I wanna kiss you, until the sunrise

di _A_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** dream .... nightmare ***
Capitolo 2: *** Fight ***
Capitolo 3: *** Reflections ***
Capitolo 4: *** Twinkle, twilkle little star ***



Capitolo 1
*** dream .... nightmare ***



<< Renata… Renataa… Renataaa !!!>>
<< Hey, Heidi>>, dissi un po’ frastornata.
<< Non so se te ne sei accorta o forse eri immersa in uno dei tuoi meravigliosi sogni ad occhi aperti, ma è da un pezzo che ti sto chiamando !>>, disse irritata.
Heidi era così, le dava fastidio quando, per un motivo o per un altro, non veniva ascoltata.
Posai la spazzola con la quale stavo pettinando i miei lunghi boccoli color cioccolato e mi voltai verso di lei.
<< Scusami, non ti ho sentita, stavo riflettendo…>>, dissi cercando di giustificarmi.
Heidi alzò gli occhi al cielo << Cosa dici, adesso puoi andare da Aro che ti cerca disperatamente, oppure devi ancora riflettere ed interrogarti sui misteri dell’ Universo?>>, disse in tono sarcastico.
Balzai immediatamente in piedi.
<< Aro mi sta cercando?!>>, ripetei sgranando gli occhi.
<< Si, si ! Svegliati Bella addormentata!>>, disse Heidi brusca.
Scesi di corsa al piano di sotto e mi precipitai nella Sala dei Troni. Mi incamminai con passo più lento verso Aro.
<< Renata, finalmente>> , disse cortese come sempre
<< Perdonatemi Maestro…>>, mi limitai a rispondere.
Non potei non notare lo sguardo assassino di Jane che quasi mi trafiggeva.
<< Renata, dovresti venire con me, se non ti dispiace…>>, disse Aro alzandosi dal trono e porgendomi la mano. Annuì  lasciando che la mia mano si appoggiasse sulla sua.
Appena uscimmo dalla sala furono inevitabili i commenti poco garbati di Jane che si era notevolmente infuriata.
Aro non riuscì a trattenere una risata.
<< Sai>>, disse << A volte lo faccio a posta…>>
Sorrisi non capendo a cosa si riferiva.
<< Mi diverte vedere Jane che si ingelosisce…>>, disse guardandomi e rispondendo ad una domanda, in realtà mai pronunciata.
Arrivammo nel suo ufficio. Era l’ unico luogo al riparo da sguardi indiscreti, dove nessuno poteva infastidirci.
Aro si sedette alla scrivania ed iniziò a compilare dei fogli.
Io lo osservavo con la coda dell’ occhio, fingendo di guardare il panorama toscano dalla finestra.
Era una bella giornata e il sole che penetrava attraverso i vetri faceva brillare la sua particolarissima pelle, rendendolo ancor più affascinante.
Appena terminò si avvicinò a me cingendomi la vita.
Mi imbarazzavo un po’ quando faceva così, però allo stesso tempo, mi piaceva essere coccolata dal mio sovrano, mi faceva sentire protetta e forte. Questo ovviamente Aro lo sapeva, e non si faceva scappare occasioni.
Mi spostò delicatamente dalla finestra, forse per evitare che qualcuno potesse vedermi. Allungai leggermente il collo e scorsi due meravigliose vampire, Sulpicia e Athenodora, accompagnate da Caius e Marcus. 
Restai in silenzio con le spalle contro il muro. Mi sentivo terribilmente in colpa nei confronti di Sulpicia, cercavo di mettermi nei suoi panni per capire cosa provasse. Quasi certamente mi odiava e non potevo darle torto.
Aro mi sollevò il mento con la punta della dita e mi guardò profondamente negli occhi. Percepiva il mio sottile disagio.
<< Hey…>>, disse dolcemente, spostandomi un capello che si era posato sulle labbra.
Non riuscivo a parlare, neanche a ragionare. Ero totalmente persa tra le sue braccia, mentre dentro di me sentivo le fiamme ardere ogni piccola parte, e questa volta sapevo che non era sete.
I nostri volti si avvicinarono facendo sfiorare le nostre labbra. Improvvisamente il mio corpo fu come trafitto da un miliardo di spilli appuntiti e il piacere di quel momento si trasformò in dolore lancinante. Caddi a terra gridando e contorcendomi, non avevo mai provato tanto dolore in vita mia.
<< Jane, basta !>>, disse Aro autoritario.
Di colpo il male cessò. Ripresi a respirare affannosamente.
Aro si inginocchiò al mio fianco prendendomi la mano e accarezzandomi la fronte per tranquillizzarmi.
<< Va meglio?>>, chiese premurosamente.
<< Si>>, dissi con un filo di voce.
Cercai di rialzarmi , ma Aro mi prese immediatamente in braccio e mi portò nella mia stanza facendomi stendere sul letto.
<< Riposati>>, disse baciandomi la fronte e lasciandomi sola 

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Capitolo 2
*** Fight ***


Rimasi stesa sul letto con gli occhi chiusi. Non facevo altro che pensare e ripensare, come quando per rivedere la nostra scena preferita di un film mettiamo pausa e torniamo indietro, a quello che era successo poco fa. Il dolore che mi aveva provocato Jane era stato quasi del tutto accantonato da una gradevole sensazione che poteva essere paragonata ad una parvenza di felicità.
Qualcuno bussò alla porta e dovetti interrompere bruscamente le mie fantasticherie.
<< Chi è?>>, chiesi seccata.
<< Io>>, rispose Heidi << Posso entrare?>>, domandò con tono di voce innocente tipico di quando vuole sapere qualcosa.
<< Si>> risposi sbuffando.
Mi misi seduta al centro del letto e dalla porta entrò Heidi seguita da Chelsie e Felix. Chissà perché non si era portata anche Demetri, pensai.
Li squadrai ad uno ad uno con sguardo di sfida.
<< Allora?>> iniziò Heidi incrociando le braccia.
<< Cosa?>>, dissi fingendo di non sapere dove volesse andare a parare.
<< Che hai combinato?>>, disse esortandomi a parlare.
<< Assolutamente nulla>>, risposi alzando le mani.
Heidi era la mia migliore amica, ma questa volta non le avrei detto nulla.
Rivolse lo sguardo al cielo << Andiamo Renata…>>.
Scossi il capo.
<< Senti Jane si sarebbe comportata così solo se Aro ti avesse baciata>>, incalzò Felix provocandomi.
Sussultai leggermente.
<< Facciamo così fatevelo raccontare da lei! >>, risposi alzando la voce e uscendo dalla stanza sbattendo la porta.
Ero letteralmente infuriata e non sarei rimasta lì un minuto di più, così decisi che sarebbe stato meglio sfogarmi con qualche prigioniero nei sotterranei.
Rimasi meravigliata dallo strano silenzio e dal fuoco acceso. Feci qualche passo e mi accovacciai per un attimo davanti al camino. Era piacevole sentire un po’ di calore sulla pelle.
<< Renata>>
Mi girai di scatto e alle mie spalle trovai Aro.
<< Che cosa ci fai qui, mia cara?>>, disse con il suo caratteristico tono di voce decisamente ammaliante.
<< Volevo allenarmi un po’>>, risposi.
<< Bene, allora iniziamo…>>, disse sorridendo.
Lo guardai un tantino perplessa.
<< Fammi vedere cosa sei capace di fare>>, mi disse indicando un vampiro già precedentemente stordito da lui.
Sfoderai i miei colpi migliori e in men che non si dica la vittima si trasformò in cenere.
<< Brava, molto bene…>>, disse applaudendo entusiasta.
Sorrisi soddisfatta del mio lavoro.
<< Adesso…>>, disse Aro mentre mi si avvicinava, << Voglio vedere come te la cavi contro di me…>>.
Rimasi interdetta per qualche istante.
<< Ma Signore, io dovrei proteggerla…>>.
<< Niente ma…. È un ordine !>>, disse senza ammettere repliche.
Prima che potessi reagire in qualche modo, mi prese il braccio girandomi e scagliandomi contro il muro di pietra.
Mi si fermò il respiro.
<< Concentrati tesoro, ricorda adesso tu per me non sei Renata ed io per te non sono Aro>>.
Cercai di liberarmi dalla sua  presa.
Ci studiammo per alcuni secondi muovendoci in modo circolare, quasi come una danza.
Decisi di fare  il primo passo, mossa che si rivelò azzardata perché fui di nuovo io ad avere la peggio ritrovandomi tra un mucchio di ciocchi.
<< Con calma Renata, ricorda la pazienza è la virtù dei forti. Aspetta il momento giusto>>.
Lo guardai incredula. Non potevo crederci, stava facendo sul serio!
Mi rimisi in piedi. Ci osservammo ancora una volta, entrambi fermi l’ uno di fronte all’ altra.
Aspettai che prendesse lui l’ iniziativa senza farmi sorprendere. Fui abbastanza abile e veloce nei movimenti da impedirgli, per l’ ennesima volta, di mettermi spalle al muro.
Con uno scatto agile lo gettai a terra, inciampai nel vestito e mi ritrovai sopra di lui.
<< Ahahah, fantastico! Sono senza parole>>.
<< Bhe , credo di poter fare ancora di meglio…>>, gli risposi.
Sfoggiò uno dei suoi sorrisi maliziosi.
Mi prese la gamba e si girò invertendo le posizioni. Riuscivo a sentire ogni singolo muscolo del suo corpo premere contro il mio.
<< Un’ altra volta magari…>>, dissi sussurrando.
<>, rispose distrattamente Aro, concentrato su qualcos’ altro.
Mi morsi le labbra.
<< Però devo ammettere che sei stata all’ altezza, anche un po’ spregiudicata…>>, aggiunse accennando un sorriso.
<< Già, non tutti oserebbero sconfiggerti>>, dissi scherzando.
<< Renata il “voi”>>, rispose Aro tornado serio.
Oddio che stupida! Mi portai una mano alla bocca.
La lasciai cadere pian piano schiudendo le labbra per cercare di giustificarmi in qualche modo, ma prima che i miei pensieri si trasformassero in parole sensate, le mie labbra furono suggellate da un morbido bacio.
Improvvisamente il mio corpo fu invaso interamente da scariche elettriche.
Le mie labbra cercavano convulsamente quelle di Aro, si intrecciavano e modellavano con le sue.
Aro mi sollevò un lembo del vestito scoprendomi e accarezzandomi una gamba.
Sapevo che quello che stavo facendo era terribilmente ingiusto e che molto probabilmente ne avrei pagato le conseguenze, ma non mi importava. Non mi importava di niente e di nessuno, per me in quel momento non esisteva nulla tranne noi.
 
 

 
 
 
Ciao a tutti ! Ecco, con un po’ di ritardo, il secondo capitolo. Che ne dite ? Vi piace? Ho provato ad immaginare che rapporto ci fosse tra Aro e Renata, visto che comunque sono “costretti” a stare a stretto contatto. Forse Aro è un tantino diverso, però mi piace pensare che non sia sempre così perfido, anzi………. Però è pur sempre Aro quindi non bisogna fidarsi troppo………. . Renata ho sempre immaginato che sia una sorta di marionetta nelle mani di Aro, un ‘ eterna seconda, che però subisce molto il fascino del suo “Signore” e che per lui farebbe qualsiasi cosa…. Vabbè mi fermo…ahahah un bacio a tutti spero davvero che vi piaccia, ci ho messo tutto il cuore…. Lasciatemi una recensione, critiche , suggerimenti, pareri di ogni tipo sono bene accetti…. Buona lettura e a presto !!!   _A_
 

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Capitolo 3
*** Reflections ***


 
<< Devo andare>>, disse Aro dandomi un ultimo bacio sulla fronte e lasciandosi me e i sotterranei alle spalle.
Mi alzai molto lentamente rimanendo seduta per terra a fissare il vuoto. Mi sentivo stranamente intorpidita, era come se mi fossi svegliata di colpo nel bel mezzo di un meraviglioso sogno. Sbattei le palpebre e realizzai che, in quanto vampira, era impossibile che stessi dormendo, tanto meno sognando.
Mi rimisi in piedi, sistemai il vestito e passai una mano tra i capelli. “ Speriamo che non se ne accorga nessuno”, pensai.
Percorsi molto velocemente i corridoi che portavano alla mia camera. Camminavo con sguardo basso, non volevo dare giustificazione sul mio aspetto.
<>.
Fui bloccata da una figura massiccia. Alzai lo sguardo per vedere chi era, anche se, purtroppo, già l’ avevo capito.
<< Felix…>>, risposi scocciata.
Riuscì a divincolarmi e tentai di raggiungere il più in fretta possibile la mia stanza che, ormai, era vicina.
<>, disse arrancando dietro di me.
Appoggiai una mano sulla maniglia,  aprì la porta e mi dileguai all’ interno della camera.
Tirai un sospiro di sollievo.
Dovevo comportarmi normalmente, come se non fosse successo niente, pensai mentre guardavo la mia immagine riflessa allo specchio. Perché non è successo niente.
Non potei fare a meno, però, di richiamare alla mente il dolcissimo profumo di Aro. Il fare autoritario con cui mi aveva imposto di combattere con lui. Le sue dita che sfioravano la mia pelle. Le sue labbra.
Scossi immediatamente la testa per scacciare via questi ricordi.
Aprì il mio grande armadio per prendere un vestito “pulito”, ossia che non avesse il suo odore.
Avevo il bisogno di pensare con calma e rilassarmi, così riempì la vasca da bagno e mi ci gettai dentro.
 
 
 
 
POV ARO:
 
Ah, Renata…. Splendida ed indifesa creatura.
Indugiai con lo sguardo sulla camera della mia protettrice, ben visibile dalla finestra della mia stanza, mentre sbottonavo la mia camicia bianca.
La sua ingenuità e delicatezza mi sorprendeva ogni volta. Era così umana.
Posai la camicia sul letto e ne presi un’ altra, la preferita di Renata.
Sorrisi guardandomi allo specchio e aggiustandomi il colletto. Renata aveva un ottimo gusto.
Sentì lo scricchiolio della porta che si apriva.
Respirai a pieni polmoni il profumo di vaniglia che si diffuse nella stanza.
La mia Sulpicia.
<< Amore>>, dissi dolcemente voltandomi verso di lei e posandole le labbra sulla fronte. Mi cercava da un po’.
<>, mi chiese teneramente.
Esitai un attimo prima di risponderle.
<< Nei sotterranei. Ad allenarmi>>, le dissi.
Annuì. Mi accorsi che aveva qualcosa di strano.
<>, le domandai sfiorandole la guancia con le dita.
<>, rispose.
Mia moglie era una donna scaltra ed estremamente intelligente. Aveva capito tutto. L’ aveva sempre capito anche le altre volte, senza che vedesse o che le dicessi nulla.
Lo so ero un pessimo marito.
La guardai intensamente negli occhi, adesso tristi. Era assolutamente disarmante.
Prima che potessi prenderle la mano si scostò.
<>, disse uscendo dalla stanza.
Ridacchiai tra me e me.
Oh Sulpicia, Sulpicia… mia meravigliosa Sulpicia. Nessun altra avrebbe potuto occupare il suo posto nel mio cuore. Nessuna.
Abbottonai i polsini soffermandomi di nuovo a guardare la stanza di Renata. Era incantevole sommersa da tutta quella schiuma.
Diedi uno sguardo all’ orologio, Heidi era già tornata.
Uscì dalla camera.
<>
<< Heidi, sei tornata>>, dissi.
<< Si. Caius mi da tetto di chiamarla…>>, disse un po’ intimidita.
<< Certo, lo raggiungo subito>>, risposi << Ah, già che ci sei, avverti anche Renata>>, aggiunsi sorridendo.

 
 
Eccoci qui con il terzo capitolo ! Questa volta ho scelto di raccontare anche il punto di vista di Aro. Cosa ne dite? Lasciatemi un commento se vi va. Grazie a tutti quelli che stanno leggendo questa storia e a chi ha recensito . A presto con il continuo…..Buona lettura !!!
P.S: povera Sulpicia…..

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Capitolo 4
*** Twinkle, twilkle little star ***



 << Chi è?>>, chiesi ancora ricoperta da una profumatissima schiuma.
<< Renata, fai presto sono tutti nella sala dei Troni, manchi solo tu….>>, rispose Heidi.
<< Si, arrivo, sono quasi pronta>>.
Uscì dalla vasca e mi asciugai in fretta. Indossai il vestito e raccolsi i capelli, ancora umidi, in uno chignon.
Corsi al piano di sotto e presi velocemente il mio posto accanto a Heidi.
<< Sei sempre in ritardo>>, mi sussurrò con tono ammonitore.
<< Lo so, mi dispiace…>>, le risposi.
Di fronte a me non potei far a meno di notare una raggiante Jane impegnata a rivolgere sorrisi melliflui ad Aro, ed occhiate fulminanti nella mia direzione.
Era patetica. Non avrebbe mai ottenuto quello che desiderava da Aro, lui la considerava come una “figlia”.
Le sorrisi e continuai a consumare il mio pasto, ignorandola totalmente.
Questo mio atteggiamento, però, la infastidì moltissimo.
<< Che hai Jane?>>, le chiese Sulpicia dolcemente.
<>, si interruppe. Guardò verso di me, << Niente!>>, rispose con voce alterata.
Percepivo lo sguardo di molti, ma rimasi sempre a testa bassa. Heidi mi diede una gomitata per scuotermi.
<< Oggi le signorine sono un po’ strane…>>, disse Felix sorridendo.
Quanto avrei voluto scomparire!.
Per fortuna questa tortura finì dopo qualche minuto, quando tutti, un po’ alla volta, andarono via.
Stavo per avere un crollo di nervi.
Uscì dal palazzo e andai nel grande giardino sul retro.
Mi stesi sull’ erba fresca vicino al lago e passai una mano sugli occhi, gonfi di lacrime, per asciugarli.
Il cielo era limpido e si potevano vedere le tantissime stelle che lo illuminavano come diamanti. Chissà perché, ma questo scenario, fin da piccola, mi metteva tristezza.
Tutt’ intorno regnava un assoluto silenzio, rotto di tanto in tanto, solo da qualche animaletto.
Mi sforzavo in tutti i modi di non pensare, ma senza alcun risultato. La mia mente spietata iniziò a rielaborare inesorabilmente tutto ciò che era accaduto durante i giorni appena trascorsi.
Continuavo a porgermi domande, che non trovavano risposte.
La mia attenzione fu , tutto ad un tratto, catturata dal suono di passi attutiti dall’ erba.
Rimasi immobile sperando di passare inosservata. Senza riuscirci.
Qualcuno si sedette accanto a me. Quel qualcuno, era proprio colui che in quel momento tormentava la mia testa, il mio cuore, la mia anima.
Mi aspettavo che cominciasse a parlare, ma invece rimase in silenzio.
Mi girai verso di lui. Non riuscivo a staccare lo sguardo dal suo volto, perfetto ed enigmatico. Avrei voluto conoscere i suoi pensieri.
Non mi guardava, era attirato da qualcos’ altro di fronte a lui, o meglio, fingeva di esserlo.
In tutti questi anni passati insieme, avevo più o meno capito il suo modo di fare, il significato dei suoi gesti, dei suoi atteggiamenti, anche se alle volte mi spiazzava completamente.
Rivolsi nuovamente gli occhi verso il firmamento.
Si stese anche lui.
<< Straordinario>>, disse sussurrando.
Lo guardai.
<< E’ da secoli che non vedo un cielo cos’ bello… non trovi anche tu?>>, aggiunse continuando a fissare le stelle.
<< Si è vero>>, risposi accennando un sorriso malinconico.
<< Dubita che le stelle siano ardore,
    che il sole ruoti intorno alla sua sfera…..>>. Disse strappando una margherita dal prato e girandola fra le dita.
<< Dubita che la verità sia vera…>>, continuò << Ma…>>
<< Dubbio non avere del mio amore…>> conclusi io.
Si girò verso di me e mi appoggiò la margherita fra i capelli, come un fermaglio.
<< Renata, io non voglio che tu stia male…>>.
Sentì di nuovo gli occhi riempirsi di lacrime.
Annuì.
Sapevo cosa stava per dirmi.
Mi diede un bacio sulla fronte e mi tese la mano.
<< Entriamo dentro?>>, mi chiese.
<< Si, andiamo …>>, risposi.
Si, forse era meglio così….
 
 
 
 
 

 
Ciao ragazzi !!! Come va? Come lo trovate ? E’ un pochino triste, ma alla fine nessuno soffrirà più…..
Nota aggiuntiva: i versi pronunciati da Aro e Renata, sono stati presi dall’ Amleto di Shakespeare .
 
Vi ringrazio tutti, davvero con il cuore, dal primo all’ ultimo. Grazie a chi ha recensito, a chi si è appassionato a questa storia, a chi l’ ha solo letta. GRAZIE MILLE !!!!

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