You Teach Me How To Fly

di MzHyde
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lui mi ha insegnato a volare. ***
Capitolo 2: *** Continua La Storia.. Un'Altro Anno. ***
Capitolo 3: *** Un Brutto Incidente E Un Litigio Estivo ***
Capitolo 4: *** Grida e Confusione. ***
Capitolo 5: *** La Storia Continua.. ***
Capitolo 6: *** Lacrime che si susseguono. ***
Capitolo 7: *** Pensando a Hermione. Part I. ***
Capitolo 8: *** Un Grande Dolore ***
Capitolo 9: *** Lettere e Risposte ***
Capitolo 10: *** Doppio Capitolo ***
Capitolo 11: *** Più Amore Che Mai ***
Capitolo 12: *** Vita Insieme A Te ***
Capitolo 13: *** Matrimonio in vista ***
Capitolo 14: *** Ritorno Ad Hogwarts ***
Capitolo 15: *** Cara Vecchia Hogwarts! ***
Capitolo 16: *** Neville Paciock: Amico Fedele ***
Capitolo 17: *** Torna L'Amore ***



Capitolo 1
*** Lui mi ha insegnato a volare. ***


You teach me how to fly
Lui mi ha insegnato a volare.

Lui mi ha insegnato a volare. Come? Semplicemente amandomi. Lui, il ragazzo più pazzo e bello che io potessi incontrare.
Lui, l’uomo che mi ha insegnato a godermi la vita. Lui, che con quel suo sorriso da malandrino, mi ha fatta innamorare.
Di chi sto parlando? Di una testa rossa. Un Grifondoro. Mio marito, ormai.
Ancora non posso credere a questa pazzia. L’ho sposato e non me ne pento. Ma torniamo al nostro primo incontro.

***

Ero appena arrivata alla stazione di King’s Cross. Lì sarei salita sul treno che mi avrebbe portata ad una vita molto diversa da quella che facevo essendo ‘Babbana’.
Mentre cercavo un posto a sedere, incontrai lui, un mio futuro amico. Fedele e leale. Un grande Grifondoro.
Neville era un bambino un po’ impacciato, un po’ cicciottoso, ma certamente simpatico. Se ne andava in giro con un rospo: Oscar. Molto noioso, ma il padrone sapeva come far divertire tutti.
-Ciao. Io sono Neville Paciok.
-Piacere. Io sono Hermione Granger.- La mia voce esce sicura e un po’ presuntuosa.

Ok, molto presuntuosa.
-Se vuoi, puoi venire nel nostro scompartimento. Abbiamo dei posti liberi.
-Grazie mille.
Mi metto a sedere e faccio subito conoscenza con un altro ragazzo: Seamus Finnigan.
Poco più tardi avrei cominciato a capire che con lui le risate erano molto spontanee.
Sembrava che fosse una calamita per le esplosioni e gli incidenti con gli incantesimi e le pozioni.

***

Quasi a tre quarti del viaggio, Neville perse il suo rospo e così, andando a cercarlo, conobbi il mio futuro marito: Fred Weasley.
Un ragazzo molto sveglio e pieno di allegria. Carino, ma decisamente fuori dal comune.
Odiava le regole e coglieva ogni occasione per infrangerle insieme al suo fidato compagno e gemello: George Weasley.
Avevano entrambi capelli rossi, occhi azzurri e un sorriso malandrino sempre dipinto sui loro volti.
Presto avrei capito che con loro avrei potuto confidarmi molto facilmente.
Mentre correvo per il corridoio del treno alla ricerca di Oscar, sbattei contro qualcosa. O meglio, qualcuno.
-Scusa, non ti avevo visto. Sono molto dispiaciuta, non volevo.
-Non ti preoccupare, non è successo niente. La prossima volta, però, ti consiglio di guardare dove vai.
-Già, scusa. Ah, non è che, per caso, hai visto un rospo? Un ragazzo, di nome Neville, lo sta cercando.
-Nessun rospo è passato di qui, a parte una certa di nome Pansy. Veramente brutta. – Disse George, con una risata finale.
-Io ne ho visto uno passare poco fa. Andava verso i vagoni di quelli del primo anno.
Lee Jordan, ecco l’anima buona che seguiva i gemelli per tutto il tempo. Lui si che non c’entrava niente in quel trio.
-Grazie mille.
Feci per andarmene, ma una mano mi fermò.
-Eh, no. Non ci hai ancora detto il tuo nome.
-Beh, se è per questo neanche voi.
-Io sono Fred Weasley, la mia copia scema è George e l’altro è Lee Jordan.
Vidi la faccia di quello che doveva essere George e risi mentre rispondevo:
-Io sono Hermione Granger, molto piacere.

***

Andai a cercare Oscar e, mentre passavo vicino ad uno scompartimento, vidi due ragazzi che stavano facendo magie.
Harry Potter e Ron Weasley. Molto più tardi sarei diventata loro amica, per poi staccarne i contatti per colpa loro.
Non vi sto a descrivere la scena. Non mi piace raccontarlo molto in giro.
Non vorrei passare per quella che si vanta di aver battuto due maghi in contemporanea.

***

Arrivati a Hogwarts, ci venne incontro la Professoressa McGrannit. Grande donna. La ammiro molto per il suo carattere fermo e deciso.
Ci fece accomodare in una sala gigantesca, il soffitto sembrava un cielo stellato (Ovviamente era una magia) e quattro lunghi tavoli ospitavano molti ragazzi.
Dall’altra parte della sala c’erano i professori, e lì, davanti a tutti, ci saremmo smistati.
Io ero stata scelta per Grifondoro come Neville, Harry, Ron e Seamus. In quella casa c’erano anche Fred, George e Lee.
-Ciao Fred, George. Ciao anche a te Lee. – Li salutai felice. Almeno loro mi avevano accolta.
-Ciao Hermione. Avevi paura? – Credo sia stato Fred a parlare, o George? No, aspetta Fred. Forse era George. Ok, non divaghiamo troppo.
-Beh, un pochino.
Non era giusto, avevo una fifa tremenda.
-Tutti ce l’hanno. Anche noi ne abbiamo avuta..
-Quali sono le altre case?
-Oltre alla nostra c’è Corvonero, Tassorosso e Serpeverde.
Ti consigliamo di tenerti lontana dai Serpeverde, se non vuoi essere guardata male da tutta la nostra casa. – Lee era molto gentile, ma non avevo capito perché.
Qualche giorno dopo lo capii.. Eccome se lo capii.


Angolo Autore:
Vi lascio in sospeso con questa Fremione. Spero che vi piaccia. La rinnoverò ogni Due o Tre settimane. Quindi alla prossima. Se riesco anche prima.
Un bacione LisLot

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Capitolo 2
*** Continua La Storia.. Un'Altro Anno. ***


You Teach Me How To Fly
Continua la storia.. Un'altro anno.

-Malfoy lasciami in pace!!!
-Che c’è Mezzosangue? Hai paura?
-Lasciami stare! Non vale tre contro uno!
-Che succede? – Fred e George arrivarono appena in tempo per vedere che Draco Malfoy, Serpeverde, aveva detto ai suoi amici, Tiger e Goyle, di bloccarmi. Voleva lanciarmi contro un incantesimo.
-Malfoy. Lasciala stare, non ti ha fatto niente. – Era Fred, e poco dopo ne ho avuta la conferma.
-Fred, sai com’è fatto Malfoy. O fa il prepotente, o sta male. Se poi contro ragazze.. Molto più facile no?
-Non v’intromettete Weasley. Pensate a voi.
-Malfoy ti prego, digli di lasciarmi!!
-Neanche per sogno.
-Levicorpus! – Fred e George avevano lanciato quell’incantesimo verso Tiger e Goyle. Così, appena libera, corsi dietro di loro.
Quando li lasciarono andare, ce ne tornammo nella Sala Comune.
-Grazie, non so come avrei fatto senza di voi.
-Di niente. Odiamo Malfoy. Suo padre lavora al Ministero della Magia, come nostro padre. Coglie ogni occasione per sminuirci e il figlio non è da meno.

***

Quell’anno aiutai Harry a recuperare la Pietra Filosofale. È stato veramente un anno fantastico, senza contare che Malfoy ha cercato in tutti i modi per farmi del male. Ma avevo i miei “Angeli Custodi” con me.
-Ragazzi, riuscirò mai a ripagarvi?
-Non ce né bisogno, lo facciamo anche perché è una specie di rivincita.- Mi risposero in coro.

***

Quell’estate ricevetti molte lettere. Fred, George e Ron mi scrivevano in continuazione, ma di Harry neanche una.
Quando ci incontrammo a Diagon Alley, gli chiesi tutto. Mi disse che gli zii non gli avevano dato il permesso per liberare Edvige. Poi entrammo al Ghirigoro e lì rividi i miei migliori amici.
-Herm!
-Hermione! Che piacere conoscerti. Fred e George mi hanno parlato molto di te. – Mi disse Ginny, la mia futura migliore amica.
-Beh, spero che diventeremo amiche, perché durante l’anno anche a me hanno parlato di te.
Prendemmo i libri che ci servivano e ci avviammo, col permesso dei nostri genitori, verso un locale, dove bere qualcosa.
-Come sono andate le vacanze?
-Gnomi.
-Fred! Che risposta è ‘Gnomi’?
Eh sì. Iniziavo a riconoscerli. Dopo un anno di frequentazione, e dopo che loro mi avevano rivelato il loro ‘segreto’, li riconoscevo molto facilmente. Qualche volta, però, mi capitava di sbagliare.
-Gnomi.
-Ginny, sicura che di essere sorella di quello li?
-Purtroppo ci sono i capelli e le lentiggini che ne danno la prova.
Una risata seguì questa frase.
Vedendo la faccia imbronciata di Fred, io e Ginny abbiamo cercato di tirarlo su con la frase “Ti vogliamo bene.” detta in coro. Purtroppo non ha funzionato.
-Dai, quando usciamo, ti regaliamo un pacchetto di Gelatine Tuttigusti +1.- Gli disse Ginny.
-Forse, e dico forse, vi perdonerò.- Rispose Fred.
-Ma dai Fred. Ti vogliamo bene lo sai, come mai così imbronciato?- Gli chiesi, molto preoccupata. Fred non era tipo da prendersela per cose del genere.
-Per quello che hai detto.
-Scusa, mi perdoni? – Gli feci gli occhioni da cucciolo, mentre Ginny e George ci lasciavano da soli.
Lui riprese il sorriso, mi abbracciò e mi disse:
-Ok, per questa volta ti perdono. Vi voglio bene anche io.
-Bene, ora cerchiamo i due che se la sono svignata.
Mi prese la mano e iniziammo a cercarli. Solo dopo un po’ di tempo mi accorsi di essere arrossita. Era strana la sensazione che avevo ogni volta che io e Fred eravamo da soli.
La sua mano era calda e morbida, mi sentivo protetta.
Intanto che cercavamo Ginny e George, abbiamo parlato del più e del meno.
Li trovammo da Mielandia. Golosoni.

***

Qualche giorno dopo andammo a prendere il treno. Quell’anno io e Ginny stavamo nello scompartimento insieme ai gemelli Weasley e Lee. Conobbi anche Alicia Spinnet e Katie Bell.
-Ciao.- Disse Ginny. Essendo un po’ timida, arrossì.
-Ciao! Io sono Alicia e lei è Katie.- Ci disse una ragazza bionda, con gli occhi marroni. L’altra era castana con gli occhi chiari. Erano veramente molto belle.
-Piacere.- Risposi sorridendo.
-Fanno parte della squadra di Quidditch. Cacciatrici. Molto brave, ma non quanto me.- Ci disse Fred.
-Fred, sei scemo o cosa?- Gridò George.
-Ma cos’ho detto?
-Oh, niente.- Gli rispose Lee.
-George..
-Si Fred?
-Idiota.
-Sono sempre così? – Chiesi a Ginny.
-Già. E io li ho in casa. – Mi rispose Ginny, con un tono di voce che fece scoppiare tutti a ridere. Tutti tranne Fred e George, ovviamente.


Angolo Autrice:
Ciao ragazze/i! Ecco svelato il 'Mistero' del perché Lee è gentile e come Herm lo ha capito. Inizia un nuovo anno e ci fermiamo a quando sono sul treno.
Vi rilascio in sospeso, sperando che vi sia piaciuto.
Un bacione, LisLot

Ringrazio sempre tutte le persone che leggono e recensiscono. Ringrazio tanto chi mi critica, perché mi aiuta a comprendere i miei errori.

Ancora buone vacanze e al prossimo capitolo!!!

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Capitolo 3
*** Un Brutto Incidente E Un Litigio Estivo ***


You Teach Me How To Fly
Un brutto incidente e un litigio estivo

Qualche mese dopo scoprimmo l’esistenza della Camera dei Segreti, dell’erede di Serpeverde e di tutta la cattiveria di Malfoy.
Era entrato nella squadra di Quidditch del Serpeverde (Harry ne faceva parte già dall’anno prima, diventando così il Cacciatore più giovane da circa un secolo.) e aveva comprato le nuove Nimbus 2001 per tutti i componenti.
Per difendere me dall’ennesimo insulto di Malfoy, Ron si ritrovò a vomitare lumache per colpa della bacchetta.
Gli si era rotta a causa di un atterraggio non riuscito con la macchina del padre.
Storia veramente lunga. E anche strana, aggiungerei.

***

Sinceramente, non so molto bene com’è andata tutta la storia di quell’anno perché, qualche mese dopo, ero stata pietrificata.
Erano riusciti a togliermi da quello stato solo verso la fine dell’anno. Quell’estate andai alla Tana.
La mia prima estate insieme alla famiglia Weasley. Non lo avessi mai fatto.
Litigai molte volte con Harry e Ron. Per cose stupide, più che altro.
Così i gemelli e Ginny si erano ritrovati a consolarmi, più o meno, ogni cinque minuti.

***

-Ragazzi sto bene.- Gli dissi tra le lacrime.
-E quelle lacrime?- Mi chiese Fred.
-Veramente sto bene. Non è successo nulla.
-Non si direbbe.- Continuò George.
-George, per favore.
-Hanno ragione. Che cosa ti hanno detto?- Mi chiese Ginny.
Io li ringrazio per tutte le volte che mi aiutano, ma non mi andava molto di parlarne.
-Niente, Ginny. Sto bene, come ve lo devo dire?
-Siamo preoccupati per te, lo vuoi capire?- Mi disse Fred. Anzi, me lo gridò.
-Vorrei restare da sola. Per favore.
-Neanche per sogno.- Disse George, ovviamente gridando.
-Dai ragazzi, lasciamola un po’ da sola. Magari si calma e poi ci dirà tutto.- Ginny aveva capito tutto.
Quindi aveva convinto i gemelli a farmi restare da sola per qualche ora.
-Ok, a dopo Herm.
Si, ma qualche ora dopo, tornò Fred. Cercò di consolarmi e ci riuscì.

***

-Che cosa vuoi? – Gli chiesi bruscamente.
-Ehy! Calma, volevo solo sapere che cosa è successo.- Mi disse, mentre si sedeva accanto a me, sul letto.
-Niente.
-Tu non piangi per ‘Niente’. Dai, a me puoi dirmi tutto.- Mi rispose abbracciandomi.
-E va bene. Mi hanno offesa, dicendo che Malfoy non ha tutti i torti. Che sono solo una Mezzosangue e che non merito la loro amicizia.
-Scemi.
Strinse l’abbraccio e restammo in quella posizione per molto. Le lacrime non si fermavano.
Correvano lente sulle mie guance, andando a bagnare la maglia di Fred.
-Oh, scusa. Ti sto bagnando tutto.
-Non importa.
Mi sorrise e io contraccambiai. Dolci. I suoi sorrisi erano dolci.

***

Terzo Anno. Che dire? Partite, lezioni, Malfoy lo scemo, i miei amici..
Tutto come sempre. Quell’anno Sirius Black, un pazzo evaso da Azkaban, era alla ricerca di Harry.
Non che mi importi molto, ma non posso fare finta di niente e non preoccuparmi per lui. Comunque continuai la mia vita, con i miei amici.
E i miei sentimenti confusi.
Quando arrivammo alla stazione, trovai Fred che mi aspettava.
-Hermy!
-Herm! Ciao!- Mi salutò George, col suo solito sorriso.
-Ciao ragazzi. Come.. – Non riuscii a finire la frase perché Ginny mi spezzò il fiato con un abbraccio.
-Ciao Hermy!!! Mi sei mancata tantissimo.
-Anche tu Ginny.- Dissi col fiato spezzato per l’abbraccio di Ginny.
-E noi?- Mi chiese Fred con un’espressione tra l’offeso e lo shoccato.
-Anche voi, Fred. Tranquillo.
Mentre ridevamo e parlavamo, salimmo sul treno e ci sistemammo in uno scompartimento insieme a Lee Jordan, Alicia Spinnet e Katie Bell.
La avevo conosciute solo l’anno prima e già eravamo molto amiche.
-Ciao Hermy.
-Com’è che tutti mi chiamate Hermy? Non avete fantasia, oggi? – Il mio sorriso non accennava a smettere.
-Oggi sei di buon umore Grengy? – George mi chiamava Grengy? Due cose: o era Fred che si spacciava per George, oppure aveva sbattuto la testa.
Fred, quando vide la mia espressione, scoppiò in una fragorosa risata che contagiò subito tutti.

Angolo Autrice:
Rieccomi con il nuovo capitolo. Scritto velocemente, perchè, per un po', non potrò farne. Beh, fatemi sapere cosa ne pensate. Sarò comunque disponibile per eventuali spiegazioni e per rispondervi.
Faccio sempre un ringraziamento a chi legge, recensisce e clicca il tastino: NELLE SEGUITE. Grazie mille a tutte le persone che mi hanno messo tra gli autori preferiti, non so come ringraziarle. Un bacione LisLot.

Ancora buone vacanze e un augurio a tutte le Anna, oggi è il loro onomastico!

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Capitolo 4
*** Grida e Confusione. ***


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Grida e Confusione

Ormai raccontavo tutto ai gemelli. Erano i miei confidenti, insieme a Ginny.
Qualche sera dopo tornai in Sala Comune con gli occhi gonfi di lacrime. Al mio seguito Ron.
-Ron smettila! Non mi seguire.- Gridai, non contando quanta gente c’era nella Sala.
Per informazione, c’erano solo tre ragazze che stavano sedute sul divano che parlavano e un ragazzo seduto al tavolino intento a leggere“Il Quidditch Attraverso I Secoli” di Kennilworthy Whisp.
-Ma lasciami parlare.- Cercò di parlare, Ron. Invano, non volevo sentirlo.
-No. So cosa vuoi.
-E cosa, sentiamo.
-Vorresti che tornassimo amici. Io no. Quindi abbiamo chiuso. Tanto, poi, so che ricomincerebbe questa storia. E io non ne posso più.
-Ma perché no? Hai paura che Harry ed io ti possiamo ferire?- Gridò ancora, mentre Harry entrava dal ritratto. Ormai tutti ci guardavano.. Tutti, oddio, solo quelle tre persone che c’erano.
-Mi avete già ferita. Quest’estate, ricordi? O te ne sei già dimenticato?
-No ma..
-Piantala Ronnie. Se lei non vuole essere più vostra amica, perché costringerla?
‘George in mio soccorso: APRITI CIELO. Fortunatamente era arrivato George. Comunque.. Da dove era spuntato?? Quando sono entrata, non c’era in Sala Comune.’ Mi persi nei miei pensieri, mentre continuavano a parlare.
-Di cosa t’impicci te?
-Lasciala stare e basta.
‘Anche Fred? Ma cos’è successo stasera? Hanno parabole al posto delle orecchie? E da dove sono spuntati?’ Pensai.
-Ragazzi, lasciate stare. Causa persa, lo sapete.- Mi affrettai a calmarli.
-Va bene Herm.- Mi risposero all’unisono.
Andammo nella stanza dei gemelli.
-Racconta.- Mi disse Fred.
-Mi dispiace ma non me la sento se non c’è anche Ginny.
Ero seduta sul letto di George. Quest’ultimo era accanto a me.
Fred si sedette vicino a me e mi abbracciò. Mi accoccolai tra le sue braccia, mentre un lieve rossore s’impossessò delle mie guance insieme alle lacrime che scorrevano lente sul mio volto. Di nuovo.
-RON PIANTALA! HAI ROTTO!
Le grida di Ginny arrivarono limpide alle nostre orecchie. Subito corremmo nella Sala Comune per capire il perché di quelle grida.
Ron aveva il segno di una mano in faccia, Ginny con le lacrime agli occhi e Harry stava in piedi con la bocca spalancata.
-Ma Ron ti sei affatturato il cervello stasera? – Harry aiutò l’amico a rialzarsi.
Ginny corse nella camera dei fratelli seguita da me.
Fred e George ci raggiunsero poco dopo.
-Ginny, cos’è successo?- Le chiesi, mentre mi sedevo accanto a lei, sul letto di Fred.
-Oh, Herm. Ron ha tentato di parlare con me, poi mi ha costretta ad ascoltarlo con la forza.- Mi disse con le lacrime che ormai le rigavano il volto.
Si alzò le maniche e vidi gli evidenti segni di una stretta troppo forte e molto recente.
‘Ha completamente perso il cervello. Quello non capisce più niente!’ Pensai.
Mentre ero assorta nei miei pensieri, Fred mi arrivò dietro abbracciandomi e George fece lo stesso con la sorella.
-Come va?- Mi chiese Fred.
-Tuo fratello è cretino. Non uso parole più appropriate per non essere volgare.
-Wow, la studentessa modello che dice queste cose. Mi sbalordisci!
-Povero piccolo Georgy, ti ha tanto meravigliato? – Ginny sapeva come far arrabbiare George.
-Ginevra!
-Sembri la zia Muriel. – disse Fred calmo e con un sorriso stampato in faccia.
-Non scherzare Freddie.
-E rieccoci. Ciao zia Muriel.
-Fred! Comincia a correre.
Si rincorsero per tutta la stanza finché George non bloccò Fred per le spalle.
Erano vicini a noi, così Fred pensò bene di far diventare Ginny la “tana”.
-Tana! Vicino a Ginny e Hermy non puoi picchiarmi. Potresti beccarle.
-Beh, allora ce ne andiamo. – disse Ginny con un piccolo sorriso, tentando di rimanere seria.
Eh, sì. C’eravamo riprese. Con loro non riuscivamo a stare arrabbiate o tristi per molto.

***

Quella notte non riuscivo a prendere sonno. Mi giravo e rigiravo nel letto, ma niente.
Mi misi a leggere, ma niente sonno.
Ascoltai un po’ di musica, ma niente sonno.
Così pensai di andare a dormire con qualcuno.
‘Ma con chi? Potrei dormire con Fred. Quest’estate, alla Tana, ha funzionato. Ma cosa penseranno gli altri? Mi sveglierò prima e me ne andrò senza farmi vedere da nessuno.’
Felice di aver trovato una soluzione andai nella camera dei gemelli e quando vidi Fred dormire, non riuscii a trovare la forza di svegliarlo. Restai a guardarlo quasi fino al mattino. Era così carino mentre dormiva. Mentre lo guardavo, mi addormentai.


Angolo Autrice:
Ciaooo. La connessione va!! XD Ok. Momento di sclero, scusate. Comunque. Cosa succederà alla nostra Hermione? Boh, chi lo sa. Vi lascio in sospeso con questa domanda, amicizia per Ron niente. Quindi... Commentante, Seguite e Un bacio da LisLot.

Buone vacanze a tutti . Veramente grazie di cuore all'unica persona che ha recensito.. Mi sento messa da parte, chissà perché. 
Ancora buone vacanze e un augurio speciale a J.K.Rowling e al nostro amato maghetto Harry Potter che conpiono oggi gli anni!!!!
E li ringrazio per avermi dato un'infanzia di gioia, paura, rabbia, sorpresa, risate e tanto altro ancora. 

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Capitolo 5
*** La Storia Continua.. ***


You Teach Me How To Fly
La storia continua..
-Ma che ci fa qui?- Disse George.
-Me lo chiedi a me?- Gli rispose Fred.
-Poveretta. Magari non riusciva a dormire.
-E si addormentava ai piedi del mio letto?
-Fred, forse non le andava di svegliarti.
-George, sai che forse non hai tutti i torti?
Sentii le braccia calde di Fred che mi presero e mi adagiarono nel suo letto.
-E ora tu come dormi? 
-Non importa, non ho più sonno.
-Ok, io torno a dormire. In fondo sono le cinque.
Sentii una coperta che scivolava sul mio corpo. Fred mi aveva coperta, che dolce.
Verso le sei e mezzo mi svegliai e notai che Fred era seduto vicino al letto. Le braccia incrociate sul bordo e ci aveva appoggiato la testa.
Era lì che dormiva tranquillamente. Mi dispiacque per lui. Si era addormentato in quella posizione scomoda, mentre io dormivo nel suo letto.
Gli passai una mano tra i capelli, cercando di non svegliarlo.
-Giorno Hermy.- Mi disse aprendo gli occhi.
-Oh, scusa. Ti ho svegliato.- Risposi, ritraendo la mano.
-Tranquilla, avevo solo gli occhi chiusi.
-Scusa. 
-Per cosa?
-Perché mi hai trovata a terra mentre dormivo. Mi dispiace. E che non ho avuto la forza di svegliarti. Dormivi così bene.
Mi fece il suo solito sorriso. Dolce da far sciogliere.
-Tranquilla. Come hai dormito?
-Bene. – Gli risposi ricambiando il sorriso.
-Meglio che vai ora. E la prossima volta svegliami. Mi farà solo piacere aiutarti a dormire. Se basta così poco. 
-Grazie Fred. 
Gli diedi un bacio veloce sulla guancia e scappai nel mio dormitorio. Mezz’ora dopo si svegliò anche Ginny.
-Stanotte dov’eri?- Mi chiese.
-Sono andata a dormire con Fred e George. Più precisamente ai piedi del letto di Fred.- Le risposi.
-Non è che, per caso, te ne stai innamorando?
-Eh?! Assolutamente no. 
-Sei rossa.
-Ho corso.
-Ok, hai vinto.
Fiuu.. Ce l’avevo fatta. Non doveva assolutamente saperlo. Non perché non mi fidavo di lei, ma perché era un po’ imbarazzante.
E poi non ero neanche certa dei miei sentimenti, inutile rivelarli.
***
In qualche modo, finì anche quell’anno. Ero un po’ triste all’idea di lasciare Ginny e i gemelli, ma quell’anno li avrei rivisti molto presto.
Circa verso la metà di Luglio. 
***
Arrivai alla Tana alle nove di mattina. La signora Weasley mi venne subito incontro.
-Cara, ben arrivata. Com’è andato il viaggio?
-Oh, molto bene grazie.
-Posso chiederti un favore?
-Mi dica..
-Potresti chiamarmi quegli scansafatiche di Fred e George? Non si vogliono alzare. Lo avrei fatto fare a Ginny, ma è fuori con Arthur.
-Non si preoccupi, lo faccio subito.
Salii le scale fino ad arrivare alla porta della camera dei gemelli. La aprii piano e, facendo attenzione a non far rumore, mi avvicinai alla tenda e l’aprii.
-Mamma, facci dormire ancora un po’, per favore.- Mi disse George, con voce stanca.
-Non sono vostra madre.- Risposi sorridendo.
Solo allora notai che non portavano la maglietta e non erano coperti. Potete immaginare il rosso che si dipinse sul mio volto. 
-Cavolo!- Gridò Fred.
Il colore delle loro guance somigliò tanto a quello dei loro capelli.
-Scendete, o vostra madre vi tira giù a forza. – Gli dissi tra le risate.
Tornai nella cucina e subito Ginny mi corse incontro.
-Herm! Ciao! 
-Ciao Gin.
-Come mai sei così rossa?
-Tua madre mi ha chiesto di svegliare Fred e George. Li ho trovati senza maglietta e puoi immaginare la loro reazione.
Quando arrivarono giù, salutarono la sorella. 
-Buongiorno Gin. – Dissero in coro.
-‘Giorno ragazzi.
-Come mai quel sorriso?
-Oh, niente.
Quella mattina, ogni volta che incontravo i loro sguardi, arrossivo visibilmente. Come loro, d’altronde.
***
Qualche giorno dopo andammo alla Coppa del Mondo di Quidditch.
Mentre attraversavamo un bosco per arrivare alla passaporta, incontrammo Cedric Diggory e suo padre, Amos. 
Dopo la partita, fummo attaccati dai Mangiamorte. Avevano seminato il terrore. Mentre fuggivamo, persi di vista Harry.
Ginny venne affidata a George, Fred stava con me. Ron andò con Harry, non che mi importava.
Quando tutto passò, andammo a cercarli insieme al signor Weasley.
***
Quell’anno, ad Hogwarts, si sarebbe svolto il Torneo Tremaghi.
E per questo evento la nostra scuola ne avrebbe ospitate altre due: Durmstrang e Beauxbatons.
Ovviamente i gemelli volevano partecipare ad ogni costo.
Quella sera, nella Sala Comune, io e Ginny cercavamo, invano, di fargli capire che cosa potevano rischiare.
-Potreste perdere la vita.- Disse Ginny.
-Non essere tragica Ginny.- Disse George.
-Non è tragica. È realistica.- Gli risposi io.
-Ti ci metti anche tu Herm?- Mi rispose Fred.
-Si! Quelle sfide sono state fatte per mettervi alla prova. Ogni volta che si svolge questo torneo, uno dei campioni muore.
-E se anche fosse?- Mi dissero in coro.
Non potevo credere alle mie orecchie!
-E vorreste morire in una di quelle prove? Beh, fate pure.- Gli dissi.
-Non vi dispiacerebbe perderci?- Ci chiese George.
-No! – Rispondemmo secche. Andammo a dormire subito dopo.
Nel dormitorio, iniziammo a parlare sul mio letto.
-Secondo te proveranno a mettere i loro nomi nel calice?- Mi chiese Ginny.
-Si. Li conosciamo troppo bene per affermare il contrario.- Le risposi io.
-Ho paura Herm. Non vorrei che gli succedesse qualcosa.
-Tanto Silente userà di certo qualche magia per non lasciar passare quelli al di fuori della fascia di età consentita. Ne sono certa.
-Se lo dici tu..
-Ora dormiamo, e non pensiamoci più.
-Ok. Notte Herm.
Il mattino dopo non ci parlammo molto. Non volevamo dargliela vinta.
Qualche giorno dopo siamo venuti a conoscenza che i campioni erano i seguenti: Viktor Krum (Cercatore della squadra di Quidditch della Bulgaria) per Durmstrang, Fleur Delacour per Beauxbatons e Cedric Diggory per Hogwarts.
Il Calice scelse anche Harry. Non posso negare, anche questa volta, che ero in pensiero per lui, ma non gli parlavo molto.
Successivamente la professoressa McGrannit ci informò anche che si sarebbe svolto un ballo: il Ballo del Ceppo.
Viktor Krum mi invitò, io accettai. Notai, con amarezza, che Fred invitò Angelina Johnson.
Ammetto che non mi piacque l’idea di vederlo insieme a ‘quella’, ma non posso farci niente.
Ginny ci andò con Neville. George con Katie Bell. Mi divertii molto, finché la gelosia di Ron non si fece sentire. 


Angolo Autrice:
Eccomi con un'altro capitolo. Chissà cosa dirà Ron.. Beh lo sappiamo tutti, ma cosa successe dopo? Vi aspetto al prossimo capitolo.
Vi auguro ancora una buona estate. 
Un bacio .. LisLot.

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Capitolo 6
*** Lacrime che si susseguono. ***


You Teach Me How To Fly
Lacrime che si susseguono

-Ron hai rovinato tutto! – Ero in lacrime perché quello scemo aveva osato dire che Krum mi usava per arrivare ad Harry.
Mi sedetti per qualche momento sulla scalinata principale, poi decisi di uscire a prendere un po’ d’aria.
Non lo avessi mai fatto.
Intravidi Fred che si baciava con Angelina. Me ne andai prima di scoppiare a piangere davanti a lui.
Quando Ginny mi trovò sul mio letto a piangere, capì che era per colpa di Ron.
-No Ginny. Non è solo colpa di Ron, ma anche del mio cuore.- Le dissi, mentre cercavo di asciugarmi le lacrime.
-In che senso?
-Credo di essermi innamorata della persona sbagliata. Non so come ho fatto, ma da quando l’ho conosciuto mi è sempre piaciuto.
Non ne ho la conferma. Ma la parte razionale di me mi dice di non dire niente, di lasciar perdere e andare avanti facendo finta che questa emozione non esista.
-E chi ti piace?
-Tu lo sai, ma non è Ron.
-Non mi dire..- Disse Ginny portandosi le mani alla bocca con un’aria alquanto shoccata.
-Già..- Le risposi abbassando lo sguardo.
La nostra conversazione fu interrotta dal rumore della porta che si apriva. Entrò Angelina tutta sorridente.
-Che serata magnifica..
-Come mai così felice? – Le chiese Ginny.
-Io e Fred ci siamo baciati. E mi ha dato anche il bacio della buona notte.
-Ah.. Io mi metto a dormire. – Dissi, io, un po’ triste.
-C’è qualcosa che non va, Granger?
-Uh? No, niente. Sono solo un po’ stanca.
‘Che bugiarda.’ Mi dissi. ‘Non potevo dire cosa più lontana dalla verità. Ma era l’unica scusa.’
Passarono le settimane, e raramente rivolgevo la parola a Fred.
Oltre ad essere attaccato tutto il tempo a quella ‘Oca Appiccicosa’, non volevo parlargli.
Ogni parola mi avrebbe fatto nascere una lacrima, e il suo sorriso mi avrebbe mozzato il fiato.
Fortunatamente i nostri orari erano completamente differenti, così raramente lo incontravo.
Passavo sempre più tempo nel dormitorio o in biblioteca. Quando avevo l’opportunità di parlarci, Angelina lo chiamava e io restavo con George e Ginny.

***

-Va a parlarci.- Mi disse Ginny.
-No.- Risposi, secca, io.
-Dai, Ginny ha ragione.- Mi disse George.
-E tu come lo sai?- Gli chiesi. Ero sconvolta, io non glielo avevo detto.
-Si vede lontano un miglio.
-Anche ammettendo questo, non vado a parlarci.
Ginny mi spinse, ma io resistetti. Almeno fino a quando non fu George a spingermi e caddi proprio davanti a lui.
Tutta rossa mi alzai lanciando uno sguardo omicida a George.
-Scusa.- Dissi.
-Hermy, dovresti stare più attenta.- Mi disse Fred, aiutandomi.
-Già Granger, stai attenta o potresti farti male.
‘Oca giuliva! Come ti permetti di parlarmi con quel finto tono da dispiaciuta e preoccupata?’
-Già, che sbadata.
Andai nella camera dei gemelli, seguita da George e Ginny.
-Bella figura del cavolo mi hai fatto fare!- Gridai contro George.
-Beh, se tu ti fossi mossa, non sarei stato costretto!- Mi rispose, urlando.
-Mi hai resa ridicola!- Gli dissi. Come? Urlando, che domande.
-Ti ci ho fatto parlare!- Mi rispose urlando. (Che novità!)
-Che brontoloni che siete!- Disse sorridendo.
-Ginny!! – Gridammo insieme io e l’altro scemo.

***

Qualche mese dopo, George mi disse che Fred mi stava cercando.
-Se è uno scherzo, sei morto.
-Non è uno scherzo. Ho sentito Angelina lamentarsi con delle sue amiche che Fred l’aveva lasciata un attimo per cercarti.
-Ok, ora dov’è?
-Nel dormitorio. Sta prendendo i libri.
-Ok. Ci vediamo dopo. A dopo, Ginny.
-Ciao Herm, a dopo.- Mi risposero Ginny e George, all’unisono.
Mi allontanai dai miei amici e mi diressi nei dormitori. Appena arrivai in Sala Comune, Fred mi corse incontro con uno dei suoi soliti sorrisi.
-Hermy! Ho bisogno di parlarti.- Mi disse.
-Di cosa?- Cercai di rispondergli il più calma possibile, ma la mia voce uscì debole.
-Perché non mi parli più? È dal ballo che non parliamo.- Mi chiese con aria triste.
-Ah.. Io..
-È successo qualcosa?
-Oh, niente..
-Dimmi la verità. Ti conosco fin troppo bene.
-N-niente, veramente..- Gli risposi.
‘Bugiarda! Digli che ti piace.’ La mia testa era in confusione totale. Non riuscivo più a capire niente. E balbettavo pure!
-Allora perché balbetti?
‘Mi legge nel pensiero?’
-Oh, niente. Devo andare.
In quel momento mi giro per andarmene, ma lui mi ferma e mi abbraccia.
‘Non fare così! Ti prego, mi fai solo soffrire.’
-Se è per Ronnie, dillo. Io ci sono sempre per te. E lo sai.
-Grazie Fred, ma non è per Ron.
-Ti va di parlarne?
‘Per dirti cosa? Che non riesco a capire quello che provo per te, ma che vorrei comunque affatturare quell’oca giuliva che ti ronza intorno?’
(P.s. Forse avrei dovuto capire che la gelosia centra col fatto che mi piace.. No?)
-No. Grazie Fred. Ma non importa.
-Sono sempre qui, pronto per consolarti. Va bene se non vuoi parlarne, ma sono qui anche solo se vuoi piangere.
-Grazie.
Sento le lacrime percorrere il mio volto, fino ad arrivare alla bocca. Amare, come il sentimento che provo nel vedere l’oca giuliva attaccata a Fred mentre ride.
Sento una mano asciugarmi le lacrime e non resisto alla tentazione di guardargli i suoi occhi meravigliosi. Occhi azzurri così belli che mi costringono a guardarlo finché non è lui a distogliere lo sguardo.
-Grazie.- Gli dico, all’improvviso.
-E di cosa?- Mi chiede.
-Tu ci sei sempre. Io non faccio mai niente per te. Mi sento inutile, a volte.- Gli rispondo.
-E invece sei importante per me, non sai quanto. Dopotutto è a te che chiedo sempre consiglio, è a te che mi rivolgo in caso non riesco a capire qualcosa..
-Sempre in tema scolastico, comunque. Tu, invece, mi aiuti in tutto. Mi consoli, io ti dico tutto. Alcune delle cose che sai tu, Ginny neanche se le sogna. Tanto meno George.
-Ah, questa mi è nuova. Comunque, come posso farti tornare il sorriso?
-Sono bastate le parole che mi hai detto prima. Ti voglio bene. Ora vado, o faccio tardi a lezione.
Prima che me ne possa andare mi da un bacio sulla guancia. Scendendo le scale incontro George e Ginny e, vedendo la faccia da ebete (Ebete è dire VERAMENTE poco) che avevo, mi chiesero:
-Allora, com’è andata? Che vi siete detti? Che è successo?- Mi chiese George.
-Niente. Niente. Solo.. Niente.- Risposi io.
-No, Herm. Ora parli!- Mi disse Ginny.
-Nono. Non ci penso neanche. È una cosa tra me e lui. Se ve la vuole rivelare, che lo faccia. Dalla mia bocca non uscirà lettera di quello che è successo.
-Uff. Antipatica.- Mi dissero insieme incrociando le braccia.
Scesi a lezione. Ma, strano detto da me, non mi importava molto.

-Herm, dovresti dirgli che ti piace.- Mi disse.
-Neanche per sogno. Neanche sono sicura che sia vero.- Le risposi.
-Dai.-Mi chiese. Anzi, mi obbligò.
-Uffa, e va bene.- Mi rassegnai.

Quando Ginny ci si metteva era tremenda. Mi ha convinta a rivelargli i miei sentimenti, ma non riesco a trovare il modo per farlo.
Solo quando devo uscire mi rendo conto che non ho per niente seguito la lezione, ma avevo ben altri pensieri in testa.
Come avrei fatto a dirglielo?
Tornai nella Sala Comune. Lui era lì, che rideva e scherzava con suo fratello. Era bellissimo. E così credo che posso essere sicura dei miei sentimenti, no?
‘Stupida! Digli che ti piace!’
Zitto tu.
‘Dopo tutti questi anni che non mi ascolti, permetti che voglia farmi sentire?’
No. Ora penso a cose più importanti, cioè trovare qualcuno che abbia preso uno straccio di appunto della lezione.
‘No. Prima devi dirgli che ti piace.’
No!
‘Si!’
No!
‘Si, si e SI!’
Ecco, il mio cuore si ribella. Anche lui. Finirò al San Mungo, ne sono certa.
-Herm! – Mi saluta, in quel momento, Fred.
-Cosa la saluti, neanche ti guarda. – Grida l’oca giuliva.
-Se permetti, è una mia amica, le voglio bene e la saluto. Magari non mi aveva visto.
-Ma lasciala stare.
-No, al massimo lascio stare te.- Le rispose, scostandola dal suo braccio.
-Come osi!
-Oso, dovresti conoscermi. Sono Fred Weasley, dopotutto.
Subito dopo l’oc… Angelina, si alzò sbuffando e corse nel dormitorio piangendo. Lacrime false, per giunta.
Fred corse da me e mi abbracciò, davanti a tutti.
-Vieni, ti devo parlare.
-Perché?- Chiesi un po’ preoccupata.
-Perché ti devo raccontare una cosa fantastica.- Mi rispose prendendomi la mano.
-Ok.
Lo seguo nella sua camera, fa andare via Lee, che esce sbuffando, e ci sediamo sul suo letto.
-Allora, cosa c’è di tanto urgente?
-Ho capito chi mi piace veramente.
-Ah. – La mia voce esce un po’ delusa. Ho paura che possa dire qualche ragazza che non sia io. Con tutta la scuola, di certo non sceglierà me.
Convinta della mia idea, gli chiedo chi gli piace.
-Eh, no Grengy. Lo scoprirai più avanti.- Mi disse col suo solito sorriso.
-Allora perché mi hai voluto dire che ti sei convinto di chi ti piace?- Gli chiedo cercando di sembrare il più naturale possibile.
-Volevo dirlo a qualcuno, ma non a chiunque. Mi fido di te e so che non lo dirai a nessuno.- Mi disse.
-Già, non lo dirò a nessuno. Te lo giuro.- Gli risposi con un sorriso.
-A che pensi?- Mi chiese un po’ perplesso.
‘Che sei bellissimo.’
Prima che potessi rispondere, le lacrime mi anticiparono. Volevo mandarle via prima che lui se ne accorgesse, ma era stato troppo veloce.
-No, dai. Non piangere, Herm.
-Scusa.- Gli dico tra le lacrime.
-Ma di cosa? Sfogati.- Mi disse mentre mi abbracciava.
‘Non posso dirti che soffro perché sono innamorata di te.’
-Niente. Ora scusa, ma devo andare.- Lo scostai.
-Tu non te ne vai finché non mi hai detto che cosa ti succede da qualche mese. Mi sto preoccupando.
-Niente Fred! Ora lasciami andare.
Le lacrime continuavano a scorrere lente sulle mie guance. Stavo per andarmene, non volevo continuare quella discussione. Ma Fred corse davanti alla porta e, prima che potessi protestare, mi abbraccia.
-Lo sai che sono qui con te, sempre. Cosa ti costa dirmi il perché di tutte queste lacrime?- Mi disse guardandomi negli occhi.
-Oh. Fred, vorrei dirtelo, ma non posso. Mi dispiace. Non posso proprio.- Gli risposi distogliendo lo sguardo.
-Perché? Dimmi solo il perché.
‘Perché ti amo, e ora che sono venuta a sapere che non sono io la ragazza che ti piace. Beh.. Non ce la faccio.’
-Perché no, Fred. Non ce la faccio.
È più forte di me. Non riesco a dirglielo. George, sentendoci litigare, era venuto in camera.
-Che cosa è successo? Perché piange?
-È ciò che sto cercando di capire. Per favore, te ne vai? Abbiamo bisogno di rimanere da soli.
Io ero ancora stretta a lui, nascondendo la faccia nella sua maglietta. Non volevo che George mi vedesse in quello stato. Comunque, lui lo sapeva perché piangevo. Lo sapeva benissimo, perché la sorella non sapeva trattenersi, considerando me e Fred la coppia perfetta. Molte volte provai a far capire a tutti e due, che non siamo perfetti insieme, che a lui piace un’altra, che non potrei mai avere speranze. Ma niente. Sono cocciuti. Dopotutto è la caratteristica principale dei Weasley.
-George, vattene. Per favore.- Gli disse Fred con un tono abbastanza arrabbiato.
-Ok. Calmo. Fammi sapere, se ti dice qualcosa.- Gli rispose George guardandolo male.
-Si. Ora vai.
George se ne andò, lasciandoci soli. Io continuavo a piangere tra le braccia di Fred, che mi teneva stretta a lui.
-Mi spiace Fred, ma non posso rivelarti il perché di queste mie lacrime.
Non potevo neanche se volevo. Ok, ero riuscita a chiarirmi le idee, ma comunque era molto difficile parlarne. Con lui soprattutto.
Lasciai la presa e tornai nel mio dormitorio. Per ora era meglio lasciare le cose come stavano.



Angolo Autrice:
Allora! Rieccomi con un nuovo capitolo. La cosa bella è che io faccio i capitoli ma mi scordo di farci un titolo così devo inventarli sul momento.
Comunque spero che vi sia piaciuta. L'Estate sta per finire ma abbiamo ancora qualche giorno per divertirci più che possiamo.

Spero per voi che passiate una buona... Fine Estate. 
Un bacione LisLot.
P.S. Avete visto qualche stella cadente la sera del 10 Agosto? Io neanche l'ombra. In compenso c'era un gran bordello. XD
Al Prossimo Capitolo.

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Capitolo 7
*** Pensando a Hermione. Part I. ***


Questo capitolo si basa sui pensieri di Fred verso Hermione.
L’ho fatto solo perché così si può comprendere meglio i pensieri reciproci tra questa coppia. È molto tirato e ristretto.. Mi spiace.. Quindi buona lettura!!

Pensando a Hermione.

Conobbi la mia futura moglie sull’espresso per Hogwarts, durante il mio terzo anno.
Mi venne incontro. Anzi, mi venne praticamente addosso.
-Scusa, non ti avevo visto. Sono molto dispiaciuta, non volevo.- Mi disse.
-Non ti preoccupare, non è successo niente. La prossima volta, però, ti consiglio di guardare dove vai.- Le risposi.
-Già, scusa. Ah, non è che, per caso, hai visto un rospo? Un ragazzo, di nome Neville, lo sta cercando.
-Nessun rospo è passato di qui, a parte una certa di nome Pansy. Veramente brutta. – Disse George, con una risata finale.
-Io ne ho visto uno passare poco fa. Andava verso i vagoni di quelli del primo anno.- Le disse Lee, un nostro grande amico, con molta gentilezza.
Alcune volte non so come può anche pensare di non fare scherzi in nostra presenza.
Comunque, tornando alla storia, lei ci rispose subito..
-Grazie mille.
Fece per andarsene, ma la fermai per un braccio.
-Eh, no. Non ci hai ancora detto il tuo nome.- Le dissi sorridendo.
-Beh, se è per questo neanche voi.- Mi rispose un po’ arrabbiata.
-Io sono Fred Weasley, la mia copia scema è George e l’altro è Lee Jordan.
Rise dopo aver visto la faccia shoccata di Georgy e rispose:
-Io sono Hermione Granger, molto piacere.
Era veramente carina. Ma sinceramente, Angelina mi piaceva di più e poi non la conoscevo neanche..

***

Quell’anno fui comunque molto felice che lei fosse entrata a far parte della nostra casata, il Grifondoro, e poi la aiutai a non essere insultata o schiantata da quello scemo di Malfoy.
Giuro che lo odio. E lui si permetteva di chiamare la mia piccola Granger, Sporca Mezzosangue. Giuro che se lo avessi tra le mani adesso lo ucciderei.. Comunque, tornando alla storia  (per la seconda volta..) la aiutai, anche se lei era sempre immersa in qualche librone o a fare compiti.. Davvero non capivo come facesse.

***

Alla fine dell’anno abbiamo stretto una forte amicizia, ma io mi ero preso una cotta, che ben presto si sarebbe rivelata un vero e proprio sentimento più profondo e duraturo.
Mi misi con Angelina al mio quinto anno. La Grengy era al terzo. Ci vedevamo come fratelli.. Ma io mi misi con Angie solo per non far vedere a nessuno ciò che provavo veramente per la mia piccola..

***

-Fred!- Mi risvegliò una voce, in un giorno di fine ottobre, durante il mio sesto anno.
-Cosa c’è Angie?-
-Sei sovrappensiero.. Mi devo preoccupare?
-No, tranquilla.
-Sai, ho sentito che faranno un ballo!
-Già, verrai con me, vero?- Sinceramente le ho chiesto di accompagnarmi solo perché era la mia ragazza. Poi, qualche giorno prima, ho visto Krum che lo chiedeva alla mia piccola Grengy di andarci insieme e ho anche notato che lei ne era entusiasta.
-Ma certo amore! Vedrai ci divertiremo.
‘Contaci!’ Pensai.

***

Arrivò la sera del tanto atteso Ballo.. Bla bla bla… Al diavolo.. Non mi piacciono i balli.
Mentre ero in attesa di George, vidi Hermione spuntare dalla cima della scala. Rimasi a bocca aperta nel vedere quanto era bella. Giuro che me ne innamorai ancora di più.
Dopo il ballo, io e Angelina uscimmo a prendere un po’ d’aria, ma non appena vidi che Hermione era uscita anche lei, subito mi rattristai vedendola piangere. Senza accorgermi di quello che stavo facendo, baciai Angelina.

***

Qualche giorno più tardi, mentre stavo con Angelina notai Hermione, George e Ginny che discutevano. All’improvviso George la spinse e lei cadde proprio davanti a me.
Ancora una volta giuro che mi piace sempre.. Quando è impacciata, quando studia, quando sorride, ma di più quando mette il broncio. Adoro coccolarla in quelle occasioni.
Mi fa sentire il suo calore, mi piace..

***

Non riuscivo più a stare con Angelina, non era come Hermione.. ecco perché la lasciai.
Subito dopo che lasciai Angelina mi urlò contro:
-Come osi!
-Oso, dovresti conoscermi. Sono Fred Weasley, dopotutto.- Le risposi.
Subito dopo l’oc… Angelina, si alzò sbuffando e corse nel dormitorio piangendo. Lacrime false, per giunta.
Corsi da lei e la abbracciai, davanti a tutti.
-Vieni, ti devo parlare.- Le dissi prendendola per mano.
-Perché?- Mi chiese, evidentemente, preoccupata.
-Perché ti devo raccontare una cosa fantastica.-
-Ok.
Mi segue nella mia camera, faccio andare via Lee, che esce sbuffando, e ci sediamo sul mio letto.
-Allora, cosa c’è di tanto urgente?
-Ho capito chi mi piace veramente..
Mi rispose con un “Ah” un po’ deluso. Forse era una mia impressione, ma credo che le piacevo. Ma meglio non farsi troppe illusioni.


Angolo Autrice:
Questa è la prima parte dei due o tre capitoli intitolati: "Pensando a Hermione". Creati, come ho detto prima, per farvi capire le emozioni reciproche.
Spero che vi sia piaciuto.. 
Un bacio, LisLot.

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Capitolo 8
*** Un Grande Dolore ***


You Teach Me How To Fly

Un grande dolore

Qualche mese dopo, il Torneo Tremaghi, terminò con la vittoria di Harry e la morte di Cedric. Il Signore Oscuro era tornato, tutto era molto complicato. Ma in qualche modo era finito anche quell’anno.

Verso la metà di Luglio ci ritrovammo nel Quartier Generale dell’Ordine della Fenice. E le giornate erano molto simili tra loro. Noi ragazzi facevamo sempre le stesse cose, tutti quanti. Ci alzavamo, ci lavavamo, facevamo colazione e, dopo pochi minuti, eravamo muniti di Orecchie Oblunghe per riuscire a capire una virgola di quello che dicevano i grandi. L’ultima volta ci siamo ritrovati nella camera mia e di Ginny. Ginny in braccio a George, Ron schiacciato contro la parete a causa di Harry (Tra l’altro vicino a lui c’era Grattastinchi.) e io in braccio a Fred. (Con un buffo colorito rosso da parte di entrambi.)

La cosa peggiore di quell’estate era stare sotto il tiro degli scherzi non solo di Fred e George, ma anche di Sirius, il padrino di Harry. E qualche volta ci si metteva anche il professor Lupin.

Un giorno, io e Ginny, eravamo in camera a parlare, quando sentimmo risuonare il suono di qualcuno che correva. Poco dopo ci ritrovammo Fred e George in camera.

-Che cosa è successo? – Chiesi io.

-Oh, niente. – Rispose George.

-Diteci cosa avete combinato. Con voi non si può stare mai tranquilli. – Disse Ginny.

-Abbiamo solo lanciato una cacca bomba sul ritratto di Walburga.- Rispose Fred tra le risate.

Restammo a parlare per diversi minuti, quando Ginny e George ci lasciarono da soli.

-Allora mi dici chi ti piace?- Gli chiesi.

-No, Hermy.- Mi rispose sorridendo.

-Dai. Ti preeego.- Lo supplicai.

-No.

-Per favore, Freddie!!

-No. E non te lo dirò mai.

-Dimmelo dai.

-E va bene, ma non ora.

-Perché?

Senza dire niente, si alzò, andò alla porta e l’aprì facendo così cadere Ginny e George che si erano appoggiati per origliare tutto.

-Ginny! George! Da voi non me lo sarei mai aspettato.- Gridai guardandoli.

-Mamma! – Gridò Fred.

-Che c’è?- Rispose la signora Weasley.

-George e Ginny vorrebbero aiutarti.

-Ok. Venite giù. Subito.

-Cattivo. – Piagnucolò Ginny.

-Siete cattivi. – Disse George incrociando le braccia.

-Vogliamo un po’ di privacy. Conosci questa parola Georgy?- Gli disse Fred, prima che se ne andassero.

Quando se ne furono andati (E ce ne eravamo assicurati.), riprendemmo la nostra conversazione.

-Allora?- Gli chiesi.

-Allora cosa?- Mi chiese sdraiandosi sul mio letto.

-Fred! Chi ti piace?- Gli urlai incrociando le braccia.

-Sicura di volerlo sapere?

-Dai, dimmelo.

-No. Non posso dirtelo. Non ora almeno.- Mi rispose sorridendo.

-Fred, scappa!

Iniziò a scappare veramente e quando lo raggiunsi lo riempii di schiaffi.

-Herm! Così mi rompi un braccio.

-Oh, scusa. Tu sei cretino e paghi..

-Cretino perché non ti dico chi mi piace?

-Si.- Gli rispondo secca.

-Sei dolcissima.-Mi disse.

-Tu no.

-Ma grazie. Sempre gentile tu, vero?- Mi disse facendomi la linguaccia.

Ma lui è scemo, si sa. Lo amo così, comunque.

***

Qualche mese più tardi tornammo a scuola. Subito ho capito che sarebbe stato un anno difficile, perché come insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure c’era un impiegato del Ministero. Dolores Umbridge, il rospo, andava in giro tutta di rosa, non ammetteva repliche e non ci faceva usare le bacchette. Per questo, qualche mese più tardi, fondammo l’Esercito di Silente.

Quell’anno tutti scoprirono il “Lato Oscuro” di Hermione. Già, non stavo attenta alle sue lezioni e adoravo le nostre riunioni. E, come potete benissimo immaginare, a Fred questo piaceva.

***

-Oh, la mia secchioncella inizia a ribellarsi.- Mi disse un giorno, portandosi una mano sul cuore.

-Taci Weasley, o ti schianto.- Gli risposi mentre cercavo di studiare Rune Antiche.

-Oh, che paura.- Rispose ridendo.

-Ti voglio bene.- Gli dissi.

-Anche io.

-Ma come siete carini.- Disse Ginny, che era entrata in quel momento.

-Ginny!

-Scusate. Me ne vado.

Fred si alzò dalla poltrona su cui era seduto e mi tese la mano.

-Beh, che c’è?- Gli chiesi.

-Andiamo a fare una passeggiata per Hogsmade. Dai, oggi è domenica e vorrei stare un po’ con te.- Mi disse.

-Ok, ma dopo vieni in biblioteca con me, a studiare.- Gli risposi con un sorriso.

-No. Pessima idea.

-E io non vengo.

Detto questo mi prese in braccio.

-Fred! Fammi scendere!- Gli gridai.

-Solo se mi prometti che vieni e, almeno per oggi, non studi.- Mi disse.

-E va bene.- Risposi sbuffando.

-Grazie.

Mi diede un bacio sulla guancia e iniziammo a camminare, mano nella mano.

Quando fummo fuori Hogwarts, mi fermai all’improvviso.

Gli scoccai un veloce bacio sulla guancia e iniziai a tirargli palle di neve a raffica.

-Questa me la paghi Granger!

Iniziammo una battaglia vera e propria, finché non caddi sopra di lui.

-Così mi ammazzi.- Mi disse sorridendo.

-Oh, scusa.- Gli dissi mentre un leggero (See.. Leggero..) rossore si impossessava delle mie guance.

-Sei tutta rossa.

-Anche tu.

-Scema.

-Stupido.

-Ti voglio bene.- Mi disse sorridendo.

-Anche io.- Gli risposi con lo stesso sorriso.

***

-Oh, davvero?!?! Siete dolcissimi!- Mi gridò Ginny.

-Ginny, abbassa la voce.- Le dissi.

-Ma siete dolci comunque.

-Grazie. Con Harry come va?- Le chiesi per cambiare discorso.

-Meno di zero, come sempre. E poi che avete fatto?- Mi rispose riprendendo l’argomento iniziale.

-Niente, siamo andati da Mielandia. Poi lui è voluto andare da Zonko, sai com’è fatto.

-Già. Herm, sono contenta per voi. Io, George e Harry sapevamo che con voi poteva finire solo così.

-Siamo solo amici..

-Già, come no.. Io vado a dormire. Buona notte.- Mi disse con un sorriso che mi fece capire che per lei eravamo perfetti.

-Notte Ginny.

Quella sera mi addormentai col sorriso sulle labbra.

***

Il mattino dopo mi svegliai verso le cinque e mezza.

‘E ora?’ pensai.

‘Non riesco più a prendere sonno! Cavolo.’

Mi alzai e scesi le scale. Andai in Sala Comune per leggere qualcosa, ma notai che c’erano altre due persone.

-Angie, lasciami stare. Non mi piaci.- Riconobbi la voce di Fred, l’altra sicuramente era Angelina.

-Ma come hai fatto a scegliere quella? Non lo dicevi anche tu che non ti piaceva?- Gli chiese con quella voce da gallina.. No, da oca giuliva.. Più esatto.

-Non è vero, mi è sempre piaciuta.- Le rispose.

-Ma io sono molto più bella di lei!- Gridò lei, come se fosse a casa sua o in pieno giorno.

-Ne dubito. Lei è magnifica.- Disse sorridendo.

Restai ad ascoltare, ma dopo capii che non era stata una buona idea. Vidi che lei lo bacia. Corsi in camera piangendo.

‘Di sicuro non stava parlando di me. Io neanche gli piaccio.’ Pensai tra me e me.

***

Passò anche quell’anno, ma stavo sempre peggio. Quell’anno, Fred se ne andò con George. Tutte le sere, da quel giorno, mi addormentai tra le lacrime.

-Herm, non puoi continuare così.- Mi disse Ginny.

-Come faccio?- Le chiesi.

-Non lo so.- Mi rispose.

-Come ha potuto lasciarmi da sola? Lo sa che io senza di lui sono persa.

-Non so, Herm. Vorrei aiutarti. Ah! Che scema. George mi ha mandato un gufo oggi.

-E perché dovrebbe interessarmi?- Le chiesi.

-Perché parla di Fred?- Mi disse.

-Davvero? E che dice?- Le risposi ritornando ad una spontanea curiosità.

-Che è molto giù, che durante la notte fa degli strani incubi. Mi ha detto che lui, durante quegli incubi, ti sogna. George dice che ha bisogno di te, per riuscire a calmarsi.

-Come posso essergli di aiuto? Neanche gli piaccio.

-Scema! È proprio perché gli piaci, che ti sogna ed è triste. Non gli va giù il fatto che abbia dovuto lasciarti.

Dopo aver salutato Ginny, e dopo tanti suoi rimproveri, mi fiondo nel letto. Ma non riesco a prendere sonno, pensando a lui.

Così mi alzo, mi siedo alla mia scrivania e decido di volergli mandare una lettera.

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Capitolo 9
*** Lettere e Risposte ***


You Teach Me How To Fly
Lettere e Risposte

“Cari Fred e George, come va? Devo dire che inizio a sentire la vostra mancanza. Nessuno ride più, da quando ve ne siete andati. Tanto meno noi. (Io, Ginny, Lee, Katie e Alicia)

Ammetto che ci mancate. Come vanno le cose con il negozio?

Spero che le vacanze inizino presto, almeno posso di nuovo sgridarvi.

No, sul serio, mi mancano molto le nostre litigate, ma di più i vostri consigli.

Fatevi sentire, ogni tanto.

Con affetto, Hermione.”

Convinta che la lettera possa andare più che bene, l’appoggio sulla mia scrivania, così che il giorno dopo la mando via gufo.

Il giorno dopo, però, mi sveglio in ritardo. Così facendo non ho avuto il tempo di spedirla. Almeno fino a pranzo.

***

-Ginny!- Sobbalzo incontrandola.

-Herm. Come mai così di fretta?- Mi chiese, anche lei leggermente scossa per lo scontro-incontro.

-Mi accompagni alla Guferia?- Le chiesi.

-Ok.

-Muoviti.- Dissi, mentre correvo.

-Okok. Arrivo.

Dopo che diedi al Gufo la lettera, Ginny voleva sapere a chi era indirizzata.

-A Fred e George.

-Come mai?

-Volevo farmi sentire. E poi sono miei amici.- Le risposi.

-Vero.- Mi disse lei.

-Andiamo a mangiare.- Dissi col fiatone.

Qualche giorno più tardi mi arrivò la risposta.

***

-Gin! La lettera!- Le grido, mentre entravo nel dormitorio.

-Fammi vedere..- Mi disse mentre ci sedevamo sul mio letto.

Iniziammo a leggere..

 “Cara Herm. Grazie per la lettera.

Ci manchi anche a noi. Sentire che nessuno ride da quando ce ne siamo andati ci da molta soddisfazione. Vuol dire che eravamo bravi a farvi ridere.

A parte gli scherzi, anche a noi mancano le tue lamentele, ma credo che possiamo sopravvivere.

Speriamo che la prossima estate la passerai la maggior parte con noi, almeno ci rifacciamo. Comunque al negozio va tutto bene. Ma Fred non tanto.

Non vorrebbe che te lo dicessi, ma non riesce a starti più molto lontano.

Ogni giorno delira, dicendo che gli manchi, che vorrebbe abbracciarti.

Ma il problema è che ha incubi in cui sogna che qualcuno ti fa del male. Mi sveglio per colpa degli urli che tira. Grida sempre il tuo nome.

Ora sta arrivando, fammi sapere.

Un abbraccio da me e un bacio da Fred.

P.s. Ti vogliamo bene, salutaci Ginny.”

-Mi mancano. – Le dissi appena ebbe letto anche lei.

-Anche a me. Ora spiegato perché non dorme, Fred.- Mi disse.

-Già. Mi fa male sapere che sta male per me.

-Gli manchi. È normale che abbia paura per te. Con quello che sta succedendo.

-Tutta colpa della Umbridge, se hanno deciso di andare via.

Non le dissi, però, che c’era un’altra lettera. Era da parte di Fred.

***

Cara Herm,

Mi manchi. Dio, solo Merlino sa quanto. Come vanno le cose a scuola?

Come va con la Umbridge? Spero che non ti faccia niente o mi toccherà affatturarla. Vorrei essere lì con te, ma non riuscirei a sopportare il rospo.

Spero che ci verrai a trovare quest’estate. Mi mancano le nostre serate passate a ridere e scherzare. Insieme.

Ma più di ogni cosa mi manca una persona molto importante per me.

Smisi di leggere, per paura di leggere il nome di Angelina o di un’altra ragazza. Però, dopo, continuai perché ero comunque curiosa.

Mi manchi tu, Herm. Tu, la mia piccola Granger.

Giuro che senza i tuoi assillanti consigli, non riesco a resistere. Certe volte penso di venire a trovarti, ad Hogwarts.

Sperando che tu stia bene, e che non te la sia presa per averti lasciata così, senza spiegazioni né un saluto.

Un bacio,

Fred.

Eh si, mi manca. Ho bisogno di lui.

***

Non so in che modo, ma anche quel terribile anno passò.

Con una perdita molto dura per Harry. Bellatrix Lestrange, durante la battaglia che abbiamo avuto all’Ufficio Misteri, al Ministero, ha ucciso Sirius, il padrino di Harry. Devo confessare che mi dispiacque molto per lui. Ma bisogna andare avanti e non fermarsi.

***

Quando scesi dal treno, alla stazione di King’s Cross, trovai Fred e George che ci aspettavano. Mentre George mi salutava, Fred abbracciava Ginny.

Quando ci scambiammo, Fred mi prese da parte.

-Ciao Fred.- Gli dissi con un sorriso a trentadue denti.. Se non di più.

-Ciao mia piccola Granger.

-Mia piccola Granger?- Dissi arrossendo.

-Già. Mia Piccola Granger. Ti voglio bene. Mi sei mancata. Solo Merlino sa quanto.

-Oh, anche tu Freddie.- Gli risposi saltandogli letteralmente al collo.

-Oh, così mi ammazzi!

-Non sia mai!- Gli risposi ridendo.

-Ragazzi, andiamo. Le coccole dopo.- Ci gridò George.

-Ok! Arriviamo.- Gli risposi ridendo e, ovviamente, arrossendo.

-Andiamo, Herm.

Mi tese la mano e io, senza esitazioni, l’afferrai. Ci dirigemmo alla Tana. Spiegai ai miei genitori che era meglio se restavo con loro, per non metterli in pericolo.

Passai un’estate piena di serenità, tra gli scherzi di George, le frecciatine che ci lanciava Ginny e le parole dolci che mi diceva Fred.

***

-Come va tra te e Fred?- Mi chiese Ginny.

-Che cosa vuoi dire Gin?- Le chiesi un po’ preoccupata.

-Vedo che siete molto più uniti, da quando sono iniziate le vacanze.

-Già. Ma non credo che sia una buona idea, metterci insieme.- Le dissi, anticipandola sulla domanda che mi avrebbe chiesto.

-E perché no?

-Perché non sono sicura che lui mi ami, come io amo lui.

-Ragazze!- Ci chiamò Molly, interrompendo la nostra conversazione.

-Si?- Gridò Ginny.

-Venite giù! È pronta la cena.- Ci rispose.

-Arriviamo.- Dissi io.

Scese giù, vidi che il posto di Ginny era vicino a Ron e il mio in mezzo a Fred e George.

Quando finimmo di mangiare, io e Fred uscimmo per una passeggiata.

***

Mentre camminavamo, lui mi prese la mano e subito sentii una scossa lungo la schiena. Li avevo già da un po’. Circa.. Boh, ho perso il conto. Troppi anni.

-Ti piace qualcuno?- Disse, all’improvviso.

-Come mai questa domanda?- Gli risposi.

-Tu rispondi.- Mi disse.

-Beh, si. In effetti mi piace qualcuno.- Risposi con un po’ di esitazione e di imbarazzo.

-E potrei sapere chi?

-Perché ti interessa?

-Era solo per fare conversazione..- Mi rispose, chiaramente in imbarazzo.

-Tranquillo, te lo dirò più avanti. Vedrai, ti stupirai di sapere chi è.- Gli dissi.

***

Quando tornammo alla Tana, Ginny mi tempestò di domande. Come sempre, no?

Qualche mese più tardi mi ritrovai nella stessa situazione di quando se n’era andato, l’anno prima. Dormivo poco, se dormivo sognavo cose orribili e piangevo prima di addormentarmi.

-Herm, devi riposare.

-Non ce la faccio, Ginny. Ogni volta che ci provo, sogno la vita senza di lui. Ho paura di perderlo.- Le risposi.

-Anche io, ma non puoi perderci il sonno.- Mi disse.

Quella sera uscii per fare uno spuntino, quando un ragazzo mi chiuse la bocca con la mano e mi portò in un’aula in disuso.

Quando mi lasciò, iniziai a guardarmi intorno, per vedere chi era stato tanto scemo da fare questa stupidaggine.

-Herm, calma.- Mi disse una voce a me molto familiare.

-Fred?- Chiesi, incerta se essere arrabbiata o sorpresa.

-Ben svegliata. Chi poteva essere secondo te? Non ricordi la mia lettera?- Mi disse sorridendo.

-Ma cosa ci fai qui? Non dovresti essere qui, tantomeno a quest’ora.

-Tranquilla. Sono venuto per salutarti. Volevo vedere come stavi.

-Ah.. Scusa.- Gli dissi.

-Niente. Come va?- Mi chiese.

-Male. Non riesco a dormire.- Gli risposi abbassando lo sguardo.

-Come mai?- Mi disse abbracciandomi.

-Non posso dirtelo. Almeno, non ora.

-Come mai? Centro io?- Mi chiese allontanandosi da me.

-Beh, in un certo senso si. Ma non è colpa tua.

-Vuoi parlarne?

-Sono solo in pensiero per voi. Non avervi sotto gli occhi, tutti i giorni, mi fa stare molto male. Nel senso che non so cosa fate o cosa vi succede. Vi voglio bene, non voglio perdervi.- Gli risposi tutto d’un fiato.

-Oh, Herm. Anche noi stiamo nella stessa situazione. Vogliamo bene sia a te che a Ginny, quindi siamo in pensiero.

-Fred! Stai piangendo?- Gli chiesi alquanto stupita.

-Eh? Nono.. Mi entrato qualcosa nell’occhio.

-E io ci devo credere? Dai. Come mai?- Gli dissi asciugandogli le lacrime.

-Ho paura. Nessuno lo sa, quindi vorrei che mantenessi il segreto.

-Si. Te lo prometto.

-Ora devo andare. Scusa Herm.

-E per cosa? Perché ti sei fatto vedere da me mentre piangi? Tu mi vedi sempre in quello stato. Una volta può anche succedere a te.

-Ti voglio bene, Herm.

-Anche io Fred. Tanto.

Mi diede un bacio sulla guancia e si smaterializzò. Ci rincontrammo solo alla Tana.

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Capitolo 10
*** Doppio Capitolo ***


You Teach Me How To Fly
L'incubo ha inizio

Ricordo che quando arrivai la scena fu, più o meno, questa:
Lui era appoggiato alla porta, che parlava col gemello. Quando lo vidi gridai il suo nome correndogli incontro.
Gli saltai al collo.
-Herm! Così mi ammazzi! Di nuovo.- Mi disse con voce spezzata, colpa del mio abbraccio.
-Ciao Fred.- Gli dissi sorridendo.
-Ciao. Com’è andato l’anno?
-Noiosetto, quest’anno.
-Oh, Cavolo.- Esclamò George.
-Che c’è? Che ho detto?- Chiesi preoccupata.
-Sicura di star bene, Herm?- Mi chiese George.
-Si, perché?
-Perché hai appena affermato che quest’anno è stato noioso.- Mi rispose Fred.
-Noiosetto! È diverso.
-Dettagli.- Disse Fred, lasciandomi andare per salutare anche gli altri.
Quando salutai tutti i membri restanti della famiglia Weasley, conobbi anche Bill. Era davvero molto simpatico e aveva molte storie da raccontare. Ma pensai che erano di più quelle che avrebbe potuto raccontare Charlie.
Tornai da Fred, qualche ora più tardi. Parlammo, ci divertimmo. Il nostro rapporto era migliorato tantissimo da quella sera. Adoravo stare tra le sue braccia. Adoravo tutto di lui. Ma soprattutto il suo sorriso.

***

-Ragazzi! Dovete andare a prendere Harry!- Ci gridò la signora Weasley.
-Già, andiamo.- Dissi a Fred.
Forse non ve l’ho detto, ma con Harry abbiamo fatto pace. Diciamo che ha confessato che lui non c’entrava niente con tutto quello che mi ha combinato Ron (Tra l’altro, durante il sesto anno mi ha fatto vari scherzi.), quindi l’ho perdonato. Ma con Ron niente. Con lui proprio non ci voglio avere a che fare.
Comunque, ritornando al punto, andammo a Privet Drive. Ora che ci penso, nessuno di noi, a parte Hagrid, è mai stato lì. Forse, perché dopo tutti i racconti orribili di Harry sui suoi zii, nessuno avrebbe mai voluto andarci.
Ma ora avevamo una missione. Quando entrammo, un Harry piuttosto allegro ci saltò al collo.
Dopodiché ci radunammo in quello che doveva essere il salotto. Rimasi sempre attaccata al braccio di Fred, fino a quando siamo partiti. Io ero con Kingsley.
Ero abbastanza in pensiero per Fred e George e Harry e.. tutti.

***

Quando arrivai alla Tana, George era già arrivato. Non sentendolo scherzare su niente, e neanche parlare, mi preoccupai. Corsi da lui e vidi che si era beccato una fattura.
Poco dopo arrivò anche Fred con Arthur.
-Herm, stai bene? George dov’è?- Mi chiese.
-Io si, George è in salotto.- Gli risposi abbassando lo sguardo.
-Che cosa è successo?
Non gli risposi e lui corse in salotto.
-Georgy, come ti senti?- Gli chiese Fred.
-Romano.- Rispose George.
-Come?
-Romano, come il foro Fred.
-Ci sono un mondo di battute legate alle orecchie e tu scegli romano. Sei patetico.- Gli disse Fred sorridendo appena.
-Sono comunque più bello di te.- Gli rispose George contraccambiando il sorriso.
‘Io avrei da ridire.’ Pensai.
Sono sempre stati uniti. Uniti e uguali. E adesso che George è senza un orecchio, non c’è più gusto nel sentirli ridere mentre ti prendono in giro perché non li sai riconoscere.
Comunque andasse, l’atmosfera era cupa ma anche serena. Bill e Fleur si sposarono, io e Fred eravamo felici, Ginny e Harry finalmente si fidanzarono.
E poi c’erano sempre quelle due pesti dei gemelli che rallegravano, anche se di poco, le serate e l’atmosfera di ogni giorno. Qualche giorno più tardi dovetti andarmene senza avergli neanche detto ciao.

***

-Perché hai portato anche lui?
-Herm! Noi da soli non possiamo farcela. Me lo hai detto tu.- Mi gridò Harry.
-Va bene, calmiamoci.- Dissi.
-Ok. Ora che facciamo?- Chiese Ron.
-Non lo so.- Dissi molto preoccupata.
Iniziammo una disperata ricerca agli Horcrux.
Non riuscivo a stare molto lontano da Fred, quindi decisi di mandargli una lettera.

***

Caro Fred.
So che ti sembrerà strano che ti scrivo, ma sono seriamente preoccupata per te, George e Ginny. Come state? Siete al sicuro? Noi si. Non passa giorno senza che io e Ron non ascoltiamo quella maledetta radio sperando di non sentire i vostri nomi. Siamo tutti in pensiero. Anche Harry, anche se non lo da a vedere.
Ti starai chiedendo perché ti ho scritto. Semplice.
Sono preoccupata per te.
Spero che tu stia bene. Spero che tutto vada bene e che tu e gli altri stiate al sicuro.
Con affetto, Hermione.
P.s. Mi manchi, e non sai quanto.

***

Non ricevetti risposta. Forse perché non sapeva dove mandarla o forse perché non gli interessava o perché non voleva che rischiassi.
Ma qualche giorno prima della battaglia un Patronus mi raggiunse. Era di Fred. Mi disse che mi voleva bene e che gli mancavo. Era in pensiero anche lui. Si scusava per avermi fatta aspettare e mi disse che si era affidato al Patronus perché meno intercettabile.
Quando ci incontrammo non mi importò più di niente e lo abbracciai senza indugi.

***

-Herm! Stai bene?- Mi chiese.
-Si. Sto bene. Tu?- Gli risposi.
-Si. Promettimi che starai sempre vicino a me.
-Ok. Per favore stai attento.

***

La battaglia continuava a mietere vittime senza sosta. Io e Fred combattevamo mano nella mano.
Augustus Rookwood mi inquadrò e Fred si parò davanti a me.
-Protego!- Gridò George.
-Grazie Georgy!- Gli disse Fred.
-A dopo i ringraziamenti e pensa a combattere!
-Fred! Attento!- Gli gridai appena in tempo.
-Stupeficium!- Gridò un Mangiamorte, che centrò in pieno Fred.
-Fred!! Stai bene?- Gli chiesi.
-Si. Pensa a proteggerti!- Mi disse.
-Ginny!! Aiutami!
-Ok Herm. Ma che vuoi fare?
-Proteggere Fred.
-Ok, ti copro le spalle.
La battaglia non dava segni di una fine vicina. Sempre più tragica, con sempre più perdite.
Ma non sarebbe stato così ancora per molto.



Pensando a Hermione Part II

Non le dissi che era di lei che stavo parlando fino al suo sesto anno.
Le rivelai tutto perché ero stufo di mentire a George, Ginny e a me stesso..
Ma di più soffrivo nel pensare che forse la mia piccola Herm non mi pensava se non come il fratello che non ha mai avuto..
Le dissi tutto perché volevo, anzi DOVEVO.
Ma non riuscii a dirle niente perché mi abbracciò. Mi strinse molto.
Forse vi sembrerà sciocco o strano ma lacrime lente scesero sulle mie guance senza neanche che io me ne accorgessi.
-Fred! Stai piangendo?- Mi chiese alquanto stupita.
-Eh? Nono.. Mi entrato qualcosa nell’occhio.
-E io ci devo credere? Dai. Come mai?- Mi chiese asciugandomi le lacrime.
-Ho paura. Nessuno lo sa, quindi vorrei che mantenessi il segreto.
-Si. Te lo prometto.
-Ora devo andare. Scusa Herm.
-E per cosa? Perché ti sei fatto vedere da me mentre piangi? Tu mi vedi sempre in quello stato. Una volta può anche succedere a te.
-Ti voglio bene, Herm.
-Anche io Fred. Tanto.
Le diedi un bacio sulla guancia e mi smaterializzai nella mia camera.
Cominciai a piangere, neanche io so perché. Forse perché non ho avuto il coraggio di confessarle il mio amore, forse perché mi credevo un vigliacco.
Entrò George, mentre io mi ero perso nei miei pensieri.
-Ehy fratellino. Cos’hai?
-Niente.
-Dai a me puoi dirlo! Sono tuo fratello dopotutto.
-Mi piace Herm.- Gli dissi senza guardarlo.
-E allora? Devi piangere perché ti piace?- Mi chiese tra lo shoccato e lo stupito.
-Non sono riuscito a dirle i miei sentimenti e mi manca.
-Tranquillo. La rivedrai tra poco. Pensa a divertirti e il tempo passerà in fretta.

***

Passarono i mesi. La rividi alla Tana, ma non riuscii a godermela. La tensione di quell’estate era alle stelle. Io e George facevamo di tutto per far distrarre gli altri, ma eravamo solo due contro tredici persone..
Kingsley, Remus, Tonks, Fleur e Hagrid si fermarono da noi.

***

Qualche giorno dopo, lei era stata obbligata ad andarsene insieme a Harry e Ron. Mi mancava così tanto.
Ricevetti una sua lettera, ma le risposi molto, troppo tempo dopo tramite il mio Patronus.
Ci rincontrammo, ma subito dopo ci fu la battaglia. Io fui colpito da un Mangiamorte. La mia piccola Herm mi difese.



Angolo Autrice:
Ciao ragazzee! Ok, calmiamoci.. Allora, volevo dirvi che sono emozionata per questo doppio capitolo..
Ci sono tristezza e preoccupazione, ma spero che vi piaccia!!!
Un bacione, LisLot.

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Capitolo 11
*** Più Amore Che Mai ***


You Teach Me How To Fly
Più amore che mai...

La battaglia cessò nel più classico dei modi. Harry riuscì a sconfiggere Voldemort. Qualche mese più tardi, dopo che Hogwarts fu ristrutturata, io e molti altri ragazzi tornammo a scuola per frequentare l’ultimo anno.
Eravamo al binario nove e tre quarti, per i saluti.
Una Molly molto felice e triste, contemporaneamente, ci salutava.. Anzi, ci stritolava come augurio per l’ultimo anno.
Quando toccò a Fred, credevo che potevo farcela a dirgli tutto, ma mi sbagliai.
-Fred, ecco.. Vedi io.. Ti voglio bene.- Gli dissi. Come sempre non riuscii a dirgli niente. –Mi mancherai quest’anno, come gli altri. Spero che passeranno in fretta questi mesi, così ci rivedremo presto.
-Certo! E quando torni mi dici quello che hai imparato.. Ma dubito.. Visto che sai già tutto.
-Non è vero.. Non so proprio tutto.
-Si invece, e lo hai dimostrato durante la battaglia.
-Anche tu se è per questo.
-Ragazzi.. Se non la smettere, Herm rimarrà qui.- Ci disse George.
-Ok. Ciao Herm.- Mi disse Fred abbracciandomi.
-Ciao Fred.
Mi allontanai per salire sul treno. Mi girai per un ultimo saluto verso Fred, quando vidi che quest’ultimo mi corse incontro.
Arrivato a me, mi sollevò in un abbraccio da film babbani e mi baciò.
-Fred.. Cosa?
-Ti amo Herm. Ti ho sempre amata.
-Fred, anche io! Ti amo!- Gli gridai dalla felicità.
Ginny iniziò a saltellare sul posto battendo le mani (Rischiando di cadere essendo sui gradini del treno), George sorrise e la signora Weasley si portò le mani alla bocca dalla felicità.
-Ci rivediamo a Hogsmade, piccola Granger.
-Ma certo. Ci vediamo.
Gli diedi un ultimo bacio per poi salire sul treno che mi avrebbe portata al mio ultimo anno.
Durante il viaggio, Ginny non smetteva di ridere e di ricordarmi che ‘Me lo aveva detto che sarebbe finita così’.
Quando arrivai a scuola, notai che l’aria era diversa. Era molto più rilassata.
Certo, qualche volta mi capitavano davanti ancora qualche muro da aggiustare, ma con la McGrannit come preside, beh.. Perfetto per me!
Ovviamente, non passava giorno che non pensassi a lui, ci mandavamo lettere lunghe chilometri, anche solo per scriverci ‘Ti amo’.
Era dolcissimo.
***
Cara Herm.
Come va? Io da dio.. Il negozio va alla grande e l’unica cosa che mi rasserena dalla tua lontananza è sapere che possiamo incontrarci. A proposito, quando uscite? Vorrei tanto rivederti.
Tu che mi racconti? Come va a scuola? Che domanda stupida, vai benissimo lo so.
Mi manchi, anche George dice che sto diventando monotono e che dovrei pensare più al lavoro, ma mi sembra un sogno. Ti amo.
Per sempre tuo,
Fred.
***
E si, dolcissimo.
Rileggevo circa.. centocinquantamila volte tutte le sue lettere. Adoravo la sua scrittura, le sue parole, il suo entusiasmo.. Non si è capito che mi piace da morire??
Subito gli risposi che la prossima uscita sarebbe avvenuta il 26 Ottobre, e fortunatamente non era neanche tanto lontana, eravamo al 20.
Senza di lui, comunque, era noioso.
La mattina mi alzavo presto, colazione, lezioni, pranzo, altre due lezioni, biblioteca, cena, dormire. Tutti i giorni così.
A parte quando c’era caldo perché ne approfittavo per leggere qualcosa o studiare sotto la quercia che adoro tanto da ben sei o sette anni.
Amo la tranquillità di quel posto.
Tornando a noi: il 26 arrivò molto in fretta. La voglia di rivederlo era troppa da sopportare e poca per essere definita ‘Attesa’.
Avevamo deciso di incontrarci davanti al cancello di Hogwarts alle 9 in punto, ma come al solito sapevo che avrebbe tardato.
Quando arrivai, vidi un ragazzo alto che aspettava..
Mi avvicinai un po’ di più e lo riconobbi. Fred era li ad aspettarmi e potete immaginare la sorpresa.
-Sei in ritardo!- Mi disse.
-No caro, sei tu in anticipo. Non me lo sarei mai aspettato!- Gli risposi euforica.
-Ciao.- Mi disse abbracciandomi per poi depositare un bacio dolcissimo sulle mie labbra.
-Come siamo delicati.- Gli dissi con un sorriso. –Mi sei mancato.
-Anche tu, ma ora ho voglia di godermi questa giornata da soli. Solo io e te.
Mi strinse a lui mentre passeggiavamo. Molti dei ragazzi che erano tornati per l’ultimo anno, come me, si stupirono di vedere Hermione-Secchiona-Granger con Fred-Scherzoumano-Weasley.
Beh, come dicono sempre i babbani.. Gli opposti si attraggono.
Andammo da Madama Piediburro per prenderci qualcosa di caldo e stranamente ci andavo con sicurezza. Forse perché sapevo che avevo un ragazzo magnifico con me.
Il locale era abbastanza affollato. Coppiette che ridevano e scherzavano si vedevano in ogni angolo.
Alcune ragazze in gruppo parlavano animatamente. Tra di loro le sorelle Patil.
Ma per noi non c’era nessuno.
Ci sedemmo e ordinammo due cioccolate calde.
-Non saranno certo come le tue cioccolate calde, ma ci riscalderanno.- Gli dissi.
-Ovvio. Le mie cioccolate sono imbattibili.- Mi disse con un sorriso.
-Vorrei dirti una cosa abbastanza seria.
-Oh no.
-Tranquillo. Ti amo. Lo sai, ma voglio sapere quanto è profonda questa cosa.
-Tanto. E non sai nemmeno quanto. Sono certo che potrei arrivare a sposarti se solo tu volessi.- Mi disse guardandomi serio ma romantico.
-Sappi che ti prendo in parola, perché qualche anno fa mi immaginavo la vita con te.- Gli risposi con lo stesso sguardo.
-Davvero? Non lo avrei mai detto.- Mi disse sorridendo appena.
Mi fa tantissima tenerezza quando fa quella faccia. E nel corso degli anni me la sono ritrovata davanti parecchie volte.
Arrivarono le cioccolate e passammo una mattinata fantastica. Dopo siamo andati a mangiare fuori, praticamente siamo rimasti insieme tutto il giorno.
Non c’era momento in cui non mi dimostrasse il suo affetto. E io lo amavo per questo.
***
Circa due anni dopo, andammo a vivere insieme. Lui lavorava ancora nel negozio e io avevo un posto al Ministero.
Vivevamo a Godric’s Hollows, vicino a Harry e Ginny.
Eravamo felici e spensierati. Finché non rimasi incinta. 



Angolo Autrice:
Ragazze scusate il ritardo... Ma avevo ospiti... Comunque spero che vi piaccia e che commentiate XD. Un bacione LisLot.
Buon WeekEnd e Buon inizio scuola!

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Capitolo 12
*** Vita Insieme A Te ***


Vita Insieme A Te
Pensando a Hermione

Le devo la vita.
Quando la battaglia finì, avrei voluto dirle tutto ma il mio briciolo di coraggio Grifondoro andò a farsi.. dopo che lei mi disse di volermi bene.
Ma quando la dovetti salutare alla stazione, prima che prendesse il treno le corsi dietro. Senza pensarci due volte la presi in braccio e la baciai. Le dissi che l’amavo e lei che ricambiava.
-Ci vediamo a Hogsmade, piccola Granger.
-Ma certo. Ci vediamo.
Mi diede un ultimo bacio per poi salire sul treno che l’avrebbe portata al suo ultimo anno.
Io e George, salutammo tutti e tornammo a casa.
Avevamo trovato un appartamento sopra al negozio, molto comodo.
Arrivati a casa, io mi buttai sul letto. Non riuscivo a stare molto senza la mia Herm. George, vedendomi in quello stato, mi chiese subito come stavo.
-Bene, anche se senza Herm..- Non finii che subito George sbuffò.
-Sono solo cinque minuti che non vi vedete e già ne senti la mancanza? Sei insopportabile alcune volte.- Mi disse.
-Ti voglio bene anche io Georgy.
Dopo pochi minuti mi andai a fare una doccia e decisi di non pensarci troppo.

***

-Arrivederci.- E anche l’ultimo cliente è andato, non ne potevo più.
-Fred, posso chiederti una cosa?- Mi disse George, mentre chiudevo il negozio.
-Dimmi.
-Da quando ti piace Herm?
-Da.. Circa dal suo primo anno, quando mi arrivò addosso sul treno.- Risposi non curante.
-Cosa?!?!? E come mai non sei riuscito mai a dirglielo??
-Non ne avevo il coraggio, pensavo sempre che a lei non potessi piacerle.
-Ma se si vedeva lontano un miglio!- Mi rispose con una faccia alquanto shoccata. Ma era normale.
Dopo aver messo a posto, uscii a prendere una boccata d’aria e incontrai Angelina.

***

-Ciao! Come mai da queste parti?- Le chiesi.
-Facevo compere.. Tu e Hermione, successo nulla?- Mi chiese sinceramente curiosa.
-Oh, si. Le ho detto tutto prima che partisse per l’ultimo anno.
-Sono contenta per voi. Si vedeva da lontano che vi amavate l’un l’altro.
‘Ma era così evidente?’ Pensai.
-Mi fa piacere vedere che ti sei calmata dopo che ti ho lasciata in quel modo.
-Non ti preoccupare; si me la sono presa, ma ora è tutto passato.
Qualche ora più tardi, dopo aver fatto una piacevole chiacchierata con Angelina, ritornai a casa.
Mi buttai sul letto e mi addormentai pensando alla mia piccola.

***

Passavo le giornate nel negozio. Quando avevo tempo mandavo lettere chilometriche a Hermione. Alcune volte ci scrivevamo anche solo per informare l’altro che ci amavamo.
Un giorno le mandai una lettera chiedendole quando uscivano a Hogsmade.
Da quando Voldemort era stato sconfitto ci andavano quasi ogni fine settimana.
Comunque mi rispose che sarebbero usciti il 26 Ottobre e ci mettemmo d’accordo per trovarci alle nove davanti al cancello.

***

Ci tenevo a fare bella figura, quindi arrivai con circa dieci minuti di anticipo.
Lei arrivò, in tutta la sua bellezza, circa cinque minuti dopo.
Passammo una bellissima giornata insieme. La lasciai andare solo alle nove e mezza di sera.
-Fred, credo che dovrei tornare a scuola. Anche se non abbiamo quasi più un coprifuoco, non vuol dire che non devo tornare!- Mi disse ridendo.
-Ok.- Le dissi riluttante all’idea di lasciarla andare. –Promettimi che non penserai a nessuno. O mi toccherà picchiare quel qualcuno.
-Amo solo te. Ci sei solo tu nella mia testa, nel mio cuore. Tu sei tutto.- Mi disse abbracciandomi.
-Ti amo. Sei solo mia, ricordalo.- Le dissi stringendola a me.
Le diedi un ultimo bacio per poi seguirla con lo sguardo mentre tornava al castello.

***

-Ti sei divertito?- Mi chiese George il mattino dopo.
-Ovviamente. Sai, il ‘Prefetto-Perfetto’ non l’ho visto mentre stavamo insieme.
-È l’amore, Freddie.

***

Le chiesi di andare a vivere insieme circa due anni dopo. Lei accettò. Mi piaceva l’idea di vivere con la ragazza che mi aveva rubato il cuore, ma soprattutto con la ragazza che amavo più di tutte. Quella che non aveva niente in comune con me, quella che tentava inutilmente di tenermi a bada, quella che era subito diventata la mia migliore amica.
Amo la relazione tra me e Herm, perché ci completiamo.
Io AMO lo sport, lei non lo sopporta.
Io ODIO (Con tutto il cuore.) i libri, lei li ama. Forse ama più i libri che me. (Oh, Freddie, tranquillo. Ama di più te che i libri. Non preoccuparti inutilmente. N.d. Autrice.
Ah davvero? Che bello! N.d. Fred.)
In un certo senso non posso fare a meno di lei. È parte integrante della mia vita. Ok, c’è George, direte voi. Mettiamola così:
Sono la mia vita, se mi lasciasse uno dei due non riuscirei ad andare avanti.
Ma qualche tempo dopo Hermione rimase incinta.

You Teach Me How To Fly

‘Maledetto d’un Weasley!’ Imprecai guardando il segno positivo.
‘Io glielo avevo detto che dovevamo prendere delle precauzioni, ma lui no..’
Mi alzai a fatica e andai da Ginny. Le dissi tutto.

***

-Oh come sono contenta!! Sono felicissima per voi. Sono sicura che anche Fred farà i salti di gioia!- Mi disse saltellando. (Quanto sono monotona. Ma, d’altronde, Ginny non poteva cambiare carattere, no? N.d. Autrice)
-Fa piacere anche a me, ma non quando non siamo nemmeno sposati!
-Oh, come la fai difficile. Vi sposate ed è fatta!
-Hai ragione. Vado a casa. Ci vediamo domani, Ginny!- Le dissi con un sorriso.
-Ciao Herm, fammi sapere come va.- Mi disse.
-Ovvio! Se ci sposiamo, quando nasce sarai la madrina!!- Le risposi allargando il mio sorriso da 32 a 72 denti.
-Ne sono onorata.- Concluse lei con un tono pomposo che la faceva somigliare tanto a suo fratello maggiore, Percy.
Tornai a casa e aspettai l’arrivo di Fred. Nel frattempo mandai un gufo al Ministero dicendo la mia situazione. Dovevano pur sapere che non sarei andata a lavorare, no?
Quando tornò Fred, ci salutammo e ci sedemmo sul divano.
Presi coraggio e iniziai a parlare.
-Fred io.. Ti dovrei dire una cosa.
-Dimmi amore.
‘Quant’è dolce!!’ Pensai.
-Non so come la prenderai, ma ti prego di controllarti.
-Dimmi. Lo sai che puoi dirmi tutto.
-Sono incinta.- Gli dissi tutto d’un fiato.
All’inizio rimase a bocca aperta e gli occhi spalancati, ma dopo aver capito che non scherzavo...

Angolo Autrice:
Non uccidetemi per avervi lasciato in sospeso, ma volevo solo mettervi un po' più di curiosità :P
Comunque, come avete potuto vedere ho aggiornato la storia prima del previsto perchè non volevo farvi aspettare ancora quattro giorni.
Quindi, spero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio ancora tutti quanti. Sia chi ha ricordato, preferito, recensito e seguito la storia. Chi mi ha messa tra le autrici preferite.
Un bacione, la vostra LisLot.

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Capitolo 13
*** Matrimonio in vista ***


You Teach Me How To Fly
Matrimonio In Vista

-Sono incinta.- Gli dissi tutto d’un fiato.
All’inizio rimase a bocca aperta e gli occhi spalancati, ma dopo aver capito che non scherzavo un sorriso gigantesco illuminava il suo viso.
-Evviva!! Diventerò padre! Ma aspetta!– Disse fermandosi, dopo che aveva cominciato a correre per casa –Dobbiamo prima sposarci!
‘Si. Sono fratelli!’ Pensai guardando sollevando lo sguardo al cielo per poi posarlo sugli occhi azzurri che mi fissavano.
Si inginocchiò davanti a me, dopo aver aperto il cassetto del mobile di fronte a noi, e mi disse:
-Herm, mi vuoi sposare? Era da tempo che te lo volevo dire, ma non avevo avuto il coraggio.
-Tu, Grifondoro. Tu che hai combattuto. Tu che correvi rischi inimmaginabili, non avevi il coraggio?- Gli dissi ridendo.
-Dai, fai la seria per un momento!- Mi disse guardandomi seriamente.
(Oddio che strana visione! Fred serio! N.d. Autrice)
-Ma certo che si! Ti amo!- Gli risposi prendendo il suo volto tra le mani e baciandolo.
Mi prese in braccio e mi fece girare un paio di volte, quando mi mise giù mi diede l’anello.
Era semplicissimo con solo cinque pietre piccole incastonate, ma per me era come una valanga di oro puro.
Anche se mi avesse regalato un sasso avrei avuto la stessa impressione. Io lo amo e questo mi basta.
-Tesoro, quando le nozze?- Mi chiese.
-Boh, siamo al 13 Novembre. Fai tu.
-Va bene se in primavera?
-Ok.
‘Non posso crederci! Mi sposerò! E per di più con l’uomo dei miei sogni.’ Pensai.
Eh si, un sogno che si avvera. Ma non tutto è rose e fiori.
Fissammo la data al 5 Aprile, così da avere tutto il tempo per preparare tutto l’occorrente. Ma all’inizio di Gennaio, Fred era diventato ansioso e quindi fremeva dalla voglia di sposarmi. Era agitato e se qualcuno mi sfiorava lui diventava una belva!

***

Eravamo a casa da George, che nel frattempo si era fidanzato con Alicia. Erano tenerissimi insieme. Eravamo da loro a cena.
Quando entrai, George, per salutarmi, stava per abbracciarmi ma Fred subito gli urlò contro.
-Lasciala stare!- Disse con gelosia abbracciandomi.
-Fred! Oddio, stai diventando geloso?- Gli chiesi sorridendo.
-Lo è sempre stato, Herm. Solo ora te ne accorgi?- Mi disse George sorridendo anche lui.
Scoppiammo a ridere e, dopo esserci salutati, ci sedemmo a mangiare.
Passammo la serata a chiacchierare in allegria. Ogni tanto Fred, quando George e Alicia non guardavano, mi guardava.
-Fred, la smetti di fissarmi?- Gli soffiai all’orecchio.
-Sei troppo bella per non guardarti.- Mi rispose sulle labbra.
Mi baciò e un George che si schiariva la voce ci interruppe.
-Andate a casa vostra a fare queste cose..- Ci disse con un enorme sorriso.
-Sei un guastafeste, lo sai?- Gli chiese Alicia, sorridendo a sua volta. –Si amano, lasciali fare!-
-Grazie Alicia. Te ne sono infinitamente grato per questa perla di saggezza.- Le disse Fred, pomposo.
-Ed ecco che ci risiamo.- Dissi io, appoggiando la testa sulla mano.
-Ti dovrebbero incoronare regina delle perle di saggezza!- continuò Fred.
-Herm, ma che sta dicendo?- Mi chiese shoccato George, all’orecchio.
-Ehy! Allontanati!- Gli disse Fred, guardandolo con la coda dell’occhio.
Scoppiammo a ridere e finimmo la cena in allegria.

***

Quando uscimmo avevo voglia di chiedergli una cosa a Fred, ma avevo paura della reazione.
Stavamo passeggiando verso casa, anche se non era molto lontana.
Le vie deserte e buie mi facevano un po’ di paura, ma dato che Fred mi stringeva a lui, mi rassicurai. Ero fiera di avere un ragazzo tanto bello, dolce e coraggioso. In poche parole, mi sentivo la ragazza più fortunata al mondo.
-Fred?- Chiesi incerta dopo essermi fatta coraggio.
-Mm?- Forse era il suo consenso.
-E se dovessimo litigare, dopo il matrimonio?
Lui si fermò di colpo e mi guardò.
-Amore, tu sei tutto per me.- Mi disse abbracciandomi. -Non riuscirei mai a litigare con te. Forse, se succedesse io mi prenderei la colpa e proverei a farmi perdonare.
-Ti adoro, Fred. Sei veramente tutto ciò che ho adesso.- Gli dissi riprendendo a camminare.
-Beh, e ti dimentichi di nostra figlia?- Mi disse fermandosi un’altra volta di scatto.
Già, era una bambina e avevamo deciso di chiamarla Jane.
Fred le ha dato il nome. L’ha chiamata così per un motivo solo:
-Non voglio che la chiamiamo in un altro modo. Mi piace e poi mi ricorda te.- Mi disse.

***

Mentre passarono i mesi, io e Fred diventavamo sempre più nervosi e gelosi l’uno dell’altra. Nemmeno suo fratello poteva toccarmi, la stessa cosa lui con sua sorella. Eravamo gelosissimi. Neanche io ci credo, ora che ci ripenso.
Ci sposammo in un parchetto vicino alla Tana. Era tranquillo, soleggiato. Tutto era perfetto.
Ci sposammo nel più classico dei modi. Lui era elegantissimo col suo smoking nero. Io, con l’aiuto di Ginny e di mia madre, mi ero comprata un Vera Wang bianco. Aveva il corpetto aderente (E purtroppo si vedeva la forma del pancione) con alcuni ricami, senza spalline e con la gonna con otto o nove veli. Mentre andavo all’altare, accompagnata da mio padre, vidi Ginny sorridermi, Ron e Harry rimasero a bocca aperta. A Fred, invece, gli si illuminarono gli occhi come poche volte. I capelli li avevo raccolti alla meglio, lasciando i boccoli che mi ricadevano sulle spalle scoperte. Non avevamo invitato molte persone, solo parenti stretti e gli amici più cari. Tra quest’ultimi c’erano Neville, Luna, Lee, Katie, Alicia, Angelina, Dean e Seamus.
Dopo il matrimonio, ci dirigemmo tutti nel giardino della Tana per festeggiare con le prelibatezze che ci aveva riservato la signora Weasley.

***

Mentre tutti finivano di cenare, io e Fred uscimmo. Lui fece apparire una coperta sul terreno fresco.
Era una serata fantastica. C’era un venticello leggero che rinfrescava e le stelle si vedevano benissimo.
-Sai, mi piace l’idea di vivere per sempre con te.- Mi disse Fred, tutt’un tratto.
-Davvero? Anche a me piace, anche se mi fa un po’ paura il fatto che mi hai messa incinta a quest’età.
-Scusa, non potevo aspettare. A me piacciono i bambini e tu sei sempre stata il tipo di ragazza che vedo perfetta per diventare la madre dei miei bambini.- Mi disse guardandomi con un sorriso accennato.
Solo uno sguardo e iniziai a baciarlo.
-Ti amo Herm.
-Anche io Freddie. Senti, che ne dici di tornare dentro? È la nostra festa, dopotutto.- Gli dissi guardandolo mentre fissava le stelle.
‘Quanto sei bello, amore mio.’ Mi venne da pensare. Iniziai a mangiarmelo con gli occhi. Tutto di lui mi attraeva, e la luce della luna lo rendeva più attraente.
-Ok, piccola.- Mi rispose dandomi un bacio e alzandosi. Mi tese la mano, io l’afferrai e mi strinsi a lui.
-Ho paura di perderti.- Gli confessai. Da quando era scappato da Hogwarts, avevo sempre la paura di perderlo.
Lui mi strinse in un abbraccio dolce ma intenso.
-Non me ne andrò mai.
-Hai detto la stessa cosa anche durante il mio quinto anno.- Gli risposi un po’ triste.
-Ma quello era diverso. Ora che ci siete tu e Jane nella mia vita, non riuscirei mai a lasciarvi. Vi amo e spero che Merlino mi cruci se dovessi lasciarti per una mia sciocchezza.- Mi disse guardandomi negl’occhi.
-Grazie Fred.
-E di cosa?
-Di esistere.
Tornammo alla Tana per continuare a festeggiare.


Angolino Tutto Mio!
Non mi uccidete. Cavoli, penso che questo sia il capitolo più melenso di tutta la storia. Non è vero, ce ne saranno altri molto più ricchi di sdolcinatezze. Comunque, spero vi piaccia e fatevi sentire.
Grande urrà a tutti lettori che hanno fatto arrivare le visualizzazioni a più di 1300!!! (In totale)
Grazie a tutti, veramente.
Un bacio ENORME a tutti, vostra LisLot.
Qui sotto vi metto le immagini di vestiti/acconciature di alcuni invitati al matrimonio.

Vestito Ginny:           http://tinypic.com/view.php?pic=2884j5w&s=7
Vestito Katie:            http://tinypic.com/view.php?pic=2iaxt75&s=7
Vestito Angelina:     http://tinypic.com/view.php?pic=w8l5qe&s=7
Vestito Alicia:            http://tinypic.com/view.php?pic=358te8n&s=7
Vestito Hermione:   http://tinypic.com/view.php?pic=105nywl&s=7

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Capitolo 14
*** Ritorno Ad Hogwarts ***


You Teach Me How To Fly
Ritorno Ad Hogwarts

-Fred! Dove ti sei cacciato? Possibile che non possa lasciarti un attimo con la piccola che subito vi rifugiate in qualche nascondiglio?- Gridai al vento che muoveva pigramente le foglie dei fitti alberi che contornavano il giardino della Tana.
Da quando la piccola Jane era nata, Fred si nascondeva con lei ogni volta che ne aveva il tempo.
-Oh, cara. Ancora lo sopporti? Ma sei una santa.- Mi disse la signora Weasley.
-Eh, l’amore. Cosa non si sopporterebbe per la persona che si ama?- Le risposi sorridente.
-Già, mio marito non è da meno. Secondo me i gemelli hanno preso da lui. Curiosi, svegli, molto abili.
-Già,- Dissi. E alzando la voce continuai.. –Ma se qualcuno non esce, non avrà ciò che gli spetta oggi.
Per Fred erano i baci e per Jane una bella merenda con i dolci che piacevano tanto anche al padre. Aveva preso da lui quasi in tutto. Gli occhioni azzurri da me e i capelli castani rossastri da tutti e due.. Una cosa aveva preso da me, e ringraziavo il cielo per questo: le piaceva leggere ed era calma. Era fantastica.
Ormai aveva già due anni e mezzo, la sua prima parola (Con mio grande sorriso!) era stata papà.
Li vidi correre, sorridenti. Amavo il rapporto che aveva col padre e non ne ero gelosa, anzi mi piaceva.
-Eccoci!- Rise Fred.
-Paura, eh?- Gli risposi con un sorriso che da quando c’eravamo sposati non dava segni di voler smettere.
-Molta. Sai che non so stare senza i tuoi baci.- Mi disse baciandomi.
Presi Jane in braccio e andammo a fare merenda.
-Ah, se la madrina si vedesse qualche volta..- Disse Fred con un tono abbastanza alto, portandosi le mani dietro la testa.
-Uffa Fred! Rovini sempre i momenti migliori!
-Non dirmi che non trovate un po’ di pace per sbaciucchiarvi voi due..
-No con te che mi chiami ogni cinque minuti.- Gli rispose facendogli la linguaccia, prendendo in braccio Jane che le era corsa incontro.
-Ingrata. È già tanto che te la lascio tenere.
-Perché le priveresti questo?- Gli chiesi io sorridendo.
-Siete preziose per me. Nessuno vi può toccare oltre il sottoscritto.- Mi disse sfiorandomi le labbra in un bacio delicatissimo.
Mi alzai per andare a prendere i dolci a Jane, ma lui mi corse dietro e mi abbracciò.
-Ti amo.
-Lo so, anche io.
Mi girai per guardarlo meglio. Per perdermi ancora una volta in quegli occhi che mi avevano fatta innamorare.
Prima che potessimo scambiarci l’ennesimo bacio di quel giorno, entrò George.
-Niente baci. Fred non se li merita.
-Come mai?- Chiesi guardandolo perplessa.
-Il tuo ‘Caro’ maritino, oggi, non è venuto a lavoro.- Mi disse mentre si toglieva la giacca.
-Fred! Eppure pensavo che ti piacesse.
-Si, ma volevo stare con Jane..- Tentò di scusarsi. Mi fece il labbruccio, ma questa volta non avrebbe funzionato.
-Fred, è un impegno che ti sei preso. Ora, solo perché è nata Jane non vuol dire che puoi utilizzarla come scusa per saltare il lavoro.- Lo rimproverai io.
-Ok, la prossima volta la porterò con me.
-Basta che lavori.- Disse George.
Andò verso Jane.
-Georgy caro.. Cosa fai?- Gli chiese Fred con un tono alquanto preoccupato.
-Tranquillo. Ehy piccola, me lo dai un bacio?- Disse a Jane con un tono così dolce, che non sembrava neanche lui.
Jane, per tutta risposta, si voltò verso di lui e gli fece la linguaccia.
-E questa? Come mai?
-Pecchè hai offeso papà.- Gli rispose.
Scoppiammo tutti a ridere. Era dolcissima.

***

Quando Jane aveva quattro anni, la mandammo all’asilo babbano perché i nostri orari erano cambiati molto. Un giorno, quando tornai a casa con Jane, c’era posta. Una cartolina della zia Muriel per Fred, bollette e un messaggio per me.
Nessuno più mi scriveva sulla pergamena. Quando la aprii, lo scricchiolio e il suo odore mi riportarono indietro a quando stavamo ad Hogwarts. I mille e più libri della mia amata biblioteca, le lezioni, i professori, la Sala Grande e tutti i passaggi e le stanze fantastiche di quel posto fantastico.
Iniziai a leggere lentamente il messaggio e alla fine scoprii che era della mia professoressa preferita.
La McGranitt scriveva:

Cara signorina Granger, anzi signora
ho sentito che si è sposata con il signor Fred Weasley. Come ha fatto a sposare un ragazzo tanto vivace lei? Ah l’amore.
Comunque, vi vorrei invitare per una festa con tutti i vecchi studenti. Ci saranno tutti i ragazzi del suo corso.
Se vuole può portare il signor Weasley e la bambina.

Sperando di ricevere presto sue notizie,
con affetto, Minerva McGranitt.

Ho subito fatto i salti di gioia. Sarei ritornata ad Hogwarts!!
Quando Fred tornò, gli dissi tutto.

***

-Tornare ad Hogwarts..- Disse Fred pensieroso.
-Allora? Per favore!!- Gli chiesi facendo gli occhi da cucciolo.
-Ma perché fai quella faccia?- Chiese più divertito che scocciato.
-Perché so che così ottengo tutto!- Gli risposi saltandogli al collo.
-E va bene. Ti posso confidare un segreto?
-Dimmi.
-Sai che George si è fidanzato con Alicia, no?
-Si, allora?
-Non dirle niente, ma George le vuole chiedere di sposarlo.
-Oddio, davvero?! Che bella notizia!

***

Il grande giorno della cena arriva. Come Fred, anche Jane era entusiasta di visitare il luogo in cui i suoi genitori avevano studiato e più di una volta mi aveva chiesto quando avrebbe potuto andarci.
Arrivammo appena fuori i cancelli e subito avvistammo Harry, Ginny e Neville intenti a chiacchierare insieme a Luna.
-Herm, sai perché Luna è qui? Che mi ricordi ha un anno in meno di te.- Mi disse Fred un po’ perplesso. E aveva ragione. Luna era più piccola, forse accompagnava qualcuno.
-Già. Prendi tu, Jane. Non sta ferma.- Gli rispondo tentando di tenere ferma la bambina.
-Va bene, ma dammi un bacio.- Mi chiese e non esitai ad accontentarlo.
Raggiungemmo il gruppo che esultò a vederci. E Neville perse la testa per Jane.
-È bellissima. Ma come fate? Siete così giovani!- Disse giocando con la sua nuova preferita.
-Anche Herm aveva questo timore, che non ce l’avremmo fatta. Ma con un po’ di sacrifici e un po’ d’amore tutto fila liscio.- Rispose Fred abbracciandomi.
-Luna come vanno i tuoi studi?- Chiesi io. Sapevo che Luna stava studiando come naturalista.
-Oh, bene. Ma da quando ci siamo fidanzati io e Neville, ho fermato gli studi e sto passando più tempo con lui.
Neville arrossì. Finalmente il suo sogno si era realizzato.
-Sono contenta per voi.
-Andiamo. O facciamo tardi.


Angolino Per You Teach Me How To Fly
Ciao!!!! Allora.. Capitolo di introduzione ad una sorpresa che molto probabilmente non vi piacerà, ma movimenterà la storia. Ritroviamo i vecchi amici e una notizia strana verrà data ai protagonisti.. Cosa sarà?? Al prossimo capitolo.

Angolino di LisLot!
Ma come vi amo!!! Le visite totali sono più di 4500!!!! E le recensioni 31!!! Vi amo!
Grazie mille a tutti!!! 

GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE 
Vi ringrazio di cuore a tutti.
Un bacio, LisLot!!

-Al Prossimo Capitolo-

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Capitolo 15
*** Cara Vecchia Hogwarts! ***


Cara Vecchia Hogwarts
Pensando Ad Hermione

Ero a lavoro, tutto andava bene. Mi divertivo, lavoravo.. Anche se George rompeva..
-Fred! Aiutami!
-Che è successo?- Gli chiesi sbuffando.
-Se stessi per morire e io ti chiedessi aiuto, mi diresti che è successo sbuffando?
-Oh, scusami preferivi: Cazzo George, dove sei? Mi fai preoccupare!!- Gli rispose raggiungendolo davanti al bancone.
Molti dei presenti risero, compresi io e quello stupido di mio fratello.
-Ah, ah, molto divertente.- Mi rispose in tono sarcastico.
Il negozio era pieno di gente, essendo venerdì. A stento riuscii a raggiungere George. Forse avevo travolto anche qualcuno.
-Cosa vuoi..
-Mi dai una mano con questi scatoli? Sai che qui la magia non funziona..
-Si lo so.- Dissi io un po’ stanco.
-Che hai? Sei giù di morale, sbuffi e sei stanco. Che ti succede?- Mi chiese un gemello alquanto scandalizzato per il mio comportamento.
-Niente. È solo che vorrei chiedere a Herm di sposarmi, ma non ho la più pallida idea di come e quando chiederglielo.- Gli rivelai.
-Cavoli, già al sodo vai? Comunque non so che dirti, ne so meno di te.- Mi rispose sconsolato.
Tornammo ognuno a casa propria.. Quanto mi manca vivere col mio gemellino!!!
Quando tornai a casa trovai Herm che mi aspettava.
-Ciao amore.- Le dissi baciandola.
-Com’è andata oggi?
-Benissimo. Ma che hai fatto? C’è qualcosa che non va?- Le chiesi notando che era triste.
-Andiamo a sederci.
La seguii in salotto e ci sedemmo sul divano.
-Non so come la prenderai, ma ti prego di controllarti.- Mi disse.
-Dimmi!
-Sono incinta.- Mi disse tutto d’un fiato.
All’inizio non capivo se era vero o se stava scherzando..
Quando mi resi conto che era vero, iniziai a saltare per tutta la casa.
-Diventerò padre!! Evvai!!- Iniziai a gridare come un pazzo, ma di botto mi fermai. (Rischiando di cadere.. N.d. Autrice.) –Ma dobbiamo prima sposarci!- Le dissi. Mi avvicinai ad un mobile nel salotto ed estrassi una scatolina blu pervinca con un fiocco sull’azzurro chiaro. Presi un bel respiro, mi inginocchiai davanti a lei e le parole uscirono da sole.
-Herm, mi vuoi sposare? Era da tempo che te lo volevo dire, ma non avevo avuto il coraggio.
-Tu, Grifondoro. Tu che hai combattuto. Tu che correvi rischi inimmaginabili, non avevi il coraggio?- Mi disse ridendo.
-Dai, fai la seria per un momento!- Le risposi guardandola seriamente.
-Ma certo che si! Ti amo!- Mi disse guardandomi negli occhi e baciandomi.
La presi in braccio e la feci girare un paio di volte, quando la misi giù le diedi l’anello.

***

Ci sposammo ad Aprile. Nacque Jane e io ero perso per lei. Era dolcissima e bellissima come la madre. Per colpa del lavoro non potevo stare con lei per tutto il tempo che avrei voluto e così, quando aveva circa due anni, decisi di saltare il lavoro. Quando lo seppe Hermione potete immaginare la sua reazione.
Si incavolò con me e quindi decisi che avrei portato la bambina al lavoro con me.
Quando aveva quattro anni iniziammo ad avere orari più duri e quindi era d’obbligo l’asilo babbano. Non volevo, ma era obbligatorio, anche perché la mamma aveva deciso così.
Un giorno, quando tornai a casa ed entrai, Hermione mi saltò al collo gridando: -Torniamo ad Hogwarts!!
-Ma cosa dici? Sai benissimo che non possiamo.- Le risposi. Ovviamente non sapevo che cosa voleva dire, finché non rispose:
-La McGranitt ci ha invitati ad Hogwarts per una serata con tutti gli ex studenti. Sarebbe per me, ma posso portare degli accompagnatori. Allora ci andiamo?- Mi chiese con occhi da cucciolo.
Adoravo la sua faccia quando mi chiedeva qualcosa. Era dolcissima e bellissima, per questo non riuscivo a dirle di no.
-E va bene. Ma promettimi di n..- Stavo per chiederle di non saltarmi a dosso, quando lo fece e io caddi disteso a terra.
-Scusa! Ma grazie!- Mi disse.
-Sisi.. Come no, scusa. A chi la vuoi dare a bere? Sei contenta che mi sia fatto male.
-Non è vero!- Mi rispose girandosi di lato, incrociando le braccia e mettendo il muso.
-Ti amo.
-Non funziona.
-Ti amo, siete tutta la mia vita.- Le dissi stringendomi contro di lei.
La amavo più di ogni altra cosa al mondo.
-Ti amo anche io Fred!
E scattò il bacio.

***

Scoprimmo che c’erano veramente tutti alla cena. Anche Luna Lovegood e Marietta Edgecombe.
‘No, lei no.’ Pensai appena la vidi, dopo che la professoressa ci aveva offerto un lavoro a scuola.
-Fred Weasley! Sempre più bello, vedo!- Mi gridò dietro.
Le sorrisi e lei mi diede subito un bacio sulla guancia e subito sentii uno sguardo carico di gelosia da parte di Hermione.
-Fortunata la nostra Herm ad avere un ragazzo tanto bello.-
‘Modestamente..’ Pensai. ‘Come come? Ragazzo? Sono suo m..’ Non finii di pensare che Hermione mi anticipò.
-Marito..- Le disse guardandola male.
-Come scusa?- Chiese lei continuandomi a fissare.
-Marito, ci siamo sposati..-
Fortunatamente Seamus aveva iniziato a parlare o sarei morto dal ridere per la faccia di Marietta dopo quella notizia.
Poco dopo arrivarono anche Neville e Jane così Marietta rimase anche più sbalordita.
Tornammo a casa e subito capii che c’era qualcosa che non andava.
Hermione era gelosa.

***

-SEI GELOSA!- Gridai saltando in piedi.
-Shh, non gridare. E comunque no.- Mi disse evitando il mio sguardo. Non gelosa, ULTRA gelosa.
-Si invece!- Le risposi puntando l’indice contro la punta del suo naso. -Ma tu sei l’unica per me.-  Continuai abbracciandola. Non riuscirei a tradirla per mia spontanea volontà.
-Fred, ti sei fatto mezza scuola. È ovvio che sono gelosa. Sei bello!- Mi disse.
-E io cosa devo dire? Sei la più bella ragazza del mondo. Forse un giorno dovrò litigare con Ron per te..- E la baciai. Adoravo le sue labbra morbide.
-Promettimi che non ti far..- La zittii continuando a baciarla.
-Tu.. Sei.. L’unica.. Ragazza.. Che.. Guarderei! E lo sai.- Le risposi serio.

***

Ero uscito per andare a comprare un nuovo libro a Hermione, per il suo compleanno, quando incontrai Marietta. Di nuovo.
-Ciao Fred!- Mi gridò con quella sua vocetta stridula.
-Ciao Marietta. Come mai qui?- Le chiesi.
-Volevo fare un giro. Mi riporta ai vecchi tempi di quando eravamo ad Hogwarts. Mi ricordo ancora che al nostro secondo appuntamento mi avevi portata in un boschetto vicino alla Stamberga Strillante e abbiamo passato il tempo a baciarci.
-Già. Ora scusami tanto, vorrei rimanere a parlare, ma ho delle cose da fare..
-Oh, ma tu non te ne andrai subito.. Guarda.- E mi indicò una ragazza con la bacchetta alzata. Angelina mi fece un incantesimo e da allora non capii più niente.
Ritrovai il pieno possesso del mio corpo dopo che Angelina mi aveva liberato dall’incantesimo e dopo aver permesso a Marietta di baciarmi.
Si avvicinò e mi guardò con aria soddisfatta.
-Ora la pagherai per avermi mollata per quella racchia.- Mi disse.
Se non fosse stata una ragazza, l’avrei affatturata. Racchia? Racchia mia moglie? Toccatemela e morirete. Insultatela e ve la vedrete con me.
-Sei solo gelosa. Piantala di fare la bambina. Non sono più tuo e mai lo sono stato.- Le risposi un  po’ arrabbiato per quel che aveva detto di Hermione. -E non insultare mai più mia moglie.
-Come?! Te la sei sposata? Come hai potuto sposare quella cosa?
-La amo. A differenza tua. Sei ossessionata dalla vendetta anche se non provi più niente per me.
-Tanto lei ha già visto tutta la scena. È corsa via piangendo come una bambina. Buona fortuna. Conoscendola, non ti vorrà vedere per un po’.
E così dicendo, se ne era andata. Andai verso il campo nel quale facevo lezioni di volo e mi misi a lavorare senza sosta. Non volevo pensare a quello che aveva detto Angelina.
Quando tornai al castello, cercai Hermione dappertutto senza successo. A fine ricerca chiesi in giro e quando Neville mi disse che era sotto una quercia vicino al campo da Quidditch, mi precipitai. Non appena l’avvistai, mi corse incontro e mi gridò contro parole che mi ferirono, perché non sapevo cosa avevo fatto.
-Non parlarmi mai più! Sei un cretino! Ti odio!
La guardai perplesso mentre correva via per poi smaterializzarsi. Ero rimasto paralizzato.
‘E ora cosa può essere successo. La amo e non la voglio perdere. Questo è sicuro.’ Pensai tornando al castello.

You Teach Me How To Fly

Entrammo nella Sala Grande. Grandi decorazioni con i colori di tutte le case erano appesi al soffitto che riproduceva il tramonto perfetto che al di fuori colorava di un lieve rossore i monti attorno al castello. Ci sedemmo al tavolo dei Grifondoro e mille ricordi mi attraversarono la mente. Il mio primo giorno, la mia prima cotta.. No, quello è in corso.. Ma anche i mille problemi, le mille risate. Tutto in pochi minuti, finché la McGranitt non parlò.
-Do il benvenuto a tutti voi, ex studenti del settimo anno che hanno combattuto durante la guerra. Grazie al vostro coraggio e a quello di molti altri, ora possiamo brindare insieme alla nuova vita che ci si presenta davanti. Che tutti i vostri sogni si possano realizzare!- Concluse alzando il calice per brindare.
-Il mio si è già realizzato.- Mi sussurrò Fred.
-Anche il mio.- Gli risposi.
Durante la cena scherzammo a più non posso ricordando i vecchi tempi.
Durante il secondo la McGranitt ci raggiunse e ci prese da parte a me Fred, Jane, Harry, Ginny, Neville e Luna.
Ci recammo in una delle tante stanze e parlammo dei vecchi tempi. Quando gli altri andarono a fare un giro per il castello, la professoressa volle parlarci in privato.

***

-Vedo che avete creato una famiglia meravigliosa.
-Grazie.- Rispose Fred.
-Spero che la signora Granger, anzi Weasley, la stia mettendo in riga.- Disse con un sorriso che  aveva cominciato ad esistere da quando la guerra era finita.
-Sta facendo meno danni di prima, ma c’è ancora da lavorare.- Risposi sorridente.
Fred lasciò Jane a Neville, che le fece fare un giro, e tornò.
-Qual è il motivo del suo invito? So che c’è n’è un altro.- Le disse tornando bruscamente serio.
-È vero. Abbiamo problemi a scuola. Serve qualcuno per insegnare Volo e Difesa Contro le Arti Oscure, ma non abbiamo trovato nessuno adatto.
-Ci starei anche, ma non voglio lasciare il negozio solo a George.
-Lo so, per questo volevo che vi metteste d’accordo.
-Professoressa, magari Harry..- Provai, ma la McGranitt mi interruppe.
-Ha già detto di no. Anche la signorina Weasley e la signorina Johnson. Solo voi potete aiutarmi.
-Io ci sto. E poi è sempre un piacere tornare qui.- Risposi entusiasta.
-Io ne parlerò con George e le farò sapere.-

***

Uscimmo qualche minuto più tardi e vidi la figura di una ragazza di un anno più grande.
Marietta Edgecombeaccompagnava Seamus.
Ci avvicinammo e li salutammo, ma quando vidi che lei si spingeva troppo in la col saluto a Fred, un senso di gelosia pura pervase il mio corpo.
E c’era anche un buon motivo. Marietta si era innamorata di Fred durante il suo terzo anno.  Lui la ricambiò, ma per poco tempo.
-Fortunata la nostra Herm ad avere un ragazzo tanto bello.- Disse facendomi tornare alla realtà.
-Marito..- Dissi io con una punta di rabbia nel tono.
-Come scusa?- Chiese lei continuando a fissare Fred.
-Marito, ci siamo sposati..- Le risposi.
-Davvero? Non eri tu quello che gridava la mondo intero che non ti sarebbe mai piaciuto sposarti?- Chiese Seamus a Fred ridendo.
-Si, ma l’ho sempre affermato prima che il Prefetto, qui accanto, non diventasse la mia ragazza.- Rispose lui rispondendo alla risata.
-Mammina, io sono stanca.- Mi disse Jane, tornata con Neville.
-Anche una figlia? Complimenti, non hai aspettato, eh?- Fece notare il Grifondoro.
-Ovvio!- Rispose Fred sorridendo, prendendo la bambina in braccio e depositandole un bacio sulla guancia. –Sono la mia vita.-
-Dai Fred, andiamo che Jane è stanca.- Gli dissi accarezzando i boccoli della piccola e arrossendo per quello che aveva appena detto Fred.
Salutammo e tornammo a casa.
Mettemmo Jane a letto e ci sedemmo sul divano a parlare.
-Qualcosa non va, vero?- Mi disse, d’un tratto, Fred.
-No, perché?- Mentii io.
-Dimmi cosa c’è che ti turba.
-Niente.
-Non sai mentire. Avanti, parla.
-E va bene. Ti ricordi che tu e Mar…- Iniziai prima che Fred mi interrompesse.
-SEI GELOSA!- Gridò saltando in piedi.
-Shh, non gridare. E comunque no.- Gli dissi evitando il suo sguardo.
-Si invece!- Mi rispose puntando l’indice contro la punta del mio naso. -Ma tu sei l’unica per me.-  Continuò abbracciandomi.
-Fred, ti sei fatto mezza scuola. È ovvio che sono gelosa. Sei bello!- Gli dissi scostandomi.
-E io cosa devo dire? Sei la più bella ragazza del mondo. Forse un giorno dovrò litigare con Ron per te..- E mi baciò.
-Promettimi che non ti far..- Mi zittì con un ulteriore bacio.
-Tu.. Sei.. L’unica.. Ragazza.. Che.. Guarderei! E lo sai.- Mi rispose serio.
Magari fosse stato vero.

***

Qualche settimana dopo, girovagai per Hogsmade. Si, avevamo accettato l’incarico. Fred e George decisero di cercare un aiutante e chiamarono Lee Jordan. Quale miglior aiutante se non quello dei tempi della scuola?
Comunque, ero in giro e davanti a Madama Piediburro scorsi un ragazzo alto dai capelli rossi che era intento a baciarsi con Marietta. A prima vista pensai fosse qualche membro della famiglia Weasley, ma quando mi avvicinai lo riconobbi. Sentii lacrime calde scorrermi lungo le guance e, senza rendermene conto, corsi verso il castello.
Mi ritrovai a piangere sotto una quercia. Neville, diventato professore di Erbologia, mi vide e mi venne incontro.
-Ehy! Come mai piangi?- Mi chiese premuroso.
-Oh, niente. Una sciocchezza.
-Dai, lo sanno tutti che non sai mentire. Dimmi cosa ti è successo.
‘Accidenti! Devo cominciare ad esercitarmi per diventare più brava a mentire.’ Pensai.
-Niente.- Gli risposi fissando l’erba.
-Io sono qui, se hai bisogno.- Mi disse sorridendomi.
-Grazie Neville.
Passai la giornata a piangere sotto quella quercia, fino a che non mi trovò Fred.
Si stava avvicinando. Impulsiva come sono, feci la prima cosa che mi veniva da fare.
Corsi infuriata da lui e subito gridai:
-Non parlarmi mai più! Sei un cretino! Ti odio!
Corsi via, lasciandolo perplesso. Senza guardarlo mi smaterializzai.


Angolo Storia:
Ci ho messo troppo lo so, ma ogni volta trovavo un difetto nella storia e la cambiavo. Quindi eccola qui, senza ritocchi.
Spero che vi piaccia, fatemelo sapere con un commento.

Angolo Autrice:
Eccomi qui con un nuovo capitolo. Ci ho messo una vita. Ma anche la scuola è dura.
Se vi piace, fatemelo sapere e andate a vedere la mia nuova storia: Next 2 You.
NB: LA STORIA SOPRA RIPORTATA È UNA FREMIONE! 

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Capitolo 16
*** Neville Paciock: Amico Fedele ***


You Teach Me How To Fly
Neville Paciock: Amico Fedele

Dopo molti giorni, ancora non ci parlavamo. Ogni volta che tentava di iniziare un discorso con me, mi attaccavo a qualcuno e sparivo dalla sua visuale. Non volevo parlargli. Jane l’avevamo affidata a Molly, che l’accolse allegramente.
Neville mi spiegava sempre che non potevamo continuare così.
-Dai, se non parlate non potrai mai sapere se è stato lui a baciarla o il contrario.
-Neville, ho visto che lui le si avvicinava. L’ho visto! E sono sicura che non ho visto male.- Gli risposi.
-Ma eravate così uniti. Non può essere vero.
-Invece si.- Gli dissi con le lacrime che cominciavano a solcare il mio volto.
Senza esitare Neville mi abbracciò.
-Ehy, dai non fare così. Ci fai stare male tutti. Se lo vuoi sapere, Fred non riesce a spiegarsi perché lo hai mollato così. Vorrebbe chiarire.- Mi disse asciugandomi le lacrime.
-Io non ho voglia di parlargli. Mi fa piangere solo il pensiero di vederlo di nuovo domani. Non lo voglio più vedere.

***

Qualche settimana dopo venni a conoscenza di una conversazione tra Fred e Neville.
-Fred, lei non vuole parlare con te. Ma ti do un consiglio: visto che sei a conoscenza di tanti passaggi segreti perché non trovi il modo di bloccarla in uno di quelli costringendola ad ascoltarti. Sappiamo entrambi che ti ama ancora e che se le dicessi la verità molto probabilmente ti perdonerebbe, perciò perché non tentare?- Gli disse Neville.
-Ok, ok va bene. Ci provo. Ma non ti prometto nulla. La conosco bene, non cederà molto facilmente.
Così lo mise in atto e pochi giorni dopo mi ritrovai in un corridoio abbastanza stretto e del tutto buio. Presi la bacchetta e illuminai il suo volto.
-Lasciami andare. Non voglio parlarti. Sei solo un imbroglione.- Gli grido senza controllo.
-Tanto lo so che mi ami, e io amo te. Perché mi  hai lasciato?
-Perché mi avevi detto che ero l’unica e poi ti vedo che tu e quella stronza vi baciate davanti a Madama Piediburro. Davanti al locale nel quale mi avevi detto, e cito le tue parole, ‘Sono certo che potrei arrivare a sposarti se solo tu volessi.’ Ora mi avevi e mi tradisci. Sparisci, non ti voglio più vedere.
-Ma io non ho fatto niente. Calmati e posso spiegarti come sono andate le cose?- Mi disse bloccandomi per le spalle e guardandomi fisso negli occhi.
-Veloce, non voglio perdere tempo con te.
-Angelina mi ha fatto un incantesimo e mi ha obbligato. Non ti tradirei mai. Io ti amo e amo nostra figlia. Herm, non farmi questo, non tu. Ti prego.- Mi spiegò con le lacrime agli occhi. Ma io, testarda, non volevo cedere. E sbagliai.
-No, lasciami andare. Non ti credo. Era troppo realistico per essere un incantesimo.- Mi scostai e mi allontanai da lui.
-Ok. Vai.
Mosse la bacchetta e il muro dietro di me si aprì lasciando entrare un lieve bagliore serale.
-Ti amo.- Mi disse prima che corsi via.

***

-Ora è tutto più chiaro.
-Già. Neville, promettimi che ci sarai sempre, almeno tu.
-Tranquilla. Sei stata la prima amica che io abbia mai avuto. Non potrei mai abbandonarti in un momento simile.- Mi disse Neville.
Mi strinsi al suo petto. Avere un amico come Neville mi servì tantissimo in quel momento. Non guardavo più Fred, non gli parlavo. Se lo incontravo facevo finta di non conoscerlo.
Un giorno, durante un giro ad Hogsmade, incontrai Angelina e Marietta che chiacchieravano allegramente ad un tavolo da I Tre Manici Di Scopa.
Entrai, faceva freddo, e mi diressi da loro.
Con tutta la calma che mi permetteva la testa, chiesi delle spiegazioni.
-Angelina, dimmi cosa hai fatto a Fred.
-Cosa c’è? Non ti va giù che non gli piaci più?
-Angelina, senti un po’ la coscienza cosa ti dice.. Abbiamo una figlia. Solo perché sono stata più brava di te con Fred, non vuol dire che mia figlia ci debba rimettere.
-Oh, povera.- Mi rispose con un finto tono da dispiaciuta.
-Smettila e dimmi che gli hai fatto.- Le dissi nervosa.
-Oh, solo un imperio..- Mi rispose con non curanza.
-Solo tu potevi fare una cosa tanto sciocca. Ricordati che non te la farò passare liscia.
-Oh! Che paura!!- Gridò agitando le mani in aria.
Corsi fuori e cercai Fred dappertutto. Dopo tre ore passate a correre per Hogsmade e Hogwarts, ci rinunciai. Mi fermai in riva al lago pensando a dove potevo trovarlo, finché una mano mi toccò la spalla. Mi girai di scatto piangendo, lo guardai e mi buttai fra le sue braccia.
-Ehy, dai, non fare così.. Cos’è successo?- Mi disse la voce calma e dolce di Neville.
-Sai dov’è Fred? Ho sentito che sarebbe rimasto a Hogwarts per Natale, ma non lo trovo.- Gli risposi piangendo.
-Non è qui, è andato alla Tana da quando tu non gli parli più. Ma cosa è successo?
-È successo che sono una stupida. Mi sono lasciata imbrogliare da un subdolo incantesimo di Angelina, e per colpa sua ho respinto l’amore sincero di una persona a cui tengo. Aiutami, Neville. Ti prego!
Piangevo e non riuscivo a calmarmi. L’abbraccio caldo di Neville mi rilassò molto lentamente mentre, su Hogwarts, una leggera neve cadeva indisturbata. Lentamente andava a ricoprire ogni cosa, e noi restavamo abbracciati in mezzo a quel panorama.
-Guarda, nevica.- Dissi con l’espressione di una bambina, e Neville scoppiò a ridere.
-Già, nevica. E se non torniamo dentro, prenderemo un bel raffreddore.- Mi disse scostandosi dall’abbraccio. Avanzò verso il castello di qualche passo ma, non sentendomi camminare, si girò e mi tese la mano.
La afferrai ed entrammo correndo.



Angolino Autrice:
Ciao a tutti. Scusate per il tremendo ritardo, ma non riuscivo a mettere su l'ultima parte. Quindi, ora che è qui, cosa ne pensate?
Un bacione a tutti, buon anno e grazie per la pazienza.

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Capitolo 17
*** Torna L'Amore ***


You Teach Me How To Fly

Torna L'Amore


-Ecciù! Ecciù!- Tirai su col naso, mentre Ginny, che mi era venuta a trovare, mi passava la scatola di fazzoletti.
-Ma come hai fatto ad ammalarti così in fretta? Ieri stavi benissimo.- Mi disse scandalizzata.
-Lo so, ma ieri sono rimasta sotto la neve e quindi eccomi qui.- Le risposi con una voce alquanto nasale. –Senti, vado a trovare Neville.
-Ok, ma c’è qualcosa tra di voi?- Mi chiese incuriosita.
-No, siamo solo amici! Lo sai benissimo!
Uscii dalla stanza tra le risate di Ginny e mi avviai verso la camera da letto di Neville.
Bussai leggermente alla porta di legno, e dopo aver sentito il permesso, abbassai la leva di metallo nero. Spinsi leggermente la porta, che mi rivelò il mondo di Neville. Piante di ogni tipo erano stipate sulle mensole di legno chiaro. Alti alberi erano adornati per Natale e sulla scrivania erano posizionate cinque foto. Una la potevo vedere: era la foto dei suoi genitori. Sorridevano felici, salutandolo.
-Herm! Ciao. Ecciù! Che ci fai qui?- Mi chiese un ragazzo alto e abbastanza muscoloso.
-Sono venuta a trovarti, ma come vedo sei nella mia stessa situazione.- Risposi ridendo.
-Già.
-Foto? Se ricordo bene, la Sprite non ne aveva.
-Già. Sono i miei cinque ricordi più belli.- Mi rispose facendomi segno di andarle a vedere.
Le guardai: Nella prima i suoi genitori, poi Luna, nella terza lui e Luna sorridenti a Hogsmade. Probabilmente il loro primo appuntamento. La quarta raffigurava l’Esercito al completo. Tutti seri con le bacchette alla mano e sotto la scritta:
 
‘Nessuno di noi teme la morte. Ci rende uniti e fedeli l’un l’altro.’
 
L’ultima foto mi colpì. C’eravamo noi due con Ron ed Harry. La scritta era chiaramente scritta dalla calligrafia regolare di Neville:
 
‘Ai miei amici, a cui devo tutto. Mi hanno insegnato il coraggio e l’amore, cose che avevo dimenticato col tempo.’
 
-Neville, in quest..- Iniziai a parlare, ma Neville aveva capito.
-Già. Vi devo ringraziare per avermi fatto diventare l’uomo che sono. Senza di voi sarei morto in battaglia.- Mi rispose sorridendo appena. Mi tornò in mente quando Fred mi disse grazie perché gli avevo salvato la vita.
Una lacrima scese lenta lungo la mia guancia. Neville la vide prima che potessi fermarla e mi mise un braccio intorno alle spalle.
-Buon Natale, Neville. E grazie di tutto.- Gli dissi sorridendo alla foto in cui sorridevamo.
-Buon Natale, Herm. E comunque non mi devi ringraziare. Tu mi hai insegnato che non importa come sono, conta ciò che valgo. Senza di te, Harry, Ron o Ginny, non so cosa farei adesso.
Lo salutai, dopo esserci presi un tè insieme, e uscii. Fuori aveva smesso di nevicare. Camminai lentamente, senza guardare dove andavo.
All’improvviso sbattei contro qualcuno. Alzai lo sguardo e vidi un uomo grande e grosso. La barba nera e arruffata lasciava intravedere appena la bocca sottile.
-Hagrid!- Gridai appena lo riconobbi.
Lo abbracciai, per quel che potei, e lui contraccambiò.
-Che cosa ci fai ancora qui? Non dovevi andare a casa, per Natale?- Mi chiese stupito.
-Oh, ho deciso di rimanere. Mi godrò un po’ di tempo qui.. E poi, Fred è andato da Jane e io volevo rimanere un po’ qui. Ho ancora tanti compiti da correggere..- Gli risposi con un sorriso. –Ma tu cosa ci fai in giro? Di solito ti trovavamo a casa..
-Devo andare a sistemare alcune cose al campo.. Durante gli ultimi allenamenti hanno rotto molte cose, quei bolidi.- Mi disse indicando il campo da Quidditch.
-Posso venire a dare una mano?- Chiesi entusiasta. Questo mi avrebbe distratta un po’. E poi, il raffreddore sembrava alleviato..
-Ok. Mi servirebbe una mano esperta negli incantesimi, come la tua.- Mi rispose.
Ci incamminammo, parlando del più e del meno. Riparammo tranquillamente tutte le cose rotte e ritornammo al castello per la cena.
Quella sera eravamo veramente in pochi.
Quando tornai nella mia stanza, trovai Leotordo sul davanzale che picchiettava furiosamente alla finestra.
Pensai che la lettera era di Ron, così la aprii subito per vedere cosa voleva. Era raro che mi mandasse lettere. Da quando avevamo ristabilito l’amicizia, preferiva parlarmi di persona..
Lessi impaziente ma lentamente..

Cara Herm.
Ciao, come va? Hai ancora intenzione di non parlarmi, di evitarmi?
Mi sembra così strano essere lontano da te. Jane non fa che chiedere: ‘Quando viene mamma?’ Io non so che risponderle. Pensa a nostra figlia. Non dico a me, ma a Jane. Ti amo. Voglio che tu torni nelle mie braccia. Che mi riscaldi con la tua voce. Ti amo e mi mancano le serate passate a ridere.
Buon Natale mia piccola principessa. Anche se non mi vuoi parlare, ti aspetterò.
Sperando che questa lettera riceva una risposta,
Tuo, e per sempre tuo,
Fred.

Mi sciolsi a leggere quella lettera e così decisi di rispondergli.

***

Il giorno dopo salutai tutti e mi smaterializzai davanti alla Tana. Jane mi corse incontro felice e tutta infagottata nei suoi vestiti caldi.
-Mammina!
-Ciao amore. Come va?- Le chiesi stringendola a me.
-Hai vitto la neve?- Mi chiese indicando intorno.
-Si.
Entrai e salutai tutti gli altri. Poi, Fred, mi prese da parte. Salimmo le scale. Lui davanti, io dietro con la testa bassa. Arrivammo in soffitta e ci sedemmo su una vecchia panca.
-Ciao.
-Ciao Fred.- Gli dissi con lo sguardo basso.
-Mi lasci spiegare, e mi prometti che mi crederai?- Mi chiese dolcemente.
Senza risposta, mi alzo e mi aggrappo al suo collo in lacrime.
-Scusa. Non ti ho creduto. Mi dispiace. Ho visto Angelina e le ho chiesto spiegazioni, lei mi ha detto tutto e non avevo il coraggio di ammettere il mio errore.
-Calma.- Mi disse abbracciandomi. Mi strinse forte a lui. –Non importa, è tutto passato.
-No, importa invece.
-Io non sono arrabbiato con te, ma con me perché non ho avuto la forza di reagire.
-Ti amo Fred, e questo non cambierà mai.- Gli dissi.
-Anche io.- Mi rispose.
Si alzò. Pensai che se ne sarebbe andato, ma si fermò davanti alla porta.
Io non resistetti e lo baciai. Le lacrime bagnavano il bacio, ma fu comunque il più bello.
Tornammo giù e ci sedemmo davanti al fuoco mentre Jane giocava con Ron.
Era tutto così allegro, ma sentivo che qualcosa non andava. Fred, quel giorno, sembrava non aver voglia di scherzare. Così anche George.
-Ragazzi è successo qualcosa?- Chiese Ginny.
-Niente. Herm, vieni con me..- Rispose Fred mentre mi tendeva la mano.
La afferrai e lo seguii. Mi stava portando in camera sua, mentre qualcuno ci si era appena smaterializzato.
Entrai, mi sedetti su di un letto e li fissai.
-Mi spiegate cosa sta succedendo? Siete strani.- Chiesi continuando a spostare lo sguardo da un gemello ad un altro.
-Beh, da quando tu mi hai lasciato io non sono più riuscito a scherzare. Avevo bisogno di te. E George ne ha sofferto.- Iniziò Fred.
-Quindi ora te lo chiediamo e sii sincera. Lo rifaresti mai questo errore? Ci siamo rimasti troppo male e per tutto il tempo non abbiamo scherzato. Neanche una volta. Ci hai fatti soffrire. Tu sei la mia sorellina e non voglio che nessuno dei due soffra mai più.- Disse tutto d’un fiato.
-La prossima volta mi farò spiegare tutto. Perché non voglio più vedervi col broncio.
Fred mi prese tra le sue braccia e cominciò a piangere stringendomi. Lo strinsi anche io mentre notavo che George ci lasciava da soli.
-Ehy, ora sei tu che piangi. Dai, calmati. Io sono qui e non me ne vado.- Cercai di calmarlo.
-Ti amo, ti amo, ti amo e ti amo! Io non ce la faccio senza di te. Sei tutto.- Mi disse tra singhiozzi e lacrime.
-Ti amo anche io Fred. Ora torniamo dagli altri e voglio vederti sorridere ok?
Un lungo bacio lì, come se non fosse successo niente.
Quando tornammo di sotto, notai che era arrivato Lee Jordan per fare gli auguri di buon Natale ai gemelli e da quel momento non c’è stato più un attimo di pace.
Diversi giochi e scherzi invadevano tutte le stanze, le loro risate inondavano ogni singolo posto. E il suo sorriso mi riempiva il cuore di felicità.

Pensando A Hermione

Torna L'Amore


Passai i tre mesi e mezzo peggiori della mia vita. Neanche in periodo di guerra ero stato così male e in pensiero.
La amavo, ma lei continuava a evitarmi.
A Natale decisi di tornare alla Tana, con Jane e la mia famiglia.
Ma il 25 non riuscii a non mandare una lettera a Hermione.
Ricevetti subito la risposta.

Caro Fred.
Mi manchi anche tu. E mi dispiace averti ferito. Vengo domani, se posso. Ti amo anche io.
Mi fermai e feci un respiro profondo. Rilessi quelle quattro parole per molto tempo, prima di continuare.
Mi dispiace che solo ora sono venuta a conoscenza della verità. So che Angelina ti ha fatto un incantesimo. Vorrei non aver commesso l’errore di non averti lasciato parlare quella sera. Mi manchi. Mi manchi e neanche io so quanto. Voglio tornare tra le tue braccia e perdermi di nuovo nei tuoi occhi. Salutami Jane e dille che tra poco arrivo.
Per sempre tua,
Herm.

***

Quando mi chiese scusa, a stento resistetti dal baciarla.
Mi erano mancati i suoi baci, i suoi abbracci. Tutto era diverso con lei. Era più luminoso.
Forse era perché lei è la mia vita. Insieme a Jane sono le persone più importanti della mia vita.
-Georgy adoro Herm.- Gli dissi in un momento che neanche io so come spiegarlo.
-Non si era capito Freddie..- Mi rispose sorridendo.
-Spiritoso!- Gli dissi di rimando iniziando una guerra con i cuscini.
In quel momento Hermione entrò nella stanza e rimase sulla soglia a guardarci sorridente.
-Cos’hai da guardare Grengy?- Le disse George.
-Niente, è fantastico rivedere il sorriso sui vostri volti. Mi rende felice.
-Amore vuoi unirti?- Le dissi lanciandole un cuscino in piena faccia.
-Come hai osato Weasley?- Cercava di essere arrabbiata ma rideva e si notava!
Si scaraventò su di me con il cuscino che le avevo lanciato.
In quel momento entrò anche Ginny che si unì allegramente.
Passammo così buona parte del nostro tempo, quel giorno.
E non lo dimenticherò mai perché la mia Herm era tornata tra le mie braccia.



Angolo Autrice:
NON MI AMMAZZATEEEE, VI PREGOOOOO.
Ok, lo so, sono una cacca. 
Non solo vi ho lasciate in sospeso, ma non mi sono fatta viva.
Per favore non mi uccidete, ho una vita davanti a me!! (?)
OK! Sfogo finito. Recensite un po' la storia.
Capitolo molto smieloso (?)
Accetto Critiche!!
Grazie a tutte le persone che leggeranno il capitolo e un grazie speciale a chi lo recensirà!!

Un bacione e TANTISSIME SCUSE
LisLot

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