La luce oltre la siepe

di Seryfenice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima parte ***
Capitolo 2: *** Seconda parte ***
Capitolo 3: *** Terza parte ***
Capitolo 4: *** Quarta parte ***
Capitolo 5: *** Qiunta parte ***
Capitolo 6: *** Sesta parte ***
Capitolo 7: *** Settima parte ***



Capitolo 1
*** Prima parte ***


Bill prese Xhejni per entrambe le mani, e disse: "Io devo dirti una cosa, ma l'emozione mi blocca!"
Lei gli sorrise sperando di tranquillizzarlo, e disse: "Dimmi pure"
Il ragazzo deglutì; era molto agitato, al punto che il sudore gli aveva sciolto parte del trucco. La lingua gli si era talmente intorpidita che gli sembrava di avere 10 piercing. "Frequentandoti, mi sono reso conto" esordì, dopo essersi ripreso "di provare forti sentimenti d'amore per te. Sei una ragazza splendida! Ho capito subito che eri speciale, ma solo ora so quanto ti amo!"
Xhejni era incredula; il cantante dei Tokio Hotel, l'uomo più bello del mondo, le stava facendo una dichiarazione d'amore!
L'emozione era tale che la ragazza cominciò a piangere; Bill le passò le mani su entrambe le guance, per asciugarle le lacrime.
"Bill, anch'io sono innamorata di te!"
"Tutto ciò che voglio è stare con te!" le rispose lui, guardandola dritto negli occhi.
"Sai, l'altro giorno parlavo ad alcune amiche dei miei sentimenti, e loro hanno riso dicendo che per innamorarsi di uno che si trucca, e ogni tanto porta i tacchi, bisogna essere fuori di testa. mi dicevano. Mi hanno criticato, invece di essere felici per me! Non sono vere amiche" disse Xhejni, amareggiata.
Bill si rabbuiò lievemente, e rispose: "La gente non sa quello che dice! Non hanno capito niente di me, e non lo capiranno mai, fatta eccezione per pochi.
Hanno i paraocchi, non riescono ad accettare che un uomo eterosessuale si trucchi, e soprattutto non accetteranno mai la nostra relazione!"
"Hai ragione, Bill! Continueranno a dire idiozie di ogni genere, diranno che io sono solo un espediente per nascondere la tua presunta omosessualità, o magari si inventeranno che io sono un transessuale!"
Bill rise di gusto, facendo ridere anche Xhejni.
"Già me lo immagino!" disse poi "Quando verremo paparazzati insieme (perchè succederà sicuramente) cercheranno di vedere se per caso hai rigonfiamenti strani nei pantaloni!" "Ahahahah! Sinceramente non me ne importa proprio nulla!" rispose Xhejni "La nostra relazione resisterà"
"ich liebe dich!" esclamò il cantante.
Lei sorrise
"Quanto mi piace quando parli in tedesco! Ich dich auch!"
"Hai una pronuncia adorabile!" disse Bill, intenerito.
Si guardarono negli occhi. Il sole inondava il terrazzo della bellissima casa berlinese acquistata da Bill e Tom anni prima.
In quel momento, Tom era fuori; c'erano solo Bill e Xhejni. Pochi istanti dopo, le loro labbra si incontrarono. Era bellissimo! Sembrava che i due stessero volando, dimentichi dei giornalisti, fans, paparazzi.
Dimentichi di tutto.
Qualche giorno dopo, la foto di quel meraviglioso momento romantico finì su riviste e in vari siti internet, e perfino nei telegiornali locali.
Xhejni era tornata ad Aosta, città in cui avera vissuto per 16 anni. Bill, invece. era a LA.
Un giorno, nel connettersi a Facebook, la ragazza vide che la foto del bacio tra lei e Bill aveva fatto il giro di tutte le pagine che conosceva. Mano a mano che leggeva i commenti, la sua fronte si aggrottava sempre di più; bimbeminkia che le davano della poco di buono, fans dalla lingua biforcuta che dicevano che Bill l'aveva solo usata per nascondere la propria omosessualità, gente che diceva che il loro era solo un mordi-e-fuggi...
Le sue previsioni si erano avverate; persone stupide, che credevano di sapere tutto e di essere intelligenti, avevano già cominciato a criticare e a discutere fra di loro. Erano veramente poche quelle che la sostenevano, e tra queste c'erano Serena, Federica e Chiara. Tutte e tre si erano congratulate con lei, di erano dichiarate contente per entrambi, per aver realizzato il loro sogno. Xhejni era molto grata di aver conosciuto persone come loro!
Bill, dal canto suo, era amareggiato, non tanto per il fatto che il vari rumors su di lui non si fossero placati quasi per niente. Ciò che gli dispiaceva era leggere tutti quei commenti cattivi sulla ragazza che amava. Alcune fans la minacciavano addirittura di morte!
Turbato, il ragazzo compose il numero di Xhejni. Aveva veramente bisogno di parlare con lei di tutto quel putiferio telematico!
Lei, dall'altra parte del ricevitore, disse a Bill di stare tranquillo, perchè tutto ciò in fondo era normale; aveva ricevuto messaggi personali carichi di insulti e minacce di ogni tipo. Ma nè a Xhejni nè a Bill importava di tutto questo: al di là delle cavolate, delle malelingue, dei commenti e dei messaggi minacciosi, il loro amore era la cosa più importante!
Entrambi provavano solo pena per chi non accettava la loro relazione!

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Capitolo 2
*** Seconda parte ***


Quando ebbero attaccato il telefono, si sentirono più sereni; Bil tornò nello studio di registrazione con Tom, mentre Xhejni ripensava a quando si erano conosciuti, un mese prima. Lei era a Los Angeles per una vacanza insieme ai parenti. Una vacanza di due settimane. Aveva poche amiche, ma buone, alcune conosciute nella realtà, altre su FB, e la ragazza era rimasta in contatto con loro.
Il destino volle che Xhejni, un giorno, fosse lì lì per attraversare la strada, per andare in una palestra in cui si svolgeva un corso estivo di danza del ventre. Mentre attraversava, notò un ragazzo bellissimo, che portava un cane al guinzaglio.
Anche lui notò lei, tanto che per un istante si fermarono, senza far molto caso alle macchine, e si sorrisero. Ma quell'istante rischiò di essere fatale per il cane; una Lamborghini si stava avvicinando da sinistra a tutta velocità, e l'animale, essendo qualche passo più avanti del padrone, rischiò seriamente di essere ridotto a una frittella. Ma ciò non successe, perchè Xhejni afferrò prontamente il guinzaglio con entrambe le mani e tirò la bestiola verso di sè, con tutta la forza che aveva.
Dopo aver raggiunto il marciapiede, il ragazzo l'aveva ringraziata in tedesco, e lei aveva risposto nella stessa lingua.
"Come ti chiami?" aveva chiesto lui.
La ragazza sorrise, prese un foglietto di carta e vi scrisse il proprio nome.
Lui lo lesse, e disse: "Come si pronuncia?"
"E' scritto Xhejni, ma si legge Jane. E' albanese"
Il ragazzo rise, e lei aggrottò la fronte.
"Cosa c'è di tanto divertente?" sbottò.
"Non ti arrabbiare!" rispose lui, continuando a ridere
"E' solo che non avevo mai sentito una cosa così strana"
Xhejni continuò a fingersi offesa, ma senza successo: scoppiò a ridere anche lei, Quel ragazzo era veramente carino e simpatico!
"Io devo andare. Grazie per aver salvato il mio cane!" disse lui.
"Prego!" rispose Xhejni sorridendo
"E ricorda: è tutta una questione di tecnologia"
Il sorriso della ragazza si ingrandì; lui le ricordava il suo cantante preferito, un cantante che faceva parte di un gruppo che lei adorava. Forse era per questo che le stava così simpatico?
"Anche a te piacciono i Tokio Hotel?" domandò Xhejni
"Tokio Hotel? E chi sono?" disse lui scherzosamente
"Questa frase l'ha detta un grande filosofo. Ich! Lui abbassò gli occhiali da sole e le fece l'occhiolino.
Il cuore di Xhejni cominciò a giocare al salto della corda.
"Ciao Xhejni"
Detto questo si allontanò. Lei non riusciva quasi a respirare. Stava sognando?
O forse aveva battuto la testa?
Aveva davvero incontrato Bill Kaulitz! Il suo idolo, l'uomo dei suoi sogni, le aveva sorriso, l'aveva salutata e aveva perfino scherzato sul suo nome!
"Ah, quasi dimenticavo!"
Bill tornò indietro di corsa
"Mi dai il tuo numero di cellulare?" "
"Ok, Xhejni, adesso basta"" pensò la ragazza tra sè e sè ""Svegliati! Tutto questo sta accadendo nella tua mente"
" Bill inclinò leggermente la testa di lato, guardandola divertito.
"Hey, ci sei?" le disse, con quel suo adorabile sorriso "Mi dai il tuo numero di telefonino?"
Xhejni continuò a rimanere paralizzata; si rendeva conto che Bill la guardava come se fosse matta, ma l'emozione era talmente forte che il cervello le si era praticamente bloccato. Il sorriso di Bill si allargò.
"E va bene! Se non me lo dai tu, me lo prendo da solo!"
E le afferrò la borsa.
"Hey!"
esclamò lei, tirandola per il manico
"Lo sai che è maleducazione frugare nella borsa della gente?"
Il ragazzo rise ancora.
"Sarei anche disposto a derubarti pur di avere il tuo numero"
Detto questo, arrossì e abbassò gli occhi. Xhejni si intenerì; non avrebbe mai immaginato che quel bellissimo cantante potesse diventare così timido!
Gli scrisse il numero di telefono, sullo stesso foglietto usato per scrivere il proprio nome.
"Grazie!" disse Bill, e si allontanò
"Hey! Ti stai portando via la mia borsa!" protestò la ragazza.
Lui tornò indietro, e assunse un' espressione tenera e furba allo stesso tempo.
"Ma devo proprio restituirtela? Peccato, volevo avere qualcosa che mi ricordasse di te!"
Stavolta fu Xhejni ad arrossire, mentre con mano tremante riprendeva la borsa.
"Ciao, ragazza dal nome originale!" la salutò Bill, allontanandosi.
Lei si sentiva le farfalle nello stomaco; aveva incontrato dal vivo l'uomo più bello del mondo, con una voce dolce come il vento che soffia tra le foglie!
Nemmeno mentre ballava nella palestra, con le altre ragazze e l'insegnante, smise di pensare a lui. Non smise di pensarci nemmeno a fine lezione, quando uscì dall'edificio per tornare nella sua casa!
Xhejni aprì la porta della sua camera, e fu in quel momento che il cellulare squillò. Sullo schermo c'era un messaggio, che riportava un numero di telefono seguito da un breve testo: "Quanto sei bella! E sei pure dolcissima e simpatica! Chiamami qualche volta! Bill"
Da allora, lei e il cantante si erano scambiati sms e telefonate, e alcune volte si erano anche visti.
Tutto questo era accaduto quasi un mese prima del fatidico giorno del bacio, avvenuto nella grande casa di Berlino, la cui foto era stata vista e commentata da mezzo mondo
 

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Capitolo 3
*** Terza parte ***


Ad un certo punto, il telefonino la avvisò che qualcuno la stava chiamando, interrompendo i suio pensieri: era Serena.
"Pronto?" disse Xhejni, aprendo la conversazione.
"Ciao! Sono Serena"
"Ciao! Come va? Mi fa piacere sentirti!"
Serena cominciò a parlare a Xhejni della tempesta causata dalla foto.
"Non capisco perchè la gente debba essere così cattiva! Cioè, nemmeno ti conoscono! Ho dovuto bannare almeno 20 persone dalla pagina perchè ti insultavano, ho litigato con un sacco di gente, e ho perfino ricevuto dei messaggi!"
"Tu hai ricevuto dei messaggi? E cosa dicevano?" disse Xhejni incredula.
"Cose ai limiti dell'assurdo! ""Bill è ri******e, e sta solo usando la tua amica per nascondere questa verità"" oppure ""Lei non ama veramente Bill, ma i suoi soldi""...Roba da non credere! Sai quanti ne ho mandati a quel paese? Non vogliono capire, sono invidiosi e basta!"
"Sono senza vergogna!" Xhejni si indignò
. "Ma non hanno rotto le scatole solo a me, ma pure a Federica e Chiara!" disse Serena.
"Come se fosse colpa vostra se io e Bill ci siamo innamorati! Bah!"
"Infatti!" Serena si mise a ridere "Neanche vi avessimo fatto bere un filtro d'amore!"
Risero. Serena riprese il discorso, tornando seria:
:"Sai, non appena ho visto la vostra foto mi sono venuti i brividi, e per un momento mi sono messa quasi a piangere. Ma poi mi sono resa conto che le mie lacrime erano dovute più alla felicità che ad altro. Penso davvero che Bill abbia preso la decisione più giusta, scegliendo te come fidanzata. Sappi che vi sosterrò sempre, e spero davvero che rimaniate insieme per molto tempo!"
"Grazie Serena! Ti voglio bene, meno male che sei così comprensiva. E grazie anche per la tua onestà. Anche io avrei pensato la stessa cosa, se tu fossi stata al posto mio!"
"Ti voglio bene anch'io, Xhejni! Farò sempre il tifo per voi due, io, Federica e Chiara vi difenderemo con i denti!"
"Grazie!" Xhejni era commossa.
"Ora devo andare. Ciao, e in bocca al lupo per tutto!" disse Serena, prima di riattaccare.
Dovrebbero esserci più persone come loro tre, pensò Xhejni, in riferimento alle sue amiche.
Quella notte fece un sogno molto strano: i Tokio Hotel stavano tenendo un concerto ad Aosta, e lei era in prima fila insieme ad altre fans; alcune le facevano l'occhiolino, altre la guardavano storto, altre ancora la deridevano. Ad un certo punto, Bill aveva smesso di cantare e l'aveva fatta salire sul palco, dicendo: "Ecco la mia ragazza! Ci credete adesso?" E cominciava a baciarla con passione.
Con la coda dell'occhio, Xhejni vedeva che le fan che avevano ammiccato facevano i salti di gioia, quelle che l'avevano guardata male lasciavano il concerto, mentre quelle che l'avevano derisa piangevano a dirotto.
Allora si svegliò, sorridendo. Sembrava un sogno talmente vivido da sembrare reale. Anzi, in un certo senso era reale! Controllando la sveglia, si rese conto che erano le quattro di notte, ma nonostante fosse così presto (o così tardi, dipende dai punti di vista) il telefonino squillò. In un primo momento maledisse la persona che si azzardava a chiamarla a quell'ora, ma quando vide che si trattava di Bill le si illuminarono gli occhi.
"Pronto?" disse con voce assonnata
"Amore! Sono io" rispose la voce del suo uomo.
"Ciao! Perchè mi chiami a quest'ora? Stavo dormendo" disse Xhejni.
"Ops, scusa! Non sapevo che facessi il sonnellino pomeridiano!"
"Sonnellino pomeridiano? Tesoro, in Italia sono le quattro di notte in questo momento!" La ragazza scoppiò a ridere.
"Ma che scemo che sono!" Non ci ho proprio pensato! Scusami, allora ci sentiamo tra qualche ora." disse Bill.
"Ma no, non fa niente, a questo punto dimmi quello che volevi dirmi" disse Xhejni.
"Va bene! La faresti una pazzia d'amore per me?" chiese il ragazzo.
"Certo! Per te farei qualsiasi cosa!"
"So che ti piace molto l'Egitto. Quindi, se io prendessi l'aereo per Il Cairo, tu mi raggiungeresti?"
Il cuore della ragazza cominciò a battere in modo incontrollato, mentre lacrime di felicità le si affacciavano agli occhi. Una vacanza in Egitto, con Bill? Cosa voleva di più dalla vita?

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Capitolo 4
*** Quarta parte ***


"Amore! Ne sarei felicissima!" Xhejni dovette trattenersi dal mettersi a saltare sul letto.
"Allora facciamolo!" Bill si mise davvero a saltare per la contentezza. "Potremmo organizzarci!"
"Magari!" esclamò lei "Che ne dici se partissimo alla fine di agosto?"
"Per me va bene! E' meglio programmare le cose in anticipo. Certo, dovremo aspettare ancora un sacco di tempo, visto che siamo a luglio!"
"Lo so! Io già non sto nella pelle!" disse Xhejni, eccitata.
"Ti amo! Dai, ora ti lascio dormire. Quando ti svegli chaimami, così possiamo organizzare tutto." rispose Bill.
"Ok. A più tardi!" La ragazza riattaccò il telefono.
La sua gioia non avrebbe potuto essere espressa a parole! Sarebbe andata in uno dei paesi che amava di più, in cui desiderava andare fin da quando era piccola. Quanto aveva pregato i suoi genitori, affinchè ce la portassero, ma loro non avevano mia voluto! E adesso invece ci sarebbe andata con la persona che amava di più!
Un'ora dopo si riaddormentò ancora col sorriso sulle labbra, sognando Bill, la Sfinge, le piramidi...quello era il periodo più bello della sua vita! Quanti desideri erano diventati realtà, e quanti se ne sarebbero realizzati in futuro!
Quando Xhejni si risvegliò, erano già le undici e mezza del mattino. Si alzò dal letto, si lavò e si vestì, poi tornò subito in camera per accendere il computer, senza nemmeno fare colazione. I genitori notarono subito la sua concitazione, ed entrarono in camera sua.
"Che cosa stai facendo?" disse severa sua madre.
"Volevo connettermi a Facebook" rispose Xhejni, ma la sua voce tremante la tradì.
"Non mentire!" esclamò il padre, afferrando il pc, e a quel punto vide cosa stesse facendo sua figlia; stava prenotando un volo per Il Cairo su Internet.
"Cos'è questa storia?" La madre alzò la voce
"Io volevo solo programmare una vacanza con un'amica in Egitto, per agosto! Metteremo da parte un po' di soldi..." La ragazza stava facendo di tutto per rendere credibile la sua bugia, ma la madre la interruppe.
"Ma per favore! Lo sai che non ti crediamo più, da quando ti abbiamo visto baciarti con quel cantante!"
Xhejni abbassò gli occhi; in effetti mamma e papà si erano arrabbiati moltissimo quando avevano visto la foto del bacio sul telegiornale. Gliene avevano dette di tutti i colori, che era pazza, che era un'incosciente, che quel ragazzo l'avrebbe tradita presto, perchè era inevitabile visto lo stile di vita che faceva. Ormai lei litigava tutti i giorni con i suoi genitori, perchè da quando Bill Kaulitz aveva confermato la storia d'amore tra lui e la ragazza, diversi giornalisti avevano invaso l'abitazione di Xhejni, e la primacy della famiglia
Ma tutto questo a lei non importava; ciò che voleva era stare con l'uomo che amava, e nessuno, nemmeno i suoi familiari glielo avrebbero impedito.
"E va bene!" Xhejni si alzò di scattto e si avvicinò alla finestra "Volevo prenotare una vacanza con Bill per la fine di agosto, se proprio lo volete sapere! Contenti? Vi ho detto la verità!"
"Ma come facciamo a essere contenti?" Il padre andò su tutte le furie e prese la ragazza per un braccio "Ti rendi conto dei rischi che corri, se ti metti con quello lì? E' come se diventassi famosa anche tu a questo punto, giornalisti e paparazzi non ti lasceranno mai in pace! Senza contare le fans dei Tokio Hotel, che sicuramente non saranno affatto contente e ti odieranno!"
"Papà, a me non importa nulla di tutto questo! Io amo Bill, tra me e lui c'è una cosa seria!"
"Sei un' incosciente, come fai a pretendere di avere una relazione seria a 16 anni? Non sai quello che dici!" disse la mamma.
"So perfettamente quello che dico, mamma! Io e Bill ci amiamo, e voi non riuscite ad accettarlo. Fatevene una ragione!" Xhejni era talmente arrabbiata che non riusciva quasi a respirare, mentre le lacrime le rigavano le guance.
"Xhejni, devi considerare una cosa: quel Bill, anche se è famoso, ha talento e ha quello stile androgino, è pur sempre un uomo di ventun'anni, e come tutti gli uomini di quell'età, avrà gli ormoni alle stelle. Quel ragazzo è una bomba a orologeria, lo so perchè ho avuto ventun'anni anch'io, Xhejni! E un ragazzo di quell'età ha esigenze che tu a 16 anni non puoi soddisfare, perchè sei ancora una bambina!" Il padre aveva leggermente abbassato il tono della voce, sperando di far ragionare la figlia, ma lei era irremovibile:
"Non sono più una bambina, papà! Sono una giovane donna, e a me non importa assolutamente nulla di quello che dite. Io sono pronta a tutto, ai paparazzi e anche alle fans idiote, che hanno già cominciato a insultarmi tramite messaggi. Non ho paura di niente, nemmeno delle esigenze che potrebbe avere Bll. Io lo amo e mi fido di lui, quindi andremo sicuramente a Il Cairo insieme, punto e basta!"
I genitori si guardarono negli occhi e sospirarono; ormai avevano perso le speranze di smuoverla dalle sue posizioni.
"Senti, fa come cavolo ti pare!" disse papà spazientito, avvicinandosi alla porta e andandosene.
"Non è possibile che a quest'età tu sia già così ribelle!" Anche mamma si apprestava ad andarsene "Fai come vuoi, non me ne importa prpprio nulla. Quello che ti posso dire è questo: cerca almeno di non tornare incinta, ecco!"
La lasciarono sola. Xhejni si gettò sul letto e si mise a piangere. Perchè i suoi genitori erano così insensibili? Lei amava Bill, perchè non lo capivano? Era stufa di litigare con loro, e soprattutto era stufa di essere considerata una bambina capricciosa, perchè non lo era! I suoi sentimenti verso il cantante erano autentici, altrimenti di certo non avrebbe accettato l'idea di gestire una relazione a distanza!
Le dispiaceva moltissimo di litigare con i suoi, e avrebbe graditoche fossero un po' più flessibili e comprensivi.
All'improvviso, si ricordò che doveva chiamare Bill. Ancora prima che potesse prendere il telefonino, fu Bill a chiamare lei.
"Pronto?" disse Xhejni, aprendo la conversazione.
"Perchè non mi hai più chiamato?" Il ragazzo era leggermente alterato "Ho dovuto fare tutto io! Mi sarebbe piaciuto mettermi d'accordo con te, programmare la vacanza insieme, invece ho dovuto farlo da solo!"
"Bill, scusami per favore, non voglio litigare anche con te!" esclamò Xhejni.
"Che significa "anche con te"? Cosa è successo?" domandò lui.
Lei cominciò a raccontargli i discorsi fatti dai suoi genitori, e quanto le dispiaceva che fossero arrabbiati. Sentendola piangere, Bill s'intenerì e si dimenticò di essere irritato con lei.
"Amore, mi dispiace che i tuoi siamo arrabbiati, e posso anche capire le loro ragioni. Gestire una relazione con me che sono famoso, e sempre cirsondato da fans molto carine non è facile, me ne rendo conto. Però ti posso assicurare che, per quanto possano essere belle alcune ragazze, io sono innamorato di te, ed è te che vorrei accanto a me in questo momento, è con te che vorrei andare a Il Cairo!"
"Mi dispiace di non averti aiutato" rispose Xhejni "Ero talmente presa dal litigo con i miei..."
"E' tutto a posto!" la rassicurò Bill "Non ti preoccupare. Ho prenotato una vacanza per due, in un albergo che si chiama "La Regina D'Egitto" Cinque stelle, vista mare, camere spaziose,,,stupendo!"
"Oh, che bello!" La ragazza era incantata.
"Ho prenotato una suite solo per noi due" disse Bill, abbassando leggermente la voce.
A Xhejni sembrava quasi di vederlo arrossire.
"Perfetto!" gli rispose lei, con un sorriso un po' malizioso, mentre le guance le erano diventate rosse. "Per quanto ha prenotato?"
"Ho prenotato per una settimana, dal 27 agosto al 3 settembre. Per la prima volta, io e Tom festeggeremo il compleanno separatamente. Ad essere sincero ci è rimasto un po' male quando gliel'ho detto, ma alla fine ha capito che, per quanto possa volergli bene anche io ho una vita privata"
"Vabè, ma gli faremo un regalo!" Xhejni sorrise. Era un po' invidiosa del rapporto che c'era tra Bill e Tom; le sarebbe piaciuto tantissimo avere una gemella! "Sei molto fortunato ad avere un fratello come lui!"
"Si, lo sono" rispose Bill "Lo adoro! E glia faremo senz'altro un regalo!"
"Certo! Comunque, come faremo ad arribare a Il Cairo? Prendiamo aerei saparati?" gli chiese lei.
"No, amore!" rispose Bill, ridendo "Che senso avrebbe? Facciamola insieme dall'inizio, questa vacanza! Partiremo insieme da Aosta, sei d'accordo?"
"Giusto!" Anche la ragazza rise "Non vedo l'ora che arrivi il 27 agosto! Ora devo andare.
"Ok. Io prenderò l'aereo per Aosta, e cercherò di essere lì per le sei del mattino. Ci vediamo a quell'ora, pensi di farcela?"
"Ma certo che ce la farò!" disse Xhejni "Ci vediamo all'aeroporto di Aosta alle sei!"
"Ok, ciao! Ti amo!" rispose Bill riattaccando il telefono.

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Capitolo 5
*** Qiunta parte ***


Xhejni avrebbe scommesso che, se si fosse guardata allo specchio in quel momento, avrebbe visto gli occhi a forma di cuore. Non riusciva nemmeno a pensare, tanto era felice; l'unica parola che le veniva in mente era: "WOOOOOOOOW!"
Proprio in quel momento, i suoi genitori ritornarono in camera. Si guardarono seri, poi guardarono lei.
"Cominci tu?" disse papà alla mamma.
"Perchè devo essere sempre io la prima?" sbuffò lei.
Xhejni rimase in attesa.
"Se dovete dirmi qualcosa, fatelo subito!"
"Va bene" cominciò la mamma "Abbiamo sentito la tua convresazione con Bill..."
"Avete origliato!?" esclamò Xhejni. Era una cosa che proprio non sopportava.
"Non interrompermi, per favore" disse la donna, rimanendo calma. "Abbiamo capito che tu a questo ragazzo ci tieni molto, e non possiamo assolutamente impedirti di stare con lui. Quello che ti chiediamo è semplice: cerca di non farti coinvolgere dalla vita che fa."
"Mamma, stiamo insieme! Come faccio a non farmi coinvolgere?" disse la ragazza, sorridendo.
"Scusa, mi sono espressa male. Quello che intendevo dire è che devi cercare di non farti coinvolgere dalla sua fama, non so se mi spiego" disse la mamma. "Ricorda: è lui la star, non tu. Il successo, se da una parte ti fa felice, dall'altra rende la tua vita difficilissima, perchè sei quasi sempre al centro dell'attenzione, e la privacy è ridotta al minimo. Tu devi continuare a studiare, hai 16 anni e hai il diritto ad avere una vita normale"
Mentre lei parlava, il padre teneva gli occhi bassi. Xhejni gli lanciò un'occhiata, prima di rivolgersi alla madre.
"Mamma, il tuo discorso è giusto, ma da ora in poi la mia vita non sarà più la stessa di prima! Sapevo perfettamente a cosa andavo incontro, nel momento in cui ho deciso di stare con lui. Non devi essere preoccupata, perchè sono sicura che Bill sarà il primo a proteggermi e a tenermi lontana dai riflettori. Io mi fido di lui!"
"Gli uomini sono una brutta razza, amore mio" intervenne il papà. "E quando vogliono, sanno essere veramente degli enormi bastardi. Mi raccomando, fidati tranquillamente di lui (è giusto, visto che la fiducia sta alla base di ogni rapporto), ma tieni gli occhi ben aperti!"
"Lo farò, papà" disse Xhejni, guardandoli entrambi con affetto. "Grazie per la vostra comprensione!"
Si abbracciarono tutti e tre. Quel momento di dolcezza venne reso ancora più bello dalla mamma, che disse:
"Spero che passiate una bella vacanza, in Egitto"
Passarono alcuni giorni. Xhejni era felice, sia perchè sarebbe andata in vacanza con Bill, sia perchè finalmente si era chiarita con i suoi genitori. In compenso, i giornalisti diventarono sempre più invadenti. La seguivano ovunque, quando faceva la spesa, quando usciva con le sue amiche...non aveva mai pace. Figuriamoci che stress sarebbe stato raggiungere Bill all'aeroporto di Aosta!
A partire dal 27 luglio, la ragazza cominciò a contare i giorni che la separavano dalla vacanza. Quando comunicò la notizia a Federica, Chiara e Serena, furono tutte e tre felicissime.
"Whoa! fate i bravi, mi raccomando! Eheheh!" le aveva scritto Federica.
"Bene! Goditi la vacanza, e non pensare nè ai paparazzi nè ai giornalisti, non pensare a niente!" Queste erano le parole di Chiara.
"Sono felicissima! Mi dispiace solo che non ti sentirò per una settimana!" scrisse Serena.
Quel periodo le sembrò il più lungo della sua vita. Se da un lato era felice ed eccitata all'idea di passare un'intera settimana con Bill, dall'altra era anche molto ansiosa; non aveva mai condiviso lo stesso letto con un uomo. Dormire accanto a lui sarebbe stata un'esperienza molto intima, più intima di qualsiasi rapporto sessuale, e questo le creava un po' di imbarazzo. Ogni volta che ci pensava, rideva e diventava tutta rossa.
L'ansia dell'attesa era molto alleviata dalle telefonate con Bill e dalle chattate con le sue amiche, e nel frattempo preparava con cura tutto l'occorrente per il viaggio, scegliendo attentamente i vestiti, e ovviamente anche la bianchieria intima da portarsi appresso.
Quando finalmente arrivò il 26 agosto, Xhejni era in grande trepidazione: scrisse un messaggio per Serena, Chiara e Federica dicendo che quella sera non avrebbe potuto chattare, perchè voleva arrivare riposata alla mattina dopo. Chiamò Bill, solo per il piacere di sentire la sua voce, prima di vederlo la mattina dopo, e il ragazzo si mise a dirle che cosa avrebbero potuto fare insieme, non solo durante il giorno...e Xhejni arrossiva, si mordeva il labbro e ridacchiava maliziosa. Si dissero che si amavano prima di riagganciare il telefono; in realtà se lo dicevano pochissime volte in maniera esplicita. Ci sono cose che non c'è bisogno di dichiarare in continuazione, perchè più che altro vanno dimostrate, e l'amore è una di queste.
Guardando l'orologio, la ragazza vide che erano già le undici, per cui resistette alla tentazione di connettersi a Facebook e si infilò nel letto, pensando che entro ventiquattro ore sarebbe stata in una bellissima suite a Il Cairo, e a dividere il letto con lei ci sarebbe stato il suo uomo.

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Capitolo 6
*** Sesta parte ***


Erano già le quattro e mezza del mattino quando suonò la sveglia. Xhejni si alzò, si preparò, fece colazione e prese le valigie, ma prima di andarsene scrisse un bigliettino ai suoi:
"Io vado all'aeroporto di Aosta. Vi lascio questo post-it perchè non mi va di svegliarvi, ma vi chiamerò quando avremo fatto il check-in. Grazie per il vostro sostegno! Vi voglio bene!"
Per arrivare all'aeroporto, in cui avrebbe incontrato Bill, occorse all'incirca un'ora e mezza di pulmann. Quando scese dal mezzo, trovò che Bill la stava già aspettando con i bagagli e un gran sorriso stampato in volto. Ovviamente era camuffato per cercare di farsi riconoscere il meno possibile dalla gente, ed eventualmente da qualche fan...
"Amoreee!" Xhejni gli saltò in braccio e gli baciò le labbra morbide e calde. Bill, al colmo della felicità, la sollevò da terra. Una delle cose che più gli piaceva di lei era la notevole differenza di altezza fra di loro; era bellissimo abbracciarla e avere la sua testa contro il proprio cuore.
"Allora, sei pronta?" le disse, senza smettere di sorridere.
"Ma è ovvio che sono pronta!" rispose lei.
Era meraviglioso. Con Bill era tutto meraviglioso, perfino lo stress del check-in, che finì all'incirca verso le otto. Xhejni fece una breve telefonata ai suoi, che le augurarono nuovamente buone vacanze prima di riattaccare.
Tutto andava per il meglio, fatta eccezione per il decollo che iniziò con uno spaventoso ritardo di due ore! La ragazza era talmente nervosa che rispose male a un passante che accidentalmente l'aveva colpita sulla testa con il bagaglio a mano. Bill, vedendo il suo malumore,, le prese una mano cercando di tranquillizzarla, e lei si appoggiò alla sua spalla.
Aveva ancora sonno, per cui si addormentò. Bill le accarezzava i capelli, pensando a come era la sua vita prima che arrivasse lei. Solo ora si rendeva conto di quanto fosse stata vuota: feste tra amici, concerti, vacanze con suo fratello, e ogni tanto qualche alleggerimento di testicoli con una o due groupies. Adesso era tutto diverso! Aveva l'amore di una ragazza, un amore vero e sincero, come non gli capitava da anni, da quando al quindicesimo anno di età aveva lasciato la sua fidanzata di allora. Quanto gli era mancato provare l'emozione dell'innamoramento!
"Se sei veramente innamorato, non ti importa delle ragazze che sono lì per te. Non cerchi qualche notte con altre persone. Tu vuoi solo lei." Era esattamente così che si sentiva in quel momento. Finalmente aveva conosciuto il mondo dietro alla sua barriera; aveva fatto bene a credere a "loro", quando dicevano che era bellissimo!
L'aereo atterrò a Il Cairo dopo un'ora e mezza. Bill svegliò Xhejni con un bacio, e i due scesero dal mezzo di trasporto. La luce quasi accecò gli occhi ancora sonnolenti della ragazza, tanto che Bill dovette tenerla per un braccio affinchè non cadesse.
"Cge cosa facciamo ora?" chiese Xhejni, quando ebbero lasciato l'aeroporto.
"Io direi di prendere un autobus e cercare il nostro albergo, così possiamo lasciare i bagagli" rispose Bill.
"Hai uno spirito organizzativo ammirevole, tesoro!"
Bill sorrise "Beh, dopo anni di concerti in giro per il mondo, una delle arti che impari è proprio l'organizzazione! Georg non l'ha ancora imparata, ma vabè, quello è un caso a parte..."
Risero. A Xhejni piaceva tanto il modo in cui il ragazzo prendeva affettuosamente im giro i suoi amici.
Le ora assieme a lui passavano molto velocemente, e anche se ne impiegarono ben due a raggiungere l'albergo con il pulmann, alla ragazza sembrafva fossero passati appena quindici minuti.
L'hote era magnifico: un gran profumo di spezie si espandeva dappertutto, e l'atmosfera orientale era affascinante, con la musica araba che riempiva le orecchie e inebriava il cervello. E che meraviglia le danzatrici del ventre che ballavano per i clienti!
La stanza da letto, poi, era uno spettacolo! Si trovava al secondo piano, e sembrava un' harem profumatissimo.
"Ma..." Xhejni era stupefatta. " Quanto ti è costato prenotare una stanza del genere??"
"Un bel po'". Bill le fece l'occhiolino. " Ma non ha importanza!"
Passarono la giornata esplorando la città, fermandosi ogni tanto ad ammirare qualche fachiro che si esibiva per strada, guardando i negozi. Solo verso sera tornarono in albergo per cena, anche se non avevano molta voglia di mangiare.
"Amore, io sono stanca. Saliamo in camera?" Xhejni non era nemmeno arrivata al secondo piatto.
"Si, sono d'accordo. Nemmeno io ho molta fame." le fece eco Bill.
Nell'ascensore si tennero per mano tutto il tempo, perdendosi l'uno negli occhi dell'altra. Mentre avanzavano verso il secondo piano, un'altra sensazione rimpiazzò la stanchezza: cominciarono ad avvertire una crescente eccitazione, tenuta un po' a freno dall'imbarazzo.
Lei cominciò a strofinare le gambe l'una contro l'altra, e noto che i pantaloni del ragazzo cominciavano a crescere nella zona dei genitali. Lui le stringeva sempre più forte la mano, cominciando a tirarla verso di sè. Respirava affannosamente, e premette il suo corpo su quello della ragazza, cingendola e baciandola sul collo.
"Amore, non resisto più!" disse Bill, ansimando.
Xhejni si ritirò leggermente, opponendo resistenza all'abbraccio del ragazzo.
"Aspettiamo di arrivare in camera!"
"Ma perchè non si sbriga questo maledetto ascensore?" Lui cominciava a perdere la pazienza. "Io to voglio!"
Finalmente, il maledetto ascensore si fermò, e i due raggiunsero la loro suite. Mentre lui trafficava con la chiave magnetica cercando di aprire la porta, lei lo abbracciò da dietro, infilandogli le mani sotto la maglietta e baciandogli il collo e le spalle. Era bellissimo toccare quel corpo asciutto e perfetto, con i muscoli nei posti giusti e i pettorali caldissimi!
Bill riuscì ad aprire la porta, non senza qualche attimo di distrazione dovuto all'abbraccio di Xhejni.
Si strinsero ancora, baciandosi in modo passionale, e i loro corpi erano appiccicati.

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Capitolo 7
*** Settima parte ***


"Sei mia, e non ti lascio scappare!" disse lui, eccitato.
"Amore" fece eco lei "e se ne approfittassimo per fare la doccia?"
Bill non chiedeva di meglio; la sollevò in modo che lei chiudesse le gambe intorno alla sua vita, e si diresse verso il bagno, senza smettere di leccarle il collo. Dovette metterla a terra, perchè lei aveva già cominciato a togliergli la maglietta, accarezzandogli e baciandogli i pettorali.
Lui tirò la testa all'indietro, godendosi i suoi baci, poi cominciò a togliere i jeans a Xhejni, ammirando le sue gambe e il suo bellissimo tanga blu scuro. Fu lei a togliersi il toppino, rimanendo in bianchieria intima, dopo di che sbottonò i pantaloni a Bill.
Entrarono nella doccia. Le mani di lui percorrevano tutto il corpo di lei, toglievano il reggiseno, blu come il tanga, per poi massaggiarle le mammelle. Mentre le toglieva le mutandine, abbassò un po' la testa per succhiarle lievemente i capezzoli, e nel frattempo le accarezzava i glutei e le parti intime.
Xhejni non resistette, e portò una mano sul pene del ragazzo; era rigidissimo.
Gli sfilò i boxer, ma prima di aprire il rubinetto della doccia sobbalzò e disse:
"Quasi dimenticavo! Hai il preservativo?"
Lui sorrise, uscì dalla doccia e ritornò con il profilattico. Strappò la bustina, ma quando stava per metterselo ci ripensò.
"Facciamo un po' di preliminari!"
"Mmm, va bene!" rispose lei, piccante.
Lo spinse contro il muro e cominciò a toccarlo dappertutto, fino ad arrivare al suo membro.
"Avanti, fallo!" Bill aveva già cominciato ad ansimare.
Lei capì subito cosa voleva che facesse, e lo fece, portandolo al punto culminante dopo pochi minuti. Il polso le faceva un po' male, e sulla sua coscia destra c'era la sostanza bianca lasciata dall'uomo.
"Scusa amore!" disse Bill, vergognandosi un po' per averla sporcata "Non ho fatto in tempo a spostarmi"
"Non importa." Xhejni sorrise.
Lui ricambiò il sorriso, la abbracciò e cominciò ad accarezzarla fra i glutei, facendo scivolare le dita sulle sue parti intime. Che meraviglia!
"Deve essere un medico, oltre che un cantante" le venne da pensare "Sa esattamente dove toccare!!" Dopo pochi minuti venne anche lei, chiamando ad alta voce il nome di lui.
Ormai erano eccitati al massimo. Bill prese il profilattico e se lo infilò, poi la abbracciò e la baciò sulla bocca, sul collo e sulle spalle, mentra con una mano apriva il rubinetto.
La penetrazione fu facilissima; Xhejni non era minimamente tesa, perchè si fidava ciecamente del suo ragazzo.
In tutti questi anni, in alcune occasioni, Bill aveva fatto sesso con diverse ragazze e donne, anche un po' più grandi di lui; ora, grazie a Xhejni, si era ricordato cosa volesse dire fare l'amore, ed era stupendo, molto più bello di qualsiasi rapporto sessuale. Nemmeno un'avventura con Pamela Anderson avrebbe potuto essere paragonata al romanticismo di quel momento; gli sembrava di stare in paradiso!
Lei era in estasy; non aveva mai provato sensazioni così forti, cos' belle, fisiche e anche spirituali. Non le sembrava un'esagerazione definire spirituale il piacere che stava provando con Bill in quel momento, oltre che fisico ovviamente; dopotutto, l'amore era una delle cose più sacre esistenti sulla Terra!
Il rapporto non durò molto. Bill spostava dolcemente il bacino avanti e indietro, tenendo la sua donna incollata al muro. Appena cinque minuti dopo raggiunse di nuovo il picco più alto dell'eccitazione, e dalle sue labbra uscì nuovamente la parola: "Biiiiiill!!"
A lui occorse qualche secondo in più prima di arrivare al massimo, e nemmeno lui riusc' a trattenere un grido.
"Aaaah! Oh Xhejni...!"
L'acqua continuava a scorrere sui loro corpi. Lui si sfilò da lei, continuando a tenerla abbracciata e guardandola negli occhi. Lei ricambiò lo sguardo, assumendo un'espressione talmente dolce che Bill si sciolse,e la baciò teneramente accarezzandole la testa bagnata.
Si divertirono a lavarsi e ad asciugarsi a vicenda prima di andare a dormire.
"Yawn! Ho sonno!" disse lei
Bill la prese tra le braccia e la mise nel letto.
"Posso rimboccarti le coperte?" le chiese.
"Ma dai!" Xhejni rise.
Ma lui diceva sul serio: le tirò il lenzuolo fin sotto il mento, lasciandola di stucco. Non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo viso angelico.
"Perchè mi guardi così?" disse Bill.
"Niente." rispose la ragazza, con gli occhi che brillavano come fari di un'automobile.
"Ti sembra strano che ti abbia rimboccato le coperte? Va bene, se proprio ci tieni..."
Prese il lenzuolo con entrambe le mani e lo fece volare via, lascinadola nuda.
"Hey!" urlò lei. Bill si sventrò dalle risate e si laciò cadere sul letto, rotolandosi come un cagnolino. Xhejni non ne potè fare a meno: si mise a cavalcioni su di lui e gli fece il solletico sulla pancia, facendolo ridere alcora più forte.
Coccole, baci e risate durarono fino alle due del mattino, al che un cliente siriano, che stava nella stanza accanto, aprì la porta e se la prese con loro per il macello che stavano facendo.
"Voi due smettere di stranazzare [starnazzare]! Qui gente dormire! Shat ap [Shut up]!" E sbattè la porta.
I due dovettero premere la faccia contro il cuscino per soffocare le risate. Non avevano mai sentito una persona parlare un inglese così zoppicante!
Quella fu la settimana più bella della loro vita!

Come andrà a finire? Rimarranno insieme per sempre, o clo passare del tempo scopriranno che non era amore vero?
Sicuramente questo vi starete chiedendo, cari lettori. Ma sì, dai, permettiamo alla narratrice di fare un intervento. Dopotutto, che c'è di male?
Volete sapere come la penso? Amore vero, o semplice infatuazione?
Amore? Nooooo, ma che dite? E' ovvio che è una smplice infatuazione! Ma come avete fatto a crederci? Che lettori scemi che ho!
Li vedete quei due vecchietti seduti sull'erba, in quel magnifico giardino? Giusto per avere qualche coordinata spazio-temporale, i vecchietti hanno rispettivamente 80 e 85 anni, e il giardino in cui sono seduti si trova all'Eur, a Roma.
Guardate, si prendono per mano, e si guardano con dolcezza. Ma che teneri, si baciano!
Pensate forse che quei due siano Bill e Xhejni, che hanno capito che l'unica cosa che volevano era stare insieme tutta la vita, sposarsi e avere una famiglia? Noooo, ma come vi vengono in mente certe idee?
E quei tre bambini che giocano a pallone, quelli che ogni tanto si avvicinano per baciarli sulle guance, non sono certo i loro nipotini! Eppure li chiamano nonno e nonna! Che strano, vero?

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