Due vite a Manhattan

di _TheDarkLadyV_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno: Jared Leto al Beresford Hotel? ***
Capitolo 2: *** Capitolo due: Arrivi ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre: Miss Caroline Lane ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno: Jared Leto al Beresford Hotel? ***


Ma guarda chi vi è venuta a fare visita??? VALE ahahhaha!!!
Visto?? Non vi ho detto una bugia!! Sono di nuovo qui per raccontarvi una nuova " fiaba" con i mitici attacchi alla Vals u.u!!! Eheheheh quelli non mancheranno ;)!!!
Come avete capito la nuova protagonista si chiama Phoebe, ma attenzione non è Phoebe di " Streghe" ( io ci andavo matta ;))!! Ho scelto questo nome perchè ha un significato particolare: Phoebe è un nome greco ( sono fissata) che indica la Dea della Luna, oltre al fatto che sempre questo nome appartiene a una delle lune che gira intorno a Saturno.
Okay credo che per adesso possiamo finirla qui ;)!!
Come al solito non conosco nessuno tranne Phoebe che è di mia invenzione ( quindi non è Alyssa Milano u.u) e tutto ciò che succederà deriva dalla mia spiccata perversione o quanto meno capacità mentale di crearmi filmini che potrebbero ricevere gli oscar della demenza..-.-"
ATTENZIONE: questo capitolo, ovvero il primo di una lunga serie, è quello preparatorio dove avrete il piacere ( dai chiamiamolo così) di conoscere alcuni personaggi fondamentali per il corso naturale degli eventi oltre all'inizio della vicenda vera e propria ( ehehehehheheheheeehh...okay basta)..
Detto questo vi lascio alla lettura qualora voi decidiate di assecondare nuovamente il mio diabolico e fichissimo piano ( o.O)!!!!


Capitolo uno: Jared Leto al Beresford Hotel?
La vita di Phoebe Cooper non era speciale, anzi era la più semplice che si potesse condurre, lontana anni luce da tutto ciò che era mondano. Lei la divideva fra il lavoro e gli amici e come tutte le ragazze della sua età sperava un giorno di poter incontrare il principe azzurro vivendo così felice e contenta come assicuravano le fiabe, ma sembrava che quel giorno fosse destinato a non arrivare mai.
Cresciuta a San Francisco, Phoebe si era trasferita a New York con la speranza di poter realizzare il suo più grande sogno: diventare una stilista di fama mondiale. Ma nonostante avesse studiato e possedesse un talento innato, non era riuscita a farsi valere in mezzo a quella giungla di sciacalli e così ora si era trasformata nella cameriera di uno dei tanti e prestigiosi hotel di Manhattan, il distretto di New York in cui era andata a vivere. Nonostante fosse triste per non essere riuscita nel suo intento, non era affatto dispiaciuta del suo lavoro, poiché le permetteva di essere indipendente, le concedeva un bell’appartamento e le garantiva di vivere per metà il suo sogno, ovvero abitare nella grande Mela. Fin da piccola Phoebe considerava New York, la città della fortuna, dei sogni e delle grandi speranze e continuava a pensarlo nonostante tutto.
Quella mattina si prospettava faticosa come tutte le altre, anzi forse molto più pesante, poiché la camera numero 3546 da circa mezz’ora la teneva occupata a causa del disordine colossale che regnava sovrano. Phoebe si ritrovò più volte ad imprecare come una sorta di preghiera, innervosendosi ogni volta che inciampava in qualcosa. Era assurdo dover stare lì così tanto tempo per colpa di nottate focose!
In quel momento la porta della stanza si aprì celando una figura magra, alta e dall’aspetto nordico con corti capelli biondi. Aveva un gran sorriso stampato in faccia e nonostante fossero le otto del mattino non dava segni di stanchezza. Nora viveva all’insegna dell’allegria e della convinzione che non tutto nella vita veniva per nuocere; tutto ciò che c’era di negativo serviva a fortificare e a far capire che la vita non andava sprecata, ma vissuta fino in fondo, possibilmente con grande divertimento. Era una ragazza solare e molto paziente nonché migliore amica di Phoebe.
Se Phoebe era fissata per la cioccolata, i libri e lo shopping sfrenato, Nora amava il cinema, le riviste di moda e il gossip. Proprio sul gossip Nora era imbattibile, soprattutto sul tema de “ gli uomini più sexy del pianeta” dove per lei Brad Pitt deteneva il potere da tempo immemore. Era straordinario come riuscisse a parlare per ore e ore di quell’uomo elencando tutti i suoi pregi e inducendo Phoebe e le altre amiche alla nausea. Quando non parlava di Brad Pitt e delle news che leggeva qua e là cominciava a sfilare l’elenco degli uomini più affascinanti che avevano passato gli anta optando per una spiegazione nauseante su Ralph Fiennes e Alan Rickman.
In quel momento Nora si avvicinò a Phoebe e le stampò un bacio sulla guancia, segno del suo buongiorno.
“ Ehi vedo che sei più allegra del solito oggi” notò Phoebe mentre sistemava i cuscini “ cosa ti è successo?” chiese poi sorridendo. Nonostante il nervosismo mattiniero, Nora riusciva ad essere una medicina davvero efficace per lei.
“ Ero nella hall a fare quattro chiacchiere con il nostro caro Chuck..”
“ Ma tu non dovevi essere nelle stanze a pulire?”
“ Ehm sì, ma sai come sono..”
“ Appena hai due minuti di libertà corri da Chuck per sapere se prenota qualche personaggio importante sperando che sia Brad Pitt” recitò Phoebe a mo di preghiera. Nora annuì sorridendo.
“ Esatto. E mentre ero lì c’è stata una telefonata. Io ho pensato che fosse la solita prenotazione e così è stato, ma poi curiosa ho chiesto chi fosse e..” i suoi occhi si illuminarono in modo sinistro “ lo sai chi verrà a stare per un po’ in questo albergo?”
“ Brad Pitt?” chiese sorridendo Phoebe continuando il suo lavoro.
“ Se magari!” rispose sospirando Nora “ se fosse stato così avrei fatto già saltare in aria l’edificio! Ma non siamo qui a parlare del mio caro Brad..”
“ E di grazia si può sapere chi è questa creatura che ti fa uscire dalle grazie di nostro Signore peggio di come lo fa Brad Pitt?” chiese Phoebe curiosa, smettendo di mettere in ordine e fissando la sua amica.
“ Sembra che tu in questo momento l’abbia dimenticato” continuò guardandola.
“ Cara, Brad sarà mio, questo non me lo toglie nessuno dalla testa..”
“ Però c’è un piccolo dettaglio che hai trascurato..” disse sorridendo Phoebe.
“ E quale sarebbe?”
“ Brad è già impegnato!”
“ E che vuol dire?” domandò Nora prendendo un panno e aiutando la sua amica nell’impresa “ le corna vanno sempre di moda. Non le leggi le riviste?”
“ No, quello lo lascio fare a te”
Sorrisero e poi Nora riprese: “ allora vuoi sapere chi è che ha prenotato la suite 6277?”
“ Vorrei rispondere no, ma per come ti brillano gli occhi sono davvero curiosa di sapere chi è questo tizio..” rispose Phoebe smettendo di pulire insieme a Nora.
“ Jared Leto!” esclamò soddisfatta.
“ Chi?” chiese Phoebe confusa.
“ Jared Joseph Leto, attore, cantautore, chitarrista e regista statunitense, nonché frontman della band 30 Seconds To Mars formata insieme al fratello Shannon Leto, nel 1998..”
“ Frena! Non c’è bisogno di Nora Wikipedia per farmi capire che è un personaggio famoso..” disse Phoebe cercando di arrestare l’avanzata pericolosa dell’amica “ sta di fatto però che io non lo conosco..”
“ NON SAI CHI E’ JARED LETO?!” esclamò a voce altissima Nora, scioccata dall’affermazione di Phoebe, prendendola quasi come una bestemmia.
“ Ma perché dovrei saperlo?” chiese Phoebe facendosi piccola piccola.
“ No, non è possibile che tu non conosca l’uomo più sexy del 2010, 2011 e pure del 2012! Cioè solo che vedi i suoi occhi ti perdi, tu immagina il resto. Resterei ore e ore a guardarlo!” e poi ritornando in sé proseguì “ ma allora tutti i miei discorsi sul gossip non ti hanno insegnato niente?”
“ Ma secondo te posso mai ricordarmi a distanza di anni tutto quello che tu leggi in quelle riviste?” chiese scioccata Phoebe “ non posso memorizzare ogni cosa come fai tu, non riesco a tenere il tuo passo e poi sai che preferisco i libri”
“ Aspetta!” disse ad un tratto Nora illuminandosi “ dovrei avere una rivista di là che parla proprio di lui o comunque appare in certe foto al bacio. Appena finiamo di pulire queste maledette camere devo fartele vedere così ti rendi conto di chi sta per venire!”
Phoebe sospirò e ritornò al lavoro che tenne occupate entrambe per un bel po’.
“ Ma ti rendi conto? Guarda quella come si è conciata!” esclamò sottovoce Nora osservando la donna che stava uscendo dalla sua stanza.
“ Beh effettivamente i colori non sono accostati in modo consono e il tipo di abbigliamento non è adatto per una signora di quell’età..”
Phoebe e Nora stavano scendendo dai piani alti dirette alla lavanderia con montagne di indumenti sporchi e nel frattempo lanciavano occhiate critiche alla gente facendosi grandi risate. Quello era uno dei loro hobby preferiti. Scesero le scale sogghignando.
“ Alla buon’ora!”
“ Scusaci Dana, ma la camera 3546 è stata attaccata dai vandali..”
“ Ancora?!” esclamò la donna “ ma quelli fanno solo un’arte?”
Nora e Phoebe risero di cuore alla sua espressione per poi spostarsi e andare da Jolanda.
“ Ehi Jole!”
“ Ciao Phiphì!” esclamò la ragazza voltandosi “ Nora non toccare!”
“ Scusa ma quell’abito è stupendo!” disse Nora osservandolo “ di chi è?”
“ Della signora Dickins” disse Jolanda avvicinandosi alle altre per contemplarlo “ bello vero?”
“ Questo è stato fatto a mano” disse Phoebe studiandolo da vicino “ vedete quelle linee? Solo una mano delicata poteva farle. Le macchine da cucito non sarebbero riuscite a farne di così morbide..”
“ Dio Phoebe tu sei spettacolare!” esclamò Jolanda “ e io mi chiedo ancora che cazzo ci fai qui quando potresti essere fuori a spaccare il mondo con le tue idee stupende!”
“ Me lo chiedo pure io” disse sconsolata Phoebe guardandola.
Sia Jolanda che Nora le si avvicinarono e l’abbracciarono forte.
“ Vedrai che tutto andrà per il meglio..” la rassicurò Jolanda.
“ ..e fra poco tempo ci ritroveremo miss Phoebe Cooper che farà una linea di abiti invernali così stupenda da far morire di invidia anche Dolce e Gabbana!” esclamò Nora.
“ Non esageriamo!” esclamò imbarazzata Phoebe.
“ Ehi ma avete scambiato questo posto per un bar?” la voce tonante di Dana arrivò in modo perforante alle loro orecchie e sussultarono per lo spavento. Il capo della lavanderia era la donna più operosa che Phoebe avesse mai visto e allo stesso tempo una persona davvero eccezionale.
“ Scusaci..” disse sorridendo Phoebe mentre Dana si allontanava.
“ Fai finta di lavorare mentre io ti do una notizia incredibile” sussurrò Nora a Jolanda mentre questa si accingeva a sistemare gli abiti appena arrivati nell’acqua.
“ Che devi dirmi?” chiese lei continuando a tener d’occhio Dana, che si trovava al di là della stanza. Phoebe alzò gli occhi al cielo. Aveva capito subito che Nora stava per divulgare come se fosse una parabola la notizia che aveva appena saputo.
“ Jared Leto verrà a stare da noi e alloggerà nella suite 6277!” esclamò sottovoce Nora tutta emozionata nel ripetere quelle parole che su Jolanda ebbero l’effetto di un vulcano in principio di un’esplosione. Possibile che tutte avessero quella reazione eccetto lei? Possibile che tutte andassero dietro a quel presunto sexy simbol e lei continuava ad essere ignorante sull’argomento? Eppure Phoebe aveva cercato di ascoltare da Nora tutte le stupidaggini che le varie star combinavano in giro per il mondo e cominciò a spremersi il cervello per cercare di ricordare se avesse sentito qualche notizia su di lui. Ma niente! Lei non ricordava proprio niente!
“ Oh mio Dio!” esclamò Jolanda, forse un po’ troppo forte. Infatti al suo piccolo urlo di entusiasmo le altre ragazze si voltarono verso di lei che arrossì imbarazzata.  Subito si avvicinò Dana abbastanza preoccupata.
“ Tesoro che cosa è successo?”
“ Ehm sta poco bene!” esclamò quasi con un acuto Phoebe cercando di mettere in ordine la situazione “ sta andando in sudorazione e ha bisogno di una boccata d’aria..”
Nel frattempo Jolanda si era appoggiata a Nora che con la mano cercava di farle vento.
“ Oh povera cucciola!”
“ Possiamo portarla con noi, tanto abbiamo finito” disse Nora con l’aria più amabile che le uscì in quel momento. Dana la osservò e poi annuì convinta.
“ Sì vai” disse facendo una carezza a Jolanda che cercava di non ridere“ per oggi hai finito, cara”
“ Grazie..” sussurrò con aria mozzata la ragazza. E così lei, Phoebe e Nora uscirono dalla stanza con la speranza di restare serie fino a quando non si sarebbero allontanate dalla visuale di Dana che continuava ad osservarle come se nascondessero qualcosa. In tutta fretta salirono le scale e quando si ritrovarono nel corridoio da sole Jolanda cominciò ad abbracciare le sue amiche come se avesse avuto la notizia di una promozione.
“ Sapete a chi assomigliate?” chiese ad un tratto Phoebe.
“ A chi?” chiese Nora ritornando d’un tratto seria.
“ A due bimbeminchia che aspettano una celebrità per sbavargli dietro!”
“ Ma noi non siamo bimbeminchia!” esclamò indignata Jolanda “ siamo solo ragazze che vogliono sognare ad occhi aperti e credo che lo faranno per un bel po’!”
A quella affermazione anche Phoebe non poté che ridere.
“ Andiamo a cambiarci” propose Nora “ tanto i nostri turni fortunatamente sono finiti per oggi”
“ Andiamo!”
Le ragazze entrarono nelle stanze dei dipendenti dove si cambiarono a ritmo di chiacchiere e di risate. Phoebe ringraziava sempre il cielo per averle mandato quelle due ragazze straordinarie perché cominciava a sospettare che se non avesse messo piede in quell’hotel tre anni prima, non avrebbe mai incontrato le sue due migliori amiche. Restò per un attimo a guardarle mentre discutevano il modo per avvicinarsi a Jared Leto senza avere problemi e sorrise amorevolmente.
“ Oh cavolo!” esclamò Nora “ non sono qui le riviste! Cazzo non posso farti vedere Jared Leto in prima pagina!”
“ Cara possiamo sempre passare per qualche negozio e indicarglielo, no?” disse Jolanda abbracciando Phoebe.
“ Mmmh..okay!”
“ Avete fatto?” chiese Phoebe sorridendo.
“ Direi che possiamo andare” disse decisa Nora. Uscirono dall’hotel impacchettate nei loro cappotti. Ormai dicembre era alle porte e con lui stava ritornando il grande freddo che a giorni si sarebbe trasformato in neve, rendendo difficile l’attraversata della città per arrivare in hotel.
“ Ragazze che ne dite di pranzare insieme?” propose Nora.
“ Certo!” esclamò Phoebe.
“ Bene allora vi guido io in un posticino niente male” disse Jolanda prendendo in mano le redini della guida. Mentre attraversavano il quartiere Nora soffocò di poco un urlo di gioia e Phoebe capì subito di cosa si trattava.
“ E’ lui!”
“ Ma dov’è?”
“ Guarda quel gran figo su quella copertina!”
“ Chi questo?”
“ Aspetta entriamo così lo vedi meglio”
Phoebe fu trascinata dalle sue amiche dentro il negozio e si diresse in modo forzato nell’angolo delle riviste dedicate al gossip vicine alla vetrata. Nora prese in mano il giornale e dopo averlo sfogliato come una dannata, arrivò alla pagina in cui faceva da sovrano una  foto con un uomo dai capelli corti e castani sparati in alto in posa come un modello con due occhi da cui traspariva tutto il suo fascino e sensualità, oltre al fatto che Phoebe non tralasciò neanche i suoi lineamenti angelici. Adesso sì che riusciva a capire il grande entusiasmo delle sue amiche al sentire quel nome. Jared Leto poteva essere davvero inserito nella classifica degli uomini più belli del mondo, anche solo per la sua faccia e i suoi occhi. A quel punto Phoebe dovette pensare che tutto il resto non doveva essere minimamente da buttare!
“ Ehi Phiphì ci sei?” chiese Nora sventolandole una mano davanti.
“ Oh sì ci sono” disse scacciando dalla testa certe idee alquanto discutibili. Ridiede il giornale a Nora e cercò di distrarsi da quella foto puntando i suoi occhi azzurri sulle riviste di moda.
“ Ragazze venite qui!” esclamò ad un tratto Nora che aveva preso a leggere l’articolo. Jolanda e Phoebe si avvicinarono a lei curiose.
“ A quanto pare il bel Jared aveva una storia con questa tizia e ora si sono lasciati!”
“ Evvai Jared è di nuovo single!” esclamò Jolanda battendo il cinque con Nora.
“ Ragazze smettetela” disse Phoebe alquanto imbarazzata “ ci stanno osservando tutti. Potreste smetterla con questo balletto cretino..”
“ Oh sì giusto..” disse imbarazzata Jolanda spostandosi i capelli castani dal volto.
“ Il bello è che questa relazione andava avanti da un bel po’ di tempo e io, regina indiscussa del gossip, non ne sapevo nulla! Niente di niente!”
“ Beh lo sai che Jared è bravo a nascondersi” disse saggiamente Jolanda.
“ Beh certo lui è un ninja!” disse Nora facendo ridere Jolanda.
“ Ragazze io sto morendo di fame” disse Phoebe “ andiamo a mangiare?”
“ Mamma mia, sei una palla al piede!” esclamò Nora sorridendo.
“ Senti chi parla!” esclamò Phoebe aprendo la porta del negozio.
“ Ma ci pensate che domani ce lo ritroveremo al Beresford Hotel?” chiese con aria sognante Jolanda.
“ Chissà perché..” disse pensierosa Nora.
“ Ma la finite di parlare di quest’uomo?” chiese esasperata Phoebe “ Jared di qua, Jared di là! Mi state facendo venire la nausea!”
“ Scusami ma l’hai visto?” chiese Nora mentre entravano nel ristorante seguendo Jolanda.
“ Sì che l’ho visto, ma non mi sembra il caso di fare tutto questo casino per un uomo”
“ Ahah frena lui non è un uomo..” cominciò Jolanda appena le accompagnò al loro posto. Si sedettero e Nora terminò dicendo: “ lui è la perfezione. Ha quasi quarant’anni e ne dimostra massimo trenta. Se metti a paragone le foto scattate in tutti questi anni vedi che non è cambiato di una virgola..”
“ E il fratello poi?” chiese Jolanda. Phoebe continuava a spostare il suo sguardo da un’amica all’altra cercando di seguire il filo del discorso. Jolanda e Nora erano passate da Jared a suo fratello e non capiva il perché.
“ E che centra il fratello?”
“ Phiphì Shannon Leto è un altro uomo decisamente sexy e come Jared sembra immortale. Secondo me quei due hanno bevuto l’elisir dell’immortalità..” disse Nora.
“ Sì lo penso anche io”
“ Adesso basta” disse Phoebe “ basta parlare di questa gente. Fatemi riposare il cervello che avete provveduto a far sballare”
“ Okay cara” disse sorridendo Jolanda “ per ora ti diamo una tregua, ma da domani si ricomincia!”
“ Yuppi!” esclamò Phoebe in tono lugubre “ non vedo l’ora!”
Tutte quelle notizie la stavano portando in confusione, forse perché si sentiva stanca, o solo perché voleva saperle con un po’ più di calma. Non sapeva perché, ma sentiva dentro di lei una sorta di emozione repressa che cercava di uscire esplodendo come non mai. Non riusciva a capire da dove potesse prevenire. Sapeva solo che la vista di quell’uomo su quel giornale l’aveva per un attimo destabilizzata. Se quello non era photoshop non osava immaginare come fosse Jared dal vivo!
“ Come sei stata impassibile con Johnny Depp lo sarai anche con Jared Leto” si disse “ in fin dei conti è solo un uomo! Un comune mortale”
Tranne però che per un piccolo particolare che lei si ostinava a non pensare: i suoi occhi belli, blue e profondi. Occhi del genere non ne aveva mai visti e mentalmente prese l’appunto che se mai le fosse capitato di incrociarlo in albergo o di ritrovarselo in camera, avrebbe evitato di guardarlo, per non sentirsi in imbarazzo.
Ma Phoebe non poteva sapere, lì con le sue amiche, a cosa stava andando incontro..





Spero che come primo capitolo vi sia piaciuto o quanto meno vi abbia divertito :)!!
Per sommi capi avete conosciuto Phoebe, Nora e Jolanda. Tre ragazze e tre caratteri diversi, mooolto diversi u.u!! Pian piano le caratterizzerò molto meglio, tranquille ;)!!
Questa ossessione nei confronti di quel sant'uomo ( o.O) doveva starci perchè tutto si collega e capirete come andando più avanti. Tranquille nel prossimo capitolo arriverà la nostra cara DivaH ( e non so perchè ma con quel nome in questo momento mi viene in mente la canzone di Beyoncè o.O) e vedrete, vedrete..e vi aggiungo che ci sarà di che divertirsi muahahahhaha!!!
Ah sì lasciatemi qualche pensiero, ditemi cosa ne pensate di questa vicenda, se vi piace, se non vi piace così giusto per sapere se la devo continuare o meno. Se vi annoia la elimino subito :):)!!
Vi lascio con alcune domande ^^: cosa ne pensate di Phoebe e del suo sogno mancato? E di Nora l'allegria fatta a persona, nonchè versione femminile di Alfonso Signorini? E di Jolanda nonostante è ancora da conoscere? E poi Phoebe a cosa sta per andare incontro?
Alla prossima,
Vals:)

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Capitolo 2
*** Capitolo due: Arrivi ***


Capitolo due: Arrivi
“ Jared devi stare tranquillo okay?”
“ Shan io sono tranquillo, ho solo bisogno di trovare il mio senso di stabilità”
“ Ma non è lontano da tutti noi che lo troverai!”
“ Credi che sia facile per me non riuscire a parlarne con la persona che mi ha sempre capito? Credi che sia facile non riuscire ad aprirmi come ho sempre fatto con te?”
“ Beh Jay se ti può consolare sappi che io ti sono e ti sarò sempre vicino, anche se tu ora sei lontano da Los Angeles”
Sul volto di Jared si posò un piccolo sorriso di dolcezza. Sapeva che Shannon l’avrebbe detto e ciò, nonostante tutto, lo rincuorava.
“ Grazie..”
“ Ma dove hai intenzione di andare?”
“ Per ora vado a New York e lì deciderò cosa fare. Forse andrò in qualche posto sperduto del mondo a riprendere me stesso, o meglio, quella parte di me che ancora esiste, oppure rimarrò in una stanza d’albergo a pensare. Vorrei sprofondare..”
“ Ehi bro! Non voglio sentirti parlare in questo modo!” esclamò Shannon “ supererai anche questa cosa! Ce l’hai sempre fatta e ce la farai anche ora e con il mio aiuto, anche se è solo telefonico..”
“ Grazie Shan! Senza di te non sarei niente”
“ Tu sei e saresti stato sempre un fottuto grande genio che ha spaccato il mondo e il fratello più rompipalle che esista sulla faccia della Terra e di Marte”
Entrambi risero nonostante Jared non fosse sicuro della sua azione.
“Io la amavo..” il suono della sua voce spiazzò Shannon dall’altro capo del telefono, mandando in frantumi la sua risata.
“ Jared devi farti forza. Lo so che è odioso da dire, ma guarda in faccia la realtà: lei non ti amava, non era lei la persona che cercavi. Come al solito hai preso un abbaglio. Sono sicuro però che riuscirai a trovare la persona giusta, ne sono certo”
“ No non voglio nessuno..”
“ E invece io credo che troverai la persona giusta per te” disse Shannon deciso “ quando meno te l’aspetti te la vedrai comparire e sarà quella che ti lascerà senza fiato. Sarà così bella da lasciarti senza parole e i tuoi occhi non faranno altro che cercarla e la sapranno riconoscere anche in mezzo a centinaia e centinaia di altre ragazze..”
“ Shan che fine ha fatto il tuo lato animalesco?”
“ Effettivamente in questi giorni mi sento un po’ strano, come se lo Shanimal che c’è in me mi stesse lasciando”
“ Quella è la vecchiaia fratello mio!”
“ Ehi!” esclamò tra l’offeso e il divertito Shannon.
“ Scusami ma ora ti lascio”
“ Okay ma chiamami appena hai bisogno di sfogarti!” disse Shannon.
“ Lo farò, tranquillo”
Jared chiuse la telefonata dando un colpetto secco al tasto rosso del suo BlackBerry che ripose nella tasca del suo cappotto, e ritornando con lo sguardo verso la città che dal finestrino del taxi sfrecciava così veloce da lasciare una scia di colori. Il suo non era il solito sguardo seducente o allegro come la gente ormai era abituata a vedere, bensì era uno sguardo vuoto, privo di emozioni e assente. I suoi occhi nonostante fossero più blu del mare e più brillanti degli zaffiri erano spenti e tristi. Li aveva nascosti con un paio di occhiali da sole anche se fuori non c’erano raggi solari, ma solo nuvole bianche che annunciavano la neve.
Seduto continuava a picchiettare con le dita la gamba che nel frattempo si muoveva freneticamente come se lui fosse in attesa di qualcosa che attardava ad arrivare e invece Jared Leto era solo nervoso e per di più arrabbiato con il mondo intero.
Era stufo di essere deluso, di fidarsi di qualcuno che si rivelava essere sempre un’altra persona, di essere ingannato proprio quando pensava di aver trovato qualcuno di importante. L’aveva fatto un volta questo sbaglio e ci era stato male e si era ripromesso di non far accadere mai più una cosa del genere e invece a distanza di tanto tempo, Jared era ricaduto in quella prigione di nome Amore. Ma ora il suo cuore era stato calpestato, anche più del dovuto e questa volta neanche la finta allegria poteva alleviare il dolore che aveva, nemmeno le sue solite stupidate potevano calmare la rabbia che sentiva dentro, perfino la musica non riusciva ad aiutarlo come aveva fatto in tutti quegli anni; probabilmente per lui era giunto il momento di riposarsi, di allontanarsi anche solo per un po’ di tempo dalla sua realtà e di trovare un punto di equilibrio.
E una stanza d’albergo poteva per alcuni giorni fargli calmare i bollenti spiriti di rabbia e fargli decidere quali posti visitare in giro per il mondo. Voleva andare lontano e non ritornare per un bel po’; vivere in silenzio e dare spazio ai suoi pensieri. Sarebbe riuscito di nuovo a superare queste situazioni?
Doveva riuscirci per il suo bene e per il bene di chi gli stava vicino e che aveva cercato di aiutarlo. Jared aveva avuto un blocco, non era nemmeno riuscito ad esprimere i suoi sentimenti a Shannon e la cosa lo turbava davvero. Suo fratello era sempre stato un punto di riferimento per lui, uno straccio di speranza nel suo inferno personale e ora neanche quella luce riusciva ad aiutarlo.
“ Signore siamo arrivati..” disse esitante il taxista che per tutto il viaggio l’aveva osservato di sottecchi preoccupato. Jared ritornò in sé e girando la testa verso il finestrino vide davanti a sé il solito albergo che prenotava quando era a New York e imitando il taxista che stava uscendo dalla macchina per scaricare i bagagli, scese anche lui e respirò l’aria circostante. Sapeva di ricordi nostalgici che per un secondo gli strapparono un sorriso, ma che subito trasformò in una smorfia.
In un attimo, infatti, si ritrovò sommerso da fotografi e giornalisti che, probabilmente, non avevano niente di meglio da fare per continuare a setacciarlo come ormai avevano preso l’abitudine da alcuni giorni.
“ Signor Leto, come mai qui a New York?“
“ Cosa l’ha spinta a non ritornare a Los Angeles?“
“ Avete finito il tour. Cosa pensa di fare ora?”
“È vero quello che si dice in giro, signor Leto?”
“Il motivo della sua presenza qui a Manhattan centra qualcosa con la ragazza misteriosa che si è ostinato a tenere segreta per tutti questi mesi?”
“È vero che vi siete lasciati una settimana fa?”
“ Ehi signor Leto da questa parte!” esclamò l’ennesimo giornalista.
“ Su forza andate via, non vedete che il signor Leto non vuole rispondere alle vostre domande?” chiese con voce tonante l’uomo vicino a Jared scansando in malo modo la piccola folla e creandosi un varco.
“ E lei chi è scusi?” si affrettò a chiedere una giornalista lì vicina.
“ Io sono Bob MacLagen e sono un taxista che sa riconoscere quando un ragazzo non vuole essere scocciato dalle vostre sciocche e insulse domande. Ora se non vi dispiace il signor Leto deve passare!”
Jared rimase immobile a studiare quell’uomo basso e calvo che l’aveva appena salvato da una banda inferocita di iene assetate di notizie.
“ Signore cosa fa lì impalato? Preferisce morire di freddo?” chiese Bob con un gran sorriso che a Jared sembrò quasi paterno.
“ No eccomi” e prendendo l’unica valigia, che Bob non era riuscito a prendere, entrò insieme a lui nell’edificio.
“ Grazie Bob”
“ Di nulla signor Leto”
“ Chiamami Jared”
“ Okay Jared” disse Bob con un gran sorriso.
Un ragazzo vestito con una divisa nera si fece avanti e accolse Jared con un gran saluto.
“ Grazie Bob puoi andare ci penso io al signore” disse con professionalità. Bob gli sorrise e salutando ancora una volta Jared andò via.
“ Signore bentornato!”
“ Grazie Chuck” disse Jared sforzandosi di sorridere.
“ I bagagli verranno immediatamente trasportati nella sua stanza. Ah ecco a lei le chiavi. Se vuole può rilassarsi in una delle camere relax qui al pian terreno..”
“ Non male come idea” rispose Jared che in quel momento non ne sapeva di riposarsi. Maledetta insonnia!
“ Bene allora se ha un po’ di pazienza le prenoto immediatamente la stanza così potrà assaggiare subito un po’ del nostro relax” disse Chuck sorridendo.
“ Aspetterò qui” Jared non era stanco, almeno non fisicamente. Tutta la stanchezza che sentiva era solo mentale.
Chuck in due secondi fece la prenotazione e appena arrivò una ragazza nella sua divisa bianca disse: “ signore lei è Bea. Sarà lei ad accompagnarla”
“ Bene allora mi faccia strada” disse Jared rivolto alla ragazza e con il suo sorriso sghembo la fece sciogliere ed evidenziare il rossore delle guance. Jared lo notò ma decise di far finta di nulla. Non aveva voglia di perdersi nelle sue solite sciocchezze, nel suo solito divertimento. Ciò che si era prefisso era stare nella sua stanza d’albergo a pensare e non a divertirsi con le cameriere, come aveva sempre fatto. Scosse la testa e si allontanò con la ragazza all’insegna di un bel relax per iniziare il suo soggiorno.



“ Sì sono in ritardo, lo so, non me lo ricordare!”
Phoebe si era affrettata a raggiungere Nora nella loro saletta e con ancora il fiatone si svestì e infilò la sua divisa.
“ Su non preoccuparti, io e Bree ti abbiamo coperto e fortunatamente James non si è accorto di niente” disse Nora bevendo un bicchiere d’acqua fresca.
“ Grazie mille!” esclamò Phoebe abbracciandola “ pensavo di essere già licenziata!”
“ Quanto la fai tragica!” esclamò Nora “ come mai questo ritardo?”
“ La sveglia non ha suonato e io ero convinta che oggi fosse il mio giorno libero”
“ Ragazze!”
“ Ehi Chuck che ci fai qui?”
“ Bisogna sistemare la suite 6277 e ho pensato chi meglio di voi può farlo?”
“ Nooo è arrivato!” esclamò Nora abbracciando Chuck fremente di eccitazione.
“ Ehi mi stai strozzando!” disse Chuck con un filo di voce “ sei impazzita?”
“ Oh mio dio! Forza Phoebe che ci fai ancora qui? Andiamo muoviti!” Nora si staccò da Chuck e con una mano trascinò via dalla stanza Phoebe che alzò gli occhi al cielo facendo sorridere il ragazzo, il quale le seguì diretto nella hall. Di bellezza mediterranea, con carnagione scura, capelli ricci, corti e neri e con due occhi color nocciola che toglievano il respiro, Chuck era il ragazzo che ogni mamma potesse desiderare per la propria figlia. Era tranquillo, simpatico e molto preso dal suo lavoro, che conduceva con grande zelo. Amava la sua professione che molte volte lo portava ad assumere un comportamento altezzoso senza che lui se ne accorgesse e che Nora metteva sempre in evidenza prendendolo in giro. Chuck era il più riflessivo del gruppetto. Beh non era difficile diventare amica o amico di tre tipe scatenate come Nora, Phoebe e Jolanda soprattutto se si metteva un po’ di pazzia e di senso dell’umorismo in mezzo e un mucchio di piccoli incidenti buffi. Dopotutto il Beresford Hotel era come una grande famiglia. Per Phoebe, Chuck era come un fratello maggiore che le consigliava sempre come andare avanti in quei momenti particolarmente difficili e cupi.  
“ Mi raccomando non fatevi conoscere come al solito” le ammonì Chuck quando ritornò dietro al bancone della reception.
“ Tranquillo, non ci metteremo in nessuno guaio..” rispose Phoebe che continuava ad essere trascinata da Nora “ almeno penso e spero..”
Chuck scosse la testa sorridendo e tornò alla sua postazione pronto per ricevere nuove prenotazioni e nuovi incarichi.
“ La smetti di correre?” disse Phoebe con il fiatone.
“ Dai che siamo arrivate!” esclamò Nora arrivando per prima davanti alla porta della tanto sospirata suite 6277. Phoebe sapeva per certo che quella situazione l’avrebbe portata alla morte. In quel momento risentì dentro di sé quella strana emozione che le attanagliò lo stomaco e le fece battere forte il cuore. Ma perché si sentiva così? Continuò a ripeterselo mentre entrarono nella stanza che sapeva di pulito e che ancora non era stata sfiorata da mani profane. Tutto era ancora intatto e questo fece capire alle ragazze che il famoso Jared Leto, conosciuto dai più come la DivaH, non aveva ancora preso possesso della stanza e questo, non si sapeva bene il perché, fece tranquillizzare Phoebe.
“ Bene sistemiamo i suoi vestiti negli armadi e rendiamo questo ambiente..”
“ Super favoloso, segno dell’accoglienza che solo il Beresford Hotel sa dare. Ma quant’è che la smetterai di ripetere le stesse parole di James?” chiese Phoebe mentre recuperava le valige, posandone una sul letto dall’aria invitante.
“ Lo sai che James nonostante i cinquant’anni è un uomo affascinante! È irresistibile!” esclamò Nora. Per tutta risposta Phoebe le lanciò un cuscino.
“ Ehi non sporcare i cuscini e comportati da venticinquenne che sei! Qui sei nel sacro tempio di Mister Gnocco Ti Salterei Addosso Leto!”
“ Mamma mia che pesantezza che sei! E poi tutte queste parole per indicare un essere umano?” chiese sbalordita Phoebe mentre tirava fuori dalla valigia un paio di camicie e maglie appartenente al ragazzo citato dalla cara Nora che continuava a muoversi allegramente per la stanza.
“ Sì cara!” disse Nora sospirando con aria sognante. Phoebe la guardò utilizzando la tipica faccia scandalizzata che avrebbe avuto qualsiasi persona si fosse trovata di fronte una sorta di pazzo o alieno.
“ Dai smettila di guardarmi in quel modo e continuiamo a disfare i bagagli!” disse Nora sorridendo. Phoebe sorrise e continuò a fare ciò che per lei era la cosa più normale.
Resero l’ambiente molto più accogliente di come l’avevano trovato; dava aria di casa e di accoglienza e Phoebe sapeva per certo di aver dato il meglio di sé, la stessa volontà che avrebbe avuto nel realizzare una linea di abbigliamenti, quella che aveva sempre sognato di fare, ma che nessuno le aveva permesso di inventare. Scrisse il solito bigliettino di circostanza e lo posò sul cuscino e sospirando chiuse la porta e si avviò con Nora nelle altre stanze per controllare che durante l’assenza dei clienti tutto fosse in ordine.
“ Io vado giù” disse Nora “ quando hai finito sai dove trovarmi”
“ Okay..”
Nora sorridendo andò via lasciando nel corridoio del quarto piano Phoebe, che continuò imperterrita il suo lavoro, nonostante la tristezza stesse provando a farla cedere.
Jared in quel momento avrebbe detto proprio di sentirsi bene. Tutto quel rilassamento gli aveva fatto abbandonare la rabbia e il rancore che da alcuni giorni si portava dietro e che mai avrebbe immaginato così taglienti. Eppure appena aprì gli occhi e ritornò in possesso delle sue facoltà mentali le sue care compagne ritornarono più acute di prima. Si alzò di scatto e andò via dal quel luogo paradisiaco, optando per una bella dormita in quella che sarebbe stata la sua nuova abitazione per un tempo imprecisato che avrebbe sicuramente deciso in quei primi giorni.
“ Oh mi scusi..” proprio in quel momento Jared assorto nei suoi pensieri non si rese conto di andare a sbattere contro qualche altro essere umano che girovagava nello stesso piano della sua suite. Posò gli occhi sulla piccola figura scoprendo che era una ragazza di cui però non riuscì a distinguere molto poiché aveva il viso rivolto verso il pavimento e una gran furia di andare via. Quello che riuscì a capire fu che la ragazza era una cameriera.
“ No-non si pr-preoccupi..” disse Phoebe con un filo di voce e scappò ancor prima di qualsiasi cosa. Ma proprio con Mister Gnocco Ti Salterei Addosso Leto doveva andarsi a scontrare? Con tutta la gente che gironzolava per l’hotel, poi? E perché continuava ad avere quella strana sensazione?
Jared dal canto suo la guardò andare via con un sorriso beffardo sulle labbra.
“ La solita ragazza che sbava per me..” si ritrovò a pensare egoisticamente mentre entrava nella sua stanza. Appena entrò nella suite un dolce profumo si insinuò nel suo naso e improvvisamente Jared si sentì lontano dalla tristezza. Quel profumo sapeva di casa e di un qualcosa che assomigliava tanto alla pace. Vide che tutto era stato posto con cura negli armadi e il letto per un attimo sembrò invitarlo ad un lungo riposo, quello che non riusciva ad avere da molte anzi infinite settimane. Si avvicinò e prese il bigliettino posato con cura sul cuscino e lo gettò lontano dalla sua visuale senza degnarlo di una sguardo. Sapeva che si trattava della solita accoglienza che l’hotel dava quindi non si diede la briga di leggere quello che era stato scritto. Senza svestirsi si sdraio sul letto e contemplò il soffitto cercando di conciliare il sonno. Ma sembrava che questo avesse perso la via e per questo Jared si ritrovò seduto sul letto più nervoso di prima e rimase in quella posizione per un tempo imprecisato.
In quel mentre si chiese perché non fosse capace di lasciare tutto in disordine, di dare spazio alla rabbia che gli inondava il cervello, di bestemmiare e spaccare gli oggetti. Perché lui preferiva che ogni cosa sembrasse al suo posto anche quando non lo era. Cercava di trovare la calma quando invece aveva bisogno di sfogarsi. Era così che ci si sentiva quando si chiudevano i rapporti con il mondo esterno e ci si prendeva cura della propria testa?
Jared si alzò dal letto e andò alla finestra dove osservò distrattamente il panorama e subito la sua attenzione si spostò dal cielo a una piccola figura che in compagnia di altre due figure attraversava la strada. Jared capì subito che doveva trattarsi della stessa ragazza che aveva incrociato tempo prima vicino alla sua stanza e inconsciamente sorrise. Nonostante le delusioni, amava osservare le ragazze che lo adoravano, sapendo che lui era il loro amore impossibile. Beh la DivaH era pur sempre DivaH e il suo ego aveva bisogno di un po’ di egoismo. Lo utilizzava sempre nei casi di grande rabbia e quello era proprio il caso. Era incuriosito da quella figura perché non avuto il privilegio di guardarla in faccia per sapere come fosse. Scosse la testa e ritornò a stendersi sul letto pregando che Morfeo arrivasse il prima possibile.
Nel frattempo Phoebe era in compagnia delle sue amiche diretta a casa per un lungo riposo o quanto meno con l’intento di rilassarsi. Il lavoro era stato abbastanza pesante quel giorno, anzi, forse era stato più pesante degli altri giorni. C’erano stati molti arrivi fra cui quello di Caroline Lane, la solita donna in carriera con la presunzione di avere il mondo ai suoi piedi. Per Phoebe si prospettavano giorni assurdi a causa delle strane voglie della gentile signora, ma il vantaggio che ne aveva ricavato era una sorta di amicizia nei suoi confronti che rendeva il tutto meno pesante.
“ Ehi allora stasera tutti da Chuck per la serata cinema okay?” chiese Jolanda legandosi i capelli in un’alta coda. I lineamenti del suo viso erano finemente lavorati tanto che pareva una sorta di egiziana, e i sui occhi verdi erano molto lucenti. Era la vicina di casa di Phoebe e, come la sua amica, aspettava il giorno in cui il principe azzurro avesse bussato alla porta del suo appartamento. Beh inizialmente qualcuno aveva bussato ma si era rivelato un vero, come dire..bastardo? Beh sì quella parola potrebbe andare. E così la povera Jolanda ci rimase davvero male tanto che aveva deciso di smettere la sua ricerca anche se sapeva che in una parte del mondo esisteva ancora la persona che sarebbe riuscita a rubarle il cuore e l’anima senza farla soffrire, o almeno ci sperava.
“ Sì Jole” disse Phoebe mentre salutava Nora che prese un’altra strada “ l’hai ripetuto all’infinito! Non sono così cretina dopotutto”
“ Io ho dei dubbi..”
Phoebe la guardò con sguardo assassino e disse: “ io non sono cretina!”
“ Ci manca poco” disse Jolanda ridendo “ comunque come mai hai quella faccia?”
“ Che faccia ho?”
“ Mah sembra strana”
“ E’ un’offesa?”
“ No nessuna offesa” rispose Jolanda girando intorno a Phoebe come per studiarla “ hai incontrato qualcuno per caso?”
“ E dove se sono stata tutto il tempo con te e Nora?”
“ Beh in albergo non sei stata con me..”
“ Che vorresti insinuare?”
“ Hai visto quel bel ragazzo e ora cerchi di nasconderlo alla tua mamma” disse solennemente Jolanda. Era incredibile come quella ragazza riuscisse a fiutare le novità senza esserne la diretta interessata. Su questo era più pratica di Nora.
“ Ch-che sta-stai dicendo?” esclamò imbarazzata Phoebe.
“ Aaaaah allora ho indovinato!” esclamò trionfante Jolanda.
“ Beh ecco io..”
“ Tu?”
“ Okay mi sono scontrata con Jared Leto vicino alla sua camera..”
“ Oh mio dio! Cioè tu e Jared Leto..” Jolanda si riprese e disse “ e lui..tu? Insomma che è successo?”
“ Beh sono scappata senza guardarlo..”
“ Ma sei scema?!” esclamò scioccata Jolanda.
“ Senti quel tizio mi mette a disagio..”
“ Ma se neanche l’hai guardato in faccia!”
“ Beh mi sono bastate la foto che ho visto..” disse Phoebe “ quell’uomo è decisamente..” si bloccò.
“ Sai che ti voglio bene per questo non ti farò sentire in imbarazzo e dirò che ho capito cosa intendi dire”
“ Grazie” disse sorridendo Phoebe. Ora si sentiva molto meglio. Jolanda la riusciva a capire immediatamente e questo la rincuorava molto.
“ Ti prego non dire niente a Nora..” disse ad un tratto “ non vorrei essere presa in giro fino alla morte per il fatto che non gli ho dato nemmeno il tempo di guardarmi in faccia, scappando via come una ladra..”
“ Tranquilla non dirò nulla” disse Jolanda facendo finta di cucirsi la bocca.
“ Ti voglio bene” disse Phoebe abbracciandola.
“ Anche io tesoro”
Si abbracciarono e poi entrarono nelle loro rispettive dimore promettendosi di rivedersi la sera per andare da Chuck e passare la notte all’insegna del divertimento.
“ Salve ragazze!” esclamò Chuck aprendo la porta di casa.
“ Possiamo?” chiese Nora altezzosa.
“ Cretina!” esclamò lui sapendo perché facesse così. Il solito modo per prenderlo in giro. Lei gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia.
“ Lo sai che ti voglio bene microbo!” esclamò entrando in casa.
Chuck sorrise e dopo aver abbracciato il resto della truppa entrò in casa dove ad aspettarli c’era un’altra persona. Appena la vide Phoebe ne rimase sorpresa. Si trattava di un ragazzo dall’aria simpatica. Aveva capelli corti e ribelli dal colore biondo chiaro e due occhi marrone scuro. Come la vide, il ragazzo rimase a bocca aperta. Fu Chuck a farlo rinsavire.
“ Ragazze lui è Liam ed è il mio nuovo assistente!”
“ Ciao Liam!” esclamò Nora sorridente presentandosi.
“ Io sono Jolanda”
Quando Liam incontrò gli occhi azzurri di Phoebe si sentì in imbarazzo, mentre Phoebe si sentì sempre uguale. Non aveva la sensazione che aveva sentito in albergo. Quello non era Jared Leto.
“ Io sono Phoebe”
“ Oh bel nome Phoebe” disse lui imbarazzato.
“ Ti ringrazio” disse lei sorridendo amorevolmente. Liam deglutì, ma sorrise cercando di nascondere il suo imbarazzo.
“ Bene dopo aver fatto le presentazioni direi che possiamo dare il via alla serata!”
Tutti sorrisero e obbedirono dando inizio al piccolo divertimento.
Quella sera Phoebe notò più volte come Liam la guardasse distogliendo lo sguardo solo quando lei posava i suoi occhi su di lui. Sorrise tra sé e si sentì lusingata da quella piccola attenzione, eppure qualcosa la infastidiva. Forse perché non erano gli stessi occhi che voleva avere su di lei..














ANGOLO DI VALS u.u:
Ehm ehm perchè io sento che la cosa sarà abbastanza ingarbugliata???
Spero che vi sia piaciuto questo capitolozzo!! Scusate la lunghezza -.-"
E' stato un pò difficile entrare nella psicologia di Jared proprio perchè non lo conosco e cerco di plasmarlo secondo la mia perversione quindi chiedo perdono se ha qualcosa che non va..sarei molto contenta se mi faceste sapere cosa ve ne pare...:) Questo capitolo sembra la calma prima della tempesta vero?? Vi dico già che il prossimo sarà pieno di attacchi u.u sisisisisi u.u!
Vi lascio con una nuova domanda anzi due: che prospettiva si presenta secondo voi?? Che ne pensate di tutto quello che avete letto??
Vi ringrazio già in anticipo ^^
Alla prossima
Vale:)

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Capitolo 3
*** Capitolo tre: Miss Caroline Lane ***


Salve ragazze!!
Visto? In attesa del seguente capitolo di " Una su un milione" ho deciso di aggiornare questa FF!!!!!
Ringrazio per tutti i commenti ricevuti per l'altra FF!!!! Davvero vi ringrazio di cuore!!! Mi avete fatta commuovere :):):)!!!! Naturalmente domani provvedo a rispondervi visto che ora devo scappare!!
Adesso però vi lascio al seguito di questa storia, sperando che vi piaccia.

Capitolo tre: Miss Caroline Lane.
In cuor suo Jared sapeva che la sdolcinatezza che aveva avuto modo di conoscere in quei mesi non sarebbe andata via facilmente e che nonostante cercasse di trovare di nuovo la via del solito divertimento e della caccia notturna, qualcosa in lui era cambiato. Ma forse con un po’ di buona volontà sarebbe ritornato il solito di sempre. Beh tutto questo sempre se durante il suo soggiorno in hotel non fosse stato il protagonista di qualche situazione travolgente. Ma cercò di non augurarselo, perché non voleva avere altri guai.
Era quasi l’alba quando si ritrovò seduto sul letto con gli occhi spalancati e abbandonati dal sonno, così accese la tv e scrisse una stupidata su twitter, cercando in seguito di riprendere sonno, ma niente! Anche questa volta Morfeo l’aveva tradito. Restò così tutta la notte a contemplare il soffitto e dando spazio al silenzio nauseante che inondò per quelle interminabili ore le sue orecchie. Avrebbe preferito di gran lunga la compagnia di qualcuno, solo per potersi sfogare, ma Shannon non era lì con lui e pur volendo sentire la sua voce al telefono in quel momento non era possibile, sia perché era notte e sia perché Jared sapeva che quel scellerato di suo fratello stava rimorchiando alla grande. Strano ma per una volta non si sentiva in vena di disturbarlo con i suoi problemi asfissianti. Lo sapeva che doveva smetterla di piangersi addosso e di trovare un modo per uscire da quel baratro in cui si trovava. Era difficile, questo era pur vero, ma in qualche modo doveva riuscirci. Lui stesso prendeva in considerazione l’idea di cambiare tutto e di lasciare perdere il passato. Doveva lottare come aveva sempre fatto, uscendo vincitore nelle innumerevoli sfide e ostacoli che si presentavano davanti. Lui ce l’aveva sempre fatta e così doveva essere anche questa volta.
Caso volle che in quel momento, mentre pensava alla soluzione del suo rompicapo, il sonno calò su di lui e lo portò nei meandri della sua testa.
Nel frattempo Phoebe si girava e rigirava nel letto. Sapeva che un nuovo giorno era alle porte. Un giorno che lei avrebbe dedicato al lavoro, come aveva sempre fatto eppure non era mai stata così ansiosa e agitata. Che le stava succedendo?
Se lo stava chiedendo da molte ore ormai e non riusciva a dare una risposta alla domanda che le riempiva la testa. Non le era mai capitato di sentire il cuore battere velocemente e in più aveva il bisogno di parlare con qualcuno di cose assolutamente stupide.
Strano ma vero lei pensava ancora a quell’incontro successo ore prima e più ci pensava e più si ripeteva che era assurdo questo suo comportamento. Voleva chiamare Nora, ma poi chi le avrebbe spiegato il perché di quella chiamata?
Jolanda?
A quell’ora sicuramente era nel decimo sogno, quindi non le restava che Chuck, ma immaginò che anche lui fosse impegnato in qualche sogno che magari non doveva essere interrotto, così sospirando si rimise sul lato destro e cercò di riaddormentarsi.
Il mattino seguente sia Phoebe che Jared si svegliarono già stanchi anche se in letti e abitazioni diverse e correndo contro il tempo la ragazza si precipitò al lavoro. Per la strada prese un cornetto al cioccolato e un bel bicchierone di cafè e correndo si precipitò al Beresford Hotel. Poco prima di entrare Phoebe incontrò una sua collega, Jackie con la quale era solita scherzare.
“ Buongiorno Phoebe!” - esclamò la ragazza sorridendo mentre cercava di non far cadere una serie di fogli e cartelle.
“ Buongiorno Jackie!”- esclamò Phoebe mentre fece un sorso di cafè.
“ Come stanno i miei diamanti?”- chiese ridendo Jackie.
“ Bene!”- rispose ridendo Phoebe.- “ Sono insieme ai tuoi smeraldi!”
Era il loro modo ermetico per prendere in giro le ricche signore che risiedevano nell’enorme albergo.
“ Beh trattameli bene!”- disse Jackie prima di scomparire tra la folla in direzione di qualche commissione.
“ Certo!”- rispose Phoebe entrando nell’albergo.
Al bancone come al solito l’aspettava Chuck insieme questa volta a Liam, il suo nuovo assistente che appena vide la ragazza cominciò ad arrossire.
Chuck le sorrise e guardando l’orologio al suo polso disse: “ appena in tempo testolina!”
“ Come sempre riccioluto” - rispose con la linguaccia la ragazza.- “ Oh ciao Liam!”
“ Cia- ciao..” - disse balbettando il ragazzo mentre la vide scomparire fra la gente.
Phoebe scese nell’area di servizio dove incontrò Jerry l’addetto al controllo dell’hotel tramite le telecamere. Un vetro trasparente separava lei dall’uomo di colore impettito nel suo completo blu scuro. Dietro di lui una serie di piccoli schermi riflettevano l’hotel in piccoli frammenti e in tutte le sue svariate forme e stanze.
“ Buongiorno mia cara e dolce fanciulla!”- esclamò in quel momento l’uomo.
“ Buongiorno mio prode guerriero” - disse sorridendo la ragazza sostando da lui curiosa di avere le ultime notizie succedute durante la notte.
“ Com’è il tempo? C’è il sole? Fantastico!”- esclamò l’uomo sorridendo. Phoebe prese il suo biglietto e si avvicinò al bancone sorridendo.
“ C’è niente di interessante?” - chiese finendo il cornetto e buttando nel secchio lì vicino carta e bicchiere per poi posare i suoi occhi sugli schermi che spiavano la grande quantità di clienti. Jerry andò vicino ad uno degli schermi e cambiando la scena fece apparire un uomo nudo che continuava a bussare alla porta di una camera cercando di coprirsi. Era basso e abbastanza in carne con un sedere flaccido tanto che Phoebe fu in procinto di rimettere quello che aveva mangiato. Cercò di evitare ciò assumendo un’aria scioccata e disgustata allo stesso tempo.
“ Ha aperto la porta per prendere il giornale e la moglie lo ha buttato fuori..”- disse Jerry.
“ Beh vederselo davanti a prima mattina..bleah! L’avrei fatto anche io.”- disse Phoebe con la faccia ancora disgustata.
Jerry rise mentre lei si illuminò e disse: “ aspetta! Quello è uno dei miei! È mister intollerante al lattosio!”
Jerry scosse la testa e guardandola disse: “ tu e Nora sempre a dare soprannomi alla gente! Chissà come mi chiamate alle mie spalle.. Me lo dici?”
In quel momento Phoebe prese il telefono lì vicino e digitò una serie di numeri ma si lasciò anche il tempo di sorridere.
“ Sì..mi mandi un accappatoio nella Charles’ Suite, per favore? grazie”- terminò la chiamata e riportò i suoi occhi su Jerry che era ancora in attesa di una risposta.
Phoebe prese le chiavi del suo armadietto e disse: “ ti chiamiamo Dio”
Jerry si meravigliò della risposta.
“ Dio?”- ripeté.
“ Sì, perché vedi tutto e ancora sorridi”- concluse con un sorriso Phoebe. Jerry esclamò: “ uuh non male! Ci avete davvero azzeccato!”
Mentre la ragazza scoppiò a ridere i suoi occhi caddero su un altro schermo. Un ragazzo aveva appena aperto la porta della sua camera per raccogliere qualcosa di indistinto dal pavimento. Era in boxer e mostrava un fisico davvero mozzafiato, davvero in antitesi con mister intollerante al lattosio. Jerry notò il cambiamento di espressione della ragazza e guardando nella sua direzione disse: “ Oh vedo che mister Leto ha deciso di mostrarsi alle telecamere finalmente! È da ieri che non si faceva vedere. Ha deciso di fare il bravo ragazzo a quanto pare. E così mi ha tolto il divertimento!”
Poi si voltò verso Phoebe che apparve leggermente imbarazzata e disse: “ non dirmi che ha fatto effetto anche su di te!”
“ E anche se fosse?”- chiese scherzando cercando di restare calma.
“ Non lo sopporterei!” - esclamò fintamente indignato l’uomo. Phoebe sorrise e poco dopo Jerry si avvicinò a lei e disse: “ e a lui? Come lo chiamate?”
“ Beh pensandoci ancora non c’è un nome per lui. Io e Nora dobbiamo ancora pensarci..”
“ Quando lo trovate dimmelo!”- esclamò l’uomo. La ragazza annuì.
“ Ci vediamo dopo Jerry!” - e dopo aver detto questo Phoebe scomparve diretta verso il territorio delle sue colleghe.
Lungo il cammino si avvicinò ad un secondo bancone dove trovò Nora che aspettava di avere la sua divisa appena lavata.
“ Ehi! Buongiorno!”- esclamò Nora saltandole addosso per un gran abbraccio.
“ Buongiorno dolcezza”- disse Jolanda appena uscita dalla lavanderia per dare il completo a Nora.
“ Buongiorno ragazze! Tutto bene?”- domandò Phoebe sorridendo.
“ Tutto alla grande!”- esclamarono insieme scoppiando poi tutte e tre a ridere. Era un modo come un altro per ritrovarsi e restare per pochi secondi insieme prima che il lavoro le separasse.
In quel momento passò di lì una fila di ragazze che a giudicare dall’aria meravigliata di alcune e spaventata di altre, dovevano essere le nuove reclute dell’hotel. Una donna, che le ragazze conoscevano bene, era a capo della fila e con voce monotona continuava il suo discorso.
“.. una cameriera del Beresford Hotel sorride sempre e soprattutto è invisibile..”
Le ragazze osservarono la scena con grande interesse, squadrando le nuove arrivate alcune delle quali avevano un’aria davvero antipatica.
“ Magari un giorno sparissimo per sempre!”- sospirò Jolanda che aveva come le altre ascoltato il discorso della donna.
Le altre sorrisero.
“ Hai sentito? Dicono che in questi giorni Jared Leto abbia deciso di stare qui, in questo hotel! Chissà se lo incontro!”- esclamò in quel momento una nuova recluta mentre seguiva la direttrice.
In quel momento fu Nora a parlare e sussurrò: “ sì aspetta e spera! Tanto resterai qui in questo angolo dell’hotel a marcire le tue misere ossa.”
“ Non credi di essere dura?” - chiese Phoebe dopo aver visto la fila sparire. - Infondo sta solamente esprimendo a voce alta un suo desiderio.”
“ Sì certo! Quella è una delle tante che probabilmente sta architettando un assalto a mister chiappe d’oro per violentarlo. Non credere che tutte siano tenere e dolci come te, Fifì..” - spiegò Nora.
“ Mister chiappe d’oro?”- ripeté Phoebe mentre Jolanda rideva.- “ è così che lo chiameremo?”
“ Certo! Quale nome più adatto?”- disse Nora.
“ Io concordo”- disse alzando la mano Jolanda.
“ Tu concorda di andare a finire il tuo lavoro Jolanda”- tuonò la voce della direttrice.
“ Sì subito..” - disse sospirando la ragazza.
“ Ci vediamo dopo”- dissero in coro le altre due. Così il trio si separò in breve tempo.
Quando arrivarono agli armadietti cominciarono a cambiarsi mentre Nora continuava a parlare come faceva tutte le sante giornate.
“ Senti, le mie orecchie chiedono pietà!”- esclamò Phoebe in quel momento.
“ No aspetta devo dirti questa cosa! È di vitale importanza!”- esclamò Nora finendo di allacciarsi la scarpa.
“ Dì allora”
“ Hai presente Cristina?”
“ Il mio capo”- rispose prontamente Phoebe.
“ Ecco. Lei ha deciso di dare le dimissioni e questo sai cosa significa?”
“ Che arriva un’altra che mi farà un culo così!”- esclamò Phoebe mettendo a posto i suoi vestiti e facendo il gesto.
“ No, Fifì! Significa che potrai fare richiesta di essere tu la nuova assistente menagear.”
“ Ma che dici? Lo sai che ho provato l’anno scorso e non mi hanno accettata perché troppo giovane”
“ Ma che troppo giovane e troppo giovane!”- esclamò a voce alta Nora facendo voltare alcune ragazze.
“ Scusatela”- disse Phoebe.
“ Oh al diavolo! Senti tu non sei riuscita a realizzare il tuo più grande sogno e cioè quello di diventare una stilista di fama internazionale. Cerca almeno di realizzarti in questo campo! Dai cazzo Phoebe! Che ti costa?”
Ma Phoebe continuò a sistemarsi la divisa.
“ Ehi mi hai sentita?”- continuò Nora alzandosi dalla panchina.
“ Posso finire di vestirmi?”- chiese Phoebe un po’ nervosa. Quello era l’argomento che più non voleva toccare e che più Nora manometteva.
“ Scusami se ne ho parlato. Ma non eri tu quella che aveva sempre detto di voler fare l’assistente menagear in questo posto? Io dico soltanto che potresti essere tu!”
Phoebe si sedette per mettersi le scarpe.
“ Lascia perdere, una cameriera non diventa menagear..”
“ Ma perché no? Oggi è tutto diverso e tutto è possibile. Prendi esempio da Cenerentola. Lei si che ha avuto culo e si è saputa tenere stretta il principe azzurro!”
Nonostante Phoebe continuava ad essere un po’ arrabbiata non poté non ridere alla sparata della sua migliore amica senza cervello.
“ Ragazze forza preparatevi i dirigenti ci aspettano per darci delle nuove disposizioni..”- le avvertì una loro collega.
“ Sono sicura che daranno questa notizia”- disse Nora eccitata per l’amica che invece era giù di morale. Quel lavoro le sarebbe servito per non sentirsi una completa nullità e sperava un giorno di poterlo fare, ma sapeva che non sarebbe stato così perciò non fece grandi salti di gioia nel sentire quella notizia. Lei non era nessuno e ormai sapeva che sarebbe continuato ad essere così.
Quando tutte le cameriere e i maggiordomi si furono riuniti al cospetto dei pezzi grossi, la donna che prima aveva dato una lezione alle nuove reclute prese la parola seguita da un altro uomo.
“ Bene come qualcuno di voi avrà saputo, la promozione di Cristina Franklin ha lasciato un posto per il lavoro di assistente menagear..”
“ E così abbiamo deciso che quel posto può essere preso da uno di voi” - continuò l’uomo alla sua destra.
“ Magari fra i nostri maggiordomi!”- esclamò guardando i diversi ragazzi.
“ Scusi, signore..”- Nora senza vergogna prese parole mentre a Phoebe le venne un colpo.
“ Dica..”
“ Quel posto può essere preso anche da una cameriera?”
“ Una cameriera dice?”
“ Sì una cameriera..”
“ Beh se una cameriera lavora con noi da tre anni consecutivi, perché no?”- rispose la donna.- “ Sì anche una cameriera può proporsi.”- concluse sorridendo.
“ Visto?”- sussurrò Nora a Phoebe passandole il foglio di compilazione.
“ Sì ho capito!”- sussurrò esasperata Phoebe prendendo il foglio.
“ Bene detto questo torniamo a noi.”- disse la donna.- “ Mister Johns ha lasciato la suite numero 5647 e per stasera attendiamo l’arrivo del signor Rash. Ha rismesso di bere quindi svuotiamogli il minibar. Il direttore finanziario della K.a.S , mister Fukimoro, occuperà per questi due giorni la 3648. Provviste di tè ai frutti di bosco, vasca di idromassaggio sempre pulita e pantofole per gli ospiti. Phoebe occhio alla Madison Suite, tu sai il perché.” - disse la donna dandole un’occhiata. Phoebe che non pensava minimamente di prendere parte al discorso, si schiarì la voce e disse: “ certo, signora.”
“ Bene.”- continuò la donna sorridendole per poi riprendere il discorso.
“ La signora Gwen sta ritornando con i suoi due figli, ci auguriamo dopo la fidanzata del signor Gwen se ne sarà andata. Nora fa che il passaggio avvenga senza calamità.”
“ Sì certo.. Signora”
“ Brutta notizia ragazze”- continuò la donna. - “ sono ritornate le sorelle Fox. Nonostante l’età avanzata continuano con i loro furti. Le controlleremo dai monitor come sempre, ma tenetele d’occhio anche voi. Soprattutto occhio alle posate, agli accappatoi e alle lampade. Miss Caroline Lane, ha nuovamente licenziato la sua assistente e il ragazzo l’ha lasciata quindi cercate di non farla perdere le staffe, poiché in questo momento è intrattabile. Ha deciso di cambiare stanza e starà vicino a quella del signor Leto che ha chiesto ancora una volta di non essere disturbato per nessuna ragione se non per essere informato di qualcosa che riguardi suo fratello o il chitarrista della band.”
Finito il suo discorso, la donna guardò tutto il personale e disse: “ è tutto chiaro? Bene buona giornata”
“ Che bellissima giornata!” - esclamò Nora uscendo dalla sala e incamminandosi con Phoebe ai piani superiori per cominciare il duro lavoro.
“ Dai mettila così: avrai un sacco di roba da guardare”- disse sorridendo Phoebe.- “ pare che il tipo dotato sia appena arrivato e mister full monty ti stia aspettando nella camera 6372..”
“ Nooo! Davvero?” - disse con un sinistro luccichio negli occhi Nora.
“ Eh già!”
“ Ma è fantastico!”
Nel frattempo le due arrivarono davanti alla camera di Miss Caroline Lane per sistemarla a dovere. La donna aveva chiesto di portare in lavanderia un paio di abiti fra cui uno splendido completo bianco di Dolce&Gabbana che le due trovarono sul letto accuratamente sistemato insieme ad altri vestiti e accessori.
“ Oh santissimi dei dell’Olimpo!”- esclamò Nora.- “ questi sì che è roba da guardare, altro che gli uomini! Sono queste le cose che fanno davvero felice una ragazza, non credi?”
“ Assolutamente!”- esclamò Phoebe persa in quella visione di abiti e scarpe che non avrebbe potuto permettersi. Si avvicinò e toccandoli disse: “ ma questi non hanno bisogno di nessuna lavata!”
“ Sai com’è quella!”- disse Nora.- “ Quando si innervosisce manda tutto in lavanderia, come se questo servisse a farle passare la rabbia.”
“ Già.”- disse Phoebe prendendo fra le sue mani il completo divino che stava divorando ancora con gli occhi. Nora glielo strappò dalle mani e mettendoglielo vicino disse: “ è della tua stessa età e sono sicura che ti andrebbe ancora meglio di come sta a quella lucertola!”
“ Ma che stai dicendo?”- chiese scandalizzata Phoebe allontanando l’amica.
“ Dai Phoebe provalo, tanto che ti costa? Quando noi due potremo permetterci una cosa del genere?”
Phoebe continuò a passare il suo sguardo da Nora al vestito e dal vestito a Nora e viceversa.
“ E dai cazzo Phoebe!”- esclamò stufata Nora.
“ Okay lo provo ma facciamo in fretta prima che arrivi la proprietaria.”
Così Fifì infilò il bel completo con scarpe e accessori al seguito e guardandosi allo specchio pensò di vedere un’altra, molto più bella e sicura di sé.
Il caso volle che in quel momento da quelle parti passasse Jared che era appena tornato da una sua passeggiata tranquilla, o meglio, lui ne aveva prospettata una così, peccato che dopo due passi i paparazzi gli furono di nuovo addosso, così aveva deciso di ritornare nella sua suite, ma credendo di essere entrata nella sua entrò invece in quella che apparteneva a Caroline Lane che al momento era occupata da Phoebe e Nora.
Jared in quel momento si ritrovò davanti ad un ragazza dai capelli rossi segnati da striature nere che si ammirava allo specchio del salotto indossando un completo bianco che le metteva in risalto il corpo più perfetto che lui avesse mai visto, né troppo magro e né troppo grasso, semplicemente perfetto. Quando la ragazza si voltò i suoi occhi si incastrarono in altri due del suo stesso colore. Pareva infatti, che due mari si fossero scontrati dando origine ad uno nuovo e sconosciuto.
Nora fu la prima a risolvere la situazione, a modo suo, naturalmente.
“ Miss Caroline, io dico che questo nuovo completo le sta divinamente e che non c’è bisogno di portarlo indietro.”
“ Concordo..” - disse in quel momento Jared, sentendosi poco dopo uno stupido per quello che aveva detto.
Le due lo guardarono di nuovo e Phoebe continuò a perdere battiti.
“ Oh scusate.”- disse Jared imbarazzato.- “ io.. Io.. Io credo di aver sbagliato camera.
“ Non si preoccupi..” - disse Phoebe trovando di nuovo la voce.
“ Sono davvero mortificato di essere piombato qui disturbandola..”
“ Davvero non si preoccupi..”- continuò Phoebe arrossendo lievemente.- “ Può succedere di scambiare stanza.”
Jared le sorrise ricambiando quel sorriso gentile e per certi versi angelico.
“ Posso farmi perdonare offrendole qualcosa?”- chiese Jared per farsi perdonare.
“ Oh ma non ce n’è bisogno”- si affrettò a dire Phoebe.
“ Ma come? Signora lei non può rifiutare una proposta così!”- esclamò Nora.
“ Ecco concorda con la cameriera”- disse Jared sorridendole.
“ Ehm d’accordo allora”- disse Phoebe maledicendo mentalmente lei, Nora e l’incoscienza.
“ Miss Caroline la giacca”- disse in quel momento Nora sistemando la giacca a Phoebe e dandole un colpetto per spingerla verso il ragazzo.
“ Una bella passeggiata nelle vicinanze, le andrebbe bene?”- chiese Jared.
“ Va- va - bene”- balbettò per un attimo Phoebe ancora incredula per quanto le stesse accadendo.
“ Faccia una buona passeggiata Miss Caroline!”- disse Nora facendole l’occhiolino mentre Phoebe la mandò a quel paese senza farsene accorgere dal suo accompagnatore.
“ Gran bella fregatura!”- si disse.







Che ve ne pare???
E ora??????
( Perdonate gli eventuali errori)

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