It's hard life

di Portos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It's hard life ***
Capitolo 2: *** It's hard life...ad essere ridicoli... ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: It’s Hard Life con la vendetta dei bigodini…e qualcos’altro di diabolico…i ragni... ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Si può tirare un sospiro di sollievo, finalmente? ***



Capitolo 1
*** It's hard life ***


 

It's Hard Life...

 

“Dovete farlo, ragazzi come spirito di sacrificio”

A quell'annuncio Roger, John e Brian rimasero fermi come statue di sale e Freddie gongolava come un tacchino.

“Indossare tutine, calzamaglia e collari elisabettiani? Mai”

“Io non mi metterò mai, questa roba” strillò John allarmato. Orripilato all'idea di dover saltellare in giro conciato in quel modo.

Brian non ebbe nessun commento da fare, perché non semplicemente non si era ancora ripreso dallo schock.

“Abbiamo una reputazione da difendere, noi” continuò Roger.

“Lo so, dolcezze che ne avete, ma in nome del nostro amore per la musica, dovete farlo” replicò il cantante con calma, per nulla turbato dalle proteste dei compagni.

“E tu cosa indosserai, tanto per cambiare?”

“Quando tutto sarà rivelato” rispose Freddie ghignando.

 

John stava versando lacrime di disperazione, Roger era incazzato come una iena e Brian era contento, almeno non gli era toccato la parte dei cortigiani, a lui spettava quella del portatore di morte e pure con la favolosa chitarra del teschio... cosa poteva desiderare di più?

“Siete carini conciati in questo modo” osò commentare Brian, nascondendo una risata.

John e Roger fulminarono il chitarrista con un'occhiataccia inceneritrice.

Il bassita indossava un completo color argento, composto da un giustacuore con le maniche a sbuffo, un paio di pantaloni a cui era stata cucita una lunga coda che ricordava quella dei cavalli, con cui ci spazzava il pavimento e calze bianche ricamate, di pizzo.

Roger, sembrava uscito da un film di serie B medievale: l'indumento sembrava appartenere a quello

di un giullare.

Era nero a righe bianche, con strampalate decorazioni con bottoni dorati e per completare l'opera calzamaglia e....scarpe da ginnastica!

“Invece tu te le devi sempre cavare, eh?”

Brian si strinse nelle spalle.

In effetti, lui portava un lungo abito verde scuro ricoperto di glitter luccicanti, calzamaglia e stivali di pelle (tipo quelli di Legolas).

“Be' sempre meglio che voi due”

“A-ah, lo trovi tanto divertente?” chiese sarcastico Roger.

“Ma sta un po' zit...”intervenne John, ma venne interrotto da un'entrata in scena degna di un film horror...e che entrata, gente!

“Tesorini adorati!”

I tre si voltarono di scatto.

Ancheggiando come una diva degli anni 50' (anche se l'effetto somigliava a quello di un’oca) il cantante fece la sua entrata: Freddie indossava qualcosa che era ai limiti dell'umana comprensione. Un costume rosso vivo che lasciava scoperte le spalle e buona parte del busto, alcuni lacci a sinistra sorreggevano il costume ed una lunga fila di occhi finti enormi ornavano l'intero costume.

Come se non bastasse in testa portava una pesante parrucca riccia che scendeva lungo la schiena sino a formare una specie di lunga coda e dietro alla spalla destra, portava uno strano di boquet fatto di piume, di fagiano e di qualche altro uccello. Che Fred avesse fatto la lotta in un pollaio?

“Cosa diavolo ti sei messo addosso?!”

“Perché? Non vi piace?”

“Sembri un gambero gigante, Fred” commentò Roger, scuotendo la testa.

“Sì, il gambero gigante europeo, davvero orrendo” sospirò Brian.

“Senti chi parla “portatore di sfiga”, sei peggio che un becchino” replicò Freddie.

“Oh Cielo” fece Roger, facendo lo scongiuro delle corna e senza resistere alla tentazione lo fecero pure John e Freddie.

“Va andate a fanc! Non porto mica sfiga?E voi sembrate usciti da un circo, invece”

“Becchino”

“Melina Mercuri” replicò Brian, incrociando le braccia al petto.

“Hai per caso fatto la permanente? Guarda che ricci...ma che tipo di bigodini usi?”

“Gambero gigante rosso d’Europa e secondo i miei sono ricci naturali”

“Mister Permanente”

Roger s’intromise fra i due e li divise.

“Becchino e Melina vogliamo andare?”

“Buffone!” risposero in coro Freddie e Brian.

“È tutta colpa tua Freddie! Perché cazzo hai voluto farci conciare in questo modo?”

“Si tratta solo di un video, ma di che ti lamenti?” si discolpò Freddie, come per dire “hai preso la bicicletta e mo’ pedala!”

“Ah sì? Brian non fa altro che dirci siamo stupidi”

“Io ho fatto solo un commento” si difese Brian, chiamato in causa.

“Ha detto che siamo carini, conciati in questo modo” disse John, che in quel momento era stato zitto.

“Deaks non metterti anche tu di mezzo, per favore”

“Perché non dovrei mettermi di mezzo? Mi hanno costretto a mettere la coda di cavallo, sembro una

donna delle pulizie!”

“Un cretino a cavallo” suggerì Freddie. Roger e Brian si misero a ridacchiare.

“Io...io vi detesto, siete crudeli! Uno stupido buffone, un becchino con la permanente e un insulso

gambero gigante che ha rubato le piume alle galline, ecco cosa siete” strillò il bassista, tutti e tre parvero di vedere gli occhi di John scintillare di lacrime, prima di andarsene sbattendo la porta.

“Si è offeso a morte” sussurrò Roger stupito da tale reazione.

“Cavoli, ci hai fatto proprio centro”

Freddie ignorò il commento. Adesso si sentiva in colpa verso il povero John...e sorgeva un altro problema: come convincerlo a girare il video, seppur conciato in una maniera alquanto ridicola?

 

 

Nota au pazzoide:

Melina Mercuri è il soprannome di Freddie, dato da Elton John.

In pratica sarebbe il nome di un’attrice greca, molto famosa Melina Mercuripopulos, se non erro.

 

Il costume di Freddie se non sbaglio, venne cucito da Diana Moseley ( se sbaglio correggetemi) e veniva chiamato realmente gambero gigante europeo.

 

La chitarra del teschio di Brian era costata, se non sbaglio di nuovo, la bellezza di mille sterline all'epoca e aveva il manico sagomato di osso.

Pare che la chitarra sia andata persa da qualche parte...o meglio finita in qualche sgabuzzino.

 

Il video venne ispirato ai Pagliacci, però non ricordo molto bene su questa notizia, scusate.  

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Capitolo 2
*** It's hard life...ad essere ridicoli... ***


 It's hard life...ad essere ridicolo...


Freddie si stava mangiando le unghie dalla preoccupazione.
John era arrabbiato, con lui e il mattino stesso avrebbero dovuto girare il video.
Poi perché prendersela tanto, per un costume, un po'...carnevalesco?
Roger e Brian sembravano aver accettato tranquillamente i loro ruoli con i costumi (un suicidio stilistico invece!).
Per dispetto il bassista si era chiuso nel suo camerino, senza neppure aver l'intenzione di uscire da lì.
Freddie bussò con le nocche alla porta.
“John tanto lo so che li dentro, esci” disse Freddie.
“Mai e poi mai”
“John sei un uomo di trent'anni e passa non un bambino di cinque anni, esci!”
“Ti ho detto che non esco, lasciami in pace” rispose in tono telegrafico e irritato il bassista.
“Eddai, non fare il bambino, non farti pregare” sospirò il cantante.
Freddie spazientito bussò la porta di nuovo.
“Aprì la porta!”
“No!”
I due litiganti non si erano accorti, che alle loro spalle si erano raccolti una folla di persone che incuriosita, stava assistendo alla scena in stile soap opera tra Freddie e John.
Brian e Roger ebbero anche l'idea di aprire le scommesse, solo per il gusto di farlo (o tramavano vendetta contro il cantante?)
La prima, Freddie avrebbe trascinato di peso, fuori dal camerino John
La seconda, John avrebbe resistito dentro al camerino e Freddie avrebbe lasciato perdere.
“Oddio è solo un costume, non devi fare molto”
“Piuttosto vado con un tutù da ballerina! Mi sento un cretino con quell'affare!” esclamò Deaks tra il furibondo e l'imbarazzo.
“Il posto di ballerina ce l'ha già Rebecca, quindi ti tocca”
“Giammai!”
Freddie mollò un pugno contro la porta e Deaks scattò spaventato.
Qualcuno trattenne il respiro o si fece scappare un esclamazione di stupore, ma il cantante non s'accorse minimamente, troppo preso a cercare di stanare la sua preda.
“Se non esci, sfondo la porta!” lo minacciò Freddie.
“Hai solo da provarci” urlò John allarmato.
“Esci!”
“Io non faccio lo spazza-pavimenti, mi vergogno da morire! Piuttosto faccio la nonna!”
Freddie mugugnò qualcosa di incomprensibile e il gruppo, alle loro spalle (compresi Roger e Brian) lanciò fischi di approvazione e fu solo allora che il cantante s'accorse di loro.
Desiderò sfrondare all'istante nel pavimento.
“Ehm...John esci fuori” sussurrò Freddie, diventando di tutti i colori.
“Perché? Tanto lo sai che non...”
“Esci fuori, ci stavano guardando tutti...”
John aprì la porta.
“Che c'è?”
Freddie indicò dietro alle sue spalle.
John spostò gli occhi verso il gruppetto, poi verso i due colleghi sghignazzanti.
“Complimenti siete degni di una soap opera, voi due” rise Brian.
“Razza di...di spioni patentati! Cosa diavolo pensavate di fare?”
“Oh nulla di che!”
“Tu becchino con i bigodini e tu...giullare da quattro soldi, quando imparerete a fare gli affari vostri?”
“Come ti permetti di insultarmi in quel modo? Stupido gambero europeo”
“Non sono un giullare da quattro soldi, Melina!”
John uscì dal camerino. Con una manica della camicia s'asciugò i lacrimoni che minacciavano di scendergli lungo le guance.
“Hai fatto pure piangere Deaks!”
“Non...non sto pian...piangendo cretini...” balbettò John.
“Scusami John, non credevo di scatenare una simile cagnara” sospirò Freddie, riprendendo a mordersi le unghie, in realtà cercava di resistere alla tentazione di fare una cosa ben poco etica verso un suo collega, a dirla tutta, a guardarlo il povero Deaks era adorabile con quei riccioli spettinati, quegli occhi verdi sgranati.
“Scuse accettate, mi a...auguro che...che non succeda mai...mai più” disse John con voce tremante.
In realtà si stava vergognando da morire e avrebbe preferito essere da tutt'altra parte che stare lì come uno stupido.
“Quindi accetti di farlo?”
“Lo faccio, basta solo che la pianti subito” rispose seccato il bassista.
Freddie lo abbracciò di slancio, senza dare il tempo al bassista di fuggire.
“Lo sapevo, quanto sei carino quando ti arrabbi?”
Roger e Brian si scambiarono un'occhiata incerta, a volte Freddie con i suoi comportamenti riusciva a sconcertare chiunque, c i santi in paradiso.
“Va bene, ho capito, ora lasciami” sussurrò John imbarazzato dall'abbraccio da piovra e soprattutto dalla figura da chiodi che stavano facendo.
Gentilmente, John si scostò dal cantante e fece percorse diversi metri di distanza, per mettersi sicuro.
“Fine dello spettacolo gente” annunciò Roger. E fine delle scommesse, peccato...pensò il batterista con un sospiro. Quanta venialità, eh?
Inutile dire, che le persone presenti fecero un lungo applauso a cantante e bassista, per la scenata da leggenda, svoltasi sotto il loro occhi.


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: It’s Hard Life con la vendetta dei bigodini…e qualcos’altro di diabolico…i ragni... ***


 

Capitolo 3: It’s Hard Life con la vendetta dei bigodini…e qualcos’altro di diabolico…i ragni...

 

“Maledizione non abbiamo beccato nemmeno una sterlina”

Roger lanciò un sospiro seccato.

“Per forza! Chi l’avrebbe mai detto, che quello ci avesse scoperto?” replicò Brian, altrettanto seccato.

“Ah, scusami se eravamo dietro alle sue spalle, posso capire Deaks, ma Freddie…”

“Quando ci si mette, ci si mette, Rog” sentenziò Brian con non-chalance.

“Su questo non hai affatto torto, ha dei comportamenti che non riesco proprio a capire alle volte…tipo abbracciare John, in quel modo”

“Scusa, ma secondo te, noi quattro siamo normali?” domandò Brian, alzando un sopracciglio.

“No”

“Comunque sia, non devono sapere che noi abbiamo fatto delle scommesse su di loro”

“Oh, stanne certo, tanto non abbiamo preso un soldo”

Roger fece una risata amara.

“Non disperare, ce ne saranno altre di occasioni, ci organizzeremo meglio…e intanto acqua in bocca con Freddie, quel rompiscatole si vendicherebbe”

“E Deaks?”

“Non lo so e nemmeno oso, immaginarlo…” rispose Roger, agitando le mani, un vago senso di inquietudine cominciò a premergli addosso.

Brian soffocò un brivido.

Che l’insospettabile Deaky, così timido e tranquillo, nascondesse una personalità latente omicida?

(Non erano mica quelli di X-files!)

“Sa’ andiamo a renderci ridicoli”

“A volte ci riusciamo davvero bene”

I due uscirono dal camerino, ridacchiando.

 

Freddie abbandonò la schiena, contro il muro.

Era stupefatto e allo stesso tempo furibondo, dopo aver ascoltato l’intera conversazione tra

tra quei due.

Non si aspettava una colpo così basso, a dirla tutta.

Ma sentiteli, maledette carogne! Prima di tutto perché hanno scommesso su di me e John?

Secondo cosa gliene frega, dei miei comportamenti? Terzo si tratta di girare solo un video (il suo), non che dovessero fare chissà cosa! Questa me la pagherete cara, anzi carissima!

Freddie giurò la sua atroce vendetta, contro il becchino e il giullare.

 

Il gruppo girò la prima scena, durante le 11 mattino, in modo apparentemente tranquillo.

(“Maledizione! Mi hanno dato pure una testa di unicorno di cartapesta, quando devo essere umiliato da una scala da 1 a 10? Non ne posso più...” si lamentò John in tono sconsolato).

Freddie invece era incazzato come una biscia.

Quasi gli tremavano le mani, dalla voglia di prendere quei due e suonargliele come campane.

Ben presto, un'idea gli si formò nella mente con tanto di ghigno malvagio.

 

Brian stiracchiò i muscoli delle braccia e sbadigliò, ci sarebbero volute alcune ore, prima di poter girare un'altra scena.

Quindi si era messo comodo su un divano ad aspettare.

Complice la noia e un delizioso torpore, lo fecero scivolare rapidamente nelle braccia di Morfeo:

in meno di cinque minuti dormiva profondamente.

 

Armato di un qualcosa di alquanto temibile, Freddie si sfregò le mani.

“Dolcezza non dovevi mettermi contro di me” sussurrò il cantante, osservando Brian ronfare come un angioletto.

Con gesti lenti e misurati, cominciò ad avvolgere meticolosamente intorno i ricci,

i terribili bigodini, fermandoli con uno spuntone (serve non sbaglio a fermare i bigodini) uno ad uno.

Freddie non riusciva a trattenersi dal ridere, mentre completava la sua opera di vendetta: ora i capelli del chitarrista somigliavano ad un'orrenda messa in piega, senza contare di quanto risultasse ridicolo, un vero becchino con i bigodini.

Il cantante sgattaiolò via, sghignazzando sottovoce.

 

“Che palle” sospirò Roger, inalando una boccata di fumo. Aspettare sempre aspettare.

“Hai ragione che palle” concordò una voce alle sue spalle.

Il batterista si voltò.

“Ciao John”

“Ciao” rispose il bassista con una faccia da funerale, con tanto quella stupida testa di unicorno sottobraccio.

“Oggi è la giornata del cretino a cavallo, accidenti a quel disgraziato di Fred” annunciò John in tono sempre più lugubre.

Roger alzò gli occhi al cielo: bello trascorrere il proprio tempo con un depresso, ti porta molta allegria...

“Lui e il suo stupido tema a festa, ma perché non la pianta lì?”

Roger alzò gli occhi al cielo una seconda volta e John sembrava sull'orlo di una crisi isterica.

“Su, con il coraggio Deaks...si tratta solo di un video” cercò di consolarlo Roger, battendogli una mano sulla spalla.

“Ciao ragazzi belli, che combinate?” venne incontro il chitarrista, riposato e con tanti bigodini in testa.

“Niente” rispose il batterista, alzando gli occhi sulla chioma di Brian.

John alzò un sopracciglio e fissò i bigodini, tipico di Freddie, pensò.

Brian fissò i due con aria interrogativa.

“Ho qualcosa di spiaccicato in faccia?”

“No, guardati allo specchio...i capelli...” balbettò Roger, subito dopo si stava sbellicando dalle risate.

Brian seccato si portò una mano nei ricci.

Emise un verso strozzato, quando sfiorò con le dita un bigodino.

“Chi diavolo me li ha messi?” strillò Brian.

 

Brian era un'imprecazione continua.

Si sfilò uno ad uno i bigodini dai capelli, con l'aiuto di una truccatrice.

Tanto sapeva di chi fosse la colpa...Freddie.

 

Brian fece ritorno un quarto d'ora dopo.

La chioma somigliava ad un nido di corvi o se volete aver un peggior paragone, sembrava aver ricevuto una potente scarica elettrica.

Roger non appena rivide il collega, non pote fare a meno di mettersi a ridere seguito a ruota da John.

Il chitarrista incrociò le braccia al petto, fulminando i due colleghi con lo sguardo.

Con un sorriso serafico, fece la sua comparsa anche il cantante godendosi la disperazione di Brian.

“Salve bellezze, come state?”

“Io e te dobbiamo fare due conti” sibilò Brian puntandogli un dito contro.

“Io?” fece Freddie, in tono da persona innocente.

“Razza di...! Mi ha messo i bigodini in testa, ma che ti è saltato in mente?”

“Nulla, tesoro caro...proprio niente”

“Ah, sì?”

“Magari sei tu che te li sei infilati nel sonno”

“Non sono mica un sonnambulo!”

Freddie si strinse nelle spalle.

“Guarda, che era solo una cavolata la nostra”

“Mmm...scommettere su di me e John?”

John spalancò gli occhi stupito.

“Che? Avete scommesso su di noi?” sussurrò il poveretto completamente spiazzato.

“Oh eddai era solo una scommessa...piccola, piccola” si giustificò Roger con non chalance.

“Non basta che mi tocchi pure girare questo stupido coso, anche questo? Io vi faccio secchi tutti e due”

Qualcosa di oscuro brillò negli occhi del bassista.

Roger fece un passo indietro, cominciando a sudare freddo.

“Non ti offendere Deaks”

Il batterista indietreggiò ancora.

Quasi andò a sbattere contro Freddie, che gli fece un salutino, con un ghigno.

Roger si diede alla fuga.

“Non ti preoccupare, anche lui avrà quel che si merita” profetizzò il cantante, rivolto a Deaks.

“Certo che tu non riesci a far meno, eh?”

 

Per ora gli era sfuggito, Roger lanciò un sospiro di sollievo.

Sentì qualcosa solleticargli la faccia e lui con un gesto della mano se lo scostò.

“Eh?”

Si ritrovò a fissare il peggior incubo della storia: una gigantesca tarantola ad otto zampe, ricoperte di pelo viola lo fissava con due occhietti maligni.

Roger sgranò gli occhi, poi divenne bianco come uno straccio lavato.

E cacciò un urlo pari a quello di un protagonista di un film dell'orrore, quando si ritrova faccia a faccia con un serial killer armato di accetta.

Il poveretto non perse altro, tempo che corse a nascondersi nello sgabuzzino delle scope.

 

“Avete sentito?”

“Chi stava urlando?”

“Non lo so andiamo a controllare, l'urlo proveniva dai camerini” disse Brian.

“Sembrava essere, Rog”

“Certo che era lui” rispose Freddie, in tono mefistofelico.

 

Brian fu il primo ad aprire la porta.

Quasi gli venne un colpo anche lui, a ritrovarsi faccia a faccia con il peluche a forma di tarantola.

“Chi se la fa aspetti” recitò Freddie serafico.

“Roger? Dove sei finito?” chiamò Brian, ignorando la battuta di Freddie.

“Sono qui...sono qui...quello schifo c'è ancora?”

John sfilò il ragno dal lampadario.

Brian aprì delicatamente la porta e un povero Roger spaventato saltò fuori e andò a nascondersi dietro alla schiena del chitarrista.

“Roger!”

“Ma dai hai paura di un ragnetto?”

“E allora? Che ti frega?” esclamò Roger sulla difensiva. Tremava come una foglia dalla testa ai piedi.

“Freddie come facevi sapere la paura di Rog per i ragni?”

“Dolcezza è un segreto” rispose il cantante, ammiccando.

Brian e John si lanciarono un'occhiata perplessa.

“Ma cosa cavolo andate a pensare?” sbuffò Roger, da dietro la schiena di Brian.

“Non si è mai chiari certe volte” profetizzò Brian.

John si spiaccicò una mano sulla faccia, Freddie divenne sempre più rosso e Roger scosse la testa.

“Embe?”

“Sei incomparabile certe volte”

“Perché?”

“Dici delle cose che non stanno, né in cielo né in terra Brian” replicò il cantante, alquanto

infastidito.

“Guardati tu che ne combini di tutti i colori…col povero John per esempio” lo rimbeccò Brian, con una certa soddisfazione.

“E allora?” replicò Freddie, diventando di tutti i colori, Brian sapeva essere davvero tagliente quando voleva. Accidenti che linguaccia lunga…

John sbuffò.

Prima di tutto, cominciava ad averne abbastanza, di tutti quelle stupide prese in giro, vendette improbabili e battibecchi continui e poi essere continuamente tirato in ballo, tra quei due.

Così, pensò bene di andarsi a prendere un caffè, lasciando quel fifone di Roger ancora nascosto dietro la schiena del chitarrista.

Brian e Freddie a discutere, come al solito.

 

Nota au pazz:

Sembra che Roger abbia paura dei ragni

Rebecca la ballerina è Kurt Raab, un amico di Freddie 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Si può tirare un sospiro di sollievo, finalmente? ***


 

Capitolo 4: Si può tirare un sospiro di sollievo, finalmente?

 

La situazione si calmò due ore dopo, naturalmente, il cantante si era rifiutato di chiedere scusa a Brian e Roger, per le vendette giocate alle loro spalle.

Non se la sentiva, di avvicinarsi a quei tre, quindi aveva scelto una tranquilla solitudine, per un po'.

Dovette ammettere a sé stesso, Freddie nei panni di “giustiziere improvvisato” se la cavava alla grande.


Con calma primordiale, dopo aver terminato il caffè torno sul set, ad aspettare di nuovo.

Brian stava cercando di risistemarsi i riccioli a suon di colpi di spazzola, Roger vestito di tutto punto da giullare, con le scarpe da ginnastica, passeggiava su e giù per le scale ma rimaneva un mistero come mai non gli fosse ancora venuto il mal di mare.

Freddie rompeva le scatole a Dave Mallett, con continui consigli ed il poveretto ebbe quasi la tentazione di mandarlo a quel paese. Una situazione normale, dunque.

 

Poi girarono un'altra simpatica scenetta.

“Allora, dolcezze abbiamo quasi finito” disse Freddie, saltellando di gioia.

“Meno male” disse John.

“Sembriamo cretini made Uk, con sti' costumi” si lamentò Roger, scuotendo la testa.

Freddie incrociò le braccia al petto.

“Stupido pagliaccio made in Uk”

“Melina sembri un travestito, con quel costume. Di sicuro non posseggo il tuo cattivo gusto”

“Ah, sì pagliaccio che corre dietro alle sottane” strillò Freddie.

John si portò le mani nei capelli, cominciava a non poterne più. Quando si poteva starsene calmi o in silenzio con loro? Mai.

La soluzione era sempre quella: urla più forte di loro se puoi farli smettere!

“Voi due! La volete piantare? Siete impossibili da gestire! Fred piantala di fare l'attaccabrighe e tu Roger, non cogliere le sue provocazioni!”

I due stupiti da repentino cambiamento di carattere, smisero subito di litigare.

“Scusaci John” mormorarono in coro i due.

A poca distanza, Dave Mallett gli fece il segno del pollice alzato, con tanto di sorriso.

John non ebbe il tempo, n di ringraziarlo che assistette, insieme agli altri di una di quelle scene ad dir poco memorabili: Brian stava provando la sua uscita di scena nel video, con la sua chitarra a forma di teschio, (esattamente dove fa il salutino agli tre), da vip scendendo prima dalle scale, poi qualche passo indietro, si girava e via.

Proprio mentre la provava per l'ennesima volta, commise un errore: volle continuare a camminare indietro, per vedere se gli riusciva meglio, invece incespicò in uno dei cavi e fece una di quelle cadute da maestro (vi ricordate Mr Bean?), atterrando bruscamente sulla schiena.

Per fotuna la chitarra venne salvata in tempo da un tecnico che si tuffò, riuscendo a prenderla in tempo.

Come in una sequenza, di un film da thriller, uno dei tecnici arrivò, con il peluche di tarantola in mano.

Roger alla sua vista, cacciò uno strillo e corse rifugiarsi sotto ad un tavoli del banchetto del set.

John e Freddie rimasero allibiti. Dave, invece non riuscì a spiaccicare una sola parola.

 

La situazione ebbe termine, solamente nel tardo pomeriggio: solo dopo un lungo convincimento Roger uscì dal suo nascondiglio e soprattutto quando la tarantola venne sfatta sparire, Brian se la cavò con qualche livido sul didietro, John era tranquillo dopo aver bevuto una decina di camomille

e Freddie rimaneva sempre il solito.

 

I tre survaivor furono felici come pasque quando terminarono, di fare tutto il lavoro, non potendone più di Freddie e dei suoi eccessi teatrali...

 

Fine era ora!

 

Nota au pazz:

Roger venne filmato con le scarpe da ginnastica, lo si vede nel video, per errore di montaggio, sempre il nostro batterista durante la scena pare lamentarsi con John dei costumi e se fate att pare che dica “fuck”, se non erro...mah, poveretto, cercate di capirlo.

 


 

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