Faccia a faccia con la morte

di Kat Logan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Com'è stato il nostro ultimo bacio? [Meredith Grey] ***
Capitolo 2: *** Una scala per il paradiso [Denny Duquette] ***
Capitolo 3: *** Annegare sulla terraferma [Meredith / Derek] ***
Capitolo 4: *** L'incubo [Cristina/Owen] ***
Capitolo 5: *** Goodbye Soldier [George] ***
Capitolo 6: *** Now or Never [Isobel Stevens] ***
Capitolo 7: *** Non morirò [Alex Karev] ***
Capitolo 8: *** Ho fatto la mia scelta. [Owen Hunt] ***
Capitolo 9: *** Proteggere il suo sorriso. [Calliope/Arizona] ***
Capitolo 10: *** Le solite facce [Mark / Lexie] ***
Capitolo 11: *** Combattere o arrendersi? [Cristina] ***



Capitolo 1
*** Com'è stato il nostro ultimo bacio? [Meredith Grey] ***


Negli ospedali dicono che lo sai, sai quando stai per morire.
Alcuni medici dicono che è un velo negli occhi dei pazienti, altri dicono che è un profumo, l’odore della morte.
Altri ancora credono che sia una sorta di sesto senso, quando la morte ti si sta avvicinando la senti arrivare. Qualunque cosa sia fa paura, perché anche se lo sai, cosa puoi farci?

 
 

[Grey’s anatomy ep. 2x17]

 
 

“Andrà tutto bene, è tutto ok.” Come fanno ad uscirmi queste parole in una situazione del genere?
Mi ritrovo qui, con una mano nello sterno di un mio paziente e con le dita sto sfiorando un ordigno inesploso; e nonostante questo sto rassicurando Cristina.
Forse più che convincere lei, sto cercando di rassicurare me stessa. Può succedere davvero una cosa del genere? Può succedere?!
Vorrei arrabbiarmi con lei, urlarle contro anche se ora è qui con me, in questo casino. Lei mi ha tirata fuori dal letto sta mattina quando le ho detto che sentivo che oggi sarei morta.
Quel brutto presentimento ora è più forte che mai, come potrebbe non esserlo?
 
“Meredith, significa che dobbiamo spostarlo!” Le parole dell’artificiere giungono alle mie orecchie come ovattate.
Mi ero persa in qualche posto lontano per pochi istanti e Cristina non è più al mio fianco.
Che cosa assurda. Nemmeno dovevo muovere la mano ed ora mi sto ritrovando a camminare lentamente per il corridoio accanto al lettino.
Vorrei essere altrove, vorrei essere nel mio letto.
“Stai andando alla grande…” La voce che sussurra queste parole è bassa.
Un brivido mi scuote, adrenalina? No. Per un momento ho creduto fosse la voce di Derek.
Assurdo. Potrei morire da un momento all’altro, potrei far scoppiare l’intero ospedale, ho una bomba in mano e a chi penso?! Al Dott. Stranamore?
“Ripetimi tutto”. Dico con un sospiro.
So ciò che devo fare, lo so alla perfezione, ma spero per un momento che la sua voce mi ricordi ancora Derek, quello che mi ha spezzato il cuore, che mi ha mentito ed è tornato con sua moglie.
Forse sono masochista. Ma stranamente, per quanto male mi abbia fatto, per quanto mi abbia resa vulnerabile, per quanto mi abbia ferita, lui è l’unico anestetizzante.
Anestetizza ogni paura, ogni dolore.
“Sai,non mi piaci per niente!” gli dico.
E’ quello che vorrei riuscire a dire anche a lui, ogni volta che me lo ritrovo in ascensore con il suo sorriso mentre mi guarda in quel modo. Nel modo che mi riservava dopo aver fatto l’amore.
Vorrei che fosse vero per non ritrovarmi a pensare a lui ogni singolo momento. Il suo pensiero mi sfinisce. Questo amore, mi sfinisce.
Il cigolio delle rotelle del lettino che stridono leggermente, è come lo scandire dei secondi, è come il timer di questa bomba.
E se esplodesse?
Morirei. Finirebbe tutto. Sarebbe poi così male?
Non voglio morire. Non ricordo il nostro ultimo bacio. L’ultimo momento felice con Derek. Non posso morire senza ricordarlo.
 
Respira, Meredith. Respira.
“Bene siamo pronti.”
Eccoci in un'altra sala, ho smesso di respirare per tutto il tragitto. Pochi metri mi sono sembrati Chilometri.
La mia mano è intorpidita, alzo lo sguardo e guardo l’artificiere che sta rispondendo con un “Anche noi.”
Lo siamo davvero? Siamo davvero pronti? Si può essere pronti ad estrarre una bomba? A rischiare di morire…
“Meredith?” Deglutisco. E’ il momento. Un flebile “si” esce dalla mia bocca, più automatico che sentito.
“Pronta?” mi domandano nuovamente.
“Sono pronta.” No. Non è vero. Nessuno sarebbe pronto per questo.
Respira. Devo respirare.
Ancora quel pensiero, ancora lui. Ancora noi.
Com’è stato il nostro ultimo bacio? Dio. Non lo ricordo. Perché non riesco a ricordarlo?
Mi sento inchiodata. Non riesco a muovere un solo muscolo.
“Meredith?”
E se muoio? George, Izzy…loro ora sono la mia famiglia.
“George e Izzy non devono uscire dalla casa.”
Se muoio oggi voglio che rimangano a casa. A casa nostra.
“Andatevene, andatevene via tutti!” Lo so, moriremo. Salteremo tutti in aria se qualcosa va storto. Il panico mi assale, ho paura, ho un brutto presentimento.
“Meredith, ascoltami…Guardami. Lo so che è terribile e che sono uno stronzo per averti urlato addosso. Però fingi che non ci sia io qui, fingi che ci sia qualcuno che ti piace, chiunque sia…”
Ed ecco che il mio cuore batte più veloce.
Chiudo gli occhi per un momento e lo vedo.
Derek, davanti a me, con il suo sguardo magnetico che mi fa desiderare solo di stare con lui, di essere sua.
“Ho paura…” sibilo.
“Lo so, ma puoi farcela, sarà tutto finito tra poco.” Ecco il suo tono caldo e rassicurante.
Posso sentire il suo respiro, posso sentirlo qui con me.
Sono spariti tutti, è sparito l’artificiere, la stanza. Ci siamo solo io e te, io e te Derek.
Ritrovo la mia forza. La lucidità, so che devo farlo.
Devo tirare fuori questa maledetta bomba da questo corpo. Il cervello mette in moto la mia mano, l’afferro e comincio a tirarla fuori piano, lentamente, orizzontale, come mi hanno detto.
Com’è stato il nostro primo bacio?
Ancora poco…
Com’è stato?
Cedo l’ordigno all’uomo moro che ha ripreso il suo aspetto ai miei occhi.
Un brivido mi percorre la schiena.
Non è esplosa. Non esploderà. Dovrei sentirmi sollevata eppure la brutta sensazione che mi attanaglia lo stomaco dal mio risveglio non mi molla.
Ho in mano una bomba, possiamo morire tutti quanti e tutto ciò a cui riesco a pensare è un bacio che non ricordo.
Devo essermi proprio bevuta il cervello, me lo sono bevuta quella sera da Joe, quando ti ho incontrato caro il mio Dottor Shepered.
Vorrei odiarti, ma ti amo, vorrei riuscire a pensare a qualcos’altro e non ci riesco. Non riesco a lasciarti fuori dalla mia testa nemmeno in questo momento.
 
La bomba sta venendo trasportata fuori dalla stanza, non è più nelle mie mani, ma in quelle dell’artificiere.
Come ipnotizzata lo seguo a distanza.
Morirò? Esploderà? Rivedrò ancora Derek?
E mentre mi pongo queste domande, il rumore dell’esplosione mi assale. Tutto rimbomba, sento le orecchie ronzarmi e un eco in lontananza.
Le macerie cadono, pezzi di muro volano ovunque e io finisco a terra.
Sto morendo? Se sta succedendo, il mio unico rimpianto è quello di non ricordare il nostro ultimo bacio.
Perdonami Derek.
 
Com’è stato il nostro ultimo bacio?


Note dell'autrice:
Ciao a tutti! Questa è la prima volta che scrivo in qualcosa in questo fandom. Solitamente scrivo in terza persona ma in questo frangente ho deciso di usare la prima persona, credo sia più adatta.
Spero che questa raccolta possa interessare e piacere a qualcuno, fatemi sapere la vostra! 
Per chi fosse interessato, lascio come sempre la mia pagina fb dove scambiare quattro chiacchere e dove posto anteprime e aggiornamenti.
cliccate qui

Un bacio.
Kat 


 
 

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Capitolo 2
*** Una scala per il paradiso [Denny Duquette] ***


Io credo nel paradiso. Credo anche nell’inferno. Non ho mai visto nessuno dei due ma credo che esistano.
Devono esistere.
Perché senza il paradiso e senza l’inferno, non ci resta altro che il limbo.

 

[Grey’s Anatomy ep. 5x13]

 
 
E’ buffo.
Se non sentissi tutto questo dolore mi metterei di sicuro a ridere.
Ho rischiato così tante volte di morire, che ormai avevo accantonato l’idea che potesse accadere realmente.
Ora che ho un cuore nuovo.
Ora che ho una fidanzata bellissima che ha detto si, alla mia proposta.
Ora, sto per morire?
Forse mi ha portato sfortuna firmare quel modulo NR che ha fatto tanto arrabbiare Izzy ieri mattina o forse è stato lasciare quel messaggio in segreteria ai miei genitori dopo così tanto tempo.
Chissà che faccia farà Alex quando verrà a sapere quello che mi sta succedendo, mi porterà via di nuovo quella sexy testarda bionda della mia dottoressa.
Se ne prenderà cura come si deve? Le starà vicino?
Dio, non ci posso pensare…eppure devo, perché è chiaro che qualcosa non va.
Ed io ho firmato quello stupido modulo…ci sarà il paradiso per me nel quale credo tanto? Esisterà per me?
Ho rubato questo cuore…pessimo affare, perché a quanto pare lui non vuole collaborare con me.
E’ così buffo…ieri Izzy mi ha quasi ucciso per farmelo avere. Spettava a qualcun altro ed ora è proprio lui a farmi fuori.
Che brutto affare…
Le ho chiesto di sposarmi e lei ha risposto di si, ah, sono l’uomo più fortunato del mondo. Lei è stata davvero il mio colpo di fortuna, ha detto si a me. A uno che doveva starsene a letto tutto il tempo, il mio charme non fallisce mai!
Provo a farmi una risata ma il dolore è troppo forte ed io non vedo già più nulla.
E’ tutto così lontano…
Avrei voluto vedere ancora una volta il sorriso della mia biondina, avrei voluto vedere il bellissimo viso della mia futura moglie…sta sera sarà stupenda a quel ballo, proveranno a saltarle addosso tutti, già lo so.
“Avrà quel cuore vero?” La sua voce è di nuovo così chiara, mi sembra di risentire quella domanda posta alla Dottoressa Bailey poche ore fa. Se avessi avuto un po’ più di forza le avrei detto “Ehy, ho già il tuo  di cuore dottoressa, che me ne faccio di un altro muscolo del genere?”
Mi sembra di vedere una luce. La luce da cui lei mi ha detto di stare lontano, ma è così calda, così vicina…Sarà il paradiso? Esiste un paradiso?
Non sento più nulla…eppure mi sembra di vederla qui davanti a me.
Izzy…con il suo bellissimo abito rosa per il ballo.
Vorrei poterle sorridere, vorrei poterle dare un altro bacio anche se probabilmente è troppo tardi, anche se sarebbe stato l’ultimo.
 
Mi sembra di vedere la mia biondina.
 
 
Note dell’autrice:
Eccomi qui con il nostro Denny Doquette. Ho amato questo personaggio e ho pianto tantissimo per la sua morte. Credo sia stato un personaggio di enorme spessore nonostante non sia un protagonista vero e proprio, ma di certo a contribuito all’evolversi del personaggio di Izzy.
Amo le storie tormentate e tragiche e lui non poteva di certo mancare…oltretutto sono una delle mie coppie preferite di questo telefilm.
Ho chiamato il capitolo con il titolo dell’episodio da cui ho preso la citazione, nonostante in realtà racconti dell’ultimo della seconda serie “Ho perso il mio credo” e faccia riferimento al precedente “fuggire o restare”.
E' corto, ma non potevo non dedicare qualche riga anche a lui, spero comunque vi piaccia!
Vi auguro un buon weekend :D
Kat

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Capitolo 3
*** Annegare sulla terraferma [Meredith / Derek] ***


Come ho detto avvengono delle sparizioni, il dolore diventa un fantasma, il sangue smette di scorrere…e le persone, le persone svaniscono.
Ho altre cose da dire, molte altre cose, ma…sono scomparse.
 

[Grey’s Anatomy 3x16]

 
 
[Meredith]:
 
Acqua.
Acqua fredda, scura, profonda.
Continuo ad agitare le braccia, riaffioro in superficie, il mio sguardo si perde per un momento verso il molo.
Prendo un lungo respiro e poi torno sott’acqua.
Smetto di muovere i piedi.
Smetto di agitare ogni singola fibra del mio corpo, perché sono stanca. Non di nuotare…ma sono stanca.
Stanca di combattere.
Stanca di sopravvivere.
 
 
[Derek]:
 
Adoro i ferry – boat, ma dopo oggi non ne sono più così sicuro.
Le urla della gente, il controllo dei feriti, il prestare soccorso mi ha distratto per un breve lasso di tempo, ma nemmeno per un attimo la sensazione di sta mattina mi ha abbandonato.
Il senso di angoscia trovando Meredith nella vasca da bagno, come se volesse annegarsi, mi sta divorando da quando l’ho tirata fuori da là e non accenna a diminuire.
Arriva un’altra barella, un uomo di colore ridotto piuttosto male, con una brutta ferita alla gamba è sotto il mio naso. Gli assegno un cartellino e se non chiedessi al paramedico chi si è preso cura di lui, non noterei la giacca con la quale è coperto.
Meredith. La giacca è la sua.
Mi guardo intorno e non la vedo.
L’immagine di lei abbandonata nella vasca mi riempe ancora una volta la mente mentre una fitta allo stomaco causata dall’ansia mi attanaglia.
Il mio sguardo scivola tra i soccorsi per poi posarsi sulle vittime dell’incidente e in mezzo alla folla, al trambusto noto la testolina bionda della bambina che era con Meredith.
Mi avvicino cauto, sembra spaventata e non immagina minimamente che quello che ha più paura dei due in questo momento sono proprio io.
“Dov’è Meredith?” le domando deciso appoggiandole le mani sulle braccia esili.
Il suo sguardo è altrove, perso nel vuoto e il suo silenzio non sembra venire scalfitto nemmeno dal suo stesso respiro.
“Sta bene?” Ci riprovo. Devo avere una risposta o rischio di ammattire.
Cosa l’è successo? Non è da lei lasciare da sola una bambina. Non è da Meredith.
La testa bionda fa un cenno negativo col capo in risposta alla mia domanda, non ho bisogno delle parole della bambina che dopo attimi di esitazione, che equivalgono a lente ore per me, mi trascina verso il mare.
Lo sguardo della piccola è lontano, fisso sull’acqua.
E’ come ipnotizzata dall’acqua grigiastra che sembra riflettere il colore del cielo.
Un brivido mi scuote.
Meredith, l’acqua, la vasca.
Mi tuffo.
E il mio unico pensiero è, fai che non sia troppo tardi.
 
 
 
Il tempo corre ed io non riesco a tenere il ritmo.
Tutto è così concitato e confuso che quasi non mi rendo conto di essere uscito dall’acqua col tuo corpo fra le braccia.
Sei così fredda…così fredda che quasi non sembri tu.
In un attimo sono sull’ambulanza.
Forza Meredith.
Forza amore.
Non puoi lasciarmi qui.
Continuo a cercare di rianimarti, continuo a pregare che il tuo cuore ricominci a battere sotto le mie mani che premono sullo sterno e l’unica cosa a cui riesco a pensare è che tu sai nuotare.
Sai nuotare bene.
E’ successo anche sta mattina Meredith, non stavi facendo solo il bagno.
E’ la seconda volta che ti salvo oggi.
Ti ho salvata questa volta?
 
Il tempo corre ed io spero che non vada troppo veloce per noi.
 
In un attimo siamo in Ospedale e mi buttano fuori dalla stanza senza troppi complimenti.
Evidentemente non posso più fare nulla per te.
Mi lascio scivolare a terra, impotente.
Persino Addison è lì dentro a lottare per te, tu stai lottando Meredith? Stai lottando per me?
Non puoi andartene…
Se tu te ne vai, che cosa ne sarà di me?
Meredith, chi sono io senza di te?
 
 
[Meredith]:
 
Mi ritrovo seduta e davanti a me vedo Denny e l’artificiere.
E’ possibile?
C’è anche Doc, il mio bel cagnolino. Lo accarezzo e poi mi domando…Sono forse morta?
E’ tutto uno scherzo del mio cervello?
Se questo sta accadendo nella mia mente, si sta affollando un po’ troppo. Fino a che non vedo mia madre.
“Tu sei tutto tranne che ordinaria, Meredith…” Lo dice abbracciandomi.
E’ questo abbraccio, queste parole, sono più reali di quanto mi abbia detto in vita.
“Ora corri, corri!”
E oltre alla sua voce lo sento.
Sento il rantolo lontano del mio respiro.
Non voglio solo dei momenti con Derek.
Io voglio viverlo.
 
Voglio vivere!
 
 
Note dell’autrice:
Eccomi qui con l’ultimo aggiornamento prima di partire per le vacanze della raccolta. Quando tornerò dal mare provvederò a continuare il tutto.
Questo capitolo riguarda i tre episodi della terza serie in cui Meredith annega.
Ho voluto far qualcosa di diverso dai precedenti capitoli mettendo anche il punto di vista di Derek, soprattutto il suo.
Questo perché quando nell’episodio 16 all’inizio dice che ha molte cose da dire, ma tutte queste cose sono scomparse ho immaginato in lei il silenzio.
Lei ha smesso di lottare nel momento in cui si lascia annegare a mio parere e con questo gesto smette di pensare. Così le ho fatto vivere quest’esperienza di morte attraverso Derek.
Spero non vi sia dispiaciuta questa scelta! Buone vacanze :D

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Capitolo 4
*** L'incubo [Cristina/Owen] ***



Non ha importanza anche se siamo dei duri, i traumi lasciano sempre delle cicatrici.
Ci seguono anche a casa, cambiano la nostra vita.

 

[Grey’s anatomy 5x19]

 
 
 
[Owen]:
 
Cristina giace accanto a me. Il suo respiro è calmo, regolare.
Ha un’aria così tranquilla…il ricordo della ragazza energica che corre per i corridoi dell’ospedale, del brillante, preciso ed ostinato futuro cardio chirurgo sembra quasi un’ illusione in questo momento.
Sorrido al pensiero che anche lei, colta dalla stanchezza si fermi.
Ad un tratto mi sembra così fragile…non le farei mai del male. Non lo permetterei a nessuno.
Mi metto più comodo sul materasso, nessun rumore o movimento brusco, non voglio svegliarla dal suo sonno.
Le palpebre stanche e pesanti cominciano a chiudersi, ogni tanto oppongo resistenza e fisso la ventola al soffitto che continua a girare nella sua ipnotica e continua danza.
Dormi Owen…è tardi.
Il flebile ronzio delle pale diventa più forte, più vicino. Fino a trasformarsi nel rumore dell’elica di un elicottero.
Pensavo di essermi addormentato, pensavo di essere tornato, forse il vero sogno era quello perché mi guardo intorno veloce e lo vedo. Vedo il deserto Iraqueno attorno a me.
Posso sentirne la sabbia sotto i denti, nei vestiti, ovunque.
Il caldo afoso del pomeriggio mi toglie il fiato.
I raggi del sole mi feriscono gli occhi.
Il rumore dell’elicottero di soccorso copre ogni cosa, ogni passo nemico, ogni attacco imprevisto.
Non sono all’erta, troppo occupato a prendermi cura del soldato che è stato ferito a morte sotto i miei occhi e devo assolutamente far trasferire al campo per potergli dare cure migliori.
Mi passo la mano sulla fronte perlata di sudore e cerco di coprirmi gli occhi per proteggerli dalla luce, quando lo vedo…il nemico. Il nemico è davanti a me.
 
 
[Cristina]:
 
 
Il sonno è così profondo che per un momento non mi accorgo di essere sveglia.
Mi ci vuole un breve istante per rendermi conto che ho gli occhi aperti, spalancati.
Ne ho avuti di brutti risvegli nella mia vita, ma questo è di gran lunga il peggiore.
Il viso di Owen è vicino al mio, ma non è per un bacio che la distanza tra di noi è così breve.
E’ irriconoscibile.
Il suo volto è una maschera feroce.
I suoi occhi chiari sono fissi ma non sta guardando me, lo sguardo è perso, lontano in qualche posto a me sconosciuto, irraggiungibile.
L’aria comincia a mancarmi.
La sua stretta ferrea al mio collo è una morsa dalla quale non è semplice liberarsi.
Le mie mani scivolano impotenti sul suo collo.
Cerco di allontanarlo.
Provo ad urlare, a non soffocare.
Non riesco a smettere di gridare.
In un attimo Callie entra e grida il nome di Owen.
Riesco a scivolare giù dal letto e mi rifugio in bagno.
Lontano da tutti, lontano da lui.
Chiama Meredith, Callie. Chiamala! Lo dico solo nella mia testa, ma so già che lo farà.
Lei è la mia persona.
Lei correrà qui anche se è notte fonda.
Non ho idea del tempo che è passato, ma Meredith entra e interrompe la mia auto diagnosi allo specchio.
“Niente ecchimosi, sto bene.”
La voce concitata di Meredith passa in secondo piano quando Owen bussa alla porta chiamando il mio nome e chiedendole come sto.
“Mi dispiace tanto…”
E’ stato solo un incubo.
“Non lo so che mi è capitato, non lo so…” dice con voce rotta dal pianto.
Va tutto bene è stato solo un incubo.
“Guardami” dico interrompendo i miei pensieri.
“Perdonami”
“Guardami, sto bene”
Starò bene.
Una maglia a collo alto sotto il camice e sarà tutto risolto.  Problema risolto. Io sto bene. Sto bene.
Sto bene! Lo urlo quasi nella mia testa, come a convincermi.
So che ce la farò, so quanto posso resistere, mi conosco, conosco i miei limiti e quello che posso sopportare.
Lo abbraccio forte “Va tutto bene, è passato, va tutto bene, è passato” continuo a ripeterlo come un disco rotto, continuo a dirlo per scacciare, cancellare quel momento, quell’incubo. Lo ripeto per scacciare la morte che mi ha soffiato sul collo per pochi istanti.
 
Va tutto bene non sono io che sto morendo, è Izzy.
 
 
 
Note dell’autrice:
 
Carissimi eccomi di nuovo qui! Questa volta è toccato a Cristina, con il contributo di Owen :D
Amo da pazzi la loro coppia e in particolare amo Cristina che è in assoluto il mio personaggio preferito tra tutti quanti.
Ho concluso il tutto con un pensiero per Izzy siccome il tutto accade poche ore prima che venga operata da Derek per il tumore.
Credo che la sua confessione a Cristina sia pesata parecchio in qualche modo, perciò ho pensato potesse andare questo pensiero rivolto all’amica nel finale della one – shot che la riguarda!
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo
Kat

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Capitolo 5
*** Goodbye Soldier [George] ***



Alla facoltà di medicina, ci sono decine di lezioni che ci insegnano a combattere la morte...
Ma nessuna, per insegnarci a vivere.
 

[ ep.6x01 Grey’s Anatomy]

 
 
 
Questa mattina ho abbracciato Owen.
Non avrei mai immaginato sarebbe stato il mio ultimo abbraccio, ma sono felice.
Lui è stato il primo a sapere che mi sono arruolato ed era fiero di me.
Gliel’ho letto negli occhi.
 
“Che cos’hai fatto?!”Non avrei mai pensato fossero le ultime parole della dottoressa Bailey!
E’ stato così divertente vedere la sua faccia mentre mi urlava contro…mi è sembrato per un momento di tornare al primo anno di specializzazione.
Al momento in cui ho conosciuto tutti…Meredith, Cristina, Isobel…quell’antipatico di Alex…chissà come la prenderanno…
 
Sono sul ciglio della strada. Sorrido ad una ragazza, è molto carina, anche se mi sta guardando male.
Sono felice della mia scelta, sono fiero di me e spero lo sia anche mia madre.
Salverò delle vite.
Sarò un eroe.
 
E poi lo vedo, è un attimo.
L’autobus sembra continuare la sua cora come impazzito, sembra non essere intenzionato a frenare.
Non ci penso due volte e mi lancio su di lei. Sulla ragazza dai capelli rossi.
La spingo via e le faccio scudo col mio corpo.
Io salvo vite.
 
E’ tutto così veloce che non mi sembra vero.
Conosco le procedure e cerco di fare la diagnosi da me, ma non posso fare a meno di ascoltare tutti i medici attorno a me.
Medici di cui conosco le storie, le facce, amici.
Attorno a me ho la mia famiglia e nessuno…nessuno di loro riesce a riconoscermi.
Me la caverò? Riuscirò a portare a termine il mio compito? Quella ragazza sta bene? Riuscirò ad aiutare qualcun altro?
Guardo Meredith negli occhi. Vedo le sue iridi chiare allargarsi e il volto scomporsi in una smorfia disperata “Lo sconosciuto è George!” E’ l’ultima cosa che sento insieme al suono dei suoi passi veloci che si allontanano in questi corridoi che conosco come le mie tasche.
Sto morendo?
Pensavo mi sarei visto tutta la mia vita davanti. I miei errori, le risate con gli amici, la mia infanzia…tutto; e invece…vedo l’ascensore.
Le porte si aprono davanti ai miei occhi e dietro di loro ecco Isobel in piedi, bellissima, nel suo abito rosa da ballo.
Sembra una principessa…
Che ci fa qui? Non lo capisco. Non so più niente ormai. Non sento più nulla.
Riesco solo a vederla davanti a me.
Mi sorride…e l’unica cosa che posso fare…è sperare di non essere invisibile ai suoi occhi, sperare…che anche lei mi stia vedendo.



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Capitolo 6
*** Now or Never [Isobel Stevens] ***


L'hai mai detto? Ti amo. Non posso più vivere senza di te.
Tu hai cambiato la mia vita. L'hai mai detto?
Fai dei progetti, trova un obiettivo, lavora per raggiungerlo.
Ma di tanto in tanto guardati attorno. Goditi ogni cosa, è tutto qui.
E domani potrebbe non esserci più.

[Grey's Anatomy 5x24]

 
 
 

1,2,3… le parole di Alex nella mia testa non sono ancora scomparse.
Mi guardo attorno, ci sono ovunque post – it colorati scritti da lui per ricordarmi le cose che mi sono state dette, ma non ho bisogno di controllarli, so tutto…ricordo tutto.
Oddio! Ricordo tutto!
George che si è arruolato, l’operazione è andata bene, Alex che mi grida contro dicendomi che non sapeva se soffocarmi con un cuscino o uccidermi con la morfina.
So chi sono, so che mi sono sposata, che ora lui è mio marito e…lo vedo correre e abbracciarmi sorridente.
Non sono diventata un vegetale, parlo, penso e Derek…ha eliminato il mio tumore.
Stringo mio marito a me.
“Oddio sei tornata, sei tornata, avevo tanta paura…”
 sono felice e…
“Izzy?!”
 
Sto entrando in ascensore nel mio vestito rosa da principessa.
Mi sembra di rivivere qualcosa già accaduto, mi sembra di tornare alla sera in cui Denny aveva avuto il suo cuore ed io dovevo diventare sua moglie.
Come mai sto andando da lui?
Denny è…per un momento mi sembra di non riuscire più a respirare a causa della consapevolezza che lui non c’è più.
Denny è morto. Significa che sto morendo anche io?
Le porte si aprono e George è davanti a me, non col camice ma con la divisa.
Il mio dolce amico…un soldato. Non è possibile.
Forse sto davvero andando…forse è davvero il mio momento.
E’ stata solo una bellissima illusione che questo tumore fosse scomparso?
Mi sono realmente sposata? Ho avuto davvero il mio matrimonio da favola? Ho stretto Alex?
La sensazione di averlo tra le braccia è ormai lontana, lontana come le voci concitate di Cristina e del primario che grida qualcosa.
Mi sembra di sentire Alex piangere.
E Meredith che corre gridando il nome di George.
 
Se è così, se è il mio momento lasciatemi andare, perché se non posso riavere la mia vita come prima, se questa cosa mi mangerà fino a che non rimarrà nulla di me, allora…
 
“Carica a trecento, libera!”

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Capitolo 7
*** Non morirò [Alex Karev] ***




Sento il proiettile perforarmi la carne e cado a terra.
Mi trascino verso l’ascensore e vedo gli occhi senza vita di Reed.
Non morirò, non farò la sua stessa fine.
Il dolore è lancinante, mi ritrovo in una pozza  di sangue e l’unica cosa a cui riesco a pensare è Isobel.
Vorrei tornasse per me e che non mi lasciasse più.
Da quando sono diventato così melenso?
“Sono proprio incazzato!” Sibilo a denti stretti per scacciare quel pensiero.
“Quando lo vedo, lo prendo a calci in culo quel pezzo di merda!”
Le porte metalliche si aprono.
Lexie e Marc sono davanti a me.
Ribadirò loro lo stesso concetto.
Lo farò nero quel bastardo.


 

Note dell'autrice:

Eccomi di nuovo qui! Non sono morta! Ci ho messo un sacco di tempo perchè ho riguardato la sesta serie e devo dire che ho pianto di nuovo come una fontana per la puntate 23 e 24. Credo rimarranno le mie preferite in assoluto...sono così cariche di tensione...
Per Alex ho scelto di scrivere una Drabble.
Ho inserito due sue citazioni colorite che direbbe in realtà mentre Mark e Lexie lo medicano.
Inoltre ho fatto riferimento a Isobel, siccome a un certo punto per il dolore scambia Lexie per lei, chiedendole di restare...tuttavia ho voluto dare più risalto alla parte "dura" di Alex anzichè a quella sentimentale.
Ditemi che ne pensate! ;D

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Capitolo 8
*** Ho fatto la mia scelta. [Owen Hunt] ***




“Lei è la donna che amo, se le spari ti ucciderò!”
Lo dico senza paura, tenendo gli occhi su Cristina che continua a dirmi che non può smettere di operare, anche se ha una pistola puntata alla tempia.
“ Non scelgo nessuna delle due, mi tiro fuori da quest’equazione”
Le parole di prima che ho detto a Teddy, ormai non hanno più significato.
“Lei è ancora dentro, corri. Va bene così, è giusto scegliere!”
Si, ho scelto Cristina.
Amo Christina.
Non voglio Teddy o nessun’altra.
Solo lei.
Perciò ho fatto la mia scelta; e rischierò tutto per essa.
Anche la vita.


 


Note dell'autrice:
E anche per Owen ho scelto una drabble, così ho potuto aggiornare a breve distanza per compensare il tempo che avevo lasciato in sospeso questa raccolta.
L'episodio è sempre l'ultimo della sesta serie :D

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Capitolo 9
*** Proteggere il suo sorriso. [Calliope/Arizona] ***


 
“Ci sono solo bambini qui, ci sono solo bambini”
La voce di Arizona è rotta dal pianto. Stringe a sé il suo piccolo paziente e sembra voler mettersi ad urlare dal terrore, nel momento in cui capisce che quello davanti a noi è il nostro possibile macellaio.
Non riesce a reagire. Non riesce a far altro che pronunciare quelle poche parole.
La donna coraggiosa, forte e risoluta che si oppone con tutte le sue forze al mio desiderio di volere un bambino, ha ceduto al terrore più profondo.
Ma tremare e piangere non ci salverà.
Devo tentare. Tentare ad ogni costo perché quello che importa è che lei sopravviva.
L’amo. E’ la cosa più bella che mi sia capitata. Voglio creare una famiglia con lei e non permetterò a nessuno di portarmela via.
Mi alzo lentamente, compiendo un piccolo passo verso la causa del nostro isolamento.
“Signor Clark, Gary Clark, qui ci sono delle bende…le prema sulla ferita e smetterà di sanguinare…ok? “ Deglutisco cercando di rimanere più calma possibile.
Il mio sguardo scivola ancora una volta sul carrello in cerca di qualcosa di tagliente, di appuntito.
Se quest’uomo non se ne andrà di sua spontanea volontà dovrò pur difenderci con qualcosa.
Sono pronta a tutto per difendere questo amore.
Compio un altro passo verso di lui, cercando di mantenere i nervi saldi e allungo la mano verso la sua.
“Le prenda. Le prenda e vada!” Aggiungo, prima che la mia voce e quel briciolo di coraggio che mi ha fatto parlare se ne scappino a gambe levate.
Vattene ti prego o comincerò a piangere anche io.
Supplico in silenzio, senza staccare lo sguardo da lui e dall’arma che potrebbe ucciderci all’istante.
Vattene.
Un battito di ciglia e Gary Clark scompare dalla stanza come un brutto incubo.
Sospiro; e spero tanto che Arizona, ora, possa regalarmi uno dei suoi sorrisi…perché quando lei ti fa un sorriso super magico, tutto va meglio.




Note dell'autrice:

Sono in partenza ma ho deciso di dedicare un piccolo capitolo alla mia coppia preferita di Grey's Anatomy.
Avrei voluto far un lavoro migliore per loro due ma mi son resa conto che descrivere questa coppia in un momento così critico non è per nulla facile. Beh questo è ciò che è saltato fuori.
(Sempre relativo all'episodio Santuario).
"Perchè quando le ti fa un sorriso super magico, va tutto meglio" è una citazione che Calliope fa al bambino in questione per calmarlo, riferendosi ad Arizona.

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Capitolo 10
*** Le solite facce [Mark / Lexie] ***




La solita giornata, le solite facce…per quanto mi piaccia il mio lavoro, ultimamente è diventato noioso vedere le stesse persone o meglio…vedere Karev tutti i santi giorni.
Cosa ci troverà Lexie in lui?
Forse con una bella plastica facciale…nah, che dico! Sono comunque meglio io!
Metto l’ennesima firma su una delle tante cartelle, crogiolandomi nella certezza di quel pensiero perché il mio senso estetico è imbattibile, quando la vedo.
 
Ah piccola Grey…cosa mi fai…
 
“Allora questa cosa con Alex è seria?”
Glielo domando con un sorriso, senza troppi giri di parole con il mio fare sicuro, ma il cuore perde un battito nella speranza che lei mi dica un secco no e torni da me. Subito.
 
Ma qualcosa non va.
E non si tratta di noi.
Un boato di urla mi fende i timpani e quando sento degli spari provenire dal corridoio nella nostra direzione, l'abbraccio cercando di proteggerla.
Per lei il mio spirito di autoconservazione va a farsi benedire.
Perché Lexie è troppo preziosa.
Perché io sono meglio di Alex per lei.
Perché lei è tutto per me.
 
Ci dirigiamo veloci verso l’ascensore per scampare alla follia omicida del pazzo che sta sparando a tutti quanti indistintamente; e in pochi secondi le porte metalliche scorrono davanti a noi rivelandoci Alex a terra in una pozza di sangue.
Maledizione…sempre lui in mezzo!



Note dell'autrice:

Anche se breve ecco un altro piccolo capitolo.
Mark e Lexie in questa scena non sono stati coinvolti quanto gli altri protagonisti però in qualche modo se la sono vista brutta pure loro...in più la loro coppia è fantastica e non volevo trascurarla. Gli adoro troppo...perciò ho dovuto inserirli.
Rispetto ai capitoli precedenti questo è un pò più "umoristico", così da diversificarlo un pò dagli altri e poi...lo trovo adatto a Mark nonostante la situazione tragica XD
A voi i commenti :D

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Capitolo 11
*** Combattere o arrendersi? [Cristina] ***


“Smetti di operarlo. Lascialo morire, lascialo li sdraiato a morire!”.
La voce del signor Clark rimbomba come una granata nelle mie orecchie puntandomi la pistola alla tempia.
Sono terrorizzata, tanto da cominciare a piangere.
Non esiterà ad usarla, è carica o non sarei qui con Derek sul mio tavolo operatorio.
“Owen non posso fermarmi. Devo andare avanti”
E’ l’unica cosa che riesco a dire, una volta che l’uomo che amo compare sulla soglia come un cavaliere sprezzante del pericolo.
Non ucciderlo. Non ucciderci ti prego.
Sono gli unici pensieri che invadono la mia mente in questo momento.
E per la prima volta non si tratta di chirurgia.



 

Note dell'autrice:
Eccomi qui con una fugace apparizione.
Ho appena visto la puntata nove dell'ottava serie e mi sono esaltata perchè ho ritrovato la tensione di cui solo Grey's Anatomy è capace, così nonostante il poco tempo ho deciso di aggiornare con una drabble questa raccolta per far sapere a chi la segue che non me ne sono dimenticata!
Semplicemente sono più lenta ad aggiornare! Niente di grave.
Ho scritto di Cristina in questo modo, non so c'è qualcosa di strano. Forse perchè lei solitamente è meno vulnerabile di come si presenta qui. Ad ogni modo spero vi piaccia!

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