >> sorrise Al da lontano. L'altro osservava in silenzio, a pochi passi dietro l'amico.

<< Al! >> ricambiò entusiasta. Possibile che nell'arco di nemmeno un'ora sarebbe riuscita a spiaccicare parola con il biondo? Almeno ci sperava.

Calò il silenzio. Un silenzio che Albus non sapeva come rompere, Rose neanche. Scorpius invece non ci pensava nemmeno.

Ma allora è sul serio così asociale” pensò, guardandolo da vicino. Lui inarcò leggermente un sopracciglio e lei cambiò direzione dello sguardo, quasi intimorita che le avesse letto nel pensiero.

<< Ehm... >> iniziò Albus, gesticolando. << Lei è mia cugina, Rose Weasley... >>.

<< So chi è >> disse secco l'amico, quasi infastidito.

<< Bene... >> concluse, imbarazzato. Rose non sapeva cosa dire. Parlare con Scorpius era davvero molto difficile, solo ora lo comprendeva appieno.

<< Scusa se mi permetto... ma credo che tu ce l'abbia la voce >> iniziò Rose, scrollandosi le spalle.

<< Come scusa? >> chiese il biondo, guardandola con i suoi occhi glaciali e penetranti.

<< Sì beh, insomma... è buona norma presentarsi >> continuò un po' a disagio.

<< Sai chi sono, sai chi è la mia famiglia, sai la nostra storia, non c'è molto da dire >>.

Con così poco aveva fatto venire a Rose la voglia di sotterrarsi. La sua stima era calata di molto.

<< Ti sei svegliato male stamattina? >> constatò, noncurante del fatto che doveva farselo amico, non nemico.

<< Ah no, lui è sempre così! >> ridacchiò Albus. Rose lo guardò inarcando ambedue le sopracciglia, Scorpius gli lanciò un'occhiataccia. Si sentiva palesemente un idiota.

<< Scusa... >>.

<< Bene, avrei da fare >> concluse Scorpius, allontanandosi. Albus inarcò le braccia in segno di resa e lo seguì.

<< Ehi! >> esclamò decisa, rivolta a Malfoy. Era testarda e determinata e odiava non avere l'ultima parola. Lui roteò gli occhi, girandosi. Rose rimase in silenzio, non sapeva cosa dire. Passò qualche secondo e il biondo la fissava stizzito. Poi, quando lei non parlò, si voltò definitivamente, dirigendosi al castello. Aveva appena fallito miseramente nella missione.

<< E' così attraente, non trovi? >> affermò una ragazza carina e di colore comparendo alle sue spalle. Era Liberty Thomas, figlia di Dean Thomas e sua compagna di stanza.

<< Oh sì >> confermò un'altra ragazza a lei sconosciuta. << Ha quell'aria da affascinante e misterioso ragazzo... Poi è figo, zittisce le persone con due parole! >>.

<< Io non ci trovo niente di figo in lui, permettetemi eh! >> sbuffò Rose.

<< Il resto della scuola sì >> convenne Liberty. << Beata Stephanie! >>.

<< Stephanie? Ma non stava con Samantha? >> chiese Rose, accigliata. Quando assumeva quell'espressione era identica a sua madre.

<< Ah, non lo so, ma sono stati visti insieme più volte >>.

<< Ma allora non è poi così Santo come lo descrivono! >> affermò scettica.

<< Certo che no! >> disse l'altra ragazza, con tono ovvio. << Con quelli come lui tutto è una sorpresa... ma rende il tutto intrigante... Quanto vorrei conoscerlo... >>.

Su quella storia, Rose ci trovava ben poco di intrigante. Ma la curiosità prese il sopravvento su di lei e si promise che avrebbe indagato meglio su Scorpius, riuscendo anche a parlarci.
Doveva farlo per Lily.

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Capitolo 3
*** Incontro con i Malfoy. ***


Buon salve! :) Volevo ringraziare le due ragazze che hanno recensito, quella che ha messo la mia storia nei preferiti e tutte coloro che stanno seguendo questa fan fiction!
Grazie, davvero, conta molto per me <3
Premetto che sono solo agli inizi della storia, ma vi assicuro che più andrò avanti e più diventerà interessante. Spero di non avervi annoiate fino ad ora!
Buona lettura <3

Ps: se lasciate un commentino mi renderete felice! =)

 

<< Ci vediamo dopo, ragazze >> disse rivolgendosi a Liberty e alla sconosciuta, regalando loro un sorriso. Voleva mettersi all'opera, prima, però, incontrò Dominique,

<< Ehi, tu! >> la indicò, guardandola torva.

La bionda cugina si voltò: << Che c'è? >>.

<< Sei una codarda! Hai lasciato l'impresa a me! >>.

<< Avanti Rose, sei più portata di me per queste cose... Poi sinceramente non interessa molto Malfoy e ti ricordo che quest'anno ho anche i M.A.G.O. da affrontare >> si giustificò, con espressione sincera. Dominique era all'ultimo anno di scuola, insieme a James, Lucy e Fred. Rose, Albus, Louis e Roxanne erano al sesto; Lily e Hugo al quarto. Victoire e Molly erano le cugine più grandi, infatti avevano smesso di studiare a Hogwarts già da un pezzo.

<< Sì hai ragione, scusa >> sospirò, tirandosi indietro i capelli lunghi e rossi scuro.

Dominique le sorrise: << Comunque domani pomeriggio vado a fare shopping a Hogsmeade, ti obbligo a venire >>.

<< Ci sarò! >> rispose strizzandole l'occhio e poi, salutandola, entrò al castello.

Andò nella Sala Comune dei Grifondoro e vi trovò suo fratello insieme all'inseparabile Louis. Hugo aveva quattordici anni ma esteticamente ne dimostrava di più, infatti non si notava molto la differenza di età affiancato a Louis. La costituzione del corpo era identica a quella del padre e, come lui, aveva sempre fame. Era un bel ragazzo con i capelli di un rosso più chiaro rispetto alla sorella, simili a quelli di Lily. Gli occhi, però, erano marroni, come quelli della madre.
Caratterialmente assomigliava agli zii Fred e George, infatti insieme a Louis organizzava scherzi e battute fenomenali. Rose riteneva sempre che fossero i degni eredi del negozio Tiri Vispi Weasley.
Louis era un ragazzo davvero molto bello, un tipo che di certo non passava inosservato, tanto meno dalle ragazze. Alto, corporatura perfetta, capelli biondissimi e occhi di un azzurro disumano, uguali a quelli di Dominique. Victoire gli aveva già di una tonalità diversa.
Era molto simpatico e allegro e, come James, amava rimorchiare a destra e a manca. Stare in sua presenza ti sfigurava un po' per la sua esuberante bellezza, ma Rose ormai ci aveva fatto l'abitudine con la sorella.

<< Sorellona! >> ridacchiò Hugo, smettendo di parlare con Louis che, a sua volta, la salutò con il suo splendido sorriso.

<< Ehilà ragazzi! >>.

<< Come va? >> chiese Louis, cingendole le spalle con un braccio.

<< Più o meno... ho promesso a Lily un'impresa impossibile >> sospirò.

<< Sorellona, lo sai che ci siamo noi, no? >> aggiunse il fratello, stringendola dall'altra parte.

Rose rise. Voleva bene a entrambi e li adorava per il semplice fatto che con loro creava casini indimenticabili. Una volta avevano chiuso Mrs Purr in uno sgabuzzino dopo averle dato un filtro d'amore. Si era innamorata di una scopa. Un duro colpo per Gazza.

<< Lo so! Ma i vostri metodi non credo che possano essere efficaci contro Scorpius Hyperion Malfoy >> sorrise.

<< Lui? Miseriaccia Rose, mica ti piace? Ricordi cosa ti disse papà al primo anno alla stazione di King's Cross, vero? >> rimproverò Hugo.

<< Certo! Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue e stagli alla larga, è meglio o qualcosa del genere >> ridacchiò. << Tranquillo, è solo per Lily >>.

<< Neanche lei dovrebbe avvicinarsi, però >> convenne Louis.

<< Concordo. Ha solo la mia età, lui è più grande! Ed è un Malfoy! >>.

<< Hugo, a questo ci penserà lei, ok? Non fare come papà che si intromette nella vita sentimentale di tutti >>.

<< Come James >> ridacchiò Louis. << Se venisse a sapere questo di sua sorella castrerebbe Scorpius! >>.

<< Altroché! >> affermò Hugo, unendosi alle risate. << Comunque, cosa dovresti fare con lui? >>.

<< Parlarci >>.

A Louis andò di traverso l'acqua che stava bevendo e Hugo gli diede un colpo sulla schiena: << Ma sch...scherzi? E' imp... impossibile! >>.

<< Lo so! >> sospirò, buttandosi in una delle poltrone rosso-oro.

<< Noi potremmo anche provarci ad aiutarti... ma non ti assicuro niente >> disse suo fratello, scrollando le spalle.

<< No dai, lasciate stare. A proposito, che ore sono? Per i tanga di Morgana, devo esercitarmi in Pozioni, domani ho un test! >> esclamò, alzandosi agitata.

<< Andiamo Ro, non avrai problemi! Luma ha una certa preferenza per i Weasley e i Potter... >> rassicurò Louis.

<< Lasciala, mia sorella è fatta così. Precisina e secchiona come mamma! >> rise mentre guardava Rose allontanarsi rapidamente.

Mentre si dirigeva in Aula, sperò vivamente che fosse deserta, così avrebbe potuto esercitarsi da sola, quindi in maniera più efficace. Ma, una volta entrata, si sorprese di vedere Albus, Scorpius e altre sei Serpi in compagnia del professor Lumacorno.

<< Vacci piano Goyle! >> rammentò il professore, guardando il calderone del ragazzo. Era Vincent Goyle, figlio di Gregory Goyle. Il suo nome era in “onore” di Vincent Tiger, molto amico del padre, morto poi nella Stanza della Necessità durante la Seconda Battaglia di Hogwarts. Dall'altro lato, vide Scorpius ridacchiare furtivo.

Goyle fu l'unico a notarla e iniziò subito a schernirla: << Oh guarda, abbiamo Rosellina Appassita Mezzosangue! >>.

<< Zitto o ti stacco le palle e poi te le faccio ingoiare! >> rispose secca, noncurante della presenza del professore. Scorpius la guardò per un instante e lei ricambiò, poi tornò a fare il suo lavoro.

<< Oh, Rose! >> esclamò entusiasta il professore. << Vieni, c'è posto anche per te! >>.

Piazzami vicino a Scorpius!” pensò, ma invano. Lumacorno la mise vicino ad Albus.

Come se non lo vedessi abbastanza tutti i giorni”. Sbuffò e si sedette vicino a suo cugino.

<< Non sei felice di vedermi? >> le sussurrò.

<< No, a dire il vero volevo ripassare da sola >> rispose.

<< Secchiona >>.

<< Gne gne >>. Ridacchiarono. Il professore fece finta di non vederli; sgridò, invece, Goyle, che aveva solamente mimetizzato qualcosa a Dylan Nott.

<< Vincent, stai attento se non vuoi un altro Troll! >>.

<< Ma non ho fatto niente! Guardi loro due cosa combinano, invece! >> e li indicò. Mentre Lumacorno gli fece la ramanzina, Rose gli regalò due pernacchie da dietro.

Trascorse mezz'ora e si allenò saldamente, anche se oramai, visto che l'aveva fatto per un bel po' di giorni, avrebbe avuto un bel Eccezionale assicurato.
Albus, che era seduto tra Rose e Scorpius, chiese di andare a lavarsi le mani. Il professore acconsentì, così se ne andò. Il biondo era tutto concentrato in ciò che stava facendo; Rose ogni tanto gli lanciava un'occhiata furtiva. Osservandolo, si disse che Lily non aveva tutti i torti nell'essere cotta di lui. Una ciocca ribelle e mossa gli ricadeva negli occhi argento, rendendolo davvero molto bello.
E l'espressione concentrata che aveva, il labbro inferiore che mordicchiava con i suoi denti perfetti, le sue mani possenti che ogni tanto lasciavano mostrare le vene, il tipo di cosa che Rose adorava dei ragazzi. Rimase a contemplarlo inconsciamente, trovandolo perfetto, fino a quando...

<< Sono tanto bello, Weasley? >> chiese impassibile, con lo sguardo rivolto al calderone.

<< Eh? >> Rose si accorse solo in quel momento che lo stava fissando e avvampò, inevitabilmente. Si ricompose e assunse l'aria da menefreghista: << Ma anche no. Non ci sei solo tu >>.

<< Già. Ci sono i tuoi cugini, ma sei imparentata con loro, quindi... >> continuò.

Lei inarcò un sopracciglio: << Cosa vorresti dire, che avrei solo te come scelta di sbavo? >>.

Lui scrollò le spalle, senza mai guardarla. Rose si sentiva un po' mancata di rispetto.

<< Ma, non saprei... Non mi sono mai trovato tutto questo splendore, ma dopo che vedi tutte le ragazze della scuola pedinarti, forse l'autostima sale un po' >> disse calmo. Poi prese una strana erba e la mise dentro il calderone, mescolando. Aveva iniziato lui a parlare, per Rose era una grande cosa. Si era fatta una figuraccia, ma era un grande cosa. Approfittò del discorso per tirare in ballo Lily: << Anche Lily, mia cugina... è così ricercata. Riceve molte lettere d'amore o proposte di uscita... E' molto carina >>.

Scorpius fece un sorriso astuto a labbra chiuse che mise Rose in soggezione.

<< Non l'avrei mai detto sai? Per ora credo sia stata single... >>.

<< Per ora... ma ha avuto qualche flirt >> annuì sfogliando il libro di Pozioni con le istruzioni. << Lei sceglie accuratamente... e poi colui sarà molto fortunato >>.

<< Una sottospecie di Prescelto? >> disse ironico, sogghignando un po'. Rose aveva appena assistito alla risata di Scorpius Malfoy. Sì, proprio lui, mister NessunoMiSiPuòAvvicinare. Siano benedetti Lumacorno, la diligenza scolastica di Rose e il fare chissà cosa in bagno di Albus.

<< No, quello era suo papà e mio zio... >> rispose senza ironia. << Comunque... non so, secondo me dovresti conoscerla... >>.

<< Weasley, l'ho capito che la Potter mi va dietro. Mi dispiace, ma non rientra nei miei gusti >> disse distaccato e con un sorriso cordiale, poi andò a chiedere un ingrediente che aveva esaurito a Nott.

Maledetto” borbottò irritata. Lui tornò al posto. Cercò di inventarsi qualcosa di geniale. In fondo aveva l'intelligenza della madre, no?

<< Beh, questo non è vero. Ti trova carino... comunque non dico di mettervi insieme, sposarvi e avere figli, ma solo uscire >>.

<< E perché dovrei? >> chiese, guardandola per la prima volta di quel pomeriggio.

<< Per... che ne so, ampliare gli orizzonti?! >>. Lui non rispose.

Mi sa che più che l' intelligenza di mamma ho ereditato l'idiozia di papà. E' scontato che lui non vuole ampliare gli orizzonti”.

Cercò di svincolarla: << Mah... Lily è interessante. Riuscirebbe anche a darti qualche consiglio su come liberarti delle stalker >>.

<< Mmh >> rifletté.

Morgana, ci sta pensando! Sono un genio, evvai!”. Ma il suo entusiasmo terminò quando giunse Albus proprio sul più bello, a interromperli senza problema e iniziare a parlare con Scorpius. A quel punto, il trattamento “speciale” del biondo rivolto alla rossa era terminato.
Al ha un senso delle coincidenze assurdo”L'ora si concluse e Rose uscì. Scorpius di disperse subito, invece Al la raggiunse: << Cosa ci facevi anche tu lì? >>.

<< Mi esercitavo, no? >>.

Lui roteò gli occhi: << Si vede come ti esercitavi, sapevi tutto perfettamente! >>.

<< Va beh... >> esitò, a disagio. << Ma ripassare non fa mai male! Comunque, Scorpius ti ha detto qualcosa? >>.

<< Come? Ah sì! Mi ha detto che... ehm... sei un po' invadente e insisti anche quando dovresti smettere... >>.

Rose avvampò per la rabbia e incrociò le braccia al petto, accigliata: << Cosa? Io invadente? Lui allora è un asociale presuntuoso! >>.

Ridacchiò: << Però ha detto che sembri simpatica >>.

<< Ah sì? >> chiese, addolcendosi un po'.

<< Sì... ha detto che sembri eh! Ma se ti ha parlato è molto, non credi? Se insisterai un po' magari potreste diventare amici >>.

<< Oh, lo spero... così potrei aiutare Lily! >>.

<< Rose, scusa se te lo dico, ma mi sembra un tentativo inutile. Non ci sono riuscito io in tutto questo tempo, dubito che ci riuscirai tu. Non è per sottovalutarti, ma è così... Non credo provi interesse per mia sorella >> sospirò.

<< Va bene Al, ne terrò conto, ma tu lascia fare a me. Tentar non nuoce e io non voglio farli mettere insieme, a Lily basta organizzarle un appuntamento con lui, poi da lì, se la giocherà lei >> ribatté decisa.

<< Come vuoi, ma buona fortuna! >> e con ciò sorrise, allontanandosi.

Il resto del pomeriggio Rose lo passò con i suoi cugini e le sue amiche, anche se poi si rintanò in biblioteca per ripassare ancora pozioni.
Sì, a ripassare ancora pozioni, e allora?”. Sto raccontando, lasciami fare! “Va bene, scusa”.
Dicevo, prima di cena si rintanò per ripassare, ma quando si rese conto che ormai sapeva tutto a memoria, decise di andare a cercare Lily per riferirle il nuovo piano che aveva in mente. Mentre percorreva i corridoi della scuola, sentì qualcuno parlare dentro una stanza alla sua sinistra.
Rose non aveva mai fatto caso a quella stanza, pensava fosse solamente uno sgabuzzino, ma non si stupì. D'altro canto, il castello di Hogwarts era talmente immenso che, fin'ora, nessuno era riuscito a scovarlo del tutto.

<< Papà, devi smetterla! Come puoi anche solo essere indeciso? >> disse colui che Rose riconobbe come Scorpius. La voglia di origliare prese il sopravvento su di lei, così, nonostante sapesse che fosse scorretto, lo spiò dall'ampia fessura. Con lui c'era anche Draco Malfoy.

<< Scorpius, non sto dicendo che voglio farlo, ma temo per noi! >>.

<< Non c'è niente da temere! Verranno fatti fuori in men che non si dica, ti ricordo che c'è... >>.

Il ragazzo non ebbe il tempo di finire, che il padre lo zittì. Rose non comprese cosa stesse accadendo; di punto in bianco non vide più la figura di Draco.

<< Abbiamo visite, figliolo >> disse stizzito spalancando la porta e rivelando una Rose messa in una posizione ridicola. Il cuore le batteva all'impazzata, ma cercò di mantenere la calma.

<< Ooh, ma chi abbiamo qua! Rose Weasley! >> esclamò con scherno e rabbia. << Mammina non ti ha insegnato che è maleducazione origliare? Ma forse con un padre come il tuo è normale farlo >>.

Lei fece un sorriso subdolo: << Non mi venga a parlare proprio lei di buona educazione, signor Malfoy >>.

<< Ragazzina presuntuosa... stai insinuando che non sono educato? Proprio tu? >> ghignò.

<< Sì, proprio io, e allora? Non mi pare che lei sia tutto sto chissà che! >>.

Scorpius la guardò di sottecchi e sfoderò la bacchetta.

<< Vacci piano caro. Alla faccia del ragazzo calmo! >> sbottò rivolto verso lui.

Non aveva mai avuto un dialogo diretto con il padre di Scorpius, ma non aveva comunque mai desiderato averlo. Il fatto che insultasse la sua famiglia in modo così esplicito la infastidiva alquanto. 
Draco sogghignava e il figlio capì che presto avrebbe detto qualcosa di molto offensivo e che sarebbe scoppiata una “guerra”, infatti puntò la bacchetta verso Rose.

<< Prot... >>. Ma prima che potesse finire, la ragazza, capendo male le intenzioni di Scorpius, lo disarmò, sfruttando la sua abilità come giocatrice di Quidditch per prendere al volo la bacchetta.

Il biondo sgranò gli occhi, Draco assunse un'aria minacciosa e pericolosa.

<< Consegnala subito a mio figlio >>.

<< Perché? Cosa mi fa sennò? Mi schianta? Credo che le mancherebbe solo una cosa del genere all'interno di una scuola per finire ad Azkaban >> sottolineò Rose, schietta.

Draco impallidì ancora di più dalla rabbia, con una smorfia che la inquietò molto. Cominciava ad avere paura.

<< Non fartelo. Ripetere. Due volte >> disse, scandendo bene le parole.

Rose era fatta così, non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e amava mettersi in pericolo, rischiando, a volte, di esagerare.

<< L'ho disarmato, appartiene a me ora! >> sorrise osservando bene la bacchetta di Scorpius.

<< Feccia Mezzosangue, ridagliela subito! >> inveì avvicinandosi a lei, che indietreggiò.

<< Feccia vada a dirlo alla sua vicina di casa! >> ringhiò. << Questa scena mi ricorda un po' mio zio e mio papà a Villa Malfoy... Potrei prendere anche la bacchetta del figlio di Bellatrix, giusto per completare il quadro! Ops, è vero, quella pazza è stata uccisa da mia nonna. Condoglianze >>.

Draco sfoderò fugace la sua bacchetta, ma Scorpius urlò: << Rose! >>. Poi riassunse il tono di voce quieto: << Per favore, dammela >>.

Lei lo guardò, poi fulminò Draco: << Ma che bravo, almeno lui sa dire le paroline magiche! >>.

L'uomo imprecò, consigliandole dove potesse ficcarsi le paroline magiche. Rose mise la bacchetta di Scorpius nella mano destra e poi stese il braccio: << Disarmami, così risponderà di nuovo a te >>.

Il ragazzo prese la bacchetta del padre: << Expelliarmus! >> e la sua ritornò al proprietario precedente.

Draco la fissò con disgusto: << Schifosa ragazza come la madre e indisciplinata e idiota come il padre >>. Poi andò alla porta, con Scorpius accanto.

<< E' stato un piacere Signor Malfoy! >> disse, salutandolo con la mano. << E mi piace molto il tatuaggio che ha nel braccio sinistro, sa? Molto originale e unico, ottima scelta >>.

Lui si voltò a lanciarle un'occhiataccia, poi se ne andò, borbottando qualcosa che Rose non sentì. Con quell'avventura aveva capito che Draco e Scorpius erano realmente diversi tra loro... Fatto sta che sarà stata davvero un'irresponsabile ad andare contro un ex Mangiamorte, ma si sentiva fiera di se stessa.

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Capitolo 4
*** Determinazione: la base di tutto. ***


Salve gente! :)

Chiedo scusa per la mia lunga assenza, ma sono andata in vacanza e mi sono goduta l'ambiente marino. Ora però sono tornata in carica!
Questo capitolo è forse il più interessante, ma non pensate che sia già tutto conquistato da parte di Rose! Spero che lascierete uno dei vostri commenti, che apprezzo sempre davvero molto!
Buona lettura, l'autrice <3


I giorni a venire passarono rapidi. Il test di Pozioni andò brillantemente e Rose poté ritenersi soddisfatta del suo bel Eccellente.
La McGranitt, Preside della scuola, l'aveva convocata per dirle che era presente a ciò che era successo con Draco. Ebbene sì, aveva origliato -e osservato- pure lei. La cosa che lasciò Rose di stucco fu il fatto che non la rimproverò più di tanto, ma che la elogiò perché non aveva reagito alle provocazioni di Malfoy con incanti, ma solo con dibattiti verbali. In più ricevette una lettera da parte dei suoi genitori e zio Harry dove si complimentavano con lei, tranne Hermione che non pareva apprezzare particolarmente la curiosità della figlia, rimproverandola leggermente sul fatto che avrebbe dovuto farsi gli affari suoi e non orecchiare.
Lily era soddisfatta del lavoro della cugina e la invitava a continuare, sicura che prima o poi sarebbe riuscita ad ottenere un appuntamento grazie a lei. Il problema stava sul fatto che Scorpius la evitava. In classe non la degnava di uno sguardo e al di fuori delle lezioni scompariva, come al solito. Rose non si aspettava molto da lui, le sarebbe bastato anche solo un piccolo cenno di saluto quando si incrociavano. Invece niente. Fu grazie alla sua testardaggine che quella mattina si parlarono, per la prima volta, a lungo.
Erano a Erbologia e il professor Paciock stava spiegando.

<< … come sapete, la Nimbulus Mimbletonia crea la Puzzalinfa, una sostanza viscida e appiccicosa. Il vostro obiettivo sarà attaccare la pianta e prenderne il contenuto fino a riempire una provetta. Ricordatevi che bisogna raccogliere solo la parte giallastra e non quella verde; la pianta ha uno scatto di colate rapido, corto e sostanzioso, quindi bisognerà attaccarla diverse volte. Ora, formate gruppi di tre e prendete i guanti appositi che troverete nei banchi. Il gruppo vincitore non avrà compiti. Buon lavoro >>.

Rose si mise in coppia con Roxanne e Louis.

<< Bene, direi che io raccolgo la Puzzalinfa, dato che sono svelta, Louis mi avvisa quando scorge la parte verde che non va raccolta e Rose la attacca, visto che è la più brava in incantesimi >> propose Roxanne, sorridendo. Lei, come Rose, faceva parte della squadra di Quidditch di Grifondoro, erano Cacciatrici e insieme al loro capitano, James, facevano scintille.
Louis era un Corvonero, quindi, purtroppo, non faceva parte della stessa squadra, ma era comunque un fenomeno pure lui.
Roxanne era molto carina; alta, mulatta, con i capelli lunghi, neri e mossi, gli occhi di un marrone scuro e qualche lentiggine sulle guance. Solare e divertente, stare in sua compagnia era sempre piacevole.
Il trio iniziò il lavoro e grazie alla diligenza di tutti e tre furono i primi a riempire la provetta.

<< Forza forza forza forza! Dai Roxi, continua! Ci siamo quasi! STOP! Finito! >> esultò Louis prendendo la provetta contenente la sostanza giallastra e chiudendola con il tappo. Roxanne e Rose si tolsero i guanti asciugandosi il sudore mentre Louis portava il lavoro completo al professor Paciock, che pareva molto contento del lavoro e regalò loro un sorriso caloroso.
Dopo cinque minuti, i secondi furono il duo composto da Albus e Scorpius. Essendo in svantaggio per il fatto che non erano tre, il professore decise di premiare anche loro, risparmiandoli per i compiti.
Il trio, sotto ordine del professore, si era messo in un angolo della serra per non disturbare gli altri. Albus si avvicinò sorridendo: << Ehi! >>. Poi le cinse le spalle con un braccio e Rose appoggiò la testa sulla sua spalla.

Louis era seduto sopra un banco: << Allora anche tu l'hai scampata dai compiti! >>.

<< Puoi dirlo forte! >> rispose Albus dando il cinque al cugino.

<< Al, lo sai che sabato abbiamo la partita Serpeverde contro Grifondoro? Ti faremo in mille pezzi! >> sogghignò Roxanne.

<< Oh Roxi, non ne sarei così sicuro! >>.

Rose si scostò dalla sua spalla, guardandolo: << Mi dispiace, ma concordo con Roxi! >>.

<< Grazie eh! >> Albus fece il finto offeso e poi risero insieme.

<< Sai Al, mi sono sempre chiesto perché sei stato smistato in Serpeverde se sei pienamente un Grifondoro >> convenne Louis. Il cugino lo guardò, senza darsi spiegazione. Poi parlò: << Non ne ho idea... Ma anche Piton, no? Era un Serpeverde ma Grifondoro a tutti gli effetti >>.

Roxanne rise: << E' curioso... magari chi lo sa, morirai da codardo! >>.

<< Ehi! >>.

<< Al, scherzava! Comunque ciò che ha fatto Piton per zio Harry è molto ammirevole >> annuì Rose.

<< Concordo. Ha ingannato il più grande Legilimens di tutti i tempi, una figata! >> esclamò Louis, alzando un po' la voce. Paciock lo guardò e lui si ricompose.

<< Sono fiero di portare il suo nome e anche quello di Albus Silente! >> si impettì.

<< Certo che i nostri genitori ne hanno passate tante... per fortuna ora si godono la tranquillità! >> sorrise Rose. L'allegria di Roxanne se ne andò e iniziò a guardare da un'altra parte.

Suo padre, George, non aveva ancora superato la morte del gemello nonostante gli anni passati e qualche volta aveva delle crisi, anche se ridotte. Tutta la famiglia Weasley/Potter gli stava vicino, ma evidentemente Roxanne non riceveva belle notizie da casa. Quello che secondo Rose soffriva di più era Fred, perché portando il nome dello zio defunto, suo padre a volte lo vedeva come il fratello, non come il figlio.
Louis iniziò subito un'altra conversazione e Albus si interessò a ciò che diceva più del dovuto; Roxanne pian piano ricominciò a ridere di nuovo e a scacciare i brutti pensieri.
Rose si guardò intorno e notò al fondo dell'altra parte della serra, attrezzata di qualche banco per l'occasione, Scorpius. Era seduto a leggere e vicino a lui c'era un posto libero.
Senza crearsi problemi si avvicinò e prese posto di fianco a lui. Alzò un attimo lo sguardo dal libro per lanciarle un'occhiata furtiva e poi ritornò a leggere.
Rose, sentendosi un po' imbarazzata, muoveva le dita delle mani nervosamente sulle gambe.

<< Allora... >> iniziò dopo un po'. << Cosa leggi di bello? >>.

Il ragazzo inarcò un po' le sopracciglia svoltando pagina e Rose afferrò il titolo di quello che doveva essere il libro di Trasfigurazione. Si sentiva molto irritata dall'indifferenza di Scorpius, ma si decise a non arrendersi.

<< Oh, Trasfigurazione... Noiosa, eh!? Complicata anche... >>. Ma il biondo non si scompose.

Rose perse la pazienza e sbuffò: << Perché mi eviti? >>.

Lui cambiò di nuovo pagina con voce calma e impassibile che portò i nervi della ragazza al limite: << Non mi sembra di avere tutto questo grande rapporto con te che vieni a lamentarti se non ti ho degnata della mia attenzione >>.

<< Ma almeno potresti salutare, no? >>. Lui alzò lo sguardo dal libro e la fissò. Rose arrossì e guardò altrove, ma comprese che il suo sguardo raffigurava stupore. Stupore perché, probabilmente, lei era stata l'unica a tentare di avvicinarsi seriamente a lui, mentre le altre ci provavano per poco e preferivano vederlo come un ragazzo impossibile dalle mille risorse.

Lui non rispose e Rose intercettò due ragazze parlare di fianco a lei.

<< Che ingenua, non lo sa che nessuna è mai riuscito a diventare sua amica? >>.

<< Infatti. E poi Scorpius è così bello, lei così fuori luogo! >>.

<< Ma poi avanti, lui è un Malfoy, lei una Weasley... capisci cosa intendo! >>.

Rose si voltò di scatto e le sue guance scarlatte avvamparono di rabbia: << Che cosa sarei io? Fuori luogo? >>.

Le due ragazze abbassarono lo sguardo intimorite, sciocche nel pensare che non le avesse sentite. Scorpius chiuse il libro con un colpo secco e disse: << Non riesci proprio a trattenerti dall'origliare, vero? >>. Rose lo guardò perplessa e lui si alzò, uscendo. Solo in quel momento si rese conto che la lezione era finita e fece lo stesso, seguendolo.

<< Mi dispiace per averti preso la bacchetta o per aver insultato tuo padre, ma hai visto come mi ha trattata? >> chiese secca, raggiungendolo.
Lui non la degnò di uno sguardo e assunse un'espressione gelida. Guardandosi attorno, Rose comprese di aver catturato l'attenzione di mezza scuola; li fissavano, probabilmente stupiti che la figlia di Hermione e Ron Weasley parlasse con il figlio di Draco Malfoy. La cosa stizziva palesemente Scorpius il quale tentava di svincolarla e sparire come gli era solito fare, ma non poteva sfuggire a Rose. In un nano secondo, la ragazza notò di non avere più accanto la sua presenza, così sussurrò un incantesimo complicato appreso in uno dei libri regalatole dalla madre e riuscì a scovarlo.

Entrò nella Stanza delle Necessità che aveva assunto un aspetto pacifico e quieto, il tutto però coronato da un ambiente un po' tetro che poteva simulare una stanza di Villa Malfoy. Lui era seduto in fondo, sopra un ammasso di libri alti un metro con una gamba che penzolava e l'altra inginocchiata; uno dei gomiti appoggiato sopra, il suo sguardo rivolto verso una cornice che raffigurava un'enorme immagine della sua famiglia, il suo solito ciuffo ribelle che ricopriva la sua fronte. Rose avanzò lentamente, ma inciampò e fece cadere gli oggetti ubicati sopra un mobile antico, creando un fracasso infernale. Scorpius scese furtivo e si avvicinò con la bacchetta impugnata, poi la abbassò: << Tu? Che ci fai qui? >>.

Lei si alzò, spolverandosi la divisa con ironia: << Oltre a una ficcanaso sono una pedinatrice, non lo sapevi? >>.

Lui si voltò e ritornò al posto precedente: << Puoi farmi il piacere di andartene? >>.

Rose fece finta di non aver udito: << E' qui che ti nascondi sempre? >>.

<< Non sono affari tuoi >> rispose visibilmente irritato.

Lei gli si avvicinò soffermandosi sull'immagine, guardando sua madre per la prima volta. Astoria era una bella donna, alta, un po' esile, con lunghi capelli biondo grano ondulati e gli occhi color oceano. Osservandola si rese conto che era uguale al figlio, se non per il fatto che lui aveva gli occhi grigi e i capelli di un biondo più chiaro come il padre. Per il resto era bello come lei.

<< E' carina tua madre... >> affermò, continuando a contemplarla.

Scorpius si irrigidì e la fissò così intensamente che lei arrossì: << Puoi uscire, per piacere? Sei appiccicosa come un koala >>.

<< Koala? >> chiese stupita. << Conosci gli animali Babbani? >>.

Lui roteò gli occhi e scese un'altra volta, avvicinandosi così tanto a lei che dovette indietreggiare, appoggiandosi contro il muro: << Non fartelo ripetere un'altra volta: esci >>.

<< Perché mi tratti così? >> sospirò fissando i suoi occhi argento che iniziarono a cessare di trasmettere freddezza.

<< Perché sei una Weasley >> affermò impassibile. Rose rimase indifferente alla frase appena sentita, lasciandolo di stucco: << Oh, andiamo, hai un Potter come migliore amico e ho visto che sei diverso da tuo padre! >>.

L'ultima frase gli provocò una reazione inspiegabile. Diede un calcio a una sedia che rovesciò facendo cadere una decina di libri. Rose si sentì un po' in colpa e lo fissò anche se lui era di schiena. Scorpius si voltò furente e lei si spaventò un po'.

<< Appunto, sono diverso da lui! >> sbottò. << Mi faccio schifo da solo >>.

<< Perché? >> chiese decisa, lasciando da parte la voglia di tacere. << Perché sei più intelligente di lui e tratti tutti ugualmente? >>.

<< Sì, perché sono un Malfoy e non lo sembro. Dovrei essere uno stronzo gelido ma non è così >> .

<< Oh, credimi, sei un Malfoy e si vede >> convenne, noncurante dello stato d'animo attuale del biondo.

Lui si voltò fissandola. Rose lesse nei suoi occhi tanta preoccupazione e voglia di sfogarsi; nel suo viso, invece, i segni di un inspiegabile stress.

<< Se lo fossi non dovrebbe importarmi del fatto che mio padre mi insulta ogni giorno perché sono diverso da lui e che mi ha addirittura detto che ti preferisce a me perché sei schietta e dura >> disse con rammarico.

Rose sgranò gli occhi, perplessa: << Ma... che cosa? >>.

<< Sì, hai sentito bene. E ora per favore vattene >> ordinò con seccatura e rabbia.

<< Ma tua madre cosa dice? >> chiese, cercando di poterlo aiutare. In fondo non era una cosa molto felice quello che le aveva detto.

Scorpius sbraitò impulsivamente: << Mia madre non c'è, contenta? E' scomparsa da sei mesi, opera dei Mangiamorte superstiti. I tuoi parenti non muovono un cazzo di muscolo per cercarla, non so più niente di lei. Bene, ora lo sai, vai pure a dirlo al mondo intero >>.

Rose aprì e chiuse la bocca diverse volte, sentendosi una fitta allo stomaco. Era incredula alle sue parole; nessuno l'aveva mai accennato o sospettato, nemmeno la Skeeter in una delle sue false pagine. Provò pietà e tristezza miscelati a un'immensa voglia di confortarlo. Ma cosa poteva fare? Si erano parlati sì e no da una settimana e lui era davvero intrigante e misterioso come lo avevano descritto. Eppure, a quanto parve, aveva scoperto dove e come passava il tempo quando gli altri lo davano per scomparso e una parte dei suoi problemi famigliari. Aveva voglia di abbracciarlo, ma sarebbe stata troppo fuori luogo.
Andiamo, sono Rose Weasley, la ficcanaso e pure fuori luogo, chissenefrega” pensò.
Uscendo dal mondo dei pensieri, si accorse che stava aprendo la porta per uscire.

<< Scorpius! >> si affrettò a chiamarlo. Arrossì leggermente all'idea di quello che stava per dire, con la paura di essere umiliata, ma non si fermò e proseguì. << Mi dispiace... Per me sei una bella persona... mi piacerebbe... sì, beh, insomma... mi piacerebbe esserti amica >>.

Guardò altrove, un po' imbarazzata, attendendo il peggio come risposta. Lui si avvicinò serio, fissandola, fino a ritrovarsi poco distante da lei.

<< Sul serio? >> chiese con la sua solita voce fredda e penetrante.

<< Sì >> mormorò, lanciandogli occhiate furtive.

Scorpius le toccò una ciocca: << Capelli rosso fuoco, occhi azzurri, qualche lentiggine, una Weasley, Grifondoro e secchiona... >>.

Rose deglutì a quelle affermazioni, temendo una sfilza di insulti, e invece...

<< Tu sei pazza >> concluse, dirigendosi all'uscita.

Ma prima di andarsene si voltò a guardarla, regalandole un sorriso sincero che Rose trovò incredibilmente dolce e caldo.

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Capitolo 5
*** Non giudicare il libro dalla copertina. ***


Salve! Eccomi qua, a postare di nuovo :)
Come ho detto rispondendo alle recensioni, accetto ben volentieri consigli e così ho fatto.
A grande richiesta, ecco un capitolo decisamente più lungo e interessante! Spero gradiate e recensite.
Buona lettura <3

 

                                                                                    “ Non giudicare il libro dalla copertina”

 

 

 

<< Ma come diavolo... per la miseria, come caspita hai fatto a diventare amica di Scorpius Hyperion Malfoy in una settimana? >> chiese Albus con gli occhi sgranati e un'espressione completamente esterrefatta.

<< Vacci piano, non sono ancora proprio sua amica... >> convenne Rose, scrollando le spalle.

Lily le saltò addosso, stringendola in un abbraccio da togliere il respiro: << LO SAPEVO, LO SAPEVO! TI ADORO! >>.

<< Sì, va bene... non... respiro! >> mugolò alla cugina che sciolse l'abbraccio, scusandosi.

Albus era ancora sconvolto: << E io che pensavo di conoscerlo... quel ragazzo è imprevedibile >>.

<< Beh >> iniziò Dominique seduta su uno dei tavoli della Sala Grande che era quasi completamente deserta << anche Rose è imprevedibile, se ci pensi >>.

<< Oh beh, poco importa! >> esclamò Lily, euforica. << Sta di fatto che ha conquistato la fiducia di Scorpius! >>.

<< Ma come hai fatto? >> chiese la bionda cugina, impegnata a controllare se avesse qualche doppia punta nei suoi capelli perfetti.

Rose, che stava trangugiando un po' d'acqua, si pietrificò. Non aveva considerato l'idea che qualcuno avesse potuto domandarglielo e quindi non aveva pensato a cosa avrebbe potuto rispondere. Ovviamente non avrebbe mai riferito loro la verità, ciò che Scorpius le aveva detto era un qualcosa da tenere assolutamente per sé; e lei, almeno quello, era capace di farlo.

<< Ma... >> esitò, sperando in qualche musa ispiratrice. << Lo pedinavo... e tra una cosa e l'altra siamo diventati un po' più intimi >>.

Il silenzio avvolse i presenti e a Dominique cadde la spazzola con cui si stava pettinando. Rose ci mise un po' a capire che cosa avesse preso a tutti e quando lo comprese, avvampò: << Miseriaccia, ma cosa andate a credere? Menti perverse >>.

<< No sorellina, tu crei frasi perverse! >> ridacchiò Hugo, seduto accanto a Dominique.

Lily scacciò l'imbarazzo-time: << Oh Rose, quando io e lui staremo insieme ti costruirò un monumento! >>.

<< SE starete insieme >> precisò la bionda. Lily la guardò male.

<< Lils, però non so... perché tra tutti proprio Malfoy? >> borbottò Albus, guardandola.

<< Fatti gli affari tuoi >> rispose secca, mettendolo a tacere. Lily riusciva a dominare solo su di Albus perché era buono e pacifico, invece con James aveva continui dibattiti perché entrambi erano molto testardi e orgogliosi. Anche con Hugo era dura, ma alla fine prevaleva sempre. Con Dominique invece litigava spesso e aveva la meglio la bionda perché se ne fregava altamente degli insulti di Lily o se ne andava, provocando l'irritazione dell'altra. Per questo Lily provava rancore verso di lei. Erano come cane e gatto, però te le ritrovavi inspiegabilmente sempre insieme. D'altronde Lily era capricciosa e un po' viziata, ma in fondo buona.

<< Albus ha ragione... andiamo, puoi scegliere di meglio! Sai cosa succede se James o i tuoi lo verranno a sapere? >> rammentò il fratello di Rose.

<< Senti >> iniziò Lily, elevandosi in tutta la sua statura e posando le mani sui fianchi a mo' di Molly Weasley e Ginny Potter << non sto per sposarlo, ok? E NESSUNO verrà a sapere della nostra relazione >>.

<< SE ci sarà una relazione >> precisò di nuovo Dominique, aggiustandosi lo smalto.

<< La smetti? >> squittì Lily, ormai isterica per il fatto che aveva tutta la famiglia contro.

<< Sono solo realista >> rispose con aria menefreghista e, dopo aver scosso i suoi fluttuanti capelli, se ne andò.

<< Sono solo realista >> scimmiottò Lily, imitando la cugina. Albus la guardò malissimo e lei smise.

Roxanne ci raggiunse, interrompendoci: << Ragazzi, c'è Hagrid che mi ha chiesto aiuto con una delle sue strane creature... io però devo aiutare James in Trasfigurazione. Chi ci va? >>.

<< Io no! >> esclamarono in coro Hugo e Lily e, dopo di che, corsero via.

<< EHI, NO! >> urlò Rose, ma ormai fu troppo tardi.

Roxanne fece un piccolo sorriso: << Beh, buona fortuna >> e se ne andò.

<< Dai Rose, tanto ormai tocca sempre a noi >> sospirò Albus, dirigendosi verso l'uscita.

<< Sì, ma non è giusto! >> lagnò la cugina, raggiungendolo.

Dopo un po' di silenzio, ad Albus comparve un sorriso che Rose trovò inquietante.

<< Che c'è? >> gli chiese guardandolo.

<< Mi è venuta un'idea. Aspettami >>.

<< Certo che quando sorridi in quel modo mostri bene il tuo lato da Serpe! >> gli disse mentre stava correndo per mettere in atto la sua idea.
Lui si voltò ridendo e poi sparì dietro l'angolo. 
Rose aspettò per qualche minuto che parve infinito; nel frattempo tutti i passanti la guardavano con una curiosità maggiore a quella che già le dedicavano.

<< Beh, che c'è? Sono tanto bella? >> chiedeva di tanto in tanto, ma nessuno rispondeva.

<< Credo che sia perché ti hanno vista con Malfoy, ieri >> disse una voce alle sue spalle.

Si voltò: era Dylan McLaggen, figlio di Cormac McLaggen, molto più simpatico del padre. E diciamocelo, uno dei ragazzi più carini della scuola.

<< Oooh, ma abbiamo solo parlato! >> sbuffò la ragazza.

<< Appunto, hai solo parlato con Scorpius... peccato che lui non parli con nessuno >> sorrise.

<< Sì, ma era necessario... mi ha mandata Lumacorno >> mentì.

Lui parve deluso: << Oh... tutti sono ammaliati da te e si chiedono come hai fatto ad avvicinarti a lui, e invece era per Lumacorno. Va beh dai >>.

Rose si infastidì. Non riusciva a trattenere la sua gloria quando compiva qualcosa di grande -lato del carattere del padre- e quindi assunse un'aria potente: << Beh, a dire il vero Lumacorno ha chiesto a me, ma non era sicuro che ci sarei riuscita. E invece... >>.

<< Lo sapevo! >> esultò Dylan. << Sempre detto che sei una ragazza speciale >>.

Lei ammiccò: << Oh, grazie >>.

Cadde il silenzio, interrotto da lui: << Senti, non è che ti andrebbe di... >>.

Cogliendo ciò che stava per chiederle, nel volto di Rose comparve un'incontenibile mega sorriso, che venne spezzato da una voce dietro di lei.

<< Eccoti! Bene, Hagrid ci aspetta! >> esclamò Albus, tutto allegro. Rose lo fulminò pericolosamente e il cugino non comprese il motivo. Poi si voltò verso Dylan: << Dicevi? >>.

Ma il ragazzo, alla presenza di Scorpius e Albus, si sentì a disagio, quindi si limitò a dire: << Ne parleremo un'altra volta >>. Infine se ne andò.

<< PERCHE' DIAMINE COMPARI SEMPRE NEI MOMENTI INOPPORTUNI? >> sbottò la rossa, sbraitando in faccia al cugino che sembrava palesemente dispiaciuto.

<< Scusa, non volevo >>.

Rose stava per lanciargli una sfilza di insulti quando notò la presenza di Scorpius, che fin'ora aveva inevitabilmente ignorato. Avvampò per l'imbarazzo e poi propose con voce straordinariamente pacifica: << Andiamo? >>.

Durante il tragitto verso la Capanna, i tre rimasero in silenzio. Rose ne rimase un po' delusa, sperava che dopo l'avvenimento nella Stanza delle Necessità le cose sarebbero cambiate almeno di un poco con Scorpius, eppure tutto rimaneva monotono. Per un attimo si chiese anche che cosa diamine ci facesse lui con loro, ma dopo afferrò che probabilmente era l' “idea” del cugino.

Arrivati, bussarono forte: << Hagrid?! >>.

Il Mezzogigante aprì subito con un caloroso sorriso e un abbraccio frattura-costole riservato ad Albus e Rose, che ricambiarono un po' indolenziti. Scorpius se ne stette da parte.

<< Sapevo che sareste arrivati! Entrate, entrate! >> invitò tutto allegro, aprendo la porta e chiedendola casualmente subito dopo l'entrata dei due cugini.

<< Ehi, c'è anche lui! >> esclamò Albus, riaprendo e facendo entrare anche Scorpius che, come lui e Rose, mostrava un entusiasmo degno di una cerimonia funebre.

<< Ah, già... scusa... >> disse Hagrid sforzando un sorriso che risultò una smorfia.

Poco dopo si sedettero, controvoglia, attorno al tavolo circolare. Hagrid non gradiva particolarmente la presenza di Malfoy e non provava nemmeno minimamente a non farlo capire.
Mise sul tavolo due biscotti e uno spezzato a metà e riempì di the tre tazze enormi, dando una porzione minore a Scorpius.

<< Senti, se non gradisci la mia presenza me ne vado volentieri, avrei di meglio da fare >> disse irritato e lasciando Rose stupefatta. Si aspettava subisse in silenzio, e invece...

<< Ma no... >> grugnì Hagrid, lanciandogli delle cattive occhiate furtive. Poi si rivolse verso Rose e Albus: << Non mangiate? >>.

Il moro ragazzo, che si stava letteralmente spezzando i denti con il biscotto duro come il mattone, parlò sputacchiando a destra e a manca: << Ma sho manhando! >>.

<< Vedo, vedo... E tu Rose? Non bevi il the? >> chiese con un sorriso.

<< Oh, aspetto che si raffreddi >> rispose. << Come stanno Olympe e i tuoi figli? >>.

Hagrid si era sposato -se tra Giganti c'è il matrimonio- felicemente con Olympe e aveva avuto dodici figli di cui né Rose e né il resto dei cugini ricordava mai i nomi. Essendo numerosi, vivevano in una colossale capanna situata tra una delle alture più vicine di Hogwarts, ma Hagrid, essendo ancora il custode del castello e di alcune Creature Magiche, passava più tempo nella sua tradizionale Capanna dove non era più solo ma spesso circondato dalla sua famiglia.

<< Oh, molto bene, grazie! Sono in Francia per tre giorni, in vacanza... Ma comunque il the è già freddo, non l'ho messo a scaldare perché è più gustoso così >> convenne, aggrottando le enormi sopracciglia.

<< Ah >> sillabò, rimanendo spiazzata. << Ma, ecco... a me piace gelato. Come lo fanno i Babbani, per quello >>.

Rose notò che le labbra di Scorpius si incurvarono in un sorriso divertito e le ci volle un enorme sforzo per trattenersi dal ridere.

<< Hai fatto bene a dirmelo, la prossima volta lo metterò in frigo >> e con ciò sprofondò in una delle sedie.

<< Non c'è bisogno... >>.

<< Sì invece >> insistette, sorridendo. << Come stanno Harry, Ron ed Hermione? >>.

<< Una meraviglia >> rispose Albus. << Ieri mamma mi ha scritto, dice che ti porgono tutti enormi e calorosi saluti >>.

<< Oh, ringraziali >> dondolò tutto allegro.

<< Peccato che i tuoi non ti scrivano da una settimana >> sussurrò Scorpius, messo subito a tacere da una gomitata di Albus.
Rose colse l'occasione per dare il suo biscotto a Thor che, nonostante la vecchiaia, non rinunciava mai al cibo. Scorpius trattenne un ghigno e Hagrid lo squadrò male: << E tu perché sei qui? >>.

<< Per aiutare >> rispose semplicemente.

<< Tu? Puah! >> sbuffò l'enorme uomo e alcuni tratti di saliva finirono addosso ad Albus che era seduto in mezzo ai due e quindi davanti a lui. << Scommetto che cerchi il modo di farmi licenziare! Ma non ci riuscirai, oh no, proprio no! >>.

Il biondo inarcò un sopracciglio: << Non che mi dispiacerebbe se ti licenziassero, ma non mi occupo di queste cose >>.

<< Sei proprio un Malfoy >> concluse con disprezzo.

<< Macché >> ridacchiò Albus << E' completamente l'opposto del padre! >>.

Scorpius abbassò lo sguardo e Rose interruppe il tutto alzandosi con una grinta mai mostrata: << Allora, mettiamoci al lavoro o faremo tardi! >>.

<< Oh sì, è meglio... >> sbottò Hagrid, alzandosi. << Venite, vi mostro una cosa >>.

Albus deglutì, mormorando: << Chissà cosa >>.

Scorpius prese un bel respiro profondo: << Sappi che se ne usciremo vivi ti uccido >>.

Rose seguì Hagrid e i quattro uscirono. Il fatto che li stava portando all'interno della Foresta Proibita non prometteva nulla di buono, infatti stettero in un silenzio tombale per il resto del tragitto. Camminando tutti appresso ad Hagrid e non vedendo cosa ci fosse davanti perché occupava tutta la visuale, quando si fermò di scatto gli finirono addosso.
Rose si ritrovò la faccia di Scorpius nella schiena e le gambe di Albus nella pancia.

<< Per i tanga di Morgana... >> iniziò a imprecare il biondo, massaggiandosi la nuca.

Rose si scostò subito da lui arrossendo leggermente e Albus ci mise un po' a sollevarsi da terra.

<< Ma perché ti sei fermato di scatto? >> chiese il cugino scrollandosi la terra di dosso. Una grossa goccia gli cadde in testa e lui alzò gli occhi verdi al cielo. << Piove? >>.

Scorpius e Rose lo imitarono, ma non c'era nessuna minima traccia di nuvoloni. A un certo punto sentirono un singhiozzo.

<< Hagrid?! >> disse Rose, spostandosi e andandogli davanti. Il Mezzogigante aveva gli occhi scuri colmi di lacrime che stavano scendendo a lunghi tratti sulla sua barba aggrovigliata. << Stai bene? >>. Lui non rispose, anzi, dopo la domanda di Rose iniziò a singhiozzare ininterrottamente.

<< Che cos'ha? >> chiese Albus, raggiungendola insieme a Scorpius.

Rose fece cenno con la testa di non saperlo e provò a guardarsi attorno per capirne il motivo. In fondo alla piccola serie di alberi, vicino al Lago Nero, c'era un'enorme tomba di marmo bianco che lei riconobbe come quella del grande mago Albus Silente.

<< Ah... oh... >> iniziò Rose, dispiaciuta. << Se vuoi cambiamo direzione >>.

<< No, no, no! >> singhiozzò, tirando fuori il suo fazzoletto grande come una tovaglia e soffiandosi il naso. << Voglio andare a trovarlo! >>.

<< Come vuoi... >> rispose la rossa. Si incamminarono e dopo pochi passi giunsero alla tomba.

Essa era protetta dagli incantesimi antichi e più potenti che fossero mai esisti, questo per impedire a chiunque di aprire il luogo di riposo di Albus e, magari, rubare la bacchetta di Sambuco. Questi metodi di precauzione erano stati severamente indotti da Harry che era riuscito brillantemente a far esaudire la sua richiesta, anche perché era meta turistica di maghi e streghe provenienti da tutto il mondo.
Hagrid cominciò di nuovo a trombettare con il suo naso mentre Rose gli dava dei colpetti affettuosi sulla spalla, chiedendosi se li percepiva. Albus si avvicinò e leggere il suo nome inciso gli provocò uno strano effetto. Scorpius fissava la tomba, in silenzio.

<< Era un grande uomo... >> disse Hagrid cercando invano di placarsi. << Dava sempre un'altra possibilità, perdonava e aveva fiducia in tutti... Era così coraggioso e intelligente, è grazie a lui se sono ancora a Hogwarts... >>. I tre lo guardarono, ascoltando. Ormai sapevano tutto su Albus Silente, ma riascoltare informazioni su di lui non annoiava mai.

<< Tu... >> proseguì, indicando Albus. << Devi essere fiero di portare il suo nome. Voleva tanto bene a tuo padre e lui gliene voleva anche. Devi essere fiero anche di portare il nome di Piton... Lui mi stava antipatico e me ne pento. Però andiamo, a chi non stava antipatico? >> cercò di giustificarsi. << E' proprio vero che non ha mai svelato il suo lato migliore... L'ha fatto, ma troppo tardi. Coraggioso anche lui... >>.

Albus gli sorrise. Era sempre stato impettito di fronte ai suoi due nomi e al cognome e non l'aveva mai celato. Calò il silenzio, interrotto da Scorpius che stava lanciando pietre nel lago.

Hagrid si arrabbiò notevolmente: << Ehi tu! Un po' di rispetto, maleducato! >>.

Scorpius si girò, guardandolo con i suoi bellissimi occhi argento. Lui continuò: << Se non fosse per Albus, tuo padre sarebbe stato ucciso da Voldemort e tu non ci saresti più! Ma a quanto pare non interessa, sei un Malfoy e quindi uno che non prova niente! >>.

Il biondo ragazzo continuò a fissarlo così tanto da mettere a disagio Hagrid, che abbassò lo sguardo. Rose in quel momento pensò che avesse gli occhi più espressivi di chiunque altra persona abbia mai conosciuto.

<< Guardate! >> esclamò Albus, indicando la tomba. Una delle sue particolarità era che di tanto in tanto cambiava misteriosamente la frase incisa sotto la data di nascita e di morte di Silente. A volte ribadiva celebri frasi, sia inventate da lui che non; altre, e queste erano più rare, nuove frasi che coincidevano sempre con un qualcosa che accadeva tra coloro che erano lì presente.

<< Non giudicare il libro dalla copertina >>.

Hagrid sbiancò leggermente e Rose rimase a fissare suo cugino che era tanto stupito quanto lei. Scorse Scorpius allontanarsi leggermente e lo inseguì, mentre Albus rimase con Hagrid.

<< Ehi, aspettami! >> urlò affannata dalla corsa, ma il ragazzo non sembrava avesse intenzione di attenderla.

<< Aspe... ttami >> balbettò, parandosi davanti a lui.

<< Hai il fiato corto. Più esercizio, Rose >> si limitò a dirle, guardandola.

<< Mi dispiace >> gli disse ricambiando lo sguardo e cercando di stabilizzarsi.

<< Non ce n'è bisogno >> rispose secco sorpassandola per proseguire.

<< Ti chiederà scusa! Hagrid non è cattivo! >> insisté raggiungendolo per stare al suo passo.

<< A me non me ne frega un emerito niente di quello lì >> grugnì.

<< Non è stato carino giudicarti per il cognome... >> disse guardandolo e camminando.

<< Ma lo fanno tutti. Non mi fa nemmeno più impressione >> convenne affrettando il passo.

<< Scorpius >> sbottò così decisa che lui si fermò, voltandosi. << Ma tu hai mai fatto qualcosa per far cambiare opinione su di te? >>.

Lui la fissò per qualche istante e Rose comprese che stesse cercando una scusa avvincente. Ma non gliela diede; si limitò a girarsi e a proseguire dritto per la sua strada.
Albus, nel frattempo, li maledì entrambi per averlo lasciato solo nel consolare e aiutare Hagrid.

 

Il giorno dopo, durante il pomeriggio, Dominique obbligò Rose a prendersi un po' d'aria fresca e andare a fare shopping. Lily, che non poteva permettersi di far sì che le due cugine si divertissero senza di lei, si auto invitò, ma non creò nessun problema né a Rose e né a Dominique. Il problema fu il fatto che le tre cugine erano figlie dei Weasley, quindi testarda + testarda + testarda = si salvi chi può.

<< Hagrid è stato a dir poco cattivo >> constatò Dominique, ignorando brillantemente un gruppo di ragazzi che la stavano fissando con la bocca aperta.
Non che le dispiacesse essere così attraente e bella agli occhi degli altri, ma per quanto modesta possa essere era una ragazza fedele. Stava da sei mesi con Zachary Nott, figlio di Theodore Nott e Daphne Greengrass, nonché cugino di primo grado di Scorpius e ragazzo a dir poco bellissimo. Inizialmente la famiglia non l'aveva presa molto bene, ma a lei non importava un bel niente. D'altronde con Dominique era così: prendere o lasciare, accettare o andare a quel paese. E suo padre, con molta riluttanza, aveva accettato solo per non perdere la figlia. Harry e Ron non facevano che ripeterle che poteva trovarsi di meglio di un Serpeverde nipote di un Mangiamorte, ma mentre quest'ultimo si era arreso dagli inizi -Ron adorava i figli di Fleur e Bill, chissà perché- Harry continuava a ripeterglielo, anche se in fin dei conti l'aveva accettato. Giusto perché era la nipote, fosse stata sua figlia l'avrebbe mandata ad Azkaban.

<< Ma scommetto che si sarà sentito in colpa >> annuì Lily guardando le vetrine. Erano andate nel centro di Londra, guidate da Rose.

<< Dom, quei ragazzi ti stanno mangiando con gli occhi... >> disse Rose.

<< Meno male che non c'è Zac, li farebbe neri! >> ridacchiò Lily.

<< Oh, poco mi importa... Non avranno mai visto una ragazza decente in vita loro >> borbottò la bionda fermandosi davanti a una vetrina.

<< Fa strano passeggiare liberamente senza sentir urlare ogni due secondi “E' la figlia di Potter!” >> gesticolò Lily.

<< Siamo nel mondo dei Babbani, >> osservò Rose << qui possiamo passare inosservati. Anche se non direi... >>. In quel momento si guardò intorno, notando che tutti i passanti le fissavano.

<< E' un po' difficile sai, con la nipote di una Veela e due ragazze con i capelli rossi come i nostri >> convenne Lily, guardandosi attorno anche lei. 
Entrambe furono interrotte da Dominique che le prese per un braccio trascinandole dentro un negozio.

<< Ma che... >> grugnì Rose una volta dentro. La bionda cugina la zittì alzando un dito, scrutando attentamente intorno. Sparì dietro un manichino, lasciando Rose e Lily in silenzio.
Poco dopo comparve con due canottiere, una gonna e un vestito. Spartì la roba e la consegnò alle cugine.

<< Tu >> ordinò a Rose << provati questa gonna e queste canottiere, ti dirò poi con chi stai meglio >>.

<< Ma... >> cercò di protestare, ma lei la mise subito a tacere.

<< Sabato hai un appuntamento con McLaggen, alle quattro davanti ai Tre Manici di Scopa >>.

Il volto di Rose si illuminò: << Cosa... scherzi? >>.

Dominique inarcò un sopracciglio: << Ti pare che starei qui a perdere tempo se non fosse vero? >>.

<< Miseriaccia, grazie! >> esultò buttandosi tra le sue braccia.

<< Sì, sì, va bene! >> sbuffò ricambiando per poco tempo. << Ora fila a provarti la roba! E tu, Lily... provati questo vestito, secondo me è perfetto per te! >>.

Rose era già andata nei camerini; Lily la guardò: << Non mi hai organizzato un appuntamento con Scorpius, vero? >>.

<< Quello non è compito mio. E poi dovresti lasciar stare, non sei il suo tipo >>.

La rossa, che si stava dirigendo anche lei nei camerini, si voltò di scatto, fissandola: << Come scusa? >>.

<< Sto dicendo la verità >> rispose, reggendo lo sguardo.

<< No, stai dicendo cosa pensi tu >> disse secca.

<< Invece sto dicendo le cose come stanno davvero >>.

<< Senti, Dominique... >> posò i vestiti sopra degli altri e si avvicinò. << Non so che problema tu abbia, ma devi farti i cavoli tuoi per una volta nella vita. Rose ha fatto tutto questo e sta riuscendo a farmi ottenere un appuntamento, quindi smettila >>.

<< Lui si innamorerà di Rose, anzi, forse lo è già >>.

Lily strinse i pugni, avvampando per la rabbia: << Sei una stronza. Vuoi mettermi contro Rose? D'altronde sei la regina della zizzania. Non ci riuscirai. Sei ripugnante >>.

<< Pensaci un attimo >> le disse con voce calma, guardandola con i suoi occhi color ghiaccio << Non è mai stato interessato a te, l'ha fatto presente fin dagli inizi, in aula pozioni. Sta solo illudendo Rose perché così sarà motivata a frequentarlo per farsi ottenere questo benedetto appuntamento per te che non ci sarà mai o che sarà un fiasco. Avanti, non trovi strano che in una settimana le abbia già dato tutta questa confidenza? Non aspettava che il momento giusto per poterla avvicinare a sé... >>.

Lily, con gli occhi pieni di lacrime, sfoderò la bacchetta, noncurante del fatto che fosse in un negozio Babbano.

<< Posala, Lilian >> disse con voce melliflua. La cugina obbedì, ma i suoi occhi trasmettevano una rabbia pericolosa.

<< Perché mi dici questo? Perché mi tratti così? Perché sei così crudele? >> urlò irrigando le sue candide guance con alcune lacrime.

<< Lily... >> sospirò << ti sto solo dicendo questo perché tu non ci rimanga poi male in un futuro imminente >>.

<< Stai mentendo! >> indietreggiò. << Bugiarda! Sadica! >>.

<< Lilian Luna Potter, adesso basta! >> sbraitò, attirando l'attenzione di tutti. Rose uscì spaventata dal camerino, con gonna e canottiera addosso. << Ti sto solo avvisando! Ho diciott'anni, certe cose le capisco prima di te! Posso essere anche stronza come dici tu, ma sei mia cugina e non voglio vederti soffrire! Io ti ho avvisata, se non vuoi darmi ascolto non venire poi a chiedere consolazione! >>.

Lily la fissò per qualche istante e poi corse via dal negozio. Rose si avvicinò: << Che è successo? >>.

<< Niente >> rispose seccamente, poi si voltò a guardarla: << Aiutami a modificare la registrazione delle telecamere, sennò comparirà Lily che sfodera la bacchetta >>.

<< Ma... >>.

<< Per favore >>. Rose non esitò e mormorò subito un incantesimo per compiere ciò che la cugina le aveva chiesto. Una volta finito, pagarono l'acquisto e uscirono dal negozio.

Stettero letteralmente mezz'ora in silenzio. Si parlarono solo per consultarsi sul gusto dei gelati da prendere, poi nient'altro. Rose chiese diverse volte alla cugina il motivo della litigata con Lily, ma non c'era verso di ottenere risposta. Camminarono per un po', finché Dominique si fermò di colpo.

<< Che c'è? >> si allarmò Rose, guardandola. Poi voltò lo sguardo nel posto in cui lei stava fissando.

<< Merda >> le uscì. Scorpius camminava per mano con una ragazza castana dai capelli lisci, molto carina. Rose rimase a fissare. Dominique la prese per un braccio e la trascinò dietro un' enorme panchina, preceduta da dei cespugli.

<< Non può cadermi così in basso... >> sussurrò la bionda, osservando.

<< Conosci la ragazza? >> chiese stupefatta.

<< Sì. Samantha Selwyn; nipote di un Mangiamorte, Serpeverde, Purosangue, snob, secchiona, ma decisamente simpatica rispetto alle sue compagne >>.

<< Wow!! >> mimò Rose << Sei ben informata eh! >>.

<< Se hai un ragazzo Serpe e popolare è normale >> ridacchiò.

Stettero un po' in silenzio a spiare; stavano mangiando un gelato in due. Rose pensò che più che mangiare stessero pomiciando con la fragranza fresca e gustosa in bocca. Poco dopo rifletté su un'altra cosa che la portò a star male: la ragazza era una Serpe e Purosangue.

<< Tutto bene? >> mormorò Dominique, voltandosi a guardarla.

<< Sì, è che... non mi aspettavo che per le ragazze seguisse le tradizioni di famiglia >>.

<< Che ti aspetti? >> sbuffò sistemandosi meglio. Effettivamente anche le gambe di Rose proclamavano pietà. << Anche se fosse, suo padre non gli permetterebbe mai di interrompere la purezza della famiglia >>.

<< Ok, ma io dico... già da adesso deve stare per forza con una che rientri nei gusti del padre? >>.

A dire quella frase, si diede risposta da sola. Ma certo, come aveva fatto a non pensarci prima! Lui soffriva perché era diverso dal padre che di conseguenza lo disprezzava un po'. Ma se avesse fatto tutto ciò per lui, allora perché uscire con la ragazza perfetta in un posto Babbano dove probabilmente nessuno li avrebbe visti?

<< Lui inizia ad avvicinarla già adesso, poi chissà, magari si metterà con diverse ragazze per poi arrivare a sposarsi lei >>.

Rose non l'ascoltò e scattò in piedi. Dominique istintivamente la tirò di nuovo giù, ma dopo che la rossa le lanciò uno sguardo eloquente, si alzò anche lei.
Camminarono con aria indifferente, quando si accorsero che Scorpius si staccò dalla ragazza, avvampando.

<< Oh, ciao Scorpius! >> provocò Rose con un sorriso smagliante. Dominique lo guardò in silenzio.

<< Ehm... c... ciao >> balbettò imbarazzato. A Rose parve che quando incrociò lo sguardo di sua cugina il colorito si fece più intenso.

<< Weasley, Weasely... >> iniziò Samantha facendo un cenno del capo alle due ragazze << Samantha Selwyn >>.

<< Piacere >> Rose tese la mano, ma quando vide che la destinataria non eseguì lo stesso la ritrasse fingendo di aggiustarsi i capelli.

<< Vi divertite? >> chiese Dominique con il sorriso più falsamente dolce che Rose avesse mai visto.

<< Beh... sì >> affermò Scorpius guardandosi i piedi. Il sorriso falso di Dominique si trasformò in un sorriso malizioso.

<< Anche noi. Siamo venuti qui perché Rose sabato ha un appuntamento e volevo aiutarla a trovarsi dei vestiti adatti >>.

Il biondo alzò lo sguardo: << Ah sì? Con... Ehm, bello >>.

<< McLaggen >> concluse con un sorriso amabile, intuendo cosa volesse chiedere dopo il “con”. Ma se Dominique era così perfettamente astuta, non sapeva ancora che davanti aveva una Serpe, ovvero il principe delle astuzie.

<< Rose, dovrei poi parlarti per Lily... >> tossicchiò.

<< Ah, ok >> annuì. Dominique lo guardò di sottecchi, ma più che fargli capire qualcosa lo fece avvampare di nuovo. Dannazione alla sua bellezza.

<< Bello quel vestito... >> esultò Samantha, guardando una vetrina.

<< Stupendo! Starebbe bene con i tuoi capelli castani... ti risalterebbe la vita >>.

<< Dici? >> chiese illuminandosi. Dominique aveva fatto centro.

<< Boh, non so, proviamolo! >> propose, ma più che un parere era un ordine, infatti la stava già trascinando dall'altra parte.

<< Ci vediamo quando finiamo nel parco laggiù, a dopo! >> sorrise a Rose, sparendo con Samantha. 
Rimasero entrambi a guardarle allontanarsi, non sapendo cosa dire.

<< Allora... >> iniziò Rose dopo un po' << passeggiata al parco? >>. Lui si voltò verso lei e annuì.

Camminarono e, come al solito, rimasero in silenzio per un lungo tempo. Un'aria fresca li travolse, facendoli respirare a pieni polmoni. Il sole si nascondeva timido tra le nuvole per poi sfoggiare tutta la sua magnificenza. La primavera si faceva sentire: alcuni fiori erano già sbocciati, altri attendevano ancora. Alcuni bambini giocavano a rincorrersi e a Rose ricordò tanto la sua infanzia, quando stava tutto il tempo attaccata ad Albus o quando giocava a wrestling con James e suo papà. Le ricordava quando Victoire le leggeva spesso le storie, quando Molly la caricava sulle spalle portandola in giro per casa, quando con Dominique, Roxanne e Lily giocava con le bambole. O Ted e Fred, che spesso si travestivano da Mangiamorte spaventando i più piccoli; Louis e Hugo con i loro scherzetti e Lucy che cercava sempre di riportare ordine in casa. E con Hugo, le mega litigate per chi prendeva la porzione più grande della torta fatta da nonna Molly o per chi sarebbe andato a vedere una partita di Quidditch con papà, quando aveva solo due biglietti.
Sorrise felice ai ricordi e Scorpius la guardò in modo strano. Quando ricambiò lo sguardo, lui sii voltò verso i bambini, un po' a disagio.

<< Sei ancora arrabbiato con Hagrid? >> gli chiese.

<< Non sono mai stato arrabbiato con lui. Sinceramente di ciò che dice o pensa non me ne frega un granché >> rispose.
Rose notò che tutte le ragazze del parco non toglievano gli occhi di dosso a Scorpius, bisbigliandosi nell'orecchio o fulminando male lei.

Non hanno tutti i torti” pensò tra sé. Esteticamente si poteva dire fosse la bellezza in persona.

<< Sicuro che tua madre non sia Veela? >> ridacchiò.

Lui sorrise: << No, non lo è >>. Sorrideva poche volte, ma Rose in quei momenti si scioglieva letteralmente.

<< E' carina la tua ragazza... >> disse guardando un albero.

Lui si sedette sul prato, sdraiandosi: << Non è proprio la mia ragazza >>.

Rose lo imitò, cercando di non stargli troppo vicino: << In che senso? >>.

Scorpius portò le mani dietro la nuca, osservando il cielo: << E' complicato >>.

Un raggio di sole illuminò il suo volto risaltandogli gli occhi cristallo. Rose perse, inspiegabilmente, un battito.

<< Spiegati >> lo invitò, giocherellando con una ciocca rosso fuoco dei suoi capelli.

<< Mio padre me l'ha presentata l'anno scorso... Voleva almeno che la conoscessi e io l'ho accontentato >>.

<< Non ti ha obbligato a metterti con lei? >> domandò guardandolo. In quel momento sperò con tutta se stessa che non ricambiasse lo sguardo.

<< No >>.

<< Ah >> disse con un tono di voce strozzato << Quindi ti piace? >>.

<< Direi di sì >>.

A Rose venne una fitta allo stomaco. Perché stava reagendo così? Quasi fosse gelosa. Ma no, non era possibile. A lei Scorpius non era mai interessato. “Sarà solo perché è bello” si disse. “Dai, qualunque ragazza normale non starebbe impassibile davanti a una bellezza così”.

<< Allora con Lily... >> iniziò, ma lui la interruppe.

<< Non sto ancora con Samantha. Ho riflettuto su Lily... Potrei, insomma... Sì, potrei uscirci. Basta che non lo venga a sapere nessuno, mio padre soprattutto. Conoscendolo alla fine mi vorrà far sposare la Selwyn, quindi tanto vale essere libero adesso da giovane >> disse guardandola.

Rose lo fissò esaltata: << Sul serio? Oh cielo! Grazie! >> e dalla felicità, in un momento di pura follia e irrazionalità, lo abbracciò.

Si rese conto di cosa aveva fatto solo quando percepì il suo dolce respiro nell'orecchio e le sue mani che aveva posato sui fianchi della ragazza.

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Capitolo 6
*** Nuovi sentimenti. ***


Salve! Eccomi per postare di nuovo :) Vi ho lasciato con Rose che abbracciava Scorpius in presa all'euforia e con i sentimenti confusi verso il ragazzo. Che prova qualcosina per lui l'avevamo capito tutti, ma esattamente cosa non ancora. In questo capitolo ci saranno vari fatti che delineeranno decisamente meglio i sentimenti della nostra rossa ;) Scorpius, invece, diventerà sempre più vago e misterioso, quindi dovrete rimanere con il dubbio su vari suoi comportamenti xD
Spero vi piaccia e che recensite!
Buona lettura! <3


                                                                               Nuovi sentimenti.

 

 

<< Weasley >> mormorò << non è che potresti... ecco... spostarti? >>.

<< Eh? >> Rose era letteralmente inconscia su ciò che aveva appena fatto. Quando lo comprese si allontanò fugace dal suo corpo, alzandosi di scatto e indietreggiando. << Mi... mi dispiace. Non volevo, scusa, mi sono fatta prendere dal momento >>.
Lui non aprì bocca, ma si limitò ad alzarsi e sistemarsi, senza guardarla. Rose nel frattempo era diventata rossa come un pomodoro e non riusciva a fare niente per ritornare al colorito normale. L'unica cosa che sperava era che Scorpius non si voltasse a guardarla e fortunatamente non lo fece. Rimasero in silenzio per minuti che parvero interminabili durante i quali Rose si arricciava una ciocca di capelli ribelli attorno al dito e Scorpius controllava l'ora ogni due secondi. Nessuno dei due osava interrompere il silenzio che era calato. Annoiata, iniziò a guardare il cielo con occhi chiusi e ad assaporare il profumo della primavera. Una voce euforica la scombussolò.

<< SCORPIUSSS! >> urlò Samantha dal fondo della strada attraversandola in fretta e furia e buttandosi tra le sue braccia. Dominique giunse con calma e con un grande sorriso stampato in faccia. << Come ti sembro? Ho cambiato un po' look >>.
Dire che l'aveva cambiato un po' era patetico. Era completamente cambiata. Si era truccata leggermente ma in modo da esaltare il colore verde dei suoi occhi che, stranamente, a volte sembravano mostrare tracce di argento -Rose pensò che avesse il colore della sua Casa- e un leggero lucidalabbra esibiva le sue labbra soffici e ben delineate. I capelli dal liscio naturale erano passati a boccoli che a volte facevano intravedere i riflessi più chiari che evidentemente aveva appena fatto. Il vestito che aveva addosso era primaverile ma non dava l'impressione di dolcezza o romanticismo, bensì esaltava le sue perfette forme rendendola sensuale. Era semplicemente perfetta e Rose provò, nel vederla, una punta di invidia. Dominique era proprio abile in questo genere di cose.
Non fu l'unica ad accorgersi della bellezza della ragazza, infatti Scorpius se la stava mangiando con gli occhi, ma il carattere che aveva gli permise di mostrare un cipiglio freddo e composto.

<< Sei... bella >> si limitò a dire, ma Samantha parve afferrare tutto, infatti gli diede un bacio da mozzare il fiato. La cosa irritava non poco Rose che iniziò a chiedersi perché volesse, date le circostanze, uscire con Lily.

<< Scusate >> disse secca e loro si separarono.

<< Cosa vuoi? >> chiese malamente Samantha guardandola male. Lei la evitò, passando direttamente a Scorpius: << Se stai con lei, perché vuoi uscire con Lily? >>.

<< Vuoi uscire con Lily? >> trillò guardandolo. Anche Dominique lo fece, esterrefatta.

Lui la fissò malamente, trascinando Samantha un po' più lontano. Parlarono a lungo, finché alla fine si sentì solo un << allora ti conquisterò >> detto da parte della ragazza in modo felino. Salutò Dominique con un cenno della mano e poi si allontanò per smaterializzarsi. Scorpius le raggiunse: << L'ho sempre detto che non sai farti gli affari tuoi >> e detto ciò se ne andò anche lui. Alle cugine Weasley non restò che fare lo stesso.

 

Rose era seduta, o meglio, sdraiata, su una delle poltrone della Sala Comune di Grifondoro. Stava pensando a Scorpius e al fatto che non riusciva proprio a capirlo. Un giorno era simpatico, l'altro no. Una volta diceva che Lily non era assolutamente fatta per lui, l'altra voleva uscirci insieme. Fa sembrare che stia insieme alla Selwyn e poi lei dice “allora ti conquisterò”. Ma cosa stava succedendo? O meglio, chi era davvero Scorpius Malfoy?

<< E più lunatico delle donne quando hanno le loro cose >> borbottò con una smorfia.

Una voce la fece sussultare: << A chi ti riferisci? >>.

<< Oh, Lily... >> Rose si mise a sedere composta e la cugina si sedette sul braccio della poltrona. << Nulla di che >>.

Sembrò non le avesse posto quella domanda per ottenere risposta, semplicemente perché era depressa e aveva bisogno di sfogarsi, infatti non approfondì oltre.

<< Forse Domi ha ragione... >> sospirò guardandosi le mani.

<< Non direi >> propose Rose con un sorriso che le costò molto, dato che anche lei non era proprio di ottimo umore.

<< No, smettila, è così, me ne farò una ragione... >>.

<< Vuole uscire con te >>.

Lily si voltò a fissarla e il suo viso si illuminò di gioia anche se, Rose lo comprese subito, voleva una conferma: << E' una battuta? >>.

<< No Lily, sul serio. Devo ancora chiedergli quando, ma forse ora dovresti entrare in gioco tu >>.

Lei l'abbracciò, felice, ringraziandola un'infinità di volte; poi si alzò.

<< Adesso vado a rinfacciarlo alla biondina >> disse vendicativa, poi aggiunse << e a parlare a lui, se lo trovo. Grazie ancora Rosie, sono in debito! >>. Le diede un bacio sulla guancia e poi sparì.

Rose rimase ferma a fissare il punto in cui Lily era sparita. La Sala era stranamente deserta ma la cosa non le dispiaceva affatto, anzi, era proprio quello che voleva.
Alla fine ce l'aveva fatta... era riuscita ad avvicinarlo a sé, a parlargli e a farsi ottenere un appuntamento per Lily. Ciò che riteneva impossibile l'aveva proprio eseguito. E' proprio vero che se una persona vuole veramente qualcosa e lotta per averla, alla fine la ottiene. Doveva essere felice, infondo aveva detto che si sarebbe considerata un mito se avesse portato a termine l'impresa, eppure non lo era e la cosa la faceva sentire egoista e viscida. Non sapeva né come, né quando e né perché, ma nei giorni passati si era ritrovata a pensare costantemente a Scorpius. Non poteva definirsi innamorata perché non lo conosceva bene e quando pensava di aver scovato una nuova parte della sua indole si rimangiava tutto entro poco, però, forse, infatuata sì. La cosa orrenda era che, se le cose stavano davvero così, il ragazzo in questione era colui che piaceva a sua cugina. Indipendentemente dal fatto che era un Malfoy e che la sua famiglia l'avrebbe diseredata, -cosa a cui non dava molta importanza, era certa che anche lì sarebbe riuscita a risolvere tutto- era il probabile imminente ragazzo di sua cugina. Ma infondo di cosa si stava preoccupando? Il suo obiettivo era solo ed esclusivamente quello di ottenere un appuntamento a Lily, dopo di che di Scorpius non le sarebbe più importato nulla. Sarebbe stato difficile, perché d'altronde Rose è sempre stata una ragazza molto aperta che si affezionava facilmente alle persone, ma da quel momento avrebbe considerato Scorpius come una volta, ovvero un ragazzo misterioso dalle mille voci dietro a cui la presenza restava indifferente. Se lo promise.


I giorni a venire Rose fu molto irritabile e lunatica e la sua ilarità era andata a farsi benedire. Se ne accorsero tutti che, mentre prima la cercavano in ogni momento della giornata per farsi due risate, ora le stavano alla larga. Scorpius sembrava essersi accorto di questo cambiamento, infatti spesso le lanciava delle occhiate furtive con espressione che pareva esprimere un “come mai oggi non mi assilli?”. Era proprio questo che infastidiva Rose: le persone si ricordano di te proprio quando inizi ad allontanarti.
La giornata andò storta di per sé, si prese pure un Oltre Ogni Previsione nel compito di Difesa Contro le Arti Oscure e la cosa la lasciò a dir poco sconcertata.

<< Ma di cosa ti lamenti? Mezza scuola pagherebbe oro per ottenere quel voto >> aveva sbuffato James quando Rose glielo raccontò.

<< Oh, vai al diavolo >>.

<< Hai le tue cose? >>.

In Sala Grande toccava poco il cibo, il che fece preoccupare praticamente tutti i cugini, fratello compreso. Rose amava la sua famiglia unita, ma non potevi tenerti qualcosa per te che praticamente ti assillavano tutti. Non poteva sfogarsi con nessuno e tenere tutto dentro e ripetere mille volte al giorno che era tutto ok la stressò molto. Lily non faceva altro che parlare di quanto sarebbe stato entusiasmante uscire con lui sabato, di cosa si sarebbe messa o non messa e di come sarebbe stato bello ricevere il primo bacio da lui. Il discorso faceva calare l'autostima di Rose alle stalle, perché pensava a come Lily avrebbe dato il suo primo bacio all'età di quindici anni mentre lei a quasi diciassette ancora niente. Spesso si alzava dal tavolo con la scusa di andare al bagno solo per uscire da quel clima. A volte Albus la raggiungeva.

<< Ehi, cosa ti succede ultimamente? E con Scorpius non ci parli più? >>.

<< Se ne vada a quel paese Scorpius! Se non mi cerca lui perché devo farlo io? >>.

<< Ma... >>.

<< Ma niente. Ciao >>.

<< … >>.

Quella sera andò in bagno e ci rimase per un po'. Aveva voglia di piangere, ma l'orgoglio le faceva trattenere le lacrime. La verità è che provava forte attrazione per Scorpius e il fatto che stava per buttare all'aria quel poco che aveva instaurato con lui la faceva star male. Non se lo sarebbe mai aspettato...
Pensò con le mani appoggiate al lavandino e la faccia rivolta allo specchio. Era nella stessa situazione di sua mamma al sesto anno, più o meno. La differenza è che lei non sarebbe mai finita a sposarsi un Malfoy e Scorpius non era il suo migliore amico.
Poteva scriverle... Ma certo, poteva inviare un gufo a sua madre e chiederle consiglio! Chi l'avrebbe capita meglio di lei? Bastava solo non dirle il nome del ragazzo e sarebbe stato tutto perfetto. Riflettendoci non era proprio una buona idea; era pur sempre sua madre, non un'amica, ma non vedeva altra via d'uscita e tenersi tutto dentro la faceva impazzire.
Colta da questa grande illuminazione, si affrettò a lavare le mani, ma mentre chiudeva il rubinetto un rumore assordante seguito da una risatina la fece sobbalzare.

<< Ooooh, ma chi vedo! Rose Weasley che piagnucola! >>.

Lei roteò gli occhi: << Mirtilla, che ci fai qui? >>. Il fantasma si aggiustò gli occhiali rotondi abbozzando un sorriso malizioso.

<< Sono venuta ad ascoltare i tuoi problemi! >>. Rose la fissò e poi scoppiò in una risata sguaiata: << Tu? Così che possa andare a dirlo al resto della scuola? >>. Mirtilla incrociò le braccia al petto assumendo un cipiglio offeso: << Non sono una pettegola! Ai tempi di tua madre ascoltavo il giovane Draco Malfoy e mantenevo i suoi segreti! >>.

<< Non mi interessa di Draco Malfoy >> biascicò.

<< Anche tu fai pregiudizi, eh? >>. Questa frase fece letteralmente andare in bestia Rose che smise di aggiustarsi allo specchio e si voltò di scatto verso Mirtilla. LEI che fa pregiudizi? Ma proprio no.

<< Senti, Mirtilla, torna a lavare i tubi dello scarico >> e con questo aprì la porta per uscire. Prima di chiuderla sentì un “sei fine quanto tuo padre” e poi andò verso la Guferia.
Non amava particolarmente quel posto ricoperto di feci di allocchi, ma ci andava lo stesso.

<< Pinky! >> chiamò Rose ad alta voce. Un gufo di piccolissime dimensioni si staccò dagli altri e volò felice verso lei con una velocità così immensa che andò a sbattere contro la parete finendo per terra. La ragazza iniziò a ridere senza sosta. << Per l'amor del cielo, sei sempre il solito >> ridacchiò tirandolo su e accarezzandolo un po'. Pinky era il “figlio” di Leotordo e, a quanto si poteva vedere, assomigliava piuttosto al padre. Ron si era rifiutato nettamente di affidare un gufo del genere ai suoi figli e Hugo era parso molto d'accordo sulla cosa. Rose, invece, era l'unica che provava simpatia per lui e lasciarlo le sarebbe dispiaciuto molto, così decise di tenerselo lei. “Se ti mando lettere ma non te le porta giuro che gli stacco tutte le penne” erano state le ultime parole di suo padre. Non ci fu mai bisogno di spennarlo perché, tralasciando il fatto che era distratto ed esuberante, svolgeva abbastanza bene il suo lavoro di gufo viaggiatore.
Rose scrisse e riscrisse la lettera per sua madre sì e no dieci volte. Alla fine sembrò aver trovato una via di mezzo:

 

Ciao mamma {sì, ho detto ciao mamma perché la lettera non è per papà. Sapendo che sicuramente ficcherà il naso, curioso com'è, ho fatto un incantesimo che gli offuscherà la vista se prova ad aprirla}, come stai? E gli zii? Qui va tutto bene, o meglio, quasi. Ho un problema, ma non volendone parlare con nessuno ho pensato che tu potessi essere la persona adatta. Mi piace un individuo di questa scuola ma sta con un'altra persona e quindi vorrei dimenticarlo. Come faccio? Spero che tu mi capisca e consiglia bene.
Saluti, Rose”.

 

A leggere “mi piace un individuo” si ritrovò patetica, ma era meglio essere indiscreti. Arrotolò la pergamena e, prima di darla a Pinky, gli regalò una farfalla notturna che trangugiò allegro.

<< Devi portarla a Hermione >> gli disse vedendolo alzarsi in volo ma, data la presenza improvvisa di un vento forte, roteò due volte fino a schiantarsi contro la faccia di qualcuno che Rose non aveva sentito entrare.

<< Stupito allocco, togliti di mezzo! >> urlò dimenandosi il ragazzo che riconobbe come Scorpius. Rimase pietrificata, ma quando capì che Pinky non riusciva a staccarsi dalla sua faccia per la folata d'aria, corse a toglierlo.

<< FINALMENTE! >> sbottò irato, ricomponendosi << Mi stava togliendo il fiato >>.

Rose balbettò, impacciata: << Ehm... scusalo >> poi ordinò al gufo di partire un po' più tardi.

<< Ah, è il tuo allocco. D'altronde di chi poteva essere se non tuo, Weasley, imbranato com'è? >> disse seccamente avvicinandosi alla sua maestosa e raffinata civetta reale. Pinky si sentì piccolo piccolo.

Rose non stette ad ascoltarlo, ma andò alla porta: voleva sloggiare il prima possibile, la sua presenza la mandava in tilt.

<< Aspetta >> ordinò con un tono di voce che lei non potè ribattere. Si voltò verso di lui e lo vide accarezzare dolcemente la sua civetta. Il cuore iniziò a danzare mentre la mente cercava di avere la meglio. << Sei stata attenta alla lezione di Trasfigurazione? >>.

Rose scrollò le spalle: << Sì, abbiamo parlato dell'evocazione ed evanescenza >>.

<< Ho capito, oziavi >> sbuffò guardando la sua civetta affrontare il vento e andare via. Poco dopo voltò lo sguardo verso di lei. Ma perché diamine aveva gli occhi di un argento così spettacolare? Rose non capì a cosa si riferisse. << Hanno sorteggiato le coppie per il compito di dopodomani: siamo insieme. Fatti trovare domani alle diciotto nella panchina vicino al Lago Nero >>.

<< Non so se ci sarò >> buttò impulsivamente Rose, pensando che a passare del tempo da sola con lui non era l'ideale. Ma poi, come mai non era stata attenta alla fine della lezione proprio lei che stava in classe più del dovuto per assicurarsi di avere appunti e tutto a posto? Scorpius stava diventando la priorità dei suoi pensieri e la cosa non andava per niente bene.

<< Vedi di esserci >> puntualizzò prima di uscire << perché io un Troll non lo voglio prendere >>. Rose ritornò nella Sala Grande imprecando e insultando il sorteggio per aver estratto loro due su venticinque alunni.

 

Il giorno dopo fu nervosa come non mai e questa volta non le si avvicinò NESSUNO. Solo James la scherniva con qualche battuta quando la incrociava per i corridoi, ma lei non ci diede neanche tanta importanza. Non aveva dormito tutta la notte per l'agitazione e alle lezioni la stanchezza si sentì, tanto che non riuscì a prendere tutti gli appunti in Incantesimi, irritandosi assai. Alle cinque del pomeriggio decise di farsi un pisolino nella Sala Comune, ma quando si svegliò erano le sei e mezza.

<< …CAZZO, SONO IN RITARDO! >> aveva urlato alzandosi di soprassalto e lasciando esterrefatti gli altri sul fatto che la secchiona -Prefetto tra l'altro- Rose Weasley aveva appena urlato con poca classe una parola volgare. Con i capelli arruffati scese le scale a tre a tre e si precipitò fuori, correndo come una disperata.

<< Dieci punti in meno a Grifondoro! Non si corre per i corridoi, Weasley, specialmente se si è Prefetti e se si deve dare il buon esempio agli altri! >> l'aveva ripresa la Preside

<< Mi scusi! >> aveva detto fermandosi per camminare per poi riprendere a correre appena la McGranitt aveva svoltato l'angolo.

Arrivata, non trovò nessuno.

<< Sco... rpius >> chiamò ansimando e guardandosi attorno.

<< Sei in ritardo di trentasei minuti, Weasley >> disse gelido alle sue spalle. Lei si voltò con il fiato corto: << Perdonami, ma mi sono addormentata... non volevo >>.

<< Si vede >> ironizzò avvicinandosi. Oh cielo, cosa voleva fare? Più avanzava verso di lei e più Rose si sentiva morire. Guardandola dritto negli occhi le posò le mani sul collo e iniziò ad aggiustarle delicatamente il colletto della divisa. Le sue mani erano fredde e leggere ma il contatto con la pelle calda di Rose era piacevole. Lei sentì un brivido percorrerle tutta la colonna vertebrale e non osò minimamente ricambiare lo sguardo. Poco dopo Scorpius tirò fuori la bacchetta e fece comparire un elastico.

<< Evocazione. Ci dovremo allenare bene... >> le porse l'elastico. << Scusa, ma vorrei fare i compiti con un umano, non un Orco >>.

Lei lo prese e si aggiustò i capelli, ignorando la battuta. La guardò: << Ultimamente sei troppo silenziosa >>.

Rose ci rifletté. Era solo con Scorpius che si comportava così ed effettivamente le situazioni si erano capovolte: lui parlava e lei no. Pensò a una scusa da dire.

<< Sono solo assonnata, ringrazia >> rise sedendosi su una panchina. << Allora, ho gli appunti qua >>. Li tirò fuori e notò che nella pagina c'era un misero paragrafo e poi nel resto numerosi scarabocchi, dove si intravedeva qualche “S-R” sgorbia. Impallidì notevolmente e scattò in piedi: << NO! >>.

<< Cosa c'è? >> chiese inarcando un sopracciglio.

<< NON HO PRESO APPUNTI! >> trillò in panico. Scorpius ghignò: << E allora? Abbiamo i libri e i miei, di appunti >>.

<< Tu non capisci! >> mugolò disperata. << Io non ho MAI NON preso appunti >>.

<< C'è sempre una prima volta >> convenne calmo. Rose lo guardò a lungo e poi si sedette interdetta accanto a lui. Scorpius tirò fuori la bacchetta e sistemò un cumulo di pietre che assunsero in modo un po' vago la forma di un piccolo tavolo.

<< In fondo ha più letto dal libro che spiegato, non credo avrai problemi >> iniziò leggendo. << Devo far comparire in poco tempo un Augurey mentre tu subito dopo lo fai scomparire e viceversa. Sei pronta? >>. Rose annuì.
Passarono due ore e mezza a esercitarsi e saltarono anche la cena. Il compito era seriamente difficile, specialmente evocare l'animale; il tutto poi si doveva fare senza mormorare gli incantesimi. Fecero comparire vari oggetti e animali, tra cui un porcospino da parte di Scorpius e una confezione di strisce depilatorie per le gambe da parte di Rose che li fece schiattare dalle risate. Nonostante tutto si erano divertiti e avevano preso un po' più confidenza. Rose si era trovata bene e aveva smesso di sentirsi imbarazzata e a disagio alla sua presenza, pensando che averlo anche solo come amico non era niente male. Si salutarono con un sorriso e poi andarono a dormire stanchi e anche un po' affamati.

 

Il giorno seguente presero entrambi un bel Eccezionale e questo illuminò la giornata di Rose che tornò a essere quella di sempre.

<< Rose, sei pronta per oggi pomeriggio? >> le chiese Dominique prima di scendere per andare in Aula Pozioni.

<< Oggi pomeriggio? Cosa c'è? >> domandò Rose confusa.

<< L'appuntamento con McLaggen, alle sedici davanti ai Tre Manici di Scopa. Fatti bella >> e se ne andò. Se l'era completamente dimenticato.

Verso le tre e mezza iniziò a prepararsi un pochino agitata e, nonostante tutto, riuscì ad arrivare un quarto d'ora in ritardo.

<< Scusami! >>.

<< No, figurati... sei bellissima >>.

<< G-grazie >> arrossì.

<< Passeggiamo un po'? >> propose sorridendo.

<< Certo >> e si incamminarono. Dopo un quarto d'ora in cui parlarono animatamente divertendosi, Rose ebbe un blocco improvviso mentre fissava a destra della strada.

<< … si, è vero! Comunque.... Tutto bene? Rose? >>.

Scorpius e Lily si stavano guardando negli occhi ed erano poco distanti l'uno dall'altro; almeno stavano parlando. Lily ammiccava visibilmente. Era sabato. Se l'era dimenticato.

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Capitolo 7
*** Un appuntamento sotto la pioggia. ***


Ehilà! :) Eccomi qui per un nuovo capitolo. Come avrete visto sono riuscita a postare prima!
In questo capitolo vedrete una Rose che finalmente abbandona per un attimo come pensiero fisso lo studio e i libri e si accorge della meraviglia che ha vicino {capirete}. In un pomeriggio accadranno molte cose interessanti che accresceranno in lei sempre più sospetti riguardo la vita di Scorpius e altro...
Comunque, ci tengo a precisare che questa non è una FF in cui le cugine si rubano a vicenda Scorpius, non sarebbe corretto. Capirete poi cosa succederà leggendo! ;) Ultima cosa: ringrazio di cuore le persone che seguono o hanno messo questa storia tra i preferiti e un doppio grazie a coloro che recensiscono. E' davvero importante per me. 
Buona lettura <3

 

 

 

                                          Un appuntamento sotto la pioggia.

 

 

<< Rose? >> incalzò Dylan dandole un leggero colpetto al braccio. La ragazza li continuava a fissare interdetta e con gli occhi sgranati, finché non parlò dopo due minuti con un tono di voce agitato e deciso: << Andiamocene via di qua >>.

<< Cosa? Perché? E' piacevole stare qui... >>.

<< No, VIA! >> urlò voltando le spalle alla cugina e a Scorpius.

<< Come vuo... >> il ragazzo non ebbe tempo di parlare che Rose lo stava trascinando velocemente verso il retro di una casa. “Ma perché diamine è così distante?” pensò imprecando tra sé e sé e trattenendosi dal dare un calcio nel sedere a Dylan per il fatto che non si dava una mossa.

<< ROOOSIIEEE! >> chiamò Lily dall'altra parte sbracciandosi per farsi vedere.

Rose si arrestò posizionandosi davanti a Dylan che, fortunatamente, si era messo di spalle verso loro e, alto com'era, la copriva dalla visuale di sua cugina.

<< Qualcuno ti ha chia... >>.

<< NON TROVI CHE SIA UNA SPLENDIDA GIORNATA? >> lo interruppe alzando la voce con tono entusiasta.

<< Sì beh, lo è >> balbettò il ragazzo un po' stizzito dal suo improvviso strano comportamento.

<< ROOOSE! >> strillò Lily avvicinandosi con Scorpius. Dylan si voltò verso loro e Rose si passò una mano tra gli occhi, disperata. Ma perché il mondo era così crudele con lei? Perché doveva assistere all'appuntamento tra Lily e il ragazzo che le piaceva?

<< Eccoti! >> sbuffò. << Per un attimo ho pensato che mi evitassi >>.

<< Io? >> chiese con sguardo angelico << Ma perché mai? >>.

Lily sorrise: << Comunque; Dylan, questo è Scorpius. Scorpius, questo è Dylan >>. I ragazzi si strinsero la mano e McLaggen disse anche un “piacere di conoscerti”; Scorpius, invece, si limitò a un cenno della testa.

<< Eeeh Dylan, >> sospirò Lily alludendo << la ragazza che hai accanto è strepitosa. Se non fosse stato per lei, tante cose non sarebbero successe. Ritieniti fortunato >>.

Dylan guardò Rose regalandole un sorriso dolce e lei arrossì cambiando direzione dello sguardo: << Oh Lily, smettila, non è vero! >>.

<< Qua si bruciano le tappe >> disse Scorpius, parlando per la prima volta. Dylan e Lily lo guardarono senza capire; Rose lo fissò, comprendendo subito: << Oh, no, no, non stiamo insieme! >>. Non capì perché si affrettò a chiarirlo. Poteva far finta di nulla, magari l'avrebbe fatto ingelosire... Ma no, a cosa stava pensando? Scorpius era di Lily, punto.

<< Andiamo a bere una Burrobirra tutti e quattro? >> propose la cugina, sorridendo. Dylan annuì un po' controvoglia -voleva stare solo con Rose-, Scorpius fece prima a non rispondere e Rose accettò.
Fecero pochi passi e giunsero ai Tre Manici di Scopa. Si sedettero su uno dei tavoli meno visibili al pub rispetto agli altri, proprio perché avevano già catturato l'attenzione di tutti.
In effetti una Weasley, una Potter e un Malfoy insieme non era cosa da tutti i giorni.
Rose pensò un attimo... Sicuramente, entro domani la notizia avrebbe fatto il giro dell'universo, finendo anche nella Gazzetta del Profeta. Ciò voleva dire che sarebbe andato nelle orecchie dei rispettivi genitori. Togliendo il fatto che Lily era un'emerita cretina perché se suo padre, James e il resto della famiglia fosse venuto a saperlo l'avrebbero letteralmente uccisa, Scorpius non era da meno. La cosa che non comprese era perché usciva con Lily sotto gli occhi di tutti e con Samantha, che era la ragazza dei sogni di Draco per suo figlio, in posti introvabili. C'era qualcosa che non andava. Lo faceva per ripicca al padre e alle sue regole? Stava usando Lily per questo? La cosa non aveva molto senso, sarebbe stato da idioti ribellarsi in questo modo a uno come Draco Malfoy. E poi non voleva farsi accettare dal padre?

<< Rose, a cosa pensi? >> chiese Dylan con sguardo curioso.

<< Eh? >> lei tornò con i piedi per terra e poi sorrise. << Oh, a niente >>.

Lily sorrise guardandosi intorno: << Devo dire che abbiamo catturato l'attenzione di tutti >>.

<< A proposito >> iniziò Rose osservando, nel frattempo, attentamente Scorpius. << E' stato letteralmente indecente uscire in pubblico. Avete una minima idea di che casino salterà fuori? >>.

Scorpius sorseggiò la sua Burrobirra da tranquillo, fissando Rose. Lily fece una risatina: << A questo ci ho pensato, non sono così imbranata. Oggi la mia classe andava in gita con la professoressa Vector dopo aver fatto lezione insieme a quelli del sesto anno. Tu non segui più la materia, sennò ci saresti stata. Non è stato difficile far credere che casualmente il sorteggio ha scelto lui come mio tutor in questa particolare lezione >>.

Dylan chiese: << Quindi risulta che siete assieme per ordine scolastico? >>.

Lei annuì: << Sì, più o meno. Eravamo in coppia insieme, siamo in giro insieme >>.

Rose inarcò un sopracciglio: << Ma questo la Skeeter non lo sa di certo e, se lo sapesse, ovviamente lo tralascerebbe >>.

<< La Skeeter non la vedo da nessuna parte, Weasley >> disse Scorpius pulendosi educatamente la bocca con un fazzoletto. In quel momento gli parve di vedere Draco.

<< Beh, le voci girano >> insisté.

<< Andiamo Rose, lo sanno tutti da un secolo che è una grande bugiarda. La seguono solo le vecchiette e a noi cosa ci interessa? >>. Lei sospirò annuendo alla cugina. Almeno se Harry, Draco o James -i certamente più contrariati al loro avvicinamento- avessero sospettato e fossero andati a cercare il motivo della loro uscita, avrebbero visto la motivazione riferita a un qualcosa di scuola e, quindi, obbligatorio. Sarebbero stati salvi.
Un signore anziano si avvicinò sorridendo. Scorpius parve cercare di evitare il suo sguardo.

<< Ooh, chi si vede! Il giovane Malfoy! Come stai ragazzo? >>.

<< Bene, grazie >> rispose garbato ma con una punta di freddezza.

<< Tua madre? Non l'ho più vista! Aveva ordinato diverse cose per festeggiare il suo imminente compleanno, ma non è passata ancora a prenderli... >>. Scorpius abbassò il volto verso le sue gambe, deglutendo. Rose si ricordò solo in quel momento che Astoria era scomparsa da un po' per via di alcuni Mangiamorte superstiti e il suo viso assunse un'espressione mesta.

<< Beh, ecco, lei... lei lavora molto, ultimamente. Passerà appena troverà del tempo libero, sennò verrò io personalmente a ritirarli >> disse continuando a non rivolgere lo sguardo al suo interlocutore.

<< Ok, tranquillo >> sorrise. << Io sono sempre lì, tanto. A presto. Ragazzi... >> concluse salutando tutti con un cenno della testa, poi se ne andò. Lily e Dylan iniziarono a commentare lo strano cappello che aveva in testa; Scorpius, invece, aveva lo sguardo fisso sull'interno del suo bicchiere. A Rose venne un'improvvisa voglia di stringerlo e dirgli che l'avrebbero ritrovata, ma la represse subito.

<< … Lily, a proposito di Mielandia, hanno esposto nuovi dolci! Andiamo a provarli? >> disse Dylan proponendo, alla fine, a tutti.

<< Sinceramente non ho vogl... >>.

<< Stanotte ho vomitato, ho ancora... nausea >>.

Scorpius e Rose risposero all'unisono e, quando se ne accorsero, si guardarono perplessi. Lily fissò prima uno e poi l'altro, infine scrollò le spalle: << Beh, io invece ne ho voglia. Andiamo, Dylan... vi raggiungeremo tra pochissimo! >> e, sorridendo raggiante, pagarono, per poi uscire.
La ragazza ci mise un po' a focalizzare il fatto che il suo “accompagnatore” le aveva dato in un certo senso buca con sua cugina e che era rimasta da sola con Scorpius.
Il biondo finì di bere e poi si alzò: << Io esco >>.

<< Ehi, non voglio stare sola! >> esclamò raggiungendolo al bancone. Madama Rosmerta si avvicinò: << Il signorino McLaggen ha pagato anche per lei, signorina Weasley. Per quanto riguarda lei... >> disse rivolta a Scorpius. Lui la fissò un attimo e poi comprese, pagando la sua Burrobirra.

<< Arrivederci! >> salutò Rose raggiungendolo. Scorpius in pochissimo tempo la trascinò velocemente dietro una casa.

<< Per noi due non ci sarebbe una scusa se ci vedessero insieme >> si affrettò a dire passandosi una mano tra i capelli.

<< Giusto, hai ragione >> rispose, arrossendo inaspettatamente. Prima che iniziasse il silenzio, Rose aprì un argomento: << Alla fine ci siamo presi un bel Eccezionale... >>.

<< Sì >> annuì. << Per fortuna non hai fatto comparire un rasoio >>.

<< Daai! >> lagnò dandoli un colpetto sul braccio. Lui ridacchiò.

<< Con Lily? >> chiese iniziando a incamminarsi. Avrebbero passeggiato sul retro di diverse case per non farsi vedere. Non era un granché, ma lei si accontentava.

Scorpius la seguì: << Direi bene, per ora. E' una ragazza sveglia, simpatica, carina... forse un po' capricciosa, ma passabile >>.

Rose lo guardò, mentre un nuvolone coprì il raggio di sole che li aveva colpiti: << Non vorrei sembrare ficcanaso, ma... Samantha? >>.

<< E' complicato, con lei. Ma non stiamo insieme, gliel'ho fatto presente >>.

<< Spiegati meglio >>.

<< Non mi va di parlarne >> tagliò corto in modo brusco e freddo. Rose tornò a guardare la strada, un po' ferita dal comportamento. Perché non si confidava con lei? Aveva anche timore per Lily.

<< Senti, io non voglio che tu usi mia cugina... >> disse con calma.

<< Non lo farò, non sono così stronzo. Se, uscendoci ancora, mi piacerà, cercherò di mantenere una relazione stabile con lei >> rispose mettendosi le mani in tasca. La rossa si rattristò un po'. Avrebbe avuto qualcosa di serio con lei, quindi.

<< Ricordati che ha quindici anni >>.

<< Infatti. E' abbastanza grande da decidere da sola cosa vuole e cose non vuole >>.

<< Sì, ma non illuderti. Non credo sia già pronta ad avere certi tipi di rapporti con te >>.

Scorpius inarcò un sopracciglio e la guardò: << Credi che non lo sappia? Comunque, saranno affari nostri. E per ora tra noi non c'è niente, quindi... >>.

Rose si ritrovò a sperare che tra loro non ci sarebbe mai stato niente. Desiderava avere Scorpius per sé come non mai. Se ne rese conto in quel momento. Peccato che doveva trovare il modo di liberarsi da quei pensieri.
A un certo punto una goccia bagnò i ragazzi ed entrambi si arrestarono voltando lo sguardo verso il cielo.

<< L'hai sentito anche tu? >> chiese il biondo.

<< Sì... >> rispose Rose aprendo le mani per percepire meglio le gocce in caso fossero scese.

Scorpius scrollò le spalle e poi tornò a camminare. Lei lo raggiunse. Dopo neanche due minuti, un boato prodotto da un tuono e numerose gocce iniziarono a scendere violente per Hogsmeade.

<< Maledetto acquazzone primaverile... dobbiamo cercare un posto per pararci! >> esclamò il ragazzo iniziando a correre. Rose aveva i sandali con un tacco di quattro centimetri, per niente alto, quindi, ma il piede nudo si era bagnato e non le permetteva di correre svelta perché scivolava; perciò faceva fatica a stargli al passo. Dopo un po' si arrestò, appoggiando una mano contro il muro di una casa, ormai tutta bagnata. Scorpius si girò.

<< Ti muovi? >>.

<< Non riesco, ho le scarpe inadatte. Tu vai a cercare un riparo, io ti raggiungerò appena posso >> disse con il fiatone e la voce un po' tremante dal freddo. Almeno lì dov'era c'era mezzo tetto che la parava, anche se la pioggia cadeva fitta quasi in obliquo. Il biondo la fissò un momento, poi roteò gli occhi sbuffando e si avvicinò. Rose si chiese cosa avesse in mente.

<< Avanti, aggrappati >> disse dandole la schiena e inclinandosi un po'.

<< Com... come, scusa? >> chiese sgranando gli occhi e arrossendo visibilmente.

<< Allora, vuoi darti una mossa? Sennò ti lascio qua >> incalzò stizzito. Esitando, la ragazza mise le braccia attorno al suo collo e si aggrappò a lui. Scorpius la prese per le gambe, se la caricò meglio in spalle e poi iniziò a correre alla ricerca di un rifugio. Ad ogni contatto con lui arrossiva sempre più pesantemente finché non diventò rossa quanto i suoi capelli. Scorpius a volte perdeva l'equilibrio e le dava l'impressione di farla cadere da un momento all'altro, così si stringeva più forte.

<< Capisco la tua voglia di abbracci, ma così mi strozzi >> ridacchiò correndo deciso verso una zona.

<< Smettila, idiota >> sbuffò ridendo anche lei. Nell'arco di poco tempo la fece scendere, poi tirò fuori la bacchetta e corse verso una porta vecchia trascinandola per un braccio.

<< Alohomora! >> ed entrarono.

Scorpius sveva il fiato pesante e cercò di regolarlo un po'. Si sedette a terra con la schiena e la testa appoggiata contro la porta e iniziò ad inspirare ed espirare profondamente con lo sguardo rivolto verso il soffitto. Rose si guardò attorno, studiando il luogo. Era una piccola casa abbandonata e piena di polvere. Contro una delle finestre c'erano piccoli schizzi di sangue che parevano essere stati colpiti da un incantesimo per renderle indelebili.

<< Dove siamo? >>.

<< Stamberga Strillante >> disse passandosi una mano tra i capelli. Rose sgranò un po' gli occhi: << SCHERZI? >>.

<< No >>.

<< Allora... allora quelle... >> disse indicando le macchie << sono di Severus Piton? >>.

Scorpius prestò attenzione al luogo indicato; era talmente stanco che non se n'era accorto: << Sì, presumo proprio di sì >>.

Rose fece un passo indietro con lo sguardo sempre rivolto lì: << Dopo tutto questo tempo ci sono ancora? >>.

<< Sempre >>. Rose si voltò a fissare Scorpius e lui fece altrettanto. Dopo due secondi scoppiarono a ridere, ma lei smise subito.

<< Sei un cretino. Non si scherza su queste cose! >> lo rimproverò seria.

<< Lo so, è ammirevole >> continuò lui sghignazzando.

<< La smetti di prendere in giro il grande Piton? >> continuò seria lanciandogli addosso uno straccio sporco che lui evitò.

<< Avanti, scherzavo! >> disse con tono innocente, smettendo di ridere. << Comunque, volevano renderlo un luogo turistico, per questo hanno scagliato un incantesimo indelebile sul sangue alla parete. Ma alla fine non l'hanno fatto >>.

<< Perché? >> chiese incuriosita.

<< E' semplice. Alcune persone sono sensibili e non verrebbero mai a vedere il luogo in cui è morto il leggendario Piton, poi questo posto è sempre stato reputato stregato. Sai, scaramanzia, gente superstiziosa... E inoltre il ritratto di Piton nell'ufficio della Preside ha vietato di fare una cosa del genere al luogo in cui è deceduto >>.

Rose annuì: << Capisco... quindi noi siamo in un posto dove la gente preferirebbe non essere >>.

Scorpius inarcò un sopracciglio con un sorriso presuntuoso: << Andiamo, non fare la fifona, Weasley. Sei stata smistata pure in Grifondoro >>.

<< Non ho paura! >> sottolineò risentita, anche se un po' ne aveva. Lui iniziò a ridere e lei lo seguì a catena. Solo allora si rese conto dello spettacolo a cui stava assistendo.

Scorpius aveva la camicia bianca completamente bagnata e ciò aveva fatto sì che si aderisse perfettamente al suo fisico, esaltandolo in tutta la sua bellezza.
I capelli, altrettanto lerciati dalla pioggia, erano un po' più lunghi e ricadevano sui suoi occhi bagnandogli il volto che sottolineava i suoi tratti e specialmente il suo sorriso.
Gli occhi, alla presenza del tempo brutto, avevano assunto un colore più aperto, tanto da sembrare azzurri come quelli di sua madre. L'effetto era quasi come quello di vedere una Veela.

Il viso di Rose era diventato del colore dei capelli un'altra volta e una strana scena si era presa possesso della sua mente: lei e Scorpius insieme a letto.
Spalancò gli occhi scuotendo la testa scandalizzata dal pensiero. Non le era mai successo di avere una vaga e rapida immaginazione del genere di lei con un ragazzo.
Si sentiva in imbarazzo, temeva addirittura che lui potesse leggerle nel pensiero. Era scioccata da tutto proprio perché era la prima volta che le accadeva una cosa simile. Solitamente gli unici pensieri per lei erano la scuola e i libri.

<< Stai bene? >> chiese Scorpius con la fronte aggrottata.

<< Sì, scusa >> si affrettò a mentire senza guardarlo. << Ho solo un po' di nausea >>.

Tirò fuori la bacchetta dandogli le spalle e richiamò due asciugamani grandi che si trovavano lì. Con un incantesimo li rese come nuovi. Era strettamente necessario che lui si asciugasse immediatamente.

<< Tieni >> gli lanciò per poi coprirsi con il suo. Lui lo prese e, signori e signore, ebbe un'idea che fece dannare Rose per essere lì.
Dandole la schiena iniziò a sbottonarsi la camicia. Quando se la tolse rimase qualche minuto a petto nudo tra il posarla e il coprirsi, nel frattempo alla rossa erano venute le caldane. Aveva delle braccia così possenti e sicure, la schiena sensuale e non troppo muscolosa... Aspettate, da quand'è che Rose trovava una schiena sensuale?
Interdetta, scosse di nuovo un po' la testa e avanzò dalla parte opposta ma, sbadata com'era in quel momento, diede un calcio a un poggia piedi che rotolò verso il piccolo armadio rovinato e vecchio che finì addosso a lei, facendola cadere e sgretolandosi in men che non si dica.

<< AHIA! >> lagnò, trovandosi sotto un piccolo cumulo di legno. Avrebbe potuto benissimo levarselo da sola e alzarsi, ma in quel momento se ne stava bene lì. Voleva un po' di tempo per togliersi di mezzo l'immagine di Scorpius a petto nudo.

<< Weasley, solo tu puoi fare questo genere di cose! >> sbuffò levandole il legno di dosso.

Rose imprecò a mente: l'asciugamano copriva dannatamente solo le braccia e lei arrossì ancora. Temendo che lui capisse e passasse, quindi, per un'oca sbavosa, si alzò spintonandolo un po'.

<< Sto bene, ce la faccio da sola! >>.

<< Va bene, calma >> disse lui stizzito.

Lei andò verso il posto in cui si trovava la sua camicia e con un incantesimo assorbì tutta l'acqua. Poi la prese e gliela diede: << Toh, mettitela >>.
Scorpius fece una smorfia per il tono di voce che la ragazza aveva assunto e iniziò ad abbottonarla. Rose si sedette a terra, noncurante della sporcizia, cingendosi le braccia attorno alle gambe.

<< Weasley, capisco che ami particolarmente i porcili, ma contieniti >> disse guardandola con un sopracciglio innalzato.

<< Te l'ho mai detto che schizzinoso e lagnoso come sei sei peggio di un bambino di tre anni? >> disse guardandolo torvo.

Lui alzò gli occhi al cielo: << Perdonatela perché se non ha afferrato il valore dell'igiene non è colpa sua >>. Questo riferimento era palesemente rivolto all'educazione datale dai genitori.

Lei sfoderò la bacchetta: << Incarceramus! >>. Scorpius sbatté malamente a terra tenuto stretto da delle corde: << Lasciami! >>.

<< Solo se mi chiederai scusa! >> digrignò andandogli incontro e fissandolo dall'alto.

<< Scusa, Weasley >> disse a bassa voce finendo la frase con un impreco.

<< Non ho sentito >> mentì lei portando la mano vicino a un orecchio.

<< SCUSA! >> urlò lui, irritato.

<< Oh, va meglio... Diffindo! >> e lo liberò. Lui si alzò ricomponendosi e guardandola in modo gelido. Resse per un po' lo sguardo e poi lo volse in direzione della finestra. Pinky stava picchiettando, bagnato fradicio. Si affrettò ad aprire la porta e lo fece entrare.

<< Pinky! Ti prenderai un malanno! >> esclamò preoccupata prendendolo in mano e sottraendogli la lettera che aveva solo qualche minuscola gocciola addosso. << La lettera è salva... Pinky, non dovevi! >>.

Scorpius si avvicinò con voce altezzosa: << Permettimi di dirti che questo allocco è proprio stupido >>.

Rose non ci badò, mise la lettera in tasca e tornò a occuparsi delle pessime condizioni del suo gufo che si era afflosciato tra le sue mani.

<< Pinky... >> sussurrò dolcemente con le lacrime agli occhi. Rose sapeva che i gufi piccoli come lui erano soggetti più facilmente a influenze e a morti precoci, per questo gli aveva sempre proibito di uscire durante climi particolarmente instabili. D'inverno, infatti, usava la civetta di Albus.
Il piccolo allocco aveva gli occhi socchiusi e la guardava, facendosi coccolare volentieri. Lei l'aveva sempre ritenuto più intelligente degli altri, sapeva che quello era il regalo per compensare al fatto che era piccolo e fragile. Ce l'aveva da sei anni, non poteva abbandonarla.
Scorpius si era seduto accanto a lei e osservava entrambi. Pinky, nel frattempo, stava per chiudere gli occhi. A Rose scese una lacrima.

<< Pinky... non puoi... >> disse trattenendo un singhiozzo. Amava gli animali e amava Pinky di per sé. Era l'unico che a volte, con le sue stramberie, riusciva a farla ridere quando era triste. Era cresciuta con lui, gli era affezionata.

<< Se... se continui a scaldarlo magari si riprende. A volte basta quello >> mormorò Scorpius aggiungendo le sue mani attorno a quelle di Rose, così da dare più calore all'allocco.
Rose si chinò e passò una parte del braccio sugli occhi umidi, per asciugarli. Poi guardò il ragazzo sorridendogli a labbra serrate. Poco dopo volse lo sguardo sulle loro mani. Quelle di Scorpius, inizialmente, erano un po' fredde, ma grazie a quelle di Rose si erano scaldate. Lei ebbe una sensazione piacevole e si ritrovò a sperare che lui non le ritraesse mai più dalle sue. Dopo all'incirca cinque minuti, però, lui le scostò. << Ehi, guarda! >> disse sorridendo.

Pinky si era alzato e si stava scuotendo, giusto per togliersi le ultime gocce di dosso. Rose sorrise felice e si alzò da terra.

<< Sei uno stupido gufo! Mi hai fatto prendere uno spavento! >> esclamò cercando di fare la seria, anche se era visibilmente felice.
Lui spiccò il volo roteando allegro finché andò a sbattere contro uno specchietto di plastica. Sia Rose che Scorpius ridacchiarono.
A un certo punto il biondo disse: << Guarda alla finestra! >>. La ragazza obbedì e vide che il sole era tornato a splendere, mentre Dylan e Lily li stavano cercando. Scorpius aprì la porta e uscì; Rose, a malincuore, lo seguì con Pinky. Era stato bello passare del tempo da sola con lui.

<< Ma dov'eravate? Vi abbiamo cercati ovunque! >> sbottò Lily con le braccia incrociate.

<< Dovevamo ripararci dalla pioggia e abbiamo trovato solo questo posto >> spiegò Scorpius.

<< Oh, Rose! >> esclamò Dylan sorridendo. Era appena uscita.

<< Ehi! Perdonateci >>.

<< Non importa dai >> sorrise Lily dando un pacchetto sia a lei che a Scorpius. << Abbiamo pensato anche a voi a Mielandia! >>. Loro lo presero, ringraziando.

<< Bene, io e Scorpius andiamo a Hogwarts, sono già le diciotto e trenta! >> disse Lily incamminandosi con lui. << A dopo! >>.

Rose li guardò, salutandoli. Poi rimase a fissare il vuoto.

<< Ehm... andiamo anche noi? >> chiese Dylan.

<< Tu inizia ad incamminarti, ti raggiungo tra cinque minuti >> rispose rientrando alla Stamberga Strillante. Dylan, confuso e deluso, obbedì.

Rose, nell'arco di quelle ore con Scorpius, non aveva pensato a un elemento fondamentale: Lily.
Si sentiva terribilmente in colpa e, per distrarsi, decise di leggere la lettera; magari portava qualche bella notizia. Ma quando riconobbe la scrittura i buoni propositi sull'ottimismo sparirono.

 

Tesoro!

Qui stanno tutti bene, anche se papà non vede più perfettamente... {ficcanaso è e ficcanaso rimane}.
Hai fatto bene a confidarti con me, ne sono felice! Innanzitutto ti dico che niente è impossibile, quindi
assicurati bene sulle probabilità con questo ragazzo. Come hai visto, alla fine io e papà siamo finiti
insieme anche se lui inizialmente stava con la Brown. Se invece vedi che l'unica alternativa è quella
di lasciar stare ti consiglio di cercare di vedere il meno possibile il diretto interessato e, nel frattempo,
distrarti, per evitare di pensare a lui. Non fare come me che mi richiudevo nei bagni a piangere...
Comunque, spero di esserti stata d'aiuto. Aggiornami al più presto!
Mi manchi tanto... Mi raccomando, studia, non cacciarti nei guai e stai sempre attenta!
Papà e zio Harry aggiungono: “E batti Malfoy a Quidditch la prossima settimana!”. Ti salutano tutti.

Un bacione, mamma”.

 

Sconfortata da tutto tornò a Hogwarts evitando di incontrare Dylan e pensando alla lettera. Almeno non le aveva chiesto chi era il ragazzo... una delle cose che amava di sua mamma era che non insisteva nel sapere determinate cose sugli altri. Si faceva gli affari suoi, insomma, l'opposto di suo papà. Mesta, entrò in sala comune per raggiungere i dormitori cercando di convincersi a mantenere la promessa appena fatta a se stessa: avrebbe cercato di evitare Malfoy.
Quando, però, giunse e aprì la porta della sua camera di trovò Scorpius seduto sul letto ad aspettarla.

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Capitolo 8
*** La fine di un'amicizia. ***


Salve a tutti! :) Posto prima di andare a dormire, domani inizia la scuola, che depressione çwç Non so come farò dato che sono abituata ad addormentarmi alle due... Comunque, non siamo qui per parlare di me. In questo capitolo ci sarà un litigio degenerato tra Rose e Scorpius e questo porterà a rivelare due nuovi lati del loro carattere: vedremo come la rossa sia tendente alle lacrime come la mamma e come il biondo sappia, quando vuole, esprimere i suoi sentimenti a differenza di suo papà. In questo capitolo entrano finalmente in gioco anche gli altri della famiglia, vedrete i nuovi eredi dei Malandrini e il rapporto unico tra Albus e Rose. Bene, non vi trattengo oltre! Se recensirete mi darete un buon inizio scolastico xD lo auguro anche a voi.
Buona lettura <3

 

 

                                                       LA FINE DI UN'AMICIZIA.

 

 

Sobbalzò alla sua vista: << Tu... qui... ? >>. Poi sgranò gli occhi, scettica: << Ehi, sei nei dormitori femminili di Grifondoro! >>.

Lui alzò le mani in segno di resa e poi le intrecciò dietro la nuca, a disagio: << Lo so >>.

<< Come hai fatto? >> chiese posando la lettera e la borsa sul letto di Liberty.

<< Albus... Mi ha prestato il Mantello dell'Invisibilità. Mi sono intrufolato quando una ragazza ha detto la parola d'ordine per entrare >> confessò.

Rose era a dir poco allibita: << Scherzi? Se James viene a sapere che hai usato il Mantello come minimo ti ammazza! >>.

<< Io... lo so >> disse palesemente nervoso. << Ma volevo chiederti una... cosa >>.

Lei si domandò cosa volesse chiederle. Se lui, Scorpius Malfoy, ragazzo che preferiva starsene buon buono per conto suo e fuori dai guai si era spinto così tanto a rischio allora la cosa era davvero importante. Lo guardò: << Spara >>.

Sembrò apprezzare quelle parole, perché all'improvviso il nervosismo diedero spazio al disagio: << Beh, ecco... tra due settimane c'è una festa e volevo invitare Lily >>.

Rose non l'aveva mai visto così imbarazzato e pensò che ciò lo rendeva tenero, in un certo senso.

<< Bene, fallo >> disse scrollando le spalle.

<< Non è questo il problema... La festa è tipo il Ballo del Ceppo e io... io non so ballare >> mormorò. Gli costò tanto dirlo, a quanto capì.

Lei lo fissò inarcando le sopracciglia, un po' stupita dalla dichiarazione appena sentita. Ciononostante, non capì dove volesse arrivare: << E...? >>.

<< E vorrei che mi aiutassi >> si affrettò a parlare mordicchiandosi, alla fine, il labbro inferiore.

Rimase a fissarlo e fu allora che tutto tornò in mente.

Le loro mani che scaldavano Pinky

La sua bellezza esorbitante

I suoi occhi

I suoi capelli

Lui che se la caricava in spalle

Il suo sorriso

La sua voce

Le sue labbra

Lily

La lettera

La promessa.

<< Weasley? >> incalzò con un sussurro.

<< Io non... io non posso >> rispose esitante, passandosi una mano tra i capelli e voltandosi dalla parte opposta a lui.

Scorpius ci rimase di stucco: << Cos... Perché? >>.

< << Mi dispiace, non posso >> disse con più decisione, sempre senza rivolgergli lo sguardo.

<< In due settimane non hai un cazzo di mezz'ora di tempo per insegnarmi due passi base? >> domandò scattando in piedi. Rose sentì un po' di rabbia controllata a stento nella sua voce e non poteva biasimarlo. Stava chiedendo aiuto a lei, ci avrà messo un po' ad accettarlo, ma alla fine era corsa da lei. E l'unica cosa che aveva ricevuto in risposta era “non posso, mi dispiace “.

<< No, mi dispiace >> ripeté con voce un po' soffocata. Rifiutarlo in quel modo era la cosa più dolorosa che avesse mai fatto, ma era necessario. Si sarebbe messo presto con Lily e, alla fine, quella che ne avrebbe sofferto sarebbe stata solo lei. << Senti, forse è meglio se... >>.

<< Ok >> la interruppe indietreggiando con un sorriso isterico che nascondeva delusione e sconforto. << Va bene. Lo sapevo >>.

Rose si voltò fugace verso di lui e, dopo tutto quel tempo, lo guardò di nuovo: << Cosa sapevi? >>.

<< Che non dovevo fidarmi di te >> affermò con una voce gelida e tagliente che la trafisse dritto nel cuore. << Sei piombata nella mia vita da un giorno all'altro e hai preteso di farne parte in poco tempo e io, stupido come sono, te l'ho permesso. Ho pensato che magari eri diversa dagli altri, che avrei potuto darti una possibilità e fidarmi di te, perché avevo maledettamente bisogno di non sentirmi solo >>. Fece una pausa, fissandola con uno sguardo afflitto.
Rose non l'aveva mai visto così. Si sentiva uno schifoso e ripugnante essere; avrebbe voluto urlargli contro e dirgli che in verità si stava innamorando di lui, per quello voleva troncare tutto, ma l'unica cosa che poteva fare era assorbire silenziosamente e dolorosamente le sue parole che la trafiggevano come un pugnale dritto nello stomaco e nel cuore.
<< Se vuoi saperlo, ho esitato così a lungo a farti ottenere un appuntamento per Lily perché temevo che dopo questo saresti sparita dalla mia routine così veloce come ci sei entrata, ed avevo ragione. Congratulazioni Rose Weasley, ora puoi andare benissimo a vantarti per il fatto che hai colpito un Malfoy >>.

Calò il silenzio, un silenzio che trasmise freddezza, distacco, ferite. Gli occhi azzurri della ragazza erano umidi e, per cercare inutilmente di non farli vedere, manteneva lo sguardo fisso a terra.

<< Io... io... >> mormorò con un tono di voce strano dovuto al fatto che cercava di contenere un singhiozzo. << Tu non... puoi capire >>.

<< Che cosa dovrei capire? >> chiese sull'orlo della sopportazione. << Che hai voluto essermi amica solo per via di Lily? >>.

<< Ma non è così... >> disse scuotendo la testa mentre una lacrima iniziò a scorrerle sulla guancia.

<< Ascolta >> disse con un tono di voce più calmo, dirigendosi verso la porta << non importa. Fai finta che non ci siamo mai parlati in vita nostra, come una volta. Per favore, non parlare però a nessuno di mia madre >>.

<< SCORPIUS! >> esclamò disperata, ma lui ormai se n'era già andato, prendendo il mantello e sbattendo la porta.

Rose scoppiò in lacrime. Aveva trattenuto troppo e aveva bisogno di sfogarsi. Si buttò nel letto, prese il cuscino e, stringendolo forte, iniziò a singhiozzare. Aveva rovinato tutto, aveva rotto il rapporto complesso ma unico che aveva con lui. E perché? Perché era sulla soglia dell'innamoramento. Non aveva mai provato niente di simile per un ragazzo e, dato che era una cosa nuova e non la sapeva gestire, aveva preferito porre fine a tutto. Adesso, però, stava malissimo. Solo una persona avrebbe potuto consolarla.
Entrò Liberty e, vedendola piangere, si arrestò per fissarla.

<< Ti prego... fai venire Albus qua >> singhiozzò senza guardarla. Liberty non sapeva come avrebbe potuto portare il ragazzo nella loro stanza, ma obbedì pur di aiutare l'amica.

Poco dopo giunsero entrambi; Liberty fece un sorriso dolce a Rose e poi chiuse la porta, uscendo.

<< E' sempre una figata assurda intrufolarsi nei vostri dormitori con il Mantello >> disse allegro entrando, non aveva ancora visto Rose. A lei, sentendo l'ultima parte della frase, venne in mente Scorpius ed emise un gemito. Albus si voltò di scatto: << ROSE? >>. Poi, sgranando gli occhi, si sedette velocemente accanto a lei. << Cos'è successo? >>.

Cercò di calmarsi per parlare, ma i singhiozzi prevalevano su di lei. Albus la guardò mortificato e poi l'abbracciò, stringendola forte contro il suo petto. Rose riprese a piangere; si sentiva una bambina di due anni e voleva smettere, ma ora che aveva la possibilità di sfogarsi con qualcuno lo fece. Il cugino le accarezzò i capelli cullandola un po' e aspettando il momento esatto per riporre la domanda. Rimasero così per circa cinque minuti, poi lei sciolse delicatamente l'abbraccio. Albus sorrise e le scostò una ciocca di capelli che si erano incollati alla bocca per le lacrime, portandola dietro l'orecchio. Rose non riuscì a non ricambiare quel sorriso: lui riusciva sempre a farla stare meglio

<< Ti ho bagnato tutta la maglia >> disse ridendo un pochino e toccando il suo petto.

<< Non importa, tanto era sporca >> ridacchiò, poi chiese con tono dolce: << Allora... ti va di raccontarmi cos'è successo? >>.

Il sorriso di Rose pian piano si dissolse, ma annuì: << Scorpius... >>.

Albus sobbalzò preoccupato: << Cos'ha fatto quell'ingrato? >>.

<< Niente... non è colpa sua >> rispose stupita del fatto che non avevano parlato di quello che era successo.

<< E allora cosa? >>.

<< L'amicizia tra me e Scorpius è... è finita >> mormorò cercando di non piangere di nuovo.

Albus la fissò scettico: << C-come? >>.

<< Sì, è così... >>.

<< E perché mai? >>.

Rose incrociò i suoi occhi verdi e sospirò: << Mi prometti di non dirlo a nessuno? >>.

<< Certo Rose, lo sai che so mantenere i segreti >> rispose sincero.

<< Perché... >> iniziò, abbassando lo sguardo << mi sto innamorando di lui ma devo dimenticarlo per Lily >>.

Albus rimase a fissarla, lei lo capì anche se non ricambiava; sentiva il suo sguardo addosso. Poco dopo fece un sorriso ampio.

<< Perché sorridi? >>.

<< Rosie... quello che hai fatto è un gran bel gesto. Per non ferire tua cugina hai rifiutato il ragazzo che ti piace >>.

<< Sì... >> sillabò un po' mesta. Non era proprio quello il modo per consolarla.

<< Ma tralasci una cosa >> continuò astuto.

<< Ovvero? >> chiese inarcando un sopracciglio.

<< Non stanno ancora insieme, potrebbe non funzionare; Lily sai com'è fatta, potrebbe cambiare ragazzo che le piace in poco tempo o potrebbero finirla già adesso, in fondo sono usciti solo una volta. Io dico di riconquistare la sua amicizia >> disse con un sorrisetto.

<< Al, te l'ho mai detto che il Cappello Parlante non ha sbagliato a smistarti in Serpeverde? >>.

<< Dai! >> lagnò lui ridendo.

<< A parte gli scherzi... No, mi dispiace. Cioè, ormai ho fatto un danno, anche se volessi ritornare sua amica, mi manderebbe a quel paese. Sono un disastro >> sospirò scuotendo la testa e coprendosi il volto con le mani.

<< Ehi >> sorrise il cugino prendendole le mani << non è vero. L'hai fatto perché non sei egoista. Sei buona Rose, ma a volte devi pensare anche a te stessa. Gli altri non sempre penseranno a te per certe cose. E' così che funziona il mondo, papà me l'ha spiegato bene >>.

<< Lo so Al, ma non voglio entrare in guerra con Lily o soffrire se si metteranno insieme. In amicizia ci deve essere sincerità e io non posso offrirgliela, non voglio mentire a lui >> convenne triste.

<< Sì, hai ragione, ma io dico che potresti anche tralasciare questo. Avresti tante qualità da dargli in compenso >> annuì.

<< Non lo so... >> sospirò alzandosi e andando alla porta. << Usciamo? >>.

<< Ok >> rispose coprendosi con il Mantello dell'Invisibilità e dopo la raggiunse.

Usciti dalla Sala Comune si separarono, ma prima Al le rammentò: << Pensaci, ok? A dopo, Rosie! >>.

<< A dopo, Al >> gli sorrise prima di impallidire alla vista di McLaggen avvicinarsi. Gli doveva un po' di spiegazioni. Fece finta di non scorgerlo e si incamminò alla parte opposta del corridoio, finché lui non la prese per un braccio: << Rose! >>.

<< D-Dylan >> disse con un sorriso forzato. La guardò intensamente e in silenzio mentre mollava la presa. Rose si morse il labbro inferiore imbarazzata fino a quando non si decise a parlare: << Ascolta, Dylan, io... >>.

<< No, no, ascoltami tu! >> supplicò. << Mi dispiace davvero tanto averti abbandonata per andare a Mielandia con Lily, ti prego di perdonarmi. Sono stato un verme, posso capire la tua rabbia >>.

Ma cosa...?” pensò incredula.

<< Oh, ehm... ma no, tranquillo, è passato >> rispose stando al gioco.

<< Sul serio? >> le chiese guardandola con i suoi occhi azzurro cielo.

<< Sul serio >> disse sorridendogli.

<< Ok... >> sospirò arrossendo impercettibilmente.<< Usciresti un'altra volta per rimediare al disastro che ho combinato? >>.

Rose ci pensò, poi accettò, infondo voleva dimenticare Scorpius: << Ma certo, mi farebbe piacere >>.

<< Grandioso, allora. Ti farò sapere quando >> e, prima di andarsene, le diede un bacio sulla guancia. Rose avvampò. Dylan era un bel ragazzo ed era simpatico e gentile, era inevitabile non agitarsi un pochino al suo gesto. Voltò lo sguardo e vide Scorpius passare furtivo senza degnarla minimamente di uno sguardo. Il suo cuore iniziò a battere velocemente e la tristezza la avvolsero di nuovo.

<< Ehi sorellona! >> disse una voce alle sue spalle.

<< Hugo! >> sorrise cercando di non mostrare il suo vero umore.

<< Come mai non sei venuta a cena? >> domandò accigliato e un po' preoccupato.

<< A... cena?! >> chiese persa.

<< Sì... è finita da un pezzo! Non ti ho vista. Va tutto bene? >>. Rose rifletté: quando Liberty era entrata per la prima volta probabilmente aveva appena finito di cenare.

<< Oh sì, tranquillo >> annuì.

<< Rose... >> la chiamò in modo eloquente.

<< Sul serio! >> sbuffò.

<< Sono tuo fratello, puoi dirmi tutto, lo sai questo, vero? >> le sorrise.

<< Lo so >> rispose abbracciandolo. Lui ricambiò ma dopo cinque secondi vennero interrotti da Louis, James e Fred che stavano correndo precipitosamente verso loro.

<< VIAAAA! >> urlò Fred prendendo Rose per un braccio e trascinandola con sé. James fece lo stesso con Hugo.

<< Ma che miseriaccia sta succedendo? >> sbraitò quest'ultimo.

<< Me lo chiedo anch'io! >> disse Rose a catena.

<< Il professor Kupfer... ha ingoiato una caramella ColoraCapelli e ora li ha tutti viola! Ci sta inseguendo! >> ridacchiò James.

<< Da bianco a viola! Nuova invenzione del negozio >> lo seguì Fred.

<< Ragazzi, muoviamoci! >> incoraggiò Louis. << Oh, ciao Brittany! >> continuò ammiccando nonostante stesse correndo.

<< Louisss! >> rimproverò Rose dandogli un colpetto scherzoso.

<< Fermiamoci un attimo! >> ordinò James e tutti obbedirono. << Organizziamo qualcosa per sfuggirgli >>.

<< Ehi, perché avete tirato in ballo pure me e Hugo? >> sbuffò Rose.

<< Oh, andiamo, non dirmi che quelle rarissime volte in cui ti sei unita a noi non ti sei divertita >> sbottò Fred.

<< No, però... >>.

<< Allora, >> iniziò il biondo cugino << io e Hugo facciamo qualche incantesimo per distrarlo, voi nel frattempo andate a sostituire i Cioccalderoni che ha nella sua scrivania con le pasticche FavorevoliAgliStitici, ok? >>.

<< Grandioso! Degno dei Nuovi Malandrini! >> esultò James.

<< Ho un'idea migliore >> disse Fred con un'espressione divertita << Louis e Hugo lo distraggono colpendoli con palline di carta o robe varie, io scambio i Cioccalderoni e James e Rose... Boh, inventatevi qualcosa >>.

<< Ehi! >> esclamò Rose, ma loro erano già scappati via. << Me la pagherai, Hugo! >>.

<< Non preoccuparti, troveremo qualcosa anche noi... >> iniziò James.

<< … come filare direttamente in Sala Grande >> concluse la McGranitt, severa << Adesso >>.

Rose e James strusciarono a destinazione; tutti i professori, tra cui Kupfer -insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure- che era visibilmente adirato, erano seduti al loro tavolo e idem gli studenti. Ma perché erano tutti lì?
James e Rose avanzarono con lo sguardo di tutti puntato contro, tra cui Albus che era notevolmente stupito di vedere Rose che stava per finire nei guai. Scorpius la fissò freddo per tutto il tragitto e ciò mise la rossa più in imbarazzo di quanto già fosse.

<< Vedo che voi non avete sentito a cena che dovevate ripresentarvi qui dopo un'ora >> riprese la Preside.

<< Veramente io non c'ero >> rispose Rose.

<< E come mai? >> chiese rimproverando.

<< Non stavo... bene >> disse abbassando lo sguardo. La McGranitt si sistemò meglio gli occhi sospirando e poi fulminò James: << Tu, signor Potter, quando crescerai un po'? Sei all'ultimo anno, fare questi futili giochetti non migliora il punteggio finale ai M.A.G.O. >>.

Lui fece finta di non ascoltarla. Quasi tutte le ragazze della scuola lo fissavano ammaliate.

<< E tu, Roseline, >> al sentire il suo nome per intero tutti passarono dal guardare James al fissare lei. Quasi nessuno sapeva che quello era il suo nome intero, si era sempre presentata come Rose. Non le piaceva per niente Roseline nonostante suonasse bene; aveva spesso discusso su questo con i suoi genitori e Hugo si aggiungeva perché, insomma, neanche il suo era così meraviglioso. Scorpius aggrottò le sopracciglia, stupito come gli altri del suo vero nome. << non mi aspettavo ti unissi a lui... >>.

<< … a loro, vorrà dire, Preside >> interruppe Fred avanzando in mezzo a Hugo e Louis con fare spavaldo. Alla loro vista tutti iniziarono ad applaudire; erano i Nuovi Malandrini ed erano amati e stimati da tutta la scuola.

<< SILENZIO! >> urlò la McGranitt e tutti smisero subito. << Voglio tutti e cinque nel mio ufficio per una bella e indimenticabile punizione e... >>.

Fred la stoppò di nuovo: << Preside, Rose non c'entra, si è trovata in mezzo per caso, giuro >>.

La McGranitt lo fissò e poi si corresse, stizzita: << Voi quattro, allora... E aggiungo cinquanta punti in meno a Grifondoro! >>.

<< Ma Preside >> iniziò Rose << la scorsa settimana Goyle e Davis hanno Trasfigurato i calderoni in rane e non sono stati tolti punti a Serpeverde! >>.

<< Sì, una Trasfigurazione pessima dato che le rane avevano le zampe di gallina >>. Tutti iniziarono a ridere. << COMUNQUE, d'accordo, non toglierò nessun punto. Ma voi quattro in punizione ci andrete lo stesso >>.

I Grifondoro sorrisero a Rose per aver salvato punti alla Casa ma a lei non importò molto in quel momento: Scorpius era appena uscito dalla Sala con Charlotte Paverdoll, Nata Babbana molto abile nel ballo.

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Capitolo 9
*** Il nuovo arrivato. ***


Buonasera a tutti! Chiedo perdono per il ritardo, ma l'inizio della scuola impegna molto, soprattutto se hai una nuova professoressa che ti carica di studio -.-
Spero che a voi vada un po' meglio... Dunque, arriviamo al capitolo. Devo dire che è di “passaggio” per marcare meglio il fatto che tra Rose e Scorpius le cose vanno proprio male. Il prossimo sarà sicuramente più curioso e lungo e spero di postarlo a intervallo breve da questo. Ci sarà un nuovo arrivato a scuola che prenderà una certa importanza nella storia e poi... beh, leggete! ùù
Spero vi piaccia! Le recensioni sono ben accolte!
Buona lettura <3

 

 

                                                        IL NUOVO ARRIVATO.

 

<< Malfoy, Paverdoll! Andate subito a sedervi >> rimproverò la Preside per poi rivolgersi a tutti. << Dunque, vi ho convocati per mettervi al corrente su un fatto. Avrete un nuovo compagno di scuola >>.

Tutti, in Sala, iniziarono a farfugliare tra loro. Rose si sedette depressa accanto a James e Roxanne e continuò a guardare intensamente il posto in cui Scorpius e Charlotte erano seduti. Non prestò attenzione a quello che stava dicendo la McGranitt.

<< Vorrei continuare >> incalzò con un cipiglio serio e severo. << Viene da Durmstrang e per motivi personali ha dovuto cambiare scuola in questo periodo. Sarà ammesso all'ultimo anno ma, dato che ormai siamo alla fine di marzo, probabilmente lo ripeterà. Si chiama Alphard Ruslan e viene dalla Russia; diciott'anni. Vi prego di accoglierlo caldamente e di farlo sentire a suo agio. Vieni pure! >>.

La porta della Sala Grande si aprì e un ragazzo si incamminò verso la McGranitt. Era alto e con un fisico notevolmente attizzante. Indossava una camicia azzurra con un paio di jeans e delle scarpe che Rose riconobbe come Babbane. Aveva molto stile e suscitò subito la curiosità di tutti, dato che pochi conoscevano i costumi dei Babbani.
Nonostante fosse di origini russe, non lo dimostrava per niente, se non per la pelle diafana. I capelli mossi di un castano scuro gli ricadevano negli occhi dandogli un'aria ribelle e affascinante, inquadrando visibilmente il colore: verde.

Sorrise a tutti e quando giunse si sedette sulla sedia in cui generazioni di Maghi erano stati smistati. Ogni singola persona presente nella sala lo fissava attentamente, Rose compresa. Si chiese come faceva a essere così calmo e a suo agio in quella situazione.

La McGranitt posò il Cappello Parlante sul suo capo ed esso iniziò a parlare: << UUUH, ma cosa abbiamo qua! Uno studente adulto! E' la prima volta che devo smistare qualcuno di così anziano, solitamente mi capitano bambini che si smoccolano il naso >>. Tutti iniziarono a ridere; proseguì. << Comunque... Mmh, interessante. Vedo molta ambizione, astuzia... Serpeverde sarebbe la Casa giusta, però... Però vedo altrettanto coraggio, testardaggine, arroganza, lealtà... Qualcosa mi dice che sei legato a Serpeverde, ma io non ho dubbi: assolutamente GRIFONDORO! >>.

Quelli della sua Casa si alzarono ad applaudire e gli altri fecero lo stesso, professori e Preside compresi. Lui sorrise e poi raggiunse il tavolo, accomodandosi, sotto consiglio della McGranitt, vicino ai Prefetti. Uno di questi era Rose

<< Piacere! >> disse lui porgendole la mano, ilare.

<< Oh, c-ciao! >> rispose colta alla sprovvista, stringendogliela. << Sono Rose Weasley! >>.

<< So chi sei! >> annuì sorridendo.

<< Ah sì? >> chiese accigliata.

<< Beh, direi che la nipote di Harry Potter nonché figlia di Ron e Hermione la conoscano tutti! >> convenne ridendo.

<< Oh, giusto! >> rispose ridendo a sua volta. Era davvero molto simpatico.

La McGranitt li congedò e gli studenti poterono tornare nelle Sale Comuni. Alphard salutò Rose e poi seguì l'altro Prefetto che lo accompagnò a visitare brevemente la scuola e a sistemarsi.

Albus la raggiunse: << Ehi! >>.

<< Al! >>.

<< Sembra simpatico il nuovo arrivato >> constatò sorridendo. << Mi è dispiaciuto che non sia stato smistato da noi! >>.

<< Devo dire che il Cappello era molto confuso e chiacchierone >> rispose Rose, ridendo << quasi più confuso di quando ha dovuto smistare te! >>.

<< Oh, non paragonare la mia indimenticabile ed epica smistazione alla sua! >> disse scherzoso.

In quel momento qualcuno le sfiorò la spalla. C'era l'intera scuola che stava uscendo ed era molto difficile farlo, erano tutti ammassati. Rose si voltò di scatto e quando vide chi l'aveva toccata perse un battito: era proprio lui, il biondo. Erano passate solo tre ore ma già le mancava terribilmente.
Lui le lanciò un'occhiata fugace per poi allontanarsi con Charlotte. Rose, presa da un momento impulsivo, lo seguì oltrepassando tutti finché non lo prese per un polso: << Scorpius! >>.

Si voltò e la fissò, in attesa di quello che stava per dire. Lei ricambiò intensamente, quasi a volergli esprimere tutto quello che a parole non riusciva a dire.
La mano, che teneva stretto il suo polso quasi temesse di vederlo andare via, iniziò pian piano a mollare la presa e a salire.
Gli accarezzò impercettibilmente il pollice con il suo e posò l'indice nel palmo della sua mano. A quel contatto, che tra l'altro aveva instaurato lei, avvampò, ma poteva benissimo essere confuso con un rossore dovuto al cumulo di persone. Scorpius non la strattonò, ma continuò a fissarla.
Mentre prima aveva uno sguardo un po' impietosito, ora era ritornato glaciale: scostò la mano da quella della ragazza e poi le diede le spalle, seguendo Charlotte.

<< Io... >> mormorò Albus, uscendo da dietro la schiena di due enormi ragazzi dell'ultimo anno. << Rosie, sono sicura che risolverete >>.

<< Non lo so >> rispose con gli occhi lucidi, continuando a fissare per terra.

<< Sì, sarà così. Ne sono sicuro >> incoraggiò con un sorriso. << Ora però andiamo o rischiamo di diventare poltiglia >>.

I due cugini riuscirono a uscire per poi salutarsi e andare ognuno nella propria sala.

 

Rose andò verso la sala comune con gli occhi che pizzicavano: aveva una voglia immensa di piangere. Quando aprì la porta, fu colta dalla sorpresa.

<< Io non so sinceramente cosa voi ci trovate di strano in lui >> sbuffò Dominique accavallando le gambe.

<< Mah, dato che stai con un Nott e la cosa è alquanto stramba direi che è normale per te non sospettare di cose così >> disse James con un sorriso furbo.

<< Ancora con questa storia? >> ringhiò la bionda.

<< Smettetela, su! >> incoraggiò Lily, seduta accanto a Hugo. Rose entrò.

<< Sorellona! >> le sorrise alzandosi e avvicinando una poltrona libera. << Unisciti a noi! >>.

<< Ciao! >> sorrise forzata accomodandosi. Lily la guardò di sbieco: << Stai bene? Hai pianto? Hai un'espressione pessima >>.

<< Ma cosa dici!? Sono solo stanca. E' il prezzo dei Prefetti >>.

<< Come ti capisco >> sospirò Dominique << lo scorso anno lo ero anch'io >>.

<< Presumo che la carica di Caposcuola sia ancora più stancante >> convenne Rose, guardandola.

<< Sì. E' gratificante, ma ti auguro di non venir scelta il prossimo anno >>.

<< Sei l'orgoglio di zio Percy! >> sogghignò James. La bionda gli diede un colpo con il piede e lui smise.

<< A proposito >> iniziò Hugo riferendosi ai due << cosa farete a fine scuola? >>.

<< Starò a casa dei miei e studierò per diventare Auror >> rispose Dominique. Lily la guardò ammirata: << Sul serio? Saresti la prima dei nipoti, per ora >>. In effetti Victoire lavorava al Ministero nella Squadra Cancellazione della Magia Accidentale, invece Molly faceva parte di una squadra di Quidditch.

<< Sì.... Dipende da cosa vorranno fare Lucy e Fred >> sostenne.

<< Lucy vuole lavorare nel settore Internazionale della Legge sulla Magia, me l'avrà ripetuto cinquemila volte >> disse Hugo con espressione funerea.

<< Beh, si sapeva che miss “sono perfetta e intelligente” avrebbe scelto un lavoro così >> scimmiottò James.

<< E tu cosa farai? >> gli chiese Rose.

<< Io e Fred andremo a convivere con Molly e cercherò di inserirmi in qualche squadra di Quidditch >> rispose.

<< Capisco... A proposito, di cosa parlavate prima? >>.

<< Del nuovo arrivato! >> esclamò Lily.

<< Sì... sembra un po' misterioso >> disse Hugo, torvo. Assomigliava terribilmente al padre in quell'espressione.

<< Più che cupo >> continuò James, sistemandosi i capelli << trovo che assomigli a qualcuno che conosco, ma non mi viene in mente chi >>.

<< E' simpatico! >> sostenne Rose, guardandoli. << E' pure gentile. Non so cosa possa esserci di discutibile in lui, almeno ora che non lo conosciamo bene >>.

<< E' anche divertente >> inziò Hugo. << Mi ha detto che quando si è trasferito qua la prima cosa che ha notato è il negozio di zio George. Lo ama! >>.

<< Ah sì? >> si illuminò James. << La cosa mi piace... fa capire che potrebbe essere uno di noi >>.

<< Ehi! I Malandrini erano quattro, noi siamo già quattro! >> sbuffò il rosso.

<< Ma non dire cazzate, Hugo. Non c'è una regola dove i Malandrini devono essere quattro e poi spesso tu e Louis andate per conto vostro >>.

<< Ma guarda che... >>.

<< Smettetela! >> trillò Dominique, irritata. << Sembrate due bambini! E tu, James, dovresti finirla di pensare a confabulare scherzi idioti quando hai un esame finale imminente. Tuo padre alla tua età aveva salvato il mondo magico >>.

James la guardò in silenzio, il che era preoccupante dato che lui doveva sempre avere l'ultima parola. Un silenzio imbarazzante cadde tra i cugini. Forse quella era la frase più brutta che James avrebbe voluto sentirsi dire, però era inevitabilmente vero. Dominique si sentì in colpa, a volte doveva mantenere la sua schiettezza. Rose, però, essendo anche lei così, non poté biasimarla.

<< James, mi dispiace >> dice a voce alta.

<< Non importa, è la verità >> si affrettò a rispondere, senza guardarla.

<< Mi fa piacere che tu l'abbia presa nella maniera giusta, sta a indicare che non sei proprio del tutto infantile >> continuò la bionda, alzandosi. Rose comprese che stava usando il suo metodo per stimolare una persona a fare qualcosa, ovvero “falla sembrare scarsa così agirà”. << Potresti migliorare. Ci credo >> e se n'è andò.

Ci fu un altro minuto di quiete totale che parve interminabile, poi Rose si alzò: << Vado a dormire, è tardi... a domani ragazzi! >>. I tre la salutarono e lei si diresse nei dormitori.

 

Il mattino seguente era domenica. Fuori non c'era il sole che Rose si aspettò di trovare, ma tirava un forte vento. Si alzò pigramente, si sistemò e si vestì. Dalla tasca della sua divisa cadde una lettera. Doveva rispondere a sua madre... Sospirò e uscì per assicurarsi che ci fosse ordine tra tutti prima di recarsi alla Sala Grande per la colazione. Come carica di Prefetto aveva deciso di svegliarsi mezz'ora prima. Uscì e diede una controllata, poi andò verso la Guferia: le avanzava molto tempo.
Aveva chiesto ad Albus di usare la sua civetta e lui aveva acconsentito con un sorriso stranamente ampio. Imboccò il corridoio e raggiunse il posto desiderato.
Entrò e pestò una cacca di gufo; imprecandò: << …a quel paese voi e le vostre madri! >>. Sbuffò duramente e poi cercò con gli occhi la civetta di Albus.

<< EJ?! Dove sei? … Preferisci che ti chiami con il nome completo? Edvige Junior? >>.

Sospirò e scrutò a destra. Poi, pian piano, si volse verso sinistra... Si prese un colpo.

<< T... tu? >> balbettò.

<< Sì, io. La Guferia non è proprietà di Roseline Weasley >> rispose Scorpius.

Lei abbassò lo sguardo, ma dovette rialzarlo per cercare la civetta.

<< Non c'è, è in viaggio da ieri sera >> constatò accarezzando la sua.

<< Cosa? >> disse spontanea. << Scellerato... mi aveva detto che c'era! >>.

<< E a me aveva detto che dovevo venire subito qua adesso >> disse con una smorfia.

Rose lo fissò, arrivandoci dopo. << IO LO AMMAZZO! >>.

<< Tranquilla, lo farò io. Non la passerà liscia. Non è così che ci farà chiarire perché io con te non voglio più avere niente a che fare >>. La gelidità con cui espresse quella frase furono un colpo doloroso per Rose. Voltò lo sguardo dall'altra parte trattenendo nuove lacrime.

<< Non affliggerti, te la presto io la mia civetta. Si chiama Nox, trattala bene >> e si diresse verso la porta.

<< Non è per questo che sto male >> rispose tagliente.

<< Certo >> e uscì chiudendo la porta, lasciando la sua scia di freddezza.

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Capitolo 10
*** Bisogno di ritrovarsi. ***


'giorno a tutti! Mi scuso sempre per il ritardo, ma scrivo e posto sempre il prima possibile!
Direi che siamo vicini all'inizio dei veri intrecci della storia: casini, pericoli, misteri, problemi riguardanti l'amore... In questi nove capitoli ho cercato di introdurre al meglio il carattere dei personaggi e spero di esserci riuscita. Premetto che sono dinamici, quindi nell'arco della storia qualcuno potrà cambiare e aggiungo che per ora non ho dato una visuale competa di ognuno di loro. Per esempio sappiamo che Rose è un misto tra Hermione e Ron: intelligente e studiosa come la madre ma testarda, impulsiva e un po' sfacciata come il padre. Non conosciamo, però, se prevale in lei il lato razionale o quello spontaneo: infatti a fine capitolo vi ritroverete curiose nel vedere se agirà o no. Beh, che dire, lo scoprirete ùù staremo a vedere quale lato genetico sarà finito in lei xD
Se poteste lasciare una recensione mi fareste felice, anche perché ho in mente grandi cose per questa storia, ma se vedo che non piace molto mi sentirei demotivata e rischierei di smettere D:
Buona lettura <3

 

 

 

 

 

 

 

                                               BISOGNO DI RITROVARSI.

 

 

Si sentiva male. Il modo in cui lui l'aveva tratta la faceva stare male. Come poteva buttare all'aria la loro amicizia? Certo, erano solo al principio, ma sarebbe potuta diventare significativa.
 Con gli occhi lucidi porse la pergamena alla bellissima civetta di Scorpius, accarezzandola.

 

Mamma, grazie per aver risposto. Sono contenta

che stiate tutti bene. Non preoccuparti per papà,

l'incantesimo svanisce dopo un'ora, ma dato che ti rispondo

in ritardo credo che sia già tornato a vedere bene. Almeno

avrà imparato la lezione. Prenderò nota dei tuoi consigli e grazie

per avermeli dati. Credo comunque che ci rinuncerò, è meglio.

Saluta tutti e manda un grosso bacio a zio George: tra pochi giorni è il suo

compleanno. Non preoccuparti, sarò prudente, come al solito. Un bacio,

 

                                                                                                         Rose.

 

<< E così ti chiami Nox... carino. Vuol dire notte e deriva dal latino, se non sbaglio. L'ho studiato un po' la scorsa estate, dai miei nonni Babbani. Chissà se il tuo nome non ti sia stato affidato casualmente >> le disse dandole qualche insetto morto. << Sei molto bella, oserei dire quanto il tuo padrone... Vorrei tanto che riuscisse a capire... Cioè, non voglio che capisca, ma vorrei risolvere. Secondo te sarà possibile? >>.

La fissò, dandosi della stupida perché si stava confidando con una civetta; poi la congedò. Prese un lungo respiro per ricacciare dentro le lacrime che stavano per sgorgare e uscì, sperando di non incontrare nessuno. Ma la fortuna non era dalla sua parte.

<< Rose! Tutto ok? >>. Albus era sbucato dal nulla e le si avvicinò. La rossa sentì ribollire tutta la rabbia che aveva contenuto: << TU! INFAME! COME HAI POTUTO? >>.

<< Eh? >>. Il moro impallidì, capendo benissimo e chiedendosi come abbia potuto aver scovato le sue intenzioni.

<< Sì, hai sentito bene! >> sbraitò. << Sai cosa hai ottenuto, così? Un bel NIENTE! Ho ricevuto solo freddezza e insulti pesanti da parte sua! >>.

Albus abbassò lo sguardo, sentendosi mortificato, e con voce roca e dispiaciuta rispose: << Mi... dispiace. Scusa, non era mia intenzione. Volevo... volevo solo farvi chiarire >>.

Rose sospirò guardandolo e impietosendosi. Albus era troppo buono, subiva ormai da anni scherzi di cattivo gusto da parte di suo fratello senza riuscire mai a offenderlo veramente. Lily lo difendeva con forza, a volte scagliandosi contro James, ma la situazione non cambiava. Tutti, in famiglia, durante l'assenza dei figli Potter, avevano discusso sull'inquietante coincidenza con una situazione del passato: Severus vittima di James e Lily che lo difendeva.

<< Non importa, Al >> sorrise dandogli una pacca affettuosa sulla spalla. Lui tornò ilare: << Grazie, e ancora scusa. Comunque, al posto di stare qui a compiangerti addosso, datti da fare e vai a riprenderti il tuo amico >>.

Rose ci pensò un attimo e comprese che suo cugino aveva ragione: non era da lei arrendersi.

<< Lo farò, promesso, a costo di pedinarlo come una volta! >>.

<< Oh, ecco la mia Rose! >> esclamò sorridente. << Ora devo andare, ci vediamo più tardi, ok? Ah, se vuoi, troverai Scorpius alle sei del pomeriggio nella Stanza delle Necessità >>.

La ragazza annuì e si salutarono.

Il resto della giornata Rose la passò studiando e, dopo aver praticamente svolto anche esercizi in più, dedicò del tempo a suo fratello e in seguito andò a trovare Hagrid, promettendogli che la settimana seguente lo avrebbe aiutato con alcune creature -non poté tirarsi indietro, purtroppo-.
Verso le sei andò al settimo piano per accedere alla Stanza della Necessità e parlare a Scorpius. Sentì la porta aprirsi e si nascose dietro un pilastro.
Charlotte Paverdoll uscì dalla Stanza indignata e, sbuffando, se ne andò via. La sua espressione non prometteva nulla di buono. Rose stette ferma, aspettandosi di vedere Scorpius, ma non uscì. Pazienza, lo avrebbe aspettato anche per ore: era determinata nel parlargli.
Passarono dieci minuti che sembrarono di più, poi decise di entrare. Pensò intensamente al biondo, alla ballerina e a un luogo ampio su cui esercitarsi e camminò tre volte dinanzi alla porta. Poco dopo si aprì.
Scorpius era stravaccato su una poltrona con le gambe appoggiate a un piccolo tavolino raffinato e con i bordi dorati; le mani dietro la nuca e lo sguardo rivolto a un grande quadro appeso davanti a lui. Raffigurava Astoria solare che cercava di insegnare al suo piccolo a camminare, mentre accanto a lei c'era Draco con un sorriso dolce ma non eccessivo rivolto alla sua famiglia. Faceva quasi impressione vederli così... A Rose venne un malessere; le dispiaceva veramente tanto per sua madre.
Avanzò pian piano verso di lui che sobbalzò sentendo dei passi; si sistemò meglio sulla sedia e i suoi occhi, che per un momento fugace avevano trasmesso tristezza e nostalgia, diventarono freddi e penetranti.

<< Weasley, che cosa ci fai tu qui? >>.

<< Sono venuta a parlarti >> rispose fissandolo.

<< Io non ne ho voglia, ok? Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro con te! >> disse stizzito e secco.

<< Ma... >>.

<< Niente ma, lasciami stare >>.

Rose abbassò lo sguardo, depressa, e poi si sedette sulla poltrona grigio scuro che si trovava davanti a quella del biondo. Scorpius la guardò per un istante, poi andò verso l'uscita: << Se non te ne vai tu, lo faccio io >>.

Rose desiderò bramosamente che la porta scomparisse e così accadde. Lui si voltò: << Non funzionerà >>.

<< Ascoltami almeno cinque minuti, poi ti lascerò stare per il resto della mia vita! >> esclamò esasperata, trattenendo un singhiozzo.

<< Non ho voglia di sentire spiegazioni inutili e false! Ho più coraggio io nel dire la verità nonostante faccia parte della Casa di Serpeverde rispetto a te che sei di Grifondoro! Ci sono rimasto male, è vero, ma vivo lo stesso senza di te, anzi, vivo meglio, perché sei assillante e infantile. Infantile perché sei viziata e non sai cosa significhi il dolore, questo perché vieni da una famiglia fortunata dove probabilmente sarà tutto rose e fiori >>.

Il suo tono era incontenibile, di uno che non vedeva l'ora di trovare l'occasione esatta per sfogarsi. Rose trattenne le lacrime solo per orgoglio; stette un po' in silenzio e poi anche lei mostrò tutte le cose che da tempo aveva racchiuso dentro.

<< Ma che cosa credi, che tu sia l'unico ad aver sofferto? No tesoro, non è così! Non sai un cavolo di me e si vede! Hai mai pensato al lavoro che conduce mio padre insieme a mio zio? Dare la caccia ai Mangiamorte Superstiti? Sai cosa significa? Vivere ogni giorno nell'angoscia di ricevere la notizia della loro morte. Quelle volte che torno a casa mi prende l'ansia perché il clima è teso. Mia madre è sempre stressata e mio padre impegnato tutto il tempo a lavorare. Sai perché lei si è licenziata dal dipartimento Regolazione e Controllo delle Creature Magiche? Perché un giorno è rimasta ferita gravemente e io l'ho supplicata di smettere di condurre quel mestiere e di farne, almeno lei, uno più sicuro.
E mi ha accontentata. Altra cosa: io vedo i Thestral. Sai perché? Perché a quattordici anni ho assistito alla morte di un dipendente del Ministero causata da un veleno messo nel suo caffé mattutino di provenienza sconosciuta. Poi mio zio è riuscito a buttare il colpevole ad Azkaban, tra l'altro ex Mangiamorte... Comunque, ora sai che non sei l'unico a condurre una vita difficile >>.

Scorpius pareva sentirsi in colpa e la sua faccia era pallida. Rose fece un grosso sospiro e poi incrociò le braccia al petto, guardando altrove. Passò qualche minuto, poi lui si sedette sulla poltrona di pelle nera, appoggiò i gomiti sulle ginocchia incrociando le mani e le portò davanti alla bocca. << Mi dispiace >> mormorò.

<< Non è un problema >> rispose sorridendo spontaneamente, risedendosi. << In fondo sono contenta che mio papà e mio zio facciano quel lavoro... Chi, meglio di loro, potrebbe condurlo? Ne hanno passate tante, troppe, e hanno una grande esperienza alle spalle. Sono consapevoli che hanno una famiglia che li aspetta a casa >>.

Scorpius alzò lo sguardo verso il suo e fece un sorriso che subito dopo si trasformò in smorfia: non voleva cedere. << Sei incredibile. Fino a qualche minuto fa mi hai impietosito, sembravi depressa e adesso invece sei ottimista e allegra: non riesco a capirti >>.

<< Ci sono cose di me che neanche io riesco a capire >> confessò appoggiandosi allo schienale e ammirando il soffitto che raffigurava un affresco della Hogwarts prima che venisse distrutta dalla seconda guerra << però prendo la vita così come me la si viene imposta. E' inutile deprimersi di fronte ai problemi, non serve a nulla.
Bisogna calmarsi, pensarci un attimo e convincersi che ce la si può fare; è il metodo giusto. Ammetto che prima di assistere alla morte di quel signore ero un po' viziata e non sapevo cosa fossero il sacrificio o il dolore, un po' come Lily adesso. Questo perché i miei genitori, avendo sofferto tanto e visto la morte di diverse persone, tendevano a chiudermi in una teca di vetro per proteggermi, ma hanno sbagliato e l'hanno capito. Non è così che si preparano i figli per affrontare la vita. Sono cambiata grazie a questa esperienza e ho capito che quasi sempre le cose brutte ci accadono per un motivo preciso che spesso porta a una conseguenza positiva. Infatti, se ci penso, se non avessi visto la morte di qualcuno non sarei mai cambiata e io adesso mi piaccio così come sono >>.

Finito il discorso, Rose si scostò leggermente: era scettica per il discorso serio e intelligente che aveva appena fatto. Anche Scorpius era stupito.

<< Wow... mi trovo ad essere completamente ammirato da quello che hai detto >> disse facendo un sorriso bellissimo che durò troppo poco.
<< Hai ragione. Sai, credo che mio padre abbia qualcosa in comune con i tuoi genitori: anche lui tendeva a chiudermi la visuale vera della vita, ma mia mamma non è mai stata d'accordo su questo e poi, beh, il modo in cui la gente mi guarda non gli permise di mantenere quella tattica. I genitori dicono ai loro figli di stare lontani dai Malfoy perché sono persone cattive e pericolose, non pensano che magari io possa essere diverso o mio padre cambiato. Certo, lui è rimasto lo stronzo di sempre, ma ha un cuore anche se è difficile tirarglielo fuori. Non ha mai voluto, per esempio, appartenere alla cerchia dei Mangiamorte e non avrebbe mai avuto il coraggio di uccidere qualcuno >>.

Rose lo guardò con tenerezza: << Lo so. Però c'è da dire che tuo padre mi sta sul di dietro a prescindere >>.

Lui ghignò: << Sai, il sentimento è reciproco. Ancora gli rode il bastardo doppiogiochista che tuo padre gli ha detto durante la guerra dopo avergli regalato un pugno >>.

La rossa stava per dirgli che aveva fatto bene, ma si contenne. Si era creata una bella atmosfera tra di loro che non voleva assolutamente spezzare. Si stavano confessando dei segreti e ne era felicissima. Scorpius le era mancato davvero tanto e non avrebbe voluto perderlo di nuovo per nessuna ragione al mondo. E poi sembrava che il litigio si fosse risolto senza che lei necessitasse di inventarsi una scusa convincente...

<< E' per il parere della gente che tendi a non farti vedere? >> chiese guardandolo.

<< Sì, ma anche perché sono riservato e solitario. Pensavo che facendo così la mia presenza sarebbe stata invisibile a tutti a scuola ma è diventato l'opposto. Adesso sparano grandi cazzate sul mio conto e questa mia aria da misterioso e proibito mi ha portato ad avere la maggior parte delle ragazze che mi corrono dietro; >> all'ultima frase fece una smorfia stizzita << sembra che a loro non spaventi il fatto che sia un Malfoy, anzi, pare che non faccia differenza >>.

<< Ed è un bene >> lo interruppe Rose. << Ciò vuol dire che non tutti sono affetti da stereotipi >>.

<< Sì, è vero, ma vedere tutte le ragazze che mi sbavano dietro in maniera palese mi irrita >>.

<< Oh, andiamo, non dirmi che non ti fa piacere! >> sbuffò schernitrice e giocosa.

<< Non ho detto questo! Potrebbero solo contenersi un po' di più... Sai, voglio iniziare a conoscere Lily perché essendo nella mia situazione potrebbe capirmi meglio di chiunque altro e, forse, amarmi per quello che sono davvero, non per quello che dicono gli altri >>.

Rose abbassò lo sguardo. Già, Lily.. Anche lei avrebbe potuto amarlo per quello che era, anzi, lo stava già facendo. Ma perché non lo vedeva? Forse perché, nonostante la grande popolarità che aveva a scuola, era sempre passata in terzo posto dopo Lily e Dominique. La prima era la figlia di Potter e questo le dava un'aria più intrigante; la seconda era costituita da una bellezza sovrumana e un carattere che piaceva.
Scorpius tossì, un po' a disagio dal silenzio che si era creato. Rose si scostò dai suoi pensieri. Si alzò e tese la mano verso il ragazzo. Lui inarcò un sopracciglio.

<< Non ti mangio >> sbuffò la rossa.

<< Non si sa mai >> rispose ironico; ma si alzò e gliela prese. Rose desiderò che la stanza assumesse l'aspetto di una sala da ballo elegante e la sua richiesta venne subito esaudita. Partì una musica dolce e lenta.

<< Ma che...? >> blaterò Scorpius guardandosi intorno, confuso. Lei rimase a guardargli il profilo e il suo cuore iniziò la tarantella. Ma quanto era bello?

<< Lo so che la Paverdoll non ti ha insegnato nulla, ho visto il modo in cui è uscita. La scorsa estate i miei nonni Babbani mi hanno portato a spettacoli di danza e ho imparato qualcosina >> introdusse prendendo le mani di Scorpius e posandole sui suoi fianchi. Lui inizialmente le ritrasse, a disagio, poi le riappoggiò scatenando in Rose un fugace brivido che le percorse la spina dorsale. Con così poco contatto si sentiva esplodere. Doveva stare attenta!

<< E-ecco >> balbettò affannata. Posò le mani dietro al suo collo -che erano fredde per l'agitazione- mantenendo, comunque, una notevole e patetica distanza. Il biondo era molto teso.

<< Ora inizia a muoverti lentamente a ritmo della musica: lasciati trasportare >> consigliò, cercando tutti i modi possibili per non incrociare i suoi occhi: sarebbe stata la fine.

Scorpius sembrava una palafitta di ghiaccio e a volte eseguiva piccoli passi solo perché Rose glielo impediva. Lei sbuffò: << Ora capisco Charlotte! Non c'è differenza tra ballare con un muro e ballare con te! >>. Lui ritrasse seccamente e si andò a sedere sulla solita poltrona, palesemente arrabbiato: << Non ti ci mettere anche tu! Nessuno ti obbliga a insegnarmi qualche passo, puoi anche andartene! Tanto non imparerò mai >>.

Rose sospirò, impietosita, e si avvicinò a lui: << Non è vero, porta pazienza. Ce la farò a trasmetterti qualcosa >>.

Pensò un attimo e poi le venne un'idea geniale: desiderò una benda nera e questa apparve.

<< Vieni! >> esclamò prendendolo per mano e trascinandolo al centro della stanza. << Chiudi gli occhi >>.

<< Cosa vuoi fare? >> chiese il biondo che, però, obbedì. Rose sistemò la benda davanti ai suoi occhi e la legò bene dietro la nuca.

<< Non ci vedo niente! >>.

<< Forse perché ti ho messo una benda, cretino >> ridacchiò.

<< Perché l'hai fatto? >>.

<< Perché così, non vedendo niente, ti sentirai meno a disagio. Adesso prova a immaginare di avere davanti Lily o qualcuno che ti piace particolarmente >> aggiungendo l'ultima frase, una piccola parte ancora speranzosa desiderava essere la fortunata << e non pensare a nient'altro se non a lasciarti condurre da lei e trasportarti dalla musica. Ok? >>.

Lui annuì e Rose fece ritornare la postazione iniziale di ballo. Ora erano più vicini e questo la mandava in tilt. Con la benda faceva due favori: a lui e a se stessa.
A se stessa perché così non avrebbe visto i suoi occhi e non sarebbe andata in palla, anche se sentire il suo profumo e il suo respiro regolare sul viso la inebriavano.
La cosa la spaventò molto: il sentimento verso il suo amico si faceva più forte.

Iniziò a muoversi lentamente e Scorpius si lasciò condurre, anche se sempre in modo teso.

<< Lasciati andare >> mormorò Rose guardandolo estasiata.

Aveva dei lineamenti così perfetti... Non desiderava essere in nessun altro posto, tutto era unico per lei. Reputava addirittura quel momento uno dei migliori vissuti nella scuola. Dove le sarebbe ricapitata l'occasione di stare tra le braccia di Scorpius? Doveva godersi quel momento e decise che l'avrebbe fatto fino alla fine.
Si avvicinò di più a lui che sussultò leggermente a quel contatto. Aveva il mento leggermente sopra la sua spalla, ma decise di non appoggiarlo ancora: doveva andarci cautamente. Percepì i battiti del suo cuore e pregò che lui non avvertisse lo stesso... Chiuse gli occhi e cercò di non cadere nella tentazione di combinare qualcosa di cui si sarebbe pentita. L'atmosfera di certo non l'aiutava a non cedere: c'era una fievole luce sopra di loro e non si sentiva nient'altro se non una dolce musica di sottofondo e i loro respiri.

Scorpius iniziò a a sciogliersi leggermente e sembrava aver preso alla lettera i consigli dell'amica: mentre prima le sue mani erano rigide sui fianchi della ragazza, ora le spostava un po' di più prendendosi il permesso di posarle nella sua schiena.
Rose non poteva farcela... ancora con gli occhi chiusi, non trattenne l'impulso di posare la testa contro la sua tempia e farsi solleticare dai capelli biondi e mossi. Inizialmente Scorpius si irrigidì di nuovo, ma dopo le permise di stare in quella posizione. Si sentiva euforica, felice e incosciente nello stesso tempo.
Voleva solo che quel momento non finisse più.

<< Tu... tu allora non eri mia amica solo per Lily >> sussurrò il biondo cercando un'affermazione e provocando un brivido alla rossa: la sua voce era come un veleno per le sue orecchie.

<< No >> sussurrò lei a sua volta, continuando a drogarsi del suo profumo.

<< Allora perché mi hai fatto credere il contrario? >>.

Quella domanda fu come uno schiaffo. Aprì gli occhi e arrestò la danza per poi riprenderla subito dopo: non voleva farlo sospettare alla sua reazione. Lo guardò, anche se lui non poteva farlo, e le si inumidirono gli occhi. Lily... Che cosa avrebbe risposto? Non lo sapeva neanche lei...
Si avvicinò inspiegabilmente fin troppo a Scorpius: le labbra erano a pochi centimetri di distanza dalle sue che, così perfette, invogliavano dannatamente a baciarle.

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Capitolo 11
*** Un altro punto di vista. ***


Ciao belli! *si vergogna altamente perché posta sempre a intervalli troppo lunghi* come state?
Vi chiedo scusa ma, come al solito, posto sempre appena possibile çwç

Pensavo di prendere un impegno come quello di pubblicare una volta alla settimana, ma so già che non lo manterrei per colpa della scuola D:
Quindi vi chiedo pazienza e gentilezza nel perdonarmi! Vi prometto comunque che cercherò di scrivere appena avrò ore buche *solenne* così da rimpicciolire la distanza da un capitolo all'altro.

Comunque, all'inizio della storia ci sono delle frasi in corsivo: sono le ultime del capitolo precedente. L'ho fatto perché, sicuramente, a stento lo ricordate xD
Abbiamo lasciato la nostra Rose con la tentazione di baciare Scorpius... lo farà? Beh, lo vedrete...
Ci sarà una cosa nuova in questo capitolo: è stato scritto sotto il punto di vista di Scorpius. Vi siete mai chieste cosa pensa di Rose o cosa prova nei suoi confronti? Oppure che relazione ha con gli altri? E con Lily? Dove vuole arrivare? Si comporta nello stesso modo con tutte le persone? Insomma, troverete la risposta a queste domande ùù

Piccola cosa: non dimenticatevi del mistero di Samantha Selwyn o del nuovo arrivato a Hogwarts, queste sono cose che si svilupperanno pian piano e in modo importante.
Lasciate una recensione se potete, mi rendereste felice! Insomma, siete in 50 che seguite, non fate i silenziosi çwç
Buona lettura <3

 

 

 

                                            UN ALTRO PUNTO DI VISTA

 

 

<< Tu... tu allora non eri mia amica solo per Lily >> sussurrò il biondo cercando un'affermazione e provocando un brivido alla rossa: la sua voce era come un veleno per le sue orecchie.

<< No >> sussurrò lei a sua volta, continuando a drogarsi del suo profumo.

<< Allora perché mi hai fatto credere il contrario? >>.

Quella domanda fu come uno schiaffo. Aprì gli occhi e arrestò la danza per poi riprenderla subito dopo: non voleva farlo sospettare alla sua reazione. Lo guardò, anche se lui non poteva farlo, e le si inumidirono gli occhi. Lily... Che cosa avrebbe risposto? Non lo sapeva neanche lei...

Si avvicinò inspiegabilmente fin troppo a Scorpius: le labbra erano a pochi centimetri di distanza dalle sue che, così perfette, invogliavano dannatamente a baciarle.

 

 

Se era schietta e impulsiva come il padre, c'era sempre l'intelligenza e la parte razionale di sua madre che le scorreva nelle vene, per questo si arrestò poco prima di dargli il bacio che desiderava regalargli.

Non poteva, comunque, continuare a stare lì e in quella posizione: le faceva male. Si staccò bruscamente dal suo corpo e corse via, piangendo per l'ennesima volta.

Già le mancava il contatto con lui... per quanto sarebbe andata avanti così a soffrire? Sarebbe potuta rimanere sua amica? E doveva ancora rispondere alla domanda.

Se ne andava sempre così, lasciandolo di stucco... sperava che almeno questa volta non si sarebbe arrabbiato.

Uscì e corse in fretta verso il suo dormitorio: voleva che nessuno si accorgesse che stava piangendo.

 

                                                                                                                                           ***

 

<< Weasley? >> Scorpius si tolse la benda, avendo conferma che la ragazza non c'era più. Ma perché scappava sempre in questo modo? La cosa lo irritava ben poco, ma si limitò a sospirare.

<< Un giorno saprò cosa passa per la testa a quella ragazza >> si disse per poi uscire anche lui.

Sobbalzò. Lily lo stava aspettando fuori e aveva uno sguardo truce. Non seppe perché, ma poté scommettere che fosse uno sguardo minaccioso alla Potter.

<< Allora? >> incalzò la ragazza con le braccia incrociate.

<< Allora cosa? >> chiese aggrottando le sopracciglia.

<< Non fare il finto tonto! Cosa le hai detto? L'ho vista piangere! >> sbottò minacciosa.

<< Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando >> ed era vero: in quel momento, Scorpius, non comprese.

<< Di Rose! L'ho vista correre piangendo! >>.

<< COSA? >> la voce gli uscì leggermente acuta, fuori controllo. Si ricompose disagiato per poi guardare il fondo del corridoio. Stava piangendo? Ma perché mai? Rose era tutto un mistero... e poi il misterioso sarebbe lui.

<< Sì, hai capito bene. Senti tesoro, non è perché sei bello o cosa che puoi trattare male tutti. Stai attento quando ti rivolgi a Rose o a qualsiasi altro membro della mia famiglia, chiaro? >> Lily era tremendamente seria e a lui veniva da ridere perché, in principio, non aveva fatto niente e, per secondo, mentre prima assomigliava al padre, adesso aveva assunto un cipiglio identico a quello della madre e della nonna. Era una ragazza dal forte carattere, per questo gli piaceva.

<< Tranquilla; comunque posso giurarti che non le ho detto o fatto niente di offensivo. Non ho la minima idea del perché abbia reagito così, una volta fuori dalla Stanza >> rispose fissandola sincero. Lei ricambiò, per poi avvampare e abbassare lo sguardo: << V-va bene, ti credo. Ma... se posso saperlo... cosa stavate facendo? >>.

Scorpius, per quanto volle evitarlo, non riuscì a non focalizzare per qualche secondo l'immagine di lui e Rose che si baciavano appassionatamente. Sgranò gli occhi: era una cosa inconcepibile! Lui non l'aveva mai vista da quel lato...

<< Non... stavamo solo parlando di una cosa >> si affrettò a dire, mettendosi le mani in tasca.

Lily alzò di nuovo lo sguardo; sembrava un po' triste: << Oh... va bene >>.

Lui lo percepì subito e le regalò un sorriso: << Parlavamo di questo: ti andrebbe di venire con me alla festa di sabato prossimo? Quella che i professori, dopo grande insistenza, ci hanno concesso... >>.

Alla ragazza si illuminarono gli occhi: << Dici sul serio? >>. Il biondo annuì e lei accettò, euforica. Gli parve di sentire un “grazie Rose” da parte sua, prima che lo salutasse.

Una volta solo, si diresse nel dormitorio.

Entrò nella stanza. Albus era nel suo letto che scribacchiava qualcosa su un quaderno e quando il biondo chiuse la porta sobbalzò un pochino.

<< Non sapevo di farti paura >> sogghignò buttandosi nel letto.

Il moro sbuffò, posando il libro: << E' il modo improvviso in cui entri! Comunque, dove sei stato? >>.

<< Nella Stanza delle Necessità con tua cugina >> rispose guardando le tende del suo letto verde argento.

<< Quale delle tante? >> ridacchiò Albus.

<< Quella con cui hai cercato di farmi riappacificare >>.

<< Oooh... e cos'avete fatto lì dentro, porcellini? >>.

<< Ballato, deficiente >> disse lanciandogli un cuscino che schivò abilmente.

<< Ballato? >> chiese accigliato.

<< Sì... prima abbiamo parlato, poi mi ha insegnato dei passi di danza e alla fine è scappata inspiegabilmente in lacrime >> rispose il biondo portandosi le mani dietro la nuca, pensieroso.

<< Aspetta aspetta... >> iniziò l'amico, interessato, sedendosi composto. << Prima di tutto, avete chiarito? E perché ti ha insegnato a danzare? >>.

<< Sì, abbiamo chiarito e l'ha fatto perché sono altamente negato. Sai no, volevo invitare tua sorella sabato prossimo... >>.

<< MIA SORELLA?! >> esclamò sgranando gli occhi.

<< S-sì... >> rispose un po' preoccupato. << Lo sai che voglio conoscerla pian piano... Insomma, fin'ora mi hai sempre rotto il cazzo perché volevi che uscissi con lei >>.

Albus rimase a guardarlo, in silenzio. La cosa non piacque a Scorpius: sapeva che, solitamente, quello sguardo celava qualcosa.

<< Sì, sì, hai fatto bene... Però... non so. Conosco mia sorella, e sono sicuro che entro poco cambierà idea >> affermò alzandosi per cambiarsi.

<< Cosa intendi dire? >> domandò Scorpius seguendolo con lo sguardo.

<< Che entro poco non le piacerai più... è fatta così, in campo di ragazzi. Zio Bill dice che ha preso da mamma. Fatto sta che, secondo me, dovresti puntare su qualcosa di serio. Lily ha quindici anni ma spesso ne mostra di meno, non è abbastanza matura. E' come James, ecco, e cambia gusti facilmente. Per ora io sono l'unico Potter meno infantile >> constatò mettendosi le scarpe.

<< Io non capisco >> disse il biondo un po' stizzito. << Tutta questa lotta per farmi mettere con Lily e adesso mi dici che dovrei lasciar perdere? >>.

<< No, Scorp, io non ti sto dicendo cosa fare, sei grande e capace di scegliere da solo, ti sto dicendo quello che penso. Prima mi interessava solo cosa mi faceva comodo, ovvero vedere voi due insieme, ma ora osservo realmente le cose come stanno. Non so, magari mi sbaglio, ma per il 99% sono sicuro di quello che ti ho appena riferito. Poi fai come
vuoi >> concluse scrollando le spalle e aggiustandosi la cravatta. << Muoviti, siamo già in ritardo per la cena >>.

Scorpius obbedì, perplesso e deluso, e si sistemò. Scrutò l'amico e, perspicace com'era, ci arrivò subito: << Sei un bugiardo. Non menti facilmente a me >>.

<< Eh? >> si voltò il moro, guardandolo.

<< Non sei stato smistato a caso tra le Serpi. “Prima mi interessava solo cosa mi faceva comodo” in verità ti interessa anche adesso, per questo hai cambiato idea >> disse pacato, aggiustandosi il colletto davanti allo specchio. Albus, sentendosi scoperto, iniziò ad agitarsi impercettibilmente: << Non è assolutamente vero! >>.

<< Certo, come no. Quando menti si vede subito >>.

<< Sto dicendo la verità! >> esclamò fingendosi offeso, andando alla porta. << Lo vedrai con i tuoi stessi occhi, prima o poi >> e se ne andò, scampandola.

<< Non la svincolerai facilmente al tuo migliore amico! >> disse alzando la voce così che lui, da fuori, lo sentisse.

Albus, in quel momento, si odiò perché non sapeva mentire, ma ringraziò il Cielo perché nonostante il suo amico avesse tanti pregi, non era per niente un tipo intuitivo: con quello che era appena successo, non ci voleva molto a capire che Rose era infatuata di lui.

 

Scorpius mangiò cena notando, tra il tavolo dei Grifondoro, come gli occhi di Rose fossero spenti rispetto al sorriso luminoso che emanava.

Si accorse solo allora quanto la invidiava: era bravissima nel fingere che andasse tutto bene. A lui però non poteva sfuggire, era un mago nell'interpretare il “linguaggio degli occhi”. Si chiese perché fosse scappata in quel modo, piangendo tra l'altro, ma non concluse niente.

Ogni tanto lei gli lanciava qualche occhiata furtiva e lui simulava di non vederla: non voleva metterla a disagio. Per quanto fosse orgoglioso, si era ritrovato a perdonarla, perché in fondo aveva bisogno di lei. Aveva bisogno di un'amica.

Finita la cena decise di sostare un po' nella Sala Grande: i professori se ne andarono, tutti tranne la Preside che sorvegliava su quelli che sarebbero rimasti. I tavoli a poco a poco si svuotarono finché non rimase qualcuno sparso per essi.

Zachary, suo cugino, era seduto alla sua destra. Era, oltre ad Albus e Rose, un vero amico e condividevano tutto: erano come fratelli. Avevano una cosa in comune che li univa: discendevano da famiglie Purosangue, Serpeverde, di ex Mangiamorte ed erano ribelli. Bastava pensare che era fidanzato da sei mesi con una Weasley.

Scorpius ricordava ancora la sclerata dell'intero clan: un incubo. Alla fine l'avevano accettato, ma gli avevano fatto presente una cosa: se l'avesse sposata, l'avrebbero diseredato. Zac non se n'era mai curato molto, in fondo sapeva benissimo che alla fine non l'avrebbero fatto, ma bisognava andarci cauti. Daphne e Theodore, i suoi genitori, erano arrivati ad accettare una ragazza Mezzosangue e Grifondoro, la cosa che non tolleravano era il cognome. Perché, infondo, dopo la seconda guerra magica, i Purosangue erano iniziati a essere visti di cattivo occhio, mentre gli opposti erano stimati. Una situazione capovolta rispetto ai tempi di Voldemort, insomma. E i due, da buone Serpi, cercavano di mettersi in buona luce.

<< Scorp, quest'estate ti andrebbe di venire in Francia per una vacanza? >> gli chiese all'improvviso, smettendo di parlare con un ragazzo di Corvonero. Il biondo smise di bere e lo guardò: << In Francia? >>.

Annuì: << Esatto. I nonni di Dom le lasciano casa libera per un mese ed è felice di accoglierti... in fondo cosa vuoi che faccia un mese da solo con lei in culo ai lupi? >>.

<< Devo proprio dirtelo? >> sogghignò.

<< Idiota >> ridacchiò dandogli uno spintone. << Mica consumeremo tutto il tempo. Almeno avremo compagnia... potrei presentarti le sue cugine Veela >>.

<< Se insisti >> rispose scrollando le spalle. La cosa non gli dispiaceva affatto, ma per ora puntava su Lily.

<< Ehilà! >> esclamò qualcuno che poco dopo si sedette in mezzo a loro. Era Dominique.

<< Amore! >> sorrise Zac dandole un bacio a fior di labbra. Scorpius trattenne una smorfia.

Dominque gli piaceva come ragazza per suo cugino, anche se all'inizio la sua presenza lo infastidiva un po': il fatto che stava insieme a lui gli aveva tolto tempo da passare insieme. Nonostante ciò, non era un bambino piccolo, quindi aveva iniziato a prendere la cosa diversamente.

Zac più volte gli aveva ripetuto che avrebbe potuto comprendere solo quando anche lui si sarebbe trovato qualcuno, ma la cosa era inconcepibile per il biondo, non si era mai innamorato seriamente e difficilmente l'avrebbe fatto.

<< Stavamo parlando proprio di te >> strizzò l'occhio, continuando.

<< Ah sì? Di cosa? >> sorrise la ragazza emanando un'esorbitante bellezza. Scorpius si ritrovò incantato, ma per pochi istanti: gli bastò distogliere lo sguardo. Le Veela -comprese le discendenti- giocano brutti scherzi.

<< Della Francia... ho detto a Scorpius il nostro piano per le vacanze, ha accettato >>.

<< Io non ho a... >> ribatté, ma la bionda gli parlò sopra. << Sul serio? Fantastico! Ti divertirai, ne sono sicura. E tranquillo, non sarai solo: ci saranno anche Albus e diverse persone che conosci già >>.

Nell'ultima frase notò un'inquietante malizia nei stupendi occhi azzurri della ragazza. A chi si riferiva? Lily?

<< Massì Scorp, sennò al massimo ti accontenterai di noi >> disse Zac, alzandosi allegro. << Vado, mi aspettano in Sala Comune. A domani! >> concluse baciando Dominique e salutando il cugino. Scorpius, dopo un minuto, si alzò anche lui, ma la bionda lo bloccò e lui fu costretto a tornare seduto. La guardò, sorpreso.

Lei gli si avvicinò leggermente: aveva il viso poco più in alto della spalla del ragazzo. Mormorò: << Qualsiasi scelta tu faccia, pensaci bene. Non farti ingannare da ciò che sembra potrebbe funzionare perché non sempre è così. Apri bene gli occhi e guardati intorno, potresti scoprire cose mai sospettate. E qualsiasi cosa tu compia, ricordati che potresti ferire qualcuno >>.
Detto questo la ragazza si alzò, lo fissò per qualche istante e poi uscì dalla Sala Grande. Scorpius rimase a guardarla, accigliato e confuso.
Cosa voleva dire con quello? Prima Rose, poi Albus e infine lei... c'era troppo mistero tra le persone che lo circondavano, doveva assolutamente indagare meglio.

Si alzò e uscì, cercando Rose. Bisognava partire da qualcuno.

La trovò davanti alla porta di accesso a Grifondoro: stava parlando con McLaggen. Lei, vedendolo, sobbalzò, per poi annuire e salutare il ragazzo. Abbassò lo sguardo, si avvicinò a Scorpius e gli disse: << Mi dispiace, ma mi sono sentita improvvisamente male... avevo voglia di vomitare e sono corsa in bagno >>.

<< Piangendo? >> chiese con voce decisa e sicura, cosa che sorprese la rossa. Stava per rispondere, ma lui continuò: << Non mi sembri così piccola da disperarti per una cosa del genere >>.

<< Non stavo piangendo! >> sbuffò incrociando le braccia al petto e mandando via i buoni propositi di cane bastonato mode on.

<< Non credo che Lilian sia bugiarda. Mi ha minacciato: credeva ti avessi offesa >>.

<< Cosa?! >> esclamò scettica, prima di assumere un'espressione torva.

<< Ti ha difeso, non prendertela con lei. Ha solo frainteso. Comunque, l'ho invitata alla festa >> confessò, guardandola. Per la seconda volta si ritrovò a tralasciare l'intento di scoprire il motivo per cui spariva all'istante o si comportava in modo strano. Non voleva essere ficcanaso e sicuramente avrà avuto i suoi motivi.

<< D-davvero? >> domandò Rose con un sorriso troppo ampio. << Ne sono felice! Ci vedremo, allora, io ci andrò con Dylan >>.

<< Ok. Comunque, grazie per avermi insegnato qualche passo >> disse mettendosi le mani in tasca.

<< E' il minimo che abbia potuto fare, Scorpius. Ti sono grata per avermi perdonato. Grazie >> disse sorridendogli in modo dolce. Lui annuì leggermente e poi si incamminò notando che, comunque, i suoi occhi azzurri esprimevano ancora tristezza e sensi di colpa. Ci pensò un attimo e poi si voltò: << Weasley >>.

La rossa alzò lo sguardo, prima di entrare: << Sì? >>.

<< Notte >>.

<< Notte anche a te >>. E se ne andò, consapevole che il suo gesto aveva fatto tornare i suoi occhi splendenti come prima, ma sempre più confuso riguardo Albus e Dominique.

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Capitolo 12
*** Lo vedi anche tu, Silente? ***


Salve a tutti! *va a sotterrarsi in un angolino*
Ok, chiedo umilmente perdono per il mega ritardo di sempre! Avevo iniziato il capitolo subito dopo aver postato quello precedente ma dovevo finirlo e l'ho fatto solo adesso che, miracolo, per domani non ho compiti!
Dunque, nel capitolo precedente ho usato il punto di vista di Scorpius giusto per farvi capire cosa frulla nella sua testa e risolvere alcuni misteri, dato che presto, come ho già detto, ne usciranno altri di più grandi. Con questo capitolo però vi “frego” un po' perché Scorpius si comporterà in modo diverso e quindi vi potranno tornare altri dubbi xD
L'ho fatto per farvi comprendere quanto Scorpius sia enigmatico e impenetrabile, ma tutto il suo carattere è dovuto a un passato di sofferenze -e anche attuali- che già conoscete un po'! Credo che questo sia più lungo degli altri, spero non vi dispiaccia! u.u
P.s: tenevi a mente quella coccolona di Alice Paciock *w*

Mi raccomando, per favore, lasciate una recensione çwç
Buona lettura <3

 

 

                                                                                             Lo vedi anche tu, Silente?

 

<< L'hai visto? >> domandò Rose a Scorpius, il quale era seduto accanto a lei, alla destra.

<< Che cosa? >> chiese volgendo lo sguardo verso l'amica.

<< Il dipinto >> rispose, indicando dietro la grande scrivania << là >>.

<< E' vuoto >> constatò accigliato. << Cioè, ci dovrebbe essere Silente, ma tutti sappiamo che è una rarità per gli studenti vederlo. Lo stesso vale per Piton >> concluse, accennando con la testa l'altro quadro vuoto, vicino a quello dove ci sarebbe dovuto essere Silente.

<< Non hai idea di cosa darei per chiacchierare con loro... >> sospirò la rossa. << Eppure mi fa strano che Silente non si faccia vedere: era così gentile e garbato, non dovrebbe creargli disturbo >>.

<< Credi di essere l'unica a desiderare di parlare con lui o con Piton? Tutto il mondo magico lo vorrebbe. Fanno solo bene a stare qua il meno possibile >> convenne stendendo i piedi e incrociando le braccia. Ora era completamente stravaccato.

<< Alla Stamberga Strillante... quando ci siamo andati, ho notato un quadro vuoto. Magari è lì che sta veramente Piton! >>.

<< Piton sta all'Aldilà, Weasley, l'immagine sul quadro è solo un'impronta di loro stessi >>.

<< E vabbé, almeno puoi parlare con loro! E' come se fosse vivi! >> sbuffò guardando il Pensatoio che si intravedeva dall'interno dell'armadio.

<< Perché volete parlare sempre e solo con quei due? Ci sono stati altri grandi Presidi come me che avrebbero tante cose da raccontarvi! >> si intromise Phineas Nigellus.
<< Anche se, personalmente, se dovessi farlo accetterei più volentieri per il giovane Purosangue >>.

Rose lo fulminò: << Non credo che qualcuno, specialmente io, possa essere interessato ai tuoi discorsi sul Purosanguismo >>.

<< Ragazzina impertinente! >> esclamò sprezzante. << Non crederti superiore solo perché sei figlia e nipote dei salvatori del mondo magico! >>.

<< E tu solo perché sei un Purosangue! Non dimentico gli insulti che dicevi a mia madre! >>.

Durante i battibecchi, Scorpius sogghignò divertito. Furono interrotti dall'entrata della Preside.

<< Oh, eccoci >> sospirò sedendosi. << Vi ho convocati per chiedervi un favore >>.

Ok, sarà sicuramente una cosa obbligatoria” pensò Rose, depressa.

La McGranitt la fissò a lungo, mettendola a disagio: era come se fosse penetrata tra i suoi pensieri.

<< Ho chiesto ad Albus Potter, visto che è Prefetto della Casa di Serpeverde, di aiutarmi in quest'impresa, ma constata di essere troppo impegnato per occuparsene e mi ha esortato di affidare a te, Malfoy, il favore. Signorina Weasley, in quanto carica di Prefetto della sua stessa casa ti invito caldamente a porgermi il tuo aiuto >>.

Sua stessa casa?” si disse Rose, non capendo.

La McGranitt proseguì: << Il nuovo arrivato, Alphard Ruslan. Sarei lieta di sapere che farete tutto ciò in vostro potere per non esonerarlo dalla scuola. E' un nuovo allievo e quindi compagno, fatelo sentire al suo agio. Valutatelo nel Quidditch e, se notate che è particolarmente dotato, fategli fare una selezione. Aiutatelo, per favore, nelle materie che non capisce e spiegategli le regole e routine della scuola. Gli altri Prefetti hanno già fatto qualcosa di tutto ciò, è il vostro turno. Malfoy, mi auguro che tu sia fausto di svolgere ciò che ti ho chiesto >>.

<< C-certo >> rispose con voce non troppo funerea. Effettivamente, aveva domandato di socializzare con il nuovo arrivato alla persona sbagliata. Ma a tutto ciò compensava Rose la quale era entusiasta del suo nuovo incarico.

<< Con molto onore, Preside! Spero di riuscire a diventare sua amica >> disse radiosa, oscurando il lato cupo del biondo che la guardava allibito.

<< Sapevo di poter contare su di te, Weasley >> convenne la McGranitt osservandola con uno sguardo che esprimeva riconoscenza.

<< Ma... >> iniziò Scorpius, sentendosi fregato. << Insomma, io e Weasley... >>. Ma non ebbe tempo di concludere che l'anziana e saggia signora lo interruppe: << Oh, non cercare di svincolarla, Malfoy! Metti da parte l'egoismo e la codardia, non ho mai creduto che quelli di Serpeverde avessero solo difetti e sono certa di non errare. Confido in voi e sono felice di vedere come le vecchie rivalità tra i genitori non influiscano sulla nuova generazione. Bene, potete andare >>.

Rose si alzò, ma Scorpius rimase seduto, fissando il vuoto: << Era molto... diverso da me? >>.

La rossa non comprese e stette a guardarlo, ma la Preside afferrò subito, sorridendogli in modo leggermente dolce: << Non era un cattivo ragazzo, non lo è mai stato.
Piuttosto indisciplinato con chi non rientrava nei suoi gusti, quello sì, ma in fondo derivava dall'educazione ricevuta dai genitori e i vecchi problemi con Voldemort.
Forse lievemente vile, causato da un po' di egoismo, ma mai cattivo. Non era coraggioso, tutto qui, e la sua situazione non gli permise di condurre un'adolescenza
spensierata. Ha dovuto pagare gli errori dei suoi genitori, è stata una cosa ingiusta. Ma, anche se non sembra, è cambiato. Stenterai a crederci ma ricordati che, se non
l'avesse mai voluto davvero, non ti avrebbe permesso di essere diverso da lui. Gli stai a cuore, perché in fondo una cosa meravigliosa dai suoi genitori l'ha acquisita: l'amore
tra padre e figlio >>.

Scorpius ci rimase letteralmente di stucco: si domandò, come Rose, come diamine facesse quella donna a conoscere tutti i suoi quesiti a rispondere, di conseguenza, in maniera così appagante. Si alzò esitante e raggiunse la ragazza alla porta, attonito quanto lei, salutando la Preside con un cenno del capo. Rose, in quel momento, poté scommetterci: aveva visto fugacemente un Silente nel dipinto che le strizzava l'occhio.

 

 

<< Tu credi sia stato Silente? >>. Scorpius era seduto su uno degli ultimi gradini della base della scalinata della Torre Ovest e osservava Rose attraverso gli occhi che quel giorno avevano assunto una colorazione azzurrina. La ragazza era seduta davanti a lui, una ciocca rossiccia che le ricadeva davanti al viso, lo sguardo impegnato a osservare una piccola pietra bianca che aveva tra le mani.

<< L'ho visto. Di sfuggita, però l'ho visto >> rispose scrollando le spalle.

<< Pettegolo >> borbottò il biondo passandosi una mano tra i mossi capelli; poi si posizionò sempre nello scalino, con la schiena contro il muro, una gamba stesa e l'altra piegata. Rose imprecò dentro di sé: non poteva evitare di mettersi in pose fighe almeno con lei? Ma forse la cosa era diversa; lui era figo comunque, anche con un mucchio di terra rovesciatagli addosso.

<< Ehi, non offenderlo! >> ribatté. L'altro continuò a mantenere lo stesso tono spavaldo e stizzito: << Non si deve fare gli affari nostri, e non mi importa se è stato il più potente mago e bla bla bla! Alla faccia del fatto che sta sempre nel ritratto dell'ufficio del Primo Ministro Kingsley... non so te, ma dopo questa mi sento osservato! >>.

<< Almeno ti ha aiutato! Dovresti apprezzarlo >>.

<< … 'cazzo di Merlino! >> imprecò. << Ho paura di ritrovarmelo nello specchio del bagno! >>.

<< Ti prego, secondo te che cosa ci troverebbe nel vederti in bagno? >>.

Scorpius la guardò in modo eloquente, ma lei non afferrò subito, ci mise un po'. Quando comprese, sgranò gli occhi, senza parole: << SCORPIUS! >> squittì, assumendo una voce e un'espressione simile a quella della madre. << Vergogna! Stai deridendo il grande Albus Silente! >>.
Il biondo iniziò a ridere divertito, trasmettendo a Rose un senso di libertà. Lei si fece trasportare, contenta perché per quei attimi sentì il ragazzo vicino, come se avesse momentaneamente abbandonato il volto del serio e avesse mostrato, finalmente, il suo lato umoristico. Era così bello quando rideva...

Quando smise, gli sorrise: << Ti ricordo che potrebbe essere qua! >>.

Scorpius assunse un cipiglio da finto terrorizzato, poi si alzò di scatto, prendendole la mano e sussurrando: << Hai ragione, scappiamo o saremo nei guai e non riceveremo
nessun uovo di Pasqua! >>.

<< Caspita, quello no! >> disse sottovoce, stando al gioco.

<< E allora adesso saliamo le scale con calma e al mio tre scappiamo, così non ci vedrà >> continuò tenendole la mano e facendo ciò che aveva appena affermato.
<< Ok... uno, due, via! >> e smise di fare l'idiota, ridendo. Rose non smetteva più. Scorpius pian piano tornò quello di sempre, ma manteneva un sorriso indecifrabile che
faceva balzar fuori posto il cuore di Rose.

<< A stasera, allora... >> le disse, mettendosi le mani in tasca.

<< Sì, e poi vacanza! >> rispose entusiasta.

<< Già... >> mormorò mesto. Rose sospirò e gli prese una mano, lasciandolo di stucco: << In questi giorni mi informerò meglio su tua madre attraverso mio papà e mio zio, promesso >>.

Il biondo la guardò, accigliato, e poi accennò un piccolo sorriso: << Grazie >>.

Rose fece lo stesso e poi si separarono. Quella fu una giornata significativa per la loro amicizia.
 

 

Nel dormitorio Rose, Roxanne e Liberty stavano facendo le valigie: dopo la festa avrebbero dormito e l'indomani sarebbero tornate a casa per le vacanze.
Liberty chiacchierava allegra con Rose raccontandole di come era felice del fatto che avrebbe trascorso del tempo con gli amici nei verdi prati dell'Irlanda, Roxanne invece sembrava piuttosto desolata.

<< Oh, che sbadata, ho dimenticato il libro di pozioni in aula, torno subito >> disse Liberty sorridendo e uscendo. Rose smise di piegare la roba e si sedette sul letto di Roxanne che stava eseguendo la stessa cosa, impassibile.

<< Ehi Roxi... tutto ok? >> le chiese, guardandola. L'altra, spaesata, rispose dopo un po': << Umh?! Oh, sì sì, grazie >>.

<< Lo sai che a me non puoi mentire >> continuò cercando i suoi occhi cioccolato.

<< Sto bene, è solo che... ho un po' paura di come troverò papà. Non ha più crisi da un bel po' ormai, però dopodomani sarà il suo compleanno e sai che dopo ne soffre sempre >> rispose senza smettere di piegare.

<< Rox >> sospirò la cugina prendendole il vestito che aveva in mano e posandolo nel letto << lo sai che non sei sola, ci saremo tutti noi >>.

L'altra la interruppe e i suoi occhi assunsero tristezza: << Lo so, ma nonostante gli anni il ricordo di Fred è sempre vivo. Era il suo gemello, condividevano tutto... E anche mamma sarà mesta >>.

Rose le prese le mani: << E' comprensibile, dev'essere stata dura, però sai che loro mettono la felicità tua e di Fred II al primo posto e che non vorrebbero mai vedervi così. Cerca di farti forte per loro, come loro fanno per te >>.

Roxanne annuì e poi l'abbracciò. Vennero interrotte da un battibecco proveniente da fuori la porta che, poco dopo, si spalancò.

<< Lilian Luna Potter, apri bocca e ti farò diventare i capelli da color carota a color melanzana! >>.

<< Le tue minacce non mi fanno niente, io glielo dirò perché non sto più nella pelle! >>.

<< Prova a farlo e non ce l'avrai più, una pelle >>.

<< Che succede? >> domandò Rose divertita alle due cugine.

<< Succede che dopodomani andremo tre... AHIA! >> Lily non finì la frase che Dominique l'aveva punzecchiata e trascinata in un angolino. Ma cosa bramavano quelle due?
Rose innalzò un sopracciglio e rifletté un attimo, pensando al discorso di prima. Se dopodomani sarebbe stato il primo di aprile, quel giorno era il 30 marzo... e tre giorni prima era il 27: IL SUO COMPLEANNO!

Come aveva fatto a scordarselo completamente? Cadde in panico e si sedette per calmarsi. Aveva dimenticato proprio uno dei giorni più significativi della sua vita! 17 anni, 17 anni! Maggiorenne! Niente più traccia! Libertà! Come aveva potuto? Ma, principalmente, come mai nessuno glielo aveva ricordato? Le si contorse lo stomaco dal nervoso, specialmente al ricordo che aveva passato quel giorno -e anche quello prima- chiusa in camera a mangiare Cioccorane a gogò per placare la disperazione causata da Scorpius.

<< R-Rose? >> balbettò Roxanne, guardandola. << Tutto ok? >>.

Lei la fissò, interdetta, e poi sbottò: << Come avete potuto dimenticarvi d... >> ma non ebbe il tempo di finire che Dominique la interruppe: << MERDA! Siamo in ritardo! Tra un quarto d'ora inizia la festa! >>.

Lily e lei uscirono fugaci, ma appena la porta fu chiusa, si riaprì: << Ah già... indossalo! >> Dominique le buttò addosso un vestito che prese al volo, ancora scettica su cosa stava succedendo. La porta si richiuse, ma la bionda la riaprì, sbuffando: << Cosa fai lì impalata! Vieni Rox! >> e la trascinò fuori per un braccio, lasciando lì una Rose interdetta.

 

Dieci minuti dopo era davanti lo specchio ad osservarsi, assorta tra i suoi pensieri: l'abito che Dominique le aveva dato, lungo fino a metà coscia, era davvero molto bello e allo stesso tempo adeguatamente sensuale, ma si sentiva strana. Solitamente portava jeans aderenti, felpa e scarpe babbane, in poche parole quello non rientrava nel suo stile, ma comunque per una volta poteva darci un taglio. Era davvero carina: un velo di trucco e i capelli mossi e rossi raccolti la rendevano vicino alla perfezione.

Si ammirò un po' di volte, soddisfatta, anche se la voglia di andare alla festa -perlopiù accompagnata da Dylan- era zero. Si rattristò riflettendo su come abbia potuto lei stessa, oltre agli altri, dimenticarsi del suo compleanno... era grave!

Guardò l'ora: era arrivato il momento di uscire. Prese una borsetta e scese in sala comune, completamente vuota, finché Dylan non si avvicinò, sorridendole: << Sei bellissima >>. Lei non poté fare a meno di arrossire lievemente e poi si diresse con lui verso la Stanza delle Necessità. I corridoi erano quasi deserti e la cosa la spaventava abbastanza.

Giunti, fecero il solito rituale e poi entrarono: tutto era buio, abbastanza inquietante, e non si udiva una mosca volare. Dove diamine l'aveva portata McLaggen? Stava per dibattere, quando all'improvviso le luci si accesero e una quarantina di persone -alcune che non conosceva nemmeno- urlarono: << TANTI AUGURI ROSE! >>. Dylan le sorrise caldamente e lei ci mise un po' a realizzare tutto: portò una mano davanti alla bocca e si commosse leggermente.

Hugo e Lily si buttarono ad abbracciarla e lo stesso fecero James e Dominique e gli altri cugini. Salutò tutti con un sorriso felice e riconoscente e osservò l'immensa stanza colma di qualsiasi cosa si possa desiderare per una festa di compleanno.

Non poté fare a meno di ringraziare infinitamente tutti, finché poi James attaccò musica: << Buon divertimento! YUUUUHUUU! >> al suo ululo tutti scoppiarono a ridere, lei compresa, e iniziarono a spargersi: chi andava a ballare, chi a sedersi nei divanetti e chi nel banco del cibo-bibite. Notò il Whisky Incendiario, l'unico alcolico lì presente, e sperò vivamente che nessuno ne bevesse troppo: erano all'interno della scuola, sarebbero finiti nei guai!

<< Ehi sorellona, balli? >> chiese Hugo con un sorriso da finto dongiovanni e lei accettò, divertita.

<< E' stupendo! Non so come ringraziarvi! >> gli disse urlando, dato il baccano, mentre ballava.

<< Figurati, deve essere una festa indimenticabile per te! Meno male che c'è Dominique che ogni tanto studia, sennò chi conosceva l'incantesimo per sonorizzare la stanza? >> ridacchiò.

<< Sei il solito! >> sbuffò sorridendo. Poco dopo si avvicinarono Dominique e Zachary, con un bicchierino di whisky in mano: la bionda lo finì, diede un bacio sulla guancia del ragazzo, e poi spinse Hugo da parte mettendolo in coppia con una ragazza tutt'altro che niente male. Si mise a ballare con Rose: << Allora, bella gnocca? >>.

Lei sospirò: << Ti prego, con questi tacchi sembro un canguro, altroché gnocca! >>.

<< Ma piantala! >> sogghignò << Stai veramente bene e non l'ho notato solo io >>.

Rose non comprese e quando la bionda le indicò con un cenno della testa la sua sinistra vide, appoggiato a un pilastro fuori dalla pista, Scorpius che le guardava. Il suo stomaco iniziò a contorcersi appena i suoi occhi si posarono sul ragazzo: pantaloni neri e una camicia bianca sbottonata un po' agli inizi, era davvero un individuo su cui farsi filmini mentali.

<< Ehi, non mangiartelo con gli occhi! >> esclamò maliziosa dandole un colpetto con il gomito.

La rossa sbuffò: << Ma ti pare?! Poi potrebbe anche stare a guardare te, insomma, sei più che uno splendore! E non mi aspettavo venisse... >>.

<< Beh, fai due più due: è da due settimane che organizziamo tutto e se non sbaglio ti ha chiesto lezioni di danza. E poi, andiamo, guardare la ragazza del cugino? >> enfatizzò ammiccando per poi andarsene, soddisfatta.

Rose se ne accorse solo allora: era la festa approvata dai professori! Quindi tutti sapevano che era stata escogitata per il suo compleanno! E quindi lo sapeva pure lui, sennò come si spiegava la messa in scena di portarsi Lily al ballo? Sbatté una mano sulla fronte, sentendosi una ritardata mentale.

<< A cosa pensi, bella rossa? >>. Una voce la riportò alla realtà: stava per insultare il tipo, quando si accorse che era suo cugino. << Al! >>.

<< Vieni a bere qualcosa? >> sorrise prendendola a braccetto e portandola fuori dalla massa. Prese un bicchiere di burrobirra e lui fece lo stesso.

<< Il Whisky? >> chiese << Non è stato irresponsabile portarlo qua? >>.

<< Tecnicamente la McGranitt è passata trenta volte ad assicurarsi che non girassero alcolici, ma sai, quando James desidera qualcosa, la Stanza ovviamente lo procura >> convenne bevendo un sorso, poi continuò: << ma Roxanne ha fatto un incantesimo: solo i maggiorenni possono prenderlo, per gli altri appare come un oggetto intoccabile.
E poi c'è solo una bottiglia, che vuoi che sia! >>.

<< Sagaci! >> rise posando il bicchiere semi pieno << Ma come avete convinto i docenti a concedervi tutto questo? >>.

<< Oh, aspettavo me lo chiedessi >> sogghignò entusiasta. << Sai, essere un Potter trae vantaggi. Anche se sei una Weasley come Dominique o se la festeggiata è un Prefetto con i voti più alti che esistano lo è. E avere come professore Paciock, beh, è conveniente! Non è stato difficile fare il lecchino con la McGranitt e poi abbiamo fatto passare un foglio tra gli invitati “firma se vuoi che ci sia una festa domenica sera”. E' stato appagante >>.

Rose lo abbracciò forte: << Non avete idea di quanto vi adori! >>.

Lui ricambiò, ridendo: << Ne siamo felici >>. Osservò con lo sguardo Scorpius: avendolo notato solo poco fa non era andata a salutarlo, quindi aspettava di essere un attimo libera per farlo.

<< Torno subito >> disse ad Albus ma, appena fece un passo verso di lui, Lily la prese per un braccio e la trascinò a un tavolo: << I regali! >>.

Mezz'ora la passò a scartare tutto, a sorridere e ringraziare ogni singola persona, finché poi la festa, che si era interrotta per il momento, ripartì dopo che Hugo disse: << Il mio regalo lo vedrai domani a casa: non è concreto, ma sono certo che lo amerai lo stesso >> e, dopo averle fatto l'occhiolino, la musica ripartì.

Era veramente esausta, in più aveva rischiato di inciampare più volte per colpa delle scarpe, imprecando a tutto andare.

Dopo essersi riposata per qualche minuto si alzò per andare a degnare, finalmente, Scorpius della sua attenzione, ma si arrestò subito: lui e Lily erano in piedi, in un angolo, e il biondo le stava scostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Sentì di nuovo quel mostriciattolo risvegliarsi in zona stomaco e si allontanò veloce, andando verso l'uscita, più decisa che mai a non assistere oltre. Santo cielo, proprio alla sua festa di compleanno?

Prima di aprire la porta, Dylan la fermò: << Rose, prima ci siamo persi di vista... che ne dici di... ballare insieme? >>. Gli occhi le stavano punzecchiando e, nervosa per il fatto che non aveva un attimo libero, sospirò: << Ascoltami, Dylan, non fraintendere: sei un ragazzo davvero carino e anche molto simpatico e gentile, ma non credo che tu possa interessarmi come più di un amico. Non vale la pena perdere tempo con me, troverai qualcuna che sappia darti cosa meriti: perdonami >> e, detto questo, uscì, lasciandolo di stucco.

Si appoggiò al muro e si sedette per terra, sentendosi un mostro. Non se lo meritava, era un ragazzo così bravo! Però forse era arrivato il momento di smettere di illuderlo: per quanto odiasse questo fatto, era innamorata di Scorpius e non riusciva a mettere gli occhi neanche su un elemento come Dylan. In più era fatta così, e odiava pure questo: non amava essere assillata dalle persone, voleva i suoi spazi!

Una ragazza dai capelli biondo grano, molto graziosa che Rose riconobbe come Alice Paciock, la timida e impacciata figlia del professor Neville, uscì: << Oh, scusa, non volevo disturbare! >> e, arrossendo lievemente, tornò dentro, prima che potesse dirle qualcosa.

La porta si spalancò di nuovo, poco dopo: << Ehi Alice, non disturbi affatto! >> ma sobbalzò un po' quando vide che invece era Scorpius.

<< Ti sembro la Paciock? >> chiese inarcando un sopracciglio.

<< Ah, sei tu >> disse con tono stizzito, per quanto volle evitarlo.

<< Violo la tua quiete? >> domandò ironico sedendosi accanto. Rose scrollò le spalle, guardando un punto fisso davanti a lei.

<< Di poche parole stasera, eh? >> sbuffò aggiustandosi un ciuffo ribelle davanti agli occhi. Sembrava si fossero scambiati i ruoli.

<< No, scusa, è solo un momento così >> rispose torturandosi le mani.

<< Non dovresti essere felice? Ora sei maggiorenne e sono riusciti a organizzarti una bella festa! >> convenne guardandola.

<< Sì, hai ragione, mi sento fortunata per questo >> sorrise guardandolo per un istante. << Con Lily? Com'è stato? >>.

<< Com'è stato cosa? >> chiese il biondo, aggrottando le sopracciglia.

<< Oh, andiamo, non fingere! Vi ho visti >> sbottò irritata.

<< Hai le allucinazioni, Weasley? >> ghignò, ma smise quando lei lo guardò torva. << No, sul serio, non capisco >>.

<< Vi siete baciati! Le stavi spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio! >> esclamò.

<< Mi sa che non hai visto tutto >> disse stiracchiandosi. << Era un modo per dirle addio. E no, non l'ho baciata >>.

<< Addio? >> cominciava a non capire.

<< Esatto >> annuì. << Non gli piaccio più e, riflettendo, ho capito che non è il tipo per me. Abbiamo deciso di non provare a diventare qualcosa di più >>.

Rose lo fissò, sconcertata, finché poco dopo dovette trattenere un sorriso che avrebbe sprizzato gioia da tutti i pori. Era egoista, lo sapeva, ma non poteva farne a meno! E poi Lily era d'accordo! Tra loro non c'era mai stato niente, quindi!

<< Non dirlo ad Albus >> grugnì << odio dovergli dare ragione >>.

Dall'entusiasmo del momento non si premurò nemmeno di ascoltare cosa aveva detto. Fuori sembrava normale, ma dentro ogni singola cellula del suo corpo stavano ballando la conga. Venne scossa dalla domanda di Scorpius. << E con McLaggen? >>.

<< Eh? Ah! Ah, beh, cioè... gli ho detto cinque minuti fa che non mi interessa >> disse tornando alla realtà.

<< Ecco perché era semi depresso! >> convenne trattenendo una risata. << Dovevi vedere la sua faccia! >>.

<< Povero >> sospirò. Scorpius prese un bel respiro: << Beh, adesso siamo entrambi liberi. Si sta così bene, single >>.

<< Già >> mormorò. Per qualche minuto, nessuno dei due aprì più bocca.

Vennero interrotti dalla porta che si aprì, rivelando Alphard Ruslan, il nuovo arrivato: << Ehm... Rose?! Forse è meglio se entri: tuo cugino James è mezzo andato e si è buttato sopra la torta >>.

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Capitolo 13
*** Momenti. ***


Hola chicos! -Si scrive così?! xD- come state? Avete passato un buon natale? Vi state ingozzando pure voi di panettone? Eccomi con un nuovo capitolo.
Vi avviso che è più lungo del solito, infatti quando me ne sono resa conto ho dovuto interrompere, spero non vi dispiaccia! E non fatevi ingannare, è anche la nuova scrittura che ingigantisce tutto xD Accadranno una serie di cose tutte più o meno importanti, quindi state ben attenti! u.u

Vi chiedo SCUSA se ci sarà qualche errore, ho ricontrollato ma può essermene sfuggito qualcuno, quindi se ne troverete avvisatemi! Correggerò volentieri :)
In questo capitolo c'è la fine della festa, il post-festa e Rose che torna a casa per le vacanze... sembra banale, ma è piuttosto interessante! Spero sia di vostro gradimento...
Concludo augurandovi un felice 2012 sperando che qualche anima pia oltre a samemistakes_, bess_Black e Giovanna -tramite twitter- le quali ringrazio INFINTAMENTE recensisca! E' importante sapere per me cosa ne pensate... che vi costa? ç_ç
Sa, vi mollo! Ancora auguri!
Buona lettura <3

 

 

                           Momenti

 

<< Ma sei scemo? No ma dico, SEI SCEMO? CI ABBIAMO MESSO TRENT'ANNI A CONVINCERE GLI ELFI DOMESTICI A PREPARARE UNA TORTA COSI' BELLA E GUSTOSA E TU CI CADI SOPRA? JAMES SIRIUS POTTER, SEI UN'IDIOTA! >> Dominique stava strillando addosso al cugino che era completamente affondato nell'enorme torta di compleanno e aveva spaccato, tra l'altro, il tavolo. Diverse persone stavano ridendo sguaiatamente mentre altre erano troppo “andate” per farlo. La maggior parte dei presenti erano tutti maggiorenni e quindi leggermente brilli...

Una risata dietro Rose la riscosse: << No, cioè, Potter AHAHAHAHAHAHAHAH >>.

Vedendo Scorpius ridere, lo fece anche lei. E Dominique, osservando la sua reazione, alla fine li seguì a catena.

<< Scusa Hermione >> bofonchiò James cercando di scrollarsi i resti di cioccolato di dosso e la candela con il numero “17” che era sostata in una zona dove non batte il sole.

<< Rose, James, Rose >> sogghignò aiutandolo.

<< Assomigli molto a zia... >> biascicò ubriaco perso. Albus la raggiunse e la aiutò a farlo sedere su uno dei divanetti, dove crollò subito in un sonno profondo.

<< Che deficiente >> ridacchiò scuotendo la testa.

<< In fondo è lui che rende le feste uniche >> convenne la rossa togliendo un po' di torta dalla guancia del dormiente e assaggiandola: << Mmh, buona! >>.

<< Propongo di mangiarla così >> disse Albus andando verso la torta rovinata e prendendone un pezzo con le mani. Poco dopo gli altri eseguirono lo stesso e pure Rose si fece trasportare.

<< Perdonalo >> parlottò Louis, masticando e raggiungendola. << Ha fatto una scommessa con Fred e si è scolato una bottiglia intera >>.

<< Molto intelligente! >> constatò.

<< E' James >> disse guardandola in modo eloquente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

<< Uhm, Louis, ti andrebbe di conoscere la mia amica Margareth? >> chiese Lily, unendosi. Il biondo-argenteo sbuffò: << Ti sembro un pedofilo? Non mi interessano le tue amiche ochette, Lily >>.

<< Non sono oche! >> si scaldò.

<< Ma lei sì >> e, prendendo un altro pezzo enorme di torta -aveva ereditato la grazia di zio Ron nel mangiare-, se ne andò.

<< Che tipo... >> borbottò guardandolo allontanarsi.

<< Ho saputo che tu e Scorpius... >> alluse Rose, guardandola.

<< Ah, sì, non faceva per me. Troppo misterioso, sulle sue... è figo, senza dubbio, ma non mi piace. E non si è nemmeno preso la briga di baciarmi una volta! >> sbottò incrociando le braccia.

<< Magari non se la sentiva >> tentò di giustificarlo nascondendo una certa felicità.

<< Mah, può darsi. Hai visto il nuovo arrivato? E' simpaticissimo... ha subito legato con James! Spavaldo, sorridente, carino... >> disse Lily, squadrandolo e soffermandosi sul suo lato B.

<< Alphard, dici? >> chiese Rose guardandolo pure lei che, in quel momento, stava ridendo con Fred, Louis e altre ragazze che ammiccavano.

<< Alan! >> corresse. << Prima chiamavo Al e si è voltato pure lui, così abbiamo deciso di denominarlo Alan >>.

<< E cose c'entra con il nome Alphard? >> domandò accigliata.

<< ALphard ruslAN >> rispose saccente enfatizzando sulle sillabe.

<< Aaah... sagace! >> disse ridendo.

<< Molto >> e, dopo averle sorriso, andò a ballare con un ragazzo. Rose si guardò attorno e vide Scorpius parlare con Domi e Zachary, incuriosendosi... ma un'altra cosa catturò la sua attenzione: la timida Alice Paciock, quinto anno, era seduta accanto a James nell'angolo “sperduto” della sala e gli stava premurosamente pulendo la faccia con un fazzoletto di carta. Rose si avvicinò facendola sobbalzare: << Oh io n-non volevo... scusa, ma m-mi dispiaceva vederlo così... >>.

Le sfoderò un sorriso dolce, posando una mano sulla sua spalla: << Tranquilla, Alice! Non stavi facendo niente di male! >>. Lei parve meno impacciata e fece un sorriso timido, arrossendo un po'.

<< Ti piace? >> buttò lì Rose all'improvviso, pensando che effettivamente molto spesso lo fissava furtiva.

Alice diventò rossa e una ciocca di lunghi capelli lisci e biondo grano le caddero sul viso. Strinse la gonna con le mani e mormorò un “sì”. Rose provò pena perché comprese che probabilmente non era una semplice cotta, magari era prolungata da tempo e non ne aveva mai parlato a nessuno.

Alice era identica a suo padre prima che prendesse una svolta decisiva nell'ultimo anno e, anche se tutti la adoravano per questo, lei cercava di farsi vedere in giro il meno possibile e non aveva molti amici. Esteticamente, invece, era un misto tra la madre e la nonna paterna: alta, fisico asciutto, occhi verdi con tracce di marrone e più sviluppata rispetto ai suoi prossimi sedici anni.

<< Ehi >> disse rassicurante prendendola per un braccio. << Se ti va di parlarne... in fondo ci conosciamo da quando siamo piccole! >>.

La guardò, un po' titubante, poi partì: << M-mi piace da tre anni... ma lui non mi noterà mai. Cioè, è bello, sicuro di sé, popolare, può avere tutte le ragazze di questo mondo e per questo non potrebbe mai vedere un'imbranata come me. M non riesco a togliermelo dalla testa... >>.

Disse tutto con foga, come se l'avesse tenuto dentro da davvero troppo tempo. Rose le strinse una mano: << James è un po' infantile, può sembrare un completo idiota ma in fondo è molto coraggioso, protettivo e ha un gran cuore... Non devi sottovalutarti così. Comunque io metterò buona parola >>.

<< D-davvero? >> chiese illuminandosi un pochettino.

<< Davvero >> sorrise strizzandole l'occhio.

<< Ma sarà inutile >> sospirò con una convinzione che Rose non osò contraddire. << Certe cose sono così e basta, ma non importa >>.

<< Beh, se ti consola, anche a me piace qualcuno che non mi noterà mai >> confessò mordendosi un labbro.

<< Sarebbe? >>.

<< Scorpius >>.

Lei sorrise: << Avete un bel rapporto insieme, almeno, da cosa vedo ogni tanto. Secondo me ce la farai. Sei così bella, dolce, dal forte carattere, intelligente e altruista... come farà a non notarti? >>.

Rose arrossì leggermente ma non poté aggiungere oltre che James parlottò nel sonno: << Mh?! Smettila papà, Voldemort l'hai già ucciso >>. Alice scoppiò a ridere, Dominique si avvicinò insieme a Scorpius.

<< Alzati da lì o lo faccio resuscitare solo per te! >> sbuffò la bionda spintonandolo.

<< Lascialo Dom, povero! >> constatò Rose.

<< Col cavolo! Dimmi te se deve passare il compleanno di sua cugina a dormire ubriaco lercio! >> sbottò dandogli dei colpetti sulla spalla.

<< La pianti? >> sbuffò il corvino mettendosi a sedere, barcollando.

<< No! Hai pure rovinato la torta! Doveva essere il ricordo più bello per lei, capisci? La torta dei diciassette anni! E guarda cos'hai combinato! >> sbraitò.

<< Hai le tue cose, logorroica? >> ringhiò James guardandola di sbieco, già più sobrio.

<< Ehi Dom, sul serio! >> li interruppe. << E' un bel ricordo per me lo stesso! So che ci tenevi molto che tutto fosse perfetto, ma davvero, per me lo è anche così >>. La bionda sbuffò un po' mesta e se ne andò. James fece lo stesso, ma dall'altra parte, barcollando.

<< Fanno sempre così? >> mormorò Alice, guardando Rose.

<< No. >> sospirò << Cioè, si stuzzicano tutto il giorno ma raramente litigano in questa maniera. Sai, credo che anche Domi abbia bevuto un bicchierino in più... l'alcol la rende nervosetta e si attacca poi con James >>.

<< Come mai? >>.

<< Hai presente Freud? No, forse no, è un babbano fondatore della psicoanalisi... ho letto un libro quest'estate dai nonni materni... Comunque, lui riteneva che quando una persona è arrabbiata o stressata scarica tutto su quella a cui vuole più bene ed è un po' così. James e Domi, a differenza dell'apparenza, sono molto legati ma lo mostrano a loro modo. Riesco a percepire, per esempio, quando lui ci rimane davvero male per qualche sua battuta o viceversa... è un po' strano da spiegare >> ridacchiò.

<< Oh, capisco bene >> annuì. << E' un po' come tu e Albus, anche se si vede che siete molto legati... O come Louis e Hugo! Insomma, è normale avere un cugino preferito >>.

<< Esatto >> sorrise. A Rose era piaciuto parlare con Alice, si era rivelata molto più sveglia e intraprendente di quello che sembrava.

Il resto della serata lo passò a commentare con Scorpius lo strano abbigliamento che indossavano Lorcan e Lysander, i figli di Luna Lovegood; quando si arrivò a un certo orario la sala iniziò a sfollarsi e rimasero solo più loro due. Il sonno invadeva palesemente la rossa che a stento si reggeva in piedi, in più imprecava a tutto andare contro le scarpe.

Si appoggiò a un pilastro di marmo per sistemarsele finché, a un certo punto, crollò a terra perché scomparve. Si ritrovò circondata da un'accozzaglia di oggetti di tutte le forme e dimensioni; di mobili e di strani “palazzi” grigi che si innalzavano per tutta la stanza. Si voltò e vide una statua a mezzo busto di un elfo dall'espressione inquietante e si alzò di scatto.

<< Scorpius? >> urlò facendo qualche passo per cercarlo e mantenere la calma, ma non ottenne risposta. Sentì uno strano fruscio e si girò fugace con gli occhi allerti, ma non vide nulla. Strane creature svolazzarono sopra la sua testa e iniziò a spaventarsi leggermente non capendo dove si trovasse. Percepì uno stridulo proveniente da una “stradina” alla destra e, da buona Grifondoro, si incamminò pian piano prendendo una pietra tagliente che si trovava a terra.
L'ansia la penetrò a lungo andare, finché non si trovò nel posto da qui era provenuto il rumore. Qualcuno le toccò una spalla.

<< Calma, CALMA! Non mi ammazzare! >> rise Alphard togliendole l'oggetto di mano e buttandolo di lato.

<< Mi hai fatto venire un colpo! >> squittì Rose, indignata.

<< Scusa, non volevo >> ammise grattandosi la folta chioma ribelle.

<< No, tranquillo... ma dove siamo? >> chiese guardandosi attorno.

<< Non ne ho idea >>.

<< Hai per caso desiderato un certo... posto? >> domandò volgendo lo sguardo verso lui.

<< Sì, a dire il vero sì... >>. Vennero interrotti da Scorpius: << Qualcosa come un bordello universale? >> costatò con un sopracciglio alzato. Rose fu felice di vederlo.

<< No, un posto dove poter nascondere qualcosa >> rispose Alphard, guardandolo. La mente della rossa si chiuse alla realtà per un istante e tornò al giorno in cui, a tredici anni, aveva assistito a un dibattito tra suo padre e suo zio...

 

<< Andiamo Harry! Secondo me prima o poi glielo dovremo dire! >> sbuffò Ron mangiando compiaciuto una coscia di pollo.

<< No, non mi sembra il caso. Potrebbero amministrarlo nella maniera errata ed è meglio se rimanga segreto. Non è un bel posto, se così si può chiamare >> ribatté un uomo sulla quarantina dai capelli corvini e un volto segnato.

<< Tu e Hermione siete uguali! >> sbottò. << Cercate di proteggere troppo i nostri figli, quando dovrebbero esplorare il mondo e prepararsi al futuro >>.

<< Da quando sei così riflessivo? >> ridacchiò bevendo il suo caffé digestivo.

<< E' vero >> rispose scrollando le spalle. << A volte dimenticate cosa abbiamo fatto noi alla loro età >>.

<< E appunto per questo non si deve ripetere >> disse sicuro. << Non è stata una passeggiata la nostra vita >>.

<< Ho capito, però dimmi il senso di non riferire a loro il fatto che la Stanza delle Necessità può trasformarsi in un luogo dove nascondere oggetti! >>.

<< Credo che aver detto l'esistenza di quella stanza sia stato già troppo. E lì ci sono cose che generazioni di generazioni di maghi hanno nascosto, non si può mai sapere cosa salti fuori >> poi aggiunse, vedendo l'espressione torva dell'amico << e non possono avere tutto facile dalla vita. Certe cose devono scoprirle da soli, così come abbiamo fatto noi. Devono esplorare il mondo per prepararsi al futuro, no? >>.

Ron sbuffò per l'ennesima volta, cupo per il fatto che era riuscito a zittirlo e a ottenere cosa voleva. Ma infondo era sempre stato così dall'inizio della loro amicizia e se n'era fatto l'abitudine. Finì di mangiare e si dedicò alla deliziosa torta.

Nel frattempo, una ragazzina dai capelli rossi e boccolati era corsa di sopra in camera sua, indecisa o no se riferire al fratello e al cugino cosa aveva sentito. Ma, obbedendo a cosa le diceva solitamente la mamma e sentendosi in colpa per aver già origliato, decise di mettersi a dormire e non darci troppo peso.

 

<< Rose? >>. Scorpius la riportò alla realtà.

<< Non dite a nessuno di questa scoperta >> riferì decisa.

<< Perché? >> domandò Alphard, accigliato.

<< Fidatevi di me! >> sbottò. Non sapeva perché lo stesse facendo, ma se suo zio Harry aveva constatato che era meglio se fossero in pochi a sapere l'esistenza di quel posto si sentiva in dovere di obbedire.

<< Va bene >> rispose scrollando le spalle.

<< La vostra parola >> enfatizzò guardando tutti e due.

<< Promesso >> annuì il Grifondoro. Scorpius fece un cenno del capo che Rose comprese bene.

<< Cosa volevi nascondere? >> chiese il biondo.

<< Questo >> tirò fuori una lettera. << E' di mia madre... io... io ho paura di perderla ed è molto personale, così stavo pensando a dove metterla ed è comparsa questa stanza >>.

Rose lesse nei suoi occhi un po' di tristezza e capì che non dovevano chiedere oltre.

<< Allora nascondila, noi andiamo... mi raccomando, stai attento! >> sorrise e, indietreggiando con le scarpe scomode, si inciampò in un barattolo finendo addosso a una vecchi armatura.

<< La solita. >> sbuffò Scorpius e la prese in braccio << Buona notte, Ruslan >> e uscì. Rose avvampò: << Ma che fai? >>.

<< Cerco di evitare di farti rompere l'osso del collo >> constatò con un sopracciglio alzato, mentre camminava furtivo per i corridoi deserti e bui del castello, sperando di non incontrare Gazza.

<< Come se te ne importasse molto >> sbuffò speranzosa. Lui alzò gli occhi al cielo e la posò delicatamente davanti alla porta d'entrata della Torre di Grifondoro.

<< Buone vacanze, allora... ci vediamo tra una settimana >> disse facendo un piccolo sorriso e sbadigliando. Lei sorrise: << Anche a te... e grazie >>.

Si voltò e si incamminò per andare in camera sua, quando Rose lo chiamò: << Scorpius? >>.

<< Mh?! >>. Si avvicinò e lo abbracciò. Non sapeva perché lo stesse esattamente facendo, ma in quel momento ebbe l'impulso. Forse era il sonno, la stanchezza o la semplice euforia del fatto che non avrebbe più avuto niente a che fare con Lily, ma sentiva la voglia di abbracciarlo.
Le scappò un sorriso dolce e ringraziò che lui non potesse vederla. Scorpius rimase spiazzato, ma dopo un po' cinse la sua vita con le braccia e le accarezzò leggermente la schiena, un po' impacciato. Rimasero per qualche istante in quella posizione, senza parlare, finché uno scricchiolio li fece separare.

<< Meglio che vada, se è Gazza sono nei guai! >> esclamò sottovoce e, dopo averle scompigliato un po' i capelli, se ne andò. Rose entrò, persa tra le nuvole e con un sorriso ebete stampato in faccia finché, messo piede in camera sua, sbatté contro una valigia a terra e iniziò a imprecare: aveva ancora tutto da sistemare.

 

La giornata seguente la passò tra parenti assillanti e genitori che le strapazzavano continuamente le guance dicendole frasi tipo “ma come sei diventata alta”, “sei sempre più bella”, “e il fidanzatino?”, “ma mangi? Sembri dimagrita”; la sera, invece, mangiò così tanto cibo preparato da nonna Molly per tutti i nipoti che tornò a casa praticamente rotolando stile panda.
La mattina dopo ancora si alzò e scese in cucina: Hugo dormiva, Albus si trovava inspiegabilmente nel divano del salotto e sua mamma stava preparando la colazione, mentre suo papà non sapeva dove si trovasse. In compenso, zio Harry stava mangiando una porzione di porridge mentre leggeva la Gazzetta Del Profeta.

<< Buongiorno tesoro! >> sorrise Hermione dandole un bacio sulla fronte.

<< Ciao mamma >> rispose con voce impastata dal sonno sedendosi a tavola e appoggiandoci la testa per riposare ancora.

<< Come mai così presto? >> rise Harry voltando pagina.

<< Hugo russa >> rispose torva.

<< Chissà da chi ha preso >> convenne Hermione ironica posandole la colazione a tavola. << Io vado a fare la spesa, ci vediamo dopo! >> e, detto ciò, uscì.

<< Come va a scuola? >> chiese dopo un po' l'unico presente sveglio, giusto per aprire un discorso.

<< Bene, come sempre >> rispose iniziando a mangiare con l'entusiasmo di suo padre davanti a un ragno.

<< James e Fred continuano a combinare casini? >>.

<< Ogni tanto, come al solito >>.

<< Mmm >> Harry posò il giornale sul tavolo e la guardò. << Hai qualcosa di diverso >>.

<< E cioè? >> domandò ricambiando lo sguardo con un sopracciglio leggermente inarcato.

<< Sei uguale a tua madre con quell'espressione >> constatò divertito. Era bello poter vedere Harry sorridente e meno stressato dal lavoro. << Boh, dimmelo tu >>.

<< Mi sono solo appena svegliata! >> sbuffò illuminandosi alla vista della torta e alzandosi per buttare la schifezza energica che sua madre la obbligava a bere a colazione e prenderne una fetta.

<< Hermione ti darà in pasto ai dissennatori, lo sai? >> osservò seguendola con lo sguardo.

<< Non ci sono più >> rispose astuta e prendendo un bel boccone. << E thu nhon fahai la spia >> continuò masticando.

<< Ora sei uguale a Ron >> disse ridendo nuovamente. Rose alzò gli occhi al cielo e si sedette di nuovo, finendo di masticare. Harry finì la sua porzione e riprese il giornale.

<< Il lavoro? >> iniziò lei questa volta.

<< Va bene, c'è sempre da fare... è più faticoso liberarsi della gente che ti idola, però >> sospirò continuando a leggere attraverso i suoi soliti occhiali rotondi.

<< Capisco... posso chiederti una cosa? >> disse girando a vuoto il cucchiaino dentro la tazza di latte che aveva bevuto.

<< Chiedi >>.

<< Ma Astoria, la mamma di Scorpius... che fine ha fatto? >> buttò lì, sorpresa dalla sua reazione: smise di leggere e la fissò.

<< Come fai a sapere di lei? >> si affrettò a interrogare.

<< Me l'ha detto lui... ogni tanto ci parlo >> confessò senza timore. Sapeva che Harry odiava i pregiudizi e che non ne faceva più verso i Malfoy a differenza di suo papà che qualche battutina gli scappava sempre.

<< Ah... Comunque, ci stiamo lavorando >>.

<< Ma chi l'ha rapita? >> insisté.

<< L'importante è trovarla, Rose, il resto spetta a noi >> rispose lasciando intendere che la discussione sarebbe dovuta finire.

<< Ma Scorpius ne soffre molto! E' da quasi sette mesi che non si sa più nulla di lei! L'hanno presa i Mangiamorte superstiti? >> incalzò cercando il suo sguardo che ricevette, sentendosi piccola.

<< Chi ti ha detto questa cosa? Comunque la notizia non si deve diffondere, scoppierebbe il pandemonio >> rispose secco.

<< Lo so solo io, tranquillo, e per favore rispondimi >>.

<< Rose >> la guardò cercando di attribuire un tono non molto severo << c'è chi ci lavora sotto, a te non deve interessare. Posso capire che ti sta a cuore, ma sta a cuore anche a noi assicurarci la salvezza di una persona, quindi non preoccuparti. Il discorso è chiuso >>.

Rose non osò parlare oltre, ma dentro di lei ribolliva. Harry iniziò a fissare la motocicletta di Sirius in giardino attraverso la finestra e le parve di percepire cosa stava pensando. D'altronde era un pochino brava con la Legilimanzia, ma non a livelli notevoli.

Stava ricordando quando, all'inizio del suo quinto anno ad Hogwarts, Sirius e gli adulti parlarono del suo destino ma Molly lo zittì per non spaventare Harry.
Stava pensando che forse avrebbe dovuto informare Rose come voleva fare Sirius con lui, ma non riusciva a non nascondere certe cose ai suoi figli e nipoti sapendo bene che sbagliava a proteggerli troppo. D'altro canto non era cresciuto con i genitori; tutte le figure adulte che aveva preso come riferimento erano morte lungo gli anni e non aveva appreso appieno, quindi, come comportarsi a sua volta.

<< Sei un bravo papà e zio >> disse Rose sparecchiando. Lui la guardò perplesso. << Non metterlo mai in dubbio. Fai il massimo, ma non puoi sempre esserci a rimarginare la ferita quando cadiamo per terra: devi lasciarci fare da soli, per crescere >>. Si stupì del suo discorso e altrettanto fece Harry. Calò il silenzio, interrotto da una porta che si spalancò rivelando due figure chiassose che fecero sobbalzare e cadere Albus dal divano.

<< Smettila, James! Sembri un bambino di due anni! >>.

<< Parla l'altra! Pietrificarmi! Ma scherziamo? >>.

<< Toccava a me imparare a usare un computer! Nonno Arthur ha detto prima a me! >>.

<< Bla, bla, bla! Dovresti lasciare a quelli più grandi di te! >>.

<< E' l'opposto! >>.

<< LA MIA TESTA! >> sbottò Albus, massaggiandola.

<< Smettetela! >> esclamò Harry, autoritario. << Vi sembrano questi motivi validi per litigare? Siete uno più infantile dell'altro, vergognatevi >>.

Lily e James smisero, a disagio.

<< Se al posto di litigare mi aveste aiutato con la spesa! >> sbuffò Hermione entrando con le mani colme di sacchi.

<< Già >> la seguì a catena Dominique, guardandoli di sbieco e posando tutto sul tavolo.

<< Ciao Harry, ciao Al, ciao Rose! >> esclamò Teddy Lupin comparendo con Victoire. Il primo aveva venticinque anni, la seconda ventitré, come Molly.

Tutti gli risposero al saluto. Lily gli si avvicinò e lo prese stretto per un braccio: << Ted, sei capace a usare un computer? >>.

<< Credo di sì >> rispose grattandosi la testa.

<< Mi insegnerai? >> chiese con occhi avidi di sapere.

<< Un giorno Lily, ultimamente ho da fare >> svincolò scostandole il braccio con dolcezza. Fece un sorriso raggiante a suo padrino che ricambiò e poi aiutò Albus ad alzarsi.

<< Urlano giorno e notte! >> ridacchiò Victoire portandosi una mano davanti alla bocca. Rose non potè fare a meno di chiedersi quanto fosse bella.

<< Rose, come stai? >> chiese Ted che cambiò il colore dei capelli: dal naturale, ovvero castano chiaro come quelli di sua nonna Andromeda, diventarono biondo acceso; solitamente voleva dire che era felice di vedere qualcuno. Lei andò ad abbracciarlo e gli rispose.

Ted era cresciuto con loro e aveva un rapporto particolare con ogni membro della famiglia Weasley/Potter. Era molto testardo, schietto e temerario come suo padre, ma anche socievole, estroverso e divertente come la madre. Una perfetta combinazione.

<< Va tutto bene a scuola? >> le chiese Vic, sorridendo e dandole due baci sulla guancia.

<< Oh sì, grazie >>.

<< So che fai furore >> constatò maliziosa strizzando l'occhio.

<< Oh, ehm, non è vero... >> rispose imbarazzata.

<< Non è questo che conta a scuola! L'importante è essere diligenti >> si intromise qualcuno entrando dalla porta con un comportamento borioso: era Lucy.

<< Non è questo che conta bla bla bla! >> la scimmiottò la sorella, Molly jr, che era l'esatto opposto.

Lucy e Molly si assomigliavano molto esteticamente, ma mentre la prima aveva i capelli color carota, un viso lentigginoso e gli occhi azzurri, Molly aveva i capelli castani come la madre, niente lentiggini ma anche lei occhi azzurri alla Weasley. E caratterialmente era divertente come George, espansiva come sua madre.

<< MOLLY! >> alla sua vista Rose si illuminò e le saltò letteralmente addosso. Lei la prese al volo, stringendola.

<< Oh, cosa abbiamo qui, rimpatriata di famiglia? >> chiese Ron ridendo ed entrando dalla porta. Rose si staccò da Molly e andò ad abbracciarlo: << Oh, piccola Rosie... mi sei mancata! >> e, detto ciò, la strapazzò per bene facendole pernacchie sul collo. Il bello di andare al college era che, vedendo i genitori per solo tre mesi e mezzo l'anno, ogni momento con loro era importante e si litigava raramente.

Si svegliò anche Hugo e poco dopo Victoire e Hermione prepararono un delizioso pranzo per tutti, richiamandoli a tavola. Finito, Harry rammentò: << Mi raccomando, andate a trovare zio Fred al cimitero: domani sarebbe stato il suo compleanno. E state vicino a George e gli altri >>.

Rose passò il pomeriggio a fare giochi da tavola Babbani che aveva insegnato a tutti fin da piccoli, mentre non faceva altro che invidiare Vic e Ted e il loro perfetto fidanzamento. Stavano insieme da ben sette anni -dall'estate del sesto anno di Vic- anche se tre anni dopo per otto mesi si erano lasciati. Tira e molla, insomma, ma erano finiti sempre per tornare insieme e si amavano davvero: il sentimento traspariva attraverso i loro occhi, infatti erano prossimi al matrimonio. E Rose non poteva fare altro che, appunto, invidiarli.
Decise di andare al cimitero con Hugo quello stesso giorno: l'indomani ci sarebbero stati tutti i famigliari più quasi tutti i maghi esistenti nei dintorni e non -”turisti”, insomma- e sarebbe stato un casino. Alle sette meno un quarto scese vestita con colori molto scuri e i capelli raccolti a metà. Prese Hugo a braccetto e uscirono, incamminandosi.

<< Sei pronta ad affrontare gli sguardi curiosi della gente? >> ridacchiò Hugo.

<< Non mi sembra il caso di ridere, Hugo >> mormorò Rose.

<< Scusa... però tanto deprimersi solo un giorno o un'ora e poi dopo tornare come se nulla fosse successo è da ipocriti. Secondo me zio Fred vorrebbe vederci forti e con un bel sorriso stampato in faccia, perché è così che tutti dovrebbero ricordarlo >> convenne scrollando le spalle.

<< Però, fratellino, ci dai dentro con i discorsi! >> sorrise.

<< Modestamente >> si impettì scherzando.

Attraversarono il quartiere, sempre con diversi sguardi puntati, finché si fecero smaterializzare da Molly -che si era offerta di compiere l'impresa- in un cimitero abbastanza vicino a Hogwarts, creato apposta per tutti i decaduti durante la seconda battaglia. Era grande, un po' di più di quello di Godric's Hollow, e molto triste.
Ricco di fiori, monumenti ai caduti e salici che facevano ombra alle bianche tombe, era sempre un colpo al cuore andare in quel posto e vedere incisi nomi di bambini, donne e uomini vittime di una morte ingiusta. Hugo andò subito verso la tomba di Fred e ci posizionò dei fiori, una lettera e una caramella che procurava sicuramente qualche strano scherzo, l'ultima invenzione del negozio. Poi stette in silenzio a dirgli mentalmente ciò che solo lui poteva sapere.

Rose camminò e le venne il magone appena lesse “Meredith Finn, 1993-1998, morta insieme ai suoi genitori Susan e Joseph Finn per via del Mangiamorte Yaxley. Il sole tramonta ogni sera, ma ogni mattina si riaccende per regalarci un nuovo giorno, così ogni volta che si spegne un sogno, si riaccende l'emozione in una nuova vita che comunque continua”. Trattenne le lacrime e passò davanti a quella di Ted e Remus Lupin, dove accanto si trovava anche Andromeda Tonks. Erano tra le tombe più abbellite di fiori e a quella vista una lacrima le solcò il viso, ma se l'asciugò in fretta.

<< Rose... io ho finito >> disse Hugo con voce un po' roca.

<< Oh, ok... >> rispose sorridendo con gli occhi ancora lucidi. Lui le diede una pacca sulla spalla: << Ti aspetto in fondo alla strada >> e si allontanò.

Rose, che non amava particolarmente il fatto di essere quasi sola in un cimitero -circondata da qualche anziano-, andò verso Fred e posò anche lei un bel mazzo di fiori. Iniziò a piangere un po', ricordandosi di tutte le cose che la sua famiglia le aveva narrato di lui. Le sarebbe piaciuto poterlo conoscere, ridere e magari escogitare qualcosa di divertente insieme, ma sapeva che non era possibile. D'altronde la vita è così: ti dà ciò che desideri, ti lascia il tempo di affezionartisi e poi te lo sottrae così velocemente da rimanerne spiazzato. E noi, purtroppo, siamo solo sue vittime.
Si asciugò di nuovo le lacrime e poi si incamminò all'uscita. Passando in mezzo ai due salici poco distanti l'uno l'altro le cadde un orecchino e si chinò a raccoglierlo. Quando alzò lo sguardo, non poteva credere a quello a cui stava assistendo: Scorpius e suo padre erano in silenzio davanti alla tomba di Fred.
Sì, proprio lui, Draco Malfoy, che riteneva un bastardo dopo l'affronto avuto a Hogwarts, lui che l'aveva deliberatamente insultata, con genitori compresi, lì, a commemorare il ricordo di suo zio.

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Capitolo 14
*** VOLTI DEI PERSONAGGI. ***


Buona domenica a tutti :) in attesa di finire il capitolo -appena la scuola mi darà tregua- vi posto le immagini sui personaggi come me li sono vista io. Ovviamente non voglio rovinare la vostra fantasia, ma se alcuni li vedete 'senza volto', beh, orà ne avrà uno ùù poi pensate come volete, siete liberi. Grazie per le recensioni, mi hanno fatto piacere <3 A presto!
Un bacione <3


Dominique: Image and video hosting by TinyPic
                     

Rose: Image and video hosting by TinyPic

Scorpius: Image and video hosting by TinyPic
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Lily: Image and video hosting by TinyPic

Albus: Image and video hosting by TinyPic

James: Image and video hosting by TinyPic

Louis: Image and video hosting by TinyPic

Hugo: Image and video hosting by TinyPic

Alphard: Image and video hosting by TinyPic

Roxanne: Image and video hosting by TinyPic

Astoria Greengrass: Image and video hosting by TinyPic

Alice Paciock: Image and video hosting by TinyPic

Zachary Nott: Image and video hosting by TinyPic

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Capitolo 15
*** Locus Amoenus: il bacio della luna piena. ***


SALVE! Eccomi qui, come promesso, a postare il capitolo. Ve l'avevo detto che sarei tornata presto ;) come state? Sono felice che abbiate ascoltato le mie richieste di recensire, mi ha fatto davvero piacere <3
Dunque, bado alle ciance. Questo capitolo è MOLTO intenso, perché succederà una cosa al laghetto {laghetto per dire, poi scoprirete che è un laghaccio èè}... premetto che le prime due sequenze possono essere pallose, ma tranquille che il tutto ricambierà con avventura/suspense/romanticità (?) della seconda parte.
Trovo importante mostrare come siano le relazioni tra la famiglia e approfondire i personaggi, è solo per quello, sennò avrei tagliato. 

Quindi non abbandonate la lettura ma continuatela u.u sono certa che un pezzo lo troverete molto atteso, ma... basta o spoilero troppo!
Aspetto sempre recensioni. Grazie di tutto!
Buona lettura <3

 

                          Locus amoenus: il bacio della luna piena

 

 

C'è qualcosa di strano nel mondo, qualcosa che gli uomini non apprendono appieno. Qualcosa che, anche se ci appare così, magari non lo è veramente o viceversa. Qualcosa che ci sembra giusto in quell'istante, non importa chi sia la persona interessata, e ti fa stare bene offuscandoti la mente riguardo ciò che ti circonda. Qualcosa che, anche se è impossibile, in quel momento ci appare raggiungibile.

Rose lo stava vivendo riguardo due cose: Draco Malfoy davanti alla tomba di suo zio Fred e il modo in cui Scorpius la stava guardando. C'era qualcosa di strano, qualcosa che non tornava in quella scena, ma il complesso dei sentimenti che stava provando l'avevano convinta che ciò a cui stava assistendo fosse davvero reale e non frutto della sua immaginazione.

Ma c'è qualcosa di strano nel mondo, qualcosa che, anche se ci appare così, magari non lo è; qualcosa che, se è impossibile, è impossibile e basta. Qualcosa che l'uomo ha dentro di sé e non riesce a farne a meno: illudersi.

Draco Malfoy sì, aveva sostato davanti alla tomba, quindi dentro di lui una parte ancora umana esisteva, ma ovviamente non era giunto lì per commemorare Fred, bensì qualcuno che, tre file più avanti, Rose non era riuscita a captare per la distanza. E Scorpius sì, la stava guardando, inizialmente sorpreso e poi con interesse, e subito l'euforia che stava provando, convinta che ci fosse qualcosa di profondo nel modo in cui lo stava facendo, svanì quando si voltò appena per scorgere la bella Samantha Selwyn dietro di lei. E chi delle due, allora, stava fissando? Non c'era neanche da pensarci due volte.

Di fianco a Samantha c'era una coppia di coniugi esteticamente bella, ma con la classica puzza sotto il naso ed erano vestiti raffinatamente. I due squadrarono Rose ma la donna le accennò un sorriso, più per cortesia ed educazione che piacere. Samantha fece un cenno del capo e andò verso Scorpius. Si poté dedurre fossero i suoi genitori.

L'ambiente era diventato leggermente freddo e Rose si strette nella sua giacca. Il sole era nascosto dietro grigi nuvoloni e il cimitero era desolato, c'erano solo loro sei. Qualcosa le disse che lei era l'elemento d'intralcio; l'intruso, insomma, della situazione. Perché tutto sembrava terribilmente -dato che il luogo era cupo- un appuntamento. Ma perché lì?

Ricambiò il saluto alla famiglia e uscì dal cimitero, raggiungendo Hugo.

<< Sbaglio o c'era Malfoy? >> chiese.

<< No, non sbagli >> rispose torva, incamminandosi.

<< Che c'è? >> domandò il fratello raggiungendola, accigliato.

<< Boh, era con Draco... e poi sono giunti i Selwyn. C'era qualcosa di strano in loro >> disse voltando la testa per dare ancora un'occhiata, ma non si intravedeva più niente.

<< E a te che importa? >> sbuffò. << Stai alla larga da quella gente e non avrai problemi >>.

<< Parli come papà >> ridacchiò.

<< Ha ragione >> convenne scrollando le spalle.

Tornarono a casa e la curiosità di sapere il motivo di quella rimpatriata continuava a pulsare i pensieri di Rose, ma dato che non poteva appagarla decise semplicemente di non pensarci e godersi i giorni di vacanza con la famiglia. Tanto, in un modo o nell'altro, sarebbe venuta a saperlo.

 

                                                                                                                                      ***

 

Il terzo giorno Rose e Dominique erano state invitate a dormire da Lily e lì erano andate. La mattina seguente, scesa a colazione, trovò la bionda e James mangiare cupi senza spiaccicare parola o guardarsi minimamente. Lily dormiva ancora e Albus era sceso con lei.

<< Oh, ma ancora non vi parlate? >> sbuffò quest'ultimo.

<< Taci, nessuno ti ha interpellato >> sbottò il fratello lanciandogli uno straccio.

<< Stai calmo, nevrotico >> borbottò aprendo il frigo.

<< Stai calmo, nevrotico >> lo scimmiottò James con un ghigno.

<< Piantala, impertinente >> sbuffò Lily che li aveva raggiunti, seria. Lui smise solo per buon senso.

Albus andò da Rose sorridente, offrendogli un pezzo di crostata che lei mangiò volentieri. Lo ammirava molto per il fatto che ignorava le frecciatine del fratello.

<< Rose >> la chiamò Dominique all'improvviso, lei la guardò. << Mh? >>.

<< Prepara le valigie, domani mattina alle quattro partiremo per un campeggio non molto lontano da qui. Staremo un giorno >>.

<< Cosa? >> domandò accigliata. << Aspetta, io e te?! E devo chiedere ai miei! >>.

<< Già fatto >> sorrise Albus. << Li abbiamo convinti. Saremo io, te, Domi, Zachary, Scorpius, Michael Finnigan e Roxi >>.

Rose lo fissò, interdetta. Da quando organizzavano senza dirle niente? L'idea non le dispiaceva affatto, ma avrebbero dovuto farglielo presente.

<< Brava Domi, era il caso di dirlo ora che sono scesa io, giusto per ricordare che i miei non mi lasciano e non ci sarò! >> sbottò Lily, indignata.

<< E' appena scesa anche lei e tra poco devo andare, non è per ripicca verso te >> rispose calma, finendo di mangiare.

<< Oh certo, tu non lo fai MAI apposta, però casualmente riesci a farmi stare male! >> continuò.

<< Lily, ti perdi il campeggio di un giorno, non sarà niente di che. Ci andiamo sempre, per una volta che non vieni! C'è di peggio >>.

<< Lo so che è una giustificazione solo per togliermi di mezzo dato che siete più grandi! >> incalzò.

<< Pensala come vuoi >> concluse Dominique roteando gli occhi.

<< Sei una vipera! >>. Tutti si voltarono verso Lily e la bionda la guardò malissimo, ma riuscì a trattenere l'impulso di schiantarla.

James si alzò, con stupore di tutti: << Chiedile scusa >>.

<< Come?! >> disse la sorella, scettica.

<< Hai sentito bene. Hai oltrepassato il limite questa volta >>.

<< Parla quello che a quasi diciott'anni continua a prendere in giro suo fratello come se niente fosse >> ringhiò con le braccia incrociate. Effettivamente era vero.

<< Sono consapevole di non essere un modello da seguire o una persona molto corretta e proprio per questo voglio evitare che mia sorella sia lo stesso >> convenne guardandola. Rose e Al si scambiarono un'occhiata. Non che James non fosse capace di essere serio o un bravo fratello maggiore, ma quelle poche volte in cui ci
provava lasciava tutti di stucco.

Lily lo fissò a lungo prima di guardare Dominique: << Scusa >>. Lei ricambiò: << Non è solo colpa tua... tieni presente che se l'ho detto in tua presenza è perché ti reputo piuttosto grande per comprendere certe cose >>. Lily annuì, dispiaciuta, e poi tornò in camera per cambiarsi. James si risedette.
<< E tu... >> concluse, abbracciandolo da dietro. << Grazie >>. Il cugino ricambiò e poi lanciò uno spruzzo d'acqua ad Al e Rose: << Spettacolo finito! >>.

<< Ehi! >> sbottò indignata la rossa, asciugandosi. << Me la paghi! Aguamenti! >> e lo lerciò tutto. James sfoderò anche la sua bacchetta: << Avis! >>.

<< Incendio! >> intervenne Al, e gli uccellini di carta svanirono prima che attaccassero Rose.

Domi balzò sulla sedia: << Volete guerra? E guerra sia! >> prese dei cuscini dal divano e iniziò a lanciarli. Rose andò verso la bionda ma James se la caricò in spalle e lei iniziò a dimenarsi: << NO, JAMES! METTIMI GIU'! >>.

<< Che succede? >> Lily entrò e si ricevette un bel cuscino in faccia da Dominique, così si unì anche lei. Trascorsero un'ora a divertirsi come dei bambini finché, sfiniti, si sedettero a terra. Perché, in fondo, non si è né troppo grandi e né troppo piccoli per fare o dire certe cose.

 

                                                                                                                                     ***

 

<< Aspettatemi! >> sbuffò Rose cercando di liberare il piede da una strana pianta che gliela stava trattenendo.

<< Ancora? Sempre e solo tu! >> disse Scorpius roteando gli occhi e chinandosi per aiutarla.

<< Oh, grazie >> disse sistemandosi.

<< Sei calamita per loro >> ridacchiò Al.

<< Forza, muoviamoci che siamo sempre gli ultimi >> convenne il biondo, incamminandosi. Rose lo guardò un attimo e poi lo seguì. Stavano attraversando sentieri da quasi un'ora e non era riuscita a scambiare due parole da sola con lui o perché era sempre con Al o perché gli altri la cercavano, perdendolo di vista. Era ancora curiosa di sapere cosa fosse quella “riunione”.

<< CI SIAMO! >> esclamò Dominique, passando attraverso un cespuglio e sparendo dietro: una passaporta. Tutti la seguirono.

Il posto in cui si catapultarono era mozzafiato: conteneva il paesaggio del resto delle catene montuose. Verso destra, molto distante, si poteva scorgere la punta del castello di Hogwarts e il Lago Nero. Scendendo un po' di rocce e percorrendo una stradina colma di arbusti si poteva giungere in un piccolo lago famoso per l'acqua cristallina e pura. Uno spettacolo unico.

<< Ok, >> sorrise Zac ai presenti << ci sarà una tenda principale dove dentro conterrà cucina, tavolo, divano e il solito resto. Poi ci saranno tre tende babbane, una per coppia, ma a qualcuno toccherà stare da solo e per privilegio starà in quella magica. Come ci dividiamo? >>.

<< Sto io da sola! >> sorrise Roxanne.

<< No! >> ribatté Rose. << Se tu stai da sola, io con chi sto? >>.

<< Con me >> rispose Al, solare.

<< E io? >> disse Scorpius con un sopracciglio inarcato.

<< Oh... >>.

<< Sorteggiamo >> propose Dominique, scrollando le spalle. << Io starò con Zac, per voi sarà la sorte >>.

<< E se io stessi con Scorpius, Albus con Rose e Roxanne da sola?! Così saranno tutti contenti >> propose Michael Finnigan, grande amico di Albus e Zac.

<< Perfetto! >> esclamò quest'ultimo. << I posti sono decisi. Beh, io inizio a montare la mia tenda >> e così incominciarono tutti.

<< Hai visto che avevo ragione alla fine? >> alluse Albus con un sorriso soddisfatto.

<< Riguardo cosa? >> Rose fece finta di non capire e continuò a martellare uno spigolo della tenda. Era più divertente senza magia.

<< Lily. Ha capito che Scorpius non le piace. Puoi farti avanti, ora >>.

La rossa avvampò e si guardò intorno, timorosa di scoprire che il diretto interessato fosse nei dintorni.

<< Abbassa la voce! Comunque, non gli interesso... credo gli piaccia Samantha >>.

<< Chi? >> domandò accigliato, fissandola, per poi scoppiare a ridere. << La Selwyn? C'è qualcosa di complesso dietro, ma tranquilla, non gli piace per niente >>.

<< Tu sai qualcosa di loro due? >> chiese scettica.

<< Chi non lo sa, se non il suo migliore amico? >> rispose con tono di come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

<< E non me lo dici? >> sbottò incrociando le braccia. << Parla! >>.

<< Ma anche no >> ridacchiò. << Sarà lui a dirtelo se vorrà >>.

<< Se magari tu non gli ronzassi costantemente attorno potrei anche parlarci >> sbuffò concludendo il suo lavoro. Albus non rispose e lei alzò lo sguardo, notando che stava osservando verso le rocce che portavano alla discesa.

<< E' nel lago >> mormorò, volgendo i suoi occhi verdi su quelli azzurri di lei. << Non è nudo, tranquilla, voleva solo farsi un bagno senza lo schiamazzare di tutti. Vai là fingendo di cercare il legno e poi unisciti a lui >>.

<< COSA? >> le uscì con un tono un po' troppo acuto che attirò l'attenzione di tutti. Imbarazzata, fece il segno della 'pace' con un sorriso nervoso e poi tornò ad
Albus. << Ma ti pare che mi metto in costume davanti a lui? >>.

<< Perché?! Mica ti trucidano, siamo nel ventunesimo secolo! >> sogghignò.

<< Ma non ho il fisico adatto >> rispose torva. << Ho due cosce peggio di un elefante! >>.

<< Tu sei malata >> constatò roteando gli occhi e andando e lavorare nel retro della tenda. Rose ci pensò a lungo e poi si incamminò verso il lago.

Le rocce erano abbastanza scivolose ma lei riuscì abilmente a non inciampare. Si mise dietro un albero e, accecata dal forte sole che illuminava il lago rendendo seriamente l'effetto cristallo, ci mise un po' a individuare Scorpius. Il vento scompigliò un po' le foglie e la scoprì dalla poca ombra che la proteggeva: mise le mani sugli occhi maledicendo il luogo troppo paradisiaco.

<< Che ci fai qui?! >>. Una voce le fece scostare le mani dagli occhi e, vedendo Scorpius così vicino a lei tutto bagnato che la guardava, la fece indietreggiare e scivolare
a terra.

<< STUPIDO SOLE! >> ringhiò avvampando e avendo una voglia immensa di sotterrarsi e non uscire più. Lui le porse la mano ridendo e l'afferrò, alzandosi: << E' troppo chiederti di stare più attenta? >>.

Rose imprecò qualcosa e poi raccolse dei bastoni di legno, giusto per far notare che lei non lo stava ASSOLUTAMENTE spiando.

<< Cagami >> ridacchiò asciugandosi i capelli con l'asciugamano.

<< Ciao?! >> sbuffò ammucchiando il tutto. << Come fai a sopportare questo sole? >>.

<< Ho una soglia della pazienza superiore alla tua, forse >> convenne. Lo guardò truce e lui sogghignò: << No, semplicemente stare in acqua è una meraviglia. Non ho
mai visto niente di simile... sembra di essere in un luogo perfetto >>.

Rose fissò il lago e rifletté: << Secondo me non è sicuro... i posti così celano sempre trappole >>.

<< Secondo me invece sei troppo razionale >> sbuffò sedendosi.

<< Io? >> rise << 'Miss impulsiva'? >>.

<< Sarai anche impulsiva, ma in certi ambiti sei troppo razionale >>. Quella frase la colpì in pieno. Cosa intendeva? Certi ambiti... era proprio quello a cui stava pensando? Lo fissò e poi raccolse il legno: << Vabbé, io vado >> e raggiunse gli altri mentre Scorpius continuava a fissare l'albero, pensieroso.

 

La giornata trascorse rapida come accade ogniqualvolta che qualcuno si diverte; “esplorarono” i dintorni, risero, scherzarono e si abbuffarono in compagnia, tranne Scorpius che pareva di aver assunto il classico temperamento da asociale anche se ogni tanto lo si vedeva parlare con Albus o Zachary.

<< Cosa insinui, Mick?! >> ridacchiò quest'ultimo rispondendo alla provocazione e finendo di cenare. << Io trovo Rose molto carina. Sai, dietro le secchione si nasconde sempre una pantera >>.

<< Certo, come no >> sbuffò scherzosa Rose bevendo l'acqua.

<< Rose è secchiona ma espansiva e divertente, non è la classica 'libri-biblioteca-libri-camera” >> convenne Roxanne, ridendo.

<< Libri-biblioteca lo è, però >> stuzzicò Zac.

<< E piantala! >> ridacchiò, dandogli un pugno sulla spalla. Lui le cinse il collo con un braccio.

<< E tu, Scorpius, cosa ne pensi? >> chiese d'un tratto Dominique, guardandolo.

<< Mmh... >> a sorpresa della rossa, assunse un cipiglio divertente e da falso pensieroso, stando al gioco. << Sbadata. Non guarda mai dove mette i piedi. Sembra un pollo senza testa >>. Tutti scoppiarono a ridere.

<< Questa me la paghi >> sibilò cupa, ma poi rise pure lei.

<< Io inizio a sistemare va >> propose Al, gli altri lo aiutarono. Rose guardò Dominique sorriderle ed entrare in tenda. Decise di raggiungerla.

<< Ehi >> le sorrise legandosi i capelli in una coda di cavallo per poi sdraiarsi sopra il sacco a pelo.

<< Tutto bene? >> chiese Rose entrando e sdraiandosi pure lei. Dominique annuì.

<< Scorpius è single >> butto lì improvvisamente. Rose la guardò: << E quindi? >>.

<< E quindi è la tua occasione >>.

<< No >>.

<< Sì >>.

<< Ti dico di no! >>.

<< E perché? >>. Rose guardò in alto, pensandoci. Effettivamente non sapeva nemmeno lei perché non si faceva avanti.

<< Non dirmi che hai paura di essere rifiutata, tu che sei figlia di due Grifondoro per eccellenza >> convenne con un sopracciglio innalzato.

<< Ma no... è che siamo molto amici. Se accadesse qualcosa tra noi e finisse male so che non si farebbe scrupoli a togliermi dalla sua vita e io non voglio >> confessò.

<< Ma non puoi saperlo finché non ci provi! >> sospirò. << Avresti mai detto che dopo due anni sarei riuscita finalmente a mettermi con Zac? No! Ero complessata quanto te e ho fatto solo un grosso errore. Ho perso due anni della mia vita dietro qualcuno che avrei potuto avere subito >>.

<< E' diverso! >> sbottò. << La verità è che forse mi va bene così. Ognuno di noi vorrebbe cambiare qualcosa, ma quando l'occasione si presenta la si ignora preferendo restare nella routine ordinaria. Ed è sbagliato >>.

<< Tu lo stai facendo >>.

<< Lo so >> stette un po' in silenzio. << Ma so anche che a lui non piaccio e non mi va di dichiararmi per ricevere un no certo. Vedremo come si svilupperanno le
cose >>.

<< Va bene. Comunque resto dell'idea che voi due starete insieme prima o poi, e non me la toglie nessuno >> e, detto ciò, entrò nel sacco a pelo girandosi su un fianco
e dandole la schiena. Rose osservò per un po' i suoi capelli biondi e sorrise: Dominique era unica.

<< Ehilà >> entrò Zac sorridendo, scaldandosi le mani.

<< Oh, mi sposto subito >> Rose si alzò e uscì. Lui le fece l'occhiolino. Gli sorrise e poi uscì.

Roxanne, Albus e Michael stavano parlando nella tenda grande, Scorpius non c'era. Non s'interessò molto di dove fosse e decise di farsi un bagno: Zac le aveva detto che, di sera, era la cosa più bella che qualcuno potesse fare. Da quanto aveva captato lui e Domi avevano avuto la loro prima volta nei dintorni, quindi l'atmosfera rilassante c'era.

Scese e si tolse gli indumenti, posandoli a riva e rimanendo in costume, poi si guardò un attimo attraverso il riflesso dell'acqua. L'ambiente era troppo calmo e, essendo da sola, avrebbe dovuto avere paura, ma da buona Grifondoro non ne aveva.
Mise un piede e, a sua sorpresa, trovò l'acqua tiepida e accogliente. Si tuffò e poi tornò in superficie: era davvero una meraviglia! Nuotò un po' ma rimanendo sempre vicino alla riva: allontanarsi non sarebbe stato sicuro.

Venti metri più in là, dietro rocce che facevano angolo all'altra parte del lago, trovò una bionda chioma: Scorpius. Lui la intravide e le fece cenno di avvicinarsi: obbedì.

<< Hai visto che meraviglia? >> sorrise ammirando la luna piena che faceva riflesso nell'acqua, rendendo lo stesso effetto del giorno.

<< Sì >> rispose la rossa, osservando l'identica cosa. Scorpius le prese all'improvviso una mano: << Seguimi >>. Nuotarono per un po' e la portò davanti a uno spettacolo mozzafiato: un'ampia cascata scendeva ripida dall'alto con un moto quieto e stupendo.

<< E'... è stupendo >> balbettò senza parole.

<< Ma c'è uno spettacolo ancora più entusiasmante >> disse fissando l'acqua.

<< Cioè? >> chiese Rose, curiosa. Scorpius si voltò a fissarla: << Tu >>.

Il cervello di Rose si staccò dal resto del corpo e il suo cuore iniziò a battere freneticamente. Non esisteva nient'altro che loro in quel momento e la paura che ciò che aveva appena sentito fosse frutto di un'allucinazione era davvero forte.

Iniziò a tremare impercettibilmente e a cadere in fibrillazione, specialmente quando notò che lui aveva avvicinato il volto al suo. Sentiva il suo respiro calmo e leggermente irregolare addosso e credette di cedere da un momento all'altro. Le si inumidirono leggermente gli occhi e continuò a contemplare quella pelle diafana e quelle labbra rosee finché, pian piano, Scorpius posò le labbra sulle sue.

Rose ricambiò il bacio, un po' impacciata, e dopo qualche secondo la lingua del biondo fece pressione sulle labbra della rossa, invitandola a dischiuderle. Lei l'accontentò e iniziò un bacio lento ma carico di passione, come se le loro labbra avessero aspettato fin troppo tempo per ricongiungersi nella perfezione, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Rose rabbrividiva a ogni suo tocco, certa che sarebbe morta in quel paradiso così innaturale.

Continuarono per un momento che sembrò infinito finché Scorpius non iniziò a baciarla con davvero troppo impeto. Una cosa innaturale per uno timido come lui. Rose cercò di stare al passo, ma d'un tratto si staccò per evitare che andasse troppo oltre: insomma, di già?

<< Sco-scorpius >> mormorò con il respiro spezzato. << Con calma. Devo ancora focalizzare bene cos'è successo... >>.

Vide che non rispose e, quando alzò lo sguardo, notò che i suoi occhi erano diventati neri come la pece. Si accigliò: << Scorpius?! >>.

Pian piano il corpo si disintegrò rivelando un orribile e terrificante mostro che assomigliava tanto a un avvicino. Rose indietreggiò nell'acqua e si mise a nuotare veloce, spaventata e interdetta, ma lui la prese per una gamba e, con voce stridula, sibilò: << Sarai la mia prossima vittima. Mi nutrirò del tuo sangue e, dopo cento anni, sarai la settima strega a spargere il tuo amore perduto in questo lago >>.

<< LASCIAMI! >> urlò.

<< Illusa...sai che questo luogo paradisiaco è nato da sei streghe che si erano fatte il bagno durante la luna piena? Erano innamorate e convinte che l'amante fosse sul serio venuto fin qui per dichiararsi, ma non era vero. Ero io, le ho prese, come sto facendo con te, e cristallizzate con il loro amore. Me ne serve una settima perché l'acqua di questo lago diventi fonte di amore infinito per chi lo berrà... >>.

<< AIUTO! >> strillò in panico, dimenandosi. << AIUTATEMI! >>.

<< SCIOCCA! >> ghignò soddisfatto. << Non può sentirti nessuno se non colui che ami, e nessuno mi è mai sfuggito! >>.

<< SCORPIUS! TI PREGO, VIENI! >> disse con voce supplichevole e gli occhi lucidi: per lei era davvero la fine. Non aveva la bacchetta e non riusciva a ribellarsi. Sarebbe diventata davvero cristallo per ciò che provava verso lui?

<< Dì il tuo ultimo desiderio >> sentenziò facendo comparire uno scettro e puntandoglielo sulla fronte. Le lacrime sgorgarono dal suo viso e chiuse gli occhi. Era giusto fare una fine come quella?

<< STUPEFICIUM! >> Scorpius scese a capofitto dalle rocce per raggiungergli. Il mostrò venne schiantato un po' più lontano, ma quando si riprese, furibondo, si avventò verso Rose che stava nuotando frenetica verso la riva.

<< STUPEFICIUM! >> ritentò Scorpius, pallido. << Avis! Incendio! >>. Ma niente da fare, tutto ciò lo colpiva solo in minima parte.

<< ROSE! >> urlò scendendo velocemente e porgendo la mano. Lei si avvicinò per afferrarla, ma venne tirata indietro dal mostro. << LASCIALA! >>. Notò che il mostro cercava di recuperare lo scettro e lui, svelto, lo richiamò: << Accio! >>.

<< DAMMELO, RAGAZZINO! >> sibilò adirato.

<< Tu lascia la ragazza e io te lo restituisco >> ringhiò fissandolo. Il mostro ricambiò lo sguardo, rancoroso, poi mollò la presa su Rose. Scorpius buttò lo scettro lontano e si precipitò in acqua, trascinandola a riva. Il mostro prese lo scettro e tornò da lei, ma Scorpius riuscì a tirarla a riva qualche secondo prima che potesse impossessarsi nuovamente di lei. << Duro! >> lo scettro si pietrificò. << Deprimo! >> e venne ridotto in polvere.

<< NOOOOOOOOOOO! >> il mostro scoppiò in un singhiozzo e, con gli occhi fuori dalle orbita, si avvicinò pericolosamente ai due. Rose gattonò fugace verso la bacchetta e, con un incantesimo di trasfigurazione, lo trasformò in un innocuo pesce che subito dopo diventò il pasto di quattro gabbiani notturni.

Con il respiro affannato indietreggiò da seduta contro un albero lì vicino e rannicchiò le ginocchia al petto affondandovi il viso.

<< Ro-Rose? >> mormorò Scorpius con voce roca e ancora spaventata, posando una mano sul suo braccio. Lei non rispose, ma si poté dedurre che stesse piangendo silenziosamente, anche perché tremava. Scorpius non ci pensò due volte e l'abbracciò forte; Rose si aggrappò alla sua felpa strappata e affondò il viso sul suo collo, riempiendolo di lacrime. Lui la strinse forte, cullandola e accarezzandole i capelli. << Va tutto bene, Rose >> sussurrò rassicurante, non pensando minimamente a mollarla. << Siamo vivi >>.

Lei era ancora traumatizzata: il bacio, la presunta morte, l'amara verità sul lago. Interdetta, restò tra le sue braccia, finché dopo una manciata di minuti, iniziò pian piano a realizzare e darsi una calmata.

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Capitolo 16
*** Tu mi piaci. ***


Salve gente! :) tutto ok? Lo so, sono tornata un po' presto... spero vi faccia piacere! Avevo tempo e ispirazione, quindi eccoci qua con il seguito!
Ho visto che ve la siete presa un po' per la fregatura del bacio, mi dispiace x) qualcuno, conoscendo già il mio stile, ha intuito da sé che ovviamente ci sarebbe stato qualcosa per cui sarebbe finita male! Beh, dico solo di non basarsi troppo su questo, perché sono una che ribalta e poi confonde u.u
Dallo scorso capitolo credo che abbiate intuito che adesso saranno più lunghi e intensi... il punto è che ho troppe cose da far accadere, quindi mi tocca azionare così. Spero non vi dispiaccia!
So che avrete già adocchiato il titolo bello in rosso, per cui sì, ci sarà qualcuno che confesserà i sentimenti per l'altro.
Leggendo scoprirete che Rose è una ragazza molto forte e “con le palle”, e io la stimo per questo! XD Albus invece, povero cucciolo... mi fa tenerezza! E Scorpius... certe volte nemmeno io so cosa passa per la testa di quel ragazzo! No, ovviamente scherzo! Se non lo so io, chi potrà mai saperlo? u.u
Vi mollo... recensite, mi raccomando! Anche perché spesso sono insoddisfatta di cosa ho scritto, ho paura di non aver trasmesso quello che volevo e altre paranoie, quindi mi fareste un piacere!
Buona lettura <3

                               Tu mi piaci

 

<< Merlino... >>. Dominique l'aveva mormorato sospirando per almeno tre volte al minuto, irrequieta. Il suo viso era leggermente pallido e si poteva vedere che era palesemente preoccupata. Non che si vedesse realmente, ma per chi la conosceva sapeva che quando si ritrova rigida e con lo sguardo perso, quel tipo di sentimento la invade.

Tutti fissavano il fuoco che scoppiettava dinanzi loro, e un silenzio tombale li circondava. Ognuno era perso a pensare e realizzare ciò che era appena accaduto ai due, troppo scettici per crederlo. Albus ogni tanto si toccava le orecchie, come per domandarsi se avesse perso l'udito, talmente morente era il clima che c'era attorno. E poi non solo: perché non aveva sentito le urla che probabilmente la cugina aveva lanciato? Era davvero così troppo addormentato per farlo? Un senso di colpa immenso lo avvolse e prese un bel respiro.

Una sola persona sapeva le risposte a tutto, ed era appoggiata contro un albero, leggermente più indietro rispetto al cerchio, persa anch'essa con lo sguardo chissà dove. Scorpius era seduto tra Albus e Roxanne ed era l'unico che aveva avuto la calma giusta per raccontare l'accaduto. Raccontare fin dove sapeva.

Dopo esattamente trenta minuti, tutti e sei non pensavano neanche minimamente a interrompere il silenzio o affrontare la realtà, cruda e spietata. Un rumore, però, portò tutti a fissare il diretto interessato: Zac.

<< Non c'è niente >> disse con voce roca, prima di schiarirsela impercettibilmente.

<< Che novità >> ribatté Scorpius con troppa enfasi rispetto al clima teso: sembrò come se avesse appena urlato in mezzo a una grotta deserta. << Ti ho detto diverse volte che lui non c'è più >>.

<< E se ce ne fossero altri? >> mormorò Michael, osservandolo.

<< Ne dubito >> rispose lanciando un'occhiata a Rose, la quale resse per pochissimi istanti. Non parlava, ma non per il trauma: l'aveva superato abbastanza, la voce non le mancava di certo.
Più che altro, sapeva che entro pochi istanti qualcuno avrebbe posto la domanda schietta su cos'era successo prima che giungesse Scorpius o perché non avevano sentito niente, e doveva inventarsi una bugia.

Non era mai stata brava a mentire, ma non aveva neanche avuto chissà quale occasione per farlo in un momento così cruciale, dove qualsiasi cosa avesse mai detto avrebbe inciso in maniera netta. Aveva anche pensato di confessare tutto, dall'amore per Scorpius al resto, d'altronde quando succedono cose gravi ciò che ti sembra irrisolvibile appare magicamente insignificante rispetto alla situazione, ma proprio non ci riusciva. Aveva un enorme groppo in gola e il suo cervello era nel caos totale: troppi pensieri per la testa, troppe emozioni intense vissute in pochi attimi.

Si tornò nel stonato silenzio, finché riuscì a prendere l'attacco necessario per iniziare a dire qualcosa, anche se cosa esattamente avrebbe proferito non lo sapeva nemmeno lei: << Era un demone marino, credo... una specie di avvincino. Mi ha presa e ha detto che mi avrebbe trasformata in cristalli come le altre sei ragazza a cui fece ciò. Gli serviva la settima per rendere il lago fonte di amore infinito per chi lo avrebbe bevuto, una specie di Amormentia più potente suppongo. E dopo cent'anni l'occasione gli si è presentata: io >>.

Tutti rabbrividirono al racconto. Roxanne sussurrò: << Questo vuol dire che... i cristalli sarebbero... ragazze? >>.

<< Esatto >> rispose con una calma, quasi paonazza. << Le ha uccise e rese tali >>.

<< Ma io e Zac siamo venuti qui diverse volte anche con la luna piena e non ci è successo niente >> constatò Dominique.

<< Perché siete una coppia. Lui cercava una ragazza sola >> disse giocando con le mani. Alzò lo sguardo e vide che gli altri avevano assunto un cipiglio confuso. << Presumibilmente innamorata e non ricambiata >>. Albus la fissò, sbiancando, e non osò voltarsi verso Scorpius il quale continuava anch'esso a fissarla insistentemente.

<< Sei innamorata? >> domandò Michael, guardandola.

<< Boh, chi lo sa >> rispose con un pizzico di acidità e ironia. << Forse sì, ma non me ne sono resa conto. Che ne posso sapere io dell'amore? >>. Alzò lo sguardo e ricambiò quello di Scorpius, trasmettendogli un po' di freddezza. Non voleva, ma in parte ce l'aveva con lui: non era proprio esonerato dal motivo dell'accaduto.

<< Ma perché non siamo riusciti a sentirti? >> chiese Albus.

<< Non ne ho idea >> mentì convincente.

<< Meno male che ha sentito Scorpius >> osservò Zac ingenuamente.

<< Già >> disse secco il diretto interessato non togliendo lo sguardo dalla ragazza per nemmeno un secondo, un po' scontroso e avido di saziare i suoi sospetti. << Chissà perché ho sentito solo io >>.

<< Cosa insinui? >> ribatté Rose prontamente e decisa.

<< Niente di subdolo >> rispose sincero e distaccato. Rose captò subito che avrebbe voluto chiedere altro, ma qualcosa lo interrompeva, forse la presenza degli altri.

<< Dobbiamo dirlo agli zii >> affermò Dominique, alzandosi.

<< No! >> esclamò deciso il biondo. Dominique lo fissò, sconcertata: << Sei matto? E se ce ne fossero altri? E se qualcun altro morisse? >>.

<< Perché devi sempre correre dalla tua famosa famigliola? >> sbottò secco. << Non possiamo per una volta risolvere noi? >>.

<< E come? >> li interruppe Albus, cogliendo la rabbia di Dominique e cercando un modo per non farla esplodere all'offesa, ma parve non funzionare perché lo evitò.

<< Forse il problema è tuo padre? >> disse la bionda più con affermazione. << Scommetto che non sa che c'eravamo anche noi. Ti toccherebbe affrontarlo >>.

<< Non darmi del vile >> enfatizzò alzandosi anche lui. << Perché lo sei anche tu dal momento che preferisci sputare problemi alla famiglia piuttosto che risolverli tu stessa >>.

Rose poté scommetterci: c'era qualcosa di ben oltre l'ambito dell'accaduto. Si capiva dagli sguardi che si lanciavano. D'altro canto, non aveva mai visto Scorpius così spavaldo e schietto.

Dominique lo fissò prima di cedere, con stupore di tutti: << Come vuoi. La risolveremo noi stessi, ma concedimi l'intervento di Ted >>.

<< Va bene >> rispose. << Purché non ci aiutino altri membri del Ministero se non lui >>.

<< Sarà fatto >> si unì Zac, guardandolo un po' rancoroso. C'era qualcosa che andava storto: troppi discorsi ambigui, troppa aria di sospetti. A Rose infastidiva assai: si sentiva leggermente irascibile e a stento trattenne la voglia di obbligarli con la forza a confessare cosa nascondevano i tre.

<< E' meglio dormire >> constatò Roxanne, alzandosi ed entrando. << Ho già fatto tutti gli incantesimi di protezione. Ci sveglieremo a turni con questo aggeggio che ho preso dal negozio per sorvegliare la zona. Prendetene uno e mettetelo vicino a voi. Notte >> ognuno obbedì ed entrò nella propria tenda.

<< Rose?! >> mormorò Albus, sdraiandosi nel sacco a pelo accanto al suo.

<< Mh? >> chiese, guardandolo.

<< Tutto ok? >>.

<< Sì >> sbottò a bassa voce. Albus, nonostante la situazione, rise un po'. Lo fissò: << Ti sembra il momento di... >>.

<< Lo so, lo so >> la interruppe. << Ma sei buffa perché nonostante quello che è successo riesci ancora ad arrabbiarti per una cosa simile >>.

<< Allora l'hai notato anche tu! >> esclamò fissandolo.

<< Ovvio, mica sono scemo. E' una cosa riguardo il rapimento della madre... >> ma si interruppe, rendendosi conto che forse doveva smettere. Rose si alzò a sedere: << Parla >>.

<< No! >> borbottò coprendosi. Lo scoprì e lo costrinse di malagrazia a voltarsi verso di lei, fissandolo di sbieco: << Fallo >>.

<< Quando hanno rapito Astoria Dom e Zac erano nelle vicinanze e avevano saputo la notizia, ma al posto di intervenire chiamarono gli Auror >> confessò a bassa voce. << Scorpius ce l'ha con loro perché pensa che avrebbero potuto fare qualcosa direttamente loro >>.

<< E infatti avrebbero dovuto! >> disse sconcertata.

<< Scherzi? >> esclamò Albus, scettico. << Avevano morte assicurata! >>.

<< No, se li avessero seguiti furtivi o attaccato saggiamente >> constatò.

<< Tu sei matta >> annuì senza parole. << Sono ex Mangiamorte! >>.

<< Come puoi pensare di non intervenire in situazioni simili anche solo minimamente? Dov'è finito lo spirito di Godric Grifondoro? >> biascicò arrabbiata, e quando si rese conto di cosa aveva detto, si arrestò all'istante. Vide gli occhi di Albus velarsi di tristezza e si morse un labbro: l'aveva ferito. Il cugino volse lo sguardo verso l'entrata della tenda e, anche se non riuscì a guardarlo bene per il buio, dedusse che gli fosse uscita una lacrima perché si passò rapidamente una manica sulla guancia, poi si distese.

<< Mi dispiace >> mormorò mortificata.

<< No, è la verità. Sono la vergogna della famiglia: il vile in mezzo agli eroi coraggiosi >>.

<< Non dire così... >>. Non rispose più. Rose sospirò e poi pian piano entrò nel suo sacco a pelo: Al la lasciò fare, pensieroso; poi lei, messa su un fianco, lo abbracciò forte posando la guancia sul suo petto. La lasciò in quella posizione per qualche istante, prima di scostarla mettendosi su un fianco pure lui per rendere la stretta più forte: posò la fronte nell'incavo del collo di Rose e lo inumidì leggermente con un pianto silenzioso. Rose si sentì spezzare il cuore a ogni lacrima che percepiva e lo cullò dolcemente accarezzandogli i capelli, senza dire nulla, finché si addormentarono all'unisono. A volte i gesti valgono più di mille parole.

 

                                                                                                                                         ***

Tornata a casa, Rose sfoderò il suo solito sorriso, non lasciando intravedere nemmeno un briciolo di turbamento. Salutò il fratello e i genitori e andò subito a farsi una doccia calda: aiuta sempre nei momenti tesi.

Uscita in accappatoio, Hugo la raggiunse in camera: << Rose, devo ancora darti il mio regalo >>.

<< Oh, certo >> sorrise. << Aspetta solo che mi vesto >>. Tornò in bagno a farlo e poi avanzò verso il fratello asciugandosi i capelli mossi con un asciugamano.

Hugo si sedette sul suo letto: << Beh, a dire il vero non è materiale... >>. La sorella lo fissò incuriosita. Proseguì: << Il regalo è che ho lottato per convincere mamma e papà a lasciarti andare un mese al mare in Francia, a casa dei nonni di Dom, Lou e Vic e hanno acconsentito >>.

Rose lo guardò, felice: << Davvero? Vanno un mese là?! >>.

<< Sì. I loro nonni verranno a stare un mese da zia Fleur e Bill; Vic e Lou non ne sono molto felici >> ridacchiò. << Fatto sta che la casa rimarrà vuota, e Dom non ci ha messo molto a ottenere il consenso di averla per sé durante quel mese. Ogni domenica mamma e papà verranno a trovarvi, in più c'è una passaporta in modo che possiamo e potete venire o andare quando volete. Tranquilla, verremo spesso a rompervi! Comunque, di fianco la casa c'è quella di sua zia Gabrielle e il marito è un Auror, quindi per qualsiasi cosa potrete rivolgervi a loro. Non sarete proprio sprovveduti in culo ai lupi >>.

<< Wow >> disse la sorella con un sorriso. << Un mese in quel bellissimo posto! Chi saremo? >>.

<< Tu, Dominique, Zachary >> al pronunciare l'ultimo nome fece una smorfia << e Al >>.

<< Oh, meno male >> sospirò sollevata. << Sennò cosa ci facevo io in mezzo a quei due piccioncini? >>.

<< Piccioncini per dire >> rispose cupo. << A me Nott sta lì >>.

<< Tutti i nipoti o figli di ex Mangiamorte ti stanno lì, Hugo >> convenne guardandolo e asciugandosi i capelli con un tocco di bacchetta.

<< Beh, ci sono solo tre famiglie di loro discendenti: i Nott, i Malfoy e i Selwyn e li diffido >>.

<< Ma Theodore era figlio di un Mangiamorte, lui però non lo è mai stato! Quindi Zac è addirittura il nipote: siamo lontani >>.

<< Merlino! >> sbuffò Hugo, scocciato. << Non difenderlo! E' comunque il nipote. Parliamo di Draco, invece? O di Shawnda Selwyn? >>.

<< Il padre di Shawnda è rinchiuso ad Azkaban, lei non ha mai avuto il marchio, sua figlia Samantha è innocua. E dei Malfoy sappiamo la storia: piantala >> concluse secca, scendendo le scale. Hugo imprecò qualcosa e poi la raggiunse per la cena.

Il clima a tavola era piuttosto teso: Hermione stava apparecchiando con la fronte corrucciata e un cipiglio da gelare il sangue. Rose e Hugo captarono che non avrebbero dovuto fare o dire niente di sbagliato o sarebbero stati mandati in Burundi a calci nel sedere, così si sedettero composti e silenziosi.

Ron borbottava qualcosa a bassa voce, poi quando vide i figli sorrise: << Tutto ok? >>.

<< Sì >> risposero all'unisono, e prima che iniziassero una conversazione, Hermione sbatté la teglia sul tavolo: << Servitevi da soli: non sono il vostro elfo domestico >>, poi si sistemò meglio lo scialle che usava solitamente per stare in casa e si sedette. Obbedirono e mangiarono senza spiaccicare parola, poi Hugo svincolò e andò in soggiorno, ricevendo uno sguardo minaccioso dalla sorella.

<< Mamma... >> iniziò Rose con voce fioca.

<< Sì? >> rispose con enfasi e fastidio.

<< C-cos'hai? >>.

<< Chiedilo a tuo padre >> e si alzò secca, sparecchiando. Rose guardò Ron, che sbuffò: << Devo andare per un mese in Romania perché pare che ci siano tracce di Mangiamorte superstiti >>. La figlia continuò a guardarlo, confusa. Chiarì: << Avevo promesso che in questo periodo sarei stato più presente, invece non potrò farlo >>.

<< Oh, sì che potresti! >> squittì Hermione, fulminandolo. << Ma ovviamente preferisci sempre andare tu dall'altro capo del mondo al posto di mandare chi, magari, sta a poltrire in ufficio! >>.

<< Non è quello! La cosa è seria, non posso mandare i neolaureati! >>.

<< Non intendevo loro! Che mi dici di Dawlish, Robbin o Stander? E non parliamo di Thomson! E' diventato obeso talmente è ignavo! >>.

<< Appunto per questo non posso mandarlo in missione! >> sbottò.

<< E allora licenzialo! >>.

<< Ma che cosa blateri, Hermione? Mica licenzio personale perché gira a te! Fa schemi molto utili! >>.

<< Anche io saprei farli! >>.

<< Non dire fesserie! >>.

<< Ma perché cambi discorso? Thomson non c'entra niente! >>.

<< Sei tu che... >>.

<< BASTA! >> urlò Rose, alzandosi dal tavolo. << Possibile che dobbiate passare sempre l'ultima serata insieme a noi in questo modo? Non sapete risolvere le cose senza urlare? Merlino! >>. Hermione e Ron la guardarono, sentendosi in colpa. Rose accostò la sedia al tavolo malamente e poi si stravaccò sul divano accanto a Hugo, il quale stava fissando la televisione Babbana nonostante fosse spenta. Era sempre così: una famiglia indubbiamente unita e colma di affetto, ma sempre stressata per il lavoro.

Mentre Harry e Ginny preferivano ignorarsi per giorni finché uno dei due non avrebbe ceduto e chiesto scusa, i loro genitori battibeccavano tutto il tempo. Quando tutta la famiglia era insieme, ogni cosa sembrava fin troppo perfetta e invidiabile, ma una volta tornati ognuno nelle proprie case i problemi sorgevano.

<< Un giorno li farai cessare tu, Hugo. Sempre io >> sbuffò incrociando le braccia al petto.

<< Non sono forte come te da farlo >> confessò mogio. << Ho paura anche solo a pensare di provarci. Ti ammiro >>.

Rose lo guardò impietosita, poi appoggiò la testa sulla sua spalla e si strinse al suo braccio. Lui poggiò la testa contro la sua e stettero in quella posizione. Spesso Rose scordava che era la maggiore e che aveva, quindi, più responsabilità nelle cose, ma il fatto è che le sarebbe tanto piaciuto poter condividere o affrontare i problemi con qualcuno, non sempre da sola.

Poco dopo vennero interrotti da Hermione e Ron che si sedettero nell'altro divano accanto.

<< Ci dispiace >> mormorò il Ron, torturandosi le mani.

<< Sì, perdonateci >> sospirò Hermione, veramente afflitta. << Non volevamo rattristarvi prima di tornare a Hogwarts... siamo stati infantili >>.

<< Già... siete la cosa più importante per noi e vogliamo il vostro bene, quindi scusa se a volte non sappiamo trattenerci >>. Hermione strinse la mano al marito che le sorrise.

<< Pà... >> iniziò Hugo. << Quando è stata la prima volta che hai baciato la mamma? >>. Ron sobbalzò un po' e Rose notò che le gote di Hermione erano lievemente arrossate.
Le venne da ridere.

<< Beh... >> cominciò, grattandosi il capo. << A dire il vero l'ha fatto lei >>.

<< Cosa? >> esclamò Rose, sgranando gli occhi. Hugo era sorpreso quanto la sorella.

<< E' stato nel bel mezzo della guerra... sapete no che mamma è sempre stata sostenitrice del C.R.E.P.A.? >> domandò guardandoli. Annuirono. << Ecco, io dissi qualcosa come “andiamo nelle mense se non vogliamo che tutti gli elfi facciano la fine di Dobby” e così lei mi baciò >>.

<< E tu? >> proseguì Hugo, interessato. Prese parola Hermione: << Papà mi prese in braccio e mi baciò con impeto. Poi Harry disse “vorrei ricordarvi che c'è una guerra in corso”, così ci staccammo >>.

<< Forte! >> esclamò Rose. << Perché non l'avete fatto prima? >>.

<< Perché tuo papà è un ritardato. Mi ha fatto soffrire per un anno e poi alla fine ci è riuscito >>.

<< Ehi! >> borbottò Ron. << Avevo solo... pensavo che... insomma, all'epoca ero un po' sfigatello. Sempre coperto dalla fama di Harry il Prescelto, poi ero leggermente trasandato, impacciato e povero. Ho sempre pensato che non avesse mai potuto interessarsi a uno come me >>.

Hermione lo fissò, un po' commossa. Nonostante gli anni, si emozionava ancora per quelle dichiarazioni non particolarmente perfette o romantiche del marito, ma l'aveva sempre amato per questo. Gli diede un bacio sulla guancia e si sorrisero, guardandosi teneramente negli occhi.

<< Bleah, smettetela! >> sbuffò Hugo. Tutti scoppiarono a ridere.

<< Che ne dite di una bella partita a Tombola? >> propose Hermione, entusiasta.

<< Ci sto! >> rispose Rose, alzandosi. Hermione le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio: << Forza tesoro, mostriamo a questi due omoni che le donne sono più fortunate! >>.

<< Ehi! >> sillabò Hugo, indignato.

<< Di che ti preoccupi, noi mostreremo il contrario! >> annuì deciso Ron, dando una pacca al figlio.

E così tra tombola, scacchi, scala quaranta e chi più ne ha ne metta, passarono quasi l'intera notte a ridere e divertirsi.

 

                                                                                                                                 ***

 

Il ritorno a Hogwarts fu quasi un sollievo per Rose. Durante il viaggio non aveva fatto altro che pensare a che schifo di primo bacio aveva ricevuto. Insomma, a un Avvincino! Va beh che era sotto forma di Scorpius, però...

Perché a me?” si chiese ripetutamente. Perché doveva essere cascata pure lei alla trappola dell'amore? Andava così bene quando pensava solo allo studio o a combinare furtiva qualche marachella con James, Louis e Fred. O quando si allenava e stracciava tutti alle partite di Quidditch... IL QUIDDITCH! Volare in altro, sentire il vento picchiettare sul viso, la sensazione di libertà, di spensieratezza... le mancavano.

Perché aveva dovuto smettere? Lo studio. Non riusciva più a gestire il tempo così, due mesetti fa, l'aveva abbandonato. Quanto ci era rimasta male... perfino i compagni di squadra avevano fatto di tutto per destarla, ma niente da fare. E aveva pure perso i contatti con essi da quel giorno, per un motivo ignoto. Ma forse uno c'era: ognuno aveva continuato per la sua strada, e lei aveva preso quella indirizzata ai luoghi biblioteca-camera. Che ragazza noiosa, trovò.

E se fosse morta? Se l'avvincino-demone l'avesse uccisa? Aveva praticamente trascorso la maggior parte della sua vita studiando. Un'esistenza sprecata! E lei non amava gli sprechi, per niente. Così decise di provare a inserirsi di nuovo: l'avrebbe distratta dallo stress generale. L'avrebbe distratta da Scorpius, di cui sentiva che qualcosa sarebbe cambiato tra loro. La verità sui sentimenti per lui era inevitabilmente prossima allo sbandieramento generale.

<< Andiamo, James! >> supplicò Rose con gli occhi da cucciolo bastonato.

<< No! >> biascicò deciso. Se c'era una cosa che il cugino prendeva seriamente, quello era il Quidditch. Quasi viveva per esso: condivideva con lui gioie e delusioni più grandi, come una coppia di sposini.

<< Perché? >> sbottò sbattendo la forchetta sul tavolo.

<< Perché ci hai mollati! >>.

<< Dovevo studiare! >>.

<< Tutti devono studiare >> convenne calmo, il che irritò i nervi di Rose.

<< Andiamo James, falla tornare! >> insisté Josh Bradbury, battitore formidabile e vecchio caro amico di Rose.

<< Ecco, lo dice pure lui! >> esclamò.

<< Se c'è qualcuno che inserirei prima di te, quello è Alphard. E' formidabile! Senza offesa... e poi ormai la squadra è compatta >>.

<< Sì, immagino quanto sia formidabile Alph... >> ma si interruppe perché Alice, seduta accanto a lei, le diede un pizzicotto: il diretto interessato si sedette infatti dinanzi a loro. << Alphard! Che bello, stavo giusto dicendo dov'eri finito! >>. Josh ridacchiò e James mormorò un “ipocrita” sul suo orecchio.

<< Ah sì? >> sorrise mangiando una pozione di Porridge. Lei annuì.

<< CIAO! >> una voce li fece sobbalzare: era Lily. Sgomitò tra Rose e James per sedersi in mezzo a loro, davanti ad Alphard. Le accennò un sorriso.

<< Tu che fai qui? >> sbuffò Rose, finendo di bere.

<< Sono venuta per dirti che sei la cugina più brava e buona che esista in questo mondo! >> sorrise. Rose non si trattenne e si girò verso il corridoio centrale, sputando l'acqua. << Mi prendi in giro? >>. Lily non rispose e notò che tutti stavano fissando qualcosa, o meglio, qualcuno.

Si voltò lentamente e si trovò delle scarpe belle bagnate dall'acqua proveniente dalla sua bocca. Alzò lo sguardo e finì per vedere la faccia di Scorpius che aveva una smorfia di disgusto.

<< Ehm... scusa?! >> tentò strizzando un occhio, poi prese un tovagliolo con la mano un po' sporca dal cibo e scese per pulirgliele.

<< N-non toccare! Grazie... >> balzò indietro e poi le lucidò da solo, in seguito andò a sedersi sul tavolo della sua Casa, accanto ad Albus.

<< Ti stimo! >> gongolò James dandole una pacca sulla schiena così forte che rotolò oltre la panca.

<< Che succede lì? >> chiese la Preside in modo autoritario. << Niente! >> sorrise rialzandosi e ricomponendosi, poi si risedette: << Sei una vacca >>.

<< Parla l'altra >> sbuffò il corvino ingurgitando la sua porzione. Lily si avvicinò all'orecchio di Rose: << Senti, non è che... >>.

<< NO, NO! >> sbottò subito, capendo le intenzioni della ragazza. << Mai più! Cerca di cavartela da sola... mi ha portato solo guai >>. Lily sbuffò incrociando le braccia al petto, poi sussurrò: << Sei un Prefetto, hai modo di...! >>.

<< E allora tu cerca di farmi inserire di nuovo nella squadra di Quidditch >> buttò lì, mormorando.

<< Sarà fatto >> rispose decisa. Rose la fissò: << Scherzi? >>. Scosse la testa.

<< Ok >> disse. << Se ci riuscirai, ti aiuterò di nuovo >>.

Lily porse la mano, lei la strinse: << Affare fatto >>.

<< ROSELINE E SCORPIUS? >>. Una voce echeggiò dal tavolo di Corvonero e tutti si voltarono a guardare, professori compresi. La diretta interessata sbiancò impulsivamente e pian piano si girò anch'essa verso il tizio. Occhiali da nerd, capelli leccati da una mucca, tappo, secchione: Simon Hill era riuscito a catturare l'attenzione di tutti. Proseguì: << Avete distrutto la maledizione della luna piena? Nel Locus Amoenus? >>.

Rose si alzò, sgranando gli occhi: << C-cos? >>.

<< C'è scritto qui! >> Simon sollevò il libro, tutto contento. << Questo libro aggiorna istantaneamente coloro che hanno distrutto profezie o sconfitto elementi pericolosi per il mondo magico! >>.

<< Deve esserci un errore >> disse Scorpius in modo tranquillo, pulendosi gli angoli della bocca per poi guardarlo. << Non è possibile >>.

<< Scorpius, non mettere in dubbio la vastità di uno dei libri più famosi che Hogwarts possiede: “Streghe e Maghi Distruttori di Pericoli” >> si intromise Lumacorno dalla tavola professori. Poi sorrise a Simon: << Se si tratta del Locus Amoenus è nella sezione luoghi, vero? >> egli annuì, soddisfatto. << Bene. Quel luogo lo conoscono o ci sono state poche persone, è normale che le vostre facce siano perplesse >>.

Rose ebbe una grande voglia di prendere a sprangate Hill e il suo libro, ma si trattenne. La McGranitt si alzò: << Malfoy, Weasley, alle otto nel mio ufficio per discuterne >>.

Rose alzò lo sguardo verso il soffitto, poi tornò a sedersi imprecando a bassa voce. Quando smise sollevò gli occhi e notò che ogni singola persona seduta sul tavolo di Grifondoro la stava fissando: << Beh? Mangiate, gli elfi non aspetteranno molto prima di togliervi il cibo >> e finì imperterrita la sua porzione.

                                                                                                                                                  ***

 

<< Quindi l'avete eliminato >> concluse la McGranitt, posando con un tonfo un libro che teneva in mano.

<< Esattamente >> rispose Rose.

<< Trasfigurandolo in un pesce che è stato mangiato da dei gabbiani notturni >> continuò, guardandoli. Scorpius annuì.

<< Ammirevole >> una voce fece sobbalzare i due: Rose voltò lo sguardo verso destra e non poté credere ai suoi occhi: il ritratto di Severus Piton era magicamente comparso.
Si illuminò come una bambina davanti a una cesta di caramelle e non riuscì a proferire parola, talmente era infervorata. << Ma qualcosa mi dice che non sei stata del tutto sincera, Weasley >>. Il sorriso di Rose scomparve tanto velocemente quant'era arrivato appena vide il ghigno di Piton. << Per esempio... come mai ha potuto sentirti solo Malfoy? E non hai detto cosa ha fatto il demone prima di prenderti >>.

Il suo viso diventò rosso come i suoi capelli: << Lei che ne sa? >>.

<< Conosco quel luogo, lo studiai. So che c'è un processo prima di venire cristallizzate >> rispose con un volto di chi la sa lunga. Rose iniziò a scalarlo dalla lista dei suoi eroi preferiti. Scorpius iniziò a fissarla con la stessa intensità di quando avevano discusso al campeggio e a lei irritò parecchio. La McGranitt si schiarì la voce: << Potete andare. Vi terrò aggiornata >>.

<< Si spargerà la voce? >> chiese Scorpius all'improvviso.

<< Temo di sì. Non stupitevi se verrete importunati dalla Skeeter una volta fuori dalle mura. Le voci circolano >> sospirò.

<< Oh, bene >> rispose roteando gli occhi per poi puntarli su Rose che se la stava svincolando << Arrivederci! >> e la seguì in fretta. La prese per un braccio: << Io e te dobbiamo parlare >>.

<< Non adesso, mi viene voglia di vomitare! >> esclamò simulando un conato di vomito. Scorpius la fissò facendola sentire patetica. Smise: << Va bene >>. La prese per mano e la portò dentro una classe vuota, chiudendo la porta e sonorizzandola. Rose venne percossa da un brivido.

<< Perché ti ho sentita solo io? >> iniziò fissandola, quasi a volerla penetrare per captare chissà cosa. Lei scostò lo sguardo: << Boh, forse eri il più vicino rispetto gli altri >>.

<< Non mentirmi >>.

<< Non lo so! >> sospirò.

<< Sì che lo sai >> convenne appoggiandosi allo stipite della porta con le braccia incrociate al petto. Rose iniziò a mordicchiarsi un angolo della bocca, tipico di quando era in ansia: << Ma... boh... cioè... c'eri tu al lago e mi hai portato lì dietro... >>.

<< Io? >> domandò accigliandosi.

<< Sì, tu! >> sbottò appoggiandosi a un banco.

<< E cosa avrei fatto? >>.

<< Mi hai mostrato una cascata e poi ti sei trasformato nel demone >> rispose guardando altrove.

Stettero per un po' in silenzio finché il biondo riprese, e dalla tonalità della voce Rose percepì che stava cercando di nascondere turbamento: << Ma se quel luogo e quel lago erano legati a una profezia riguardo l'amore non corrisposto di ragazze e tu hai visto me... >>.

<< Sì >> interruppe Rose, fissando il pavimento. Per quanto avesse voluto rimandare all'infinito il dirgli ciò che provava per lui, era arrivato il momento di affrontarlo una volta per tutte. Non amava i segreti e questo era uno di quelli che aveva trattenuto più di tutti, poi sentiva di mancargli di rispetto perché non era stata sincera e la sincerità è una cosa fondamentale in un'amicizia. Amicizia... cos'erano loro veramente? Una volta Scorpius si apriva, l'altra non le diceva nemmeno una cosa importante sul rapimento della madre; prima sembrava mostrarsi per cosa era, l'altra sembrava aver assunto la solita maschera tagliandola fuori dalla sua vita.

Poteva essere amicizia se uno dei due provava qualcosa di molto forte per l'altro? Sarebbero potuti andare avanti ignorando la cosa?

<< Tu mi piaci >> concluse.

Scorpius sembrò aver appena ricevuto un pugno sullo stomaco, perché infatti si inclinò leggermente socchiudendo gli occhi. Le lacrime iniziarono a pungere insistenti ma Rose le trattenne con forza. Il biondo passò una mano sul viso con un'espressione che non seppe decifrare. Prese un bel respiro: << Da quando? >>.

<< Poco dopo averti conosciuto >> confessò schietta. Adesso era lei a fissarlo insistentemente, ma lui sembrava osservare ogni minima cosa tranne lei. << Iniziai a capirlo quando nella Stanza delle Necessità mi confessasti di tua mamma... cominciai a guardarti con occhi diversi finché... finché non mi accorsi di avere strane reazioni appena ti intravedevo >>.

<< Quindi... tutte le volte che scappavi, piangevi per qualcosa che non capivo... è questa la risposta? >> chiese, guardandola questa volta. Annuì. << Albus lo sapeva, vero? >>. Annuì una seconda volta. Scorpius si passò una mano tra i capelli e iniziò a camminare lentamente avanti e indietro.

<< Perché non me l'hai mi detto? >> domandò apparendo non più fragile e turbato, ma freddo e adirato. Rose sobbalzò un po': << P-perché... non volevo rovinare tutto e sapevo che non ricambiavi >>. Scorpius esitò, poi rispose: << Infatti è così >>. Per lei fu come aver ricevuto uno schiaffo: non pianse o urlò solo per dignità. Ma la voce la tradì, perché tremava: << L-lo s-so >>.

Scorpius la fissò a lungo, e per un attimo parve voler aggiungere qualcosa che non fece. Andò verso la porta e uscì, lasciando Rose abbandonarsi a se stessa.

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Capitolo 17
*** Tutto è bene quel che finisce... male ***


Hei! :) come va? Eccomi qui... ultimamente riesco ad aggiornare a distanza di tempo decente! E' che sono ispirata e trovo ritagli per scrivere.
Comunque, volevo RINGRAZIARVI immensamente per le recensioni: sono aumentate e leggere quello che pensate del capitolo o della storia mi ha fatta sorridere! Quindi vi pregherei di non smettere ç_ç

In questo capitolo c'è un po' di tutto, ma la parte più importante è l'ultima -dedicata ai due beduini- e il resto di per sé, perché alcuni personaggi iniziano a prendere più importanza, infatti presto non avrete solo la storia d'amore tribolata tra Rose e Scorpius, ma anche tra altri ^^
Dunque, Rose si ritrova a passare due settimane e più senza la presenza del biondo, e torna alla vita di sempre. La storia è iniziata subito con Lily che le chiede di aiutarla per Scorpius, il seguito si è concentrato sui tre, per questo non ho avuto occasione di mostrare la vera finezza di Rose, la sua presenza all'interno della scuola o le sue relazioni con gli amici. In più l'amore “cambia”, quindi non avete potuto, forse, farvi una completa assimilazione della protagonista. Ora, invece, vedrete tutto più chiaro. Ciononostante il destino non la lascia un attimo in pace, e si ritrova ad affrontare un'intervista della Skeeter con Scorpius e un ripasso di pozioni sempre con lui. Alla fine, in infermeria, origlia la conversazione tra lui e Albus e... ok basta, ho detto troppo u.u

Statemi bene! Buona lettura <3

 

 

                     Tutto è bene quel che finisce... male

 

<< Non sembri per nulla turbata! >> insisté Albus, cercando di starle al passo.

<< E perché mai dovrei esserlo? >> ribatté raggiante. << Rose Weasley non corre dietro a quelli che stanno palesemente meglio senza lei >>.

<< Ma tu che ne sai?! >> borbottò mettendosi le mani in tasca.

<< Me l'ha detto chiaro e tondo. Gli ho corso dietro fin troppo tempo, ora basta! Ehi scusa, un allenamento mi aspetta! >> concluse dandogli un bacio sulla guancia e saltando in sella alla sua scopa, raggiungendo il resto della squadra.

<< Come vuoi >> sospirò il cugino, prima di tornare dentro.

<< Rose! Sei in ritardo di cinque minuti! >> esclamò James, serio. Lei lo guardò con gli occhi da cucciolo bastonato: << Ti prego, perdonami! >>.

<< E va bene >> borbottò prima di salire al cielo con la cugina. L'allenamento andò a gonfie vele: nonostante i compagni dovessero fingersi dispiaciuti per l'incidente casuale di Lucas Humnel, non riuscivano a non nascondere l'ilarità di averla di nuovo in squadra. Erano in perfetta sintonia, come se nell'arco dei due mesi lei non se ne fosse mai andata.

Lily salutò Rose dagli spalti sorridente facendole l'occhiolino, mentre accanto a lei Alphard ammirava gli allenamenti, maledicendosi per aver cambiato scuola troppo tardi e non essere potuto, quindi, entrare in squadra.

Sfinita, Rose scese dalla scopa e venne seguita subito dopo da James che le batté una mano sulla spalla. Evitò di cadere. << Devo ammettere che sei brava... >>.

<< Me l'hai già detto >> rispose con una smorfia e facendosi aria per tornare al colorito normale.

<< … ad aver importunato Lucas >> concluse fissandola. Rose sbiancò un po', ma il rossore non permise di lasciarlo intravedere: << Cos...?! >>.

<< Non ti sei chiesta perché Lily è seduta al posto di allenarsi? >>.

Volse lo sguardo verso il punto in cui c'era la cugina: stranamente la sua allegria era scomparsa e ora guardava altrove grattandosi il capo, segno di “santità”.

<< Non so di che parli >> convenne in parte sincera.

<< Mentre Lucas volava ha CASUALMENTE ingoiato una mosca gommosa del negozio Tiri Vispi Weasley che gli ha provocato chiazze su tutto il corpo. Si è traumatizzato così tanto che ha deciso di ritirarsi >> parlò guardandola di sbieco e con un ringhio terrorizzante disegnato sul volto. Rose indietreggiò: << I-io non so niente! >>.

<< Certo, perché l'ha fatto Lily! >> sbottò avvicinandosi pericolosamente a lei che avanzò ancora più indietro, finendo contro il recinto di mattoni.

<< Eddai James! >> Lily sbucò dal nulla mettendosi in mezzo ai due. << In fondo Humnel ti sta sul deretano! >>.

<< Solo perché ha chiesto a Jennifer di uscire prima che lo facessi io, ma diversamente era un ottimo cacciatore! >> inveì contro le due.

<< Anche Rose lo è! >> continuò imperterrita, inarcando un sopracciglio.

<< Ascoltate >> li interruppe. << Se alla prossima partita non vinceremo, sarai libero di cacciarmi via >>. James la fissò: << Ci sto >>.

<< Bene >> sorrise Rose. Mentre il cugino le stava facendo il segno del “ti osservo” indietreggiò, finendo addosso ad Alice Paciock.

<< Scusa Augusta! >> si affrettò a dire, alzandosi e porgendole una mano per farle fare altrettanto.

<< Sono Alice >> lo corresse tutta rossa, ripulendosi la divisa.

<< Va beh, è lo stesso >> rispose scrollando le spalle e dirigendosi verso gli spogliatoi.

<< Ti piace mio fratello? >> buttò Lily su due piedi, quando l'interessato si era allontanato. Alice, se possibile, sussultò diventando ancora più rossa. << Non ci vuole molto a capirlo. Beh, effettivamente è normale che tutti gli corrano dietro... comunque, tu mi piaci! Così magari la smetterebbe un po' di pomiciare a destra e a manca con ragazze diverse >>. Alice alzò lo sguardo verso di lei: << D-davvero? >>.

<< Ma certo! >> sorrise, facendole l'occhiolino.

<< Wow, la cosa è grave >> ridacchiò Rose. << Solitamente detesti ogni singola ragazza che potrebbe ronzargli attorno >>.

<< Ma lei è diversa! Cioè, guardala: è bella, tenera, dolce, timida! >> esclamò indicandola, poi la fissò: << Ti devi mettere con James >>. Alice sgranò gli occhi, accennando un sorriso.

<< Oh sì, devi farlo perché ti obbliga lei >> ironizzò Rose, annuendo.

<< Tu mi aiuterai, non è così? >> sorrise alla cugina, ignorando la sua affermazione.

<< Certo >> annuì solenne.

<< Perfetto! >> esultò Lily, poi si rivolse all'amica. << Però in cambio mi aiuterai con Alphard, vero? >>. Rose si sbatté una mano sulla fronte, prima di ridere e venir seguita a catena dalle altre due.

 

                                                                                                                                                * * *

 

<< Tre, due, uno... VIA! >> esclamò Louis, trascinando con sé Rose dietro l'angolo. Simon Hill camminava imperterrito per il corridoio canticchiando una canzone rivoltante di Celestina Warbeck, finché non cadde a terra sbattendo il naso per colpa di una corda invisibile.

<< Morgana, Louis! Gli abbiamo spaccato il naso! >> mormorò preoccupata verso il biondo che stava ghignando.

<< Entro domani mattina Madama Chips lo aggiusterà, tranquilla! >> e filarono via.

Arrivarono alla Sala Grande per la cena e lei si sedette vicino ad Alphard e Roxanne. Quest'ultima rise: << Sai, a Simon sta bene. Non per cattiveria, ma se lo merita! >>.

<< Concordo con mia sorella >> ridacchiò Fred, di fronte.

<< Grazie, grazie >> rispose Rose fingendo di essere adulata. Dominique le lanciò un pezzo di pane tra i capelli.

<< Sai, è così bello vedere che sei tornata quella di una volta! >> esclamò Josh scompigliandole i capelli. Rose rimase a fissarlo...

Da quando si era innamorata di Scorpius, era inevitabilmente cambiata un po'. La sua vita era cambiata un po'. Aveva trascorso la maggior parte del tempo libero, dopo lo studio, con lui e quasi sempre si era ritrovata a essere triste. Si era perfino dimenticata il suo compleanno! La vitalità che aveva sempre avuto era leggermente svanita per lasciare spazio a una Rose meno impulsiva.

Non ci aveva mai fatto caso fino a quando non aveva ricominciato a giocare a Quidditch e voltare pagina, tornando alla vita di sempre. Stando con lui aveva addirittura interrotto, in un certo senso, i rapporti con tutti i suoi amici! Josh, Liberty...

Scorpius le mancava indubbiamente, e non l'aveva dimenticato. Non poteva averlo fatto a distanza di due settimane, ma il fatto che lui era tornato assente come prima di averlo conosciuto l'aiutava a non pensarlo. E la ricomparsa in mezzo ai Malandrini, in squadra... rendeva tutto più semplice.

Albus era l'unico tra tutti che provava costantemente ad aprirle il discorso su di lui. Sembrava quasi infastidito al comportamento che la cugina aveva nei confronti dell'amico: indifferente. Ma lei tagliava sempre corto e la svincolava, non voleva insistere su una ferita bella aperta e non ancora chiusa. La verità è che Rose era sempre stata una ragazza solare che travolgeva tutti con il suo sorriso e i suoi semplici modi di fare a volte impacciati e divertenti, e niente la buttavano giù. Niente fino a quando era stata costretta a rinunciare al ragazzo di cui si era invaghita, ma aveva avuto la forza di voltare pagina. Avrebbe dovuto farlo, in ogni caso.

Si risvegliò dai suoi pensieri quando si accorse che Josh la stava stritolando: ricambiò.

<< Ehi, non consumarmela! >> bofonchiò James. << Mi serve intatta per gli allenamenti >>.

<< Agli ordini, capitano! >> ridacchiò mollandola. Rose iniziò a rammentare quando, mesi fa, lei e Josh erano rimasti addormentati negli spogliatoi e James li aveva svegliati con un secchio d'acqua gelida addosso: terribile. Risero tutti di gusto, Rose compresa, finché si accorse di avere uno sguardo costante puntato addosso. Lo ricambiò, e trovò due occhi grigi osservarla dall'altra parte della sala. Smise di ridere e prese un bel respiro, poi quando lui li abbassò sul piatto, tornò a dedicarsi agli altri. Non aveva più il diritto di toglierle il sorriso, in fondo non le era mai importato veramente niente di lei, no?

 

                                                                                                                                                * * *

 

 

 

Giorni dopo, Rose uscì dalla stanza: inutile negare che non passò tutto il tempo a studiare, perché lo fece. Per il Quidditch aveva fatto i compiti per il giovedì seguente un giorno dopo: disdetta!

Uscì esausta, prendendo un bel respiro: finalmente l'aria viziata e odorante di libri la abbandonarono. Aveva solo voglia di rilassarsi, di divertirsi, di distrarsi e non pensare allo studio per almeno un po'. Con tutti i buoni propositi che poté farsi, scese in sala comune e poi uscì, incamminandosi per i corridoi.

<< Clarissa! >> sorrise raggiante, salutando con la mano. << Thomas! Miranda! John! Samantha! >> a salutare l'ultima ritrasse la mano e fece una smorfia. << Mark! Dylan! D-Dylan... >> balbettò. Lui fece un cenno freddo con il capo e svoltò. Rose eseguì altrettanto e sbatté contro qualcuno: << ALBUS! >>. Era l'unica persona che quel giorno non volle particolarmente vedere. Il suo obiettivo era essere spensierata e non preoccuparsi di quell'apatico di Scorpius, ma se lui continuava incessante ad aprire il discorso, come avrebbe potuto? Tornò indietro camminando veloce verso la sala grande e lui l'affiancò.

<< Come va? >>.

<< Oh bene, tu? >> rispose rapida con un sorriso nervoso.

<< Senti, volevo dirti che Scorpius... >> iniziò, ma lo interruppe. << Lily! >> e corse da lei. Il cugino sospirò arreso e andò a sedersi sul tavolo di Serpeverde.

Rose si accomodò contemplando il cibo: aveva una voglia immensa di abbuffarsi! Gli allenamenti la fiaccavano alquanto. Prese una fetta di pane tostato e se lo portò alle labbra, quando all'improvviso Josh urlò, attirando l'attenzione di molti: << ROSE! >>. La rossa fece cadere il gustoso cibo dalle sue mani e piagnucolò: << E ora che c'è? >>.

<< LA PARTITA, DEMENTE! >> sbraitò avvicinandosi alla diretta interessata. << Se vuoi continuare a essere in squadra devi portare alla vittoria! >>.

<< LA PARTITA, MORGANA! >> si allarmò alzandosi di scatto e sbattendo il ginocchio contro il tavolo. Imprecò Merlino, Morgana, Silente e pure zio Harry, poi prese quattro fette di altro pane tostato e se le mise in tasca. Josh li afferrò e li lanciò in faccia ad Alphard: << Scusa! >> poi la trascinò fuori.

<< Ehi, quelle erano mie, come faccio a giocare se non riempio lo stomaco? >> lagnò cercando di stare al passo.

<< Se non ti muovi ti riempio a sprangate in culo! >> borbottò finemente sbattendola dentro gli spogliatoi femminili. << E muoviti! >>. Non se lo fece ripetere due volte e si cambiò fugace. Quando uscì, Alice le sorrise dolce: << Volevo darti la buona fortuna! Sono sicura che ce la farai! Faccio il tifo per te >>.

<< Ohhh, ma che tenera! >> ricambiò dandole una pacca sulla spalla. << Grazie! >>.

<< ROSELINE WEASLEY! >>. La voce che riconobbe come quella di James echeggiò dall'entrata del campo e lei sobbalzò, salutando con un gesto della mano l'amica prima di correre da lui.

<< NON VEDO L'ORA DI POTERTI SBATTERE FUORI E... >>.

<< Certo Jamie! >> rispose distrattamente saltando in sella e raggiungendo gli altri. E la partita iniziò.

Il resoconto fu spiazzante: dire che Grifondoro ebbe solo la meglio su Corvonero fu un eufemismo.

Louis inveiva a destra e a manca, non riuscendo ad accettare la sconfitta. Rose provò a placarlo, ma con scarsi risultati: era talmente felice che aveva abbracciato tre volte ogni persona che le si era presentata davanti. Esaltata dalla vittoria, tornò negli spogliatoi e si fece una bella doccia. Uscita, decise di tornare in camera ad abbuffarsi di Cioccorane: la cena era distante e il suo stomaco richiedeva pietà.

Messo piede fuori, quando vide qualcuno, il suo viso assunse un cipiglio di ribrezzo e timore: una donna bionda dai capelli ricci, lunghe unghie smaltate di rosse, occhiali all'ultima moda contornati di nero, borsa di pitone in mano, vestiti di velluto di un verde rivoltante, viso con zigomi chirurgicamente rialzati: Rita Skeeter la fissava con un ampio sorriso. Istintivamente le chiuse la porta in faccia, ma la saccente donna mise la scarpa con tacchi vertiginosi in modo che non lo facesse.

<< Roseline Weasley, non mi farai ricredere sul tuo temperamento! Credevo fossi educata come la tua cara mamma Hermione Granger, invece vedo che hai ereditato la goffaggine del paparino! >> dedusse sorridendo smagliante, da rivoltare le budella a Rose. Un foglio e una piuma volante uscirono dalla borsa “pitonata”. << Scrivi, scrivi! >>.

<< Senta, io non ho niente di interessante da dirle! >> si affrettò a proferire incamminandosi velocemente.

<< Oh, io dico di sì >> ticchettò con le scarpe, seguendola. Rose avanzò sempre più fugace fino a quando iniziò a correre. Sospirò sollevata quando notò che non c'era più: l'aveva seminata. Raggiunse il castello e salì gongolando per dirigersi in camera, le Cioccorane la aspettavano. Ma qualcosa, all'improvviso, la prese per un braccio e la spiattellò dentro una stanza decisamente molto ristretta, facendola finire addosso a qualcuno.

<< Ma che...? >> replicò, ringraziando distrattamente quando colui/colei la aiutò ad alzarsi. Poi sobbalzò, arrossendo furiosamente: << Sco-Scorpius?! >>. Il biondo le fece un cenno di saluto con il capo, poi incrociò le braccia e fissò la porta. Rose si sedette, sfiorandosi per un attimo la guancia: aveva paura che ne trapelasse fumo.

Dire che rivedere Scorpius così vicino non le fece assolutamente niente sarebbe stato un eufemismo: di colpo tutto quello che aveva condiviso con lui pulsò prepotentemente nella sua testa, e si sentì le tempie scoppiare. Com'era possibile che ciò che provava per lui non era diminuito nemmeno di un briciolo dopo il rifiuto che le aveva regalato? Come poteva lei, Rose Weasley, o meglio, il suo cuore, dipendere così tanto da qualcun altro? Non lo sopportava. Era inconcepibile! Strinse i pugni così forte che le nocche sbiancarono: se non poteva odiarlo, poteva almeno fingere, per alleviare lo sconforto.

<< Uuuuh! Eccoci qua, in un posto intimo! >> sghignazzò la Skeeter, sedendosi davanti a loro con un sorriso rivoltante a trentadue denti.

<< Senta, in quanto Prefetto, la invito caldamente a lasciarci prima che... >> iniziò cercando di apparire il più cordiale possibile, ma fallì.

<< Roseline Weasley, primogenita di Hermione Granger e Ronald Weasley, è una ragazza troppo impulsiva che a stento padroneggia i suoi nervi >> affermò, e la penna iniziò a scrivere.

<< NON E' ASSOLUTAMENTE VERO! >> ringhiò, ma quando Rita la guardò in modo eloquente, prese un GRAN bel respiro per calmarsi.

<< Cosa ne pensi di tuo zio Harry? >> chiese subito, sistemandosi gli occhiali.

<< Ma che...?! >> si accigliò, sorpresa.

<< Oh, non dirmi che hai poca considerazione del tuo amato zietto eroe! >> sorrise mentre la penna continuava a scrivere fandonie. Rose si abbandonò alla sedia, arrendendosi: tanto, qualsiasi cosa avesse detto, sarebbe stato modificato.

<< E tu, giovane Malfoy >> ammiccò, rivolgendosi a lui. << Vedo che hai i bei lineamenti di tuo padre Draco! Anche Astoria è una donna che si rispetti, nonostante ai suoi anni ad Hogwarts era conosciuta come la ragazza più acida dei tempi >>. Scorpius aveva un'espressione annoiata, e si limitò a fissarla. << Comunque, cosa c'è tra te e la cara Rose? >>.

<< Niente >> rispose con una calma invidiabile. Ma come riusciva? La rossa aveva una voglia immensa di ficcarle la piuma su e giù per il...

<< E tu, Rose? Cosa ne pensi del tuo compagno di scuola, figlio di un ex Mangiamorte convertito all'ultimo? >> domandò con un sorriso subdolo.

<< Non penso niente. Mi resta indifferente e basta >> rispose scrollando le spalle in modo veramente convincente. Scorpius sembrò agitarsi un po' nella sedia.

<< Quindi pensi come tuo padre che sia un elemento da cui stare lontani? Non ritieni che certi tipi di pregiudizi debbano venire eliminati? >>.

<< L'immagine che ho di Scorpius me la sono costruita da sola senza basarmi sulle sue origini >> affermò. La penna volteggiò con l'allegria della Skeeter: << Quindi asserisci che tra voi c'è del tenero >>.

<< Cos... NO! >> esclamò accigliata.

<< Come pensi di presentarla ai tuoi, Scorpius? Come la prenderanno? >>. Alla domanda, il biondo scoppiò a ridere: << Merlino... già inciampa ovunque, figuriamoci attraversare gli arbusti di casa mia! >>.

Rose lo guardò di sbieco: << Tralasciando il fatto che IO non verrei mai a casa TUA, parla per te, asociale! >>.

La Skeeter fece un sorriso terribilmente inquietante e soddisfatto.

<< Asociale? >> sbottò. << Egocentrica >>.

<< Egocentrica?! >> Rose si eresse in tutta la sua statura. << Ti rivolgi alla persona sbagliata >>.

<< Convinta tu, pollo senza testa >> borbottò.

<< Biondo ossigenato >>.

<< Non sono ossigenato! >>.

<< Vabbé, i tuoi capelli sono rivoltanti lo stesso >>.

<< Carota >>.

<< Misantropo >>.

<< Si può sapere cosa vuoi da me? >>.

<< Che tu mi stia lontano >>.

Scorpius la guardò, e a Rose venne un colpo al cuore. Sembrava l'avesse ferito, ma... non era plausibile. Tornò alla Skeeter.

<< Come avete fatto a interrompere la maledizione della luna piena nel Locus Amoenus? >>.

<< Fortuna >> rispose scrollando le spalle.

<< E come vi siete trovati lì insieme? >>.

<< Per caso >>

<< Campeggio >> risposero all'unisono. Si lanciarono uno sguardo.

<< Quindi vi godevate le vacanze insieme e soli soletti? >>.

<< Certo, tutti i giorni >> sbuffò Rose ironicamente.

<< Vi siete mai baciati? >>.

<< Sì, nel lago, prima che accadesse il tutto >> rispose la rossa con un tono che apparve ironico, anche se celava la verità.

<< E com'è stato? >>.

<< Oh, bellissimo. Scorpius bacia alla meraviglia, sa? Ho avuto un primo bacio indimenticabile >>.

Scorpius sobbalzò. Per quanto si stesse chiedendo perché diamine rispondeva in quel modo, non riusciva a non farlo. Aveva come un desiderio immenso di sputare la verità per liberarsi del peso.

<< Progetti per il futuro, dopo questa avventura? >>.

<< Fare la barbona per Hogsmeade >>.

<< Ma come? Niente Auror? La tua famiglia non ti screditerebbe? >>.

<< Giusto, ha ragione. A questo punto cambio aspirazione: credo proprio che pulirò cessi un po' ovunque >>.

<< E tu, Scorpius? >> domandò un po' irritata dalle battute di Rose. Scorpius fece una smorfia e lei si affrettò: << Oh, andiamo, non essere timido! Puoi dire tutto a Rita! Ormai siamo in confidenza >>.

<< Beh, suppongo che aprirò un allevamento di Schiopodi Sparacoda. Mi hanno sempre affascinato! >> esclamò da finto entusiasta. Rose soppresse una risata e la Skeeter lo guardò con aria di sufficienza.

<< Progetti insieme? >>.

<< Mh, credo che con il suo allevamento condurremo una vita da nomadi beduini >>.

<< Bedu... che? >> si accigliò Scorpius. << Oh, niente >> rispose Rose.

<< Il vostro eroe? >>.

<< Ne ho tanti >> rispose Scorpius.

<< Patrick e Spongerbob >>.

<< C-chi? >>.

<< Oh, niente >>.

<< Bene donzelli, vi ringrazio molto! >> e uscì, sorridente ma con una smorfia di disappunto. << Siete stati molto gentili! Auguri e figli maschi! >>.

Rose si alzò e si incamminò, stizzita. Le parve di aver sentito Scorpius chiamarla con un mormorio, ma non se ne curò e proseguì per la sua strada.

<< Ehi! >> Dominique la affiancò.

<< Oh, Domi! >> sorrise.

<< Tutto ok? >>.

<< Abbastanza >> sospirò.

<< Senti... >> iniziò la bionda con voce fioca. << E' fatta. Io, Ted e Zac abbiamo perlustrato la zona e messo avvisi e incantesimi di protezione in ogni angolo. Ted è stato un mega inventore per giustificare le nostre assenze! Non saprà nessuno di cosa è successo >>.

<< Grandioso >> biascicò.

<< Potresti ringraziare! O mostrare entusiasmo! >> sbottò guardandola di sbieco.

<< C'è solo un problema >> convenne, osservandola.

<< Cioè? >>.

<< Uno strano libro ha proclamato l'ardua impresa mia e di Scorpius e uno l'ha letto e urlato in mezzo alla sala grande. Tutti sanno quello che abbiamo fatto, professori compresi. La Skeeter ci ha appena intervistati su ciò >>.

Il viso di Dominique diventò paonazzo e Rose si terrorizzò: non era particolarmente bello far adirare una semi Veela.

<< Chi è il tipo? >>.

<< Simon Hill >>.

<< Casa? >>.

<< Corvonero >>.

<< Bene >> e camminò svelta, allontanandosi. A Rose non restò che sperare per il meglio.

 

                                                                                                                                                      * * *

 

Hill dovette prolungare la sua permanenza in infermeria a una settimana. Non che Dominique gli avesse messo le mani addosso, ma qualche caramella del negozio con strani ed esigenti effetti non gli avevano permesso l'incolumità per assistere alle lezioni.

Il giorno seguente Rose lo visse con l'ansia di vedere stampata in prima pagina sulla Gazzetta Del Profeta qualcosa come “L'amore tra una Weasley e un Malfoy”, ma tra i plausibili titoli, auspicava al “La nomade beduina e l'allevatore di Schiopodi Sparacoda”. Sarebbe suonato bene, no?!

La lezione pomeridiana di Lumacorno fu un fiasco, come al solito: andava bene in Pozioni, ma era assolutamente negata, e il che la irritava. L'unica cosa che otteneva era avere i capelli gonfi e indisciplinati per colpa del vapore, infatti se li legava già prima dell'inizio.

Quella volta, però, a Lumacorno venne una brillante idea.

<< Rose, Rose... mia cara e intelligente Rose! Sei vicina al preparare il Distillato di Morte Vivente, ma c'è qualcosa che erri e non me ne capacito ancora di scovarlo. Penso che se ti allenassi con il giovane Malfoy, riusciresti a comprendere la pozione una volta per tutte! >> disse osservando il suo calderone.

<< Cos... io e Malfoy? >> domandò sgranando lievemente gli occhi.

<< Ma certo, sono sicura che accetterà, non è così? >> affermò voltandosi verso Scorpius e volgendogli un sorriso che risultò una smorfia. Lumacorno viveva di pregiudizi, e nonostante il brillante rendimento dell'allievo nella sua materia di insegnamento, per lui rimaneva sempre e comunque un Malfoy.

Il biondo annuì indifferente, e Horace tornò a una delle sue allieve preferite, come d'altro canto lo erano tutti i Weasley-Potter: << Perfetto! >>. Rose imprecò dentro sé, e quando la lezione terminò e Scorpius le si avvicinò, sbottò seccamente: << Non ho bisogno del tuo aiuto >>.

<< Io direi di sì. Fatti trovare alle cinque, ci eserciteremo per un'ora >> rispose per poi uscire dall'aula.

<< Da quando adesso decidi tu? >> chiese stizzita, ma invano: se n'era già andato.

Al pomeriggio si presentò, e con poche chiacchiere si misero subito all'opera. Sembravano due perfetti sconosciuti che si trovavano nello stesso posto solo per obbligo scolastico, e Rose continuava a trattarlo con un po' di cattiveria.

Perché diamine non cessava di ritenerlo così dannatamente bello? Perché il suo cuore accelerava ancora il battito appena lo sfiorava di poco?

Concentrata, mise un pizzico dell'ingrediente nel calderone.

<< Ma che fai? >> chiese all'improvviso Scorpius con la bocca spalancata.

<< Una pozione >> ribatté secca.

<< Ah-ah >> la sua risata fu talmente entusiasmante che Rose fu costretta a reggersi ai bordi del banco per non piegarsi in due dalle risate -si fa per dire-.

<< Hai messo troppe radici di valeriana >> constatò poi dando un'occhiata al liquido. << E' ancora nero come la pece, lungi dal diventare limpido >>.

<< Oh, guarda, non ci sarei arrivata. Vuoi un applauso? >> chiese sarcastica, aggiungendo ancora un po' di succo di Fagiolo Sopoforoso. Lui la bloccò prima che ne versasse ancora: << Da chi hai preso questo grande talento in pozioni? >>.

Rose fece una smorfia e poi si sedette a braccia incrociate. Scorpius la fissò, inarcando un sopracciglio: << Beh? Il lavoro è a coppie >>.

<< Dato che vuoi fare tutto tu, prego >> disse muovendo la mano con un gesto distratto.

<< Come farai alla prova? Siamo a fine anno, vuoi prenderti un Troll per concludere? >> domandò calmo, mescolando. Rose lo scimmiottò di schiena. << Ti vedo >>.

<< Non preoccuparti per me, in un modo o nell'altro me la caverò >> affermò scocciata, stendendo i piedi in modo da colpirlo apposta. Sobbalzò e poi si voltò di scatto verso di lei: << La smetti di fare l'immatura? >>.

<< E tu la pianti di essere così dannatamente noioso? >>.

<< Mai quanto te >>.

<< E' la convinzione che frega la gente >>.

<< Questo dovresti dirlo al grande eco che hai dentro >>.

<< Oh, ma che simpatico! Parla l'altro che si crede il più bello dell'universo! >>.

<< Forse perché effettivamente lo pensano in molte, tu compresa >>.

<< Solo perché sei bello non giustifica il fatto che sei monotono! >> sbottò alzandosi.

<< No, ma giustifica molte cose >> continuò fissandola dritto negli occhi. Erano molto vicini, un faccia a faccia.

<< Tipo quanto sei sociopatico? >>.

<< Ma che brava, Weasley, impariamo termini nuovi eh? >>.

<< Certo, il mio quoziente intellettivo è più sviluppato del tuo. Al posto del cervello hai un criceto in prognosi riservata >>.

<< Uhm, battuta un po' vecchiotta, non trovi? >> disse con un sorriso schernitore.

<< Quanto la tua perspicacia, sì >>.

<< O la tua capacità di essere simpatica quanto un Clabbert nel di dietro >>.

Rose lo fissò indignata, poi prese il sacchettino di polvere e glielo versò addosso. Scorpius socchiuse gli occhi per un istante, poi prese un po' della melma dentro il calderone e glielo spalmò sul viso.

<< CHE SCHIFO! ME LA PAGHI, MALFOY! >> sbraitò imbrattandosi le mani della sostanza per levarsela dagli occhi.

<< Certo >> sogghignò andando a prendersi un asciugamano per spolverarsi. Rose si piazzò dietro la sua schiena e si pulì le mani contro la divisa. Scattò verso di lei, scettico: << Come osi...! >>.

<< Oso, oso >> ridacchiò indietreggiando. La fissò, poi la prese per un braccio e le bloccò il corpo facendole il solletico. Rose iniziò a dimenarsi come un'assatanata: << NO, NO, BASTA! TI PREGO, MOLLAMI! >>.

<< Me la paghi, Malfoy! >> la scimmiottò continuando. Rose indietreggiò troppo e inciampò, finendo contro il banco. Scorpius perse l'equilibrio e posò le mani su di esso: contro il suo petto, tra le sue braccia, c'era Rose. Lei avvampò, ma la melma nerastra coprì il rossore. Si fissarono per un lungo istante e Rose si perse di nuovo tra i suoi occhi. Poi, di scatto, lui si allontanò prendendo la sua roba e uscendo dall'aula mentre lei restò lì, interdetta, come se avesse appena ricevuto l'ennesimo schiaffo sulla guancia.

 

                                                                                                                                                                                                      * * *

 

Un'ora dopo, Rose era seduta su una delle poltrone della sala comune, presa a leggere un tomo. Il luogo era piuttosto colmo di studenti della sua casa, infatti il brusio non la lasciò concentrarsi molto, ma voleva non pensare all'accaduto. A un certo punto Lily entrò e le si avvicinò, ansiosa: << Rose! >>.

Alzò lo sguardo verso lei: << Mh? >>.

<< Scorpius è in infermeria, sta davvero male! >> sussurrò.

Inarcò le sopracciglia: << Cosa gli è successo? >>.

<< Non so esattamente, ma da ciò che dicono era sotto un albero vicino al lago Nero nonostante ci fosse la pioggia... qualcuno ha fatto forse una battuta sulla sua famiglia e su sua madre, ha reagito dando un pugno al tipo e se n'è ricevuto uno bello sull'occhio. Ora ha pure una brutta tosse! >>.

Rose la osservò per un istante, poi chiuse il tomo con un tonfo, lo posò sul tavolo e uscì, incamminandosi verso l'infermeria. Non sapeva cosa la spingeva ad andare, forse la lealtà Grifondoro, perché nonostante gli scontri, nonostante le sofferenze che le aveva provocato, lui rimaneva un suo amico e i suoi amici non si toccano. E se hanno bisogno, lei ci sarà sempre per loro.

Giunse davanti alla porta e prese un bel respiro. Iniziò ad agitarsi un po', ma prima di bussare, percepì la voce di Albus che la arrestò.

<< Davvero Scorp, poteva finire male! Non avresti dovuto reagire alla provocazione! >>.

<< Senti, è già tanto se non gli ho spaccato la faccia. Non puoi capire come mi sento >>.

<< Ma andiamo, quando mai ti importa di cosa dicono gli altri? >>.

Seguì una pausa.

<< Non è solo quello >>.

<< E' Rose, vero? >>.

<< Tu che ne sai? >>.

<< Ti conosco da anni ormai, non mi sfugge niente >>.

<< Beh, sì... è che... insomma, la situazione ci è sfuggita di mano. Non avrebbe mai dovuto innamorarsi di me >>.

<< Non è colpa sua >>.

<< Mia, infatti! Stava quasi per morire per questo! Ormai è appurato che chi mi sta intorno avrà solo guai. Meglio che te ne vada anche tu, Al >>.

<< Ma smettila! L'hai salvata, alla fine >>.

<< Già... >>.

Altra pausa.

<< Ti manca? >>.

<< Cos...? >>. Il cuore di Rose iniziò a battere fortissimo. << Sì. In fin dei conti mi sono affezionato a lei, è una delle poche persone che mi sopportano. Le conto in una mano >>.

<< Ancora non capisco perché... >>. E qui Rose non sentì la fine della frase.

<< E' meglio così, credimi. Sono serio >>.

<< Perché non provi a dirle almeno che la rivorresti vicino? >>.

<< Al, sai come sono fatto. Non avrei mai il coraggio di ammetterglielo >>.

<< Ma se non vuoi perderla devi farlo! >>.

<< Anche se volessi, come se lei se ne sbatte di me? Non hai visto com'è più felice da quando ci siamo allontanati? Io le ho tolto la sua vita, i suoi amici, non se lo merita >>.

<< Rose è brava a nascondere i suoi sentimenti... >>.

<< No, è diverso. So che sta meglio senza me, lo sento... mi odia, in un certo senso. E non lo sopporto. Ma come biasimarla? Sono stato uno stronzo con lei, mentre mi ha regalato la sua anima per starmi vicino, per essermi amica. E io l'ho fatta soffrire, sono stato capace solamente a sottrarle quel sorriso che sa scaldarti nel profondo del cuore, e non me lo perdonerò mai >>.

Le lacrime di Rose iniziarono a scendere sul suo viso, e andò all'angolo che c'era prima dell'infermeria. Allora Scorpius sapeva provare sentimenti... non l'aveva presa in giro. Non era quello stronzo formidabile che sembrava. Era di più. Non si era innamorata di un mostro, ma di un ragazzo che sapeva essere gentile e protettivo a modo suo, che ti voleva bene a modo suo. E le parole che aveva sentito non avevano potuto fare altro che ricongiungere i pezzi del suo cuore spezzato che fino ad allora aveva, e ridargli vita. Ed era felice come non mai, quasi approvata di essersi innamorata di lui.

Albus uscì e lei rimase nascosta. Sinceratasi che si fosse allontanato, si asciugò le lacrime, si ricompose ed entrò. Scorpius era disteso su uno dei lettini sistemati in maniera quasi maniacale da Madama Chips, con addosso una felpa grigia e dei pantaloni della tuta neri. Il solito ciuffo mosso e biondo che ricadeva negli occhi, stava giocando con il suo boccino d'oro, che balzava in aria e tornava nella sua mano, pensieroso.

Rose arrossì leggermente, perché non l'aveva mai visto vestito con altro che non fosse tra la divisa e il formale, e lo trovava particolarmente attraente. Si schiarì la voce, e quando la vide sobbalzò: << Ro... Weasley? >>. Lei sorrise divertita, sapendo che stava tentando di apparire indifferente alla sua presenza. Il ragazzo si allarmò un poco.

<< Come stai? >> gli chiese avvicinandosi e sedendosi sul letto.

<< Ti interessa davvero? >> domandò con un sopracciglio inarcato.

<< Beh, dopo quello che è uscito dalla tua bocca, direi di sì >>.

Scorpius arrossì impulsivamente sgranando gli occhi: << T-tu hai s-sentito? >>.

Rose annuì e lui non osò aprire bocca, troppo imbarazzato. La rossa percepì la sua voglia immensa di prendersi a schiaffi o diventare invisibile, e per non farlo esplodere -dato che quando non riusciva a controllare qualcosa diventava insopportabile- si avvicinò pian piano fingendo tutto e gli sfiorò appena l'occhio nero con l'indice, il quale al contatto sussultò lievemente per il dolore.

<< E' stato un cretino >> constatò mordendosi il labbro inferiore, dispiaciuta. Scorpius accennò un sorriso: << Un tantino, sì >>. Calò il silenzio.

<< Davvero pensi che senza la tua presenza stia meglio? >> chiese all'improvviso, catturando la sua attenzione.

<< Lo vedo, Rose. Non è facile stare accanto a uno come me, ne sono consapevole, e ormai non mi stupisco se d'un tratto le persone decidono di andarsene >> confessò allontanando gentilmente la mano della ragazza dal suo occhio.

<< E allora dovresti stupirti di nuovo >> disse guardandolo, e gli occhi grigi e spenti incrociarono quelli azzurri e vitali.

<< Vuoi andartene anche tu? >>.

<< No, resto. Sorprenditi, perché nonostante tutto resterò al tuo fianco, se lo vorrai >>.

<< Ne sarò felice >> concluse regalandole un sorriso. Rose lo abbracciò, posando la testa sulla sua spalla, e si stupì quando si trovò subito le sue braccia attorno alla schiena, pronte a stringerla riconoscente. Passò qualche minuto, poi, accarezzandole i capelli, mormorò: << Non voglio che tu continua a essere innamorata di me. Ti faresti solo del male >>. Rose non parlò, beandosi di quell'abbraccio, ma con un groppo in gola.

<< Rose >> enfatizzò. << Promettimi che proverai a vedermi solo come un amico >>.

<< Promesso >> sussurrò.

<< No, sul serio. Giuramelo >> rincalzò stringendola un po' di più. Non seppe perché, ma le si inumidirono gli occhi: la voce di Scorpius era quasi una supplica, e pareva aver assorbito tutto il suo turbamento che non comprendeva, infatti non chiese spiegazioni, ma lo assecondò.

<< Te lo giuro >>.

Il ragazzo fece un sospiro, e da lì stettero entrambi in silenzio, abbracciati, senza la minima voglia di staccarsi. Era come se quel gesto fosse un addio per arrivare a un nuovo inizio, verso l'amicizia e la vaghezza che il futuro serba per ognuno di noi.

Rose era una che manteneva le promesse, e avrebbe custodito anche quella di Scorpius, ma la vedeva difficile, perché si era resa conto che l'unico posto in cui stava bene e avrebbe voluto continuare a stare era tra le sue braccia.

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Capitolo 18
*** La fine di un anno scolastico. ***


Salve, donzelle! u.u tutto bene? Che dire, mi amo: ultimamente riesco ad aggiornare una volta a settimana ** spero davvero di mantenere questo ritmo.
Dunque, non mi prolungherò molto (non fidatevi, parto sempre con questo proposito e poi non lo seguo).
Il capitolo è un po' di “passaggio” perché non accadrà nulla di stravolgente, tutto è abbastanza calmo. Sì va beh, calmo si fa per dire: si concentra sulle ultime due settimane di scuola, questo vuol dire che dovrete salutare Fred, Lucy... Dominique, James e Zachary çwç in ogni caso, non preoccupatevi: nonostante sia il loro ultimo anno a Hogwarts, li troverete sempre e comunque ovunque: mi sono affezionata agli ultimi tre e ho in mente grandi cose per loro, quindi non è un addio, anche se è triste pensare che non combineranno più casini a scuola çç ma è una cosa della vita: prima o poi le cose finiscono (la mia premessa no, però...).

Troverete principalmente Rose e James, ma anche tutti i loro amici e parenti: in fine, come al solito, ci sarà il solito spazio riservato alla beduina e all'allevatore di Schiopodi Sparacoda u.u

N.B.: tutta questa quietezza svanirà presto, perché dal prossimo capitolo i nostri amati protagonisti inizieranno la loro vacanza in Francia, vicino al mare, nella stessa casa, e lì ne vedrete di cotte e di crude! XD
Ok, ora vi lascio... Ah no, dimenticavo una cosa!
SCHERZAVO, scherzavo u.u
Aspetto le recensioni! Buona lettura <3

 

 

                         La fine di un anno scolastico

 

<< NO! >> sbuffò Rose sbattendo il giornale sul tavolo della sala grande e facendo traballare la tazza di latte che Josh cercava tranquillamente di bere. << Vedi che è una bugiarda? Io avevo detto che in futuro avrei fatto la barbona o la nomade pulisci cessi! E lei cosa scrive? Che voglio diventare un Auror! >>.

<< Beh, da un lato ti ha risparmiato una figura di merda pubblica, no? >> convenne l'amico, passando un fazzoletto laddove il latte si era versato. Rose grugnì qualcosa e poi sbadigliò.

La sala era semi deserta: c'erano solo i Prefetti e alcuni degli studenti più mattutini.

<< Non ti preoccupano i tuoi parenti? Cosa penseranno quando leggeranno di te e Scorpius? >>.

<< Non lo so >> piagnucolò, posando la fronte sul palmo della mano. << Mi inventerò qualcosa sul momento >>.

<< Mh >> sospirò guardandola. << In ogni caso, non scordarti gli allenamenti >>.

<< Come potrei? >> ribatté offesa. Lui la guardò in modo eloquente e lei fece una smorfia, mangiando.

Poco dopo arrivarono Alice e Dominique; in seguito li raggiunsero James con un cipiglio stizzito e gli occhi piccoli dal sonno.

<< 'giorno Jam >> ridacchiò Rose.

<< Non chiamarmi Jam! Non sono una marmellata! >> biascicò con voce impastata dal sonno, sprofondando sulla panchina.

<< Oh, scusa >>.

Dieci minuti dopo alzò lo sguardo: << Ciao Josh... Dom, Rox, Augusta >>.

<< Mi chiamo Alice >> lo corresse pazientemente.

<< Va beh, è lo stesso >>.

<< Come mai in questo stato? Hai finalmente capito che tra due settimane abbiamo i M.A.G.O. e ti sei messo a studiare? >> domandò Dominique, mangiando una mela.

<< Precisamente >> mugugnò.

<< Ci mancherete, sai? >> disse Lily all'improvviso, appena unita a loro. Il fratello e la bionda la guardarono. << Non avervi più davanti a colazione, pranzo e cena; non vedere più te e Fred combinare casini con Louis o Hugo, gli scherzi, le feste in sala comune... lascerete un vuoto alla scuola. E dove trovare un capitano migliore di te? E tu, Domi... i tuoi scleri, le risate... >>.

Lily aveva gli occhi velati di tristezza e i presenti rimasero a fissarla, travolgendoli in un vortice di leggera depressione.

<< Lily... >> mormorò Dominique, prima si schiarirsi la voce. << Verremo a trovarvi. E poi, una volta fuori da qui, sarai così stufa di noi che rimpiangerai quei due anni a Hogwarts vissuti senza quei rompiscatole >>.

<< Non siamo rompiscatole! >> sbottò James, ma sorrise.

<< Però ora prenderete le vostre strade, ci vedremo di meno... Andrete a lavorare lontano, magari poi vi trasferirete là, vi costruirete una famiglia e ci incontreremo ogni sette anni >> disse con il magone, che venne anche a Rose.

<< Calma bella! >> ridacchiò la bionda. << Per prima cosa, anche tu potresti fare lo stesso, e in ogni caso sai che siamo una famiglia molto unita e non ci divideremo. Sinceramente non potrei fare a meno di voi mocciosi nemmeno se lo volessi! E comunque la mia strada per diventare Auror sarà lunga, quindi per mesi starò a casa a studiare, non è che andrò subito in capo al mondo. In ogni caso, lavorerò al Ministero, e lì ci saranno tutti: io, Ted, Lucy, gli zii... quindi stai tranquilla >>.

<< Concordo >> aggiunse James, abbuffandosi. << Entrerò in una squadra di Quidditch e andrò a vivere con Molly e Fred a Grimmauld Place 12, esiste la smaterializzazione, passaporte... mica andiamo in guerra >>.

Lily sorrise: << Ok... comunque il prossimo anno qui a scuola ci mancherete lo stesso >>.

<< Lo so, sorellina. Scommetto che la squadra senza me andrà in frantumi! Per questo darò buoni consigli al vostro futuro capitano, Josh... >> ghignò. Il ragazzo stava mangiando quieto e quando percepì il suo nome collegato a “Quidditch” e “capitano” gli andò di traverso. James gli diede una pacca sulla spalla: << Forza, non dirmi che non l'hai minimamente sospettato! E' ovvio che nomino te come capitano del prossimo anno >>. Al ragazzo si illuminarono gli occhi.

<< Che cosa significa? >> li interruppe Hugo, cupo, sbattendo sul tavolo una copia della Gazzetta del Profeta dal titolo “L'amore tra un Malfoy e una Weasley? Esiste. Scorpius e Roseline ne sono la prova” - approfondimenti a pagina 6.

<< Ecco, l'ho detto io! >> esclamò Rose, annuendo convinta. Tutti la fissarono sconcertati. << Hanno mentito! Scorpius da grande vuole allevare Schiopodi Sparacoda! >>.

<< Ma che...? >> si accigliò il fratello, prima di sbraitare. << CHE HAI COMBINATO CON QUELLO? COSA CI FACEVI IN UN LUOGO SIMILE DA SOLA CON LUI? PERCHE' NON ME L'HAI DETTO? >>.

Rose ebbe una voglia immensa di sparire, e quando James lesse a grandi linee e la guardò con gli occhi fuori dalle orbita, capì che era la fine. Quando il cugino e il fratello si alleavano per qualcosa non ti restava che scappare, specialmente se si trattava del soggetto in questione. Avevano un comune odio per quello.

Mentre Dominique e Roxanne provarono a farli ragionare, la rossa si accorse che alla sua destra mancava Alice. Captando leggermente il motivo della sua scomparsa, si alzò e corse fuori.

<< DOVE VAI? CI DEVI DELLE SPIEGAZIONI! >>.

<< STA' ZITTO E FERMO O IN QUANTO CAPOSCUOLA TI FARO' PULIRE I DORMITORI MASCHILI DELLA TUA CASA FINO ALLA FINE, E SE NON LA SMETTI PURE TU, JAMES, FARAI LO STESSO! >>.

<< … >>.

<< … >>.

<< Wow Domi, li hai zittiti >>.

 

                                                                                                                                     * * *

 

Rose andò nel retro del castello e trovò una ragazza dai capelli color grano e due splendidi occhi verdi piangere. Le si avvicinò: << Alice?! >>.

Ella si girò, asciugandosi le lacrime per poi sfoderare un bellissimo sorriso: << Rose! Che ci fai qui? >>.

La rossa le si sedette accanto, prendendole una mano: << E' per James? >>.

Il suo sorriso si dissolse e volse lo sguardo verso un punto impreciso. Rose le strette un braccio: << Se non ti va di parlarne... >>.

<< E' che... >> si morse un labbro, trattenendo un singhiozzo. << Dopo anni, non ho mai avuto il coraggio di dirglielo. Io non... non so se è possibile amare qualcuno così intensamente a sedici anni, ma ti assicuro che quello che provo è forte. E' iniziato due anni fa e non è mai diminuito >>.

<< Ti credo >> le sorrise, prima che Alice la abbracciasse per liberare le lacrime. Rose la cullò un po'. << Non devi arrenderti... So che è stupido dirlo, perché è diverso dal farlo, ma non arrenderti. James lo rivedrai; quest'estate, a natale, e tutte le volte che sarò con lui, ti chiamerò. Inizierai a conoscerlo meglio e poi verificherai se davvero non potresti interessargli nemmeno un po'. E chi lo sa, magari tra qualche anno starete insieme, o anche mese, oppure semplicemente troverai qualcun altro. Non demordere, sei una ragazza così bella e pura! Devi fidarti di te stessa... James è uno che ha ancora la mentalità di un preadolescente in piena fase ormonale, ma prima o poi metterà da parte le sgualdrine per una ragazza seria che meriti di stargli accanto, e poi toccherà a te decidere se dargli una possibilità o lasciarlo da parte >>.

Alice si staccò e le sorrise raggiante, asciugandosi una seconda volta le lacrime: << Non so come ringraziarti. Non ci frequentiamo molto, eppure ci sei sempre quando ho bisogno. Sei l'unica perché... non ho amici. E non sai quanto questo significhi per me >>.

<< Non so esattamente cosa si prova a sentirsi soli, ma posso vederlo e tentare di capirlo. E tu, quando avrai bisogno, non hai che cercarmi! Ora sei una mia amica e io lo sono per te, quindi sentiti libera di trattarmi come tale >> rispose sorridendo, felice di aver aiutato qualcuno. Alice era una brava e rara ragazza, non si meritava di soffrire o vivere nella solitudine.

Vennero interrotti da Scorpius: << Rose?! >>. La rossa sobbalzò: << Che ci fai qui? >>.

<< Puoi venire....?! >>.

Alice li guardò, poi le sorrise: << Vai pure! Io sto bene, torno dentro tra poco... grazie >>.

Rose le fece l'occhiolino e poi raggiunse l'amico, che si incamminò subito: << C'è mio padre, i tuoi e tuo zio... >>. La rossa si arrestò di colpo: << COSA? >>.

<< Shht... >> la zittì, prendendola per le spalle e guardandola. << Li affronteremo separati, ovviamente. In ogni caso, racconta la stessa cosa che hai detto alla McGranitt. E' la verità, ma non sapranno tutto, perché non dirai loro che ho potuto sentirti solo io perché... perché... >> arrossì, prima di riprendere. << Beh, perché lo sai. Nessuno sa che le sei ragazze cristallizzate erano innamorate e non ricambiate e che solo l'amante poteva salvarle, e poi in fondo nemmeno noi conosciamo tutta la storia. In quel posto io ci sono arrivato per caso e ti ho sentita, chiaro? >>.

<< Ma... ma come, scusa? Come facevi a essere lì da solo per caso nel bel mezzo della notte? >> chiese, agitata.

<< Mio padre sa che andavo in campeggio solo con Zac e Domi, e tu quindi ci sei andata solo con gli altri. Per coincidenza abbiamo scelto lo stesso posto, ma un gruppo ha sostato dalla parte opposta del lago rispetto all'altro. La notte io mi sono incamminato solitario finché ti ho vista e salvata. Tutti sono d'accordo su questa versione, li ho avvisati. Ci stai? >>.

Rose annuì interdetta, poi lo guardò: << Grazie >>.

<< Per cosa? >> domandò accigliato.

<< Per aver escogitato tutto questo per... per non deridere il mio sentimento e farmi finire nei guai >> rispose, riconoscente.

<< Figurati. L'avresti fatto anche tu. I tuoi sono nell'aula pozioni. Buona fortuna >> ed entrò al castello. Poco dopo Rose lo seguì e si incamminò a destinazione.

Arrivata, aprì la porta.

<< ROSELINE WEASLEY! COME HAI POTUTO PENSARE DI NON AVVISARE LA TUA FAMIGLIA? SEI QUASI MORTA! >> sbraitò Hermione, con Ron che cercava di calmarla.

<< Non urlare, Merlino! >> esclamò Harry, che dall'espressione mostrava di aver già sopportato abbastanza lo sfogo dell'amica. << Rose, stai bene? >>.

<< Sì, zio... >> rispose con voce fioca.

<< Miseriaccia, perché ce l'hai tenuto nascosto? >> sospirò il padre.

<< E Ted, poi... >> squittì Hermione. << Come ha potuto coprirli? E Roxanne, Dominique, Albus... sono senza parole! >>.

<< Senti mamma, lascia che spieghi... >> tentò.

<< Spiegare cosa? Che mia figlia è quasi diventata un lago? >> sbottò Ron, fissandola torvo. Rose si spaventò leggermente. Decise di invertire le situazioni: << Oh, ma smettetela con questa scenata! Sono sana e salva! Non abbiamo voluto dirvi nulla perché volevamo cavarcela da soli per una volta! Siamo maggiorenni, ormai. Vogliamo parlare di voi che avete rischiato di morire dal primo momento in cui avete messo piede in questa scuola? >>.

<< Non è quello, Rose >> convenne Harry, serio. Si sentì piccola di fronte a quel cipiglio. << Io non avevo genitori; Hermione sì, ma era diverso perché i suoi sono Babbani e non potevano venire, ovviamente, a conoscenza di quello che affrontava ogni anno... E Ron ce li aveva e ce li ha ancora, e ti assicuro che sia io che tuo padre che tua madre subivamo le ire di Molly per la preoccupazione. In ogni caso, avrei sempre desiderato avere un genitore che facesse lo stesso per me, ma purtroppo non è stato così. I tuoi nonni e i tuoi zii mi hanno dato tutto l'affetto di questo mondo, ma un genitore è sempre diverso. E tu che hai questa fortuna, tienila stretta >>.

<< Ma non dirmi che non hai mai mentito o tenuto qualcosa dentro per non preoccupare gli altri >> mormorò fissando i suoi occhi verdi, per poi spostarli sulla cicatrice. Non rispose.

<< Rose, lo so che sei grande ormai, ma per noi rimarrai sempre la nostra bambina, cerca di capirci... >> sospirò Ron.

<< Lo so. Perdonatemi >> disse, guardando anche la madre, che era sempre accigliata.

<< E quindi cerca di stare più attenta e magari non tenerci nascosto cose simile >> concluse Hermione.

<< Non ti assicuro niente, ma proverò a farlo >> annuì. Ron l'abbracciò forte, poi però si staccò, fissandola cupo: << E tra te e Malfoy? >>. Rose sobbalzò: << Che...?! >>.

<< Per l'amor del cielo Ron, te l'ho ripetuto trenta volte di non credere alla Skeeter! >> sbuffò la moglie.

<< Sì va beh, però... >> borbottò. << In ogni caso, ricorda cosa penso di loro e cosa ti dissi il primo giorno di scuola alla stazione >>.

<< Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue >> rammentò stizzita, e iniziarono a ridere.

<< Buona fortuna per i voti finali >> disse Harry dandole un buffetto sulla guancia, prima di uscire. Hermione la stritolò, ripetendole per la centesima volta le raccomandazioni, e poi se ne andò pure lei, accompagnata dal marito.

Uscita, Scorpius la raggiunse: << Com'è andata? >>.

<< Bene, in fin dei conti >> rispose sorridendo. << A te? >>.

<< Ho le tempie che scoppiano >> brontolò, ma poi rise. << Mio padre è freddo sempre e comunque, quindi non fa differenza se è arrabbiato o felice. Però, sarà la mancanza di mamma, è stato più apprensivo. In ogni caso, mi ha raccomandato di non frequentare certe persone >>.

<< Allusioni reciproche >> sbuffò prima di ridere.

<< Passeggiata nel retro? >> propose il biondo, offrendole il braccio.

<< Con piacere >> rispose, afferrandolo.

<< ROSE WEASLEY? DOVE CAZZO SEI?! JAMES E' FUORI DI SE'! >> sentirono dal fondo del corridoio. La rosse sbiancò: << Oh Morgana, gli allenamenti! Sono in ritardo! Scusa! >> e filò via, lasciando un Scorpius divertito.

 

                                                                                                                                                 * * *

 

Finiti gli allenamenti, si fece una bella doccia e poi tornò in camera.

Era l'ora di cena, quindi la sala comune era vuota, ma quella sera, seduto su uno dei divani, c'era James.

<< Ehi! >> esclamò, andandogli davanti.

<< Ehi >> rispose, con un sorriso un po' spento.

<< Tutto bene? >> domandò, sedendosi accanto a lui.

<< Più o meno, sì >> rispose sospirando.

Rose lo guardò: << Sei pensieroso. Qualcosa ti turba? >>.

<< No, è che... ripensavo a quello che ha detto Lily stamattina >>.

<< Oh >>.

<< Mi mancherà questa scuola, non avrei mai pensato di doverlo ammettere. Sì, non amo particolarmente studiare, ma ci sono cresciuto, è come una seconda casa. Ricordo ancora lo smistamento, tutti gli scherzi organizzati con Pix e gli altri, la furia di Gazza o della McGranitt, le nostre povere vittime... mi mancherà tutto ciò. Non hai idea di quanto sono stato felice ogni volta che mi hanno detto di assomigliare al nonno, di ricordare i Malandrini. Spero che papà sia orgoglioso di me, così come mamma. Ma vorrei tanto fare qualcosa per essere riconosciuto per quello che sono io, non per chi mi ha preceduto >> disse.

<< Lo sono, credimi >> sorrise intenerita. << E riuscirai a colpire per qualcosa di tuo, anzi, l'hai già fatto. Hai paura di venir catapultato nel mondo esterno a queste mura? >>.

<< No, quello no >> rispose certo. << Non lo temo. La vita è una scalata, no? Ma la vista è meravigliosa, me lo dicevi sempre tu >>.

<< Citazioni Babbane >> rise.

<< Spero solo di avervi protetto a dovere, come faceva Victoire con tutti noi prima che crescessi >>.

<< Stanne certo, l'hai fatto. Sei stato per tutti noi un fratello maggiore. Iperprotettivo, geloso... forse con Lily un po' troppo! >> convenne.

<< E' troppo piccola per avere un ragazzo! >> ringhiò.

<< No che non lo è! E questo non giustifica che tu debba terrorizzare ogni singolo ragazzo che voglia provarci! >> sbottò.

<< Sì invece! Adesso ci sarà Hugo che lo farà al posto mio >>.

<< Cosa? Hai corrotto mio fratello? >> domandò scettica.

<< Ovviamente >> ghignò. Gli diede un pugno piuttosto forte sulla spalla: << Farti i cavoli tuoi in ambito sentimentale no, eh? Impiccione! >>.

Non lo smosse minimamente: << Ho preso da tuo padre, a quanto dicono! Sei scarsa, mi è sembrato di essere stato colpito da una piuma! >>.

Rose balzò sul divano e lo guardò di sbieco: << E invece io ho preso da tua madre a menare, a quanto dicono! >> e poi gli saltò addosso, provocando un gemito strozzato al cugino.

Così iniziarono la solita lotta che fin da piccoli facevano sempre e, una volta sfiniti, crollarono.

<< Mi dispiace solo per Albus >> mormorò fissando il soffitto, sdraiato a terra.

<< Cioè? >> chiese girando il capo per guardarlo, anch'ella sul pavimento.

<< Sono sempre stato stronzo con lui. E' da quando è nato che lo prendo in giro, e mi dispiace. E' molto insicuro ed è in parte colpa mia... sento che mi odia >>.

<< Non può odiarti, sei suo fratello >>.

<< Cosa c'entra? Sirius odiava la sua famiglia! E comunque non sono mai stato un fratello per lui. E' triste, ma non ci sono mai stato quando aveva bisogno; mentre lui, in qualche modo, c'era sempre per me. Non abbiamo mai avuto una chiacchierata seria... ora che ci penso, non abbiamo mai neanche chiacchierato! Sempre e solo litigato, nient'altro. Ed è ancora colpa mia >> confessò pentito.

<< Perché non provi a dirgli queste cose? >>.

<< Scherzi? >> sbuffò. << Sono mica un sentimentale, io! >>.

<< Santo cielo James, metti da parte quell'enorme orgoglio che possiedi e parlagli! >> esclamò.

<< Ha Lily che lo sostiene sempre, non ha bisogno di me >> mugugnò.

<< Ti sbagli. In quanto sua consulente posso asserire che avrebbe sempre desiderato sentire queste parole >> convenne.

<< Davvero? >> domandò accigliato.

<< Certo! >>.

<< In ogni caso, io non dirò niente >> annuì, poi la fissò. << E nemmeno tu lo farai o... ti renderò in cristalli! >>.

<< Ah-ha, bella battuta >> scimmiottò prima di non resistere alla sua risata divertita, unendosi. Poi gli chiese: << Che ne pensi di Alice? >>.

<< Chi? >> domandò accigliato.

<< La figlia di Neville! >>.

<< Ah, Augusta! >>.

<< Si chiama Alice >> sbuffò.

<< Per me rimarrà Augusta... Boh, non me lo sono mai chiesto. Perché me lo domandi? >>.

<< Perch... >>.

Vennero interrotti dalla porta che si aprì, rivelando una ragazza dai capelli rosso carota e guance colme di lentiggini: << James? Roseline? Venite a mangiare, mancate solo voi! >>.

<< Agli ordini, Lucy! >> ridacchiò, alzandosi e aiutando Rose a fare lo stesso. Le si avvicinò e le scompigliò i capelli. La cugina sbottò con una voce boriosa: << E smettila! >>.

<< Mi mancherai anche tu, Lucy >> annuì cingendole le spalle con un braccio, sotto lo sguardo divertito di Rose. << Anche se saremo entrambi fuori da scuola... in ogni caso, chi mi romperebbe il cazzo con quelle inutili regole di buona educazione se non tu? >>.

<< Non dire parolacce! >> sbottò, ma lasciandosi stringere. E i tre si diressero in sala grande.

Eh sì, nonostante quel comportamento altezzoso, anche a Rose sarebbe mancata Lucy.

 

                                                                                                                                           * * *

 

Le ultime due settimane le passarono tutti studiando, e la maggior parte degli studenti usciva solo per cibarsi o prendere una boccata d'aria.

Gli allenamenti finirono e l'ultima partita fu vinta da Grifondoro, con grandi festeggiamenti in sala comune. Nonostante fosse l'ultima a cui James giocava da capitano nella scuola, fu solare: avendo parlato con Rose, aveva eliminato ogni frenesia e tristezza, e nulla sembrava togliere quel sorriso spavaldo che da sempre l'aveva accompagnato.

Dominique era invece quella nervosa, che sotto ansia d'esame aveva un comportamento isterico, per questo tutti le stavano il più lontano possibile.

Fred era sempre ilare, trovando il tempo di combinare gli ultimi -e più leggeri- scherzi.

Albus e Scorpius invece, per una ragione ignota, erano letteralmente pedinate dalle ragazze dell'ultimo anno più del solito. Il che, a sorpresa di Rose, non dispiacque affatto al duo, infatti trascorrevano ogni momento libero ad ammiccare o farsi baciare sulla guancia da quelle donzelle molto carine. Ciò, ovviamente, irritava assai la rossa, perché guarda caso il suo amico si era rivelato molto loquace e per niente riservato. Ma non poté né dire e né fare niente, perché d'altro canto, lui doveva essere solo un amico. Anzi, qualcosa lo poté fare...

<< Sai, siamo fieri del fatto che ti sei unita a noi per uno scherzo a Malfoy >> sogghignò Fred, acquattato accanto a James.

<< Oh, ma figurati, mi fa solo piacere aderire a voi per il gran finale >> sorrise Rose angelicamente.

<< Al mio tre, lanciate. Va bene? >> disse James. << Uno... due... TRE! >>.

Scagliarono in direzione di Albus e Scorpius tre caccabombe “Weasleyane”: quando scoppiarono, un odore sgradevole avvolse quel punto, facendo allontanare civettando le ragazze. In più, quando il fumo si dissolse, nella guancia dei due comparve il disegno di un water con scritto “premete il naso”.

Albu sghignazzò: << Amico, dovresti vedere cos'hai! >>.

Il biondo fece altrettanto: << Io? Dovresti guardare te stesso! >>.

Smisero di ridere e presero lo specchio dalla borsa di Dominique, guardandosi.

<< MERDA! >>.

<< CAZZO! >>.

<< Che facciamo? >>.

<< Aspett... >> Albus toccò con un dito il naso dell'amico, e il water nella guancia iniziò a espandere il rumore dello scarico, provocando le risate di tutti i presenti. I tre, nell'angolo, si ribaltarono dalle risate.

<< MA SEI IDIOTA? Vieni va, cerchiamo un modo di togliercelo >> ringhiò il biondo, trascinando l'amico fuori dalla sala.

Rose, Fred e James si diedero il cinque, poi smammarono via.

 

<< No Libbie, non ce la faccio, guarda tu per me! >> ribadì Rose all'amica Liberty, tenendo gli occhi chiusi. La ragazza sbuffò per l'ennesima volta: << Smettila! Sai benissimo che avrai preso Eccezionale in ogni materia! >>.

<< No! E se Lumacorno mi ha dato Accettabile in Pozioni? Non lo sopporterei mai! >> piagnucolò. Liberty la sbatté letteralmente in mezzo a tutti gli studenti che, davanti alle bacheche, osservavano i loro voti finali, scoprendo se erano stati ammessi o no all'anno successivo: << Giuro che se non hai nemmeno un Accettabile ti affatturo! >>.

Rose si perse tra la folla, poi ne uscì. Liberty la fissò con un sopracciglio pericolosamente innalzato: << Allora? >>.

<< Ehm... ho due Oltre Ogni Previsione! >> tentò con un sorriso nervoso.

<< E il resto? >>.

<< … oh guarda, c'è il naso di Voldemort! >> e provò a svincolarla, ma Liberty la afferrò per il colletto. La lasciò, e poi rise: << Sei la solita. Non so se c'è qualcuno che possa batterti con i voti che hai! >>.

<< Dominique si è quasi avvicinata dal farlo >> osservò Alice, unendosi. << Ha tre Oltre Ogni Previsione, il resto è Eccezionale >>.

<< Davvero? >> si illuminò Rose, felice. << Quindi avrà passato gli esami con il massimo dei voti! >>.

<< E James e Fred? >> domandò Liberty. Gli interessati si avvicinarono con un'espressione funerea. Rose si coprì la bocca con la mano: << Morgana, non ce l'avete fatta? >>.

I due scossero la testa. Rose si sentì svenire. James prese parola: << Non ce l'abbiamo fatta a... prendere Eccezionale in Erbologia! >>.

Fred sghignazzò: << CE L'ABBIAMO FATTA! Abbiamo tutti Accettabile, ma io ho anche un Oltre Ogni Previsione in Incantesimi e Difesa Contro le Arti Oscure! >>.

James ridacchiò insieme al cugino: << Io come lui, ma in Difesa ho Eccellente! 10! Ti rendi conto? >>.

Rose li fissò, interdetta, prima di prenderli a calci: << DEFICIENTI! MI AVETE FATTA MORIRE! >> poi però li abbracciò forte, contenta. James e Fred, talmente felici, abbracciarono anche Liberty e Alice, la quale arrossì furiosamente.

<< La McGranitt mi ha detto che ho tutte le carte in regola per diventare Auror >> confessò all'improvviso James.

<< E vorrai diventarlo? >> domandò Alice.

<< No, per ora no. Voglio giocare a Quidditch, è il mio desiderio >> rispose sorridente.

<< Fai cosa ti senti >> convenne Rose.

<< Ti ci vedo in giro per il mondo a fare partite! >> disse Liberty.

<< Come Viktor Krum! Magari... >> sospirò sognante.

<< Anche se saresti perfetto come Auror... tipo in coppia con Dominique o Teddy. Sai che figo? Spacchereste le ossa a tutti >> ridacchiò la rossa. James la fissò, pensieroso.

<< Tu cosa farai, Fred? >> chiese Alice.

<< Lavorerò al negozio con papà e inventerò nuove e formidabili cose! >> rispose entusiasta.

<< Non ne dubito... si salvi chi può! >> esclamò Liberty, e tutti risero.

Rose andò a congratularsi con Dominique.

<< Ce l'ho fatta! >> esclamò con un sorriso esultando.

<< Brava Dom, il massimo dei voti! Sarai un'ottima Auror! >> disse Lily.

<< Concordo con lei. Una super-eroina sexy! >> annuì. La bionda le fissò, lasciandole stupite: aveva gli occhi lucidi. Le abbracciò forte: << Mi mancherete tanto >>.

<< Anche tu >> risposero, poi Rose aggiunse: << Ehi, c'è ancora l'estate! >>.

<< Lo so, ma mi mancherete lo stesso, come Hogwarts. Vado a salutare i professori, a dopo! >> e si allontanò.

Rose andò in camera a preparare le valigie, felice che quell'anno si era concluso nel migliore dei modi. Liberty e Roxanne, ovviamente, non presero la cosa in modo serio e cominciarono tempestarla di cuscinate, scaturendo una lotta.

<< Muoviamoci, c'è il banchetto! >> esclamò Rox, uscendo fugace. Le altre la seguirono.

La McGranitt fece il solito discorso conclusivo, nominò Grifondoro la vincitrice della Coppa delle Case e dopo applausi generali, alcuni insulti dalle Serpi, entusiasmo non represso dai Grifoni, lodi a Dominique la Caposcuola e Rose la studente più brillante dell'anno, poterono mangiare.

<< Sai, mi mancherà vederti mangiare come una vacca >> ridacchiò Josh.

<< Mha mhi hai promhessho che ci vedrhemo anchora! >> rispose masticando.

<< Senza dubbio, ma io credo che solo qua tu riesca a mangiare in questo modo >> convenne.

<< Ehi sorellona, che ne dici di fare con James e Louis la gara a chi mangia più veloce? >> domandò Hugo, interrompendoli.

<< Ci sto! >> esclamò Louis. << In onore a Potter e al suo ultimo abbuffo scolastico! >>.

I quattro iniziarono, e James finì per primo: << Perdonatemi, ma nessuno mi toglierà mai il primato! >> tutti risero, Rose invece si sentiva gonfia come un elefante.

Alphard, seduto accanto, le porse una caramella: << Prendi, aiuta a sgonfiare >>.

<< G-grazie >> sorrise sentendosi scoppiare, e la ingoiò. Dopo cinque minuto si sentì leggera e in forma: << Morgana, funziona! Grazie >>.

<< Temevi ti avvelenassi? >> rise.

<< No! Ma è davvero efficace >>.

Concluso, si salutarono tutti, e poi ognuno andò in camera a dormire. Rose si sdraiò, ripensando a tutte le cose che aveva trascorso in quell'anno scolastico: era stato tranquillo come sempre, soddisfacente, e aveva conosciuto Scorpius. Con quell'ultimo pensiero, si addormentò con un lieve sorriso stampato in faccia.

 

                                                                                                                                         * * *

 

All'Espresso occuparono uno scompartimento a parte, e in un posto da quattro c'erano Albus, Scorpius e Rose.

<< Secondo te zia si arrabbierà con Hugo per il Desolante in Trasfigurazione? >> chiese il cugino, guardandola con i suoi occhi verdi.

<< Sì, ma le passerà, ormai ci è abituata. Lo recupererà come al solito >> rispose guardando fuori dal finestrino.

<< Beh, ci sarò io a fargli compagnia il 25 agosto >> sbuffò. << Ho da recuperare uno Scadente in Storia della Magia e uno in Astronomia >>.

<< Ce la farai >> convenne Scorpius, passandosi una mano tra i capelli.

<< Parla quello che ha tutti Oltre Ogni Previsione e due Eccezionale >> disse con una smorfia. Rose si voltò: << Davvero? >>. Il biondo annuì.

<< Siete due secchioni >> ridacchiò Albus. << Quindi non potranno che nascere tanti bei figlioletti intelligenti >>.

A quell'uscita i due sobbalzarono e si guardarono per un istante prima di volgere gli occhi altrove. Rose arrossì.

<< A proposito >> continuò il cugino, tirando fuori un foglio. << Avete presente Dinah, la Tassorrosso? >>.

<< Chi? >> domandò Scorpius, accigliato. Rose assottigliò gli occhi, concentrandosi, ma nulla sembrava darle segno di conoscerla.

<< Dinah, quella ragazza magra magra, collo alto, capelli biondi... >>. I due amici lo fissarono curiosi, segno di smarrimento.

<< Vediamo... occhi marroni... vi dice qualcosa? >> incalzò.

<< Al, ti diverti a confabulare indovinelli? >> sbuffò Scorpius, incrociando le braccia al petto. << Non credo tu sia stato smistato in Corvonero >>.

<< E va bene! Di cognome fa Dursley... Dinah Dursley >> adempì, scrutandoli.

<< Non dirmi che... >>.

<< … la figlia di Dudley... >>.

<< … nipote di Petunia? >>.

<< ESATTO! >> esclamò Albus, ridacchiando.

<< C-cosa?! E' una... strega? >> balbettò Rose, agnostica.

<< Già, chi l'avrebbe mai detto? >> annuì il moro.

<< Com'è che non ce ne siamo mai accorti? >> chiese Scorpius, sorpreso quanto la rossa.

<< Tassorosso, timida, riservata... la vedi pochissimo in giro. Ha la nostra età, ma ha dovuto ripetere l'anno in prima* >> rispose.

<< Wow... sono senza parole >> confessò, spiazzata.

<< E non ho finito! Sentite >> proseguì, aprendo la lettera e leggendola. << “Egregio... Caro... Pot... Ciao Harry, come va? E' da un po' che non ci si vede e sente, ma in fondo credo sia normale, no? In ogni caso, spero che ora che hai sconfitto quel Demorlovt o come si chiama, la tua vita sia più tranquilla. Ho saputo che tra poche settimane il tuo secondogenito andrà al suo primo anno in quella scuola! Mi auguro se la passi bene... Comunque, volevo solo informarti di una cosa, anche se so che probabilmente non ti interesserà, ma credo che tu ne debba essere al corrente: anche Dinah è una come voi, e ho deciso di non impedirle gli studi là. Non so bene come comportarmi in questa situazione, e non conosco nessuno a parte te a cui potrei chiedere consiglio... com'è che funziona alla stazione? Lo ammetto, sono un po' preoccupato perché è una bambina molto distratta e timida e non ha amici, quindi se magari la vedrai un po' smarrita, ti chiederei di aiutarla. Spero non sia un disturbo... stammi bene! Saluti, Dudley Dursley >>.

<< Doppio wow! >> esclamò Rose.

<< Ma alla fine tuo padre non l'ha aiutato! >> constatò il biondo.

<< Sì che l'ha fatto... il primo settembre del mio primo anno, si allontanò per dieci minuti da noi, ma nessuno seppe cosa stesse esattamente facendo. In poche parole è andato a incontrarli e ha affidato Dinah a Victoire e Molly che ai tempi erano le più grandi e la prima un Prefetto. Dopo di che è tornato e mi ha detto di provare a diventare amico di una bambina che mi indicò, ma quando gli chiesi di dirmi il nome, non lo fece, perché sapeva bene che nutrivo un certo risentimento verso quella famiglia, dato che sapevo cosa avevano fatto subire a papà... nonostante ciò, a scuola provai a parlarci prima della Smistazione, ma appena seppi il suo cognome non le rivolsi più la parola. Subito dopo toccò a me, e venni messo in Serpeverde... >> spiegò.

<< Aaaah, ecco perché sei una Serpe! >> annuì Rose divertita. Albus la guardò di sottecchi: << Spiritosa >>.

<< Però con me hai iniziato a chiacchierare anche se sapevi bene che sono un Malfoy... >> disse l'amico, guardandolo.

<< Perché papà non mi ha mai parlato della tua famiglia, né in bene e né in male... l'unico che lo faceva, e in senso negativo, era zio Ron, ma non è che lo ascolti molto >> ridacchiò. Scorpius rivolse lo sguardo verso Rose: << Vedo che anche qualcun altro non gli presta molta attenzione, allora >>. La ragazza gli sorrise e lui ricambiò.

Albus fece un sorriso malizioso e Rose parlò prima che potesse sputare qualche altra battuta: << Dovresti parlarle... cioè, da quanto ho capito ancora adesso non ha amici >> e, all'occhiataccia del cugino, sbottò. << Avanti, non fare l'infantile! Sembri James... Dicevo, Dudley in fondo alla fine si è dimostrato riconoscente con Harry, se i suoi genitori sono stronzetti non vuol dire che lo sia anche la loro nipote! >>.

<< Ma sai quanto mi può interessare di fare amicizia con Dinah, ora come ora? >> biascicò.

<< Egoista. Vorrei vederti al suo posto! >> sibilò Rose. Si guardarono in cagnesco.

<< Che farete quest'estate? >> interruppe Scorpius, alleviando la tensione.

<< Casa e mare con voi >> rispose borbottando, ancora un po' offeso. Rose notò quanto fosse identico al fratello in questi momenti, nonostante la notevole differenza di carattere che intercorreva tra i due. E poi notò anche... un attimo. “Al mare con voi?”.

Scorpius la precedette: << Con me, vorrai dire >>.

<< No, no, con voi! >> asserì accigliato.

<< Parli della Francia? >> domandò Rose, fissandolo. Annuì. Passò a guardare Scorpius, confusa.

<< Oh, ma vi svegliate? Saremo noi tre più Zac e Domi! >> sentenziò pacato.

Rose e Scorpius urlarono all'unisono: << COSA? >>. Albus sussultò: << Non... non lo sapevate? >>.

<< NO! >> risposero ancora contemporaneamente.

<< Oh... pensavo... scusa >>.

<< Io dovrò convivere un mese con lui? >>.

<< Nella stessa casa? >>.

<< Usare lo stesso bagno? >>.

<< Mangiare sullo stesso tavolo? >>.

<< Fare puzzette nello stesso luogo? >>.

<< … che?! BLEAH! >>.

<< Oh andiamo, è normale emettere gas dal di dietro, mica il tuo culo profuma di rose >>.

<< E tu saresti una ragazza? Bah >>.

E il resto del viaggio lo passarono in silenzio: Rose leggendo un libro, Scorpius scarabocchiando qualcosa su un quaderno e Albus fissando prima uno e poi l'altro. Qualcosa gli disse che quella convivenza sarebbe stata uno spasso totale.

 

 

*Piccola premessa: ho dovuto far bocciare Dinah al primo anno sennò non potevo giustificare il fatto che loro non si siano mai accorti di lei, essendo coetanei! Specificherò poi meglio nell'arco dei capitoli che personaggio è e la sua storia :)

Un bacio.

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Capitolo 19
*** L'arrivo in Francia e attrazioni. ***


Ehilà! Ancora puntuale :) tutto bene?
Dunque, passo subito a dirvi due parole, poi vi lascio u.u ho cambiato il genere da romantico/sentimentale/avventura a sentimentale/avventura/generale perché c'è anche del comico e, in alcune parti, ci sarà tristezza o malinconia, quindi mi sembrava più adatto.
Vi ho mollate con la fine del sesto anno dei protagonisti e la novità dell'esistenza di Dinah Dursley: che dire, lei come Alphard e Samantha non saranno di particolare rilevanza nei prossimi capitoli poiché mi dedicherò solo alle coppiette in vacanza in Francia, poi ovviamente prenderanno importanza u.u
James combinerà un “pasticcio” e verrà inserita Molly: non so voi, ma io quella sclerata scherzosa la adoro xD probabilmente inizierete ad apprezzarla a lungo andare, in ogni caso non perdetela d'occhio. John proverà a dire qualcosa di importante a Rose, ma... E i cinque buzzurri arriveranno, finalmente, in quella bella casetta al mare **
Come vedrete, in un mezzo pomeriggio/sera accadrà già qualcosa, quindi preparatevi perché di casini ce ne saranno a gogò xD
In ogni caso, come avrete visto il rating è arancione, quindi credo siate consapevoli che potrebbero esserci certe allusioni o avvenimenti. In questo capitolo Rose inizierà a comprendere di provare davvero forte attrazione per Scorpius, e sembrerà che anche lui ricambi. Non accadrà niente tra i due, ma gli ormoni dei diciassettenni inizieranno a farsi un po' sentire. Comunque, la mia storia non è genere erotico e non è rosso quindi, qualora accadesse qualcosa -non necessariamente tra Rose e Scorpius-, non mi soffermerò più di tanto. Era solo per avvisarvi perché mi sembra di avere lettori un po' più propensi al rating verde/giallo, però penso che avrete visto dall'inizio che il rating è arancione, quindi la smetto di pormi problemi, anche perché me li sto facendo inutilmente dato che, per ora, non c'è stato nulla di spinto e perciò non ho potuto appurare cosa ne pensate xD
In ogni caso, don't worry u.u aspetto, come sempre, recensioni!
Buona lettura <3

 

 

                           L'arrivo in Francia e attrazioni

 

La residenza dei Potter era una pacifica casa di un quartiere di Godric's Hollow, e quella accanto apparentemente lo era altrettanto. L'unica cosa che rovinava l'equilibrio di quel sobborgo erano i figli e nipoti dei proprietari, che il silenzio e la quiete non amavano per niente. Loro vivevano per il chiasso, d'altronde erano numerosi e dei Weasley.

Albus e Rose erano concentrati sulla scacchiera; la prima con un cipiglio buffo e attento, il secondo con un leggero ringhio stampato in volto. Lily e Molly guardavano la partita; la prima scrutatrice, la seconda palesemente annoiata.

<< SCACCO MATTO! >> esclamò Rose, alzandosi dal tavolo e ripetendo per l'ennesima volta il suo balletto da vincitrice.

<< Cosa? Di nuovo? Non è possibile, porco Merlino! >> imprecò il cugino, infervorato. << Hai barato! >>.

<< Piantala Al >> sospirò Molly, stiracchiandosi. << E' la quinta volta consecutiva che perdi, fattene una ragione: a scacchi non la batte nessuno >>. Il moro borbottò qualcosa e ritirò tutto, ancora cupo. Rose ridacchiò.

<< Mamma ha lasciato della crostata in frigo: la volete? >> propose Lily.

<< Crostata? >> si illuminò Molly.

<< Frigo? >> fece altrettanto la cugina, poi entrambe corsero ad abbuffarsi, lasciandone solo un misero pezzetto ai fratelli Potter.

<< Ingorde >> biascicò Albus, vedendo il poco contenuto.

<< Dai Al, mamma ne farà un'altra >> constatò Lily, mangiandosi con noncuranza anche la porzione del fratello.

<< Ehi! >>.

<< Svegliati piccolo Sev, sei troppo distratto >> sogghignò Molly scompigliandogli i capelli.

<< Non chiamarmi Sev >> mugugnò.

<< SILENZIO! >> li interruppe Rose, salendo su una sedia. I tre la guardarono allibiti: la rossa fece segno di prestare attenzione a dei rumori provenienti da oltre la porta.

<< Smettila Jam! >> Una risata civettuola seguì l'affermazione.

<< Perché dovrei? La smetto solo se mi dai un bacio >>.

<< Ma qui? No dai, potrebbero vederci, hihi >>.

<< E allora? >>.

Ci fu silenzio, dove i quattro poterono supporre cosa stesse succedendo. Molly guardò Rose e simulò un conato di vomito, la quale borbottò sotto voce: << Ehi, ha lasciato che lo chiamasse Jam! A me scassa se lo faccio! >>.

Lily aveva un'espressione aurea, segno di GRAVE pericolo incombente. Molly la stuzzicò: << Uhm cara, dalla risatina ocheggiata che la ragazza porta, ti aiuterò in caso volessi affatturarla >>.

<< Molly! >> sospirò Albus. << Dovreste smetterla di intromettervi nella sua vita sentimentale >>.

<< Non osare difendere proprio LUI che mi rovina la vita facendo lo stesso >> sibilò la sorella con uno sguardo truce.

<< Io non so, ma dalle moine che fa mi sta già sul di dietro >> biascicò Rose, restando sopra la sedia. Molly fece una smorfia e i due Potter compirono altrettanto.

La porta si aprì: << Mamma, papà?! Vorrei presentarvi Jenny >>.

<< Jenny! >> lagnò Molly, prendendo un sacchetto e simulando vomito, causando una risata sonora da parte di Rose.

James li vide e sobbalzò: << Cos... che ci fate qui? >>.

<< Ci viviamo >> convenne Albus.

<< E tu, Rose, sopra il tavolo?! >> continuò, disagiato a causa dell'impressione che la famiglia stava facendo alla famosa Jenny.

<< Non mi vedi abbastanza? Aspetta >> annuì la cugina, salendo sul tavolo. << Così va bene? >>.

<< Scendi subito! >>.

<< Jam, che ne dici di presentarci la bella moretta in tua compagnia? >> domandò Molly con un sorriso angelico. Il ragazzo impallidì leggermente, consapevole che non sarebbe stata una buona idea. << Cioè, ehm, ecco... >>.

<< Sono Jennifer. Jennifer Schreiber, ma potete chiamarmi Jenny >> disse porgendo la mano con un sorriso ampio. Molly ricambiò un po' altezzosamente: << Jennifer va bene >>. James la fulminò male, d'altro canto Molly era una ragazza molto scherzosa ed espansiva, quando mai si atteggiava così con qualcuno? Solitamente amava e riusciva a far sentire a suo agio la gente nuova.

<< Jennifer Schreg... Scoregg... eh?! >> chiese Rose, accigliata. Albus represse una risata, Lily invece rimaneva impassibile.

<< Schreitr Rose, Schreitr. E' di origine tedesca >> rispose James, torvo.

<< Schreiber Jam, ma non importa >> lo corresse Jennifer, ridacchiando. Rose pensò che avesse la risata più rivoltante e stonata che abbia mai sentito.

<< Lei è mia sorella, Lilian, ma puoi chiamarla Lily >> si affrettò il moro, portandola verso l'interessata. Lily la squadrò con aria di sufficienza, storcendo il naso: << Lilian per te >>.

Jennifer mantenne il sorriso un po' nervosamente, James invece le fece segno del “ti taglio il collo” alle spalle della ragazza. Lily increspò un mezzo sorriso furbo a labbra serrata: << Sei Corvonero, vero? >>.

<< Precisamente >>.

<< E perché ridi in quella maniera poco intelligente? >>.

Molly guardò Rose, fischiettando divertita; Albus coprì la bocca con una mano per non ridere e James parve sul punto di esplodere. Jennifer tolse il suo sorriso angelico sostituendolo con uno davvero inquietante, ma quando James si voltò a guardarla, simulò una perfetta risata innocente: << Sei simpatica, fai belle battute! Sono certa che diventeremo amiche >>.

<< Questo è mio fratello Albus >> proseguì James, interrompendole prima di far nascere una rissa. Si strinsero la mano. << E questa è Roseline, ma per tutti è Rose >> e, prima che anch'essa potesse replicare con un “Roseline per te”, la trafisse con lo sguardo. La rossa sorrise senza la minima intenzione di scendere dal tavolo, e le fece un saluto con la mano.

Finite le presentazioni, James li crucciò tutti con lo sguardo e poi andarono verso la porta. Mentre stavano per aprirla, si avvertì una voce: << Ragazzi, aprite! Non sapete l'ultima: James si è messo con l'ennesima put... >> ma non terminò, perché i due spalancarono la porta, fissando Dominique.

<< … pura e dolce ragazza! >> concluse con un sorriso ammaliante, stringendo loro la mano. Jennifer le regalò uno sguardo esprimente disprezzo e poi se ne andarono.

Rose scese dal tavolo con un balzo, e corse alla finestra: << Se ne sono andati! >>.

Appena terminò la frase, Lily prese i cuscini dal divano e iniziò a lanciarli ovunque: << IO LA AMMAZZO! DEVE STARE LONTANA DA MIO FRATELLO! E' SOLO UNA SGUALDRINA! LA ODIO! >>.

Albus la trattenne per i fianchi, ricevendo calci dolorosi: << Calmati! Dovresti starne fuori >>.

<< Al >> iniziò Dominique, guardandolo con aria scettica. << Ma l'hai vista? E' la persona più subdola che abbia mai incontrato! Deve smetterla di cercarsi le poco di buono, Merlino! Deve crescere >>.

<< Ma a voi non interessa! Ha solo diciott'anni, in fondo è ancora molto giovane! Lasciate che faccia le sue esperienze >> ribatté, mollando una Lily furiosa.

<< Credo che ne abbia già fatte abbastanza >> constatò Molly, bevendo un po' di succo di zucca. << Cioè, io alla sua età mi sono messa la testa a posto! Proprio IO! >>.

Rose la guardò in modo eloquente: << Molly, tu hai ventun anni e non sei ancora adesso matura >>.

<< Dettagli >> sbuffò. << Almeno se devo avere una relazione ne scelgo una seria >>.

<< Appunto >> sbottò Lily, incrociando le braccia al petto. << Quindi propongo di renderle la vita un incubo >>.

<< Oh sì, contaci tesoro >> rispose Molly facendole l'occhiolino, lei le sorrise.

<< Siete solo delle impiccione! >> asserì Albus, sconvolto. << Io ne starò fuori >>.

<< Io partecipo >> annuì Rose, scrollandosi le spalle. << Se non per altro, lo faccio per lealtà ad Alice >>.

<< Tu non farai un bel niente >> disse la bionda, guardandola. Rose ricambiò, accigliata e confusa. L'altra chiarì: << Ti ricordo che prossimamente partirai per la Francia >>.

<< Morgana, me l'ero scordata >>.

 

                                                                                                                                                                               * * *

L'inizio delle vacanze fu appagante, tralasciando la nuova ragazza di James. Le giornate soleggiate predominavano su quelle plumbee, e il cattivo umore sembrava lontano, in mezzo alla famiglia.

Rose, come suo solito, iniziò già da subito i compiti per poi restare libera, anche se verso gli ultimi giorni di agosto avrebbe ripetuto la tradizione: ripasso, sguardo al nuovo programma, compiti extra.

Il mese di giugno, quindi, lo trascorse con la mattina -dopo essersi svegliata tardi- e parte del primo pomeriggio sui libri, poi con amici e cugini.

Il penultimo giorno di giugno, ovvero uno prima della partenza per la Francia, aveva bellamente concluso i compiti e fatto le valigie con l'aiuto di Hermione e Lily, quindi decise di fare una partita a Quidditch su un campo abbandonato vicino a casa insieme a John, Roxanne, Lily, Molly, Louis e i fratelli Scamander. Alice stava su una panchina a guardare, mentre suo fratello Frank, del quarto anno insieme a Lily e Hugo, studiava con quest'ultimo un aggeggio Babbano.

<< Vi stracceremo! >> esultò Louis, parlando anche a nome di Lorcan e Lysander, suoi compagni di squadra e Casa. << Dove siete? … Lorcan, ma che diamine fai? >>.

<< Ci sono i Nargilli! >> rispose, osservando un cespuglio. Lysander roteò gli occhi e lo trascinò in campo. I due gemelli erano biondi come la madre ma con gli occhi verdi del padre. Uno era svampito, allegro e distratto, l'altro era un amante della natura ma schietto, intelligente e normale.

La partita iniziò e fu vinta dai Corvi. Sfiniti, si sdraiarono tutti nel prato, tranne Molly e Lily che andarono ad assillare la povera Alice con le loro confabulazioni e chiacchiericci.

John si sdraiò accanto a Rose portando le mani dietro la nuca e guardando il cielo rossiccio: c'era il tramonto.

<< Bella partita futuro capitano, anche se abbiamo perso >> disse sorridendo.

<< Già >> rispose. << Ma avremo la nostra rivincita >>.

<< Come va con Susan? >> chiese d'un tratto, guardandolo. Era la sua ragazza.

Notò che si agitò un pochettino: << Io... ecco... ci siamo lasciati >>.

<< Cos...? >> esclamò stupita, alzandosi a sedere. << Perché? >>.

<< Perché litigavamo sempre, e ho capito di non amarla più da tempo >> sospirò.

<< Mi dispiace >>.

<< Già... ma l'abbiamo voluto entrambi, meglio così >>.

<< La vita da single è migliore! >> annuì decisa, provando a farlo sorridere: ci riuscì.

<< E a te? >> domandò, alzandosi anche lui. << Piace ancora Scorpius? >>.

<< Io... >> esitò boccheggiando e guardando l'erba. Avrebbe risposto in modo sincero, d'altro canto era uno dei suoi migliori amici, ma doveva mantenere la promessa del biondo e partire con la convinzione che l'aveva dimenticato era una buona cosa. Lo guardò, mentre il vento scompigliava alcune ciocche di capelli staccati dalla tipica coda di cavallo. << Non più >>.

<< Capisco >> rispose sollevato. Passò qualche minuto, poi John la fissò, e Rose si sentì stranamente spensierata alla vista di quei occhi di un verde limpido. Il ragazzo le toccò una ciocca: << Li hai lisciati >>.

<< Pozione >> annuì ridendo.

<< Perché lo fai? >> domandò curioso.

<< La uso solo ogni tanto, non sopporto molto i miei capelli, non mi piacciono. Mi fanno sentire un leone selvaggio >> rispose con una smorfia.

<< Ma tu sei selvaggia >> ridacchiò, ricevendo un pugno scherzoso sulla spalla. << Comunque, a me piacciono molto >>.

<< Davvero? >> chiese sorpresa. John annuì, poi si sistemò più vicino a lei senza mai guardarla negli occhi: << Senti, io vorrei dirti una cosa... >>.

<< Dimmi >> disse, guardandolo. Erano piuttosto vicini e Rose non poté non contemplare quel bel viso che aveva. Qualcosa le disse che la situazione stava prendendo la briga sbagliata, ma non ci badò molto. Lei e Jonathan erano amici da anni, e anche se era impulsivo era un ragazzo che metteva prima gli altri e poi se stesso, quindi non avrebbe fatto niente per rovinare qualcosa senza prima averci pensato bene.

<< E' da un po' che vorrei parlartene, ma non trovavo il momento giusto... io... >> ma venne interrotto da Molly, la quale sbucò dal nulla facendo alzare in fretta Rose.

<< Vieni subito o ti perderai Louis e Lily che gettano un secchio d'acqua gelida ai due disgustosi piccioncini! >>.

<< James e Jenny? >>.

<< Esatto >>.

<< Aspetta solo un attimo, stavo parlando con John... >>.

<< Oh no, vai pure >> disse alzandosi e sorridendole. << Sarà per un'altra volta >>.

<< Ma... >> tentò di ribattere.

Le fece l'occhiolino: << Tranquilla >>.

<< Ok >>.

Molly si incamminò.

<< Buone vacanze! >> sorrise mesto prima che la rossa se ne andasse.

<< Grazie >> rispose avanzando dietro Molly, notando che aveva pronunciato l'augurio con un tono angustiato. Ebbe l'impulso di dirgli altro e si fermò, voltandosi: << John! >>.

Il ragazzo si girò, guardandola: << Sì? >>.

<< Ti aspetto, conto che tu venga a trovarmi >>.

<< Se non avrò niente di meglio da fare... >> ridacchiò.

<< Ehi! >> esclamò con una smorfia, prima di sorridere. << Al minimo una volta ogni due giorni >>.

<< Minimo? E' un po' troppo, non credi? >>.

<< No >> scosse la testa.

<< Va bene, allora sarà fatto >>.

E raggiunse la cugina, consapevole di aver riacceso negli occhi dell'amico quella scintilla che da sempre lo distingueva.

 

                                                                                                                                                          * * *

 

<< … e ricordati, per qualsiasi cosa... >>.

<< Sì, lo so, c'è la zia di Dominique! >> concluse Rose sbuffando all'ennesima raccomandazione della madre.

<< Scusa tesoro, è che mi fa strano... tu e Hugo state crescendo troppo in fretta >> sospirò sedendosi sul letto della figlia.

<< E' normale, no? Succede, prima o poi... anche se, nonostante tutto, mi sento ancora piuttosto infantile >> confessò sorridendole.

<< Credimi Rose, puoi essere tutto, ma non infantile. So che sei matura, lo vedo, nonostante la tua leggera goffaggine >> rise.

<< Grazie! >> esclamò con una smorfia, prima di increspare un altro sorriso. << Posso farti una domanda? >>.

<< Certo >>.

<< Mi ammazzeresti se ti dicessi che... beh, ecco... io e Scorpius siamo... amici?! >> buttò lì, grattandosi la nuca. Hermione la fissò per qualche minuto, e Rose portò istintivamente la mano nella tasca contenente la bacchetta: non si sapeva mai.

<< No >> rispose impassibile.

<< Ma', non mentirmi >> insisté, guardandola.

<< Ma no, davvero >> annuì. << Insomma, è amico di Al, questo vuol dire che è più rispettoso di suo padre da giovane, giusto? >>.

<< Esatto >> asserì.

<< A patto che tuo padre non lo venga a sapere, sennò non ti assicurerei l'incolumità >>.

<< Sarà il nostro segreto >>.

<< D'accordo >>.

<< ROSE! LA PASSAPORTA NON ATTENDE OLTRE! >> urlò Ron da sotto. Rose prese la valigia ma inciampò in un'altra borsa, finendo a terra ma rialzandosi subito. Sorrise allo sbuffo della madre e poi scese.

La famiglia completa era riunita, eccetto i due cugini che l'avrebbero accompagnata in quella vacanza mensile. Abbracciò Hugo, i suoi genitori, Louis, Lucy e per ultime Molly e Lily.

<< Abbiamo deciso di farle bere qualcosa... >>.

<< … per tingerle i capelli di blu >>.

<< Vai così ragazze! Voglio poi una foto >> sussurrò a sua volta, battendo il cinque alle due. Quando alzò lo sguardo, dato che si era inchinata per rendere la conversazione privata, si ritrovò James fissarla spazientito. Le fece un cenno del capo, al quale sbuffò: << Avanti, Jam, non mi saluti decentemente? Ho portato alla vittoria la tua squadra! >>.

<< Tralasciando il fatto che non è solo per te che abbiamo vinto, non credo ti meriti un saluto degno di me >>.

<< Tu credi? Sai perfettamente che non ho problemi a esprimere il mio ripensamento verso qualcuno >> constatò guardandosi le unghie da finta indifferente.

<< Dov'è finito quel barlume di buona educazione che da sempre hai mostrato di più rispetto gli altri? >> soffiò.

<< L'ho perso da quando non ascolti i miei consigli e continui a sceglierti le bald... quelle >>.

Il moro roteò gli occhi e poi l'abbracciò leggermente, Rose ricambiò contenta e soddisfatta. Si avvicinò al suo orecchio e mormorò: << Sai che rispetterò sempre le tue scelte, ma sai anche che se non le approvo non esito a fartelo palesare. E in questo caso... >>.

<< Credo di aver afferrato cosa ne pensi >> rispose con voce fioca a sua volta, sospirando ma regalandole un sorriso. Rose gli schioccò un bacio sulla guancia: << Ti aspetto, eh >> poi si rivolse a tutti: << VI aspetto >>.

Sorrise e poi partì in viaggio con i suoi che, dopo ore, giunsero alla passaporta che la catapultò a destinazione.

 

Appena arrivata, corse dietro il cespuglio a vomitare. Non seppe cose esattamente le provocò quel dolore allo stomaco, ma sentiva una nausea immensa. Non aveva mai usato una passaporta, e non aveva ancora preso la patente di Smaterializzazione: avrebbe dato l'esame a fine agosto. D'altro canto, la prima volta che si era Smaterializzata, aveva rigurgitato l'anima.

Albus le corse incontro, preoccupato: << Morgana Rose, stai bene? >>.

Rose ripulì con un colpo di bacchetta, ancora china, poi si alzò con un sorriso smagliante: << Sì, ora sì! >>.

Osservò intorno: Dominique, Zachary, Ted, Victoire, Bill, Fleur, Albus la stavano fissando allarmati. E anche Scorpius.

Alla sua vista, tornò al cespuglio a finire ciò che evidentemente non aveva completato.

<< Shanto Ciélo! Ròse, sei amoalata? >> Fleur Delacour in Weasley le accorse subito incontro, spostandole i capelli dal volto e non riuscendo a trattenere una smorfia di disgusto alla vista dei resti. Rose la riconobbe dal suo tocco: soffice e delicato.

Bill si avvicinò e scostò leggermente la moglie dalla nipote: << Tranquilla, soffre solo di questi metodi di spostamento, vero campionessa? >>.

<< Puoi scommetterci! >> Rose gli sorrise e gli saltò addosso: Bill era uno degli zii che amava letteralmente. L'unico che, a nascosto dagli altri, giocava con lei alla lotta o la faceva volare sulla scopa da piccolina.

<< Perché hai vomitato appena mi hai visto? >> chiese Scorpius d'un tratto, provocando nello stomaco di Rose l'ennesima rimpatriati di pterodattili.

<< E' innamorata, ovvio >> sbuffò Dominique con ironia, che però celava una verità nota a tutti. O quasi.

Il biondo sobbalzò e così fece Rose: << Molto spiritosa >>.

Scese dalle braccia di Bill e ripulì una seconda volta, prima di ricomporsi. Era inevitabilmente vero: vedere Scorpius a distanza di due settimane e qualche giorno le aveva fatto un gran bell'effetto. Il sentimento nei suoi confronti non era cambiato minimamente, ma c'era una strana forza dentro di lei che le diceva che d'ora in poi sarebbe riuscita a mentire sul fatto. Ripensò per un istante al discorso di Josh...

<< Bien! >> una voce suadente provenne dalla porta, e Rose rimase ammaliata dalla fonte: una signora anziana, ma straordinariamente bella e perfetta, accompagnata da un signore basso e un po' tozzo, uscì.

Era Apolline Delacour, nonna Veela di Dom, Louis e Vic. Iniziò a parlare in fitto francese con la figlia e le due nipoti presenti, mentre Rose non riusciva, nonostante lo sforzo, a non guardarla: nonostante avesse già incontrato diverse volte Apolline, anche se molto scarse, non si capacitava della sua bellezza.

<< Verrai denunciata per stalkaggio >>.

Una voce la fece ritornare alla realtà: era Teddy.

<< Sai che hai avuto una fortuna immensa a fidanzarti con sua nipote? >> dedusse divertita. Lui annuì ridendo: << Eccome >>.

Notò che Victoire era andata a parlare con Scorpius, e vederli insieme le fece un strano effetto. Lupin se ne accorse: << Devi vomitare ancora? >>.

<< No >> rispose con una smorfia. Non aveva compreso ancora il perché, ma ogni volta che i due si incontravano discutevano amabilmente. Non si capacitava di come Teddy non fosse geloso dello sguardo rapito che Scorpius, nonostante tutta la buona volontà, ogni tanto non riusciva a celare: ma, a quanto pareva, era l'unica che non sapeva da cosa fossero esattamente legati i due, perché la cosa non lo turbava minimamente. Forse se n'era anche fatto l'abitudine, d'altronde Teddy era la persona più calma e disponibile che Rose, oltre ad Albus, conosceva.

La rossa respirò a pieni polmoni l'aria pulita, rendendosi conto solo in quel momento di essere circondata da un bellissimo spettacolo. La cittadina in cui si trovava, vicino a Cannes, era stupenda: la villetta era a pochi metri distante del mare, e verso la fine delle coste, all'incirca un quarto d'ora distante a piedi, si estendeva un boschetto. Accanto c'era l'altra casa dei Delacour, la quale era stata presa in affitto: ovviamente ne possedevano solo una, l'altra avevano dovuto alloggiarla. Apolline e suo marito vivevano lì, godendosi la vecchiaia nell'ambiente marino; loro figlia Fleur, in Cornovaglia e Gabrielle, invece, vicino a Parigi.

Alla vista dell'acqua, però, provò uno strano senso di angoscia e si strinse le braccia. Al se ne accorse e le posò una mano sulla vita, invitandola a seguire Fleur che traduceva la visita turistica all'interno della residenza che la madre stava eseguendo in francese.

Prima di mettere piede in casa, Scorpius la avvisò: << Gradino >>.

<< Pff >> sbuffò << credi che non l'abbia visto? >>.

Il biondo alzò un sopracciglio e la rossa non ribatté: come suol dire, chi tace acconsente.

La casa dentro era molto spaziosa e ricca di abbellimenti in legno o conchiglie: sembrava leggermente Villa Conchiglia, infatti Rose si sentì a suo agio. Fin da piccola passava spesso del tempo in quel posto, e da subito ne aveva saputo accogliere il valore invidiando, a volte, Dominique che poteva addormentarsi con il rumore pacifico delle onde.

Fleur raccomandò come esigeva che tenessero tutto pulito e non rompessero niente: nella mente di Rose balzò per un secondo la scena di lei che spaccava un vaso e Fleur che le spaccava la testa. Rabbrividì e si promise che avrebbe fatto il più attenzione possibile.

Salirono di sopra nelle camere, e non poté fare a meno che continuare a sentirsi infastidita dalla presenza costante di Victoire accanto al suo Scorpius, ma riuscì a placarla: era insensato e poi, fortunatamente, avrebbe potuto goderselo per un mese senza timore che la vista di qualche bella Veela gli mandasse quel poco di lucidità che possedeva al cesso. C'era Dominique, ma non era per niente un rischio. Al pensiero, fece un sospiro radioso e compiaciuto.

<< A che pensi, Rosina? >> ridacchiò Zac, accostandola.

<< A quanto sarà bello non avere Veela o progenie in giro per casa >> rispose saltellando.

<< Ma guarda che... >>.

<< Non Dom, ti pare? Lei fa eccezione >>.

<< Ma... >>.

La rossa non lo lasciò finire e gli fece l'occhiolino muovendo la mano con noncuranza, prima di uscire per prendere le valigie e portarle dentro. A Zac non restò che scrollare le spalle.

 

Il resto del tardo pomeriggio lo trascorsero sistemando la proprio roba a posto: Dominique e Zac avevano preso la stanza più piccola che una volta apparteneva a Gabrielle, Albus e Scorpius quella di Fleur e a Rose toccò quella dei nonni, la più spaziosa e luminosa. Dormire da sola non le dispiaceva affatto: aveva un letto matrimoniale tutto per sé. D'altronde non avrebbero potuto condividere il materasso con nessun altro: la notte si dimenava come una forsennata prendendosi tutto il posto e, nonostante il vasto spazio, poté scommetterci che più volte sarebbe finita ugualmente per terra.

Si buttò a peso morto sul letto: sistemare con ordine i suoi vestiti nell'armadio era stato faticoso. Le venne da ridere perché, effettivamente, era una ragazza davvero strana. Si abbuffava come una vacca, sporcandosi, e non aveva nemmeno un minimo di grazia, eppure era abitudine per lei avere camera e vestiti in ordine; amava il Quidditch ma non trascurava lo studio, anzi, quello veniva prima di tutto; adorava combinare casini ma nonostante ciò non le dispiaceva un buon libro e sapeva come uscire dai guai con il di dietro “pulito”. Un carattere tutto suo, insomma, ma le andava bene così perché aveva molte persone che le volevano bene e la accettavano per quello che era.

Tranne una che, a quanto pare, non ricambiava il sentimento intenso che andava ben oltre l'amicizia.

Spesso pensava che avrebbe voluto provare a conquistarlo, ma goffa com'era sapeva che avrebbe fallito miseramente: in genere erano gli altri che facevano il primo passo, che ci provavano, lei non aveva mai avuto la necessità di fare l'opposto. Ma ora si ritrovava innamorata di qualcuno e non voleva starsene con le mani in mano, lei era una che preferiva rischiare e farsi figuracce piuttosto che pensare a come sarebbe potuto andare se solo si fosse fatta avanti. Però si era resa conto di una cosa: aveva già fatto tutto il possibile. Gli aveva aperto il cuore, il quale fu dolorosamente spezzato.

Qualcuno bussò la porta e strascicò un “avanti”.

<< Wow... a mio discapito, sei ordinata >>. Alzò lo sguardo e sbuffò per levare dagli occhi una ciocca di capelli: << Ah, sei tu >>.

<< No guarda, sono tua nonna >> sentenziò roteando gli occhi.

<< Peccato che nessuna delle mie due nonne siano Veela, sennò te le potevo presentare >> ribatté un po' seccamente. Scorpius la guardò male e lei si alzò, andando alla finestra.

La raggiunse: << E' bello, qui... >>.

<< Già >> annuì buttandogli ogni tanto un'occhiata. Lo vide assumere un'espressione mesta e rammentò cosa gli aveva rivelato Albus nella tenda: quando sua mamma scomparve, accadde in Francia.

Impulsivamente gli prese una mano e intrecciò le dita alle sue: Scorpius le accennò un sorriso e le strinse.

<< La troveranno, sennò mi imbatterò io personalmente per farlo >> annuì.

<< Tu? >> rise divertito. << Non mi fiderei >>.

<< Ehi! >> esclamò offesa, mollando la mano e incrociando le braccia al petto. Scorpius sogghignò ancora un pochino prima di passare un braccio attorno alle sue spalle e stringerla a sé. Rose ricambiò poggiando la fronte contro il suo petto, all'altezza del cuore, incrociando le dita delle mani dietro la vita del ragazzo. Ormai era diventato naturale per loro mostrare ogni tanto un gesto di affetto senza imbarazzo: Rose ne era felice, ma questo voleva dire che il loro rapporto da amici si stava rafforzando, non permettendo nient'altro.

<< Ma sbaglio o sei diventato più alto? >> mormorò cupa.

<< Sei tu che ti rimpicciolisci >> ridacchiò.

<< Cattivo! >> blaterò mollandogli uno scappellotto per poi ridere con lui.

La porta si aprì: << La cena è... oh scusate, non volevo interrompere niente >>.

<< Non hai interrotto niente! >> sbottò Rose lanciando un cuscino al cugino.

<< Chi arriva ultimo si perde il dolce al cioccolato! >> disse velocemente prima di precipitarsi giù dalle scale. Rose e Scorpius si fissarono, prima di correre entrambi: si scontrarono cercando di passare contemporaneamente attraverso la porta, ma poi il biondo la prese in braccio chiudendola nel bagno dinanzi e scendendo fugace.

<< EHI! LIBERAMI! ME LA PAGHERAI CARA, MALFOY! >> sbraitò prima di aprire con la bacchetta. E, una volta scesa, si fiondò sulla sedia con la grazia di un elefante, consapevole che per lei non sarebbe toccato niente dolce.

 

Dopo cena Rose aiutò Domi a sparecchiare e, quando conclusero, raggiunsero gli altri tre ragazzi che si erano bellamente stravaccati con nonchalance sul comodo divano ampio.

<< Spostati >> disse Dominique al suo ragazzo che, però, non pensò minimamente ad obbedire. La bionda inarcò un sopracciglio. << Nott... >>.

<< Fai spostare mio cugino >> replicò fissando Dominique con astuzia, come se volesse dirle qualcosa solo con gli occhi. La ragazza ricambiò, per poi spostare leggermente il capo verso gli altri due, quasi avesse compreso.

<< Scorpius... mi fai spazio, per favore? >> chiese sfoggiando il suo bellissimo sorriso. Il biondo borbottò qualcosa sottovoce e poi le fece spazio tra lui e Zac.

<< E io? >> sbuffò Rose.

<< Là >> disse Zac indicando l'unico posto angusto rimasto: tra Scorpius e l'angolo finale del divano, attraverso il quale si estendeva un poggiapiedi soffice e fisso. La rossa capì quali erano state le sue intenzioni e lo uccise con lo sguardo, prima di andare a sedersi. Lo sentì sogghignare flebilmente con Albus, il quale era nell'altro angolo.

Scorpius le fece più posto che poté, ma quando notò di essere finito quasi completamente addosso a Dominique, convenne che forse era meglio lasciar perdere. Rose si accomodò, stendendo i piedi per essere a contatto il meno possibile con il biondo, ma il tentativo fu inutile: Scorpius era quasi inevitabilmente addosso a lei. A sentire il braccio sfiorare il suo e una piccola parte della gamba sovrastare la sua venne percorsa da strani brividi che partivano dalla spina dorsale per poi arrivare alla testa ed espandersi in tutto il corpo. Si dimenò leggermente, come a volerli invano scacciare, ma quando Scorpius voltò il viso verso lei trovandoselo a pochi centimetri di distanza, un vero e proprio fremito si protrasse in lei. << Stai un po' ferma? >>.

<< S-sì >> rispose roca distogliendo lo sguardo e imprecando contro ogni singola cosa le venisse in mente. Non aveva mai provato nulla di simile e arrossì: era come se, all'improvviso, si sentisse diversa, anche per i pensieri che le balenarono in mente non riuscendo a scansarli.

Gli ormoni da diciassettenne si facevano letteralmente sentire, anche se forse un po' in ritardo.

Passarono minuti, nei quali sia Rose che Scorpius stettero in silenzio. Interruppe Albus: << Beh... che facciamo? >>.

Nessuno rispose, senza idee. Rose, poi, prese il telecomando e accese la tv. Zac sobbalzò e altrettanto fece Scorpius, anche se più che sobbalzare saltò quasi via dal divano, dando una gomitata alla ragazza.

<< Ouch >>.

<< Sc-scusa, ma... c-cos'è? >>.

<< Una tv Babbana >> ridacchiò Dominique. << Mai vista una? >>. Nott scosse il capo.

<< I-ignoranti! >> esclamò Albus contorcendosi dalle risate. << Sembra che avete appena visto un Dissennatore! >>.

Scorpius fece una smorfia, cercando di celare ancora il timore dell'oggetto: << A che serve? >>.

<< Guardare film >> rispose Rose.

<< Sarebbero? >>.

<< Un video... cioè, come se qualcuno riprendesse quello che facciamo e lo mettesse in un cd, così poi possiamo rivederlo >> continuò pazientemente.

<< Quindi qualcuno ci ha filmati e ora andremo in teveione? WOW! >> esaltò Zac con aria infantile.

<< No! >> corresse Albus. << Ci sono delle persone che recitano, chiamate attori, e seguono una trama mentre qualcuno li riprende con un aggeggio chiamato telecamera. La storia può essere romantica, horror, di fantasia, avventura... diversi generi >>.

<< Oh >> sillabò deluso.

<< Dev'essere fig... Adeguatamente interessante >> tossicchiò Scorpius nascondendo la curiosità e l'apprezzamento per qualcosa che fosse Babbano.

Dominique appellò dei dvd: << Genere? >>.

<< Cosa preferite? >> domandò Zac, con aria ribelle. Probabilmente disobbediva ai genitori interessandosi a oggetti Babbani e il che lo spingeva ad essere entusiasta.

<< Se non vi cagate sotto, direi un horror >> ridacchiò Rose.

<< E horror sia! >> annuì la bionda. << The Ring, The Groudge... >>.

<< The Ring! >> esclamò Rose eccitata, avvertendo grugniti di disapprovazione del cugino, leggermente fifone riguardo quegli ambiti.

<< E The Ring sia >>.

 

Un' ora dopo, Albus si era coperto fino al naso cercando di mostrare un po' di virilità, Dominique guardava il film impassibile e Scorpius ogni tanto osservava altrove per evitare di mostrare turbamento a certe scene. Rose e Zac erano particolarmente presi e continuavano a sbraitare come dei pazzi.

<< CORRI, CORRI! >>.

<< DIETRO DI TE! >>.

<< MA TI VOLTI, COGLIONA? VUOI MORIRE? >>.

<< TE LO SEI CERCATA! >>.

<< NON GUARDARE LA CASSETTA! >>.

<< Potresti evitare di urlarmi all'orecchio? >> sbuffò inutilmente Scorpius, seccato.

<< Rosina, avvicinati un attimo >> ridacchiò Zac, guardandola. La ragazza appoggiò le mani nel piccolo posto tra Dominique e Scorpius, affacciandosi e ascoltando ciò che l'amico le bisbigliava nell'orecchio. Poco dopo perse l'equilibrio e si accostò di più verso Scorpius per non cadere, posando un ginocchio sulla sua coscia, completamente succube di ciò che Zac le stava dicendo: l'idea le piaceva. Quando terminò, strusciò ancora inevitabilmente un po' contro il biondo, poi tornò a posto.

Sorridente, ripensò al piano, quando notò che Scorpius era come immobilizzato e disagiato. Lo guardò accigliata prima che il suo sguardo cadesse in modo involontario in una certa zona e lì comprese: arrossì furiosamente come mai in vita sua e si alzò di scatto, correndo in camera e sbattendosi la porta alle spalle.

<< Rose?! >>. Dominique aprì la porta, trovandola sdraiata nel letto con la faccia rivolta al soffitto e le finestre spalancate: il vento soffiava pungente. << Ma vuoi prenderti un malanno? >> sbuffò chiudendole con un colpo, per poi rivolgerle lo sguardo. << Si può sapere cosa ti è preso? E... sei rossissima. Stai bene? >>.

Rose annuì ancora interdetta, e dopo una manciata di minuti volse lo sguardo alla cugina: << Se te lo dico non... riderai, vero? >>.

<< Certo che no >>.

Sapeva benissimo che l'avrebbe fatto, ma d'altro canto aveva bisogno di parlarne a qualcuno.

<< Rose? >> incalzò.

<< Ecco io... Incidente... Era un po' troppo attivo... >>.

<< Di cosa stai parlando? >> domandò confusa. Rose si schiacciò il cuscino sul viso e proseguì: << Mi sono... cioè... forse per ascoltare meglio Zac mi sono... strusciataunpo'troppocontroScorpius >>.

Dominique la fissò, prima di scoppiare in una fragorosa risata. La rossa gli lanciò contro la bellezza di due cuscini che scansò. Attese che smettesse di ridere, e quando lo fece la bionda si asciugò gli angoli degli occhi dalla risata per poi dedicarle la completa attenzione: << E allora? >>.

<< Come 'e allora?' >> sbuffò.

<< Rose, piccola e innocente Rose... >> rise leggermente. << Sono cose che succedono, suvvia. Abbiamo una certa età e gli ormoni sono in tempesta, non è una novità >>.

<< Sì, però... è stato imbarazzante. Con che coraggio domani lo guarderò in faccia? >>.

<< Con che coraggio LUI ti guarderà in faccia >> la corresse. << Pensa come si sentirà, ora che avrà capito che te ne sei accorta! >>.

<< Che devo fare? >> sospirò.

<< Essere indifferente. Fa' finta di nulla e comportati normalmente. Sennò poverino... diventerebbe di nuovo freddo e distaccato per nascondere il disagio >> rispose scrollando le spalle.

<< Va bene... >>.

<< Comunque, questo appura che tu gli fai un certo effetto >>.

<< C-cosa? >> sobbalzò.

<< Sei così ingenua, Rose? >> alluse. << Non è che si... >>.

<< VA BENE, VA BENE! >> la interruppe, arrossendo ancora inevitabilmente e odiandosi per ciò. Non che fosse così fanatica da non volerne nemmeno sentir parlare, ma dato che i soggetti in questione erano lei e Scorpius, la rendeva nervosa e in completo imbarazzo.

<< Dicevo... se non altro, credo sia certo che provi attrazione fisica per te. A meno che sia particolarmente in astinenza, ma dubito >> e con ciò concluse, sorridendole e uscendo.

Rose continuò a fissare ancora il punto in cui poco fa la cugina era seduta, prima di buttarsi sul letto e pensare. Scorpius che provava attrazione per lei? No, sicuramente sarà stato solo perché era in astinenza. Non c'era altra spiegazione.

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Capitolo 20
*** Il passato di Scorpius. ***


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Heilà! :) tutto ok? Vi chiedo scusa per il lieve ritardo, ma ho un problema con il pc e non ho potuto scrivere. Oggi, miracolosamente, ha deciso di accendersi e ho potuto finire/postare. In ogni caso, vi avviso che il prossimo capitolo potrebbe tardare per questo fatto, quindi perdonatemi ç_ç
Dunque, ci saranno momenti sì e momenti no tra i due beduini. Il senso del titolo lo capirete leggendo... povero il mio biondo, che sofferenze ç_ç comunque non è finita qua, nasconde altre cose che si riveleranno dopo, e ci saranno altri colpi di scena...
Notare l'allusione ad Alphard.
Lily, Molly, Alice sono diventate un bel trio, ma non preoccupatevi, Dominique-Rose-Lily domina u.u e poi c'è anche Roxanne!
Questo Jonathan che combinerà? E Isabelle... sì, signori e signori, ci saranno nuovi personaggi. Alcuni poi svaniranno, ma torneranno u.u
James mi manca già, ma non preoccupatevi, ve lo ritroverete presto! D'altronde mi si spezza il cuore veder soffrire così la mia Alice!
Rose comunque è sempre più innamorata di Scorpius... non trovate sia adorabile quando si ingelosisce? Mi ricorda tanto Ron con Hermione-Viktor xD
Vabbé, vi mollo u.u
Ah, perché sono diminuite le recensioni? ç_ç confido che continuiate lo stesso, non potete abbandonarmi ora!
Comunque, vi ho messo tre immagini nuove: la bionda è Isabelle Noir, la rossa Molly e il ragazzo Jonathan.
Buona lettura <3

 

                               Il passato di Scorpius

 

La finestra era chiusa e la stanza buia, il rumore delle onde infrante contro gli scogli rendevano l'atmosfera dolce e pacifica, ma nonostante ciò una ragazza dai capelli rossi e un po' cespugliosi continuava a fissare il soffitto sdraiata supina, assorta tra i suoi pensieri. Si era ormai arresa alla lunga lotta contro il sonno: non veniva, e aveva rinunciato a provarci. Girò per l'ennesima volta lo sguardo verso l'orologio sopra il comodino di marmo bianco: segnavano le sei meno cinque del puro mattino.

Aveva trascorso tutta la notte a girarsi e rigirarsi nel letto, era andata in bagno almeno una decina di volte e aveva provato a eliminare una qualsiasi flebile luce, ma tutto invano. Decise di alzarsi, ormai poteva benissimo dire in giro quanti chiodi possedeva il soffitto di legno, nonostante al buio non ci vedesse un'accidente.

La ragazza in questione, Rose Weasley, non aveva mai avuto una grande grazia, e infatti sbatté subito il mignolo del piede contro lo spigolo della scrivania.

<< MA PORCA DI QUELLA... >> iniziò, ma smise quando sentì qualcuno battere il muro. La stanza di provenienza era quella del soggetto e Albus, ma comprese senza esitazioni che si trattava del cugino: probabilmente nemmeno lui era riuscito a chiudere occhio a causa dei rumori della rossa, poiché aveva dato così tanti colpi al muro nell'arco della notte che la ragazza temeva di aspettarsi il peggio appena gli si sarebbe posto davanti.

Alzò leggermente la tapparella, e il cielo limpido le diedero il buongiorno. Il sole era già in alto, ma una leggera foschia tipica del mattino facevano sì che esso non esibisse troppo i suoi raggi, infatti appariva spento. Si vestì in fretta e si legò i capelli lunghi e mossi che arrivavano al gomito. Sbuffò diverse volte perché non riusciva a raccogliere tutte le ciocche o farsi una coda decente, così optò per una treccia. Riuscì a creare qualcosa di fattibile, permise che ricadesse al lato sinistro e i ciuffi lisci e più corti rispetto agli altri che ricadevano a fianco del suo viso candido li lasciò lì, insieme alla frangia spettinata.

Uscì dalla camera in silenzio e scese, certa che avrebbe potuto fare colazione in santa pace, perché chi mai sarebbe stato sveglio alle sei del mattino durante le vacanze?

Sbadigliò più volte durante il tragitto, assonata, e si prese un colpo quando si vide dal riflesso del vaso: aveva due occhiaie da far paura. Entrò in cucina sonnolenta e sovrappensiero, aprì il frigo, prese la caraffa contenente il latte, lo posò sul bancone e poi prese un bicchiere. Poggiò anch'esso e iniziò a versarci il latte, quando...

<< Buongiorno. Sei uscita dalla tomba dei faraoni? >>.

La rossa sobbalzò e rovesciò tutto il liquido a terra: << MA CHE... ?! >> poi si appoggiò al frigo e portò una mano sul cuore, calmando il respiro. << Merlino. Mi hai spaventata! >>.

<< Scusa >> rispose Scorpius continuando a spalmare la marmellata d'arancia sul pane tostato, senza mai guardarla. Rose volse lo sguardo verso di lui e diventò rossa quanto i suoi capelli, ripensando alla sera precedente. Si affrettò a dargli le spalle e ripulì, poi prese il latte e si incamminò per andare in camera a fare colazione: era talmente imbarazzata che voleva solo scappare da quella situazione. Si ricordò, però, di cosa le aveva detto Dominique...

<< ... Fa' finta di nulla e comportati normalmente. Sennò poverino... diventerebbe di nuovo freddo e distaccato per nascondere il disagio >>.

Lo fissò per un istante e provò un po' di rimorso: Scorpius stava combattendo un intenso conflitto dentro sé, e nonostante apparentemente sembrasse tranquillo, Rose riconosceva i suoi tratti del viso rigidi, tipici di quando compiva qualcosa del genere. Prese un respiro e si sedette di fronte a lui, convinta più che mai a far finta di niente.

<< Dormito bene? >> chiese sorridendogli.

<< Più o meno >> rispose ripulendosi le mani senza alzare lo sguardo verso lei.

<< Immagino, sennò non ti saresti svegliato così presto >> convenne bevendo un po' di latte.

<< A dire il vero, io mi sveglio sempre alle sette, ma sarà il cambio di clima e posto e non sono riuscito a riposare >> rispose placido.

A Rose andò di traverso e ci mise un po' a smettere di tossicchiare a riprendersi: << Tu... ti svegli... sempre... ALLE SETTE?! >>.

<< Sì, è un'abitudine di famiglia. I miei dicono sempre che l'ozio rovina ogni mago e strega, bisogna godersi ogni giorno fin dal primo mattino >>.

Rose annuì con un sorriso tirato, rendendosi conto solo in quel momento di quanto fossero diversi sia loro che le famiglie di provenienza, e pensando a cosa avrebbe detto se gli avesse confessato che lei solitamente si svegliava alle undici.

<< E tu? >> domandò alzando finalmente i suoi occhi che quel giorno avevano assunto una tonalità di azzurro acceso. Rose si perse in essi. << Rose? Sono sporco? >> si allarmò guardandosi la maglia.

La ragazza scosse la testa violentemente, come per riprendersi, e arrossì leggermente maledicendosi per questo: si sentiva un'emerita imbecille perché gli capitava solo con lui. << No, no, stavo solo osservando i tuoi occhi. Sono azzurri >>.

<< Ah, sì >> rispose con un vago sorriso. << Strani, eh? Quando sono al mare o quando c'è un sole forte rimane poca traccia del grigio >>.

<< Mi piacciono >> buttò lì all'improvviso, mordendosi poi un angolo della bocca, pentita.

<< Davvero? >> chiese fissandola a fondo. Rose non rispose, ma ricambiò lo sguardo. Si scrutarono a lungo, per interminabili secondi, come se ognuno dei due cercasse qualcosa negli occhi dell'altro, come quando un cercatore scava senza sosta alla ricerca del suo tesoro prezioso. Si scrutarono a lungo, come se gli occhi dell'uno fossero la salvezza di quelli dell'altro, come se ne dipendesse la propria vita, come se avessero aspettato solo l'attimo esatto per potersi contemplare. Semplicemente un momento perfetto. Fu una delle occhiate più lunghe e intense che i due si lanciarono.

Scorpius le staccò gli occhi di dosso in modo brusco, e a Rose sembrò come se le avessero appena strappato qualcosa. Si sentiva quasi persa, avrebbe voluto continuare ad ammirare quei occhi, ma qualcosa dentro lei le disse che non avrebbe retto un'altra volta: sentiva il suo cuore battere frenetico e improvvisamente la fame svanì.

Il ragazzo si alzò di scatto, sparecchiò la sua parte, e prima di andarsene dalla cucina disse: << Vado a fare una passeggiata in riva. A dopo >>.

Rose annuì nascondendosi dietro il bicchiere, e non pensò nemmeno per un'istante di andare con lui: sapeva, in quel momento, che c'era qualcosa di sbagliato tra loro, qualcosa di nuovo che le faceva una tremendamente paura.

 

                                                                                                                                     * * *

 

Sparecchiò anche lei e poi si buttò sul divano, a pensare ancora. Scorpius provava qualcosa per lei? Era la domanda che si era fatta per tutta la notte e che continuava a porsi, senza risposta. Certi atteggiamenti le facevano sembrare di sì, ma altri assolutamente no.

Perché l'amore è così complicato?

Gli balenarono in mente per un attimo James, Hugo e suo padre, e pensò a come l'avrebbero resa a brandelli se solo avesse osato portare Scorpius a casa. Ma per ora quello non le importava, c'era un problema principale a cui avrebbe lavorato fino alla fine: scoprire se gli piaceva almeno un po'.

Le sfuggì un sorriso all'immagine di loro due che si abbracciavano in riva al lago senza timore che qualcuno li riconoscesse e scatenasse l'inferno: lì nessuno sapeva che lei era la figlia dei salvatori del mondo magico e lui di un ex Mangiamorte. Si ridestò per colpa di un peso che le opprimette il corpo. << AL, LEVATI! >>.

Il cugino sghignazzò e si spostò dopo essersi catapultato addosso alla ragazza. Le sorrise malizioso: << A chi pensavi? >>.

Rose si ricompose e arrossì leggermente: << A nessuno >>.

<< Mmm... perché non sveli i tuoi segreti al tuo parente preferito? >>.

<< Perché non ho niente da dirti >> sbottò incrociando le braccia al petto.

<< Andiamo, non fare zia Hermione... >> rise. << E' Scorpius? >>.

La rossa non rispose ma continuò a guardare dritto davanti a sé, sempre più rossa.

<< Ci sei cascata di brutto eh >> convenne studiandola. << Dovrò già preparare bomboniere? >>.

<< Deficiente! >> esclamò lanciandogli un cuscino in pieno viso.

<< Calma! >> sorrise sedendosi più vicino a lei. << Cos'è che ti turba? >>.

<< E' che... >> iniziò, arrendendosi. << Mi è balenato in uno stupido momento l'idea che possa piacergli >>.

Albus si sistemò meglio a sedere: << Perché la definisci un'idea stupida? >>.

<< Perché lo è! >> ribatté fissandolo sconcertata, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

<< E a te chi lo dice? Non conosci forse abbastanza bene Scorpius da sapere che sa nascondere molto bene i suoi sentimenti? >>.

Rose rimase a guardarlo in stato di trance. Non ci aveva pensato. E se gli interessava sul serio? E se qualcosa lo bloccava dal confessarglielo?

<< Tu ne sai qualcosa, Al? >> domandò scrutandolo con gli occhi semi chiusi.

<< Io? Naah >> gongolò alzandosi e andandosene in cucina, lanciandole uno sguardo eloquente. Rose lo captò e stranamente non insisté, anzi, rimase seduta lì dov'era con un grande sorriso dolce e radioso che le illuminava il volto.

 

                                                                                                                                       * * *

 

<< James e Hugo non sanno nulla della presenza di Malfoy qua, o sarebbero venuti subito a rapirti >> disse Molly abbuffandosi di torta alla melassa.

<< Comunque, come procede? >> sorrise Lily osservando ammaliata la casa. << Apolline è simpatica, non l'avrei mai detto. Certo, il suo englese non è perfetto, ma almeno non si specchia nei dorsi dei cucchiai >>.

<< Allusioni a zia Fleur? >> rise Rose.

<< Sai che è adorabile, ma ogni tanto le scappa ancora un pizzico di egocentrismo >> annuì Molly. << Ancora stento a crederci che zia Ginny e Hermione da giovani non la sopportavano perché era davvero snob >>.

<< Sì, beh >> approfondì Rose, un po' preoccupata che Dominique potesse saltar fuori. << Mamma mi ha detto che dopo la guerra è cambiata in meglio, anche se ogni tanto ha i suoi momenti >>.

Si sentì un fracasso proveniente dalla cucina. Le tre cugine accorsero.

<< Oh cielo, perdonatemi, non l'ho fatto apposta! Lo stavo guardando e... >>.

<< Tranquilla Alice, non è la fine del mondo! >> sorrise Rose prendendo la bacchetta. << Reparo >> e il piatto tornò come prima. La bionda le sorrise e la rossa notò con grande tristezza che aveva gli occhi un po' arrossati. Alice, comprendendo la sua espressione, le diede le spalle sistemando il piatto.

<< E James? >> domandò guardando Lily.

<< Il solito menomato >> strascicò infervorata. << Dovevi vedere la faccia di mamma quando ha conosciuto Jennifer! >>.

<< Io amo zia Ginny >> ridacchiò Molly. << Nonostante si sia comportata gentilmente notavo come la osservava >>.

<< La cosa che infastidisce >> disse Lily con una smorfia di disappunto. << è che quando passo davanti alla camera di Jamie sento frasi del tipo “Amore mio, ma quanto sei bello?” “Mai quanto te raggio di sole” e detto da James è davvero rivoltante >>.

Alice e Molly scoppiarono a ridere per la perfetta imitazione della ragazza, e Rose comprese quanto sarebbe stato divertente torturarla con loro.

<< Al dov'è? >> chiese poi la sorella.

<< E' uscito con Scorpius >> rispose indifferente. << Torneranno tra poco >>.

Molly si avvicinò all'orecchio della ragazza e mormorò: << Dominique mi ha raccontato di ieri sera... >>. Rose avvampò furiosamente e granò leggermente gli occhi, prima che la ragazza si allontanasse sghignazzando e facendole l'occhiolino. Lily e Alice per fortuna non si erano accorte di niente, impegnate a commentare un Asticello in giardino.

<< Sai che tutte le sere giochiamo a Quidditch con John e Alan? >> aggiunse gongolando Lily. << Quest'ultimo è davvero simpatico, papà dice che gli ricorda tanto qualcuno ma non gli viene in mente chi. Effettivamente ha l'aspetto famigliare >>.

<< Ancora con 'sta storia? >> soffiò Molly. << A me ricorda un babbuino >>.

<< Ehi! >> le mollò uno scappellotto. Rose pensò, ma a lei non ricordava proprio nessuno. Gli balzò in mente Jonathan: << Ah, rammentatevi di dire a John che lo attendo... mi doveva parlare >>.

<< Sarà fatto >> sorrise Alice osservando delle fotografie.

<< E salutatemi anche gli altri, aspetto pure loro >>.

La porta si aprì ed entrarono Zac e Domi. Il ragazzo prese Lily e Molly sottobraccio: << Come va, donzelle? >>.

<< Benissimo Nott >> rispose Molly schioccandogli un bacio sulla guancia. Erano molto amici, anche per questo Percy aveva preso l'amara decisione di diseredarla: era trasgressiva, ribelle ed era circondata da soggetti che al padre non piacevano, ma nonostante tutto Molly se ne infischiava altamente e continuava a mostrare il suo bellissimo sorriso solare. Rose l'ammirava.

<< E tu, piccola Potter? >> le scompigliò i capelli. Lily sbuffò e se li aggiustò.

Dominique sorrise alle tre ospiti e posò le chiavi sul tavolo: << Se volete, Albus è fuori >>.

<< Perfetto >>.

<< Vi fermate per pranzo? >>.

<< No, salutiamo Al e poi andiamo. Torneremo >> rispose Molly stritolando Rose prima di uscire. Anche Lily l'abbracciò, Alice invece le sorrise timidamente e seguì le ragazze.

Rose, stranamente euforica, salì al piano di sopra a rovistare curiosa la casa. Trovò a terra una copia della Gazzetta del Profeta recente e revisionata, infatti il titolo diceva “Roseline Weasley e Scorpius Malfoy alleati contro il male? Approfondimenti a pag. 10”.

Rose si sedette e sfogliò ansiosa il giornale, arrivando al punto che le interessava. Iniziò a leggere: << A sorpresa di tutto il mondo magico, la figlia dei salvatori Hermione e Ronald Weasley e il figlio dell' ex Mangiamorte Draco Malfoy, discendente di un'antichissima e attualmente rara famiglia di Purosangue, si sono uniti per affrontare un mostro marino artefice di una profezia che prevedeva un pericolo mortale per le streghe. Il padre di Roseline non sembra molto ilare della collaborazione di sua figlia con Scorpius, ma la madre, grande strega intelligente e coraggiosa, sembra non dispiacersene, infatti proclama: “Mia suocera ha sempre detto ai suoi nipoti che devono distinguersi per cosa fanno, non per cosa hanno compiuto i loro genitori. Nonostante le preoccupazioni discrete di una madre, posso dirmi orgogliosa che mia figlia abbia scampato un pericolo e annunciato sicurezza di un luogo prima fatale”. I genitori di Scorpius, invece, non siamo riusciti a intervistarli, ma non sembra che abbiano qualcosa da contrastare. Che le vecchie rivalità cesseranno di esistere? Che si abbia colto il significato di “consolidare le forze”? Staremo a vedere. >>.

Rose sorrise: per una volta Scorpius era stato messo in buona luce. Entrò in camera sua che condivideva con il cugino e posò il giornale sopra il letto. Non seppe perché, ma sapeva che gli avrebbe fatto piacere.

Vide una felpa blu sulla sedia, la prese e se la strinse al petto, assaporandone il profumo: era il suo, l'avrebbe riconosciuto a distanza di metri. Sorrise impulsivamente e il suo cuore fece un balzo. Si ritrovava felice, a sorridere per un nonnulla, anche per una maglia. Era questo l'amore? Desiderare lui e nessun altro? Volersi ritrovare stretta tra le sue braccia?

Venne colta da un grande ottimismo: qualcosa dentro di lei le disse che lui ricambiava e che avrebbe potuto stare con lui. Sarebbe stato un sogno. Ma non se lo meritava, forse?

Con aria sognante posò accuratamente la felpa e fece per uscire, quando sbatté contro la scrivania e un cassetto si ribaltò. Imprecò mentalmente e si mise a raccattare le cose, quando trovò una scatola che rivelava delle lettere. Prese quella che era già aperta. Era scritta da una grafia ordinata di un bambino di undici anni. La lesse:

 

Mamma, padre, come state?

So che sono passate solo due settimane dall'inizio della scuola e che quindi vi vedo da poco, ma sentivo il bisogno di scrivervi. La scuola mi piace, anche i professori sembrano bravi anche se severi, anche se un certo Lumacorno mi guarda un po' male, ma non mi importa molto, non mi fa paura. Quello che non capisco è perché tutti mi chiedono come mi chiamo e poi, quando lo scoprono, non vogliono farmi amico. C'è solo un bambino che si chiama Albus Potter, il mio compagno di stanza molto simpatico che mi parla. Insieme ci divertiamo molto! Però continuo a non capire perché nessuno vuole scambiare le figurine di Cioccorane con me o parlare e giocare. Io sorrido a tutti, provo a parlarci con loro, mi sono offerto anche di aiutare una bambina in Incantesimi, ma non ha voluto. Perché? Io non ho fatto niente di male, son stato gentile come mi hai detto tu, mamma. Mi sento tanto solo, qui tra loro sono tutti amici e io ho solo Albus. Ho paura che anche lui decida senza motivo di non farmi amico. Zac non mi guarda molto, lui ha già i suoi amici ed è impegnato a fare il bullo per la scuola o il carino con le ragazze. Aspetto una vostra risposta, vi voglio bene,

Scorpius”.

 

Rose si ritrovò con le lacrime agli occhi e una grande pena nel cuore. Lesse la risposta.

 

Ciao scricciolo mio,

ci fa piacere che tu ne abbia parlato con noi. Mangi, vero? Sei sempre così magro e troppo alto... Comunque, il motivo per cui gli altri non vogliono esserti amico è perché qualcuno può aver detto loro cose non vere sulla nostra famiglia, e per paura ti stanno lontano. Devi essere forte, tesoro, non devi sentirti solo. Continua a frequentare Albus Potter se è l'unico che ti apprezza per chi sei, e rimboccati le maniche. Purtroppo la vita è stata un po' ingiusta con te, devi subire gli errori dei tuoi antenati, ma non mi aspetto che tu capisca, un giorno papà, appena sarà un po' più forte e coraggioso, ti racconterà una lunga storia e risolverai le tue domande. Nel frattempo non demordere e continua a essere gentile con tutti, sorridi sempre e sii forte, sei un bambino così estroverso e simpatico, sicuramente con un po' di tempo riuscirai a farti degli amici! Prova con quelli della tua Casa, secondo me saranno nella tua stessa situazione e ti capiranno, o parlane con i Prefetti. Quel Teddy è stato molto gentile con te al binario! Ti saprà aiutare sicuramente. Quando vuoi, scrivi a me, ma non a papà: non gli ho fatto leggere la tua lettera, so che si rattristerebbe molto, e noi non lo vogliamo, scricciolo mio. Ti adoro, fai il bravo e stai attento! Un bacio, la tua mamma”.

 

Una lacrima solcò la guancia di Rose: Astoria Greengrass era davvero una mamma gentile e premurosa. Rilesse la frase “... sei un bambino così estroverso e simpatico, sicuramente con un po' di tempo riuscirai a farti degli amici!” e pensò se, in passato, Scorpius era stato diverso da quello che era oggi. Riflettendoci, si ricordò di un bambino alto e magro, biondissimo che sorrideva e si avvicinava ai gruppetti per parlare di Quidditch, ma essi gli davano le spalle. Aveva vaghi ricordi e non molto significativi, ma a lei bastarono per farsi un resoconto della situazione, e si accorse solo in quel momento a quanto aveva sofferto Scorpius a causa della sua famiglia e a quanto lei, invece, era stata fortunata. Ne lesse un'altra.

 

Ciao mamma,

a distanza di due mesi la situazione non è cambiata, anzi, è più brutta. Alcuni quando passo mi prendono in giro o mi lanciano Caccabombe. Teddy e Victoire sono i due Prefetti di Grifondoro e mi aiutano molto, l'altro giorno Ted ha messo in punizione dei ragazzi, anche se in certe particolari sere non lo vedo in giro. Dicono che abbia una malattia per cui ogni tanto diventa lunatico e troppo impulsivo, per questo sta chiuso in camera sua ed è l'unico con la stanza da solo. Una sera l'ho beccato poco prima che si chiudesse e mi ha trattato davvero male, proprio lui che è sempre così gentile e buono. Mi sono messo a piangere anche perché dei bambini mi hanno detto brutte cose, ma Vicky li ha sgridati e mi ha consolato, le ho promesso che non avrei più pianto. A lei non sta molto simpatico Ted, però da quanto ho capito è l'unica che abbia avuto il coraggio di stargli vicino in una delle sere “strane”, e adesso li vedo più uniti. Secondo me si fidanzeranno, e se devo confessartelo son un po' geloso perché a me Vicky piace, solo che ha tanti anni in più!
Comunque, sono ansioso di sapere la verità, aspetto sempre papà, ma non viene a parlarmene... ora però oltre a Ted e Vicky anche Al mi difende e mi sento meno solo, peccato che il prossimo anno i primi due non ci saranno più. E tranquilla, mangio e farò il bravo! Ti voglio bene, saluta papà,

Scorpius”.

 

Rose si asciugò la lacrima e comprese perché tra Victoire e Scorpius c'era qualcosa che li legava: lei gli era sempre stato vicino quando lui soffriva. E aveva avuto anche una cotta per sua cugina... Provò un po' di gelosia pensando a quant'era bella e a quanto, invece, era goffa. Ma facevano solo prima, era insignificante. E gli strani giorni di Ted erano quelli della luna piena: da sempre soffriva di una lieve sindrome, ovvero diventava aggressivo e impulsivo fino alla luce del sole.

Ne lesse un'altra: la grafia era più precisa e calcata, il linguaggio meno infantile.

 

Madre,

cosa aspettavate a dirmelo? E' da anni che mi dici che papà si sarebbe fatto avanti a raccontare la storia della famiglia, ma non l'ha fatto. Hai una vaga idea di come ho dovuto saperlo? Perché non me l'avete potuto dire quest'estate? Papà è solo un codardo e un egoista. Pensava che venire a saperlo dalla McGranitt fosse stato meglio? ODIO il modo compassionevole con cui mi guardava mentre raccontava, ODIO il modo in cui cercava di giustificare i nonni o papà per cosa hanno fatto, ODIO essere il pronipote di quella pazza furiosa di Bellatrix, ODIO essere un Serpeverde Purosangue e ODIO TUTTO. IL MONDO INTERO, PAPA' COMPRESO.
ODIO IL COGNOME MALFOY, ODIO AVERE DRACO COME PADRE, ODIO QUEL SCHIFOSO MARCHIO CHE HA NELL'AVAMBRACCIO SINISTRO, ODIO IL MIO ALBERO GENEALOGICO, ODIO SAPERE CHE QUELLO SCELLERATO DI LORD VOLDEMORT HA MESSO PIEDE NEL PAVIMENTO DI CASA NOSTRA, ODIO SAPERE CHE I PARENTI DI ALBUS, L'UNICO VERO AMICO CHE HO, SONO MORTI PER COLPA DEI MIEI ANTENATI.

Sai una cosa? Io non voglio più essere gentile ed estroverso, non voglio più soffrire per cose che non ho fatto e non voglio più combattere per ottenere la simpatia degli altri, ormai è palese che non l'avrò mai. Sarò costretto, come mi avevi detto tu in una delle lettere, a subire ingiustamente gli sbagli degli altri, ma se proprio dovrò farlo, preferisco per conto mio, tagliato fuori dal mondo. Stammi bene,

tuo figlio”.

 

Scricciolo mio,

capisco perfettamente la tua ira, ma non odiare papà, lui non avrebbe mai voluto diventare un Mangiamorte, ha sofferto per questo! I tuoi nonni non sono stati proprio gentili e rispettosi, ma non hanno commesso omicidi e, come spero la saggia Minerva ti abbia riferito, alla fine hanno abbandonato l'ex Signore Oscuro, perché hanno capito che era la cosa giusta. Nonna Cissy ha anche salvato Harry, rischiando! Tuo padre vuole che tu sia migliore di lui, e non vogliamo che ti arrenda così! Devi continuare a combattere, mostrare al mondo intero che persona perbene sei, sotterrare i pregiudizi degli altri. Non rovinarti la vita in questo modo, non chiuderti al mondo, finiresti per dare un'enorme sofferenza ai tuoi genitori e a chi ti vuole bene. Combatti, affronta le cose a testa alta, sii migliore di tutti i tuoi antenati, so che puoi farcela. Papà domani ti aspetta in Aula Pozioni per discutere, alle quindici, ha un permesso. E ricordati per chi lavoriamo noi adesso. Un bacio, mamma”.

 

E' troppo tardi. Non farò niente di tutto ciò. Ti ricordo che sono una Serpe e il figlio di dei codardi. Lo aspetterò”.

 

Le altre lettere erano più neutre e meno piene di rancori, ma non aveva mai fatto uno scambio di messaggi con suo padre. A Rose parve di percepire ogni singolo sentimento in ogni riga che leggeva, e si ritrovò ad amare Scorpius ancora di più. Forse per pena, forse per sofferenza, ma sentiva di più il bisogno di stargli accanto. Voleva difenderlo a tutti i costi, mostrare a tutti chi era veramente, aiutarlo, e si sentiva addirittura in colpa per essere arrivata troppo tardi. Lesse l'ultima che, dall'aspetto e la scrittura, comprese che era recente e mai stata mandata.

 

Ciao mamma...

mi sento così stupido a scriverti, anzi, forse lo sono. Perché? Ovvio, non spedirò mai questa lettera, perché non so dove sei, cosa ti stanno facendo, se potrò vederti ancora o sentirti pronunciare “scricciolo” con la tua dolce e raffinata voce.
Mi manchi tanto, non l'avrei mai detto. A volte mi chiedo perché debba soffrire così tanto, ma non trovo risposta. Sono innocente, come mi hai sempre detto, ma allora perché continuo io a pagarne le conseguenze? E' ingiusto. Come mi dicevi sempre, la vita con me è sempre stata ingiusta. Sai, l'unica cosa buona -e mi sono sforzato settimane per trovarne una- è che adesso ho un bel rapporto con papà. Parliamo, gli dico cosa provo, mi consola. Non l'avrei mai detto, non me lo sarei mai aspettato. L'ho sempre visto solo come una figura da temere, non come un padre vero e proprio, ma adesso è diverso, e ne sono felice. Siamo molto dissimili, è vero, ma credo che abbiamo anche molte cose in comune.
Sono tornato a parlare con nonno Lucius e nonna Narcissa solo perché so che tu l'hai sempre desiderato, ma c'è ancora tensione. Non osano guardarmi negli occhi, si sentono in colpa, lo vedo, ma non me la sento ancora di perdonarli, anche perché so che certe idee continuano a tenerle salde. Non dicono nulla della mia amicizia con Albus, ma noto che non ne sono particolarmente felici. In compenso, però, nonna non si arrende ma sorride e prova a starmi vicino lo stesso, e ci riesce.

Sai, ho conosciuto Rose, la cugina di Albus, sicuramente sai chi è. E' una ragazza molto espansiva e vivace, intelligente anche se un po' impulsiva, schietta e sorridente, disponibile, testarda e leggermente impicciona e invadente. Ma se non avesse quei due o tre difetti oltre ai pregi, non mi ritroverei suo amico. Sai, grazie a lei ho instaurato buoni rapporti con Zac e Dominique. Adesso, insieme ad Al, formiamo una specie di gruppetto. Anche Roxanne è molto simpatica. Con loro mi sento meno solo, e papà l'ha intuito, per questo mi ha concesso di venire in vacanza in Francia e staccare un po' dal clima teso, angosciante e depresso di casa. In mezzo ai Weasley/Potter sento calore, non l'avrei mai detto. Sono chiassosi, ma simpatici. E tutto questo grazie sempre a Rose.
Sai, l'ammiro molto, ma non credo lo sappia o glielo dirò mai. Lei coglie le cose al volo, alla giornata, e non si preoccupa né del passato e né del futuro, vive intensamente il presente e mi piace. Io, invece, sono continuamente succube del passato. Credo che grazie a lei abbia accettato la tua scomparsa e mi sia tornata la voglia di combattere e mostrare che sono migliore. So che accanto a lei e Albus posso farcela, così come so che non mi abbandoneranno mai. Sono molto leali, e mi sento così invidioso... anche della loro famiglia. Sembra quasi perfetta.
Comunque, ho deciso che in qualche modo dal prossimo anno verrò io a cercarti. So che posso fare ben poco rispetto ad Auror come Harry Potter, ma voglio almeno aiutare. Ce la farò, ho fiducia in me. E so che non sarò solo.
Ora vado, gli elfi stanno mettendo in valigia cose che non mi servono. Spero di poterti dare questa lettera un giorno e riabbracciarti. Un bacio,

il tuo Scricciolo”.

 

Scorpius l'ammirava, le era riconoscente... l'aveva aiutato semplicemente con il suo modo di essere. E ne era felice.

L'avrebbe aiutato anche a imparare a esprimere i suoi sentimenti, e gli avrebbe posto una domanda diretta, scottante, che avrebbe determinato tutto. Aveva bisogno di sapere, di non vivere nel dubbio: farlo per mezza giornata era stato stressante, non avrebbe retto oltre.

Voleva amarlo, e voleva lasciarsi amare.

Più determinata di mai, decise che entro la fine della giornata lui e Scorpius si sarebbero chiariti una volta per tutte.

<< ROSE! >>.

Una voce di sotto la chiamò: sistemò in fretta le lettere, rimise la scatola nel cassetto, si asciugò gli occhi umidi e scese sorridendo felice. Ma il suo sorriso svanì tanto veloce com'era arrivato, per lasciare posto a una fronte aggrottata.

Una bellissima ragazza dal fisico slanciato con giuste protuberanze stava parlando con Scorpius che le sorrideva in modo meraviglioso. I capelli biondi e lunghi, un po' più scuri di quelli di Dominique, occhi azzurri, piccoli e ipnotizzanti e faccia leggermente tonda.

<< Eccoti. Ti presento la primogenita di mia zia Gabrielle >> disse Dom, indicandola. La ragazza smise di parlare con Scorpius e le si avvicinò sorridendo, tendendole la mano: << Isabelle Noir. Oh >> aggiunse, quando una bambina di otto anni si nascose dietro la sua schiena. << C'est ma soeur, Melusine >>.

Rose fece un sorriso a labbra serrate e strinse loro la mano: non seppe perché, ma Isabelle le stava antipatica a prescindere. Forse era il suo essere troppo perfetta. Dominique era senza dubbio più bella, ma lei aveva qualcosa che la caratterizzava... La grazia, ecco. Aveva grazia, e qualsiasi movimento facesse sembrava in perfetta sintonia con l'ambiente.

<< Tu me puoi chiàmar Belle >> aggiunse spostandosi aggraziatamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Perfino il suo inglese orrendo sembrava perfetto.

<< Io sono Roseline Weasley, ma puoi chiamarmi... Rose >> rispose cercando di apparire meno fredda e tesa.

<< Oui, Ròse! >> esaltò. << Dominique m'a parlato tonto di te, dishe che sei molto buona! >>.

<< Grazie >> gracchiò notando Scorpius che reprimeva una risata. Odiava il fatto che non fosse antipatica: così non avrebbe avuto motivo di trattarla male. Un cugino mezzo Veela no eh, Dom? L'unico deve essere pure mio di cugino.

<< Bene, ceniamo >> annuì Dominique andando in cucina. Albus era stranamente più gentleman: << Prima le misses >>.

<< Oh, merci! >> esclamò Isabbelle schioccandogli due baci sulla guancia. Albus arrossì.

<< Attenta, il gradino >> si affrettò Scorpius, prendendole una mano. Lei gli fece un sorriso bellissimo e lo precedette, dando due baci anche alle sue, di guance.

Rose si ritrovò ad aver voglia di prendere a padellate entrambi, e impegnata a immaginarsi la scena vittoriosa inciampò nel gradino e cadde a terra. Isabelle portò una mano davanti alla bocca e si chinò: << Oh mon Dieu, tutto ok? >>.

<< Sì, sì >> ringhiò la rossa, alzandosi più furiosa che mai senza pentirsi minimamente di averla trattata in modo poco educato. Si sedette cupa in mezzo a Zac e Al, ma quest'ultimo poi si spostò davanti a lei, così alla sua sinistra c'era Scorpius, e alla destra di Rose, davanti al biondo, si sedette lei. Perché, Merlino, perché? Che ho fatto di male?

Arrivarono piatti di pure e pasticcio di carne, e Rose mangiò senza troppe cerimonie. Quando lei ebbe quasi finito, Isabelle era ancora al pure, e mangiava così bene e raffinatamente che sembrava un angelo caduto dal cielo. Con la mano sulla bottiglia -dato che voleva bere- si ritrovò a fissarla.

<< Ehm... l'acqua >> ricordò Scorpius, cercando di prenderla. Lei mollò la bottiglia e finì di mangiare, arrossendo quando si accorse di avere una leggera macchia sulla maglia di maniche corte più larga di lei e piuttosto usata dei Chudley Cannons.

Scorpius riempì il suo bicchiere e quello di Belle, e Rose non riuscì a non evitare una smorfia.

<< Pius m'ha detto che tu sei in closse con il >> disse sorridente, ripulendosi le labbra.

Rose portò con uno scatto le ciocche scompigliate dietro l'orecchio: << Chi? >>.

<< Pius >> ripeté lei, guardando il biondo. Rose li fissò entrambi, e quando notò che Scorpius fissava imbarazzato il piatto, capì. Fece un sorriso di scherno che a stento tratteneva una risata: << Pius? Bel soprannome >>.

<< Tu comme l'appelle? >> domandò curiosa, sistemando le posate in ordine.

<< Io? >> fece finta di pensarci, e Scorpius smise di masticare per fissarla, come se si aspettasse una delle sue battute. << Dipende... solitamente Scorpius, ma ora potrei pensare di denominarlo Sagittarius. O forse Sagi? Non so, dimmelo tu, Rius >>.

Tutti a tavola iniziarono a ridere e Rose gli fece l'occhiolino, soddisfatta. Scorpius mandò giù, impassibile. La rossa si sentì per un attimo in colpa: al posto di attuare i buoni propositi di difenderlo, lo stava deridendo. Ma era più forte di lei: era arrabbiata con lui, anche se un motivo preciso non c'era. Riteneva Isabelle una minaccia, aveva paura che glielo portasse via, e aveva paura che lui si facesse ammaliare da lei, dimenticandola.

Finito di mangiare, uscirono per un falò. Scorpius si sedette accanto a lei in cerchio davanti al fuoco, ma Isabelle si mise vicino a lui, e fu così che iniziarono a parlare tutta la sera, e Rose a rodere. Per quanto l'avrebbe sopportata ancora? Un minuto?

Non sopportava gli sguardi che lui le lanciava, non sopportava che lui sorridesse a qualcun'altra. Scorpius era suo, suo e di nessun'altra.

Zac parve accorgersi degli sguardi truci di Rose ai due, infatti fece in modo di intavolare un discorso comune. La rossa si strinse nella felpa, ben poco propensa a chiacchierare allegramente. Così, senza l'ilarità di Rose, ben presto si trovarono ad avere poco di cui parlare, e decisero di andarsene. Rose andò subito verso casa, ma Scorpius la fermò. Fece per parlarle, quando Isabelle lo chiamò per salutarlo, dato che lei andava all'altra residenza.

<< Aspettami qui >> disse a Rose, prima di andare dalla bionda e ricevere due baci sulla guancia. La rossa non pensò minimamente a obbedire ed entrò, furiosa, salendo le scale per andare in camera.

<< Rose, aspetta, c'è il dolce... >> disse Dominique, guardandola da sotto. Rose le consigliò dove poteva ficcarsi il dolce ed entrò in camera sbattendo rumorosamente la porta quasi a farla crollare, poi si sedette sulla scrivania e si ritrovò a scrivere a Jonathan, supplicandogli di venire a trovarla il più presto possibile.

 

 

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Capitolo 21
*** Gelosie e sentimenti nascosti. ***


Ciao belli :) sapete, avete una particolare botta di... sì, avete capito xD posto con un anticipo di due giorni e ringraziate il pc che pare volervi particolarmente bene, infatti si è accesso per permettermi di scrivere questo capitoletto lungo lungo che secondo me apprezzerete.
Se magari trovate alcune parti noiosette non arrendetevi, ho alternato le parti interessanti e rivelatrici a quelle più tranquille. Mi raccomando, leggete con attenzione, si possono scoprire molte cose! u.u
Non dirò molto perché poi vi rovino tutto, ma il titolo parla da sé. La gelosia è il fulcro di tutto: gelosia di qui, gelosia di là, chi colpirà nessuno lo sa! u.u no, non sono ubriaca, solo particolarmente allegra. La gelosia si sa, è una brutta bestia, ma a volte può aiutare le persone ad agire o svegliarsi.
Io ODIO Jennifer, e detto da me che l'ho creata, è grave èè ma capirete.
Rose scopre cos'è successo un pomeriggio a Londra di marzo, ho fatto copia e incolla di un mini pezzo da uno dei primissimi capitoli!

Bene, vi mollo! Posterò la prossima settimana, sempre se il pc farà il buono. Comunque, grazie per le bellissime recensioni, vi adoro! Ne aspetto altre! :)
Buona lettura <3

 

                          Gelosia e sentimenti nascosti

 

 

Quando Scorpius entrò in camera di Rose per parlarle, lei stava bellamente facendo finta di dormire. Seguì un silenzio nei quali si avvertivano solo l'esitazione del ragazzo e i respiri dell'altra, poi il biondo posò la Gazzetta del Profeta con il loro articolo sul comodino. La rossa percepì il peso di una sua gamba sul letto, e comprese che aveva posato un ginocchio sul materasso.

Scorpius, molto cautamente, portò la mano sulla fronte della ragazza e le scostò una ciocca. Rose sentì il suo cuore esploderle, ma portava anche un grande risentimento nei suoi confronti.

La confondeva, la feriva, la faceva impazzire. Gli aveva dato il cuore e lui lo conservava lì, in un angolino, come se non gli importasse di un bel niente del fatto che batteva d'amore, d'amore per lui.

Perché le stava accarezzando i capelli in quel modo se la vedeva solo come un'amica? Perché non si faceva scrupoli a dirle che Isabelle era centinaia di volte migliore di lei? Perché a colazione le aveva lanciato uno sguardo così intenso? Si divertiva? Ad ogni modo, Rose no, per niente.

Non aveva mai provato così tanta gelosia in tutta la sua vita e nemmeno depressione, e non aveva mai pianto così intensamente per qualcosa o qualcuno perché era forte e non voleva apparire fragile agli altri. Eppure lui era comparso -meglio dire che l'aveva introdotto- di punto nella sua vita e le aveva rovinato gli equilibri. Non sopportava dipendere così tanto da qualcuno, non sopportava soffrire così e provare tante emozioni negative. Non le appartenevano per niente, erano troppo estranee e oscure a lei e non sapeva come gestirle.

Scorpius si rialzò lentamente e uscì, chiudendo piano la porta alle spalle. A Rose non rimase che passare un'altra notte tra incertezze e riflessioni.

 

                                                                                                                       * * *

 

<< Ma che fai? >>.

<< Mangio? >>.

<< Chi ti ha dato il permesso? >>.

<< Percival >>.

<< Ehi! Non mi chiamo Percival, e io non sapevo manco che fossi qui! >>.

<< Scusa, Wulfric >>.

<< La pianti? >>.

<< Va bene, Brian >>.

<< Smettetela! Comunque, non avevi il consenso di ingurgitare tutta la torta alla melassa, egoista! >>.

<< Non dovevi lasciarla lì, sai che è la mia preferita >>.

<< Non giustificarti! >>.

Rose scese le scale in uno stato più pietoso di quello della mattina precedente: gli occhi li apriva a stento, ma nonostante tutto sorrise ai battibecchi che non sentiva da troppo tempo di James-Albus e James-Dominique.

<< Oho, ma guarda chi c'è! Ciao Schiopodo >> sorrise il bel moretto stritolandola. << Scusa se te lo dico, ma assomigli a una tavoletta del wc >>.

<< Il solito simpatico >> mugugnò lasciandosi stringere e cogliendo l'occasione per chiuder ancora gli occhi. << Jamie?! >> ripartì poco dopo.

<< Mh? >>.

<< Profumi di... di... >> continuò, staccandosi da lui con una smorfia << lavanda. Bleah! >>.

<< Ah! Ehm... >> balbettò prima di sfoderare un altro dei suoi sorrisi spavaldi. << E' mamma >>.

<< O forse Jennifer? >> convenne Albus che era appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte e lo scrutava torvo.

<< Lavati la lingua, Percival >> sghignazzò per poi mandargli un bacio. Albus roteò gli occhi e tornò in cucina.

Qualcosa catturò l'attenzione di Rose; alzò lo sguardo e vide una scritta svolazzare poco sopra la testa di James: “Non sa che Scorpius è con noi, ora è in giro con Belle, tornerà quando James se ne andrà”. La ragazza non poté che inarcare leggermente le narici e avvampare dalla rabbia: Scorpius avrebbe passato ore con Isabrutte.

Si sedette sul tavolo in modo così fine che pure una semplice parte del corpo di Brutte avrebbe potuto fare di meglio. Accorgendosi perfettamente che tutti la fissavano allibiti per l'improvviso cambio d'umore, se ne fregò altamente e prese una fetta di pane tostato per ricoprirlo di marmellata di arance. Preso il barattolo, si ricordò che era quella preferita del soggetto, imprecò e buttò il pane in direzione del cestino che però finì in piena faccia a qualcuno che era appena giunto con una Passaporta.

<< Scus.. che ci fai qui? >> domandò con un ringhio a cui Albus sobbalzò. Una ragazza mora entrò con un sorriso rivoltante, seguita da Alice Paciock.

<< Ciao Rosina! >> esclamò andando ad abbracciarla. Rose rimase come pietrificata. Alice la salutò con un sorriso e poi si mise in un angolo, un po' a disagio. Jennifer si staccò per andare a stritolare anche Dominique -che magicamente era scomparsa- e Albus -che ricambiò solo per educazione-.

James mise un braccio attorno alle spalle di Alice e ci poggiò il peso: la bionda rischiò di cadere anche perché era palesemente avvampata. Rose sgranò gli occhi alla scena e il rancore svanì per una nuova felicità: c'erano progressi tra lei e James? Ma quando la sua attuale subdola ragazza si mise in mezzo ai due, separandoli, pensò che mai come in quel momento avrebbe avuto voglia di ficcare qualcosa là dove non batte il sole -lato B-.

<< Che bello, la famiglia riunita! >> applaudì Jennifer in modo infantile.

<< Tu non fai parte della famiglia >> convenne Rose con un sopracciglio inarcato.

<< Neanche Alice, allora >> ribatté con il solito dolce e falso sorriso in faccia. A Rose ricordava tanto la Umbridge, anche se la conosceva solo per i racconti.

<< Lei sta con noi da quando eravamo bambini e... >>.

<< James! Oh, James! >> la interruppe simulando teatralmente un cipiglio sconsolato al ragazzo Davvero un'ottima attrice.

<< Che c'è? >> accorse dalla cucina, dove stava parlando con Dominique.

<< Vorrei tanto che Rose mi accettasse... >> sospirò. Rose spalancò la bocca e James la guardò davvero male: << Quando crescerai, eh? >>.

<< Ma io... >>.

<< Impara ad avere rispetto per le mie scelte! Andiamocene, Jane >> e si incamminò alla porta. Jennifer le fece l'occhiolino prima di sospirare sonoramente e stringersi al ragazzo.

E in una frazione di secondo, Rose aveva la bacchetta in mano e stava per pronunciare uno Schiantesimo prima che Albus, capite immediatamente le intenzioni della cugina, la disarmasse.

<< QUELLA SUDICIA MEGERA, COSA MORGANA PENSA DI FARE E... >> iniziò, ma Dominique pronunciò Silencio e le ridiede la voce solo cinque minuti dopo, quando la rossa aveva insultato abbastanza.

<< … INA >> concluse sbuffando seccamente. << TU! >> disse all'improvviso indicando Alice e facendola sussultare. << Sei troppo buona! Come hai fatto a non strozzarla fino ad ora? >>.

La bionda arrossì leggermente: << Non è cattiva, in fondo... >>.

<< Ecco, ECCO! >> la interruppe portando le mani al cielo prima di andare e prenderla per le spalle. << Vedi il mondo con occhi innocenti! Non riesci a insultare nessuno! Subisci, subisci, subisci... devi reagire! >>.

Alice la guardò e Rose comprese che probabilmente non era la prima volta che qualcuno le diceva di far emergere il suo carattere e iniziare ad avere più fiducia in sé, e sapeva che ne soffriva. Soffriva a non avere il coraggio di inveire contro qualcuno o ribellarsi a un'ingiustizia, e mai come allora Rose si convinse che avrebbe fatto di tutto per aiutarla a definire meglio se stessa, a prezzo di farle prendere, in qualche modo, delle batoste. Sospirò e poi le sorrise rassicurante, andando in bagno per lavarsi la faccia.

Quante cose doveva fare, eh? Capire cosa provava Scorpius per lei, affatturare Jennifer e Isabelle insieme, prendere a calci James, aiutare Alice. Eppure non stava applicando nulla di ciò.

Per Scorpius era un caso perso, mai come mai era convinta che contro Isabelle non avrebbe avuto possibilità, e tra l'altro la ragazza non era maligna come Jennifer. Era un po' stupida, ma per ora concretamente non le aveva fatto niente per darle motivo di avercela con lei. Stava solo socializzando con Scorpius, ma perché mai non avrebbe dovuto farlo? Il ragazzo era single e loro non erano amiche da poter dire cose del tipo “ah ma allora se ti interessa lascio stare”. Non la sopportava solo perché la invidiava, ecco. E se ne vergognava altamente. Invidiava la sua bellezza, la sua grazia, la sua perfezione, il sorriso e la complicità con cui era riuscita a legare subito con Scorpius, lei ci aveva messo mesi. E per questa invidia e gelosia si atteggiava in modo veramente infantile, ridicolizzandosi a tutti.

E James, poi... aveva messo la parola di una semi sconosciuta davanti a quella di sua cugina, la ragazza che conosceva da quando era un embrione.

Si diede un colpo alle guance con l'acqua fredda e poi si guardò allo specchio. I suoi occhi erano inespressivi, il suo sorriso spento e la voglia di lottare svanita nel nulla.

 

In giornata la raggiunsero anche Hugo e Louis e, dopo aver avuto la notizia che per un imprevisto urgente i suoi genitori non sarebbero andati a trovarla nel fine settimana, si fece un bel bagno con i due che seppero, come sempre, farla ridere e divertire.

Cenarono e si sforzò al massimo a non pensare in che ristorante a lume di candela Scorpius e Isabelle stessero mangiando, godendosi la famiglia. James l'aveva salutata freddamente prima di sparire con la megera e Alice, e un nuovo senso di vuoto l'avevano assalita. Ma non lo diede a vedere, facendo le sue solite battutine e mandando giù il groppo amaro e la voglia di piangere che ogni tanto arrivavano.

Verso le dieci andarono a letto: il mare li aveva particolarmente stancati. Lei rassicurò gli altri e rimase ancora un'ora da sola nel salotto, il pensiero del letto non le piaceva per nulla, anzi, le facevano solo venire una fitta allo stomaco.

Quando decise che aver versato più lacrime del dovuto di fronte a una scena commovente di un film fosse stato un buon pretesto per sfogarsi, si asciugò gli occhi ormai gonfi e decise di andare a dormire: una nuova lotta contro il sonno l'attendevano. In cinque giorni si era già depressa: erano queste, vacanze?

Chiuse più delicatamente che poté la porta per salire in camera, quando d'improvviso e molto piano, quella dell'entrata principale si aprì. Perse un battito, sia per lo spavento che per il soggetto che era appena entrato: Scorpius. Il biondo la fissò per qualche istante prima di abbozzare un sorriso mal uscito: << C-ciao >>. Rose provò a far uscire qualche suono, ma davvero non ci riusciva, così si limitò a un cenno del capo e si accorse accidentalmente che la cintura dei suoi jeans era messa in malo modo. Percossa da brutti presentimenti strizzò gli occhi per non piangere lì, prese un bel respiro e salì entrando in camera e chiudendosi la porta alle spalle.

Altre due lacrime avanzarono silenziose e tristi sulle sue guance, ma erano aride, simbolo dello strazio che stava provando ormai da mesi e che solo ultimamente si mostrava incessante, non riuscendo a reprimerlo. Si mise il pigiama, una maglia il doppio più larga di lei e pantaloncini molto corti, si sciolse i capelli -l'unico momento in cui lo faceva- e si soffiò il naso, ma prima di avventarsi sul caro letto la porta si aprì. Nonostante il buio, una flebile luce proveniente dal cielo notturno lasciava intravedere l'individuo: sempre lui.

<< Cosa ci f... >>.

<< Senti Rose, voglio parlarti >> la interruppe subito, e la sicurezza che mostrava la stupì un po'.

La rossa stette in silenzio prima di disfare il letto per dormire: << Sì, intuisco già cosa tu abbia da dirmi, congratulazioni >>. Cercò di dire la frase con entusiasmo, ma sembrava uscita da un ambiente funereo.

Scorpius la fissò prima di accostare la porta e avvicinarsi a lei, prendendole delicatamente un braccio e voltandola, in modo che fosse in un certo senso costretta a guardarlo negli occhi.

<< Hai pianto >>.

<< Non è vero >>.

<< Non mentirmi >>.

Rose prese un bel respiro e lo guardò: << A te che importa? >>.

<< Rose >> iniziò esasperato, sedendosi sul letto e coprendosi il volto con le mani. Dopo una pausa tornò a guardarla: << Ricordi cosa ti ho supplicato in infermeria? >>.

La ragazza non rispose, osservando i suoi piedi, momentaneamente più interessanti.

<< Rose >> l'appellò di nuovo, alzandosi e fronteggiandola. << Io ti... ti prego >> iniziò, ma non sembrava neanche lui più sicuro della sicurezza che stava dimostrando duramente. Camminò avanti e indietro per la camera. << devi vedermi solo come un amico! Noi s-si... siamo amici! Me l'avevi promesso! Avevi detto che... >>.

<< Dannazione, Scorpius! >> sbottò stufa con troppa enfasi e voce leggermente alta. << Credi che se ci riuscissi non lo farei? Credi che a me piaccia soffrire così? Credi che... >> e si interruppe per ricacciare un singhiozzo << che sia stato facile per me confessare tutto e mettere da parte l'orgoglio? >>.

Scorpius la fissava veramente afflitto e sembrava sul punto di sgretolarsi. Era come se assimilasse tutto il suo dolore, come se avesse voglia di punirsi per il male che le procurava. Rose se ne accorse e avrebbe tanto desiderato regalargli un sorriso rassicurante e dichiarargli che andava tutto bene, ma non ci riusciva. Il ragazzo si passò una mano sul viso prima di guardare la finestra e dire: << Io non voglio che tu soffra per me, ma non riuscirei a dirti 'ti concedo di allontanarti per scordarmi' perché sono terribilmente egoista e io... non sopporterei di... di perderti >> confessò tutto d'un fiato. Rose riuscì a captare le sue gote leggermente arrossate nonostante l'oscurità e le scappò un piccolo sorriso a labbra serrate. Si era aperto, confidato con lei, aveva mostrato i suoi sentimenti, cosa davvero difficile per lui. Ma ciò non cambiava nulla.

<< Ti piace Isabelle? >> chiese di botto, guardandolo. Lui si scostò leggermente, come se avesse appena ricevuto una domanda scottante e guardò a terra: << S-sì >>.

Lei fece un sorriso stonato rispetto al momento, spento, e gli disse: << E allora mi basterà per lasciarti andare per la tua strada e farmene una ragione definitiva >>.

Scorpius alzò lo sguardo e la fissò intensamente. Sembrava sul punto di dire altro, ma non parlò.

Si avvicinò a lei sempre con quell'espressione mesta e le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, osservandola. Rose lo guardava con il cuore che stava per uscire dal petto, ma non vedeva altro in quel gesto che un semplice modo per dimostrarle affetto. E Scorpius affondò la mano sui suoi capelli e appoggiò la guancia sulla sua tempia, quasi a volersi memorizzare e inebriare del profumo di lei.

 

                                                                                                                                        * * *

 

Nei giorni a seguire, Rose era piuttosto neutra. A un estraneo sarebbe apparsa normale e sorridente, ma chi la conosceva a fondo, ovvero tutte le persone che la circondavano, sapevano che c'era in lei qualcosa di diverso. Dopo varie rassicurazioni, cessarono di farle domande di alcun genere, specialmente quando colsero che il motivo della sua minor ilarità era la frequenza con cui Scorpius e Isabelle si vedevano. Apparentemente sembravano amici, ma se ci fosse stato di più il ragazzo non l'avrebbe mai lasciato intendere per non far soffrire Rose, e questo la portava a deprimersi maggiormente al pensiero che, in questo modo, sicuramente tra i due c'era qualcosa.

Una settimana dopo, il venerdì, Rose stava bevendo una tazza di caffè quando Albus li raggiunse sconcertato, si tolse il cappotto lercio -pioveva- e sbandierò sotto il naso della cugina la Gazzetta del Profeta.

<< Cosa scè? >> domandò Isabelle curiosa, ma Rose non ci badò. Posò la tazza sul tavolo e lesse rapida i vari titoli che contenevano troppe notizie per una sola pagina.

L'anziano insegnante di Pozioni di Hogwarts e rappresentate della Casa di Serpeverde, Horace Lumacorno, si dimette?

La celebre e potente strega nonché ex insegnate di Trasfigurazione e attuale Preside di Hogwarts, Minerva McGranitt, va in pensione?

Confermato nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure: Charlus Wenklesolt.

Samaire Swindle nuovo Sottosegretario Anziano del Ministro della Magia attuale, Kinglsey Shacklebolt, che è da mesi all'estero per importanti affari privati. Cos'è questa lunga assenza?

Rose lesse i piccoli paragrafi che le interessavano e si alzò di scatto facendo ribaltare la sedia: << COSA? Lumacorno si dimette? Nuovo insegnante? La Mc va in pensione? >>.

Scorpius era allibito. Albus annuì indignato e si sedette: << C'è qualcosa che non quadra >>.

<< In che senso? >> chiese Scorpius, guardandolo.

<< Pensaci >> iniziò il moro, serio. << Come mai Kingsley è ancora all'estero? E perché la McGranitt e Lumacorno dovrebbero andarsene ora? E questa Samaire... l'hai vista? Mi fa paura a pelle. E ultimamente papà è sempre preso da “urgenti missioni di cui non mi può parlare” >>.

Il biondo non parlò e parve preoccuparsi all'istante. Rose lo notò e captò il suo pensiero: Astoria, Mangiamorte Superstiti.

<< Sentite >> disse interrompendo il silenzio. << Per Lumacorno... è da anni che dice di voler andare in pensione. E la Mc, io non ci credo. Non ha dichiarato nulla, quindi per me rimane Preside. Per Samaire, chi l'avrà eletta dev'essere stato cosciente, no? E sappiamo a cosa sono dovute le missioni improvvise >>.

<< Ma >> aggiunse Scorpius << per me si tratta di più che affari per l'assenza di Shacklebolt. E ora che lui non c'è da mesi, eleggono questa Samaire? Chi assicura che non ci sia una corruzione data l'allontananza di lui? E papà ultimamente mi dice che ci sono discussioni tra Harry e alcuni membri del Ministero >>.

Albus ragionò a lungo: << Non so, ma non abbassiamo la guardia >>.

<< E' un petit ridicolo, no? >> ribatté Isabelle che aveva ascoltato attentamente. << Quescto ritorno di Supérstiti che dite... pourquoi adesso? Non ha senso! Lòrd Voldemort è mort da tompo, l'avessero voluto avrebbero fatto una vendetta prima! >>.

Rose l'ascoltò accigliata con le braccia incrociate, e dedusse che la ragazza non era così stupida come appariva: << Ha ragione >>.

Scorpius la guardò curioso, ma la rossa non ci badò. In ogni caso, avrebbero comunque tenuto le orecchie allerta e indagato appena ne avessero avuto la possibilità.

 

Nel pomeriggio del giorno dopo, Rose era seduta in uno degli scogli a pochi passi dalla casa e accarezzava il suo Patronus: una donnola. Aveva imparato a evocarlo durante l'estate della quinta grazie ad Albus, il quale in tempi record l'aveva a sua volta evocato per la prima volta in quarta, stupendo tutta la scuola e rendendosi l'orgoglio del padre che era stato anche lui propenso a richiamarlo in un'età precoce.

La donnola, come le aveva detto la madre, era simbolo di forza e femminilità, cosa che, nonostante tutto, alle due non mancava. Era felice di avere il suo stesso Patronus, era come se le legassero di più. Hugo non aveva ancora imparato, ed era curiosa di vedere come sarebbe stato il suo.

Il vento soffiava lieve sul suo volto e lei assaporò la brezza marina; il cielo era grigio ma non troppo scuro. La coda di cavallo era quasi del tutto sciolta e diverse ciocche di capelli leggermente mosse ricadevano sparpagliate attorno al viso o sulla schiena.

Scorpius si sedette accanto a lei e, data la sua presenza, la felicità svanì e così il suo Patronus. Se ne accorse: << Io non... scusa >>.

<< No figurati >> sorrise. << In effetti l'ho tenuto già fin troppo: è stancante >>.

<< E' bella... una donnola? >> domandò guardandola. Rose annuì. Seguirono minuti di silenzio in cui anche il ragazzo assaporò l'aria. I suoi occhi erano stranamente grigi e... opachi.

<< Il tuo? >> chiese, interrompendo il silenzio.

<< Il mio cosa? >>.

<< Patronus >> concluse la rossa, inclinando la testa e facendo spruzzare scintille rosse dalla bacchetta. << Cos'è? >>.

<< Ah... ehm... io... >> balbettò, grattandosi il capo. << Non l'ho mai evocato >>.

<< Davvero? >> interpellò sorpresa, ma dopo una riflessione comprese che forse con la madre scomparsa era difficile avere un ricordo molto felice. Lo incoraggiò: << Non importa, è nel programma del settimo anno. Imparerai a settembre >>.

<< Già >> sospirò. << Anche se mi sarebbe sempre piaciuto vedere cosa sia >>.

Rose pensò un attimo, poi si alzò e gli porse la mano: Scorpius l'afferrò, sorpreso, ed eseguì lo stesso.

<< Prendi la bacchetta >> ordinò, ma il biondo sembrava poco convinto. Sbuffò: << Non fare storie e prendila! >>. Scorpius la impugnò. << Bene. Fletti il braccio. Aspetta, non così... ecco, perfetto >> proseguì, piazzandosi dietro di lui e prendendogli il polso con la mano per sistemarlo. In seguito perfezionò la posizione per l'incantesimo e fu costretta ad appoggiare leggermente il petto sulla sua schiena e il mento poco sopra la spalla.

<< Ok >> disse inevitabilmente sul suo orecchio e il biondo sussultò un tantino, spiazzato. << Ora concentrati: fissa un punto e pensa intensamente a qualcosa di bello, che ti rende felice. Quando sei pronto, pronuncia Expecto Patronum >>.

Dopo minuti di silenzio, Scorpius tentò varie volte, ma invano. Rose continuò a incoraggiarlo, ma riuscì solo a far scaturire una leggera nebbiolina senza forma che svanì poco dopo. Sfinito, si fiondò sulla sabbia.

<< Imparerai >> asserì Rose, sedendosi accanto. << Ci vuole molto esercizio, concentrazione... non è semplice >>. Lui non rispose, e lei non violò il suo silenzio.

Osservò la spiaggia deserta, era un luogo in cui, a quell'ora, non andava nessuno, quindi non c'era il pericolo dei Babbani in vista, anche perché era un tratto di spiaggia solitamente desolato. I gabbiani volavano e il mare era leggermente irrequieto. Il vento aumentò un po' di più e Rose si alzò per mettersi la felpa grigia.

<< A cosa pensi quando... evochi il tuo Patronus? >> domandò su due piedi, guardandola. Rose si arrestò un attimo dall'impresa di vestirsi e poi si sistemò, guardando a terra: << Famiglia, amici... >>.

<< E basta? >> insisté. La ragazza lo osservò e lesse nei suoi occhi curiosità e... qualcosa che non riuscì a tradurre. Scorpius incalzò ancora: << Scene precise? Fammi un esempio >>.

<< Devo proprio? >> sospirò un po' infastidita.

<< Sì, ti prego... e sii sincera >> concluse con una supplica. Rose esitò ma poi annuì. Guardò il mare: << A volte penso ai miei genitori che giocano con me e Hugo, altre alle risate con i miei cugini, alla Tana e il Natale, oppure... >>.

<< Oppure? >>.

<< Oppure al tuo sorriso >>.

Rose si morse il labbro inferiore, ma non se ne pentì. Le aveva chiesto la verità, e gliel'aveva detta. Pensò che se ne fosse andato, invece si era alzato e percepiva la sua presenza dietro lei. S'irrigidì. Sentì il suo caldo respiro sul collo e venne scossa da un brivido quasi impercettibile.

<< Cos'è la... gelosia? >> mormorò, e la rossa ci mise un po' prima di tornare alla realtà e rispondere a quell'insolita domanda. Avvertiva il suo volto sfiorarle i capelli. << Non... non l'hai mai provata? >>.

<< No >>.

<< E' quando... >> ci pensò, deglutendo. << E' quando vedi la persona che ti piace o che ami sorridere a un'altra o guardarla in un certo modo, è desiderare che riservi quel sorriso solo per te e nessun altro, è volere che quei occhi incrocino solo i tuoi... è quando ti accorgi che queste cose non sono destinate a te e ti senti come ridotta in frantumi, è quando pensi di non farcela, è quando ti prendono le fitte allo stomaco, è quando capisci che non puoi fare a meno di lui... o lei. E' lo/la vuoi solo per te >>.

Avvertì la sua mano stringerle la felpa a livello della vita, e si stupì del gesto. Quando si voltò, lui si stava già incamminando verso casa.

 

                                                                                                                                         * * *

 

<< Mi sei mancato! >>.

Rose stava stringendo Jonathan, che sorrideva contento alle sue attenzioni.

<< Anche tu bella >> sorrise mordendosi un labbro. Rose lo prese sottobraccio e lo portò in cucina, dove era tutto apparecchiato per la cena. A capotavola c'era Dominique, da una parte Zac, dall'altra Belle. Accanto a lei c'era Scorpius, Albus nell'altra capotavola, Melusine dall'altra parte e due posti liberi davanti ai due biondi.

Rose si trascinò l'amico dietro e si sedette dinanzi a Belle, John, invece, davanti a Scorpius.

<< Malfoy >>.

<< Bradbury >>.

Si salutarono freddamente, come al solito, e poi tornarono alle occupazioni di prima. Gabrielle Delacour in Noir aveva preparato deliziosi piatti e varie pentole svolazzavano a mezz'aria sopra le loro teste per servirli.

Rose mangiò il più educatamente possibile, e ciò provocò lo sghignazzare di Jonathan: << Non ti appartiene per niente questa grazia >>.

<< Taci e mangia >> strascicò ingurgitando un pezzo di bistecca.

<< Vuoi cercare di assomigliare a qualcuno, vè? >> stuzzicò con un sussurro, avvicinando la testa a quella della rossa. Isabelle non sentì, impegnata a parlare con Zachary, Scorpius simulò di non ascoltare nulla e ogni tanto scambiò due parole con Albus.

<< Te l'ho mai detto che sei logorroico? >> sbuffò ripulendosi le labbra.

<< Forse >> ribatté stravaccandosi per bene sulla sedia. Rose pensò che era un tantino arrapante, ma ci scherzò su.

<< Allora sarai tu il nuovo capitano di Quidditch? >> chiese Albus, guardandolo.

<< Oh sì, cocco >> rispose facendogli l'occhiolino.

<< Beh >> iniziò Albus, impettendosi. << Hai davanti colui che sarà il tuo futuro rivale in assoluto >>.

<< Sarai il nuovo capitano di Serpeverde? >> domandò scettico.

<< Precisamente >> ghignò il moro. << Preparati a venire schiacciato >>.

<< AHAHAHAH bella questa! >> rise, prima di introdurre alla conversazione Rose, la quale stava parlando con Scorpius. << Hai contro due miti del Quidditch >>.

<< Eh? Ah sì, sì... giusto! Al, non avrò pietà di te >> annuì solenne.

<< Tu non hai pietà per nessuno >> borbottò. Rose gli mollò un calcio da sotto il tavolo e il cugino imprecò.

<< Sei sporca >> disse di punto Jonathan, fissandola con i suoi bellissimi occhi verdi dalla forma ipnotizzante.

<< Dove? >> si allarmò la rossa, avvampando per l'imbarazzo.

<< Qua >> rispose prima di avvicinarsi e avere il viso a poca distanza dal suo. Posò il pollice sul mento e tolse la macchia di sugo. Rose sentì le guance esploderle: essendo amici da anni avevano avuto modo di essere a “contatti” vicini, ma mai Jonathan le si era avvicinata così tanto e, per quanto non provasse assolutamente nulla per lui, era davvero bello e una reazione simile era inevitabile. Guardò istintivamente Scorpius con la coda dell'occhio, il quale beveva imperterrito. Nulla, neanche un minimo accenno di gelosia. Ma infondo dopo che le aveva confessato che gli piaceva Belle, non avrebbe dovuto nemmeno sperarlo.

<< G-grazie >> balbettò tornando al cibo, composta, e attendendo che il suo colorito tornasse normale.

 

Dopo cena andarono in salotto e si sedettero sparpagliati, ognuno impegnato a parlare con qualcuno in particolare. Rose era davanti al camino, pensierosa, quando Zac le cinse le spalle con un braccio: << Tutto bene? >>.

<< Sì >> sorrise annuendo. << Tu? >>.

<< Anche >> rispose per poi portarla da parte e staccarsi per guardarla. << Ascolta, ho visto che non sei stata particolarmente felice in queste due settimane, anzi, tutt'altro, e la cosa non mi va a genio. Sei qua per divertirti, non per deprimerti per quel coglione di mio cugino >>.

Rose arrossì impercettibilmente e si stupì, ma sorrise: << E' tutto ok, davvero... >>.

<< Stargli vicino porta solo guai >> la interruppe serio. Il sorriso scomparve dal volto della rossa e lo guardò, aggrottando le sopracciglia, confusa. << Non sto scherzando >>.

La ragazza si infervorò leggermente: << Cos'hai forse, paura di venire rapito solo perché gli stai vicino? Sei suo cugino! >>.

<< Non è solo quello! >> sbottò abbassando la voce. << Credi che non ci abbia provato a stargli vicino? Non ho mai avuto un rapporto chissà come con lui, ma gli voglio bene e ho provato a consolarlo, anche se ci sono riuscito tre volte su dieci. Il fatto è che è troppo enigmatico, non riesco a capire cosa gli passi per la testa, si crea una barriera impossibile da distruggere e quando pensi di conoscerlo bene, manda all'aria tutte le tue convinzioni >>.

Rose lo guardò: effettivamente quello era vero. Proseguì: << E' senza dubbio un ragazzo forte, ma ha bisogno, come tutti gli umani, dell'appoggio di qualcun altro. Il problema è che per questo suo carattere se gli stai vicino ti senti impazzire e pensi di non fare abbastanza... quello che voglio dirti è che è giusto che tu gli stia accanto, così come anche io, ma tu ne stai soffrendo veramente tanto e non te lo meriti. Sei succube del suo leggero egoismo. E non guardarmi così >> ribatté quando ricevette uno sguardo torvo << se ci pensi ti accorgerai che è vero. Sei libera di fare cosa vuoi, ma avrai solo esaurimenti nervosi >>.

<< Tutto ok? >> Dominique li interruppe, preoccupata.

<< Sì >> rispose Rose con un sorriso forzato. Si mise a fissare Scorpius, mesta. Quando ritornò alla realtà, si accorse che Zac si era allontanato da Albus.

<< Ehi >> disse la cugina, la guardò. Dominique fece un sospiro e poi l'abbracciò, spiazzandola. Non che fosse fredda o cosa, ma alla bionda non erano mai piaciuti troppi contatti fisici e Rose rimase un po' stupita dal gesto. << Rose, ricordi cosa successe quel pomeriggio di marzo in cui andammo a fare shopping a Londra Babbana con Lily? Quando abbiamo poi visto Samantha e Scorpius? >> sussurrò sul suo orecchio, ancora stretta alla cugina.

<< No >> rispose mormorando e sforzandosi di ricordare.

<< Avevo litigato con Lily, ma non ti ho mai detto il motivo >> si staccò e prese la bacchetta, poi con un complicato incantesimo -dovette provarci più volte- sfilò dalla mente un ricordo, mormorò qualcos'altro e una nebbiolina argentea penetrò Rose.

 

Rose era già andata nei camerini; Lily la guardò: << Non mi hai organizzato un appuntamento con Scorpius, vero? >>.

<< Quello non è compito mio. E poi dovresti lasciar stare, non sei il suo tipo >>.

La rossa, che si stava dirigendo anche lei nei camerini, si voltò di scatto, fissandola: << Come scusa? >>.

<< Sto dicendo la verità >> rispose, reggendo lo sguardo.

<< No, stai dicendo cosa pensi tu >> disse secca.

<< Invece sto dicendo le cose come stanno davvero >>.

<< Senti, Dominique... >> posò i vestiti sopra degli altri e si avvicinò. << Non so che problema tu abbia, ma devi farti i cavoli tuoi per una volta nella vita. Rose ha fatto tutto questo e sta riuscendo a farmi ottenere un appuntamento, quindi smettila >>.

<< Lui si innamorerà di Rose, anzi, forse lo è già >>.

Lily strinse i pugni, avvampando per la rabbia: << Sei una stronza. Vuoi mettermi contro Rose? D'altronde sei la regina della zizzania. Non ci riuscirai. Sei ripugnante >>.

<< Pensaci un attimo >> le disse con voce calma, guardandola con i suoi occhi color ghiaccio << Non è mai stato interessato a te, l'ha fatto presente fin dagli inizi, in aula pozioni. Sta solo illudendo Rose perché così sarà motivata a frequentarlo per farsi ottenere questo benedetto appuntamento per te che non ci sarà mai o che sarà un fiasco. Avanti, non trovi strano che in una settimana le abbia già dato tutta questa confidenza? Non aspettava che il momento giusto per poterla avvicinare a sé... >>.

Lily, con gli occhi pieni di lacrime, sfoderò la bacchetta, noncurante del fatto che fosse in un negozio Babbano.

<< Posala, Lilian >> disse con voce melliflua. La cugina obbedì, ma i suoi occhi trasmettevano una rabbia pericolosa.

<< Perché mi dici questo? Perché mi tratti così? Perché sei così crudele? >> urlò irrigando le sue candide guance con alcune lacrime.

<< Lily... >> sospirò << ti sto solo dicendo questo perché tu non ci rimanga poi male in un futuro imminente >>.

<< Stai mentendo! >> indietreggiò. << Bugiarda! Sadica! >>.

<< Lilian Luna Potter, adesso basta! >> sbraitò, attirando l'attenzione di tutti. Rose uscì spaventata dal camerino, con gonna e canottiera addosso. << Ti sto solo avvisando! Ho diciott'anni, certe cose le capisco prima di te! Posso essere anche stronza come dici tu, ma sei mia cugina e non voglio vederti soffrire! Io ti ho avvisata, se non vuoi darmi ascolto non venire poi a chiedere consolazione! >>.

Lily la fissò per qualche istante e poi corse via dal negozio.

 

Rose la fissò, sconcertata. Aprì e chiuse la bocca più volte, senza parole. Dominique sospirò: << Ho avuto ragione nella prima parte, come hai visto Lily e Scorpius non si frequentano più. E per l'altra... sono certa che è lo stesso >>.

Rose si passò una mano sul viso: << No, Dom, non è possibile, lo vedi anche tu. E' palese, gli piace Isabelle, me l'ha detto, e non si scompone minimamente vedendo me e Jonathan insieme, io... >>.

<< Non essere cocciuta >> tagliò corto. << Nemmeno Lily mi credeva, e alla fine hai visto. Ho studiato i suoi comportamenti, per me ti ama. Sì, va oltre una semplice cotta, ma c'è qualcosa che lo blocca, un motivo molto importante per lui... e scoprirò cos'è >> Dominique fissò Scorpius parlare con Zac, poi tornò a Rose. I suoi occhi azzurri non erano mai stati più espressivi di prima. << Ma se tu mollerai ora, perderai ciò per cui hai lottato mesi e mesi. Nessuno, e dico nessuno >> l'allusione fu esplicita e Rose sorrise << ha più diritto di te di stare con lui >> e si allontanò pure lei.

 

Rimase un quarto d'ora seduta su una delle poltrone, persa tra i suoi pensieri con lo sguardo fisso verso un punto impreciso. Zac e Dominique le avevano spiattellato in faccia due realtà completamente diverse, che però entrambe avevano un senso e qualcosa di vero. A chi credere? Si chiedeva come facessero quei due a stare insieme, con idee così dissimili.

Forse Dominique aveva ragione, ma se invece alla fine si fosse sbagliata? E se, come aveva detto Zac, avrebbe solo avuto un esaurimento soffrendo per lui? In fin dei conti aveva versato molte lacrime, e ci era vicino.

Le sue riflessioni furono interrotte da qualcuno che la fece alzare di scatto. La musica delle Sorelle Stravagherie inondò la stanza e John cominciò a ballare, incalzandola a compiere lo stesso. Rose ci mise un po' a riprendersi, ma poi si godé il momento e iniziò a ridere con l'amico, distraendosi. La musica diventò più lenta e la rossa si appoggiò completamente a lui, in maniera naturale. Posò la testa sulla sua spalla e socchiuse gli occhi, godendosi quel senso di pace che la musica e il suo migliore amico le avevano sempre regalato. Era di quello di cui aveva bisogno: qualcuno che la facesse sentire protetta.

John appoggiò il mento sulla sua testa, la cullò in quella danza lenta e Rose eliminò ogni pensiero contrastante che da giorni non la lasciavano respirare, sentendosi libera.

Ma quando riaprì gli occhi, angoscia maggiore la assalirono: Scorpius era in piedi con le braccia incrociate, appoggiato contro il muro. La sua mascella era indurita e si stuzzicava continuamente il labbro inferiore con i denti perfetti. I pantaloni neri a vita un po' bassa contenevano la sua camicia blu con piccoli quadratini bianchi e i primi bottoni erano liberi, rilevando parte del suo fisico asciutto ma perfetto e una collana corta dal bordo nero con una spada d'argento e una S di Serpeverde.

Un brivido leggero la percosse a quella visione, ma si sentì debole appena incrociò i suoi occhi: la stavano fissando in modo veramente glaciale, penetrante, possessivo, rancoroso. Sentì cederle le gambe e girare la testa; si staccò all'improvviso da Jonathan: era come se per colpa di quei occhi grigi si sentisse sporca, peccatrice, subdola.

Tolse turbata lo sguardo dal biondo e uscì dalla stanza, salendo le scale e andando a dormire.

 

                                                                                                                                       * * *

 

<< Ma chi abbiamo qua >>.

La sala pranzo era buia. Tutti erano andati a dormire e regnavano la pace e la tipica inquietudine della notte. Jonathan tracannò il suo bicchierino di Whisky Incendiario prima di posarlo sul tavolo e rivolgersi al soggetto che era appena entrato a stonare quella solitudine. Lo squadrò da capo a piedi con un mezzo sorriso spavaldo e malizioso a labbra serrate.

Scorpius lo fissò a lungo, prima di dirigersi per la cucina, ma una voce lo arrestò.

<< Scappi? >> sogghignò, staccandosi dalla parete e avvicinandosi con due bicchierini e Whisky. Scorpius lo fissò ancora. Jonathan riempì i due bicchierini e gliene porse uno. << Tranquillo, non è veleno. Sono un Grifondoro >>.

Il biondo lo prese ed esitò, prima di mandarlo giù. Finalmente parlò: << A cosa devo questo brindisi? >>.

<< Non credo io abbia bisogno di dirtelo >> alluse posando i tre oggetti sul tavolo ordinato e pulito.

<< Fai meno il vago e arriva al punto >> sputò Scorpius infilandosi le mani nella tasca della tuta che gli facevano da pigiama.

<< Vedo che sei sveglio e astuto >> ridacchiò prima di tornare serio. << Ho saputo che a te piace Isabelle >>. Non rispose. << Bel colpo, amico. Insomma, una semi Veela... congratulazioni, ti invidieranno tutti >> Non rispose ancora. Scorpius sapeva che c'era qualcos'altro sotto quei complimenti malsani. << Comunque, allora non avrai problemi a toglierti dai piedi per Rose >> al nome Scorpius fece uno strano movimento del capo << anche perché in ogni caso lei sarà mia. Quello che volevo chiederti era solo questo: tu vuoi la sua felicità? >>.

Scorpius lo fissò a lungo. Sapeva che c'era qualcos'altro sotto quella domanda, sapeva che se avesse affermato una parte di lui sarebbe stata travolta in un vortice di oscurità. Ma rispose sicuro: << Sì >>.

<< E allora non avrai problemi a concedermi il privilegio di amarla, rispettarla e darle quello di cui tu non sei capace. Hai perso la tua occasione da tempo, ora tocca a me >> concluse serio e senza il minimo simbolo di soddisfazione, anzi, quasi in modo tormentato. Scorpius sapeva che lui moriva dietro a lei da tempo, sapeva che aveva aspettato tanto per quest'incontro, sapeva che in un certo senso glielo doveva.

<< Domani sera ci sarà una festa e mi dichiarerò >> affrettò Jonathan, andando alla porta. << Spero che tu non faccia la cazzata di rovinare qualcosa, ma so che sei intelligente da ascoltarmi. Allora siamo d'accordo: Rose sarà mia? >>.

A quelle ultime tre parole, Scorpius si irrigidì.

<< Chi tace acconsente. Notte, allora >> e uscì, felice e trionfante. Finalmente dopo tempo avrebbe avuto quello che si meritava: l'amore di Rose. Ma qualcosa interruppe quei sogni di gloria.

<< Bradbury? >> lo chiamò una voce gelida, e quando si voltò sobbalzò leggermente per la durezza e distacco con cui il biondo lo stava fissando, ma non si scompose minimamente e lo fronteggiò. << Dimmi >> rispose con uno strascico.

<< No >>.

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Capitolo 22
*** Unexpected: inaspettata. ***


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Hola! :D come state? Ebbene sì, sono qua con un grande anticipo, ma ero ispirata e sono riuscita a scrivere questo capitolo che sarà il cuore della storia.
Ebbene sì, avete capito bene: questo è il capitolo dove intrecci, fraintendimenti, casini d'amore e romanticità toccheranno l'apice. Spero DAVVERO di aver reso bene tutto e di aver scritto in modo discreto. Dire che avevo le mani gelate dall'ansia mentre scrivevo è poco xD
Dunque non vi dirò nulla, non voglio rovinarvi la lettura! Annuncio solo che la prima parte sarà molto contorta e calma, ma poi bum, ci sarà il momento cruciale. Quindi mettetevi comodi e godetevi il capitolo u.u
I protagonisti saranno quei tre babbuini in foto: Jonathan, Rose e Scorpius. Poi sono convinta che odierete uno dei tre e amarete un personaggio che prima non gradivate molto... si ribalta tutto, insomma.
Concludo solo dicendo che sono stata così presa dalla scrittura che quando la mia sorellina ha preso in mano un articolo su Alex Pettyfer l'ho inseguita per casa urlando: << Ridammi Scorpius! >> xD
Ok ora vi mollo, aspetto recensioni e spero di aver fatto un buon lavoro.
Buona lettura <3

 

 

 

 

                      Unexpected: inaspettata

 

 

 

 

Rose si svegliò di soprassalto, con il cuore che batteva all'impazzata. Si mise a sedere nel letto e poi strizzò gli occhi: il sole era davvero accecante. Era riuscita a dormire, finalmente, senza interruzioni, ma ciò le aveva provocato un risveglio ansioso. Nemmeno lei seppe perché. Si sentiva... strana. Aveva un certo senso che non riusciva a comprendere. In ogni caso, era un po' turbata. Scese dal letto ma il lenzuolo si era attorcigliato alla caviglia sinistra, quindi inciampò e cadde a terra: << MERDA! >>. Imprecò per ancora qualche minuto come eseguiva tutte le mattine, poi sbadigliò e si vestì. Faceva veramente caldo, quindi si mise pantaloncini jeans chiari e canottiera bianca. Legò i capelli in uno chignon malfatto e andò a lavarsi la faccia. 

Pian piano focalizzò meglio la realtà, svegliandosi, e di nuovo il senso di angoscia e confusione l'assalirono. Non ce la faceva più, era un inferno. Era un vero incubo svegliarsi al mattino con lo stomaco che si torcigliava dallo stress accumulato nei giorni precedenti. Amare Scorpius stava diventando davvero uno strazio. E non ne valeva la pena, tanto a lui piaceva Isabelle. Ma allora perché l'aveva guardata in quel modo quando stava ballando con Jonathan? Scosse violentemente il capo come a voler scacciare tutti i pensieri e fece un sospiro. Una nuova giornata era iniziata, e lei l'avrebbe vissuta fino all'ultimo minuto, perché l'indomani era ignoto e non se ne preoccupava. Come aveva detto Scorpius, viveva al presente e trovò veramente vergognoso aver sprecato due settimane di vacanza in Francia a deprimersi. La porta si aprì, lei uscì dal bagno -che era in un certo senso “privato”- e si affacciò.

<< Buongiorno, Rosetta >> disse Jonathan con un sorriso che Rose ricambiò. << 'giorno >>.

<< Dormito bene? >> domandò sdraiandosi sul letto e portando le mani dietro la nuca. La rossa grugnì un “sì” e sistemò alcuni libri sopra la scrivania. Si chiese come mai Jonathan fosse lì, ma rammentò che si sarebbe fermato per alcuni giorni.

<< Sotto ti aspettano Molly, Louis e Lily >> annunciò. Rose volse di scatto lo sguardo verso di lui e sorrise contenta: << Ah sì? Scendo subito! >>.

<< Ci sono anche Melusine e Isabelle... >> continuò alzandosi sui gomiti e fissandola, quasi a voler studiare ogni sua espressione facciale. Ciò mise la ragazza in soggezione, ma non riuscì a evitare una smorfia: << Pomicia con Belle? >>.

<< No >> rispose sospirando per poi alzarsi e andarle davanti. Si mise le mani in tasca e guardò a terra: << Senti, Rose... forse è meglio che lasci perdere Scorpius. A lui Belle piace veramente molto, me l'ha detto ieri sera. Stanno insieme >>. La rossa lo fissò e poi voltò lo sguardo verso la porta, afflitta: << Davvero? >>.

<< Sì >>.

La notizia fu come un colpo al cuore: si sentì sgretolare in mille pezzi. Perché lei? Non era giusto! Lei non c'era quando Scorpius era triste, lei non c'era quando aveva bisogno di una spalla su cui piangere, lei non era presente quando Scorpius esibiva uno dei suoi splendidi sorrisi, lei non sapeva il suo passato, lei non condivideva la sua tristezza con lui, lei non sapeva di Astoria e delle lettere. Lei... non sapeva niente.
Si rese conto che una lacrima le scese dalla guancia solo quando Jonathan gliela asciugò con il pollice. Quando volse gli occhi azzurri e umidi verso lui e incrociò quelli verdi e spenti le venne una fitta allo stomaco. Sembrava veramente dispiaciuto; addirittura, per un motivo ignoto, più sofferente di lei.

<< Se verserai ancora una lacrima per Malfoy giuro che non placherò i miei impulsi omicidi >> disse sorridendo, e Rose fece lo stesso. C'era sempre quando aveva bisogno., si fidava di lui più di quanto fosse disposta a fare.

<< Credo che non accadrà più >> lo rassicurò. John l'abbracciò e lei ricambiò.

<< Su, andiamo >> annuì poi cingendole le spalle con un braccio. E così scesero le scale e giunsero in cucina.

Lily stava sbuffando stizzita mentre Louis sogghignava: le labbra erano diventate blu per un chissà quale scherzo. Rose notò che il cugino aveva un orecchino a forma di zanna e un tatuaggio con una frase sul braccio, il che lo rendeva sexy e ribelle oltre alla bellezza naturale che possedeva per via del sangue Veela. Molly si stava limando le unghie mentre Dominique passava lo smalto rosso sulle sue, nel frattempo chiacchieravano. Isabelle stava sistemando il vestito di sua sorella dall'altra parte della stanza e Albus stava parlando con Scorpius.

Rose si arrestò a guardarlo: quel giorno era particolarmente bello. Non era il fatto che era vestito bene o chissà cosa, aveva proprio negli occhi qualcosa di diverso. Riuscì addirittura a distinguere il fatto che fossero grigi mischiati a un azzurro puro, e la pelle chiara si abbinava perfettamente ai capelli biondi, quel giorno particolarmente più spettinati e... invitanti. In viso aveva una grande serenità e non smetteva di sfoggiare un sorriso splendente e perfetto. Fu un triplo attacco di cuore per la rossa e uno strazio tremendo: mai come allora avrebbe voluto fosse suo. Iniziò a farsi i complessi mentali: perché era così felice? Perché aveva un'aria particolarmente spavalda? John le aveva detto che Isabelle ora era la sua ragazza, quindi... si erano messi insieme. Provò una grande nausea e un'immensa voglia di vomitare e piangere, ma si fece forza e cercò di calmarsi.

<< Rose! >> esclamò Lily, contenta, poi si accigliò << Stai bene? >>. La ragazza annuì e provò a fare un sorriso che risultò una smorfia. Salutò tutti e poi avvertì qualcuno fissarla: seguì lo sguardo e incrociò gli occhi di Scorpius. Le fece un sorriso bellissimo ma timido e Rose in un primo momento si sciolse, poi però assunse un cipiglio freddo e duro. Cosa pensava, che non lo sapesse? Credeva che con un sorriso gli avrebbe perdonato tutto? Ma assolutamente no. Gli portava un grosso rancore.

Il biondo parve accorgersi del suo distacco, infatti poi iniziò a guardarla di sbieco, come esaminandola, e quando si sedette di fronte a lui e John al suo fianco, si rese conto che i due si scambiarono uno sguardo in cagnesco, davvero terrificante. Si spaventò: sembrava che tra i due fosse iniziata una guerra. Sicuramente è perché anche a John piace Belle pensò, e la cosa la fece adirare il doppio: le avrebbe portato via anche il migliore amico?

Albus passò gli occhi da lei a John, da John a lei, poi da lei a Scorpius e da Scorpius a lei. Perché diamine la fissavano tutti in uno strano modo?

Prese malamente una fetta di pane tostato e poi afferrò il coltello e ci spalmò sopra marmellata di ciliegie in un modo così terrificante che i tre ragazzi seduti attorno a lei sobbalzarono. Non se ne curò e mangiò un po' controvoglia, giusto per non lasciare lo stomaco vuoto. Albus si stupì che non l'avesse sbranato.

Finito si alzò e uscì: notò che Scorpius le stava un po' alle calcagna, come se le volesse dire qualcosa, ma lei lo evitò abilmente e uscì con Lily, Molly e Dominique. Non le avrebbe rovinato un pomeriggio con le cugine.

<< Isabrutte è una montata >> biascicò Lily camminando a riva.

<< Ti ricordo che c'è sua cugina qui >> convenne Rose, saltellando a causa del sole che scottava sulla sabbia.

<< Non è montata >> intervenne Dominique, stizzita. << Non la conosci, quindi non puoi giudicare. Ti piacerebbe se qualcuno dicesse cose negative su di te basandosi su un primo impatto? >>.

<< No, però lei è... >>.

<< Più bella di te? >> stuzzicò Molly sputandole la realtà in faccia. << E' l'unico modo per cui potresti non sopportarla >>.

<< Lily ha ragione >> annuì solenne Rose, e Lily esultò prendendola sottobraccio. << Crede di poter venire e guadagnarsi subito l'amicizia di tutti. E'... invadente! >>.

<< Solo perché è amica di Scorpius e tu ne sei innamorata persa da mesi >> scimmiottò Molly. Lily si arrestò di colpo, e Rose non osò girarsi. Non glielo aveva mai detto...

<< C-cosa? >> mormorò guardando le tre. Dominique iniziò a prepararsi in caso di uno scoppio e Molly si morse il labbro, sentendosi colpevole. Rose prese coraggio e si voltò lentamente verso di lei, ma iniziò ad agitarsi quando avvertì gli occhi feriti della cugina: << Io... io... sì Lily, mi piace da un po'. Da quando ho iniziato a conoscerlo per aiutarti... ma non pensare male! Nonostante tutto io mi sono messa da parte e ho insistito lo stesso per te, non ho mai interferito o fatto brutta influenza! >>.

Lily iniziò ad avvampare e strinse così forte i pugni che le nocche sbiancarono. Era una forza umana: mettete la rabbia di Ginny Weasley e Harry Potter insieme, poi traetene le conclusioni.

<< Tu... tu... >> ringhiò. Rose si sentì mancare: << No Lily, non è per questo se tra voi non ha mai funzionato! >>.

<< TU NON ME L'HAI MAI DETTO! >> sbraitò visibilmente ferita e delusa, ma nonostante questo non versò una lacrima. << LO SAPEVANO TUTTI TRANNE ME! IO, TUA CUGINA E MIGLIORE AMICA! MI... MI FAI... >> ma non terminò perché scappò via. Dominique le guardò e poi la seguì: lei, che aveva sempre sostenuto Rose nei dibattiti tra le due, questa volta stava seguendo Lily. E Rose comprese di averle dato un grande torto, di averla delusa, la cosa più grave che avesse potuto farle. Si accasciò a terra e iniziò a piangere, con Molly che le accarezzava i capelli, cullandola. Prima Scorpius, poi James e ora Lily... chi avrebbe perso ancora?

 

Quando tornò a casa, Zac annunciò alle due che la festa che avevano organizzato per quella sera sarebbe stata rimandata. Molly si dispiacque, invece Rose aveva due occhi gonfi e il viso veramente sciupato e non ascoltò. Molly le disse qualcos'altro di confortante e poi andò un attimo in cucina, Rose invece salì le scale: voleva solo dormire e risvegliarsi al primo di settembre, per tornare a Hogwarts, ma l'idea che probabilmente ci sarebbero stati dei cambiamenti le fece pensare che forse sarebbe stato semplicemente meglio svegliarsi un anno dopo, finita la scuola.

Una mano la fermò: era Scorpius. << Rose... devo parlarti >>.

<< Lasciami stare! >> inveì scostandosi malamente da lui, quasi avesse paura di venire contagiata da quella mano che le aveva stretto un braccio.

<< Voglio parlarti >> insisté mesto e sorpreso dalla sua reazione.

<< Io no! >> continuò più gelida, sul punto di una crisi. Iniziò a piangere, ma le lacrime stonarono con la sua espressione dura e irata. << So già cosa vuoi dirmi, non c'è il caso che tu me lo venga a sbattere in faccia! Devo sempre venire a saperlo dagli altri perché tu non hai le palle! Non mi interessa, tu non mi interessi! Sei solo un manipolatore bugiardo e presuntuoso! Ti auguro tanta felicità e spero che tu non soffra mai per amore come sto facendo io! >>.

Scorpius la fissò allibito, boccheggiando scettico. Gliel'aveva detto... Impallidì leggermente e Rose non aveva mai visto in lui tanta sofferenza e disorientamento, e si chiese a che razza di gioco stesse giocando. Perché reagiva così? Cosa si aspettava, che avrebbe accolto la notizia che lui e Belle stavano insieme con calore e felicità? Una voce li scostò: << Che sta succedendo? >>.

Era Jonathan. Salì le scale e si piazzò davanti a Rose. Scorpius lo fissò con un disgusto talmente palese che Rose pensò che gli avrebbe sputato in faccia, ma si limitò ad avvampare leggermente e a dire con voce furente e gelida: << Glielo hai detto >>.

John per un attimo parve sinceramente confuso, infatti rispose dopo un po', ma poi acquistò sicurezza: << Era giusto lo sapesse. E ora vattene e lasciala stare >>. Mentre diceva ciò, fissò il biondo in cerca di qualche segno di contrasto che però non arrivò. Scorpius lanciò un lungo sguardo a Rose e poi scese le scale. Jonathan si voltò per consolarla, ma Rose gli sbatté la porta in faccia e non uscì da quella stanza fino all'indomani pomeriggio.

 

<< Rose, ti prego, apri! Sono mamma! Stai bene? >>.

Rose giaceva supina nel letto: aveva saltato cena, colazione e pranzo, ma nonostante ciò al solo pensiero del cibo le veniva voglia di vomitare.

<< Tesoro, ti prego! Mi hanno detto che stai male! Non farmi preoccupare! >>.

La rossa si alzò e, passando davanti allo specchio, si rese conto di essere in uno stato pietoso: pensò che i suoi occhi fossero prosciugati e che non avrebbe mai più pianto, talmente lo aveva fatto per ore. Nell'arco della giornata diverse persone avevano provato a entrare, ma lei con un potente incantesimo aveva impedito che accadesse in alcun modo. Erano rare le volte in cui stava così, e in quei casi non voleva vedere nessuno, nemmeno Albus. Ma sua mamma stava aspettando fuori e sapeva che doveva per forza aprirle o l'avrebbe fatto da sola.
Cercò un termometro e se lo ficcò in bocca, poi fece un incantesimo di Spruzzolosi momentanea: era meglio simulare una malattia contagiosa che un dolore psicologico, così non sarebbe rimasta lì a lungo.

<< Roseline, conto fino a tre: uno, due... >> e la figlia aprì. Hermione emise uno squittio e si portò una mano davanti alla bocca: << Per l'amor del cielo! Oh, Rose! Tesoro mio... in che stato! Ti sei fatta visitare? >>.

<< Sì mamma >> annuì facendo finta di tossire. << Il dottore mi ha dato una pozione: guarirò entro poco >>. E, dall'espressione della madre, pensò che l'avrebbe lasciata stare. Ma invece tirò fuori la bacchetta e pronunciò qualcosa; la Spruzzolosi momentanea svanì e Rose indietreggiò istintivamente. << Ma come... >>.

<< L'ho capito perché il bubbone vicino all'orecchio è blu: tuo padre a scuola lo faceva sempre per saltare le lezioni >> disse severa. Ma perché doveva avere come madre la strega più intelligente degli ultimi tempi? Si aspettò una sfuriata e si preparò al peggio, invece si stupì quando lei chiuse la porta e disse con tono dolce: << Papà è all'estero con zio Harry per lavoro, ma ti manda tanti baci e questo >> le porse una scatola che Rose scartò: era un pacco enorme di Gelatine Tuttigusti+1, le sue preferite. << Grazie... >>.

Hermione si sedette, poi la invitò a fare lo stesso. Obbedì.

<< Allora, cosa ti turba? Ti va di parlarne? >> chiese.

<< Non proprio >> rispose imbarazzata. Come avrebbe avuto il coraggio di dirle che era innamorata e soffriva per Scorpius? Manco le avesse letto nel pensiero, iniziò: << Secondo me dovresti discuterne con lui. L'ho incontrato prima e ci ho scambiato due parole: forse l'ho spaventato un po', ma è meglio così. Comunque, mi sembra diverso da suo padre >>.

Rose fissò la madre, arrossendo incredula: lo sapeva? Gli aveva parlato? Lo reputava una brava persona?

<< Tu lo... sapevi? >> boccheggiò a disagio. Lei annuì: << Sei mia figlia, riconosco quando stai male, nonostante tu lo nasconda discretamente bene. Anche io ho sofferto per amore e ho versato molte lacrime, direi che abbiamo gli stessi sintomi >>. Rose non rispose. << Da giovane molte persone mi disprezzavano perché sono una Mezzosangue, so cosa significa essere bersaglio di pregiudizi, per questo non li tollero e non li faccio io per prima. Già il fatto che tu e Al siete suoi amici mi ha indotto a pensare che fosse migliore di Draco, e poco fa ne ho avuto la conferma. D'altro canto, anche suo padre è cambiato. Diciamo che nell'adolescenza è stato propenso a fare il bullo, ma ora ha una certa età e ovviamente ha cessato >>.

Rose l'ascoltò e sembrò che il peso che portava allo stomaco fosse diminuito: sua madre non era arrabbiata del problema che lei riteneva principale.

<< Scorpius è... chiuso, enigmatico >> parlò finalmente, torturandosi le mani. << Credo abbia paura di ferire chi gli vuole bene e perciò tende ad essere distaccato o ad aver paura di affezionarsi per proteggerli, ma non si rende conto che così ferisce di più... >> fece una pausa, preceduta da un sospiro << in ogni caso, ha capito che comunque non uscirò dalla sua vita e spero mi rivoglia anche dopo averlo offeso >>.

<< Se ci tiene davvero ti perdonerà >> sorrise << quante volte l'hai fatto tu con lui? Te lo deve >>.

<< Già... >> rispose sentendosi meglio. << Mamma, tu sai qualcosa di Astoria? >>.

Hermione prese un bel respiro, poi rispose: << Sì, ma non posso dirti molto. Harry e papà hanno individuato coloro che possano averla rapita in tempi record e ora si stanno azionando per rintracciarli >>.

<< Ma perché l'hanno presa? >> domandò curiosa e attenta.

<< Per indispettire Draco >> rispose tagliando corto, ma Rose non si accontentò, d'altronde anche lei aveva una mente brillante. << Ex Mangiamorte, vero? E' perché Draco e i suoi genitori si sono convertiti all'ultimo e quindi vogliono fargliela pagare? >>.

<< Più o meno >> sospirò triste ma orgogliosa dell'astuzia di sua figlia. << Il motivo per cui Scorpius ti tiene lontano è che ha paura che possano fare del male anche a te >>.

<< A me? >> domandò accigliata e scettica. Hermione annuì: << Questi tizi hanno preso la moglie di Draco, non lui... vogliono infliggergli dolore morale. Questo potrebbe presumere che magari vogliano prendere anche lui, ma hanno avuto varie possibilità per farlo e non è successo nulla, poi è al sicuro, idem Draco. In ogni caso, è normale che labbia questo timore... sai, gli hanno sottratto la madre >>.

Rose parve di aver ricomposto dei pezzi mancanti e si perse tra i suoi pensieri. Hermione la fece tornare alla realtà: << Per James... vedrai che presto si renderà conto di chi ha accanto e supplicherà il vostro perdono. E Lily... è sotto, vuole parlarti >>.

Rose annuì un po' turbata, ma poi sorrise. Voleva davvero molto bene a sua madre, era riuscita a risollevarla in poco tempo. L'abbracciò e Hermione ricambiò felice accarezzandole i capelli, poi si salutarono e scese. Entrò Lily.

Rose partì in quarta: << Lily, mi dispiace davvero molto, ma io non volevo darti un peso maggiore e pensavo mi sarebbe passata... Perdonami >>.

Lily le regalò un sorriso e poi l'abbracciò. Rose ricambiò un po' stupita, ma più leggera e felice. La cugina mormorò: << Scusami tu per non essermi accorta di quanto hai sofferto e soffri ancora... avrei potuto aiutarti o consolarti. Promettimi che non mi nasconderai più niente >>.

<< Promesso >> e passarono il resto della giornata ad abbuffarsi di cibo e parlare, come da sempre facevano insieme.

 

                                                                                                                                 * * *

 

Per tre giorni, lei e Scorpius non si rivolsero la parola. Il martedì mattina si svegliò particolarmente di buon umore e scese: tutti si stavano preparando per la festa. Ci sarebbero stati una cinquantina di invitati tra cui tutti i suoi cugini e, purtroppo, anche Jennifer.

Scorpius era un po' sudato e, per la prima volta, Rose lo vide in canottiera: aveva davvero un bel fisico. Stava attaccando le decorazioni nel soffitto e tutti lavoravano alla Babbana: era più sicuro.

Albus le sorrise e la prese da parte: << Rose, hai parlato con Scorp? >>.

Lei scosse il capo, sospirando, e lui alzò gli occhi al cielo: << Morgana, siete sfigati eh! Per una volta che vuole dirti qualcosa lui, ti precede Jonathan >>.

<< Aveva solo da farsi furbo >> sbuffò incrociando le braccia al petto.

<< Comunque, non capisco come a te non ti interessi più di punto in bianco... >> convenne confuso.

<< Chi ha detto questo? >> domandò accigliata.

<< Glielo hai soffiato tu l'altro giorno! >>.

<< Ero arrabbiata, dovrebbe averlo capito! >> esclamò mangiando un crostino che era nel vassoio. << Non pensavo quelle cose... comunque non andare a dirglielo, ormai ho deciso che lo dimenticherò del tutto >>.

<< Perché proprio ora che si è confessato? >> chiese il moro ancora più confuso.

<< Sei proprio sciocchino eh, Al? >> ridacchiò dandogli un buffetto sulla guancia.

<< Ma... >> e se ne andò ad aiutare gli altri.
 

Il pomeriggio lo passò a cucinare con Dominique: erano le uniche due ad aver ereditato in famiglia l'arte culinaria della nonna Molly. A una certa ora arrivarono i cugini: James la guardò torvo ma lei lo ignorò bellamente. Dominique invece ci piantò un litigio dove offese pubblicamente Jennifer, la quale simulò l'ennesimo pianto teatrale. Dire che in quel momento Rose avrebbe voluto baciare i piedi della cugina era poco. Hugo iniziò a lamentare la presenza di Scorpius e lei fece finta di assecondarlo.

<< Non potevano evitare di invitarlo? >>.

<< Concordo >>.

<< Cioè, è odioso, pensa se stesse qua tutti i giorni! >>.

<< Infatti, che incubo! >>.

 

Verso le sette salì in camera a prepararsi. Si affacciò alla finestra e vide la meraviglia che avevano creato in giardino per la festa: tutto era perfetto. Rose sperava vivamente di divertirsi: voleva distarsi e godersi la presenza dei compagni che non vedeva da circa un mese.

Si vestì. Per l'occasione, sotto consiglio di Lily e Dominique, aveva indossato un vestito corto blu scuro brillantinato senza spalline e un po' aperto sulla schiena. I lunghi capelli rossi scuro erano sciolti e boccolati: la piastra Babbana faceva magie. In testa un piccolo fiore argento che raccoglieva i capelli legati a metà, abbinato alle scarpe, orecchini e braccialetto dello stesso colore. Era bellissima, anche se aveva dovuto, con un incantesimo, togliere un pezzo di tacco: non riusciva a camminarci e di conseguenza sembrava un canguro.

Si fece all'improvviso paranoie: era meglio se si fosse messa i pantaloni? Forse era un po' corto... e se non fosse direttamente andata alla festa ma avesse finito di leggere un libro? Faceva tanto schifo? Era meglio il vestito nero?

Mentre si perfezionava turbata davanti allo specchio, entrò qualcuno: << Senti Rose io... oh... sei... bellissima >>.

La ragazza volse lo sguardo alla porta: era Scorpius. Arrossì violentemente e mai come allora si sentì veramente bella. Scorpius era vestito come quella sera che aveva ballato con John, la differenza stava nella camicia: era bianca, un po' aderente e abbottonata ai gomiti. Sembrava veramente un dio dell'Olimpo...

<< G-grazie >> mormorò abbassando lo sguardo, poi lo rialzò. << Senti, volevo scusarmi per... >>.

<< Rose, eccoti! … Tu? Che ci fai qui? >> Jonathan entrò ringhiando e Scorpius lo fissò nuovamente torvo. Rose lo tirò delicatamente indietro per un braccio e guardò Scorpius come per dirgli di non insistere. Lui captò e scese.

Jonathan sorrise soddisfatto e la squadrò: << Merlino, Rose, sei uno schianto >>.

<< Davvero? >> sorrise girando su se tessa. L'amico annuì: << Farai furore. Cerca di non ammiccare troppo >>.

La ragazza rise, poi complimentò pure lui e scesero. Salutò gli invitati, felice di rivederli, e poi si unì a Louis e Lily: misero una pastiglia effervescente di zio George nel drink di Jennifer, poi si sincerarono che lo bevesse. In poco tempo la sua faccia si riempì di pustole.

<< Ciao Rose! >> la rossa si voltò: era Alphard.

<< Alan! Che piacere! >> si salutarono con due baci sulle guance e poi parlarono di Quidditch. Rose notò che la maggior parte delle ragazze facevano commenti molto positivi su di lui: in poco tempo aveva acquistato fama e amici. Ne era felice.

Notò poi una ragazza seduta sulla sedia a dondolo. Aveva un vestito bianco con un nastro blu sotto il seno che si legava dietro la vita, la gonna leggermente a palloncino. I capelli biondi e lisci erano legati a metà e una collana d'argento e gli orecchini a forma di fiore perfezionavano tutto. Era Alice, ed era davvero molto carina.

Si sedette accanto a lei che l'accolse con un sorriso: << Rose! Sei bellissima... come stai? >>.

<< Oh, bene, tu? >> rispose guardandola. Iniziarono a parlare e quando la rossa le chiese della collana, sorrise felice: << Me l'ha regalato mia nonna paterna... sai, due settimane fa ha riconosciuto mio papà. Poi dopo è tornata strana come sempre, ma ha fatto un progresso. E ieri al posto di darmi la carta delle caramelle si è tolta la collana dal collo e me l'ha messa nel polso. Ad ogni modo, è sua >>.

<< Sono contenta, vedrai che un giorno guarirà >> annuì convinta.

Dopo andò da Albus: << Oh, se non fossi mia cugina ci proverei >>.

<< Piantala! >> ridacchiò dandogli un colpetto, poi si guardò intorno. << Dov'è Scorpius? >>.

<< E' con Zac. Sai, mi tocca sorvegliarlo >> sospirò.

<< Perché? >> chiese accigliata.

<< Perché... >> il cugino si guardò intorno per sincerarsi che non ci fosse nessuno ad ascoltare. << Scorpius ha una strana reazione all'alcol. Regge molto, ma certi tipi di alcolici lo fanno diventare brillo da subito e, dato che non è che abbia avuto molte occasioni per testare, non sa bene quali. Ad ogni modo, quando accade sputa in giro tutto ciò che gli passa per la testa o che non ha mai avuto il coraggio di dire. E' peggio dell'effetto del Veritaserum >>.

<< Sul serio?! >> esclamò allibita. Pensò che non avrebbe mai voluto vederlo in quello stato: chissà cosa le avrebbe confessato su lui e Isabelle... non avrebbe retto.

Albus annuì, guardando il suo bicchiere di Whisky Incendiario, poi parlò: << Una volta ha combinato un casino. Ha offeso la ragazza con cui è andato diverse volte a letto dandole della sgualdrina, lei si era innamorata... poi ha detto a una coppia che erano cornuti. Insomma, cose varia >>.

Rose mandò giù un groppo amaro e balbettò: << Lui con... a letto...?! >>.

Il cugino la guardò e poi rise: << Andiamo, Rose! Siamo adolescenti, abbiamo certe esigenze. Pensi che a diciassette anni non l'abbia mai fatto? >>.

La ragazza scosse il capo arrossendo visibilmente. Aveva ragione, però le dava... fastidio. Tremendamente fastidio.

<< Comunque >> proseguì, tracannando un sorso << non si è mai innamorato in vita sua. L'ha fatto da poco per la prima volta, ma hai rovinato tutto e ancora mi chiedo il perché >>.

<< Eh? >> squittì più accigliata che mai. << Io? >>.

<< Si può sapere perché neghi tutto? >> sbottò indignato. << Jonathan te l'ha detto e tu poi l'hai respinto! >>.

<< E ci credo che l'ho respinto! >> inveì scettica per il fatto che Albus lo difendeva. << Lui ora sta con Is... >>.

<< Rose! >> Jonathan li interruppe. Albus borbottò qualcosa e se ne andò. L'amico lo seguì con lo sguardo in modo un po' freddo e poi tornò alla ragazza, sorridendole. << Ti va di venire un attimo in un posto più tranquillo? >>.

Rose annuì, e per andare davanti alla casa passò dinanzi a un tronco su cui era appoggiato Scorpius. Li stava fissando: la ragazza ricambiò per qualche secondo, un po' triste, e poi seguì Jonathan, ma fu ancora in tempo per vedere che digrignò i denti e poi mandò giù un intero bicchiere di alcol. Certo che è proprio furbo...

Si sedettero su uno scoglio e si tolsero le scarpe per mettere i piedi nella sabbia: Rose aveva già i segni dei decolté.

<< Bel cielo... >> disse Jonathan, e la rossa si accorse che la sua voce era particolarmente tremante e nervosa.

<< Già >> sorrise rialzandosi dopo essersi chinata ad aggiustare le scarpe.

<< Sai... ricordi... che volevo dirti qualcosa... giorni fa? >> iniziò passandosi una mano tra i capelli per poi muovere frenetico una gamba. Lo faceva quando era agitato. Rose ebbe un brutto presentimento.

<< S-sì >> rispose guardandolo, ma lui non alzò mai lo sguardo. Passarono minuti che alla rossa parvero interminabili, e continuò a fissarlo in attesa di qualcosa. Finalmente Jonathan si fece coraggio e incrociò i suoi occhi i quali Rose, notò, erano molto espressivi.

<< Io... io... io sono innamorato di te da mesi, Rose, ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo perché non volevo rovinare tutto >> iniziò, poi prese un bel respiro. Rose si sentì male... ebbe un colpo al cuore. << ma ho capito che non potevo più tenerlo dentro. So che a te piace ancora Scorpius, ma ti ha rifiutata diverse volte! Ora lui ha qualcosa con Belle, e io sono sicuro che con calma e pazienza riuscirò a fare in modo che il tuo cuore sia solo mio, se solo me lo permetterai >>.

Ora era molto sicuro e fu lui a fissarla, lei invece prese a guardare il mare nell'oscurità. Non se n'era mai accorta... erano amici da anni... non l'aveva mai visto da un altro lato, non aveva mai provato nulla per lui se non semplice amicizia. Quindi, in poche parole, lei correva dietro Scorpius e lui dietro lei. Chissà, aveva sicuramente sofferto quanto lei per Scorpius, Rose ci aveva impiegato tempo per accettarlo e trovare il coraggio di dirglielo. Che situazione ironica... lui era lei, e lei era lui. Aveva già spezzato il cuore a Dylan, a quanti altri l'avrebbe fatto per uno che non provava niente per lei?

Ripensò alle ultime parole di Jonathan. So che a te piace ancora Scorpius, ma ti ha rifiutata diverse volte! Ora lui ha qualcosa con Belle, e io sono sicuro che con calma e pazienza riuscirò a fare in modo che il tuo cuore sia solo mio, se solo me lo permetterai.

Era quello che voleva, infondo. Dimenticarlo. Dimenticare Scorpius, in modo che un giorno sarebbero potuti ritornare solo amici. Voleva porre fine a tutta quella sofferenza, smetterla di piangere e rovinarsi giorni preziosi, voleva poter essere amata anche lei, sentirsi protetta... e Jonathan avrebbe potuto farlo, avrebbe potuto provare a renderla felice. Era tutto ciò che voleva, tornare a sorridere come prima.

<< Va bene >> rispose dopo lungo tempo, deglutendo rumorosamente. Stava aprendo un nuovo capitolo della sua vita. Dimenticare Scorpius sarebbe stata un'impresa ardua, era totalmente innamorata di lui, ma forse con determinazione ce l'avrebbe fatta. Forse insieme a lui avrebbe posto fine a tutto quel tormento. Continuò a fissare il mare: << Va bene... io... ci metterò un po' a focalizzare tutto, ma insieme ce la faremo. Devi solo darmi tempo e spazio >>.

Stava già per pentirsi di quello che aveva detto, ma quando guardò quei occhi verdi brillare di gioia sorrise, provando pena e comprensione. Nessuno meglio di lei avrebbe potuto capirlo, nessuno.

Jonathan annuì sorridendo come un ebete, poi guardò i piedi. Nell'arco di poco tempo, Rose percepì la sua mano posarsi sulla sua guancia. Si stava avvicinando. Sempre di più... a pochi centimetri dalle sue labbra... Rose si agitò, ma chiuse gli occhi...

<< JONATHAN STANDER! >> una voce particolarmente acuta con un accento francese li fece sobbalzare. Il ragazzo imprecò, invece Rose mai come allora provò piacere nel vedere Isabelle davanti a loro con un cipiglio infuriato a le braccia incrociate. << Pourquoi tu dìre a Ròse che io stò con Pius? >>.

Jonathan la fissò, sbiancando, Rose invece aggrottò le sopracciglia. Ma...?

<< Questo no essere vrai! Tu bugiardo! Io il garçon ce l'ho già! Il est solo mio amico! >> inveì.

<< Garçon?! >> domandò Jonathan, confuso.

<< Oui, il garçon! Ragaz o come li appellate! Io ho il fidanzato! >>.

Rose spalancò la bocca: << Tu... >> puoi guardò Jonathan con rabbia crescente. Si alzò. << Tu mi hai mentito? >>.

<< No Rose, io... >> iniziò agitato, fermandola. Rose si scostò, ferita: << Perché l'hai fatto? >>.

<< Io... >> Jonathan si passò una mano tra i capelli e comprese che mentire sarebbe stato inutile. << Perché lui non ti merita! Lui ti farebbe solo soffrire! >>.

La rossa non l'ascoltò, infuriata: << Ecco perché era strano con me ultimamente! Ecco perché Albus continuava a dirmi qualcosa che non capivo! Cosa ti ha detto? Cosa gli hai detto? >>.

Il ragazzo non rispose, mugugnò solo quando Isabelle gli pestò forte un piede con il tacco a spillo, prima di andarsene. Rose lo fissò con gli occhi lucidi: << Ti credevo onesto... >> poi corse dentro casa e chiuse la porta con un incantesimo. Jonathan urlò il suo nome e bussò varie volte, ma poi sentì un pop e capì che si era Smaterializzato. Si accasciò contro la porta e iniziò a piangere. Aveva perso il suo migliore amico... per gelosia era diventato qualcuno che non riconosceva. L'aveva tradita! Ma perché l'amore porta solo guai e cuori infranti?

Prese un fazzoletto e si pulì il viso, quando una voce strascicata la fece sussultare.

<< L'ho sempre detto che è un pirla >> annuì solenne un Scorpius particolarmente ilare. Era appoggiato con la spalla contro lo stipite della porta e aveva le braccia incrociate. A un certo punto si staccò barcollando e iniziò a guardare il soffitto. Rose fece lo stesso. << Vedi anche tu delle strane luci? >> indicò sognante. Sembrava Luna Lovegood.

<< No >> rispose per poi guardarlo e ridere. Era davvero ridicolo.

<< No perché io vedo una lince >> rispose con voce un po' acuta e infantile, poi iniziò a dondolare.

<< Una lince? >> chiese divertita. Scorpius annuì: << Oggi ho evocato il Patronus per la prima volta. E' una lince... >>.

<< Sul serio? >> Rose lo interruppe stupita e felice. << Bravissimo! >>.

<< … e ho pensato al tuo sorriso >> concluse fissandola. Il sorriso scomparve dal volto della rossa. Mormorò: << C-cosa? >>.

Scorpius iniziò a grattarsi il capo pensieroso, poi strizzò gli occhi e si massaggiò le tempie. In seguito tornò a fissarla: << Riesco a evocarlo solo quando penso a te. Credo... credo che tu sia il mio ricordo più bello >>.

Il battito cardiaco di Rose iniziò ad accelerare come non mai. Stava sognando? Si diede un colpetto sulla guancia. Deve aver sentito male. Deve essere stato sicuramente uno di quei sogni meravigliosi che si interrompevano sul più bello. Chiuse gli occhi: di lì a poco si sarebbe svegliata. Ma una voce sogghignante confermò che era tutto reale.

<< Sei ubriaca anche tu? >>.

Rose arrossì e si morse il labbro inferiore prima di rendersi conto che Scorpius barcollava un po' troppo.

<< Ti porto su >> disse e, sostenendolo un po', salirono le scale.

<< Qua >> biascicò il biondo, aprendo la porta della camera della rossa. << E' più vicino, non reggerei altri passi >>.

Rose annuì e lo fece sedere sul letto, poi andò a prendere una Pasticca PostUbriacatura. La mise dentro l'acqua, aspettando che si sciogliesse. Fissò insistentemente il bicchiere, a disagio e pensierosa. Albus aveva detto che lui sotto l'alcol diceva ciò che pensava...

<< Sei bellissima >> disse con enfasi, e Rose sobbalzò avvampando e voltandosi verso di lui. Scorpius si spostò a sedere mettendosi davanti a lei, la quale era dinanzi al comodino, in attesa che la Pasticca si mischiasse all'acqua. Si fissarono. << E hai un bel culo >>.

Rose scoppiò a ridere, poi si riprese: << Sei ubriaco >>.

<< Ma sincero >> annuì infantilmente. Rose era comunque convinta che l'indomani non si sarebbe ricordato nulla e non si illuse per niente, anche se il fatto del Patronus la lasciavano sconcertata.

L'intruglio fu pronto e Rose glielo fece bere: l'effetto non sarebbe stato comunque immediato.

<< Sai >> iniziò dopo minuti, guardando il fondo del bicchiere. << Tu sei... inaspettata >>.

La ragazza lo fissò: << Inaspettata? >>.

<< Sì >> proseguì. << Inaspettato è il modo in cui sei piombata nella mia vita e l'hai cambiata in meglio, inaspettato è il modo in cui ti sei presa la mia fiducia e poi il mio cuore, inaspettato è il fatto che mi sono innamorato di te... >>.

A Rose si spezzò il respiro e il cuore triplicò il ritmo. Lo fissò prima di barcollare e appoggiare la schiena al muro. Non era possibile... ci dev'essere stato sicuramente qualcosa di sbagliato. Era troppo bello per essere vero, l'aveva desiderato per così tanto tempo che ora che stava accadendo non poteva crederci. Dov'era la fregatura? Lui non poteva essere davvero innamorato di lei, aveva sempre mostrato l'opposto! 

Scorpius restò in silenzio: ora non era più infantile, ma tremendamente serio. Forse troppo... l'alcol comunque c'era ancora, lo notava nei suoi occhi lucidi. Il biondo si alzò leggermente, posò il bicchiere sulla scrivania e poi si avvicinò a Rose. Più avanzava, più si sentiva morire. Non barcollava più molto...

<< Da una parte è meglio se sono ubriaco. Non avrei mai avuto il coraggio di dirtelo, forse perché sono troppo razionale da sobrio e quindi mi sarei convinto sempre di più che il mio sentimento verso te è sbagliato >> disse con voce flebile.

<< Perché? >> mormorò senza smettere di fissarlo. Scorpius alzò gli occhi verso di lei: << Perché hanno rapito mia madre e ho paura che possa accaderti lo stesso. I Mangiamorte vogliono colpire mio padre ferendo le persone che ama... io sono uno di quelli, e quindi potrebbero colpire me e di conseguenza te >>.

Tutto tornava: sua mamma aveva ragione. Rose provò tenerezza e sorrise: << Hai mai pensato che io voglia rischiare? >>.

Scorpius la fissò: << Sinceramente? No. Nessuno sarebbe disposto a rischiare la propria vita per starmi accanto... e poi non lo permetterei mai >>.

<< Ma io voglio >> disse Rose decisa, senza mai smettere di guardare quei bellissimi occhi. << Io voglio starti accanto e rischiare, non mi interessa cosa ne pensi tu. Permettimi di esaudire questo desiderio >>.

Scorpius la fissò a lungo prima di spezzare anche l'ultimo passo di distanza che li separava. Posò la fronte contro la sua e stettero così per un po', drogandosi l'uno dei respiri dell'altro. Rose socchiuse gli occhi, incredula, e un lungo brivido la percosse a quel contatto così vicino. Scorpius sfiorò il naso contro il suo, prima di sussurrare. Non odorava più di alcol, se non impercettibilmente: << Sei... sei la cosa più bella che io abbia ora. Mi hai ridato la voglia di lottare e di convincermi che non è mai troppo tardi per diventare migliore. Mi dispiace averti causato così tante sofferenze... vederti così mi distruggeva, ma ero convinto che tutto questo non sarebbe mai stato possibile >>.

Rose sorrise a quelle parole, e la sua mente si liberò da ogni pensiero. C'erano solo loro due in quel momento, il resto non aveva importanza. Portò una mano sulla sua guancia, prima di salire ai capelli mossi e biondi e accarezzarli come sempre aveva desiderato fare. Non era un sogno. Scorpius portò le labbra vicino all'orecchio destro della ragazza e mormorò: << Ti amo >>.

E Rose, a quelle due parole, non rispose più di razionalità e controllo di sé. Sgranò lievemente gli occhi, che si inumidirono. Era tutto vero, non era un Avvincino o che, era lui, colui che aveva atteso da mesi, per cui aveva sofferto e lottato per giorni... Era lui, Scorpius, che amava e ricambiava. Non poteva crederci, ma tutto era dannatamente vero e perfetto.

Lo allontanò dolcemente, giusto per avere lo spazio di posare le labbra sulle sue. E Scorpius le accolse subito con tenerezza, prima di approfondire il contatto. Assaporò ogni centimetro della sua bocca, morse con dolcezza quelle labbra che da sempre aveva desiderato ma represso per volerla proteggere a modo suo; le accarezzò le braccia, la strinse. La sua mente si annebbiò, si sentiva impazzire: dopo averla voluta per così tanto tempo ora era lì, succube delle sue attenzioni. La appoggiò meglio contro il muro e continuò a baciarla con trasporto, premendo leggermente il corpo contro il suo. Sfuggì un piccolo gemito dalle labbra di Rose, e si rese conto che doveva fermarsi pian piano: la desiderava, voleva stringerla per il resto dei suoi giorni, voleva renderla sua, ma dall'altra parte sapeva che erano successe troppe cose nell'arco di breve tempo, bisognava andare cauti. Accarezzò i suoi fianchi mentre lei aveva le braccia attorno al suo collo, e pian piano il ritmo diminuì, diventando da passionale e bisognoso a lento e dolce. Quando si staccarono, non si allontanarono: stettero ad ascoltare i respiri spezzati dal forte sentimento che li univa e dall'eccitazione che avevano interrotto un po' bruscamente. Rose appoggiò le mani sul suo petto e poi iniziò a toccargli la collana. Scorpius la seguì nei movimenti, prima di darle un bacio sulla fronte.

Alzò lo sguardo verso lui e gli accarezzò il viso, beandosi di poterlo contemplare da così vicino. Sussurrò un po' turbata: << Domani ricorderai tutto, vero? >>.

Scorpius le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mormorò un “sì”. Era felice.

Poco dopo si allontanarono: Rose era tutta rossa in viso, ma contenta come non mai. Sbatté più volte contro lo spigolo dell'armadio, ma non imprecò minimamente. Prese le scarpe in mano e andò alla porta: << Allora... buonanotte >>.

<< Dove vai? >> rise Scorpius. << E' camera tua >>.

<< Ah ehm... già! >> esclamò avvampando d'imbarazzo. << Non importa, dormirò con Al >>.

E mentre stava per uscire, Scorpius le prese il polso e la condusse di nuovo dentro, chiudendo la porta. Tolse le scarpe dalle sue mani e le pose a terra, poi disse: << Non mi fido, potrebbe intrufolarsi qualcun altro nel tuo letto. Sei troppo bella stasera >>.

<< E allora? >> stuzzicò con un sopracciglio inarcato. << Tanto sono single >>.

Scorpius la guardò di sbieco: << E dato che sei single, tanto vale marcare il territorio >>.

<< Vuoi pisciarmi addosso come i cani? >> rise.

<< Se vuoi >> rispose simulando il gesto di abbassarsi i pantaloni, e Rose si coprì gli occhi. << No, no, scherzavo! >>.

Scorpius rise, prima di sedersi e massaggiarsi le tempie.

<< Hai ancora male? >> domandò Rose, sedendosi accanto a lui. Le sorrise: << Un po' >>.

<< Sdraiarti, ho un rimedio efficace >> annuì. << Ah sì? >> chiese Scorpius da finto ingenuo, e obbedì. Rose gattonò dall'altra parte del letto, poi si accoccolò tra le braccia del biondo il quale si era girato su un fianco per stringerla meglio. La rossa affondò il viso sul suo collo e lasciò che le accarezzasse la schiena e i capelli, inebriandosi di quel profumo fresco e penetrante che da sempre riconosceva in lui. Sentiva Scorpius amarla quanto lei lo amava, e mai avrebbe potuto desiderare di meglio. Finalmente dopo una lunga battaglia ne era uscita vincitrice, aveva ottenuto quello che voleva. Se lunghe sofferenze compensavano con una felicità simile, allora era valsa la pena versare tutte quelle lacrime. Ne era uscita più forte, più matura. E la soddisfazione di avercela fatta era enorme: tutto solo sulle sue spalle, nessuno l'aveva aiutata. Era vero che era una ragazza davvero determinata.

Il sonno, quella sera, arrivò facilmente: c'erano solo loro due in quel momento, il futuro, il mondo esterno e il resto non avevano alcuna importanza.

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Capitolo 23
*** Attacco a sorpresa. ***


SAAALVE! u.u tutto bene? Chiedo scusa per il ritardo di due settimane ma tra varie cose non ho potuto aggiornare çwç ma non preoccupatevi, ora sono qui con un nuovo capitolo!
Da quanto ho visto, quello precedente vi è piaciuto molto xD eh beh, vorrei ben dire! Isabelle alla fine non è cattiva e Jonathan... vi prego, non odiatelo, ha sbagliato, ma errare è umano! Si rifarà, ve l'assicuro çwç
Vedo anche che tutte siete convinte che sono così sadica che rovinerò già tutto tra i due beduini! D: Perché pensate questo di me? *piange disperata* Ora che ci rifletto, avete tutte le ragioni per crederlo! Ma per ora godetevi questi momenti dshkhfsdukhf tra i due, anche se in questo capitolo inizierà la parte pericolo/avventura che continuerà fino alla fine di questa storiella u.u dai su, in fondo deve pur accadere qualcosa, o preferite che la finisca qui? Ecco, quindi abbiate pietà di me e non odiatemi tanto, è per il bene di tutti *patpat*
Bene, vi mollo! A presto, spero; aspetto come sempre recensioni! :)
Buona lettura <3

 

 

                               Attacco a sorpresa

 

 

La mattina seguente, un sole accecante piombò brusco nella stanza attraverso la finestra. Nel letto c'erano due ragazzi, un biondo e una rossa, e le posizioni in cui erano messi era qualcosa di davvero inconcepibile.

Si erano addormentati uno stretto all'altro, composti come non mai, stringendosi a mo' di fiabe. Ma ora, una ragazza era completamente addosso a un ragazzo il quale, poverino, era nell'angolo più remoto del letto e rischiava di cadere.

Rose aveva una gamba tra quelle di Scorpius e il vestito era andato a farsi benedire, riducendosi a una maglia. I capelli lunghi e mossi erano sparpagliati sul viso e sul petto del biondo, mentre il suo volto era affondato nel collo dell'altro. Scorpius era supino e solo Merlino sa come avrebbe potuto respirare con quella miriade di capelli profumati in viso, ma nonostante ciò dormiva placidamente. Una delle braccia era sovrastata dal peso della ragazza, però, non si sa come e perché, aveva la forza di stringerle un fianco e tenerla ben salda a sé.

Rose aprì pian piano gli occhi, che alla luce erano di un bel azzurro limpido, e stordita si domandò dove fosse, il giorno e l'ora. Provò piano ad alzare la testa ma percepì un mento e sgranò gli occhi. Rammentò ciò che era successo la sera precedente e un brutto pensiero l'assalì. Era tutto vero? Era un sogno? Era Scorpius quello su cui era sdraiata? Si era ubriacata tanto da finire a letto con uno sconosciuto? Ma lei non aveva mai toccato alcol in vita sua! Com'era possibile?

Presa dai complessi, cercò di passare lo stato di trance per sincerarsi dell'individuo sotto di lei. Si levò alcune ciocche di capelli dagli occhi e spostò piano il viso: notò una collana a forma di spada e una S, la camicia bianca e comprese che quello era davvero Scorpius.

Ora un altro pensiero le gelò il sangue: e se si era dimenticato tutto?

Strizzò gli occhi come a voler scacciarlo dalla mente e provò con calma ad alzarsi, quando anche il bel fanciullo si mosse e mugugnò qualcosa. Rose si mise a sedere e rimase a fissarlo, un po' spaventata ed estasiata dalla sua presenza. Scorpius, ancora con gli occhi chiusi, si massaggiò il braccio morto dal peso della ragazza con la mano e poi aprì con calma gli occhi, quel giorno di un grigio ipnotizzante. Rose provò a fare un sorriso, aspettando l'esito della sua reazione. Scorpius si passò una mano sugli occhi, stropicciandoli, prima di stiracchiarsi e portar una mano tra i capelli.

La guardò: << Buongiorno >> disse con voce strascicata. Rose fece un cenno del capo: << Dormito bene? >>.

Scorpius inarcò un sopracciglio, alludendo: << Considerando che son rimasto schiacciato tutta la notte... >>.

Rose sorrise: allora forse si ricordava. Sbuffò: << Potevi spintonarmi! >>.

<< Mi dispiaceva >> confessò portandosi le mani dietro la nuca. << Eri così adorabile mentre dormivi >>.

Le arrossarono leggermente le gote, poi gli mollò uno scappellotto sugli addominali e fece per scendere dal letto, quando una mano la fermò e un sussurro malizioso la svegliarono per bene: << Non mi hai dato il buongiorno come si deve >>.

Rose volse lo sguardo verso di lui con fare provocante, cercando di non ridere: << Solo perché ho dormito con te non significa che tu sia degno di un onorevole buongiorno >>.

<< Peccato >> mormorò mordendosi il labbro inferiore, senza smettere di fissarla. Rose pensò che come ragazzo non era per niente timido o che, ma la cosa non le dispiacque. Odiò cedere, ma si avvicinò piano a lui e lo baciò. Scorpius ricambiò con un entusiasmo che sorpresero la rossa, ma non si ritrasse, ancora inesperta. Il biondo le accarezzò una gamba nuda, ma Rose la fermò e si staccò sul più bello. Lo fissò con sguardo sensuale e soddisfatto dal disappunto e sorpresa che l'altro provò: << Mai far cedere Rose Weasley >>.

<< Ne terrò presente >> rispose strizzandole l'occhio. Ora Rose capiva come faceva ad avere così successo con le donne nonostante apparisse tanto riservato e chiuso. Erano ancora vicini quando la porta si spalancò: << Rose sei... Oh. OH! Oh... >> esclamò Dominique con un ampio sorriso, ancora sulla soglia. Fece l'occhiolino a entrambi: << Vi aspetto giù, piccioncini >> e se ne andò. Entrambi i soggetti arrossirono prima di separarsi a disagio. Rose si abbassò il vestito con qualche difficoltà prima di prendere la prima roba che le capitò in mano e andare in bagno a cambiarsi. Quando uscì, Scorpius stava facendo il letto. Gran uomo di casa, lo terrò presente pensò sogghignando. Si fece la coda e poi scese prima di lui, quando una presenza in fondo al corridoio le fecero svanire tutta la felicità che fin'ora aveva provato, lasciando spazio al rancore, rabbia e tristezza. Jonathan stava trafficando con due valigie, una delle quali era destinata a Fleur: erano i regali che Gabrielle aveva fatto per la famiglia. Imprecò leggermente quando Rose, per attirare l'attenzione, chiuse con uno scatto la porta e iniziò a scendere lentamente le scale con le braccia incrociate e le sopracciglia aggrottate. Jonathan si alzò dopo essere chinato e a rilento voltò il capo verso lei, fissandola negli occhi. Il brusio che veniva dalla porta aperta della cucina lì accanto cessò.

Si guardarono a lungo, ma quando l'amico stette per andarsene sconfortato, Rose calcò con la scarpa sullo scalino, attirando ancora l'attenzione dell'altro. Lui si drizzò le spalle prima di voltarsi una seconda volta: Rose scese tutte le scale, in modo che la sola distanza di due metri li separassero.

Il ragazzo prese un respiro e abbassò lo sguardo: << Spero che tu un giorno possa perdonarmi >>. La rossa non rispose, sempre più rigida. << Ho mentito perché... tutti fanno cazzate per amore, no? Ma alla fine vincono sempre quelli stronzi >> concluse con un sorriso amaro che fecero impietosire un po' Rose. Ci stava male, lo percepiva, ma non se la sentiva ancora di perdonarlo. Lei non avrebbe mai fatto una cosa simile, e la questione di Lily e Scorpius ne era una prova.

Il ragazzo tornò a fissarla, deciso e sicuro di sé come non mai; ciò provocò in Rose uno strano effetto: << Credo che un giorno ti renderai conto di aver fatto la scelta sbagliata, e non lo dico per rancore o che, ma te lo dico da amico, perché anche se ho sbagliato voglio il tuo bene. Forse tu ora non lo vedi, ma sarebbe stato meglio se fosse andato tutto per il verso che avevo iniziato a compiere... Non dico sia giusto mentire, ma in questo caso sarebbe stato meglio. Un giorno, per vari motivi che vedrai da sola, ti renderai conto che non hai un futuro con lui. In ogni caso, io ci sarò per te >>.

Rose lo guardò muovendo nervosamente il labbro inferiore: la sicurezza con cui Jonathan aveva proferito quelle parole, quasi fosse certo del futuro dei due, la spaventarono molto. Ma quando notò che aveva alzato lo sguardo sopra la sua testa e Rose aveva avvertito dei passi dietro lei, disse con enfasi: << Ti ringrazio, ma ho preso la mia scelta ed è meglio che tu la accetti >>. L'amico annuì prima di prendere tutto e uscire, chiudendosi la porta alle spalle. Rose all'improvviso si sentì male: erano stati davvero buttati via lunghi anni di amicizia in questo modo? Le venne da piangere, ma ricacciò dentro le lacrime e si fece forza. Sarebbe sempre stata legata a Jonathan, e qualcosa le disse che prima o poi sarebbe tornato nella sua vita.

Qualcuno posò le mani sulle sue spalle, e si voltò: era Scoprius che le fece un piccolo sorriso titubante. Rose lesse nei suoi occhi tristezza e comprese che aveva assimilato le parole di Jonathan. Gli diede un bacio sulla guancia, e Scorpius la strinse con un braccio. Poi si staccarono ed entrarono in cucina per la colazione.

 

<< ALBUS >> iniziò Dominique con particolare enfasi. << Vuoi una fetta di pane tostato, caro? >>.

<< Ma certo, tesoro >> rispose il moretto con un ghigno stampato il faccia e una voce schifosamente soave. Rose si chiese cosa diamine avessero quei due da confabulare e poi se ne rese conto. Si bloccò alla porta con Scorpius dietro: all'ultimo decise di tornare in camera, non aveva voglia di rendere spiegazioni agli altri su come stavano ora le cose tra lei e Scorpius, anche perché prima doveva capirlo bene. Ma fu tardi, perché sentì una mano stringerle la spalla; si voltò: era Molly.

<< Zuccherino, non fai colazione con noi? >> chiese con un sorriso ampio. Scorpius la salutò con un cenno del capo prima di fiondarsi sugli unici due posti che casualmente erano liberi: tra Albus e Dominique.

Rose la guardò malissimo e poi, imprecando, si sedette con nonchalance alla sinistra del biondo. Tutti rimasero a fissarli, felici come ebeti, e Scorpius era davvero a disagio: aveva lo sguardo fisso sul piatto pulito e non osava alzarlo. Rose, d'altra parte, se ne infischiava altamente e si ingozzò di cibo: il suo stomaco aveva iniziato a funzionare di nuovo alla meraviglia.

Dopo che Molly, Albus e Dominique si resero conto che non avrebbero estorto nessuna informazione, tornarono alla loro colazione.

<< Hai un viso più rilassato, cara >> disse il moro cercando di fare il serio.

<< Vai a fare il lecchino con Lumacorno >> ribatté secca Rose. A Scorpius andò di traverso e lei gli diede un colpo sulla schiena in modo naturale, poi tornò a bere il succo. Si rese conto solo allora di com'era strano il loro rapporto, di come cambiavano in base a chi avevano vicino: lei in pubblico era molto estroversa, impacciata e spavalda, molto simile a suo padre e i suoi zii; invece da sola con lui diventava molto razionale, timida e particolarmente in imbarazzo, assomigliando molto a sua madre. A differenza Scorpius in presenza di altri era alquanto misterioso, riservato e sulle sue; con lei era spavaldo, dolce e per niente disagiato.

Dominique sbuffò posando il cucchiaio: << Andiamo, ce lo volete dire o no che state insieme? >>.

Rose la fissò con i denti ancora affondati nella mela e anche il biondo alzò lo sguardo, con le labbra appena appoggiate sulla tazza di latte. La rossa finì di masticare con una lentezza esasperante, per poi rispondere: << Può darsi >>.

<< Può darsi? >> incalzò Molly con un'aria maliziosa e un sopracciglio inarcato. << Sì, può darsi >> ripeté stizzita.

<< Beh, avete inaugurato bene la cosa, allora >> si aggiunse Al con finta indifferenza. In quei casi Rose non lo sopportava: sembrava maledettamente James o Fred.

<< Cosa vuoi dire? >> domandò Scorpius tranquillamente parlando per la prima volta, e Rose gliene fu grata.

<< E' stato brutto dormire da solo... >> alluse fischiettando. Il biondo inarcò un sopracciglio: << Non abbiamo fatto niente, Potter >>.

<< Non ne dubito, Malfoy. Rose rimane sempre mia cugina e se scopro che l'hai deflorata ti castro >> rispose con un sorrisino cortese. Rose sputò il latte che stava bevendo e iniziò a tossire, Dominique con un incantesimo le liberò le vie respiratore: le stava andando di traverso. Scorpius iniziò a impallidire sempre più dall'uscita dell'amico e qualcosa parve dire che aveva voglia di sotterrarsi direttamente. Rose ci mise un po' a riprendersi, prima di alzarsi e fissare Albus con la faccia più terrificante che avesse mai fatto uscire: un misto di Hermione e Ginny. Il moro sgranò gli occhioni verdi che lo mostravano così innocente e la rossa si chiese quando mai lui fosse stato così angelico come sembrava.

<< PUNTO PRIMO >> iniziò, sull'orlo di esplodere. << Tu non sai un bel NIENTE del se sono deflorata o meno e PUNTO SECONDO >> continuò avvampando di rabbia << Non sono affari tuoi e non te ne deve importare un CAVOLO! >>.

<< Sei già stata deflorata? >> chiese Albus con la bocca spalancata, ascoltando solo un pezzo del tutto e interpretandolo come meglio pensava.

Rose sbraitò: << NON HO DETTO QUESTO! ASCOLTAMI QUANDO PARLO! >> poi prese un'arancia e gliela lanciò in testa.

<< Ouch >>.

Quando Albus assunse l'espressione di non provare a sputare mai più niente di simile, tornò composto a dedicarsi al suo latte e non parlò per il resto del tempo in cui rimase in tavola. Molly se la rideva sguaiatamente mentre Dominique si tratteneva a stento. Rose si impettì soddisfatta e finì la mela, mentre Scorpius le lanciò uno sguardo complice accompagnato a un timido sorriso che ricambiò.

La rossa si accorse che mancava Zac e, appena stava per chiedere dove fosse, comparve dalla soglia, seguito da Alice e Lily.

<< Congratulazioni! >> esclamò andando dai due. Diede un bacio sulla testa a Rose e una pacca particolarmente forte sulla schiena di Scorpius, poi tornò in cucina. Rose si accorse che Dominique lo stava fissando rancorosa, infatti si staccò per raggiungerlo in salotto e parlare. Lily stritolò entrambi mentre Alice fece un sorriso caldo e sincero all'amica.

Se iniziano a scassare per qualcosa che manco so io, non oso immaginare quando mi sposerò qualcuno.

 

Nel pomeriggio passarono tutti una bella giornata in spiaggia, e Rose a malapena sopportò le oche che, con fare civettuolo, sbavavano spudoratamente su Scorpius. Dire che tutta la spiaggia aveva gli occhi puntati su loro -specialmente su Dominique- sarebbe stato un eufemismo: erano il gruppo più originale di tutti. Dom aveva una bellezza sovrumana, lei i capelli sul castano-rosso, Lily color carota, Scorp Zac e Al un aspetto tutt'altro che niente male, Alice una faccia dolce e lunghi capelli biondo grano.

<< Non agitarti, Rose, Scorpius manco se le guarda >> disse Dominique sullo sdraio, completamente all'ombra: non poteva prendersi la tintarella, la sua pelle era troppo candida e sensibile, uno dei svantaggi delle Veela.

Rose borbottò qualcosa: << … non mi agito >>.

<< E' lui che dovrebbe esserlo, per lo schianto che sei. Tu sei preziosa, non lui >> enfatizzò.

<< Cosa intendi? >> chiese Lily, anch'essa sotto l'ombrellone con Rose. Entrambe, anche se non erano delle Veela, avevano la pelle bianca e quindi soggetta a bruciori. Alice era l'unica che si godeva i raggi solari con un grazioso costume intero e un'abbronzatura che la rendevano molto bella, in più i capelli avevano assunto un colore più chiaro.

<< Intendo che Rose deve fare la preziosa, essere meno disponibile e più stronza se non vuole perdere Scorpius >> rispose con un sorriso sotto gli occhiali neri da sole.

<< Che? >> domandò la rossa, accigliata.

<< Non sapete proprio niente voi, eh? >> sogghignò Molly raggiungendole dopo un bagno. Strizzò i capelli sulla pancia della bionda che sussultò e iniziò a maledirla. Riacquistò la sua simpatia confessando: << Ascoltate i suoi consigli, è così che ho conquistato Mark >>.

<< Dicevo >> iniziò la bionda interrompendola, ancora un po' stizzita dal gesto. << Che agli uomini piace cacciare. Loro amano essere predatori, non prede, e le ragazze facili non le vogliono. A loro piace il gusto della caccia e se voi state lì dietro loro come dei cani non li conquisterete mai. Vedete Rose e Scorpius: il nostro biondino ha capito di amarla solo quando lei ha iniziato a simulare indifferenza nei suoi confronti e si è fatto avanti solo quando si è reso conto che qualcun altro avrebbe potuto averla >>.

Rose la fissò sconcertata: aveva pienamente ragione. << Mi stai dicendo che se avessi fatto l'indifferente prima sarebbe stato diverso? >>.

<< Forse >> disse con una scrollata di spalle. << Anche se effettivamente Scorpius non si sarebbe fatto avanti lo stesso se non sotto l'effetto dell'alcol... Ma per la maggior parte è così. >> Fece una pausa. << Alice, per esempio >> la ragazza si destò dai suoi pensieri. << Se continuerai a esserci sempre per James, continuerà a calpestarti come sta facendo ora. Se noti, solo io e Rose riusciamo a tenergli testa. Tu sei meravigliosa, devi esserne convinta, come dice nonna Molly, alla fine poco importa chi sei o da dove vieni: se sei sicura di te e delle tue potenzialità andrai lontano >>.

Le cugine -e Alice- la fissarono sorpresi e ammaliati: Dominique stava aiutando Lily e Alice, anche se indirettamente, Rose lo capì. Lei c'era sempre per tutti, ma in modo implicito, come un'ombra: amava fare del bene ma, per una chissà quale ragione, forse umiltà, non sopportava venire ringraziata.

Lily prese appunti mentre Alice aveva come qualcosa di diverso in viso: sembrava propensa a qualcosa di positivo, e Rose ne fu felice.

 

                                                                                                                         * * *

 

I giorni a venire passarono felici e in modo divertente, infatti volarono in fretta e il ritorno a casa erano imminenti.

A Rose dispiaceva molto, ma voleva godersi quei momenti che sapeva non sarebbero più tornati, alla tristezza dal ritorno ci avrebbe pensato poi.

Il mese in Francia l'aveva maturata, la sofferenza si era tramontata in gioia e determinazione e ora si sentiva più sicura di sé, come se avesse potuto conquistare ogni cosa: perché in fondo, se uno vuole veramente qualcosa e si impegna, la ottiene.

Quella giornata era particolarmente fresca e il cielo plumbeo: Rose aveva deciso, per quei ultimi quattro giorni al mare, di andare in spiaggia alle sei per godersi l'aria pulita e la pace e solitudine che regnavano. Si mise una felpa e si incamminò alla riva deserta, bagnandosi i piedi e sorridendo alla vista dei pesciolini che nuotavano attorno ad essi.

Andò al molo e si sedette in fondo, facendo penzolare le gambe. Chiuse gli occhi e inspirò per bene l'aria pulita, con i capelli che le solleticavano il viso: era felice. Iniziò a pensare a varie cose finché prese una pietruzza e iniziò a farci un cuore...

<< Dovresti mettere due iniziali >>.

Una voce la fece sussultare: alzò il viso e se lo trovò lì, bello come non mai. Scorpius si sedette accanto a lei, scaldandosi le mani e guardando l'orizzonte. Stettero per un po' in silenzio, finché Rose gli chiese dolcemente: << Come mai così presto? >>.

<< Volevo farti compagnia per una volta, se non ti dispiace >> rispose sorridendole.

<< Certo che no >> proferì guardando i loro piedi in acqua. Scorpius le scostò una lunga ciocca di capelli dietro l'orecchio e Rose lo guardò con il capo inclinato, sorridendogli.

<< Sei così bella... >> mormorò fissandola estasiato. La ragazza arrossì un po': << Grazie >> poi tornò a guardare il mare, pensando a Jonathan. Come se il biondo l'avesse capito, mormorò: << Mi dispiace aver... >>.

<< Oh no, non dirlo nemmeno per scherzo! >> esclamò Rose, seria. << Quello che ha fatto è ingiusto... >>.

<< Ma aveva tutti i diritti per farlo e forse lui avrebbe potuto renderti più felice e più al sicuro >> convenne fissando l'orizzonte con i suoi occhi grigi-azzurro.

<< Credo di non essere stata mai felice così in vita mia >> rispose stringendogli una mano. Scorpius prese un bel respiro prima di abbracciarla: lei si accoccolò contro il suo petto.

<< Ritornerete amici >> disse posando il mento sulla sua testa.

<< Ne sono sicura >> rispose, cullandosi a ritmo del suo battito. Batteva veramente forte, e solo per lei. Stettero per un po' così, finché poi non si baciarono lentamente, assaporando il momento. Rose poco dopo si staccò, mormorando: << Sei ancora addormentato >>.

<< Sul serio? >> sussurrò lui, sorpreso. << Eppure io credevi di ess... >> ma non finì la frase, che Rose lo buttò in acqua. Scorpius tornò a galla, scuotendo i capelli e fissandola in modo inquietante ma divertito: << TU! Piccola peste... vedi cosa ti faccio! >>.

<< COME? >> urlò Rose, soddisfatta, portandosi una mano all'orecchio e simulando di non aver sentito. Scorpius uscì dall'acqua e lei iniziò a correre, finché lui la prese da dietro, la strinse forte per lerciarla tutta, poi la resse in braccio e la buttò tra le onde.

Così, tra un dispetto e un bacio, passarono un'ora insieme e tornarono a casa bagnati.

 

 

La sera dopo, una brutta pioggia cadeva fitta per il paesino vicino a Cannes. Albus, Dominique, Zachary, Scorpius e Rose mangiavano placidi guardando la televisione, e ogni tanto Albus sobbalzava al suono di un tuono.

Finito, sparecchiarono e poi continuarono a guardare un film seduti a tavola. Zachary aveva le gambe distese su una sedia, Albus era stravaccato, Dominique assente e Scorpius ancora poco convinto dell'incolumità dell'aggeggio Babbano. Rose aveva le braccia conserte e uno strano presentimento: stranamente tutti erano silenziosi e l'ambiente, oltre che il tempo, incutevano un po' di paura.

Alle nove e mezza di sera si sentì un tonfo. I cinque ragazzi si guardarono, prima che Dominique uscisse a controllare, nonostante Zac -che era particolarmente nervoso e agitato- l'avesse supplicata di non farlo.

<< Non c'è niente, sarà stato un cane >> disse rientrando dopo qualche minuto, togliendosi la giacca e posando l'ombrello. Seguì un altro rumore assordante. Si fissarono ancora una volta tutti prima che Rose si alzasse, impugnasse la bacchetta e decidesse di uscire con la cugina. Rientrarono dopo qualche minuto, ma di nuovo niente. Seguì un terzo boato, e una strana luce rosse provenne dai fitti alberi del boschetto lì vicino. I tre ragazzi si alzarono raggiungendole e Dominique disse: << Qualcuno stia qui: non si sa mai >>.

<< Ci starò io >> si affrettò Zac, serio. Gli altri annuirono e si incamminarono allerti verso il posto interessato, con un groppo in gola e le bacchette impugnate. Giunsero, ma oltre a vari animali e grilli che cantavano, non si udiva o vedeva nient'altro.

<< P-potrebbe essere stato un animale, no? >> convenne Albus, un po' spaventato. Scorpius sembrava il più agitato di tutti, ma non per paura: << Andate dentro >>.

<< Come? >> chiese Dominique, accigliata.

<< Mi hai sentito bene! >> esclamò con troppa enfasi, quasi paonazzo. Rose indietreggiò istintivamente di un passo. Albus lo fissò e di colpo la paura svanì. Sembrava avesse capito: << Non ti lascio solo, Scorpius >>.

Rose si chiese perché diamine fu l'unica a non capire la reazione del biondo, ma poi un lampo le balenò in testa: Astoria era stata rapita in Francia. Deglutì e un brivido di paura la percosse, ma si fece forza: non l'avrebbe abbandonato. Mentre stava per rispondergli, Dominique scagliò rapidissima un incantesimo alle sue spalle: << STUPEFICIUM! >>.

Partirono vari schizzi di luce e tutti si abbassarono. Erano lì: i Mangiamorte superstiti.

<< CHI E' STATO? >> urlò Albus con il fiatone.

<< Non lo so, era qualcuno di incappucciato >> rispose frettolosa e ansiosa Dominique, guardandosi intorno con timore che qualcuno sbucasse da un momento all'altro.

Scorpius digrignò i denti: << Merda! >> e si alzò di scatto per andare chissà dove, ma Rose lo fermò.

<< Tu non andrai da lor... PROTEGO! >> echeggiò creando uno scudo intorno, riparandosi da uno Schiantesimo.

<< DEPRIMO! >> scagliò Dominique verso un ammasso lontano di rocce, provocando una violenta distruzione. Si udì un gemito: probabilmente qualcuno di loro era stato ferito.

Sentirono dei passi avanzare e corsero a perdifiato, inoltrandosi nel bosco, mentre schivavano gli attacchi e provavano a lanciarne alcuni.

<< LEVICORPUS! >> esclamò Albus, e si sentì qualcuno dimenarsi, ma il buio non permetteva la visuale. L'ansia cresceva tra i quattro: ce l'avrebbero fatta?

<< Lumos! >> soffiò Scorpius, e rivelarono un uomo con la maschera. A Rose si spezzò il respiro e Scorpius lo fisso con un disgusto evidente e sbraitò: << DOV'E' MIA MADRE? >>.

<< Fai meno l'impertinente, ragazzino >> sogghignò in modo inquietante.

<< Tarantallegra! >> esclamò Albus prima che Scorpius nominasse altri incantesimi, e il Mangiamorte iniziò a dimenarsi a mezz'aria. Rose esclamò: << Inacarceramus! >> e strette corde lo bloccarono, il che era una tortura dato che non la smetteva di dimenarsi per ballare data la Fattura di Albus.

<< Che squadra, ragazzi! >> esultò Albus tra l'ansia e la felicità. << Ne abbiamo fatti fuori due! >>.

<< Non cantar vit... >>.

<< AVADA KEDAVRA! >> una Maledizione Senza Perdono colpì una volpe: per fortuna la mira fu presa molto male. Rose fece un balzo e si portò una mano sulla bocca alla vista dell'animale ormai morto.

<< Merda, via! >> ordinò Dominique, correndo ancora. Andarono avanti entrando sempre più nel cuore del bosco, al buio, mentre il freddo li penetrava e pungeva a fondo. Nonostante fossero stati tutti molti coraggiosi, una grande paura li infondeva. Si ritrovarono di nuovo nel buio e silenzio più totale.

<< Che facciamo? Siamo quattro ragazzini, non possiamo fermarli! >> si disperò Albus, passandosi una mano tra i capelli e guardandosi intorno.

<< Tuo padre ha sconfitto Voldemort alla nostra età, se ne sei convinto ce la faremo! >> disse Rose, dando sicurezza. All'improvviso, una grande tristezza li invase... Un senso di solitudine, vuoto, depressione prese il sopravvento: non ce l'avrebbero mai fatta, Rose ne era sicura. Erano infantili, come avrebbero potuto? Il mondo faceva schifo, tutto era così ingiusto, la Morte era l'unica soluzione. James non le credeva, aveva spezzato il cuore a Dylan e Jonathan, nessuno la voleva, Scorpius l'avrebbero preso presto: era la fine. Voleva sparire da quel posto, morire, non aveva più senso vivere, non avrebbe mai realizzato tutti i suoi sogni, Scorpius l'avrebbe lasciata...

<< E... Ex... >> tentò Albus, strizzando gli occhi, con una voce flebile. Prese più sicurezza: << EXPECTO PATRONUM! >> dalla sua bacchetta scaturì una bellissima cerva bianca, ma era poco nitida. Rose pensò a Scorpius che la baciava, e nominò lo stesso incantesimo: una donnola affiancò la cerva, che prese più forma. Scorpius compì lo stesso, ma la lince svanì poco dopo. Una gatta si unì agli altri due, e i tre Patronus andarono dritti verso gli alberi, per poi svanire. I quattro tornarono normali. Albus era pallido: << Non ditemi che... non ci credo... >>.

<< Dissennatori >> digrignò Dominique, guardandosi intorno.

<< Sono comparsi quando Rose ha nominato il Suo Nome... >> osservò Scorpius, deglutendo.

Gli altri tre lo fissarono terrorizzati, prima che Dominique dicesse: << Ascoltatemi: non possiamo scappare, dobbiamo farli fuori, o ci uccideranno! Se non lo faranno con noi, lo faranno con altri. Ci riusciremo >>.

<< Ma... >> tentò Albus.

<< Ma un cazzo! >> inveì Dominique. << Tira fuori le palle, Albus Severus Potter! Non è vero che solo perché sei stato smistato in Serpeverde non puoi essere coraggioso! Porta onore al tuo nome! >>.

Quella frase parve colpire Albus in pieno viso, infatti annuì, così tutti e quattro tornarono indietro, uniti e allerti.

Sei Mangiamorte comparvero dal nulla. << STUPEFICIUM! >> tentò Rose, ma invano. Albus riuscì a disarmarne uno, e Scorpius distrusse la sua bacchetta. Gli altri sembravano furiosi come non mai. Dominique era molto abile, ma oltre a quella fortuna iniziale non riuscirono a colpire più nessuno, e la situazione diventò tragica. Rose si mise in un angolo, evocò il suo Patronus e ordinò ad esso di andare ad avvisare Gabrielle, così svanì. Vide uno di essi lanciare un Sectumsempra a Scorpius e riuscì a evitarlo per un pelo, schiantandolo contro un albero: << EVERTE STATIM! >>.

Vide il biondo illuminarsi alla figura di una donna distesa, e ingenuamente iniziò ad andare verso di lei. << MAMMA! >>.

<< NO, SCORPIUS, POTREBBE ESSERE UNA TRAPPOLA! >> urlò inseguendolo, ma un Mangiamorte non le lasciò tregua. << Scorpius! TORNA INDIETRO! NO! CONFUNDUS! STUPEFICIUM! EXPULSO! >> il Mangiamorte venne colto da una scarica elettrica, ma un altro la scaraventò violentemente contro una roccia, e Rose perse i sensi, non ricordandosi più nulla...

 

Aprì gli occhi: aveva un'enorme mal di testa e vedeva figure sfocate. Le sue orecchie iniziarono a fischiare finché non si rese conto di sentire delle voci famigliari.

<< LI HA APERTI! OH! >> esclamò una voce, e dopo si ritrovò stretta tra le braccia di qualcuno che singhiozzava. Dal profumo riconobbe che era sua madre.

<< Mamma... >> mormorò con voce fioca, e poco dopo focalizzò, anche se non chiaramente, gli altri: suo padre stava attaccando furiosamente Scorpius, mentre Gabrielle e suo marito stavano stringendo Albus e Dominique. Rose si alzò di scatto, gemendo e avvertendo vari dolori fitti partire dalla testa per espandersi su tutto il corpo: << No, papà, smettila! >>.

<< ROSE! >> soffocò lui, correndo ad abbracciarla. Un'altra voce -che sorprese alquanto Rose, infatti si chiese se l'aveva immaginata- ammonì: << Fatele aria, l'ultima cosa che vorrebbe è venire assalita >>.

Rose si distese di nuovo e trovò la Preside McGranitt guardarla con apprensione e preoccupazione. Si rese conto di essere sempre in Francia.

<< TU! Devi stare lontano da mia figlia! Se non fossi mai venuto qui non le sarebbe successo niente! Sparisci! >> inveì Ron, fuori di sé.

<< TI PREGO PAPA', SMETTILA! >> urlò Rose con tutte le sue forze, infatti iniziò a tossire. Stava male e l'ultima cosa che voleva era veder suo padre sbraitare contro Scorpius. Una porta si aprì: era Harry.

<< Ne hanno presi tre, quelli che loro hanno ferito, gli altri sono scappati >> annunciò con rancore e disdegno. Vide Rose e si accovacciò vicino a lei: << Ehi... siete stati grandi, siamo fieri di voi, di te. Ti rimetterai presto >>.

<< Grazie, zio... >> rispose debolmente, per poi concludere, mugugnando: << Ti prego, fai smettere papà di urlare contro Scorpius... >>. Harry annuì, le strinse la mano e poi portò fuori il suo migliore amico. Scorpius era seduto nell'angolo più remoto con le mani sul viso e i gomiti appoggiati sulle gambe, mentre la McGranitt gli stava dicendo due parole di conforto. Hermione continuava ad accarezzarle i capelli.

<< Mamma, non è colpa di Scorpius >>. Lei le sorrise, ancora in lacrime: << Lo so, tesoro, lo so. Non ce l'abbiamo con lui, ma sai che papà è molto impulsivo e in queste situazioni se la prende con chi non gli va a genio... >>.

<< Ma lui adesso ci starà male, già ci soffre... >> gemette, presa da una fitta allo stomaco. Iniziò a non sopportare la presenza di nessuno: << Ti prego, lasciami sola con lui >>.

Hermione la guardò, sospirando, prima di darle un bacio sulla fronte: << Va bene. Noi staremo qui, domani mattina ce ne andremo insieme. Verrò a controllarti, tu riposati >> poi prese Albus e Dominique sottobraccio e fece cenno di andare.

Si alzò anche Scorpius, ma Rose lo chiamò. Lui si arrestò, ma non si voltò a guardarla, ancora sulla soglia. Insisté: << Ti prego, non lasciarmi sola >>.

Scorpius si girò e si avvicinò a lei, sedendosi ai suoi piedi. Rose lo vide con il volto sciupato e lesse chiaramente che si stava portando un grosso peso sulle spalle, e non se lo meritava. Si stava prendendo tutte le colpe, ma non doveva. E vederlo così sentì più male di quanto già avesse. Stese un braccio verso di lui ed esitò un po', prima di stringerle la mano. Rose si spostò lentamente: << Ti prego, sdraiati >>.

<< No Rose, io... >> ribatté con il magone, e la rossa lo interruppe. << Se non lo fai ho ancora forze per scaraventarti in Norvegia >>. Sorrise un po', prima di obbedire. Rose si accoccolò tra le sue braccia e Scorpius la strinse volte, come a non volerla più lasciar andare.

<< Mi-mi dispiace... io l'avevo detto... io porto guai... mi dispiace >> balbettò afflitto e sofferente, e Rose gli accarezzò la schiena e i capelli.

<< Scorpius, ti prego. Non è colpa tua, mettitelo in testa. Non voglio più sentirtelo dire, e non farti venire strane idee >> rispose cercando di nascondere il dolore. Scorpius si staccò leggermente per fissarla, poi le accarezzò una guancia: << Non deve succederti niente per colpa mia, hai rischiato, avete rischiato >>.

<< Non posso vivere in una teca di vetro >> convenne osservando quei occhi grigi e spenti.

<< Lo vorrei tanto >> confessò accarezzandole le labbra.

<< Troveremo tua mamma e sbatteranno ad Azkaban quei tre sfuggiti, stanne certo >> disse tentando un sorriso. Seguì un silenzio.

<< Rose, forse è meglio se... se tu... Jonathan aveva... >> balbettò ancora, ma Rose lo interruppe.

<< No, no, no, ti prego! Abbiamo appena iniziato, è tutto così perfetto, non rovinare tutto! >>.

Scorpius la strinse ancora: << Voglio solo il meglio per te >>.

<< E allora resta qui >> rispose semplicemente, e il ragazzo non mollò la presa per nemmeno un secondo. Rose provò a chiudere gli occhi, anche se lo spavento, la situazione e soprattutto il futuro la turbavano. Cosa li avrebbe aspettati? Ma soprattutto, dov'era Zachary mentre loro affrontavano quei Mangiamorte Superstiti? Presa dai dolori e da quei pensieri, rimase sveglia per un tempo che parve interminabile, finché poi si addormentò tra le braccia del suo ragazzo.

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Capitolo 24
*** La fine di un'estate. ***


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Ciaaao! Chiedo umilmente perdono per il ritardo, ma per vari problemi e mancanza di adeguata ispirazione posto di nuovo con due settimane di ritardo. Spero di riprendere regolarmente çwç
Questa è l'ultimo capitolo della PRIMA PARTE, perché dal prossimo inizierà la seconda. Eheh, pensavate che fosse tutto finito, non è così? Speravate che i due beduini vivessero per sempre felici e contenti, vero? u.u mi dispiace deludervi, ma ancora tante cose dovranno accadere prima che vi liberiate della mia presenza. Non siete contente? u.u
Non ho potuto ricontrollare più volte e sono di fretta, quindi se notate errori avvertitemi, correggerò volentieri! Premetto solo che questi momenti di tranquillità verranno presto ribaltati, quindi spero non li troviate noiosi!
Con mio enorme dispiacere ho visto il numero di recensioni dimezzate. Perché? cwç non mollatemi ora, ho bisogno di voi D: Spero sia stato solo per motivi di tempo tiranno come è successo per le mie postazioni un po' lontane... confido in voi!
P.S. Ho messo delle immagini delle nostre donne: da sinistra Lily, Alice, Rose e Dominique ùù
Buona lettura <3

 

 

                         La fine di un'estate

 

Quella mattina, nella villetta al mare, c'era uno strano e malsano silenzio. Rose non aveva il permesso di fare nulla, infatti la valigia gliela stavano sistemando Lily e sua madre; Albus e Dominique dormivano sfiniti mentre Scorpius stava seduto su un angolo remoto del tavolo a fissare un punto impreciso. Rose non sopportava la tensione, come non sopportava il modo in cui suo padre lo fulminava con lo sguardo o stare immobile e sdraiata nel divano, così dopo varie insistenze era riuscita a farle concedere qualche minuto di solitudine in riva al mare.

Camminava un po' fiacca, ma niente avrebbe fermato una ragazza piena di vita ed energia come lei: avrebbe affrontato senza esitazioni un'altra schiera di compromessi pur di vedere le persone che amava felici. Si strinse nel maglione e osservò l'orizzonte, cosa che aveva fatto sovente negli ultimi giorni, ma quella mattina tutto sembrava più intenso: era affamata di vivere e assaporare le meraviglie del mondo Babbano e non, a partire da una comune spiaggia. La notte non aveva dormito molto sia perché Scorpius si era dimenato sia perché era rimasta a pensare: cosa stava accadendo? Cosa volevano quei folli Mangiamorte superstiti? E se fosse morta? Quest'ultima non le faceva per niente paura, ed è per questo che si disse che se un giorno imminente non ci fosse più stata, si sarebbe ritenuta soddisfatta del modo in cui aveva condotto la sua esistenza: aveva sempre lottato per ogni cosa, mantenuto saldi i suoi valori e vissuto ogni momento intensamente, senza timore del futuro o rivangare il passato, e così aveva intenzione di continuare a fare. Vivere nel panico o affrontare ogni problema con ansia non l'avrebbero condotta da nessuna parte, lo sapeva bene da sempre. Che sarà, sarà si ripeteva costantemente. Alla fine i buoni vincono sempre, e questa sarà la ragione per cui andrò avanti senza turbamenti.

Si promise che avrebbe protetto i suoi cari a qualunque prezzo, anche a costo di sacrificarsi, e avrebbe raccattato più informazioni su Astoria.

Vedere Scorpius in quello stato la trafiggeva nel profondo, e qualcosa le disse che quei cinque giorni indimenticabili vissuti insieme non ci sarebbero più stati a lungo andare. Avevano una cosa in comune: erano testardi e le idee su come preservare le persone che amavano erano stabili e intoccabili. Sapeva che non le avrebbe più permesso di stargli accanto, ma sapeva anche che l'amava. Ciò che non sapeva, invece, era come sarebbe finita tra loro, ma non voleva ancora curarsene: attualmente non si erano separati, quindi non voleva accumularsi troppi problemi. D'altro canto, qualsiasi cosa avesse deciso, Rose non avrebbe cessato di vegliare su di lui, a ogni costo, anche quello di farlo sotto forma di ombra: ci sono anche se non mi vedi o non ti sembra.

Lanciò una pietra in acqua che non andò lontano e la schizzò un po' sul volto: socchiuse gli occhi e sorrise. Sorrise perché era l'unico modo per affrontare i problemi e mettere ko quella bastarda chiamata vita, la quale vuole buttare giù ognuno di noi per metterci alla prova e vedere se siamo in grado di rialzarci. Sorrise perché era viva e si riteneva fortunata. Sorrise perché aveva solo diciassette anni e non voleva più sprecare un giorno nella disperazione più totale.

Dopo lunghi momenti di riflessione, partiti dalla notte, il suo viso tornò solare e rilassato come sempre, nonostante le varie ferite che la ricoprivano potevano trasparire l'opposto. Entrò in casa e tutti la fissarono come ammaliati da quel sorriso così caloroso in un ambiente cupo e desolato: sembrava la luce dopo un lungo tunnel buio e tumultuoso.

Si passò una mano tra i capelli e con un colpo di bacchetta rialzò il portaombrelli che era caduto e nessuno si era preso la briga di sistemare: il rumore avrebbe echeggiato in quel silenzio masochista e falsamente soave.

Harry Potter la scrutò a lungo prima di sollevarsi gli occhiali tondi che erano scivolati un po' troppo giù sul suo naso e poi le sorrise: Rose capì chiaramente cosa le volesse dire, non erano necessarie le parole. D'altronde era lui, insieme a tutta la sua famiglia, ad averle trasmesso quei solidi e positivi valori e quel coraggio e forza impeccabile.

Zachary scese dalle scale e si fissarono a lungo: c'erano troppe cose in sospeso tra quei sguardi, c'erano in gioco la fiducia reciproca o la diffidenza. Rose si fidava di lui, anche se non era riuscita a giustificarsi quella strana coincidenza che sembrava avesse a che fare qualcosa con il ragazzo. Lo conosceva più che sufficientemente bene e non avrebbe mai fatto nulla contro lei stessa, Dominique, Albus o Scorpius, quindi lo riteneva un caso chiuso.

Guardò torva ma comprensiva suo padre, poi andò a preparare colazione. Tirò fuori due tazze e le riempì di latte, poi ne portò una al biondo. Lui, che stava fissando la finestra, si voltò e inarcò un sopracciglio.

<< Prendi >> lo invitò porgendogliela.

<< Cos...? Avrei dovuto portartela io! Non dovevi alz... >>.

Lo interruppe: << Prendi >>.

<< Lo sai che non sei nella situazione di fare sforzi? >>.

<< Prendi >>.

Sbuffò: << Rose, mi preoccupo solo! Non avresti dovuto... >>.

<< Prendi >>.

Scorpius la fissò prima di passarsi una mano sugli occhi: << Non ho fame >>.

<< Prendi >>.

La fissò ancora, esasperato, prima di acconsentire e berne un sorso: << Soddisfatta? >>.

<< Ora sì >> annuì sorridendo. Lui continuò a bere guardandola con un misto di stupore e adorazione: << Ma come fai? >>.

<< Semplice: ho messo le tazze nel microonde e in due secondi ho fatto! >>.

<< No... >> iniziò con una breve risata un po' spenta. << A essere così allegra e ottimista >>.

<< Beh >> scrollò le spalle << fare come te non serve a niente >>.

<< Grazie! >> lagnò con una smorfia, poi le fece un sorriso dolce. << No, sul serio. Ti ammiro... non mi sento degno di starti accanto >>.

<< Pensavo la stessa cosa quando non ricambiavi! >> confessò divertita, tracannando un po' di latte. << Scorp, troveremo tua madre e andrà tutto bene >> aggiunse decisa.

<< Mi infondi sicurezza >> rispose accarezzandole una mano. Lei si avvicinò e lo abbracciò. Il biondo sgranò gli occhi e posò le mani sui suoi fianchi: << Non... non è prudente. C'è tuo padre, tuo zio... >>.

<< Non mi importa >> disse semplicemente, e a quel punto ricambiò.

 

 

Guardò un'ultima volta la casa: avrebbe portato quella vacanza nel cuore per tutta la vita. Ogni posto aveva un suo ricordo, perfino quella pietra color mogano che aveva catturato la sua attenzione dai principi.

<< Ci scriveremo lettere e ci vedremo >> ripeté per l'ennesima volta la rossa, guardandolo torvo.

<< Ma potrebbero intercettare il gufo e... >>.

<< Ci scriveremo lettere e ci vedremo >>.

Il biondo alzò gli occhi al cielo e poi sospirò: << Va bene >>.

Rose sorrise e gli diede una pacca sulla guancia: << Bravo ragazzo! >>.

<< Ma può essere pericoloso >> tentò ancora.

<< Ma può essere pericoloso >> lo scimmiottò. << Avanti Scorp, non c'è niente che mi butta giù! Abbiamo affrontato sei Mangiamorte, siamo forti >>.

<< Già... >> mormorò un po' malinconico. Rose gli prese le mani dolcemente e avvicinò le labbra alle sue, sussurrandogli: << Sappi che mi sono abituata a vederti tutti i giorni e quindi ti scasserò sovente >>.

<< Ma che dispiacere >> disse con voce flebile a sua volta, prima di ridacchiare e poi baciarla. Un bacio a fior di labbra ma intenso. << Su, ora vai, ti aspettano! >> esclamò strizzandole l'occhio e sorridendole. Rose si allontanò dal retro della casa: << Mi raccomando: ci scriveremo lettere e ci vedremo! >>. Scorpius annuì ridendo e la rossa si incamminò per andare dall'altra parte, ma prima salutò allegramente qualcuno sotto un albero: << Salve signor Malfoy! >>.

Draco sussultò per il gesto inaspettato, poi la fissò e le fece un cenno del capo. E così Rose raggiunse gli altri.

Salutò Gabrielle, suo marito, Melusine e, quando arrivò a Isabelle, quest'ultima voltò boriosamente il capo da un' altra parte con le braccia incrociate: sembrava sua zia Fleur.

<< Ehm... >> tentò, grattandosi la nuca. Le doveva un po' di scuse.

<< Je suis trés contonta che tu stia bien, je spere che la vita ti riservi tonte cose belle >> disse un po' stizzita ma anche sincera.

<< Grazie, Belle... e scusa per tutto >> sospirò. << Sono stata infantile, ma ho imparato la lezione! >>.

La bionda la guardò prima di addolcire i tratti del viso rigidi e annuire. Rose le sorrise e si incamminò per la Passaporta, ma all'ultimo si voltò: << Ah! Sappi che ti ammiro e che sono invidiosa della tua classe e finezza che non avrò mai! >>.

A quel punto Isabelle si avvicinò e le stampò due baci sulla guancia, prima di sorriderle calorosa e tornare accanto a suo padre. Rose le fece l'occhiolino e poi svanì, nella mente impressa l'ultima immagine di quel posto tanto macabro quanto indimenticabile.

Arrivata, c'era tutta la famiglia -compresi amici, cani, gatti e porci- che attendevano lei, Albus e Dominique a casa. Passò ben quattro ore a raccontare lo stesso avvenimento e a sopportare baci, abbracci stritolatori, complimenti e preoccupazioni prima di poter andare in camera sua e buttarsi sul letto a pancia in giù: era sfinita, e già le mancava tutto.

<< Sei sopravvissuta... >> una voce alla sua sinistra le fece alzare il viso dal letto e guardare l'emittente. Era James, seduto su quello di Hugo. Lo fissò, senza sapere cosa dire o fare, ma alla fine si comportò in modo naturale. Fece un cenno del capo: << Altolà! >>.

James la guardò a lungo, poi fece uno sbuffo e si stravaccò per bene nel letto. Rose fece un sorrisino e poi affondò di nuovo il volto nel cuscino. Rimasero in silenzio per un po', ma mentre James era come nervoso, lei non lo era affatto.

<< Senti >> iniziò di punto, sistemandosi per l'ennesima volta tra i cuscini.

<< Stai fermo? >> sbottò con uno strascico, sdraiandosi a pancia in su.

<< Dicevo >> riprese. << Devi stare lontano da Malfoy, porta solo guai >>.

Rose fece un semi sorriso e chiuse gli occhi, poi disse con voce pacata: << E tu da Jennifer. E' subdola >>.

<< Jennifer non c'entra ni... >>.

<< Oh, si invece! >> lo interruppe con enfasi. << Non ci eravamo promessi di non intrometterci negli affari sentimentali altrui? >>.

<< Ma è diverso! >> esclamò esasperato. << Hai rischiato di morire standogli accanto, voglio solo proteggerti! >>.

<< Cosa mi dici dei miei genitori o di tua mamma? >> chiese voltandosi a guardarlo. Il moro si accigliò: << Cosa intendi dire? >>.

<< I miei genitori hanno rischiato per sette anni la vita stando accanto a tuo padre, idem tua mamma e il resto della famiglia. Nessuno l'ha mai abbandonato, e anche se è morto Fred e, supponendo che lui sapesse la fine che avrebbe fatto, gli sarebbe stato vicino lo stesso, così come tutti. Non voglio e non posso abbandonarlo, James, e non mi aspetto che tu comprenda. Per te rimane sempre un Malfoy, ma per gli altri tuo padre allora è rimasto un bugiardo per molto tempo. Lui ha solo me e Albus e gli rimarrò accanto fino alla fine >> disse un po' mesta, poi fece un sospiro e osservò il soffitto. Si aspettava che il cugino non capisse, e invece avvertì un sospiro e poi la sua presenza accanto al letto abbracciarla: << Mi hai fatto cagare sotto >>.

<< Mh, confessione compromettente per James Sirius Potter >> ridacchiò prima di riceversi uno scappellotto e poi un abbraccio. E si addormentò sicura tra le braccia del cugino, famose per far sentire protetta qualunque persona accogliesse.

 

 

                                                                                                                                           * * *

 

<< FORZA HUGO, MUOVI QUEL CULO E PARA! >> urlò dalla cima della scopa.

<< Miseriaccia, piove e non ci vedo un accidente! >> borbottò il fratello.

<< Non sarai cieco come zio Perce? >> lo derise Fred, acchiappando il boccino << Mio! >> scese dalla scopa e si diede il cinque con Lily e Louis.

<< Dai Hugo, non prendertela, è per il tempo! >> tentò Molly mentre il rosso si incamminava cupo a casa dei nonni. Fred scrollò le spalle e poi lo seguì.

Lily le raggiunse: << Stasera ci sarà anche Jennifer tra noi >>.

<< Che meraviglia >> disse Rose con una smorfia.

<< Motivo in più per bruciare la cena >> sogghignò Molly, poi diventò seria. << Rose... >>.

<< Sì? >> chiese accigliata per poi seguire la direzione dello sguardo della cugina e vedere Jonathan.

<< Lo mando via? >> domandò Lily preoccupata, ma Rose scosse il capo.

<< Sarà il mio capitano, prima o poi dovrò affrontarlo... >>.

Il ragazzo si fermò e la fissò, la rossa ricambiò. Poi fece cenno agli altri di andare e Jonathan avanzò: << Sei viva, e hai affrontato dei Mangiamorte >>. Annuì. << Sapevo sarebbe successo qualcosa >>.

<< Non iniziare, ti prego >> ammonì con uno sguardo intenso ed esasperato. Lui alzò una mano: << No, non voglio farlo, sono passato solo per vedere come stavi. Ora che lo so posso andare >> e si incamminò.

<< John >> lo chiamò ormai fradicia dalla pioggia. Lui si voltò. << Spero che un giorno torni tutto come prima >>.

<< Anche io. Ma sai che spererei in qualcosa di più di come prima >> confessò prima di affondare le mani sulle tasche e allontanarsi. Rose prese un bel respiro e poi entrò in casa.

<< Dove mi siedo? >> chiese una Jennifer solare con il solito sorriso rivoltante. Lily, Molly, Alice, James, Albus, Hugo, Dominique e Louis si erano seduti in modo da non lasciare spazio alla ragazza. Lily e Hugo fecero posto tra loro: << Rose, vieni qui! >> ma Jennifer si affrettò a rubarglielo. Dire che Lily stava per esplodere era poco, ma un calcio sotto il tavolo da parte di Albus la fece destare.

<< C'è posto per tutti >> sbuffò nonna Molly posando un pentolone nel centro del tavolo con un cipiglio stizzito: evidentemente nemmeno lei approvava la nuova compagna del nipote.

Rose si accomodò tra Dominique e Alice e iniziarono a mangiare cena. Le finestre e la porta di casa erano spalancate: faceva molto caldo nonostante avesse appena piovuto e il sole stava tramontando, dando un senso di calore ma imminente fine estate.

Molly senior versò sui piatti di Rose, Albus e Dominique porzioni più abbondanti e Dominique sbuffò: << Nonna, santo cielo, stiamo bene! Non è il caso >>.

<< Non l'ho mica fatto apposta >> ribatté con fare teatrale. Albus fece un'espressione da cucciolo bastonato: << No, nonna, fai bene... sono così straziato >>.

<< Oh caro, ecco, mangia pure! >> esclamò compassionevole dandogli la carne più tenera. Lily lo squadrò male e appena la nonna voltò le spalle il moro sogghignò.

<< Augusta, mi passi il ketchup? >> domandò James distrattamente mentre chiacchierava con Jennifer e la bionda assecondò.

Dopo qualche minuto: << Augusta, mi passi la salsa? >> e la ragazza obbedì una seconda volta.

<< Augusta, mi puoi prendere la giacca sopra il tavolo? Ho particolarmente freddo >> alla terza volta Rose stava per dirgliene quattro ma, con grande sorpresa di tutti, la precedette la stessa Alice, rilevando una parte di sé prima nascosta che però rese orgogliosi tutti i presenti.

<< Ma lo vuoi capire che mi chiamo Alice o forse non sono abbastanza sgualdrina perché tu ti ricorda il mio nome? >> inveì avvampando. << E Merlino ti ha donato due gambe e due piedi: usale >>.

James, che aveva teso la mano in attesa che la ragazza le porgesse l'oggetto richiesto, la fissò per lunghi istanti e, dalla posizione, si ridicolizzò abbastanza. Alice ricambiò per poi abbassarli sul piatto e mangiare la sua porzione sbattendo un po' le posate, stizzita.

Dopo un minuto di puro stupore, James sembrava quasi compiaciuto. Accettò la sconfitta e si alzò a prenderlo da solo, poi tornò a sedersi e continuò a fissarla con quel sorrisino sghembo stampato in volto. Rose, come Molly, comprese che non avrebbe mollato facilmente la derisione, ma ci sarebbe stato da ridere.

<< Sapete che domani ci assilleranno di domande? >> butto lì Dominique, sospirando esausta. << Rita Skeeter sarà già all'azione >>.

<< Quella donna >> sbuffò Rose arricciando il naso.

Poco dopo giunse la famiglia al completo, con adulti compresi. C'era un fracasso infernale, ma a Rose piaceva: c'era aria di casa.

La rossa aveva la testa tra le gambe di Lily e i piedi su Roxanne e stava oziando beatamente, fino a quando qualcosa non le picchio insistentemente la testa e cadde dal divano.

<< PINKY, SMETTILA! >> sbottò dimenandosi e l'allocco mollò la lettera per poi gonfiarsi offeso e alloggiare sopra il davanzale.

<< Di chi è, tesoro? >> chiese Hermione dal tavolo, curiosa.

<< Non l'ho neanche aperta, mamma >> rispose stizzita.

<< E' di Hogwarts! >> esclamò Fred, prendendola. << Non mi diventerai Caposcuola, eh? Ti prenderei in giro per il resto dei miei giorni! >>.

<< Lei, ma ti pare? >> ridacchiò Roxanne. << Sarà l'allieva più brillante ma non è così disciplinata >>.

Rose lesse la lettera, poi sgranò gli occhi. Si diede un colpetto sulla guancia, poi la rilesse più volte, scettica. << Oh cielo... porco Merlino... per le mutande di Morgana... >>.

<< Rose! >> squittì Hermione prima di avvicinarsi. << Che c'è scritto? >>. Diede la lettera alla madre che fece uno strillo.

<< PER L'AMOR DEL CIELO! Rose, tesoro, sarai il Caposcuola! Oh, sono così fiera di te! >> esclamò felicissima stritolando la figlia.

<< L'avevo detto >> borbottò Fred. Il resto della famiglia si congratulò con lei e Rose avrebbe voluto leggerla in un momento in cui c'erano solo i genitori.

<< E' una carica molto importante! >> sorrise Ginny, dandole un bacio sulla fronte. << Come ha scritto la McGranitt, tutto sarà riposto su di te >>.

<< Come mio filia! Bravissima! >> applaudì Fleur dandole due baci sulla guancia. Ron fece una lista di cose da comprarle mentre Harry scrutò la lettera, poi la piegò e gliela porse: << Per i tempi un po' incerti che verranno, Minerva ripone in te ogni responsabilità. Non deluderla >>.

<< Non lo farò >> sorrise, per poi riguardarla.

“ … nei momenti di gioia o dispersione degli studenti, nell'anno scolastico che affronterete, confido nella tua adeguatezza e disponibilità verso loro. Sono certa che nessuno meglio di te potrà mantenere il controllo generale, il tuo coraggio e determinazione nell'affrontare i Mangiamorte me l'hanno sincerato. Essendo una ragazza diligente e astuta, sicuramente avrai assimilato il fatto che nei prossimi mesi gli eventi potranno variare, a partire da chi deterrà le cattedre, e mi auguro che tu prenda sempre le decisioni corrette per ogni occasione. Non sottovalutare mai niente, informati su ogni sezione e fa ciò che ti appare più propenso a risolvere un problema. Stai allerta.
Nella speranza che tu accolga l'incarico con gioia e consapevolezza, ti auguro una buon fine estate.
Minerva McGranitt”.

 

Rose sapeva benissimo cosa l'avrebbe aspettato: con il Primo Ministro scomparso, Dissennatori e seguaci dell'ex Signore Oscuto in circolo le cose sarebbero variate. Ma sapeva anche che se l'aveva scelta era perché si fidava di lei, e non l'avrebbe delusa.

Festeggiarono con un buon gelato e poi Albus la prese da parte. Era piuttosto afflitto.

<< Mi dispiace che tu non sia più Prefetto... >> disse sincera. << Hanno scelto Hugo, non so perché non l'abbiano fatto con te! >>.

<< Poco importa >> rispose bruscamente. << Comunque, ti aspetta Scorp fuori >>.

<< Cosa? >> domandò scettica.

<< Hai capito bene >> incalzò torvo e mesto prima di tornare dentro. Rose era triste per lui: sapeva che Albus aveva sempre faticato per ottenere dagli altri la stessa approvazione dei suoi cugini, e l'esser Prefetto era stata l'unica cosa che gli dava una speranza per convincersi che anche se era una Serpe poteva considerarsi un degno Potter. Nessuno gli aveva mai messo in testa il contrario, ma lui aveva un modo tutto suo di vedere le cose, e anche se aveva affrontato valorosamente dei Mangiamorte, attribuiva la vincita come merito degli altri. La rossa e suo padre, gli unici che sapevano di questo suo stato d'animo, avevano tentato più volte di destarlo, ma inutilmente. In ogni caso, Rose sapeva che prima o poi si sarebbe riscattato.

Uscì e fece qualche passo, prima di veder sbucare da un albero il biondo.

<< Scorp! >> esclamò felice abbracciandolo. Lui ricambiò, poi la baciò: << Mi sei mancata >>.

<< Anche tu >> rispose arrossendo.

<< Sei in gran forma! >>.

<< E tu sembri più allegro >>.

<< Ho saputo che sei Caposcuola >> disse con un sorriso. Annuì. << Io sono Prefetto >>.

<< Sul serio? >> domandò incredula ma felice, poi si complimentò.

Passeggiarono un po' chiacchierando dei loro nuovi incarichi e della delusione di Albus, poi Scorpius la fermò.

<< Casa mia ora è circondata da Mangiamorte >> sospirò passandosi una mano tra i capelli. << Voglio tornare a Hogwarts >>.

<< Tra poco ci torneremo >> annuì.

<< Lo so >> sorrise prima di staccarsi la collana con la spada d'argento. << Questa me la regalò mia madre. Mi disse “Un giorno voglio che tu la dia a una ragazza speciale” e credo di averla trovata >>. Rose lo fissò con gli occhi un po' lucidi, poi fece un sorriso dolce e lasciò che gliela legasse. << Non so cosa il futuro abbia in serbo per noi, per me specialmente, proprio per questo voglio vivere con intensità il presente. Senza di te non sarei chi sono ora e in queste tre settimane mi hai reso felice. Voglio che tu ce l'abbia presente, e ti chiedo ancora scusa per averti fatta star male >>.

Rose lo fissò commossa, poi lo strinse forse e lo baciò. Scorpius ricambiò con particolare passione, aveva sentito la sua mancanza. Le accarezzò i capelli mentre assaporava il suo gusto e Rose si avvinghiò a lui. Dopo tempi interminabili si staccarono, i respiri spezzati, ma un forte sentimento.

<< Lo custodirò con cura >> sussurrò prima di dargli un bacio sull'angolo della bocca. Passarono ancora del tempo insieme e poi si salutarono, tornando ognuno a casa propria.

 

                                                                                                                                         * * *

 

<< E' questo che fa chi ha finito scuola >> sostenne Dominique soddisfatta, facendosi la manicure.

<< E' questo che fa chi ha finito i compiti da tempo >> compì lo stesso Rose. Albus e Roxanne stavano copiando frenetici i compiti della rossa mentre Hugo e Frank li copiavano da Lily.

<< Mi mancherete >> sospirò Molly. << E' stato così bello stare con voi! >>.

<< Ci verrai a trovare >> rispose Louis facendole l'occhiolino.

<< RAGAZZI! >> esclamò Liberty, spalancando la porta di casa di Rose. << AVETE SAPUTO? >>.

<< Che cosa? >> domandarono tutti.

<< QUEST'ANNO CI SARA' IL TORNEO TREMAGHI! >> esultò. A Rose cadde la manicure a terra, Albus e Roxanne si guardarono prima di fissare interdetti la ragazza.

<< Scherzi? >> domandò Molly, a bocca aperta. << Perché quando l'hanno fatto quattro anni fa io non ho potuto partecipare e voi sì? >>.

<< Non fare la gelosa >> sogghignò Domi. << Congratulazioni ragazzi >>.

<< Nemmeno noi potremo parteciparci >> convenne Hugo, cupo.

<< Che m'importa, ci sarà il Ballo Del Ceppo! >> esclamò Lily sognante.

<< Parteciperete? >> domandò Rose, entusiasta. Roxanne rispose con altrettanta euforia mentre Albus borbottò un “tanto non mi estrarrebbe mai”.

Prima che gli altri potessero dirgliene due per il pessimismo, si avvertirono delle voci scendere dal piano superiore.

<< Ammettilo che sei felice per il fatto che mi vedrai spesso a scuola ancora! >>.

<< Sì guarda, sto scoppiando di gioia! >>.

<< Non avresti potuto chiedere di meglio >>.

<< Sai che sei presuntuoso, arrogante, egocentrico e pomposo, Potter? >> sbottò Alice rossa fino alla punta dei capelli. Raggiunse gli altri e si sedette cercando di calmarsi. James le sussurrò qualcosa all'orecchio e lei lo spintonò, stizzita.

Rose fece un risolino. Dalla volta in cui la bionda aveva risposto a tono il moro non la lasciava un attimo stare, facendola irritare in una maniera assurda, e per riuscirci con una buona e pacata come Alice voleva dire esagerare. Ma ciò li rendeva divertenti agli occhi di tutti, e almeno ora lui non la ignorava completamente o considerava poco o nulla, anzi, era al centro dei suoi giorni.

<< Voi due finirete per stare insieme >> dichiarò Dominique, mettendosi un po' di mascara. Alice arrossì timidamente mentre James sbottò in una sonora risata: << Come no! >>.

<< Ti conviene ascoltarla, azzecca sempre: ha azzeccato pure con me >> rispose Rose, ridendo.

<< Perché, tu con chi stai? >> scattò Hugo, allerto, e James la fissò.

<< Continua a copiare se non vuoi che lo dica a mamma >> lo ricattò e lui, tra vari borbottii e imprechi, obbedì.

Trascorsero gli ultimi giorni di vacanza insieme allegramente: un nuovo anno li avrebbe aspettati, un anno insidioso e ricco di sorprese e cambiamenti che non si sarebbero mai immaginati.

 
 

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Capitolo 25
*** Seconda parte - Un nuovo anno. ***


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Ok. Vi saluterei con un “Salve cari, come va? u.u” come ho sempre fatto, ma mi sembra un po'... inadatto. Lo so, mi odiate, ma non avete torto. Vi ho mollati lì per... un mese? Che vergogna. Dire che mi dispiace sarebbe un eufemismo, eppure è così. Mi posso solo giustificare spiegando il motivo per cui non ho aggiornato per così molto tempo: in primis, la scuola. E' uno stress-studio assurdo, che non mi dà tregua, figuriamoci ultimamente. Secondo, sapete no il famoso computer che non andava? Ecco, l'abbiamo portato ad aggiustare e poco dopo altro problema, e si accende di nuovo due giorni sì e cinque no. Mia mamma, giustamente, mi ha detto qualcosa tipo “attaccati al tram, per ora non spendo altri soldi per il pc” e quindi devo vagare in pena come un'anima, nella speranza che si accenda. E quando lo fa, molto spesso non coincide con il tempo libero che ho o con l'ispirazione, e quindi finisco con il non continuare il capitolo. Poi, sfiga delle sfighe, mi sono beccata un virus intestinale che mi ha bloccata una settimana a letto.
Comunque, ora sono tornata, e mi terrete u.u spero vivamente mi possiate perdonare e che continuiate a “sostenermi”, è molto importante! E spero anche di poter tornare ad aggiornare con frequenza, anche se dubito, ora che ho un'interrogazione o verifica ogni giorno, ad ogni modo poi da giugno sarò tutta vostra ;)

Dunque, questo è l'inizio della seconda parte della storia, quindi tenetevi pronti e... e... (?) e u.u Ci saranno diversi nuovi personaggi che vi direi di appuntarvi, perché prenderanno importanza, e alcuni vecchi che erano spariti sono tornati (purtroppo, mi direte) e ve li dovete sopportare! In questo capitolo accadono molte cose, tutte in un solo giorno, e questo è solo per darvi un'idea di come sarà incentrata la seconda parte, una specie di prologo. Mentre la prima era sul romantico, la seconda sarà principalmente di avventura/romantico, il che vuol dire che ci saranno problemi e storie d'amore, ma tutto in uno sfondo di un una Hogwarts non più sicura e fonte di attrazione per persone subdole e malvagie. I protagonisti saranno sempre Rose e Scorpius, ma non parlerò solo di loro due come prima, farò interagire anche la nostra bella rossa con vari personaggi intriganti, che celano qualcosa, un brutto passato ecc. Spero davvero con tutta me stessa che vi piaccia, che continuiate a seguire questa storia perché ci metto lavoro per continuarla e scriverla come vorrei e che, soprattutto, recensiate. Recensite, criticate, qualsiasi cosa, ma fatemi sapere cosa ne pensate!

A tutti voi lettori che seguite attivamente ma non mi scrivete due paroline, non fate i timidi! u.u ritagliate due minutini di tempo per rendermi felice, anche perché spesso l'ispirazione la trovo grazie ai commenti. Leggo che vorreste sapere il seguito, che scrivo bene e mi viene voglia di continuare, e così scrivo. Scrivo prima, posto prima!
Ma quanto ho parlato? o.o sono logorroica! XD Bene, mi sembra il caso di mollarvi. Ancora scusa e... vi adoro come sempre çwç
Ah! Ho trovato la mia Rose perfetta, è nella gif. E Scorp... **
Scusatemi la dimensione, ma non mi lasciava il 12 -.-
Buona lettura <3


 

 

 

 

 

                           SECONDA PARTE

 

                                 Un nuovo anno

 

Dominique stava guardando alla finestra, i capelli lisci e biondi le ricadevano sul volto e gli occhi di un azzurro bellissimo erano spenti quanto il cielo di quella giornata piovosa di fine agosto. Le gocce picchiettavano contro il vetro e sulla strada c'erano pochi maghi e streghe in movimento; la maggior parte intenti a ripararsi dalla pioggia e a non incespicare con i sacchi della spesa in mano.

Si strinse nella sua maglia color mogano e prese un bel respiro: era sempre stata forte, soprattutto agli occhi di tutti, non poteva buttarsi giù per una cosa simile. Eppure sulle sue candide guance scivolò una lacrima che si asciugò in fretta, quasi con timore che qualcuno la vedesse e quasi con vergogna per averla lasciata uscire. Ma lei, come tutti gli altri, era un'umana e non poteva sempre rialzarsi subito dopo una caduta.

La porta si aprì lentamente cigolando e per la prima volta le infastidì averlo portato in quel piccolo appartamento che i suoi genitori avevano comprato per stare soli ogni tanto, prima della Seconda Guerra. Forse avevano avuto ragione su ogni singola cosa che riguardava lui, avrebbe dovuto ascoltarli. Ma no, aveva preferito fidarsi di lui e del suo istinto, e per questo era andata contro diverse persone che amava, in prima linea James.

Era sempre stato il suo punto di riferimento, quasi come un fratello più che cugino, litigavano infantilmente spesso ma lui c'era sempre stato quando lei aveva avuto bisogno e viceversa. Da quando stava con Zac, però, qualcosa era cambiato e sentiva di averlo in un certo senso ferito. Non era mai stata brava a mostrare i suoi sentimenti e di certo non si aspettava che lui li comprendesse, non avrebbe potuto, ma lo sperava e cercava di mostrarlo a modo suo.

Sentì una mano stringerle la spalla, e disse con enfasi: << Non mi toccare >>.

<< Dom... >> mormorò flebile il suo ragazzo, mollando la presa ma accarezzandole piano la schiena. La bionda arrivò subito al punto: << Dov'eri mentre noi mettevamo la nostra vita in repentaglio? >>.

<< Te l'ho già detto, dentro casa >> rispose meccanicamente distanziandosi un po'.

<< E perché quando siamo tornati non eri presente? >> incalzò girandosi a fissarlo, piena di rabbia e dolore.

<< Ho sentito delle urla e sono uscito a controllare >>.

<< Ma da noi non sei accorso! >> esclamò con un'espressione afflitta e rigida. << Era evidente che c'era una battaglia e non sei venuto! >>. Non rispose. Gli si avvicinò lentamente guardandolo di sbieco con gli occhi lucidi e sillabò, quasi con disprezzo: << Chi sei davvero? >>.

<< Il ragazzo che ami >> le disse prontamente, fissandola con i suoi occhi verdi, quasi a penetrarla. Sembrava dannatamente sincero, ma qualcosa non tornava, era tutto troppo sospetto. E faceva male.

<< Io... >> iniziò la bionda, stringendosi a sé e cercando di mantenere la calma << sono andata contro tutti per te. Ti ho difeso con le unghie e con i denti, ma inizio a credere di aver solo sprecato energie. Avrei dovuto ascoltare la mia famiglia >>.

<< NO! >> esclamò, quasi come se ciò che aveva udito fosse stato veleno per le sue orecchie. << Non dirlo nemmeno per scherzo... >>.

<< Vattene, Zachary >> disse infine, decisa, senza mai guardarlo.

<< Cosa? No, Dominique, ti prego, non farmi questo, io non... >>.

<< Dammi del tempo, lotta per riconquistarmi o torna dai Mangiamorte, ma ora vattene >> ripeté, questa volta fissandolo a fondo. Zac fece un'espressione dolorosa, poi andò verso la porta. Prima di uscire, proferì: << Qualsiasi cosa accada, ti ho sempre amata e continuerò a farlo. Non sono una cattiva persona, lo sai, semplicemente non sono mai stato coraggioso. Ma non per questo ho sempre agito con uno scopo oscuro... >> e, alludendo a qualcosa, se ne andò.

Dominique tornò a guardare la finestra con gli stessi occhi spenti di prima, ma quando sentì la porta aprirsi qualche minuto dopo, scattò: << Ti ho detto di... James >>.

Il ragazzo la chiuse alle spalle, i soliti capelli neri e scompigliati del padre, gli occhi nocciola del nonno e quel fascino ribelle che sempre l'aveva accompagnato. Avanzò verso di lei, e gli occhi azzurri della cugina tornarono a inumidirsi di lacrime: per non mostrarsi così debole a lui -l'ultima cosa che avrebbe voluto dargli era la soddisfazione di fargli sapere che aveva avuto ragione- tornò a fissare la finestra. Si aspettò la schernisse o le facesse l'ennesima scenata, così sarebbero tornati a litigare come sempre, invece stette in silenzio, prese delicatamente la sua mano, la fece voltare con dolcezza e la strinse forte in modo protettivo.

Perché in fondo il loro rapporto era più strano che unico, ma invidiabile: c'erano sempre l'uno per l'altra, e spesso bastavano pochi gesti per trasmettere qualcosa che, forse, a parole era molto più difficile dire.

 

 

                                                                                                                                                  * * *

 

<< Studia, studia e studia! >>.

<< Sì mamma, devo and... >>.

<< E comportati bene! Sei il Caposcuola quest'anno! >>.

<< Sì mamma! >>.

<< E stai attenta al Torneo e a qualsiasi cosa >>.

<< Sì, mamma >>.

<< E... >>.

<< Hermione, dacci un taglio?! >>.

<< Graziepapàtivogliotantobeneciaoatuttiedueapresto! >> disse tutto d'un fiato schioccando un bel bacio sulla guancia, salutando per l'ennesima volta con la mano il resto del clan e salendo sull'Espresso per Hogwarts. Essendo Caposcuola doveva salire per ultima e controllare ci fossero tutti, e il fatto che la sua famiglia era rimasta lì fino all'ultimo con gli studenti accalcati ai finestrini per sbirciare l'aveva messa in imbarazzo.

<< Sei la nipote di Harry Potter? >> chiese un bambino con gli occhi sognanti, appena entrò.

<< No, sono la nipote di tua nonna. Forza moccioso, vedi di tornare al tuo posto o ti faccio smistare in Serpeverde! >> esclamò autorevole, e il ragazzino smammò via in un batter d'occhio. Ghignò soddisfatta, con un incantesimo fischiò per dichiarare che tutto era a posto e l'Espresso partì.

Posò il suo baule nel posto riservato ai Prefetti e poi fece una bella passeggiata per gli scompartimenti, sincerandosi che tutto fosse in regola. Una bambina del secondo anno aveva i conati di vomito e tirò fuori dalla borsetta di perline della mamma, la quale poteva contenere anche un armadio grazie a un Incantesimo, una Pasticca apposita. Aprì la porta, gliela ficcò in bocca con un lancio, la chiuse e poi tornò alla camminata.

Osservò il cielo da uno dei finestrini: era soleggiato con qualche brezza che muoveva le foglie degli alberi. Qualche nuvolone lontano ammoniva che presto ci sarebbe stata una pioggerella inglese, ma d'altro canto non c'era mai stato un viaggio senza un po' d'acqua. Pensò che sarebbe stato l'ultimo anno, che tutto le sarebbe mancato, ma pensò anche che l'avrebbe reso indimenticabile. Dopo l'avrebbe aspettata il mondo esterno pieno d'insidia, tanto valeva darsi alla pazza gioia come aveano compiuto Fred e James al loro ultimo anno.

Un rumore di passi la destò dai pensieri: si voltò, e una figura sconosciuta dall'aria di falso bonario le sorrise. Era un uomo giovane, sulla trentina d'anni; alto, non molto robusto, capelli neri mossi e occhi chiari. Sorriso smagliante e qualche ruga d'espressione.

<< Roseline Weasley? >> chiese, fissandola. La rossa annuì. << Piacere di conoscerti, sono il tuo nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure: il professor Wenklesolt. Ho sentito parlare molto di te >>. La ragazza lo fissò, quasi come incuriosita e insospettita, ma non rispose. Il professore proseguì: << So che hai affrontato maghi travestiti da Mangiamorte... >>.

<< Erano Mangiamorte >> ribatté quasi come offesa. Lui le sorrise amabile: << Oh no cara, non era un attacco. Ti ammiro molto, hai grandi potenzialità che potremo sfruttare a dovere, ma il Ministero si diverte a dare il minimo allarme per tutto non indagando a fondo. A loro piace perversamente pensare che hanno ancora superstiti da spedire ad Azkaban, ma oramai non c'è più nessuno in circolazione >>.

<< Ne è sicuro? >> incalzò, assottigliando leggermente lo sguardo.

<< Ragazza sagace, ragazza molto sagace >> commento tra sé e sé. << Ma, ribadisco, il Ministero... >>.

<< Il Ministero è molto efficace e Kingsley Shacklebolt un grande Ministro >> lo interruppe. La fissò a lungo, quasi come ammaliato: << Senza dubbio, ma forse sei ancora inesperta per esprimere un giudizio che ricopra ogni aspettativa. In ogni caso, è stato un piacere conoscerti. Mi piacciono gli studenti che sanno dire cosa pensano senza esitazione >> e con ciò si congedò con un sorriso e un semi inchino, per poi andarsene. Rose lo osservò allontanarsi e iniziò a essere sempre più avida di conoscerlo e diffidente sulla sua personalità. Era un tipo... strano.

Scrollò le spalle e poi avanzò imperterrita e spensierata come prima, e quando vide un uomo con i baffi da tricheco si illuminò: << Professor Lumacorno! Credevo andasse in pensione! >>.

Horace smise di parlare bruscamente a qualcuno e si voltò, con un viso più segnato del solito, sorridendole: << Oh, ma chi vedo! Mia cara Rose, tutto ok? >> annuì << Beh, ecco, finirò quest'anno e poi andrò finalmente in pensione. Minerva ci teneva concludessi almeno con voi >> borbottò con rancore, per poi tornare a sorridere << ma sarà un piacere! Sei naturalmente ancora parte del club! >>.

<< Oh, ehm... grazie >> rispose un po' meno entusiasta, per poi svincolarla alla richiesta di fermarsi lì a bere qualcosa. Andò in bagno e fece un sospiro di sollievo, poi si specchiò alla sua figura allo specchio: si era tagliata i capelli fino alle spalle, e ogni tanto le mancavano i lunghi e indomabili ricci. Così aveva un taglio che la rendevano più matura, carina e mascolina, un po' quello che lei era. Almeno così non tribolava a pettinarli o asciugarli e mossi con quel stile le donavano molto. Tutti l'avevano complimentata, ma aspettava solo il momento in cui Scorpius avrebbe detto il suo parere... gli sarebbe piaciuta?

Uscì e si trovò James davanti. Fece un balzo all'indietro e per un pelo non cadde nel water.

<< JAMES?! >>.

<< ROSE?! Oh, ehm... ciao Rosie! >> disse con un sorriso indifferente.

<< CHE CI FAI QUI? >> chiese sconcertata, fissandolo.

<< Oh, lo scoprirai presto >> rispose facendole l'occhiolino. << Ora devo andare >> e sparì dall'altra parte. La rossa fu troppo shoccata per fermarlo o pronunciare qualcosa, così lo osservò andarsene.

<< Stai calmo, la troveremo! >>.

<< Ma cosa penseranno gli altri, vedendoci insieme? >>.

<< A te che importa? E lei non si farà di certo problemi >>.

La ragazza, riconoscendo le voci, girò lo sguardo alla sua sinistra, e tra il corridoio e lo scompartimento vide Albus e... un ragazzo strafigo che assomigliava dannatamente a Scorpius, solo che non aveva più i capelli mossi ma molto più corti a prima, scompigliati, e una barbetta che si intravedeva leggermente che lo rendevano altamente stuprabile. Un momento... il ragazzo strafigo e altamente stuprabile in questione era Scorpius.

<< Rose! Finalmente >> ridacchiò Albus, raggiungendola. << Allora, dov'eri? Ti abbiamo cercata dappertutto! Come stai? Hai incontrato anche tu il nuovo professore? Rose?! >>.

<< Scoparlius >>.

<< Eh? Scoparlius? >> chiese il moro, accigliato. Rose era troppo impegnata a fissare il suo ragazzo e il suo ragazzo e fissare lei per poter dire altro. << Oooh, capito >>.

<< Non sapevo ti fossi tagliata i... >> iniziò lui.

<< Nemmeno io >> lo interruppe.

<< Sei bellissima >>.

Fece un sorriso ebete. “Mi viene voglia di trascinarti in camera” stava per dire, ma si trattenne e disse un semplice grazie.

<< Dai ragazzi, andiamo, ho prenotato il scompartimento migliore >> proclamò Albus soddisfatto, per poi incamminarsi. Rose stava per seguirlo, ma in pochi secondi si ritrovò chiusa in bagno con Scorpius e le sue labbra premute contro. Ricambiò il bacio che si approfondì subito: erano rimasti una settimana senza vedersi o sentirsi, e a quanto pare ne avevano particolarmente sentito la mancanza.

Pomiciarono a lungo e Rose, forse per l' “emozione” di essere chiusa in un posto angusto -e non molto pulito- con il suo ragazzo strafigo o forse perché gli ormoni presero il sopravvento, non poté fare a meno di avvinghiarsi a lui e rabbrividire ogniqualvolta lui spostava delicatamente le dita contro la pelle della sua schiena, dato che aveva insinuato le mani sotto la maglia.

Si staccarono solo perché, quando spostò le mani al fondoschiena, Rose sbatté la testa contro un armadietto contenente la carta igienica: << Porca Morgana! Maledetta! >>.

Scorpius scoppiò a ridere divertito, per poi darle un bacio sul punto in cui aveva battuto, sulla guancia e poi sul collo, e lì la rossa perse completamente ogni minimo accenno di dolore. Le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la fissò dolcemente, e Rose si ritrovò ad avvampare dal caldo e dall'imbarazzo.

<< Com'è essere Caposcuola? >>.

<< Bello. Prefetto? >>.

<< Bello >>.

Annuì e, dopo qualche secondo interminabile in cui constatarono di essere in una posizione piuttosto imbarazzante a causa del piccolo spazio che avevano a disposizione, decisero saggiamente di uscire.

<< Prima tu >>.

<< Oh... ok >>.

Rose uscì con un'espressione neutra che non lasciava intravedere nulla e andò verso lo scompartimento dove li aspettavano gli altri. A metà corridoio si arrestò: davanti a lei c'era Jonathan. Lui la fissò a lungo, poi si avvicinò con calma e mostrò le mani: << Permetti? >>. Non seppe a cosa si riferiva, ma la foga di sparire e andarsene da quella situazione la indussero ad annuire, così che quando si accorse che gentilmente le stava aggiustando la camicia all'interno dei bordi della gonna della divisa, si sentì arrossire in maniera incondizionata.

<< Dovresti stare più attenta, vigilano occhi indiscreti >> disse a voce bassa e maliziosa sul suo orecchio, e quel contatto le provocò una strana reazione. Dev'essere la mancanza di abbracciarlo, pensò, perché fin da piccola era abituata a stringerlo per mostrargli affetto e ora era da un mese e una settimana, ovvero da quando stava con Scorpius, che non lo sfiorava minimamente.

Si riprese: << Lo farò, grazie >>. Dal modo in cui si allontanò da lei comprese che doveva averla raggiunta Scorpius, infatti prese un cipiglio freddo e un'intonazione piatta: << Ti convocherò presto per la squadra di Quidditch. A presto >> e si allontanò, dandole una lieve spallata che, questa volta, la irritò un po'. Si girò e rimase sorpresa quanto affascinata dallo sguardo gelido e penetrante che Scorpius riusciva ad emanare: nessuno poteva immaginare che, in realtà, quegli occhi erano dolci e pieni di affetto da dare.

<< Dovrebbe toccarti di meno >> convenne cercando di celare un impunto di gelosia ed entrò, sedendosi accanto ad Albus e contro il finestrino. La rossa trattenne un sorriso e si sedette davanti a lui, di fianco a Lily e Alphard.

<< Dov'eravate? >> domandò sogghignante il moro.

<< Fatti loro, no? Attento, un Nargillo! >> esclamò Lorcan seduto dall'altra e intento a scacciare il suddetto Nargillo dall'orecchio di Al.

<< Molla! >> maneggiò lui, sbuffando.

<< Peggio per te, se ti entrano nell'orecchio e modificano il cervello io t'avevo avvertito >> ribatté offeso e corrucciato. Al imprecò qualcosa e poi tornò a leggere un libro.

<< Hai visto il nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure? >> chiese Lily, sorridendo. Rose notò che, durante l'estate, era cresciuta molto ed era diventata davvero una bellissima ragazza con accenni di forme da donna.

<< Sì, ma insulta il Ministero. Non mi piace >> rispose.

<< Cosa? Ma è simpaticissimo! A me e Lily ha regalato delle gelatine Tuttigusti +1 squisite! >> aggiunse Albus.

<< Io diffiderei: mi sa tanto di uno che nasconde qualcosa e cerca di conquistare tutti con il suo fascino e gentleman >> convenne Alphard. Aveva un anno in più ma, essendosi aggiunto verso la fine dell'anno prima, aveva dovuto ripeterlo. Con le lunghe gambe aperte appoggiate al sedile vuoto davanti, i capelli scuri scompigliati sul viso che risaltavano gli occhi di un azzurro incantevole, la camicia che fuoriusciva accuratamente in alcuni tratti della divisa e quell'aria straordinariamente elegante e ribelle allo stesso tempo, Alphard Ruslan era davvero un ragazzo di una bellezza esorbitante con cui davvero in pochi, forse Louis o Scorpius, potevano competere.

Tre ragazze avevano il viso premuto contro il vetro della porta e lo guardavano con fare sognante mentre le altre che passavano -casualmente più volte- non perdevano l'occasione per salutare e ammiccare lui o Albus, provocando la gelosia accuratamente trattenuta di Lily.

Tra le ochette Rose notò una ragazza dalla faccia cavallina, collo alto e corpo magro ed esile: assottigliò lo sguardo e tentò di rammentare dove l'avesse vista e chi fosse, ma quando la riconobbe lei era già andata velocemente dall'altra parte, e Rose si era inutilmente alzata sul sedile.

<< Chi hai visto? >> chiese Scorpius.

<< Dinah Dursley >> rispose, e tutti automaticamente si alzarono o allungarono per guardare, ma niente.

La porta si aprì e una Alice Paciock tutta rossa e stravolta sprofondò su un sedile. Tutti la fissarono: con i lunghi capelli biondi scomposti e varie ciocche rosa fosforescente era davvero buffa. Si allarmò, si guardò allo specchio e poi si coprì il volto con le mani per scoppiare in un pianto di rabbia e frustrazione.

<< Che succede? >> si allarmò Lily, andandole accanto e pettinandole i capelli per rimetterli a posto.

<< J-James... >> singhiozzò. << Non mi lascia un momento stare! >>.

<< Quell'ingrato di mio fratello! >> inveì la sorella per poi alzarsi e andare a cercarlo. Un gemito soffocato di dolore e una voce stridula lasciarono intuire che non era molto lontano.

<< Stai tranquilla >> tentò di rincuorarla Rose, spostandosi accanto a lei. Tirò fuori una bacchetta e mormorò un incantesimo: i capelli tornarono al colorito normale.

<< Come hai fatto? >> chiese scettica, in lacrime.

<< Oh, ehm... >>.

<< Passa il tempo libero a leggere e studiare >> rispose Al per lei, sorridendole. Alphard tirò fuori dalla borsa un buffo fazzoletto a pois rossi e glielo porse con una strizzatina d'occhio: << Tieni, sei più carina quando non piangi >>.

<< G-grazie >> rispose prendendolo e asciugandosi le lacrime, tutta rossa. Lily tornò e si subirono il suo sfogo verbale, ridendo sommessamente ogni volta che imitava perfettamente una scena.

E Rose si godette il viaggio in santa pace con quella stramba compagnia, o quasi...

<< Pasticca Caccabomba, figa eh? Nuova invenzione mia e di Louis >>.

<< Tranquillo Tiger, è normale non riuscire a parlare >>.

<< Come dici? Ti scappa la cacca? Mi dispiace, come vedi il bagno è occupato >>.

<< Ehm, Hugo... >>.

<< Sì? >>.

<< Mi sa che anche James le ha mangiate... >>.

<< VOI! PREPARATEVI A MORIRE! >>.

<< CORRI! >>.

E un boato tra risate dei presenti, Fatture lanciate e corse a perdifiato invasero lo scompartimento per poi protendersi. Rose si alzò di scatto e uscì iniziando a seguirli, ma venne colpita per errore da una Caccabomba di Louis. Si fermarono tutti e tre a fissarla: Rose si “arieggiò” con un Incantesimo imparato appositamente e poi li fissò omicida: << WEASLEY, POTTER, PREPARATEVI A MORIRE! >>.

<< CORRETE! >>.

 

                                                                                                                                      * * *

 

Rose scese sorridendo dall'espresso, e a bordo della carrozza trainata dai Thestral ammirò il bellissimo paesaggio che contornavano il castello. Scorpius, accanto a lei, faceva lo stesso, giocando inconsapevolmente con le dita della sua mano. L'aveva aspettata mentre si assicurava la presenza di tutti e che ogni cosa fosse al suo posto, per poter entrare a scuola con lei.

Osservò la capanna di Hagrid, buia, e sorrise, capendo che stava dormendo. L'indomani sarebbe andata a trovarlo e non vedeva l'ora.

Giunti scesero, salutò Scorp e andò in camera sua: essendo Caposcuola, aveva potuto avere la bellissima ex camera di Dominique tutta per sé, ma aveva preferito godersi l'ultimo anno in compagnia notturna di Liberty, Roxanne e Kimberly, una loro coetanea che conosceva poco ma era simpatica e che, per motivi di posto, sarebbe stata la quarta compagna di stanza.

Entrò, e Liberty le saltò addosso, facendola catapultare nel letto. << ROOOOSIE! Schifosa ragazza che sta con quello gnocco di Scorpius Malfoy! >>. La rossa ridacchiò e la strinse, mentre Roxanne scuoteva la testa divertita.

<< Se fosse uno gnocco me lo sarei mangiato, ma purtroppo non lo è >> rispose scherzosa, facendole il solletico per scostarla. Liberty si piazzò davanti a lei e la scrutò a lungo, con un cipiglio pensieroso. << Hai cambiato qualcosa... >> Roxi casualmente toccò i suoi lunghi capelli ricci. << I CAPELLI! STAI BENISSIMO! >>.

<< Grazie! >> rispose compiaciuta, stiracchiandosi e battendo la testa nel letto superiore. << Morgana porca! >>.

<< Sembra più grande, vero? >> constatò la cugina, sorridendo.

<< Aha >> annuì Liberty, convinta. << Più... indipendente, forte e sensuale >>.

Vennero interrotte da una ragazza dai capelli neri lunghi fino al seno e gli occhi di un bellissimo azzurro. Liberty assunse un cipiglio infastidito, ma Rose si alzò dal letto e le sorrise: << Sei Kimberly? >>.

<< Esatto >> rispose lei, ricambiando il sorriso, un po' a disagio. La rossa porse la mano e lei la strinse. << Io sono Rose, Caposcuola, e disgraziatamente tua nuova compagna di stanza >>.

La ragazza si accigliò un po': << Disgraziatamente? >>.

<< Oh sì, Rose è la persona più pazza e chiassosa del mondo >> annuì veemente Roxanne. La rossa la guardò male: << Le fai paura! >>.

<< Oh no, tranquilla, mi piacciono le persone vivaci >> sorrise per poi andare a presentarsi alle altre. Liberty era scorbutica, come irritata del fatto che ci sarebbe stata un'estranea d'ora in poi con loro, ma Rose le fece uno sguardo ammonitore alle spalle della bruna e iniziò a sistemare anche la sua roba.

 

Uscì di stanza allegra, salutando quasi tutta la scuola, e fermandosi a parlare ogni mezzo metro con qualcuno che voleva conquistare la sua simpatia solo per l'origine della sua famiglia o per sapere come aveva affrontato i Mangiamorte, l'Avvincino, ed essersi messa con Scorpius.

Raccontava con passione le sue imprese, ingigantendo ogni tanto -come faceva suo padre- e lasciando tutti a bocca aperta, mentre all'ultima domanda rispondeva con una strizzatina d'occhio e se ne andava. Sentì un tonfo alla sua destra, e vide Gazza cercare di perquisire James.

<< Tu, brutta razza di essere umano, non dovresti aver finito la scuola? Ti renderò la presenza un inferno! >> inveiva il vecchiaccio, con riflessi molto lenti.

<< Certo caro, certo >> sghignazzava il bel giovane e cugino, rimettendosi una provetta fucsia in tasca: l'aveva fatta bere a Mrs. Purr, e ora aveva pois colorati sul pelo bianco.

<< Non crescerai mai, eh? >> gli chiese, affiancandolo.

<< No >> rispose fiero e sogghignante.

<< A proposito, perché sei ancora qui? >>.

<< Lo scoprirai presto >>.

<< No, lo voglio sapere ora! >> tentò invano, bramosa di saziare la sua curiosità. << Ehi! >> ma se n'era andato.

<< Rose, la cena >> disse una voce delicata dietro di sé e si voltò: lunghi capelli lisci e neri, occhi scuri a mandorla, pelle che sembrava porcellana; Thayla Summers, Corvonero e figlia di Cho Chang e un Babbano, le sorrise.

<< Arrivo >> rispose stupita del fatto che le rivolgesse la parola -cosa mai fatta- ed entrò in Sala.

Andò a sedersi automaticamente vicino a Jonathan, e quando se ne accorse, si paralizzò. Fece una faccia buffissima dalla tensione perché Alice scoppiò in una bella risata cristallina, così mandò giù un groppo in gola e fece un impercettibile sospiro di sollievo quando Roxanne e Lily si sedettero vicino a lei. Allungò la mano verso un pezzo di pane, affamata, ma quella svanì, e sbuffò contraria.

<< Non imparerai mai, eh? >> ridacchiò Liberty. << Non si mangia senza prima ascoltare il discorso della Preside >>.

<< Ma ho fame! >> ribatté infantile, e Lily le fece cenno di zittirsi e guardare verso la tavola dei professori.

La McGranitt si alzò, e in un batter d'occhio tutti smisero di parlare. Fece un sorriso di gradimento: << Benvenuti a tutti, studenti vecchi e nuovi, spero abbiate trascorso buone vacanze. Innanzitutto, colgo l'occasione per rivolgere i miei ringraziamenti a coloro che mi hanno mostrato affetto e tristezza alla notizia che sarei andata in pensione, ma come potete vedere, sono qua >> Charlus Wenklesolt si dimenò un po' dalla sedia << e vi rimarrò finché non cesseranno i miei giorni. Come ben sapete,
negli ultimi periodi ci sono stati vari avvenimenti, dalla scomparsa del Primo Ministro all'avvistamento di alcuni Mangiamorte Superstiti >> molte persone trasalirono spaventate << che ben tre miei allievi qui presenti e una che ha concluso gli studi l'anno scorso hanno affrontato da soli >> volse un accenno di sorriso a Rose, Al e Scorp << e mi complimento con loro. Dunque bisogna stare comunque allerti, ma non preoccupatevi, la scuola è molto sicura e i più importanti Auror e membri del Wizengamont stanno provvedendo da tempo a garantire incolumità ai membri del mondo magico. In ogni caso, prevenire è meglio, quindi vi annuncio che, insieme al corpo insegnanti, abbiamo preso vari provvedimenti per potervi far affrontare un anno sicuro, in vista anche al Torneo Tremaghi >> molti studenti squittirono eccitati. La Preside prese un foglio: << Per iniziare, annuncio a tutti che Roseline Weasley sarà Caposcuola >> tutti applaudirono con fischi e lei sorrise. << SILENZIO! >> rimproverò. << Scorpius Malfoy e Samantha Selwyn saranno i Prefetti di Serpeverde >> alcuni si bisbigliarono nell'orecchio e Rose aggrottò la fronte, contraria. Samantha fece un cenno educato di saluto con la testa e poi volse un sorriso troppo amorevole a Scorpius, infondendo i nervi nella rossa. << Thayla Summers e Lysander Scamander per Corvonero >> applausi << Harold Macmillan e Emily Stewart per Tassorrosso >> altri applausi << e infine Hugo Weasley e Kimberly Carter per Grifondoro >> e ancora. << Bene. Quest'anno, come saprete, ci sarà il Torneo Tremaghi: a fine ottobre giungeranno gli studenti da Beauxbatons e Durmstrang, e a novembre ci sarà l'estrazione del campione per ogni scuola. Ricordo che possono partecipare solo coloro che hanno 17 anni compiuti. Concludo aggiungendo due cose: la prima è che Teddy Lupin >> il ragazzo, al quale i capelli diventarono rossi per l'imbarazzo, la raggiunse, lasciando Rose e gli altri sconcertati dalla sua presenza << e James Potter >> anche il moro, impettito e con il solito sorriso spavaldo provocando commenti delle ragazze e il rossore dolce sulle guance di Alice << saranno qua a scuola per i seguenti motivi. Teddy, insieme ad altri Auror specializzati, sorveglierà a turno l'esterno della scuola, mentre James sarà al suo fianco come apprendistato, dato il suo enorme talento in Difesa Contro le Arti Oscure, e parteciperà a qualche lezione della materia per insegnarvi tecniche migliori di combattimento e studio >> Rose e Lily, più di tutti, lo fissarono da lontano, scettiche << Vi presento infine il nuovo insegnante di Difesa: il professor Charlus Wenklesolt >> tutti applaudirono e lui si alzò, sfoggiando il suo solito sorriso affascinante e facendo un inchino elegante alla Preside. << Vuole dire qualcosa? >>.

<< Innanzitutto >> iniziò, rivolgendo un caloroso saluto agli studenti. << Sono onorato di poter lavorare qui con voi ed essere stato introdotto dalla grande Minerva McGranitt >> la Preside gli fece un semi sorriso cortese << sono certo che andremo tutti d'accordo. Spero possiate apprezzare la mia materia e trasmettervi il mio meglio, ma sono sicuro che accadrà. Bene, vedo molte facce affamate, quindi concludo qua >> e tornò a sedersi, provocando qualche risata tra gli allievi. << Bene, che la Cerimonia di Smistazione abbia inizio! >> e per un quarto d'ora seguente bambini vennero smistati nelle diverse Case, rendendo una Rose affamata e irascibile.

Il Cappello Parlante cantò una nuova versione, alludendo a un pericolo incombente e al bisogno di stare uniti, e Lily fece notare che si trattava della stessa canzone che aveva cantato ai tempi dei loro genitori, quando la Battaglia era vicina. Tutti sembravano molto impauriti e commentavano l'avvenimento, agitandosi, finché la McGranitt non impose silenzio e diede il via al banchetto. Tutti tranne il nuovo professore, che aveva un strano sorriso stampato in volto, e Rose, la quale aspettava solo di scaraventarsi sul cibo.

 

                                                                                                                                        * * *

 

Quella sera, in sala comune, ogni Casa aveva dato il via a un festino di inizio anno. Rose stava oziando stravaccata sulla poltrona, dondolando la gamba a ritmo della musica, mentre Hugo e Louis chiacchieravano animatamente. Lily stava parlando quasi sicuramente di Alphard a Roxanne, perché aveva gli occhi puntati su di lui, il quale stava leggendo un libro con un cipiglio concentrato che, a quanto pareva, esaltava molte ragazze, Liberty compresa.

Rose canticchiò la canzone delle Sorelle Stravagarie che era iniziata, immaginando di giocare a Quidditch, vincere la partita, e poi passare del tempo con Scorpius sotto la quercia vicino al lago.

Si sentì un rumore proveniente dall'ingresso e molte persone assalire qualcuno che, con una voce alla rossa famigliare, disse: << Andate piano, diamine! Prendete, toh... sì... sì esatto, i provini saranno la settimana prossima... bene >>. Aprì un occhio e, quando vide Jonathan distribuire fogli, ne ammirò il bel profilo, arrestando la gamba che dondolava e avendo uno strano fastidio allo stomaco. L'avrebbe presa o l'avrebbe scartata per fargliela pagare? Ma soprattutto, sarebbero mai tornati amici?

La folla si diramò e lui fece uno sbuffo, passandosi una mano tra i capelli. Voltò lo sguardo verso di lei e, istintivamente, chiuse fugace l'occhio aperto, fingendo di riposare, ma Liberty le finì -non si sa spinta da cosa- addosso e lei cadde dalla poltrona imprecando contro tutti i Maghi famosi esistenti, padre e zio compresi.

Si alzò borbottando quando l'altra si scusò e andò a vedere il foglio riguardante il Quidditch appeso alla bacheca, scampando all'ex amico che la fissava.

<< Temi che non ti prenda? >> le chiese, appoggiandosi alla parete libera della bacheca.

Lo guardò: << Potresti non farlo, sei il capitano >>.

<< Sai che il Quidditch viene prima di tutto, e sei un'ottima cercatrice, dubito qualcuno sia meglio di te. Ho adocchiato anche Lily quest'estate, è una bravissima cacciatrice, credo la prenderò. Hugo è un bravo portiere, ma è molto insicuro di se stesso... >> convenne, sospirando.

<< Lo so. Da quanto mamma mi ha detto, è identico a papà in molti aspetti, quello compreso >> aggiunse, leggendo il nome degli iscritti.

<< Non ti butterei mai fuori, Rose >> esitò, dopo momenti di silenzio. Gli accennò un sorriso, guardandolo dispiaciuta del loro distaccamento: << Lo so, John >>.

A quel nomignolo sorrise contento, staccandosi dal muro: << Bene... ci si vede, allora >>.

<< Ok >> e lo osservò allontanarsi sopra, nei dormitori maschili.

<< Non lo perdonerai, vero? >> chiese Lily, accigliata. Rise: << L'ho già perdonato >> e, all'espressione sconcertata della cugina, rise una seconda volta << Ti stupisce? Ha agito d'istinto, per amore, e quando si è innamorati si fanno scemenze, io per prima. E' un umano, non posso condannarlo a morte, tutti sbagliano >>.

<< Ma lui ti ha mentito! >> esclamò per poi sospirare, scuotendo la testa.

<< Lo so. Non ho detto che ho dimenticato o che siamo di nuovo amici, ho detto solo che l'ho perdonato >> specificò, fissando il punto in cui era sparito.

Il ritratto si aprì per far entrare un ragazzo, e oltre la soglia vide una chioma bionda che le sorrise. Sorrise di rimando e uscì.

<< Ragazzino impertinente, torna nella tua stanza, c'è il coprifuoco! >> rimproverò la Signora Grassa, ma lui non ci badò, contento di vederla. Prima che parlasse, Rose gli fece cenno di tacere e si allontanarono un po'.

<< Ehi >> sorrise nuovamente Scorpius, prendendole il viso tra le mani e dandole un bacio a fior di labbra.

<< Ehi >> rispose, con un sorriso felice stampato in volto, gli occhi persi nei suoi.

<< Volevo solo augurarti buona notte, mia Caposcuola >> mormorò sulle sue labbra.

<< Mh, ha fatto bene, mio Prefetto preferito, perché avrei potuto metterla in punizione per ciò >> ribatté ridendo leggermente sulle sue labbra, prima di godersele in un bacio lento e carico di sentimento.

Si udì un rumore, e Rose si scostò, provocando un grugnito di disappunto nel biondo: << Muoviti che se ti beccano è la fine: sei Prefetto, devi dare l'esempio >>.

<< Non mi starai diventando responsabile? >> chiese con un sorriso divertito.

<< Forse >> fece finta di pensarci, prima di dargli un bacio sull'angolo della bocca. << Buona notte bellissimo >>.

<< Buona notte bellissima >> mormorò prima di allontanarsi camminando all'indietro, per poi voltarsi.

<< Hai un bel culo! >> confessò osservandolo; notò che avanzò un po' sbandato, e ci scommise che era arrossito. Ride ilare e poi fece per entrare, quando il rumore di alcuni passi le fecero voltare lo sguardo verso l'individuo.

<< C'è il Coprifuoco, Roseline, dovresti essere dentro >> disse in tono cortese la Selwyn, fissandola un po' freddamente.

<< Sono Caposcuola, Samantha, potrei dirti lo stesso >> rispose imperterrita.

<< Controllavo solo che ognuno fosse al suo posto >> ribatté guardandola in maniera indecifrabile.

<< Lo stesso facevo io. Buona notte! >> ed entrò, sorridendo agli altri e continuando a godersi la festa spensierata, ignara che tanti avvenimenti le sarebbero accaduti e che avrebbe dovuto lottare per mantenersi forte, autorevole, calma e... appartenente a qualcuno.

 

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Capitolo 26
*** Pensatoio e la prima svolta di Alice. ***


 

 

Salve bella gente u.u FINALMENTE IN VACANZAAAAA! *sclera* ok basta. Sì lo so, in vacanza uno ha tempo di scrivere, e vi avevo promesso l'avrei fatto a giugno, eppure oggi è il 10 luglio... vi direte “non mantiene le promesse!” e io vi dico “con calma, figliuoli èè a dire il vero il 20 giugno il capitolo era pressoché finito e sistemato, ma in tutto il mio amore per il fresco iPod e il cazzeggiare, non avevo voglia di mettermi davanti al bollente pc e postare. Diciamo che sono stata un po' egoista, e mi dispiace çwç ma per farmi perdonare sono qui con un fresco fresco lungo capitolo, con tanto di immagini *w* come si è capito, non sono una persona psicologicamente stabile (?) e ho già cambiato volti a James e Alphard, ma tranquilli: questi saranno i definitivi u.u per me Jared Padalecki è il perfetto James, e Chace Crawford ottimo per Alphard.

Bene, vi mollo! Come al solito GRAZIE INFINITE PER IL VOSTRO SUPPORTO, SENZA VOI LA STORIA NON ANDREBBE AVANTI SE NON NELLA MIA TESTA, QUINDI NON MOLLATEMI MAI <3 e recensite u.u devo sapere che ne pensate!

Osservate bene i volti e state attente a tutto tutto, è un capitolo intrigante (??) ok basta.

Ah, non commentate lo SQUALLORE delle immagini messe insieme, come si è capito non sono paziente e abile in queste cose *fail*

Buona lettura <3

P.S.: se qualche anima pia riesce a spiegarmi perché EFP non mi mette Times New Roman 12 nel testo gli faccio un monumento. Nel frattempo vi tocca ingrandire.

 

                                                                                          Image and video hosting by TinyPic

 

                        Pensatoio e la prima svolta di Alice

 

 

 

<< Che cos'è? >> chiese Scorpius, con la fronte un po' aggrottata, toccando il bianco bordo di pietra ricoperto di scritte in Antiche Rune, e osservando del liquido argenteo fluttuare dentro.

<< Il Pensatoio >> mormorò Rose, affiancandolo con un cipiglio esitante e confuso. Scorpius sgranò leggermente gli occhi, boccheggiando incerto quanto lei, per poi guardarsi intorno con fare un po' allerto. << Il Pensatoio? Qui? >>.

La rossa non rispose, guardando con una certa curiosità e avidità i pensieri arrotolarsi e ondeggiare addosso ad altri, per poi avvicinare il viso. Il ragazzo le serrò un polso con le dita, sussurrando: << Sei pazza? Siamo in una stanza sconosciuta e abbandonata del castello, e c'è un Pensatoio in mezzo a tutto questo buio, potrebbe essere una trappola >>.

Lei alzò lo sguardo verso lui, per poi fare un sorriso: << Sei proprio una Serpe, furetto, lasciatelo dire >>. L'altro arricciò il naso a quell'osservazione e a quel nomignolo: da quando Albus aveva scoperto dal padre che al quarto anno l'impostore di Moody aveva trasformato Draco in quell'animale, Rose non aveva potuto fare a meno di attribuirlo al suo bel ragazzo.

Alla vista della sua espressione rise: << Voglio solo dare un'occhiata, puoi non farlo >>. A quella frase scattò in Scorpius qualcosa che lo fece scuotere la testa veemente e proferire: << No, guarderò anche io >>.

<< Perfetto >> gli ammiccò, per poi prendergli la mano e affondarci la testa dentro. Lui guardò ancora una volta il posto cupo in cui accidentalmente erano finiti: Rose aveva sbattuto testa, gomito e piede contro il muro di uno dei corridoi del terzo piano in una maniera buffa e strana, ed esso si era aperto, come quelle porte scorrevoli. Istintivamente le aveva preso la mano e si era catapultato dentro con lei, dopodiché il muro si era richiuso. Ed ora eccoli, insieme e soli in quel luogo tetro ed estraneo, a cimentarsi chissà dove per colpa di un orgoglio ferito e una malsana curiosità. Affondò anch'egli la testa e si scagliò in un posto che pian piano sembrava assumere l'aspetto del Ministero della Magia.

 

Rose sbatté contro il muro e si lasciò cadere a terra, ansante come mai in vita sua, sentendosi il fiato mancare e la sensazione delle schegge sul corpo. Tremava un po', ed era molto pallida, e si sentiva come se qualcuno le avesse infilato a forza la testa in acqua per farla soffocare.

Scorpius, accasciato dall'altra parte, era seduto e boccheggiava affannato, cercando di prendere lunghi respiri per calmarsi. Rose si coprì il viso con le mani e iniziò a scuotere la testa come a voler scacciare quell'immagine impressa nella mente, mentre Scorpius gattonò verso lei e la strinse a sé per un braccio.

<< Era... solo un ricordo... >> balbettò tentando di ristabilirsi. Rose alzò lo sguardo in un punto impreciso davanti a sé e le uscirono velocemente due lacrime, nonostante la sua espressione fosse apatica. << H-hai v-visto? >> chiese con un filo di voce, ancora troppo interdetta anche solo per rendersi conto che era tutto finito e che era accaduto molto tempo fa.

<< Sì >> rispose il biondo, flebile e con una vergogna mal trattenuta, allontanandosi da lei come se fosse la causa di tutti i mali dell'universo. Rose voltò lo sguardo perso verso lui e lo fissò, realizzando secondi dopo come si stava sentendo in quel momento. << Scorpius, non... Non è colpa tua. Non eri nemmeno nato, e non era nemmeno tuo padre, o tua madre >>.

<< Erano mio nonno e la mia prozia! >> sputò con disgusto e ribrezzo, con un'espressione addolorata che Rose riconobbe in Draco, rendendosi conto più che mai che effettivamente erano sangue del proprio sangue. Ma questo non eliminò la reputazione che aveva del suo ragazzo, perché era diverso, e lei lo sapeva più di chiunque altro. Non avrebbe permesso che un ricordo buttasse via tutti quei duri mesi in cui era riuscita a farlo emergere e non avrebbe permesso di lasciarlo più sottostare passivamente ai pregiudizi degli altri. In quel momento, però, non trovava la forza di aprire bocca e dire qualcosa, troppo spaventata da cosa aveva appena visto e vissuto, e troppo vile per trovare il coraggio di farsi trattare male da lui, in preda alla rabbia.

Il ragazzo si alzò e andò alla porta, abbassando la maniglia che si trovava solo dentro la stanza, non fuori nel muro, ed uscì, sparendo. Rose si affrettò, ma era troppo tardi: non lo avvistava già più. Guardò intorno se c'era la presenza di Gazza, poi corse per le scale dirigendosi nel corridoio; era già molto tardi. Si infilò nel letto e non chiuse occhio, rivangando quel ricordo, la morte di Sirius, la crudeltà di Bellatrix, l'indifferenza di Lucius e quegli occhi rossi e scarlatti che trionfavano in un volto serpentesco e privo di naso, rendendosi conto solo in quel momento di ciò aveva passato la sua famiglia, di come suo zio Harry aveva potuto rialzarsi dopo quelle ferite immense, e di quanto era stata fortunata a nascere nel periodo della pace più assoluta.

 

 

Charlus Wenklesolt si arrestò di colpo. Voltò piano lo sguardo verso un muro apparentemente innocuo e notò nel bordo di legno in fondo il segno di una scarpa. Si inginocchiò con fare critico e curioso, toccandola con l'indice come a volerne capire la provenienza. Studiò il filo d'erba che rimase attaccato alla pelle, ponderando su esso e avendo una vaga idea di analizzarlo. Ma una voce lo fece sobbalzare, e perse la fonte.

<< Professor Wenklesolt, sta cercando qualcosa? >>.

<< No, mia cara Minerva >> rispose inarcando un angolo della bocca in un vago e cordiale sorriso, alzandosi. La Preside lo scrutò attentamente, rigida e severa come sempre, e quando stava per chiedere spiegazioni, l'altro lo interruppe. << Ora vado a letto, non si preoccupi. Stavo solo sincerando se tutti gli studenti erano nei dormitori >>.

<< Questo è un compito che spetta ai Prefetti e al Caposcuola >> concluse per lui, con una punta di irritazione.

<< Ma certo, ha ragione, la prego di perdonarmi >> ribatté garbato, facendo un inchino con la testa. << Faccia bei sogni, Minerva >> finì.

<< Anche lei, professore >> e l'uomo si allontanò.

<< Oh, Gazza, cercavo proprio te! >> sorrise alla vista dell'anziano custode.

<< Me? >> chiese illuminato, come se qualcuno avesse notato la sua utilità per la prima volta nella vita.

<< Sì, proprio te. Ho come l'impressione che qualche allievo non rispettoso delle regole ami vagare per i corridoi del terzo piano, soprattutto in quel punto lì >> e indicò la zona del muro. << Mi confermerai che nessuno più si avvicinerà? >>.

<< Ma certo, ma certo >> rispose entusiasta con un ghigno sadico, pronto a punire e maltrattare qualsiasi moccioso si fosse avvicinato al luogo mostrato.

<< Perfetto. Notte, Gazza >> e andò verso la sua camera, sempre con quel semi sorriso affascinante stampato in faccia.

 

                                                                                                                                                                                      * * *

 

<< Va tutto bene, Scorp? Scoorp? >> incalzò per l'ennesima volta Al, osservando l'amico con fare critico e leggermente preoccupato.

<< Uhm? Sì, sì, tranquillo, non muoio solo dalla voglia di mangiare >> rispose distaccato e calmo, posando la forchetta accanto al piatto. Alzò lo sguardo e notò come tutti fissavano con un ringhio Lily e Rose, sedute sul tavolo di Serpeverde.

<< Che diavolo avete da guardare? Ficcatevi un coltello nel di dietro >> sbuffò Lily, scostando un ciuffo di capelli fiammeggianti che le ricadevano nel visto. Rose soffocò un risolino, poi tornò a studiare il suo ragazzo. << Sai che troppo stress fa comparire precocemente le rughe? Ne vedo già una >> annuì, puntellando la forchetta nella candida guancia. Scorpius la guardò con il viso inclinato da un lato e le sorrise, dimenticando per un attimo tutto il dolore che provava.

<< Come Caposcuola non dai il buon esempio >> disse una voce altezzosa davanti a lei. << Pensa se tutti si sedessero dove vorrebbero come fai tu! >>.

<< Appunto perché sono il Caposcuola faccio cosa mi pare >> annuì solenne, e questa volta fu Lily a trattenere un ghigno. Samantha fulminò entrambe, poi tornò a dedicarsi alla leggera porzione di porridge del suo piatto. << Ancora mi chiedo come puoi tu rappresentare Hogwarts >>.

<< Di certo la rappresento meglio di te, e se non ti va bene vai a dibattere alla Mc >>. La mora la guardò inarcando un sopracciglio, con aria di chi si sta chiedendo che lingua parli il suo interlocutore.

<< Sarebbe la McGranitt >> spiegò Albus per lei, spalmando marmellata d'arancia sul pane tostato.

<< Ah >> concluse, per poi abbandonarsi al suo mondo.

Restarono in silenzio, finché Lily si sistemò la treccia da un lato e non ci fu il caso di cercare conferma perché Rose capisse chi stava passando. La maggior parte delle ragazze guardavano con aria sognante i due che stavano sedendo in Grifondoro, nonché Alphard e Jonathan. Quest'ultimo, prima di accomodarsi, cercò qualcuno con lo sguardo, e la rossa si alzò, noncurante di mostrare a tutti dov'era seduta: << Sono qui! >>.

<< Oh, Rose! >> sorrise, poi si accigliò. << Rose?! Che ci fai lì? >>.

<< Faccio compagnia a mio cugino e al mio rag... Ranocchio! Sì, amico ranocchio >> annuì convinta, per poi guardare male il fratello che la stava fissando torva. << Cosa vuoi, carota? Mangia >>.

<< Ti ricordo che sono Prefetto >> borbottò tornando al piatto.

<< Oggi pomeriggio alle tre al campo per i provini! >> annunciò John, per poi rivolgersi a Hugo. << E parteciperai anche tu >>.

<< Ma gioco male! >>.

<< Se non stai zitto ti ficco le posate in culo >>. Hugo biascicò qualcosa per conto suo, il capitano invece si sedette e Rose ridacchiò. Nonostante tutto, Jonathan sapeva fare bene l'autoritario.

<< Certo che voi Grifondoro alludete spesso a ficcare cose in certi luoghi >> constatò Scorpius, sorseggiando del the.

<< Davvero? >> domandò Rose con una faccia angelica e un sorriso furbo e divertito. << E io che mi sono messa con te pensando che eravate voi Serpi a saper ficcare bene qualcosa in certi luoghi >>. Scorpius sputò di getto il the addosso a Samantha, che spalancò la bocca scettica e disgustata, prima di correre in bagno. Albus scoppiò a ridere.

<< Scus... >> tentò Scorpius invano, prima di asciugarsi gli angoli della bocca e arrossire, guardando paonazzo la rossa, che se la rideva.

<< Su tesoro, sei troppo malizioso! Io intendevo la spilla di Prefetto nell'angolo remoto della tua tasca! >> e la toccò sul petto, dove effettivamente stava. Scorpius, se possibile, avvampò ancora di più; mentre Rose, allegra, usciva dalla Sala. Lily scrollò le spalle: << E' fatta così >> poi si alzò a seguire la cugina.

 

 

Rose stava incamminandosi in aula per la prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure della settimana affiancata da Roxanne e Liberty, quando sentì delle ragazze ocheggiare e dei passi fin troppo famigliari per lei. Aumentò istintivamente il ritmo, lasciando le due chiedersi che diamine stesse facendo, quando il soggetto in persona riuscì a bloccarla all'ultimo momento, serrandole il passaggio alla porta con un braccio.

<< Ciao rosellina >>.

<< Marmellata >>.

<< Come stai? >>.

<< Cosa vuoi? >>.

<< Umpf >> sbuffò il ragazzo, scompigliandosi i capelli neri già sbarazzini, e sfoggiando un sorriso spavaldo. << Se ti cerco non è sempre per un motivo >>.

<< No ma quando è per quello lo capisco, quindi parla >> gli sorrise saccente, ammiccando in attesa.

<< E va bene >> borbottò. << Ma stai con quel sudicio di Malfoy? >>.

<< Beh, ecco >> sospirò. << E' arrivato il momento di dirti la verità... >> iniziò, quando fissò un punto oltre la sua spalla con fare spaventato. James si voltò: << Che hai visto...? >> e in un batter d'occhio la cugina lo seminò, nascondendosi in classe.

<< Rose...?! Ehi, non vale! Ti rintraccerò comunque! >> lo sentì sbottare. Ridacchiò e prese posto in seconda fila in aula: era una delle prime. Alcuni studenti parlottavano sotto voce di come sarebbe stata la lezione, chi entusiasta e chi neutro. Scorpius entrò con Albus e le fece l'occhiolino, prima di prendere posto in penultima fila. Entrarono anche Roxanne e Liberty che, offese dal modo in cui le aveva lasciate, si sedettero in altri banchi a due. E negli ultimi due minuti, la classe si riempì. Stava dando uno sguardo al programma che avrebbero affrontato, quando una voce la scostò.

<< E' libero? >>. Alzò lo sguardo e si trovò la ragazza con cui divideva la stanza, peccato che in una settimana non ne aveva ancora imparato il nome.

<< Certo, accomodati >> le sorrise, facendosi un po' di spazio. Continuò a leggere, quando notò entrare Thayla Summers e una ragazza dannatamente somigliante a quella che aveva accanto.

<< E' tua sorella?! >> chiese, guardandola. L'altra alzò lo sguardo, storse un po' il naso e poi lo riabbassò sul suo volume. << Sì, è la mia gemella. Ma l'ho scoperto solo quest'estate >>.

<< Come...? >> balbettò accigliata e confusa, guardando prima una e poi l'altra: sembravano addirittura evitarsi. Kimberly stava per spiegarle, quando entrò il professore e tutti si alzarono in piedi.

<< Accomodatevi, prego >> sorrise, facendo cenno di sedersi. Posò la cartella sulla cattedra e poi vi sedette sopra, suscitando sorpresa e curiosità in tutti, che iniziarono a bisbigliare. Charlus lasciò fare per qualche secondo, prima di sorridere a Rose -la quale ricambiò con forza- e riportare silenzio in classe. << Bene >> iniziò, giungendo le mani. << Per presentarvi, ho organizzato un modo particolare e anche divertente. Aprirò questa scatola che libererà un Incantesimo Oscuro, il primo che riuscirà a farlo svanire o contrattaccarlo mi dirà il suo nome >> molti si misero composti al proprio posto, entusiasti. Il professore sorrise ancora: << Iniziamo >>. Aprì la scatola apparentemente innocua, da dove fuoriuscì un'enorme pietra che si lanciò in classe. Molti, al posto di difendersi, lasciarono il banco per allontanarsi, sbraitando, mentre altri provarono inutilmente a distruggerlo, ottenendo solo il lanciarlo dall'altra parte. Rose si alzò decisa, si voltò verso il fondo dell'aula, aspettò che la grande pietra arrivasse in un'altezza studiata, puntò la bacchetta contro e proferì: << Deprimo >>. Essa con un boato si frantumò in migliaia di pezzi, che a loro volta si trasformarono in coriandoli per non ferire gli studenti.

<< Molto bene, Weasley >> annuì Charlus sinceramente ammirato, per poi applaudire. La ragazza fece un sorriso compiaciuto e poi tornò a sedersi. Gli altri rimasero un po' spaesati, prima di eseguire lo stesso.

<< Hai molto controllo di te e di ciò che fai, agisci scattante e pronta: potresti essere una perfetta Auror >>. A quelle parole Rose si illuminò, felice: era il suo sogno lavorare accanto al padre, allo zio, a Ted, Dominique e James. La maggior parte degli studenti, però, la guardarono increduli.

< Che c'è? >> incalzò una voce accanto alla rossa, e solo in quel momento notò di avere alla destra Alphard. << Essere Auror non è più un'ambizione comune, ve'? Bravi, continuate a crogiolarvi nella pace che è venuta dopo la Seconda Battaglia di Hogwarts >>. Rose gli sorrise pienamente d'accordo, e Charlus lo guardò incuriosito: << Tu sei? >>.

<< Alphard Ruslan, signore >> rispose prontamente, stravaccato sulla sedia. Il professore annuì, indicandolo: << Ha ragione. Pochi anni fa i vostri genitori e tutti gli allievi di quel periodo non si sarebbero minimamente sognati di scappare di fronte a un pericolo. Lo avrebbero affrontato >> molti abbassarono lo sguardo, provando un po' di vergogna. << Il loro sogno era diventare Auror, il vostro? Aprire un negozio di calderoni? >> Rose e Alphard ridacchiarono. << Siamo nel mondo magico, ragazzi, e anche se Lord Voldemort non c'è più >> in molti trasalirono << questo non significa che i pericoli sono finiti. C'è sempre un mago o una strega là fuori che trama di prendere il potere, senza pietà, e voi volete uscire da questa scuola impreparati? >> tutti scossero la testa, semi spaventati e vergognati. << Bene. Non so cosa vi abbiano insegnato in precedenza, ma non importa, vi preparerò io. I libri serviranno nel primo quadrimestre: impareremo tutti gli Incantesimi, poi nell'ultimo periodo li metteremo in pratica >>.

Rose, per quanto stesse iniziando ad apprezzare il professore, non poté fare a meno di porsi una domanda e alzare la mano. Charlus la invitò a parlare. << Mi scusi, ma... non è più utile mettere subito in pratica? Così facendo si rischia di dimenticare parte degli Incantesimi studiati e non si riesce di conseguenza a praticarli bene >>. La fissò, e per un attimo cortissimo la rossa notò nei suoi occhi smarrimento, ma poi sorrise come sempre. << Sei molto intelligente, Weasley, hai ereditato questo lato da tua madre. Ma i miei metodi hanno sempre dato frutto, e per quanto apprezzi molto il tuo interessamento, si farà così >>. Rose, anche se contrariata, lasciò stare, notando comunque che anche Alphard non condivideva del tutto.

<< Continuiamo! E vedete di non scappare più >> iniziò con un tono di voce che fece riportare l'attenzione su di lui. Aprì di nuovo la scatola, e per la seguente mezz'ora altri Incantesimi si fiondarono in classe, portando pian piano gli studenti a presentarsi.

Era rimasto solo Albus e un altro ragazzo senza presentarsi, ma con la confusione e cose varie nessuno aveva tenuto il conto di chi aveva già risolto una Fattura.

La scatola si aprì e comparve un molliccio. Esso, lasciando sconcertato il professore, si trasformò in un Dissennatore, poiché probabilmente il timore della maggior parte degli studenti era di vederne uno. Albus scattò in piedi e, con molta abilità e decisione, pronunciò: << Expecto Patronum! >> dalla bacchetta scaturì una cerva che illuminò tutta la stanza, ricacciando il molliccio-dissennatore dentro la scatola. Il ragazzo abbassò la bacchetta, trovandosi tutti gli occhi puntati addosso, occhi ammirati, perplessi, stupiti e idolatrati.

<< Il P-Patronus è programma dell'ultimo anno, tra cui meno fondamentale... >> mormorò il professore nel silenzio generale, ancora gli occhi puntati su quelli verdi di Albus. << Come hai fatto? >>.

<< Meno fondamentale? >> scattò Alphard, impugnando la bacchetta e proferendo anche lui << Expecto Patronum! >> e uscì un cane piuttosto grande e bellissimo.

<< Ma... >> iniziò il professore, ma anche Rose lo interruppe facendo scaturire la sua bella lontra, seguita da Scorpius e la sua lince.

I Patronus scomparvero con uno sbuffo: Charlus era irritato, nonostante cercasse di apparire calmo. I quattro si sedettero automaticamente. << Non vi ho dato l'autorizzazione di fare scena con i vostri vaporetti argentei! >> sbraitò.

<< Sono Patronus >> ribatté Rose, accigliata. Lui la guardò rigido, poi proseguì, brusco: << Qualcun altro è capace? >> ma nessuno alzò la mano. << Perfetto. Al primo che vedrò tentare di usare quest'Incantesimo toglierò punti alla Casa >>.

<< Ma perché? >> chiese Kimberly. Lui la fissò: << Perché è un incantesimo più che inutile, dato che i Dissennatori sono scomparsi. Ci focalizzeremo su cose più importanti >>.

<< Lei che ne sa? >> sbottò Albus. Charlus passò lo sguardo verso lui, pacato, nonostante gli occhi ardessero di qualcosa di indefinito: << Non ti ho dato la parola, Potter. E' così e basta. Patti chiari e amicizia lunga, dicono i Babbani >>.

E nessuno osò più aprire il discorso Patronus per il resto dei dieci minuti di lezione.

 

I provini per il Quidditch erano spostati al giorno dopo, alle sei del pomeriggio, e Rose verso le quattro si divertiva ad andare in giro con Louis e i loro Patronus, per poi farli sparire appena si avvistava Charlus nei dintorni.

<< E' un peccato che io e Rox non abbiamo fatto in tempo ad evocare i nostri >> constatò il cugino, guardando la sua donnola giocare con la lontra.

<< Effettivamente non siete intervenuti alla lezione, nemmeno quando vi ha chiesto il nome >> notò la rossa, osservandolo. Lui aggrottò le sopracciglia, assumendo un cipiglio astioso ma affascinante: << E' James. Ci ha usato a nostra insaputa come cavie di una caramella che toglie la parola >>. Si sedette sotto il faggio di fronte al Lago Nero, e lei compì lo stesso.

<< Che cosa pensi di lui? >> domandò, prendendo una foglia in mano che segnava l'autunno. Louis scrollò le spalle: << Lo trovo un bravo professore >>.

<< Ah sì? >> ribatté come incredula e un po' indispettita. << Allora perché ti stai ribellando con me a lui? >>.

<< Perché dove c'è ribellione, c'è Louis >> rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Lei sbuffò e si sdraiò sul prato, mettendosi un libro in faccia. Passati cinque minuti, si accorse di non sentire nessuna presenza. Tolse il volume e notò che il cugino era sparito: lo dannò come pochi. Sentì un fruscio dietro sé e si alzò piano, fissando quel punto, dopodiché si avvicinò. Appena arrivata dietro l'albero, sentì delle braccia delicate avvolgerla, e dal profumo riconobbe Scorpius. Sorrise felice e lo strinse, lasciandosi cullare da lui. Le diede un bacio sui capelli: << Tutto a posto? >>.

<< Sì >> sospirò, staccandosi per guardare i suoi bellissimi occhi. << Anche se non trovo nessuno contrario a Wenklesolt, oltre ad Alphard >>.

<< Perché non lasci perdere, ostinata? >> rise, spostandole una ciocca dietro i capelli. Lei sbuffò, ma poi sorrise, avvicinando le labbra alle sue. Sfiorò il naso contro quello di Scorpius, e lui posò una mano sul suo viso e l'altra su un fianco, avvicinandola di più a sé. Le baciò il labbro superiore, mentre Rose lasciò un morso sull'inferiore, e indugiarono parecchio a stuzzicarsi, prima di iniziare a baciarsi e giocare con le lingue. Si staccò lei per prima, solo perché non aveva più fiato. Scorpius fece un sorrisetto per poi lasciarle un bacio leggero sulla fronte. La ragazza affondò il viso sul suo collo, beandosi del suo odore e del calore di quel corpo a primo impatto troppo freddo. Il biondo lasciò diversi baci tra i rossi capelli, coccolandola. Restarono così per lunghi istanti, prima che Rose si staccasse e chiedesse: << Stai meglio riguardo quel ricordo? >>. Lui sospirò, prima di accennare un sorriso: << Un po' >>. Non tentò di rincuorarlo con le solite frasi, quindi si limitò ad annuire e fargli l'occhiolino. << Non capisco, però >> iniziò poco dopo << cosa ci faceva il Pensatoio lì, e di chi erano quei ricordi. Non dovrebbe stare in presidenza? >>.

<< Tecnicamente sì >> ponderò Scorpius. << Ma qualcuno l'avrà spostato. Forse la McGranitt >>.

<< Può darsi >> dedusse, guardando il cielo un po' nuvoloso << o avrebbero già dato l'allarme per la sua scomparsa >>.

<< ROSELINE HERMIONE WEASLEY, DOVE CAZZO SEI? >> sentì sbraitare, e sussultò sgranando gli occhi. Uscì da dietro l'albero, convinta fosse Jonathan: << Merlino sciagurato, scusa, scusa! Sono tanto in ritardo? >> ma sì trovò una Lily sghignazzante. Le mollò uno scappellotto: << Tu e le tue stupide perfette imitazioni! >>.

<< Ho preso da mamma >> ammiccò, prima di salutare il biondo, che ricambiò. << Comunque, tra cinque minuti dobbiamo essere al campo >>.

<< Ti candiderai anche tu quest'anno? >> esultò Rose, contenta. L'altra annuì. Scorpius si schiarì la voce: << Anche io... papà mi ha detto che è una bella esperienza e potrei integrarmi di più >>.

Lily e Rose si guardarono complici, entusiaste come due bambine davanti a una casa di caramelle.

<< Morgana santa! >>.

<< Per la barba di Silente! >>.

<< E' stupendo! >>.

<< Magnifico! >>.

<< Lo faremo a pezzi! >>.

<< Esattamente! >>.

Scorpius fissò prima una e poi l'altra, spaventato, in seguito venne trascinato dalle due che lo avevano preso per le rispettive braccia al campo.

Una leggera brezza li invase, e arrivarono a destinazione. Il biondo le salutò, ancora un po' atterrito, poi andò alla ricerca di Albus.

Lily e Rose raggiunsero Jonathan e una trentina di candidati per la squadra. Il capitano in questione, mezzo suonato a causa della pressione che tutti gli stavano dando, urlò contro le due, facendole sussultare: << Potter, Weasey, là >> poi, resosi conto che erano le sue amiche, fece un gesto distratto con la mano, borbottando: << Sì, Lily e Rose, scusate >>.

<< Di niente, Bradbury >> sogghignò la piccola Potter, ripagandolo con la stessa moneta e piazzandosi accanto ad Alphard, impegnato a sbadigliare annoiato. Quando vide Rose si illuminò, come se fosse l'ancora di salvezza alla sua noia. << Ehi! Ti ha beccata Cazzius WenkleWenkle con il Patronus? >>.

<< No >> gli rispose, fiera. Lui sorrise: << Ci avrei messo le chiappe sul fuoco: sei mitica >>.

<< Graz... >> iniziò lei, tutta contenta, ma quando notò le sopracciglia rosse della cugina aggrottarsi pian piano si spaventò leggermente. << A-anche Lily è brava a Quidditch! >> iniziò con un sorriso isterico, rendendosi conto di aver detto qualcosa che non c'entrava nulla, dato che lui la guardò confuso e Lily spaesata. Cercò aiuto in lei: << Non è vero, Lils? >>.

<< Come? Oh... sì! Come Cacciatrice >> annuì, stando al gioco. Alphard le sorrise mordendosi il labbro, per poi scompigliarle i capelli: << Non sei un po' uno scricciolo per giocare a Quidditch?! >>. A quella frase Rose indietreggiò notevolmente sgranando gli occhi tanto che quasi le uscirono dalle orbita, e il ragazzo la guardò smarrito, quando d'improvviso si piegò in due e soffocò più gemiti strozzati, accasciandosi a terra.

<< PENSI ANCORA CHE SIA UNO SCRICCIOLO, EH? >> urlò Lily furiosa, mentre Jonathan la tratteneva per i fianchi in modo che non si scagliasse su lui ancora, cercando di restare serio anche se si notava che a stento si tratteneva dal ridere.

<< N-no >> mugolò la vittima, ancora a terra, con voce più acuta del solito. Rose si inginocchiò affianco e gli batté sulla spalla: << Mai insultare la piccola Potter, che ti sia da lezione >>. Lui alzò il pollice in segno di aver afferrato il discorso, ancora sofferente.

I provini iniziarono dieci minuti dopo -tempo che Alphard si riprendesse un poco- e tranne che per Lily e Rose, furono un fiasco. John non sapeva più dove sbattere la testa, tanto che dopo aver fatto piangere la quarta candidata a forza di sputare frasi come “si vede che sei una Grifondoro, fossi in te non avrei mai avuto il coraggio di presentarmi” o “hai una mira che la Piovra Gigante potrebbe fare di meglio” si sdraiò a terra con la faccia rivolta ai nuvoloni, sfinito.

Rose e Lily erano sedute accanto a lui, a mangiarsi una Cioccorana tranquille, quando la prima gli ricordò: << Hai ancora dieci candidati >>.

Lui rispose, con tono cupo: << Io mi dimetto e dormo qua >>. Lily gli mollò un calcio su un fianco e si alzò in fretta, atterrito all'idea di fare la stessa fine del compagno.

Tornò dagli altri: << Alphard, so che sei bravo, ti ho osservato diverse volte, e so anche che ora hai un... problemino tecnino >> disse, facendo un'espressione dispiaciuta alla vista del ragazzo che non riusciva a stare sulla scopa per più di tre secondi << quindi sei dentro lo stesso >> a questo punto si alzò di scattò, per esultare, ma la gioia fu sostituita a nuovo dolore. John proseguì: << Per quanto riguarda Hugo, sei il più bravo portiere che fin'ora si sia presentato, quindi a meno che accada un miracolo e uno di loro dieci ti superi, sei dentro >> il sottoscritto borbottò qualcosa, ma annuì. << Iniziamo >>.

Mezz'ora dopo, la squadra era al completo: Rose, Lily e John erano i tre Cacciatori, Alphard il Cercatore, Hugo il Portiere, Roxanne e Sean Jordan -figlio di Lee Jordan- i due Battitori.

Giocarono un po', concordarono per i giorni di allenamento e infine, bagnati dalla pioggia, si diressero verso gli spogliatoi. Rose notò Alice seduta da sola sugli spalti intenta a leggere un tomo di Erbologia con un cappello che, a quanto pareva, doveva nascondere dei capelli colorati di verde. Sospirò, si promise che avrebbe dato un calcio nei testicoli a James più forte di quello che Lily aveva regalato ad Alphard e poi si incamminò, quando all'improvviso qualcosa le cadde in testa. Alzò gli occhi al cielo: non c'era niente. Riabbassò lo sguardo e a terra, davanti a lei, c'era un pezzo strappato di pergamena che raffigurava una parte di uno strano simbolo e tre lettere scritte in Antiche Rune attorno. Si accigliò, se lo rigirò tra le mani, infine si guardò intorno e, sinceratasi che nessuno se ne fosse accorto, lo mise intasca, intenta a studiarlo appena entrata in camera.

 

 

                                                                                                                                                                                           * * *

 

 

<< Grazie mille tesoro, ci vediamo! >>.

<< Sì, e mi raccomando, cerca di rompere un numero di bicchieri che sia proporzionato a quelli che abbiamo >>.

<< Su Augusta, andiamo >>.

<< Certo nonna >> sbuffò una ragazza dai capelli biondo grano, scostando dei lisci ciuffi che ricadevano dalla coda di cavallo. Non che non volesse bene alla sua pimpante e anziana bisnonna Augusta, ma era troppo assillante: per lei sarebbe sempre rimasta la nipote distratta e incapace che però prima o poi avrebbe avuto una grande svolta, come accadde al figlio, ma chissà quando. Punzecchiarla era un modo per spronarla a imparare a reagire, ma con il passare del tempo l'aveva solo indotta all'indifferenza.

Passò più volte lo straccio sul bancone, un po' stanca: era domenica ed erano le sei e mezza di sera, di lì a poco sarebbe dovuta tornare al castello, anche se avrebbe preferito continuare a lavorare al pub di sua mamma.

La porta di vetro era semi chiusa, e l'ultimo cliente se ne andò salutando e lasciando entrare l'aria che rivelò un fresco autunno imminente: il sole stava per sparire dietro le montagne, e prima che fosse buio doveva chiudere. Ma non era un problema: solitamente a quell'ora non c'era mai nessuno; tutti a trascorrere gli ultimi momenti prima del lunedì con amici o famiglia e, nel suo caso, al pub.

Lavò accuratamente gli ultimi bicchieri sul lavandino: non era il caso di usare la magia per così poco. Concentrata nel suo lavoro, non si accorse che qualcuno era entrato. Si voltò a guardarsi allo specchio e notò di avere una coda malfatta e trasandata, così si affrettò a raccogliersi i capelli una seconda volta e, nel frattempo, a proferire: << Posso aiutarla? >>.

Quando portò l'attenzione al cliente si immobilizzò per qualche istante, scettica: Jennifer era lì, con i suoi occhi nocciola puntati in quelli chiari di lei, e uno strano sorriso in faccia.

<< Ciao Alice >> disse con voce suadente, ammiccando un po'. Era una ragazza indubbiamente affascinante, e la bionda si ritrovò a desiderare almeno un quarto dell'attrazione che possedeva.

<< J-Jennifer... >> mormorò, un po' accigliata. << Che ci fai qui? >>.

<< Passavo da queste parti, così ho pensato di venirti a trovare >> rispose facendole l'occhiolino.

<< Posso offrirti qualcosa? >> domandò asciugandosi le mani, senza guardarla.

<< Un'acquaviola con tanto di cappellino, grazie >> aggiunse, tirando fuori lo specchio per ammirarsi nella sua impeccabilità. Neutra, Alice eseguì la sua richiesta, e poi glielo porse: << Ecco >>.

<< Mh, grazie >> sorrise subdola, sorseggiando con classe. Prese il cappellino: << Azzurro, come il colore preferito di James. Glielo porgerò! >>. Alice si finse indifferente alla provocazione e tornò a occuparsi del bancone e i vari compiti.

<< Da quant'è che gli muori dietro? >> domandò di punto in bianco. Lei, che stava riponendo un libro in alto, si bloccò, per poi collocarlo con lentezza, senza voltarsi. Rispose cercando di mantenere una voce normale: << Non so di cosa tu stia parlando >>.

<< Oh mia cara, non fingere. Ormai pure questi tavoli sanno che sei innamorata di James: si vede lontano un miglio >> constatò dolce ma tagliante.

Alice si girò a fissarla, deglutendo impercettibilmente. Non amava essere presa di mira da qualcuno.

<< Hai paura di affermare, Paciock? >> disse con scherno. << Che novità, d'altro canto tu hai paura di tutto, e stai sempre in silenzio. Questo è uno dei motivi per cui James non potrebbe mai notare un'imbecille con te >>.

La bionda si irrigidì, convincendosi a non lasciar trapelare nessuna emozione e non mostrarsi debole. Prese un bicchiere e iniziò ad asciugarlo, fissandolo insistentemente. L'altra proseguì, soddisfatta e pungente: << E' inutile che tu resti qui a sperare, mia bella Alice. Lui non sarà mai tuo >> enfatizzò molto le ultime parole << Lui vuole una ragazza forte, dolce, divertente, che non arrossisca o esalti per una banale attenzione che lui dedica, per questo mi ha scelta. Mentre tu... tu sei così distratta, incapace, casta, goffa. A te andrebbe bene un Tassorossino o uno sfigato come tutti i suoi cugini >>. Alice, che stava sfregando duramente lo strofinaccio nel bicchiere, pensò a quello che Rose le aveva sempre detto, e si impose di rispondere come l'aveva sempre spronata a fare. In più, l'insulto ai suoi amici, le diedero forza: << Che cosa vuoi, Jennifer? Se fossi davvero tutta quella persona che mi hai descritto, non saresti qui a pensarmi come un pericolo >>.

L'altra scoppiò in un ghigno bastardo: << Pericolo? Tu? Ma per favore. Ripeto, nessuno ti guarderebbe mai, nessuno >>.

Sbatté violentemente il bicchiere sul bancone e la fissò, sbottando furiosa: << Forse sarà anche come dici tu, ma di certo preferisco essere così che una come te. Sei una persona rivoltante, trai benefici nell'offendere le persone, perché è l'unica cosa che sai fare, oltre a sbandierare ai quattro venti che stai con un Potter, come se fosse la cosa più importante del mondo. Ti ricordo che ci ha salvati suo padre, Harry, non lui, James, quindi stare con il figlio non ti attribuisce un'aria da grande star, e presto si renderà conto della persona vuota che sei e che ti sei impegnata con lui solo per il cognome, non per altro >>. Iniziò a sentirsi in colpa per le insinuazioni che le disse, così si morse il labbro e aggiunse con più calma: << Spero un giorno ti renda conto che comportati così non ti porterà da nessuna parte, e che se vuoi puoi essere una persona ricca di virtù, se solo ti sforzassi a non mostrare il tuo lato peggiore. Nessuno è cattivo, tutto sta nell'atteggiarsi. So che puoi essere più di quello che mostri >>.

Jennifer la fissò, rossa di rabbia, e lasciò l'acquaviola e i soldi sul tavolo, andando alla porta. << Vai a fare le tue filosofie di vita in un gruppo di hippie Babbani, non a me, e resta il fatto che sono IO quella che James bacia, accarezza, stringe e ama >> detto questo, uscì sbattendo la porta.

Alice sospirò e tornò a dedicarsi ai bicchieri, poi, prima che se ne rendesse conto, si ritrovò a piangere. Immaginò loro due insieme, e le sue frasi rimbombarono dentro di lei sonoramente: era vero, era un'incapace goffa e distratta che nessuno avrebbe mai notato, tantomeno James. Si asciugò le lacrime e portò l'asciugamano sul viso, iniziando a singhiozzare. Non si era mai sentita all'altezza del cognome Paciock, di James, dell'amicizia dei Weasley e della famiglia: tutti si aspettavano grandi cose da lei, cose che non avrebbe mai potuto riuscire a compiere, e questo la rattristavano.

Cercò di calmarsi, ma invano. Continuava a piangere e a sfogarsi, piena di rabbia e delusione verso sé, e quando le cadde un bicchiere a terra si appoggiò al muro, chiuse gli occhi e prese un bel respiro. Rimase così per lunghi minuti, inspirando ed espirando profondamente, mentre le lacrime continuavano a scendere imperterrite, ma senza singhiozzi. Percepì qualcosa di strano, come un profumo famigliare, che amava più di ogni altra cosa: aprì piano gli occhi verdi e se lo trovò a un metro distante. Sopra il bancone c'era uno strano aggeggio scherzoso, che probabilmente voleva testare su di lei, ma che ora era immobile lì. Lo fissò a lungo, per la prima volta senza arrossire o distogliere subito lo sguardo, e lui fece lo stesso. Aveva un'espressione intenerita, dispiaciuta e di uno che si sentiva in colpa. Non osò parlare, e lui nemmeno. Tirò fuori la bacchetta e riparò il bicchiere rotto, poi prese l'ombrellino dell'Acquaviola della sua ragazza e se lo mise dietro l'orecchio, guardandosi allo specchio: << Sono sexy >>.

Alice prima si accigliò, poi scoppiò a ridere di cuore, osservando divertita le sue buffe espressioni ammiccanti di fronte alla sua immagine. Anche lui rise, e ci misero qualche tempo a riprendersi. La bionda smise di sorridere e tornò triste a fissare il pavimento: si odiava per il fatto che la vedeva in quello stato, si sentiva come nuda, perché era così fragile ai suoi occhi...

James fece un sospiro e poi le alzò il mento, prendendolo tra l'indice e il medio. Alice lo fissò e si sentì subito arrossire e a non tollerarsi per questo stupido fattore biologico che aveva.

<< Dovresti smetterla di non apprezzarti >> le disse, guardandola a fondo come per studiarla, e mettendola un po' a disagio: sembrava averle letto nel pensiero.

<< Cosa fai qui? >> mormorò lei, un po' sciupata.

<< L'ho vista uscire dal pub, e ho intuito fosse venuta a dirti qualcosa >> rispose. Alice si scostò e scese il gradino, andando verso un tavolo, sentendosi stupida: aveva sempre bisogno degli altri per difendersi.

<< Alice... >>.

<< No, sto bene >> disse voltandosi e sorridendogli, anche se il viso non celavano la tristezza. << Io me la prendo per tutto... lei in verità non mi ha detto nulla di che, anzi. Non è cattiva, so che è molto simpatica e premurosa con te, sono io troppo debole >> e, detto ciò, andò a prendere il bicchiere, ma quando si voltò per tornare al bancone per posarlo, si ritrovò schiacciata da James, che sembrava fuori di sé. << COME TI PERMETTI DI DIFENDERLA? Porca troia Alice, ti ha trattato da cane, e tu osi ancora giustificarla e dire che non è stata cattiva con te? >>.

Lei non si trattenne più: << Cosa vuoi che ti dica, James? E' così, so che deve lavorarci a lungo, ma può diventare una persona migliore >> e si allontanò una seconda volta, un po' bruscamente.

Lavò il bicchiere, ma si arrestò quando percepì un corpo caldo avvolgerla e un mento posarsi sui suoi capelli: << Hai un cuore enorme, Alice, enorme da amare tutti, nessuno escluso, ed è una delle cose che invidio e ammiro di te >>. La ragazza sgranò gli occhi, incredula, poi si fece cullare da lui, godendosi il suo primo abbraccio e non curandosi degli occhi lucidi. << Sei una rara persona, una di quelle da non lasciarsi sfuggire, e mi costa molto ammetterlo. Mi dispiace averti procurato tutto questo dolore inconsapevolmente, sul serio, e voglio tu sappia che per me non sei invisibile, e che adoro i tuoi modi goffi di fare. Hai un bellissimo sorriso, e nessuno dovrebbe togliertelo, quindi >> si staccò e la guardò, sorridendo << voglio che tu ora me ne regali uno e che mi prometta che non ti sottovaluterai più >>.

Lo fissò a lungo felice, spaesata e incredula, ma poi fece un grande sorriso: << Promesso >>.

<< Benissimo! >> esclamò James stiracchiandosi, per poi prendere altri ombrellini dal cassetto e attaccarseli negli indumenti e tra i capelli. Alice scoppiò in una risata una seconda volta. << Ora ti accompagno a Hogwarts, e io ci vado così, per mostrare alla gente la serietà del mio titolo da Auror apprendista >> e, tutto impettito, scese dal bancone e uscì. La ragazza chiuse tutto e lo raggiunse.

<< Sì, signore, sono James Sirius Potter, figlio del salvatore di 'sto caz... del mondo e Auror de 'sta minch... cioè, Auror apprendista, chiamato anche il Signore dei Cappellini da Cocktail >> urlò per la strada, e alcuni lo guardarono male; la maggior parte, invece, iniziarono a ridere divertiti, e la bionda non smise più. << Lei invece e la mia bella amica, la Signora dei Fiori! >> e le mise vari fiori in testa. << Un applauso! >> tutti l'ascoltarono e, tra una risata e l'altra, andarono al castello conciati così, lasciando maghi e streghe incuriositi. Anche se lui la vedeva solo come un'amica, adorava i suoi difetti, e per Alice era davvero una felicità immensa.

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Capitolo 27
*** ... SORPRESA! I'M BACK. Note d'autore e conclusione. ***


*toglie la polvere via dai suoi vestiti e dalla FanFiction, sepolta su una cartella da ben CINQUE anni* BUONSALVE A TUTTI *colpo di tosse* ... sono tornata.

<< Chi sarebbe costei? >>
<< Ma è ancora viva? >>
<< Che fine ha fatto? >>
<< Perché dovrei continuare a leggere le storie di questa scellerata che ci ha abbandonate all'improvviso e senza spiegazione? >>

Calme, calme. Vi spiego tutto. "Ma a chi vorresti spiegare? Non ci sarà più neanche un'anima disperata a seguire questo capitolo, dopo CINQUE anni, illusa". E vabbé. Anche se non leggerà nessuno, raccontare e scusarmi è qualcosa che voglio fare per espiare il mio comportamento ignobile, nella speranza che almeno una personcina ina ina, di quelle che mi seguivano, possa notare il mio ritorno, e magari un giorno, chi lo sa, anche coloro che sono sparite come me (eh si, vi ho un po' spiate per curiosità eheh), possano leggere.

Ma ora, passando a cose serie: Ciao, ragazze. Sono davvero passati cinque anni... non saprei nemmeno da dove iniziare. Ho finito il liceo, sono stata mezzo anno in Irlanda, ho iniziato l'università, mi sono dimenticata di postare -avevo finito il nuovo capitolo due settimane dopo aver pubblicato il 26esimo-, ho fatto altro... mi sono dimenticata di EFP *si sotterra*, di voi *chiude la buca* e... insomma, ho fatto altro.
Non saprei neanche dirvi come e perché, di colpo, sia sparita così, ma è successo. Negli anni, a volte, ho ripensato a questa storia, al sito -raramente, però, lo ammetto-, ma era come se non mi chiamasse più.

In alcuni dei momenti di ricordo della sua esistenza, ho anche pensato di chiuderlo "Tanto figurati se posterò di nuovo", ma qualcosa non mi ha mai spinto a toglierlo sul serio -magari la pigrizia di mettersi al pc e cancellare tutto? Boh- però, a dire il vero, ora ne capisco un po' il motivo.
Forse, dentro di me, in qualche modo, sentivo che sarei tornata.

E' successo un po' per caso. Ultimamente ero in un periodo di forte stress tra università e altre cose -entrare nel mondo degli adulti è una merda, vorrei essere perennemente una Rose a Hogwarts-, e raccontavo un sogno strano che avevo fatto ai miei amici, durante una serata di chiacchiere e patatine.
Tra un discorso e l'altro, uno di loro, la persona a me più cara, mi chiese perché non scrivessi qualcosa in merito. "Cosa? IO? Scrivere? E' da anni che non lo faccio, non sono più capace, e non sono in grado di portare nulla a termine". E niente, mi sono ricordata di colpo di questa FF e messa a raccontargli di cosa facevo qualche anno fa. Incuriosito, è andato a leggere, e anche io. Inutile dire che è stato un po' un trauma, e MOLTO strano. Non ricordavo come scrivessi, e ad essere sincera, non ricordavo nemmeno la storia. Mi sono ritrovata a divorarla in un giorno e mezzo, come se non fossi io l'autrice, e a pensare "Ma perché diamine non l'ho continuata?". Facevo qualche errore di stesura, sì, ma... avevo 14-15 anni. Non facevo proprio schifo, ecco. Anzi, probabilmente scrivevo meglio di ciò che sarei in grado di eseguire ora.

E così, d'improvviso, mi è tornata voglia di scrivere, e mille idee di come continuare Unexpected hanno cominciato a saltarmi al cervello. Ho iniziato a sentirmi di nuovo come viva, e mi sono resa conto che scrivere è una passione che ho sempre avuto; mi aiutava a immergermi in un altro mondo, in un mondo tutto mio, dove le cose andavano come volevo io, dove potevo condividerlo con altre persone e ricevere feedback, dove potevo staccare, per poco, la mente da pensieri tristi o dal peso che a volte sento addosso.
E ho smesso da sola, mi sono privata di qualcosa che mi faceva stare bene, perché ormai sei grande e non hai tempo. Ed è vero, per il ritmo di vita che faccio, di tempo ne ho davvero poco rispetto a quando andavo alle superiori, ma ho deciso che voglio ritagliarne lo stesso per dedicarmi a ciò che mi procura benessere. Per cui, vi dirò il piano che ho per Unexpected... non so se ci sarà ancora qualcuno a seguirlo; come ho detto sopra, ho provato a dare uno sguardo al profilo di molte di voi, e ho notato che non sono l'unica ad aver mollato il sito da qualche anno. Forse EFP è passato un po' di moda, come Harry Potter, ma non importa: sono determinata a continuare il mio progetto -questa volta senza andarmene, si spera- e vedrò come proseguirà strada facendo.


Dunque. Unexpected non continuerà, non in questo modo. Essendo cambiata e cresciuta, trovo sia inevitabile far compiere lo stesso ai miei amati personaggi. Per cui, aprirò una nuova storia, che sarà la continuazione e... sarà ambientata all'incirca sette anni dopo, con una Rose, un Scorpius e una combricola un po' più grande -di 25 anni più o meno-. 
La storia, quindi, potrà essere leggibile anche da chi non ha mai seguito questa ma, ovviamente, aver letto Unexpected darà una dinamica maggiore e migliore. Ma non demordete: in un certo senso, anche questa verrà continuata, con flashback. Spero il tutto vi possa piacere, ma qualcosa mi dice di sì.

Bene, ora vi lascio, o l'introduzione diventerà più lunga del capitolo stesso. "Ah già, il capitolo. Cos'è?".
Ve lo dico subito. Come detto precedentemente, lo scrissi due settimane dopo aver pubblicato l'ultimo. Per cui, ho deciso di postarlo senza correggerlo -perché la me di adesso correggerebbe alcune cose-, in memoria dei vecchi tempi e per poter dichiarare Unexpected concluso come se lo avessi fatto cinque anni fa.


Ringrazio di cuore chi ha seguito questa storia, ma ancora di più chi mi ha supportata con le recensioni. Anche se probabilmente non leggerete ciò per svariati motivi, spero che comunque, in qualche modo, il mio pensiero di affetto e riconoscimento vi possa arrivare. 

Buona vita, ragazze. A presto.

 


                                                                         * * *




<< A che età hai avuto il tuo primo... rapporto? >> chiese Rose seduta a gambe incrociate davanti al suo ragazzo mentre mangiava una Cioccorana, cercando di apparire per nulla imbarazzata dalla domanda che gli aveva posto. Scorpius osservò la camera piena di cuscini in cui la Stanza delle Necessità si era trasformata quella domenica pomeriggio, prima di rispondere: << Diciassette >>.
<< E chi? >> si affrettò subito la ragazza, con una punta di gelosia. Lui fece un bel sorriso, prima di guardarla: << Sei gelosa? >>.

<< Un po' >> confessò in un borbottio prima di fissarlo, attendendo la risposta. Il biondo esitò un attimo, prima di dichiarare: << Jenna Hudson >>.
<< La Corvonero? >> domandò Rose, sorpresa. Lui annuì. << E' carina... >>.
<< Sì >> rispose Scorpius indifferente, per poi alzare gli occhi grigi sui suoi, con sguardo un po' possessivo << E tu? >>.
La rossa abbassò lo sguardo, prima di rigirarsi la figurina di Silente tra le mani. << Io... >> iniziò senza vergogna ma con un po' di paura della sua reazione << non ho mai... beh, ecco, avuto rapporti. E tu sei il primo ragazzo che ho baciato >> non lo guardò ancora << Non è che non ho avuto corteggiatori, anzi, semplicemente non trovavo quello giusto e mi ritenevo troppo intelligente per buttare il mio primo bacio o altro al primo che passava >>.

Scorpius fece un sorriso tra il sollevato e l'incuriosito: << E' una bella cosa. Sei la classica ragazza che conserva i suoi valori e anche se, beh, gli altri potrebbero criticare questa tua scelta, semplicemente non ti importa e continui a conservarli. E' ammirevole! >>.
<< Grazie >> rispose più leggera, guardandolo riconoscente. << E' che aspettavo qualcuno che fosse alla mia altezza. E quando l'ho trovato, come ben sai, non me lo sono fatta sfuggire >>.
<< Oh, davvero? >> chiese Scorpius, finto ingenuo e interessato. << E chi sarebbe? >>.
<< Qualcuno che ti assomiglia molto >> annuì complice la ragazza. << Adesso sono geloso >> brontolò lui, prima che Rose iniziasse a ridere mollandogli uno scappellotto. Il biondo iniziò a farle il solletico fino a sovrastarla con il suo corpo, e quando lei iniziò a dimenarsi con calci tutt'altro che leggeri, smise lasciandole un bacio che ricambiò. In seguito si sdraiò accanto a lei, stringendole la mano. << Sei riuscita a decifrare il bigliettino? >> la guardò, mentre era persa tra i suoi pensieri.

Rose scosse la testa: << E' solo un pezzo, è quasi impossibile. Ma io e Kim siamo riuscite a tradurre un “Noi” scritto molto malamente, ed è difficile intuire cosa sia la figura, c'è solo un mezzo trattino >>. Scorpius annuì, ponderando a lungo: << E' strano il modo in cui l'hai trovato. Caduto dal cielo... qualcosa non quadra >>.

<< Ne sono consapevole >>.

<< Stai attenta, d'accordo? >> disse all'improvviso, in volto preoccupato, fissandola serio. << Non parlarne con molte persone, non è sicuro. Qualcosa mi dice che ne troverai altre, ma non voglio. Io... >> fece un lungo sospiro, angosciato << non voglio ti accada qualcosa. Forse quei messaggi sono per me e per mio padre e se ti succedesse qualcosa io… >>.

<< Ssht >> sussurrò dolce la ragazza, posando una mano sulla sua guancia e guardandolo presa negli occhi, per poi accarezzarla. << Nessuno farà nulla, né a me e né a te, stai tranquillo >>. Scorpius annuì più quieto, ricambiando il bacio a fior di labbra che lei gli lasciò. << E poi >> continuò << stiamo insieme da quasi tre mesi, in fondo so che non mi sopporti già più e aspetti con ansia che mi prendano! >>.

<< Non è vero >> borbottò il biondo, offeso, ma quando vide Rose ridere allegra e divertita, non poté fare a meno di venire contagiato. << Promettimi solo una cosa >> riprese dopo, guardandola intensamente negli occhi. << Che cosa? >> soffiò lei sul suo fiato caldo, giocando con le dita della sua mano. << Che... che qualunque cosa accada, non lascerai a nessun altro toglierti la verginità. Voglio essere io il primo che potrà toccare e amare il tuo corpo come meriti >>.

Rose lo fissò un po' sorpresa da quelle parole, e lo prese sull'ironico: << Cosa sei, un vampiro? Il conte Drapius? >> ma quando notò i suoi occhi colmi di sincerità, quasi supplica, amore e anche possessività, capì che era serio come mai. << Te lo prometto >>.


                                                                            * * *


<< Non vedo l'ora che arrivino le studentesse di Beauxbatons! >> esultò Hugo, stravaccato sulla poltrona della Sala Comune di Grifondoro. Dalle finestre si notava un cielo nuvoloso e grigio, ormai il freddo aveva preso il sopravvento sulle giornate calde e soleggiate, preannunciando un inverno lungo da passare sotto i libri di scuola.

<< Stai certo che le conquisterai con il tuo mitico charm >> constatò Roxanne sogghignante, prima di ricevere un colpetto dal sottoscritto. << Tu non sei da meno, da quanto vedo il ragazzo non ce l'hai! >> ribatté immusonito e offeso.

<< Tu che ne sai se ho il ragazzo o no? >> sogghignò la mora cugina con aria furba. Rose sapeva che lo stava prendendo in giro. Hugo scattò dalla poltrona: << Ce l'hai? >>. << Di certo non vengo a dirlo a te >> e, dopo un sorriso sornione e un bel occhiolino, tornò a gustarsi una Gelatina Tuttigusti+1. Il rosso borbottò qualcosa e poi tornò a guardare il soffitto.

Rose assisté ancora un po' ai battibecchi del fratello e della cugina, poi si alzò e si sedette accanto a Alice, che stava scrivendo presa una lettera. << Ciao >> le sorrise. << Scrivi a James? >>.
La ragazza sobbalzò avvampando e balbettando: << C-come? No... >>. Rose rise intenerita: << tranquilla, scherzavo! >>.La bionda ragazza si sistemò alcune ciocche dietro l'orecchio, poi chiuse la lettera e la guardò sorridendo: << E' per una mia amica. Lei... lei ha la nostra età, ma non frequenta la scuola perché è una Maganò >> poi sospirò mesta << Soffre molto per questo, anche se non lo dà a vedere... studia le nostre materie a casa, e spera sempre in un giorno in cui riuscirà a praticare la teoria, ma quando si rende conto che non accadrà ci rimane male. Però è come te: sorride sempre. La ammiro molto per questo. E ha anche un dono, in compenso... >> proseguì, ma quando si rese conto che aveva detto più del dovuto, ammutolì.

Rose si accigliò leggermente e, curiosa, provò a estirparle il seguito: << Sai che con me i segreti sono al sicuro >>. Alice si guardò attentamente attorno per sincerarsi che nessuno ascoltasse, poi si avvicinò alla rossa e mormorò piano: << Vede i morti. Le compaiono per chiederle di comunicare con i loro cari, prima di passare all' “Altro Mondo” >>. Rose spalancò la bocca, sorpresa ed entusiasta, per poi urlare inconsapevolmente: << Wow! Una sorta di Melinda Gorgon di Ghost Whisperer!! >>. L'altra la zittì, prima di guardarla confusa: << Cosa...? >>.

<< Lascia perdere >> si affrettò con un cenno noncurante della mano. << Comunque, non pensavo esistessero ancora persone così! Ho letto una volta su di loro, non ci sono persone in grado di possedere questo dono precisamente dal 1850 >>. << Lo so... ma è questo che la rende speciale! >> sorrise mettendo la lettera dentro la busta. << Un giorno magari te la presenterò. A lei piacerebbe molto! Ammira la tua famiglia >>. << Sarà un onore farlo >> annuì stiracchiandosi allegra. << Come si chiama? >>.

<< Faith >> rispose. Rose annuì, poi tornò a guardare annoiata la sala comune, facendo una smorfia disgustata alla vista di Connor Strouss scaccolarsi deliberatamente. << E con James? Come va? >>. Alice arrossì e fece un piccolo sorriso: << Meglio. Non mi prende più in giro >>.

<< Ma sta ancora con quella baldracca >> constatò aggrottata e indignata. << Ah, quel buzzurro! Quando la lascerà ballerò una canzone di Celestina Warbeck sopra il tavolo della sala grande >>. << Promettilo >> sbucò davanti a lei un Sean Jordan ghignante accanto a Hugo. Rose lo guardò inarcando un sopracciglio mentre Alice osservava la scena: << Come scusa? >>.

<< Sapevo che non avresti avuto il coraggio di non prometterlo! >>. Rose si eresse in tutto il suo cocciuto orgoglio: << Mi stai dando della codarda? >>. << Questo dipende da come agirai adesso >> concluse tirando fuori dalla tasca delle caramelle tutt'altro che sicure del Tiri Vispi Weasley. << Io, Rose Weasley, prometto solennemente di ballare una canzone di Celestina Warbeck sopra il tavolo della sala grande qualora James Potter mollasse quella poco di buono! >> disse con tono impettito. Hugo e Sean sogghignarono soddisfatti: << L'hai promesso eh! >> e se ne andarono.

Rose grugnì qualcosa, rendendosi conto di cosa avrebbe dovuto fare, ma poi sbuffò e uscì verso il campo per allenarsi un po'. Arrivata lì fece qualche giro sulla scopa, quando notò dall'alto qualche figura con la divisa di Serpeverde. Scese irritata. << Ma chi si vede, pel di carota! >> derise Gregory Goyle, seguito dai risolini delle altre Serpi.

<< Che cosa vuoi pappaciccia? Il campo è già occupato >> ringhiò affrontandolo.

<< Il campo non è di tua proprietà, feccia >> schernì ghignante.

<< Oooh, sai dire solo questo? Il tuo vocabolario è ridotto! Perché non vai a imparare nuovi termini al posto di dare spettacolo con la tua ciccia che svolazza nel cielo a destra e a manca? >>. Le serpi cessarono di ridere, trattenendosi dal non farlo alla sua constatazione. Rose sorrise soddisfatta, mentre Gregory avvampò di rabbia e sfoderò la bacchetta. Prontamente la rossa fece lo stesso, e quando stava per scagliare una Fattura Orcovolante, qualcuno la fermò dalle spalle e la trascinò via. Ciò che vide furono solo alcuni compagni della sua casa iniziare una guerra di Caccabombe contro loro, cogliendo al volo un pretesto per attaccare i rivali verde argento.

<< MOLLAMI! >> si dimenò, accigliandosi altamente quando vide Albus e Jonh. << Mi avete proibito del divertimento!! >>. << E finire nei guai? Farti saltare la partita di sabato? >> le spiattellò in faccia Jonh. Lei sbuffò indignata: << Tu l'avresti preso a pugni >>.

<< Forse quando c'è di mezzo il Quidditch mi sarei trattenuto, non credi? >> sentenziò, lasciandola ammusonita. << Certo che sei proprio cocciuta eh >> brontolò Al, sedendosi sotto un faggio. I due amici fecero lo stesso. << Parla per te >> rispose al cugino, ancora offesa. << A proposito >> iniziò Jonathan, guardando la rossa. << Perché Draco era a scuola? >>.

<< Draco?! >> scattò Rose, aggrottando le sopracciglia. L'amico annuì: << Cercava Scorpius >>.
<< Ah >> rispose lei, spiazzata e pensierosa. << Hanno avuto notizie da Astoria: è venuto a riferirle al figlio >> li guardò Al, torturandosi l'interno della guancia.
<< Ah sì? >> lo guardò Rose, speranzosa. Il moro annuì, senza guardarla: << Presumono sia in Russia >>.

<< Oh >> sospirò sollevata la ragazza, con un piccolo sorriso. << Si progredisce >>. Albus annuì distrattamente, prima di alzarsi: << Devo andare adesso. Ci si vede! >> e si incamminò. Rose restò a fissarlo. << Vado anche io >> si alzò l'altro, aiutandola. << A dopo! >>. Gli sorrise e poi si diresse anche lei a fare un bagno caldo.

                                                                              * * *

<< Oh, signorina Weasley! Finalmente ti ho trovata >> esclamò la preside McGranitt, avanzando piano verso lei.
<< Me? >> chiese, sorpresa, fermandosi.
<< Precisamente. Non... >> si guardò attorno con aria austera << non posso invitarti attualmente nel mio ufficio, ma ci tenevo a riferirti un suggerimento da custodire con devozione >>.

<< Cioè, scusi? >> chiese garbata anche se confusa. La grande strega la guardò dritta negli occhi, lasciandole un messaggio allegorico: << Non rivelare a nessuno la collocazione dell'oggetto >>. Rose boccheggiò, non capendo: << Mi scusi ma non riesco a comprendere di cosa stia parlando >>.
Minerva la guardò con accurata attenzione, come se l'avvertisse con lo sguardo di fare come le era stato detto, poi se ne andò, mentre Rose restò lì impalata a ponderare sulle sue parole, attualmente senza un senso.

<< Oh, eccoti! >> si illuminò Lily, poi la prese per un braccio e trascinò per il corridoio borbottando qualcosa. << Mi servi >>.

<< A cosa? >> chiese meccanicamente, la testa ancora in lavoro sulla decifrazione della frase.

<< Ho visto Alan andare al settimo piano, se tu fai finta di passeggiare con me per di lì puoi fermarlo e farmi scambiare due chiacchiere >>. Rose annuì distrattamente, e quando giunsero davanti al muro dove era nascosta la Stanza delle Necessità, d'istinto nascose sé e Lily dietro la grande colonna portante lì di fronte, invitandola a tacere. Alphard uscì guardandosi attentamente attorno, prima di guardare il foglietto che aveva in mano e che era molto simile a quello che era piombato a Rose in testa giorni prima. Sgranò bocca e occhi, incredula, poi quando lo vide scendere si scostò davanti al centro della stanza, fissando il punto in cui era svanito. Aveva la continuazione del messaggio indecifrabile! Lui! E aveva l'aria di uno che aveva appena nascosto qualcosa di segreto, importante e forse anche oscuro. Ma non era possibile... lui era suo amico, loro amico, non poteva essere quel genere di persona! Ma i fatti mostravano altro, e Rose si sentì male, addirittura come ferita, e indecisa sull'agire.

<< Ma che stava facendo secondo te? >> chiese Lily, confusa. Lei nemmeno sapeva del foglietto scovato da Rose, gli unici alla conoscenza erano Kimberly e Scorpius. << Non ne ho la più pallida idea >> rispose rigida, con tono di una che l'avrebbe scoperto molto presto.

Prima di entrare alla sala grande per la cena Rose, affiancata da Kim, lesse sulla bacheca la notizia che mancavano solo due settimane all'arrivo degli studenti di Beauxbatons e Durmstrang.
<< Wow! Che figata! Chissà quanti bei maschioni avremo in giro >> ridacchiò Liberty, allegra. Una ragazza dai capelli lisci e castani e due occhi meravigliosamente azzurri sorrise entusiasta quanto la sua amica, prima di proferire con le sue labbra carnose: << Potremo sbavare su loro tutti i giorni! >>.

<< Anche se il pensiero delle civettuole di Beauxbatons non mi esalta molto >> concluse la prima, rivolgendosi anche a lei e Kim. Rose, al pensiero di quanto si era sentita inferiore agli atteggiamenti perfetti e mozzafiato di Isabelle, fece una smorfia, irritandosi altamente all'immagine di tante belle francesi che si portavano una mano davanti alla bocca con fare raffinato per commentare e stuprare con lo sguardo il SUO ragazzo.

<< Capre >> grugnì con poca classe, entrando in Sala e prendendo posto tra Kim e James. Una volta seduta, tornò a pensare alle parole della Preside, mentre sovente lanciava sguardi intensi ad Alan che rideva e chiacchierava allegramente due posti più in là di fronte a lei. Lui intercettò uno degli sguardi e le sorrise un po' accigliato, con aria confusa, per poi tornare a mangiare il suo pasticcio di carne dopo che lei anche lei aveva stentato un sorriso.

<< Non puoi accusarlo da solamente una percezione >> disse Kim, sorseggiando e comprendendo i suoi pensieri. << Lo so, ma... aveva l'altra metà! >> sospirò. << Non crucciarti: cogli l'occasione e parlagliene. Sicuramente saprà spiegarti, e magari potremo scoprire un pezzo in più del messaggio >> propose, guardandola.
La rossa annuì, più sollevata: << Hai ragione, lo farò >> poi alzò lo sguardo e vide la sua gemella ridere con Thayla Summers.

<< A proposito, non mi hai raccontato la storia della tua gemella! >> constatò curiosa. Kim si accigliò e irrigidì un attimo, prima di mangiare fissando il bicchiere e rispondere: << Non c'è molto da dire. Sapevo di essere stata adottata da una famiglia, sono cresciuta convinta di essere una Nata Babbana figlia di due semplici Babbani, invece non è così. Quest'estate mi è giunta una lettera che diceva che sono figlia di due maghi Purosangue e Auror uccisi da Mangiamorte quando io e lei avevamo solo un anno, e che avevo una gemella con cui mi hanno divisa per motivi di sicurezza. Lei viene dall'Irlanda, io da Washington, e ora eccoci qui: mandate nella stessa scuola con la speranza di farci riallacciare i rapporti, cosa altamente impossibile >>.

<< Mi dispiace... >> sussurrò sincera << perché impossibile? >>.

<< Perché io sono asociale e lei presuntuosa. Le cose non combinano >> rispose schiettamente con una smorfia finale.

<< Ma è pur sempre tua sorella, per lo più gemella! Dovreste sentirvi anche solo biologicamente legate >> sospirò.

<< Tutte palle >> ribatté convinta. << Molte persone non hanno avuto pudore ad uccidere i propri famigliari, il legame di sangue non è nulla se la mente umana ha un'altra percezione. Ti cito Bellatrix Lestrange che ha ucciso cugino, nipote, e quant'altro >>.

<< Quella era una pazza >> borbottò finendo di mangiare e pulendosi la divisa macchiata. << Ma non ti posso giudicare, anche se credo che un giorno riuscirete a scambiarvi un dialogo decente >>.
<< Si vedrà >> concluse. Rose alzò lo sguardo e, con un tuffo al cuore, notò Scorpius ridere spontaneamente con Samantha: uno dei suoi incubi più grandi era lì, due tavolate più distante. Restò a fissarli, cercando Al con lo sguardo in cerca di una spiegazione che la potesse acquietare, ma il cugino fissava insistentemente il piatto, come se evitasse uno sguardo che sapeva sarebbe giunto presto. Iniziò a sentirsi male.

<< Rose, tutto bene? >> si accigliò James, notandola. Lei annuì con la gola secca e il suo pensiero venne interrotto dalla Preside, che si piazzò in mezzo alla sala: << Vi pregherei di portare attenzione >> quando la ebbe ottenuta, guardò i suoi studenti. << Recentemente ci è stata comunicata la scomparsa del Pensatoio, un oggetto tondo e di marmo bianco contenente attorno scritte in Antiche Rune. All'interno vi fluttuano i pensieri più importanti di Albus Silente e altri maghi, volti a non dimenticare la storia del nostro mondo avvenuta all'incirca vent'anni fa. Se qualcuno segnalerà la presenza dell'oggetto, è pregato di comunicarla a me o al professor Wenklesolt, e verrà ricompensato >> concludendo, lanciò un'occhiata furtiva e significativa a Scorpius e Rose.

Lei restò immobile: si sarebbe subito alzata a dirlo, in fondo lo chiedeva la McGranitt, ma poi ripensò alle sue parole, ricordò che Se qualcuno segnalerà la presenza dell'oggetto, è pregato di comunicarla a me o al professor Wenklesolt, e a quel punto guardò Scorpius, indecisa sul da farsi. Lui le indicò con lo sguardo Charlus, e lei comprese al volo: restò in silenzio e fece finta di nulla, notando poi la serenità sul volto della preside. Ma che stava succedendo? Come faceva a sapere che lei e Scorpius erano finiti là? Con questi pensieri, ne balenò poi un altro: Scorpius e Samantha. Ritornò a fissare Scorpius, con aria profondamente turbata, e le fece cenno della ragazza accanto a lui, chiedendogli come spiegazione. Lui le fece un sorriso e l'occhiolino, prima di mimare un “ti amo” con le labbra. A quel punto Rose sentì come se il suo cuore fosse rinato, e gli fece un bel sorriso, sollevata e contenta come mai. Il biondo tornò a mangiare serio, mentre al invece sbatté la posata sul tavolo e si alzò come arrabbiato, uscendo dalla sala. Scorpius lo seguì con lo sguardo e lo stesso fece Rose, confusa, ma James la destò.

<< Mi sono lasciato con Jennifer >>.

A quella frase Alice si bloccò con il bicchiere a mezz'aria, e nei volti di tutti i cugini e amici – Rose compresa- comparve un'espressione come se avessero ricevuto la notizia più allettante del secolo. Scoppiò la felicità in ognuno di loro, mentre Alice non sembrava molto contenta, e Rose si chiese il perché.

James tossicchiò e riprese: << Sto con Susan Stanley, la Corvonero laggiù >>. I menti dei soggetti parvero cadere sul pavimento, e Rose restò allibita: ma che diamine combinava? Doveva mettersi con Alice! Il ragazzo non si spiegò tanta indignazione e si accigliò: << Che c'è? Almeno è seria! >> tutti borbottarono qualcosa e tornarono a fare altro, quando l'arrivo di qualcuno fece nascondere subito Rose sotto il tavolo.

<< Dov'è Rose? >> chiesero Hugo e Sean, divertiti, e Roxanne, ingenua, indicò sotto il tavolo: << Lì. Le è caduta la forchetta >>. La suddetta si alzò lentamente a sedere con la forchetta in mano e una faccia che esprimeva chiaramente tutti i suoi istinti omicidi verso la cugina, tanto che si sentì terrificata da lei come non mai. << Rosellinaaaaa! Ricordi il patto? >> ammiccò Sean.

Rose gli fece cenno del “ti taglio il collo” e poi fece spazio sul tavolo, salendoci piano. A quella scena ogni persona che si ritenesse con un minimo di orgoglio fece deliberatamente finta di non conoscere quella ragazza dai capelli rossi e occhi azzurri sopra il tavolo che aveva catturato l'attenzione di tutti, mentre Scorpius aveva sgranato gli occhi e quasi sputato l'acqua -di nuovo- addosso a Samantha. Rose schiarì la voce e iniziò, prima che i professori la vedessero:

<< Vieni, mescola il mio calderone,
e, se con passione ti riuscirà,
il mio forte amor bollente questa notte ti scalderà >>.

Tutta la sala iniziò a ridere sonoramente e a piegarsi in due, in particolare Hugo e Sean, mentre cugini e amici stretti la fissavano pallidi. Appena la McGranitt lanciò un urlo mostrando la sua voce potente e stridula come mai, Rose scese immediatamente, temendo come mai la sua sorte. << ROSELINE HERMIONE WEASLEY, IN PRESIDENZA, ADESSO >>.

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