Un Volturo come fidanzato

di Lory_V
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo strano sogno... ***
Capitolo 2: *** Obbligo o Verità? ***
Capitolo 3: *** Strane sensazioni ***
Capitolo 4: *** La brutta notizia... ***



Capitolo 1
*** Lo strano sogno... ***


Salve a tutti, noi siamo due ragazze innamorate della saga di twilight ma sopratutto dei Vampiri!! Abbiamo deciso di creare una storia totalmente nuova, ma non preoccupatevi... i nostri amati personaggi arriveranno presto!!
Questa è l'introduzione della nostra fanfiction!
Vi anticipiamo che le frasi dette da Emily, non sono del tutto corrette grammaticalmente, ma perdonatela... ha solo sei anni!!
Speriamo che vi piaccia!!
Buona lettura!!



Lorena ed Emily sono due sorelle, Lorena ha quattordici anni ed Emily sei, la loro madre morì partorendo Emily e il loro padre fuggì quando la madre scomparve. Sono state affidate alla zia, la sorella del padre.

In questo capitolo:
Storia in questo carattere e colore: Voce narrante
Storia scritta in questo carattere e colore: POV Lorena.


Era una calda giornata di Giugno e un raggio di sole illuminò una piccola stanzetta.
Una ragazzina aprì pigramente gli occhi e si sollevò dal materasso del letto, svegliata dalla luce del sole.
Saltò giù dal letto facendo svolazzare i lunghi capelli castani e corse alla finestra.
- Che bella giornata!- Esclamò felice.
All’improvviso si sentì lo scricchiolio della porta,la ragazza si girò di scatto sorpresa.
- Emily! Che ci fai nella mia stanza? – chiese la ragazza a una bambina di circa cinque anni.
-Scusa Lory non volevo spaventarti, zia mi ha chiesto di svegliarti, mi ha detto di dirti; è l’ultimo giorno di scuola, non vorrai mica far tardi! – rispose Emily, la sorella di Lorena.
Lorena si avvicinò a Emily, la prese in braccio e le diede un bacio in fronte.


Emily ed io eravamo pronte per andare a scuola, io aprii la porta ma la zia mi fermò;
- Sorridi Emily, ti faccio una bella foto. E’ il tuo ultimo giorno della prima elementare, devi esserne fiera! –
Sospirai, la zia è troppo insopportabile, tratta Emily come una bambolina, mi sarebbe piaciuto urlarle, lei non è una bambola, è umana… rabbrividii, mancava una settimana esatta a quel sogno…
-Zia, dobbiamo andare, non vorremmo mai arrivare tardi l’ultimo giorno di scuola! – dissi con tono scocciato, lei mi fulminò con lo sguardo, se avessimo avuto più tempo, mi avrebbe fatto una ramanzina, come sempre. Sorrise a Emily, ci riaprì la porta e ci augurò una buona giornata scolastica.
Presi per la mano Emily, salutammo la zia e ci incamminammo verso la scuola, non molto distante da casa.
Emily, anche se molto piccola, era molto intelligente, e come al solito per tutto il percorso parlava sempre e solo lei.
Eravamo quasi arrivate alla scuola di Emily, dovevamo girare l’angolo e attraversare la strada ma Emily si fermò, mi guardò e mi chiese: - Lory, a casa della zia sei rabbrividita, ti ho vista. Non c’è tanto freddo da rabbrividire, stavi pensando al sogno? -
La guardai dolcemente e le risposi con tono quasi materno: - Emily, non ti preoccupare per me, ma ti dirò la verità: stavo pensando a quel sogno. – Dovevo dirle la verità, in fondo ogni volta che facevo quel sogno, lei era sempre preoccupata per me e quasi urlava e tremava come facevo io…
Attraversammo la strada, accompagnai Emily in classe, le diedi un bacio e andai a scuola.

Driiiiiiin driiiiiiin driiiiiiiiiiiiiiin la campanella suonò, tutti i ragazzi della scuola urlarono di gioia, un altro anno scolastico è finalmente finito! Salutai Francesca, la mia migliore amica, le mie compagne e i miei compagni di classe e andai a prendere Emily dalla scuola, lei usciva dieci minuti dopo di me.
Ritornata a casa con Emily, mi aspettavo che la zia mi facesse la ramanzina per quella mattina, invece ci disse esultante, come se avesse vinto al lotto:
- Ragazze, ottime notizie, mio zio, molto stanco e malato, è morto…-
Non lasciai finire mia zia che risposi:
- Questa è un’ottima notizia zia? – Emily rise e dal salotto si sentii anche la risata di nostro zio, molto più gentile e “normale” della zia. La zia mi fulminò, ormai c’ero abituata, e continuò a parlare della sua fantastica notizia: - Ahaha, molto spiritosa Lory, comunque il mio carissimo zio ci ha lasciato la sua casetta, dove trascorrevo, da piccola, le vacanze estive con lui e vostro padre. Quest’estate invece di soffocare e fare “la muffa” a casa andiamo a Volterra, una fantastica cittadina della Toscana!- Emily era felicissima,saltellava e gridava di gioia, lo sarei stata anch’io se la zia non avesse nominato mio padre. Inoltre la cosa più brutta di questa “vacanza”, se si può definire così, era non vedere Francesca per 3 mesi. Per non farmi vedere triste da mia zia e mia sorella, sorrisi e dissi: - Questa sì che è una bella notizia! Sono così felice di andarci che adesso salgo su e cerco su internet delle informazioni su Volterra! A proposito, quando partiamo? –
-Fra due giorni, cara!- La zia mi rispose immediatamente, non si era accorta della mia infelicità.
Per andarmene e per non star a sentire la zia che stava cominciando a raccontare di mio padre a Emily, salii e davvero incuriosita da Volterra cercai informazioni su internet.
Nel mio motore di ricerca preferito scrissi: “Volterra” e mi uscii.
- Volterra
- Volterra agriturismi
- Volterra e dintorni
- Volterra vampiri (…)
Mi fermai sulla scritta Volterra vampiri, rimasi come ipnotizzata, rabbrividii… cliccai sulla scritta e guardai le foto, impallidii, sentivo freddo, mi girava la testa e svenni…
Quando ripresi i sensi, ero sul letto matrimoniale dei miei zii, Emily era al mio fianco. Appena mi vide mi saltò addosso. La zia le urlò contro e le chiese di uscire un attimo. Mia zia mi disse:
- Lorena, sei svenuta,e credo di conoscere il perché… stavo raccontando dei vecchi ricordi a tua sorella quando sentii una botta… sei svenuta perché hai visto delle foto di Volterra, posso chiederti una cosa? Quel luogo è quello del tuo sogno? – All’inizio non capii cosa volesse dire, non riuscivo ancora a parlare perciò annuii con la testa. La zia sospirò e mi chiese: - Se vuoi possiamo anche non andarci..- Mi ricordai della felicità di Emily, non volevo e non potevo renderla infelice per colpa mia e volevo scoprire cosa c’entrava quel sogno con Volterra perciò dissi: - No zia, voglio andarci! -
L’unica cosa che fece mia zia fu annuire e mi chiese: - Allora partiamo domani o vuoi posticipare il giorno? –
Era già passato un giorno?? Non potevo crederci, vidi l’ora sull’orologio alla parete, erano le 5 del mattino…
-No zia, partiamo domani- Le dissi infine, lei annuì e uscì fuori. Appena uscì zia entrò Emily:
-Oh Lory, mi stavo preoccupando, non farlo mai più! -
-Certo, te lo prometto, parola da stella a stellina! – mentre dissi la frase, presi la sua mano la strinsi e, come sempre, ripetemmo le stesse parole. Il patto fu interrotto dalla suoneria del mio cellulare, era Francesca. Risposi subito, la zia l’aveva avvisata del mio malore, e lei preoccupata mi chiese se stavo meglio.
Francesca mi disse: - Tua zia mi ha appena avvisata, vuoi partire per Volterra anche se il luogo ti sembra familiare, visto che siamo sorelle gemelle posso capire il perché… Perciò ho chiesto ai miei e soprattutto a tua zia se potevo venire… entrambi hanno accettato volentieri!!- io urlai dalla gioia, era la notizia più bella dell’anno!!

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Capitolo 2
*** Obbligo o Verità? ***


Salve carissimi!! Prima di iniziare il 2° capitolo volevamo scusarci e volevamo ringraziarvi per la pazienza che avete dimostrato!!
La scuola è molto impegnativa e le due socie non sono riuscite a vedersi molto spesso... ma non preoccupatevi, il 3° capitolo è in corso perciò non tarderà ad arrivare (vi anticipiamo che nel 3° capitolo compare il famoso - e per adesso misterioso- VOLTURO!!)


In questo capitolo:
Storia scritta in questo colore: Pov Lorena.


Più si avvicinava il sogno ricorrente, più diventavo ansiosa. Quel giorno ero più in agitata del solito, dovevo partire per Volterra.  Gli zii avevano progettato di partire presto così da arrivare a Volterra per l’ora di pranzo o al massimo nel primo pomeriggio. Francesca venne verso le cinque del mattino, lei piace a tutti, è una ragazza solare, studiosa, molto bella e assolutamente perfetta. 
Il viaggio fu lunghissimo, menomale che c’erano Francesca ed Emily, con la loro allegria l’atmosfera lungo il viaggio fu molto tranquilla. Emily parlava sempre di tutto con tutti, io guardavo il paesaggio fuori dal finestrino, mi sembrava così strano, così familiare… riuscii a distogliere lo sguardo solo grazie a Francesca, è sempre la migliore!
Lo strano silenzio fu interrotto dalla domanda di Emily e la risposta della zia: Eravamo arrivati a Volterra!
Tutti guardavano fuori dal finestrino, ero affascinata da tutte quelle mura, era una città piccola, antica, ma molto graziosa. Per entrare nella “città fortificata” era obbligatorio parcheggiare la macchina ed entrare a piedi lungo le scalinate. Mentre stavamo andando verso la nostra casa, rimasi colpita dalla magnifica porta etrusca.(1)
Dopo qualche minuto a piedi finalmente le preghiere di Emily(e di tutti noi) furono accolte, eravamo a casa.
La casa del pro zio era all’esterno come tutte le altre ma aveva una particolarità, era di un colore più vivace.
La casa era molto bella, le pareti erano di color beige.  Molti quadri facevano bella mostra di se insieme alle numerose foto che spesso ritraevano mia zia mio padre. Emily aveva una stanza tutta per se, era quella della zia quando era piccola. La stanzetta era tutta rosa, con attaccati dei poster di cavalli, piena di bambole di porcellana, per me era una stanza orribile, per Emily la stanza dei  giochi.
Io dormivo nella vecchia stanza di papà con Francesca. La stanza era tutta di un azzurro pastello tamponato blu scuro, non aveva poster, né giocattoli, aveva degli scaffali pieni di libri e una scrivania enorme piena di fogli. Curiosa mi avvicinai alla scrivania cercando di prendere un foglio, riuscii a leggere solo il titolo perché appena iniziai a leggere il contenuto della lettera, mia zia entrò, prese tutti fogli e ci disse solo che presto ci avrebbe raggiunto  e insieme avremmo svuotato le valigie.
Finito di svuotare le valigie, si senti uno strano lamento, era Emily che si lamentava per il suo stomaco vuoto. La zia si precipitò in cucina, non voleva far aspettare il suo tesorino carino… ma improvvisamente suonò il campanello della porta. Francesca ed io andammo ad aprire la porta, erano i vicini, una signora circa dell’età di mia zia e due ragazzi circa dell’età mia e di Francesca.
La signora sorrise me e Francesca, e ci disse: -Salve ragazze sono Mary Anne, un’amica d’infanzia di vostra madre…-
-Mia zia, signora Mary Anne - la corressi in fretta, non osavo nemmeno immaginare di essere figlia di mia zia. La signora si scusò e mia zia sentendo quelle parole si precipitò alla porta.
-Oh Mary Anne, come stai cara? E chi sono questi giovanotti? – alla parola “giovanotti” io guardai Fra e lei ricambiò lo sguardo.
-Oh bene grazie, loro sono Marco mio figlio e Filippo un suo amico-
-Oh, ti assomiglia tuo figlio, è proprio uguale a te!! Dai entra, che prendiamo un bel the e parliamo un po’- Stavano entrando tutti quando Mary Anne propose ai due ragazzi di farci da guida turistica per la città, ma mia zia disse che non avevamo ancora mangiato perciò potevamo -dovevamo- fermarci a mangiare qualcosa.
Io e Francesca provammo a rifiutare, ma la zia ci fulminò con lo sguardo, perciò accettammo “volentieri”.
Quella mattina era una giornata abbastanza soleggiata e i ragazzi grazie ai riflessi del sole avevano delle sfumature più chiare ai capelli e alla carnagione, Marco era un ragazzo biondo con gli occhi verdi e Filippo castano con gli occhi castani, si vedeva che ci avevano “puntato”, soprattutto con Fra, ma era la prima volta che li vedevamo, non potevo giudicare il libro dalla copertina. I ragazzi ci dissero che fra un’oretta sarebbero dovuti andare dal loro “gruppetto” cioè i ragazzi di Volterra della nostra età perciò se volevamo potevamo mangiare anche con loro. In realtà dovevamo… se la zia ci avrebbe viste a casa dopo un’oretta senza nemmeno aver mangiato sarebbe andata dai ragazzi a fargli una predica… perciò accettammo.
Nell’oretta visitammo la graziosa città che, stranamente, mi era molto familiare ma non grazie al sogno…
-Qui è finita la prima parte della visita turistica care turiste, adesso, però vedrete il meglio: Il campanile, lì ci ritroviamo con il gruppo-. Disse Filippo, io rabbrividii collegando il campanile al sogno… non mi videro solo i ragazzi e Fra ma anche due ragazze non molto lontane che avevano sentito la discussione. Marco e Filippo le conoscevano, erano del gruppo e insieme con loro andammo nel punto d’incontro.
-Ecco il campanile ed ecco il gruppo- disse Marco indicando e infine raggiungendo il gruppo insieme alle ragazze e a Filippo.
Il campanile era proprio quello del mio sogno… tremavo al solo pensiero. Raggiungemmo comunque il gruppo e nel raggiungerli ebbi un brivido, una sensazione quasi di protezione, molto strana.
Una delle due ragazze ci sorrise, un sorriso strano quasi cattivo e disse a me e a Fra:
-Aspettavamo giusto voi, adesso iniziamo un gioco: “OBBLIGO O VERITA’” giacché siete nuove, iniziamo da voi il giro e dovrete dire solo LA VERITA’- Tutti i ragazzi del gruppo dissero che non era il caso ma quella ragazza lì zitti con un gesto e impose di fare quello che aveva detto. Io odiavo quel gioco e quella ragazza mi era sempre più antipatica.
-Iniziamo da… te! Ti faccio io la domanda.- m’indicò ed io annuii, tutti mi fissarono.
-Allora… perché tremavi davanti al campanile?- Lei mi guardava in un modo quasi di sfida. Marco mi vide tremare alla domanda e mi difese:
- Giulia cambia domanda!-  La strana sensazione di protezione mi dava forza, lo ringraziai con lo sguardo ma dissi:
- Non ti preoccupare Marco, risponderò- Fra mi guardò e mi chiese se ero sicura, io annuii.
- Da quando sono piccola, ogni anno, lo stesso giorno, la stessa sera, faccio un sogno. Sogno in lontananza questa città anzi questo campanile. Io sono in un bosco, non mi vedo ed è tutto scuro. All’improvviso mi giro e ritrovo a un centimetro da me un volto tutto bianco. E’ un ragazzo, mi sembra unvampiro, ha gli occhi rossi, i capelli castani, mi fissa. Voglio urlare ma mi “tappa” la bocca con le sue mani Fredde…- Impallidii raccontando a tutti il mio sogno, tutti mi fissarono, Fra si avvicinò e mi rassicurò abbracciandomi. L’amica di Giulia era spaventata, aveva capito dal tono della mia voce che quello che dicevo era vero. Giulia non considerò "l’amica", anzi, voleva continuare il crudele gioco, ma Marco e Filippo proposero di smettere e di andare a mangiare tutti insieme. Giulia se ne andò sdegnata  e obbligò l’amica a seguirla, anche se era ancora spaventata.

 
Nota:
(1)informazioni  verissime perché la mia socia è andata a Volterra (fortunata vero?)

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Capitolo 3
*** Strane sensazioni ***


In questo capitolo:
Storia scritta in questo colore: POV Lorena.
Storia scritta in questo colore: POV misterioso Volturo (ma chi potrà mai essere? :P)


 

Quella mattina era una giornata abbastanza soleggiata e come al solito, in giornate come queste, l’unica cosa da fare per non annoiarsi era leggere o parlare. Quella giornata era molto strana, ero agitato. Il tempo passava e non capivo il motivo della mia agitazione, perciò decisi di parlare con mia sorella, lei poteva capirmi.
- Buon giorno! -
- ‘giorno! Posso fare qualcosa per te? Oggi sembri… strano… -
- Mi conosci bene sorella, sono agitato ma non so perché… giornata strana anche per te? –
- Mi conosci bene fratello!!- disse accennando un sorriso.
- Sai, non mi sentivo così da tempo ormai… quasi 10 anni… -
Dopo quell’affermazione mi guardò male e replicò:
 - Non pensarci più, smettila! Sai bene cosa accadrebbe se qualcuno scoprisse che pensi ancora a quella stupida storia!-
Per tutta la mattinata pensai al passato, a dieci anni fa, provai a rassicurarmi, non può più accadere una cosa del genere, non può più.

Camminavo per la reggia cercando di distrarmi e di non pensare alla mia agitazione, quando sentii un profumo familiare, uno strano profumo… il suo profumo! Lei passeggiava per la piazza insieme a una ragazzina e due ragazzi, si stava avvicinando un gruppetto di ragazzini, di cui facevano parte Carlotta, la figlia di Gianna, e la sua amichetta Giulia.
Di corsa mi avvicinai per sentire la conversazione, Giulia l’aveva stuzzicata e lei le raccontò del suo strano sogno ricorrente, lei sognava un vampiro, forse stavo sbagliando ma era come se mi stesse descrivendo…
Era impossibile eppure era vero… lei era qui, era a Volterra!!

 




Io, Francesca  e il gruppo appena conosciuto andammo a mangiare in un fast food. Dalla conversazione capii che da giorni, il gruppo si stava organizzando per “la famosa notte nel bosco” che ogni anno celebrava l’inizio dell’ estate.
- Hey ragazze, vi piacerebbe venire con noi? – chiese Marco guardandomi speranzoso.
 –Non vi preoccupate, non accadrà niente di male!! -  continuò, anche se detto con un voi mi sembrava si riferisse a me.
- Accetteremmo volentieri, ma dovremmo chiedere prima il permesso alla zia di Lorena, siamo qui da poco…- disse Francesca.
Dopo aver mangiato finimmo il giro turistico e, vista l’ora, salutammo tutti e tornammo a casa.

Appena svoltato il vicoletto vedemmo Emily che giocava con un’altra bambina e la zia che chiacchierava amabilmente con la madre della bambina. Quando ci vide ci salutò con un cenno, ci presentò la vicina e, chiacchierando, scoprimmo che era la madre di Filippo.

A cena, io e Francesca raccontammo agli zii e a Emily del nostro giro turistico.
- Sai zia, grazie a Marco e Filippo abbiamo conosciuto un bel gruppetto, loro – come ogni anno – festeggiano l’inizio dell’ estate con una notte nel bosco, ci hanno invitato, cosa ne dici? –
- Certo, nipotina mia, sarebbe un’ottima idea per conoscere meglio i ragazzi del posto, cosa ne dici Gianni caro?-
- Sono d’accordo! Qui in casa non ci si diverte tanto e conoscere nuove persone aiuterà ad ambientarsi nella nuova città, in fondo 3 mesi sono tanti!! –
Non so come ma fui contenta! Ringraziai la zia e abbracciai mio zio.

Quella sera io e Francesca andammo a letto davvero molto tardi, non avevamo voglia di dormire e continuavamo a parlare di come sarebbe stata la notte nel bosco.
Pian piano Francesca si addormentò, ma io non riuscivo a chiudere occhio, pensavo che ero stesa in questo letto, proprio qui dove, qualche anno fa, dormiva mio padre… pensai anche alla strana sensazione nella piazza con quel grande e familiare campanile, che stranamente risentii vicino. A Volterra mi sentivo così sicura e serena, come se fossi a casa, insieme a mio padre e a mia madre…

 

Ormai  avete capito chi è il misterioso Volturo, no? Commentate in tanti!!

Nota Bene:

Per chi ha letto il fantastico libro: Guida ufficiale illustrata alla saga di twilight, il misterioso Volturo – che credo avete capito si tratti di Alec – dimostra 12/13 anni… nella nostra FF il Volturo ne dimostra 16/17!!

Ringraziamenti:
Sinceri ringraziamenti a tutti voi che leggete la nostra FF soprattutto a:
- Chi tiene la FF tra le seguite
- Chi tiene la FF tra le ricordate
- _Fra debaAlicexCaius, che hanno commentato sempre i nostri capitoli <3

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Capitolo 4
*** La brutta notizia... ***


Salve a tutti!! Le due amiche scrittrici della FF hanno deciso ufficialmente di terminare la FF con il 3° capitolo...
Tra scuola e impegni non si riescono a ritrovare abbastanza spesso per scrivere i capitoli in tempo breve...
Ci scusiamo con tutti voi!!
Le scrittrici F&D

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