Vita da mezzosangue 2

di JKEdogawa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una notizia che cambia i miei progetti ***
Capitolo 2: *** Prima tappa: Torre delle stelle ***
Capitolo 3: *** L'avevo immaginato tante volte... ***
Capitolo 4: *** So veramente troppe cose ***
Capitolo 5: *** Gara di profezie ***
Capitolo 6: *** Mai trovarsi nella foresta proibita di notte ***
Capitolo 7: *** Stella splendens in monte ***
Capitolo 8: *** La trappola di Riddle ***
Capitolo 9: *** Serpenti famosi e poteri sconosciuti ***
Capitolo 10: *** Si ritorna a un'apparente normalità ***



Capitolo 1
*** Una notizia che cambia i miei progetti ***


Erano gli ultimi giorni di Agosto al campo mezzosangue. Avevo deciso di restare lì anche per l’anno scolastico per potermi allenare bene ed essere pronta per nuove avventure. Soprattutto dopo aver saputo che mia madre era incinta. Per la sicurezza di tutti era meglio restare al campo. Sarei tornata da loro per il parto, che era previsto per inizio Marzo.
Johanna si faceva sentire ogni due giorni, ma non voleva mai sapere quello che succedeva. La magia di Crono non accennava ad andarsene o a riposarsi. Per chi non lo sapesse Johanna si era unita a Luke contro l’Olimpo. Era diventata gli occhi e le orecchie della Principessa Andromeda. Si era pentita della, ma aveva dovuto lasciare il campo per proteggerlo. La magia del titano era rimasta dentro di lei, inviando notizie preziose a Luke e compagnia.
La sua partenza non mi aveva fatto piacere, in fondo eravamo diventate amiche. Così ci sentivamo attraverso Skipe che, secondo lei, era molto più sicuro rispetto all’I-Phone.
- Wow, Pam! Ci sai proprio fare! Chissà da chi hai preso…- cercando un affondo con Vortice, io la parai con la mia spada.
- Ho imparato dal(la) migliore!- gli risposi mentre le nostre lame si scontravano stridendo
- Modestamente…-
- Sei una lei? Non me n’ero mai accorta!- feci un sorriso di sfida
- Perché?- cercò un altro attacco, mancandomi.
- Ho detto “dalla migliore”!-
- Sì, lo so!- gongolò Annabeth di fianco a noi
- Intendevo Atena!- dissi sorridendo malignamente, quasi a cercare guai
- Ah, è così? Credi di essere meglio di me?- Annabeth mi attaccò a tradimento, io la schivai per un pelo mentre paravo un altro affondo di Percy
- Oh Annabeth!? Eri contro di me!- cantilenò Talia anche lei di fianco a noi
- Cambio?!- rispose lei
- Concordo!- annuì Percy. Si scambiarono di posto.
- Hai lasciato il meglio a me?! Ma quale onore! Adesso ti faccio vedere io, Testa d’alghe!- disse Talia
- Pure tu a chiamarmi così…- rispose Percy offeso
- Eddai, zio… è un soprannome come tanti alt… non dovevi farlo!- esclamai schivando un colpo a sorpresa di Annabeth.
- Mai distogliere lo sguardo!- disse con tono da maestrina
- Grazie per la notizia!- parai un alto colpo
- Ma non cerchi di attaccare?- mi chiese Percy perplesso schivando un attacco di Talia
- Se la zia mi fa fare qualcosa…- sospirai parando di nuovo
- Non chiamarmi zia! Mi fa sentire vecchia… e tu sei più grande di me!- si lamentò Annabeth
- Scusami, ZIA!- cercai di sconcentrarla
- Te la sei cercata…-
Iniziò a perdere la sua integrità. Ne approfittai e cercai un affondo che lei parò splendidamente.
- Ci hai provato! Ma non si batte una figlia di Atena così facilmente!-
- Ho seri dubbi!- si aggiunse Percy. Ci scoccammo un’occhiata d’intesa.
- Cambio!- gridammo all’unisono. Io mi buttai a terra e rotolai verso di lui. Percy mi saltò e si posizionò di fronte ad Annabeth. Io mi posizionai di fronte a Talia, pronta a combattere.
- Contro Testa d’alghe?! Perfetto!- esultò Annabeth
- Preoccupati per te, zia!- ridacchiò Percy
- Sembrate due bambini che litigano!- sentenziò Talia
- E’ molto più divertente ed educativo vedere voi due che bisticciate piuttosto che allenarsi!- aggiunsi.
Conficcai la spada nel terreno e mi appoggiai all’elsa.
-Concordo!- annuì Talia seguendo le mie stesse mosse.
Rimasi a contemplarli per molto tempo. Studiai ogni loro mossa fin nei minimi dettagli, immaginandomi nella loro situazione.
Lo spettacolo finì quando iniziò a calare la sera sulla collina mezzosangue. Ci dirigemmo verso il padiglione per la cena. La sera passò come tutte le altre, fino a che…
-Pam, vieni con me! È importante!- mi disse Ezechiele, il mio satiro custode non che amico, affiancandomi davanti al falò. Stranamente portava il travestimento per andare nel mondo “normale”. Pensavo che fosse stato con suo cugino per tutto il giorno, ma il suo atteggiamento mi fece capire che non aveva incontrato solo Grover.
Lo seguii indagando nel suo sguardo e nei suoi movimenti.
A volte sembrava che corresse eccitato, altre volte sembrava che frenasse il passo. Mi scoccava delle occhiate profonde che andavano da “Ti stò per fare un grosso regalo!” a “Ne sei sicura?”. Sicura di cosa?
Ad un certo punto sbuffò in alto facendo svolazzare la frangia castano chiara. Ci fermammo, eravamo vicino al bosco. Dagli alberi uscì una figura scura che io riconobbi come Chirone, il centauro a capo delle attività del campo mezzosangue. Guardava attorno a noi sospettoso, come a essere sicuro di non essere visto.
-Perfetto!- disse- Non vi ha seguito nessuno… ottimo lavoro Ezechiele!-
Avrei voluto chiedergli perché mi aveva fatto chiamare, ma non me ne lasciò il tempo.
- Dunque… arriviamo subito al sodo… dovete partire immediatamente per l’Inghilterra. Ci starete tutto l’anno scolastico.- iniziò
- Come mai, signore?- chiesi pallida per paura la riposta
- Un nostro collaboratore ci ha informato che nella scuola dove insegna arriverà quest’anno un ragazzo “particolare”.- continuò Chirone
- Cioè… un altro semidio?! Allora è facile!- tirai un sospiro di solievo… troppo presto.
- Infatti, se non fosse che la scuola in questione si chiama Hagwarts.-
Tutta la mia sicurezza svanì di colpo. Guardai Ezechiele con fare interrogativo, di tutta risposta lui si guardò le scarpe. Tornai a fissare Chrone.
-Intende dire la scuola di magia e stregoneria?- chiesi timidamente
- Sì…-
- Ma cosa ci fa un semidio là?-
- E’ figlio di un mago ed Ecate. Lo so, è strano. La dea della magia ha di solito figlie femmine… santi dei! È tardissimo! Dovete partire subito! Tutti i dettagli sono scritti in un foglio che ti ho lasciato nella tua casa. Non dite niente a nessuno di questa missione, siamo intesi? A nes_su_no!-
Ezechiele mi trascinò via. Perché tutto quel riserbo?
 

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Capitolo 2
*** Prima tappa: Torre delle stelle ***


Arrivata nella casa di Poseidone mi resi conto che era deserta, il che rese le cose molto più semplici. Come aveva detto Chirone sul mio letto trovai un foglio con tutte le indicazioni per la missione.
- Mettilo nello zaino che lo leggiamo dopo!- mi disse Ezechiele mettendomi fretta
Riuscii solo a leggere “portate solo armi”. Seguii l’unico consiglio che mi era permesso leggere e partimmo.
- Chirone oggi pomeriggio mi ha detto di non preoccuparci del viaggio e che ha preparato tutto lui!- mi informò il mio amico corredo giù per la collina dopo aver oltrepassato i confini del campo.
Era vero. Il centauro aveva veramente preparato tutto, anche fin troppo bene…
“ Come stai Pamela?” mi aveva chiesto mentalmente  una voce a me familiare
- Evangeline? Ma come…-
“ Un certo Percy mi ha liberata da Luke…”
Mi venne in mente il capitolo “ la carica dei party pony” di “Percy Jakson e gli dei dell’Olimpo, il mare dei mostri”. Dovevo immaginarlo, ma non pensavo che tornasse al campo
“… Chirone mi ha chiesto di accompagnarvi in questa missione… salite?”
- Oh, sì, certo!- risposi riprendendomi dai miei pensieri
Di fianco a lei c’era un pegaso del campo di nome Mefisto su cui montò Ezechiele. Io montai in sella a Evangeline. Salimmo in cielo, verso le stelle di quella notte di fine estate.
- Sarebbe meglio guardare le istruzioni per la missione…- dissi
- Ce le hai tu. Leggi, dai!-
- Dunque…- tirai fuori il foglio che avevo trovato prima sul mio letto- “ 1°: portare solo armi; 2°: raggiungere l’oracolo di Delfi.” Ma è matto?! Come ci arriviamo a Delfi?-
- Come tutto l’Oriente si è trasferito anche Delfi si è spostato più vicino all’America, ma non so dove…-
-“ L’oracolo di Delfi si trova a Torre delle stelle, in Sardegna.” Ora sappiamo dove si trova… “3°: raggiungete Londra, andate al Paiolo Magico e chiedete le camere a nome << Geppetto>>; 4°: passate la notte senza preoccuparvi, il giorno dopo arriverà il nostro collaboratore. Se sentirete bussare e dire << Vorrei un pezzo di legno>> aprite. Lui vi dirà come si chiama il semidio in questione e come si svilupperà la missione giunti nella scuola.” Okay…-
- Prima tappa: Torre delle stelle!-
“ Vi ci portiamo subito!” s’intromisero Evangeline e Mefisto.
- Grazie…-
In volo non fu difficile raggiungere Torre delle stelle( un paio d’ore). Arrivati mi sorse un dubbio… dove trovavamo l’oracolo? Provai a ragionare.
Tutte le strade portavano il nome di un segno zodiacale: Vergine, Capricorno, Toro(io), Pesci, Acquario, ecc…
Nessuna, però, si chiamava “ Via dell’Oracolo” o “ Via di Delfi”. Cercai di ricordare le varie figure collegate allo Zodiaco: Toro, Ariete, Scorpione, Leone e Pesci erano facili; Vergine, Bilancia e Capricorno erano figure abbastanza famose; Gemelli, Cancro e Acquario erano fantasiosi ma non troppo; Sagittario… era un centauro con arco e frecce. Certo, era ovvio. Il centauro era una figura mitologica, quindi…
Ci dirigemmo verso Via del Sagittario dove trovammo una casa con un nome scritto in greco che decifrai come Oracolo di Delfi (banale). Entrai timidamente. Era lì, davanti a me. Sembrava di rivivere l’esperienza dell’oracolo al campo, solo che non ero al campo. La cosa diversa che notai era che il fumo della profezia non era verde, ma celeste con striature blu e argento. L’oracolo disse:
 

Una stella che unisce
Una stella splende sulla roccia
Non è proprio una stella
Ma fortuna porterà
 Anche se cadente non sarà
Mille nemici e mille amici
Di chi fidarsi? Chi lo sa!
Ma se non ti pentirai
La vittoria porterai
Un mistero è celato e uno solo lo risolverà
Tu sai troppo non dir niente
Ma soprattutto
Da retta solo alle mie parole
 

Come oracolo era veramente strano. E poi l’ultima frase… cosa c’entrava? Dove stavo andando io non c’erano altri oracoli da ascoltare, altrimenti non sarei dovuta andare là, no?!
Era un oracolo veramente particolare, ma era il migliore. Io chi ero per mettere in dubbio la profezia di un oracolo tanto potente e famoso?
Uscii di gran carriera dalla casa e raggiunsi gli altri.
- Com’è andata?- mi chiese Ezechiele vedendomi
- Meglio della prima, ma non si capisce un’accidenti! Da retta solo alle mie parole? Ma cosa vuole dire?- gli dissi cercando una risposta logica e plausibile a quella domanda.
Ripartimmo verso Nord. Londra era la nostra prossima meta. In un ora e mezzo arrivammo davanti al Paiolo Magico senza neanche troppi intoppi. Evangeline e Mefisto si diressero subito verso Hagwarts come gli aveva detto di fare Chirone. Noi entrammo e chiedemmo le camere a nome “Geppetto”, ci consegnarono le chiavi della 13 e della 17 ( meno male che non sono superstiziosa) e andammo a dormire. Il giorno dopo avrei avuto un’amara sorpresa.
 

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Capitolo 3
*** L'avevo immaginato tante volte... ***


Quando mi svegliai erano le ore 7.35.54 (sono molto precisa quando sono agitata ed eccitata). Andai a fare colazione. Ezechiele stava ancora beatamente dormendo nella camera 13 e io non avevo alcuna intenzione di disturbarlo. Ero mattiniera, così mi misi a leggere una gazzetta del Profeta buttata sul tavolo. Niente di interessante: qualche commento del Ministro della Magia, cronaca sportiva sul Quidditch, rubriche varie e immagini in movimento. Insomma, mi ci appassionai e mi studiai ogni singolo punto e imperfezione. Analizzai ogni sottile movimento e ogni minuscolo particolare delle immagini che ritraevano di tutto e di più. Dalla moda al nuovo tipo di scopa, dalla politica alla letteratura, dal gossip alle scoperte di nuovi incantesimi e così via.
Una notizia nell’ultima pagina grande quanto quattro francobolli attaccati assieme mi incuriosì. Recitava: "Incontro con Gilderoy Allock alla libreria il Ghirigoro a Diagon Alley. Arrivo inatteso di Harry Potter con cui il famoso scrittore ed eroe ha parlato e discusso. Inattesa anche la rissa dentro alla libreria tra due fan scatenati. Alla fine l’illustre scrittore ha comunicato che farà parte del corpo docenti di quest’anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts"
- Come se fossero andate così le cose!- pensai ad alta voce.
Guardai la foto che ritraeva Harry e Gilderoy assieme: il primo era stordito da tanta popolarità, mentre l’altro sorrideva ammiccante. Richiusi noiosamente il giornale e tornai nella camera numero 17. Mi stesi annoiata sul letto e iniziai a contemplare il soffitto senza uno scopo preciso. Mi alzai ed aprii la la finestra. Il sole stava finendo di salire alto nel cielo del mattino. Si iniziavano a sentire e a vedere le macchine degli abitanti di Londra diretti al lavoro. Tornai a sdraiarmi sul letto quasi buttandomici sopra. Guardai la sveglia sul comodino, non ci capii niente. Mi ricordai che avevo l’orologio da polso (ma perché me l’ero scordato?!), guardai l’ora. Erano le ore 8.53.19. Che fare?
L’unica era aspettare che il collaboratore misterioso si facesse vivo. Ma a che ora sarebbe arrivato?
Presi le istruzioni che mi aveva lasciato Chirone. Probabilmente c’era scritto qualcosa di importante che non avevo letto. Niente. Secondo lui io dovevo stare lì a non fare niente e aspettare chissà chi. Non che mi dispiacesse, in fondo non sapevo cosa fare e andarmene in giro senza una meta precisa in un posto che non conoscevo era avventato. Sbuffai verso l’alto facendo svolazzare la frangetta nera sulla fronte. Lo feci altre tre volte, tanto per passare il tempo. Guardai di nuovo fuori dalla finestra dopo un quarto d’ora di noia mortale. Il traffico si era intensificato, oltre a un passaggio più denso di persone. Da dove le vedevo io sembravano puntini marroni, neri, biondi, calvi, rossi e tinti. Era divertente , inoltre era un ottimo scaccia noia. Mi stancai dopo circa 20 minuti. Mi ributtai sul letto.
Alle ore 9.17.07 finalmente qualcuno bussò alla porta. Quando aprii ebbi un’amara sorpresa.
- Tu? Sapevo che eri una semidea ma non immaginavo che mandassero te!- disse il professor Piton sorpreso quanto me.
- S… salve professore…- risposi paralizzata davanti alla porta. Dovevo immaginarlo che era lui il collaboratore, ma un mio difetto è quello di non riuscire a collegare i vari eventi e le varie esperienze.
- Mi aspettavo più coraggio da quella che stava per rivelare la magia ai Babbani. Comunque. Stai attenta, e non come stavi attenta durante le mie lezioni- iniziò riferendosi al fatto che leggevo mentre spiegava- tu e il tuo amico vi spaccerete per dei maghino e aiuterete Gazza nelle pulizie. In realtà dovrete tenere d’occhio Licario McGary, un neomaghetto di 11 anni, mentre aiutate Gazza nelle pulizie. Solo i dicenti sanno chi siete veramente. Nemmeno i Prefetti e i Capiscuola sanno la verità.-
- Mi scusi, ma perché ci avete chiamato? È un ragazzino di 11, potevate pensarci anche voi…- dissi. Mi pentii di averlo detto
- Non ci è mai capitato un caso del genere… dormirete nel dormitorio della casa a cui verrà assegnato Lucario, spero che sia Serpeverde.-
" Io preferirei Grifondoro" pensai acida
- Bene, ho detto tutto. Ah, no. Raggiungerete Hogwarts con il treno che porta gli studenti al castello al binario 9 e ¾. Giunti là seguirete i primini sulle canoe con Hagrid. Ma immagino che tu lo conosca già.- continuò allungandomi un paio di biglietti per l’Hogwarts Express
- Sì…- mugugnai sentendomi presa in giro
- Perfetto. Questa è una foto del ragazzo.- mi allungò un altro foglietto su cui era ritratto un ragazzino smilzo, con capelli a caschetto castani e occhi celeste scuro. Come tutte le immagini magiche era in movimento.
Il professore si congedò e se ne andò via. Come inizio non era male. Chissà cosa mi aspettava giunta nella scuola di magia e stregoneria che avevo immaginato tante volte.
Le giornate prima del 1° Settembre non furono delle più entusiasmanti. Non potevamo andare a Diagon Alley e non potevamo parlare di magia. In compenso potei passare per Privet Drive e vedere la signora Durslay potare la siepe del giardino con il collo cavallino e il naso adunco. Le orecchie aperte e cogliere ogni gossip dei vicini e dei passanti. Fu una delle cose più interessanti assieme al giro sul London Eye.
Alla fine ci organizzammo per fare un giro turistico di Londra. Visitare i musei di storia mi annoiò a morte. Lo facevo per Ezechiele, che invece era un appassionato di come li ritraevano le varie culture nel corso dei secoli.
La mattina del 1° Settembre ci dirigemmo verso la stazione di King’s Cross con il nostri minuscoli bagagli. Come avremmo spiegato agli altri studenti il perché della nostra presenza e perché non avevamo anche noi un baule e un’animale? I misteri di Chirone. Forse non lo capirò mai, quel centauro.
La barriera tra il binario 9 e il binario 10 era di fronte a noi. L’orologio segnava le 10 e 10. Molti studenti si preparavano ad oltrepassare il muro magico e raggiungere i loro compagni. Ci preparammo anche noi. Giunta neanche a un centimetro di distanza mi domandai se noi mazzosange mitologici potevamo passare attraverso una barriera magica. Potevami.
Ci ritrovammo al binario 9 e ¾. Salimmo sul treno e aspettammo la partenza. Avevo immaginato tante volte di trovarmi su quel treno diretto a quella scuola, ma non in una situazione del genere. Sapevo dove andare, ma non come comportarmi. Come giostrare quella situazione strana e complicata.
In quà e in là correvano studenti di ogni età a cercare uno scomparto libero dove sedersi con i loro amici e parenti. Senza neanche rendermene conto mi ritrovai a dividere lo scomparto con Lee Jordan, Fred e Giorge Wesley. Con loro il viaggio non fu per niente noioso, anche se io mi ritrovai a essere l'asociale della situazione. Guardavo in continuazione fuori dal finestrino il paesaggio cambiare e i colori alternarsi pensando a che avventura avremmo vissuto, ma sopratutto se ciò che avevo letto di Pecy che poi si era rivelato vero si poteva spostare su Harry. Sarebbe successo qualcosa di pericoloso davvero? I personaggi c'erano tutti, ma forse la Rowling era semplicemente una signora con la passione per la scrittura ed erano cincidenze. Troppe cincidenze.
- Vado un'attimo fuori...- dissi uscendo dallo scompartimento. Non avevo voglia di stare lì. Non che non mi fossero simpatici, anzi. Volevo trovare Lucario per essere tranquilla che avesse preso il treno. Mi diressi verso la locomotiva controllando in ogni comparto, inventando sempre una scusa per la mia intrusione. La più fantasiosa fu " Avete visto un Lepricano con un Cupacavras?". Mi guardarono storditi e impaurito. Avevo beccato uno scomparto con ragazzini del primo anno ignari di ciò che li attendeva.
- Uh, sono appena volati fuori, a posto!- cercai di tranquillizzarli con scarso successo
Arrivata al sesto scompartimento dopo il mio lo trovai. Era nello stesso scomparto di Hermione Granger, Luna Lovegood, Ginny Wesley e Neville Paciock. Ammirava con occhi sognanti la spilla da Grifondoro di quest'ultimo.
- Scusate... conoscete Fred e George Wesley? Mi hanno mandato a cercare il loro fratello Ron...- dissi cercando di rendermi il più estranea possibile
- Sono miei fratelli, ma che si preoccupino per qualcuno della famiglia mi sembra strano...- mi rispose Ginny scettica
- Ciascuno esprime la propria stima per i parenti in modo diverso, forse loro cercano di non farvi pensare il loro rispetto!-
Neville, Ginny e Hermione scoppiarono a ridere. Avevo detto la cosa più stupida che si potesse dire dei gemelli Wesley.
- Comunque... io sono Hermione Granger...- mi disse Hermione cercandosi di riprendere dalla risata
- Io sono Ginny Wesley!- rispose Ginny
- Neville Paciock!- continuò il ragazzo
- Luna Lovegood...- aggiunse in tono assente Luna
- Io sono Lucario McGary...- mi rispose Lucario senza staccare glio occhi dalla spilla di Neville che teneva ancora in mano
- Piton non sarà felice di questo!- dissi sorridendo
- Piton?- tutti mi guardarono interrogativi
- Severus Piton, il professore di pozioni!-
- Piton? Ti confondi... si chiama Snape!- mi rispose Hermione, gli altri annuirono.- Ma cosa dovrebbe dispiacere a Snape?-
- Da quello che posso dedurre Lucario ha intenzione di andare nel Grifondoro!-
- A proposito... tu di che casa sei e come ti chiami?- mi chese Ginny
- Oh... si è fatto tardissimo! Devo andare. Meglio se iniziate a mettervi le divise!- corsi via verso il mio scompartimento, da cui venne un botto.
Fred, George e Lee avevano fatto scoppiare un petardo ad acqua, Ezechiele era sbalordito e divertito e io, be... non sapevo cosa fare.
Rimasi sulla soglia per un po', poi entrai e gli chiesi pacatamente:- MA SIETE MATTI!-
- Eddai, Pam! Ci si diverte un po'!- disse Zik
- Infatti!- annuì Fred gongolante
Sospirai sperando che non ci sgridassero e mi sedetti insieme a loro.
Arrivammo alla fermata dei primini.
- Noi dobbiamo scendere alla prossima!- ci disse accigliato George vedendoci alzare- E poi è meglio se vi mettete le divise!-
- Per la verità siamo aiutanti della scuola, ci hanno chiesto di scendere a questa...- risposi io arrossendo
Ci gurdarono tutti storditi. Anche Lucario e Ginny rimasero sorpresi, Luna ci guardò con la sua solita faccia inespressiva. L'unico che ci salutò calorosamente fu Hagrid che quasi stritolò Ezechiele. Attraversammo il lago con le barche. Perchè così? Insomma... perchè arrivare con i primini? Non aveva senso!
Arrivati al castello la McGranitt ci scoccò un'occhiata e ci fece un cenno con la testa di seguire Gazza, proprio lì di fianco. Ci accompagnò ai bordi della Sala Grande da un'entrata laterale.
Arrivò lo smistamento. L'avevo immaginato tante volte...

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Capitolo 4
*** So veramente troppe cose ***


Il Cappello Parlante era sullo sgabello descritto dalla Rowling che stava per iniziare a cantare la filastrocca di inizio anno e assegnare i primini ad una delle quattro case della scuola: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Il cappello logoro iniziò a parlare, o meglio a canticchiare:
 

Paura di me non avrai
Perché in una famiglia ti troverai
Ma in che casa ti manderò
solo il tempo te lo saprà dire
Sarai Grifondoro? Forte e valoroso,
coraggio a volontà il tuo animo mostrerà
Sarai Serpeverde? Di animo valente,
poca bontà in te vedrò, ma un sangue originario troverò
Sarai Corvonero? Sapiente e colto,
una mente molto aperta e pronta ad apprendere sentirò
Sarai Tassorosso? Il difficile è il suo mestiere,
la strada più tortuosa sceglierai per farmi capire chi sei
E con questo io concludo la mia canzone
Lo smistamento inizierò
Chissà da chi comincerò?

 
Ad uno ad uno li allievi del primo anno vennero chiamati dalla professoressa McGranitt e si posizionarono sotto il famigerato cappello. Iniziarono a volare nomi e grida di congratulazioni da tutte le parti, poi arrivò…
- Lucario McGary-  intimò la voce della professoressa. Il ragazzino andò a sedersi sullo gabello davanti a tutti
- Interessante… sei forte e agile, senza paura… mi sembra doveroso metterti tra i Se… cosa? Non vuoi andare nei Serpeverde? Effettivamente non ha un buon nome, ma… aspetta, ho tralasciato un punto fondamentale… a questo punto puoi solo andare nel… GRIFONDORO!-  contilenò il Cappello Parlante. Lucario andò a sedersi assieme agli altri compagni della casa saltellando, precisamente assieme a Neville, Ginny, Hermione e Luna. Ma non mancava qualcuno? Sì, qualcuno mancava… O CAVOLO!
Guardai nervosamente verso la porta principale, era chiusa, non c’erano spiragli. Tirai un sospiro di sollievo. Feci una scorsa degli insegnanti seduti al tavolo davanti a noi. Mancava qualcuno? Sì, e proprio lui!
Iniziai a sudare freddo. Non poteva essere… non un’altra volta. Pure in molto anticipo, troppo.
La McGranitt si allontanò dalla sala grande subito dopo lo smistamento. Era arrabbiata, molto. Non la si vedeva arrabbiata così tanto spesso. Gazza fece un ghigno sinistro e disse:- Forse è la volta buona che vengono espulsi!-
- Non ne sarei così sicura…- dissi fredda e sconcertata
- Allora leggi qui!- abbaiò il custode passandomi una Gazzetta del Profeta
- La storia della Ford Anglia? La conosco già, e troppo bene…- dissi continuando a fissare con sguardo vuoto il tavolo degli insegnanti da cui si era alzato Albus Silente dopo aver dato il via al banchetto di inizio anno.
- E tu come a sapere… o mamma!- esclamò Ezechiele guardandomi a sua volta sconcertato
- Già… ma com’è possibile?! Perché non l’ho capito subito! Allock sul giornale, Harry e Ron che non si trovano, tutti i personaggi che tornano! Accidenti, o la Rowling è un’indovina, o io stò sognando!-
Silente e Piton/Snape rientrarono al banchetto come se niente fosse. La voce sul Platano Picchiatore, la macchina volante e sulla presunta espulsione di Potter e Wesley iniziava a circolare tra gli studenti di tutte le case. Rimasi immobile.
Poco prima della fine del banchetto Gazza ci accompagnò alla casa del Grifondoro.
- Accidenti, la parola d’ordine!- esordì improvvisamente il custode
- Colibrì!- esclamai sperando che la scrittrice avesse azzeccato tutto. Il ritratto della signora grassa si spostò e ci fece entrare. Gli altri studenti ci raggiunsero dopo, accompagnati dai prefetti.
- Voi ci dovete spiegare molte cose!- esclamò Ginny guardando arcigna me ed Ezechiele
- Ecco…- iniziai
- Siamo Maghinò che aiutano nella scuola!- spiegò Ezechiele con impeto insolito
- Okay… e perché siete qui?- chiese la ragazzina sempre più curiosa mentre gli altri preparavano il benvenuto per Harry e Ron
- Dobbiamo aiutare Gazza nelle pulizie!-
- Intendevo qui nella nostra casa!-
- Oh… sicurezza!- dissi io vedendo l’impeto di Ezechiele vacillare
- Sicurezza?!- s’intromise Fred
- Per quello che è successo l’anno scorso!- Zik cercava di non sembrare sorpreso facendo degli ampi movimenti con la testa. Ci guardarono perplessi. Se non fossero arrivati Harry e Ron non ce lo sremmo scollati di dosso.
Nei giorni successivi controllammo moltissimo Lucario. Si era integrato bene, aveva focalizzato rapidamente i posti principali del castello e noi lo seguivamo senza sosta evitando di farci vedere in atteggiamenti sospetti. Oltre a quello, che era un lavoro a tempo pieno, arrivò anche la posta da casa… via gufo. Dovevo immaginarlo. Chirone aveva pensato proprio a tutto per farci passare per semplici maghi senza poteri. Aspetti negativi della missione: non potevo muovere l’acqua con i miei poteri o fare lunghe chiacchierate con le civette nella torre dei gufi.
In un certo senso avevo detto addio a me stessa, a tutto ciò che ero al Campo Mezzosangue.
Anche Gazza si dava il suo da fare per distruggerci moralmente e non lasciarci mai in pace. Uno di noi doveva sempre aiutarlo in giro per la scuola, mentre la sua gatta, Mrs Purr, girava in giro per la scuola stando tra le scatole di chi controllava Lucario. Insomma, un sogno che si tramutava in incubo.
I miei sospetti che la Rowling, come Riordan, potesse vedere il futuro trovavano conferma ovunque nel castello. Dalla semplice descrizione dello smistamento alla bava di lumache sull’argenteria della scuola a causa di Ron. Il fatto mi venne riferito da Ezechiele che in quel momento aiutava Gazza.
Tutti i miei sospetti trovarono definitivamente conferma quando la notte di Haloween la Camera dei Segreto di Salazar Serpeverde venne riaperta liberando un Basilisco in giro per la scuola.
- Ora come pensi di risolverla questa situazione?- mi chiese Zik guardando la gatta pietrificata che gli avevo raccontato la sera prima
- Onestamente non lo so… o mi copri un momento e vado alla torre dei gufi, ma dubito che mi possano dire qualcosa, oppure… chiedo in giro se hanno sentito parlare di una maga di nome J. K. Rowling.- gli risposi
- Meglio la seconda, ti potrebbero vedere!-
- Aspetta… MA CERTO!- mi venne un colpo di genio e iniziai a correre su per le scale lasciandolo senza parole.
 
 
 

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Capitolo 5
*** Gara di profezie ***


AVVERTIMENTI: Non prendete in parola quello che scrivo. Mi sono inventata tutta una storia particolare su… avete capito. Mi dispiace, questo capitolo è cortino rispetto ai miei standard, spero che sia di vostro gradimento. Altra cosa importante in questo capitolo c’è un accenno di OOC, spero che vi piaccia.
BUONA LETTURA!

 
Iniziai a salire le scale verso l’Aula di Divinazione. Una cosa cerata in tutta quella storia era che se si trattava di lettura del Futuro solo Sibilla Cooman poteva aiutare. Non che fosse una professoressa brillantissima, ma se le si faceva la domanda giusta poteva rispondere chiaramente.
- Oh, cara… cosa ti porta qui nel tempo della divinazione e del futuro?- mi disse con la sua solita aria sognante
- Ecco… avrei bisogno di un’informazione…- dissi cercando di essere il meno antipatica possibile
- Vuoi sapere la tua vita sentimentale? O preferisci sapere se non morirai?-
- Nessuna di queste due cose… conosce una maga molto potente negli incantesimi di Divinazione?-
- Mm… di che periodo?-
- Abbastanza recente…-
- Allora sicuramente Jasmine Karen Ribellin. È stata una delle più grandi maghe di divinazione di tutti i tempi, anche se è sparita da diversi anni. Era anche molto dotata negli incantesimi di occultamento. Perché ti interessa?-
- Curiosità… e un mago potente nella Divinazione?-
- No, quello no… ma se ti interessa il genere esiste il figlio di un Oracolo, anche se non so come si chiama…-
- Gli Oracoli possono avere dei figli?-
- Certo! Sono come delle divinità, solo che capita quando un mortale entra nella casa di un Oracolo senza volerlo… i loro figli sono molto rari…- il suo tono era notevolmente cambiato dall’inizio della conversazione ora era sicura e spigliata. Avevo sbloccato la Cooman “poche storie, ora te la racconto io!”. Era divertente e interessante.- Vuoi sapere qualcos’altro?-
- No, credo di…- mi interruppe, oppure mi interruppi nel vederla entrare in trance. Non saprei, in certi momenti ti spaventi per ogni cosa…
Iniziò a elaborare la sua profezia:
 

Un’alleanza di secoli prima tra le mani ti ritroverai,
brillerà la tua vittoria nella notte più limpida.
Tra gli alberi non ti lasciare,
ma cerca la soluzione migliore per continuare.
Colpa tua non sarà,
ma una tragedia ti colpirà.
Lo scontro con l’Erede sarà inevitabile,
 ma una scelta importante potrai trovare.
Non seguire le stelle del passato,
solo la mia voce devi ricordare.
Solo alle mia parole dovrai portare ascolto.

 
Ma bene… qualcuno di voi lettori è un indovino? Perché non c’è due senza tre!
Come si dice “la fortuna è ceca, ma la sfortuna ci vede benissimo!”. Ora non solo avevo il problema di Lucario da controllare, degli scrittori profeti che mi mandavano il cervello in pappa e di Gazza ancora più arrabbiato e nervoso del solito.
Ci mancava solo un Oracolo millenario e una maga della Divinazione che fanno a gara a chi ha ragione. Una sciocchezza, mi trovo in situazioni di questo tipo tutti i giorni(battuta).
Cosa dovevo fare? Aspettare il corso degli eventi?
Mi sembra ovvio…

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Capitolo 6
*** Mai trovarsi nella foresta proibita di notte ***


Era Febbraio, potevo pensare con più calma a tutto quello che stava succedendo, ma soprattutto dovevo capire gli atteggiamenti sospetti di Ginny. Insomma, sapevo che era soggiogata da Tom Orvoloson Riddle, il caro e vecchio Voldemort, ma non pensavo che una ragazzina di 11 anni potesse diventare così seccante.
- Perché segui sempre Lucario?- ripeteva continuazione
- Ginny, io non lo seguo. Casualmente mi trovo a pulire dov’è sempre lui!- le rispondevo sempre
Non la convincevo mai, ma ci provavo. Lei non c’entrava niente, capivo che me lo chiedeva per la sicurezza del suo amico, ma meno le dicevo meglio era per tutti.
Riddle, però, doveva aver capito che Lucario era diverso. Una volta il Basilisco ci fece una puntata dietro un angolo, ma me ne accorsi in tempo. Riuscii a bloccare il suo sguardo con lo scudo che mi portavo dietro, a dire al ragazzino di serrare gli occhi e correre nella direzione opposta. Dovevamo seguirlo ovunque andasse.
Continuavo a sentirmi con Chirone tramite i gufi della scuola, ma temevo che ce li intercettassero. Mi ero anche fatta mandare dai miei genitori tutti i libri di Harry Potter, le fiabe di Beda il Bardo e i libri di  Percy Jakson che avevo a casa. Volevo vederci chiaro in tutta la storia della divinazione e degli oracoli. Li mangiavo con gli occhi quando facevo cambio con Ezechiele per controllare Lucario. Non mi perdevo ogni punto, ogni lettera, anche la più piccola. Volevo capire.
La cosa che mi colpì è che quando lasciai per caso apposta sul tavolo “Harry Potter e Il Calice Di Fuoco”, un bel tomo che non passa inosservato, tutti ci passarono di fianco ignorandolo. Anche Hermione, che di solito se vede un libro che non ha mai letto ci si fionda a pesce tra le pagine, lo passò senza battere ciglio. Solo Lucario ebbe un fremito e ci dette un’occhiata, ma lo lanciò subito via strofinandosi gli occhi. Lo capivo, per lui era impossibile guardare quelle parole non in greco o latino.
E così le giornate a Hogwarts volavano quasi inesistenti, tra Ginny insistente, libri proibiti o meno e il rischio di trovarsi il Basilisco dietro. Finalmente un po’ di movimento. Finalmente si era entrati in gioco nel mio campo.
Tutto precipitò quando a notte inoltrata Ezechiele ed io ci svegliammo in mezzo alla foresta proibita senza esserci mai mossi dal dormitorio dei Grifondoro. Puzzavamo di condotto per l’acqua e non sapevamo minimamente dove eravamo. Era uno dei punti con più boscaglia, quasi non si vedeva la luna piena di quella notte. Cercai di alzarmi in piedi e toccai qualcosa di metallo. Una spada fusa era appoggiata poco distante da noi. Cercai di capite meglio di cosa fosse fatta e mi venne un brivido. Era bronzo celeste e l’unica spada di bronzo celeste presente nel castello era quella che mi ero portata io dal campo mezzosangue. Le era stato buttato qualcosa sopra. Presumibilmente acido.
Lanciai un’occhiata preoccupata a Ezechiele, ma non penso che la vide. Sentimmo dei passi verso di noi. Degli zoccoli sulle foglie secche di Gennaio. Zik prese un profondo respiro, poi con fare felicissimo disse:- Centauri! Stanno venendo verso di noi! Ci aiuteranno a tornate al castello!-
- Centauri!? Oh no!- gli dissi ancora più preoccupata
- Perché? Ci aiuteranno! EHI, SIAMO QUI!-
- No! Non sono come quelli del campo! Loro detestano la gente che entra nella foresta!-
- Sicura?- una freccia lo sfiorò e si conficcò in un albero dietro a lui- Okay mi fido! E adesso?-
- Loro vengono da di là e noi andiamo dalla parte opposta!- dissi ovvia
Dovevamo muoverci piano per evitare gli alberi e alla fine ci raggiunsero.
- Siamo in pace…- dissi cercando di essere il più convincente possibile. Al buio si vedevano solo delle forme indistinte a quattro zampe.
- In un certo senso siamo parenti!- esclamò Ezechiele. Io mi mollai una mano sulla faccia maledicendo la sua scarsa voglia di leggere. Tanti zoccoli iniziarono a pestare il terreno con rabbia.
- Che ho detto?- mi disse preoccupato
- Che sei come loro! Tira fuori il flauto e calmali!- gli intimai
- E’ al castello!-
- Siamo fregati!- feci un respiro profondo- Levati i pantaloni!-
- Che cosa?-
- Levateli, così vedranno che sei mezza capra!- mi ascoltò. Gli scalpicii non si fermarono, anzi, aumentarono. Le figure iniziarono ad avvicinarsi.
- Okay… ora abbiamo un problema!- dissi- C’è stato un malinteso! Ci siamo trovati qui per caso, CASO!-
- Non sembrano molto convinti dalle tue parole!-
- Non l’avevo capito, sai! Siamo in pace, se ci lasciate andare al castello o vicino al lago ne saremmo felici!-
- Non so se l’hai notato, ma la diplomazia non funziona!-
- Non vorrete veramente attaccare una coppia di ragazzi disarmati!? Non siamo nemmeno dei maghi!- Niente, continuavano imperterriti nelle loro avanzata verso di noi. Indietreggiammo lievemente.
- Siamo spacciati… conoscete Chirone?- si illuminò Zik. Non aiutò molto, anzi aumentarono l’intensità dei passi
- Okay… sentite noi ci siamo svegliati qui in mezzo. Ce ne andremmo molto volentieri.- un centauro prese la rincorsa e cercò di agguantarci. Io mi scansai velocemente, ma Ezechiele fu colpito in pieno.
Il centauro se lo portò lontano seguito da tutti gli altri. Io rimasi lì per un po’ senza sapere che fare o che pensare. Non sapevo neanche come raggiungere il castello. Persa nella foresta proibita di Hogwarts, che bello… accidenti che fare? Ero spaesata.
Guardai verso il cielo cercando uno straccio di aiuto, invano. Iniziai a camminare senza una meta precisa, sperando di scontrarmi in chissà cosa che mi potesse aiutare. Continuai per non so quanto tempo, poi scivolai giù per un pendio e toccai dell’acqua. Ero arrivata al lago. Lo percorsi in laterale e finalmente mi potei definire fuori dalla foresta. Il castello troneggiava dietro di me mentre ammiravo quella grande massa di liquido lacustre. Tra i flutti si iniziò a stagliare qualcosa.

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Capitolo 7
*** Stella splendens in monte ***


 

Per chi non masticasse il latino il titolo significa " O stella che splende sul monte" ed è tratto da un branogregoriano tratto dal Llibre Vermell de Montserrat(curiosità)
Buona lettura!

In mezzo al lago stava affiorando una roccia con qualcosa di lungo piantato sopra. Era coperto di alghe, ma brillava alla luce della luna. Cosa poteva essere? Forse una spada. Ma certo lo doveva essere di sicuro. Ma cosa ci faceva un spada in mezzo al lago di Hogwarts?
Non me lo chiesi. In quel momento sapevo solo che avevo trovato un’arma per salvare il mio amico. Istintivamente mi tuffai nelle acque gelide del lago e iniziai a nuotare per raggiungerla. Era lontanissima, proprio al centro del lago. Ma cercai con tutte le mie forze di arrivarci.
Quando toccai la roccia mi resi conto che era straordinariamente asciutta, anche se piena di  alghe. L’unica cosa leggibile era “Alleanza magia- mitologia”. Mi inerpicai sullo scoglio che era appena emerso e ripulii la forma lunga dalle alghe. Ci avevo visto giusto, era una spada. Era piantata nella roccia con la punta. L’elsa era lavorata e decorata da gemme. Iniziai a tirarla verso l’alto e uscì dalla sua locazione. La issai trionfante mentre la luce della luna la bagnava e la faceva risplendere candida. Poco dopo si trasformò in un pratico tagliacarte a forma di spada. Me lo infilai in tasca e mi rituffai nelle acque del lago. Nuotai fino a riva.
Ero tutta bagnata, leggermente affaticata, ma non mi arresi. Presi la strada verso la foresta e vi rientrai. Mi addentrai per un bel po’, poi tirai fuori il taglierino e lo presi dalla minuscola elsa. Ritornò grande. La impugnai per bene e mi diressi sempre più in profondità nella foresta. Iniziai a sentire degli scalpicci che si dirigevano verso di me. Ora ero pronta.
- Fatevi avanti, coraggio!- pensai parlando in un soffio. Arrivarono trepidanti, aspettavo proprio quel momento.
- Dov’è il mio amico?- chiesi ad alta voce
- Perché?- mi chiese una voce davanti a me
- Perché è mio amico!-
- Avete violato il nostro territorio. Ci avete portato il Basilisco nella foresta. Non abbiamo niente da darvi!-
- Noi non abbiamo fatto niente del genere!-
- Provate pure a negarne l’evidenza. Siete proprio come i maghi.-
- E’ vero! Noi non siamo venuti apposta nella foresta. So che è vostro territorio, io non ci sarei mai venuta!-
- Avevi detto che eri disarmata! Ci hai mentito e puoi farlo ancora!-
- Questa spada l’ho appena recuperata in mezzo al lago! La mia è andata fusa per non so quale motivo!-
- In mezzo al lago!?- una voce da destra parlò- Non sarà micca…-
Una folata di vento fece muovere le alte fronde degli alberi e la luce della luna si riversò un’altra volta sulla lama lucente della mia arma.
- Non è possibile! Nessuno era mai riuscito a recuperarla!- una voce incredula da sinistra
- E invece è proprio quella!- continuò la voce da destra
Io ci capivo sempre meno, di cosa parlavano? Perché la vista di quella spada li aveva così scossi?
- E’ impossibile!- ammise definitivamente la voce davanti a me
- Scusate se mi intrometto, ma di cosa…- dissi
- Pam! Quella è Excalibur!- mi rispose una voce che conoscevo molto bene
- Zitto prigioniero!- abbaiò la voce davanti a me
- Zik… dove sei? E cosa vuole dire che questa è… o mamma!- avevo appena recepito cosa tenevo in mano
- E’ la sacra alleanza tra magia e mitologia! Ma tu non studi i libri di Chi… del traditore del suo sangue?-
- Quindi tu mi stai dicendo che… o cavolo, ma come ho fatto ad estrarla? E leggendariamente impossibile!-
- Oppure tra i tuoi antenati c’è il grande re Artù!- esclamò la voce a destra
- Sì, certo… andiamo… è impossibile!- dissi sarcastica
- Allora che magia hai usato? È stato il grande Merlino a piantarla con la magia in quella roccia, poi i figli di Poseidone hanno coperto tutto con l’acqua in modo che nessuno la potesse raggiungere! La roccia però risale in superficie nelle notti di luna piena!- continuò la voce davanti a me più arrabbiata
- Ma nessuna magia! Sono una semidea nipote di… uh, oh!-
- Nipote?!-
- Senta… e se ce ne andassimo senza dire niente e dimenticammo l’accaduto? Se vuole la rimetto pure a posto…-
- NO! Questa situazione va risolta, non possiamo permetterci che degli esseri umani abbiamo un’arma così potente!-
- Perfetto… va bene, però sbrighiamoci perché non abbiamo tutta la notte…-
- Bene… sei parente del dio del Mare?-
- Sì, oltre che nipote di Atena… ma cosa c’entra? Insomma, se appuriamo che non sono pro-pro-pro-pro nipote di Artù tutto si risolve, giusto?-
- Sbagliato! Potresti aver usato il tuo potere sui liquidi per rubarla, e non possiamo permetterci che Excalibur finisca in mani sbagliate!-
- Impossibile! La spada è stata legata a quella pietra da un incantesimo di magia, ciò vuol dire che la mitologia non può fare niente!- s’intromise Ezechele con voce da insegnante
- E allora?- dissi io perplessa
- Mm… l’unica è che tu abbia dei parenti famosi nell’albero genealogico… okay, amico, stò zitto!-
- NON SONO TUO AMICO!- ringhiò il centauro di fronte a me- Questa situazione va risolta…-
- Io non so niente!- dissi
- Perfetto… non ci resta che uccidervi e rimettere la spada al suo posto!-
- Perché vibra?-
- Cosa!?-
- Excalibur vibra, trema come se avesse paura!- era vero. La spada mi si stava letteralmente spingendo tra le dita, come a nascondersi. Io ero sicura per lei.
Poi improvvisamente iniziò a tirare fendenti con io che non la riuscivo a mollare.
- Calmati! Meno li irritiamo meglio è! Calmati!- Mi disse Ezechiele che forse non aveva capito la mia situazione
- Dillo alla spada! Si muove da sola!- gli risposi cercando di controllare l’elsa sagomata
- Non può essere!- disse il centauro davanti a me. Si sentì un botto, come di un sacco che cade
- Grazie per avermi mollato!- disse Ezechiele dirigendosi a grandi passi verso di me
- E’ bello cercare di rivederti!- aggiunsi nel buio
- Wow… non scherzavi quando hai detto che si muoveva!-
- Che dici… torniamo al castello?-
- No, sono così simpatici questi qui!- sarcasmo caprino
Iniziammo ad indietreggiare piano piano, poi appena possibile ci voltammo e iniziammo a correre. Beccai un paio di alberi e almeno cinque radici, ma alla fine riuscimmo ad uscire dalla foresta sani e salvi. Senza perder tempo ci dirigemmo verso il castello, ma…
 

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Capitolo 8
*** La trappola di Riddle ***


Chiedo scusa per il ritardo. Spero che vi piaccia!XD
 
Arrivati davanti al portone scoprimmo con amara sorpresa che la porta era stata praticamente sigillata dall’interno. Iniziai a darci delle spallate per farla cedere, ma niente.
- Bloccata…- dissi
- Complimenti per la deduzione, Capitan Ovvio!- mi ammonì Ezechiele
- E adesso?-
- Proviamo ad arrampicarci?-
- Dunque… è un castello medioevale dove la prima fila di finestre è a due metri o più dal suolo… MA SECONDO TE?!-
- Okay… non c’è problema! Fai piano, rischi di lussarti la spalla così!- avevo ricominciato a lanciarmi contro la porta con la spalla sinistra
- Dobbiamo entrare assolutamente! Il sole stà per sorgere e spero che non sia stato lui ad aver architettato tutto questo!- gli risposi tra rabbia, odio e una spruzzata di paura.
- Prova con la spada!-
- Siii, e secondo te funziona… ci vorrebbe un ariete…-
- Sono capra, mi dispiace…- si massaggiò la testa sperando di non farsi niente
- Aaaah…-
- NON LO FARE!-
- Ouch!-
Un consiglio ai maghetti di Hogwarts: non provate a tirar giù la porta della scuola a testate.
Un bernoccolo iniziò a delinearsi sulla mia fronte, mentre Zik continuava a massaggiarsi la testa pregando che la prossima non fosse la sua.
- Ti ho detto… USA LA SPADA!- mi rimproverò
- E va bene… che devo fare?- gli risposi senza più speranze di mettere piede dentro al castello
- Cosa ne so io?! Chiedilo a lei direttamente!-
“Che cosa stupida che stò per fare…” pensai sconsolata
- Cara Excalibur, come faresti ad aprire la porta? Visto, non funz… O MAMMA!-
Un consiglio ai miei cari compagni del Campo Mezzosange: ascoltate sempre il vostro satiro custode.
La spada iniziò a vibrare e s’infilò nello spazio tra le due ante del portone, poi con una forza disumana per una spada si alzò e si abbassò, ci fu un ciocco di metalli. Io tirai un possente calcio alla porta che finalmente si aprì. Zik mi guardò con aria da “te lo avevo detto!” mentre entravamo il più silenziosamente possibile. Sì, insomma… dopo tutto il trambusto che avevamo fatto per entrare…
Ci dirigemmo il più velocemente possibile verso la sala di ritrovo del Grifondoro.
- Non c’è! Accidenti…- dissi scoprendo con amarezza che Lucario era sparito.
- E adesso?- mi chiese Ezechiele
- Andiamo in un certo bagno!- gli dissi furente- Un certo ricordo non la passerà liscia!-
Lui non capì la mia frase, ma mi seguì senza esitazione. Probabilmente aveva paura di contraddirmi, avrei potuto ammazzare qualcuno in quel frangente.
Ci dirigemmo a grandi passi silenziosi (nosense) verso il bagno di Mirtilla Malcontenta, e solo allora mi ricordai che non ero rettilofona.
Inspiegabilmente(o quasi) la porta della camera dei segreti si apri senza problemi. Guardai Ezechiele per vedere se aveva tirato fuori il suo flauto di Pan, anche se probabilmente in quella situazione non sarebbe servito a molto. Lo aveva lasciato alla torre dei Grifondoro, quindi senza aspettare oltre ci dirigemmo all’interno del varco appena aperto. Puzzava di acqua e scaglie di serpente(ma chissà perché!?), oltre che di trappola. Poco mi importava, se il “Buon Vecchio Riddle” aveva portato Lucario li sotto mi prendeva dal verso sbagliato. Cercava la guerra? E guerra avrebbe avuto!
Avanzammo guardinga, io, e spaperplesso( tra lo spaventato e il perplesso), Ezechiele.
- No, no, no… io non ti seguo più… stà diventando troppo assurdo!- mi disse il mio compagno ad un certo punto
- Va bene… io proseguo, che tu voglia o no… stavolta Voldemort ha fatto il passo più lungo della gamba, e se ne pentirà!- gli dissi senza nemmeno voltarmi a guardarlo. Il sangue mi ribolliva di rabbia, ero come una bomba pronta ad esplodere al minimo stimolo. Veramente, ero (censura).
Continuai imperterrita sapendo che ero sola(o quasi) da quel momento. Nessun problema, nessun trabocchetto, nessun attacco a sorpresa.
Quando arrivai nel salone principale della camera dei segreti di Hogwarts mi resi conto che c’era Ginny a terra che dormiva profondamente e… solo Riddle?! Come’era possibile?
Inizia a guardarmi intorno cercando chissà cosa.
- Finalmente sei arrivata!- mi disse con un ghigno malefico il ricordo biancastro
- Dov’è Lucario?- Gli chiesi spostando il mio sguardo arcigno su di lui
- Non qui… nel bagno dei maschi da Grifondoro, ma non l’hai visto? Eppure è li fermo ad aspettare…-
- Non l’avrai…-
- Che ci vuoi fare… sono l’erede di Serpeverde e lui, be… uno sporco mezzosangue!-
- Oh, andiamo… era figlio di un mago e della dea della magia… più mago di lui non si può…-
- Sbagliato, lui è un mezzosangue proprio come te… non crederai che mi sia bevuto la storia della Magonò, vero? Soprattutto che…- indicò il pavimento, non afferrai subito il concetto finche non disse- Se non l’hai ancora capito, questa è una trappola… PER TE!-

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Capitolo 9
*** Serpenti famosi e poteri sconosciuti ***


Mi stò chiedendo sempre più come faccio a cacciarmi in queste situazioni. NON è NORMALE! Nemmeno per un mezzosangue mitologico. Mi venissero a cercare? No, mi ci butto io come se niente fosse… scusate… torniamo alla storia.
Ero scioccata dalla testimonianza di Tom, insomma, me lo dovevo immaginare. Ma chi poteva pensare che Voldemort e il nostro “amico” Crono si conoscessero?
- Il mio collega titano mi ha chiesto di farti fuori. Non per miei interessi personali, ma non si declina mai la richiesta di un amico. È anche vero però…- disse Riddle
- Pochi giri di parole! Arriva alla richiesta di raccontarti tutto, io ti minaccio e ti dico che non se ne parla, così siamo felici tutti!- gli risposi
- Non funziona proprio così, comunque… ti va di unirti a me nell’eterna lotta contro Potter?-
- Proprio tutta la manfrina?! Sigh… non ci pensare nemmeno!- agitai un po’ la spada come ad intimorirlo
- Non so se hai capito, ma era una domanda retorica… ti ordino di unirti a me nella lotta contro Potter!-
- E io ti ripeto NON SE NE PARLA! Se abbiamo finito questa pantomima io dovrei andare…-
- Fammi pensare… NO! Se vuoi ti presento il mio animaletto da compagnai… sa essere molto persuasivo…-
- Lo conosco, mi dispiace… te la sei cercata!- mi lancia contro di lui pronta a colpirlo con la spada.
Consiglio a tutti quelli che hanno una spada: non provate mai a colpire un ricordo, è come passare attraverso un fantasma.
Sembrava di essere passati sotto una doccia gelata. Lui mi guardò con un ghigno sicuro.
- Come puoi notare io sono molto avvantaggiato. Mi dispiace… preferisci il mio amico?- iniziò a sibilare qualcosa e ora sì che ero nei guai.
Il basilisco usci dalla sua tana, io mi voltai di scatto e guardai il suo riflesso nella lama di Excalibur. Feci in modo di guardare la sua pancia, ma nel muovermi vidi anche la testa e… gli occhi chiusi?
- Perché ha gli occhi chiusi?- chiesi a Tom
- Oh, sì, quello… gli ho chiesto di chiuderli per rendere la battaglia più interessante…- mi rispose soghignando
- Se vuoi ridere, puoi farlo!- lo esortai voltandomi
- Davvero?! Che bellezza!- avete presente le risate malvagie del tipo “Mwahahaha”? Bene… era uguale.
- A noi due vermone… senza offesa!- dissi guardando la pancia del serpente gigante che stava per schiacciarmi
Un mistero è celato e uno solo lo risolverà … ci mancava solo l’oracolo di Torre delle Stelle, anche se mi fece venire in mente che io non potevo sconfiggere il Basileisco, toccava a Harry.
Ottimo, e adesso?
Continuai a guardare la sagoma verde avvicinarsi mentre io mi allontanavo strisciando i piedi, la scelta peggiore. Il tallone colpì una mattonella fuoriposto e caddi lunga distesa sulla schiena, la spada mi scivolò dalle dita e andò a diversi metri di distanza da me.
- Fai quel che devi, mio fedele compagno!- disse Voldemort al Basilisco. Il serpentone si diresse verso la spada e ci spruzzò sopra del veleno- credevo che l’avvertimento nella foresta ti fosse servito! Mi sbagliavo… il bronzo celeste si scioglie come burro quando viene a contato con il veleno del Basilisco!-
Rimasi a guardare colpita e amareggiata, poi mi venne in mente…
- Excalibur! Ritorna!- ordinai, la spada come se niente fosse si scrollo dal veleno verde del Basilisco e mi volò in mano
- Che cosa?- abbaiò Tom
- Ti ho colto alla sprovvista, eh?!-
- Basilisco, ritorna! In realtà ti devo ringraziare… mi hai fatto capire una cosa…-
- Uh… Oh…-
- Ora so che dentro di te scorre il sangue di Artù, combattente valente, non c’è che dire… ma dentro di te c’è anche il sangue di Ginevra la traditrice, sua moglie che lo tradì con Lancillotto. Ora a rigor di logica, anche tu saresti capace di tradire come lei…-
- Ragionamento sensato, ma non ci conterei troppo! Tendo ad essere diversa dai miei parenti…-
- Sicura? Ne sei fermamente convinta?-
- Abbastanza… ma potrei cambiare idea…-
- E cosa ti farebbe cambiare idea?-
- Per primo dovresti riportare Ginny al dormitorio, sei ancora troppo debole per sostituirti a lei. Secondo dovresti dirmi come far ritornare movente Lucario e spiegarmi come hai fatto ad architettare questa grande trappola.-
- Mm… si può fare… accetto… ti spiegherò subito come ho usato il mio brillante intelletto a scopo malvagio: ho usato Ginny per avvicinarmi a Lucario e prendere il controllo su di lui, poi ho chiamato il basilisco e ho fatto in modo che rimanesse pietrificato, poi ho ripreso il controllo su Ginny e con il Basilisco vi ho portati nella foresta proibita sciogliendo con il veleno del basilisco la tua spada di bronzo celeste, non pensavo che trovassi Excalibur, ma meglio così mi viene da dire… poi sono venuto qui ad aspettarti sperando in un tuo sì…-
Avevo raggiunto il mio scopo, Tom era così preso dall’autoelogiarsi che non aveva capito il mio piano. Lo lasciai parlare, poi riprese il controllo su Ginny e mi raggiunse.
- Sono pronto, torniamo su…- mi disse con la voce della ragazzina
- Ottimo!- esultai anticipandolo verso l’uscita
Raggiungemmo Ezechiele che si stava tranquillamente levigando gli zoccoli(che razza di satiro custode mi sono ritrovata…). Mi guardò, poi il suo sguardo si posò su Ginny Riddle e si tirò su i pantaloni il più velocemente possibile dicendole:- Tu non hai visto niente!-
- Lo sa…- lo rassicurai io poi gli bisbigliai all’orecchio- stai dietro di lei…-
Giunti fuori mi voltai verso Riddle sorridendo compiaciuta. Zik parve capire senza parole e bloccò Ginny alle spalle, io le strappai il diario dalle mani e lo buttai nel gabinetto di Mirtilla(poverina, le ho trapassato la testa). La ragazzina perse i sensi e Ezechiele la prese in braccio.
- Perfetto, ora andiamo!- gli dissi dirigendomi verso la porta del bagno- Strano, non mi ricordavo così la storia… si vedrà…-
Saranno state le 5 e mezza quando arrivammo ai dormitori. Lasciammo Ginny nel suo letto e ci dirigemmo a recuperare Lunario.
Pietrificati. Proprio come aveva detto Riddle. Accidenti, l’unico modo per liberarlo era il siero di Mandragola e erano ancora troppo giovani.
Il sole stava incominciando a salire, illuminando la statua Lunario. Cosa fare? Guardai Ezechiele sperando che conoscesse qualche canzoncina con il flauto di Pan per cambiare la situazione.
- L’ambrosia?- gli chiesi dopo che mi disse che non aveva il flauto con se
- No, è magia non mitologia… non funzionare!- distrusse così tutte le mie speranze
Excalibur sembrava quella più convinta, io pensavo che cercasse di scappare perché continuava a tirare verso l’alto. Alla fine cedetti, ma non voleva scappare, voleva farsi da specchio.
La luce del primo mattino la colpì, io la ruotaiin modo che il raggio creato colpisse Lucario e…
- Dove sono?- chiese scombussolato riprendendosi
- Nel bagno dei ragazzi…- gli risposi
- E come ci sono finto?-
- Non ti ricordi?! Immaginavo…. Vedi è una storia un po’ lunga…-
Gli raccontammo quasi tutto e gli spiegammo chi eravamo.
- Ma perché una semidea e un satiro dovrebbero venire qui?- la domanda mi stupì
- Non lo sai?! Chirone ci dovrà molte spiegazioni… comunque… tu sei un semidio nato da un mago e dalla dea della magia Ecate… siamo qui per proteggerti…- gli dissi
- Caspita…- fu la sua unica risposta

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Capitolo 10
*** Si ritorna a un'apparente normalità ***


E anche quest’avventura stava giungendo al termine. Avremmo portato Lucario con noi al Campo Mezzosangue per l’estate; Ginny, dopo l’intervento di Harry, era ritornata normale, un po’ scossa dagli avvenimenti, ma normale. Io ero felice de mio operato e saremmo tutti ritornati felici alle nostre vite normali, o apparentemente normali. Ed eccoci di nuovo sul treno per casa, l’Hogwarts Express. Non riuscivo ancora a crederci di aver vissuto quell’avventura. Caspita… scusate…
Non ero riuscita a tornare a casa per la nascita del mio fratellino Archimede(da quando hanno scoperto di essere dei semidei i miei si sono un po’ montati la testa, non fateci caso), ma lo avrei visto presto. Chirone mi aveva chiesto di rimanere a casa mia per l’estate, voleva essere tranquillo che non gli succedesse niente. Insomma in casa con due semidei non è che passasse inosservato, inoltre Crono lo sapeva, quindi avrebbe potuto fare di tutto per fargli del male o cercare di rapirlo per allenarlo a stare con loro e alla prima occasione sbattergli un libro in italiano davanti. Non potevo permetterlo.
Non fu un’estate facile o normale.
Ma quando mai la mia vita lo è stata?!
 
Okay… ho capito… come finale lascia parecchio a desiderare, ma non vi preoccupate, perché tornerò!XD
Preparatevi per Vita da mezzosangue 3!
 
Ringrazio Miss_Riddle, piccolalettrice, Alexiel94 che hanno commentato questa storia, poi ringrazio anche HitTheLights per aver recensito la prima storia.
Ringrazio tutti quelli che hanno seguito la mia storia e vi aspetto al prossimo racconto.
CIAO!XD

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