You've changed me.

di paynesmile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Memories. ***
Capitolo 2: *** 2.Before the storm. ***
Capitolo 3: *** 3.Surprise! ***
Capitolo 4: *** 4.Everything is fine. ***
Capitolo 5: *** 5. Hello, I love you. ***
Capitolo 6: *** 6. I'm Sorry ***



Capitolo 1
*** 1. Memories. ***


12 Marzo 2011.

Ero stanca, il mio tour Europeo stava andando alla grande e i prossimi due giorni li avrei avuti liberi prima del concerto a Milano. Mi buttai a peso morto sul letto dell'Hotel, qui faceva abbastanza freddo quindi mi accesi la pompa di calore, la mia band era andata in giro a fare shopping e io non avevo voglia di affrontare la neve che ricopriva le strade di Berlino.
Quindi afferrai il Mio I-phone ed aggiornai Twitter, controllai poi i Miei Followers che, ormai aumentavano a dismisura quando il classico cerchietto blu attirò la mia attenzione, un verified account mi stava seguendo, con il pollice scesi velocemente la lista e quello che vidi mi lasciò ad occhi aperti.

"Joe Jonas
@joejonas is now following you on twitter."


Guardai per 5 lunghi minuti quel cerchietto per assicurarmi non fosse uno scherzo di cattivo gusto, ma che voleva? Decisi di non ricambiare il Follow, non che non volessi ma tra i
Trending Topics era già presente uno che citava "#Jaylor2.0" e se avessi ricambiato il Follow tutti si sarebbero fatti strane idee. Sbuffai e poggiai il telefono sul letto, accendendo la tv, ero abbastanza sconvolta dal fatto. Dopo una buona mezz'ora in cui guardai le figure passare nello schermo senza capire un accidente di quella lingua decisi di andare a fare una doccia, presi la valigia e ne uscii la biancheria e il pigiama, accesi la luce del grande bagno ed aprii la doccia, impostando il termostato dell'acqua in caldo, mi spogliai ed entrai, appoggiandomi alla parete e lasciando che l'acqua mi scorresse sul viso, quando circa 45 minuti dopo uscii dalla doccia, davanti allo specchio si presentava una me con le guancie rossissime e con il respiro difficile a causa del vapore. Aprii la porta e tornai in stanza, respirando dell'aria "Pulita", mi sedetti sul letto, iniziando a vestirmi quando la mia attenzione cadde sull'iphone che segnava 39439 nuove replies. Sospirai e chiusi Twitter, sapevo già cosa contenevano quei Tweet. Mi rialzai per prendere la spazzola in valigia quando sul fondo notai una cosa, troppo familiare. Tirai fuori quella felpa guardandola attentamente. Quando avevo messo la felpa grigia che mi aveva regalato Joe in valigia? Senza pensarci la indossai, mi stava incredibilmente larga, di lunghezza mi arrivava al ginocchio e di larghezza poteva entrarci un altra me, asciugai i capelli e poi mi sdraiai sul letto, guardando il soffitto. Nonostante i lavaggi sul colletto potevo ancora sentire il profumo del suo dopobarba preferito, ci affondai il naso inspirando lentamente. Era una sorta di droga, amavo quel dopobarba, ricordo che passavo ore abbracciata a lui annusando quel profumo. Sorrisi instintivamente addormentandomi poco dopo.

*inizio Flashback*

«Insomma Tay, sei diventata un cagnolino?» la risata di Joseph mi distrasse.
«No, ma lo sai che mi piace, cos'è muschio?» chiesi alzando lo sguardo.
«No Stupida, è pino.» Sorrise stringendomi e facendomi poggiare la testa al suo petto.
«Sei incoerente, io non ti ho mica detto stupido.» ridacchiai. Come ogni sera da quando facevo parte del loro
Burnin' Up Tour ci ritrovavamo in camera e passavamo la notte insieme, abbracciati, a parlare, amavo la sensazione
di protezione che mi davano le sue braccia.
«Giusto, beh ma non è colpa mia se sei una stupida a saper distinguere due profumi.» disse ridendo. Lo guardai fingendomi
offesa e nascosi la testa nel suo petto.
«Dai stupida, vieni qui, dormiamo..» Sorrise e mi alzò leggermente il mento, lasciandomi un dolce bacio.
«Notte scricciolo.» Sussurrò, sorrisi «Notte amore.» dissi per poi stringermi tra le sue braccia ed addormentarmi.

*fine flashback*

Mi svegliai di soprassalto, odiavo letteralmente quando questi ricordi tornavano così nel bel mezzo della notte, facendomi svegliare e facendomi realizzare che in realtà non c'è più nulla. Sospirai e andai in bagno, aprendo l'acqua fredda, mi sciaquai la faccia e guardai la mia espressione allo specchio, non riuscivo a mandarlo via. Asciugai il viso tamponandolo con un asciugamano e presi i pantaloni della tuta, misi una canottiera e afferrai il cellulare e la chiave della stanza, scendendo nella palestra del grande albergo, azionai il tapis roulant ed iniziai a correre, 100, 300, 600, i metri continuavano ad aumentare quando la sveglia del cellulare iniziò a squillare insistentemente. Tornai in camera e dopo una doccia incontrai mia madre e la mia band che erano già a fare colazione.
«Taylor, Tesoro ha chiamato una scuola superiore, hanno chiesto se oggi ti potresti esibire per loro..» la voce di mia madre era squillante. « Oh si ok certo mamma, non ci sono problemi.» Sorrisi, così dopo la colazione arrivai in una scuola superiore, ero pronta per salire sul palco quando il mio cellulare squillò, decisi di rispondere velocemente.
«Pronto?» dissi sistemando il microfono.
«Ciao Taylor..» disse la voce assonnata dall'altro lato del telefono.

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Capitolo 2
*** 2.Before the storm. ***


ok, ecco il secondo capitolo, nel primo ho ricevuto solo 2 recensioni, ma spero che con il secondo ne avrò un pò di più. Spero vi piaccia ma credo sia un capitolo di passaggio più che altro, lascio a voi le opinioni.




Rimasi immobile sentendo quella voce dall'altro capo del telefono.
«Ciao..» mi decisi a dire dopo.
«Come stai?» chiese Joe, non riuscivo a capire se stesse fingendo interesse o se era serio.
«ehm, abbastanza bene Grazie, scusami ma a Los Angeles non sono le 3 del mattino?» domandai.
«Si, non riuscivo a dormire, ti ho disturbata?» disse poi dopo aver sentito i rumori provenienti dalla scuola.
«Stavo Per salire sul palco..» risposi solamente, cosa credeva che adesso eravamo amici?
«oh, scusa se ti ho disturbata, ci sentiamo ciao.» Non ebbi il tempo di rispondere che il "Tu-Tu" ripetivo del telefono risuonava nelle mie orecchie, chiusi la chiamata ed osservai la durata.
 
Joe Jonas end call:
   Time 0.27.

27 Secondi, sospirai scuotendo la testa e presi un bel respiro profondo, finsi un sorriso e salii sul palcoscenico dove gli studenti mi aspettavano.

*inizio flashback*
 

Ero a Nashville, in camera mia a suonare la chitarra, quando ad un tratto il mio BlackBerry iniziò a vibrare con la suoneria di Joe, mi alzai correndo e presi il cellulare.
«Amore!» esclamai sorridendo.
«Ehy Taylor, come va?» Joe era freddo dall'altra parte del telefono.
«Bene amore, tu?» chiesi sedendomi.
«bene bene grazie, senti non va più bene così, mi dispiace, è finita.» disse tutto d'un fiato.
«Amore?! Am..» sentii il telefono muto dall'altra parte e guardai lo schermo, la chiamata era terminata.

Joe end call.
   Time 0.27.

*fine flashback*
 

Inutile dire che quel periodo per me fù devastante, le uniche emozioni che provavo potevo esprimerle con l'odio. Ecco il perchè di Forever and Always. Distratta dai miei pensieri sbagliai le prime due strofe della canzone che stavo cantando. Così interruppi la band.
«Scusatemi ragazzi, mi dispiace tanto, sapete alcuni pensieri di bombardano il cervello. Ricominciamo.» Sorrisi e ripresi a cantare la canzone dall'inizio, quella canzone non la sbagliai più, ma il resto dello spettacolo lo passai incipando e sbattendo contro Grant o Liz. Quando scesi dal palco mia madre mi venne in contro.
«Taylor, che succede? Stai Male?» domandò premurosa mettendomi una mano sulla fronte come per accettarsi che non avessi la febbre.
«Si mamma, voglio solo andare a dormire un pò in camera..a che ora abbiamo l'aereo per Milano?» chiesi, sapevo che se avessi raccontato della chiamata di Joe e dei pensieri che mi erano tornati in mente mia madre mi avrebbe detto che quello che stavo per fare era un grandissimo errore.
«alle 18 Tesoro, adesso vai a riposarti.» mi diede un bacio in fronte e tornai in albergo, mi chiusi in camera e presi l'I-phone facendo un bel respiro, andai sul registro chiamate e selezionai quella di Joe, guardai per 10 secondi l'icona di chiamata chiedendomi se volessi davvero e poi lo schiacciai senza indugi. 1,2,3 squilli, forse si era reso conto che non voleva davvero chiamare me, ma ero l'unica con un fuso orario per il quale non doveva preoccuparsi di svegliarmi. 4 squilli, ero in procinto di chiudere quando lo sentii rispondere.
«Taylor! scusa ero sotto la doccia, perdonami.» disse, qualcosa mi fece capire che sorrise dall'altra parte del telefono.
«Sisi tranquillo..» risposi in imbarazzo poi continuai «come mai hai chiamato?» dissi.
Lo sentii rimanere in silenzio, forse stava cercando qualcosa.
«volevo sentire la tua voce..» disse finalmente.
E BAM! un tuffo al cuore, mi sentii come se mi mancasse l'ossigeno.
«oh, ehm, huh..» riuscii solo a dire e mi stesi sul letto, con le gambe che pendevano.
«ah, uh, oh, eh. solo questo sai dire?» disse ridendo «dove sei giramondo?» mi chiese.
«adesso a Berlino, tra 4 ore prendo un volo per Milano, mi fermerò lì 2 giorni e poi andrò in Francia.» dissi
Non sentii più nessun rumore se non uno sfogliare come di un quaderno. «mhm okay, milano eh?» chiese.
Annuii «sisi, perchè?» domandai.
«No, così, per sapere ci sono stato 3 volte, è una bella città.» si giusitficò.
Risi «sisi ci sono stata anche io a Settembre, sono davvero molto carini e affettuosi.» dissi ripensando al numero di fan che quei giorni saltarono la scuola per me.
«e senti dove alloggi? ti dico se mangi bene.» disse.
«sei il solito mangione, comunque non alloggio a Milano, ma a Venezia, in un albergo che non ricordo come si chiama
ma è il più lussuoso.»
dissi.
«ok perfetto.» disse tra se e se.
«cosa perfetto?» chiesi mordendomi il labbro, di che parlava? odiavo quando faceva altre cose mentre parlava con me
«no una cosa per lavoro, scusa, comunque non sò come si mangi..senti devo scappare a fare una cosa urgente ci sentiamo..» disse
«ok ciao Joe..» risposi sbuffando e chiudendo la chiamata.
Guardai il display, durata della chiamata: 8,58. Sorrisi, almeno non erano i 27 secondi. Mi alzai dal letto e iniziai a preparare la valigia per Milano.

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Capitolo 3
*** 3.Surprise! ***



Buoonaaaseraaa, eccomi qui con il terzo capitolo, non sò non è che mi convinca molto, però vi dico che il prossimo sarà un pò diverso, anche  perchè cambierà il Rating della storia. Vabbè ecco il capitolo, vi lascio alle opinioni

 




Quando arrivai a Milano pioveva, e l'aereoporto di Linate era quasi deserto, aspettai il mio bagaglio e poi salii sulla grande macchina nera che mi aspettava, mi appoggiai al sedile e presi l'iphone.

"Arrivata a Milano, non vedo l'ora di suonare per voi!"

Sorrisi e lo posai in borsa, addormentandomi nel tragitto verso Venezia. Non sò quanto tempo dopo venni svegliata da mia madre.
«Tay, siamo arrivati sveglia..» disse scuotendomi il braccio, sospirai ed aprii gli occhi, sbattendoli più volte.
«mhm..» scesi dall'auto e durante la registrazione del check-in mi appoggiai a Grant, continuando a dormire. Quando arrivai in camera mi spogliai e mi buttai sul letto, non curandomi di mettere il pigiama. Non sò quanto tempo dopo venni svegliata da una suoneria, mi alzai di scatto.
«Si!cosa!dove!sonoqui!» dissi guardandomi intorno, presi il cellulare e notai che erano le 7.30 del mattino, mia madre mi aveva puntato la sveglia.
Feci una smorfia e presi il mio vestitino azzurro, mi chiusi nella doccia, rilassandomi e scesi a fare colazione.
«Giorno tesoro, il Jet leg si fa sentire?» chiese mia madre girando il caffè. Scossi la testa.
«non ho mai sofferto di Jet Leg, tantomeno con un ora di differenza, è stato un accumulo, Asia, Los angeles, e poi Europa. Allora, il programma di oggi?» chiesi sedendomi e mordendo un croissant, che con mia sorpresa si rivelò pieno di Nutella facendomi sporcare il viso.
«Allora, alle 8.30 partiamo di qui, come hai notato c'è un pò di strada per arrivare a Milano, hai due interviste, poi pranziamo al ristorante e andiamo per il SoundCheck, verso le 15, cosi che non troviamo molti fan, i cancelli saranno aperti alle 19.30, quindi alle 18.30 avrai i Meet&Greet che ha organizzato la Universal e dalle 19.30 alle 20.15 il T-Party, la cantante che apre inizierà alle 19.55 e tu uscirai alle 20.30.» disse mamma e cercai di memorizzare tutto.
«okok ho capito e poi?» chiesi.
«alle 22.30 finirai con Love Story come da Scaletta e torneremo in albergo, partiremo tra 2 giorni per la Francia.» continuò ancora.Annuii.
«com'è che devo salutare Stasera? non riesco a pronunciarlo >.<» sbuffai e bevvi il caffè.
«Buonasera taylor, Buonasera, poi Ciao lo sai dire.» disse mia madre ridendo. La guardai male e dopo essermi lavata i denti e aver preso la borsa ci avviammo per Milano.
Feci le mie interviste senza problemi, le ragazze erano anche molto simpatiche, andai a pranzo così velocemente che mi sembrava di stare al fast food.
Alle 14.20 salii sul palco al Mediolanum Forum, iniziammo a provare la scaletta, fino alle 18.00 quando poi scesi e aspettai le ragazze che avrei dovuto incontrare, amavo i meet. E quel giorno ricevetti tantissimi regali. Alle 20.30 si spensero le luci e salii sul palco, partii il discorso d'apertura e le note di Sparks Fly, il Forum era pieno, e sentivo tutti cantare con me, era la sensazione che più amavo al mondo, cantai Mine e poi mi fermai.
«Buonasera Milano! I'm Taylor, and tonight we have to sing, we have to dance, and we have to jump up and down. LET'S GO.»
Le note di The Story Of Us iniziarono a diffondersi per il Forum ed iniziai a saltare, coinvolgendo la folla. Poi passai a Back To december, l'unico suono che si sentiva era il pianoforte e l'intera folla cantare. Quando partii Better Than revenge sentiì la complicità che avevo con le mie fan scorrere a Mille, sentiì loro mettere lo stesso odio che misi io. Il resto del concerto lo passai tra risate, discorsi e abbracci. Quando salutai tutti e si accesero le luci corsi subito in macchina, ero esausta. Così li ringraziai tramite Twitter.

"fantastica Serata. Grazie Milano."

Restai durante il tragitto per l'albergo a guardare fuori dal finestrino, quando arrivai andai alla reception e sorrisi alla ragazza.
«Ciao, mi dai la chiave?» chiesi sorridendo.
La vidi mordersi il labbro e prendermi la chiave.
«Buon proseguimento di serata..» disse sorridente.Sorrisi.
«si, sto per fiondarmi a letto.» dissi ridendo, salii in camera ed aprii la porta. Feci per buttare le chiavi sul letto quando vidi una giacca.
«chi c'è?» urlai, presi la lampada in mano, quando vidi una figura uscire dal bagno.
«Non farmi del male, amo fare musica e amo i miei fan, ti dò tutti i soldi che vuoi!» dissi parandomi il viso.
La persona che era in camera mia scoppiò a ridere. Non poteva essere, non quella risata.
«Calmati Taylor, sono io.» Joseph prese la lampada dalla mia mano e la poggiò sul letto.
«C-che ci fai t-tu qu-qui?» riuscii solo a balbettare.
«Sono venuto qui per parlarti, faccia a faccia.» disse.
Mi sentii la testa girare, stavo per svenire.
«Fammi fare una doccia.» dissi solamente per poi prendere il pigiama e sparire in bagno.
Quando uscii lo trovai sdraiato sul letto con le gambe che pendevano di fuori a guardare il soffitto.
«Quante crepe hai trovato?» chiesi sedendomi a gambe incrociate sul letto.
Incrociò il mio sguardo.
«ho perso il conto..» disse soltanto. Poi si alzò e si sedette accanto a me. Si schiarì la voce, segno che stava per iniziare un discorso serio.
«Tay, ti chiederai perchè io sia qui no? non rispondere, te lo spiego subito, è un pò di tempo che non faccio altro
che pensarti in continuazione, stasera ho ascoltato il tuo live di Better than revenge e ho capito quanto stavi male
ma anche io in questi giorni ho capito qualcosa.»
disse. Sgranai gli occhi.
«Eri al concerto?!» dissi.
Lui annuì.
«Taylor..ti prego..possiamo riprovarci? ti giuro che non sarò stronzo, non come prima, sono cresciuto
ho capito tante cose, e una di quelle è che non posso starti lontano.»
I suoi occhi erano sinceri, così sorrisi ed annuii.
«okay Joe..» dissi mordendomi il labbro.
Lo vidi sorridere dolcemente ed avvicinarsi a me, mise una mano tra i miei capelli per poi poggiare le sue labbra sulle mie. Avevo completamente dimenticato quanto baciasse bene.

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Capitolo 4
*** 4.Everything is fine. ***


Rieccomii, scusate se ci ho messo tanto, ma sabato ho avuto una festa e domenica sono stata al mare un intera giornata.
Per quanto riguarda il capitolo è corto ma sono soddisfatta. vi lascio alla lettura.

 

 

«mhm Allora?» disse ridacchiando e sdraiandosi.
Lo guardai stranita e mi stesi anche io, poggiando la testa sul suo petto, le sue forti braccia mi strinsero e sorrisi.
«Devo dire che sono cresciuti molto..» dissi stringendo le sue braccia.
«I miei muscoli sono bellissimi» rispose fiero.
Scoppiai a ridere.
«Quando ti deciderai a ricambiarmi il Follow su Twitter, eh? » chiese fingendosi offeso.
Scoppiai a ridere e afferrai l'Iphone dal comodino, premendo poi il tasto "follow" sul suo profilo.
«Ecco, ora per festeggiare ci facciamo una bella foto insieme» disse ridendo.
Lo guardai.
«sembro uno zombie. no.» risposi decisa, ma non potetti resistere al suo sguardo da cucciolo.
«daaai» disse.
Sospirai.
«d'accordo ma se la metti su twitter ti uccido.» risi.
«sisi..» disse ridendo.
Mi strinsi tra le sue braccia e gli diedi un bacio sulla guancia mentre sentivo lo scatto provenire dall'Iphone.
«Sfondo!» urlò.
Gli lanciai un cuscino ridendo e poi un nuovo tweet dai miei followers distrasse la mia attenzione.
«JOOE!» urlai vedendo la foto e il tweet fiero che diceva

"Guardate un pò chi ho raggiunto. Uno zombie. #Jaylor."

Risi e gli risposti, anche se eravamo praticamente a 5 centimetri.

"me la pagherai. Sappilo."

Mi prese il cellulare dalle mani.
«Basta dormiamo.» disse abbracciandomi.
Annuii.
«d'accordo buona notte.» sorrisi e ci addormentammo poco dopo.
Quando la mattina mi svegliai al mio fianco non trovai nessuno.
«Joe?» sussurrai alzandomi sui gomiti e sbattendo gli occhi un paio di volte, dopo 5 minuti dal bagno uscì Joe con in vita solo un asciugamano.
«Giorno Dormigliona che russa.» disse ridendo e lasciandomi un dolce bacio.
«Io non russo..» mormorai ridacchiando. «che ore sono?» chiesi.
«le 9 e 30!» sorrise e prese dei vestiti dalla valigia.
Lo guardai, non avevo notato avesse portato la valigia.
«quanto rimarrai?» chiesi sedendomi a gambe incrociate sul letto.
«bah..mhm..giusto il tempo che la mia ragazza finisca il tour qui in Europa.» disse dandomi le spalle e prendendo dei Boxer a righe azzurri e bianchi.
«e puoi?» domandai con un mega sorriso sul viso.
«Non sarei qui sennò stupida.» disse ridendo e alzandosi, infilando i jeans e saltellando per farli entrare.
«Questi Jeans attirano troppo l'attenzione..» notai alzandomi e chiudendomi in bagno.
«Sono brutti?» mi chiese urlando.
Aprii la porta e ne uscii la testa sorridendo.
«no, sono troppo attillati.» dissi per poi fare una doccia.
15 minuti dopo raggiungemmo mia madre e gli altri.
«ehm..mamma..vorrei dirti una cosa..» dissi imbarazzata sedendomi.
Mia madre mi guardò «dimmi tesoro.» sorrise.
«Ecco..vedi..io e Joe..siamo tornati insieme..non arrabbiarti.» dissi velocemente.
Lei scoppiò a ridere.
«Taylor tesoro, sò già tutto, secondo te avrei fatto avvicinare Joseph alla tua camera? Prima mi ha chiesto se poteva.» spiegò.
Guardai Joe e mia madre con occhi spalancati.
«cioè...tu...voi..» cercai di dire ed annuirono.
Risi. «adesso mi sento più tranquilla» affermai.

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Capitolo 5
*** 5. Hello, I love you. ***


Eccomi eccomi, perdonatemi, lo sò faccio schifo vi ho abbandonate per tutti questi mesi, ma sono stata al mare, e sono tornata
da un weekend in un villaggio turistico, e mi è venuta un pò di ispirazione, spero di non aver perso le mie poche fan.
Comunque spero il capitolo vi piaccia. Un bacio.
 
 
Il fatto che mia madre accettava il mio ritorno con Joe mi fece sentire molto più leggera, riuscii a mandare via la tensione accumulata nelle ultime ore e mi dedicai solo a Joe.
Quella mattina decidemmo di fare un giro per le piccole città vicine, non mi andava molto di immergermi nella confusione di una grande città come Milano.
«Mi piace qui, è tutto tranquillo..» sorrisi mentre Joe mi teneva la mano, non avevamo sguardi indiscreti o occhi che ci fissavano urlando un "ohmmioddio è taylor swift."
«si, almeno posso fare questo..» sorrise e avvicinò il suo viso al mio, lasciandomi un lungo bacio che ricambiai in maniera istantanea.
Ci fermammo in un piccolo bar, Joe era abbastanza stranito del fatto che ancora in italia non avessero aperto uno Starbucks quindi vederlo bere quel caffè tanto corto mi fece scoppiare a ridere per via dell'espressione che diede al suo viso. Mi guardò e rise «vieni qui fatti dare un bacio..» disse iniziando a venire verso di me.
Non amavo il caffè italiano, e lui lo sapeva, per me era troppo forte, quindi iniziai a correre. «Non ci penso nemmeno.» dissi ridendo.
Ma si sa, la sua forza fisica è più della mia, mi afferrò per i fianchi e mi baciò.
«che schifoooo!» mi staccai ridendo e si unì alla mia risata. «Ti amo.» Sorrise poi guardandomi negli occhi.
In quel momento senti il mio stomaco fare un triplo salto carpiato e sorrisi.
«Ti amo anche io.» dissi per poi baciarlo, fregandomene altamente del sapore del caffè.
«allora, quando torneremo in america che faremo?» chiesi. «oh..non posso dirtelo..» rispose semplicemente.
Lo guardai, mi stavano venendo in mente i pensieri più strani. Quindi mi limitai a rispondere con un solo «oh..ok.».
Ma nessuno mi conosceva meglio di Joe, sapeva decifrare le mie espressioni meglio di mia madre.
«Piccola, stai tranquilla sarà qualcosa di bello, non farti film mentali assurdi. E so che lo stai facendo.» ridacchiò.
«Non è vero.» lo spinsi giocosamente e restammo a fare i cretini abbastanza per stancarci e decidere di tornare in albergo.
Sprofondammo nel sonno come due bambini dopo un intera giornata a Disneyland.
Quando la mattina mi svegliai Joe dormiva ancora come un angioletto, sorrisi e mi alzai andando a fare la doccia, ne uscii poco dopo. Giusto il tempo di avvolgermi l'asciugamano addosso che vidi Joe entrare.
«Buongiorno..» sorrise e mi baciò, era un bacio diverso, più appassionato dei soliti, uno di quei baci che più ne dai e più ne vuoi.
La cosa iniziò ad insospettirmi quando mi prese in braccio e portò le mie gambe attorno al suo bacino, accarezzandomi lentamente la coscia.
Ritornò a baciarmi con la stessa intensità di prima e mi appoggiò al muro, portai una mano tra i suoi capelli e lo guardai.
«Joseph..dovremmo andarci..piano.» dissi tra un respiro e l'altro, sapeva esattamente come farmi impazzire, infatti la sua lingua tornò a giocare con la mia.
«La..promessa..» continuai. Mi guardò attentamente e sorrise.
«Sei tu la donna della mia vita, la mia promessa sei tu.» mi sussurrò.
In quel momento, per un solo secondo pensai se avesse detto questa cosa anche alle altre solo per portarle a letto. Ma il pensiero se ne andò ancora prima di razionalizzarsi.
Mi lasciai andare alle sue soffici labbra che mi baciavano il collo. Era come una droga.
Ci ritrovammo sul letto, le sue mani salivano lungo la mia asciugamano, senza esagerare, ci stavamo amando e non avevamo fretta di farlo, mi prese le mani e mi guardò negli occhi.
«Ti amo.» sorrise prima di sentirlo dentro di me e diventare una cosa sola.

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Capitolo 6
*** 6. I'm Sorry ***


Scusatemi, eccomi eccomi, prometto che aggiornerò più frequentemente u.u Spero vi piaccia <3

 
 
Il tour finì e ben presto tornammo in America, mi trovavo spaparanzata sul letto di Joe, avevamo appena finito la nostra ora di palestra personale, avevo le guance rosse ed ero coperta solamente dal lenzuolo azzurro che vestiva il grande letto matrimoniale di Joe, mi misi a guardare il soffitto mentre giocavo con una ciocca dei miei capelli.
Ero intenta a rilassarmi ascoltando il rumore dell'acqua della doccia che scorreva quando ad un tratto sentii  l'Iphone di Joe squillare, sospirai chiamandolo «Amore, ti squilla il cellulareee!!» urlai, ma evidentemente non mi sentii visto che non ricevetti risposta allora mi sporsi, prendendo il cellulare dal suo comodino, aprii il messaggio.
 
Da: Ash.
 
"Amore ci vediamo stasera al solito posto, ti amo -Ash."
 
 
Chiusi in fretta il messaggio, lanciando poi il cellulare sul letto mi vestii più in fretta che potevo e me ne andai, sbattendo la porta, sentivo le lacrime scorrermi veloci lungo le guance ed entrai in casa, mi sedetti sul pavimento lasciandomi andare in un pianto disperato, non poteva averlo fatto, non di nuovo.
Il resto della giornata lo passai nel silenzio assoluto di casa mia, appoggiata ad una stupida parete fino a quando ad un tratto non squillò il cellulare. Guardai chi fosse a chiamarmi, il nome di Joe lampeggiava insieme alla sua foto con quel cavolo di sorriso stampato in faccia.
Decisi di non rispondere, non aveva appuntamento con Ashley? Avrebbe perso tempo a chiamarmi. Cenai da sola, anche se cenare è una parola grossa, sentii un messaggio arrivare e lo lessi.
 
Da: Joe
 
"Amore che succede? non ti trovo più, non riesco a contattarti, mi fai preoccupare."
 
 
In quel preciso momento una scarica di nervi mi attraversò fino ad arrivarmi al cervello, se lo avessi avuto davanti probabilmente gli avrei lanciato il servizio di piatti di porcellana che era ben chiuso nella mia credenza. Ma mi limitai a rispondere, molto acidamente.
 
A: Joe
 
"Vaffanculo Joe!! Non hai appuntamento con Ashley al solito posto? CIAO."
 
 
Quel messaggio non lo fece più rispondere, colpito e affondato!
Un paio di giorni dopo ero in macchina, con indosso il mio stupendo vestito dorato firmato Cavalli pronta per gli American Music Awards. Sapevo ci sarebbe stato anche Joe con Ashley quindi questo sarebbe stata una bella sfida per me.
Avrei finto totale sicurezza e indifferenza verso di lui e la sua fidanzata. Scesi dall'auto e mi avviai verso il lungo tappeto rosso, sfoggiai alcuni dei miei sorrisi migliori verso i paparazzi, sembravo totalmente a mio agio ma non lo ero.
Incrociai lo sguardò di Joe passandogli davanti, poi vidi Ashley dietro di lui fare la sua solita risata finta da oca. Meno male che si definiva mia amica, Roteai gli occhi e visi Selena, decisi di andare da lei, almeno mi avrebbe tenuta lontana da Joe, sorrisi guardandola scherzare con Justin e passammo la serata insieme, fino a quando non venni chiamata sul palco, a ritiare il premio come Miglior Cantante Country, mi alzai e salii sul palco, pronta ad affrontare il mio discorso di ringraziamento, presi il premio in mano ed aspettai il silenzio dell'intera sala per poi iniziare a  parlare «Questo premio è molto importante per me, essere considerata la migliore cantante Country è una gran cosa e tutto questo lo devo ai miei fan che mi supportano sempre, inviandomi sempre messaggi e email, insomma lo sapete, come dico in Better Than Revenge non è importante la gente che conosci o come ti vesti, io tendo ad essere sempre la ragazza che è cresciuta in una fattoria di alberi di natale nel Wyomissing, non sono la ragazza facile che vuole che parlino di lei solo per aver rubato il ragazzo ad un altra e soprattutto, non mentre quella persona è felice, Buonasera.» conclusi secca e scesi dal palco, tornando a sedermi accanto a Selena.
Ero soddisfatta, avevo lanciato le mie frecciatine e adesso ero tranquilla. Poi venne il turno di Joe e mi agitai parecchio, certo ero felice che avesse vinto, se lo meritava, ma vederlo mi agitava moltissimo, lo guardai salire sul palco e prendere il suo premio, mentre una crisi nervosa mi stava attraversando, non riuscivo a smettere di  muovermi e di torturare i miei capelli, lo vidi serio, iniziare il suo discorso «Vorrei dire grazie a tutte le mie fan che mi hanno votato e hanno supportato il mio progetto solista non perdendo la fiducia in me e nei miei fratelli, siete mitici, ma volevo anche approffittarne per dire una cosa importante, ci sono momenti in cui stai bene con una persona, così bene che quando fai un errore capisci che sei un coglione e che senza quella persona non puoi starci. Io purtroppo ho ceduto alla tentazione di una ragazza facile ed ho fatto un grandissimo errore facendo andare via la ragazza più dolce e bella del mondo, quindi, mi dispiace Ashley, cercati qualcun'altro, non è te che voglio.» lo vidi poi girarsi verso di me e guardarmi «Taylor Alison Swift potrai mai perdonarmi? Quì in diretta mondiale per il mio stupido, anzi, stupidissimo errore? Non riesco a respirare quando non ci sei e vorrei chiederti, qui, davanti a tutti di essere la mia ragazza ufficiale e di venire a vivere con me.»
Scese dal palco e me lo ritrovai davanti a guardarmi intensamente negli occhi, era come se si fosse svuotatata tutta la sala e ci fossimo solo io e lui. 
Tutti erano in silenzio, aspettavano un mio gesto. Sorrisi ed annuii «Certo che ti perdono stupido, e si, vengo a vivere con te» dissi. 
Lui sorrise e ci baciammo, lentamente. Tutta la sala scoppiò in un applauso e arrossii violentemente, ero cotta di Joe,così tanto che ero pronta a vivere con lui ogni giorno.

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