A dream

di Maria_Black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L.A. vi aspetta! ***
Capitolo 2: *** Una buona notizia ***
Capitolo 3: *** Presentazioni ***
Capitolo 4: *** Viaggioi a Vancouver ***
Capitolo 5: *** Vancouver (parte prima) ***
Capitolo 6: *** Vancouver (parte seconda) ***
Capitolo 7: *** Segreti ***
Capitolo 8: *** Litigio ***
Capitolo 9: *** Brutta serata ***



Capitolo 1
*** L.A. vi aspetta! ***


Capitolo 1- L.A. vi aspetta!
 
< Angelaaaaaaaaa!!!! > urlò mia madre dal piano di sotto.
< Arrivo, un attimo! > urlai di rimando. Presi la mia tracolla e mi guardai allo specchio. Avevo un top bianco semplice, senza nessuna scritta, degli shorts di jeans, delle Converse azzurre ai piedi e la tracolla dello stesso azzurro che avevo appena preso. Gli shorts mettevano in evidenza le mie lunghe gambe, che contribuivano al mio metro e settanta scarso, il top metteva in evidenza il mio seno, non molto prosperoso e i miei capelli che scendevano davanti, sulle spalle, a boccoli color cioccolato. I miei occhi, dello stesso colore dei miei capelli, erano risaltati dal sottile strato di matita che avevo messo poco prima. Distolsi lo sguardo e lo rivolsi al poster del mio attore preferito, di cui sono una fan, non accanita, ma una fan. Mamma mia, certo che è proprio bello… ma che dico bello, di più!!!!!!!!! Ok, magari, sono una fan accanita…
< Angela! Sbrigati o farai tardi! >
< Eccomi!!! > Rivolsi un ultimo sguardo al poster, chiusi la porta della mia camera e scesi al piano inferiore.
< Pronta? > mi chiese mia madre premurosa e apprensiva. Annuii. Mi abbracciò e mi augurò buon viaggio.  La ringraziai e ringraziai il cielo di aver salutato mio padre il giorno prima, così avevo evitato una scenata da parte di mio padre, ancora contrario alla mia partenza. Era grazie a mia sorella e mia madre, e soprattutto mia zia, che ora stavo per partire verso…
< E state attente! > gridò mia madre interrompendo i miei pensieri.
< Sì, mamma! > le dissi, mentre mi dirigevo verso l’auto. Salii e sentii per la prima volta da quella mattina la voce di mia sorella Mary, elettrizzata.
< Allora, andiamo? > annuii e sorrisi. Mi sorrise e partì. Adoravo mia sorella. Anche se aveva cinque anni più di me, noi non notavamo la differenza d’età e trascorrevamo molto tempo insieme come due normali amiche. Da quando era diventata una famosa e conosciuta truccatrice, aveva iniziato a girare l’Italia e quindi non l’avevo vista per un po’. Era metà luglio, quindi indossava abiti leggeri, come me: aveva un top nero, semplice come il mio, degli shorts verde acqua e un paio di sandali neri semplici tacco 10, il tutto accompagnato da una borsa posata nei sedili posteriori dello stesso verde acqua degli shorts.
Dopo quasi un’ora di viaggio, arrivammo all’aeroporto di Fiumicino, prendemmo i bagagli e ci dirigemmo verso il nostro imbarco. Salite sull’aereo, prendemmo i posti e ci sedemmo. Eravamo così elettrizzate, che non riuscivamo a spiccicare una parola. Allacciate le cinture. Stiamo per decollare. Vi auguriamo buon viaggio!  
< Ma ci pensi, Mary?! > fui io a rompere il silenzio. Lei si voltò e il suo viso mi si presentò entusiasta come il mio. I suoi capelli mossi e castani erano sciolti e le arrivavano sulle spalle appena. I suoi occhi color cielo, che la differenziava da tutta la famiglia, li aveva presi da mia nonna. Il colore degli occhi era così limpido che incantava.  < Ho appena finito la scuola, ho fatto la maturità, e noi stiamo partendo per Los Angeles! E possiamo rimanere quanto vogliamo! > ero su di giri. Lei mi sorrise e annuì. Certo, non era la prima volta che andavamo a Los Angeles, ma questa volta era diverso. Ogni anno io, Mary e i miei genitori andavamo a Los Angeles per due settimane per andare a trovare nostra zia Patty, ma quest’anno i nostri genitori non sarebbero venuti e io e Mary avremmo trascorso lì tutta l’estate, se non di più! Mary sperava di trovare un lavoro lì e rimanere, come anni prima aveva fatto nostra zia. Io, invece, avrei passato molto tempo a fare ciò che amavo fare, cioè fotografare. Era da sempre una mia passione, e non mi stufavo mai di farlo. E come ogni anno speravo di incontrare “per caso” il mio idolo, il mio attore preferito, cioè Taylor Lautner. Ma sapevo che era un sogno e basta. Nulla di più. Solo un sogno che non sarebbe mai potuto diventare realtà!
Presi dalla tracolla il primo dei miei quattro libri preferiti, Twilight, e lo iniziai a rileggere per la centesima volta. Non mi stancavo mai di leggerlo, mi coinvolgeva sempre come la prima volta che l’avevo letto. Il volo sarebbe durato 12 ore, quindi avevo tutto il tempo per leggere tutti e quattro i libri. Adoravo quella saga, adoravo Stephenie Meyer, adoravo i film tratti dai quei libri, adoravo gli attori di quei film, uno in particolare: Taylor Lautner.
Quando atterrammo, avevo appena finito di leggere Eclipse, dopo finito di leggere ovviamente Twilight e New Moon. Io e Mary, dopo aver preso i nostri bagagli , andammo alla ricerca di nostra zia Patty. Dopo un quarto d’ora buono la trovammo.
< Ciao ragazze! Come state? > disse tra un abbraccio e un altro.
< Bene, grazie zia. Tu? > rispose Mary per entrambe.
< Tutto bene. L.A. vi aspetta! Andiamo? > forse nostra zia era un po’ matta, ma era una vera forza della natura e nessuno la poteva fermare se si impegnava in qualcosa.
Quando arrivammo a casa di nostra zia, che era un famoso avvocato e quindi ricca sfondata, ci dirigemmo ognuno nella nostra camera. Era una villa bianca, a due piani: al piano terra c’erano un enorme salone e la cucina; il piano superiore era costituito da quattro camere da letto con bagni annessi, cioè la mia, quella di nostra zia, quella di Mary e quella che usavano i miei genitori quando venivamo qui. C’era anche un bellissimo giardino e un piscina, in cui spesso passavo intere giornate. La mia camera era basata su due colori: il rosso e il bianco. C’era un enorme armadio, dove c’erano molti miei abiti che usavo quando andavo lì, un tappeto rosso, che ricopriva quasi tutta la superficie, una poltroncina con una strana fantasia, rossa e delle mensole rosse, dentro il muro, accanto alla testiera del mio letto, rossa. Accanto al letto c'era un comodino rosso. Dalla altra parte della stanza, c’è una scrivania bianca, con una lampada rossa. Adoravo quella camera perché era semplice e moderna. Mi rispecchiava. Dopo aver sistemato alcuni miei abiti, misi sulla mia scrivania i libri della mia saga preferita, e appiccicai nell’anta del mio armadio un piccolo poster di Taylor Launter. Dopo aver finito di sistemare le mie cose, scesi per andare a dare la buonanotte a Mary e mia zia, feci una doccia e andai dritta a letto. Ero distrutta per tutte le ora di viaggio, così mi addormentai quasi subito.


Spero di avervi incuriosito! Vi prego recensite, lasciando un vostro commento!!! Sono accettate critiche, ma sopratutto complimenti...Ciao!
Maria

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Capitolo 2
*** Una buona notizia ***


Capitolo 2- Una buona notizia
 
Il giorno dopo mi svegliai verso le sette di mattina. Scesi dal mio letto e andai in bagno. Mi feci una bella doccia fredda, che mi rinfrescò, e mi vestii. Mi misi una canotta fucsia con degli shorts bianchi  e delle Converse fucsia. Tornai in bagno e cercai di sistemare i miei riccioli come meglio potevo. Alla fine optai per una coda e scesi per fare colazione. Mia sorella Mary stava ancora dormendo, mentre mia zia Patty era già uscita per andare a lavoro, nel suo ufficio che si trovava dall’altra parte della città. Feci colazione nel silenzio della casa e pensai a cosa avrei potuto fare oggi. Verso le otto e mezza andai a svegliare mia sorella. La sua camera era rosa acceso, quasi fucsia, e bianca. Aveva un tappeto rosa, una libreria bianca, un letto rosa, delle mensole bianche, un comodino rosa, e un enorme armadio bianco, sulla parete opposta. Quella mattina Mary sarebbe dovuta andare in un’agenzia di truccatrici, per sperare in un posto di lavoro lì, in America. Dopo colazione, io e Mary prendemmo l’auto che nostra zia ci aveva regalato, per usarla lì a Los Angeles. Una A5 cabriolè, bianca. In una sola parola: Fantastica. Partimmo e ci inoltrammo nel traffico della città. Arrivata all’agenzia, aspettai Mary fuori, mentre lei sosteneva il colloquio. Dopo mezz’ora, uscì dall’edificio dicendo che l’avrebbero richiamata. Passammo l’intera mattinata a fare shopping tra i negozi e tornammo a casa solo verso l’ora di pranzo. Zia tornava solo per cena, quindi ci accontentammo di un piatto di pasta fatto sul momento. Finito, notai che Mary era nervosa. Era così, perché non sapeva se e quando l’avrebbero richiamata, e lei, che voleva avere sempre tutto sotto controllo, odiava la situazione che si era creata.
< Vado a farmi un bagno in piscina! > le dissi mentre mi avviavo verso le sdraio e ci appoggiavo sopra un asciugamano. Non mi rispose. Sì, era proprio nervosa! Mary era la persona più gentile, premurosa e altruista del mondo, ma se le nascondevi qualcosa o la tenevi sulle spine, diventava insopportabile. 
Passai quasi un’ora in acqua, poi mi misi a prendere il sole per il resto del pomeriggio, leggendo Breaking Dawn.
 
< Ragazze, sono tornata! >
< Zia!!! Com’è andata oggi? > le chiesi dopo averla abbracciata.
< Tutto ok. Stasera pizza? > le sorrisi e annuii. Non ebbe il tempo di chiedere conferma a mia sorella perché la suoneria del cellulare di Mary, non glielo permise.
< Pronto? > rispose prontamente, mia sorella. Nella sua voce notai impazienza e ansia, che l’avevano resa nervosa per tutto il giorno. Dopo un po’ di mormorio sentii mia sorella salutare e chiudere la telefonata.
< Ok, buonasera! > la sentii dire. Chiuse il telefono, che buttò sul divano < Siiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!! > urlò come una matta e iniziò a saltellare per tutta la stanza, continuando a gridare. Io e mia zia saltammo, letteralmente, per l’improvviso urlo di mia sorella. Prima ci guardammo e poi guardammo Mary che continuava a saltellare, interrogative. Dopo cinque minuti buoni, nei quali mia zia ordinò la pizza e io apparecchiai, smise di urlare e saltellare e venne da noi più euforica che mai. Io e mia zia tirammo un sospiro di sollievo. I miei timpani chiedevano pietà già da tempo. Mary si sedette accanto a mia zia, che era a capo tavola, e di fronte a me.
< Allora, si può sapere che ti è preso??? > le chiesi, martellandomi il dito sulla fronte.
< Mi hanno dato un lavoro! > mi disse, quasi urlò. Aveva un sorriso a trentadue denti che nessuno sarebbe riuscito a togliergli, molto probabilmente. Non l’avevo mai vista così felice ed euforica.
< Quindi? > chiese mia zia. Ok il lavoro, ma non era da Mary urlare così!!!!!
< In un film, precisamente sul set di… > e si girò verso di me, guardandomi negli occhi e continuando a sorridere < …di Breaking Dawn! > urlò, stavolta.
< Cosa?! > urlai io di rimando, alzando la voce di qualche ottava e alzandomi in piedi di scatto dalla sedia < Non ci posso credere! > continuavo a urlare. Lei era eccitata perché si rendeva conto che quel lavoro le avrebbe aperto molte porte, e che le sarebbe tornato utile, oltre a guadagnare molto. Io ero eccitata perché mia sorella Mary, avrebbe conosciuto gli attori della saga di Twilight. Avrebbe conosciuto Robert Pattinson, Kristen Stewart, Ashley Greene, Kellan Lutz, Peter Facinelli, Nikki Reed e…Taylor Lautner!!!!!!!! Non ci potevo credere!!!! Magari accompagnando mia sorella l’avrei conosciuto…e l’avrei incontrato!!!! Un sogno che diventa realtà!!!!

Ecco postato il nuovo capitolo della mia ff. Spero vi piaccia. Vi prego recensite!!!!!!!! Un bacio <3
Maria

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Capitolo 3
*** Presentazioni ***


Capitolo 3- Presentazioni

POV MARY
Drin, drin, drin.
Mi alzai di scatto, dal letto, mettendomi a sedere e con un gesto automatico zittii la sveglia. Erano le sette. Quella mattina sarebbe stato il mio primo giorno di lavoro sul set di Breaking Dawn. Mi alzai, mi feci una doccia, mi vestii e mi feci una coda. Mi misi abiti comodi: un paio di pantaloni bianchi stretti, una maglietta a maniche corte azzurra e delle ballerine azzurre. Presi la borsa bianca, la più grande, e ci misi dentro tutte le mie cose. Scesi a fare colazione e trovai mia zia che stava uscendo per andare in ufficio. La salutai appena in tempo e lei riuscì a darmi l’in bocca al lupo. Dopo cinque minuti scese Angela, quindi facemmo colazione insieme. Adorava la saga di Twilight e era eccitata quanto me per quel lavoro, per ragioni diverse, ma sapevo che in parte era contenta per me per il semplice motivo che avevo avuto un lavoro importante e non perché l’avevo avuto sul set di Breaking Dawn. Adorava tutti gli attori, uno in particolare: Taylor Lautner. Non potevo negare che fosse bello, ma secondo me erano meglio Robert Pattinson o Kellan Lutz! Avevo visto i film, e mi erano piaciuti, ma non potevo considerarmi una fan.
Dopo colazione salutai Angela che mi augurò buona fortuna e mi diressi alla periferia di Los Angeles dove avevano allestito il set per le prime scene. Arrivai in prefetto orario e mi avvicinai all’unica persona in quella bolgia che conoscessi, sotto lo stand “trucco e parrucco”, attraversando il caos di gente che correvano da una parte all’altra. Appena mi vide, la signorina Gloria Stevens mi venne incontro e mi chiamò.
< Maryyyyyyyy!!!!!!!!! Eccoti! > e allargò le braccia, invitandomi ad abbracciarla e io lo feci. Dopo i saluti, entrammo nello stand. C’erano una decina di poltroncine e quattro postazioni per trucco e parrucco, con tutto il necessario. Ad aspettare, in piedi, poco lontano dalle poltroncine, c’erano tre ragazze più o meno della mia stessa età e sette attori, seduti sulle poltroncine, uno più famoso dell’altro, che riconoscevo come i protagonisti dei film preferiti di mia sorella.
< Mary questi sono Lizzy, Jennifer e John. > disse indicando i tre ragazzi, che al loro nome, facevano un cenno con la testa. < E poi, > disse rivolgendosi agli attori sulle poltroncine < loro sono Robert , Kristen , Ashley , Kellan , Nikki , Jackson e Taylor . Credo che tu li conosca. > sorrisi e annuii al pensiero di mia sorella. Chissà come avrebbe reagito in una situazione del genere!
< Bene. Vi lascio. Vengo tra poco. > e si allontanò, uscendo dallo stand che solo in quel momento capii facesse anche da “sala relax”.
< Fan della saga, eh? > mi chiese Kellan Lutz divertito, certo della mia risposta positiva, facendo il tipo che la sapeva lunga. Lo troncai sul nascere.
< No > riposi secca. Kellan strabuzzò gli occhi, sbalordito dalla mia risposta negativa e dalla figuraccia fatta. Gli altri divertiti, dalla figuraccia del collega e amico, ridevano sotto i baffi. < Mia sorella > dissi sorridendo. Poi girai i tacchi e mi avvicinai ai miei colleghi. John fu il primo a parlare.
< Queste sono le nostre postazioni > e ne indicò due attrezzate di tutto ciò che serve per una buona acconciatura < e quelle > e ne indicò altre due < sono quelle tua e di Lizzy. Io e Jennifer siamo i parrucchieri. > non disse altro perché fu interrotto dall’arrivo di Gloria che entrò urlando.
< Bene. Iniziate pure, con Kristen, Robert e…Taylor, sì! Per ora solo voi tre, gli altri possono rimanere qui per il momento! > e se ne andò. Kristen e Robert si diressero da John e Jenifer per i capelli, mentre Taylor andò da Lizzy. Visto che mi trovai a non far nulla, decisi di aspettare che Kristen finisse, seduta su una delle poltroncine. Non riuscii neanche a sedermi che Kellan Lutz mi iniziò a parlare.
< Quindi tua sorella è una fan,eh? > mi chiese.
< Sì >
< Tu, no? Cioè, non ti piace il film? > tutti stavano ascoltando la nostra discussione, anche perché eravamo gli unici che parlavano.
< Mi piace. Ma non mi posso considerare una fan > dissi con semplicità e ovvietà. Prima che Kellan potesse ribattere, Ashley Greene parlò.
< Di dove sei, Mary? >
< Italia. Io, mia sorella, e i miei genitori viviamo a Roma. > tutti sgranarono gli occhi.
< Ma il tuo americano è… > non riuscì a finire la frase, perché Kristen la continuò per lei.
< …perfetto! Sembra tu sia di qui! > e tutti annuirono in segno di conferma.
< Vengo ogni anno qui a Los Angeles. Mia zia abita qui. È per questo che so bene l’inglese, anzi, l’americano > rimasero tutti stupiti dalla mia risposta. Chissà cosa avevano pensato!
< E tua sorella? > mi chiese Robert.
< Ha appena finito la scuola. Ora ha intensione di rimanere qui con me. Di solito gli anni scorsi rimanevamo qui solo due settimane, ma visto che ora lei ha finito la scuola, la data di partenza non è definitiva, anzi. Io vorrei trasferirmi qui > mi resi conto solo dopo aver finito di parlare, che stavo discorrendo con delle star internazionali, in modo così schietto e sincero. E la cosa strana è che ero a mio agio con loro. Erano persone normali, solo che il loro lavoro li portava ad una vita diversa da quella di tutti gli altri. Ma in fondo erano ragazzi come me o mia sorella. Mi alzai perché Kristen aveva finito. Dopo cinque minuti, infatti, suonò la campanella di richiamo.
 Kristen, Robert e Taylor, a  rapporto!
E iniziarono le riprese.

Ciao! Spero vi sia piaciuto questo capitolo! Ci vediamo al prossimo! E vi prego, recensite!!!! Un bacio! <3
Maria

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Capitolo 4
*** Viaggioi a Vancouver ***


Capitolo 4- Viaggio a Vancouver
 
Quando mia sorella tornò dal set, il primo giorno di lavoro, la tempestai di domande, quasi tutte basate ovviamente su Taylor Lautner. Mia sorella mi diceva che erano persone normali, come noi, solo che erano famose ( dici niente! ). Erano ragazzi come noi che si volevano divertire, ed erano pure simpatici. La settimana successiva la passai, cercando di acquisire informazioni da mia sorella, che pazientemente mi assecondava, tranne sul film, che era top secret. Mi raccontava del fatto che gli era simpatica e che passava con loro molto tempo. Dopo una settimana, il set si spostò a Vancouver. Io sarei rimasta a casa di mia zia, mentre lei sarebbe andata lì, per lavoro. Pensai di andare anch’io, ma avrei dovuto trovarmi un albergo, e non mi avrebbero dato una camera in quello di mia sorella, perché mi avrebbero presa per una fan, e perché avevano prenotato tutto l’albergo per loro, per non essere scocciati almeno quando ritornavano da lavoro. Così mi arresi all’idea di tre settimane senza mia sorella, da sola, a casa di mia zia. Il giorno della partenza, raccomandai a mia sorella di chiamarmi ogni sera, perché volevo sapere comunque tutto di tutti. Lo stesso giorno della partenza, di sera, mentre guardavo la TV da sola, perché mia zia era ad una cena di lavoro, il mio cellulare squillò. Non era un numero che conoscevo. Risposi.
< Pronto? >
< Ehi, Angela, sono io, Mary! Senti, ho dimenticato il cellulare in camera mia e… > non la feci finire.
< Scusa, e tu con che cosa stai chiamando??? >
< Col cellulare di… posso dire che è il tuo cellulare? > chiese in americano a qualcuno affianco a lei < ok… di Kellan Lutz. > Cosa?!
< Wow! E tu me lo dici così?! > urlai, sorpresa. Sentii ridere dall’altra parte del telefono, la mia reazione non era stata delle migliori. Sicuramente ai loro occhi ero sembrata la solita fan scatenata, perché sicuramente ora erano tutti lì, accanto a mia sorella. Cercai di rimediare per non far fare brutta figura a mia sorella con loro < Comunque dov’è il tuo cellulare e perché mi hai chiamato? > era chiaro che non aveva chiamato per gesto di cortesia.
< È in camera mia, sulla scrivania. E ti ho chiamato per chiederti se puoi venire qui a Vancouver a portarmelo… > mi chiese abbassando sempre di più la voce.
< Cosa?! >  urlai. Credo che mia sorella si stesse facendo piccola piccola, dall’altra parte del telefono.. Altra ondata di risate, solo maschili stavolta. Angela, contieniti. È l’occasione di tua sorella. Contieniti! < Ok. Arrivo. Prendo il primo volo disponibile. Ma lo faccio solo perché ti voglio tanto bene! >
< Davvero?! > mi chiese mia sorella dall’altro lato del telefono < Oh, grazie Angela. Ti voglio un mondo di bene, grazie, grazie, grazie. >
< Prego. Ora vado. Devo organizzarmi. Ci sentiamo domani. Posso chiamare a questo numero? > sentii mia sorella mormorare in americano a qualcuno accanto a lei, che doveva essere Kellan Lutz, poi infine mi diede l’ok. Chiusi la telefonata e mi diressi verso il mio portatile e prenotai un biglietto per il volo del giorno dopo alle dieci. Sarei arrivata a Vancouver in giornata. Feci il borsone, presi il telefono di mia sorella e lo misi nella mia tracolla per non dimenticarlo, poi andai a dormire. Il giorno dopo, riferii tutto a mia zia, che commentò con un “tua sorella ha la testa tra le nuvole!” e io condivisi quell’opinione.
Presi il borsone e mi diressi all’aeroporto. Il viaggio fu molto stancante. Arrivata lì, chiamai al numero di Kellan Lutz. Mi rispose, con mio dispiacere, mia sorella.
< Ciao, Angela! Noi ti aspettiamo davanti all’entrata. Vieni! > e chiuse la chiamata. Io non spiccicai neanche parola. Mi diressi come aveva detto lei verso l’entrata e trovai mia sorella, con accanto Kellan Lutz, col cappuccio alzato e degli occhiali come travestimento per non farsi riconoscere, e Ashley Greene che aveva un foulard e degli occhiali da sole. Mi avvicinai a loro e mi tuffai tra le braccia di mia sorella, cercando di ignorare gli altri due.
< Ciao, grazie Angela!!!! > e sciolsi l’abbraccio.
< Prego! Zia ha commentato dicendo che hai la testa tra le nuvole. Ed è vero!!! > e ci mettemmo a ridere. Parlavamo in italiano, quindi né Kellan né Ashley capirono cosa stavamo dicendo. Presi il suo cellulare dalla mia tracolla e glielo porsi. Lei, teatralmente, lo baciò e lo coccolò come fosse un bambino. Io, Kellan e Ashley scoppiammo a ridere.
< Ok. >  disse infine mia sorella < Kellan, Ashley vi presento mia sorella Angela. > e mi indicò, parlando in americano. < Angela ti presento Kellan e Ashley > i due sorrisero e io ricambiai.
< Bene, andiamo? > disse Kellan. Io, Mary e Ashley annuimmo. Entrammo in un’auto e ci dirigemmo verso la periferia. Dopo un po’ notai che non stavamo andando in albergo, ma sul set.
< Mary?! > tutti si girarono per guardarmi e pensai che fosse meglio parlare in italiano per nascondere ai due attori la nostra conversazione. Bene, avevo trovato un modo per parlare con mia sorella senza che tutti sapessero cosa dicevamo. Poteva tornare utile… < Ma stiamo andando sul set? > lei annuì. < E io? >
< Entri con noi. Tutti ti vogliono conoscere! Ho parlato molto di te! > e mi fece l’occhiolino. Io, presa dall’imbarazzo, diventai tutta rossa. Il pensiero che Taylor sapesse chi ero mi metteva in imbarazzo, molto imbarazzo. Quando scendemmo dall’auto ci dirigemmo verso l’edificio e entrammo. Kellan e Ashley si tolsero il travestimento e ci avvicinammo a tutti gli altri attori del cast. Ne notai uno in particolare. Taylor Lautner. Dal vivo era molto più bello che in foto. La sua pelle risultava molto più naturale e bronzea. I suoi occhi erano ipnotizzanti e i suoi capelli sembravano seta. Senza che me ne accorgessi, eravamo arrivati. Tutti mi guardavano sorridendo, ma un sorriso si differenziava dagli altri per l’energia che emanava.
< Ragazzi, > disse mia sorella < vi presento Angela! > io sorrisi e accennai un ciao. Poi mi voltai guardando mia sorella negli occhi e in italiano, ovviamente per nascondere agli altri la nostra discussione, le parlai.
< Mi vuoi far morire?! > le chiesi in tono sarcastico. Tutti ci guardavano, ma sapevo che non capivano ciò che stavo dicendo.
< Forse… > sorrise lei, maliziosa.
< Ah….è così che mi ripaghi?! >
< Sì > e mostrò un sorriso abbagliante. Poi, come se niente fosse, se ne andò, lasciandomi lì, come una deficiente.
< Allora, > esordì Robert < com’è andato il viaggio? >
< Stressante. Molto. > e mi sedetti con indifferenza su una delle poltroncine. < E inaspettato. Mia sorella dimentica spesso le cose in giro, ma non pensavo fosse arrivata ad esser così preoccupante, la cosa! > e tutti scoppiarono in una sonora risata. Io ne individuai una e risi anch’io. La risata di Taylor era stupenda, e contagiosa.
< Per quanto rimarrai? > mi chiese Kristen.
< Non lo so > e feci spallucce.
< Visto che ci sei perché non rimani con tua sorella, qui? > quella proposta mi spiazzò. Non tanto per la proposta in sé per sè, ma per chi l’aveva fatta. Taylor. Forse voleva essere gentile, sicuramente non pensava al fatto che mi avrebbe visto per altre tre settimane. Anzi, tu saresti rimasta in albergo!!!  
< Potrai venire sul set, almeno ci vedrai fare il nostro lavoro! > disse Ashley su di giri, al pensiero della mia permanenza.
< Bella idea, Tay! >  disse mia sorella, avvicinandosi. Aveva sentito la nostra discussione. Poi voltò a guardarmi. < Allora? Che ne dici? >
< Ok > mi arresi. Anche se ero felice all’idea di vederli lavorare. Su tutti i presenti comparve un sorriso. < Ma qui si lavora o si fa salotto?! > chiesi a mia sorella e agli altri. Tutti scoppiarono in una sonora risata e io cercai di godermi l’ascolto della risata di Taylor.


Ciao a tutti! Questo è il nuovo capitolo della mia ff...spero vi piaccia! Vi prego, RECENSITEEEEEEEE!!!!!!!!!!!! Un bacio! <3
Maria

 

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Capitolo 5
*** Vancouver (parte prima) ***


 CAPITOLO 5- Vancouver
 
< No, Kellan!!! È mio!!!!! > correvo dietro a Kellan che mi aveva rubato l’ultima fetta di torta al cioccolato che c’era a mensa e che avevo preso al volo < Kellaaaaaan!!!!! > Arrivai al tavolo, appoggiai il vassoio tra quello di Tay e quello di Mary, come sempre, e sfidai con lo sguardo Kellan, proprio di fronte a me, dall’altra parte del tavolo. C’erano tutti quel giorno: Rob, Kris, Nikki, Jack, Mary, Ash, Kellan e Tay. Quella era la nostra compagnia, eravamo sempre insieme, sul set, in albergo, in mensa, fuori, ovunque.
< Dammelo! > lo minacciai. Tutti guardavano la nostra discussione. Non era la prima volta. Kellan si divertiva a farmi scherzi, ma poi finiva sempre nello stesso modo. Continuava a farmene, nella speranza che una volta potesse averla vinta lui.
< Perché dovrei?! > lo odiavo quando faceva così, ma avevo imparato a volergli un gran bene.
< Perché è mia e perché se mi dovessi vendicare, tu ti troveresti in graaaaande imbarazzo > e lo sfidai con lo sguardo. Prese il piatto con la fetta di torta e lo mise nel mio vassoio.
< Stavolta hai vinto tu, ma la prossima… >
< Vinco io lo stesso! > e sorrisi maliziosa, facendogli l’occhiolino. Tutti scoppiarono a ridere. Mi sedetti e mi godei il pranzo, in particolare la mia fetta di torta per cui avevo lottato.
< Allora, oggi pomeriggio non ho le riprese. Vieni con me? > mi chiese Tay.
< Ok > gli risposi. Era passata quasi una settimana, e avevo conosciuto tutti. Passavo molto tempo con loro. Anzi, ero praticamente sempre con loro. Avevo un pass e potevo andare dove volevo sul set. Anche se spesso non avevo bisogno di tirarlo fuori perché entravo sempre con loro. Dopo pranzo, entrai nell’auto di Tay e partì.
< Allora, dove vuoi andare? >
< Non so…tu? >
< Non lo so. L’importante è che stiamo insieme e chiacchieriamo…no? > e si voltò a guardarmi con quei suoi occhi neri e profondi, che mi ipnotizzavano ogni volta. Arrossii. E lui sorrise. < Sei molto carina quando arrossisci! > e mi fece l’occhiolino. Io arrossii di più, se era possibile, e gli sorrisi. Se quando non lo conoscevo ero infatuata solo dalla sua bellezza ( ridotta dalle foto ), ora mi piaceva per tutto: il suo carattere, la sua bellezza, il suo carisma e il suo modo di fare con me e con gli altri. Per il vero Taylor, e non per quello famoso. Mi ero innamorata del vero Tay.
< Allora, alla fine, dove si va? > gli chiesi dopo aver ripreso conoscenza.
< Che ne dici di andare sulla panchina di quel parco lassù? > e ne indicò uno su una collinetta poco distante < L’ho visto l’altro giorno, è isolato. Non credo ci troveranno i paparazzi…Potremo stare tranquilli! >
< Ok, va bene > e feci spallucce. Passammo tutto il pomeriggio a chiacchierare e tornammo sul set, poco prima che gli altri se ne andassero. Andai in auto con Mary e tornammo in albergo. Ogni volta dovevo entrare separatamente da loro, perché non volevano che io e Mary fossimo coinvolte nel giro dei paparazzi. Era molto gentile da parte loro. Salii in camera, mi feci una doccia e mi lavai i capelli. Mi misi in accappatoio e mi misi di fronte all’armadio, in cerca di qualcosa da mettermi per cena. Alla fine optai per un semplice top verde senza spalline, un paio di pantaloni stretti bianchi e un paio di sandali verdi tacco 10. Poi trovai una borsa bianca dove misi le mie cose. Mi sistemai i capelli come meglio potevo. Alla fine decisi per un’acconciatura semplice: una matita che li bloccava dietro la testa. Mi stesi un velo di trucco e mi sedetti, in attesa che mia sorella Mary mi venisse a chiamare, come ogni sera, per andare a cena. Andavamo sempre al tavolo degli attori. Avevamo un tavolo tutto nostro: eravamo Rob, Kris, Ash, Jack, Nikki, Kellan, Mary, Tay e io.
Quella sera però volevano andare fuori, quindi mi ero vestita un po’ meglio del solito. Quando sentii bussare, aprii la porta e mi ritrovai davanti Tay, in jeans e maglietta. Era davvero bello vestito in modo semplice e sportivo. Anche se era molto più bello senza maglietta e con i pantaloncini quando faceva le riprese e recitava la parte del licantropo. I suoi muscoli erano indiscutibilmente belli e attraenti. Anche se quella maglietta ne faceva intravedere i contorni, quindi…
< Oh, ciao! Come mai qui? > gli chiesi, cercando di nascondere il rossore che mi stava comparendo in viso al pensiero di lui senza maglietta.
< Volevo passare a prenderti. Mary scende con Nikki. Andiamo? > e mi sorrise. Gli sorrisi e annuii. Mi chiusi la porta alle spalle e percorsi i corridoi accanto a lui, a pochi centimetri dal suo corpo.
< Stai molto bene così, stasera! > arrossii e mi voltai per guardarlo in viso. Mi sorrise e io contraccambiai. < E sei molto più carina quando arrossisci! > e mi fece l’occhiolino. Arrossii ancora di più. Arrivammo in sala e quando mi avvicinai al gruppo, Kellan fischiò.
< Però… stai proprio bene stasera! Vuoi fare colpo su qualcuno, o vuoi semplicemente rimorchiare per poi passare una bella nottata, eh? > a questa frase si procurò uno scappellotto da parte di mia sorella, un pugno sul braccio ( che non ebbe molto effetto su di lui ) da parte mia e uno sguardo inceneritore di Tay.
< E comunque, che sei geloso?! > gli chiesi volgendogli uno sguardo malizioso.
< Forse…> mi disse col sorriso sulle labbra. Tutti scoppiammo a ridere. Dopo questa scenetta da film, andammo a cena in una pizzeria lontana qualche kilometro dall’albergo. Io salii in auto con Tay accanto a me, Kris davanti e Rob al volante. Mia sorella, invece, era andata con Nikki e Ashley; mentre in un’altra auto erano andati Kellan e Jackson. Eravamo andati dal retro, quindi io e Mary potevamo andare con loro.
< Scusate Rob e Kris, ma non è che nascondete qualcosa? > chiese Tay a loro due, che a quella domanda sobbalzarono. Era da un po’ che si lanciavano sguardi complici e sorrisi. Io e Tay ci girammo contemporaneamente per guardarci negli occhi, e dopo uno sguardo d’intesa, parlai.
< Kris, lo sai che puoi parlare, vero? Non ci nascondete niente, vero Rob? > e feci la faccia da cucciolo. Kris e Rob si scambiarono uno sguardo d’intesa e Rob iniziò a parlare.
< Bè…in realtà…io e Kris… > non finì la frase, perché Kristen la continuò per lui.
< …stiamo insieme, ok? Oh…volete sapere sempre tutto! > sbuffò Kris, ma sapevo che ora che l’aveva detto a qualcuno, si sentiva meglio. Rob rise al comportamento di Kris, probabilmente perché era arrivato alla mia stessa conclusione.
< E quando avevate intenzione di dircelo? Sapete che ci potete dire qualunque cosa! > disse Tay, stizzito. Rob dallo specchietto ridacchiò e poi fece una strana osservazione.
< Allora possiamo parlare liberamente di tutto, no Tay?! Anche tu hai qualcosa da dire, o sbaglio?! Possiamo parlarne allora…> e sorrise malizioso. Io guardai Tay, chiaramente sorpresa, Kris tratteneva a stento le risate e Tay si stava maledicendo con un “ perché non sono stato zitto?!” e lanciando allo stesso tempo sguardi omicidi a Rob che continuava a sghignazzare.
< Ok, d’accordo. Chiudi quella boccaccia, succhiasangue! >
< Stai calmo, lupacchiotto! Ho la bocca chiusa. Io! > e gli fece l’occhiolino. Si chiamavano così solo quando scherzavano. Io continuavo a guardare Tay, perché non riuscivo a capire di cosa aveva parlato Rob e, da quanto avevo visto, ero l’unica all’oscuro di questo.
 ~                                                  ~                                             ~                                                    ~

La scuola non mi da' pace, quindi non vi posso assicurare di postare in modo regolare, ma quando potrò, lo farò, visto che ho potuto notare con molto piacere che questa FF è piaciuta almeno a qualcuno. Spero che con le vostre recensioni, mi darete la carica giusta per postare regolarmente, superando ostacoli come la scuola ( la odioooooo!!!!xkè è riniziata? -.-" ) Spero ci siano tante recensioni!!!
Ciao e un bacio
Maria <3

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Capitolo 6
*** Vancouver (parte seconda) ***


Capitolo 6- Vancouver (parte seconda)

 
Passammo la serata come sempre, ridendo, scherzando e chiacchierando, ma io non riuscivo a dimenticare le parole di Rob e la reazione dei tre. Non me la spiegavo. Perché Rob aveva detto quello? Perché Tay aveva reagito in quel modo? E perché invece di rispondergli a tono come sempre, ha abbassato lo sguardo e ha imprecato contro se stesso e Rob? E poi perché aveva ignorato la mia espressione sorpresa, che sicuramente aveva visto e riconosciuto? E perché non aveva parlato? Non si fidava di me? O non voleva dirmi qualcosa che mi avrebbe potuto ferire? Forse aveva capito che mi ero innamorata di lui, o che comunque mi piaceva, e non voleva dirmi che frequentava un’altra…
< Angy? > mi chiese Ash, passandomi un mano davanti. < Angy, ci sei? > mi risvegliai dal mio fiume di pensieri e risposi.
< Sì, sì. Stavo solo pensando… >
< A cosa? > chiese Kris. < Sembravi molto pensierosa e impegnata a ragionare su qualcosa… > e ora cosa gli raccontavo????! Inventati una scusa! Svia il discorso!
< Sì, ero sovrappensiero! Comunque, come sono andate oggi pomeriggio le riprese? > chiesi con indifferenza. Ma non era difficile ingannare le mie amiche, inclusa mia sorella Mary, quindi appena capirono che volevo sviare il discorso, si impuntarono ancora di più. Ora non le avrebbe fermate più nessuno.
< Angy?! > mi disse Nikki. I ragazzi erano in ascolto, e non potevo certo dire nulla davanti a Tay. Glielo avrei detto, ma non davanti a lui, o addirittura nello stesso tavolo. Tutti aspettavano una mia risposta.
< Mary, stavo pensando a tu sai chi > dissi in italiano a mia sorella. Non potevo nominare il nome Tay, altrimenti avrebbero capito qualcosa. < Ti prego, non possiamo parlarne ora. Convincile anche tu! Poi vi spiego. Venite in camera mia! >
< Ok, ok. > mi disse mia sorella che mi capì al volo. Tutti guardavano interessati la nostra discussione, anche se non ne capivano il senso. < Ragazze, dopo. In camera di Angy > e fece loro l’occhiolino. Le ragazze annuirono. Non si sarebbero dimenticate sicuramente della mia promessa, ma forse mi sarei sentita meglio nel dirlo anche a loro. Però, le vedevo troppo convinte…
< Mary?! > mi voltai verso di lei, che mi guardò con aria innocente < Non gli avrai mica raccontato qualcosa???!!! > gli chiesi in italiano, alzando un po’ la voce.
< Giusto qual cosina… > confessò, abbassando la voce e lo sguardo, colpevole. Kris capì che discussione stavamo avendo, anche se parlavamo in italiano, e ci interruppe.
< Non diremo niente, e non abbiamo detto niente. Tranquilla, Angy! > mi rilassai, mentre i ragazzi ci guardavano sempre più interessati e curiosi. Li guardai e notai che Tay era il più curioso e ansioso.
< A voi non lo diciamo! > disse Ash, facendo la linguaccia in loro direzione.
< Cose da donne! > continuò Nikki, sorridendo, perché i ragazzi erano ancora più curiosi.
< Ma daiiiiiii!!!!! > disse Kellan.
< E poi sono affari di Angy. Noi non diciamo niente, senza la sua autorizzazione > disse Kris. Tutti i ragazzi si voltarono, guardandomi imploranti. No, mi dispiace ragazzi miei, ma io non parlo neanche sotto tortura!!!! Scossi la testa.
< Ti prego, Angy!!!! Io ti ho detto quella cosa! > disse, supplicandomi, Rob.
< Quale cosa?! > intervenne Ash.
Ash, ti stimooooooo!!!!!!!!!!!! Anche Rob ci ha messo del suo, però! Kris si morse il labbro, e Rob stava maledicendo se stesso per non essere stato zitto. Tutti ora guardavano Rob. Bene, intanto io non ero più al centro dell’attenzione, e questo era già un problema in meno! Notai subito però, che Tay continuava a guardarmi. Non aveva dimenticato che io gli stavo nascondendo qualcosa. Beh, almeno ora eravamo pari. Lui nascondeva qualcosa a me, e io nascondevo qualcosa a lui.
< Allora?! > disse Mary. Nikki e mia sorella erano abbastanza pettegole, ma se si trattava dei loro amici diventavano solo curiose. Non parlavano neanche sotto tortura.
< Bhè….cose da ragazzi! > cercò di rimediare al piccolo problema creato.
< E perché allora mia sorella lo sa? Lei non è un ragazzo! > sbuffò Mary, chiaramente infastidita. Non le piaceva quando le si nascondevano le cose.
< Bhè….io lo dico ai ragazzi, se qualcun altro lo vuole dire a voi…bene. Io non parlo con voi. > sicuramente si riferiva a Kris.
< Perché? Chi altro lo sa? > chiese Ash.
< Angy, Tay > al nome di Tay tutti si girarono nella sua direzione < e… > non finì la frase.
< …Io! Ve lo dico io! Dopo. In camera di Angy! > concluse Kris, sbuffando. Mary e Nikki stupite, parlarono addirittura all’unisono.
< Tu?! > lei annuì.
< Ora possiamo cambiare discorso?! > chiese Kellan implorante che non stava capendo niente. Io, Tay, Kris e Rob scoppiammo a ridere, per la situazione. Noi eravamo gli unici a sapere tutto. Anzi quelle che sapevano sia uno che l’altro segreto eravamo solo io e Kris, grazie a mia sorella. Gli altri si unirono alla nostra risata e ricominciammo a parlare del più e del meno. Tornando a casa, quando entrai in auto, Tay e Rob, che non si erano dimenticati del mio segreto, mi chiesero di dirglielo. Scossi la testa.
< Non ci penso neanche! > entrambi sbuffarono. Tay si avvicinò pericolosamente a me e sfiorò il mio naso col suo. Ok, Angela calmati! Non è niente! Ti sta solo sfiorando col naso per estorcerti informazioni. Calma gli ormoni! Resisti alla matta voglia di baciarlo! Resisti! Calma e sangue freddo!!!!!
< Dai…a me puoi dirlo!!! > disse con voce suadente, senza allontanarsi di un millimetro. Il suo respiro mi sfiorava la pelle del viso. Kris mi venne subito in aiuto.
< Ragazzi, non sono cose che vi riguardano!!! Dai, non fate i deficienti! Tay non fare il cascamorto! E Rob, non insistere! Lasciatela in pace! > esclamò Kris. Santa Kris da Vancouver!!!!! Tay si scostò lentamente e delicatamente, guardandomi intensamente negli occhi. Quanto erano belli e profondi quegli occhi! Con tutta la forza di volontà che avevo in corpo, scostai lo sguardo da lui, ai miei piedi.
< Cosa c’è che non ci puoi dire? > era scocciato e quasi arrabbiato. E ansioso. E curioso. Lo guardai negli occhi.
< Tay, non te lo voglio dire, ok? Sono affari miei e delle ragazze. Mi dispiace. > dissi e abbassai lo sguardo sui miei piedi.
< Ok. Scusa. > disse con tono offeso. Lo sapevo. Lui mi aveva detto tutto e io gli nascondevo qualcosa. Si sentiva tradito. Però, lui mi aveva nascosto qualcosa quando eravamo in macchina all’andata! Quindi eravamo pari. No. Non gliel’avrei detto. Mai. E se si sentiva offeso, a questo punto, cavoli suoi.

~                                      ~                                           ~                                             ~
Ciao a tutte!!!!!!!!!!!!!!!
Allora spero vi sia piaciuto questo capitolo!!!!!!
Ci sono rimasta un po' male quando non ho ricevuto neanche una recensione...=(
Vi prego, fatemi sapere cosa ne pensateeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!
Ciao e un bacio

Maria

 
  

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Capitolo 7
*** Segreti ***


Capitolo 7- Segreti

 
Per tutto il tragitto ci fu un silenzio pesante, che non sopportavo; ma anche avessi voluto, non avrei potuto dire niente. Kris e Rob più volte avevano provato a iniziare una conservazione, ma con scarsi risultati. Tay era perso nei suoi pensieri, ed era teso. E offeso. Si sentiva tradito, e in un certo senso non potevo biasimarlo, perché anch’io mi ero sentita e tutt’ora mi sentivo così, quando lui mi aveva nascosto qualcosa all’andata. Scese dall’auto senza neanche salutare e andò in camera sua, senza andare da Rob. “Tanto lo so già!” aveva detto acido. Non mi aveva salutato, non mi aveva dato la buonanotte come tutte le sere, e non mi aveva accompagnato davanti la camera come sempre da una settimana a questa parte.
< Sta tranquilla. Domani tornerà ad essere quello di sempre. È solo un po’ offeso > mi disse Kris, appoggiandomi una mano sulla spalla, mentre vedevo la figura di Tay scomparire sulle scale.
< Non lo so… >
< Credimi. Lo conosco da un po’, e ti dico che domani tornerà quello di sempre. Credo che stasera Rob passerà per caso in camera di Tay e ci parlerà un po’. > e mi fece l’occhiolino, sorridendomi. Mi calmai un po’. In fondo, lo conosceva da più tempo e, sicuramente, meglio di me. Dopo che tutte le ragazze furono in atrio, salimmo e entrammo in camera mia, dopo essersi cambiate ed essersi messe il pigiama. Ci sedemmo tutte sul mio letto a due piazze, in modo circolare.
< Allora, chi delle due inizia? > chiese Nikki, guardando in alternanza me e Kris. Kris si fece avanti.
< Io e Rob stiamo insieme. > disse di getto, chiudendo gli occhi.
< Cosa?! > esclamarono all’unisono Mary e Nikki. Ash sorrise.
< Lo sapevo….si vedeva che c’era qualcosa sotto… > disse Ash. < Bhè, sono contenta per voi! > disse stringendosi le spalle. Kris sorrise. Per un po’ parlammo di Kris e Rob, ma dopo un po’ Nikki mi puntò l’indice contro.
< E tu?! > mi chiese. Ecco la parte difficile. Avevo sempre odiato i segreti e ora ricordavo anche il perché. Primo, era brutto doverli tenere nascosti alle persone a cui vuoi bene, secondo, perché quando li riveli ti vorresti sotterrare.
< Bhè… credo che mia sorella vi abbia detto che mi sono presa una cotta per Tay e… > fui interrotta.
< No, cara! Tu non ti sei presa una cotta! Tu ti sei proprio innamorata! > mi disse Kris, facendomi l’occhiolino. < Si vede da come lo guardi e da come hai reagito oggi con Taylor… >
< Ok, mi sono innamorata di Tay e oggi in auto, quando stavamo andando in pizzeria, mi avete tenuto qualcosa nascosto, e non dire di no Kris, che pure un cieco l’avrebbe capito, e io ci sono rimasta male. Perché non  si fida di me? Tutto qui. > disse e feci un sospiro liberatorio.
< E tu lo chiami tutto qui?! > mi disse Ash. < Ci hai appena detto che ti sei innamorata di Tay e tu ci dici tutto qui?! > urlò.
< Zitta Ash! Glielo vuoi far sentire! La sua camera non è molto lontana! > lei mormorò uno scusa e poi continuò, ma parlando in un tono di voce normale.
< Punto primo: perché non glielo fai capire? > mi chiese.
< Ash, ma è Taylor! Lo conosco da una settimana appena. E cavolo, voi non ve ne rendete conto perché per voi è solo stato ed è sempre stato Tay, ma lui è sempre e comunque Taylor Lautner, un famoso attore! Una star mondiale! Che se ne fa di una come me? > mi sfogai. Mi fidavo di loro, ciecamente.
< Ma tu ti sei innamorata di Taylor Lautner l’attore, o di Tay? > mi chiese Kris.
< Di Tay! > risposi, con fare ovvio.
< E allora, perché lo consideri Taylor Lautner l’attore? > mi chiese Nikki.
< Perché lo è! Cavolo, ragazze! >
< Ok, ok. Dobbiamo lavorare sull’autostima….Punto secondo: che è successo in auto? > mi voltai a guardare Kris, che si morse un labbro. Evidente segno che era nervosa. Spiegai tutto, passo passo, e chiedevo con lo sguardo sempre conferma a Kris che puntualmente me la dava. Alla fine del racconto le tre ragazze si girarono in contemporaneo verso Kris, che si morse il labbro.
< Mi dispiace ragazze. Ho promesso di tenere la bocca chiusa. Mi dispiace. Vorrei potervelo dire, sarebbe tutto più semplice, ma non posso tradire Tay. Tanto meno Rob, visto che Tay è il suo migliore amico. Mi dispiace. > e si morse di nuovo il labbro. Era davvero in difficoltà. Poverina, lei non c’entrava niente! Cercai di farle capire che non aveva nessuna colpa.
< Sta tranquilla. Tu non puoi tradire Tay, come non hai tradito me. Ti capisco. Me la devo sbrigare da sola. > conclusi. Continuammo a parlare per un po’, finché tutte si ritirarono in camera. Kris fu l’ultima ad andare via. Con lei avevo uno strano rapporto, un po’ più forte, rispetto alle altre. Forse perché ci somigliavamo in alcune cose.
< Stasera parlo con Rob. Vedrai che si sistemerà tutto. Non gli dirò niente, sta tranquilla. Rimarrò vaga. > e mi strizzò l’occhio, per sdrammatizzare. Le sorrisi, la ringraziai, le diedi un bacio sulla guancia e la salutai. Mi stesi sul letto, e pensando a cosa era successo in quella serata, venni accolta tra le braccia di Morfeo.

~                                      ~                                               ~                                               ~

Ciao a tutte!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eccomi con un nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto!!!!
Ho notato, con mio grande dispicere, con neanche nello scorso capitolo ci sono state recensioni....=(
Però, con mio grande stupore, noto che siete in abbastanza a leggere la mia storia....quindi cercherò di accontentarmi!!! ;-)
Se mi lasciate un commento, anche negativo, mi farete piacere!!!
Ciao e un bacio

Maria <3

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Capitolo 8
*** Litigio ***


Capitolo 8- Litigio

 
Toc, toc, toc. Chi era a quest’ora? Aspetta, che ore erano? Aprii lentamente gli occhi, mentre continuavano a bussare. Le sei e un quarto. Le sei e un quarto???! Ma io mi svegliavo sempre verso le sette!!!! Feci mente locale, e cercai di capire. Mi venne in mente ciò che era successo il giorno prima e ipotizzai che potesse essere Tay alla porta. Mi alzai, mi lisciai i capelli, sicuramente erano un groviglio di riccioli, e mi diressi alla porta speranzosa. La aprii e mi ritrovai Ash, Nikki, Mary e Kris, armate di valigette che mi salutarono all’unisono. Mi trasportarono sul letto e mi fecero sedere, mentre mia sorella e Nikki aprivano le due valigette che avevano in mano sul tavolo della mia stanza..
< Ragazze, ma che state facendo? > chiesi confusa, ma soprattutto assonnata.
< Lavoriamo sulla tua autostima. Ricordi ieri? Bene, Nikki si preoccuperà dei capelli, tua sorella del trucco ovviamente, e io dei vestiti. Kris è qui per sostegno morale. > e mi strizzò l’occhio.
< Cosa?! > quasi urlai. Kris mi venne incontro e si sedette accanto a me, mentre le altre continuavano a fare di testa loro.
< Sta tranquilla. Ci sono io. Di solito riesco a tenerle a bada, loro due, > disse indicando Nikki e Ash < ma tua sorella… > e scosse la testa, sorridendo. Le sorrisi. Kris aveva lo strano potere di tranquillizzarmi e rilassarmi.
< Ok, mi arrendo. Tanto, non posso fare altrimenti. > e scossi la testa. Kris rise. Mi lasciai trasportare da loro, mentre io dormivo in piedi. Mi avevano proibito di vedermi allo specchio fino a fine lavoro. Erano davvero diaboliche!!!! Così, verso le sette e mezza mi ritrovai davanti lo specchio, con la bocca aperta.
< Wow!!!! > dissi, guardando il riflesso della mia figura. Avevo un top argentato con degli pantaloni a sigaretta bianchi, dei sandali argento tacco 10. Avevo del trucco fantastico. Mia sorella era un mago. Avevo gli occhi risaltati da un filo di matita nera, un po’ di lucidalabbra e dell’ombretto argentato. I capelli erano sciolti, ma i miei boccoli erano stati rinforzati. Diciamo che non ero niente male. Non mi ero mai vista così.
< Bene, questa è la borsa. Ho messo tutte le tue cose, qui. > disse Ash, strizzandomi l’occhio. Le sorrisi, guardandola attraverso lo specchio e presi la borsa. Era grande, non a tracolla, semplice, bianca, senza tanti fronzoli. Mi voltai e abbracciai tutte le ragazze insieme.
< Oh, mio Dio, ragazze!!!! Vi voglio bene, grazie, grazie, grazie! Di cuore! > le dissi , stringendole a me. Tutte mi sorrisero e mi dissero che questo facevano le amiche. Verso le otto riuscimmo a uscire dalla mia camera e scendemmo per andare a fare colazione. I ragazzi erano tutti giù, che ci aspettavano. Appena mi videro, strabuzzarono gli occhi, e io di conseguenza arrossii. Mi concentrai su Tay e vidi che anche lui aveva strabuzzato gli occhi, e mi stava fissando. Appena ci avvicinammo a loro, Kellan fischiò come la sera prima.
< Allora, fai sul serio, eh?! > mi disse, circondandomi i fianchi con un braccio. Gli diedi un bacio sulla guancia e gli sorrisi.
< Forse…Ma non con te! > e mi misi a ridere, seguita da tutti gli altri. Notai, però, che la risata di Tay era falsa. Ne ero certa. E ora cosa avevo fatto? Che avevo detto, che l’avevo fatto innervosire??? Non sapevo mai cosa fare, ultimamente!!! Cercai di ignorare la sua risata, ma non fu facile, anzi. Ci avviammo verso il nostro tavolo e facemmo colazione. Quando andammo sul set, cercai di parlare con Tay, ma fu il primo ad andare quindi non ebbi tempo. A pranzo, mentre eravamo tutti insieme, io mi sedetti come al solito tra Mary e Tay, e lui sembrò non notare nulla. Mi ignorò. Sinceramente, ci rimasi male. Io, da stupida ragazza innamorata, notavo qualsiasi suo cambiamento d’umore, e lui mi ignorava, quando mi sedevo accanto a lui…mi scocciava! Non ce la facevo più, così a fine pranzo, mentre si dirigeva verso gli attori Quileutes, lo afferrai per un braccio, correndogli dietro.
< Tay, fermati un attimo! > si voltò e mi guardò negli occhi. Mi aspettavo fosse arrabbiato, ma vidi solo tanta tristezza nei suoi occhi.
< Cosa c’è? > mi chiese.
< Perché fai così? > gli chiesi. < Perché ti comporti così? Cosa ho detto che ti ha fatto arrabbiare stamattina? > sgranò gli occhi. Poi iniziò a recitare. Riuscivo a cogliere, quando recitava e quando no, anche se lo conoscevo solo da una settimana.
< Io stamattina non ero arrabbiato con te. > Bugiardo!!!! avrei voluto urlargli contro, ma decisi di non farlo.
< Senti, facciamo così! Quando smetti di recitare e ti decidi a dirmi la verità, fammi uno squillo, ok? > gli dissi stizzita. Detto questo, girai i tacchi e mi diressi verso mia sorella, chiedendogli le chiavi dell’auto. Ora, volevo solo tornare in albergo e piangere come una bambina, sul mio letto. Mary provò a farmi cambiare idea, ma non ci riuscì.
< Mary, sta tranquilla, l’accompagno io. Vengo con te. Ti dispiace? > mi chiese Kris, che aveva assistito a tutta la nostra conservazione. Scossi la testa. Un’amica mi serviva. Andammo in albergo con l’auto di Kris, e appena entri in camera mia, iniziai a piangere come una stupida bambina capricciosa. Kris mi circondò le spalle con un braccio e mi guidò fino al mio letto, dove mi stesi continuando a piangere. Kris rimase lì per tutto il tempo senza parlare, ma solo accarezzandomi i capelli, tranquillizzandomi. Quando riuscii a parlare la ringraziai.
< Sono qui per questo. Se vuoi parlare, eccomi! > e mi sorrise. La abbracciai e sedendoci l’una accanto all’altra, sul mio letto, le spiegai quello che era successo con Tay.

~                                             ~                                                      ~                                                       ~
Ciao a tutte!!!!!!
Sono contenta che l'ultimo capitolo abbia avuto due recensioni!!!!!! 
Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo e, come sempre, vi invito a farmi sapere cosa ne pensate!!!xD
Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, ma sorpattutto chi commentaaaaaaaaa!!!!!!!!
E ringrazio anche voi, lettori silenziosi, che fate alzare il numero delle visite!
Ciao e un bacio

Maria<3

  

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Capitolo 9
*** Brutta serata ***


Capitolo 9- Brutta serata

 
< Non voglio vederlo! > dissi convinta a mia sorella e altre ragazze, che mi stava supplicando di andare con loro.
< Ma dovrai pur mangiare, Angy!!! > mi disse Ash.
< Mi faccio portare qualcosa in camera. Non vi preoccupate. Ragazze, sinceramente, vedere Tay, ora, è l’ultima cosa che desidero. Vi prego… > sperai di averle convinte, o mi avrebbero potuto trascinare al nostro tavolo in pigiama, con i capelli arruffati e gli occhi gonfi, perché così ero in quel momento.
< Ok…Ma domani…! > disse mia sorella, alzando l’indice verso l’altro.
< Sì, sì…domani vengo sul set…ok? > tutte annuirono, mentre Kris sorrideva, appoggiata a una parete. Lei era dalla mia parte, ed era l’unica che non dovevo convincere…forse perché aveva visto quanto avevo sofferto, visto che era rimasta tutto il pomeriggio con me, in camera, che piangevo come una bambina di cinque anni. Uscirono, una dopo l’altra, dandomi un bacio sulla guancia, dirette al tavolo dove avrebbero cenato quella sera. L’ultima fu Kris. Prima che se ne andasse le chiesi un favore.
< Ti prego. Se chiedono il perché della mia assenza, io sto male…ok? > mi sorrise e annuì.
< Anche se credo che nessuno mi crederà….ok > e se ne andò, diretta verso il suo Rob.
Passai la serata sul letto, sperando che il mio telefono squillasse e che sul piccolo schermo comparisse il nome “Tay <3” o che qualcuno bussasse alla porta, e che fosse proprio Tay, che mi chiedeva scusa. Ma non accadde e mi addormentai con quella vana speranza.
 
POV TAY
Stavamo aspettando le ragazze, che quella sera ci stavano mettendo più del solito. Io, però, stavo aspettando una persona in particolare, sperando che mi avesse perdonato, e che fosse la solita Angy che conoscevo. Vidi scendere dalle scale Nikki, seguita da Ash, Kris e Mary. Di Angy, neanche l’ombra. Non mi trattenni dal chiedere a Mary il perché di quella assenza, ma mi rispose Kris, prima che Mary potesse dire qualcosa.
< Bhe, non sta molto bene…cose da donne… > fece intendere che il perché della sua assenza era il dolore che le provocavano le “cose da donna” mensili, ma io non ci cascavo. Era molto chiaramente una cazzata, una scusa. Feci finta di accontentarmi di quella risposta, anche se fui assente per tutta la cena, mentre gli altri parlavano come sempre. A un certo punto Kris, che era seduta accanto a me, mi sorprese a fissare il posto vuoto di Angy.
< Ehi, a cosa stai pensando? Anzi a chi? > era una domanda retorica, ovviamente, ma gli risposi, accennando con la testa al posto vuoto, che sarebbe dovuto essere occupato da Angy. Avrei voluto bombardare di domande Kris, che era stata tutto il pomeriggio con Angy, ma non ne ebbi il coraggio. Non almeno, davanti a tutti gli altri. Forse, più tardi, da soli o con Rob, glielo avrei chiesto.
< Stai tranquillo. È solo che stasera… > la interruppi. Non volevo essere preso per i fondelli.
< Non mi raccontare cazzate, Kris, per favore. > le dissi brusco. Cercai di recuperare. Ero nervoso, per via di Angy e mi stavo scaricando su Kris, che non c’entrava niente… < Scusa… > dissi a Kris, guardandola negli occhi. Mi sorrise, comprensiva. Poi tornò alla chiacchierata generale del tavolo, da cui si era isolata per parlarmi. Finita la cena, presi Kris in disparte e la pregai di venire in camera mia perché le dovevo parlare. Lei accettò, e venne con noi anche il mio migliore amico Rob, fidanzato di Kris. Entrati nella mia stanza e mi sedetti, pesantemente sul letto, mentre Kris e Rob si sedevano sull’altra sponda del letto.
< Allora, cosa vuoi sapere? > mi chiese Kris. Sii diretto!, mi dissi. E lo fui il più possibile.
< Angela. Oggi pomeriggio sei stata con lei… > capiva dove volevo arrivare.
< Non dovrei dirtelo. Ma non posso farne a meno. Sta soffrendo troppo… >
< Aspetta, aspetta, aspetta…che significa sta soffrendo? Che è successo oggi pomeriggio in camera sua? > le chiesi, più diretto rispetto a prima, preso dalla mia curiosità e dalla mia preoccupazione. Non mi era piaciuto come aveva parlato Kris, in modo così cupo e preoccupato…non anticipava niente di buono…
< Senti, Tay, non le è affatto piaciuto come l’hai trattata stamattina, ci è rimasta molto male. Ci ha…Angy mi ucciderà… > sussurrò a se stessa, ancora indecisa se continuare o meno a parlare. Io e Rob pendevamo dalle sue labbra, anche se io, forse, ero più preoccupato e ansioso. < Ha pianto tutto il pomeriggio, perché si è sentita…ignorata da te e l’hai innervosita soprattutto quando le hai recitato in faccia, riferendoti alla battuta di stamattina. Lei riesce a vedere quando reciti e quando no. Comunque, ci è stata molto male. > concluse. Ero pietrificato. Non credevo di poter fare così tanto casino e di poterla far soffrire così tanto. Aveva pianto tutto il pomeriggio ed è stata male tutto il pomeriggio a causa mia!!! Mi sarei dovuto scusare al più presto, prima di poterla perdere, almeno come amica. Mi ero innamorata di lei, della sua spontaneità, della sua espressione imbarazzata, quando arrossiva, dei suoi capelli castani che le incorniciavano il viso… avrei potuto continuare all’infinito, ma ora dovevo agire. Diedi un’occhiata di sfuggita all’orologio. Era quasi mezzanotte. Forse stava dormendo. Salutai Rob e Kris, che poco dopo se ne andarono, e mi misi sotto le coperte, cercando nella mia mente un modo per farmi perdonare da Angela, senza che sospettasse i miei sentimenti per lei…Non volevo perderla…Non potevo rischiare di perderla, rivelandole i miei sentimenti…Non ancora, almeno… 

~                                        ~                                        ~                                           ~

Ciao a tutteeeeeeeeeee!!!!!!!
Non so come ci sono riuscita, so solo che oggi ho postato questo capitoloooooooooo!!!!!!
Ci
sarebbe da cantare un "Alleluia" per il miracolo, ma possiamo tranquillamente saltare questa parte....
Allora, vi è piaciuto????? Pensate sia troppo tragico quello che pensa Taylor???? Fatemi sapere cosa ne pensate!!!!!

Purtroppo,. non so quando riuscirò a postare il prossimo, spero presto!

Ciao e un bacio

Maria_Black <3
PS Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo e a chi ha messo la storia tra le preferite/seguite!!!!!! Grazie davverooooooo!!!!!!

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