La favola triste

di SavannahQuestionable
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una poltrona di velluto rosso ***
Capitolo 2: *** Un gangster troppo cresciuto ***
Capitolo 3: *** Qualche luce di troppo ***
Capitolo 4: *** Un povero illuso (o forse no) ***
Capitolo 5: *** Il supplizio della ruota ***
Capitolo 6: *** Gocce di pioggia ***
Capitolo 7: *** Il gemello cattivo ***
Capitolo 8: *** Una stanza quasi rosa ***



Capitolo 1
*** Una poltrona di velluto rosso ***


1. Una poltrona di velluto rosso

Qualche volta mi sembra di vedere la mia vita come un film: guardo il protagonista agire, lo incito a fare cose che puntualmente non fa, e spero che accadano cose che puntualmente non accadono. E resto seduto sulla mia poltrona di velluto rosso, insultando lo sceneggiatore per aver scritto un copione che fa schifo. Tom, che usa il mio stesso identico paragone per descrivermi, dice che l'attore dovrebbe ribellarsi, strappare il copione e andare avanti a braccio. Ma l'attore non è così bravo: l'attore è il protagonista perchè è bello, e perchè piace, nel suo lavoro si limita ad essere discreto.
Ho chiesto a David di farmi prendere qualche lezione di canto, anche solo due o tre. Ma lui ha detto di no, perchè io non vendo la mia voce, bensì la mia immagine. Come una puttana, insomma; e si sa che le puttane muoiono tutte tristi e sole.




Note dell'autrice: Prima di tutto, grazie di aver letto!
Come avrete capito, questa serie di drabble non va a finire bene; insomma, niente lieto fine. Un po' perchè io nei drammi ci sguazzo, un po' perchè il cinismo mi appartiene, almeno in parte, e il "per sempre" è la più grossa stronzata che ci abbiano mai raccontato. E no, non sono appena stata mollata, sono sempre stata così!
Concludo dicendo che so che nella prima parte ci sono delle ripetizioni, ma sono volute: mi sembrava che il discorso risultasse più incisivo.
Fatemi sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 2
*** Un gangster troppo cresciuto ***


2. Un gangster troppo cresciuto

Kenneth, una sera in cui non era troppo ubriaco, ma neanche troppo sobrio - altrimenti non avrebbe mai trovato il coraggio di dirmi una cosa del genere - ha constatato che mi piace troppo fare il gangster dal passato difficile, e che è per questo che non ho ancora trovato una donna con la quale mettere su famiglia. Forse ha ragione: la facciata del cattivo mi fa comodo. Avere una persona accanto, avere dei figli, distruggerebbe la mia maschera, mi renderebbe un bravo ragazzo, anche se forse, a quasi quarant'anni, ragazzo non lo sono più. E' questo che mi spaventa: sto invecchiando e, nonostante tutto, sono solo. Il ricordo di Selina non è più così forte, ma fa ancora male. Non tendo mai all'autocommiserazione, ma... Kenneth ha una donna. Patrick ha una donna. Persino Sercan, mio fratello, che ha un carattere peggio del mio, supportato da una buona cultura, si è sposato. Vorrei chiedermi cosa ho che non va, ma sono troppo cresciuto e ho troppo stima di me stesso per ragionarci davvero.




Note dell'autrice: Prima di tutto grazie di aver letto!
Come avrete capito, questa drabble è dal punto di vista di Anis. Non mi soddisfa completamente, ma alla fine ho deciso di pubblicarla, sperando di non avervi deluse!

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Capitolo 3
*** Qualche luce di troppo ***


3. Qualche luce di troppo

Al “Mentore”, locale storico di Kreuzberg, le luci erano sempre troppo forti. Anis, seduto nel privet, beve la sua birra, mettendo momentaneamente a tacere i sensi di colpa dell'essere islamico. Bill, al bancone, è infervorato ad inveire contro David, mentre Tom annuisce, perso con i pensieri chissà dove.
Sembra una serata come tante altre, ma non lo è. Non lo è perchè quando Tom va in bagno, e Anis alza lo sguardo, le luci troppo forti lo convincono che Bill sia una bella donna sola.
Non lo è perchè decide di alzarsi, e raggiunge la ragazza. È troppo tardi quando Bill, gli occhi leggermente velati dall'alcool, lo saluta come un vecchio amico. Anis sorride: sa di essere sobrio, ma si sente inebetito.
Quando Tom torna dal bagno, tutto è già successo.
Con un solo sguardo.





Note dell'autrice: Prima di tutto, grazie di aver letto!
Così siamo arrivati all'incontro: spero di riuscire a esprimere in così poche parole tutto il concetto, ditemi se ne sono in grado, fin'ora è solo un esperimento!

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Capitolo 4
*** Un povero illuso (o forse no) ***


4. Un povero illuso (o forse no)

Tom mi ha sempre detto che mi innamoro troppo facilmente.
In effetti ha ragione: basta uno sguardo. Uno solo. Però è anche vero che era già da un po' che non mi prendevo una cotta del genere. Mi sento davvero cotto di brutto, e tutto perchè Anis mi ha guardato come nessuno aveva fatto mai. Guardava me, e non il mio aspetto. È come se mi avesse guardato dentro, mi sono sentito completamente nudo di fronte a lui, ma non imbarazzato. Una sensazione bella, ecco. Non riesco a trovare altre parole. Poi è arrivato Tom, Bushido gli ha dato una pacca sulla spalla, e se ne è andato.
A Tom Bushido non sta simpatico, anche se gli piace la sua musica. È che non lo può vedere da quando Bushido ha fatto quell'uscita del cazzo in diretta nazionale.
Anche io ero arrabbiato, ma ora... Ora è tutta un'altra cosa.
Da qualche parte dovrei avere il suo numero. Magari mi metto a cercarlo.





Note dell'autrice: Prima di tutto grazie di aver letto!
Siamo arrivati alle sensazioni di Bill, che si è preso una cotta sui fiocchi! Fatemi sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 5
*** Il supplizio della ruota ***


5. Il supplizio della ruota

Cristo, io non sono un tipo romantico. Non mi innamoro degli occhi: mi innamoro di un paio di tette, di un paio di belle gambe. Invece la persona a cui continuo a pensare è piatta come una tavola, e ha due gambe che sembra la pertica, e non in senso positivo. E, in più, non è una donna.
In compenso, ha due occhi da far girare la testa. Quando mi ha guardato, mi sento sentito completamente nudo, ma non imbarazzato. Poi è arrivato suo fratello, che mi ha fissato come se fossi stato un insetto. Forse l'uscita che ho fatto in diretta nazionale qualche anno fa ha guastato i rapporti, per così dire. Ho mollato la presa, e mi sono allontanato.
Il problema non è tanto che lui sia un uomo, anche se in effetti contribuisce al mio stato d'animo. Il problema è che si tratta di Bill Kaulitz. Siamo agli antipodi, non dovrei neanche pensarci.
Eppure... Eppure è uomo, ed è Bill. Basterebbe questo.
Il cellulare vibra. Non conosco il numero.

Ciao! Che ne dici di una birra?”.
Non mi serve chiedere chi è.
Lo so già.





Note dell'autrice: Prima di tutto grazie per aver letto!
Come avete letto, Bill non è l'unico cotto e confuso. Anche Anis è abbastanza fuori fase. Fatemi sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 6
*** Gocce di pioggia ***


6. Gocce di pioggia

Si aspettava davvero che Anis gli desse buca. Da quella serata si erano visti un paio di volte, entrambi permeati di un silenzioso imbarazzo, come se sapessero che la loro amicizia (ma si poteva definire davvero così?) non era destinata a rimanere tale.
Invece, Anis non si è tirato indietro. Si presenta a casa con una bottiglia di vino e un sorriso. Bill, mentre gli fa cenno di accomodarsi in terrazza, spera che Tom dorma fuori come ha detto, perchè non ha ancora imbastito una scusa plausibile per giustificare la presenza di Anis. "Sono innamorato di lui" è una risposta troppo sincera per risultare credibile.
Bill torna in terrazza, e soffoca una bestemmia quando si accorge che sta per cominciare a piovere. In poco tempo i piatti diventano una brodaglia immangiabile.
Anis gli si avvicina, ignorando la pioggia che cade addosso ad entrambi, senza tregua. Bill sente i capelli appiccicarsi alla fronte.
- Secondo te finirà presto? - gli chiede, sconsolato.
Anis scuote la testa: - No. E' appena cominciato - mormora.
E nel momento in cui lo bacia, Bill pensa che potrebbe pure crederci.







Note dell'autrice: Prima di tutto grazie di aver letto!
E siamo arrivati al momento del bacio. Fatemi sapere cosa ne pensate, anche commenti negativi, giusto per vedere che impressioni danno queste drabble!

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Capitolo 7
*** Il gemello cattivo ***


7. Il gemello cattivo

Quando Bill mi ha detto che ha una storia con Anis, la mia prima reazione è stata una bestemmia. Così chiara da non poter essere fraintesa, tanto che Bill è sbiancato e ha mormorato: - Beh, pensavo che la prendessi peggio -. Questo finché non gli ho tirato uno schiaffo da girargli la faccia; sia chiaro, sono anni che io e mio fratello non facciamo a botte. Ma questa volta se l'è proprio cercata.
Comunque, alla fine ne sono uscito peggio io, perchè non ho voluto picchiare forte. E poi me ne sono andato.
Non sono arrabbiato perchè sta con un maschio. Sono arrabbiato perchè è Bushido. E' quello che ha fatto battute del cazzo su di lui. E' quello che lo infilava in ogni sua canzone. E' quello che ora me lo sta portando via.
Lo so, sono patologico, ma io e Bill abbiamo vissuto insieme tutta la vita. Non sopporto che ci sia qualcuno che Bill sia in grado di amare quanto ama me. Io non potrei mai farcela, nemmeno con la donna con la quale formerò una famiglia.
Chiamatemi pure il gemello cattivo, ma io questa storia proprio non l'accetto.








Note dell'autrice: Prima di tutto grazie di aver letto!
Ho voluto concentrarmi anche sulle sensazioni di Tom. Fatemi sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 8
*** Una stanza quasi rosa ***


8. Una stanza quasi rosa

Alla fine, è successo. Bill aveva apertamente paura, Anis fingeva di non averne, ma ce l'aveva eccome. Forse più di Bill. Eppure è successo ugualmente: a casa di Anis, nella sua stanza, tra quelle pareti che sapevano di lui. Si sono assaporati, respirati, divorati, sono finiti come avevano pensato fin dall'inizio. Ma non è stata una cosa volgare, no: è stato pieno di parole sussurrate e di respiri a metà.
Dopo, Anis ha tenuto stretto Bill per ore, anche quando la Mama è rientrata, anche quando Kenneth ha portato fuori i cani. Nessuno ha osato disturbarlo. Non sono usciti dalla stanza neppure per mangiare, si sono goduti tutto il loro tempo, l'hanno rifatto. Bill si sentiva in cima al mondo, la sensazione inebriante di essere amato senza remore. Anis... beh, Anis si sentiva con il cuore scoperto come non succedeva da anni. Ma stava bene, era troppo giovane per rinunciare, e troppo vecchio per aver paura del futuro.
Anche perchè il futuro cominciava proprio in quel momento.







Note dell'autrice: Prima di tutto grazie di aver letto!
Così siamo arrivati all'apice della loro storia. Ma attenti... la vita non è mai sempre in discesa.
Fatemi sapere cosa ne pensate!

 

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