Nuovamente noi

di Valerie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Dispetti ***
Capitolo 3: *** Sfide ***
Capitolo 4: *** Conoscenze ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                                                        Prologo


-Professoressa Granger, nella prossima lezione può rispiegarmi come si fa a trasfigurare una cavalletta in un accendi sigari?- le chiese una ragazza dai capelli scuri, prima di uscire dalla classe
-Certo Joanne. Hai trovato difficile l'argomento?- le chiese la sua professoressa di Trasfigurazione
-Un po'...- le rispose sinceramente la ragazza
-Non preoccuparti, la prossima volta lo rispiegherò-
-Grazie professoressa, arrivederci!-
Hermione guardò sorridente la ragazza uscire dall'aula.
Non le sembrava vero. Era diventata una professoressa.
Da settembre di quell'anno insegnava ad Hogwarts. Ne era felicissima.
Le sembrava così di mantenere un filo conduttore con tutto quello che aveva vissuto in sette anni di scuola insieme ai suoi più cari amici.
Sorrise malinconicamente.
'Ahh...bando ai sentimentalismi' pensò scuotendo la testa e iniziando a riordinare tutte le scartoffie che aveva sulla cattedra.
Almeno una decina di libri occupavano la scrivania. Perfettamente da lei.
Una volta sistemato l'ultimo foglio, guardò l'orologio. 
Era quasi l'ora di pranzo. Non aveva voglia di mangiare, ma desiderava intensamente riposare un po', prima dell'inizio dei corsi pomeridiani.
Si diresse verso la porta, decisa a chiuderla, in modo che si capisse che non era momentaneamente reperibile.


-Flin, 10 punti in meno a Grifondoro!- disse Draco ad un ragazzino del primo anno, passandogli accanto
-Perché professore?- chiese questo incredulo
-Perché stavi respirando- gli rispose sorridendo malignamente
-Cosa?Ma è assurdo?- 
-Un’ altra parola Flin, e nella prossima lezione di Pozioni potresti finire spiacevolmente ricoperto di pustole puzzolenti- era decisamente una minaccia.
Com'era ovvio il bambino non rispose, ma sconfortato si allontanò da lui a grandi passi.
-Malofy potresti smetterla di terrorizzare tutti i ragazzini del primo anno?- una voce familiare giunse alle sue orecchie
-Potter, perché invece tu non ti fai gli affari tuoi? Non hai una lezione di Difesa Contro le Arti Oscure da preparare?- gli chiese in modo strafottente
-A differenza tua, Malfoy, io preparo prima le mie lezioni per gli alunni- rispose Harry
-Sempre il solito noioso- lo liquidò con un gesto della mano -Ciao Potter, vado a vedere come se la cava il tuo caro amico  Lenticchia, con il suo nuovo lavoro- 


-Bene ragazzi, oggi continueremo gli esercizi di volo e, se finiremo presto, potremmo  anche iniziare a vedere i fondamentali del Quidditch- esclamazioni di approvazione si elevarono dal gruppo di bambini del primo anno che Ron seguiva come insegnante di Volo.
-Io li conosco già, porfessor Weasley!- gli disse una bambina, sventolando in aria la piccola mano.
Gli ricordava Hermione in qualche modo.
-Bene, dimmi Amanda- non era mai riuscito a chiamare per cognome i suoi alunni, gli sembrava una cosa troppo distaccata. 
Ad eccezione dei Serpeverde, si intende.
-Nel Quidditch ci sono quattro ruoli fondamentali: il portiere, che deve impedire alla pluffa di entrare negli anelli, il cacciatore , che deve segnare con la pluffa, il battitore, che deve impedire ai giocatori della squadra avversaria di svolgere i loro compiti, laciandogli contro con una mazza i bolidi. Infine c'è il cercatore , il cui compito è quello di prendere il boccino d'oro che da, alla squadra che lo ottiene, cenotcinquanta punti e in più pone fine alla partita- spiegò diligentemente la bambina
-Perfetto Amanda, dieci punti per questa esaurente spiegazione- 
La bambina sorrise soddisfatta.
-Adesso però, tutti in sella alle scope!-




Toc.Toc.
-Avanti-  la voce giovanile di una ragazza giunse da dietro la porta
-Madama Ginevra, Swooter si è fatto male cadendo dalla scopa- due bambini del primo anno sorreggevano un loro compagno, decisamente malridotto.
-Oh mamma...fai vedere cosa ti sei fatto- disse al ragazzino ferito, aiutandolo a sedersi su un lettino-
Gli toccò la gamba scorticata.
-Ah!!- si lamentò lui
-Credo che tu abbia una gamba rotta ragazzo- gli disse. Poi si rivolse agli altri due
-Dite a mio fratello...cioè al professor Weasley, che non appena lo vedo, sarà lui a rompersi qualche osso!-
I bambini sgranarono gli occhi preoccupati e, intimoriti, se la svignarono.

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Capitolo 2
*** Dispetti ***


-In tanti anni che lavoro ad Hogwarts, non è mai successo nulla del genere! Vi dovreste vergognare! è una cosa inammissibile, che degli insegnanti si comportino così! Siamo a metà dell'anno scolastico e né la casa di Serpeverde, né la casa di Grifondoro sono riuscite ad accumulare punti! Ed è assurdo che la causa di questo sia il vostro continuo farvi la guerra come dei bambini del primo anno!-

Un Ron Weasley e un Draco Malfoy  venivano pesantemente sgridati dalla preside di Hogwarts, la loro ex-professoressa di Trasfigurazione, Minerva McGranitt.

-Ma…ma Professoressa! Malfoy toglie punti immotivatamente agli alunni della mia casa!

 Provò a spiegarle Ron

-Weasley! Quella non è più la tua casa! Tu dovresti essere imparziale! Per questo ho scelto la signorina Granger come responsabile della casa-

Hermione che stava dietro di loro, insieme ad Harry e Ginny,  annuì seria.

-Malfoy non è affatto imparziale, anche se è il responsabile della casa di Serpeverde!- cercò di controbattere di nuovo

-Parla per te Weasley!- lo schernì lo biondo, sentendosi tirato in causa

-Stia zitto signor Malfoy!- lo zitti la McGranitt –La sua condotta non è certo da meno! Vi avverto ora, e sappiate che non lo farò mai più, questa è l’ultima occasione che vi do…la prossima cosa che non va come deve, vi esonero dall’ incarico di insegnanti e vi rispedisco a casa CON UN SONORO CALCIO NEL SEDERE!!-

Tutti i presenti rimasero a bocca aperta. Era la prima volta che la loro vecchia professoressa usciva dai gangheri in quel modo…erano riusciti a farla davvero arrabbiare.

-Mi complimento con voi due!- li rimproverò ulteriormente Hermione, una volta usciti dall’ufficio della preside

-Oh Granger per favore, non ti ci mettere anche tu, con la solita aria da so-tutto-io- la stroncò Malfoy

-Ha ragione, Hermione. Ne abbiamo avuto già abbastanza con la ramanzina della vecchia…- concordò Ron

Uno scappellotto arrivò dritto sul collo scoperto del rosso.

-Ahi! Ginny ma sei matta!- esclamò furibondo verso la sorella

-Tu porta rispetto, razza di stupido! Vi comportate come due ragazzini e pretendete anche di avere ragione!- lo ammonì la sorella.

Harry se ne stava dietro, ridendo sotto i baffi. Sembrava quasi che nulla fosse cambiato.

-Propongo di scendere in Sala Grande-  disse poi  –Si è fatta ora di cena-

Il resto del gruppo annuì.

-Voi…voi andate. Io non ho molta fame- fece invece Draco

-Dai Malfoy-  lo incitò Harry –Possiamo cercare di superare i vecchi dissapori? Almeno per quanto riguardo lo stare insieme a pranzo e a cena?-

-Cosa? Io stare insieme a voi? No grazie, Potter. Preferisco starmene per conto mio-  rispose infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni neri.

Arrivati nel salone, Harry, Ron, Hermione e Ginny andarono verso la Sala Grande, mentre lui scese solitario nei sotterranei.

Hermione fu l’ultima ad entrare. Prima di chiudere la porta, diede un’occhiata alle proprie spalle, giusto in tempo per vedere Malfoy inghiottito dalle ombre del corridoio che portava ai sotterranei.

-Vieni Hermione, il banchetto sta iniziando- Ginny richiamò la sua attenzione.

-Si eccomi- rispose, chiudendo al porta.

 

-Oh mamma, ho mangiato veramente troppo- Ron si reggeva la pancia con le mani

-Se continui così, dovrai rotolare per spostarti da una parta all’altra- lo prese in giro Ginny, nascondendosi tra le braccia di Harry

-Ah.ah. Non sei divertente Ginevra- le rispose mettendo un finto broncio.

Risero divertiti, mentre passeggiavano spensierati nel grande giardino.

-Fa freddo- disse Hermione stringendosi nel mantello –Credo che tornerò dentro-

-Ti accompagno- fece Ron premuroso. Ogni scusa era buona per cercare di stare solo con lei.

-Grazie- gli sorrise timidamente la castana.

Amorevolmente il rosso la strinse a sé, coprendola con il suo mantello, e insieme tornarono al castello.

-Vorrei sapere, quanto tempo dovrò aspettare per vederli finalmente fidanzati!- sbottò spazientita Ginny.

Harry sorrise guardandola e spettinandole i capelli con una mano

-Quando tuo fratello si deciderà e dire ad Hermione quello che sente veramente per lei- le fece poi, fermandosi davanti a lei e abbracciandola per la vita

-Ho paura che non lo farà mai- rispose la rossa, poggiando la fronte sul petto del ragazzo

-Io credo di si…sarà costretto a farlo, se non vuole che qualcun altro gliela rubi da sotto il naso-

Ginny alzò lo sguardo, con un’espressione interrogativa dipinta sul volto.

-Malfoy, Ginny…Malfoy- le spiegò Harry, accennando con la testa in direzione del castello.

La piccola Weasley lo seguì con lo sguardo.

Fu allora che notò, non molto lontano, la figura snella di un uomo, poggiata ad un albero, intento ad osservare i due che poco prima si erano separati dal gruppo per tornare al castello.

-Ma dai- gli disse incredula

-Io invece credo proprio di si- le fece lui annuendo con la testa.

 

 

Finito anche questo capitolo! Non è molto, lo so! Ma abbiate pietà di me…ho il cervello che fa fatica a lavorare! Fatemi sapere che ne pensate! Accetto critiche, con relativo lancio di pomodori se necessario!

Un grazie a tutti quelli che hanno letto e in particolar modo a quelli che hanno commentato e che seguono la mia storia! Ciao a tutti!!!

      -Val-

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Capitolo 3
*** Sfide ***


 

                                                                                                             Sfide

Con l'inizio delle lezioni, era arrivata anche la nuova stagione del campionato di Quidditch.

Le squadre delle rispettive case si allenavano assiduamente.

Le rivalità si erano di gran lunga sedate anche se…

 

-Mi raccomando, nella prossima partita dovete schiacciare i serpeverde!  Se lo farete…-  Ron si dovette interrompere quando vide la preside uscire nel cortile della scuola

-…Beh ragazzi, sono contento che siate venuti da me per avere dei consigli, però non posso dirvi di più, sarebbe ingiusto nei confronti delle altre squadre, quindi su ora andate…- disse con un tono di voce ben udibile.

I ragazzi che lo circondavano lo guardarono confusi.

Ma se un attimo prima gli stava dicendo di annientare gli avversare della partita successiva?

Con un gesto della mano li congedò e, con un’innata abilità nello sparire, se la squagliò velocemente, sparendo dietro il pesante portone di legno.

La McGranitt scosse la testa esasperata.

Non sarebbe mai finita.

 

 

-Oggi tratteremo un nuovo argomento- disse Hermione ai ragazzi del terzo anno –Oggi, parleremo di animagus. Chi sa dirmi qualcosa in proposito?-

Un ragazzo di Corvonero alzò la mano.

-Dimmi Ortey- fece lei

-Un animagus è un mago in grado di assumere le sembianze di un animale- spiegò

-Molte bene, cinque punti a Corvonero-

Hermione , da qualche settimana, si era riproposta di rimediare al pasticcio che avevano creato Ron e Malfoy, lasciandosi prendere un po’la mano...

Finita la spiegazione, per appurare che tutti avessero appreso, fece fare ai ragazzi una sorta di test, ma senza valutazione, su quello che avevano fatto fino ad allora, giusto per rendersi conto del livello generale della classe.

Quando la lezione si concluse e dopo che l’ultimo studente ebbe lasciato l’aula di trafigurazione, anche Hermione uscì, decisa ad andare in biblioteca. La sua passione per i libri non aveva fatto altro che aumentare.

Percorse il corridoio per qualche metro, quando vide Ron voltare l’angolo.

-Ron!- lo salutò

-Hermione, cercavo te!-

-Si? Come mai?- chiese lei incuriosita

-No niente…io…volevo…- aveva le punte delle orecchie di un acceso rosso –si…insomma…questo fine settimana ci sono le uscite per Hogsmead e mi chiedevo se…dato che anche noi professori possiamo andarci…se ti andava di venirci con me…ecco- emise un profondo respiro.

Hermione sorrise felice –Certo, mi farebbe molto piacere- rispose entusiasta.

A Ron si allargò un mega sorriso sul viso.

Mentre si mettevano d’accordo, una figura spuntò da dietro l’angolo, andando ad intruppare proprio contro Ron, che cadde rovinosamente a terra.

-Ehi! Guarda dove cammini- fece il rosso voltandosi arrabbiato, incrociando il freddo sguardo di un irritato Draco Malfoy.

-Cosa?- fece l’ultimo –Casomai, sei tu Weasley che devi stare attento a dove ti fermi a fare delle stupide moine- lo liquidò allontanandosi a passo svelto, senza dare modo di replicare.

-Non sono delle stupide moine!- gli urlò dietro Hermione, di modo che potesse udire per bene.

Uno ‘tsè’ si levò nell’aria in risposta.

Ron si alzò da terra, sistemando i vestiti leggermente sgualciti.

-Sarà quel che sarà, ma rimane sempre il solito, stupido e cretino, Draco Malfoy- disse riducendo gli occhi a due fessure, quasi a volergli trafiggere la nuca

-Dai Ron andiamo, per favore- lo tirò per una manica la ragazza, cercando di dissuaderlo dal corrergli dietro.

 

 

Toc.Toc.

-Avanti- disse Ginny, sistemando delle riserve di medicinali nel suo armadietto –Possibile che oggi ci sia un tale via vai?- chiese ad alta voce, convinta che qualche altro studente malato fosse entrato in infermeria.

-Scusi madama Ginevra, ma credo di essere terribilmente malato…malato di cuore- una voce familiare le giunse alle orecchie.

Stupita alzò lo sguardo.

Un Harry, con degli irrimediabili capelli spettinati, una camicia sbottonata e la cravatta decisamente allentata avanzava verso di lei con una mano posata sulla parte sinistra del petto.

-Che dice…morirò?- le chiese avvicinandosi di più.

Un dolce sorriso nacque sulle sue labbra.

Il ragazzo la guardava da dietro il vetro dei suoi occhiali. Il verde smeraldo dei suoi occhi sembrava traboccare di desiderio.

Ogni volta che la guardava così, Ginny si sentiva investire da un mare di emozioni. Nonostante fosse passato diverso tempo da quando si erano fidanzati, quelle maledette farfalle non accennavano a smettere di svolazzarle nello stomaco se solo lui incrociava i suo occhi.

-Beh dovrei  visitarla- gli disse poi

-Allora senta qui…- fece lui prendendole la mano destra e posizionandosela sul petto.

Come da carattere, arrossì abbassando lo sguardo.

Harry la strinse forte a sé.

-Ti amo- le sussurrò, premendo le labbra contro i suoi capelli.

Ginny si alzò sulla punta dei piedi, affondando il viso nell’incavo del suo collo.

-Anche io- rispose, sospirando sulla sua pelle.

Dolcemente, Harry la staccò da sé, per poi imprimerle un bacio a fior di labbra.

-Sarà meglio che vada, fra una decina di minuti ho lezione con i ragazzi del secondo anno…Serpeverde e Grifondoro…- le spiegò con un’occhiata eloquente.

Lei sorrise, cercando di confortarlo –Hai visto di peggio- gli disse poi facendo l’occhiolino

-Eh già! Ci vediamo dopo tesoro- la salutò e ,dopo averle dato un ultimo bacio, uscì dall’infermeria.

 

 

-Idiota…ma come caspita si fa! Signore si può essere più imbecilli? Proprio non riesco a capacitarmi di cosa trovi la Granger in quello stupido di un Weasley?- Un Draco alquanto alterato non faceva altro che fare avanti e indietro per la sua stanza, sbraitando come un ossesso.

Ad un tratto si fermò di botto, con una perplessa espressione sul volto.

-O forse…l’imbecille sono io…

 



Finito anche questoooooo!!!Ringrazio di tutto cuore coloro che hanno commentato, ho risposto privatamente a tutti voi =)

Spero continuiate a seguirmi >.< è davvero molto bello ricevere vostri commenti su ciò che scrivo!

Spero siate numerosi anche sa volta!

Un bacio ed un abbraccio a tutti!!!

Un saluto speciale, vostra

-Val-

 

 

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Capitolo 4
*** Conoscenze ***


-Tomson prende la pluffa, schiva il bolide alla grande, si trova faccia a faccia col portiere e… DIECI PUNTI A GRIFONDORO! Bellissima azione del cacciatore rosso-oro. Siamo a 50 a 40 per i Serpeverde, ma la squadra di Grifondoro sembra intenzionata a non mollare…-

Il tanto atteso giorno della partita di Quidditch tra Grifondoro e Serpeverde era finalmente arrivato e Ron batteva disperatamente la testa contro la staccionata di legno di fronte a lui, perché la sua vecchia squadra stava sotto di solo dieci punti.

-Ron smettila! Ti causerai un trauma cerebrale così- gli aveva detto Hermione prendendolo per i capelli per fermarlo

-Li odio, li odio, li odio!- fu la sua risposta.

Da quando aveva avuto quel breve scambio di battute con Malfoy nel corridoio, era diventato vitale per lui che Grifondoro vincesse la partita.

-Ronald, siamo sotto di dieci punti, cosa vuoi che sia? – gli disse apprensiva Hermione

-Non bene! Non bene!- riuscì solo a dire. Sembrava che fosse caduto in uno stato di regressione irreversibile.

La riccia scosse la testa esasperata.

-…ma guardate! Anderson sembra abbia avvistato il boccino, si mette davvero male per i Grifoni quest’oggi-

-NON è POSSIBILE!- esclamò Ron, mettendosi le mani tra i capelli -…avrei dovuto arbitrare io questa partita!- bofonchiò poi, guardando di sbieco prima Ginny, in mezzo al campo, a cavallo di una scopa, poi la professoressa McGranitt seduta poco distante da loro.

-…il cercatore dei serpeverde vola velocissimo verso la piccola pallina d’oro…ma…attenzione! Courtney fa deviare la sua direzione, lanciandogli un favoloso bolide contro! I grifondoro possono tirare un respiro di sollievo-

-Oh grazie al cielo- soffiò Ron, afflosciandosi sulla panca dietro di lui.

-Dai Ron, tranquillizzati, ce la faremo sicuramente- cercò di rassicurarlo Harry, mettendogli una mano sulla spalla

-La tua ragazza non capisce nulla di Quidditch- gli disse allora il rosso, riferendosi a Ginny

-Non dire stupidaggini, ti brucia solo che la McGranitt abbia messo lei a fare da arbitro al tuo posto, con tutte le ragioni di questo mondo, a parer mio- lo riprese Hermione.

La preside aveva deciso, il giorno prima della partita, di far arbitrare la partita a Ginevra, perché ben conscia del fatto che Ron non sarebbe stato affatto imparziale.

Il nuovo insegnante di volo aveva ancora ben impressa la scena nella mente, con Malfoy che rideva a crepapelle alle sue spalle. La vittoria di Grifondoro non era mai stata così necessaria.

La partita risultò abbastanza sofferta. Il portiere rosso-oro non aveva più permesso ad altri di segnare, ma neanche i suoi compagni erano più riusciti ad andare a segno, l’unica speranza era riposta nel boccino d’oro.

Il cercatore di Grifondoro girava impaziente per il campo quando, finalmente, non intravide uno scintillio vicino all’anello destro della porta dei serpeverde.

Non corse per non dare nell’occhio. Svagò un poco, il tanto per avvicinarsi senza essere notato.

Harry, abituato a tenere gli occhi ben attenti, capì subito il gioco, mettendosi a ridere sotto i baffi.

Anche Malfoy se ne accorse.

-IL BOCCINO è VICINO LA NOSTRA PORTA!- urlò ai ragazzi della sua squadra.

Ron si girò sconcertato a guardare nella direzione indicata, per poi urlare un ‘così non è giusto’ livido di rabbia, scagliandosi addosso a Draco.

-Malfoy! Weasley!- intervenne la McGranitt –BAAASTAAA!- urlò, cercando di dividerli, ma l’unica cosa che ottenne fu un sonoro pugno sulla guancia.

In quel momento tutto lo stadio, gremito di ragazzi, calò in un gelido ed inquietante silenzio.

-Nel mio ufficio…ora…- fu l’unica cosa che disse lei, con voce bassa e ferma.

 

Harry, Ginny ed Hermione camminavano nervosi avanti e indietro di fronte la statua che portava all’ufficio della preside.

-Li esonererà dall’incarico- disse Hermione cupa

-O li appenderà su per i rami del platano picchiatore a testa in giù- disse Harry, cercando di sdrammatizzare.

Ginny ed Hermione lo guardarono male.

-Era per ridere…- si giustificò lui, passandosi una mano fra i capelli.

Rimasero in silenzio.

Dalla stanza si potevano udire le urla della vecchia donna.

-SIETE UNA VERGOGNA! FARE QUESTE SCENATE, DAVANI A TUTTI I RAGAZZI POI! MA CHE ESEMPIO GLI STATE DANDO? SONO ALLIBITA! Sappiate che l’unica cosa che farete voi, da adesso in poi, sarà lavorare insieme, sotto stretta convivenza, fino alla fine dell’anno scolastico-

-COSA?- esclamarono i due, in preda alla disperazione

-Avete ben capito. Innanzitutto vi esonero dall’incarico di professori per la durata di un mese, seconda cosa, il vostro lavoro sarà quello di pulire le serre e l’intero campo da Quidditch senza l’uso della magia…-

Per quanto fosse umiliante, si poteva fare, pensarono i due ragazzi mentalmente.

-…e terza cosa, scriverete su una pergamena la sintesi di tutto ciò che avete vissuto fin’ora, le cose belle e le cose brutte, emozioni, sensazioni, ricordi, ciò che vi piace ciò che non vi piace e perché…insomma dovete parlare della vostra vita, vera! Lo sottolineo perché non voglio nulla di inventato, dopodiché vi scambierete le pergamene e imparerete A MEMORIA ciò che vi è scritto sopra-

-Ma è assurdo!- disse Ron con la vena del collo che pulsava visibilmente

-Non lo farò mai- fu invece il commento di Malfoy

-E invece lo farete, tutti e due! Credo che sia un efficace modo di riuscire finalmente a conoscervi senza frapporre pregiudizi- rispose la McGranitt, aprendo i cassetti della sua scrivania e tirandone fuori due lunghe pergamene –Bene ragazzi, queste sono le condizioni se tenete alla vostra cattedra di insegnanti. Andate ora-

I due presero le pergamene dalle mani della vecchia professoressa e uscirono alquanto su di giri per il nervoso.

Harry, Ginny ed Hermione non erano riusciti a carpire l’intero discorso, avevano solamente sentito le urla della preside giungere fino a loro, ma capirono comunque che non era accaduto nulla di buono, quando videro i ragazzi uscire dal passaggio segreto alquanto infuriati.

 

 

 

 

Finito anche questo capitolo guys! Volevo ringraziare coloro che hanno commentato, vi adoro! Ma anche quella lunga lista di gente che ha messo la mia storia tra le seguite! Vi ringrazio tantissimo, spero che magari sta volta lasciate anche un commentino, mi farebbe molto molto piacere sapere la vostra, dato che avete deciso di seguire la mia FF!

Un bacione a tutti voi! Buona lettura,

-Valerie-

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