Una lunga giornata

di Kai_Harn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una lunga giornata 1 ***
Capitolo 2: *** Una lunga giornata 2 ***
Capitolo 3: *** Una lunga giornata 3 ***



Capitolo 1
*** Una lunga giornata 1 ***


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UNA LUNGA GIORNATA

 

Al club di basket del liceo Shohoku la giornata era cominciata più che bene, i membri erano in gran forma, l'umore alle stelle, non c'erano stati pestaggi e persino la testa calda del gruppo, il rosso Hanamichi era stato buono buono per tutta la durata dell'allenamento. Il capitano Akagi, con l'approvazione dell'inseparabile Kogure aveva deciso, spinto anche dal meraviglioso sole primaverile, di finire gli allenamenti prima del solito e permettere ai suoi giocatori di prepararsi per la festa che avrebbe avuto luogo il giorno dopo al liceo Kainan e a cui erano stati invitati alcuni tra i licei della città, tra cui il Ryonan e appunto lo Shohoku.
Le matricole erano come al solito le più entusiaste, e furono proprio loro a proporre ai senpai di andare tutti insieme al Kainan.
"Potrebbe essere una buona idea" rispose Kogure con la sua solita gentilezza "ma bisogna vedere cosa ne pensa il resto della squadra"
Il 'resto della squadra' accettò con piacere e persino Rukawa stranamente si sforzò di mostrare un minimo di entusiasmo.
"E tu Ayako, che fai? Ti unisci al gruppo vero?" chiese Haruko, che si era subito accodata alla comitiva. "Fujii e Matsui non potranno venire e così non sarei l'unica ragazza"
"Cosa....? Ah, per domani, non lo so, forse ho altri impegni, poi vi farò sapere" risposa evasiva la ragazza, contemplando molto interessata la punta delle proprie scarpe.
Il sole era già tramontato da un po', così tutto il team si diede appuntamento per l'indomani mattina alle otto davanti alla scuola, lasciando la palestra alle cure delle matricole, sorvegliate da un'Ayako assai pensierosa e, contrariamente al suo carattere solare, piuttosto taciturna.
"Ehi, Aya-chan, cosa ti è successo?" le urlò Ryota, sbucando fuori all'improvviso da dietro il canestro.
"Idiota, mi hai fatto prendere un infarto, vorresti stare più attento?!? E si può sapere che cavolo vuoi, non vedi che sto lavorando?"
La risposta stupì non poco Ryota, poiché Ayako era sempre stata gentilissima con lui, nonostante non ricambiasse i suoi sentimenti. Comunque il playmaker dello Shohoku non si perse d'animo.
"Ma Aya-chan....volevo solo chiederti se...beh...domani volevi....venire con me alla...alla....festa del Kainan" rispose un Ryota emozionato ma anche sconvolto dallo strano comportamento della ragazza. "E' da tanto che volevo chiedertelo, sarebbe come una specie di....ecco, di appuntamento"
"E perché diavolo dovrei avere un appuntamento con te? Potrei saperlo? Eh Ryota? Senti, sparisci, oggi non è proprio giornata!!"
A queste parole, con addosso gli increduli sguardi delle matricole che mai avevano visto la propria manager così infuriata, il ragazzo si arrese e uscì dalla palestra decisamente abbattuto, tanto da non accorgersi della presenza di una sua vecchia conoscenza, che camminava nella direzione opposta alla sua, con aria egualmente sconvolta.La 'vecchia conoscenza' in questione era Nobunaga Kyota, giocatore del Kainan e pericolosa testa calda, uno tra i pochi a poter rivaleggiare con Hanamichi Sakuragi in quanto a megalomania.
Ryota, tutto preso dai suoi funebri pensieri, non si accorse della sua presenza e fu così che andò a sbattergli letteralmente contro. Scoperta l'identità del ragazzo, Ryota pregustava già una replica pepata, che avrebbe sicuramente fatto si che alla fine si fosse venuti alle mani /Sarà una buona occasione per sfogarmi un po' e dimenticare Aya-chan...../ pensava."Ehi tu, perché non stai più attento? Per poco non finivo sotto una macchina...ma , mi stai ascoltando?"
Kyota infatti non aveva dato completamente ascolto alle parole del suo infuriato interlocutore e continuava a camminare con aria assente, inseguito da Ryota, che ancora non riusciva a capire cosa mai avessero tutti quel giorno: Ayako infuriata e Nobunaga Kyota che non reagiva alle provocazioni. Comunque Miyagi non si perse d'animo e decise di inseguirlo, "ehi, tu, mi senti? Oh, dico a te, sei su questo pianeta?"
A queste parole finalmente Kiyota si voltò e, per un attimo Ryota assisté al più strano spettacolo che avesse mai visto. Il viso del giocatore del Kainan aveva un'espressione disperata e sulle sue guance scorrevano lacrime.
"Ma.....Kyota, che ti è successo.....!!Ehi, fermati, sto parlando con te, ascoltami....." urlava lo sconvolto Ryota, inseguendolo. Infatti il ragazzo, forse vergognatosi, era letteralmente fuggito, seguito però da Miyagi, che non era tipo da arrendersi tanto facilmente.
Finalmente, dopo una lunga corsa fino alla stazione i due si erano fermati letteralmente senza fiato, così Ryota colse l'occasione : "allora si può sapere che ti è successo?" iniziò "stai male? Avete perso una partita, o forse hai più semplicemente problemi di cuore?"
A questa domanda Kyota reagì diventando di un bel rosso peperone, facendo capire al suo interlocutore che aveva centrato in pieno il problema.
"Beh...io..vedi....ecco, più o meno.....ma cosa te ne importa?" urlò, recuperando un po' di sangue freddo, "non credo che siano cose che ti riguardano, e poi io....sto benissimo, mi sono solo fatto male"
"Così tanto male da camminare piangendo per la strada? Andiamo Kyota, anzi, Nobunaga, guarda che certe cose le capisco benissimo, dato che anche io soffro per lo stesso motivo" ribatté Ryota, assumendo un'espressione triste che mai l'altro ragazzo gli aveva visto in faccia, neanche quando il Kainan aveva sconfitto lo Shohoku. "Devi sapere che è inutile disperarsi se lei ti rifiuta. L'importante è non perdersi mai d'animo e non arrendersi"
"Parli della vostra manager, vero?" rispose Kyota, addolcendo lo sguardo.
"E tu come diavolo fai a saperlo?"
"Ma se lo sanno ormai tutti, basta vedere come la guardi durante le partite e come ti fai mettere sotto da lei. Una sua parola ti fa diventare un cagnolino e ti passano subito i bollenti spiriti"
"Però, non sapevo di essere così famoso. Comunque hai ragione tu, è lei il mio problema. Anzi, dato che oggi abbiamo litigato, domani alla vostra festa cercherò di fare pace e...chissà cosa può succedere"
"Sai Miyagi, non credo che avverrà"
"Che stai dicendo, cosa ne sai tu di Ayako?!? Se neppure la conosci?"
"Io non la conosco, ma qualcun altro si, domani te ne accorgerai da solo" gli sussurrò il giocatore del Kainan, prima di andare via con uno sguardo tristissimo negli occhi.
"Ehi tu aspetta, dove vaiiiiii" seguitava a urlare Ryota. Ma Kyota era ormai salito sul treno e raggiungerlo era cosa impossibile. "Basta, io non ci capisco più niente, e poi cosa voleva dire quel pazzo sulla mia Ayako. Parlare di lei come se...come se sapesse qualcosa che io non so. E non sono neanche riuscito a sapere cosa avesse. Vabbè ormai ci rinuncio".
Il ragazzo ormai rassegnato si avviò così sulla strada di casa, pensieroso ma pieno di speranza per l'indomani.
Intanto in palestra Ayako continuava a lavorare, taciturna, pensando e ripensando agli avvenimenti delle ultime due settimane, fatti che le avevano sconvolto in un certo senso la vita. Non che ciò che le era capitato le dispiacesse, ma si sentiva come in colpa nei confronti di qualcuno.

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Tutto aveva avuto inizio alla fine di una delle solite partite d'allenamento (quel giorno Shohoku contro Kainan) organizzate dal signor Anzai che si era conclusa in perfetta parità. Gli atleti non erano certo soddisfatti, specialmente i due capitani. Maki soprattutto era parecchio nervoso, poiché il risultato aveva leso il suo orgoglio e continuava a lamentarsi con il fedele Jin, sempre pronto a sorbirsi i problemi del suo capitano.
"Non è giusto, mi ero allenato duramente ed ero convinto che avremmo vinto. Uffa, se non fosse stato per quell'invasato di Sakuragi. Comunque è meglio lasciar perdere, giusto Nobunaga?" disse Maki rivolgendosi allo scatenato ragazzo che imprecava contro 'quella scimmia rossa che ha fatto canestro all'ultimo momento quando ormai stavamo per vincere'.
Alla fine Jin era riuscito a calmare gli ardenti bollori della squadra, quando si udì un nuovo lamento di Maki : "merda!! Ho lasciato la divisa nello spogliatoio dello Shohoku, devo tornare di corsa a prenderla. Ragazzi, ci vediamo domani a scuola" Dette, anzi, urlate queste parole il capitano del Kainan corse in tutta fretta verso lo Shohoku, preoccupato di trovare la palestra chiusa e di perdere quindi la sua preziosa uniforme. Fortunatamente l'edificio era ancora aperto, così Maki si precipitò dentro, trovando solamente le matricole che pulivano il pavimento.
"Ehi Maki, che cosa ci fai qui? Non sarai venuto per sfidare nuovamente il mito vivente vero?" gli disse Hanamichi con la sua solita faccia tosta.
"Che cavolo vuoi Sakuragi? Non ho tempo da perdere con te, devo solo recuperare la mia divisa nel vostro spogliatoio" rispose il ragazzo, correndo verso una porta sul fondo della stanza.
"No fermo, aspetta, non andare, non puoi....." gridava Rukawa cercando di fermare Maki senza riuscirci.
Maki non aveva neanche ascoltato la frase di Rukawa, così entrò nello spogliatoio, afferrò la sua uniforme e....rimase senza parole. Davanti a lui stava una...una dea dai capelli castani leggermente mossi, vestita solo di un asciugamano. Il ragazzo era rimasto letteralmente senza fiato, quella che vedeva era un'apparizione divina. Per qualche momento nella stanza ci fu solo il silenzio, poi improvvisamente la ragazza parlò, anzi, strillò : "AHHHHH, MA CHI CAVOLO SEI? VAI VIA BRUTTO PERVERTITO, COME TI PERMETTI DI ENTRARE MENTRE UNA FANCIULLA INDIFESA FA LA DOCCIA?"
Infatti quello che Rukawa non era riuscito a dire era che nella doccia c'era Ayako, che si lavava sempre per ultima. La manager dello Shohoku ovviamente reagì piuttosto male, lanciando a Maki un'enorme bottiglia di bagnoschiuma, centrandolo in piena fronte.
Il povero ragazzo, paonazzo in volto, si affrettò a uscire dallo spogliatoio, mentre Ayako continuava a lanciargli tutto ciò che le capitava a tiro urlando : "PORCO! MAIALE! SE CI RIPROVI TI AMMAZZO CON LE MIE STESSE MANI"
Alle grida della ragazza accorsero Hanamichi e Rukawa, mentre le altre matricole si tenevano dietro a rispettosa distanza.
"Ayako, tutto bene? Ti ha fatto qualcosa?" si preoccupò Hanamichi.
"ARGHH, ma cos'è questo, un complotto? Sakuragi ti ci metti anche tu adesso?!?"
Hanamichi nella foga di aiutare l'amica non aveva riflettuto sul fatto che lei potesse essere ancora svestita, così anche lui si beccò la sua dose di oggetti vari in testa, riportandone un bel bernoccolo.
A risolvere la questione giunse un Rukawa, ormai esasperato : "Ayako, tu vai di la a vestirti, Maki non sapeva che ci fossi tu nello spogliatoio. Maki, tu prendi la tua roba e vattene, tu Sakuragi finiscila di frignare e voi..."disse ai compagni che osservavano la scena sconvolti "...smettete di guardare e tornate a lavorare"
Calmata la situazione tutti ripresero il loro lavoro, Ayako, furiosa per essere stata vista praticamente nuda, se ne andò dalla palestra senza salutare nessuno mentre Maki alquanto imbarazzato si avviava verso casa continuando a pensare all'accaduto e soprattutto ad Ayako. Si perché il fiero capitano del Kainan era stato colpito dalla bellezza e dalla grinta della ragazza.
/Certo che la manager dello Shohoku è davvero carina e poi ha un carattere,nulla a vedere con le altre che conosco. Ma no, che dico/ rifletteva il ragazzo /io ho già chi mi piace, non posso certo pensare ad un'altra persona con tutti i problemi che ho da risolvere. Però...in fin dei conti potrei....provare a rivolgere i miei pensieri a qualcun altro, tanto continuare così non mi porterebbe a nulla, oltretutto so benissimo che purtroppo è improbabile che il mio sentimento non sia ricambiato, quindi....tanto vale lasciar perdere/
Perso in questi pensieri Maki giunse finalmente a casa, ancora parecchio confuso, ma deciso a rivedere la ragazza che lo aveva scosso così tanto.

L'indomani, all'uscita da scuola Maki prese la sua moto (non so se c'e l'abbia davvero, ma per me si. Nd Kai-chan) e partì alla volta del liceo Shohoku, lasciando sconvolti i suoi compagni di squadra che si chiedevano dove mai andasse il loro amico così di fretta. Il più curioso di tutti era Kyota, che con una punta di amarezza aveva notato lo strano atteggiamento del suo capitano, di solito sempre così allegro.
"Chissà che gli è preso" diceva Jin "non vi è sembrato strano oggi? E' sempre l'ultimo a lasciare la palestra e oggi è volato via senza dire niente a nessuno. Magari si è trovato una ragazza. Tu che ne pensi Nobunaga?"
"Sinceramente non me ne frega proprio niente, per me può fare quello che vuole" aveva risposto questo, piuttosto acido "anzi, questa faccenda mi ha proprio stufato. Io me ne vado a fare due tiri al parco!!"
/Ma che cosa ho detto di male? Sembra quasi....geloso?? No, che vado a pensare, non può essere, a meno che....forse Nobunaga ne sa qualcosa. Vediamo se riesco ad indagare/ decise Jin, rincorrendo l'amico: "Nobunaga, ehi...aspettami, vengo con te!"
Intanto Maki ignaro di tutti i commenti suscitati, era finalmente arrivato allo Shohoku, e si era piazzato davanti all'ingresso principale nella speranza che passasse Ayako, che quel giorno era stata addirittura indecisa se andare in palestra, ancora piuttosto infuriata per la faccenda del giorno prima. I ragazzi della squadra comunque avevano deciso, di comune accordo di evitare l'argomento con i compagni e soprattutto con Miyagi, che sarebbe stato capacissimo di strozzare lo sventurato capitano del Kainan per vendicare l'onore della sua amata. La ragazza comunque, finiti gli allenamenti si preparò per andare a casa, uscendo proprio dall'entrata principale anziché da quella secondaria come faceva di solito (che fortuna, eh? Nd Kai-chan). E proprio li, appoggiato al portone, vide un gigante che si guardava intorno con aria stravolta.
/Ma che ci fa qui Maki? Non gli è bastata la scena di ieri? Che vorrà ancora?/ si chiedeva Ayako continuando a camminare.
"Ehi....scusa..A..Ayako?" la chiamò il ragazzo.
"Si? Ah, ma sei tu" rispose la ragazza con tono assente.
"Beh, io volevo....sai, dopo quello che è successo ieri...volevo solo scusarmi. Non è stata una cosa voluta credimi, io non avevo idea che ci fosse qualcuno nello spogliatoio, volevo solo prendere la mia divisa....mi..mi dispiace moltissimo" disse Maki, che, oltre a convincere Ayako della sua buonafede voleva anche trovare un pretesto per poterla rivedere.
"Non ti preoccupare sempai, dopotutto sono cose che possono succedere. Ieri forse ho esagerato un po', ma adesso dimentica tutto, ormai è acqua passata" gli rispose lei, sfoderando un bel sorriso, intenerita dal ragazzo che quasi si inginocchiava per avere il suo perdono.
"Mi togli un peso, grazie e, a proposito, non chiamarmi sempai, chiamami Shin'ichi"
"Ok Shin'ichi" Ayako, dopo questa battuta aveva l'aria molto divertita, tanto che anche il suo interlocutore se ne accorse.
"Perché ridi? Il mio nome è tanto buffo?" le chiese un po' risentito.
"No, non è il tuo nome semp..Shin'ichi, ma è la situazione che è piuttosto divertente. Fino a ieri ti consideravo il fiero e risoluto capitano del Kainan e ora ti vedo qui quasi inginocchiato ai miei piedi. Devi ammettere che è una cosa abbastanza....strana"
"Anche i giocatori di basket hanno un cuore....così come le manager a quanto vedo" esordì Maki con un sorriso.
"Il dibattito sull'argomento sarebbe interessante, ma si è fatto tardi e ora devo andare, i compiti mi aspettano e dovrei finire di sistemare dei dati per la squadra. Beh, ci vediamo!!" lo salutò Ayako.
"Aspetta, se hai molta fretta posso darti un passaggio con la moto....sempre se tu sei d'accordo....e magari potremmo bere qualcosa insieme....che ne pensi?" chiese timoroso lui.
Questa domanda suonò strana alla ragazza. Le sembrava fosse passato un secolo dall'ultima volta che qualcuno le aveva chiesto di uscire, precisamente da quando Ryota era entrato nella sua vita. Difatti, o per amicizia verso il ragazzo, o per paura di ritorsioni da parte di questi, nessuno osava più avvicinarsi a lei ne tantomeno chiederle un appuntamento.
La proposta le sembrò davvero molto interessante, tanto che decise di accettare l'offerta di Maki, tanto più che questo le era sembrato un ragazzo simpatico e affidabile.
"Per me va benissimo, purché non facciamo troppo tardi anche perché domani abbiamo una partita contro lo Shoyo e devo essere presto in palestra" rispose lei, infilandosi il casco che Maki le porgeva.

Da quel giorno i due avevano iniziato a vedersi sempre più spesso e, in apparenza le due settimane che erano passate da allora erano state davvero piacevoli. Maki era un ragazzo davvero divertente e lui e Ayako avevano molti interessi in comune oltre al basket.
In realtà però qualcosa turbava i due ragazzi, apparentemente spensierati. Nessuno dei due voleva ammettere, neppure a se stesso, che non voleva farsi vedere in compagnia dell'altro, come se le loro innocenti uscite fossero in qualche modo qualcosa che dovesse restare assolutamente segreto. Ayako infatti si sentiva, senza neanche rendersene conto, in colpa verso la squadra, perché usciva con il capitano di una squadra avversaria, e soprattutto verso Ryota, a cui lei, in fin dei conti voleva bene.
Maki, soffriva anch'egli sensi di colpa, gli stessi che lo avevano assalito la prima volta in cui aveva chiesto ad Ayako di uscire con lui. Nonostante la ragazza gli piacesse molto, non riusciva a dimenticare la persona che prima di lei gli aveva fatto battere il cuore, che gli aveva fatto conoscere sentimenti che mai aveva provato prima ma alla quale non aveva mai avuto il coraggio di confessare il proprio amore, se non altro perché si trattava di un ragazzo e precisamente di un suo compagno di squadra, Nobunaga Kyota. Lo aveva notato subito la prima volta che era entrato in palestra con le altre matricole e il suo modo di fare lo aveva subito conquistato fino a fargli comprendere che la semplice amicizia si era trasformata in qualcosa di più. Maki però sapeva che probabilmente Kyota non avrebbe mai compreso i suoi sentimenti e così aveva nascosto in fondo al cuore la passione cercando di dimenticarlo. Per questo aveva cercato di dedicarsi alle ragazze ma senza molti risultati, almeno fino a quando non aveva incontrato la grintosa Ayako. Il ragazzo aveva capito che poteva essere lei la persona giusta per lui, ma tuttavia il pensiero di Kyota continuava ad affacciarsi nella sua mente.

 

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Capitolo 2
*** Una lunga giornata 2 ***


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UNA LUNGA GIORNATA parte 2

 

Per molto tempo i sentimenti dei due ragazzi rimasero come nascosti ed essi continuarono a comportarsi semplicemente da buoni amici. Dopo due settimane un avvenimento però fece scattare qualcosa.
Un lunedì pomeriggio, uscendo da un cinema i due incontrarono un membro dello Shohoku, precisamente Kogure, che camminava sul loro stesso marciapiede, nella direzione opposta alla loro. Riconoscerlo e tentare di nascondersi fu per Ayako e per Maki un tutt'uno, ma invano. Kogure aveva subito avvistato l'amica e si stava già precipitando verso di lei con faccia molto perplessa.
"Ayako? Sei proprio tu? Non sapevo ti fossi fidanzata!" le disse.
"Ma che dici, io non sono fidanzata proprio con nessuno!!" rispose la ragazza arrossendo, mentre Maki assumeva un'espressione confusa.
"Beh, se lo dici tu ti credo". " " pensava il ragazzo. "Comunque ora devo andare, è stato un piacere averti incontrato con il tuo…amico. Ciao!" disse Kogure facendo atto di andarsene.
"Senpai, aspetta un momento"
"Eh? Che c'è?" le chiese sorpreso questi.
"Ascolta, non dire a nessuno che mi hai incontrata qui con Maki, d'accordo?" disse Ayako prendendogli una mano e tirandolo da parte. "Per favore, non voglio che si sappia".
"Va…va bene, sta tranquilla, sarò più muto di una tomba" fu la risposta.
"Grazie mille senpai"
"E di cosa? Allora ciao. A domani !!!" la salutò Kogure.
"Povero Miyagi, chissà come ci rimarrebbe se venisse a sapere che la sua adorata Ayako esce con un altro ragazzo. E con chi poi, proprio con il capitano del Kainan, il nostro nemico per eccellenza. Comunque non sta a me giudicare, lei è perfettamente in grado di badare a se stessa>" rifletteva Kogure con la sua solita dose di buon senso, "".

Dopo quest'episodio Ayako era come uscita da uno stato ipnotico durato quasi due settimane. L'incontro con Kogure le aveva fatto comprendere l'ambiguità della sua situazione. Lei e Maki non stavano assieme ma erano ormai più che semplici amici e anche questo aveva capito che forse c'era qualcosa in più. In ogni caso ciò che stava succedendo non poteva essere nascosto a lungo.
Nessuno dei due quel giorno però osò affrontare l'argomento, sino a quando lui la riaccompagnò a casa.
Al momento di salutarsi, invece di darle il solito affettuoso bacio su una guancia Maki, raccolto tutto il suo coraggio, la strinse a se e le diede un bacio leggero sulle labbra.
Quando si separarono, entrambi piuttosto imbarazzati, lui le prese la mano e le disse "spero che ora avrai capito i miei sentimenti Ayako. Io so che forse per te sono solo un amico con cui passare i pomeriggi, ma comunque volevo che tu sapessi…".
"Shin'ichi…non so cosa dire…., mi hai sorpresa…." gli rispose confusa Ayako.
"Non parlare allora, ma dimmi solo che verrai con me alla festa della mia scuola dopodomani" le chiese lui "" disse poi tra se e se, interrompendosi, come impaurito dal suo stesso pensiero.
"Io…Beh…va bene, d'accordo ci verrò molto volentieri , passi tu a prendermi?" disse lei.
"Naturalmente vengo verso le 10 al solito posto . Ci vediamo tra due giorni, Ok?" la salutò Maki.
"OK Shin'chi, tra due giorni!!".

 

Per i due giorni seguenti i due ragazzi non avevano fatto altro che pentirsi di ciò che era successo.
Entrambi avevano capito che il loro rapporto era come qualcosa fuori posto che non avrebbe dovuto esserci. Maki continuava a pensare a Kyota e ad Ayako contemporaneamente. Si chiedeva se fosse giusto dimenticare la persona che amava realmente, per iniziare un rapporto con un'altra persona verso la quale provava più un sentimento di profonda amicizia che amore vero. Era davvero giusto rinunciare all'unico amore vero della sua vita per inseguire un sentimento forse più comodo per gli altri ma non per se stesso?
Preoccupato e confuso, il giorno prima della festa, Maki decise che era ora di confidarsi con qualcuno. Il problema era con chi. Gli serviva una persona amica e fidata che potesse ascoltarlo senza giudicare. Istintivamente gli venne in mente Jin, il suo compagno di squadra, un ragazzo molto serio e riflessivo che sicuramente lo avrebbe potuto aiutare ad uscire da quella terribile situazione. Decise quindi di telefonargli subito per evitare di stare altre ore a macerarsi nei suoi pensieri.
"Pronto?" rispose la voce gentile di Jin
"Jin ? Ciao sono Maki, ti disturbo?"
"No, stai tranquillo. Dimmi pure"
"Ecco vedi……ho un problema e mi chiedevo se ne potevamo parlare. Sai, è una cosa……un po' delicata, non vorrei parlarne per telefono…..potrei venire da te?"
"Ma certo, anzi, io stavo andando in palestra a fare un po' d'allenamento supplementare. Ci potremmo vedere li tra una mezz'ora."
"Grazie Jin, sei un amico".

Mezz'ora dopo Maki e Jin si trovavano nella palestra del Kainan, piuttosto teso uno e molto curioso l'altro. Nessuno dei due si era accorto che la palestra non era vuota e che qualcuno senza volerlo avrebbe ascoltato la conversazione….

"Allora Maki, dimmi, qual è il problema?"
"Ehm….non saprei da dove….Dunque, tu conosci la manager dello Shohoku?" iniziò Maki.
"Statura 1, 68 cm circa, occhi e capelli scuri, sorriso smagliante, ottima conoscenza del basket?"
"Eh? Si, ma tu come….." chiese sbalordito Maki.
"Tu mi sottovaluti mio caro. Ma torniamo al tuo problema, di che si tratta?"
" Beh, devi sapere che da un po' di tempo ci frequentiamo e io….."
"Ti sei accorto che lei ti piace parecchio"
"Hai fatto centro"
"Ma allora il problema dov'è? Diglielo!!!!! Se vi frequentate non credo che tu le dispiaccia. Usa la festa di domani come occasione!!!"
"L'ho già fatto" rispose il capitano del Kainan rassegnato.
"E allora? Non ho capito il tuo dramma. Lei ti piace, tu le piaci, mettetevi assieme e fatela finita" gli disse Jin alquanto gasato.
"Non è questo il problema!! Lo avrei già fatto, se non…."
"Se non cosa?"
"Se non ci fosse un'altra persona cui voglio molto bene!"
"Però, certo che sei più contorto di quanto pensassi! Allora, chi è la ragazza? La conosco? Si occupa di basket anche lei? E' della scuola?"
" Più o meno. Non posso dirti nient'altro però".
"Vabbè, non importa. Comunque, se ho capito bene sei indeciso. Ma l'altra ragazza lo sa?"
"Certo che no, e non deve assolutamente saperlo, sarebbe un disastro se lo scoprisse".
"Inizio a non capire. Lei non deve saperlo? Perché mai dovrebbe rifiutarti? Sei il capitano della squadra di basket, e non sei niente male come ragazzo (bravo Jin. Nd Kai Harn)
"Vedi Jin, è una questione piuttosto lunga e complicata. E' impossibile che possa esserci qualcosa tra me e lui…no scusami, tra me e lei ".
""
"Jin, ma mi stai ascoltando? O stai pensando ad altro?"
"No, tranquillo certo che ti ascolto"
"E allora dimmi, che devo fare? Sono così confuso. A volte mi sembra che il cuore mi scoppi in mille pezzi. Quando lui….lei mi guarda mi sento impazzire al solo pensiero che neanche uno dei suoi irresistibili sguardi sia per me e purtroppo so che non lo sarà mai. No è impossibile…."
"Ascolta, io credo di aver capito come ti senti ma piangersi addosso è inutile. Del resto ti sei risposto da solo. Se sai che il tuo amore non sarà ricambiato lascia perdere e prova a dimenticare. Esci con Ayako domani e segui il tuo cuore. E' il consiglio di un amico, non scordarlo".
"Grazie Jin, non dimenticherò le tue parole". Dopo queste parole Maki si era alzato, raccogliendo le sue cose.
"Che fai, vai via? Non rimani ad allenarti?"
"No. Ci vediamo domani a scuola!!!!!"
"Ok, a domani!! " rifletteva Jin accingendosi a iniziare Il suo allenamento.
Appena iniziato però subito si interruppe, incuriosito da un rumore soffocato che proveniva da dietro un pannello. Incuriosito si avvicinò e li trovò un altro membro della squadra che evidentemente era rimasto nascosto durante tutta la discussione. La cosa più strana era l'espressione del ragazzo seduto per terra, che sembrava davvero sconvolto.
"" si chiedeva Jin osservando la strana figura piangente raggomitolata sul pavimento.
"Nobunaga, si può sapere che fai li dietro?"
"Io….io…ero qui per….non sapevo che sareste venuti anche voi" gli rispose Kyota.
"Potevi farti vedere però. Hai ascoltato tutto vero?"
"Forse era meglio che non fossi mai venuto. Senti Jin, è proprio vero quello che ho sentito?" chiese Kyota con voce atona.
"Secondo te? Ma certo, se no…….".
A questo punto Jin non riuscì a finire la frase perché accadde una cosa che non avrebbe mai creduto di poter vedere: Nobunaga Kyota era scoppiato in lacrime ed era fuggito correndo.
"" decise, andando a recuperare la sua bicicletta.

Intanto Kyota aveva smesso di correre e si incamminava verso casa, sentendosi solo e triste come non mai. Gli sembrava che tutto il mondo gli fosse crollato addosso, che i suoi sentimenti dovessero prendere il sopravvento su di lui, trascinandolo nella disperazione. Il suo amore non era corrisposto, Maki stava per fidanzarsi. Lo aveva perso per sempre e non poteva farci assolutamente nulla.
"" pensava.

"Maledizione a quel Miyagi del cavolo. Deve sempre crearmi problemi anche fuori del campo, stavo quasi per dirgli tutto. Comunque a quanto pare non sono solo io a soffrire d'amore. Ma lui in fin dei conti ha pur sempre una piccola possibilità di farcela, mentre io….se si venisse a sapere sarebbe la fine, dovrei lasciare la squadra e questo non posso proprio accettarlo" rifletteva il ragazzo dopo l'incontro-scontro con Ryota.
" Devo farmene una ragione e accettare che Maki…….ma che dico, no, non lo farò, non riuscirei a osservare in silenzio. Nobunaga, non è da te essere così arrendevole, devi assolutamente fare qualcosa. Ma cosa? Cosa? Non c'è proprio nulla da fare. L'unica certezza è che domani non andrò alla festa della scuola, non riuscirei mai a sopportare……e poi tutti si aspettano che io sia sempre il buffone del gruppo e che tenga sempre allegri gli altri e per ora non sono proprio dell'umore giusto. Ma forse….potrei anche………
Ora però voglio solo andare a casa e farmi una super dormita, come si dice, la notte porta consiglio" si disse Kyota.
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Dopo tutti questi eventi che si erano susseguiti velocissimamente, la notte precedente alla festa era stata insonne per molte persone. Maki pensava ad Ayako e a Kiyota. Kyota cercava di dormire e pensava a Maki, facendo piani di vendetta contro Ayako. Ayako pensava a Ryota e si sentiva una traditrice. Ryota pensava ad Ayako. Hanamichi pensava ad Haruko, Haruko pensava a Rukawa e Rukawa non pensava a nulla, Yasuda e Shiozaki si pensavano a vicenda…(scusate, forse ho esagerato un pochino. N.d. Kai Harn).
Comunque alla fine il gran giorno era arrivato e tra poche ore si sarebbero aperti i cancelli dell'istituto Kainan.

Ayako decise di alzarsi alle 6-00, del tutto sveglia, dopo una nottata passata a riflettere sulla sua non facile situazione. La confusione regnava nella sua testa. Maki le piaceva, inutile negarlo, quindi l'unica cosa da fare era dedicarsi a lui e ignorare quella vocina che dal profondo del cuore le diceva:
"< Sei sicura di ciò che fai? Potresti anche pentirtene amaramente dopo. C'è qualcuno che ti ha aspettata invano per due anni e tu lo sai benissimo>".
"Sono perfettamente cosciente delle mie azioni e non me ne pentirò. Ryota è solo un amico!! Io ho bisogno di qualcuno capace di proteggermi e darmi sicurezza e Ryota è solo un bambino" ripeteva la manager dello Shohoku ad alta voce.
"" soggiunse la ragazza, dedicandosi al difficile compito di scegliere l'abbigliamento adatto, mentre già sentiva il rombo della moto di Maki.
"Devo sbrigarmi, metterò la prima cosa che trovo, senza pensarci troppo…Però, Ryota mi ha vista quasi sempre in divisa scolastica o in abbigliamento sportivo…..ma che vado a pensare? Che c'entra Ryota? Anche quando non c'è mi rovina le giornate".
"Davvero sa solo rovinarti le giornate?" chiedeva la solita vocina.
"Insomma, non ce la faccio più, ora basta! Maki è sotto che aspetta, spero di non metterci troppo" si diceva Ayako.
Dopo molte prove finalmente si decise per un vestito verde senza maniche, con la gonna piuttosto corta.
"" pensava, mentre scendeva le scale e andava incontro al suo cavaliere.
"Allora, come sto?" chiese Ayako un po' preoccupata.
"Sei bellissima" rispose Maki con un'espressione che la fece arrossire.
""si incoraggiò il ragazzo, "
"Ayako?"
"Si, che c'è?"
"Ascoltami, forse è ancora troppo presto, ma voglio dirti una cosa. Vorrei che questa giornata duri all'infinito…."
"Cosa? Non capisco…"
"Ti sto chiedendo di diventare la mia ragazza.
Ayako non seppe rispondere subito. Una parte di lei voleva accettare, ma l'altra…...
"E ora? Che faccio? Lui mi ama…e io? Non lo so….Penso di volergli bene…però…..
"Shin'ichi, vedi….io, non so. Puoi aspettare un po'?"
A questo punto Maki diede libera via al suo istinto e fece qualcosa che non avrebbe neanche sognato di fare, prese Ayako tra le braccia e la baciò come mai aveva baciato qualcuno…..un bacio che durò diversi secondi e che lasciò Ayako davvero senza fiato….
"Ti sembro uno che può aspettare?" disse Maki sorridendo.
"Beh…non credo" gli rispose lei abbracciandolo e ricambiandogli il bacio…

"Andiamo? La mia scuola sarà già aperta e ho il dovere di essere puntuale, dopotutto sono piuttosto famoso e devo dare il buon esempio!" disse Maki ridendo, mentre Ayako saliva sulla moto.
Mentre discutevano però i due non si erano accorti della presenza di Yasuda, riserva dello Shohoku e amico di Miyagi, che correva sul bordo della strada, perso nei suoi pensieri, ma non tanto da non accorgersi della scena davanti ai suoi occhi.
"Ma non è Ayako quella? Non doveva venire con noi al Kainan? Però, non sapevo che avesse un ragazzo. UN RAGAZZO? Oddio, spero che Ryota non lo venga mai a sapere. Però vorrei sapere chi è, ma con quel casco è difficile riconoscerlo. Guardandolo bene è davvero alto …, vabbè, fatti suoi" concluse Yasuda continuando a correre.

Intanto in un'altra parte della città si incamminava verso il Kainan un gruppo di ragazzi, che per l'altezza non comune di quasi tutti i suoi componenti, si faceva subito riconoscere per una squadra di basket.
Precisamente si trattava di due squadre, lo Shohoku e il Ryonan, che si erano incontrate per caso sullo stesso treno e, dato che la meta era comune, avevano deciso di andarci tutti insieme, certo con poca felicità di alcuni dei suoi membri che decisamente mal sopportavano la presenza di quelli che erano considerati nemici.
Difatti, nei tre minuti del tragitto tra la stazione e il treno, la testa calda dello Shohoku, Hanamichi Sakuragi aveva trovato il tempo di sfidare Sendo, prendere in giro Uozumi, litigare con Fukuda e farsi picchiare per punizione da Akagi.
"Ma Gorilla, che fai? Io scherzavo, è stato Fuku-verme a iniziare!! Fermoooo, non uccidermi!!!!" strillava il rosso.
"Dai lascialo stare Akagi, almeno ci tiene allegri!" diceva Mitsui nel tentativo ti calmare il suo capitano.
"A proposito di allegria, mi sembra che alla vostra squadra manchi qualcuno" disse all'improvviso Koshino. "La vostra manager dov'è?".
"Beh, non lo so, abbiamo provato a chiamarla ma non era in casa" disse Kogure,
"forse sarà già andata al Kainan da sola". "".
"" sospirava Ryota malinconico.
"Magari si sarà stancata di stare sempre in compagnia di omoni brutti come voi e si sarà trovata un bel fidanzato" scherzò Sendo, che con queste parole si era però procurato un bel pugnone da Ryota che aveva subito ribattuto:
"Cosa vorresti dire? Eh Sendo?, guarda che se hai voglia di litigare io sono pronto"
"Scusa, scusa, scherzavo. Comunque tieni presente che lei è pur sempre una ragazza che ha il diritto di vivere la sua vita anche fuori dalla squadra, non credi Miyagi? " ribatté l'asso del Ryonan.
"Io….beh……mi spiace di essermi comportato così" si scusò Ryota.
"Ryo-chan, dai, lascia perdere, tranquillo, alla tua Ayako non è successo niente. Ci starà aspettando a destinazione. Appena arriveremo sarà lì pronta con il suo frustino e ci dirà: brutti pelandroni, che fine avevate fatto?" cercò di consolarlo Hanamichi.
"Ben detto Sakuragi, e ora pensiamo a cosa fare per divertirci oggi!!!!" disse entusiasta Mitsui.
"Sii!!!!!!!!" urlò tutta la compagnia.

"" pensava confuso Yasuda, che aveva ancora davanti agli occhi l'incontro di poche ore prima. "< Per prima cosa mi toglierò questo peso dalla coscienza e lo racconterò a qualcuno, così almeno non sarò il solo a sapere>" concluse, chiedendosi a chi avrebbe potuto confidare il segreto. "Vediamo, a chi posso dirlo…..>" si chiese, guardandosi intorno.
"Ehi Yasu, che succede? Hai visto un mostro, che continui a guardare in giro con quella faccia?" gli disse Hanamichi.
"Stai poco bene?" disse sollecito Kogure.
"No, grazie, sto benissimo. " pensò, mentre istantaneamente si dirigeva verso il senpai.
" Senpai Kogure, posso parlarti un attimo?"
"Ma certo Yasuda, che è successo?"
"Potremmo spostarci un pochino? Si tratta di una cosa…non vorrei che gli altri sentano…."
"Va bene" rispose Kogure, spostandosi verso un angolo meno affollato.
" Ecco…io forse so dov'è Ayako, o meglio, con chi è" iniziò Yasuda.
"Cosa? "
"Stamattina ero andato a correre nella zona alberata vicino la scuola e ho visto Ayako in moto con un tipo. Lei l'ho riconosciuta subito, ma lui aveva il casco anche se mi è sembrato di averlo già visto da qualche parte. Sai, non ho voluto dirlo davanti ai ragazzi perché…" si interruppe guardando in direzione di Ryota.
"Ho capito…senti, non dirlo assolutamente a nessuno, qui la faccenda si è fatta seria….." disse Kogure.
"Perché? Non capisco…..Ma allora quello è il suo fidanzato?
"Non so se è il suo fidanzato: il problema è che il LUI è Maki…."
"Coosaaa!?! Quel Maki? Vuoi dire il capitano del Kainan?" chiese stupito Yasuda.
"Già. E ora i problemi sono due. Se Ayako sta davvero con lui per prima cosa dovrà lasciare la squadra e noi perderemmo la nostra manager. Secondo: se lo viene a sapere Miyagi, sicuramente andrà a vendicarsi e, nel migliore dei casi se il fatto si diffondesse Ryota sarebbe squalificato, così anche il nostro miglior playmaker prenderebbe il volo e allora addio al campionato nazionale…..Quindi dobbiamo innanzi tutto evitare che Miyagi lo venga a sapere, almeno per il momento. Poi bisogna parlare con Ayako e poi…….beh, si vedrà" concluse preoccupato Kogure.
"Va bene senpai, ma come facciamo se Ayako è al Kainan con Maki? Se Ryota la vede ne uscirà una rissa apocalittica, non credi?" si preoccupò Yasuda
"Hmm, pazienza, ci penseremo quando sarà il momento, ora stai calmo, d'accordo?"
"Ok, ci proverò" rispose poco convinto Yasuda, mentre il treno già si avvicinava sempre di più alla fermata del Kainan.

DRIINN, PROSSIMA FERMATA: ISTITUTO KAINAN!!

Il treno si era ormai fermato e tutti i suoi passeggeri si preparavano a scendere, allegri e spensierati, pronti a trascorrere una giornata di divertimento. Nessuno sapeva che quella giornata di fine primavera avrebbe lasciato un segno indelebile nelle vite di alcuni di loro…………..

"Ahh, certo che ci voleva proprio un giorno di vacanza…anche se venire nella tana delle scimmie non è proprio il massimo" disse Hanamichi, stiracchiandosi al caldo sole mattutino, prima di ricevere un sonoro schiaffone dal suo capitano. "Ahiii, gorilla finiscila, mi fai maleee!".
"Sakuragi, possibile che tu debba farti riconoscere ovunque andiamo?" tuonava Akagi, fingendo di infuriarsi mentre si incamminavano sullo spiazzo che portava al liceo Kainan.
"Qualcuno di voi ha visto Ayako per caso?" chiese Ryota avvicinandosi.
"Eddai Ryo-chan, rilassati, magari non sarà neppure arrivata, o sarà dentro con qualche amica" gli disse Hanamichi per tranquillizzarlo.
"Ma si, ha sicuramente ragione lui" disse Mitsui, mentre Akagi si avvicinava a Kogure che lo aveva chiamato piuttosto preoccupato.
"Akagi, bisogna portare subito via Miyagi da qui, se non son cavoli amari" iniziò Kogure.
"Non…Oh oh , credo proprio che sia il caso". Kogure aveva visto infatti la ben nota moto rossa di Maki, sulla quale, oltre al suo proprietario stava saldamente seduta una ragazza dai lunghi capelli castani e ovviamente era subito corso ai ripari.
"Mitsui, vieni qui subito!" disse Akagi chiamando il ragazzo.
"Che c'è capo?" rispose la seconda guardia dello Shohoku.
"Prendi Miyagi, portalo subito via da qui e vedi di allontanarlo da qualsiasi posto dove ci sia Maki!" ordinò severo il capitano.
"Perché? Che cosa è successo?"
"Non fare domande e guarda li" gli disse, indicandogli con lo sguardo il parcheggio, dove Maki stava posteggiando la sua moto, mentre Ayako si accingeva a togliersi il casco.
Mitsui continuava a non capire: "Akagi, ma che c'entra Miyagi se Maki si è portato una donna a scuola?"
"Idiota, guarda meglio la ragazza".
"La conosc…AYAKO? Che c###o ci fa con Maki? Presto, devo recuperare Miyagi prima che faccia qualche sciocchezza!!". Dette queste parole Mitsui si precipitò verso Ryota. "Ehi, Miyagi, mi accompagneresti in bagno?".
"Eh? Si va bene. Ma non correre, Mitsui, aspettami!!".

Finalmente erano arrivati….Ayako si sentiva tesa come non mai e continuava a stringere nervosamente la mano di Maki per farsi coraggio.
Non era per niente stupida, sapeva perfettamente le conseguenze che il suo nuovo legame avrebbe avuto. Era impossibile che continuasse ad essere la manager dello Shohoku e contemporaneamente la ragazza del capitano del Kainan. Avrebbe dovuto compiere una scelta……………..

" Sei preoccupata?" le chiese Maki.
"Un po'"
"Non c'è nulla di cui avere paura".
" " rispose Ayako.
"Dove vuoi andare? Ci sono tantissimi padiglioni, possiamo andare a sentire i ragazzi del club di musica oppure a vedere lo spettacolo del club di teatro. Scegli pure" le domandò lui.
"Non ti preoccupare, non ho preferenze, vorrei solo andare dove non ci sia troppa gente"
"Oggi sarà difficile trovare un posto dove ci siano poche persone.
Ah, dovrei andare almeno a salutare i miei compagni di squadra. Così te li presento. Sai, sono tutti simpaticissimi…"
" "
"Stai bene Aya-chan?" si preoccupò Maki, vedendola assente.
"
"Aya-chan, mi ascolti? Aya….." insisteva Maki.
" NON CHIAMARMI COSI', NON LO SOPPORTO!!" urlò all'improvviso Ayako contro il ragazzo.
"Ma cosa……". Maki non riusciva a capire il motivo della reazione della sua fidanzata. ""
" Non so cosa mi sia preso….Scusami, ti prego, è solo che ….vedi, una persona mi chiamava sempre così e ora……lasciamo stare ti prego". "" si ripeteva Ayako tentando disperatamente di autoconvincersi.
"Ayako, se c'è qualcosa che ti preoccupa devi assolutamente dirmelo…" cercava di rassicurarla Maki. "Se stiamo insieme è mio dovere sapere cosa ti angoscia".
"Si, certo…" rispose lei. "Ora andiamo via però, qui c'è troppa confusione".

Nel frattempo anche la squadra di basket del Kainan si era quasi del tutto riunita, ad eccezione del suo capitano, che tutti continuavano a cercare e di Kyota.
"Ma dove si sarà cacciato Maki?" diceva Takasago guardandosi in giro.
" Cosa? Ah, Maki. Piuttosto Takasago, dov'è Kyota?" chiese Jin, "" pensò "< devo trovarlo e parlargli e poi parlare anche con Maki. Se però mi sono sbagliato e non è di lui che Maki è innamorato? Allora si che sarebbe un grosso guaio. Intanto devo comunque far venire qui Nobunaga>".
"Kiyota? E' li da qualche parte, l'ho visto andare in palestra. " rispose Takasago, mentre Jin subito correva verso la zona indicata dal compagno .

"Nobunaga, ci sei?" disse Jin entrando nella palestra di basket accolto dal rumore del pallone che rimbalzava.
Kiyota stava li, in uniforme scolastica, impegnato in un allenamento solitario, accompagnato solo dal suono dei suoi canestri.
"Chi è? " chiese Kyota sentendo la porta aprirsi.
"Nobunaga sono io"
" Ah Jin, sei tu "
"Finalmente ti ho trovato. Ma che fai qui da solo?"
" Mi alleno. Qualcosa in contrario?"
"Beh, no. Ti cercavo.."
"E perché?"
"Volevo parlarti di ciò che è successo ieri pomeriggio, sai sei scappato via senza dire nulla…"
"Non c'è proprio niente da dire"
"Ne sei sicuro? Guarda che con me puoi confidarti liberamente, davvero!"
" Cosa vuoi sapere? Perché me ne sono andato via dalla palestra? Perché non volevo neppure venirci a questa festa? Vuoi proprio saperlo?" urlò Kyota contro il compagno.
"Nobunaga calmati, io voglio solo aiutarti, credimi!"
"Davvero? E come? Compatendomi forse? So già cosa pensi : "ecco questo povero scemo che va ad innamorarsi proprio di un ragazzo con cui non ha neanche un minimo di possibilità e che oltretutto si è appena fidanzato. Che posso fare per lui. Compiangerlo forse ? Offrirgli una spalla su cui piangere?" Sai Jin, non penso proprio che tu possa fare niente per me".
"Ora stai diventando ingiusto. Se sono venuto a cercarti è perché forse c'è qualche possibilità. Maki potrebbe benissimo non essersi fidanzato e comunque…è giusto che lui sappia dei tuoi sentimenti. Se non provi come puoi saperlo mai?"
"Jin, smettila di illudermi, è impossibile che succeda, lo vuoi capire?" disse Kiyota scoppiando in lacrime. "Per lui io sono solo un ragazzino capriccioso e rompiballe o tutt'al più un promettente giocatore da allenare".
"NOBUNAGA, SMETTILA!!" disse Jin afferrando Kyota per le spalle "Sei uno sciocco bambino! Ma allora non vuoi proprio capire! Se la situazione rimane così è solo peggio…e poi ricordi, ieri lui disse che c'era un'altra persona oltre alla manager dello Shohoku. E probabilmente si tratta di un ragazzo, capisci? Un ragazzo, e non sappiamo neppure chi sia".
"Bel modo di consolarmi, vero Jin? Se c'è un altro la situazione è ancora più disperata" (ma è proprio tonto…N.D. C-18) "e poi cosa cambia sapere chi è l'altro? Potresti anche essere tu, visto che siete così amici".
"Ma che cavolo vai dicendo? L'amore ti ha fatto diventare scemo per caso?
Pensi che …..ma se fossi stato io sarebbe venuto a confidarsi da me? Ragiona!!
Comunque è inutile perdersi in chiacchiere vane. Devi andare da lui e parlargli, almeno ti metterai il cuore in pace".
"Io….beh, non lo so, se lo vedessi da solo…..forse…..".
"Vai allora, che aspetti?" lo incitò Jin
"Pensi che possa davvero servire a qualcosa?"
"Non lo so e comunque se qualcosa dovesse andare storto, se tu non riuscissi a levarti Ayako di torno, ho un piano di riserva ".
"E sarebbe?"
"Non fare domande per ora e sbrigati, coraggio!!"
"Grazie Jin" disse Kyota asciugandosi le lacrime e dirigendosi verso il cortile della scuola.

"In fondo Jin ha perfettamente ragione. Se non provo non potrò mai sapere come davvero stanno le cose" pensava incamminandosi pieno di speranza verso il luogo dove si trovavano i suoi compagni- " Devo prima trovarlo però. Forse i ragazzi ne sanno qualcosa".

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Capitolo 3
*** Una lunga giornata 3 ***


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UNA LUNGA GIORNATA PARTE 3

 

"Ma dove si è cacciato Maki? Se continua così passerò tutta la mattina a cercarlo senza concludere niente… " si ripeteva Kyota, correndo da un angolo all'altro della scuola, sperando di incontrare il suo capitano. Dopo circa una mezz'ora di continui giri senza risultato il ragazzo si sentì chiamare da lontano:
"Kyotaaaa!!"
"" pensò, cercando di ignorare quella voce, che però continuava sempre più insistente a chiamare il suo nome. Quando finalmente si decise a girarsi vide uno spilungone sorridente dai capelli a punta che correva nella sua direzione.
"Ehilà Kyota, da quanto tempo…!" lo saluto Sendo, tallonato a poca distanza dal gigantesco Uozumi e da Koshino.
"Ah, Sendo, sei tu…ciao" rispose senza molta convinzione.
"Però, potresti metterci un po' più di entusiasmo!! Si saluta così un vecchio amico?"
""
"Kyota?? Mi ascolti?"
"SIII!!! "
"Sendo, lascialo stare, non vedi che non ha per nulla voglia di parlare con te?". Finalmente il ragazzo tirò un sospiro di sollievo. Uozumi aveva perfettamente capito che il giocatore del Kainan non era di buon umore e aveva deciso di intervenire.
"Vabbè, d'accordo, basta che non ti arrabbi!!" ribatté l'asso del Ryonan.
"Comunque, Kyota, se vedi Maki puoi dirgli che vorrei parlargli della partita della settimana prossima?" continuò Uozumi accingendosi ad andarsene seguito dai compagni.
"Sicuro, appena lo vedrò ".
"Kyota, a proposito, ho sentito dire in giro che il tuo capitano si è dato parecchio da fare oggi!!" disse Sendo ritornando indietro.
"Cosa?!? Che vuoi dire?". Kyota non aveva compreso dove volesse andare a finire il discorso di Sendo.
"Ma come, non lo sai? Parecchie persone lo hanno visto accompagnato da una bruna piuttosto carina ed erano in atteggiamenti…come potrei dire…confidenziali…".
A queste parole Kyota si senti improvvisamente morire. Era davvero la fine di tutto. Se davvero Maki stava con Ayako tutto era definitivamente finito, prima che qualcosa potesse davvero incominciare.
"Hmm? Ma perché lo vieni a raccontare a me? Ti assicuro che non me ne frega proprio niente di quello che fa Maki!!" rispose a Sendo, facendo fatica a mantenere il sangue freddo "Se ti piace tanto spettegolare va a dirlo a qualcun altro! E comunque ho da fare adesso, devo andare!" disse allontanandosi velocemente.
"Bah, chi lo capisce è bravo!!" concluse Sendo che era ben lontano dall'aver capito la vera ragione del comportamento di Kyota "Ragazzi, direi di andare anche noi, se no Maki non lo troveremo mai".

Dopo quel poco fortunato incontro Kyota aveva davvero il morale sotto terra: "Lo sapevo che era troppo bello per essere vero. Ma perché devono capitare tutte a me? E adesso che faccio? Lo cerco lo stesso e ci parlo? Oppure torno da Jin e mi faccio spiegare il suo famoso piano di riserva…..?" si diceva mentre camminava per la scuola a testa bassa, mentre nella sua mente si susseguivano i ricordi degli ultimi mesi: il primo incontro con Maki, i loro allenamenti solitari, il ritiro pre-campionato, le loro lunghe chiacchierate, le partite…i suoi meravigliosi occhi scuri e il batticuore che lo coglieva appena ne incontrava lo sguardo, quelle mani forti ma gentili (si è capito che mi piace Maki? Nd Kai Harn), la fiducia che infondeva anche solo con un'occhiata, la sua voce così calda.
" C'è n'è abbastanza da farmi impazzire" si ripeteva Kyota senza sapere come reagire, "comunque la mia decisione l'ho presa, vado e gli dico tutto. Come sempre Jin ha ragione, deve sapere cosa provo per lui e deve saperlo ora, ma se c'è quella non potrò parlargli da solo. Ed ecco un altro problema".

Mentre Kyota vagava per la scuola, Mitsui, Kogure ed Hanamichi si adoperavano per tenere Ryota lontano dai guai, facendogli evitare tutti i luoghi dove avrebbe potuto trovarsi Maki ed Ayako. L'impresa non era certo facile, poiché avrebbero potuto essere in qualsiasi posto. Perciò i tre si limitavano a marcare stretto Ryota e a guardarsi intorno pronti alla fuga.
Per loro disgrazia però Ryota non era per niente stupido, così, dopo poco più di un ora egli si accorse che c'era qualcosa che non andava, a causa soprattutto delle improvvise svolte alla vista di ogni componente della squadra di basket del Kainan. Ad un certo punto, dopo l'ennesima corsa, Ryota si fermò e disse:
"Ragazzi, volete spiegarmi cosa è successo?"
"Perché Ryo-chan? c'è forse qualcosa che non va? " disse Hanamichi con faccia angelica.
"Avanti, non me la date a bere, ormai vi conosco troppo bene. Vuotate il sacco, fate quello che volete, ma ditemi tutto".
" "Ti stai sbagliando Miyagi, è solo una tua impressione, non c'è proprio nessun problema" assicurò Kogure spalancando due occhioni dolci per tentare di convincerlo della loro innocenza.
"Vero Sakuragi?".
"Verissimo! Cosa ti fa pensare che noi vogliamo portarti lontano dai luoghi dove ci son………. Ooooops!" si interruppe Hanamichi rendendosi conto di aver parlato troppo.
"Cosa stavi dicendo?" chiese Ryota insospettito.
"No, niente, diceva così per dire" rispose Kogure, cercando di rimediare alla soffiata fatta da Hanamichi.
"Davvero Kogure? Se lo dici tu ti…" disse Miyagi non molto convinto, senza poter finire la frase, poiché una strana figura si era parata di fronte a lui afferrandolo per un polso e trascinandolo via correndo per almeno un centinaio di metri.

"E ora che si fa? Secondo voi che vuole quel pazzo da Miyagi?" disse Mitsui.
"Forse aveva qualcosa da dirgli".
"Se devo essere sincero non mi risulta che quei due siano amici" intervenne Kogure.
"L'unica cosa che possiamo fare è fare rapporto al gorilla e dirgli che ci siamo persi Ryo-chan, anche se credo proprio che ci ucciderà stavolta" concluse Hanamichi incamminandosi con gli altri per cercare il terribile capitano Akagi.

"Ma cosa diavolo……Kyota? Ma che vuoi?" chiese Ryota piuttosto confuso "dico, sei diventato scemo? Se volevi dirmi qualcosa bastava chiedermelo!!".
"Miyagi, ascoltami, ti ricordi ciò che ti dissi ieri sera? Riguardo ad Ayako?"
"Ancora con questa storia di Ayako?!? "
"Senti, non c'è tempo da perdere, io e tu vogliamo la stessa identica cosa, quindi seguimi e non fare storie"
"Non credo di aver capito, che vuol dire che vogliamo la stessa cosa?".
"Miyagi, non c'è tempo per le domande, vieni con me e basta!".
"Non è che per caso anche tu sei innamorato di lei?" disse Ryota con fare minaccioso.
"Idiota!! La tua preziosa Ayako si è messa con qualcuno per me molto importante e quindi…."
"COSA? Guarda che Ayako no ha certe tendenze!!"
"Oh, ma sei davvero tonto!! Tanto vale che ti dica tutto, lei si è messa con Maki e io…".
"EHH? Con quel brutto scimmione? IO LO AMMAZZO!!"
" Senti, se ti dico questo è perché possiamo aiutarci a vicenda, mi capisci? Tutti e due vogliamo che si lascino, no?".
Mentre Kyota parlava in Miyagi intanto cresceva a dismisura una rabbia furibonda che prometteva di esplodere entro breve.
" Dov'è che vado ad ucciderlo!!!!"
"Senti Miyagi, vedi di calmarti ok? Se ora mi darai retta potremo risolvere i nostri problemi, capisci?"
"Chissà cosa le ha fatto quel verme! Deve morire!" seguitava a ripetere Ryota senza ascoltare Kyota.
"Mi ascolti stupido idiota? Smettila di bofonchiare cose senza senso e stai attento. Io devo parlare a tutti i costi con Maki e se tu mi levi di torno quella io potrei anche farcela".
"Non chiamarla "quella"!! Ha un nome!!".
"Va bene" disse Kyota rassegnato "se allontani Ayako io potrò parlare in pace con Maki, d'accordo?".
"Se la metti così va bene! Ma non rispondo delle mie azioni!".

Chiarita in tal modo la faccenda i due ragazzi iniziarono a camminare, l'uno accanto all'altro, Kyota in silenzio perso nei propri pensieri, mentre Miyagi continuava a imprecare e a minacciare di uccidere Maki.
Dopo poco tempo però Ryota si accorse che nonostante sbraitasse a voce piuttosto alta, sembrava che Kyota neppure lo ascoltasse, poiché camminava con lo sguardo triste e fisso per terra. Il playmaker dello Shohoku era davvero sorpreso, non si sarebbe mai aspettato di vedere Kyota in quello stato. Doveva essere proprio disperato per chiedere aiuto in una faccenda così delicata. Nonostante la fama di teppista egli aveva un buon cuore e sapeva cosa significava essere innamorati senza speranza. Inoltre la rabbia a poco a poco stava scemando, sostituita da un dolore più pacato, ma non per questo meno cocente. Solo ora gli venivano in mente le parole che Sendo aveva detto quella mattina in treno. Forse doveva davvero lasciare che Ayako vivesse la sua vita. Durante quel tempo aveva dato per scontato che Ayako fosse solo sua, impedendole qualsiasi contatto con altri ragazzi, senza rendersi conto che agire così non lo avrebbe portato a nessun risultato.

" pensava tra se Miyagi. "Ehi Kyota, mi spiegheresti meglio quello che è successo? Io non ci ho capito molto, tranne che Maki mi ha rubato Ayako e che tu sei innamorato di Maki, o mi sbaglio?" chiese al ragazzo.
"No, non ti sbagli purtroppo. Cosa c'è da sapere in più?".
"Beh, ad esempio perché nessuno sa di questo fidanzamento…".
"Esattamente non lo so neanche io, forse perché hanno voluto tenerlo nascosto. Io ne sono venuto a conoscenza per caso" rispose Kyota.
"Cioè?" chiese Ryota incuriosito.

"E questo è tutto" concluse Kyota al termine del racconto delle sue peripezie.
"Hmm, capisco. E così Maki ha scelto Ayako nonostante ami anche un altro, giusto?"
"Già, Ma non so chi sia costui" disse Kyota con una punta di amarezza nella voce, piombando poi di nuovo nel silenzio.

"Sai, mi stupisce un po' vederti così," ammise Ryota " …beh, la verità è che comunque capisco perfettamente come ti senti ma…sei sicuro che riuscirai a concludere qualcosa?"
"Non lo so, ma voglio almeno provarci, almeno mi metterò il cuore in pace. Però se mi aiuti…".
"Devi volergli proprio bene, vero?" chiese Miyagi.
"Eh già. Credo di non aver mai provato niente di simile…dalla prima volta in cuoi l'ho incontrato" disse Kyota.
" anche io, appena vidi Ayako, fu un colpo di fulmine! Lei era così bella, così…., aveva un sorriso che riusciva a infondere in tutti il coraggio.
Kyota, che intanto cercava di calmarsi, poiché non gradiva quell'esaltazione della sua rivale, iniziò " io ho conosciuto Maki quando mi iscrissi al…".
"Una sua parola riusciva a ridarmi nuova energia, anche quando sembrava che tutto fosse perduto!" continuava Ryota, ormai lanciato.
"Posso finire di parlare o devo gonfiarti di botte Miyagi? Che stavo dicendo? Ah, si! L'ho conosciuto quando mi iscrissi al club di basket ma l'avevo già visto l'anno scorso durante il campionato prefettorio. Appena lo vidi giocare mi colpì subito per il suo grande talento e il suo modo di fare in campo. In un momento sentii che volevo essere come lui e quindi, quando fui invitato a iscrivermi all'istituto Kainan colsi subito l'occasione. Poi conoscendolo meglio capii che non mi ero sbagliato. Vedi, lui è senza dubbio un giocatore di enorme bravura, è il capitano della squadra numero 1 di Kanagawa, ma nonostante ciò…non so bene come spiegarlo, ma dovresti vederlo mentre allena pazientemente le matricole per ore senza mai stancarsi. E' una persona eccezionale sotto tutti gli aspetti. Non so se puoi capirmi".
"Io credo di si. Anche io mi iscrissi al club di basket per lei e invece……………...
Sai Kyota, volevo dirti una mio pensiero. Stamattina Sendo mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere. Sei davvero sicuro che stiamo agendo nel modo giusto? Io capisco come Maki si sia innamorato di lei, invece di rimanere da solo, eh, Kyot……aaaaaah!!!!!!!! Calmati, non mi uccidere, stavo solo scherzando!. Quello che voglio dire è che se quei due stanno insieme forse……non è un nostro diritto separarli".
"Miyagi che cavolo dici? Sei stato tu ieri sera che mi hai detto che non bisogna mai arrendersi, o mi sbaglio?"
"Si, ma…".
"Pensavo tu fossi diverso!" disse Kyota con tono sarcastico "Credevo che amassi davvero quella, e invece ti tiri indietro. Allora sei proprio una femminuccia!".
"IO UNA FEMMINUCCIA?" urlò Ryota, colpendo Kyota con un pugno "Come ti permetti?! Se c'è una persona che ama Ayako sono io, hai capito?!?".
"Se la ami davvero aiutami. Ricorda che se Maki ama un altro vuol dire che non prova niente di serio per lei, lo vuoi capire?".
"Quindi lui la starebbe prendendo in giro??? Andiamo subito, devo riprendermi Ayako!!".
"Era ora, finalmente!!" rispose la matricola del Kainan sbuffando, "sicuramente so dove sono, nel boschetto sul retro, li non ci va mai nessuno!".

 

 

"Siete tre idioti!! Come ho potuto fidarmi di voi? Lo capite adesso in che pasticcio ci siamo cacciati? E tutto perché non siete riusciti a tenere a bada Miyagi!" tuonava Akagi. Difatti pochi minuti prima Mitsui, Kogure e Hanamichi erano tornati per riferire al loro capitano che Miyagi era stato "rapito" da Kyota e che non ne avevano più notizie.
"E secondo voi ora che dovremmo fare?" continuò.
"Senti gorill..ehm capitano, l'unica cosa che possiamo fare è aspettare, tanto anche se trovassimo Ryo-chan nessuno riuscirebbe a trattenerlo, non credi?" disse Hanamichi.
"Forse hai ragione, sarebbe inutile. Andate a divertirvi ora, ma se vedete qualcosa di sospetto avvertitemi, ok?" concluse Akagi, mentre il volto di Hanamichi sbiancava improvvisamente.
"Ehi, che ti succede?" chiese incuriosito.
"Gorilla, voltati presto!!" disse Hanamichi.
A pochi passi da loro il rosso aveva infatti visto Kyota e Miyagi che camminavano discutendo animatamente.
"E ora? Se quei due sono insieme vuol dire che Ryo-chan sa tutto e ora starà andando a vendicarsi, non credete?" disse Hanamichi.
"Penso proprio di si, e dobbiamo fermarlo a tutti i costi!!!".

Maki intanto era andato a prendere un gelato per Ayako in un chiosco, cercando di capire perché lei si comportasse in maniera così scostante e soprattutto, il motivo per cui non voleva assolutamente incontrare i giocatori dello Shohoku. D'altronde però, anche lei voleva capire perché nonostante provasse indubbiamente dei sentimenti verso Maki, non riusciva a sentirsi a suo agio.
"" pensava tra se, mentre Maki era andato a prenderle un gelato in un chiosco.
"" rispondeva quella vocina interna che saltava fuori nei momenti meno opportuni.
"Cosa dovrei sapere?>".
"".
"".
" chiedeva insistente la vocina.
"" si interruppe la ragazza, sentendo alle sue spalle un rumore di passi. "".
I passi che Ayako aveva sentito non erano però di Maki, ma bensì di un'altra persona piuttosto tesa ed emozionata.

"Ayako, ti ho trovata finalmente!" disse Ryota quasi senza fiato, felice di aver trovato la sua amata da sola, mentre Kyota era rimasto dietro un cespuglio.
"Ryota! Che fai qui?" chiese Ayako, sentendo all'improvviso un grande brivido correrle lungo la schiena "".
"Aya, io…devo parlarti…" iniziò Miyagi.
"Anche io Ryota e anche a tutta la squadra…non so come dirtelo, ma….da domani non sarò più la vostra manager".
"Aya…ma che stai dicendo?".
"Ryota, purtroppo è così, ora…io…" disse Ayako senza sapere come continuare. Quel momento nella mente di Ayako sarebbe rimasto tra i più brutti della sua vita. Non era tanto il dover dire a Ryota che ora stava con Maki, ma piuttosto l'accorgersi di aver amato Ryota per tutto quel tempo senza mai accorgersene. Ormai però era troppo tardi per pentirsene….

"Aya, ascoltami, per favore, forse mi odierai, ma devo assolutamente dirtelo. Ti amo da quando ti ho vista e questo lo sai già. Mi sono comportato da bambino durante tutto questo tempo, senza capire che agivo da stupido. So che ormai è troppo tardi, ma era necessario che tu sapessi. Questi due anni sono stati per me come il paradiso, credimi. Però mi sono accorto solo ora che forse ti ho rovinato la vita e ti ho impedito di frequentare altri ragazzi. Scusami, sono stato davvero un immaturo" disse Ryota, senza accorgersi che alle sue spalle erano arrivati Akagi, Mitsui e Hanamichi, che avevano seguito tutta la discussione.
"" pensava intanto Kyota da dietro il cespuglio.

"Ragazzi, che facciamo? Ci facciamo vedere o aspettiamo?" chiese Mitsui.
"Se non usciamo ora, non lo faremo più, soprattutto dobbiamo farlo prima che arrivi Maki, se no Miyagi è capacissimo di fare qualche sciocchezza" disse Akagi.

"Ryota, non so…io ora…sono cambiate tante cose negli ultimi tempi…è troppo tardi…Shin'ichi mi vuole molto bene…". Ayako era tanto confusa da non riuscire a far altro che dire una serie di parole senza senso, mentre Ryota era ormai convinto di averla ormai persa per sempre.

Miyagi era confuso, non riusciva a capire come comportarsi, se lasciar perdere e andare via o tentare l'ultima disperata carta. Forse se ne sarebbe andato, se, proprio in quel momento non fossero arrivate proprio le ultime persone che si sarebbe aspettato di vedere.

"Hanamichi, capitano! Mitsui! Che fate qui?" chiese sorpreso, mentre Ayako iniziava a sentirsi terrorizzata, poiché il momento della verità era arrivato. Ora tutti avrebbero saputo e lei si sarebbe tolta quel peso dalla coscienza.

"Ayako, che succede?" disse Maki, appena tornato dal chiosco. La confusione, il vedere Ryota Miyagi che notoriamente era innamorato di Ayako, e questa che lo guardava con aria sconvolta, lo insospettivano.
"Ayako, mi spieghi che è successo?" insisté.
"Shin'ichi…io…vedi…".

"Senti Maki, noi volevamo solo parlare con la nostra manager, è forse un reato?" disse Hanamichi guardando il capitano del Kainan in cagnesco.
"No, certo che non è un reato, fate pure" rispose questi.

"Ayako, cosa significa tutto ciò?" disse Akagi.
"Capitano…da domani lascerò ufficialmente la squadra, non posso più essere la vostra manager, io ormai sono legata a Maki e quindi…".
"Va bene, se tu credi che sia giusto così non interferiremo…però cerca di essere sicura di ciò che stai facendo".
"S…si" mormorò Ayako.
Dopo queste ultime parole Akagi e gli altri membri dello Shohoku capirono di essere di troppo e decisero di allontanarsi. Solo Ryota sembrava esitare.

"Ryo-chan, andiamo, qui non abbiamo più nulla da fare, vieni via" gli disse Hanamichi prendendolo per una spalla.
"Ormai non c'è più niente da fare, lo capisci?" aggiunse Mitsui.
"Si, avete ragione, non serve più a niente stare qui" disse Miyagi, con tono dolente, "arrivo subito, vorrei solo finire di parlare con Ayako" li rassicurò, mentre questi già si allontanavano.

Ayako intanto osservava la scena con sguardo allucinato. Il suo problema in un certo senso era stato risolto. Ma lo sguardo di Ryota le era entrato nel cuore come una pugnalata.
La ragazza sperava ardentemente che succedesse qualcosa che bloccasse quegli attimi di tensione.
Fortunatamente qualcosa accadde…

"Idiota! Che stai facendo! Se ti arrendi così è finita!" urlò una nota voce.
Nobunaga Kyota durante tutto quel tempo era rimasto nascosto dietro il cespuglio, aspettando il momento migliore per poter parlare con Maki, sperando nell'aiuto di Miyagi. Ora però tutto sembrava davvero perduto. Se Ryota si era arreso non c'era più speranza. Maki sarebbe rimasto con Ayako e tutti i suoi sogni si sarebbero sciolti come neve al sole.
"Kyota?" esclamò Maki sorpreso "che ci fai li dietro?".
"Maki… Maki io…TI AMO!! Sei sempre stato importantissimo per me, e non voglio perderti…".

Maki non riusciva a credere alle proprie orecchie, Kyota, il suo Kyota lo amava. Allora forse poteva sperare…ma come fare con Ayako? Credeva di amarla, ma, si sa, il vero amore è nei confronti di una persona sola.
"Kyota…non…" disse, senza sapere come continuare.

"" pensò Kyota "Scusami, Maki, ma avevi il diritto di saperlo. Non odiarmi ti prego. Addio…!" mormorò allontanandosi a testa bassa.

"". Maki era profondamente confuso ora. Che fare? Inseguirlo? Lasciar stare? Ora più che mai lo amava e voleva stringerlo tra le sue braccia. La presenza di Ayako accanto a lui lo faceva sentire ancora più incerto.
Per fortuna fu proprio lei ad aiutarlo. Ella, aveva capito infatti che anche Maki provava qualcosa per Kyota ed era inutile cercare di nasconderlo. Dividere un ragazzo che non era neppure sicura di amare, con qualcun altro non aveva senso.

"Shin'ichi, vai, io ho capito che tu vuoi correre da lui. Inseguilo e non perdere quest'occasione. Non pensare a me. Forse la nostra storia non poteva funzionare ed è un bene che le cose siano andate così, non credi?" gli disse Ayako, cercando di nascondere le lacrime che brillavano nei suoi occhi.
"Io..Ayako…grazie…" la ringraziò lui, correndo verso Kyota.

"Aya, sei un vero angelo, so quanto ti costa rinunciare a lui" disse Ryota, commosso. "Se ti servisse una spalla su cui piangere io sarò sempre presente".
"No Ryota, aspetta….." lo chiamò lei.
"Che c'è?"
"Io…volevo dirti…sai…ho capito che la persona che amo non è lui, ma tu. Probabilmente ti ho sempre amato ma non me ne sono mai accorta. Ora voglio dividere ogni mio istante con te…sempre che ti vada ancora bene".
Ryota non sapeva se piangere o urlare al mondo la sua felicità. Finalmente la persona alla quale teneva di più aveva scoperto di amarlo e proprio quando ormai temeva di averla persa.
"Penso che potrei morire di gioia" rise felice abbracciandola.
"Ryota, ti ho fatto soffrire per due anni…mi spiace davvero…" si scusò lei.
"Non ti preoccupare, anzi, dovremmo ringraziare Maki, se non fosse stato per lui…".
"A proposito, spero che sia riuscito a parlare con Kyota".
"Già. Sai, quel Kyota è davvero simpatico".
"Ehi, guarda che divento gelosa!!" disse Ayako.
"Non ne avresti bisogno…tu per me sei l'unica" rispose lui baciandola.

Maki intanto era riuscito a raggiungere Kyota, il quale camminava velocemente verso la palestra, per sfogare la rabbia e il dolore in un dei suoi soliti allenamenti solitari.
Il capitano del Kainan ancora non riusciva a credere che Kyota potesse davvero amarlo. Per questo era necessario chiarire subito la situazione.
"Nobunaga!! Fermati!! Ascoltami per favore".
"Che vuoi Maki? Mi dispiace per essermi comportato da idiota davanti alla tua ragazza. Disprezzami pure se vuoi.
"No, non sono qui per dirti questo. Io…sono stato felice delle tue parole, perché è quello che sento anche io per te. Non amavo davvero Ayako, lei era solo un sostituto di quella persona che credevo di non poter mai avere, e quella persona sei tu, lo vuoi capire? Ti ho sempre ammirato per il tuo carattere allegro e per la tua bravura e poi dopo ho capito che ti volevo bene ma non ho mai voluto dirtelo perché pensavo di non avere speranze. Ti prego, accettami!!".
Kyota era senza parole. Il suo più grande desiderio si era avverato. Maki accettava il suo amore, anzi, lo amava già da tempo. Cosa poteva chiedere di più.
"Maki…" balbettò.
"Chiamami pure Shin'ichi e non dire più nulla" gli disse chiudendogli la bocca con un dito.

Pochi metri più in la Jin sorrideva felice (ma che ci fa Jin la? Nd. C-18), le sue previsioni si erano avverate perfettamente e proprio con il suo cosiddetto piano di riserva, ossia chiedere aiuto a Miyagi, che Kyota aveva usato inconsapevolmente.

 

"Shin'ichi, non credi che dovresti parlare con Ayako? Sarà molto triste, non credi?" chiese Kyota mentre lui e Maki si incamminavano verso casa sua.
"Non penso proprio che ce ne sarà bisogno" disse sorridendo, indicandogli una panchina riparata su cui una coppia si scambiava appassionate effusioni.

 

FINE? NO!!

 

EPILOGO 1:

Palestra dello Shohoku: il giorno dopo.

In apparenza quello doveva essere un giorno come altri ma non per i giocatori dello Shohoku.
Tutti gli appartenenti alla squadra non facevano che subissare i senpai di domande riguardanti l'accaduto del giorno prima. Tutti, tranne Sakuragi, che aveva assistito in prima persona e Rukawa, al quale non sembrava che importasse gran che.
"Senpai Akagi, ma è proprio vero che Ayako lascerà la squadra?" chiese il piccolo Kuwata.
"Non lo so ragazzi, non c'è nulla di ufficiale ancora. Basta con questa domanda!!" rispose Akagi.
"Povero Miyagi, certo che deve essere stato un durissimo colpo per lui!" disse Ishii.
"Ma non si può fare proprio niente per convincere Ayako a restare con noi?" aggiunse Shiozaki.
"Purtroppo non è così semplice. Ayako sta con il capitano del Kainan e quindi non sarebbe una cosa giusta se rimanesse contemporaneamente la manager di una squadra avversaria" concluse Yasuda.
"Ehi, tutti zitti, sta entrando Miyagi" disse all'improvviso Rukawa, che fino a quel momento era stato in un angolo perso nei suoi pensieri.
"Guarda un po', la volpe che dimostra un minimo di umanità. Il mondo sta proprio degenerando!" scherzò sarcastico Sakuragi.
"Taci idiota!" lo rimbeccò Rukawa.

"Salve a tutti!!". Miyagi era entrato in palestra allegro e sorridente, perfettamente di buon umore .
"Ma Ryo-chan…" disse Sakuragi senza trovare le parole per continuare la frase
"Che c'è Hanamichi?"
"Nu..nulla, non mi aspettavo di vederti così contento…".
"Perché? Come dovrei stare?" chiese Miyagi stupito.
"Ma non puoi proprio fare a meno di aprire quel forno Sakuragi?" lo rimproverò Mitsui, mentre Miyagi diceva rivolto al capitano "coraggio, io direi di cominciare l'allenamento!!".
" pensò tra se e se Sakuragi mentre tutti si mettevano in posizione:
"PRONTI? SHOHOKU FIGHT!!" urlò l'intera squadra iniziando a correre.

"Ehi ragazzi! Non aspettate la vostra manager?" chiese all'improvviso una voce squillante.
"AYAKO?! SEI PROPRIO TU?!!" esclamarono tutti all'unisono.
"Aya-chan, tesoro!!" squittì Ryota.
"Certo che sono io. Chi dovrei essere?"
"Ma vedi, noi pensavamo che tu…ci avessi abbandonati… " disse Hanamichi con tono melodrammatico.
"Sta zitto deficiente!" lo redarguì Akagi, dandogli uno dei suoi soliti pugni in testa. "Ayako, spiegami cos'è questa storia. Ieri ci hai detto che ti saresti congedata dalla squadra e oggi torni qui sorridente come se niente fosse".
"Beh, ecco, io …".
"Hai lasciato quello scimmione vero?" rise Hanamichi "ecco perché Ryo-chan è così di buon umore stamattina!!".
"Che ne pensi Ayako, glielo diciamo?" disse Ryota facendosi avanti.
"Si Ryota, credo che sia il momento: ascoltate ragazzi, non so se ne sarete felici, ma io…non ho più alcuna ragione di andarmene……..perché..."
"Non sei più fidanzata! Ho indovinato?" continuò Sakuragi.
"Beh, no, sono ancora fidanzata….però…" disse Ayako voltandosi verso Ryota.
"HO CAPITO!!!" disse allora Kogure pieno di entusiasmo "Sei ancora fidanzata ma non con Maki!!"
"E questo significa che……" proseguì Mitsui.
"Che dopo ben due anni Ryota è riuscito a vincere la sua partita più importante" finì Yasuda.
"Eh già, sono o non sono l'uomo più fortunato del mondo?" disse Miyagi con un gran sorriso.
"Ryota, cerca di calmarti adesso, e voi non fate tanto casino, basta festeggiamenti, oggi sarò spietata. Tutti a correre!!!

" A proposito, Ayako, che fine ha fatto Maki?" chiese Kogure durante una pausa.
"Beh, diciamo che anche lui ha vinto una partita a cui teneva molto. E voi scansafatiche, forza! FIGHT!!!".

 

EPILOGO 2
Casa Kyota: qualche ora prima

Erano ormai le sette e mezza quando Kyota si svegliò nel suo letto, fissando con sguardo assonnato il soffitto bianco della camera.
La prima cosa che sentì al risveglio fu una piacevole stanchezza, mista tuttavia ad una strana sensazione di benessere.
Subito egli ricordò ciò che era successo il giorno precedente ma ora, nella luce chiara del mattino sembrava tutto troppo bello per essere vero, come un bellissimo sogno che svanisce appena aperti gli occhi.
Preoccupato da quest'eventualità egli si voltò e vide accanto a se il letto vuoto. Impaurito il ragazzo si alzò e si guardò intorno.
Il silenzio che regnava nella casa sembrava non lasciare dubbi.
Allora corse verso il bagno.
Qui per fortuna capì che le sue paure erano infondate, poiché, intento a farsi la barba, c'era il "suo" Shin'ichi che lo guardava sorridendo dallo specchio, sveglio già da almeno mezz'ora .
"Era ora che ti alzassi dormiglione!" lo salutò "perché quella faccia?".
"Io…io" mormorò Kyota con voce rotta correndo verso di lui.
"Che è successo?" chiese stupito Maki.
"Io…avevo paura che tu non ci fossi più" disse mentre le lacrime iniziavano a scendergli lungo le guance.
"Beh? Mi vedi ora? Sei proprio un piagnone Nobu-chan" scherzò "E non ti preoccupare, per te ci sarò sempre!!" esclamò abbracciandolo.

 

FINE!!!

 

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