Aspettando suo figlio..

di RinoaHeart
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come dirglielo? ***
Capitolo 2: *** Scalci. ***
Capitolo 3: *** E venne il giorno ***
Capitolo 4: *** L'importanza di averla fra le braccia. ***



Capitolo 1
*** Come dirglielo? ***


Era passato neanche un anno da quando la Terra era tornata alla normalità. Mio marito era sempre il solito,tutto il giorno ad allenarsi,e poi segretamente e impercettibilmente,almeno secondo lui,si prendeva cura di me e di Trunks. Era molto migliorato,anche se il preponderante caratteraccio era solo smussato,di certo non cambiato. Un esempio lo ebbi proprio durante quel periodo. Avevo appena scoperto che stavo per diventare di nuovo mamma e per me era un’esperienza del tutto diversa dalla precedente. Stavolta c’era un padre a cui dare la notizia che aveva un ruolo del tutto diverso da quando c’era stata la nascita del primo figlio. Avevo paura,cosa che la prima volta non era accaduta. Del resto l’altra volta,non c’era ne era stato bisogno,ero sola e sicura di volere quel bambino a tutti i costi,con tutte le sue conseguenze. “Come reagirà?Mi sorriderà impercettibilmente o mi darà le spalle fregandosene?” mi chiedevo. Avevo paura di infrangere quell' equilibrio che si era creato,non sapevo quanto avrei potuto sopportare una delusione così cocente. Mi feci forza,e decisi di dirglielo. Ma fui io a essere sorpresa quando…

Quindi,hai smesso di fumare?” Vegeta raggiunse sua moglie nel balcone. Appoggiata alla balaustra,era rimasto incuriosito dal fatto che mentre quello era il suo momento “sigaretta della buonanotte” ,da qualche sera addietro aveva cominciato a essere un momento di riflessione senza tabacco. “Uh Vegeta si,che spavento!” sorrise sarcasticamente “Donna sono quasi 10 anni che dormiamo sotto lo stesso tetto e ancora ti spaventi?E’ anche un po’ troppo tardi,aggiungerei.” Disse appoggiandosi accanto alla moglie con i gomiti sul parapetto. Quel “donna” dai connotati maschilisti rispuntava in quelle battute in cui suo marito dava prova del suo sarcasmo,e lei non se la prendeva più,tutt’altro. Erano momenti preziosi quelli. Ricambiò lo sguardo sardonico “Sai com’è,è molto raro che tu venga qui a unirti a me quando fumo. Sei tu che avresti dovuto avere paura non io,comunque” Si avvicinò di più appoggiando un po’ di testa su quella spalla forte. Riconobbe le cicatrici e ne contò lo stesso numero,come per assicurarsi che non ve ne fossero di nuove,sovrappensiero. “Hai ragione sarei dovuto rimanere accampato come un troglodita nel bosco piuttosto che farmi incastrare qui” il tono serissimo,un angolo della bocca alzato. Bulma era l’unica persona nella sua vita che poteva accusarlo di aver avuto paura senza subirne conseguenze. Faceva parte tutto parte di quel gioco di sguardi e battute che rendevano interessante la loro vita di coppia. Un gioco strettamente privato e dualistico,suggellato da taciti accordi fra i due intelligenti giocatori. “Oh era solo qualche mese che non ti lamentavi, iniziavo a preoccuparmi che cominciassi a trovarti bene…” lo sguardo sornione non passò inosservato al saiyan che beffardamente posò una mano sul fianco di sua moglie. “Credo che tu debba fare qualcosa quindi,per ricordarmi il perché mi trovo tanto bene qui” disse con un soffio mentre la prendeva e la issava sulla balaustra. “Vegeta accidenti non ho più vent’anni non possiamo farlo sul balcone all’aperto!” urlò soffocata Bulma. E se Trunks li avesse beccati?“Zitta..sembri ancora un ventenne quindi non ci vedo niente di male.” La cosa bella è che quell’involontario complimento era solo frutto della logica razionale del suo compagno che valutava i terrestri come gli allevatori facevano con le mucche. Ma se lo fece andare bene e si arrese su quella balustra fingendo di avere vent’anni.

Quindi non ti alzerai per andare a fumare quella che tu chiami “la sigaretta del dopo?” disse il sayan a sua moglie qualche ora dopo. Nudi nel letto si ritrovavano in una delle loro preferite posizioni del “dopo”,ognuno per conto suo disteso nel letto. Li univano le braccia intrecciate in mezzo al letto con Bulma che si rilassava facendogli delle carezze nell’interno dell’avambraccio. Rilassavano anche lui e sua moglie doveva esserne cosciente dato che era diventato un gesto rituale,passato il periodo in cui il sesso era l’unico motivo per cui condividevano un letto. “Se stai cercando di sincerarti che ho smesso di fumare per la mia salute,anche se so benissimo che negherai fino alla morte di aver cospirato anche con tuo figlio per farmi smettere,beh è così.” Vegeta nascose il diffuso rossore mettendo l’altro braccio sugli occhi,quasi ci fosse un accecante sole. “E dunque,se neanche tuo figlio è riuscito a convincerti..come mai questa decisione?” era strano che suo maritò fosse tanto curioso. Forse era davvero sollevato per la sua salute. In fondo erano entrambi consapevoli che lei sarebbe campata molto,molto meno di lui. Senza neanche ponderare troppo,concentrata su questi ultimi pensieri rispose “Sono incinta”.Ecco l’aveva detto. Non in maniera devastante come la prima volta,né in maniera sdolcinata da soap opera. In maniera naturale. E ora?Mantenendo la loro posizione girò la testa verso Vegeta. Per un secondo lo vide contemplare il soffitto,l’espressione immutabile di sempre. Poi si portò la sua mano alle labbra e compiendo uno dei gesti più romantici che avesse mai visto fare al marito,cominciò a baciarle le dita,una per una. Tutte le paure della donna si annullarono,rendendolo un momento da ricordare per sempre. Era in perfetto stile di suo marito non esprimere a parole ciò che provava,ma quel gesto spontaneo,quella ricerca della sua mano,avevano trasmesso a Bulma quasi telepaticamente la sua emozione,ben celata sotto lo sguardo duro di sempre che aveva avuto fino a un secondo prima. Chiudendo gli occhi mentre le baciava le dita in quell’interminabile momento, sapeva che l’uomo stava nascondendo uno scintillio di felicità. Rimise la mano al suo posto,tornando a essere il Vegeta di sempre. Lei allora lo stuzzicò,ricominciando a giocare. Al loro gioco preferito. Inutile dirgli che era preoccupata per la sua incolumità perché aveva ormai più di quarant’anni. Era sicura che le donne saiyan sfornassero guerrieri anche in mezzo a un campo di battaglia e,insomma,a stare con quel principe dell’orgoglio qualche volta le veniva voglia di rivendicare l’onore della sua,di razza. “Sono sicura che se sarà una femmina potrà rigirarti come vuole” lo guardò sorniona con gli occhi che lui aveva ribattezzato “maledettamente a mezzaluna”. “Bulma non essere stupida..ormai dovresti sapere che non sono il tipo da volere una femmina. Me ne basta una,di femmina.”disse con voce dura,girandosi e dandole le spalle. Stava per diventare padre per la seconda volta. E se la prima era stata un caso,giunta nel momento più sbagliato della sua vita,separato dalla madre del bambino,aveva fatto un disastro.. .beh stavolta non aveva scuse,a parte il fatto che era comunque un caso. Erano in pace,amava,accidenti era dura da ammettere, la madre di suo figlio e avendo fatto pratica ,bene o male, con quell’altro moccioso era abbastanza sicuro di poter riuscire a gestirne un altro,per quel poco che gli veniva richiesto di farlo. Certo,ricominciare a subire la richiesta di attenzioni che quell’esserino avrebbe presto preteso era troppo per lui. Eppure,era felice. Non era stato proprio il migliore dei padri per Trunks nei primi anni della sua vita,tuttora non lo era, e non poteva certo promettere che con quest’altro sarebbe stato candidato a padre dell’anno…ma forse aveva imparato qualcosa. Era troppo focalizzato su se stesso per permettersi di amare troppe persone… due sembravano più che sufficienti,ecco perché non aveva progettato con sua moglie di mettere in cantiere un altro marmocchio,eppure era successo e,stupito lui per primo,pareva non farsi troppi problemi. Era....felice.Sua moglie ruppe quel flusso di pensieri contraddittori. “E se fosse un maschio?” “Forse non ti è chiaro… se Kakaroth è riuscito ad avere due maschi,il mio gene non sarà certo da meno.” Bulma soffocò una risatina,sollevata anche dal fatto che suo marito non avrebbe incolpato lei se fosse venuta una femmina. “Non c’è nulla da ridere..se proprio deve esserci un altro mostriciattolo mezzo sayan per casa che sia almeno un maschio da poter allenare!” sua moglie vedeva anche senza guardare quel rossore diffuso sulle sue guance,ne era certo. “Scusa non capisco dove sia il problema…una femmina non può allenarsi?Eppure insomma,mi è parso di capire che le donne Sayan non se ne stavano segregate in casa a fare la calza.” Vegeta si alzò su un gomito guardando la moglie. “Vuoi farmi credere che tu me lo lasceresti fare?Dai in escandescenza quando trovi lividi a Trunks!Non farmi ridere donna.” Il pensiero che la sua bambina potesse ritrovarsi un solo rivoletto di sangue lo faceva già infastidire. Eppure come aveva detto Bulma era ben conscio delle condizioni delle donne del suo pianeta. Si stava davvero riducendo male se sua moglie gli ricordava le sue leggi e le sue tradizioni. “Certo che si,tesoro. Sono una determinata sostenitrice delle pari opportunità,ergo se mio figlio può allenarsi non vedo perché,se mia figlia deciderà di farlo, dovrei essere contraria.” Lo guardò intensamente. “Posso sapere come siamo arrivati a fare progetti per un essere delle dimensioni di un fagiolo che è ancora nella tua pancia?” disse Vegeta scocciato ritornando nella sua posizione. Ci avrebbe pensato poi. “Hai ragione,vedremo quando sarà il momento” disse sua moglie. Si stese vicino a lui mettendogli una mano sul fianco. Dopotutto doveva ancora riuscire a portarla a termine quella gravidanza. Era successa per caso,probabilmente un suo errore nel prendere la pillola,eppure era felice. Al contrario di suo marito voleva proprio una femminuccia da poter viziare. Adorava suo figlio,era soddisfatta anche così,ma a quel punto,poteva permettersi di sperare. Sentì la mano di suo marito,così grande,stringere la sua mentre la portava più vicino al suo petto silenziosamente. Senza intrecciare le dita,senza baciarla. Eppure,solo così,da quasi dieci anni riusciva a fare emozionare sempre sua moglie che reclinò più vicino a lui la testa,augurandogli la buonanotte.

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Capitolo 2
*** Scalci. ***


Quei nove mesi passarono in maniera abbastanza tranquilla. Era una sensazione nuova per entrambi vedere crescere insieme un figlio dentro di me. Non che cambiasse molto,almeno non finchè non era ancora visibile la pancia. Sapevo di aspettare una femmina,me lo sentivo,ma avevo deciso di dare a Vegeta il beneficio del dubbio e non volevo sapere il sesso del nascituro. Inutile dire che lo stesso valeva per lui. No,non è stato il marito che ti accompagna a tutte le ecografie,né si era messo a piangere di fronte la prima foto di suo figlio,dove era effettivamente delle dimensioni di un fagiolo. Eppure fu incredibile lo stesso. Quando la pancia aveva iniziato a gonfiarsi facendo si che fosse davvero faticoso guidare per me, fu lui ad avere l’iniziativa di portarmi dalla ginecologa. Non è mai entrato,ma rimaneva di sotto ad attendermi,silenzioso e serio come sempre. Ogni tanto anche Trunks veniva e si faceva portare dal padre al parco,dove sempre silenzioso e serio rimaneva a guardare il figlio giocare come un ragazzino della sua età. Più avanti Trunks mi avrebbe rivelato un episodio molto insolito,da aggiungere a questa collezione di eventi. Per il resto sembrava tutto come sempre,io continuavo a lavorare,a sgridare Trunks se faceva i capricci, fargli fare i compiti,a mandare avanti i robot che mandavano avanti la casa,sfamare i due sayan che erano la mia famiglia,mentre lui si allenava,si occupava a modo suo del figlio..le solite cose. Eppure,ogni tanto la sera,quando ormai mettermi rannicchiata come mio solito vicino a lui mi era impossibile,lo ritrovavo girato dalla mia parte,invece che di spalle come spesso accadeva. Furono poche volte,ma belle. E confesserò quello che tutti si chiedono,quello che tutti quelli intorno a noi si sono chiesti sgomitando alle feste e che non hanno mai saputo...se ha mai sentito un calcetto del pupo. Si l’ha fatto. Certo,la mano gliel’ho dovuta piantare a forza sul ventre,ma sappiamo tutti di quanta forza sia dotato lui…

Oddio Vegeta non farmi disperare anche tu!Basta questo micro-sayan scalciante qui dentro!” esordì. Vegeta si riscosse dai suoi pensieri alzando la testa per guardare in faccia sua moglie. “Come prego?Non mi sembra di aver proferito parola. La gravidanza ti sta esaurendo molto più di quanto tu già non sia.” rispose con malagrazia incredulo. Vegeta aveva già più o meno imparato a sue spese che fare incazzare una donna umana incinta non era proprio il massimo della genialità,soprattutto quando era la sua di moglie a farlo,eppure non riusciva proprio a frenarsi dal comportarsi come sempre. “Si vede che vuoi toccare questa dannata pancia,si vede lontano da qui al Santuario di Dio!” urlai. “Ma sei impazzita?Mi fa alquanto ribrezzo solo il pensiero” rispose sempre con gelida calma. Dove aveva intravisto sua moglie la sua voglia di sentire se quell’affare era davvero..vivo? “Non è vero e tu lo sai benissimo!Sta tranquillo non ti sto dipingendo come uno smielato padre voglioso di sentire suo figlio,ma so benissimo quanto sei curioso di sapere che c’è”.Tana. “Lo vedo benissimo che c’è Bulma,non si può non notare!”disse suo marito sgarbatamente facendo quell’espressione di menefreghismo con il naso in aria,mentre si rimetteva sdraiato. Ma sua moglie non si arrese,e non si arenò al velato insulto,riconoscendo benissimo quell’espressione. Gli afferrò la mano,e tirò con tutta la forza che aveva per poi farla atterrare delicatamente su quella pancia rotonda e tesa. Gli sembrò ridicolo che riusciva a liberarsi di prese mortali di eventuali nemici e non riusciva a contrastare quella presa così debole sul suo braccio. Come a lei sembrò ridicolo per lo stesso motivo,ma in maniera... dolce. Fece quello sguardo stupito che solo poche volte aveva mostrato in vita sua,sgranando gli occhi solitamente a fessura. Bulma ricambiò il suo sguardo sorridendo. “Hai visto,cè.” “Oh.Si è mosso.” Silenzio. Vegeta ritirò la mano come se fosse stato bruciato. “Perfetto” disse sistemandosi accanto a lei senza girarsi di spalle. “Ho soddisfatto la mia curiosità,tu stai gongolando nel vedermi così,direi che possiamo dormire.” concluse con voce seria. “Non sto gongolando,lo sai bene. Sono felice. E’ una cosa che mi è sempre mancata…e non mi importa il motivo per cui l’hai fatto. Perchè,l’hai fatto,punto.” Sapeva del resto che l’iniziale curiosità scientifica di Vegeta era stata sopraffatta da qualcos’altro in quel breve contatto.“Questa gravidanza ti sta rammollendo,dormi.” Vegeta aveva già gli occhi chiusi mentre parlava. “Hai ragione” si chinò sorridendo a sfiorargli la fronte con un bacio. Lui rimase impassibile ma si alzò un minimo un angolo delle sue labbra.


 

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Capitolo 3
*** E venne il giorno ***


E venne il giorno.Gli ultimi di giorni erano stati davvero difficili,ma del resto quando aspettavo Trunks avevo solo 30 anni e un corpo perfetto per la maternità.Inoltre avevo molti più pensieri di allora,paradossalmente,molti dei quali addossabili soprattutto a quel sayan dagli occhi neri che non ne voleva sapere di me e che invece ora ne voleva sapere eccome,seppur a modo suo.Era incredibile il suo sguardo su di me mentre vedeva le mie sofferenze,dovute a un paio di piedini puntati sul mio diaframma che mi mozzavano il fiato,o mentre dovevo fare miliardi di manovre anche solo per muovermi.Ero un enorme pancia.Il mio corpo ancora una volta non si era deformato troppo,e di questo ringraziavo l'evidente eredità genetica lasciatami dalla mia sempreverde mamma,ma la mia pancia era enorme.Come sempre in silenzio Vegeta fece di tutto per aiutarmi,pensando che non mi sarei accorta di quelle attenzioni così velate.Non sospettava che ormai lo conoscevo talmente bene da accorgermi di tutto.Sicuramente si prese molta più cura di Trunks che nonostante sia sempre stato un bravo bambino era comunque tale e richiedeva attenzioni.Anche lui mi stette molto vicino..non l'avrei più rivisto rigare così dritto come in quei giorni,a scuola,per lavarsi i denti,farsi il bagno,mettere a lavare le sue cose con una puntualità estrema...complice il fatto che era consapevole che doveva,e voleva,aiutare la sua mamma ma anche il fatto che temeva le ire paterne.Sapeva bene quanto Vegeta avesse poca pazienza e non voleva rischiare di rovinare quei momenti che finalmente passavano insieme e che avrebbero sugellato per sempre il loro rapporto padre figlio.Penso che fu un bene che in quel periodo le nostre usuali feste di gruppo fossero scemate perchè avrebbero,e lo dico a malincuore,messo a repentaglio una situazione che di per se era idilliaca.Vegeta era in tutto e per tutto il capofamiglia con me fuorigioco e non volevo che si frenasse ora che aveva le capacità per farlo per non perdere la faccia davanti a tutti.E anche se ero,sono,una donna fortunata,aiutata dai soldi,dalla tecnologia e dal poter continuare il mio lavoro anche rimanendo sdraiata a letto avevo bisogno di questo,di mio marito accanto,e soprattutto me lo stavo godendo.Mai come in quel periodo fui davvero sicura che avevo fatto la scelta giusta nonostante il parere del mondo contrario.A occhi estranei non sarebbe sembrato un gran cambiamento vedendolo sempre serio o spazientito o sbuffante.Ma mentre dormivo sentivo sempre il suo sguardo su di me,più di una volta nel sonno mi sono sentita accarezzare come mai prima.La mattina lui e Trunks si gestivano da soli,non senza qualche divertente,almeno per me,intoppo.Vi lascio immaginare il giorno in cui Vegeta dovette andare a parlare con i professori di suo figlio.Dico solo che mi fece giurare di non mettere più al mondo bambini per il resto della nostra vita.Trunks venne a raccontarmi l'episodio con molto molto spasso,orgoglio e felicità nello sguardo.Dovetti ringraziare il fatto che mio figlio oltre a un prode combattente era anche un diligente studioso che non dava particolari problemi o chissà che fine avrebbe fatto la scuola.Il giorno Vegeta trascorreva molto meno tempo ad allenarsi per venire a stare con me,quell'enorme balena di sua moglie che non poteva nemmeno alzarsi per fare una passeggiata tanto avevo le caviglie gonfie.Come passavamo il tempo?Spesso in silenzio,paga anche solo della sua presenza,io leggendo i documenti che lui mi portava dall'ufficio e lui allenandosi blandamente in balcone.A volte parlavamo a lungo e molte volte,non mi imbarazza dirlo,facevo tutto quello che avevo voglia di fare a mio marito e che le mie condizioni mi permettevano di fare.Perchè la voglia per mio marito non mi era passata e a quanto pare il fatto che avessi un enorme pancia non lo frenava dal desiderarmi comunque.Il sesso era stato del resto la componente fondamentale del nostro rapporto fin da subito e continuava a esserlo,come continua a esserlo.

E fu durante una delle nostre chiaccherate che il bimbo come evocato dal fatto di essere il centro del discorso decise di venire al mondo.

"Quindi,abbiamo deciso?Bra se è una femmina e Tarble se è un maschio." me ne uscii mentre esaminavo distrattamente un progetto che sarebbe dovuto partire a giorni.Vegeta si fermò,stava allenandosi distrattamente anche lui,per tornare composto in un attimo con la sua solita grazia a fissarmi con la solita mano sul fianco.Odiavo la sua agilità in quei giorni,mentre io ero una mongolfiera arenata. "Ti ho già detto che non capisco perchè vuoi dargli il nome di mio fratello,ma come vuoi insomma." Vegeta non prendeva neanche in considerazione l'eventualità di una bambina,come sempre. "Tarble è un bel nome,è il nome di tuo fratello,che fra l'altro mi è stato molto simpatico, e poi è un nome Sayan..pensavo ti potesse far piacere".In fondo ai nomi ci avevo praticamente pensato io,si era opposto solo ad un paio di opzioni con la sua solita "indifferenza".Sapevo che quel "pensavo ti facesse piacere" l'avrebbe messo a disagio,volevo vedere la sua reazione.E infatti arrossì impercettibilmente mentre si avvicinava al letto e mi si sedeva accanto. "Ma si in fondo di sayan penso che mi sia rimasto solo l'orgoglio e un nome per mio figlio." disse sardonico.Ripensare al suo passato lo metteva sempre a disagio,il pensiero della patria persa e a volte anche i rimpianti che spesso l'avevano portato a azioni sconsiderate gli causavano problemi. Mi spazientii.La sua casa era qui,in quel momento,mentre portavo in grembo suo figlio e non volevo perderlo per i suoi tetri pensieri. "Vegeta,pensavo ti facesse piacere non pensavo di tirare fuori una serie di pensieri che in questo momento scusa,ma non trovo opportuni!" quasi urlai dalla rabbia. Sapevo di averlo ferito anche se non trapelò nulla dal suo sguardo freddo.Sapevo anche di essere l'unica persona sulla faccia della Terra e dintorni a comprenderlo,ad accettare senza riserve le sue ombre e per questo avevo anche il dannato compito di comprenderlo,sempre.Ma in quel momento non ce la potevo fare. Anche lui forse se ne rese conto,voglio sperare,o forse è solo il tempo a indorare i ricordi,perchè rispose in maniera non troppo acida "Va bene,Tarble va bene.Era il nome del fratello di mio padre,un grande guerriero." si alzò,dopo una delle sue rarissime confessioni sul suo passato. "Vuoi qualcosa da bere?" disse mentre si alzava liquidando la questione. "Si grazie!" feci un sorriso beffardo dei miei "Non sai che voglia ho di uno di quei frutti che crescono dietro casa di Goku sui monti Paoz.Ci si fa una spremuta..." Lui strabuzzò appena gli occhi "Non volerò fin laggiù per soddisfare le tue voglie,sappilo.L'aranciata ti andrà benissimo" e si girò per andare in cucina. "Ma io sono incinta e HO le voglie!!" urlai alla porta già vuota.Non ringrazierò mai abbastanza il fatto che mio marito non asseconda sempre i miei capricci. E capii anche il perchè in seguito e forse lo realizzo del tutto solo ora. Quando Vegeta tornò mi trovo con una smorfia di dolore in faccia e giuro di averlo visto sbiancare. Mi aggrappai al suo braccio così forte che gli lasciai il segno delle unghie.Me ne accorsi perchè non era facile scalfirlo."SONO LE DOGLIE!!" dissi vedendo la sua faccia sconvolta. Per fortuna non è neanche uno che perde la calma facilmente.Sapevamo che il parto era a giorni quindi prese la borsa accanto al letto,mi prese in braccio e volammo giù a prendere la macchina in un secondo.Ricordo che mi posò sul sedile con una delicatezza quasi reverenziale.Non disse una parola di conforto ma non lo biasimo.Io sapevo cosa stava succedendo,lui no.Volevo quasi dirgli qualcosa io,per tranquillizzarlo ma non lo feci,ovviamente. Adottai una psicologia inversa e mi auto tranquillizzavo,per fargli capire cosa stava accadendo.

"Accidenti quanto vuole uscire questo bambino!!" non sapevo come ma ero riuscita a chiamare Trunks per avvertirlo e per dirgli di avvisare gli altri.Del resto erano anche loro la mia famiglia,volevo ci fossero,e speravo che Vegeta se ne preoccupasse meno delle altre volte,preso da altre cose. "Tesoro,quanto manca?" dissi con un sorriso forzatissimo mentre sentivo contrazioni fortissime. "Poco.Dopo la curva siamo arrivati." Non mi ero neanche resa conto di quanto fossimo stati fortunati a non trovare traffico.Vegeta correva e aveva uno sguardo che sembrava il solito e che solo io sapevo nascondere un po' di sano terrore.Ne ero felice.Ero felice che il padre dei miei figli fosse capace di emozionarsi per una cosa del genere. Arrivati,mi prese in braccio con sveltezza ma senza forza,il tempo necessario di darmi in consegna a una delle infermiere. Contravvenendo ai nostri patti non mi trattenni.Dalla sedia a rotelle allungai un braccio e gli presi la camicia.Gli schioccai un bacio sulle labbra davanti a tutti,fregandomene,anzi neanche accorgendomi,che Goku e gli altri erano già lì all'ingresso grazie al teletrasporto.E fu lì che Vegeta mi sorprese ancora una volta.Invece di respingermi mi mise una mano dietro la testa e ricambio il bacio seppur velocemente vista la situazione.Mi sentivo carica come non mai nonostante il dolore. Non servivano altre parole,mi bastava quel sorriso a metà fra il sarcastico e l'incredulo."Bene!E ora andiamo a fare questo bambino!" urlai con il mio solito tono allegro.Ricevetti un coro di incoraggiamento e andai.

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Capitolo 4
*** L'importanza di averla fra le braccia. ***


Com'è partorire?Beh se siete donne e avete figli,immagino lo sappiate.In caso contrario,beh non è una passeggiata,che novità.Ma quando ho visto quel ciuffo blu emergere dalle lenzuola era come se fosse passato già tutto. Mi appoggiarono quel fagottino accanto mentre qualcuno mi diceva "Complimenti è una bellissima principessina!". Avevo ragione io allora!Baciai la mia piccola Bra.Aveva un faccino adorabile,era la mia copia identica. Pensai anche al mio ometto.E al mio uomo. "Ah mia piccola Bra...ti ameranno tutti,eccome se ti ameranno!Soprattutto lui!"sorrisi parlando esausta alla mia principessa. Non sapevo quello che stava succedendo fuori da quelle porte,ma me lo raccontarono prima una divertita Chichi e poi un emozionato Trunks.


 

"E quindi si diventa papà per la seconda volta eh?"Gohan diede una gomitata scherzosa a Vegeta.Cosa che non avrebbe mai osato fare fino a qualche anno fa,fra l'altro.
Ovviamente era conscio,come tutti,che non si poteva scherzare invece su quel bacio dato in pubblico. "Tsk!" rispose girandosi il sayan che fino a qualche anno fa l'avrebbe ucciso,per un gesto del genere. Ma a modo suo il figlio di Kakaroth gli riusciva simpatico."Lascialo stare !!" lo riprese ridendo Crilin. Si ricordò di quando stava aspettando che uscisse sua figlia dalla sala parto e quello che gli avevano fatto passare tutti quanti.Almeno Vegeta era rimasto in silenzio e gli aveva solamente fatto un cenno di assenso quasi incazzoso,per avvisarlo che era uscita l'infermiera mentre tutti lo torturavano.Intanto Trunks si era avvicinato al padre. "Papà non vedo l'ora che esca mio fratello!!" urlò felice. "E anche la mamma" disse imbronciandosi di colpo,forse un po' preoccupato,ma tanto simile al padre,non l'avrebbe mai ammesso. Goku gli si avvicinò con Goten "Tua mamma è una donna fortissima,sono sicura che metterà al mondo quel bambino in men che non si dica!E avrà fatto già impazzire il dottore e le infermiere" disse ridendo. Anche i bambini risero,mentre Vegeta rimaneva girato dall'altra parte a braccia conserte.Sembrava che fosse qualcun altro a dover aspettare il figlio,non lui. Goku si avvicinò a Vegeta. "E quindi,la divisa Sayan oggi è perchè è una grande occasione?"* domandò al rivale con uno sguardo che la sapeva lunga. Vegeta si guardò un attimo per poi girarsi infastidito. "Non sono affari che ti riguardano,ma se proprio lo vuoi sapere non è che mi sono vestito per venire qui!Mi stavo allenando quando a Bulma sono venute le doglie!" urlò con la stessa faccia arrabbiata con cui l'aveva minacciato quando aveva promesso le sue foto al Dio dei Kaio. "Oh eccoti finalmente Vegeta!Pensavo che saresti rimasto di piombo fino a che non fosse venuto qualcuno a portarti tuo figlio tra le braccia!" rise Goku e gli altri con lui. "Prendere in braccio...cosa?" mormorò più a se stesso che ad altri nella confusione generale. Ma Trunks l'aveva sentito. "Quindi papà... non prenderai in braccio neanche lui?" disse a bassa voce il ragazzino,abbastanza per essere udito dal padre.Vegeta si sentì come schiaffeggiato.Si rendeva conto dell'enormità dell'affermazione del figlio,nello stesso tempo non voleva ammettere che quella frase l'aveva ferito e soprattutto di trovarsi in preda ai sensi di colpa.Si allontanò da suo figlio di scatto.Non aveva realizzato che avrebbe dovuto prendere in braccio il bambino,li davanti a tutti.Non ce la poteva fare.E il pensiero dello sguardo deluso di suo figlio lo faceva imbestialire.Perchè si era lasciato coinvolgere così tanto dai sentimenti umani?Perchè amava sua moglie e suo figlio?Si appoggiò al muro nella posizione solita mentre osservava gli altri ridere e scherzare ormai abituai al comportamento di Vegeta.C'era da riconoscere la loro perseveranza nel volerlo coinvolgere,ma quel giorno non aveva neanche voglia di stuzzicare Kakaroth.Aveva davvero paura che se fosse successo qualcosa sua moglie gliel'avrebbe fatta pagare cara,stavolta.E ancora,ma cosa gliene fregava,a lui.E invece gliene fregava eccome,anzi era proprio lui a essere irrimediabilmente fregato.Mentre ponderava uscì un infermiera con lo sguardo sereno. "E' qui il padre?" chiese con gentilezza.Tutti si voltarono verso Vegeta che con uno sguardo rabbioso mentre diventava completamente rosso strozzò un "S-si.." "Bene la mamma ha chiesto di fare entrare prima lei e suo figlio,venga." Si levarono cori di "Evviva!" e "Vogliamo vederlo anche noi!" mentre Vegeta non sapeva se maledire sua moglie per averlo messo in quella situazione o ringraziarla di avergli almeno risparmiato l'imbarazzo di fare uscire fuori il pupo.Mentre ignorava gli altri mise una mano sulla spalla di Trunks e a voce bassissima disse."Andiamo a prendere in braccio questo fratello." Trunks aveva gli occhi lucidi mentre si faceva guidare dall'infermiera con la mano del padre salda sulla spalla.

"Vegeta..Trunks...vi presento...Bra!" esordii mentre vedevo entrare i miei due uomini nella stanza.Vidi che entrambi fecero una faccia buffissima,erano così uguali quegli sguardi sgranati. "E' una femmina!!E' una bambina papà!!" disse Trunks tirando il padre per il braccio mentre si avvicinavano.Guardai velocemente Vegeta negli occhi che mi restituirono uno sguardo fra il rassegnato,il sorpreso e il preoccupato. "Vuoi prenderla in braccio Trunks?Ora sei un fratello maggiore e dovrai prenderti cura della tua sorellina!Mi prometti che la difenderai sempre?" chiesi al mio ometto dallo sguardo fiero proprio come quello di suo padre.Li amavo,li amo,così tanto,tutti e tre. "Certo mamma!"rispose Trunks mostrandomi una finestrella nel sorriso."Ma prima la deve prendere in braccio papà!" "Accidenti!" pensai.Non ne avevamo parlato.Non sapevo come sarebbe stato.Vegeta non c'era alla nascita di Trunks.L'aveva preso in braccio mio padre,perchè quella volta non volli nessuno con me.Volevo fare una sorpresa a tutti,e perchè avevamo tutti l'angoscia dei cyborg,non perchè mi vergognassi del mio splendido bambino.Ma ora era diverso...il padre era lì,con uno sguardo indecifrabile.Stavo per sviare e darla a Trunks con una scusa quando vidi mio marito allungarmi le braccia.Forse il tremolio me l'ero solo immaginato mentre senza una parola gli passai quel fagottino.Vegeta aveva preso in braccio poche volte Trunks quando era piccolo ma non avevo timore della sua inesperienza in materia.Avevo paura delle sue emozioni.Poi successe quello che succede a ogni padre quando incontra il figlio per la prima volta.Si innamorò.A modo suo ovvio,ma vidi che,mentre imbarazzatissimo e scocciatissimo da Trunks che gli chiedeva di abbassarsi,sistemava la bambina lei gli afferrò un dito.Era una mano piccolissima che non riusciva neanche a stringere quel grande dito eppure lessi per la prima volta nello sguardo di mio marito lo smarrimento.Il tempo si fermò e un attimo fummo solo noi due.Mi guardava perso.Gli sorrisi incoraggiante mentre gli sussurravo "Vedi che non è così difficile?" e non trovò nemmeno le parole per rimbeccarmi, questo forse mi lasciò ancora più stupita.Ora che Trunks aveva visto il padre prendere la bambina voleva fare il suo dovere di fratello maggiore e conoscere la sorella e vidi che con abilità,dove aveva imparato mio figlio a prendere in braccio un bambino?,la sfilava al padre quasi inerte,che si sedette vicino a me a godersi la scena.Il sorriso sardonico era tornato al suo posto,mentre prendeva fra le dita una ciocca di capelli e mi diceva "E tu?Stai bene?" senza neanche guardarmi. "Certo che sì!"risposi sorridendo.Ed era vero,era uno dei giorni più meravigliosi della mia vita.Avevo vissuto tante emozioni in un solo giorno e una di queste era la nascita di mia figlia.Strinsi forte la sua mano,portandomela alle labbra,sussurrando un "Grazie" sincero. Scosse la testa e mi disse serio. "Mai.Più." Compresi. "Fuori c'è una massa di imbecilli che muore dal vedere questa mocciosa,li facciamo entrare?" mi chiese col suo solito tono. Sorrisi. Entrarono tutti,gioiosi nel vedere che stavo bene e che incanto fosse la mia bambina.La nostra bambina.In quella confusione,scorsi Goku che si avvicinava a mio marito,ora in disparte,appoggiato come suo solito al muro che si congratulava con lui.Per una volta era serio.Si scambiarono quello sguardo che solo fra loro due esiste.Non ero l'unica che aveva un canale di comunicazione speciale con Vegeta.Sorrisi vedendoli,sperando che non cominciassero a scannarsi poco dopo.Quel giorno resistettero,e fu una già gran cosa

*Questa battuta si riferisce a quando Goku nell'OAV "Ehilà! Son Goku e i suoi amici sono tornati" prende in giro Vegeta perchè ha la battle-suit anche se è un giorno di festa,e lui gli risponde che per i Sayan quello E' un vestito da "grandi occasioni".

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