Il mistero della fine di Detective Conan

di _Diane_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1: Odio quando mi chiamano “vecchio” ***
Capitolo 2: *** Parte 2: Ci sono momenti nei quali non serve essere detective per capire che qualcosa non va ***
Capitolo 3: *** Parte 3: Proprio lui, in cilindro, mantello e monocolo! ***
Capitolo 4: *** Tra amori proibiti & segreti svelati ***
Capitolo 5: *** Epilogo...? ***



Capitolo 1
*** Parte 1: Odio quando mi chiamano “vecchio” ***



Detective Conan Capitolo 1 Buongiorno. Buonasera o... sogni d'oro. Comunque sia,
mi chiamo Gosho Aoyama, anche se dovrebbe essere Yoshimasa Aoyama: daltronde, se non usassimo i nomi d'arte, cosa li inventeremmo a fare noi artisti?
...
Ricominciamo.
Mi chiamo Gosho Aoyama, ho 45 anni e vivo a Tokio, in Giappone.
Per (soprav)vivere, disegno.
Potrei descrivermi come una via di mezzo tra un topo da biblioteca, che si nutre di carta e inchiostro, ed un folle scienziato, che si diverte a dare vita alle sue creazioni.
...
Ok, forse è la volta buona.
Mi chiamo Gosho Aoyama, ho 45 anni e vivo a Tokio, in Giappone.
Sono un disegnatore di manga. Da tutti sono conosciuto come padre, "geniale" (Muahaha...!
*Risata matefica* Ah-ehm, scusate) creatore di quello che da tutto il mondo è conosciuto come “Meintatei Conan” o "Detective Conan", se preferite. Bhè, potrebbe sembrarvi una gran bella cosa…. Già, lo pensavo anche io.

-Mi vuoi spiegare come conosci la mia vera identità e chi diavolo sei, vecchio? -

Almeno fino a ieri sera.
Perchè ora -sì proprio adesso- un piccolo detective occhialuto mi osserva con sguardo truce, tenendomi sotto tiro con il suo orologio ad aghi soporiferi.
E per il fatto che mi abbia appena chiamato “vecchio”. Detesto le persone che mi chiamano “vecchio”. 

Conan Edogawa & Gosho Aoyama in:

Il mistero della fine di Detective Conan

Parte 1: Odio quando mi chiamano “vecchio”

Quante volte voi, o fedelissimi lettori di Detective Conan, avrete pensato; ma come diamine andrà a finire?
La domanda che i fan mi pongono appena mi scorgono all'orizzonte, è questa da una decina anni.

Ebbene, vi rivelo ora una verità sconcertante, o miei adorati divoratori di fumetti; non so nemmeno io come andrà a finire.
Mi correggo; non lo sapevo fino a ieri pomeriggio, quando le braccia di Morfeo, dopo una mattinata passata a fare autografi ad una fiera fumettistica ed un pomeriggio di disegno intenso,
mi hanno accolto. Al risveglio era come se la lampadina che avevo in testa da anni, quella che pensavo si fosse bruciata da tempo, finalmente brillava; sapevo come sarebbe andata a finire la vicenda del liceale Shinichi Kudo costretto ad indagare negli scomodi panni di Conan Edogawa.
Mi misi alacremente al lavoro, senza mangiare né tantomeno bere; quell’idea doveva essere messa nero su bianco, oppure sicuramente sarebbe fuggita. Così intento dal mio incessante lavoro, non mi sono reso conto del citofono che suonava; si trattava di Minako, la mia vecchia amica d’infanzia, una di quelle che si preoccupano troppo nei momenti sbagliati (ovviamente non è riferito a Ran, eh! Ahah…). Dopo aver preso nuovamente coscienza di me, sono andato ad aprire a porta e me la sono trovata davanti. La sua faccia confusa mi ha fatto notare di non avere propriamente un bell’aspetto.
Ricordo ancora la nostra conversazione.


-Gosho, che stai combinando? Sono le undici di sera, sembri uno zombi e il tuo studio è sottosopra!-
Era appena entrata nella mia "stanza di lavoro"; l’unica a cui permettevo di farlo, anche senza il mio permesso.
-Dai, ancora non sono passati i tifoni; lascia che ti spieghi…-
-No. Ora ti dai una pulita e mangi qualcosa. Sei pieno di macchie d’inchiostro, fai abbastanza paura!-
Lei prese a camminare avanti e indietro nel mio studio, osservando gli schizzi e gli appunti che avevo appena messo nero su bianco.
-Minako, sto bene! E’ solo che…-
Lei si fermò, davanti a me. Osservava un foglio scritto fitto-fitto, uno di quelli che sanno leggere solo gli esperti di geroglifici antichi… più Minako.
-Non ci credo, non ci credo!-
-Ah, invece dovresti…- Sul mio volto tondo, si faceva strada un largo sorriso. Minako aveva spostato lo sguardo su di me.
-L’hai… finito?!-
-Finalmente…. Sì.-
-AAAHHH!!!- Minako era davanti a me con le lacrime agli occhi, felicissima… Prima di saltarmi al collo per la gioia.
-Off, argh, ehi mi soffochi così! Comunque non ci sono ancora i disegni, stavo ancora mettendo a punto trama e sceneggiatura!-
-Tu… Mi devi raccontare tutto! Come finisce, se Conan torna ad essere Shinichi, se Ran scopre chi è realmente, se Kazuha e Heiji si mettono insieme, se Ai rivela il suo amore a Conan, se…-
Minako era da sempre stata la mia fan numero uno. Sapeva ogni singolo dettaglio di quel manga, mi aveva sempre incoraggiato a continuarlo e sapeva un sacco di cose in anteprima. Non potevo lasciarla all’oscuro della fine di Detective Conan, e poi sapevo che non avrebbe mai rivelato quel segreto. Ci siamo accomodati in salotto, ho preso un profondo respiro e… ho iniziato a raccontarle gli ultimi due numeri di detective Conan, che avrebbero degnamente concluso il manga al quale ero tanto legato.

Avevo finito di parlare intorno all’una di notte. Minako era entusiasta a dire poco. Sembrava un cagnolino che quando torna il padrone, gli fa le feste saltellandoci intorno. Nonostante la sua felicità di sapere la fine della storia di Shinichi e Ran, mi ha imposto di andare a dormire e di continuare a disegnare il mattino dopo, mentre lei sarebbe andata a casa e tornata il mattino dopo a controllare che avessi davvero dormito; sapeva bene che quando mi veniva un’idea, trascuravo totalmente me stesso.

Anche se ho messo un bel po’ a prendere sonno, la notte era passata tranquilla; l'unico inconveniente, la lotta interiore contro la voglia di sedermi al tavolo da disegno e… fare quello che amavo più al mondo.
Non sapevo ancora quanto il mio risveglio sarebbe stato sconvolgente!


~ Questa mattina, ore 10 a.m.

Mi rotolo nelle lenzuola del mio letto, lottandoci furiosamente. Ho gli occhi semi chiusi, dalle tende filtra la luce di una splendida giornata. Nonostante ciò, non volevo proprio alzarmi. Almeno fino al momento in cui una voce troppo familiare mi giunse alle orecchie.

-Ehi, cosa fai stupido? Non toccare niente!-

Voce alla quale seguì il rumore di ceramica che andava in frantumi.
Era impossibile, però la voce che arrivava dal mio salotto sembrava appartenere a lei. Alla mia ex-moglie….
-Minami? -

Dissi facendo il mio ingresso in salotto, sbadigliando mezzo intontito. La bocca però, resta aperta non solo per lo sbadiglio, ma per la sorpresa.
-Saaaalve. So cosa sembra, ma noi non siamo dei ladri, stia calmo…- Dice il ragazzo più grande, un forte accento di Osaka.
-Ora togliamo il disturbo. Se non le dispiace…- Aggiunge il bambino occhialuto, scusandosi.

Prima che potessero fare un passo, farfugliai.
-C-cosa? Shinichi… Conan…. Heiji. In… casa mia?-
Li stavo fissando come uno stupido, non posso negarlo. Vorrei vedere voi, se al mattino vi svegliassero due personaggi del manga che state disegnando in carne ed ossa!

Continuavo ad osservare i due, da capo ai piedi. Erano loro, indiscutibilmente. Identici a come li disegnava la mia matita. Però in tridimensione. Un po' come il film Avatar di James Cameron.
Ad un certo punto Conan lancia uno sguardo sconcertato verso Heiji, prima di fare scattare il suo orologio -che conoscevo fin troppo bene!- e tenermi sotto tiro con uno dei suoi aghi soporiferi.



- - - -


Mi chiamo Gosho Aoyama, ho 45 anni e vivo a Tokio, in Giappone.
Sono un disegnatore di manga. Da tutti sono conosciuto come padre, "geniale" (Muahaha...!
*Risata matefica* Ah-ehm, scusate) creatore di quello che da tutto il mondo è conosciuto come “Meintatei Conan” o "Detective Conan", se preferite. Bhè, potrebbe sembrarvi una gran bella cosa…. Già, lo pensavo anche io.

-Mi vuoi spiegare come conosci la mia vera identità e chi diavolo sei, vecchio? -

Almeno fino a ieri sera.
Perchè ora -sì proprio adesso- un piccolo detective occhialuto mi osserva con sguardo truce, tenendomi sotto tiro con il suo orologio ad aghi soporiferi.
E per il fatto che mi abbia appena chiamato “vecchio”. Detesto le persone che mi chiamano “vecchio”.



Fine del primo capitolo.









Angolo dell'autrice:

Dunque, dunque. E' tantissimo tempo che manco da questo bellissimo fandom... E sono tornata proponendo nuovamente una vecchia fiction, restaurata e migliorata, che spero però piaccia ancora così come era piaciuta la prima, abbozzata versione!
Bene, bando alle ciancie! Un po' di cosucce riguardo a questo 1° capitolo + prologo.

~ Risposte & chiarimenti.
Ovviamente non conosco Gosho Aoyama. I personaggi di Detective Conan giustamente gli appartengono. Perché dunque sprecare il mio tempo a scrivere queste cose inutili? XD
Bella domanda. La risposta è che si tratta di un personaggio di cui so poco, ma che mi immagino esattamente così. Un po' "pazzo", divertente, sincero. E poi dai; non ci credo che nessuno si sia mai chiesto come ACCIDENTI questo pover uomo farà finire la storia. E questa fiction era nata proprio dalla seguente domanda... Alla quale arriverete, con i capitoli (che devo ancora correggere) che vi condurranno, attraverso un'avventura al limiti dell'impossibile, fino alla fine.
L'avvertimento che voglio farvi è questo: si tratta di argomenti veritieri (ad esempio, davvero Gosho ha una ex-moglie che si chiama Minami, che nella versione originale doppia proprio Conan) trattati con comicità ed ironia.

Spero vi piacerà questa piccola "pazzia" (il grado aumenta condinuando, siete avvertiti/e! XD)e che commenterete numerosi/e, per farmi sapere cosa ne pensate!
Ci tengo davvero molto! :3

A presto!
_Diane_

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Capitolo 2
*** Parte 2: Ci sono momenti nei quali non serve essere detective per capire che qualcosa non va ***



Conan Edogawa & Gosho Aoyama in:

Il mistero della fine di Detective Conan

Parte 2: Ci sono momenti nei quali non serve essere detective per capire che qualcosa non va


-Allora, perché non rispondi vecchio?-

E quindi, rieccomi qui. All’inizio della storia, quando siete arrivati voi. Conan mi sta puntando con uno dei suoi aghi soporiferi, mentre io faccio fatica a chiudere la bocca,  spalancata per la sorpresa.
I miei personaggi.
A casa mia...

Ehi, mi ha chiamato vecchio!

-Non sono vecchio!- Ribatto, portando le mani sui fianchi.
-Sì, allora lui ha diciassette anni…- Dice Heiji ridendo, indicando Conan.
-Hattori, lui ha diciassette anni!- Rispondo io, enfatizzando le parole.
-Ah già, è vero.- 

Gomitata nelle parte basse ad Heiji, che ora si sta contorcendo a terra.

-Così forse riuscirai a chiudere quella boccaccia che ti ritrovi!- Ecco il commento ironico di Conan, prima di tornare a me.
-Dicevamo… Chi sei e cosa sai?-
Dopo un momento di silenzio, feci fatica a non scoppiare a ridere.
-Chi sei, cosa sai… Ah, ah! Sembra uno scogli lingua!-
-Ora te la sciolgo io la lingua!- Conan mi stava guardando con un’espressione davvero infuriata e spazientita.
-Ehi ehi, non c’è bisogno di scaldarsi tanto! E comunque, ti dirò ciò che so. Dunque;
  Shinichi Kudo
, altezza 1 metro e 74, nato il 4 Maggio, gruppo sanguigno B negativo, innamorato perso dell’amica d’infanzia Ran Mori, mai dichiarato anche dopo la trasformazione che ha subito da uomini di una misteriosa organizzazione, sulla quale ora indaga come Conan Edogawa. Ah, da tutti soprannominato “il tonno”.
  Heiji Hattori, 17 anni, nato il 15 Luglio, gruppo sanguigno 0, altezza un metro e 76. Lo contraddistingue un forte accento di Osaka, la città nella quale è nato e attualmente risiede. Anche lui ha un’amica d’infanzia, Kazuha Tayoama, alla quale ovviamente non ha mai dichiarato il suo amore.-

Alle mie parole segue un attimo di silenzio, nel quale anche Heiji -che ancora è dolorante a terra per il calcio appena ricevuto- alza di poco la testa per osservarmi, sbalordito. Dopo un nano-secondo mi ritrovo Conan pronto a sferrarmi un calcio con le sue scarpe speciali, mentre Hattori si è alzato e mi stringe la gola con una stretta poco simpatica.

-Parla, fai parte dell’organizzazione, vero?-
-Pensavi di ingannarci facilmente, farabutto…-

Non ci posso credere: mi scambiano per qualcuno dell’organizzazione! Bhè, certo come biasimarli, io li conosco meglio
di tutti, forse meglio
di me stesso.
Avrei potuto benissimo essere un qualcuno dell’organizzazione, fornito di schede dettagliatissime su di loro.

-Ragazzi lasciatemi, vi spiegherò tutto promesso!- Esordisco, cercando di liberarmi dalla ferrea morsa di Heiji.
Ma... qualcuno suona il campanello. I ragazzi si fermano in silenzio, girandosi verso la porta. Heiji abbandona la stretta sul mio povero collo e mi parla, a bassa voce.
-Aspettavi visite, vecchio?-
Ancora... Ancora a chiamarmi vecchio. Prima o poi gliela avrei fatta pagare.
-No baldi giovani, però è meglio che ora vi nascondiate.- Rispondo, calcando le parole baldi giovani più del dovuto.

-Se volete, potete nascondervi dietro al divano, nella mia camera da letto oppure…-
-Ci nascondiamo e facciamo ciò che vogliamo, grrrazie.- Dice in maniera decisamente poco gentile Conan, mentre passa dietro di me,  seguito da Hattori.

-Signor Aoyama, la disturbo?- Urla una voce proveniente da fuori la porta, dopo aver suonato una seconda e anche una terza volta.
-Arrivo, arrivo!- Rispondo, dirigendomi in fretta verso l’ingresso di casa. Prima di aprire, lancio uno sguardo dietro di me. Quei due teppisti non ci sono più, speriamo abbiano conservato quel bel cervello da grandi detective di cui li ho -troppo generosamente- dotati.

-Finalmente. Salve signor Aoyama.-
-Buongiorno a lei. Desidera?-
Alla mia porta c’è un poliziotto dall’aria poco distinta, un po’ sovrappeso e sulla sessantina. Che mi sta osservando da capo a piedi… meglio, più i piedi del capo.
-Nottataccia, eh?-
Lo osservo meglio, pensando che in realtà le cose stanno proprio così. Ma.. da cosa l'ha capito? Abbasso lo sguardo sui miei vestiti. Ehm... Indosso ancora il pigiama! E non un pigiama qualsiasi!! Quello con gli orsacchiotti che non usavo da anni…. Mi sento leggermente a disagio.

-Buongiorno a lei. Desidera?- Ripeto senza scompormi minimamente, passandomi una mano tra i capelli ribelli per domarli, inutilmente.
-Deve sapere che la sua amica d’infanzia Minako, è sparita. Noi crediamo sia stata rapita.-
-Eh.. cosa? Rapita? Minako? Sta scherzando per caso, agente?-
La discussione della sera precedente affiora nella mia mente. Il suo volto allegro e felice ora potrebbe essere nelle mani di spietati rapitori?
-Le sembro uno che scherza? Sono qui perché ho saputo che ieri sera la sua amica è venuta a trovarla molto tardi non si sa però perché. I suoi vicini non hanno saputo dircelo.-
-E’ venuta per questioni di… lavoro.- Invento al momento, non sapendo come giustificare la sua visita improvvisa. In effetti, non sapevo perché fosse venuta, ne cosa volesse di preciso.
-Questioni di lavoro che sono durate un po’ troppo, signor Aoyama. I vicini affermano di non aver visto allontanarsi nessuno questa notte da casa sua.-
Scrollo la testa.
-Impossibile, ho visto Minako varcare la soglia di casa mia, ieri sera...-
Non mi lascia finire di parlare.
-Per questo motivo ho un mandato di perquisizione. Dovrei entrare a dare un'occhiata, se non le dispiace.-
Certo che mi dispiace! Ho due personaggi creati da me, che non avrebbero neanche dovuto esistere, in giro per casa! Come fa a non dispiacermi!
Rifletto. Minako… Proprio a lei a cui ho rivelato la sensazionale fine di Detective Conan è ora… scomparsa?

-Dunque?-
L’agente si sta spazientendo… Devo inventarmi qualcosa, anche se so bene che di fronte ad un mandato di perquisizione, è difficile resistere senza andare incontro a sanzioni penali….
-Ah ah, ho la casa leggermente in disordine! Metto a posto un paio di cosette e sono da lei!-
Gli ho appena parlato con il sorriso sulle labbra, sbattendogli subito dopo la porta in faccia. La inchiavo e la continuo a fissare la serratura, mentre il panico si impossessa di me.  Dunque.
Sono accusato di sequestro di persona, chiudo la porta ad un agente di polizia dicendo che devo mettere a posto qualche cosetta. Non ci vuole un detective (o in questo caso, ben due) per capire che bastava ed avanzava per sbattermi in gattabuia per un bel po'.

Proprio una bella giornata.
Eh già.






Commenti della (pazza) autrice:

Ciao a tutti, o (pazzi) lettori e (pazze) lettrici che mi state accompagnando in questa avventura!
Eccomi qui con questa seconda parte della mia storia, della quale originariamente faceva parte anche un altro pezzo che però, restaurando la fiction (come ho scritto nel primo cap), ho preferito dividere per creare un capitolo a sé stante. Ovviamente, come sempre, mi diverto a lasciarvi con più domande che risposte (almeno, per ora), però non dubitate che al più presto tutte queste vicende, in perfetto stile DC, arriveranno ad un finale nel quale tutto quadrerà.

Detto ciò, volevo ringraziare chi ha recensito il primo capitolo, ossia Bonnie_, Black Star_, Videl241097 Dharma chan. Ho già risposto singolarmente ad ognuno tramite l'opzione "rispondi" di EFP, ma ci tenevo ugualmente a ringraziarvi anche qui, nel secondo cap, così come le persone che hanno inserito la storia nei preferiti, come yako-chan, Selia, KibiRoby, Videl241097.
Sono immensamente felice del vostro supporto, senza il quale mi sarei certamente pentita di aver ri-pubblicato questa fiction. :)
Proprio a voi, lettori e (soprattutto) commentatori della fiction, svelo il titolo del prossimo capitolo, abbastanza significativo per dedurre (anche se non siete detective XD) chi si aggiungerà alla matta banda: "Proprio lui, in cilindro, monocolo e mantello".

Detto ciò.. Vi saluto e spero che continuerete a seguirmi! Dal prossimo cap, si entra davvero nel vivo della vicenda! Ciao, un abbraccio!



_Diane_

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Capitolo 3
*** Parte 3: Proprio lui, in cilindro, mantello e monocolo! ***


3


*Riassunto dei precedenti episodi: Il (mitico, fantastico, atletico, affascinante... ehm, insomma) creatore & disegnatore del manga Detective Conan aveva appena sognato come finire la storia di Conan/Shinichi & Co., quando qualcuno suonò alla porta di casa sua, nel pieno della notte. Si trattava di Minako, vecchia amica d'infanzia di Gosho Aoyama, che le chiede il motivo del suo aspetto trascurato. Quando viene a conoscienza dell'imminente fine del suo manga preferito, il disegnatore racconta tutto all'entusiasta amica. Ad ora tarda Minako torna a casa, raccomandando a Gosho di dormire, perchè sarebbe tornata la mattina seguente a trovarlo. Però una volta svegliato, il nostro protagonista si trova di fronte all'imprevedibile; i suoi personaggi, Conan/Shinichi detto "il tonno" e il suo amico pettegolo di Osaka sono in casa sua, e lo scambiano per uno dell'organizzazione. Come se non bastasse la polizia si presenta a casa sua con un mandato di perquisizione, perché Minako è inspiegabilmente sparita nel nulla e gli agenti sospettano che il nostro disegnatore sia coinvolto.

Riuscirà a cavarsela Gosho? 




Conan Edogawa & Gosho Aoyama in:

Il mistero della fine di Detective Conan

Parte 3: Proprio lui, in cilindro, mantello e monocolo!




-Ehi, ma che fa? Non aggravi la sua situazione, apra subito la porta!-
L’agente non molla… Sono ancora con le spalle alla porta d’ingresso, mentre dal mio studio esce Conan. Ha sentito tutto, sulla sua faccia un’espressione abbastanza strana.
-Quindi l’organizzazione rapisce pure la gente?! Ora non ho più dubbi.. devi per forza essere un collega di Gin e Vodka.-

Arrrrgh, ma perché capitano tutte a me? Non c’è nessun Superman che venga a salvare i poveri disegnatori di manga, quando le proprie creature lo assalgono indicandolo come il cattivo di turno?

-Kudo, è meglio se vieni a vedere cosa abbiamo qui, o meglio... chi.-
Hattori parlava da dietro ad una tenda osservando fuori dalla finestra, dalla quale si vede un deltaplano bianco.
-Salute a voi giovani detective, le nostre strade si incontrano nuovamente eh?-
Un giovane fece il suo ingresso apparendo nel nulla, proprio nel mezzo della stanza, mentre stavamo osservando quel deltaplano alla finestra che… gli apparteneva.
-Non ci posso credere: anche tu, Kaito Kid!- 
Esclamo con le lacrime agli occhi. Il giorno più bello della mia vita!
-Proprio io, in cilindro, mantello e monocolo!-
Rispondeva lui, sulle labbra il solito - bellissimo - sorriso beffardo che tante volte mi ero divertito a disegnare.

-Apra subito la porta, o saremo costretti a sfondarla! Mi sente signor Aoyama?!-

Sbuffo.
Il giorno più bello della mia vita… Se non fosse per il fatto che sto per essere etichettato come criminale.
-Sembra che vi serva una magia per scomparire…- Ridacchia divertito Kaito.
-Non so come tu sia arrivato qui, ma sparirai da solo! Non si fugge davanti alla legge!-
Conan invece sbraita, sivolgendosi a Kid.
-Caro il mio amicone, mi sa che saremo costretti a fuggire di fronte alla legge! Ti dice nulla "violazione di domicilio privato"?-
Aggiunge Heiji, osservando Conan e chinandosi verso di lui per parlargli a bassa voce.
-Insomma, credi che dovremmo fuggire con lui? Siamo messi così male?!-
-Credo proprio di sì!-
Mi intrometto io, mentre un forte rumore accompagna gli agenti che hanno fatto appena irruzione in casa mia, abbattendo la porta.

-Crede proprio di sì? Parlava del fatto che ora verrà arrestato? Oppure il “grande” Gosho Aoyama parla da solo?-
Nel mio salotto ci sono due agenti che stanno facendo ironia di serie Z, ma che simpatici… Ma! Ehi, aspetta un momento! Loro non vedono i tre che ora sono in casa mia?

-Ma questi due qui non ci vedono?-
Heiji, prima un po’ preoccupato dagli uomini che hanno appena fatto irruzione in casa, ora si avvicina ad uno dei due, stando comunque un po’ attento.
-Non ci vedono né ci sentono!- Aggiunge sempre Hattori, facendogli una rumorosa pernacchia in faccia.
Lancio un’occhiata a Conan, che mormora qualcosa del tipo: “Come è possibile?", prima che Kaito prenda sia la parola che la scena.
-Peccato… Questi due si perderanno la mia prossima magia!-
Detto ciò, mentre Hattori tornava verso di noi, ci passa il suo mantello bianco davanti. L’ultima cosa che sento, è un’imprecazione da parte dei due poliziotti; siamo spariti? Sono ancora a casa mia? Non ne ho idea. L’unica certezza è che amo Kaito Kid più di un Superman qualsiasi.



Attimi concitati di silenzio.
Sento l’ombelico girare come quando Harry Potter prende per la prima volta la Passaporta, accidenti… Dovrò fare causa alla Rowling, prima o poi. Provare qualcosa di questo genere è molto peggiore di come lo descrive lei nei suoi dannatissimi libri! Poi, mentre sto cercando di orientarmi in tutto quel buio vorticoso, ho la sensazione di cadere.
Tonf.
Fortunatamente, atterro sul morbido.

-Ohi… ahi!! Oltre che vecchio, sei pure grassone!-
Dice una voce soffocata sotto di me… Che riconosco essere quella di Conan.
-Non ti permetto di chiamarmi vecchio, figuriamoci grassone!-
-Ouff… Ehi-ehi, quanto ci scaldiamo! Neanche fossi mio padre!-
-Sta proprio qui il punto…-
Commento, prima di sentire la voce di Heiji.
-Smettetela subito, voi due! Non sappiamo dove ci ha portati quel maledetto di Kaito. A proposito, dove diamine sarà finito?-

Ad un tratto, luci abbaglianti di accendono intorno a noi e ci metto un attimo a capire dovesono, dove siamo finiti. Metto a fuoco il posto in qualche secondo, ma è Heiji a sussultare per primo. Cos'ha visto? Lo scopro nell’attimo in cui riconosco gli uomini che ho davanti; uno è Kaito Kid, vestito completamente di nero...
 
Aspetta... Nero?! Ma non è il bianco il colore che predilige?
Osservo gli uomini che stanno in piedi al suo fianco, oltre le sbarre che ci separano da loro: si tratta inconfondibilmente di… G&V (alias Gin & Vodka)!
-Sbarre? Siamo in prigione?-
Esclamo, dando voce ai miei pensieri.
-Sì, Sono proprio sbarre. Si tratta di una prigione e io…  sono proprio Kaito Kid.-
La mia bocca rimane spalancata, mentre lui continua a parlare, il solito sorriso beffardo stampato sulle labbra.

-Proprio io, in cilindro, mantello e monocolo!-


Fine Terzo Capitolo.






Commenti della (pazza) autrice:

Eccoci ed eccomi qui alla fine di questo terzo capitolo, in cui c'è stato un nuovo colpo di scena!
Appare Kaito Kid!! *Le folle di fans urlano in delirio* °O°
Ehm, ehm.
Kaito Kid è un personaggio davvero importante per Gosho. Nato cronologicamente prima del manga di Detective Conan e poi intrecciatosi con esso, il personaggio del noto ladro gentiluomo compie ad esempio gli anni lo stesso giorno di Gosho, il 21 di Giugno. Quindi immaginerete cosa sta provando alla fine di questo capitolo! Malviagia io e povero lui! XD

Che altro aggiungere! Che ringrazio come sempre chi ha commentato lo scorso capitolo, ossia _Black Star_ e dreams96, alle quali ho già risposto tramite la funzione "rispondi" di EFP. Ringrazio inoltre chi ha aggiunto la storia tra le seguite, e vi chiederei di lasciarmi un commentino, anche ino ino, così da aiutarmi a migliorare e invogliarmi a scrivere..! :)

Thank you very, very much!
A presto!

_Diane_







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Capitolo 4
*** Tra amori proibiti & segreti svelati ***


Conan cap nuovo

*Trama: Il (mitico, fantastico, atletico, affascinante... ehm, insomma) creatore & disegnatore del manga Detective Conan aveva appena sognato come finire la storia di Conan/Shinichi & Co., quando qualcuno suonò alla porta di casa sua, nel pieno della notte. Si trattava di Minako, vecchia amica d'infanzia di Gosho Aoyama, che le chiede il motivo del suo aspetto trascurato. Quando viene a conoscienza dell'imminente fine del suo manga preferito, il disegnatore racconta tutto all'entusiasta amica. Ad ora tarda Minako torna a casa, raccomandando a Gosho di dormire, perchè sarebbe tornata la mattina seguente a trovarlo. Però una volta svegliato, il nostro protagonista si trova di fronte all'imprevedibile; i suoi personaggi, Conan/Shinichi detto "il tonno" e il suo amico pettegolo di Osaka sono in casa sua, e lo scambiano per uno dell'organizzazione. Come se non bastasse la polizia si presenta a casa sua con un mandato di perquisizione, perché Minako è inspiegabilmente sparita nel nulla e gli agenti sospettano che il nostro disegnatore sia coinvolto.

Riuscirà a cavarsela Gosho?


Conan Edogawa & Gosho Aoyama in: 

Il mistero della fine di Detective Conan

Parte 4a: Tra amori proibiti & segreti svelati


-Kaito Kid, ti ordino subito di liberarci!-
-Tu non comandi nessuno vecchio!-
-Ah, tu non sai chi sono io!-

Sto urlando aggrabbandomi come una scimmia urlatrice alle sbarre, da dentro quella prigione in cui Kaito Kid ha appena rinchiuso me, il tonno ed il suo amico.
Sto parlando proprio con colui che ci ha appena “ingabbiato”...

-A… Aspetta? Mi hai chiamato vecchio?-
-Sì, qualche problema vecchio?-
-Bhé, in questo senso Kid non ha tutti i torti, Hattori…-

Conan non fa in tempo a bofonchiare qualcosa alle mie spalle, che si ritrova un mega bernoccolo sulla testa.
Da parte mia.

-Ahia!-
Strilla Conan, portandosi una mano sopra l’enorme montagna che ha ora in testa. Io gliel'avrei disegnata ancora più grande.. Ma non sono più il disegnatore di questo manga, ahimè. Almeno fino a quando sono chiuso qui dentro.

-Questo conferma che tu sei un vecchio, me lo faceva sempre anche Kogoro… Un altro vecchio!-
Sospiro, ormai privo di speranze. C’era qualcosa che poteva andare peggio?

-Kid, mi vuoi almeno spiegare cosa o chi ti ha fatto mettere dalla parte di questi farabutti?-
Indico Gin e Vodka, al suo fianco. Gin prese per primo la parola.
-Lasciate stare il ragazzo. Ora sta dalla nostra parte!-
-Lascia stare tu, caro Gin… Vorrei rispondere alla domanda di questo signore…-
Ehi, mi ha chiamato solo signore!
-….vecchio signore.-
Ecco. Ci mancava.
-Io so tutto di te! Ti conosco meglio di chiunque altro e so che non ti metteresti mai con tipi come loro, Kaito Kid... O meglio, Kaito Kuroba.-
Kaito rimase colpito dal fatto che conoscevo la sua vera identità… Poi però fece la famosa “faccia da Poker”, ed infine tornò come al solito la sua espressione spavalda. Ma solo per un secondo, nel quale sentivo i miei due sapientoni detective bisbigliare a bassa voce dietro di me. Non capisco cosa si stiano dicendo…
-Questo conferma solo la mia tesi, Gosho Aoyama.-
Abbassa il cappello con una mano, per celare lo sguardo e creare la suspance.
-Sai il mio nome?- Bisbiglio incredulo…. Al suo fianco Gin e Vodka sorridono in maniera davvero sinistra: che gli abbiano fatto credere qualcosa di falso sul mio conto?
-Kaito, che fai!- In un impeto di rabbia, mi alzo ed afferro le sbarre della cella nella quale mi trovo.
–Non lasciare che quelli ti facciano il lavaggio del cervello, capito? Qualsiasi cosa ti abbiano detto, è tutto falso!-
-So che tu ne sai qualcosa, della morte di mio padre.- Disse, freddamente.
-No, non è vero…- Bugia! Certo che so che fine ha fatto tuo padre… Però solo perché ho scritto io quel manga!
-Mio padre era un grande uomo. Il fatto che tu sappia chi sono davvero, non fa che confermare le mie ipotesi. Io non ti lascerò andare, finché non mi dirai che ne è stato di lui!-
Finisce la frase alzando la voce, ad un palmo dalla mia faccia. Riesco a vederne gli occhi, arrabbiati e furenti… Ehi, però… Mi fa l’occhiolino e sorride?? Poi se ne va, spostando con eleganza il suo mantello nero. Scivolo tenendo le mani sulle sbarre, accasciandomi a terra. L’occhiolino me lo sarò sognato: Kaito Kid, il mio personaggio preferito ed al quale sono più legato, in combutta con questi tipi! Incredibile…

-Ehi, voi.- Dice Vodka, facendo un cenno con la testa. Nessuno di noi tre risponde nulla, perciò continua a parlare.
-Tu, piccolo detective… O dovrei dire detective liceale Shinichi Kudo? Sappi che ciò che dovrai patire è molto peggio della morte. Per quanto riguarda il tuo amico dal Kansai, invece. Potrai scegliere tra due opzioni, ti verranno comunicate. Ed infine, tu…- Mi osserva silenziosamente, prima di parlare.
-Farai bene a disegnare un paio di cosette per noi. Il finale di questa storia, così come ce lo ha raccontato la tua amichetta, non ci piace granché. Hai un’ora per decidere se collaborare, o vedere la tua Minako morta, signor Aoyama.-
Detto ciò, fa un cenno a Gin e si avviano insieme verso un corridoio buio lì vicino, sparendo nelle tenebre. Gin e Vodka nascondono qualcosa… Cosa significa che “devo disegnare”? Hanno rapito loro Minako? Sanno quel che faccio?

-Cosa significa che “devi disegnare”? Hanno rapito loro la tua amica Minako? Sanno quel che fai? Sarebbe così gentile da dircelo anche a noi?- Chiede Heiji, avvicinandosi a me.
Eh, si vede troppo che sono le “mie creature”, arrivano persino a pensare come me…
-Ok ragazzi, vi racconto ciò che sono e faccio, anche se vi sembrerà incredibile.-
-Più incredibile di un bambino che in realtà è un liceale? Non penso.- Aggiunge Conan, sbuffando. E’ visibilmente preoccupato del fatto che abbiano scoperto la sua identità, anche se fa di tutto per nasconderlo.
-Certo, questo non è niente.- Aggiungo, prima di cominciare il mio racconto.
Non ho ancora finito di spiegare chi sono, cosa faccio per vivere e perché so così tante cose su di loro, che… torna Gin, in mano un mazzo di chiavi.

-Cosa avete da borbottare qui dentro?- Ammutolisco subito.
Però inaspettatamente, prende le chiavi che ha in mano e fa scattare la serratura, per poi entrare in quella piccola cella. Prima di fare qualsiasi altra cosa, tira fuori una pistola e la punta contro di noi.
-Non fate sciocchezze, o la pagherete cara. Mi serve soltanto… Lui.-
Sta indicando Conan, dietro di me. Gin mi passa davanti, afferra il braccio di Conan e sta per trascinarlo fuori… Quando il piccolo detective fa una mossa come per scappare. Gin si volta verso di lui per puntargli la pistola contro, però intanto gli cadono le chiavi di mano… Recuperate al volo da Heiji.

-Ehi, non fate scherzi! Dammi le chiavi subito, oppure il tuo amico qui fa una brutta fine.- Gin preme la pistola sulla tempia di Conan e Hattori obbedisce come un cagnolino.
-Ok ok, non c’è bisogno di scaldarsi… Le ho raccolte per ridartele, cosa credi?- Gin lo guarda storto, prima di dargli un calcio nelle parti basse. Il detective di Osaka è raggomitolato in un angolo della cella, semi-morente.
-Non avete la minima idea di cosa ti succederà, piccolo.-

Sghignazza Gin, trascinandosi dietro Conan che mi guarda con aria sicura. E’ contento del fatto che morirà schiacciato come un topo?! E' davvero il Conan combattivo e testardo che ho sempre disegnato? Mi giro verso Heiji, ma è ancora a terra.
-Ehi, è già la seconda volta che agonizzi dopo un calcio preciso in quel punto..!-
-Ahia ahia… Cosa dici? Se fosse la seconda volta che fossi in queste condizioni, sarei già morto, mannaggia che dolore…-
Eh? Ci sono un paio di cose che non mi tornano di Hattori, in questo momento. La prima è che non parla con l’accento tipico che lo contraddistingue, mentre la seconda…
-Non ti ho chiamato “vecchio”, l’hai notato vero? Ebbene, questo è perché non sono Heiji Hattori, bensì…- S
i è rimesso seduto e sta sfilando dalla tasca un monocolo, posizionando sull’occhio e sorridendo.
-Kaito Kuroba, o kaito Kid. Per te è lo stesso, suppongo… E poi non ti chiamerei mai vecchio. Poteva chiamarti così solo quel mezzo-detective con il quale ho scambiato il ruolo, io mai.-
Mi brillano gli occhi per la felicità. Kaituccio mio, ti adoro sempre di più! Cerco di contenere la gioia che mi pervade.
-Tu ti sei scambiato con Hattori... Per quale motivo?-
-Storia non lunghissima. Come ben sai, è molto tempo che sono sulle tracce degli assassini di mio padre… Ed infine ho trovato loro. Bhè, non solo loro a dire il vero, ho trovato anche te. Ti ho spiato a lungo, non capivo come avessi tante informazioni su di me e sui due detective. Inizialmente pensavo avessi ucciso tu mio padre. Poi ho scoperto tutta la verità sul tuo conto. Però era troppo tardi, in preda alla rabbia avevo già contattato l’organizzazione, raccontandogli di un uomo (tu) che disegnava e tesseva le nostre storie. Che poteva rivelarsi utile ma pericoloso....
Lo so, lo so, ho commesso un grande sbaglio. Ad ogni modo. Quando scoprii che tu non centravi nulla con mio padre, che i veri assassini erano proprio gli uomini che mi avevano abbindolato con le loro belle parole –l’organizzazione che ha anche rimpicciolito Shinichi-, rimasi comunque al suo interno per spiare le loro mosse. Però volevo saperne di più, e non avrei potuto farcela da solo. Perciò convinsi l’organizzazione a rapirti. Prima però, girò voce Gosho Aoyama avesse completato la sua opera, Detective Conan! Conosco tutto di te, e visto che sono abile con i rapimenti… Per conto dell’organizzazione mi presentai alla porta di casa tua, per sapere il finale della storia. Tu me l’hai raccontato, ma la versione che ho riferito all'organizzazione è un'altra, sbagliata. Prima di presentarmi a casa tua ho spedito un biglietto con la vincita di una vacanza alla tua vera amica Minako, che subito è partita. Ecco spiegati i poliziotti davanti a casa tua. E i tuoi vicini non hanno visto la falsa Minako allontanarsi. In realtà mi ero appostato in casa tua, non l'ho mai lasciata. Poi sai tutto o... quasi.
Quando vi ho messi in cella Conan e Hattori si sono svegliati. Per agire indisturbato, inizialmente avevo pensato di sostituirmi a te. Ma non abbiamo proprio la stessa corporatura. Shinichi è un bambino, quindi dopo aver raccontato il mio piano ad Hattori e Conan, il detective di Osaka ha deciso di aiutarmi… creando questo effetto a sorpresa.-

-Qual è esattamente il tuo piano?- Domando io, dopo aver ascoltato silenzioso il racconto di Kaito.
-Evadere di qui , facendo saltare in aria l’intero palazzo sotterraneo.-
-Eh?!- Sotterraneo a cosa? Non ebbi il tempo di dire altro, che Kaito travestito da Hattori tirò fuori una copia esatta della chiave che Gin prima aveva in mano. Come poteva avercela?
Ah, ma certo!
-Avevamo intuito che il primo che avrebbero preso sarebbe stato Conan. Perciò gli ho chiesto di fare cadere accidentalmente le chiavi di mano, in modo da copiare rapidamente quella che apriva questa cella… un'inezia per un prestigiatore abile come me!-
 Kaito aprì la porta silenziosamente, sorridendomi soddisfatto.

-Kaito, io… ti amo!- Sulla faccia di Kaito è sparito il sorriso, per inarquare un sopracciglio e guardarmi di sottechi.
-Non c’è tempo per dichiarazioni amorose.-
-No, davvero! Fatti baciare!- Sono davvero al settimo cielo! Grazie al cielo dalla mia matita è scaturito un genio come lui. Mi ci butto praticamente sopra.
-Ehi, che fai? Sei pazzo? Ahhhh!!-

>>Questo paragrafo è stato censurato per la presenza di scene troppo sconvolgenti, non adatte ai lettori sprovvisti di senso dell’umorismo<<

Ohibò. E’ arrivata pure la censura! Bhè, poco importa. Dopo queste scene con troppe effusioni d’amore, è meglio tornare alla storia che vi sto raccontando. Subito dopo che uscimmo di soppiatto dalla cella, sentimmo delle grida giungere da una stanza aperta, in fondo al lungo ed oscuro corridoio.

Kaito (ancora un po’ sconvolto, devo dirlo!) mi fa strada, camminando lentamente, senza far rumore.

-Ahhhhhhhh!! L-Lasciatemi stare, q-questo volevate dire q-quando di-dicevato di voler-mi s-studiare? Che e-esseri ignobili!-
La voce di Conan! Chissà quali atroci sofferenze gli staranno causando… Poi ascolto meglio la sua voce. Ma... Stava ridendo? Sbircio dalla serratura della porta, chinandomi un poco.
Conan era legato ad un tavolo senza maglia ne calze, mentre… Mentre Gin gli faceva il solletico con una piuma!
-Test uno, resistenza al solletico: negativa. Passo ora al secondo test: resistenza al peperoncino piccante.-

Mi stavo difficilmente trattenendo dallo scoppiare a ridere; erano questi i pericolosissimi test al quale avrebbero dovuto sottoporre Conan? Anche Kaito, al mio fianco, sembra
molto divertito. Poi si apre un'altra porta di quella stanza ed entra... Hattori nei panni di Kid!! Nemmeno io ero riuscito a riconoscere Heiji; Kaito era un mago molto abile nei travestimenti.

-Ordini del capo; ti vuole subito al piano superiore. Qui continuo io le torture.-

Hattori dopo aver detto queste parole con la voce di Kid, consegna un foglio a Gin che lo legge velocemente, prima di lasciare la stanza facendo un cenno d’assenso.
Ora Conan e Hattori travestito da Kid sono soli.
-Certo che potevi metterci meno tempo a venirmi a salvare, scemo! Mi stavano facendo morire dalle risate, letteralmente!- -Cretino, credi che mi divertissi di là?? Sai che i due “fratellini” Gin e Vodka sono un po' troppo... intimi così ho dovuto, per così dire, intrattenere Vodka?!?-

La faccia di Hattori è completamente arrossita, mentre io e Kaito etriamo finalmente nella stanza. Io rido a crepapelle, lui resta in silenzio.
-Ahh Heiji, come ti capisco…-
Kaito stava forse alludendo a me? Non riesco a domandarglielo (o a picchiarlo), perché partono allarmi a ripetizione.

-Siamo stati scoperti, dannazione!-
Hattori, ancora travestito da Kaito, commenta senza battere ciglio.
-Ma vaaa, probabilmente sono i superiori di Gin e Vodka che li stanno cercando per eccesso di “effusioni in pubblico”!- Ride, il detective di Osaka.
-Tu sei fuori di testa, Hei…-

Non faccio in tempo af finire di pronunciare la frase, che Gin e Vodka aprono la porta, entrando nella stanza a grande velocità.
-Siamo stufi di non potere dichiarare il nostro amore! L’organizzazione e le sue stupide regole… Niente relazioni sul lavoro! Perciò… fuggiamo con voi.-

Per la seconda volta, non faccio in tempo a rimanere sorpreso, che Kaito parla di già, azionando un pulsante di un telecomando che ha appena tirato fuori dalla tasca dei pantaloni.
-Ok, andiamo via subito! Ho già azionato le bombe che ho piazzato in giro per la base, tra poco tutto esploderà, quindi propongo di andare via al più presto, amici!-

-Ehi, non lasciatemi quii!- Urla Conan, prima che io torni indietro a liberarlo dal tavolo al quale era ancora legato.
Lo trascino via e cominciamo a correre.
Cercando una dannatissima uscita.


- - -



Commenti dell'autrice:

Manco da tantiiissimo. E mi spiace davvero! Ma gli impegni di quest'anno sono finalizzati a farmi rimanere meno tempo vitale possibile... Tempo che io ero solita destinare anche alle Fan fiction. Eh, la vita va così!
Però sono felice di aver completato anche questo capitolo, divertendomi a rileggerlo e correggerlo (non credevo potessi scrivere tante cose così sceme in passato XD)!
Ringrazio _Black Star_ che continua a seguire la fiction e tutti quelli che commenteranno questo "pazzo" scritto!!
Se siete arrivati/e fino a qui, meritate davvero i miei complimenti!!

Un abbraccio, a presto con l'esilarante capitolo conclusivo!! :)

_Diane_

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Capitolo 5
*** Epilogo...? ***


Conan Edogawa & Gosho Aoyama in:

Il mistero della fine di Detective Conan

Parte 5a: Epilogo…?

Detto questo, salto un po’ ciò che è successo, per raccontarvi cosa accadute dopo e di maggiore rilievo.
In primis, scoprii che la base dell’organizzazione era situata a qualche miglio a largo della costa di Tokio… sott’acqua. Una base sottomarina, incredibile a dirsi, che esplose come il parlamento inglese in “V per Vendetta”, mentre noi ci allontanammo velocemente grazie al sottomarino che Kaito aveva nascosto. Certo, quel sottomarino era omologato per sole quattro persone (me, Conan, Heiji e Kaito), però non fu un grande problema perché Gin e Vodka occupavano veramente poco spazio abbracciati teneramente uno all’altro…
Uno spettacolo che comunque non vi descrivo nei dettagli, giacché spero presto di dimenticarlo.

Comunque, tornando a poco fa.
Siamo approdati su una spiaggia deserta, sembra una costa del Giappone… Il sole sta calando, segno che il giorno volge al termine e che le tenebre stanno lentamente avanzando. Ciononostante il tramonto sul mare riflette una bellissima luce rossa mentre io, Kaito, Conan ed Heiji sediamo vicini sulla sabbia. Poco distanti, dietro una duna... Gin e Vodka, ovviamente!
-E così, questa avventura finisce qui.- Sospira Hattori, poggiandosi con i gomiti sulle ginocchia, lo sguardo perso all’orizzonte.
-Bhè che ti aspettavi, i fuochi d’artificio?- Risponde ironico Conan, tirandogli un colpetto alla spalla.
-Se volete, potrei fare qualche gioco di magia!- Commenta Kaito, ora vestito come un normale liceale. Anche Hattori si era cambiato, tornando a vestire i suoi usuali panni di detective.
-Forse mi sarei aspettato di tornare almeno un liceale, ed invece…- Sospira Conan, proprio mentre da dietro alla duna di sabbia si sente un urletto.
Noi quattro ci giriamo contemporaneamente, in tempo per vedere… una scena che ci ha fatto perdere 10 anni di vita come minimo. Gin e Vodka sono vestiti… ehm, indossano solo una specie di costume attillato e non sono propriamente una bellezza.
-Pensavate che non ci fosse stata ricompensa per voi, per averci salvati da quell’inferno pieno di regole dell’organizzazione? Ecco... Shinichi, tieni!-
Gin si sporge verso Conan, dandogli una piccola valigetta in mano. Il piccolo detective la apre subito e, dopo uno scatto metallico, si trova davanti due boccette identiche, riempite di un liquido rossastro.
-No…. N-o-n ci credo!- Conan aveva le lacrime agli occhi dalla felicità. Che fosse proprio…?
-Esatto, è l’antidoto che ti farà tornare com’eri prima. Dallo anche alla nostra comune amica Shino, non c’è più motivo di combattere. Ora che l’organizzazione è stata distrutta!-
Aggiunse Vodka, sorridendo per la prima volta in vita sua. Non l’avevo mai disegnato sorridente, per cui è una sorpresa anche per me! Poi i due si allontanano nuovamente, uscendo abbracciati dal nostro campo visivo salutandoci con un cenno della mano. Probabilmente non avremo mai più sentito parlare di Gin e Vodka. Oppure no?

 -Bhè, non so se la storia finisca qui o no, dato che io stavolta non l’ho scritta... la stiamo scrivendo insieme!-
Esordisco con fare regale, radioso più del sole che risplendeva sull’acqua cristallina dell’oceano. Un conto era scrivere e progettare storie chiuse in una stanza, un conto viverle in prima persona con i tuoi personaggi preferiti.
 -Questa è la frasona d’effetto che dovrebbe chiudere la storia?- Commenta ironico Heiji, al mio fianco. Gli scompiglio i capelli, lui si mette a ridere.
-No, questo è solo un segno d’affetto verso di voi. Non immaginate quanto io vi voglia bene.- Kaito fece una faccia a metà tra disgustata e divertita.
-Io lo so eccome! E non vi consiglio di provarlo di persona tanto affetto!-
-Io invece una curiosità ce l’avrei. Ok, tra poco tornerò adulto ed è esaltante, però…- Conan mentre parla, mi si avvicina, scrutandomi. -Perché dovrei essere conosciuto da tutti come “il tonno”?-
Mi metto a ridere di gusto. Risata a cui si aggregano anche Heiji e Kaito.
-Ok come detective sarai anche brillante, però ti consiglio di guardarti in giro, sai! Non esistono solo i casi da seguire.-
Conan ci pensa su un attimo, poi si alza e mi sale sulle spalle, come per picchiarmi. Mi alzo anche io di scatto; per poco non perdiamo l’equilibrio e finiamo nella sabbia. Heiji non smette di ridere come uno scemo, ed alza un po’ di sabbia con le mani, prima di sbucare da dietro Conan, facendogli prendere uno spavento. Kaito era già in piedi e si mette a intrattenerci con qualche gioco di magia, sempre svelato da Conan prima che abbia il tempo di finirlo….

La luce rossa del tramonto è quasi scomparsa, ma è così bello ridere e scherzare insieme, finalmente senza problemi, che faccio fatica a sentire una voce lontana... che mi chiama.

 -Gosho… Gosho?- La voce, confusa e distante, si fa sempre più reale e potente. Le immagini felici di me, Conan, Kaito ed Heiji sfumano sempre più. Faccio in tempo a urlare un “che sta succedendo?!”, che vengo assalito ancora dalla voce, che mi perfora i timpani urlando a gran voce il mio nome.

-Gooooooshoooo!! Sveglia!-
-Eh... Eh?- Sembra che il vortice non sia ancora finito. Qualcosa mi spinge da una parte all’altra, mentre cerco di districarmi da quella “foresta” tirando qualche calcio a caso, rigirandomi su me stesso. Uh, ma c’è qualcosa di morbido dietro di me…
Un cuscino...
Un cuscino?
Dei cuscini?

Socchiudo leggermente gli occhi,  per poi aprirli. La luce forte e prepotente del pomeriggio ormai inoltrato uccide le mie pupille, riportandomi bruscamente alla… realtà.
-Dove mi trovo? Chi sei?- Farfuglio, non mettendo ancora a fuoco nulla e cercando di alzarmi. Passo distratto una mano tra i capelli, cerco i miei occhiali al mio fianco.
-Sono io, Minako! E tu ti trovi a casa tua, ti sei addormentato! Te lo dicevo che la mattinata a firmare autografi alla mostra del fumetto e subito dopo disegno non ti avrebbe giovato. Mai che tu mi dia ascolto, testone!-
Minako? Casa mia? La mattinata alla mostra del fumetto, il disegno? Minako mi passa gli occhiali quadrati, mentre faccio ordine nella mia testa; sembra sia passato un uragano di forza sette.
-Quindi… Ciò che ho vissuto era tutto… Tutto un sogno?- Dico, fra me e me. Dunque mi ero addormentato sul divano, mi sono sognato di incontrare i miei personaggi preferiti ed
ora mi ritrovo ancora qui, a casa mia?! Che confusione ho in testa, davvero!
-Bho, non so se tu abbia vissuto un sogno o meno: l’unica cosa che so, è che hai bisogno di una ripulita e che te la darai al più presto, anche.-

Poi però, vedo sul volto di Minako un’espressione fuggevole di curiosità, quella che non sa reprimere.
-Cosa hai sognato di preciso?-
-Ecco… Tanto so che non riuscirei a tenertelo nascosto: la fine di Detective Conan!- I suoi occhi brillano. Mi salta al collo, felice.
-Mi devi raccontare tutto, lo sai vero?-
-Ma cert…- Sto per rispondere, quando un flach-back illumina il mio cervello intontito. Alzo una mano, la porto sulla guancia di Minako e le do un pizzicotto.
-Ahia! Sei pazzo?! Mi hai fatto male Gosho!-
Sospiro. Fortunatamente ciò che pensavo, si è rivelato errato. E io che pensavo che fosse proprio… Naaa, quello era soltanto un sogno; nella realtà, le persone non sono così abili nei travestimenti. Minako proprio in quel momento si alza, per andarsi ad accomodare nel divano di fronte.

-Eddai, sai che sono Minako, vero?-
Forse non lo giurerò mai, eppure… Eppure quella voce e quel sorriso, mi ricordano proprio… Kaito Kid.
Ma questa, come si suol dire, è... un’altra storia.

The end!




No, ancora no! Sono ancora io a rompervi, ancora il vostro carissimo Gosho Aoyama che nonostante tutto ciò che ha dovuto passare e passerà, ha trovato il tempo di farvi vedere che è successo ad alcune nostre conoscenze, quando ho avuto il tempo di rimettermi finalmente al tavolo da disegno a… indovinato, disegnare!

Capitolo extra: La vendetta di Gosho Aoyama

Luogo: Tokio.

Tempo: Poco dopo la fine di ciò che sopra è narrato.

Personaggi: Shinichi Kudo, Heiji Hattori, Kaito Kuroba

-Tu credi che questo abbia a che fare con le battutine che abbiamo fatto a Gosho durante la nostra affascinante avventura, Hattori?-
-Io penso che avrebbe potuto anche risparmiarci questa tortura… Ero appena tornato adolescente, mannaggia!-
-Mannaggia a quel…-
-Hattori, NON DIRLO!-
-…vecchio!!-
-Bravo Heiji caro, ora come minimo Gosho ci cancella una gamba e si fa camminare con le mani! Sai che disegna le nostre storie, che è permaloso…-
-Almeno io ce le ho le gambe, tonno.-
-Almeno io non ho le rughe, vecchio.-
-Qualcuno ha detto… TONNO? Io ho il terrore dei pesci, AHHHHHHHH!!-

Shinichi è stato trasformato in un tonno, Heiji in un vecchio rugoso e Kaito fugge all’impazzata, gridando a squarciagola!
La morale di questa buffa quanto imprevedibile fiction
? Mai prendere in giro l’autore delle proprie storie, potrebbero verificarsi episodi sgradevoli… Ma soprattutto: mai e poi mai dargli del VECCHIO!

Ed ecco il vero The End!






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Angolo dell'autrice:

Ecco finalmente arrivato il pazzo epilogo di questa pazza storia! Finalmente tutti i nodi tornano al pettine e Gosho può finalmente disegnare la fine del nostro manga preferito! Ci tengo davvero tantissimo a ringraziare chi mi ha seguito, chi ha commentato (a questo proposito ringrazio ancora _Black Star_ e Fla 95 per i bellissimi commenti allo scorso capitolo), chi ha inserito la storia tra i preferiti e tra le storie seguite! Spero che tutti/e possiate darmi un parere su questa fiction, giusto per farmi sapere se vi è piaciuta e per quale motivo!

Anche perché solitamente scrivo più FF di carattere introspettivo e malinconiche, questa è forse la mia prima ad essere così comica.

Annuncio inoltre che avevo intenzione di partecipare in questo fandom alla "One shot dell'estate" ma che l'idea che sto "buttando giù" si sta rivelando più lunga del previsto, e non so se parteciparvi inserendo una storia superlunghissima (come credo uscirà) o fare tre/quattro capitoli più tranquilli... Intanto scrivo, poi ci penso! ^^ Ringrazio ancora tutte per aver seguito la fiction! Un abbraccio, godetevi l'estate mi raccomando! :)

_Diane_

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