A shot in the dark

di xflammiepierce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Sorpresa! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Tutto era nero. Terribilmente nero. All’inizio pensò che non fosse un sogno.  Poi improvvisamente, arrivò un’immagine: sangue. Tanto sangue. Cadeva per terra, su un pavimento in marmo che non aveva mai visto prima. Poi l’immagine cambiò, e sul pavimento era stesa una ragazza con la gola squarciata. Vampiro. Pensò immediatamente. Un vampiro l’ha morsa. La visuale cambiò di nuovo, come se lei stesse vedendo la scena dentro il corpo di un’altra persona. E questa volta c’era lui. Stefan. La bocca sporca di sangue, le mani anche. E stava guardando inorridito il corpo della ragazza. I suoi occhi erano selvaggi, diversi da come li aveva sempre visti. Poi Sorrise con l’aria trionfante, scoprendo i denti. E con orrore, vide i canini. Da cui colava del sangue.

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Capitolo 2
*** Sorpresa! ***


Capitolo uno: Sorpresa!

Svegliaaa!

Elena aprì gli occhi, pentendosi di averlo fatto in modo così brusco. Sopra di lei c’era Caroline che sorrideva in modo altamente inquietante.   Ma che ora sono? E che ci fai qui?

La sua amica le mise un finto broncio,  —Oh scusami, bella addormentata! Ma sono le 2 del pomeriggio e non credo che tu voglia spendere il tuo compleanno in questo modo! Ora alzati, fatti bella e usciamo.

—Uscire? — Le chiese. — Caroline non ne ho voglia, davvero. E poi dove dovremmo andare?

—Non lo saprai mai se rimani a letto. Forza, vai a farti la doccia. Anche perché francamente, puzzi un po’. — Caroline scese dal letto e uscì dalla camera sorridendole un’ultima volta. Cosa le aveva detto prima? “Non credo che tu voglia spendere il tuo compleanno in questo modo.” Dunque era arrivato, il suo compleanno. Aveva ufficialmente diciotto anni. E tutto quello che voleva, non era lì con lei a svegliarla dolcemente. Con riluttanza si alzò dal letto e andò in bagno a farsi una doccia. Uscì dalla camera e dopo aver optato per un paio di jeans e camicia leggera, andò di sotto da Caroline. Ma quando arrivò al salotto lei non c’era, bensì c’era Damon.

Non lo aveva più visto dal giorno che Katherine era apparsa davanti alla porta della sua camera e gli aveva salvato la vita. Erano passate due settimane. Ogni tanto ancora ci ripensava, al bacio. Ma scacciava via subito il pensiero per i sensi di colpa. Non doveva pensare a Damon! Non ora che Stefan non c’era più e lei non sapeva neanche perché e dov’era.  Damon teneva in mano un mazzo di fiori e una scatola bianca dall’altra mano.

—Auguri festeggiata! Questi sono per te, freschi del giardino della tua vicina.

—Damon! Non puoi andare a rubare, anzi strappare, fiori nei giardini di altre persone come se niente fosse — lo riproverò Elena.

—Okay, va bene. Significa che dopo andrò a chiederle scusa per averle, oh, sottratto tre fiori.

—Comunque, sono belli. Che fiori sono? —chiese incuriosita.

—Peonie. Quella vecchietta ha buon gusto! Le Peonie non sono molto ricercate, e trovo che siano stupende. —Le sorrise facendole l’occhiolino. Elena alzò gli occhi al cielo e guardo la scatola che aveva ancora in mano —E quello cos’è invece?

—Oh questo. Tieni, è il mio regalo. Conservalo per bene.

Elena non sapeva se avere paura di cosa ci fosse dentro o essere stupita che lui le avesse fatto un regalo. Quando aprì la scatola alzò un sopracciglio. —Un quaderno? Mi hai fatto un quaderno? — dentro, c’era un diario in pelle rilegato. Niente di più. —Non un semplice quaderno. Quello è il diario di Stefan. Il diario che cominciò a scrivere quando si trasferì qui all’inizio dell’anno. E ogni pagina parla di te. Pensavo ti avrebbe fatto piacere. — Elena sentì gli occhi bruciare, voleva scoppiare a piangere. Ma non lo fece. Invece, rispose a Damon con la voce che le tremava. — Grazie Damon. Grazie davvero. — Mise il diario sul tavolo e abbracciò il vampiro. Elena sentì che l’aveva colto alla sprovvista perché all’inizio non ricambiò l’abbraccio, ma poi senti che lui le cingeva la vita con le sue mani forti, quasi incerto se poteva toccarla. Si allontano un poco da lui e lo guardò negli occhi. —Dunque emh, dov’è Caroline? Mi aveva detto che saremmo uscire. —

—Oh sì, è fuori in giardino a parlare con Bonnie, io ero passato per darti questo e poi me ne sarei andato subito. Tolgo il disturbo e vi lascio fare le cose da ragazze. — Detto questo le fece l’occhiolino e si recò alla porta di casa. —Damon? — Elena lo fissò. —Quello che hai fatto. Il diario, perché? —

—Perché so quanto ami mio fratello, e anche se non vuoi ammetterlo ti manca terribilmente, così ho pensato di regalartelo. — Le fece un accenno di sorriso e uscì.

Come se stessero origliando, Caroline e Bonnie entrarono dalla porta sul retro e le fecero un mega sorriso.

—Allora festeggiata. Oggi niente cose supernaturali, va bene? Niente magia, niente sangue, e niente canini fuori. — Bonnie guardò Caroline, che e fece un sorriso malizioso —Ho già mangiato stamattina. Mi ha accompagnato Tyler. —

—E perché Tyler dovrebbe accompagnarti a caccia? — Le chiese Elena alzando un sopracciglio.

—Mi ha detto che io sono stata con lui durante la sua trasformazione e l’ho aiutato e beh, l’ho visto trasformarsi. Quindi lui in cambio voleva vedere la Caroline vampira all’opera— Il sorriso si allargo di più.

—Umh capito. — Elena voleva risponderle che queste cose si fanno tra fidanzatini, ma non lo disse perché sapeva che Caroline nutriva ancora una speranza di stare con Matt. —Allora — disse cambiando argomento. —Dove si va? —

—Fuori città! — rispose Bonnie.

—Ad Atlanta! — continuò Caroline senza nemmeno dare tempo ad Elena di fare domande.

—Atlanta? E perché? — fu tutto quello che riuscì a dire Elena.

— Perché qui i negozi sono ben pochi, e tu cara mia hai bisogno di uno shopping terapia. Quindi, prendi la borsa e andiamo ad Atlanta! Sono solo poche ore di viaggio, e staremo lì anche la sera. E noi pagheremo tutto quello che vorrai. Tutto! Quindi datti alle spese pazze. — rispose Caroline. Elena ricordò che quando Caroline era ancora umana, prima ancora che lei sapesse che esistessero i vampiri, andava sempre ad Atlanta a fare shopping quando litigava con la madre. E ritornava la sera con minimo venti buste piene di abiti.

—Va bene. Andiamo! — rispose Elena sorridendo. Sebbene avesse passato due settimane chiusa in casa, a piangere e a chiedersi dove fosse Stefan, quello fu l’unico momento in tutto questo tempo che sorrise davvero. Si diresse verso la porta di casa per prendere le chiavi e la borsa. —Usiamo la mia auto o di Caroline? —

—La mia dolcezza! Ho una nuova auto, mia madre me l’ha regalata qualche giorno fa. Perché voleva farmi capire che ora che sa cosa sono, non ha paura di me. E quindi mi ha regalato un’auto per chiedermi scusa del fatto che aveva dato della verbena a Matt e l’aveva usato per scoprire cosa ero. — Sorrise. —Niente domande! Vedrai che splendore che è la mia auto nuova! —

—Già, è una bomba! — rispose Bonnie ridendo.

Le tre ragazze uscirono di casa e si diressero verso la nuova misteriosa auto di Caroline, pronte per fare un po’ di shopping e passare un compleanno indimenticabile, davvero indimenticabile.

 

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