Nothing else matters...

di Flavie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - Mi presento- ***
Capitolo 2: *** Ucciderò un Phelps ***
Capitolo 3: *** Vacanza! ***
Capitolo 4: *** - Non sono tesa!- ***
Capitolo 5: *** - C'è una luce nei tuoi occhi- ***
Capitolo 6: *** Epilogo- Cinque anni dopo... ***



Capitolo 1
*** - Mi presento- ***


PREMESSA: Con questa storia,di pura fantasia,non voglio dare descrizione veritiera o altro delle persone in essa. È solo pura fantasia.
 
 
 
Quando ricevetti quella proposta pensai di morire. Da quando avevo sei anni che aspettavo una cosa del genere ed ora,che ne avevo diciassette e mezzo…
Oh,non c’erano parole per esprimere la mia gioia.
Ma scusate,non mi sono presentata! Mi chiamo Ginevra Williams,anche se dal cognome non si direbbe ( padre americano),sono ITALIANISSIMA!
Attrice di spicco del panorama italiano da qualche anno il mio sogno sin da piccola era recitare con il cast di Harry Potter e quando mi chiesero di prender parte al progetto di un film molto bello ed importante dove figurava anche James Phelps accettai seduta stante. È sempre stato tra i miei attori preferiti e penso che anche come persona sia niente male,molto simpatico ed educato e,diciamocelo,molto carino.
Ma ora bando alle ciance… tutto iniziò sul set di questo famoso film,sul quale c’erano tante aspettative….
 
 
                                         ***                                                    ***
 
Il film era a buon punto e per quanto fossi ENTUSIASTA di esserne parte e di essere una collega di James Phelps e di lavorare con uno dei mie registi preferiti non potevo negare ci fossero dei lati negativi,ad esempio: lo stress!
Io sono di natura una pigra che più pigre non ce n’è… tutto quel movimento,quel lavorare e andare di qua e di là non mi allettava molto ma non mi lagnavo.
Un’altra cosa che mi mancava erano i miei amici ed anche un po’ la mia famiglia… ma soprattutto i miei amici… ed anche le cose normali che facevamo e le lunghissime telefonate…
Ma era una vita che avevo scelto io ed ora dovevo stare zitta e come si suol dire “ pedalare”…per nulla al mondo l’avrei barattata con la mia “ ex vita” quando non ero un’attrice.
Il colmo era che nonostante prima di iniziare fossi elettrizzata all’idea di conoscere James una volta lì mi ritrovai incantata dai modi di lavorare sul set,sullo stile di vita,su tutti gli attrezzi usati…e lui passò in secondo piano. Incredibile vero? Eppure fu così.
Mi rapportavo bene con tutti,James era sempre disponibile e gentile e poi quando a volte veniva anche il fratello si cimentavano in scenette che non avevano nulla da invidiare ai più grandi comici. Adoravo soprattutto quando parlavano contemporaneamente o si muovevano in sincronia…c’era una qualcosa di magico nel loro rapporto.
Per il mio compleanno organizzammo una festicciola tra noi del cast. L’animatore era Oliver. Perfetto.
Avendo compiuto i fatidici diciotto anni potevo guidare e nella mente malata di James si fece spazio l’idea di mettermi alla prova sulla sua Aston Martin.
Doveva essere impazzito o simili…eppure non aveva bevuto!
Tentai invano di dissuaderlo e fargli capire che NON avevo la patente…ma mi ritrovai al posto guida in una strada isolata con lui elettrizzato vicino ed il fratello dietro,che batteva le mani come un bambino.
Ringraziando Dio avevo fatto pratica a casa e feci giusto un giretto innocente per farli contenti. Ma guarda te,mi dissi. James per tutto il tempo non aveva fatto altro che fissarmi attento,mettendomi in soggezione ,il che non aiutava. Tornata al parcheggio mi diede una “lieve” pacca sulla spalle e tornammo dentro.
Con il tempo diventai molto amica della truccatrice,una donna squisita,della mia sorella sullo schermo e James.
Era sempre disponibile ad ascoltare e a strappare un sorriso a tutti.
Eravamo amici inseparabili…se solo qualcuno me lo avesse detto quando ero piccola prima avrei riso a crepapelle….poi morta d’infarto.
Poche settimane prima di finire di girare fummo invitati in buona parte ad un evento di beneficenza…che alla fine aveva il solo scopo di scoprire chi stava con chi e chi indossava cosa. Frustrante.
James si offrì di accompagnarmi. Santo ragazzo.
Indossavo un abito nero senza maniche lungo fino quasi al ginocchio e degli stivaletti neri. James portava uno smoking sul beige.
Odiavo quelle feste frivole,la beneficenza usata come stupida copertura…tutte quelle oche che ci salutavano solo per capire se tra noi ci fosse qualcosa o che marca era il mio abito. Le avrei uccise una dopo l’altra…senza rimorso.
Brutte galline imparruccate… la volta prossima vengo in jeans e maglia dei Ramones!
Il mio accompagnatore doveva aver notato la mia “allegria” perché rifilò una scusa e scappammo a gambe levate. Appena entrati in macchina partimmo,senza una meta precisa,o almeno io non ne avevo alcuna. Lui parcheggiò su uno spiazzo vicino un boschetto con un lago artificiale. Era carino e calmo.
Percorremmo una piccola distesa in discesa per stenderci sotto una grande quercia. Si levò giacca e cravatta ed io sciolsi i capelli. Odiosi fermagli.
:- Aspetta,prendo un qualcosa per non sporcarci gli abiti- esordì lui,dirigendosi verso la macchina e tornando con un telo da mare.
Ci stendemmo a pancia all’aria,respirando l’inconsueto venticello caldo che tirava. Era stranamente una bella giornata di sole. Da quando non stavo in Italia mi ero quasi dimenticata di lui.
Parlando del più e del meno mi assopii a pancia in sotto,mugolando per il mal di schiena,venuto come poi non si sa.
Poco dopo sentii delle mani farmi dei piccoli massaggi sulle spalle ed intorno al collo.
:- Meglio?- chiese.
Annui,per quel poco che potevo a pancia in sotto.
Era alquanto rilassante.
:- Non ti scoccia fare massaggi? Nel senso…non che mi dispiaccia ma..non so…io non lo farei – arrossii.
Rise. :- Sono abituato con Oliver. Lo adoro quel ragazzo!-
Alzai un sopracciglio :- James…è tuo fratello. GEMELLO.- dissi.
Rise di nuovo :- E allora?-
Feci per rispondere,aprii la bocca…e lasciai perdere. Essendo cresciuta in mezzo a gemelli omozigoti sin da piccola sapevo quanto fosse inutile parlare dell’uno all’altro in maniera diversa dal loro intento.
Per un po’ rimanemmo così,in silenzio con lui che mi massaggiava la schiena sopra l’abito ed io che con uno specchietto in una mano e un fazzoletto bagnato nell’altra mi struccavo. Odiavo,odio ed odierò truccarmi. Meglio nature no?
Mentre trafficavo lo vidi diventare di uno sgargiante color peperone:- Gin,mi chiedevo…non pensare male…solo che questa chiusura ti spaccherà la schiena per quanto è dura…se potevo aprire l’abito…solo per,…cioè..se non vuoi ok. –
Oh cielo. I miei sogni infantili si avveravano solo ora? Magari a cinquant’anni mi sarebbe arrivata la lettera di convocazione per Hogwarts e a ottanta avrei conosciuto i Green Day!
Cercai di nascondere il mio imbarazzo,e fingendo tranquillità risposi,non senza tentennamenti :- Ehm,certo.-
Accennò una specie di sorriso,cominciando a tirare giù la zip.
Avete presente quelle nascoste? Che si rompono sempre e difficili da acchiappare? Era una di quelle.
Con nonchalance studiai le sue espressioni dallo specchietto…era sempre rossissimo,ma sembrava anche teso.
Oh,mi sarei volentieri sotterrata,oppure,per fare un lavoro più pulito,sarei fuggita a gambe levate,anche con l’abito mezzo aperto. Notavo come cercava di aprire la cerniera con delicatezza e dopo un arco di tempo che mi parve un’ora finì.
Avevo la schiena completamente nuda,e feci attenzione a rimanere PERFETTAMENTE  a pancia in giù. Conoscevo James e mi fidavo di lui,non era tipo da provarci così spudoratamente ma…ero così a disagio!
Poi ultimamente giravano certe voci sul set,si vociferava gli interessassi…in realtà non c’avevo né mai dato peso né creduto,ma in quel momento mi sembrarono più che fondate. E poi il modo in cui mi guardava….
Si limitò a carezzarmi delicatamente la schiena con i suoi massaggi. Bisognava dire che era bravo,sul serio. Un giorno avrei dovuto ringraziare Oliver,era merito suo dopotutto se il fratello era allenato.
Non mi fissava insistentemente ed ogni tanto guardava in giro. Ero immobile. Troppo imbarazzata e troppo….FELICE?
Insomma,non c’era nulla di male,eravamo solo amici no?
Ecco…stavo per cominciare con i miei conflitti interiori. A volte avrei voluto spegnermi il cervello per un po’..anche solo cinque minuti. Proprio non riuscivo a non pensare eh!
Fortunatamente mi squillò il cellulare. James rise alla suoneria. I Metallica,la sua band preferita.
Era Scarlett,la mia “sorellina” sul set. Dovevamo tornare che Mike,il regista, ci doveva parlare di alcuni cambiamenti e nessuno ci trovava. Risposi che eravamo per strada e riattaccai.
Mentre lui mi chiudeva l’abito ( forse aveva smesso di respirare…era BLU!) gli riferii tutto e tornati in macchina tornammo a lavoro.
Erano tutti seduti su una scalinata in nostra attesa e appena ci trovammo davanti a loro ci guardarono come fossimo una rara specie di lumache giganti e fosforescenti.
:- Che avete fatto?- squittì Scarlett.
La guardai perplessa :- Nulla. Perché?-
Cosa intendeva?
Tutti si fissarono a vicenda. Non capivo! Perché non capivo? Odio non capire…io capisco sempre tutto…o quasi.
:- Non saprei,guardatevi!-
Ci fissammo per qualche secondo,ancora più straniti :- Bhè?-
Scarlett aveva uno sguardo esasperato :- Insomma,sparite,nessuno vi trova,tornate da SOLI per cavoli VOSTRI,tu spettinata –
Sgranai gli occhi :- Non sono spettinata! – mi lagnai in cerca di una superficie riflettente.
Lei mi zittì con la mano :- Dicevo,tu spettinata,struccata e con l’abito mezzo aperto sopra….-fece una pausa che non prometteva nulla di buono… :- Tu!- indicò James - senza cravatta e con la camicia sgualcita e senza giacca con un filo d’erba sulla spalla!-
:- Cos’è? Una radiografia? – borbottò lui pulendosi.
Il mio cervello cominciò ad unire i pezzi… :- Nononono! Aspettate – risi – non è come sembra,siamo andati in riva ad un lago e abbiamo chiacchierato e mi sono anche assopita e …-
Mike mi rivolse uno sguardo deluso :- Ma uffa! Nemmeno un bacio?-
:- Come scusa? – sarebbe voluto essere un tono alterato e scettico ma uscì una specie di squittio acuto.
Scossero tutti la testa e lasciarono cadere finalmente l’argomento.
Il motivo della riunione era la rottura di un macchinario mai visto nella mia piena seppur breve carriera che serviva a chissà che e quindi non avremmo avuto non so quale effetto speciale. Mentre tutti annuivano e si consultavano seri James mi chiuse bene l’abito,facendomi imporporare le guance… di nuovo.
 
 
  

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Capitolo 2
*** Ucciderò un Phelps ***


Mentre stavo andando nella mia stanza per spogliarmi ed infilarmi nel comodo e confortante pigiama bussarono alla porta.
Perfetto.
Aprii ed un allegro Oliver entrò senza nemmeno chiedere il permesso, per accoccolarsi sul divano.
:- Fai come fossi a casa tua eh!- dissi ironica.
Lui prese la mia tisana alla papaya e se la scolò. Il mio sesto senso mi diceva che sarebbe rimasto un solo Phelps al mondo,e NON sarebbe stato Oliver.
:- Ma…fa schifo! Che è?- sputacchiò a destra e manca. Ginevra,calma,respira,mi dissi.
:- Tisana alla papaya. Che c’è?- domandai secca sedendomi davanti a lui.
Sorrise malefico :- Sai che mio fratello ha una cotta assurda per te,vero?-
Sbuffai :- NO,NON LO SO!-
Rise :- Certo,come vuoi…- mi assecondava come una pazza? Grrrrr- Sai,pensavo che sareste carini insieme…dopotutto andate d’accordo no?-
Annuii :- Vado d’accordo anche con te,per mia sfortuna,ma non mi interessi minimamente!- ringhiai.
Annuii serio :- Oh,ma lo so questo. Hai frainteso! Comunque come li fa i massaggi?-
:- Bene per…COSA? – non avrei voluto vedere la mia faccia in quell’istante…
:- Non me l’ha detto,se è quello che ti stavi chiedendo- mi porse una rivista insulsa di gossip.
In copertina figurava una ragazza sdraiata che si struccava con un castano che le massaggiava la schiena.
Merda!
:- Non sono venuto qui per ridervi in faccia- aggiunse,serio davvero,questa volta- solo…QUANDO VOLETE CASA è LIBERA – poi corse ridendo verso la porta.
Uno sguardo assassino s’impossessò di me…
:- Phelps! Torna qui o ti ammazzo! Ti uccido comunque.!- gli urlai dietro.
Era già fuggito. Uff!
Quel ragazzo era folle!
Afferrai la rivista e arrivai all’articolo desiderato,che recitava:
 
“ A quanto pare anche l’altro gemello Phelps sembra aver trovato l’anima gemella! È stato avvistato in riva al lago con la coprotagonista Ginevra Williams in atteggiamenti affettuosi. Per ora non ci sono altre testimonianze o conferme di ciò,ma se son rose fioriranno no? Per consolarci non ci sono nemmeno smentite ufficiali. In attesa di immortalarli in un bacio vi lasciamo agli scatti rubati questo pomeriggio dal nostro fotografo”.
 
Direttrice del giornale : da aggiungere alla lista nera.
Come se non bastasse le mie amiche ( e mia madre…oh che imbarazzo!) mi tartassarono di domande e telefonate,tutte finalizzate a sapere se stavamo insieme e da quanto.
Finii la serata a smentire ad un’intera cittadina italiana la mia presunta storia con James.
Prima di andare a letto preparai di nuovo la tisana,presi un libro e mi misi sotto le coperte.
Mi addormentai con la faccia tra le pagine del libro.
Fortunatamente era domenica,così rimasi un po’ più del necessario abbracciata al cuscino sonnecchiando.
Mi alzai e con una lentezza incredibile andai sotto la doccia ed infiali degli abiti “per casa”.
Il mio programma della giornata era quello che si dice “ tambasare”. Fosse stato per me avrebbero dovuto renderlo uno sport,almeno sarei andata bene in qualcosa.
Il termine siciliano tambasare significa,in sintesi,rigirarsi i pollici e non fare nulla di ché tutto il giorno. Bello. Bellissimo.
Stavo guardando un film in francese che avevo comprato l’anno prima quando bussarono. Ma santo cielo! Cos’ero? Un bagno pubblico?
Aprii e stavolta era James,che chiese il permesso anche per entrare.
Proprio diversi quei due….
:- Che fai?- domandò.
Scrollai le spalle.
:- Guardo un film in francese..-
:- Ah,ecco perché non capivo nulla- rise.
Risi anche io :- Se vuoi lo metto in inglese-
Riassunto: ci ritrovammo a vedere quello che in  origine era un film in francese in inglese,sorseggiando birra e ridendo.
Era una tambasare un po’ più attivo ma andava bene comunque.
:- Hai letto l’articolo?- se ne uscì all’improvviso.
Annuii.
:- Scusa- sussurrò.
:- E di che scusa? Mica le hai fatte te le foto!- risposi.
:- Si ma se io fossi rimasto al posto mio non ci sarebbe alcun articolo – balbettò.
Arrossii. Odiavo quando qualcuno riusciva a farmi imbarazzare e James era un campione in questo. :- Allora è colpa mia che me ne sono voluta andare dalla festa prima no? – aggiunsi acida.
Rimase in silenzio.
:- Poi non c’è nulla di male a stare un po’ tra amici no?- chiesi,più a me stessa che a lui.
:- Esatto! – convenne.
Bene,sembrava risolto. Presi altra birra per lui e succo di melograno per me e tornammo al film.
Dopo un po’ cominciò ad agitarsi e torcersi le mani,e ogni qualvolta mi voltavo verso di lui accennava un sorrisino.
:- Ok,che c’è? Spara!- intimai.
:- Mha,niente,solo…mi chiedevo,potresti farmi un favore?-
La cosa cominciava a puzzarmi… :- Cioè?-
Fece spallucce :- Ho fatto una scommessa con Oliver e devo cantare al karaoke domani sera…-
Strinsi gli occhi a fessure…immaginavo dove volesse andare a parare,e non mi piaceva affatto :- e pensavo che magari potresti cantare con me- sorriso a trentadue denti.
:- Tu sei pazzo? Io? Cantare ad un karaoke? Sei proprio come tuo fratello!-
:- Dai Gin!-
:- No!-
E per ripicca misi il film in francese. Probabilmente fu la sua sete di vendetta al mio rifiuto che lo spinse ad imitare i versi nasali e le “r” alla francese non facendomi capire un tubo,e forse,ripeto forse, fu il mio terrore di finire in galera a spingermi a calciarlo fuori dalla porta mentre rideva come un pazzo per evitare di essere condannata per omicidio.
Avevo bisogno di sfogarmi…e cosa c’è di meglio di una chiacchierata tra amiche? Alzai la cornetta e chiamai la mia migliore amica,in Italia.
Parlammo per quasi un’ora,le raccontai tutto nei minimi particolari,lei fece lo stesso. Al momento di riattaccare ci consolammo con il fatto che mancavano pochi mesi alla fine e ci saremmo riviste presto.
Mi annoiavo,non sapevo cosa fare e il film era finito. Andai in camera di Scarlett.
Fortunatamente non sembrava avere voglia di tornare sull’argomento di quel pomeriggio e parlammo di tutto e di più.
Chiunque dovrebbe avere un’amica così: allegra,disponibile,che ti faccia ridere,che sia anche seria…e magari anche lavorarci insieme!
:- Domani sera fai il karaoke con James?- sbottò all’improvviso.
Scossi la testa decisa :- ASSOLUTAMENTE NO!-
Rise :- Però vieni a vederlo mentre si svergogna vero?-
Risi a mia volta :- Certo! Però non credo si svergognerà più di tanto…canta bene purtroppo-  il mio tono afflitto.
:- Oh,non è quello a cui mi riferivo cara – ghignò.
Alzai un sopracciglio.
:- Io mi riferisco a dopo che avrà cantato. Immagino non sia mai stata in un pub con i Phelps tu eh?-
Faccio segno di no con la testa :- Perché tu si?-
Annuisce :- Una volta-
:- E allora? – mi chiedo dove voglia andare a parare.
:- Vedrai,ce ne saranno delle belle. Ah,non avvicinarti troppo a loro-
Ok,ora ero solo più perplessa di prima.
Per il “GRANDE EVENTO”,cioè il karaoke,non misi niente di che addosso. Portavo dei pantaloni neri a pelle e la maglietta dei Ramones e le ballerine con il tacchetto,i capelli sciolti e niente trucco.
Quando arrivai al pub con Scarlett i gemelli erano già lì e James stava per cominciare a cantare. Oliver mi sembrava anche mezzo brillo,ad esser sincera.
Come avevo previsto andò tutto bene,cantò meravigliosamente. Uffa! Non era giusto.
Io ancora non avevo capito poi che cosa ci sarebbe stato di strano quella sera con loro due…che intendeva la mia amica con “ vedrai e non stargli vicino???”.
Mi rodevo lo stomaco dalla curiosità.
Poco più in là notai Oliver DEFINITAMENTE ANDATO,ubriaco, che ballava con un suo amico che non sembrava stare meglio ed un altro che li applaudiva senza motivo.
James sembrava,al contrario,molto lucido,ma proprio mentre mi stavo avvicinando notai che indossava dei braccioli di Spongebob.
Feci marcia in dietro e chiacchierai con una ragazza molto simpatica amica di Scarlett.
Si chiamava Kirsten, e parlava anche italiano. Parlammo un po’ in italiano,un po’ in inglese….mi stavo divertendo. Per tutto quel tempo avevo dimenticato perché mi trovassi lì,e, quando mi voltai nella direzione di Oliver intravidi il fratello con un’orribile parrucca ed una birra in mano sorreggersi ad un amico,mentre Oliver era sotto il palco ad inneggiare a non so quale canzone o gruppo.
Finalmente avevo afferrato il senso delle parole della mia amica….e pensare che normalmente sembravano così tranquilli!
Quei due erano DIVERSI in tutto e per tutto,nel carattere,il modo di pensare,di vestire,di fare,anche nei gusti a volte…ma alle feste diventavano un tutt’uno.
Uno ubriaco a destra e l’altro brillo a sinistra.
:- Sono proprio dei pazzi- esclamò ridendo Kirsten ammiccando a loro due.
Annuii divertita.
:- Come li distingui? Io dagli abiti e dalla cicatrice di James- disse rossa di vergogna.
Scrollai le spalle :- Non saprei…sono diversi. – risi ripensando alla cosa degli abiti – sai che odiano vestirsi uguali? Pensa,se capita che uno di loro compri gli stessi abiti dell’altro quello che li ha presi per ultimo li deve riportare al negozio- spiegai,immaginandomi James,perché Oliver non era così sciocco,correre al negozio dopo cinque minuti a cambiare gli abiti imbronciato.
Guardai l’ora al telefono: era tardissimo! La mattina dopo non mi sarei alzata nemmeno con le cannonate! Mi congedai dalla mia nuova e simpatica conoscenza,avvertii Scarlett che andavo a nanna e uscii.
Come previsto la mattina dopo avevo una faccia da far paura…senza contare il sonno!
Ringraziai l’esistenza delle truccatrici per la prima volta in vita mia.
Sembrava destinata ad essere una giornata orribile,quella: avevo sonno,non capivo nulla,pioveva e faceva un freddo disumano ( di sicuro,nello stesso momento,in Italia c’era un bel sole caldo,pensai contrariata),James rompeva più del solito a causa del mal di testa ed avevamo anche litigato perché gli avevo detto che era solo colpa sua e che avrebbe potuto benissimo evitare di bere.
Volevo solo tornare a dormire.
Proprio verso il tardo pomeriggio,mentre tutto sembrava ormai perduto,arrivò la più bella notizia che potessi mai ricevere: avevo una settimana libera!
Non so come fosse stato possibile…ma al momento me ne fregai altamente,correndo a chiamare le mie amiche per avvertirle e mamma ( si,mamma…problemi? ).
In un batter d’occhio le valige con l’essenziale erano pronte ed improvvisamente non mi sembrava più di avere una brutta cera.
Quando andai a salutare Scarlett mi disse che avevo una settimana di riposo perché James si era ammalato e da girare mi erano rimaste solo le scene con lui.
Giuro che la volta prossima che si ubriaca non mi arrabbio,pensai contenta.
Corsi a salutare Mike e ritenni giusto anche James. Quando bussai alla sua porta mi aprii in delle condizioni che sembrava un appestato e mi guardava storto.
Era ancora arrabbiato.
Mi fece entrare :- Come mai con le valige? Dove vai?-
:-  A casaa! – gridai.
Si tappò le orecchie :- Non strillare! Ho mal di testa,diamine! E anche la febbre…immagino che sei libera a causa mia- accennò un sorriso.
Annuii :- Giuro che non mi arrabbio più quando bevi e rompi – sorrisi e lui rise divertito,massaggiandosi le tempie.
Gli schioccai un bacio sulla guancia e volai via,troppo felice di tornare a casa.
E anche di aver fatto pace con l’uomo delle caverne.
 
  

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Capitolo 3
*** Vacanza! ***


Appena atterrai a Roma mi sembrò quasi strano sentire così tanta gente parlare in italiano… per non parlare di quando uscii dall’aeroporto! Un caldo ed un sole incredibili!
In macchina con mamma chiacchierammo e appena arrivai a casa corsi a mettermi degli indumenti più adatti al clima e telefonai alle mie amiche per metterci d’accordo per vederci l’indomani.
Rivederle dopo così tanto tempo….ogni abbraccio durava ore!
La giornata passò veloce,troppo,tra una passeggiata ed un gelato,tra una confessione di un segreto ed una domanda di troppo….
La sera mi portarono di peso in un pub. Non che non mi piacessero,anzi,peccato che mi volessero far cantare.
:- Io mi vergogno a cantare! – strillai.
:- Oh,andiamo! Canti bene!- esordì una delle mie sadiche amiche,quasi ficcandomi in bocca una bottiglia di birra. Ne presi un goccio e la posai :- Vuoi farmi saltare i denti? – domandai. Il tono voleva essere acido come minimo,ma non riuscivo ad arrabbiarmi con lei… con loro.
Dopo avermi costretta a salire su una specie di palco,fecero partire la musica. Ringraziando Dio non avrei cantato da sola,c’era Emma con me. Avremmo fatto le imbecilli in due. Magra consolazione.
All’inizio mi sentivo un po’ stupida a cantare Bad Reputation…non sarei mai stata brava quanto la mitica Joan,ed ero anche impacciata… ma probabilmente il goccetto di birra stava entrando in circolo e ci ritrovammo a saltare sul palco come delle pazze mentre ci esibivamo ( e,sempre ringraziando Dio, non ho mai stonato… evviva!) e ridevamo.
Non credo di essermi mai sentita meglio sia fisicamente che psicologicamente quanto in quell’istante…
Ero così felice,allegra e spensierata… mi sentivo leggera e libera. E poi mi stavo divertendo troppo. Una volta finita la canzone scesi e mi accomodai su un divanetto di finta belle bordeaux, ad osservare altra gente che cantava e ballava.
Il ragazzo della mia migliore amica ci trascinò in pista. Danzammo su “ I wanna be sedated” dei Ramones… giuro,pensai,che la data di oggi me la tatuo: ho cantato e ballato! Wow! Mi sorprendo da sola…
Per tutto il resto della settimana più che altro uscimmo,andammo anche al cinema ( fu bellissimo quando fecero la pubblicità di un film con un attore che conoscevo….risi troppo.).
Arrivò la fatidica domenica del ritorno al lavoro.
Atterrai a Londra e un taxi mi portò sotto il mio appartamento.
Salii,svuotai le valige ( cosa alquanto odiosa…),levai le scarpe e mi piazzai davanti la TV.
La mattina dopo ricominciò la solita routine: sveglia,vai sul set,trucco,leggi copione,gira,pausa,gira,pranzo ecc…
James stava bene ed era di buon umore,Scarlett invece un po’ meno,dato che aveva litigato con il ragazzo. Avrebbe potuto ucciderlo a mani nude se gli fosse capitato sotto tiro.
Se fosse morto non sarebbe stata una grande perdita. Era antipatico. Mentre ci stavano truccando per la nuova scena lei si sfogava con me,mi raccontava di quello che quell’ingrato le aveva fatto,e del fatto che temeva la tradisse con la vicina di casa,un’arzilla quarantenne. Onestamente dubitavo di quest’ultima cosa…ma non si sa mai.
In quel mentre entrò James con un giornale in mano :- Gin,possibile che sia tu nella foto?- con un’espressione perplessa me lo passò.
Bene. Io e Emma che cantavamo al karaoke. Sbuffai e andai all’articolo:
 
“ L’attrice Ginevra Williams è stata paparazzata con delle amiche in un pub a chiacchierare e a fare il karaoke. Che ne pensate?”
Sotto c’era una foto di me che parlavo con loro. Secondo me la direttrice del giornale mi aveva attaccato una qualche cimice addosso….come faceva a sapere SEMPRE dove trovarmi???
Restituii il giornale a James :- Non ci noto nulla di strano,se non il fatto che mi trovano sempre – dissi.
Lui sorrise :- Non ho detto che era strano,infatti.-
Ah,e come l’avevo dedotto allora io?
:- Solo non mi sembravi te,non ti facevo una da karaoke- continuò.
Risi :- Io NON sono una da karaoke,mi hanno costretta!-
Rise anche lui,scuotendo la testa ed uscì.
:- Sembra di buon umore oggi – mi riferì Scarlett – tutta questa settimana era di un caratteraccio… inavvicinabile!-
Sgranai gli occhi :- LUI? Inavvicinabile?-
Annuì :- Però oggi sembra tranquillo-
Da fuori lo sentimmo urlare :- Che diamine! Non mi chiamare Jamieeee! Lo odio!-
Non potei evitare di ridere :- Fortuna…-
Le scene che girammo non erano tanto impegnative,ma si avvicinava sempre di più quella che temevo…quella del bacio con James. Non ero minimamente intenzionata a farlo…davanti a tutta la crew poi! Piuttosto un anno a lavorare come baby-sitter!
Quel pomeriggio,poco prima di finire il nostro “ turno” io e lui ci ritrovammo a chiacchierare spensieratamente nel suo camerino.
:- Ti giuro è stata una sorpresa! Non lo sapevo!- dissi divertita.
:- Davvero? Daii!- lui più incredulo di me.
Annuii :- Si! Insomma sapevo dei Bon Jovi e dei Metallica… ma non avrei mai immaginato che tu amassi i Green Day – stavo per commuovermi dalla gioia – sono così fiera di te!- lo abbracciai ridendo.
Scosse la testa divertito :- Ma guarda te…mi sembri Oliver quando mi abbraccia,fa il ruffiano e per prendermi in giro mi chiama Jamie – sottolineò il nomignolo sprezzante.
Sghignazzai :- AMO  tuo fratello…diglielo.-
Finse di essere spaventato :- Tu e lui siete un’associazione a delinquere! Uniti non so cosa potreste farmi! –
Mi finsi offesa :- Al massimo picchiarti con una mazza da golf,visto che ti piace tanto-
Una lucetta gli si accese negli occhi :- Williams- ecco…quando mi chiamava per congnome accadeva sempre una disgrazia- oggi pomeriggio io,mio fratello e Rupert andiamo a vedere una partita…ti va di unirti?- sorrisone da cucciolo abbandonato.
Diamine! Io non so nemmeno come si gioca a golf.. come potrei an…. Aspetta… RUPERT CHI’??
:- James- dissi con la voce insicura – Rupert CHI?-
:- Rupert Grint – rispose con semplicità – se vuoi te lo presento…non hai detto che ti piaceva come attore?-
Questo ragazzo voleva uccidermi o farmi morire per autocombustione…
Annuii per l’ennesima volta :- Si,certo ma io…io…-
:- Ok,allora a dopo – e senza farmi finire uscì.
Io,pomeriggio,Grint. Io,pomeriggio,Grint.
Oh merda! Merda ho pensato merda! Merda!
Cacchio!
E che cosa avrei messo???
Maledetto Phelps.
Appena finii sul set corsi a casa e lavai i capelli,feci una doccia rilassante e spesi quasi un’ora di tempo a decidere cosa mettere per poi optare per pantaloni neri e maglietta dei Sex Pistols. Molto seria,si.
Borsa borchiata in spalla scesi per prendere la macchina e mi trovai davanti James.
:- Che ci fai qui? – quasi lo urlai. Che delicatezza…si notava che ero tesa di incontrare uno dei miei attori preferiti?
:- Ti sono venuto a prendere, Sali-
Mi adagiai sul sedile della sua Aston Martin,al posto accanto al guidatore.
Guidava bene però.
Osservai com’era vestito: simile a me,indossava maglietta nera e jeans.
Per fortuna…solo dopo avevo pensato che sarebbe potuta essere una cosa ufficiale,e che quindi presentarsi ad una competizione importante vestita com’ero non fosse il caso.
Che pizze.
Parcheggiò ed entrammo,cercando di evitare i fan più svelti.
Da lontano intravidi Oliver che parlava con una ragazzo più basso e rosso. Cominciai a torturarmi le mani…oddio…eccolo!
Quando ci notarono ci vennero incontro,Rupert mi strinse la mano cordiale e cos feci io.
Ringraziai il cielo di saper fingere.
Ero seduta tra LUI ( oh cielo stavo vicino a Grint!) e Oliver.
Faceva stranamente caldo per i canoni inglesi,così mi legai i capelli e visto che da lontano non sarei riuscita a vedere bene la partita misi anche gli occhiali.
Come se m’interessasse sul serio una partita…vabè.
Stranamente invece vi prestai attenzione,ed ogni tanto Rupert mi accennava a qualcosa su un giocatore o simili… quella fu la prima volta che pregai che un paparazzo mi facesse una foto: io a vedere una partita con Rupert Grint. La mia migliore amica avrebbe dato l’anima per stare al mio posto.
Come per magia ( e con loro intorno sarebbe stato molto verosimile…) spuntò una giornalista molto giovane,che ci chiese di concederle una piccola intervista nella pausa.
Acconsentimmo.
All’inizio parlò più con loro che con me,maggiormente della partita,poi mi domandò se fossi interessata anche io al golf ma rispose James per me,dicendo che mi aveva convinta confidandomi della presenza di Rupert. In quel momento avevo la faccia dello stesso colore dei suoi capelli.
La ragazza s’informo di come procedessero le riprese del film e ne parlammo un po’,poi l’argomento virò sui gusti musicali ( da notare me con la maglia dei Sex,Rupert con quella dei Pixies,Oliver con quella dei Metallica e stranamente non la portava anche James) e su quali fossero gli attori che ci ispiravano ( lì nominai anche loro).
Fu davvero veloce e gentile,e,andandosene,dopo aver ringraziato,salutò anche in italiano.
La sera andammo a cena in un pub lì vicino il quale,ironia della vita,era gestito da italiani.
Ovviamente ordinai cibo ITALIANO,’sti cavoli che era un pub…e naturalmente acconsentirono a portarmelo perché ero una di loro. Il proprietario era simpatico e mi chiese anche l’autografo.
Mentre stavo gustando la mia lasagna mi accorsi di tre sguardi famelici che la fissavano,così ne chiesi anche per i Phelps e Rupert. Sembrava non ne avessero mai assaggiata una….possibile?
Grint passò il resto della serata ad implorarmi di insegnarli a cucinare italiano ( “ almeno la pasta e le lasagne….ti prego!),in cambio mi avrebbe dato i gelati gratis. Sembrava interessante come proposta…
Dopotutto mi ero divertita. Verso le 10.00 p.m Oliver propose di andare al cinema,ma io declinai l’offerta perché altrimenti il giorno dopo non mi sarei alzata. James si offrì di accompagnarmi e Rupert andò con l’amico.
Mentre stavamo in macchina ripensai a tutta la serata e a quanto fosse simpaticissimo Grint.
Se ne era uscito mentre cenavamo con un :- James,figa la tua ragazza! Voglio dire,oltre che bella e intelligente ha anche interessi comuni a noi,e non parlo della recitazione,mi riferisco alla musica,la lettura,il golf ( ok..nessuno gli fece notare che non ero interessata allo sport in generale ma poco male)….è tranquilla e ti fa morire dalle risate…è un ragazzo sotto mentite spoglie! Giuro! Fossero tutte così! – e rise.
Silenzio di tomba. Lo interruppi io :- Rupert,io e James non stiamo insieme-
Il rosso si voltò verso il mio presunto ragazzo,aprì la bocca,la richiuse e sorrise :- Si,ehm giusto. Mi sono fatto influenzare dal gossip,immagino.- imbarazzato prese un sorso di birra ed io lo imitai.
Insomma,solo perché abbiamo visto una partita insieme non vuol dire che STIAMO anche insieme..e poi che gossip ci saranno mai stati? A parte quella cosa imbarazzante di quando eravamo spariti dal’asta di beneficenza..
Intanto eravamo arrivati. Prima di scendere proposi a James se gli andava di salire,dopotutto mi aveva anche accompagnata e non era andato al cinema….
:- Non pensare male però!- lo prevenni.
:- Non lo stavo facendo- disse serio – ma ora che mi ci hai fatto pensare…nonono scherzo!- si affrettò a dire quando si ritrovò la mia mano ad un centimetro dalla sua faccia. Quindi la figuraccia ce l’avevo fatta io. Evviva!
Scendemmo e salimmo su da me.
:- Ti va se guardiamo un film?- mi propose mentre accendevo la luce.
:- Quale? Domani devo,anzi,DOBBIAMO,alzarci presto- gli ricordai.
:- Il mio preferito,dai! Ti piacerà!- m’implorò.
:- Ok,ma non so se ce l’ho –
Un sorrisetto apparve sul suo volto :- Lo danno in TV tra dieci minuti-
Sospirai e feci “ok” con la mano,mentre mi andavo a mettere degli abiti per casa.
Quando uscii dalla camera lo trovai accomodato sul divano con il telecomando in mano ed una insalatiera di patatine accanto.
:- Non hai i pop corn?-
:- No- risposi- non mi piacciono-
Forse lo traumatizzai dall’espressione che fece.
:- Bella divisa- ghignò.
Sbuffando mi sedetti vicino a lui. Indossavo una canottierina nera e dei lunghi pantaloni di una vecchia tuta grigi.
:- Dai scherzavo suu!- tentò di riparare.
Per tutta risposta mi voltai dall’altro lato a braccia conserte.
Il film era “ Il ritorno della mummia”.
:- Non fare quella faccia! È bellissimo! Certi effetti speciali magnifici- mi consolò prendendo le patatine.
:- Lasciale anche a me!- risi.
:- Ah si,scusa- biascicò,già completamente preso dal film. Con delicatezza mi poggiò l’insalatiera in grembo,nemmeno fosse un bambino.
Mi venne proprio da ridere….
La pellicola non era niente male…ma avrei preferito di gran lunga Bridget Jones…
Per fortuna arrivò la pubblicità.
:- Che ne pensi?-
Alzai le spalle :- Si è carino. Ben fatto.-
Quasi non si strozzò :- CARINOOO? Ok,calmiamoci. Che film avresti voluto vedere? E non dirmi la Saga!- sorrise.
:- Bridget Jones-
Probabilmente non se l’aspettava :- Perché?-
:- Perché mi piace-
:- Allora mettilo-
:- Non posso,c’è la mummia-
:- Fa niente,voglio vederlo su!-
Che ragazzo strano. Andai a prendere il dvd e lo misi. Oh,quanto tempo che non lo vedevo!
Mi sembrò che anche a lui stesse piacendo.
:- Allora James?-
:- Fortissimo- rise – ora capisco perché ti piace-
Oh,mi sentivo fiera di me…ed anche insonnolita. Sbadigliai.
:- Spalla?- mi chiese.
:- Scusa?-
:- Spalla per dormir…ehm poggiarti mentre guardi il film? – mi prese in giro.
Per pura vendetta lo feci. Aveva la spalla dura,maledizione!
Credo che mi fossi assopita perché sentivo ancora la voce di Renèè Zelweger e la risata di James,ma poco a poco scivolai nel sonno.
Quando mi svegliai era ancora notte e stavo probabilmente distruggendo la parte sinistra del corpo del mio amico,il quale si era addormentato.
Con delicatezza mi alzai,spensi la tv e posai l’insalatiera VUOTA.
:- James? James?-
Mugolò qualcosa.
:- JAMES!-
Aprì gli occhi :_ Uh? Che ore sono?-
:- Mezzanotte. È tardi. Scusa se mi sono addormentata…tu dovresti essere a casa-
Si passò una mano sulla faccia :- Non ti scusare…perché domani dovrò scusarmi io…posso dormire qui?- sbadigliò.
:- Certo,ma non ho abiti maschili da darti…anzi si,ma sono miei,credo ti vadano corti- risi.
Scrollò le spalle.
:- Vieni- gli porsi una mano- ringrazia Dio che ho la stanza per gli ospiti-
:- Grazie Gin, e comunque anche il divano andava bene-
Si certo,due metri di persona su un divano….doveva essere ancora mezzo addormentato.
Lo condussi fino alla stanza,accanto alla mia e gli portai una maglia enorme dei Green Day e dei pantaloni di una tuta che mi andava grande. Mi ringraziò e si buttò sul letto.
Io andai nella mia camera e mi addormentai quasi subito.
Sognai James…ma non ricordavo cosa…avevo solo immagini confuse in testa.
Mi alzai verso le cinque,perché per le sei sarebbe arrivata la macchina della trouppe a prendermi. Anzi,prenderci.
Mi preparai in dieci minuti e bussai da James.
Non ottenendo risposta entrai :- James,alzati è tardi,saranno qui a prenderci tra poco- gli dissi.
Era carino mentre dormiva.
Lo scossi un po’:- James…-
Finalmente di alzò. Era davvero buffo con i miei abiti addosso,anche se erano da maschio.
Lo lasciai a preparasi,intimandogli di fare in fretta e andai a preparare la colazione.
Poco dopo era in cucina già pronto.
:- Tu che vuoi per colazione?- io mangiavo i cereali,ma in Inghilterra era più comune il bacon,l’uovo…
:- Un uovo va bene. Lo faccio io,mi piace cucinare. Vuoi anche tu?- dopotutto non mi avrebbe uccisa un uovo di mattina no? :- Ehm,ok- accettai.
Oh,dire che cucinava bene era poco,preparò uova,wurstel e pancetta.
:- Sei libero anche per pranzi e cene? – scherzai.
:- No,solo per le colazioni ed i dessert-
:- Che dolci sai fare? – m’interessai,essendo grande estimatrice della cioccolata ( soprattutto fondente).
:- Di tutto,che ti piace?-
Uno sguardo sognante s’impossessò di me :- Tutta la cioccolata-
:- Un giorno ti farò una torta. Fondente o al latte?-
:- Fondente,ma non troppo- risi. Evviva! Torta!
:- Si,anche io lo preferisco.-
Il tempo di prendere le ultime cose che citofonarono e scendemmo. Inutile dire rimasero di stucco a trovarci in due.
In macchina spiegammo (anzi,spiegò James che a me venne il mal d’auto) e allora la smisero di guardarci strano.
Sembrava essere una giornata tranquilla…se fossimo riusciti a fare tutto per bene sarebbe stato il nostro ultimo giorno sul set.
Purtroppo parlai troppo presto.
Il ciak che ci era rimasto era quello del bacio. 

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Capitolo 4
*** - Non sono tesa!- ***


Oh cielo,oh cielo!
Come potevo averlo dimenticato? Per fortuna ogni mattina leggevo il copione….oh Dio!
Io non ero pronta…non ero nemmeno sicura di saper baciare…il mio primo ed unico bacio lo diedi al mio migliore amico d’infanzia,nonché unico “ ragazzo” mai avuto.
James non notò la mia tensione ed il nervosismo costanti per tutto il giorno,ringraziando Dio. O comunque finse di non farci caso.
E lui non era teso? Perché non era teso?
Bhè magari sapeva baciare mille volte meglio di me…
Perché l’ho dimenticato? Come poteva essere possibile? Io non dimentico nulla!
Sentii che stavo per vomitare.
Comunque la scena andava girata di sera,un punto a mio favore: non si sarebbe notato il rossore ed avevo qualche ora per inventarmi qualcosa.
Avevo riferito tutto a Scarlett,la quale OVVIAMENTE non poteva fare nulla per me,se non tranquillizzarmi.
Non mi aiutava! Nessuno mi aiutava!
Non avevo nemmeno pranzato,e mi girava la testa. Andai a stendermi su un divano che avevo nel camerino.
Mi stavo preparando una tachipirina quando bussarono.
Era Oliver. Ecco,mi ci mancava pure il fratello della mia disgrazia.
Appena mi guardò sbarrò gli occhi ed esclamò :- Stai bene??-
Forse il fatto che avessi la matita sbavata,i capelli per conto loro tipo Medusa,gli occhi iniettati di sangue ed un’espressione sofferente non mi aiutarono.
:- Certo! Perché?- accidenti…voce troppo acuta!
Alzò un sopracciglio :- Niente…non si direbbe…tesa per il bacio? – lo guardai stupita- Si,me l’ha detto che oggi vi tocca – rise.
Rimasi a fissarlo fino a che non si decise a parlare nuovamente :- Comunque ero venuto per dirti una cosa da parte di Rup- oh,strano- voleva sapere se un pomeriggio di questi eri libera…per insegnarci a cucinare italiano!- erano seri allora…. Era più grave di quanto immaginassi.
:- Ehm,si quando volete. Ma James cucina bene- me ne uscii senza motivo.
:- Tu che ne sai?- indagò guardingo lui.
Scrollai le spalle :- Me l’ha detto-
:- Si,pensa che la sua cicatrice di quando è piccolo la chiama “ ferita di guerra” e ha detto di essere più bello di me…dice tante sciocchezze!- mi fece particolarmente ridere la seconda cosa.
:- Mi ha fatto uova e bacon…niente di che- accennai.
Lo vidi stringere gli occhi,quasi fessure…
:- Allora è vero che ieri,anzi oggi…cioè stanotte…vabè. HA DORMITO DA TE! VOI…-
Non lo lasciai finire :- NO! Stavamo vedendo un film e ci siamo addormentati ed io ho una camera degli ospiti e ha dormito lì- spiegai.
:- Ah si? Vestito?- continuava??
:- No,gli ho dato degli indumenti io!-
:- Una gonna?- si stava divertendo lui!
:- Abiti da ragazzo!- lo stavo per uccidere…e mi sentivo male!
:- Perché hai degli abiti da maschio?- chiese con fare malizioso.
:- Sono miei….Oliver esci di qui o ti ammazzo! Lo faccio!- urlai con il poco fiato che avevo in gola.
Mentre lo spingevo fuori feci appena in tempo ad intravedere James da lontano che osservava la scena incuriosito.
Era assurdo che mi comportassi così per una sciocchezza del genere! Dovevo essere professionale!
E poi dopotutto eravamo amici…non c’era niente di male. Perché lui non mi piaceva.
Perché lui non mi piaceva vero?
Ok,crisi di panico…capito.
Avendo il resto del pomeriggio libero decisi di preparami al meglio.
Feci una bella doccia e sistemai i capelli.
Lavai i denti. Misi lo smalto.
Rilavai i denti.
Limai le unghie.
E se avessi dovuto portare un abito?
Depilai nuovamente le gambe.
Trovai nella borsa delle creme per la pelle. Cominciai a farmi un peeling alla faccia.
Lavai ancora i denti.
Oddio…sembravo la protagonista di un film demenziale del quale non ricordavo il nome.
Mi costrinsi a non fare più nulla e rimanere in santa pace a leggere un libro fino a che non mi avessero chiamata.
Lo fecero verso le 7.00 p.m : lavai per l’ultima volta i denti e andai.
Scoprii presto che la mia ceretta era stata inutile: mi avevano fatto mettere dei jeans.
Ero vestita normale.
Ci portarono su una grande terrazza,con il balcone in marmo. Senza illuminazioni se non la fievole luce della luna.
Il regista voleva fosse una cosa spontanea,non ci disse cosa fare…solo che lui prima o poi mi avrebbe dovuto dire “ ti amo” e poi portarmi dietro una finestra a vetri lì vicino.
James era alquanto tranquillo,forse solo più taciturno e serio del solito,ma nulla di chè.
Dovevamo aspettare ad iniziare non capii bene per quale ragione. Ci sedemmo lì,su una poltroncina e chiacchierammo un po’,lui per passare il tempo,io per scaricare la tensione.
:- Perché prima con Oliver eri così tesa?- se ne uscì all’improvviso.
Feci spallucce :- Avevo mal di testa. Mi sdebiterò con le lasagne- sdrammatizzai.
Lui rise di gusto,invece.
Non mi sembrava di aver detto una cosa divertente.
:- Nervosa?-
:- Uh?-
:- Per il bacio – spiegò.
Ah,quello. Si certo…ho appena scoperto che mi interessi,FORSE, e devo anche baciarti. No sto a posto grazie.
Scrollai di nuovo le spalle :- Tu?-
Mi imitò :- Un po’..-
SIA LODATO IL SIGNORE!
Parlammo del più e del meno,maggiormente di musica.
Purtroppo,o per fortuna,arrivò il fatidico momento.
Sospirai,e lui lo notò :- Ti dispiace così tanto baciarmi che sbuffi? – scherzò.
:- Non ho sbuffato!-
Alzò gli occhi sorridendo :- Come vuoi…-
Ci piazzammo io poggiata al balcone lui davanti a me.
:- Pronti,azione,VIA!- 

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Capitolo 5
*** - C'è una luce nei tuoi occhi- ***


Eravamo uno di fronte all’altro,vicinissimi.
James profumava. Non posso dire come nei film “ profumava di menta,di pesca o che so io…” lui sapeva di...James.
Quando mi si avvicinò ulteriormente m’irrigidii. Dovevo ricordarmi di respirare,o sarei svenuta.
Con la coda dell’occhio notai che il regista ci osservava attento ed impaziente. Dalla strada lì sotto veniva una musica familiare…i Metallica! E fu lì che ebbi il mio primo colpo di genio: poggiando le mani sul suo petto cominciai a cantare sottovoce Nothing Else Matters e lui,con mia grande sorpresa,mi seguì.
Cantavamo insieme,perfetti,quasi abbracciati ed al chiaro di luna…non era addirittura meglio di un bacio?
 
“So close no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trust in who we are
And nothing else matters”

Sentivo la sua bocca sui miei capelli e la sua voce intonare il seguito.
 
“Never opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
And nothing else matters”

 
Con un movimento lento ma fluido mi alzai sulle punte dei piedi e lui mi prese in vita,alzandomi di poco da terra. Non ero io quella,o almeno non la solita me,ma veniva tutto spontaneo,e poi avrei avuto la scusante della scena. Risi tra me e me. Lo notai sorridere leggermente,mentre si piegava ancora di più verso il mio viso. Stavolta non mi sarei spostata.
 
“Trust I seek and I find in you
Every day for us something new
Open mind for a different view
And nothing else matters

Never care for what they do
Never care for what they know
But I know”

 
Le nostre voci insieme erano una melodia divina sussurrata. In quell’istante non esistevano le telecamere,i regista,l’aiuto regista e tutti gli altri,per me c’erano i suoi occhi marroni,così simili ai miei… quanto avrei voluto poterli avere sempre così vicini. Mi abbracciò più forte,sollevandomi ancora di più ed io mi aggrappai al suo collo. Ad ogni parola cantata piano piano corrispondeva un bacio,priva sulla guancia,poi sul collo,una mano tra i capelli…
Le parole seguenti mi morirono in bocca: curvai la schiena seguendo un suo movimento e le sue labbra erano lì: sulle mie. Semplicemente.
Il mio piccolo cuore non avrebbe potuto reggere se fossi stata in condizioni normali,ma come avevo già detto,non ero in me. Continuammo a baciarci ancora, e ancora…ero sicura che la scena avrebbe fatto schifo e l’avremmo dovuta rigirare,ma al momento era un dettaglio insignificante e, ad esser sincera,mi sembrò lo fosse anche per James.
Allentò la presa su me gradualmente ed io tornai a terra. Il suo naso scorreva sul mio collo :- Ti amo-
Era solo finzione,ma detto dalla sua bocca,dalla sua voce,suonava così bene….non potevo credere di non essermi mai accorta in tutto quel tempo dei miei sentimenti verso di lui,forse anche lui…
Mi prese quasi in braccio,con mia enorme sorpresa,e mi trascinò dietro la porta a vetri. Mi fece scendere,con mio dispiacere,ma era quello che dovevamo fare e poi chissà cosa mi ero andata a pensare e cosa avrebbe pensato lui!
Mi voltai per guardarlo in faccia,lui fece lo stesso e poi mi baciò di nuovo. QUESTO ERA UN VERO BACIO! Gli misi le braccia al collo e chiusi gli occhi e poi….fummo interrotti dalla voce di Mike che chiamava. Maledetto.
:- Complimenti ragazzi! Ottima,ottima. Non ci sarà nemmeno bisogno di rigirarla!- ah si? Pensai. E dire che ero convinta fosse una roba da buttar via- Forse taglieremo qualche punto,insomma per accorciare ma che dire! C’era feeling. Geniali con la canzone voi due! Sembrava reale!- in quell’istante James mi fece un occhiolino con espressione a dir poco divertita ed io arrossii vistosamente.
:- Sembrava quasi che vi fosse messi d’accordo!- continuò imperterrito lui :- a meno che…- spalanco la bocca sorpreso,fissandoci. Ecco aveva capito che io avevo una cotta colossale per James…. Ero spacciata :- A meno che non vi siate davvero messi d’accordo! Furbacchioni!-  e ridendo e scuotendo la testa ci lasciò soli. Ma si poteva essere così stupidi??
In quell’istante chiamarono James e lui dovette uscire e non lo vidi fino a sera.
Ero appena rientrata nel mio appartamento ed indossavo una maglietta enorme dei Sex Pistols e dei pantaloni per casa quando suonarono alla porta. Mentre andavo ad aprire la parte sciocca e smielata di me sperava in un James che,con un mazzo di fiori mi rivelasse il proprio amore nascosto e mi baciasse…invece era il postino.
Non sapevo che fare,ero stanca ma non avevo sonno….cominciai a spazzare e fare i piatti,poi spolverai e,date le mie condizioni pensose optai per una bella doccia rigeneratrice.
Forse ero masochista…chissà. Fatto sta che nella mia mente c’era solo il bacio…dovevo smettere di pensarci per vari motivi: non sarebbe nata una storia tra di noi perché non ero ricambiata * si,ma ricordi le voci che giravano sul set?* Maledetta vocetta interiore,taci!
Inoltre sarei rimasta delusa,dovevo rassegnarmi per me stessa,altrimenti sarei impazzita. * lo sei già…di lui…*
Oh santo cielo! Mi smentisco da sola. Devo essere impazzita sul serio,forse qualcosa di sbagliato nel mio cervello c’è dalla nascita e si sta mostrando solo ora…uhm…
Guardai l’ora: le 9.30 p.m… non era troppo tardi…sarei andata a fare un giro in macchina in città e magari a prendere un gelato. Ecco…trovato il modo per distrarsi.
Mi vestii in cinque minuti: jeans,maglietta e capelli alzati. Il tutto abbellito da una collanina. Presi le chiavi e aprii la porta, di fronte la quale mi trovai James,in procinto di suonare. Rimasi qualche secondo a bocca semiaperta,poi tornai al mondo reale.
:- Hey! Che ci fai qui?- domandai piacevolmente sorpresa ( e ancora sotto shock).
Ansimando mi fece cenno con la mano di aspettare :- Posso entrare?- mi spostai per farlo passare.
Si diresse verso il divano rosso che avevo in salotto,davanti la tv e si sedette. Lo seguii preoccupata :- Tutto a posto? Ti porto qualcosa da bere?-
Scosse la testa accennando un sorriso,poi parlò:- Magnificamente. Un succo. Anzi no… vengo in cucina.- detto fatto già era arrivato. Io non lo imitai immediatamente….ero ancora intontita dal suo arrivo. Che ci faceva ora lui li? Era così diverso dal solito,euforico al massimo,sembrava ansioso,o forse no…bha. Non lo sapevo nemmeno io.
Quando lo raggiunsi stava stappando una bottiglia di vino rosso italiano. Me ne porse un bicchiere.
:- Ti ripeto: sicuro di stare bene? Mi sembri un po’ su di giri…e sei strano.- stava iniziando a spaventarmi sul serio.
Sorridente e beato,sorseggiando il mio vino,rispose :- Su di giri? Dici? No io sto benissimo! Perché ti sembro strano?- rise.
:- Stai parlando a mitraglietta- gli feci notare seria – dimmi che c’è!-
Ignorandomi bellamente si versò dell’altro vino ed io sbuffai,attirando la sua attenzione.
Sorrise dolcemente avvicinandosi :- Si, forse hai ragione- cercava di parlare più lentamente,si notava- sono un po’ su di giri- sghignazzò di nuovo.
:- Si, ma perché??- sbottai esasperata.
Senza darmi il tempo di realizzare alcunché si avvicinò e mi baciò,posando il bicchiere di vino sul tavolo.
Fosse stato per me sarei rimasta li,tra le sua braccia,per un bel po’,ma la parte razionale di me mi riportò alla realtà :- CHE.DIAMINE.STAI.FACENDO?-
Mi fissò con la faccia da cane bastonato :- Mi sembra chiaro,ti sto baciando- sorrise. Cominciava a darmi sui nervi…perché faceva lo sciocco??
Probabilmente doveva aver intuito il mio umore,perché improvvisamente diventò serio e mi lasciò. Mi accorsi che mi aveva sollevata da terra solo in quell’istante.
:- Scusa. Non so cosa mi sia preso. È da oggi che…credevo. Ma ovviamente no.-
Alzai un sopracciglio :- Soggetto,verbo e predicato. Ce la puoi fare- volevo essere acida ma non troppo.
Trasse un grande respiro :- Oggi,dopo il bacio,credevo di aver capito una cosa che forse non è…e cioè pensavo mi ricambiassi…solo che evidentemente mi sono sbagliato.- arrossì leggermente.
La situazione aveva del surreale .Oddio…oddio. Rimasi ad osservare quel ragazzo alto e castano davanti a me per almeno tre minuti buoni prima di fare qualsiasi cosa,credo. Dentro di me sentrivo tremila emozioni ed altrettante sensazioni. Doveva essere un sogno,per forza. Che cosa avrei dovuto fare? Lui era poggiato al tavolo,sorseggiando il vino e studiando le mattonelle del pavimento. Io lo trovavo SUBLIME anche così. Penso che il mio cuore non abbia mai battuto veloce quanto quella volta…come penso di non aver mai avuto tanto coraggio come quell’istante: presi lo slancio perché si era allontanato e lo abbracciai stretto come nessuno.
A chi importava dei baci e cavoli vari? Avrei voluto abbracciarlo ogni istante della mia vita…. Probabilmente lo stavo strangolando,ma lui non si lamentò,anzi,mi strinse a sua volta. Era l’attimo perfetto: io,tra le sue braccia,con le mani tra i suoi capelli scuri che profumavano e lui,le sue braccia intorno a me e le sue labbra sulla spalla.
James si stacco da me e mi disse :- Sai una cosa? Hai una luce negli occhi-
Lo guardai perplessa :- Oh,come posso dirti? Un bagliore,una luce…ecco! Una scintilla! –
Sorrisi. Era una cosa molto bella da dire :- Andava bene anche la luce-
:- Io cos’ho? Ora tocca a te-
Oddio…avrei potuto dire tante di quelle cose che…mi venne in mente la più ovvia,forse la più stupida,ma fu la prima a venirmi in mente :- Tu hai la voce della mia infanzia.-
Lo osservai sgranare gradualmente gli occhi,socchiudere la bocca e richiuderla :- Perché?-
:- Perché da piccola sentivo sempre la tua voce ad Harry Potter,tanto da riconoscerla senza guardare- scrollai le spalle. Sapevo benissimo che lui mi aveva fatto un complimento ed io non ne ero stata in grado,ma amavo sul serio la sua voce. Era bella. Mi faceva tornare in mente quando puntualmente,ai tempi delle elementari,di pomeriggio,mettevo un DVD e guardavo il mio film preferito,alzando il volume per sentire la SUA voce. Glielo dissi e lui non rispose. Doveva avermi presa per una pazza,o una nostalgica,o non so cosa….
Poi quando finalmente mi guardò di nuovo aveva gli occhi lucidi :- Io…è la cosa più bella che qualcuno mi abbia mai detto- mi sussurrò all’orecchio,ed io,per la prima volta in vita mia,presi iniziativa e lo baciai.
Finalmente mi sentivo completa.
 
 
 
  

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Capitolo 6
*** Epilogo- Cinque anni dopo... ***


Cinque anni dopo…
Incredibile come basti poco per trasformare una raffinata sala da ricevimenti ad una banale discoteca.
Che poi banale non è affatto: innanzitutto è enorme,piena al massimo e le luci stroboscopiche mi stanno facendo impazzire, ma non nel senso buono. Credo di aver perso la vista o qualcosa del genere. Almeno c’è buona musica, e non quella schifezza dell’house o della dance.
Normalmente odio ballare quanto detesto le discoteche,ma, non so come, mi trovo a “volteggiare” prima, e a saltare poi,sul ritmo di Seven Nation Army dei White Stripes.
:- Permette questo ballo,signorina?- una mano stringe la mia.
Scuotendo la testa e ridendo mi unisco a James.
Ballo piuttosto bene,adesso. Sai com’è,dopo aver preso mesi di lezione s’impara.
Mai,e ripeto mai,avrei immaginato di vincere l’Oscar. O meglio,si sapeva che il film era in lizza per essere tra i candidati,ma di vincerlo io! Mai e poi mai!
Ora sono all’after-party del mitico evento. Ci sono attori bravissimi e famosi dovunque ed altri premi Oscar si aggirano qui e lì. Mi ricorda i primi tempi che conobbi James e andammo alla festa di beneficenza. Mi dispiace esser stata tutto il tempo lontana da lui,un anno intero vedendolo poco,ma ne è valsa la pena a quanto sembra.
E poi ne avremo di tempo per stare insieme. Giusto ora che ci penso… oggi è il 2 Luglio! Il nostro anniversario!
Come se il dj mi avesse letto nella mente lo annuncia e ci fa gli auguri,con conseguenti applausi. Vorrei sotterrarmi. Lo trovo imbarazzante. Questa è opera di mio marito,me lo sento. A casa mi sentirà,ma quando mi giro verso di lui sorride. Lo guardo male,anzi ci provo,ma poi mi metto a ridere.
Mentre mi fa fare una poco aggraziata giravolta, continuo a pensare all’Oscar.
Ho vinto l’Oscar,ho vinto l’Oscar! Iooo! Alla mia età!
Non mi trattengo più e scoppio a ridere.
:- Gin,che ridi?- mi guarda divertito,senza smettere di saltellare a tempo. È davvero buffo,ma balla bene,in fondo.
:- Ho vinto l’Oscar! Il giorno del nostro anniversario!- sto quasi urlando. Anzi no,strillo proprio,non si sente nulla con questo fracasso!
Adesso lui mi sembra più divertito di prima :- Ah,oggi è il nostro anniversario? Me ne ero dimenticato,fortuna che l’ha detto il tipo,lì- ed indica il dj,che ci fa ciao con la mano,ammiccando. Con nonchalance mi volto.
Alzo un sopracciglio :- Quindi tu non ne sai niente,giusto?-
:- Assolutamente,milady- sogghigna- come ignoro che ci siamo sposati quel giorno in particolare per far contenta la sposa,così avrebbe festeggiato l’anniversario in contemporanea al suo cantante preferito.- fa per baciarmi- Ah già- finse di ricordare all’ultimo minuto,allontanandosi- Ignoro anche che sono quattro anni che l’ho sposata e che la amo da morire-  e riecco apparire quel ghigno bello quanto imbarazzante sul suo volto.
Sono rossa come un peperone. Potrei usare la scusante che ho ballato.
:- Non sono rossa per quello che hai detto. Ho solo caldo. Ho ballato. Io non danzo.- rido nervosa. Perché l’ho detto? Non sarei potuta rimanere in silenzio e basta? O baciarlo? O anche dirgli grazie? O forse no?
Mi imita e gli do uno schiaffo sul braccio,senza fargli male. Si sta scompisciando dalle risate. Rimango a fissarlo per un po’,dopodiché mi unisco a lui. Ripensandoci avrei riso anche io. Non devo esser sembrata il massimo,a vergognarmi di arrossire alla dichiarazione di mio marito e a inventarmi scuse cretine. A vederci da fuori non dobbiamo sembrare due persone del tutto normali: lui sta quasi per terra a forza di ridere ed io comincio a squittire. Qui sembra tutto surreale per quanto sono felice: ho una paura tremenda di svegliarmi e scoprire che no,non ho sposato James e no,non ho nemmeno l’Oscar.
Devo smetterla di crearmi problemi che non ci sono. Oggi è il mio giorno di gloria per due motivi e me lo voglio vivere a pieno. Attimo dopo attimo. Forse dovrei trovare un diversivo per il mio cervello,penso troppo. Lui si riprende e mi bacia a sorpresa. Ok,diversivo trovato. Poi mi prende per la vita e ci buttiamo in una scatenata “ danza”. I miei capelli saranno inguardabili. Spero non quanto i suoi,sono tutti dritti!
:- Anche io voglio l’Oscar- sbotta all’improvviso,fingendosi imbronciato.
So benissimo che sta scherzando,così sto al gioco :- Eh,c’est la vie- ghigno,fintamente malefica.
:- Ma è francese!- mi bacia di nuovo.
Sto per morire soffocata dalle risate.
:- Perché ridi?- chiede indignato.
Cerco di smettere per poter rispondere :- Sembriamo la brutta copia della famiglia Addams!- mi piego in due tendendomi la pancia. Nella mia mente immagino Oliver pelato come zio Fester e James con i baffetti alla Gomez.
Alza un sopracciglio,mette le mani sui fianchi e mi squadra per un po’ :- In effetti somigli a Mortisia-  poi ride lui. Evito di dirgli che me lo dicono da anni,a causa del mio colorito e del guardaroba: mi prenderebbe in giro per un anno intero.
:- L’anno prossimo tocca a me però- aggiunge.
Lo guardo interrogativa.
:- Vincere l’Oscar-
:- Ahh,quello. Si amore.- lo assecondo sorridendo.
Quando torniamo in noi ci limitiamo a ballare “normalmente” per un po’.
Alla fine della canzone ci cimentiamo in  un bellissimo casquet. Idea sua ovviamente,a me non sarebbe mai passato per la testa. Io prego solo che non mi faccia cadere,mi ci manca.
:- Vedi di non mollarmi,durante il casquet!- lo minaccio.
:- Cherie! Ma è francese!- s’illumina.
Io,dalla mia posizione,lo acchiappo per la cravatta e lo bacio.
Si,era francese. 

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