Di Acqua e di Sangue

di Diacquaesangue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prefazione ***
Capitolo 2: *** Richiamo ***
Capitolo 3: *** (Ciclo dei miti) Psyche ***
Capitolo 4: *** Baccanti(morte d'Orfeo) ***
Capitolo 5: *** Euridice ***
Capitolo 6: *** Eco ***
Capitolo 7: *** Francesca ***
Capitolo 8: *** (Ciclo di Anime sole) Soldato per sempre ***
Capitolo 9: *** Metropolis ***
Capitolo 10: *** Il velo di Maya ***
Capitolo 11: *** Frastuono ***
Capitolo 12: *** (ciclo della vendetta) I ***
Capitolo 13: *** II ***
Capitolo 14: *** III ***
Capitolo 15: *** IV ***
Capitolo 16: *** V ***
Capitolo 17: *** Bugie ***
Capitolo 18: *** Onde ***
Capitolo 19: *** Onde(II) ***
Capitolo 20: *** Addio ***
Capitolo 21: *** Petali ***
Capitolo 22: *** Baratro ***



Capitolo 1
*** prefazione ***


Di viscido odio
le cupe visione,
di grida spezzate,
di acqua e di sangue

sono lo specchio
dell'animo contorto
che non può urlare
e si cela nel sogno.

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Capitolo 2
*** Richiamo ***


Voglio dipingere con le parole.
Voglio plasmare l’argilla sulla carta,
respirare il sospiro di un’anima,
nero graffiato su bianco
la lama di un pennello
intinto nell’inchiostro.
Voglio sentire il soffio
sulla fronte
fra le lenzuola
rispondere al sussurro
immaginato
al sibilo della finestra.
Sfiorare le dita di un sogno:
l’eco di un’ombra.
Voglio sbarrare l’occhio bianco
in un’eclisse perenne,
vedere solo la materia del cielo
infinita
cieca al richiamo livido e reale;
Calcare i contorni di un sogno.
E quando quella macchia nera
avrà consumato la fiamma,
con odor di bruciato,
sulle macerie del vuoto,
sui frammenti del silenzio,
un sospiro.
Una voce.

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Capitolo 3
*** (Ciclo dei miti) Psyche ***


Già giunge Aurora dalle dita rosate
che ridendo tinge tutto il cielo.
Già si leva il disco solare,
trainato sul carro infuocato, 
che tutto fa risplendere di pallida luce.
S'insinua fra i tetti,
s'intrufola fra le ombre,
si schiarano le tenebre.
Tutto è silenzio, tutto è bisbiglio.
E ormai si spegne della cicala il dolce suono,
lontana è volata la civetta, a trovar riposo.
Io sono già sveglia: nessun ristoro 
ho trovato nella notte.
L'innocente tua bellezza
troppo a lungo ho contemplato,
troppo a lungo ho vagato
nel labirinto dei riccioli tuoi d'oro, e mi sono persa.
E ormai tremuli i raggi
s'insinuano tra le palpebre ancor chiuse,
si rincorrono fra le ciglia illuminate d'oro.
Un bacio, e sei sveglio.
Un bacio, ed è mattino.

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Capitolo 4
*** Baccanti(morte d'Orfeo) ***


Il cuore fremito intangibile
mi tocca nel cuore della Notte,
la mente diventa insensibile
sotto l'influsso delle note rotte.

Menade sotto l'influsso del dio,
un furore che tutto scuote il corpo
cancella cosa è giusto e  cosa torto;

e con un incomprensibile brusio 
ancora il senno nella mente
diventa più fioco lentamente.

Stille di scarlatta ambrosìa
scorrono, e saziano
la mia irrefrenabile bramosia 
di infelicità che cantano.

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Capitolo 5
*** Euridice ***


Voltati Orfeo, non farmi aspettare,
l'immobile mio morto cuore
trema di pena nel vedere sognare
il tuo palpitante rivivere le ore

morte. Voltati Orfeo, che per amore
sei così pazzo fa voler ammaliare
i signori degli occhi che non vedono Sole,
che godrebbero nel guardare

il tuo volto dipinto di muto sconforto.
Perché è impossibile riportare
indietro ciò che è ormai morto.

Perchè mai nessun conforto 
troverai tentando di abbracciare
quel soffio che sembra il mio corpo.

Perciò ti chiamo, Orfeo, voltati.

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Capitolo 6
*** Eco ***


Il mio essere si è perso nel pianto,
la mia pelle è ormai soltanto voce
che lievemente segue il dolce canto
funebre per chi è mutato in fiore.

Sono un solo essere col mio amore, 
lo seguo mentre sbatto rifiutata
contro le rocce, e mi tramuto in voce:
Nelle parole di Narciso solo ho vita.

Sul crudele suo bel volto chinato,
soprira alla vista del suo riflesso, 
sospiri che invece a me ha negato,
mentre rapita mi squarciavo il petto.

Rivolge a sè stesso dolci parole
e per lui risponde il mio sospiro.
Un forte dolore soffoca il suo cuore:
sa che sono sue parole, è suo il viso.

Voglio anch'io la morte, perciò parlo, 
che mi liberi da questa prigionia;
perciò rispondo, e lui diventa pazzo:
il non aversi, come me, per lui è agonia.

Cade nell'acqua, stringendosi il petto, 
cadendo sembra baciare il suo riflesso.
Muore e grida muto mentre stringe
e ingoia il freddo abbraccio dello Stige.

Le ninfe piangendo intonano un canto, 
e canto anch'io, che sono solo pianto. 

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Capitolo 7
*** Francesca ***


Piccoli, insignificanti granelli di sabbia,
trasportati
da del vento il tumulto informe, confuso
incessante,
che forte soffia per oceani di lacrime.
Siamo solo
piccoli, insignificanti granelli di niente
trascinati
dal confuso, informe tumulto della vita.

E piango sotto la pioggia scrosciante
che sferza senza nessuna pietà.
Non riesco a trovarti.
Se riuscissi a ritrovare la via
sarebbe sopportabile la vita?
E allora saremmo
in un lungo, stretto abbraccio
trasportati dal tumulto del vento.

Ma tutto è perduto...

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Capitolo 8
*** (Ciclo di Anime sole) Soldato per sempre ***


Trema il soldato, stringe a sè la lancia.
Trema il soldato, stringe a sè il fucile.
E dentro il suo cuore torna a ribadire 
il senso di questa d'occidente marcia.

Non obbedisce il suo cuore addestrato,
ma di non provar paura si convince:
quell'ideale lo esalta che hanno professato,
e intanto la vista di rosso si tinge.

Nonostante in lui rieccheggi il lamento,
ancora avanza in una terra ostile,
che muta la sua speranza in tormento
e dolorosi ricordi lo spinge a sentire.

E avanza contro il suo stesso volere, 
con negl'occhi di soldati la visione,
altri che solo il tempo sembra separare,
ma fratelli per paura e per passione.

Trema il soldato, in fondo al suo cuore
ma salda tiene la lancia, il fucile;
ciò che lo spinge è un'innato amore:
contro l'ignoranza andare a morire.

Trema davanti al barbaro agonizzante.
Non trema più, vede solo un pulsante.

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Capitolo 9
*** Metropolis ***


Il ronzio di un sospiro
rompe il sonno
della macchina,
affiorare nella veglia
di chissà quale sogno.

Le Città del Silenzio
sepolte
dal frastuono rombante
sopito
di enti che a occhi serrati
si spingono fra la ghisa,
soli
nel ventre che li ha generati.

Ricoperto sotto
il ventre di Maia giace
tendendo
le braccia verso
infiniti cieli di ghiaccio.
Su vetri
si specchiano eretti
gli spettri di luci
elettriche, fredde

che affiorano
fino nell’animo
come i fantasmi
di chissà quale sogno.

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Capitolo 10
*** Il velo di Maya ***


Anime nude
tremanti
ai sospiri
si spingono
cieche
per il silenzio di un'illusione
peso insostenibile
della seta.

Dietro
si staglia
la nebbia fumosa,
unica
irreale
sola.

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Capitolo 11
*** Frastuono ***


Non senti il rumore del nero silenzio?
Che avanza strisciando, ingoiando paura,
che strappa e dilania la fredda speranza
e accoglie rombando nel suo ventre buio.

Non senti piangente la Morte gridare?
Vaneggia nel buio un ruolo migliore,
ma esegue lo stesso il suo duro dovere
strappando le trame di vite sottili.

Non vedi avanzare la fulgida fiamma?
La Cenere resta attaccata alle mani,
sbranando insaziabile, rompe il silenzio
ridendo le nostre misere carni.

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Capitolo 12
*** (ciclo della vendetta) I ***


Fiori fiammeggianti di rugiada,
rossi di passione e di vergogna,
guardano tremanti verso il Sole,
che di cogliere solo agogna
il bel frutto del loro amore.
Amore sveglia il mondo che sogna
ancora, si tinge tutto d’un forte
colore scarlatto, ed è tacciata

La natura d’un colore di morte.
Lontano, come tante braccia torte,
s’intravede la forma d’un rogo.

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Capitolo 13
*** II ***


Sorge prepotente una Luna nera,
che anche le stelle oscura la sua luce.
Nasce sul mondo e lo avvolge, padrona
della tenebra notte, luci fisse
negli occhi. Celava i rintocchi dell'ora
a chi non doveva ascoltare il turpe
segreto. E adesso risplende ancora
una Luna chiara, e non v'è più chi oda

sull'erba di una tomba sconsacrata
il mio grido di donna condannata.

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Capitolo 14
*** III ***


Ha mai amato il mio perduto cuore?
Che i sospetti celino in un istante
il ricordo in una coltre di rancore?
Il costo, fitta nebbia sussurrante.
per vivere senza celare Amore...
Volto divino, dilaniato tante
volte, scaccia la passione crudele,
che ricadeva sui suoi occhi di miele.

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Capitolo 15
*** IV ***


Volto non ho più, e non ho nome,
ciechi occhi perduti nella nebbia.
Incatena una nuda ribellione
la colpa sotterrata nella sabbia,
di chi, fra le correnti d'Acheronte,
altri occhi ha trascinato nella nebbia...
Gelide dita mi hanno maledetta,
perchè ne cuore meditavo vendetta.

Sepolcro aperto e ancora sotterrato
nella melma di un angelo sfiorito.

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Capitolo 16
*** V ***


D'ira e d'odio le livide catene,
nero fuoco ardente di furore,
penetrano avvizzite nelle vene
e nel mio corpo, come nero umore,
scorrono, infiltrano e rendono greve
gli ultimi brandelli del mio cuore.
Tiro i fili del mio vano strumento,
marionetta ignara che il movimento 

segue, e rimembra il mio turpe dolore.
Sprofondo nella sua giovane anima,
perchè d'un solo battito il rumore
unisce chi di una stessa fatica,
inutile, spegne la propria anima.

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Capitolo 17
*** Bugie ***


Insensate sillabe sono le parole
se, quasi scritte sulla sabbia,
persino le onde le cancellano via.

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Capitolo 18
*** Onde ***


Chiudendo gli occhi mi sembra di sentire
di placide onde il fragoroso suono
che frantumandosi sembrano scandire
sulla scogliera i secondi che scivolano.

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Capitolo 19
*** Onde(II) ***


Canto disperso, il richiamo del mare,
nell’abisso del tempo nascosto.
Come un’ombra, l’odore del sale
sussurra i segreti di un sogno:
silente una goccia desidera cadere,
stringere forte l’abbraccio del mare.

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Capitolo 20
*** Addio ***


Solo adesso mi sono svegliata,
adesso che la Luna sovrana
instaura sul cielo un vano dominio
trascinando un fardello d'oscurità.
Sopito, un futuro il mio animo
nel buio pesto tanto ha aspettato,
non distinguendo nella torbida ombra
cosa celasse il suo volto velato.
Il tempo scivola via come seta,
come acqua impalpabile, fra le dita.
La nostra fine è semore più prossima.
Perciò, ora ti prego, più non perdiamo
un singolo istante, più non sprechiamo
i petali che mai abbiamo stretto.
Più miu spaventa del futuro, l'addio.

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Capitolo 21
*** Petali ***


I miei cuori sono ormai sfiortiti
petali vedo cadere per terra,
come tumori, a ricoprirla, anneriti.
Solo una stupida voglia mi afferra
di ricordi rivivere lontani;
una stupida paura di perdere
di questa vita gli ultimi petali.

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Capitolo 22
*** Baratro ***


Non devo imputare se non al mio cuore malato
la stupida causa di questa mia muta tristezza
che accompagna instancabile la mia giovinezza
e la gioia discosta gettandomi nel baratro.

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