Una lunga giornata di Kai_Harn (/viewuser.php?uid=129)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una lunga giornata 1 ***
Capitolo 2: *** Una lunga giornata 2 ***
Capitolo 3: *** Una lunga giornata 3 ***
Capitolo 1 *** Una lunga giornata 1 ***
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UNA LUNGA GIORNATA
Al club di basket del liceo Shohoku la giornata
era cominciata più che bene, i membri erano in gran forma,
l'umore alle stelle, non c'erano stati pestaggi e persino la testa
calda del gruppo, il rosso Hanamichi era stato buono buono per
tutta la durata dell'allenamento. Il capitano Akagi, con l'approvazione
dell'inseparabile Kogure aveva deciso, spinto anche dal meraviglioso
sole primaverile, di finire gli allenamenti prima del solito e
permettere ai suoi giocatori di prepararsi per la festa che avrebbe
avuto luogo il giorno dopo al liceo Kainan e a cui erano stati
invitati alcuni tra i licei della città, tra cui il Ryonan
e appunto lo Shohoku.
Le matricole erano come al solito le più entusiaste, e
furono proprio loro a proporre ai senpai di andare tutti insieme
al Kainan.
"Potrebbe essere una buona idea" rispose Kogure con
la sua solita gentilezza "ma bisogna vedere cosa ne pensa
il resto della squadra"
Il 'resto della squadra' accettò con piacere e persino
Rukawa stranamente si sforzò di mostrare un minimo di entusiasmo.
"E tu Ayako, che fai? Ti unisci al gruppo vero?" chiese
Haruko, che si era subito accodata alla comitiva. "Fujii
e Matsui non potranno venire e così non sarei l'unica ragazza"
"Cosa....? Ah, per domani, non lo so, forse ho altri impegni,
poi vi farò sapere" risposa evasiva la ragazza, contemplando
molto interessata la punta delle proprie scarpe.
Il sole era già tramontato da un po', così tutto
il team si diede appuntamento per l'indomani mattina alle otto
davanti alla scuola, lasciando la palestra alle cure delle matricole,
sorvegliate da un'Ayako assai pensierosa e, contrariamente al
suo carattere solare, piuttosto taciturna.
"Ehi, Aya-chan, cosa ti è successo?" le urlò
Ryota, sbucando fuori all'improvviso da dietro il canestro.
"Idiota, mi hai fatto prendere un infarto, vorresti stare
più attento?!? E si può sapere che cavolo vuoi,
non vedi che sto lavorando?"
La risposta stupì non poco Ryota, poiché Ayako era
sempre stata gentilissima con lui, nonostante non ricambiasse
i suoi sentimenti. Comunque il playmaker dello Shohoku non si
perse d'animo.
"Ma Aya-chan....volevo solo chiederti se...beh...domani volevi....venire
con me alla...alla....festa del Kainan" rispose un Ryota
emozionato ma anche sconvolto dallo strano comportamento della
ragazza. "E' da tanto che volevo chiedertelo, sarebbe come
una specie di....ecco, di appuntamento"
"E perché diavolo dovrei avere un appuntamento con
te? Potrei saperlo? Eh Ryota? Senti, sparisci, oggi non è
proprio giornata!!"
A queste parole, con addosso gli increduli sguardi delle matricole
che mai avevano visto la propria manager così infuriata,
il ragazzo si arrese e uscì dalla palestra decisamente
abbattuto, tanto da non accorgersi della presenza di una sua vecchia
conoscenza, che camminava nella direzione opposta alla sua, con
aria egualmente sconvolta.La 'vecchia conoscenza' in questione
era Nobunaga Kyota, giocatore del Kainan e pericolosa testa calda,
uno tra i pochi a poter rivaleggiare con Hanamichi Sakuragi in
quanto a megalomania.
Ryota, tutto preso dai suoi funebri pensieri, non si accorse della
sua presenza e fu così che andò a sbattergli letteralmente
contro. Scoperta l'identità del ragazzo, Ryota pregustava
già una replica pepata, che avrebbe sicuramente fatto si
che alla fine si fosse venuti alle mani /Sarà una buona
occasione per sfogarmi un po' e dimenticare Aya-chan...../ pensava."Ehi
tu, perché non stai più attento? Per poco non finivo
sotto una macchina...ma , mi stai ascoltando?"
Kyota infatti non aveva dato completamente ascolto alle parole
del suo infuriato interlocutore e continuava a camminare con aria
assente, inseguito da Ryota, che ancora non riusciva a capire
cosa mai avessero tutti quel giorno: Ayako infuriata e Nobunaga
Kyota che non reagiva alle provocazioni. Comunque Miyagi non
si perse d'animo e decise di inseguirlo, "ehi, tu, mi senti?
Oh, dico a te, sei su questo pianeta?"
A queste parole finalmente Kiyota si voltò e, per un attimo
Ryota assisté al più strano spettacolo che avesse
mai visto. Il viso del giocatore del Kainan aveva un'espressione
disperata e sulle sue guance scorrevano lacrime.
"Ma.....Kyota, che ti è successo.....!!Ehi, fermati,
sto parlando con te, ascoltami....." urlava lo sconvolto
Ryota, inseguendolo. Infatti il ragazzo, forse vergognatosi, era
letteralmente fuggito, seguito però da Miyagi, che non
era tipo da arrendersi tanto facilmente.
Finalmente, dopo una lunga corsa fino alla stazione i due si erano
fermati letteralmente senza fiato, così Ryota colse l'occasione
: "allora si può sapere che ti è successo?"
iniziò "stai male? Avete perso una partita, o forse
hai più semplicemente problemi di cuore?"
A questa domanda Kyota reagì diventando di un bel rosso
peperone, facendo capire al suo interlocutore che aveva centrato
in pieno il problema.
"Beh...io..vedi....ecco, più o meno.....ma cosa te
ne importa?" urlò, recuperando un po' di sangue freddo,
"non credo che siano cose che ti riguardano, e poi io....sto
benissimo, mi sono solo fatto male"
"Così tanto male da camminare piangendo per la strada?
Andiamo Kyota, anzi, Nobunaga, guarda che certe cose le capisco
benissimo, dato che anche io soffro per lo stesso motivo"
ribatté Ryota, assumendo un'espressione triste che mai
l'altro ragazzo gli aveva visto in faccia, neanche quando il Kainan
aveva sconfitto lo Shohoku. "Devi sapere che è inutile
disperarsi se lei ti rifiuta. L'importante è non perdersi
mai d'animo e non arrendersi"
"Parli della vostra manager, vero?" rispose Kyota,
addolcendo lo sguardo.
"E tu come diavolo fai a saperlo?"
"Ma se lo sanno ormai tutti, basta vedere come la guardi
durante le partite e come ti fai mettere sotto da lei. Una sua
parola ti fa diventare un cagnolino e ti passano subito i bollenti
spiriti"
"Però, non sapevo di essere così famoso. Comunque
hai ragione tu, è lei il mio problema. Anzi, dato che oggi
abbiamo litigato, domani alla vostra festa cercherò di
fare pace e...chissà cosa può succedere"
"Sai Miyagi, non credo che avverrà"
"Che stai dicendo, cosa ne sai tu di Ayako?!? Se neppure
la conosci?"
"Io non la conosco, ma qualcun altro si, domani te ne accorgerai
da solo" gli sussurrò il giocatore del Kainan, prima
di andare via con uno sguardo tristissimo negli occhi.
"Ehi tu aspetta, dove vaiiiiii" seguitava a urlare Ryota.
Ma Kyota era ormai salito sul treno e raggiungerlo era cosa impossibile.
"Basta, io non ci capisco più niente, e poi cosa voleva
dire quel pazzo sulla mia Ayako. Parlare di lei come se...come
se sapesse qualcosa che io non so. E non sono neanche riuscito
a sapere cosa avesse. Vabbè ormai ci rinuncio".
Il ragazzo ormai rassegnato si avviò così sulla
strada di casa, pensieroso ma pieno di speranza per l'indomani.
Intanto in palestra Ayako continuava a lavorare, taciturna, pensando
e ripensando agli avvenimenti delle ultime due settimane, fatti
che le avevano sconvolto in un certo senso la vita. Non che ciò
che le era capitato le dispiacesse, ma si sentiva come in colpa
nei confronti di qualcuno.
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Tutto aveva avuto inizio alla fine di una delle
solite partite d'allenamento (quel giorno Shohoku contro Kainan)
organizzate dal signor Anzai che si era conclusa in perfetta parità.
Gli atleti non erano certo soddisfatti, specialmente i due capitani.
Maki soprattutto era parecchio nervoso, poiché il risultato
aveva leso il suo orgoglio e continuava a lamentarsi con il fedele
Jin, sempre pronto a sorbirsi i problemi del suo capitano.
"Non è giusto, mi ero allenato duramente ed ero convinto
che avremmo vinto. Uffa, se non fosse stato per quell'invasato
di Sakuragi. Comunque è meglio lasciar perdere, giusto
Nobunaga?" disse Maki rivolgendosi allo scatenato ragazzo
che imprecava contro 'quella scimmia rossa che ha fatto canestro
all'ultimo momento quando ormai stavamo per vincere'.
Alla fine Jin era riuscito a calmare gli ardenti bollori della
squadra, quando si udì un nuovo lamento di Maki : "merda!!
Ho lasciato la divisa nello spogliatoio dello Shohoku, devo tornare
di corsa a prenderla. Ragazzi, ci vediamo domani a scuola"
Dette, anzi, urlate queste parole il capitano del Kainan corse
in tutta fretta verso lo Shohoku, preoccupato di trovare la palestra
chiusa e di perdere quindi la sua preziosa uniforme. Fortunatamente
l'edificio era ancora aperto, così Maki si precipitò
dentro, trovando solamente le matricole che pulivano il pavimento.
"Ehi Maki, che cosa ci fai qui? Non sarai venuto per sfidare
nuovamente il mito vivente vero?" gli disse Hanamichi con
la sua solita faccia tosta.
"Che cavolo vuoi Sakuragi? Non ho tempo da perdere con te,
devo solo recuperare la mia divisa nel vostro spogliatoio"
rispose il ragazzo, correndo verso una porta sul fondo della stanza.
"No fermo, aspetta, non andare, non puoi....." gridava
Rukawa cercando di fermare Maki senza riuscirci.
Maki non aveva neanche ascoltato la frase di Rukawa, così
entrò nello spogliatoio, afferrò la sua uniforme
e....rimase senza parole. Davanti a lui stava una...una dea dai
capelli castani leggermente mossi, vestita solo di un asciugamano.
Il ragazzo era rimasto letteralmente senza fiato, quella che vedeva
era un'apparizione divina. Per qualche momento nella stanza ci
fu solo il silenzio, poi improvvisamente la ragazza parlò,
anzi, strillò : "AHHHHH, MA CHI CAVOLO SEI? VAI VIA
BRUTTO PERVERTITO, COME TI PERMETTI DI ENTRARE MENTRE UNA FANCIULLA
INDIFESA FA LA DOCCIA?"
Infatti quello che Rukawa non era riuscito a dire era che nella
doccia c'era Ayako, che si lavava sempre per ultima. La manager
dello Shohoku ovviamente reagì piuttosto male, lanciando
a Maki un'enorme bottiglia di bagnoschiuma, centrandolo in piena
fronte.
Il povero ragazzo, paonazzo in volto, si affrettò a uscire
dallo spogliatoio, mentre Ayako continuava a lanciargli tutto
ciò che le capitava a tiro urlando : "PORCO! MAIALE!
SE CI RIPROVI TI AMMAZZO CON LE MIE STESSE MANI"
Alle grida della ragazza accorsero Hanamichi e Rukawa, mentre
le altre matricole si tenevano dietro a rispettosa distanza.
"Ayako, tutto bene? Ti ha fatto qualcosa?" si preoccupò
Hanamichi.
"ARGHH, ma cos'è questo, un complotto? Sakuragi ti
ci metti anche tu adesso?!?"
Hanamichi nella foga di aiutare l'amica non aveva riflettuto sul
fatto che lei potesse essere ancora svestita, così anche
lui si beccò la sua dose di oggetti vari in testa, riportandone
un bel bernoccolo.
A risolvere la questione giunse un Rukawa, ormai esasperato :
"Ayako, tu vai di la a vestirti, Maki non sapeva che ci fossi
tu nello spogliatoio. Maki, tu prendi la tua roba e vattene, tu
Sakuragi finiscila di frignare e voi..."disse ai compagni
che osservavano la scena sconvolti "...smettete di guardare
e tornate a lavorare"
Calmata la situazione tutti ripresero il loro lavoro, Ayako, furiosa
per essere stata vista praticamente nuda, se ne andò dalla
palestra senza salutare nessuno mentre Maki alquanto imbarazzato
si avviava verso casa continuando a pensare all'accaduto e soprattutto
ad Ayako. Si perché il fiero capitano del Kainan era stato
colpito dalla bellezza e dalla grinta della ragazza.
/Certo che la manager dello Shohoku è davvero carina e
poi ha un carattere,nulla a vedere con le altre che conosco. Ma
no, che dico/ rifletteva il ragazzo /io ho già chi mi piace,
non posso certo pensare ad un'altra persona con tutti i problemi
che ho da risolvere. Però...in fin dei conti potrei....provare
a rivolgere i miei pensieri a qualcun altro, tanto continuare
così non mi porterebbe a nulla, oltretutto so benissimo
che purtroppo è improbabile che il mio sentimento non sia
ricambiato, quindi....tanto vale lasciar perdere/
Perso in questi pensieri Maki giunse finalmente a casa, ancora
parecchio confuso, ma deciso a rivedere la ragazza che lo aveva
scosso così tanto.
L'indomani, all'uscita da scuola Maki prese
la sua moto (non so se c'e l'abbia davvero, ma per me si. Nd Kai-chan)
e partì alla volta del liceo Shohoku, lasciando sconvolti
i suoi compagni di squadra che si chiedevano dove mai andasse
il loro amico così di fretta. Il più curioso di
tutti era Kyota, che con una punta di amarezza aveva notato lo
strano atteggiamento del suo capitano, di solito sempre così
allegro.
"Chissà che gli è preso" diceva Jin "non
vi è sembrato strano oggi? E' sempre l'ultimo a lasciare
la palestra e oggi è volato via senza dire niente a nessuno.
Magari si è trovato una ragazza. Tu che ne pensi Nobunaga?"
"Sinceramente non me ne frega proprio niente, per me può
fare quello che vuole" aveva risposto questo, piuttosto acido
"anzi, questa faccenda mi ha proprio stufato. Io me ne vado
a fare due tiri al parco!!"
/Ma che cosa ho detto di male? Sembra quasi....geloso?? No, che
vado a pensare, non può essere, a meno che....forse Nobunaga
ne sa qualcosa. Vediamo se riesco ad indagare/ decise Jin, rincorrendo
l'amico: "Nobunaga, ehi...aspettami, vengo con te!"
Intanto Maki ignaro di tutti i commenti suscitati, era finalmente
arrivato allo Shohoku, e si era piazzato davanti all'ingresso
principale nella speranza che passasse Ayako, che quel giorno
era stata addirittura indecisa se andare in palestra, ancora piuttosto
infuriata per la faccenda del giorno prima. I ragazzi della squadra
comunque avevano deciso, di comune accordo di evitare l'argomento
con i compagni e soprattutto con Miyagi, che sarebbe stato capacissimo
di strozzare lo sventurato capitano del Kainan per vendicare l'onore
della sua amata. La ragazza comunque, finiti gli allenamenti si
preparò per andare a casa, uscendo proprio dall'entrata
principale anziché da quella secondaria come faceva di
solito (che fortuna, eh? Nd Kai-chan). E proprio li, appoggiato
al portone, vide un gigante che si guardava intorno con aria stravolta.
/Ma che ci fa qui Maki? Non gli è bastata la scena di ieri?
Che vorrà ancora?/ si chiedeva Ayako continuando a camminare.
"Ehi....scusa..A..Ayako?" la chiamò il ragazzo.
"Si? Ah, ma sei tu" rispose la ragazza con tono assente.
"Beh, io volevo....sai, dopo quello che è successo
ieri...volevo solo scusarmi. Non è stata una cosa voluta
credimi, io non avevo idea che ci fosse qualcuno nello spogliatoio,
volevo solo prendere la mia divisa....mi..mi dispiace moltissimo"
disse Maki, che, oltre a convincere Ayako della sua buonafede
voleva anche trovare un pretesto per poterla rivedere.
"Non ti preoccupare sempai, dopotutto sono cose che possono
succedere. Ieri forse ho esagerato un po', ma adesso dimentica
tutto, ormai è acqua passata" gli rispose lei, sfoderando
un bel sorriso, intenerita dal ragazzo che quasi si inginocchiava
per avere il suo perdono.
"Mi togli un peso, grazie e, a proposito, non chiamarmi sempai,
chiamami Shin'ichi"
"Ok Shin'ichi" Ayako, dopo questa battuta aveva l'aria
molto divertita, tanto che anche il suo interlocutore se ne accorse.
"Perché ridi? Il mio nome è tanto buffo?"
le chiese un po' risentito.
"No, non è il tuo nome semp..Shin'ichi, ma è
la situazione che è piuttosto divertente. Fino a ieri ti
consideravo il fiero e risoluto capitano del Kainan e ora ti vedo
qui quasi inginocchiato ai miei piedi. Devi ammettere che è
una cosa abbastanza....strana"
"Anche i giocatori di basket hanno un cuore....così
come le manager a quanto vedo" esordì Maki con un
sorriso.
"Il dibattito sull'argomento sarebbe interessante, ma si
è fatto tardi e ora devo andare, i compiti mi aspettano
e dovrei finire di sistemare dei dati per la squadra. Beh, ci
vediamo!!" lo salutò Ayako.
"Aspetta, se hai molta fretta posso darti un passaggio con
la moto....sempre se tu sei d'accordo....e magari potremmo bere
qualcosa insieme....che ne pensi?" chiese timoroso lui.
Questa domanda suonò strana alla ragazza. Le sembrava fosse
passato un secolo dall'ultima volta che qualcuno le aveva chiesto
di uscire, precisamente da quando Ryota era entrato nella sua
vita. Difatti, o per amicizia verso il ragazzo, o per paura di
ritorsioni da parte di questi, nessuno osava più avvicinarsi
a lei ne tantomeno chiederle un appuntamento.
La proposta le sembrò davvero molto interessante, tanto
che decise di accettare l'offerta di Maki, tanto più che
questo le era sembrato un ragazzo simpatico e affidabile.
"Per me va benissimo, purché non facciamo troppo tardi
anche perché domani abbiamo una partita contro lo Shoyo
e devo essere presto in palestra" rispose lei, infilandosi
il casco che Maki le porgeva.
Da quel giorno i due avevano iniziato a vedersi
sempre più spesso e, in apparenza le due settimane che
erano passate da allora erano state davvero piacevoli. Maki era
un ragazzo davvero divertente e lui e Ayako avevano molti interessi
in comune oltre al basket.
In realtà però qualcosa turbava i due ragazzi, apparentemente
spensierati. Nessuno dei due voleva ammettere, neppure a se stesso,
che non voleva farsi vedere in compagnia dell'altro, come se le
loro innocenti uscite fossero in qualche modo qualcosa che dovesse
restare assolutamente segreto. Ayako infatti si sentiva, senza
neanche rendersene conto, in colpa verso la squadra, perché
usciva con il capitano di una
squadra avversaria, e soprattutto verso Ryota, a cui lei, in fin
dei conti voleva bene.
Maki, soffriva anch'egli sensi di colpa, gli stessi che lo avevano
assalito la prima volta in cui aveva chiesto ad Ayako di uscire
con lui. Nonostante la ragazza gli piacesse molto, non riusciva
a dimenticare la persona che prima di lei gli aveva fatto battere
il cuore, che gli aveva fatto conoscere sentimenti che mai aveva
provato prima ma alla quale non aveva mai avuto il coraggio di
confessare il proprio amore, se non altro perché si trattava
di un ragazzo e precisamente di un suo compagno di squadra, Nobunaga
Kyota. Lo aveva notato subito la prima volta che era entrato
in palestra con le altre matricole e il suo modo di fare lo aveva
subito conquistato fino a fargli comprendere che la semplice amicizia
si era trasformata in qualcosa di più. Maki però
sapeva che probabilmente Kyota non avrebbe mai compreso i suoi
sentimenti e così aveva nascosto in fondo al cuore la passione
cercando di dimenticarlo. Per questo aveva cercato di dedicarsi
alle ragazze ma senza molti risultati, almeno fino a quando non
aveva incontrato la grintosa Ayako. Il ragazzo aveva capito che
poteva essere lei la persona giusta per lui, ma tuttavia il pensiero
di Kyota continuava ad affacciarsi nella sua mente.
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Capitolo 2 *** Una lunga giornata 2 ***
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UNA LUNGA GIORNATA parte 2
Per molto tempo i sentimenti dei due ragazzi
rimasero come nascosti ed essi continuarono a comportarsi semplicemente
da buoni amici. Dopo due settimane un avvenimento però
fece scattare qualcosa.
Un lunedì pomeriggio, uscendo da un cinema i due incontrarono
un membro dello Shohoku, precisamente Kogure, che camminava sul
loro stesso marciapiede, nella direzione opposta alla loro. Riconoscerlo
e tentare di nascondersi fu per Ayako e per Maki un tutt'uno,
ma invano. Kogure aveva subito avvistato l'amica e si stava già
precipitando verso di lei con faccia molto perplessa.
"Ayako? Sei proprio tu? Non sapevo ti fossi fidanzata!"
le disse.
"Ma che dici, io non sono fidanzata proprio con nessuno!!"
rispose la ragazza arrossendo, mentre Maki assumeva un'espressione
confusa.
"Beh, se lo dici tu ti credo". " " pensava il ragazzo. "Comunque
ora devo andare, è stato un piacere averti incontrato con
il tuo…amico. Ciao!" disse Kogure facendo atto di andarsene.
"Senpai, aspetta un momento"
"Eh? Che c'è?" le chiese sorpreso questi.
"Ascolta, non dire a nessuno che mi hai incontrata qui con
Maki, d'accordo?" disse Ayako prendendogli una mano e tirandolo
da parte. "Per favore, non voglio che si sappia".
"Va…va bene, sta tranquilla, sarò più
muto di una tomba" fu la risposta.
"Grazie mille senpai"
"E di cosa? Allora ciao. A domani !!!" la salutò
Kogure.
"Povero Miyagi, chissà come ci rimarrebbe se venisse
a sapere che la sua adorata Ayako esce con un altro ragazzo. E
con chi poi, proprio con il capitano del Kainan, il nostro nemico
per eccellenza. Comunque non sta a me giudicare, lei è
perfettamente in grado di badare a se stessa>" rifletteva
Kogure con la sua solita dose di buon senso, "".
Dopo quest'episodio Ayako era come uscita da
uno stato ipnotico durato quasi due settimane. L'incontro con
Kogure le aveva fatto comprendere l'ambiguità della sua
situazione. Lei e Maki non stavano assieme ma erano ormai più
che semplici amici e anche questo aveva capito che forse c'era
qualcosa in più. In ogni caso ciò che stava succedendo
non poteva essere nascosto a lungo.
Nessuno dei due quel giorno però osò affrontare
l'argomento, sino a quando lui la riaccompagnò a casa.
Al momento di salutarsi, invece di darle il solito affettuoso
bacio su una guancia Maki, raccolto tutto il suo coraggio, la
strinse a se e le diede un bacio leggero sulle labbra.
Quando si separarono, entrambi piuttosto imbarazzati, lui le prese
la mano e le disse "spero che ora avrai capito i miei sentimenti
Ayako. Io so che forse per te sono solo un amico con cui passare
i pomeriggi, ma comunque volevo che tu sapessi…".
"Shin'ichi…non so cosa dire…., mi hai sorpresa…."
gli rispose confusa Ayako.
"Non parlare allora, ma dimmi solo che verrai con me alla
festa della mia scuola dopodomani" le chiese lui "" disse
poi tra se e se, interrompendosi, come impaurito dal suo stesso
pensiero.
"Io…Beh…va bene, d'accordo ci verrò molto volentieri , passi tu a prendermi?" disse lei.
"Naturalmente vengo verso le 10
al solito posto . Ci vediamo
tra due giorni, Ok?" la salutò Maki.
"OK Shin'chi, tra due giorni!!".
Per i due giorni seguenti i due ragazzi non
avevano fatto altro che pentirsi di ciò che era successo.
Entrambi avevano capito che il loro rapporto era come qualcosa
fuori posto che non avrebbe dovuto esserci. Maki continuava a
pensare a Kyota e ad Ayako contemporaneamente. Si chiedeva se
fosse giusto dimenticare la persona che amava realmente, per iniziare
un rapporto con un'altra persona verso la quale provava più
un sentimento di profonda amicizia che amore vero. Era davvero
giusto rinunciare all'unico amore vero della sua vita per inseguire
un sentimento forse più comodo per gli altri ma non per
se stesso?
Preoccupato e confuso, il giorno prima della festa, Maki decise
che era ora di confidarsi con qualcuno. Il problema era con chi.
Gli serviva una persona amica e fidata che potesse ascoltarlo
senza giudicare. Istintivamente gli venne in mente Jin, il suo
compagno di squadra, un ragazzo molto serio e riflessivo che sicuramente
lo avrebbe potuto aiutare ad uscire da quella terribile situazione.
Decise quindi di telefonargli subito per evitare di stare altre
ore a macerarsi nei suoi pensieri.
"Pronto?" rispose la voce gentile di Jin
"Jin ? Ciao sono Maki, ti disturbo?"
"No, stai tranquillo. Dimmi pure"
"Ecco vedi……ho un problema e mi chiedevo se ne
potevamo parlare. Sai, è una cosa……un po' delicata,
non vorrei parlarne per telefono…..potrei venire da te?"
"Ma certo, anzi, io stavo andando in palestra a fare un po'
d'allenamento supplementare. Ci potremmo vedere li tra una mezz'ora."
"Grazie Jin, sei un amico".
Mezz'ora dopo Maki e Jin si trovavano nella
palestra del Kainan, piuttosto teso uno e molto curioso l'altro.
Nessuno dei due si era accorto che la palestra non era vuota e
che qualcuno senza volerlo avrebbe ascoltato la conversazione….
"Allora Maki, dimmi, qual è il
problema?"
"Ehm….non saprei da dove….Dunque, tu conosci la
manager dello Shohoku?" iniziò Maki.
"Statura 1, 68 cm circa, occhi e capelli scuri, sorriso smagliante,
ottima conoscenza del basket?"
"Eh? Si, ma tu come….." chiese sbalordito Maki.
"Tu mi sottovaluti mio caro. Ma torniamo al tuo problema,
di che si tratta?"
" Beh, devi sapere che da un po' di tempo ci frequentiamo
e io….."
"Ti sei accorto che lei ti piace parecchio"
"Hai fatto centro"
"Ma allora il problema dov'è? Diglielo!!!!! Se vi
frequentate non credo che tu le dispiaccia. Usa la festa di domani
come occasione!!!"
"L'ho già fatto" rispose il capitano del Kainan
rassegnato.
"E allora? Non ho capito il tuo dramma. Lei ti piace, tu
le piaci, mettetevi assieme e fatela finita" gli disse Jin
alquanto gasato.
"Non è questo il problema!! Lo avrei già fatto,
se non…."
"Se non cosa?"
"Se non ci fosse un'altra persona cui voglio molto bene!"
"Però, certo che sei più contorto di quanto
pensassi! Allora, chi è la ragazza? La conosco? Si occupa
di basket anche lei? E' della scuola?"
" Più
o meno. Non posso dirti nient'altro però".
"Vabbè, non importa. Comunque, se ho capito bene sei
indeciso. Ma l'altra ragazza lo sa?"
"Certo che no, e non deve assolutamente saperlo, sarebbe
un disastro se lo scoprisse".
"Inizio a non capire. Lei non deve saperlo? Perché
mai dovrebbe rifiutarti? Sei il capitano della squadra di basket,
e non sei niente male come ragazzo (bravo Jin. Nd Kai Harn)
"Vedi Jin, è una questione piuttosto lunga e complicata.
E' impossibile che possa esserci qualcosa tra me e lui…no
scusami, tra me e lei ".
""
"Jin, ma mi stai ascoltando? O stai pensando ad altro?"
"No, tranquillo certo che ti ascolto"
"E allora dimmi, che devo fare? Sono così confuso.
A volte mi sembra che il cuore mi scoppi in mille pezzi. Quando
lui….lei mi guarda mi sento impazzire al solo pensiero che
neanche uno dei suoi irresistibili sguardi sia per me e purtroppo
so che non lo sarà mai. No è impossibile…."
"Ascolta, io credo di aver capito come ti senti ma piangersi
addosso è inutile. Del resto ti sei risposto da solo. Se
sai che il tuo amore non sarà ricambiato lascia perdere
e prova a dimenticare. Esci con Ayako domani e segui il tuo cuore.
E' il consiglio di un amico, non scordarlo".
"Grazie Jin, non dimenticherò le tue parole".
Dopo queste parole Maki si era alzato, raccogliendo le sue cose.
"Che fai, vai via? Non rimani ad allenarti?"
"No. Ci vediamo domani a scuola!!!!!"
"Ok, a domani!! " rifletteva
Jin accingendosi a iniziare Il suo allenamento.
Appena iniziato però subito si interruppe, incuriosito
da un rumore soffocato che proveniva da dietro un pannello. Incuriosito
si avvicinò e li trovò un altro membro della squadra
che evidentemente era rimasto nascosto durante tutta la discussione.
La cosa più strana era l'espressione del ragazzo seduto
per terra, che sembrava davvero sconvolto.
""
si chiedeva Jin osservando la strana figura piangente raggomitolata
sul pavimento.
"Nobunaga, si può sapere che fai li dietro?"
"Io….io…ero qui per….non sapevo che sareste
venuti anche voi" gli rispose Kyota.
"Potevi farti vedere però. Hai ascoltato tutto vero?"
"Forse era meglio che non fossi mai venuto. Senti Jin, è
proprio vero quello che ho sentito?" chiese Kyota con voce
atona.
"Secondo te? Ma certo, se no…….".
A questo punto Jin non riuscì a finire la frase perché
accadde una cosa che non avrebbe mai creduto di poter vedere:
Nobunaga Kyota era scoppiato in lacrime ed era fuggito correndo.
""
decise, andando a recuperare la sua bicicletta.
Intanto Kyota aveva smesso di correre e si
incamminava verso casa, sentendosi solo e triste come non mai.
Gli sembrava che tutto il mondo gli fosse crollato addosso, che
i suoi sentimenti dovessero prendere il sopravvento su di lui,
trascinandolo nella disperazione. Il suo amore non era corrisposto,
Maki stava per fidanzarsi. Lo aveva perso per sempre e non poteva
farci assolutamente nulla.
"" pensava.
"Maledizione a quel Miyagi del cavolo.
Deve sempre crearmi problemi anche fuori del campo, stavo quasi
per dirgli tutto. Comunque a quanto pare non sono solo io a soffrire
d'amore. Ma lui in fin dei conti ha pur sempre una piccola possibilità
di farcela, mentre io….se si venisse a sapere sarebbe la
fine, dovrei lasciare la squadra e questo non posso proprio accettarlo"
rifletteva il ragazzo dopo l'incontro-scontro con Ryota.
" Devo farmene una ragione e accettare che Maki…….ma
che dico, no, non lo farò, non riuscirei a osservare in
silenzio. Nobunaga, non è da te essere così arrendevole,
devi assolutamente fare qualcosa. Ma cosa? Cosa? Non c'è
proprio nulla da fare. L'unica certezza è che domani non
andrò alla festa della scuola, non riuscirei mai a sopportare……e
poi tutti si aspettano che io sia sempre il buffone del gruppo
e che tenga sempre allegri gli altri e per ora non sono proprio
dell'umore giusto. Ma forse….potrei anche………
Ora però voglio solo andare a casa e farmi una super dormita,
come si dice, la notte porta consiglio" si disse Kyota.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Dopo tutti questi eventi che si erano susseguiti
velocissimamente, la notte precedente alla festa era stata insonne
per molte persone. Maki pensava ad Ayako e a Kiyota. Kyota cercava
di dormire e pensava a Maki, facendo piani di vendetta contro
Ayako. Ayako pensava a Ryota e si sentiva una traditrice. Ryota
pensava ad Ayako. Hanamichi pensava ad Haruko, Haruko pensava
a Rukawa e Rukawa non pensava a nulla, Yasuda e Shiozaki si pensavano
a vicenda…(scusate, forse ho esagerato un pochino. N.d. Kai
Harn).
Comunque alla fine il gran giorno era arrivato e tra poche ore
si sarebbero aperti i cancelli dell'istituto Kainan.
Ayako decise di alzarsi alle 6-00, del tutto
sveglia, dopo una nottata passata a riflettere sulla sua non facile
situazione. La confusione regnava nella sua testa. Maki le piaceva,
inutile negarlo, quindi l'unica cosa da fare era dedicarsi a lui
e ignorare quella vocina che dal profondo del cuore le diceva:
"< Sei sicura di ciò che fai? Potresti anche pentirtene
amaramente dopo. C'è qualcuno che ti ha aspettata invano
per due anni e tu lo sai benissimo>".
"Sono perfettamente cosciente delle mie azioni e non me ne
pentirò. Ryota è solo un amico!! Io ho bisogno di
qualcuno capace di proteggermi e darmi sicurezza e Ryota è
solo un bambino" ripeteva la manager dello Shohoku ad alta
voce.
""
soggiunse la ragazza, dedicandosi al difficile compito di scegliere
l'abbigliamento adatto, mentre già sentiva il rombo della
moto di Maki.
"Devo sbrigarmi, metterò la prima cosa che trovo,
senza pensarci troppo…Però, Ryota mi ha vista quasi
sempre in divisa scolastica o in abbigliamento sportivo…..ma
che vado a pensare? Che c'entra Ryota? Anche quando non c'è
mi rovina le giornate".
"Davvero sa solo rovinarti le giornate?" chiedeva la
solita vocina.
"Insomma, non ce la faccio più, ora basta! Maki è
sotto che aspetta, spero di non metterci troppo" si diceva
Ayako.
Dopo molte prove finalmente si decise per un vestito verde senza
maniche, con la gonna piuttosto corta.
""
pensava, mentre scendeva le scale e andava incontro al suo cavaliere.
"Allora, come sto?" chiese Ayako un po' preoccupata.
"Sei bellissima" rispose Maki con un'espressione che
la fece arrossire.
""si incoraggiò
il ragazzo, "
"Ayako?"
"Si, che c'è?"
"Ascoltami, forse è ancora troppo presto, ma voglio
dirti una cosa. Vorrei che questa giornata duri all'infinito…."
"Cosa? Non capisco…"
"Ti sto chiedendo di diventare la mia ragazza.
Ayako non seppe rispondere subito. Una parte di lei voleva accettare,
ma l'altra…...
"E ora? Che faccio? Lui mi ama…e io? Non lo so….Penso
di volergli bene…però…..
"Shin'ichi, vedi….io, non so. Puoi aspettare un po'?"
A questo punto Maki diede libera via al suo istinto e fece qualcosa
che non avrebbe neanche sognato di fare, prese Ayako tra le braccia
e la baciò come mai aveva baciato qualcuno…..un bacio
che durò diversi secondi e che lasciò Ayako davvero
senza fiato….
"Ti sembro uno che può aspettare?" disse Maki
sorridendo.
"Beh…non credo" gli rispose lei abbracciandolo
e ricambiandogli il bacio…
"Andiamo? La mia scuola sarà già
aperta e ho il dovere di essere puntuale, dopotutto sono piuttosto
famoso e devo dare il buon esempio!" disse Maki ridendo,
mentre Ayako saliva sulla moto.
Mentre discutevano però i due non si erano accorti della
presenza di Yasuda, riserva dello Shohoku e amico di Miyagi, che
correva sul bordo della strada, perso nei suoi pensieri, ma non
tanto da non accorgersi della scena davanti ai suoi occhi.
"Ma non è Ayako quella? Non doveva venire con noi
al Kainan? Però, non sapevo che avesse un ragazzo. UN RAGAZZO?
Oddio, spero che Ryota non lo venga mai a sapere. Però
vorrei sapere chi è, ma con quel casco è difficile
riconoscerlo. Guardandolo bene è davvero alto …, vabbè,
fatti suoi" concluse Yasuda continuando a correre.
Intanto in un'altra parte della città
si incamminava verso il Kainan un gruppo di ragazzi, che per l'altezza
non comune di quasi tutti i suoi componenti, si faceva subito
riconoscere per una squadra di basket.
Precisamente si trattava di due squadre, lo Shohoku e il Ryonan,
che si erano incontrate per caso sullo stesso treno e, dato che
la meta era comune, avevano deciso di andarci tutti insieme, certo
con poca felicità di alcuni dei suoi membri che decisamente
mal sopportavano la presenza di quelli che erano considerati nemici.
Difatti, nei tre minuti del tragitto tra la stazione e il treno,
la testa calda dello Shohoku, Hanamichi Sakuragi aveva trovato
il tempo di sfidare Sendo, prendere in giro Uozumi, litigare con
Fukuda e farsi picchiare per punizione da Akagi.
"Ma Gorilla, che fai? Io scherzavo, è stato Fuku-verme
a iniziare!! Fermoooo, non uccidermi!!!!" strillava il rosso.
"Dai lascialo stare Akagi, almeno ci tiene allegri!"
diceva Mitsui nel tentativo ti calmare il suo capitano.
"A proposito di allegria, mi sembra che alla vostra squadra
manchi qualcuno" disse all'improvviso Koshino. "La vostra
manager dov'è?".
"Beh, non lo so, abbiamo provato a chiamarla ma non era in
casa" disse Kogure,
"forse sarà già andata al Kainan da sola".
"".
"" sospirava Ryota
malinconico.
"Magari si sarà stancata di stare sempre in compagnia
di omoni brutti come voi e si sarà trovata un bel fidanzato"
scherzò Sendo, che con queste parole si era però
procurato un bel pugnone da Ryota che aveva subito ribattuto:
"Cosa vorresti dire? Eh Sendo?, guarda che se hai voglia
di litigare io sono pronto"
"Scusa, scusa, scherzavo. Comunque tieni presente che lei
è pur sempre una ragazza che ha il diritto di vivere la
sua vita anche fuori dalla squadra, non credi Miyagi? " ribatté
l'asso del Ryonan.
"Io….beh……mi spiace di essermi comportato
così" si scusò Ryota.
"Ryo-chan, dai, lascia perdere, tranquillo, alla tua Ayako
non è successo niente. Ci starà aspettando a destinazione.
Appena arriveremo sarà lì pronta con il suo frustino
e ci dirà: brutti pelandroni, che fine avevate fatto?"
cercò di consolarlo Hanamichi.
"Ben detto Sakuragi, e ora pensiamo a cosa fare per divertirci
oggi!!!!" disse entusiasta Mitsui.
"Sii!!!!!!!!" urlò tutta la compagnia.
"" pensava confuso Yasuda, che aveva ancora
davanti agli occhi l'incontro di poche ore prima. "< Per
prima cosa mi toglierò questo peso dalla coscienza e lo
racconterò a qualcuno, così almeno non sarò
il solo a sapere>" concluse, chiedendosi a chi avrebbe
potuto confidare il segreto. "Vediamo, a chi posso dirlo…..>"
si chiese, guardandosi intorno.
"Ehi Yasu, che succede? Hai visto un mostro, che continui
a guardare in giro con quella faccia?" gli disse Hanamichi.
"Stai poco bene?" disse sollecito Kogure.
"No, grazie, sto benissimo. "
pensò, mentre istantaneamente si dirigeva verso il senpai.
" Senpai Kogure, posso parlarti un
attimo?"
"Ma certo Yasuda, che è successo?"
"Potremmo spostarci un pochino? Si tratta di una cosa…non
vorrei che gli altri sentano…."
"Va bene" rispose Kogure, spostandosi verso un angolo
meno affollato.
" Ecco…io forse so dov'è Ayako, o meglio, con
chi è" iniziò Yasuda.
"Cosa? "
"Stamattina ero andato a correre nella zona alberata vicino
la scuola e ho visto Ayako in moto con un tipo. Lei l'ho riconosciuta
subito, ma lui aveva il casco anche se mi è sembrato di
averlo già visto da qualche parte. Sai, non ho voluto dirlo
davanti ai ragazzi perché…" si interruppe guardando
in direzione di Ryota.
"Ho capito…senti, non dirlo assolutamente a nessuno,
qui la faccenda si è fatta seria….." disse Kogure.
"Perché? Non capisco…..Ma allora quello è
il suo fidanzato?
"Non so se è il suo fidanzato: il problema è
che il LUI è Maki…."
"Coosaaa!?! Quel Maki? Vuoi dire il capitano del Kainan?"
chiese stupito Yasuda.
"Già. E ora i problemi sono due. Se Ayako sta davvero
con lui per prima cosa dovrà lasciare la squadra e noi
perderemmo la nostra manager. Secondo: se lo viene a sapere Miyagi,
sicuramente andrà a vendicarsi e, nel migliore dei casi
se il fatto si diffondesse Ryota sarebbe squalificato, così
anche il nostro miglior playmaker prenderebbe il volo e allora
addio al campionato nazionale…..Quindi dobbiamo innanzi tutto
evitare che Miyagi lo venga a sapere, almeno per il momento. Poi
bisogna parlare con Ayako e poi…….beh, si vedrà"
concluse preoccupato Kogure.
"Va bene senpai, ma come facciamo se Ayako è al Kainan
con Maki? Se Ryota la vede ne uscirà una rissa apocalittica,
non credi?" si preoccupò Yasuda
"Hmm, pazienza, ci penseremo quando sarà il momento,
ora stai calmo, d'accordo?"
"Ok, ci proverò" rispose poco convinto Yasuda,
mentre il treno già si avvicinava sempre di più
alla fermata del Kainan.
DRIINN, PROSSIMA FERMATA: ISTITUTO KAINAN!!
Il treno si era ormai fermato e tutti i suoi
passeggeri si preparavano a scendere, allegri e spensierati, pronti
a trascorrere una giornata di divertimento. Nessuno sapeva che
quella giornata di fine primavera avrebbe lasciato un segno indelebile
nelle vite di alcuni di loro…………..
"Ahh, certo che ci voleva proprio un giorno
di vacanza…anche se venire nella tana delle scimmie non è
proprio il massimo" disse Hanamichi, stiracchiandosi al caldo
sole mattutino, prima di ricevere un sonoro schiaffone dal suo
capitano. "Ahiii, gorilla finiscila, mi fai maleee!".
"Sakuragi, possibile che tu debba farti riconoscere ovunque
andiamo?" tuonava Akagi, fingendo di infuriarsi mentre si
incamminavano sullo spiazzo che portava al liceo Kainan.
"Qualcuno di voi ha visto Ayako per caso?" chiese Ryota
avvicinandosi.
"Eddai Ryo-chan, rilassati, magari non sarà neppure
arrivata, o sarà dentro con qualche amica" gli disse
Hanamichi per tranquillizzarlo.
"Ma si, ha sicuramente ragione lui" disse Mitsui, mentre
Akagi si avvicinava a Kogure che lo aveva chiamato piuttosto preoccupato.
"Akagi, bisogna portare subito via Miyagi da qui, se non
son cavoli amari" iniziò Kogure.
"Non…Oh oh , credo proprio che sia il caso". Kogure
aveva visto infatti la ben nota moto rossa di Maki, sulla quale,
oltre al suo proprietario stava saldamente seduta una ragazza
dai lunghi capelli castani e ovviamente era subito corso ai ripari.
"Mitsui, vieni qui subito!" disse Akagi chiamando il
ragazzo.
"Che c'è capo?" rispose la seconda guardia dello
Shohoku.
"Prendi Miyagi, portalo subito via da qui e vedi di allontanarlo
da qualsiasi posto dove ci sia Maki!" ordinò severo
il capitano.
"Perché? Che cosa è successo?"
"Non fare domande e guarda li" gli disse, indicandogli
con lo sguardo il parcheggio, dove Maki stava posteggiando la
sua moto, mentre Ayako si accingeva a togliersi il casco.
Mitsui continuava a non capire: "Akagi, ma che c'entra Miyagi
se Maki si è portato una donna a scuola?"
"Idiota, guarda meglio la ragazza".
"La conosc…AYAKO? Che c###o ci fa con Maki? Presto,
devo recuperare Miyagi prima che faccia qualche sciocchezza!!".
Dette queste parole Mitsui si precipitò verso Ryota. "Ehi,
Miyagi, mi accompagneresti in bagno?".
"Eh? Si va bene. Ma non correre, Mitsui, aspettami!!".
Finalmente erano arrivati….Ayako si sentiva
tesa come non mai e continuava a stringere nervosamente la mano
di Maki per farsi coraggio.
Non era per niente stupida, sapeva perfettamente le conseguenze
che il suo nuovo legame avrebbe avuto. Era impossibile che continuasse
ad essere la manager dello Shohoku e contemporaneamente la ragazza
del capitano del Kainan. Avrebbe dovuto compiere una scelta……………..
" Sei preoccupata?" le chiese Maki.
"Un po'"
"Non c'è nulla di cui avere paura".
" " rispose Ayako.
"Dove vuoi andare? Ci sono tantissimi padiglioni, possiamo
andare a sentire i ragazzi del club di musica oppure a vedere
lo spettacolo del club di teatro. Scegli pure" le domandò
lui.
"Non ti preoccupare, non ho preferenze, vorrei solo andare
dove non ci sia troppa gente"
"Oggi sarà difficile trovare un posto dove ci siano
poche persone.
Ah, dovrei andare almeno a salutare i miei compagni di squadra.
Così te li presento. Sai, sono tutti simpaticissimi…"
" "
"Stai bene Aya-chan?" si preoccupò Maki, vedendola
assente.
"
"Aya-chan, mi ascolti? Aya….." insisteva Maki.
" NON
CHIAMARMI COSI', NON LO SOPPORTO!!" urlò all'improvviso
Ayako contro il ragazzo.
"Ma cosa……". Maki non riusciva a capire il
motivo della reazione della sua fidanzata. ""
" Non so cosa mi sia preso….Scusami, ti prego, è
solo che ….vedi, una persona mi chiamava sempre così
e ora……lasciamo stare ti prego". ""
si ripeteva Ayako tentando disperatamente di autoconvincersi.
"Ayako, se c'è qualcosa che ti preoccupa devi assolutamente
dirmelo…" cercava di rassicurarla Maki. "Se stiamo
insieme è mio dovere sapere cosa ti angoscia".
"Si, certo…" rispose lei. "Ora andiamo via
però, qui c'è troppa confusione".
Nel frattempo anche la squadra di basket del
Kainan si era quasi del tutto riunita, ad eccezione del suo capitano,
che tutti continuavano a cercare e di Kyota.
"Ma dove si sarà cacciato Maki?" diceva Takasago
guardandosi in giro.
" Cosa? Ah, Maki. Piuttosto Takasago, dov'è Kyota?"
chiese Jin, ""
pensò "< devo trovarlo e parlargli e poi parlare
anche con Maki. Se però mi sono sbagliato e non è
di lui che Maki è innamorato? Allora si che sarebbe un
grosso guaio. Intanto devo comunque far venire qui Nobunaga>".
"Kiyota? E' li da qualche parte, l'ho visto andare in palestra.
" rispose Takasago, mentre Jin subito correva verso la zona
indicata dal compagno .
"Nobunaga, ci sei?" disse Jin entrando
nella palestra di basket accolto dal rumore del pallone che rimbalzava.
Kiyota stava li, in uniforme scolastica, impegnato in un allenamento
solitario, accompagnato solo dal suono dei suoi canestri.
"Chi è? " chiese Kyota sentendo la porta aprirsi.
"Nobunaga sono io"
" Ah Jin, sei tu "
"Finalmente ti ho trovato. Ma che fai qui da solo?"
" Mi alleno. Qualcosa in contrario?"
"Beh, no. Ti cercavo.."
"E perché?"
"Volevo parlarti di ciò che è successo ieri
pomeriggio, sai sei scappato via senza dire nulla…"
"Non c'è proprio niente da dire"
"Ne sei sicuro? Guarda che con me puoi confidarti liberamente,
davvero!"
" Cosa vuoi sapere? Perché me ne sono andato via dalla
palestra? Perché non volevo neppure venirci a questa festa?
Vuoi proprio saperlo?" urlò Kyota contro il compagno.
"Nobunaga calmati, io voglio solo aiutarti, credimi!"
"Davvero? E come? Compatendomi forse? So già cosa
pensi : "ecco questo povero scemo che va ad innamorarsi proprio
di un ragazzo con cui non ha neanche un minimo di possibilità
e che oltretutto si è appena fidanzato. Che posso fare
per lui. Compiangerlo forse ? Offrirgli una spalla su cui piangere?"
Sai Jin, non penso proprio che tu possa fare niente per me".
"Ora stai diventando ingiusto. Se sono venuto a cercarti
è perché forse c'è qualche possibilità.
Maki potrebbe benissimo non essersi fidanzato e comunque…è
giusto che lui sappia dei tuoi sentimenti. Se non provi come puoi
saperlo mai?"
"Jin, smettila di illudermi, è impossibile che succeda,
lo vuoi capire?" disse Kiyota scoppiando in lacrime. "Per
lui io sono solo un ragazzino capriccioso e rompiballe o tutt'al
più un promettente giocatore da allenare".
"NOBUNAGA, SMETTILA!!" disse Jin afferrando Kyota per
le spalle "Sei uno sciocco bambino! Ma allora non vuoi proprio
capire! Se la situazione rimane così è solo peggio…e
poi ricordi, ieri lui disse che c'era un'altra persona oltre alla
manager dello Shohoku. E probabilmente si tratta di un ragazzo,
capisci? Un ragazzo, e non sappiamo neppure chi sia".
"Bel modo di consolarmi, vero Jin? Se c'è un altro
la situazione è ancora più disperata" (ma è
proprio tonto…N.D. C-18) "e poi cosa cambia sapere chi
è l'altro? Potresti anche essere tu, visto che siete così
amici".
"Ma che cavolo vai dicendo? L'amore ti ha fatto diventare
scemo per caso?
Pensi che …..ma se fossi stato io sarebbe venuto a confidarsi
da me? Ragiona!!
Comunque è inutile perdersi in chiacchiere vane. Devi andare
da lui e parlargli, almeno ti metterai il cuore in pace".
"Io….beh, non lo so, se lo vedessi da solo…..forse…..".
"Vai allora, che aspetti?" lo incitò Jin
"Pensi che possa davvero servire a qualcosa?"
"Non lo so e comunque se qualcosa dovesse andare storto,
se tu non riuscissi a levarti Ayako di torno, ho un piano di riserva
".
"E sarebbe?"
"Non fare domande per ora e sbrigati, coraggio!!"
"Grazie Jin" disse Kyota asciugandosi le lacrime e dirigendosi
verso il cortile della scuola.
"In fondo Jin ha perfettamente ragione.
Se non provo non potrò mai sapere come davvero stanno le
cose" pensava incamminandosi pieno di speranza verso il luogo
dove si trovavano i suoi compagni- " Devo prima trovarlo
però. Forse i ragazzi ne sanno qualcosa".
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Capitolo 3 *** Una lunga giornata 3 ***
Untitled Document
UNA LUNGA GIORNATA PARTE 3
"Ma dove si è cacciato Maki? Se
continua così passerò tutta la mattina a cercarlo
senza concludere niente… " si ripeteva Kyota, correndo
da un angolo all'altro della scuola, sperando di incontrare il
suo capitano. Dopo circa una mezz'ora di continui giri senza risultato
il ragazzo si sentì chiamare da lontano:
"Kyotaaaa!!"
"" pensò, cercando
di ignorare quella voce, che però continuava sempre più
insistente a chiamare il suo nome. Quando finalmente si decise
a girarsi vide uno spilungone sorridente dai capelli a punta che
correva nella sua direzione.
"Ehilà Kyota, da quanto tempo…!" lo saluto
Sendo, tallonato a poca distanza dal gigantesco Uozumi e da Koshino.
"Ah, Sendo, sei tu…ciao" rispose senza molta convinzione.
"Però, potresti metterci un po' più di entusiasmo!!
Si saluta così un vecchio amico?"
""
"Kyota?? Mi ascolti?"
"SIII!!! "
"Sendo, lascialo stare, non vedi che non ha per nulla voglia
di parlare con te?". Finalmente il ragazzo tirò un
sospiro di sollievo. Uozumi aveva perfettamente capito che il
giocatore del Kainan non era di buon umore e aveva deciso di intervenire.
"Vabbè, d'accordo, basta che non ti arrabbi!!"
ribatté l'asso del Ryonan.
"Comunque, Kyota, se vedi Maki puoi dirgli che vorrei parlargli
della partita della settimana prossima?" continuò
Uozumi accingendosi ad andarsene seguito dai compagni.
"Sicuro, appena lo vedrò ".
"Kyota, a proposito, ho sentito dire in giro che il tuo capitano
si è dato parecchio da fare oggi!!" disse Sendo ritornando
indietro.
"Cosa?!? Che vuoi dire?". Kyota non aveva compreso dove
volesse andare a finire il discorso di Sendo.
"Ma come, non lo sai? Parecchie persone lo hanno visto accompagnato
da una bruna piuttosto carina ed erano in atteggiamenti…come
potrei dire…confidenziali…".
A queste parole Kyota si senti improvvisamente morire. Era davvero
la fine di tutto. Se davvero Maki stava con Ayako tutto era definitivamente
finito, prima che qualcosa potesse davvero incominciare.
"Hmm? Ma perché lo vieni a raccontare a me? Ti assicuro
che non me ne frega proprio niente di quello che fa Maki!!"
rispose a Sendo, facendo fatica a mantenere il sangue freddo "Se
ti piace tanto spettegolare va a dirlo a qualcun altro! E comunque
ho da fare adesso, devo andare!" disse allontanandosi velocemente.
"Bah, chi lo capisce è bravo!!" concluse Sendo
che era ben lontano dall'aver capito la vera ragione del comportamento
di Kyota "Ragazzi, direi di andare anche noi, se no Maki
non lo troveremo mai".
Dopo quel poco fortunato incontro Kyota aveva
davvero il morale sotto terra: "Lo sapevo che era troppo
bello per essere vero. Ma perché devono capitare tutte
a me? E adesso che faccio? Lo cerco lo stesso e ci parlo? Oppure
torno da Jin e mi faccio spiegare il suo famoso piano di riserva…..?"
si diceva mentre camminava per la scuola a testa bassa, mentre
nella sua mente si susseguivano i ricordi degli ultimi mesi: il
primo incontro con Maki, i loro allenamenti solitari, il ritiro
pre-campionato, le loro lunghe chiacchierate, le partite…i
suoi meravigliosi occhi scuri e il batticuore che lo coglieva
appena ne incontrava lo sguardo, quelle mani forti ma gentili
(si è capito che mi piace Maki? Nd Kai Harn), la fiducia
che infondeva anche solo con un'occhiata, la sua voce così
calda.
" C'è n'è abbastanza da farmi impazzire"
si ripeteva Kyota senza sapere come reagire, "comunque la
mia decisione l'ho presa, vado e gli dico tutto. Come sempre Jin
ha ragione, deve sapere cosa provo per lui e deve saperlo ora,
ma se c'è quella non potrò parlargli da solo. Ed
ecco un altro problema".
Mentre Kyota vagava per la scuola, Mitsui,
Kogure ed Hanamichi si adoperavano per tenere Ryota lontano dai
guai, facendogli evitare tutti i luoghi dove avrebbe potuto trovarsi
Maki ed Ayako. L'impresa non era certo facile, poiché avrebbero
potuto essere in qualsiasi posto. Perciò i tre si limitavano
a marcare stretto Ryota e a guardarsi intorno pronti alla fuga.
Per loro disgrazia però Ryota non era per niente stupido,
così, dopo poco più di un ora egli si accorse che
c'era qualcosa che non andava, a causa soprattutto delle improvvise
svolte alla vista di ogni componente della squadra di basket del
Kainan. Ad un certo punto, dopo l'ennesima corsa, Ryota si fermò
e disse:
"Ragazzi, volete spiegarmi cosa è successo?"
"Perché Ryo-chan? c'è forse qualcosa che non
va? "
disse Hanamichi con faccia angelica.
"Avanti, non me la date a bere, ormai vi conosco troppo bene.
Vuotate il sacco, fate quello che volete, ma ditemi tutto".
" "Ti stai sbagliando Miyagi, è
solo una tua impressione, non c'è proprio nessun problema"
assicurò Kogure spalancando due occhioni dolci per tentare
di convincerlo della loro innocenza.
"Vero Sakuragi?".
"Verissimo! Cosa ti fa pensare che noi vogliamo portarti
lontano dai luoghi dove ci son………. Ooooops!"
si interruppe Hanamichi rendendosi conto di aver parlato troppo.
"Cosa stavi dicendo?" chiese Ryota insospettito.
"No, niente, diceva così per dire" rispose Kogure,
cercando di rimediare alla soffiata fatta da Hanamichi.
"Davvero Kogure? Se lo dici tu ti…" disse Miyagi
non molto convinto, senza poter finire la frase, poiché
una strana figura si era parata di fronte a lui afferrandolo per
un polso e trascinandolo via correndo per almeno un centinaio
di metri.
"E ora che si fa? Secondo voi che vuole
quel pazzo da Miyagi?" disse Mitsui.
"Forse aveva qualcosa da dirgli".
"Se devo essere sincero non mi risulta che quei due siano
amici" intervenne Kogure.
"L'unica cosa che possiamo fare è fare rapporto al
gorilla e dirgli che ci siamo persi Ryo-chan, anche se credo proprio
che ci ucciderà stavolta" concluse Hanamichi incamminandosi
con gli altri per cercare il terribile capitano Akagi.
"Ma cosa diavolo……Kyota? Ma
che vuoi?" chiese Ryota piuttosto confuso "dico, sei
diventato scemo? Se volevi dirmi qualcosa bastava chiedermelo!!".
"Miyagi, ascoltami, ti ricordi ciò che ti dissi ieri
sera? Riguardo ad Ayako?"
"Ancora con questa storia di Ayako?!? "
"Senti, non c'è tempo da perdere, io e tu vogliamo
la stessa identica cosa, quindi seguimi e non fare storie"
"Non credo di aver capito, che vuol dire che vogliamo la
stessa cosa?".
"Miyagi, non c'è tempo per le domande, vieni con me
e basta!".
"Non è che per caso anche tu sei innamorato di lei?"
disse Ryota con fare minaccioso.
"Idiota!! La tua preziosa Ayako si è messa con qualcuno
per me molto importante e quindi…."
"COSA? Guarda che Ayako no ha certe tendenze!!"
"Oh, ma sei davvero tonto!! Tanto vale che ti dica tutto,
lei si è messa con Maki e io…".
"EHH? Con quel brutto scimmione? IO LO AMMAZZO!!"
" Senti, se
ti dico questo è perché possiamo aiutarci a vicenda,
mi capisci? Tutti e due vogliamo che si lascino, no?".
Mentre Kyota parlava in Miyagi intanto cresceva a dismisura una
rabbia furibonda che prometteva di esplodere entro breve.
" Dov'è che vado ad ucciderlo!!!!"
"Senti Miyagi, vedi di calmarti ok? Se ora mi darai retta
potremo risolvere i nostri problemi, capisci?"
"Chissà cosa le ha fatto quel verme! Deve morire!"
seguitava a ripetere Ryota senza ascoltare Kyota.
"Mi ascolti stupido idiota? Smettila di bofonchiare cose
senza senso e stai attento. Io devo parlare a tutti i costi con
Maki e se tu mi levi di torno quella io potrei anche farcela".
"Non chiamarla "quella"!! Ha un nome!!".
"Va bene" disse Kyota rassegnato "se allontani
Ayako io potrò parlare in pace con Maki, d'accordo?".
"Se la metti così va bene! Ma non rispondo delle mie
azioni!".
Chiarita in tal modo la faccenda i due ragazzi
iniziarono a camminare, l'uno accanto all'altro, Kyota in silenzio
perso nei propri pensieri, mentre Miyagi continuava a imprecare
e a minacciare di uccidere Maki.
Dopo poco tempo però Ryota si accorse che nonostante sbraitasse
a voce piuttosto alta, sembrava che Kyota neppure lo ascoltasse,
poiché camminava con lo sguardo triste e fisso per terra.
Il playmaker dello Shohoku era davvero sorpreso, non si sarebbe
mai aspettato di vedere Kyota in quello stato. Doveva essere proprio
disperato per chiedere aiuto in una faccenda così delicata.
Nonostante la fama di teppista egli aveva un buon cuore e sapeva
cosa significava essere innamorati senza speranza. Inoltre la
rabbia a poco a poco stava scemando, sostituita da un dolore più
pacato, ma non per questo meno cocente. Solo ora gli venivano
in mente le parole che Sendo aveva detto quella mattina in treno.
Forse doveva davvero lasciare che Ayako vivesse la sua vita. Durante
quel tempo aveva dato per scontato che Ayako fosse solo sua, impedendole
qualsiasi contatto con altri ragazzi, senza rendersi conto che
agire così non lo avrebbe portato a nessun risultato.
" pensava tra se Miyagi.
"Ehi Kyota, mi spiegheresti meglio quello che è successo?
Io non ci ho capito molto, tranne che Maki mi ha rubato Ayako
e che tu sei innamorato di Maki, o mi sbaglio?" chiese al
ragazzo.
"No, non ti sbagli purtroppo. Cosa c'è da sapere in
più?".
"Beh, ad esempio perché nessuno sa di questo fidanzamento…".
"Esattamente non lo so neanche io, forse perché hanno
voluto tenerlo nascosto. Io ne sono venuto a conoscenza per caso"
rispose Kyota.
"Cioè?" chiese Ryota incuriosito.
"E questo è tutto" concluse
Kyota al termine del racconto delle sue peripezie.
"Hmm, capisco. E così Maki ha scelto Ayako nonostante
ami anche un altro, giusto?"
"Già, Ma non so chi sia costui" disse Kyota con
una punta di amarezza nella voce, piombando poi di nuovo nel silenzio.
"Sai, mi stupisce un po' vederti così,"
ammise Ryota " …beh, la verità è che comunque
capisco perfettamente come ti senti ma…sei sicuro che riuscirai
a concludere qualcosa?"
"Non lo so, ma voglio almeno provarci, almeno mi metterò
il cuore in pace. Però se mi aiuti…".
"Devi volergli proprio bene, vero?" chiese Miyagi.
"Eh già. Credo di non aver mai provato niente di simile…dalla
prima volta in cuoi l'ho incontrato" disse Kyota.
" anche io, appena vidi Ayako,
fu un colpo di fulmine! Lei era così bella, così….,
aveva un sorriso che riusciva a infondere in tutti il coraggio.
Kyota, che intanto cercava di calmarsi, poiché non gradiva
quell'esaltazione della sua rivale, iniziò " io ho
conosciuto Maki quando mi iscrissi al…".
"Una sua parola riusciva a ridarmi nuova energia, anche quando
sembrava che tutto fosse perduto!" continuava Ryota, ormai
lanciato.
"Posso finire di parlare o devo gonfiarti di botte Miyagi?
Che stavo dicendo? Ah, si! L'ho conosciuto quando mi iscrissi
al club di basket ma l'avevo già visto l'anno scorso durante
il campionato prefettorio. Appena lo vidi giocare mi colpì
subito per il suo grande talento e il suo modo di fare in campo.
In un momento sentii che volevo essere come lui e quindi, quando
fui invitato a iscrivermi all'istituto Kainan colsi subito l'occasione.
Poi conoscendolo meglio capii che non mi ero sbagliato. Vedi,
lui è senza dubbio un giocatore di enorme bravura, è
il capitano della squadra numero 1 di Kanagawa, ma nonostante
ciò…non so bene come spiegarlo, ma dovresti vederlo
mentre allena pazientemente le matricole per ore senza mai stancarsi.
E' una persona eccezionale sotto tutti gli aspetti. Non so se
puoi capirmi".
"Io credo di si. Anche io mi iscrissi al club di basket per
lei e invece……………...
Sai Kyota, volevo dirti una mio pensiero. Stamattina Sendo mi
ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere. Sei davvero sicuro
che stiamo agendo nel modo giusto? Io capisco come Maki si sia
innamorato di lei, invece di rimanere da solo, eh, Kyot……aaaaaah!!!!!!!!
Calmati, non mi uccidere, stavo solo scherzando!. Quello che voglio
dire è che se quei due stanno insieme forse……non
è un nostro diritto separarli".
"Miyagi che cavolo dici? Sei stato tu ieri sera che mi hai
detto che non bisogna mai arrendersi, o mi sbaglio?"
"Si, ma…".
"Pensavo tu fossi diverso!" disse Kyota con tono sarcastico
"Credevo che amassi davvero quella, e invece ti tiri indietro.
Allora sei proprio una femminuccia!".
"IO UNA FEMMINUCCIA?" urlò Ryota, colpendo Kyota
con un pugno "Come ti permetti?! Se c'è una persona
che ama Ayako sono io, hai capito?!?".
"Se la ami davvero aiutami. Ricorda che se Maki ama un altro
vuol dire che non prova niente di serio per lei, lo vuoi capire?".
"Quindi lui la starebbe prendendo in giro??? Andiamo subito,
devo riprendermi Ayako!!".
"Era ora, finalmente!!" rispose la matricola del Kainan
sbuffando, "sicuramente so dove sono, nel boschetto sul retro,
li non ci va mai nessuno!".
"Siete tre idioti!! Come ho potuto fidarmi
di voi? Lo capite adesso in che pasticcio ci siamo cacciati? E
tutto perché non siete riusciti a tenere a bada Miyagi!"
tuonava Akagi. Difatti pochi minuti prima Mitsui, Kogure e Hanamichi
erano tornati per riferire al loro capitano che Miyagi era stato
"rapito" da Kyota e che non ne avevano più notizie.
"E secondo voi ora che dovremmo fare?" continuò.
"Senti gorill..ehm capitano, l'unica cosa che possiamo fare
è aspettare, tanto anche se trovassimo Ryo-chan nessuno
riuscirebbe a trattenerlo, non credi?" disse Hanamichi.
"Forse hai ragione, sarebbe inutile. Andate a divertirvi
ora, ma se vedete qualcosa di sospetto avvertitemi, ok?"
concluse Akagi, mentre il volto di Hanamichi sbiancava improvvisamente.
"Ehi, che ti succede?" chiese incuriosito.
"Gorilla, voltati presto!!" disse Hanamichi.
A pochi passi da loro il rosso aveva infatti visto Kyota e Miyagi
che camminavano discutendo animatamente.
"E ora? Se quei due sono insieme vuol dire che Ryo-chan sa
tutto e ora starà andando a vendicarsi, non credete?"
disse Hanamichi.
"Penso proprio di si, e dobbiamo fermarlo a tutti i costi!!!".
Maki intanto era andato a prendere un gelato
per Ayako in un chiosco, cercando di capire perché lei
si comportasse in maniera così scostante e soprattutto,
il motivo per cui non voleva assolutamente incontrare i giocatori
dello Shohoku. D'altronde però, anche lei voleva capire
perché nonostante provasse indubbiamente dei sentimenti
verso Maki, non riusciva a sentirsi a suo agio.
"" pensava tra se, mentre
Maki era andato a prenderle un gelato in un chiosco.
"" rispondeva
quella vocina interna che saltava fuori nei momenti meno opportuni.
"Cosa dovrei sapere?>".
"".
"".
" chiedeva insistente
la vocina.
""
si interruppe la ragazza, sentendo alle sue spalle un rumore di
passi. "".
I passi che Ayako aveva sentito non erano però di Maki,
ma bensì di un'altra persona piuttosto tesa ed emozionata.
"Ayako, ti ho trovata finalmente!"
disse Ryota quasi senza fiato, felice di aver trovato la sua amata
da sola, mentre Kyota era rimasto dietro un cespuglio.
"Ryota! Che fai qui?" chiese Ayako, sentendo all'improvviso
un grande brivido correrle lungo la schiena "".
"Aya, io…devo parlarti…" iniziò Miyagi.
"Anche io Ryota e anche a tutta la squadra…non so come
dirtelo, ma….da domani non sarò più la vostra
manager".
"Aya…ma che stai dicendo?".
"Ryota, purtroppo è così, ora…io…"
disse Ayako senza sapere come continuare. Quel momento nella mente
di Ayako sarebbe rimasto tra i più brutti della sua vita.
Non era tanto il dover dire a Ryota che ora stava con Maki, ma
piuttosto l'accorgersi di aver amato Ryota per tutto quel tempo
senza mai accorgersene. Ormai però era troppo tardi per
pentirsene….
"Aya, ascoltami, per favore, forse mi
odierai, ma devo assolutamente dirtelo. Ti amo da quando ti ho
vista e questo lo sai già. Mi sono comportato da bambino
durante tutto questo tempo, senza capire che agivo da stupido.
So che ormai è troppo tardi, ma era necessario che tu sapessi.
Questi due anni sono stati per me come il paradiso, credimi. Però
mi sono accorto solo ora che forse ti ho rovinato la vita e ti
ho impedito di frequentare altri ragazzi. Scusami, sono stato
davvero un immaturo" disse Ryota, senza accorgersi che alle
sue spalle erano arrivati Akagi, Mitsui e Hanamichi, che avevano
seguito tutta la discussione.
"" pensava intanto Kyota da
dietro il cespuglio.
"Ragazzi, che facciamo? Ci facciamo vedere
o aspettiamo?" chiese Mitsui.
"Se non usciamo ora, non lo faremo più, soprattutto
dobbiamo farlo prima che arrivi Maki, se no Miyagi è capacissimo
di fare qualche sciocchezza" disse Akagi.
"Ryota, non so…io ora…sono cambiate
tante cose negli ultimi tempi…è troppo tardi…Shin'ichi
mi vuole molto bene…". Ayako era tanto confusa da non
riuscire a far altro che dire una serie di parole senza senso,
mentre Ryota era ormai convinto di averla ormai persa per sempre.
Miyagi era confuso, non riusciva a capire come
comportarsi, se lasciar perdere e andare via o tentare l'ultima
disperata carta. Forse se ne sarebbe andato, se, proprio in quel
momento non fossero arrivate proprio le ultime persone che si
sarebbe aspettato di vedere.
"Hanamichi, capitano! Mitsui! Che fate
qui?" chiese sorpreso, mentre Ayako iniziava a sentirsi terrorizzata,
poiché il momento della verità era arrivato. Ora
tutti avrebbero saputo e lei si sarebbe tolta quel peso dalla
coscienza.
"Ayako, che succede?" disse Maki,
appena tornato dal chiosco. La confusione, il vedere Ryota Miyagi
che notoriamente era innamorato di Ayako, e questa che lo guardava
con aria sconvolta, lo insospettivano.
"Ayako, mi spieghi che è successo?" insisté.
"Shin'ichi…io…vedi…".
"Senti Maki, noi volevamo solo parlare
con la nostra manager, è forse un reato?" disse Hanamichi
guardando il capitano del Kainan in cagnesco.
"No, certo che non è un reato, fate pure" rispose
questi.
"Ayako, cosa significa tutto ciò?"
disse Akagi.
"Capitano…da domani lascerò ufficialmente la
squadra, non posso più essere la vostra manager, io ormai
sono legata a Maki e quindi…".
"Va bene, se tu credi che sia giusto così non interferiremo…però
cerca di essere sicura di ciò che stai facendo".
"S…si" mormorò Ayako.
Dopo queste ultime parole Akagi e gli altri membri dello Shohoku
capirono di essere di troppo e decisero di allontanarsi. Solo
Ryota sembrava esitare.
"Ryo-chan, andiamo, qui non abbiamo più
nulla da fare, vieni via" gli disse Hanamichi prendendolo
per una spalla.
"Ormai non c'è più niente da fare, lo capisci?"
aggiunse Mitsui.
"Si, avete ragione, non serve più a niente stare qui"
disse Miyagi, con tono dolente, "arrivo subito, vorrei solo
finire di parlare con Ayako" li rassicurò, mentre
questi già si allontanavano.
Ayako intanto osservava la scena con sguardo
allucinato. Il suo problema in un certo senso era stato risolto.
Ma lo sguardo di Ryota le era entrato nel cuore come una pugnalata.
La ragazza sperava ardentemente che succedesse qualcosa che bloccasse
quegli attimi di tensione.
Fortunatamente qualcosa accadde…
"Idiota! Che stai facendo! Se ti arrendi
così è finita!" urlò una nota voce.
Nobunaga Kyota durante tutto quel tempo era rimasto nascosto dietro
il cespuglio, aspettando il momento migliore per poter parlare
con Maki, sperando nell'aiuto di Miyagi. Ora però tutto
sembrava davvero perduto. Se Ryota si era arreso non c'era più
speranza. Maki sarebbe rimasto con Ayako e tutti i suoi sogni
si sarebbero sciolti come neve al sole.
"Kyota?" esclamò Maki sorpreso "che ci fai
li dietro?".
"Maki… Maki io…TI AMO!! Sei sempre stato importantissimo
per me, e non voglio perderti…".
Maki non riusciva a credere alle proprie orecchie,
Kyota, il suo Kyota lo amava. Allora forse poteva sperare…ma
come fare con Ayako? Credeva di amarla, ma, si sa, il vero amore
è nei confronti di una persona sola.
"Kyota…non…" disse, senza sapere come continuare.
"" pensò Kyota "Scusami,
Maki, ma avevi il diritto di saperlo. Non odiarmi ti prego. Addio…!"
mormorò allontanandosi a testa bassa.
"".
Maki era profondamente confuso ora. Che fare? Inseguirlo? Lasciar
stare? Ora più che mai lo amava e voleva stringerlo tra
le sue braccia. La presenza di Ayako accanto a lui lo faceva sentire
ancora più incerto.
Per fortuna fu proprio lei ad aiutarlo. Ella, aveva capito infatti
che anche Maki provava qualcosa per Kyota ed era inutile cercare
di nasconderlo. Dividere un ragazzo che non era neppure sicura
di amare, con qualcun altro non aveva senso.
"Shin'ichi, vai, io ho capito che tu vuoi
correre da lui. Inseguilo e non perdere quest'occasione. Non pensare
a me. Forse la nostra storia non poteva funzionare ed è
un bene che le cose siano andate così, non credi?"
gli disse Ayako, cercando di nascondere le lacrime che brillavano
nei suoi occhi.
"Io..Ayako…grazie…" la ringraziò lui,
correndo verso Kyota.
"Aya, sei un vero angelo, so quanto ti
costa rinunciare a lui" disse Ryota, commosso. "Se ti
servisse una spalla su cui piangere io sarò sempre presente".
"No Ryota, aspetta….." lo chiamò lei.
"Che c'è?"
"Io…volevo dirti…sai…ho capito che la persona
che amo non è lui, ma tu. Probabilmente ti ho sempre amato
ma non me ne sono mai accorta. Ora voglio dividere ogni mio istante
con te…sempre che ti vada ancora bene".
Ryota non sapeva se piangere o urlare al mondo la sua felicità.
Finalmente la persona alla quale teneva di più aveva scoperto
di amarlo e proprio quando ormai temeva di averla persa.
"Penso che potrei morire di gioia" rise felice abbracciandola.
"Ryota, ti ho fatto soffrire per due anni…mi spiace
davvero…" si scusò lei.
"Non ti preoccupare, anzi, dovremmo ringraziare Maki, se
non fosse stato per lui…".
"A proposito, spero che sia riuscito a parlare con Kyota".
"Già. Sai, quel Kyota è davvero simpatico".
"Ehi, guarda che divento gelosa!!" disse Ayako.
"Non ne avresti bisogno…tu per me sei l'unica"
rispose lui baciandola.
Maki intanto era riuscito a raggiungere Kyota,
il quale camminava velocemente verso la palestra, per sfogare
la rabbia e il dolore in un dei suoi soliti allenamenti solitari.
Il capitano del Kainan ancora non riusciva a credere che Kyota
potesse davvero amarlo. Per questo era necessario chiarire subito
la situazione.
"Nobunaga!! Fermati!! Ascoltami per favore".
"Che vuoi Maki? Mi dispiace per essermi comportato da idiota
davanti alla tua ragazza. Disprezzami pure se vuoi.
"No, non sono qui per dirti questo. Io…sono stato felice
delle tue parole, perché è quello che sento anche
io per te. Non amavo davvero Ayako, lei era solo un sostituto
di quella persona che credevo di non poter mai avere, e quella
persona sei tu, lo vuoi capire? Ti ho sempre ammirato per il tuo
carattere allegro e per la tua bravura e poi dopo ho capito che
ti volevo bene ma non ho mai voluto dirtelo perché pensavo
di non avere speranze. Ti prego, accettami!!".
Kyota era senza parole. Il suo più grande desiderio si
era avverato. Maki accettava il suo amore, anzi, lo amava già
da tempo. Cosa poteva chiedere di più.
"Maki…" balbettò.
"Chiamami pure Shin'ichi e non dire più nulla"
gli disse chiudendogli la bocca con un dito.
Pochi metri più in la Jin sorrideva
felice (ma che ci fa Jin la? Nd. C-18), le sue previsioni si erano
avverate perfettamente e proprio con il suo cosiddetto piano di
riserva, ossia chiedere aiuto a Miyagi, che Kyota aveva usato
inconsapevolmente.
"Shin'ichi, non credi che dovresti parlare
con Ayako? Sarà molto triste, non credi?" chiese Kyota
mentre lui e Maki si incamminavano verso casa sua.
"Non penso proprio che ce ne sarà bisogno" disse
sorridendo, indicandogli una panchina riparata su cui una coppia
si scambiava appassionate effusioni.
FINE? NO!!
EPILOGO 1:
Palestra dello Shohoku: il giorno dopo.
In apparenza quello doveva essere un giorno
come altri ma non per i giocatori dello Shohoku.
Tutti gli appartenenti alla squadra non facevano che subissare
i senpai di domande riguardanti l'accaduto del giorno prima. Tutti,
tranne Sakuragi, che aveva assistito in prima persona e Rukawa,
al quale non sembrava che importasse gran che.
"Senpai Akagi, ma è proprio vero che Ayako lascerà
la squadra?" chiese il piccolo Kuwata.
"Non lo so ragazzi, non c'è nulla di ufficiale ancora.
Basta con questa domanda!!" rispose Akagi.
"Povero Miyagi, certo che deve essere stato un durissimo
colpo per lui!" disse Ishii.
"Ma non si può fare proprio niente per convincere
Ayako a restare con noi?" aggiunse Shiozaki.
"Purtroppo non è così semplice. Ayako sta con
il capitano del Kainan e quindi non sarebbe una cosa giusta se
rimanesse contemporaneamente la manager di una squadra avversaria"
concluse Yasuda.
"Ehi, tutti zitti, sta entrando Miyagi" disse all'improvviso
Rukawa, che fino a quel momento era stato in un angolo perso nei
suoi pensieri.
"Guarda un po', la volpe che dimostra un minimo di umanità.
Il mondo sta proprio degenerando!" scherzò sarcastico
Sakuragi.
"Taci idiota!" lo rimbeccò Rukawa.
"Salve a tutti!!". Miyagi era entrato
in palestra allegro e sorridente, perfettamente di buon umore
.
"Ma Ryo-chan…" disse Sakuragi senza trovare le
parole per continuare la frase
"Che c'è Hanamichi?"
"Nu..nulla, non mi aspettavo di vederti così contento…".
"Perché? Come dovrei stare?" chiese Miyagi stupito.
"Ma non puoi proprio fare a meno di aprire quel forno Sakuragi?"
lo rimproverò Mitsui, mentre Miyagi diceva rivolto al capitano
"coraggio, io direi di cominciare l'allenamento!!".
" pensò tra
se e se Sakuragi mentre tutti si mettevano in posizione:
"PRONTI? SHOHOKU FIGHT!!" urlò l'intera squadra
iniziando a correre.
"Ehi ragazzi! Non aspettate la vostra
manager?" chiese all'improvviso una voce squillante.
"AYAKO?! SEI PROPRIO TU?!!" esclamarono tutti all'unisono.
"Aya-chan, tesoro!!" squittì Ryota.
"Certo che sono io. Chi dovrei essere?"
"Ma vedi, noi pensavamo che tu…ci avessi abbandonati…
" disse Hanamichi con tono melodrammatico.
"Sta zitto deficiente!" lo redarguì Akagi, dandogli
uno dei suoi soliti pugni in testa. "Ayako, spiegami cos'è
questa storia. Ieri ci hai detto che ti saresti congedata dalla
squadra e oggi torni qui sorridente come se niente fosse".
"Beh, ecco, io …".
"Hai lasciato quello scimmione vero?" rise Hanamichi
"ecco perché Ryo-chan è così di buon
umore stamattina!!".
"Che ne pensi Ayako, glielo diciamo?" disse Ryota facendosi
avanti.
"Si Ryota, credo che sia il momento: ascoltate ragazzi, non
so se ne sarete felici, ma io…non ho più alcuna ragione
di andarmene……..perché..."
"Non sei più fidanzata! Ho indovinato?" continuò
Sakuragi.
"Beh, no, sono ancora fidanzata….però…"
disse Ayako voltandosi verso Ryota.
"HO CAPITO!!!" disse allora Kogure pieno di entusiasmo
"Sei ancora fidanzata ma non con Maki!!"
"E questo significa che……" proseguì
Mitsui.
"Che dopo ben due anni Ryota è riuscito a vincere
la sua partita più importante" finì Yasuda.
"Eh già, sono o non sono l'uomo più fortunato
del mondo?" disse Miyagi con un gran sorriso.
"Ryota, cerca di calmarti adesso, e voi non fate tanto casino,
basta festeggiamenti, oggi sarò spietata. Tutti a correre!!!
" A proposito, Ayako, che fine ha fatto
Maki?" chiese Kogure durante una pausa.
"Beh, diciamo che anche lui ha vinto una partita a cui teneva
molto. E voi scansafatiche, forza! FIGHT!!!".
EPILOGO 2
Casa Kyota: qualche ora prima
Erano ormai le sette e mezza quando Kyota si
svegliò nel suo letto, fissando con sguardo assonnato il
soffitto bianco della camera.
La prima cosa che sentì al risveglio fu una piacevole stanchezza,
mista tuttavia ad una strana sensazione di benessere.
Subito egli ricordò ciò che era successo il giorno
precedente ma ora, nella luce chiara del mattino sembrava tutto
troppo bello per essere vero, come un bellissimo sogno che svanisce
appena aperti gli occhi.
Preoccupato da quest'eventualità egli si voltò e
vide accanto a se il letto vuoto. Impaurito il ragazzo si alzò
e si guardò intorno.
Il silenzio che regnava nella casa sembrava non lasciare dubbi.
Allora corse verso il bagno.
Qui per fortuna capì che le sue paure erano infondate,
poiché, intento a farsi la barba, c'era il "suo"
Shin'ichi che lo guardava sorridendo dallo specchio, sveglio già
da almeno mezz'ora .
"Era ora che ti alzassi dormiglione!" lo salutò
"perché quella faccia?".
"Io…io" mormorò Kyota con voce rotta correndo
verso di lui.
"Che è successo?" chiese stupito Maki.
"Io…avevo paura che tu non ci fossi più"
disse mentre le lacrime iniziavano a scendergli lungo le guance.
"Beh? Mi vedi ora? Sei proprio un piagnone Nobu-chan"
scherzò "E non ti preoccupare, per te ci sarò
sempre!!" esclamò abbracciandolo.
FINE!!!
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