Scommettiamo?

di AryaH
(/viewuser.php?uid=33267)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rosier. ***
Capitolo 2: *** Weasley...ti odio. ***
Capitolo 3: *** La Coppa del Mondo ***
Capitolo 4: *** Mangiamorte, Tornei e Pozione Polisucco! ***
Capitolo 5: *** Do you wanna dance? ***
Capitolo 6: *** Time to say Goodbye ***
Capitolo 7: *** All's well that ends well ***



Capitolo 1
*** Rosier. ***


Scommettiamo?


Rosier.


<< Katerina! Vuoi cortesemente scendere? Perché quella ragazza non è mai puntuale?!  >> sbuffò contrariata una donna dai capelli raccolti elegantemente sulla nuca, mentre lanciava occhiate nervose all’antico orologio a pendolo.
<< Così disordinata, sempre in ritardo … non so proprio da chi abbia preso! A volte stento persino a credere che sia una Rosier! >> un’anziana signora dal portamento elegante ma sdegnoso apostrofò così la nipote, abbandonando l’imponente salone scuotendo la testa.
Nel frattempo, al piano di sopra, sembrava che un uragano fosse in piena attività.
Se qualcuno fosse entrato in quel momento avrebbe visto le ante di un gigantesco armadio in mogano spalancate per ospitare un’affaccendata ragazza di undici anni, intenta a buttare fuori qualsiasi indumento e oggetto che non fosse ciò che stava cercando. La testa era completamente sommersa dai vestiti quando finalmente con un grido di gioia << Trovato!!! >>, la ragazza balzò fuori dall’armadio brandendo l’oggetto tanto agognato come un trofeo. Si trattava di una sottile catenina d’argento dalla quale pendeva un ciondolo con incisa una “R” finemente ricamata. Ogni membro della famiglia Rosier ne aveva uno. Non le era mai piaciuto tanto, mentre la nonna continuava a ripeterle ogni santo giorno di “… portare il ciondolo con orgoglio perché era il simbolo della loro nobile e antichissima famiglia di Purosague…” , ma a lei le regole non erano mai andate troppo giù, così decise che a casa non l’avrebbe portato, tanto per fare dispetto alla nonna.
Ma adesso, se fosse partita per Hogwarts senza di esso, ne era certa, sarebbe stata diseredata dalla famiglia in tronco. Dopo essersi allacciata il ciondolo dietro il collo, sorrise soddisfatta scrollando i lunghi capelli castani che ricadevano in morbide onde fino a metà schiena, quando si bloccò all’improvviso. Gli occhi sgranati vagavano increduli per la stanza, della quale ogni singolo centimetro era coperto da ciò che lei aveva buttato fuori dall’armadio alla ricerca del ciondolo perduto. << Oh oh! E adesso?? Niente panico, c’è sempre una soluzione … sì … vediamo …. Oh al diavolo! >> Katerina prese tutto ciò che poteva stare tra le sue braccia e in mano e lo buttò nell’armadio finché tornò a vedere le superfici dei mobili e del pavimento libere. Il problema era ora chiudere l’armadio straboccante di roba. Dovette impiegare tutta la sua forza, ma alla fine l’ebbe vinta. Le ante del pesante armadio in mogano si chiusero, la ragazza diede un giro di chiave per sicurezza e si precipitò giù dalle scale.
<< Eccola che arriva con la grazia di un elefante >> Katerina sentì la voce sdegnosa di sua nonna provenire dalla cucina, ma non ci fece caso più di tanto, era abituata a commenti di questo genere da parte sua. Secondo lei, non era all’altezza di suo padre, Evan Rosier, uno dei più temuti e potenti Mangiamorte, che era addirittura morto eroicamente combattendo contro gli Auror, pur di non farsi rinchiudere in una fredda cella ad Azkaban.
<< Eccoti! Forza tesoro sali in macchina o faremo tardi! Il tuo baule è già stato caricato. >> le disse la madre facendole un cenno verso la Porsche nera parcheggiata in giardino.
Dopo un veloce << Ciao nonna, ci vediamo a Natale! >> che non ricevette alcuna risposta, Katerina era già in macchina, mentre la donna si accingeva a mettere in moto, quando un grido squarciò l’aria.
<< KATERINAAAAAAAAAAA!!! >>
La madre guardò interrogativa la figlia che prese a torturarsi nervosamente una lunga ciocca castana.
<< Ehm … la nonna deve avere aperto il mio armadio … >> disse con fare evasivo sotto lo sguardo severo della madre.
 

***

L’Espresso di Hogwarts era favoloso! Se l’era immaginato in tanti modi, ma nessuno si era minimamente avvicinato alla realtà. Rosso, con il vapore che usciva a grandi sbuffi … Katerina iniziò a non stare più nella pelle. Finalmente l’adrenalina per la nuova avventura che l’aspettava iniziava a farsi sentire. Non era mai stata via da casa per un periodo più lungo di due settimane, ora avrebbe vissuto a Hogwarts per mesi interi! Un ragazzo gentile del Quarto anno l’aveva aiutata a caricare sul treno il suo baule e ora camminava per il corridoio in cerca di uno scompartimento libero. Una volta trovato, si sedette vicino al finestrino, quando la porta dello scompartimento si aprì all’improvviso rivelando due identiche teste rosse dal viso coperto di lentiggini.
<< Ehi! Gli scompartimenti sono tutti occupati! Ti spiace se ci mettiamo qui? >> le chiese uno dei gemelli mostrando dei denti bianchissimi in un sorriso a trentadue denti.
<< No certo che no … venite pure >> li invitò Katerina sorridendo a sua volta. Sembravano avere la sua età, non sarebbe stato male farsi degli amici, magari sarebbero pure finiti nella stessa Casa.
I due gemelli si sedettero senza smettere di sorridere, rivelando la presenza di un terzo ragazzo dalle treccine e la pelle color cioccolato.
<< Noi siamo Fred e George Weasley >> disse il ragazzo dai capelli rossi indicando il gemello che le aveva parlato prima << e questo è il nostro amico Lee Jordan! >>
<< Io sono Katerina. Katerina Rosier. >>
<< Rosier hai detto? >> domandò Lee incredulo.
<< Sì perché? Problemi? >> disse Katerina. Il modo in cui l’aveva detto, tra il disgusto e il disprezzo l’aveva irritata parecchio. Non amava sua nonna, e tantomeno le regole sul bon ton che le imponeva, ma si trattava pur sempre della sua famiglia.
<< Beh tuo padre era un Mangiamorte no? >> disse Fred. O George. Come poteva distinguerli?
<< Quello che ha dato del filo da torcere a Malocchio no? >> rincarò la dose l’altro rosso.
<< Sì >> rispose la ragazza guardandoli negli occhi con sfida.
<< Allora finirai di sicuro in Serpeverde >> commentò Lee storcendo il naso
Katerina si limitò a lanciargli uno sguardo velenoso per poi girarsi verso il finestrino. Per tutto il viaggio non si rivolsero più la parola. I gemelli continuarono a ridere e scherzare con Lee, mentre Katerina osservava il paesaggio immersa nei suoi pensieri. Cosa mi aspettavo poi … fare amicizia con i Weasley! niente di più sbagliato! Me lo dicevano sempre a casa … Sono Traditori del loro sangue e lo resteranno sempre … quel loro amico con le treccine poi!! Che nervoso!! Ma che cavolo vuole da me?! Se mi guarda così un’altra volta giuro che lo rovino!  Pensò Katerina battendo con forza un pugno sulla coscia, per poi tirare fuori dalla borsa un libro e immergendovisi con decisione.
<< Nervosette eh? >> scherzò un gemello il cui viso lentigginoso si era aperto in un ghigno furbo.
<< Taci George. O Fred. O chi diavolo sei! >>
<< George >>
<< George >> acconsentì Katerina tornando al suo libro.
<< E se ti mettono a Grifondoro che farai? Ti butti giù da una torre? Perché di sicuro disonorerai la famiglia …  >> la stuzzicò George senza smettere di ghignare
<< Se mi mettono a Grifondoro, cosa che non succederà mai, mi butterò da una torre per la disperazione di essere finita nella tua stessa Casa … Weasley >> rispose la ragazza senza staccare gli occhi dalle pagine.
<< Che caratterino … sì sarai di sicuro una Serpeverde! Che leggi di così interessante? >> domandò George, mentre curioso si sporgeva verso di lei per cercare di leggere.
<< Non sono affari tuoi >> rispose secca Katerina. Ma quanto era irritante??
Per tutta risposta il rosso le sfilò di mano il libro lanciandolo a Fred, che lo passò a Lee, che lo ripassò a Fred, che lo passò a George,che venne finalmente intercettato da una Katerina urlante << Coglioni! Ridatemelo! >>
Fumante di rabbia, la ragazza ficcò con forza il libro in borsa. Decisamente la sua avventura iniziava male.

***

<< Rosier Katerina >>
La Professoressa McGranitt aveva appena chiamato il suo nome. La ragazza si diresse con passo sicuro verso lo sgabello dove la professoressa le mise in testa il Cappello Parlante.
Ah interessante … vedo un cervello niente male … il coraggio non ti manca come del resto anche l’astuzia … ma dove ti colloco?
- Non Grifondoro, non Grifondoro!-
Non Grifondoro eh? Questa Casa ha sfornato grandi maghi e streghe, ma suppongo che disonoreresti la famiglia … dico bene?
- Beh anche … ma non voglio essere una Grifondoro! Sono tutti pieni di sé, come se i migliori fossero sempre e solo loro … non è affatto vero! Glielo posso dimostrare! –
Certamente il carattere e la forza non ti mancano … molto bene allora … vediamo cosa sai fare …  SERPEVERDE!!
Quest’ultima parola riecheggiò per tutta la Sala e sollevata Katerina fluttuò verso il tavolo dove i Serpeverde l’attendevano festanti.
Quando anche i Weasley furono Smistati, Grifondoro come il loro amico Lee, il banchetto ebbe inizio.
Durante la cena Katerina incrociò per un attimo gli occhi con un gemello, era quasi sicura fosse George, che le sorrise, mentre lei distolse velocemente lo sguardo infastidita.
Questo fu l’ultimo contatto che ebbero. Per i seguenti  3 anni quasi si ignorarono. L’uno troppo preso a combinare quanti più guai poteva, l’altra intenta a diventare una strega abile, potente, e a tenere alto l’onore della famiglia.


To be continued ...



Note:
Allooora ... per prima cosa chiedo scusa per eventuali errori di grammatica o di battitura che mi sono sfuggiti!
Secondo questo capitolo è da considerarsi un po' di passaggio... tanto per introdurre il nuovo personaggio e far capire il contesto familiare!
Nel prossimo capitolo farò un salto d'età passando direttamente al 5° anno per i protagonisti (terzo per Harry) perchè sarebbe stato troppo lungo e noioso descrivere ogni singolo anno...ne ho scelti alcuni che si prestavano particolarmente allo sviluppo della storia. :)
Detto questo spero che la storia vi abbia incuriosito almeno un pochino! ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Weasley...ti odio. ***


Weasley ... ti odio.


Per Katerina era ormai il quinto anno a Hogwarts. Era incredibile quanto veloce fosse passato il tempo. Eppure eccola là, divisa indosso, pronta per una nuova lezione.  Quella cupa mattina di novembre, in cui il freddo sembrava penetrarti nelle ossa, Piton assegnò agli allievi del 5° anno una pozione particolarmente difficile. Non sarebbe stato di certo lui a risollevare loro il morale. Si trattava del Distillato della Morte Vivente, pozione che richiedeva meticolosità e attenzione. Piton decise quindi di dividerli in coppie, così che ognuna fosse composta da un Serpeverde e un Grifondoro. Questi ultimi sospettavano che Piton volesse far testare la pozione, per vederne la riuscita, su ognuno di loro.
Dopo qualche sporadica protesta generale, zittita subito da un << Silenzio! >> sibilato a denti stretti da Piton e accompagnato da un’occhiata eloquente, gli studenti si disposero a coppie.
Rassegnata, Katerina si avvicinò nientemeno che ai gemelli Weasley. Ma tutte a me le sfortune??  Pensò incupita la ragazza. E adesso qual è dei due??
<< Ah ecco la mia compagna di lavoro! Come te la passi Rosier? >> domandò il rosso più vicino a lei.
Ancora quel sorriso stampato in volto … ma come fa ad essere sempre così allegro?
<< Molto bene fino a stamattina >> rispose secca la castana
<< Vedo che in questi anni non ti è passata l’acidità! Male male … sai tra un po’ entri in menopausa e se non ti addolcisci un po’ vedrai che concentrato …!! >> ghignò George punzecchiandola
<< In menopausa CHI?? Brutto deficiente io ti AMMAZZOO!!! >> urlò Katerina indignata facendo partire un pugno che però andò a vuoto, schivato prontamente dai riflessi del ragazzo.
<< WEASLEY! ROSIER! Dove credete di essere?? Filate subito al vostro posto! Vi voglio vedere al lavoro tra un secondo! Ah e 10 punti in meno per Grifondoro >>
<< Che cosa? Ma se è lei la manesca urlatrice!! >> protestò George, anche se ormai abituato alle ingiustizie del professore di Pozioni, mentre Katerina gli faceva una linguaccia.
<< Infatti! George non ha fatto niente! >> gli diede man forte Fred
<< Altri 5 punti in meno per Grifondoro visto che il signor Weasley non sa stare al suo posto.  Volete iniziare a lavorare ora? >> disse Piton a denti stretti iniziando a camminare tra i calderoni.
Quando si misero al lavoro, l’atmosfera non era delle migliori.
<< Prendimi l’estratto di Belladonna >> disse Katerina mentre con il coltello d’argento schiacciava alcuni semi per farne uscire il succo.
<< Cos’è? Sono lo schiavetto? >> borbottò George ancora imbronciato per l’ingiustizia subìta.
<< Beh visto che non sai fare altro … >> disse la castana in tono scettico
<< Ah è così? >> disse George mentre le porgeva l’estratto. << Ma sentitela la saputella >>
<< Mescola tre volte in senso orario e due antiorario >> ordinò Katerina mentre si allontanava per prendere dall’armadio alcune erbe.  Non aveva proprio voglia di sentire le sue chiacchiere fastidiose. Questo era l’anno dei G.U.F.O.  e non poteva certo perdere tempo con un perdigiorno irritante come quel Weasley se voleva diventare una Guaritrice.
<< Adesso devo aggiungere la pelle di Girilacco no? >> chiese il rosso con fare da intenditore
<< Assolutamente no!! Quella è l’ultima cosa da mettere >> la voce della ragazza gli giunse soffocata dall’armadio
<< Tutto bene lì dentro? >> la schernì George continuando a mescolare in senso orario, dimentico delle indicazioni della ragazza.
<< Dovrebbero fare un po’ di pulizia qui dentro ogni tanto … >> disse Katerina continuando a scartibigliare.
<< E se aggiungessi qualche aculeo di riccio? >> disse pensieroso il ragazzo che insieme al gemello adorava sperimentare nel tentativo di creare nuovi prodotti o scherzi per poter ricavare un bel gruzzoletto. << Ma sì dai … io li aggiungo … >>
<< Tu aggiungi che … ?? >> chiese inorridita la castana finalmente riemersa dall’armadio.
BUM!!!
Il contenuto del calderone, dopo l’aggiunta degli aculei era esploso ricoprendo ogni singola cosa nel raggio di tre metri di una sostanza verde gelatinosa.
Katerina si tolse un pezzetto verde viscido dai capelli voltandosi lentamente verso George. << Weasley >> iniziò fulminandolo con uno sguardo omicida << TI ODIO >>.
 

 

***

L’inizio del campionato di Quidditch era ormai alle porte e Oliver Baston, capitano della squadra di Grifondoro stava spiegando ai compagni insonnoliti le nuove tattiche che aveva elaborato nel corso dell’estate. Alle cinque, infatti, li aveva tirati giù dal letto tra mugugni e proteste generali, ora stava per spiegare l’ennesimo piano di gioco, quando la testa di Fred oscillò pericolosamente per finire sulla spalla di Angelina.
<< Insomma!! La partita contro Serpeverde è tra meno di un mese! E dobbiamo allenarci al massimo delle nostre forze per riuscire a batterli! Tanto più ora che hanno un nuovo Cacciatore! >> li rimproverò Baston
<< Un nuovo Cacciatore? >> disse Angelina improvvisamente interessata
<< E ch … chi è? >> chiese George tra uno sbadiglio e l’altro.
<< Ancora non lo so, ma ho sentito Flitt che se ne vantava ieri a cena, a quanto pare è davvero in gamba >> rispose Baston << Ma se ci sbrighiamo riusciremo ancora a vedere un pezzo del loro allenamento, così lo scopriremo >>
Improvvisamente sveglia e curiosa, la squadra di Grifondoro uscì dagli spogliatoio e si sistemò sulle tribune. Sette giocatori in verde  e argento sfilavano velocissimi per il campo di Quidditch lanciandosi la Pluffa e schivando Bolidi, mentre Draco Malfoy era alla ricerca del Boccino d’oro. Pucey passò la Pluffa al capitano Marcus Flitt, il quale fece un passaggio perfetto e puntuale all’unica ragazza della squadra, la quale dopo averla afferrata, schivò un Bolide rovesciandosi a mezz’aria per poi puntare dritto verso la porta, tirare con forza e segnare un gol nell’anello centrale superando il Portiere.
Soddisfatta la ragazza alzò un pugno per poi battere un cinque a Flitt, rivelando la sua identità.
<< Non – ci – credo ! >> disse Fred guardandola con occhi spalancati
<< Impossibile ! >> confermò George, ancora shockato dalla scoperta
<< La Rosier è la nuova Cacciatrice di Serpeverde? >> disse Alicia più che altro per convincere se stessa.
<< A quanto pare … >> disse Katie Bell scrollando le spalle
<< Però … è in gamba la ragazza! E dire che pensavo non fosse nemmeno in grado di stare su una scopa … >> disse George, che una volta superata la sorpresa iniziale, la guardava ora ammirato assestare altri due tiri ben fatti in porta.
<< Allora Flitt non stava bluffando! La Rosier a differenza degli altri gorilla della squadra è veloce, leggera e precisa! Una combinazione letale insomma! Dobbiamo metterci sotto immediatamente! Domani mattina alle cinque vi voglio già in campo vestiti di tutto punto e in sella alle scope! Vado a prenotare il campo … >> disse Baston concitato mentre filava via a razzo.
<< Sai George? Spero sempre che durante l’estate il demone che si è impossessato del corpo di Baston decida di cambiare aria e abbandoni il suo corpo, ma anche stavolta … >>
<< … non è cambiato di una virgola! >> concluse George concordando con il gemello << Che ne dici praticargli un esorcismo fai-da-te? Che ne so mettergli un po’ di aglio nelle mutande, una croce sopra il letto … >>
<< Naaa … i Babbani li usano contro i vampiri … però penso che un po’ di polvere irritante nelle mutande potrebbe andare! >> sogghigno Fred pregustando la scena
<< Già, il demone non lo sopporterà di certo! >> lo assecondò il gemello mentre  sui loro volti comparivano due identici ghigni perfidi.
 

 

***

Quella mattina si sarebbe svolta la prima partita di Quidditch della stagione, Serpeverde contro Grifondoro, e l’eccitazione era alle stelle. Non solo perché le due Case erano rivali da secoli, ma anche perché entrambe le squadre erano decise a vincere a tutti i costi. Per una settimana i Serpeverde non avevano fatto altro che schernire e tentare di colpire a tradimento i membri della squadra rosso-oro, soprattutto Potter, intimidazione dalle quali Katerina si era elegantemente astenuta.
La ragazza si accingeva ad avviarsi verso gli spogliatoi quando …
<< Ehi Rosier! Pronta a perdere? >>  chiese George sbucandole alle spalle
<< A perdere? Vorrai scherzare Weasley! >> ribattè Katerina sicura di sé
<< Oh andiamo non avete un solo giocatore decente! Noi ne abbiamo sette! >> ghignò il rosso rincarando la dose
<< Ma come ti permetti!! Brutto – troglodita – ignorante – babbuino!!! >> disse la castana colpendolo ad ogni parola << ti faccio vedere io se non sono una giocatrice decente! >>
<< Ehi ehi calma … comunque scommettiamo? >> domandò George senza smettere di sorridere
<< Scommettiamo cosa? >>
<< Che voi perderete ovvio! >>
<< Ma sentilo! Io invece scommetto che vi battiamo! >> ribatté la giovane con aria di sfida
<< Ci sto! >> approvò il ragazzo stringendole la mano <<  Ma se perdi devi pagare pegno! >>
<< E cosa dovrei fare di grazia? >> chiese Katerina che ora iniziava a pentirsi di avere scommesso con un Weasley. Chissà che le avrebbe chiesto di fare?
<< Se perdi … mi devi un bacio >> disse George storcendo il viso nel suo ghigno caratteristico.
<< Un bacio >>
<< un bacio sì. Ma non sulla guancia o che so io … sulla bocca >> continuò il rosso pregustando la sua reazione
<< Un che?? Non se ne parla Weasley! >> urlò la ragazza accelerando il passo.Ma che è impazzito? Perché cavolo vuole un bacio da me? Si diverte a sfottermi e adesso vuole pure che gli dia un bacio! In bocca per di più! Ma questo se lo sogna!! Una Rosier baciare un Weasley … mai sentito!
<< Che c’è paura di perdere? >> infierì George accelerando a sua volta per raggiungerla.
<< Neanche un po’! d’accordo vada per il bacio … ma se vinco io … >>
<< sì? >>
<< Dovrai camminare nudo per tutti i corridoi di Hogwarts! >> disse la castana sorridendogli serafica
<< Farai solo un favore alla comunità! Sai quante ragazze muoiono dalla voglia di vedermi nudo? >> replicò calmo il giovane
<< Immagino Weasley …  >>  ribatté scettica Katerina
<< Comunque ci sto! >>
<< Bene! E Weasley? >>
<< Sì? >>
<< Gli spogliatoi di Grifondoro sono dall’altra parte! >>
<< Ah .. sì giusto! Allora a dopo! Tanto mi bacerai! >> le gridò mentre si affrettava a raggiungere il suo spogliatoio e lo spettro della sua risata si estingueva nel corridoio.
 

 

***

<< … E il capitano di Serpeverde, Marcus Flitt ha la Pluffa! Effettua un passaggio puntuale a Pucey, che però viene coplito da un Bolide di Fred Weasley e lascia cadere la Pluffa che passa nelle mani di Johnson … davvero carina questa ragazza e che classe! > >
<< JORDAN! >>
<< Solo una battutina professoressa! E Johnson passa a Spinnet che evita un Bolide … si lancia verso la porta … è sola contro il Portiere … forza Alicia!! Ahh … Bletchley ha parato e passa la Pluffa a Flitt che la passa a Rosier, nuova scoperta del capitano Flitt e prima prova per l’unica ragazza della squadra … devo dire anche l’unica ad assomigliare a una giocatrice … >>
<< JORDAN TI AVVERTO! >> la McGranitt squadrava minacciosa Lee pronta a sottrargli il megafono al prossimo passo falso.
<< Mi scusi professoressa …  ed è ancora Rosier, schiva Bell, schiva Johnson, bella virata, evita un Bolide di Fred Weasley … TIRA e … e segna! 10 a 0 per Serpeverde! E la Pluffa è ancora Serpeverde … Pucey passa a Flitt che passa a Rosier … >>
Katerina sfrecciava veloce verso Baston e George era a pochi metri da lei, ma se le avesse tirato un Bolide per fermarla le avrebbe potuto fare male sul serio …
<< George non fare il gentiluomo!! Non è il momento! Buttala giù se è necessario! >> urlò Baston da davanti gli anelli. Ci pensò Fred a togliere il gemello dall’impaccio spedendo verso di lei un Bolide a tutta velocità. Katerina si rovesciò sulla scopa e lanciò la Pluffa a Flitt che segnò altri 10 punti per Serpeverde. Una volta raddrizzatasi, la ragazza sorrise maliziosa a George per poi sfrecciare all’inseguimento della Pluffa.
<< Che cavolo ti è preso? Ce l’avevi a tiro! >> gli urlò Fred contrariato
<< Niente scusa … >> disse George spedendo arrabbiato un Bolide in direzione di Flitt.
Il fatto era che non era riuscito a colpirla. L’idea di poterle fare male l’aveva bloccato per un attimo. Da quando si preoccupava per lei? Dopotutto era una Serpeverde ...
Angelina segnò due gol per Grifondoro riportando la partita in parità, che inevitabilmente si fece più sporca. I Battitori Derrick e Bole lanciavano Bolidi con tutta la forza che avevano rischiando di disarcionare Katie Bell, Pucey  aveva sbarrato la strada a Harry impedendogli di prendere il Boccino che era di nuovo sparito, Flitt tirò un calcio ad Angelina facendole cadere la Pluffa. Fred era così arrabbiato che spedì un Bolide verso Flitt, anche se non aveva la Pluffa, rompendogli il naso. Madama Bumb assegnò due rigori per Grifondoro e uno per Serpeverde, battuto da Katerina. Il punteggio era ora 40 a 30.
<< Johnson ha la Pluffa, passa a Bell ma viene intercettata da Rosier che passa a Pucey e la Pluffa è di nuovo Grifondoro dopo un bel Bolide di George Weasley … ma quello non è il Boccino? >> Lee aveva ragione, il Boccino svolazzava intorno al palo dell’anello centrale della porta di Grifondoro e i due Cercatori si lanciarono in picchiata. Tutti i giocatori si fermarono per guardare i due Cercatori, Alicia lasciò addirittura cadere la Pluffa.  Il tutto si concluse in pochi secondi. Le dita di Harry si chiusero intorno al Boccino che tentava di liberarsi e un attimo dopo  puntava trionfante la scopa verso l’alto mostrando il Boccino.
<< E GRIFONDORO VINCE!!! Ah! vi sta bene brutti baroni!! >> urlava Lee saltellando al megafono.
Katerina scese dalla scopa di cattivo umore. Adesso avrebbe dovuto affrontare quel Weasley.
 

 

***

Katerina era appena uscita dagli spogliatoi dopo una doccia rilassante. Ci voleva proprio dopo la partita una bella doccia per distendere i muscoli. Era ancora assorta nei suoi pensieri quando sentì una voce che stava diventando troppo familiare. Troppo per i suoi gusti.
<< Credevo che fossi annegata nella doccia >>
<< Weasley! che vuoi? Hai deciso di rovinarmi l’esistenza? >> sbuffò la ragazza contrariata
<< Non male come idea … comunque devo riscuotere il mio premio no? >> sogghignò George
<< Quanta fretta … d’accordo prima lo faccio prima mi lasci in pace >>
<< Sono pronto >> ghignò il rosso chiudendo gli occhi
<< Non qui idiota! Vuoi che mezza scuola mi veda baciarti? >> protestò Katerina prendendolo per un braccio e trascinandolo nella prima aula vuota. << Qui va bene. >>
<< Coraggio … sto aspettando >> la invitò George che chiuse nuovamente gli occhi.
<< Se ti bacio me lo dici perché ci tieni così tanto? >>
<< Oddio che seccatura che sei! >> sbuffò il ragazzo riaprendo gli occhi << No! Al momento della scommessa non era nei patti! >> le rispose rivolgendole un sorriso furbetto.
<< Tsé … lo so perché mi costringi a baciarti per una stupida scommessa! Perché non c’è nessuna che ti si fili! >> lo schernì Katerina
<< Sicuro! guarda che c'è la fila! prendi il biglietto e mettiti in coda! >> ribatté George
<< Uff … ok … forza e coraggio … >>
<< Ehi non sono mica una piovra gigante! >> protestò indignato il ragazzo
Katerina poteva vedere ogni singola lentiggine sul suo volto e si ritrovò a pensare che non le dispiacevano poi tanto le lentiggini … anzi gli davano un’aria dolce … spensierata … scosse un attimo la testa come per scacciare quei pensieri che non le erano propri e si accinse a baciarlo. Si sollevò sulle punte e poggiò le sue labbra rosate sulle sue. Morbide. Sapevano di buono. Ma in un attimo era già finito.
<< Beh? >> disse George spalancando gli occhi.
<< Beh cosa? >> gli chiese guardandolo con i suoi occhioni color cioccolato con fare innocente.
<< Insomma non intendevo un bacio da undicenne! Insomma hai capito! >> protestò George
<< Ah davvero? Intendevi forse …  con la lingua? >> chiese Katerina facendo la finta ingenua  << Avresti dovuto specificarlo meglio nei patti quando abbiamo stipulato l’accordo! >> sogghignò la ragazza facendogli l’occhiolino.
<< Piccola serpe infida!! >>  esclamò George tra lo stupito e l’ammirato.
<< Te l’ho fatta! >> esultò Katerina ridendo
<< Però ti ho sempre battuto a Quidditch! >>
<< Assolutamente no! Tu non sei stato neanche capace di lanciarmi un Bolide! >>
<< Avevo qualcosa nell’occhio … >> si difese il rosso preso alla sprovvista. La sua esitazione in campo non le era sfuggita.
<< Sì certo … tutte scuse Weasley! >>
<< D’accordo ammetto che sai il fatto tuo a Quidditch >> concesse il ragazzo
<< Ora va meglio! Bene devo andare! >> disse Katerina dirigendosi verso la porta
<< Ma dove? Guarda che non è ora di cena! >> chiese George dando una rapida occhiata all’orologio
<< So perfettamente che ore sono, grazie Weasley. Il fatto è che ho già passato dieci minuti del mio preziosissimo tempo in tua compagnia … e per una giornata sola è anche troppo! >> disse sparendo oltre la porta lasciando George alquanto interdetto.


 

To be continued...

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La Coppa del Mondo ***


Prima di postare il capitolo metto un link. Katerina la immagino così ---> http://www.google.it/imgres?imgurl=http://i310.photobucket.com/albums/kk408/starstalkerx/katherine-katherine-pierce-15525271-900-606.jpg&imgrefurl=http://warriorcatsrpg.com/other-role-playing/join-mysticville-vampireswerewolveswitcheshumans-rping-171727.0.html&usg=__8d_nxU5GZ3hQHwQ_UmHK0I4Q97s=&h=300&w=200&sz=11&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=jIHBhAPWxCWL9M:&tbnh=174&tbnw=132&ei=6F4oTvv5Hc3IswakueG5CQ&prev=/search%3Fq%3Dkatherine%2Bpierce%26hl%3Dit%26sa%3DX%26biw%3D1366%26bih%3D644%26tbm%3Disch%26prmd%3Divnso&itbs=1&iact=hc&vpx=1163&vpy=248&dur=2070&hovh=240&hovw=160&tx=84&ty=123&page=1&ndsp=18&ved=1t:429,r:11,s:0&biw=1366&bih=644

poi ognuno ha la sua immaginazione ed è liberissimo di figurarsela come preferisce! ^^
Detto questo … Enjoy the chapter! :)

La Coppa del Mondo
 
<< Finalmente il prossimo fine settimana si va ad Hogsmeade! E poi è anche San Valentino! Tu ci vai con qualcuno? >> domandò Holly Gray, migliore amica di Katerina dal primo anno. Aveva un difetto insopportabile però. Tendeva ad eccitarsi troppo per quell’insulsa festa talmente sdolcinata da far venire le carie solo a sentirla nominare.
<< No non credo … Flitt me lo chiede da una settimana e pure Pucey ci si è messo da qualche giorno … ma con loro non mi va proprio … Flitt al posto delle mani ha dei tentacoli! >> disse la castana storcendo il viso in una smorfia
<< Oh beh io ci vado con il tuo bel Portiere! Mi ha invitata stamattina! >> disse elettrizzata Holly.
<< Vorrà dire che ci andrò con le ragazze … >> concluse Katerina prendendo posto nell’aula di Trasfigurazione.
<< Ehi Rosier! Tutto ok? >> chiese un’allegra voce, mentre il suo proprietario prendeva posto di fianco a lei.
<< Tutto ok era prima che arrivassi tu. >> rispose secca la ragazza
<< Allora sei pronta per Hogsmeade? >> domandò allegro George ignorando completamente la sua risposta precedente.
<< Scusa ma che ti frega Weasley? >>
<< Ci stavo girando un po’ in torno ma se vuoi che arriviamo dritti al sodo … vieni a Hogsmeade con me? >>
Katerina si voltò verso il ragazzo per guardarlo dritto in faccia. Di sicuro aveva sentito male.
<< Scusa? Puoi ripetere? >>
<< Mi hai sentito benissimo! Non mi piace ripetermi! >> mugugnò il rosso
<< Perché dovrei venire a Hogsmeade con te? >> domandò stupita la ragazza
<< Beh Fred ci va con Angelina e non mi va di passare l’intera giornata con Lee che si lagna perché non ha una ragazza! Così mi è venuto un lampo di genio! Perché non chiedere alla Rosier? >> disse George incrociando le braccia con fare sicuro, come se il suo discorso fosse a prova di bomba.
<< Ah certo perché non rompere l’anima alla Rosier! Cos’è sta diventando il tuo passatempo preferito? >> replicò Katerina squadrandolo sospettosa. Non era sicura che il reale motivo della sua strana richiesta fosse solamente il fatto che così facendo avrebbe evitato “treccina piagnucolosa”.
<< Esagerata! Allora ci vieni? >> domandò impaziente George
<< No! >>
<< No cosa? >>
<< No, non vengo a Hogsmeade con te! >>
<< Perché? >> chiese George mentre  la sua espressione da allegra diventava simile a quella di un cucciolo bastonato.
<< Perché? Perché salvo il culo a tutti e due! ti rendi conto di quello che direbbe la gente se ci vedesse gironzolare insieme per Hogsmeade da soli il giorno di San Valentino? >> esclamò la ragazza facendo bene attenzione a calcare le ultime parole. << Io verrei diseredata in tronco dalla mia famiglia, perché di sicuro lo verrebbero a sapere, hanno orecchie ovunque… e tu saresti preso per pazzo ad uscire con una Serpeverde! >>
<< Non ci avevo pensato … sì forse hai ragione … è meglio se lasciamo perdere … >> disse George facendosi pensieroso.
<< Visto? Io ho sempre ragione! >> approvò soddisfatta la ragazza
<< … e rimandiamo a un’altra volta! >> concluse allegramente George
<< Cosa? Oh ma allora non hai capito niente!! >> esclamò Katerina presa alla sprovvista
<< Weasley! Rosier! Avete tanta voglia di farvi mettere in punizione?? Ancora una parola e vi accontento subito! >> minacciò la McGranitt infastidita dal continuo chiacchiericcio dei due.

***

Un altro anno se n’era andato e ora tutti gli studenti di Hogwarts si accingevano a caricare i loro bauli sull’Espresso rosso fiammante.
<< Kate? Vieni? >> Holly si sporgeva dal finestrino di uno scompartimento. Sembrava impaziente. Probabilmente aveva qualche nuovo gossip da raccontarle. Katerina gettò un’ultima occhiata nostalgica al castello prima di salire sul treno. Era stato davvero un bell’anno e ricco di imprevisti per di più. Dissennatori, la fuga di Black, un lupo mannaro per professore di Arti Oscure, la sua entrata nella squadra di Quidditch, i G.U.F.O. e … sì Weasley.  Al pensiero del rosso sorrise inconsciamente. Poteva anche essere irritante, un insopportabile Grifondoro e un Traditore del suo Sangue, ma fu costretta ad ammettere che  i loro continui battibecchi le sarebbero mancati nel cupo maniero dei Rosier.  Chissà perché si era fissato tanto con lei… non avevano fatto altro che ignorarsi per quattro anni dopo il loro primo incontro sul treno…
Ad attenderla alla stazione di King’s Cross c’erano mamma e nonna.
<< Come stai tesoro? >> chiese la signora Rosier alla figlia baciandola sulle guance prima di stringerla in un abbraccio.
<< Bene! Mi sei mancata! E anche il tuo profumo! >> sorrise la ragazza ricambiando la stretta e aspirando a fondo il profumo intenso della donna. Quante volte da piccola si era sentita protetta e rassicurata da quel profumo?
<< Sei così cresciuta! Ti sei fatta proprio bella … >> disse la donna ammirando il fisico snello della figlia, gli occhi da cerbiatta e i lunghi e folti capelli castani che ricadevano in morbide onde.
<< Bella sì! Come una vera Rosier! Vediamo se ha anche imparato a essere più disciplinata! >> proferì acida l’anziana signora Rosier squadrando freddamente la nipote.
Pochi metri più in là un gruppo di teste rosso fiammante non poteva non attirare l’attenzione. La signora Weasley stava stringendo uno a uno i suoi figli in un abbraccio serrato (che pareva una morsa d’acciaio) tra le proteste soffocate di questi. Uno di loro, dopo essersi liberato da mamma Weasley si voltò verso Katerina gridando un << Ci vediamo l’anno prossimo! >>
Le due signore Rosier si voltarono contemporaneamente verso di lei, una in cerca di spiegazioni, l’altra pronta a fulminarla lei stessa se avesse scoperto qualcosa di sconveniente. Katerina dal canto suo sarebbe volentieri sparita sotto terra. Ostentando disinvoltura, si guardò intorno distrattamente prima di dire nel tono che le sembrò essere il più naturale possibile << Perché mi state guardando così? Io non lo conosco! Avrà salutato qualcuno dietro di me! >>
<< Sarà meglio per te sgualdrinella! Ci manca solo che ti metti a frequentare dei Traditori del loro Sangue della peggior specie! >> proferì sepolcrale l’adorabile nonnina.

***

Kate!!! Non ci crederai mai!!! Mio padre ha trovato i biglietti per la Coppa del Mondo di Quidditch!!!
Ce n’è uno anche per te! Devi venire assolutamente, non puoi perdertela!! Chiedi il permesso ai tuoi I-M-M-E-D-I-A-T-A-M-E-N-T-E!!! E se la vecchia megera non ti lascia venire ti veniamo a prendere lo stesso!!
Mandami una risposta appena puoi! Ci vediamo in ogni caso domenica alle tre!  
Non sto nella pelle!!! YUPPIIIIIIII!!!!
Tua Holly <3
 
Quando lesse queste poche righe Katerina si sentì la ragazza più felice del mondo! Ci andava! Andava veramente alla Coppa del Mondo! Prese a saltellare sul letto ridendo istericamente, ma questo momento di felicità venne presto interrotto.
“Che diavolo stai facendo? Sembri una selvaggia, guardati! Scendi immediatamente da lì!” sibilò l’anziana signora Rosier. “Alexandra vieni a sentire perché tua figlia sembra improvvisamente diventata una scimmia”
“Oh mamma!!!” disse Katerina correndo ad abbracciarla e ignorando totalmente la nonna. Non avrebbe permesso alla vecchia megera di rovinarle anche questo momento. “Il padre di Holly ha trovato i biglietti per la Coppa! La Coppa del Mondo di Quidditch!! Posso andarci? Ti preeego!”
“Non le permetterai di andare in mezzo a quel branco di fanatici … sconsiderati …!” tentò di obiettare nonna Rosier
“Tipregotipregotipregotiprego!!” supplicò la giovane
“Se ci tieni così tanto … hai preso il massimo nei G.U.F.O … non posso certo negartelo!” disse Alexandra sorridendo alla vista della figlia che riprendeva a saltellare per la stanza.
 

***

Holly e suo padre erano stati puntualissimi. Alle tre in punto di domenica pomeriggio erano passati a prenderla, poi in sella alle scope, poiché Katerina e Holly non avevano ancora l’età per Smaterializzarsi, si erano diretti nel luogo sicuro più vicino a loro dove era posizionata la Passaporta. Si trattava di un vecchio pettine d’argento. Una volta che furono arrivate le altre due famiglie della zona, si attaccarono alla Passaporta. Katerina sentì uno strappo all’ombelico prima di iniziare a roteare come una biglia per poi atterrare pesantemente di schiena su di un prato verde.
“Ahi!” mormorò la ragazza mentre si rialzava massaggiandosi il didietro.
“Non ci si abitua mai vero?” disse Holly che era invece atterrata a pancia in giù battendo una guancia sulla dura terra. “Oh ma chi se ne importa! Siamo alla Coppa del Mondo!!”
“Forza ragazze! Andiamo a cercare la nostra tenda” Il padre di Holly, era un uomo alto e magro, dalla calvizie incipiente e con un paio di occhiali dalla montatura in pelle di serpente. Ricopriva un’importante carica amministrativa al Ministero della Magia, oltre che ad essere amico intimo di Cornelius Caramell, il Ministro stesso. Per questo Katerina non si stupì quando, dopo aver pagato il Babbano all’ingresso, che li salutò con “grazie e buona Pasqua”, chiaramente annebbiato dagli incantesimi di memoria, vide una tenda color argento, larga quanto la più piccola di una normale casa babbana, che dentro avrebbe potuto benissimo ospitare una suite presidenziale.
“Ma-è-FAVOLOSA!!!!” esclamò Holly al colmo della felicità quando scoprì che era dotata persino di un’area relax con vapori alle erbe e idromassaggio.
“Sì bellissima … ma andiamo a fare un giro! >> disse Katerina trascinando per un braccio l’amica fuori dalla tenda. Era talmente abituata al lusso, essendoci nata, che non le importava nemmeno più di tanto. Preferiva invece respirare un po’ d’aria fresca e dare un’occhiata in giro per sentire sulla pelle l’eccitazione palpabile per l’imminente partita.
“Oh no! Kate, guarda!” disse Holly richiamando l’attenzione dell’amica “Ci sono anche i Weasley! laggiù! E quella sarebbe una tenda? Bleah! Ha più l’aria di un vecchio straccio lercio!” continuò la giovane alzando la voce e storcendo il naso. I gemelli, che erano di ritorno con le braccia cariche di legna la sentirono. Lentamente si voltarono verso le due ragazze.
“Gray perché non fai un favore alla comunità e chiudi il becco?” disse George guardando la bionda in cagnesco.
“Avete dovuto vendere la vostra baracca per procurarvi i biglietti? No ripensandoci non penso valga tanto…” continuò Holly sorridendo sarcastica
“Ancora un’altra parola e giuro che ti pesto, vipera velenosa! Me ne frego se sei una donna!” esclamò Fred che ora iniziava a scaldarsi sul serio
“Holly …” iniziò Katerina a mo’  di avvertimento sentendo che la faccenda cominciava a farsi seria, ma la bionda non cedeva. “Oppure … vostra sorella si è presta per qualche servizio speciale anche se mi pare difficile vista la faccia che si ritrov …” Holly non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò addosso entrambi i gemelli e solo grazie alla prontezza della castana, che immobilizzò i ragazzi con un incantesimo, si riuscì a evitare il peggio.
“Che cavolo …!” protestò Fred tentando invano di liberarsi
“Rosier lasciami immediatamente!” disse George guardandola minaccioso
“Altrimenti?” lo sfidò tranquilla Katerina per poi rivolgersi a Holly “Tuo padre ci avrà date per disperse! Raggiungilo, io arrivo subito!”
“Ma …” tentò di protestare la bionda
“Vai!” ordinò risoluta Katerina vincendo le ultime resistenze dell’amica che obbedì lanciando un ultimo sguardo carico di disgusto ai gemelli.
Appena la bionda svoltò l’angolo, Katerina sciolse l’incantesimo.
“La tua amichetta deve ringraziarti se è ancora viva … ma la prossima volta che la becco non sarà tanto fortunata!” borbottò Fred prima di dirigersi a grandi passi verso la tenda.
“Ehm …come va Weasley?” domandò esitante la ragazza a George, poiché quello non accennava ad andarsene.
“Non provare mai più a farmi un incantesimo!” esclamò George guardandola come un genitore che sgrida la figlia cattiva. Quell’espressione severa sul volto del rosso non si addiceva proprio, anzi aveva del comico, tanto che Katerina dopo aver tentato invano di trattenersi, scoppiò a ridere.
“Ah adesso mi ridi pure in faccia! Dovrei sculacciarti bambina cattiva!” disse George cercando di assumere un tono serio e di contegno, ma convenne che non gli si addiceva proprio e fu contagiato dalle risate della ragazza.
“Scu … scusami! Ahah” disse la castana trattenendosi la pancia dalle risate “ma la tua faccia … Ahah!”
“Guarda che se continui mi offendo sul serio!” minacciò il ragazzo che pure sorrideva
“No no adesso smetto …” disse Katerina cercando di riacquistare un contegno “ehm allora … anche tu alla Coppa del Mondo …”
“Eh già … non potevo perdermela …” confermò George.
Adesso che tutto era tornato alla normalità, sembrava più difficile sostenere una normale conversazione. Katrenina si chiese anche perché George (ormai aveva imparato a distinguerli), non accennasse a volersene andare e stranamente nemmeno le sue gambe sembravano avere intenzione di volersi schiodare da lì.
“Comunque ci tenevo a dirti … a proposito di quel bacio sai … l’anno scorso …” mentre la ragazza tentava di imbastire un discorso che sembrava costarle un’enorme sforzo, George la osservava sempre più curioso. “sì insomma … che … beh che tra noi non è cambiato niente! Ti odio lo stesso!” concluse in fretta Katerina sperando con tutto il cuore di non essere arrossita. Perché il cuore continuava a batterle all’impazzata? Non si era mai trovata in imbarazzo con un ragazzo prima d’ora, ma in sua presenza si sentiva strana.
“Wow Rosier! Ti deve proprio essere piaciuto se me ne parli adesso invece di mandarmi a quel paese all’istante!” disse George sorridendo malizioso
“Ma che..? Che cavolo stai dicendo? Non ti montare la testa Weasley! volevo solo mettere in chiaro alcuni punti tutto qui!” si difese Katerina tornando di colpo più sicura.
“Ehi non agitarti in fondo è normale … mi ritrovi qui d’estate … dopo due mesi che non ci vediamo… insomma è ovvio che il mio fascino irresistibile scateni i tuoi ormoni …” disse George con fare da intenditore
“Weasley? ti rendi conto di quante ca**ate tu sia riuscito a sparare in un minuto?” disse lentamente Katerina
“La verità fa male ragazza mia …” continuò il rosso senza levarsi dalla faccia il ghigno malizioso
“Scatenare-i-miei-ormoni …” proseguì Katerina scandendo bene ogni parola, mentre George iniziava a preoccuparsi. Perché come si dice … la calma prima della tempesta. E infatti. “RIPETILO E NON VIVRAI ABBASTANZA PER VEDERE UN MINUTO DELLA PARTITA!!!!” urlò Katerina con quanto più fiato aveva in gola.
“SI PUÓ SAPERE CHI STA FACENDO TUTTO QUESTO CHIASSO?” Percy Weasley era appena sbucato dalla tenda alquanto infastidito. “C’è gente che cerca di lavorare nonostante la situazione!”
“Ecco ci mancava pure il pomposo …” borbottò la ragazza a denti stretti
“Come hai detto prego?” farfugliò indignato Percy gonfiandosi come un tacchino
“Niente niente … e Weasley” aggiunse rivolta a George mentre si incamminava per raggiungere la sua tenda “Con te finisco un’altra volta!”
“Interessante” ribatté George ammiccando.

To be continued ...


Note:
Grazie di cuore a JennyBlaBla, AundreaMalfoy, LaPazza7, rubiaA, Sery Cullen Salvatore e x SeryChan x che hanno messo questa storia tra le seguite, a Fra Weasley, FrancyWeasley e _Gardis_ che l’hanno messa tra le preferite e a JennyBlaBla, Sery Cullen Salvatore e Gypsy_rose90 che hanno recensito!
Continuate a farmi sapere che ne pensate!
A presto! :*

 
Per:
Jenny BlaBla: Grazie! troppo carina! sì anche io adoro i gemelli! *-* sono praticamente i miei personaggi preferiti! (ho la tendenza ad affezionarmi di più ai personaggi secondari!) xD

Sery Cullen Salvatore : Hai ragione c'è una netta prevalenza di ff su Fred...insomma e George?? è stato sottovalutato povero ragazzo..! xD io invece lo adoro!! *-* allora mi sono detta perchè non gli scrivo una ff? senza pretese ovviamente...però avevo questa idea che mi girava per la testa da un po'! :)

Gypsy_rose90: Sì stavolta Katerina l'ha avuta vinta su George...ma chissà se riuscirà a fargliela una seconda volta? Dopotutto è di un gemello Weasley che stiamo parlando! ;)

 



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Mangiamorte, Tornei e Pozione Polisucco! ***


Mangiamorte, Tornei e Pozione Polisucco!



La partita era stata fantastica. L’Irlanda aveva vinto ma Victor Krum, il Cercatore della Bulgaria aveva  preso il Boccino. Katerina stava ancora commentando eccitata alcuni dei momenti più entusiasmanti con Holly quando sentì un tremendo frastuono provenire dal bosco circostante. Allarmate le ragazze si affacciarono alla tenda e ciò che si prospettò loro fu uno spettacolo agghiacciante. Una schiera di Mangiamorte avanzava sul sentiero gettando incantesimi e maledizioni ovunque, mentre sulle loro teste fluttuavano quattro sagome. Sembravano umane. Katerina si sporse meglio e riconobbe il custode del campeggio e la moglie. Le altre due figure dovevano essere i figli. All’improvviso le venne in mente suo padre. Evan Rosier.  La nonna ne parlava sempre con orgoglio, quasi come se fosse stato un eroe. Katerina non l’aveva mai conosciuto, era morto quando lei aveva appena un anno, ma sapeva che era un Mangiamorte. Prima di allora non li aveva mai visti in azione, sapeva solamente che sostenevano il Signore Oscuro. Ma questo … arrivare a questi atti di inumana crudeltà … Cosa c’era di eroico nel prendersela con i più deboli e provare gusto nel vederli soffrire?  Davvero suo padre era uguale a loro? E lei Katerina, avrebbe dovuto seguire la sua strada? A casa si aspettavano questo da lei?
“Kate! Andiamo svelta!” disse Holly prendendola per mano e trascinandola via, riscuotendola dallo stato di trance in cui sembrava caduta. “Dobbiamo metterci al riparo nel bosco e prendere la Passaporta! Ricordi quello che ha detto papà sul fatto di un possibile pericolo?”
Adesso che ci pensava non aveva più visto il signor Gray dalla fine della partita. Si chiese se anche lui fosse uno degli uomini incappucciati e si disse che probabilmente era così. Turbata Katerina raggiunse la Passaporta. Nella confusione le parve di vedere alcune teste dai capelli fiammanti e si chiese se George fosse una di quelle. Magari era al sicuro. O forse no.  Sentì Holly che faceva il conto alla rovescia, così si aggrappò alla vecchia lattina arrugginita e atterrò nel giro di tre secondi sul freddo pavimento di pietra di casa Gray.
 

 

***

Appena arrivata a casa di Holly, Katerina trovò la madre in salotto che parlava agitata con la signora Gray. Evidentemente aveva già saputo dello scompiglio che si era creato alla Coppa.
“Katerina!”
“Holly!” esclamarono contemporaneamente le due donne. “State bene?”
“Sì stiamo tutte e due benissimo… appena abbiamo visto cosa stava succedendo siamo fuggite nel bosco e abbiamo preso la Passaporta” rispose Katerina per rassicurare la madre
“Grazie al cielo! Forza Katerina andiamo a casa, la nonna è molto preoccupata!” sospirò Alexandra Rosier poggiando una mano sulla spalla della figlia.Immagino … pensò scettica la ragazza. “Scusa ancora per il disturbo Lilian” continuò la donna prima di guidare Katerina fuori casa.
Il viaggio di ritorno fu silenzioso. La donna avvertì distintamente che qualcosa non andava. La figlia non era mai così silenziosa e aveva quello sguardo cupo in volto …
“Sicura di stra bene tesoro? C’è qualcosa che vorresti dirmi?” si decise infine a domandare
“Uhm..?” mormorò Katerina. Alcune increspature le solcavano la fronte indicandone la concentrazione “No…no…va tutto…tutto benissimo” mormorò infine la ragazza.
“Ok…” disse Alexandra lasciando cadere il discorso. Katerina era sicura che la preoccupazione della madre fosse reale, ma non si sentiva ancora pronta ad affrontare l’argomento dei suoi pensieri.
Suo padre. I Mangiamorte. Le sue azioni. Ciò che tutti si aspettavano da lei.
Così trascorse gli ultimi giorni d’estate, prima del ritorno a scuola, chiusa in quell’innaturale silenzio.
Finchè il giorno prima della partenza per Hogwarts, a cena, la madre le rivelò una notizia che sperava potesse rallegrarla. “Sai una cosa? Quest’anno ad Hogwarts succederà qualcosa di sensazionale!”
“Ma non mi dire…” mormorò Katerina senza entusiasmo
“Guarda che sto dicendo sul serio! Il padre di Holly lavora al Ministero ed è venuto a conoscenza di una notizia che…beh per voi studenti è ancora top secret, ma credo che lo scoprirai domani al banchetto! Vedrai sarà un anno davvero speciale!” disse la donna facendole l’occhiolino.
“Allora fai sul serio…” disse Katerina prestando finalmente attenzione alla madre “Cosa sai tu che io non so? Avanti dillo! Non puoi buttarmi la frecciatina senza finire  il discorso!” protestò la ragazza con gli occhi stretti dal sospetto.
“Mi dispiace! Top secret!” disse Alexandra premenendosi due dita a croce sulla bocca “Ma lo scoprirai presto!”
“Eddai dimmelo!” supplicò la giovane
“Niente da fare!”
“Uffa…vado a dormire! Ci vediamo domani!” concluse Katerina salendo per i pesanti scalini di marmo lucido. Sembrava di nuovo imbronciata, ma Alexandra potè giurare di vedere l’ombra di un sorriso sul suo volto, prima che scomparisse oltre la porta di mogano della sua stanza.

 

***

“Bentornati e, ai nuovi arrivati, benvenuti!” disse Albus Silente, Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. “Ho ragione di credere che questo sarà un grande anno, per tutti noi. Ma non voglio tediarvi oltre con una lunga introduzione perciò arriviamo dritti al dunque.” Continuò in risposta alle facce affamate e insofferenti di alcuni studenti di fronte alla prospettiva dell’imminente banchetto.
“Quest’anno Hogwarts è stata scelta per ospitare la più grande competizione magica tra le più prestigiose Scuole di Magia! Il Torneo Tremaghi!” esclamò infine suscitando stupore, gioia ed eccitazione nella Sale che all’improvviso si riempì di brusii.
“Perciò diamo un caloroso benvenuto ai nostri ospiti dell’Accademia di Magia di Beauxbatons, accompagnati dalla loro Preside Madame Maxime e della Scuola di Magia e Stregoneria di Durmstrang, accompagnati dal Preside Igor Karkaroff!” disse Silente, mentre le pesanti porte del Salone si spalancavano lasciando entrare i nuovi arrivati. Katerina, come la maggior parte degli studenti, allungò curiosa il collo per vedere meglio e poté giurare di aver scorto Viktor Krum tra gli studenti di Durmstrang. Questi ultimi si guardavano intorno affascinati, ammirando soprattutto il soffitto incantato, mentre gli allievi di Beauxbatons, sembravano parecchio scontenti, alcuni di essi arricciarono pure il naso e si stringevano nei loro scialli sottili.
Silente rivelò che al Torneo avrebbe partecipato un solo campione per Scuola, scelto da un giudice imparziale, che avrebbe dovuto affrontare le prove da solo senza alcun aiuto. Al campione sarebbe poi spettato un premio di mille galeoni oltre alla gloria eterna per l’impresa compiuta.
“Ehi Holly! Che si fa? Partecipiamo?” chiese Katerina entusiasta
“Che? Vorrai scherzare? Pensi che siano prove calme e facili facili? Non hai la minima idea di in che condizione ritroverei i miei capelli … senza pensare che queste prove saranno sicuramente pericolose! Io preferisco guardare grazie!” esclamò sicura la bionda
Katerina la guardò con le sopracciglia sollevate, indecisa se facesse sul serio (si preoccupava dei capelli?!?) o se stesse scherzando. Ma siccome la ragazza non accennava a continuare il discorso ed era tutta indaffarata a tendere il collo per farsi vedere da Krum … ebbe la conferma che faceva sul serio.
Rassegnata, la ragazza sbuffò. Silente stava ancora parlando, anzi aveva giusto lasciato la parola al signor Crouch, rappresentante del Ministero che disse che visto l’alto tributo di morti, la partecipazione al Torneo era stata vietata ai minori di diciassette anni.
Tumulto generale.
“E’ una sciocchezza!”
“Non è giusto!” sentì urlare i gemelli Weasley a cui la maggior parte dei ragazzi dava manforte, prima che Silente riportasse la calma.
Come i gemelli, nemmeno Katerina aveva già compiuto i diciassette anni, perciò addio sogni di gloria … ma la ragazza non partì del tutto rassegnata. Le sarebbe piaciuto poter partecipare a qualcosa di rischioso, sentire l’adrenalina in corpo … e dopotutto chi sceglieva i campioni era un giudice imparziale … cosa importava a lui se non aveva ancora compiuto i diciassette anni? In fin dei conti le mancavano solo alcuni mesi … Se ci fosse stato un modo per aggirarlo, l’avrebbe trovato.
 

 

***

Il giudice era il Calice di Fuoco. Un calice! Questo complicava le cose … Katerina aveva pensato alla Pozione Polisucco, dopo aver scartato la Pozione Invecchiante, ritenendola troppo banale. In tal modo avrebbe preso le sembianze di una ragazza del settimo anno e avrebbe solamente dovuto mostrare le sue capacità. Ma davanti a un calice?! Beh il calice avrebbe pensato che a superare la linea dell’età fosse la ragazza più grande di cui avrebbe preso le sembianze, quindi … “Oh al diavolo! O la va o la spacca!”  si disse Katerina iniziando a preparare la Pozione. Dopotutto … che gusto c’era senza un po’ di rischio?
Dopo Trasfigurazione, nei bagni femminili, aveva sentito Angelina e Alicia parlare del Torneo. Anche se erano del suo anno, entrambe avevano già compiuto i diciassette anni. La prima aveva intenzione di inserire il suo nome nel calice, la seconda no. Occasione perfetta, pensò la castana, che approfittando di un momento di distrazione delle due ragazze, sfilò un capello di Alicia dalla sua divisa.
Avrebbe assunto le sembianze di una Grifondoro, e ciò non le andava molto a genio, ma una volta inserito il suo nome nel calice avrebbe potuto gareggiare come Katerina stessa. Il prezzo valeva la candela.
“Funziona a meraviglia!” constatò la ragazza guardandosi allo specchio. Al suo sorriso di trionfo rispose quello riflesso di Alicia Spinnet. “Dovrò abituarmici a questa nuova faccia … anche se ancora per poco!” disse sorridendo per poi dirigersi nella Sala Grande, dove era stato posto il Calice. Non c’era nessuno. Cautamente si avvicinò alla Linea, trasse un bel respiro e la oltrepassò con entrambi i piedi.
Funziona!!! Pensò felice Katerina, ma non fece in tempo a inserire il biglietto con il suo nome, che lingue di fuoco freddo la buttarono fuori dal cerchio. Teoricamente, dal momento che il calice aveva riconosciuto l’incantesimo, avrebbe dovuto riprendere all’istante le sue sembianze. Cosa che invece non stava succedendo. Non scherziamo eh? Non voglio mica passare tutta la vita come la gemella di Alicia Spinnet!! Andiamo … supplicava Katerina. Invano. Il suo corpo non ne voleva sapere di tornare alla normalità. Rassegnata si diresse in infermeria. Probabilmente non era mai stata più affollata.
Madama Chips correva da un letto all’altro tentando di guarire gli studenti che avevano tentato incantesimi di ogni sorta pur di partecipare al Torneo. Tra questi spiccavano i gemelli Weasley, corredati da due identiche barbe lunghe fino al petto.
“Signorina Spinnet anche lei! Benedetti ragazzi … ah ma Silente mi sentirà!!” borbottò allontanandosi “Si sieda laggiù arrivo tra un momento!” le gridò mentre continuava a inveire contro il Torneo Tremaghi.
“Ehi Alicia! Non ci avevi detto che provavi anche tu!” disse allegramente Fred rivolgendosi a Katerina
“Infatti! Ma tu hai l’età giusta per partecipare … come mai sei qui?” chiese il gemello
“Non sono affari tuoi Weasley!” sibilò Katerina impaziente di riavere il suo aspetto. I gemelli la guardavano però con le sopracciglia aggrottate in segno di sorpresa. “Che c’è adesso??” Pensò interdetta la ragazza “Oh cavolo per loro sono la Spinnet!”  si disse ricordandosi solo ora delle proprie sembianze “… George!” aggiunse velocemente tentando di riparare il danno. “In realtà gli anni li compio in marzo e allora ho provato un veloce incantesimo di età che ho trovato su un libro, ma non ha funzionato …” disse tentando di imbastire una scusa alla bell’e meglio.  
“Io ero convinto che li compissi il mese scorso …” continuò Fred per nulla convinto dalla ragazza
“E invece ti sbagli!” ribatté con forza Katerina per poi aggiungere viste le espressioni stupite dei gemelli “Davvero Fred … ti confondi … li compio a marzo …”
“Sarà …” buttò li George “Ma allora che ti è successo? Io non vedo nessuna barba …” chiese esaminando il volto e il resto del corpo non notando nulla di strano.
Katerina venne presa dal panico per un momento. Non aveva pensato anche a questo. Dannatissimi gemelli che non si facevano mai gli affari loro!
“Ehm … no beh non puoi … ho … ho dei foruncoli lungo le braccia!!” balbettò la ragazza ringraziando di avere indosso una felpa.
“Aaah! Posso vedere?” chiese curioso George allungando una mano verso la manica della felpa.
“NO!” rispose secca Katerina dandogli uno schiaffo sulla mano per allontanarla, pentendosi un secondo dopo di essere stata così brusca. Aveva paura che la scoprissero, ma doveva ricordarsi che loro erano convinti di trovarsi di fronte ad Alicia Spinnet. “Ehm … mi vergogno!” aggiunse per scusarsi dei modi bruschi di prima.
“Ma cooome? Se l’altra sera non hai mollato il povero Georgie per un secondo … adesso fai la vergognosa?” la schernì Fred ghignando malizioso.
Allora è così … la Spinnet va dietro a Weasley … tu guarda quella zocc**… un momento!! Perché mi dovrebbe importare con chi se la fa Weasley!! Siamo impazziti??  Pensò agitata Katerina, mentre dentro di lei un’altra voce iniziava a farsi sentire: Eppure in fondo in fondo ti importa … non puoi negarlo … altrimenti perché ti saresti scaldata tanto?
Io non mi sono scaldata per niente!!!
Katerina non mentire …
“Io …” iniziò confusa la ragazza che venne salvata in extremis da Madama Chips, la quale fece sparire le barbe ai gemelli congedandoli dall’infermeria bruscamente con un “C’è già fin troppa gente senza che rimaniate qui anche voi a ciondolare!!!”
“Eccoci qui signorina Spinnet … mi dica che le è successo” continuò poi la donna rivolta verso la Serpeverde.
A quel punto Katerina non poté far altro che rivelare la sua identità e raccontarle l’accaduto. Dopo una lunga sfuriata da parte della strega, che a Katerina sembrò durare un’eternità, la donna si decise finalmente a ridarle il suo aspetto.


 

To be continued ...

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Do you wanna dance? ***


Do you wanna dance?


I Campioni erano stati scelti. Fleur Delacour per Beauxbatons, Viktor Krum per Durmstrang e Cedric Diggory e Harry Potter per Hogwarts. Non si sapeva come, il Calice aveva scelto due campioni per Hogwarts, uno di questi di soli quattordici anni. Dopo varie proteste si era convenuto che Potter dovesse partecipare, perciò il Torneo ebbe inizio. La prima prova consisteva nel prendere un uovo d’oro, covato da un feroce drago femmina, senza il quale il campione non avrebbe potuto accedere alla prova successiva. I quattro vi riuscirono tutti, chi più chi meno brillantemente.
Il Natale era ormai alle porte e il castello, addobbato a festa, era bello come non mai. Una sera di dicembre, Piton, capo della Casa di Serpeverde, riunì tutti i Serpeverde nella loro Sala Comune.
“Come molti di voi ben sanno, il Ballo del Ceppo è una tradizione del Torneo Tremaghi. ORA …” disse alzando la voce per zittire i mormorii di protesta provenienti da parecchi ragazzi “… mi aspetto che ad andare a Natale impariate, se non a danzare, almeno a non inciampare nei vostri piedi. Un’ultima cosa … il Ballo è aperto solo agli studenti dal quarto anno in su, ma se lo desiderate, potete invitare una studentessa più piccola. Questo è quanto.” Concluse Piton voltandosi velocemente per uscire dalla Sala Comune in un gran sventolio del suo mantello nero. Appena sparì dalla vista, scoppiò il caos.
Le ragazze, eccitatissime, iniziarono subito a parlare dell’abito, dell’acconciatura e a esprimere le loro preferenze riguardo i ragazzi con cui avrebbero voluto andare al ballo; le ragazze più piccole, quelle non ammesse, si lamentavano deluse; quanto ai ragazzi, la maggior parte scuoteva la testa sconsolata, altri invece protestavano a gran voce sul fatto che il ballo fosse una roba da vecchi. In realtà, la preoccupazione più grande, era la paura di non riuscire a trovare una dama.

***

Riuniti nella Sala Grande, gli studenti eseguivano i compiti assegnati sotto la supervisione di Piton, la cui presenza aleggiava su di loro come un avvoltoio pronto a sbranarli al minimo rumore. Katerina era concentrata sulla stesura di un trattato particolarmente difficile sulle proprietà della Pietra di Luna, quando un aeroplanino di carta la colpì alla spalla. La ragazza alzò la testa dal foglio per capire chi fosse il responsabile quando vide George Weasley fare gesti inconsulti con le braccia per richiamare la sua attenzione. Katerina lo guardò interrogativa, ma questo continuava a fare strani gesti. Sembrava che stesse mimando qualcosa … già ma cosa? Era come se volesse abbracciare l’aria o nuotare ... e poi BAM! Un pesante libro rilegato in pelle nera piombò sulla testa del rosso strappandogli un gridolino di sorpresa e dolore. Piton non tollerava distrazioni.
Katerina soffocò una risatina nel primo libro che le capitò a tiro anche se un po’ le dispiacque per lui, doveva essere stata un bella botta!
George, imperterrito passò al labiale, ma vedendo che Piton stava facendo marcia indietro, sussurrò un “Parliamo dopo!” che Katerina riuscì a leggergli sulle labbra.
Terminato il trattato, la ragazza si alzò consegnando il quaderno a Piton, per poi uscire dalla stanza seguita da Holly. Non aveva fatto tre passi in corridoio che venne placcata da Montague. Katerina imprecò sotto voce; era riuscita a schivarlo per tutto il giorno, da quando la sera prima le aveva chiesto di andare al Ballo con lui. Ora esigeva una risposta. Caso volle che Pix volteggiasse sulle loro teste proprio in quell’istante, reggendo un palloncino colmo di acqua fetida, che venne prontamente rovesciato sul malcapitato. Sussurrando un “grazie Pix!”, Katerina corse via imboccando il primo corridoio sulla destra dove venne raggiunta da Holly, Pansy Parkinson e da un altro paio di ragazze Serpeverde.
Queste ultime stavano giusto parlando dei loro possibili cavalieri per il ballo, quando George Weasley sbucò improvvisamente davanti a loro.
“Weasley! vuoi levarti dai piedi? Stavamo camminando!” disse Pansy infastidita per l’interruzione
“Spiacente di deluderti Parkinson, ma me ne vado quando voglio! Rosier!” aggiunse poi rivolto a Katerina “Posso parlarti un attimo?”
“Ehm … Oh no! Eccolo che arriva!” esclamò terrorizzata la ragazza trascinando George nella stanza più vicina.
“Chi arriva?” domandò sorpreso George
“Montague! Ieri mi ha chiesto di andare al Ballo con lui, ma sono riuscita a evitarlo per tutto il giorno, solo che adesso vuole una risposta e non mi lascia in pace!” mormorò Katerina sconsolata
“E tu digli che non ci vuoi andare con lui!” commentò George ritenendola la cosa più ovvia del mondo
“Sì certo, così mi chiede con chi ci vado e io gli dico: con nessuno! E allora quello dice, beh allora puoi venire con me e via discorrendo e mi incastra! Comunque va beh questi sono problemi miei … volevi parlarmi giusto? Di che si tratta?”
“Sì a proposito di balli … vuoi venire al Ballo con me?” chiese George senza esitazione alcuna.
“Al Ballo … con te?” domandò Katerina che non era sicura di aver capito bene.
“Sì. Al Ballo. Io e te.” Confermò George sorridendo mentre mimava a gesti il concetto.
“Hai bevuto qualcosa Weasley? Hai la febbre per caso?” chiese la ragazza guardandolo con tanto d’occhi
“Assolutamente. Sono sano come un pesce … che poi non ho mai capito questo detto … perché un pesce deve essere necessariamente sano …”
“Allora era questo che cercavi di dirmi in Sala Grande?” chiese Katerina interrompendolo, ricordando con un sorriso di incredulità i gesti inconsulti con le braccia del ragazzo. Voleva mimare un ballo! Andiamo bene … pensò sorridendo la ragazza.
“Sì esatto. E te l’avrei chiesto anche prima se solo voi ragazze non vi muoveste sempre in branco. Ma non giri mai sola?” disse George che, come la maggior parte dei ragazzi, riteneva incomprensibile come mai le ragazze facessero sempre tutto in gruppo.
“Quasi mai in effetti!” confermò Katerina con un sorriso furbo
“Beh non hai idea della fatica che ho fatto per trovarti con meno gente possibile intorno e mi sono dovuto pure sorbire la Parkinson, quindi … non accetto un rifiuto!”
“Oh tu non accetti un rifiuto …” disse Katerina, colpita dalla sua espressione risoluta. Ancora non capiva cosa l’avesse portato, lui un Grifondoro a chiedere a lei, Katerina Rosier, una Purosangue Serpeverde di andare al Ballo con lui. Tuttavia …
“D’accordo Weasley! Vengo al Ballo con te!” disse infine.
“Tu cos …? Sul serio?” chiese George che non credeva alle sue orecchie.
“Hai sentito benissimo e non mi piace ripetermi …” disse Katerina ripetendo una frase che il rosso le aveva detto l’anno precedente quando l’aveva invitata ad Hogsmeade. Quel giorno l’aveva rifiutato e lui aveva detto che sarebbe stato per un’altra volta. Aveva mantenuto la parola. “Comunque ho detto di sì!” confermò la ragazza
“Non-ci-credo! La Rosier ha detto di sì! Domani casca il mondo!” disse George ghignando, anche se in realtà si sarebbe messo a saltare per la felicità.
“Fai poco lo spiritoso Weasley o potrei cambiare idea!” minacciò Katerina
“La prima parola è quella che conta! Bene allora ci vediamo domani sera dalla scalinata principale … Katerina” disse George calcando bene l’ultima parola.
La ragazza sussultò. Non l’aveva mai chiamata per nome e nemmeno si aspettava che lo facesse ora. Suonava strano il suo nome sulle labbra del ragazzo. Eppure al tempo stesso le era piaciuto … sebbene l’avesse detto ghignando quasi a sfidarla, aveva comunque sentito distintamente una nota dolce nella sua voce …
“D’accordo … George!” rispose Katerina calcando anch’essa l’ultima parola.
“Tu sei una delle poche persone che riesce a distinguermi da Fred! Nemmeno nostra madre ci riesce a volte! Come fai?” chiese incuriosito George.
“Semplice! Tu, a differenza di Fred, hai una piccola voglia sotto l’orecchio destro” disse Katerina sicura di sé.
George rimase stupito per un attimo. Non si sarebbe mai aspettato questo spirito d’osservazione da parte della Serpeverde, tuttavia non poté negare che gli fece piacere. Spesso veniva scambiato per il gemello, e l’essere riconosciuto dalla ragazza per la quale provava un certo interesse … beh faceva un bell’effetto.

***

La sera del Ballo l’eccitazione era alle stelle. Katerina finì di indossare il vestito per poi girarsi verso Holly.
“Come sto?” domandò all’amica facendo un piccolo giro su se stessa.
“Sei una favola! Dico sul serio! Il tuo cavaliere ci rimarrà secco! A proposito chi è? Adesso me lo puoi dire!” chiese curiosa Holly finendo di darsi il mascara.
“No … lo vedrai da te!” rispose sorridendo la castana.
Nel frattempo, nella Torre di Grifondoro …
“Allora Georgie con chi ci vai al Ballo? Alicia?” chiese Fred rivolto al gemello, mentre si aggiustava il colletto della camicia
“No, ritenta!” rispore George allacciandosi una scarpa.
“Eloise Midgen?” chiese ghignando Fred
“Anche gli scherzi hanno un limite Freddie!” rispose indignato George. Insomma gli dispiaceva per la povera ragazza afflitta da quell’acne tremendo, però …
“E va bene mi arrendo! Spara!” disse Fred pronto a sentire il nome di una qualsiasi fanciulla tranne che quello che sentì un secondo dopo.
“Katerina Rosier” disse George guardando il gemello dritto negli occhi.
“Stai scherzando?” domandò Fred “Sì stai scherzando … assolutamente … la Rosier …” continuò Fred più che altro tentando di convincere se stesso, ma visto che George non sembrava intenzionato a confermare
la sua supposizione disse: “No, non stai scherzando …” guardando il gemello come se fosse un alieno.
Ci fu un attimo di silenzio, poi il caos.
“TU HAI INVITATO LA ROSIER??? MA IO TI DISCONOSCO!!!!” urlò Fred attirando l’attenzione di Lee che era poco distante.
“Che succede?” chiese Lee guardando allarmato da un gemello all’altro.
“Quel pazzo di mio fratello ha invitato al Ballo la Rosier!! Aiutami Lee! Deve aver subito un trauma al cervello, magari un Bolide l’ha colpito in testa nell’ultimo allenamento e non me ne sono accorto!! Oppure uno spirito malvagio è entrato nel suo corpo e …” disse Fred in preda a una crisi di panico.
“Calmati Freddie sto benissimo!” cercava di farlo ragionare George mentre Lee gli faceva aria con un fazzoletto.
“NO tu NON stai affatto bene!! RIVOGLIO MIO FRATELLO!!!!” urlò istericamente Fred scuotendo George avanti e indietro come un pupazzo.
“FRED!! Buono! A CUCCIA!!” disse George divincolandosi dalla stretta del gemello
“Ma che a cuccia! Lo vai poi a dire a zia Muriel!” protestò Fred
“Ecco vedi stai tornando te stesso … fai un bel respiro …” disse George traendo una lunga boccata d’aria imitato dal gemello
“Un bel respiro … un bel respiro …” mormorò Fred che iniziava finalmente a calmarsi. “Ora George, vuoi spiegarmi per favore per quale ragione, TU” disse puntando un dito verso il fratello “hai invitato al Ballo la Rosier?!”
“È complicato Fred … insomma sai quando vedi una ragazza e dici … è lei! È lei quella giusta … più o meno come te e Angelina non so se mi spiego …” iniziò George che venne subito incalzato dal gemello, i cui occhi sembravano sul punto di fuoriuscirgli dalle orbite “Cioè fammi capire bene … tu saresti innamorato della Rosier?”
“Beh … sì” confermò George tra il divertito e il preoccupato aspettando la reazione del fratello.
“Ma … da quando …?”
“Da sempre. Solo che ero troppo cieco per accorgermene”
“Santo Merlino aiutami tu! Ok George … io posso anche accettare questa tua pazzia, siamo gemelli e condividiamo tutto, ma … hai pensato a cosa dirà mamma? E papà?? Suo padre era un Mangiamorte …”
“Hai detto bene, suo padre … lei è diversa”
“Va bene, se lo dici tu … sarà meglio che scendiamo, quando si tratta di ritardi Angelina diventa una belva ..!” concluse Fred mentre si avviava verso il passaggio dietro al ritratto della Signora Grassa borbottando “..ballo … Rosier … innamorato …"

***

George aspettava ai piedi della scalinata ormai da cinque minuti.
“Si fanno attendere queste ragazze eh? Mi domando quanto ancora ci voglia per prepararsi …” disse Neville che era lì da mezz’ora a dondolarsi su un piede e sull’altro.
“Già … ehi Neville tu chi hai invit…” George non finì mai quella frase. In cima alle scale era comparsa Katerina. La ragazza era avvolta in un lungo vestito di seta blu notte che le fasciava delicatamente il corpo, lasciando trasparire le sue morbide curve. I capelli, trattenuti dietro la nuca da elegante fermaglio, ricadevano poi sulle spalle in morbide onde, mentre una ciocca sottile le cadeva sul volto davanti all’occhio destro.
La ragazza sollevò un lembo del vestito e prese a scendere lentamente la scalinata, mentre un sorriso si allargava sul suo volto alla vista dello stupore di George. Quando finalmente fu arrivata alla sua altezza, il rosso le porse una mano che lei afferrò senza smettere di sorridere.
“Allora?” chiese infine, visto che il ragazzo non sembrava in grado di recuperare l’uso della parola
“Stai … stai benissimo … sul serio” rispose George con un filo di voce. Era vero. Katerina non era mai stata più bella. Sembrava brillare di luce propria.
“Sbaglio o sei senza parole Weasley? questo giorno c’è da segnare sul calendario!” lo stuzzicò Katerina
“Ridi, ridi pure Rosier, tra un po’ vedremo chi sarà senza parole …” ghignò George accompagnando la ragazza in Sala Grande sotto gli occhi sgranati di Neville, Harry e Ron che disse: “Devo aver avuto un’allucinazione … ho appena visto George a braccetto con la Rosier …”
“Non sapevo che le allucinazioni fossero collettive …” mormorò Neville, mentre Harry e Ron lo guardavano con le sopracciglia sollevate.

La danze era state aperte dai quattro campioni, ora la pista iniziava timidamente a riempirsi.
“Vuoi ballare?” chiese George a Katerina.
“Con piacere Weasley” acconsentì lei, sicura che il ragazzo non sarebbe riuscito a mettere insieme due passi. Invece George si muoveva con disinvoltura, guidandola come un vero cavaliere, lasciando di stucco la Serpeverde.
“Visto? Chi è senza parole adesso?” ghignò George trionfante
“Uno pari Weasley, uno pari … AHI!” esclamò Katerina. “Scusa! Devo ancora fare un po’ di pratica!” si scusò George poiché le aveva accidentalmente pestato un piede. “Ora dobbiamo avvicinarci un po’ di più …” disse il ragazzo premendole delicatamente una mano sulla schiena per avvicinarla a sé.
Di colpo il cuore di Katerina accelerò i battiti. Non era mai stata così vicina a George in vita sua.
Inspirò il suo profumo facendosi guidare dalle sue braccia. Sapeva di buono.
“Che fai mi annusi? Lo so che sono irresistibile però …” disse George lanciando alla ragazza un sorrisetto malizioso, la quale arrossì di botto.
“Ma stai zitto!” protestò lei dandogli un colpetto sul braccio.
Fecero altri cinque balli, poi George si allontanò un momento per andare a prendere da bere. Katerina ne approfittò per dare un’occhiata in giro. Fred Weasley si era lanciato in un ballo sfrenato con Angelina Johnson rischiando di travolgere chiunque avessero intorno, Fleur Delacour, nel suo vestito argento, era talmente appiccicata a Roger Davies che sembrava spalmata su di lui come gelatina, Hagrid, la cui mano scivolava troppo spesso verso il fondoschiena di Madame Maxime, ballava con la Preside di Beauxbatons guardandola in adorazione e Seamus Finnegan si aggirava per la Sala con i capelli sparati in aria e la faccia sporca di fuliggine. Non si sapeva come, era riuscito a far esplodere una delle lanterne ornamentali che decoravano il salone.
“Ecco qua” disse George che era tornato con due bicchieri colmi di Burrobirra.
“Grazie” disse la ragazza prima di berne una lunga sorsata “Ha qualche problema la tua amichetta? Sembra che voglia fulminarmi con gli occhi…” chiese Katerina facendo un cenno con la testa verso Alicia Spinnet, la quale sembrava pronta a incenerirla con lo sguardo.
“Oh Alicia … penso che si aspettasse che l’avrei invitata al Ballo …” rispose George senza staccare gli occhi da Katerina
“Uhm … e invece hai preferito me” disse Katerina sorridendogli maliziosamente prima di trascinarlo in pista per un altro ballo sotto gli occhi inceneritori della Spinnet.
Doveva ammettere che la compagnia di George era piacevole. Tra battibecchi, chiacchiere varie, commenti alle altre coppie, il tempo sembrava volare. Katerina stava ancora ridendo all’ultima battuta del ragazzo quando si trovarono di fronte Pansy Parkinson e Draco Malfoy.
“Carina quella camicia Weasley … cos’è andava di moda ai tempi della fondazione di Hogwarts?” lo schernì Draco
“Rosier e Weasley! Santo cielo Katerina! Non posso credere che tu sia caduta così in basso!” commentò Pansy squadrandoli con disgusto.
“Perché non chiudi quella fogna che ti ritrovi al posto della bocca Pansy?” ribatté Katerina lasciando di stucco George e Draco, mentre Pansy apriva e chiudeva la bocca come un pesce fuor d’acqua, troppo stupita per emettere una sola sillaba.
“Andiamo!” disse poi rivolta a George prendendolo per mano e trascinandolo nel cortile.
“Wow … due a uno per te Rosier, stavolta sono veramente senza parole!” disse George guardando ammirato la ragazza. Non si sarebbe mai aspettato che si sarebbe rivoltata contro i suoi compagni di Casa in quella maniera.
“Beh … quando ci vuole ci vuole! È ora che quel carlino impari a stare al suo posto!” ribatté con forza Katerina “E poi … non è nemmeno così male questa camicia” disse la castana sistemando il colletto a George. Quando alzò gli occhi, trovò il volto del ragazzo a pochi centimetri dal suo.
Poteva vedere ogni singola lentiggine sul suo volto. I suoi occhi nocciola …
In pochi secondi George annullò la distanza che li separava. In un primo momento Katerina si irrigidì, stupita, poi rispose al bacio. Quelle labbra morbide a contatto con le sue … le ricordava come fosse ieri, quando l’aveva baciato per una scommessa due anni prima.
Katerina passò una mano dietro la nuca del ragazzo spingendolo verso di lei, il quale approfondì il bacio stringendola a sé.
Lingue che si cercano, mani che accarezzano.
Katerina perse la cognizione del tempo, sapeva soltanto che avrebbe potuto rimanere così per sempre, stretta tra le sue forti braccia.
All’improvviso sentì il ciondolo di famiglia bruciare contro la pelle, ma non ci fece caso più di tanto.
In quel momento tutto il sangue sembrava confluito al suo volto e il cuore batteva all’impazzata.
Lentamente e a malincuore si separarono.
“Questo sì che era un bacio vero!” disse George ricordando con un sorriso il loro primo bacio.
“Colpa tua che non avevi specificato bene!” ribatté la ragazza facendogli una linguaccia, per poi appoggiare la testa sulla sua spalla sorridendo.
“Ma guardati … un bacio e tra un po’ mi fai le fusa?” la prese in giro George dandole un buffetto sulla guancia.
“Uhm … quasi” mormorò Katerina baciandogli il collo.
“Stai diventando pericolosa …” disse George accarezzandole la schiena
“La faccenda si fa eccitante …” sussurrò la ragazza mordicchiandogli un orecchio.
“Attenta … qui finisce male …” la mise in guardia George per poi prenderla in braccio e sedersi su una panchina. Katerina si stese poggiando la testa sulle sue gambe, mentre il ragazzo si chinava su di lei per baciarla, annullando nuovamente la distanza tra loro.
Il ciondolo, a contatto con la sua pelle, bruciò di nuovo.
“Credo proprio di essermi innamorato di te Rosier … e questo è un problema … un grosso problema” disse George sorridendo, mentre Katerina si sollevava per vederlo meglio.
“Allora abbiamo un doppio problema … perché credo di essermi innamorata di te Weasley …” sussurrò Katerina prima di baciare il Grifondoro.
“In questi ultimi due anni mi hai fatto dannare, ma alla fine ce l’hai fatta a farmi innamorare … ma io? Che ho fatto?” chiese Katerina che non capiva l’attenzione che il Grifondoro le aveva riservato negli ultimi tempi.
“Che hai fatto tu? Semplicemente esistere. Credo di essere innamorato di te dal nostro primo incontro sull’Espresso di Hogwarts, solo che non me n’ero mai reso conto. Perché tu sei diversa da tutte. Fiera, orgogliosa, decisa e irreparabilmente testarda, ma in fondo, lo so, anche dolce” disse George guardandola arrossire. Adorava farla arrossire perché assumeva quell’aria così adorabile, indifesa, che l’avrebbe presa e baciata all’istante.
“Ehi! Non è vero!” protestò debolmente Katerina, colpita dalle parole del ragazzo
“Invece sì! E so che se anche cercassi per tutto il mondo non troverei nessuna come te. E io voglio passare la mia vita con te al mio fianco. Perché senza di te … non è lo stesso” concluse George accarezzandole dolcemente una guancia. Probabilmente non aveva fatto un discorso più serio in tutta la sua vita, ma se questo l’avesse convita a stare con lui, l’avrebbe fatto altre cento volte.
“Hai proprio deciso di farmi venire un colpo stasera?” mormorò Katerina abbassando gli occhi imbarazzata. Nessuno le aveva mai detto delle parole simili. Poi lentamente sollevò lo sguardo. George vide il sorriso allargarsi sul volto della ragazza che disse: “Tu sei pazzo George Weasley … ma io sono pazza di te”
“Questo vuol dire che stiamo insieme?” chiese George sorridendo a sua volta ormai al settimo cielo.
“Sì, mille volte sì!” disse Katerina, prima che le loro labbra si unissero in un altro bacio.

To be continued …


Note:
Ci tenevo a precisare che non ho nulla contro Alicia Spinnet! Anzi mi sta anche simpatica e come personaggio mi è sempre piaciuto, solo che per questa fanfic mi serviva un’altra ragazza che si innamorasse di George e lei mi sembrava adatta! xD
Grazie di cuore ai 10 che hanno messo questa storia tra le seguite, ai 5 che l’hanno messa tra le preferite e a tutte quelle buone anime che hanno recensito! Vi voglio bene! **

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Time to say Goodbye ***


Time to say Goodbye 
 
“Questo vuol dire che stiamo insieme?” chiese George sorridendo a sua volta ormai al settimo cielo.
“Sì, mille volte sì!” disse Katerina, prima che le loro labbra si unissero in un altro bacio.
 
Il giorno seguente, a colazione, erano parecchie le facce stravolte chine sulle fette di pane tostato sbocconcellate pigramente. Neville Paciock si era persino addormentato a bocca aperta con la faccia nel piatto, impiastricciandosi il volto di marmellata alla fragola.
Fred e George Weasley, invece, varcarono la soglia più arzilli che mai. Era stata una notte fantastica per entrambi.
“George, direi che dopo il successo di ieri sera è giunto il momento di saziare le nostre pance esigenti!” disse Fred mentre la sua pancia lanciava un brontolio.
“Fred, concordo pienamente con te, ma prima è buona cosa dare il buongiorno alle signore” disse George ormai giunto al tavolo di Grifondoro e fermandosi davanti a Harry, Ron, Hermione e Ginny. Queste ultime lo guardarono con tanto d’occhi. Quando mai i gemelli avevano questi riguardi nei loro confronti?  Di solito facevano appena in tempo a mormorare un “ ‘Giorno!” appena accennato prima di iniziare ad abbuffarsi …
“Hai assolutamente ragione!” approvò Fred. Dopodiché Fred si diresse verso Angelina schioccandole un bacio sulla guancia, mentre George sotto lo sguardo allibito del quartetto, si dirigeva al tavolo di Serpeverde, facendo lo stesso con Katerina.
“No … quello non è mio fratello … che ne è stato del vero George?” disse Ron scuotendo la testa stentando a credere ai suoi occhi
“Però … e chi se lo aspettava da George eh?” disse Hermione guardando preoccupata Ron che sembrava sul punto di esplodere
“E’ una tragedia …” mormorò Ginny mettendosi le mani nei capelli
“Una catastrofe sì …” annuì Fred che però sorrideva
“Un cataclisma …” continuò Ginny
“Una disgrazia …” proseguì Fred   
“LA VOLETE PIANTARE VOI DUE?!” scoppiò Ron definitivamente “E’ una cosa seria! Siamo tutti spacciati! Quando mamma e papà lo verranno a sapere sarà la fine! Dirà che avremmo dovuto impedire a George di compiere una sciocchezza simile e …”
“Oh stai zitto Ronnie! Non vedremo mamma fino alla fine della scuola” disse tranquillamente Fred “e poi George è abbastanza grande da prendersi la responsabilità delle sue scelte” concluse addentando finalmente un enorme pezzo di toast.
 

***

Erano ormai passate parecchie settimane dalla sera del Ballo, quando George e Katerina avevano reso ufficiale la loro relazione. La ragazza aveva dovuto sopportare le frecciatine di alcuni Serpeverde, ma li aveva ben presto messi a tacere con un paio di risposte ben assestate, ritrovando il consueto rispetto.
George dal canto suo era stato sottoposto a parecchie occhiate shockate da parte dei compagni Grifondoro, Corvonero e Tassorosso, che però accantonarono ben presto la faccenda di fronte alla proverbiale simpatia del ragazzo. Dopotutto, anche se usciva con una Serpeverde, George era sempre George.
 
Il momento tanto atteso era finalmente arrivato. Quella mattina si sarebbe svolta l’ultima prova del Torneo Tremaghi che avrebbe decretato il campione. Il Labirinto.
George era seduto sul prato del cortile della scuola con la schiena appoggiata al tronco di un’enorme faggio, mentre Katerina era stesa con la testa in grembo al ragazzo.
“Ti ho mai detto che sei bellissima?” domandò George accarezzandole i morbidi capelli castani
“Da stamattina … tre volte” contò sulle dita la ragazza “senza contare ieri, ieri l’altro, ieri l’altro ancora …” proseguì Katerina sorridendo. Adorava sentirglielo dire. Non perché fosse vanitosa o altro, ma perché quelle due semplici parole, sulle labbra di George, avevano la stessa spontaneità che sulla bocca di un bambino.
“Allora ti ho mai detto che ti amo?” domandò George, scendendo con la mano lungo il corpo della ragazza per poi fermarsi sul ventre.
“Due volte!” rispose sorridendo Katerina mettendosi a sedere passando le gambe sulle sue, in modo da poterlo guardare negli occhi. “Ma non smettere mai di dirlo” sussurrò la Serpeverde sulle labbra del ragazzo prima di baciarlo dolcemente.
George iniziò ad accarezzarle la schiena per poi insinuare una mano sotto la maglietta leggera della ragazza, risalendone il corpo verso l’alto, provocandole brividi di piacere. Poi prese a baciarla sul collo, lasciando scie di fuoco sulla pelle della giovane al passaggio delle sue labbra, mentre Katerina si lasciò sfuggire un gemito di piacere. Voleva di più. E lui lo sapeva. Quella dolce e lenta tortura era ormai un rituale. Katerina passò una mano tra i capelli di George stringendosi di più a lui, finché non si unirono in un altro bacio profondo.
“AH!” Katerina si scostò di colpo dal Grifondoro, mentre questi la guardava allarmato.
“Scusa! Ti ho fatto male?” chiese preoccupato George “Non me ne sono reso conto …”
“No … tu non c’entri …” lo rassicurò Katerina premendosi una mano sul punto il cui il ciondolo l’aveva scottata.
“Ok …” disse George riprendendo a baciarla mentre si portava su di lei.
“George … è ora di avviarsi verso il campo … c’è la finale” protestò debolmente la ragazza
“Uhm … sei proprio una seccatura Rosier!” mormorò George sul suo collo morbido “E va bene … andiamo alla finale … ma sappi che appena finisce riprendiamo quello che hai interrotto!” disse il rosso sorridendo malizioso
“Questo è da vedere …” scherzò Katerina mentre si avviavano verso il campo da Quidditch abilmente trasformato in un labirinto pieno di insidie.
In realtà il motivo per cui l’aveva interrotto non aveva niente a che vedere con la finale.
Stavolta l’aveva sentito distintamente.
Il ciondolo l’aveva bruciata sulla pelle delicata vicino ai seni, lasciandole impressa una R infuocata.
Sospettando che avesse a che fare con le sue origini e la sua famiglia, decise di non dire niente a George.
 A casa avrebbe chiesto spiegazioni a sua madre.
O alla nonna.
 

***

                                                                                                                    
Morto.

Cedric Diggory era morto.

Il Signore Oscuro.

Tornato.

Mangiamorte.

Alla vista del cadavere che giaceva immobile come una statua sul prato, e alle grida disperate del signor Diggory, Katerina nascose il volto contro il petto di George.
“Non guardare … stai tranquilla …” le sussurrava piano cullandola tra le sue braccia.
Ma lui non era tranquillo per niente.
Quel ciondolo vibrava.
 Sembrava felice. Quasi come se fosse dotato di vita propria.
Scossa, si diresse al castello, dove tutti gli studenti erano stati riuniti in Sala Grande.
Silente spiegò loro cosa fosse successo, prima di passare a un elogio a Cedric come ultimo addio.
Il Signore Oscuro era tornato.
Con lui, i suoi sostenitori.
Il ciondolo la stava chiamando.
Il suo destino stava per compiersi.
 

***

Alla stazione di King’s Cross, con la morte nel cuore, Katerina dovette separarsi da George.
“Scrivimi!” si raccomandò George
“Sicuro! Ogni giorno!” lo schernì Katerina. Faceva parte del suo carattere non mostrare troppo le emozioni, ma in realtà avrebbe voluto seguirlo, ovunque egli andasse.
“Fai poco la furba, guarda che lo so che senti già terribilmente la mia mancanza!” ghignò George che ormai aveva imparato a conoscerla.
“Ah sì Weasley?” sussurrò Katerina mordicchiandogli il labbro inferiore “Io credo che sarà più il contrario …” disse prima che le sue labbra venissero catturate da quelle di George in un bacio dolce e profondo.
“Ehm ehm! Mi dispiace interrompere questo delizioso quadretto, ma mamma Weasley è in arrivo!” disse Fred trascinando il suo pesante baule.
“Giusto … meglio non aizzare la belva che c’è in lei prima del tempo!” convenne il gemello “Allora … ci vediamo!”
“Ci vediamo!” disse Katerina salutando George un’ultima volta, prima di venire inghiottita dalla folla.
 

***

Katerina era appena arrivata a casa, accompagnata dalla madre, la quale si era subito diretta in cucina per preparare la cena.
Esausta, la ragazza salì al piano di sopra, con l’intenzione di riposarsi un po’ nella sua camera. Proprio mentre stava per entrare sentì strani rumori provenire dalla stanza della nonna. Sembrava che stesse parlando. Eppure in casa c’erano solo loro tre e la madre era in cucina …
Incuriosita, Katerina si avvicinò alla camera della nonna, la cui porta non era stata chiusa del tutto, permettendole di vedere attraverso uno spiraglio.
L’anziana signora stava china su un oggetto che pendeva dal suo collo. Un ciondolo. Identico a quello di Katerina. Mormorava, sembrava eccitata per qualcosa, ma la ragazza riuscì a capire solo alcune parole sconnesse come: … ci siamo … è il momento … tornato … uccidere … ragazzo …
“Nonna?” chiese Katerina, entrando esitante nella stanza.
“Vieni, vieni bambina!” disse l’anziana donna con gli occhi che le brillavano “Senti il richiamo del ciondolo? Ti sta chiamando! Questi monili furono forgiati dal Signore Oscuro stesso e donati alla nostra famiglia come segno della sua riconoscenza per  la nostra fedeltà! Adesso è giunto anche il tuo momento! Il tuo destino sta per compiersi! Ti unirai al Signore Oscuro prendendo il posto di tuo padre!”
Le aveva dette. Le parole che aveva sempre temuto, erano finalmente state pronunciate.
Dunque era così … il ciondolo era una sorta di guida … la stava chiamando verso il Signore Oscuro e voleva allontanarla da tutto ciò che riteneva sbagliato, come George, bruciandola … per portarla al compimento del suo destino … diventare una Mangiamorte.
 
Senza più ascoltare una parola della nonna corse giù per le scale.
“Katerina! Cos’è successo?” chiese Alexandra allarmata dal trambusto.
“Dimmi la verità!” urlò Katerina contro la donna “Voglio sapere tutta la verità su mio padre, su di te e su questo maledetto ciondolo!! Perché non riesco a toglierlo?! maledizione! ” esclamò tentando di strapparsi via la catenina dal collo, ma quella non voleva saperne di sganciarsi.
“Ti spiegherò tutto, ma adesso calmati … siediti qui …” le disse porgendole una sedia. “Primo … non mi sono sposata con tuo padre per amore, ma come ben sai le famiglie Purosangue e Serpeverde sono rimaste in poche … diciamo pure che fui costretta da mio padre a sposarlo. Ma tu, quando mi hai guardato per la prima volta con i tuoi dolcissimi occhi, sei riuscita a ridarmi il sorriso che mi era stato tolto tempo fa. Sei la mia sola ragione di vita e credimi farei qualsiasi cosa per darti una vita migliore della mia, ma … il tuo destino è legato indissolubilmente a quel ciondolo … non puoi toglierlo perché ora che il Signore Oscuro è tornato si è attivato, è diventato parte di te … e se non farai ciò che vuole … finirà con il distruggerti …” concluse la donna, mentre un lacrima le scendeva sul volto.
“in pratica mi stai chiedendo di diventare una Mangiamorte per salvarmi! Grazie tante, ma preferisco morire!” ribatté con forza Katerina
“Non è necessario diventare Mangiamorte … solo … solo smetti di vedere quel ragazzo dai capelli rossi … sì vi ho visti in stazione … so che lo ami, ma … se continui a vederlo … sarà la tua fine … e io non sopravviverei …” disse infine Alexandra lasciando libere le lacrime di rigarle le guancie accarezzando il volto della figlia.
 

***

Caro George,
 Weasley … ci ho pensato parecchio e sono giunta alla conclusione che è meglio se la finiamo qui.
Continuare la nostra storia relazione, sarebbe solo una follia. Non so cosa mi sia preso in questi mesi, ma adesso che ho avuto modo di riflettere, capisco quanti sbagli abbia fatto in questo periodo.
Il primo di questi, TU.
Non capisco come sia potuto succedere che io, una Serpeverde Purosangue, mi sia innamorata infatuata di te, un Traditore del suo Sangue e pure fiero di esserlo. sicuramente avrai usato una qualche magia a me sconosciuta, ma stai sicuro che l’episodio non si ripeterà.
Quindi con queste poche righe ti dico … beh .. ADDIO.
Non cercarmi in alcun modo.
Katerina

Katerina posò la piuma tremando vistosamente. Calde lacrime amare scesero copiose lungo le sue guancie.
Aveva dovuto farlo.
Diede la lettera al gufo che sua madre le aveva regalato il suo primo anno ad Hogwarts e lo guardò allontanarsi nel cielo scuro della notte finché non sparì dalla sua vista.
E fu così che Katerina Rosier morì la prima volta.
Sarebbe morta comunque … bruciata dal ciondolo per aver scelto l’amore o pugnalata al cuore da una lama invisibile per averlo rifiutato … Katerina avrebbe scelto mille volte la prima opzione, ma così facendo avrebbe ucciso anche sua madre.
Così decise di scegliere la seconda opzione … morendo lei sola, imprigionata in un corpo dal cuore sanguinante.
 

***

“Cos’è Georgie?” domandò curioso Fred notando il gemello intento ad aprire una busta.
“Una lettera … è di Katerina!” rispose George sorridendo e iniziando a leggere.
“Uuuh allora ti ha scritto! Che dice?” chiese Fred tutto curioso. Ma il sorrido di George si affievoliva ad ogni riga che leggeva finché chiuse gli occhi un istante per poi riaprirli e accartocciare le lettera lanciandola lontano.
“Ehi … che succede?”  chiese Fred preoccupato.
“Mi ha piantato. È finita. Punto. The end” disse George atono.
“Che?? Ma come … insomma … andava tutto bene no?”  disse Fred sconvolto dalla notizia.
“Già … almeno così credevo io .. guarda tu stesso!” disse George facendo un cenno verso la lettera accartocciata. Fred andò a raccoglierla e iniziò a leggerla. Si poteva leggere il suo stupore che cresceva ad ogni riga.
“E’ pazzesco … dev’essere successo qualcosa … insomma … non è normale cambiare idea così da un giorno all’altro …” disse Fred
“E’ strano anche come ha scritto … parole cancellate, macchie e poi quel tono duro, tagliente … non è da lei …” convenne George
“Secondo me dovresti scriverle …” suggerì Fred
“L’hai sentita no? Non cercarmi in alcun modo …” disse George con tono sepolcrale. Aveva solo una gran voglia di spaccare tutto ciò che avesse intorno.
“La ami no? Allora provaci!” insistette Fred finché il gemello non si decise, esitante, a prendere in mano una penna.

 

***

Lettere.
Montagne di lettere.
Tutte nascoste e chiuse a chiave in un cassetto senza essere mai state aperte.
Le avrebbe fatto troppo male leggere le parole di George scritte con la sua calligrafia un po’ infantile, che lei aveva sempre trovato adorabile.
Una spiegazione … questa gliela devi … diceva una vocina nella sua testa
Gliel’ho già data nell’unica lettera che gli ho mandato … ribatteva l’altra
Quella era solo una scusa per allontanarlo …
Che altro dovrei fare? almeno così non si farà male nessuno …
Tranne te …
Sopravviverò ….
Sopravvivere non è come vivere …
BASTA LASCIAMI IN PACE!!! Urlò Katerina dentro di sé portandosi le mani alla testa e cominciando a singhiozzare.
Cercava di negare la realtà, ma quella non era vita.
 

***

Era l’ultimo anno a Hogwarts per i gemelli. L’anno dei M.A.G.O., ma loro aveva ben altri progetti per il loro futuro.
Durante l’estate avevano sperimentato nuovi prodotti per i Tiri Vispi Weasley, tra questi le Merendine Marinare stavano riscuotendo un discreto successo.
George aveva tentato numerose volte di parlare con Katerina, ma lei era sempre sgattaiolata via con qualche scusa o liquidandolo in malo modo. Sperava in questo modo di convincerlo che fosse finita veramente, perché ogni volta che lo vedeva le si stringeva un nodo in gola. Non avrebbe mai smesso di amarlo, ma doveva allontanarlo o sarebbe impazzita.
Un giorno però si sentì tirare con forza per un braccio. “Adesso mi stai a sentire” disse George guardandola risoluto. Non aveva mai visto un’espressione più seria sulla faccia del ragazzo.
“Che vuoi Weasley? quello che ho scritto non ti è bastato?” domandò Katerina tagliente. A ogni sua parola, il pugnale che vi aveva conficcato lei stessa quando aveva scritto quella lettera, sembrava conficcarsi più in profondità.
“No non mi basta! Perché? Stavamo bene mi pare no? Anche in stazione andava tutto bene … cos’è successo? Dove ho sbagliato?” chiese George scaldandosi. Almeno una risposata gliela doveva.
“Tu non hai sbagliato niente! Sono io che ho sbagliato! Ora se vuoi scusarmi ho una lezione da seguire …” disse Katerina tentando di spostare il braccio di George che la bloccava.
“Perché sei cambiata così tanto? Che ti è successo?” disse George ormai rassegnato. Katerina abbassò lo sguardo ma non rispose.
“D’accordo … sei libera … vai … se è questo che vuoi … che finisca così … bene, prego” disse infine George spostando il braccio per farla passare “Ma sappi una cosa … mi hai preso il cuore e me l’hai sbriciolato fino all’ultimo pezzo … quindi non provare a cercarmi mai più.”
Il pugnale trapassò il cuore della ragazza da parte a parte.
E fu così che Katerina Rosier morì per la seconda volta.
 

***

Dopo quell’episodio, George non provò mai più a parlare con Katerina. Passato un primo periodo in cui il suo consueto sorriso faticava a riaccendersi, questo tornò finalmente a fare capolino sulle labbra del gemello. Le Merendine Marinare andavano a gonfie vele, nuovi prodotti erano pronti a decollare e tra il Quidditch e le riunioni segrete con l’ES, l’amore tornò di nuovo a bussare alla sua porta.
George Weasley e Alicia Spinnet stavano insieme.
Katerina li guardò allontanarsi ridendo mano nella mano diretti ad Hogsmeade. Non una lacrima scese dagli occhi della ragazza. Se solo ce ne fossero state …! Ma in quei mesi aveva pianto talmente tanto che si era prosciugata. Si sentiva svuotata.
Era come un guscio vuoto che cammina. Che si porta avanti per inerzia.
Poi accadde. I gemelli lasciarono Hogwarts prima del tempo, trasformando il corridoio in un’enorme palude e facendo in modo che nessuno si scordasse di loro, lasciando agli studenti valanghe di prodotti da usare contro la Umbridge.
Andato.
Se n'era andato.
E Katerina Rosier morì per la terza volta.
Così non le rimase altro che rifugiarsi nei libri e prendere tutti i M.A.G.O con il massimo dei voti.
Ma che le importava dei M.A.G.O.?
Senza di lui … niente aveva più senso.

To be continued ...


 

Spazio autrice:
Ed eccomi di nuovi qui a stressarvi con un altro capitolo! ^^
Un po' triste lo so ...come andrà a finire tra i due?? stay tuned! ;)


Ringrazio ancora una volta i 12 che hanno messo questa storia tra le preferite, i 13 che l'hanno messa tra le seguite, i 6 che l'hanno messa tra le ricordate e tutti quelli che continuano a recensire!
Baci :)

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** All's well that ends well ***


All's well that ends well

 
Passò un anno.
I gemelli avevano finalmente coronato il loro sogno aprendo un magnifico negozio di scherzi a Diagon Alley, i cui affari andavano a gonfie vele.
Katerina era invece diventata un’ottima Guaritrice al San Mungo. Lei era già morta tre volte, perché non salvare le altre persone? Aveva inventato parecchie nuove tecniche , tutte davvero utili, una delle quali  molto potente. Consisteva nel trasferimento di una parte dell’energia vitale del Guaritore nel corpo di un ferito ormai tra le braccia della morte, riuscendo quindi a strapparlo da essa.
Tuttavia questa tecnica aveva un difetto. Il Guaritore che eseguiva quella tecnica, perdendo metà della sua energia vitale, diventava talmente debole e debilitato da rischiare la morte lui stesso. Per questo motivo, gli altri Guaritori del San Mungo proibirono a Katerina di usare quella tecnica.
 
Come ogni mattino, Katerina andava a Diagon Alley per prendere un caffè nel suo bar preferito.
Non era un caso se aveva scelto quel bar.
Era infatti situato proprio di fronte il negozio dei gemelli e dalla vetrata della caffetteria poteva vedere all’interno del locale.
Poteva vedere il suo magnifico sorriso.
Il sorriso di George.
Ancora una volta.
 
“ …I'm sitting down here,
But hey you can't see me, kinda invisible
You don't sense my stay
Not really hiding, not like a shadow
Just thought I would join you for one day
I'm sitting down here,
But hey you can't see me …”
(*)

Canticchiava Katerina sorseggiando il suo caffè. Quella canzone sembrava scritta apposta per lei.
Perché lei se ne stava veramente seduta lì,ogni mattina, invisibile ai suoi occhi, quasi come un’ ombra, solo per stare un po’ con lui un altro giorno.
Finito il caffè andava al San Mungo. Ma questa volta sarebbe andata diversamente.
Aveva rimandato troppe volte … troppo a lungo.
Prese coraggio e attraversò la strada fermandosi davanti al negozio recante la scritta Tiri Vispi Wealey. Allungò una mano sulla maniglia della porta dai colori sgargianti, per poi ritrarla immediatamente.
Ma che sto facendo? Non mi vorrà neanche vedere …
La ragazza esitava davanti alla porta, finché si decise.  Abbassò la maniglia ed entrò.  I gemelli erano entrambi impegnati con dei clienti, così lei ne approfittò per dare un’occhiata in giro. C’era veramente di tutto … quei ragazzi erano davvero geniali. Ma di questo, pensò sorridendo, lei non aveva mai dubitato.
Aveva appena preso in mano una scatola dai colori accesi per esaminarla meglio quando sentì una voce alle sue spalle.
“Cosa ci fai qui?”
Katerina sussultò lasciandosi sfuggire di mano la scatola. La ragazza si chinò immediatamente a raccoglierla, ma anche George si era chinato a raccoglierla, cosi che le loro teste quasi cozzarono.
“Scusami … io …” mormorò Katerina rimettendo a posto la scatola “Me ne vado subito!” disse poi uscendo dal negozio in tutta fretta.
“Chi era?” domandò Fred al gemello una volta raggiuntolo.
“Nessuno” rispose George allontanandosi
“Era Katerina vero? Non puoi continuare a mentire a te stesso. Ti fai solo del male. Tu la ami ancora!” proseguì  Fred, consapevole della battaglia che infuriava da un anno ormai nella testa del gemello. Una battaglia tra amore e odio.
“E’ stato tanto tempo fa …” mormorò George per poi andare a servire un nuovo cliente.
 

 

***

Il Signore Oscuro era uscito allo scoperto.
Aveva preso il controllo del Ministero e di Hogwarts.
La Terza Guerra Magica aveva avuto inizio.

Ad Hogwarts infuriava la battaglia.

Katerina sapeva che George e tutta la sua famiglia vi avrebbero preso parte.
Doveva proteggerlo, si disse. Ma come?
“Katerina! Il momento è arrivato! Devi raggiungere il Signore Oscuro e aiutarlo nella sua grandiosa impresa! Finalmente tutti quei Mezzosangue e schifosi Traditori del loro Sangue avranno ciò che si meritano! ” disse l’anziana signora Rosier, i cui occhi brillavano d’eccitazione. Anche lei avrebbe preso parte alla battaglia. In quel momento a Katerina venne un’idea. Se avesse finto di voler combattere tra le fila di Voldemort accompagnando la nonna, avrebbe potuto almeno tentare di proteggere George. Così le due donne si Smaterializzarono per comparire fuori dalla mura di Hogwarts, dove un enorme esercito si stava radunando.
Gli studenti di Hogwarts, aiutati da insegnanti, fantasmi e dall’Ordine della Fenice opponevano una strenua resistenza.
In un momento di confusione, Katerina approfittò per allontanarsi. Doveva trovarlo. La ragazza corse a perdifiato per i corridoi di Hogwarts, ma di George non vi era traccia.
Poi finalmente vide due teste rosse. Fred e Percy duellavano contro due uomini incappucciati. Poco distanti da loro vi erano Harry, Ron e Hermione.
Katerina sentì Percy urlare: “Ah Ministro! Le ho detto che do le dimissioni?” mentre il ragazzo incalzava O’Tusoe mettendolo in seria difficoltà.
“Hai fatto una battuta Perce!” gridò Fred quando il Mangiamorte con cui stava combattendo crollò colpito da tre Schiantesimi. Anche O’Tusoe era a terra e minuscole spine gli spuntavano dappertutto; sembrava che si stesse trasformando in un riccio. Fred guardò il fratello con allegria.
“Hai davvero fatto una battuta, Perce … l’ultima che ti avevo sentito fare era …”
L’aria esplose.

Un’ala del castello era stata colpita da un incantesimo crollando in mille pezzi. Le macerie volarono ovunque. Katerina si gettò a terra riparandosi da un incantesimo Scudo. Di fianco a lei sentì una mano.
Era Fred.
Il ragazzo era stato colpito alla tempia che adesso sanguinava copiosamente. Non respirava più ormai e anche il cuore sembrava aver ceduto, esalando gli ultimi debolissimi atti.
“Fred” sussurrò Katerina al ragazzo scuotendogli il braccio. “Fred” ripeté disperata.
Nessun cenno o movimento.
In un secondo decise cosa doveva fare.
“Transfero vitam” (**) sussurrò Katerina puntando la bacchetta dal suo petto verso quello del ragazzo.
Lentamente il respiro di Fred tornò regolarare. “Grazie” mormorò sollevata la ragazza. In quell’istante il ciondolo bruciò più forte che mai, poi si sganciò di colpo dal suo collo finendole in grembo.
Era bruciato un po’ ovunque e come quella volta che ebbe la sensazione che fosse vivo, che fosse felice per il ritorno di Voldemort, adesso sembrava … morto.
Probabilmente non aveva retto ad un gesto d’amore così grande. Katerina aveva messo a repentaglio la sua stessa vita pur di salvare il gemello di George.
Dopo tutto quello che gli ho fatto … glielo dovevo. Pensò sollevata Katerina. Ora che il ciondolo non era più appeso al suo collo si sentiva diversa, più leggera, come se le avessero tolto di dosso un peso che la opprimeva da ogni parte.
Velocemente bloccò l’emorragia di Fred facendo comparire con la bacchetta garze sterili.
Ma di colpo, si sentì stanca, come se non avesse dormito per intere settimane.
Gli effetti dell’incantesimo iniziavano a farsi sentire.
Intanto il polverone provocato dal crollo andava diradandosi rivelando le figure di Ron, Harry, Hermione e Percy.
“State tutti bene?” chiese quest’ultimo preoccupato.
“Credo di sì …” rispose Hermione guardandosi intorno “Ma dov’è Fred?”
Katerina mise in fretta il ciondolo nella mano aperta di Fred chiudendogliela poi a pugno e corse via più velocemente che poté.
“Laggiù!” disse Harry indicando una figura stesa a terra.
“Fred!” urlò Percy precipitandosi a fianco del fratello. “Respira ancora! Ma … queste bende?”
“Sembra che qualcuno l’abbia medicato …” disse Hermione stupita quanto gli altri.
 

 

***

Non l’avevano vista. Katerina si fermò ansante in un corridoio vuoto tenendosi la pancia.
Le faceva male dappertutto. Ogni singola ossa, ogni centimetro di carne sembrava perforato da una miriade di spilli invisibili.
Ma doveva resistere. Non se ne sarebbe andata finché non avesse avuto la certezza che lui stava bene.
Katerina riprese a camminare velocemente per i corridoi. Non era più in grado di correre. Superò parecchi corpi distesi a terra. Alcuni Schiantati, altri privi di vita. Tra questi ultimi scorse un volto familiare.
La nonna.
Il corpo esanime, supino, gli occhi esaltati, il volto contratto in un ultimo ghigno malvagio.
Katerina non provava odio per lei, nemmeno disprezzo, pietà piuttosto. Pietà per una donna incapace di amare che aveva vissuto una vita nell’oscurità delle tenebre e dell’odio.
“Addio nonna … adesso sono libera …” mormorò prima di superarla e imboccare una rampa di scale.
Poi sentì la voce. Quella voce fredda, sibilante, dritta nella sua testa.
Voldemort ordinava ai suoi di ritirarsi, permettendo ai suoi oppositori di raccogliere i loro caduti. Lui avrebbe aspettato che Harry Potter lo raggiungesse nella foresta.
La ragazza vide la Professoressa Sprite trasportare il corpo esanime di una ragazza Tassorosso in Sala Grande. Decise di seguirla. Se anche George era … non riusciva nemmeno a pensarla quella parola … allora doveva trovarsi per forza là.
Infatti si trovava là. Quando lo vide sentì un tuffo al cuore. Era vivo.
George stava in piedi di fianco alla sua famiglia, la quale era riunita intorno a due corpi distesi, esanimi, che si tenevano per mano. Non riuscì a vedere i loro volti, ma sapere che lui era salvo e così anche la sua famiglia per il momento le bastava.
Uscì dalle mura del castello camminando quanto più velocemente le sue gambe le permettevano e si Smaterializzò.
Un secondo più tardi i suoi piedi poggiarono sul freddo pavimento di casa Rosier.
Le ginocchia le cedettero e stremata, Katerina si accasciò a terra.
 

 

***

Era finita. La battaglia era veramente finita.
Voldemort era stato sconfitto.
“Stai bene Freddie?” chiese George al gemello ripetendo la stessa frase che gli aveva rivolto all’inizio della battaglia
“Sì” rispose Fred, questa volta sereno
“Anch’io” disse George sorridendo “Ma che hai fatto? Quelle bende?”
“E’ una lunga storia …” disse Fred che pure sorrideva
“Adesso che è finita, ho tutto il tempo del mondo”
“D’accordo …” acconsentì Fred, il quale raccontò al gemello quanto era accaduto nell’ala del castello che era stata distrutta; dal suo duello con il Mangiamorte,alla battuta di Percy, fino all’esplosione dove aveva creduto di morire. Invece si era risvegliato con la testa bendata e qualcosa stretto in pugno.
Lentamente Fred aprì la mano rivelandone il contenuto. Un ciondolo con incisa una R.
“Ma questo … è di …” iniziò George stupito
“Katerina sì …” concluse il gemello per lui “Credo proprio che le devo la vita … chi l’avrebbe mai detto che un giorno sarei stato salvato da una Serpeverde? Beh che ci fai ancora lì impalato? Corri a cercarla!” lo esortò Fred riscuotendo George dallo stato di trance in cui sembrava caduto.
 
Non poteva crederci. Katerina era stata lì, nel mezzo della battaglia e aveva salvato suo fratello. Perché? Guardò in ogni angolo del castello, ma niente, della ragazza nemmeno una traccia. Sperando con tutto il cuore che non  le fosse successo niente andò al San Mungo, dove erano stati trasportati i feriti.
“Mi scusi, Katerina Rosier si trova qui?” chiese George a un apprendista Guaritore di passaggio.
“La Guaritrice Katerina? No mi spiace, sua madre ha detto che non tornerà al lavoro per almeno una settimana … sta molto male”
Lei stava male.
Non perse nemmeno tempo a ringraziare l’apprendista, si Smaterializzò immediatamente, comparendo davanti all’imponente maniero dei Rosier. George si attaccò al campanello pregando che qualcuno venisse ad aprire. Doveva vederla. Era stato così stupido …
“Sì?” disse una donna aprendo il pesante portone. Appena la vide, il cuore di George mancò un battito. Poi si rese conto che non era Katerina. Ma la somiglianza tra le due donne era eccezionale. Doveva essere la madre.
“Buongiorno signora … sono George Weasley …  vorrei vedere Katerina se possibile” disse George
“Sei venuto … speravo tanto che venissi … prego accomodati” disse Alexandra spostandosi leggermente per lasciarlo passare. “E’ di sopra. Prima stanza sulla destra. Le farà piacere vederti.” proseguì facendogli un sorriso di incoraggiamento.
George salì i freddi scalini di marmo giungendo davanti alla porta della ragazza. Esitò un momento prima di entrare. Aveva paura di come avrebbe potuto trovarla. Poi, tremando leggermente, spinse la maniglia ed entrò.
Lei giaceva lì, stesa sul letto, gli occhi chiusi, i capelli castani sparsi sul cuscino in morbide onde e il volto sereno. Sembrava in pace con il mondo.
Bella come se la ricordava.
Facendo attenzione a non svegliarla, si sedette sul bordo del letto e le accarezzò una guancia.
Lentamente un sorriso comparve sul volto di Katerina.
“Sei venuto …” mormorò la ragazza aprendo gli occhi.
“Ssst … non parlare ti sforzi troppo”  la zittì dolcemente George continuando ad accarezzarla.
“No … sto bene … sono solo” si interruppe la ragazza dando un colpo di tosse “sono solo molto stanca …”
“Ho saputo quello che hai fatto. Hai salvato Fred. Perché?” domandò George ripensando a come l’aveva trattata quel giorno in negozio.
“Non sono il tipo da lasciar morire la gente quando mi capita davanti … sono diventata Guaritrice sai?” rispose Katerina sorridendo prima di dare un altro colpo di tosse “E poi … dopo quello che ti ho fatto era il minimo …” proseguì abbassando gli occhi tristemente.
“Perché l’hai fatto?” chiese di nuovo George. Katerina capì subito a cosa si riferiva questa volta.
“Ricordi il ciondolo d’argento che portavo sempre al collo?” cominciò lei, decisa a raccontargli tutto fino in fondo. Basta segreti. Doveva liberarsi anche di questo peso, solo così sarebbe riuscita ad andare avanti, anche se lui non la voleva più. Ormai aveva Alicia.
“Intendi questo?” chiese George tirando fuori dalla tasca una catenina bruciata con un pendente.
“Sì … l’avevo lasciato a Fred nella speranza che te lo desse … così se avessi capito, magari … mi avresti perdonato …” disse Katerina per poi raccontargli lentamente tutta la storia della sua famiglia, del ciondolo e della scelta che era stata costretta a fare.
“Mi dispiace …” singhiozzò alla fine Katerina ormai in lacrime “Non sai quanto mi sono odiata per averti scritto quella lettera …  tu che cercavi una spiegazione e io che non potevo dartela ed ero costretta ad allontanarti anche se ti amavo … ma non potevo lasciarla morire con me!”  concluse la ragazza scossa dai singhiozzi.
Ora finalmente tutto tornava. Aveva sofferto è vero, ma mai quanto lei. Aveva sacrificato se stessa per salvare la madre. Eppure non aveva mai smesso di amarlo. Nemmeno quando le aveva definitivamente voltato le spalle per cercare di superare il suo di dolore.
Ma ora che sapeva, ora che era finita, tutto era diverso.
“Vieni con me … ti porto in un posto … ce la fai?” chiese George tendendo una mano per aiutarla ad alzarsi.
“S-sì …” rispose Katerina afferrando la sua mano tesa.
George la prese in braccio e si Smaterializzò.
“Chiudi gli occhi e non sbirciare” le disse facendole poggiare i piedi a terra e guidandola per alcuni metri.
“Dove siamo?” chiese la ragazza. Poteva sentire le rocce ruvide sotto i suoi piedi nudi e il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli.
“Guarda tu stessa” disse George permettendole di aprire gli occhi.
“Ma è … bellissimo!”esclamò la ragazza ammirando il paesaggio circostante. Si trovava sulla cima di un promontorio a picco sul mare.
“Bello no? Ci veniamo spesso io e Fred … quando abbiamo voglia di stare un po’ in pace, lontano da tutto …” disse George sollevato nel vedere che la ragazza era tornata a sorridere.
“E’ semplicemente stupendo” gli disse rivolgendogli uno dei suoi sorrisi più belli.
“Che dici, è ora di liberarsi di questo ciondolo, no?” disse George porgendole l’oggetto.
“Con piacere!” rispose Katerina prendendo tra le mani il ciondolo bruciacchiato. Lentamente si incamminò fino al ciglio del promontorio, trasse un bel respiro, sentendo la salsedine riempirle le narici e poi lo lanciò.
Katerina lo guardò precipitare nel mare agitato e sparire per sempre tra le onde.
Chiuse gli occhi.
Era andato. Per sempre.
Adesso era libera, completamente.
Sentendosi leggera come non mai, allargò le braccia, mentre il vento le scompigliava i lunghi capelli mossi.
Era una sensazione bellissima. Sembrava di volare.
Poi rise. Un riso genuino, liberatorio. Non rideva così da quando era una bambina.
Sempre sorridendo si voltò verso George sussurrando “Grazie”.
“E adesso? Che si fa?”  chiese Katerina
“Adesso, come in ogni storia che si rispetti, la ragazza corre incontro al ragazzo che non vede da tempo e i due possono finalmente baciarsi appassionatamente!” rispose George rivolgendole il suo solito ghigno malizioso che lei adorava.
“Mi sa che hai visto troppi film romantici, Weasley …” disse Katerina senza smettere un attimo di sorridere
“Colpa di Ginny … nel periodo pre-Potter, quando lui non se la filava, dannatissimo ragazzo, era un continuo!”  sbuffò George
“Ma … e Alicia?” chiese Katerina
“Alicia? Le ho voluto davvero bene, ma … non poteva funzionare … non puoi amare una persona quando con la testa pensi a un’altra. Sì, Rosier, detesto ammetterlo ma sei un chiodo fisso, non ti sei mai levata dalla mia testolina bacata e …” George non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò Katerina tra le braccia, la quale lo baciò come non aveva mai fatto prima.
“Mi sei mancato” sussurrò  poi sulle sue labbra.
“Wow … ma quanto siamo zuccherose oggi ... mi sei mancata anche tu seccatura!” ghignò George riprendendo a baciarla.
“Ti amo” disse Katerina guardandolo nei suoi bellissimi occhi nocciola.
“Hai proprio deciso di farmi venire un infarto oggi?” disse George stuzzicandola.
“Ma stai zitto!” esclamò indignata la ragazza colpendolo sul braccio “Io ti dichiaro i miei sentimenti e tu che fai? sfotti! Bel ragazzo mi sono scelta …” borbottò facend l'offesa.
“Ehi … lo sai che adesso non ti libererai più di me vero?” disse George baciandole il collo morbido “Perché non posso stare senza te” concluse per poi catturare di nuovo le sue labbra.
 

 

***

“No, no e no! Ti ho detto che non ci vengo!!!” urlò Katerina per la quinta volta a un imperterrito George. Non aveva assolutamente intenzione di mollare. Tanto sapeva che alla fine la ragazza avrebbe ceduto.
“E invece ci vieni! Lo sai che è tradizione della famiglia Weasley riunirsi a Natale … andiamo ci saranno anche tutte le rispettive ragazze e mogli dei miei fratelli e Harry!” insistette George
“E allora? Insomma George cosa di diranno i tuoi genitori? Non sono certo la benvenuta ..” protestò Katerina
“Scherzi? Hai salvato Fred! Se non sei la benvenuta tu ..! Mamma mi ha detto di invitarti, anzi praticamente ti costringe a venire e papà muore dalla voglia di conoscerti, perciò alza le tue belle chiappette sode e fila a prepararti!”
“George Weasley! Non prendo ordini da nessuno!” disse infiammandosi la castana “e poi … e poi mi sento a disagio ecco!” concluse mestamente guardando il pavimento come se fosse la cosa più interessante del mondo.
“Ah-ah! Dunque è questo il problema … beh Katerina Rosier, prossimamente in Weasley, ti ci dovrai abituare …” disse George ghignado.
“Prossimamente in Weasley? non ricordo che qualcuno mi abbia fatto una proposta di matrimonio di recente…” disse Katerina incrociando le braccia.
“Ma è scontato no? Cioè io ti considero già mia moglie è solo una formalità …”
“Chiacchiere Weasley! resta il fatto che non me l’hai ancora chiesto ufficialmente quindi …” ribatté la ragazza.
“D’accordo hai ragione …” convenne George. Era meglio assecondarla se sperava di portarla a cena dalla sua famiglia. “Ma ti prego, ti scongiuro, ti imploro … vieni?” chiese facendole gli occhi da cucciolo.
“No! E non guardarmi così!” disse Katerina.
“Eddai fallo per me! Ti giuro che se vieni, butterò tutti quei maglioni di lana fatti da mamma che odi tanto!”
“Sul serio?” chiese Katerina illuminandosi di colpo. Quei maglioni erano la cosa più anti-sexy che avesse mai visto in vita sua.
“Promesso!” disse George premendosi le dita sulle labbra in segno di giuramento.
“Ok …” cedette infine Katerina. Tanto sapeva di partenza come sarebbe andata a finire. Quando George si impuntava, sarebbe stato capace di portarla all’esaurimento nervoso pur di farla cedere.
Alla ragazza non rimase altro da fare che dirigersi in camera per vestirsi. Scelse un elegante tubino rosso, con una profonda scollatura sulla schiena. Un velo di trucco, capelli raccolti in un’acconciatura semplice ma elegante che le scendevano da una sola parte coprendole la spalla destra e sandali d’argento a tacco alto.
“Come sto?” domandò facendo un giro su se stessa.
“Sei uno schianto amore! molto natalizia! Speriamo che papà non ti scambi per Babbo Natale … sai ultimamente non ci vede tanto ben ..ahi!” disse George massaggiandosi il punto in cui la ragazza l’aveva colpito con la borsetta senza smettere di sorridere. Adorava farla arrabbiare. Se possibile, diventava ancora più carina.
“ Fai poco il furbo … Babbo Natale potrebbe anche decidere di non farti alcun regalo quest’anno …” disse Katerina guardandolo maliziosamente, mentre George sbiancava.
“Ok … era solo una battutina … prometto che sarò buono buono d’ora in avanti …” disse George cercando di rabbonirla.
“Andiamo và … prima che cambi idea!” disse la ragazza avviandosi fuori dalla porta scuotendo la testa “Uomini … che pazienza …”
 
Alla fine tutti i suoi timori si rivelarono infondati.
I genitori di George si rivelarono due persone veramente gentili, come il resto della famiglia d’altronde. Venne accolta da tutti con calore e la serata passò piacevole e in allegria, soprattutto grazie alle battute di Fred e George e agli scherzi che questi ultimi riservarono a Percy.
“Direi che è ora di un brindisi!” disse Fred alzandosi in piedi con il bicchiere sollevato “Alla meravigliosa ragazza di mio fratello George, senza la quale ora non sarei qui!” proseguì Fred allegramente imitato da tutti gli altri che dissero “A Katerina” facendo arrossire la ragazza.
“Sai che sei adorabile quando arrossisci?” le sussurrò George all’orecchio, ghignando malizioso.
“Stai zitto ...” protestò questa debolmente, dandogli una leggera gomitata.
“E adesso … i regali!!!” esclamò una signora Weasley al culmine della felicità, reggendo in mano almeno una ventina di pacchetti colorati che distribuì in giro.
“E questi sono per voi cari” disse la signora Weasley porgendo due pacchetti sgargianti a George e Katerina.
Trepidante Katerina iniziò a scartare il pacchetto imitata dal ragazzo. Aveva un brutto presentimento. Mise una mano all’interno del pacco e … ciò che tirò fuori fu un bitorzoluto maglione di lana verde con la lettera “K” posta al centro. Lentamente si voltò verso George, il quale, reggendo in mano un maglione identico al suo, ma in blu e con la lettera “G”, tentava in tutti i modi di non scoppiarle a ridere in faccia alla vista della sua espressione.
“Ma è meraviglioso, signora Weasley! grazie!” disse gentilmente Katerina a Molly, la quale le rivolse un sorrisone enorme. “Di niente, cara, figurati!”
“Mamma ce ne regala uno a ogni Natale … non te ne sbarazzerai mai!” le sussurrò George che aveva quasi le lacrime agli occhi dal ridere.
“Questo non me l’avevi detto, imbroglione!” protestò la ragazza sottovoce.
“Devo essermene dimenticato …” disse George con fare innocente, schioccandole poi un bacio sulla guancia.
 
La neve scendeva copiosa, imbiancando la campagna circostante casa Weasley.
Katerina alzò il volto verso il cielo e un fiocco di neve le si posò sulla punta del naso.

 

“Ehi … che fai qua fuori? Si gela …” disse George raggiungendola e toccandole la punta del naso per liberarla dal fiocco.
“Lo so … ma è così bello” rispose sorridendo Katerina stringendosi nel cappotto.
“Molto romantico vero? Stavo pensando che forse … è il momento giusto per …” disse George mentre si inginocchiava a terra.
“No!” esclamò agitata Katerina portandosi le mani alla bocca, prevedendo ciò che stava per accadere.
“Katerina Rosier … Vuoi sposarmi?” disse George aprendo la scatolina che teneva in tasca rivelandone il contenuto. Un anello d’argento, sottile, semplice ed elegante, con incastonati tre piccoli diamanti.
Katerina non rispose nemmeno, ma si gettò su George atterrando nella neve su di lui, e lo baciò.
“Lo prendo come un sì!” disse George sorridendo per poi riprendere a baciarla.

 

***
 

17 years later …

 
 

“Adam! Zack! Volete scendere sì o no??” urlò Katerina dal piano di sotto.
“No!” risposero in coro i due ragazzini scoppiando a ridere.
“Molto divertente! Bene vorrà dire che io andrò in stazione da sola a salutare i vostri cuginetti che partono per Hogwarts mentre voi restate qui!” minacciò la donna avviandosi verso la porta.
“Noooo aspettaci mamy!!!” urlarono i due correndo a perdifiato per le scale sbattendo accidentalmente una gabbietta da una parte all’altra del muro facendo un gran baccano.
Due ragazzini di undici anni, identici fino all’ultima lentiggine, entrambi dotati di capelli rosso fiamma, fecero capolino dalle scale.
Erano la copia sputata di Fred e George da piccoli. Due pesti. Due tornadi.
“Ma cos’avete fatto a quella povera Puffola?” chiese Katerina guardando scosolata la Puffola Pigmea all’interno della gabbia, che giaceva a pancia all’aria con le piume tutte arruffate.
“Io l’ho detto a Zack di non darle tutti quei biscotti!” si discolpò Adam
“Guarda che i biscotti non c’entrano! Sei tu che non dovevi correre con la gabbia in mano!” ribatté Zack.
“Eccoci! Siamo pronti anche noi” disse George, comparendo dalla camera da letto per mano a una graziosa bambina dai boccolosi capelli castani che assomigliava prodigiosamente alla madre.
“Posso avere anche io una Puffola mamy?” chiese la bimba
“Non ora Hayley , tesoro. Magari ti regaleremo una bella civetta, quando sarai più grande, che dici?” disse Katerina, mentre la bimba le saltava in braccio annuendo felice. La donna le diede un bacio sulla guancia morbida per poi rivolgersi al marito “Ci pensi tu con i bauli dei ragazzi?”
“Agli ordini capo! Forza voi due, muoversi!” aggiunse poi rivolto ai gemelli “Lo zio Fred ci starà aspettando da mezz’ora!”
“Ma se è sempre in ritardo quanto te!” protestò Adam seguendo la madre fuori dalla casa.
“Su questo, amore, non posso dargli torto” disse Katerina rivolgendo a George un piccolo ghigno.
 

 

***

I gemelli, Adam e Zack, salirono sull’Espresso di Hogwarts insieme ai cugini James, Victoire e Molly Jr. Era il loro primo anno ad Hogwarts ed erano tutti eccitatissimi, ma mai quanto i gemelli, impazienti di scoprire ogni segreto del castello e di combinare quanti più guai possibile.
“Beh allora divertitevi!” li salutò Katerina dopo averli stretti in un ultimo abbraccio “E fate i bravi!” aggiunse poi in tono di avvertimento.
“Sì, sì, non ti preoccupare mamy! Saremo due angeli!” la rassicurò Zack mostrando un sorriso a trentadue denti.
“Ehi Zack! L’hai presa la Polvere Buio Pesto? E le Caccabombe?” chiese Adam al gemello in un sussurro che però venne udito da entrambi i genitori.
“Adam!!” ammonì George
“Sì?” disse questo guardando il padre con l’espressione più innocente che riuscì a fare.
“Non so proprio da chi abbiano preso …” disse Katerina voltandosi verso il marito rivolgendogli un’occhiata sorniona. George sorrise, prima di schioccarle un bacio sulla bocca.
“Che schifo si baciano sempre!” sentirono protestare Zack dal treno che iniziava ad allontanarsi.
“Ci vediamo a Natale ragazzi!” gridò Katerina per farsi sentire sul frastuono del treno. “E ricordatevi che io e papà vi vogliamo bene!”
“Anche noi ve ne vogliamo!” urlarono i gemelli, le cui testoline rosse fecero capolino dal finestrino.
Katerina e George rimasero a guardare il treno che si allontanava portando i loro figli verso una nuova avventura, mentre la piccola Hayley si divertiva a rincorrere le nubi di vapore.
“Mi mancheranno un sacco …” mormorò Katerina tristemente.
“Anche a me … ma guarda il lato positivo … mooolto più tempo per noi” disse George rivolgendole un sorriso malizioso.
“Uhm … idea allettante in effetti … da quant’è che non mi baci come si deve George Weasley?” disse Katerina a pochi centimetri dal suo volto.
“Troppo in effetti …” confermò George e proprio quando le loro labbra stavano per unirsi …
“Paaaaapy? Mi prendi in braccio?”
 
 

 

The End
 

Note:
(*) Il brano che ho inserito è il ritornello della canzone "Sitting Down Here" di Lene Marlin.
(**) L'incantesimo è stato totalmente inventato da me ispirandomi al latino.
La parte scritta in viola è copiata pari pari dal 7° libro di Harry Potter.
Non ho assolutamente idea delle età di James Jr, Molly Jr, e Victoire, dunque nella ff ho scritto che andavano tutti al primo anno, ma è molto probabile che sia sbagliato (anzi ne sono quasi sicura).
Pooooi, ultima cosa ma non meno importante, vi sarete accorti che nella mia storia Fred è ancora vivo!!!!
Ebbene sì, per quanto io ADORI la zia Row e la stimi profondamente, non ho potuto fare a meno di lanciarle qualche insultinoinoino, per aver fatto morire Fred. Non-si-può!!!! che gli aveva fatto povero il mio Fred?!?
IO NON ACCETTO LA SUA MORTE.
Perciò non potevo fare altro che resuscitarlo io. u.u

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=765353