Wherefore art thou, Mihael?

di MeroSP
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I ***
Capitolo 2: *** Atto II ***
Capitolo 3: *** Atto III ***
Capitolo 4: *** Atto IV ***
Capitolo 5: *** Atto V ***



Capitolo 1
*** Atto I ***


« Il mio solo amore, nato dal mio solo odio! »


Siamo a Maggio. Qui è tempo della recita scolastica. Io, personalmente, le recite le odio. Le odio perché già abbastanza difficile recitare me stesso, quindi non ho proprio voglia di recitare anche qualcun altro. Per questo motivo, convinco sempre Roger a darmi un personaggio secondario. Una comparsa, ancora meglio. Si, anche quest’anno mi è capitata – fortunatamente. – una comparsa. I protagonisti, al solito, sono Mello e quell’altra tizia, Linda. Mello perché fa di tutto per farsi vedere da Elle, e Linda perché.. non lo so. Forse non ha niente da fare. Brrr, odio questo clima di recita. Troppo casino di gente che parla per i costumi e si mette d’accordo per il copione. In più quest’anno la recita è Romeo è Giulietta, quindi un bordello incredibile per la scenografia. E Elle verrà a vederci. Sinceramente me ne vergogno un po’, io, che qui sono il primo, a prendermi sempre le comparse. Ma va beh se devo fare un ruolo importante, non quest’anno con questo genere di tragedia.

Sono le nove di sera e io me ne sto andando a letto. Mi faccio una doccia, metto il pigiama e come sempre mi affaccio alla finestra. Sono abbastanza fortunato con la posizione della mia stanza: la finestra ha un piccolo balconcino che da sul cortile dell’orfanotrofio, e poi sono al primo piano quindi posso scendere tranquillamente in giardino durante la notte. Non che lo abbia mai fatto, ma non so, c’è sempre una prima volta. Una delle mie tante abitudini è affacciarmi alla finestra prima di andare a dormire, non so perché ma lo faccio sempre da quando mamma e papà sono morti. A volte credo che guardando il cielo di notte possa vederli. Che illuso che sono..
Questa notte, nel cielo, c’è comunque qualcosa di particolare. Forse è perché è appena iniziato maggio.. si vedono tante stelle, non c’è una nuvola. Anche il cortile è più bello di notte, soprattutto ora, gli alberi hanno fiori e foglie, l’erba non è più secca come in inverno e Mel.. Mello? Cosa ci fa li fuori con i fogli del copione in mano? Che stia studiando la parte..? Già ora? Si vede che ci tiene davvero tanto a questa recita.. Aprii la finestra senza farmi sentire. Sì, sta proprio recitando.
- Allora sì, la luce del suo viso farebbe impallidire le stelle, come il sole la luce d’una lampada; e tanto brillerebbero i suoi occhi per i campi del cielo, che gli uccelli si metterebbero tutti a cantare credendo fosse finita la notte. Guarda come poggia la sua guancia su quella mano… Un guanto vorrei essere, su quella mano, e toccare quella guancia! -
Recita davvero bene. Mi lasciai scappare un sospiro e poi mi accorsi che i suoi occhi guardarono verso la mia finestra. Che mi abbia visto? No, non è possibile, con la tenda non mi si può vedere.. perché continua a fissare questo balcone?! Mi nascosi per bene dietro alla tenda azzurra.
- Near, è inutile che ti nascondi, ti ho già visto prima.-
Ah.. mi ha visto mentre aprivo la finestra.. Peccato, mi sarebbe piaciuto sentirlo parlare ancora.. mi costa ammetterlo ma recita molto bene..
- ..scusa.-




Note della Neim: Questa fic mi è venuta in mente mentre durante un'ora buca a scuola mi sono messa a sfogliare il libro di antologia e ho trovato l'atto II scena II di Romeo e Giulietta. Per ora non ho niente da dire, questo capitolo non è un granchè perchè serve solo da introduzione OçP La fic sarà divisa in tre e questa è la prima parte. Sinceramente non ho mai pensato di dedicarla a qualcuno, ma dato che il contesto è adattissimo, la dedico al mio Juriet x°D Oppiùengiòi!

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Capitolo 2
*** Atto II ***


«Chi sei tu che difeso dalla notte entri nel mio chiuso pensiero?»

Uscii sul balcone, ormai non c’era motivo di nascondersi. Voglio solo che Mello continui a provare.
-Continua pure a provare, fai come se io non ci fossi.-
Si voltò dall’altra parte.
 -..Sta parlando! Oh parla ancora angelo di luce!-
Credo che sia perfetto per fare Romeo.. ha un’espressività incredibile.
- O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo?
Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo nome!Oppure, se proprio non vuoi, fa soltanto di legarmi a tecon un giuramento d’amore, ed io non sarò più una Capuleti!-
Risposi recitando Giulietta. Nonostante non fossi io nella recita, Giulietta era un personaggio che mi era sempre piaciuto e per questo mi ero imparato a memoria tutte le sue battute.
- Near..-
Disse mentre si avvicinava al mio balcone.
-..Non ne sei capace.-
- Lo so.-
C’era proprio questo bisogno di farmelo notare, eh. Lo so benissimo anche io che in queste cose faccio schifo.
- Innanzi tutto,- proseguì – io non mi chiamo Romeo, ma..-
-..Mello.- dissi fra me e me.
- Nemmeno Mello. Il mio nome è Mihael.-
- Ma cosa..? Non puoi dirmi così il tuo nome, è contro alle regole!-
-Perché? Non è forse contro le regole uscire dall’istituto dopo le nove? E non è contro le regole essere svegli dopo le dieci e mezza?-
Guardai l’orologio d'istinto. Eh già.. erano le dieci e 45, ora che avevo fatto la doccia e tutto..
- ..Mello..- ripetei.
- Mihael. – mi corresse, severo.
- Non dovresti essere qui.. e non dovresti dire in giro il tuo vero nome..-
- Che cosa c’è in un nome?
Quel che noi chiamiamo col nome di rosa, anche se lo chiamassimod’un altro nome, profumerebbe lo stesso! -
Ora recitava anche Giulietta.
Alla fine, mi arresi anch'io.
-.. O ..Mihael, Mihael! ..Perché sei tu Mihael?
Rinnega tuo padre.. e rifiuta il tuo nome..!Oppure, se proprio non vuoi.. fa soltanto di legarmi a te..con un giuramento d’amore.. ed io.. non sarò più …...Nate?-
Dissi con il volto coperto dall’imbarazzo.
- Ma io ti prendo in parola: chiamami soltanto amore,ed io sarò ribattezzato. D’ora  in avanti non sarò più Mihael. -
Sentivo che da li a poco sarei svenuto. Trattieniti Near, non puoi farti vedere da Mello in questo stato.. Quando prima dicevo che c’è sempre una prima volta.. Scesi giù in cortile e aspettai che Mello si avvicinasse ancora di più. In un istante era ad un centimetro da me.
- Nate..-
- …Chi sei tu che.. difeso dalla notte entri nel mio chiuso pensiero?-
Cercai di difendermi con questa frase.
- Non saprei dirti ch’io sia, col mezzo d’un nome.
Perchè il mio nome, è odioso a me stesso, poichè a te è nemico.-
Il centimetro era diventato un millimetro. Poco, pochissimo tempo e le nostre labbra si incontrarono per la prima volta. Mi sentivo goffissimo, più del solito, e credo anche di essere arrossito parecchio. È stato un bacio soffice, delicato e.. pauroso? Sì, avevo paura, forse. Ma cosa mi poteva fare un bacio? Niente, no? Quindi ci continuammo a baciare.
-… Mi ami? So già che dirai "Si".. e che io.. crederò a quel che dirai...
Ma se tu lo giuri… potresti poi dimostrarti sleale.. dicono che Giove.. rida agli spergiuri degli amanti…-
Farfugliai mentre mi staccavo da lui e cercavo goffamente di risalire sul mio balconcino.
- Buona notte, e grazie per avermi aiutato a studiare la parte.-
Mi disse, sorridendo.
Io, feci il più in fretta possibile per rientrare nella mia stanza, senza dire una parola.
Mihael..

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Capitolo 3
*** Atto III ***


«Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri»
Chiusi la finestra alle mie spalle e rimasi immobile sulla soglia della mia stanza per un po' di tempo, intontito.
Nella mia testa stavano frullando pensieri di ogni tipo. Dentro di me si stava tenendo un dialogo mentale tra due parti di me stesso che andavano in contrasto.
"Nate, che hai fatto? Perchè non hai reagito?"
"Dai Nate, ammettilo che ti è piaciuto.."
"Smettila, non mi è piaciuto, è stato uno schifo. Mello ti odia e tu lo odi. È un dato di fatto."
"Certo.. e allora perchè ti ha baciato?"
"è malato! Punto e basta!"
"E tu sei arrossito come una ragazzina.. ti è piaciuto, non c'è niente da fare."
"Non è vero!"
E a questo punto la parte 1 si arrendeva. In effetti era vero.. non potevo dire che non mi fosse piaciuto.. cioè.. Non Mello, il bacio. Che poi è più o meno la stessa cosa ma detto così suona decisamente meglio perchè non è Mello a piacermi, ma uno stupido insulso bacio che mi ha dato una volta e non capiterà mai più. Mai più.
Decisi che così andava bene e mi infilai sotto alle coperte tentando di dormire.


Non ci riuscivo. Mello mi occupava la testa. Più che Mello in sè nella mia mente sentivo ripetere senza sosta il suo nome e vedevo i suoi occhi di ghiaccio scrutare nei miei. Istantaneamente mi sentivo arrossire e avevo il bisogno di abbracciare qualcosa.
Qualcuno definirebbe "felicità" questa sensazione ma io non ci vedo niente di buono. Non dovevo essere contento se Mello mi aveva baciato e nemmeno dovevo arrossire. Sono un deficiente. È ovvio che Mello lo ha fatto apposta per crearmi scompiglio in testa e dimostrare che il migliore è lui, è solo un'altra delle sue stupide sfide, questa! Eppure mi sento così.. non lo so. Felice ho già detto che non va bene.. così.. spensierato, anche se di pensieri ne ho a milioni. In questo momento ho solo bisogno di un cuscino o Me.. no, un cuscino va più che bene. Quindi, finii per stringere un cuscino forte a me e mi addormentai.

La mattina mi svegliai sudato. Avevo fatto un sogno a dir poco assurdo.. Il cuscino era improvvisamente diventato Lui.. BASTA BASTA BASTA. Non pensarci Nate.. non pensarci o Mello finirà sul serio per vincere! Decisi che dovevo alzarmi di scatto e muovermi a vestirmi e lavarmi anche se era prestissimo, ma almeno la mia testa sarebbe stata occupata per un po'. Uscii dalla stanza riuscendo a mantenere la mia solita calma, ma il pensiero che avrei potuto incontrare Mello in giro per i corridoi fece sì che un brivido percorresse la mia schiena. Infatti, la mia grande fortuna volle che mentre camminavo vedessi un ragazzino correre in giro. Fin qui tutto normale, è pieno di ragazzini che corrono qui. Il problema è che poco dietro a lui c'era.. Mello, che cercava di prenderlo per non so quale ragione. Appena mi vide notai subito che rallentò fino quasi bloccarsi completamente, ed a un certo punto mi parve pure che abbassasse lo sguardo, ma di questo non ero del tutto certo. Io ovviamente cercai di rimanere impassibile e a quanto pare ci riuscii bene perchè appena ebbi superato Mello, che nel frattempo si era bloccato del tutto lasciando fuggire l'altro povero ragazzino, si girò verso di me e mi guardò con quegli occhi ricchi di odio che ormai conoscevo bene. Erano gli occhi che usava ogni volta che non reagivo alle sue provocazioni. Quelli non ghiacciati come sempre, ma più blu e sottili, a volte addirittura li strizzava come se volesse mettermi meglio a fuoco. La parte migliore era che a farci bene caso, quello sguardo lo riservava solo a me e io di questo ne andavo pienamente fiero. Feci un sorriso compiaciuto interiore.
"Near."
La sua voce spezzò il silenzio che si era creato con un tono sprezzante.
Mi voltai verso di lui cercando di mostrarmi disinteressato perchè lui mi rivolgesse un altro di quegli sguardi, ma questo non successe. Peccato, pensai.
"Sì?"
Sembrò esitare.
"Riguardo a ieri sera.. Dimentica tutto, va bene?"
E ora sembrava nervoso.
"..."
Normalmente avrei risposto con un 'Già fatto', ma in questo caso non mi sembrava corretto, anche perchè sarebbe stata una bugia spudorata.
"Perchè dovrei?"
Mi finsi calmo e risposi con una domanda. In quel momento arrossì facendo un'espressione strana che sulla sua faccia non avevo mai visto e iniziò a correre verso il bambino lasciandosi un 'Lascia stare' soffocato alle spalle.
Poi io sono la ragazzina che arrosce? Risi, sempre mentalmente, ma fuori probabilmente non davo il segno di alcuna reazione.
Guardai l'ora. Non era così presto come credevo, quindi andai a fare colazione e poi a lezione, sempre più convinto che era seriamente meglio lasciar perdere come aveva detto Mello.



Note della Neim: Beh.. sono tornata. E per ringrazio tantissimo una ragazza di cui non so neanche il nome e a cui purtroppo non ho potuto rispondere perchè non sono per niente pratica con il sistema di mail di questo sito [gomen ;_;] che mi ha dato la carica per ricomiciare questa storia! Ho abbandonato completamente l'idea dei tre capitoli, quindi questo non è l'ultimo infatti la fine è abbastanza ambigua xD Che altro dire. Scusate. Tutti quelli che mi seguivano [anche se pochi xD] ;_; Non ho avuto per niente un bel periodo, tra esami, problemi personali e crisi da pagina bianca [non vi immaginate quante volte ho aperto il documento word di questo terzo capitolo per scrivere una parola, cancellarla e poi chiuderlo '-']. Spero di riuscire a farvi aspettare molto meno per il 4° capitolo. Grazie a tutti voi che leggete, favorite e recensite! E grazie anche alla mia musica che mi accompagna sempre quando scrivo e mi da ispirazione improvvisa xD ciao a tutti e al prossimo capitolo!
Ps: STO MORENDO DI CALDO DHFJGJRK.

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Capitolo 4
*** Atto IV ***


Atto 4
«Gli unicorni possono essere indotti in inganno per mezzo degli alberi; gli orsi per mezzo degli specchi; gli elefanti per mezzo delle buche; i leoni per mezzo delle reti, e gli uomini, infine, per mezzo dell'adulazione.»
[W. Shakespeare]
 
La lezione passò velocemente come sempre. Non fece in tempo a suonare la campanella che la maggior parte dei ragazzi si era già alzata quando il prof aveva detto "Per oggi la lezione è finita, potete pure uscire". Io mi alzai per ultimo e andai in camera mia, non avevo molta fame quindi niente mensa.
Non ero  riuscito a seguire un consiglio di Mello, per la prima volta nella vita. Solitamente i suoi consigli, rari, erano cose come "Sparisci!" oppure "Stammi lontano, moccioso!" e, in effetti, quelli li ho sempre seguiti, e mi è sempre andata bene.
Chiusi la porta a e mi affacciai alla finestra, osservando distrattamente i bambini che giocavano a pallavolo nel cortile. Mello non c'era. Ah, giusto, non ci dovevo pensare.
Un bambino che si arrampicava sopra a un albero per prendere la palla che si era fermata fra i suoi rami riuscì a catturare la mia attenzione. Notai subito che fra quei rami c'era qualcos'altro che non avevo visto. Un altro ragazzo vestito di nero con dei capelli lisci e dorati che svolazzavano nell'aria... Mello... Per la seconda volta in due giorni mi chiesi cosa ci faceva lì... E sopratutto perché non giocava con gli altri ragazzi come al solito?
Il suo sguardo sembrava perso. A cosa stava pensando? Per un istante ebbi la sensazione che lui stesso non avesse seguito il suo consiglio. Questo dubbio iniziò a darmi pensiero. Se Mello fosse... No, sarebbe impossibile, lui mi odia, me lo ripete ogni giorno.
Inaspettatamente incrociai il suo sguardo per una manciata di secondi. Lui scese dall'albero con aria stanca e corse via dal giardino senza dire niente a nessuno. Tipico di lui.
Scossi la testa, trattenendomi dal ridacchiare e accostai le tende, poi mi sedetti a terra e giocai con il mio puzzle per quello che mi parve un buon quarto d'ora, prima di sentir qualcuno picchiare violentemente alla porta.
"Avanti..."
Bofonchiai, un po' irritato.
Chi può cercarmi a quest'ora? Sono tutti fuori a giocare! Tutti tranne...
Neim’s Space<3
Finalmente scrivo il capitolo! Dopo aver postato il primo di “Strange Kind Of People” ho deciso che avrei pensato a riscrivere questo senza mettermi a cercare nei meandri più profondi della mia stanza la pennina USB. E devo dire che è uscito meglio di quello che avevo già iniziato a scrivere, anche se non mi soddisfa lo stesso. Spero di fare di meglio nel prossimo, anche perché qui non avevo molto da raccontare ma serviva più come “premessa”, esattamente come il capitolo precedente. Ho in mente anche un paio di idee per delle nuove ff, ma ora voglio impegnarmi su questa e su “Strange Kind Of People”, quindi dovrete aspettare un po’ :°3 Ringrazio chi recensisce, favorisce e legge questa storia! Ho deciso che questa volta rispondo alle recensioni, perché siete voi a darmi la forza di continuare le mie storie!
©
Teriel Donovan: sì, è proprio il tuo MP che mi ha fatto continuare la storia :3 Ti ringrazio tantissimo! Sono riuscita a continuare la storia e ho postato il precedente capitolo proprio grazie a quell’MP © Spero che continuerai a seguirmi! E in più grazie anche del consiglio, ho seriamente provato a seguirlo e qualche risultato anche se minimo inizio a vederlo <3 alla prossima!

RobyChan91:  Grazie anche a te del sostegno, mi fa piacere sapere che qualche lettore desidera che io non smetta! Mello reagisce così per il semplice fatto che ho pensato potesse essere una delle sue tipiche reazioni. È isterico e soprattutto non ammetterà mai che Near gli piace, quindi cerca di allontanarlo ma a quanto pare non ci riesce :°P Spero che continuerai a leggere e recensire ©

Ciao e alla prossima! <3
YouDaw

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Capitolo 5
*** Atto V ***


Essere saggio e amare eccede le capacità dell'uomo.
[Atto V]

 
"Apri la porta."
Sentii borbottare da fuori. Eccolo.
"A.. arrivo!"
Mi alzai, terrorizzato, corsi prima allo specchio a controllare che fosse tutto a posto. Nessun rossore strano sul viso, niente di niente. Forse quella delle guance che scoppiano era sempre stata solo una sensazione. Chiusi gli occhi, presi un respiro, e aprii la porta.
"Ciao Near."
Disse lui freddamente.
Quel soprannome dopo ieri sera mi sembrò così strano da farmi rabbrividire. Lo fissai negli occhi, abbozzando uno dei miei soliti sorrisetti.
"Entra pure."
Mi spostai di lato lasciandogli libero il passaggio. All'inizio esitò, ma poi entrò nella mia stanza, gettandosi subito sul mio letto, fissandomi. Credo lo facesse anche in camera sua, ogni tanto si sentiva il suo compagno di stanza strillargli dietro perché aveva appena fatto il letto. Sospirai e mi sedetti a terra, ricominciando il mio puzzle.
"Allora? Cosa c'è di così urgente da portarti qui?"
"Linda."
Spostò lo sguardo da un'altra parte, sembrava in imbarazzo. Linda, la ragazza che faceva Giulietta alla recita, Linda, quella che parlava sempre, Linda, che si inseriva in ogni progetto per farsi notare da Roger, Linda, che stava sempre appiccicata a Mello, Linda, sì, beh, lei.
"..si è rotta una gamba, è all'ospedale. Quindi non potrà recitare la parte di Giulietta e mi chiedevo se tu.. insomma.."
Mi bloccai con lo sguardo fermo sul puzzle. In quel momento non riuscivo a essere ben concentrato e quindi non capivo dove dovesse andare quel pezzo.
"..se volessi fare Giulietta", sbuffò, "sei l'unico che può imparare tutta la parte in così poco tempo e Roger mi ha detto di chiedertelo nonostante io non sia per niente d'accordo."
Attaccai quell'ultimo pezzo al puzzle, poi alzai lo sguardo verso Mello.
"Lo sai meglio di me che non sono capace a recitare."
Lui sbuffò, di nuovo.
"Gliel'ho detto! E sai cosa mi ha risposto? Che era una buona occasione per passare del tempo insieme e quindi avrei dovuto insegnarti. Che nervoso."
Prese la barretta di cioccolato che nascondeva sempre nella tasca sinistra dei pantaloni e la addentò rumorosamente. Lo faceva sempre in determinate situazioni. Quando era arrabbiato, quando voleva nascondere l'imbarazzo, quando si annoiava, quando c'era troppo silenzio e, dopo aver passato tanto tempo ad osservarlo, ho capito che il silenzio era una delle cose che odiava di più.
"Gli hai detto che sono un ragazzo e non posso fare Giulietta?"
Ci fu silenzio per un attimo. Lo vidi sorridere sotto ai baffi.
"..ci aveva già pensato lui, ma gli ho risposto che non è un problema perché tanto sei come una femminuccia."
..non avevo mai provato istinti violenti così forti come in questo momento. Gli lanciai un'occhiataccia e mi alzai da terra.
"E sia, farò Giulietta. Ma a patto che sarai tu a insegnarmi a recitare, Mello."
Sorrisi non appena sbuffò per l'ennesima volta, sperava che dicessi di no, probabilmente, ma anche questa, per me, era un'occasione per dimostrare che ero meglio di lui. Non che la cosa mi interessasse, ma insomma, ogni volta che "vincevo", lui mi riservava quegli sguardi ghiacciati che tanto mi piacevano.
"Quando cominciamo?"
Chiesi, curioso, evitando quegli occhi di ghiaccio che mi perquisivano dalla testa ai piedi. Lui sorrise beffardo, ora mi sentivo un po' inquieto.
"Subito. Per prima cosa, i costumi, non crederai di recitare in pigiama, vero, Giulietto?"
...GIULIETTO?! ...non feci in tempo a pensarlo, che sentii urlare un "MAAAATT!", la porta si aprì di scatto e il rosso entrò con i suoi occhialini rotondi e un vestito rosa perla in mano.
"Mel, girati!"
Esclamò lui. Era pazzo, lo sapevo, non mi dovevo fidare di Mello! E quel suo amico, mi metteva paura già prima,ma  ora che aveva mi aveva trascinato nel bagno e iniziato a spogliare come se fossi la sua bambolina ne ero completamente TERRORIZZATO. Così tanto che credevo di essere in mano ad un maniaco sessuale e non riuscivo nemmeno a muovermi, fu questione di secondi, finché non mi ritrovai vestito di rosa e con delle.. extencion ai capelli. Era dannatamente imbarazzante. L'amico di Mello invece sembrava soddisfatto del risultato.
"Su su su vai!" esclamò spingendomi fuori dal bagno. Feci in tempo a lanciare un'ultima occhiata allo specchio, e questa volta ero.. rosso, come un pomodoro, per davvero.
Alzai lo sguardo, cercando consenso negli occhi di Mello, Dio, quanto mi sentivo stupido ad aver accettato. Lui era ancora sul mio letto, mi stava fissando, ma voltò subito la faccia non appena me ne accorsi. Notai del leggero rossore anche sulle sue guance.
Il rosso uscì dal mio bagno con in mano tutta la sua attrezzatura da costumista.
"Piacere, io sono Matt!"
Esclamò, porgendomi la mano destra. Io mi limitai a fissarlo senza dire nulla. Allora si sedette di fianco a Mello.
"Se fosse davvero una ragazza, ci farei un pensiero."
Mello lo guardò irritato, e imbarazzato allo stesso tempo.
"Tu non sei a posto." commentò.
"Mel, dai, è vero, è proprio carino da ragazza! …oooh~~ Ma cosa abbiamo qui?~~"
Gli pizzicò una guancia, facendogli notare il rossore.
"Piantala, idiota! Vattene, hai da finire gli altri costumi, sparisci, Matt!"
Matt sorrise compiaciuto, a quanto pare si divertiva a farlo arrabbiare. Sapeva farlo in un modo strano, io riuscivo a tirar fuori da Mello odio puro misto a qualcos’altro che non avevo ben capito, lui invece lo faceva solo.. innervosire, ma si volevano bene, o così sembrava.
"Vaaa bene Mel! Me ne vado! Capisco che vuoi stare solo con la tua Giulietta~!"
Esclamò, scappando letteralmente fuori dalla porta, mentre Mello cercava di colpirlo tirandogli il cuscino del mio letto.
"..Dio, che completo idiota."
Sbuffò, non appena Matt chiuse la porta. Io azzardai una risatina, ma fui subito fulminato da Mello, che, ancora rosso in viso mi chiese freddamente cos'avessi da ridere.
Scossi la testa, e subito lui cambiò argomento.
"Le prove, piuttosto. Possiamo iniziarle subito, visto che tu sai a memoria la parte."
Sospirai. Dovevo riuscirci.
"Perfetto."
 
_______
Can you find me space?
Non aggiorno da una vita, quanti.. anni sono passati?
Well, ho appena scritto il penultimo capitolo di un’altra mia fic e mi è ritornata la voglia di scrivere grazie alle stupende recensioni che mi fate e mi rendono davvero davvero motivata.
 Questo capitolo è moooolto filler, e non mi convince per niente, se non per l’immancabile presenza di Matt. Ecco, quando non so cosa scrivere, inserisco lui. Matt è la mia ancora di salvezza, amo dipingerlo come un idiota e ne vado fierissima ©’’ penso che se esistesse realmente mi prenderebbe a pugni.
Detto questo, a voi la parola, grazie per leggermi, se avete voglia fate una salto anche a leggere le mie altre storie :3
Mero

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