as if we never said goodbye

di Klaineinlove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era già passato un anno da quando Kurt Hummel si era trasferito all’università del Michigan “Ann Arbor”, negli Stati Uniti. Aveva ricevuto una buona borsa di studio e questo gli aveva permesso di allontanarsi dalla città di Lima, dove sapeva benissimo che lì non avrebbe avuto futuro. Dal suo diploma al Mckinley, ma anche prima le cose nella vita di Kurt erano cambiate radicalmente: viveva in un appartamento poco distante dall’università (dopo l’esperienza alla Dalton con gli spietati Warblers capì che vivere in un Campus era poco conveniente) quindi si era cercato un appartamento a poco prezzo che divideva con un altro ragazzo, Daniel.
 

Aveva conosciuto Daniel nel locale dove aveva iniziato a lavorare dopo il suo trasferimento, sembrava un ragazzo apposto nonostante alcuni suoi momenti di follia che però facevano divertire il giovane Kurt. Daniel appena conosciuto Kurt lo portò con sé in un locale con delle spogliarelliste credendo di far colpo sul ragazzo e quindi farsi un nuovo amico. Ma Kurt rimase scandalizzato e mise subito le cose in chiaro con il suo nuovo amico. Il ragazzo per un attimo ci rimase, perché non avrebbe potuto passare serate del genere con Kurt, ma poi vide quando fosse genuino e buono quel ragazzo che poteva anche fare qualche eccezione.
Nella vita di Kurt però anche altre cose erano cambiate. Blaine. Lui non era più il suo ragazzo da prima del loro diploma. Dopo il ritorno a New York della Nazionali, Blaine aveva confessato a Kurt di amarlo e Kurt lo ricambiava. Passarono momenti veramente intensi insieme però poi qualcosa cambiò: entrambi i ragazzi iniziavano a litigare senza un motivo preciso e non riuscivano più a trovare un punto d’incontro. Kurt pensò che fosse per la lontananza dalla Dalton ma Blaine glielo aveva rassicurato più volte che il problema non era quello, solo che…qualcosa in loro era scomparso, qualcosa che sembrava impossibile potesse sparire, eppure quando provavano a riappacificarsi un nuovo litigio sorgeva all’istante.
Kurt soffrì parecchio per la loro separazione e quindi escludendosi da tutti si concentrò solo sullo studio così fu in grado di ricevere quella borsa di studio che gli aveva permesso di ricominciare a vivere.
Perché una volta che si era lasciato con Blaine, pensava a quanto fosse inutile svegliarsi al mattino, uscire e sapere che la persona che tanto ami non era lì ad aspettarti.
Kurt non immaginava quanto potesse far male allontanarsi da quella cittadina che aveva sempre odiato, lasciare suo padre, Carole, Finn e la sua preziosa Mercedes lo fece star male per molto tempo soprattutto i primi mesi era una cosa difficile da accettare. Ma con l’amicizia di Daniel riusciva a non pensarci troppo.
“Daniel…Daniel dove sei?” Kurt era appena rientrato in casa, aveva accuratamente poggiato la giacca al suo posto e voltandosi vide il piccolo salottino in disordine. La casa non era grande certo i ragazzi avevano le stanze separate, pur sempre piccole, e poi un piccolo salottino con tanto di cucina compresa. Una testa di capelli folti e castani spuntò dal divano poggiandosi sul bracciolo.
“Bentornato” disse Daniel con la bocca strapiena di patatine e le mani unte
“Il tuo non mi sembra un bentornato mio caro Hatwood” disse Kurt facendo segno con le mani indicando gli oggetti sparsi per casa. Gli occhi di Daniel rotearono e con un saltò si alzò dal divano “Ci risiamo…la diva isterica è tornata” si disse sottovoce nonostante volesse far sentire a Kurt cosa diceva. Il ragazzo aveva già preso la piccola aspirapolvere e la stava passando sul divano per togliere quelle briciole di patatine.
“Okay prima che inizi ad urlami contro ho un motivo più che valido per tutto questo disordine” Kurt spense l’aspirapolvere
“Sentiamo”
“Sto studiando un nuovo libro, questo è veramente difficile”
“E sentiamo a che punto sei arrivato che già sei in panico?” La domanda di Kurt già conosceva la risposta
“Ho letto l’indice” rispose soddisfatto Daniel
“E poi ho pensato di fare una pausa…sai per prepararmi meglio”  Kurt sbruffò ma poi si limitò a sorridere e passò l’oggetto che aveva tra le sue mani a Daniel
“Tu continua a pulire, preparo qualcosa per cena”
Dopo cena i due ragazzi si chiusero nelle rispettive stanze per studiare e prima di dormire Kurt lasciò una email a Mercedes ed una a Finn con un messaggio per Burt e Carole poi come suo solito fare indossava la mascherina da notte e andava a dormire.
**
L’università era tutt’altra cosa rispetto alle superiori Kurt lo aveva capito bene; lezioni più dure, professori più rigorosi e lui cercava in ogni modo di essere sempre presente e di apprendere ogni lezione per evitare di rimanere indietro con i vari programmi. Kurt tra il lavoro e l’università aveva conosciuto parecchie persone e la sua omosessualità non gli aveva creato alcun problema nonostante le incessanti volte in cui Daniel cercava di andare “a caccia di prede” sue medesime parole, insieme a lui. Kurt subito dopo le lezioni all’università si cambiava e correva a lavoro. Lavorava in un locale piuttosto alla moda e tranquillo, lui serviva dei drink. Ci aveva messo un po’ per imparare e aveva rotto parecchi bicchieri e bottiglie ma aveva una grande forza di volontà e quindi il suo capo gli diede un’altra possibilità prima di licenziarlo sul tronco. Col tempo aveva imparato grazie anche ad una ragazza che lavorava lì, Stesy. Lei era addetta a servire i tavoli e quando nel locale non c’era nessuno cercava di insegnare qualche trucchetto e  qualche giochino con i bicchieri a Kurt.
“Kurt…Kurt” Daniel con il fiatone correva verso Hummel che aveva appena finito le sue lezioni
“Che hai?”
“Stasera ho invitato una ragazza…nel tuo locale!Fammi fare bella figura eh?” gli occhi di Daniel erano speranzosi ma allo stesso tempo stavano minacciando l’amico
“E cosa dovrei fare io per far in modo che il tuo appuntamento vada bene?” chiese Kurt sistemandosi il ciuffo, vizio che aveva sin dai tempi delle superiori.
“Non parlare male di me…cioè falle credere che sono un ragazzo assolutamente adorabile”
Il moro alzò gli occhi e sbruffò e senza dargli risposta si voltò dall’altro lato per andare via ma qualcosa o meglio qualcuno lo fece bloccare all’istante.
Poco lontano da lui un ragazzo dai capelli ricci con un accenno strato di barba sul volto e gli occhiali da vista, stava ridendo beatamente con una ragazza che camminava sotto al suo braccio.
Il cuore di gli si fermò all’istante poi cominciò a battere forte che Kurt crebbe che ben presto avrebbe squarciato il suo petto e sarebbe corso via. Quello era Blaine..ma non il suo Blaine.
Il suo Blaine non aveva quella barba, non teneva tutti i ricci scompigliati e non portava gli occhiali da vista. E soprattutto il suo Blaine non andava in giro a braccetto con una ragazza.
Con gli occhi sbarrati e il corpo immobile Kurt guardava quel ragazzo che un tempo era stato il suo grande amore e che credeva di aver chiuso in una porticina del suo cuore. Una porticina che in quell’istante si era spalancata. “Honey tutto bene?” Daniel lo chiamava spesso così “Che hai?”
Kurt scrollò le spalle e si passò le mani davanti agli occhi, Blaine era ancora lì che rideva e chiacchierava con quella ragazza. Si stava fingendo etero?E perché era lì?
“Io…devo andare a casa!”si voltò di scatto per correre via.
“Honey…Kurt aspetta!”
Kurt tornò a casa e si chiusa in camera con la schiena contro il muro si trascinò giù fino a cadere sul pavimento…Non piangeva era solo confuso e si, piuttosto scioccato da nel vedere Blaine.
“Honey posso entrare?” Daniel aveva il fiato corto mentre cercava di convincere Kurt ad aprire la porta. Erano passati circa una decina di minuti e l’amico era arrivato di corsa per vedere cosa fosse successo. Poco dopo Kurt si spostò dalla porta restando a terra e lasciando lo spazio a Daniel per entrare
“Amico che ti succede?Tranquillo potrai dire alla ragazza che sono almeno un pochino adorabile non del tutto” Si sedette accanto a lui
“Non è questo il problema Daniel” Kurt cercò di smorzare un sorriso e Daniel gli mise un braccio dietro la spalla e lo portò a sé abbracciandolo stretto “Allora me ne vuoi parlare?
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Note: Ecco sfornato il primo capitolo di questa storia, come mi sia venuta in mente nemmno lo so ma volevo vedere Kurt e Blaine lontani dal Glee Club e più maturi. Spero che come inizio vi piaccia, ovviamente gli altri capitoli saranno più lunghi. Se vi và lasciate un piccola recensione ^_^

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


“Quindi in poche parole il tuo ex ragazzo è venuto qui ed è diventato etero?”
Kurt roteò gli occhi servendo un drink ad una ragazza seduta al bancone “Puoi per favore abbassare la voce?”sospirò “Comunque non dico sia diventato etero ma…sembrava così o almeno sta fingendo di esserlo il che credo che la mia seconda opzione sia quella giusta!”
Daniel fece un sorso abbondante della sua birra “Ma tu mi hai sempre detto che Blaine era un ragazzo fiero di essere se stesso, ti ha dedicato una canzone davanti a tutta la scuola e ha ballato con te giusto?” Kurt sprangò gli occhi sorpreso di quanto Daniel lo ascoltasse ogni volta che lui si sfogava
“Si infatti” iniziò a preparare un altro drink “Non lo so…forse non era nemmeno lui!”
“Honey non dire sciocchezze se lo hai visto è impossibile sbagliarsi” gettò la birra nel cesto accanto a se, facendo segno a Kurt di passargliene un’altra
“Lasciamo perdere me, tu invece non avevi un appuntamento con una ragazza dove dovevo farti sembrare assolutamente adorabile?” entrambi risero
“Le ho detto che non potevo…preferivo passare la serata con te” a quelle parole il viso di Kurt si addolcì pensando che in realtà Daniel era adorabile…ma a volte anche irritante
“Tieni…offre la casa” gli passò la birra “e…grazie”
**
Dopo le lezioni Kurt prese dalla cattedra del professore il suo registratore e si avviò fuori insieme ad alcuni ragazzi che seguivano il suo stesso corso. “Hummel domani sera vorremmo studiare tutti insieme, ti unisci a noi?” Chiese Monica una ragazza dai lunghi capelli lisci castani e una statura piuttosto piccola
“Ci verrei tanto ma devo lavorare, possiamo fare nel weekend?”
“Certo!”
“Allora a domani ragazzi!”
Con un sorriso sulle labbra ma con gli occhi che squadravano ogni persona in quell’università, Kurt camminava nel corridoio beato di poterlo far nel modo più libero in assoluto senza la paura di ricevere una granita in faccia. Vecchi tempi quelli!Si avviò fino al bar dell’università
“Mi scusi può darmi un…”
“…latte scremato macchiato”
Kurt deglutì non era stato lui a finire la sua frase e nemmeno la barista che stava di fronte che prendeva gli ordini…era stata un’altra voce la sua voce.
Lentamente Kurt si voltò e si scontrò con quegli occhi enormi nocciola quegli occhi che una volta gli giuravano amore eterno. Kurt cercava di dire qualcosa ma si era dimenticato persino il suo nome
“B…Blaine!”
**
“Cosa ci fai qui?” chiese Kurt una volta seduti al tavolo passandogli un caffè offerto da lui. Era teso e aveva gli occhi fissi sul suo bicchiere
“Sono venuto a trovare un parente, beh in realtà ero anche interessato a quest’università come vedi i nostri gusti si ritrovano sempre”
Kurt chiuse lentamente gli occhi facendo un respiro profondo
“sei..cambiato” apostrofò guardandolo negli occhi
“dici?...In cosa?” chiese curioso e un po’ divertito il nuovo Blaine
“gli occhiali…la barba” l’ultima parola la soffocò con un sorso del suo caffè, Blaine si limitò a sorridere
“Sono arrivato qui ieri dopo un viaggio di due giorni. Ho dimenticato il rasoio e mia cugina non ne aveva uno e non abbiamo avuto tempo nemmeno di fare la spesa!”
“Tua…tua cugina?” Kurt spostò il bicchiere dalle sue labbra
“Si è lei che sono venuto a trovare e mi ha portato a vedere quest’ università ieri mattina. Quando ti ho visto…non ero convinto che fossi tu ma….la tua voce! Quella mi ha tolto ogni dubbio. Nessuno può dimenticare una voce così….”
“stridula?” rise di se stesso Kurt
“Fantastica” sospirò Blaine
“E anche se fosse stata stridula di certo non l’avrei dimenticata. Comunque…” il bruno fece volteggiare il suo bicchiere vuoto di caffè
“Ora dovrò solo aspettare che si liberi una stanza nel campus, diamine quanti studenti ci sono qui! Stasera da mia cugina torna il suo ragazzo e non c’è spazio per tre di noi…quindi…”
“Quindi verrai in questa università?” Kurt deglutì
“Ti dispiace?” Blaine abbassò il volto per guardare gli occhi di Kurt che erano tornati a fissare il bicchiere
“Non saprei…Blaine guardaci stiamo parlando come due semplici amici che non si vedono da chissà quando!Noi non siamo semplici amici Blaine”
In quel momento Kurt iniziò a soffocare un pianto
“Scusami!” Ora era Blaine ad abbassare lo sguardo, allungò una mano sul tavolo per poggiarla su quella di Kurt ma quest’ultimo la ritirò di colpo. Il moro smorzò un sorriso ma di certo non era felice
“Volevo far sembrare il nostro incontro più piacevole abbiamo passato momenti intensi insieme e il fatto di tenerti il broncio e non parlarti non è nel mio stile.”
Kurt scosse la testa “Non pensarci! I ragazzi della Dalton come stanno?” Kurt cercò di cambiare discorso e ci riuscì visto che il viso di Blaine si illuminò
“Oh per fortuna ci sentiamo ancora, mi sento spesso con Nick,Jeff e Wes…sta studiando per diventare un medico ci credi?” scoppiò a ridere mentre Kurt si limitò a ridere
“Capisco…è bello che siate rimasti amici” il tono di Kurt era molto placato
“Kurt ti prego non parlarmi così” gli occhi azzurri si spalancarono scontrandosi di nuovo con quelli nocciola sofferenti
“Blaine ma come vuoi che ti parli? Andiamo mi sembra assurdo chiacchierare così” la sedia di Blaine si scostò dal tavolo “Forse ho fatto male a fermarti scusami ancora” alzò la mano per salutarlo ma Kurt si alzò di colpo e contro la sua volontà gli afferrò il polso
“Aspetta…dove andrai ora?” gli lasciò subito il braccio
“Mia cugina mi ha prestato la sua auto per sposarmi in un Motel qui vicino” Kurt sbruffò maledicendosi per quello che stava per dire
“Vieni…vieni da me!”
**
Blaine era rimasto solo a casa di Kurt mentre quest’ultimo si era recato a lavoro. Gli aveva detto di mettersi a suo agio e di darsi una lavata e così Blaine aveva fatto. Si era fatto una doccia calda avvolgendosi poi con un asciugamano intorno alla vita, si mise ad osservare tutti gli oggetti che si trovavano nel bagno; riconobbe parecchie cose di Kurt: le sue creme, lo spazzolino rigorosamente grigio, ne aveva cambiati chissà quanti ma sapeva benissimo che il colore sarebbe rimasto sempre quello e trovò anche suo bagnoschiuma preferito agli estratti di giglio bianco. Per quanto Kurt fosse cambiato in apparenza nel vedere quei piccoli accessori fece capire a Blaine che il suo ragazzo era rimasto sempre lo stesso. Blaine si mise a pensare al suo primo incontro a quando Kurt si intrufolò nella Dalton a quanto sembrava impacciato e adorabile nel fingersi un nuovo studente e lui che provò a far colpo dal primo momento trascinandolo con se fino alla sala comune per poi esibirsi nel migliore dei modi nella sua performance preferita. Cantava per lui; non era amore a prima vista ma di certo da quando i suoi occhi si incontrarono con quelli enormi e celesti non passarono di certo inosservati.  Con la testa nei ricordi Blaine non sentì il rumore della porta di casa aprirsi ma si accorse di un’altra presenza in casa dal suono della voce “Honey sei in casa?”
Senza pensarci Blaine uscì dal bagno incontrandosi con l’altro ragazzo
“Oh Gesù” Daniel si guardava intorno cercando qualcosa che non sapeva nemmeno lui
“No, non sono lui e nemmeno gli somiglio…” disse con tono placato Blaine
“Scusami tanto non sapevo che Honey…volevo dire Kurt era impegnato. Gli avevo detto di mettere una cravatta sul pomello della porta d’entrata ma probabilmente non ha una cravatta” Daniel blaterava senza senso e Blaine cercò di consolarlo
“Hey..tranquillo Kurt non è in casa!” Daniel fece un respiro di sollievo ma poi corrucciò gli occhi
“Amico è quand’è che me lo dici?E poi tu chi sei e che ci fai nudo cioè mezzo nudo in casa nostra?”
“Io sono un amic….Kurt mi ha invitato qui da voi, ora è al lavoro, davvero serve dei drink?”
Daniel si passò la mano tra i capelli “Perché non indossi una maglia e poi parliamo?”
Blaine tornò in bagno e si infilò un paio di pantaloni da tuta e una felpa poi uscì di nuovo fuori per tornare a parlare con Daniel
“Scusami io sono Blaine” allungò una mano verso l’altro accorciando la loro distanza
“Blaine?” chiese in tono scioccato Daniel
“Che c’è anche tu ti chiami così?” il moro sembrava confuso
“No io sono…Daniel” gli strinse la mano e poi si spostò nel frigo per prendere una birra
“Vuoi?” fece segno alzando una lattina ma Blaine fece segno di no con la testa
“Vi ho invaso l’appartamento mi dispiace”
“No tranquillo se Kurt ti ha fatto venire qui..va bene!”
“Tu prima lo hai chiamato Honey o sbaglio?”
“Lascia stare è una lunga storia”
Entrambi i ragazzi si voltarono nel sentire il rumore delle chiavi che si inserivano nella serratura. Kurt sobbalzò nel vedere i due in piedi nel piccolo salottino
“Cosa..cosa ci fate svegli?”
“Oh niente io e Blaine…” Daniel marcò il nome del moro “stavamo facendo conoscenza”
Kurt posò la giacca e le chiavi poi si avvicinò al frigo per prendere il succo d’arancia
“Scusami Daniel non ho avuto tempo di avvisarti volevo chiederti se Blaine poteva stare qui il tempo che si libera la stanza al campus”
Daniel strabuzzò gli occhi
“Verrà nella nostra università?”
“Mi sa che a nessuno piace questa cosa, fate tutti la stessa espressione” Blaine alzò le mani gesticolando e indicando il volto di Daniel
“Scusaci Blaine…allora va bene per te Daniel?” il ragazzo annuì facendo uno sguardo intimidatorio a Kurt segno che avrebbero dovuto parlare. Kurt si avvicinò e gli baciò una guancia “Notte Daniel, e tu Blaine puoi stare sul divano ora ti prendo una coperta”
Blaine aveva osservato quel bacio che per Kurt era un gesto normalissimo mentre per lui era risultato molto inusuale che quasi cominciò a pensare che i due avessero una relazione ma poi si ricordò del discorso della cravatta e si ritrovò confuso. Daniel si chiuse in camera sua e Kurt portò le coperte a Blaine e prima di entrare in camera si voltò verso di lui “Blaine?” il riccioluto alzò la testa dal divano
“Sono felice di vederti”
“Anche io”
Kurt si chiuse in camera fiondando la testa nel cuscino, avrebbe voluto piangere, urlare fare qualsiasi cosa pur di togliersi quella rabbia che viveva dentro di se: Blaine era lì che dormiva nel suo appartamento, il suo primo amore quello a cui aveva ceduto tutto….tutto se stesso. Era stato il primo vero ragazzo a cui aveva dato un bacio, gli aveva detto ti amo e diamine aveva fatto l’amore con lui. Ed ora era sul suo divano di casa così vicini ma cosìdistanti. Nel tempo in cui si erano lasciati, Kurt ricordava ancora tutti i pianti, le urla contro la sua famiglia e i litigi con i suoi amici del Glee Club che cercavano di confortarlo, ricordava però anche i loro litigi. Un giorno la causa era una gelosia inesistente poi si mettevano le discussioni dei genitori, lo studio che li teneva lontani essendo in due istituti diversi e poi ricordò il momento in cui si lasciarono.
**
Erano in macchina Blaine lo aveva appena riaccompagnato a casa dopo aver cenato insieme agli altri ragazzi al Breadstix. Ovviamente avevano litigato davanti a tutti i presenti quando Blaine cercò di spiegare la differenza tra due cantanti preferendo l’uno al posto dell’altro e contraddicendo ogni parola detta da Kurt.
“Siamo stati proprio stupidi a litigare così” Gli aveva detto Blaine poggiandogli una mano sulla gamba di Kurt
“Sai benissimo che il punto del nostro litigio non era la differenza tra due tenori” gli occhi di Kurt erano spenti e socchiusi
“Cosa ci sta succedendo? Perché ci comportiamo così…Kurt io ti amo e non capisco perché non riusciamo più a trovare un punto d’incontro” La voce di Blaine suonò triste ed esasperata
“Forse…dovremmo stare un po’ per conto nostro”
“Kurt mi stai lasciando?”
“Blaine…per favore…non rendere tutto più difficile” Kurt aprì la portiera dell’auto per uscire ma Blaine lo fermò facendolo voltare
“Tu non mi ami? Se tu non mi ami più io ti capirò e tranquillo non mi arrabbierò sai che non lo farei mai” Gli occhi azzurri di Kurt si inumidirono e diede un leggero bacio sulle labbra di Blaine
“Ti amo Blaine ma in noi c’è qualcosa che non va…ho bisogno di capire”
**
Da quel momento  Kurt sentiva sempre meno Blaine e alla fine quest’ultimo si stancò di cercarlo così da non aver mai chiuso un vero discorso del perché si fossero lasciati.
Nel ricordare il passato con gli occhi bagnati Kurt si addormentò.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Sabato mattina Kurt stava rientrando a casa e trovò Daniel già sveglio che preparava il caffè
“Cedes tesoro ci sentiamo okay?Ti voglio bene” chiuse la conversazione a telefono e poggiò una busta sul tavolo
“Buongiorno, dove sei andato così presto?” Chiese Daniel mettendo la moka sul fuoco
“Dovevo comprare una cosa” allungò un po’ il collo verso il divano e notò che Blaine dormiva ancora. Si avvicinò al frigo e prese il succo d’arancia, latte e il burro e posizionò tutto sulla tovaglia poi arrivò Daniel che poggiò tre tazze, il caffè e lo zucchero.
“Sai che dobbiamo parlare vero?” disse silenziosamente nella speranza di non svegliare il loro ospite “Daniel già immagino tu cosa voglia dirmi ed hai completamente ragione sono un emerito idiota” Daniel fece un mezzo sorriso
“Beh e solo che non vorrei vederti soffrire, ti voglio bene Kurt sai quant’è dura questa situazione. Quando ti ho conosciuto e mi hai raccontato la tua storia eri a pezzi, ho dovuto raccogliere i tuoi cocci..non che mi sia dispiaciuto non fraintendermi e che…” Kurt gli versò il latte e glielo porse
“è incredibile quanto sei irritante e adorabile allo stesso tempo mi ricordi la mia cara,dolce e indisponente Rachel Berry…Comunque starò attento tranquillo!”
Non convinto Daniel annuì bevendo il suo latte e caffè e Kurt gli passò un fazzoletto per farlo pulire i baffi  che si erano formati, poi entrambi si voltarono vedendo una testa nera alzarsi dal divano
“B…buongiorno” farfugliò Blaine alzandosi dal divano e sistemandosi il pantalone della tuta che si era leggermente abbassato.
Kurt lo fissò per qualche secondo poi abbassò lo sguardo sulla colazione “vuoi mangiare qualcosa?” Blaine si sedette accanto a loro osservando l’abbondante colazione sul tavolo. Daniel aveva aggiunto un pacco di cereali rigorosamente dietetici e dei croissant.
“Magari prendo solo un po’ di latte” Kurt si alzò e prese il latte fresco pastorizzato, ricordando che Blaine non lo beveva mai parzialmente scremato e lo preparò con la macchinetta dei cappuccini. Gli passò la tazza “Cappuccino medio giusto?” Blaine sorrise fissandolo negli occhi ma Kurt non contraccambiò tornando a sedersi al suo posto per finire la colazione che aveva cominciato.
“Honey io tra poco devo uscire credo che non tornerò per pranzo e stasera porto a cena fuori quella ragazza”
Kurt si pulì la bocca “Si ma come mai finisci così tardi?”
“Ho l’inventario oggi è il mio turno”
“Che lavoro fai?” si intromise Blaine
“Niente di speciale, lavoro in un centro commerciale, ma il mio lavoro è trasportare scatoloni pieni di prodotti e cose varie…Non è male come lavoro e della paga non posso lamentarmi poi dopo la laurea sarà tutt’altro discorso” Blaine si passò la lingua sul labbro superiore assaporando l’ottimo cappuccino preparato da Kurt annuendo su quanto fossero giuste le parole di Daniel.
“Oh Blaine” il ragazzo si voltò subito verso Kurt sorpreso di sentire la sua voce così calma
“Stamattina sono uscito e beh…ti ho preso un rasoio. Mi hai detto che non hai avuto tempo per comprarlo quindi….”
Daniel fissò Kurt sott’occhi ma senza voltarsi e Blaine sorride
“Grazie sei stato gentile vado subito a rasarmi questa barba è fastidiosa” si alzò prendendo dalle mani di Kurt la scatola e si avviò in bagno
“Hai detto che starai attento eh?” Daniel scosse la testa in un segno di negazione.
Pochi minuti dopo lui e Kurt sistemarono le tazze e rimisero in ordine il tavolo
“Blaine scusa ti manca ancora molto?Dovrei uscire” Daniel picchiettò gentilmente (solo perché Kurt era presente) sulla porta del bagno, Blaine aprì con ancora la schiuma da barba sul volto  “Scusami ci ho messo qualche minuto a capire come funziona…pochi istanti ed esco” Kurt che passò davanti alla porta del bagno non poté far a meno di intervenire
“Blaine sai benissimo che non devi fare così” si avvicinò a lui e gli prese il rasoio dalle mani e poi iniziò a passarglielo sulla guancia “ti ho sempre detto di partire dal basso…” Blaine non si mosse mentre Daniel si limitò a tossire. Kurt notò quanto fosse stato invadente e si distaccò subito
“Scusami” uscì di corsa dal bagno chiudendosi nella sua camera.
**
Quando Daniel uscì per andare a lavoro Blaine si era già vestito e stava riordinando la coperta che aveva usato durante la notte
“Scomodo il divano vero?Mi dispiace” il tono di Kurt sembrava sincero
“Fa niente, mi ha lasciato solo un po’ di mal di testa ma sicuramente è stato meglio di uno squallido Motel…grazie ancora”
“Smettila di ringraziare…tieni un’aspirina” gli passò un bicchiere d’acqua e la pillola che Blaine prese senza pensarci mentre Kurt andò a rimettere a posto la coperta.
“Allora…” Blaine tentò di iniziare una conversazione che non li portasse a ricordare il loro passato
“Daniel….è….” si infilò le mani in tasca imbarazzato mentre Kurt aspettasse che continuasse il discorso “…è il tuo nuovo ragazzo?” si pentì subito della domanda per il timore della risposta. Ma Kurt scoppiò a ridere il che sembrava strano per Blaine che da quando lo aveva visto era sempre stato serio e arrabbiato
“Daniel?Oddio più etero di lui si muore! Pensa che quando ci siamo conosciuti per essermi amico mi ha portato in un locale di spogliarelliste, è stato così…imbarazzante” Kurt continuava a ridere mentre Blaine sorrideva compiaciuto “Beh però siete molto legati” Kurt smise di ridere trattenendo comunque un sorriso  “Si lo siamo, è un amico veramente eccezionale lui odia se lo dico agli altri, vuole sembrare il ragazzo duro ma non è così” 
Il telefono di Kurt squillò e lui si affrettò a rispondere parlò per qualche minuto e poi chiuse la conversazione con uno sguardo irritato
“Qualcosa non va?” gli chiese Blaine preoccupato per la sua espressione
“Niente di grave, oggi era il mio turno libero a lavoro ma devo sostituire l’altro ragazzo che si è dato per malato. Devo anche rimandare la serata di studio con i ragazzi” con il cellulare mandò un sms e poi lo posò sul bancone della cucina
“Blaine se ti va più tardi puoi riposare sul mio letto visto che starò fuori fino a tardi almeno ti fai passare il mal di testa”
“Tranquillo, dov’è il tuo locale?”
“Non molto lontano da qui…cinque minuti in auto e quindici a piedi perché?”
“Posso…posso venire? Sempre se a te non dispiaccia ti capirei se mi dicessi di no”
Beh Kurt avrebbe voluto dire di no, ma ovviamente non ci riuscì
“Certamente…nessun…nessun problema!”
**
Nel pomeriggio Kurt costrinse Blaine a dormire nel suo letto mentre lui era al computer a chattare con Mercedes:
Cedes:
Quindi ora dorme in camera tua? Kurt non sono sicura che stai facendo la cosa giusta. Ricordi quando hai sofferto?
Kurt:
Lo so, io ne sono consapevole ma andiamo è Blaine non posso…io non posso evitarlo.
Cedes:
sei stato tu a lasciarlo in un certo senso tempo fa. Ha mai saputo il perché? Tu ti sei mai chiesto il perché Kurt?
Kurt:
Ho avuto paura Mercedes! Quei litigi, le discussioni mi avevano terrorizzato e stupidamente ho pensato che allontanarci ci avrebbe fatto bene!
Cedes:
Ma lui ti ha cercato per parecchio tempo Kurt. Ricordi quando si presentava a casa tua e tuo padre lo cacciava?Secondo te è qui da te per pura coincidenza?
 
Mercedes era l’unica che faceva tenere Kurt con i piedi per terra e lo faceva ragionare.
 
Kurt:
Che cerchi di dirmi Mercedes?
Cedes:
Che lui ti ritrova dopo più di un anno e decide di frequentare la tua stessa università non la trovo una semplice coincidenza. Tesoro ora devo lasciarti. Ho invitato Quinn un paio di giorni a casa mia e sta per arrivare.
Kurt:
Salutamela tanto e Grazie! Senza di te sarei perso.
Cedes:
ti voglio bene Kurt!
 
Chiusero la conversazione e Kurt spense il computer, prese un libro per studiare ma non ne aveva voglia magari lo avrebbe fatto domenica dopo pranzo. Si alzò dal divano e silenziosamente entrò in camera sua. Blaine era lì ancora con i vestiti addosso mentre le scarpe erano messe a terra accanto a letto. Dormiva di lato con le mani poggiate sotto la testa e le gambe un po’ piegate. Dal respiro profondo Kurt capì che sembrava dormire profondamente, così  pensò di avvicinarsi un po’ più a lui. Si piegò davanti fissando il volto: le sue ciglia lunghe e scure, i ricci non ammassati dal gel e oh senza barba era completamente diverso. Ora si che era il suo Blaine. Con l’indice Kurt gli sfiorò la mascella liscia e profumata del dopobarba e poi allungò le sue dita verso i capelli. Si rese conto di aver sentito fin troppo la sua mancanza ma di certo ora le cose erano cambiate. Si scostò di colpo quando vide Blaine muoversi ma dormiva ancora così Kurt si avviò dall’altro lato del letto e si distese accanto a lui. Quanto gli era mancato dividere il letto con lui. Ricordava tutte le notti che rimaneva a casa di Blaine a farsi le carezze tutta la notte dopo aver fatto l’amore, ricordava le parole, i gesti i loro corpi che diventavano uno solo. Ed ora la sensazione di stare disteso accanto a lui anche senza toccarlo lo faceva sentire bene. Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi beandosi del profumo che emanava il ragazzo accanto a lui.
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Note: Non odiatemi nn posso dare il "e vissero tutti felici e contenti" sin da subito. Avremo momenti dolci tra di loro ma anche momenti duri. Piccola precisazione, purtroppo domani non riuscirò a pubblicare il capitolo visto che starò tutto il giorno fuori e il sabato mattina dovrò fare un viaggio lungo 10 ore >.< Il nuovo capitolo è già in corso quindi spero di poterlo postare sabato sera!Quindi non temete e non abbandonatemi! =)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Kurt si strofinò con la mano gli occhi, si era addormentato senza pensarci, e quando li aprì completamente trovò Blaine che lo fissava. Si fece indietro con la testa un po’ spaventato.
“Mi dispiace…sono seriamente dispiaciuto mi sono poggiato un attimo e…e…” iniziò a balbettare poi alzò la testa dal cuscino tenendosi con i gomiti.
“Tranquillo Kurt” disse dolcemente Blaine poggiando una mano sulla pancia piatta del moro.
“Mi mancava guardarti dormire”
“Non sono una bella visione soprattutto se spalanco la bocca” disse seccato Kurt, Blaine stava per replicare ma poi lasciò perdere.
“Il mal di testa è passato?”
“Si grazie, sto molto meglio…Allora a che ora attacchi il turno?” Blaine iniziò ad allacciarsi le scarpe mentre Kurt fissava l’orologio sul comodino accanto a lui. Notò che aveva dormito parecchio
“Praticamente tra mezz’ora. Ho parecchie cose da sistemare prima dell’apertura”
“Ed io posso venire con te o devo venire più tardi?”
“No…nessun problema vieni con me” Kurt fece l’ennesimo respiro profondo e poi uscì dalla stanza per andare in bagno e rinfrescarsi. Poco dopo Blaine fece lo stesso e presero la sua auto per arrivare al locale sotto le indicazioni di Kurt.
Arrivati al locale Kurt salutò i due camerieri che stavano sistemando i tavoli prima dell’apertura e poi si diresse nell’office lasciando Blaine seduto al bancone.
“Non è permesso stare qui prima dell’apertura” Blaine si voltò verso la direzione da cui proveniva una voce femminile. La ragazza poi lo fissò in volto e il suo tono cambiò completamente.
“Ma forse potrei fare un eccezione” disse con fare malizioso. Blaine si limitò a sorridere mentre la ragazza si sedeva accanto a lui
“Mi dispiace, mi ha portato Kurt qui, ha detto che non c’erano problemi” la ragazza allungò il braccio
“Mi chiamo Stesy”
“Blaine”
“Allora Blaine non preoccuparti se Kurt ti ha lasciato venire non ci sono problemi…ma lui dov’è?”
Blaine indicò l’office “credo sia chiuso lì dentro”
“Sicuramente si starà cambiando e questo richiede un trattamento molto lungo” si lasciarono andare entrambi in una risata poi Blaine fissò il piccolo palco che si trovava in un angolo molto ampio del locale
“ è bello questo locale sai? Fate…fare anche il Karaoke?” Stesy si voltò verso il palco
“Si! Ai nostri clienti piace molto esibirsi in piccole performance notturne. Comunque è un locale tranquillo, tutta gente per bene!” Blaine continuava a fissare il palco e Stesy capì le sue intenzioni
“ Se resti e ti va di cantare puoi farlo!” lo sguardo di Blaine si posizionò sulla ragazza
“sul…sul serio?”
“Certamente!” gli poggiò una mano sulla gamba “Spero tu abbia una bella voce” Blaine socchiuse gli occhi imbarazzato
“diciamo che me la cavo!”
“Stesy!!! Muoviti a cambiarti” Kurt era appena uscito dall’office con indosso la divisa del locale
“Eccolo, non è il mio capo ma mi fa rigare dritto. Ci vediamo dopo Blaine”
Blaine sorrise per poi voltarsi subito verso Kurt che si era posizionato dietro al bancone per lavare i bicchieri
“Ci ha provato con te non è vero?” Kurt teneva gli occhi fissi sui bicchieri che stava pulendo
“Come fai a saperlo?”
“Ci prova con tutti. Solo Daniel ci prova spudoratamente con lei e questa nemmeno se lo fila.” Blaine rise “E’ simpatica!”
“Abbastanza”
“E’ strano vederti qui dietro lavorare”
“Per me è strano vederti qui” Blaine sbruffò
“Proprio non ti va a genio che io stia qui non è vero?” Kurt chiuse il rubinetto dell’acqua e si asciugò le mani
“Scusami, sono irritante lo so. Blaine è difficile comprendimi ti prego, ti chiedo solo questo”
“Kurt sei tu che mi hai lasciato ricordi?” la voce di Blaine si fece piuttosto seria nonostante fosse silenziosa. Kurt deglutì e chiuse gli occhi
“Non voglio parlarne. Ormai è passato!”
“Non merito una giustifica, una spiegazione qualcosa?”
“Blaine!Non ora” si voltò per continuare a lavare i suo bicchieri con più foga di prima.
**
Intorno alle 23.00 ormai il locale era pieno e due ragazzi stavano contando al Karaoke. Kurt e Blaine non si erano più parlati nonostante quest’ultimo fosse rimasto sempre seduto al bancone. Daniel li aveva raggiunti al locale insieme ad una ragazza e si erano seduti ad un tavolo dove vennero serviti da Stesy poi Daniel si avvicinò al bancone
“Honey che ne pensi?”
“di cosa?” chiese confuso Kurt avvicinandosi a lui a causa dei ragazzi che cantavano
“Della ragazza che ho portato con me!” si spostò e indicò con la testa il suo tavolo. Kurt la squadrò per qualche istante
“Mmmm…carina! Nonostante la maglia della stagione scorsa e dal volto mi sembra una ragazza che si arrabbia facilmente” Daniel sbruffò
“Lo sapevo! Stasera la mollo!” Kurt gli diede una pacca sulla spalla
“Troverai una che fa per te” Daniel fece le spallucce
“Blaine dov’è?” Kurt si voltò di lato e non lo trovò
“Non lo so..era qui fino ad un minuto fa”
“Oh eccolo” Daniel allungò un dito verso la porta d’entrata dove Blaine faceva il suo ingresso con una chitarra tra le mani. Salì sul piccolo palco che era stato sgomberato dai due ragazzi e si sedette su uno sgabello avvicinando il microfono a se
“Buonasera…ehm…è la prima volta che suono in questo locale…e…spero che questa canzone vi piaccia, dovrebbe essere suonata al pianoforte ma qui ho solo la mia chitarra e…la dedico ad una persona speciale”
Iniziò a muovere le sue mani sulla chitarra cantando dolcemente un testo che Kurt riconobbe all’istante:
(*questa è la versione da ascoltare della canzone: http://www.youtube.com/watch?v=qslvgtj8prA )
I walked across an empty land 
I knew the pathway like the back of my hand 

I felt the earth beneath my feet 
Sat by the river and it made me complete 


La voce di Blaine si fece più forte mentre negli occhi di Kurt si formarono due veli di lacrime
 
Oh simple thing where have you gone 
I'm getting old and I need something to rely on 
So tell me when you're gonna let me in 
I'm getting tired and I need somewhere to begin 

Blaine non guardava Kurt ma Kurt guardava Blaine tenendosi una mano sul petto e l’altra sulla bocca sotto gli occhi di alcuni clienti che aspettavano di essere serviti. Daniel lo guardava quasi terrorizzato.
 
[…]And if you have a minute why don't we go 
Talk about it somewhere only we know? 
This could be the end of everything 
So why don't we go 
Somewhere only we know? 


 
Blaine teneva lo sguardo basso mettendoci l’anima nel cantare. Si, Kurt gli era mancato e voleva farglielo capire in ogni modo.
 
Oh simple thing where have you gone 
I'm getting old and I need something to rely on 
So tell me when you're gonna let me in 
I'm getting tired and I need somewhere to begin 

Ci fu solo un attimo in cui i loro occhi si incrociarono prima che Blaine potesse continuare a cantare con più passione e impeto di prima
 
And if you have a minute why don't we go 
Talk about it somewhere only we know? 
This could be the end of everything 
So why don't we go 
Somewhere only we know? 

Le ultime note suonarono triste e silenziose nella voce di Blaine mentre compiaciuto il pubblico applaudiva. Quando si voltò verso il bancone Kurt non era più lì, c’era solo Daniel che lo fissava con uno sguardo indescrivibile poi sparì anche lui dalla visuale.
Kurt si era chiuso nell’office teneva i pugni stretti e se ne portò uno alla bocca mordendosi violentemente per soffocare un urlo di rabbia. Non era arrabbiato con Blaine anche se sicuramente se la sarebbe presa con lui ma Blaine aveva diritto di sapere perché era stato lasciato.
Il punto e che dopo ogni litigo Kurt aveva sempre più paura che un giorno fosse stato Blaine a lasciarlo così fece lui il primo passo cercando di fare la cosa giusta, ed ora che era passato tanto tempo aveva paura che tornando insieme lui avrebbe sofferto di nuovo e Kurt era stanco di soffrire. Aveva sofferto per il padre malato, quando i bulli si prendevano gioco di lui, quando gli venivano buttate le granite in faccia, quando venne chiamato “finocchio”, e con Blaine stava bene ma lui aveva paura e se doveva litigare con il suo ragazzo per soffrire entrambi Kurt preferiva restare solo.
“Fammi entrare Kurt”
“Vai via Daniel…un minuto ed esco…io…sto bene!”
“Ed io sono mia nonna risorta…Kurt fammi entrare!” Daniel continuava a spingere la porta nonostante sapesse che era chiusa a chiave
“Daniel posso farcela da solo!”
“Kurt apri non farmelo ripetere più o ti faccio dormire sull’uscio della porta e getto via tutte le tue creme…e quando dico tutte intendo anche quella agli estratti di alloro e mirto! “
Kurt sobbalzò
“Non puoi farlo”
“Certo che posso e sai che lo farei” Kurt lentamente aprì uno spiraglio di porta giusto per dare lo spazio a Daniel di entrare.
“Che è successo?” Daniel lo stava fissando dalla testa ai piedi mentre Kurt sbruffava
“Quella canzone….mi è stata dedicata da lui e dai ragazzi della Dalton quando mi salutarono…te l’ho raccontato”
“Oh Kurt” Daniel si avvicinò a lo portò al suo petto abbracciandolo stretto poggiando la testa tra i suoi capelli mentre Kurt respirava a ritmo del suo petto
“Sto bene…lui non ha colpe…è innamorato lo so!” Daniel si distaccò e notò la mano con i segni dei morsi
“Cosa hai combinato”  Kurt non fece in tempo a nascondere la mano dietro di se che Daniel l’aveva già affettata
“Sei un emerito idiota” disse Daniel con tono severo. Kurt sorrise abbassando lo sguardo
“Me lo dici sempre”
Uscirono fuori e Daniel tornò dalla ragazza dell’appuntamento che sembrava alquanto nervosa mentre Kurt non vedeva più Blaine
“Se ne è andato!” si voltò era Stesy con il vassoio e dei bicchieri vuoti sopra
“L’ho visto mettere la chitarra in auto e andare via” Kurt non rispose annuì leggermente con il capo
“Posso staccare qualche minuto prima? Non mi sento molto bene Stesy” la ragazza si guardò intorno al locale “Vai pure è rimasta poca gente posso cavarmela” Kurt le si avvicinò per lasciargli un leggero bacio sulla guancia e prese la sua borsa “A domani buonanotte”
“Kurt un momento solo” il ragazzo si voltò di nuovo
“Quel ragazzo…Blaine…gioca nella tua squadra?” Kurt non poté far a meno di sorridere confermando le parole dell’amica
“Peccato!Ci avrei fatto un pensierino” gli fece l’occhiolino e lui si voltò per uscire fuori.
**
Alle cinque del mattino Kurt era seduto sul divano, Blaine non era tornato e lui era preoccupato. Dalla cugina non era di certo andato e Kurt non sapeva se Blaine conoscesse le strade di quella città. Daniel era rimasto a fargli compagnia fino alle tre ma poi stava crollando sul divano e Kurt lo costrinse a mettersi a letto.
Di colpo sentii la serratura della porta aprirsi, trasalì  ma poi si ricordò di aver dato una copia delle sue chiavi a Blaine.
Quest’ultimo sobbalzò nel vedere Kurt in piedi che lo aspettava.
“Ti ho fatto preoccupare?Mi dispiace…per tutto quello che ho fatto” Kurt guardò Blaine e dagli occhi sembrava avesse pianto. Avrebbe voluto dire tante cose Kurt, gli avrebbe voluto dire che si, si era preoccupato che era uno stupido ad andare in giro da solo. Gli avrebbe urlato contro che non avrebbe dovuto cantare quella splendida canzone perché sentire di nuovo la sua voce cantare era stata un’emozione troppo forte. Gli avrebbe detto tutto questo ma non lo fece; si limitò ad avvicinarsi a lui e stringerlo forte in un abbraccio.
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Note: Come promesso eccomi coon il capitolo, anche se è un tardino (non molto dai non ditemi che a quest'ora siete a dormire) Mi metto a lavoro con il prossimo capitolo sperando di poterlo pubblicare domani sera! Grazie a tutti quelli che la stanno seguendo e che recensiscono!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Domenica mattina Blaine era già in piedi preparando la moka per il caffè. In realtà non aveva dormito per niente, dopo essere tornato alle cinque del mattino a casa e aver visto il volto preoccupato di Kurt, questo lo aveva rattristito parecchio. Si malediceva in ogni lingua per aver cantato quella canzone nel suo locale, ma lui sentiva il bisogno di farlo. Era lì per Kurt. Non era stata una pura coincidenza ritrovarsi nella stessa università, ma questo ovviamente non glielo aveva riferito a Kurt. Lui non doveva saperlo! Aveva contattato Finn a lungo tempo per sapere dove il suo fratellastro fosse andato poco dopo il diploma e il ragazzo nonostante il suo tentennare sulle indicazioni non si lasciò sfuggire abbastanza informazioni per aiutare Blaine a trovare Kurt. Così una mattina Blaine decise di lasciare la sua università poco più lontana da Westerville dove aveva frequentato le superiori, e decise di andare a Lima per parlare con Burt. Il padre di Kurt non apprezzò la visita nonostante volesse un gran bene a Blaine e lo aveva accettato e ben voluto nella sua casa tra la sua famiglia. Ma quando Blaine gli raccontò nei minimi dettagli che era stato Kurt a lasciare lui e che non sapeva più che pesci prendere per capire cosa gli fosse successo, allora Burt si fece convincere e gli disse l’università che frequentava. Per una volta la fortuna fu dalla sua parte visto che sua cugina frequentava quell’università e così decise di partire. Voleva Kurt lo voleva con tutto se stesso. Gli mancava tutto di lui: i suoi tocchi, i suoi occhi dolci, il sapore delle sue labbra….
“Il caffè così brucia”
La voce impastata dal sonno di Daniel fece risvegliare Blaine dai suoi ricordi e spense subito il fuoco per poi portare la moka a tavola con le tazze. Versò del caffè in una tazza e la passò a Daniel che cominciò ad aggiungere lo zucchero per poi fare un rumore fastidioso con il cucchiaino che volteggiava nello scuro caffè.
“Sai che lo hai fatto preoccupare?” disse Daniel senza alzare lo sguardo dalla sua tazza
“Lo so, mi sono già scusato” si affrettò a precisare Blaine
“Come se bastasse” disse sbruffando Daniel
“Sono affari nostri”
“Kurt è anche affare mio!” il tono di Daniel era adirato
“Non mi pare che tu sia il tuo ragazzo” Blaine aveva il suo stesso tono, nessuno dei due si guardava in faccia i loro volti erano fissi sulle loro tazze
“Nemmeno tu lo sei!” fece un sorriso divertito Daniel
“Io non sono il suo ragazzo ma gli sono stato vicino in un momento in cui aveva davvero bisogno di qualcuno accanto a lui”
“Tu non sai come stanno realmente le cose!” lo interruppe Blaine sbottando e alzando la testa
“Quindi ti pregherei gentilmente di farti da parte!” Daniel stava per replicare ma Kurt aprì la porta della sua stanza raggiungendoli a tavola sedendosi accanto a Daniel
“Buongiorno” la voce non era impastata dal sonno ma il suo volto fece credere che non aveva ascoltato la loro conversazione.  Daniel gli diede un leggero bacio fraterno sulla tempia e Kurt chiuse gli occhi sorridendo “Sei allegro oggi Hatwood?” il ragazzo si morse un labbro sorridendo e fissando Blaine “Abbastanza…senti oggi pomeriggio ci riuniamo a studiare Monica hai già rimandato ieri quindi…”
“No tranquillo non mancherò anche perché se non studiamo insieme da solo non arriverei a concludere molto!” Daniel versò del succo d’arancia nel bicchiere di Kurt
“Bene allora le confermo che oggi andiamo da lei, solo che noi due arriviamo separati passo prima in ufficio da mio padre…vuole parlarmi” Kurt fece un sorso abbondante del suo succo
“Qualche problema?” Daniel scosse la testa con assoluta tranquillità
“No almeno credo…sentirà la mia mancanza probabilmente” rise di gusto mentre Kurt gli diede una gomitata nello stomaco
“Lo sai che è così!”
“Se lo dici tu. Honey allora mi butto sotto la doccia e poi vado”
Kurt annuì ma poi si ricordò di qualcosa “Daniel!Le vitamine prendile sono nel mobiletto in alto a destra accanto allo specchio”
“Si sergente”  Daniel si mise in riga ridendo per poi infilarsi in bagno mentre Kurt prese da un cassetto un foglio ed una penna
“Che scrivi?” chiese Blaine che era stato tutto il tempo ad assistere alla scena
“Devo ricordarmi di comprare un pacchetto di liquirizie, Daniel soffre di pressione bassa e ogni tanto ha giramenti di testa quindi gli prendo sempre bevande e liquirizie che gli facciano alzare la pressione.” Blaine smorzò un labbro
“E’ strano il modo in cui vi prendete cura l’un l’altro” Kurt alzò un sopracciglio
“Che intendi dire?”
“Lui…non è come Finn…” Kurt abbassò di nuovo lo sguardo sul foglio ricordandosi altre cose da comprare al supermercato
“Invece lo è! Il punto e che Finn non sa dimostrare il suo bene mentre Daniel anche con atteggiamenti bruschi lo fa capire”
“Atteggiamenti bruschi?” Blaine sembrava sorpreso, in sua presenza Daniel si era sempre comportato stile angelo protettore. Kurt abbassò il tono della voce ma restando calmo
“Ogni tanto gli saltano le coronarie, sarà a causa dell’unico neurone che ha…comunque fatto sta che sbotta di brutto e ci vuole un po’ per calmarlo.” Blaine era ancora più sorpreso di prima
“Ma se la prende anche con te?” il tono del bruno era preoccupato
“Mah…ogni tanto quando è incavolato cerca di offendermi…ma dopo corre a chiedermi scusa. Capisco i suoi problemi”
“Non può prendersela con te Kurt…non può assolutamente” Blaine si stava agitando e Kurt gli prese una mano
“Blaine tranquillo, conosco Daniel e non mi offendo so che mi vuole bene e quello che dice non lo pensa d’avvero.” Kurt abbassò ancora di più il tono di voce
“Tempo fa, prima che ci conoscessimo fece un incidente stradale mentre era in auto con il suo migliore amico. Daniel ne uscì quasi illeso, almeno fisicamente. L’amico morì” Kurt prese una pausa e controllò che la porta del bagno dove si trovava Daniel fosse chiusa.
“Daniel era alla guida e non si è mai perdonato per quello che ha fatto. Fu un colpo di sonno non era nemmeno ubriaco è stavano tornando da una serata passata con altri amici. E’ stato dallo psicologo e ci va tutt’ora quindi i suoi sbalzi d’umore sono assolutamente comprensibili” Kurt sembrava volesse chiudere il discorso. Non avrebbe dovuto dire quelle cose a Blaine ma si fidava di lui. Blaine deglutì restando senza parole “io…” Kurt annuì lasciando la sua mano
“Ecco perché si comporta così con me. Forse vuole dimostrare a tutti il suo bene per non dover pentirsene un giorno” Blaine capì che tutto questo era troppo per lui così cercò di cambiare discorso
“Kurt riguardo a ieri sera…non abbiamo più parlato” Kurt sorrise, Blaine amava quel sorriso.
“Grazie Blaine è stato fantastico risentire quella canzone e non ti nascondo anche il dolore che ho provato. Ma perché oggi non proviamo a goderci la domenica senza discutere?” Blaine deluso annuì facendo comunque un bel sorriso per Kurt che cercò di finire la sua colazione.
**
“Che piano è?” Chiese Blaine mentre entravano in una palazzina.
“Settimo. Ma c’è l’ascensore” Kurt premette il pulsante per far scendere l’ascensore che arrivò in pochi istanti per poi premere il numero del piano della sua amica che li stava aspettando. Ma qualcosa fece impaurire Kurt all’istante
“Che è successo?”
“Siamo bloccati” disse Blaine cercando di guardare fuori dalla porta dell’ascensore, poi si voltò verso Kurt che premeva in continuazione il numero del piano e poi il tasto giallo con il disegno di una campana che indicava l’allarme nel caso d’emergenza.
“Kurt calmati è inutile premerli sempre” Kurt cominciò a battere il piede a terra frettolosamente
“Che idioti. Sta piovendo perché diamine abbiamo preso l’ascensore?Ci sarà stato un corto circuito e si è bloccata” Blaine tentennò un attimo poi si avvicinò a Kurt mettendogli entrambe le mani sulle spalle
“Kurt adesso calma okay? Fai un respiro profondo”
“Non ci riesco”
“Siediti a terra”
“Sono troppo in ansia Blaine!” Kurt tornò a premere il pulsante d’emergenza
“Kurt fermati…Kurt” il ragazzo si voltò e nonostante il viso di Blaine non fosse molto visibile con la poca luce riuscì ad intravedere la sua preoccupazione ma non per la situazione ma per lui. Così cercò di rilassarsi
“Bene. Siediti a terra…Ti fidi di me?”
“Senza dubbio” fu la risposta che arrivò troppo in fretta ma che riempì il cuore a Blaine. Quest’ultimo fece sedere Kurt e gli fece togliere la giacca poggiandola accuratamente sulle sue gambe così da non sporcarla in caso toccasse il pavimento.
“Bene ora chiacchieriamo” Blaine gli prese la mano, Kurt stava per allontanarla ma poi si rifiutò e la strinse forte. Quelle mani unite di nuovo in quel modo potevano sconfiggere qualsiasi paura pensò Kurt. “E’ troppo buio”
“Ma tu non hai paura del buio” gli ricordò Blaine
“Si, ma l’oscurità mi fa mancare l’aria”
“Te ne procurerei dell’altra” disse pacifico Blaine sorridendo e poggiando la testa contro la parete dell’ascensore.
“Compri ancora Vogue?” il bruno cercò un argomento per intrattenere Kurt
“Ci puoi scommettere ho visto dei vestiti carinissimi ma costano quanto il mio appartamento, forse anche di più” Blaine rise
“Magari potrei regalarti qualcosa io”
“Non ci provare Blaine” lo minacciò Kurt
“Okay però vorrei andare a fare compere, ho voglia di comprarmi qualche vestito carino magari per i primi giorni nella mia nuova università”
“Così da sembrare carino davanti a quelle ragazzine attizzate e gay repressi che si fingono etero. Non capisco che problema hanno, eppure qui trattano tutti l’omosessualità…come….come”
“Come una cosa normale come giusto che sia” proseguì Blaine avendo l’appoggio da parte di Kurt
“Posso farti una domanda Blaine?” il tono di curiosità di Kurt si accese
“tutto quello che vuoi”
“dopo…dopo di me c’è stato qualcun altro?” involontariamente Kurt strinse di più la mano di Blaine per paura della sua risposta.
“No…assolutamente nessuno. Kurt sono troppo innamorato di te per pensare a qualcun altro. Non mi sono chiare le tue ragioni è vero abbiamo litigato spesso senza un senso parecchie volte…ma stavamo così male insieme?”
“No!” si affrettò a dire Kurt “solo che…”
“è difficile da spiegare” canzonò Blaine “me lo hai già detto…ma io da quando ti ho rivisto non ho smesso un attimo di pensare alla voglia che ho di baciarti e di… toccarti”
Kurt avvampò sentendo l’ultima parola e per un attimo ringraziò il corto circuito.
Blaine lasciò la mano di Kurt per posizionarsi davanti a lui e sbottonargli i primi due bottoni della camicia mentre Kurt trasalì. Blaine rise “Tranquillo…voglio solo farti avere più aria.” Sbottonati i primi due bottoni Kurt si sentì leggermente meglio mentre Blaine tornava a sedersi e a stringere la sua mano.
“Mi manchi Kurt…non voglio essere tu ed io mi manca essere…noi. “
Blaine girò la testa in direzione di Kurt che anch’essa era poggiata sulla parete dell’ascensore.  Gli passò una mano tra i capelli lisci per poi con l’indice togliere la gocciolina di sudore che si era formata sulla fronte di Kurt. Si avvicinò sempre di più, i loro respiri si potevano sentire l’uno sulle labbra dell’altro. Kurt voleva che Blaine si fermasse ma allo stesso tempo non riusciva non permettergli di muoversi. Sentì appena il tocco leggero delle labbra di Blaine sulle sue poi una luce accecò i loro occhi. Le porte dell’ascensore si erano aperte portandoli a destinazione. Blaine per la seconda volta deluso in quella giornata si alzò aiutando anche Kurt a rialzarsi che si ripulì i pantaloni per essersi seduto a terra e senza aggiungere parola entrò in casa dell’amica.
Quando entrarono il gruppo di studio era già tutto accerchiato intorno al tavolo sommerso dai libri
“Honey  che fine hai fatto?Il tuo amico ti faceva il servizietto prima di venirci a trovare?” Kurt guardò sott’occhi Daniel ma non proferì parola sedendosi tra la massa di ragazzi intenti a studiare. Prese i suoi libri dalla borsa e li poggiò sul tavolo per poi iniziare a ripassare una lezione che aveva registrato qualche giorno prima.
“Ci troviamo ad un punto morto, questo passaggio proprio non lo capisco”
“Se avessi seguito la lezione idiota ci avresti capito qualcosa, ma forse eri troppo concentrato a guardare il seno di Monica” Daniel prendeva in giro Cameron che non riusciva a concentrarsi mentre l’amica nominata arrossiva violentemente
“Oggi sei più stronzo delle altre volte lo sai Daniel?”
“Sarà che tua madre non è passata a trovarmi”
“Daniel” lo rimproverò sottovoce Kurt poi proseguì con tono più calmo
“tutto bene con tuo padre?” Daniel lo fissò per un attimo “assolutamente. Monica ma non hai nient’altro da bere?Con un po’ di thè non concludo nulla. Dammi una birra qualsiasi cosa”
“Stiamo studiando non ti conviene bere Hatwood” Daniel roteò gli occhi sbruffando
“Okay prima finiamo prima ce ne andiamo. Chi ha capito il capitolo quattro?”
“Posso provare a spiegarvelo io?” una voce che non faceva parte del gruppo di studio si intromise. Blaine teneva il libro di Kurt tra le mani sfogliandolo “Ho letto un libro su quest’autore e tempo fa feci una ricerca ricordo tutto piuttosto limpidamente” Kurt lo guardò con occhi sognanti e squittì facendo un piccolo applauso “Perfetto Blaine ci aiuterà”
“Kurt diamine ma ti sei visto come squittisci?Sei atroce”
“Piantala Daniel” gli rispose Blaine
“Ehm…Blaine perché non provi a tenere la bocca occupata in un altro modo? Secondo me Kurt te ne sa suggerire uno molto piacevole e si offrirebbe molto volentieri”
Kurt roteò gli occhi “Daniel…per favore” gli altri ragazzi rimasero tutti a fissarli finche Jasmine non spezzò il discorso “Hey…Blaine giusto?Siediti accanto a me e aiutaci” i due ragazzi si guardarono con un’aria di sfida poi Blaine si sedette è spiegò l’argomento mentre tutti pendevano dalle sue labbra.
**
Tornarono a casa tutti e tre insieme Daniel si chiuse nella sua camera sbattendo con violenza la porta. Kurt si infilò in bagno e si cambiò velocemente dandosi una rinfrescata sotto la doccia poi lasciò il bagno a Blaine “Vado da Daniel mi sa che abbiamo qualcosa di cui parlare” non aspettò la risposta di Blaine e si precipitò nella stanza dell’altro ragazzo.
“Che è successo con tuo padre?” Kurt si avvicinò a Daniel prendendogli la sigaretta tra le mani e spegnendola nel posacenere, poi aprì in cassettino e prese un fazzoletto per ripulirsi. Intanto Daniel gli aveva fatto spazio nel letto e Kurt si distese accanto a lui poggiandosi sul suo petto
“Ti voglio bene Kurt” il ragazzo sorrise sapeva che era il suo modo di scusarsi
“Lo so!” Daniel iniziò a giocare con i suoi capelli “Mio padre dice che vuole aumentare le visite dalla psicologa visto che secondo lui…non faccio progressi”
“Tuo padre si sbaglia. Tu hai fatto molti progressi…non mi chiami più femminuccia” entrambi risero
“Diamine sono un vero stronzo!”
“Hai ragione! Ma non fa niente….Tutti noi abbiamo dei problemi e dobbiamo risolverli insieme.”
“Immagino che Blaine si sia incavolato”
“Gli passerà. Blaine è il ragazzo più gentile che esista al mondo”
“Diamine quanto lo ami Kurt” Ma Kurt non rispose il suo respiro divenne più pesante e Daniel capì che si era addormentato. Sorrise stringendolo di più a se e allungando la coperta su di loro poggiò la testa tra  i capelli di Kurt e si lasciò andare ad un sonno profondo. E dalla piccola porta socchiusa Blaine stava osservando tutta la scena.
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Note: Non odiate Daniel, lui vuole seriamente bene a Kurt! A parte questo...Wow ho visto quante persone seguono la storia e sono davvero sorpresa siete in tanti!!! Anche se non recensite vi ringrazio tantissimo! Ovviamente un ringraziamento speciale a queste meravigliose ragazze che sprecano un attimino del loro tempo per recensirmi...grazie davvero ragazze!

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Daniel e Kurt stavano seguendo il corso del lunedì all’università e quest’ultimo veniva disturbato dall’amico “Il professor Russel ha un naso enorme!” Kurt ridacchio “shh non farmi ridere o mi caccerà fuori”
“Ceniamo al pub stasera?”
“Daniel ne parliamo dopo, già i suoi argomenti sono difficili da interpretare. Devo superare questo esame, l’ho promesso a mio padre e a Carole.” Daniel sbruffò lasciando Kurt ad ascoltare la lezione mentre lui prese a giocherellare con la matita sul suo banco poi la prese tra le dita e cercò di infilarla nell’orecchio di Kurt.
“Daniel!”
“Honey mi sto annoiando”
“Tu non vuoi superare questo esame?”
“Certo, e se te lo stai chiedendo, no, non mi sto preoccupando di seguire la lezione perché ci sei tu che me la spiegherai.” Kurt alzò entrambe le sopracciglia “sei convinto vero?” Daniel si avvicinò e gli diede un leggero bacio sulla guancia, Kurt arrossì violentemente. Daniel non aveva mai mostrato il suo affetto in modo palese davanti ad altre persone soprattutto ora che si trovavano in un aula strapiena di studenti.
“Senti…ma la tua collega Stesy, non è impegnata vero?” Kurt riprese il suo colore naturale felice che nessuno,secondo lui, lo avesse visto.
“Perché non la lasci perdere? Ci sono tante altre ragazze carine che ti sbavano dietro”
“Non mi fila vero?Uffa che devo farle per piacergli?Puoi mettere una buona parola per me?”
“Signor Hatwood e signor Hummel volete per favore inserire anche noi nel vostro attento dialogo? A quanto pare il vostro argomento è più interessante del mio!” il professor Russel aveva notato che i due ragazzi stavano chiacchierando e Kurt tornò ad arrossire
“Professor Russel ho problemi con una ragazza è Kurt non vuole aiutarmi a conquistarla!” disse divertito Daniel facendo ridere gli altri studenti mentre Kurt abbassava gli occhi con le mani giunte sulle gambe.
“Hatwood perché non lasci l’aula e ci lasci proseguire con la lezione?”
“Speravo in questa sua richiesta” si alzò e prese i libri scombinò i capelli di Kurt e uscì fuori dall’aula.
**
“Hey Kurt” Blaine si avvicinò a lui mentre Kurt puntualmente prendeva il suo caffè
“Dov’eri?” chiese Kurt prendendo un sorso dal suo bicchiere ma pentendosi di non averci soffiato sopra scottandosi la lingua.
“Sono stato tutto il giorno in segreteria per chiedere della camera, per più di due ore cercavano i miei documenti non risultano che io abbia fatto l’iscrizione” Blaine sembrava sconvolto”
“Ma non è possibile quest’università è sempre così regolare”
“Non so che dirti…a che ora finisci i corsi?”
“A mezzogiorno perché?”
“Ti va di fare due compere con me?” a quella frase gli occhi di Kurt si illuminarono di gioia.
**
Dopo che Blaine ebbe mangiato una fetta di pizza e Kurt un’insalata mista i due ragazzi andarono in giro per il centro della città osservando accuratamente tutte le vetrine per cercare gli abiti migliori. Kurt aveva messo un po’ di soldi da parte così pensò di potersi togliere un piccolo sfizio, anche una sciarpa sarebbe stata più che sufficiente. Entrarono in svariati negozi per provarsi alcuni capi, più che altro era Kurt che provava mentre Blaine lo osservava con gli occhi pieni di felicità, si stavano godendo una giornata come quella dei vecchi tempi una giornata di quelle dove loro due erano una cosa sola.  Blaine riuscì addirittura a far mangiare a Kurt un gelato panna e fragola(*)  e quest’ultimo imprecò maledicendolo che sarebbe ingrassato sicuramente. Senza pensarci mentre camminavano Kurt prese Blaine sotto al braccio trascinandolo vicino ad altre vetrine fu un gesto involontario che non passò inosservato a Blaine che non articolò parola per non rovinare la giornata. Dopo il gelato fu il turno di Blaine di provare alcuni vestiti che Kurt scelse accuratamente nonostante un commesso cercò di aiutarli in tutti i modi ma Kurt sembrava conoscere il mestiere meglio di lui.
“Voltati fammi vedere Blaine”
“Mi sento a disagio, calzano troppo stretti” Blaine si fissava nello specchio mentre Kurt che apprezzava le forme evidenti che mostrava quel pantalone, cercava di tenere un tono pacato
“è il modello che è così….sai benissimo che ne capisco più di te”
“su questo non ho dubbi..ma…” Blaine continuava a guardasi poco convinto rigirandosi su se stesso
“Ha ragione ti stanno bene!” entrambi i ragazzi si voltarono notando il commesso che li fissava,
Blaine non notò il tono malizioso del commesso ma Kurt non poté far a meno di innervosirsi.
“si attingono perfettamente alle forme del tuo corpo” Blaine abbassò lo sguardo per fissarsi di nuovo “Beh se lo dici tu…”
“Vieni ti mostro qualche T-shirt”  Il commesso fece segno a Blaine di seguirlo
“Blaine preferisce le camice” intervenne Kurt alzandosi dalla piccola poltroncina di fronte al camerino incrociando furiosamente le braccia.
“Okay nessun problema!” il commesso fece un enorme e falso (secondo Kurt) sorriso e poi portò a vedere a Blaine una serie di camice. Alla fine ne scelse tre e Kurt optò per un golfino che aveva adocchiato  dal momento in cui avevano messo piede nel negozio ma Blaine gli impedì di pagare finendo quasi per litigare davanti alla cassa. Ad avere la meglio fu Blaine ma Kurt lo minacciò sottovoce che avrebbe trovato qualcosa con cui sdebitarsi ma Blaine godeva tutto questo perché nonostante l’imbarazzante litigio se così lo poteva definire, stavano passando la giornata insieme è questo era più che sufficiente.
“Per tutti i Dior è tardi! Devo andare al locale” entrambi si infilarono in auto e Blaine aumentò la sua velocità nella guida mentre Kurt sistemava le buste davanti a se.
“Sai Blaine a volte sei così ingenuo, non capisco come faccia ancora a meravigliarmi”
Il moro scosse un attimo la testa in direzione del passeggero per poi tornare a guardare la strada
“in che senso?”
“Il commesso ci ha provato con te spudoratamente e tu non te ne sei nemmeno accorto” Blaine si lasciò andare in una risata
“Non è vero! E se anche fosse non mi sarebbe importato per niente!”
“Dai non dirmi che non te ne sei accorto quando ha detto che i tuoi occhi color caramello si addicevano perfettamente al colore chiaro della camicia che hai comprato” Kurt cercò di imitare il tono del commesso
“Beh i miei occhi sono sempre indirizzati verso un’altra direzione” Kurt si ammutolì…sapeva cosa voleva dire
“E comunque devo dire che mi sembri piuttosto geloso della situazione” fece Blaine con tono divertito
“Oh…io? No…cioè…” Kurt iniziò a balbettare ma Blaine lo calmò mettendogli una mano sulla gamba
“Beh…io invece sono geloso…sono tremendamente geloso mi vergogno per l’invidia che provo verso Daniel” Kurt spalancò gli occhi
“D…Daniel?Cosa centra lui adesso?” Blaine teneva gli occhi fissi sulla strada, il suo sguardo era serio e triste
“Lui può permettersi di fare tutto con te: può abbracciarti, giocare con i tuoi capelli…dormire con te” l’ultima frase gli spezzò il fiato
“Non mi sembra giusto…lui non può averti in questo modo quando poi in realtà non ti vuole in un altro…capisci che voglio dire?”
Ora anche Kurt si mise a fissare la strada “Intendi per il fatto che può farmi tutto questo nonostante non sia innamorato di me perché è etero?” Blaine annuì
“Esattamente….Kurt tu sei….tu eri mio quando stavi con me nessuno poteva toccarti in quel modo ed ora non posso impedirlo a Daniel.” La mano di Kurt si poggiò su quella di Blaine
“Io devo proteggere Daniel lui ha bisogno di me non devi essere geloso per questo.” Fece un respiro profondo” Blaine ti ho lasciato perché non volevo soffrire. Dopo tutto quello che è successo alle superiori, cose che tu sai nei minimi dettagli, ho cominciato a pensare di essere nato con qualche maledizione che mi facesse soffrire a vita. Ricordi il ballo scolastico? Sembrava andare tutto bene e poi ecco che mi incoronano reginetta del ballo. Rabbrividisco ancora al pensiero di quando ho sentito nominare il mio nome. Avrei preferito altre granite in faccia, avrei preferito essere gettato in un altro cassonetto stracolmo di immondizia ma non avrei mai voluto sentire pronunciare il mio nome” Blaine spostò involontariamente la mano per svoltare con il volante in direzione del locale.
“Ma ce la siamo cavata Kurt, abbiamo ballato davanti a tutti fregandocene del loro giudizio”
“Si…hai ragione ma ha fatto male, ha fatto veramente male. Così intorno a me si è formata una barriera e ho cominciato a pensare che se davvero voglio distruggere questa maledizione devo allontanarmi da tutte quelle persone che mi fanno soffrire.” Blaine spense il motore erano arrivati, fece un respiro e chiuse gli occhi “Ti ho fatto soffrire?”
“No…tu no…noi stavamo soffrendo, ci stavamo facendo male reciprocamente. Non potevo permettere che anche tu stessi male. Non potevo maledirti” Blaine scosse la testa confuso
“Questa storia della maledizione mi confonde” Kurt sorrise
“Blaine hai capito che voglio dire! Non soffrivo a causa tua, soffrivo a causa nostra”
Blaine si voltò e prese entrambe le mani di Kurt “Riproviamoci Kurt, diamoci una seconda possibilità chi ti dice che non andrà meglio? E’ poi si litiga in tutte le coppie succede ma dopo si riappacificano tu non puoi semplicemente scappare” Blaine sembrava disperato.
“Non sono ancora pronto. Mi dispiace”
**
Il locale quella serata era strapieno Kurt finì il suo turno stremato dalla stanchezza. Arrivarono fin sotto casa che quasi non si reggeva in piedi “Ho chiamato Daniel tutto il tempo e non mi ha risposto, vorrei sapere che fine ha fatto quell’idiota” Entrarono nel portone del loro condominio e Kurt preferì salire le scale nonostante non piovesse ma il tempo non presagiva nulla di buono. Arrivarono fino alla porta e Kurt cercava dalla borsa le chiavi di casa
“Hem…Kurt credo che non possiamo entrare” Blaine lo fece voltare indicandogli la maniglia della porta dove c’era appesa una cravatta.
“Perfetto” sbottò Kurt
“E’ con una ragazza e non possiamo entrare, ho bisogno di una doccia, ho bisogno di un trattamento facciale delle mie creme sono troppo stanco” Blaine non parlò ma si sedette a terra accanto alla porta, Kurt lo fissò per un momento e poi lo imitò
“E’ tardi e andare in giro non ci conviene quindi meglio aspettare qui” propose Blaine mentre fece appoggiare la testa a Kurt sulla sua spalla. Quest’ultimo chiuse gli occhi beandosi del profumo che emanava Blaine. Rimasero fermi in quella posizione per un bel po’ Kurt era sul punto di addormentarsi finché la porta di casa non si aprì. I due ragazzi alzarono la testa e videro uscire una ragazza bionda che li fissò ma senza dire nulla andò via. Kurt si alzò e allungò la mano per aiutare Blaine e poi entrambi entrarono in casa. Apparentemente nel piccolo salotto era tutto in ordine e il rumore dello getto d’acqua della doccia fece intendere ai due ragazzi che Daniel era chiuso in bagno. Kurt aprì il frigo e prese due buste di latte quella parzialmente scremato e quella fresco pastorizzato e li versò in due tazze e poi ne porse una a Blaine che assaporò con gusto.
Entrambi erano assonnati ma avevano bisogno di andare in bagno per lavarsi prima di sprofondare nei letti.
“Ragazzi ciao!” Daniel uscì dal bagno con un asciugamano intorno alla vita e un’altra che se la strofinava in testa per asciugarsi  i capelli bagnati.
“Passata una bella serata Daniel?” il tono di Kurt era più acceso ora che aveva visto Daniel mentre pochi istanti prima sembrasse crollare dal sonno
“Si, grazie e scusatemi per aver occupato la casa”
“Nessun problema” disse Blaine poggiando il bicchiere vuoto sotto al lavandino.
“Beh allora io vado buonanotte”
In quell’istante sia Kurt che Blaine fissarono Daniel furono entrambi sorpresi di vederlo mezzo nudo e per niente infastidito di stare in quel modo. Imbarazzati i due ragazzi tornarono a fissare le loro tazze per poi scambiarsi sottovoce la buonanotte.
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Note: (*)gelato panna e fragola. Stavo pensando al gusto che Kurt preferiva e poi mi sono ricordata di aver scritto una on-short su babyKurt e babyBlaine proprio riguardante il gelato. Se vi va di leggerla potete trovarla qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=755783&i=1
Ok passiamo al punto due: Andiamo chi di voi da fidanzate o i vostri ragazzi non si sono messi a fissare qualcun'altro/altra? Succede sempre impossibile evitarlo quindi ho pensato che essendo ragazzi ed esseno gay vedere un ragazzo mezzo nudo in casa non passa di certo in osservato ^_^
Punto tre: nel prossimo capitolo il rating si scurirà leggermente, passiamo da un giallo-arancione quindi vi avviso in anticipo! Aspetto le vostre recensioni che sono molto gradite!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Avvertenza: in questo capitolo il rating è tra il giallo-arancione. Non è molto ma qualcosa in più c'è! Sicuramente qualcuno mi odierà, avete tutto il diritto di ammazzarmi a fine capitolo ma a mia difesa mi serviva per "svegliare" Kurt!

Dopo aver seguito quattro ore di corsi universitari, Kurt si avviò a casa. Era solo; Blaine era andato da sua cugina per restituirgli la macchina e Daniel era andato a lavoro. Arrivato nel suo piccolo appartamento ne approfittò per ripulirlo. Si mise una fascia nei capelli per evitare di impregnarli di polvere, un paio di guanti, una spugna e uno strofinaccio e si mise a lavoro canticchiando tutto il tempo. Gli mancava cantare come faceva nel suo Glee Club, gli mancava esibirsi davanti a tutta quella gente durante gli spettacoli. Ricordava ancora il duetto che aveva cantato dopo il suo primo bacio con Blaine così per tenere a mente quei ricordi tra il pulire il mobiletto della televisione e il divano, la fischiettava. Venne interrotto dal suono del suo cellulare così lasciò tutto com’era e andò a rispondere con gioia dopo aver letto il nome sul display.
“Papà”
“Hey figliolo che fai?”
“Oddio papà non immagini quanto mi faccia piacere sentirti!” Kurt iniziò a saltellare per tutta casa
“Anche a me piccolo mio. Come stai?”
“Io benissimo ma tu? Carole, Finn state tutti bene? Carole ti cucina sempre il tofu?E Finn ti accompagna a fare i controlli?” Kurt sentì il padre ridacchiare mentre con lui altre voci parlavano sovrastandosi tra di loro
“Una domanda alla volta Kurt. Comunque hai il computer con te?” Kurt guardò il pc sul tavolino di fronte al divano
“Certo perché?” chiese incuriosito
“Su dai accendilo che ci vediamo tutti in web chat o webcam…si dice così Finn?” Kurt rise fiondandosi sul computer e accenderlo in pochi istanti eccolo là Burt Hummel in bella mostra nello schermo del computer di suo figlio.
“Oddio papà” Gli occhi di Kurt si riempirono di lacrime e si portò le mani alla bocca sorridendo
“Finn ma che devo fare non capisco”
“Burt guarda qui in avanti vedi?Ecco Kurt apparirà in questa finestra tra un istante”  Il computer di Finn aveva sempre dato dei problemi e Kurt lo sapeva bene soprattutto dopo aver spiato la cronologia del fratellastro prima del party a casa di Rachel Berry
“Sono..sono vestito bene? Lo sapete che si arrabbia…Carole?” Kurt continuò a ridere tra le lacrime
“Guarda papà che io già ti vedo” Burt spalancò gli occhi e guardò lo schermo e vide finalmente suo figlio
“Oddio Kurt” Carole corse subito a posizionarsi dietro la sedia di Burt poggiando le mani sulle sue spalle per poi urlare “Kurt sei fantastico come stai?”
Kurt deglutì “Sto bene e voi? Carole sei stupenda hai seguito qualche dieta?Ti trovo in forma e i capelli?Scommetto che sei andata dalla parrucchiera vicino al nostro salumiere di fiducia!” Dall’altra parte dello schermo tutti risero ma Kurt sentiva altre voci di persone che non apparivano nello schermo “Hai indovinato tutto!E tu mangi Kurt? Ti vedo dimagrito”
“No Carole stai tranquilla che mangio non farti problemi forse sono un po’ stressato per gli esami”
“Hai problemi con gli esami?” si intromise preoccupato Burt
“No papà stai tranquillo sono cose da università” le voci dietro allo schermo del computer si fecero più forti
“Possiamo uscire?Dai ci sta sicuramente sentendo ragazzi è una webcam”
“Hem..scusate ma che sta succedendo?” chiese confuso Kurt. All’improvviso nello schermo saltellando apparvero Quinn, Rachel, Puck e Mercedes. Kurt saltò dal divano spaventato per le urla che i ragazzi stavano facendo. “Oddio siete meravigliosi” ormai il volto del piccolo Kurt era bagnato di lacrime che erano arrivate fino giù al collo. Era felice ma vederli li tutti insieme gli faceva capire quanto gli mancasse la sua casa e in quel preciso istante avrebbe mollato tutto per correre da loro. Dopo aver fatto una lunga chiacchierata si salutarono
“Stammi bene amico” gli urlò Noah
“Ti vogliamo bene Kurt” Mercedes gli mandò un bacio attraverso lo schermo
“Ci manchi Kurt!” Rachel era in visita a casa Hummel/Hudson, lei si che era riuscita ad incoronare il suo sogno e vivere a New York.
“Figliolo prenditi cura di te, sei un ragazzo forte e sono fiero di avere un figlio così!Non dimenticarlo mai”
“Oh papà…” Kurt stava per ricominciare a piangere
“Ora lasciatemi andare o divento un fiume in piena” si salutarono un’ultima volte e Burt e Kurt portarono le loro mani sullo schermo come se si toccassero e poi chiusero la conversazione. Spento il computer Kurt si avviò sotto la doccia infilandosi il pigiama nonostante fossero solo le sei di sera. Avrebbe dovuto attaccare il turno alle 22.00 quindi preferiva stare comodo per casa. Tornò a stendersi sul divano portandosi le mani al volto e lasciandosi in un pianto liberatorio. Dalla porta di casa entrò Daniel
“Honey ci sei?”  raggomitolato sul divano Daniel non riusciva a vederlo. Kurt si asciugò velocemente le lacrime e tirò su con il naso “Si sono qui”
Daniel si avvicinò al frigo aprendolo per poi bere un’intera bottiglia da mezzo litro di succo d’arancia “Sono stato dalla psicologa dopo il lavoro. Hai visto sto diventando un bravo ragazzo? Anche lei dice che ho fatto qualche progresso. Però sai aveva la foto della figlia sul suo tavolo. Cavoli quant’era carina!” buttò nel cassonetto della carta il cartone del succo di frutta e poi prese un paio di fazzoletti per pulirsi le labbra
“Ho chiamato anche mio….Kurt che hai?” nel parlare Daniel si era avvicinato al divano e aveva trovato Kurt in lacrime
“Scusa…non ti ascoltavo che dicevi sulla tua psicologa?” Kurt parlava tra le lacrime
“Honey ma che è successo?” Daniel si sedette accanto a lui facendogli stendere le gambe, poggiò i fazzoletti in più che non aveva usato sul tavolino e gli passò una mano tra i capelli.
“Non è niente veramente! E’ solo che ho visto la mia famiglia in webcam e mi mancano tanto. Sono sciocco piango per ogni cosa!” Daniel scosse la testa
“Non dire stronzate è normale piangere ti mancano! Scommetto soprattutto tuo padre”
“Infatti…poi c’erano anche gli altri amici miei quelli del mio Glee Club ed erano tutti così felici insieme” Daniel si abbassò su Kurt per lasciargli un bacio leggero sulla fronte
“Se può farti consolare qui hai me….ma ti consola di più il fatto che hai Blaine” Kurt allungò il braccio sul tavolino restando comunque disteso e prese uno dei fazzolettini portati da Daniel e si soffiò il naso poi lo rimise dov’era.
“Nonostante Blaine sia qui anche lui mi manca terribilmente. Ma gli ho spiegato che non sono pronto per ricominciare una storia con lui, non dopo quello che abbiamo passato. Mi sento ancora un po’ debole”
“Blaine sa aspettare lui ti ama quindi non crearti problemi per questo” Finalmente sul volto di Kurt comparve un sorriso
“E’ vero…”
“Scommetto però che ti manca anche il sesso di la verità?” Daniel cercò di portare un sorriso più soddisfacente sul volto di Kurt ma ottenne soltanto uno schiaffo sul braccio
“Piantala…” ma poi Kurt capì che Daniel aveva ragione
“Beh…si dai hai ragione lo devo ammettere, non mi manca tanto il sesso ma il contatto che avevo,” Daniel annuì “Lo so è normale non vergognarti di dirlo perché siamo fatti di carne e dopo aver assaggiato il primo pezzo non vogliamo smettere facilmente”  Kurt si mise ad accarezzare il punto sul braccio di Daniel dove pochi istanti prima gli aveva tirato uno schiaffo
“Sei fortunato ad avere ragazze che soddisfano la tua sete di passione” nonostante ridesse nel dire questa frase il sottofondo di tristezza era evidente. Daniel corrugò la fronte come per riflettere poi si alzò facendo alzare un po’ le gambe a Kurt per poi inginocchiarsi davanti a lui. Kurt tranquillamente non curandosi di cosa stesse facendo Daniel si passò le mani sugli occhi per eliminare quelle ultime lacrime che gli avevano invaso il viso
“Kurt” la voce di Daniel sembrava tremante infatti Kurt lo guardò con un’aria un po’ preoccupata
“Sai la mia psicologa mi ha detto che nel fare del bene agli altri può farmi sentire in pace con me stesso. Certo non mi perdonerò mai quello che ho fatto ma potrebbe alleviare il dolore” il ragazzo non riusciva a capire il senso di quel discorso improvviso
“Quindi per favore fidati di me e non fermarmi” Kurt stava per replicare ma quando vide ciò che stava facendo Daniel gli si bloccarono le parole in gola.
Le mani di Daniel si posizionarono sui fianchi di Kurt precisamente sui bordi del suo pigiama che lentamente fece scivolare a metà gambe, poi con una mano titubante iniziò a massaggiare lentamente il membro di Kurt da sopra ai boxer rigorosamente grigi. Kurt deglutì sconvolto di quello che stava succedendo avrebbe voluto fermarlo ma poi si ricordò il piccolo discorso di pochi minuti prima: lui era carne e aveva bisogno di carne. Alzò per un attimo la testa dal bracciolo del divano ma Daniel non lo guardava era concentrato a muovere la mano per dargli piacere. Kurt si arrese si lasciò cadere la testa sul divano e chiuse gli occhi mordendosi le labbra per evitare di gemere violentemente, perché si avrebbe voluto urlare in quell’istante avrebbe voluto urlare il piacere che stava ricevendo. Non gli piaceva Daniel almeno non in quel senso, non si era mai preso una cotta per lui come era successo con Finn o con Sam e non avrebbe mai pensato di lasciarsi toccare da qualcuno che non provava sentimenti d’amore per lui. La mente di Kurt tornò a quello che stava succedendo in quella stanza. Daniel continuava a massaggiare quella che ora era un’evidente erezione di Kurt. Quest’ultimo si portò una mano sul volto per coprirsi dalla vergogna ma Daniel non se ne preoccupò. Il respiro di Kurt si bloccò per qualche istante quando la mano di Daniel si infilò nei suoi boxer per continuare il suo lavoro. L’erezione pulsava desiderosa sotto la mano esperta di Daniel che iniziò ad udire i gemiti soffocati di Kurt che continuava a mordersi le labbra tentando inutilmente di soffocarli dentro di se. Daniel capì che stava procedendo nel verso giusto così aumentò la velocità con la mano così da costringere Kurt a liberare quei gemiti lasciandosi in piccoli gridolini di piacere che diventarono sempre più irregolari. Involontariamente, almeno per la mente ma non per il corpo, Kurt iniziò a muoversi a ritmo dei movimenti della mano di Daniel che prima rallentavano e poi aumentavano rigorosamente. La mano di Kurt lentamente scese verso il suo bacino per poi avvolgere la mano di Daniel per aiutarlo nel movimento che ora era diventato più regolare con il suo corpo. Kurt capì di non poter più resistere e cercò di bloccare la mano di Daniel che però non volle fermarsi facendosi avvolgere dall’orgasmo di Kurt che strizzò gli occhi e si lasciò andare in un ultimo liberatorio urlo. Daniel si voltò verso il tavolo ricordandosi dei fazzolettini e ne prese uno pulito e lo passò a Kurt
“Io vado in bagno per…” indicò la mano e Kurt arrossì più di quanto non lo fosse già. Mentre si puliva in quell’istante fece mente locale di tutto quello che era successo. Daniel gli aveva concesso un attimo di passione pure solo per lui perché lo voleva bene e voleva sentirsi bene con gli altri. Nel volto di Daniel non aveva trovato malizia o desiderio quindi capii che lo aveva fatto realmente per lo scopo di sentirsi bene con gli altri. Ma Kurt si vergognava. Si vergognava perché in quell’istante era stato bene. Era passato troppo tempo e quel momento di passione gli aveva fatto capire quanto fosse importante ricevere un certo tipo di attenzioni. Ma ora come si sarebbe dovuto comportare con Daniel?
Si sistemò i pantaloni controllando che non si fossero macchiati e poi diede velocemente uno sguardo al divano sotto di se. Daniel uscì dal bagno e Kurt lo fissò non sapendo cosa dire
“Allora come ti senti?” il ragazzo gli parlava come se gli avesse somministrato una medicina
“non lo so…” ammise Kurt
“Ho…ho sbagliato qualcosa?” gli chiese confuso Daniel mentre si grattava la testa
“No…assolutamente no…hem..Grazie?” Kurt corrugò le sopracciglia preoccupato per la risposta al suo stupido Grazie ma Daniel scoppiò in una risata tornando accanto a lui e prendendogli i fazzoletti sporchi dalle mani “Non tenerteli in giro questi” li alzò per evidenziarli per poi gettarli nel water e tirare lo sciacquone.
Improvvisamente la porta di casa si aprì e sapendo che l’unico assente in quell’istante era Blaine Kurt portò uno sguardo veloce alle sue parti basse per controllare che tutto fosse tornato alla normalità
“Blaine ma che è successo?” gli disse non appena rincasò il riccioluto bagnato completamente dalla pioggia
“Fuori piove di brutto e sono tornato a casa a piedi visto che ho dato l’auto a mia cugina” quelle parole vennero accompagnate da uno starnuto
“Entra presto ti do qualcosa di asciutto” Kurt si alzò dal divano guardandosi un’ultima volta negli occhi scuri di Daniel segno che quello che era successo pochi istanti prima era una cosa che riguardasse soltanto loro due.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Kurt dopo essersi assicurato che Blaine si fosse asciugato per bene, uscì per andare a lavoro. Purtroppo il suo pensiero fisso era quello che era successo sul divano con Daniel; Aveva sbagliato?Avrebbe dovuto fermarlo? Ma purtroppo l’impulso era stato troppo forte che non glielo aveva permesso. Ora si che avrebbe voluto la sua Mercedes per parlare di questa situazione.
“Kurt se continui a servire i clienti con questa lentezza eleggeranno un nuovo papa e noi nemmeno ce ne saremo accorti perché tu stai ancora preparando un Bloody Mary.”  Kurt fissò qualche istante Stesy che parlava e poi si voltò per preparare il cocktail, appena lo servì tirò la ragazza verso di se
“Posso chiederti una cosa?” Stesy lo guardò incuriosita
“Se ho mai pensato di far diventare il tuo amico etero?Si l’ho pensato” Kurt roteò gli occhi sbruffando. “Zitta è ascoltami. Mettiamo il caso che tu non frequenti un uomo da parecchio, diciamo più di un anno. Mettiamo pure che da quando ti sei lasciata con il tuo ex non hai avuto relazioni con altri ragazzi e quindi nemmeno….rapporti” l’ultima parola la pronunciò sottovoce vergognandosi di parlare così apertamente
“Ora facciamo che un tuo caro amico ti lascia andare in un momento di piacere nonostante voi due non provate dei sentimenti d’amore l’uno per l’altro. Secondo te è sbagliato?” Stesy ascoltò attentamente le parole di Kurt e nella sua mente cercò di fare dei collegamenti inutili dal momento in cui non sapeva molto della vita privata di Kurt.
“Hai fatto sesso con un ragazzo che non provi nulla?” sembrava terribilmente seria pensò Kurt
“Non esattamente, non abbiamo avuto nessun rapporto ed io non ho fatto assolutamente nulla…” non sapeva come proseguire e sperò che la ragazza fosse tanto sveglia da capire.
“Oh…okay ho capito…credo. Beh dal momento che la stiamo mettendo su un piano generale quindi non devo preoccuparmi di capire il sesso gay credo che non ci sia nulla di male se ti ha fatto stare bene” Gli occhi celesti di Kurt sembrarono rilassarsi
“Perché infondo un ragazzo della tua età che ha già avuto un rapporto e poi diciamo ti sei preso una lunga pausa….non potrebbe farti più che bene a patto che con l’altro ora non ti ritrovi in una situazione imbarazzante il che però renderebbe tutto più divertente.” Kurt pensò a Daniel sembrava il solito dopo il loro piccolo avvicinamento
“Oh beh grazie..mi ha fatto piacere parlarne qui…in un locale…con due tizi che mi stanno fissando…mi sa che vado a servirli” Kurt si voltò verso il bancone con le bottiglie per preparare l’ennesimo drink mentre si sentiva di essersi tolto un peso dallo stomaco.
**
Quando tornò a casa entrambi i ragazzi stavano dormendo. Silenziosamente posò le chiavi sul tavolino accanto al divano e notò che a Blaine gli era caduta la coperta sul pavimento, così si affrettò a prenderla quando constatò che il volto del ragazzo era leggermente più arrossato delle altre volte e che il suo respiro era affannato. Gli portò una mano sulla fronte per controllare la temperatura e vide che era decisamente: bollente. Si avviò nel bagno in cerca del termometro elettrico e poi tornò ad inginocchiarsi accanto a Blaine che dormiva profondamente. Gli misurò la temperatura che risultò avere una febbre molto alta. Nella scatola dei medicinali non c’era molto ed era troppo tardi per andare in una farmacia così cercò di svegliarlo per portarlo in camera sua
“Blaine svegliati” gli sussurrò all’orecchio
“Blaine alzati vieni nel mio letto hai la febbre alta non puoi stare qui” Con difficoltà il ragazzo aprì gli occhi ma riusciva a tenerli socchiusi provò ad alzarsi ma si accasciò pesantemente di nuovo sul divano. Kurt si alzò portando le mani alla vita per riflettere poi si avviò nella stanza di Daniel
“Daniel svegliati” a differenza di Blaine, Daniel subito aprì gli occhi
“Kurt che cazzo mi svegli a quest’ora? Che è successo è finita la crema idratante?”  Piccolo particolare che era sfuggito dalla mente di Kurt era che Daniel odiava essere svegliato di notte soprattutto quando dormiva profondamente.
“Daniel si tratta di Blaine”
“Che ha combinato quel nano?” Kurt corrugò la fronte nessuno mai lo aveva chiamato nano, si sentì offeso per Blaine
“Ha la febbre alta e non riesco ad alzarlo dal divano” Daniel si voltò dall’altro lato del letto portandosi un cuscino sulla faccia
“Digli di mangiare di meno. Voi gay non siete tutti fissati con la forma fisica?” Kurt roteò gli occhi tirando il cuscino dalla faccia del ragazzo
“Ti prego Daniel aiutami” Daniel sbruffò infastidito “Domani vado a liberare io la stanza al campus a questo ragazzo così ce lo togliamo di torno e io riavrò il mio divano.” Saltò dal letto e si avviò fuori, Kurt lo stava seguendo ma poi notò che sul comodino non c’era il flacone con le pillole. Il medicinale che gli dava la psicologa era un farmaco antidepressivo e Daniel ne prendeva uno ogni sera lasciando sul comodino il flacone che ora non era lì. Pensieroso uscì fuori e vide il ragazzo che stava tirando Blaine verso la camera di Kurt mentre il riccioluto sembrasse delirare
“Andiamo ad una festa? Kurt ho…ho bisogno che mi aiuti con l’abbinamento dei vestiti” Daniel rise scrollando la testa mentre Kurt sembrava preoccupato. Lo poggiarono sul letto e Kurt gli procurò altre coperte mentre Daniel preparava un asciugamano bagnato da mettere sulla fronte di Blaine che cominciò a blaterare su due diversi abbinamenti di colore.
“Purtroppo non ho nessun medicinale adatto per la febbre. Appena la farmacia apre corro a prendergli qualcosa.”  Kurt sistemò l’asciugamano sulla fronte di Blaine e le coperte poi si voltò verso Daniel “Tu hai preso la tua pillola?” Daniel abbassò lo sguardo
“Sono finite”
“Bene prenderemo anche quelle” disse Kurt con tono deciso uscendo fuori dalla stanza per far riposare Blaine. Si chiuse in bagno e si gettò sotto la doccia con il getto forte che gli colpiva in volto, dopo quindici minuti abbondanti uscì fuori si passò velocemente la crema sul viso aggiungendone un po’ di più visto che avrebbe dovuto dormire sul divano e la nottata sarebbe stata lunga, questo gli avrebbe provocato l’emicrania e lo stress quindi un po’ di crema in più era ben voluta. Uscì con ancora l’accappatoio e i capelli bagnati e notò che Daniel era ancora in piedi
“Vai a dormire ora è tutto apposto!”
“Kurt vai nel mio letto resto io sul divano” Daniel si stava già sistemando ma Kurt lo prese per un braccio “assolutamente no! Muoviti e vai in camera non dormirei lo stesso sapendo le condizioni di Blaine, ho bisogno di controllarlo ogni mezz’ora circa. Lo hai visto? Sta così male maledizione” Kurt si portò le unghia alla bocca mordicchiandole mentre Daniel se lo tirò a se abbracciandolo stretto
“Tranquillo è solo un po’ di febbre magari lo fa allungare”
Kurt non disse nulla ma fu il suo sguardo assassino a rispondere per lui facendo ridacchiare Daniel.
Alla fine andarono entrambi nella stanza di Daniel dormendo a turno per controllare Blaine ogni tanto come promesso da Kurt.
**
Appena furono le nove del mattino uscirono tutti e due per andare in farmacia. Daniel volle accompagnarlo perché Kurt voleva prendere l’auto ma non avendo dormito, Daniel aveva il terrore che Kurt potesse prendere un colpo di sonno come era successo a lui.
“Allora vorrei le pillole di tachipirina e…” guardò Daniel che sbruffò cacciando il piccolo flaconcino vuoto dei suoi medicinali
“Ed uno di questi!” passò il flaconcino al farmacista che si avviò nell’altra stanza per prendere il medicinale mentre Kurt batteva nervosamente la mano sul bancone. “All’università non ci vengo”
“Okay prenderò io gli appunti per la lezione” Kurt si sorprese ma non disse nulla finché non vide Daniel allungare una mano sul bancone e prendere un pacco di preservativi
“Che devi fare?” gli chiese Kurt un tantino imbarazzato
“Mi servono i palloncini per una festa…Kurt che faccio secondo te?Li ho finiti!” Kurt alzò gli occhi “non ti preoccupi per le pillole ma di questi si, non so se essere fiero o deluso” Il farmacista tornò con i medicinali che li posizionò sul bancone per poi fare il conto aggiungendo il pacco di preservativi di Daniel non prima di aver guardato i due ragazzi con aria strana. Pagato il conto andarono subito a casa e Kurt impallidì non trovando Blaine nel letto
“Blaine?” urlò con la voce rotta
“E’ qui” disse Daniel dal bagno con tono seccato mentre fissava Blaine vomitare anche l’anima
“Maledizione Blaine” Esclamò Kurt fiondandosi su di lui. Blaine quasi si accasciò sul water se non fosse stato per Kurt che lo reggeva la testa. Insieme a Daniel riuscirono a riportarlo nel letto solo dopo avergli messo delle lenzuola fresche. Dopo la tachipirina la temperatura scese un po’ giusto da far riprendere i sensi al ragazzo.
“Blaine come ti senti?” Kurt continuava ad accarezzargli la fronte
“Come quando Lauren zizes schiacciava i suoi avversari nel wrestling nella tua scuola”
 Kurt ridacchio mentre gli passò un fazzoletto visto che Blaine continuava a tirare su con il naso facendo un rumore nauseante
“Sono uno straccio fammi soffocare con un cuscino sulla faccia Kurt” la voce di Blaine era roca e bassa
“Sei bellissimo” gli sussurrò Kurt vicino ad un orecchio mentre Blaine lentamente si spostò “Vuoi stenderti accanto a me?”
Kurt lo fissò per un attimo ma non poté impedire la sua voglia di abbracciarlo così seguì il desiderio di Blaine stendendosi accanto a lui facendogli poggiare la testa sul suo petto
“Ti avverto che potresti ammalarti” gli disse Blaine chiudendo gli occhi e beandosi della posizione in cui stava messo. Rimasero per un po’ in silenzio poi Blaine prese fiato
“Kurt perché non canti un po’?” La testa di Blaine si muoveva a ritmo con i respiri di Kurt che aumentarono leggermente dopo la proposta.
“Cantare Blaine?E’ una cosa che non faccio più”
“Allora fallo per me” cercò di alzare la testa per fissarlo negli occhi ma la scarsa forza glielo impedisse.
“Ti ricordo che non sei in punto di morte Blaine” il riccioluto non rispose ma aspettava di risentire la dolce voce di Kurt che fece un respiro profondo e cominciò a cantare come se  fosse una ninna nanna:
don't know why I'm frightened 
I know my way around here 
The cardboard trees, the painted seas, the sound here...


Kurt iniziò ad accarezzare i ricci neri e sudati di Blaine

Yes, a world to rediscover 
But I 'm not in any hurry 
And I need a moment
 
La voce da usignolo di Kurt beava Blaine che si rilassava nell’ascoltarla

The whispered conversations in overcrowded hallways 
The atmosphere as thrilling here as always 
Feel the early morning madness 
Feel the magic in the making 
 
Kurt prese fiato

Why, everything's as if we never said goodbye…
 
Si avvicinò con le labbra tra i capelli di Blaine lasciandogli un casto bacio
“Ti amo Kurt”
Kurt non rispose. Aspettò il momento in cui Blaine cadde di nuovo in un sonno profondo
“Ti amo anche io…”
**
Passarono un altro paio d’ore. Daniel era andato all’università e dopo si sarebbe recato a lavoro e sarebbe tornato a casa entro le 21.30 come suo solito fare. Così Kurt pensò di preparare un brodino per Blaine con un’aranciata fresca e portò tutto nella camera.
Notò con piacere che Blaine era sveglio e che lo fissava con gli occhi stanchi
“Ti ho portato qualcosa da mangiare” il volto di Blaine non presagiva nulla di buono
“Kurt con tutto il rispetto per la tua cucina che ho sempre apprezzato…ma quando in passato qualcuno è stato ammalato i tuoi piatti…beh…tuo padre saprebbe trovare un aggettivo giusto” Kurt fece una smorfia per poi sedersi sul letto con in mano il vassoio e la ciotola bollente sopra. Prese una cucchiaiata abbondante e la portò alla bocca di Blaine “Apri” gli ordinò
Blaine si voltò dall’altro lato “No”
“Blaine Anderson sei un bambino! Apri questa bocca…ora!” lo sguardo incavolato di Kurt fece quasi terrorizzare Blaine che spalancò la bocca prendendo la cucchiaiata di Kurt
“Bravo” si complimentò Kurt con un tono decisamente pacato come se stesse parlando seriamente ad un bambino poi subito immerse il cucchiaio nel brodino. Riuscì a farglielo mangiare tutto e dopo gli misurò la temperatura
“Non è alta ma devi comunque stare a letto”
“Ho bisogno di un bagno Kurt”
“Ma se non riesci nemmeno a tenere la testa alta per più di due minuti” Blaine scosse la testa
“Ci proverò, ho bisogno di lavarmi”
Blaine si tolse le coperte e mise i piedi fuori dal letto, Kurt si avvicinò a lui e lo aiutò a scendere
“Bene il primo passo l’ho fatto” Si portò una mano alla testa segno che gli girava.
“Siediti solo un momento il tempo che preparo la vasca” Kurt sgattaiolò fuori correndo in bagno per poi riempire subito la vasca di acqua calda e bagnoschiuma. Blaine si avvicinò alla porta
“Ecco mi sento meglio vedi ci sono riuscito” Kurt lo guardò con segno di disapprovazione poi chiuse l’acqua e lo aiutò a sfilarsi la maglia. Il fiato gli si bloccò in gola i suoi occhi indugiarono sul petto di Blaine. Scrollò la testa vergognandosi di quel pensiero mentre vedeva Blaine sfilarsi i pantaloni: peggio!
Rimase in boxer avvicinandosi all’acqua per costatare la temperatura poi iniziò a sfilarsi l’ultimo indumento
“Ti aspetto fuori…” disse Kurt con il poco di fiato che era riuscito a recuperare. Blaine rise
“Piantala Kurt, qui non c’è niente che tu non abbia già visto.” Sfilati i boxer, Blaine si infilò nella vasca e Kurt si sedette sul bordo passandogli una spugna.
Blaine si immerse completamente mentre Kurt si arrotolò le maniche della maglia e prese uno dei suoi prodotti per capelli per poi versarlo sui ricci di Blaine.
“Mi sento decisamente meglio” disse il riccioluto accompagnando la frase con uno starnuto. Kurt rise
“Si vede!”
Blaine si voltò e Kurt iniziò a passargli la spugna dietro la schiena
“Ho sempre adorato la tua schiena sai?” Blaine sorrise
“Credo che una volta me lo hai sussurrato all’orecchio…”
Kurt arrossì leggermente
“Probabile”
Blaine tornò a voltarsi lentamente facendo attenzione a non far uscire l’acqua dalla vasca
“Io ho sempre amato i tuoi occhi con lo sguardo puro, la tua pelle diafana e nivea, le tue labbra carnose e turgide, le tue gambe lunghe e lisce…amo tutto di te e Kurt non so più come fare a fartelo capire!” la voce roca di Blaine era tornata ad essere esasperata. Kurt lo guardò negli occhi nocciola-dorati che gli giuravano amore di nuovo ma doveva crederci?
Poi pensò a quello che era successo con Daniel, non lo aveva fermato e si era lasciato andare e il risultato era che era stato: bene!
Distolse lo sguardo dagli occhi di Blaine per puntarlo sulle labbra e lentamente si avvicinò per dargli un bacio.
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Note: Salve! Per vostra fortuna o sfortuna (per quanto riguarda il capitolo precedente) sono ancora qui! Vedo che sono riuscita a sconvolgervi (e a farmi odiare da qualcuno xD) per quello che è successo tra Daniel e Kurt ma se non succedeva quello, Kurt nemmeno si svegliava! Questo capitolo è solo una parte del mio immenso perdono ovviamente e spero che per il momenti vi piaccia. Se ci fosse stata Santana a leggere il capitolo precedente mi avrebbe risposto con un "No Me Gusta" ma questi sono dettagli. u.u Ringrazio infinitamente tutte le ragazze che recensiscono veramente, il fatto che spendiate un attimo per dedicarmi due paroline mi rende troppo felice!Grazie, Grazie,Grazie!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Era successo, Kurt e Blaine si stavano baciando. Blaine allungò la mano per poggiarla sulla guancia di Kurt e tirarlo più verso di se mentre le mani di Kurt sprofondavano nei ricci bagnati e pieni di schiuma. Le loro lingue si cercavano avide e vogliose e cariche di tensione. Si staccarono solo per un istante giusto il tempo di prendere fiato e guardarsi negli occhi per poi ricominciare. Diverse volte Kurt stava scivolando dal bordo umido della vasca e fu costretto a togliere una mano dai capelli di Blaine per sorreggersi, ma il riccioluto non ne volle sapere così si alzò con il busto mettendo le mani sui fianchi di Kurt per poi tirarlo con se nella vasca l’acqua schizzò ovunque e Kurt non si curò di bagnarsi, del peso del suo corpo su quello di Blaine, dei suoi capelli che si sarebbero sicuramente rovinati, no, niente di tutto questo era solo impegnato a soddisfare il piacere di risentire il sapore delle labbra di Blaine che nonostante fosse ammalato sapevano di buono.
“Blaine fermiamoci aspetta” il tono affannato di Kurt fece sorridere Blaine
“Quanto mi sei mancato Kurt”
Gli diede un bacio
“Ti amo”
Un altro bacio
“Tu sei tutto per me…tutto”
Un altro bacio ancora. Kurt non pensava che il suo cuore sarebbe tornato a battere così forte ma adesso si sentiva così sicuro in quelle braccia di Blaine che tutto il resto non contava.
“Ti prego Blaine usciamo dalla vasca” Blaine starnutì e Kurt con uno sguardo lo rimproverò così si alzò di colpo avvolgendosi nell’accappatoio scrollandosi i vestiti da dosso, sotto gli occhi eccitati di Blaine, poi allungò il braccio e prese un altro accappatoio e la passò a Blaine che lentamente si alzò dalla vasca e si coprì mentre corse di nuovo ad abbracciare Kurt
“Kurt voglio fare l’amore con te…ora” Kurt soffocò una risata mentre Blaine lo baciava sotto il collo bagnato
“No assolutamente no” Blaine lo guardò quasi sbigottito
“Almeno non con te in queste condizioni” proseguì con tono dolce mentre prese il fono per asciugare i ricci di Blaine
“Sono sicuro che ti si alzerà di nuovo la temperatura” gli disse Kurt mentre con un'altra asciugamano iniziò ad asciugare il petto appena scolpito di Blaine.
“Sono sicuro che la mia temperatura è salita, ma la causa non è la febbre” Kurt rise stampandogli un bacio sulle labbra e poi scappò nella sua camera per portargli dei cambi puliti.
Poco dopo Blaine tornò sotto le coperte mentre Kurt si distese accanto a lui continuando a baciargli l’orecchio
“Blaine mi sei mancato!Scusami se ti ho fatto aspettare così tanto ma non potevo prendere una decisione così su due piedi” Blaine si voltò gli occhi erano lucidi a causa della febbre e il naso era rosso per il raffreddore. Allungò la testa per poi dare un bacio sulla guancia a Kurt mentre con una mano gli accarezzava il petto da sotto la sua maglia.
“Non importa Kurt spero solo che tu sia convinto della tua decisione perché io non voglio rinunciare a te! Forse eravamo ancora poco maturi ma adesso siamo cresciuti e qualche stupido litigio non ci permetterà di non essere felici” Kurt sorrise mentre strofinava il naso sotto il collo di Blaine odorando la freschezza del bagno appena fatto.
**
All’università Daniel aveva cercato di seguire attentamente tutta la lezione cercando di non perdersi nessun passaggio, sapeva con quanta cura Kurt prendeva gli appunti e non voleva deluderlo.  Uscito dall’aula si trovò a passare dinanzi alla segreteria così gli venne un’idea.
“Scusi vorrei sapere se è stata liberata la camera per il campus per un nuovo studente di quest’università”
Una donna con i capelli legati, gli occhiali e un tailleur decisamente costoso roteò sulla sua sedia avvicinandosi al computer
“Il nome del ragazzo?” chiese con voce ferma e posata.
“Blaine…Blaine Anderson” Daniel iniziò a picchiettare sul bancone davanti a lui
“Non ci risulta nessuna iscrizione con questo nome”
Daniel tirò indietro con la testa sorpreso
“Ne è sicura?Guardi che questo ragazzo l’altro giorno ha passato tutto il tempo qui cercando i suoi documenti” ricordava questa cosa che gli era stata raccontata da Kurt
“E’ un ragazzo con i capelli ricci, scuri ed è un nano” marcò l’ultima parola nella speranza che con questo indizio palesemente visibile la donna si fosse ricordata di Blaine
“Mi dispiace non poterti aiutare, ma in segreteria ci sono solo io e qui non è venuto nessun ragazzo di nome Blaine Anderson!” Il tono della segretaria sembrava seriamente dispiaciuto
“Okay la ringrazio lo stesso” confuso Daniel uscì fuori per andare a lavoro.
**
Kurt verso sera preparò un altro brodino che però rimase nel pentolino sui fornelli spenti visto che Blaine era crollato di nuovo in un sonno profondo e la temperatura si era di nuovo alzata. Si preparò per il lavoro perché nonostante avrebbe voluto rimanere a casa per sorvegliare Blaine, sapeva che Stesy non poteva fare tutto da sola soprattutto nei periodi che il capo era fuori città.
“Sono tornato” Daniel entrò dalla porta gettando la borsa a terra e facendo il suo abituale gesto di avvicinarsi al frigo per prendere qualcosa da bere. Kurt fece una smorfia di disappunto e posò la borsa al suo posto per poi andare a chiudere il frigo che Daniel aveva lasciato aperto. Quest’ultimo gli si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla guancia
“Come sta il nan…voglio dire Blaine?” Kurt sbruffò
“Ha la febbre alta, ha voluto fare un bagno ma è crollato di nuovo” a Kurt non pareva il momento e la situazione per dire a Daniel che lui e Blaine si erano riappacificati
“Daniel la pillola” gli ricordò Kurt fissando l’orologio. L’altro sbruffò e prese il flacone mentre Kurt gli passava un bicchiere d’acqua che Daniel bevve tutto in un sorso sorridendo con soddisfazione. Soddisfatto Kurt si allontanò da lui per prendere chiavi e borsa e Daniel ne approfittò per togliersi la pillola da bocca che aveva nascosto accuratamente sotto la lingua per poi gettarla nel lavandino
“Okay ho preso tutto” Kurt si infilò un’ultima volta in bagno per spruzzarsi un po’ di lacca biologica tra i capelli, salutò Daniel facendogli alcune raccomandazioni e poi uscì.
Daniel si spaparanzò sul divano accendendo la televisione e facendo partire un videogame dalla sua console ma venne disturbato più volte dalla tolse convulsiva di Blaine. Si alzò sbruffando e gettando il joystick sul divano per poi entrare in camera di Kurt. Diede un occhiata in giro, si sentiva odore di chiuso in quella camera e la tosse di Blaine sembrava aumentare. In queste situazioni Daniel non sapeva cosa fare, se  al posto di Blaine ci fosse stato Kurt non avrebbe avuto problemi perché con Kurt non doveva crearsi incertezze se sfiorarlo o no solo per vedere se le fronte gli scottasse. Così decise di sedersi sulla sedia posta di fronte al letto e prese l’asciugamano bagnata dalla piccola bacinella,  che si trovava sul comodino, la strizzò e la mise sulla fronte di Blaine
“K…Kurt”
“No sono Daniel!”
“Dov’è Kurt?” chiese Blaine tra un colpo di tosse e l’altro
“Perché non hai detto a Kurt che non hai mai fatto l’iscrizione presso la nostra università?” Daniel non sapeva perché gli aveva posto questa domanda e sapeva che Blaine non era in grado di rispondere nella situazione in cui si trovava
“Eh?” fu tutto quello che riuscì a dire Blaine cercando con tutta la sua forza di aprire gli occhi
“Lascia perdere, vado a riscaldarti la minestra”
Tornò poco dopo con il vassoio e la minestra e poggiò tutto sul comodino liberandosi della bacinella con l’acqua poi prese un altro cuscino e lo mise dietro la schiena di Blaine facendolo alzare per aiutarlo a mangiare.
Blaine riuscì a prendere un paio di boccate di quella minestra facendo un’espressione disgustata che fece ridere Daniel
“Amico ci credo che fa pena! No perché l’ha preparata Kurt ma non oso immaginare gli ingredienti che abbia usato.” Blaine non disse nulla si pulì la bocca e rimise il piatto sul vassoio poggiato sul comodino
“Grazie” Blaine sembrava essersi ripreso
“Dovere! Ti senti meglio?” Blaine annuì passandosi la mano sulla fronte eliminando quelle piccole goccioline di sudore che si erano formate sulle tempie
“Posso chiederti una cosa?” la voce flebile e tesa di Blaine fece incuriosire Daniel che fece un gesto per farlo proseguire
“Quando hai conosciuto Kurt…stava male?” Blaine sperava di tenere la testa in alto per più tempo possibile ma non ci riuscì quindi decise di poggiarla sul cuscino guardando negli occhi di Daniel
“Non dovrei dirtelo, ma di certo lui non si arrabbierà. Ricordo bene quando l’ho conosciuto: ero nel locale dove attualmente lavora e lui era seduto ad un tavolo da solo mentre beveva qualcosa di analcolico credo. Fatto sta che distrattamente si alzò e inciampò su di me che avevo dei drink in mano.” Daniel sorrise al pensiero “Mi incavolai di brutto però lui sembrava così dispiaciuto e spaventato che lo lasciai perdere. Quando uscì dal locale lui era lì fuori vicino alla fermata degli autobus mi avvicinai chiedendo se avesse una sigaretta sai così da farsi sdebitare, mi sembrava lecito ma lui stava sempre sulla difensiva. Rimasi a fissarlo un po’ poi lo invitai con me in un locale dove c’erano delle spogliarelliste. La sua faccia sconvolta non la dimenticherò mai più. Tenne gli occhi chiusi e le mani avanti per tutto il tempo facendo espressioni di disgusto. poi mi riportò qui ubriaco. Il giorno successivo non ricordavo nulla e quasi lo stavo ammazzando per avermelo trovato in casa. Poi con calma mi raccontò l’accaduto e poi tra una parola e l’altra vedemmo che frequentavamo la stessa università e che lui cercava casa, io cercavo un coinquilino visto che l’affitto da solo non riuscivo a pagarlo e quindi facemmo questo accordo”
Daniel fece una lunga pausa
“Ma tu mi hai chiesto se stava male. La risposta è si. Mi ha raccontato di te della vostra storia e di tutto quello che ha passato alle superiori e ho pensato che diamine questo ragazzo ha una vita da schifo. Però quando parlava di te i suoi occhi brillavano e non ti ha mai dimenticato”  Blaine fece uno starnuto e poi tirò con il naso
“Non ti ha mai dato fastidio il fatto che lui fosse gay?”
Gli occhi di Daniel si muovevano veloci da un posto all’altro
“No, mi sembrava solo strano! Cioè non riuscivo ad immaginare come un ragazzo possa essere attratto da una persona dello stesso sesso. Poi passando più tempo insieme a Kurt vedendo le sue abitudini, i modi di fare, mi ha fatto capire che se ami una persona che sia uomo o donna non importa. Ma importa i sentimenti che hai nei suoi confronti”  Blaine registrò tutte quelle parole che aveva detto Daniel in realtà aveva detto più di quanto si aspettasse
“E’ stato fortunato a trovarti” disse Blaine prima di chiudere gli occhi troppo indeboliti per restare ancora aperti
“Sono io che sono stato fortunato a trovare lui.”
**
Kurt tornò a casa leggermente arrabbiato: aveva litigato con Stesy perché era troppo distratto e aveva servito dei drink alle persone sbagliate e rotto un paio di bicchieri. Non notando Daniel sul divano pensò che fosse in camera sua però poi si sorprese di trovare il pentolino che conteneva il brodo, vuoto. Entrò in camera è sorrise.
Daniel era appollaiato sul suo braccio mentre dormiva seduto sulla sedia di fronte a Blaine. Gli si avvicinò e poi si sedette su una sua gamba
“Daniel vai a dormire nel tuo letto” Daniel aprì gli occhi
“Oh..ehm…non stavo dormendo” Kurt sorrise
“Grazie Daniel” si alzò e aiutò Daniel a fare lo stesso
“L’ho trattenuto per un po’ ma poi è crollato nel sonno ed ha iniziato a delirare. Per caso anche lui ha avuto il terrore delle granite in faccia?”
Kurt sorrise poggiando una mano sulla fronte di Blaine accarezzandolo sotto gli occhi quasi irritati di Daniel che senza aggiungere altro se ne tornò in camera sua.
Il giorno successivo Daniel uscì presto dicendo di dover vedere la sua psicologa e poi si sarebbe recato all’università. Dopo aver sistemato casa, Kurt si mise sul divano sperando in un paio d’ore di studio e per fortuna ci riuscì. Venne interrotto da una bussata di porta; dubbioso e soprattutto sorpreso, visto che nessuno bussava mai a casa loro, Kurt andò ad aprire la porta trovandosi davanti a se una donna alta con i capelli lunghi e castani che gli scivolavano mossi sulle spalle e vestita in modo impeccabile che fece invidiare Kurt.
“Prego?” chiese educatamente il ragazzo
La donna entrò in casa senza permesso osservandosi intorno e facendo un verso di disapprovo mentre fissava l’appartamento
“Dov’è Daniel?” chiese con voce ferma
“Mi scusi?” Kurt alzò un sopracciglio irritato
“Cerco Daniel dove sta?” Kurt si morse un labbro cercando di ricordare la buona educazione
“Non c’è!E’ all’università e comunque se sei una di quelle ragazze che si porta la sera ti conviene cercarlo per cellulare potrebbe infastidirsi nel vederti qui” poi la guardò con aria leggermente sdegnata “Anche se non mi sembri il suo tipo nonostante il Dior di questa stagione che indossa”indicò il vestito
La donna si voltò guardando con aria di puro shock Kurt
“Le ragazze che si porta la sera? Non capisco….Io sono sua madre”

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


La faccia di Kurt era tra il sorpreso, scioccato ed impaurito. Era la madre di Daniel e lui l’aveva trattata come se fosse una delle ragazze che si portava a casa la notte. Un brivido di terrore gli percorse la schiena
“Beh signora me lo faccia dire che l’età che ha sicuramente se la porta più che bene!” Tentò un approccio sui complimenti: le donne amavano sentirsi dire che sembravano più piccole della loro età era qualcosa che conosceva molto bene! Ma la madre di Daniel sembrava impassibile e disinteressata alle parole del povero ragazzo impaurito
“Prima hai detto che Daniel porta le ragazze a casa…cosa intendevi dire?” Kurt senza volerlo indietreggiava sempre di più come se stesse cercando una via di fuga ma dietro di lui si ritrovò la porta della sua stanza chiusa
“Ho detto così?” rise in modo nervoso
“Oddio chissà a cosa pensavo”
“Non capisco qui non pensate a studiare?Vi portate ragazze a casa?” Kurt scoppiò in una risata
“Assolutamente no!Non portiamo ragazze in casa se apre le nostre camere da letto di certo non esce una ragazza in intimo”
In quello stesso istante in cui venne pronunciata la frase, Blaine aprì la porta. Aveva cominciato a sentire caldo perché la temperatura era scesa e aveva iniziato a sudare così era rimasto solo in boxer e canotta
“Kurt, amore ma con chi stai parlando?” Blaine si passò le mani sugli occhi strofinandoli e lo sguardo di Kurt diventò più scioccato di prima
“Non vi portate le ragazze ma i ragazzi si!” disse irritata e scioccata la donna indicando Blaine sotto l’arco della porta. Kurt allungò una mano tirando la porta e chiudendola in faccia a Blaine
“Il mio naso!” urlò il ragazzo chiuso in camera mentre il volto di Kurt diventò scarlatto.
“Non ci sto capendo nulla, voglio solo parlare con mio figlio” la donna prese un cellulare dalla tasca iniziando a pigiare qualche tasto
“Se chiama suo figlio non vi risponderà. E’ all’università come le ho detto prima e quindi il cellulare è spento” La madre di Daniel a quelle parole si rassegnò e gettò il cellulare nella borsa
“Forse io posso aiutarla” Kurt cercò di mostrarsi il più disponibile e possibile sperando che la donna dimenticasse l’accaduto di pochi istanti prima.
“Devo vedere come sta! La psicologa mi ha chiamato sono circa due settimane che non si fa vivo da lei.”
Kurt sprofondo in un baratro profondo. Daniel non andava dalla psicologa da più di due settimane e quindi lo aveva mentito tutto il tempo. Cosa gli stava succedendo a Daniel?
“Digli che sono passata e che si sprechi a telefonarmi una buona volta.” Detto questo  chiuse la porta alle sue spalle. Kurt rimase appoggiato al bancone della cucina per qualche momento, in preda al panico ma poi pensò che sicuramente c’era un errore perché Daniel non l’avrebbe mai mentito. Si affrettò  ad entrare in camera da Blaine che si era disteso sul letto tenendo qualcosa tra le mani
“Scusa se ti ho chiuso la porta in faccia ma c’era la madre di Daniel” Blaine non rispose guardava fisso l’oggetto tra le sue mani
“Che hai?” Chiese curioso Kurt camminando a gattoni sul letto per vedere più da vicino, Blaine lo accolse tra le sue braccia e insieme fissarono la foto che Blaine aveva tra le mani: Il giorno del ballo scolastico al McKinley. Erano entrambi sorridenti con Kurt la corona e lo scettro da reginetta che con una mano teneva le spalle di Blaine
“E’ bello che l’hai tenuta con te nonostante ci fossimo lasciati” Kurt si allungò per dare un bacio sotto al collo di Blaine
“Non ti ho mai dimenticato, non potevo farlo sarebbe stato così assurdo. E poi è stato uno dei giorni più belli della mia vita.
“Bugiardo” disse Blaine ridendo
“Per niente. Sono sincero. Quando mi hai chiesto di ballare lì davanti a tutti volendo affrontare anche tu quella situazione è stata la cosa più bella che mi potesse capitare. L’ho tenuta perché dovevo tenerti sempre vicino a me nonostante che ogni volta la guardassi mi faceva stare male” Blaine lo guardò
“Però almeno Daniel ti ha fatto stare meglio” Kurt spalancò gli occhi. Blaine sapeva? Cosa voleva dire con quella frase? Non era possibile cioè che era accaduto tra lui e Daniel era rimasto tutto al segreto
“Che intendi dire Blaine?” Kurt cercò di mantenere un tono equilibrato
“Mi ha raccontato di come vi siete conosciuti e di quello che avete passato insieme e sai una cosa Kurt io temo un po’ per lui”
“Che..vuoi dire Blaine non ti sto seguendo” e Kurt stava seriamente cercando di capire
“Non sarebbe la prima volta che un ragazzo etero si prenderebbe una ‘cotta’ per un ragazzo gay che gli è amico da molto tempo” Blaine continuava ad accarezzare la foto nella parte dove era raffigurato Kurt
“No Blaine è assurdo cosa ti fa pensare una cosa del genere?” Blaine si voltò verso di lui prendendolo per i fianchi e avvicinandolo a se
“Kurt dovresti parlargli. Non voglio fare il geloso perché non ho il diritto di mettermi tra di voi ma parla con lui ti prego”
Forse Blaine aveva ragione, magari Daniel nascondeva tutti i suoi sentimenti e forse quello che era successo tra di loro era un modo per sentirsi vicino a lui. Quindi Daniel stava mentendo per la seconda volta.
“Se ti farà stare bene allora lo farò ma sono sicuro che non c’è nulla che tu ti debba preoccupare” stava mentendo, stava mentendo spudoratamente perché Blaine aveva capito tutto meglio e prima di lui
“Però Blaine c’è una cosa riguardo a me e Daniel che forse dovrei dirti” Blaine gli si avvicinò per posare le labbra sulle sue “Avanti parla”
 Kurt iniziò a torturarsi le mani e a mordersi il labbro inferiore, Blaine capì la tensione così inizio ad avvicinarsi lentamente al suo collo e a soffiarci sopra con le sue parole
“Qualsiasi cosa sia…forse è meglio che io ti faccia rilassare un pochino” Infilò una mano sotto la maglia di Kurt e iniziò a torturare uno dei suoi capezzoli mentre Kurt si lasciò andare in un piccolo gemito
“Così non mi aiuti però” disse Kurt gettando la testa all’indietro  mentre Blaine aveva iniziato con la bocca a torturargli il collo con dei morsi
“Kurt ho troppa voglia di te” si guardarono per un attimo negli occhi e Kurt si fiondò sulle sue labbra mentre allargava le sue gambe per far spazio a Blaine in modo da potersi avvicinare di più,  ma vennero interrotti dal rumore della porta d’ingresso che sbatteva violentemente.
Kurt saltò giù dal letto e uscì fuori
“Quella stronza di mia madre!”
“Daniel che succede?” Kurt si avvicinò a Daniel che sembrava impazzito
“E’ stata qui non è vero?Quanto la odio!”
“Daniel cerca di calmarti un attimo” gli occhi di Kurt iniziarono a guizzare da una parte e l’altra in direzione dei movimenti di Daniel intanto anche Blaine che aveva messo addosso un paio di pantaloni era uscito fuori per vedere la situazione.
“Ti ha detto qualcosa Kurt?Si è comportata male con te?” Kurt scosse la testa
“No ma ora fermati un minuto” Kurt cominciò a ragionare. Daniel non poteva essere agitato il farmaco faceva il suo effetto e durava parecchio prima che lui potesse perdere completamente la testa ma Kurt ricordava perfettamente di aver dato la pillola a Daniel che l’aveva accompagnata in bocca con un bicchiere d’acqua. Ma ora c’erano tante cose che l’amico gli stava nascondendo.
“Daniel hai preso la pillola vero?” Kurt non poté non fare quella domanda nonostante le prove che aveva
“Cazzo Kurt smettila di trattarmi come se fossi un ragazzino. Ti preoccupi per me come se fossi una donna. Oh dimenticato tu lo sei….tu e pure il tuo amico” indicò Blaine che lentamente avanzò vicino a Daniel
“Non ti azzardare a parlare con Kurt con questi toni okay?” Blaine gli puntò un dito contro ma Kurt lo ritrasse a se
“Blaine smettila, non è in se lascialo perdere” Daniel li fissava
“Hai detto a Kurt la storia dell’università?” entrambi i ragazzi si guardarono in faccia poi Blaine tornò a guardare Daniel
“Quale storia?” Daniel rise mentre si accendeva una sigaretta
“Che non hai mai fatto domanda di iscrizione, che non era tua intenzione venire nella nostra università” Blaine accigliò Daniel
“Come lo sai?”
“Semplice sono passato in segreteria e ho chiesto e mi hanno detto che non ci sei mai andato” Kurt puntò lo sguardo su Blaine
“è vero Blaine?”
Il ragazzo abbassò lo sguardo “Non ho mai lasciato la mia università. Ho iniziato i corsi piuttosto presto, mi sono impegnato parecchio e in pratica ho dato parecchi esami in poco tempo. Sai quando mi impegno in una cosa come sono Kurt” il tono di Blaine sembrava rammaricato come si stesse giustificando di qualcosa di piuttosto grave.
“Così ho chiesto agli insegnati se per loro andava bene che io mi fermassi per un periodo e loro hanno acconsentito. Perciò sono andato a casa tua e ho parlato con tuo padre e l’ho quasi costretto a dirmi dove ti trovavi” Finalmente Blaine alzò lo sguardo per incrociare gli occhi azzurri di Kurt
“Mi mancavi Kurt…te l’ho detto che non potevo restarti lontano” Kurt rimase a fissarlo e poi fece un respiro profondo poi si voltò verso Daniel
“Hey vuoi venire con me?Ci facciamo una passeggiata solo tu ed io così mi parli di tua madre e ti sfoghi che dici?”
Daniel fissò per un momento i due ragazzi e poi annuì dirigendosi verso la porta. Kurt non disse nulla guardò soltanto Blaine con uno sguardo che il ragazzo non seppe identificare poi uscirono lasciandolo solo.
**
Dopo un’oretta solo Kurt rientrò a casa e Blaine era seduto sul divano sfogliando un libro
“Hey” Kurt gli disse dolcemente mentre si andò a sedere tra le sue gambe mentre Blaine lo sorreggeva tenendolo per i fianchi. Si baciarono per un attimo
“Sei arrabbiato Kurt?” a differenza di quanto si aspettasse Kurt sorrise stringendo in un abbraccio il suo ragazzo
“Assolutamente no! Hai fatto la cosa più bella che potessi mai fare” quelle parole portarono il sorriso sul volto di Blaine
“Per un attimo ho temuto il peggio”
“Blaine io ti amo e se ti dicessi quello che ho fatto io quando non stavamo insieme forse mi odieresti…anzi sicuramente” Blaine spostò il ciuffo che ricopriva la fronte di Kurt
“E se ti dicessi che non lo voglio sapere? Voglio vivere questo presente come si deve…anche se la mia curiosità mi potrebbe portare alla pazzia ma qualunque sia la cosa devo pensare che per me non è importante perché la cosa più importante siamo tu ed io” Kurt rise
“ti sbagli…siamo noi” (*)
La sera Kurt come suo solito fare era andato a lavoro, il giorno seguente il locale sarebbe stato chiuso quindi avrebbe potuto rilassarsi nonostante dovesse studiare. Prima di uscire il ragazzo aveva costretto a Blaine a restare almeno un’altra giornata nel letto e gli aveva spiegato che Daniel non era in se quando diceva quelle cose. Infatti quest’ultimo tornato a casa si era umilmente scusato con Blaine mentre con Kurt lo aveva già fatto quando erano usciti fuori solo loro due.
“Che hai Kurt sei sempre così pensieroso” il tono annoiato di Stesy fece risvegliare Kurt dai suoi pensieri
“Stesy sono stanco. Non mi sono mai sentito così adulto in tutta la mia vita. Certo quando ero più piccolo e mio padre è stato male mi sono preso cura di lui. Ma in questo periodo sto avendo un crollo psicologico e non basteranno i miei trattamenti facciali a rilassarmi”  la ragazza guardò Kurt quasi con tenerezza
“Su dai domani potrai rilassarti”
“E che sono preoccupato per Daniel….” Guardò in faccia Stesy e gli venne improvvisamente un lampo di genio
“Cosa devi fare domani sera tesoro?” Stesy guardò Kurt confusa
“Nulla perché?” il sorriso di Kurt divenne simile a quello dello stregatto in ‘Alice in Wonderland’
“Perfetto sei invitata a cena a casa mia”
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Note: (*) ricordate quando Blaine dice "non voglio essere io e te voglio essere noi...beh qui Kurt glielo ricorda.
Eccoci qua un altro capitolo. L'ho pubblicato ora perchè domani probabilmente non avrò tempo, solo di sera forse e non volevo farvi aspettare troppo! Alla prossima ^_^

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Il giorno seguente mentre Daniel era a lavoro Kurt si mise a pasticciare in cucina. Aveva invitato a cena Stesy per far in modo che stesse un po’ con Daniel. Era un pensiero carino da parte di Kurt dopotutto Daniel aveva sempre dimostrato il suo interesse per quella ragazza anche se ora sinceramente Kurt era più confuso che mai. Quando lui e Daniel erano usciti per far sbollire la rabbia a quest’ultimo, Kurt non aveva menzionato il fatto che la madre gli avesse detto che lui non stava andando dalla psicologa perché era leggermente spaventato per una sua reazione. In più si era messo anche il dubbio sulle pillole; in un primo momento Kurt aveva pensato di andare a spiare nei cassetti del comodino dell’amico ma se ne sarebbe pentito di scoprire chissà cosa, perché in realtà la verità Kurt voleva nasconderla a se stesso.
“Oddio quanto mi sento bene oggi” Kurt si voltò vero Blaine che era appena uscito dalla doccia che si sgranchiva le braccia allungandole verso l’alto.
“Che stai preparando?” il riccioluto si avviò vicino alla cucina mentre curiosava tra le pentole che bollivano sul fuoco
“Stasera abbiamo un ospite a cena. Quindi sto preparando qualcosa di buono da mangiare” Kurt prese il mestolo è iniziò a mescolare la panna in una ciotola
“Finalmente stasera mangiamo qualcosa come si deve” disse Blaine rubando una fragola da una piccola ciotola sul ripiano della cucina. Kurt si fermò dal mescolarsi e accigliò Blaine con uno sguardo “Vuoi dire che i miei brodini fanno pena?” Blaine alzò subito le mani in segno di difesa “Assolutamente no…però dai non si può mica mangiare brodini a vita” Kurt sorrise “invece si, e potrei fartelo mangiare anche stasera e magari potrei prepararti del Cus Cus vegetale” Blaine si avvicinò facendo scontrare le loro fronti mentre con le mani giungeva i fianchi di Kurt vicino ai suoi
“Non lo faresti mai” Kurt tornò a mescolare fingendosi disinteressato di quell’avvicinamento
“Potrei invece” disse con fare malizioso. Così Blaine allungò un dito nella ciotola con la panna e ne mise un po’ sul naso di Kurt
“Oh Blaine…” non riuscì ad aggiungere altro perché la lingua di Blaine già stava pregustando la panna dal piccolo naso all’insù di Kurt. Immerse un altro dito nella panna ormai già montata per bene e lo portò al collo di Kurt e dal naso la sua bocca si spostò lì.  Iniziò a mordere e succhiare lentamente la panna sotto i gemiti di Kurt che si era seduto sul ripiano della cucina, Blaine si fece spazio tra le sue gambe per avvicinarsi a lui mentre con la bocca continuava a torturargli il pomo d’adamo. Kurt allungò una mano dietro di se e prese un’altra fragola dalla ciotola dove l’aveva rubata Blaine e la portò alla bocca mordendone un pezzo mentre poi l’avvicinò alle labbra di Blaine che la divorò tutta. Poi le loro labbra si cercarono vogliosamente come così le loro lingue assetate del loro sapore. Blaine mise le mani sulla cintura di Kurt e poi si lasciò in un gemito secco
“Odio i tuoi pantaloni Kurt” disse mentre le sue mani stavano tormentando la  sua cintura
“Questi pantaloni li ho pagati una fortuna…fatteli piacere” Kurt parlava a fatica mentre con le labbra mordeva l’orecchio di Blaine e con le mani straziava i suoi ricci scuri.
“Non mi piacciono….sono attillati e mi fanno eccitare in momenti meno opportuni e sono troppo stretti da sfilare” Kurt scoppiò a ridere e quasi stava per scivolare dal bancone così poggiò le mani sopra al ripiano della cucina ma accidentalmente una mano finì sul manico del pentolino che cuoceva sui fornelli accanto a loro. Blaine si scostò di colpo per evitare di scottarsi mentre Kurt rimase immobile sul ripiano
“Oddio che disastro” Kurt saltò subito giù e corse a prendere la spugna e lo strofinaccio per pulire il guaio combinato. Blaine rimase paralizzato, si fissò la patta dei pantaloni segno che tutta l’eccitazione di poco prima era svanita così imprecando si andò a stendere sul divano.
**
Daniel arrivò intorno alle 20.00 con una cassa di birre alla mano
“Honey non mi hai ancora detto chi viene a cena da noi questa sera” Kurt non aveva detto nulla perché voleva fare una sorpresa a Daniel, in realtà voleva vedere la sua reazione quando si sarebbe trovato la ragazza davanti a se.
“Lasciami in pace che devo finire di cucinare…avvicinati a Blaine che guarda la tv” Daniel alzò gli occhi e si sedette sul divano accanto a Blaine che fece finta di non notarlo cercando di non iniziare una conversazione. Daniel lo fissò qualche minuto poi prese in mano un libro fingendosi interessato. Quando bussarono alla porta Kurt iniziò a battere le mani eccitato mentre andava ad aprire
“Sera!” disse quasi sottovoce Stesy. Quando Kurt la vide era sorpreso; indossava un vestitino con sopra una giacchetta lunga fino ai gomiti e i colori rispecchiavano il verde dei suoi occhi e i capelli erano lisci e sciolti e solo un piccolo ciuffo era tirato da un fermaglio.
“Tesoro sei fantastica accomodati e voi due maleducati alzatevi dal divano per salutare la nostra ospite” Blaine saltò di colpo dal divano e si precipitò verso Stesy e gli diede un bacio sulla guancia mentre Daniel non disse nulla ma ogni tanto lanciava occhiate furtive a Kurt che però parve non accorgersene. “Tutti a tavola che serviamo…Blaine mi aiuti?”
Mentre i due ragazzi prendevano i piatti Daniel e Stesy si sedettero a tavola mentre quest’ultima osservava il piccolo appartamento
“Wow tre ragazzi chiusi qui dentro…come fate?”
“Tanta forza di volontà” disse Kurt servendo dei piatti a tavola che profumavano di buono e che misero subito l’acquolina in bocca ai quattro ragazzi.
Ci fu un lungo silenzio, così Kurt pensò agli argomenti da proporre
“Avete letto l’ultimo Gossip? Pare che George Clooney si sia lasciato con quella ragazza italiana”  Solo Stesy parve interessata all’argomento “E’ vero l’ho letto anche io e poi ne hanno parlato tutti i telegiornali come se fosse la cosa più importante in questo momento.” Poi si voltò verso Blaine
“Come mai non sei venuto più nel locale? I clienti aspettavano un’altra tua performance” Blaine allungò la mano per prendere la birra ma Kurt la tirò subito a se sotto gli occhi delusi di Blaine
“No Blaine, qui c’è una ragazza e se ti ubriachi è finita” disse Kurt con voce ferma
“Cosa vuoi dire?”chiese Stesy ridendo. Blaine sbruffò
“Eravamo alle superiori e durante una festa a casa di una sua amica mi sono ubriacato e ho baciato la proprietaria della casa e ho avuto per qualche giorno la convinzione di essere etero.” Sia Daniel che Stesy cominciarono a ridere e la ragazza prese la birra in mano
“Allora dai diamo questa birra a Blaine e vediamo che succede” Kurt schiaffeggiò la mano di Stesy e prese la bottiglia sottobraccio. In tutto questo tempo Daniel non aveva parlato e se Stesy pensava a Blaine era un guaio. Così Kurt si alzò da tavola fingendo di controllare il pollo sotto al forno e chiamò di nuovo Blaine per farsi aiutare
“Dobbiamo trovare un modo per fare che quei due si parlino.  Stesy non ti stacca gli occhi di dosso e secondo me ti preferisce  perfino al mio dessert, quindi amore mio ti prego di sembrare più omosessuale è possibile visto che quando vedi una donna non capisco come ti trasformi in un etero convinto” marcò le ultime parole sperando che il suo ragazzo capisse
“Io non sono un etero convinto ma non ho nulla da dire…”
“Trova qualcosa”
“Hem…scusate potete venire a tavola così da farci sentire i vostri bisbigli?” i due ragazzi si voltarono e si sedettero mentre Blaine alzava il volume della televisione
“Questi ragazzi in divisa li trovo sempre troppo affascinanti” disse Blaine mentre con un occhio fissava la tv e l’altro tagliava il suo pollo. Stesy non parve ascoltare visto che era immersa nei suoi pensieri
“Allora…quindi voi due stavate insieme?” parlava ovviamente a Kurt e Blaine
“Beh a dire la verità non è che stavamo…” Kurt interruppe Blaine
“Si…stavamo insieme. Ora Blaine è venuto qui a riconquistarmi” Stesy sorrise con un fare malizioso e posò le sue posate nel piatto
“Allora ditemi una cosa che sono piuttosto curiosa…chi era il passivo e chi l’attivo” sia a Kurt che a Blaine caddero le posate nel piatto facendo un forte rumore. Blaine tossì mentre Kurt arrossì fino alle orecchie.
“Daniel mi hai preso gli appunti all’università vero?” Kurt cercò di cambiare discorso
“Andiamo Kurt voglio sapere anche io adesso, okay sono etero e queste cose non mi dovrebbero interessare ma vedendoti così arrossito mi hai incuriosito parecchio” Stesy si voltò verso Daniel
“Ecco tu si che hai capito tutto” schiacciarono insieme il cinque.
“Non era questo il modo di farli approcciare” disse a se stesso Kurt mentre si passava le mani sul volto non notando Blaine che era riuscito a rifilarsi un bicchiere di birra.
**
Non sapendo come, Kurt riuscì a cambiare l’argomento e invitò tutti i ragazzi a sedersi sul divano per guardare un film. Blaine aveva proposto qualcosa che avesse come protagonista Johnny Deep.
“Andiamo Kurt…mettiamo Pirati dei Caraibi c’è anche Orlando Bloom!”
“No, facciamo scegliere a loro due il film” Kurt sapeva bene perché Blaine scegliesse sempre i film di Deep, si era da stupidi ma odiava il modo in cui Blaine fissava l’attore in ogni suo film.
Alla fine scelsero un film che per fortuna andava bene sia a Daniel che a Stesy. Così Kurt li fece sedere vicini sul tappeto mentre lui si sedette accanto a Blaine.
Nonostante i due ragazzi non avessero detto a Daniel (Kurt pensava che se lo avesse saputo si sarebbe sentito a disagio) che erano tornati insieme, non potevano far a meno di sfiorarsi ogni tanto. Blaine di tanto in tanto gli allungava tra un cuscino e l’altro del divano le sue dita e Kurt le stringeva perché sentiva il forte bisogno di toccarlo.
Questo non passò inosservato a Stesy che fingeva di vedere il film mentre in realtà li fissava da un bel po’. Notò come Blaine sfiorava Kurt anche senza volerlo, se Kurt si alzava per andare anche a prendere qualcosa le dita di Blaine scivolavano su di lui come se il bisogno di toccarlo fosse l’unica cosa che lo facesse restare in vita.
“Bene ho voglia di un gelato” disse la ragazza alzandosi in piedi e battendo le mani. Kurt fece lo stesso “Bene, ho preparato una torta con le fragole ed è in freezer”
“No” urlò un po’ troppo forte la ragazza
“Voglio uscire a prendere una boccata d’aria” Kurt venne preso in contro piede
“Perché uscire scusa?Non stiamo bene qui?” il ragazzo sembrava confuso, Stesy guardò Blaine e gli fece l’occhiolino poi si rivolse a Daniel “Hey tu…vieni con me?” Daniel che era seduto sul pavimento si alzò di scatto “Okay” disse con un tono indifferente
“Bene allora prendo la giacca” disse Kurt ma  Blaine che aveva capito che Stesy voleva lasciarli un po’ da soli, intervenne “Kurt non so se voglio uscire…andiamo si è tolta oggi la febbre non vorrei prendere una ricaduta” Bene, ora Kurt era più confuso di prima
“Ma…scusa se mi hai detto che ti sentivi meglio”
“Ma questo non vuol dire che sono guarito del tutto” La logica di Blaine parve funzionare visto che Kurt rimise apposto la giacca
“Okay allora io mi metto a studiare” Blaine quasi si schiaffeggiò la faccia sotto le risate di Stesy che trascinò con sé Daniel sotto al braccio “Credo che resteremo fuori per circa un paio d’ore” mandò un segnale a Blaine
“Ma…un paio d’ore?Cosa fate in giro solo in un paio d’ore?” Blaine sembrava quasi supplicare la ragazza con quelle parole
“Amico dobbiamo andare a prendere un gelato no visitare tutti gli Stati Uniti” poi si voltò verso Kurt
“Honey hai bisogno che ti porti qualcosa in particolare?” Kurt spostò gli occhi dal libro e scosse la testa, poi si alzò e si infilò in bagno quando tornò vicino a Daniel gli prese la mano lasciandogli la pillola e senza parlare tornò a sedersi. Stesy lo fissò per un attimo
“Okay ho voglia di un doppio gelato e Daniel mi terrai occupata per un po’ vero?Facciamo che torniamo tra tre ore” Blaine sorrise “Divertitevi”
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Quando la porta fu chiusa, Blaine si fiondò su Kurt e gli tirò il libro da mano sotto gli occhi scioccati del ragazzo
“Tu ed io adesso faremo l’amore”
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Note: OK altro capitolo andato...ma tanto so che dopo l'ultima frase non vi frega nulla perchè aspettate il prossimo capitolo è? Bene lo sto scrivendo ma non è finito anche perchè sono andata in una sorta di depressione dopo aver letto l'ultimo capitolo (in inglese) di CP Coulter-Dalton...non ditemi che non la conoscete perchè è un eresia! Comunque chi lo ha letto mi capisce perfettamente! Appena torno in me continuo a scrivere...Intanto se trovo tante recensioni potrei mettere da parte la depressione e rallegrarmi (si è un modo carino per minacciarvi e dire: Recensite) xD alla prossima

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Salve. So che tutti stavate aspettando questo capitolo e sinceramente sono andata un po’ nel panico…è la prima volta che scrivo una scena del genere quindi spero sinceramente di non deludervi e mi raccomando fatemelo sapere perché ci tengo. Detto questo, Enjoy.
Attenzione:Rating rosso…a causa di tutte quelle cose là! xD
 
 
Blaine mise le braccia intorno al corpo di Kurt mentre le loro labbra si cercavano vogliose, le mani del riccioluto cercarono subito i lembi della maglia dell’altro e in pochi istanti riuscì a sfilarla interrompendo solo per qualche istante il contatto tra le loro labbra. Kurt a differenza sua dovette fare un lavoro più duro; sbottonando con fatica ogni bottone di quella camicia a righe di Blaine che amava tanto indossare in occasioni speciali. Quando il duro compito fu ultimato i due petti nudi si scontrarono, le labbra di Kurt, che si trovava disteso sotto di Blaine, iniziarono a baciare il collo del ragazzo e poi le spalle mentre Blaine torturava mordendo e succhiando il lobo del suo orecchio.
“Aspetta…solo…un attimo Blaine” Kurt portò le mani al petto di Blaine spostandolo da lui
“Che c’è?” Blaine lo fissò negli occhi
“Andiamo…in camera no qui sul divano” se quell’istante negli occhi di Blaine si era formato un velo di paura, l’istante dopo il velo si trasformò in eccitazione pura. Si alzò dal divano e con una mano aiutò Kurt e mentre camminavano continuavano a baciarsi e toccarsi
“Entra in camera arrivo subito”disse con il fiato corto Kurt, che si infilò in camera di Daniel e prese il pacco di preservativi che aveva comprato qualche giorno prima con lui. Non si curò di rubare tutta la scatola perché se poi in quel momento qualcosa fosse andato storto, era costretto a ritornare in camera e quindi rischiare di spezzare quell’attimo d’eccitazione. Mentre rientrava nella stanza si liberò della cintura ricordando che Blaine aveva qualche problema nel sfilarla, salì sul letto a gattoni per poi sedersi su di lui mentre Blaine poggiava la schiena e la testa sulla tastiera del letto. Le loro labbra tornarono a scontrarsi così i loro bacini che si muovevano irregolari ma che già mostravano tutta l’eccitazione di entrambi i ragazzi. La bocca di Kurt scese più giù e si mise a torturare i capezzoli di Blaine sotto i suoi gemiti di piacere, poi Kurt lo fece distendere e gli sfilò con molta semplicità i pantaloni che volarono in un punto sconosciuto della stanza e quindi tornò con la bocca ad occuparsi del petto di Blaine fino a scendere all’inguine mentre con un gesto veloce sfilò anche i boxer.
I gemiti di Blaine diventarono sempre più forti e sussurrare(anzi quasi urlare)il nome di Kurt, si poteva udire per tutta la casa, così che per più di una volta dovette mordersi le labbra meravigliandosi che non sanguinassero. E mentre Kurt con la bocca torturava il suo membro, le mani di Blaine erano immerse in quei capelli strapieni di lacca biologica. Il suo bacino si muoveva a ritmo sincronizzato con la bocca di Kurt che aveva la particolarità di muoversi lento per permettersi di fare ogni giusto movimento e per dare il giusto piacere….un dolce e torturante piacere che faceva rabbrividire Blaine. Capii che era troppo e non poteva permettersi di venire in quel momento così con un amabile movimento delle braccia tirò il viso di Kurt fino alla sua bocca gemendo insieme mentre le loro eccitazioni si scontravano. Successivamente venne il momento di Blaine che fece stendere a Kurt con la schiena sul letto mentre si liberava di quei pantaloni costosi insieme ai boxer così da accorciare i tempi, e le sue labbra si fiondarono sul membro di Kurt…Mentre a Kurt piaceva torturare dolcemente, Blaine preferiva essere impetuoso così da ascoltare gli urli di piacere di Kurt. Oh perché lui amava ascoltare i suoi gemiti di passione, rendevano la cosa tutta più eccitante. Mentre la bocca di Blaine era occupata a soddisfare il loro piacere le sue mani si allungarono sul petto piatto e sudato di Kurt fino ad arrivare alle sue labbra. Kurt baciò e leccò accuratamente ogni dito di Blaine che una volta liberatosi dalle labbra del ragazzo le portò alla sua apertura stimolandolo dolcemente.
“Blaine…ti prego….fai piano” Kurt sapeva quando Blaine era impetuoso e a volte violento (il che non dispiaceva) nel dare piacere a Kurt ma adesso era passato parecchio tempo e quindi il dolore tornava a farsi sentire. Blaine stimolò nel modo più lento e gradevole possibile l’apertura di Kurt fino a trovare quel punto che dava il piacere assoluto. Capì di averlo trovato quando Kurt spalancò gli occhi colore dell’oceano e inarcò la schiena lasciandosi ad andare urlando il nome di Blaine come se fosse l’unico punto per aggrapparsi e sopravvivere.  Blaine non poté impedire alle sue labbra di fare un piccolo sorriso sghembo. Si alzò e tornò a baciare le labbra di Kurt mentre con una mano si allungava sul comodino dove era stata messa la scatola.
“Ti amo” gli sussurrò sulle labbra mentre Kurt gli toglieva i ricci bagnati dal sudore dalla fronte
“Ti amo anche io” Blaine scostò le gambe di Kurt per fare in modo di incastrarsi in lui nel modo migliore poi unì entrambe le loro mani stringendole e lentamente entrò in lui. Ci fu un attimo di smarrimento e dolore in Kurt che tornò a dilatare gli occhi mentre stringeva sempre più forte le mani del suo ragazzo. Una lacrime pendeva giù per una guancia e Blaine si affrettò a fermarla baciandola delicatamente. Quando capì che Kurt si era rilassato sotto di se, continuò a spingere sempre regolarmente e lentamente fin quando poi il bacino di Kurt si mosse al suo stesso ritmo chiedendo di più. I movimenti diventarono più veloci anche se del tutto regolari e nella stanza si poteva udire solo i loro gemiti e i loro respiri affannati. Una mano di Kurt lasciò quella di Blaine e si aggrappò alla schiena di quest’ultimo immergendo le sue unghia dentro. Blaine con la mano libera la portò di nuovo sul membro di Kurt rallentando i movimenti ma che facevano comunque impazzire il ragazzo.
Il primo a venire fu Kurt che si lasciò andare in un sospiro per poi seguito da un gemito liberatorio che venne accompagnato dallo stesso gemito di Blaine. Quest’ultimo si distese accanto a Kurt stringendolo forte incurante del sudore e del resto che copriva il corpo del suo ragazzo. Tra un affanno e l’altro continuò a baciarlo
“Mi sei mancato” riuscì a dire recuperando quel poco di fiato che aveva conservato in gola.
“Blaine non voglio lasciarti mai più…Che qualcuno mi fulmini il giorno in cui lo farò!”
Blaine portò le mani nei capelli di Kurt e poi si strinsero in un abbraccio restando avvinghiati con le gambe intrecciate.
**
Passò più di un’ora e i due si scambiarono dolci parole e ripresero a ‘coccolarsi’ nel modo che più desideravano poi Kurt si infilò i boxer e uscì in cucina per rientrare con la torta da lui preparato.
“E’ un peccato lasciarla così…dobbiamo assaggiarla” Blaine si sistemò sul letto allargando le gambe per far spazio a Kurt facendolo sedere in mezzo a lui.
“E non ti importa di tutte le calorie che prenderai?” gli sussurrò Blaine ad un orecchio e  Kurt si passò la lingua sulle labbra mentre affettava la torta
“Tanto tu hai il modo per farmele perdere le calorie” Blaine rise mordendo il lobo dell’orecchio di Kurt che poi si spostò per passargli la sua fetta.
Mangiarono due fettine ciascuno restando abbracciati e coperti solo da un leggero lenzuolo spiegazzato
“Che ore sono?” chiese Kurt voltandosi verso il comodino dove c’era la sua sveglia. Notò che era l’una di notte e Daniel non era ancora rientrato. Dopotutto la cena era stata un’ottima idea pensò tra se e se.
“Blaine?” Kurt notò quando il ragazzo dopo aver ingerito la sua seconda fetta di torta, fosse rimasto in silenzio lasciando solo dei baci dietro la schiena ancora nuda di Kurt.
“Tutto bene?” si voltò per fissarlo. Sorrideva, quindi era un bene
“Assolutamente. Però vorrei dirti una cosa che ho pensato”
Kurt si spostò dalle gambe di Blaine, gliele fece chiudere e si sedette a cavalcioni su di lui per guardarlo bene in faccia
“Dimmi tutto” Blaine mise le mani sui fianchi di Kurt per sorreggerlo e poi abbassò lo sguardo
“Ricordi quando sei andato a New York per le Nazionali?E ricordi quando dicesti che andare a vivere lì poteva essere una grande cosa per un grande futuro’” Kurt accarezzò i capelli di Blaine e annuì
“Beh ecco io avrei pensato…di trasferirci lì. Io e te. Possiamo lasciare le nostre università e magari continuarle lì, abbiamo l’appoggio di Rachel e spero che non ti arrabbierai se ti dico di aver parlato più volte con lei chiedendole consigli per un lavoro e qualche appartamento a poco prezzo.” Kurt rimase un attimo perplesso mentre ascoltava attentamente le parole del suo ragazzo
“Siamo cresciuti Kurt, e con un po’ di forza di volontà potremmo farcela. New York è grande e possiamo trovare facilmente un lavoro e tu potresti magari un giorno avverare i tuoi sogni ed esibirti su un palco quindi torneresti a cantare. Il mondo merita di ascoltare la tua voce”
Blaine stava lanciando tutte le carte possibili per convincere Kurt che ascoltava ammutolito
“E poi…in tutta sincerità io penso anche ad un altro futuro con te” Alzò lo sguardo per fissare Kurt negli occhi
“Non ridere okay? Ma io ho seriamente intenzione di sposarti un giorno”
Kurt tirò il fiato e spalancò gli occhi proprio come quando Blaine per la prima volta, mentre erano alla Dalton, gli aveva confessato il suo amore.
“Oh Blaine…io…” Blaine gli diede un leggero bacio sulle labbra
“Ci sono le ragazzine che programmano il loro matrimonio già all’età di quindici anni, perché non posso fantasticare anche io? Mi piacerebbe un giorno sentire qualcuno che ne so magari una prenotazione al ristorante ti dicesse che il tavolo è stato prenotato al nome di Kurt Anderson. Mi occuperei di te portandoti la colazione al mattino in modo che tu ti svegli nel modo più dolce e possibile e poi con il lavoro potremmo permetterci un giorno una colf così che tu non debba stare a riordinare casa, perché sai che io in queste cose sono un disastro ma ci proverei lo stesso”.  Blaine prese un attimo di fiato e poi continuò
“Perché ti amo! E non vedo un mio futuro senza di te.” Kurt chiuse gli occhi facendo scendere le lacrime che si erano intrattenute fin troppe poi fece una piccola risata
“Trovi sempre i luoghi più strani per dirmi tutto questo vero? Prima la vasca da bagno ora in un letto nudi…” prese un attimo fiato
“E’ fantastico tutto quello che hai detto Blaine, e a dire la verità….si vorrei provarci se la fortuna ci assiste perché no! Io un giorno vorrei portare un anello al dito che mi tenga legato in ogni modo possibile a te.” Questa volta furono gli occhi di Blaine a lacrimare 
“Tu lo sai che dicendo questo mi stai rendendo la persona più felice del mondo?” Kurt sorrise beandosi di quelle parole
“Siamo le persone più felici del mondo, se stiamo insieme ci siamo ritrovati ed è stata la cosa migliore
“Kurt e come se non ci fossimo mai detti addio…”
 Kurt scese dalle gambe di Blaine.
“Ma ora tu uomo felice, fatti un bagno che io ti raggiungo il tempo di cambiare queste lenzuola.” Blaine rise ma si bloccò quando sentii venire dalla cucina un rumore
“E’ caduto qualcosa?” entrambi perplessi si alzarono, Blaine prese i suoi boxer dal pavimento e se li infilò con una maglia che giaceva lì vicino. Uscirono fuori ma non trovarono nulla
“Eppure ho sentito come se fosse caduto qualcosa” Kurt si guardò attorno, sembrava tutto normale
“Forse è stato un colpo di vento, guarda c’è la finestra aperta” Blaine la fissò per un attimo e poi non se ne occupò più perché prese il suo pigiama e l’intimo pulito e si chiuse in bagno aspettando che il suo ragazzo lo raggiungesse.
**
Il mattino seguente Blaine venne svegliato dalla suoneria del suo cellulare, allungò il braccio verso il pavimento dove aveva lasciato ancora i pantaloni a terra e lo estrasse da una tasca
“Pronto?” disse con una voce impastata dal sonno. Dall’altro lato del telefono era sua madre che gli urlava imprecando verso suo figlio che da quando era partito non si era degnato di fare una benché minima telefonata
“Mamma se mi urli così non capisco niente” La donna piuttosto agitata non riusciva a calmare i toni, dopotutto era l’unico suo figlio che da solo si era messo in viaggio per andare a riprendersi il fidanzato. La mamma di Blaine accettò l’omosessualità di Blaine nel modo più normale possibile anche perché lei lo aveva scoperto da quando il figlio aveva sei anni. Differentemente suo padre lo scoprì quando Blaine frequentava i primi anni di superiori in una scuola pubblica e veniva preso in giro dai suoi ‘amici’. Così si dichiarò al padre che pur facendolo trasferire in un’altra scuola, non accettava l’essere di suo figlio. Fino però al giorno che i due ragazzi si lasciarono. Il padre di Blaine poté sentire tutta la sofferenza di suo figlio per come stava male di essersi lasciato con Kurt, di come si rinchiudeva in camera e non usciva per giorni e di come ogni volta che si sedeva in tavola lasciava il piatto intero senza essere sfiorato nemmeno con una forchetta. Così nel buon cuor suo decise di affrontare la questione e quando Blaine iniziò a frequentare l’università fu proprio il padre a proporgli l’idea di andare a cercare Kurt.
Le urla dal telefono erano così forti che fecero svegliare anche Kurt
“Ma..che..” cercò di comporre una frase sensata ma inutilmente ci riuscì visto che la voce della donna al telefono sovrastava addirittura la sua
“Oh mamma Kurt si è svegliato e vuole parlarti” Blaine mise il telefono nelle mani di Kurt e scese dal letto correndo fino alla porta della stanza
“Ti lascio questo macigno mentre preparo la colazione” Blaine sapeva che era rimasta ancora qualche fetta deliziosa della torta di Kurt ma gli piaceva preparare qualcosa di speciale che però non andava oltre a: tazza, latte e cereali. Kurt alzò gli occhi al cielo e sospirò
“Signora Anderson come sta?” Improvvisamente il tono della donna cambiò. La mamma di Blaine adorava letteralmente Kurt e si lamentava sempre con il figlio dicendo che il povero ragazzo (Kurt) era stato sfortunato a trovare un tipo come Blaine. Ovviamente scherzava, perché nonostante i suoi piccoli difetti la mamma era sempre stata fiera di suo figlio. I due chiacchierarono per un po’ al telefono poi Kurt uscì in cucina chiudendo la conversazione
“Vedi che la fai sempre arrabbiare?Che ti costava telefonargli una volta ogni tanto, i genitori sono troppo apprensivi nonostante l’età di noi figli”
Kurt parlava da solo visto che Blaine non lo stava minimamente ascoltando
“Cos’è questo Kurt?”
Blaine si voltò mostrando a Kurt un flacone arancione vuoto
“Ma questo è di Daniel” Kurt tirò il flacone dalle mani di Blaine osservandolo, era completamente vuoto
“Non è possibile”
“Cosa Kurt?” Blaine vide gli occhi di Kurt terrorizzati
“Questo flacone lo abbiamo preso quando abbiamo comprato i tuoi medicinali e lui prende una pillola ogni sera. Anche se da come ho capito non le stava più prendendo ma adesso il flacone è vuoto” Alzò lo sguardo dal flacone e si fiondò nella stanza di Daniel che la trovò vuota ma con il letto sfatto
“E’ stato qui…ma è già andato via”
“Dove?” Blaine sembrava confuso
“Non lo so..ma…Blaine io credo che Daniel…” Blaine si avvicinò e lo prese per mano
“Andiamo a cercarlo”

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


 
 
“Kurt dove possiamo andare?”
“Blaine non lo so, diamine non lo so!” I due ragazzi erano andati nel locale dove lavorava Kurt per chiedere qualche informazione a Stesy che aveva il turno di mattina per ripulire tutto il locale e la ragazza non era riuscita ad aiutarli come speravano. Raccontò che erano andati a mangiare il gelato ma Daniel non si spinse più di tanto a dire giusto qualche parolina e quando Kurt spiego a Stesy che lui aveva una cotta per lei e se magari lei aveva notato qualche apprezzamento nei suoi confronti, Stesy dovette deludere ancora una volta Kurt dicendo che si era limitato a parlare del più e del meno. Dopo aver preso in prestito la macchina di Stesy, Kurt e Blaine andarono vicino al bar dell’università sperando di incontrare qualcuno che magari lo avesse visto passare. Niente di niente.
“Kurt amore cerca solo un momento di calmarti” Blaine era alla guida e con una mano poggiata sulla gamba tremante di Kurt e cercava tranquillizzarlo mentre quest’ultimo continuava a mordicchiarsi le unghia.
“Dovrei telefonare alla madre?Non ho nemmeno il numero” Kurt istintivamente diede un pugno al finestrino chiuso accanto a lui per poi lamentarsi del dolore che sentiva nelle nocche della mano. Blaine che riuscì ad intravedere la scena nonostante avesse gli occhi fissi sulla strada, prese la mano di Kurt e se la portò alla sua bocca baciando le nocche mentre Kurt lo fissava e cercò di contenersi perché Blaine stava tentando di tenerlo più tranquillo possibile ma lui non lo stava affatto aiutando.
“Non andrebbe mai dalla madre, ricordi come urlò quando seppe che venne a far visita a casa vostra?” Blaine cercava di scartare le varie ipotesi per trovare una soluzione giusta. Kurt mise da parte le lacrime, l’ansia e il terrore e cercò di concentrarsi anche lui.
“Non c’è nessun altro da cui potrebbe andare. Non ha mai avuto un amico con un buon rapporto a parte me, e le ragazze lo sai che sono solo di passaggio” fece un respiro profondo e poi improvvisamente gli venne un lampo di genio
“La psicologa!” Urlò agitandosi sul sediolino “Lei sa, lei qualcosa deve sapere”
“Non hai detto che non stava più andando a fare le visite?”  Kurt prese la sua borsa rovesciando tra le sue gambe tutti gli oggetti che aveva all’interno
“Si, ma deve anche sapere il motivo per cui non andava più” per un attimo sorrise soddisfatto; perché tra il pettine, fazzolettini e un foulard riuscì a trovare il biglietto da visita della psicologa con sopra l’indirizzo. Si era ricordato di averlo perché Daniel una volta glielo fece vedere per fargli leggere il nome della sua dottoressa e lui distrattamente se l’era infilato nella borsa.
“Blaine andiamo da lei, non è lontano da qui. Inizia a svoltare a destra”  Blaine eseguì gli ordini mentre Kurt rinfilava tutto nella tracolla
“Kurt aspetta…il foulard è meglio se lo indossi”  Kurt fissò un attimo Blaine confuso  poi si guardò nello specchietto dell’auto
“Oh…” fu tutto quello che si lasciò uscire quando vide sotto al collo due succhiotti fatti da Blaine.
**
Quando arrivarono dalla psicologa la segretaria dovette far aspettare una ventina di minuti ai due ragazzi e a Kurt gli tornò il panico
“Non risponde il cellulare è staccato!” Si alzò dalla sedia e iniziò a camminare avanti e indietro, come un carcerato che aspetta la sua ora, nella saletta d’attesa. Poggiò la fronte contro il muro lasciandosi andare in un lamento e Blaine sospirò alzandosi per poi abbracciarlo per dietro poggiando il mento sulla sua spalla.
“Kurt vorrei cercare un modo per tranquillizzarti, io capisco che tu sei preoccupato e sinceramente lo sono anche io ma non sappiamo in realtà cosa ha fatto con quelle pillole. Magari le ha gettate tutte invece di prenderle” Kurt spasimò voltandosi verso Blaine e abbracciandolo. Aveva troppi pensieri per la testa e non trovava una soluzione.
“Chi è il prossimo?” la dottoressa uscì nella saletta dove oltre ai due ragazzi c’era un’altra donna che Kurt dopo averla inquadrata per pochi minuti capì che anche lei soffrisse di depressione.
“Dottoressa” Kurt sciolse l’abbraccio ma mantenendo comunque la mano di Blaine
“Le rubo solo un minutino” La psicologa guardò entrambi i ragazzi
“Problemi di coppia?” Kurt scosse la testa
“Non esattamente. Mi chiamo Kurt Hummel e sono un amico di un vostro paziente…”
“Daniel Hatwood” rispose velocemente di conseguenza la donna che assunse un’espressione preoccupante che fece rabbrividire Kurt.
“Mi sa che ci vuole più di qualche minuto, vieni” Kurt lasciò la mano di Blaine e gli diede un bacio sulla fronte
“aspettami qui” il moro annuì e tornò a sedersi sui divanetti.
**
“Kurt il tuo amico non si fa vedere qui da parecchio tempo. Mi sono preoccupata perché io ci tengo profondamente alla salute dei miei pazienti e purtroppo non sono stata in grado di rintracciarlo per sapere se prendesse i medicinali da me prescritti.”
Kurt era seduto con le mani giunte e le spalle tese, di fronte alla dottoressa.
“Ho provato a rintracciarlo parecchie volte sul cellulare ma o mi staccava la telefonata o partiva la segreteria telefonica.” La donna iniziò a prendere alcuni fogli da un cassetto della sua scrivania
“Quando ho sentito il tuo nome Kurt, mi sono paralizzata un attimo soprattutto vedendoti tenere per mano quell’altro ragazzo” Kurt inarcò un sopracciglio
“Mi scusi?” la psicologa capì il fraintendimento del ragazzo
“Voglio dire, che Daniel ogni sua visita mi ha parlato solo di te” con quella frase a Kurt gli mancò il fiato
“Nelle prime visite abbiamo parlato dell’incidente, del suo amico che è venuto a mancare e di quanto si sentisse in colpa. Poi nella sua vita sei entrato tu ed è  cambiato radicalmente. Nei primi momenti sembrava più allegro mi accennava anche ad alcuni appuntamenti che aveva avuto con delle ragazze” marcò l’ultima parola e a Kurt non andò a genio il fatto
“Insomma e così che si fa da una psicologa, ci si apre completamente per far fronte ai propri problemi. Ma poi le ragazze non sono state più il nostro argomento nonostante io continuassi a chiederlo. Mi ha accennato ad una certa ragazza, Stesy, per un po’ ma dopo non ho sentito più parlare nemmeno di lei”
Kurt si meravigliò di quanto fosse duro il lavoro di una psicologa, ascoltare i problemi degli altri, ricordare ogni nome, ogni accaduto, ogni dispiacere di una persona. Tutto ad un tratto gli venne in mente la Pillsbury. Poverina lei aveva già i suoi problemi figuriamoci ad ascoltare quelli degli adolescenti di Lima.
“Kurt tu per lui eri diventato come un chiodo fisso!” proseguì la psicologa facendo venire l’ennesima fitta al cuore al ragazzo.
“Non ha mai detto di amarti. Ma si chiedeva se era possibile provare certi sentimenti per te” Tutta la tensione di Kurt crollò e lui si lasciò scivolare sulla sedia dove era seduto
“Non è possibile…lui è confuso” Ma nella sua testa Kurt pensò a quella sera, a quel momento che avevano condiviso. Non era stata la psicologa a dirgli di dover fare del bene agli altri per stare bene con se stessi, ma era stato Daniel che voleva vedere di provare dei sentimenti verso di lui.
“Ha iniziato a raccontarmi di te e un po’ della tua storia, mi diceva ogni giorno a quanto si affezionava e ogni volta che aveva un attimo di crisi e si arrabbiava con te, veniva qui a sfogare il dolore che ti faceva provare. Sapevo che non era se stesso e sapevo che, da come mi descriveva di te, tu lo avresti compreso” A Kurt gli venne un dubbio
“Come mi descriveva?”
“Come la persona più fantastica e generosa di questo mondo. E credo che forse in certi aspetti lui ti ricordasse come il suo migliore amico morto nell’incidente. Mi diceva che per te avrebbe fatto di tutto e che il suo grande timore era quello di perderti.” Kurt sgranò gli occhi e davanti a se si fece tutto più chiaro: Blaine che parla di New York, lui che accetta, il rumore di qualcosa che cade in cucina e il flacone vuoto dei medicinali.
“Poi non l’ho più rivisto…Sono riuscita a rintracciare sua madre che mi aveva rassicurato che se ne sarebbe occupata lei. Ma sinceramente ne dubito.” La donna inclinò la testa
“A cosa pensi Kurt?” il ragazzo guardò fisso negli occhi verdi della psicologa
“Lei crede che lui fosse innamorato di me?” la dottoressa rimase un attimo immobile e poi scosse la testa negando
“Io credo che lui pur di non perderti ha cercato di provare sentimenti per te che vanno al di la dell’amicizia.” Kurt si portò le mani alla bocca cercando di trattenere uno strepito
“Perché Daniel allora ha smesso di prendere quei medicinali?”
“Quei medicinali Kurt, ti permettono di stare più rilassato ma non sei completamente te stesso. Quindi lui volendo provare dei sentimenti per te voleva essere se stesso e assumendo quei medicinali non ci sarebbe mai riuscito.”
“Ma allora non aiutano le persone queste pillole” Kurt quasi urlò in faccia alla dottoressa
“Kurt certo che aiutano ma non fanno subito effetto ecco perché bisogna prenderli in un modo regolare. Non dimentichiamoci che però Daniel è un ragazzo giovane e sveglio e prima dell’incidente pieno di vita quindi sentirsi così calmo e pacato non poteva permettergli di fare ciò che voleva.” Kurt si alzò dalla sedia sfregandola per terra
“Assumere quei medicinali tutti insieme a cosa comporta?” la dottoressa fece un respiro profondo
“Puoi perdere i sensi, ti senti spianato di certo non fa bene” La donna non finì la frase che Kurt uscì fuori dalla stanza passando per la sala d’attesa e correndo fino all’auto inseguito da Blaine
“E’ tutta colpa mia!” Urlò una volta che entrambi furono chiusi nell’auto
“Se gli è successo qualcosa è colpa mia e non potrò mai perdonarmelo sono uno stupido” Blaine non parlò aspettò che si sfogasse
“Io gli ho permesso di starmi fin troppo vicino, non ho notato che potesse provare qualcosa per me non ho notato un bel niente perché penso solo a me stesso!L’ho fatto con te e ora l’ho fatto con lui….Che stupido!” Per Blaine fu troppo, ascoltare quelle parole, ascoltare Kurt offendersi da solo lo faceva stare male. Lo abbracciò forte mentre il suo ragazzo gli piangeva sulla spalla
“Blaine scusami, scusami se ti ho lasciato ma io ti ho sempre amato non volevo farti soffrire” Blaine provò inutilmente ad asciugare le lacrime di Kurt che gli irrigavano il volto
“Smettila Kurt ti prego! Smettila” la voce dolce e pacata di Blaine fecero per un attimo tranquillizzare Kurt che si fissò nello specchio eliminando quelle lacrime che gli avevano arrossato il viso
“Blaine…io a Daniel gli ho permesso di starmi vicino….troppo vicino” non ce la faceva a tenere tutto dentro, Kurt non voleva mentire e sperava di fare la cosa giusta
“Qualsiasi cosa Kurt e me non importa. Cioè mi importa ma non voglio saperla. Io e te ci eravamo lasciati ma adesso a me interessa il mio presente e il nostro futuro.”
“Ma cosa ho fatto per meritarti Blaine?”
“Mi hai permesso di amarti”
**
Dopo aver girato per un’altra ora, decisero di ritornare al locale per riportare l’auto a Stesy.
“Blaine prendi questa traversa. Daniel dice sempre che facciamo prima” Kurt aveva la testa poggiata sul finestrino, gli occhi stanchi e le guancie ancora arrossate. Blaine invece continuava imperterrito a guidare pregando in se stesso che il suo ragazzo si fosse calmato appena un po’.
Durante il tragitto Kurt notò i vari negozi che seguivano davanti a loro. Era la strada che facevano sempre quindi ricordava ogni particolare, tranne una cosa che notò sul ciglio della strada: un mazzo di fiori secco che probabilmente era lì da chi sa quanto tempo.
“Blaine ferma un attimo” Blaine scosse la testa dalla strada a Kurt poi decise di parcheggiare senza dire nulla.
“Che succede Kurt?” il ragazzo fece un respiro profondo e uscì dalla macchina.
C’era un motivo per cui Daniel passava sempre per quella strada e di certo non era perché abbreviavano il tragitto.
Lo vedeva lì seduto sull’asfalto sul luogo del fatidico incidente, con le mani che lo coprivano il volto
“Daniel” Kurt lo chiamò mentre anche Blaine era uscito dall’auto ma non si avvicinò a loro. Daniel alzò il volto sorpreso di vedere Kurt.
“Kurt…mi dispiace”  Kurt sospirò e chiuse gli occhi gli allungò una mano per aiutarlo ad alzare e Daniel accettò e poi si strinsero in un grande abbraccio mentre i loro visi venivano ricoperti di lacrime.
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Note: Ed eccoci qua. Ora sono più chiare le intenzioni di Daniel?Beh credo proprio di si! Volevo dirvi che aimè il prossimo è l'ultimo capitolo! Sono così felice che molti di voi abbiano letto la mia storia e sopratutto recensita.Ma i ringraziamenti li rimandiamo alla fine! Spero di poter scrivere qualcos'altro la mia mente sta elaborando una storiella ovviamente Klaine e vediamo che frutti ci darà! Ci rivediamo all'ultimo capitolo

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


“Ti sudano le mani?Ti gira la testa?Ti senti nauseato?”
“Calmati Kurt te l’ho detto, ho vomitato tutto poco dopo averle ingerite”
Daniel era disteso sul letto mentre Kurt era seduto accanto a lui
“Sei stato così stupido. Sei un bambino lo sai?” Kurt era arrabbiato, molto arrabbiato.
“Mi hai fatto preoccupare così tanto” si lasciò andare in un sospiro mentre Daniel si sistemava con la schiena sulla tastiera del letto perché Kurt gli aveva rigorosamente detto di non doversi muovere da lì.
“Mi dispiace averti fatto preoccupare, sono bravo solo in questo ma Kurt quando ho sentito di te e New York proprio…non c’è l’ho fatta mi dispiace!” Kurt scosse la testa
“Era solo un’idea niente di concreto avresti dovuto parlarne, prima di commettere queste sciocchezze.” Daniel si allunò fino a prendere la mano di Kurt ma non disse nulla. Kurt fece un profondo respiro
“Daniel, tu non sei innamorato di me” Kurt lo guadò fisso negli occhi sperando che Daniel potesse comprendere seriamente le sue parole. Il ragazzo non rispose ma lasciò andare la sua mano
“Forse hai ragione…” Entrambi sospirarono
“Ti lascio dormire, riposati e non ti azzardare mai più a commettere una cosa del genere” Kurt gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla fronte poi si avviò verso la porta
“Honey?” Kurt si girò per fissarlo
“Grazie” fece un mezzo sorriso che Kurt ricambiò. Uscito dalla stanza vide Blaine disteso sul divano con gli occhi socchiusi, gli si avvicinò e si distese accanto a lui mentre veniva avvolto in un abbraccio.
“Sai Blaine, mi manca tanto ricevere una granita in faccia. Okay i vestiti erano rovinati ma dopotutto mi sentivo fresco e tutto era più semplice” Blaine rise mentre baciava la nuca del suo ragazzo
“Non dire sciocchezze. Fa parte dell’essere adulti” Kurt sorrise
“Bene, allora visto che siamo adulti non ti dispiacerà preparare la cena mentre io mi immergo in un bagno caldo, con tanto di candele accese e mi rilasso?” Blaine lo strinse ancora di più a se
“E se ti proponessi di ordinare la cena dal ristorante qui sotto e ti raggiungessi nella vasca?Non sono mai stato bravo a cucinare lo sai, ma ho molte altre doti che potrei mostrarti” disse Blaine con fare malizioso prima di prendere Kurt e trascinarselo con se nel bagno.
**
“Avete preso tutto?”
“Sono sfinito Kurt ha fatto una lista lunga due metri ed è convinto di aver dimenticato qualcosa” Daniel e Blaine stavano vicino al taxi aspettando l’arrivo di Kurt.
Erano passate tre settimane dall’accaduto, Daniel era tornato alle sue visite dalla psicologa e Kurt e Blaine avevano deciso di tornare prima in Ohio per vedere le loro famiglie e poi partire per la grande mela.
“Siete fortunati che i tuoi genitori vi abbiano pagato il viaggio in aero” Daniel sistemò l’ultima valigia in auto mentre Blaine indossava un paio di occhiali fucsia
“In effetti è vero…però poi dovremmo vedercela da soli”
Daniel si guardò in torno e poi tornò a parlare a Blaine
“Mi dispiace averti fatto passare tutto questo, tu e Kurt non ve lo meritavate” Il moro scosse la testa
“Non preoccuparti…io…io credo di poter capire” a quelle parole Daniel allungò una mano per stringere quella di Blaine ma quest’ultimo invece lo avvolse in un abbraccio
“E’ inutile dirtelo ma… prenditi cura di lui!” Blaine annuì
“Ma noi ci risentiremo vero?Un giorno ti aspettiamo per il nostro matrimonio” entrambi si lasciarono andare in una risata mentre Kurt con tanto di trolley e occhiali scusi usciva leggiadro dal portone del palazzo.
“Oddio non ho dimenticato mica lo…”
“Kurt lo spazzolino te l’ho preso io. E’ nella mia tracolla nel caso ti voglia lavare i denti ogni cinque minuti”
Kurt fece un sospiro di sollievo controllò per l’ultima volta la lista e poi ripose tutto accuratamente nella sua borsa
“Okay credo sia arrivato il momento dei saluti quindi…” Blaine sorrise “Io i miei li ho fatti, ti aspetto nel taxi” aprì la portiera e si infilò dentro
“Kurt mi raccomando fatti sentire” Daniel lo abbracciò forte mentre dagli occhiali scuri di Kurt scendevano le ennesime lacrime
“Non chiedermelo nemmeno, sarò il tuo incubo tanto che cambierai indirizzo, telefono e addirittura il nome!” Entrambi risero mentre scioglievano l’abbraccio
“Tu però Daniel non far penare il tuo nuovo coinquilino, prendi gli appunti all’università, le pillole e finisci gli esami che poi verrai da noi a New York. Ti ho lasciato anche il pranzo nel microonde.” il ragazzo sorrise e annuì scompigliandolo i capelli
“Farò il bravo te lo prometto. Grazie di tutto Honey…sei speciale per me ricordatelo”
Si guardarono per un attimo negli occhi e poi Daniel gli aprì la portiera
“Chiamatemi quando atterrate” disse prima che il taxi potesse partire.
“Sei pronto Kurt?” Blaine fissava il suo ragazzo che si voltò giusto per guardare per l’ultima volta Daniel e poi fissare gli occhi color miele di Blaine e prendergli la mano
“Sono pronto”
**
Il taxi partì e Daniel lo guardava allontanarsi sempre di più mentre una lacrima gli rigava il volto. Forse Kurt aveva ragione, forse non era innamorato di lui ma qualcosa provava, non sapeva cos’era ma quel ragazzo era speciale e di certo non l’avrebbe dimenticato così presto.
“Mi aiuti con questa valigia o devo fare tutto da sola?” i pensieri di Daniel vennero interrotti dalla nuova coinquilina Stesy
“Oh ciao, si ti aiuto vieni.” Si allungò a prendere il bagaglio della ragazza.
**
Cinque anni dopo                                                            
 
“Sono tornato!”
 “Oh amore finalmente, sono in bagno e Elizabeth è nella cameretta a guardare la tv puoi dargli un occhiata?”
“Nessun problema” il ragazzo aprì il frigo e si prese una bottiglia di succo di frutta mentre si avviò nella stanza dove c’era la piccola che fissava sullo schermo i cartoni animati
“Papà!” il papà gli si avvicinò e la strinse in un abbraccio mentre sentiva provenire di nuovo la voce dal bagno
“Tesoro vedi pure che c’è la posta non ho avuto il tempo di controllarla”
“Okay. Faccio io” Il ragazzo rimise la bambina a terra e si avvicinò verso il tavolo dove c’erano un ammasso di fogli di carta: bollette, bollette, per la famiglia Hatwood.
Daniel aprì l’invito decorato in un modo impeccabile che anche senza leggere il cognome poté capire da chi proveniva.
“Stesy tesoro dov’è il vestito blu del matrimonio di tua sorella?” Daniel gli urlò mentre sorrideva con quel foglio tra le mani
“Perché me lo chiedi?” Stesy uscì dal bagno avvolta in un accappatoio
“Lo devo portare in lavanderia, siamo stati invitati ad un matrimonio”
Daniel si avvicinò al telefono per comporre un numero che ormai conosceva molto bene, lasciando cadere quell’invito sul tavolo che diceva:
Siete cordialmente invitati al matrimonio di Kurt Hummel e Blaine Anderson che si terrà il giorno 16 marzo a  St. Patrick's Cathedral.  (51st Street) Cordiali saluti: I futuri sposi.
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Note:  Ed eccoci alla fine! Sono dispiaciuta perché è la fine ma sono felice perché ho visto quanti di voi l’avete letta con interesse ed io vi ringrazio infinitamente perche è bello condividere le passioni (anche attraverso un sito) con voi! Ringrazio tutti quelli che hanno seguito la storia messa tra le preferite/seguite/ricordate. Sinceramente non mi aspettavo che fossero in così tanti. Un ringraziamento speciale va a quelle persone che hanno recensito e chiacchierato con me attraverso i MP. Quindi spero non vi dispiaccia se vi cito qui sotto:
ItsGlindaWich-DarKAngeL91-GleeKinn518-Pookie18-Breakable-tonkseremus4ever-Silv_-Medea00-ElyCecy-BeatriceS-safelia22-LazyLuchi-petite_gleek-Kilari97-Sirymcgrgor
Spero di non aver dimenticato nessuno e se è così chiedo umilmente scusa. Grazie ancora a tutti! E come ho detto ad alcuni di voi sto già pensando ad una storia Klaine, quindi magari se vi va ancora una volta di seguirmi ricordatevi il mio nome che molto presto lo vedrete apparire di nuovo tra gli aggiornamenti delle ff-Glee.
Grazie!Un bacio

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