♥Elena&Damon♥

di DelenaVampire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io ricordo tutto! ***
Capitolo 2: *** Non voglio dimenticarlo! ***
Capitolo 3: *** Dolce risveglio! ***
Capitolo 4: *** Matrimonio! ***
Capitolo 5: *** Ristorante (parte 1) ***
Capitolo 6: *** Ristorante (parte 2) ***
Capitolo 7: *** Discoteca! (parte 1) ***
Capitolo 8: *** Discoteca! (parte 2) ***
Capitolo 9: *** La morte di Elena! ***
Capitolo 10: *** AVVISO ***
Capitolo 11: *** Rapimento! ***



Capitolo 1
*** Io ricordo tutto! ***


Capitolo o1: Io Ricordo Tutto!
 

Ero seduta sul letto, Damon era uscito dalla finestra grazie alla sua velocità vampiresca, credeva che avessi dimenticato tutto, ma non era così,

Flashback

Sono in bagno, mi sono appena finita di lavare i denti quando stanca torno in camera mia e trovo lui, lui che da qualche giorno quando lo vedo mi fa perdere un battito, non lo noto, quando alzo lo sguardo e... e non sono spaventata, ormai ci ho fatto l'abitudine ad avere due vampiri che entrano ed escono da casa mia quando vogliono dalla finestra, anche se a volte ci rifletto, se non ci fossero loro chi darebbe un po' di movimento alla mia vita?, Senza Stefan  anche se non è più il mio ragazzo, siamo solo buoni amici, perchè ha capito che io provo qualcosa anche per suo fratello maggiore e senza le battute di Damon; entrambe le persone più importanti della mia vita
''Bel pigiama'' esclama Damon alzando lo sguardo per incrociare il mio
''Sono stanca, Damon'' gli dico di rimando mentre cerco di fare il contrario di quello che fa lui, cioè, evitare il suo sguardo fingendo di guardare altrove
''Sono venuto a riportarti questa'' mi dice Damon alzandosi dal divanetto vicino alla finestra, raggiungendomi e mostrandomi il ciondolo con la verbena che mi aveva regalato Stefan per tenermi al sicuro
''L'avevo data persa'' la guardo stupita ''Grazie'' faccio per prenderla ma Damon l'allontana dalla mia presa
''Ridammela, ti prego'' gli dico preoccupata
''Ho solo una cosa da dire'' mi dice
''Perchè la devi dire con il mio ciondolo in mano?'' gli chiedo questa volta sicura che sta per commettere qualcosa di sciocco
''Beh'' ci riflette un attimo ''Perchè forse questa è la cosa più egoista che abbia mai detto nella vita'' mi dice cercando il mio sguardo
''Damon, non farlo'' gli dico questa volta terrorizzata da quello che potrebbe fare, ok si, ho preso la verbena nella tisana dieci minuti fa, ma se non avesse ancora fatto effetto?, Sono sicura che qualsiasio cosa mi dirà me la vorrà far dimenticare, ma non può, ma questo lui non lo sa
''No almeno una volta devo dirlo e tu devi sentirtelo dire'' aggiunge prima di dichiararsi, avanzando verso di me che per tutta risposta indietreggio,
''Ti amo, Elena'' confessa ''Ed è proprio perchè ti amo, che io non posso fare l'egoista con te, io non ti merito ma mio fratello sì'' continua baciandomi la fronte per poi aggiungere ''Dio quanto vorrei che non dovessi dimenticarlo... ma devi''
una lacrima gli riga il viso e poi sparisce nel buio della notte dalla finestra.


Fine Flashback

Ero sconvolta ma allo stesso tempo ero felice di aver bevuto la verbena, non avrei voluto dimenticare quel momento, quando mi aveva detto per la prima volta ''Ti amo Elena'', anche io lo amavo,  in quel momento più che mai, presi l'iniziativa, mi vestiì, scesi di corsa le scale, presi la chiavi della macchina, mi infilai la giacca, pioveva, quindi presi un ombrello e usciì, diretta verso casa Salvatore.

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Capitolo 2
*** Non voglio dimenticarlo! ***


Capitolo o2: Non voglio dimenticarlo!
 

Bussai violentemente alla porta, ero fradicia, continuavo a bussare, giurai che se Damon non avesse aperto immediatamente, avrei buttato l'ostacolo che impediva il mio cammino a terra, mi aspettavo che aprisse Damon per il semplice motive che Stefan non c'era, era partito quando l'avevo lasciato in cerca di Katrherine, della quale, si era reso conto, non si era mai dimenticato o smesso di amare.

Aprì un Damon scompigliato potevano essere le 23:15?, forse anche più tardi 
''Elena'' sgranò gli occhi alla mia vista, ''che ci fai qui a quest'ora?'' mi disse portandosi una mano dietro la nuca, mentre io l'avevo già oltrepassato, facendomi strada da sola nella casa, che ormai conoscevo come le mie tasche, quello che vidi mi inorridì, si vedeva che mancava Stefan, l'abitazione era sottosopra, nella casa si sentiva una musica fortissima, menomale che non avevano vicini, altrimenti gli avrebbero denunciati e il povero Stefan si sarebbe trovato senza una casa d'appoggio quando tornava a Mystic Falls con Katherine e Damon... Damon, bhe Damon, dove sarebbe andato? Da me?
''Damooon'' disse una voce femminile, o meglio sembrava un lamento di una gatta morta, il suono veniva dal soggiorno, guardai male Damon e a passo di carica mi diressi in salotto, vidi una ragazza, vestita  vestita più come una put****, con un top nero di pizzo, con spalline fini, calze a gambaletto fino a metà coscia nere trasparenti e dei tacchi a spillo altissimi, aveva qualche segno di morso sulla coscia destra, Damon mi raggiunse svelto in salotto ma senza proferir parola, aveva i capelli scompigliati, la camicia nera mezza sbottonata e la zip del jeans semiaperta, in quel momenti arrosii, capivo cosa avevo interrotto ma non potevo immaginare il momento, non potevo perchè non volevo, Damon si avvicinò bruscamente alla ragazza, avevo capito che si chiamava Alice, gli sussurò qualcosa a bassa voce, quasi non riuscii a percepirlo le disse ''Alice vai via, dimentica tutto, tu non sei mai stata qui'', la ragazza sembrava spaesata, raccolse le sue cose e andò via.
Damon si voltò imbarazzato, si guardò intorno e si rese conto del casino che avevano combinato lui e la ''sua'' gatta morta, ormai etichettata così da me, ok va bene non centrava niente, era stata soggiogata e non capiva ma la odiavo, la odiavo o ero solo gelosa? Gelosa del fatto che era stata con Damon e io no.
''Scusa'' sussurrò Damon, infatti credevo solo che fosse stata la mia immaginazione a farmi sentire quelle parole
''Di cosa?'' gli risposi secca, mi ero innervosita di quella situazione, ero andata lì con tutte le buone intenzioni che in quel momento sparirono
Mi fece segno con la testa inclinandola di lato
''Siediti sul divano'' mi disse
''Se lo trovo'' mi misi a ridere seguita da lui, in quel casino non riuscivo neanche a vederlo
Sul davanzale della finestra aperta comparve un gattino nero, girandomi di scatto lo vidi e balzai per lo spavento, finendo contro Damon, i nostri corpi aderivano perfettamente e poi lui mi cinse la vita con le sue braccia forti e in quel momento volevo morire, quel bellissimo contatto volevo fosse eterno, nessuno dei due accennava a muoversi, abbassai lo sguardo e sussurrai
''Ricordo tutto'' mi guardò stranito
''Coooosaaaaa?'' urlò staccandosi, ma io che ero abbracciata a lui non mi spostai ''Come fai... io... io, io te l'avevo fatto dimenticare... come puoi...'' aggiunse gardandosi attorno con area preoccupata, forse credeva che lo avessi respinto ancora
''Dato che avevo perso il ciondolo, ho bevuto la verbena dieci minuti prima che tu confessasti tutto'' dissi tutto d'un fiato spiegandoli il motivo del perchè ricordavo tutto
''Quindi sei ancora sotto effetto di verbena?'' dedusse Damon che orami girava in largo e in lungo quella stanza
''Si'' annuì nel frattempo
''Cazzo'' si limitò a dire e a sbattere un pugno contro il muro,
''Damon, perchè dici questo? Prima lo confessi e poi me lo vuoi far dimenticare?'' gli dico alzando il tono di voce
''Io ti capisco, avevi bisogni di dirlo, forse avresti voglia di urlarlo, di sbandierarlo al mondo, ma non puoi, lo so cosa provi e riesco a giustificarti ma non dire ''Cazzo'' perchè è una cosa bella, vuol dire che nonostante tutto quello che ti è successo nella vita, perchè tu hai soferto Damon, sei ancora in grado di amare e l'amore ci preserva sempre qualche sorpresa'' gli dissi convincente, sembrava essersi risvegliato, gli alzai il viso e lo costrinsi a guardarmi negli occhi
''Quale sorpresa Elena? Tu sei ancora innamorata di Stefan e sei l'unica donna che amo, sei solo una mia amica o meglio io lo sono per te, ma tu per me sei molto di più, ora ne sono sicuro, non provi niente per me e forse è inutile anche che io continua a vivere, la mia vita è inutile, Stefan piangerà ma se ne farà una ragione e tu, a te non importerà niente. Appena avrai smaltito la verbena ti farò dimenticare tutto e poi io...'' una lacrima gli rigava il viso
''Non dirlo neanche per scherzo Damon'' lo abbracciai e dopo qualche secondo mi staccai guardandolo negli occhi, cercava di trattenere le lacrime ''Non trattenerti, con me puoi parlare, puoi permetterti di piangere, non ti crollerà il mondo addoso, ci sarò io a mantenerlo in piedi, stabile'' alzò lo sguardò e mi guardò, con una mano gli scansai una lacrima dal viso ''Ecco la sorpresa: Io non amo più Stef, siamo solo buoni amici, io sento che tu non sei solo mio amico, io provo qualcosa per te ed è per questo che ho lasciato Stefan, non te lo sto dicendo per fartelo pesare ma per farti capire quanto io tenga  a te, la tua vita non è inutile, Stefan ci starà male, ma io ci starò da schifo, sei troppo importnate per me, tu sei la persone più importante in questo momento per me e poi, non voglio dimenticarlo'' gli dissi con mia grande sopresa ''Per il semplice motivo che io Ti Amo'' ricalcai molto sulle ultime due parole, alzò il viso, mi guardò negli occhi e poi mi baciò passionalmente, attendeva quel bacio da non so quanto e finalmente era arrivato, ''Per la felicità di entrambi'' oserei aggiungere, mi vergognai del mio stesso pensiero
Si staccò dal bacio ma senza allontanarsi dalle mie labbra, sulle quali mi chiese
''Giurami che sarà per sempre'' annuiì e tornai a baciarlo, ma si allontanò di nuovo ''Giurami che sarai per sempre mia''
''Ovvio, Ti amo Damon'' prima che potessi baciarlo di nuovo giurai di aver sentito Damon dirmi
''Ti amo più della mia stessa vita Elena, farei di tutto per te. Ti amo amore mio'' dopo quelle parole potevo anche morire, tra le sue braccia, sarei morta felice...

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Capitolo 3
*** Dolce risveglio! ***


Capitolo 03: Dolce risveglio!
 

Era mattina, mi ero svegliata come mi ero addormentata: felice.
Quella mattina ero particolarmente felice, perchè ricordavo quello che era successo la sera prima, finalmente tronavo a sorridere, sorridere alla vita.
I raggi del sole colpivano il parquet della stanza, oltrepassando le tende bianche.
Aprii lentamente gli occhi, guardai il comodino per vedere che ore erano alla sveglia e mi resi conto che quello non era il mio comodino, era legno intarsiato, di quelli antichi, mentre il mio era in legno classico, non mi soffermai a pensarci su, di mattina non ero molto lucida, mi scappò una piccola risata, mi stiracchiai ma venni bloccata da qualcosa, o meglio da qualcuno, mi girai di scatto per vedere chi fosse e mi ritrovai davanti un Damon addormentato, era bellissimo, specialmente quando dormiva, non faceva o diceva caz****, risi di nuovo, ma questa volta più abbassa voce, non volevo svegliare il mio angelo. Il mio angelo? Da quando lo chiamavo così? Mi avvicinai molto lentamente
''Amore...'' niente ''Damon, amore'' sapevo che se continuavo così avrei ricevuto una cuscinata in faccia, ma non mi importava, ''Dai amore, sono le 9.00'' questa volta persi la pazienza
''Damon svegliati'' urlai, per tutta risposta si mise il cuscino sulla testa, ok con le buone non si svegliava, decisi di provare con le cattive, andai ad aprire le tende, ora il sole non illuminava solo il pavimento ma tutta la stanza.
''Se non ti svegli me ne vado'' gli dissi spazientita
''Che cosa? Quando? Dove? Perchè?'' disse Damon sedendosi sul letto, traumatizzato dalle parole che aveva appena sentito
''Scherzavovo scemo'' gli dissi tirandoli un buffetto sulla guancia
''Ahh. Anche perchè ora che ti ho, non andrai via tanto facilmente'' disse con aria maliziosa, prendendomi per il braccio e facendomi cadere su di lui nel letto, mi iniziò a fare il solletico e ridevamo entrambi come due pazzi, come dei bambini di cinque anni, come due adolescienti alla prima cotta, come due persone che si amavano.
Le sue labbra erano davanti alle mie, erano tanto invitanti e non posso resisterli, ma devo è troppo presto, mi scostai da lui
''Cos'è che stavi dicendo prima? Amore?'' continuò lui prendenndomi in giro sempre con quella sua aria maliziosa
''Lo sai che sei davvero antipatico?'' mi voltai verso Damon che mi osservava dallo specchio mentre mi vestivo
''Non farmi tutti questi complimenti senò arrossisco'' mi rispose Damon ridendo, questa volta presi un cuscino e glielo tirai addosso
''Mi ritengo offeso'' Damon mise quello che per lui doveva essere un bronco, occhi dolci e aria da cucciolo bastonato, intanto mi vestivo, dovevo mettermi solo gli orecchini e avevo finito, andai a guardarmi allo specchi ed ero abbastanza sexy da far irritare Damon, non voleva che uscissi così, non voleva perchè diceva che mi guardavano tutti, insomma le solite paranoie di un ragazzo geloso, si capiva che ero molto esposta dallo sguardo di Damon che potevo vedere dallo specchio dinanzi a me.
''Va bene, allora se ti ritieni offeso me ne posso andare, sei arrabbiato con me'' dissi mentre agganciai l'ultimo orecchino, mi voltai verso lui, questa volta io con aria maliziona ''Bye Damon'' gli diedi un bacio volante, mi misi gli occhiali da sole e presi la borsa, da quando facevo la vanitosa? Lo facevo solamente per far ingelosire Damon, mi piaceva moltissimo quando mi proteggeva da tutto e da tutti.
Avevo un poulover grigio attilato che metteva molto in risalto il seno, calze trasparenti che ''Non lasciano niente all'immaginazione'', inevitabilmente e inspiegabilmente sorrisi, era quello che mi diceva sempre Stefan, portavo degli stivali di camoscio neri con tacco a spillo, degli orecchini a forma di farfalla d'argento con incastonati dei brillanti, gli occhiali da sole di Gucci, la borsa grigia di Dolce&Gabana, il lucidalabbra brillantinato e avevo deciso di lasciare i capelli sciolti ricci.
Ero diretta alla porta quando mi ritrovai Damon davanti, solo con un pantalone nero di jeans
''Ah-ah. Tu così vestita non vai da nessuna parte'' mi disse indicandomi da testa ai piedi, fino ad arrivare alle labbra ''Quel lucidalabbra non mi piace'' mi disse Damon maliziosamente
''Vado in bagno a togliermelo'' gli risposi, girando i tacchi e dirigendomi verso il bagno, o almeno cercai una mano mi bloccò il polso facendomi voltare bruscamente
''Faccio io'' continuò Damon avvicinandosi lentamente alle mie labbra, mi strinse più forte a lui, in quel momento provai imbarazzo, era a petto nudo e il mio poulover aveva una scollatura enorme fino al seno, ok si eravamo fidanzati, ma da poco e ancora non ci avevo fatto l'abitudine, mi scostai lentamente anche se di malavoglia
''Vatti a vestire'' gli dissi sorridendo, ripensando al bacio che ci eravamo appena dati,
''E tu vatti a cambiare'' mi ordinò avvicinandosi all'orecchi e sussurandomelo gentilmente per poi baciarmi il collo, sussultai a quel contatto, ma ignorai comunque la sua proposta, scese piano fino al mio seno, gli alzai il viso, lo guardai negli occhi e ci baciammo di nuovo, ancora quella voglia di appartenerci subito, ma troppo orgogliosi per ammetterlo.

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Capitolo 4
*** Matrimonio! ***


Capitolo o4: Matrimonio!
 


30 Aprile 2011
''Forza su Damon, siamo in ritardo, la cerimonia inizia tra mezz'ora'' urlai dal salotto a Damon che era ancora di sopra in bagno, stava chiuso lì da più di un quarto d'ora, ma poi a fare cosa? Continuare a guardarsi allo specchio e ripetersi da solo che è bellissimo.
Correvo per il soggiorno, avevo una scarpa in bocca e, l'altra che cercavo di infilarmela duarante la mia corsa.
Ebbene sì, quella mattina c'era il matrimonio, no... non quello mio e di Damon, era ancora troppo presto, si sposavano zia Jenna e Alaric, ero felice per mia zia, ed ora che mi ero trasferita casa Salvatore ero più tranquilla, sapevo che a casa Gilbert con Jenna e Jeremy c'era qualcuno che gli proteggeva.
''Damon scendi muoviti'' continuavo ad urlare, ecco il dilemma, il momento più cruciale di quella mattinata, i capelli, che acconciatura mi dovevo fare? Lisci o Ricci? Legati o Sciolti? Decisi di lasciarli ricci.
Ero davanti allo specchio, da lì vidi Damon mi girai per guardarlo negli occhi e magari prenderlo in giro per essersi vestito da pinguino, in giacca e cravatta, ma quello che vidi mi sbalordì, indossava un jeans nero, come al suo solito, una camicia bianca e la cravatta nera, era troppo bono, arrosii
''Wow, ti faccio questo effetto?'' si parò davanti a me per guardarsi ennesimamente allo specchio
''Ti amo'' continuò lui
A  quelle parole mi sciolsi, ''Anche io'' gli risposi dolcemente
Si voltò stranito arrugò un sopraciglio e mi scrutò
''Elena...'' esclamò
''Si, Damon?'' gli chiesi guardandolo sognante negli occhi
''Dicevo alla mia immagine riflessa''
Cosa?
''Ah ecco. Tu ti dici che ti ami da solo e io... io, di me non ti importa niente'' scappai da lui e mi rinchiusi in camera a truccarmi arrabbiata, Damon continuava a sbattere i pugni alla porta, per dispetto mi cambiai e mi misi un vestito molto più provocante di quello che indossavo precedentemente, vestito bianco mini, segnato da righe grigie, con da sopra un giacchino leggerlo bianco platinato e una sciarpa bianca, stivali bianchi tacco 12, diciamo più che tacchi erano trampoli.
''Elena, dai scherzavo apri'' continuava Damon, bussando violentemente alla porta
Aprii la porta, Damon appena mi vide aprì la bocca tanto che credevo che da un momento all'altro la mascella gli si staccava, aveva un'aria maliziosa, ma appena mi vide vestita così si irrigidì, lo sorpassai e lo lasciai lì, ancora scioccato mentre continuava a guardare dove un momento prima stavo io
''Mancano dieci minuti all'inizio del matrimonio. Andiamo gelosone?'' gli tirai un buffetto e tornò a concentrarsi su di me, non potevamo arrivare in ritardo proprio noi, io e Jeremi perchè eravamo i testimoni di zia Jenna e Damon e Bonnie perchè erano i testimoni di Alaric.
Durante il viaggio in macchina nessuno proferiva parola o, almeno fino a quando Damon non interruppe il silenzio imbarazzante
''Comunque prima scherzavo, ti amo Elena'' sorrisi maliziosamente,
****

''Jenna Sommers, vuoi prendere come tuo sposo Alaric Saltzman, per rispettarlo e onorarlo finchè morte non vi separi?'' chiese il prete
''Sì, lo voglio'' rispose Jenna decisa era bellissima
''Alaric Saltzamn, vuoi prendere come tua sposa Jenna Sommers, per rispettarla e onorarla finchè morte non vi separi?'' chiese nuovamente il prete, questa volta rivolgendosi allo sposo
''Sì, lo voglio'' rispose Alaric in preda all'entusiasmo
''Bene, per il potere conferitomi io vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa'' Alaric non se lo fece ripetere due volte e non esitò a baciare Jenna passionalmente, ogni tanto durante la cerimonia io e Damon ci guardavamo, pensavo anche a quando mi sarei sposata io, come sarebbe stato, ma soprattutto con chi sarebbe stato? Con Damon? Lo spero, ma questo non posso saperlo, infondo ho solamente 18 anni, mi sentivo osservata, forse avevo esagerato a vestirmi così, i ragazzi, Matt, Tyler, Stefan e persino mio fratello non mi toglieva gli occhi di dosso, anche lui molto protettivo nei miei confronti, non ci fu un momento durante la cerimonia in cui loro non mi osservassero e questo dava visibilmente fastidio a Damon, ma a me non dispiaceva.
Appena il matrimonio finì e dopo che io, Damon, Bonnie e Jeremy firmassimo, Alaric e Jenna uscirono felici dalla chiesa, dove spararono i coriandoli e dove gli aspettava una macchina targata JUST MARIED.
__________________________________

Spazio per me: nel prossimo capitolo parlerò del ristorante, lo so il capitolo fa schifo mi è venuto in mente alle 23.00 di sera in un raptus di follia, volevo vedere cosa ne usciva fuori.
Kiss
DelenaVampire
(Giorgia)

 

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Capitolo 5
*** Ristorante (parte 1) ***


Capitolo 05: Ristorante! (Parte 1)




Era la sposa più bella di Mystic Falls, non lo dicevo solo perchè era mia zia, ma perchè era felice, era finalmente felice dopo tutte le rivelazioni dell'ultimo periodo, Jenna non si voleva sposare proprio ora, dopo la rivelazione di Klaus, che da un giorno all'altro sarebbe arrivato e dopo aver scoperto che il mio ex ed il mio attuale fidanzato sono dei vampiri, non le sembrava giusto, ma Alaric non volle sentire ragioni, ed ora erano lì in macchina per andare al ristorante dove si sarebbe tenuto il ricevimento, ancora non ci credevo, mia zia si era sposata.
Finalmente eravamo arrivati, dopo mezz'ora di macchina, ,scesi dall'auto e mi stiracchiai, come si suol dire, avevo i reni spezzati, ma nel vero senso della parola, quando alzai lo sguardo non potei far altro che rimanere sbalordita, il ristorante era incantevole, il salone era grande, aveva un grande tavolo rotondo pieno di fiori, quello degli sposi, ed intorno altri tavoli di forma quadrata, per i testimoni e le damigelle c'era un tavolo apparte, più vicino a quello degli sposi rispetto agli altri, il ristorante affacciava su una bellissima estensione di verde, con dei monti vedersi chiari all'orizzonte, a distogliermi dai miei pensieri fu Bonnie, che per l'occasione era bellissima, indossava un abito bianco, con uno sciallino beige, una collana a cerchi e i capelli stirati, aveva la videocamera del telefono accesa per riprendere il magnifico paesaggio che si presentava di fronte a noi.
''Elena... Elenaa ci sei?'' continuava Bonnie agitando l'altra mano, mi decisi a rispondere risvegliandomi dal trans in cui ero caduta.
''Si. Bonnie hai visto che posto stupendo?'' guardai la mia migliore amica intenta a riprendere il paesaggio.
Sentii un braccio circondarmi la spalla e un battito del cuore mancare, sapevo chi fosse, Damon.
Entrammo nello meraviglioso giardino, dove si sarebbe tenuto il rinfresco, c'era una bellissima piscina e a bordo di essa dei drink alla menta, all'arancia e all'amarena, poi stuzzichini di ogni genere e tipo, erano arrivati già tutti gli invitati, Caroline, nonchè damigella d'onore, Tyler, Matt, Stefan, Katherine, Alys, Ashley, Kate, una signora bionda che mi venne in contro, aveva la voce squillante
''Elena... piccolina, ti ricordi di me'' disse la signora vecchia e grassoccia stritolandomi, accogliendomi in un abbraccio, Bonnie, Damon e Jeremy ridevano a più non posso, divertendosi del fatto che stavo per morire soffocata
Poi fu la volta di Jeremy
''E tu Jeremy... birbantello'' io, Bonnie e Damon scoppiammo in un mare di risate, ''ti ricordi di me?'' continuò la nonnetta ultrasettantenne, io, la mia migliore amica e il mio ragazzo, ci dichiarammo ormai impossibili da fermare, quando, la signora non diede un pizzicotto sulla guancia di Jeremy, il quale imbarazzato da quella situazione, rispose
''Temo di no''
''Come no... ragazzi sono la signora Parkson''
''A certo signora Parkson'' continuai io salvando dai casini Jeremy e mettendomi io, non ricordavo chi fosse e i miei amici lo avevano capito
''Tu sei la dolce e tenera Bonnie'' continuò la signora Perkison, Parkuison, Parkeson o come cavolo si chaiama lei
''Di dolce e tenera non ha niente'' continuò Damon beccandosi una gomitata da parte di Bonnie che era di fianco a lui, avrei voluto essere dall'altra parte per tirarglielo anche io,
''Perdonami giovane... ma non credo di conoscerti'' continuò la signora ancora soprannominata ''ignota'', tese una mano a damon e si presentò ''Io sono la madrina di battesimo di Jeremy e Bonnie e quella della cresima di Elena'' un fulmine passò nei miei occhi ora ricordavo chi era, Marie Parkson, la nonna del mio fratelloccio, c'ero cresciuta con lui ed anche Bonnie e Jeremy, era come fratello, Erik, da tanto non lo vedevo, era lui che mi consigliava sempre nei momenti difficili e spesso sentivo la sua mancanza, da quando si era trasferito a Roma, in Italia, per studiare l'avevo sentito i primi tempi telefonicamente ma col passare del tempo gli impegni erano troppi e il tempo era poco,
''Lei è Marie, Damon''
Damon diede la mano a Marie e si presentò
''Io sono Damon Salvatore, il ragazzo di Elena, miglior amico di Jeremy e amico della streghetta... eeem... volevo dire Bonnie'' Damon si corresse subito, lo fulminai con lo sguardo, presi la signora Parkson in disparte, ed io e lei ci avviammo  verso l'entrata del giardino.
La situazione era diventata seriamente imbarazzante, si ok era la mia madrina ma non la vedevo da tanto,
''Allora signora Parkson'' dissi io tanto per rompere quel silenzio imbarazzato che si era creato, volevo ammazzare zia Jenna per averla invitata, vero il matrimonio era suo ma sapeva che mi stava antipatica, avevo 18 anni e ancora mi trattava come una bambina, ma infondo era amica di mia zia e dei miei genitori, infatti il pomeriggio del sabato e della domenica lei, mia zia e mia medre bevevano il thè insieme, ma quella abitudine si spense quando mia mamma morì, alzai gli occhi al cielo per trattenere le lacrime e per poi continuare il mio discorso ''Come sta Erik? Ancora a Roma?'' gli chiesi speranzosa che fosse tornato, gli dovevo raccontare tutte le cose che mi erano successe in questi due lunghi anni che non ci vedevamo, ma forse erano troppe
''No, non sta più a Roma'' rispose la vecchia continuando a camminare
''Dov'è? Ma cosa più importante, sta bene?'' cercai di non sembrare troppo preoccupata, perchè era il mio ex e dopo che ci eravamo lasciati tutti credevano che noi fossimo rimasti legati da un sentimento, l'amore... una parola troppo grande per tutti, indescrivibile,  offerto a tutti ma colto da pochi, tornando ai miei pensieri che occupavano la mia mente precedentemente, cosa stavo dicendo? A sì, eravamo rimasti buoni amici, ormai fratelli, quattro fratellini inseparabili, io, Jeremy, Bonnie e Erick, tutti e quattro cresciuti insieme, la voce della signora Marie mi ripostò alla realtà
''Perchè non glielo chiedi tu stessa?'' mi sorrise e si scansò lasciandomi la vista su un ragazzo bellissimo, moro con camicia bianca e pantalone nero,
''Fratellinoooooooo'' si giranrono tutti gli invitati verso di me, ma non mi importava, mi potevano prendere per pazza, ma che cavolo, scusa non vedevo il mio fratellino da più di un anno e mezzo, corsi ad abbracciarlo e contracambiò,
''Ciao piccola'' mi sussurò all'orecchio, accarezzandomi i capelli, mi mancava, avevo bisogno di lui, il mio migliore amico che mi abbracciava e mi confortava dopo i brutti periodi passati.
''Sei stupenda, ma attenzione quando ti vesti potrei diventare geloso'' mi misi a ridere rispondendogli
''Vedi che Jeremy è protettivo, il mio ex è protettivo, il mio ragazzo è protettivo ed ora sei protettivo anche tu, prendi il numerettoe mettiti in fila prego''
''Il tuo cosa... scusa?'' si avvicinò verso di me per sentire meglio
''Il mio ragazzo'' riaffermai piatta, quando invece sapevo che era protettivo e ci trovavo gusto a farlo irritare, scherzo ovviamente li volevo troppo bene
''Cosa scusa?'' continuò
''Il mio ragazzo'' riesclamai stizzita, lo faceva apposta per farmi saltare i nervi
''Come scusa? Non ho capito ripeti'' pronunciò ridendo
''IL MIO RAGAZZO'' scandii bene le parole
Sentii un motore di una macchina vvicinarsi al ristorante, erano gli sposi, alleluia ofrse si erano liberati del fotografo, lo si sperava almeno
''Poi noi due facciamo i conti più tardi'' mi misi a ridere a quella sua affermazione, mi era mancato troppo ed ora che era tornato dovevo raccontarli tutto prima che ripartisse o meglio prima che arrivasse Klaus e prendesse me
Mi incamminai verso il luogo dove si sarebbe tenuto il rinfresco allontanandomi da Erick e cercando gli altri testimoni.
Una folata di vento mi percosse la schiena
''Sei dietro di me giusto?'' esclamai sorridendo
''Si'' rispose con voce sexy
Mi girai e Damon guardava la scollatura del mio vestito
''Damon, non ora e non qui'' lo rimproverai avvicinandomi alle sue labbra invitanti e mi lasciai trasportare dall'istinto, lo baciai e ci avvicinammo al gazebo lontano dagli altri, lo sbattei contro il muretto di pietra e lo baciai con foga, sapevo che non era il momento, ci avrebbero chiesto dove eravamo e perchè eravamo scompigliati ed io non sapevo cosa rispondere e poi volevo la mia privacy, quindi mi limitai solo a baciarlo passionalmente, era ormai mezzogiorno, eravamo sotto l'ombra del gazebo  sovrastato da un grosso albero di cigliege, con il sole che batteva forte sul tetto a cupola del gazebo, ero felice, avevo le mie migliori amiche, era tornato il mio migliore amico, mio fratello era felicemente fidannzato con Bonnie ed io ne ero felice, mia zia si era sposata e soprattutto avevo lui, l'amore della mia vita... Damon.


 

'' ''Cosa?''

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Capitolo 6
*** Ristorante (parte 2) ***


Lo so mi vorreste ammazzare xkè sono sparita, ma è stato un periodaccio,neanche il tempo di poter battere ciglio o di respirare, settimane stressanti, esami che si avvicinano, e tutto quello che in questo momento può rilassarmi è scrivere il capitolo che segue qui sotto, vogliate scusarmi o no ecco il continuo del capitolo o5.

 

Continuo capitolo 05: Ristorante (parte 2)
 

Ero seduta al tavolo dei testimoni, delle damigelle e del portatore delle fedi nuziali, assieme a Bonnie, Katherine, diventata nostra amica da un po' di tempo, Caroline, Jeremy, Stefan e lui...
Seduta era un modo di dire, facevo continuamente avanti e indietro dal nostro tavolo a quello dei Parkson, andavo sempre da Erick, sperando di non risultare agli occhi dei suoi genitori e dei suoi nonni, troppo appicicosa.
Era da più di un'ora che andava avanti così, ogni cinque minuti mi alzavo e andavo al tavolo del mio fratellino, per poi tornare dopo dieci, avanti e dietro, avanti e dietro, ma che ci potevo fare se non potevo stare senza il mio migliore amico? Non lo vedevo da più di due anni e la sua assenza era stata logorante.
''Damon, torno subito vado un attimo...'' non potei finire di parlare perchè mi interruppe
''Da Erick. Ho capito vai e se vuoi restaci'' visibilmente irritato dal mio comportamento finì la frase per me,
''Mister Gelosone è solo un amico, quasi il fratello che non ho'' aggiunsi lanciando uno sguardo prima a Damon e poi a Jeremy accanto a me.
''Cosa hai da dire? Dove vuoi trovarlo un fratello come me? Credo di essere il migliore sul mercato'' rispose sogghignando ''Da nessuna parte, ovviamente'' gli dissi scoccandoli un bacio sulla guancia, mi rigirai da Damon dall'altra parte accanto a me e continuai il mio discorso ''Tra me e Eick non c'è niente, Io ho occhi solo per te'' dissi con sguardo da cucciola.
''Certo, e mio fratello è più forte e più bello di me'' disse con tono sarcastico, sapendo che Stefan alla sua destra poteva perfettamente sentirlo
''Hey'' gli disse dando una gomitata al mio ragazzo,
''Scusa fratellino, ma lo sappiamo entrambi che io sono il migliore'' continuò imperterrito con la sua solita malizia.
''Comunque sia, io amo solo te'' aggiunsi facendo incontrare le nostre labbra in un bacio casto, quello che potevamo permetterci in quel momento, davanti a tutti

 

****
 

Passò la giornata parlando del più e del meno, con le continue frecciatine che si mandavano Katherine e Damon, il mio avanti e dietro e le battute di Caroline.
Si spensero le luci, ed una voce iniziò a parlare
''Siamo arrivati quasi alla fine di questo giorno, ma gli sposi sono ancora all'inizio del loro amore, cogliamo l'occasione per augurare un felice cammino agli sposi...'' era il proprietario del locale
''Oh andiamo quando finisce, forse crede che lo pagheranno di più se fa questo discorsetto, di certo se lo scorda'' mi sussurrò all'orecchio, mentre eravamo seduti al tavolo, tutti gli altri erano al centro della pista a ballare un lenti, ma Damon non voleva neanche sentire pronunciare quel verbo, mi aveva tenuto il muso tutto il giorno e io capii che era perchè ero stata più tempo con Erick che con lui, ma insomma era da tanto che non lo vedevo e poi se era per me avrei passato il resto della mia vita insieme a Damon, ma era troppo presto per promettere una cosa del genere e non era neanche il periodo, mi voltai verso Erick e in lontananza riuscii a vedere che mi faceva l'occhiolino e mi fece cenno di andare a fare due passi insieme
''Damon'' gli sussurrai all'orecchio, gli circondai la vita con le braccia e gli baciai il collo
''Vai, ma stai attenta, fuori è isolato e non mi fido di quel tipo''
''Lo conosco da una vita, comunque grazie. Perfavore, non ti arrabbiare, in questo momento ho bisogno anche di lui, ma lo sai che io amo te e solo te'' gli diedi un bacio a fior di labbra, raggiunsi Ericke insieme ci avviammo nel giardino per fare una passeggiata.
''Il tuo ragazzo è un po' troppo geloso'' disse mentre camminavamo, io non sapevo cosa fare, se dirgli di lui e di suo fratello o se mantenere il segreto, di certo avrei dovuto parlarne con Damon, non avevo nessun diritto di esponerlo così alla luce del sole, ma non volevo neanche avere segreti con il mio migliore amico, intanto mi limitai a rispondere, poi avrei parlato con Damon e avrei sistemato le cose
''Lo fa solo perchè non ti conosce, ma fidati gli passerà. Fa così sempre con tutti e a primo impatto può sembrare freddo, ma io ho imparato a conoscerlo''
''Spero solo che sia quello giusto, perchè non voglio che tu soffra'' aggiunse, fermandosi al punto centrale del giardino, aveva le mani in tasca e mi guardava intensamente, quasi a volermi tirare fuori qualche informazione solo con lo sguardo.
Mi conosceva bene, fin troppo bene e aveva capito che qualcosa non andava, perchè in quel momento decisamente qualcosa non andava, con Damon era successo qualcosa, sembrava che la presenza di Erick nella mia vita lo infastidisse, eravamo ancora al primo giorno, dato che non sapevo quanto tempo si sarebbe fermato
''Piuttosto parlando di te come vanno gli studi? Quanto tempo resterai a Mystic Falls?'' gli domandai riprendendo a camminare, giocherellando con un fiore che avevo in mano, preso dal vaso del tavolo
''Gli studi tutto bene, ad agosto ho gli esami e credo che mi fermerò un mesetto'' rispose venendomi dietro
''Capisco, ma...'' non finii di parlare che udii una voce chiamare il mio nome, avrei riconosciuto quella voce suadente e sexy ovunque, mi girai con disinvoltura e in quel momento volevo morire, ora dovevo presentarli ed evitare un incontro di pugilato ce l'avrei fatta? Lo speravo
''Amore, dimmi'' mi raggiunse, aveva il fiatone, aveva girato mezzo giardino per trovarmi, perchè era piuttosto grande, ed era diviso in due parti da una siepe di cespugli molto curati, per un attimo rimase basito
''Come mi hai chiamato?''
Sapevo che erano poche le volte che lo chiamavo così ma dovevo farci l'abitudine, ignorai la sua domanda, rispondendo a sua volta con un'altra
''Cosa c'è?''
''Gli sposi devono tagliare la torta'' mi disse lanciando uno sguardo a Erick,
''Damon lui è Erick. Erick, lui è Damon'' li presentai ed Erick tese una mano a Damon, che l'accettò solo dopo una mia gomitata.
''Miraccomando, non ti azzardare a farla soffrire oppure ti mordo'' disse srcasticamente Erick a Damon, il quale rise forzatamente e nella sua risata capii che c'era qualcosa che non andava
''Andiamo, su che ci stanno aspettando per il taglio della torta'' dissi io incamminandomi con Damon, quando mi accorsi che Erick non ci seguiva mi voltai a guardarlo
''Erick, non vieni''
''No Elena, vi raggiungo dopo'' mi rispose semplicemente
''Ok fa come vuoi''
Damon mi passò un braccio sulla spalla e ci avviammo all'entrata del ristorante
''Simpatico il tuo amico. Intendo l'espressione del morso'' mi sussurrò all'orecchi ed io risi
''Lascialo perdere è fatto così, è uno dei tanti che cerca di proteggermi. Se mai gli racconterò di Klaus credo che la prenderebbe malissimo'' gli dissi
''E' un tuo ex vero?'' mi chiese fermandosi difronte a me
''Cambia qualcosa?'' gli risposi e continuai a camminare verso l'entrata seguita da lui
Applausi, fischi, auguri, grida, rumori, musica, flash. Questo invase la sala dopo che gli sposi tagliarono la torta.
''Vedi Erick da qualche parte?'' chiesi a Damon mentre applaudivo, mi fece cenno di no con la testa e mi domandò
''Deve venire in discoteca con noi?'' avevamo organizzato una serata in discoteca dopo il matrimonio, dove gli sposi si sarebbero potuti liberare di quei vestiti che accaldavano, e non solo loro, in una delle discoteche più ''IN'' di Mystic Falls.
Annuii lentamente con la testa non capendo perchè me lo stesse chiedendo
''Questo è un problema'' preannunciò Damon al mio orecchio, quasi sussurrandolo, in modo che nessuno potesse sentirlo, non capivo e forse non avrei voluto capirlo.

 

****
Nel prossimo capitolo parlo della discoteca e capirete perchè è un problema il fatto che vada anche quel ragazzo...
Spero il capitolo vi sia piaciuto anche se non è particolarmente tra i miei preferiti, diciamo che ne ho scritti di migliori, (almeno lo spero xD).

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Capitolo 7
*** Discoteca! (parte 1) ***


 Lo so, mi vorreste ammazzare. Sono sparita, in questo periodo sono stressata al massimo, il 6 ho fatto gli esami scritti e tra qualche giorno ho quelli orali, siate pazienti. Il capitolo non è molto carino.

Capitolo o6: Discoteca (parte 1)
 

''Elena, sbrigati'' è da più di un ora che Damon bussa alla porta della camera, ma non capisce che noi donne abbiamo bisogno di tempo per vestirci e per truccarci?
''Sono quasi pronta''
''L'hai detto anche cinque minuti fa'' mi canzona impaziente,
''Vatti a fare un giro'' gli rispondo
''Mmm... alettante la proposta. Sono le dieci di sera e qui a Mystic Falls ci sono molte ragazze che girano per le strade della città, potrei farci un pensiero. Grazie Elena del suggerimento'' mi prendeva in giro?
Non ci badai più di tanto, non mi volevo abbassare ai suoi livelli, dovevo essere superiore, finii di mettermi l'ombretto, afferrai la porschette e aprii la porta.

''Sono pronta, andiamo?''

 

''Questo vestito?'' mi chiese accigliato,
''Me l'ha regalato Stef'' rispondo semplicemente ''Perchè sto male?'' chiedo in seguito
''No, stai fin troppo bene''
Mi mordo il labbro inferiore per non ridere, adoro quando fa il vampiro-geloso-superprotettivo,
''Andiamo!'' sospirò semplicemente, rassegnato, sapendo che io non mi sarei cambiata per nessun motivo al mondo, infatti non si era sprecato neanche a domandarmelo.
Ci dirigemmo verso la macchina, cercando di mantenere l'autocontrollo e non saltargli addosso.
Era vestito tutto di nero, come sempre del resto, e solo in quel momento mi chiesi perchè mi ostinavo a dirgli di comprarsi delle camicie bianche, perchè con il nero era perfetto.
Guardava fisso la strada.

Posai la mano sulla sua che si trovava sul cambio, guardò prima quel contatto e poi fissò me, mi guardò accigliato e poi tornò a guardare dritto.

Non contenta portai la mano destra sul suo petto, e cominciai a lasciarli baci sul collo e a mordergli il lobo dell'orecchio, sapevo che se avessi continuato avrebbe fermato la macchina, lì, inmezzo al nulla, ma volevo avere la mia vendetta. Diceva che a Mystic Falls ci sono molte ragazze carine a quest'ora, eh...? Se vuole guerra, guerra sia, pensai.

''Elena...'' sospirò, stava cedendo lo sentivo.

''Si..?'' feci finta di niente, come se fare sesso in macchina, mentre si guida fosse normale.

''Vuoi arrivare viva alla discoteca?'' mi chiese ironicamente ''No, perchè se vuoi arrivare viva dovresti staccarti, sai com'è io anche se facciamo un incidente, non muoio, tu, invece, sì'' aggiunse semplicemente cercando di staccarsi, anche se alla fine cedeva e si faceva coccolare da me.

Sorrisi maliziosamente e tornai composta, seduta sul sedile.

''Infondo a chi mancherei apparte Jeremy, Bonnie, Alaric, Jenna, Stefan, Caroline, Katherine e...?'' dissi incitandolo a continuare, lo facevo apposta, DARGLI FASTIDIO, ecco la mia vendetta,

''Erick?'' chiese tranquillamente, continuando a guardare la strada dinanzi a lui

''E...'' lo incitai ancora

''Di certo non a me'' rispose ironicamente, incredibile, aveva sempre la risposta pronta

''Ah, è così?'' chiesi maligna ''Bene, allora se la mettiamo su questo piano...'' continuai.

Presi il cellulare dalla borsa e digitai a memoria il numero che mi serviva.

''Adesso, che stai facendo?''

''Pronto Erick, ciao''

Vidi Damon portare gli occhi al cielo e sbuffare.

''Sorellina, dimmi''

''Vieni stasera al Fashion Mystic Club?''

''Certo principessa, ci vediamo là''

Chiusi la chiamata, riposi il cellulare nella borsa e fino all'arrivo al locale nessuno dei due parlò più.

''Stef, ciao'' salutai Stefan con un abbraccio e un bacio sulla guancia ''Kat'' salutai anche lei con un abbraccio e un bacio.

Anche se aveva cercato di uccidermi, ora eravamo amiche, aveva detto di essere cambiata, ed era così, poi era mia cognata dovevamo pur andare daccordo no?

Quando andavamo a fare shopping, ci facevano tutti i complimenti, perchè ogni vestito che provavamo ci stava bene. Dicevano che eravamo due belle sorelle, o almeno loro pensavano questo, dato che eravamo uguali, se solo sapessero che lei è di tutt'altra epoca, pensavo in quei momenti.

''Ciao fratellino'' salutò Damon, appena sceso dall'auto, loro intanto parlavano mentre io parlavo insieme a Katherine.

Mi avvicinai ai due fratelli con l'intenzione di domandare un piacere a Stefan, Kat mi stava dietro e mi raggiunse, era stupenda, indossava un vestito color acquamarina, corto fino a metà coscia, con il pizzo nero sulla parte del petto. 


 

''Katherine, sei stupenda stasera'' esclamò Damon facendole fare una giravolta su se stessa, sapevo che era bella vestita così, ma lui l'aveva detto per farmi ingelosire e avere la vendetta per quello che era successo prima in auto, ma quella sera non l'avrebbe vinta lui.

Ok, era mia amica, ma in quel momento avevo voglia di ucciderla, un moto di gelosia mi pervase e ringraziai che Stefan avesse imparato a capirmi al volo.

''Come del resto la nostra Elena'' annunciò Stefan

''Mi sa che stasera ti dovremmo mettere un guinzaglio, altrimenti qui fai una strage di cuori spezzati'' continuò indicando il locale, sorrisi maliziosamente, sapevo che riusciva a leggermi negli occhi, ed in quel momento essi dicevano: GRAZIE STEF. TVB.

''Stefan, posso rubartela un attimo?'' chiesi al fratello minore, riferendomi a Katherine, fece cenno di si, con il capo, in segno di consenso.

Ci allontanammo dalla sala, precisamente andammo in bagno,

''Dimmi tesoro'' ormai non rimanevo più perplessa a quell'esclamazione, eravamo diventate come sorelle, strano come ad un giorno all'altro le cose possano cambiare, il giorno prima la detestavi e il giorno dopo non potevi far a meno delle chiacchierate con lei, ed ogni volta che stavo con Katherine me ne rendevo conto.

Da un po' di tempo a questa parte usavamo questi appellativi, come: tesoro, amore..., sì proprio con Katherine, io che la credevo la vampira fredda e la più crudele del mondo, si era rivelata bisognosa di un'amica.

Aprii il rubinetto d'acqua, in modo che essa scrosciasse nel lavandino, così da non poter far udire a Damon e Stefan quello che ci saremmo dette.

''Chicca ti devo chiedere un favore'' gli risposi semplicemente

''Ho già capito tutto, le avviso io Bonnie e Caroline?'' mi chiese

''No, non voglio sempre coinvolgerle nei miei problemi di cuore, anche loro hanno bisogno di un po' di tregua, da quando ho incontrato Stefan che le angoscio'' risposi ''Ma come hai fatto a capire...?'' aggiunsi

''Perchè te che sei come una sorella, lasci trasparire le tue emozioni, ma di questo ce ne accorgiamo solo noi vampiri, tranne Damon, che a quanto pare, sembra essere cieco, non capisce che il suo carattere da strafottente non lo porterà da nessuna parte? Lo posso confermare io stessa, perchè l'ho provato sulla mia pelle. Comunque sia, conosco i Salvatore da molto e questo lo sai anche tu, quando Damon è arrivato era strano, quei complimenti, quella sua noncuranza del fatto che c'eri anche tu... lascia molto a pensare, ed io, Damon lo conosco molto bene... comunque che ti ha fatto?'' mi chiese, ora mi sentivo meglio, parlare con un'amica mi faceva bene.

''Niente, sai che quando ci si mette riesce ad essere veramente stronzo? Mi ha provocata, prima dicendo che qui a Mystic Falls ci sono belle ragazze e potrebbe farci un pensierino. Che se io morissi non gli mancherei...'' mi guardò incitandomi a continuare, ed io lo feci ''Lo so, lo so che lo dice per darmi fastidio, ma anche il fatto che ha sempre una risposta pronta, oppure il suo carattere troppo protettivo, o l'essere geloso nei confronti di Erick...''

''Lo fa perchè ti ama. Comunque ha bisogno di una bella lezione ed io sono intenzionata ad aiutarti'' mi disse

''Grazie amore'' la ringraziai abbracciandola forte

''Ok, Elena così mi sgozzi, capisco che sono una vampira, ma anche io ho bisogno di respirare'' ci staccammo, io avevo le lacrime agli occhi, perchè non avevo trovato solo un'amica, ma un tesoro, una sorella, una cognata... tutto, avevo trovato un punto di riferimento quando non volevo ossessionare Bonnie e Caroline.

''Scusa'' mi asciugai una lacrima che mi era scesa

''Quale è il tuo piano?'' mi chiese dopo

''Farlo ingelosire''

''Con chi?'' mi domandò un po' scettica

''Andiamo, Kat siamo in discoteca ci sono un sacco di ragazzi carini'' risposi

Mi guardò, ma non era lei la regina di queste cose? Ora era diventata magicamente santa?

''Oh andiamo, non eri tu quella che ha fatto ingelosire Stefan con quel surfista australiano?!'' affermai

''Elena, lo sai bene che non sono più quel genere di persona, io non faccio più queste cose, prima ero la regina, ma ora non più'' ci guardammo negli occhi, sostenendo gli sguardi a vicenda, fino a quando non ce la facemmo più e scoppiammo entrambe in una clamorosa rista.

''Grazie Kat, mi serviva proprio questa chiacchierata con te'' gli dissi

''Bene, ora si passa all'attacco, tigre'' mi rispose dandomi un ultimo abbraccio.

Sapevo mi avrebbe aiutata, e di questo glie ne sarei stata grata per sempre, io e Katherine amiche per sempre, nel vero senso della parola, perchè presto io mi sarei trasformata, questo era il mio sogno: poter vivere per sempre con Damon.

Uscimmo dal bagno, per poco non venimmo accecate, in breve tempo ci abituammo al cambio di luce, ed andammo in cerca di Stefan e Damon.

''Ele...'' mi voltai verso la voce che mi aveva chiamato, rimasi a bocca aperta. Oggi, era decisamente la giornata dei rincontri con gli amici dopo anni.

''Jake...'' dissi semplicemente abbracciandolo.

Jake era il fratello di Erick, era più grande di lui di due anni, era dolcissimo, premuroso, buono, inutile dire che è un mio ex, credo l'abbiate già capito.

Già proprio così, avevo conosciuto Jake quando ero al terzo anno del liceo, quando suo fratello frequentava il quinto. Mi invitò un giorno a casa sua, e quando avevo visto Jake, ero rimasta come pietrificata. Lasciò persino la sua ragazza per mettersi con me, ma vedevo che a Erick dava fastidio, e dato che era il mio migliore amico, non volevo farlo soffrire. Poi mi ero messa con lui, ma il tempo e il destino ci aveva separato, lui aveva conosciuto un'altra ragazza, ed era andata a vivere con lei a Roma, dopo essersi lasciato con me, per seguire gli studi insieme.

Katherine mi venne a sbattere dietro.

''Elena, perchè ti sei fer...'' non finì la frase, che venne rapita dall'intenso azzurro degli occhi di Jake

''E' identica a te...'' esordì confuso Jake, mi conosceva da quando ero nata e non avevo mai avuto una sosia o che sò, qualcosa del genere

''E' mia sorella... gemella per l'esattezza, separate alla nascita...'' improvvisai,

''I tuoi genitori non hanno mai detto di aver avuto due figlie...'' continuò seguendo una logica, ma perchè lui e il fratello erano così inteligenti, con tanto di laurea?

''E' una storia triste, loro pensavano che lei fosse morta, o meglio lielo fecero credere, ma in realtà lei è stata... è stata...'' bene. Avevo appena tirato su una recita e non sapevoi che fine dargli, fantastico, pensai. Fino a quando Katherine non mi levò dai casini

''Rapita... si, ecco... bhe... vedi, sono stata rapita'' incredibile, Katherine che non riusciva a esprimersi, anche io quando vidi Jake per la prima volta sembravo una statua, ma Katherine insomma, lei che sapeva sempre cosa dire, fare, o come comportarsi.

''Storia triste, ed anche strana...'' osservò Jake ''Fa molto film drammatico. Bhè, l'importante è che vi siete ritrovate'' continuò Jake ''Comunque piacere, io sono Jake e tu sei...?'' chiese, sorridendogli e porgendoli educatamente la mano, anche lui sembrava rapito da lei, e Elena sperava che Stefan non fosse nei paraggi.

''Katherine'' sorrise ricambiando sia il sorriso, che la stretta di mano.

''Ed è la mia ragazza'' disse una voce, che avrei attribuito a Stefan, che doveva aver sentito tutto, con il suo udito ed era sbucato dal nulla, scroccando un bacio sulla guancia a Katherine.

''Tu devi essere Stefan'' osservò Jake, scrutando Stefan

''Esatto'' rispose abbraciando gelosamente Katherine da dietro

''Elena mi ha parlato molto di te sai, mi ha detto che avete avuo una bellissima storia d'amore, ma che poi l'hai lasciata per un'altra ragazza'' continuò ragionando e riportando alla memoria le chiacchierate fatte al telefono. Lo fulminai con lo sguardo.

''Comunque sia, non immaginavo che fosse sua sorella'' continuò guardandomi di sottecchi.

''Sua cosa...?'' chiese Damon. Gli calpestai il piede con il tacco a spillo di 12 cm.

''Già mia sorella'' questa volta fulminai lui con lo sguardo

''Amore... leggermente alti quei tacchi'' continuò Damon, imprecando abbasa voce per il dolore

''Ti piacciono? Gli ho comprati l'altro giorno quando sono andata a fare shopping con Katherine. Me gli ha consigliati lei, e devo dire che ha ragione, oltre ad essere belli sono anche utili'' dissi maliziosa, divertita dalla scena

''Già, certo. Grazie Katherine'' disse ironicamente Damon

Katherine ridacchiò. Jake sembrava rapito da quella risata cristallina, che alle volte sapeva essere anche malefica, ma non lo era più da tempo.

''E' stato un piacere conoscerti Jake, ci vediamo dopo sicuramente'' disse lei, e conoscendola gli aveva fatto l'occhiolino di nascosto, in modo da non far vedere niente a Stefan.

Non mi girai a guardare, in quel momenti mi ero persa in due pozze cristalline, due iridi color ghiaccio, così fredde, ma che riescono a inondarti di calore, così distaccate, ma molto vicine.

''Ele, ti devo parlare...'' disse Jake, ringraziai il cielo che mi avesse richiamata, altrimaenti avrei ceduto e non avrei avuto la mia piccola vendetta. I suoi occhi mi facevano questo effetto, mi arrabbiavo con lui? Semplice lo guardavo negli occhi e passava tutto, mi facevo scivolare tutto addosso. Ma stasera no, stasera avrei resistito.

Ci allontanammo dalla sala, uscendo fuori nel parcheggio, accompagnati fino all'uscita dallo sguardo indagatore di Damom.

''Elena, sai che le cose che odio di più sono le bugie'' annunciò Jake ''E da quando ci siamo rivisti stasera me ne hai raccontate già abbastanza. Io so tutto, so di Katherine, so di Bonni, di Caroline, di Tyler e so anche dei fratelli Salvatore'' confessò alla fine.

Mi fermai pietrificata e lo guardai.

''Cosa sai?''

''Tutto, so che Bonnie è una strega, Caroline un vampiro, Tyler non ne sono sicuro, ma credo sia diventato un licantropo. E devo confessarti che in questo periodo ti ho seguita è ho fatto delle ricerche...''

''Cosaaa!!??'' lo interruppi ''Mi hai spiata?''

''Non è questo il punto. Bonnie, Caroline e Tyler li conosco da quando sono piccoli, e sai che io quando ero bambino ero appassionato di mitologie?'' annuii incitandolo a continuare ''Una volta, mio padre, mi ha dato un libro, un libro antico e il mio occhio cadde su un argomento in particolare, -Miti e stregoneria, il destino delle famiglie fondatrici-. Lessi che la famiglia Bennet, era stata una delle più potenti famiglie di tutti i tempi, ricca di avventure, di storie, di grandi poeti, nobili, scrittori, ma anche una famiglia avvolta da un mistero. C'era anche scritto che un giorno una potente strega come Emily sarebbe nata, Bonnie, ed avrebbe conosciuto la doppleagenger Petrova, ed era destinata a salvarle la vita. Avrebbe avuto anche un'altra amica, la figlia di uno sceriffo, costretta a vivere in eternità, trasformata dopo aver bevuto il sangue di un vampiro. Questa ragazza si sarebbe chiamata Caroline Forbes, così iniziai a leggere anche la sua storia, e così via anche quella di Tyler Loockwod. Non mi sembravano tutte coincidenze, il fatto che i nomi combaciavano... poi ho indagato anche sulle tue nuove conoscenze e andai agli archivi e vidi che i fratelli Salvatore e Katerina Petrova, detta Katherine Pierce, erano vissuti nel 1864, ed i due fratelli morirono nel tentativo di salvarla, non resistetti alla curiosità, così andai in biblioteca e presi un libro, ''Il rinascimento'', scoprii che Damon era un militare, mentre Stefan studiava ancora, privatamente. In seguito lessi che loro morirono, ma i loro corpi scomparvero, nei giorni seguenti ci furono degli avvistamenti dei fratelli, e scoppiò uno scandalo a Mystic Falls, da allora dei fratelli Salvatore non si seppe più niente. Io trassi le mie conclusioni, e dedussi che erano diventati...''

''Ok, basta così, Erick lo sa?'' chiesi ansiosa

''Di questo volevo parlarti Elena, lui è un licantropo''

Cosaaaaaa... ero rimasta pietrificata, sentivo il pavimento scomparire sotto i miei piedi, le gambe farsi molli e l'unica cosa prima di svenire, che riuscii a sentire furono due braccia muscolose sorreggermi, evitandomi una brusca caduta.


Spazio autrice
Ora potete finire di ammazzarmi, lo so è schifoso il capitolo, ma prometto che appena finisco gli esami, mi farò perdonare, con un super mega capitolo lungo e stupendo.
Grazie a tutti dell'appoggio.
Un bacione DelenaVampire.
Giorgia.



 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

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Capitolo 8
*** Discoteca! (parte 2) ***


Capitolo teribile. Me lo dico da sola. xD

Continuo capitolo o6: Discoteca (parte 2)

Riuscivo a sentire, ma non a parlare. Riuscivo a capire, ma non ad aprire gli occhi.

Ero come caduta in un sonno profondo. Non mi svegliavo, eppure cercavo di farlo con tutta me stessa. Volevo, ma non potevo.

Riuscivo solo a sentire quello che dicevano le persone che mi circondavano, quindi mi limitai ad ascoltare.

''Cosa le hai fatto?!'' questo era Damon, ed il suo tono non mi piaceva per niente, era pieno di rabbia e rancore. Non l'avevo mai sentito così arrabbiato, forse solo appena l'avevo conosciuto. Non capivo a chi si rivolgesse.

Ora che ci pensavo, non riuscivo neanche a capire perchè io stessi dormendo.

''Licantropo!!!'' ecco cosa dissi appena sveglia

Aprii gli occhi di scatto e quello fu l'unica cosa che dissi, mi misi seduta sul... su qualcosa che ancora non avevo capito cosa fosse. Un letto non poteva essere, era troppo scomodo. Due braccia muscolose e calde mi circondarono.

''Amore...'' Damon mi abbracciò, non capivo, ero confusa, non sapevo neanche dov'ero

''Dove sono?... e... e-e cosa è successo?'' chiesi guardandomi attorno, e li vidi tutti lì, Damon, Caroline, Bonnie, Alaric, Jenna, Tyler, Katherine, Stefan, Jeremy, Matt, Jake ed Erick.

Erick? Tornai a guardarlo, si era proprio lui, ma non c'era prima, oddio che confusione.

''Elena, sei svenuta mentre stavamo passeggiando, comunque siamo nella sala affianco alla discoteca'' Jake mi risolse tutti i dubbi, mi guardò con intesa ed in quel momento ricordai tutto.

Licantropo...

Erick...

Trasformazione...

Licantropo trasformazione Erick... no forse è:

Trasformazione licantropo Erick... no ecco ci sono:

Trasformazione di Erick in licantropo.

Quando?

''Scusate... devo andare in bagno, Caroline, Bonnie e Katherine. Potete venire?'' chiesi alzandomi dal divanetto posto dinanzi al piano bar, nella sala affianco alla discoteca.

Le ragazze mi seguirono senza proferir parola. Appena arrivai in bagno, chiusi la porta a chiave. C'era un silenzio imbarazzante. Dovevo dir loro tutto oppure parlare prima con Erick?

Forse era meglio parlare prima con lui, infondo non sapevo neanche come iniziare un discorso.

La prima a rompere il silenzio fu Caroline ''Elena, che è successo'' chiese apprensiva Caroline

''Niente di preoccupante'' affermai con voce incerta, cosa, di cui ero sicura, non sfuggì alle tre.

''Già, certo, per questo hai una faccia sconvolta'' esclamò Bonnie

Ci fu un momento di esitazione da parte mia, ma poi Katherine prese a parlare:

''Elena cos'è successo? Le ragazze hanno ragione, sei sconvolta.'' Katherine mi guardò scettica ''Lo sai che a noi puoi dire tutto, io, Bonnie e Caroline siamo le tue migliori amiche. Non ti giudicheremmo mai, e in questo momento siamo anche le uniche che ti possono aiutare, sai cosa intendo'' proseguì infine, concludendo il discorso. Sapevo bene a cosa si riferisse. Avevano capito che qui c'era qualcosa di sovrannaturale, e se l'avessi detto a Damon o a Stefan, avrebbero preso a pugni Erick, e perchè no?! Anche Jake.

''Avete ragione...'' sospirai infine ''E solo che...'' iniziai a singhiozzare per poi piangere apertamente difronte alle mie migliori amiche ''Sono... sono, stanca... sono solo stanca di dover essere sempre a contatto con cose sovrannaturali, nella mia vita non c'è niente di normale. Vorrei solo essere una normale adolescente di 18 anni, non una ragazza che deve vedersela con il mondo intero. Vorrei essere come le ragazze della mia età, vorrei piangere per le loro sofferenze, non per quello per cui piango io. Io vorrei soffrire per amore come loro, e sarebbe una cosa normale, io invece piango perchè non potrò mai avere una vita normale'' Bonnie e Caroline mi abbracciarono, mentre Katherine aprì il rubinetto del lavandino, così nessun vampiro, che non fossero Caroline e Katherine, avrebbero potuto ascoltare.

Infine, Katherine, mi prese le mani e mi consolò

''Elena, senti tu sei forte. Hai sempre combattuto, lottato per ciò in cui credevi, per le persone che amavi. Hai posto addirittura la tua fiducia in me, quando invece dovevi odiarmi così tanto dal volermi uccidere. Hai sempre accettato tutto e sei sempre andata avanti facendoti forza, per proteggere tutti. Ora cosa ti spinge a fermarti? Se è per Klaus non ti devi preoccupare, perchè ci siamo noi qui, che non permet...''

''Non è quello il problema, Katherine'' la interruppi. ''Il fatto è che... ho appena scoperto che Erick è un licantropo, questo mi fa male, perchè non me l'ha mai detto, io gli ho detto sempre tutto, bhe certo apparte di voi. Ma io non gli ho detto niente perchè non era un mio diritto svelare la vostra identità, ma lui non ha voluto svelare la sua. A me, che sono la sua migliore amica, io che... forse non mi considera abbastanza sua amica'' ricominciai a piangere e Katherine mi strinse forte in un abbraccio. Da dietro alla spalla di Katherine, vidi, Bonnie sgranare gli occhi e Caroline guardarmi stupita.

''Elena, parlaci, vedrai che saprà cosa dirti, forse hai frainteso tutto. Magari c'è un motivo se non te l'ha detto'' mi disse Caroline prendendomi le mani nelle sue.

''Ok. Hai ragione'' la ringraziai asciugandomi le lacrime.

''Elena, solo una domanda. Come hai fatto a scoprirlo'' mi chiese, questa volta Bonnie.

''Me l'ha raccontato Jake'' risposi con la voce ancora tremante dal pianto ''Il peggio e che mi deve raccontare ancora tutto. So che c'è di più''

''Allora non perdere tempo.'' annunciò Bonnie ''Vai, quando avrai sentito tutto quello che i fratelli Parkson avranno da dirti, noi saremo qui ad aspettarti a braccia aperte'' continuò Bonnie

''Grazie ragazze'' le ringraziai, abbracciandoci in un abbraccio di gruppo.

Uscimmo dal bagno e venni subito affiancata da Damon che sorrideva a tutti, a denti stretti mi disse:

''Questo fatto che ogni volta che vai in bagno apri il rubinetto non mi piace'' si lamentò Damon

''Forse perchè non voglio che tu senta quello di cui parlo con le mie amiche'' Damon mi bloccò per un braccio e mi si parò difronte.

''Sono il tuo fidanzato'' me lo disse come quasi a rinfrescarmi le memoria, come se lo avessi dimenticato. Mi teneva bloccato dalle braccia, mentre cercavo di passare, perchè vedevo Jake in lontananza, ma Damon mi teneva ferma

''Bravo. Sai lo stato di famiglia. Ora posso andare?'' lo guardai e poi cercai nuovamente di divincolarmi dalla sua stretta

''Sei strana, stasera.'' mi lasciò le braccia e mi guardò in viso.

''Ricorda che non mi sono ancora scordata di prima'' gli puntai un dito al petto e andai in direzione di Jake. Mi doveva una spiegazione, forse più di una. Mi aveva lasciato a metà, dovevo ancora capire perchè mi aveva detto quello che mi aveva detto, perchè Erick non me l'aveva detto e anche cosa centravo io.

Stava bevendo qualche alcolico al bar ed era girato di spalle, mentre parlava con Jeremy, li raggiunsi e ordinai quello che avevano preso loro, anche se non sapevo cos'era. Il cameriere mi sorrise e mi portò la mia ordinazione. La assaggiai e constatai che era l'alcolico che beveva di solito Damon, lo scotc, per poco non lo vomitai. Lasciai il bicchiere mezzo pieno sul piano bar e mi girai verso Jake, dando le spalle a Jeremy.

''Jake, possiamo parlare. Da soli?'' lo presi per il braccio, senza aspettare un suo consenso e lo trascinai fuori dal locale. Notando infondo alla sala Katherine che mi fece l'occhiolino.

''Ho bisogno di delle spiegazioni'' affermai. Mollai la stretta sulla sua camicia nera e mi misi dinanzi a lui, a braccia conserte, aspettando dei chiarimenti.

''Elena sei pronta, perchè dopo quello che ti dirò tutto cambierà. La tua vita non sarà più la stessa'' esitai, ma poi annuii semplicemente e lui riprese a parlare ''Elena, tu non sei la doppleagenger che Klaus sta cercando. Nel 1584 quando ancora i fratelli Salvatore non erano nati, ci fu una ribellione cittadina da parte del popolo a Mystic Falls. La guerra durò per un secolo, combattuta tra il consiglio cittadino e il popolo. Sai che a quei tempi, c'erano molte credenze e molte leggende, si credeva che il consiglio cittadino era protetto dal sole e il popolo era protetto dallo spirito della luna. Fin quando non arrivò una fanciulla, questa ragazza era bellissima, tutti si innamorarono di lei, ma solo tre di questa cittadina le rubarono il cuore. Due erano fratelli. Devi sapere che Erick è stato adottato, noi non siamo veramente fratelli. Questi due fratelli, erano figli di un ricco nobile di quell'epoca, che risiedeva nel consiglio cittadino di Mystic Falls. L'altro ragazzo, invece, era figlio di un potente cittadino che voleva libertà, quella che il consiglio voleva togliere al popolo. Questa ragazza non decideva, voleva tutti e tre, ma ovviamente non poteva averli. Anche se i ragazzi l'avrebbero divisa tra loro, a quei tempi non era concesso neanche pensarlo. Finchè un giorno, prese la sua decisione, sarebbe morta per farli riappacificare, per farli tornare amici, come prima, per quanto potessero, dato che le loro famiglie erano in conflitto. Prese un pugnale e si pugnalò allo stomaco. Ma per lei non poteva essere così semplice, non poteva morire senza aver prima fatto una scelta, perchè così i ragazzi non sarebbero mai ritornati amici, come invece pensava lei. Quindi il suo tentativo fu vano. Venne riportata in vita dallo spirito della luna, rendendola così schiava del sole. Quindi puoi immaginare cosa divenne. Questa fu la sua maledizione, non aveva deciso, aveva fatto soffrire tre ragazzi e per questo venne trasformata in un vampiro. La prima cosa che fece, una volta tornata in vita, fu quella di andare dai tre ragazzi. Vedendola rimasero scioccati, loro credevano fosse morta. Era diversa, non era più la dolce Elerine, nei suoi occhi non cera più quella punta di allegria, le sue guance non erano più rosee come una volta. Non era più lei. L'altro ragazzo non ne volle sapere più niente di lei e del suo nuovo mondo, così scappò terrorizzato. Per la ragazza ora il campo si restringeva. Doveva scegliere tra i due fratelli, e mai le era sembrato così difficile prendere una decisione. Neanche quando doveva scegliere tra tre persone. In quel momento si accorse che lei in realtà amava di più i due fratelli. Loro erano disposti a sacrificare tutto, la loro vita, la loro classe sociale, l'onore, e a sacrificare la famiglia, già...'' stava continuando a parlare, ma io ancora non capivo

''Non capisco, aspetta. Non è Klaus il primo vampiro della storia?'' lo interruppi

''No, fammi finire. Alla fine mi fai tutte le domande che vuoi e mi chiedi tutti i chiarimenti. Sappiamo che Klaus è un originario, non che sia il primo vampiro della storia. Nei giorni seguenti, girava voce a Mystic Falls, che il figlio di un potente cittadino era impazzito. Diceva di vedere i morti, che i vampiri esistevano e che Elerine Petrova fosse tornata. Tutti credevano fosse andato di matto, sapevano che la fanciulla era morta. Ma Elerine era triste, non voleva che succedesse questo all'uomo che fino a pochi giorni prima aveva amato, così si presentò al palazzo del suo ex e senza farsi vedere balzò sul davanzale della finestra, del ragazzo. Lo trovò morto, disteso sul letto. Privo di vita. Con un pugnale conficcato nel cuore. Ma anche per lui non fu così semplice, nessuno dei quattro poteva morire se non aveva ricevuto una risposta o se non aveva preso una decisione, questo fu tutta opera delle streghe ovviamente. Quella fredda notte, la notte in cui si uccise, c'era la luna piena, anche questa volta, fu lo spirito di essa a riportare in vita il ragazzo, proprio come era successo con Elerine. Il ragazzo, però, venne riportato in vita dallo spirito della luna piena, rendendolo così schiavo di sè stessa, condannandolo a trasformarsi in un mostro, che nelle sere di luna piena avrebbe ucciso tutte le persone che amava, completato questo compito si sarebbe dovuto uccidere da solo. Elerine si mise a piangere, perchè era tutta colpa sua. Stette giorni e giorni rinchiusa in camera, senza parlare, uscire e neanche nutrirsi. Puntualmente ogni sera i due fratelli andavano a bussarle, prima uno e poi l'altro. Ma anche lei, puntualmente, li mandava via. Passarono giorni. La cosa che più le sembrava strana, era che il corpo del ragazzo non era più stato trovato. Avevano scoperto il suo cadavere, ma nel momento in cui dovevano mettere il corpo nella tomba, non lo trovarono più. Pff, come sparito. Passarono due mesi, Elerine non aveva ancora deciso chi tra i due fratelli avrebbe sposato. Si dice, che per farli smettere di sfidarsi in lotte che li portava solo a dolori fisici e morali, li trasformò entrambi. Poi subito dopo, finse il suo suicidio. Venne aiutata dalla sua domestica, strega, un'antenata di Bonnie. Si fece creare un nuovo ciondolo che la proteggesse dal sole, infine abbandonò quello vecchio sul davanzale della finestra della sua camera e cosparse delle ceneri di grasso di animale su di esso. Prima di andare via, però lasciò due anelli. Questi anelli vengono riconosciuti con le iniziali su uno c'è la 'S' e sull'altro la 'D'. Si Elena, credo che tu abbia capito, che questi anelli vengono tramandati di padre in figlio e così via. Esatto, i due fratelli sono i trisavoli di Damon e Stefan. I primi fratelli Salvatore della storia, chiamati proprio come loro. Appena si svegliarono, sentirono che non erano più li stessi, il loro udito era più amplificato, correvvano più velocemente e avevano maggior forza del solito. Trovarono anche un anello al dito che non ricordavano avessero mai avuto. I due fratelli credevano che la ragazza fosse morta per davvero, e per il dolore si uccisero, incolpando l'altro della morte della loro amata. Elerine, negli anni si innamorò nuovamente, di un licantropo, presto si sposò e nacque un bambino. Lo chiamarono Klaus. La ragazza, scoperto cosa fosse suo figlio, scappò, era un ibrido. Sai Elena, non è vero che Klaus deve spezzare la maledizione per diventare un ibrido, lo è sempre stato, ha voluto solo depistarvi, vi ha fatto credere ciò che lui voleva che voi credeste, per farvi cadere tutti in trappola. Lui cerca solo vendetta, vuole uccidere chiunque porti il viso di sua madre, che lo abbandonò senza nessuno scrupolo. Si dice che ogni 300 anni la storia sia destinata a ripetersi per tre volte, ovvero quanti sono gli spiriti, quello del sole, quello della luna e quello della luna piena. Klaus ti cerca, perchè tu hai il viso di sua madre, tu sei l'ultima discendente Petrova che porta, e che porterà, il viso di sua madre, per questo cerca te e Katherine, perchè vuole uccidervi. Perchè se riesce ad uccidere voi due, saprà dove si trova sua madre, perchè siete tutte e tre collegate. La storia si è ripetuta con Katherine, si è innamorata dei bisnonni dei Salvatore e di un licantropo, poi ha finto il suicidio, sono morti tutti e tre i ragazzi e lo so, non te l'hanno mai raccontato, ed un pezzo di storia che poteva sapere solo Katherine è che si è sposata e ha dato alla luce un figlio ibrido, Katherine non lo abbandonò, semplicemente le venne sottratto. E tu, tu se riesci a prendere la tua decisione chi tra Damon, Stefan ed Erick sceglierai, la storia non si ripeterà, non diventerai vampiro e Klaus non potrà trovarti mai, ne te, ne Katherine e neanche sua madre. E per di più, Damon, Stefan e Erick non moriranno''

Avevo le lacrime agli occhi, e molte erano scese, altre ancora bagnavano già il mio vestito, c'erano troppe cose che non capivo, cose che non tornavano con i racconti di Stefan e Damon. Il troppo sforzarmi di capire mi stava procurando giramenti di testa e le lacrime mi fermavano il respiro, perciò prontamente le respinsi e chiesi chiarimenti.

''No... no, non è possibile, io la mia scelta l'ho fatta, ho scelto Damon. IO.AMO.DAMON. Poi Katherine è stata con i miei Damon e Stefan, non con i loro bisnonni. Katherine è una mia grandissima amica e non mi ha mai raccontato di essersi sposata con un licantropo, o tantomeno di aver avuto un figlio ibrido, me l'avrebbe sicuramente detto.'' Parlavo a raffica e ogni tanto i singhiozzi si facevano sentire, respiravo affannosamente e continuavo a non capire.

Jake mi abbracciò nel tentativo di consolarmi, ma finchè non avrei saputo la verità e avuto delle risposte, non avrei potuto tranquilizzarmi, si staccò da me e mi guardò con quei suoi bellissimi occhi color ghiaccio.

''Katherine, si. è stata con i tuoi  Salvatore, ma perchè loro portano il loro viso, ti ho detto, la storia è destinata a ripetersi, per questo Klaus vuole uccidere Damon, Stefan e Erick. Perchè è colpa dei loro antenati se sua madre è diventata quello che tutt'oggi è, e di conseguenza ha conosciuto un mondo costituito da sovrannaturali, conoscendo così streghe e licantropi, facendo nascere lui un ibrido. Lui vuole vendetta perchè è stato abbandonato, perchè è un ibrido, ma non è colpa sua e colpa della madre e per questo che la cerca, per ucciderla. Forse, Katherine, non ti ha raccontato del suo pasato, perchè non voleva rivivere ricordi dolorosi, come quello di quando gli è stato sottratto suo figlio. E poi, Elena, detto tra noi. Devi essere sincera, però, perchè ci conosciamo da molto tempo. Non hai più ripensamenti su Erick e Stefan? Ok, posso capire Erick, è passato tanto tempo, ma Stefan? Davvero sei innamorata solo di Damon?''

Ed ecco che arrivano. I dubbi che sorgono, ti attanagliano e non ti lasciano un minuto in pace.

''Pensaci. Solo se fai una scelta nessuno, e neanche tu, si fa del male. E poi domandati perchè del nome Elerine.'' Mi sussurra e se ne va.

Pensaci... Pensaci... Fino ad un attimo prima, ero quasi sicura, ma che dico, ero certa, di amare Damon ed ora? No, non poteva una semplice storiella, letta da Jake chissà dove, rovinare tutto quello che c'era tra me e Damon. Ma se non fosse stato così? Se non fosse stata la scelta giusta? Se mi fossi pentita e sarebbe stato troppo tardi? Le persone che amavo sarebbero morte. E Damon? Damon avrebbe sofferto tantissimo, e questo non volevo che accadesse. Ma perchè continuavo a torturarmi con simili pensieri? Io ero sicura di quello che provavo per Damon. Un brivido mi percosse la spalla nuda, facendomi rabbrividire e invitandomi a rientrare nel locale. Mi stavo dirigendo all'entrata quando le parole di Jake mi risuonarono nella mente.

Si dice che ogni 300 anni la storia sia destinata a ripetersi.

Klaus ti cerca, perchè tu hai il viso di sua madre, tu sei l'ultima discendente Petrova che porta, e che porterà, il viso di sua madre, per questo cerca te e Katherine, perchè vuole uccidervi.

E tu, tu se riesci a prendere la tua decisione chi tra Damon, Stefan ed Erick sceglierai, la storia non si ripeterà.

Elerine...
Ma certo, l'incrocio del mio nome con quello di Katherine, essendo stata la prima Petrova ''trippleagenger'', portava i nomi di entrambe. Poi ricordai altre parole di Jake: siete tutte e tre collegate. 

Queste parole continuavano, imperterrite, a vorticarmi nella testa.

Entrai nel locale e evitai lo sguardo di Damon che beveva dello scotc con Alaric, facendo finta di ascoltare i suoi discorsi, invece, mi guardava preoccupato. Evidentemente, dovevo avere una faccia molto sconvolta. Bhe, come non esserlo dopo tutte queste scoperte? Feci finta di non notarlo e mi diressi al bar, dovevo bere un bicchiere d'acqua. Affrettai il passo, sperando che Damon non mi seguisse.

Ti prego, fai che non mi segua. Ti prego fai che non mi segua. Ti prego fai che non...

''Principessa, tutto ok?'' preghiere sprecate. Mi avvolse in un abbraccio da dietro, posando il mento sulla mia spalla. Mi voltai guardandolo malissimo.

''No, che non è tutto ok. Perchè non me l'hai detto? Avevo il diritto di saperlo'' urlai divincolandomi nella sua stretta.

''Cosa Elena?'' mi chiese insospettito

''Che Erick è un licantropo, tu lo sapevi. Tu l'avevi capito. Oggi al ristorante, hai detto che se lui veniva in discoteca era un problema, perchè? Perchè sei geloso? Sentiamo...'' non mi lasciò finire

''Perchè oggi c'è la luna piena. Cazzo'' questa volta urlò anche lui. Ringraziai, mentalmente, che la musica era altissima, oserei dire assordante, in modo che nessuno poteva sentirci.

''Ragazzi perchè state urlando'' Katherine comparì al nostro fianco, sicuramente ci aveva sentito urlare con il suo super-udito.

Mi girai, pronta ad inveire anche contro di lei.

''E tu, grazie per come mi consideri tua amica. Io ti ho detto tutti i miei segreti, ti ho confidato tutto e tu?! Bhe congratulazioni, ora sappiamo che hai avuto due figli. Uno da umana e uno dopo la tua trasformazione. Auguri.'' le sorrisi fintamente

''Cosa?!'' chiese Damon incredulo, guardando Katherine e poi me

''Siete due traditori. Me ne vado da Stefan che forse è l'unico che non sapeva niente di tutta questa faccenda'' li sorpassai e mi diressi verso Stefan, che era intento a chiacchierare con Tyler e Matt. Poi ritornai sui miei passi per sputare un'ultima cosa in faccia a Damon e Katherine.

''Volete sapere una cosa?! Voi due siete perfetti per stare insieme. Infatti mi domando perchè tu stai con Stefan ed io con Damon.''

Questa volta me ne andai, definitivamente, sapendo di averli feriti.

Katherine, per averle ricordato di suo figlio. Damon, per averli detto che non sapevo cosa ci facevo ancora con lui.

Ma erano tutte bugie, perchè non potevo sopportare il fatto che mi avessero mentito.

Scoppiai a piangere ed uscii dal locale, cercando Stefan, che si era allontanato da Tyler e Matt, ed ora non vedevo più tra la folla.

Ad un certo punto sentii un fruscio tra i cespugli, mi voltai di scatto spaventata.

''Stefan, sei tu?'' chiesi sperando vivamente che fosse lui.

''Ciao, Elena'' sbucò dal nulla un ragazzo alto, magro e muscoloso.

''Chi sei?'' sussurrai, con la voce tremante dalla paura

''Come non mi conosci?!'' si avvicinò pericolosamente a me, carezzandomi una guancia. Provai ribrezzo per quel ragazzo, non sapendo neanche chi fosse, ma non mi era difficile immaginarlo. Mi spostai, respingendo la sua mano dalla mia guancia e indietreggiando.

''Piacere, io sono Klaus''

_____________

Premetto, solamente, che questo capitolo non è stato facile da scrivere.

Non è stato facile perchè ogni cosa che scrivevo non tornava con quello che avevo scritto poco prima, quindi tornavo a correggere. Per questo motivo ho fatto così ritardo.

E per questo mi scuso.

Direte voi: Hai messo tanto per scrivere un capitolo che alla fine è orribile?

Ebbene sì, devo dire la verità: inoltre mi mancava anche l'ispirazione.

Mi scuso anche perchè il capitolo sicuramente vi ha delusi, è stupido, insensato e orribile.

Cmq non preoccupatevi presto i nostri protagonisti faranno pace. Non posso farli stare litigati, primo perchè ci starebbero male loro, secondo perchè ci starei male anche io. xD

Prometto che aggiornerò prima, in modo che non stiate troppo sulle spine e sappiate cosa succederà.

Un bacione

DelenaVampire.

(Giorgia)

P.s. se volete potete chiamarmi anche Gio. 

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Capitolo 9
*** La morte di Elena! ***


Capitolo o7: La morte di Elena!

Mi risvegliai con un gran malditesta. Non ricordavo di essere andata a dormire. Non ricordavo quello che era successo, l'ultima cosa che sentii prima di svenire era una botta in testa. Aprii, anche se a fatica, gli occhi, aspettandomi la camera di Damon. Non sapevo dove fossi e questo mi spaventava, non poco. Era un posto freddo e oscuro. Mi guardai intorno, constatai che non potevo sapere dove fossi, perchè quel posto non l'avevo mai visto fino a quel momento. Cercai di alzarmi ma non ci riuscii, ero troppo debole. Ancora non riuscivo a ricordare, ma avvertivo una sensazione. Una sensazione di panico, mi attanagliava e mi diceva di scappare. Qualcosa stava per accadere, lo sentivo, lo percepivo nell'aria. Qualunque cosa fosse stata, ero sicura, non avrebbe portato a nulla di buono. Improvvisamente, mi venne una fitta allucinante alle tempie, costringendomi a portare una mano alla testa. Dopo molti tentativi, vani, riuscii ad alzarmi e attribuii alla stanza il nome di una cantina. Delle immagini sfocate e confuse si facevano spazio nei miei pensieri. Pezzi di ricordi mi infestavano la mente.

Jake che mi sorreggeva, mentre stavo svenendo. Io che litigavo con Damon. Parlavo nuovamente con Jake. Litigai di nuovo con Damon, ma questa volta anche con Katherine.

Lanciai un urlo. Un urlo misto di terrore e liberazione. Insieme a quell'urlo riaffiorò un ultimo ricordo. Un ricordo che avrei preferito rimanesse nascosto nella parte oscura della mia mente: Klaus.

Sentii una finestra dello scantinato spalancarsi e per lo spavento mi girai di scatto, trovando colui che mi aveva fatta prigioniera, colui che mi avrebbe ucciso senza pietà.

''No, dolce Elena. Non devi gridare!'' mi carezzò una guancia. Lo guarda con disgusto, disprezzo e riluttanza. Tratteni a stento delle lacrime che minacciavano di uscire.

''Non devi neanche piangere. Io non voglio farti del male, non voglio ucciderti, Elena...'' enfatizzò il mio nome, ma non seppi il perchè, non riuscivo a capire. In quel momento la mia testa non riusciva a formulare un pensiero lucido. ''Per ora.'' continuò sbattendomi al muro.

''Ma cosa vuoi da me?!'' esclamai sull'orlo delle lacrime, che ormai scendevano copiose sul mio volto

''Hai il suo viso Elena, porti il suo volto. Sei identica a lei. Semplice il motivo.'' affievolì la presa sul mio collo e si allontanò versandosi del sangue in un bicchiere.

''Invece perchè non mi uccidi ora, eh? Perchè non la facciamo finita in questo momento? Ucciddimi, avanti, uccidimi... sono qui, perchè non lo fai ora?'' lo incitai. Sperai che mi accontentasse, in modo da farmi smettere di avere paura, volevo farla finita qui e subito.

''Non mi provocare Elena! Sai, non sono molto paziente.'' mi disse leccandomi una guancia

''Mi fai schifo.'' mi sbattè nuovamente al muro, questa volta non accenando a volersi fermare.

''Avevo intenzione di posticipare la tua morte. Ma visto che non mi dai altra scelta, credo che porrò fine alla tua vita ora. Nessuno ti salverà mai. Nessuno ti potrà mai trovare qui.'' disse Klaus trasformandosi in un vampiro. Canini allungati e occhi cerchiati da vene viola e rosse.

Il mio ultimo pensiero andò a Damon, il mio grande amore. Addio, amore mio. Mi dispiace per tutto, per aver litigato con te, per averti detto quelle brutte parole, per non averti chiesto scusa, per averti deluso. Ti amo e ti ho sempre amato. Addio vita mia.

Sentii dei canini perforarmi il collo fino a succhiarmi via tutto il sangue e con esso, anche la vita.

Angolo autrice: Lo so capitolo corto, vorreste anche ammazzarmi per come l'ho fatto finire. Ma non potrei mai lasciare la storia così. Ci sono ancora tanti capitolo. A presto, un bacione Giorgia. 

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Capitolo 10
*** AVVISO ***


Avviso:
Cari lettori e care lettrici, mancherò per qualche settimana.
Ovviamente, come tutti, vado in viaggio.
Vi spiego perchè ho detto qualche settimana:
Stanotte parto e vado a Madrid per una settimana.
Quando torno da Madrid, sto una settimana alla casa al mare, dove purtroppo, non c'è la connessione Wi-Fi, quindi non posso aggiornare.
Dopo una settimana al mare, vado a Verona da alcuni miei cugini, credo che starò lì per qualche giorno, 5 o 6.
Torno, facendomi un altra settimana a mare, per riposarmi dal viaggio.
Infine vado in Sicilia dai miei nonni.
Quando torno mi faccio un'altra settimana alla casa a mare e dopo, torno alla mia adorata casetta e riprendo ad aggiornare.
Credo che per metà Agosto riuscirò ad aggiornare.
Mi manchereteeee....
Grazie per chi recensisce, ha messo la storia nelle seguite o nelle preferite.
Mi mancheranno le vostre recensioni e le vostre ff.
Insomma mi mancherà EFP.
Grazie dell'attenzione.
Un bacione
Giorgia. =D

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Capitolo 11
*** Rapimento! ***


Sono riuscita ad aggiornare prima.
 

Leggete sotto, dopo.... vedete che io vi penso sempre?!
 

xD.

 


Capitolo o8: Rapimento!


 




Eccezionalmente:
Pov. Damon



Era appena uscita dal locale. Come poteva aver detto quello che aveva detto?! Non le avevo parlato di Erick solo per non spaventarla, avrei tranquillamente potuto dirle la verità, io non ci avrei perso niente. Anzi, ci avrei guadagnato, non si sarebbe più fidata di quel licantropo da quattro soldi e si sarebbe allontanata da lui. Ma evidentemente, questo, lei non lo aveva capito.
Le parole di Elena mi avevano ferito. Mi considerava un traditore.

''Andiamo, dobbiamo parlargli.'' Katherine mi risvegliò dai miei pensieri, ricordandomi che lei era lì. La trattenni per un polso.
''L'hai sentita, non vuole parlarci. Credo sia meglio darle tempo, sono il suo ragazzo, la conosco.'' Le dissi. Mi accarezzò il braccio con cui la trattenevo e per la prima volta nella mia vita, vidi negli occhi di Katherine compassione.
''Damon, sei il suo ragazzo non la sua migliore amica. Ti dico una cosa ma non offenderti, voi ragazzi non capite niente. Siamo sempre noi amiche a risollevare il morale all'altra, siamo sempre noi amiche che ci siamo sempre per l'altra, siamo sempre noi amiche che consoliamo l'altra quando litiga con il suo ragazzo. La conosco meglio di quanto tu possa immaginare, poi lei è la mia doppleaganger, so come pensa. Non ci crede neanche lei alle parole che ha appena detto, è solo arrabbiata, tornerà da te. Ti fidi di me?! Prima che tu mi risponda voglio solo dirti che non voglio sapere veramente la tua risposta, so quale sarà. Ma in questo caso devi farlo, devi fidarti di me. Lei ti ama Damon, in questo momento sono sicura che starà piangendo e soffrendo per quello che ti ha detto. Non prendertela con lei, deve solo fare chiarezza e vedrai che poi ti perdonerà. E poi... eh basta mi sono scocciata, queste parole non sono da me. Non ho mai fatto un discorso del genere e non intendo farne un ora. Sappi solo che ti ama e che presto tornerà tutto come prima.'' scoppiò a ridere, ma non perchè quello che mi aveva detto fosse falso, anzi, da come l'aveva detto capii che ne era sicura. Rise perchè non era da tutti i giorni sentire Katherine essere così saggia.
''Ok, che fine ha fatto la Katherine stronza e psicopatica? Chiunque tu sia ti ringrazio per averla fatta cambiare, la preferisco così'' scherzai. Mi trucidò con lo sguardo per poi rispondermi:
''Ah-ah. Che spiritoso, aspetta mi sono dimenticata di ridere. Stronza, ok si l'ammetto, lo sono. Psicopatica?! Anche, ma non sono io che ho passato 145 anni dietro ad un amore. Non ti ci abituare, questi discorsi forse non li sentirai mai più'' rispose tra l'acido e il divertito.
''No! Il caratterino è sempre quello'' risposi. Mi diede uno scappellotto dietro la nuca e mi sorrise.
''A quanto pare questo carattere ti è sempre piaciuto'' constatò maliziosa. La guardai interrogativa. ''Scherzavo. Dio, dov'è finito quel Damon sarcastico?! Ah, si giusto, ti sei innamorato'' recitò con fare poetico e teatrale, beccandosi uno sguardo omicida da parte mia.
Stavo per ribbattere, quando una voce giunse al nostro udito.
''Katherine, possiamo parlare?!'' chiese quel com'è che si chiama?! Jason, James. Ah si Jake, che nome del...
''Certo!'' rispose Katherine.
Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurai:
''A quanto pare hai fatto colpo sul fratello del lupacchiotto. Non ti ha staccato gli occhi di dosso per tutta la sera'' a bassa voce per non essere sentito.
''Geloso?!'' domandò sorridendo di nuovo maliziosamente. ''Ah no dimenticavo che tu ti sei innamorato. Ah l'amore cosa non fa!'' rispose sarcasticamente, assumendo nuovamente quell'aria da poetessa. Sì. Poetessa di sto grandissimo...
La vidi allontanarsi con Jake e parlare animamente. Cercai di ascoltare quello che si dicevano ma la musica era troppo alta, persino per il mio udito.
Poi vidi Katherine farsi seria e salutare Jake, dirigersi verso di me e strattonarmi per un braccio.
Mi lasciai trascinare da lei fino all'entrata della discoteca, quando mi fermai facendola voltare.
''Mi spieghi che ti prende?'' chiesi interrogativo.
''Jake gli ha raccontato tutta la storia'' concluse.
Ma che diavolo...?!
''Che storia?!'' chiesi ancora più accigliato.
''Lascia perdere. Pensa solo che dopo tutte queste rivelazioni non so se Elena sia effettivamente fuori da questo locale'' concluse facendomi rabbrividire.
Io, Damon Salvatore, per la prima volta nella mia vita avevo un sentimento che mi attanagliava, così tanto da togliermi il respiro... paura. La paura di non trovare più l'amore della mia vita dall'altra parte di quella porta.
Ci guardammo con sguardo di intesa e poi corremmo fuori.
Come Katehrine sospettava, lì Elena non c'era.
''Ok, manteniamo la calma. Ha detto che sarebbe andata da Stefan, giusto?! Può essere che è venuta a cercarlo qui, ma non l'ha trovato, è rientrata, ma noi non l'abbiamo vista'' annuii, sapendo che Katherine stava cercando di credere con tutte le sue forze a quell'ipotesi, quasi non volesse credere a quella verità mostruosa.
Stavamo per rientrare a cercarla, quando girandomi vidi qualcosa che avrei preferito non vedere: Sangue.
Il sangue di Elena, ne avrei riconosciuto l'odore ovunque.
Capii che Katherine aveva ragione ad aggrapparsi ad una finta verità, perchè quella vera era troppo dura e crudele per essere accettata, troppo difficile per essere affrontata, troppo vera per essere smentita.
Katherine versò una lacrima e mi abbracciò. Solo in quel momento capii cosa realmente stesse succedendo: Elena... era stata rapita.




Angolo Autrice:
Allora, sono riuscita ad aggiornare prima, vi starete domandando come mai.
Vi spiego subito.
Io sono in Sicilia, qui abitano alcuni miei famigliari: i miei nonni, dove temporaneamente mi sono stabilita per le vacanze, e i miei cugini, dove sono ora. Infatti sto aggiornando dal loro computer.
Ora dovrò ricordarmi di cancellare le foto messe in questo capitolo. xD
Contente che sono riuscita ad aggiornare prima?!
Dedico questo capitolo a: DamonElenaVampire ,,  _Ericuzza valef1995   Erika 97  biby_ef Fra Cullen Maria_Somerhalder   Francyna93     nemy salvatore vampi_diaries_miky_belieber_Alys_SalvatoreUsako91 _ Saraba_gazetteRoseMarie90GLObulesROUGE

    
per aver recensito nel corso della storia.
Lo dedico a chi ha messo la storia nelle preferite/ricordate/seguite.

 GLObulesROUGE  GLObulesROUGE   
 Lo dedico a chi legge solamente.

Anche il prossimo capitolo sarà sotto il punto di vista di Damon.
A presto, un bacione la vostra:

 

Giorgia!

_Alys_Salvatore  _Alys_Salvatore_  _Alys_Salvatore_ __ _Alys_Salvatore_  _Alys_Salvatore_  _Alys_Salvatore_  _Alys_Salvatore_  Maria_Somerhalder  Fra Cullen '''''..
 

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