Una per tutte, tutte per una!

di Gra Gra 96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un sogno che diventa realtà ***
Capitolo 2: *** Uno scherzo di cattivo gusto! ***
Capitolo 3: *** Missione Possible: Shopping in due ore! ***
Capitolo 4: *** Le sagge decisioni del Cappello Parlante ***
Capitolo 5: *** L'emozione nel lanciare i primi incantesimi! ***
Capitolo 6: *** La preoccupante diaspora del gruppo... ***
Capitolo 7: *** Provini di Quidditch - Mantenere la calma! ***
Capitolo 8: *** Il vero significato della parola amicizia... ***
Capitolo 9: *** Cinque agenti segreti improvvisati a Hogsmead!! ***



Capitolo 1
*** Un sogno che diventa realtà ***


Un sogno che diventa realtà
 
Non ero mai riuscita ad accettare il fatto che, all’età di undici anni, non mi fosse arrivata la fatidica lettera d’ammissione alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Ero certa che ci fosse stato un malinteso, un fraintendimento, che avesse impedito a quel maledetto gufo di recapitarmi la busta che, una volta ricevuta, avrebbe cambiato radicalmente la mia vita.

Insomma, non potevo mica essere una normale babbana, no?

- Ginevra, smettila di illuderti perché così ti fai solo più male! - mi ripete sempre la mia amica Arianna quando la tormento con le mie strane supposizioni. - Non andremo mai ad Hogwarts! Mai.

Usa il plurale perché anche lei vorrebbe tanto andare in quella fantastica scuola di magia, per studiare Trasfigurazione, Incantesimi e Difesa Contro le Arti Oscure, ma anche per giocare a Quidditch, fare nuove amicizie e diventare a tutti gli effetti una strega.

Questo meraviglioso sogno è condiviso anche da altre quattro nostre amiche: Amelia, Camilla, Elena e Lara.

Siamo tutte diverse l’una dall’altra per aspetto e carattere, ma abbiamo qualcosa in comune: un sogno, un desiderio, una passione…

- No, Arianna, non mi sto illudendo. Noi andremo ad Hogwarts, ma per farlo dobbiamo prima crederci con tutte noi stesse. Non sei d’accordo? - le rispondo, ogni volta con la stessa sicurezza e determinazione della precedente.

Perché, nonostante io abbia già quattordici anni, sono certa che un giorno, un magnifico giorno, un gufo si fermerà sul davanzale della mia finestra, giunto a portarmi la notizia attesa da anni.

Ma quel momento, a quanto pare, non è ancora arrivato e quindi non mi resta che continuare a coltivare il mio sogno con le mie cinque e speciali amiche.

Arianna, tredici anni, occhi azzurri come il ghiaccio e capelli neri, lunghi fino alle spalle. Simpatica, ma con un caratterino tutto suo; decisa e determinata più che mai, l’insicurezza non fa parte del suo vocabolario. Nel momento del bisogno c’è sempre: è una vera amica!

Camilla, quattordici anni, occhi marroni e lunghi capelli dello stesso colore. Fedele, leale e gentile, ma a volte anche troppo. Timida e riservata quanto basta. E’ stata la prima che ho conosciuto e le sono molto affezionata. Adora lanciarmi frecciatine per scherzare.

Amelia, tredici anni, occhi marroni e capelli neri lisci come l’olio e di media lunghezza. Spiritosa e buffa, ha sempre qualcosa di divertente da raccontare. Nonostante all’apparenza possa sembrare un po’ superficiale, è una persona molto sensibile e dà grande valore all’amicizia. Le voglio molto bene.

Lara, quattordici anni, occhi marroni e ricci e lunghi capelli castani. Simpatica ed estroversa, non sa proprio dove stia di casa la timidezza. Anche lei sempre pronta a fare una battuta e ad aiutare un’amica in difficoltà. Dettaglio intrascurabile: è una gran chiacchierona!

Elena, quattordici anni, occhi marroni e capelli castani lunghi fino alle spalle. Timida con gli estranei, ma non con gli amici. Sa ascoltare ed è davvero una buon’amica. Tra tutte forse è quella che mi assomiglia caratterialmente di più.

E poi ci sono io, Ginevra, quattordici anni, occhi marroni e capelli castano chiaro con riflessi dorati e lunghi fino alle spalle. Mi reputo una persona abbastanza timida in generale. Con gli amici, invece, divento socievole e simpatica. Penso di essere una buona amica e so ascoltare il prossimo. Anche io sono una gran chiacchierona!

La nostra grande amicizia è nata in una palestra di pallavolo tre anni fa e ricorderemo sempre con grande affetto il giorno in cui siamo diventate un gruppo.

***

Era il ventidue Luglio, un giorno come tanti altri (o almeno così credevamo), e ci stavamo preparando a trascorrere un tranquillo pomeriggio al cinema, come usavamo spesso fare. Ci saremmo incontrate lì alle sei del pomeriggio, in modo da poter fare i biglietti con calma.

- Prendiamo anche i pop-corn, vero? - aveva chiesto Amelia, affamata come sempre.

- Ovviamente. - le avevo risposto io, che in quanto a ingorda del gruppo le faccio degna concorrenza.

Poi, chiusa la telefonata, avevo iniziato a scegliere i vestiti da indossare. Ero indecisa se mettere dei jeans strappati e dei pantaloni gialli, quando un rumore sospetto si conquistò tutta la mia attenzione.

Era come se qualcuno stesse lanciando dei sassolini contro la mia finestra, come avevo spesso visto fare da giovani innamorati in vecchi film degli anni sessanta.

Incuriosita, mi diressi verso la fonte di quel fastidioso rumore e quale fu la mia sorpresa nel vedere accovacciato sul davanzale un bellissimo gufo dal piumaggio grigiastro!

Emisi un fortissimo urlo di gioia che fece sobbalzare sia i miei genitori che mio fratello.

Non riuscivo a crederci: il mio sogno si era avverato! Allora non mi ero solo illusa, ero davvero una strega e avrei frequentato la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Iniziai a saltellare per tutto il perimetro della mia stanza, presa da un’incontenibile gioia.

Solo dopo qualche minuto ricordai che il povero gufo si trovava ancora dietro la finestra, aspettando pazientemente che sfilassi la lettera dalla sua delicata zampina.

- Scusami. Devi essere molto stanco dopo questo lungo volo, no? - gli chiesi spontaneamente, ricordandomi solo dopo un po’ che non avrei ricevuto alcuna risposta dall’animale.

Poi mi avventai su colei che avrebbe cambiato il resto della mia vita, la lettera!

Carissima signorina Collins,
siamo lieti di informarla che lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L’anno scolastico avrà inizio il 1° Settembre.
Distinti saluti,
Minerva McGranitt


Letto quanto scritto, trassi un profondo sospiro e mi dovetti trattenere per non emettere un secondo urlo di gioia. L’eccitazione si era appropriata del mio corpo e minacciava di non lasciarlo mai più.

Ad un tratto, però, un triste pensiero oscurò quella platina dorata che era al momento la mia mente: e se fossi stata la sola a ricevere la lettera? Come avrei potuto concepire l’idea di andare ad Hogwarts senza quelle cinque pazze?

Dovevo immediatamente accertarmi che in tutte le loro case avesse fatto capolino il gufo e visto che ormai si erano fatte le sei meno un quarto, mi diressi verso il cinema.


Spazio autrice
Okay, finalmente ho avuto il coraggio di pubblicare il primo capitolo di questa storia, in parte autobiografica.
Spero davvero che come inizio vi piaccia e che continuerete a seguire la fic.
Ringrazio in anticipo coloro che recensiranno la storia, ma non credo che ce ne saranno xD

In ogni caso credo di pubblicare presto il secondo capitolo, la cui trama è gia disegnata nella mia mente.
Bacioni ♥
Gra Gra 96                 
 

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Capitolo 2
*** Uno scherzo di cattivo gusto! ***


Uno scherzo di cattivo gusto!
 
Arrivai al cinema alle sei in punto, affannata e trafelata per la corsa. Sì, perché dalla foga avevo iniziato a correre verso il luogo del nostro appuntamento, senza che neanche mi  attraversasse il pensiero che il cinema era molto distante da casa mia.

Ed ora che avevo realizzato tutto ciò mi sentivo davvero molto, ma molto stupida.

- Ehi, Ginny, che ti è successo? – mi chiese Lara, vedendomi in quello stato pietoso.

Prima di risponderle dovetti prendere fiato a lungo; avevo una maledettissima paura nel porre alle mie cinque amiche quell’interrogativo così importante per la mia, per la nostra vita.

- Ragazze, per caso oggi un gufo ha fatto capolino dalla vostra finestra? – mormorai piano, scandendo bene le sillabe ed attendendo la fatidica risposta.

A quelle parole Elena, Lara, Amelia e Camilla mi guardarono stranite, come se fossi ammattita tutto d’un tratto.

Solo Arianna ebbe la forza di dirmelo in faccia: - Ma sei impazzita, Ginevra? Ti ho già ripetuto mille volte che queste cose accadono solo nei libri, tutt’al più nei film ad essi ispirati. E se vogliamo anche nei videogiochi e…

Con un’occhiata truce la bloccai appena in tempo; non oso immaginare per quanto tempo avrebbe continuato a parlare se non l’avessi fatto.

- Sei libera di non credermi, Ari, ma oggi ho ricevuto la lettera di ammissione ad Hogwarts! – dissi tutto d’un fiato, liberandomi da quel peso. – Volevo solo sapere se l’aveste ricevuta anche voi, ma a quanto vedo non è così.

La felicità di qualche minuto prima era svanita velocemente, come l’arrivo improvviso di una tempesta; ero certa che non ci sarebbe stato l’arcobaleno…

Il sogno che avevo condiviso per tanti anni con le mie amiche si era realizzato, ma solo per me. Avrei affrontato quel nuovo capitolo della mia vita completamente da sola.

Con le lacrime agli occhi corsi via, mentre le altre mi gridavano: - Aspetta, Ginevra, non andartene ora! –

Ma non le ascoltai, non volevo ascoltarle. Ero incredibilmente giù di morale, nonostante quelle tristi sarebbero dovute essere loro visto che non avevano ricevuto la lettera d’ammissione.

Io ero una strega, loro no. Io avrei varcato il portone d’ingresso di Hogwarts, loro no. Io avrei fatto compere a Diagon Alley, loro no. Io avrei imparato tantissimi incantesimi, loro no.

Uno spesso muro di mattoni avrebbe diviso per sempre le nostre vite; non sarei mai riuscita a scavalcarlo. Mai.

***

Il mattino seguente mi svegliai di buon’ora, rendendo chiaro a tutti i membri della mia famiglia che qualcosa non andava. Insomma, io ero quella che, durante le vacanze, non scendeva dal letto prima delle undici e mezza!

Fui costretta a spiegare loro ogni cosa, dal fatto che a Settembre avrei frequentato la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, al fatto che sarei stata assolutamente sola.

- Che bello! – esclamò mio fratello. – Per nove mesi non ti avrò più tra i piedi!

- Che spiritoso! – gli risposi io, notando che nelle sue parole c’era un pizzico di invidia. Probabilmente avrebbe voluto essere lui il mago di famiglia.

Dopo di che decisi che la cosa migliore era quella di farmi una passeggiata in centro, magari entrando in qualche libreria ben fornita.

Forse questo mi avrebbe un po’ risollevato il morale, anche se in realtà non ne ero convinta più di tanto.

Dlin Dlon

Il campanello aveva suonato un attimo prima che aprissi l’uscio di casa. Chi poteva mai essere a quell’ora del mattino?

- Chi è? – chiesi incuriosita.

- Siamo noi, Ginny! C’è stato un grande malinteso, ma ora dobbiamo assolutamente chiarirlo. – urlò Amelia da dietro la porta.

Ero indecisa se farle entrare o se lasciarle là fuori, ma poi prevalse il mio lato buono e, con molta lentezza, aprii la porta.

Subito quelle cinque pazze mi saltarono al collo, rivelandomi che in realtà anche loro avevano ricevuto la lettera. Al cinema avevano solo voluto farmi uno scherzo, uno scherzo di cattivissimo gusto.

- Siete delle emerite idiote! – sbottai ancora un po’ arrabbiata.

- Lo sappiamo. – spiegò Elena. – Infatti vogliamo chiederti scusa per averti fatto stare così tanto male a causa nostra.

Sembravano tutte davvero molto pentite, così decisi di scusarle. D’altronde che senso avrebbe avuto tenere loro il broncio? Dopotutto ora dovevamo iniziare a prepararci per la partenza verso Hogwarts, che sarebbe avvenuta esattamente tra un mese ed otto giorni.

- Dovrebbero mandare qualcuno che ci guidi fino a Diagon Alley. – ipotizzò Camilla.

- Sì, ma chi? – chiese di rimando Arianna.

- Questo proprio non lo so. – ammise l’altra.

In quel momento mi balzò in mente un’idea geniale, grazie alla quale avremmo trovato risposta a tutte le nostre domande.

- Ragazze, che ne dite di scrivere una lettera alla nostra futura preside, in modo da far luce su tutte le nostre perplessità? – proposi, iniziando a cercare un foglio ed una penna.

Tutte le altre annuirono convinte, così demmo inizio alla fase di scrittura della lettera. Doveva essere formale quanto basta e contenere tutti i nostri dubbi.

Dopo circa mezz’ora il frutto del nostro lavoro fu pronto.

Cara professoressa McGranitt preside di Hogwarts,
a scriverle siamo Ginevra, Arianna, Elena, Camilla, Lara e quell’idiota di Amelia.
Ieri pomeriggio ci è arrivata giunta una lettera di ammissione alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Non ce lo saremmo mai aspettato ed ora abbiamo alcune domande che vorremmo porre alla sua gattesca attenzione.
1. Come mai la lettera non ci è stata recapitata al compimento degli undici anni persi?
2. Chi ci accompagnerà a fare compere a Diagon Alley? Si spera qualche mago carino!
3. Il primo Settembre si terrà il nostro smistamento? Pretendiamo di essere messe nella stessa casa!
La ringraziamo in anticipo per le risposte che ovviamente sarà sua premura darci.
Distinti saluti, (Miao)
Le sei neo-studentesse.
 
- Non sarebbe meglio ricopiarla? – chiese Elena, notando che il foglio era pieno di cancellature, a causa di alcuni nostri commenti poco adatti alla situazione.
 
- No, va bene così! – affermò Amelia convinta e tutte noi fummo d’accordo con lei.

Poi affidammo la lettera ad un piccione di passaggio (nessuna di noi aveva ancora un gufo) ed iniziammo ad attendere pazientemente la risposta.


Spazio autrice
Ciao a tutti!
Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto! ^^
Sono stata davvero sorpresa dall'aver ricevuto ben cinque recensioni e ci tengo a ringraziare personanlmente: Alyssia98, Ale Potter, Terry99, ClairePink ed Eris95.
Grazie anche ha chi ha inserito la storia tra le seguite, ricordate e preferite! =)
Vi anticipo che nel prossimo capitolo ci sarà lo shopping a Diagon Alley! ^^
Baci ♥
Gra Gra 96
 
 

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Capitolo 3
*** Missione Possible: Shopping in due ore! ***


Missione Possible: Shopping in due ore!
 
La riposta della preside si fece attendere non poco! Per giorni e giorni restammo invano in attesa e poi, proprio quando avevamo ormai perso del tutto le speranze, un gufo si posò sul davanzale della mia finestra; nel becco teneva un rotolo di pergamena.

Fui davvero tentata di srotolare subito il foglio, curiosa com’ero di carpire nuove notizie sulla mia futura scuola, ma alla fine decisi di aspettare l’arrivo delle altre.

- Ora che ci siamo tutte, non perdiamo altro tempo! Forza, Ginny, leggi la lettera! – esclamò Amelia incalzante.

- Okay, però non ti agitare, Meli. – risposi io, ottenendo solo di far aumentare a dismisura la tensione della tredicenne.

Care scocciatrici signorine,
con tutta onestà vi dico che mi aspettavo di ricevere la vostra insolente lettera.
Ora risponderò a tutte le vostre stupide domande, chiarendo così ogni dubbio.
1. Da qualche anno abbiamo affidato il compito di spedire le lettere d’ammissione al signor Argus Gazza, ormai di veneranda età. Lui purtroppo appartiene alla categoria dei Magonò idioti, ma non è mai riuscito ad accettare la sua condizione, e ha rotto le palle per mezzo secolo così per invidia non vi ha inviato le lettere, facendovi credere di essere solo delle semplici oche babbane. Fortunatamente il suo piano è stato sgamato e dal primo Settembre frequenterete la nostra scuola (purtroppo).
2. Vi accompagnerà a fare compere a Diagon Alley il vostro futuro professore di Erbologia, Neville Paciock, il primo Agosto. E’ un gran fico! Spero che vi troverete bene in sua compagnia.
3. Sì, il primo Settembre si svolgerà il vostro smistamento. Due di voi frequenteranno il terzo anno, tre di voi il quarto ed una il quinto. Ovviamente sarei felice di non vedervi tutte smistate a Grifondoro.
Distinti saluti, (Bau)
Minerva McGranitt
Preside
 
- Ehi, ragazze, non vi sembra di intravedere dei commenti poco carini nei nostri confronti sotto queste cancellature? – osservò Camilla prendendo in mano la lettera, ma nessuna di noi prese in considerazione la sua intelligente ipotesi.

Eravamo tutte troppo prese a rielaborare mentalmente le notizie appena apprese. Io ero curiosa di sapere quale anno avrei frequentato e soprattutto in quale casa sarei stata smistata.

- Sarò sicuramente una Grifondoro! – affermò Arianna con convinzione.

- Di sicuro la presunzione e l’arroganza non ti mancano! – la rimbeccai io, provocando le risa delle altre quattro.

Lei stava per ribattere qualcosa quando venne provvidenzialmente fermata da Elena che esclamò entusiasta: - Il nostro accompagnatore sarà il famoso Neville Paciock, quello di cui abbiamo letto nei libri in tutti questi anni! –

Non l’avevo mai vista così eccitata per qualcosa e non potei trattenere un sorrisetto; poi i miei pensieri si soffermarono un altro punto della lettera: lo shopping a Diagon Alley.

- Ragazze, vi rendete conto che fra tre giorni faremo compere in dei negozi magici? – intervenne Lara, quasi come se stesse leggendo i miei pensieri.

- Sarà stupendo! – esclamò Amelia sognante.

***

I quattro giorni successivi passarono molto in fretta e l’eccitazione, per quello che si prospettava essere un meraviglioso futuro, cresceva a dismisura.

Nessuna di noi sei riusciva più a dormire serenamente, tanta era la voglia che arrivasse il giorno dopo, e quello dopo ancora, fino al primo di Settembre. Anche la visita a Diagon Alley, però, costituiva un’interessantissima novità

“E’ ora di andare.” pensai, rivolgendo un’ultima occhiata ansiosa all’orologio che indicava le dieci in punto.

Uscendo di casa, trovai ad aspettarmi le mie amiche e – sorpresa, sorpresa – il mio bellissimo neo professore di Erbologia, Neville Paciock.

- Salve, signorina Collins, sono felice di fare la sua conoscenza.- disse in tono formale, stringendomi calorosamente la mano.

Fui subito attratta dal suo fisico muscoloso e palestrato e dai suoi bellissimi occhi marroni, così caldi e rassicuranti.

- Ginny, a primo impatto fa sempre questo effetto, tranquilla. – mi bisbigliò Lara. – Ma non mi sembra il caso di svenire sul marciapiede, no?

Arrivammo al “Paiolo Magico” in qualche minuto grazie alla Metropolvere, invenzione geniale a mio parere. Fu davvero una strana sensazione quella di sparire tra alte fiamme verdi, per poi ricomparire in un luogo diverso.

- Mi sento un po’ stordita. – mormorò Elena.

Il malessere, però, le passò subito dopo l’annuncio del professor Paciock.

- Bene, ragazze, ora siete libere di girare a Diagon Alley e di comprare tutto ciò che vi serve; avrete a disposizione due ore ed in questo lasso di tempo io sbrigherò delle commissioni personali. Vi consiglio di esplorare i negozi a gruppetti di tre. Ed ora non mi resta che dirvi una cosa: divertitevi!

Non ce lo facemmo ripetere due volte! Dopo esserci divise, io, Amelia ed Arianna varcammo il muro che ci separava da quel piccolo mondo magico.

Le nostre aspettative non furono per niente deluse: era tutto esattamente come ce lo eravamo immaginato e forse anche meglio!

- Dobbiamo andare all’Emporio del Gufo, da Olivander, al Ghirigoro e ovviamente da Tiri Vispi Weasley. E poi anche da… - esclamò Arianna eccitata, e avrebbe continuato ad elencare tutti i negozi di Diagon Alley se non l’avessi prontamente fermata con uno sguardo truce.

- Dovresti farti impiantare un interruttore, Ari, non credi? – scherzai io, facendo ridere l’altra, ma beccandomi una dolorosa gomitata nelle costole da parte della diretta interessata.

- Prima di tutto andiamo da Olivander, così appena avrò in mano una bacchetta potrò cruciarti come meriti! – proposi minacciosa.

Non credevo che saremmo mai riuscite a girare tutti i negozi del paesino ed invece riuscimmo nell’impresa. Io acquistai una bacchetta di tiglio e crine di Unicorno, tutto il materiale scolastico, il libro “Storia di Hogwarts”, che avevo sempre desiderato leggere, e qualche pasticca vomitosa (mi sarebbe potuta tornare utile durante le lezioni di Storia della Magia).

Le due ore che il professore ci aveva concesso erano quasi giunte al termine, così iniziammo a dirigerci verso il punto d’incontro, ma il mio sguardo cadde sulla vetrina dell’Emporio del Gufo.

- Ehi, ragazze, che ne dite se un secondo entriamo a dare un’occhiata? – chiesi speranzosa, facendo gli occhi dolci alle mie due amiche.

- Ottima idea! – rispose Amelia, ed entrammo.

Difficile descrivere tutte le meravigliose creature di cui era pieno zeppo il negozio; gufi e civette di tutti i tipi e colori, topi, rospi e ranocchie e meravigliosi gattini dal pelo morbido e vellutato.

La mia attenzione fu subito catturata da uno di loro: era tutto nero, con una grossa macchia bianca in prossimità dell’occhio. Lo accarezzai dolcemente e lui mi fece subito le fusa. Eravamo fatti l’una per l’altro, dovevo comprarlo!

- Vorrei quel gattino nero. – dissi gentilmente al commesso.

Lui me lo procurò subito e, stringendolo tra le braccia, decisi di chiamarlo “Fuliggine”.

Anche Amelia ed Arianna si diedero alla pazza gioia: la prima uscì dal negozio con un piccolo topolino dal pelo dorato, mentre l’altra con un grigio gufo dall’imponente piumaggio.

- Sono davvero soddisfatta dei miei acquisti! – dissi, mentre ci incamminavamo verso il Paiolo Magico.

- Spero che i nostri animaletti vadano d’accordo. – aggiunse Amelia, squadrando con timore il mio tenero gattino, come se temesse che da un momento all’altro potesse avventarsi contro il suo topo.


Spazio autrice
Ed ecco a voi anche il terzo capitolo della longfic! =)
Spero che sia di vostro gradimento! ^^
Un grazie speciale a tutte le persone che recensiscono ongi capitolo ed anche a chi ha inserito la storia tra le seguite, ricordate e preferite!
Grazie anche a chi legge solamente.
Una piccola anticipazione: nel prossimo capitolo avverranno i tanto attesi smistamenti!
Baci ♥
Gra Gra 96

 
 

 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Le sagge decisioni del Cappello Parlante ***


Le sagge decisioni del Cappello Parlante
 
- E’ il grande giorno. – mormorai piano, alzandomi lentamente dal letto quasi come se fossi in uno stato di trans.

Era il primo Settembre, il giorno in cui la mia vita avrebbe preso una piega del tutto diversa. Fra poche sarei giunta al Binario 9 e ¾ e nel presto pomeriggio avrei varcato il massiccio portone d’ingresso di Hogwarts, la mia nuova scuola.

Non mi ero ancora abituata all’idea di essere una strega, nonostante mio fratello mi avesse rivolto molto spesso quel “complimento”. Era strano pensare che dal giorno seguente avrei iniziato a frequentare lezioni come Erbologia, Trasfigurazione ed Incantesimi.

In ogni caso quello non era il momento giusto per riflettere: dovevo iniziare a prepararmi per la partenza. Io e le mie amiche saremmo giunte a King’s Cross usando il camino del Paiolo Magico; avevamo appuntamento lì alle dieci e mezza in punto.

Erano le dieci ed io ero ancora in pigiama, gli occhi pieni di sonno e una grande voglia di riprendere possesso del mio letto.

“Sono davvero incontentabile!” pensai con rammarico. “Ho la fortuna di andare ad Hogwarts e penso solo a quanto sarebbe stato bello dormire fino all’una…”

***

- Eccomi, ragazze! – esclamai tra un respiro affannoso e l’altro, giungendo trafelata nel luogo del nostro appuntamento.

- Ce ne hai messo di tempo! – sbottò Arianna scocciata per il mio increscioso ritardo.

Il suo malumore, però, fu cancellato dopo qualche minuto dall’incontenibile felicità, che avvolgeva tutte noi come un grande abbraccio.

Con sei grandi sorrisi dipinti sul volto, ci affrettammo ad arrivare alla stazione di King’s Cross, usufruendo della Metropolvere. Non fu affatto difficile avvistare il muro posto tra i binari nove e dieci, ma convincere Elena ad attraversarlo fu una vera impresa.

- Ele, stai tranquilla che non farai la fine di Harry e Ron nel secondo libro! – cercai di incoraggiarla, sull’orlo della disperazione.

Le altre avevano già oltrepassato il muro, ed eravamo rimaste solo io e lei.

- No, Ginny, ho paura di sbatterci contro! – disse lei, scuotendo il capo con decisione.

Dovevo fare assolutamente qualcosa, così la afferrai rudemente per una mano, trascinandola con me verso il tanto temuto muro.

Tra urla e strepiti riuscimmo ad oltrepassare la barriera, giungendo finalmente al Binario 9 e ¾ ; inutile dire quanto fosse strano ritrovarsi vicino ad una quantità così elevata di maghi e streghe.

- Elena, Ginevra, il treno sta per partire, sbrigatevi! – ci apostrofò Lara dal finestrino di un vagone, spezzando inevitabilmente la magia di quel momento.

Anche noi facemmo il nostro ingresso nel treno e raggiungemmo in fretta lo scompartimento nel quale si trovavano Camilla, Lara, Arianna ed Amelia.

- Ce ne avete messo di tempo! – esclamò Arianna vedendoci arrivare, ma dal suo tono si riusciva a capire facilmente che non era veramente arrabbiata.

Tra allegre chiacchiere e vani tentativi di compiere incantesimi con le nostre nuove bacchette trascorse la prima ora. Ne restavano ancora due, ma non eravamo affatto annoiate dal viaggio, che si stava rivelando davvero piacevole.

- Tra qualche minuto passerà la signora del carrello. – disse Amelia, pregustando il sapore di tutte le golosità che si sarebbe mangiata in quattro e quattr’otto.
Non ebbi il tempo di comunicarle quanto fosse golosa, che la porta dello scompartimento si aprì.

- Vorrei tre confezioni di Cioccorane. – disse la golosona.

- Attualmente il mio lavoro è quello di combinare guai, non quello di vendere Cioccorane! – esclamò divertita una ragazza dai capelli castani di media lunghezza, mossi e disordinati.

Mi ricordava vagamente qualcuno di mia conoscenza e quale fu la mia meraviglia nello scoprire che era proprio così. Quella ragazza era Tea Mason, mia grande amica, nonché compagna di classe di mio fratello.

- Tea! – esclamai felice, andando ad abbracciarla. – Cosa ci fai tu qui?

In quel momento anche lei mi riconobbe e i suoi occhi iniziarono a brillare di gioia.

- Ginny, non ci posso credere! – esclamò lei di rimando. – Sono così felice che anche tu abbia ricevuto la lettera d’ammissione!

- Ehm, scusate se interrompo questo momento così dolce, ma io e le altre vorremmo sapere chi sei, Tea. – chiese Camilla confusa.

Io e la dodicenne ci scambiammo un’occhiata complice: meglio non raccontare loro in che modo eravamo diventate amiche, troppo imbarazzante. Dissi solo che avevamo frequentato la stessa scuola babbana.

E dopo quella piacevolissima sorpresa, il viaggio in treno continuò e l’impazienza e l’eccitazione crescevano a dismisura di ora in ora.

- Siamo arrivati! – annunciò Camilla quando il veicolo si fermò bruscamente.

Hogwarts. La mia, la nostra, nuova casa. Ero certa che lì avremmo trascorso anni indimenticabili, tra lezioni e scorribande notturne. Scendendo dal treno, il mio sguardo si posò subito sul magnifico castello che si intravedeva in lontananza.

***

Quel fatidico momento era arrivato. Tra qualche minuto avrebbe avuto inizio lo smistamento di coloro che non avevano ricevuto la lettera durante gli anni passati. Nonostante fossimo più grandi, le nostre espressioni erano del tutto uguali a quelle dei ragazzini di undici anni, che aspettavano trepidanti di sapere in quale casa avrebbero trascorso i successivi sette anni.

- Ragazze, mi promettete che in qualunque casa capitiamo, resteremo amiche per sempre? – chiesi alle altre cinque, squadrandole in attesa di una risposta.

- Certo, Ginny. – mi rispose Elena con un dolce sorriso.

Le altre quattro annuirono convinte; poi la nostra attenzione fu interamente catturata dalla preside, che si stava accingendo a chiamare il primo dell’elenco per essere smistato.

- Carter Camilla.

L’espressione della mia amica era tutt’altro che sicura. La paura si poteva leggere chiaramente nei suoi occhi: sarebbe stata la prima a conoscere il suo destino.

Dopo che si fu seduta sullo sgabello, il Capello venne adagiato piano sulla sua testa, e noi restammo in attesa di conoscerne il verdetto.

- Tassorosso! – annunciò quest’ultimo dopo qualche minuto, e Camilla, visibilmente soddisfatta, si apprestò a raggiungere il tavolo della sua casa.

Chissà chi sarebbe stata la prossima ad essere smistata; pregai di non essere io.

- Clark Arianna.

Era giunto il momento dello smistamento della mia Ari ed il mio cuore iniziò a battere forte, ma sicuramente meno del suo. Prima che raggiungesse la preside al centro del palco, le strinsi forte la mano per infonderle un po’ di coraggio.

- Grifondoro! – fu il verdetto finale.

Ero certa da sempre che fosse quella la casa fatta apposta per lei, non ne avevo mai dubitato. Così presa dalle mie riflessioni, non ebbi il tempo di metabolizzare le successive parole della McGranitt.

- Collins Ginevra.

Oh no, era giunta la mia ora. Non ero pronta ad essere smistata e non lo sarei mai stata. La paura di non essere adatta a nessuna delle quattro case mi avvolgeva completamente, provocandomi un forte senso di nausea. Un altro funesto pensiero era quello di ritrovarmi da sola in una casa, senza nessuna delle mie amiche.

La preside ripeté impaziente il mio nome, così non potei fare altro che raggiungere lo sgabello e farmi adagiare il Cappello Parlante sul capo.

- Ginevra Collins, non penserai mica che sia facile smistare una ragazza come te. – mi sussurrò piano il Cappello, in modo che solo io potessi sentire le sue parole. – Possiedi le principali qualità di ogni casa, quindi la mia decisione sarà molto difficile. D’altronde io sono solo un cappello, ma tu, ragazza mia, sai benissimo qual è la casa che fa per te, non è così?

Annuii, consapevole di quanto detto, e gli mormorai piano la mia risposta.

- Mi trovi assolutamente d’accordo. – rispose lui. – Corvonero!

Con il battito del cuore a mille ed una grande felicità nell’anima, mi diressi verso il tavolo dai colori blu e nero, dove fui accolta con gioia dai miei nuovi compagni.
Sarei stata bene tra i Corvonero, più che bene!

Poi decisi di assistere con serenità allo smistamento delle altre mie amiche; se nessuna di loro fosse capitata nella mia stessa casa, me ne sarei fatta una ragione!

- Cook Lara.

L’emozione della quindicenne traspariva perfettamente, ma un grosso sorriso restò scolpito sul suo viso fino alla fine.

- Tassorosso! – annunciò il Cappello Parlante dopo un bel po’.

Chissà tra quali case era stato indeciso!

Ad ogni modo, Lara raggiunse subito Camilla ed i suoi nuovi compagni e si preparò ad assistere allo smistamento successivo.

- Foster Amelia.

Meli raggiunse titubante il centro della sala; i nostri sguardi s’incrociarono per una frazione di secondo ed io cercai di rincuorarla il più possibile.

- Grifondoro!

Era la casa giusta per lei e poi non sarebbe stata sola, Arianna le avrebbe fatto compagnia. A quanto pare l’unica sola sarei rimasta io…

- Lopez Elena.

Il suo sarebbe stato uno degli ultimi smistamenti; restavano sì e no altri quattro ragazzi, Tea compresa. Povera Elena, appariva così in imbarazzo lì, al centro della sala, con gli occhi di tutti puntati addosso.

- Corvonero!

All’inizio pensai di non aver sentito bene: dopotutto non sarei rimasta sola, ci sarebbe stata Elena con me! Ero davvero felice ed anche in lei intravedevo la stessa identica gioia.

- Mason Tea.

La mia attenzione si spostò sulla mia amica dodicenne che, in quell’istante, stava prendendo posto sullo sgabello. Chissà in quale casa sarebbe stata smistata! Speravo nella mia, ma forse era pretendere troppo.

- Grifondoro!

La casa di Godric aveva acquistato un ottimo membro, ne ero più che sicura! Dopo quello di Tea, seguirono altre tre smistamenti; poi iniziarono quelli dei ragazzini di undici anni e successivamente ebbe inizio la cena.

- Non vedo l’ora che sia domani, Ele! – dissi alla mia amica mentre mettevo nel piatto un’invitante fetta di arrosto con tanto di patate al rosmarino.

- Anche io, Ginny. – rispose lei tra un boccone di pollo e l’altro. – Spero proprio di essere nel tuo stesso anno!

Quella purtroppo era ancora un’incognita, ma ero sicura che presto avremmo avuto le risposte a tutti i nostri interrogativi. Avremmo solo dovuto attendere l’indomani…


Spazio autrice
Ciao a tutti!
Spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto! ^^
E' molto più lungo dei precedenti, ma non abituatevi a capitoli di queste dimensioni! xD
Siete rimaste soddisfatte degli smistamenti? Spero proprio di sì.
Nel prossimo capitolo si scoprirà finalmente quale anno frequenteranno le sei ragazze. 
Inoltre appariranno due nuovi personaggi...ma non voglio anticiparvi niente! =)
Un grazie speciale a tutti coloro che hanno recensito la storia o che l'hanno inserita tra le preferite, ricordate e seguite.
Bacioni ♥
Gra Gra 96


 

 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** L'emozione nel lanciare i primi incantesimi! ***


L'emozione nel lanciare i primi incantesimi!

- Ginny, svegliati o faremo tardi! 

Con gli occhi ancora pieni di sonno e con immensa fatica, mi alzai da quel comodo e caldo letto, abbandonando tutto il piacevole tepore che emanava.

Non mi fu affatto facile riuscire a ricordare tutto quello che era successo la sera precedente: troppe emozioni, troppe novità.

La grande emozione che avevo provato entrando ad Hogwarts, lo smistamento, la paura che nessuna delle mie amiche fosse smistata nella mia stessa casa, Corvonero, il lauto e abbondante pranzo consumato nella Sala Grande…

- Ginevra Collins, le lezioni avranno inizio tra poco ed io non intendo arrivarvi in ritardo! – esclamò Elena, ridestandomi da quel massiccio flusso di pensieri.

- Elena Lopez, non sia mai che io arrivi puntuale ad un appuntamento! – risposi, provocando le risa della mia amica.

Mentre cercavo la mia nuova uniforme all’interno del baule, lanciai un’attenta occhiata al nostro dormitorio: la stanza era rotonda ed il soffitto abbastanza alto; le pareti color legno rendevano la stanza calda ed accogliente ed un grosso stendardo dai colori blu e argento ricordava la nostra appartenenza alla casa di Priscilla Corvonero. Per quanto riguarda l’arredamento, la stanza conteneva quattro letti, dotati di calde coperte blu scuro, quattro comodini e quattro armadi di legno scuro ed un morbido tappeto blu dalle sfumature argentee.

- Ehi, Ele, ma le nostre due compagne di stanza sono già andate a fare colazione? – chiesi incuriosita e lievemente scocciata.

La sera precedente, infatti, avevamo fatto la conoscenza delle altre due ragazze del nostro Dormitorio, Rachel Thomas ed Anna Smith.

Eravamo molto stanche, quindi non avevamo chiacchierato a lungo con le altre due Corvonero. A primo impatto non avevano suscitato in me grande simpatia, ma forse per apprezzarle, avrei dovuto conoscerle meglio.

- Sì, hanno detto che non intendevano affatto perdersi la colazione a causa della tua pigrizia. – rispose la mia amica senza molta convinzione.

- Hanno detto proprio così, eh? Ma come si permettono! – sbottai io, mentre cercavo di indossare quella magnifica divisa dai colori blu ed argento.

Dopo quanto riferito da Elena, quelle ragazze mi stavano ancora meno simpatiche di prima, e non avevo alcuna intenzione di conoscerle meglio.

***

- Signorine Collins e Lopez, siete in ritardo! – esclamò la professoressa McGranitt, vedendoci entrare nell’Aula di Trasfigurazione.

Nonostante fosse diventata preside, la nostra corrispondente privata aveva deciso di continuare ad insegnare la sua materia prediletta.

- Ci scusi, professoressa, ma la colpa del ritardo è solo mia. – risposi, abbassando lo sguardo imbarazzata.

Avevo iniziato la mia carriera scolastica proprio nel migliore dei modi, ne ero assolutamente certa.

- Per questa volta chiuderò un occhio. – disse la preside, facendoci cenno di prendere posto nei due banchi liberi in prima fila.

La classe era occupata sia da noi Corvonero che dai Tassorosso; scorsi subito Camilla in un banco in fondo all’aula e le feci un cenno di saluto. Tuttavia non vidi Lara, quindi immaginai che frequentasse il quinto anno.

- Bene, come prima lezione di Trasfigurazione del quarto anno, imparerete a trasfigurare un maialino in un masso. Le tre nuove alunne, invece, inizieranno a trasfigurare uno spillo in un fiammifero e, solo dopo esserci riuscite, passeranno ad un grado di difficoltà più elevato. – spiegò la professoressa, facendo apparire con un tocco di bacchetta tre spilli e dodici maialini grugnanti.

Quella sarebbe stata la mia prima magia ed ero davvero emozionata. Sarei riuscita ad eseguire quanto mi era stato assegnato? Sperai vivamente che la risposta a questo interrogativo fosse positiva.

Trassi un profondo respiro e, con tutta la concentrazione possibile, pronunciai la formula magica ed agitai la bacchetta nel modo indicato. Quale fu la mia sorpresa nel vedere lo spillo trasformarsi piano piano in un fiammifero!

- Ottimo, signorina Collins, dieci punti a Corvonero! – esclamò la McGranitt, rivolgendomi un sorriso di compiacimento.

La soddisfazione per quanto fatto s’irradiò velocemente in me. Senza perdere la concentrazione, mi cimentai nella trasfigurazione del maialino in un sasso. Questa volta dovetti faticare un po’ di più, ma alla fine il risultato fu sempre lo stesso.

Anche Elena riuscì a completare facilmente i due esercizi di Trasfigurazione, mentre notai che Camilla ebbe qualche difficoltà in più. Il suo fiammifero era rimasto d’acciaio ed il suo sasso presentava un curioso codino a spirale.

- Signorina Carter, dovrà impegnarsi di più nella mia materia! – le disse la preside severa.

A fine ora io e le mie due amiche ci riunimmo in fondo all’aula per chiacchierare qualche minuto, prima di passare alla lezione successiva; Camilla avrebbe avuto Pozioni, mentre io ed Elena Incantesimi. Inoltre, come materie facoltative io avevo scelto Rune Antiche e Cura delle Creature Magiche; Elena aveva optato per Rune Antiche e Aritmanzia, mentre la scelta di Camilla era ricaduta su Divinazione e Cura delle Creature Magiche.

- Frequenterai Divinazione? – esclamai esterrefatta.

- Non avendo altra scelta, sì. – rispose, anch’essa poco convinta da quanto scelto. – Aritmanzia e Rune Antiche mi sembrano materie troppo impegnative.

Dopo un’altra ora constatai che anche Incantesimi era una bellissima materia. Imparai a lanciare Wingardium Leviosa, Alohomora e gli incantesimi di Appello. Il professor Vitious, ancora abbastanza giovane per insegnare, mi fece i complimenti, assegnando altri dieci punti a Corvonero. Di questo passo ci saremmo ritrovati la Coppa delle Case in mano, senza neanche avere il tempo di dire “Quidditch”.

Successivamente frequentammo Difesa Contro le Arti Oscure, ma non riuscii brillantemente in questa materia come nelle altre. Neanche Elena fu particolarmente abile nello sconfiggere degli Avvicini.

Arrivammo nella Sala Grande affamate come non mai e, rispondendo alle nostre migliori aspettative, il pranzo fu una prelibatezza. Riuscimmo ad adocchiare sia Arianna ed Amelia che Lara. Le prime due erano in compagnia di una bionda ragazza dagli occhi azzurri. Era davvero bella, ma sembrava anche fredda e con la puzza sotto il naso. Lara, invece, era insieme ad un ragazzo dai capelli viola, anzi rosa, o azzurri. Il colore cambiava in continuazione, così mi fu facile intuire chi fosse: Teddy Remus Lupin!

Aveva un’aria davvero simpatica e gioviale, e anche di aspetto non era affatto male!

Tornai ad osservare il tavolo dei Grifondoro e notai che Amelia non aveva un’espressione particolarmente felice; sembrava scocciata da qualcosa, forse dalla presenza di quella bionda ragazza. Decisi di raggiungerla per scambiare quattro chiacchiere.

- Ciao, Meli, come sono andate le prime lezioni? – le chiesi allegramente.

La sua espressione cupa mutò drasticamente in uno sguardo gioioso.

- Oh, Ginny, sono così felice di vederti! – rispose lei, abbracciandomi teneramente. – Mi sei mancata davvero tanto.
- Anche tu mi sei mancata tantissimo, Amelia! – feci io di rimando, ricambiando la stretta. – Mi sembri un po’ giù di morale, c’è qualcosa che non va?

La ragazza non disse nulla, si limitò ad indicarmi con un cenno la bionda che sedeva accanto ad Arianna e che conversava piacevolmente con la mia amica.

- Si chiama Victoire Weasley. – mormorò Amelia rabbiosamente. – Ed è la persona più antipatica che abbia mai conosciuto!


Spazio autrice
Ciao a tutti!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! ^^
Non accade nulla di speciale, certo, ma le sei ragazze si cimentano nei loro primi incantesimi e conoscono nuovi maghi e streghe, come Teddy e Victoire.
Una piccola precisazione: Lara frequenta il quinto anno; Camilla, Elena e Ginevra il quarto; Amelia e Arianna il terzo.
A primo impatto, quale delle sei ragazze vi ispira maggiore simpatia? =)
Un grazie speciale a chi ha recensito i capitoli precedenti e a chi ha inserito la storia tra le seguite, ricordate e preferite.
Nel prossimo capitolo vi anticipo che ci sarà qualche scontro tra le ragazze e le selezioni di Quidditch! =D
Baci
Gra Gra 96

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Capitolo 6
*** La preoccupante diaspora del gruppo... ***


La preoccupante diaspora del gruppo...

Tra lezioni, compiti e tante novità trascorse la nostra prima ed indimenticabile settimana ad Hogwarts. Mi resi conto di amare ogni singola mattonella di quel meraviglioso castello. Le lezioni erano molto più interessanti e stimolanti di quelle babbane, ed io e le mie amiche, nonostante avessimo perso qualche anno di scuola a causa del vendicativo Argus Gazza, facevamo continuamente progressi in tutte le materie.

Arrivò la prima domenica di Settembre e decidemmo di trascorrerla tutte e sei insieme a passeggiare nel parco di Hogwarts, desiderose di raccontarci a vicenda come ci stessimo trovando nelle nostre rispettive case.

Io ed Elena stranamente fummo le prime ad arrivare nel luogo prestabilito ed iniziammo ad attendere con impazienza l’arrivo delle altre.

- Strano che nessuna di loro sia ancora arrivata! – commentò la mia amica, diventata di colpo pensierosa. – Pensavo che fossimo noi due le ritardatarie croniche…

- Saranno andate incontro a qualche imprevisto. – replicai decisa, ma in realtà anch’io ero un tantino perplessa al riguardo.

Ad un tratto vedemmo un grosso gufo grigio atterrare a qualche passo di distanza da noi; teneva al becco un rotolo di pergamena e ci fissava intensamente.

Pensai giustamente che fosse una lettera indirizzata a noi, così la afferrai e mi apprestai a leggerla insieme ad Elena.
Diceva così:

Ciao ragazze,
mi dispiace tantissimo, ma purtroppo non mi sarà possibile essere presente all’incontro di oggi, causa un impegno improrogabile.
Sono certa che vi divertirete anche senza di me.
A presto,
Lara

- Oh, no! – protestai. – Questa proprio non ci voleva! Ci tenevo che all’incontro ci fossimo tutte.

Elena si limitò ad alzare le spalle con espressione sconfitta.

In quel momento vedemmo giungere Camilla in tutta la sua allegria e spensieratezza; un grosso sorriso a trentadue denti dipinto sul volto. Constatai che sembrava proprio una Tassorosso a tutti gli effetti.

- Ciao, ragazze! – salutò gioiosamente.

Rispondemmo al saluto con la stessa gioia che traspariva dall’animo della nostra amica, ma dopo un po’ c’incupimmo di nuovo, sia al ricordo del fatto che Lara non sarebbe venuta, sia al pensiero che anche le altre due Grifondoro ci dessero buca.

- Che succede? – chiese Camilla, rabbuiandosi nel vedere le nostre espressioni. – C’è qualcosa che non va?

Con un po’ di riluttanza le spiegai ogni cosa; mi sembrava quasi un peccato infrangere quel dolce sorriso scolpito fino a pochi minuti fa sul volto della mia amica.

- Davvero Lara ha detto di avere un impegno improrogabile? Uscendo dalla Sala Comune di Tassorosso l’ho vista seduta su un divano a chiacchierare amabilmente con Teddy Lupin, ma non immaginavo minimamente che non sarebbe venuta all’incontro per stare con lui… - ci raccontò la ragazza, visibilmente delusa dal comportamento di Lara Cook.

Non ebbi il tempo di commentare l’accaduto che fummo investite da un allegro e rumoroso chiacchiericcio. Ci girammo tutte e tre di scatto e vedemmo arrivare una felice Arianna, un’imbronciata Amelia e…Victoire Weasley!

- Ciao, ragazze! Mi sono permessa di portare anche Vic che sennò avrebbe trascorso il pomeriggio in solitudine. Non mi sembrava giusto lasciarla in Sala Comune tutta sola, così ho deciso di far partecipare anche lei all’incontro. E’ davvero simpatica e…- iniziò Arianna, accompagnata dai sorrisi e dai risolini dell’intrusa.

Sarebbe stata capace di decantare le lodi della Weasley per ore, così, per il bene mio e di tutte le altre, in particolare di Amelia, decisi di interromperla.

- Ho capito, Arianna. – dissi semplicemente, senza riuscire a evitare di lanciarle un’occhiata torva, che più torva non si può. Lei, però, neanche se ne accorse.

Ero arrabbiata, anzi, infuriata per il fatto che avesse portato al nostro incontro quella bionda reginetta viziata e con la puzzetta sotto il naso. Amelia aveva perfettamente ragione: dava sui nervi solo la presenza di quella ragazza, e non capivo proprio cosa ci trovasse Arianna in lei…

Mi sentivo tradita e frustrata ed ero certa che anche le altre condividessero il mio stesso stato d’animo.

- Ehi, ma dov’è Lara? – chiese improvvisamente la Grifondoro.

- A spassarsela con Teddy Remus Lupin! – non potei fare a meno di rispondere.

Al sentire queste parole, Victoire ebbe un sussulto e la sua faccia assunse un’espressione da cane bastonato; poi abbracciò Arianna ed iniziò a singhiozzare.

“Quant’è drammatica!” pensai, sbuffando leggermente.

Anche Amelia doveva pensarla allo stesso identico modo, infatti aveva assunto un’aria insofferente al massimo.

L’altra Grifondoro, invece, ricambiò subito la stretta e, accarezzandole i capelli, si apprestò a consolare Victoire.

- Tranquilla, sono certa che lui non prova niente per lei. Vuole solo divertirsi, ne sono certa, quindi calmati, tesoro. – le sussurrava dolcemente.

A quel punto, però, intervenne Elena: - Non credo che per Teddy Lara sia solo un passatempo… La nostra amica non è sciocca, e non rinuncerebbe a trascorrere un pomeriggio in nostra compagnia se non ci fosse qualcosa d’importante tra loro.

I singhiozzi di Victoire si trasformarono in veri e propri gemiti di angoscia e a questo punto prese rabbiosamente la parola Arianna: - Ma come ti permetti di insinuare certe cose?! Prima di parlare, rifletti molto bene, Elena Lopez, perché con le tue parole potresti ferire terribilmente altre persone! Non possiedi un briciolo di sensibilità…

La mia compagna di Corvonero era sicuramente nel giusto, ma questa consapevolezza non le impedì di scoppiare quasi in lacrime alle parole della Grifondoro. Si era sentita aggredita e insultata, ed io dovevo, volevo fare qualcosa.

- Come osi tirare in ballo la sensibilità, Arianna, dal momento che tu non ne possiedi neanche un briciolo?! Hai portato qui la Weasley, nonostante fosse un incontro solo ed esclusivamente tra noi sei, e ci hai ferite tutte quante. – ribattei, tirando finalmente fuori tutto quello che avrei voluto dirle dal primo momento in cui l’avevo vista arrivare, accompagnata da un’ospite non desiderata.

Gli occhi azzurri di Arianna divennero color ghiaccio e, per la prima volta, li vidi freddi e privi di ogni calore. Non si sarebbe mai aspettata un attacco da parte mia e sembrava molto confusa e sorpresa, ma questo non le impedì di controbattere. Non sarebbe mai rimasta a corto di parole, mai.

- Non capisci davvero niente, Ginevra! Sei solo gelosa di Victoire e questo sentimento, mi dispiace dirtelo, sta offuscando tutti i tuoi neuroni!

Mi sentii profondamente ferita dalle sue parole, ma non lo diedi affatto a vedere. Prima che potessi ribattere qualcosa, però, arrivò il turno di Amelia di dire la sua.

- Non osare rivoltare la padella nella brace! – urlò la mora. – Sei tu quella che ha sbagliato, non Ginny, quindi non cercare di addossarle alcun tipo di colpa.

Fui profondamente grata ad Amelia di quell’intervento, tangibile prova di una sincera e vera amicizia qual era la nostra.

- Vai al diavolo, Amelia! Anzi, andateci tutte! Io me ne vado. – sbraitò la tredicenne. Poi, seguita dalla sua nuova amica, si diresse a passo veloce verso il castello, con un diavolo per capello.

Noi quattro rimanemmo a guardarci in faccia per qualche minuto, senza emettere alcuna sillaba, tutte sconvolte dal modo vergognoso in cui si era comportata Arianna.

- Restare qui a rimuginare su quanto accaduto non servirà proprio a nulla. – riflettei io dopo un po’. – Perché invece non andiamo nel campo di Quidditch ad informarci su quando saranno indetti i provini per entrare nelle squadre?

Tutte noi, infatti, sognavamo di entrare nella squadra della nostra rispettiva casa. Io ed Amelia aspiravamo al ruolo di Cercatrici, Elena era desiderosa di giocare nel ruolo di Portiere, Camilla voleva diventare una Battitrice, mentre quelle traditrici di Arianna e Lara speravano di giocare nel ruolo di Cacciatrici.

Chissà se saremmo riuscite a realizzare il nostro sogno! Speravo tanto che la risposta fosse assolutamente positiva.
Elena fu la prima a notare il cartello che annunciava il giorno e gli orari dei provini.

Squadra di Quidditch di Grifondoro.
Cercasi: un Cacciatore, un Cercatore ed un Battitore.
Data provini: 14/09/2011. Ora: 16.00-18.00
Capitano: Luke Baston.
 
Amelia emise un sospiro di sollievo.
 
Squadra di Quidditch di Tassorosso.
Cercasi: un Portiere, due Cacciatori ed un Battitore.
Data provini: 14/09/2011. Ora: 14.00-16.00
Capitano: Teddy Remus Lupin.
 
Anche in Camilla si accese un barlume di speranza.
 
Squadra di Quidditch di Corvonero.
Cercasi: un Cercatore, un Portiere ed un Cacciatore.
Data provini: 14/09/2011. Ora: 12.00-14.00
Capitano: Penny Thomas.

Io ed Elena ci scambiammo uno sguardo trionfante; i ruoli che sognavamo di ricoprire erano proprio quelli richiesti.
Tralasciando il foglio dei provini di Serpeverde, ci dirigemmo verso il Castello e nella strada mi imbattei in Tea, che passeggiava felice con quella che presumevo essere una sua compagna di Grifondoro.

Non appena i nostri sguardi s’incrociarono, mi corse gioiosamente incontro.

- Ginny, che bello vederti! – esclamò sorridente.

- Era da tanto che non ci incontravamo! – esclamai io in risposta, abbracciandola. – Mi è mancato tantissimo chiacchierare con la mia dolce Tea.

Dissi alle mie amiche che ci saremmo riviste più tardi in Sala Comune e la Grifondoro fece lo stesso con la sua compagna.

- Allora, Tea, come ti stai trovando con i tuoi compagni di casa? – le chiesi, mentre passeggiavamo lungo il parco di Hogwarts.

- Benissimo, grazie. Le mie due compagne sono davvero simpatiche! Quella che hai appena visto si chiama Sophie Olsen e proviene da una famiglia di Mezzosangue. – mi raccontò la dodicenne.

Per un’ora io e la mia amica parlammo di tutto e di più: delle lezioni, delle nostre impressioni sui professori, dei rispettivi compagni di casa, delle nostre aspirazioni riguardanti il Quidditch (lei sognava di diventare una Cacciatrice), della bellezza di Hogwarts, dell’impaziente attesa di far visita al villaggio di Hogsmead (Tea avrebbe dovuto aspettare l’anno venturo per farvi capolino).

Poi ci congedammo per andare a cena, ciascuna di noi con mille pensieri diversi per la testa. I miei riguardavano per lo più il Quidditch e, lo ammetto a malincuore, Arianna.


Spazio autrice
Salve, cari lettori della mia long-fic. 
Spero che questo nuovo capitolo sia stato di vostro gradimento! ^^
E' avvenuto il primo litigio tra le sei (anzi cinque, visto che Lara non era presente) amiche, causato dalla presenza non gradita di Victoire, imposta da Arianna.
E voi cosa ne pensate del litigio?
Credete che siano nel giusto Ginevra, Amelia, Elena e Camilla o Arianna?
Insomma, vi chiedo di schierarvi u.u
Per quanto riguarda il Quidditch, il prossimo capitolo sarà interamente dedicato a questo magnifico sport ed ai provini per entrare nelle quattro squadre.
Non vi farò attendere troppo, parola di Gra Gra 96.
Grazie mille a chi recensisce o a chi ha inserito la storia tra le seguite, ricordate, preferite! =)
Baci
Gra Gra 96

 
 

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Capitolo 7
*** Provini di Quidditch - Mantenere la calma! ***


Provini di Quidditch - Mantenere la calma!

Quel sabato le lezioni di Erbologia e di Incantesimi passarono molto velocemente per coloro che, durante il pomeriggio, avrebbero dovuto partecipare ai provini di Quidditch.

Elena ed io eravamo tra questi. La tensione era a mille ed avevamo letteralmente il cuore in gola solo al pensiero di quello che avremmo dovuto affrontare nelle ore successive.

- Sono certa che fallirò, Ginny. – mi confessò la mia amica, mentre travasavamo dei bulbi di Tranello del Diavolo, sotto la stretta supervisione del professor Frank Paciock.

- Invece no, Ele. Tu diventerai il Portiere della squadra di Corvonero! – la rassicurai, rivolgendole uno sguardo pieno d’incoraggiamento.

Nonostante esternassi un atteggiamento ottimista, l’insicurezza s’irradiava sempre più in me, mozzandomi quasi il respiro.

La lezione terminò dopo qualche minuto, e io ed Elena ci apprestammo a dirigerci verso il campo di Quidditch; erano le dodici meno cinque minuti.

Tutto era pronto per le selezioni: il capitano, Penny Thomas, stava in piedi al centro del campo, con indosso la divisa dai colori blu e bronzo. Sembrava molto sicura di sé e delle sue capacità, e non nascondo che la sua espressione, così decisa, mi intimidiva un tantino; altri sei Corvonero presiedevano sul campo. Non li conoscevo uno per uno, ma probabilmente erano nostri possibili rivali.

Quando le due lancette si incontrarono nel medesimo punto, Penny fece cenno di raggiungerla e iniziò il suo discorso pre-selezioni.

- Buongiorno, Corvonero. Io sono il capitano della squadra di Quidditch e rispondo al nome di Penny Thomas. Frequento il settimo anno e gioco nel ruolo di Cacciatrice. – iniziò. – Come ben sapete, oggi si terranno dei provini per selezionare un Cacciatore, un Portiere ed un Cercatore. Prima di tutto si facciano avanti gli aspiranti Cacciatori.

Quattro ragazzi fecero un passo avanti. Fui rassicurata dal vedere che la maggior parte dei presenti aspirava a quel posto. Avrei avuto meno rivali come Cercatore.

Dopo mezzora di allenamenti vari, fu nominato nuovo Cacciatore un certo Nicholas Banks, che dimostrò grande abilità nello schivare boldi, segnando ben nove volte su dieci.

Poi fu la volta delle selezioni come Portiere, ed Elena si trovò di fronte un solo avversario, seppur abbastanza abile. La mia amica riuscii brillantemente a parare otto rigori su dieci, mentre l’altro ragazzo ne mancò ben tre.

- Sei stata fantastica! – le dissi, quando atterrò con eleganza sul morbido prato; un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.

- Grazie. – mi rispose, leggermente imbarazzata. – Tra poco arriverà il tuo turno: fatti onore, Ginevra!

A quelle parole il mio volto assunse improvvisamente un colore bianchiccio; la paura di non farcela mi stava quasi immobilizzando tutte le articolazioni.

“Posso farcela.” Pensai tra me e me. “Devo farcela!”

Il pomeriggio non era affatto nuvoloso: il sole splendeva alto nel cielo, avvolgendomi come in una stretta con il suo piacevole tepore. Questo, in qualche modo, mi diede coraggio, infondendo in me una nuova forza…la determinazione!

- Collins e Butcher, preparatevi perché sta per avere inizio il provino per diventare Cercatori! – annunciò il capitano, cogliendomi di sorpresa.

Con il cuore a mille ed il respiro affannoso, mi apprestai a salire a cavallo della scopa; a parte le lezioni di volo, era la prima volta che volavo libera nel cielo. Pensai che, anche se non fossi stata scelta, sarebbe stata comunque una splendida esperienza.

La mia rivale sembrava altrettanto tesa, sistemata goffamente a cavallo della sua scopa.

- Il ruolo di Cercatore della squadra di Quidditch di Corvonero verrà assegnato a chi di voi due afferrerà per prima il boccino. Mi raccomando: nervi saldi! – spiegò la diciassettenne.

Poi improvvisamente liberò la pallina dorata, munita di un paio di delicate alette, e ci disse che era il momento di librarci in aria.

Non me lo feci ripetere due volte; con eleganza mi diedi la spinta verso l’alto e dopo qualche secondo stavo volando nel limpido cielo. Aumentando sempre di più la velocità, sembrava come se l’aria mi stesse schiaffeggiando il viso, ma non me ne curai.

Avevo un solo obbiettivo: afferrare il boccino prima che lo facesse Danielle. Era una questione di vita o di morte!

Girai vorticosamente per tutta la circonferenza del campo, ma del boccino non c’era nessuna apparente traccia. Ero disperata, ma mi consolava il fatto che anche l’altra ragazza sembrasse in palese difficoltà.

Gettai una fugace occhiata alle panchine e v’intravidi Elena, Camilla, Amelia e Lara, tutte pronte a fare il tifo per me.
Tra loro non vi era Arianna, e me ne dispiacqui un po’, ma ero comunque felice del sostenimento morale di tutte le altre.

“Devo farcela anche per loro.” Mi dissi.

Attraversata da un nuovo stato di ottimismo, squadrai il campo con maggiore attenzione e, finalmente, scorsi un debole luccichio: era senz’altro il boccino!

Sperai con tutta me stessa che Danielle non l’avesse avvistato e, apparentemente, sembrava proprio così.

Muovendomi con cautela e lentezza, mi ci avvicinai sempre più.

Ora potevo vederlo con nitidezza in tutto il suo splendore; qualche centimetro ci separava l’uno dall’altra. Pregai con tutta me stessa affinché non si muovesse.

Allungai la mano, pur cosciente del rischio che stessi correndo. Tra qualche minuto sarei riuscito ad afferrarlo, ne ero certa.

In quel momento la Butcher, con uno scatto felino, piombò vicino a me, facendo volare via il boccino.

- Credevi che fosse fatta, vero, Collins? – mi disse a mo’ di scherno.

- Vai al diavolo! – le urlai in risposta.

Poi corsi alla disperata ricerca del boccino, che avvistai dopo qualche minuto in lontananza. Stavolta avrei abbandonato ogni cautela, sfrecciando veloce fino a che non l’avessi stretto tra le mani. E così fu.

Senza sapere né il come, né il perché, stringevo tra le dita quella preziosa pallina dorata.

- Ce l’ho fatta… – mormorai piano, come se non ne fossi ancora del tutto convinta.

Dopo di che mi preparai all’atterraggio.

- Complimenti, Collins, il posto è tuo! – mi disse Penny, stringendomi la mano.

Ero diventata ufficialmente la nuova Cercatrice della squadra di Quidditch di Corvonero; sperai vivamente di farmi onore nelle future partite!

- Bene, sono davvero felice di avere tre nuovi talenti nella mia squadra! – esclamò con enfasi il capitano. – Gli allenamenti saranno il venerdì dalle 16.00 alle 18.00. Non mancate!

Detto questo il gruppo si sciolse e io ed Elena ci apprestammo a raggiungere le nostre amiche. Erano tutte sorridenti e felici, anche se Camilla e Lara sembravano un tantino in tensione, probabilmente per l’imminente arrivo del momento dei loro provini.

- Siete state entrambe bravissime! – esclamò Lara, abbracciandoci amichevolmente.

- Mi dispiace molto di non essere venuta allo scorso incontro. – aggiunse, imbarazzata. – Vi chiedo scusa.

Le rivolsi uno sguardo gioioso: ormai era tutto passato, e poi le ero grata per aver avuto l’umiltà di chiederci scusa, al contrario di una certa persona, troppo orgogliosa per ammettere di aver sbagliato…

***

Durante l’ora successiva si tennero i provini della squadra di Quidditch di Tassorosso, il cui capitano era – niente poco di meno che – Teddy Remus Lupin! Notai che Lara arrossì violentemente nel vederlo arrivare: sì, ne era sicuramente innamorata!

Camilla appariva molto tesa e pessimista: temeva proprio di non farcela.

L’altra Tassorosso, invece, sembrava abbastanza sicura di sé, e concentrata più sul capitano che sul provino. Difatti segnò solo cinque volte su dieci, non riuscendo ad ottenere il posto aspirato.

Mi dispiaceva molto che non fosse riuscita a diventare una Cacciatrice, ma d’altronde non sembrava troppo delusa da quanto accaduto.

Poi fu la volta di Camilla, che con grande abilità riuscì a disarcionare ben sette giocatori, spedendo loro dei bolidi, veloci come la luce.

- Complimenti, Carter, il posto vacante di Battitrice è tuo! – sentimmo annunciare dal capitano con tono solenne.
La quattordicenne sprizzava chiaramente gioia da tutti i pori, e noi tre ci affrettammo a farle i nostri più sinceri complimenti!

- Oddio, ora è il momento dei provini di Grifondoro! – esclamò improvvisamente Amelia, terribilmente spaventata da quella prospettiva.

- Nervi saldi, Meli! – le dissi io, imitando il mio capitano.

Lei rise nervosamente. Poi vedemmo arrivare al centro del campo il capitano della squadra di Grifondoro, Luke Baston, seguito da due ragazze che sembravano proprio essere Arianna e la Victoire, la sua nuova amica. Chissà che ruolo sperava di ricoprire quest’ultima…

- Ciao, Ginny! – sentii alle mie spalle.

Mi voltai, ritrovandomi di fronte a Tea, la mia amica dodicenne.

- Tea! – esclamai felice. – Buona fortuna per i provini! Spero proprio che sia tu ad ottenere il posto come Cacciatrice, e non Arianna…

Lei parve un po’ stupita da questa mia affermazione, e mi chiese: - Avete litigato?

- E’ una storia molto lunga…- tagliai corto. – Ora non c’è tempo per raccontarla.

***

Con un diavolo per capello stavo attraversando il Parco di Hogwarts, diretta al castello, insieme ad Elena, Camilla ed Amelia. Quest’ultima era diventata la Cercatrice di Grifondoro, quindi ci saremmo presto trovate l’una contro l’altra durante le partite.

Il motivo della mia rabbia, però, era un altro: il fatto che quella strega di Arianna fosse diventata la nuova Cacciatrice di Grifondoro, mentre Tea aveva fallito nell’intento.

Inoltre l’arpia non si era limitata a saltellare per il campo urlando: - Sono la migliore!

Infatti aveva osato andare dalla dodicenne, dicendole con un falso sorrisetto: -Mi dispiace, ma hai perso. Arrenditi all’evidenza: sono io la migliore!

A queste parole Tea, già abbastanza delusa e amareggiata per conto suo, era scoppiata in lacrime, scappando via. Purtroppo non avevo fatto in tempo a fermarla…

- Non la tollero, non la sopporto più! – sbottai, varcando l’imponente cancello di Hogwarts.

Le altre assentirono con decisione.

- Oggi ha superato ogni limite! – affermò Amelia. – E anche quell’idiota della sua amichetta…Quanto sono felice di averle soffiato il boccino da sotto il naso!

Quest’ultima battuta non poté che farci scappare una risata.

Ero contenta che, nonostante il tradimento di Arianna ed il distacco di Lara, legato a motivi amorosi, noi quattro fossimo ancora amiche, più unite che mai, e pronte a difenderci a spada tratta.

- Vi voglio bene, ragazze. – sussurrai loro, mentre il sole tramontava lentamente nel cielo, segnando la fine di un altro, magico giorno ad Hogwarts.


Spazio autrice
Salve, cari lettori della mia long-fic. ^^
Spero che il nuovo capitolo sia stato di vostro gradimento!
Vi sono piaciuti i provini di Quidditch?
Siete soddisfatti delle performance delle ragazze?
E cosa ne pensate del comportamento di Arianna, sempre più arrogante e fastidioso?
Insomma, ditemi la vostra! =)
Una precisazione: la "vera" Arianna non si sarebbe mai comportata in modo così meschino con Tea, ve lo assicuro U.U Riguardo a Lara e Teddy, è venuto fuori che la prima ne è segretamente innamorata...
Chissà come andrà a finire!
Nel prossimo capitolo avverranno le prime partite, e forse anche qualcos'altro! ;)
I vostri commenti sono sempre graditi.
Grazie mille a chi recensisce e a chi ha inserito la storia tra le seguite, preferite o ricordate.
Baci
Gra Gra 96
 

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Capitolo 8
*** Il vero significato della parola amicizia... ***


Il vero significato della parola "amicizia"...

Tra interessanti lezioni, montagne di compiti da svolgere e silenzi imbarazzanti, erano passate altre due settimane. Ormai correva il mese di Ottobre, portando con sé l’avvento delle prima partite di Quidditch.

Proprio quell’oggi si sarebbero disputati due emozionanti incontri: Grifondoro VS Corvonero e Tassorosso VS Serpeverde.

Io e Amelia ci saremmo ritrovate per la prima volta a giocare come rivali, entrambe intenzionate a catturare il boccino per regalare la vittoria alla nostra squadra; Elena, invece, avrebbe dovuto proteggere i tre anelli, cercando di non far segnare Arianna nemmeno una volta.

- Ce la possiamo fare, Ginny! – mi disse Elena, mentre ci avviavamo verso il campo, con passo sicuro e deciso. – Sono certa che porteremo la vittoria a Corvonero!

Io annuii distratta; non che non m’interessasse quanto detto dalla mia amica, ma avevo lo stomaco in subbuglio in vista del mio debutto, e il cuore palpitava a più non posso.

Sentivo di avere il destino della partita tra le mie mani, e la paura di deludere tutti s’irradiava in me alla velocità della luce, mozzandomi quasi il respiro.

Ad un tratto avvistammo il capitano e gli altri nostri compagni di squadra; ci affrettammo a raggiungerli all’istante.

- Bene, ora che ci siete tutti posso iniziare il mio discorso. – annunciò Penny con decisione. – Non è mia intenzione annoiarvi con discorsi lunghi e barbosi. Voglio solo ricordarvi che siete tutti ottimi giocatori: ora bisogna solo che lo dimostriate anche a tutta la platea ed il gioco è fatto. Collins, afferra il boccino prima che puoi! Lopez, cerca di non far passare neanche una volta la Pluffa! Wilson, Roberts, segnate quanti più punti possibili! Stevens, Jones, disarcionate tutti i Grifondoro che mirano ad intralciare il nostro gioco. E’ tutto.

Con il cuore in gola, tutti noi ci apprestammo a salire sulle rispettive scope; i colori di Corvonero scintillavano gioiosi sulle nostre divise.

Non avremmo deluso la casa di Priscilla a qualunque costo!

- Finalmente ha inizio la prima partita della stagione. Grifondoro affronterà la brillante squadra di Corvonero, casa dell’intelligenza e della sapienza e…

La voce della cronista aveva qualcosa di vagamente familiare…era quella di mia compagna di casa, Anna Smith! Negli ultimi tempi io ed Elena avevamo iniziato ad avere rapporti cordiali con lei e con Rachel, e avevamo scoperto che entrambe provenivano da famiglie babbane. La prima aveva lunghi e ricci capelli dorati e un grande e allegro sorriso sempre stampato sul volto. La seconda, invece, era caratterizzata da ricci capelli neri di media lunghezza e da una carnagione bianca come la neve, puntellata da tante piccole lentiggini. Erano entrambe simpatiche, anche se Rachel a volte, se assumeva l’atteggiamento da presuntuosa so-tutto-io, diventata assolutamente insopportabile.

- I giocatori sono pronti alla partenza: durante questa prima partita debutteranno le giocatrici Collins, Lopez e Wilson. Porteranno la vittoria a Corvonero? Speriamo vivamente di sì.

Nonostante la tensione, non potei fare a meno di notare la truce occhiata lanciatale dalla professoressa McGranitt dopo quest’ultima affermazione.

- Anche dall’altra parte del campo abbiamo tre nuovi giocatori: Clark, Foster e White. Riusciranno a sconfiggere i Corvi? Chissà… - riprese Anna, stando ben attenta a non sembrare di parte, nonostante la cosa fosse ormai evidente a tutti.

Al fischio dell’arbitro io e gli altri tredici giocatori ci alzammo dal suolo, iniziando a volare lungo tutta la circonferenza del campo.

Un solo obbiettivo: afferrare il boccino d’oro!

Mentre perlustravo attentamente il campo alla ricerca di un luccichio dorato, gettai un’occhiata agli spalti e vi vidi Lara, Camilla e Tea. La loro presenza mi riempii di coraggio e determinazione: potevo farcela!

Ormai ero in aria da un bel po’ di tempo, e sotto di me la situazione non era delle migliori per i Corvonero: Roberts aveva segnato due punti, ma Arianna e un altro Cacciatore della squadra rivale ne avevano mandati a segno ben cinque.

Amelia, invece, girovagava in aria senza meta: sicuramente anch’essa non aveva avvistato il tanto importante boccino d’oro. Ad un tratto, però, volò di colpo verso il basso ed io la inseguii subito. Man mano che la raggiungevo, notai di avere qualcosa di luccicante sempre più vicino alla mano. L’altra Cercatrice, accorgendosene, virò la sua direzione.

- Mi dispiace, Ginny, ma il boccino lo prendo io! – esclamò, allungandosi verso quell’oggettino alato luccicante.

Era lei la più vicina: ormai non c’era più niente da fare.

Un attimo prima che lo afferrasse, un grosso bolide la scaraventò giù dalla scopa, facendola precipitare verso il suolo ad una velocità impressionante.

I professori naturalmente le evitarono una caduta letale con qualche incantesimo, e nello stesso istante le mie dita si strinsero attorno al boccino.

Con visibile gioia, Anna annunciò la fine dell’incontro, vinto da Corvonero grazie all’abilità della sua nuova Cercatrice, una grande promessa del Quidditch!

- Sei stata fantastica, Ginny! – si complimentò Penny, quando scesi dalla scopa.

- Grazie, ma il merito va soprattutto a Jones per la sua prontezza di spirito. – dissi con imbarazzo, abbassando improvvisamente lo sguardo. – Se non fosse stato per il suo intervento, avremmo perso.

Il capitano mi rivolse un’occhiata carica di tenerezza e, sorridendomi, mi disse: - Sei molto cara ad attribuire tutto il merito al Battitore, ma oggi la stella della squadra sei tu.

Queste poche parole dette con sincerità mi risollevarono il morale, e potevi finalmente sprizzare gioia da tutti i pori per la mia prima vittoria sul campo.

- Complimenti! – esclamò improvvisamente Amelia, comparendomi alle spalle. – Sei stata davvero bravissima!

Provai un impeto di affetto per la mia cara amica Grifondoro che, nonostante la sconfitta, era stata così sportiva e leale da complimentarsi con me.

- Anche tu lo sei stata, Mely. – risposi con un sorriso sincero. – E’ stata proprio una bella ed emozionante partita!

Detto questo ci stringemmo la mano con decisione. Ebbene sì, eravamo rivali sul campo, ma dopo le partite, qualunque fosse il loro esito, saremmo sempre riuscite a tornare le amiche di sempre.

***

Il giorno dopo venni a conoscenza del fatto che la partita tra Serpeverde e Tassorosso fosse stata vinta da questi ultimi. Per la prima volta dopo anni, i Tassi avevano stracciato le Serpi ad una partita di Quidditch, grazie all’ottima abilità di un nuovo Cercatore e della nuova Battitrice, niente poco di meno che la mia amica Camilla.

- Sei stata fantastica! Gli hai distrutti con i tuoi Bolidi! – le sussurrai piano durante l’ora di Trasfigurazione.
- Grazie, Ginny! – mi rispose lei, usando una tonalità di voce un tantino più alta.

Purtroppo la professoressa McGranitt la udì e, lanciandole un’occhiata truce, le si avvicino a passo veloce.

- Signorina Carter, non brilla certo nella mia materia. Quindi non mi sembra proprio il caso che chiacchieri con la signorina Collins, distraendola dal suo lavoro. – mormorò.

Camilla abbassò lo sguardo imbarazzata, tornando a concentrarsi esclusivamente sulla trasfigurazione del suo libro in una tartaruga di terra. Finora gli erano spuntate solamente due zampe ed il corpo era ancora vagamente simile ad un parallelepipedo.

No, la Tassorosso non era affatto portataper quella materia, al contrario di Cura delle Creature Magiche, dove riusciva brillantemente. Adorava conoscere tante specie diverse di animali e prendersi cura di loro.

Dopo un’altra mezzora, la lezione ebbe fine, e io ed Elena ci dirigemmo fuori dall’aula, intenzionate a raggiungere il prima possibile Rune Antiche.

Quella materia ci affascinava tantissimo, non lo negavamo. Assomigliava moltissimo ad una materia babbana che si studiava al liceo classico, il “greco”. Era una sensazione bellissima quella di riuscire a tradurre tutti quei segni strani e apparentemente senza alcun significato.

Immersa nei miei pensieri, non mi accorsi di essere andata a sbattere violentemente contro una ragazza dai capelli scuri, con indosso la divisa di Grifondoro.

- Sta’ più attenta a dove vai! – mi urlò contro, rialzandosi da terra.

Solo allora i nostri sguardi s’incrociarono e lessi lo sgomento in entrambe le nostre espressioni. Ero andata a sbattere proprio contro la persona sbagliata.

Eh, sì, quella Grifondoro non era altri che Arianna Clark, in tutta la sua arroganza e prepotenza. Non avrei mai sperato in un incontro migliore!

- Sta’ attenta tu, piuttosto! – le urlai di rimando, fissandola con rabbia.

Rassettandosi la divisa, mi rivolse anch’ella uno sguardo truce, poi, molto lentamente, fece per andarsene, probabilmente diretta verso la sua prossima lezione.

- Aspetta! – esclamai tutt’a un tratto, trattenendola per un braccio.

Quelle parole mi erano uscite di bocca in modo del tutto spontaneo, ed ora non sapevo proprio quale reazione aspettarmi dalla tredicenne.

Rimanemmo per qualche istante a fissarci con intensità, perse entrambe in pensieri a cui l’altra non  avrebbe mai avuto accesso, o quasi. Volevo dire qualcosa, ma le parole non venivano; forse anche lei provava lo stesso.

Nel frattempo Elena, intuendo che probabilmente non avevo più intenzione di partecipare alla lezione di Rune Antiche, era andata via, così come tutti gli altri studenti, ormai giunti nelle rispettive aule.

- Non si può rovinare un’amicizia così… - le dissi in un sussurro.

E lo pensavo veramente. Io e Arianna non eravamo amiche di vecchia data: c’eravamo conosciute tre anni prima in una palestra di pallavolo, ma d’allora il nostro rapporto era diventato ogni giorno più forte ed intenso.

Avevamo in comune molte cose, e per altrettante ci trovavamo spesso in disaccordo, ma non era quella la cosa importante. Ci volevamo bene e sapevamo di poter contare sempre l’una sull’altra.

Copiose lacrime iniziarono improvvisamente a percorrere il candido viso della Grifondoro, bagnandole i suoi grandi occhi, azzurri come il ghiaccio.

Era la seconda volta che la vedevo piangere in quel modo e non ero affatto abituata alla cosa. Insomma, Arianna non piangeva quasi mai. Era sempre forte, decisa, sicura di sé…

- Ho sbagliato, Ginny, ho sbagliato tutto. Mi dispiace moltissimo di aver portato Victoire al nostro incontro, di aver insultato tutte voi, di aver preso in giro Tea, ma soprattutto di aver perso un’amica come te…

Quelle parole, così sincere e spontanee, mi colpirono nel profondo e fecero comparire delle lacrime anche sul mio volto.

- Tu non hai perso proprio nessuno, Ari. Io ti voglio bene come prima, e forse anche di più – esclamai d’impeto, abbracciandola forte, come avevo segretamente desiderato di fare da settimane e settimane.

Lei ricambiò la stretta con decisione.

Ero davvero contenta di essermi riappacificata con la mia Ari; dopo settimane mi sentivo di nuovo serena e spensierata. Alla fine il litigio si era risolto in pochi minuti, perché tra amiche succede così: a volte si ha qualche discussione, ma poi si fa sempre la pace.

- Ehm, Ginny… - iniziò la Grifondoro dopo un po’. – Temo che finiremo in Presidenza per aver saltato le lezioni.

- E chi se ne importa?! – esclamai con gioia. – Vuoi paragonare l’aver ritrovato un’amica ad una stupida sgridata?

Ridemmo entrambe al pensiero di quello che avremmo dovuto dire alla McGranitt per giustificare il nostro comportamento. Poi, dopo esserci abbracciate un’ultima volta, ci dirigemmo verso le rispettive aule; due espressioni raggianti scolpite sui nostri volti.


Spazio autrice
Salve, cari lettori della mia long-fic. ^^
Spero che questo nuovo capitolo sia stato di vostro gradimento!
Vi è piaciuta la prima partita di Quidditch, che ha visto come rivali Amelia e Ginevra, entrambe Cercatrici delle rispettive squadre? Spero proprio di sì.
Alla fine della giornata, hanno vinto le squadre di Corvonero e Tassorosso.
*sventola la bandierina dai colori blu e bronzo*
No, non sono di parte...
*osanna lo stemma raffigurante un corvo*
Okay, amo questa casa, è un dato di fatto. U.U
Ad ogni modo, nella parte finale del capitolo Arianna e Ginevra si sono finalmente riappacificate...
La scena è molto dolciosa e fluff e spero che l'abbiate gradita! **
A proposito: dedico questo capitolo alla vera Arianna! ^^
Un grazie speciale a chi recensisce sempre la storia, e a chi ha inserito la fic tra le seguite, ricordate o preferite.
I vostri commenti sono sempre graditi.
Baci
Gra Gra 96

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Capitolo 9
*** Cinque agenti segreti improvvisati a Hogsmead!! ***


Cinque agenti segreti improvvisati a Hogsmead!

Il mese di Novembre non tardò ad arrivare, portando con sé un’emozionante novità attesa da tutti gli studenti di Hogwarts, o quasi: la prima gita dell’anno a Hogsmead!

Come da regolamento, solo gli studenti dal terzo anno in poi avrebbero potuto parteciparvi, avendo la possibilità di fare acquisti, di trascorrere una divertente giornata con gli amici e di assaporare l’incantevole gusto della Burrobirra dei Tre Manici di Scopa.

- Dobbiamo assolutamente passare un po’ di tempo da Zonko! – ripeteva continuamente Elena, durante le lezioni di Incantesimi. – E anche da Mielandia! Solo il pensiero di tutti quei dolci mi mette l’acquolina in bocca!

Ed io, cercando di osservare con attenzione la dimostrazione del professor Vitious sugli incantesimi di Appello, annuivo distrattamente.

Non che non m’interessasse quanto detto dalla mia amica, ma preferivo non rischiare di ricevere una punizione che mi avrebbe impedito di partecipare alla tanto attesa gita.

Inoltre, essa si sarebbe tenuta proprio il giorno del mio compleanno, ovvero il cinque Novembre. Ciò mi conferiva ancora più gioia e felicità.

“Tra pochi giorni diventerò una vera e propria quindicenne…” pensai con crescente eccitazione. “Quindici anni sono proprio una bella tappa da raggiungere!”

***

- Bene, ragazzi, vedo che ci siete tutti. – annunciò con la solita calma la professoressa McGranitt, squadrandoci tutti dalla testa ai piedi. – Tutti tranne Carter, ovviamente!

Conferì un particolare sarcasmo alla sua ultima affermazione: in effetti, tra lei e Camilla non scorreva buon sangue.

La mia amica Tassorosso, infatti, andava drasticamente male in Trasfigurazione, e la sua reticenza nel svolgere i compiti assegnateli non aiutava affatto. Insomma, la preside l’aveva presa proprio in antipatia!

 - Professoressa, vado a chiamarla io? – chiese una voce ben distinta, dall’interno del gruppo dei Tassi. Era quella di Lara Cook.

Ultimamente avevo visto sempre più raramente la mia amica del quinto anno, probabilmente impegnata in appuntamenti romantici con quel bel ragazzo che era Teddy Remus Lupin. Sì, aveva un non so che di speciale.

Forse era la sua dolcezza ad attrarlo, o forse il modo goffo e maldestro che aveva di muoversi, o forse ancora i repentini cambiamenti del colore dei suoi capelli.

Fatto sta che ormai era palese a tutti quanto ne fosse innamorata. Figuriamoci che non era riuscita a entrare nella squadra di Quidditch perché troppo presa a rimirarlo!

- Sei un caso disperato! – le ripeteva soventemente Amelia, in tono scherzoso.

E io la appoggiavo il più delle volte: - Oh sì, Laretta, i tuoi occhi diventano due cuoricini quando il bel Tassorosso è nelle vicinanze!

Lei arrossiva all’udire queste affermazioni e rispondeva con decisione che lei e Teddy erano solo amici, niente di più.

- Come no! – ribatteva Camilla ridendo.

Si parla, o meglio si pensa, del diavolo e spuntano le corna...

- Eccomi, preside, scusi per il ritardo! – esclamò la mia amica, giungendo tutta trafelata; la solita mollettina di Hello Kitty che portava tra i capelli era sul punto di cadere a terra.

Minerva McGranitt le lanciò un’occhiataccia piena di disapprovazione e la sgridò: - Carter, con te sto proprio perdendo la pazienza!

***

I negozi gremiti di studenti di ogni casa e di ogni età, le profumate effusioni provenienti da Mielandia, il chiacchiericcio continuo, le risate tra amici…

Com’era bello trascorrere una giornata in giro per Hogsmead!

- Ehi, Ginny, perché non diamo il via all’operazione “spionaggio” dei due piccioncini? – propose Amelia con malizia.

Io annuì con decisione, e lo stesso fecero anche Elena, Camilla e Arianna. Ebbene sì, quest’ultima aveva finalmente mandato al diavolo quell’oca giuliva di Victoire, accusandola di aver attentato alla nostra amicizia.

- Bene, io direi di appostarci nei pressi di Madama Piediburro. – suggerì Arianna con un sogghigno malizioso. – E’ proprio il luogo adatto per due piccioncini!

Così, sentendoci dei veri e propri agenti segreti, attraversammo strade principali e vicoli, cercando di non dare nell’occhio, e finalmente giungemmo alla nostra meta.

A voler essere sinceri il posticino era davvero carino e l’atmosfera assolutamente romantica. Sopra i tavoli, elegantemente apparecchiati con vezzose tovaglie rosa a cuori, erano poste delle deliziose candele. Per non parlare del soffitto da cui pendevano degli allegri festoni colorati a forma di Cupido.

- Oh, che posto delizioso! – cinguettò Camilla, estasiata da tutto quel rosa che la circondava. – Che ne dite se ci fermiamo a consumare qualcosa?

Amelia la fulminò con lo sguardo. – Non mi sembra affatto una buona idea! Qui dentro è tutto così romantico e… rosa! Potrei vomitare!

L’espressione carica di disgusto della mia amica riuscì a farmi scoppiare a ridere. Era in situazioni come quella che usciva allo scoperto il lato un po’ a maschiaccio della Grifondoro, e devo dire che la cosa non mi dispiaceva affatto!

- Ragazze, avete già adocchiato Lara e Teddy? – chiese Elena, scrutando da lontano tutte le dolci coppiette che occupavano i numerosi tavolini del locale.

- No, di loro neanche l’ombra! – affermò Clarissa con un’alzata di spalle.

Improvvisamente, però, li vedemmo entrare, mano nella mano. Subito feci cenno alle mie amiche di voltarsi, in modo da non essere viste da Lara. Fu solo una precauzione inutile, a dirla tutta: la Tassorosso, infatti, era troppo presa dal suo fantomatico ragazzo per prestare un minimo di attenzione a tutto ciò che la circondava.

- Ha proprio gli occhi a cuoricino! – rise Amelia.

Dopo che i due piccioncini si furono accomodati, decidemmo che era il momento di usare le orecchie oblunghe, comprate da Elena a Diagon Alley qualche mese prima.

«Sai, Lara, è da quando ho assistito al tuo smistamento che sento di provare qualcosa per te!» sentimmo molto chiaramente Teddy pronunciare queste parole.

«Oh, davvero?» stavolta era Lara a parlare «Anche tu mi sei piaciuto sin dalla prima volta in cui ti ho visto».

- Sto per rimettere la cena di ieri. – c’informò Amelia con una smorfia di disgusto.

Tutte noi la zittimmo con un’occhiataccia: non intendevamo perderci neanche una sillaba di quella romantica e dolce conversazione.

«Allora sembra proprio che sia stato un colpo di fulmine per entrambi…» riprese Teddy.

«Puoi dirlo forte!» confermò Lara.

A quel punto non udimmo più niente e, come attraversate da un lieve presagio, riportammo lo sguardo sul tavolo occupato dai due Tassorosso. Come sospettato, li trovammo intenti a baciarsi con passione.

- Come sono carini! – sussurrai alle mie amiche, guardandoli con tenerezza.

Anche tutte le altre, o quasi, la pensavano allo stesso modo.

- Bene, ora che la nostra missione si è conclusa, che ne direste di proseguire il nostro giro per Hogsmead? – suggerì Arianna.

- Ottima idea! – rispose Elena a nome di tutte.

Così abbandonammo il piacevole tepore del locale per scontrarci con il freddo pungente del paesino innevato. I nostri piedi affondavano nella neve man mano che avanzavamo e ad un certo punto iniziò persino a nevicare.

Mentre le altre quattro erano intente ad osservare con curiosità la vetrina di Zonko, afferrai due grosse manciate di neve e le tirai dritte in testa ad Arianna e a Camilla, che, non aspettandoselo, saltarono in aria.

- Razza di idiota! – esclamò la prima, infuriandosi. – Mi hai fatto congelare il cervello!

- Ehm, Ari. – le feci notare. – Non si può mica congelare qualcosa che non si possiede!

Da questa piccante battutina ebbe inizio una vera e propria battaglia di palle di neve, al termine della quale ci ritrovammo tutte e cinque con vestiti e capelli zuppi d’acqua e stremate dal combattimento.

- Mi sento tale e quale a un pupazzo di neve! – mormorava di tanto in tanto Amelia, tremando quasi convulsamente.

- Io invece credo di essermi trasformata in un pinguino! – dissi io tra un brivido e l’altro.

Il forte vento che soffiava in quella fredda giornata di Novembre certamente non contribuiva a farci sentire meglio, così decidemmo di rifugiarci ai Tre Manici di Scopa.

- Non vedo l’ora di assaggiare la Burrobirra! – esclamò Camilla, leccandosi i baffi. – Sono certa che sia una bevanda assolutamente squisita!

Armate delle migliori intenzioni, entrammo nel locale e occupammo un tavolino posto proprio accanto al caminetto scoppiettante. Ordinammo cinque Burrobirre e nell’attesa ne approfittammo per chiacchierare del più e del meno.

- Tra due settimane ci saranno gli incontri Tassorosso contro Corvonero e Grifondoro contro Serpeverde. – disse Arianna.

– Io non ho alcuna intenzione di perdere contro quelle luride serpi!

- Anche io e Ginny porteremo a casa la vittoria! – affermò Elena con determinazione.

- Questo è tutto da vedere! – ribatté Camilla, sempre fedele alla sua Casa.

Mentre le altre continuavano a fare congetture sugli esiti della prossima partita, il mio sguardò si posò casualmente su un ragazzo che stava in piedi davanti al bancone del locale. Era alto e slanciato e aveva lisci capelli castani che gli ricadevano con naturalezza sulle spalle. Un’espressione timida e riservata era dipinta sul suo volto. Ad un tratto i nostri sguardi s’incrociarono e fui quasi sicura di vedere le sue labbra incresparsi in un dolce sorriso.

- Terra chiama Ginny! – esclamò Amelia, ponendo irrimediabilmente fine alla mia assorta contemplazione.

- Tutto bene? – insistette Arianna, scrutandomi con attenzione. – Sembri proprio su un altro sistema solare!

- Sì, è tutto apposto. – le rassicurai. – Ero solo un tantino sovrappensiero…

- Se lo dici tu… - mormorò la Grifondoro con un’alzata di spalle.

Dopo aver trangugiato le nostre cinque Burrobirre, lasciammo il locale ed io non potei evitare di lanciare un’ultima fugace occhiata a quel dolce ragazzo, sperando con tutto il cuore di rivederlo una volta tornata a Hogwarts.

Il suo tenero quanto spontaneo sorriso aveva mosso qualcosa di indistinto all’interno di me. Volevo incontrarlo di nuovo, volevo vederlo sorridere, volevo essere io a provocare quel sorriso.

Per il momento decisi di non parlarne con nessuna delle mie amiche. Desideravo tenere ancora un po’ per me quella magica sensazione.

“Chissà qual è il suo nome. Chissà a quale casa appartiene. Chissà…” pensai durante il tragitto di ritorno, isolandomi dalla conversazione intrapresa dalle altre cinque.

Mi ripromisi di indagare a fondo per scoprire quante più informazioni possibili su quel ragazzo che, ormai era ufficiale, era riuscito a rubarmi il cuore.


Spazio autrice
Eh sì, dopo tempo immemore ho pubblicato questo nono capitolo che credo sarà una vera sorpresa per molte persone! **
Spero vivamente che il capitolo sia stato di vostro gradimento ;)
Come avete potuto appurare, Teddy e Lara si sono scambiati il loro primo dolce bacio!
E che dire del misterioso ragazzo per cui Ginevra si è presa una cotta?!
Beh, ne saprete molto di più nel prossimo capitolo, che no, non arriverà tra altri sei mesi XD
Grazie a tutti coloro che recensiscono i capitoli di questa long-fic.
Bacioni
Gra Gra 96

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