Una serie di demenziali eventi

di Kisa_
(/viewuser.php?uid=47986)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I- Voglie ***
Capitolo 2: *** II- Preparazione ***
Capitolo 3: *** III- Ricerca disperata ***
Capitolo 4: *** IV - Esorcismo ***
Capitolo 5: *** V- Nuova minaccia ***



Capitolo 1
*** I- Voglie ***


I-Voglie

Ungheria era nervosa.
Molto nervosa.
Decisamente nervosa!
Era già un po’di tempo che non si sentiva bene ed era preoccupata per la sua salute.
Per non pensarci decise di andare a fare una passeggiata per le strade di Vienna e magari comprare un regalino per Italia.
Le strade erano affollate e i negozi erano pieni di clienti.
La cosa migliore era di aspettare un’ ora più tarda per potersi addentrare in quella “giungla” di gente che sgomita e scalcia per accaparrasi oggetti e vestiti.
Mentre camminava tranquillamente la sua mente era pervasa da una voglia incontrollabile.
Cocomero.
-E dove lo trovo ora un cocomero?- pensò preoccupata, mentre giocherellava con una ciocca dei suoi capelli.
Venne illuminata da una brillante idea.
Se non poteva mangiare un vero e proprio cocomero, avrebbe potuto benissimo mangiarsi un bel gelato a quel gusto.
Corse immediatamente in gelateria dove, ovviamente, c’era una fila immensa.
Le ci volle mezz’ora per arrivare finalmente al bancone e poter scegliere.
Quando la sua voglia era al massimo della sua potenza ebbe una grandissima delusione.
Il gelato al cocomero era finito.
Tornò indietro e si sedette su di una panchina.
-Ah ah, che buffo! Guarda caso, proprio il gelato al cocomero era finito..ah ah..ah ah..ahahahahAAAAAAAAH!!!! MALEDETTIIIII! IO LI AMMAZZO DI PADELLATE QUEI MASCALZONIII!!!!! IO LI TRUCIDO IO LI …LI …li ..li …-
Ungheria alzò gli occhi al cielo e si portò le mani al viso.
-… li odio… sigh… BUAAAAAAAHHHH!-
La povera ragazzo iniziò a versare cascate di lacrime, mentre i passanti si guardavano bene a passarle lontani dopo aver assistito alla sua sclerata precedente.
Una volta calmata decise che la cosa più giusta era quella di tornare a casa prima di riavere una nuova crisi.
Ma purtroppo non finì lì.
Mentre attraversava l’enorme giardino dell’altrettanto enorme villa di Austria, le venne un’ assurda voglia di cavallette fritte.
-Devo essere impazzita!- si disse, iniziando a sbattere la testa contro la porta.
Incuriosito da quel battere continuo, qualcuno andò ad aprire la porta, per trovarsi davanti Ungheria che continuava a sbattere la testa ma questa volta sul possente petto di Germania.
-Mah… Ungheria che cosa stai facendo?-
-Mi dispero- gli rispose, continuando nella sua azione, mentre Germania (non si sa perché) rimaneva sempre lì immobile sorbendosi le testate della ragazza.
- Centra mio fratello vero? Da quando si è dato alla pittura è diventato ancora di più noioso!-
- Ma no!- lo riprese interrompendo la sua azione -lui questa volta non centra! Sono io che non mi sento in forma…-
- Se hai bisogno di qualcosa basta chiedere, sono a tua completa disposizione- le disse con un tono “delicato e gentile” (non ha cambiato tono di voce, si è limitato solo a sorridere).
-Si… voglio cavallette fritte!-
-P-prego? Cavallette fritte?!- replicò Germani con tono stranito.
-Si, le voglio… qualche problema?-
-No no… nessuno, devo solo trovare il modo di acchiapparle.-
-Grazie, io intanto vado a farmi una doccia, tanto non sono ancora arrivate quindi non ci sono problemi-
-Ok, ci vediamo dopo!-
-Ciao! Ehi… guarda che ci conto! Le voglio belle grosse!!!- impose la ragazza.
-Farò del mio meglio!-
Ungheria entrò in casa e si chiuse la porta dietro e chiudendola a chiave, gesto che fa ben capire che Germania doveva obbligatoriamente catturare le cavallette a friggerle.
-E Adesso? Oh, chiamerò Italia, lui è bravo in queste cose…-
Prima di contattare Italia, il tedesco chiamò Austria per avvertirlo che Ungheria era rientrata.
-Ohi Austria!-
-Dimmi!-
-La donna è tornata alla base ed è a farsi la doccia!-
-Ok.. ma.. EHI! Come sai che è a farsi la doccia?-
-Me l’ha detto lei! Non ci trovo niente di strano-
-Sarà… ah Germania mi devi fare un favore…-
-Vai…-
-Potresti bruscamente dire a quell’ idiota di tuo fratello che è vietato realizzare dipinti impressionisti sulle pareti di camera mia?-
-Per lo meno a te ha dipinto quello, a me mi ha fatto graffiti del Paleolitico… si è sprecato…-
Stava per salutare l’austriaco quando si ricordò di una cosa che le aveva detto Ungheria e che pensava che avrebbe fatto bene a dirlo anche ad Austria.
-Austria, avremo delle ospiti!-
-A si? E quando?-
-Penso stasera, Ungheria ha detto che si andava a fare una doccia perché tanto non erano ancora arrivate, quindi penso che verranno a trovarla delle amiche-
-Probabile!-
-Ti saluto che devo chiamare Ita-chan-
-Perché?
-Ho bisogno del suo aiuto…-
-Sul serio? Cos’è che non ti riesce da dover chiedere aiuto a quel pazzerello di Italia?-
-Catturate cavallette!-
-……-
-Austria?-
-* TU-TU-TU-TU*-
Pensando che fosse caduta la linea, Germania compose il numero di Italia.
- Vee…-
-Ita-chan, abbiamo una missione da compiere!-
-Vee Doitsu.. che cosa dobbiamo fare?-
-Cacciare cavallette!-

Continua…


Angolino Autrice: salve! Eccomi tornata con una fanfiction di stampo demenziale, che questa volta ha come protagonisti i nostri beneamati Hetaliani! Spero che come inizio sia carino, le cose piano piano si svilupperanno ( e spero anche le vostre risate xD). Ringrazio in anticipo chi leggerà e recensirà la storia. Ciao a presto!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II- Preparazione ***


II- Preparazione

-Cosa! Ho sentito bene Doitsu?- domandò molto perplesso Feliciano.
Germania stette qualche secondo senza dire niente per poi confermare quello che aveva detto.
-Si Italia! Noi dovremo cacciare cavallette! Vieni al più presto che è urgente!
-Vee Doitsu! Porto i retini?-
-Ovvio! Ci serve tutto l’armamento possibile ed anche l’aiuto!!! Chiedi a Romano se ne ha voglia di venire-
-Non credo che verrà… odia le cavallette e soprattutto odia te- disse con poca leggerezza l’italiano.
Germania gli propose di chiamare anche Spagna ( almeno in questo modo Romano sarebbe venuto). Una volta terminata la chiamata con l’amico sbuffò e si massaggiò le tempie.
Il tedesco decise di gettarsi sconsolato sotto un albero del giardino mentre attendeva il trio che lo avrebbe aiutato nella sua caccia per Ungheria.
Si sentì leggermente assonnato, quindi si appoggiò al tronco facendo un’enorme sospiro.
Non gli era mai capitato di rilassarsi negli ultimi tempi.
Sentiva una leggera brezza che gli accarezzava il viso, l’odore dei fiori che gli ammaliavano le narici, il canto degli uccellini che gli rilassavano l’udito.
-Che bella la natura! Così pura… così casta… così magnifica!
-Stavi parlando di meeeee?!-
-Waaaaaaaaa!-
-Waaaaaaaaa!-
-Ma-ma, Gilbert mi vuoi far morire di infarto?-
-Ma cosa dici Westino caro! Se ti volessi veramente uccidere ti ucciderei con il mio sguardo ammaliante!-
-Ovviamente!- disse sconsolato il tedesco alla successiva posa plastica effettuata da suo fratello maggiore.
-Senti, già che sei qui, ti va di aiutarmi?-
-Nel fare cosa?- domandò alquanto scocciato il prussiano, il quale stava sempre mantenendo la sua posa plastica.
-Dobbiamo catturare delle cavallette per poi friggerle per Ungheria!-
-BUAH BUAH BUAH… anzi no… ho sbagliato… KESESESESESE! Quella scema di Ungheria vuole mangiare quelle bestiacce? Ma è impazzita? Che schifo!-
-Senti- continuò Germania -è già un po’ che accusa di stare male…-
-E pensa che mangiando cavallette possa stare meglio? Le verrà il cacarone!-
-Oh ma insomma Gil! Fammi finire il discorso no? Oltre a stare male ha anche strane voglie ed essendo una donna è sempre bene accontentarla se non vogliamo finire nei guai!-
-Perché non chiedi ad Austria visto che è il suo adorato maritino?-
-Tanto so già che non accetterà…-
-Ma allora perché dovrei accettare io?- domandò profondamente scocciato Prussia che stava già tentando una fuga.
-Perché innanzitutto sei il suo amico d’infanzia, poi non saremo solo noi, ci saranno anche Romano, Spagna e Italia!-
Al solo udire il nome di quest’ultimo, Prussia schizzò come un razzo in casa, lasciandosi dietro di sé solo polverone.
Proprio in quel momento arrivarono i tre aspettati.
-Doitsu! Siamo arrivati!-
-Ciao crucco mangiapatate, non sei ancora crepato?-
-Hola fratellino di Prussia, come stai?-
- B-bene!- ormai Germania si era rassegnato a piacere a Romano, ma neanche Spagna gli dava soddisfazioni.
Una volta illustrata la situazione, le nostre beneamate nazioni si munirono del retino procuratogli da Italia e iniziarono a studiare una buona strategia.
-Allora… nel boschetto qua dietro ce ne sono molte! Ma non sarà facile comunque…-
-Già… quelle sono furbe!- concluse Italia.
-Io direi di accerchiarle e saltargli addosso- propose fieramente Romano.
-Ma che dici piccino mio? Loro scapperebbero subito!-
-Non chiamarmi così maledetto bastardo!!!!-
Ovviamente inutile dire chi abbia chiamato in quel modo l’italiano.
Quando finalmente decisero di effettuare una tattica libera ( ovvero ognuno faceva come cavolo gli pareva), un’entità magnifica si stava avvicinando a velocità supersonica, provocando di nuovo un gran polverone.
L’entità ormai era davanti a loro, in mezzo alla polvere che piano piano mostrava il suo vero essere.
-Voglio la potenza del fuoco!- disse l’entità magnifica.
-Chi-chi sei tu?-
-Il vostro peggiore incubo! Kesesesese!-
-Ma falla finita!!!- gli urlò contro Romano.
-Ho sempre sognato dirlo!- si giustificò Prussia, grande fan di Mushu di Mulan.
-Ma come ti sei conciato?-
-Eh-eh… mio caro West… quest’ abbigliamento ha tantissimi anni… lo indossava persino Otto Von Bismarck!-
-Ecco perché la Prussia è una nazione morta- sussurrò Romano al fratello, al quale scappò una risata.
-Prego? Forse ho sentito male italianuccio scontroso!-
A questa affermazione, Spagna si mise a ridere, dato che la faccia dell’interessato si era gonfiata e aveva acquistato un colore rossastro acceso, facendolo sembrare un bel pomodorone maturo.
Il prussiano si voltò verso l’italiano del nord, prendendolo per le spalle.
Germania non fece in tempo ad allontanare Italia dal fratello che quest’ultimo se lo caricò sulle spalle e, di nuovo come un razzo e alzando polverone, lo portò in casa.
-Non è che se lo vuole fare?-
-Non dirlo neanche per scherzo!!!- rispose il tedesco all’italiano mentre stava già effettuando una rapida corsa contro il tempo per inseguire il rapitore e il rapito.
A quel punto Romano e Spagna erano soli.
-Bhè, direi di trovarci qualcosa da fare non credi?-
-Phf… io non ho voglia di fare niente! Ehi bastardello perché non vai già a catturare quelle bestie?-
-Se te non vieni con me non ci vado-
-Idiota!-
Si guardarono.
Ci fu un immenso silenzio.
Romano distolse lo sguardo arrossendo.
Spagna gli si piazzò davanti e lo prese delicatamente per il mento.
L’altro socchiuse gli occhi.
Il più grande si avvicinò lentamente al viso del più piccolo.
Ormai le loro labbra erano molto vicine.
Romano gemette.
-Piccolo, cosa c’è?-
-Io…

Continua…


Angolino autrice: Saaaaaalve!!! Eccomi qua con un nuovo capitolo!
Che cos’avrà in mente Prussia? E soprattutto.. come finirà tra Romano e Spagna?
Per quanto riguarda il bizzarro abbigliamento di Prussia non sono andata nei dettagli ma sarà un punto chiave del prossimo capitolo, quindi se siete curiosi non perdetelo ^^


Angolino ringraziamenti e risposte

bianfre
Chiaki_chan
Chibi_
hanta97
Konoha_Hellsing_94

Vi ringrazio tanto per aver recensito la mia fic! Vedo che il nuovo hobby di Prussia ha avuto successo^^ Ma le sorprese non finiscono qui…

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** III- Ricerca disperata ***


III- Ricerca disperata

-BUUUUUURRRRPPPPPP!!!!!-
Ci fu un attimo di silenzio.
L’espressione da ebete di Romano era totalmente opposta a quella di Spagna: inorridita, schifata, traumatizzata.
L’italiano si mise la mano davanti alla bocca accennando un lieve arrossamento da imbarazzo.
-Scusa Antonio!-
-Ma… ma… ma…- lo spagnolo cercava di dire qualche cosa, ma era ancora stravolto dall’emissione improvvisa e soprattutto inaspettata dell’amico.
-E dai, era solo un ruttino, non importa fare quella faccia-
-E quello lo chiami ruttino? E’ stato meno potente l’uragano Katrina!!!- lo sgridò Spagna, facendo indietreggiare Romano che se la rideva sotto i baffi.
Intanto, all’interno della villa, Prussia e il suo ostaggio Italia erano ormai in una stanza da qualche minuto.
-Non è che và a piovere? Ho sentito un tuono!-
- Bho, non saprei, il cielo è limpido!- verificò Italia, guardando fuori dalla finestra.
C’era un costume posto su di una sedia.
Era giallo dall’aspetto spugnoso, tutto il contrario di quello che indossava il prussiano, rosa e con delle punte.
-Feli, vorrei che tu indossasti questo costume per la caccia alle cavallette-
-Vee non ci credo!!!! Ti prego Gil dimmi che non sto sognando!-
-Eh eh… questa è pura realtà Italia-chan!- disse Prussia cingendo le spalle dell’italiano, il quale si era messo a piangere.
-Era da tanto tempo che cercavo quel costume e adesso grazie a te l’ho trovato!-
-Ita-chan.. perché non lo indossi ora?-
-Sicuro? Posso?-
-Ovvio!!! Non c’è nessun problema! *Kesesesesese, spogliati piccolo Feliciano, spogliati*-
Germania stava continuando la sua corsa contro il tempo per cercare quei due. Tutto ad un tratto gli venne un brivido di freddo lungo la schiena.
-Oh no! Il mio sistema di protezione di Italia si sta attivando! Devo ritrovarlo al più presto!-
Inizò quindi a buttare giù le porte di tutte le stanze a calci.
Ne rimase soltanto una.
Era isolata e nell’ombra, con attaccato al pomello della porta un cartello.
-Cosa c’è scritto?! Rip…ripro… accidenti non ci leggo. Meglio mettermi gli occhiali anche se odio indossarli quando sono vestito nella mia magnifica uniforme. Stonano!- ( Nota bene: è pur sempre fratello di Prussia).
Una volta indossati tornò con lo sguardo sul cartello.
-Allora, vediamo un po’… “Riproduzione in corso”.-
Una volta letto, si tolse gli occhiali e li ripose in una delle tasche della sua giacca.
Guardò di nuovo il cartello.
Una lieve goccia di sudore gli scivolò lungo il viso.
-“Riproduzione in corso”…-
In giardino, le acque si erano calmate.
Romano si era scusato per la sua emissione e Spagna propose di giocare alla morra cinese.
-Uno, due, tre… via!!!- dissero in coro, mettendo contemporaneamente le mani nelle forme del gioco.
-Uh uh, carta!!! Ho vinto io Romano!-
-Chi ti ha detto che il mio è sasso?-
-Stai tenendo la mano a pugno, che cos’è altrimenti…-
Non fece in tempo a finire la frase che il “sasso” di Romano finì nel suo occhio destro.
-AHIAAAAA! Ma che fai?-
-Te l’avevo detto che il mio non era un sasso!-
D’un tratto, un urlo atroce di disperazione si levò nell’aria, provocando il terrore tra i due.
-Che cos’è stato?-
-Non ne ho idea, ma qualunque cosa sia ti proteggerò io mio piccolo Romano-
-Innanzi vado a vedere cos’è stato!-
-Allora vai!-
-…. No!-
-Perché?-
-….-
-….?-
-Ho paura… vieni anche te?-
Al sentire quella frase, Spagna si intenerì, e nonostante il suo occhi nero, accarezzò la testa del più piccolo, sorridendogli e facendogli “si” con la testa.
Il tedesco era esploso come forse le sue coronarie.
Un’ondata di rabbia gli invase il corpo rendendolo schizzato e nevrotico.
-Riproduzione… in corso… Feliciano… Gilbert…. in corso… si riproducono… WAAAAAHHHH! BASTA NON POSSO PIU’ ASPETTARE!!!! DEVO INTERVENIRE!!!!!!-
Germania prese la sua fidata pistola e iniziò a sparare sul pomello della porta e non del tutto soddisfatto, sparò anche al soffitto a ad un paio di quadri appesi nel corridoio.
Come tradizione, prese a calci anche questa porta, entrando poi nella stanza come un bisonte imbestialito.
-Prussia! Non mi importa se sei mio fratello maggiore! Se hai fatto qualcosa a Feliciano io ti ammazzo comunque!-
-Mi renderesti molto felice!-
-C-cosa?-
La luce della stanza si accese improvvisamente, infastidendo gli occhi di Germania, il quale non aveva ancora messo a fuoco la persona che aveva davanti.
Ne frattempo, Romano e Spagna si erano addentrati nella casa.
-Pensi che sia stato un mostro?- domandò Romano.
-Mmmm… bhè, questa è casa di Austria, non mi meraviglierei se ci sono dei mostri-
-O forse è un fantasma?-
-Anche quello potrebbe essere…-
-O il demonio?-
-Waaaa! Romano non dirlo neanche per scherzo! Il demonio, qui? Non ci pensare nemmeno, levatelo dalla testa!-
L’italiano guardò perplesso lo spagnolo, emettendo uno sghignazzo.
-Ma… Spagna… non è che hai paura del demonio?-
-Ma chi? Io? Ma non dire fesserie…-
-ODDIO C’E’ UN DIAVOLO!-
-WAAAAAAAAAAAAAAA!!!! NOOOOOOO AIUTOOOOO!!!!!-
-Ahahahahahahahahah! Come sei ridicolo Antonio!!!!!-
-N-non è divertente Romano! Ok, lo ammetto! Mi fa paura! Ed è per questo…-
-Ma, dove stai andando?- chiese Romano, mentre il compagno corse nella stanza accanto per poi ritornare con le Pagine Gialle.
-… chiamerò un’esorcista!-
Germania finalmente riuscì a mettere a fuoco la figura piazzata davanti a lui e rimase profondamente stupito.
-A-austria?-
-Germania mi hai interrotto mentre guardavo il mio film preferito!-
-F-film?-
-Certo! Non hai letto il cartello?-
-Q-quale cartello?-
-Quello appeso all’ “ex” porta! “Riproduzione in corso”! Poi questa è la sala audiovisiva, potevi arrivarci a logica!-
-…..ma…. allora…. ITALIA E’ ANCORA IN PERICOLO!!!!!-
-Ma cosa vai blaterando! Ah, una domanda…-
Austria prese per un braccio Germania, pronto a riprendere la sua folle corsa.
-Cos’era tutto quel baccano che ho sentito in fin’ora?-
-….. bheee….-
-Se non sai dirmi cos’era andrò a controllare io-
-Nooooooo! Fermoooooo!-
- Ma cos…. Waaaaaaaaa!-
Germania saltò addosso ad Austria, il quale per riuscire a divincolarsi si morse la lingua.
-CHfE CAZZjkjkjfrefO VgfgOI FAtfedtRgjfgE!?-
-Voglio solo evitarti infarti!-
Germania legò l’austriaco al letto (si, c’è un letto nella sala audiovisivi), mentre questo imprecava non si sa cosa.
-Tornerò quando sarà il momento!-
E ricominciò la sua ricerca.
Italia era ormai in mutande, pronto ad indossare il costume da lui tanto sognato.
-Vee.. che emozione!-
-Si Ita-chan.. non sai quanta…-
L’italiano sorrise al prussiano, il quale sghignazzò ancora di più.
-… kesesese.. non sai davvero quanta!-

Continua…


Angolino autrice: ciaooo! Eccomi di nuovo qua! Mi è difficile scrivere questa fic perché mi viene di continuo da ridere pensando alle scene demenziali che inserirò qua xD
Ce la farà Germania a trovare l’introvabile “covo” di Prussia?
Per quanto riguarda il costume per Italia e quello di Prussia ho già detto troppo, ma non voglio fare Spoiler U.U Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Grazie per averlo letto! Alla prossima ^^


Angolino ringraziamenti:

Lady_Shinigami
darllenwr
Konoha_Hellsing_94

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** IV - Esorcismo ***


ANGOLINO AUTRICE: Ciao a tutti! Scusate se ho aggiornato tardi ma tra Maturità ed altre cose varie non ho più avuto tempo di mettermi a continuare la storia.
Spero che questo capitolo vi piaccia e che continuiate a seguire la fic.
Grazie ^W^


IV - Esorcismo

I tasti del telefono di casa erano ormai consumati dalle dita dello spagnolo, il quale sbagliava continuamente il numero di telefono.
-Oh ma insomma Antonio! Lo vuoi fare quel dannato numero?-
-Ci sto provando ma i tasti si spostano di continuo- giustificò.
Spagna stava per ricomporre di nuovo il numero; con il dito indice si avvicinava piano piano al primo numero, tremante, come se in casa ci fossero quaranta gradi sotto zero.
A quel punto, l’Italia del Sud lo afferrò per il polso portandolo verso una nuova direzione.
-Sei troppo agitato! Ci penserò io a chiamare l’esorcista… -
-NO!- disse Antonio, ancora più tremolante.
-NO?.... NOOOOOO? E allora cosa abbiamo perso a fare tutto questo tempo?! Poi come pensi di sconfiggere il Demonio senza esorcista?-
-Ci… ci penserò io!- non era molto sicuro in quello che diceva, ma si era deciso di affrontare lui stesso la sua paura.
-Aspettami qui piccolo Romano, andrò a prendere il necessario!-
E corse via stile Prussia.
-Bhà… io vado a svuotare il frigorifero…-
Nel frattempo, Italia aveva indossato il costume al quale bramava profondamente.
Prussia era fiero, e fieramente lo portò davanti allo specchio in modo che si potesse specchiare.
-Veeeee… Prussia ma… è bellissimo…-
-Kesese adesso ci completiamo Ita-chan e siamo pure pronti per la caccia alle cavallette!-
-Siiiii andiamo subito- esultò mentre si avviava saltellando verso la porta.
-Aspetta Ita-chan- lo fermò il prussiano -hai dimenticato il tuo retino personale!-
Alla vista di tale oggetto, a Feliciano si illuminarono gli occhi riempiendosi (pure!) di lacrime.
-Veee Prussia… gra… grazie!- disse saltando addosso al prussiano facendolo diventare rosso.
-Ehm, figurati…-
Feliciano prese per mano Gilbert e iniziarono a saltellare per andare in giardino.
Germania era quasi deceduto.
Tra le energie consumate e l’idea che suo fratello maggiore stia facendo cose a dir poco impure al suo piccolo e adorato italiano, il suo cuore stava per scoppiare.
-Basta, questa ricerca è straziante- si buttò a terra appoggiato ad una parete e per la stanchezza si addormentò.
Al piano terra, Spagna era tornato con tanto di “kit del piccolo esorcista” che era corso a comprare nel negozio di giocattoli lì vicino.
Aprì la scatola.
All’interno vi era il manuale per principianti, una casacca da prete ed un crocifisso, i quali indossò subito.
-Bene, allora…. introduzione:
Prima di tutto dovete entrare nella stanza dove vi è la persona impossessata o l’eventuale Demonio.
Ok, Romano, andiamo al piano di sopra!-
-Io non ci vengo, voglio finire di svuotare il frigorifero!-
-E mi manderesti da solo?-
-Si!- rispose secco l’italiano.
Spagna sapeva benissimo come convincerlo.
Si accovacciò accanto a lui, lo guardò negli occhi ed entrò in modalità “occhioni sqeezy pucciosi” ai quali Romano non avrebbe potuto resistere.
Dopo tre secondi erano già al piano di sopra, mentre attraversavano il corridoio per arrivare all’ultima stanza.
-Oh cavolo, che macello è successo?- domandò Romano alla vista di tutti i danni che aveva provocato Germania durante la sua sclerata.
-E’ il Demonio… lo sento…-
-Allora entriamo?-
-Si… è giunto il momento…-
Una volta entrati, intravidero una sagoma sul letto. Era immobile.
Il sangue si gelò a entrambe le nazioni.
-Allora- iniziò Spagna a bassa voce- adesso lo incappuccio-
-Perché?-
-Non lo voglio vedere in faccia, chissà che impressione-
-Ma… non penso che sia una cosa inguardabile- suggerì Romano, guardando verso la sagoma.
-Ti è mai capitato di vedere quei simpatici video dove devi trovare le differenze?-
-Ora cosa centrano? Ti spaventano anche quelle?-
-Oooooh, te non sai quanto può essere malvagia la gente, mentre te ti applichi intensamente e ti avvicini a distanza due centimetri dallo schermo per poi ritrovarti davanti…. BHUAAAAAA!-
-Ma cosa piangi? Io continuo a non capire…-
A quel piagnucolare, la sagoma si mosse ed iniziò ad emettere strani versi.
-MgrgyrgfcrA ChruecHE CjahkxAuhewZZO!-
-WAAAAA IL DEMONIOOOO!-
Entrambe le nazioni saltarono addosso alla sagoma incappucciandola, la quale aumentò le grida e le imprecazioni.
-E adesso… a noi!-
Spagna accese delle candele intorno al letto e mise sopra di esso un crocifisso.
-Ah, l’impossessato è già legato… allora queste in dotazione nel kit le tengo io… possono sempre servire in qualche occasione!- disse mentre guardò malizioso Romano che come risposta gli diede un pugno sulla spalla.
-Sei sicuro di quello che stai per fare?- domandò l’italiano.
-Certo! Ho il manuale con me… niente potrà andare storto…-
-Se lo dici te!-
Antonio si posizionò sopra la sagoma la quale sussultò leggermente.
Gli mise una mano sul petto: l’esorcismo stava per cominciare.

CONTINUA…

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** V- Nuova minaccia ***


V- Nuova minaccia

Germania si svegliò di soprassalto, scattando immediatamente in piedi.
Percepiva qualcosa di maligno e la sua mente andò subito ad immaginarsi suo fratello che si impossessava della verginità di Feliciano (perché, è ancora vergine?).
Si mise le mani tra i capelli, sentendosi impotente per non aver soccorso in tempo il suo caro amico (quante pippe mentali…).
Una piccola lacrima gli scorse lungo il viso la quale fu prontamente asciugata da mani dolci e delicate.
-Lud perché piangi?- chiese Ungheria con voce dolce e preoccupata, mentre iniziò a dare confortanti pacche sulla schiena al tedesco.
-Oh sapessi Liz…è successa una cosa terribile…-
-No ti prego, non piangere- Ungheria porse un fazzoletto (di seta pregiata del Settecento rubato ad Austria) all’amico che era scoppiato in un pianto isterico -qualsiasi cosa sia successa penso che si troverà rimedio. Ti aiuterò io!-
Germania si accorse solo in quel momento che la ragazza aveva solo un asciugamano che le copriva le parti intime, ma non fece molto caso a ciò, visto che i suoi pensieri erano posti su Italia.
-Sei molto gentile Ungheria, grazie!-
-Dai, dimmi qual è il problema!-
-Ok, non la tirerò per le lunghe…-
La ragazza era impaziente e curiosa di sapere cosa stesse affliggendo la nazione virile (dopo il pianto isterico ho i miei dubbi).
Germania prese fiato e praticamente urlò il suo problema.
-PRUSSIA HA STUPRATO ITALIA PRIVANDOLO DELLA SUA VERGINITA’!-
La ragazza rimase a bocca aperta, mentre i suoi muscoli stavano già iniziando a fremere per gli impulsi omicidi nei confronti di Prussia.
Ludwig non fece in tempo a dire altro che Ungheria si scatenò in tutta la sua ira.
-COME HA POTUTO QUEL MALEDETTO!!! QUEL COMPITO SPETTAVA A TE!
GERITA POWAAAAAA!!!!!-
E dopo ciò attivò il suo radar biologico “Ricerca Prussia” per individuarlo.
Lo trovò.
Una scintilla pervase i suoi occhi maligni.
Iniziò anche per Ungheria una folle corsa contro il tempo.
-Ungheria aspe…. oh cavolo!-
Ciò che rimase della ragazza nel punto dove si trovava era solo l’asciugamano.
La mano dello spagnolo comprimeva violentemente il petto della sagoma oscura, la quale aumentava sempre di più le sue grida.
-ESCI DA QUESTO CORPO! ESCI DA QUESTO CORPO!-
-Ma… sei sicuro Antonio che funzioni?- domandò perplesso Romano il quale stava intanto guardando un film alla televisione per ingannare il tempo.
-Certo! Ma ci vuole del tempo. Il Demonio è potente!-
-Bhà… se lo dici te!-
La frase si ripeteva ormai da dieci minuti, e Spagna non intendeva mollare.
-ESCI DA QUESTO CORPO! ESCI DA QUESTO CORPO…
DEMONIO ESCI DA QUESTO MALEDETTO CORPOOOOOOOOOO!!!!!!-
-RAAAAAAAAAAAAHGTRVRTRRVD!- l’impossessato era allo stremo, non ne poteva più di sentire quelle parole.
Poco dopo il verso agghiacciante, un suono ben poco educativo si alzò nell’aria.
-BUUUUURP-
…….
Silenzio.
Antonio si girò lentamente verso l’italiano, ancora intento con disinvoltura a guardare la televisione.
-Ro-Romano?-
-Si?-
-Di nuovo…-
-Eh si… evidentemente sono pieno d’aria oggi- rispose sempre con una suprema disinvoltura, senza nemmeno guardare lo spagnolo negli occhi.
-Ma accidenti! Hai interrotto il rito!-
-Ehi, continuavi a dire “esci da questo corpo, esci da questo corpo” e mi sono sentito stimolato!-
Antonio sospirò e tornò a dedicarsi alla cerimonia.
L’aria per le strade di Vienna si era fatta gelida.
La gente fissava uno strano individuo alto e imponente che sembrava quasi un armadio.
Si avviava verso la casa di Austria.
Una sensazione di malessere quasi schiacciò lo stato emotivo di Gilbert, il quale stava per catturare la sua 254esima cavalletta, contro le due di Italia.
-Io… questa sensazione… l’ho già vissuta in passato…-
-Vee… che hai Prussia? Cos’è che ti turba?- chiese già disperato Italia, che iniziò immediatamente a piangere.
-Nascondiamoci dentro a quel cespuglio, fidati che è meglio!-
-O-ok!-
I due si nascosero dentro ad un cespuglio appena in tempo, perché proprio in quel momento, l’imponente figura aveva appena oltrepassato il cancello della villa.
I suoi capelli biondo cenere e quella sciarpa bianca intorno al collo erano purtroppo ben familiari a Gilbert.
L’uomo si fermò in mezzo al giardino, guardando sempre davanti a lui.
Sorrise, anche se più che un sorriso sembrava un ghigno malizioso.
-Ciao piccolo Gil!-
Prussia si freddò all’istante. Come faceva a sapere che era nelle vicinanze? Che pure lui abbia sviluppato il radar biologico come Ungheria?
L’unica cosa che doveva fare era di restare calmo e pensare ad un piano per sfuggirgli.
Fu illuminato.
-Ehi Ita-chan, ascolta il mio piano…-
-Vee… sono tutto orecchi!-
-Allora… te vai da lui e gli dici che non ci sono!-
-Ok ma… ho vergogna vestito così, non c’è quell’intimità che ho con te nel farmi vedere in questo stato!-
A quelle parole, a Gilbert uscì leggermente del sangue dal naso ma non era il momento di fantasie impure.
-Ok allora toglilo!- disse con tutta tranquillità.
-No aspe…-
Italia non fece in tempo ad obbiettare che si ritrovò davanti all’uomo.
Quest’ultimo lo guardò con fare sensuale e si leccò il labbro.
Prussia si era dimenticato il piccolo dettaglio che sotto il costume, entrambi, erano in mutande.
-Ohhh, Italia! Non ti facevo così esplicito!-
-Vee… non è come pensi…-
-Oh, io invece penso proprio di si…-
-Sigh… WAAAAAAAA!!!!-
Il povero Italia iniziò a fuggire verso la casa con tutta la velocità che aveva in corpo mentre l’uomo-armadio camminava lentamente per inseguirlo.
-Oh no che cos’ho fatto! Ho condannato Ita-chan!
NON TEMERE ITA-CHAN… IO TI SALVEROOOO’!-
Prussia si tolse anche lui il costume per mostrare la sua magnificenza scultorea addominale e muscolare e corse anche verso la casa, passando dal retro ovviamente per evitare la sadica, maniaca e senza scrupoli nazionalità russa.

CONTINUA…


ANGOLINO AUTRICE: eccomiiiii!
Stavolta ho aggiornato presto U.U
Pensavo di poter concludere la fic con altre due capitoli ma gli avvenimenti escono dalla ma testa come se fossero funghi e c’è sempre qualche cosa di più che fa allungare la storia.
Spero che per questa sua lunghezza non vi annoi.
Ringrazio in anticipo per la letture e le eventuali recensioni ^^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=724135