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di daisyNAKJM
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Auditorium ***
Capitolo 2: *** Spogliatoio ***
Capitolo 3: *** Scuola ***
Capitolo 4: *** Bracciale ***
Capitolo 5: *** Torta ***
Capitolo 6: *** Divano ***
Capitolo 7: *** Retro ***
Capitolo 8: *** Per Sempre ***
Capitolo 9: *** Quartetto ***
Capitolo 10: *** Party ***
Capitolo 11: *** Colazione ***
Capitolo 12: *** Regalo ***
Capitolo 13: *** Angelo ***
Capitolo 14: *** Te Amo ***
Capitolo 15: *** Parco ***
Capitolo 16: *** Lettera ***
Capitolo 17: *** Locale ***
Capitolo 18: *** Parcheggio ***
Capitolo 19: *** Lezione ***
Capitolo 20: *** You Are ***
Capitolo 21: *** Rivelazioni ***
Capitolo 22: *** Reazioni ***
Capitolo 23: *** Risveglio ***
Capitolo 24: *** Questions? ***
Capitolo 25: *** Pioggia ***
Capitolo 26: *** Si. ***
Capitolo 27: *** Come pioggia ***
Capitolo 28: *** Io di più ***
Capitolo 29: *** Non vale ***
Capitolo 30: *** Auguri Beth! ***
Capitolo 31: *** Non dimenticare ***
Capitolo 32: *** Abbracciami ***
Capitolo 33: *** Pizze ***
Capitolo 34: *** Panna o Cioccolato? ***
Capitolo 35: *** A costo di lasciare tutto ***
Capitolo 36: *** Felpa ***
Capitolo 37: *** Pranzo ***
Capitolo 38: *** Posso? ***
Capitolo 39: *** Il modo in cui menti ***
Capitolo 40: *** Vita nuova ***
Capitolo 41: *** 8 anni dopo ***



Capitolo 1
*** Auditorium ***


Basato sulla puntata Blame It, precisamente al fine dell'esibizione di Blame It, quando Santana piange.

Dopo le parole di Mr. Shue, Santana scoppiò in lacrime, girandosi verso Brittany, che la prese tra le sue braccia.
Al momento Santana dichiarò di stare bene, che non era successo niente di particolare, ma in realtà dentro di sé, sapeva che non era così.
Brittany, la strinse forte a sé, le passò una mano tra i capelli, sistemandoglieli per poter lasciare libero il suo viso, le si avvicinò e sussurrò all'orecchio:
"Santana...che cos'è successo? A me puoi dirlo, puoi dirmi tutto, lo sai."
Santana non poteva dirglielo, non ne aveva il coraggio, e non sapeva come fare, e dopo quella frase detta con il cuore dalla persona più cara che aveva, non poté che continuare a piangere, più insistentemente di prima, lasciandosi andare tra quelle braccia che voleva non la lasciassero mai.
Brittany continuava a tenerla stretta a se, la vedeva soffrire, di certo non era un pianto provocato da una ubriacatura: Santana aveva bisogno di qualcosa, qualcosa che Brittany non riusciva ancora a capire, ma nonostante questo sapeva che non l'avrebbe lasciata sola, non lo avrebbe mai fatto.
Con delicatezza ma costanza, faceva scorrere la sua mano sulla schiena dell'amica, continuando a ripeterle una frase, che entrava dentro Santana e si espandeva nel suo cuore provocandole delle sensazioni di vuoto che la facevano sussultare nel pianto:
"Non ti preoccupare Amore, sono qui con te, non ti lascio sola."
Nel frattempo, gli altri compagni avevano lasciato l'auditorium, lasciandole sole, tutti credevano che quel pianto fosse una conseguenza della sbronza presa alla festa di Rachel, dato che anche alla festa aveva avuto delle crisi di pianto isterico, ma con l'aggravante del discorso sui danni dell'alcool fatto da Mr. Shue.
Tutti credevano fosse questa la motivazione, tutti tranne Quinn, che aveva notato quel velo di sofferenza che ricopriva lo sguardo di Santana, ricopriva il suo intero volto a dire il vero. Sapeva però che il loro rapporto ultimamente non era dei migliori, e preferì lasciarla tra le braccia esperte di Brittany, anche se quest'ultima aveva visto il modo in cui Quinn guardava Santana.

Poco a poco Santana riuscì a farsi forza e a smettere di piangere, e tentò lentamente di allontanarsi dall'abbraccio di Brittany, di scivolarle via, non riuscendoci, perché questa, continuava a tenerla stretta a sé. Santana allora con un filo di voce disse:
"Brit..sto..sto bene, devo andare ora.."
ma Brittany per quanto fosse ritenuta stupida da tutti, in queste situazioni non lo era affatto, aveva una delicatezza e una determinazione immensa, e sapeva che non avrebbe lasciato andare la compagna finché non avesse capito che cosa le fosse preso.
Quindi disse:
"E dove vorresti andare? Io voglio sapere che cos'hai Santana, lo sai che io ci tengo a te, non voglio vederti piangere" prese con molta calma e fermezza la mano di Santana e la portò verso il suo petto, adagiando la mano dell'amica sul suo cuore e poi mise sopra la sua, e continuò:
"Quando tu stai male, io sto male. Io e te siamo un'unica persona, siamo una cosa sola e sarà così per sempre. Ricordi questa cosa?"
Riferendosi al gesto che aveva appena compiuto, Santana non riusciva a guardarla negli occhi, fece solo cenno di sì con la testa. Questo bastò a Brittany per concludere il suo discorso:
"Quando ti sentirai sola, ti basterà appoggiare una mano sul cuore per sentire la mia presenza, i nostri battiti sono sincronizzati." Questo è quello che mi avevi detto quel giorno d'estate in cui ero triste perché saresti partita per 2 settimane in vacanza con i tuoi genitori, e durante le quali sarei rimasta da sola. Questo è quello che mi ha dato la forza di smettere di piangere. Ti ricordi Santana?"
A quel punto, due lacrime scesero sul volto di Santana, ancora bagnato dalle precedenti lacrime versate. Riuscì ad alzare la testa e guardando Brittany disse: "Brittany, scusami, non volevo piangere..è solo che...solo che ho capito che....io..."
Le lacrime si fecero più continue, e non riuscendo a fermarsi si stacco bruscamente da Brittany, e corse via. Brittany rimase spiazzata, senza parole; voleva correre dietro all'amica scappata via in lacrime, ma stava cominciando a pensare che il motivo della sua sofferenza fosse lei e rimase lì, immobile.

Nel frattempo Quinn era intenta a cercare un libro nel suo armadietto, ma non era molto concentrata perché la sua mente stava pensando ancora alla scena che aveva visto pochi minuti prima in auditorium. Poteva sembrare strano, ma Quinn teneva veramente a Santana, come teneva veramente a Brittany. Improvvisamente la memoria di Quinn la portò a ripensare a tutto quello che avevano passato insieme, a partire dal giorno dell'iscrizione alle audizioni.
Tutto era cominciato nel momento in cui Quinn, Santana e Brittany si trovarono davanti alla bacheca per l'iscrizione al gruppo delle Cheerleader, ed era rimasta una sola riga, quindi un solo posto per l'iscrizione. Le tre si erano già incontrate in giro per le varie classi, ma non si erano mai parlate, o almeno non prima di quel momento.
"Oh, cominciamo bene. Io contro 2 oche bionde: è sottointeso che il posto per l'iscrizione sia della sottoscritta" disse Santana con il suo fare da stronza.
"Ah, che carina che sei, ma se sei tanto brava quanto a parole allora è meglio che ti ritiri." affermò Quinn, lanciandole un finto sorriso
"Piacere, io sono Brittany, voi come vi chiamate??"
e a questo punto Quinn tornò alla realtà con un sorriso stampato sulle labbra pensando che fu da lì che poi nacque un'amicizia così forte che sembrava indistruttibile, e poi pensò all'innocenza di quella ragazza, di Brittany, che involontariamente ora, a distanza di tempo stava portano un gran dolore a Santana. Pensando a questo il suo sorriso sparì, per tornare ad un'espressione pensierosa.
In quello stesso momento Santana uscì dall'auditorium, inizialmente correndo, poi rallentò e a testa bassa cominciò a camminare, sempre tra le lacrime. Quinn rimase per un primo momento colpita, subito dopo con tono deciso ma allo stesso tempo così fine pronunciò il nome dell'amica: "Santana...." quel nome sembrò così forte che riecheggiò nel corridoio, fino ad arrivare alla diretta interessata, che non riuscì a rimanere impassibile. Si fermò in mezzo al corridoio vuoto, si portò le mani sul volto per cercare di cancellare quelle lacrime che sembravano non volersi fermare e si girò verso Quinn, che questa volta era pronta a reagire, almeno lo credeva, perché la situazione che si trovò ad affrontare era l'ultima che avrebbe mai immaginato. A passo deciso Santana andò incontro a Quinn, senza dire niente e la guardò lasciandola totalmente spiazzata. A quel punto Santana la prese per un polso, con le mani bagnate dalle lacrime che continuavano a solcare il suo viso e la portò negli spogliatoi delle Cheerio, che era vuoto. A quel punto senza ulteriori indugi Santana scoppiò a piangere, come aveva fatto prima in auditorium e buttò le braccia attorno al collo di Quinn che l'abbracciò, cosa che era da parecchio tempo che non facevano più.
"Quinn..io..mi...scusa.." ma Quinn mettendole una mano sopra la testa disse:
"Shhh, Santana, sfogati, piangi, abbiamo tutto il tempo che ti serve, ora devi solamente  piangere per sfogarti, poi mi spieghi tutto. Qui sei al sicuro"
Era veramente tutto molto strano per entrambe, sopratutto per Quinn che non si sarebbe mai aspettata una cosa simile da Santana, da quelle Santana che era la stronza della scuola, la più acida di tutte le ragazze, che ora sembrava così debole da poter essere sconfitta con un soffio.
Dopo alcuni minuti, sembrava che Santana fosse riuscita a domare quel pianto così disperato, e prendendo fiato continuò a ricomporre la frase che prima era riuscita solo ad abbozzare:
"Quinn...io...io la amo, amo Brittany."
Quinn non sembrò molto sconvolta da questa dichiarazione e lasciò proseguire la ragazza passandole la mano tra i capelli per rassicurarla.
"Non riesco più a sopportare questa situazione, mi...mi dispiace per come mi sono comportata con te, ora capisco...capisco tutto...e mi dispiace veramente tanto...se ti ho fatta soffrire ne sono davvero mortificata" .
 
A questo punto, Quinn prese le spalle di Santana con molta delicatezza, l'allontanò da sé quel poco che bastava per darle un bacio sulla fronte, dopodiché con la mano le asciugò le lacrime che si stavano fermando poco a poco e con dolcezza disse:
 "Santana, l'avevo capito. Avevo capito che l'amavi. Da quando abbiamo lasciato le Cheerio non sei più come prima, e a dire il vero, credo tu sia diventata una persona migliore, nonostante il tuo continuo nasconderti sotto quella maschera da stronza, ma lo fai per proteggerti. Prima la tua protezione era la tua uniforme, ora ti è rimasta questa maschera, che si sta spezzando poco a poco. Tu non sei così Santana, sei una ragazza meravigliosa. Dopo anni credo di conoscerti molto bene. e non ti preoccupare per quello che è successo tra di noi. Le nostre liti, le nostre incomprensioni ci hanno aiutate a crescere. Sei hai bisogno di me, io ci sono."
Queste parole colpirono la ragazza nell'animo. Inspirò profondamente e guardando Quinn negli occhi disse:
 "Grazie, grazie di cuore Quinn, sei l'unica persona di cui io potrei fidarmi oltre che Brittany. Ho veramente bisogno del tuo aiuto."
A questo punto Quinn la riprese tra le sue braccia e la strinse forte a sé e con un sorriso stampato sulle labbra le disse:
"Oh San!! Sei o non sei la latina più hot della scuola?! Fammi vedere di che pasta sei fatta! Sì, è vero, sei caduta, ma l'importate è che tu continui a rialzarti e a lottare ogni volta. E questa volta hai il mio aiuto, farò di tutto per poter vederti felice."
Santana non poté che sorridere e accennare una lieve risata sentendo le parole dell'amica che aveva finalmente ritrovato.

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Capitolo 2
*** Spogliatoio ***


Dopo quello che era successo nello spogliatoio, Quinn non voleva lasciare Santana da sola, quindi decise di portare a casa con sé l'amica che accettò la proposta con piacere. Era da tanto, tantissimo tempo che Santana non andava a casa di Quinn. Purtroppo tra loro due scoppiavano sempre liti a causa di motivazioni stupide, la maggior parte delle volte provocate dai ragazzi. Ripensandoci a Santana ora questa motivazione sembrava più stupida che mai: ragazzi, quelli che l'hanno sempre usata e sì, anche lei alla fine si è trovata a ricambiare con la stessa moneta. Solamente sesso.

Mentre camminavano verso casa, Quinn sorrideva. Era da tanto che non lo faceva, dopo tanto sentiva che aveva qualcosa per la quale farlo: la ritrovata amicizia di Santana.
"San, ti ricordi quando ci siamo viste per la prima volta davanti alla bacheca per iscriverci alle audizioni delle Cheerio?"
disse guardando con un’espressione felice Santana che si trovò spiazzata
"Certo Q che mi ricordo! Come potrei dimenticare una cosa simile?" 
rispose con un sorriso appena accennato, ed era il più che potesse fare perché a forza di piangere le faceva male il viso.
Quinn vide la reazione di Santana e istintivamente decise di prenderla sotto braccio, cosa che un tempo faceva sempre. Santana la guardò e le disse:
"Ei vacci piano Q! Ti ricordo che io sono la Latina più hot di Lima!!"
subito dopo scoppiando a ridere vedendo la faccia preoccupata di Quinn:
"Mi hai fatta morire per un momento! Non farlo mai più!!"
A quel punto la mora decise di prendere la mano della bionda e di stringerla tra le sue, come a farle capire che anche lei era felice di questa riconciliazione.
 
Poco dopo arrivarono a casa di Quinn, che agli occhi di Santana sembrava immutata. Istintivamente lasciò la mano di Quinn, sapendo che il padre di questa era molto religioso e non tollerante riguardo a certe azioni/situazioni.
Quinn però aveva capito questo e prese la mano di Santana stringendola con la sua:
"Tranquilla Santana, mio padre non abita più qui, i miei hanno divorziato..."
pronunciato con un tono di voce dispiaciuto ma allo stesso tempo pieno di rancore, per quel padre che l'aveva cacciata di casa dopo aver scoperto che era rimasta incinta.
Santana nell'udire quelle parole si sentì mortificata nell'aver lasciato la mano dell'amica e prendendo anche l'altra mano tra la sua le disse:
"Io non lo sapevo Quinn..se l'avessi saputo probabilmente ti sarei stata vicina..mi..mi dispiace veramente."
ma la bionda guardandola con un sorriso le rispose:
"Ei tranquilla San! Ormai è tutto passato. Certo, resta pur sempre mio padre, però non credo di poterlo mai perdonare per quello che ha fatto a me e a mia madre."
E senza altri indugi condusse la mora dentro casa. La madre non era a casa: visto che ora erano solo in due in casa, la madre doveva lavorare di più per riuscire a mantenere il tutto, quindi le due si trovarono sole.
"Hai fame Hot Mama?"
disse Quinn sghignazzando.
"Mmh a dire il vero avrei un certo languorino, tutto quel piangere mi ha scombussolata un bel pò"
rispose la mora con un sorriso accennato.
Quindi la bionda si mise a preparare i tacos, una delle cose che a Santana piaceva di più. Nel frattempo la mora se ne stava seduta con lo sguardo fisso nel vuoto, immersa in chissà quali pensieri.
"Ei Mama! Guarda che i piatti, la tovaglia e tutto il resto stanno sempre nello stesso posto dell'ultima volta! Vedi se puoi alzare quel tuo grazioso fondoschiena latino e preparare la tavola!"
disse Quinn con tono scherzoso, ormai dopo aver ristabilito la piena confidenza con Santana, che dopo essersi destata dai suoi pensieri rispose:
"Ei ei angioletto, ma che hai fatto oggi? Sei così sfrontata!!"
al che le due prima si fissarono per qualche istante e poi scoppiarono a ridere.
La mora si alzò e cominciò a preparare la tavola, non si era nemmeno accorta che Quinn le aveva preparato la sua pietanza preferita!
"Spero siano di tuo gradimento, non sono brava a farli come li fai tu, però io nei miei c'ho messo l'amore!”
disse ridendo la bionda appoggiando il piatto davanti a Santana, che in un primo momento rimase con la bocca aperta, per poi portarsi una mano al petto e dire:
"Cara Fabray, sarà meglio per te che siano buoni tanto quanto sono belli!!" e poi aggiunse "..mi fa piacere sapere che ti ricordi ancora cosa mi piace.." con un velo di malinconia
"Avanti, mangiamo ora!!" disse la bionda risollevando la situazione

Dopo aver pranzato abbondantemente ed aver chiacchierato un po', come facevano ai vecchi tempi, le due decisero di buttarsi un po' sul divano e vedere cosa davano per tv, tutto esattamente come una volta. Si divertivano a vedere i vari programmi che davano in tv e a commentarli, o magari a vedere i video musicali dai quali traevano ispirazioni per nuovi passi da usare nelle coreografie da prima nei Cheerio e poi anche al Glee club. Innegabile il fatto che appena partiva una canzone a loro nota, si cimentassero in duetti superbi!

Si stava facendo ormai buio e Santana a malincuore cominciò a ricomporsi per tornare a casa. Le dispiaceva veramente, era riuscita a passare un pomeriggio diverso dal solito, ed era riuscita a distrarsi in qualche modo da quello che aveva dentro, ma Quinn prendendola per un polso le chiese :
"Lopez, spiegami una cosa, ma dov'è che stai andando?"
La mora alzando un sopracciglio rispose:
"A casa, che domande mi fai? E' tardi, i miei si chiederanno dove sia finita."
La bionda fu rapida nel tenerle botta con una risposta pronta "Grazie, fino a questo c'ero arrivata" rispose mettendosi seduta sul divano
"ma quando io ti ho invitata qui oggi l'ho fatto perché tu potessi stare anche a dormire, testona! Non credo che questa nottata da sola ti possa giovare."
Nel sentire quella frase Santana comprese che Quinn aveva ragione, non sarebbe mai riuscita a chiudere occhio, anzi avrebbe passato la notte a piangere ancora.
"E va bene Fabray, mi tocca darti ragione e sai quanto mi secchi farlo!"
disse la mora ridendo, e proseguì
"Però devo avvisarli lo stesso i miei!"
e Quinn nuovamente pronta rispose:
 "Anche il telefono è nello stesso posto dell'altra volta, e funziona!!" disse continuando a ridere.
Santana andò verso il telefono e si mise a parlare con la madre. Nel frattempo, Quinn aveva preso in mano la sua borsa e quella di Santana e cominciò a salire le scale per andare verso la sua camera.
"Ei culetto bianco, credi di lasciarmi da sola?"
"Hai già fatto? Che ne so io quanto devi parlare con tua mamma per convincerla a farti rimanere qui?"

Santana scoppiò ancora a ridere
"Ma ti ricordi proprio tutto, ma come fai?"
"Perché al contrario di quello che hai detto tu la prima volta che ci siamo parlate, non sono un'oca!! Ora, vedi di seguirmi J.Lo di Lima!!"
Santana continuando a ridere insieme alla bionda obbedì agli ordini e la seguì verso il piano superiore.

Santana continuava a rimanere sbalordita dalla memoria di Quinn: si era ricordata la sua pietanza preferita, si era ricordata cosa piaceva fare a loro generalmente dopo scuola, si ricordava tutti i suoi soprannomi, e anche il fatto che sapeva che per convincere la madre a lasciarla a dormire fuori casa doveva metterci un po'.
Le faceva piacere che nonostante tutto, questi aspetti di Quinn erano rimasti invariati, era una delle cose che piaceva di più di lei.

Entrate in camera, Quinn appoggiò le borse sopra la scrivania e aprì l'armadio per prendere dei vestiti comodi per lei e per la mora, che nel frattempo si era buttata sul letto e istintivamente aveva preso un cuscino e aveva cominciato a stringerlo verso di sé.
Quinn la guardò e le sorrise con dolcezza, prese poi i vestiti dall'armadio e cominciò a cambiarsi. Non le creava problemi farlo davanti a Santana, ormai si erano viste in tutti i modi, quindi continuò con tranquillità. Dopo essersi cambiata, andò verso il suo letto.
"Credi di poter lasciarmi un po' di spazio o devo andare a dormire giù nel divano?"
e Santana mettendosi seduta disse:
"Se proprio mi tocca, ti faccio spazio dai! Per questa volta hai il permesso di dormire con la più hot!!"
La bionda prese un altro cuscino e lo tirò addosso alla mora aggiungendo un "scema" tra le risate.
Santana quindi si alzò e si scambiò con gli abiti che la bionda aveva posto con cura sopra alla sedia. Dopo essersi sistemata, raggiunse Quinn a letto.
"Sai, mi mancavano queste giornate, mi mancavi tu. Alla fine dei conti sei sempre stata la mia migliore amica."
disse la bionda distesa sul letto.
"Anche a me mancava tutto questo Q, pensa che abbiamo sprecato tutto questo tempo da trascorrere assieme per degli stupidi ragazzi!"
rispose la mora distendendosi sul fianco con lo sguardo verso la bionda, che alla sua affermazione, fece cenno di sì con la testa.
Quinn quindi si girò verso Santana e guardandola da vicino le disse:
"Ti va se riprendiamo il discorso di oggi? Credo tu abbia bisogno di parlarne con qualcuno. Sono pronta ad ascoltarti e a stare al tuo fianco San!"
Santana si morse il labbro inferiore e fece cenno di sì con la testa, prese fiato e cominciò a parlare:
"Io la amo Quinn. Non riesco a fare a meno di lei. Mi ha lentamente conquistata e nonostante io continui a tormentarmi e a tormentarla dicendole che tra noi c'è solo dello stupido sesso, so che non è così."
Quinn fece un piccolo salto nel sentire quella frase, più precisamente la parte del sesso. Aveva sentito girare delle voci a scuola, ma come al solito, si sa che non si deve dare molto peso a quello che si sente girare.
"Scusami se sono stata così diretta" disse la mora, il quale volto stava cominciando a riempirsi nuovamente di lacrime
"Ma figurati Santana, non devi preoccuparti, era mio padre il rigido su questi temi, non io." e prendendo la mano di Santana e con l'altra accarezzandole il viso continuò:
"Non sono qui per giudicare quello che hai fatto o quello che devi fare, sono qui per darti conforto, per aiutarti a superare e a risolvere questa situazione!"
A quel punto la mora si avvicinò a lei e se la porto stretta tra le sue braccia.
"Grazie di cuore Q, non so veramente come farti capire quanto grata io sia. E' così doloroso portarsi questo peso dentro. Ho paura delle conseguenze, di quello che potrebbe succedere se Brittany mi dicesse di no. Ho semplicemente paura, in vita mia non ne ho mai avuta così tanta."
Ovviamente Quinn si strinse a Santana, passandole la mano sulla schiena e dandole dei piccoli, quasi impercettibili baci sulla testa.
"So cosa stai passando San, certo non ho vissuto la tua stessa situazione sentimentale, però nei 9 mesi nei quali sono rimasta incinta, ho provato tutte queste sensazioni,che sono così orribili, e che non vorrei mai più affrontare da sola, ma che però mi hanno aiutata per il mio futuro."
Santana immersa nelle braccia di Quinn aveva ricominciato a piangere, ma trovò la forza di parlare.
"Mi sento uno schifo per averti lasciata da sola in quel momento, e non mi sento affatto apposto con me stessa. Non so mai se tu potrai perdonarmi per quello che ho fatto."
Quinn proseguì a rassicurare la mora continuando a coccolarla e aggiunse:
"Sei perdonata Santana, ti ho perdonata, non hai nulla di cui vergognarti, al posto tuo credo avrei fatto la stessa cosa."
A quel punto Santana alzò la testa e si avvicinò al viso di Quinn, vedendo che anche sul suo scorrevano alcune lacrime, provocate da quel tuffo nel passato. Santana asciugò le lacrime della bionda e le diede un bacio sulla guancia.
"Non devi piangere Q, non ti lascerò più, te lo prometto. Farò di tutto per stare con te."
Tra tutte quelle lacrime a Quinn venne da ridere
"Ma tu che stai piangendo a dirotto vieni a dire a me di non piangere?"
E a quell'affermazione anche a Santana scappò una risata.

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Capitolo 3
*** Scuola ***


La mattina seguente, le due uscirono di casa insieme e si incamminarono verso scuola.
La notte che avevano appena trascorso insieme aveva giovato ad entrambe. Santana riuscì a sfogarsi completamente con Quinn, e d'altro canto anche la bionda è riuscita a sfogarsi liberandosi da alcuni pesi che la opprimevano.
Questa riconciliazione era quello che serviva ad entrambe. Avevano discusso quasi tutta la notte, per poi addormentarsi. Quinn aveva tenuto tra le sue braccia tutta la notte Santana, che non le aveva mai lasciato la mano. L'aveva custodita per tutto il tempo.
Mentre camminavano verso scuola, si allontanarono l'una dall'altra, lasciandosi da prima con un sorriso per farlo poi diventare uno sguardo d'intesa, quello sguardo che era uno dei loro punti forti.

Ovviamente le due non potevano tornare a scuola insieme, sarebbe stata una sorpresa per tutti, e l'ultima cosa che volevano fare era quella dell'essere messe in luce. Volevano che tutto procedesse come se fosse un giorno di scuola normale. Quindi dovevano riuscire ad evitarsi come era di routine, e se possibile lanciarsi qualche frecciatina.

Quinn percorse il giardino della scuola tenendo stretta tra le braccia alcuni libri che non era riuscita a cacciare nella borsa, aveva un'espressione enigmatica, una delle sue. Camminando sentì Mercedes che era presa a intonare qualche nota di una delle ultime hit che trasmettevano alla radio. La bionda si girò verso Mercedes e vide che con lei c'erano anche Tina e Artie, che cantavano con lei, mentre Mike e Brittany erano intenti ad improvvisare alcuni dei loro passi meravigliosi. Mercedes la vide e sfoggiando un sorriso dei suoi la salutò con la mano Quinn, la quale ricambiò con un sorriso. Anche gli altri la salutarono e a quel punto non poté che alzare il suo braccio e salutarli tutti. Le costava ancora ammetterlo, però voleva bene a tutti i membri del Glee, erano tutti uniti, nel bene e nel male, sopratutto quella Mercedes che l'aveva portata a vivere a casa sua nel momento più difficile della sua vita. Quella sarebbe stata una di quelle cose non avrebbe mai potuto dimenticare. Ogni volta che alla bionda tornavano in mente quei ricordi le veniva l'istinto di passare dolcemente una mano sulla sua pancia, quella pancia che un anno fa conteneva il frutto di un suo errore, ma che allo stesso tempo le sembrava essere un errore perfetto, soprattutto quando strinse tra le sue braccia la sua piccola Beth. Un brivido le corse lungo la schiena, pensare a quella piccola creatura la riempiva di malinconia, ma sapeva che era tra le braccia di una donna esperta, la madre naturale di Rachel. Che piccolo che è il mondo a volte, probabilmente sarebbe stata l'ultima persona a cui avrebbe affidato la propria creatura, ma in cuor suo sapeva che era la migliore scelta che potesse fare.

Durante tutto questo pensare della bionda, l'altra bionda, Brittany prese per mano Tina, e facendole fare una piroetta la lanciò tra le braccia di Mike, e lei cominciò ad andare incontro a Quinn correndo.
La guardarono tutti perplessi, ma nonostante tutto continuarono a cantare a ballare.
Quinn sapeva che sarebbe successa questa cosa, ed era già pronta a gestire la situazione.
"Ciao Quinn! Come stai? Senti avrei bisogno di parlarti se non ti dispiace.."
Quinn la guardò, e le sorrise
"Ciao Brit-Brit! Non c'è male grazie, tu? Comunque, certo, dimmi, come posso aiutarti?"
Nello sentire "Brit-Brit" la bionda fu colpita da una piccola fitta al cuore, quello era il modo in cui adorava essere chiamata da Santana, nessuno la faceva sentire bene come ci riusciva la mora. Si riprese da quella fitta e continuò:
"B-bene, grazie..! Senti lo sai che non sono brava con le parole, non sono neanche brava a scrivere a dire il vero, però insomma, tu mi conosci, sai capirmi, come mi capisce LEI. Ho visto che tu e Santana ieri vi siete scambiate degli sguardi  in auditorium, e so che sguardi sono, voi due avete sempre avuto una forte intesa, nonostante tutte le liti. Però...però io sono preoccupata per Santana. Non riesco a capire che cosa le stia succedendo, mi chiedevo se tu potessi parlarle. Sei molto più brava di me in questo, e lo so che è da tanto che non ci parliamo più come un tempo, noi tre insieme, ma fallo per me, te ne prego."
I suoi occhi azzurri cominciarono a brillare, le lacrime si facevano sempre più forza tra i suoi occhi, ma Brittany riuscì a trattenerle e a lasciarne scappare solamente una, che rapidamente si asciugò, credendo ingenuamente che Quinn non se ne fosse accorta.
Per quanto Quinn fosse pronta, vedere la bionda in quello stato di preoccupazione la colpì al cuore. Però doveva continuare a mantenere la sua parte, a interpretare quel ruolo che aveva progettato la sera precedente con Santana.
"Vedrò che posso fare Brittany! Come hai detto tu è da tanto tempo che noi tre non parliamo più come un tempo, ma nonostante tutto, dato che me l'hai chiesto così, cercherò di escogitare qualcosa."
Disse Quinn, mostrando un'aria di superiorità nei confronti di Brittany, anche se in realtà avrebbe voluto dirle la verità, dirle come stavano le cose.
"Grazie...grazie mille Quinn."
Fu la risposta della bionda, portandosi vicino al volto dell'altra bionda e lasciandole come ringraziamento un bacio sulla guancia.
Quinn ne rimase alquanto sorpresa. Non era più abituata a questo tipo di cose. Tutti questi atteggiamenti di Brittany l'avevano sempre colpita particolarmente. Non capiva come una ragazza potesse essere così dolce e così libera da qualsiasi tipo di pregiudizio nei confronti degli altri. La sua innocenza era una delle cose più pure che Brittany potesse avere, e d'altro canto, se non fosse stata così, un po' bambina ma con una coscienza e determinazione che poche persone hanno, Santana non se ne sarebbe mai rimasta ammaliata.

Le due bionde si sorrisero, per poi andare per direzioni opposte: Brittany tornò dagli altri ragazzi, mentre Quinn continuò il suo cammino verso l'entrata della scuola.
"Hey baby! Come va?"
Era Puck, che come tutte le mattine l'aspettava fuori scuola per darle il buongiorno. Nonostante tutto, Puck l'aveva amata, lo aveva fatto veramente, e molto probabilmente provava ancora qualcosa per lei, ma la bionda sembrò non esserne molto interessata.
"Ciao Noah, sempre pronto all'azione vedo..."
Vide dietro di lui la fila di secchioni che erano pronti all'ispezione mattutina del cattivo ragazzo.
"Eh lo sai, amo mantenere in ordine, e in un certo ordine la scuola!"
Quinn accennò un sorriso, scosse la testa ed entrò a scuola.
Anche lei continuava a provare qualcosa per lui, era innegabile la sensazione che portava dentro di sé, ma non voleva darle retta, si era ripromessa che quell'anno era suo, doveva dedicarsi solo a se stessa. Continuò a camminare fino a quando arrivò al suo armadietto, lo stesso dal quale il giorno prima era cominciato tutto. Esitò per qualche secondo prima di aprirlo ma poi sistemò tutto.

Nel frattempo, Santana, approfittando del momento in Quinn e la sua Brittany stavano parlando, scappò dentro scuola. Era impegnata a cercare il nulla nel suo armadietto, sapendo che prima o poi lei sarebbe arrivata.
Improvvisamente chiuse l'armadietto, e scappo in bagno. Non si sentiva pronta per affrontarla, per dichiararsi, cominciò a tremare, decise di prendere fiato e chiudere gli occhi: inspirare per poi espirare profondamente. Nella sua testa aveva una confusione enorme, ma nel suo cuore c'era tutto quello che serviva per calmarla. Doveva riuscire a trovare il coraggio di collegare i suoi sentimenti al suo cervello, per una volta doveva trovare la forza di lasciare il controllo al suo cuore e non alla sua mente da calcolatrice, che per anni l'aveva difesa inconsapevolmente, rendendola così vulnerabile.
Quinn entrò in bagno, aveva visto dal corridoio Santana scappare lì dentro e, nonostante il piano che dovevano seguire, ovvero la totale indifferenza l'una per l'altra, vedendola in difficoltà non riuscì a lasciarla sola.
"Pretty, pretty please
don’t you ever, ever feel
like your less than
fuckin’ perfect"

Quinn cominciò ad intonare alcune note di quella canzone di P!nk che il pomeriggio prima le due ragazze avevano visto per tv, rimanendone particolarmente colpite entrambe, e che Quinn, presa da quel momento, decise di renderla la loro ufficiale canzone per la ritrovata amicizia.
Santana aprì gli occhi sentendo quelle parole, ma sopratutto quella voce che le era nota. Prese un altro respiro profondo e aprì la porta del bagno.
Quinn non ne fu sorpresa, anzi, prese l'occasione per andarle incontro, entrare nel bagno con lei e chiudere la porta. Prese la mora tra le sue braccia, e la portò verso di sé, stringendola, facendole sentire che non era da sola.
“Mama, non ti preoccupare. Lo so, è difficile, ma ricordati che non sei sola.”
“Ho paura Quinn, ne ho veramente troppa. E..e se dovesse rifiutarmi?”
Santana parlava con la voce soffocata da quel pianto che la stava consumando. Aveva la testa che le scoppiava. Era bollente, ma nonostante questo tremava.
La bionda accarezzò con dolcezza la mora, che in quel momento era totalmente indifesa, incapace di reagire. Santana appoggiò la testa tra il collo e la spalla di Quinn, cosa che solitamente faceva Brittany con lei.
“E perché dovrebbe farlo? Perché dovrebbe rifiutarti? Non avrebbe proprio senso. Siete destinate a stare insieme, siete la faccia opposta di una stessa moneta. È il vostro destino.”
La bionda sapeva che parole usare, sapeva come confortare Santana, le sapeva sempre. Questo aiutò la mora a smettere di piangere, per poi stringere forte a sé la bionda e ringraziarla nuovamente. Prese coraggio e inspirò profondamente. Lentamente si staccò da Quinn, che le asciugò il viso da tutte quelle lacrime.
“Tieni…” le disse la bionda togliendosi la sua sciarpa che aveva al collo e avvolgendola attorno a quello di Santana “spero ti possa essere d’aiuto, lo so è una cosa stupida, però quando sarai davanti a Brit per dirle quello che provi sarà come se io fossi al tuo fianco.”
e dopo averle baciato la guancia e averle sorriso, controllò che in bagno non ci fosse nessuno e uscì.
Era arrivato il momento. Santana accarezzò quella sciarpa appena indossata e accennò ad un lieve sorriso, dopodiché inspirò nuovamente e uscì dal bagno. Mancava ancora parecchio tempo prima dell’inizio della lezione, quindi decise di tornare nuovamente al suo armadietto per attendere Brittany. Camminando lungo il corridoio passò davanti all’aula nella quale lei con i suoi compagni del Glee facevano lezione. Quante emozioni vissute in quella stanza. Anche se inizialmente era stata costretta ad entrare nel club per spiare le mosse del Prof Shue per la coach Sylvester, piano piano cominciò ad apprezzare quel gruppo di ragazzi. E poi al suo fianco c’era sempre lei, la sua amata Brit.
Mentre era davanti alla porta, con gli occhi lucidi a pensare, sentì una mano posarsi sulla spalla, e un brivido le corse lungo la schiena.
“Finalmente! Ti ho cercata tutta ieri. Che fine hai fatto? Perché ieri non eri a casa?? Ho fatto qualcosa che non va? Ti prego Santana, dimmelo. Mi dispiace, qualsiasi cosa io abbia fatto ne sono terribilmente dispiaciuta.”
Era lei, la persona che la mora stava aspettando. Lentamente si girò verso la bionda, tentando di non piangere e le prese la mano e cominciò a stringerla.
“Ei Brit Brit. Scusami per ieri. Non hai fatto niente, non ti preoccupare… anzi, veramente sono io quella che ti deve fare delle scuse…”
La bionda cominciò a preoccuparsi.
“Dimmi, dimmi tutto Santana, qualsiasi cosa tu abbia fatto sappi che io sono al tuo fianco, sempre. Non ci sarà niente che possa portarmi via da te.”
Nel sentire quelle parole il cuore di Santana sembrò espandersi nel petto, tanto che la mora si portò una mano su di esso. Non riuscì a trattenere le lacrime. Istintivamente la bionda portò la sua mano sul volto della ragazza e accarezzandola le disse:
“Ti prego, dimmi che cos’hai, non riesco a sopportare questa situazione, vederti stare male fa stare male anche me, parlami..”
La mora, che teneva ancora per mano l’amica, la portò dentro l’aula del Glee, e chiuse la porta. Erano sole. Nessuno le poteva disturbare e finalmente lei avrebbe potuto parlare in tutta chiarezza.
“Vedi Brittany, quello che voglio dirti è molto importante, però ho paura, ho paura di rovinare il nostro rapporto, e non voglio farlo.”
“Non potresti mai rovinare il nostro rapporto. Tra noi è sempre stato tutto perfetto, e lo è stato perché ci siamo sempre dette tutto. Ti prego Santana, dimmi cosa succede.”

Santana alzò la testa e la guardò dritta negli occhi, schiuse le labbra e pronunciò quelle tanto desiderate parole.
“Ti Amo. Brittany, io ti amo. Non posso vederti insieme ad Artie. Non posso vederti insieme a nessun altro, ti voglio. Voglio che tu sia mia, solamente mia.”
Brittany sussultò, non poteva credere alle parole dell’amica.
“San…Santana, dici davvero?”
La mora temeva che tutto stesse per scivolarle dalle mani, ma non riusciva più a nascondere i suoi sentimenti.
“Si. Stavo male per questo, stavo male perché non sono mai riuscita a dirti quello che provavo per te, perdonami.”
La bionda stentava ancora a crederci, la mora notò la sua espressione, e guardandola ancora negli occhi le disse:
“Scusami, non avrei dovuto dirtelo, ho rovinato tutto. Spero tu mi possa perdonare. Anzi, sai cosa? Dimentica tutto, stavo scherzando.”
e abbassando la testa si diresse verso la porta, ma prima che potesse afferrare la maniglia sentì qualcosa cadere, si girò e vide che Brittany era in ginocchio, con le mani sul viso che piangeva.
Santana non riuscendo a rimanere impassibile e tanto meno a lasciare la stanza, si precipitò su di lei.
“Brit, cosa succede, stai male? Combino sempre casini, avrei dovuto tener chiusa questa maledetta bocca…”
la bionda tolse le mani dal suo viso, e le lasciò cadere lungo il suo corpo, con gli occhi pieni di lacrime guardò la mora, che fu completamente rapita da quella sua espressione.
“Tu..tu mi ami? Ami una stupida come me, che per farti ingelosire si è messa con Artie e che non aveva capito quanto in realtà tu mi amassi…io mi sento uno schifo..mi sento una stupida. Non volevo farti stare male, non avrei mai voluto farlo. Sono mortificata, potrai mai perdonarmi?”
Santana scoppiò in lacrime, non poteva credere a quello che aveva sentito. Anche Brittany l’amava, quello stupido Artie era solo un mezzo, uno stupido mezzo per attirare la sua attenzione.
“Io ti amo Brit. Non potrei mai perdonarti semplicemente perché non mi sono mai arrabbiata con te. Sono felice di aver finalmente trovato il coraggio di dirti quello che provavo per te, e sono ancora più felice d’aver scoperto che tu provi le stesse cose per me. Mi sento una stupida per non averlo fatto prima.”

Le due ragazze erano sedute entrambe sul pavimento, si tenevano per mano, e con i loro volti segnati dalle lacrime, anche se ora, tutto era passato, avevano trovato la forza di dichiararsi l’una all’altra. Finalmente potevano vivere il loro amore.

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Capitolo 4
*** Bracciale ***


Prima di lasciare l'aula del Glee club, Santana e Brittany rimasero un po' lì, sedute a terra, tenendosi per mano e scambiandosi sorrisi, ancora incredule di quello che si erano appena riuscite a confessare.
Santana lentamente decise di alzarsi, quindi si mise sulle ginocchia e avvicinandosi a Brittany la baciò su quelle labbra che non aveva mai desiderato così tanto come in quel momento.
Brittany ovviamente non obbiettò, anzi, passò la mano tra i capelli di Santana: sapeva che era una cosa che le piaceva.
La mora poi si staccò a malincuore da quelle labbra e si alzò. Brittany era rimasta ancora lì, seduta a terra con gli occhi chiusi, quasi volesse assaporare quel momento in ogni singola parte. Quando sentì la mora ridacchiare aprì gli occhi, la guardò e con uno sguardo molto provocante si leccò le labbra che sapevano ancora di lei.
Si alzò e si avvicinò alla mora:
"Questo però è da parte mia"
Le mise una mano attorno alla vita,e una mano tra i capelli. Le aveva fatto fare un caschè, che terminò avvicinandosi e baciandola nuovamente, molto delicatamente e lentamente, facendolo desiderare ad entrambe.
Dopodiché si staccò e con una piroetta fece tornare in piedi Santana
"WOW! Cara Pierce, mi è piaciuto un sacco. Credo che questi passi di danza con me li dovresti fare spesso!!"
Disse con uno sguardo dei suoi, mentre la bionda ricambiò con un sorriso malizioso.
Decisero poi che era il momento di uscire da quell'aula, non volevano destare sospetti. Si presero per i mignoli, come erano solite fare sempre e si incamminarono per il corridoio. Santana con la mano che aveva libera, non smetteva di giocare, quasi accarezzare quella sciarpa che aveva al collo, quella sciarpa della sua ritrovata amica, che l'aveva aiutata ad affrontare le sue paure e a dichiararsi.
Le era veramente grata, e sapeva in cuor suo che l'amica le aveva confidato un problema che stava a cuore anche a lei e voleva aiutarla, ma da sola sapeva che non sarebbe riuscita a farcela.
Brittany vide la mora persa nei suoi pensieri:
"San? Cosa succede?"
Santana ritornando con la testa alla realtà guardò Brittany e sorridendo le rispose:
"Niente, niente di grave...diciamo che ci sarebbe un problema, non mio, diciamo che è nostro in un certo senso. Dobbiamo aiutare una persona che conosciamo entrambe molto bene!"
Brittany ovviamente non aveva minimamente capito a cosa la mora si stesse riferendo, ma i suoi occhi così pieni di passione, le fecero capire che doveva aiutarla.
"Sì lo so Brit che non hai capito a chi mi riferisco. Ma c'è tempo: oggi pomeriggio, a casa mia, come al solito! Ti spiegherò tutto!!"
La bionda si sentì sollevata nel sapere che intanto il pomeriggio l'avrebbe passato con la sua mora, e che sopratutto le avrebbe fatto chiarezza su quello che accadeva.
Santana poi lasciò il dito della bionda, che si fermò di colpo nel corridoio
"E ora che succede??"
"Devo fare una cosa Brit Brit! Tu vai in classe che poi ti raggiungo!"
Brittany con un'espressione un po' sconsolata guardò la mora, alzò la mano e tese il suo mignolo.
"Promesso?"
La mora non poté che sciogliersi dopo quel gesto così dolce, e congiungendo il suo mignolo a quello della bionda rispose:
"Promesso B! A dopo!"
e la stampò un bacio sulla guancia.
La bionda si avviò verso l'aula toccandosi la guancia per sentire la presenza dell'amica che le aveva promesso di raggiungerla il prima possibile, intanto pensava a quello che le aveva detto prima la mora, non riuscendo a capire cosa volesse dire.
Santana sapeva dove andare: a passo deciso si incamminò verso la biblioteca. Solitamente Quinn saltava la lezione di scienze, non le interessava molto, e passava il suo tempo in biblioteca. Santana lo sapeva bene, le aveva fatto compagnia tante volte!
Arrivata, entrò e cominciò a scrutare tra i vari ripiani in cerca della bionda. Improvvisamente si ricordò che Quinn si era ricavata un angolino tutto suo, dove poteva rimanere sola. Continuando a stringere quella sciarpa che aveva avvolta al collo raggiunse Quinn, che vedendola così sorridente capì che tutto era andato per il verso giusto.
Santana non esitò, si avvicinò e sedendosi sulle ginocchia della bionda le stampò un bacio sulla fronte.
"Io non so cosa avrei fatto senza di te! Sei un angelo, il MIO angelo!"
Quinn le sorrise e tenendole una mano le disse:
"Ti ringrazio per esserti fidata di me! Non potevamo fare niente se nessuna delle due avesse messo da parte il proprio orgoglio e le stupide liti!"
Santana a quel punto non fu più in grado di resistere e l'abbracciò. Ovviamente Quinn ricambiò il gesto, sapeva che lì erano sole e nessuno le poteva vedere!
Quando la mora si separò dalla bionda, portò una mano in tasca, ed estrasse un piccolo pacchettino, era tutto bianco, con un fiocchetto rosso, lo sistemò e tese la mano verso Quinn, che rimase di stucco
"Ma è per me?"
"No, è per quella che sta dietro di te"

Quinn si girò istintivamente, anche se sapeva che dietro aveva solo il muro, dopodiché si girò e trovò la mora con un sopracciglio inarcato che la fissava.
"Ma sei proprio scema però Q, lasciatelo dire!"
Scoppiarono poi a ridere entrambe.
"Ok, mama, lo ammetto, ma che ci posso fare??"
"Dai, aprilo!!"

Quinn aprì lentamente il pacchetto, era troppo emozionata. Adorava ricevere regali, cosa che capitava raramente. E la cosa che la rendeva più felice era che il regalo le era stato fatto da Santana, la quale aveva sempre azzeccato i suoi gusti.
Quando strappò la carta, uscì un pezzetto di gancio, lo afferrò e ne tirò fuori un bracciale. Era semplicissimo. Un cordoncino rosso.
Il viso di Quinn si illuminò, e facendolo passare tra le mani rimase alcuni minuti in silenzio senza mai alzare lo sguardo.
"Ti..ti piace?"
chiese con timore Santana.
"Era nel mio cassetto della scrivania da tempo, te l'avevo preso per il tuo compleanno, ma poi...poi abbiamo litigato, ed è rimasto li. Credo che questo sia stato un buon momento per dartelo. Come tu sai, io amo il colore rosso, mi identifica, e il mio scopo era, ed è, quello che tu possa portare un pezzo di me sempre con te, che tu non possa mai dimenticarti di me!"
Quinn rimase colpita da quelle parole e alcune lacrime le scesero, cadendo sulle mani.
"Ei! Ma che fai piangi??"
Chiese preoccupata Santana.
"Si, piango perché dopo tanto sono felice. Grazie mille Santana, di cuore. Ti voglio bene."
e stringendo quel bracciale tra la mano si strinse al ventre della mora, che sorridendo dolcemente le accarezzò la testa.
"Dai, ti aiuto a metterlo e poi raggiungo Brit che mi aspetta a lezione! Dovresti venire anche tu!!"
"Ok, grazie! Si, non oggi però perdonami.."

Agganciando il bracciale al polso di Quinn, Santana continuò:
"Per questa volta ti perdono Fabray!!"
E dopo averle sorriso, si alzò e baciandole la guancia lasciò la bionda alla lettura. Solo che in quel momento Quinn non poteva che stare a fissare quel braccialetto rosso, quella parte di Santana che ora avrebbe avuto sempre con sé.

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Capitolo 5
*** Torta ***


Con un sorriso ancora stampato sulle labbra, Santana a passo spedito raggiunse la sua bionda Brittany a lezione di scienze.
Dopo tanto tempo riusciva a camminare per il corridoio a testa alta, senza nessuna paura.
Artie, che stava uscendo dal bagno, la vide di sfuggita e notò quella sua gioia ritrovata. Ne reagì sorridendo, però poi capì che forse non era il caso di farlo, difatti aveva visto che lei e la sua ragazza erano andate a parlare nell'aula del Glee club, e mentre la mora era tra le lacrime, la bionda era preoccupata come non lo era mai stata. Immerso in questi pensieri, percorse il corridoio spingendo quelle sue ruote, per poi arrivare a una conclusione: molto probabilmente era successo quello che lui temeva potesse accadere.
Nel frattempo, Brittany continuava ad accarezzarsi quella guancia che Santana le aveva baciato, e appena la vide entrare in classe cominciò ad agitare le braccia in aria per farsi vedere dalla mora, in modo che potesse raggiungerla e sedersi vicino a lei.
"Brit, non serve che ogni volta fai così, ti troverei in mezzo a un milione di persone"
le disse Santana sottovoce prendendo posto vicino a lei.
"Si ma..io quando sto senza di te mi preoccupo, mi manchi e non vedo l'ora di averti vicino a me."
la risposta della bionda provocò un sorriso dolcissimo sul volto della mora che, dopo averle preso la mano, la avvicinò alle sue labbra e la baciò.
"Lo so Brit Brit, perché per me è la stessa cosa, però dobbiamo cercare di dare meno nell'occhio!"
e guardandola le fece l'occhiolino. La bionda capì, e portando l'altra mano sopra quella di Santana cominciò ad accarezzarla.
Passarono tutta la lezione mano nella mano, ogni tanto Santana si incantava a guardare la bionda che era intenta a disegnare tanti cuoricini.
La bionda, a sua volta, approfittava dei momenti nei quali la mora era impegnata a prendere appunti per entrambe sulla lezione, per scrutare con impegno la sua compagna di banco scrivere con la mano sinistra.
Non riusciva a capire il perché, ma questa particolarità le era sempre piaciuta. La trovava eccitante a dire il vero, ma questa era una cosa che Santana non sapeva.
Finita la lezione le due, dopo aver raccolto tutte le loro cose, uscirono dall'aula e andarono verso l'uscita.
Camminando, Santana vide Quinn, come sempre da sola, intenta a sistemare dei libri nel suo armadietto. Nonostante fosse l'ora di andare a casa, a Quinn pesavano i libri, quindi decise di mollarne alcuni lì dentro.
Santana decise di divertirsi.
"Ei culetto bianco, dove sono tutti i tuoi amichetti? Ti hanno lasciata sola?! Oh..è vero, tu non ne hai di amici!"
"Ah, la zoccola di Lima, ciao! Che simpatica che sei, il tuo senso dell'umorismo mi lascia sempre così sorpresa. Ora vedi di andartene."

Le due si scambiarono sguardi d'intesa nel recitare quella parte e si scambiarono poi un velocissimo sorriso.
"Eddai San, che ti ha fatto di male?? Lasciala stare povera!"
Santana nell'udire quelle parole da Brittany ne rimase alquanto sorpresa. Quinn, con stupore, guardò la bionda e le sorrise. Brittany continuò:
"Dai, un tempo eravamo migliori amiche, a me manca questo, non offenderla per favore..."
Santana la guardò e continuando a recitare la sua parte le rispose:
"Mah, sarà, per me rimane una troietta!"
Ma dentro di lei aveva una strana sensazione, le dispiaceva continuare ad offendere Quinn, però per il bene della loro messa in scena doveva farlo. Era però felice nel vedere la reazione di Brittany, le aveva riempito il cuore di gioia.
Continuarono intanto a camminare verso l'uscita. Quinn, rimasta ancora a sistemare l'armadietto, non poteva smettere di fissarsi il polso, di fissare quel sottile cordoncino rosso che risaltava sulla sua pelle chiara. Era sollevata nell'avere quell'oggetto con lei, ad avere una parte di Santana.
"Ma non è che possiamo andare a casa mia?? Io mi stufo a camminare così tanto"
Brittany fece questa proposta guardando Santana sbuffando.
"Dovresti camminare 5 minuti in più non è che sia 1 chilometro, ma ok, non c'è problema!"
La bionda allora sorrise, e appena lasciato il parcheggio della scuola prese la mano alla mora. Cominciò a stringerla e a farla dondolare, com’era solita fare.
"Ho una cosa per te San, ma la devo ancora finire, credo che per sabato sarà pronta!"
L'affermazione di Brittany lasciò spiazzata Santana che incuriosita chiese:
"Ah sì? E cosa sarebbe?"
"Non ti posso dire assolutamente nulla. Tu devi solo sapere che sabato sera io e te lo passeremo insieme."

E accennò un sorriso malizioso che fece arrossire la mora.
Arrivate a casa di Brittany, Santana sapeva già cosa doveva fare.
Brittany non sapeva fare da mangiare, e toccava a lei farlo, ma la cosa non le dispiaceva, anzi. Cucinare le era sempre piaciuto e se poi doveva farlo per una persona a lei così cara come Brittany il tutto la rendeva più felice.
"Cosa vuoi da mangiare Brit?"
le chiese la mora allacciandosi il grembiule per non sporcarsi e poi raccogliendo i cappelli con una molletta.
"Mmh avrei voglia di...di...te!"
rispose la bionda con un sorriso innocente continuando a tormentarsi la punta del naso con l'indice.
"Certo..anche io ho voglia di te, però non possiamo vivere d'amore!"
controbatté la mora ricambiando il sorriso.
"Dai, prepara la tavola che so cosa fare!"
La bionda allora scattò sul posto e cominciò a preparare la tavola. Vedeva però che la mora stava maneggiando tante cose,come farina, uova, ma non sapeva proprio cosa stesse facendo.
20 minuti dopo, Santana si slacciò il grembiule e portò i piatti in tavola. Aveva fatto una cosa semplice ma che agli occhi di Brittany sembrava impossibile da fare.
"Wow San!! Ma come ci riesci? E senti che profumino! Mmhhh!! Grazie mille!"
E si spinse contro Santana stampandole un bacio sulla guancia. Santana sorridendole le rispose:
"Ma Brit!! E' una semplice pasta con mozzarella e pomodoro fresco tagliato a pezzettini! Non è niente di che!"
Ma Brittany ormai era impegnata a gustare quella pietanza che prendeva ancora più gusto sapendo che era stata fatta dalle mani amorevoli di Santana. Prima di finirla, nel suo piatto rimasero alcuni pezzetti di pomodoro e mozzarella, guardò Santana e prima di parlare si fermò ad osservarla. Il movimento della sua bocca la colpì particolarmente, mentre masticava le sembrava che tutto le stesse passando davanti a rallentatore, e poi ovviamente il suo sguardo cadde su quella mano sinistra che usava per infilzare la pasta, per poi portarla alla bocca e ripartire in quella scena a rallentatore. Santana si accorse e chiese:
"Oh Brit! Tutto apposto? Ti è piaicuta??"
la bionda destandosi dal suo piccolo film a rallentatore la guardò.
"Ma certo Santana!! Era buonissima, ma guarda qua!"
Ed indicando il piatto:
"Non trovi che siamo io e te??"
Indicando il pomodoro e il pezzetto di mozzarella. Santana la guardò con tenerezza, per poi approfittare dell'occasione per provocarla.
"Mmh hai ragione, allora io ti mangio..."
E avvicinando velocemente la forchetta al piatto della bionda, le rubò il pezzo di mozzarella, portandolo poi lentamente alla bocca e assaporandolo con uno sguardo malizioso.
Brittany non poteva rimanere impossibile ad una provocazione così. Appoggiò la forchetta sul tavolo, e con le dita, prese il pezzo di pomodoro e lo portò alla bocca, spingendolo tra le labbra con il dito.
Santana rimase un po' spiazzata, ma adorava quel lato di Brittany. Fece appena in tempo ad avvicinarsi e a scroccarle un bacio che il timer del forno trillò.
"Oddio San!! Che succede??"
chiese Brittany aggrappandosi al collo di Santana.
"Ma tranquilla scema!! E' solo il forno!!"
Le disse la mora, passandole una mano tra i capelli e staccandosi da lei per alzarsi.
"Ma da quando in qua il forno ha la suoneria??"
Santana andando verso il forno scoppiò a ridere nel sentire quell'affermazione della bionda, ma continuò a fare quello che stava facendo.
Brittany era alquanto perplessa e aspettava il ritorno di Santana, la quale si avvicinò al tavolo portando tra le mani un piatto con qualcosa sopra che non riusciva a vedere.
Quando appoggiò finalmente il piatto sul tavolo gli occhi della bionda si illuminarono.
"Ti piace la mia sorpresina?"
chiese la mora con una dolcezza che solo la presenza di Brittany riusciva a procurarle.
"E'...è stupenda!"
La bionda alzò lentamente la testa per incrociare lo sguardo della mora, che appena la guardò le si avvicinò preoccupata
"Che succede Brit? Perché hai gli occhi lucidi??"
La bionda spostò la sedia dal tavolo, prese la mora e la fece sedere sopra le sue gambe, e appoggiando la  testa al suo petto le rispose.
"Succede che ti amo San. Io non so come tu possa farlo, sono una stupida, non ci arrivo mai alle cose, e tu nonostante tutto sei qui che mi aiuti, che fai di tutto per me. Non mi sento alla tua altezza."
A Santana prese una fitta al cuore nel sentire quelle parole piene di lacrime dette dalla sua amata amica. Portando le sue mani rispettivamente sulla schiena e sulla testa della ragazza le disse coccolandola.
"Non dire mai più una cosa così. Tu non sei stupida, tu sei speciale. Sei speciale per me. Tutto quello che ti dice la gente sul fatto che  sei stupida e il resto, è solo per invidia, invidia del tuo talento. E' vero, a volte devo spiegarti le cose, ma le capisci. Tu hai cose che gli altri non hanno: un grande cuore e un talento enorme per il ballo. Non lasciare mai che le parole degli altri possano buttarti giù. Io sono al tuo fianco, e lo sarò per sempre. Appena la scuola sarà finita c'è ne andremo io e te insieme, lontane da questo posto schifoso. E sopratutto ricordati una cosa: non potrei mai averne abbastanza di te."
La bionda nel sentire tutte quelle parole pronunciate dalla sua amata mora, non poté che continuare a piangere. Stringeva tra i pugni la maglia di Santana, avvolgendola a sé.
Brittany era stufa di essere considerata stupida, non sopportava più quella situazione. L'unica persona che la capiva era Santana.
La mora, coccolando tra le sue braccia la bionda, la consolò. Allungò poi la mano verso il piatto che aveva portato in tavola, ci mise un dito sopra e alzando il viso di Brittany le sorrise per poi appoggiarle il dito sporco da zucchero a velo sulle labbra. La bionda sorrise al gesto della mora, che approfittandone la baciò con passione.
Santana poi si alzò, e si mise a sedere sulla sua sedia. Si portò vicino il piatto per poterlo far vedere a Brittany, che nel frattempo si stava asciugando le lacrime con la manica della maglia, come fanno i bambini.
"Come hai detto prima tu del pomodoro con la mozzarella, anche in questo caso siamo io e te!"
Disse la mora sorridendo. Aveva fatto una piccola torta. Era a forma di cuore, metà al cioccolato e metà alla vaniglia. Un po' come erano loro. Con lo zucchero a velo che aveva distribuito sopra, aveva poi disegnato  una S sulla parte alla vaniglia e una B sulla parte al cioccolato.
"Io voglio la parte al cioccolato!"
Esclamò la bionda, con la voce ancora un po' spezzata da quel pianto che aveva da poco terminato.
"Certo, è tutta tua, sono tutta tua!"
rispose prontamente la mora, allungando una mano sul volto della ragazza e asciugandole le ultime lacrime rimaste. La bionda si lasciò coccolare da quella mano, e appena prima che si staccasse, la afferrò portandola alla bocca e baciandone il palmo.
"Grazie mille, sei unica."

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Capitolo 6
*** Divano ***


Dopo aver mangiato la piccola torta, le due ragazze cominciarono a mettere in ordine tutto.
La bionda sparecchiava la tavola e metteva tutto al suo posto, mentre Santana lavava i piatti.
Erano entrambe serene, era da un po' di tempo che non lo erano più, e quel pomeriggio sembrava così perfetto che non volevano finisse mai.
Brittany aveva finito di sparecchiare e, appoggiata al bancone della cucina, aspettava che Santana finisse di lavarli i piatti per poi poter accoccolarsi vicine vicine sul divano.
Santana si sentiva osservata, sapeva che Brittany era lì che l'aspettava, e la cosa la faceva un po' imbarazzare.
Di certo alla mora non mancavano attenzioni da parte dei ragazzi, era costantemente sotto i loro occhi quando camminava a scuola, o in qualsiasi posto dove andasse, ma in un certo senso la mettevano a disagio quelle occhiate. L'unico sguardo sotto il quale si sentiva veramente apprezzata, amata e protetta era quello di Brittany. E a dire il vero, la faceva anche arrossire.
"Quanto dura ancora questa visita?"
chiese la mora alla bionda, che perplessa piegò la testa verso sinistra e le rispose:
"Visita? Che visita San?"
La mora accennò un sorriso, e girando un po' il busto e la testa verso la bionda le disse:
"Non so mi stai fissando da 10 minuti, credo sia una visita, altrimenti non saprei!!"
Brittany allora capì e sghignazzò. Si tirò poi su dal bancone e si avvicinò a Santana. Si era accorta che le era scesa una ciocca di capelli e voleva sistemarglieli, anche se solitamente quella che badava a lei era la mora, e non il contrario.
Portò le sue rosee mani ai capelli neri, nerissimi della mora, sganciò la molletta e la mise tra le labbra, poi con delicatezza raccolse tutti i capelli, stando attenta a non farle male tirandoglieli, per poi porre nuovamente la molletta, fissandoli tutti insieme.
"Grazie Brit."
rispose la mora, non voltandosi per cercare di nascondere il suo rossore che le aveva preso le guance. Era rimasta alquanto colpita dal gesto della bionda.
"E di cosa? Con tutto quello che fai tu per me!"
Rispose la bionda avvicinandosi a Santana, in modo da abbracciarla da dietro, portando le sue mani attorno alla vita della mora e appoggiando la sua testa sulla spalla. Santana, continuando a rimanere voltata, fece un piccolo sobbalzo nel sentirsi avvolta completamente da Brittany.
Le due rimasero immobili per qualche minuto, Santana non poteva fare niente avendo le mani immerse tra l'acqua e la schiuma, ma a dire il vero non voleva neanche provare a reagire. Le piaceva da morire stare tra gli abbracci della bionda.
Improvvisamente la testa della bionda si inclinò, portando il suo sguardo verso la testa di Santana, che vedeva da una prospettiva strana. Difatti riusciva a vedere gran parte del suo collo, un pezzettino di naso e un occhio. Ne approfittò per stamparle un bacio sul collo, che fece tremare la mora. Lentamente poi staccò le sue labbra dal collo color cappuccino e prendendo tra le mani i fianchi della ragazza, la girò verso di sé, avvicinandosi poi alle sue labbra per baciarla.
Santana fu incapace di reagire, fece gocciolare a terra le mani bagnate, anche se in quel momento avrebbe voluto portarsi stretta a sé la bionda.
Brittany, dopo averla baciata, avvicinò il suo pollice al labbro inferiore di Santana e la pulì.
"Avevo visto che avevi un po' di torta sulle labbra, e stavo pensando al modo più carino per toglierla."
Santana continuava a rimanere immobile, era completamente rapita dalla bionda.
"C..carino, veramente carino."
Riuscì a dire solo quello.
Brittany poi la lasciò, andando a sedersi sul divano e aspettando che la mora finisse. Le servirono un paio di minuti per riprendersi da quel momento. In quel attimo però, si ricordò di una cosa importante, si ricordò dell'amica Quinn. Si sbrigò a lavare i piatti e a pulire la cucina. 15 minuti dopo, prima di raggiungere Brittany sul divano, prese il suo cellulare dalla borsa e mandò un messaggio all'altra bionda a lei cara: "Ti voglio bene Q :)"
Buttò poi il cellulare nella borsa e senza ulteriori indugi raggiunse Brittany sul divano.
Quando Brittany vide arrivare la mora, si tirò su di scatto, aspettò le si accomodasse al suo fianco e poi si distese con la testa sulle sue gambe. Santana la guardò e si scambiarono un sorriso. Cominciò ad accarezzarla e a passarle la mano tra i capelli biondi, i quali, muovendoli, sprigionavano la loro fragranza di camomilla, che a Santana piaceva un sacco.
"Sai San, questa mattina ho parlato con Quinn prima che tu arrivassi a scuola."
La mora finse di essere sorpresa nell'apprendere questa notizia, anche se a breve le averebbe spiegato tutto.
"Ah sì? E che le hai detto?"
chiese con una strana calma.
"Le avevo chiesto se ti poteva parlare, se poteva fare qualcosa per aiutarti, per aiutarmi a risolvere la situazione che stavamo passando io e te. Ti ha parlato?"
Santana allora le sorrise e facendo scivolare il busto della bionda fra le sue braccia, in modo da portarsela più vicina, cominciò a spiegarle tutto quello che era successo il giorno prima.
"Ma..ma davvero è successo tutto questo?"
Santana chiudendo gli occhi fece cenno di sì con la testa alla bionda, che continuò:
"Ma allora oggi quando l'hai offesa??"
"Era tutto fatto apposta Brit, non potevamo uscire subito allo scoperto."
Brittany annuì con aria seria e presa da quel ragionamento che le era appena apparso molto più chiaro.
"Ma quindi siamo di nuovo amiche?"
ponendo l'ultima domanda.
"Io e lei si, e credo anche con te, però dovresti parlarle!"
e a questa affermazione la bionda scattò tra le braccia della mora che la stava coccolando. Stampandole un bacio sulla guancia infine aggiunse:
"Ma quanto ti amo? Sei riuscita, anzi siete riuscite a tornare migliori amiche e a far capire a una testona come me tutto! Sono troppo felice!"
E gettò le braccia al collo di Santana, che ridendo la strinse a sé.
"Però è tempo di ricambiare il favore che lei ha fatto a noi. Sai Brit, credo, anzi ne sono certa: Quinn merita di essere felice. E' nostro dovere fare in modo che lei lo sia."
"E noi sappiamo come!"

Disse Brittany staccandosi dal collo della mora guardandola negli occhi. Aveva già capito a cosa si stesse riferendo.

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Capitolo 7
*** Retro ***


Dopo aver trascorso tutto il pomeriggio sul divano e, convincendo la madre di Brittany, anche la notte assieme, le due ragazze scesero la mattina successiva a fare colazione.
Erano state abbracciate tutta la notte a farsi le coccole a vicenda e si erano perse a fantasticare sul loro futuro, oltre che a pianificare il piano d'azione per aiutare Q.
Erano ancora sole in casa, i genitori di Santana erano già usciti per lavoro, li avevano visti solo la sera a cena e a dire il vero non avevano neanche parlato molto, ma questo era tutto nella normalità.
Dopo aver fatto colazione, uscirono di casa.
Brittany indossava dei jeans e una maglia della mora che la facevano sentire ancora più protetta e al sicuro.
Le prese la mano e s’incamminarono verso scuola. Arrivate nei pressi dell'edificio, le due si scambiarono uno sguardo d'intesa seguito da un bacio di sfuggita, per poi lasciare le loro mani e andare in direzioni diverse.
Brittany tutta contenta percorse il giardino della scuola, vide i suoi compagni Tina, Mercedes, Mike e Artie.
A vedere lui, il suo ragazzo, fu colta da un attimo di titubanza, ma non era quello il momento di parlare ad Artie. Quindi, come d'accordo con la mora, lo salutò e salutò gli altri. Si guardò poi in giro e, avvicinandosi poi a Mercedes, chiese:
"Hey Mercedes! Hai per caso visto Quinn in giro?"
Mercedes fu colpita dalla domanda della bionda e interessata rispose:
"No, non l'ho ancora vista, ma che succede?"
Brittany intenta a scrutare la folla le rispose:
"Niente niente, le devo chiedere una cosa....ah ma...ECCOLA!! L'HO VISTA!! Grazie M! Ci vediamo dopo ragazzi!"
e senza dare altre spiegazioni lasciò i ragazzi così di colpo, tanto che rimasero spiazzati, soprattutto Artie.
"Heeyyyy!! Quiiinnn!! Quiiinnn!!"
La bionda si mise a correre in direzione di Quinn che a sentire urlare il suo nome si sentì in imbarazzo.
"Per favore, non urlare, m’imbarazza lo sai"
Le disse arrossendo e prendendo per il braccio Brittany.
"Si...si lo so! Ma scusami, è che sono emozionata e devo parlarti"
Quinn, allora, la guardò e le lasciò lentamente il braccio.
"Dimmi Brit, che succede?"
fingendo stupore, dato che credeva che la bionda la ringraziasse per aver esaudito la richiesta che le aveva fatto ieri.
A quel punto Brittany la prese per mano e la portò dentro scuola, precisamente vicino ai loro armadietti. Guardandola con un sorriso dei suoi, l'abbracciò poi stretta a sé e cominciò a parlarle sottovoce:
"Santana mi ha spiegato tutto quello che è successo. Non puoi capire quanto te ne siamo grate, quanto io te ne sia grata."
La reazione di Quinn all'inizio fu fredda e distaccata, ma nel sentire le parole della bionda, non poté che lasciarsi finalmente andare ed abbracciarla. Brittany sentì che ora Quinn stava contraccambiando e continuò:
"Se tu sei d'accordo vorrei essere ancora tua amica. Mi manchi Q, mi manca stare con te e San e passare del tempo insieme come facevamo tempo fa. Ti va?"
Quinn non riuscì a trattenere qualche lacrima, e con voce interrotta da quelle lacrime riuscì solamente a dire:
"Anche tu mi sei mancata Brit, certo che mi va."
Brittany si era accorta che Quinn stava piangendo, e staccandosi dall'abbraccio le asciugò le lacrime dal viso sorridendole.
Si mise poi una mano in tasca e, quando la tirò fuori, molto velocemente prese il polso di Quinn.
"Questo, l'ho fatto ieri per te! Spero che ti piaccia!"
e legò una piccola treccia fatta con del filo giallo, intrecciandola al cordoncino rosso che Quinn aveva già al polso.
"Dato che Santana ti ha dato il cordoncino rosso, io ho pensato che non potevo non esserci anche io! Così ho pensato al mio colore preferito e ho deciso di dartelo!"
Quinn nel sentire quel discorso della piccola bionda che aveva davanti a se non poté trattenere un sorriso e accarezzandole il viso le disse:
"Grazie mille Brit, sei una ragazza fantastica!"
Brittany rispose con un sorriso e, prima di prendere la ragazza a braccetto, le regalò un piccolo bacio sulla guancia.
"Dai, adesso dobbiamo recuperare tutto il tempo perso! Che si fa stasera? Santana diceva di andare tutte a casa sua a vedere un film! Ci stai? Dai dai Q!!"
Quinn ormai non si interessava più alla copertura, al fatto di non rendere pubblica quell'amicizia che dopo tanto aveva ritrovato e che la faceva sentire finalmente felice dopo tanto. Certo, dentro di lei c'era sempre una parte che stava male, però sapeva che doveva andare avanti e godersi quei momenti di serenità ritrovata.
"Certo, ci sto!! Che film andiamo a prendere?"

Santana nel frattempo aveva un altro obbiettivo da colpire. Sfoggiò tutta la sua sensualità quella mattina: scarpe con tacco 10, che contenevano aderenti leggins neri di pelle, che percorrevano le sue gambe, per poi sparire in un corpetto nero con ricami rossi scarlatto. Ovviamente non poteva mancare la sua giacca in pelle nera e, infine, capelli mossi sciolti che le scendevano sulle spalle.
Quella mattina Brittany si lamentò, anche se sapeva il motivo per il quale la mora decise di vestirsi così. Però la bionda era gelosa e per essere calmata, la mora le promise con un bacio che non appena avesse compiuto la missione si sarebbe andata a cambiare. La bionda a questo compromesso non poteva dire di no.
"Eccolo li"
disse Santana tra se è se vedendo il suo obbiettivo.
"Meno 3, meno 2, 1..."
"Hey hey chica!! Wow!! Come siamo raggianti stamattina! Che si festeggia?"

Puck aveva abboccato, come al solito!
"Noah, vieni un po' con me sul retro"
Gli disse la mora, facendo cenno con l'indice di seguirla, senza nemmeno guardarlo in faccia. Ovviamente Puck non obbiettò ne pose resistenza e, anzi, la seguì a passo spedito.
Arrivati sul retro la prese per i fianchi, pronto per baciarla.
"Eh no caro mio! Come al solito ci sei cascato!"
Disse Santana allontanando da lei Puck che ci rimase male e, con un'espressione perplessa, chiese:
"Ma come! E perché sei così in ghingheri allora? Se tutto questo ben di dio non è per me, per chi è?!"
"Noah, per una volta fai l'uomo e ascoltami seriamente. Ho una cosa importante da dirti, un discorso che dovrai seguire con attenzione e sopratutto dovrai essere sincero."
Puck sapeva che quando Santana lo chiamava Noah c'era sempre qualcosa di veramente importante. Difatti, dopo essersi ricomposto, assunse un'espressione seria.
"Dimmi San, che succede?"
La mora non se lo fece ripetere due volte e con decisione cominciò il suo discorso.
"E' evidente che tu provi ancora qualcosa per Quinn. Non ti sto qui a dire cos'è successo tra me e lei in questi giorni, ma a te per ora basta solo sapere che, dopo averle parlato, ho potuto constatare che il sentimento tra voi è reciproco. La differenza tra te e Quinn è che lei non ha la forza di venire a parlare con te, non crede che tu possa essere capace di stare con lei, solo con lei. E anche se sarebbe in grado di correre questo rischio per te, io gliel'ho proibito. Quinn si merita un uomo, uno vero, che possa starle accanto in ogni situazione. Quell'uomo potresti essere tu, però devi esserne veramente convinto. Devi mettere la testa apposta. Non puoi negare che tra te e lei c'è stato qualcosa, che dopo la nascita di Beth avete deciso che era troppo grande per voi da gestire e avete scelto di reprimere."
Puck era colpito dalle parole della mora, erano dannatamente vere, e la lasciò finire
"Quello che ti sto dicendo ora io, non è che devi mollare tutto per lei. Devi essere convinto dei tuoi sentimenti, devi esserne sicuro al 100% e dopo aver capito cosa provi, devi prendere coraggio e fare la scelta che per te sembra la più giusta. Non è il caso di continuare a evitarvi così. E' tempo di agire."
E dopo aver terminato il discorso Santana tirò un sospiro di sollievo.
"Grazie Santana. Sei una delle poche persone che mi ha sempre capito. Grazie veramente."
Santana, vedendo la sincerità nello sguardo di Puck ricambiò la sua affermazione con un sorriso e aggiunse:
"Se hai bisogno di parlare, il mio numero c'è l'hai! Ora se non ti dispiace, vado a cambiarmi che sto crepando di freddo!!"
Effettivamente nonostante fosse Aprile, quel look era un po' eccessivo, e poi aveva promesso alla sua Brit di cambiarsi.
Puck, la guardò, e gli rispose:
"Peccato, davvero un grosso peccato."
E poi scoppiò a ridere. Santana lo colpì con una pacca in testa e i due si abbracciarono, entrambi sorridendo. Puck lasciò la mora, che andò verso l'ingresso della scuola per poi sparire dentro.
Sapeva che Santana aveva ragione: non poteva più nascondere i suoi sentimenti, quella situazione lo stava facendo diventare pazzo e stava facendo star male Quinn, la sua Quinn.


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Capitolo 8
*** Per Sempre ***


Santana era intanto andata negli spogliatoi delle Cheerio, approfittando del fatto che non ci fosse nessuno e andò a cambiarsi per mettersi degli abiti più consoni ad un ambiente scolastico.
Quinn nel frattempo era in classe che aspettava insieme ai compagni il professore, però lei attendeva anche il ritorno di Brittany, la quale era andata a cercare Santana.
Brittany, che correva per i corridoi in cerca della mora, si accorse che era entrata negli spogliatoi e la seguì.
Quando entrò trovò Santana di spalle mentre stava tentando di slacciarsi quel corpetto, ricordandosi perché lo aveva e lo stava maledicendo così tanto: era sexy, ma decisamente poco pratico.
Brittany lentamente si avvicinò e, prendendo le mani di Santana impegnate dietro la schiena, le sussurrò all'orecchio:
"Posso aiutarti? Lo sai che sono brava in queste cose..."
Un brivido percorse la schiena della mora, sia per lo spavento, sia per il gioco che Brittany stava cominciando.
"Di già a queste ore?"
chiese la mora stringendo le mani della bionda.
"Dai non ti preoccupare, non voglio farti niente di male!"
continuò la bionda, che percorse con le dita la schiena della mora per poi cominciare a slacciare lentamente il corpetto.
Santana si fece fare tutto, non reagendo. Dopo averle sfilato il corpetto, prese dalla borsa della mora il reggiseno rosso bordeaux e, guardandolo soddisfatta, disse:
"E' uno dei miei preferiti..."
e, dopo averci fatto passare le braccia della compagna, accompagnando i suoi movimenti passo dopo passo come una danza, le adagiò le coppe del reggiseno al seno, sempre lentamente.
Santana aveva la pelle d'oca e la voglia di baciare la bionda era indescrivibile, ma decise di resistere, per il momento.
Brittany continuò, allacciandole i gancetti posteriori. Frugò ancora nella borsa della mora e trovò una lunga maglia grigia, con fantasie nere e bianche che a Santana faceva da vestitino. Dopo averle infilato anche quello, sempre con delicatezza, rimase immobile davanti alla ragazza, sorridendole.
Santana capì che era il suo momento. Prese la bionda per i fianchi e la portò stretta a sé.
"Credevo volessi fare altro..."
le bisbigliò all'orecchio, facendo aderire i loro corpi tra loro.
"Non qui, o meglio, non ora. Ho altri piani per noi due, e credo che sabato sera non mi limiterò a questo."
Santana rimase spiazzata ma, allo stesso tempo, il desiderio di baciare la bionda era   ancora più aumentato. Senza pensarci ancora su, le mise una mano tra i capelli, le fece inclinare un po' il capo e appoggiò le sue labbra a quelle di Brittany, per incatenarsi in un lungo bacio. Nessuna delle due voleva staccare l'altra. Però Brittany si ricordò che Quinn le stava aspettando.
Staccando le sue labbra da quelle della mora, le fece scorrere lasciando piccoli baci su tutta la guancia, arrivando all'orecchio:
"C'è Q che ci aspetta in classe, dobbiamo andare..."
e dopo aver dato un piccolo morso all'orecchio di Santana si staccò raccogliendole la borsa. Santana a quel punto sorrise alla bionda, si cambiò le scarpe e, dopo aver infilato tutto nella borsa, la prese per mano e si diressero verso la classe.
Appena varcarono la soglia della porta, Quinn le aspettava con un sorriso enorme!
La mora, sempre tenendo per mano la bionda, si avvicinò a Quinn, appoggiò la borsa sul banco e, dopo essersi seduta, si buttò alle braccia di Quinn, con un sorriso che era da moltissimo tempo che non sfoggiava.
Le due rimasero abbracciate per qualche minuto, sotto gli occhi di tutti che non riuscivano a capire cosa stesse succedendo, ma le due non diedero peso a quegli sguardi. Erano semplicemente felici, dopo parecchio tempo. Brittany le guardava con gli occhi lucidi, fino a quando non riuscì a trattenersi e al grido di:
"Ma anche io voglio!!"
Si buttò in mezzo tra Quinn e Santana, le quali istintivamente baciarono entrambe la testolina bionda che profumava di camomilla di Brittany.
Mercedes, che era nel banco dietro al loro, rimase all'inizio colpita, però poi capì che non c'era niente da temere, avevano molto probabilmente fatto pace e la cosa non le dispiaceva. Era felice che Quinn potesse avere ancora un rapporto con le due ragazze.
Quando le tre si staccarono dall'abbraccio si guardarono intorno e ormai nessuno più le guardava. Si girarono verso Mercedes, seduta in mezzo tra Tina e Rachel.
Tina e Mercedes sorrisero alle loro 3 compagne e le salutarono; le tre ricambiarono felici.
Rachel sfoggiò un sorriso un pò amareggiato, però, al contrario di esprimere la sua opinione con irruenza e commentare la scena come era solita fare, rimase in silenzio.
Quinn notò la distaccata freddezza della ragazza e ne rimase colpita, anche se, probabilmente tempo fa, sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe fatto. Sapeva che doveva trovare un modo per parlarle, ma la situazione era imbarazzante per entrambe.
Pochi minuti dopo entrò il professore e tutti gli studenti si prepararono per la lezione. Brittany era incantata a guardare la mora e la bionda parlare insieme, mente la mano destra della mora, era tra le mani di Brittany, che con amore la accarezzava. Quinn di tanto in tanto sorrideva alla bionda e le mandava dei bigliettini rendendola partecipe del loro discorso.
Brittany leggeva interessata i bigliettini che le arrivavano e distingueva la calligrafia della bionda e quella della mora, le quali si alternavano per scriverle, tra le righe dei loro discorsi:
"Ti vogliamo bene Brit Brit; Sei la nostra piccola ballerina preferita."
messaggi che la facevano arrossire.
"Sei sicura di volerle parlare? Lo so che la situazione è imbarazzante per entrambe..credi sia il momento?"
"Si, ne sono sicura, devo solo trovare le giuste parole."
"Mi raccomando, non avere paura, io, e Brit ti siamo vicine!"

Questa fu l'ultima parte della discussione tra Santana e Quinn, prima che la lezione finisse. L'ora successiva avevano le prove al glee club. Suonata la campanella, la mora si girò verso la bionda, la sua bionda, e, dopo averle sorriso, le sussurrò qualcosa all'orecchio. Brittany ascoltò con attenzione e dopo essersi messa lo zaino in spalla, si alzò e aspettò che la mora raccogliesse le sue cose per poi andare nell'altra aula. Brittany si girò verso Quinn prima di lasciare l'aula e le fece l'occhiolino, per far capire alla bionda che sapeva cosa doveva fare.
Quasi tutti avevano lasciato l'aula, mancavano solo Quinn, qualche altra ragazza e Rachel. Quando la ragazza passò davanti al banco di Quinn per uscire dalla classe venne bloccata dalla bionda che, senza poter pensare, afferrò Rachel per il braccio e, prima che potesse dirle qualcosa, affermò
"Io e te dobbiamo parlare."
Quinn aveva approfittato di quel momento perché sapeva che Mr. Schue solitamente il venerdì ritardava ad arrivare a lezione, visto che era impegnato a insegnare spagnolo ad un'altra classe.
Rachel non fu in grado di reagire e si lasciò guidare da Quinn, che la portò in corridoio, verso la biblioteca. Si diresse poi verso il suo solito posto prediletto e, dopo essersi seduta e aver fatto sedere a sua volta Rachel, la prese per mano. Dopo un respiro profondo cominciò:
"Lo so, tra noi non c'è mai stato un vero rapporto d'amicizia e, sinceramente, a pensarci bene, la cosa mi dispiace, mi fa stare male. Siamo entrambe sole. Probabilmente avrai visto oggi la mia riconciliazione con Santana e Brittany e devo dirti che è stata una cosa inaspettata, e soprattutto di estrema gioia. Probabilmente a te questo non interesserà, lo so, però voglio renderti partecipe di questo perché voglio renderti partecipe della mia vita. Voglio essere tua amica."
Rachel era li, a guardare Quinn, immobile.
"Posso continuare?"
chiese in un attimo di incertezza la bionda, che come risposta ricevette una piccola stretta alla mano.
"Ok, so come ti senti, ho vissuto nella tua stessa situazione. Certo, prima ero nelle Cheerio, ero popolare ed ero insieme a Finn, avevo tutto. Quando lentamente ho cominciato a perdere tutto mi sono sentita crollare il mondo addosso e in quella situazione ero sola, in fin dei conti lo sono sempre stata. Tu a differenza mia non hai mai avuto nessuno che potesse nemmeno darti l'illusione di poterti aiutare. Questo mi fa sentire ancora più in colpa per tutto quello che ti ho detto. Mi dispiace veramente tanto e te lo dico con il cuore in mano. Tutto quello che è successo con Finn alla fin fine è stato stupido. Credevo di amarlo, e lui anche, ma alla fine sapevamo entrambi che era una relazione creata solo per una questione di popolarità, ci sfruttavamo a vicenda, credendo di amarci. Però devo essere onesta con te Rachel, io credo che tu non appartenga a questo posto. Hai delle capacità molto grandi e limitarti a questa realtà scolastica penso potrebbe trattenerti dal raggiungere i tuoi obbiettivi, dal realizzare i tuoi sogni. Detto questo credo di essermi espressa chiaramente. Lo spero,e spero anche che in qualche modo questo sia servito a qualcosa."
Tutto questo discorso, pronunciato sottovoce, continuava a lasciare Rachel immobile. Dentro di lei però stava succedendo qualcosa, si sentiva strana. La bionda aveva completamente colto nel segno. Aveva bisogno di un'amica, di qualcuno che la capisse, che la potesse aiutare e stare al suo fianco in qualsiasi situazione. Ci furono alcuni minuti di silenzio che sembrarono interminabili.
Rachel, prendendo forza, mise la mano, che era rimasta appoggiata al suo ginocchio per tutto il tempo, sopra quella della bionda che ne seguì tutto il percorso, facendo poi scorrere gli occhi fino a trovare il suo viso. Le regalò un sorriso, così da poter dare coraggio alla ragazza in modo che potesse esprimersi.
"Mi hai colpita in pieno."
pronunciò secca, con la voce un po' tremante
"E nessuno prima d'ora c'era mai riuscito."
Sul volto della bionda il sorriso sparì, per lasciare spazio ad un'espressione seria e malinconica. Per farla continuare, prese la mano che aveva appoggiato sopra la sua e la strinse, per farle sentire che poteva continuare.
"Dire che io e te siamo state in conflitto è dire poco. Ci siamo fatte di tutto e credo proprio che quella che deve chiedere scusa qui sia io e non tu. Io mi sono intromessa nella tua relazione. Io ho rovinato tutto e ne porto il peso delle conseguenze. Però nello stesso momento non riesco a fare a meno di lui. Io lo amo."
Alcune lacrime cominciarono a scorrere sul viso di Quinn, ma continuò a rimanere lì ferma, con le mani della ragazza tra le sue, continuando ad ascoltarla.
"E' anche vero però che ho bisogno di un'amica. Ho bisogno di te, credo tu possa essere l'unica in grado di potermi capire, anzi ne sono certa. Però non ho mai avuto il coraggio di chiedertelo, mi sento costantemente in colpa per quello che ti ho fatto, e non credo di potermi meritare la tua amicizia."
E a quel punto neanche lei riuscì a trattenere le lacrime. Quinn dopo aver sentito quelle ultime parole non poté fare altro che abbracciare Rachel. Le due si strinsero l'una all'altra, entrambe con la fronte appoggiata alla spalla dell'altra. Erano vicine, vicinissime come non lo erano mai state. Nessuno poteva capire quanto quel momento fosse strano, quanto fosse stato desiderato e allo stesso tempo mai immaginato. Nessuno tranne loro due.
"Abbiamo entrambe le nostre colpe, ma siamo state in grado di averle ammesse,e finalmente ci siamo liberate da tutti i pesi che avevamo addosso. Credo che questo possa essere un nuovo inizio."
Questa fu la frase che Quinn bisbigliò all'orecchio di Rachel, con la voce interrotta dalle lacrime.
"Hai ragione, possiamo ripartire da zero ora."
aggiunse tra le lacrime l'altra.
Le due rimasero abbracciate per parecchi minuti. Si sentivano al sicuro l'una nelle braccia dell'altra, sapevano che potevano contare l'una sull'altra da quel momento.
Rachel improvvisamente si staccò e prendendo per le spalle Quinn le disse:
"Oddio!! Siamo in ritardo per le prove del glee club!! Cavoli, dovevo scegliere anche una canzone ma non ho trovato nulla..."
Quinn allora, da un'espressione preoccupata che aveva, scoppiò a ridere. Abbassando la testa e scuotendo il capo ripose:
"Ah Rachel, sei sempre la solita!"
facendo così scoppiare a ridere anche lei.
"Credo di avere la canzone giusta per te, anche se però ti serve un partner per cantarla."
"Bè, credo di averlo il partner... Anzi, c'è l'ho qui davanti"

esclamò Rachel tutta soddisfatta. La bionda arrossì e, dopo aver preso per mano l'amica, la portò tra i ripiani dove c'erano i vari spartiti proponendole la canzone, che venne approvata con soddisfazione.
"E sai la cosa migliore qual'è?"
chiese la ragazza eccitata solo all'idea.
"Che dobbiamo improvvisarla! Sarà fantastico, uscirà un'esibizione stupenda"
la bionda sorrise e le fece cenno di si con la testa. Rachel che non stava più nella pelle l'afferrò per mano e cominciò a correre per i corridoi, entrando in classe, tenendo ancora stretta a sé Quinn.

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Capitolo 9
*** Quartetto ***


Entrarono in classe, mano nella mano ed entrambe sorridenti, non curandosi del fatto che molto probabilmente avrebbero causato un gran movimento tra i loro compagni del Glee.
Invece la reazione fu totalmente opposta; difatti tutti le accolsero con un sorriso, felici di quella nuova amicizia. Le due ne rimasero colpite e Santana, seduta vicino a Brittany, guardò Quinn e le fece l'occhiolino, seguito da quello della bionda accanto a lei.
Santana e Brittany, approfittando del fatto che Mr. Shue era in ritardo, avevano spiegato cosa stava succedendo, ovvero che Quinn e Rachel stavano parlando e che non sapevano che cosa potesse succedere, ma che in ogni caso dovevano comunque rimanere tranquilli, qualunque fosse stata la loro scelta. Nel vedere che le ragazze si erano chiarite, il sorriso fu quindi spontaneo e collettivo.
Le due ragazze si sentirono sollevate nell'apprendere questo da Santana e Brittany e le ringraziarono entrambe, prendendo poi posto vicino a loro.
Quando Mr. Shue entrò rimase un attimo colpito nel vedere che Rachel stava seduta vicino a Quinn, che a sua volta era vicina a Santana.
"Mr. Shue?"
"Si dimmi Rachel!"

rispondendo appoggiò la sua cartella sul piano e cominciò a frugare per gli spartiti.
"Avrei una canzone da cantare, perfetta con il tema di questa settimana."
"Mmh, ok Rachel, accomodati, però ti devo ricordare che è un duetto, non i solo questa settimana!"
"Certo, lo so, e ho anche la mia partner!"

Nell'affermare ciò si sentì un gridolino di Brittany, con conseguente applauso per incitarle.
Rachel aveva preso per mano Quinn e si stavano dirigendo verso il piano.
Mr. Shue rimase totalmente disarmato nell'apprendere che Rachel e Quinn stavano cantando per la prima volta insieme.
"Oh wow, perfetto! Fateci sentire allora!"
e ancora turbato da quella visione prese posto vicino ai suoi studenti Mike e Puck.
"Grazie a tutti per la comprensione."
"Grazie ragazzi."

Queste furono affermazioni di Rachel e Quinn prima che Brad, cominciasse a suonare.
"Hey yo R."
"What up Q"
"What we want?"
"Want them to say"

Insieme poi, si guardanrono l'una con l'altra, cominciando poi a battere le mani a tempo, guardando i loro compagni.
"Say you love me, Say you love me
Then put it in a love song
Say you need me, Say you need me
Then write it in a letter for me"

Nel sentire le parole di quella canzone, tutti cominciarono a tenere il tempo con le mani, per poi cominciare a ballare, non resistendo al ritmo di quella canzone. Alicia e Beyoncé con quella canzone avevano conquistato decisamente i loro fan, ma l'interpretazione di Rachel e Quinn aveva conquistato definitivamente i loro compagni. Santana e Brittany non riuscirono a trattenersi e raggiunsero le due ragazze ballando e cantando con loro.
Toccò poi a Quinn partire per la sua strofa:
"If you say you want me, yeah,
You say you want me
If you do the right thing, we can be together
I’m not easy, yeah, you gotta work for it
I’m the real thing, yeah, you gotta please me

All that talk, and boy you better walk it
All that front and that’s not how you do it
If you really need me like you say you need me
Baby better show me, baby better come and say"

Probabilmante, presa dal momento, non riusciva a staccare gli occhi di dosso a Noah, che faceva altrettanto. I loro sguardi si erano incatenati e Puck ascoltava con attenzione ogni parola che la bionda, con quella voce così delicata, pronunciava.
Poi ripartì il ritornello, cantato da tutti e fù poi la volta di Rachel, che si lanciò nella sua parte:
"What you gonna do when somebody commences
Believe that he can do it better
Send me gifts and show me the romance
All this this and that, can you do better?
All I’m saying is love is what I’m looking for
If you wanna keep me, baby gotta love me more
If you really want me, like you say you want me
If you really need me, baby better come and say"

E anche lei, come la sua compagna di duetto, si ritrovò a dedicare quelle sue parti a Finn che era impegnato a dare il ritmo alla batteria, ma che anche lui fissava la ragazza.
Non si limitarono a fare una versione breve del pezzo, anzi, la cantarono tutta. Quella canzone aveva provocato un'armonia tra i ragazzi che solo mentre cantavano riuscivano ad ottenere. Li rendeva tutti uniti. Era per questo che amavano il glee club.
Il professor Schuester si complimentò con entrambe le ragazze, e aggiunse:
"Sapete una cosa? Credo proprio che questo pezzo, studiato per bene, potrebbe essere perfetto per le nostre esibizioni!"
Nel sentire questo, le due ragazze si abbracciarono eccitate a quell'idea!
"Wow Quinn, hai scelto un pezzo straordinario!"
"Ammettiamolo, noi siamo straordinarie!!"

Replicò la bionda tra le risate.
Nel frattempo la campanella era suonata e quindi la lezione era terminata; ormai era quasi arrivata l'ora per il pranzo.
Santana e Brittany decisero che era il caso che anche Rachel si unisse al pranzo con Quinn.
Per i corridoi, vedere quelle 4 ragazze insieme faceva uno strano effetto. Gli altri studenti le guardavano, alcuni stupiti, altri meno. Loro però erano impegnate a parlare e non davano molto peso agli altri, anzi proprio per niente.
Santana e Brittany si tenevano per i mignoli, come al loro solito, mentre Quinn e Rachel erano a braccetto. Di tanto in tanto Santana dava la mano a Quinn, approfittando dei momenti in cui il corridoio era vuoto.
"Dai, pranziamo insieme dopo, vi va?"
propose Santana, con la testolina di Brittany che di tanto in tanto si faceva vedere continuando a sorridere e ad annuire, tentando di convincere Quinn e Rachel.
"Certo, per me va bene! A te Rach?"
"Ne sarei veramente onorata!"

rispose timidamente la ragazza.
"Allora è deciso! A dopo!"
Le ragazze avevano materie differenti, difatti Santana e Brittany avevano lezione di letteratura, Rachel e Quinn di cucina.
Nessuna di loro si era resa completamente conto che dopo tanto tempo riuscivano ad essere in grado di camminare per la scuola senza essere da sole. Erano troppo concentrate su quei momenti di gioia per pensare a tutto quello che avevano passato.
Passarono poi le ore e le quattro si trovarono a pranzo insieme
"Allora Quinn hai deciso che film prendere per stasera?"
chiese la mora.
"No, non ancora, poi quando passo a prendere Brittany per venire a casa tua ci fermiamo a noleggiare qualche DVD!"
Brittany subito tenne a precisare:
"Vi prego, niente film dell'orrore, io ho paura, lo sapete!!"
Santana si mise a ridere e le rispose:
"Si, lo sappiamo, tranquilla! Ah Rachel, vuoi venire anche tu a questo "Party"? Mi farebbe piacere... ci farebbe piacere!"
Rachel rimase spiazzata nel sentire quella richiesta da parte della mora, le quali  uniche parole che si era sentita dire fino a quel giorno erano poco cordiali
"Mi piacerebbe moltissimo, veramente, però ho un impegno con i miei due papà, mi dispiace ragazze..."
disse con tono sconsolato.
"Bè ma non ti preoccupare, ne faremo sicuramente altri e tu sei sempre la benvenuta!"
Replicò Brittany prontamente, mentre Santana e Quinn le sorrisero e annuirono per confermare l'affermazione della bionda.
"Grazie mille! Possiamo farli anche a casa mia, quando volete! Siete le benvenute! Magari con meno alcool!"
disse ridendo Rachel e le altre dopo averla guardata scoppiarono a ridere.
Finito di pranzare, ognuna andò ai vari corsi che aveva da fare. Questa volta erano sole, anche se sapevano di non esserlo.
Si ritrovarono poi all'uscita, verso le 16 e si salutarono abbracciandosi, per poi prendere ognuno la via per la propria casa.
"Mi raccomando Britt, fatti trovare pronta per le 20 sotto casa che Quinn ti passa a prendere!"
"Si San, c'è la posso fare questa volta, non mi addormenterò!"

Rachel e Quinn sentendo quelle parole scoppiarono a ridere, ma infondo sapevano che le due ragazze non potevano fare a meno l'una dell'altra.

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Capitolo 10
*** Party ***


Anche se Rachel era impegnata con i suoi genitori e Quinn aveva una serata da passare con Santana e Brittany, le due trovarono il tempo per sentirsi tramite messaggi. Sentivano la necessità di farlo, nonostante la loro amicizia fosse appena nata
Verso le 19.30 Quinn mandò un messaggio a Brittany:
"Ei Brit io ora parto da casa, fatti trovare pronta che arrivo! :)"
Allacciò la cintura, accese il motore e con calma partì. Indossava la sua tuta rossa, con le righe bianche laterali e aveva indosso poi un paio di Converse bianche, Converse che aveva comprato insieme a Brittany e Santana in un pomeriggio di shopping.
Brittany, nel frattempo, era fuori seduta sul marciapiede che aspettava. In realtà era dalle 19 che era li: era troppo emozionata per stare in casa ad aspettare. Indossava anche lei una tuta, grigia però, con le stesse Converse bianche. Appena vide Quinn scattò in piedi e, non appena la ragazza accostò, la bionda salì in macchina e strinse in un abbraccio la ragazza alla guida.
"Q!!! Sono agitatissima e troppo felice!!"
"Anche io lo sono testolina bionda! Dai ora andiamo!"

E staccandosi dall'abbraccio, Quinn ripartì, facendo prima tappa al mini market per prendere qualche provvista, ovvero caramelle, patatine e quant'altro, e dopo a prendere i DVD.
Non li scelsero con molta cura: presero una commedia e un film d'amore. Risalite in macchina partirono vero la casa di Santana, che distava pochissimo.
Arrivate, Brittany scese prima ancora che Quinn potesse finire di parcheggiare e cominciò a fare cenno alla bionda di muoversi.
Quinn dopo essere scesa raggiunse Brittany, che la prese sottobraccio. Andarono così verso la porta e suonarono il campanello.
Santana le stava aspettando, anche lei in tuta, nera con righe laterali bianche, e non fece in tempo a salutarle che Brittany mollò la borsa delle provviste a terra per gettarsi al collo della ragazza. Le avvolse le braccia attorno al collo e con le gambe le prese il fondoschiena, agganciandosi così alla ragazza.
Quinn approfittò di quel momento per entrare in casa, appoggiare la sua borsa a terra e raccogliere quella che Brittany aveva lasciato li, e dirigersi in cucina, lasciando un momento sole le due amiche.
"Mi sei mancata..."
disse Brittany a Santana, mentre le dava un bacio.
"Anche tu mi sei mancata, da morire..."
Replicò la mora, rubandole un altro bacio.
Le due poi raggiunsero Quinn in cucina, che le accolse con un sorriso.
"Grazie!"
Pronunciarono le due ragazze contemporaneamente, scoppiando poi a ridere per la coincidenza. Successivamente, Santana si avvicinò a Quinn per poterla salutare a dovere. Brittany nel frattempo frugava tra le caramelle per cercare il pacchetto delle sue preferite.
"Ciao Q!"
Disse la mora tenendo stretta a sé la bionda, che, passandole una mano sulla schiena, le rispose:
"Ciao hot mama!!"
Dopo alcuni minuti si staccarono dall'abbraccio e Quinn ne approfittò per regalare un bacio sulla guancia a Santana, che arrossì.
Brittany, vedendo la scena, imbronciò il viso e disse:
"Ei Q!! Lei è mia!"
Il che fece arrossire ancora di più la mora.
"Eddai Brit! Era un semplice bacio sulla guancia! Non te la porto via, lo sai!"
replicò la bionda sorridendole, ma l'altra bionda, con la bocca piena di caramelle, mollò il sacchetto sopra il tavolo e andò verso il divano.
Le due ragazze si preoccuparono e andarono verso il soggiorno; si misero tra il divano e Brittany.
La bionda aspettò qualche istante e girandosi di scatto si buttò addosso alle due ragazze, e ridendo disse:
"Ci cascate ogni volta!!"
"Brit, prima o poi mi fai fare un infarto!"

affermò la mora.
"Si ma veramente, e poi scusa, perché vuoi far preoccupare così le tue mamme?"
Aggiunse Quinn, provocando le risate delle due ragazze. A Santana piaceva sapere che Quinn si ricordava di quelle cose, che non aveva dimenticato quello che avevano passato insieme.
"Eddai! Voglio bene alle mie mamme!!"
ripose Brittany sorridendo.
"Ma vi ricordate quei pomeriggi passati insieme a provare quella coreografia per l'audizione alle Cheerio?"
chiese Santana.
"Ovvio! Come potrei dimenticarlo? Ci siamo divertite un sacco!"
Affermò Brittany.
"Già! All'inizio non sembrava così, però poi si siamo lasciate andare! E poi la coreografia inventata da Brit è stata fantastica!"
a questa frase di Quinn, Brittany fece sparire una parte del suo viso dentro la felpa, cercando di nascondere il suo evidente imbarazzo
"Eddai Q! Non dire così! Lo sai che mi imbarazzo!! E poi scusa lo siete anche voi, dato che avete imparato la coreografia..."
borbottò Brittany da dentro la felpa
"Quinn ha ragione, Brit! Sei stata fantastica. E devo dire che anche tu Q non sei stata da meno, quel nome che hai trovato per noi era perfetto!"
rispose Santana.
"Già!Unholy Trinity! Ammetto che ho avuto un'idea troppo bella..."
confessò la bionda scoppiando a ridere.
"Io non mi ricordo cosa significa..."
disse timidamente l'altra bionda, tirando fuori il viso dalla felpa
"Ma quante volte te lo dobbiamo ripetere?"
disse Santana portando la mano sulla testa della bionda scuotendola, in cerca di qualche presenza.
"Brit allora: Unholy vuol dire non-santo, e Trinity invece..."
"E' quella cosa della Bibbia no?"

Disse Brittany interrompendo Quinn, che facendo cenno di sì con la testa continuò:
"Esatto! Dato che la vostra fama era quella di essere "poco sante" e la mia era quella di essere la presidentessa del club della castità, le due cose sembravano perfette! Come unire il sacro al profano, ecco!"
concluse la bionda soddisfatta.
"Ecco vedi San che allora mi ricordavo qualcosa?"
affermò seria la piccola testolina bionda. La mora e la bionda, si spinsero in avanti per poter guardarsi in faccia per poi scoppiare a ridere entrambe, facendo poi ridere anche Brittany.
"Oh, io ho fame, vado a prendere da mangiare!!"
Affermò quest'ultima alzandosi e lasciando lo spazio tra Quinn e Santana,  per andare a prendere quello che aveva lasciato sopra il tavolo in cucina.
La mora ne approfittò per avvicinarsi alla bionda, si strinse al suo braccio e le appoggiò la testa sulla spalla, accoccolandosi teneramente.
La bionda allora prima le accarezzò la testa, passando una mano tra i suoi capelli e, dopo aver appoggiato la sua testa sopra la testa della mora, cominciò ad accarezzare il braccio che le aveva stretto attorno al suo.
"Quanto mi mancavano questi momenti..."
Affermò Santana, stringendosi sempre più al braccio di Quinn.
"Già, anche a me! Sopratutto mi mancavi tu, e mi mancava Brit."
Brittany nel frattempo era impegnata a riempirsi ancora una volta la bocca con tutte quelle schifezze che prima avevano comprato e aveva visto che le due ragazze si erano avvicinate. Al contrario di prima questa volta le lasciò vicine.
Andò verso il soggiorno e, dopo aver appoggiato tutto sopra il tavolino che era li davanti, prese posto vicino a Santana e si accoccolò appoggiata alla sua schiena.
Santana allora allungò il braccio libero per portarlo su Brittany, facendolo passare sotto il suo braccio per stringerla poi per la schiena, per poterla così accarezzare.
Le tre rimasero così per un po', parlando e facendo zapping tra i vari programmi tv.
"A forza di parlare mi è venuta sete!"
disse Santana, e Brittany continuò:
"Hai ragione, anche a me!"
"Vado io! Anche a me è venuta sete!"

affermò Quinn, alzando la testa e dando un bacio sul capo di Santana, e passando poi davanti a Brittany ne approfittò per darne uno anche a lei. Poi si avviò verso la cucina.
Decise di allungare un po' i tempi e nel frattempo mandò un sms a Rachel:
"Hey Rachel! Scusami se ti rispondo così tardi, però stavo parlando con San e Brit! In ogni caso, ti lascio ora, non vorrei mai disturbarti! Mi raccomando, ricordati tutto per domani! Buonanotte per dopo! :* xoxo Q :)"
e automaticamente sorrise al cellulare. Cominciò poi a guardare tra i vari mobili della cucina, dove poter trovare i bicchieri.
Intanto Santana e Brittany avevano cambiato posizione. Santana si era letteralmente lasciata andare tra le braccia di Brittany che la teneva stretta a sé e la coccolava.
"Sei sicura di stare bene San?"
chiese la bionda passandole la mano tra i capelli.
"Si Brit, non ti preoccupare, è solo che, non so, questa serata mi serviva. Mi sento più apprezzata, accettata! E credo di aver bisogno di affetto, ecco quello si."
affermò la mora, stringendo tra le mani una parte della felpa della bionda.
"Bè per questo posso rimediare subito!"
e prendendole delicatamente la testa, la fece alzare verso il suo viso e la baciò, questa volta con passione: non si limitò al bacio che si erano scambiate prima alla porta. Santana continuò a stringere in quel pugno la felpa di Brittany, quasi cercando di non farla andare via e Brittany la portava sempre più verso di sé.
Dopo alcuni minuti le loro bocche si allontanarono, anche se Santana delicatamente morse il labbro inferiore della bionda. Non voleva veramente lasciarla, la voleva tutta per sé.
Quinn intanto aveva trovato i bicchieri e aveva preso da bere; cautamente si avvicinò al soggiorno, decidendo di annunciarsi, in modo da non interrompere niente di particolare.
"Ragazze, è già l'1! Com'è passato il fretta il tempo!"
Santana nel frattempo era riuscita a strappare un altro bacio alla bionda e si era poi nuovamente accoccolata tra le braccia di Brittany.
"Di già Q?? Wow! Non credevo!"
affermò la bionda seguendo con lo sguardo il percorso che stava facendo l'altra bionda. Dopo aver appoggiato le bibite e i bicchieri sopra il tavolino, chiese alle altre cosa volessero da bere e la risposta fu sempre la solita: thè alla pesca per Brittany e acqua per Santana.
Dopo aver versato da bere, passò i bicchieri alle amiche. 
Dopo aver bevuto, essersi staccata da Brittany ed aver appoggiato il bicchiere sul tavolino, Santana disse:
"Che ne dite se andiamo a buttarci di sopra a letto? E' scomodo il divano, e io ho bisogno di sentirmi al sicuro tra voi due."
L'affermazione della mora spiazzò le bionde. Solitamente questo era il comportamento che aveva Brittany, ma quella sera Santana era un po' malinconica. Molto probabilmente stava ripensando a tutti i momenti che aveva trascorso con le due ragazze a quanto le fossero mancati.
"Certo Santana!"
affermò Quinn, passandole una mano sulla schiena
"Mi sa che stasera sarò io la mamma e tu la piccolina!"
disse Brittany guardando le due ragazze che le sorrisero.
Dopo aver chiuso casa, spento la tv e riordinato un po' il soggiorno e la cucina, le tre andarono verso il piano superiore.
Il letto di Santana era matrimoniale, quindi le ragazze ci stavano benissimo sopra. La prima a buttarsi fu Brittany, che si infilò direttamente sotto le coperte. Fu seguita da Quinn, che la imitò e guardando l'altra bionda, crearono uno spazio tra loro due, in modo da lasciare spazio a Santana. Nel vedere quella scena, la mora non poté resistere e alcune lacrime le scesero sul viso.
"Non mi costringere a venire lì e a portarti di peso a letto!"
disse Quinn guardando la ragazza in piedi davanti al letto. Santana le sorrise, si asciugò le lacrime e si buttò al centro.
Fece appena in tempo a mettersi sotto le lenzuola che le due bionde la stavano già coccolando. Si erano accorte delle sue lacrime e non volevano vederla piangere.
"Grazie mille, non potrei vivere senza di voi. Non ce la farei."
affermò la mora stringendo le mani di entrambe.
"Lo stesso è per me!"
replicò la piccola testa bionda.
"Vi voglio bene, con tutto il mio cuore!"
concluse la bionda, prima che le tre si addormentassero.

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Capitolo 11
*** Colazione ***


La mattina seguente Quinn fu la prima a svegliarsi. Era abbracciata alla mora, il suo corpo appoggiava lungo la schiena della ragazza e la sua testa era dolcemente sistemata tra il collo e la spalla di Santana.
Le braccia della bionda erano avvolte attorno alla pancia dell'altra, in modo da non poterla lasciare scappare e da farla sentire al sicuro, cosa che alla mora piaceva e tra l'altro che aveva chiesto.
L'altra bionda, invece, stava dalla parte destra di Santana. Lei era tutta rannicchiata, girata verso la mora e sembrava quasi che volesse cercare riparo nel corpo della ragazza. La sua testa era appoggiata al suo petto.
La mora la teneva stretta a sé, con le mani appoggiate alla schiena. La testa, invece, l'aveva posta sopra quella della ragazza, in modo da poterle lasciare qualche bacio di tanto in tanto.
Quella scena era veramente dolcissima, sembrava perfetta.
Quinn decise di fare una sorpresa alle due ragazze e, staccandosi lentamente da Santana cercando di non farla svegliare, scese al piano inferiore per andare a preparare la colazione.
Cominciò a tirare fuori un po' di pentole e di ingredienti per preparare i pancakes e, dopo aver preparato l'impasto, cominciò a cucinare. Era inevitabile che il profumo poi cominciasse a diffondersi per tutta casa, però questo era un buon modo per non salire poi in camera a disturbare le due ragazze.
Nel frattempo Santana aveva sentito che Quinn si era staccata da lei ed era scesa, e sapeva anche che infondo l'aveva fatto per lasciarla un po' sola con Brittany. Apprezzava moltissimo questa cosa di Quinn. Non c'era bisogno che lei parlasse, capiva da sola le situazioni.
Non voleva però svegliare Brittany che dormiva beatamente appoggiata a lei. Aveva un pugno chiuso e l'altra mano era impegnata a tenersi aggrappata ad un pezzo della sua felpa.
Santana però non riuscì a resistere e cominciò a passarle una mano tra i capelli, a coccolarla. Pian piano la piccola testolina bionda si svegliò e, stropicciandosi gli occhi, mormorò qualcosa che Santana non riuscì a capire.
"Buongiorno Brit Brit, dormito bene?"
bisbigliò a bassa voce la mora per lasciare il tempo a Brittany di poter svegliarsi
"Buongiorno San! Certamente... ero con te e mi sono anche svegliata al tuo fianco!!"
La bionda stava solamente iniziando a svegliarsi, e cominciava già a spiazzare la mora.
"Cominci già così di mattina a farmi prendere colpi?"
le rispose passandole una mano sul viso, accarezzandola e lentamente facendole alzare la testa verso la sua.
"Ti amo, non immagini quanto..."
"Anche io San!"

E staccando le mani dal petto della mora, le portò attorno al suo collo per poi avvicinarsi lentamente alle labbra si Santana che sembravano aspettare solamente le sue. Le due si scambiarono il primo bacio della giornata: inteso e dolcissimo. Dopo alcuni minuti Brittany lasciò le labbra della mora, per passare al suo collo, cominciando a lasciarle una scia di tanti piccoli baci che fecero rabbrividire la ragazza.
"Sarebbe ideale cominciare ogni mattina così..."
Disse la mora, stringendo a sé la bionda che, risalendo il collo e avvicinandosi alla bocca, le sospirò
"Molto presto lo potremmo fare sempre..."
per poi baciarla nuovamente.
Santana era felice di sapere che non appena avessero finito la scuola, loro due si sarebbero trasferite per andare a vivere insieme.
Improvvisamente la bionda cominciò ad annusare Santana, per poi alzare la testa e annusare in direzione della porta:
"Hey, ma cos'è questo profumo? Sei tu?? E Quinn? Che fine ha fatto?"
Santana ridacchiò e, passandosi una mano tra i capelli dopo essersi lentamente messa seduta sul letto, rispose alle mille domande della bionda:
"Perché, da quando in qua io profumo di pancakes? E' Q, che ci sta preparando la colazione! Anzi, è meglio che la raggiungiamo e che le diamo una mano."
La bionda allora scattò in piedi giù dal letto e si sistemò. Aspettò che la mora facesse lo stesso prima di scendere.
Intanto Quinn aveva quasi finito di preparare la colazione e anche la tavola. Si accorse che le era arrivato un sms.
"Buongiorno Quinny! Scusami per ieri sera, ma non ho avuto tempo di risponderti :( Comunque non ti preoccupare, ho tutto pronto!! :)"
Quinn sghignazzò nel leggere quel soprannome che Rachel le aveva trovato. "Buongiorno Quinny" era carino, le piaceva!
"Buongiorno Rachel! Quinny? Mmh mi piace! Devo trovare un soprannome anche a te, anche se ho qualche idea per la testa!! :) In ogni caso, non ti preoccupare per ieri sera, non c'è problema!! Ci vediamo dopo! :*"
Dopo aver inviato il messaggio si mise il cellulare in tasca e sistemò le ultime cose in tavola. Sentì Brittany che dal piano superiore continuava a ripetere:
"Ma allora ti muovi?? Dai che io ho fame!!"
"Senti, ma se devo andare al bagno cosa posso fare? Tu scendi che io arrivo!"

Nel sentire quella piccola conversazione Quinn rise e sentì poi la bionda precipitarsi giù dalle scale. Non fece in tempo a dire "Buongiorno" che si ritrovò avvinghiata addosso Brittany, nella stessa posa che la sera prima aveva usato per salutare Santana.
"Quinn, ma quanto ti voglio bene? Anche la colazione ci prepari!! Sei fantastica!! Non so come ho fatto tutto questo tempo senza di te!"
E dopo essersela stretta a sé, le stampò un bacio enorme sulla guancia. Quinn ridacchiando disse:
"Buongiorno anche a te Brit! Grazie per l'infarto mattutino!!"
che provocò la risata di Brittany.
"Anche Santana mi ha detto una cosa simile prima..."
disse innocentemente la testolina bionda, sorridendo a Quinn.
Santana, nel frattempo, aveva sceso le scale e si stava avviando verso la cucina. Aveva già in mente di riempire di baci Quinn per ringraziarla della colazione e del momento che le aveva concesso con Brittany. Quando però vide tutto quel ben di dio sopra la tavola, non si limitò a riempirla di baci, anzi, fece come la sua metà bionda.
Puntò Quinn che stava sistemando le ultime cose sul ripiano della cucina e al grido di:
"Hey Quinn!!" Santana annunciò il suo imminente tuffo tra le braccia della ragazza. Le saltò addosso come aveva fatto Brittany pochi minuti prima. Solo che invece di stringerla, le riempì il viso di baci e mentre glieli dava le diceva:
"Ma *bacio* quanto *bacio*coccolosa *bacio*è *bacio*la *bacio*mia *bacio*Q *bacio*??"
Quinn stava cercando di mantenere l'equilibrio mentre era completamente arrossita in viso. Non era abituata a queste dimostrazioni d'affetto, la mettevano sempre in imbarazzo, però le apprezzava: si sentiva amata. Intanto Santana continuava:
"*bacio* allora *bacio*dimmelo!! *bacio* dai  *bacio*dimmelo!! *bacio*"
Si fermò e la fissò negli occhi. Poi l'abbracciò stretta stretta e staccandosi infine le disse:
"Te lo dico con il cuore in mano, grazie mille Quinn. Sei unica!"
"Anche per me vale la stessa cosa!!!"

urlò dalla tavola e con la bocca piena Brittany, che aveva già cominciato a mangiare.
Le due ragazze, l'una di fronte all'altra, scoppiarono a ridere. Quinn poi gettò le braccia al collo di Santana e le bisbigliò
"Non mi dovete ringraziare, lo faccio perché vi voglio bene. Non voglio perdervi mai più, siete troppo importanti per me!"
Santana le passò una mano tra i capelli, mentre con l'altra le accarezzava la schiena, come a rassicurarla della loro presenza.
Poi la bionda si staccò e prendendo tra le mani il viso della mora le stampò un bacio sulle labbra. La cosa non era così pericolosa come si poteva pensare, anzi, lo usavano fare da tempo. Era un'innocente bacio sulle labbra, niente di che! Quinn le sorrise e Santana arrossì.
Si diressero poi verso il tavolo, dove Brittany le aspettava con la faccia imbronciata e parlando con la bocca piena borbottò:
"Uffa non vale, lo voglio anche io mamma!"
Disse rivolgendosi verso la bionda, che rimase divertita da quell'affermazione e, dopo averle spettinato i capelli, le regalò un bacio a stampo sulle labbra, rendendo felice anche la piccola testolina bionda.
"Buon appetito!"
Esclamò poi Quinn prima di cominciare a mangiare.
Su quel tavolo c'era di tutto: dai pancakes fatti da Quinn ai biscotti, le fette biscottate e il pane. Aveva poi fatto la spremuta, e preparato del latte, nel caso qualcuna di loro avesse avuto voglia di berlo.
A fine colazione, Brittany era totalmente sazia, anche perché s'era fatta fuori metà tavolo.
"Oi oi! Che mal di pancia!"
disse la bionda passandosi una mano sulla pancia.
"Per forza! Ti sei mangiata di tutto Brit!"
afferrò la mora passandole una mano tra i capelli, accarezzandola.
"Ma non è colpa mia se Q è bravissima a fare da mangiare!"
dichiarò Brittany continuando a massaggiarsi la pancia con le mani.
"Dai è una semplice colazione! Niente di che!"
disse imbarazzata la cuoca.
"Sei troppo modesta Quinn! E' innegabile che tu sia brava ai fornelli, lo sei sempre stata!"
le rispose Santana prendendole la mano e sorridendole.
"Ragazze, se non vi dispiace, io tra poco devo tornare a casa. Oltre al fatto che a mia madre serve la macchina, devo andare a farmi una doccia e a sistemarmi..stasera deve venire Rachel a casa mia."
Con questa frase Quinn lasciò sorprese le due ragazze
"Wow davvero? Che bello!!"
disse Brittany contenta per Quinn
"Davvero! Sono d'accordo con Brit! Mi fa piacere!! Ah e mi raccomando, vacci piano che sono gelosa!"
replicò Santana assumendo un'espressione seria guardando Quinn. Brittany faceva cenno di sì con la testa, come a confermare e a condividere l'opinione di Santana.
"No no! Non vi preoccupate dai!! Ora sistemo un attimo qui e poi vado, anzi andiamo, così porto a casa anche te Brittany se vuoi!"
"Si magari Quinn! Devo preparami anche io per questa sera, questa moretta qui deve venire a casa mia!!"
disse Brittany tutta contenta all'idea che Santana andasse a casa sua e così finalmente potesse darle il suo regalo.
"Ma che mettere apposto Q!! Hai già fatto abbastanza! Mi arrangio io qui!!"
affermò la mora guardando la bionda.
"Ok allora! Dai Brit prendi le tue cose che andiamo!"
Brittany non capì cosa intendesse Quinn, tanto è vero che si alzò, prese per mano Santana facendola alzare e andò verso la porta.
La mora e la bionda rimasero perplesse per quell'azione.
"Brit..che cosa stai facendo?"
chiese la mora grattandosi la testa.
"Bè, Q ha detto di prendere le mie cose, tu sei mia quindi ti ho presa!"
Santana e Quinn rimasero spiazzate, totalmente. Santana non riuscì a resistere e baciò Brittany davanti a Quinn. Sapeva che la bionda non si sarebbe scandalizzata di quel gesto. Anzi, la reazione di Quinn fu un tenero sorriso nel vedere quel gesto, quel bacio che sembrava così banale, ma per loro era qualcosa di unico e che si potevano concedere solo nei momenti in cui si sentivano protette. E con Quinn sapevano di essere al sicuro.
Questa approfittò della situazione per raccogliere la sua borsa e prendere le chiavi della macchina.
Nel frattempo le labbra delle due ragazze dopo alcuni minuti di passione si erano lasciate. Santana allora disse:
"Brit..non so più cosa fare con te! Quinn intendeva di prendere la tua borsa, le tue cose da vestire, non me!!"
"Ma io l'avevo capito, cosa credi? Volevo solo un bacio!"

Affermò la bionda facendo la linguaccia alla mora e scappando a nascondersi dietro l'altra bionda.
"Mamma difendimi!!"
disse dopo essersi rannicchiata dietro la schiena della ragazza. Quinn si mise a ridere e Santana, dopo aver fatto cadere le braccia lungo il suo corpo, fece altrettanto.
"Ma tu vedi con chi ho a che fare io?"
chiese la mora alla bionda, che come risposta le diede due baci sulle guance e dopo averla abbracciata disse:
"Se non fosse così non la vorresti!"
e prima di andarsene le passo una mano in testa tra i capelli spettinandola ridacchiando.
Quinn uscì poi di casa, avviandosi verso la macchina, con Brittany attaccata sulla sua schiena e che prima di uscire, guardando la mora, disse:
"Ci vediamo dopo San!!"
Santana fece cenno di sì con la testa e salutò le due bionde che dopo essere salite in macchina si avviarono verso le loro case.
Dopo aver chiuso la porta dietro di sé, si fermò un attimo, chiuse gli occhi ed inspirò profondamente, odorando quella casa che sapeva di camomilla e di vaniglia, che sapeva di Brittany e Quinn.
Rimboccandosi poi le maniche cominciò a sistemare il soggiorno e la cucina, per poi passare a camera sua. Era emozionata. Sapeva che quella sera avrebbe dormito ancora con la sua Brittany, e la cosa la rendeva felice. Per di più la sua curiosità per il regalo della bionda cresceva sempre di più. Decise che forse era il caso di prepararsi a dovere per quella serata. Tirò fuori un po' di vestiti dall'armadio, provandoseli. Dopo aver trovato quelli che le sembravano più adatti, prese la borsa e ci cacciò dentro un po' di cose da portarsi via.
Poi con calma sistemò il letto, cercando di non far andare via quelle due fragranze che l'avevano tenuta stretta quella notte.
Nel frattempo Quinn aveva riportato a casa Brittany, che si era precipitata in casa per dare gli ultimi tocchi di perfezione a quel suo dono per Santana. L'altra bionda, ormai, era arrivata a casa. Parcheggiò l'auto e poi si avviò dentro casa. Salutò la madre e poi andò in camera. Si chiuse dentro e cominciò a scrivere un po' di pagine del suo diario. Dopodiché decise di farsi un bagno e poi prepararsi per l'arrivo in serata di Rachel. Non avevano ancora in mente cosa fare, però lei sapeva che avrebbero trovato qualcosa.
Rachel invece era agitatissima. Si era svegliata tardissimo quella mattina e credeva di essere in ritardo anche se non era così. Era incredula all'idea di passare una notte a casa di una sua amica. Amica. Quella parola le sembrava impossibile da pronunciare, però era il termine adatto. Finalmente aveva trovato un'amica, una vera.

Le ore passarono per tutte e quattro le ragazze molto velocemente.
Santana dopo aver chiuso casa, salì in macchina e si diresse verso casa della sua Brittany.
Brittany, da parte sua, era davanti alla porta di casa che aspettava impaziente l'arrivo della mora, della sua mora.
Rachel uscì di casa salendo in macchina, dove il padre la stava aspettando per condurla a casa della sua amica. Era emozionatissima.
Quinn era in cucina che guardava il forno, aspettando il momento giusto per tirare fuori la sua creazione. Sapeva che a momenti sarebbe stata pronta e che a momenti Rachel sarebbe arrivata.

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Capitolo 12
*** Regalo ***


Era arrivato il momento.
Santana era arrivata a casa di Brittany e Rachel a casa di Quinn.
Le situazioni erano diverse, i rapporti lo erano, però l'emozione di tutte e quattro era la stessa.

Quando Brittany aprì la porta di casa, per poco non svenì. Davanti a sé trovò una Santana in tutto il suo splendore. Indossava un vestitino rosso scuro, che le stava tutto aderente e mostrava le sue curve. Aveva le stesse scarpe che aveva indossato il giorno prima a scuola per attirare l'attenzione di Puck. Sulle spalle portava sempre il suo giubbottino di pelle nera, con i capelli raccolti in un'acconciatura che lasciava cadere un ciuffo di capelli sul viso.
"Ok, direi che ti sei proprio vendicata per stamattina. Sei bellissima Santana."
Affermò la bionda prendendole le mani e facendola entrare in casa.
"Così impari a provocarmi Brit Brit!"
rispose la mora, avvicinandosi pericolosamente alle labbra di Brittany, mordendole il labbro superiore, senza però baciarla.
"Non resisto più! Devo darti il mio regalo!"
E continuando a stringere quelle mani, cominciò a correre su per le scale, verso camera sua. Anche Brittany indossava un vestitino. Era bianco con dei piccoli fiorellini gialli disegnati. A differenza di quello della mora, il suo era stretto in vita e con la gonna larga sotto.
Entrate in camera, la mora si accomodò sul letto, sedendosi sul bordo del letto, al centro. Appoggiò le mani sul materasso, aspettando impaziente. Brittany nel frattempo chiuse la porta della camera e si avvicinò allo stereo. Prima di accenderlo, guardò Santana che la stava guardando con gli occhi che le brillavano.
"Spero che il mio regalo ti piaccia e, mi raccomando, ascolta attentamente le parole."
Dopodiché si voltò e, dopo aver schiacciato il tasto play dello stereo, si mise in posizione. Santana non poteva credere ai suoi occhi e, quando partì quella canzone, nemmeno alle sue orecchie.

"'Te amo, te amo', she says to me
I hear the pain in her voice
Then we danced underneath the candelabra, she takes the lead
That's when I saw it in her eyes, it's over.

Then she said 'te amo'
Then she put her hand around my waist
I told her no, she cried 'te amo'
I told her I'm not gonna run away, but let me go.
My soul is awry, without asking why
I said, 'te amo, wish somebody'd tell me what she said’
Don't it mean 'I love you'?
Think it means "' love you'
Don't it mean "'I love you'?
"

Brittany cominciò a lasciarsi andare e a ballare. Santana non riusciva a reagire. Il regalo che la bionda le aveva fatto era quello. Vederla danzare la rendeva sempre felice. Era una ballerina eccezionale, metteva sempre tutta se stessa in ogni singolo passo e vedersi dedicare quei passi la faceva sentire speciale. Brittany continuava a volteggiare e a muoversi così fluidamente che sembrava fosse un tutt'uno con la canzone. 'Te Amo', quella canzone era una delle preferite di Santana. La trovava perfetta per loro due. Univa la componente latina che c'era in lei con la bionda. La prima volta che Santana aveva detto te amo a Brittany, fu un momento particolare. Quando Brittany lo sentì pronunciare si sentì avvolgere da un fuoco di passione, lo stesso che la stava avvolgendo ora e che lentamente stava conquistando la mora. La bionda, intanto, si stava avvicinando passo dopo passo alla mora.

"Te amo, te amo, she's scared to breathe
I hold her hand, I got no choice
Pulled me out on the beach, danced in the water, I start to leave
She's begging me and asking why it's over.
Then she said 'te amo'
Then she put her hand around my waist
I told her no, she cried 'te amo'
I told her I'm not gonna run away, but let me go.
My soul is awry, without asking why
"

A questo punto, Brittany era di frontea Santana. Con una mano le accarezzò il viso e dolcemente poi la prese per i fianchi, facendola distendere sul letto. Lentamente, avvicinandosi pian piano, arrivò al viso della mora e, avvicinandosi all'orecchio, le cantò

"I said, 'te amo, wish somebody'd tell me what she said'
Don't it mean 'I love you'?
Think it means 'I love you'
Don't it mean 'I love you'?
"

La mora non riusciva a muovere un singolo muscolo del suo corpo, tranne il suo cuore. Quello stava battendo all'impazzata. Era pervasa da mille brividi e da altrettante emozioni. Non credeva possibile quella situazione. Lentamente la bionda fece scivolare le sue mani sul corpo di Santana, arrivò alle sue mani e, prendendole tra le sue, mischiando le loro dita, cominciò a far risalire le loro mani insieme.

"Listen we can dance, but you gotta watch your hands
Watch me all night, I'm movin' to the light because I understand
That we all need love and I'm not afraid
I feel the love, but I don't feel that way
Then she said …"

Brittany si riavvicinò nuovamenteal viso di Santana. Accostò le sue labbra a quelle della ragazza, e le disse:

"'Te amo'"

E poi la baciò, intensamente. Nel frattempo le lasciò le mani, per far scendere velocemente le sue mani lungo i fianchi di Santana, per poi afferrarla con forza. La canzone continuavaad andare avanti:

"Then she put her hand around my waist
I told her no, she cried 'te amo'
I told her I'm not gonna run away, but let me go
My soul is awry, without asking why
I said, 'te amo, wish somebody'd tell me what she said'
"

Nel frattempo le due ragazze erano ancora incatenate in quel bacio. Santana era riuscita a reagire e, presa dalla passione, aveva portato le sue braccia attorno a Brittany, cercando di tirare giù la zip di quel vestito che era diventato solamente che un ostacolo. Brittany pensava la stessa cosa del vestito della mora e ne aveva già sfilato la parte superiore, scoprendo il completo intimo che Santana indossava. Era quello nero trasparente con i ricami rossi scuri, il preferito in assoluto di entrambe le ragazze. La canzone stava intanto terminando.

"Don't it mean 'I love you'?
Think it means 'I love you'
Don't it mean 'I love you'?"

Erano ormai riuscite a liberarsi dei vestiti a vicenda. Ora c'erano solo loro due su quel letto. La bionda, continuando a stare sopra la mora, le sussurrò all’orecchio:

Think it means ‘I love you’

Entrambe poi, guardandosi negli occhi dissero:

I love you

Santana poi velocemente fece scivolare Brittany sul letto e portandosi sopra di lei, le baciò il collo, facendosi  strada verso il suo viso. Arrivata all’orecchio pronunciò:

Te amo, te amo

E Brittany stringendola per i fianchi avvicinò la sua bocca a quella della mora, e prima di baciarla concluse dicendole:

Don't it mean I love you?

Ci furono alcuni minuti di silenzio prima che la canzone successiva partisse. Era un altro pezzo che amava Santana e che amava anche Brittany. Era un cd con le loro canzoni, che fecero da sottofondo mentre loro, unite in un solo corpo, consumavano il loro amore.

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Capitolo 13
*** Angelo ***


Nel frattempo Rachel era davanti la porta di casa di Quinn. Era agitata e non sapeva se suonare il campanello.
Dalla cucina Quinn la vide, tirò fuori dal forno la sua creazione e dopo averla appoggiata sul ripiano della cucina, lasciandola raffreddare, si avviò a passo spedito verso la porta. Quando la aprì trovò Rachel immobile che fissava per terra.
"Mmh..credi di poter entrare o rimaniamo qui tutta la notte? Altrimenti vado a prendere delle coperte che stiamo comode!"
propose Quinn, cercando di guardare il viso di Rachel contorcendosi. La ragazza portò una mano al volto, sembrava quasi che si stesse pulendo da qualcosa. Lentamente alzò la testa e sfoggiò un sorriso a Quinn, che non la convinse per nulla. Aveva gli occhi lucidi e quel sorriso era proprio poco credibile. Quinn la prese per mano, quella mano che si era portata al volto, e sentì che era umida: come sospettava si era asciugata le lacrime, cercando di cancellare le tracce. La portò dentro casa e non appena richiuse la porta dietro di sé tolse la borsa che la ragazza portava, l'appoggiò sopra al mobile che c'era li nell'entrata. Rachel intanto aveva nuovamente abbassato la testa e Quinn senza altri indugi la prese e la portò tra le sue braccia, stringendola forte a sé.
"Scusami, non sono riuscita a trattenermi. Mi ero ripromessa di non scoppiare a piangere ma non c'è l'ho fatta."
Disse Rachel, rimanendo immobile tra le braccia della bionda, che replicò:
"E che problema c'è? Tra amiche se c'è bisogno si piange anche! Se devi sfogarti lo puoi fare tranquillamente!"
mentre pronunciava quella frase con un'espressione serena, passava la mano sulla schiena della ragazza, cercando di calmarla.
"Credo sia questo il problema. Non ho mai avuto un'amica e adesso, dopo tanto, non mi sembra ancora possibile. E ti sembrerà stupido, ma ho già paura di poter perdere quest'amicizia, di poter perdere te."
E dopo queste parole Rachel portò le sue braccia attorno a Quinn. Prese tra le mani la sua maglia, stringendola a sé. La bionda rimase colpita da quella frase, alla fin fine sapeva cosa stava provando Rachel, c'era passata anche lei,e sapeva che parole usare in quella situazione, le parole che purtroppo lei non si era sentita dire.
"E perché dovresti perdermi? Non c'è alcuna motivazione. Quando sono venuta a parlare con te per chiarire, l'ho fatto perché era una cosa che mi stava a cuore. Tu mi stai a cuore e sono stata soddisfatta nell'aver espresso dopo tanto quello che mi portavo dentro. E' ovvio che non possiamo diventare migliori amiche in 2 giorni. Però abbiamo tante cose che ci accomunano. Abbiamo passato entrambe esperienze difficili e ne passeremo sicuramente altre, ma se stiamo insieme, magari sarà più facile superarle."
Rachel continuava a piangere, le parole della bionda erano vere, sapeva cosa dire, lo aveva sempre saputo.
"Grazie mille Quinn. Tu hai passato situazioni veramente difficili, le mie in confronto sono sciocchezze, hai una forza immensa."
E pian piano si staccò da quell'abbraccio per ricomporsi, cercando di mandare via quelle lacrime che le avevano segnato il viso.
Quinn all'affermazione della ragazza sorrise. Effettivamente le situazioni che aveva passato lei erano diverse e complicate.
"Dai, andiamo in cucina, devo farti vedere e assaggiare una cosa!"
disse la bionda prendendo per mano la ragazza, la quale si lasciò trasportare verso la cucina. La fece sedere sugli sgabelli che aveva davanti al bancone della cucina. La ragazza era curiosa. Nel frattempo la bionda dava gli ultimi ritocchi alla sua opera.
Dopo poco si girò e disse a Rachel:
"Chiudi gli occhi ora!"
la ragazza obbedì e si coprì gli occhi con le mani. Quando Quinn appoggiò il piatto davanti a lei, le prese le mani e gliele tolse dal viso.
Rachel rimase colpita. Era una torta fatta a forma di stella ed era glassata di crema, con una R in rosso fatta con la marmellata di fragole.
"Ma...ma è bellissima!"
questa fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare Rachel. Era rimasta veramente colpita, mai nessuno aveva fatto una cosa così per lei.
"E dovresti sentire che buona che è!"
disse la bionda ridendo. Lasciò l'onore di tagliarla alla ragazza, e dopo aver messo una fetta a testa cominciarono a mangiarla.
"Wow, hai ragione, è buonissima! Sei bravissima!!"
Quinn arrossì e ringraziò la ragazza. Dopo aver mangiato la torta, Quinn disse:
"Dai, andiamo su in camera che qui non c'è niente da fare! Tanto la TV c'è pure di sopra, se proprio è, a limite la vediamo lì!"
"Certo! Credo però che non ci annoieremo così tanto da guardare la TV."

rispose Rachel timidamente. Quinn le sorrise, prendendola ancora una volta per mano. Le fece strada al piano superiore, fermandosi prima a raccogliere la sua borsa. Arrivate al piano superiore, Quinn sistemò la scrivania per lasciare spazio alla borsa di Rachel
"Appoggiala pure qui! Ah e mettiti pure comoda, io adesso mi metto in pigiama!"
e si avvicinò al letto per prendere il pigiama e cominciare a cambiarsi.
"Ti dispiace se mi cambio qui?"
Rachel rimase colpita dalla naturalezza di Quinn, e alla domanda rispose:
"No, no, non ti preoccupare, anzi, ne approfitto anche io!"
e le sorrise. Dopo essersi cambiate e sistemate, Quinn si buttò sul letto e fece cenno a Rachel di raggiungerla. Prima di farlo, la ragazza frugò nella borsa, tirò fuori un pacchettino e lo nascose dietro la schiena.
Quinn vide che Rachel aveva preso e nascosto qualcosa; guardandola alzando un sopracciglio chiese:
"Ei Berry...cosa stai tramando??"
Ridacchiando mentre la fissava, Rachel si avvicinò al letto e, sedendosi, portò lentamente davanti alla bionda il pacchetto.
"E' per te, spero ti piaccia!"
Era un pacchettino rettangolare, non tanto grande, che fece però rimanere di sasso Quinn.
"Per..per me?"
chiese la ragazza indicandosi con l'indice e guardando Rachel negli occhi.
"Certo! E' un piccolo regalino, l'ho visto oggi pomeriggio e non ho saputo resistere, mi ricordava troppo te!"
Tutto questo non fece altro che spiazzare maggiormente la bionda ragazza, che lentamente si avvicinò a quel pacchettino, prendendolo tra le mani con cura, cominciando ad aprirlo. Quando riuscì ad aprire quella scatolina, rimase completamente a bocca aperta: era una collana d'argento con un piccolo pendaglio a forma di angioletto. Era stilizzato, ma era così semplice da essere perfetto.
Quinn alzò lo sguardo dalla collana, per posarlo su Rachel:
"Ma..ma sei pazza? Ti sarà costata una fortuna! Non la posso accettare, mi sentirei in colpa!"
Rachel prendendo tra le mani la collana, si avvicinò a Quinn e, aprendo il gancetto, avvicinò le braccia al collo della ragazza.
"Ma ti piace?"
chiese con un tono di voce tranquillo.
"Certo..è stupendo! Però credo di non poterlo accettare! Non ho nemmeno nulla da darti in cambio, mi sembra troppo Rachel!"
mentre la bionda rispondeva, Rachel era impegnata ad agganciare la collana al suo collo.
"Dici che non hai niente da darmi in cambio? E la torta? Per non parlare di tutto questo, della tua amicizia, non potrei chiedere altro. Questo vale più di qualsiasi cosa. Non ha prezzo!"
E dopo essere riuscita a metterle la collana, le sistemò il piccolo angioletto, dandole poi un bacio sulla guancia. Infine tornò nella posizione che aveva all'inizio, ovvero seduta davanti alla bionda.
Quinn non riuscì a rispondere a quello che la ragazza le aveva appena detto. Si portò una mano al collo, prendendo tra le dita il pendaglio.
"Adesso ho anche una parte di te con me..."
Affermò dopo essersi guardata il polso, dove i due braccialetti erano intrecciati tra loro.
"Oh! Carini! Sono Santana e Brittany vero?"
Disse Rachel spiazzando nuovamente Quinn.
"Si..si! Come hai fatto a capirlo?"
"Bè, durante le lezioni che abbiamo in comune ogni tanto ti incantavi su quel polso, e poi quei due colori rappresentano troppo Brit e San!"
rispose sorridendo dolcemente.
"Hai ragione Rach! Però io devo trovarti un soprannome, non posso sempre chiamarti per nome!"
affermò la bionda prima di buttare le sue braccia al collo della ragazza per ringraziarla.
"Grazie mille, veramente! E' stupenda! Ti prometto che la terrò con cura e sempre con me!"
"Ne sono certa..."

replicò Rachel, stringendo a sé Quinn.

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Capitolo 14
*** Te Amo ***


Brittany e Santana erano abbracciate. Santana era rannicchiata sul petto di Brittany, che era impegnata a tenere il più stretta possibile a sé la mora, e le accarezzava la schiena, creandole dei piccoli brividi.
"Questo è uno dei migliori regali che abbia mai ricevuto, anzi è il migliore in assoluto, grazie mille Brit!"
bisbigliò Santana, con la bocca rivolta verso il corpo della bionda, provocando così del solletico alla ragazza.
"Ne sono felice San! Credo di aver azzeccato quella canzone e anche le altre non erano male!"
Santana fece scorrere lentamente il viso sul corpo della ragazza, portando la testa all'insù, in modo da poter riuscire a vedere Brittany in viso.
"Hai ragione, quella canzone è stupenda, mi piace tanto, però tu sei stata fantastica! Hai avuto un'idea bellissima, tu sei bellissima."
E quest'ultima parte gliela sussurrò sul collo, poi baciandolo.
Brittany tremò. Quel bacio le aveva provocato una scarica di brividi lungo il corpo, che Santana aveva percepito. Continuò a baciarle il collo, risalendolo come fosse un sentiero, per poi arrivare al suo viso. Si fermò e con uno sguardo pieno d'amore lo accarezzò. Brittany teneva gli occhi chiusi.
"Apri gli occhi..."
le sussurrò la mora, continuando a guardala. Non appena schiuse quegli occhi azzurri, Santana venne colpita dalla stessa scarica di brividi che prima aveva pervaso il corpo della sua amata amica. Anche Brittany li percepì e fece aderire ancora di più il corpo della mora, che stava sopra il suo. Santana soddisfatta di aver fatto un tuffo in quegli occhi azzurri immensi, si avvicinò con le sue labbra a quelle della bionda. Le baciò, prima solo il labbro superiore, poi passò all'inferiore, mordendolo dolcemente, per poi finalmente congiungere le sue labbra completamente a quelle di Brittany. Seguì un lungo ed intenso bacio che fece fremere entrambi i corpi. Le mani di Santana erano impegnate, una tra i capelli della ragazza, accarezzandoli dolcemente, l'altra sfiorandole il viso, cercando un modo per non far finire quel bacio. Le mani di Brittany invece erano sulla schiena della mora, impegnate in una danza, una danza lenta e precisa che le teneva unite come non mai.
Santana abbandonò a malincuore quelle labbra che amava tanto baciare e facendo scorrere le sue sul viso di Brittany, arrivò al suo orecchio, ci appoggiò la bocca e, schiudendola, le sospirò:
"Te amo."
Le mani della bionda, che erano impegnate sulla schiena della mora, improvvisamente si fermarono, per poi spostarsi fin sulle spalle della ragazza e, prendendola con una decisa delicatezza, la fece girare, in modo da portarsi sopra di lei, sedendosi sopra la sua pancia.
Era quello che Santana voleva.
Le sorrise maliziosamente e le sue mani cominciarono a percorrere le gambe della bionda, facendole pian piano risalire verso il suo seno. Lo accarezzò dolcemente, procurando ancora altri brividi a Brittany, che capì di non avere scampo da quella posizione, anche se la cosa non le dispiaceva. Santana poi fece scivolare le sue mani sulla schiena della ragazza, la percorse una, due, tre volte, fino a quando per l'ultima volta, puntando le dita, stando attenta a non far male alla ragazza, partì dal suo fondoschiena, per poi risalire fino alle scapole,. Fu in quel momento che con una mossa decisa spinse a sé il corpo roseo che aveva davanti a sé.
I due corpi combaciarono nuovamente, come le loro labbra. Brittany si vendicò della trappola di Santana mordendole ripetute volte le labbra.
Le due poi decisero di fare pace. Brittany scivolò lungo il fianco della mora e si mise nella posizione che prima aveva Santana, ovvero rannicchiata sul suo petto. Le due rimasero abbracciate a coccolarsi ancora un po'.
Era da tanto tempo che non passavano dei momenti così. Si erano finalmente saziate l'una dell'altra.
"Chissà cosa stanno facendo Q e Rachel...”
Chiese improvvisamente Brittany, facendo sorridere Santana.
"Bè, decisamente non quello che stiamo facendo noi!"
Affermò ridacchiando, accompagnata poi dalle risate della bionda.
"Già, questo è vero! Però credo che anche Quinn abbia bisogno di questo, non intendo con me o con te..."
Santana la guardò scoppiando a ridere.
"Brit ma che dici?"
"Dai San!! Lasciami finire!! Intendo dire che anche Quinn si merita di avere qualcuno che si prende cura di lei, che la ama e che la protegge, come facciamo noi due, ecco!!"

Santana sorrise amorevolmente alla bionda e baciandole poi la fronte, le disse:
"Hai ragione Brittany! Anche Q si merita tutto questo. Io con Puck ho parlato però, la mia parte l'ho fatta, adesso stiamo a vedere cosa deciderà di fare"
Brittany annuì all'affermazione di Santana, e proseguì per concludere
"Speriamo che faccia la cosa giusta. Il modo in cui la guarda mi stringe il cuore e sapere Quinn così malinconica e triste anche. Io voglio bene a mamma e voglio il meglio per lei!"
La mora non poté altro che essere d'accordo con quello che la bionda aveva detto. Rimasero abbracciate per tutta la notte, addormentandosi in quella posizione che faceva sentire l'una protetta dall'altra.

Quinn e Rachel intanto si erano addormentate l'una vicino all'altra, tenendosi per mano. Avevano passato tutto il tempo a parlare di cose banali, ma che nessuna delle due però aveva mai veramente discusso con qualcuno. L'una raccontò tutto all'altra, anche se Quinn non era riuscita a raccontare veramente tutto. Questo Rachel lo sapeva bene e non le dispiaceva, anzi le faceva già un'enorme piacere sapere che comunque si era aperta anche solo in parte con lei.
Il motivo per il quale si erano addormentate l'una tenendo la mano dell'altra, era per un ragionamento che aveva fatto Rachel.
Le dispiaceva aver tirato fuori quell'argomento, però sentiva il bisogno di farlo. Erano distese l'una di fianco all'altra ed entrambe fissavano il soffitto.
"Quinny, non so se tu ci abbia mai pensato, però in un certo senso io e te siamo parenti! Certo, biologicamente no, però con fatto di Beth..."
E si bloccò, odiandosi a morte per aver pronunciato quel nome. Quinn, che aveva già capito il ragionamento della ragazza e aveva sentito l'improvviso blocco della ragazza, le disse:
"Tranquilla... Comunque si, ci ho pensato, ed effettivamente è vero."
pronunciò questa frase con un tono un po' malinconico ripensando alla sua piccola Beth.
"Scusami... Sono stata una stupida."
le disse Rachel, cercando di rimediare alla sciocchezza appena commessa.
"Non fa niente, è tutto apposto Rachel, anzi sai cosa? Credo di aver trovato il tuo soprannome!"
rispose la bionda cercando di deviare il discorso per non farsi prendere da troppa malinconia e da quella voglia che aveva da troppo tempo, la voglia di rivedere la sua piccola gioia.
"Davvero? E quale sarebbe?!"
chiese incuriosita la ragazza. Quinn allora la prese per mano, e pronunciò quel soprannome.
"Sistar! Chiamarti Star sarebbe stato troppo banale, come lo sarebbe stato Stella, ma dato che come hai detto tu, in un certo senso siamo parenti, diciamo come sorelle, perché come tua mamma non mi ci vedrei proprio. Quindi se unisci Sister con Star esce Sistar!"
Gli occhi della ragazza cominciarono a brillare. Era entusiasta del nuovo soprannome che aveva, le piaceva un sacco. Stringendo la mano della bionda le disse:
"Quinny, è fantastico! Mi piace tantissimo!!"
"Ne sono felice, Sistar! Ah, ma lo sai che il tuo Quinny mi ricorda sempre Winnie The Pooh?!"

ammise la ragazza, facendo scoppiare a ridere Rachel
"Bè, un po' orsetta lo sei! Sei dolce e coccolosa!"
spiegò la ragazza, facendo arrossire Quinn che non si aspettava una risposta così. Continuarono poi a parlare d'altro, fino a quando non si addormentarono.

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Capitolo 15
*** Parco ***


La domenica mattina, dopo essersi alzate e aver fatto colazione insieme, Santana e Brittany stavano parlando tra loro, decidendo cosa fare in quel pomeriggio
"Ti va se mando un messaggio a Quinn e le chiedo come sta? Poi magari a limite le chiediamo se le va di uscire con noi, e se vuole portare Rachel con lei!"
Chiese la mora, con una certa emozione.
"Sì sì dai!! Mandale il messaggio ora! Ah, e dille che la saluto e che le voglio bene!!"
Santana tirò fuori dalla tasca della felpa il cellulare e cominciò a comporre il messaggio.
"Buongiorno Q!! Come stai? Io e Brit ci stavamo chiedendo se questo pomeriggio volessi uscire con noi, anche con Rachel, se vuole venire! P.S. la tua piccola B mi ha detto di salutarti e di dirti che ti vuole bene, e anche io te ne voglio :)"
E inviò il messaggio. Le due poi si sederono l'una di fronte all'altra, con gli occhi che brillavano, attendendo una risposta.

"Quinny!! Ti è arrivato un messaggio!"
disse con voce squillante Rachel, che seduta alla scrivania di Quinn era intenta a scriverle una specie di lettera, tanto per divertirsi un po'.
"Oh grazie, ora lo leggo!"
La bionda era al bagno, si stava sistemando i capelli. Dopo averlo fatto, tornò in camera dove vide la ragazza alla scrivania impegnata a scrivere e a ridacchiare. Prese il cellulare e dopo aver letto l'sms cominciò a sorridere a quello schermo.
"Hey! Che succede? Come mai quel sorrisone?!"
Quinn si voltò verso Rachel e le lesse il messaggio.
"Ma no!! Hanno avuto la nostra stessa idea!! Che cosa carina! Per me va bene Quinn, se a te va bene non c'è problema!"
"Certo che a me va bene!! Ora le rispondo!"

rispose entusiasta la bionda, che cominciò a scrivere la risposta per Santana.
"Buongiorno hot mama! Sto bene, grazie, tu? Se ti dico che io e Rachel vi volevamo proporre la stessa cosa mi credi?? :P Cominciamo subito con la telepatia, pensa andando avanti! P.S. dì alla mia piccolina che anche io le voglio bene, e ne voglio tantissimo anche a te San! :*"
e dopo aver premuto invio, raggiunse Rachel alla scrivania che, soddisfatta, dopo aver piegato il foglio, disse:
"Bene! Questa la leggerai stasera, quando io sarò tornata a casa, ok?!"
"Uffa! Ma io non resisto!!"

disse la bionda sbuffando teneramente.
"Certo che resisterai, saremo tutto il giorno impegnate!!"
E dopo averla prese per la mano la fece sedere sopra le sue ginocchia. Cominciarono a parlare, aspettando una riposta dalle loro due amiche.

"San, San!!!! Hanno risposto!! Su dai leggi!!"
Brittany era agitata e anche la mora lo era. Dopo aver letto il messaggio ad alta voce, Santana si avvicinò alla bionda, la baciò e aggiunse:
"Bè, c'era la faccina che dava il bacio, non potevo lasciarla li!"
Brittany rimase immobile per un momento e dopo aver preso la mano di Santana tra le sue disse:
"Che mamma dolce che ho! Quando la vedo la devo come minimo riempire di baci! San, dove andiamo allora oggi?? E comunque, sì, hai fatto bene per quel bacio, peccato ce ne fosse stato solo uno!"
Santana guardò sorridendo la bionda:
"Ei, vacci piano con i baci che io sono gelosa, lo sai! Comunque stavo pensando al parco! Ci portiamo via qualche coperta per distenderci sopra, un po' di schifezze da mangiare e poi la radio magari!"
"E non ti dimenticare il pallone Santana!!"
Santana si diede una pacca in testa e guardando la bionda ridendo disse:
"Ovviamente il pallone, mi dimentico sempre!"
era detto in tono ironico, per prendere il giro la bionda, che però non lo capì, ma si limitò a saltellare attorno al tavolo non vedendo l'ora che arrivasse quel pomeriggio.
Santana inviò i dettagli dell'incontro a Rachel e Quinn, che furono soddisfatte della scelta del posto e anche loro con ansia attesero il pomeriggio.


“Mi raccomando Brit, tieniti stretta a me, non voglio che tu ti faccia male!”
“No no San, te lo prometto, sto attenta questa volta!”
Prima di partire Santana si assicurò nuovamente che la bionda fosse seduta bene su quella bici. Avevano deciso di andare al parco così, però di bici ce n’era una solamente, quindi Brittany doveva sedersi sul ferro centrale e stringersi alla mora per non cadere.
Brittany non voleva essere d’impiccio alla ragazza che doveva pedalare, però si teneva stretta come le aveva raccomandato mille volte la mora. Santana aveva sempre mille attenzioni per la sua testolina bionda, sapeva che alle volte aveva a che fare con una bambina e non con una ragazza, ma era anche per questo che l’amava. La bionda si teneva con le mani ai fianchi di Santana e con la testa era rivolta verso di lei. La fissava, la scrutava con attenzione, ogni volta si perdeva in quegli occhi color cioccolato.
“Lo sai che sei bellissima?”
affermò Brittany continuando a guardare Santana.
“Ma ti pare una cosa da dirmi in questo momento? Lo sai che mi imbarazzo e così non posso difendermi!”
rispose arrossendo e continuando a pedalare.
“Ma è per questo che te lo dico ora, quando t’imbarazzi sei ancora più dolce!”
Brittany continuava a fare tutti questi apprezzamenti alla mora, sapendo che la stava mettendo in imbarazzo, però non poteva farne a meno, era la verità!
La mora si avvicinò al volto di Brittany e per dispetto le leccò la guancia.
“Così impari!”
disse con tono soddisfatto Santana.
“Mmh quindi se ti faccio imbarazzare mi lecchi? Ora che lo so lo farò più spesso...”
rispose Brittany con un’espressione maliziosa che fece girare la testa alla mora per un attimo. Poco dopo arrivarono al parco; Brittany scese dalla bici e si avvicinò a Santana con una scusa. Appena le fu abbastanza vicina le leccò le labbra e dopo averla guardata nuovamente maliziosamente fece una piccola corsetta fino all’ingresso del parco, dove si fermò e ridacchiò, aspettando che Santana legasse la bici e la raggiungesse.
Dopo alcuni istanti di shock, Santana scese dalla bici e, dopo averla sistemata e legata, raggiunse la bionda, le si avvicinò e le disse sottovoce:
“Questa me la paghi Pierce, me la paghi molto cara.”
Fingendosi indignata da quel gesto, che in realtà le aveva fatto un certo effetto, e andando avanti lasciando la bionda indietro.
Brittany continuava a ridacchiare, raggiunse con un’altra corsetta la mora e la prese per mano. Le due poi si scambiarono un dolce ed intenso sguardo, che le fece sorridere.
Nel frattempo, Quinn e Rachel erano quasi arrivate al parco, avevano deciso di andarci a piedi dato che era a 10 minuti da casa della bionda. Mentre le due camminavano e chiacchieravano, a Quinn venne in mente una cosa: Rachel non sapeva niente di quello che c’era tra Brittany e Santana, quindi, fingendo di mandare un messaggio a Mercedes, scrisse a Santana.
“San…c’è un problema…Rachel non sa come stanno le cose tra te e Brit, che facciamo?”
Era preoccupata per le due ragazze. Non aveva la minima idea di come potesse reagire Rachel alla scoperta, non voleva che scoppiasse una bomba per quella cosa.
Brittany e Santana nel frattempo si erano sistemate con le coperte distese a terra sotto l’ombra di un albero. La schiena della mora era appoggiata all’albero, mentre la testa della bionda era sulle sue gambe, tra le cure amorevoli delle mani di Santana.
Non appena le arrivò il messaggio fece un piccolo soprassalto. Non avevano pensato a quel dettaglio e sinceramente non si sentiva ancora pronta per dirlo a nessuno. Spiegò la situazione a Brittany e insieme decisero che era il caso di non dirle nulla. Avrebbero passato la giornata al parco come trascorrevano le giornate a scuola.
“Hai ragione Quinn…non c’avevamo pensato…io e Brit abbiamo deciso che per ora non è il caso di dire niente a Rachel, senza offesa, ma non ci sentiamo pronte, ci comporteremo come se fossimo a scuola.”
E dopo aver ricontrollato il messaggio lo inviò alla bionda.
Poco dopo Quinn lo ricevette e, dopo aver letto il testo, si sentì sollevata nell’apprendere la decisione delle ragazze: era la più giusta anche per lei, almeno per il momento.
“Apposto così allora, sono sollevata nel sapere che volete ancora tenere la faccenda per voi! Con me il vostro segreto è al sicuro! :) Ci vediamo tra poco!!”
E dopo aver finalmente riacquistato la calma continuò a parlare con Rachel che, fortunatamente, non aveva sospettato di nulla. Quinn un po’ si sentiva in colpa, però sapeva che la storia tra la bionda e la mora era una cosa seria e non voleva assolutamente provocare casini.
“Grazie mille Quinn, sei la migliore! Senza di te saremmo perse!! Ti amiamo!”
Questa fu la risposta della mora e della bionda nell’aver appreso che Quinn era d’accordo con loro. Giusto il tempo per leggere il messaggio che Quinn e Rachel varcarono la soglia del parco e la bionda notò subito le due ragazze sotto l’albero, era il loro posto preferito. Man mano che si avvicinavano, Santana le vedeva più chiaramente e passando la mano tra i capelli di Brittany disse
“Ei Brit-Brit, sono arrivate!”
La bionda scattò su e, dopo aver puntato l’obbiettivo, cominciò a correre incontro Quinn. La ragazza sapeva già cosa fare: gettò la borsa a terra e si mise in posizione per prendere al volo tra le sue braccia la sua piccola testolina bionda.
“Mamma!! Mi sei mancata!”
E cominciò a riempire di baci Quinn, che non riusciva a smettere di ridere. Prima di staccarsi da lei, le si avvicinò all’orecchio e le disse sottovoce.
“Grazie mille Q!”
La bionda passò una mano tra i capelli di quella testolina altrettanto bionda e la lasciò andare da Rachel, che l’abbracciò. Poi sottobraccio andarono verso l’albero dove Santana si era alzata e le aspettava.
Per prima salutò Rachel, assicurandosi come stesse e poi si dedicò alla bionda. Le due si scambiarono uno sguardo d’intesa, seguito da un abbraccio.
A Quinn piacevano da impazzire gli abbracci di Santana. La ragazza portò le sue braccia sopra il collo della bionda, legandosi così a lei. Anche alla mora piaceva abbracciare Quinn, perché sapeva sempre come prenderla. Difatti, con le mani, la spingeva verso di sé, facendole poi appoggiare sulla sua schiena in modo da chiudersi. In quei momenti erano solo Quinn e Santana, le due migliori amiche, il resto non contava. Non servì aggiungere una parola. Quel gesto bastò ad entrambe. Alcuni minuti dopo si lasciarono da quell’abbraccio e si presero per mano, sedendosi poi l’una vicino all’altra.
Le quattro ragazze cominciarono a parlare di pettegolezzi, di vestiti e di piani per il futuro. Parlarono un po’ di tutto. La domanda che le tre ragazze temevano da Rachel era “Cosa avete fatto di bello ieri sera?!” ma fortunatamente non uscì niente dalla sua bocca.
Il pomeriggio passò velocemente, forse troppo per loro, si stavano veramente godendo dei bei momenti dopo tanto tempo, senza contare che per Rachel era la prima volta che faceva una cosa del genere, difatti, prima di salutare Santana e Brittany, decise di ringraziarle tutte.
“Ragazze, grazie mille di cuore, lo so che ci conosciamo appena, però mi fa piacere passare del tempo con voi, siete delle ragazze eccezionali! Sono onorata!”
Le tre ragazze la guardarono e, dopo essersi guardate, si tuffarono addosso a Rachel, cominciando a farle il solletico.
“Dai ma cosa dici?”
“Eddai!! Cosa siamo? Le regine del mondo che sei onorata?”
“Quinn e Santana hanno ragione Rachel!!”
Le ragazze poi scoppiarono a ridere e, dopo essere rimaste abbracciate tutte quattro, insieme decisero che era ora di tornare a casa.
Si salutarono, per poi ripartire a due a due verso le proprie case. Brittany avrebbe aspettato la madre e Rachel il padre.
Brittany non voleva lasciare la sua piccola mora, piccola perché effettivamente Brittany era più alta di Santana.
“Piccolina, io non voglio lasciarti...”
“Dai Brit, neanche io, lo sai, ma domani ci vediamo a scuola, dai! Fai questo sforzo!!”
Brittany prese tra le sue braccia Santana, stringendola forte a sé.
“Ok, lo faccio, però mi devi dare la tua felpa, voglio dormire con quella stanotte, e io ti darò la mia.”
Santana accettò senza discutere. L’idea di poter avere addosso una cosa della bionda la faceva sentire al sicuro. Dopo essersi scambiate le felpe, inspirarono l’una il profumo dell’altra, rimanendo in uno stato paradisiaco per qualche istante. Poco dopo arrivò la macchina della madre di Brittany. Le due si abbracciarono nuovamente, per poi lasciarsi.
La mora scappò subito in camera, cercando di rannicchiarsi nel letto dove la notte prima c’era la sua Brittany, abbracciata a quel cuscino e al sicuro in quella felpa. Le sembrava che la bionda fosse lì con lei.
La bionda fece la stessa cosa, tenendo la sua testolina dentro la felpa, cercando di non lasciare scappare una singola molecola di quel profumo.
“Grazie mille per tutto Quinny! Adesso puoi leggere quello che ti ho scritto sul foglio in camera.”
disse Rachel prima di salire in macchina per andare a casa.
“Hai ragione Sistar! Me ne ero già dimenticata!! A domani!!”
Non appena la macchina svoltò l’angolo della via, Quinn corse in camera per andare a leggere quel foglio.
“Non sapevo come dirtelo... E' una cosa un po’ difficile, però ho parlato con Shelby, mia mamma, pochi giorni fa al telefono. Mi ha detto che le farebbe piacere vedere te e anche Puck. Mi ha chiesto di riferirtelo e non sono riuscita a trovare il coraggio di farlo a voce, spero tu possa perdonarmi, ma per me è una cosa difficile e per te credo lo sia ancora di più. Ti voglio bene Quinn.”
Se l’espressione di Quinn nel leggere quel foglio era inizialmente di gioia, dopo averlo letto il suo volto cambiò completamente espressione.


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Capitolo 16
*** Lettera ***


"Grazie Rachel."
Questo fu quello che Quinn riuscì a scrivere per messaggio a Rachel, prima di prendere la sua borsa, infilarci qualche libro e vestito a caso ed uscire di casa.
Cominciò a camminare: le lacrime ormai ne stavano segnando anche il collo. Non riusciva a fermarle, il pensiero di poter rivedere la sua piccola creatura la stava uccidendo.
Dopo alcuni minuti di camminata, arrivò a quella porta e bussò. Sapeva che era tardi, però non riusciva a rimanere da sola.
Santana si era accoccolata in quella felpa e stava pensando di tenersela addosso anche  la mattina successiva a scuola. Appena sentì quel lieve rumore alla porta, scattò su dal letto e si precipitò ad aprire. Sapeva che quando succedeva quella cosa ci potevano solamente essere 2 persone: Brittany o Quinn. Ed il sospetto della mora fu esatto.
Non appena aprì la porta di casa, si ritrovò tra le braccia Quinn, in lacrime. Non era in grado di parlare, non era in grado di fare nulla se non piangere. Santana non capiva, ma decise di non chiedere, lasciò sfogare la ragazza. Chiuse la porta e, a passi brevi e dondolanti, portò la ragazza sul divano. Lì la mora l'accudì, stretta a sé. Aspettò che il pianto della ragazza si calmasse un po' prima di parlare
"Q... Cosa sta succedendo?"
Ma la ragazza non riusciva a parlare, le faceva male farlo. Si mise una mano in tasca, tirò fuori il foglio e lo fece leggere a Santana.
"Oddio.."
Questo fu quello che pronunciò la mora prima di portarsi ancora più stretta a sé la bionda.
"Quinn..non ti preoccupare, sono qui con te, vedrai che riusciremo a trovare una soluzione...credo che la cosa migliore sia quella di parlare anche con Noah..."
non appena pronunciò quel nome, le lacrime di Quinn si fecero ancora più intense.
Santana sapeva che era un doppio colpo per lei, però non poteva evitare di nominarlo.
"Scusami...non volevo farti piangere ancora di più. Credo solo che sia una cosa giusta..."
Mentre pronunciava quelle parole, la bionda si strinse sempre di più attorno al petto della ragazza, cercando un modo per soffocare quelle lacrime.
Servì parecchio tempo prima che Quinn potesse calmarsi o almeno provarci. Santana non la lasciava mai, non voleva farlo.
"Mi dispiace Santana...sono piombata in casa tua così...senza preavviso....è tardi...devo tornare a casa..."
"Ma dove credi di andare? Da sola magari, in queste condizioni? Ma non esiste proprio, tu resti qui con me e non ti devi scusare per nulla."

Disse severamente la mora alla bionda. La prese poi per mano e la portò in camera. Dopo aver controllato che i suoi non si fossero svegliati, chiuse la porta della camera. Prima di raggiungere la bionda sul letto mandò un sms a Brittany, dandole un compito da svolgere il giorno seguente e soprattutto spiegandole cosa stava succedendo.
Santana prese da dietro Quinn, abbracciandola e portandola stretta a sé, per farla sentire al sicuro. Passarono tutta la notte così, a discutere su cosa potesse fare quella ragazza, che non si era sentita più spiazzata che mai.

La mattina seguente, Brittany uscì di casa con molta fretta, raggiunse la scuola nella metà del tempo e andò direttamente verso un punto preciso del parcheggio: doveva trovare Puck.
Santana e Quinn intanto avevano deciso di non andare a scuola: Quinn non era in grado di concentrarsi e sicuramente non poteva restare sola.
"Santana veramente, vai a scuola, io torno a casa, te lo prometto, non serve che rimani con me!"
disse con tono dispiaciuto Quinn tenendo le mani di Santana.
"Ma mi puoi promettere quello che vuoi Q, ma io da sola non ti lascio! Mettiti l'anima in pace!!"
Quinn sbuffò; si sentiva un peso per la ragazza e non voleva esserlo per niente.
"Dai, vestiti, usciamo a fare colazione e una passeggiata, ti servirà per distrarti un pò e magari a chiarirti le idee!"
Santana incitò la bionda a vestirsi, sorridendole dolcemente.
"Ti serve qualcosa da vestire?"
Chiese poi la mora.
"No..no grazie San, dovrei aver messo qualcosa dentro la borsa, ma grazie lo stesso!"
"Figurati, se hai bisogno sai dove guardare! Però credo che prima di uscire mi farò una doccia, devi farla anche tu?"
Quinn si scrutò e, guardando poi Santana, disse:
"Mmh..credo proprio di sì..mi dispiace però disturbarti così San.."
"SMETTILA!!! Muovi quel culo bianco e portalo in doccia, io nel frattempo sistemo un po' la camera!"
Disse la mora con tono severo, facendo correre la bionda in bagno.
Approfittò del momento per chiedere a Brittany se aveva portato a termine il suo compito e, dopo alcuni minuti, la ragazza le rispose affermativamente. Ora toccava a lei fare la sua parte. Non lasciò neanche il tempo alla bionda di uscire dalla doccia che ci si fiondò dentro anche lei. La bionda ne rimase un po' sconvolta, non per il fatto di vedere Santana nuda, ma per quel suo gesto: non avevano apparentemente fretta
"Ma..che succede? Abbiamo fretta per caso?"
"Si! Mi sono dimenticata che devo farti vedere una cosa e dobbiamo arrivare per prime!"

rispose la ragazza insaponandosi. La bionda allora cominciò a muoversi e, uscendo dalla doccia, cominciò ad asciugarsi e a vestirsi:
"Mi sa che ti devo fregare un paio di slip e un reggiseno San..."
disse la ragazza asciugandosi i capelli.
"Sì, certo, fai pure, vai in camera e prendi quello che vuoi! Te l'ho detto anche prima!!"
Quinn andò verso la camera di Santana, con addosso solo l'asciugamano avvolto attorno al suo corpo. Aprì i cassetti e prese quello che le serviva e cominciò a vestirsi.
Nel frattempo Santana stava finendo. Uscì dalla doccia, si asciugò il corpo velocemente e con l'asciugamano in testa andò verso camera sua.
"No, ma io ho capito che sono bionda, ma non sono mica Brittany sai? Si, è chiaro che tu sia hot, però voglio dire, copriti!"
disse Quinn assumendo un tono serio per poi scoppiare a ridere.
"Hai ragione, sono la più hot di tutta Lima!"
rispose la ragazza mettendosi in posa come una di quelle ragazze degli spot pubblicitari, subito dopo scoppiando a ridere. Riaprì il cassetto che prima Quinn aveva chiuso per potersi prendere l'intimo e infilarselo. Si vestì poi di velocità mentre Quinn si asciugava i capelli in bagno con il phon. Poco dopo la mora la raggiunse, si liberò i capelli dall'asciugamano liberando una fragranza di pesca così intensa che entrò anche nel cuore di Quinn.
"Dai, hai finito culetto? Mi serve il phon!"
Chiese con tono falsamente scocciato. Quinn la guardò e sorridendole le diede il phon, per poi sedersi sul bordo della vasca da bagno ad aspettare che la mora finisse. 20 minuti dopo, le ragazze erano fuori casa e a passo spedito percorrevano la strada verso il centro di quel posto, sempre se si vuole definire centro un ammasso di locali senza senso e alcuni negozi di abbigliamento.
Dovevano attraversare la strada per entrare in quel locale che erano solite frequentare. Santana prese per mano Quinn e, dopo aver controllato la strada, l'attraversarono assieme, entrando nel locale. La bionda si lasciò guidare, non capendo cosa stesse succedendo. La mora sapeva che probabilmente la reazione di Quinn non sarebbe stata molto felice, però doveva farlo, doveva farla incontrare con Puck.
Brittany e Noah erano già li da 10 minuti.
Quando quella mattina Brittany era andata a parlare con Puck, il ragazzo era impegnato a strimpellare la sua chitarra e, quando la bionda si avvicinò, vide che la ragazza era stranamente seria. Ascoltò con attenzione le sue parole.
"Puck..Santana mi ha detto di portarti con me. E' successa una cosa che ti spiegherà meglio lei. Io ti posso solo anticipare che centrate tu e Quinn. Credo sia meglio se ci avviamo verso il locale, dovrebbero arrivare anche loro a breve."
Nel sentire quelle parole, Puck prese il braccio di Brittany e, preoccupato, chiese:
"Ma è successo qualcosa di grave a Quinn?"
"No, non è successo niente di grave, solo che..non te lo so spiegare io, lo sai Puck che non sono brava con queste cose. Quello che so è che Santana mi ha detto di portarti in quel posto e io lo farò, se tu sei d'accordo."
"Certo che lo sono, dai andiamo."
E lasciando la chitarra ad un suo compagno di squadra, si avviò con la bionda verso il centro.
Ora stavano lì: Puck era preoccupato e non riusciva a capire cosa poteva essere successo.
Improvvisamente la vide alla porta. Era bellissima, lo era sempre stata per lui. Quinn non si era ancora accorta di lui, era impegnata a seguire Santana che si faceva strada tra i tavoli.

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Capitolo 17
*** Locale ***


Santana continuava a stringere sempre di più la mano di Quinn, che non riusciva ancora a spiegarsi tutta quella fretta. Guardandosi attorno, vide in un tavolo poco lontano da loro Brittany. La ragazza rimase colpita nel vederla, ma soprattutto perchè era stranamente seria. Raramente Brittany aveva espressioni di quel tipo, per di più il fatto che Santana non le avesse detto nulla della sua presenza la agitò ancora di più.
Brittany vide Santana, e si scambiarono uno sguardo d'intesa. Ormai erano arrivate al tavolo.
"Brit...c..ciao! Cosa ci fai qui?"
chiese timorosa Quinn prima di prendere posto davanti alla ragazza
"Eh...Santana mi ha invitata..."
disse vagamente la bionda, non volendo prendersi l'incarico di spiegare cosa stava per succedere. Santana nel frattempo aveva preso posto vicino a Quinn, e tese la mano verso Brittany, che dopo averle posto la sua, sorrise.
"Ma...dov'è?"
chiese Santana a Brittany
"In bagno, tranquilla"
Quinn cominciava ad avere alcuni sospetti, però aveva paura a chiedere, decise quindi di rimanere in silenzio, un silenzio che venne spezzato qualche attimo dopo.
"Ciao Santana...ciao Quinn..."
La voce di Noah pervase il corpo di Quinn. Il ragazzo aveva appoggiato una mano sulla spalla della ragazza, sentendo  che stava tremando.
Puck guardò Brittany e gentilmente chiese
"Per favore Brit, puoi scalare di un posto? Vorrei sedermi davanti a lei..."
Brittany fece cenno di si con la testa, e continuando a tenere la mano di Santana le si portò davanti. Puck quindi prese posto davanti a Quinn. La ragazza aveva le mani appoggiate alle ginocchia, e lentamente ne portò una alla bocca, non riuscendo a trattenere le lacrime.
"Quinn...che cosa succede? Brittany mi ha portato qui, ma non so nulla, ti prego dimmi. Perchè piangi?"
improvvisamente venne colpito da un ricordo
"E' successo qualcosa a...a Beth?"
chiese con un tono di voce terrorizzato.
Quinn non riusciva a smettere di piangere, e non riusciva a dare una risposta a quel ragazzo, che nell'aver sentito pronunciare quelle parole aveva provocato una fitta al suo cuore. Lo amava, non riusciva a negarlo a se stessa, ma non aveva la forza di dirlo, aveva paura.
Santana tirò fuori dalla borsa il foglio che ieri sera Quinn aveva portato a casa sua, e lo diede a Puck, che leggendo capì cosa stava succedendo. Guardò Santana, e tirò un sospiro di sollievo.
Brittany intanto aveva dato una pacca alla spalla del ragazzo, incitandolo a dire qualcosa.
"Per me va bene, sempre se tu sei d'accordo."
E dopo aver pronunciato quelle parole con una voce piena di sincerità, tese la mano a Quinn.
La bionda riuscì a farsi forza, e portando anche l'altra mano al viso, asciugandosi con entrambe le lacrime disse
"Noah...ho paura."
Tutti rimasero colpiti dalle parole di Quinn, sopratutto Santana, che non riusciva a credere al fatto che finalmente si stesse lasciando andare con Puck. Il ragazzo allora, molto delicatamente prese tra le sue mani quelle di Quinn.
"Anche io ne ho. Sarei uno stupido a negarlo. Credo di non essere in grado, una volta dopo aver rivisto la nostra Beth di potermene separare ancora."
Aveva centrato perfettamente il punto. La paura della ragazza era la stessa. Con un filo di voce ancora tremante pronunciò
"E' il suo compleanno tra poco...voglio prenderle un regalo."
"Sono d'accordo con te. E forse sò cosa possiamo prenderle."

Quinn riuscì finalmente ad alzare lo sguardo, e a guardare Puck, e con il viso ancora segnato dalle lacrime, gli sorrise malinconicamente.
Per Noah vedere Quinn piangere era sempre qualcosa che lo toccava nel profondo. Non riusciva a sopportarlo. Fece alzare la ragazza, tenendola sempre per mano, e dopo essersi alzato, la portò tra le sue braccia. La bionda si lasciò andare completamente tra quelle braccia che la facevano sentire protetta come nessun'altro riusciva a saper fare.
Ricominciò a piangere, e mentre una mano del ragazzo era attorno alla sua vita, impegnata a tenere stretta Quinn, l'altra era appoggiata su quella testa bionda che profumava di vaniglia, e delicatamente l'accarezzava.
Con la testa appoggiata sul petto del ragazzo, tra le lacrime Quinn pronunciò qualcosa, qualcosa che Noah non riuscì a capire
"Cos'hai detto Quinn?"
Le chiese avvicinandosi all'orecchio, sussurrandole quelle parole. La bionda non aveva la forza per pronunciarle una seconda volta, si stava pendendo di averlo fatto anche la prima. Decise quindi di scuotere la testa, per far capire al ragazzo che non aveva detto nulla.
Santana e Brittany si erano commosse nell'assistere a quella scena. Sapevano sopratutto quando i due ragazzi si amavano e quanto impauriti fossero nel dichiararsi l'uno all'altra.
I due poi si staccarono dall'abbraccio, e ripresero posto. Quinn prese poi la mano a Santana, e la strinse, cosa che prima era la mora a fare. Santana quindi liberò la mano da quella presa, e la portò al viso di Quinn, asciugandole le lacrime, che sembravano essersi fermate
"Scusami se ti ho tenuto nascosto questo, però credevo non saresti mai venuta se te l'avessi detto"
le bisbigliò all'orecchio mentre Puck e Brittany erano andati ad ordinare.
La bionda allora si aggrappò al collo della mora e le rispose
"Avevi ragione, avrei avuto paura a venire, hai fatto bene. Grazie Santana, grazie di cuore."
Poco dopo i due ragazzi tornarono a sedersi con loro.
"Abbiamo ordinato, tra poco ci portano tutto"
Disse sorridente Brittany, dopo essersi levata quella sensazione di paura che aveva addosso.
"Grazie Brit"
disse Quinn, riferendosi a quello che aveva fatto per lei, portando Noah li. La bionda le rispose con un occhiolino, avendo capito cosa intendeva.
In quel momento nel locale partì una canzone che colpì Quinn. Era un artista che nonavevamai sentito nominare, però le parole della canzone sembravano perfette per lei

"Traveling down this rocky road
So hard to do it all alone
So I really need you
To help me to move along
All my sunshine's gone away
All my blue skies turning gray
It's like the ocean's all dried up and empty
So I really hope you understand
All the reasons why I can't pretend
That I don't need your love
And I can't ever break the chains
"
Puck notò che Quinn stava ascoltando attentamente la canzone, cosa che stava facendo anche lui, partì poi il ritornello
"I crave you, I breathe you, I taste you
I see you in my dreams
I'll never replace you, escape you, crazy as it seems
You said you'll never go any where
But every time I look around boy you gonna dissapear
Still I cry still I try to save you
Baby boy I crave you
Don't you know I love you
Don't you know I love you
"

Puck si sentì coinvolto il quella canzone, e capì il motivo per il quale la ragazza era particolarmente colpita dal testo.
Finalmente arrivarono le ordinazioni. E dopo aver appoggiato tutto sopra al tavolo, si distribuirono le proprie cose.
Brittany come al solito aveva il suo succo alla pesca e la su ciambella, e la bionda, avendo fatto le ordinazioni senza chiedere a Santana, aveva ordinato un cappuccino e un muffin al cioccolato, che la mora apprezzò. Sapeva essere i sui preferiti, e difatti non sbagliò.
"Caffelatte con muffin al cioccolato, spero i tuoi gusti non siano cambiati e di aver ordinato giusto, a limite vado a cambiare."
Affermò Puck avvicinando la tazza a Quinn, che la prese portando la davanti a sè.
"Ti sei ricordato tutto Noah, grazie."
Rispose timidamente la ragazza, felice nel vedere che Noah si ricordava ancora cosa prendeva a colazione. Lui invece come Brittany si era preso una ciambella ma con una spremuta al posto del succo.
Cominciarono poi a parlare di scuola e di musica, pensando poi al Glee club, quel pomeriggio avevano lezione, e non potevano saltarle.
"Propongo di farci un giro qui in centro per la mattinata, poi mangiamo qualcosa e il pomeriggio andiamo alle prove"
disse Santana
"Io sono d'accordo!"
rispose Brittany non vedendo l'ora di poter ballare e cantare
"Per me va bene, a te?"
chiese Puck guardando Quinn
"Certo, va bene anche a me!"
affermò la ragazza sorridendo.

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Capitolo 18
*** Parcheggio ***


Dopo aver fatto colazione, i ragazzi girarono un pò per i negozi del centro. Ogni tanto Santana e Brittany si staccavano da Quinn e Puck per lasciarli un pò soli a parlare.
C'era un pò di timidezza da parte dei due nel parlare, però nonostante tutto, riuscivano a farlo.
"Cos'avevi pensato di prenderle?"
Chiese Quinn torturandosi le mani mentre camminava a fianco del ragazzo
"Stavo pensando ad una collana, niente di esagerato, però una cosa che potrà portare anche da grande, magari con un nostro dettaglio."
Quinn fissava gli occhi di Puck mentre le spiegava. Poteva vedere che le sue parole uscivano dal cuore.
"Mi sembra un'ottima idea, e conoscendoti sò anche che hai pensato a cosa"
affermò la ragazza spiazzando Noah, che abbassando la testa rispose
"Già..pensavo ad un pendaglio a forma di cuore, con inciso sul retro
"Quinn & Noah - Ti vogliamo bene"

Questa volta fu la ragazza a rimanere spiazzata. Le sue mani si fermarono. Noah notò questo, e le prese tra le sue
"Ho..ho detto qualcosa che non va?"
Quinn strinse le mani del ragazzo
"No, affatto. Anzi credo sia perfetto."
Si limitò a dirle solo quello prima di lasciargli le mani e raggiungere Santana. Brittany vide la situazione della ragazza, le passò una mano sulla schiena, e poi andò verso Puck, cominciando a parlare di personaggi di cartoni animati e altre cose che a loro piacevano, il suo intento era però anche quello di non farlo rattristare.
Santana nel frattempo aveva preso tra le sue braccia Quinn, che si stava mordendo il labbro inferiore cercando di non scoppiare ancora a piangere. Le faceva male stare vicino a Noah, le faceva male perchè non lo poteva fare sapendo che lui era suo. Non sapeva cosa c'era nella testa di quel ragazzo, e nemmeno nel suo cuore. Aveva però capito che Beth era una delle ragioni per la quale loro due andavano sempre in sintonia.
"Stai tranquilla Q, sta andando tutto bene."
le disse Santana passandole una mano tra i capelli. La bionda diede un bacio sulla spalla alla mora, e staccandosi poi le disse
"Non saprei cosa fare senza di te."
La ragazza come risposta le sorrise, e poi le diede un bacio sulla guancia, accarezzandole poi il viso.
Poco lontani da loro c'erano Puck e Brittany che continuavano a parlare, decisero poi tutti e quattro di uscire dal negozio, e cominciarono camminare. Davanti Puck e Brittany, dietro Quinn e Santana. Prima di uscire dal negozio, Puck guardò Santana in un modo particolare, solitamente lo faceva quando aveva bisogno di parlare con lei, approfittò della camminata verso la casa di Santana per fare scambio di partner
"Brit Brit, Q sente la tua mancanza, vedi di fare qualcosa!!"
Brittany si voltò verso la ragazza, e le sfoggiò un sorriso enorme, subito dopo, la prese per mano e se la portò vicina, così che Puck approfittò della situazione e andò dietro con Santana. La testolina bionda era impegnata a riempire di baci e a tenere stretta a sè la sua mamma, mentre camminavano.
"Mi capisci sempre, basta uno sguardo"
"Noah, lo sai che io e te, nonostante tutto siamo sempre stati affiatati!"
Il ragazzo sorrise alla mora, che ricambiò, e lo prese a braccetto
"Dai, dimmi cosa c'è!"
Puck allora abbassò il tono della voce, e cominciò a spiegare alla ragazza che cosa aveva in mente. Santana ascoltò attentamente, e non poteva credere alle sue orecchie!
"Va bene! Allora facciamo così!"
concludendo il discorso con Puck.
"Ei io rivorrei Brit per cortesia, potresti gentilmente riconsegnarmela?"
disse Santana indicando la testolina bionda
"Non credo proprio San, mi ha detto chiaramente che vuole rimanere con me"
rispose Quinn, ridendo insieme a Brittany
"Ah si?? Allora io mi tengo Puck, e poi me lo porto a casa con me!"
Santana assunse un tono serio, facendo preoccupare la testolina bionda, mentre Puck e Quinn sorridevano, sapendo che la mora stava bluffando
"Eddai San! Non ti arrabbiare! Stavo scherzando io!"
disse Brittany staccandosi da Quinn e girandosi verso la mora, che la ignorò e continuò a camminare, lasciandola indietro.
Quinn diede una pacca sul sedere a Santana, che si fermò. Puck e la bionda continuarono ad andare avanti, lasciandole un pò sole.
Brittany raggiunse la mora preoccupata
"Dai Santana, io scherzavo! Non ti arrabbiare così!"
Santana continuava a darle le spalle, ma non resistette a lungo. Controllò che in giro non ci fosse nessuno, si girò di colpo e prendendo tra le mani il viso di Brittany la baciò, lasciandola senza fiato.
"Ci caschi ogni volta Brit Brit"
le sussurrò all'orecchio Santana prima di prenderla per mano per raggiungere gli altri due ragazzi.
"Però credo sia un bene, se poi mi baci! Che ti ha detto Puck?!"
Santana sghignazzò e poi spiegò a Brittany cosa gli aveva detto il ragazzo. La reazione della bionda fu un sorriso di approvazione con applauso!
"Noah...credo che dovremmo parlare con Rachel per metterci d'accordo..."
"Certamente. Se vuoi mandale un messaggio ora e le chiedi se ci può aspettare nel parcheggio della scuola. Ah..ti serve il numero?"
Quinn tirò fuori dalla borsa il cellulare, e guardando il ragazzo rispose
"No no tranquillo, c'è l'ho, ora le scrivo."
Noah rimase colpito nell'apprendere che Quinn avesse il numero di Rachel, e lo era rimasto anche nell'aver letto "Ti voglio bene" su quel foglio che aveva letto quella mattina, ma decise di non fare domande, per ora.
Brittany e Santana intanto erano dietro loro, e ormai la casa di Santana era vicinissima.
"Ciao Rachel..io e Noah ci chiedevamo se ci puoi aspettare in parcheggio della scuola oggi pomeriggio, prima delle prove al Glee, ti dispiace?"
Non appena Rachel lesse quel messaggio, fu colpita da una sensazione strana, era felicità mista a preoccupazione, nel sapere che Quinn e Puck si fossero parlati e che poi volessero parlare con lei. Non perse tempo e rispose
"Quinn, mi stavo preoccupando, non ti ho vista per tutta la mattinata! In ogni caso, certo, non c'è problema, oggi pomeriggio sarò al parcheggio ad aspettarvi. Ora scusami, ho lezione di danza, a dopo! Ti voglio bene."
Quando Quinn ricevette la risposta, i quattro erano arrivati a casa di Santana, e si stavano dividendo i compiti per preparare il pranzo.
"Ha detto di sì"
pronunciò la bionda a tono relativamente alto, attirando l'attenzione di tutti.
"Cosa?"
chiese curiosamente Brittany ricevendo una pacca da Santana
"Rachel aspetta me e Noah al parcheggio della scuola dopo per parlare...."
Le ragazze capirono cosa intendesse dire la bionda, e Santana per cambiare discorso e non fare in modo che la malinconia cadesse ancora su Quinn disse
"Dai Q, io e te prepariamo da mangiare e questi due qui apparecchiano la tavola! Dai su, scattare tutti quanti!!"

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Capitolo 19
*** Lezione ***


Dopo aver pranzato tutti insieme, ed aver sistemato poi tutto, i ragazzi si avviarono verso scuola.
Santana e Brittany, sapevano che dovevano andare dirette in classe, per sistemare delle cose. Puck prima di uscire di casa si era raccomandato con Santana che tutto andasse bene.
Brittany, era un pò preoccupata. Sapeva che c'era anche Artie a lezione, e non aveva ancora parlato con lui. Santana avvolgeva con il suo braccio la ragazza, camminando fianco a fianco.
"Brit, non ti preoccupare per Artie. Se ti chiede di parlare con lui, sai cosa devi fare."
"Si San, lo so..però ho un pò di paura, lo so che non ne devo avere, però non riesco."

Santana si avvicinò con la testa a quella della bionda, e appoggiandola sopra le sussurrò
"Tranquilla, ci sono io con te, se hai bisogno d'aiuto mi chiami e arrivo, lo sai"
Brittany sorrise, e stringendola per il fianco le rispose
"Grazie!"
Dietro, Quinn e Puck stavano camminando, uno di fianco all'altro, ma senza toccarsi. Quinn si stava torturando il labbro inferiore con le mani, e il ragazzo camminava con le mani in tasca. Si accorse della preoccupazione della ragazza, che aumentava passo dopo passo, decise allora di togliere una mano dalla tasca, e la porse davanti alla bionda. Quinn fissò la mano per qualche istante, e poi alzò lo sguardo verso Puck. Lui le stava sorridendo dolcemente.
"Non ti preoccupare Quinn, non sei da sola, ci sono io con te."
La ragazza d'istinto e con una certa velocità prese la mano del ragazzo, e cominciò a stringerla.
"Noah...."
"Dimmi Quinn"
"Io.....grazie."

Voleva provare a dirglielo, ancora una volta, ma non ci riusciva. Era insicura, e questa cosa la stava uccidendo. Puck capì che la ragazza aveva qualcosa da digli, come d'altra parte lui, ma non era quello il momento. Si limitò a lasciarle la mano, per passare il suo braccio attorno alla ragazza, portandola vicino a se. La bionda, ormai presa da troppe emozioni si lasciò trasportare, e strinse il suo braccio attorno alla vita del ragazzo, tenendolo stresso.
Nonostante tutto, tra i due ragazzi c'era una forte intesa, era inutile negarlo.
Poco prima di arrivare a scuola, a malincuore, Brittany e Santana, e Quinn e Puck, si staccarono da quelle pose, per evitare di farsi vedere dalla gente a scuola.
"Io e Brit andiamo in classe intanto, vi teniamo i posti!"
disse Santana facendo l'occhiolino ai ragazzi, più precisamente a Puck, che capì
"Grazie San!"
rispose Puck rispondendo con un occhiolino senza farsi vedere da Quinn
"Grazie Brit"
rispose poi la bionda, e si lasciarono.
"Noah, Rachel ci aspetta sul retro, mi ha scritto poco fa"
"Ok, andiamo allora, e non temere, ricordati che io sono con te."

Affermò Puck guardando negli occhi Quinn. I due cominciarono a camminare per il parcheggio, attraversandolo per poi dirigersi verso il retro. Non appena girato l'angolo della scuola, videro la ragazza seduta sul marciapiede che aspettava. Si alzò in piedi, ma non sapeva precisamente cosa fare. Non sapeva se Quinn fosse arrabbiata con lei, non sapeva cosa avevano deciso, e non capiva cosa fosse successo con Puck
"Ciao Quinn, ciao Noah.."
disse timidamente Rachel, prima di ritrovarsi tra le braccia la bionda, che l'abbracciò. Puck rimase sorpreso da quella reazione, quello che forse aveva pensato era esatto, tra le due ragazze era successo qualcosa, e a quanto pare qualcosa di buono. Pensando e guardando quella scena non riuscì a trattenere un sorriso. Infondo era felice per entrambe.
"Grazie Rachel, grazie mille"
disse Quinn tra le braccia della ragazza.
"Non ti preoccupare Quinn...anzi, scusami se non ho avuto la forza di dirtelo a voce."
Quinn si staccò dall'abbraccio lentamente, per poi continuare
"Figurati, posso capire...comunque..a me va bene, a noi va bene"
disse guardando Puck nell'affermare la frase
"Ah, fantastico! Se vuoi chiamo subito Shelby e glielo dico."
chiese Rachel guardando prima la ragazza e poi il ragazzo
"Magari, sarebbe fantastico"
Disse Puck, guardando poi Quinn e continuando
"Se a te va bene ovviamente."
Quinn non parlò, fece solo cenno di si con la testa. Rachel compose il numero, e poi mise in vivavoce.
"Pronto? Rachel?!"
"Si! Ciao Ma..Shelby! Come stai?"
"Non c'è male stellina, tu?"

Rachel aveva cominciato ad arrossire, le faceva sempre un certo effetto parlare con la sua vera madre, e sentirsi chiamare così
"Tutto bene, grazie. Ascolta..ho parlato con Quinn, e Noah.."
"Oh davvero?! Cari ragazzi... che cosa ti hanno detto? Vengono?"

Improvvisamente si sentirono dei gridolini, dei piccoli versi. Quinn portò le sue mani al viso. Sarebbe stata in grado di riconoscere quella voce in mezzo a un milione. Era Beth.
"Shh shh! Dai Beth, sto parlando con la tua sorellona Rachel!"
disse Shelby facendo capire che stava tenendo tra le sue braccia la piccola bimba.
Puck si accorse che la bionda aveva cominciato a piangere, e istintivamente la abbracciò. La portò stretta tra le sue braccia, per farle capire che non era sola. Quinn sentiva che il cuore di Puck batteva forte, e gli appoggiò una mano sopra, cercando come di prendere tra le mani quel cuore.
"Dicevamo Rachel, allora vengono?"
"Si, si! Mi hanno detto che sono d'accordo!"
"Perfetto!! Hai sentito Beth? Mamma e papà vengono a trovarti, sei contenta?!"

la piccola Beth non poteva rispondere ovviamente, e si limitò a fare qualche verso.
"Direi, che sarebbe ideale se venissero qui settimana, dato che è il suo compleanno"
continuò Shelby.
"Va bene, riferirò a Quinn e Puck per la conferma!"
"Perfetto tesoro! Grazie mille! Ora ti lascio che è ora di cambiare questa piccola puzzona!! A presto!!"

E la chiamata terminò. I due ragazzi erano ancora abbracciati. Puck faceva scorrere la sua mano delicatamente sulla schiena della bionda, mentre lei continuava a stringere la sua mano sul petto del ragazzo.
Rachel non sapeva come comportarsi, decise poi di andare verso l'ingresso della scuola
"Ragazzi...io entro, vi aspetto."
"Grazie Rachel, grazie mille"

Rispose Noah, e Quinn, con la testa appoggiata al petto del ragazzo, tra le lacrime riuscì a dire solamente che grazie.

Nel frattempo, Santana e Brittany, avevano sistemato la chitarra di Puck, e Brittany aveva chiesto un favore a Mike, che senza esitare acconsentì.
"Brittany, ciao. Posso parlarti?"
Era Artie, che avvicinando alla bionda, la prese per mano facendole quella richiesta.
"Va...va bene Artie."
I due uscirono in corridoio, per avere un pò di privacy. Santana al contrario di Brittany era calma, sapeva che la bionda avrebbe fatto la cosa giusta.
"Io credo d'aver capito che tra noi due non c'è più nulla da fare"
disse il ragazzo cercando gli occhi azzurri di Brittany
"Hai..hai ragione Artie. Mi dispiace ma è così. Alla fine sapevamo entrambi che sarebbe finita. Infondo tu mi hai usata per cercare di riconquistare Tina, e ne ero consapevole, però ora mi sono stancata, e il mio cuore appartiene ad un'altra persona."
Ogni parola acquistava man mano sempre più forza mentre venivano pronunciate.
"Hai ragione Brittany, e mi dispiace, ti chiedo scusa. Però io poi mi sono veramente innamorato di te. Lo so che è troppo tardi per confessartelo, però ci tenevo a farlo."
La bionda rimase colpita dalle parole del ragazzo, e stava quasi per cedere, ma, guardando poi attraverso il vetro della porta dell'aula, vide Santana, la sua Santana, che stava giocherellando con i piedi, aspettando il suo ritorno. Brittany si fece nuovamente forza e concluse
"Già, è troppo tardi Artie. Mi dispiace, però anche io ti avevo detto che non dovevamo giocare in questo modo. Ora torniamo in classe, sta arrivando Mr. Shue."
E aprendo la porta dell'aula, fece entrare il ragazzo per poi seguirlo. Santana guardò la ragazza, e dopo aver richiuso la porta, prese posto vicino alla mora, e con uno sguardo d'intesa la mora si sentì sollevata.

"Devo darti una cosa"
Confessò Noah continuando ad accarezzare Quinn, che nel frattempo si stava calmando. Le lacrime ormai si erano fermate ma continuava a stare stretta a lui
"Cosa devi darmi Noah?"
Chiese timidamente la bionda
"Seguimi e vedrai!"
rispose il ragazzo con tono misterioso. La bionda lasciò la presa del ragazzo. Si asciugò le lacrime e cominciò a seguirlo. Noah poi senza voltarsi, allungò la mano dietro la schiena cercando quella della ragazza, che gliela prese e la strinse.

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Capitolo 20
*** You Are ***


Rachel aveva già raggiunto i compagni del Glee, e appena entrò in classe, Brittany e Santana la salutarono, invitandola a sedersi vicina a loro.
"Ciao Rach! Tutto bene?"
chiese apprensivamente Brittany
"Ciao Brittany, ciao Santana! Si, sto bene! Voi?!"
"Anche noi, grazie! Ora preparati!!"

rispose Santana prendendole la mano passando davanti a Brittany
"Succederà una cosa bellissima!!"
"Io non riesco più ad aspettare!!"

Affermò per ultima Brittany, buttando la testa all'indietro per cercare Mike, che stava spiegando a Tina e Mercedes cosa stava per succedere! Erano tutti molto agitati!
Artie e Finn erano in disparte, non molto interessati a quello che stava succedendo. I loro pensieri erano altrove. Sam stava strimpellando la chitarra, provando un pezzo che aveva sentito alla radio qualche giorno prima, mentre Lauren era impegnata come il solito a sgranocchiare qualcosa.
Santana poi si alzò, e si avvicinò a Tina e Mercedes, confabulando con loro qualcosa, erano tutte molto agitate.
Mr Shue, come al solito era in ritardo, ma non era un problema, i ragazzi lo sapevano.
"Noah..ma mi vuoi dire dove stiamo andando?"
Chiese Quinn sottovoce al ragazzo che la stava conducendo tra i corridoi della scuola.
"A lezione Quinn! E' li che scoprirai cosa ti devo far vedere!!"
La ragazza cominciò a preoccuparsi. L'ultima volta che Puck l'aveva portata così a lezione gli aveva dedicato "Beth". Quella canzone l'aveva toccata nel profondo, e l'idea che il ragazzo potesse dedicarle un'altra canzone la faceva morire. Era innegabile che la cosa le piacesse, anzi la trovava una cosa particolarmente dolce.
I due finalmente entrarono in classe, sempre tenendosi per mano, e la cosa non sembrava preoccupare nessuno dei ragazzi in classe. Puck fece accomodare Quinn vicino a Santana.
"Ora aspetta qui Quinn! Santana, ready?"
"Ci puoi scommettere!!"

Santana, Mercedes, Mike e Tina scattarono in piedi, e si avvicinarono al piano per un'ultima consultazione generale. Brittany invece, prese posto vicino a Quinn, scalando di un posto.
Puck prese la chitarra, Santana, Mercedes e Tina presero posto dietro Puck, pronte a partire. Mike si era appoggiato alla spalla di Puck. I due si stavano sorridendo, ed erano pronti all'azione. Puck si girò verso i ragazzi della band, e diede cenno di partire.
Mike si voltò verso i ragazzi che erano rimasti seduti, e mentre Puck cominciava a suonare, lui disse
"Jet setter
Go getter
Nothing better
Call me Mr. been there done that
Top model chick to your every day hood rat
Less than all but more than a few
But I've never met one like you
"
E cominciò poi a fare alcuni dei suoi straordinari passi, avvicinandosi a Brittany e Quinn
Poi toccò a Puck partire
"Been all over the world
Done a little bit of everything
Little bit of everywhere
With a little bit of everyone
All the girls I've been with
Things I've seen it takes much to impress
But sure enough you go it makes your soul stand up from all the rest
"
Brittany sapeva che ora toccava a lei, cominciò a ignorare Mike, facendo la preziosa, il ragazzo la prese per mano, e la fece alzare facendole fare una piroetta, e portandosi poi verso il centro, cominciarono a ballare. Puck continuava a cantare, e a guardareverso lei, verso Quinn
"I can be in love
But I just don't know
Baby one thing is for certain
Whatever you do it's working
All the girls don't matter
In your presence can't do what you do
There's a million girls around but I don't see no one but you
"
Le ragazze dietro Puck erano impegnate nella loro piccola parte di coreografia da ferme, cominciando poi a sostenere il ritornello con Noah
"Girl you're so one in a million
You are
Baby you're the best I ever had
Best I ever had
And I'm certain that
There ain't nothing better
No there ain't nothing better than this
"
Tutto sembrava perfettamente in armonia, nonostante i ragazzi avessero improvvisato tutto pochi minuti prima. Del resto questo era un loro punto forte. Rachel era emozionata. Trovava che quel momento fosse perfetto.
Quinn, era senza parole. Una stretta al cuore la stava facendo rimanere senza fiato, Noah la stava facendo rimanere senza fiato. Anche questa volta i suoi sospetti erano esatti, però in questa occasione la canzone parlava di lei. Sicuramente la scelta della canzone l'aveva colpita nuovamente. Alcune frasi le rimanevano impresse nel cuore. Sapeva che quando Puck cantava, non mentiva. Questo la rendeva veramente felice. I ragazzi intanto continuavano ad andare avanti a cantare e a ballare. Santana fece l’occhiolino a Quinn, mentre Mercedes e Tina la salutarono con la mano, per poi ripartire con quella piccola coreografia
"You're not a regular girl
You don't give a damn about your look
Talking about I can't do it for you
But you can do it for yourself
Even though that ain't so
Baby cause my dough don't know how to end
But that independent thing I'm with it
All we do is win baby
"
Brittany e Mike erano così perfetti. Sapevano esprimere le emozioni di quella canzone con i loro passi. Era un dono che entrambi avevano e che sapevano sfruttare al meglio. Quandoballavano raccontavano una storia.
"I could be in love
But I just don't know
Baby one thing is for certain
Whatever you do it's working
All the girls don't matter
In your presence can't do what you do
There's a million girls around but I don't see no one but you
"
Finn, rimase spiazzato da questo. Sapeva che Puck era il migliore per questo tipo di improvvisazioni, e sapeva che anche lui doveva fare qualcosa, per quella ragazza che era seduta poco lontana da Quinn. Si alzò velocemente dalle sedia, e guardando Puck, quasi a chiedere il consenso si avvicinò alla batteria e prese posto, per aggiungersi ai ragazzi. Il suo sguardo però era puntato su Rachel.
La ragazza non capiva cosa stesse succedendo. Quella canzone decisamente non era sua. E non voleva di certo rovinare il momento di Quinn, decise quindi di non fare molto caso a Finn, ma di concentrarsi sulla ragazza, anzi, le si avvicinò e prendendola per mano continuarono a guardare quella performance.
Sam, da seduto ormai dava il tempo suonando anche lui e sostenendo Puck.
Nonostante sia Finn e Sam fossero stati insieme a Quinn, sapevano che infondo il suo cuore apparteneva sempre a Puck, ne erano a conoscenza, però credevano di essere in grado di riuscire a far dimenticare quel ragazzo, cosa che ben presto si resero conto di non essere in grado di fare.
La canzone intanto andava avanti, erano ormai arrivati alla parte che a Puck interessava di più, lasciò quindi la chitarra scivolare dietro la sua schiena, tanto sapeva che Sam stava suonando la sua parte, e si avvicinò a Quinn. La ragazza arrossì e Puck dolcemente con la mano fece alzare il viso della bionda, portando i loro sguardi allo stesso livello e cantò
"Ooh all that I can think about is what this thing could be
A future baby
Baby you're one of a kind
That means that you're the only one for me
Only one for me
"
Puck portò le mani della ragazza sul suo petto, per poi appoggiare le sue sopra, facendola ondeggiare poi a tempo, mentre i loro cuori battevano sincronizzati, presi da tutte quelle emozioni. Tenendo sempre poi quelle mani cominciò a farle fare alcune piroette, continuando poi con altri passi mentre il ritornello ricominciava
"Baby girl you're so one in a million
You are
Baby you're the best I ever had
Best I ever had
And I'm certain that
There ain't nothing better
No there ain't nothing better than this
Girl you're so one in a million
You are
Baby you're the best I ever had
"
Santana, Mercedes e Tina ormai erano prese dalla canzone, e da quel momento così unico, e diedero il meglio di se nell'appoggiare Noah con la seconda parte, mentre lui era ancora incantato da quella ragazza che amava così intensamente da essere la cosa più bella che gli fosse mai successa, e lui ne era certo, che meglio di lei non c'era nessuna, la sua unica su un milione.
"Best I ever had
And I'm certain that
There ain't nothing better
No there ain't nothing better than this
"
Brittany e Mike ormai avevano terminato la loro eccezionale coreografia, ma erano tutti concentrati ad applaudire a Puck e Quinn, che nel frattempo non erano riusciti a resistere, e al termine della canzone si stavano scambiando un intenso bacio. Lo avevano desiderato entrambi da tanto, troppo tempo, e finalmente erano riusciti a scambiarselo.
"Ti amo Noah"
Quinn lo lasciò scivolare dalle sue labbra, prima di poter incontrare nuovamente quelle del ragazzo, che le sorrise e dopo averla baciata disse
"Ti amo anche io Quinn, non ho mai smesso di farlo."
I due poi si abbracciarono, sempre sotto gli sguardi dei loro compagni, che però erano felici di quello che erano riusciti a fare, erano riusciti a far unire due persone.
Quinn poi si staccò velocemente da Puck, quasi come se si fosse ricordata di una cosa
"Tu!! E anche tu! Me la pagherete cara!!"
Disse con tono serio, inarcando le sopracciglia e puntando Brittany e Santana
"E anche voi!!!"
Puntando poi tutti gli altri ragazzi, che si fermarono tutti, quasi impauriti.
"Ovviamente, abbiamo veramente tanta paura Q!"
rispose Santana, prima di scoppiare a ridere insieme alla ragazza, provocando poi le risate generali
"No veramente, grazie mille a tutti ragazzi!! Siete stati fantastici!!"
Tutti continuavano a sorriderle e ad essere felici nell'aver compiuto quella piccola missione.
"Ragazzi, credo che questo potrebbe essere un numero perfetto per le Regionali!"
Esordì Mr Shuester entrando nella classe e appoggiando al piano la sua borsa
"Mike, Brittany WOW!! Siete sempre fantastici, e voi ragazze, fenomenali! Se ci lavoriamo un pò su, sarebbe il massimo"
Mr Shue aveva assistito a tutta la scena dalla porta dell'aula, e nessuno si era accorto di lui. Aveva capito cosa stava succedendo, e di certo non voleva interrompere un momento così fantastico.
Rachel nel frattempo aveva raggiunto Santana, Tina e Mercedes, e si stava complimentando con tutti loro per la fantastica esibizione.
Intanto Finn, non era riuscito a levare gli occhi di dosso dalla ragazza. Sapeva però che quello non bastava, doveva trovare qualcosa per impressionarla, e per farle capire quello che provava.

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Capitolo 21
*** Rivelazioni ***


Puck continuava a tenere il suo braccio stretto attorno le spalle di Quinn, e il braccio della ragazza era avvolto attorno alla vita del ragazzo.
Mr. Shuester cominciò poi a parlare di alcune canzoni da provare per la settimana, anche in previsione delle Regionali.
Invitò poi tutti a prendere posto. Finn rimase alla batteria, con vicino Artie. Poco lontano c'era Sam, che era rimasto li tutto il tempo, e dietro di lui c'era Lauren che aveva assistito a tutta la scena. Non si era scomposta o comunque sentita ferita da Puck, in realtà il ragazzo le aveva confessato che provava ancora qualcosa per un'altra ragazza. In prima fila poi c'erano Puck seguito da Quinn, e la fila proseguiva con Rachel, Santana e Brittany. Dietro queste ultime 3 c'erano Mike, Tina e Mercedes.
Erano tutti particolarmente felici in quel momento, quell'improvvisazione aveva dato una scossa a tutti.
"Voglio che per la prossima settimana, ognuno di voi porti un canzone che esprime il proprio stato d'animo, non importa di che genere sia, l'importante è che ognuno ne porti una! Potete fare anche a coppie, come vi sembra meglio per voi!"
I ragazzi nel sentire l'incarico di Mr. Shue si sentirono motivati. Era l'occasione di far vedere cosa sapevano fare!
Cominciarono poi a scaldare le voci, prima di fare un ripasso generale di un pò di canzoni, e provarne poi alcune nuove, e infine, come al solito Mike e Brittany prendevano il comando per insegnare un pò di nuovi passi a tutti.
Ormai la lezione era finita, tutti si erano divertiti particolarmente. Santana e Brittany, come al solito si presero per i mignoli e uscirono dall'aula salutando tutti, aspettando poi all'uscita Quinn e Puck. Tina, Mike, Mercedes, Artie, Sam e Lauren, dopo aver salutato tutti gli altri si avviarono verso le loro case. Finn cercò di fermare Rachel per parlarle, però la ragazza era preoccupata, e sentiva la necessità di parlare con Quinn, anche se non voleva essere d'impiccio tra lei e Puck
"Quinn..credo che Rachel abbia bisogno di te"
Bisbigliò Noah all'orecchio della bionda
"Mmh già, lo credo anche io, ti dispiace se vado da lei?"
chiese al ragazzo un pò dispiaicuta
"Certo figurati, anzi, io devo andare a lavoro questa sera, e quindi non potevo comunque farti compagnia. Quindi ti lascio nelle sue mani!"
Quinn sorrise, e si avvicinò al suo orecchio
"Grazie Noah!"
per poi far scivolare le sue labbra su quelle del ragazzo regalandogli un bacio
"Tu però mi devi spiegare un pò di cose. Domani pomeriggio passo a prenderti a casa. 15 in punto!"
rispose il ragazzo prima di strapparle un altro bacio e dopo averla salutata, uscì da scuola per andare a lavoro, seguito da Finn, che sembrava preoccupato.
Quinn allora si avvicinò a Rachel, prendendola sottobraccio e cominciando a camminare verso l'uscita della scuola
"Dai sistar, dimmi cosa succede"
"Non lo so Quinny, veramente, credo sia forse questo il problema."
Le ragazze intanto ormai erano quasi arrivate all'uscita della scuola e c'erano Brittany e Santana che le stavano aspettando, erano una abbracciata all'altra, e a vederle così a Quinn faceva tenerezza. Si amavano veramente, non c’era dubbio.
"Beate loro, che sono migliori amiche e che non hanno problemi"
Disse Rachel vedendo il sorriso di Quinn. La ragazza accennò una mezza smorfia. Diciamo che non erano solo migliori amiche, ma di quel dettaglio Rachel non ne era a conoscenza, Quinn cercò di deviare il discorso
"Che ne dici allora di venire a casa mia stasera? Così magari proviamo a capire che cos'hai!"
"Non mi sembra giusto Quinn..tocca a te a venire a casa mia questa volta!!"
Ormai erano fuori dalla porta, e Santana che era rivolta verso loro, tenendo tra le braccia Brittany le salutò
“E anche loro 2!”
continuò Rachel
“Loro due cosa?!”
chiese Brittany scivolando via dall’abbraccio ma mantenendo sempre il contatto con la mora
“Siete invitate a casa mia stasera! Vi và?”
“San dai andiamo!!”

Pregò la bionda con gli occhi azzurri, con un’espressione che sapeva la mora non riusciva a resistere.
“Non vorrei mai disturbare! Se siete tu e Quinn poi magari diamo fastidio”
“Ma no! Figurati!! Mi fa piacere avere anche voi!”
“Eddai San!!”
continuò la bionda tirandola per la mano, cercando di convincerla con metodi sempre più insistenti
“Okay okay!! A che ora comincia il party?”
Chiese ridendo e guardando Rachel e poi Quinn
“Facciamo alle 21, ok?!”
“Perfetto!”
risposero la mora e la bionda contemporaneamente
“San, è vero che mi passi a prendere?!”
“Ovvio Brit, in moto non ti ci lascio andare, scordatelo!”

Le due come al solito cominciarono a bisticciare per colpa di quella maledetta passione di Brittany. Quella moto metteva ansia a Santana, sapeva che la sua bionda la guidava senza un minimo di attenzione.
Quinn e Rachel ridevano nel vederle discutere, e Quinn disse
“Ok Rachel, allora io andrei a casa a prepararmi un po’ di cose per stasera!”
“Certo! A stasera”
“Ei tu, culetto biondo, come credi di venire stasera?”
Quinn sorrise a Santana e guardando Rachel come a cercare un sostegno disse
“Bè ovviamente a piedi, oppure in bici, a mia madre serve la macchina”
“Vedi? Lo sapevo io, ma chiedere un passaggio? Tanto devo portare me e il mostriciattolo, quindi è sottointeso che ci sia il posto per te!”
Brittany imbronciò il viso nel sentirsi chiamare mostriciattolo, e incrociò le braccia sul petto, staccandosi da lei.
“Ah ok! Grazie allora San! Ci vediamo dopo ragazze, scappo!!”
E si allontanò verso casa. Rachel dopo aver salutato le altre andò per la sua strada. Santana si voltò verso Brittany, che nel frattempo, sempre più imbronciata si era seduta su quel piccolo muretto che era li vicino.
Si avvicinò allora alla bionda, già sapendo come prenderla.
“Mostriciattola, dai andiamo a casa!!”
“No, io con te non vengo da nessuna parte.”
rispose secca Brittany, continuando a stringere quelle braccia la petto. Santana le si avvicinò, portandosi vicina alle sue gambe. Appoggiò le mani alle ginocchia della ragazza, e lentamente le fece aprire le gambe, cercando di  farsi spazio per avvicinarsi
“Lo sai che sei il mio mostriciattolo preferito?”
affermò teneramente Santana cercando di avvicinarsi il più possibile alla bionda
“Io non sono un mostriciattolo.”
le rispose mugugnando
“Si che lo sei! Sei la mia bellissima mostriciattola! E sottolineo il mia e bellissima!”
Brittany non riuscì a tenere ancora quel broncio, e si lasciò scappare un sorriso, per poi gettarsi al collo della mora, che la prese in braccio, con il suo viso appoggiato alla sua pancia, dato che la ragazza era sopra a quel muretto. Santana cominciò a baciarle la pancia, provocando così solletico a Brittany, che ridendo cercava di scappare da quella presa
“Dai San! Sai che soffro il solletico!! E poi non è giusto! Qui non posso reagire!!”
effettivamente la ragazza aveva ragione, era un po’ troppo pericoloso fare qualcosa nel parcheggio, quindi lentamente fece scendere Brittany a terra e sorridendole le disse
“Hai ragione Brit Brit! Dai, andiamo a casa ora che è tardi”
le due si guardarono e cominciarono a camminare verso casa.
Quinn ormai era quasi arrivata alla sua invece, e si mise a cercare le chiavi per aprire la porta. Mentre frugava dentro quella borsa che le sembrava ogni volta immensa, prese in mano il cellulare, e scoprì che le era arrivato un messaggio. Recuperò anche le chiavi, e dopo essere entrata in casa lo lesse.
“Prima mi sono dimenticato di dirti una cosa: Ti amo!! :P”
Era Noah, che aveva deciso di farle fare un infarto, però sapeva che si doveva abituare a cose del genere.
“Grazie per il colpo al cuore Noah! Però ti devo dire una cosa…mi manchi.”
Sentiva già la mancanza del suo amato Puck. Probabilmente era una cosa stupida, però per lei era così. Non riusciva a passare tanto tempo lontana dalle persone che amava, e sentiva il bisogno di dirglielo. Andò poi verso camera sua per farsi una doccia e poi prepararsi per la sera, cosa che anche le altre ragazze dovevano fare.
Mentre era in doccia si ricordò di una cosa molto importante. Non appena uscì mandò un messaggio a Santana, che appena lo lesse informò Brittany, avvisandola di prepararsi in anticipo e non all’ora stabilita.
Ormai erano le 20, e Quinn era seduta fuori casa, aspettando l’arrivo di Santana. 10 minuti dopo la ragazza arrivò, e fece salire la bionda al suo fianco. Prima di partire, Quinn sentì il bisogno di abbracciare la mora
“Grazie San per quello che hai fatto con Noah”
“E io a te allora cosa dovrei dire per quello che hai fatto con me e Brittany? Dai, siamo pari!!”
sghignazzò la mora stringendo a sé la bionda.
“Dai, ora andiamo a prendere Brit, dobbiamo fare quel discorso!”
Quinn si staccò dalla mora, e fece cenno di si con la testa. La mora mise in moto e partirono alla volta della casa di Brittany. Anche lei era fuori che aspettava l’arrivo delle ragazze. Salì in macchina e preoccupata chiese
“Cosa succede con tutto questo anticipo??”
“Dobbiamo parlare di una cosa, anzi tu e Santana dovete decidere una cosa.”
Brittany aveva forse capito cosa stava succedendo, ma si limitò ad annuire e ad aspettare.
Per la strada decisero di fermarsi in uno spiazzo per parlare, tanto avevano mezzora di anticipo.
Santana e Quinn scesero dalla macchina, per salire dietro con Brittany, e si chiusero dentro in macchina, per avere totale privacy. Brittany però non riuscì a trattenersi, e dopo aver abbracciato Quinn, baciò Santana. Quinn si imbarazzò un po’, dato il gesto compiuto d’impeto della bionda.
“Ma sei pazza?!”
chiese ancora sconvolta dal bacio la mora
“Eh, era da oggi pomeriggio che dovevo dartelo, ma c’era sempre qualcuno in mezzo!!”
“Si…ti sei dimenticata che c’è Quinn?”
“E allora? Quinn lo sa! Che problema c’è?”
La bionda rispondeva tranquillamente, come se fosse la cosa più normale del mondo. Effettivamente lo era, anche se a loro faceva ancora strano. Quinn scoppiò a ridere
“San, Brit ha ragione! Non c’è niente da preoccuparsi!”
“Ecco vedi? Pure mamma lo dice!!”
E così colse l’occasione per baciarla ancora e lasciarla nuovamente senza parole
“Pierce!!! Smettila! Mi stai lasciando senza fiato!”
disse arrossendo Santana che non era abituata a quel tipo di situazioni.
“Dai, ora parliamo, è una cosa seria.”
Continuò guardando Brittany con espressione seria, prendendola però per mano.
“Dobbiamo decidere cosa fare con Rachel”
“Intendi se dirle di noi?”
Chiese la bionda stringendo la mano della mora
“Già, tu cosa pensi di fare?”
Quinn rimase in silenzio tutto il tempo. Aspettava di vedere la loro decisione, lei voleva solo il meglio per loro.
“Non lo so San, sono però sicura che quello che va bene a te, va bene anche a me. Se credi sia il caso di aspettare, aspettiamo, non c’è nessuna fretta. L’unica cosa che a me importa è che nessuno ci separi.”
A questa frase, gli occhi di Santana brillarono, e Quinn si intenerì nel sentire pronunciare quelle parole così dolci dalla testolina bionda, sapeva che nel suo animo c’erano grandi sentimenti per quella ragazza.
Santana portò una mano sul viso di Brittany, accarezzandola dolcemente vedendo che la sua espressione era preoccupata
“Facciamo così: Per il momento non le diciamo niente, però se durante la serata sentiamo che magari è il caso di parlarle e dirle cosa c’è effettivamente tra di noi lo facciamo, ok?”
Brittany aveva preso la mano della mora che aveva appoggiata al viso, e la teneva stretta, e chiudendo gli occhi, fece poi cenno di si con la testa.
Quinn continuava ad avere quell’espressione di tenerezza, voleva abbracciarle, ma non le sembrava il caso. Santana però ebbe lo stesso pensiero, e dopo aver baciato la fronte della sua testolina bionda, la abbracciò e si spinse verso Quinn, prendendola nell’abbraccio
“Le mie due mamme!!”
Disse Brittany stringendo a sé quelle due ragazze che portava nel cuore, anche se in modi diversi
“La mia piccola testolina bionda, e il mio culetto bianco”
Continuò Santana ormai ridendo insieme alle altre
“Le mie due migliori amiche”
Concluse Quinn, con un tono pieno d’amore, stringendole il più possibile.
Santana poi guardò sulla radio della macchina l’ora, e dopo aver constatato che erano le 21.50 capì di essere in ritardò, ma nonostante tutto continuava a rimanere abbracciata alle ragazze
“Ehm..siamo in ritardo bionde!”
Quinn allungò la testa, e dopo aver visto l’ora, scattò via dall’abbraccio, guardò le ragazze abbracciate disse
“San dammi le chiavi, guido io!”
La mora non obbiettò, voleva rimanere ancora abbracciata alla sua piccola testolina bionda, estrasse le chiavi dalla tasca della felpa, e le diete e Quinn, dicendole grazie, mimando solo con la bocca. A Quinn bastò, le baciò la mano e uscì per poi risalire e mettersi alla guida.
Non guardò mai per lo specchietto retrovisore, non voleva di certo disturbarle. Accese però la radio per farsi un po’ di compagnia.
Le ragazze dietro erano abbracciate, avevano entrambe la testa abbassata, i loro visi combaciavano l’uno con l’altra, e le loro fronti appoggiavano l’una sull’incavo del collo dell’altra, a creare una specie circuito chiuso. Erano li, immobili. Potevano sentire il battito dei loro cuori, e i loro respiri a completare l’uno il vuoto dell’altra. Santana inspirò profondamente, e girandosi lievemente baciò il collo a Brittany. La bionda venne pervasa da una serie di brividi, che la fecero aggrappare alla vita della mora per portarla sempre più stretta a se.
Ormai erano quasi arrivate. Brittany staccò la sua testa da quel piccolo spazio protetto, per vedere fuori dal finestrino, vedendo che mancavano ancora pochi minuti, appoggio le sue labbra sulla testa della mora, portandola stretta a se. Il viso della ragazza era completamente abbandonato sul petto della bionda.
Le ragazze piangevano entrambe. Non era un pianto di dolore, era più un piccolo sfogo. Le lacrime segnavano appena i loro volti. La situazione che dovevano sostenere ogni giorno non era semplice, avrebbero voluto solamente dichiarare il loro amore ed essere lasciate in pace, ma sapevano bene che non era così semplice.
Ormai erano arrivate, Quinn però decise di lasciare che quella canzone terminasse, e di lasciare qualche altro minuto alle ragazze, che non aveva ancora guardato in viso. Tutte e tre, si lasciarono scivolare dalle labbra quelle ultime parole della canzone in onda per la radio prima di scendere.
Te Amo
Te Amo
Don't it mean I love you.

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Capitolo 22
*** Reazioni ***


Brittany e Santana si asciugarono le lacrime che erano scese sui loro volti, e prima di staccarsi da quell'abbraccio si baciarono. Un piccolo bacio di sfuggita, che doveva essere quasi invisibile, ma che schioccò forte, tanto che Quinn fece un piccolo salto mentre stava uscendo dalla macchina. Le due poi si guardarono negli occhi, e si sorrisero, accarezzandosi a vicenda i loro visi. Santana prese poi per mano Brittany e uscirono dalla macchina. Quinn nel frattempo stava prendendo su le borse delle altre, e dopo aver visto che erano uscite, chiuse l'auto.
Quando la bionda si girò per andare verso le ragazze, se le trovò davanti, e si spaventò un pò nel trovarsele li così di soppiatto, ma le due ragazze erano li per abbracciarla, così la mora e la testolina bionda presero nel mezzo del loro abbraccio Quinn, stringendola tra le loro braccia.
Nessuno di loro parlò, ma quel gesto bastò a per far capire a Quinn quello che le due ragazze volevano dirle. Approfittò della sua posizione per regalare due baci, uno alla bionda e l'altro alla mora, prima di staccarsi e andare verso l'ingresso della casa di Rachel.
Dopo aver suonato, dopo qualche attimo la ragazza aprì a loro la porta. Quinn fu la prima ad entrare, seguita da Santana e Brittany, che sembravano un pò timorose, si sentivano un pò fuori luogo.
Rachel abbracciò Quinn, che le sorrise e si salutarono.
Subito dopo si abbracciarono e salutarono anche con le altre, però a differenza di Quinn, i loro abbracci furono più veloci.
La casa era molto grande, la prima volta che le ragazze c'erano state, non avevano prestato molta attenzione nel guardare la casa, i loro scopi erano altri.
"Andiamo dai ragazze"
disse la padrona di casa, sorridendo alle ragazze e prendendo per mano Quinn, portandole giù dalle scale, in quella stanza dove poco tempo fa avevano fatto quel party.
Tutte le ragazze c'erano rimaste un pò male nel rivedere quella stanza, portava alla loro mente ricordi belli ma malinconici. Santana appoggiò una mano sulla schiena di Quinn, quasi come a darle forza e a scusarsi per quello che era successo in quella stanza. Quinn avvicinò il suo braccio alla schiena, cercando di raggiungere la mano di Santana, e dopo averla presa, la strinse, per farle capire che sapeva cosa voleva dire.
Rachel aveva sistemato un pò la stanza, spostando un pò di mobili e tavolini vari, lasciando uno spazio sufficientemente ampio per le ragazze, che presero posto per terra, l'una vicina all'altra. Brittany però rimase in piedi.
"Brittany...cosa fai li? Vieni qui e siediti"
Disse la mora con tono perplesso
"Ma Rachel l'ultima volta mi ha detto che non devo sedermi da nessuna parte"
rispose la bionda con la testa abbassata, torturandosi le dita tra loro. Quinn si portò una mano alla fronte, Santana scosse la testa e Rachel un pò scioccata le disse
"Brittany, ma ora puoi sederti, ti sto’ dando io il permesso!"
la bionda allora alzò la testa, le sorrise e prese posto tra Santana e Quinn, che continuavano a mantenere le loro pose, ormai ridendo.
"Rachel...io ho fame"
Esordì Brittany ormai avendo preso confidenza
"Io la prossima volta non ti porto da nessuna parte."
Affermò la mora dando una piccola gomitata alla sua vicina di posto. Quinn ormai aveva anche le lacrime a forza di ridere, la naturalezza della testolina bionda era una delle cose che adorava di più di Brittany.
"Certo Brittany! Cosa vuoi da mangiare? Dolce o salato?!"
Questa domanda ovviamente era un gran dilemma per la bionda, che avrebbe mangiato entrambi, cominciò a pensare, portandosi una mano al mento, fissando il soffitto, quasi a trovare l'illuminazione
"Rachel...perdonala te ne prego. Prendi quello che vuoi, tanto le mangia di tutto, non si fa problemi, se aspettiamo la sua risposta facciamo notte!"
Rachel allora ridendo si alzò e andò a prendere un pò di cose da mangiare, fu seguita da Quinn, che l'aiutò nel prendere anche i bicchieri e le bibite.
"Ma è possibile che ogni volta che andiamo da qualche parte fai così?"
chiese innervosita Santana guardando male la bionda
"Uffa...ma io ho fame, non è colpa mia!"
rispose la ragazza, abbassando la testolina e ricominciando a torturarsi le mani
Santana si era resa conto di essere stata un pò troppo dura, e avvicinandosi a quella testolina abbassata prima la baciò, e poi le bisbigliò all'orecchio
"Scusami, è solo che sono un pò agitata"
Brittany allora prese tra le sue mani quella di Santana, la baciò e dopo aver alzato la testa le sorrise dolcemente. Anche lo sguardo della mora si addolcì nel vedere quegli occhi azzurri che tanto amava.
"Ecco qui Brit! Scegli!"
disse Quinn mettendole davanti una scatola di biscotti e un sacchetto di patatine
"Grazie Q!"
e prese entrambe le opzioni, aprendo l'una e poi l'altra e cominciando a riempirsi la bocca.
Ormai Santana si era rassegnata, e lasciandosi andare addosso a Quinn, che nel frattempo aveva cambiato posto le disse
"Che abbiamo fatto di male?"
Rachel, Quinn e Santana cominciarono poi a ridere dopo quella sua affermazione, che Brittany non aveva sentito perché era troppo impegnata a mangiare.
Quinn poi si girò verso la padrona di casa
"Dai Rachel, stasera siamo qui.."
"Oltre che per sfamare la belva"

precisò Santana prima che la bionda potesse finire la frase
"Esatto, ma siamo qui perché a quanto pare tu hai un problema, che non sai in realtà quale sia, e siamo qui per capirlo."
Santana annuì per tutta la durata della frase, a dare quasi una doppia forza a quell'affermazione
"Si, è vero"
ammise Rachel
"Credo che il problema si Finn, anzi ne sono certa. E soprattutto quello che provo per lui...credo non mi sia ancora chiaro."
Santana e Quinn erano prese ad ascoltarla, Brittany ormai non faceva più testo, era troppo impegnata a guardare la scatola dei biscotti, che erano a forma di animali, il che provocò lo scatenarsi del suo lato più fanciullesco che c'era in lei.
"Non riesco veramente a fare ordine nella mia testa. E' innegabile che io provi qualcosa per lui, ma devo ancora capire se questo sentimento sia forte abbastanza o sia solo qualcosa di passaggio."
Santana allora diede la sua opinione dopo aver sentito la spiegazione di Rachel
"Rachel, se me lo concedi vorrei darti la mia sincera opinione su Finn, e non vorrei che però ti offendessi o comunque sentissi un pò a disagio"
La mora su queste cose era sempre stata schietta, non amava le vie di mezzo, se doveva esprimere la propria opinione lo faceva, che fosse positiva o negativa
"Certo Santana, dimmi pure, anzi mi fa piacere avere la tua opinione"
"Perfetto! Credo che Finn sia un bambinone, e non intendo di certo come Brittany, lei in confronto è mille volte più matura. Certo, ci sono stati dei momenti che ha reagito, ma perché gli è stata sbattuta in faccia la realtà, e si è fatto male con questa. Quello che voglio dire io è che perché lui possa capire cosa stia succedendo deve inevitabilmente farsi del male, ed essere strappato da quel mondo di stupidaggini in cui vive per vedere la realtà. Non so se rendo l'idea, ma voleva chiamare Drizzle un bambino, ti rendi conto?"

Affermando questo, guardò Quinn, che non poteva che condividere la sua opinione.
"Che poi lui sia affettuoso, sappia amare e altro, non lo metto in discussione, però lui ha una percezione della realtà un pò strana, sembra quasi che sia in uno stato di catalessi, non so se mi spiego"
Santana era ormai totalmente presa nel discorso
"Si si, capisco"
Rachel non credeva che la mora potesse avere certi tipi di opinioni, alla fin fine non aveva mai fatto un discorso serio con lei, e si stava pentendo per non averlo mai fatto, diceva cose molto giuste.
"Credo che tu Rachel sappia come la penso, te l'ho già detto, e come vedi la mia opinione è simile a quella si Santana. Come ti avevo già detto, secondo me lui per te potrebbe essere un peso. Ha si dei sogni, delle ambizioni, ma al contrario tuo, le sue restano solo idee lontane, non ha la forza e la determinazione che hai tu. Poi ti ripeto, questa rimane la mia opinione e quella di Santana, tu poi devi decidere da sola, tu sai veramente quello che provi per lui nel profondo."
Santana nel frattempo si era persa un pò a guardare Brittany che giocava con i biscotti a forma di animali, trovava dannatamente dolce, anche se era una cosa stupida quella che stava facendo, ma il suo cuore non le poteva mentire. Continuava comunque ad ascoltare il discorso delle altre ragazze
"Si si, questo è certo, però mi fa piacere sapere anche la vostra opinione, anzi, mi sta chiarendo forse un pò le idee, grazie ragazze!!"
Rachel prese le mani delle due ragazze, e sorridendo le ringraziò. Santana venne però bruscamente riportata a quel discorso, distogliendo lo sguardo da Brittany.
"E voi ragazze, tutto apposto, avete qualche problema d'amore che volete cercare di risolvere? Quinn non fa testo, lei è nel mondo della favole ora"
disse la ragazza indicando la bionda che stava sfoggiando un sorriso ebete a quel cellulare, mentre leggeva e rispondeva ai messaggi di Noah
"Si l'abbiamo persa"
sghignazzò Santana guardando Rachel che rideva anche lei.
"E tu Santana? Con Sam come va?"
Improvvisamente Brittany ritornò alla realtà da quel piccolo mondo di biscotti. Guardò Santana, e i due sguardi si incrociarono.
Quinn nel frattempo aveva assunto un'espressione preoccupata, e Rachel si sentì un pò strana
"mmh..forse sono stata inappropriata...non dovevo chiederlo, mi dispiace."
"No no, non ti preoccupare, hai fatto bene."

Santana sembrava pronta per fare quella confessione. Brittany infilò velocemente tutti i biscotti nella scatola, e raggiunse poi Santana.
Quinn tremava un pò, sapeva che il momento era delicato, e non voleva che succedesse niente di brutto, nulla che potesse spezzare quell’armonia tra le 4 ragazze.
"A questo proposito, ci sarebbe una cosa che credo sia il caso che tu debba sapere..."
continuò la mora, che nel frattempo aveva lasciato la sua mano tra le mani di Brittany. La bionda aveva assunto un'espressione seria, e guardava Rachel, sembrava quasi minacciosa, pronta a difendere i suoi sentimenti e la sua ragazza a qualsiasi costo, se la reazione della padrona di casa fosse stata negativa.
"Vedi, io e Sam non eravamo insieme, anzi, siamo usciti qualche volta insieme, ma se devo essere sincera, lui non mi è mai interessato."
"Ah ok, tranquilla non c'è problema! Non ti giudico per questo!"

Disse Rachel quasi sollevata nel pensare che fosse stata quella la sua rivelazione. Brittany guardò Santana, per poi riportare il suo guardo su Rachel
"E io ho lasciato Artie, tra noi c'era una sorta di accordo per fare ingelosire Tina, neanche a me interessava lui."
Disse secca, senza lasciare tentativo di risposta alla ragazza.
La padrona di casa però si accorse che quelle due mani che si stringevano tra loro erano così tanto unite da non poter essere solamente un segno d'affetto. Rapidamente la sua mente ripercorse alcune scene che vedevano come protagoniste quelle due ragazze, e dopo aver fatto un piccolo sobbalzo, ed essersi portata una mano alla bocca capì cosa le ragazze stavano cercando di dirle. Come poteva essere stata così stupida da non averlo capito prima?
Quinn aveva nel frattempo appoggiato una mano sulla gamba della mora, a darle sostegno.
"Ho capito. E non vi dovete preoccupare di niente!"
Disse Rachel con tono soddisfatto e sorridendo alle due ragazze.
"Anzi, sono stata un pò stupida a non averlo capito prima. Sono felice per voi, veramente! E poi che tipo di problema dovrei avere io? Ho due papà!!"
Brittany e Santana tirarono un lungo sospiro, che sciolse quella tensione che si era creata. Brittany allora lasciò andare la sua testa sul petto di Santana, che la strinse a se.
"Mancava poco perché mi prendesse un colpo"
affermò Quinn lasciandosi andare distesa a terra tirando un sospiro di sollievo. Rachel nel vedere quella scena delle tre ragazze rise
"Che buffe che siete!!"
"Tu non immagini che ansia che avevo, che avevamo. Non avevamo minimamente pensato al fatto che tu avessi due papà, e che per te questo non sarebbe stato un problema, avevamo paura per una tua reazione!"

Disse Santana continuando a stringere a sé la bionda che annuiva a ogni sua parola
"Eh allora siamo state tutte un pò stupide dai!"
disse ridendo Rachel avvicinandosi alle ragazze per abbracciarle
"E non dovete preoccuparvi di niente, intendo che non andrò di certo a raccontare in giro questa cosa, anzi, comprendo i vostri problemi, con me il vostro segreto è al sicuro!"
e dopo averle abbracciate, le ragazze contemporaneamente le risposero con un
"Grazie mille"
Quinn intanto era ancora distesa, sollevata del fatto che finalmente quella rivelazione fosse stata fatta e con un risvolto positivo, e aveva riassunto quel sorriso da scema data la risposta di Puck
"Mi raccomando, guarda che domani sei mia, non mi scappi! Ora ti saluto, Buonanotte amore mio!"
"La pancia, è il suo punto debole"

bisbigliò Brittany all'orecchio di Rachel prima che la ragazza si alzasse di scatto per puntare alla pancia della ragazza per farle il solletico.
"No no ti prego!! è il mio punto debole, non resisto!!"
Quinn era in lacrime dalle risate che non riusciva a reagire, mente Rachel continuava a solleticarla.
Brittany e Santana ormai si sentivano al sicuro anche il quella casa, sorridendo si guardarono e si concessero un veloce ma intenso bacio.

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Capitolo 23
*** Risveglio ***


Dopo aver passato il resto della serata a parlare, ridere e scherzare insieme, le quattro ragazze si addormentarono distese su quel tappeto di quella stanza.
Rachel era attaccata al braccio di Quinn e si erano addormentate l'una vicina all'altra. Brittany si era rannicchiata come al suo solito tra le braccia di Santana, la mora l'aveva avvolta con un braccio, e con l'altro, che aveva disteso al di sopra della sua testa, teneva la mano di Quinn. Erano tutte e quattro collegate in un certo senso, e questo rendeva la scena molto dolce.
Erano circa le 7 quando Santana per prima si svegliò. Cercò un attimo di focalizzare bene la situazione, sapeva che tra le sue braccia c'era la sua piccola testolina bionda, che accarezzò. L'altra mano, che era caldissima, era ancora custodita nella mano di Quinn. Decise di svegliarla delicatamente. Cominciò a stringerle la mano poco a poco, finché la bionda aprì gli occhi. Quando riuscì a vedere bene Santana le sorrise, e sottovoce le disse
"Buongiorno San...tutto apposto?"
Santana le sorrise, e guardando la ragazza tra le sue braccia, e guardando la sua mano legata a quella della bionda le rispose
"Direi proprio di si!"
e sbuffò in una piccola risata insieme a Quinn. Rachel sentì quelle lievi risate, e schiuse gli occhi, stringendosi poi al braccio per far capire alla ragazza che si era svegliata. Quinn girò lentamente la testa e baciò la fronte alla ragazza
"Buongiorno Rachel! Dormito bene?"
La ragazza le sorrise, e si imbarazzò un pò per quel bacio ricevuto così di prima mattina
"Direi proprio di si"
rispose imitando Santana, e questo provocò le risate di tutte e 3 le ragazze. Brittany continuava a dormire, aveva il sonno pesante.
"Ragazze io direi di prepararci per andare a scuola, sono le 7 ormai "
bisbigliò Santana, anche se l'idea di andare a scuola non piaceva ne a lei e nemmeno alle altre. Quinn richiuse gli occhi per un'ultima volta prima di riaprirli per alzarsi, cosa che fece anche Rachel. Alla mora dispiaceva però svegliare Brittany che dormiva così beatamente.
"Facciamo cambio di posto"
propose Quinn vedendo l'espressione di Santana
"Va bene Q! Intanto io e Rachel andiamo a sistemarci, poi veniamo a chiamarvi"
la ragazza annuì, e si avvicinò a Santana, le diede un'enorme bacio sulla guancia, e poi si scambiarono di posto, prima di andare a prepararsi con Rachel, la mora baciò dolcemente le teste di entrambe le ragazze, portando con se quei due profumi che amava sentire.
Rachel poi passò il braccio attorno alla vita della mora, che passò il suo attorno alle spalle della ragazza, e insieme andarono verso il piano superiore a prepararsi.
"Ho in mente una cosa, se ti va"
bisbigliò Santana all'orecchio di Rachel, che annuì interessata alla proposta.
Quinn intanto aveva cominciato a coccolare Brittany, le piaceva farlo, quando le capitavano situazioni simili usciva sempre quel lato di mamma che c'era in lei. Aveva una dolcezza unica nel suo genere, e con cura accarezzava quella piccola testolina bionda.
Improvvisamente le mani di Brittany si chiusero in pugni, stringendo tra loro la felpa della ragazza e cominciò a lamentarsi, come se fosse perseguitata da qualcosa. Quinn sapeva che quando succedevano quelle cose era perchè stava facendo un brutto sogno, quindi portandola più stretta a se cominciò a parlarle sottovoce all'orecchio
"Shh shh Brit, è tutto apposto, sei al sicuro qui, non devi temere nulla"
le parole dolci e calme della ragazza riuscirono a tranquillizzare la testolina bionda, che lentamente, portandosi una mano al viso, cominciò a stroppicciarsi un occhio e a svegliarsi
"Mamma? Ma San dov'è?"
Chiese poi stringendosi tra le braccia di Quinn
"Santana è andata a vestirsi con Rachel, le dispiaceva svegliarti quindi abbiamo fatto cambio di posto e sono rimasta a farti compagnia."
disse la ragazza sorridendole e continuando a passarle la mano tra i capelli
"Ah..ho capito, bè grazie! Sei proprio una mamma speciale!"
affermò la ragazza, lasciando spiazzata Quinn nel sentirsi pronunciare quelle parole, che la colpirono in pieno. Brittany sentì quel piccolo sobbalzo della ragazza, e decise di portarla più stretta a sè, e di accarezzarle la schiena con la mano.
"Mi aiuti poi a sistemarmi i capelli? Vorrei farmi quelle piccole trecce che ti fai sempre tu per il ciuffo ma non ci riesco mai"
"Certo Brit, ti aiuto io, non ti preoccupare"


Nel frattempo Santana e Rachel si erano sistemate, e stavano mettendo in atto il loro piano. Santana sapeva il punti deboli di Quinn, compresi quelli culinari, e propose alla padrona di casa di preparare una colazione a pennello per ognuna di loro. Per Brittany non c'erano problemi, mangiava di tutto, anche se aveva una pietanza che in un certo senso preferiva alle altre.
Rachel rimase colpita dalla dolcezza di Santana, non credeva che sotto quella maschera che portava a scuola si potesse nascondere una persona così profonda.
"Io andrei a chiamare la altre intanto, così faccio vedere a loro dov'è il bagno e poi ti raggiungo per sistemare qui"
Santana si girò con il busto, intenta a preparare la colazione, e sorridendo a Rachel le rispose
"Certo Rach! Vai pure!!"
La ragazza le rispose con un sorriso e si avviò verso le ragazze. Quinn e Brittany intanto si erano alzate, e stavano sistemando un pò la stanza, e dopo aver prese le loro borse si erano avviate verso la scala.
"Ei! Mi avete fregata! Dai seguitemi, vi faccio vedere dov'è il bagno"
Rachel fece un sobbalzo nel vedere le ragazze già in piedi e a metà scala. Quinn le sorrise e annuì, dietro di lei c'era Brittany, che ancora un pò timorosa di quella casa che non conosceva, teneva stretta stretta per mano Quinn.
"Ecco qui! Voi sistematevi pure, io vado a raggiungere Santana, quando avete finito, proseguite fino infondo al corridoio e poi svoltate a sinistra, alla fine del corridoio c'è la cucina!"
E passò una mano sulla schiena di Quinn, prima di lasciare le due ragazze al bagno, che la ringraziarono.
Quinn si sistemò velocemente, in modo da poter poi concentrarsi su Brittany, che nel frattempo di era seduta sul bordo della vasca aspettando istruzioni. Si tolse la tuta e si infilò poi un paio di jeans e una maglia mezze maniche bianca con dei disegni rosa, con sopra un cardigan rosso. Si sistemò poi i capelli facendosi anche lei quella treccia che la piccola testolina bionda le aveva chiesto e infine ripassò il trucco. Poi si voltò verso la ragazza, stava ancora aspettando seduta sulla vasca, guardando interessata tutte le mosse di Quinn
"Dai piccina su! Alzati e comincia a vestirti"
"Ma io non mi sono portata via il cambio"

disse abbassando la testa e pestandosi le punte dei piedi
"Io non lo sapevo"
Quinn non ne era affatto sorpresa, difatti nella borsa aveva portato via una maglia in più, e guardando poi sopra il ripiano del bagno, vide che c'era della roba da vestire, si avvicinò e capì che erano un paio di shorts di Santana con delle calze. Entrambe sapevano che Brittany non si sarebbe ricordata il cambio, e come al solito loro giravano con degli abiti in più per lei.
"Dai, io e mamma Santana come sempre avevamo previsto ciò, quindi comincia a vestirti"
E le porse la roba da vestire sua e della mora. La ragazza le sorrise, e scattando in piedi cominciò a cambiarsi. Ora indossava le sua converse bianche, le calze nere di Santana e i suoi shorts in jeans ed infine la canottiera nera con un panda al centro di Quinn.
Era felicissima nell'indossare i capi delle sue mamme, come le chiamava lei, e avvicinandosi a Quinn le diede un bacio sulla guancia
"Grazie mamma!"
"Prego! Però mi sà che dobbiamo farci prestare un cardigan da Rachel, perchè con la canottiera non ci puoi stare."

La ragazza annuì, per poi ritornare a sedersi sulla vasca, mentre Quinn con amore cominciò a sistemarle i capelli. Dopo aver terminato, Brittany si guardò alla specchio, e girandosi verso la bionda, le saltò in braccio, riempiendola di baci per ringraziarla. Quinn rideva, e dopo essersela sistemata bene tra le braccia, in modo da non farla cadere, prese le loro borse e si avviò verso la cucina.
Arrivate, Rachel si mise a ridere, e tolse le borse di mano alla ragazza, mentre Santana, fingendosi arrabbiata, portò le sue mani ai fianchi, e con un'espressione infastidita cominciò a guardare Brittany. Non appena la ragazza si staccò dalla bionda, vide l'espressione di Santana, e si sentì terribilmente in colpa, si avvicinò poi a testa bassa a Santana, che non riuscì più a fare la parte dell'arrabbiata, e dopo essersi lasciata andare le braccia lungo il corpo, alzò la testa di Brittany, le due si guardarono e la bionda dopo averle sorriso le salto in braccio.
"Rachel, ti dispiace prestare un cardigan a Brittany? Perchè come al solito lei si è dimenticata tutto a casa, io e Santana avevamo portato qualcosa però non può rimanere con la canottiera"
"Ma certo, anzi, vieni un pò con me che le lasciamo sole così mi aiuti a scegliere"
Quinn sogghignò, e dopo essere stata presa per mano dalla ragazza andarono verso la sua camera. Rachel indossava un vestitino blu scuro con dei disegni bianchi, e sopra portava anche lei un cardigan però bianco. Arrivate in camera la ragazza aprì l'armadio, e cominciò a guardare tra i vari abiti insieme a Quinn.
"Buongiorno mia testolina bionda!"
sussurrò la mora alle labbra della bionda prima di baciarle intensamente
"Buongiorno San! Grazie per i vestiti, mi piacciono"
rispose la ragazza dopo aver terminato il bacio
"Come se io e Quinn non ti conoscessimo, era ovvio che lasciavi il cambio a casa!"
continuò la mora passandole una mano tra i capelli prima di farla scendere a terra
Brittany rise, e dopo averla presa per le mani, fece qualche passo indietro, guardandola dal basso verso l'altro, per poi trovare i suoi occhi
"Sei bellissima Santana!"
le disse teneramente, quasi imbarazzata. Le guancie della mora si colorarono di rosso, e abbassando la testa rispose
"Ma non dirmi così però, e poi non è vero!"
"Si invece!! Mi piace quando ti vesti così, a dire il vero mi piaci sempre"

Esclamo la bionda stringendo quelle mani nelle sue. Santana indossava un paio di Jeans, un pò strappati qua e la, con una maglia a nera a righe bianche a maniche corte, con sopra un copri spalle nero, tirato un pò su sulle maniche. I capelli li aveva raccolti in una coda alta lasciando però libero il ciuffo davanti.
"Bè anche tu lo sei, mi piace come Quinn ti ha sistemato i capelli!"
la bionda si passò una mano tra i capelli, che erano sciolti sulle sue spalle e arrossì.
Intanto Quinn e Rachel ormai erano tornate in cucina, e Rachel teneva tra le mani il cardigan da dare a Brittany
"Spero ti piaccia, l'ha scelto Quinn!"
affermò prima di passare il capo alla bionda
"Oh WOW!! Ma è bellissimo! Perchè non te lo sei mai messo??"
Chiese con un'espressione quasi scioccata nel poter indossare quel cardigan azzurro scuro con dei cuoricini bianchi
La risposta era un pò ovvia, ovvero che era un pò da bambine, ma ovviamente andava a pennello per Brittany, che dopo averlo indossato, andò da Rachel e ringraziandola la baciò sulla guancia dolcemente.
"Dai, tutte a tavola che la colazione è pronta!"
Quinn rimase un pò spiazzata nel vedere che ognuna di loro aveva qualcosa di diverso.
"Spero vi piaccia!"
Aggiunse Rachel dopo la frase di Santana.
"Oh mamma mia, pancia mia fatti capanna!!"
E dopo questa esclamazione della testolina bionda, le ragazze scoppiarono a ridere, poi cominciando a mangiare. Quinn prima ringraziò le ragazze, per poi concentrarsi sul suo piatto. Pancetta, uova e pane tostato. Non riusciva a spiegare a parole quanto adorasse la pancetta, era una cosa che la conquistava troppo. Brittany invece aveva una piccola torre a 5 piani di crepes, farcite con la panna montata, e sopra decorata con dei pezzetti di fragola. Rachel aveva una tazza di latte con cereali, mentre Santana stava mangiando delle fette biscottate con della marmellata, mentre da bere aveva la una spremuta.
Dopo aver finito di fare colazione, le ragazze sistemarono un pò la cucina, per poi correre fuori casa e salire in macchina. Ormai erano le 8 e le ragazze erano decisamente in ritardo. Durante il tragitto però, colsero l'occasione per cantare quella canzone che passavano alla radio, rendendola la loro canzone ufficiale.

"All the women who are independent
Throw your hands up at me
All the honeys who makin' money
Throw your hands up at me
All the mommas who profit dollas
Throw your hands up at me
All the ladies who truly feel me
Throw your hands up at me
Girl I didn't know you could get down like that
Charlie, how your Angels get down like that
Girl I didn't know you could get down like that
Charlie, how your Angels get down like that
"

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Capitolo 24
*** Questions? ***


Santana era alla guida, Quinn era alla sua destra, mentre dietro Rachel e Brittany ballavano e cantavano mentre erano dirette a scuola.
La ragazza al volante e la sua vicina, cantavano quella canzone impegnate, avevano sempre trovato che le Destiny's Child fossero perfette, avevano una particolare passione per tutte le girls band, d’altronde, facendo parte delle Cheerios il concetto di unità di un gruppo di ragazze c'era, solo che la Coach non le lasciava cantare o comunque intergare canzoni di gruppi musicali femminili, quindi si limitavano a fare quei piccoli concerti in casa loro due con Brittany, che inventava le coreografie alle ragazze. Ora però c'era da dire che avevano Rachel con loro, e generalmente i gruppi musicali erano composti da 3, 5 e 6 ragazze, a volte anche 4 ma raramente.
L'idea aveva occupato la mente di Santana, mentre ormai stava entrando nel parcheggio della scuola, cercando un posto. Quinn di tanto in tanto si voltava vedere le due ragazze dietro che ormai erano esauste a forza di muovere le braccia a tempo di musica.
Dopo aver parcheggiato, le ragazze scesero dall'auto, sembrava una scena quasi da film, perchè si presero a braccetto e cominciarono a camminare a passi sincronizzati attraverso il parcheggio della scuola, per arrivare all'ingresso.
Quella scena aveva colpito particolarmente un pò tutti i presenti li nel parcheggio, le ragazze si sentivano fissate, ma continuarono a mantenere un'aria un pò da stronze, anche se in realtà ognuna di loro, dentro di se stava cercando in tutti i modi di trattenersi dallo scoppiare a ridere.
Si staccarono poi tra di loro, mantenendo la stessa distanza tra loro ma assumendo atteggiamenti e pose diverse mentre camminavano.
Brittany si immedesimò in particolar modo a Beyoncè, sembrava lei in uno dei suoi video. Portò una mano al fianco, e passo dopo passo sembrava stesse facendo il remake di "Crazy In Love"
Santana invece, sfoggiava i suoi occhiali da sole, le davano un'aria decisamente sexy, mentre i suoi capelli si muovevano a ogni suo passo, e di tanto in tanto passava una mano tra i capelli, in modo quasi provocatorio.
Quinn portando entrambe le mani ai fianchi, continuando a camminare scrutando la gente attorno a lei quasi a voler intimorirli.
Rachel invece credeva che la situazione fosse strana, anzi lo era decisamente, lei quel tipo di cose non le aveva mai fatte, le altre quando erano nelle Cheerio erano solite farlo, quindi da parte sua ci fù un'iniziale titubanza, per poi decidere di adottare la stessa posa di Brittany.
Santana e Quinn si scambiarono uno sguardo, seguito poi da un cenno di approvazione tra loro.
L'intera scuola era rimasta colpita dalla scena per molte motivazioni, a partire dal fatto che era da molto che non si vedeva l'Unholy Trinity fare una cosa simile, per poi passare alla scoperta del loro nuovo acquisto, e perchè comunque alla fine ora non erano più popolari, anzi, ma questo non sembrava minimamente turbare le ragazze.
"WOHOO!! GO MAMAS!!"
Mercedes spezzò quella sorta di silenzio che s'era creato, tra le varie bocche spalancate dei ragazzi, incitando le ragazze, che scoppiarono a ridere, per poi fermarsi e correre da lei, raggiungendo poi Tina, Mike e Artie.
"Che è successo stamattina? Avete per caso fatto un giro dalle mie parti? Vere dive, complimenti!"
continuò Mercedes approvando il loro arrivo a scuola.
"Eh Mercedes, stamattina c'erano le Destiny's Child alla radio"
rispose Rachel alla ragazza, che facendo un gesto di venerazione nel sentire pronunciare quel nome disse
"Onore e gloria alle Destiny's Child. Direi che abbiamo bisogno di fare un loro pezzo per il Glee!!"
"Oddio, magari!!"

La gioia di Santana non fu controllabile, anche perchè era quello che aveva pensato quella mattina in macchina. Tutte poi si misero a ridere, ragazzi compresi, mentre Mike e Brittany avevano già cominciato a ballare come a loro solito. Tra i due ragazzi c'era sempre stato un'enorme feeling per il ballo, si completavano a vicenda, dove cominciava il passo dell'uno finiva il passo dell'altra e viceversa.
"Potrei essere geloso di queste entrate ad effetto"
bisbigliò Puck all'orecchio della bionda, provocandole dei brividi lungo la schiena. Non l'aveva visto arrivare, e sentirsi dire quella frase, in quel modo l'aveva particolarmente colpita.
Quinn però decise di vendicarsi, e buttò indietro la testa, avvicinandosi così al ragazzo e baciandolo. Un piccolo bacio, che però bastò per scatenare l'approvazione del gruppo
"Ei ei andateci piano"
disse Santana ridendo, seguita poi da Mercedes
"Dai abbiamo capito, qui è meglio lasciare i due piccioncini un pò da soli! A dopo ragazzi!!"
Tina, Brittany, Mike, Rachel Santana, Artie e Mercedes cominciarono ad incamminarsi verso l'ingresso della scuola.
"Dai, non essere geloso! Lo abbiamo fatto per scherzo!"
disse Quinn con voce tenera cercando di addolcire il ragazzo
"Per questa volta lasciamo passare, anche se ho visto alcuni ragazzi che ti guardavano in un modo che non mi piaceva, quasi quasi andrei a dirgli due cose..."
E appena cercò di andare da quei ragazzi la bionda lo fermò, gettandosi addosso. Noah non aveva scampo, e sopratutto non riusciva a resistere alla sua piccola bionda, e la strinse tra le sue braccia.
"Non vale così però, lo sai che sei il mio punto debole!"
Quinn mise il viso appoggiato al petto del ragazzo, e cominciò a ridere, per poi staccarsi e prenderlo per mano
"Dai andiamo che siamo in ritardo!"
Il ragazzo a malincuore annuì e seguì la ragazza. Non voleva di certo andare a lezione e rinunciare a lei. Camminavano l'uno vicino all'altra, mano nella mano, e sembravano essere davvero molto felici. Prima di lasciarsi per andare nelle loro rispettive case, Noah prese tra le mani il viso della ragazza, e si avvicinò poi alle sue labbra
"Oggi pomeriggio però sei mia, alle 15, anzi facciamo alle 14"
e senza che la bionda potesse rispondergli, la baciò. Quinn teneva le sue mani strette su polsi del ragazzo, che teneva il suo viso tra le mani dolcemente. I due rimasero incatenati in quel bacio per alcuni istanti, poi si staccarono, appoggiarono l'uno la fronte dell'altra e prima di staccarsi definitivamente per andare nelle classi, la ragazza baciò teneramente la punta del naso del ragazzo e gli disse
"Perfetto, non vedo l'ora."

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Capitolo 25
*** Pioggia ***


Quelle ore scolastiche erano passate molto velocemente. Prima di incamminarsi verso casa, si diresse velocemente verso il punto il cui i suoi compagni erano soliti ritrovarsi. Per primo vide Finn, era impossibile non vederlo nella sua altezza. Era impegnato a parlare con Sam, Artie e Mike, probabilmente dovevano parlare per una partita. Vide poi Mercedes, Tina, Santana, Brittany e Rachel. Sorrise a tutte loro, e fece un giro di abbracci per le ultime 3 e decise poi regalare un dolce bacio sulla guancia alla cara Mercedes che ricambiò con un abbraccio e anche a Tina, che arrosì. Cominciò poi ad avviarsi verso casa sua.
Non si era preoccupata di non aver visto Puck, solitamente il ragazzo si sbrigava ad uscire, scappando da qualche noiosa lezione, oppure rimaneva prigioniero in punizione di quella scuola a causa delle sue ragazzate. Era però certa che se lui le aveva detto di aspettarlo per le 14, cascasse il mondo, ma lui ci sarebbe stato.
Quinn non fece in tempo a vedere il vialetto di casa sua che notò un'auto parcheggiata davanti casa sua. Affrettò il passo, e avvicinandosi sempre più a casa, improvvisamente si fermò di colpo.
Era lui, li seduto sul marciapiede che era intento a torturarsi le mani.
"Noah? Che ci fa qui? sono solo le 13!"
Quinn parlò dal lato opposto della strada. Il ragazzo si alzò, e le sorrise
"Non riuscivo a resistere! Sono scappato da scuola alle 12 e sono qui da quell'ora ad aspettarti!"
La ragazza nel frattempo aveva attraversato la strada e si era avvicinata a lui, ascoltando la sua spiegazione. Gli diede una pacca in testa e rispose
"Noah, devi seriamente cominciare ad impegnarti a scuola, non vorrai mica rimanere bocciato spero! Io voglio un ragazzo studioso"
disse poi sghignazzando mentre Puck l'aveva presa per i fianchi
"Ma io sono studioso Quinn, so tutto di te, direi che mi merito una bella A"
"Eh no Puckerman! Non è così che funziona la storia, per questa materia non si prendono voti, c'è un'altro metodo di valutazione"
disse con un sorrisetto un pò malizioso, mettendosi in punta di piedi avvicinandosi al ragazzo prima di baciarlo con amore.
"Wow, direi che mi piace questo metodo di valutazione, ma sopratutto spero, anzi voglio essere l'unico studente!"
"A dire il vero hai altre compagne di classe..."
continuò Quinn tenendo la sua mano appoggiata alla guancia del ragazzo, passando il pollice su e giù, accarezzandolo. Puck però alla sua affermazione sbiancò un attimo
"C-cosa? Altre compagne?!"
Chissà cosa aveva pensato quella sua testa bacata in quel momento si chiese la bionda prima di dargli nuovamente una pacca in testa e rispondergli
"Ma cos'è che vai a pensare!! E' ovvio che sei l'unico!"
Il ragazzo allora si tranquillizzò e la baciò nuovamente
"Dai, ti porto a pranzare fuori, decidi dove vuoi andare!"
E prendendola per mano la portò verso la macchina, aprendole la portiera e facendola salire. Poi fece il giro dell'auto e salì anche lui, aspettando di sapere dove volesse andare la ragazza
"Io veramente dovrei andare al bagno, e dato che ci sono lasciare i libri dentro casa, pensi di poter aspettarmi?"
Puck che la guardava attento, dopo aver sentito la sua affermazione cominciò a ridere
"Certo che ti aspetto!!"
La ragazza allora prese la mano del ragazzo, cercando di tirarlo verso se regalandogli un bacio per l'attesa. Frugò poi nella borsa, tirando fuori i libri e l'astuccio per portarli dentro, prese poi anche le chiavi e uscì dall'auto entrando in casa. Il ragazzo seguì ogni gesto della bionda, quasi come se  non volesse lasciarsi sfuggire nessun gesto.
Nell'attesa decise di accendere la radio, cercando qualche canzone che potesse piacergli. Poi, si accorse che Quinn aveva lasciato la borsa in macchina, decise allora di mettere quel piccolo pacchettino che doveva darle dentro. Se tutto andava bene, la ragazza l'avrebbe trovato solo se guardava nella borsa, e lui non gliel'avrebbe permesso, lasciando così che potesse scoprire quel regalo solo una volta arrivata a casa. Velocemente ma con cura e attenzione nascose quel pacchettino dentro la borsa della ragazza, continuò poi a guardare verso la porta di casa aspettando che Quinn uscisse.
Circa 10 minuti dopo la ragazza uscì, e per poco Noah non svenne. La ragazza si era cambiata. Indossava un vestitino bianco semplice con delle fantasie floreali sui colori del giallo e del rosa, molto tenui. Il vestito era aderente sul busto, e dalla vita in giù la gonna era lunga fino alle ginocchia e molto morbida. Nell'insieme era molto sobria, però Quinn era stupenda vestita così. Sopra le spalle poi indossava sempre quel cardigan rosso che aveva la mattina. Si avvicinò alla macchina, entrando, per poi buttare una cosa dentro la borsa, senza darle molto peso. Aspettò poi che il ragazzo accendesse il motore per partire
"Mmh ho deciso, ho voglia di mangiare cinese, ti va?"
Noah era completamente incantato.
"No ma dico, ti pare normale cambiarti e vestirti così per me? Mi toccherà picchiare un sacco di gente oggi! Saranno tutti con gli occhi puntati addosso a te!"
"Dai Noah, sempre che mi dici così, lo sai che poi io mi imbarazzo!!"
"E tu mi fai morire! Direi che vinci sempre tu! Dai, andiamo a pranzare ora!"

La ragazza per tutto il tragitto teneva la mano del ragazzo che aveva appoggiata al cambio, non la lasciava mai.
I due poi pranzarono, e chiaccherando, alternando le risate a momenti nei quali si guardavano negli occhi e rimanevano in silenzio. Finito di pranzare, decisero poi di fare una passeggiata. Poco lontano da quel ristorante c’era un parco, e decisero di sedersi su una di quelle panchine che erano li.
“Tu mi devi spiegare un po’ di cose, sono successi dei fatti che non mi spiego”
disse il ragazzo passando un braccio attorno alle spalle della ragazza per portarla vicino a se. Quinn allora sorrise, prendendo tra le sue mani quella libera del ragazzo, e cominciando ad accarezzarla iniziò a parlare
“Abbiamo fatto pace..ci siamo chiarite, e abbiamo capito che abbiamo l’una bisogno dell’altra”
riferendosi a Santana
“Però..è una questione un po’ lunga, che non so se posso spiegarti per ora..”
“Credo di aver capito, se intendi tra Santana e Brittany.”
Noah interruppe la ragazza prima che potesse finire il discorso. Non voleva che le dicesse nulla, non la voleva poi far sentire in colpa, quindi fu lui a trarre le conclusioni.
“Come sai tra me e Santana c’è sempre stato un rapporto d’amicizia, ci capiamo anche senza parlare ormai, e avevo visto che nell’ultimo periodo stava male, e il suo dolore era provocato dall’assenza di qualcosa nella sua vita. Ho visto anche quando lei è uscita dall’auditorium piangendo ed è venuta da te. Ero rimasto nei paraggi per controllare che non fosse successo nulla di grave.”
Quinn mentre Noah parlava gli stringeva la mano. Sapeva che il ragazzo stava dicendo tutte cose giuste, e che aveva capito tutto quello che era successo
“Mi fa veramente piacere che vi siate riconciliate, siete sempre state tanto unite, e affiatate. Ma non ti preoccupare, non dirò nulla a nessuno.”
Pronunciò quelle parole prima che Quinn potesse chiedergli di non raccontare nulla in giro. La ragazza poi alzò il busto e si avvicinò al viso del ragazzo, passo una mano sul suo viso prima di girarlo verso di se e baciarlo con passione.
“Grazie Noah, sei un ragazzo veramente sensibile, l’ho sempre saputo.”
Puck ricambiò facendo salire la ragazza sopra le sue gambe, per poi baciarla nuovamente, tenendo una mano tra i suoi capelli.
“E’ merito tuo se sono così, mi hai insegnato tante cose.”
La ragazza fu colpita da quell’affermazione, e gettò al collo le braccia al ragazzo, stringendolo forte a se, sentendosi protetta e amata, erano delle sensazioni che adorava provare.
“Dici che ci avviamo verso il negozio? Ormai dovrebbe essere aperto, e il tempo non è dei migliori, è meglio se ci sbrighiamo”
Noah pronunciò questa frase mentre la sua testa era immersa tra i capelli di Quinn, inspirando profondamente quel suo profumo che a lungo gli era mancato sentire.
“Va bene, andiamo”
rispose la ragazza prima di staccarsi. Successivamente si alzarono e prendendosi per mano si avviarono verso il centro nuovamente. Il cielo effettivamente si era fatto più nuvoloso, sembrava che la pioggia dovesse cadere da un momento all’altro.
Ormai erano arrivati al negozio, ci fu qualche momento di esitazione prima di entrare, ma entrambi presero coraggio e varcarono la soglia.
“Salve ragazzi! Come posso aiutarvi?”
Chiese una signora sui 50 anni, che era la proprietaria di quella piccola gioielleria
“Salve! Cercavamo un pendaglio per una collana, precisamente un piccolo angelo, però volevamo farci incidere una cosa dietro.”
Fu Noah a spiegare cosa stavano cercando
“Oh capisco! Bè credo di avere qualcosa che potrebbe fare per voi!”
La donna cominciò a tirare fuori dei vari pendagli a forma di angelo, più o meno grandi, ne fece vedere poi uno, che hai ragazzi colpì particolarmente. Quinn e Noah si guardarono, e poi guardarono quel pendaglio che la ragazza teneva tra le mani
“Questo…”
pronunciò quasi sottovoce, guardando la proprietaria.
“Perfetto, credo sia l’ideale per voi, dato che dovete farci incidere una scritta, ditemi pure, ve la posso fare al momento!”
Ti vogliamo bene.
Quinn & Noah.
La signora rimase colpita nel sentire pronunciare quelle parole. Cominciò la ragazza per poi terminare il ragazzo. Aveva capito che quel regalo doveva essere qualcosa di speciale.
“10 minuti e sarà pronto! Intanto guardatevi in giro!”
E la donna cominciò poi a mettersi al lavoro, mentre i ragazzi giravano per il negozio guardando tra le varie vetrine, era tutto molto costoso, però non se ne stavano preoccupando, il destinatario del loro regalo valeva più di qualsiasi cifra. Videro poi una catenina sempre d’oro come l’angioletto, era semplice, e dopo essersi guardati nuovamente, capirono che quello era il tocco finale. Ai ragazzi non serviva parlare, bastava solamente uno sguardo.
“Ecco fatto ragazzi è pronto!”
I ragazzi si avvicinarono,  e Quinn delicatamente passo le mani sopra quel pendaglio, mentre la signora nel frattempo era andata a prendere la catenina che i ragazzi le avevano chiesto.
“Ecco qui anche la collana. Faccio un pacchetto?”
“Si grazie.”
Noah rispose, vedendo che la ragazza stava ormai trattenendo a fatica le lacrime. Mentre il pacchetto stava per essere incartato, Noah prese tra le sue braccia Quinn, accarezzandole la testa e parlandole
“Dai, ce l’abbiamo quasi fatta, questo è il penultimo passo, tra pochi giorni ci aspetta l’ultimo, andrà tutto bene Quinn.”
La donna non voleva di certo interrompere quel momento, quindi lasciò che i ragazzi si girassero verso di lei. Dopo aver pagato e ringraziato la gentilissima proprietaria, lasciarono il negozio.
“Tieni, è meglio che lo tenga tu, lo sai che io perdo le cose”
porgendo quel piccolo sacchettino alla ragazza, che con amore lo ripose in borsa, attenta a non rovinarlo.
Improvvisamente cominciò a piovere, man mano sempre più forte.
I ragazzi si ripararono sotto un portico, per poi prendersi per mano
“Dai, facciamo una corsa alla macchina, è qui vicina”
Detto quello, cominciarono a correre, e dopo essere saliti si fermarono per alcuni minuti a fissare quella pioggia. A Quinn passò per la mente la scena di quel giorno che pioveva ed era scappata in macchina disperata piangendo, dopo aver scoperto di essere incinta.
Il ragazzo aveva capito che nella mente della bionda c’erano dei ricordi tristi, quando succedeva tendeva a torturarsi  sempre le labbra mordendosele, mentre le sue mani cominciavano a stringersi l’una con l’altra.
“E’ tutto ok piccola, ti và se andiamo a casa mia? Poi ti riporto a casa, non mi va di lasciarti da sola ora.”
Puck aveva preso tra le sue mani quelle della ragazza, cercando di calmarla. Quinn annuì alla proposta del ragazzo, non se la sentiva nemmeno lei di rimanere da sola.
Il ragazzo poi lasciò le mani e mise in moto. La pioggia si stava facendo sempre più intensa, e servì un po’ di tempo in più per arrivare in casa. Uscirono poi correndo da quell’auto per andarsi a riparare sotto la tettoia dell’ingresso. Noah velocemente aprì la porta di casa facendo entrare per prima la ragazza. Non era mai stata a casa del ragazzo, per lei era una sensazione nuova.
“Hai bisogno di qualcosa? Sete? Fame? Dimmi!”
Puck cominciò a chiedere alla ragazza, che non poté che sbuffare in una piccola risata
“No Noah, grazie! Vorrei solo stare stretta a te.”
rispose timidamente la ragazza, che aveva un gran bisogno di sentirsi protetta tra le braccia del ragazzo, che nel sentire la sua richiesta, non poté che esaudirla. La prese per mano, e la condusse in soggiorno. Si accomodarono sul divano, che era proprio di fronte alla finestra. La pioggia ormai scendeva sempre più fitta, ma sapevano che si sarebbe calmata a breve. Il rumore della pioggia era una cosa che entrambi adoravano.
“Ti và se ci stendiamo”
chiese timorosamente Noah tenendo appoggiata alla sua spalla Quinn
“Certo, mi farebbe piacere.”
Puck allora si distese sul divano, appoggiandosi allo schienale, facendo poi spazio alla bionda, che si incastonò tra le braccia del ragazzo. Rimasero abbracciati per alcuni minuti, prima che il suono rilassante di quella pioggia, e quella sensazione che provavano nello stare l’uno vicino all’altra, li conquistasse definitivamente facendoli addormentare.

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Capitolo 26
*** Si. ***


“Io stavo pensando ad una cosa..”
disse Brittany cominciando a giocherellare con le mani di Santana tra le sue. Erano a letto, entrambe rivolta l’una all’altra, le loro gambe erano intrecciate, come le loro mani.
“Sentiamo, dimmi a che pensi”
Incitò Santana a sentire cos’aveva da dire la bionda
“Adesso che io ho lasciato Artie, e tu comunque ha lasciato Sam...”
“No a dire il vero non ci sono mai stata insieme”

tenne a precisare la mora
“Ecco meglio ancora, siamo entrambe single!”
Santana socchiuse gli occhi un po’, cercando di capire a che cosa stava pensando quella testolina bionda, anche se aveva qualche idea, ma la lasciò continuare
Nel senso, non è che siamo single, siamo insieme, ma non proprio insieme
la ragazza non sapeva come spiegarsi, ma la mora nel frattempo aveva capito cosa stava pensando la bionda. Solo l’idea la rendeva elettrizzata, e a dire il vero, anche lei giorni prima aveva pensato la stessa cosa. Staccò una mano da quella della ragazza, e se la portò vicina, accarezzandole la schiena per poi baciarla in mezzo a quei capelli biondi che adorava.
“Ho una cosa per te.”
La bionda si strinse alla mora ancora di più, emozionata a l’idea di ricevere qualcosa. Lentamente Santana scivolò via da quell’abbraccio, per allungare una mano alla borsa che aveva a fianco del letto, e tirò fuori un sacchettino di stoffa rosso. Era veramente piccolo. Si riportò poi nella posizione di prima, e prese tra le sue mani quelle di Brittany, ponendo al centro il sacchettino.
“Ho capito quello che vuoi dirmi, e l’avevo pensato anche io giorni fa. È per questo che ho fatto un giro in centro e ho preso questi.”
E strinse le mani della ragazza tra le sue, facendole avvicinare il piccolo pacchetto alle dita.
“Posso aprirlo?”
Chiese Brittany curiosa ed agitata
“Certo!”
Santana la incitò nel farlo. Le loro mani si lasciarono, in modo da permettere alla bionda di frugare nel sacchettino per scoprirne il contenuto. Infilò l’indice dentro, estraendo due anelli. Erano semplici, entrambi in argento con 2 linee incise attorno. Rimase totalmente disarmata e continuava a fissarli immobile.
“Guarda nella parte interna”
nel sentire pronunciare quelle parole la bionda tornò per un momento alla realtà, lentamente prese tra le mani i due anelli, e facendoli scorrere, scoprì cosa c’era nella parte interna.
Uno aveva inciso Brittany, e l’altro Santana.
“E’ un modo per portarci sempre l’una con l’altra, per sapere che anche se siamo sole abbiamo una parte dell’altra con noi. Spero ti piacciano!”
Brittany non sapeva cosa dire. Si infilò l’anello con scritto Santana al pollice della sua mano sinistra, prese poi la mano destra della mora, e infilò l’anello con scritto il suo nome sempre sul pollice. Prese poi stretta tra le sue mani quelle della ragazza.
“Ti prometto che un giorno riuscirò a trovare il modo di stupirti come fai tu con me.”
Santana non si aspettava una reazione simile, gli occhi della bionda erano gonfi di lacrime, e le tratteneva  a stento pronunciando quella frase
“Quando saremo più grandi e c’è ne andremo da questo posto e io ti sposerò”
disse ormai dopo essere scoppiata in lacrime. Sembrava una bimba, le sue parole erano così dolci ma così sincere e pure. La voleva veramente sposare.
“Brit ma cosa dici!”
Santana prese tra le sue braccia la testolina bionda cercando di calmare quel pianto così profondo che provocava dei brividi sul suo corpo
“Lo so San, ma io prima o poi voglio farlo, voglio rimanere per sempre con te.”
La mora non riuscì per molto tempo a trattenere quelle lacrime che le stavano affiorando.
“Lo voglio anche io”
ammise la mora ormai conquistata da quella ragazza.
Brittany quindi la portò ancora più stretta a se, non voleva che ci fosse nemmeno un centimetro di spazio tra loro.
“E comunque ci sei riuscita a stupirmi con questa tua proposta, a dire il vero con te non smetto mai di stupirmi. Non potrei mai stancarmi di te.”
Le disse la mora accarezandole i capelli
“Quindi ora siamo ufficialmente fidanzate?”
Chiese un pò titubante Brittany
“Si.”
si limitò a rispondere la latina, facendo rieccheggiare quelle parole nella stanza.
Le due rimasero abbracciate a lungo, calmandosi l’una con l’altra, sapendo che ora potevano definitivamente trovare tutto quello che cercavano tra di loro.

“Noah..?”
“Dimmi Quinn”
“Mi prometti di non lasciarmi mai più?”

I ragazzi si erano entrambi svegliati, ma erano ancora abbracciati sul divano, la ragazza era rannicchiata tra le braccia del ragazzo, che la teneva stretta a se, e lei si aggrappava con le mani a esse.
“Te lo prometto, non lo farò mai più, non posso stare senza te.”
Quinn lentamente si girò tra quelle braccia, mettendosi di fronte a Noah. Il ragazzo non riusciva a resistere a quegli occhi verdi così profondi, delicatamente si avvicinò al viso della ragazza e ne baciò la fronte.
“Ho bisogno di te”
La bionda sentiva il bisogno di liberare le sue emozioni, doveva confessare quello che provava e dire quello di cui aveva bisogno.
“Anche io di te, ma ora siamo insieme, non ti preoccupare.”
La ragazza poi si avvicinò lentamente alle labbra di Noah, e le baciò. Durò alcuni attimi, ma sembravano passati interi minuti.
“Vai a prendere la tua borsa”
Quinn rimase perplessa da quella richiesta, però non fece domande, e staccandosi a malincuore andò a prendere la borsa. Tenendola stretta tra le mani poi tornò dal ragazzo, che nel frattempo si era seduto. Fece cenno poi alla ragazza di prendere posto vicino a lui. Dopo essersi seduta il ragazzo continuò
“Ora guarda dentro la borsa, dovresti trovare qualcosa che non ti è famigliare.”
La bionda sempre più perplessa cominciò a frugare tra la borsa, stando attenta a quel pacchetto con dentro il regalo per Beth, toccandolo con delicatezza, infine trovò qualcosa che come aveva detto Puck non le era famigliare. Lo prese tra le mani e lo tirò fuori dalla borsa, che poi appoggiò a terra.
Era una piccola scatolina nera, con un nastro dorato. Quinn guardò Noah che disse
“Aprilo, poi ti spiego”
La ragazza indugiò nel farlo, ma lentamente aprì quella scatola, e dopo aver visto il suo contenuto si portò una mano sulle labbra, e cominciò a tremare.
“Vedi, volevo fosse una sorpresa e che tu lo scoprissi una volta arrivata a casa, però credo sia giusto che tu lo possa indossare già da ora, in modo che io possa dirti cosa provo per te.”
A questo punto Noah prese quello che la scatolina conteneva: era un anello d’argento, semplice, senza alcuna incisione o altro, sembrava quasi una fede nuziale. Si mise in ginocchio poi davanti a Quinn, che continuava a tremare e ad avere quella mano appoggiata alle labbra, era veramente agitata, non credeva ai suoi occhi.
Puck prese la mano sinistra della ragazza tra la sua, e continuò a parlarle
“Quinn, io ti amo. Non credo che ci siano delle parole per esprimere tutto quello che provo, tutto quello che vorrei dirti non è descrivibile. Tutto quello che so è che non posso più stare lontano da te, e spero che tra noi possa durare, io ci credo. Non ho mai amato nessuna, tu sei stato il mio primo e unico amore, e l’unica che non sono mai riuscito a togliere dai miei pensieri, e non voglio nemmeno farlo, perchè ho bisogno di te.”
Dopo averla guardata intensamente negli occhi pronunciando quelle parole, spostò lo sguardo verso la mano della ragazza, e infilò l’anello nel suo anulare.
“Quinn, vuoi essere ufficialmente la mia ragazza?”
Ormai Quinn non riusciva più a trattenere le lacrime, si guardò la mano, quella mano ora ornata da quell’anello che le sembrava perfetto. Poi prese sempre con quella mano quella di Noah e la strinse.
“Se credi che la mia proposta sia troppo azzardata vorrei che tu me lo dicessi.”
“No, non lo è. Ti amo anche io Noah, e sentire queste tue parole mi ha davvero riempito il cuore. Sentirmi dire quello che tu provi per me può solo far aumentare la mia fiducia in te e i miei sentimenti.”

togliendosi lentamente la mano dalle labbra portandola al viso del ragazzo, la bionda pronunciò quella frase.
Noah le sorrise, e si avvicinò al viso della ragazza, baciandola.
“Si”
Quinn pronunciò quella parola prima di unire le sue labbra a quelle del ragazzo che amava, al suo ragazzo.

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Capitolo 27
*** Come pioggia ***


Dopo essersi stretti in un abbraccio interminabile, Quinn vide che ormai l'ora era tarda, ed era il caso di ritornare a casa, anche se non le sarebbe affatto dispiaciuto rimanere li, con il suo ragazzo.
"Sei proprio sicura di dover tornare a casa?"
chiese Puck tenendo le mani della ragazza accarezzandole
"Si Noah, purtroppo devo, mia madre si preoccuperebbe.."
"Va bene, sarà per un altra volta però, ok?"
Quinn non riuscì a trattenere l'emozione, e solo all'idea di poter dormire con lui la fece prima arrossire e poi sorridere
"Certo, lo voglio anche io!"
I due si scambiarono poi un bacio. Quinn continuava a rimanere seduta sul divano, mentre Noah era ancora a terra davanti a lei. Poi si alzarono, la bionda recuperò le sue cose e uscirono di casa. La pioggia era ormai finita, però il cielo era scuro, e per di più la notte stava calando. Salirono in macchina, e la ragazza appoggiò alla spalla di Puck la testa, tenendola li per tutto il tragitto, non voleva perdere il contatto con lui.
"A domani allora.."
disse Noah dispiaciuto di doverla lasciare ma consapevole che a distanza di qualche ora l'avrebbe rivista. Quinn si spostò dal suo posto per andare a prendere posto seduta sopra le gambe di Noah, portando le sue braccia al collo, per poi appoggiare la testa sull'incavo del collo. Non parlarono, rimasero alcuni minuti così. Il ragazzo l'aveva avvolta con le sue braccia e la coccolava.
"A domani Amore."
A sentire pronunciare quella parola, una serie di emozioni lo attraversarono: nessuno mai l'aveva chiamato così. Perdente, prepotente, maleducato, poco di buono, teppisa, quelle si che erano termini che tante persone avevano usato per definirlo, ma mai nessuno lo aveva chiamato Amore.
Quinn sentì quel piccolo sussulto che aveva colpito il ragazzo, e si staccò dall'abbraccio per sincerarsi che tutto fosse ok
"Tutto apposto Noah?"
il ragazzo le sorrise, e accarezzandogli con la mano il viso, la portò vicina a se
"Con te è sempre tutto apposto, Amore."
La bionda arrossì, data la loro vicinanza e quelle parole sincere sussurrate da Noah. I due si baciarono ancora una volta, prima che poi la ragazza uscisse dalla macchina per avviarsi verso l'ingresso. Puck si accertò che la sua ragazza fosse entrata in casa, e che quindi fosse al sicuro prima di riaccendere il motore e ripartire verso casa.
Entrambi si sentivano finalmente completi dopo quella giornata passata assieme.

"Santana ti prego, non andare via, resta con me!"
"Brit dai, mi sembra esagerato rimanere anche questa notte a dormire qui, per non parlare poi di cenare e di scroccare poi l'ennesima doccia."

Santana era davanti alla porta di casa, che cercava di uscire, mentre una parte del suo corpo era avvolta completamente da Brittany, che le si era attaccata pregandola di rimanere a li con lei
"San per favore! Ho paura a rimanere a casa da sola! I miei sono ad una cena di lavoro, e come al solito torneranno tardi, tardissimo, e io non riuscirò a dormire,e neanche a mangiare, sai che non sono capace di prepararmi la cena...neanche il pranzo a dire il vero...dai resta"
"Pierce! Sei una ragazza matura, com'è possibile che tu non possa rimanere in casa da sola per qualche ora?"
Santana cercò di darsi un tono ed essere autoritaria con la sua piccola testolina bionda
"Ok..."
Brittany si sciolse da quella presa, e si lasciò cadere a terra, guardando la ragazza che aveva ormai aperto la porta e stava per lasciare la casa. Prima di farlo però si girò per salutarla.
Quando si girò però fu colpita da una fitta al cuore: La bionda stava piangendo, e Santana non riusciva a rimanere impassibile davanti a quegli occhioni azzurri così profondi da perdersi dentro, pieni di lacrime.
"Cosa succede ora?"
chiese con prudenza la mora
"Ho paura, veramente non lo faccio apposta, e poi come faccio a mangiare?"
Brittany singhiozzò questa risposta strofinandosi le mani agli occhi, cercando di fermare quelle lacrime.
La mora si arrese, non si sarebbe mai perdonata nell'aver lasciato la sua Brittany da sola mentre la stava pregando di rimanere.
"Ok, hai vinto Brit, resto. I miei mi uccideranno, ne sono certa."
Brittany prese per le gambe la mora, facendola scendere e portandosela addosso, abbracciandola. Continuava ancora a singhiozzare
"No, ti difendo io San"
disse poi con tono deciso. La mora non riuscì a trattenere una fragorosa risata, e accarezzando quella testolina disse
"Ah si? Tu mi vorresti difendere? Tu che hai paura di rimanere a casa da sola?"
"Se sono con te mi passa qualsiasi tipo di paura."
Affermò la ragazza dopo aver finalmente placato le lacrime. Santana si sentì onorata nel sentirsi dire quella frase, e baciò la fronte della ragazza.
"Dai, adesso andiamo a preparare la cena, ok?"
Le due si alzarono dal pavimento, Brittany teneva le mani di Santana, e le rispose annuendo. Si avviarono poi verso la cucina, ormai Santana sapeva gestire quella casa come se fosse la sua. Aprì il frigo, studiandolo attentamente
"Hai particolari gusti o ti va bene qualsiasi cosa?"
chiese anche sapendo che lo stomaco di quella ragazza era un pozzo senza fondo
"Fai tu, mi fido dei tuoi gusti"
come aveva previsto, Brittany confermò la sua teoria
"Va bene, tu prepara la tavola intanto!"
La testolina bionda eseguì l'ordine e cominciò a preparare la tavola, nel frattempo Santana tirò fuori dal frigo un pò di verdure, cominciando a pulirle e tagliarle. Dopo aver terminato decise di preparare anche un dolce, sapeva che a Brittany piacevano tanto, ingredienti e tempo non mancavano.
"Cosa fai ora?"
chiese la ragazza sbucando alle spalle di Santana che per poco non fece un infarto
"No ma dico, ti sembra una cosa normale da fare?"
"Cosa?"
chiese dubbiosa
"Farmi fare un infarto! Non mi puoi arrivare alle spalle di soppiatto così!!"
Brittany ridacchiò, e continuò a chiedere
"Allora? Cosa stai facendo ora?"
"Una torta!"
"Wow!! Mi insegni? Ti prego ti prego ti prego!!"
Gli occhi della bionda si illuminarono, era desiderosa di imparare a fare un dolce, così poi magari avrebbe potuto farne uno per Santana.
"Va bene, però mi raccomando, stai attenta."
Santana allora si tolse il grembiule da cucina che indossava per infilarlo alla ragazza, sapeva che ne avrebbe avuto molto bisogno. Le raccolse poi i capelli in una coda, la bionda rimaneva immobile, lasciandosi fare tutto, però impaziente di dover cominciare a preparare per la prima volta un dolce!
"Allora, devi mettere prima la farina, 200 grammi, e usi la bilancia per pesarla"
Santana si era messa dietro la ragazza, indicandole tutti gli ingredienti e come doveva fare, mentre la bionda annuiva ed eseguiva
"Poi, versi la farina nella terrina, crei un pò di spazio al centro e ci metti 2 uova dentro"
Ora la faccenda si faceva difficile, Brittany non sapeva come gestire la cosa, allora Santana prese le mani della ragazza, che a sua volta teneva l'uovo. Accompagnò i suoi gesti facendole vedere come doveva aprirlo per poi adagiarlo nella farina.
"Ora devi prendere il latte, e cominciare a versarlo, poco alla volta mentre con il frustino cominci a impastare gli ingredienti.
Brittany era eccessivamente accaldata, quella situazione la stava facendo sudare un bel pò, non credeva che cucinare potesse essere così faticoso ed eccitante. Versò il latte nella terrina, e cominciò poi a mescolare
"Va bene così?"
chiese mettendo un dito nell'impasto prima che Santana se ne potesse accorgere. La mora appoggiò la testa sulla spalla della bionda per cercare di vedere l'impasto, ma fu in quel momento che Brittany le passò quel dito sul viso.
"Ma!!"
Santana prese inizialmente paura, capendo poi che la ragazza non voleva realmente imparare a fare un dolce. Non le diede soddisfazione, almeno non per il momento.
"Ora devi aggiungere lo zucchero e continuare a mescolare."
Non disse nulla di quel gesto compiuto, e la bionda ci rimase un pò male, ma era intenta a non mollare. Aggiunse lo zucchero e poi ancora latte, continuando ad impastare. La consistenza era ancora un pò troppo solida. Ci infilò appena le mani dentro, e Santana aveva capito che ormai non c'era scampo.
Si girò poi di scatto e mise una mano in faccia alla mora, scoppiando a ridere.
"Così impari a non reagire subito"
disse la bionda gridando vendetta dopo aver compito qual gesto
"Ah si? E' così che la pensi?"
Santana allora prese in mano il pacco della farina, e cominciò a spargerlo in testa alla bionda, che rimase a bocca aperta
"Ma così non vale!!"
Cacciò poi nuovamente le mani nella ciotola dell'impasto, per poi portarle entrambe sul viso della mora, sporcandole anche i capelli. Passò poi i suoi pollici delicatamente sulle labbra, per poi baciarla.
"Credo manchi dello zucchero"
Affermò la mora dopo essersi staccata dal bacio, e infilando prima una mano nell'impasto e poi nello zuccherò, accarezzò la bionda, facendo scivolare la sua mano sul collo. Fatto ciò, si avvicinò con le labbra e cominciò a pulirla, provocando solletico e brividi alla ragazza
"Credo proprio che sia il caso di farsi una doccia ora"
Disse Brittany dopo aver appoggiato le sue mani sporche sulla schiena di Santana per portarla vicina a lei
"Credo proprio di si Brit Brit"
sorrise maliziosa la mora. La bionda non se lo fece ripetere ancora, si caricò in spalla la ragazza e cominciò a salire le scale.
Santana rideva rumorosamente, le piaceva un sacco quando Brittany la caricava sulle sue spalle, la faceva sentire un pò bambina.
Arrivarono poi in bagno, la bionda scaricò la mora vicino alla porta, e poi cominciò a spogliarsi, gettando gli abiti dentro alla vasca.
Era ormai nuda, mentre Santana la guardava immobile.
"Bè? Che aspetti San? Dobbiamo lavarci e poi cenare, è tardi!!"
detto questo, si avvicinò alla ragazza, e cominciò a spogliarla. Santana si fece fare tutto, voleva vedere fino a che punto arrivava la bionda. Dopo averla denudata completamente, la prese per mano e la portò dentro la doccia. Ci vollero alcuni minuti prima che l'acqua raggiungesse la temperatura da loro desiderata, e dopo averla ottenuta, si buttarono sotto.
Santana slegò la coda a Brittany, emanando quel suo profumo che le piaceva tanto, più dolce del solito dato lo zucchero che le ricopriva ancora il collo. Decise poi di baciarla ancora, si avvicinò e cominciò a baciarle ancora quel collo così dolce e delicato. Brittany nel frattempo aveva preso lo shampoo, e insaponava la testa della mora. Entrambe erano completamente perse da quelle due azioni.
Santana poi passò le sue mani sul collo e sul viso della bionda, lavandole quel resto di impasto che le era rimasto addosso. Poi con il sapone cominciò ad insaponarla. Nel frattempo Brittany stava facendo la stessa cosa sul suo corpo. Erano movimenti lenti e delicati ai quali entrambe non riuscirono a resistere. Infine toccò allo shampoo per Brittany. La ragazza era però più alta di Santana, che doveva rimanere in punta di piedi, facendo fatica. La bionda allora invitò la ragazza ad aggrapparsi a lei. La prese tra le sue braccia. Le gambe della mora erano agganciate attorno alla vita della bionda, così facendo poteva lavarle per bene i capelli. Ovviamente la testolina bionda non sprecò quell'occasione avendo davanti a lei il petto si Santana, cominciando a baciarlo dolcemente.
Terminato lo shampoo, la mora lasciò scivolare le sue mani insaponate lungo la schiena della bionda, sciogliendo le sue gambe dalla presa. Le mani della bionda invece cominciarono a scorrere verso l'alto del corpo della mora. Infine si abbracciarono, per poi baciarsi intensamente, con quell'acqua che le accarezzava dolcemente, come se fosse della pioggia leggera.

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Capitolo 28
*** Io di più ***


Quinn quella mattina, mentre camminava verso scuola non riusciva a staccare gli occhi da quell’anello. Le sembrava impossibile, non riusciva ancora a crederci. Era successo tutto così in fretta anche se avevano aspettato entrambi molto tempo prima di dichiararsi, ma ora finalmente erano insieme.
“Buongiono Quinny! Ti dispiace aspettarmi all’ingresso del parcheggio della scuola? Avrei bisogno di parlarti.”
Era Rachel ovviamente, l’unica che poteva trovare un soprannome simile. Inizialmente ridacchiò leggendo quella prima parte del messaggio, ma dopo aver letto il rimanente, si fece nuovamente seria e le rispose
“Buongiorno Sistar! Certo, ti aspetto li!”
Dopo averlo inviato, alzò lo sguardo, e davanti a lei vide Santana e Brittany mano nella mano che camminavano verso scuola. La mora aveva la testa appoggiata alla spalla della bionda. Erano così dolci insieme, il cuore di Quinn si riempì di gioia nel vedere quella scena, era felice per loro, si completavano a vicenda. Era felice di averle riportate nella sua vita, per condividere tutti i loro momenti insieme, ed era grata a loro per quello che avevano fatto per lei. Voleva andare da loro, però non voleva rovinare quel loro momento, dato che poi sarebbero dovute essere più caute all’interno della scuola, decise quindi di mantenere la distanza, lasciandole tranquille.
Ormai era arrivata a scuola, e si appoggiò quella piccola colonna del cancello, appoggiandoci le spalle e cominciando a torturarsi le punte dei piedi l’una con l’altra.
“Hey Girlfriend!”
Quinn alzò lo sguardo, e sorrise, era Rachel che con voce trillante si era annunciata.
“Wow ma sei stupenda questa mattina!”
Indossava un vestito blu, con un motivo bianco, il vestito le era stretto in vita, e si lasciava allargare fino al ginocchio. Portava poi un cardigan bianco lungo e ai piedi le ballerine rosse, intonate alla sua borsa. Infine i suoi capelli erano sciolti, con la sua immancabile treccia.
“Grazie Rachel, anche tu sei stupenda! Ma cosa succede?”
Quinn cercò di cambiare discorso, si imbarazzava ai quei complimenti, e voleva comunque sapere perché la ragazza le aveva chiesto di aspettarla fuori scuola.
“Vedi”
le disse prendendola sottobraccio e cominciando ad incamminarsi a passo decisamente lento verso l’interno del parcheggio
“Ieri sono uscita con Finn”
“Oddio! Sei uscita con Fin?? E non mi dici nulla?”
chiese indignata la bionda, facendo spaventare Rachel
“Ma..ma è stata una cosa improvvisata!!”
cercò di giustificarsi, ma Quinn non riuscì a trattenere le risate, e accarezzandole il viso le disse
“Rach, sto scherzando!! Dai continua!”
“Non vale però”
sbuffò sorridendo, continuando il discorso
“Dicevo, io e Finn siamo usciti insieme, e devo dire che abbiamo passato un bel pomeriggio insieme. Però credo non sia sufficiente per capire quello che voglio. Sicuramente eravamo entrambi in imbarazzo, è stata veramente un’uscita improvvisata. Siamo stati in un locale in centro, e abbiamo chiacchierato un po’ in generale, poi abbiamo fatto una passeggiata e infine siamo tornati a casa.”
“Eravate in centro? C’eravamo anche io e Puck ieri..”
istintivamente strinse tra le dita l’anello, mordendosi poi il labbro. La ragazza notò tutti questi piccoli gesti, e non appena vide quell’anello prese la mano della ragazza e se la portò vicina agli occhi
“OH MIO DIO QUINN, NON ME LO DIRE!!!”
il tono di Rachel si alzò notevolmente, cominciando a saltellare guardando l’anello per poi fissare il viso della bionda, che era visibilmente imbarazzata
“Dai Rachel! Non fare così!! Lo sai che mi imbarazzo! E comunque si.”
“ODDIO!!! Sono felicissima per te Quinny!! Era ora!!!”
Il sorriso sul volto di Rachel era veramente enorme, non riusciva a stare ferma, era felicissima per la sua cara Quinn.
“Grazie Sistar! Però bisogna fare qualcosa anche per te! Manchi solo tu!”
Le rispose la bionda facendole l’occhiolino prima di abbracciarla. Rimasero l’una nelle braccia dell’altra per alcuni minuti, entrambe avevano bisogno di quel gesto.
“Hey mamas! Cos’è tutto questo amore?”
“Giusto! San ha ragione, a noi niente?”
Erano loro, la mora e la bionda, che sedute su un muretto vicino all’ingresso della scuola le stavano aspettando, e avevano visto quella scena. Quinn e Rachel scoppiarono a ridere, e si incamminarono verso le due ragazze. Brittany come al solito saltò addosso alle due ragazze
“Mamma, Rachel, ciao!!”
disse mentre le stritolava, Quinn le accarezzava la testa, mentre Rachel le passava una mano sulla schiena. Santana era rimasta seduta, sapeva che come sempre la prima doveva essere Brittany. Dopo essersi lasciate, la mora scese dal muretto, e abbracciò Rachel, che era più vicina a lei. Si salutarono velocemente, e poi la bionda prese con decisione la mano di Santana, per portarsela verso se, e abbracciarla stretta, mentre le sue labbra erano appoggiate su quella soffice guancia, intenta a riempirla di baci.
“Dobbiamo prenderci una giornata solo per me e per te”
sussurrò Santana all’orecchio di Quinn mentre riceveva tutti quei baci
“Hai ragione, ho bisogno di passare del tempo con te!”
Poi Santana prima di staccarsi, si avvicinò all’orecchio della ragazza, bisbigliandole nell’orecchio
“Sono felicissima per te.”
“E io per voi! Sono orgogliosa di voi.”
Entrambe avevano notato i rispettivi anelli, cosa che Rachel non aveva fatto con Brittany e Santana, ma forse era meglio così, non si sentivano di dirglielo.
“Dai ragazze, entriamo che è tardi!”
Trillo Rachel, che era a braccetto con Brittany cominciando a fare strada verso l’ingresso, le ragazze la seguirono, prendendosi per mano, con i loro volti entrambi sorridenti. Quel giorno, le rispettive coppie avevano delle lezioni insieme, quindi Quinn e Santana, come Brittany e Rachel dovettero trascorrere del tempo insieme, tempo in cui si divertirono tutte e 4. Durante poi uno dei cambi d’ora, si ritrovarono per il corridoio. Brittany si buttò tra le braccia di Santana, che la strinse a se e la coccolò.
“Mi sei mancata San!”
mugugnò la bionda facendo il labbruccio
“Anche tu mi sei mancata testolina bionda!”
“San, ti devo chiedere una cosa”

“Certo, dimmi pure”
le due stavano discutendo tranquillamente, tanto nel corridoio erano rimaste solo loro due e Quinn e Rachel, che erano intente a cercare dei libri nei rispettivi armadietti
“Rachel mi ha chiesto se voglio andare a casa sua oggi, sai per passare un po’ di tempo insieme, tra amiche ovviamente, posso?”
Santana si sciolse nel sentire quelle parole, la dolcezza della sua Brittany era infinita, le stava chiedendo il permesso per uscire con Rachel.
“Ma Brit è ovvio! E non serve che mi chiedi il permesso! Io avevo intenzione di passare il pomeriggio con Quinn, quindi credo che la cosa sia perfetta! Posso stare con Quinn?”
chiese ridacchiando la mora baciando poi la fronte di Brittany
“Certo che puoi, se io posso puoi farlo anche tu!”
La bionda poi baciò dolcemente sulla guancia Santana,  lasciandole il suo profumo addosso dato quel lungo abbraccio.
“Allora ci sentiamo per messaggio Brit Brit! Mi raccomando, comportati bene e segui le regole della casa!”
La ragazza le sorrise, annuendo, per poi avvicinarsi all’orecchio, aveva una cosa importante da dirle.
“Ti amo Santana, ricordatelo sempre.”
Questo spiazzò totalmente la mora, che riuscì solo a degluttire prima che la bionda raggiungesse Rachel, andando insieme in classe.
“Andiamo mama che ti serve un po’ d’aria!”
ridendo Quinn la prese sottobraccio e si diresse verso la classe, mentre Santana cercava di riprendersi.
Mancava solo un’ora prima che le lezioni terminassero, per poi dare inizio a quei due pomeriggi un po’ diversi dal solito.
Santana però non poteva lasciarla passare così liscia a Brittany, e finite le lezioni, l’aspettò fuori scuola. Ormai erano usciti tutti da scuola, quando finalmente Brittany varcò l’uscita della scuola, fu in quel momento che Santana la prese con impeto, e la baciò.
La prima reazione della bionda fu sicuramente di paura, non sapeva chi potesse essere, ma dopo aver visto che era la sua Santana, non se la fece scappare, e ricambiò il bacio, con passione, portando le sue mani sulla schiena della ragazza, spingendola verso se. Nei paraggi c’era anche Quinn, che con una scusa aveva distratto Rachel, per lasciare le ragazze da sole, oltre a loro ormai non c’era più nessuno.
“Non vale così però! Dovevo essere io quella che doveva vincere questa volta!”
borbottò Santana abbassando la testa affranta
“Ma hai vinto tu! Non me l’aspettavo questa cosa, solo che una volta capito che eri tu non ho saputo resistere, era da stamattina che volevo un tuo bacio”
Brittany confessò così quel suo desiderio, facendo arrossire la mora, che alzò la testa e le si avvicinò
“Io ti amo di più”
giusto il tempo di pronunciare quelle parole per poi scappare e andare a prendere Quinn.
Questa volta aveva vinto Santana, lasciando incantata con un sorriso Brittany.

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Capitolo 29
*** Non vale ***


"Non credi che forse abbiamo preso troppe schifezze da mangiare San?"
"Mmh penso di si...di solito queste sono le dosi con Brit, però decisamente noi non mangiamo così tanto, vorrà dire che domani porteremo tutto alla nostra piccola bimba, tanto non le dispiacerà!"

Quinn e Santana erano ormai arrivate alla cassa, e dopo aver pagato, si incamminarono verso la casa della mora, poco lontana.
Le due si tenevano a braccetto, come erano solite fare. Continuavano a chiaccherare
"Oh ma non mi dire niente di quello sai?!"
disse la mora, indicando la mano sinistra della bionda
"Bè neppure tu mi ha detto niente del tuo, anzi del vostro!!"
le due poi si guardarono, non riuscendo a trattenere le risate e fermandosi un momento, per poter riprendere fiato.
Affrettarono poi il passo per arrivare a casa, non vedevano l'ora di chiudersi in camera per stare insieme, solo loro due, avevano bisogno l'una dell'altra.
Appena entrate nel vialetto di casa, le ragazze misero in atto il loro piano studiato pochi minuti prima.
Santana aprì velocemente da porta, mentre Quinn, con tutti i sacchetti e borse al seguito si precipitò su per le scale, andando in camera, nel frattempo la mora richiuse la porta di casa a chiave, prese due bicchieri e da bere per poi salire di corsa e raggiungere la bionda. Entrata in camera, chiuse anche quella porta.
"Missione compiuta hot mama"
"Come al solito Q, siamo infallibili!"

Solitamente i vicini di casa dei Lopez, tendevano ad essere abbastanza impiccioni, e le ragazze volevano invece totale tranquillità, quindi decisero di attuare quel piccolo piano, per poter mettersi in salvo da loro.
"E ora, direi che è il caso di mangiare!"
Santana raggiunse Quinn sul letto, che stava cominciando ad aprire i vari sacchetti di patatine e schifezze varie
"Anzi, aspetta che ci facciamo una foto!!"
Quinn cominciò a ridere e si spostò vicino alla mora, entrambe riempiendosi la bocca il più possibile, per poi appoggiare le loro teste l'una all'altra e scattare una foto con il cellulare, mandandola poi a Brittany.
"Sicuramente domani ci ammazza"
"Come minimo!"

Le due poi si distesero sul letto, cercando di mangiare tutto quello che si erano infilate in bocca, tentando di non soffocare.
"Sai Quinn..io non ti ho ancora ringraziata per una cosa..."
La mora mentre fissava il soffitto masticando cominciò a parlare
"Ovvero? Che ho combinato questa volta!?"
chiese la bionda voltandosi leggermente verso di lei, giusto quel poco per vederla un pò
"Quel giorno in auditorium..."
A Santana prese una leggera fitta a ripensare a quella sensazione, a quelle emozioni che aveva vissuto. Prese quindi a cercare la mano della bionda, che era appoggiata sulla sua pancia, quindi dopo averla trovata, mise sopra la sua
"Ho visto come mi guardavi, sapevo che tu avevi capito cosa stava succedendo, e ti ringrazio per aver cambiato discorso con il professor Shue, distogliendo l'attenzione da me.."
Quinn portò l'altra sua mano sopra quella della mora, cominciando ad accarezzarla
"Ma va, figurati! Anzi, avrei voluto fare altro, però non mi sembrava il caso...e poi invece in corridoio..."
"E’ successo..."

"Esatto...e credo sia stata una delle cose più importanti che mi potesse succedere. Io ho bisogno di te Santana!"
Velocemente si sporse verso la guancia della mora, che continuava a fissare il soffitto, e la baciò con una certa foga.
"Anche io ho bisogno di te, è per quello che in corridoio sono venuta da te, aspettavo che tu facessi il mio nome..."
"Dai...ora abbiamo sistemato tutto, non pensiamo più a qui momenti, sono dolorosi!"

La bionda quindi lasciò scivolare la mano della mora sopra la sua pancia, e con la mano liberata cominciò ad accarezzare i capelli di Santana, sapeva che era una cosa che adorava.
"Così mi addormento però, lo sai!"
Santana ormai stava perdendo il contatto con la realtà, quel gesto la faceva veramente rilassare completamente
"No dai, ti tengo sveglia io, abbiamo tante cose da dirci!"
"Hai ragione, hai ragione"
la mora continuava ad annuire e ad accompagnare il gesto della mano della bionda tra i suoi capelli, poi continuò
"A pensarci bene però devo ringraziare anche Puck, anche lui ha distratto Shuester!"
A sentire quel nome automaticamente Quinn sorrise, era una reazione incontrollabile
"Colpita!"
pronunciò a tono decisamente alto Santana, cominciando poi a ridere. Quinn le diede una pacca in testa, seguito da un
"Ogni volta, ci casco, ma non vale, conosci i miei punti deboli!"
Santana continuava a ridere, poi però spostò quei sacchetti di cibo, per portarsi vicino alla ragazza, guardandola dritta negli occhi e continuando a parlare
"Io a Noah non l'ho detto...intendo di me e Brittany, e mi farebbe piacere che lui lo sapesse, anche se..."
"San..l'altro giorno mi ha detto che ha capito"
"Maledetto, mi conosce troppo bene!! Come io con te!"

Quinn quindi le sorrise, riportando la mano tra i suoi capelli
"E anche io ti conosco bene, come potrai aver visto!"
Le ragazze poi si scambiarono un sorriso, continuando poi a parlare di tutto quello che sentivano il bisogno.
"Rachel!!! Ci dobbiamo vendicare!! Non possono farmi questo, non possono farci questo!!"
Brittany era decisamente arrabbiata all'idea che le sue due mamme fossero li, sul letto di Santana, quel letto che era anche suo, a riempirsi di schifezze, mentre lei era a tavola, seduta composta che aspettava di pranzare, mentre Rachel era impegnata a cucinare"
"Dai Brittany, lasciale stare, ci vendicheremo in qualche modo, te lo prometto!"
La ragazza rideva mentre pronunciava quelle parole, però nonostante tutto, le faceva tenerezza, era così dolce!
Brittany continuava a tenere il broncio, era triste all’idea che le sue due mamme fossero insieme, però sapeva che non era sola, anzi aveva la compagnia di Rachel, anche se però non aveva tanta confidenza con lei, ma molto velocemente la conquistò.
“Rach…”
“Si dimmi Brittany!”
“E’ pronto? Sto morendo di fameeee!!”
La ragazza ridacchiò nel sentire Brittany fare quella richiesta, anzi a dire il vero era stupita dal fatto che non avesse fatto quella richiesta prima, sapendo che era sempre affamata. Quindi dopo aver sistemato la pietanza nei piatti, li portò in tavola.
“Eccoci! Spero ti piaccia, di solito la preparo sempre ai miei papà quando tornano tardi dal lavoro!”
La pietanza in questione era del riso con delle verdure. Il piatto era suddiviso in due: da un parte del riso semplice, dall’altro invece tanti tipi di verdure saltate in padella, da poter mangiare insieme al riso oppure da sole.
“Wow! Mi piacciono i colori! Non l’ho mia mangiato però, ma ora rimedio subito! Grazie Rachel!!”
“Buon appetito Brit!”

Rachel le sorrise dolcemente, prendendo poi posto di fronte a lei. La bionda gustava con particolare impegno quella nuova specialità, e dopo averla finita, guardò con un fare enigmatico la ragazza
“C’è qualcosa che non va? Non ti piace forse?”
Era preoccupata, credeva di aver sbagliato qualcosa, magari la dose del sale, solitamente ne metteva troppo. La bionda continuava a fissarla, per poi prendere il piatto tra le mani e sporgerlo verso la cuoca.
“Posso averne ancora?! E’ troppo buono!!”
detto questo sfoggiò un sorriso dei suoi, facendo rinsavire Rachel, che nel frattempo si stava preoccupando per quello sguardo serio che aveva.
“Brit..mi hai fatta per un momento morire! Credevo ti facesse schifo!! Comunque certo che ne puoi avere ancora, ora vado a riempirti il piatto!”
Brittany felice nel sapere che c’è n’era ancora cominciò a battere le mani, emozionata all’idea di poter mangiare ancora. Quando Rachel tornò, la bionda scattò in piedi, lasciando appena il tempo di poter appoggiare il piatto sul tavolo per poi abbracciarla.
“Grazie mille Rachel! Sei diventata ufficialmente una delle mie cuoche preferite insieme a mamma Santana e Quinn!”
si staccò poi, regalandole un bacio sulla guancia. Le due tornarono poi a sedere, Rachel cercando di finire il suo piatto, e Brittany mangiandosi il suo secondo.
“Però, non posso chiamare mamma anche te, devo trovarti un altro soprannome”
farfugliò con la bocca piena Brittany, concentrandosi nel trovare quel nome mentre era intenta a riempirsi ancora di più di cibo.
“Brittany non parlare con la bocca piena però!”
la riprese Rachel
“Non è da galateo!”
“OH OH!! HO TROVATO!”

urlò eccitata Brittany spalancando quelle fauci, in modo da poter far vedere tutto il suo contenuto a Rachel, che la guardò un po’ schifata e scioccata per quella sua reazione
“Zia Rachel!! Anche mia zia mi rimprovera sempre quando parlo con la bocca piena!”
Rachel ormai non sapeva che fare, e si era rassegnata, portandosi una mano alla fronte, per poi ridere guardando quella buffa biondina davanti a lei
“Mi piace! Da oggi allora sarò la tua zietta!”

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Capitolo 30
*** Auguri Beth! ***


Il pomeriggio delle 4 ragazze passò molto velocemente, tanto che quando fu il momento di salutarsi, le ragazze, nelle rispettive case, si concessero un lungo abbraccio.
“Ci vediamo domani zia Rachel! Grazie ancora!!”
Brittany uscì di casa salutando Rachel, cominciando poi a trotterellare, come solo lei poteva fare, dirigendosi verso casa, cercando di inseguire quel sole che stava tramondando. La ragazza la fissò dalla porta, sorridendo nel vedere quella scena. L’innocenza di quella ragazza era un dono troppo bello. Rientrò poi in casa, sistemando casa, felice di tutte quelle domande che le aveva posto la bionda.
“Va bene… però mi raccomando Quinn, se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami, o mandami un messaggio, fai come ti pare però avvisami.”
“Santana veramente non ti preoccupare, non sono da sola… ma in ogni caso grazie, se avrò bisogno ti farò sapere!”
“Ok ok… ora corri a casa, si sta facendo buio. Ti voglio bene, ricordatelo!”
Le due poi si staccarono dall’abbraccio, Santana era preoccupata per Quinn. Il giorno successivo sarebbe stato il fatidico: l’incontro con Beth. Voleva andare anche lei, ma non le sembrava il caso, anche se lasciarla così in una situazione come quella non le sembrava altrettanto indicato.
“Ti voglio bene San!”
la bionda le lasciò un bacio sulla guancia prima di incamminarsi verso casa sua, aveva paura, non poteva nasconderlo, però sapeva di non essere da sola. Come aveva detto a Santana, la mattina seguente non sarebbe stata presente a scuola, non sarebbe di certo stata concentrata sulla lezione.

Ormai il sole era tramontato, e il tanto atteso giorno si stava avvicinando sempre di più. La mattina seguente, Quinn si alzò allo stesso orario che era solita per andare a scuola, si sistemò con più cura del solito, ogni suo movimento era accompagnato da un tremolio continuo, non riusciva a placarlo, l’agitazione ormai le stava salendo sempre di più. Prese poi dopo aver sistemato gli ultimi dettagli la sua borsa, e dopo aver controllato che all’interno ci fosse ancora quel pacchetto, la richiuse, dirigendosi verso l’uscita di casa. Appena aprì la porta di casa trovò davanti a sé lui, il suo ragazzo, che era intento a sistemarsi la maglia prima di annunciare il suo arrivo suonando il campanello di casa.
“Oh Quinn!”
ma prima che potesse aggiungere altro, la ragazza era già tra le sue braccia, aveva bisogno di sentirsi al sicuro, e meno sola in quel momento.
“Ei.. ci sono io ora, non ti preoccupare, sono sicuro che c’è la faremo…”
Quinn si morse il labbro inferiore, mentre con le sue mani teneva stretto il ragazzo. I suoi occhi erano chiusi, intenti a non lasciare scorrere nessuna lacrima, almeno per il momento.
Puck poi le regalo un dolce bacio sulla fronte, per poi prenderla per mano ed accompagnarla alla macchina.
“Andiamo a fare colazione, abbiamo tutto il tempo che ci serve, dobbiamo cercare di rilassarci però”
Era innegabile che anche Noah era impaurito e agitato per quello che doveva succedere tra poche ore, però doveva anche dare la forza a lei, la sua Quinn. Non poteva lasciarla in quello stato di preoccupazione per tutta la giornata.
Accese poi il motore, per partire verso la volta del centro. Sapevano che alle 14 dovevano incontrarsi con Rachel per poi andare a casa di Shelby.
“Rachel, ti prego, facci sapere cosa succede, voglio sapere Quinn come reagirà, e anche Noah. Mi sento troppo agitata per loro.”
Santana quella mattina era parecchio agitata, non riusciva a rimanere ferma, e parlava in continuazione.
“Non ti preoccupare Santana, vedrai che andrà tutto bene!”
“Ma non possiamo andarci anche noi San?”
Brittany chiese timidamente, temendo la reazione della mora
“Ma dico, ti sembra il caso Brit? È una situazione troppo delicata, non mi sentirei di intromettermi così!”
la bionda annuì alle parole della mora, che continuava a toccarsi i capelli nervosamente.
“Però avrei una soluzione, potreste venire anche voi, però rimanere nei paraggi. Intendo dire, nel quartiere dove abita Shelby ci sono parecchi negozi li, voi potreste fare un giro li mentre io Quinn e Noah siamo da lei, quando poi usciamo, ti avviso così puoi constatare tu stessa come stanno i ragazzi.”
Santana si bloccò nell’ascoltare tutto quel ragionamento, lo trovava semplicemente geniale. Brittany aveva visto la luce negli occhi della mora, e sapeva che reagiva così solo quando qualcosa di importante stava per succedere.
“E’ geniale Rachel, geniale!!”
Rachel ridacchiò, trovandosi tra le braccia di Santana che la stava ringraziando.
“Poi vi do l’indirizzo, così potete venire senza farvi scoprire da Quinn e Noah!”
“Grazie zia!!”
urlò Brittany prima di buttarsi come al suo solito tra l’abbraccio.
Erano ormai arrivate le 14, e i due ragazzi, seduti in auto fuori dalla casa di Rachel la stavano aspettando. Noah stringeva tra le sue mani quelle di Quinn, avevano passato tutta la mattinata a parlare e ad immaginarsi cosa sarebbe potuto succedere quel pomeriggio, rimanendo l’uno vicino all’altro, senza mai perdere il contatto tra loro.
Rachel finalmente uscì di casa, e si precipitò in auto. Quinn le sorrise, mentre Puck la salutò.
“Ciao Rachel, tutto bene?”
“Ciao Noah, si grazie! Tu?”
“Eh..agitato direi..ma c’è la possiamo fare!”
“Ne sono sicura! Dai, ora ti do le indicazioni per arrivare a casa di Shelby, andiamo!”
Per tutto il tragitto, gli unici due a parlare furono solo Rachel e Puck. Quinn rimase in silenzio, non riusciva a dire nulla, ogni tanto Noah le appoggiava una mano sul ginocchio, sembrava quasi volesse dargli parte della sua forza, mentre Rachel invece di tanto in tanto le accarezzava i capelli e le dava qualche bacio tra quella chioma bionda.
Mezzora dopo, i ragazzi arrivarono a destinazione. Rachel scese per prima dall’auto, per andare poi verso l’ingresso e annunciarsi. I due fidanzati invece, dopo essere usciti dall’auto, attesero li. Puck si appoggiò all’auto, portando tra le sue braccia la bionda. Sembrava quasi volesse nascondersi tra quelle braccia così grandi che la facevano sentire protetta.
“Se tocchi ancora la radio giuro che mi fermo e torniamo a casa!!”
Santana era sempre più nervosa, e mentre guidava, doveva badare a Brittany che si divertiva a cambiare stazione in cerca di una canzone che fosse di suo gradimento, e dopo averla trovata, cominciava ovviamente a ballarla. Però dopo che la mora la sgridò, la ragazza si fece seria.
“Sei veramente così tanto preoccupata per Quinn e Puck?”
Santana si calmò, e le rispose
“Si Brittany, è una situazione tanto delicata, prova ad immaginare se capitasse a te una cosa simile!”
la bionda tacque, cominciando a vagare tra mille pensieri, e regalando un po’ di quiete a quella situazione.
“Bè a me non potrebbe succedere mai!”
esordì dopo parecchi minuti di riflessione, mentre la mora continuava a fissare la strada con aria sospettosa
“Ti spiego, tu mi hai sempre detto che tra noi non potrà mai succedere quello che è successo a Quinn, intendo Beth, e dato che io ho intenzione di passare con te tutta la mia vita non mi devo preoccupare!!”
Santana spalancò la bocca, incredula a quelle parole. Quella ragazza era in grado di passare da momenti nei quali parlava di sciocchezze a situazioni nelle quali riusciva a spiazzarla con frasi come quelle. Decise però di non darle ancora del tutto soddisfazione, voleva vedere fino a che punto arrivava Brittany.
“E se io ti dicessi che vorrei avere un bambino?”
“Impossibile”
rispose la bionda prontamente
“Hai sempre detto che non ti piacciono i bambini!”
“Ma mettiamo caso che in un futuro cambio idea, e ne voglio uno, tu cosa faresti?”
La bionda sorrise, felice nel poter rispondere a quella domanda. Lei adorava i bambini, infondo lo era anche lei ancora un po’.
“Allora quando sarà il momento chiamerò la cicogna, e mi farò portare un bellissimo bambino, con lo stesso colore della tua pelle e i miei occhi, il più bello che potrebbe mai esistere insomma, e lo regalerei a te!!”
Nel frattempo anche loro erano arrivate a destinazione, e Santana aveva parcheggiato nelle vicinanze della casa. Si guardò poi attorno, per poi girarsi verso Brittany, guardandola con gli occhi pieni di lacrime
“Oddio San! Che succede?? Ho detto qualcosa che non va?!”
la ragazza si fece subito più vicina alla mora, preoccupata pensando di aver combinato un guaio.
“Sei semplicemente perfetta, ecco cosa succede..”
la mora poi si getto tra le braccia della bionda, che la strinse forte a se, senza parlare. Rimasero in quella posa per parecchio tempo.

“Ei tesoro ciao! Come stai?”
“Ciao Shelby..bene grazie, tu?”
“Va tutto bene! Ma…”
Shelby si bloccò, voleva chiedere a Rachel che fine avessero fatto i due ragazzi, ma dopo averli visti li vicino, non chiese altro. Abbracciò e baciò Rachel, facendola accomodare in casa, mentre lei, andò dai due ragazzi. Noah le sorrise, mentre Quinn era con la testa nel suo petto
“Ciao ragazzi..”
Quinn nell’udire quella voce si girò velocemente, per poi buttarsi tra le braccia della donna
“Grazie mille Shelby..”
“Ei ei, è tutto ok tesoro, tranquilla! Ora entriamo però, vi sta aspettando la festeggiata.”

Una fitta allo stomaco colpi entrambi i ragazzi, anche Puck ormai non riusciva più a mantenere la calma e la lucidità che aveva mostrato nella mattinata. Si avvicinò a Quinn, e prendendola per mano seguirono all’interno Shelby.
“Ma che brava bambina che sei! E poi sei bellissima! E secondo me hai una voce deliziosa!”
Rachel stava facendo amicizia con la piccola Beth, che da dentro la sua culla era intenta ad acchiappare le dita della ragazza per stringerle.
Quando però poi si accorse che anche gli altri erano entrati in casa, si spostò dalla culla, lasciando spazio. Shelby le passò una mano sulla spalla, per poi avvicinarsi alla culla e prendere in braccio la bimba.
Noah continuava a stringere sempre di più la mano di Quinn, che dopo aver visto la sua piccola Beth, rimase immobile, non riusciva nemmeno a versare lacrime.
“Andiamo in soggiorno così possiamo stare comodi”
propose Shelby, incamminandosi seguita da Rachel e i due ragazzi. Presero poi posto sul divano, a due a due: Quinn e Puck vicini, e di fronte Rachel seduta accanto alla padrona di casa, con il braccio la piccola bimba.
Quinn non riusciva a distogliere lo sguardo dalla piccola, e nemmeno Noah, che stava cercando di scaricare la tensione stringendo un pugno.
La padrona di casa sapeva che il momento era delicato, e aveva voglia di passare un po’ di tempo con Rachel, e di lasciare Beth insieme ai suoi genitori biologici. Quindi senza proferire parola, si alzò, si avvicinò a Quinn e sorridendole le mise tra le braccia la sua piccola creatura. Guardò poi Rachel e le fece cenno di seguirla in cucina, prendendola poi per mano. Puck fissava Quinn con la piccola Beth tra le braccia, non era in grado di capire quello che stava provando, erano troppe emozioni, le stesse che stavano pervadendo il corpo di Quinn.
Beth che tra le braccia di Shelby sembrava muoversi parecchio, tra le braccia di Quinn si tranquillizzò, portando il pollice in bocca, mentre con l’altra mano si teneva stretta al vestito della ragazza. Quinn sorrise alla sua piccolina, lasciando poi scivolare sul suo volto una lacrima.
“Hey Beth…sei bellissima, lo sai?”
Puck era riuscito riprendersi, e passando una mano su quella piccola testolina, accarezzandola con cura pronunciò quelle parole. Si avvicinò poi, baciandola tra i capelli.
Quinn cominciò a coccolare Beth, facendola dolcemente dondolare. La portò poi stretta a se, vicina al suo petto, dove la piccola si appoggiò, cominciando a muovere la sua piccola mano sul collo della ragazza. Approfittò di quella posizione per regalare un dolcissimo e lunghissimo bacio alla sua bimba, nel punto dove il suo papà l’aveva baciata poco prima.
Lentamente, la piccola Beth si addormentò accoccolata al sicuro tra le braccia della sua vera mamma. Noah si avvicinò a quelle due donne, passando un braccio attorno alla spalla di Quinn, portandola vicina a se. Entrambi speravano che quel momento non finisse mai.

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Capitolo 31
*** Non dimenticare ***


“Tesoro, dai dimmi un po’ di te, come va a scuola? E con il canto?”
Shelby teneva tra le sue mani quelle di Rachel, che era visibilmente emozionata. Non poteva negare che la presenza di quella donna la riempisse di gioia, in fin dei conti era la sua vera madre, e nel profondo aveva sempre desiderato avere un rapporto con lei.
“Bene, va tutto bene! Ci stiamo preparando per le nazionali, non vedo l’ora che esca la data ufficiale!”
“Sono felice e fiera di te!”
anche la padrona di casa non riusciva a rimanere impassibile alla presenza di Rachel, era una parte di lei, e poteva vederlo in tutto quello che faceva, quando poi si trattava di parlare delle arti che le appassionavano, poteva vedere la passione nei suoi occhi.
Le due continuarono poi a parlare per una mezzoretta circa, nel frattempo, Quinn e Puck erano ancora sul divano, fermi in quella posizione.
“Noah, la vuoi tenere anche tu in braccio?”
il ragazzo rimase colpito da quella richiesta, non credeva di poter riuscire a tenerla in braccio, non pensava di averne la forza.
La ragazza si staccò da quell’abbraccio, per poi adagiare delicatamente la piccola Beth tra le braccia di Noah. Quel piccolo fagotto sembrava ancora più minuscolo tra quelle grandi braccia. Il ragazzo guardò prima la sua creatura, sorridendo dolcemente, vedendo che la piccola si stava svegliando, poi guardò Quinn, e con voce spezzata le sussurrò
“Un giorno…quando saremo pronti…”
ma Quinn fermò il ragazzo, appoggiandogli un indice sulle labbra.
“Non ti preoccupare, ora godiamoci questo momento, ti prego…”
Puck vide sul volto della ragazza quel sorriso, che però serviva solo per soffocare tutto quello che dentro stava provando. Probabilmente non si sarebbe mai perdonata per quella scelta che aveva fatto con Beth, anche se sapeva che era la migliore decisione.
Shelby si alzò, avvicinando a Rachel, dandole un bacio sulla guancia sussurrandole poi all’orecchio
“Vai a chiamare i ragazzi per favore, io comincio a tagliare la torta!”
la ragazza annuì, e si diresse verso il soggiorno. Arrivata non potè che commuoversi nel vedere quella scena. Noah, che teneva ancora tra le sue braccia la piccola, aveva appoggiato a se Quinn, che aveva la sua mano appoggiata sulla pancia della bimba, che era intenta a tenere stretto un dito del papà con la manina, e con l’altra giocava con le dita della mamma.
“Ragazzi…c’è il dolce da mangiare, seguitemi!”
I due si destarono da quel momento udendo le parole di Rachel, le sorrisero e lentamente si alzarono. Quinn prese la borsa, e se la mise in spalla. Noah, decise affidare nuovamente Beth a lei, e la piccola, come aveva fatto prima, si accoccolò nuovamente sul petto della bionda mamma. Rachel si avvicinò poi a lei, dandole un bacio sulla testa. Si incamminarono poi verso la cucina.
Quando Shelby vide la ragazza avanzare, le sfoggiò un’enorme sorriso. Si vedeva che c’era un legame tra quelle due creature, era evidente, e la cosa la fece emozionare.
“Prendete posto, la festa sta per cominciare!”
Quinn si avvicinò lentamente a Shelby, per darle la piccola Beth, anche se a malincuore, però Shelby la fermò
“Ei! Cosa credi di fare? Per oggi io sono in ferie! È compito tuo!”
la donna cercò di spezzare quell’aria di tristezza, lasciando il più possibile Beth tra le braccia della bionda, anche se probabilmente non era un’idea molto saggia, il distacco sarebbe stato più difficile. Noah, aiutò la ragazza a prendere posto, togliendole la borsa ed appoggiandola alla sedia. Lentamente la piccola si era addormentata nuovamente, tra le braccia di Quinn, che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
“Allora ragazzi, cosa mi raccontate?”
trillò la padrona di casa, mentre era impegnata a distribuire le fette di torta.
il ragazzo, dopo aver dato una veloce occhiata a Beth prese fiato, e cominciò a parlare, raccontando un po’ delle loro giornate scolastiche, del glee club e altro. La ragazza invece, rimase sempre in silenzio, quasi volesse isolarsi da quel momento per vivere quegli attimi con sua figlia.
“Oh! Me ne stavo quasi per dimenticare!!”
Rachel velocemente aprì la borsa e ne estrasse un pacchetto, cominciò ad agitarlo davanti alla festeggiata
“Stellina, questo è tutto tuo!!”
poi sempre sorridendo, consegnò il pacchetto a Shelby che lo aprì
“Oh tesoro! Non serviva!! È fantastica!!”
Era una piccola tutina fucsia, con tante piccole stelle gialle disegnate, molto in stile Rachel Berry. Quinn sorrise dolcemente alla ragazza, approvando quel suo regalo, cosa che fece anche il ragazzo.
“Noah, per favore apri la mia borsa..”
lui aveva già capito cosa volesse fare la ragazza, e dopo aver tirato fuori quel pacchettino, lo consegnò a Shelby, che rimase di stucco
“Ragazzi, non servivano tutti questi regali!!”
“Invece si..è il minimo che potessimo fare”
pronunciò la bionda guardando intensamente Shelby, che dopo aver deglutito, aprì il pacchetto. Dopo essersi ritrovata per le mani quel piccolo gioiello non potè che lasciarsi scappare una lacrima. Si alzò, e si avvicinò a Noah, dandogli un bacio sulla guancia ed abbracciandolo, si avvicinò poi a Quinn, e le passò una mano sulla spalla. Aprì poi il gancetto di quella collana, e si portò vicina a Beth, delicatamente poi le allacciò la collana al collo. Quinn cominciò a parlare, con la voce ormai spezzata dalle lacrime che avevano cominciato a scendere sul suo viso
“Per non dimenticare, ci piacerebbe che Beth si ricordasse di noi, se a te non dispiace..”
Shelby non rispose alla ragazza, si limitò a stringerla a se, accarezzandole la testa
“Beth deve ricordarsi di voi, e farò di tutto per ricordarglielo sempre, non dovete preoccuparvi di nulla. Quell’incisione è perfetta, come lo è la scelta del ciondolo.”
Rachel e Noah si commossero nel vedere quella scena, la ragazza però strinse tra le sue mani quella del ragazzo, cercando di consolarlo. Dopo alcuni minuti, Shelby si staccò da Quinn, tornando a prendere posto, regalando una carezza a Rachel prima di sedersi. Continuarono poi a parlare, fino a quando non arrivò il momento di salutarsi. Quinn diede Beth a Noah, poi si avvicinò a Shelby, e l’abbracciò stretta, cercando di non lasciare scappare altre lacrime
“Grazie Shelby, grazie di cuore, non potrò mai essertene abbastanza”
“Tranquilla tesoro, non c’è nessun problema.”
Rachel poi si avvicinò alle due donne, abbracciandole teneramente. Puck intanto continuava a cullare la piccola Beth, venne poi il momento di salutare Shelby, riconsegnò alla bionda la piccola,che ne approfittò per salutarla. Le diede un sacco di baci, cercando quasi di lasciarle una parte di se. Noah e la padrona di casa si abbracciarono, e il ragazzo ringraziò quella fantastica donna. Successivamente anche Rachel salutò la sua mamma. Infine, Quinn lentamente si avvicinò a lei, e le restituì la sua piccola creatura. Quando però Beth fù tra le braccia di Shelby, cominciò a piangere, mentre la sua mano teneva stretto un pezzo del vestito della bionda, e nell’altra mano invece teneva custodito quel piccolo ciondolo che aveva appeso al collo.
“Ti prego Beth…non fare così..”
la voce nuovamente spezzata dalle lacrime di Quinn cercava di non far piangere la bimba, pregandola di lasciarla andare. Le passò una mano sulla testolina, accarezzandola, e la bimba sembrò calmarsi, allentando la presa e lasciando andare Quinn.
“Ci vediamo presto ragazzi, quando volete siete i benvenuti!”
I ragazzi poi, lasciarono la casa. Pochi minuti prima, Rachel, come d’accordo, aveva mandato un messaggio a Santana, avvisandole della loro uscita.
Brittany e Santana, avevano passato tutto il tempo nell’auto, spostandosi però nei sedili posteriori, per stare più comode e vicine, l’una abbracciata all’altra, discutendo su varie cose, e coccolandosi teneramente. Non appena arrivò il messaggio, le ragazze scattarono, e uscirono dall’auto, incamminandosi verso la casa.
Quando Quinn uscì di casa, vide le due ragazze, non sapeva perché loro fossero li, però la cosa le faceva molto piacere, aveva bisogno anche di loro in quel momento. Il suo sguardo e quello di Santana si incrociarono, e la mora, capì che la ragazza non stava bene. Si girò verso Brittany, prima di cominciare a correre verso Quinn, che cominciò a camminarle incontro lentamente. La mora rallentò la sua corsa improvvisamente, perché la bionda, si fermò, continuando a fissare per terra. Prese quindi coraggio, e alzò la testa, guardando Santana, che impiegò un attimo per raggiungerla e stringerla forte a se.
“E’ tutto apposto Quinn, c’è l’hai fatta, sei riuscita a incontrarla.”
la ragazza però non riusciva a parlare, soffocava le sue lacrime sul petto della mora, cercando di trovare riparo in lei. Rachel intanto teneva per mano Puck, e nel frattempo avevano raggiunto Brittany, che era preoccupata per Quinn. Guardò poi il volto del ragazzo, e decise di abbracciarlo, cosa che non aveva mai fatto. Noah non si chiese il perché di quel gesto, sapeva che la bionda aveva capito cosa stava provando, e accettò quel segno d’affetto. Rachel si avvicinò alle altre due ragazze, accarezzando la schiena di Quinn.
“Ragazze…credo che per questa sera sia meglio se venite a casa mia, per rimanere insieme..”
Santana fece cenno di si con la testa, tenendo stretta a se Quinn, che non rispose, anche se la sua risposta era un si. Continuava a stringersi attorno alla mora, come non aveva mai fatto. Rachel poi guardò il ragazzo
“Ovviamente anche tu Noah, non credo sia il caso che tu stia da solo questa notte…”
Il ragazzo annuì, tenendo stretto a se Brittany che aveva appoggiato la sua testa sul ragazzo.
Santana cercò di allontanare da se un po’ Quinn, per poter vedere come stava. La ragazza continuava a piangere, non riusciva a fermarsi, ma quella era una reazione dovuta a tutta quella tensione che aveva accumulato, e soprattutto per aver finalmente rivisto la sua piccola bambina. La mora appoggiò le sue labbra alla fronte della ragazza, lasciandole poi un bacio.
“Q, ora andiamo tutti a casa di Rachel, però devo guidare, ti lascio con Noah e Rachel, ci rivediamo tra poco, te lo prometto.”
Quinn fece un velocissimo cenno di si con la testa, per poi lasciarsi guidare verso Rachel. La ragazza le passò un braccio attorno alle spalle, portandola appoggiata a se per dirigersi verso la macchina, guardò poi Noah
“Vuoi che guidi io? Credo sia meglio se tu e Quinn rimanete insieme.”
il ragazzo, che voleva opporre resistenza a quella richiesta, dopo aver visto gli occhi verdi pieni di lacrime, cedette, e consegnò le chiavi alla ragazza
“Grazie mille Rachel..”
“Nessun problema Noah!”
baciò poi la tempia della bionda, per poi lasciarla tra le braccia del ragazzo, al quale Rachel fece una carezza sul viso, prima di prendere posto al volante.
Santana e Brittany erano nel frattempo salite in macchina, prima di partire, la mora si passò una mano sul viso, cercando di cancellare le lacrime per fare chiaro davanti a se, dato che doveva guidare. Decise poi di tirare fuori dalla sua borsa gli occhiali da vista che usava per leggere, per essere più sicura. Tutta quella situazione la stava turbando. Brittany, che continuava a rimanere in silenzio mentre vedeva i movimenti della compagna, attese che la ragazza le consegnasse la borsa. Con cura Brittany l’appoggiò a terra vicino la sua, prendendo però velocemente la mano della ragazza. Santana non capiva cosa volesse fare la ragazza, però velocemente si trovò tra le sue braccia.
La strinse forte a se, sembrava non la volesse lasciare andare via. La mora a fatica poi si staccò dall’abbraccio, passò una mano sul volto della ragazza, per poi avvicinarsi alle sue labbra, baciandole dolcemente.
“Grazie Brit, senza di te sarei persa”
e dopo averle sussurrato quelle parole, Santana mise in moto l’auto, per poter partire verso la casa di Rachel.

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Capitolo 32
*** Abbracciami ***


Rachel rimase tutto il tempo in silenzio, aveva acceso la radio per farsi un pò di compagnia di sottofondo, anche se la sua preoccupazione era per i due ragazzi che sedevano sui sedili posteriori dell'auto., anche se lei doveva continuare a guidare, cauta e concentrata.
Non poteva però riuscire a non sussultare nel sentire quella ragazza soffrire, la sentiva piangere, e se ne dava in parte la colpa, per averle dato la possibilità di incontrare sua figlia, anche se subito dopo, scacciava quei pensieri, sapendo che quello che aveva fatto era una cosa che andava fatta, e per la quale non c’era da incolpare nessuno.
"E' tutto apposto Quinn, abbiamo visto come sta, abbiamo capito che sta benissimo con Shelby, non puoi continuare a torturarti così"
Noah cercava in tutti i modi e con qualsiasi tipo di parole a calmare la sua ragazza. Non sopportava vederla così. Era distrutta. Sembrava quasi che l'aver rivisto la loro creatura l'avesse fatta ammalare, un male per la quale non c'era nessuna soluzione. Puck però avrebbe fatto di tutto per poter far ritornare il sorriso sul volto e nel cuore di quella ragazza, era disposto a tutto.
"Ti prego..non piangere..."
Quinn non riusciva ne a pronunciare alcun tipo di parola, ne tantomeno smettere di piangere. Ormai il suo era uno sfogo, probabilmente stava cercando di lasciare andare fuori tutto quello che si portava dentro, magari cercando di dimenticare Beth, per smettere di soffrire, ma non riusciva a farcela, era una cosa impossibile. Era stretta al petto di Noah, che profumava di borotalco, era la stessa fragranza che aveva lei addosso sul suo vestito e sulla sua pelle. La sua piccola bimba le aveva lasciato un segno, aveva regalato quel ricordo ad entrambi.

Santana intanto stava guidando, con al suo fianco l'inseparabile Brittany. La bionda aveva appoggiato dolcemente una mano dietro al capo di Santana, si limitava a muoverla lentamente di tanto in tanto, accarezzandole così la testa, per farle capire che lei era li, qualsiasi cosa fosse successa. Questo lato di Brittany usciva solo in presenza della mora, ed era un vero peccato. Nessuno sapeva apprezzare quella ragazza come faceva lei e le altre poche persone vicine a loro. Questo dispiaceva da morire alla mora, che ogni giorno era costretta a vedere la ragazza subire le offese degli altri ragazzi, alla quale lei non sembrava dare peso, però a Santana dava fastidio, non sopportava di sentire quei commenti stupidi, soprattutto non veri, ed era per quello che la maggior parte delle volte la ragazza si trovava in corridoio al centro di animate discussioni, mentre Brittany, che le stava aggrappata alle spalle cercava di calmarla e di portarla via da quei stupidi compagni di classe, per restare solo loro due. Infondo Brittany non aveva bisogno di altro, a lei bastava Santana, la sua Santana.

20 minuti dopo, le due auto arrivarono a casa Berry. Le due ragazze furono le prime a scendere. Santana sentì la necessità di prendere per mano Brittany, che si fece trovare pronta, stringendola forte.
Rachel poi uscì dall'auto, e si diresse verso la porta di casa, cercando nella borsa le chiavi di casa per far poi entrare i ragazzi.
Brittany e Santana si avvicinarono all'auto di Puck, la portiera era aperta, e il ragazzo stava cercando di uscire facendo lo stesso anche con Quinn, che però era abbandonata su di lui. Brittany guardò Santana, staccò la presa dalla mano e l'accarezzò, guardò poi Puck, facendogli cenno di lasciare Quinn in auto e di uscire solo lui. La ragazza sembrava decisa nell'impartire quegli ordini senza nemmeno parlare. Santana la lasciò fare, fiduciosa. Noah, a testa bassa cominciò a camminare verso la porta di casa, Santana però velocemente lo afferrò per un braccio
"Hey.."
Al lui bastò quello per girarsi ed abbracciare l'ispanica e cominciare a piangere silenziosamente. Le sue lacrime scivolarono lungo il collo della mora, che lo teneva stretto, cercando di calmarlo, lasciandolo però sfogare. Intanto Brittany era entrata in macchina, si era avvicinata a Quinn e teneva tra le sue mani il viso della ragazza
"Quinn..non devi sentirti in colpa per nulla, sei una ragazza fantastica, e hai scelto il meglio per Beth."
la bionda non sapeva come, ma Brittany aveva capito a cosa stava pensando
"Ti prego, non piangere più, abbracciami."
Quinn obbedì, e ancora tra le lacrime l'abbracciò, mentre si sentiva avvolgere da Brittany. La ragazza era in grado di donare quantità infinite d’affetto con quel gesto. Poco a poco poi Quinn smise di piangere, tenendo la sua testa appoggiata sull’incavo della spalla della bionda. Brittany aveva le sue labbra appoggiate alla testa di Quinn, e la baciava teneramente, continuando a passare le sue mani sulla sua schiena.

“Noah non ti preoccupare, siete stati anche troppo forti, ora però dovete riprendervi, per quanto difficile sia..sapete di non essere soli.”
Il ragazzo teneva stretto a se Santana come mai non aveva fatto, sentiva il bisogno di farlo, molto probabilmente, era l’unica persona con la quale avrebbe potuto confidarsi e lasciarsi andare così. Nonostante tutto quello che era successo tra loro due, la loro amicizia era forte, e si capivano a vicenda avendo i caratteri simili.
Rachel, che nel frattempo era riuscita ad aprire la porta di casa, si era girata per poter far accomodare i ragazzi, vedendo quella scena però accennò un triste sorriso, vedere quel ragazzo, grande e grosso, il bullo della scuola per eccellenza, reso così indifeso le fece capire che in realtà nessuno aveva mai compreso quel ragazzo fino infondo. A passo deciso si avvicinò a Santana e Noah, passando una mano sulla schiena di entrambi, per poi abbracciarli.
“Ragazzi, ormai si sta facendo buio, e comincia a salire un po’ il freddo, ci conviene entrare prima di prenderci qualche malanno.”
Santana annuì, staccando Noah da lei, per poi dargli un bacio sulla fronte per rassicurarlo. Rachel lo prese poi per mano, e i tre si accostarono all’auto, dalla quale stava uscendo Brittany, che teneva per mano Quinn.
La bionda e il ragazzo poi si scambiarono uno sguardo, condividendo nuovamente il loro dolore. Quinn sapeva bene quanto male stesse Noah, ormai i due si conoscevano troppo bene. Rachel si avvicinò a Quinn, accarezzandole il viso per poi abbracciarla velocemente. Quel contatto sembrò lungo un’eternità. Dopo essersi staccate poi, entrarono poi tutti in casa.
Brittany continuava a tenere per mano Quinn, non aveva nessuna intenzione di lasciarla da sola. Santana si avvicinò alle due bionde, appoggiando una mano sulla schiena della sua bionda, che, con un gesto repentino la cinse per un fianco, portandola poi davanti a lei e Quinn. Le tre poi, dopo essersi scambiati degli sguardi si chiusero in un abbraccio.

Nel frattempo, Rachel aveva portato in cucina Noah, per cercare di calmarlo un po’. Gli diede un bicchiere d’acqua, era un’azione che le usciva naturale, dato che i suoi genitori, ogni volta che si sentiva triste le davano un bicchiere d’acqua.
Il ragazzo apprezzò il gesto, e bevve un sorso d’acqua, e abbozzò poi un sorriso di ringraziamento.
“In casa non c’è nulla da mangiare, pensavo che forse potremmo prendere delle pizze, ti va?”
La ragazza cercò di distrarre un po’ il ragazzo con altri discorsi
“Certo Rachel, non ti preoccupare”
rispose Noah, continuando a guardarla, mentre lei cercava il numero di telefono per ordinare le pizze.
“Vado a vedere come sta…”
Puck strinse una mano alla ragazza prima di alzarsi per andare ad accertarsi della situazione nell’altra stanza. Rachel gli sorrise, facendo cenno di si con la testa. Aveva trovato il numero di telefono nel frattempo, e si affrettò ad ordinare un paio di pizze.
Arrivato nell’altra stanza, trovò le tre ragazze davanti a se. Quinn stava al centro tra Santana e Brittany, che la sostenevano per i fianchi.
“Come stai Noah?”
Quinn sembrò per un momento aver ritrovato le forze necessarie per pronunciare quelle parole ed accertarsi dello stato d’animo del suo ragazzo
“Bene…..sto bene….tu come ti senti?”
“Possiamo farcela”
Rispose la bionda, sapendo che la risposta di Noah era in gran parte l’ennesimo tentativo di dimostrarsi forte. Quinn guardò velocemente Le due ragazze ai suoi lati, per poi staccarsi da loro e raggiungere Noah. Lo abbracciò, tenendolo stretto a se, mentre il ragazzo cercava di trattenere le lacrime. Le due ragazze intanto si erano prese nuovamente per mano, per poi scambiarsi uno sguardo malinconico, che le portò ad abbracciarsi. Brittany avvolse tra le sue braccia la mora, che a confronto suo era veramente più piccola, facendola sentire al sicuro. Le due poi si sciolsero da quel gesto, per dirigersi da Rachel che era in cucina. Le tre si scambiarono un sorriso, Santana per prima poi si avvicinò a Rachel, regalandole un abbraccio, che poi la bionda imitò.
“Ho ordinato un paio di pizze, poi a limite se non bastano vediamo se c’è qualcos’altro qui in casa…credo sia meglio se ci spostiamo nella stanza giù, come al solito, li abbiamo più spazio.”
Rachel stava riassumendo brevemente la situazione, per decidere sul da farsi.
“Perfetto, direi di portare giù allora un po’ di cose, tanto per sistemarci meglio”
Santana appoggiò la padrona di casa, che le annuì. Tirarono fuori poi dai vari ripiani della cucina tutto l’occorrente necessario, e si diressero in quella stanza che loro ormai conoscevano a memoria. Passando, trovarono ancora Quinn e Puck stretti insieme, però pochi minuti dopo si staccarono, decidendo di scendere le scale e raggiungere le ragazze. Quinn prese posto sul divano, da sola, rimanendo seduta quasi immobile, torturandosi le mani, Noah rimase in piedi vicino alle scale, Rachel stava spostando un tavolino per creare più spazio tra quei divani mentre Brittany l’aiutava, infine Santana, stava sistemando i bicchieri e i tovaglioli di carta sopra al bancone che poco lontano dai divani. Vide però la bionda seduta li vicina, e decise di avvicinarsi. Prese posto accanto a lei, avvolgendole un braccio attorno alle spalle. Quinn questa volta non pianse, si limitò solamente ad appoggiare la sua testa alla spalla della mora, che la coccolava. Noah le guardò, e Santana gli sorrise, invitandolo a sedersi con loro, ma il ragazzo rimase in piedi. Nel frattempo, le altre due ragazze avevano finito di sistemare il tutto. Rachel si diresse verso le scale per poi salirle ed attendere che le pizze arrivassero. Brittany, dopo aver guardato le due ragazze sul divano, a passo spedito si avvicinò a Noah, che ne rimase un po’ intimorito, e dopo essersi trovato faccia a faccia con la bionda, si trovò tra le sue braccia. L’abbraccio era di intensità uguale a quello che aveva regalato prima a Quinn in auto. Le due, che assistirono alla scena sorrisero, e Santana a quel punto per sdrammatizzare un po’ la situazione cominciò
“Hey Brit Brit, io sarei un po’ gelosa, sai com’è. Ti stai abbracciando tutti e mi lasci in disparte, vorrà dire che mi rifarò con Quinn”
Approfittando del momento quindi le regalò un dolce bacio sulla guancia, mentre Quinn si stringeva sempre più a lei.
Brittany le guardò spalancando gli occhi, mentre Noah, che sorrideva, era già pronto alla reazione. La bionda fece per lanciarsi a tuffo tra la mora e la bionda, ma Puck prontamente l’afferrò per i fianchi, caricandosela in spalla, mentre lei si dimenava proclamando vendetta.
Noah prese posto vicino a Quinn e poi scaricò la testolina bionda al suo fianco. Quindi la situazione era la seguente: Santana, Quinn, Noah e Brittany.
Noah si voltò nuovamente verso Quinn, tenendo però ancora ferma Brittany con un braccio, e la baciò. I due avevano bisogno di quel bacio. Si sciolsero da quel gesto lasciandosi con un sorriso
“Va bene così Brittany? Mi sono ripreso Quinn, ora Santana è tutta tua!”
disse il ragazzo lasciando andare la bionda dalla presa
“Vado da Rachel, non mi và di lasciarla sola”
affermò Quinn prima di alzarsi dal divano e dirigersi su per le scale regalando un sorriso ai tre.
Rimasero quindi Santana, Noah e Brittany. La mora si sporse appoggiandosi sopra le gambe del ragazzo, per potersi avvicinare alla sua bionda, che nel frattempo aveva messo il broncio, insoddisfatta di quella situazione. Santana le prese la mano, e la costrinse ad avvicinarsi a lei, dopo esserci riuscita prese tra le sue mani il viso di Brittany, che continuava a tenere il broncio, e le baciò il labbro superiore, e tornò poi a fissarla teneramente, tenendo sempre le sue mani in quella posa. Lentamente il broncio si sciolse, la mora quindi approfittò e baciò il labbro inferiore della bionda. Noah rimase divertito da quel gioco, anche se sapeva i sentimenti che provava Santana per Brittany, e quello lo fece tornare alla realtà ed esordire
“Ei ei ragazze!! Andateci piano! Anzi, lasciatemi spazio che vi lascio un po’ da sole!”
Quindi velocemente Santana tirò su lasciando la presa su Brittany. Il ragazzo sorrise ad entrambe e cominciò a salire al piano superiore sorridendo.
“Bene, dove eravamo rimaste?”
chiese la bionda avvicinandosi alla sua mora, portandole le braccia attorno al collo ed avvicinando le loro labbra. Le due poi si baciarono dolcemente. Anche quel bacio, come il precedente di Quinn e Noah, era stato desiderato da tanto.
Al piano superiore intanto Quinn aveva raggiunto Rachel cogliendola di sorpresa alle spalle
“Quinn!! Oh cavoli..mi fai fare un infarto così!”
La bionda le sorrise, per poi avvicinarsi ed abbracciarla, questa volta però l’abbracciò fu più lungo del precedente. Le due sembrarono quasi lasciarsi l’una all’altra. Anche se non lo aveva detto, per Rachel era stata una giornata non indifferente, l’incontro con Shelby l’aveva fatta diventare malinconica. Le mancava avere una mamma, una donna con la quale poter parlare di qualsiasi cosa, e anche se questo non l’avrebbe mai confessato ai suoi padri, a Quinn però l’avrebbe potuto dire.
“Mi manca Quinn…”
La bionda aveva capito che la ragazza aveva qualcosa da dirle, ed era per quello che voleva passare qualche minuto con lei.
“Ti capisco Rachel…ti capisco..”
Non c’erano molte cose da dire, entrambe sapevano che non c’era alcuna parola che potesse aiutarle. L’unica cosa della quale erano sicure era che entrambe potevano capire la situazione, e sostenersi a vicenda.

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Capitolo 33
*** Pizze ***


Puck intanto era arrivato in cucina, e aveva visto le due ragazze abbracciate, e decise di non disturbarle, uscì però di casa, sedendosi sullo scalino fuori casa approfittando del momento per rimanere un pò da solo e cercando di schiarirsi le idee da tutti quei pensieri e  quei sentimenti.
"San.."
"Dimmi Brit!"
"Forse è meglio se andiamo a vedere come stanno gli altri"
"Hai ragione, andiamo!"

Santana alzò la sua testa dal petto di Brittany, prendendola poi per mano e alzandosi insieme raggiunsero gli altri al piano superiore. Rachel e Quinn si erano intanto staccate dall'abbraccio, rimanendo però vicine e tenendosi per mano anche loro.
"Puck dov'è?"
chiese Quinn preoccupata
"Credo sia uscito, anzi, vedi è li!"
Rachel indicò fuori dalla finestra della cucina il ragazzo che stava seduto fuori casa. Quinn sorrise, ma era un sorriso tenero e malinconico
"Vado a vedere come sta..."
e lasciando la mano di Rachel, si diresse verso la porta di casa, passando vicino a Brittany e Santana che le sorrisero.
"Dovrebbero arrivare a breve le pizze ragazze, avete fame?"
"Troppa zia, veramente troppa"

Neanche a dirlo, Brittany era affamata, e quella sua risposta suscitò una leggera risata tra le ragazze, che apprezzavano la sincerità della bionda
"Sei sempre la solita!"
Santana le accarezzò i capelli mentre la rimproverava dolcemente come al solito.
"Amore.."
La voce lieve di Quinn entrò nuovamente nel cuore di Puck, che a sentirsi chiamare così doveva ancora abituarsi
"Q-Quinn...ti prenderai freddo qui fuori..."
"Voglio sapere come stai.."

La ragazza prese posto vicino al ragazzo, prendendo la sua mano e cominciando a stringerla tra le sue.
"Diciamo che sto bene...devo ancora realizzare tutta la situazione, ma credo sia normale, e credo sia lo stesso anche per te.."
La ragazza si limitò ad annuire, sapendo che entrambi provavano le stesse emozioni. Il suo corpo poi, venne pervaso da un brivido, provocato da quel vento che si era alzato. Noah allora lasciò la mano della ragazza, si tolse la camicia e la adagiò sulle spalle della sua ragazza. Dopo averlo fatto, la portò stretta a se.
"Te l'avevo detto che avresti preso freddo qui fuori, dai entriamo, non voglio che tu ti ammali."
Puck poi si alzò, aiutando anche Quinn, aprì poi la porta e la fece entrare, nel frattempo aveva visto arrivare da lontano il ragazzo delle pizze, lo attese quindi, e dopo aver pagato entrò in casa.
"Oh Noah hai già fatto tu? Dimmi quanto hai pagato che ti do i soldi"
"No, non serve! Siamo già ospiti a casa tua, e non mi sembra proprio il caso che tu debba pagare le pizze!"
"No dai! Lascia che le paghi io!"
"Rachel, Noah ha ragione, sei stata anche troppo che gentile ad ospitarci tutti qui."

Santana e Brittany annuivano ad ogni parola della coppia
"Anzi, io e Brittany dobbiamo dare i soldi a Puck, non tu Rachel"
"Santana...io non ho i soldi con me.."

Quinn si mise a ridere, sapeva che Brittany non si portava mai con se il portafoglio, e anche Santana lo sapeva, e si portò una mano alla fronte, dandosi una pacca
"Era un modo di dire Brittany, lo sai che alla fine pago sempre io per te!"
Rachel e Puck a questo punto si misero a ridere insieme a Quinn, però Brittany, abbassò la testa, sentendosi in colpa
"Mi dimentico ogni volta, scusami Santana..."
Santana allora si affrettò subito ad alzarle il viso con le mani, per poi guardarla negli occhi
"Ma quando mai è stato per me dover badare a te? Lo sai che lo faccio più che volentieri!"
E le regalò un bacio sulla guancia, che Brittany custodì, appoggiandoci la mano sopra e sorridendole.
Quinn nel frattempo aveva preso tra le mani le pizze, e stava seguendo Rachel giù per le scale, seguita da Santana che teneva per mano Brittany ed infine il ragazzo.
Dopo essersi sistemati cenarono, passando insieme quel tempo cercando di tirarsi su di morale, parlando del Glee club, di scuola e di progetti futuri.
Le ragazze ospiti poi, chiamarono i loro rispettivi genitori, per avvisarli della loro permanenza a casa Berry per la nottata.
"Noah...non avvisi tua mamma?"
"No...no. Non serve, non si crea problemi"

Rachel si pentì nell'aver fatto quella domanda, vedendo poi scendere su quel volto un pò di amarezza per la madre, che non lo apprezzava molto.
"Facciamo un gioco! Zia!! Hai i giochi da tavolo vero?!"
Brittany spezzò quel momento con il suo lato fanciullesco, ponendo quella domanda a Rachel, che alla domanda della bionda si alzò, prendendola per mano conducendola ad un piccolo armadio li nella stanza.
Santana si stava già preparando, portando la mano alla fronte, pronta a reagire.
"OH WOW!! OH MAMMA! GUARDA QUANTI GIOCHI!! SANTANA GUARDA!!"
la mora si lasciò andare a terra, ormai rassegnata.
Quinn e Noah risero rumorosamente, nel vedere quella scena
"IO...IO...IO NON LO SO! SONO TROPPI!!"
mentre la bionda era in estasi nel vedere quel tesoro di giochi, cominciava a prendere varie scatole, pronta più che mai a provarli tutti.
"Rachel...avanti un pugno da me, ricordatelo"
Santana minacciò puntando l'indice verso la padrona di casa, che dopo aver abbassato la testa, la rialzò ridendo e annuendo.
Brittany poi prese posto vicino alla mora, illustrandole tutte le scatole, e cominciando poi ad aprirle, decidendo con quale gioco partire.
Quella serata passò troppo velocemente, Brittany sapeva intrattenere quei ragazzi in modo superbo, e la cosa che lasciava i ragazzi particolarmente divertiti era che le usciva tutto naturale, non premeditava nulla.
"Brittany ti prego, basta, non c'è la faccio più!"
Santana era l'unica esausta nel gruppo, non aveva un attimo di tregua da Brittany. La bionda allora guardò prima la mora con il broncio, non molto soddisfatta all'idea di smettere di giocare, però poi si rese conto che l'ora era tarda, e sapeva che il giorno successivo dovevano andare a scuola.
"Va bene San!"
la bionda poi sistemò tutte le scatole, e dopo averlo fatto, balzò tra le braccia della mora, posizionandosi tra le sue gambe e appoggiando la testa sull'incavo del suo collo. Quinn sorrise alle due ragazze teneramente. Si alzò poi, recuperando le scatole per metterle via, approfittando della situazione baciò la tempia della bionda e la guancia della mora.
"E' meglio che io vada a prendere qualche coperta, però è troppo alto per me l'armadio, Noah mi potresti dare una mano?"
"Certo!"

I due si avviarono al piano superiore per prendere le coperte, pochi minuti dopo tornarono, e trovarono sedute per terra vicine Quinn e Santana, che tenevano tra le loro braccia Brittany, e la coccolavano.
"Brittany, che fai?!"
chiese Rachel incuriosita
"Le mie mamme speciali mi stanno coccolando, e io coccolo loro!"
Brittany sfoggiava un'enorme sorriso, le piacevano un sacco quei momenti passati con quelle due ragazze.
Mentre Rachel parlava, Noah andò a prendere posto vicino a Quinn, sentiva il bisogno di starle vicino. Dopo essersi sistemato, portò un braccio attorno alle sue spalle, in modo da avvolgerla. La ragazza indossava ancora la sua camicia, e non sembrava intenzionata a restituirgliela, ma questo non gli dispiaceva. Santana fece segno a Rachel di prendere posto vicino a lei, e dopo aver disteso delle coperte, prese posto vicino alla mora, le due si accoccolarono l'una all'altra, anche se Santana non mollava mai il contatto con Brittany e con Quinn.
I ragazzi rimasero così per un pò di tempo, chiaccherando, per poi riposizionarsi meglio per dormire. Dopo aver sistemato tutte le coperte, la disposizione era la seguente:
Noah teneva stretta Quinn, che a sua volta teneva per mano Rachel. Al suo fianco, aveva Brittany, che la teneva stretta per un braccio, mentre lei era rannicchiata tra le braccia di Santana. Ci volle poco perchè i ragazzi crollassero e si addormentassero, era stata una lunga giornata per tutti.

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Capitolo 34
*** Panna o Cioccolato? ***


La mattina seguente, Rachel non riuscì a muoversi, o per lo meno una parte del corpo. Brittany durante la notte le aveva disteso addosso un braccio e una gamba. Santana era abituata a quelle pose della bionda, difatti l'altra metà  del corpo era perfettamente incastrata con la sua, ma non era decisamente il caso di Rachel.
"Buongiorno! Comoda vedo!"
"Oh..buongiorno Quinny! Già, comodissima!"

le due parlavano sottovoce per non svegliare gli altri, e trattenendo le risate.
"Rachel scusami, ma è sempre così quando dorme, ora te la sposto."
Santana sbucò con la testa dal lunghissimo corpo della bionda, scusandosi per i suoi movimenti. Le accarezzò il viso, facendolo girare verso di lei, poi, con delicatezza fece scorrere la sua mano lungo il fianco di Brittany, facendola avvicinare, arrivando poi alla coscia. Il gesto automatico che fece Brittany nel sonno fu quello di muovere quel braccio che era ancora sopra Rachel e di portarlo direttamente addosso a Santana, che era già pronta a riceverlo, e ad adagiarlo sul suo petto. Infine, la bionda si rannicchiò, con le ginocchia strette al suo petto per collocarsi perfettamente tra le braccia di Santana. Dopo aver sentito quella stretta, Brittany sospirò, continuando a dormire e accoccolandosi sul petto della mora.
"Che dolce!"
Rachel non riuscì a trattenere quelle parole seguendo tutta la scena, era veramente tenera.
"Perchè non hai mai visto cosa fa se sogna"
ghignò Quinn che sapeva tutte le varie posizioni della ragazza nel sonno. Santana sorrise alle due ragazze, per poi continuare a coccolare la sua testolina bionda. Sapeva che, una volta uscita da quella casa non potevano concedersi certe attenzioni, quindi voleva sfruttare quel tempo che le era rimasto al meglio. Le ragazze poi decisero di alzarsi per andare a prepararsi e per preparare la colazione.
La bionda, a fatica si liberò dalla presa di Noah. Il suo braccio l'avvolgeva completamente, non che la cosa le dispiacesse, anzi, però ora aveva la necessità di andare al bagno.
Dopo essersi liberta, le due ragazze salirono al piano superiore, cominciando a prepararsi.
"Sai, credo che oggi andrò a parlare con Finn, non ho ancora le idee chiare, però devo fare qualcosa."
"Va bene Rachel, però non avere fretta, c'è tempo! In ogni caso, qualsiasi sia la tua decisione, io ti sarò vicina!"

Le parole di Quinn rassicurarono Rachel, che la abbracciò teneramente.
"Mmh..mi è scappata.."
"Sshh Noah! Brittany ancora dorme"

Il ragazzo si era svegliato, e a tono abbastanza alto aveva mugugnato quelle parole, la mora però cercò subito di bloccarlo facendogli notare che non era solo!
"ooh..scusa scusa scusa San! Non volevo!"
Puck, focalizzando meglio la situazione, si scusò con le ragazze, cominciando a parlare sottovoce. Con calma poi si alzò, avvicinandosi alle due ragazze. Accarezzò dolcemente la testa di Brittany, per poi regalare un tenero bacio sulla guancia a Santana
"Grazie per quello che avete fatto ieri, sei veramente un'amica unica."
La ragazza arrossì un pò nel sentirsi pronunciare quelle parole, Noah raramente faceva quel tipo di confessioni, e anche lui era imbarazzato nel farlo, ma sentiva il bisogno di dirglielo, di farle capire che lui le voleva veramente bene, e che per qualsiasi cosa, lui ci sarebbe stato anche per lei, per loro.
Prima di alzarsi e raggiungere le ragazze al piano superiore accarezzo la testa della mora, che sorrise a quel gesto, per tornare poi ad appoggiare le sue labbra su quella testolina bionda
"..mmh....no..no..così non vale Puck...lei è mia..."
la bionda non aveva molto chiara la situazione, ma mugugnò quelle parole, facendo ridere Noah, che prima di scoppiare a ridere, salì velocemente le scale.
"E' tutto apposto Amore, sono qui con te."
Santana le sussurrò quelle dolci parole all'orecchio, stringendola sempre più a se. La bionda si tranquillizzò, tenendo stretta tra i pugni la maglia della mora. Quel lato dolce e premuroso di Santana usciva solo con la presenza di Brittany, ma si sarebbe sentito udire quella ragazza chiamare Amore qualche altra persona. Le parole che usava erano sempre calcolate, avevano il giusto peso, e quell'appellativo, di sicuro andava esclusivamente usato per Brittany. Le due rimasero li ancora per qualche tempo.
"Buongiorno!"
il tono basso ma profondo di Noah fece spaventare un pò Rachel e Quinn, intente a chiaccherare mentre preparavano la colazione.
"Buongiorno Noah! Dormito bene?"
la padrona di casa si accertò subito dello stato del suo ospite, che sorridendo rispose
"Certo Rachel, dopo tanto tempo sono riuscito a dormire con quella biondina li vicino a te, che sta fingendo di ignorarmi, e che questa mattina è scappata dalle mie braccia."
Quinn difatti stava fingendo indifferenza, non badando al ragazzo, la cosa la divertiva, ed effettivamente non riusciva a trattenere un sorriso di gioia nel sentire quelle parole. Puck aveva ragione, dopo tanto erano riusciti a dormire insieme, e la cosa l'avevano desiderata entrambi da tempo.
"Oh bè, sarà meglio che vada a svegliare Santana e Brittany allora, non vorrei mai trovarmi nel bel mezzo di una lite"
disse Rachel ridacchiando improvvisando una piccola corsetta verso il corridoio. Noah però la fermò, dando anche a lei un bacio sulla guancia e ringraziandola. Rachel prese tra le sue mani la testa del ragazzo, portandosela vicina, per poi baciarlo sulla fronte, fatto ciò, riprese quella corsetta.
A questo punto Quinn e Noah erano rimasti soli in cucina, mentre Quinn continuava a non voltarsi. Appoggiò però quello che aveva in mano, per poi lavarsele velocemente, non sapeva cosa le poteva succedere, quindi si preparò.
Il ragazzo si avvicinò a passo deciso, e dopo averla raggiunta, la cinse da dietro la schiena portando le sue mani attorno alla sua pancia.
"Buongiorno biondina mia, dormito bene?"
Quinn a quel punto non riuscì più a resistere, si girò, buttando le braccia al collo del ragazzo e strappandogli il primo bacio della giornata.
"Buongiorno Amore! direi proprio di si, tu?"
Noah non riuscì a trattenere un sorriso, e dopo esserselo lasciato scappare, la baciò nuovamente, questa volta però con passione, facendole percepire tutto l'amore per provava per lei. Si avvicinò poi al suo orecchio, bisbigliandole
"Molto presto potremmo svegliarci insieme tutte le mattine, te lo prometto."
La bionda a quel punto strinse ancora di più le braccia al collo del ragazzo, e lui, a sua volta, l'avvolse completamente.
"Ei ei, tutto questo affetto di mattina presto, non va mica bene!"
Santana esordì in cucina con quella frase, tenendo per mano Brittany, che si reggeva in piedi a stento. Aveva ancora sonno, e la sua testa era appoggiata alla spalla della mora.
I ragazzi risero, pero Quinn aveva il metodo perfetto per far svegliare la testolina bionda
"Brit Brit, è pronta la colazione, devi però scegliere: le crepes le vuoi con la panna montata o con il cioccolato?"
Gli occhi azzurri della ragazza si spalancarono, mantenendo però la stessa posizione. Sbatté più volte le palpebre per accertarsi che la situazione fosse reale e non un sogno, e dopo aver stretto la mano di Santana, ed aver capito che era tutto reale, si precipitò verso Quinn.
"Oh mamma, cominciamo bene. Q ti prego, stai attenta a fare certe dichiarazioni, lo sai che è pericolosa!"
Santana come al solito si era portata una mano alla fronte, dopo aver visto che la sua piccola belva si era del tutto destata dal sogno ed era pronta a partire per un nuovo giorno, attiva più che mai.
La mora poi, sorrise a Noah, che nel frattempo si era accomodato a tavola. Rachel, arrivò successivamente in cucina, aiutando Quinn a portare la colazione in tavola. Il ragazzo fece cenno con la mano alla mora di prendere posto vicino a lui, e la ragazza si arrese e lo fece.
Pochi minuti dopo, tutti erano seduti al tavolo e stavano mangiando. Il dilemma di Brittany venne presto risolto mettendoci sopra alla crepes sia la panna montata e la cioccolata. Nemmeno a dirlo, era più la panna montata che aveva sul viso che quella che era riuscita a mangiare.
"Credo che la prossima volta che andiamo per negozi io ti debba comprare un bavaglino..."
Le parole della mora però si spezzarono, pentendosi di averle dette. A Quinn, e anche a Noah passò per la mente la giornata scorsa, riportando il ricordo di Beth.
"S-scusatemi...mi dispiace..."
Santana si sentiva mortificata, non si era minimamente resa conto di quello che stava dicendo.
"Tranquilla Santana, hai ragione, le serve proprio un bavaglino"
Quinn cercò di sdrammatizzare la situazione, sapeva che la ragazza non l'aveva fatto con cattive intenzioni, anzi era totalmente priva di qualsiasi scopo, però di certo non poteva permettere di limitare i discorsi della ragazza per paura di riportare alla mente i ricordi della piccola Beth.
La colazione poi continuò, mentre Rachel cominciò a parlare
"Oggi ci sono le prove al Glee, chissà che canzoni ci saranno!"
"Speriamo siano canzoni che io e Mike possiamo ballare"
"Brittany!! Quante volte ti devo dire di non parlare con la bocca piena??"

Come al solito Brittany si era espressa con la bocca completamente piena di cibo, non curandosi di masticarlo e inghiottirlo prima di parlare, e puntualmente Santana fu pronta a riprenderla.
I ragazzi poi si misero a ridere, facevano sempre divertire quelle buffe situazioni.
Conclusero poi la colazione, e dopo essersi sistemati, partirono alla volta della scuola, pronti ad una nuova giornata, non tutti però erano pronti ad affrontare quella giornata, che si stava per rivelare più movimentata del solito.

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Capitolo 35
*** A costo di lasciare tutto ***


Arrivati a scuola i ragazzi si separarono, avevano tutti lezioni diverse, forse tra i vari cambi delle materie potevano averne alcune in comune, ma per la prima ora no.
"Sei sicura di stare bene Brit? E' tutto il tragitto che mi sembri pallida...."
"Si..si sto bene, non ti preoccupare San.."

La mora era preoccupata, la sua bionda non stava affatto bene, e sembrava nasconderle il suo vero stato.
"Dai, salta la prima ora, stiamo un pò in infermeria, magari ti prendo un the, non mi fido a lasciarti da sola"
"No...no Santana, non posso, poi il professore penserà che faccio apposta a saltare la sua lezione"

Effettivamente Santana sapeva che quella materia non andava a genio a Brittany, ma nonostante tutto almeno la presenza la doveva fare, decise quindi di lasciarla andare, a patto che al cambio dell'ora si fossero aspettate davanti all'auditorium.
Quell'ora sembrò interminabile a Santana, che continuava a mandare messaggi alla ragazza, non curandosi della lezione. Come risposta riceveva sempre dei cuoricini, niente di più. Finalmente la campanella suonò, e la mora si precipitò al punto stabilito. Pochi minuti dopo, la bionda, sempre più pallida arrivò da lei, lasciandosi poi andare addosso a lei, buttando la sua testa sull'incavo della spalla di Santana
"Dios. Brittany, ti avevo detto di andare in infermeria, ora ti ci porto, non voglio sentire nessun tipo di scusa."
"No..Santana no ti prego...voglio stare solo con te."

La voce di Brittany era spezzata dalle lacrime, e Santana non riusciva a capire il perchè, era però spaventata, non era mai successo una cosa simile.
"Però non possiamo stare qui, vieni con me."
Continuando a tenerla stretta a se, le ragazze si avviarono verso la biblioteca, Santana decise di utilizzare l'angolo segreto di Quinn per lei, per loro in questa particolare situazione. Brittany spinse delicatamente la ragazza sulla poltrona, facendola così sedere, per poi prendere posto sedendosi su di lei. Portò poi le sue gambe strette al petto, stringendole, cercando di allevviare quel dolore alla pancia, per poi lasciarsi andare tra le braccia della mora, che continuava a non capire.
"Brittany ti prego, cosa sta succedendo? Mi sto preoccupando a morte...se è successo qualcosa possiamo rimediare, ti prego, qualsiasi cosa, parlami.."
Quelle parole sembrarono aver raggiunto il punto diretto del discorso, Brittany difatti si strinse ancora di più alla mora, portando poi le sue labbra all'orecchio della ragazza, cominciando a spiegarle sottovoce cos'era successo.
"Vedi...tempo fa, prima che succedesse tutto tra noi, l'ho fatto con Artie, ed è da quel periodo che non ho più le mie cose, sono passate circa 3 settimane....e...."
Santana cominciò a tremare. Com’era possibile? Brittany incinta? Non poteva succedere, non a lei. Già per Quinn la situazione era stata insopportabile, il suo cuore era distrutto, figuriamoci per Brittany cosa poteva succedere, non sarebbe stata in grado di reggere il colpo. Si destò velocemente da quei pensieri, accarezzandole il volto, portandolo a girare verso il suo.
Brittany però continuò il suo discorso prima che la mora potesse parlare
"..e...ho letto che potrebbe voler dire che aspetto un bambino....Santana....mi dispiace...io non volevo...."
"Sshh...non dire altro. Qualsiasi cosa succeda, io sono con te, non ti potrei mai lasciare, a costo di lasciare scuola e trasferirci lontane da qui."

La bionda la guardò intensamente negli occhi, vedendo l'amore in quello sguardo, e potendone percepire anche la sua preoccupazione.
Alcune lacrime scesero lungo il volto della mora, che però cancellò subito con la mano. Era furiosa all'idea che quel coso a due ruote potesse aver rovinato quella loro armonia, non poteva sopportarlo. Prese però nuovamente il controllo della situazione.
"Brittany, hai fatto il test di gravidanza?"
"..Che...che cos'è Santana?"
"Ok, allora potrebbe essere che tu non sia incinta. A volte capitano dei ritardi, però, per esserne certi è meglio fare un test, ti dirà con sicurezza se sei incinta o no."

Santana teneva strette tra le sue mani quelle della bionda, che l'ascoltava con attenzione, dopo essere riuscita a calmare le lacrime vedendo quella sicurezza. Abbassò poi la testa
"Ei piccola...è tutto ok, veramente. Non ti lascerei mai, lo sai."
Le parole dell'ispanica erano ferme e decise, era disposta a tutto per lei.
"Santana..io non ho studiato per fare questo test...e se lo sbaglio?"
La mora non riuscì a trattenere un sorriso in quella situazione, l'innocenza della bionda la lasciava ogni volta disarmata. La portò stretta cercando di non lasciare neanche un centimetro di spazio tra i loro corpi. Una decina di minuti dopo, le due lasciarono la scuola, dirigendosi alla farmacia più vicina. Santana lasciò in macchina la bionda, per poi tornare in auto e ritornare a scuola. Dopo aver controllato che nessuno le avesse viste, si precipitarono in bagno, chiudendosi dentro. Brittany continuava a stringere la mano della mora, che però dovette lasciare per poterle permettere di aprire la scatola. Prima di cominciare, le due si guardarono intensamente, Santana poi sporse il suo viso verso quello della bionda, baciandola velocemente sulle labbra, entrambe però chiusero gli occhi, nonostante quel tocco fosse stato così rapido, risultava essere stato intenso. La mora inspirò ed espirò profondamente, cominciò poi a spiegare a Brittany come dovevano procedere.
Alcuni minuti dopo, Brittany si rifugiò tra le braccia di Santana. Avevano appoggiato il test su quel piccolo rialzo del muro, che creava uno scalino, e stavano strette, aspettando di leggere l’esito. Entrambe erano spaventate e preoccupate, Santana forse un po’ di più di Brittany, si stava difatti già creando delle diverse possibilità in caso di una risposta affermativa al test. Era certa però di una cosa: Non avrebbe mai lasciato Brittany. E tantomeno avrebbe lasciato scoprire ad Artie che il figlio era suo, non avrebbe mai permesso a quel dannato di intromettersi tra loro, nonostante forse molto probabilmente l’avesse già fatto.
Quell’attesa sembrò un’eternità, ma finalmente, il momento era giunto. Entrambe si sporsero per afferrare il test, dopo averlo stretto tra le mani, si scambiarono uno sguardo, e Santana poi, guardò il risultato.
“San…allora…”
La mora lasciò cadere nel cestino li vicino il test, e abbassò poi la testa
“Santana…è positivo? Ti prego dimmi cos’hai letto??”
“E’ negativo.”
Brittany si sentì liberare da un’enorme peso che si portava addosso. Continuò però a guardare la mora, che teneva la testa ancora abbassata.
“C-cosa succede? Perché stai così San?”
Santana allora alzò la testa lentamente, scoprendo quel viso segnato dalle lacrime
“Oddio…mi dispiace San…non volevo farti stare così male, ti prego perdonami.”
la bionda si buttò la mora tra le braccia, cingendola e portandola stretta se
“No…non è colpa tua. E’ che sono felice, avevo paura che quel maledetto di Artie fosse riuscito a rovinare il nostro rapporto. Sicuramente lui avrebbe voluto starti vicino per tutta la gravidanza, e anche dopo…e…”
“No, non gliel’avrei mai permesso Santana. Tu saresti stata l’unica persona che io avrei voluto al mio fianco, non voglio nessun’altro. Solo te.”
La mora poi si lasciò andare con quel pianto, felice di sentirsi dire quelle parole pronunciate da Brittany con estrema sicurezza.
“Ti amo Brittany”
Si, Santana aveva pronunciato proprio quelle parole, quelle che erano così difficili da dire per lei, però in quel momento erano le uniche che potevano esprimere i suoi sentimenti, che potevano liberarle il cuore e soprattutto che potevano far capire a Brittany cosa veramente portava dentro.
“Lo so Santana, ti amo anche io. Però ora non piangere più, ti prego”
La mora la strinse per l’ennesima volta a se, calmando poi le lacrime, si staccò poi da lei
“Hai ancora male?”
Chiese preoccupata, sapendo che in ogni caso la bionda aveva mal di pancia
“Ancora un po’, ma sto decisamente meglio di prima, ed è come sempre merito tuo. Non potrò mai dirti grazie abbastanza volte San…”
Prima che potesse finire la frase, la ragazza si ritrovò le labbra della mora sulle sue, scambiandosi un tenero bacio.
“Ora andiamo a prendere questo the, dovrei avere poi qualcosa in armadietto per i mal di pancia, di solito con me funziona e anche con te dovrebbe andare bene.”
La prese poi per mano, uscendo dal bagno, arrivate all’armadietto, Brittany le bisbigliò all’orecchio
“Io penso che l’unica cura a tutti i miei mali sia solamente che tu. Quando sto con te mi sento sempre meglio!”
Santana le accarezzò dolcemente la guancia prima di riprenderla per mano dopo aver chiuso l’armadietto.
“Questo vale anche per me, sei tutto quello di cui io ho bisogno! Adesso andiamo prima che il preside ci trovi per i corridoi durante le ore di lezione!”
“Si San!”
Le due poi si allontanarono lungo il corridoio raggiungendo infine la caffetteria della scuola.

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Capitolo 36
*** Felpa ***


"Mi raccomando, bevi con calma. Credo che questo tuo mal di pancia sia causato anche dal fatto che mangi troppo Brittany...devi stare un pò più attenta..."
Santana teneva stretta la mano di Brittany, che era appoggiata sulle sue ginocchia, nascosta sotto il tavolino. Continuava ad essere preoccupata per la ragazza, che pian piano stava bevendo il suo the caldo.
"Vuoi che ti porti a casa? Almeno li puoi stare tranquilla e distenderti..."
"No..no San, c'è mia mamma a casa, e tu non potresti stare vicina a me come fai di solito..."
"Oh..non lo sapevo...bè andiamo da....no...dannazione, da me c'è la mia. Oggi aveva un giorno di riposo, e decisamente non la voglio tra i piedi mentre sto con te."
"Non fa niente, a me basta stare con te, non importa dove, mi basti solo tu."

La mano con cui la bionda teneva il bicchiere, si strinse di più quando pronunciò quelle parole, vedendo così le varie deformazioni che la sua stretta creava sul quell'involucro di carta. La mora allora lasciò una mano dalla presa, e avvolse quella che teneva stretta il bicchiere, in modo che poi Brittany alzò lo sguardo verso di lei.
"Se vuoi possiamo andare in macchina, è sempre meglio di niente, almeno siamo sole...oppure andiamo al parco, però il tempo non è dei migliori, e non vorrei che ti prendessi altro..."
"R-ragazze? Cosa succede? Brittany...come stai piccola?"
Santana alzò di scatto la testa, e si trovò davanti Quinn, che era decisamente preoccupata.
"Quinn...cosa succede?"
"E' da più di mezzora che ti mando messaggi sul cellulare per sapere come sta Brittany, e ti ho anche chiamata, e non mi rispondevi, ho deciso quindi di fare un giro per la scuola e venire a cercarvi."

Quinn si avvicinò poi all’ispanica, appoggiandole una mano sulla schiena, e con l'altra accarezzò il volto di Brittany.
"Ei Brit...come ti senti?"
"Sto un pò meglio di stamattina...grazie Quinn...avrei però forse bisogno di distendermi..."

Santana diete un colpo con il suo pugno sul tavolino, non sapeva dove portarla, dato che le due case erano occupate, e la macchina era decisamente scomoda.
"Santana...cosa c’è che non va?"
"Non posso portarla a casa sua perchè c'è sua madre, e da me c'è la mia...non saprei dove portarla per poterle stare vicina e farla distendere, da sola non vuoi rimanere a casa, e sinceramente non me la sento di lasciarla..."
"E che problema c'è?"

Quinn mise una mano in tasca, e ne estrasse un pupazzetto a forma di agnellino, dalla quale pendevano delle chiavi. Ne prese in mano poi una consegnando la Santana
"Questa è la chiave di casa mia, mia mamma è a lavoro tutta la giornata, e anche il pomeriggio, potete stare tranquille! Sapete come muovervi dentro e dove sono le cose che vi servono, a limite se avete bisogno mi mandate un messaggio e io vi dico! Appena finiscono le lezioni vi raggiungo!"
La bionda parlò con un sorriso stampato sulle labbra, era più che felice di poter aiutare le sue due migliori amiche in quel momento.
Senti poi tirare il vestito da dietro, si girò e trovò la mano di Brittany appesa con la sua mano, si piegò sulle ginocchia per avvicinarsi
"Dimmi piccola...cosa c'è?"
"Grazie...grazie mille..."

La bionda poi le gettò le braccia al collo, abbracciandola stretta a se.
"Ei piccina, non c'è nessun problema, so che la vostra situazione è difficile, e se posso vi aiuto! Non mi dovete ringraziare!"
Nonostante Quinn non sapesse tutto quello che era successo alle due ragazze poche ore prima, sembrava poter percepire lo stesso che la situazione era difficile più del solito, e non si poteva tirare di certo indietro in quel momento e lasciarle sole.
"Ora ritorno in classe, mi raccomando, filate dirette a casa, avviso io il professor Shuester."
Diede quindi un bacio sulla fronte a Brittany, e poi, dopo aver abbracciato Santana ne baciò la guancia, asciugandole quella lacrima che le era scesa mentre ascoltava le sue parole, prima che Brittany se ne potesse accorgere.
"Ti voglio bene San, ricordatelo"
furono quelle le ultime parole che bisbigliò velocemente al suo orecchio prima di scappare di corsa in classe.
Santana e Brittany non potevano esprimere la loro gratitudine a parole a Quinn, non c'era veramente nessun tipo ti parola che potesse rendere il concetto.
Dopo che Brittany finì di bere il suo the, le ragazze si alzarono, ed andarono verso l'uscita della scuola. Santana cinse per il fianco la bionda, tenendola così il più stabile possibile. Si controllarono intorno parecchie volte prima di lasciare l'edificio e dirigersi dentro l'auto. Dopo essere entrate e aver preso posto, Santana guardò teneramente Brittany. Il the l'aveva aiutata, ma di certo non l'aveva fatta stare meglio, e nemmeno il farmaco che aveva preso, servivano un paio ore prima che potesse fare effetto. La bionda abbandonò la sua testa sulla spalla della mora, che l'accarezzò dolcemente prima di mettere in moto la macchina e partire alla volta di casa Fabray. Impiegarono pochi minuti a raggiungere l'abitazione, e dopo essere scese dall'auto si diressero verso la porta. L’ispanica estrasse la chiave dalla tasca della sua felpa, e dopo aver preso il mano la chiave che Quinn le aveva indicato, aprì la porta. Fece entrare la sua bionda, richiudendo la porta a chiave. Appoggiarono le loro borse a terra vicino la porta, e poi si diressero al piano superiore, in camera di Quinn. Arrivate, la mora fece distendere la sua piccola biondina sul letto ancora sfatto, ne approfittò così per metterla sotto le coperte e coprirla per bene.
"San..dove vai?"
"Tranquilla, vado a prendere un asciugamano bagnato per appoggiartelo sulla fronte, torno subito."

Le baciò poi la tempia, e velocemente andò in bagno prendendo un piccolo asciugamano, bagnandolo e strizzandolo per bene, ritornando poi in camera. Brittany la stava aspettando, non voleva rimanere solo in quel momento.
"Eccoci qui."
Santana appoggiò l'asciugamano sulla fronte della bionda, che sospirò a quel contatto.
"Ora cerca di riposarti il più possibile io...."
"Stai con me...ti prego, non mi lasciare da sola San... "

La ragazza si era aggrappata con la sua mano al polso della mora, tenendolo stretto con le poche forze che le erano rimaste
"No, non vado da nessuna parte, sto con te B, non ti devi preoccupare di nulla."
La bionda allora mollò la presa, lasciando ricadere il braccio sul letto. Santana si distese al suo fianco, sopra le coperte. Brittany però, si girò di lato, prendendo così una posizione a lei più comoda, piegando le ginocchia verso la sua pancia, cercando di alleviare quel dolore. La mora pensò per un momento a quando, tempo fa le era successo anche a lei, sapeva che una cosa che poteva alleviare il dolore era il calore. La temperatura corporea di Brittany era decisamente fredda, decise quindi di scivolare sotto le coperte, e portandosi vicina la ragazza, facendo combaciare il suo petto con la schiena della ragazza, lasciò poi scorrere la sua mano sul ventre dell’altra. Le mani di Santana erano caldissime, come sempre, e quel contatto, sotto la maglia della bionda sembrò quasi darle un immenso sollievo. La mora cercò di non premere troppo la mano, non voleva di certo provocarle altro dolore, si limitò ad aprirla e a muoverla lentamente per tutta la pancia, cercando di darle calore uniformeme su quella pelle chiara e fredda. Brittany, dal canto suo, continuava a stringersi sempre di più, in quella posa, cercando maggiore calore. Lentamente poi, Brittany si addormentò, stringendo tra la sua mano quella che Santana teneva appoggiata al suo ventre.
Santana voleva sistemare un pò casa per ringraziare Quinn per la sua disponibilità, però non le era possibile, la presa di Brittany era veramente stretta. Controllò l'ora dal suo cellulare, erano solo le 10, decise quindi di concedersi qualche altra ora su quel letto con lei, avrebbe successivamente sistemato casa e preparato il pranzo.

"Quinn..ma Santana e Brittany? Come sta Brittany?"
"Sono andate a casa mia Rachel, Brittany stava un pò meglio dopo che Santana le ha fatto prendere un the, ma aveva bisogno di distendersi...le loro case erano occupate e quindi..."
"Si si, non ti preoccupare, mi basta sapere che siano al sicuro e che stiano bene, anzi ora mando un messaggio a Santana"
"No, aspetta, lo stavo scrivendo io, lo mando da parte di entrambe!"
"Ah, perfetto, grazie!"

Rachel si avvicinò a Quinn, e le baciò la guancia, rimanendo poi appoggiata su di lei aspettando che finisse di comporre il messaggio per poi inviarlo.
"Ora dobbiamo avvisare Mr. Shue, sicuramente vorrà sapere dove sono!"
"Ci penso io Quinn!"

Le due si scambiarono un sorriso, e dopo essersi prese a braccetto, si incamminarono verso l'aula del Glee.
"Professor Shuester, le dovrei parlare, in privato!"
"Ooh..certo Rachel...dimmi pure!"
Quinn colse l'occasione per entrare in classe, e fare una breve comunicazione alla classe, avvisandoli del fatto che Brittany si sentiva poco bene e che Santana l'aveva accompagnata a casa. I ragazzi erano dispiaciuti per Brittany, ma allo stesso tempo sollevati per la presenza di Santana. Non tutti sapevano cosa c'era veramente tra loro, però tutti erano sicuri del fatto che tra loro c'era un rapporto fantastico.
"Va bene ragazzi, allora Rachel mi ha comunicato dell'assenza di Santana e Brittany per un impegno spirituale, ma andiamo avanti, nella prossima lezione spiegheremo tutto anche a loro."
I ragazzi scoppiarono a ridere, guardando poi Rachel che si era inventata quella scusa.
La lezione passò velocemente, tanto che sembrava quasi impossibile a tutti! Le lezioni del Glee club erano sempre molto divertenti, nessuno voleva finissero mai!
Erano ormai le 11.40 circa, e Santana, che si era accoccolata stringendo Brittany si risvegliò, leggendo poi il messaggio mandato dalle due ragazze, sorrise guardando lo schermo, e si limitò a rispondere come faceva Brittany, ovvero mandando tanti cuoricini.
"San...San..."
"Ei Britt...dimmi tutto sono qui piccola"
"Ho..ho sete..."
"Tranquilla, vado a prenderti un pò d'acqua"
"Grazie.."

La mora lasciò la presa lentamente, scivolando giù dal letto e scendendo le scale per andare a prendere l'acqua per la sua testolina bionda. Risalita, fece sedere la bionda, e le diede il bicchiere. La ragazza si stroppicciò gli occhi, e bevve a sorsi dal bicchiere.
"Io ora scendo, sistemo un pò la casa e preparo da mangiare, tu rimani qui, hai bisogno di stare ancora tranquilla"
Brittany non era molto contenta all'idea di lasciare andare Santana, però sapeva che le sue intenzioni erano quelle di ripagare Quinn, quindi arrivò ad un compromesso.
"Ti lascio andare solo se mi dai la tua felpa..."
Santana si guardò la felpa, e guardò poi Brittany. Senza parlare se la sfilò, appoggiandola sulle spalle della bionda, che si strinse tra quella stoffa, sprofondandoci il naso dentro inspirando il profumo che aveva. Si avvicinò  poi all’ispanica, e la baciò. Riuscì a percepire il suo sorriso mentre la baciava, e la cosa la fece sorridere a sua volta. Santana poi si alzò, e aprendo l'armadio prese una maglia di Quinn, infilandosela, per quanto potesse avere sempre la temperatura corporea alta, aveva pur sempre freddo anche lei. Guardò un'ultima volta Brittany, che nel frattempo si era infilata la felpa e stava per rannicchiarsi sotto le coperte prima di scendere e sistemare casa.

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Capitolo 37
*** Pranzo ***


Erano le 13 quasi, e Quinn era appena uscita da scuola quando qualcuno la prese per un polso, strattonandola.
"Ei ma che diavolo...."
Non riuscì a finire la frase perchè quando si girò, scoprì che era stato Finn ad averla fermata, e sembrava alquanto preoccupato.
"F-Finn?
Il ragazzo le mollò velocemente il polso.
"Scusami se ti ho fermata così bruscamente, ma ho bisogno di parlare da te, ed è l'unico momento in cui ti ho vista sola e ne ho approfittato."
Quinn cominciava a insospettirsi, che il ragazzo volesse fare marcia indietro con lei? Di certo quella sarebbe una cosa che lei non avrebbe mai fatto, per nessuna ragione al mondo sarebbe tornata con lui. Provava del rancore, certo neanche lei non si era comportata bene nei suoi confronti, ma di certo come ha giocato lui con i suoi sentimenti non l'aveva fatto nessun altro. In ogni caso, lei aveva trovato finalmente qualcuno che l’amasse.
"Cosa vuoi?"
Chiese con tono deciso.
"Ho bisogno del tuo aiuto...per...per Rachel."
In un primo momento, Quinn sospirò, felice nell'aver appreso che il ragazzo era interessato a Rachel, e non a lei. Lo guardò poi, come Rachel ben sapeva, la sua opinione su quel ragazzo non era delle migliori, però sapeva anche che se lei voleva lui, e questo l'avrebbe resa felice, avrebbe fatto il possibile per aiutarla.
"Mmmh...e cosa potrei fare io per esserti d'aiuto?"
Finn le riprese la mano, e la guardò negli occhi, il suo sguardo era sincero, come non mai
"Dovresti cantare con me una canzone da dedicare a Rachel ovviamente, e che esprime i miei sentimenti, però essendoci una parte femminile, l'unica persona che potrebbe farla alla perfezione saresti tu...."
Quinn per un momento si sentì onorata nel sentire quelle parole, però esitò..
"Vedi..è non so..."
"Ti prego Quinn...ti prego. Non ti chiederò mai più altro...ho bisogno del tuo aiuto.."

La bionda non riuscì a resistere a quella richiesta, il ragazzo sembrava quasi sul punto di piangere, e quindi, dopo aver tolto la mano dalle sue, sospirò.
"E va bene, ti aiuterò. Ora però devo andare a casa, fammi sapere per messaggio che canzone devo cantare."
Detto questo, lo guardò per un'ultima volta per poi girarsi e dirigersi verso casa.

"Pronto? Tutto apposto Quinn?"
"Noah..si ciao! Senti, Finn mi ha appena chiesto di cantare un duetto con lui per Rachel...."
"Mmh..."
"No Noah, ti prego, non ti arrabbiare con me, mi ha fermata all'uscita di scuola, pregandomi di farlo..ho accettato...solo per aiutare Rachel."
"No ma non sono arrabbiato con te piccola, sono un pò spiazzato da lui, che ha avuto il coraggio di farti una richiesta simile. In ogni caso, per me non c'è problema, mi fido di te, e poi se è per aiutare Rachel, ben venga. Anche se...sinceramente non penso che Finn sia quello giusto per lei..."

Quinn dall'altro capo del telefono, mentre stava raggiungendo casa scoppiò in una risata
"Cosa succede ora? Che ho detto?"
"Scusami, ma rido perchè è la stessa cosa che abbiamo detto io e Santana a Rachel poco tempo fa!!"

Il ragazzo, che stava seduto in spogliatoio, rise a sua volta
"Andiamo bene! Se siamo già in 3 ad avere questa opinione figuriamoci cosa penseranno gli altri!"
"Già! Ora ti lascio, sono quasi arrivata a casa, e ci sono Santana e Brittany....poi ti spiego, nulla di grave. Scusami se ti ho disturbato durante l'allenamento! Ci sentiamo più tardi!"

Puck sorrise, e si affrettò a risponderle
"Ok, non ti preoccupare, non mi disturbi mai! E poi mi stavo cambiando per scendere in campo! A dopo, Ti Amo."
Quinn arrossì, e con voce flebile rispose
"Anche io Ti Amo Noah...ciao!"
La chiamata poi terminò. Quinn con un sorriso stampato sulle labbra e ancora un leggero rossore sulle guancie suonò il campanello di casa sua.
"Mmh, no guardi, non ci serve nulla."
La mora, che aveva aperto la porta, dopo aver squadrato Quinn si divertì a prenderla in giro, non riuscendo a rimanere seria e scoppiando quindi a ridere subito dopo aver pronunciato la frase
"Quindi immagino di non poter entrare allora..."
La bionda volle reggere il gioco a Santana, ma con scarsi risultati, dato che si ritrovò dentro casa giusto due secondi dopo aver parlato. Notò che la casa era stata ripulita, e si girò subito verso la ragazza, che la stava fissando
"San...ma non serviva! Dovevi fare compagnia a Brittany, non pulirmi casa! Anzi come sta la nostra testolina bionda?"
La mora si avvicinò alla bionda, abbracciandola e dandole poi un bacio sulla guancia
"E' il minimo che io potessi fare, comunque, Brit è di sopra, sta dormendo ancora, però credo si stia riprendendo pian piano"
"Oh, carina questa maglia, direi che ti dona, uguale alla mia poi"

Santana non ebbe il tempo di replicare e spiegare cos'era successo perchè Quinn, dopo averle dato una pacca sul sedere, le fece la linguaccia e corse su per le scale per andare a vedere come stava Brittany.
Quando entrò in camera, trovo la bionda rannicchiata sotto le coperte, intenta ancora a tenere stretta tra a se la felpa di Santana. Quella scena era veramente dolce, Brittany lo era, sarebbe stata da riempire di baci, se non fosse stato per il fatto che la ragazza dormisse ancora. Quinn le si avvicinò, sedendosi sul bordo del letto facendo attenzione a non svegliarla. Le accarezzò dolcemente il viso, e poi si sporse, dandole un bacio sulla guancia. Brittany sembrò apprezzare quel gesto nonostante continuasse a dormire. La ragazza poi decise di alzarsi per mettersi qualcosa di più comodo, e scendere poi raggiungendo l’ispanica.
"Ma...hai anche fatto da mangiare? Ma ascolta...poi cos'altro volevi fare?? Non serviva!!"
La bionda si avvicinò a Santana, abbracciandola da dietro, dato che la ragazza era impegnata ai fornelli. La mora velocemente lasciò una mano dalle pentole, per allungarla dietro e dare una pacca sul sedere a Quinn.
"E adesso siamo pari mia cara Fabray, lo sai che con Santana Lopez non si scherza."
Quinn ridacchiò, appoggiando la testa sulla sua spalla. Rimasero in quella posizione per alcuni minuti, mentre la cuoca continuava a destreggiarsi con le pentole.
"Brittany dorme ancora?"
chiese distrattamente
"Si, beatamente, ma...cosa le è successo?"
Santana stava aspettando quella domanda da Quinn, aveva bisogno di parlarle. Silenziosamente allora, terminò con gli ultimi tocchi la preparazione del pranzo, e dopo aver sistemato tutto nei piatti, si girò verso la bionda, che era rimasta a seguire la situazione aspettando pazientemente. Vide che il volto della ragazza era alquanto spaventato, quindi prese le sue mani, facendola sedere in cucina, e dopo aver preso posto vicino a lei, continuando a tenerle le mani, aspettò che la ragazza parlasse.
"Vedi...Brittany aveva mal di pancia, parecchio, e stamattina, appena finita la prima ora, mi ha confessato che non le veniva il ciclo da circa 3 settimane...e..."
Quinn improvvisamente sbiancò di colpo. Le sembrava di aver rivisto passare davanti a se la stessa scena di mesi fa. Santana si affrettò a tranquillizzarla
"No..no Quinn...non ti preoccupare, non è incinta, però sono state ore di panico. Ovviamente Brittany non aveva provato a fare il test di gravidanza, siamo quindi andate a prenderne uno, e il risultato è stato negativo."
Quinn si portò una mano al viso, riprendendo lentamente la calma, per poi continuare a guardare l’ispanica.
"Si..sono stati momenti di paura, lo confesso, e forse questo mi ha aiutata a comprendere ancora di più cos'abbia significato per te. Fortunatamente, a Britany è andata bene...e anche a me, l'avrei sicuramente persa...Artie se la sarebbe voluta riprendere...e io..."
Quinn prese tra le sue mani il viso della ragazza, accennandole un sorriso
"Santana...sono sicura che Brittany non avrebbe permesso ne ad Artie ne a nessun'altra persona di mettersi in mezzo tra di voi. Avrebbe fatto di tutto per volere solo te, e tu la conosci meglio di me, sai che è determinata, e quando vuole una cosa si punta fino a che non la ottiene. Fortunatamente in questa situazione, non è successo nulla, e non c'è neanche da dirle di stare più cauta..perchè ora questo problema non c'è più. Ora devi solo pensare a starle vicina per la sua guarigione, per poi continuare a stare insieme. Alla fin fine è questo il vostro destino, appartenete l'una all'altra."
La bionda fece quel breve discorso tutto d'un fiato. Santana non sapeva cosa dire, teneva le labbra socchiuse, cercando qualcosa da dire, senza però riuscirci, se solo Quinn avesse potuto leggere nel suo cuore avrebbe capito cosa stava provando. In realtà però, Quinn era forse l'unica in grado di capirla, nonostante tutto, la loro amicizia era profonda, e si conoscevano molto bene. Quinn si avvicinò all’ispanica, e ne baciò la fronte, prima di stringerla in un abbraccio che lasciò sciogliere la mora tra le sue braccia, lasciandola sfogare e liberare quello che portava dentro.
"Ora è meglio che tu vada a controllare la tua testolina bionda, io intanto finisco di preparare!"
Santana si staccò dalla bionda mettendo poi le mani sulle sue spalle
"Non mi lasciare mai, non ci lasciare mai, ti prego, abbiamo bisogno di te."
La ragazza sorrise alla mora e dopo averle appoggiato l'indice sul naso, lo spinse delicatamente.
"Perchè pensate di liberarvi di me?! Ora fila da Brittany!!"
Santana lasciò la presa, felice nel sentirsi dire quelle parole, e corse in camera da Brittany. Entrata in camera, si avvicinò alla ragazza, e le accarezzò il viso, spostandole i capelli. Pian piano aprì gli occhi.
“E’ un sogno?”
riuscì a mugugnare con poca voce
“No tesoro, mi dispiace ma sono vera”
A quel punto, la ragazza si stroppi ciò gli occhi, e dopo aver focalizzato bene la mora che le stava davanti, la prese per i fianchi, e se la portò sopra di se.
“No Brit no…non voglio farti male!”
“Non mi hai fatto male, e non lo farai mai, lo so.”
Santana si arrese, e appoggiò le sue mani sulla pancia di Brittany, che come risposta la strinse ancora di più a se.
“Sto un altro po’ meglio, grazie San.”
Le baciò poi la testa, proprio in mezzo ai capelli, cominciando poi ad accarezzarglieli.
“E’ arrivata Quinn?”
“Si, e venuta anche a vedere come stavi, ma tu dormivi!”
la mora aveva la testa appoggiata sul petto della bionda, e mentre parlava, le provocava del leggero solletico.
“Oh…mi dispiace..”
“Tranquilla Brit, ora mi puoi salutare se vuoi!”
Quinn sbucò dalla porta, portando in mano due piatti. Si avvicinò alla scrivania, appoggiandoli sopra per poi uscire nuovamente.
“Cosa sta facendo?”
chiese incuriosita Brittany
“Mmh..credo stia portando il pranzo di sopra in camera…”
“Oh wow, che bello!”
La bionda era eccitata all’idea di pranzare, e soprattutto di farlo a letto!
Quinn fece nuovamente capolinea in camera, portando il piatto rimanente con una mano, e con l’altra 3 bicchieri e l’acqua.
Santana continuava a mantenere quella posa senza nessun problema. Quinn sapeva cosa accadeva tra loro, e di certo non le creava alcun tipo di problema. Lasciò sul mobile vicino al letto i bicchieri con l’acqua, e porse il piatto a Santana.
“Questo è per la nostra piccola ammalata!”
Santana si alzò, sedendosi di fianco a Brittany per poi prendere tra le mani il piatto, cominciò poi a muovere il cucchiaio dentro al piatto, soffiando sopra a quella minestra che aveva preparato con tanto amore. Ne prese una cucchiaiata, la raffreddò un po’ e l’avvicinò a Brittany, che nel frattempo si era messa seduta su letto. La ragazza le sorrise, e aprì la bocca, pronta a mangiare.
“Mmh..mi piace! Ma c’è solo questa da mangiare?”
“Direi proprio di si, se hai mal di pancia non puoi mangiare molto, rischieresti di peggiorare.”

Santana mentre le spiegava ciò, aveva nel frattempo riempito nuovamente il cucchiaio, pronta a imboccare nuovamente la sua testolina bionda, che nell’aver appreso che quello sarebbe stato il suo unico piatto, decise di gustarselo per bene, contenta del fatto che fosse proprio Santana ad aiutarla nel farlo.
Quinn nel frattempo aveva riempito i bicchieri d’acqua, e dopo aver portato il piatto di Santana sopra al mobile, con il suo prese posto al lato opposto del letto, avvicinandosi a Brittany. Le ragazze si scambiarono un sorriso, Brittany poi le appoggiò una mano sulla gamba, in modo d’avere un contatto anche con lei. Pazientemente Santana fece mangiare tutto il piatto di minestra alla bionda, assicurandosi poi di darle anche da bere, fatto ciò, prese il suo piatto e cominciò a mangiare insieme a Quinn, che l’aveva aspettata.
“Quinn spero non ti dispiaccia se ho fatto una cosa uguale per tutte…”
“No no figurati, anzi, hai fatto anche troppo! Hai badato a Brit, hai sistemato casa e hai anche fatto da mangiare!”
“Ha ragione, e poi non sarebbe stato giusto se voi mangiavate qualcosa di diverso dal mio, sarebbe stato scorretto!”
L’affermazione di Brittany fece ridere la bionda e la mora, che per poco non si soffocava con la minestra.
“Oh San! Stai attenta!!”
Santana le sorrise, riprendendosi, per poi bere un sorso d’acqua.
“Non ti preoccupare, sono qui!”
Quinn ridacchiò, trovava sempre estremamente dolci le attenzioni che le due ragazze avevano l’una per l’altra. Era sicura che nulla avrebbe potuto spezzare quel legame, si completavano a vicenda.

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Capitolo 38
*** Posso? ***


A Quinn arrivò un messaggio, e non appena vide il nome del mittente, per un momento si bloccò.
"Hey Q, tutto apposto?!"
Santana notò quell'improvviso blocco della ragazza, e si preoccupò
"N-no, tutto apposto, anzi, vi devo dire che cos'è successo quando sono uscita da scuola, prima di tornare a casa"
La bionda e la mora annuirono, lasciando spazio alle parole di Quinn, che raccontò l'accaduto con Finn. Erano tutte e 3 ancora su letto. Brittany era seduta in mezzo, con la schiena appoggiata alla testiera del letto, e stava con le gambe distese, alla sua sinistra aveva Santana, e alla destra Quinn. Ascoltarono in silenzio tutto quello che la ragazza ebbe da raccontare, e Santana al termine espresse la sua opinione.
"Wow, che bel coraggio che ha ad averti chiesto di cantare con lui dopo tutto quello che è successo...ancora una volta si è dimostrato un idiota."
La mora non sopportava Finn, non l'aveva mai fatto. Lo trovava un completo imbecille, non aveva le palle di fare nulla, e se questo succedeva, era quasi un miracolo. Brittany vide la rabbia negli occhi della ragazza, e si affrettò a raggiungere la sua mano, per poi prenderla tra le sue e tranquillizzarla
"San dai...Quinn ora sta con Noah, non c'è niente di cui preoccuparsi, e poi alla fin fine lei lo fa per Rachel, non per lui!"
Quinn annuì, concordando in pieno le parole della bionda
"Già, Britt ha centrato il punto, lo faccio solo per Rachel, so quanto lei sia ancora indecisa, e se questo gesto potrebbe aiutarla a capire cosa prova per lui, sono disposta ad aiutarla."
"Si certo, capisco, il tuo è un bellissimo gesto, ma lui resta un idiota per me. Se solo prova a fare qualcosa di sbagliato nei tuoi confronti o a Rachel, dovrà vedersela con me."
Quinn le sorrise, ridacchiando a pensare alle sue parole, sapeva che sarebbe stata in grado di farlo!
"E me?"
Brittany mise il broncio dopo le parole della sua Santana, che non aveva nominato lei. La mora posò lo sguardo su di lei, e addolcendo la sua espressione disse
"Con te, è meglio per lui che non gli sfiori nemmeno l'idea di fare qualcosa, o lo disintegro all'istante!"
Le si avvicinò poi, schioccandole un veloce ma tenero bacio sulle labbra. La bionda arrossì, mentre Quinn, che aveva portato le mani sulle sue guance si limito a fare un gridolino di apprezzamento
"Siete troppo coccolose! Posso abbracciarvi?!"
E prima di terminare la frase, si era già gettata tra le braccia delle due ragazze, che l'accolsero tra loro, riempiendola di baci.
Il pomeriggio poi passò in fretta, le ragazze erano rimaste ancora a parlare sul letto, ma ormai il tramonto era vicino, ed era meglio che le due ragazze tornassero nelle proprie case.
"Dai Brit..mi serve la felpa!! Devo restituire la maglia a Quinn!"
"No, la voglio io...non posso stare senza"

Santana stava cercando di togliere la felpa dalla bionda, ma con scarsi risultati dato che la ragazza c'era arpionata dentro.
"Non fa niente Santana, la puoi tenere tu quella maglia! Quando ti cambierai me la riporterai, non c'è problema!"
"Quinn!! Ma tu sei sempre dalla parte di Brit?!"

Brittany fece una piccola corsetta, e raggiunse Quinn, nascondendosi come al solito dietro la sua schiena.
"Mamma Q mi capisce sempre!"
"Eh, ti pareva! Poi passo io per cattiva, però adesso anche Quinn dovrebbe darti qualcosa di suo da vestire, non posso essere sempre io a svuotare il mio guardaroba!"

gli occhi della bionda si illuminarono, e si spostò velocemente davanti a Quinn
"Oh...oh Quinn ti prego! Posso?!"
cominciò a battere ripetutamente le ciglia, facendo brillare i suoi occhioni azzurri
"C-certo, fai pure!"
Quinn lasciò libera scelta alla ragazza, che senza esitare si mise a guardare accuratamente tutto l'armadio.
Santana si era riseduta sul letto, e poco dopo venne raggiunta da Quinn. La mora si lasciò andare tra le braccia della bionda in un tenero abbraccio.
"Ei ei, non vale, sono impegnata io!"
Brittany sbucò per un momento dall'armadio per rimproverare le ragazze, che le sorrisero.
"Questa!! Posso?!"
La ragazza sfoggiò una vecchia maglia di Quinn bianca, con le maniche lunghe e alcuni disegnini neri sopra. Era molto semplice, ma evidentemente qualcosa aveva colpito la ragazza
"Si! L'importante è che ti piaccia!"
"Si si si si si si si! La metto subito!"

Tempo di pronunciare le parole che la bionda era già in reggiseno, pronta a infilarsi la maglia di Quinn e sopra la felpa di Santana
"Adesso possiamo andare a casa?"
"Si, ora si!"

Brittany si avvicinò alle ragazze, e abbracciò Quinn, ringraziandola per la maglia, dopo di che, le tre scesero al piano inferiore e si diressero alla porta.
"Ci vediamo domani allora! Mi raccomando Britt, non mangiare tanto stasera, stai leggera"
"Mmh ma io ho fame.."

Santana le diede una pacca su un braccio, rimproverandola
"Non vorrai mica stare male come oggi vero? Almeno finche quel problema non si sistema mangia leggero!"
La bionda annuì, e si avvicinò per dare un bacio a Quinn, stessa cosa fece Santana prima di lasciare la casa e dirigersi verso le proprie.
L’ispanica accompagnò a casa Brittany, assicurandosi del suo stato, e raccomandandosi ancora una volta di mangiare leggero. La risposta della bionda a tutte le sue raccomandazioni fu un bacio lungo e pieno di passione, che fece letteralmente sciogliere la mora.
"Era da tutto il pomeriggio che volevo dartelo, e ora ci sono riuscita!"
La bionda poi, ridacchiò, e lasciò senza parole la mora, che continuava a rimanere immobile mentre la ragazza ormai era uscita dall'auto ed era arrivata la porta di casa, entrata la mora si risvegliò da quel piccolo sogno, e ricomponendosi si diresse a casa.
Quando arrivò, corse subito in camera, doveva ripassare una materia per il giorno successivo, e si era fatto ormai tardi. Aprì la borsa per cercare il libro per studiare, ma quando aprì la borsa estrasse la maglia che si era tolta Brittany poco prima a casa Fabray. Prese poi in mano il cellulare, e vide che Brittany le aveva mandato un messaggio
"Così adesso siamo pari! Hai una mia felpa e una maglia! E vero che io ho due felpe...però dai, va bene così :P"
Santana ridacchiò, guardò poi la maglia che teneva nella sua mano destra, abbandonò l'idea di studiare, si avvicinò al letto dove era riposta la felpa della bionda, e la indossò sopra la maglia di Quinn, e si buttò a letto. Portò poi la maglia che stringeva ancora in mano vicino al suo viso, infilandoci poi il viso in mezzo, inspirando profondamente, inebriandosi di quel profumo che le faceva sempre girare la testa. Compose poi la risposta per Brittany, prima di addormentarsi mantenendo quella posizione
"No, non siamo pari Brit, tu hai il mio cuore!"

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Capitolo 39
*** Il modo in cui menti ***


La mattina seguente, Brittany arrivò a scuola sfoggiando tutta orgogliosa la maglia di Quinn, indossandoci poi sopra una delle felpe di Santana.
"Brittany...ma..."
Santana non tentò nemmeno di fare domande, interruppe la frase, sapendo già che non c'era niente da fare, ormai quegli indumenti appartenevano a Brittany, senza speranza di ritorno.
La bionda si guardò in giro, per poi dare un tenero bacio sulla punta del naso alla mora, dopo di che la prese per il mignolo, come erano solite fare e si incamminarono verso gli altri compagni.
Quinn quella mattina era arrivata presto a scuola per poter provare con Finn la canzone, non appena le prove si terminarono scappò da Puck, che l'aspettava nel giardino della scuola, insieme a tutti gli altri. Le tre ragazze arrivarono insieme, ma da strade opposte. Santana e Quinn si scambiarono un sorriso, mentre Brittany, aprendo la felpa cominciò a correre verso Quinn mostrandole la sua maglia
"Hai visto?!?!"
La bionda poi si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia, per poi tornare a correre verso la mora.
"Mmh mi sembra famigliare, anche la felpa!"
Santana ridacchiò e guardando la sua bionda le passò una mano tra i capelli.
"Io ti sembro famigliare?"
Noah era appoggiato su di un muretto, e poco lontani c'erano tutti gli altri, tranne Finn, che era appunto rimasto in classe e Rachel, che era in ritardo.
"Mmh credo di si, però non ne sono sicura!"
Quinn fece la preziosa, avvicinandosi poi al ragazzo, passò l'indice sul suo petto per poi arrivare al naso, al quale diede una piccola spinta, infine si lasciò andare addosso a lui, continuando a sorridergli
"Vediamo se questo ti aiuta"
Puck dolcemente prese con la mano il volto della ragazza, per poi baciarla passionalmente. Un pò tutti i loro compagni li guardarono, addolcendosi per quella scena, sapevano che i ragazzi erano sempre stati fatti l'una per l'altra, e vederli insieme finalmente dopo tanto era bello. Ogni volta che accadeva questo, Santana e Brittany si facevano sempre più vicine, magari stringendosi di più le mani, o semplicemente a trovare un minimo contatto tra loro. Desideravano tanto poter essere libere di fare quel gesto così normale qual'era un bacio, ma così impossibile per loro due, che sicuramente si sarebbero ritrovate perseguitate per tutta la loro permanenza in quella scuola. Dovevano però resistere, mancavano solo 2 anni al termine di quella maledetta avventura scolastica, maledetta per il loro sentirsi costrette a mentire, a non sentirsi totalmente libere, anche se potevano contare sull'aiuto dei loro compagni di classe, sopratutto di Quinn, Noah e Rachel. Si, anche Rachel, molto probabilmente non avrebbero mai pensato di dirlo, però lei era una di quelle poche persone che poteva comprendere al meglio la loro situazione, dato che lei aveva due papà.
I 4 poi si diressero a salutare gli altri ragazzi, e in quel momento, arrivò Rachel correndo
"Oh mamma...la sveglia non ha suonato questa mattina, a momenti rimanevo a casa! Ciao ragazzi!! Come state?!"
La ragazza era alquanto affannata data la corsa che aveva appena compiuto, ma non per questo non vuol dire che quel poco di fiato che aveva non lo avesse usato per parlare.
"Riprenditi, ti prego! Altrimenti svieni qui!!"
Mercedes dopo averle consigliato di respirare a modo, cominciò a farle aria con un pezzo di carta, scatenando le risate di tutti.
"Hai ragione Mercedes, è solo che sai...si insomma sapete come sono fatta"
"Eh, è per quello che ti sto dicendo di prendere fiato!!"

Mercedes poi la prese per mano, e la fece sedere vicino a lei su quella panchina, in modo che potesse riprendersi dal tutto.
Una decina di minuti dopo però, i ragazzi dovettero avviarsi all'interno della scuola, le lezioni stavano per cominciare, e le prime due ore erano dedicate al Glee.
Quando gli altri ragazzi entrarono in classe, e trovarono Finn rimasero un pò colpiti, solitamente era uno degli ultimi ad arrivare, ma chissà che cosa aveva in mente quella mattina. Era intento a dare istruzioni alla band, che era tutta pronta all'azione.
"Ei, vai tranquilla, pensa che lo stai facendo solo per Rachel, canta con il tuo cuore, hai il mio sostegno!"
Noah bisbigliò quelle parole di incoraggiamento alla bionda che sembrava alquanto agitata, come risposta, gli strinse la mano, per poi alzarsi. Come al solito, Santana approfittò per dare una pacca al sedere della ragazza per incoraggiarla
"Go Q!"
la mora sfoggiò un sorrisone, mentre la testolina bionda era intenta a fare lo stesso, mostrano però i suoi pollici all'insù!
"Buongiorno ragazzi!"
"Buongiorno Mr. Shue!"
"Bene, oggi cominciamo subito, non abbiamo tempo da perdere, la competizione è vicina!"
"Professor Shuester? Posso chiederle una cosa?"
"Si certo, dimmi Finn!"

Il ragazzone si avvicinò al professore, per poi parlare
"Avrei preparato un pezzo..."
"Oh va bene, magari può tornarci utile, ti serve aiuto?"
"Si..ma ho già sistemato tutto...Quinn..."

La bionda stava dando una sbirciatina allo spartito, giusto per essere sicura, quando sentì il suo nome lasciò i fogli per avvicinarsi al piano. Prese posto vicino a Brad, il pianista, mentre Finn stava al centro dell'aula.
"Quando volete partite pure!"
Il professore Shuester prese poi posto vicino a Rachel, che era seduta accanto a Brittany. Quinn e Finn si scambiarono uno sguardo, per poi guardare Brad che diede l'attacco. Quinn quindi schiuse le labbra e cominciò

"Just gonna stand there
And watch me burn
But that's alright
Because I like
The way it hurts
Just gonna stand there
And hear me cry
But that's alright
Because I love
The way you lie
I love the way you lie
I love the way you lie
"

Mentre la ragazza cantava quelle parole poteva sentire tutto il loro significato scorrere dentro di se, e mentre lo faceva, si potevano percepire le emozioni dai suoi occhi, che guardavano diretti Rachel, la quale aveva capito che quello era un diretto messaggio da parte di Finn. Il ragazzo quindi cominciò la sua parte, e sembrava molto concentrato su quelle parole che pronunciava.

"I can't tell you what it really is
I can only tell you what it feels like
And right now there's a steel knife
In my windpipe
I can't breathe
But I still fight
While I can fight
As long as the wrong feels right
It's like I'm in flight
High of a love
Drunk from the hate
It's like I'm huffing paint
And I love it the more that I suffer
I sufficate
And right before im about to drown
She resuscitates me
She fucking hates me
And I love it
Wait
Where you going
I'm leaving you
No you ain't
Come back
We're running right back
Here we go again
It's so insane
Cause when it's going good
It's going great
I'm Superman
With the wind in his bag
She's Lois Lane
But when it's bad
It's awful
I feel so ashamed
I snap
Who's that dude
I don't even know his name
I laid hands on her
I'll never stoop so low again
I guess I don't know my own strength
"

Ripartì poi nuovamente in ritornello

"Just gonna stand there
And watch me burn
But that's alright
Because I like
The way it hurts
Just gonna stand there
And hear me cry
But that's alright
Because I love
The way you lie
I love the way you lie
I love the way you lie
"

Questa volta la ragazza fu più decisa di prima, in alcuni tratti chiuse gli occhi e strinse i pugni. Santana poteva percepire i sentimenti di Quinn, che sembravano alquanto forti. Finn riprese nuovamente poi la parola

"You ever love somebody so much
You can barely breathe
When you're with them
You meet
And neither one of you
Even know what hit 'em
Got that warm fuzzy feeling
Yeah them chills
Used to get 'em
Now you're getting fucking sick
Of looking at 'em
You swore you've never hit 'em
Never do nothing to hurt 'em
Now you're in each other's face
Spewing venom
And these words
When you spit 'em
You push
Pull each other's hair
Scratch, claw, bit 'em
Throw 'em down
Pin 'em
So lost in the moments
When you're in 'em
It's the rage that took over
It controls you both
So they say it's best
To go your separate ways
Guess that they don't know ya
Cause today
That was yesterday
Yesterday is over
It's a different day
Sound like broken records
Playin' over
But you promised her
Next time you'll show restraint
You don't get another chance
Life is no Nintendo game
But you lied again
Now you get to watch her leave
Out the window
Guess that's why they call it window pane
"

Rachel non sapeva cosa fare, riusciva solamente ad ascoltare ogni singola parola, anche se in realtà in quel momento la sua concentrazione era rivolta verso Quinn, la ragazza era nervosa, cercava di mantenere la calma, anche se si poteva vedere che ce la stava mettendo tutta per non scoppiare. Effettivamente Quinn stava provando una grande rabbia verso Finn, ma per il bene di Rachel continuava a resistere e a cantare

"Just gonna stand there
And watch me burn
But that's alright
Because I like
The way it hurts
Just gonna stand there
And hear me cry
But that's alright
Because I love
The way you lie
I love the way you lie
I love the way you lie
"

Il ragazzo non sembrava preoccuparsi particolarmente di Quinn, difatti Noah era pronto ad agire, ma Santana lo fermò, prendendolo per mano. I due si scambiarono uno sguardo e Santana sottovoce pronunciò la ragazzo delle parole
"No, non farlo, Quinn lo sta facendo per Rachel, guardala."
Noah si voltò verso Quinn, e vide che la ragazza stava fissando Rachel, che a sua volta fissava lei, tra le due c'era una connessione che solo loro potevano decifrare. Infine Finn partì per il suo ultimo verso, durante il quale tenne gli occhi puntati su Rachel

"Now I know we said things
Did things
That we didn't mean
And we fall back
Into the same patterns
Same routine
But your temper's just as bad
As mine is
You're the same as me
But when it comes to love
You're just as blinded
Baby please come back
It wasn't you
Baby it was me
Maybe our relationship
Isn't as crazy as it seems
Maybe that's what happens
When a tornado meets a volcano
All I know is
I love you too much
To walk away though
Come inside
Pick up your bags off the sidewalk
Don't you hear sincerity
In my voice when I talk
Told you this is my fault
Look me in the eyeball
Next time I'm pissed
I'll aim my fist
At the dry wall
Next time
There will be no next time
I apologize
Even though I know it's lies
I'm tired of the games
I just want her back
I know I'm a liar
If she ever tries to fucking leave again
I'mma tie her to the bed
And set the house on fire
"

Quinn poco prima di partire per la il verso finale inspirò profondamente, per poi concludere

"Just gonna stand there
And watch me burn
But that's alright
Because I like
The way it hurts
Just gonna stand there
And hear me cry
But that's alright
Because I love
The way you lie
I love the way you lie
I love the way you lie
"

Rachel lasciò alla ragazza il tempo di pronunciare quelle ultime parole prima di alzarsi e dirigersi verso di lei, si accertò del suo stato e dopo di che la prese per mano e uscì dall'aula. Rimasero tutti sconvolti da quell'azione. Certo, Santana, Brittany e Noah avevano capito cosa stava succedendo, ma in particolare il professor Shuester non poteva sapere cosa stava accadendo.
"Ma..ma dove sono andate?"
"Eeh..sà, Il preside aveva chiesto loro di raggiungerle per discutere per un'iniziativa alla quale loro partecipano, e dovevano farlo alla prima ora, e sono in ritardo, è per quello che sono scappate così, le perdoni!"

Santana immediatamente trovò quella scusa, salvando la situazione. Finn nel frattempo era rimasto immobile al centro dell'aula, incapace di darsi una spiegazione. Era convinto però di aver fatto però centro con Rachel.

"Quinn...perchè l'hai fatto?"
"Per te Rachel...volevo fare in modo di aiutarti, e se era necessario avrei fatto anche questo..."

Le ragazze erano entrate in un'aula che era vuota, e sedevano l'una davanti l'altra, mentre Rachel era impegnata a cercare di calmare gli scossoni di rabbia che Quinn aveva dopo aver cantato quella canzone.
"Mi dispiace Rachel, spero di non aver rovinato tutto."
"No, non hai rovinato proprio nulla, anzi, mi hai aperto completamente gli occhi, e devo solamente che ringraziarti ancora. Ora però devi calmarti. Mi dispiace da morire che abbia dovuto cantare con lui, davvero. Vado a prenderti un pò d'acqua?!"

Rachel si stava lentamente caricando di rabbia, manteneva però la calma, ora doveva pensare solo a Quinn.
"No no, stò già meglio grazie, ci conviene tornare in classe"
Rachel guardò quegli occhi verdi che aveva davanti, erano sofferenti, le era costato veramente tanto cantare quella canzone, e di certo questo a Rachel non stava bene. Si portò tra le braccia la bionda, stringendola come non mai.
"Ci penso io a te, non dovremmo mai più preoccuparci di lui, te lo prometto."
Quelle parole colpirono la bionda, che aveva già intuito quello che Rachel stava pensando. Le due poi si alzarono, per tornare nuovamente in aula. Entrate, scoprirono che Mr. Shuester si era assentato per andare a cercare uno spartito che si era dimenticato, per poi fotocopiarlo ai ragazzi. L'occasione fu perfetta.
"Complimenti Finn, veramente."
Il tono di voce rigido di Rachel catturò l'attenzione dell'intera classe, che non aveva mai visto la ragazza così.

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Capitolo 40
*** Vita nuova ***


Finn non ebbe il coraggio di risponderle, e Rachel, continuando a tenere per mano Quinn che stava dietro la sua schiena, si fece avanti continuando a parlare.
"Credo che questo sia stato uno dei peggiori gesti che tu abbia mai fatto."
Finn prese coraggio per rispondere
"Ma...questa canzone è dedicata a te.."
"Appunto. Se tu avessi ascoltato con più attenzione questa canzone avresti capito che non era il caso di farti aiutare da Quinn. Credo proprio che se tu avessi voluto dedicarmi una canzone avresti potuto trovarne una da solista, come ha fatto Noah."

Il ragazzo cominciò ad innervosirsi.
"Credi che non abbia provato? Pensavo di fare una cosa giusta facendomi aiutare da Quinn. Non siete diventate amiche ora? Che cosa stupida, prima non potevate vedervi e guarda ora, amiche inseparabili. Credo proprio che ques...."
"Ei ei, vacci piano spilungone, devo ricordarti ogni volta come funziona la faccenda da queste parti?"
Santana si era alzata, avvicinandosi pericolosamente a Finn, che si stava spingendo troppo in la. Rachel fece sedere Quinn vicino a Brittany, e raggiunse poi la mora, appoggiandole una mano sulla schiena.
"Intanto, che cos'è successo tra me e Quinn sono solo che affari nostri, quindi vedi di tenere a freno quella tua lingua, che nessuno ha chiesto la tua opinione, e poi, veramente credi di essere dalla parte della ragione?"
Il resto dei ragazzi era rimasto in silenzio, condividendo però in pieno le parole di Rachel. Puck teneva i pugni stretti, cercando di non alzarsi per spaccare il muso a Finn. Sam gli aveva appoggiato una mano sulla spalla, tenendolo sotto controllo, non voleva che facesse mosse azzardate, anche se, probabilmente se Finn avesse fatto qualche passo falso avrebbe sicuramente aiutato Puck a dargli una lezione. Quinn poi guardò il suo ragazzo, cercando di fargli capire che stava bene.
"Bè non credo di aver fatto proprio nulla di male, anzi, ti ho solo espresso i miei sentimenti."
Finn cercava di portare avanti le sue ragioni, ritenendole più che giuste.
"Già, come al solito. Pensi solo a te stesso, alle tue emozioni e ai tuoi sentimenti. E' proprio questo il problema, TU. Ti sei reso conto delle parole che hai fatto pronunciare a Quinn? Hai per caso cancellato tutto quello che è successo un anno fa?  Ti credevo diverso, credevo tu avessi una mentalità diversa, ma evidentemente mi sbagliavo, ero forse accecata dall'amore, sentimento che dopo quello che hai fatto ora è l'opposto di quello che sto provando."
Il ragazzo strinse i pugni, cercando di difendersi.
"E ora tu, manderesti all'aria tutto questo per una stupida amicizia?"
"Ancora..Hudson..la stai rischiando grossa, stai attento alle tue parole."

Santana era pronta a sferrargli un ceffone, se non fosse per Rachel, che la teneva stretta per il braccio.
"Santana, lasciami stare, non è affar tuo."
"Ah si? Bè da quanto tu cominci a dar fastidio a Quinn e a Rachel ti informo che diventa un mio problema, vedi di calmarti quindi."

Tutti gli altri erano in allerta. Finn si stava veramente comportando male, e lui si accorse di avere praticamente tutti contro. Fece per dare una risposta alla mora, ma Rachel lo interruppe.
"Stupida amicizia? Questa stupida amicizia, come la definisci tu, vale per me moltissimo, non immagini nemmeno quanto. Tu ne avevi una, e l'hai rovinata."
Indicò quindi Puck con l'indice, senza voltarsi, cosa che fece Finn però
"Ma a te a cosa serve l'amicizia quando hai la popolarità? A nulla, siamo tutti inutili, ci usi solamente, e oggi hai fatto proprio questo, hai usato l'ennesima volta Quinn per poter ottenere me, e magari usarmi tra qualche giorno per poter ottenere qualcos'altro. Non funziona così Finn, per nulla. E poi, che cos'è che ci sarebbe stato tra noi? Devo ancora capirlo, perchè ogni volta che sei stato con me hai fatto di tutto per avere Quinn, e quando eri con Quinn hai fatto l'opposto. Ovviamente non sto dando la colpa solo a te, anche io e Quinn ne abbiamo, però grazie al tuo grande ego ci siamo rese conto di quanto siamo state usate da te, capendo che in realtà tu non ci meriti, non meriti nessuno se continui a porre te stesso davanti a tutto e tutti."
Brittany continuava a stringere Quinn, facendola sentire così al sicuro, la bionda però era presa dal discorso di Rachel, che era così dannatamente giusto.
"Credo che tu debba cambiare il modo di vedere le cose, non sei il centro di tutto, devi imparare a essere diverso, è questo che impariamo in questa aula, ma a quanto pare in due anni non hai imparato nulla. E sai cosa? Credo proprio che tu non meriti ne me, e nemmeno Quinn."
Finn Hudson ormai era con le spalle al muro. Non sapeva cosa dire, ma di certo non voleva ammettere che le parole di Rachel erano vere. Guardò la ragazza negli occhi, strinse nuovamente i pugni e senza dire nulla uscì dall'aula. Non appena il ragazzo fu abbastanza lontano, Rachel tirò un lungo sospiro. Finalmente aveva capito che Finn non era il ragazzo giusto per lei.
Quinn si alzò in piedi, raggiunse Rachel e senza parlare le due ragazze si abbracciarono. Mercedes si alzò in piedi, e cominciò ad applaudire, seguita da tutti gli altri.
"Amen sister. Gliele hai finalmente cantate!!"
Quell'affermazione creò una risata generale. Tutti poi si avvicinarono alle ragazze, unendosi insieme in un grande abbraccio.
Cominciava ora per Rachel un nuovo capitolo della sua vita, ora che poteva contare su delle amiche vere si sentiva più forte che mai.
Mercedes poi, che era la portavoce del resto del gruppo guardò Santana e Brittany, e poi guardò che non stesse arrivando nessuno dalla porta
“E voi due, non avete niente da temere! Qui nessuno vi giudica, e di certo non andiamo a raccontare in giro nulla!”
Santana guardò Mercedes completamente spiazzata, guardò poi tutti gli altri, che stavano sorridendo a lei e a Brittany, compreso Artie, e i suoi occhi per un momento diventarono lucidi
“Ragazzi….grazie. Lo apprezziamo veramente tanto.”
Brittany non parlò, ma si limitò a stringersi attorno al braccio di Santana, sfoggiando un sorriso di risposta per tutti gli altri ragazzi, che scoppiarono poi a ridere.
Finalmente, dopo tanto tempo tutto il gruppo era in completa armonia.

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Capitolo 41
*** 8 anni dopo ***


Nei giorni successivi, le lezioni al Glee club sembrarono più divertenti che mai. Finalmente tra tutti i ragazzi c'era un'armonia completa, anche se, Finn per alcune lezioni non si presentò, cercando di fare la parte dell'offeso, magari dell'unico che era stato ferito in quella situazione, ma sicuramente gli altri ragazzi non davano peso a questo. Sapevano com'era fatto, e sapevano sopratutto che prima o poi sarebbe ritornato. Quelle lezioni però servirono al professor Shuester per rivedere un pò la distribuzione delle parti. Decise infatti di dare più spazio a tutti, facendo interagire più voci in parti che magari pensava non potesse funzionare, e quello che ne ottenne fu un ottimo risultato, da poter potenziare e sfruttare al meglio per le competizioni. Brittany e Mike furono più motivati a creare altri nuovi passi, che potevano rientrare nelle loro coreografie, passi decisi e precisi.
Tutti erano felici:
Rachel finalmente si sentiva libera, poteva vivere a pieno il suo sogno e condividere tutti i suoi momenti con le sue nuove amiche;
Quinn stentava ancora a crederci, era riuscita ad ottenere più di quanto potesse immaginare, Santana, Brittany, Rachel e Noah. Era veramente felice, anche se nel cuore suo, sapeva che perchè tutto potesse essere perfetto, c'era ancora una cosa che le mancava, ma cercava di non lasciar trasparire quel sentimento che portava costantemente dentro se;
Puck aveva capito anche lui finalmente che persona fosse Finn, di certo non era l'amico dei primi tempi, e probabilmente non lo sarebbero più stati, ma la cosa non gli dava molto dispiacere, preferiva non avere a che fare con persone di quel tipo, a lui bastava Quinn. Era la sua gioia più grande, e poi sapeva di poter contare su tutti gli altri, specialmente su quelle 3 ragazze che erano nel cuore di Quinn;
Santana e Brittany potevano essere se stesse dopo tanto tempo, anche all'interno di quella classe, il fatto che gli altri avessero capito cosa stava succedendo tra loro le aveva tolte da un peso, di certo la loro battaglia non era ancora terminata, però sapevano di poter contare su altre persone che erano disposti a difenderle ed aiutarle. Santana nel suo cuore sapeva che per sempre avrebbe portato quell'amicizia con Quinn, erano talmente tanto unite che ormai era quasi un legame di sangue, come sorelle;
Mercedes era sicuramente la portavoce della classe, che aveva dimostrato di saper gestire al meglio le situazioni all'interno di essa. Certo, il suo ego da diva ogni tanto usciva, ma era sempre nelle situazioni divertenti, che creava un pò di spettacolo, e sicuramente nessuno poteva mettere in dubbio le sue capacità canore, era decisamente una delle migliori voci all'interno del gruppo, quando poi la sua voce era accostata a quella della calda dell’ispanica, il risultato era sempre esplosivo;
Artie, che ancora soffriva per la questione di Brittany, sapeva però in cuor suo che la bionda era sempre stata legata a Santana, e che non ci sarebbe stato modo di poter separare quei due corpi dall'unica anima. Probabilmente faticava ancora ad ammetterlo, però era felice per lei, era felice per entrambe. Anche lei sue capacità canore non erano da sottovalutare, quando cominciava a fare rap non c'era nessuno che poteva tenergli testa;
Tina, che era la spalla di Mercedes condivideva i suoi pensieri, appoggiata dal suo inseparabile ragazzo Mike. Di certo lui non aveva capacità canore al pari della sua ragazza, però se cominciava a ballare non c'era modo di poterlo fermare, lasciava sempre a bocca aperta tutti;
Sam, lui aveva commesso alcuni sbagli, ma infondo erano gli stessi sbagli che avevano compiuto Quinn e Santana con lui. C'era rimasto male per come si era evoluta la situazione, però non poteva negare che voleva bene a Quinn, il loro legame poteva quasi definirsi di fratello e sorella per certi aspetti;
Infine Lauren, diciamo che la sua presenza all'interno del club non era molto chiara, non era molto entusiasta, a volte sembrava totalmente annoiata, quasi assente.
Di certo a tutti mancava Kurt, la sua presenza aveva sempre fatto piacere a tutti, ma dopo quello che era successo con Karofsky il ragazzo aveva deciso di trasferirsi, però sapevano che dovevano trovare un rimedio per farlo tornare con loro e placare l'ira di quel bullo, che in realtà non era nient'altro che paura, paura e ignoranza.



"THOMAS PUCKERMAN!!! Credi sia necessario che io mi alzi e ti spieghi cosa devi fare o pensi di poter lasciare in pace le ragazze che stanno giocando?"
"Ma mamma!! Non mi vogliono far usare i loro giochi!!"
"Dai Lucy! Lascia giocare anche Thomas!"
"Si anche tu Elisabeth, fate stare con voi anche lui!"
"Oh Tom, sei proprio come papà a volte!!"
"Senti chi parla! Tu sei proprio come mamma!!"
"Tom, Beth, smettetela entrambi!"


Quinn stava cominciando a spazientirsi, ma Santana le si avvicinò, cingendola dalle spalle.
"Ei mama, lasciali giocare dai! Non stanno facendo niente di male!"
La bionda senza girarsi accarezzò il volto della ragazza, e sorrise, la prese poi per mano e la fece posizionare davanti a lei. La mora a quel punto prese posto sopra le sue gambe, e insieme continuarono a guardare le loro piccole creature giocare.
Già, Thomas, Beth, Lucy e Elisabeth. Quelle perle che stavano giocando davanti a loro erano tutte il frutto dell'amore di quelle coppie. Ma andiamo con ordine.
Dopo che Rachel aveva finalmente fatto quel discorso Finn, la situazione scolastica subì delle modifiche. Finn tornò dopo alcune lezioni indietro nel club, ci vollero però alcuni mesi prima che il ragazzo riuscisse a scusarsi e stabilire almeno un rapporto d’amicizia con il resto del gruppo, per il quieto vivere però tutti si sforzarono un pò. Arrivarono poi le regionali, e Rachel che aveva proposto di creare delle loro canzoni originali fu appoggiata e poi aiutata a creare. Scrisse "Get It Right" per sfogare tutti i suoi sentimenti accumulati con la storia di Finn e poi gli altri "Loser Like Me" cantata sempre da lei e Finn, ma esibita da tutti. Questo portò loro alla vittoria, dopo aver sconfitto anche i Warbler, il gruppo della scuola di Kurt. Durante una serata di esibizione al McKinley, Santana trovò Karofsky ad importunare Kurt e il suo ragazzo Blaine, e lei intervenì per bloccarlo. Kurt poi confessò a Santana che cos'era successo tra lui e Dave, questo placò un pò l'ira della ragazza, ma fatto sta che per colpa sua Kurt fu costretto a lasciare la scuola. Riuscì a trovare il modo di fermare Kurofsky, facendogli capire che non era il solo che aveva delle difficoltà ad ammettere la propria sessualità, il ragazzo poi si scusò con Kurt, e il ragazzo così decise di tornare alla McKinley.
Quinn, dovette subire un colpo basso da parte di Lauren. La bionda voleva con tutta se stessa vincere il ballo, era sempre stata una cosa che le era piaciuta, però, Lauren decise di metterle i bastoni tra le ruote, cercando di sabotare la sua corsa al trono. Indagò quindi da sola nel suo passato, e scoprì che la ragazza in realtà si chiamava Lucy Q Fabray, e che era all’epoca sovrappeso e presa in giro da tutti. Quando Quinn chiarì cosa era veramente successo nel suo passato a Lauren era ormai troppo tardi, la ragazza difatti aveva appeso per la scuola manifesti con la foto di lei com'era all'epoca. Ovviamente questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Lauren era veramente convinta di aver fatto un gesto giusto, che potesse così far cambiare idea a tutti si chi fosse Quinn, ma invece questo non fece altro che incrementare l'opinione del resto del Glee club sul fatto di farla uscire. Lauren difatti lasciò il club. Ora che Kurt era tornato con il Glee club, erano più forti che mai. Decisero poi di provare a scrivere altre nuove canzoni per le Nazionali che si tenevano a New York. Optarono però per una cosa diversa da solito. Si esibirono con una canzone delle Destiny's Child, precisamente Emotions, cantata da tutte le ragazze, e poi insieme ai ragazzi cantarono un altra loro nuova canzone originale. Venne dato un pezzo di canzone ad ogni componente, e la giuria apprezzò il loro lavoro e le loro doti, e conquistarono così il titolo nazionale.
I rapporti tra tutti i ragazzi si unirono ancora di più, e tra Rachel e Sam nacque qualcosa di più profondo di una semplice amicizia.
Intanto ormai era arrivato anche l'ultimo anno scolastico, e i ragazzi erano pronti per diplomarsi, per vincere ancora con il Glee e per poter poi cominciare la loro nuova vita dopo la scuola. Durante il ballo scolastico dell'ultimo anno, dopo che l'anno precedente Kurt e Blaine si presentarono insieme, anche Santana e Brittany decisero di fare lo stesso. Furono loro difatti le prime ad aprire le danze, spezzando così l'imbarazzo generale e creandone però dell'altro per chi ancora non accettava certe cose. Le ragazze però non diedero peso a quelle occhiate che ricevettero, continuavano a godersi il loro momento. Vennero poi raggiunte da Kurt e Blaine, e Quinn, dopo essersi scambiata uno sguardo d'intesa con Rachel decisero di entrare in pista anche loro con i rispettivi cavalieri, Noah e Sam.
Al termine di quel ballo, Mercedes interruppe quel silenzio cominciando ad applaudire, fiera di quei ragazzi. Venne poi seguita a ruota dagli altri componenti del Glee club, e successivamente dal resto della scuola. Karofsky però non era ancora riuscito a confessare il suo vero essere, e continuava quindi a mentire per paura.
C'era ancora una questione in sospeso però. Quinn aveva sempre della malinconia che l'accompagnava, era quella malinconia che le provava il fatto di sapere Beth lontana da lei. Ogni mese i ragazzi avevano cominciato ad andare a farle visita, non saltando mai una volta. Le portavano sempre dei regali, e la piccola ogni volta che i ragazzi dovevano andarsene cominciava a piangere, non volendo mai staccarsi dalla sua vera mamma. Shelby un girono decise di chiamare Noah, invitandolo da solo a parlare con lui. La donna aveva visto gli occhi della ragazza, e sapeva che tutto quello che voleva era rivolere la sua bambina, ovviamente però non avrebbe mai avuto il coraggio di chiederglielo. Shelby quindi disse a Puck che aveva già cominciato ad avviare le pratiche per la bimba, in modo da poterla ridarla a loro. Noah non poteva crederci, quella donna lo stava facendo veramente, incredulo ascoltò tutto quello che la donna aveva da dirgli, e decisero di riportare Beth dalla sua mamma proprio nel giorno del suo compleanno. Nonostante la piccola Beth avesse solo due anni, si poteva capire che il bene che voleva Shelby non era quello al quale si vuole ad una madre, ma più a quello che si vuole ad una zia, tanto è vero che appena la piccola cominciò a dire le prime parole, imparò subito a pronunciare "Quinn". Di certo questo a Shelby dispiaceva, però non se la sarebbe mai sentita di poter spezzare un legame del genere, sopratutto perchè sapeva come ci si sentiva senza un figlio. Puck le era infinitamente grato per quello che aveva deciso di fare, e arrivato il fatidico giorno, i due lasciarono correre la piccola Beth tra le braccia di Quinn. Una volta che le due si ricongiunsero, La donna si avvicinò a loro e le disse queste parole:
"Spero che questo regalo ti piaccia Quinn, mi raccomando, tenetemi aggiornata sulla sua crescita, mi farebbe molto piacere!"
detto questo, si allontanò, lasciando la bionda con gli occhi sbarrati. Puck quindi le si avvicinò, e le spiegò quello che era successo. Quinn incredula strinse tra le braccia la sua piccola creatura, e ringraziò il suo ragazzo. Voleva anche andare a ringraziare Shelby, ma ormai era troppo tardi, la donna si era allontanata alla volta di Los Angeles, dove a breve sarebbe cominciato uno spettacolo con lei nel ruolo di protagonista.
Fatto sta che la scuola finì, e tutti intrapresero le loro strade trasferendosi in diverse città.
Quinn, Noah e Beth decisero di spostarsi verso Los Angeles, cosa che fecero anche Brittany e Sam.
Noah e Sam trovarono lavoro in una radio locale, acquistando un certo successo, conducendo un loro programma, e divertendosi poi a comporre anche qualche canzone. Brittany invece intraprese una carriera da ballerina, era quello che aveva sempre desiderato, e dopo tanti sforzi era riuscita a diventare un'affermata coreografa. Quinn infine decise di dedicarsi alla ricerca di un lavoro vero il settore editoriale, venne difatti assunta da una casa editoriale come correttrice di bozze, svolgendo quindi il lavoro anche da casa e potendo badare alla sua piccola gioia.
Santana e Rachel invece si trasferirono a New York, volevano difatti entrambe specializzarsi nei loro settori preferiti: Lettere per la latina e Spettacolo per la bruna.
Certo, le loro rispettive relazioni con Brittany e Sam furono per i primi tempi difficili, potevano vedersi di tanto in tanto, ma di certo i loro sentimenti non svanirono, anzi, incrementarono solamente. Passarono così 3 anni, durante i quali le due ragazze ottennero successo nei loro studi, potendo poi raggiungere le loro metà a LA.
Rachel quindi trovò lavoro in una compagnia teatrale, mentre Santana trovò posto come insegnante in un'università.
Mercedes era riuscita ad ottenere un contratto con una casa discografica, e a trovare finalmente anche l'amore;
Mike e Tina si lasciarono, dopo la scuola i ragazzi intrapresero strade diverse, non riuscendo più a mantenere la loro relazione. Tina frequentò una scuola di cucina, per poi diventare una chef. Mike invece come Brittany proseguì per la carriera della danza, girando il mondo come ballerino di molti famosi cantanti. Artie invece si specializzò nel settore multimediale, diventando regista. Kurt, diventò stilista, lanciando una propria linea di abbigliamento. Infine Finn decise di darsi allo sport, diventando così allenatore di una squadra locale di football.

Quindi dopo aver terminato tutti gli studi, ed aver avviato le loro carriere, decisero dopo circa 8 anni di ritrovarsi tutti insieme. Ovviamente c'era chi di loro non aveva mai perso il contatto, come nel caso di Brittany e Santana con Rachel, Quinn, Noah e Sam, come per Kurt con Mercedes e molto spesso Brittany e Mike si trovavano per i vari progetti con i diversi cantanti.
Ora però sembravano tutti aver deciso di prendere una pausa dalle loro carriere, giusto il tempo da dedicare a se stessi e ai loro cari.

"Mi raccomando, se ti serve aiuto dimmelo, sono a tua disposizione, come lo è Quinn, non esitare a chiamarci Brittany, al più piccolo dubbio arriviamo, tanto abitiamo entrambe vicine!"
"Si si, io vi ringrazio, ma come ce l'ha fatta Santana spero di potercela fare anche io...mi mettete ansia così però!"
Rachel stava mettendo come al solito in allerta la bionda, nonostante mancassero ancora un paio di mesi all'avvenimento. Brittany si passò dolcemente una mano sulla pancia, quella pancia che conteneva la sua creatura, la loro creatura. Santana da lontano le sorrise, e dopo essersi alzata, prese per mano Quinn e raggiunsero le due ragazze. Quinn passò un braccio attorno alle spalle di Rachel, stringendosi a lei, mentre Santana si avvicinò al pancione di Brittany, baciandolo teneramente
"Ei ometto, cerca di non far disperare di già mamma!!"
"Ma no San, è tranquillo...OH! Senti che calcione!"

Le ragazze videro quel piedino appoggiarsi sulla pelle, mentre cercava di spingere, e sorrisero, d'altra parte, tutte loro avevano già provato quell'esperienza.
Rachel difatti qualche anno prima aveva dato alla luce Elizabeth, mentre Quinn, dopo Beth, aveva provato ancora quella gioia con Thomas, lo stesso per Santana con Lucy.
Elizabeth Evans era una bellissima e biondissima bimba dagli occhi marroni, che aveva 3 anni, ed era la gioia della mamma e la principessa del suo papà, sempre pronta ad esprimere la sua opinione nonostante la sua tenera età;
Thomas Puckerman invece, era un tipetto tosto di ben 4 anni, e assomigliava tutto al suo papà, tanto che sfoggiava anche lui il suo mohawk biondo!;
Beth S. Puckerman invece aveva 10 anni ed era inseparabile dalla sua mamma, di certo un'esperienza come la sua non poteva essere dimenticata. Era anche lei bionda come il fratellino, e aveva gli occhi verdi come la mamma, al contrario di Thomas che aveva gli occhi marroni. Beth S. S perchè quando Quinn aveva riportato a casa la sua piccola figlia Santana le fu molto vicina, aiutandola per i primi tempi ad abituarsi a fare la mamma, quindi quello era un piccolo tributo per lei;
Lucy Pierce-Lopez era una mini Santana dalla pelle color cappuccino e i capelli nerissimi, con una particolarità molto rara: gli occhi azzurri. Aveva 5 anni, e grazie agli sviluppi della medicina era stato possibile per Santana concepirla. Cosa che avevano deciso di fare ancora una volta, ma questa volta sarebbe stata Brittany a provare l'esperienza del parto. Le due mamma decisero di chiamare la loro primogenita Lucy in onore di Quinn, e questo l’aveva resa orgogliosa. Tra pochi mesi appunto, il piccolo Kenny Pierce-Lopez sarebbe nato per dare ulteriore gioia alle sue mamme.
Anche Kurt e Blaine avevano deciso di portare ulteriore gioia nella loro unione, adottando quindi una bimba, che decisero di chiamare Cristal, Cristal Hummel-Anderson. La piccola aveva 2 anni, ed aveva i capelli castani chiari e gli occhi verdi. Era molto timida, e riusciva raramente a staccarsi dalle braccia di uno dei suoi due papà.
Ovviamente anche Mercedes voleva un figlio, aspettava il giusto momento, che avrebbe deciso con il suo compagno.
Tina era concentrata nella sua carriera, e in ogni caso non aveva una relazione, però vedere tutti quei piccoli bambini l'aveva sicuramente riempita di gioia e fatta pensare ad averne alcuni tutti suoi, mentre li guardava, si incantò a fissare Mike, che era impegnato a giocare con il piccolo Thomas, che in quel gruppetto era l'unico bimbo. Di certo quello che aveva provato per lui non era stato un sentimento inutile, anzi, forse era in caso di scambiare due chiacchere insieme dopo tutto quel tempo, giusto per capire come stavano le cose.
Finn si presentò con la sua compagna e il suo piccolo ometto, che teneva sulle spalle. Nessuno, a parte Kurt, aveva veramente più sentito niente da lui, o meglio non molto nel dettaglio, però fece piacere a tutti di ritrovarlo li.
"Vai a giocare con gli altri Jason!"
Finn lasciò a terra il suo piccolo bimbo di 3 anni che corse verso Thomas e Mike. Jason Hudson aveva 3 anni, gli occhi marroni e i capelli castani scuri, e per la sua età era parecchio alto.
Il ragazzo poi si avvicinò a Sam e Puck, salutandoli, e cominciarono poi a parlare.
Artie aveva trovato anche lui l’amore, ed era felicemente sposato, però in quel momento la sua carriera era nel suo punto cruciale, stava lavorando ad un’importantissimo film, e sfortunatamente non potè presentarsi a quella rimpatriata.
Quella giornata dopo tanto tempo sembrava perfetta, si erano ritrovati tutti assieme, certo, nelle loro vite erano avvenuti grandi cambiamenti, sia sul piano lavorativo che su quello affettivo, ma la cosa più importante era che erano tutti felici. Erano riusciti ad ottenere quello che da sempre avevano desiderato, potendolo poi condividere con le persone a loro più care.

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FINALMENTE è FINITA!!

yeeee!! che ansia vero?
ben 41 capitoli!!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa infinita storia, e spero vi sia piaciuta insomma!
let me know!!
xoxo
Daisy

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